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PROTESTI E PAGAMENTIDELLE IMPRESE

O S S E R V A T O R I O2°q | Novembre 2018 | N° 31

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OSSERVATORIO SUI PROTESTI E I PAGAMENTI DELLE IMPRESE - NOVEMBRE 2018 / N°31

PAGAMENTI DELLE IMPRESE PIÙ REGOLARI, MA IL MIGLIORAMENTO PERDE SLANCIO

Nel secondo trimestre del 2018 è proseguito il miglioramento dei pagamenti delle imprese italiane, che dura ormai da cinque anni. Esistono tuttavia dei segnali che suggeriscono un’attenuazione delle dinamiche positive e, in alcuni segmenti, un’inversione di tendenza.

Secondo i dati di Payline, tra marzo e giugno del 2018 le imprese italiane hanno pagato i fornitori in media in 70,5 giorni, un minimo dall’inizio della serie storica osservata e un ulteriore calo di 0,6 giorni rispetto allo stesso periodo del 2017. Ha contribuito sia un calo dei ritardi, a 13,7 giorni, sia un calo delle scadenze concordate, a 56,8 giorni.

Il miglioramento delle abitudini di pagamento non ha però riguardato le PMI e le microimprese, segmenti in cui i ritardi hanno ripreso a crescere. Si osserva un deterioramento dei pagamenti anche nelle costruzioni, un settore in cui nonostante i forti cali registrati negli ultimi anni i giorni di ritardo sono ben più elevati di quelli dell’industria e dei servizi.

Nel secondo trimestre 2018 è proseguita la riduzione dei protesti alle imprese, anche se a ritmi più contenuti rispetto al passato: secondo gli archivi di Cerved, sono state protestate 8.057 imprese non individuali, il 7,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017, un tasso minore a quello dell’anno precedente (-12,6%).

I dati relativi ai protesti evidenziano che la fase di miglioramento si sta affievolendo soprattutto nel Mezzogiorno, area in cui rimane un ampio ritardo rispetto al resto della Penisola. Il numero di società protestate si è ridotto nel Sud e nelle Isole del 3,7% su base annua (contro il -25% dell’anno precedente), con un’inversione di tendenza in Campania (+2,3%), Abruzzo (+6,8%) e Calabria (+9,5%). Questo aumento è coinciso con un incremento dei fallimenti in Abruzzo e in Calabria, regione in cui è molto elevata anche la presenza di imprese che regolano le fatture in grave ritardo.

65,9

10,3

76,2

2016 2q

65,3

9,6

75,0

2017 2q

66,2

19,3

85,6

52,5

17,1

69,6

65,4

9,3

74,6

2018 2q 2016 2q 2017 2q 2018 2q 2016 2q 2017 2q 2018 2q

65,7

16,5

82,2

66,5

16,9

83,4

51,8

15,8

67,6

51,3

15,6

66,9

Industria Costruzioni Servizi

GIORNI DI PAGAMENTO PER MACROSETTORE DELL'IMPRESA(Medie ponderate, giorni)

Fonte: Cerved

In un quadropositivo, i protesti

delle imprese tornano a crescere in

Campania, Calabria e Abruzzo; i ritardi tra

le piccole imprese

CONCORDATI RITARDO



Abruzzo

Basilicata

Calabria

Campania

Emilia Romagna

Friuli

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Trentino Alto Adige

Umbria

Valle d'Aosta

Veneto

-50,0%

-40,0%

-30,0%

-20,0%

-10,0%

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

-40,0% -30,0% -20,0% -10,0% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0%

Vari

azio

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ei fa

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enti

tra

1h 2

018

e 1h

201

7

Variazione percentuale dei protesti tra 2q 2018 e 2q 2017

ANDAMENTO PROTESTI E PAGAMENTI PER REGIONE

GRAVI RITARDI PARI AL 10%



Fonte: CervedIn Valle d'Aosta i protesti sono aumentati del 125%; valore normalizzato sul grafico.



I PROTESTINel secondo trimestre del 2018 è continuato, anche se a ritmi più contenuti, il calo dei protesti, in atto ormai dal terzo trimestre del 2013. Tra marzo e giugno 2018 sono state 8.057 le imprese non individuali a cui è stato levato almeno un protesto, il 7,6% in meno rispetto alle 8.718 del 2017 (-12,6% nell’anno precedente). È un minimo in tutta la serie storica osservata, con il numero di società protestate pari a poco più di un terzo (37%) del massimo fatto registrare nei primi sei mesi del 2013, che si attestava a 21.520.

