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PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL’EDUCAZIONE Laura Fontecedro

PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

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Page 1: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

PSICOLOGIA DELLO

SVILUPPO E

DELL’EDUCAZIONE

Laura Fontecedro

Page 2: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

C H E C O S A S I G N I F I C A P S I C O L O G I A

D E L L O S V I L U P P O

ENFASI POSTA SU :

• Sviluppo psicologico all’interno delle differenti tappe evolutive (evoluzione

qualitativa e/o quantitativa) es: prima infanzia, età scolare, adolescenza

• Acquisizioni/progressioni all’interno di differenti aree dell’individuo (memoria,

linguaggio, cognizione, affettività, ecc)

• Focus NATURA vs CULTURA sviluppo individuale vs

relazionale

• L’individuo nel suo ambiente di vita (famiglia, scuola, ecc)

• Lo sviluppo normale (o tipico) e quello che diverge dalla norma (o atipico), ossia la

vulnerabilità e i fattori di rischio per lo sviluppo di psicopatologia (focus posto su natura

vs cultura)

Page 3: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

C H E C O S A S I G N I F I C A P S I C O L O G I A

D E L L ’ E D U C A Z I O N E

PSICOLOGIA COGNITIVISTA (teoria posta sulle funzioni dell’Io),

legata all’apprendimento scolastico

CONCETTI CHIAVE:

• Gli obiettivi di riuscita

• Teoria dell’autodeterminazione

• Autoregolazione, autoconsapevolezza, autoefficacia

• Interesse situazionale ed individuale

Page 4: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

MECCANISMI DI SVILUPPOF R U T T O D E L L ’ I N T E R A Z I O N E F R A T R E

P R O C E S S I

PROCESSI BIOLOGICI

PROCESSI SOCIO-

EMOTIVI

PROCESSI COGNITIVI

4

Santrock, 2011

Page 5: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

PROCESSI BIOLOGICI

PROCESSI SOCIO-

EMOTIVI

PROCESSI COGNITIVI

5

Page 6: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

QUESTIONI RELATIVE

ALLE TEORIE DELLO SVILUPPO

NATURA -CULTURA

CONTINUITA’ –DISCONTINUITA’

PRIME ESPERIENZE –ESPERIENZE SUCCESSIVE

•Santrock, 2011

Page 7: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

FOCUS IN ETA’ EVOLUTIVABAMBINO

CAREGIVER

COPPIA GENITORIALE/FAMIGLIA

FAMIGLIA ESTESA

CONTESTO SOCIOCULTURALE

7

Page 8: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

LE PRINCIPALI TEORIE

Psico

analisi

• Classica

• Teoria delle relazioni oggettuali

• Psicoanalisi infantile

Teoria dell’attacca

mento

• Sviluppata a scopo di ricerca, utilissima in campo clinico

Inter

soggettività

• Sviluppata a scopo di ricerca, utilissima in campo teorico

Page 9: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

TEORIA

DELL’ATTACCAMENTO

Studi etologici (Lorenz)

HARLOW SPITZ BOWLBY

Page 10: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

LE FASI

DELL’ATTACCAMENTOPreattaccamento: dalla nascita ai 3 mesi

• Il bambino non manifesta ancora segni visibili di attaccamento.• Il sorriso sociale : intorno ai 2 mesi, comportamento riflesso che induce gli

adulti a fornire amore e cureAttaccamento in formazione: dai 4 ai 7 mesi

• Il bambino mostra una leggera preferenza per la figura primaria, ma può stare con chiunque.

Attaccamento focalizzato: dai 7 mesi ai 3 anni• Angoscia da separazione e paura degli estranei• Il bambino ha bisogno di sapere che il suo caregiver è vicino, e va in ansia se si

allontana• Riferimento sociale: il bambino controlla che il caregiver sia presente

sorvegliandone le espressioni facciali per capire cosa deve fare nel corso di esplorazioni potenzialmente pericolose

Modello operativo interno: dai 3 anni• La rappresentazione mentale dell’attaccamento con un adulto di riferimento, la

quale consente al bambino di vivere senza disagio la separazione fisica dallafigura di attaccamento; è un fattore predittivo del comportamento nellerelazioni future

