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in azienda conf ezione di Paola Tisi M FASHION TECHNO aprile 2017 58 costruire il fu turo Nata nel 1958 dall’estro commerciale di Mauro Forlani e dalle capacità tecnico sartoriali della moglie Luisa Gagliardi, l’azienda La Rocca è oggi una realtà consolidata che produce capi tecnici di fascia alta per i migliori brand della moda. Decisivo l’ingresso in azienda a inizio anni ‘80 di Flavio Forlani, seconda generazione, che con tanta passione e i giusti investimenti ha saputo trasformare una piccola e ben avviata attività artigianale in un player internazionale della confezione made in Italy Investire sul presente per Ma come è avvenuta questa trasformazione? Lo abbiamo chiesto direttamente a Flavio Forlani, che abbiamo incontrato nella sede di Martinengo, in provincia di Bergamo. E con lui abbiamo ripercorso le tappe fondamentali di un cammino tutt’oggi in ascesa. «La Rocca è stata fondata nel ’58 a Romano di Lombardia da mio padre, rappresentante di tessuti, e da mia madre, sarta nella bottega del fratello che vestiva la società del tempo più benestante, compresi i giocatori dell’Atalanta – spiega Flavio Forlani, oggi alla guida dell’azienda –. Hanno cominciato cucendo impermeabili nella soffitta di casa, con tre macchine per cucire e un paio di aiutanti. Lei confezionava, lui vendeva; mano a mano il lavoro aumentava e il personale anche, tanto che dopo tre anni la sede è stata spostata a Martinengo, dove è tuttora. A metà degli anni ‘60 la produzione si è estesa alle giacche a vento, allora quasi sconosciute in Italia, e i clienti erano per lo più svizzeri e tedeschi. Un passo che ha permesso un’ulteriore crescita, sia del numero dei dipendenti sia della tipologia di clientela, di fascia sempre più alta. Ma non è stato l’unico passo. Negli anni ‘60 tra i clienti di mio padre ce n’era uno importantissimo, il Governo cecoslovacco: acquistava quantitativi consistenti tramite un ufficio unico e pagava con filo di pregiato cotone egiziano, che mio padre rivendeva in Italia. Un business che è durato fino alla metà degli anni ‘70 e che ha permesso all’azienda di specializzarsi e di acquisire una clientela sempre più sofisticata, alla quale poi si è deciso di dedicarsi in modo esclusivo». IL PRIMO PASSAGGIO GENERAZIONALE E L’INTRODUZIONE DELLA TECNOLOGIA Nel frattempo nascono i figli, fra cui Flavio, che nel ’79, dopo la scuola superiore, entra in azienda e insieme alla sorella Rita inizia ad affiancare i genitori. Non per molto però. Il padre Mauro infatti scompare nell’88, lasciandolo alla guida dell’attività, che oggi porta avanti insieme alla moglie e a due dei tre figli, Francesco e Giorgia, con i quali sta affrontando un graduale e sapiente passaggio generazionale. «Oggi, oltre a noi quattro, sono impiegati in azienda circa 40 dipendenti, 20 nella confezione e 20 nelle attività di progettazione, prototipia e taglio. Il primo vero modellista lo abbiamo introdotto negli anni ‘80 e oggi nell’ufficio modelli contiamo 6 modellisti, un addetto ai piazzamenti, un coordinatore del team e 5 prototipisti: un reparto progettazione ampio e strutturato, grazie al quale possiamo offrire ai clienti un servizio completo». Questa la strada che Flavio Forlani ha scelto di seguire, qualificando sempre più il prodotto e ricorrendo fin da subito all’ausilio della tecnologia in tutti i reparti. «Mi sono interessato prestissimo dei primi sistemi computerizzati per la progettazione dei modelli e a fine anni ‘80 ho installato il primo CAD in azienda. Ho sempre avuto un occhio di riguardo per gli investimenti, le macchine nuove, i computer. Il primo PC l’ho acquistato nel 1980! A guidarmi sono state la passione e un po’ di follia, ma anche una costante attenzione alle nuove tecnologie: nell’81 ho inserito la prima macchina per termonastrare le cuciture, allora avveniristica e costruita da un artigiano della Val Seriana; l’input? un cliente che aveva forniture per la Federazione Italiana di Vela e necessitava di tute cerate completamente impermeabili per gli atleti delle classi olimpiche. Tante sono state negli anni le prove e controprove sui capi tecnici e tante le evoluzioni tecnologiche introdotte, anche grazie all’automazione: nel ‘90

