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BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 7 PARMA__________________________________________pag. 8 REGGIO E.______________________________________pag. 9 - 11 MODENA________________________________________pag. 12 - 18 PIACENZA______________________________________pag. 19 - 25 RASSEGNA STAMPA EMILIA ROMAGNA del 10-10-2011

rassegna del 10-10-2011

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rassegna del 10-10-2011

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BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 7

PARMA__________________________________________pag. 8

REGGIO E.______________________________________pag. 9 - 11

MODENA________________________________________pag. 12 - 18

PIACENZA______________________________________pag. 19 - 25

RASSEGNA STAMPAEMILIA ROMAGNA

del 10-10-2011

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2 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

BOLOGNA - Corriere

Il Pd stoppa la giunta Merolasulla questione degli appalti edella clausola di solidarietà peri lavoratori. Dopo il durissimoscontro tra l’assessore comuna-le alle Attività Produttive NadiaMonti, il Pd prende decisamen-te la posizione del sindacato enon quella della giunta. L’asses-sore aveva spiegato che la clau-sola sociale (l’obbligo di rias-sunzione dei lavoratori in casocambi l’appalto di un servizio)era illegittima e che bisognavacambiare. Aveva poi precisatoche il Comune ha intenzione co-munque di introdurremeccani-smi premiali per garantire i di-pendenti. La posizione di Mon-ti è quella della giunta perché ilsindaco, impegnato in questigiorni all’assemblea dell’Anci,non ha smentito l’operato delsuo assessore.I Democratici però non ci

stanno. Ieri mattina il consiglie-re comunale del Pd, Rossella La-

Mutui sempre più difficili, se nonimpossibili, per le famiglie bolognesi.Che dopo aver comprato casa si trova-no all’improvviso di fronte all’impos-sibilità di pagare le rate del mutuo.L’assessore alla Casa RiccardoMalago-li denuncia in consiglio comunale inuovi fronti dell’emergenza abitativa,che vede un migliaio di bolognesi in-capaci di onorare i mutui contrattiper comprar casa. «Una situazioneche può diventare un problema di or-dine pubblico», avverte Malagoli, la-mentando una recente assenza deisindacati a un appuntamento sul te-ma casa. Ma le sigle che tutelano gliinquilini assicurano: «Solo un erroredi organizzazione».L’assessore alla Casa della giunta

Merola fa il punto sulla situazione abi-tativa in città rispondendo durante inaula alle domande dei consiglieri Lo-renzo Cipriani (Amelia-Sel) e LorenzoTomassini (Pdl). «I numeri ci presen-tano un futuro sicuramente nero», av-verte Malagoli, ricordando che in cit-tà ci sono già 1.500 famiglie sottosfratto per morosità. «Ma c’è un altrodato di cui non sempre si parla — ag-giunge l’assessore— più di mille per-sone stanno perdendo l’appartamen-to che hanno acquistato perché nonsono in gradi di pagare il mutuo, undato anche peggiore di quello per glisfratti per morosità». Famiglie chehanno perso improvvisamente la sicu-rezza economica che le aveva spinte acomprare casa, precipitando nella spi-rale dell’insolvenza e dei debiti.Palazzo d’Accursio, per il momen-

to, ha fatto quello che ha potuto. Apartire dall’istituzione di un protocol-lo antisfratti che mette a disposizionedella famiglie in difficoltà 400mila eu-ro a fondo perduto e 500 mila europer il microcredito. Giovedì in Tribu-nale si è svolta la prima udienza sullasua applicazione, ma senza i sindaca-ti. «Una disattenzione politica che mifa arrabbiare — dice Malagoli — per-ché si tratta del primo soggetto chedovrebbe tutelare gli inquilini». Soloun incidente di percorso però secon-do il segretario del Sunia (Cgil) Mau-ro Colombarini, che ridimensiona l’as-senza di due giorni fa. «Sarebbe dovu-to andare un rappresentante del-l’Uniat (Uil) ma ha comunicato tardidi non farcela, il nostro impegno sultema è massimo e non verrà meno».Sul fronte dell’edilizia residenziale

pubblica la situazione è altrettantograve. In coda per una casa Erp ci so-

no addirittura 9.525 nuclei familiari,ma almeno quest’anno la risposta allerichieste dovrebbe essere miglioredel solito. A fine 2011, anziché i 480alloggi dell’anno scorso, il Comunene avrà assegnati quasi 800. Ne resta-no però ancora 624 inutilizzati, di cui234 pronti per l’assegnazione e 178 inmanutenzione. Nel frattempo l’ammi-nistrazione ha avviato una raffica diverifiche sulle famiglie che hanno ot-tenuto l’alloggio a caccia di eventualievasori. All’inizio di settembre sonostati avviati 137 provvedimenti, altri146 sono partiti a ottobre e nei prossi-mi mesi il lavoro andrà avanti.L’impegno del Comune da solo, pe-

rò, non basterà a risolvere l’emergen-za casa. «Abbiamo chiesto come Anciun incontro urgente al ministero de-gli Interni — ricorda l’assessore —perché questo può diventare un pro-blema di ordine pubblico e sociale, co-me tutte le cose che riguardano i biso-gni primari delle persone». Senzal’aiuto dello Stato, è il timore dell’am-ministrazione, la situazione potrebbediventare cronica. E la rabbia di chi sitrova dall’oggi al domani senza unacasa, o costretto a lasciarla, potrebberiversarsi per le strade.

Francesco [email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il caso Norma salva-assunzioni a rischio

Morosità per 1.500 persone, altre 1.000 non riescono a pagare le rateMalagoli: «Sindacato disattento». Case Erp, quasi diecimila in attesa

Avvocato di strada:«Sempre piùsenzatetto italiani»

Botta e risposta

Crisi I fronti aperti

La DraghettiLeggerò bene la proposta,ne riparliamo all’Ancila settimana prossima

La proposta di Confindustria Emilia-Romagna alla Regione. E sulla crisi: «La stretta del credito è un problema serio». Carisbo: «Nessuna revisione delle erogazioni»

Gare d’appalto,altolà del Pdalla giunta:«Il regolamentova bene così»

«Ora sono il 50%»

Rimedi

Lo GiudiceIl protocollodel 2005 per noiè pienamentein vigore

L’industrialeSu ambiente, energia, impresee pianificazione eliminiamo ilpassaggio da Palazzo Malvezzi

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Presidente degli imprenditori

LeporePolemica inutileIl sindacovedrà prestoi sindacati

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Il Comune aveva predispostoun accordo per soccorrerei bisognosi. Ma alla prima udienzain tribunale sull’applicazionei sindacati non sono andati.Il Sunia: «Solo un contrattempo»

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Sfratti e mutui, doppio allarme«A rischio l’ordine pubblico»

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«Visto che l’abolizione delle Provinceè una riforma prevista ma che si fa faticaa realizzare si potrebbe cominciare a to-gliere alcune deleghe». La proposta è fir-mata dal numero uno di ConfindustriaEmilia-Romagna, Gaetano Maccaferri. Ilprogetto fa parte di un pacchetto anticri-si che gli imprenditori consegneranno inRegione quando si discuterà del pianotriennale delle attività produttive. «È unprovvedimento che potrebbe essere pre-so subito e a costo zero — ha proseguitoMaccaferri —. Potrebbe essere una rifor-ma che contribuisce a ripensare il model-lo istituzionale».Il numero uno di via Barberia è entrato

nelmerito: «Le deleghe che potrebbero es-sere tolte alle Province riguardano i pro-cessi autorizzativi, la pianificazione terri-toriale, l’ambiente, l’energia, i regolamen-ti sulle attività delle imprese: tutti passag-gi che potrebbero essere assorbiti a livelloregionale». Dal canto suo, la Provincia —

nell’occhio del ciclone da quest’estate pri-ma con l’annunciata abrogazione promes-sa dal governo e poi con l’idea del sinda-co, Virginio Merola, sulla federazione diComuni — ha fatto buon viso a cattivogioco: «Mi riservo di leggere bene la pro-posta del presidente Maccaferri prima dicommentarla — ha spiegato la presidentedi Palazzo Malvezzi, Beatrice Draghetti—.La prossima settimana ci sarà un conve-gno dell’Anci sul governo della città me-tropolitana e parleremo anche di questo».Ma non crede che il dibattito sull’abolizio-ne delle Province dovrebbe essere condot-to con più serietà? «Condivido, ma l’hadetto lei». Intanto, continua a tenere ban-co il tema del credit crunch, la stretta del-le erogazioni bancarie a favore di impresee famiglie che ha monopolizzato anche lapresentazione dei dati dell’indagine con-giunturale realizzata da Unioncamere Emi-lia-Romagna. Secondo le previsioni, l’an-no prossimo lungo la via Emilia il pil re-

gionale dovrebbe crescere dello 0,5%.Numeri risibili che la gelata del credito

potrebbe ridurre ancora di più. «Senza vo-ler fare allarmismo, i segnali che abbiamosono di preoccupazione — ha affermatoMaccaferri—: vengono revocati gli affida-menti non utilizzati, i plafond vengono ab-bassati, c’è il rientro dei fidi: è un proble-ma grave perché senza credito le impresenon possono lavorare». Le banche, invece,continuano a ripetere il loro messaggiotranquillizzante: «La crisi c’è e il mondo ècambiato ma noi non abbiamo problemidi liquidità— ha detto Giuseppe Feliziani,direttore regionale di Intesa Sanpaolo —.Alle imprese meritevoli continuiamo a da-re credito e non abbiamo dato nessun se-gnale di fermo alle nostre macchine». Peril banchiere «noi continuano a fare il no-stromestiere: abbiamo rivisto alcuni para-metri, ma non le quantità erogate».

Marco Madonia© RIPRODUZIONE RISERVATA

La crisi non guarda il paese diprovenienza. E a Bologna iclochard sono sempre più dinazionalità italiana. Almenosecondo il termometro diAvvocato di strada. «Se prima del2008 la maggioranza dellepersone senza fissa dimoraassistite dallo sportello diBologna era di origine straniera,nel 2008 e 2009, incorrispondenza con l’espandersidella crisi economica, c’è statoun aumento vertiginoso dellepersone di nazionalità italiana —ha spiegato Costantino Giordano,dell’associazione che offreassistenza legale ai senzatetto —che ha portato, nel 2010, al 50%di assistiti italiani e 50% distranieri». Una peculiarità tuttabolognese: «Abbiamo sportelli indiverse città d’Italia, ma questofenomeno si è registrato solo aBologna». E il disagio non solocresce, in forma percentuale, tragli italiani (anche se nei primimesi del 2011 sono statinumerosi gli stranieri indifficoltà), ma aumenta anche intermini assoluti. Se nel 2008 lepratiche aperte dall’associazioneper assistere i senza fissa dimorasono state 186, nel 2010 sonostate 222. E il dato del 2011 sipreannuncia in aumento: solodal dall’1 gennaio al 5 ottobre diquest’anno sono state già 210.«Dal 2008 al 2010 le praticherelative a sfratti e problemi dilocazione sono raddoppiate,mentre le pratiche archiviatesotto la voce "Licenziamenti,crediti e altre problematiche didiritto del lavoro" sonoquintuplicate». I dati sono statiillustrati ieri durante laconferenza stampa dipresentazione di «Bologna senzadimora», due giornate, il 15 e il17 ottobre, sulla povertà el’emarginazione.

R. B.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gaetano Maccaferri, leader della Seci, è statoper due anni il presidente di Unindustria Bologna.Ora è numero uno di Confindustria Emilia-Romagna

In aula L’assessore alla Casadella giunta Merola, Riccardo Malagoli

L’affondo di Maccaferri: «Togliere le deleghe alla Provincia»

2 Primo Piano Sabato 8 Ottobre 2011 Corriere di BolognaBO

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ma, presidente della commis-sione Attività Produttive, hasmentito la giunta: «Nel meritosia politico che tecnico le clau-sole sociali derivanti dal proto-collo del 2005, incluso quindil’articolo 6 sulla salvaguardiadei posti di lavoro, sono legitti-me. La tutela della qualità deiservizi e del lavoro sono puntifermi delle nostre amministra-zioni. E queste clausole sonostate applicate in un accordo si-glato a settembre». Per l’asses-sore Monti, invece, quella nor-ma confligge con il codice degliappalti ed espone il Comune alrischio di ricorsi. Il segretariodel Pd di Bologna, Raffaele Do-nini, ha scelto di non interveni-re: lo farà a tutto campo la setti-mana prossima in una confe-renza stampa nella quale deline-erà l’agenda politica del partitoper i prossimi mesi a partiredai temi della sussidiarietà. Maquale sia la posizione di via Ri-

vani l’ha chiarito ieri nettamen-te il capogruppo del Pd a Palaz-zo d’Accursio, Sergio Lo Giudi-ce: «Per noi il protocollo sugliappalti del 2005 è pienamentein vigore e faremo di tutto per-ché venga applicato. Poi se cisaranno dei problemi con la leg-ge nazionale li verificheremo,ma quel protocollo è valido».Ieri il sindaco ha mandato

avanti l’assessore Matteo Lepo-re che ha provato a gettare ac-qua sul fuoco. «Nessuno vuoleandare contro i principi dei sin-dacati. Nei prossimi giorni ilsindaco avrà un incontro conloro, già fissato da tempo, pro-prio per fare il punto sui proto-colli. Trovo inutile fare polemi-ca su cose che non esistono. Ab-biamo dei protocolli ereditatidalle giunte precedenti e fare-mo il punto con il sindaco». Inrealtà l’intervento dell’assesso-re (anche lui come il sindaco difatto non smentisce Monti) la-

scia aperto il caso. Sia il Pd chei sindacati pensano che non cisia nessun punto da fare per-ché il protocollo va bene cosìcom’è. «Il protocollo non puòessere messo in discussione, vaapplicato» taglia corto il consi-gliere comunale di Sel, LorenzoCipriani.Infine dal Pdl arriva un consi-

glio che effettivamente potreb-be essere utile. «Trovo assoluta-mente di buon senso la questio-ne sollevata dall’assessoreMon-ti— spiega il consigliere comu-nale Michele Facci — e al finedi evitare polemiche e contro-versie mi permetto di suggerirealla giunta di sottoporre il que-sito circa l’illegittimità o menodella clausola sociale all’autori-tà di vigilanza sui contratti e al-l’autorità garante per la concor-renza ed il mercato».

Olivio [email protected]

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Si fa presto a dire: «Stay hungry, stay foo-lish». Anche per chi considera Steve Jobs unmito. Per ragazzi, quelli delle superiori, percui il sempre connessi è la norma, lo schermotouch è di famiglia. Come Giacomo, che finitoil corteo, ieri mattina, si è infilato nell’Applestore di via Rizzoli: «Lui è un mito. Infanziadifficile, nessun titolo di studio. Eppure ha in-ventato tutto. Anche quando le cose andava-

no male ha saputo risollevar-si». Il suo discorso preferito:«Quando dice che il tempo è po-co. Ed era insoddisfatto del la-voro che faceva».

L’invito di Mister Apple a se-guire i sogni. Una corsa che, pe-rò, si infrange contro un murodi sconforto e rimbalza sulla ri-cerca del posto fisso: «No, nonlo paragonerei al mio futuro,che onestamente vedo un po’più grigio, il mio obiettivo è cer-tamente un posto fisso. Maga-ri di un lavoro bello, ma intan-to buona grazia se c’è». Già,magari. Anche quando, a livel-lo ideale, si è d’accordo con Mi-ster Apple. «Sarebbe bello. Ma

in Italia è impossibile. Non c’è meritocrazia,le idee buone non sempre portano frutti. E co-sì chi ce l’ha va in America e c’è la fuga deicervelli. Ed è così perché io e quelli della miaetà non crediamo che qui avremo la possibili-tà di farci un futuro grazie al nostro cervel-lo», spiega Andrea, studente del Fermi. Ilmondo della scuola è sceso in piazza in tuttaItalia e ha citato Jobs: «Crediamo che "chi èabbastanza pazzo da pensare di poter cam-biare il mondo è chi lo può cambiare"». «Me-glio però una via di mezzo, rispetto alla paz-zia, con qualche sicurezza in più», concludeAndrea. Nell’Italia del 2011, così lontana dalsogno tipicamente statunitense che la para-bola di Steve Jobs può ispirare, quella lezionefatta a Stanford nel 2005 torna d’attualità.Ma tradotta in modo molto più letterale. E ilmotto, alla fine, non cambia nella forma,quanto nella lettura. Stay hungry: «E ci re-stiamo, affamati!».

R. B.© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Not our debt». Non è il nostro debi-to, recitava lo striscione che apriva ilcorteo. «Youth against debitocracy»,era quello esposto dal collettivo delMinghetti. I comunicati parlavano di«diritto all’insolvenza», i discorsi deimanifestanti di Moody’s e Bce. Le nuo-ve parole d’ordine del movimento stu-dentesco 2011/12 prendono di mira lafinanza, le politiche economiche e mo-netarie e le banche. Quelle non solocon le parole, ma anche con lanci di uo-va e fumogeni contro le filiali.

Cala la temperatura e sale il termo-metro della protesta: puntuali, in tota-le sincronia con il meteo, nel primogiorno d’autunno ieri gli studenti sonotornati in corteo, al mattino, per prose-guire con l’occupazione, anche nottur-na, del voltone del Potestà. A un annodi distanza la contestazione è diversada quella della passata stagione: i prin-cipali bersagli non so-no il ministro Maria-stella Gelmini e il go-verno Berlusconi, percarità, comunque pro-tagonisti di cori e car-telloni. «Non voglia-mo accettare la logicadel sacrificio che civuole imporre questogoverno — spiegavala Rete degli studentiin una nota— perchéil debito che ci chie-dono di ripagare nonè stato causato né dallavoro né dalla scuo-la ed è invece un debi-to che la finanza hacontratto con noi». L’estate delle agen-zie di rating, dei debiti pubblici a ri-schio, delle politiche finanziarie è lospartiacque tra questo movimento equello dell’anno scorso. «Sono la Bcedelle lettere al governo, la finanza cheha originato la crisi, le agenzie di ra-ting comeMoody’s e Standard and Po-or’s che hanno il potere realmente —ha commentato Niccolò, uno dei ragaz-zi del movimento —. Più dei governisono loro la nostra vera controparte, inostri antagonisti, sono loro che deci-dono sulle nostre vite». Mentre anchele forme della protesta hanno preso apiene mani dai simboli degli indigna-dos. I ragazzi del Minghetti, in corteo,battevano cucchiai di legno e coperchisu pentole e tegami. Ed ecco gli accam-pamenti: le tende, i sacchi a pelo, i for-nelli sotto il voltone del Potestà.

Così è cominciato l’autunno caldodella scuola. Ieri alle 9 a piazza San

Francesco. Dove è partito il corteo che,attraversando via Marconi, via dei Mil-le e risalendo per via Indipendenza, haraggiunto piazza Maggiore. Organizza-to dalla Rete degli studenti, in collabo-razione con l’internazionale Knowled-ge Liberation Front e con la Rete nazio-nale che il 15 ottobre organizzerà uncorteo a Roma, e ha visto in prima filail bolognese Cas, Collettivo autonomostudentesco. C’erano i ragazzi diUtòpia, che avevano già organizzatouna «notte bianca» della protesta nelcortile del Minghetti, i collettivi degliistituti (Minghetti, Sabin). Una decinadi anarchici, anche loro in età da ban-chi di scuola. E anche qualcuno piùgrande, qualche volto noto della prote-sta universitaria, mentre sono arrivatianche i lavoratori della Usb con le ban-diere del sindacato di base. «Restituia-mo il marcio che ci hanno dato» ha ur-

lato una voce dal ca-mioncino con la mu-sica che ha accompa-gnato la marcia. E so-no partite uova e me-le contro la filiale Uni-credit di via Marconi,mentre in via dei Mil-le, contro la Carisbo,è arrivato anche unfumogeno. Petardiesplodono lungo ilcorteo, che è sfilatovia senza tensione,bloccando solamen-te il traffico. L’arrivoin piazza Maggiorepoco prima di mez-zogiorno: «Non ab-

biamo nessuna intenzione di abban-donare questa piazza». Il furgone del-la musica si è spostato sotto il volto-ne del potestà, diventato presto unaccampamento di studenti, un centi-naio: musica, tende, un fornello, sac-chi a pelo. Per passare la notte, quan-do però gli studenti erano meno diuna cinquantina.

Se piazza Maggiore resterà occupataanche stanotte i ragazzi lo deciderannooggi: «Vediamo come monta la prote-sta». Intanto oggi alle 15 arrivano ino-Tav. Contro l’occupazione è insortala Lega Nord: «Un gruppo di ragazzottidei no-Tav e dei centri sociali hannodeciso di accamparsi con bombole delgas per farsi da mangiare e quant’altrosotto il portico. Le forze dell’ordine de-vono intervenire», ha detto Lucia Bor-gonzioni, consigliere comunale.

