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Proletari di tutti i paesi, unitevi! Scintilla Novembre 2016 Numero 73 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro Nuovi forti terremoti hanno devastato Norcia e altre città dell’Italia centrale, provocando feriti, gravi danni agli edifici, alle infrastrutture, al patrimonio artistico. A due mesi dal primo sisma, decine di migliaia di sfollati hanno bisogno di assistenza. La situazione nella zona è critica e le scosse non si fermeranno in poco tempo, date le caratteristiche geologiche dell’Appennino. Il governo Renzi sta facendo il contrario di quello che serve per varare un piano nazionale per la prevenzione e la sicurezza antisismica, la ricostruzione e la manutenzione. L’aspirante ducetto fiorentino punta a introdurre una vergognosa tassazione a forfait per i miliardari e spinge gli enti locali a istituire la “tassa sulla disgrazia”, laddove ci vuole una patrimoniale sulle ricchezze dei borghesi per pagare i danni del terremoto, delle alluvioni e avviare la ricostruzione. Si fa bello con la richiesta di “tolleranza” all’UE sui decimali del deficit, laddove bisogna stracciare gli accordi internazionali che impediscono le spese indispensabili per affrontare la grave situazione sociale ed economica esistente. Le chiacchiere e le mille promesse di Renzi fanno parte di una cinica strategia referendaria. Ma i fatti parlano chiaro: in due anni e otto mesi di governo il fanfarone ha tagliato le spese sociali e sanitarie, ha aumentato quelle militari, ha distrutto i diritti dei lavoratori e peggiorato le loro condizioni di vita, condannando un’intera generazione al precariato e all’emigrazione. Ora ha anche la faccia tosta di chiamare all’unione nazionale in nome dell’emergenza, allo scopo di rimanere in sella se vincerà il NO. Il problema posto e da risolvere è liberarci al più presto dal suo governo reazionario e aprire con la lotta la strada a un governo che rappresenti gli interessi vitali del proletariato, della massa impoverita e oppressa, per un’uscita rivoluzionaria dalla profonda crisi originata dalla decomposizione dell’imperialismo. Nell’immediato, mentre rafforziamo la solidarietà alle popolazioni colpite, dobbiamo rivendicare la tassazione dei capitali, dei profitti, delle rendite, una vera lotta all’evasione, per reperire le risorse necessarie alla ricostruzione e messa in sicurezza delle case e del territorio, per risolvere i problemi urgenti dei lavoratori e dei giovani! Esigiamo il ritiro delle truppe inviate all’estero e un forte taglio delle spese militari a favore di quelle sociali! Aiuto prioritario agli operai, ai disoccupati, alle donne e agli anziani poveri! Renzi vattene! Il 4 dicembre produciamo il sisma politico che farà crollare il suo governo di miseria e di guerra, votando in massa “NO”!

Proletari di tutti i paesi, unitevi! Scintilla · 2020-01-27 · alla ricostruzione e messa in sicurezza delle case e del territorio, per risolvere i problemi urgenti dei lavoratori

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Proletari di tutti i paesi, unitevi!

ScintillaNovembre 2016 Numero 73 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro

Nuovi forti terremoti hanno devastato Norcia ealtre città dell’Italia centrale, provocando feriti,gravi danni agli edifici, alle infrastrutture, alpatrimonio artistico. A due mesi dal primo sisma, decine di migliaiadi sfollati hanno bisogno di assistenza. Lasituazione nella zona è critica e le scosse non sifermeranno in poco tempo, date lecaratteristiche geologiche dell’Appennino. Il governo Renzi sta facendo il contrario diquello che serve per varare un piano nazionaleper la prevenzione e la sicurezza antisismica, laricostruzione e la manutenzione. L’aspirante ducetto fiorentino punta a introdurreuna vergognosa tassazione a forfait per imiliardari e spinge gli enti locali a istituire la“tassa sulla disgrazia”, laddove ci vuole unapatrimoniale sulle ricchezze dei borghesi perpagare i danni del terremoto, delle alluvioni eavviare la ricostruzione. Si fa bello con la richiesta di “tolleranza” all’UEsui decimali del deficit, laddove bisognastracciare gli accordi internazionali cheimpediscono le spese indispensabili peraffrontare la grave situazione sociale edeconomica esistente. Le chiacchiere e le mille promesse di Renzifanno parte di una cinica strategia referendaria.Ma i fatti parlano chiaro: in due anni e otto mesidi governo il fanfarone ha tagliato le spesesociali e sanitarie, ha aumentato quelle militari,ha distrutto i diritti dei lavoratori e peggiorato leloro condizioni di vita, condannando un’interagenerazione al precariato e all’emigrazione. Ora ha anche la faccia tosta di chiamareall’unione nazionale in nome dell’emergenza,allo scopo di rimanere in sella se vincerà il NO. Il problema posto e da risolvere è liberarci al piùpresto dal suo governo reazionario e aprire conla lotta la strada a un governo che rappresenti gliinteressi vitali del proletariato, della massaimpoverita e oppressa, per un’uscitarivoluzionaria dalla profonda crisi originatadalla decomposizione dell’imperialismo. Nell’immediato, mentre rafforziamo lasolidarietà alle popolazioni colpite, dobbiamorivendicare la tassazione dei capitali, deiprofitti, delle rendite, una vera lottaall’evasione, per reperire le risorse necessariealla ricostruzione e messa in sicurezza dellecase e del territorio, per risolvere i problemiurgenti dei lavoratori e dei giovani! Esigiamo il ritiro delle truppe inviate all’esteroe un forte taglio delle spese militari a favore diquelle sociali! Aiuto prioritario agli operai, aidisoccupati, alle donne e agli anziani poveri!Renzi vattene! Il 4 dicembre produciamo ilsisma politico che farà crollare il suo governo dimiseria e di guerra, votando in massa “NO”!

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La lotta operaia e popolare e la vittoria del “NO”sconfiggeranno il piano reazionario del governo Renzi!

2 Novembre 2016

Pubblichiamo ampi stralci delrecente comunicato CONUMLsul referendum costituzionaledel 4 dicembre. Il testo integraleè presente sul nostro sito.

E’ ormai chiaro quali sono leforze che stanno dietro lacontroriforma costituzionaleimposta dal governo Renzi: ipadroni di Confindustria e i“manager” alla Marchionne, legrandi banche d’affari come JPMorgan e le agenzie di rating alservizio del capitale, Wall Streete le altre Borse degli speculatoriCOME Soros, la CommissioneUE, il FMI, l’ambasciata USA.Come abbiamo già chiarito, ilvero quesito a cui il popoloitaliano dovrà rispondere è:Volete voi che sia aumentato ilpotere del capitale finanziario edei suoi governi contro la classelavoratrice? Volete voi menolibertà e diritti democratici perdifendere il lavoro control’ingordigia del capitale? La controriforma costituzionaledimostra che la classedominante per salvaguardare isuoi interessi e privilegi diventasempre più aggressiva e punta acambiare forma allo Stato,sbarazzandosi dei vecchimetodi del parlamentarismo epiù in generale dellademocrazia borghese, divenutiun intralcio per le esigenze divalorizzazione del grandecapitale..... Il governo Renzi,proseguendo il disegno eversivotracciato dalla P2 di Licio Gellie Berlusconi, con l’appoggio diVerdini, intende instaurare unaRepubblica presidenzialeautoritaria, vuole rafforzare econcentrare i poteri (compresoquello legislativo) nelle manidell’esecutivo, escludendo lemasse da qualsiasi meccanismodi partecipazione alle decisionipolitiche. Perché? Per garantireil massimo profitto ai capitalistiitaliani e stranieri attraversoleggi e misure che garantiscanol’intensificazione dellosfruttamento della classeoperaia. Questa è la vera postain gioco.E’ evidente che una sciaguratavittoria del SI nel referendum

aprirebbe le porte allasoppressione completa dellelibertà democraticheconquistate con il sangue dellaclasse operaia e dei Partigiani.Potenzierebbe il dispotismopadronale e governativo.Favorirebbe l’aggravamentodelle già pesanti condizioni dilavoro e di vita delle masse.Getterebbe le premesse di unferoce regime antioperaio,antidemocratico eguerrafondaio. .... Renzi e la sua cricca battonosulla grancassa dei “risparmi”derivanti dal taglio dellepoltrone per accaparrarsi i votidella povera gente, stufa deipoliticanti borghesi. Ma questoè il colmo della demagogia e delpopulismo, perché il lorogoverno si guarda bene daltagliare le agevolazioni, glistipendi e le pensioni d’oro dideputati e senatori, ifinanziamenti alle banche, alVaticano, alla UE, alle scuole ealla sanità privata, le spesemilitari, le opere inutili edannose come la TAV. Il debitopubblico è aumentato conRenzi, non diminuito, a causadegli stratosferici interessibancari che scattano senzasosta! E bastava un F-35 inmeno per ottenere gli stessirisparmi della pericolosacontroriforma che vogliono farpassare! .... Per battere Renzi servono lalotta e l’organizzazione operaiae popolare. Tutto dipende dallivello di mobilitazione diclasse, dai rapporti di forza chebisogna costruire persconfiggere i piani reazionari.La chiave della vittoria del NOè nelle mani del proletariato,della sua unità di azione, del suoimpegno politico. Nessun’altra forza sociale hainteresse quanto i lavoratori delbraccio e dell’intelletto allasconfitta delle controriforme edel governo del Jobs Act, deilicenziamenti e dei ribassisalariali, della flessibilità e dellaprecarietà, dellosmantellamento dei CCNL, etc.Il proletariato, le masselavoratrici e popolari hannotutto l’interesse a recarsi in