Quali spazi nell’industria tessile green job? · di modellistica, delle quali una che include il 3D, più un’altra per il piazzamento. «Tutto nasce dal cartamodello cucito virtualmente

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in aziendaconfezione

di Paola Tisi

M

FASHIONTECHNOaprile 2017

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costruire il futuroNata nel 1958 dall’estro commerciale di Mauro Forlani e dalle capacità tecnico sartoriali della moglie Luisa Gagliardi, l’azienda La Rocca è oggi una realtà consolidata che produce capi tecnici di fascia alta per i migliori brand della moda. Decisivo l’ingresso in azienda a inizio anni ‘80 di Flavio Forlani, seconda generazione, che con tanta passione e i giusti investimenti ha saputo trasformare una piccola e ben avviata attività artigianale in un player internazionale della confezione made in Italy

Investire sul presente per

Ma come è avvenuta questa trasformazione? Lo abbiamo chiesto direttamente a Flavio Forlani, che abbiamo incontrato nella sede di Martinengo, in provincia di Bergamo. E con lui abbiamo ripercorso le tappe fondamentali di un cammino tutt’oggi in ascesa. «La Rocca è stata fondata nel ’58 a Romano di Lombardia da mio padre, rappresentante di tessuti, e da mia madre, sarta nella bottega del fratello che vestiva la società del tempo più benestante, compresi i giocatori dell’Atalanta – spiega Flavio Forlani, oggi alla guida dell’azienda –. Hanno cominciato cucendo impermeabili nella soffitta di casa, con tre macchine per cucire e un paio di aiutanti. Lei confezionava, lui vendeva; mano a mano il lavoro aumentava e il personale anche, tanto che dopo tre anni la sede è stata spostata a Martinengo, dove è tuttora. A metà degli anni ‘60 la produzione si è estesa alle giacche a vento, allora quasi

sconosciute in Italia, e i clienti erano per lo più svizzeri e tedeschi. Un passo che ha permesso un’ulteriore crescita, sia del numero dei dipendenti sia della tipologia di clientela, di fascia sempre più alta. Ma non è stato l’unico passo. Negli anni ‘60 tra i clienti di mio padre ce n’era uno importantissimo, il Governo cecoslovacco: acquistava quantitativi consistenti tramite un ufficio unico e pagava con filo di pregiato cotone egiziano, che mio padre rivendeva in Italia. Un business che è durato fino alla metà degli anni ‘70 e che ha permesso all’azienda di specializzarsi e di acquisire una clientela sempre più sofisticata, alla quale poi si è deciso di dedicarsi in modo esclusivo».

IL PRIMO PASSAGGIO GENERAZIONALE E L’INTRODUZIONE DELLA TECNOLOGIANel frattempo nascono i figli, fra cui Flavio, che nel ’79, dopo la scuola

superiore, entra in azienda e insieme alla sorella Rita inizia ad affiancare i genitori. Non per molto però. Il padre Mauro infatti scompare nell’88, lasciandolo alla guida dell’attività, che oggi porta avanti insieme alla moglie e a due dei tre figli, Francesco e Giorgia, con i quali sta affrontando un graduale e sapiente passaggio generazionale. «Oggi, oltre a noi quattro, sono impiegati in azienda circa 40 dipendenti, 20 nella confezione e 20 nelle attività di progettazione, prototipia e taglio. Il primo vero modellista lo abbiamo introdotto negli anni ‘80 e oggi nell’ufficio modelli contiamo 6 modellisti, un addetto ai piazzamenti, un coordinatore del team e 5 prototipisti: un reparto progettazione ampio e strutturato, grazie al quale possiamo offrire ai clienti un servizio completo».Questa la strada che Flavio Forlani ha scelto di seguire, qualificando sempre più il prodotto e ricorrendo