Page 11: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

STILI

DELL’ATTACCAMENTO

A C

BD

Page 12: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

L’INTERSOGGETTIVITA’Lavelli 2007

Page 13: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

D.W.WINNICOTT

RELAZIONE

PRIMARIA

PREOCCUPAZIONE

MATERNA PRIMARIA

HOLDING-HANDLING-

OBJECT PRESENTING

CONTINUITA’

/PREVEDIBILITA’/COESION

E DEL SE’

ILLUSIONE-DISILLUSIO

NE

OGGETTO TRANSIZION

ALE

Page 14: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

M . M A HL E R

PRO C E S S O D I S E PA R AZIO NE -I N D I V ID UAZIO N E

4-10 differenziazione10-15

sperimentazione

15-36

riavvicinamento

0-2 fase autistica normale

2-4 fase simbiotica normale

Costanza d’oggetto

Page 15: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

LO SVILUPPO COGNITIVO

DI J.PIAGET

• Ha cercato di capire le caratteristiche uniche del pensieroinfantile indagando la struttura mentale dei bambini, tramite test, l’osservazione del loro comportamento edascoltandoli parlare.

• Credeva che lo sviluppo cognitivo, dalla nascitaall’adolescenza, attraversasse vari stadi qualitativamentedifferenti.

• Era convinto che la crescita mentale avvenisse tramitel’assimilazione (processo con cui adattiamo le conoscenze sul mondo ai nostri schemi cognitivi esistenti) e l’accomodamento (processo con cui modifichiamo glischemi per adattarvi nuove informazioni)

Page 16: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

FASI DI SVILUPPO

COGNITIVO DI J.PIAGET

0-2 anni

• Periodo sensomotorio

3-7 anni

• Periodo preoperatorio

8-12 anni

• Periodo concreto

> 12 anni

• Periodo operatorio formale

Page 17: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

LO SVILUPPO COGNITIVO

DI LEV VYGOTSKIJ• I contatti con le persone sono necessari alla crescita cognitiva– si

apprende solo grazie alle interazioni

• L’apprendimento può avvenire solo nella zona di sviluppoprossimale- la distanza esistente tra l’abilità di risolvere un problema da solo e la capacità potenziale di dominare quelproblema con l’aiuto di altri

• L’apprendimento implica uno scaffolding—fornireun’impalcatura, un supporto alla crescita delle conoscenze, e poi gradualmente abbandonarla appena il bambino si mostra capacedi padroneggiare l’abilità in questione.

• L’apprendimento è bidirezionale. Gli insegnanti imparano dai lorostudenti esattamente quanto gli studenti apprendono da loro!

Page 18: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

COME DIVENTARE UN BRAVO

SCAFFOLDER Rompi il problema in parti separate ed insegnale una alla volta Quando il bambino sbaglia non riprenderlo ma guidalo all’apprendimento corretto Continua a dare assistenza al bambino ogni volta che lo richiede (ma assicurati di

fare un passo indietro appena il bambino ha appreso!) Costruisci motivazione e attaccamento sicuro- connetti il tuo insegnamento alle

passioni del bambino

commento finale: nella nostra società siamo convinti che l’insegnamento debba essereattivo ma nelle altre società semplicemente si impara osservando gli adulti

Page 19: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

TAPPE DI SVILUPPO PSICOLOGICO

Prima infanzia

Dalla nascita a 2 anni

Infanzia

Dai 3 ai 5 anni

Età scolare

Dai 6 agli 11

Pubertà e adolescenza

Dai 12 ai 18

Età adulta

Page 20: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

0-2ANNI

Page 21: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

IL PERIODO NEONATALE

Neonato competente

Percezione

Riflessi

Capacità

attive

Page 22: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

STADIO SENSOMOTORIO

PIAGET

• Dalla nascita fino ai 2 anni (termina con il linguaggio)• In questa fase lo sviluppo mentale prende forma attraverso la

manipolazione di oggetti e l’esplorazione fisica• L’esplorazione è vitale per apprendere il funzionamento del mondo!!