massa alle urne il 4 dicembre evotare NO. In tal modo non solorespingeranno la riformareazionaria della Costituzionedemocratica-borghese, malicenzieranno Renzi eassesteranno un duro colpo alneoliberismo e alla politica diausterità, che hanno dominato lapolitica italiana negli ultimidecenni.In questa situazione è di grandeimportanza il fatto che nel senodella classe operaia sicominciano a organizzareComitati per il NO e per la lottaall’offensiva borghese.Costruiamo dunque organismidi massa ovunque nellefabbriche e negli altri posti dilavoro, nei quartieri, nellescuole, su tutto il territorionazionale. .... Approfittiamo delreferendum per rafforzare ilcampo dell’organizzazioneoperaia e popolare. Utilizziamotutte le occasioni per far sentirela nostra protesta. Partecipiamoalle giornate di sciopero e didimostrazione indette controRenzi, mettendo al centro gliinteressi comuni dell’interoproletariato. Proponiamo diproseguire la lotta costruendo losciopero generale nazionalepolitico, proclamato da tutte leforze politiche, sindacali,sociali, di classe e democraticheche si oppongono allecontroriforme, da realizzarsiprima del referendum, conmanifestazione nazionale aRoma. .... Chiamiamo a respingere ilDdl Boschi non per salvare ilparlamentarismo borghese, macome momento di opposizionea questo sistema di sfruttamento

e alle sue politiche reazionarie edi sacrifici, contro la svoltaautoritaria, il pericolo delfascismo, che è generato dalcapitalismo monopolistico. IlNO proletario e popolare deveessere il NO al modo diproduzione capitalistica che ciriserva solo miseria, reazione eguerre. Il Comitato Nazionale di UnitàMarxista-Leninista (CONUML)fa dunque appello alla classeoperaia e a tutti i lavoratorisfruttati, ai giovani disoccupati,ai pensionati e alle donne deglistrati popolari a svilupparel’unità, la mobilitazione el’organizzazione, a prepararsiper le battaglie decisive che ciattendono.Esortiamo l’intera classelavoratrice del nostro paese arespingere con le lotte operaie esociali e con una valanga di NOil prossimo 4 dicembre lecontroriforme costituzionali perfar cadere il governo Renzi econtinuare la lotta ben oltre ilrisultato referendario. Laincitiamo ad unirsi in un unico eampio fronte popolare con allatesta la classe operaia, peravanzare verso la rivoluzione eil socialismo, sola e realealternativa al barbaro sistemacapitalistico. La conquista diuna vera democrazia passa perla conquista del potere politicoda parte del proletariato!

COMITATO NAZIONALE DIUNITA’ MARXISTA-LENINISTAPartito Comunista ItalianoMarxista-LeninistaPiattaforma Comunista –per il Partito Comunistadel Proletariato d’Italia

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Si è recentemente costituito ilComitato lavoratrici elavoratori FCA per il NO allariforma costituzionale.Pubblichiamo ampi stralci delcomunicato inviatoci da unoperaio. Rilanciamo l’appelloalla costruzione di Comitati difronte unico nelle fabbriche, neiposti di lavoro e sul territorio.

Dal punto di vista degli operaila Costituzione italiana harappresentato il sistema diregole con cui si sono assicurateai padroni le condizioni persfruttarci dal dopoguerra in poi.Per questo motivo essenzialenoi non guardiamo allaCostituzione come alla cartaideale dei diritti.Però, la Costituzione, scrittapoco dopo che gli operai in armiavevano liquidato il fascismo,ha anche stabilito, entro certilimiti, che i lavoratori abbianola possibilità formale di poteresprimere le proprie opinioni. Ebisogna sottolinearlo, se c’è ildiritto di parola ci è facilitata lapossibilità di organizzarci.[…] Il referendum di dicembre,a parte i tecnicismi e lechiacchiere di molti, per noioperai rappresenta questoscenario futuro: la linea didemarcazione tra la possibilità

di parlare, criticare il padrone eorganizzarsi per reagire allosfruttamento, potendolo fareperché la legge formalmente lopermette o, al contrario, vedereristretti sempre di più gli spazidi libertà e, in prospettiva,essere costretti a organizzarsi inmodo clandestino.Noi abbiamo ancora presentecosa è successo alla FIAT diPomigliano con il referendumdel 2010. Da allora è databile ilclima da caserma che vige intutte le fabbriche FIAT eesportato ormai dappertutto inItalia.Se vincesse Renzi e il fronte delsì al referendum costituzionalesi creerebbe lo stesso climasull’intera società. […]Vogliono chiuderci la bocca, enon solo a noi operai.[…] Se vincesse il sì alreferendum possiamo benimmaginare cosa succederà: uncomitato d’affari ristretto,diretto rappresentante delleclassi più ricche, deciderebbetutto e senza nessunaopposizione in parlamento.Non è scontato che il NO vinca.La classe dei ricchi si staorganizzando e ha in manotelevisioni e organi di stampaimportanti. […] L’unica classe che può creare

una diga al nuovo corsoautoritario dei padroni è quelladegli operai, e deve esseremobilitata. I lavoratori piùcoscienti si devono organizzareper farlo. […] c’è il clima giustoper ripartire. Renzi è un nemico deilavoratori. Noi operai vogliamobattere Renzi, l’uomo che hasostenuto la riforma del lavorodi Marchionne e degliindustriali e che ha dato loromano libera per licenziarci.Partecipiamo al voto benconsapevoli che con il voto noncambiamo la nostra condizionedi sfruttati.In questa esperienza abbiamoperò la possibilità di cominciarea discutere tra operai di

fabbriche diverse. Abbiamo lapossibilità di superare glisteccati tra gli operai combattiviorganizzati in sindacati diversi.Abbiamo la possibilità dimaturare un punto di vista piùalto sulla nostra condizione dischiavi moderni.E’ ora di organizzarci in quantooperai.Da ora deve iniziare lacampagna per il NO da partedegli operai.Libertà di opinione, libertà dicritica, libertà di organizzarsicontro lo sfruttamento.

COMITATO LAVORATRICI ELAVORATORI FCA PER ILNO ALLA RIFORMACOSTITUZIONALE

La classe operaia si organizza per il NONovembre 2016 3

Non passa giorno che Renzi e ilsuo fido scudiero Poletti nondecantino le nuove opportunitàche il governo dà ai giovani enon si vantino dei risultati delJobs Act, dei vaucher ecc.Dietro questo diluvio di parolesi cerca di nascondere situazionidi sfruttamento quasischiavistico. Prendiamo il caso FOODORA,un’azienda tedesca che sioccupa di consegna dei pasticaldi a domicilio suordinazione, tramite fattorini inbicicletta, attiva in Italia aMilano e Torino. I fattorini torinesi vivonocondizioni di lavoro ancora piùpenose dei milanesi, per nonparlare di quelli francesi, doveper esempio, la paga è di 7 eurol’ora e 2 euro a consegna.Alcuni giorni fa i lavoratoriFOODORA torinesi hannoprima rallentato, e poi bloccatoil lavoro.

I fattorini, giovanissimi e spessostudenti-lavoratori, protestanocontro le condizioni di lavoroimpossibili (dalle consegne inogni condizione climatica allabici con relativa manutenzionea loro carico), contro la paga acottimo (2 euro e sessanta aconsegna), ed in particolarecontro il licenziamento di due diloro che, per primi, si sono“permessi” di protestare. Questi lavoratori, al pari dimolti altri, non figurano comedipendenti dell’azienda, ma“collaboratori”. Viene in questo modo nascostala loro condizione di proletarisuper sfruttati, che ricevono unsalario da fame. Inoltre, conquesta tipologia lavorativa,l’azienda può sempre rifiutarele loro richieste. Addirittura FOODORA arriva adire, con l’arroganza tipica deipadroni, che il cottimo e lostress sono “un’opportunità per

chi ama andare in bici,guadagnando anche un piccolostipendio”! Il caso FOODORA è unclassico esempio dell’ingannodei contratti a collaborazione,veri e propri trucchi ai danni dellavoratore, al pari di altre leggie normative dello Statoborghese, che servono adoccultare ed intensificare losfruttamento capitalista dellaforza-lavoro. Nel capitalismo il lavoratorenon è un “collaboratore”dell’impresa, ma uno schiavosalariato costretto a vendere lasua forza-lavoro, le cuicondizioni di lavoro e di vitasono costantemente a rischio acausa delle crisi economiche edella concorrenza sfrenata chesi fanno i padroni.Questi lavoratori e tanti altri chenelle statistiche borghesiappaiono come “lavoratoriautonomi” a pieno titolo sono

parte integrante del modernoproletariato, la classe socialeche può emanciparsi soloabolendo la proprietà privataborghese.Contro lo sfruttamento e laprecarietà, per la difesa delleproprie condizioni e diritti, isettori di proletariato diffusodevono unire le loro forze e leloro lotte a quelle della classeoperaia e degli altri lavoratorisfruttati per costruire un vero eforte fronte unico di lottaproletario. Con i lavoratori di FOODORA,esigiamo con forza:- salari pieni e certi, no alcottimo;- un lavoro regolare e stabile, uncontratto vero, strumenti dilavoro a spese dell’azienda,- ritiro del licenziamento deidue lavoratori, No aiprovvedimenti repressivi! Secolpiscono uno colpiscono tutti,rispondiamo UNITI!

Il supersfruttamento del moderno proletariato

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Il governo Renzi e i verticisindacali insistononell’indecente accordo sulprestito per la cessazioneanticipata del lavoro (APE). Dopo che per anni i governiborghesi ci hanno allungatol’età pensionabile e tagliato lepensioni con la complicità deipartiti della “sinistra” borghesee dei vertici sindacali, ora, perfarci andare in pensione all’etàdi prima, ma in manieraselettiva, ci dicono chedobbiamo chiedere una sorta dimutuo, da restituire per 20 annicon tassi di interesse assaisuperiori al denaro a costo sottozero che le banche ricevonodalla BCE! Impudentemente, per farecampagna elettorale ereferendaria, i ministri renzianihanno anche la faccia tosta disostenere che l’uscita anticipata,a queste condizioni da strozzini,è vantaggiosa per i lavoratori. Le menzogne del governofiniscono per cadere sotto ilproprio peso: Renzi si è giàsmentito, presentando una APEagevolata assai meno generosarispetto alle prime dichiarazionie alle aspettative degli stessicollaborazionisti confederali(un tetto di 1350 euro lordimensili invece dei 1500 europreannunciati). Inoltre, è stato ampliato ilvincolo temporale del periodocontributivo (tra 30 e 36 anni, aseconda della categoria deilavoratori). Evidentemente, lanatura antioperaia dei pagliacci

di Palazzo Chigi è più forte diqualsiasi proclama demagogico.Come sempre, il tutto stapassando senza che leopposizioni borghesi e i signoricapi riformisti decidano dimettere in campo uno stracciodi mobilitazione dei lavoratori!Dunque, oltre al danno, la beffa.I lavoratori con l’APEperderanno centinaia di euromensili. Mentre gli operai e gli altrisfruttati si impoveriscono, ilgoverno non ci mette un euro,ma punta a ridurre le tasse sullepensioni private ecomplementari. Questa“flessibilità” va a vantaggiosolo del capitale finanziario,delle grandi banche e dei bosssindacali.Operai, lavoratori tutti,uniamoci e ribelliamoci controquesta ennesima fregatura checi vogliono far subire. Rilanciamo la battaglia percancellare la legge Fornero, peril ripristino del retributivo edelle pensioni di anzianità: 35anni di contributi e 60 anni dianzianità bastano e avanzanoper andare in pensione! Paghino i capitalisti, ricchi e iparassiti! Ripartiamo con gliscioperi, organizziamoci,rilanciamo ed uniamo la lotteper una vera pensione a quellaper dei veri Contratti collettivinazionali e contro lacontroriforma costituzionale! Licenziamo il governo Renziper aprire la via a un governodegli operai, al socialismo!

