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Profilassi delle Profilassi delle malattie infettive: malattie infettive:
i Vaccinii Vaccini
Brigida L. MartaCentro Studi e Ricerche in Salute Internazionale e Interculturale
Bologna, 8 maggio 2015
CdL in Infermieristica, a.a. 2014-15
1) Profilassi indiretta
2) Profilassi diretta
Profilassi delle Profilassi delle malattie infettivemalattie infettive
Insieme di interventi che non agiscono direttamente né sui microrganismi né
sull’ospite, ma tendono a modificare le condizioni ambientali favorevoli alla
persistenza e alla diffusione delle infezioni
Profilassi indirettaProfilassi indiretta
Insieme di interventi messi in atto per:• Scoprire e rendere inattive le sorgenti e i
serbatoi di infezione e interrompere la catena di trasmissione (profilassi diretta generica)
• Aumentare in maniera specifica il livello di protezione dell’individuo e della popolazione verso un determinato agente microbico (profilassi diretta specifica)
Profilassi direttaProfilassi diretta
Agente – Trasmissione – Ospite - Agente – Trasmissione – Ospite - AmbienteAmbiente
Dispositivi della profilassi direttaDispositivi della profilassi diretta
• Notifica
• Isolamento, contumacia, sorveglianza sanitaria
• Pulizia, disinfezione, sterilizzazione
• Profilassi immunitaria
Isolamento:• Separazione, per il
periodo della contagiosità, del soggetto infetto da tutte le altre persone ad eccezione di coloro che lo assistono, in ambiente e condizioni tali da impedire la trasmissione diretta o indiretta dell’agente infettivo.
• Contumacia: Obbligo di permanere in un determinato luogo (ambiente ospedaliero o propria abitazione) per tutto il periodo prescritto con osservanza delle norme igienico-sanitarie imposte. Si applica a persone sane.
• Sorveglianza Sanitaria: l'obbligo per il soggetto di farsi controllare dall'autorità sanitaria, senza limitazione delle libertà personali. Generalmente applicata ai conviventi o ai contatti dell'infetto. Serve ad individuare precocemente i portatori sani.
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IMMUNOPROFILASSIIMMUNOPROFILASSI
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Come ci difendiamo dai Come ci difendiamo dai microrganismi?microrganismi?
1. Barriere naturali (cute, mucose, pH, secrezioni)– Se un microrganismo supera queste barriere di difesa non
immunitaria e non specifica, si metteranno in moto una serie di meccanismi immunologici (umorali e cellulari).
2. Risposta aspecifica o innata (es. fagocitosi)– Mediata da fattori cellulari e umorali “preformati” come i fagociti, le
cellule NK e le citochine. Il tipo di risposta è aspecifica per il patogeno
3. Risposta specifica o acquisita (anticorpale)– Indotta. Genera una risposta specifica per l'antigene che viene
“memorizzata” e che determinerà in futuro una reazione più rapida e intensa. Implicati complemento, anticorpi, cellule citotossiche, citochine.
Immunità InnataImmunità Innata
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Le basi immunologicheLe basi immunologicheAntigene• Sostanza (proteina, polisaccaride,
ecc.) capace di produrre una risposta immunitaria
Anticorpo• Proteina molecolare
(immunoglobulina) prodotta dai linfociti di tipo B per indurre l’eliminazione dell’antigene
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L'attivazione anticorpo-L'attivazione anticorpo-mediata mediata
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Passiva. Protezione indotta dal trasferimento degli anticorpi –- Naturale: materna –- Artificiale: prodotti da un’altra persona o animale● Caratterizzata per essere temporanea
Immunità AcquisitaImmunità Acquisita
Attiva. È prodotta dal proprio sistema immunitario in conseguenza di uno stimolo:
–- Naturale: risposta alle infezioni–- Artificiale: i vaccini● Generalmente permanente nel tempo
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Immunità passiva: naturale Immunità passiva: naturale Es.: immunità materna
• Attraverso la via trasplacentare
• negli ultimi due mesi di gravidanza gli anticorpi oltrepassano la placenta
• formazione di un “profilo” immunitario del feto simile a quello materno
• protezione da 6 a 12 mesi
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Immunità passiva: artificiale Immunità passiva: artificiale Sieroprofilassi
Anticorpi omologhi umani – provenienti da diversi donatori sani (immunoglobuline); – usati in profilassi post-esposizione ad es. o per HAV e morbillo.