1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q-30%

-20%

-10%

0%

10%

20%

30%

40%

-

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

LE SOCIETÀ PROTESTATE(Imprese non individuali con almeno un protesto, variazione a/a)

VALORI ASSOLUTI VARIAZIONI A/AFonte: Cerved

PROTESTI PER MACROSETTORE

Nel secondo trimestre del 2018 si osserva un calo in tutti i macrosettori considerati, di carattere più intenso nell’industria.

Tra marzo e giugno nell’industria sono state protestate 775 imprese, in calo del 12% rispetto all’anno precedente. La contrazione riguarda tutti i settori manifatturieri con l’eccezione della moda e del settore automotive, in cui il numero di società protestate cresce, rispettivamente, del 7,1% e del 28%.

Nelle costruzioni il miglioramento procede a ritmi più ridotti: sono state protestate 1731 società, il 3,7% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel secondo trimestre del 2018, si contano 4.765 imprese protestate nei servizi, il 5,2% in meno rispetto al dato del secondo trimestre 2017. Il calo ha riguardato tutti i settori del terziario, con la sola eccezione della logistica e trasporti (+3,9%).



SOCIETÀ PROTESTATE PER MACROSETTORE(Imprese non individuali a cui è stato levato almeno un protesto, valore assoluto e variazioni %, tra secondo trimestre 2017 e 2018)

-

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

-

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

1q 2q 3q

20074q 1q 2q 3q

20084q 1q 2q 3q

20094q 1q 2q 3q

20104q 1q 2q 3q

20114q 1q 2q 3q

20124q 1q 2q 3q

20134q 1q 2q 3q

20144q 1q 2q 3q

20154q 1q 2q 3q

20164q 1q 2q 3q

20174q 1q 2q

2018

- 40%

- 12%

- 4%

- 5%

INDUSTRIA ALTRI SETTORI SERVIZI (ASSE DX)COSTRUZIONI Fonte: Cerved

-

50

100

150

200

250

300

Largoconsumo

Sistemacasa

Mezzitrasporto

Sistemacasa

Metalli Meccanica Pr. intermedi

Hi tech Altri b.consumo

Chimica

-18%

7%

28%-7% -31%

-35%

-35%

-6% -46% -29%

INDUSTRIA: SOCIETÀ PROTESTATE PER SETTORE(Società a cui è stato levato almeno un protesto, valori assoluti e variazioni % a/a)

2q 2017 2q 2018 Fonte: Cerved

2q 2017 2q 2018

Distribuzione Servizi nonfinanziari

Logisticae trasporti

Informazione, comunicazione

e intrattenimento

Immobiliari Servizi finanziarie assicurativi

-

500

1.000

1.500

2.000

2.500 -6%

-4%

4%-10% -18%

0%

SERVIZI: SOCIETÀ PROTESTATE PER SETTORE(Aziende cui è stato levato almeno un protesto, valore assoluto e variazione % a/a)

Fonte: Cerved



SOCIETÀ PROTESTATE PER AREA GEOGRAFICA

Le dinamiche territoriali tra il secondo trimestre del 2017 e del 2018 evidenziano che i protesti continuano a ridursi in ognuna delle quattro aree considerate anche se a ritmi più contenuti rispetto al recente passato, specialmente nel Mezzogiorno.

Il Nord Est è l’area in cui si osserva la riduzione più marcata, con 676 società protestate, l’11% in meno rispetto all’anno precedente. In tutte le regioni dell’area si osservano cali con tassi a due cifre. Questa tendenza riduce ulteriormente l’incidenza del fenomeno, la più bassa di tutta la Penisola (sono state protestate lo 0,14% delle imprese non individuali che operano nel Nord-Est, contro una media nazionale dello 0,33%).

Nel Nord-Ovest sono state protestate 1.374 imprese, cui corrisponde un calo del 6,3% su base annua. I protesti si riducono con maggiore forza in Piemonte (-16%) e in Lombardia (-20%), con minore intensità in Liguria (-7,7%) e crescono in Valle d’Aosta.

Nelle regioni del Centro il numero di protesti continua a diminuire con trend simili a quelli del Nord Ovest: sono state protestate 2312 società, in calo del -6% rispetto al secondo trimestre del 2017. Il numero di società protestate continua a ridursi a tassi a due cifre in Toscana (-14,8%), Marche (-17,7%) e Umbria (-16,1%), ma a tassi più bassi nel Lazio (-3,7%), regione in cui l’incidenza del fenomeno rimane alta (protestate lo 0,5% delle imprese non individuali che operano nella regione).