Novembre 20164

APE: un grande regalo alle banche

I nemici dell’uguaglianza e la necessità del fronte unicoIl patronato Inca-Cgil haimpugnato davanti al TAR ildecreto del ministero delLavoro sulla carta acquistiriservata ai nuclei familiari piùpoveri, il gesuitico espedientedel Sostegno per l’inclusioneattiva.Il motivo del ricorso è ilmancato riconoscimento deldiritto alla prestazione ancheagli stranieri, titolari dipermesso di soggiorno dialmeno un anno. I ministri borghesi, se ci fossebisogno di ulteriori prove, sirivelano come i più accanitinemici dell’uguaglianza e dellaparificazione dei diritti degliimmigrati.Piuttosto che davanti ai

tribunali borghesi, i comunistisi presentano davanti allemasse lavoratrici con unappello di tutt’altro contenuto.Dopo le fandonie e lemenzogne, sparse a piene manidalla borghesia attraverso imezzi di comunicazione dimassa e la pubblicità, sulcosiddetto Stato dellaprosperità generale, capace disuperare le crisi economiche edi assicurare il benessere dellemasse, oggi la borghesiaindossa la maschera dellacompassione caritatevole per ipoveri e per le famiglie deglioperai.La borghesia vuole comperare ivoti della povera gente con lepromesse dei ministri borghesi

in occasione del referendum delquattro dicembre e tenta lacorruzione della coscienzadegli operai esponendo i nuoviarticoli del premio aziendale edel welfare aziendale.Mentre la propaganda rassettala vetrina malmessa dellasocietà dei consumi, la realtàs’impone: la povertà e lamiseria per la maggioranza dauna parte, e l’arricchimentodella minoranza deglisfruttatori, dall’altra, sonodivenuti fenomeniincontestabili dell’interomondo capitalista. Le parole di Karl Marxrisuonano più chiare che mai.La teoria marxista suldepauperamento del

proletariato costituisce un’armaideologica per il proletariatonella lotta di classe per latrasformazione rivoluzionariadella società.Ogni operaio, ogni lavoratorecosciente deve ritenere suocompito pressante laaffermazione del NO di classenel voto del quattro dicembre.Ma con la stessa convinzione lostesso lavoratore deve passareall’offensiva organizzata edunitaria, con la prospettiva disostituire il socialismo allasocietà dominata dal capitale. E solo costruendo il fronteunico di lotta il proletariatopotrà aprire la strada al governodegli operai e di tutti gli altrilavoratori sfruttati.

Chi può garantire la vittoria del NO? Corrispondenza operaia

Massimo D’Alema, leader delleminoranze ombra del PD, èmolto attivo sul fronte del NO.Nelle settimane scorse haconvocato un incontro pubblicoa cui hanno partecipato i cavalliazzoppati della borghesiaitaliana: Cirino Pomicino e DeMita (DC), Dini, Bobo Craxi(PSI), Salvi, e fascisti comeFini, Gasparri e Matteoli. Insomma, per il SI abbiamo:Obama, JP Morgan, UE,Confindustria, Marchionne e ibanchieri,ecc. Per il NO, mentre la CGIL simantiene in terza fila”, ungruppo di costituzionalisti edintellettuali, riuniti attorno adun manipolo di vecchi arnesisocialdemocratici e reazionariguidati da un signore chequando era a capo del governo

decideva di partecipare allaaggressione NATO inJugoslavia e si poneva a capo diuna commissione di riformacostituzionale non così diversada quella attuale. Una vecchia cariatidesocialdemocratica che appenaun anno fa giudicava ilreferendum “tempo perso”, eche oggi si schiera per il NOsolo perché la riforma Renzi-Verdini non è stata condivisa,solo perché il governo non hamodificato la legge elettorale e“Renzi sta dividendo l’Italia”.Poveri noi, se dovessimo farconto su certi personaggi.La classe operaia è l’unica veragarante della vittoria del NOalla controriformacostituzionale, la sola classeche può aprire la stradaall’alternativa rivoluzionaria dipotere!

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5Novembre 2016

Negli ultimi anni abbiamoassistito a un nettopeggioramento nel campo delleagibilità sindacali e del diritto disciopero. Periodicamente nuovipaladini dellariduzione/abolizione dei dirittisindacali alzano la testa e a granvoce chiedono ulteriorilimitazioni del diritto disciopero. A fine settembre OscarGiannino ha aperto le danzetuonando contro gli scioperi di"pochi" in Alitalia e chiedendoal governo del neoliberistad’assalto Renzi, al servizio delgrande capitale, di rispettare lepromesse.Il 23 settembre sulle pagine delMessaggero Giuseppe SantoroPassarelli presidente Authorityper gli scioperi appoggiava inpieno le parole di Gianninoinvocando l'applicazionedell'accordo fra Confindustria ei nuovi gerarchi Confederali del10 gennaio 2014 (Testo Unicosulla Rappresentanza Sindacale)anche al pubblico impiego.Un accordo di stampo fascistache praticamente azzera di colpole libertà sindacali deilavoratori.Poiché il sig. Santoro Passarellichiede l'applicazione di taleaccordo anche al PubblicoImpiego occorre ricordare che intale settore il diritto di sciopero ègià stato abbondantementelimitato dalla legge 146/90,rafforzata con la legge 83/2000.Per capire la gravità di questeaffermazioni riassumiamo insintesi i punti del cosiddettoTesto Unico sullarappresentanza sindacale:• Chi sottoscrive non puòattivare nessun conflitto durantele trattative.• Raggiunto l'accordo conil 50%+1 delle organizzazionisindacali presenti non si puòattuare nessuna forma didissenso (scioperi, presidi,assemblee, volantini) pena unasanzione pecunaria per ilsindacato o i delegati colpevolidi ribellione.• I referendum sugliaccordi possono essere fatti solodove sono presenti le Rsaescludendo i posti di lavorodove vi sono le Rsu.• Alle trattative per icontratti nazionali di categoria

saranno accettati solo i sindacatifirmatari di questo accordo, e,fra questi, quelli che hanno una“rappresentatività” di almeno il5% dei lavoratori dellacategoria, misurata come mediafra gli iscritti e i voti ricevuti daciascuna organizzazionesindacale nelle RSU.• I delegati Rsu che indissenso alla sigla diappartenenza si dimettono dalsindacato perdono la carica didelegati e vengono sostituiti dalprimo dei non eletti.• Per partecipare alleelezioni Rsu è necessaria lasottoscrizione dell'accordo.Vi è poi un’altra anomalia:vertici confederali eConfindustria parlanopomposamente di Testo Unicosulla Rappresentanza Sindacaleladdove il termine Testo Unicoviene usato per leggi emanatedallo Stato, qui invece si tratta diun semplice accordo fra le partiche arbitrariamente si vuoleimporre a tutti i lavoratori e allerealtà sindacali combattive. L'obiettivo è chiaro: fermareogni conflitto sociale, cercare diimpedire alla base sindacaleoperaia e alle sigle delsindacalismo di base diradicalizzarsi e poter alzare illivello dello scontro a favore deilavoratori, eliminare ognidissenso interno. Da quando èstato rotto il monopolio dellarappresentanza i gerarchiConfederali hanno semprecercato di togliere agibilità ediritti alle sigle concorrenti ealla loro stesse strutture difabbrica. Ricordiamo che già nel1998 (il Sole 24 Ore 11novembre 1998) Cofferatiinvocava limitazioni del dirittodi sciopero. Nel 2009 lo stessoCofferati, in qualità di sindacodi Bologna fu condannato percomportamento antisindacale inoccasione di uno sciopero deidipendenti del teatro comunale.La trasformazione reazionariadello Stato e della società, lafascistizzazione degli apparatisindacali social-riformisti,avanzano a grandi passi e comediceva Gramsci tocca a noicomunisti salvare l'Italia. Solol'abbattimento del sistemacapitalista può salvarci, Renzi oMussolini non sono altro chelacché al servizio del capitale,

dietro i due burattini c'è sempreil potere padronale.Altro esempio della derivaautoritaria e antioperaia loabbiamo avuto con la famosaassemblea sindacale a Pompeidel luglio 2015, regolarmenteannunciata e di solo un’ora emezza. Fu scatenato un can canmediatico che permise alfascistello Renzi di estendere a:musei, aree archeologiche,biblioteche la legge 146/90 sullalimitazione degli scioperi neiservizi pubblici. L'8 marzo2016, i boss Confederali più ilCsa ratificavano la predettalegge con un accordo con ilGoverno confermando la loropiù totale complicità e cercandodi mascherarne la naturafascista. Il testo sulla rappresentatività èindubbiamente un accordocapestro che prima o poi sirivolterà contro gli stessisindacati firmatari, ma asegretari confederali pagaticentinaia di migliaia di euro, chevanno in crociera con i soldidegli iscritti o che vengonoriciclati in Parlamento cosa vuoiche importi. Purtroppo ledirezioni nazionali opportunistedi Cobas Lavoro Privato, Snater,Orsa ed Usb hanno deciso dicedere al ricatto padronale,firmando questo accordovergognoso.Non è possibile accettare nessunaccordo che limiti i dirittisindacali sulla base di unacosiddetta rappresentatività,questi accordi hanno il soloscopo di tagliar fuori chi non èsupino alle direttive padronali,per cui qualunque limite saràsempre più innalzato perimpedire la partecipazione di chivuol veramente lottare per ladifesa dei lavoratori. Con l’acuirsi dellecontraddizioni del capitalismo,la borghesia getta la maschera