Reazioni circolari: Abitudini che fanno capire la realtà• I bambini possono continuare a ripetere la stessa azione per

comprendere le proprietà fisiche di questo nuovo pianeta

• Reazioni circolari primarie (abitudini centrate sul corpo)1-4 MESI

• Reazioni circolari secondarie (schemi orientati all’esplorazione di stimoliprovenienti dal mondo esterno) 4 MESI-1 ANNO

• Reazioni circolari terziarie (comportamenti da piccolo scienziato)= “esperimenti” creativi e flessibili con oggetti di cui i bambini desiderano cogliere le proprietà ed il funzionamento (per es. Metterealcuni oggetti dentro qualsiasi cosa!)1-2 ANNI

Page 23: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

ACQUISIZIONI PERIODO

SENSOMOTORIO Comportamento strategico= occorre compiere un’attività completamente diversa per raggiungere un certo scopo ( ad es girare una manopola per prendere una caramella; schiacciarebottoni della tv per veder uscire fuori da una fessura un dvd; tirare una leve per ottenere lo scaricodel wc)

Permanenza degli oggetti: comprensione che gli oggetti esistono anche quando non sivedono

• Al principio “la vita è una serie di figure che sompaiono”.” Se non lo vedi, non esiste”

• Intorno ai 5-6 mesi, i bambini cominciano a cercare gli oggetti nascosti

• Appena si sviluppa il concetto di oggetto (da circa 8 mesi all’anno) il gioco del cucu’ diventasempre il preferito

LA COSCIENZA MEZZI/FINI, OSSIA IL COMPORTAMENTO STRATEGICO E LA PERMANENZA DEGLI OGGETTI FORNISCONO SENSO ALLE MISTERIOSI PASSIONI CHE I PICCOLI MOSTRANO DI AVERE!

Page 24: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

SVILUPPO MOTORIO

0-2 mesi

3-6

7-9

10-14

15-18

Page 25: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

TAPPE DELLO SVILUPPO

LINGUISTICO• Cooing produzione di primi vocalizzi per

attività riflessa

• oooo2-4 mesi

• Lallazione (o babblig): suoni formati da una consonante ed una vocale alternati

• da-da-da pa-pa-pa5-11 mesi

• olofrasi: le prime frasi composte da un’unica parola

• acca12 mesi

18 mesi-

2 anni

• Discorso telegrafico: combinazione a coppie di parole, accompagnata da esplosione di vocabolario

• Me acca

Page 26: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

SVILUPPO LINGUISTICO L’abilità di dare senso ad un infinito numero di frasi è ciò che ci rende differenti da tutte le altre specie

Questa abilità biologicamente programmata di comprendere diverse frasi è legata alla possibilità di applicare all’infinito le regole del

linguaggio (grammatica) e rendere cosi’ flessibile l’utilizzo dei codici linguistici. E’ chiamata LAD (o Language Acquisition Device)

Lo specifico linguaggio che impariamo è dipendente dalla cultura –il luogo dove siamo cresciuti

Bambini (e adulti) hanno una passione per la comunicazione, un’abilità unicamente umana!

In tutte le culture gli adulti e i bambini più grandi parlano ai bambini in un caratteristico modo chiamato “baby talk”

Questa forma esagerata e semplificata di linguaggio (chiamata linguaggio rivolto al bambino) può sembrare infantile, ma è innata ed

adattiva—ed aiuta i bambini a distinguere suoni e pause tra le parole.

I bambini mostrano molta più attenzione selettiva nel momento in cui ascoltano un baby talk

Page 27: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

3-5

ANNI

Page 28: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

LINGUAGGIOMorfemi unità fondamentali di significato.

Classificati dalla “lunghezza media dell’enunciato”

Sintassi è il sistema di di regole grammaticali in una lingua

Semantica il sistema dei significati di una lingua, ovvero che cosa

significano le singole parole e frasi

Fonemi sono i singoli suoni

Durante gli anni della scuola materna facciamo incredibili

progressi nel maneggiare questi 4 aspetti del linguaggio

sebbene avvengano ancora errori

Page 29: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

D U E E R RO R I C L A SS ICI NE L

L I NG UAGG IO

Iperregolarizzazione – applicare le regole standard per la composizione dei verbi e dei plurali

anche ai termini che fanno eccezione:

Ho due mane.