fin da subito all’ausilio della tecnologia in tutti i reparti. «Mi sono interessato prestissimo dei primi sistemi computerizzati per la progettazione dei modelli e a fine anni ‘80 ho installato il primo CAD in azienda. Ho sempre avuto un occhio di riguardo per gli investimenti, le macchine nuove, i computer. Il primo PC l’ho acquistato nel 1980! A guidarmi sono state la passione e un po’ di follia, ma anche una costante attenzione alle nuove tecnologie: nell’81 ho inserito la prima macchina per termonastrare le cuciture, allora avveniristica e costruita da un artigiano della Val Seriana; l’input? un cliente che aveva forniture per la Federazione Italiana di Vela e necessitava di tute cerate completamente impermeabili per gli atleti delle classi olimpiche. Tante sono state negli anni le prove e controprove sui capi tecnici e tante le evoluzioni tecnologiche introdotte, anche grazie all’automazione: nel ‘90

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puntualità… Un servizio a tutto campo che solo grazie alla straordinaria collaborazione del nostro personale riusciamo a offrire». Ma in azienda la ricerca riguarda anche alcune collezioni di capi con un proprio marchio, come FASE, ultimo nato, i cui innovativi capi A/I 2017 sono stati presentati al Pitti di Firenze. E prima ancora Serio, brand lanciato con lo stilista/designer Moreno Ferrari e che ha fatto il suo debutto con un’installazione alla Triennale di Milano durante il Salone del Mobile del 2013.

L’UFFICIO MODELLI E L’AUSILIO DEL 3D Tutti i reparti La Rocca sono un piccolo “caveau” di macchine speciali e moderne che raccontano la storia di un’azienda che ha avuto sempre il coraggio di investire e di aprire la mente al “nuovo” con grande intuito e sapienza. Un “nuovo” che ha sempre incluso anche l’ufficio modelli, dove recentemente è stata introdotta la piattaforma integrata di progettazione 2D e

3D di EFI Optitex. L’ufficio oggi si configura con 6 postazioni cad di modellistica, delle quali una che include il 3D, più un’altra per il piazzamento. «Tutto nasce dal cartamodello cucito virtualmente sul manichino parametrico – ci spiega Gianfranco, modellista addetto al 3D –. Si definiscono le proprietà del cartamodello, sia in merito alla forma sia in merito alle caratteristiche del tessuto, si collocano i pezzi sul manichino e attraverso alcuni step si arriva a simulare il capo virtualmente. Il 3D non risolve eventuali errori del cartamodello, ma li mostra e ne permette la correzione, accelerando di gran lunga lo sdifettamento del primo prototipo». «Si tratta una soluzione molto intuitiva e flessibile – aggiunge Forlani –, che dispone di funzioni molto avanzate che accorciano parecchio i tempi. Il 3D è una frontiera nuova, che può portare vantaggi in termini tecnici e di marketing. Da un lato mi aiuta ad arrivare a confezionare il primo prototipo fisico dopo aver fatto già un prototipo virtuale e risolto eventuali problematiche modellistiche.

La “trasposizione” in capi di abbigliamento del quadro di Malevic “Gli sportivi”, che La Rocca ha ideato, realizzato ed esposto al GAMeC di Bergamo

Uno scorcio del reparto di confezione nella sede di Martinengo, ieri e oggi

Flavio Forlani, alla guida dell’azienda La Rocca, con alcuni capi della linea Fase, ultimo nato fra i marchi di proprietà

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Oggi devi offrire anche competenza, precisione, capacità di risolvere eventuali problematiche, puntualità… Un servizio a tutto campo