democratica e colpiscebrutalmente l’intera classesfruttata. Di fatto i dirittisindacali vengono man manosoppressi, i lavoratori sonosempre più sotto ricatto, leintimidazioni all'ordine delgiorno, quando le forme diprotesta risultano più incisive ecombattive le forze dell'ordinenon esitano a colpire duramentei lavoratori. E’ chiaro che sevincesse il SI al referendumcostituzionale l’offensivapadronale e governativadiverrebbe ancor più feroce.L'omicidio di Abd ElsalamAhmed Eldanf durante unpicchettaggio alla Gls diPiacenza non è un caso fortuitoma la punta dell'icebergdell'escalation repressiva nelmondo del lavoro.Solo la lotta di classe deglioperai e di tutti gli sfruttati unitipuò respingere questa offensivaautoritaria e accelerare la fineinevitabile del barbaro sistemacapitalistico. Uniamo tutte le forze delsindacalismo di classe, iComitati di lotta operaia, tutti ilavoratori combattivi, per unalotta unitaria contro le azioni cheriducono sempre più lademocrazia sindacale e il dirittodi sciopero.Costruiamo una forteopposizione che possa spronarele sigle che hanno sottoscrittol’accordo della vergogna aritirare la loro adesione e lottareassieme a noi per la democrazianei luoghi di lavoro.Urge più che mai la formazionedi un Partito comunistarivoluzionario, reparto avanzatodel proletariato, che possa uniree mobilitare tutti i lavoratori inun’unica forza rivoluzionaria. Non avremo pace, non avremogiustizia fino a quando ilsistema capitalistico resterà invita.

Agibilità sindacale e libertà di sciopero:misure di stampo fascista

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Le menzogne della IV rivoluzione industrialeLa stampa capitalista annunciastrepitosamente una quartarivoluzione industriale; iministri borghesi sipavoneggiano come se nefossero gli ideatori; i capidell’aristocrazia operaia hannoavuto un posto nel teatro in cuisi recita l’armonia degliinteressi della classe operaia edella borghesia; i capidell’opportunismo hannol’occasione di fantasticare diuna programmazioneindustriale rimanendo nelquadro del capitalismo elasciando tutto il potere nellemani della borghesia.Si tratta, più banalmente, di ipere super ammortamenti, dicrediti d’imposta e di detrazionifiscali, di finanziamentipubblici di cui sia v v a n t a g g e r a n n o ,principalmente, i monopoli e legrandi industrie, che operanonel campo civile come in quellomilitare.In quella specie di comitato dipropaganda che è stato messosu dai ministri borghesi,l’aristocrazia operaia dellaCGIL si è accomodata in unposto di seconda fila insiemeagli altri sindacaticollaborazionisti, per difendereil proprio ruolo, le proprieprerogative e posizioni diprivilegio, oggi a rischio

davanti alla furia reazionariadell’oligarchia finanziaria.Anche in questa occasione, glioperai hanno la prova chel’aristocrazia operaia non sfidail capitalismo, ma lavora peresso, cerca di sottomettere ilproletariato, di limitare esabotare la sua lottarivoluzionaria.I miglioramenti tecnici etecnologici non liquidano e nonpossono liquidare le piaghe delcapitalismo. Al contrario, dimostrano che ilprogresso tecnico, lo sviluppodelle forze produttive ingenerale è anzitutto unperfezionamento della manierae dei mezzi impiegati perrapinare la classe operaia.È vero che la realizzazione dinuovi rami di produzione el’applicazione di tecnologieavanzate creano nuovi posti dilavoro. Ma è altresì un fattoincontestabile che entro ilsistema capitalistico essetolgono il lavoro a moltepersone, ingrossando le filadella disoccupazione di massapermanente. È chiaro che per ogniammodernamento introdottonell'apparato economico o perogni massiccia automazione dellavoro compiuto nell'impresacapitalista, sono gli operai a

pagare il più alto prezzo sociale.Con la qualificazione eriqualificazione degli operai,derivante dal cambiamento deiposti di lavoro e delle mansioni,si determina una riduzione delsalario nominale e reale deilavoratori, quindi anche del lorotenore di vita. Anche in questo caso, ilguadagno dell’operaio èl’aumento dell’oppressione edello sfruttamento da parte delcapitale.Ma su una questione deveposarsi l’attenzione. Accusando gli operai del calodella produttività del lavoro inItalia rispetto agli altri paesidell'OCSE, la borghesia intendeprocedere alla rapina dellaclasse operaia, a cui ha dato ilnome di scambio salario-produttività, imponendo perlegge la contrattazionedecentrata aziendale.Essa vuole attrarre l’operaioapatico prospettandogli, conuna più bassa aliquota fiscalesul premio aziendale, unimmediato vantaggioeconomico senza scontri con ilcapitalista. Essa soprattutto teme la forzadel proletariato italiano unito inun unico fronte e vuoledisperderla in mille rivoli.Questa opera di corruzionedella classe operaia può essere

combattuta e sventata solorisvegliando la coscienzarivoluzionaria e ladeterminazione rivoluzionariadel proletariato, aiutandolo apassare ad azioni rivoluzionariee a creare organizzazioni cherispondano alle necessità dellalotta di classe.All'impostura capitalista dellarivoluzione industriale, imigliori elementi della classeoperaia devono saperrispondere con l’unificazione inun fronte unico di lotta operaiocontro il perfezionamento delsistema di sfruttamento, control’asservimento dell’operaio allostrumento di produzione, chesia meccanico o robotizzato. Al crumiraggio organizzatodalla burocrazia locale ecategoriale, i migliori elementioperai devono saper risponderepartecipando, con il fine diampliarli, agli scioperi e alleproteste che scoppiano nellefabbriche contro l’estensionedello sfruttamento sotto tutte leforme.Per assicurare la coerenza el’unitarietà di queste azioni, glioperai d’avanguardia devonocominciare a porsi il compito didisciplinarsi, di concentrarsi edi riunirsi nel partitoindipendente della classeoperaia, nel partito che professae difende senza posa la dottrinamarxista-leninista.

Novembre 20166

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

- per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

Periodico mensile.

Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012Dir. resp. E. Massimino

Redaz: Via di Casal Bruciato 15, RomaEditrice Scintilla Onlus

Chiuso il 31.10.2016 - stampinprop.

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Si è spenta il 27 ottobre aMilano, all'età di 91 anni, lacompagna Adriana Chiaia. Fin dalle origini - negli anni '50-60 del secolo scorso - dei priminuclei marxisti-leninisti inItalia, essa ha dedicato la suavita di militante alla lotta controil revisionismo e contro lamenzognera propagandaanticomunista della borghesia.Negli ultimi decenni della suavita, lottando contro le gravimalattie che l'avevano colpita,la compagna Adriana hacontinuato con grandeabnegazione a dare unimportante contributo diintelligenza, di preparazioneteorica e di passione politica. Ne sono testimonianza le ampie,documentatissime e combattiveintroduzioni ad alcuni volumida lei curati: Anna Luisa Strong,L'era di Stalin; AnatolijKuznetsov, Babij Jar -1941;

Phan Thi Quyen, Vivere comelui, (biografia di Nguyen VanTroi, l'eroe della lotta diliberazione del Vietnam); A. V.Tiskov, Dzerzinskij, il"giacobino proletario" di Lenin. Adriana è stata una fedeleabbonata e sottoscrittrice di"Teoria e Prassi" e di "Scintilla",prodiga sempre di domande, diconsigli e - quando lo ritenevanecessario - anche di critichecostruttive, che noi compagni diPiattaforma Comunista - per ilP.C.P.I. abbiamo sempre accoltocon spirito fraterno.Addio Adriana, la tua memoriae il tuo esempio resteranno persempre scolpiti nel cuore di tuttii marxisti-leninisti checontinuano la lotta per laliberazione della classe operaiae di tutta l'umanità dallaschiavitù salariata edall'oppressione capitalistica eimperialista.

Adriana Chiaia: una vita per il comunismo

Riceviamo e volentieripubblichiamo il seguentecommento su un convegnotenuto dai revisionisti a Roma il15 ottobre scorso.

I sostenitori della ''via cinese'' (alcapitalismo), che fanno capo allarivista ''Marx XXI'', hannoorganizzato in un hotel di Romaun Convegno per esaltare lepolitiche portate avanti dalloStato e dal governo cinese.Ma ci tengono a farci sapere cheil Convegno è stato organizzatocoi loro ''poverissimi mezzi''.Ma perché questa precisazionenon richiesta? Perché già i soliti maligniavevano incominciato acalcolare quanti yuan sarebbecostato il Convegno al governocinese!

Alla fieradell’Est

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Cosa è oggi la Russia è quale carattere ha la sua politica estera?

7Novembre 2016

La questione della natura dellaRussia e del carattere della suapolitica estera è oggi una dellepiù dibattute tra le forzeprogressiste, rivoluzionarie ecomuniste del nostro paese.Non vi sono infatti grandidifferenze nella valutazionedelle aggressioni occidentali(USA, GB, Francia, eovviamente italiane) in Africa,Medio Oriente, etc. Più o menotutti coincidono nel condannarela politica di guerra dellaNATO, e naturalmentepossiamo e dobbiamo lottareunitariamente contro questaorganizzazione di guerra e diterrore.Vi sono invece profondedifferenze di giudizio sullaRussia. E vi sono anche realtàche approfittano di questedifferenze e della confusioneideologica esistente perspingere a una scelta fra campidiretti da potenze imperialisterivali, così da creare ostacolialla formazione di un fronteunito di lotta antimperialista. Dal nostro punto di vista èchiaro che la Russia attuale nonha nulla a che vedere colpassato socialista dell’URSS diLenin e di Stalin, perchè è unpaese imperialista, dominato dauna classe di borghesimiliardari che vivono sullosfruttamento del lavorooperaio, sulla speculazionefinanziaria, sulle rapine dellerisorse dei popoli. La Russia è una grande potenzache lotta per difendere gliinteressi dei propri monopoli(Gazprom, Lukoil, Rosneft,Sberbank, VTB-Bank, etc), unaparte dei quali è proprietà delloStato borghese russo.L’economia russa è moltoconcentrata, specie in settoriindustriali come l’energia, itrasporti, la produzione dialimenti. Lo è anche più dellaGermania. Ad esempio, i 10monopoli più grandicontribuiscono da soli a circa il29% del PIL russo. Vi sono banche strettamentelegate ai monopoli comeGazprom, Promsvyazbank eUralsib. La fusione del capitalebancario e industriale e laformazione di un’oligarchiafinanziaria è un fenomeno che

si è completato da tempo.La Russia esporta capitali e isuoi capitalisti cercanoinvestimenti nei paesi stranieri,anche occidentali, al fine ditrarre grandi profitti.Questi sono fatti ben noti. Lacosa strana è che vi sono“comunisti” e “rivoluzionari”che non vedono la Russia comeuna potenza imperialista chepartecipa all’economiamondiale alla stregua diconcorrente agguerrito di altrepotenze.