Anticorpi omologhi umani iperimmuni, – usate per la profilassi dopo esposizione di alcune malattie (HBV, rabbia,
tetano e varicella)
Siero eterologo iperimmune – (antitossina) contiene anticorpi contro un solo antigene e sono prodotte in
animali (cavallo). – Ad esempio contro botulismo, difterite, tetano.
● Durata: da poche settimane ad alcuni mesi
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Immunità attivaImmunità attivaFasi principaliFasi principali
• La risposta immunologica di questo tipo si svolge attraverso tre fasi principali
– 1) Riconoscimento dell’antigene
– 2) Attivazione e induzione dell’immunità Umorale (primaria e secondaria) Cellulare
– 3) Acquisizione della memoria immunologica
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Memoria immunologicaMemoria immunologica• Alcuni linfociti B non si differenziano in
cellule effettrici ma vanno a costituire il pool delle cellule di memoria
• Tali cellule sono caratterizzate dalla capacità di rispondere più prontamente a un antigene, anche se l’antigene presenta una dose inferiore a quella necessaria per attivare un linfocita T “naive”.
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Immunità attiva: naturaleImmunità attiva: naturaleEs.: risposta alle infezioni
• Il superamento di una malattia infettiva induce in generale una immunità verso la patologia duratura per tutta la vita
• Memoria immunologica: dopo l’esposizione ad un determinato antigene le cellule di memoria (memory B cells) continuano a circolare per molti anni; nel caso di un nuovo contatto con quel determinato antigene si avrà un aumento degli anticorpi specifici.
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Immunità attiva: artificiale Immunità attiva: artificiale I vacciniI vaccini
Un vaccino è un preparato biologico dotato di
elevato potere antigenico e in grado di indurre
uno stato di immunità attiva nei confronti di
determinati microrganismi.
Caratteristiche di antigenicità ma non di patogenicità.
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• I componenti del vaccino stimolano il sistema immunitario a produrre gli anticorpi “specifici”
• Non espongono il soggetto alla patologia e alle sue potenziali complicanze
• Inducono un’immunità e una memoria immunologica simili a quelle dell’infezione naturale ma senza il rischio di malattia
Immunità attiva: artificiale Immunità attiva: artificiale I vacciniI vaccini
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Classificazione dei vacciniClassificazione dei vaccini
Costituiti da:
1. microrganismi vivi attenuati
2. microrganismi inattivati
a. interi
b. frazioni del microrganismo
3. sostanze sintetizzate dal germe
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1. Vaccini vivi attenuati1. Vaccini vivi attenuatiVaccino contenente microrganismi vivi che deriva da batteri o virus attenuati in laboratorio usando ripetuti passaggi colturali in condizioni subottimali di crescita.
Somministrando una piccola dose del patogeno attenuato, esso si replica fino a quando il suo livello è tale da stimolare una risposta immune uguale a quella che si sviluppa in seguito alla malattia classica.
Origine virale: – morbillo, parotite epidemica, rosolia, poliovirus orale
(OPV o Sabin), vaiolo, varicella e febbre gialla.
Origine batterica:– BCG e tifo orale.
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• La risposta immunitaria indotta è simile a quella prodotta dall’infezione naturale
• Generalmente non causa la patologia, nel caso si manifestasse la sintomatologia della patologia (che è normalmente di minor gravità rispetto a quella causata dal microrganismo “selvaggio”) viene classificata come reazione collaterale
• L’efficacia vaccinale viene ridotta quando si ha– danno al microrganismo vaccinale (i.e luce, calore)
– riduzione della replicazione (i.e. anticorpi specifici)
1. Vaccini vivi attenuati1. Vaccini vivi attenuati
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• Solitamente sono già efficaci con una singola dose (eccetto quelli a somministrazione orale)
• Possono causare reazioni collaterali severe come risultato di una crescita incontrollata soprattutto in soggetti immunodepressi (HIV+, leucemici, trattati con immunosoppressori)
• Possono modificarsi e riacquistare la virulenza (unico esempio conosciuto è stato il vaccino anti-polio)
1. Vaccini vivi attenuati1. Vaccini vivi attenuati
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• Sono prodotti attraverso la coltivazione in laboratorio dei microrganismi (batteri, virus) e una seguente inattivazione con calore o con prodotti chimici (es. formalina).