Nel Mezzogiorno – in cui la diffusione dei protesti risulta quasi il doppio di quella del Centro-Nord (rispettivamente 0,54% e 0,25%) e decisamente maggiore di quella nazionale (0,33%) – il trend di miglioramento è in forte attenuazione: sono state protestate 3.695 società nel secondo trimestre del 2018, in calo del 3,7% rispetto al -25% osservato l’anno precedente. In alcune regioni (Campania, +2,3%, Calabria +9,5% e Abruzzo +6,8%) i protesti sono tornati ad aumentare nel secondo trimestre del 2018.

-

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

9.000

10.000

-3,7%

-6%

-11,1%

-6,3%

1q 2q 3q

20074q 1q 2q 3q

20084q 1q 2q 3q

20094q 1q 2q 3q

20104q 1q 2q 3q

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20124q 1q 2q 3q

20134q 1q 2q 3q

20144q 1q 2q 3q

20154q 1q 2q 3q

20164q 1q 2q 3q

20174q 1q 2q

2018

SOCIETÀ PROTESTATE PER AREA GEOGRAFICA(Imprese non individuali a cui è stato levato almeno un protesto per valore assoluto e variazione %

tra secondo trimestre 2017 e 2018)

NORD EST NORD OVEST SUD E ISOLE CENTRO

Fonte: Cerved



IMPRESE PROTESTATE PER REGIONE(Imprese con almeno un protesto nel trimestre, variazione 2q2018-2q2017)

Fonte: Cerved

Fonte: Cerved

> -10%in aumento tra 0% e -10%

TRENTINO ALTO ADIGE: -37,1%

FRIULI VENEZIA GIULIA: -21%

VENETO: -10,7%

EMILIA ROMAGNA: -25%

MARCHE: -17,7%

ABRUZZO: 6,8%

MOLISE: 0%

PUGLIA: -2,7%

BASILICATA: -4,2%

CALABRIA: 9,5%

SICILIA: -3%

CAMPANIA: 2,3%

LAZIO: -3,7%

UMBRIA: -16,1%

TOSCANA: -14,8%

LIGURIA: -7,7%

VALLE D’AOSTA: 125%

LOMBARDIA: -20%

PIEMONTE: -16%

SARDEGNA: -21%

INCIDENZA DEI PROTESTI PER REGIONE(Imprese con almeno un protesto nel trimestre)

TRENTINO ALTO ADIGE: 0,1%

FRIULI VENEZIA GIULIA: 0,1%

VENETO: 0,1%

EMILIA ROMAGNA: 0,16%

MARCHE: 0,3%

ABRUZZO: 0,4%

MOLISE: 0,46%

PUGLIA: 0,49%

BASILICATA: 0,52%

CALABRIA: 0,8%

SICILIA: 0,48%

CAMPANIA: 0,7%

LAZIO: 0,5%

UMBRIA: 0,3%

TOSCANA: 0,2%

LIGURIA: 0,1%

VALLE D’AOSTA: 0,17%

LOMBARDIA: 0,2%

PIEMONTE: 0,1%

SARDEGNA: 0,2%

> 0,5%<0,2% tra 0,2% e 0,5%



57,3

20,5

77,8

57,7

15,4

73,1

59,8

19,3

79,1

2012 2q 2014 2q 2015 2q 2017 2q 2018 2q2013 2q 2016 2q

58,0

19,0

77,0

57,4

16,8

74,2

57,1

14,0

71,1

56,8

13,7

70,5

47,6%46,4%

44,5%

9,1%

44,4%

7,9%

46,3%

7,6%

2012 2q 2014 2q 2015 2q 2017 2q 2018 2q2013 2q 2016 2q

46,1

47,7%

7,0%

45,3%

46,7%

6,7%

46,6%

46,4%

6,6%

47,1%

43,0%

6,3%

50,7%

I GIORNI DI PAGAMENTONel secondo trimestre del 2018 è proseguito il miglioramento delle abitudini di pagamento delle imprese. Questa tendenza, che dura da qualche anno, non è però generalizzata.

I dati indicano che nel secondo trimestre del 2018 i tempi di pagamento delle imprese italiane hanno toccato un minimo, a 70,5 giorni in calo rispetto ai 71,1 giorni dell’anno precedente. Hanno contribuito nella stessa misura la riduzione dei giorni di ritardo (da 14 a 13,7) e la diminuzione dei termini concordati in fattura (da 57,1 a 56,8).