Perché la Russia èintervenuta in Siria?

E’ evidente che la Russia èattualmente sulla difensiva, èpiù debole degli USA, avendoperso molta forza e influenzadagli anni novanta in poi. Le forze dirette dagli USA lastringono sempre più d’assedio,aumentano la pressione su unfronte che va dal Baltico,all’Ucraina, al Medio Oriente,cercano di distruggere le suerelazioni con altri paesiimperialisti, come la Germania. Putin non sta a guardare: dopoaver disciplinato gli oligarchiha rafforzato militarmente laRussia per affermare la suainfluenza nella regione degliStati più vicini. Sta cercando dicostruire un contrappeso allaNATO, specie nella ShangaiCooperation, stringendoaccordi col socialimperialismocinese. Attua contromossediplomatiche ed economiche (v.i recenti accordi con Erdogan). Il dinamismo russo si è visto adesempio in Siria, dove laRussia è intervenutamilitarmente disturbando ipiani degli USA - cheprevedono l’estromissione diMosca dal Medio Oriente e dalMediterraneo. Mosca ha anchecercato una conciliazione congli USA, che è fallita.Per taluni questo sembra essereil segno di una politicaprogressiva, ma in realtà è solouna tattica imperialista. Partendo da posizioni marxiste-leniniste, non possiamo ritenere“positiva” la funzione svoltadalla Russia. Dal nostro punto di vista, laRussia è intervenuta in Siria

anzitutto per tutelare i propriinteressi imperialisti. Il sostegno prestato da Putin alregime neoliberista e dispoticodi Bashar Al-Assad è volto amantenere l’influenza politicaed economica russa in Siria ein Medio Oriente, nonché lebasi militari di Hmeimin e diTartus (le sole che la Russiadispone in quella regione).Dunque, denunciamo econdanniamo questointervento, così comecondanniamo e respingiamoogni intervento USA e NATOin Siria sotto qualsiasi pretestoo copertura, visti i pericoli cheesso rappresenta per il popolosiriano, i popoli della regione ela pace mondiale in generale. Il fatto che l’intervento militarerusso colpisca gli jihadisti erispetti formalmente ilprincipio dell’integritàterritoriale della Siria (noncerto quella dell’indipendenzae della sovranità siriana, vistoche il popolo siriano non haalcuna voce in capitolo neinegoziati USA-Russia), noncambia la sostanza dellaquestione. La Russia si oppone alrovesciamento del regime diBashar Al-Assad, allosmembramento del paese e allamanomissione della mappadella regione, non perchédifende gli interessi dei popolidipendenti, ma perché i pianioccidentali ledono i suoiinteressi imperialistici, perchési vede accerchiata dagli USA eda altre potenze che voglionoespellerla da quell’area. In quanto paese domianto dalcapitale monopolisticofinanziario, la Russia lotta perconservare le proprie aree diinfluenza e crearne delle nuove,

per controllare zone strategichee asservire i popoli. La “lotta alterrore” non è che un aspettodel tutto secondario della suastrategia, e non modifica di unavirgola il carattere imperialistadel suo intervento.

Nessuna concessione,nessuna illusione

La nostra lotta antimperialista,per il socialismo, è una lottasenza quartiere e senzaconcessioni a nessunimperialismo. Il “pragmatismo” di certiammiratori di Putin e deisocialimperialisti cinesi, chesostengono la necessità diappoggiarsi su questiimperialismi emergenti percombattere l’imperialismoegemone statunitense, portai n e v i t a b i l m e n t eall’opportunismo, al tradimentodegli interessi di classe e allanegazione della rivoluzioneproletaria.Noi non ci appoggiamo su unimperialismo per combatterneun altro. Lottiamo contro tutti ipaesi imperialisti, ciopponiamo fermamente allaloro politica criminale e ai lorointerventi militari sottoqualsiasi forma e con qualsiasipretesto siano portati avanti.Siamo per il ritiro dalla Siria edegli altri paesi vicini di tutte lepotenze imperialiste ecapitaliste che sono intervenutenel conflitto. Non abbassiamo la nostrapolemica nei confronti di unpaese imperialista per il fattoche il suo intervento creadifficoltà ad un altro paeseimperialista, oppure a una

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Novembre 2016

Perchè noi comunisti dobbiamo unirci inun solo Partito marxista-leninista«In Europa, dall'inizio delsecolo scorso - scriveva Marxnel 1850 per la «New YorkDaily Tribune» - non v'è statarivoluzione seria che non siastata preceduta da una crisicommerciale e finanziaria: ciòvale per la rivoluzione del 1789non meno che per quella del1848. Non solo è vero che sinotano sintomi ognor piùminacciosi di contrasti fra ipoteri dominanti e i sudditi, fraStato e società, fra classe eclasse, ma è anche vero che, apoco a poco, gli attriti fra legrandi potenze si avvicinano alpunto in cui sarà giocoforzabrandire la spada». Eaggiungeva: «Non è probabileche guerre o rivoluzionimettano a soqquadro l'Europase non per riflesso di una crisicommerciale e industrialegeneralizzata».

A distanza di un secolo emezzo da allora, nell'attualeepoca imperialista, la crisigenerale - commerciale,industriale e finanziaria, cosìcome politica, morale,ambientale, etc, - delcapitalismo si sta acuendosempre di più, entrando in unanuova distruttiva fase.Sono già in atto guerreregionali e locali alimentate,finanziate ed armate dalleattuali grandi potenzeimperialiste, dell'Ovest edell'Est. Esse ancora non «brandisconola spada» l'una contro l'altra,ma gravi sono i pericoli diguerra che si profilano. Il dispiegamento di truppe

NATO ai confini della Lettoniada parte degli imperialismioccidentali (compreso quelloitaliano), in funzioneintimidatoria control'imperialismo russo è unesempio lampante.Sfruttamento, disoccupazione,miseria crescente, conflittiarmati, emigrazione edisperazione sociale per masseumane che si contano ormai amiliardi nel mondo.«Solo la classe operaia -scrivevamo nel numero scorsodi questo giornale - alla testa ditutti gli oppressi e gli sfruttati,può rovesciare in modorivoluzionario questasituazione». Ma, per vincere la sua battaglia,per abbattere il capitalismo, laclasse operaia ha bisogno delsuo reparto di avanguardia, habisogno del suo stato maggiore:il Partito comunista,Operai comunisti, giovani edintellettuali rivoluzionari! Ogniindugio non ha piùgiustificazioni! E' assolutamente necessariounirci in un solo partitomarxista-leninista, il Partitocomunista della classe piùrivoluzionaria della società, ilproletariato. Non solo per preparare lecondizioni di una vittoriosarivoluzione proletaria nelnostro paese, ma anche perlottare uniti contro la miseria, ladisoccupazione, ladevastazione sociale e icrescenti pericoli di guerra chequesto moribondo sistema ciriserva!

Russia - segue da pag. 7 coalizione di paesi imperialisti. Non abbelliamo un imperialismonei confronti di un altro e non ci illudiamo che la politica di questepotenze possa cambiare in senso positivo. A questi principi nonpotremo mai rinunciare, per il semplice fatto che le potenzeimperialiste sono tutte dirette da sfruttatori e aggressori dellaclasse operaia e dei popoli.Ciò che è positivo o negativo nello scenario internazionale per noiva valutato esclusivamente dal punto di vista dell’analisi di classee degli interessi del proletariato. Per tornare alla caso della Siria, è possibile affermare chel’intervento del brigante russo ha messo in difficoltà i piani deibriganti occidentali, ha permesso di vedere meglio la politica diaiuto ai “ribelli”, fra cui l’ISIS, svolta da Obama-Clinton e soci,ed ha acutizzato i contrasti e le rivalità inter-imperialisti. Tali contraddizioni devono essere tenute in conto e sfruttatetatticamente dai comunisti e dai sinceri antimperialisti, conchiarezza ideologica e politica, senza mettersi al carro dell’una o

dell’altra potenza. Di conseguenza, non possiamo appoggiare inalcun modo la Russia di Putin, né sostenere che essa abbia svoltoun ruolo positivo in Siria o che sia una “forza di pace”. Fare ciò significherebbe sostenere che l’imperialismo puòcambiare la sua natura reazionaria e guerrafondaia, condurre unapolitica “alternativa” e addirittura giocare un ruolo progressivo;significherebbe abbandonare i popoli che sono sottomessiall’imperialismo; significherebbe negare la nostra solidarietà pertutti i popoli che sono minacciati dalle guerre imperialiste per laspartizione del mondo.Le potenze imperialiste sono tutte nemiche dei popoli. Chidesidera la pace non può che sostenere una posizione chiara erisoluta al riguardo. Fuori tutte le potenze imperialiste ecapitaliste dalla Siria! Basta interferenze e ingerenze! Sostegnodella lotta rivoluzionaria e di liberazione dei popoli oppressi,affinché si liberino dalle catene imperialiste! Lotta conseguente al“proprio” imperialismo!

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Una canzone meravigliosa: “L’Internazionale”

In piedi dannati della terrain piedi forzati della fame,la ragione tuona nel suo cratere,è l’eruzione della fine.Del passato, facciamo tabula rasa,uomini, schiavi, in piedi, in piedi!il mondo sta cambiando dalla base,noi non siamo niente, saremo tutto.