• l microrganismi inattivati NON sono vivi e quindi non possono replicarsi.
2. Vaccini “inattivati”2. Vaccini “inattivati”
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• Richiedono normalmente più dosi – La prima dose non produce immunità protettiva ma attiva il
sistema immunitario
– La protezione incomincia a svilupparsi già dalla seconda dose
• Il titolo anticorpale decade con il tempo ed è quasi sempre necessaria la somministrazione di una dose booster (richiamo)
• I vaccini interi sono i più reattogeni rispetto a quelli composti da frazioni
2. Vaccini “inattivati”2. Vaccini “inattivati”
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3. Vaccini costituiti da sostanze 3. Vaccini costituiti da sostanze sintetizzate dal germe e detossificate:sintetizzate dal germe e detossificate:
le anatossinele anatossine
• Costituiti da esotossine trattate, così da perdere la loro tossicità mantenendo il potere antigenico
• Vaccini contro:– - Difterite– - Tetano
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Vaccini RicombinantiVaccini Ricombinanti
• Prodotti dall’ingegneria genetica
– - Epatite B: prodotto per inserimento di un segmento genomico (gene responsabile della produzione dell’antigene s) nel genoma di un lievito.
– - Live typhoid vaccine (Ty21a): modificazione genetica del batterio Salmonella typhi
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Costituenti del vaccinoCostituenti del vaccino• Antigene immunizzante
• Liquido di sospensione
• Conservanti
• Stabilizzanti– Gelatina (è stata ritenuta la responsabile delle reazioni allergiche
gravi)
• Antibiotici • Adiuvanti
– Sostanze che vengono aggiunte per aumentare l’immunogenicità attraverso l’attivazione e/o il prolungamento dell’effetto stimolante.
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Reazioni collaterali ai vacciniReazioni collaterali ai vaccini
a) Locali
b) Sistemiche
c) Allergiche
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a. Locali–- Dolore, arrossamento, gonfiore nella sede di inoculazione
–- Comuni con vaccini inattivati (specialmente se contengono adiuvanti)
–- Si manifestano alcune ore dopo la vaccinazione
–- Generalmente breve durata e di lieve entità
Reazioni collaterali ai vacciniReazioni collaterali ai vaccini
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b. Sistemiche– - Mal di testa, febbre, malessere, dolore
muscolare, perdita appetito, ecc.– - Sintomi aspecifici che potrebbero essere sia
correlati al vaccino ma anche a concomitanti infezioni
– - Più frequenti con vaccini vivi attenuati Dovuti alla replicazione per indurre l’immunità Sintomi simili alla patologia ma più lievi
Reazioni collaterali ai vacciniReazioni collaterali ai vaccini
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c. Allergiche– - Causate da vaccino o dai suoi componenti
(materiale di coltura cellulare, stabilizzatori, antibiotici, etc.)
– - Molto rare ma severe (<1:500.000 di dosi)– - Ridotte da un’attenta anamnesi
prevaccinale
Reazioni collaterali ai vacciniReazioni collaterali ai vaccini
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ControindicazioniControindicazioni
• controindicazioni temporaneesi tratta di situazioni transitorie che escludono la vaccinazione solo per il periodo di tempo cui sono presenti:
- malattie acute con febbre di grado elevato- vaccinazioni con virus viventi (quali MMR e OPV) se
nei 30 giorni precedenti è stato somministrato un altro vaccino a virus viventi
- terapia, in corso, con farmaci che agiscono sul sistema immunitario o con cortisonici ad alte dosi
ControindicazioniControindicazioni• controindicazioni definitive
è opportuno che (spt. al bambino) non vengano somministrati alcuni vaccini quando il soggetto ha manifestato gravi reazioni a precedenti vaccinazioni, oppure se:– è affetto da malattie neurologiche in evoluzione– è affetto da malattie congenite del sistema