Renato Benedetto© RIPRODUZIONE RISERVATA

Occupato per tutta la notte il voltone del Podestà

Parole d’ordine

Il corteo e Mr. Apple

Contro le banche

La Rete: «Il debito checi chiedono di ripagarenon è causato né dallavoro né dalla scuola»

I ragazzi e Jobs:«Meglio avereil posto fisso»

L’invito

Uova e mele control’Unicredit di via Marconi,un fumogeno sullafacciata della Carisbo

E ora c’è la «debitocrazia»nel mirino degli studenti

Steve Jobs disseagli studentidi Stanford:«Restateaffamati,restate folli»

Via MarconiIl corteo degli studentimedi ieri mattina

Mille in piazza Manifestazione con cori e slogan diretti a Bce e agenzie di rating

3Primo PianoCorriere di Bologna Sabato 8 Ottobre 2011

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Page 3: rassegna del 10-10-2011

3Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

BOLOGNA - Informazione

4 SABATO 8 OTTOBRE 2011

Emergenza socialeL’assessore Malagoli lancia l’allarme e attacca i sindacati. «Assenti al prima udienza del protocollo antisfratti»

Affitti e mutui, migliaia rischiano di perdere casa«Sta diventando un problema di ordine pubblico»

Clausola sociale negli appalti, l’assessore Monti “s m e n t i to ” da Sel e Pd. A giorni il sindaco farà il punto

Giunta-sindacati, la tensione cresceSale lo scontro mentre aumenta il feeling con cattolici e imprese

Prima la sussidiarietà, poi ilprotocollo sugli appalti e

infine quello sugli sfratti. Conti-nua a salire la tensione tra l’am -ministrazione comunale da unlato e i sindacati, Cgil in testa,dall’altro. Certo, non è la primavolta che si registrano diversitàdi vedute (era successo anchecon il sindaco Sergio Cofferati,ex sindacalista), ma stavolta c’èregistrare un elemento nuovoe, per certi versi, anomalo peruna giunta di centrosinistra: lo“s c o n t ro ” con i rappresentantidei lavoratori procede di paripasso con un feeling crescentecon il mondo cattolico e conquello imprenditoriale.

Dopo l’apertura ad una mag-giore presenza dei privati nellagestione dei servizi, “benedet -ta” dal cardinale Carlo Caffarra,auspicata dalle imprese ma re-spinta dalla Cgil (pur con un’a-pertura da parte dello Spi), daisindacati di base e dall’ala radi-cale della sinistra, ieri si è regi-strata la bacchettata dell’asses -sore alla Casa Riccardo Malagoliai sindacati, “grandi assenti”dalla prima udienza in Tribuna-le del protocollo antisfratto. Maè soprattutto la polemica sul

protocollo degli appalti a tene-re banco in queste ore dopoche la bocciatura della clausolasociale da parte dell’a ss es s orealle Attività produttive (e allaLegalità), Nadia Monti, ha fattosbottare i sindacati, mettendo

d’accordo per una volta Cgil Ci-sl e Uil. Monti, in sostanza, ritie-ne illegale (in quanto “limitati -va ” per le imprese) la clausoladel protocollo sottoscritto daisindacati e da Cofferati nel 2005secondo la quale un’az ien da

che subentra in un appalto deveassumere i lavoratori dell’i m-presa uscente. Dopo le critichedei sindacati, ieri contro Montisono arrivate anche quelle in-terne alla maggioranza consilia-re. Sia Lorenzo Cipriani di Selche Rossella Lama del Pd smen-t iscono quanto af fermatodal l’assessore dipietrista cheviene invece difesa dall’unicoconsigliere in quota Idv, Pa-squale Caviano. Getta acqua sulfuoco Matteo Lepore, assessorecomunale al Lavoro. Tanto percominciare, «nessuno vuole an-dare contro i principi dei sinda-cati» mette in chiaro Lepore. Insecondo luogo, l’assessore fa sa-pere che il sindaco Virginio Me-rola «nei prossimi giorni avrà unincontro, già fissato da tempo,con le sigle sindacali per fare ilpunto sui protocolli». Insom-ma, chiude Lepore, «è inutile fa-re polemiche su cose che nonesistono». Intanto, come suc-cesso per la sussidiarietà, anchesugli appalti a fare da sponda al-la giunta arriva il centrodestra.Il Pdl vede del “buon senso”nel -la posizione di Monti e invita arivolgersi all’Antitr ust.

(jda)

Sono mille le famigliebolognesi che stanno

perdendo l’appar tamentoperchè non riescono a pa-gare il mutuo. Un dato chesi aggiunge ai 1.500 nucleifamiliari sotto sfratto (800dei quali perchè non ce lafanno a pagare l’affitto) eagli oltre 9.000 in lista perun alloggio pubblico. Nu-meri che, per dirla con l’a s-sessore alle Politiche abita-tive Riccardo Malagoli, fan-no prevedere un “f u tu ron e ro ”, una situazione ai li-miti della sostenibilità peril Comune di Bologna giàalle prese con i tagli gover-nativi. Il caso è talmentedrammatico che «rischia didiventare un problema diordine pubblico», tantoche l’Anci ha già chiestoun incontro in merito alMinistero degli Interni.

A suonare l’allarme inconsiglio comunale è l’a s-sessore Malagoli che lanciauno strale contro i sinda-cati che l’altro ieri hannofatto una conferenza stam-pa sull’emergenza abitativadisertando però la prima u-dienza in Tribunale perl’applicazione del proto-collo antisfratti. «Una disat-tenzione politica su unacosa a cui stiamo lavoran-do da luglio - tuona Mala-goli - Mi fa arrabbiare chealla prima udienza manchiil primo soggetto che do-vrebbe tutelare gli inquili-ni. Io mi assumo le mie re-sponsabilità, pretendo cheanche gli altri lo facciano».Insomma, nessuna volontàdi polemica fine a se stes-sa, ma «vediamo di lavora-re» è l’invito dell’a s se s s o-re .

Grazie al protocollo vie-ne istituito un sussidio di400.000 euro a fondo per-duto a favore degli sfrattatie u n a l t r o f o n d o d a500.000 euro per il micro-credito finanziato dalleFo n d a z i o n i .

La situazione degli allog-gi, fa presente Malagoli,presenta «un carico socialeche i Comuni da soli nonpossono sopportare». Ol-tre agli sfrattati e a chi per-de la casa perchè non rie-sce a far fronte al mutuo, cisono anche 9.525 famigliein graduatoria per una casaErp. Ma qui una notizia po-sitiva c’è: a fine 2011, an-zichè la solita media di 480alloggi che si liberano (40al mese) ce ne saranno

800, grazie alle risorse re-gionali reperite nel 2010dal commissario prefetti-zio Anna Maria Cancellieri.Non bastano a rispondere

a tutta la domanda, ammet-te Malagoli, ma certamentecoprono le richieste dellefamiglie in cima alla listache sono quelle in maggio-

re emergenza.Sono invece 624 gli allog-

gi pubblici non utilizzati,ma di questi 234 sonopronti da assegnare e 178

I NUMERI DELL’EMERGENZA

ì ì ì

in corso di ripristino conlavori già cominciati. Inol-tre l’amministrazione staprocedendo con una seriedi verifiche sui redditi perscovare chi non ha dirittoad una casa popolare.

Le azioni del Comune la-sciano soddisfatti i consi-glieri comunali Lorenzo Ci-priani (Sel) e Lorenzo To-massini ( Pdl) che sull’e-mergenza abitativa aveva-no posto dei quesiti a Ma-lagoli. Tomassini elogiaCancellieri per il lavoro fat-to («ma con i soldi della Re-gione» mette in chiaro l’a s-sessore») mentre Ciprianiriconosce che «ammettereil rischio di un problema diordine pubblico significache questa amministrazio-ne ha ben chiari gli effettisociali enormi anche suquesta città».

(jessica de agostino)

Graduatoria Erp9.525 in lista. Nel 2011saranno assegnate800 case popolari

Sotto sfrattoSono 1.500 i nuclei sottosfratto: 800 non riesconoa pagare l’affitto

Mutui “impossibili”1.000 le famiglie cherischiano di perderela casa acquistata

è

è

Un senza fissa dimoradorme in stradain centro a Bologna

Uno striscionesottolinea il fenomenodelle case sfitte

«Può essere uno dei migliori sindaci di Bologna»

Vecchi promuove MerolaL’apertura di credito è

forte. Secondo Monsi-gnor Ernesto Vecchi, se ilsindaco Virginio Merolafarà davvero la sussidia-rietà («non vuol dire daresoldi alle scuole priva-te»), riuscendo a tenere abada i «mastini», potreb-be diventare «uno dei mi-gliori sindaci della storiadi Bologna». Il vescovo e-merito ha parlato ieri aDedalus su è-Tv ripren-dendo i temi rilanciatinell’omelia di San Petro-nio del cardinale Caffar-ra. Vecchi si è detto insintonia con il sindaco egli è piaciuto quel suo

non voler essere uomosolo al comando. «Le po-tenzialità per essere unbravo sindaco le ha...». ilvescovo ora aspetta i fattie le premesse sono buo-ne. Ha parlato anche deiticket sanitari dicendosisicuro che sarà inserito ilparametro Isee.

PRIMO

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4 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

BOLOGNA - Unità pt 1

L’attentato più grave - e qua-si incredibile - che si sia avu-to, fin dalla nascita della Re-pubblica, ai danni dei diritti

dei lavoratori». Con questa definizio-ne firmata da giuristi e sociologi delcalibro di Umberto Romagnoli, Lu-ciano Gallino, Piergiovanni Alleva eStefano Rodotà, parte da Bologna labattaglia contro l’ultima, catastrofi-ca, trovata del governo Berlusconi:l’articolo 8 della manovra Finanzia-ria ferragostana. Norma che preve-de, innanzi tutto, accordi aziendaliin materia di lavoro in deroga a nor-me e contratti collettivi nazionali,previo consenso da parte di una qua-lunque (e sedicente) organizzazio-

ne sindacale cui, non necessariamen-te, il lavoratore ha delegato la pro-pria rappresentanza. Questo aprireb-be la porta anche alla revisione (oalla cancellazione totale) dell’artico-lo 18 dello Statuto dei lavoratori, sullicenziamento per giusta causa. Tut-to è partito da un articolo sul temapubblicato, qualche mese fa, da Um-berto Romagnoli, ordinario di Dirit-to del lavoro all’Alma laurea ed expreside della Facoltà bolognese diScienze politiche. «Mi sono iniziatead arrivare decine di telefonate ede-mail di colleghi, docenti e amici,fra cui ad esempio quelle di Rodotàe di Aris Accornero (docente emeri-to di Sociologia, ndr) - racconta Ro-magnoli -. Tutti erano d’accordo suun punto: l’enormità della cosa larendeva inammissibile in un Paesecivile. Occorreva, dunque, muoversi

LAVORO

www.unita.it

La mobilitazioneOltre mille firmeraccolte in 10 giorni.L’iniziativa è natada un articolo diUmberto Romagnoli.Tra le adesioni,quelle di Gallino,Alleva, Rodotà, Burgio,Di Pietro, Vendola,Borsellino, Focareta,Piccinini

Articolo8«Un attentatoai diritti». Viaal referendumper abolirlo

Susanna Camusso allo sciopero generale della Cgil contro la manovra

GIULIA [email protected]

LO SPILLO«Con un articolo dilegge, nemmenodiscusso, questo governocancella l’inderogabilitàdei diritti su cui si fondail diritto del lavoro, edue secoli di storia».FRANCO FOCARETA (docente)

Primo PianoII

DOMENICA9 OTTOBRE2011

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5Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

BOLOGNA - Unità pt 2

Se il Comitato promotore lovorrà, mi dichiaro pronto dasubito a tornare in piazza co-me feci nel 2002 contro la

modifica dell’articolo 18 dello Statu-to dei lavoratori. C’è bisogno di ini-ziative pubbliche per spiegare ai cit-tadini cosa significherà, nei fatti, ilvaro dell’articolo 8 della Finanzia-ria. E se non si arriverà ai tre milioniin piazza del Circo Massimo, sareigià contento di raggiungere il milio-ne di firme per mandare avanti laproposta referendaria».Sergio Cofferati, dopo aver guidatoper otto anni la Cgil, e dopo l’esperien-za da sindaco di Bologna, dal 2009 èeuroparlamentare Pd. Oggi la Came-ra del lavoro appoggia la via del ricor-so alla Corte costituzionale contro l’ar-ticolo 8. Cos’è cambiato dalla “sua”Cgil degli anni Novanta?«Sono convinto anche io che i conte-nuti della norma siano incostituzio-nali. Ma la via referendaria alla suaabolizione sarebbe molto più celere.E permetterebbe inoltre una campa-gna massiccia di raccolta firme, co-me occasione per informare e coin-volgere centinaia di migliaia di per-sone sul tema. Ho la sensazione chea molte persone non sia ancora affat-to chiaro cosa implichi questo passodella Finanziaria, che di fatto stra-volge totalmente i rapporti di lavoroa totale scapito del dipendente».Nel 2002 aveva raccolto tre milioni dipersone al Circo Massimo di Roma,per bloccare la modifica dell’articolo18 dello Statuto dei lavoratori, sul li-cenziamento per giusta causa. Ora co-sa l’ha spinta ad aderire fra i primiall’appello contro l’articolo 8?«Il fatto stesso che questa normaspazzerà via l’articolo 18 e l’impor-tanza dei contratti collettivi di lavo-ro, consentendo il licenziamento li-bero, in deroga a leggi e contratti na-

zionali. I lavoratori, in questo mo-do, perderanno i sistemi principalidi difesa».Quindi meglio coinvolgerli, ed infor-marli. Piuttosto che scegliere unastradasolo istituzionale come il ricor-so alla Consulta.«Stiamo parlando di temi che ri-guardano componenti fondamen-tali della democrazia, e della vitadi tutti noi. E gli ultimi referendumsull’acqua e sul nucleare hanno mo-strato una nuova ed importante vo-glia di partecipazione da parte del-la gente».Però alla raccolta di firme hanno, almomento,aderito soprattutto singo-li, oltre ad associazioni culturali e co-mitati per la difesa dei diritti. E i parti-ti tradizionali? I sindacati?«Le organizzazioni sono sempre intempo ad aderire e partecipare alla

raccolta, farebbe bene anche allaloro salute. Oltretutto, occorrereb-be essere conseguenti a ciò che sidice: quindi, se si considera l’artico-lo 8 lesivo delle condizioni di lavo-ro, bisogna poi agire materialmen-te per contrastarlo».La norma toccherà innanzitutto chigià di diritti ne ha pochi, a iniziare daiprecari. Domenica scorsa a Ferrarala segretaria Cgil Susanna Camussoha espresso un “mea culpa”. Che fa-re per combattere il precariato?«Innanzitutto, se si iniziasse a farpagare di più alle aziende dal pun-to di vista contributivo anche per icontratti precari, forse troverebbe-ro sempre meno vantaggi nell’uti-lizzarli. E poi occorre mettere vin-coli rigidissimi ala ripetizioneall’infinito di collaborazioni e con-tratti a termine».❖

pubblicamente per vincere l’inerziaanche della politica, ed uscire alloscoperto. Anche per chi, come me,ha sempre preferito il profilo basso».Docenti, filosofi, intellettuali, politi-ci e giornalisti hanno poi trovatouna “casa” nella romana Associazio-ne per i diritti sociali e di cittadinan-za, che da una decina di giorni a que-sta parte ha iniziato la raccolta di fir-me che ha come obiettivo la presen-tazione di un quesito referendario,per l’abrogazione secca dell’artico-lo.

Oltre un migliaio i nomi di perso-ne ed associazioni che hanno giàaderito all’appello, attraverso l’indi-rizzo e-mail [email protected]. Fra questi,docenti, giustavoristi, intellettuali esindacalisti di Bologna. Come Fran-

co Focareta, legale e docente di Dirit-to del lavoro, o i colleghi avvocati Al-berto Piccinini e Piergiovanni Alle-va. Il docente e filosofo Alberto Bur-gio. Diversi sindacalisti della Cgil cit-tadina. E tanta gente comune. Fra inomi nazionali, invece, i leader diIdv, Sel e Federazione della sinistraAntonio Di Pietro, Nichi Vendola ePaolo Ferrero, l’ex segretario PrcFausto Bertinotti, l’ex sindaco citta-dino, segretario storico della Cgil eoggi europarlamentare Pd SergioCofferati, la sua collega Rita Borselli-no, la giornalista Lucia Annunziata.«Si è toccato il fondo di questa deri-va liberista che ha massacrato ancheil sistema sociale - motiva la sceltadell’appello al referendum GiovanniNaccari, avvocato ed anima dell’as-sociazione che sta raccogliendo le fir-me -. E a fronte di ciò, la reazione diprotesta è stata troppo debole, lentaed incerta. In questi casi la Costitu-zione affida al popolo un mezzo rapi-do e democratico per abrogare nor-me giudicate ingiuste: il referen-dum».

Ancora qualche giorno per «at-tendere altre adesioni formali“pesanti” da parte di singoli, ma an-che di partiti e sindacati - ragionaNaccari - e poi formuleremo formal-mente il quesito referendario. Certiche le 500mila firme necessarie sa-ranno presto raggiunte». Sotto ledue Torri la mobilitazione, raccontal’avvocato Piccinini, è partita unpaio di mesi fa «quando ancora l’arti-colo 8 era solo un progetto. L’obietti-vo era quello di bloccarlo: ma da ago-sto l’appello si è trasformato in im-mediata campagna per il referen-dum, perché questa norma è di unagravità incredibile». Un provvedi-mento «inaudito, che mette in di-scussione tutte le conquiste storichefatte in sessant’anni di lotta da partedei lavoratori» lo definisce pure ilgiuslavorista Luigi Mariucci, anchelui fra i firmatari. «Il Centrosinistradovrebbe abrogare questa normaquando tornerà al governo - dice an-cora il docente -, e intanto occorrefar partire la campagna referenda-ria». Ancora più duro Focareta, chericorda come «il diritto del lavoro sianato nell’Ottocento proprio sul pre-supposto dell’inderogabilità dei di-ritti. Ora, con un semplice atto di leg-ge neppure discusso, questo gover-no cancella di fatto due secoli di dirit-to. Si tratta di una norma eversivadel sistema lavoristico, italiano edeuropeo».❖

Alberto Piccinini (avvocato)«Dal punto di vista della Legge, l’articolo 8 è una

bestemmia: i diritti possono essere calpestati da chi nonha un rapporto di rappresentanza dei lavoratori».

Sono ben oltre il migliaio le fir-me raccolte, nel giro di una deci-

nadi giorni, perpromuovere il referen-dum contro l’articolo 8 della Finanzia-ria (che, fra le altre cose, prevede lapossibilità delle aziende di licenziarein deroga alle norme nazionali).Chi vo-lesse aderire all’appello, che si trasfor-merà in formale quesito referendarioper l’abolizione secca del passo dellamanovra, può contattare l’Associazio-ne per i diritti sociali e di cittadinanza:www.dirittisocialiecittadinanza.org.

«Rilanciamo l'apprendistato»sul territorio di Imola, dove l'im-

piego di questo strumento è fermo al3% dei neo assunti. È la proposta dellaCisl di Imola, che «in attesa dell'avviodel tavolo sul Patto per lo sviluppo ter-ritoriale» annunciato dal sindaco Da-niele Manca, «ribadisce la sua prioritànell'apertura di un confronto specifi-co sul tema dei giovani». Questo an-che alla luce dei dati più recenti sullenuove assunzioni, visto che «su un to-tale di 12.078 nuovi avviamenti al la-voro nel Circondario imolese solo1.470 (il 12%) hanno trovato un impie-go stabile a tempo indeterminato».

Umberto Romagnoli (giuslavorista)«L’enorme gravità dell’articolo 8, lo rende

inammissibile in un paese civile. Se è andata bene alreferendum sulla legge elettorale, possiamo farcela».

«Se il Comitato lo chiedesono pronto a tornarein piazza come nel 2002»

Intervista a Sergio Cofferati

[email protected]

Già raccolte oltre millefirme in circa dieci giorni

L’appello

Apprendistato, a Imolala Cisl chiede di rilanciarlo

«Coinvolgere la gente»«C’è disinformazione,sul tema occorrecoinvolgere la gente»

Successoper «Adalta voce»

Migliaiadipersonehannoascoltatoieritantibrani«Adaltavoce»,40autorialeggerei loro libri preferiti in luoghi insoliti di Bologna, per la manifestazione di lettura solidalevoluta da Coop Adriatica, dedicata quest'anno al 150/o dell'Unità d'Italia. C'era anche, abordo di un'auto elettrica declamando suoi brani inediti, il comico Alessandro Bergonzoni.

IIIDOMENICA9 OTTOBRE

2011

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6 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

L’INFORMAZIONE il Domani SABATO 8 OTTOBRE 2011 7

IN BREVE

Sterlino:Comune pensaall’acquistoIl Comune di Bologna non ab-bandona l'idea di acquisiredal Coni, anche senza altripartner, la proprietà delloSterlino. Tanto che l'assesso-re allo Sport, Luca Rizzo Nervoconferma: «La possibilità chepotesse vedere come interlo-cutore, per un'eventuale alie-nazione, solo il Comune diBologna è in campo. L'am-ministrazione si è fatta partediligente, pur nel momentocomplesso del bilancio, pertrovare delle modalità per ar-rivare a un’acquisizione». Re-sta per Palazzo D'Accursio l'a-marezza per come è andata lavicenda e per l'atteggiamentodel Coni. Lo Sterlino, ricordainfatti Rizzo Nervo, negli anniè stato mantenuto dal Comu-ne di Bologna nonostante laproprietà fosse del Coni, concosti che si aggirano attornoai 600.000 euro all'anno. «Èper questo che risulta incom-prensibile la modalità peren-toria e unilaterale della de-cisione di chiudere l'impiantodello Sterlino».

Strade: l’11%è in condizionipessimeL'11% dei 900 chilometri distrade comunali di Bologna èclassificato in condizioni in-sufficienti o pessime. La stimasull'emergenza buche sotto leDue torri è dell’assessore ailavori pubblici Luca Rizzo Ner-vo. «Per intervenire il costoprevisto èdi 37 milioni di eu-ro». Una cifra, conferma l'as-sessore, «notevolmente supe-riore alla disponibilità di risor-se» dell'amministrazione, ingrado di coprire poco più del25% delle somme necessarie.