Ti ho prenduto.

Questo serpente è avvelenato

Sovraestensione/sottoestensione:

Chiamare tutti gli animali a 4 zampe “cane”

Il nome del mio animale è cane e quindi non può essere chiamato cane anche il tuo.

Page 30: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

LA MEMORIA

AUTOBIOGRAFICACome costruiamo il senso di “continuità del sé”?

• Coversazioni su eventi del passato—ricordare eventipersonali del passato —permette ai bambini di costruire la propria “autobiografia” o il senso di avere uno stabile sé continuativo.

• Chiedere ripetutamente ai bambini “cosa facemmoquel pomeriggio?” aiuta i bambini a rendere piùsolida la propria memoria autobiografica.

• Le conversazioni su eventi del passato può diventarepiù elaborata nel passaggio dalla scuola materna a quella elementare.

Page 31: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

DAI 3 AI 5 ANNI

• SVILUPPO MOTORIO

• Le abilità fisiche sono distinte in due categorie: • Abilità grossolane= implicano

grandi movimenti muscolari• Abilità motorie fini= implicano

piccoli movimeni coordinati

Page 32: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

SVILUPPO MOTORIO

2 ANNI

Afferra oggetti piccoli con pollice e indice

Mangia da solo

Cammina senza aiuto

Fa rotolare una palla

4 ANNI

Taglia la carta con le forbici

Disegna linee approssimative

Afferra al rimbalzo una grossa palla

5 ANNI

Scrive nome in stampatello

Può camminare in equilibrio

Lancia la palla da sopra la testa

6 ANNI

Copia brevi parole

Fa salti su un piede solo di 1 metro

Afferra e controlla con entrambe le mani una palla di 30 cm

Page 33: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

PERIODO PREOPERATORIODI PIAGET

• Dura dai 3 anni ai 7 (o 8).

• Definito dall’incapacità di prescindere dalla percezione del dato concreto ed immediato e di pensare per concetti

• Il pensiero del bambino è “strano”– qualitativamentediverso da quello adulto

• Valutato dall’ascolto del linguaggio infantile e dallapresentazione di compiti concreti di varia natura.

Page 34: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

IL M O N D O P R E O P ERATO RIO

Compiti di conservazione= si presenta una sostanza ed in seguito, mentre il bambino

sta guardando, si cambia la forma nella quale è inserita. Se il bambino è in fase

preoperatoria, egli/ella potrà dire: “in questo contenitore ce n’è di piu (o meno) rispetto a

prima!”

• Perché i bambini preoperatori dicono “Ce n’è di più” quando è stata chiaramente

cambiata solo la forma del contenitore?

• Centrano o fissano la loro attenzione su ciò che colpisce visivamente I loro

occhi

• Non colgono il concetto di reversibilità

Bambini preoperatori mostrano anche problemi nel raggiungere:

• L’inclusione in classi

• La seriazione

• Perciò se qualcosa visivamente appare più grande, questa lo sarà

Page 35: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

IL MONDO

PREOPERATORIONessuna costanza d’identità

Una maschera paurosa fa diventare la persona un mostro

AnimismoUn orsetto di pezza ha sentimenti e pensierivivi

ArtificialismoIl mio papà ha fatto il sole

EgocentrismoNon capisco che hai una prospettiva diversa, presumo che tu sai ogni cosa che io soPresumo che il mio giocattolo possaconfortare me e te

Page 36: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

DIFFERENTI

TEMPERAMENTI

La sfida: Regolazione delle emozioni• Socializzazione richiede la capacità di maneggiare gli

impulsi immediati e di modulare gli stati emotivi.• Allo sviluppo dei lobi frontali, migliora la regolazione

delle emozioniDue tendenze temperamentali problematiche

Tendenza all’esternalizzazione• Bambini incapaci di inibire i loro impulsi• Distruttivi e spesso aggressivi

Tendenza all’internalizzazione• Bambini inibiti• Timidi, ansiosi e depressi

Page 37: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

6-11

ANNI

Page 38: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

C A M B I A M E N T I D E L S É

N E L L’ I N FA N Z I A

Quando i bambini entrano nel

periodo delle operazioni concrete, a

7-8 anni:

Comprendono gli stati interni

Realizzano che gli altri hanno

prospettive diverse (si supera

l’egocentrismo)

Diventano consapevoli che non sono

soli al centro dell’universo

Diventano interessati a stabilire

graduatorie tra bambini, da chi è il più

bravo a chi è il più popolare

Page 39: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

Autoconsapevolezza = L’abilità di riflettere (pensare ed analizzare) su

se stessi

• Dai 3 ai 7 anni I bambini cambiano con:• Da tratti esterni del sé (corro veloce) a riflessioni più

interne, psicologiche (sono una persona dolce)• Da un sé globale (“sono un grande”) ad uno

multidimensionale e realistico (“non sono tanto bravo in matematica in confronto agli altri ma vado bene neglisport”)

Autostima = autovalutazione (“buono”, o “cattivo”) in confronto agli

altri

• L’autostima diminuisce quando i bambini raggiungono le operazioni concrete e il sé viene realisticamente confrontato con gli altri.

• Perciò, i problemi di autostima possono diventare maggioridurante le scuole elementari (media infanzia).

Page 40: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

D U E FO R M E D I D I S TO R SIO NE

AU TO S T IMA

Autostima irrealisticamente alta: i problemi dei bambini con tendenza all’esternalizzazione

• Non riconoscono i problemi che hanno in aree importanti della vita: “sono bello/a,” “ E’ un loro problema,” “Non mi interessa.”

• Risultato: Continueranno ad avere problemi a scuola e nelle relazioni perché non vedono la necessità di migliorare o di cambiare

Autostima irrealisticamente bassa: i problemi dei bambini con tendenza all’internalizzazione

• Troppo severi nell’autocritica; enfatizzano i fallimenti; vedono il fallimento anche quandonon esiste

• Elevato rischio di sviluppare un senso d’impotenza appreso, cioè di non avere alcunasperanza di cambiare il proprio destino, di essere incompetenti e di non poter migliorare.

• Risultato: Continueranno ad avere problemi a scuola e nelle relazioni perchédecidono di non potercela fare e allora smettono di impegnarsi

Page 41: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

I N T E R V E N T I P E R P R O M U OV E R E L A C O R R E T T A

A U T O S T I M A

Non dire ad un bambino “sei magnifico”. Offri

feedback realistici sulle sue performance.

Focalizzati sul promuovere l’autoefficacia

(I sentimenti di competenza che

giungono al termine di un vero

impegno). L’autoefficacia è la strada per

una genuina autostima.

Aiutare il bambino a sentirsi capace attraverso

l’evoluzione verso obiettivi realistici (quelli che

il bambino è capace di gestire).

Se possibile cambiare l’ambiente in modo da

promuovere un migliore adeguamento

persona-ambiente (es. Per un bambino timido

approntare cambiamenti in classi più piccole)

Page 42: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

12-18

ANNI

Page 43: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

PUBERTA’

• Pubertà: l’insieme dei cambiamenti ormonali efisici che seguono il passaggio dall’infanzia allamaturità sessuale.

• Richiede in media 5 anni.

• Nelle culture tradizionali è spesso celebrata da un rito di pubertà,in corrispondenza di un evento, come la prima mestruazione, chesegna l’inizio della maturità sessuale; è una cerimonia pubblica concui la comunità festeggia il passaggio del giovane dall’infanziaall’età adulta.

• Oggi la nostra cultura toglie valore alla pubertà perchè si vuoleche gli adolescenti rimandino di molti anni il vivere la lorosessualità(ma anche l’entrata nel mondo adulto…).

• Oggi la pubertà può insorgere nelle bambine anche a 9-10 anni.

Page 44: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

LA PUBERTA ’

48

Il trend secolare

dell’anticipo puberale

La tendenza, in atto da oltre unsecolo nei paesi sviluppati,all’abbassamento dell’etàmedia di comparsa dellapubertà.

Nel 1830, l’età media di comparsa

del menarca nel nord Europa era

intorno a 17.

Oggi è scesa a 13.