immunitario– è allergico alle proteine dell'uovo (se il vaccino ne
contiene)– è allergico ad alcuni antibiotici quali streptomicina e
neomicina (se il vaccino ne contiene)
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Strategie di Strategie di profilassi vaccinaleprofilassi vaccinale
Aspetti epidemiologiciAspetti epidemiologiciDensità della popolazione ospite
Esiste una soglia nel numero di ospiti suscettibili, presenti in un determinato ambito geografico, al di sotto del quale il microrganismo non può mantenersi in una popolazione
Principio di azione di massaIl corso di un’epidemia dipende dalla quota di contatti tra suscettibili e infetti (Haner, 1906)
Immunità di gregge Resistenza di un gruppo all’attacco di un’infezione verso la quale una grande proporzione dei membri del gruppo è immune. Ciò rende infrequente la probabilità di contatto tra infetto e suscettibile (Fox, 1971)
““Herd Immunity”Herd Immunity”
““Herd Immunity”Herd Immunity”• L’immunizzazione di un soggetto, oltre ai
benefici personali, torna utile anche alla collettività
• Una patologia per il suo persistere all’interno di una popolazione necessita della presenza di soggetti suscettibili
• Il raggiungimento di tassi di copertura vaccinale al di sopra di un valore critico blocca la trasmissione di una patologia in una comunità
Tasso di riproduzione e tasso critico di copertura vaccinale necessario per ottenere
l’herd immunity
Infezione Tasso di riproduzione
Tasso critico di copertura vaccinale
Morbillo 15-17 92-95
Pertosse 15-17 92-95
Parotite 10-12 90-92
Rosolia 7-8 80-87
Difterite 5-6 80-85
Poliomielite 5-6 80-85
Obiettivi di un intervento di Obiettivi di un intervento di vaccinazionevaccinazione
• Eradicazione: – Malattia ed agente patogeno sono stati
permanentemente eliminati (vaiolo, poliomielite*)
• Eliminazione:– In una certa area geografica la malattia è scomparsa
perché si è ridotta la circolazione dell’agente
• Contenimento:– La malattia si è ridotta come frequenza fino a non
costituire un problema primario
Malattie eradicabili
• POLIOMIELITE unico serbatoio l’uomo
assenza di portatori cronici
esistenza di un vaccino efficace
• MORBILLO unico serbatoio l’uomo
assenza di portatori cronici
esistenza di un vaccino efficace
Malattie difficilmente o non eradicabili
• TETANOunico serbatoio l’uomo
assenza di portatori cronici
esistenza di un vaccino efficace
• EPATITE B unico serbatoio l’uomo
assenza di portatori cronici
esistenza di un vaccino efficace
Strategie di eliminazioneStrategie di eliminazione
• Vaccinare i suscettibili– i nuovi nati– di massa– varie coorti
…ma non dimentichiamo come
la “prevenzione indiretta” (e non solo) sia stata
complessivamente la più efficace nel
contenere la malattia prima di eradicarla!
Malattie prevenibili Malattie prevenibili mediante vaccinomediante vaccino
Malattia Anno Malattia Anno
Vaiolo 1798 Parotite 1967
Rabbia 1885 Carbonchio 1969
Febbre tifoide 1896 Meningite meningococcica 1975
Colera 1896 Polmonite pneumococcica 1977
Peste 1897 Adenovirus 1980
Difterite 1923 Epatite B 1981
Pertosse 1926 Haemophilus Influenzae tipo B 1985
Tetano 1927 Encefalopatia giapponese 1992
Tubercolosi 1927 Epatite A 1995
Influenza 1945 Varicella 1995
Febbre gialla 1953 Malattia di Lyme 1998
Poliomielite 1955 Rotavirus 1998
Morbillo 1963 HPV (Papillomavirus) 2006
Il calendario vaccinale Il calendario vaccinale
In Italia sono obbligatorie le vaccinazioni Antidifterica-tetanica (DT), l'Antipolio (IPV), l'Antiepatite B (HB). Sono raccomandate la trivalente contro Morbillo, Parotite e Rosolia (MPR), la vaccinazione contro l'Haemophilus influenzae b (Hib), la Pertosse, la vaccinazione Antipneumococcica e Antimeningococco C.
La Regione Emilia Romagna consente l'obiezione di coscienza alle vaccinazioni obbligatorie.