Modifiche a Iperbole, il Comune chiede i soldi a Berlusconi

Parentele e consulenze vanno online«Niente nepotismo a Palazzo d’Accursio»Consulenze online e norma anti-nepotismo a Palazzo D'Accursio. Ieri lacommissione Affari generali ha licenziato due ordini del giorno che pre-vedono la pubblicazione online di decisioni amministrative. Nel primo caso,si tratta di un testo presentato dal capogruppo M5s Massimo Bugani cheha trovato un consenso bipartisan, che va da Lega e Pdl al Pd. L'odgprevede la creazione di un'anagrafe dei nominati e dei rappresentanti delComune in enti e società. Oltre a curriculum e redditi, verranno messi onlineanche gli eventuali «rapporti di parentela o affinità» con eletti a cariche

politiche, dipendenti dellostesso ente o aziendepresso cui sono chiamatiad operare, con dipen-denti, dirigenti, titolari osoci di maggioranza di a-ziende fornitrici dell'ente.«E le coppie di fatto?», sichiede la democraticaRaffaella Santi Casali. Ri-sposta di Bugani: «Sareb-be interessante sapere

anche gli amanti, ma intanto diamo un primo assaggio di trasparenza».Via libera anche per l'ordine del giorno presentato dal consigliere PdFrancesco Errani. Prevede la creazione di un registro delle collaborazioniesterne, anche questo su Iperbole, che consenta ai cittadini di avere sottoocchio tutti gli incarichi esterni e le consulenze assegnate dal municipio.Visto che l'attuazione di questi ordini del giorno si traduce in modifiche aIperbole, il settore informatico di Palazzo D'Accursio ha chiesto alla pre-sidenza del Consiglio di contribuire alle spese di «qualche migliaia di euro».

Il numero uno della Camera di Commercio apre all’ingresso di Sab nella gestione e a modifiche del percorso

«People mover subito o la città resta immobile»Filetti preme sull’acceleratore: «Dopo tre anni di paralisi politico-istituzionale è ora di decidere»

Mentre si attende di cono-scere il verdetto finale

del Comune di Bologna sul pro-getto esecutivo del People Mo-ver, Bruno Filetti, presidentedella Camera di commercio, a-zionista di maggioranza del-l'Aeroporto, preme sull'accele-ratore: «Il nodo di Bologna èfondamentale a livello naziona-le ed europeo, ma siamo fermida 35-40 anni. Mi pare che stia-mo perdendo tempo: c'è unprogetto, l'infrastruttura è fatti-bile, la dobbiamo fare», è il mo-nito che arriva da piazza dellaMercanzia. Nemmeno il temadella gestione (il Comune, te-mendo che Atc sia economica-mente troppo esposta, vorreb-be l'ingresso di altri soci in Mar-coni Express) turba più di tantoFiletti. «Non sono preoccupato- assicura - ma non vengano u-tilizzati alibi per non partire».

Del resto, Filetti non è con-trario all'ingresso di Sab nellagestione. «Non posso anticipa-

re decisioni che spettano allagiunta della Camera di com-mercio o al cda di Sab, ma nelmomento in cui si vuole dareconsistenza ai progetti, ognu-no deve sentirsi coinvolto nellamaniera più adeguata. Non ci sideve chiamare fuori». Allo stes-so modo, il numero uno di piaz-za della Mercanzia non chiudeall'eventualità che possano es-sere prese in considerazione,in una fase successiva, anche i-potesi di prolungamento dellanavetta Stazione-Aeroporto fi-no alla Fiera o al Caab. «Ci pos-sono essere evoluzioni del pro-getto in essere - afferma - ma seaspettiamo di fare delle modifi-che, non partiamo mai».

Anche perchè, la città pagaun conto salato al mancato ade-guamento delle infrastruttureper la mobilità. «Dopo tre annidi paralisi politico-istituziona-le, dobbiamo prendere delledecisioni. Altrimenti la città ri-mane immobile».

Daniela Ara interviene dopo l’allarme lanciato dai commercianti che hanno paura di denunciare le irregolarità

«Più pulizia e regole in Bolognina»La Lega accusa: «Si lamenta dei tagli, ma non sanziona i locali “loschi”»di Alessandra Testa

I commercianti ci provanoda anni a combattere il de-

grado in Bolognina, ma adessohanno paura visto che più vol-te chi ha denunciato quel chenon andava è stato vittima di ri-torsioni. Il problema verrà sol-levato nel corso di un’a ss e m-blea pubblica che si terrà mar-tedì sera al Cinema Galliera eche ha come obiettivo proprioquello di creare una task forcecon istituzioni e forze dell’ordi -ne per tenere a bada spaccio,episodi di piccola criminalitàma anche schiamazzi, bivacchie sporcizia in strada. I timoridei commercianti, che sonopoi anche quelli di molti resi-denti, sono noti anche al presi-dente del Quartiere Navile, Da-niele Ara, a cui i negozianti nonperdonano di non avere maiconvocato quel tavolo per met-tere in atto azioni contro l’insi -curezza vissuta e percepita cheda mesi chiedono. «La Bologni-

na ha problemi legati a degra-do, clandestinità e spaccio, co-me presidente del Quartiereho ben presente la situazione -manda a dire ai commercianti,Ara - ma a volte la rappresenta-zione di essa rischia di crearesmarrimento e sconcerto inve-

ce di aiutare ad individuare so-luzioni». Ara, che si dice atten-to alle preoccupazioni deicommercianti, una categoriache definisce «variegata e condiversi soggetti di rappresen-tanza», chiede che ognuno fac-cia il proprio dovere. A comin-ciare dalle forze dell’ordin e,che i tagli del governo stanno

mettendo in ginocchio tantoda non aver nemmeno la ben-zina per far circolare le volanti.Ara non si nasconde dietro a undito e dice chiaro e tondo cosaQuartiere e Comune possonofare: «Noi possiamo migliorarela pulizia - riconosce - fare edu-

cazione civica, animare la stra-da, far rispettare le regole dipolizia urbana (ci sono pochivigili e nessuna nuova assun-zione, ricorda) e facilitare la ri-qualificazione urbanistica di a-ree». Un esempio è l’imminen -te trasformazione delle ex Ce-volani, della zona Casaralta edell’ex Mercato. Ara racconte-

rà tutto questo all’assemblea dimartedì, durante la quale cer-cherà «di favorire l’incontro fracommercianti volenterosi, He-ra, polizia municipale e altriservizi comunali». All’as s e m-blea non mancherà nemmenoUmberto Bosco, referente del-

la Lega Nord al Navile, che dasempre denuncia la situazionedel quartiere. «Il totale disinte-resse dimostrato dall’a mmi ni-strazione per il Navile - è il suoaffondo - nasconde, in realtà,un astuto piano politico ed e-conomico del centrosinistrabolognese. Il presidente delQuartiere non ha, tra l’a l tro ,

mai fatto mistero del suo dise-gno politico che vorrebbe ilNavile come enclave multietni-ca della città». «Chiunque dota-to di occhi e naso funzionanti -aggiunge - può, però, accorger-si dell’altissimo prezzo che ilquartiere sta pagando per inse-guire le utopie di Ara: macelle-rie islamiche, kebabberie puz-zolenti, parrucchieri cinesilow-cost, botteghe alimentaricon merce invendibile, centriper massaggi e “non solo” pernon parlare delle bande di per-digiorno che indisturbati bi-vaccano, spacciano e minac-ciano residenti e negozianti iquali, esasperati, svendono ap-partamenti e negozi». Infine lachiosa: «Quando qualcuno osalamentarsi, l’am mi ni st ra zi on epreferisce piangersi addossoper i tagli, invece di rimboccar-si le maniche». Per esempio,sanzionando quei locali «in cuiogni giorno si consumano irre-golarità di ogni tipo».

La pauraRitorsioni nei confronti

di chi denuncia

DegradoBivacchi, spaccio

e sporcizia in aumento

L’incontroMartedì sera assemblea

al Cinema Galliera

Cazzola (Pdl): pronto a impegnarmi per i fondi

«Metrò, serve un’alternativa»«Mi pare che i tempi siano stretti, ma cercheremo di fare di

tutto. Se c'è da impegnarsi per il bene della città, nessunopuò sottrarsi a questo compito». Arriva una prima sponda dalcentrodestra all'appello di Pd e Idv a fare fronte comune aRoma per salvare i fondi promessi al metrò di Bologna dallatagliola della manovra che impone di avviare le procedure dispesa entro il 31 dicembre pena la revoca degli stanziamenti.È il deputato del Pdl, Giuliano Cazzola, a rispondere “presen -te” all'idea di un'azione salva-fondi. Ma forse, avverte Cazzolada Radio Tau, l'impegno dei parlamentari non basta. Megliosarebbe avere una proposta alternativa sui cui trasferire i fon-di: come l’Sfm. Ma di questo, rileva Cazzola, non c’è traccia.

CRONACA DI BOLOGNA

BOLOGNA - Informazione

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7Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

BOLOGNA - 24Emilia

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8 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

PARMA - La Sera

15IL SETTIMANALEAL PASSOCOI TEMPI

DOMENICA9 OTTOBRE 2011

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9Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

REGGIO EMILIA - Gazzetta

«Trascurata al pronto soccorsoperché psichiatrica». E’ quantodenuncia il figlio di una donna- Vittoria Tecchio - che si è pre-sentata al Santa Maria Nuovalo scorso 4 ottobre. L’uomo hascritto una lettera - pubblicatasulla Stampa, nel blog di FlaviaAmabile - per sottolineare ciòche ha vissuto con la madre:«L’infermiera vede la situazio-ne passata di mia madre sulcomputer. Mia madre ed iousufruiamo del servizio di salu-te mentale della Asl di Reggio.Questo è scritto sul computer.L’infermiera si rivolge a miamadre, che comprende lucida-mente ogni cosa e risponde co-erentemente. Le dice che saràvisitata dal medico di turno.L’infermiera non prende i para-metri vitali e non esegue alcunelettrocardiogramma allamamma. La mamma continuaad avere forti dolori al petto. Ar-riva la dottoressa di guardia,giovane, non si è presentata,aveva capelli neri lunghi e lisciraccolti in una coda di cavallo,portava gli occhiali e dopo avervisto sul computer che la mam-ma è paziente seguita dai servi-zi di salute mentale, la squadra,

squadra me, che ho un abbi-gliamento particolare, amo lamusica metal, non visita lamamma. Io chiedo alla dotto-ressa se può provare la pressio-ne a mia madre e lei mi ride da-vanti e risponde: “Cosa vuolesapere lei? Perché devo provarela pressione se il cuore non

c’entra nulla?”. La dimette congrande stupore mio, del mioamico Agostino. Non ha preso iparametri vitali, non le hannofatto un Ecg, non viene visitata.Torniamo a casa alle 19,30. Du-rante la notte mia madre è mol-to agitata. Alle 6.30 del mattinodel 5 ottobre mi grida di chia-

mare un’ambulanza perché hadolori fortissimi al petto, allapancia, al braccio sinistro.L’ambulanza arriva dopo po-chissimo. Al triage subito ri-guardano il computer, rileggo-no paziente psichiatrica. L’in-fermiera si rivolge quasi con di-sprezzo a mia madre pensandoche sia probabilmente una de-mente che non capisce nulla. Ele dice, l’infermiera, che sonocalcoli renali e che le vengonoperché ha le feci dure nell'inte-stino, quindi risalgono. Questavolta però prendono i parame-tri e chiamano la cardiologia.Dopo una lunga attesa arriva ilmedico, e dopo poco sulla ba-rella la mamma ha un infarto.Ora è in cardiologia intensiva.Le hanno trovato le coronariechiuse devono intervenire d’ur-genza».

Ma l’ospedale racconta la vi-cenda in modo diverso. Respin-ge le accuse di trascurare i pa-zienti psichiatrici e difende lapropria scelta di mandare a ca-sa la signora la prima notte.

«Al primo accesso al prontosoccorso, la signora V.T. nonpresentava sintomi o segni chefossero riconducibili ad una pa-

tologia di origine cardiaca. Do-po il miglioramento dei sinto-mi, la paziente veniva dimessapriva di sintomi e con prescri-zione di terapia antinfiamma-toria. In occasione del successi-vo accesso, la paziente riferivala comparsa di dolore epigastri-co irradiato all’ipocondrio ed al

fianco destro. La localizzazionedel sintomo, pur presentando-si con irradiazione non tipica,ha indotto il medico ad attivaregli accertamenti previsti nelPdt sul dolore toracico, con ef-fettuazione di elettrocardio-gramma e riscontro di un infar-to miocardico inferiore».

Stefano Dambruoso parla all’università

Il primo è il commento del se-gretario del partito democrati-co della Puglia Blasi all’elezio-ne del Sindaco Delrio alla pre-sidenza Anci. Blasi ha dichiara-to che nel partito gli emilianioccupano troppi posti di rilie-vo: il segretario, il capogruppoalla camera, il presidente dellaconferenza delle regioni e oraanche il presidente Anci, con-siderando così come unicumgli organismi di rappresentan-za del partito e quelli di rappre-sentanza delle istituzioni. Leistituzioni però, a differenzadei partiti, sono di tutti i citta-dini e al contempo di nessuno,di certo non sono proprietàdei partiti. E’ un problema di

cultura e di sensibilità istitu-zionale. Senza rispetto per leistituzioni si è “unfit to lead”,con le conseguenze che il cele-bre articolo dell’Economistaveva previsto per il nostropremier, e non senza qualcheragione alla luce dei fatti...

Se il Pd vuole essere prontoa governare il Paese deve inprimo luogo rispettare le istitu-zioni, la loro autonomia: devecioè saper distinguere i ruoli, iconfini, le responsabilità, i po-teri. Il secondo episodio: unconsigliere comunale di Reg-gio ha accusato una dirigentedel comune di essere faziosaper aver fornito pareri consul-tivi di merito e non di mera le-gittimità formale rispetto ad al-cuni emendamenti propostiad una delibera consiliare. An-che in questo caso emerge unproblema di cultura istituzio-nale. I dirigenti, per legge sonochiamati ad esprimere le pro-

prie valutazioni sugli atti am-ministrativi non solo dal pun-to di vista formale, ma sotto ilprofilo tecnico, rispetto al qua-le la legittimità è solo un pre-supposto. I dirigenti non di-pendono dalla politica, non so-no funzionari di partito e costi-tuiscono un potere autonomodell’amministrazione a tuteladell’imparzialità verso i cittadi-ni, diritto riconosciuto dallaCostituzione. Se un dirigentenon rispetta il proprio doveredi imparzialità incorre in san-zioni molto gravi. Accusare insede consiliare un dirigente diparzialità o di “fare politica”,se non comprovato da eviden-ze concrete, è un atto altrettan-to grave perché può ledere lasua serenità di giudizio e inti-midirlo nel suo operato. An-che in questo caso, al di làdell’educazione, si tratta di ri-spettare e non confondere ruo-li, poteri, responsabilità, confi-

ni. Il terzo episodio: una mo-zione della Lega nord proponeal Consiglio comunale di impe-gnare il Sindaco a modificaregli assetti di giunta e rimuove-re l’assessore De Sciscio inquanto non più rappresentati-va degli assetti del Consiglio.Anche in questo caso siamo difronte a un problema enormedi consapevolezza istituziona-le. Da quasi venti anni, per leg-ge, la giunta costituisce lasquadra del Sindaco e solo dalSindaco viene scelta. Non è unorganismo di rappresentanzadel Consiglio. Il consiglio co-munale non può proprio im-pegnare nessuno a rinunciaread una propria prerogativa isti-tuzionale. Tanto meno il sinda-co, eletto direttamente dai cit-tadini. Sindaco, giunta e consi-glio sono organi del Comunedistinti, con competenze, ruo-li, responsabilità e confini benchiari e stabiliti dalla legge che

non prevede né matrioske, négerarchie di poteri. Il tentativodi un organo di invadere la sfe-ra di competenza di un altroorgano non è solo un fatto dimaleducazione istituzionale,ma, ancor di più, un eccesso ri-spetto ai propri poteri. Un con-to è il dibattito politico, dovetutte le opinioni sono legitti-me e rispettabili, altro è l’utiliz-zo improprio dell’attività am-ministrativa e delle sedi istitu-zionali. Questi tre esempiesprimono lo stesso tratto co-mune: una cultura politica pre-potente (di destra e sinistra)dove il rispetto dei ruoli e delleregole non rappresenta maiun argine al proprio agire. Ciòche preoccupa non sono tantogli episodi in sé (in nessuno diquesti casi ci sono conseguen-ze concrete) ma la cultura cheessi esprimono. Questa cultu-ra è quella che fa ritenere“cosa propria” le istituzioni,

gli enti di secondo grado, i luo-ghi di tutti. Il dibattito che si èsviluppato nei giorni scorsi sul-la casta è certamente surrealenei suoi contenuti, ma nellasua banalità coglie alcune sen-sazioni e pregiudizi che molticittadini hanno nei confrontidella politica. La pervasivitàdei partiti nelle scelte sulle isti-tuzioni, i comportamenti diprepotenza nel non rispettodei ruoli istituzionali, il tentati-vo costante di politicizzareogni scelta amministrativa, larichiesta di ricondurre a rap-presentanza partitica ogni in-carico, la delegittimazione del-le regole e delle istituzioni a fi-ni di propaganda sono tuttiaspetti che fanno molto maleal rapporto tra politica e citta-dini. Chiunque lo faccia è ina-datto a governare.

Emanuela Caselli PresidentedelConsiglio comunalediReggio

Come è cambiato il terrorismo fondamentalista inEuropa dopo l'11 settembre? A dieci anni dalla tragediadelle Torri gemelle e a pochi mesi dalla morte del leaderdi Al Qaida, Osama Bin Laden, il magistrato StefanoDambruoso, uno dei maggiori esperti europei sulfenomeno del terrorismo, sarà protagonista delconvegno aperto al pubblico, dal titolo "Dopo la mortedi Bin Laden e le primavere arabe dobbiamo aver paura?Diritto alla sicurezza e sicurezza dei diritti" che si terrànell'Aula Magna "Manodori" dell'Università in viale

Allegri a mercoledì 12 ottobre, alle 17.30.Il convegno, promosso da Lions Club ReCispadana 1796 e organizzato con lacollaborazione di Università di Modena eReggio, Rotary Club Reggio, Rotary ClubTerra di Matilde, Lions Club ReggioEmilia Host, Lions Club Regium Lepidi,Lions Club Scandiano e FondazioneSolidarietà Reggiana, sarà moderato dalgiornalista Stefano Zurlo.Dambruoso, autore del recente libro "Unistante prima", traccerà un'analisi dellanuova mappa della rete internazionaleterroristica. Il Consiglio dell'Ordine degli

Avvocati di Reggio, che ha dato piena adesioneall'evento, assegnerà due crediti formativi inDeontologia agli avvocati che parteciperanno alconvegno. In magistratura da vent'anni, StefanoDambruoso lavora al Ministero di Giustizia. Ha lavoratoa lungo come sostituto procuratore prima in Sicilia, epoi a Milano dove ha iniziato a indagare, prima dell'11settembre 2001, sul fenomeno del radicalismo islamicodi matrice jihadista. Dal 2004 al 2007 ha lavorato aVienna e a Bruxelles in qualità di esperto negli ufficidiplomatici italiani presso l'Onu e l'Unione Europea.

terrorismo

TREESEMPIDICATTIVAPOLITICA

«In cura dallo psichiatrae l’ospedale la trascura»E’ quanto denuncia il figlio di una donna seguita dal servizio di salute mentale«L’hanno dimessa, ma poi ha avuto un infarto». Ma il Santa Maria replica

L’ingresso dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio

dalla prima pagina

Viale Papa Giovanni XXIII

Via

le d

el p

arti

gia

no

Viale d

el partigiano

SIAMO QUI

Con 10 massaggi

1 in OMAGGIO

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LUNEDÌ 10 OTTOBRE 2011 GAZZETTA Cronaca 11

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10 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

REGGIO EMILIA - Gazzetta

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REGGIO EMILIA - Gazzetta

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12 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

MODENA - Informazione

L’INFORMAZIONE il Domani LUNEDÌ 10 OTTOBRE 2011 7CRONACA DI MODENA

ANNIVERSARIO

Oggi ricorre il 1° anniversario della scomparsa del caro

NeluscoMarchi

La moglie VALENTINA, il figlio MAURIZIO,la nuora IRENE, l’adorato nipote MASSIMILIANO,il fratello CARLO, le cognate e le nipoti, lo ricordanocon immutato affetto ed infinito rimpiantoa quanti lo conobbero e l’a m a ro n o .

Modena, 10 ottobre 2011

On. Fun. FARRI Modena - P.le degli Erri 7 V.le Moreali, 229 - ModenaVia Jacopo Da Porto, 532 - Baggiovara Tel. 059/243187

VIA MORANDI A chiamare la polizia sono stati i nomadi del vicino campo

Rissa davanti all’Off, un feritoE in via Ramelli il ladro in fuga abbandona la refurtiva

A dare l’allarme sonostati i nomadi del vi-

cino campo, che eviden-temente non ne potevanopiù: si è conclusa così lamaxi rissa che poco pri-ma dell’alba di domenicaha coinvolto oltre diecipersone, davanti al circo-lo Muzik Off (nella foto)di via Morandi.

LiteLa rissa è scoppiata a

notte fonda, dopo la chiu-sura del circolo. Poco do-po le 4, conclusa la festahip hop nel locale, alcunigiovani stranieri hanno i-niziato a litigare nel par-cheggio che si trova a po-chi metri dal circolo. Unalite sempre più violenta,fino a quando sono saltati

fuori coltelli e bastoni, inuna maxi-zuffa nella qualeun giovane africano ha ri-portato ferite di mediagrav i t à .

PoliziaDopo la chiamata dei

nomadi, la polizia ha in-viato due Volanti sul po-sto, mentre la Stradale hamandato un’altra macchi-na: vedendo arrivare leforze dell’ordine, moltidei giovani coinvolti sonofuggiti. Diverse, comun-

que, le persone fermate -nordafricani, centrafrica-ni e sudamericani - men-tre un minorenne, visibil-mente ubriaco, è statoportato al Policlinico instato confusionale.