E’ la lotta finaleuniamoci e domanil’internazionale sarà il genereumano

Non vi sono salvatori supremi:né Dio, né Cesare, né tribuni.Lavoratori salviamoci noi stessi!Decretiamo la salvezza comune!Perché il ladro renda il maltolto,per eliminare questa aria dioppressione,soffiamo noi stessi la nostra fucina,battiamo il ferro quando è caldo!

Odiosi nella loro apoteosi,i padroni dei mezzi di produzione edi scambiohanno mai fatto altra cosache rubare il lavoro?Nelle casseforti della bandaciò che il lavoro ha creato si è fuso.Decretando che adesso lo si rendail popolo non vuole che il suodovuto.

Lo stato opprime e la legge ingannal’imposta fa sanguinare lo

sfortunato;nessun dovere s’impone al ricco,il diritto del povero è una parolavuota.Basta languire in tutelal’uguaglianza vuole altre leggi;“Niente diritti senza doveri, dice;uguali, niente doveri senza diritti”.

I re (i governanti) ci ubriacano difumo,pace tra noi, guerra ai tiranni!Decretiamo lo sciopero nelle forzearmatecalcio del fucile in aria e rompiamoi ranghise si ostinano questi cannibali,a fare di noi degli eroi,essi sapranno ben presto che lenostre pallottolesono per i nostri generali.

Operai, contadini, noi siamoil grande partito dei lavoratori;la terra non appartiene che agliuomini,l’ozioso vada ad abitare altrove.Quanti della nostra carne sinutronoma se i corvi e gli avvoltoi,uno di questi giorni sparissero,il sole brillerebbe sempre.

E’ la lotta finaleuniamoci e domanil’internazionale sarà il genereumano

Pubblichiamo la versione italiana del testo originale francese de“L'Internazionale”, scritta da E. Pottier in occasione dellaComune di Parigi. L'Internazionale è una vera e propria lezionedi marxismo rivoluzionario. Facciamo risuonare alto e possentequesto inno in occasione dell’anniversario della Rivoluzioned'Ottobre e in tutte le occasioni di lotta e solidarietà con ilavoratori e i popoli oppressi del mondo.

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Novembre 2016 9

In vista del 100° anniversariodella Rivoluzione Socialistad’Ottobre la CIPOML halanciato un Manifesto, di cuiriproduciamo alcuni stralci. Iltesto integrale è disponibile sulnostro sito web.

I comunisti, i rivoluzionari, iproletari e i lavoratori coscientidi tutto il mondo celebrano efesteggiano l'anniversario dellagloriosa Rivoluzione Socialistad'Ottobre. Con maggior slancioe fermezza lo faremo nel 2017in occasione del centenario diquegli storici "dieci giorni chesconvolsero il mondo".La rivoluzione bolscevica ful'eroica impresa che comunicòun'alba rivoluzionaria. Icannoni dell'incrociatore"Aurora" annunciarono che siapriva una nuova epoca, l'epocadella sconfitta del capitalismo edella costruzione della nuovasocietà senza sfruttatori e senzasfruttati.(....) Lo Stato sovietico dimostròche il socialismo è unordinamento sociale superiore,a condizione che venganoseguiti fermamente i suoiprincìpi e si marci verso ilcomunismo.L' "Ottobre Rosso" cambiòradicalmente il corso dellastoria mondiale, che dette inizioa una nuova tappa del suosviluppo, la tappa della crisi

generale del capitalismo e delpassaggio al socialismo. Haimpresso una svolta indelebilenella strategia e nella tatticarivoluzionaria, nei metodi dilotta e nelle forme diorganizzazione, nella mentalità,nella cultura, nelle tradizionidella classe operaia e dei suoialleati nella lotta control'imperialismo e il capitalismo,per la rivoluzione e ilsocialismo.(....) La Rivoluzione Socialistad'Ottobre fu un evento che èoggi di grande attualità, ricco dipreziosi insegnamenti per lalotta del proletariato e di altreclassi oppresse contro losfruttamento e l'oppressione.Essa costituisce ladimostrazione pratica che larivoluzione non è soloun'aspirazione popolare, ma èpossibile e necessaria perabbattere il dominio dellaborghesia e costruire la nuovasocietà, nella quale "quelli cheoggi non sono nulla dovrannoessere tutto", e che cambierà ilmondo.(....) L'idea della rivoluzioneproletaria è di assoluta attualitàdinanzi allo sfruttamento eall'oppressione di cui soffrel'immensa maggioranzadell'umanità, alla miseria e alladiseguaglianza crescenti, alleguerre di rapina, al parassitismodi un pugno di ricchi sempre più

ricchi, alla demolizione delleconquiste sociali strappate dailavoratori, al saccheggio e aldominio neocolonialista, alladevastazione ambientaleprovocata dal sistemacapitalista.(...) Prepariamoci a celebrareovunque, degnamente edunitariamente, nel 2017 il 100°anniversario della GrandeRivoluzione Socialistad'Ottobre, concommemorazioni, seminari,incontri e altre attività.Sviluppiamo in ogni paese lamobilitazione per raggruppare icomunisti, i rivoluzionari, glioperai combattivi, diffondiamole ragioni del comunismo, unicaforza in grado di organizzare edirigere in modo conseguente leforze della rivoluzione socialein tutti i paesi.Invitiamo i Partiti e le

Organizzazioni politiche,sociali, sindacali, giovanili,delle donne, dei contadini, degliindigeni di tutti i paesi, checondividono le nostre posizionidi principio, a unirsi con noi perrealizzare in comune le attivitàe costruire un poderosoMovimento Comunista eOperaio Internazionale.Un secolo dopo il vittorioso"assalto al cielo" compiuto daibolscevichi, riaffermiamo chel'unica alternativa sicura allabarbarie imperialista ecapitalista è la rivoluzione e ilsocialismo!Viva la Grande RivoluzioneSocialista d'Ottobre!Viva il marxismo-leninismo!Viva l'internazionalismoproletario!Conferenza Internazionaledi Partiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti (CIPOML)

Verso il 100° anniversario della grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre

Via dal potere i cagnolini della NATO!Mentre la situazione mondiale èsempre più gravida di unaconflagrazione generale e diguerre locali, la NATO ha fattosapere che saranno inviati 4.000militari italiani ai confini con laRussia. E’ una provocazioneinaudita dei guerrafondai USAche preparano la strada allanuova presidenza con una lineapiù dura e aggressiva, che faràsalire alle stelle la tensione inEuropa. Stavolta non ci sono lemenzogne “umanitarie” e leesigenze di “difesa”, eppure icagnolini del governo Renziubbidiscono sempre ecomunque. Intanto nel completosilenzio mediatico va avanti lamissione “Ippocrate” in Libia,quindicesima operazionemilitare in cui è impegnatol’imperialismo italiano, che giàha circa 7.000 soldati all’estero.

Dopo aver concesso il nulla ostaall'utilizzo di basi e dello spazioaereo italiano per ibombardamenti USA, Renzi hadeciso di seguire le ormecolonialiste di Giolitti eMussolini, facendo sbarcare aMisurata un contingente dimilitari (fra cui 200 parà dellaFolgore), una portaerei, aerei edroni. Con il sostegno alfantoccio Al Sarraj, pensa diritagliarsi un “posticino al sole”riprendendo il controllo deipozzi petroliferi, dei terminal delgas e delle strutture delmonopolio energetico ENI. Altroche “missione sanitaria”! I rischidi estensione di guerra e diaumento del coinvolgimentomilitare italiano sono altissimi.L'Italia è oggi ancor più un paesea rischio di rappresaglie, la cuiresponsabilità dovrà essere fatta

ricadere interamente sulla testadel governo Renzi. Lesciagurate decisioni politiche diqueste ultime settimanecostituiscono un ulteriore fattoredi tensione in Europa e nelmediterraneo, una regionesempre più ricca di conflitti esempre più militarizzata dallepotenze imperialiste. Il governo Renzi brucia circa100 milioni ogni giorno per lemissioni militari in Libia, Iraq,Afghanistan, etc. (e parla dirisparmi...), mentre i disoccupatifanno la fame, mentre si taglianole spese sociali e sanitarie e sinegano i contratti di lavoro. Inoltre, l’Italia imperialista siprepara a guidare la “punta dilancia” della NATO. L’attivismosul piano estero ha dei graviriflessi politici e sociali interni,in termini di militarizzazione del

territorio e repressione di quantisi oppongono alla guerra.Chiamiamo di nuovo icomunisti, i rivoluzionari, gliantimperialisti, gli amanti dellapace, a lavorare per costruire unmovimento unitario contro laguerra imperialista e la reazioneinterna. Opponiamoci alla politica diguerra e di miseria impostadall’imperialismo. Esigiamo ilritiro di tutte le truppe spediteall’estero, la riduzione dellespese militari e l’aumento diquelle sociali! Gridiamo “Fuoril’Italia dalla NATO, fuori laNATO dall’Italia”! Basta con lavendita delle armi, specie airegimi reazionari! No allamilitarizzazione del territorio edella società! Solidarietà con lalotta antimperialista dei popolioppressi!