Tale trend riflette il

miglioramento

dell’alimentazione.

Page 45: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

CAMBIAMENTI FISICI

Caratteri sessuali primari• Cambiamenti a carico degli organi riproduttivi

• Crescita dell’utero, maturazione delle ovaie, comparsa del menarca.• Crescita del pene, dei testicoli e comparsa dello spermarca.

Caratteri sessuali secondari• Cambiamenti fisici non direttamente coinvolti nella riproduzione

• Crescita dei peli, cambiamenti della voce, acne, sviluppo del seno…

Forte crescita corporea• Notevole aumento in altezza e peso.

• Mani, piedi e gambe crescono prima, all’opposto della sequenzacefalocaudale.

• I ragazzi diventano più forti e alti delle ragazze!

Page 46: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

I L S E C O N D O P R O C E S S O

D I S E P A R A Z I O N E - I N D I V I D U A Z I O N E ( B L O S , 1 9 7 9 )

PREADOLESCENZA,

aumento quantitativo della pressione

pulsionale, si riattiva la pregenitalità

Regressioni generali PRIMA ADOLESCEN

ZAPrimato genitale e rigetto

degli oggetti genitoriali interni.

Disinvestimento dagli oggetti primari e investimento

nell’amico del cuore. Io e Super IO si indeboliscono

ADOLESCENZA PROPRIAMENTE

DETTARisveglio del complesso edipico e

distacco dagli oggetti d’amore genitoriali. Raggiungimento

dell’eterosessualità. Accrescimento dimensione narcisistica, lutto e

depressione

ADOLESCENZA TARDIV

A

Page 47: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

IDENTITA’

INDIVIDUAZIONI

IDENTIFICAZIONI

NARCISISMO SANO

MENTALIZZAZIONE DEL CORPO

AREA IDENTITARIA

IL SE’

Page 48: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

GLI AFFETTI IN

ADOLESCENZADepressione e sensi di colpa

Paura del fallimento

Vergogna

Mortificazioni

Page 49: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

MECCANISMI DI DIFESA IN

ADOLESCENZA

SCISSIONI

ACTING OUT

INTELLETTUALIZZAZIONI O

ASCETISMO

IDEALIZZAZIONE

IDENTIFICAZIONE

PROIETTIVAISOLAMENTO AFFETTIVO O ALESSITIMIA

Page 50: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

STADIO OPERATORIO FORMALE PIAGET

A circa 12 anni I bambini entrano nello stadio

Operatorio formale:

Il ragionamento raggiunge il pieno sviluppo; assume carattere

ipotetico, scientifico, flessibile, completamente adulto.

Conseguenze sulle emozioni:

Gli adolescenti diventano consapevoli che gli adulti spesso dicono

una cosa e ne fanno un’altra!

Page 51: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

IL PENSIERO IN

ADOLESCENZA Eugenia Pelanda (1990)

• Adolescenti con problematiche connesse alla propria crisi evolutiva adolescenziale. Tali ragazzi

manifestano una buona possibilità di investire sul proprio pensiero e provano piacere nell’usarlo

• Adolescenti con difficoltà scolastiche o che hanno frequenti acting out. Questi ragazzi, per non

entrare in contatto con il proprio Sé profondo mostrano un disfunzionamento del pensiero come

risultato di operazioni difensive che impediscono l’integrazione degli aspetti complessi del sé

• Adolescenti che investono sul proprio funzionamento cognitivo in modo esagerato e scisso. Le

emozioni rimangono infantili e l’intelligenza è l’unica risorsa cui il ragazzo si aggrappa

• Adolescenti cui mancano i presupposti per il raggiungimento del ragionamento ipotetico-

deduttivo

Page 52: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

PSICOLOGIA

DELL’APPRENDIMENTO

SCOLASTICOObiettivi di riuscita

Come l’individuo regola il proprio apprendimento e valuta se

stesso

• Obiettivi di padronanza• Obiettivi di prestazione

Page 53: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

MODELLO DICOTOMICO

DWECK

PADRONANZA – indipendente dalla piacevolezza di un compito e dalla valutazione di

un insegnante, affettivamente e cognitivamente centrato sul compito, perché

considerato rilevante e verso il quale si mettono in atto reazioni adattive.