Il calendario vaccinale Il calendario vaccinale
Il calendario vaccinale Il calendario vaccinale 2°- 3° Mese vaccinazioni obbligatorie: Poliomielite IPV (Salk), Difterite - Tetano, Epatite B vaccinazioni raccomandate: Pertosse, Haemophilus B - Antipneumococcica 4°-5° Mese vaccinazioni obbligatorie: Poliomielite IPV (Salk), Difterite - Tetano, Epatite B vaccinazioni raccomandate: Pertosse, Haemophilus B - Antipneumococcica 10° - 12° Mese vaccinazioni obbligatorie: Poliomielite IPV (Salk), Difterite - Tetano, Epatite B vaccinazioni raccomandate: Pertosse, Haemophilus B - Antipneumococcica 12° - 15° Mese vaccinazioni raccomandate: Morbillo - Parotite - Rosolia - Antimeningococco C 13°-15° Mese vaccinazioni raccomandate: Morbillo-Parotite - Rosolia - Antimeningococco C 5° - 6° Anno vaccinazioni obbligatorie: Difterite - Tetano - Antipolio Salk vaccinazioni raccomandate: Pertosse, Morbillo, Parotite, Rosolia 11°-12° Anno Facoltativo (solo per le ragazze) Hpv (Papilloma) 15° - 16° Anno vaccinazioni raccomandate: Difterite - Tetano (trascorsi 10 anni dall'ultima dose) - Antimeningococco C
Caso di studio: Caso di studio: una gastroenterite una gastroenterite
“sospetta”“sospetta”
Angelo LorussoCentro Studi e Ricerche in Salute Internazionale e Interculturale
Bologna, 9 maggio 2014
Caso di studio: una Caso di studio: una gastroenterite “sospetta”gastroenterite “sospetta”
Bari, ottobre 1994. Un 45enne è ricoverato al Policlinico del capoluogo pugliese per una diarrea profusa con forti dolori addominali. Ai medici riferisce di aver mangiato delle seppioline crudeQualche giorno dopo viene ricoverata una donna di 63 anni, che lamenta “crampi terribili e continue scariche di diarrea”. I sintomi sono insorti circa un giorno e mezzo dopo aver consumato alcune “agostinelle” (piccole triglie) crude, acquistate al mercato del popolarissimo quartiere Libertà
Cosa sta succedendo a Cosa sta succedendo a Bari? Bari?
In entrambi i casi, l’esame delle feci identifica ben presto l’agente patogeno responsabile del quadro clinico: si tratta del Vibrio Cholerae
Il colera è la malattia infettiva acuta causata da questi batteri, in particolare dal sierogruppo 01, biotipo El Tor, sierotipo Ogawa
L’infezione è spesso asintomatica o paucisintomatica, ma può anche essere severa e mortale
Il Colera: una malattia infettiva…Il Colera: una malattia infettiva…
Clinica: diarrea profusa, acquosa (ad “acqua di riso”), vomito, dolore addominale e crampi alle gambe. La grave disidratazione conseguente rende il paziente ipoteso, tachicardico, anurico…
Trattamento: reidratazione e correzione squilibri elettrolitici, antibiotico (tetraciclina o doxiciclina; eritromicina nei bambini)
Trasmissione: oro-fecale, per ingestione di acqua o alimenti contaminati dal batterio. Il contagio per semplice contatto è improbabile. Gli alimenti a maggior rischio sono frutti di mare o pesce crudi, frutta, verdura
Patogenesi: legata a carica batterica, a fattori intrinseci del vibrione (mobilità, sierotipo, tossine…) e dell’ospite (pH gastrico, stato nutrizionale…)
Il Colera: una malattia infettiva…Il Colera: una malattia infettiva…
Inquinamento dell’acquaInquinamento dell’acqua
Inquinamento dell’acquaInquinamento dell’acqua
AgenteAgente
•I parassiti:I parassiti:La capacità propria dei microrganismi di creare danno all'ospite viene definita Patogenicità
AgenteAgente•Virulenza: Indica il diverso grado con cui si esprime la patogenicità a seconda dello stipite microbico in causa
•Carica infettante:È il numero minimo di microrganismi necessario per dare inizio all’infezione. È molto variabile da una specie all’altra e, nell’ambito della stessa specie, può variare a seconda dello stipite
AgenteAgente
•Tossigenicità:Misura la produzione di sostanze tossiche (esotossine) da parte del microrganismo
•Contagiosità: La capacità di un microrganismo patogeno di passare da un soggetto recettivo all'altro, a seguito della sua eliminazione all'esterno dell'ospite nel corso del processo biologico
Il colera: la dimensione “politica”Il colera: la dimensione “politica”
I due casi di Bari del 1994 attivano subito i decisori politici. Ci si affretta a precisare che “non c’è nessuna emergenza” (G. Tatarella, vice-premier del primo governo Berlusconi)
Giovanni Rizzo, direttore dell’Istituto di Igiene, segnala il caso al Ministero della Sanità e all’OMS
Parenti, amici e conoscenti dei due casi vengono immediatamente convocati per estendere gli accertamenti all’area più probabile del rischio di contagio (sorveglianza attiva)
I casi si susseguono, e alla fine del mese di ottobre saranno già una decina.