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Ampi stralci del comunicato delPC di Colombia (m-l)

Il Plebiscito e i suoi risultati

Riguardo i risultati delplebiscito realizzato il 2 ottobreè doveroso segnalare quantosegue. Si sono recati alle urne12.806.885 colombiani su untotale di 34.889.945 personeregistrate all'anagrafe elettorale.Ciò significa che solo il 36.7%degli elettori ha rispostoall’appello governativo, mentreil 63.29% si è astenuto dalvotare. Alla domanda: "Leiappoggia l'accordo finale perterminare il conflitto e costruireuna pace stabile e duratura?",gli elettori che hanno votato SIhanno raggiunto il numero di6.377.482, pari al 49.7% deglielettori; gli elettori che hannovotato NO, rifiutando gliaccordi dell'Avana, sono stati6.431.376, pari al 50.2% deglielettori. ......Una prima conclusionesostanziale su questo plebiscito,mette in luce che la pace dellaColombia passa attraverso ilriconoscimento della più ampiae decisiva partecipazione deidiversi settori sociali e politicidella nazione. Finchépredomineranno l’esclusione ela stigmatizzazione, finchè lamaggioranza continuerà aesistere un convitato di pietranella discussione e nelladefinizione dei probleminazionali, la pace continuerà aessere la piattaforma e ilcammino di taluni perassicurare i propri particolarivantaggi economici e politici,ma non la pace dellemaggioranze nazionali checercano cambiamentisostanziali, tanto nel livello divita, come nell'esercizio dei lorodiritti e libertà. La campagna e i risultati delplebiscito ci dicono che la pacedella Colombia non è la paceche sbandierano il governo e leFARC-EP. Una pace stabile eduratura è qualcosa di piùtrascendentale e di maggiorecontenuto di quella che ciconsegnano gli accordidell'Avana. La pace cherivendica il popolo e che vuolela Colombia, esige dallo Stato edal governo di Santos l'aperturae lo sviluppo di un ampiodialogo nazionale che includa,oltre alle istituzioni, tutti icolombiani, le diverse

organizzazioni guerrigliere, ipartiti politici, le organizzazionisindacali e sociali, i contadini,la gioventù, le donne e tutte levittime di una guerra che durada oltre cinquanta anni. I risultati del plebiscito diconoche non basta un accordo con leFARC-EP, che c’è bisogno di unaccordo nel quale sianorappresentati anche l'ELN el'EPL in quanto organizzazioniche si sono sollevate in armi; unaccordo sufficientementedibattuto dalla societàcolombiana di modo che icambiamenti che essa stessareclama siano assicurati da unordine che effettivamente lifaciliti e li faccia valere. Inquesti termini possiamosegnalare che, oltre al rifiutorilevante e generalizzato degliaccordi dell’Avana, la societàcolombiana, partecipante o noal plebiscito, si è pronunciata afavore di una pace inclusiva,partecipativa, che tenga indebito conto i diritti e sovranitàpopolare. .....Nella nostra analisi, il plebiscitodel 2 ottobre mette in risalto,potenzia e afferma la necessitàdi un’Assemblea NazionaleCostituente di ampio contenutodemocratico e popolare cheraccolga il sentimento espressodal popolo per una paceincludente, partecipativa,sovrana e con giustizia sociale. Si allontanano dalla realtàquelle analisi che dichiaranovincitore Uribe e sconfittoSantos. Dal nostro punto divista sono entrambi perdenti,perché entrambi sono difensoridella resa e della sottomissionedelle FARC-EP, così come ditutta la guerriglia, all'OrdineGiuridico Economico e Politicoche, come abbiamo visto inripetute occasioni, promuovel'esclusione e la violenza dellaborghesia, dell'imperialismo,dei suoi monopoli e istituzionicontro il popolo, le sueorganizzazioni e i suoi dirigenti.Il popolo invece reclama lagiustizia sociale e unOrdinamento GiuridicoEconomico e Politico che lafaciliti e la assicuri. Grandi perdenti sono le FARC-EP, alle quali il popolo contestamancanza di lealtà e di impegnocon gli interessi e le aspirazionipopolari. Il popolo respinge iloro misfatti, le loro imposte diguerra e la loro posizionenegativa nei confronti di un

serio processo che permettacambiamenti sostanziali nellavita del paese. Il modello didemocrazia avanzata, ilcammino delle riforme el'abbellimento delle istituzioniche propongono le FARC-EPnon hanno ricevuto il consensopopolare perché, comel'affermano i portavoce dellevittime, i leader delle comunitànelle zone di maggiore conflittoe i dirigenti di importantiorganizzazioni sindacali esociali, matura nelle nostreorganizzazioni il concetto che lepiù diverse problematiche delpaese non possono averesoluzione con i palliativi, marichiedono soluzioni di fondo,strutturali. ....Il nostro Partito riafferma lanecessità di una soluzionepolitica al conflitto chefavorisca quelle aspirazioni didialogo e di cambiamento chehanno espresso il popolo e lesue organizzazioni.Respingiamo gli appelli per unAccordo Nazionale in difesadegli accordi dell’Avana el’appello al Patto Sociale alquale chiamano Uribe e isignori del partito CentroDemocratico per difendere leistituzioni del paese. Irivoluzionari sanno bene chesono carte che oggi vengonogiocate dalla borghesia e dallefazioni al potere perrilegittimare l’apparato didominazione e sbarrare le portea un processo di partecipazionepopolare che implichi laconvocazione di un’AssembleaCostituente Nazionaleautenticamente democratica. Continueremo a dare impulso aun grande Fronte Politico dimassa contro le riformeeconomiche, sociali e politicheche questo governo vuolemandare avanti per

approfondire il neoliberalismo,l'esclusione e la violenza nelpaese, continueremo apromuovere le mobilitazioni ele lotte con le quali si prepara loSciopero Civico Nazionale econ l'appoggio e lapartecipazione della classeoperaia, dei lavoratori e delpopolo continueremo a lottareper una Patria Sovrana eDemocratica, insistendo neicambiamenti che reclama lamaggioranza del paese.

Il Nobel a Santos

Lo scorso 7 ottobre l’opinionepubblica internazionale haappreso la notizia dellapremiazione di Santos colpremio Nobel per la pace. Glianalisti non cessano di mostrareil signor Santos come l'amico el’uomo impegnato con la pacenon solo in Colombia, ma nelmondo intero. Gli instancabilidifensori degli accordidell’Avana dicono che il premiorappresenta la strizzata d'occhiodella comunità internazionale aldialogo con le FARC-EP; e nonmancano nemmeno icommentatori che presentano ilpremio come un riconoscimentoa Santos come grande difensoredelle vittime. Gli uni e gli altri si sbagliano,poiché la pace di Santos, comeha visto l'insieme deicolombiani, non è la pace congiustizia sociale che reclamanole maggioranze nazionali. È lapax romana, la pace dellasottomissione e della riduzioneal silenzio di tutti quelli che sioppongono a una democraziablindata, al disconoscimento deidiritti e delle libertà. La comunità internazionaledeve vedere nel signor Santosl'uomo che ha spinto perl'inclusione del paese e delle sue

Colombia: il plebiscito e il premio Nobel a SantosNovembre 201610

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Turchia: sviluppare la solidarietà con la redazione di Hayatin Sesi TV

11Novembre 2016

Lo scorso 15 luglio c'è stato ilcolpo di stato fallito in Turchia.Subito dopo, Erdogan hadichiarato lo stato diemergenza. Negli ultimi mesi decine dimigliaia di lavoratori pubblicisono stati licenziati, compresiprofessori universitari cheavevano firmato unadichiarazione per la pace. Nei municipi sono statinominati dei commissari,specialmente nella regionecurda, dove centinaia di donne ebambini sono stati bruciati nellecantine delle loro case dalleforze di sicurezza statali negliultimi mesi. Inoltre, abusando ilpotere dei decreti emergenziali,il governo ha emanatoregolamenti che minano ilsistema di sicurezza sociale. Merita una particolareattenzione la repressione dellastampa e dei media, concentinaia di giornalisti arrestati,giornali e TV chiusi. Fra di essi il canale TV HayatinSesi (La Voce della Vita) che hachiari contenuti di classe,antimperialisti e progressisti.Dapprima la TV è stata messasotto pressione con multe eavvertimenti. In seguito ilcanale è stato oscurato, senzapreavviso. I compagni e lecompagne hanno continuato ladiffusione on-line, ma leautorità hanno bloccatol’accesso on-line. Hayatin Sesi TV (La Voce dellaVita) è stata fondata 10 anni fa

per dare voce agli operai e aglioppressi, con piccoli contributidi centinaia di migliaia dilavoratori. Il suo motto era, ed ancora è,“Un Canale per milioni, non permilionari!” Il programma delle donne,Ekmek Gül (Pane e Rose) è lavoce delle donne dal 2008.Questo programma si è semprebasato sulla solidarietà delledonne, e ha tratto la sua forzadalla storia della lotta delledonne per l'uguaglianza el'emancipazione. Ora il governo turco statentando di far tacere persempre “La Voce della Vita”. È anche la voce delle donnequella che vogliono far tacere!Chiamiamo le donne del popoloitaliano a solidarizzare conEkmek Gül. È ora di dimostrare la forzadella solidarietà. La voce dellavita non può essere fatta tacere! La voce delle donne non puòessere fatta tacere! Messaggi di solidarietàpossono essere spediti [email protected] Potete inviare tweetmenzionando Hayatın Sesi TV@hayatin_sesi ed Ekmek veGül @ekmekvegul, usando glihashtags #HayatinSesi e#EkmekveGul.Per inviare lettere di protesta:PM Binali Yıldırım:[email protected]: [email protected]

[email protected]

Colombia (segue da pag. 10) forze armate nella NATO, nelgruppo degli Alleati, veriresponsabili dei massacri e delgenocidio del popolo siriano.Costoro, agli ordinid e l l ' i m p e r i a l i s m onordamericano, sono i veriresponsabili della guerra cheviene promossa nei differentiangoli del pianeta contro ipopoli che lottano per la propriaautodeterminazione. Si sbagliano quelli che pensanodi avallare in tal modo gliaccordi dell’Avana, perché ilpopolo nel plebiscito del 2ottobre si è già espressorespingendo largamente quegliaccordi. L'Accordo Nazionale al qualechiamano le differenti forze

delle istituzioni, oltre a farrivivere i funesti momenti delFronte Nazionale dellaColombia degli anni ‘60, ‘70 e‘80, oggi, nel mezzo delsecondo decennio secolo XXI,non ha altro scopo cherilegittimare la dottrina dellaSicurezza Nazionale e dellalotta contro il terrorismo chesotto la direzione degli USAmira a liquidare ogniespressione di dissenso verso ipiani di aggiustamentoneoliberisti e lafascistizzazione. Le vittime della guerra nonhanno in Santos il loro scudiero.La verità, la giustizia e ilrisarcimento delle vittime sonopresupposti di giustizia

sostenuti dalle comunità in lottaper l'ampliamento dei lorodiritti e libertà. La comunitàinternazionale si vede oggiobbligata a respingere imassacri e il genocidio, ibombardamenti indiscriminati,le violazioni al dirittointernazionale umanitario chehanno nella Nuova DottrinaMilitare, e nella Politica diSottomissione dello StatoColombiano al signore Santos, iloro principali fautori. Il Nobel a Santos lointerpretiamo così: è il premioche gli imperialisti consegnanoin questa epoca diesacerbazione dellecontraddizioni sociali e diagonia del sistema capitalista a

un difensore acerrimo del suoordine e delle sue politiche disfruttamento e oppressione diclasse. Davanti alla comunitàinternazionale non cistancheremo di ripetere che néObama né Santos rappresentanola pace alla quale aspirano ipopoli del mondo. Chiamiamole organizzazioni, i partiti e lepersonalità progressiste edemocratiche a respingerequesto premio concesso alsignor Santos.