Teoria incrementale dell’intelligenza

PRESTAZIONE – atteggiamento preoccupato, legato alla percezione dell’insegnante e al confronto con la prestazione degli altri studenti. Tale atteggiamento conduce a reazioni maladattive, sia dal punto di vista cognitivo sia da quello affettivo: vengono sottolineati gli insuccessi, che vengono riportati al senso di valore complessivo dell’individuo e si traducono in sconforto e peggioramento delle strategie di apprendimento utilizzate. Il successo è messo in relazione alla prestazione altrui. L’intelligenza è un’entità fissa

Page 54: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

MODELLO TRICOTOMICO

(ELLIOT)

• Approccio di padronanza (attit. positiva verso compito)

• Approccio di prestazione (tentativo di dimostrare la propria competenza)

• Approccio di evitamento (sottrarsi dal compito per evitare

riconoscimento pubblico della propria incompetenza)

Page 55: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

MODELLO 2X2

APPROCCIO EVITAMENTO

ORIENTAMENTO

DI

PADRONANZA

Padroneggiare la materia

Miglioramento delle proprie

capacità di apprendimento;

cogn e affett positivi

Volto ad evitare il compito

per non abbassare il proprio

standard

ORIENTAMENTO

DI

PRESTAZIONE

Volto al mero superamento

della prova

Attenz rivolta al confronto

con gli altri. Affettivam e

cognitivam bloccante

Volto al sottrarsi dal

compito per evitare brutte

figure

Attenzione alla percezione

altrui. Intollerabile essere i

«peggiori» della classe

Page 56: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

La scuola favorisce

l’approccio di evitamento

di prestazione?

Page 57: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

COME FAVORIRE GLI

OBIETTIVI DI

PADRONANZA Task

Authority

Recognition

Grouping

Evaluation

Time

TARGET

Page 58: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

L A T E O R IA

D E L L’ AU TO DE TERM INAZIO NE( D E C Y & R Y A N , 1 9 8 5 ; R Y A N & D E C I , 2 0 0 0 )

Visione organismica dello sviluppo umano: l’individuo tende

all’esplorazione attiva dell’ambiente e alla costruzione attiva di un

senso coeso e vitale del sé

Processi attivi del sé di differenziazione e di integrazione

Perseguire l’autonomia fa sentire soddisfatti di sé ed evoca emozioni

positive. Fa sentire competenti, attivi ed in interazione efficace con

l’ambiente. Le sfide sono tese a mettere alla prova le proprie capacità.

Si stabiliscono legami sicuri con gli altri

Page 59: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

TEORIA DELLA

MOTIVAZIONE

MOTIVAZIONE INTRINSECA

MOTIVAZIONE ESTRINSECA

NON-MOTIVAZIONE

Page 60: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

L E M I N I T E O R I E :

L A T E O R I A D E L L A VA L U T A Z I O N E

C O G N I T I VA

Sulle condizioni ambientali e sociali

• Controllo dell’ambiente esterno basso locus interno causalitàalta autodeterminazione

• Controllo dell’ambiente esterno alto locus esterno causalità

bassa autodeterminazione

• Informazione con feedback negativo (incompetenza)motivazione intrinseca diminuisce

• Informazione con feedback positivo (competenza)motivazione intrinseca aumenta

La motivazione intrinseca si accompagna all’AUTONOMIA

Page 61: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

L E M I N I T E O R I E :

L A T E O R I A D E L L ’ I N T E G R A Z I O N E

O R G A N I S M I C A

EVOLUZIONE

1. Non regolazione del comportamento

2. Motivazione estrinseca regolaz esterna

3. Regolazione introiettata regolazi esterna

4. Regolazione per identificazione regolaz esterna in evoluzione

5. Regolazione integrata autonomia nella regolaz esterna

6. Motivazione intrinseca regolaz intrinseca

Page 62: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

L E M I N I T E O R I E :

LA TEORIA DEI BISOGNI

PSICOLOGICI DI BASE

• Autonomia

• Competenza

• Relatedness

Perseguire l’autonomia fa sentire soddisfatti di sé ed evoca emozioni positive. Fa

sentire competenti, attivi ed in interazione efficace con l’ambiente. Le sfide sono

tese a mettere alla prova le proprie capacità. Si stabiliscono legami sicuri con gli altri

Page 63: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

Obiettivo di padronanza, (in caso di compito non interessante o

piacevole), non coincide con motivazione intrinseca

L’accento, nel caso dell’obiettivo di padronanza, può essere

puntato sul senso del dovere.