Dopo l’ottavo caso accertato, il Ministro della Sanità Raffaele Costa si reca a Bari. Inizia a diffondersi l’idea, avallata anche da alcuni politici, che il contagio venga dai “dirimpettai”
Solo un mese prima (sett. ’94) c’era stato un focolaio epidemico in Albania causata dallo stesso vibrione (El Tor) che aveva causato 14 morti
Torna la psicosi del contagio, rafforzata dalla presenza dell’”untore” (esodo del 1991)
Il Colera: la dimensione “politica”Il Colera: la dimensione “politica”
Il Colera: la dimensioneIl Colera: la dimensione “politica” ed economica “politica” ed economica
Provvedimenti immediati: vietata la vendita di pesce crudo in tutta la regione. Vengono intensificati i controlli su reti fognarie, depuratori, allevamenti ittici… Si scopre (ma lo si sapeva già…) che alcuni agricoltori della zona irrigano i campi con acqua di fogna. Anche in questo caso i controlli diventano improvvisamente severi…
Robert Lasagna, sottosegretario all’Ambiente: “i problemi ambientali non possano continuare ad essere affrontati con interventi d'emergenza, che lasciano inalterate le carenze strutturali del sistema e comportano soltanto oneri, senza alcun beneficio reale” […] ''Se si considera l'attuale situazione fognaria dei 1.800 comuni italiani, vicende come quelle verificatesi in Puglia devono sorprendere per la loro rarità''
Il Colera: la dimensione Il Colera: la dimensione socio-economica-culturalesocio-economica-culturale
Alla fine della piccola epidemia, si rileva che sono state colpite quasi solo persone anziane
G. Rizzo osserva che "Stiamo inoltre assistendo ad un fenomeno pericoloso: proprio la caduta vertiginosa dei prezzi di vendita del pesce causata da un'ingiustificata psicosi sta inducendo alcuni anziani in ristrette condizioni economiche ad acquistare prodotti ittici che mangiano crudi senza la benché minima precauzione"
Colera: controllo e prevenzione (I)Colera: controllo e prevenzione (I)
• Notifica obbligatoria internazionale
• Isolamento ospedaliero del malato
• Sorveglianza di familiari e contatti per almeno 5 giorni
• Controllo ambientale
• Purificazione delle acque
• Miglioramento rete fognaria e servizi igienici
• Informazione mirata delle popolazioni più esposte su utilizzo cibi o su trattamento prima di ingerirli
• Igiene personale per evitare diffusione
• Vaccinazione (attualmente solo per chi viaggia in aree endemiche…)
Colera: controllo e prevenzione (II)Colera: controllo e prevenzione (II)
La storia si ripete…La storia si ripete…
Nel 1973 c’era stata un’epidemia di colera, che aveva colpito soprattutto Puglia e
Campania. Anche in quella circostanza il “caso indice” era stato isolato a Bari…
Anche in quel caso la colpa era stata attribuita a una partita di cozze contaminate
provenienti da “altrove” (Tunisia). Ma…
https://www.youtube.com/watch?v=CHVSnGLsiGo
La storia si ripete…La storia si ripete…
Relazione all’OMS sull’insorgenza di Relazione all’OMS sull’insorgenza di casi di colera in Italia nel 1973casi di colera in Italia nel 1973
Colera: una malattia Colera: una malattia della povertà della povertà
• Ancora oggi è endemica in più di 50 paesi in via di sviluppo (aree a maggior rischio)• OMS stima incidenza annuale di 3-5 milioni di casi (solo 10% casi effettivi viene segnalato)• Numero di decessi: circa 200.000 all’anno• Scarse condizioni igienico sanitarie, carenza acqua potabile, condizioni di povertà e degrado sono fattori favorenti la diffusione• Eventi catastrofici spesso aggravano situazioni già complesse…
Distribuzione Colera, 2007-09Distribuzione Colera, 2007-09
Casi di colera (2004)Casi di colera (2004)
Morti per Colera (2004)Morti per Colera (2004)
Colera: il caso di HaitiColera: il caso di HaitiIl 19 ottobre 2010, a 9 mesi dal terremoto devastante (250mila morti, 300mila feriti, 1.3mln di sfollati) si verifica una improvvisa e sospetta epidemia di diarrea acquosa, con grave disidratazione, in alcuni casi mortale
I primi casi sospetti si verificano nell’Artibonite, uno dei 10 dipartimenti dell’isola; la diffusione è rapida: dopo un mese il colera è presente in tutti i dipartimenti di Haiti e ha “sconfinato” nella vicina Rep. Dominicana
Al 6 dic. 2012, notificati 621.660 casi di cui 7759 letali
Cosa sta succedendo Cosa sta succedendo ad Haiti?ad Haiti?