Ciò è andato di pari passo con uno spostamento delle aziende analizzate verso pagamenti più regolari. La quota di società puntuali è aumentata dal 47,1% al 50,7%, massimo dall’inizio della serie storica esaminata. Nel corso dell’anno si è anche ridotta la percentuale di società che accumulano ritardi gravi (da 6,6% a 6,3%), superiori a due mesi, ovvero quelli che presentano un rischio elevato di finire in default.

GIORNI DI PAGAMENTO DELLE IMPRESE PER TRIMESTRE(Medie ponderate, giorni)

PUNTUALITÀ DELLE IMPRESE NEL TRIMESTRE(Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti)

TERMINI CONCORDATI GIORNI DI RITARDO

RITARDI ENTRO 60 GIORNIPUNTUALI RITARDI OLTRE 60 GIORNI

Fonte: Cerved

Fonte: Cerved



56,3

15,4

61,7

2016 2q

45,6

14,7

60,4

2017 2q

61,6

12

73,6

67

19,8

86,8

45,4

14,8

60,1

2018 2q 2016 2q 2017 2q 2018 2q 2016 2q 2017 2q 2018 2q

59,6

10,2

69,8

59,2

10,8

70

66,6

17,3

83,9

66,2

15,9

82,1

Micro PMI Grandi

GIORNI DI PAGAMENTO PER DIMENSIONE DELL'IMPRESA(Medie ponderate, giorni)

CONCORDATI RITARDO

PAGAMENTI PER DIMENSIONE DI IMPRESA

I dati per dimensione di impresa indicano che i miglioramenti nelle abitudini di pagamento sono guidati dagli andamenti delle grandi imprese, mentre le tendenze tra microimprese e PMI sono meno positive.

Nel secondo trimestre 2018 le micro imprese hanno pagato i fornitori in 60,1 giorni, un dato in lieve calo rispetto al 2017 (60,4 giorni). I tempi più rapidi sono dovuti a un’ulteriore diminuzione delle scadenze (da 45,6 a 45,4), mentre i ritardi risultano in lieve aumento (da 14,7 a 14,8).

Tornano invece ad aumentare i tempi delle PMI, che passano da 69,8 a 70 giorni. A incidere è l’aumento dei giorni di ritardo, da 10,2 a 10,8 giorni, non completamente compensato dall’ulteriore riduzione delle scadenze (da 59,6 a 59,2 giorni).

In controtendenza le grandi imprese: tra marzo e giugno 2018 hanno pagato i loro fornitori in media in 82,1 giorni, in calo di 1,8 giorni rispetto al dato dell’anno precedente. Risultano in miglioramento sia i ritardi (da 17,3 a 15,9 giorni), sia in misura minore le scadenze (da 66,6 a 66,2 giorni).

I dati relativi alla distribuzione per giorni di ritardo indicano che microimprese e grandi società si spostano verso comportamenti più regolari, mentre aumenta il numero di PMI ritardatarie.

Tra le microimprese, aumenta di 4 punti percentuali la quota di società puntuali, dal 47,5% al 51,4%, e si riduce la percentuale di società in grave ritardo, dal 6,6% al 6,4%. Tra le grandi imprese, la percentuale di società puntuali rimane molto più bassa, ma risulta in aumento e passa dal 10% al 10,3%; a questo corrisponde una riduzione delle società che hanno accumulato ritardi gravi, dal 5,2% al 4,9%. Per le PMI si osserva invece uno spostamento verso comportamenti meno regolari, con una riduzione della quota di società puntuali (dal 40,4% al 40%) e un aumento di società in grave ritardo (dal 4,5% al 4,8%).

Fonte: Cerved



51,4%47,5%

45,8%

6,6%

42,2%

6,4%

2017 2q

Micro PMI Grandi

2018 2q2018 2q 2017 2q

55,2%

4,5%

2017 2q 2018 2q

40,4%

55,2%

4,8%

40,0%

84,8%

5,2%

10,0%

84,8%

4,9%

10,3%

PUNTUALITÀ DELLE IMPRESE NEL TRIMESTRE(Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti)

RITARDI ENTRO 60 GIORNIPUNTUALI RITARDI OLTRE 60 GIORNIFonte: Cerved

PAGAMENTI PER MACROSETTORE DI IMPRESA

I dati settoriali evidenziano pagamenti più rapidi nell’industria e nei servizi, mentre tornano ad aumentare i tempi nelle costruzioni, in cui si osserva anche una crescita dei ritardi.