7 ottobre 2016

Partito Comunista diColombia (marxista-leninista) Comitato Esecutivo

Inizia il processo per lastrage di AnkaraIl 7 novembre, presso iltribunale di Ankara, inizierà ilprocesso per il massacro delloscorso 10 ottobre presso lastazione ferroviaria dellacapitale turca. Ricordiamo che due attentatorisuicidi dell’ISIS attaccaronocon bombe una manifestazioneper la pace, provocando 101morti e 291 feriti, fra cui moltibambini. Il processo vede 25 imputati, fradi loro nessun pubblicoufficiale. Eppure è noto che – nonostantegli allarmi e le informazionipervenute sull’imminenteattacco – quel giorno la poliziae il governatore di Ankaraabbandonarono completamentei manifestanti a se stessi, senzaoffrire loro alcuna protezione.Non a caso fra le vittimedell’attentato non c’è alcunpoliziotto. I familiari delle vittime, i feriti egli avvocati che li assistono,hanno attirato l’attenzione sulleresponsabilità del governo,fornendo prove. Hanno chiesto che iresponsabili della polizia diAnkara, l'Ufficio diGovernatore locale e il Ministrodegli Affari Interni venisserosentiti al processo, ma le lororichieste sono state respinte.

Il Partito del Lavoro (EMEP) diTurchia, che ha avuto 16militanti morti nel vileattentato, ritiene che il processodi Ankara debba avere unarisonanza internazionale. Il caso è infatti legatoall’escalation del conflitto inSiria e negli altri paesi dellaregione, così come agli obiettivie alle politiche delle potenzeimperialiste che intervengono inquell’area. Perciò propongono di formarenei diversi paesi dei comitati dirappresentanti di partitirivoluzionari e progressisti,delegati sindacali, intellettuali,giornalisti e artisti democraticiper seguire il processo epossibilmente essere presentialle udienze. Raccogliamo l’appello e lodiffondiamo ai sincericomunisti e progressisti delnostro paese. Costruiamo assieme unComitato per far conoscere ailavoratori italiani losvolgimento del processo diAnkara e le macchinazionisanguinarie dell’imperialismo edella reazione. Esprimiamo solidarietà allevittime, denunciamo esmascheriamo le responsabilitàdel regime ultrareazionario diErdogan. Contattateci!

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Novembre 201612

Di seguito il comunicato diffusoal termine del Plenum. Lerisoluzioni approvate sono sulnotro sito internet. A brevepubblicheremo in opuscolo laPiattaforma della CIPOML.La Conferenza Internazionaledi Partiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti (CIPOML)ha concluso con successo la suaXXII Plenaria, svoltasi inDanimarca nell’ottobre 2016.La riunione è statacaratterizzata da una forte unitàpolitica e ideologica e dallospirito rivoluzionario eottimista, registrandoavanzamenti numerosiavanzamenti nel lavoro deiPartiti e delle Organizzazioni,malgrado gli incessanti attacchianticomunisti delle classidominanti, dei loro servi deiloro media.La Conferenza ha definito eapprovato la sua Piattaformapolitica, uno dei suoi documentidi base, assieme alla originariadichiarazione di Quito e alRegolamento. La Piattaformaservirà ad orientare laformazione e il rafforzamentodei Partiti e delle

Organizzazioni Marxisti-Leninisti di tutti i continenti.La Conferenza ha svolto unampio e attento studiodell’attuale situazionei n t e r n a z i o n a l e ,dell’acutizzazione edell’intensificazione di tutte lecontraddizioni del sistemac a p i t a l i s t a - i m p e r i a l i s t a ,osservando la prosecuzionedella stagnazione economicamondiale, l’inasprimento dellarivalità fra le grandi potenzeimperialiste e capitaliste, comegli USA, quelle dell’UE, laRussia e la Cina, lacontinuazione dellamilitarizzazione, delle politichedi guerra, e il perdurare degliattacchi neoliberisti ai diritti, aisalari reali e alle condizioni divita degli operai e delle masselavoratrici. Questo avviene in periodo digrande agitazione politica esociale, d’instabilitàdell’ordinamento esistente, cosìcome di crescente lotta politicaed economica dei lavoratori edegli strati popolari. In diversi paesi sono applicatimisure reazionarie e Stati di

polizia contro le lotte popolari,con il pretesto di combattere ilterrorismo, come nel caso dellaTurchia dopo il tentato colpo diStato, in Francia con lo stato diemergenza prolungato e lanuova legge reazionaria sullavoro, in Ecuador con loscioglimento del sindacato degliinsegnanti. In Brasile, permezzo di una manovraparlamentare, la destra hainsediato un governo cheattacca tutte le conquiste sociali,ottenute con la lotta degli operaie degli studenti. In India ilregime reazionario del partitohindu ha approvato leggiantioperaie che hanno visto larisposta di più di 150 milioni dilavoratori in sciopero generaleper due giorni. Questi e altrisviluppi sono analizzati nellarisoluzione della Conferenzasull’attuale situazioneinternazionale.Tutti i Partiti e leOrganizzazioni Marxisti-Leninisti si stanno preparandoalle celebrazioni nazionali delcentenario della GrandeRivoluzione Socialistad’Ottobre (1917-2017), in uncontesto che pone non solo le

rivoluzioni democratiche, maanche quelle proletarie esocialiste all’ordine del giorno.Le situazioni rivoluzionarie sisvilupperanno, e lo studio e laconoscenza delle conquistedella Rivoluzione d’Ottobre perla classe operaia, i contadini e leampie masse popolari vieneacquisendo un nuovosignificato. La CIPOML pubblicheràun’edizione speciale di “Unità eLotta” e pubblicherà altromateriale, organizzerà seminari,incontri e celebrazioni regionaliin questa occasione.Ribadiamo il nostro impegno dilavorare ancor più per lacreazione di Partiti eOrganizzazioni Marxisti-Leninisti laddove non esistono,e di rafforzare quelli esistenti.Intensificheremo la nostrapartecipazione nella lotta diclasse e di massa, sulla basedell’unità della classe operaia edella costruzione di frontipopolari per contrastare gliattacchi neoliberisti, le guerre,la militarizzazione, lafascistizzazione e la creazionedi stati di polizia. Rafforzeremola nostra cooperazione a livelloregionale e internazionale,b a s a n d o c is u l l ’ i n t e r n a z i o n a l i s m oproletario.Viva la ConferenzaInternazionale di Partiti eOrganizzazioni Marxisti-Leninisti!

XXII Plenum della CIPOML:un successo del proletariato rivoluzionario!

Aderente alla Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti (CIPOML)

Gli USA e gli alleati della NATOda un lato, la Russia e la Cinadall’altro, stanno dirigendosicostantemente verso la guerra. Ipericoli di guerra si stannomanifestando in manieraevidente. Anche quelle che unavolta erano le “zone cuscinetto”sono diventate zone militarizzate.Gli eserciti e le navi degliimperialisti si affrontano in molteregioni del mondo: in Siria, nellaPenisola araba, nel Mar del Suddella Cina, nella regione delBaltico e in Ucraina, infine, manon per ultimo, nel vasto Artico.Per gli imperialisti, la guerra è la“soluzione finale” alla crisi e allastagnazione nelle quali si trova illoro sistema. Il saccheggio dellematerie prime e la conquista dinuovi mercati non sono piùsufficienti. Nuovi e maggioriprofitti possono essere ottenutiattraverso la distruzione, esuccessivamente attraverso la

ricostruzione delle regionidevastate dalla guerra.C’è il rischio crescente che molteguerre regionali istigate dallepotenze imperialiste, inparticolare dagli USA, possanotrascendere in una guerramondiale. In Europa, il grado delconfronto e della preparazionemilitare ha raggiunto un livelloassai pericoloso, specialmentecon il rafforzamento dei legamifra NATO e UE. I popolid’Europa sono stretti in unamorsa fra il blocco imperialistadella NATO e la Russiaimperialista.I missili e le truppe della NATOsono ora schierati vicino aiconfini russi, in Polonia e neipaesi baltici, facendo aumentareall’estremo la tensione e i rischi diguerra. I generali della NATOhanno persino affermato che unattacco nucleare alla Russia è“un’opzione”.

La CIPOML chiama i popoli aopporsi alla politicaguerrafondaia, a mettere in primopiano lo slogan “Fuori dallaNATO”, nella prospettiva dellasua dissoluzione, ad opporsi alleattività e all’espansione di questaalleanza aggressiva. E’ ora didemolire le illusioni secondo cuila NATO ha a qualcosa a che farecon la difesa degli Stati sovrani.LA NATO non è un patto per lapace, ma un patto col diavolo. LaNATO è nei fatti la più grandeminaccia alla sovranità dei popoliin Europa.Gli operai, la gioventù e i popolid’Europa devono alzare le lorovoci contro la militarizzazionedegli Stati e delle economie.Denunciamo i diktat degliaggressori dei monopoli delcomplesso militar-industriale.Rifiutiamoci di combattere controi nostri fratelli e sorelle che sonodall’altra parte del confine.

Diciamo ai nostri governi che sescelgono la via della guerra, noiconsidereremo loro, e non i nostrifratelli e sorelle al di là deiconfini, quali nostri nemici.Il prossimo vertice della NATO aBruxelles inaugurerà il suo nuovoQuartier generale. Questa è in séuna provocazione contro i popolid’Europa, che incontrerà lemanifestazioni contro la guerra.Noi diciamo:Ritiro immediato di tutte le truppeNATO spedite all’estero!No alla corsa agli armamenti,taglio delle spese militari, i soldisiano spesi per i bisogni popolari!La gioventù non vuole diventarecarne da cannone!NO alla NATO e a tutti gliaggressori imperialisti!Solidarietà internazionale! Inostri nemici non sono altrilavoratori e popoli, ma i governiguerrafondai dei nostri paesi!Ottobre 2016.XXII Plenum della ConferenzaInternazionale di Partiti eOrganizzazioni Marxisti-Leninisti (CIPOML)

Stop ai guerrafondai!Il rullo dei tamburi di guerra si fa sempre più forte