SopralluogoSul posto anche la poli-

zia scientifica, che ha tro-vato tracce di sanguen e ll ’area del parcheggiodove è scoppiata la rissa.Per quanto riguarda lecause, sembra che ci fos-

sero di mezzo alcune ra-gazze, anche se di certol’alcol ha fatto la sua par-te. Poco prima di interve-nire in via Morandi, la po-lizia era stata anche alloShilling di via Emilia estper una lite, anche se inquesto caso non ci sonostati feriti.

Tentato furtoE ancora nella notte tra

sabato e domenica, la po-lizia è intervenuta al Bricodi via Ramelli, dove un la-

dro era riuscito ad entra-re, rubando un compres-sore. Il malvivente, notatoda una guardia giurata cheha avvertito la Questura, è

riuscito a fuggire, abban-donando però la refurti-va, che è stata recuperatae riconsegnata al nego-zio.

L’ALTRAPISCINA

MONSIGNOR DELLA VALLE L’incontro per illustrare il progetto, previsto dopo l’estate, non è ancora stato convocato

Virgin, slitta la presentazioneE il sito internet posticipa la data di apertura dal 2012 al 2013

di Luca Gardinale

I maniaci del fitness do-vranno aspettare anco-

ra un po’, mentre non sa-ranno troppo dispiaciutigli Amici del Nuoto: lapresentazione del nuovocentro fitness di VirginActive, prevista dopo l’e-state, non è ancora in ca-lendario. Il progetto, in-fatti, non è ancora pron-to, e i manager del colos-so del fitness verranno aModena solo quando il‘cubo’ bianco che nasceràin via Monsignor della Val-le, a pochi metri dal dire-zionale Manfredini, avrà

un contenuto ben defini-to.

Nonostante le palestredella Virgin abbiano carat-teristiche standard, infat-ti, i 12 centri fitness già

operativi in Italia (oltre ai6 che nasceranno) non so-no esattamente uguali traloro, quindi ogni progettoviene declinato a secondadelle necessità del conte-sto in cui si inserisce.

Una novità viene anchedal sito internet della mul-tinazionale del fitness: sefino a qualche settimana

fa l’apertura della palestramodenese era fissata peril 2012, ora la data è stataaggiornata al 2013. Diconseguenza, la voce‘Modena’ è stata depenna-ta dall’elenco delle aper-t u r e n e l b i e n n i o2011-2012, che ora indicasolo Roma, Firenze, Mila-no e Napoli.

I DV La consigliera replica alla segretaria

Rossi: «Silvana Mura?Faccia quello che vuole»«D ice che andranno

avanti con o sen-za di me? Beh, io direiche la segretaria è lei,quindi che faccia quelloche vuole». La prendecon un sorriso EugeniaRossi (fotoin alto), lacon sigli erac o m u n a l edel l’Idv en-trata in rottadi collisionecon il parti-to dopo i lvoto contra-rio sulla fu-sione delleaziende di trasporto pub-blico di Modena, Piacen-za e Reggio Emilia. Dagiorni la Rossi è finita nelmirino di AlessandroBorghetti, coordinatoreprovinciale del partito,ma soprat-tutto di S i l-vana Mura( f o t o i nb a ss o ) , se-gretaria re-g i o n a l ed e l l ’ I t a l i adei Valori,che ieri l’hainvitata « a-valutare lasua posizione nel partitoche le ha permesso di es-sere eletta e che, a dettasua, non sembra più es-sere lo stesso tanto dasvendersi per un ‘piattodi lenticchie».

Parole che non sembra-no preoccupare più ditanto la consigliera mo-denesse: «Io quel che do-vevo dire l’ho detto - re-plica con un sorriso - maa questo punto che fac-

ciano quel-lo che vo-gliono. An-zi, visto chela segretariaè l e i , ch efac cia q uel-lo che vuo-le. Comun-que vada, ioconfermo ilmio impe-

gno per la città, e, anzi,lo moltiplico per due». LaRossi fa notare che «quel-le portate dalla segretariasono motivazioni assolu-tamente inconsistenti epretestuose. I motivi di

q u e s t oscontro so-no s i cu ra-mente altri,a n c h e s enon ne sonoa conoscen-za: se Silva-n a M u r avuole spie-garmeli, sa-rò l ieta di

starla a sentire, in casocontrario che faccia quel-lo che vuole. L’unica co-sa che mi preoccupa inquesto momento - con-clude - è il Bilancio delC o mu n e » .

A sinistra,una proiezionedell’area‘cardio’ c hesarà ospitatadal centrofitness diVirgin Activeche nasceràin viaMonsignordella Valle

Wwf: «Lo strano caso Carobbi»«Riferiscono che la segretaria regionale dell’Idv pone un aut-aut allaconsigliera Rossi per il voto contrario alla fusione Atcm-Seta, ignorandoevidentemente le motivazioni del voto, riconosciute come pertinentipersino dall’assessore Sitta. A intervenire è Mauro Zanichelli, pre-sidente del Wwf di Modena: «Recentemente - spiega - un tal Carobbidell’Idv, ha avanzato sulla stampa richiesta di verifica sul correttooperato della consigliera Rossi per spese consiliari di cui aveva giàavuto riscontro. Poiché ad oggi non è emerso alcunché di anomalo, ètroppo chiedere alla Mura quali provvedimenti intende prendere con uniscritto che insinua gravi comportamenti illeciti verso un altro iscritto?Poiché queste iniziative non nascono certo dalla mente di un soloindividuo, vorrebbe la Mura dire quali ‘manine’ sospette abbiano spintoCarobbi a questa indagine? Noi i sospetti sull’ostinato interessamentodi Carobbi li abbiamo, e riguardano le ultime vicende sull’inquina -mento ambientale in zone destinate alla speculazione edilizia. E perchèla Mura non censura la linea ambivalente sull’inceneritore tenutadall’Idv? E’ opportuno ricordare alla Mura che nella realtà modenese èormai diffusa la sensazione che il Pd operi le proprie scelte ‘al guin-zaglio’ dei costruttori, grazie ad una ‘tirannia della maggioranza’ (Ro -dotà) che si manifesta in ogni occasione di dibattito consiliare».

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MODENA - Gazzetta

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MODENA - Carlino

•• 12 MODENA DOMENICA 9 OTTOBRE 2011

E’ GUERRA aperta tra la consigliera co-munale dipietrista Eugenia Rossi (fotoin alto) e i ‘piani alti’ dell’Idv, guidati daSilvana Mura (foto in basso), segretarioregionale del partito. La scintilla che hafatto scoppiare l’incendio è stato il votocontrario della Rossi alla creazione di Se-ta, l’azienda unica dei trasporti pubbliciemiliani. La consigliera aveva annovera-to, tra le ragioni del suo ‘no’, la «mancan-za di partecipazione. Il consiglio è statochiamato alla ratifica di una decisione giàpresa». Non si è fatta attendere la replicadi Mura, che ha lanciato un ultimatum al-la dipietrista modenese. «È inaccettabile— sbotta — che si insinuino pressing delPd sull’Idv; e pensare che in genere sia-mo noi ad essere accusati di fare scomodepressioni nei confron-ti degli alleati al finedi garantire il rispettodei cittadini e di per-corsi politici più tra-sparenti ed efficienti».La segretaria si rivol-ge poi direttamente al-la Rossi.«Ho personalmente epoliticamente sostenu-to ogni tua posizioneche fosse coerente conil programma dellacandidata sindacodell’Idv. Ho sostenutoanche l’ultima posizio-ne espressa su PonteAlto che reputo giustae necessaria per far lu-ce sulle troppe ombreche caratterizzano il ti-po di urbanistica e diprogettualità della città a Modena». pre-messo questo, ecco arrivare il ‘cartellinogiallo’. «Non posso però permettere adun eletto dell’Idv di infischiarsene beata-mente delle linee politiche del partito. In-dicazioni che sono state motivate e comu-nicate nel corso delle settimane preceden-ti il voto, oltre ad essere state discusse du-rante le riunioni di coordinamento pro-vinciale alle quali hai deciso deliberata-mente di non partecipare». Mura tornapoi a tranquillizzare sull’«assoluta inesi-stenza di pressioni del Pd nei confrontidell’Idv». La conclusione della segretariaregionale invita la Rossi a «valutare la suaposizione nel partito che le ha permessodi essere eletta e che, a detta sua, non sem-bra più essere lo stesso tanto da svendersiper un ‘piatto di lenticchie’».

UN PICCOLA Cape Canave-ral nel cuore delle campagnebolognesi con tanto di base dilancio, sonde spaziali e soprat-tutto «cervelli» con il pallinodella fisica e dell’ingegneria. Iltutto racchiuso in una lattina.Si chiama infatti CanSat(dall’inglese can, lattina), lacompetizione che ha visto ieri60 studenti dei licei Tassoni eMuratori di Modena; Formig-gini di Sassuolo; e Morandi diMirandola sfidarsi a colpi di‘missili’.Protagonista dell’esperimentoè una microsonda racchiusa inuna lattina e attaccata a un pic-colo paracadute che attraversosensori raccoglie dati una voltalanciata nell’atmosfera da deimissili. I dati vengono registra-ti nella scheda interna alla son-da e trasmessi a terminali a ter-ra. Il tutto è stato progettato ecostruito da un gruppo di in-stancabili liceali. Non è la pri-ma volta che giovani modenesipartecipano all’esperimento na-

to in America alcuni anni fa.L’anno scorso infattI il liceoscientifico Tassoni, capitanatodal vulcanico prof Marco Nico-lini, era stato scelto come istitu-to italiano nella competizioneche si è tenuta in Norvegia.L’entusiasmo e l’interesse di ra-gazzi e professori è stato taleche proprio il liceo modeneseha voluto lanciare la sfida a li-vello italiano cominciando daModena. E così ieri mattinaper alcune ore il traffico aereosopra la sede della stazione ra-diotelescopica dell’Ira Inaf a

Medicina si è fermato per la-sciare entrare in azione i picco-li shuttle targati Modena. Do-po un’accurata messa a puntodel lancio e delle connesionidei computer l’atmosfera sulcampo si è fatta tesa pochi mi-nuti prima del lancio di ogniCansat. La microsonda veniva

lanciata con dei razzi ad un’al-tezza di circa 1000 metri perpoi paracadutarsi a terra. Auna parte di ogni team spettavail compito di recuperare le ‘lat-tine spaziali’ con il loro baga-glio di informazioni. I dati ri-guardano accelerazione, altez-za, temperatura e pressione. Lasonda con la migliore qualitàdi dati e il miglior lancio saràpremiata alla fine di novembree ogni Cansat rimarrà in dota-zione ai licei.«Un’esperienza estremamenteinteressante — ha commenta-to la preside del Tassoni, Lucia-na Contri — è un modo intelli-gente perché gli studenti capi-scano che la fisica non è dopotutto una materia così ostica eun’occasione di lavorare con-cretamente su una disciplinache di solito si fa in laborato-rio». E dai sorrisi e dagli sguar-di soddisfatti ne sono convintianche i futuri fisici e ingegneriche ieri hanno sognato la Nasanelle campagne vicino a Bolo-gna.

Emanuela Zanasi

I vettori ultraveloci creatidall’associazionedimodellismoAcme

I liceali lancianosonde in cielo«Così la fisicaescedalleaule»Sessanta studenti si sono sfidati in un esperimento ‘spaziale’

I MISSILI, operati dall’associazione di modellismospaziale Acme Italia, sono vettori capaci di una velocitàdi 650 chilometri orari, hanno una accelerazione aldecollo di più di 200 m/sec2, e raggiungono l’apogeo in12 secondi. Il supporto radio è a cura di Ari(Associazione radioamatori italiana), sezione di Modena,con antenne direttive. In palio il Tassoni X-Prize.

FUTURI SCIENZIATI I momenti della sperimentazione ieri a Medicina, nel bolognese: c’erano 60 studenti di liceo

CALCOLIUna ‘lattina’ legataa deimissili ha raccoltoi dati dell’atmosfera

CAOSNELL’IDV

Ultimatum alla RossiMura: «Dal Pd

nessun pressing»

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15Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

MODENA - Gazzetta

LUNEDÌ, 10 OTTOBRE 2011 Pagina 9 - Cronaca INTERVISTA AL SEGRETARIO PROVINCIALE

Borghetti: «È Eugenia che esclude l’Idv...» «Il Pd? Usano la Rossi come alibi. In città oggi non c’è alcuno spazio per accordi con loro»

di Andrea Marini «L’Italia dei Valori non espelle nessuno. Tuttavia, oggi come oggi, non si può non constatare che Eugenia Rossi

si comporti più da indipendente, da membro del gruppo misto che da esponente Idv». Con la pacatezza che gli è abituale

Alessandro Borghetti, segretario provinciale Idv, fotografa così la stato dei rapporti con la sua capogruppo in municipio. Precisa

però che il Pd non c’entra nulla. «Quella del Pd è una leggenda. - prosegue - A noi che i nostri eletti stiano o meno simpatici al

Pd importa ben poco. Oggi come oggi politicamente per l’Idv non c’è alcuna condizione per entrare in maggioranza a Modena.

Per assurdo, per i democratici Eugenia è un comodo alibi che consente di dire “l’Idv non è in maggioranza per questioni personali

della Rossi”. In realtà senza Eugenia noi saremmo dove siamo: dall’urbanistica, ai rifiuti alla raccolta differenziata sono tante le

cose che ci dividono e che non ci permettono nemmeno di sederci al tavolo con loro. A Modena il Pd continua con la sual inea

del “si fa come diciamo noi. Punto e basta”. In Provincia, invece, il clima è differente, c’è lapredisposizione ad affrotnare i temi e a

cercare soluzioni condivise. Anche se sui rifiuti la battaglia è ancora aperta». Tornando a Eugenia Rossi, Borghetti spiega di

essere in totale sintonia con Silvana Mura. «Mi dispiace ma su Seta, Eugenia ha voluto fare di testa sua e non può dire che non

avevamo affrontato il discorso. Prova ne sia che le sue osservazioni sul rischio di triplicare i cda sono state fatte nostre ed

accolte. Prima del voto le era stato recapitato il documento del partito in cui proprio perché non incluso nel programma le sono

state spiegate le motivazioni per cui Idv che non è partito solo di Modena, ma anche di Reggio e di Piacenza ritiene importante la

fusione per garantire un servizio essenziale. Ricordo ad Eugenia che è stata votata dai nostri elettori, che l’idv in provincia ha

preso più voti che in città e quindi a quegli elettori deve fare riferimento». Tuttavia date l’impressione di essere disorganizzati «

Noi siamo un partito, ed è normale che in alcuni casi gli eletti si sentano in dovere di prendere posizione. Il confronto interno però

è doverso e non si deve far di tutto per evitarlo...». Con Eugenia Rossi come andrà a finire? «Sta prendendo una strada in cui si

pone al di sopra del partito e non vuole relazioni con esso. Per noi la porta del dialogo è sempre paerta. E, per quanto ci

riguarda, sul programma non è cambiato nulla». Visto le posuiziooni su urbanistica e rifiuti per voi pare più facile l’alleanza con

Sel , Verdi e Rifondazione? «A dire il vero sono loro che su quelle tematiche si sono avvicinati a posizioni che noi teniamo dal

2009». A quando il nuovo coordinatore cittadino che, forse, potrebbe risolvere i problemi di comunicazione interna? «Speriamo

l’anno prossimo, quando avremo il numero minimo di iscritti per convocare il congresso. Ora siamo oltre 200. ma ci arriveremo».

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16 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

MODENA - Gazzetta

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MODENA - Informazione

DOMENICA 9 OTTOBRE 2011 5EL GIORNO

Conferenza Episcopale ItalianaFondi 8 per mille

E Samorìchiama i suoia raccolta

Un incontro per definire le possibilialleanze e le strategie in vista del

congresso del Pdl: si è tenuto ieri, nellostudio modenese dell’avvocato Gianpie-ro Samorì, che ha chiamato i suoi a rac-colta, a partire da Gian Paolo Lenzini, uo-mo forte di Samorì nella zona dell’Ap -

pennino.

Aimi a Palazzo EuropaNel frattempo, non è passata inosser-

vata la presenza dell’avvocato Enrico Ai-mi, vicecoordinatore del Pdl, alla confe-renza sul Pal organizzata venerdì pome-

riggio dal gruppo consiliare del Pdl. Allastessa ora, all’hotel Real Fini c’era un in-contro sugli equilibri politici internazio-nali promosso dall’onorevole Bertolini: èun caso che Aimi abbia scelto l’a p p u n-tamento organizzato dai ‘g iovanardia-ni’?

PRC I comunisti andranno al voto a Modena entro la fine di novembre

Rifondazione, scontro in vistaL’opposizione di Falce e Martello sfiderà la maggioranza ‘ferreriana’

Oltre al Pdl, entro pochi mesi po-trebbe cambiare faccia anche il

Rifondazione comunista: il Prc, infat-ti, andrà al voto entro la fine di no-vembre per rinnovare la segreteriaprovinciale e quella comunale. Il con-gresso modenese, così come quellonazionale e quelli del-le altre città italiane,partirà entro una de-cina di giorni, perconcludersi con il vo-to in tutti i circoli en-tro la fine di novem-b re .

La situazioneLe mozioni in cam-

po per la segreterianazionale sono tre,ma a Modena sarannosolo due quelle che sipresenteranno al con-gresso: da una parte isostenitori di PaoloFerrero, che rappre-sentano la maggioranza, e dall’a l t ragli esponenti di ‘Falce e Martello’,collocati più a sinistra. Il punto cru-ciale è quello delle alleanze: se i ‘fe r-rer iani’ sono disposti a dialogare conil Partito democratico e con Sinistra eLibertà per battere Berlusconi, ‘Fa l c ee Martello’ è contraria alle aperture al

c e n t ro s i n i s t ra .

Le due segreterieParlando di nomi, a scontrarsi sa-

ranno le mozioni rappresentatedall’attuale segretario provinciale, ilconsigliere comunale di Finale Emilia

Stefano Lu-g li (‘fer reria-no’, nella fo-to) e dal se-gretario citta-dino F r a n c e-sco Giliani, che rappresenta Falce eMar tello.

CASO SETA La consigliera accusa il partito: «Funambolismo sconcertante»

Idv, parole di fuoco tra Rossi e MuraLa segretaria regionale: «Andremo avanti con Eugenia o senza di lei»

«N oto un evidente gap dicomunicazione da par-

te del segretario Borghetti, dacui non mi risulta alcun contat-to nei miei confronti: non unamail, non una telefonata, e nonsolo a me, ma nemmeno agli al-tri eletti della città, che riguardila votazione su Atcm». Lo sostie-ne Eugenia Rossi (nella foto),consigliere comunale dell’Id v,che replica così al segretarioprovinciale dei dipietristi, chenei giorni scorsi aveva criticatoduramente il ‘no’ della Rossi al-la fusione delle aziende di tra-sporto pubblico di Modena,Piacenza e Reggio Emilia.

«In compenso - riprende laconsigliera - io che sono una ‘di -ligente secchiona’ ho regolar-mente partecipato a tutte lecommissioni sull’ar gomento,esponendo puntualmente os-servazioni e perplessità senzache mi pervenissero contesta-zioni o avvertimenti da partedel partito. Anzi, sono mancataad una commissione perchè co-stretta a letto dal gesso ed è sta-ta mia preoccupazione accede-re agli atti e leggermi tutto il re-lativo verbale. Mi sembravanormale quindi votare, comeho sempre fatto, rispettando ilmio impegno elettorale e il mioprogramma, che non prevede-

va certo la fusione di Atcm inSeta. E con le motivazioni cheho chiaramente esposto.

Ora - rincara la dose - verificodi essere in un partito dove e-sistono ordini di scuderia tardi-vi, anzi conseguenti all’in ter-vento del capogruppo del Pd,contro il quale Idv mi avevacandidata come sindaco. Stra-no. E ancora più strano è con-statare che i miei rilievi puntua-li su conflitti di interesse, man-canza di copertura finanziaria,incertezza del quadro politico,mancanza di contiguità territo-riale, disinteresse per le emis-sioni inquinanti siano conside-razioni da bastian contrario. Neprendo atto , come ne prende-ranno atto i cittadini: certo cheil funambulismo dell’Idv localeè davvero sconcertante».

Nel frattempo, la segretariaregionale Silvana Mura pren -de carta e penna e scrive allaRossi: «È per me inaccettabile eprofondamente offensivo - so-stiene - che si insinuino pres-sing del Pd sull’Idv. Ho perso-nalmente e politicamente so-stenuto ogni tua posizione chefosse coerente con il program-ma della candidata sindacod el l’Idv Eugenia Rossi. Con lamedesima onestà intellettuale,però, non posso permettere adun eletto di infischiarsene dellelinee politiche del partito. Indi-cazioni che sono state motivatee comunicate tempestivamen-te nel corso delle settimaneprecedenti il voto, oltre ad es-sere state discusse durante nel-le riunioni di coordinamentoprovinciale alle quali hai decisodi non partecipare».

Tornando ai rapporti con ilPd, la Mura tocca anche il temainceneritore: «Sulla terza lineala nostra posizione è contrariaall’eliminazione del tetto deglispeciali. Ti invito così a valutarela tua posizione nel partito cheti ha permesso di essere eletta eche, a detta tua, non sembra piùessere lo stesso tanto da sven-dersi per un ‘piatto di lentic-ch i e ’. Andremo avanti - conclu-de - con te o senza di te».