RICERCA E SPERIMENTAZIONEUn percorso che oggi permette all’azienda di realizzare abbigliamento tecnico e sportivo di alta gamma, anche declinato nel mondo fashion: impermeabili in tessuti spalmati lavorati al laser e senza cuciture; giubbotti reversibili in Lycra doppiata con lana; giacche rivestite in nylon cerato con all’interno reti 3D trattate con processi chimici che le rendono fotoluminescenti; giacche lavorate con la tecnica del bonding; capi termoformati; tessuti mutuati dall’ambito militare; giacche per ciclismo con costruzioni performanti; giacconi in lane speciali realizzati nelle Isole Ebridi con telai di 150 anni fa, fino alle divise della Nazionale per le ultime Olimpiadi Invernali di Sochi! Un tripudio di tecnica, manualità, materia prima d’eccellenza, processi innovativi e progettazione evoluta, svolta con i committenti o proposta loro sulla base della propria ricerca interna. «Il rapporto con i committenti per me è sempre molto diretto – spiega Forlani –; preferisco interfacciarmi direttamente con l’ufficio stile, per poter interpretare e rendere al meglio l’idea che sta a monte». «Oggi devi offrire anche competenza, precisione, capacità di risolvere eventuali problematiche,

ho preso il primo sistema di taglio, che insieme al cad ci ha permesso di velocizzare la produzione; e poi laser, ultrasuoni, presse speciali, bonding… Un percorso che ha richiesto investimenti importanti ma che ci ha permesso di acquisire un know how fondamentale, che oggi è la nostra forza».

[email protected] 59 13/03/17 17:15

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in aziendaconfezione 5-6. La Rocca si avvale dell’ausilio della

tecnologia in tutte le fasi di produzione, compresa quella del taglio, che ha visto l’introduzione del primo sistema automatico nel 1990

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spazio per poter crescere e sto anche abbassando l’età media in azienda, affiancando sul campo le nuove leve al personale più esperto in grado di formarle». Ma non è tutto. Per chi è abituato a creare e a fare, tutto può essere fonte d’ispirazione… Come l’arte! Ed è stato proprio il quadro di un artista, “Gli sportivi” di Malevic, a ispirarne a Forlani la trasposizione in quattro capi, esposti per tre mesi all’ingresso del GAMeC di Bergamo in occasione di una retrospettiva sull’artista. E poi “Manoplà”, un progetto realizzato insieme all’artista Diego Perrone per una delle iniziative di arte contemporanea di Contemporary Locus. Ma anche la stessa collaborazione con Moreno Ferrari, creativo in bilico fra moda e design, che con la sua installazione in Triennale “Milano Project”, realizzata in collaborazione con La Rocca, ha voluto “uscire dagli schemi del fashion system ridefinendo i canoni estetici e morali del vestire maschile”. Un’apertura a tutto campo insomma, perché quando una mente è aperta, tutto aiuta a creare, e quando si crea, i risultati arrivano.

Dall’altro lato è anche un ausilio in più a livello commerciale e può funzionare benissimo come strumento di comunicazione verso i clienti, che in tempi rapidissimi possono vedere una prima e realistica riuscita dei loro capi con tutte le possibili variantature di tessuti, colori, accessori e così via».

UN OCCHIO DI RIGUARDO PER I GIOVANI E PER L’ARTE Un’attenzione particolare è da sempre riservata da Flavio Forlani ai giovani, che sono spesso ospitati in azienda per visite di formazione o per periodi di stage grazie a un’intensa collaborazione con le scuole. E non solo quelle locali: c’è il Politecnico

3. La Rocca offre ai propri clienti un servizio completo, dalla progettazione alla realizzazione del capo finito

4. Grazie all’introduzione dell’innovativa piattaforma integrata 2D e 3D di EFI Optitex, oggi l’azienda, oltre a costruire il cartamodello, sviluppare le taglie ed eseguire il piazzamento, può costruire il capo in 3D

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di Milano, c’è l’Istituto Secoli e ce ne sono molte altre, persino la Caledonian University di Glasgow, che ha portato a Martinengo un pullman di studenti per vedere dove nasce la moda italiana. «Ho sempre creduto molto nei giovani – afferma Forlani –; ho sempre dato loro massima disponibilità e

Macchine per cucire speciali, sistemi laser, ultrasuoni, presse innovative, termosaldatrici… Per Flavio Forlani gli investimenti in tecnologia sono fondamentali per la realizzazione di un capo ad alto valore aggiunto

La Rocca realizza capi per i grandi brand della moda mondiale. Dell’azienda anche le divise della Nazionale Italiana alle Olimpiadi Invernali di Sochi del 2014

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