Nel settore industriale le imprese hanno pagato nel secondo trimestre 2018 i propri fornitori in 74,6 giorni, in leggera diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (75). Il calo è dovuto alla diminuzione dei giorni di ritardo (da 9,6 a 9,3), mentre le scadenze risultano in leggero aumento (da 65,3 a 65,4).

Nell’ambito delle costruzioni aumentano i tempi di pagamento, da 82,2 a 83,4 giorni, a causa della crescita dei ritardi (da 16,5 a 16,9) e di quella–più consistente- dei giorni concordati (da 65,7 a 66,5).

Nei servizi si osserva invece una riduzione dei giorni di pagamento (da 67,6 a 66,9) dovuta principalmente a un abbassamento dei termini concordati (da 51,8 a 51,3) e, in secondo luogo, alla riduzione dei giorni di ritardo (da 15,8 a 15,6).

In tutti i settori, comprese le costruzioni in cui si è osservato un aumento dei ritardi medi, cresce la presenza di aziende puntuali, che si attesta al 61,1% delle società monitorate nell’edilizia (contro il 60,5% dell’anno precedente), al 54,8% nell’industria e al 47,4% nei servizi. A questo corrisponde una riduzione in tutti i settori delle aziende con ritardi gravi, superiori a 60 giorni, con una percentuale del 5,4% nell’industria e nelle costruzioni (in calo, rispettivamente, dal 5,6% a dal 5,8% dell’anno precedente) e del 6,6% nei servizi.



65,9

10,3

76,2

2016 2q

65,3

9,6

75,0

2017 2q

66,2

19,3

85,6

52,5

17,1

69,6

65,4

9,3

74,6

2018 2q 2016 2q 2017 2q 2018 2q 2016 2q 2017 2q 2018 2q

65,7

16,5

82,2

66,5

16,9

83,4

51,8

15,8

67,6

51,3

15,6

66,9


GIORNI DI PAGAMENTO PER MACROSETTORE DELL'IMPRESA(Medie ponderate, giorni)

CONCORDATI RITARDO Fonte: Cerved

54,8%54,2%

40,2%

5,6%

39,8%

5,4%

2017 2q


2018 2q2018 2q 2017 2q

33,7%

5,8%

2017 2q 2018 2q

60,5%

33,5%

5,4%

61,1%

50,5%

6,8%

42,7%

45,9%

6,6%

47,4%

PUNTUALITÀ PER MACROSETTORE NEL TRIMESTRE(Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti)

RITARDI ENTRO 60 GIORNIPUNTUALI RITARDO OLTRE 60 GIORNIFonte: Cerved



PAGAMENTI PER AREA GEOGRAFICA

I dati territoriali evidenziano un calo dei giorni di pagamento in tutta la Penisola, con la sola eccezione del Nord Est, area in cui però le imprese liquidano i fornitori in tempi rapidi.

Nel Nord-Est le imprese hanno pagato le fatture nel secondo trimestre del 2017 in media in 68,1 giorni, 0,8 in più rispetto ai 67,3 dell’anno precedente. L’aumento è dovuto in primo luogo a scadenze meno rigide (da 57,9 a 58,6 giorni) e in secondo luogo all’aumento dei giorni di ritardo (da 9,3 a 9,6), che però rimangono molto contenuti.

Nel Nord-Ovest le imprese pagano più velocemente (da 71,8 a 70,8 giorni), grazie soprattutto al calo dei termini concordati (da 59,6 a 58,9). I ritardi risultano in lieve calo, a 12 giorni dai 12,2 dell’anno precedente.

Nel Centro si osserva una leggera riduzione dei giorni di pagamento da 71,4 a 70,7 giorni, dovuta principalmente all’ abbassamento dei giorni medi di ritardo (17,4 a 16,8). Il Centro è l’area in cui si sono più ridotti i ritardi nei pagamenti delle imprese nel corso dell’ultimo biennio (da 20,5 giorni del secondo trimestre 2016 a 16,8 dello stesso periodo del 2018).

Le statistiche indicano che prosegue il calo dei tempi di pagamento nel Sud e nelle Isole nel secondo trimestre 2018: le imprese hanno liquidato le fatture in media in 73,4 giorni, in calo dai 75,3 dell’anno precedente. Si sono ridotti sia i giorni medi concordati (da 53,2 a 52,6), sia i ritardi (da 22 a 20,9 giorni), che tuttavia rimangono ben più alti rispetto al resto del paese.