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18 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

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09-10-2011

Caso Idv, la Mura scarica la consigliera Rossi

«Avanti con o senza di te». E la pace con il Pd si avvicina

MODENA - Inizia con un dolce cara Eugenia, ma termina conuna minacc ia: l’Idv andrà avanti con o senza di te.La lettera dell’onorevole Silvana Mura, segretario regionaledel Partito di Antonio di Pietro, alla consigliera Eugenia Rossinon è fatta per stomaci delicati.Uffic ialmente con la nota di ieri, la Mura ha voluto spiegare leragioni che l’hanno portata, insieme al segretario provinc ialeAlessandro Borghetti, a inv iare alla consigliera una durissimareprimenda pubblica per aver v iolato gli ordini di scuderia sulcaso Atcm, esprimendo voto contrario.«Non posso e non voglio permettere - scrive l’onorevole - adun eletto dell’Idv di infischiarsene beatamente delle lineepolitiche del partito.Indicazioni che sono state motivate e comunicate tempestivamente nel corso delle settimane precedenti il voto».Indicazioni che, secondo la Rossi e diversi altri eletti del partito di Di Pietro, non sarebbero mai pervenuti.Ma con la sua missiva la Mura ha anche (e soprattutto) voluto fugare i dubbi sul fatto che dietro questo bruscovoltafacc ia contro la consigliera comunale c i sia un cambio di rotta nei rapporti tra Pd e Idv, in v ista, magari, di unfuturo rimpasto di giunta.Niente di tutto questo: l’Idv, ha assicurato la Mura, non si sta vendendo per un piatto di lenticchie.Il Pd, ha assicurato l’onorevole, non ha mai fatto pressioni («voglio tranquillizzarti, e in tutta sincerità ho ancora piùpremura di tranquillizzare i c ittadini modenesi, sull’assoluta inesistenza di pressioni del Pd nei confronti dell’Idv) e, inogni caso, l’Idv prende le sue dec isioni in maniera autonoma («è irrispettoso, questo sì, insinuare che l’Idv, Borghetti ola sottoscritta siano così morbidi e modellabili da permettere alle dichiarazioni di Trande o di qualsiasi altro esponentedel Pd di piegarne l’azione, il pensiero e il volere politico»).Insomma, commenta la Mura, «l’Idv già da due anni riesce a gestire senza alcun problema l’anomalia che c i vede alleaticon il Pd in provinc ia e all’opposizione in c ittà.Non abbiamo alcun motivo per cambiare idea fintanto che l’amministrazione comunale proseguirà sulla medesima lineacontro cui c i siamo opposti nel 2009».Se ne desume che, se l’amministrazione rivedere alcune posizioni, l’Idv potrebbe anche c ambiare idea e cancellarequella tanto decantata ‘anomalia modenese’.Lo spazio per il negoziato c ’è, insomma, resta da capire quali ne siano i termini.Di sicuro per il Pd, come affermato più volte anche dallo stesso segretario c ittadino Giuseppe Boschini, trovare uninterlocutore diverso all’interno dell’Idv sarebbe un vantaggio non da poco.Proprio per proseguire quella politica delle alleanze che c on Sel, dopo la rottura sull’inceneritore, sembra essersiarenata.E la Mura pare disposta ad accontentare i democratic i.«L’Idv di Modena - scrive - continuerà le sue battaglie per tutelare il verde pubblico e per garantire lo sv iluppo di unac ittà sostenibile e a misura di uomo.Lo faremo con o senza di te, con o senza la maggioranza, di fatto, con o senza un eletto nelle istituzioni».Caterina Giusberti

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19Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

PIACENZA - Libertà

Piacenza e Provincia Lunedì 10 ottobre 2011LIBERTÀ

12

Ferriere, il giorno dell’addioTutta la comunità di Fer-riere, raccolta nella gior-nata di lutto cittadino, siè fermata ieri alle quat-tro del pomeriggio per

l’estremo saluto a SergioBisi e a Filippo Preli, i dueallevatori uccisi dal toro.

[COLUMELLA a pag.15]

Ricordo delle vittime di guerra«La gente non è chiama-ta soltanto a morire per

la Patria, ma anche a vive-re per essa»: il messaggio

è risuonato al Santuariodi Strà per l’appunta-

mento in ricordo di tuttele vittime della violenza.

[BRUSAMONTI a pag.16]

Mancano

82 giorni

all’aperturadel nuovo

ponte sul Trebbia [01/01/2012]

■ Sempre meno postini,posta ancora a singhiozzo. Èuna pioggia di lamentelequella arrivata dalla monta-gna, negli ultimi giorni, alladirezione delle poste. Alcunicittadini, soprattutto di altaValnure arrivano a proporreche si affidi il servizio di di-stribuzione delle lettere a unprivato del posto o che si as-suma un postino residentenei territori rimasti pratica-mente “scoperti” dal servi-zio. Poste Italiane, tuttavia,come dimostrato dalla re-cente riorganizzazione deiservizi, pare viaggiare nelladirezione opposta, quella,cioè, di una decisiva raziona-lizzazione.

IN 690 CHIAMATI ALLO SCIOPERO Seicentonovanta lavoratoridelle poste di Piacenza eprovincia hanno dovuto sce-gliere in questi giorni di par-tecipare allo sciopero deglistraordinari e delle presta-zioni aggiuntive proclamatoil 3 ottobre scorso da Cisl eUil. «C’è stata grande adesio-ne - sottolinea Vito Altobellodi Slp Cisl -. Si sono già crea-te in pochi giorni le primegiacenze di corrisponden-za».

GROPPALLO SENZA POSTA L’ul-timo caso riguarda la frazio-ne di Groppallo, nel Comu-ne di Farini, dove alcuni abi-tanti dicono di essere rimastisenza corrispondenza percinque giorni, nell’ultimasettimana. Poi, si sono vistirecapitare la posta arretratatutta in un colpo, per restar-ne ancora sprovvisti nei gior-ni scorsi. Segnalazioni ancheda Morfasso e Lugagnano.«Noi possiamo comprende-re le ragioni dei postini -commenta un’abitante diGroppallo, che preferisce re-stare anonima - ma questo èun problema dell’interamontagna: non vengono ga-rantiti i nostri diritti. Paghia-mo le tasse, anche se ormai èbanale dirlo, ma non vedia-mo in cambio servizi ade-guati».

LA PROPOSTA, «FATE LAVORARENOI DEL POSTO» L’equazione è

chiara. Senza lavoro, la mon-tagna muore. Senza servizi,è destinata alla stessa sorte.«Dovrebbero creare posti dilavoro per i nostri giovani -aggiunge un altro residente -. Potrebbero assumere un

postino dell’alta Valnure.Questo consentirebbe di a-vere un servizio decisamen-te migliore, senza più il caoslegato ai casi di omonimia,senza più difficoltà legate alfatto che il portalettere che

arriva da Piacenza a Grop-pallo in inverno si trova deltutto spaesato, non sa dovesono vie e frazioni. Sa quan-te persone nei Comuni dimontagna si chiamano conlo stesso nome e cognome?Molte case dei Comuni dimontagna non hanno il nu-mero civico indicato sullaporta. I nostri ragazzi hannoamore per il territorio, lo co-noscono come il palmo del-la mano, vorrebbero poterlavorare qui, in questo para-diso. C’è spreco di risorse,non c’è logica».

LA LUNGA STRADA DELLA POSTA Un esempio. «L’ultimo con-corso a Bettola per un postoin Comune a part time ha vi-sto arrivare oltre duecentopersone da tutta Italia, per-ché non dare un aiuto ai ra-gazzi del posto? I nostri figlisi alzavano sempre alle seimeno venti, tornavano a ca-

sa da scuola alle tre e mezza.Eppure erano tra i miglioridella classe, nonostante i sa-crifici. Ora mandano curri-culum su curriculum maquando le aziende sentonoche abitano in alta collinavengono scartati a priori». Lamancata consegna della po-sta sembra l’ennesima beffa.«La posta di Farini finisce aFerriere e poi torna indietro -riprendono i cittadini -. Que-sto è un altro controsenso».Così, gli abitanti dicono difare lo slalom tra i ritardi nel-le consegne. «La mia assicu-razione è arrivata già scadu-ta» aggiunge un altro.

Elisa MalacalzaProteste in montagna,soprattutto in alta Valnure,per la posta che arriva a singhiozzo

■ Si chiuderà oggi il giro diassemblee che Cisl e Uil haportato avanti in questi giornitra i lavoratori delle poste. «Glisportelli dovrebbero esseretutti sempre aperti – denunciail sindacato – ma al massimosono impegnati per un terzo.Secondo il contratto ci dovreb-bero essere zone con un mec-canismo di sostituzione del 10-15% e le lunghe assenze do-vrebbero essere coperte dapersonale straordinario. Matutto questo non avviene». C’èchi dice che le poste potrebbe-ro assumere personale privatoper raggiungere le aree decen-trate. «Penso proprio di no»sorride amaramente Vito Alto-bello di Slp Cisl, pensando a unclima di tagli e razionalizzazio-ni.

“QUESTO SCIOPERO È ANCHE PERI CITTADINI”«Spesso i cittadini silamentano giustamente con ilavoratori perché non trovano

risposta da chi dovrebbe dar-gliela e si trovano a fare i conticon code agli sportelli, disser-vizi e ritardi – prosegue il sin-dacalista – ma spesso si di-mentica che, di fatto, non sia-mo più statali dal 1998, da un-dici anni. Abbiamo un contrat-to di tipo privatistico, i tagli so-no stati pesanti, il personale èstato “riciclato”, svolge più fun-zioni. Se questo sciopero avràil risultato che speriamo, saràanche per garantire un serviziomigliore ai cittadini». «I disagidi questo mese vanno visti inun’ottica di un futuro miglio-ramento del servizio – avevacommentato Maria Grazia Pa-

pamarenghi di Uil Poste, an-nunciando lo sciopero – L’a-zienda per il nono anno con-secutivo ha chiuso con il bilan-cio in attivo: solo nel 2010 Po-ste Italiane ha fatto un utile diun miliardo di euro. A fronte diquesti dati chiediamo un ade-guamento del premio di risul-tato per chi ha collaborato atti-vamente a fare questi utili».L’attuale premio di risultato èdi 1.800 euro lordi l’anno; la ri-chiesta è quella di arrivare a1.900 euro per il triennio 2011-2012-2013.

IL SINDACATO, “L’AZIENDA STAMARCENDO” «Vogliamo stanareun’azienda che all’esternosembra molto forte ma inrealtà sta marcendo» concludeAltobello. Lo sciopero, si ricor-da, proseguirà fino alla fine delmese e prevede che i portalet-tere non svolgano più attivitàstraordinarie nel caso di malat-tia di un collega o che il perso-

nale negli uffici postali non la-vori più dopo l’orario stabilito.

IL SINDACO CROCI, “CI FAREMOPORTAVOCE” Più code agli spor-telli e più ritardi nelle conse-gne, quindi. «Teniamo alta l’at-tenzione – dice il presidentedella Comunità montana ValliNure e Arda, Enrico Croci –. Icittadini si rivolgano a noi, cifaremo portavoce attenti delleproblematiche che sembranoormai essere all’ordine delgiorno».

Malac.

I sindacati: «L’obiettivo dello scioperoè anche quello di migliorare il servizio»

I sindacati hanno indetto uno sciopero

Posta a singhiozzo,pioggia di lamenteleNumerosi i disservizi soprattutto in alta Valnure. A Groppallo 5 giorni senza corrispondenzaLa proposta dei residenti: «Facciamo lavorare i nostri giovani, loro conoscono il territorio»

POLLEDRI E CAVALLI

«La Rdb acceleri o chiederemo al governo misure drastiche»■ (elma) La Lega Nord dà unultimatum all’azienda Rdb. Chie-de che si arrivi al più presto a u-na soluzione definitiva, altrimen-ti «Saremo pronti ad avanzaremisure drastiche al Governo» siscaldano l’onorevole MassimoPolledri e il consigliere regionaleStefano Cavalli, entrambi delCarroccio. Domani, le organizza-zioni sindacali, i parlamentari, laProvincia e i vertici del colossocentenario piacentino incontre-ranno alle 14.30 il sottosegretarioStefano Saglia, nella sede del Mi-nistero dello Sviluppo economi-co, a Roma. È il quinto incontro alMinistero in poco più di sessan-ta giorni ma questo vertice mini-steriale si preannuncia come trai più duri degli ultimi mesi, ali-mentato dalla preoccupazioneche le banche possano chiuderedefinitivamente i rubinetti.

«I lavoratori Rdb non possonopiù attendere – dicono Polledri eCavalli, preoccupati dall’allarmediffuso nei giorni scorsi dalla Ci-sl nazionale, dove si parlava di u-na possibile chiusura definitivadel gruppo - Da parte dell’azien-da servono subito rassicurazionisul mantenimento dei livelli oc-cupazionali. Da mesi centinaia didipendenti attendono di cono-scere il proprio destino. È più chemai necessario che l’azienda pre-senti un adeguato e credibile pia-no industriale. Auspichiamo cheil tavolo al ministero possano se-gnare un deciso e rapido passo a-vanti negli sviluppi aziendali».«Non possiamo tenere sulla cor-da centinaia di lavoratori - pro-seguono -. L’appello della Cisl,che non ha nascosto la propriaapprensione per la possibilechiusura dell’azienda, ci preoc-cupa e sarà per noi un ulteriorestimolo a monitorare i prossimipassi della dirigenza, chiamata aconcreti segnali di responsabilità,primo fra tutti la salvaguardiadell’integrità degli stabilimenti edei posti di lavoro. All’esecutivo,che fino ad oggi ha dimostratogrande attenzione ai destini a-ziendali, chiediamo un’accelera-zione sui tempi. Nel caso gli svi-luppi non dovessero essere sod-disfacenti siamo pronti ad avan-zare al Governo richieste per mi-sure drastiche».

«Per il parco del Trebbia la Regione sta facendo tutto quello che può»

■ Per molti è sono una leg-ge “ammazza parchi”, perl’assessore regionale SabrinaFreda può essere il modo permettere ordine nella gestionedi tutte le aree protette, com-prese quelle di matrice comu-nitaria, rete natura 2000, sic,zps e così via. Troppi gestori,troppi mini-parchi, «Unasemplificazione ci vuole, con-fini troppo piccoli non sonofunzionali alle strategie di tu-tela» dice la Freda. Ora cheanche il parco del Trebbia, in-sieme a Stirone e Piacenzia-no, fa i conti con il decretoMilleproroghe, che chiedeentro il 31 dicembre lo scio-

glimento dei consorzi deiparchi regionali, si apre unavoragine sul futuro degli entie sul delicato compito di go-vernare la trasformazione de-gli attuali consorzi di gestionein una sorta di “ente di dirittopubblico” di area vasta, capa-ce di comprendere le areeprotette da Piacenza fino aModena, come riportato ierida Libertà.

Provincia e associazioniambientaliste hanno chiestochiarimenti alla Regione edicono che è mancato ilcoinvolgimento dei parchi edei territori nella partita.

«Ma forse questi chiari-

menti andrebbero chiesti alGoverno, dal momento che ilprovvedimento fa riferimen-to al decreto Milleproproghe.Pare che sia stata proprio laLega Nord a caldeggiarne l’a-dozione. Abbiamo invitatotutti i referenti dei territori,nei giorni scorsi a Bologna,ma l’assessore provinciale al-l’ambiente della Provincia diPiacenza non si è visto, unicocaso in Regione (la delega al-l’ambiente fa capo al presi-dente Massimo Trespidi, ndc). Da parte nostra, possodire che il nostro obiettivo èsenza dubbio quello di pre-servare tutte quelle forme di

tutela della natura e biodiver-sità su cui la Regione ha inve-stito per oltre vent’anni».

Ora, tuttavia, per non in-cappare nel rischio di com-missariamento, è necessariotrovare in tempi strettissimiuna nuova forma di gestioneper l’ex consorzio del parcodel Trebbia. Quale?

«Il dialogo è aperto, siamosicuri però che una situazio-ne tanto frammentata datroppi particolarismi non po-teva più essere portata avan-ti, veniva a mancare una rica-duta scientifica di beneficio».

È reale il rischio di com-missariamento?

«Noi dobbiamo adeguare laforma gestionale al Millepro-roghe. Si apre una transizio-ne, è vero, ma stiamo valutan-do un nuovo modello che ga-rantisca un’efficacia maggio-re. Apriamo le consultazionicon tutti i portatori di interes-se, non comprendo il perché

di tanto allarmismo. Garan-tiamo la partecipazione atti-va dei territori in questi pro-cessi. Vorrei che fosse chiaroche il parco non è moribon-do, si sta solo trasformando».

Si parla di un’area vastache comprenda Piacenza,Reggio Emilia, Parma e Mo-dena.

«È una delle ipotesi sul ta-volo, sì. La Regione sta facen-do tutto quello che poteva; ilGoverno ha tante cose da fa-re, mi chiedo il perché dell’ac-canimento contro i consorzidei parchi. Da questa situa-zione noi vogliamo uscirnecon una semplificazione del-la mappatura dei parchi, piùcoordinata. Ci sono pochissi-me risorse, troppi enti in ma-no a troppi gestori in questoperiodo sono impensabili».

Malac.

L’assessore regionale Sabrina Freda

Una sola areaPiacenza-Modena?

Croci (Comunità Montana):«Ci faremo portavoceattenti delle problematicheormai all’ordine del giorno»

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20 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

PIACENZA - Libertà

Provincia

BORGONOVO - Tre minorennisorpresi da carabinieri e poli-zia municipale nel conventoabbandonato di San Bernardi-no di Borgonovo. Trafugavanorame e prese ad alto voltaggio.Sono stati denunciati a piedelibero per furto. E’ accadutol’altro pomeriggio.

Protagonisti dell’episodio,due diciassettenni e un sedi-cenne, tutti piacentini resi-denti in Valtidone. Uno delterzetto era già salito alla ri-balta delle cronache per averpreso parte con altri cinquegiovani, quattro dei quali mi-norenni, all’incursione del ci-mitero di Seminò. In quell’oc-casione la banda di ragazzi a-veva preso a sassate una lapi-de, scambiandola per bersa-glio. Erano stati tutti denun-ciati.

I particolari sono stati resinoto ieri mattina, nel corso diuna conferenza stampa cheha avuto luogo nella caserma“Paride Biselli” di Piacenza. E-rano presenti il maggiore He-lios Scarpa, comandante dellaCompagnia carabinieri di Pia-cenza, il maresciallo CosimoScialpi, comandante della sta-zione carabinieri di Borgonvo,e l’ispettore Riccardo Marche-si, comandante della poliziamunicipale di Borgonovo. Ilmaggiore ha elogiato la colla-borazione fra polizia munici-pale e carabinieri che ha por-tato alla denuncia dei tre gio-vanissimi.

Il fatto è avvenuto al con-vento San Bernardino che si

trova in via Pianello a Borgo-novo, edificio di proprietà del-la curia. Convento da tempoabbandonato e purtroppo giàpreso di mira da gesti vandali-ci in passato. Un cittadinopassando davanti al conventoha notato i tre ragazzi che vientravano e subito ha chia-mato il 112.

Dal momento che il conven-to ha vari punti d’accesso e diuscita, i carabinieri hanno

chiesto l’appoggio della poli-zia municipale. Così carabi-nieri e vigili urbani hanno po-tuto controllare tutte le uscitee fermare i tre giovani. Comeriferito nel corso della confe-renza stampa, il terzetto sa-rebbe riuscito ad impossessar-si di tre matasse di filo di ramee di alcune prese ad alto vol-taggio. Per portare via questomateriale, i tre si erano dotatidi vari attrezzi che sono stati

trovati da carabinieri e vigiliurbani in loro possesso: chia-vi inglesi, tronchesi, tenaglie,oltre a torce elettriche utili perilluminare gli interni del con-vento, ovviamente sprovvistodi luce elettrica. Così i tre sono

stati accompagnati nella ca-serma di Borgonovo, identifi-cati e denunciati al tribunaledei minori per furto e per por-to abusivo di attrezzi da scas-so al tribunale dei minori diBologna. Al termine delle for-

malità di rito, i carabinieri co-me previsto dalla legge per iminorenni, hanno telefonatoai genitori dei tre ragazzi perinformarli di recarsi in caser-ma a prendere i propri figli.

Ermanno Mariani

Il fuoco minaccia case e tratti di autostrada.Cadono alberi,tegole e intonaci.Chiusa la Chero-Roveleto

Forti raffiche di vento,danni e pericoli

«Colpo partito per sbaglio,non volevo far male»L’imprenditore che ha sparato al romeno. I carabinieri torneranno sul cantiere per nuovi accertamenti■ «Il colpo è partito per sba-glio. Non volevo ferire e faremale, ma solo spaventare perdifendermi e per salvaguar-dare la mia proprietà». Ange-lo Peveri ha poche parole dadire. L’imprenditore di Sar-mato che, mercoledì sera, hasparato e ferito con il suo fu-cile a pompa calibro 12 JocanDorel, romeno di 35 anni,preferisce non aggiungere al-tro. Peveri, che si occupa dimovimentazione terra, eraandato a controllare il cantie-re sotto il ponte del Tidone aMottaziana dopo uno scatta-to allarme. Secondo una pri-ma ricostruzione, sarebbe in-ciampato una volta sceso ver-so il fiume, ferendo il trenta-cinquenne residente a Vico-barone con la famiglia. Con il

romeno c’era anche un con-nazionale, B. F., trentaduenneche abita a Ziano. Dopo il col-po, è stato lo stesso Peveri achiamare i soccorsi. Nel frat-

tempo, sono diverse le perso-ne che manifestano vicinan-za e solidarietà all’imprendi-tore. Tra questi, il sindaco diBorgonovo, Roberto Barbieri.«Conosco Peveri da moltotempo e posso citare una del-le sue qualità più grandi: lagenerosità. Angelo, come delresto la sua famiglia, è unabrava persona, una di quelleche lavora anche dodici algiorno. E questo lo fa da unavita. Il fatto che abbia im-bracciato, quella sera, un fu-cile è solo il frutto della pau-ra e dell’esasperazione. Sonocerto che non volesse faremale, così come sono sicurodalla solidarietà di gran par-te dei borgonovesi». Barbierisottolinea «il grande lavoroche quotidianamente svolgo-

no le forze dell’ordine, tutteinsieme, sul territorio, in unazona, la fascia di Valtidonetra Borgonovo e Castelsan-giovani, con un tasso moltoalto di stranieri che vivono diespedienti». «Purtroppo, no-nostante l’ottimo operato, leforze dell’ordine non posso-no essere dappertutto» ag-giunge.