Chi è intrinsecamente motivato ha sicuramente un obiettivo di

padronanza. Al contrario, chi ha un obiettivo di padronanza non è

detto che abbia una motivazione intrinseca

Page 64: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

L’INTERESSE

• Implica attenzione focalizzata e coinvolgimento (no stato motivazionale generico)

• Implica una relazione tra individuo ed ambiente, tra individuo ed oggetto di interesse

• Comprende una componente cognitiva ed una affettiva

• Facilita l’apprendimento

• Ha una base neurologica

• Diretto – trova soddisfazione nell’azione o nel gioco

• Indiretto – sorge in seguito all’esperienza dell’azione o del gioco

• Oggettivo – le idee od oggetti intorno a cui si forma

• Le emozioni del sé intorno ai contenuti

Page 65: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

L’INTERESSE

Situazionale è caratterizzato dall’attivazione limitata nei confronti di uno specifico oggetto o situazione

Individuale coinvolge conoscenze e valori dell’individuo (coincide con motivazione intrinseca)

Page 66: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

L’INTERESSE

SITUAZIONALE

Puo’ vedere nel ruolo dell’insegnante un’influenza

diretta (imparare facendo, stimolare attenzione)

oppure indiretta (concedere autonomia, sviluppare

concetto di competenza)

Page 67: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

L’INTERESSE

INDIVIDUALE

• Implica una relazione tra la persona ed il contenuto oggetto d’interesse

• La persona si identifica con l’oggetto d’interesse

• Perché si instauri occorre una pregressa conoscenza dell’argomento,

una piacevolezza, una valutazione di elevato valore

• Conduce a senso di autoefficacia e disponibilità a coinvolgersi in sfide

• Soddisfa bisogni di autonomia e competenza

• È una progressiva differenziazione/integrazione della relazione

persona-oggetto

Page 68: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

L’AGENCY

E’ il sé che si pone obiettivi e che attivamente si

impegna a raggiungerli

E’ la funzione esecutiva del sé, responsabile delle

azioni pianificate ed intenzionali dell’individuo e

della sua relazione con l’ambiente

Page 69: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

AUTOEFFICACIA

LA TEORIA DI BANDURA

I processi cognitivi individuali e quelli sociali e interindividuali contribuiscono a

realizzarla

Si definisce come l’insieme delle convinzioni dell’individuo circa la sua capacità

di organizzare ed eseguire le azioni richieste per produrre determinati risultati

Le credenze di autoefficacia regolano il comportamento attraverso processi

cognitivi, motivazionali, affettivi.

Un senso di alta autoefficacia comporta buon adattamento, buono sviluppo del

sé, migliori risultati accademici. Questi, a loro volta, incrementano il senso di

autoefficacia

Page 70: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

LE FONTI

DELL’AUTOEFFICACIA

Esperienze di padronanza

Esperienze vicarie di successo

Persuasione sociale

Stati fisiologici ed emotivi

Page 71: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

AUTOREGOLAZIONE

A differenza dell’autoefficacia, che si focalizza sulla previsione

della propria realizzazione, si concentra sul processo

dell’apprendimento nella sua completa attuazione.

E’ la capacità attiva di pianificare il proprio apprendimento, porsi

obiettivi e monitorarli, attraverso attività metacognitive di

consapevolezza e autogenerazione di pensieri, strumenti ed azioni che

pianificano e regolano il raggiungimento di obiettivi personali.

Page 72: PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E

FA S I D E L L’ AU T O R E G O L A Z I O N E

Prevedono: previsione e pianificazione, monitoraggio, controllo e

reazione/riflessione.

Ognuna di queste fasi è regolata da processi cognitivi, affettivi, dal

comportamento del soggetto e dal contesto.