L’aumento della puntualità ha riguardato tutte le aree monitorate, con una presenza di imprese che pagano le scadenze entro i termini più alta al Nord (il 57,4% nel Nord Est e il 56,4%) rispetto al Centro-Sud (46,2% nel Centro e 43,8% nel Sud e nelle Isole).

Parallelamente all’aumento della puntualità si osserva anche una diffusa riduzione dei ritardi gravi, con la sola eccezione del Nord Ovest, in cui la presenza di aziende che in media accumulano ritardi oltre 60 giorni cresce dal 4,5% al 4,6%. La percentuale di aziende in grave ritardo si riduce nel Nord-Est al 3,9% (dal 4,1%) e rimane a livelli più alti nel Centro (6,1% dal 6,7% dell’anno precedente) e soprattutto del Mezzogiorno (9,7% dal 10,1%).

La quota di società in grave ritardo rimane a livelli molto elevati nel Meridione: superiore al 7% in buona parte del territorio, ad eccezione di Molise, Abruzzo e Basilicata, con punte in Calabria (11,7%) e Sicilia (12,5%).

Le imprese più virtuose nei pagamenti hanno sede del Nord-Est, con quote di aziende in grave ritardo inferiori al 5%, a spiccare particolarmente sono Veneto (3,6%) e Trentino (3,9%).



57,9

9,3

67,3

59,6

12,2

71,8

58,3

10,1

68,5

2016 2q 2018 2q2017 2q

Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole

2016 2q 2018 2q2017 2q 2016 2q 2018 2q2017 2q 2016 2q 2018 2q2017 2q

58,6

9,6

68,1

59,7

13,1

72,8

58,9

12,0

70,8

54,0

17,4

71,4

53,2

22,0

75,3

56,1

20,5

76,5

53,9

16,8

70,7

53,7

23,4

77,1

52,6

20,9

73,4

GIORNI DI PAGAMENTO PER AREA GEOGRAFICA(Medie ponderate, giorni)

CONCORDATI RITARDOFonte: Cerved

57,4%54,2%

41,7%

4,1%

38,7%

3,9%

2017 2q

Nord Est

2018 2q

56,4%53,9%

41,6%

4,5%

39,0%

4,6%

2017 2q

Nord Ovest

2018 2q

46,2%42,8%

50,5%

6,7%

47,7%

6,1%

2017 2q

Centro

2018 2q

43,8%38,7%

51,2%

10,1%

46,5%

9,7%

2017 2q

Sud e Isole

2018 2q

PUNTUALITÀ DELLE IMPRESE PER AREA GEOGRAFICA NEL TRIMESTRE(Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti)

RITARDI ENTRO 60 GIORNIPUNTUALI RITARDO OLTRE 60 GIORNIFonte: Cerved



IMPRESE IN GRAVE RITARDO PER REGIONE(Imprese con ritardi medi di oltre due mesi, % sul totale)

> 7%<5% tra 5% e 7%


FRIULI VENEZIA GIULIA: 4,9%

VENETO: 3,6%

EMILIA ROMAGNA: 4,1%

MARCHE: 4,8%

ABRUZZO: 6,8%

MOLISE: 6,4%

PUGLIA: 8,7%

BASILICATA: 6,3%

CALABRIA: 11,7%

SICILIA: 12,5%

CAMPANIA: 9,2%

LAZIO: 6,6%

UMBRIA: 7,3%

TOSCANA: 5,7%

LIGURIA: 6,5%


LOMBARDIA: 3,9%

PIEMONTE: 5,4%

SARDEGNA: 9,2%

ANDAMENTO DEI GRAVI RITARDI PER REGIONE(Variazione delle percentuali di imprese in grave ritardo tra 2q2017 e 2q2018)


FRIULI VENEZIA GIULIA: -0,03%

VENETO: -0,13%

EMILIA ROMAGNA: -0,26%

MARCHE: -0,19%

ABRUZZO: -0,83%

MOLISE: -1,02%

PUGLIA: -0,68%

BASILICATA: -0,6%

CALABRIA: -0,56%

SICILIA: -0,61%

CAMPANIA: -0,01%

LAZIO: -1,62%

UMBRIA: 0,05%

TOSCANA: 0,29%

LIGURIA: 0,85%


LOMBARDIA: -0,03%

PIEMONTE: 0,22%

SARDEGNA: 0,56%

<-1%>0% tra -1% e 0%

Fonte: Cerved

Fonte: Cerved

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