LE CONDIZIONI DEL FERITO E LEINDAGINI Il quadro clinico diDorel sembra essere stabileanche se i medici non hannoancora sciolto la prognosi.Sul fronte indagini - coordi-nate dal sostituto procurato-re Ornella Chicca ed eseguitidal nucleo investigativo deicarabinieri, guidato dal capi-tano Rocco Papaleo - ci sononovità. I carabinieri torneran-

no sul luogo del ferimento,questa volta di giorno, per e-seguire nuovi accertamenti,rilievi planimetrici e fotografi-ci. Visto che non è stato possi-bile recuperare i pallini con-ficcati nel corpo del romenoed analizzarli, gli inquirentihanno acquisito tutti i proiet-tili che lui aveva a disposizio-ne e le altre armi disponibili(un altro fucile da caccia). Ver-ranno eseguite, in seguito, leperizie balistiche per accerta-re se il proiettile fosse in gra-do di uccidere o no. Gli inqui-renti intendono verificare an-che se Peveri era da soloquando sono partiti gli spario se ci fossero con lui altrepersone: nel qual caso an-drebbero sentite anch’esse.

Riccardo Delfanti

■ Forti raffiche di vento ie-ri pomeriggio hanno flagella-to l’intera provincia provo-cando danni a catena e crean-do situazioni di pericolo. Co-me nel caso di un incendio disterpaglie divampato ieri alle14,30 alla Bonina di Calenda-sco e subito propagatosi, acausa del vento, per un’esten-sione di mille metri quadrati,fino a minacciare alcune abi-tazioni con il rischio anche di

compromettere - a causa delfumo - la visibilità sulla vicinaautostrada A21. Subito inter-venute, hanno spento le fiam-me due squadre dei vigili delfuoco. Ma poco dopo il fuocoha lambito anche l’Autosole,al chilometro 65 in territoriodi Pontenure dove - fino allospegnimento dell’incendio -è stato interrotto il trafficosulla corsia riservata alla mar-cia lenta.

Sempre nel pomeriggio èstata chiusa al traffico per al-cune ore anche la strada co-munale che collega Chero diCarpaneto a Roveleto di Ca-deo: a Zappellazzo il vento hainfatti piegato due pali della li-nea telefonica che minaccia-vano di finire sull’asfalto. Unautomobilista ha segnalato ilpericolo al Comune di Carpa-neto che ha inviato cantoniericon le transenne e la polizia

municipale dell’Unione Val-nure Valchero che ha deviatoil traffico da Zappellazzo a Ze-na per proseguire sulla provin-ciale verso Cadeo. Dalla parteopposta hanno a loro volta de-viato il traffico addetti del Co-mune di Cadeo. I tecnici Tele-com hanno messo in sicurez-za i pali e, verso le 16,30 la via-bilità è stata ripristinata.

A Fiorenzuola una pianta ditiglio si è abbattuta al suolo

nei pressi del sottopasso pe-donale della stazione ferrovia-ria. Le raffiche di vento hannoscalzato la pianta, ormai ma-lata e marcia all’interno, che sitrova nel filare della viale (det-to appunto dei Tigli) che con-duce al sottopasso e costeggiail parcheggio pendolari. Perfortuna in quel momento nonpassava nessuno. Per metterein sicurezza la zona sono in-tervenuti i vigili del fuoco diFiorenzuola, la polizia muni-cipale, i tecnici e gli operai delComune con il geometra Gior-gio Corradi. La caduta di unalbero ha creato problemi an-che al passo dei Guselli.

I vigili del fuoco ieri pome-riggio sono usciti a più ripreseanche in diverse zone dellacittà per vari interventi di e-mergenza: cartelloni pubblici-tari divelti lungo la tangenzia-le, un lampione caduto nell’a-rea circostante a un asilo pri-vato nei pressi di via Trebbia,persiane a rischio caduta inpiazzale Torino, tegole preci-pitate al suolo in via Torta epezzi di intonaco staccati epiombati a terra in via Castel-lo. In viale Dante una donna èrimasta bloccata su un balco-ne perché un colpo d’aria hachiuso la porta dietro di lei:l’hanno soccorsa i pompieri.

Sorpresi a rubare rame:tre ragazzini nei guaiBorgonovo, nell’ex convento di San Bernardino

La conferenza stampa e l’ex convento a Borgonovo (foto Lunini e Grazioli)

PODENZANO,LA PRESIDE

«Meningite a scuola,tutto risoltocon responsabilità ed equilibrio»PODENZANO - Si è concluso il pe-riodo di vigilanza relativo al ca-so di meningite batterica che siè verificato in una classe quartadella scuola primaria di Poden-zano. In un comunicato inoltra-to alla dirigenza dell’istitutocomprensivo da parte della Asl,le dottoresse Anita Capra, diret-tore malattie infettive diparti-mento di sanità pubblica, e An-na Milani, referente aziendaledella pediatria di comunità, ren-dono noto che “sono stati tem-pestivamente eseguiti tutti gliinterventi di profilassi previstidalle vigenti disposizioni nor-mative”. Nessun contagio, quin-di, tra i bambini, personale sco-lastico o tra i genitori. Il comuni-cato è stato diffuso dalla dirigen-te Maria Giovanna Forlani, inse-diatasi all’inizio di questo annoscolastico presso l’istituto, ai ge-nitori della classe e agli inse-gnanti. Lunedì mattina sarà di-ramato anche a tutto il corpodocente e al personale Ata. «De-sidero sottolineare che l’unicoportavoce presso la stampa erappresentante legale della

scuola è il dirigente - affermaForlani -. Questo primo mese didirigenza a Podenzano è statosereno e costruttivo. In tutte lescuole può capitare un proble-ma di salute che il dirigente de-ve saper gestire creando il minorallarmismo possibile presso l’u-tenza». La preside informa cheil giorno stesso in cui ha saputodel caso di meningite del bam-bino ha contattato il medicodottor Corrado Fragnito e «ilgiorno dopo tutti i bambini del-la classe con i rispettivi genitori,collaboratori scolastici e io stes-sa abbiamo iniziato il tratta-mento di profilassi antibiotica».

La dirigenza si è quindi riuni-ta con le autorità sanitarie com-petenti Asl di Podenzano nellapersona della dottoressa Caprae il sindaco Alessandro Ghisoni,e con il presidente del consigliodi istituto Gianluigi Gandini.«Insieme - dichiara Forlani - ab-biamo deciso di diffondere il co-municato steso dalla Asl cheinformava tutti i rappresentantidi classe dell’istituto dei passiregolarmente compiuti per te-

nere sotto controllo il problema.Il documento è stato consegna-to ai genitori con preghiera didiffusione e in istituto ho divul-gato una circolare con allegatolo stesso comunicato». La presi-de fa sapere che più volte si è re-cata nella classe per parlare coni bambini e tranquillizzarli. «Nelfrattempo - precisa - il bambinoera completamente fuori peri-colo e in via di guarigione». For-lani sottolinea di aver fatto tut-to secondo le regole. «I rappor-ti intercorsi quotidianamentecon il Comune e la Asl - conclu-de - hanno portato felicementealla conclusione della vicendanello spirito della maggior tra-sparenza pur nel rispetto dellaprivacy del bambino. Sono cer-ta di aver agito con responsabi-lità ed equilibrio».

Nadia Plucani

Maria Giovanna Forlani (foto Marina)

IL CONSIGLIERE RAGGI (IDV) A TRESPIDI

«Eccessiva quantità di nitratinell’acqua? Servono verifiche»■ «Servono verifiche su pre-senza eccessiva di nitrati nel-l’acqua. Una commissione diesperti valuti se quanto scrit-to dalla rivista “Il Salvagente”corrisponde al vero». Lo chie-de Samuele Raggi, consigliereprovinciale al presidente del-la Provincia Massimo Trespi-di. «Secondo quanto scritto da“Il salvagente” (rivista on linedei consumatori) - dice Raggi- il territorio piacentino é fra i10 territori italiani con la piùalta concentrazione di nitratiin falda. E’ un triste primatoin quanto un’eccessiva pre-senza di nitrati nell’ acqua po-tabile può causare, tra l’altro,metaemoglobinemia e per-tanto questo fenomeno va re-golato. L’esposizione anchebreve ad acqua potabile conun livello di nitrato sopra lostandard sanitario, costituisceun potenziale problema perl’uomo, in particolare per ibambini. Per questo motivochiediamo all’assessore al-l’ambiente Trespidi di indivi-duare un team di esperti che

valuti se quanto pubblicatoda “Il salvagente” corrispondaa verità e, in caso affermativo,che Trespidi si adoperi tempe-stivamente per la risoluzionedel problema».

E COLDIRETTI PLAUDE ALLA DE-ROGA: «SALVATE LE STALLE» Sullaquestione nitrati interviene,da un altro punto di vista, ilmondo agricolo. «Grazie aColdiretti via libera alla dero-ga per l’Italia sui limiti previstidalla direttiva nitrati, che apredi fatto la strada ad una revi-sione delle zone vulnerabilinecessaria per salvare le stal-le tricolori», Così il presidenteprovinciale Luigi Bisi com-menta il sì da parte del Comi-tato nitrati della Commissio-ne europea alla richiesta pre-sentata dall’Italia e volta aconsentire, a determinatecondizioni, il superamentodel limite massimo di 170 chi-li di azoto per ettaro di origineorganica, fino ad un limite di250 chili. «Siamo molto soddi-sfatti per questa deroga - pro-segue - anche perché la nostra

organizzazione, da diversotempo, sta portando avanti unpercorso che “salvi” le stalle i-taliane da questi ingiusti vin-coli». «Ora però - prosegue ilpresidente - vogliamo capireda dover arriva l’impatto del-l’azoto sui terreni. Non è unproblema legato alle nostrestalle, ma è indispensabile fa-re un’analisi completa ancherispetto agli insediamenti ci-vili ed industriali». «E’ unaprima vittoria importante -conclude Bisi - ma dobbiamoriscrivere la normativa affin-chè venga presa in considera-zione la situazione nel com-plesso. Le imprese agricolesono le prime protagonistenel percorso di tutela ambien-tale. Senza agricoltura non cisarebbe territorio; perciò vo-gliamo che la regolamenta-zione sia chiara e attribuiscale giuste responsabilità». Perquesto in collaborazione conMinistero delle Politiche Agri-cole e Ispra (Istituto superioreper la protezione e la ricercadell’ambiente), sono stati av-viati studi per una nuova deli-mitazione delle aree vulnera-bili e per una suddivisione deivincoli sui nitrati anche con leindustrie e gli scarichi dellezone residenziali.

I carabinieri nel cantiere di Mottazianadove è stato ferito il romeno

LIBERTÀSabato 8 ottobre 2011 23

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21Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

PIACENZA - LibertàProvincia LIBERTÀSabato 8 ottobre 2011

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Uccisi dal toro, lutto cittadinoFerriere aspetta di fer-

marsi per dare l’estremosaluto ai due concittadi-ni uccisi dalla furia di untoro. In occasione dei fu-nerali di Sergio Bisi e Fi-lippo Preli, sarà procla-mato il lutto cittadino

[COLUMELLA a pag.30]

Devid salvato a FiorenzuolaNon riusciva più a gioca-

re e neppure a stare inpiedi. E’ la storia di DevidMatei, 5 anni. Oggi è sal-

vo grazie al lavoro di dia-gnosi del cardiochirurgoEttore Pedretti, primario

a Fiorenzuola.

[MENEGHELLI a pag.31]

Mancano

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Cavalli, tocco piacentinoGli abiti di Roberto Cavalli hanno il tocco di u-na piacentina: Elisa Dosi. La 27enne di San Ni-colò lavora nel team di designer dello stilista

[DELFANTI a pagina 28]

■ Il presidente della Fondazio-ne di Piacenza e Vigevano, Gia-como Marazzi, le chiama “signo-re in rosso”, precisando che «inalmeno cinque fondazioni, a li-vello nazionale, sono già statesospese le erogazioni». Le eroga-zioni, per una fondazione, sonola “mission” naturale, la vocazio-ne allo sviluppo economico, cul-turale, territoriale. L’ente di viaSant’Eufemia, negli ultimi cin-que anni, ha erogato 53 milionidi euro, e anche da questo si ca-pisce che la Fondazione, defini-ta dal consigliere provinciale Sa-muele Raggi dell’Idv “il pilastrodi Piacenza”, non vuole sapernedi allinearsi al triste requiem na-zionale che, con il crollo dellebanche in borsa, sta trascinandosul fondo un alto numero dellefondazioni di origine bancaria.

UN PATRIMONIO DA 400 MILIONIDI EURO L’ente piacentino, natonel 1991, si affranca, forte di unpatrimonio totale di 400 milionidi euro, una crescita degli inve-stimenti dell’8,73 per cento e unpatrimonio fruttifero aumenta-to di 33 milioni di euro, con unbalzo di più del 60 per cento dal2005 ad oggi. «Senza le svaluta-zioni legate ad alcuni investi-menti sarebbe stato di 47 milio-ni» precisa Marazzi, al timonedella Fondazione dal 2005. Il rife-rimento è a quello sfortunato in-vestimento, risalente alla prece-

dente presidenza, nelle Funiviedi Folgarida - Marileva e in Aero-terminal, che finì con il procura-re gravi contraccolpi sul bilanciodella Fondazione (oltre a una co-da di contenziosi legali). Così co-me, tra le pagine di dure sceltedell’ente, è il consigliere provin-ciale Marco Bergonzi del Pd achiedere aggiornamenti sull’o-perazione Monte Parma. «Siamoarrivati al closing a luglio, le azio-ni sono state cedute a Banca In-tesa, con solidi patti parasociali»conclude Marazzi, riferendosi auna delle operazioni più delica-te dei suoi mandati, con l’ingres-

so, nel 2008, in banca Monte Par-ma che, in pochi anni, vide ri-dursi del 35 per cento il valoredell’investimento iniziale. Ades-so, insomma, è tempo di guarda-re avanti.

“EX ENEL, ASPETTIAMO SOLO LASOPRINTENDENZA” Il prossimopasso, è palazzo Ex Enel, un pro-getto che potrebbe dare respiroalla Galleria Ricci Oddi. «Appe-na la Soprintendenza di Parma ePiacenza ci dà il suo ok, proce-deremo alla ristrutturazione dipalazzo “Ex Enel” - dice Maraz-zi ai consiglieri provinciali, ieripomeriggio, nella sala consiliare

di corso Garibaldi - Duemilametri quadrati, un investimentoda cinque milioni di euro. vorreidiventasse uno dei più bei siti diPiacenza». Potrebbe essere que-sta l’opera che chiuderà il se-condo mandato di Marazzi, inscadenza nel 2013. Il presidentepassa in rassegna sette milionidi euro di erogazioni. Tra i cin-que settori “scelti”, come già ri-portato da Libertà, la parte delleone è dell’arte, con il 30 percento del “pacchetto”, pari a 2,1milioni di euro. Tra i settori “am-messi”, la famiglia, a cui è statodedicato il dieci per cento delle

erogazioni, pari a 700mila euro.È soprattutto questo a far scatta-re il plauso bipartisan dei consi-glieri provinciali.

“IN FINANZA CI SI BRUCIA E BA-STA” Infine, Marazzi va a pren-dere un aereo lasciando una ri-flessione ai consiglieri. «La fi-nanza - chiude il presidente - èuna di quelle cose dove tutti so-no bravi e nessuno lo è. Lavoroda cinquant’anni, posso direche la finanza è una cosa fasul-la. È assalto, è speculazione. Mava bene a tutti così, se no l’a-vrebbero già fermata».

Elisa Malacalza

Di diversiprogetti si èparlato ierinell’incontro inProvincia con laFondazione diPiacenza eVigevano(foto Lunini)

■ La Provincia e la Fondazione,unite per essere più forti. Due gliobiettivi. Aprire la facoltà di me-dicina e chirurgia in via Palme-rio, nella sede dell’ex ospedalemilitare. E, poi, credere insiemenel progetto di collegamento ve-loce tra Milano e Piacenza. Pro-getto che dovrebbe essere pre-sentato in un ambizioso conve-gno di Trenord, a Piacenza, entrola fine del mese. Sono queste ledue richieste che il presidentedella Provincia, Massimo Trespi-di, ha sottoposto all’attenzione diGiacomo Marazzi, «certo del so-stegno della Fondazione di Pia-cenza e Vigevano».

«APRIAMO LA COLLEZIONE DELLA

FONDAZIONE». Dai consiglieriprovinciali sono arrivate anchealtre sollecitazioni. La prima èquella del consigliere SamueleRaggi dell’Idv. «Si potrebbe allar-gare la collezione artistica dellafondazione, creare mostre, e-sporre i gioielli dell’ente», invita.

«INTERVENIRE SULLE AREE MILI-TARI». Gianluigi Boiardi di Nuovoulivo sollecita, invece, la risolu-zione della questione delle areemilitari. «Undicimila metri qua-drati di terreno - incalza -. Ci tro-viamo di fronte all’area più im-portante di Piacenza, è una ver-gogna non poterla valorizzare». Iconsiglieri Giovanni Cattanei delPdl e Enzo Varani della Lega Nord

chiedono che la Fondazione siimpegni in prima linea nel soste-gno alle difficoltà legate alla crisi.«Nessuna banca locale ha chiusoi rubinetti - dice il primo - eppu-re registriamo ancora un aumen-to delle sofferenze». Pierluigi Ca-minati del Pd invita a continuare

a sostenere la scuola, «in un mo-mento in cui la scuola pubblica èin ginocchio». Filippo Bertolinidel Pdl ha infine ricordato «il ruo-lo fondamentale della Fondazio-ne nello start up delle facoltà uni-versitarie piacentine». AntoninoCoppolino del Pdl, infine, chiede

quale sia «l’incidenza della sen-tenza del 2009 delle Nazioni Uni-te sulla qualifica di enti non pro-fit: incide sulle partecipazioni a-zionarie o la fondazione riesce adimostrare che è un ente nonprofit? È costretta a una fiscaliz-zazione piena? ».

ACCOLTE L’85% DELLE RICHIESTE.Il dato che più riguarda il territo-rio provinciale è quello relativoalle richieste arrivate dalle ammi-nistrazioni, dalle associazioni,dagli enti pubblici e privati. Ed èun dato che, in tempi di crisi,parla da solo. «La Fondazione èvicina al territorio provinciale,penso soprattutto al sostegno pergli asili» interviene GiampaoloFornasari del Pdl, in qualità diprimo cittadino di Pianello. Nelgiro di un anno sono arrivate inFondazione 343 richieste di pro-getti. Accolte, 292.

Malac.

Alcuni momenti dell’incontro in Provincia: sopra,GiacomoMarazzi, presidente della Fondazione di Piacenza eVigevano (foto Lunini)

In Provincia focussu via Sant’Eufemia

Treno veloce per Milano e la facoltàdi medicina:le sfide più ambiziose

«Fondazioni in rosso,non qui»Il presidente Marazzi elenca cifre e progetti: «Il palazzo ex Enel sarà un gioiello»E su Monte Parma: azioni cedute a Banca Intesa con solidi patti parasociali

ANCORA NUBI

Rdb,allarme Cisl:«In 1.100 a casa»E Cavalli chiedeper la Hermann■ (elma) Rdb chiude defini-tivamente i battenti? A lanciarel’allarme è la Cisl nazionale. Invista del vertice nella sede delMinistero dello sviluppo eco-nomico, previsto per martedì,non si fermano le preoccupa-zioni sul colosso centenariopiacentino. Torna ad alzarsil’allarme, che questa volta as-sume toni drastici. La Filca Ci-sl nazionale parla chiaramen-te di un «rischio chiusura Rdb»,pubblicando sul suo sito on li-ne un comunicato dalle pro-spettive per nulla rosee. Que-ste sono ore cruciali. “Lo stori-co Gruppo di Piacenza, 103 an-ni di vita, sta per chiudere i 18stabilimenti in tutta Italia e li-cenziare i suoi 1.100 addetti”dice il comunicato. LucianoBettin, della Filca-Cisl nazio-nale dice che «La Rdb ha indi-cato il 14 novembre quale datautile per l’approvazione delpiano di risanamento, una da-ta che comunque ci sembratroppo lontana dal 13 maggio,quando è partito il piano di ra-zionalizzazione finanziaria».

Anche per gli ex lavoratoriHermann, messi in cassa inte-grazione straordinaria nei gior-ni scorsi, si schiera il sostegnodegli amministratori. «Più dianno fa, nel luglio 2010, l’As-semblea legislativa approvavauna risoluzione nella quale siimpegnava la Giunta regionalea sostenere i lavoratori dellostabilimento Hermann di Pon-tenure, dopo che la proprietàaveva annunciato la delocaliz-zazione degli impianti. Ora chela ditta si accinge a chiuderedefinitivamente lo stabilimen-to in questione, quali iniziati-ve ha assunto l’esecutivo diviale Aldo Moro nella direzio-ne indicata? ». È quanto chie-de Stefano Cavalli (Lega nord)in un’interrogazione per sape-re dalla Regione come «intendaattivarsi al fine di tutelare i la-voratori penalizzati da insanedecisioni aziendali». Quelladella Hermann, segnala in pro-posito il consigliere del Carroc-cio, non è l’unica situazione asuscitare preoccupazioni aPontenure il cui territorio «ri-sulta pesantemente investitodagli effetti della crisi e da ma-novre speculative con conse-guenze catastrofiche sul pianooccupazionale».