Facciamoci qualche domanda…Facciamoci qualche domanda…
• il Colera è endemico ad Haiti? • è colpa del terremoto?• è una situazione emergenziale?• dove è iniziato il contagio?• in che modo si è diffuso?• quali sono le caratteristiche del patogeno?• ci sono dei fattori precipitanti?• quali mezzi ci sono per curare la malattia?• …
Facciamoci le domande giuste…Facciamoci le domande giuste…
Facciamoci le domande giuste…Facciamoci le domande giuste…
Il Colera: malattia o “sintomo”?Il Colera: malattia o “sintomo”?
• il Colera ad Haiti iniziò a diffondersi ben lontano dalle zone terremotate e dai campi di sfollati• il dipartimento dell’Artibonite è un’area rurale ad alta densità abitativa, estremamente carente in servizi sanitari e acqua potabile
• i primi 7 comuni colpiti condividevano il corso del fiume• il 63% della popolazione dei primi comuni colpiti usava l’acqua del fiume per bere…
• dopo il terremoto, 180mila persone si spostano forzatamente dalla capitale verso le aree rurali
• nelle aree rurali si concentra il 53% della popolazione; il 21% utilizza acqua di superficie (4% in area urbana) e 49% pratica defecazione all’aperto (9% in area urbana)
• il sierotipo 01 (El Tor) del Vibrio Cholerae non è tipico dell’area, ma del sudest asiatico: ipotesi di “importazione” del patogeno e di immunità insufficiente della popolazione…
Il Colera: malattia o “sintomo”?Il Colera: malattia o “sintomo”?
Il Colera: malattia o “sintomo”?Il Colera: malattia o “sintomo”?Già nel 2002 Haiti si classificava all’ultimo posto su 147 paesi nel mondo nel Water Poverty Index
Il WPI considera 5 parametri:
1. Accesso all’acqua
2. Quantità, qualità e “affidabilità” dell’acqua
3. Utilizzi dell’acqua
4. Gestione e distribuzione dell’acqua
5. Ambiente
Accesso all’acqua potabile e ai Accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici di baseservizi igienici di base
HaitiRep.
Dominicana
Cuba
Water
63% 86% 93%
Sanitation
17% (26% nel 1990) 83% 80%
Accesso all’acqua potabile e ai Accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici di baseservizi igienici di base
“Avere acqua pulita per dissetarsi e lavarsi, gabinetti e fognature funzionanti: sembrerebbero diritti banali, per l'umanità del terzo millennio. Eppure ancora quasi 900 milioni di abitanti del pianeta attingono acqua da fonti insalubri e circa 2,6 miliardi (quattro abitanti su dieci) vivono in condizioni igieniche incompatibili con la sicurezza e con la salute”
Diritto all’acqua: Diritto all’acqua: il monito dell’Unicefil monito dell’Unicef
L'UNICEF calcola che se tutti gli abitanti del pianeta avessero entrambi questi diritti garantiti, si risparmierebbero 11,6 miliardi di dollari all'anno soltanto per quanto riguarda le cure mediche della diarrea.
Diritto all’acqua: Diritto all’acqua: il monito dell’Unicefil monito dell’Unicef
Per approfondire…Per approfondire…
1) “Haiti. L’emergenza dimenticata” (F. Pozzi)http://www.saluteinternazionale.info/2011/12/haiti-l%E2%80%99emergenza-dimenticata/
2) “Colera ad Haiti” (F. Pozzi) http://www.saluteinternazionale.info/2013/03/colera-ad-haiti/