DALLA FONDAZIONE PIACENZA ALLA FONDAZIONE SUD

«Soldi per riqualificare il Sud»:la Lega contesta la decisione■ (elma) Nel mirino della Le-ga Nord, la partecipazione del-la Fondazione di Piacenza e Vi-gevano alla Fondazione Sud.«Creare un fondo per il Sud eraproprio necessario? C’è unqualche obbligo normativo?Chiedo se non si potesse evita-re» interviene il consigliere pro-vinciale Thomas Pagani dellaLega Nord.

«Quello della FondazioneSud era stato un accordo rag-giunto per l’istituzione di unfondo da 320milioni di euro -

replica il presidente GiacomoMarazzi - Abbiamo versatoquattrini e, tuttora, ogni annocontinuiamo a girare una quo-ta di investimento all’ente. Do-vrebbe consentire una riqualifi-cazione territoriale, portare a-vanti dei progetti. Speriamoche questi soldi diano frutto».

I contributi versati dalla Fon-dazione di Piacenza e Vigevanoprovengono da accantonamen-ti previsti dalla normativa. Co-stituita nel 2006, la FondazioneSud è il frutto di un protocollo

d’intesa per la realizzazione diun piano di infrastrutturazionesociale del Mezzogiorno firma-to nel 2005 dall’Acri e dal Fo-rum del Terzo settore, un’al-leanza strategica ed innovativatra i due mondi delle Fondazio-ni e del volontariato a favoredella parte più debole del Pae-se. La Fondazione di Piacenza eVigevano ha aderito con altre85 Fondazioni al progetto, de-stinando gli accantonamenti exart. 15 della legge 266 del 1991già effettuati e contabilizzaticome “indisponibili”. In parti-colare, sono stati versati gli “ac-cantonamenti” effettuati dall’e-sercizio 2000 al 2004, pari ad unimporto complessivo di1.688.913 euro.

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22 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

PIACENZA - Cronaca

la provincia La Cronacadi Piacenza

[email protected] 8 OTTOBRE 2011

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«Il periodo compreso tra il 2008e il 2010 si può tranquilla-mente definire il peggior mo-

mento finanziario degli ultimi 50 an-ni. Le fondazioni sono oggi le signo-re in rosso: 4 o 5 addirittura sospen-deranno le erogazioni a causa dellacrisi. La fondazione di Piacenza e Vi-gevano, nonostante le difficoltà eco-nomiche, è riuscita a chiudere il bi-lancio in positivo, con addirittura unincremento del patrimonio».

Giacomo Marazzi, presidente dellafondazione di Piacenza e Vigevanodal 2005, torna a far visita al Consi-glio provinciale dopo quasi sei annidall’ultima audizione. Sotto braccio iconti dell’ente di via Sant’Eufemia(registrati dal 1 gennaio 2005 fino al2011, con qualche previsione estesafino a dicembre). «La crisi in atto,iniziata ormai nel lontano 2007, èprofonda e non ha risparmiato nes-suno - ha detto di fronte all’assem-blea di via Garibaldi - ma l’ente èriuscito a mantenere saldo il bilancioe di conseguenza le erogazioni sonostate garantite, con addirittura un in-cremento di patrimonio. Sia nel 2009che nel 2010 la fondazione ha conti-nuato a erogare le stesse cifre, man-dando a patrimonio una porzioneimportante di fondi. Ricordo che aoggi il patrimonio complessivo si ag-gira intorno ai 400 milioni di euro».

Diversi i settori di intervento dellaFondazione, con circa sette milionidi euro di erogazioni nel 2010 e mol-ti progetti realizzati. Cinque sono gliambiti rilevanti: arte, attività e beniculturali (2,1 mi-lioni di erogazionipari al 30%), edu-cazione, istruzionee formazione (1,75milioni pari al25%), r icercascientifica e tecno-logica (840milaeuro pari al 12%),assistenza agli an-ziani (770mila eu-ro pari all’11%),beneficenza e vo-lontariato (770mi-la euro pari all’11%). Per i settori“annessi”, famiglia e altri ambiti, icontributi concessi sono stati pari a770mila euro (11%). Ancora qualchedato: dal 1991 a oggi le risorse stan-

«Fondazioni, le signore in rossoMa a Piacenza il bilancio è positivo»

Giacomo Marazzi, presidente della Fondazione Piacenza e Vige-vano, in Consiglio provinciale soddisfatto nonostante la crisi.Pagani (Lega): «Gli investimenti devono rimanere sul territorio»

ziate per Piacenza ammontano a 110milioni di euro; negli ultimi 5 annisono state 53 milioni. All’ente Pro-

vincia in partico-lare dal 1992 so-no stati destinati2 milioni di euro.

«Tra le opera-zioni più sfortu-nate degli ultimianni - ha conti-nuato Marazzi -va ricordato l’in-vestimento nelleFunivie di Folga-rida-Marileva e inAeroterminal Ve-nezia Spa. I disse-

sti sofferti da entrambe le societàhanno procurato inevitabili contrac-colpi sul bilancio dell’ente di viaSant’Eufemia». Non va dimenticato,infine, che a Piacenza nel 2010 è an-

dato l’88% delle erogazioni, a Vige-vano il 12% (corr ispondente a840mila euro).

«L’Amministrazione provinciale -ha ricordato all’assemblea il presi-dente della Provincia Massimo Tre-spidi - deve affrontare due sfide. Laprima è la nascita a Piacenza del cor-so di laurea in medicina e chirurgia:si tratta di un progetto che si sta defi-nendo con l’università di Parma; ilsecondo è il collegamento di qualitàe veloce tra Piacenza e Milano. Sonosicuro che in entrambi i casi la Fon-dazione di Piacenza e Vigevano saràal fianco dell’ente di via Garibaldi».

«Sarebbe utile ripetere questo in-contro di sintesi una volta all’anno -ha detto il consigliere Samuele Raggi(Idv) in apertura di dibattito in aula- dal momento che la Fondazionesvolge un’azione fondamentale perPiacenza». A chiedere spiegazioni,

meglio rassicurazioni, sull’ingressodifficoltoso della Fondazione inMonte Parma (iniziativa che risale al2008) è stato invece il capogruppodel Pd Marco Bergonzi. «Dopo l’ope-razione con Banca Intesa - ha ribat-tuto Marazzi - si apre uno scenarionuovo. Aspettiamo di vedere cosasuccede». «L’auspicio è comunquequello di vedere un rapporto piùstretto tra le istituzioni, Provincia inprimis, e la Fondazione di Piacenza eVigevano - ha aggiunto ancora ilconsigliere d’opposizione - come an-tidoto verso la crisi in corso. Pensoad esempio al sostegno alle imprese,che potrebbe essere di estrema attua-lità». «Ci sono 11 mila metri quadratidi aree militari a Piacenza - ha fattopresente Gianluigi Boiardi (Insiemeper un nuovo Ulivo) ancora dai ban-chi dell’opposizione - bisognerebbeforse avviare un discorso volto a va-lorizzare una ricchezza così impor-tante».

«Cosa può fare la Fondazione peril territorio? - si è chiesto GiovanniCattanei (Pdl) dai banchi della mag-gioranza - forse sostenere le banchelocali e continuare a dare ossigenoalle iniziative culturali». «Spero - harilevato infine Filippo Bertolini (Pdl)- che la Fondazione possa dare unamano all’apertura del nuovo corso dilaurea piacentino, quella di medicinae chirurgia, di cui tanto si parla inqueste settimane».

Di altro tenore è stato invece l’in-tervento del capogruppo della LegaNord Thomas Pagani, che ha affron-tato la questione dei contributi versa-ti dall’ente di via Sant’Eufemia allafondazione per il Sud, ente che datempo indirizza i proventi del patri-monio alla promozione e al sostegnodello sviluppo economico e socialedell’Italia meridionale. «Vorrei sapere- ha detto l’esponente del Carroccio- quali progetti verranno realizzaticon i fondi concessi alla Fondazionedel Sud; gli investimenti dovrebberoforse rimanere sul territorio».

Lisa Ramenzoni

«Palazzo ex Enel:Lavori entro 2 anni»

(lr) «Entro due anni - ha annun-ciato il presidente della Fonda-zione di Piacenza e VigevanoGiacomo Marazzi - partirà la ri-strutturazione dell’ex palazzoEnel in via Santa Franca, checonsentirà di realizzare il pro-getto di ampliamento della Gal-leria Ricci Oddi. Quando le Bel-le Arti concederanno il via libe-ra, atteso da anni, inizierà l’in-tervento che sarà finanziatocon 5 milioni di euro. Mi augu-ro che possa diventare uno deipiù bei siti di Piacenza».(In foto la sede della Fondazio-ne di Piacenza e Vigevano)

A pochi giorni dal tavolo ministeriale sulla sorte dell’a-zienda Rdb, Filca Cisl interviene sulla delicatissima situa-zione della realtà piacentina. «Nel silenzio degli organi diinformazione nazionali 1100 famiglie in tutta Italia stan-no vivendo momenti drammatici. Lo storico GruppoRdb di Piacenza, 18 stabilimenti in tutta Italia, uno deimaggiori produttori italiani di laterizi e prefabbricati, stainfatti per gettare la spugna e licenziare i suoi 1100 di-pendenti. In un colpo solo si annullano così 103 anni distoria e soprattutto si scrive la parola fine su uno dei fioriall’occhiello del panorama economico ed industriale ita-liano. Per la Rdb si è trattato di un vero stillicidio iniziatoquattro anni fa, quando gli addetti del Gruppo erano ben1500. Il fatturato dell'azienda è passato dai 420 milioni dieuro del 2008 ai 200 del 2010, e gli stabilimenti sono di-minuiti da 24 a 18. Una débacle che non si può addebita-re solo alla crisi ma anche alle decisioni unilaterali e allescelte sbagliate delle tre famiglie storiche che gestisconol'azienda dal 1908. Martedì 11 ottobre alle 14:30 si terràun vertice al ministero dello Sviluppo Economico tra irappresentanti del Mise, i vertici del Gruppo e i sindacatidi categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil nazionalie dei territori interessati. Nei giorni scorsi si è riunito ilcoordinamento delle Rsu del Gruppo, che ha valutato inmaniera pesantemente negativa gli atteggiamenti e tuttele azioni messe in atto unilateralmente dall’azienda anche

in queste ultime settimane, in netto contrasto con gli im-pegni e gli accordi presi di fronte al ministero dello Svi-luppo Economico. Si è inoltre contestata la mancata pre-sentazione del piano industriale, più volte richiesto e datempo atteso. Inoltre non convince i sindacati l’esito del-l’assemblea del patto di sindacato della Rdb, riunitosi aluglio, che ha dato il via libera alla proposta di Sacci Spa,che ha garantito il rafforzamento patrimoniale della so-cietà.

Luciano Bettin, della Filca-Cisl nazionale ha sottoli-neato che “Rdb ha indicato il 14 novembre quale datautile per l’approvazione del piano di risanamento, unadata che comunque ci sembra troppo lontana dal 13maggio, quando è partito il piano di razionalizzazione fi-nanziaria. A proposito del piano di risanamento sarannocomunque richiesti al ministero dello Sviluppo Economi-co maggiore autorevolezza, impegno concreto e accelera-zione dei tempi per affrontare incisivamente la situazionein essere, invitando nel contempo la stessa istituzione aintraprendere, se necessario, decisioni drastiche quali ilcommissariamento o altre iniziative utili allo scopo. All’a-zienda viene chiesto il rispetto degli impegni presi, garan-tendo l’integrità del gruppo e l’assenza di interventi suglistabilimenti, fino alla discussione di un piano industrialecredibile. Laddove si concretizzassero manovre contrarieagli impegni, le stesse saranno fermamente contrastate”».

Rdb, Filca Cisl: «Serve un’accelerazione Al più presto un piano industriale credibile» «Rdb e Hermann:

dov’è la Regione?»«Prima è stata la volta dellaHermann, poi dello stabilimentoRdb. Non sembra volersi arre-stare la sfortuna di Pontenure -dichiara Stefano Cavalli, consi-gliere regionale della Lega Nord- schiacciata sia dalla crisi, siada scelte dirigenziali quantomeno discutibili. Il bilancio intermini social i si prospettadrammatico: numerosi lavora-tori, una volta esauriti gli am-mortizzatori sociali, si ritrove-ranno disoccupati, in un conte-sto economico-occupazionaleche lascia poche speranze.Confido che gli incontri in pro-gramma presso il ministero dellavoro diano i loro frutti ma nelfrattempo ho presentato un’in-terrogazione con la quale chie-do alla Giunta quale ruolo abbiagiocato finora e come intendaadoperarsi a tutela dei lavorato-ri».

Cavalli (Lega)

Arriva il depliantinformativoRiprendono i lavori del tavoloprovinciale di confronto controla violenza sulle donne. Prestonelle farmacie, nelle caserme,negli uffici dell’Ausl e sulle scri-vanie dei medici di base arri-verà un volantino utile per leemergenze al femminile. «Il de-pliant - ha detto l’assessore allePolitiche sociali Giampaolo Galli-ni - sarà pronto entro novem-bre, quando a livello nazionalericorre la giornata contro la vio-lenza sulle donne. Presto inol-tre potrebbero partire corsiinformativi per gli operatori».Il tavolo, nato sotto la guida del-la precedente Amministrazioneprovinciale, è composto da Co-mune di Piacenza, Comune diCastelsangiovanni, Comune diFiorenzuola, Ausl, Provincia,consigliera di parità, polizia, ca-rabinieri, Telefono rosa e asso-ciazione “Il pane e le rose”.

Violenza sulle donne

In alto Marazzi e Trespidi. Sopra maggioranza e opposizione durante il Consiglio riunito ieri

TRESPIDI A MARAZZI«Due sfide: il corso di laurea in medicinae il collegamento veloce per Milano»

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23Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

PIACENZA - Cronaca

La Cronaca cittadina DOMENICA 9 OTTOBRE 2011

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Il segretario del Partito emocrati-co Vittorio Silva lo scandisce achiare lettere: «I circoli hanno

espresso un orientamento netto: ilcandidato per le prossime elezioniComunali deve essere espressionedel partito, che ha tante risorse inter-ne. Ed ha detto chiaramente che gliaministratori vantano titoli di meri-to».

Ieri mattina, insieme con Silvio Bi-sotti, Giorgia Veneziani e Laura Da-metti, Silva ha ribadito i passaggi cheporteranno alle prossime elezioniComunali. A partire dall’atto impor-tantissimo di martedì prossimo 11ottobre in cui i circoli stessi propor-ranno i nomi.

In quella sede scaturirà una rosa di“papabili” verrà poi esaminata dal

Comune, l’Api vara la «linea critica»Marippi coordinatore: «Elezioni,Terzo Polo con un suo candidato».Polemica con il Pd

Su Radiopadania esplode il caso MalobertiAlcuni militanti telefonano e lo contestano.Ospite anche Polledri: «Servono scelte coraggiose»

L’Api è pronta a varare la linea criti-ca nei confronti dell’amministrazionecomunale, operazione strategica dismarcamento dal centrosinistra in vi-sta delle prossime elezioni. Nel giornoin cui viene riconfermato coordinatorecittadino di Alleanza per l’Italia nel-l’ambito del congresso che si è tenutonella sala del Quartiere 3 (via Martiridella Resistenza), Marco Marippi an-nuncia il via della nuova fase «già apartire da domani in Consiglio comu-nale». C’è poi un motivo in più perscommettere su un’azione tutt’altroche morbida nei confronti della giuntaReggi da qui in avanti. All’assembleadi ieri mattina, oltre agli altri esponen-ti Api (Flavio Antelmi, Fabrizio Fai-mali e Giampaolo Crespoli), erano sta-ti invitati tutti i partiti politici: c’erano

Il caso Maloberti esplode perfino su Radio Padania. Com-plice la presenza del deputato piacentino della Lega NordMassimo Polledri, ieri mattina il consigliere provinciale e di-versi militanti del Carroccio piacentino hanno telefonato intrasmissione intervenendo in un dibattito inizialmente incen-trato sulla situazione politica nazionale.

Alcuni militanti leghisti piacentini sono stati autori di inter-venti piuttosto piccati nei confronti del consigliere provincia-le che una decina di giorni fa è stato condannato a un annoper truffa ai danni dello Stato in relazione alle quote latte. La

decisione di non dimettersi dal Consiglio provinciale ha pro-vocato non poche polemiche dentro la Lega, ma anche all’in-terno della coalizione di maggioranza (il presidente della Pro-vincia Massimo Trespidi lo aveva di fatto invitato a fare unpasso indietro). E così ieri alcuni padani hanno approfittatodei microfoni di Radio Padania per esternare il proprio di-sappunto. C’è chi ha parlato addirittura di «comportamentoscandaloso da parte di chi ricopre un incarico pubblico». Eattacchi sono stati rivolti anche alla segreteria provinciale rea,secondo alcuni intervenuti, di averlo sempre difeso. In studio

ha poi chiamato anche lo stesso Malobert che ha lasciato indiretta il proprio numero di cellulare invitando a contattarlo«per chiarire una vicenda che rappresenta una battaglia ideo-logica».

Tutto sommato diplomatico l’intervento di Polledri che,pur non citando mai Maloberti, si è limitato a riflettere sulfatto che «la Lega Nord dovrebbe essere il partito degli onestie come tale dovrebbe comportarsi. Occorrerebbero scelte ge-nerose volte al bene del partito». Il pressing continua.

(mp)

Reggi: «Condono?Sarebbe immorale»

«La carenza di risorse sta mettendoin crisi il sistema di Protezione civile,il Governo già da qualche anno nonha più contribuito a finanziare il fon-do destinato alle Regioni. Chiediamoquindi una maggiore attenzione daparte del governo per le fasi di pre-venzione, previsione e preparazioneall’emergenza, fasi che non possiamopensare che siano lasciate sole pertroppo tempo senza le adeguate ri-sorse».

La denuncia è arrivata dal Vicepresidente Anci e sindaco di Piacen-za, Roberto Reggi da Brindisi nel suointervento al VII convegno nazionalesulla Protezione civile dove ha parla-to dei Gruppi comunali come di unaesperienza originale del volontariatonell’ambito del sistema nazionale di

protezione civile “Codice rosso”. «Bi-sogna puntare sulla formazione e ad-destramento dei Gruppi che fuoridall’emergenza possono svolgere atti-vità di prevenzione e monitoraggiodel territorio mentre nella fese diemergenza svolgono un ruolo fonda-mentale per la partecipazione dei cit-tadini nelle fasi di difesa del territo-rio». Ma Reggi ha aggiunto che biso-gnerebbe potenziare i Gruppi comu-nali e intercomunali di Protezione ci-vile, un obiettivo che dovrebbe diven-tare un impegno a livello nazionale.

Il sindaco di Piacenza si è detto in-fine contrario a un’ipotesi di nuovocondono: «Se si facesse sarebbe im-morale, una vera e propria istigazionea delinquere, un ulteriore attacco alleistituzioni».

comitato dei saggi per una scrematu-ra che dovrà condurre alla scelta de-finitiva del candidato per le primariedi coalizione. I nomi che circolanosono ormai noti: gli attuali assessori

Silvio Bisotti, Vittorio Silva, Laura Dametti e Giorgia Veneziani

Da sinistra: Elena Torri, Marippi, Gianpaolo Crespoli e Fabrizio Faimali

comunali Francesco Cacciatore, Pao-lo Dosi, Katia Tarasconi e Anna Ma-ria Fellegara. Quanto a Marco Maz-zoli, docente universitario della Cat-tolica viene sponsorizzato dalla cor-

rente interna dei “mariniani”. Non ènemmeno escluso che possano spun-tare nuovi nomi nei prossimi giorni.

Il segretario ha poi informato chele primarie di coalizione dovrebberotenersi a gennaio. «Con i partiti dellacoalzione definiremo una corniceprogrammatica comune e le regoledella consultazione. Voglio ricordare- ha rimarcato Silva - che le candida-ture potranno essere presentate se-condo un doppio binario, dai partitidel centrosinistra secondo regoleproprie e da gruppi di elettori di cen-trosinistra attraverso la raccolta di uncerto numero di firme a sostegno an-cora da fissare». Finora il Pd ha in-contrato le forze politiche dell’attualecoalizione in comune: Sinistra e Li-bertà, Idv e Rifondazione Comuni-

Marco Marippi, coordinatore Api

Il sindaco Roberto Reggi

«Il candidato sarà un iscritto Pd» Il segretario Silva presenta il percorso.Martedì i primi nomi nei circoli«Si lavora per fissare il perimetro della coalizione».Primarie a gennaio

Per tre notti

A1, chiuso bivio tra l’A21 e uscitaPiacenza sudSull'A1 Milano-Napoli per trenotti consecutive, da domani amercoledi' 12 ottobre, dalle22 alle ore 5, sarà chiuso il bi-vio d’interconnessione conl’A21 e l’uscita di Piacenza sudper chi proviene da Bolognaper lavori di pavimentazione. Inalternativa, chi è diretto sul-l’A21 potrà uscire a Fiorenzuo-la ed immettersi nel Bivio A1-A21 oppure uscire a Piacenzanord e rientrare dalla stessastazione in direzione Bologna.Chi, invece, è diretto a Piacen-za città, potrà uscire a Piacen-za nord.

rappresenti dell’Udc (Bruno Cassina-ri), del Fli (Daniele Gardi), del Pdl(Carlo Mazzoni). C’era perfino GianiD’Amo (Piacenza Comune). Non si è

visto nessuno, invece, del Pd, partitoperno della coalizione di maggioranzadi cui Api formalmente fa ancora par-te. Una circostanza, questa, che ha in-

dispettito, e non poco, i “rutelliani”.Questo il commento di Elena Torri,coordinatrice regionale di Api: «E’ sta-to un buon dibattito, dispiace solo chenon sia stato presente il partito dimaggioranza di questa città. Un parti-to che nasce e si sviluppa dovrebbe es-sere salutato da tutti con favore». Il ca-pogruppo in Consiglio Crespoli ha giàfatto sapere che sta affilando le armi invista della seduta consigliare di lunedì.

Polemiche a parte, nel suo interven-to Marippi ha ricordato l’attività delpartito. «Il gruppo consigliare è natonel febbraio 2011, l’attività a livellocittadino è stata intensa, abbiamo invi-tato tre esponenti nazionali (Tabacci,Lanzillotta e Vernetti) a parlare di te-matiche concrete, perché in questomomento occorre trovare soluzioni se-rie ai problemi reali». Corposo poi l’a-spetto legato al locale, con Api cheprende le distanze dal comitato per laPertite: «Noi abbiamo il coraggio didirlo - ha spiegato Marippi - l’esito delreferendum lo sappiamo leggere tutti:il 33% ha votato a favore, gli altri nonlo sappiamo. Alla Pertite, però, non sipotrà fare semplicemente un parcopubblico pagato con soldi pubblici. LaPertite è oggetto di scambio con la Di-fesa. Solo in parte potrà essere realiz-zato qualcosa di pubblico».

Quanto alle elezioni comunali dellaprossima primavera, il percorso apparechiaro: «Andremo con il Terzo polo econ un nostro candidato. L’Udc lo re-clama? A noi interessa trovare la per-sona giusta: trasparente, competente,umile, innovativa come Steve Jobs eaperto alla internazionalizzazione e ga-rantire di curare oltre alle opere il bel-lo. Abbiamo fatto tante opere, ma nonabbiamo curato il bello, questa è unacritica all’amministrazione. Da lunedìcominica una nuova fase, la fase criticache ci porterà alle elezioni con un no-stro candidato. Continueremo a garan-tire una maggioranza, ma marcheremouna differenza per dire che anche aPiacenza esiste una terza via».

(mapo)

sta. «Si è concordato di proseguirecon un percorso condiviso». E questoanche con l’Italia dei valori che purelì’altro giorno ha firmato il sostegnoal movimento civico di UmbertoFantigrossi “Piacenza che vorrei”.

«Nelle ultime assemblee dei circoli- ha proseguito Silva - è emersa l’at-tesa per un candidato espressione di-retta del Pd, non c’è ragione che ilprescelto non sia un nostro iscritto.Rispetto la candidatura di Mazzoli,ma non risponde a questo orienta-mento». Ha chiuso Bisotti: «Dobbia-mo trovare il candidato che ci con-senta di vincere e lo faremo alla lucedel sole, non in stanze segrete macon la discussione pubblica».

Marcello [email protected]

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24 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

PIACENZA - Libertà

Cronaca di Piacenza

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■ Il Partito democratico av-verte i suoi: «Chi tra i nostri i-scritti intende proporre unacandidatura a sindaco di Pia-cenza per le elezioni del 2012lo può fare nel corso delle as-semblee di martedì prossi-mo. Sostenere qualcuno al difuori del partito nelle prima-rie di coalizione del prossi-mo gennaio sarebbe sgrade-vole, una violazione degli im-pegni che tutti ci siamo pre-si. Per questo non credo cheavverrà».

Il segretario provincialeVittorio Silva (affiancato daSilvio Bisotti, Laura Damettie Giorgia Veneziani) ha par-

lato chiaro. E ogni riferimen-to al gruppo di persone chesta proponendo il docentedella Cattolica Marco Mazzo-li non è casuale.

A costoro, tra i quali spic-cano alcuni dirigenti di vialeRisorgimento, è arrivato an-che un altro messaggio mol-to esplicito: «Gli iscritti nelcorso delle ultime assembleehanno detto a larghissimamaggioranza che il nome o inomi che il Pd deve avanza-re per le Primarie di coalizio-ne devono essere trovati alnostro interno, abbiamo lerisorse, le capacità e le per-sone adatte, non solo tra gli

attuali amministratori, chepure hanno fatto molto be-ne». E anche in questo caso,il ritratto non porta assoluta-mente al nome di Mazzoli,che non è iscritto al Pd. Mache comunque sarà propo-sto nel corso delle assembleedi martedì prossimo.

E proprio in vista di questoattesissimo appuntamento(si riuniranno in contempo-ranea i quattro circoli citta-dini) i vertici provinciali de-mocratici hanno voluto faremassima chiarezza, alla lucedella situazione che si è crea-ta negli ultimi giorni.

E oltre a quella relativa a

Mazzoli, Silva ha voluto pre-cisare bene i contorni diun’altra situazione che po-trebbe suscitare qualche po-lemica: il segretario provin-ciale dell’Idv, Sabrina Freda,risulta tra i promotori di unapotenziale lista civica, Pia-cenza che vorrei, di ispirazio-ne ecologista e di area chia-ramente centrosinistra. «Hoparlato con i partiti che so-stengono l’attuale ammini-strazione Reggi – ha detto ilsegretario – ossia Rifonda-zione comunista, Sel e Italiadei valori. Proprio SabrinaFreda mi ha detto, al pari de-gli altri, che condivide il per-

corso che ci siamo dati, hapreso l’impegno di lavorarecon noi per fissare le regoledelle Primarie di gennaio escrivere il programma dellacoalizione. Quindi io sonotranquillo». L’ipotesi è che laFreda possa fungere da col-legamento privilegiato con lanascente civica. Anche se, almomento, quella che inte-ressa di più al Pd sembraquella di Gianni D’Amo:«Con lui c’è una possibilità didialogo naturale, è un uomodi centrosinistra, vedremo seci saranno le condizioni perstare assieme. Vale per lui,ma anche per tutte le altre ci-

Api verso le urne in smarcamento dalla maggioranzaMarippi segretario cittadino: «Al voto nel Terzo Polo. Pertite, no demagogia. In città poca cura per il bello»

Da sinistra,Silvio Bisotti,Vittorio Silva,Laura Dametti e Giorgia Veneziani (foto Cravedi)

Silva:«Il nostro candidatodeve essere iscritto al Pd»Il partito verso le primarie di coalizione a gennaio. Il segretarioavverte i fan di Mazzoli e manda segnali distensivi a Idv e civici

viche che nel frattempo si af-facceranno e con cui voglia-mo dialogare. I confronti cheabbiamo avuto con le asso-ciazioni di categoria, di vo-lontariato e di carattere so-ciale ci hanno confermatoche la città riconosce i gran-di meriti dell’amministrazio-ne uscente e ripone in noi u-na grande fiducia per prose-guire con questo importan-tissimo lavoro. Anche per ri-spetto nei loro confronti ab-biamo deciso di seguirequesto percorso magari piùlungo e faticoso, ma traspa-rente e coinvolgente».

Michele Rancati

■ (mir) Marco Marippi è statoeletto segretario cittadino di Al-leanza per l’Italia, il partito fon-dato da Francesco Rutelli che dadiversi mesi si sta strutturandoanche nella nostra città. E il gio-vane consigliere comunale nonha perso tempo a lanciare la lun-ga volata verso le comunali del2012, mandando anche qualchemessaggio “minaccioso” allamaggioranza di cui formalmentefa ancora parte.

«Da lunedì si cambia anche inaula – ha affermato – dove aprire-mo una fase di critica: non ab-bandoneremo la maggioranza,ma valuteremo ancora con mag-giore attenzione i provvedimentiche arriveranno. E’ giusto marca-re una differenza su quegli aspet-ti che non ci vedono concordi, sucui lanceremo le nostre idee chepoi entreranno a far parte delprogramma elettorale. A livellolocale, ad esempio, siamo i soli aparlare chiaro sulla Pertite: quel-l’area non è del Comune, se lo di-venterà non potrà essere esclusi-vamente a parco perché non cisono i soldi per pagarla e mante-nerla. Sarà oggetto di una tratta-tiva con la Difesa, che prevedeanche la riqualificazione dell’a-rea ex arsenale, non meno im-portante visto che ospita il Polodi mantenimento pesante in cuilavorano molte persone. Alla Per-tite si potrà realizzare un parconella misura in cui ci sarà la di-sponibilità di soldi pubblici. Suquesto e su altri temi vogliamo i-niziare a dire più chiaramente al-

la città che esistono anche l’Api eil Terzo polo».

La presa di distanza dalla giun-ta Reggi inizia dai lavori pubblici:«In questi anni si è fatto molto –ha detto il neo-segretario – ma siè dimenticato il “bello”, ossiaquella parte estetica a beneficiodei cittadini e di chi arriva a Pia-cenza. Ma questo è solo un e-sempio, ne potremmo fare anchealtri: anche per questo è giustolanciare le nostre idee».

Ma il Terzo polo si presenteràcon una sola lista? «Il percorso

che vogliamo seguire è comune –ha risposto Marippi – e anche sepoi tutte le strade sono possibili,oggi c’è una forte possibilità dipresentarsi uniti con un candida-to condiviso. L’Udc lo reclama? Vabene, purchè sia vincente, tra-sparente, competente, umile einnovativo: vogliamo qualcunoche sappia vedere il futuro comeSteve Jobs, non importa a chepartito apparterrà. Per adessonomi non ne facciamo, ma le al-ternative non mancano. Siamocerti di poter ottenere un grande

risultato. Anche perché – ha pro-seguito - in questo momento dicrisi economica e morale delPaese occorre parlare dei proble-mi veri della gente, cercando ditrovare soluzioni serie. Il bipola-rismo ha fallito, noi crediamo dipoter essere quell’elemento lopuò scardinare definitivamente».

Ai lavori hanno presenziato ireferenti locali dell’Api (FabrizioFaimali, Gianpaolo Crespoli eFlavio Antelmi) e la segretaria re-gionale Elena Torri. «Sono moltosoddisfatta del dibattito e dei te-

mi emersi – ha commentato que-st’ultima – il movimento a Pia-cenza cresce molto bene, avremograndi soddisfazioni perché sia-mo davvero a contatto con le esi-genze dei cittadini. Ringraziamotutti i colleghi di altri partiti chesono passati a salutarci, anche sedevo notare l’assenza del Pd: e-rano stati invitati, evidentemen-te non hanno ritento opportunopassare anche solo per pochi mi-nuti. Forse credono davvero diessere autosufficienti, il nostrosuccesso li farà ricredere».

■ (mir) Il congresso cittadi-no dell’Api ha visto la parteci-pazione dei rappresentanti diforze politiche locali. Denun-ciata con rammarico l’assenzadel Pd, i dirigenti di Api hannomolto apprezzato la presenzadi Carlo Mazzoni per il Pdl e Gianni D’Amo per Piacenzaco-mune. Non potevano mancare poi le altre due gambe del Ter-zo polo: Daniele Gardi per Fli e Bruno Cassinari dell’Udc. Que-st’ultimo ha confermato che il percorso per l’unità centristaproseguirà, ma ha lasciato la porta aperta al confronto con tut-ti gli altri partiti. Tranne due. «Il bipolarismo italiano – ha affer-mato – è fallito. In ambito locale non dobbiamo riprodurre glischemi nazionali dividendoci tra berlusconiani e antiberlusco-niani, ma occorre confrontarsi partendo dai progetti e dallaqualità, dall’autorevolezza e dalla competenza amministrativadelle persone che si candidano per governare la nostra città. Lenostre uniche pregiudiziali politiche riguardano quelle forma-zioni estremiste come Rifondazione e Idv che hanno una lineaincompatibile con la nostra». Parole che confermano che l’Udccontinua a guardare anche verso il centrodestra, con cui con-divide l’esperienza al governo della Provincia. Un minacciaconcreta per l’unità del Centro e la lista unica del Terzo polo.

Veti solo a sinistra

L’Udc:«Dialoghiamocon tutti,ma non con

Rifondazione e Idv»

▼DECISIONE DEL GIP

Tangenti a Parma:Tarana resta in cella■ Inchiesta tangenti a Par-ma: sono state bocciate dalgiudice per le indagini preli-minari le richieste dei difen-sori di Mauro Tarana e Anto-nio Martelli, i due imprendi-tori coinvolti nel giro di maz-zette e regali a favore dell’as-sessore comunale ai Servizieducativi, Giovanni Bernini.Tarana, ex amministratoreunico di Parma Multiservizi(gruppo Copra) è rinchiusonel carcere della Dozza a Bo-logna, mentre Martelli avevaottenuto fin dal giorno delarresti, il 26 settembre scor-so, i domiciliari. Entrambi a-vevano deciso di risponderealle domande del gip duran-te l’interrogatorio di garan-zia: nella stessa occasione idifensori avevano presenta-to la richiesta affinché fosserevocata o sostituita la misu-ra cautelare, ma il gip ha re-spinto le richieste.

Da sinistra,Elena Torri (segretaria regionale Api),Marco Marippi (neosegretario cittadino Api),Gianpaolo Crespoli (consigliere comunale Api)e Fabrizio Faimali (coordinatore provinciale Api) (foto Cravedi)

LIBERTÀDomenica 9 ottobre 201116

Page 25: rassegna del 10-10-2011

25Rassegna Stampa Emilia Romagna del 10 - 10 - 2011

PIACENZA - Libertà

SINDACATOUnione generale del lavoro,nuova sede in via Trento

■ Chiamarla già lista civicanon è corretto, ma che la pro-spettiva sia quella elettorale ènelle cose. Del resto tra gli obiet-tivi che “Piacenza che vorrei” sipropone c’è il «ribaltamento del-la macchina comunale che è ilposto dove se avremo successoandremo a finire». Parola di Um-berto Fantigrossi, che ieri pome-riggio ha tenuto a battesimo lacreatura di cui è il principale pro-motore chiarendo innanzituttoche «non è una lista come forma-zione elettorale che parte in op-posizione ai partiti esistenti, siparte piuttosto dall’obiettivo dicambiare questa città avendo co-me motore i cittadini».

Nella sala di via Bruno la pri-ma di riunioni pubbliche che concadenza bi-settimanale tocche-ranno i vari capitoli della vita am-ministrativa. Si è iniziato con igiovani e le loro aspettative, tra15 giorni si parlerà di salute e ser-vizi sociali, e così via. Un’«assem-blea permanente», come la chia-mano i civici”, da cui si conta difar uscire il programma da por-tare alle comunali della primave-ra prossima. Sottoscritto da chi,oltre che da “Piacenza che vor-rei”? Dall’Italia dei valori che ieriall’incontro era presente in forzecon in prima fila il segretario pro-vinciale Sabrina Freda, l’ex par-lamentare Pierluigi Petrini (giàLega Nord e già Pd) e il consiglie-re provinciale Samuele Raggi?

Freda, che è tra i tredici firma-tari della dichiarazione di inten-ti del movimento, ha spiegato amargine che la volontà del suopartito è di dare effettiva attua-zione a quell’apertura alla so-cietà civile che a parole tutti dico-no di perseguire. Un riferimentoche in primis ha per destinatarioil Pd. Riferimento decisamentecritico, come Fantigrossi ha e-splicitato dal microfono sottoli-neando la distanza dal «nostrometodo di assemblea permanen-te e riflessione collettiva» a quel-lo di «gruppi di saggi che si riuni-scono per scegliere un candidatosindaco con meccanismo dicooptazione calandolo dall’alto».

Giudizio confermato da Petri-ni che, interpellato (a margine)sul punto, ha lodato le «iniziativeche sorgono dalla società civile espezzano l’immobilismo di unaclasse politica sempre propensaa creare percorsi per poi control-larne gli esiti - penso al Pd, maanche al Pdl - finendo per scon-trarsi con la realtà come i casi diMilano e Napoli hanno insegna-to». Può questo ragionamentoportare l’Idv al voto di primaverasganciandosi dalla coalizione dicentrosinistra che governa lacittà (e di cui i “dipietristi” fannoparte) e presentandosi in allean-za con “Piacenza che vorrei” conun comune candidato sindaco?«E’ prematuro, sono situazionitutte da valutare», si mostra cau-to l’ex parlamentare, «il nostrointento è di trovare accordi nel-l’ambito del centrosinistra, e co-munque non costruiamo il per-corso prima di averlo fatto». Cisarà un ruolo per Petrini nellapartita elettorale? «Non credoproprio», è la sua risposta, nonsenza una piccola esitazione.

Fantigrossi - davanti a un’as-semblea di una trentina di perso-ne tra cui Domenico Ferrari Ce-

sena del Fai, Laura Chiappa diLegambiente, Stefano Benedettidel comitato Pertite, Gian MarcoRancati di No Tube, Marco Mar-chetta e Andrea Tagliaferri del Pd,alcuni esponenti dell’associazio-ne Pendolari - ha descritto unacittà imprigionata in una «crostadi conservazione» che con i suoicivici si propone di rompere «ri-mescolando completamente lecarte» di una «democrazia che

com’è adesso non produce più ilcambiamento». Servono robusteiniezioni di «democrazia diretta»,referendum «non solo consulti-vi, ma anche deliberativi», unruolo centrale per il consiglio co-munale e per la partecipazione.

«Oggi per me l’emergenza diPiacenza è sanitario-ambienta-le», si è detto convinto indican-do nella tutela della salubrità del-l’aria, del verde i punti prioritari.

Occorre che il Psc (Piano struttu-rale comunale) in corso di ado-zione preveda «zero volumi nuo-vi di edificazione, si costruiscesolo riqualificando l’esistente».

Un altro grande tema sono icollegamenti con Milano: devo-no essere «rapidi, andare a Mila-no vuol dire avere relazioni socia-li con la metropoli, se si potessecoprire la distanza in trenta mi-nuti e a basso costo i giovani fre-

quenterebbero spesso Milanoanche la sera, sarebbe la connes-sione per essere una città d’Eu-ropa, una città più colta».

A seguire il dibattito sui giova-ni, che giustamente, ha dato il laFantigrossi, si lamentano di Pia-cenza perché per loro «questaamministrazione aveva pochi o-biettivi e neppure li ha centrati».

Gustavo Roccellagustavo. roccella@liberta. it

Cronaca di Piacenza

Iniziata la marciadi avvicinamentoalle comunali 2012

A destraUmbertoFantigrossi,al suofianco Luca Tosi,dell’associazionePendolari.Asinistra ilpubblico: inprima fila SabrinaFreda e PierluigiPetrini dell’Idv eDomenico FerrariCesena (f.Cravedi)

■ (mir) Il sindacato Ugl (U-nione generale del lavoro) hainaugurato ieri la nuova sededi Piacenza: si trova in viaTrento, proprio a due passi davia Colombo. Il taglio del na-stro è stato effettuato dalla se-gretaria re-gionale,Tullia Bevi-lacqua: «Sitratta di unmomentomolto im-portanteper la no-stra orga-nizzazione,non solo alivello pro-vinciale. Fino a ieri eravamosullo Stradone Farnese, maappena si è aperta la possibi-lità abbiamo pensato che fos-se la scelta giusta spostarci inquesto quartiere. Due le ra-gioni: innanzitutto si tratta diuna zona in cui c’è una so-stanziale assenza di sportelli eservizi sindacali, quindi an-diamo a colmare questo vuo-to. In secondo luogo, sono viead alta densità di stranieri equi possiamo arrivare a tan-tissime persone grazie a Ugl-Sei, specializzato nelle prati-che di tutti i tipi relative al-l’immigrazione». Accanto aquesto servizio, però, trove-ranno spazio anche tutti gli al-tri sportelli tipici dell’attivitàdi un sindacato confederalequale è l’Ugl: «Assolutamentesì – precisa la Bevilacqua – re-stano operativi Caaf, patrona-to e tutta la tradizionale atti-vità sindacale. Saremo apertisia al mattino, sia al pomerig-gio, a disposizione di tutti i cit-tadini e i lavoratori che si vor-ranno rivolgere a noi. A Pia-cenza, come nel resto dell’E-milia Romagna, siamo in cre-scita e questo ci fa ben spera-re per il futuro».

L’inaugurazione (foto Bellardo)

CAMERA DI COMMERCIO

Di 148mila eurolo stipendio lordodel dirigente■ (mir) Sono tra i più bassiin regione, ma si possono co-munque definire dorati gli sti-pendi del segretario generaledella Camera di commercio diPiacenza Alessandro Saguattie della sua vice Ivana Nicoli-ni.

Al primo vanno 148.298 eu-ro lordi all’anno, mentre la se-conda si deve “accontentare”di 105.124 euro lordi.

In Emilia Romagna c’è peròchi sta ancora meglio, vistoche si va dai quasi 290mila eu-ro all’anno di Bologna ai186mila euro di Ferrara, pas-sando per 154.397 di ReggioEmilia (121.458 euro per il vi-ce) e per i 150.147 di Parma(dove i dirigenti d’appoggiosono due, a 96.368 euro all’an-no a testa).

Le Camere di commerciosono enti pubblici provvisti diautonomia finanziaria, conl’obiettivo di sostenere le im-prese locali, da cui ricevonouna tassa annuale. Le retribu-zioni sono pubblicate sui ri-spettivi siti in base alle normesulla trasparenza introdottedal ministro Brunetta. Oltrealle cariche politico-ammini-strative, come il presidente, lagiunta e i consiglieri (che rice-vono indennità e gettoni va-riabili a seconda della provin-cia), le Camere di commerciosono dotate di un segretariogenerale, cioè una sorta di“super-dirigente”, che può es-sere affiancato da un vice o daaltri dirigenti. A Piacenza, lefigure di riferimento sonodue: Alessandro Saguatti e I-vana Nicolini, che hanno (inparticolare quest’ultima) lostipendio tra i più bassi dellaregione se paragonati ai colle-ghi con la stessa carica.

Prima assemblea di “Piacenza che vorrei”.Fantigrossi:rompere la cappa di conservazione con forti dosi di democrazia diretta

Civici al debutto con stoccate a giunta e Pd«La città è una crosta, scelte elettorali calate dall’alto». In prima fila i vertici dell’Idv

LIBERTÀDomenica 9 ottobre 2011 17