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Rassegna del 29/03/2017

Rassegna del 29/03/2017 - confagricolturaumbria.it · Sole 24 Ore Vola l'import di soia (Ogm) e mais Agrisole 24/03/2017 p. 2 9 Il lungo declino della maiscoltura «Serve un piano

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Rassegna del 29/03/2017

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Rassegna del 29/03/2017

Pagina I

Si parla di noi

Agriumbria: forte attesa per l'evento fieristico dell'anno. Dal31 marzo al 2 aprile tre giorni per addetti ai lavori e famiglie

Corriere Umbria 29/03/2017 p. 8 1

Agricoltura: scenario

Unione italiana food Sono 450 imprese e valgono 35 miliardiAvvenire 29/03/2017 p. 19 3

Confagri, Giansanti in poleItalia Oggi 29/03/2017 p. 23 4

L'agricoltura sul telefonino 5GItalia Oggi 29/03/2017 p. 27 Michela Achilli 5

Italia paese test per la polizza sul granoItalia Oggi 29/03/2017 p. 27 Caterina Cerri 6

I contributi agricoli vanno diretti agli erediItalia Oggi 29/03/2017 p. 38 7

Aiuti ai giovani agricoltori l'insediamentoItalia Oggi 29/03/2017 p. 38 8

Vola l'import di soia (Ogm) e maisSole 24 OreAgrisole

24/03/2017 p. 2 9

Il lungo declino della maiscoltura «Serve un piano e nuoviaiuti Ue»

Sole 24 OreAgrisole

24/03/2017 p. 2 10

I terreni agricoli si scelgono on lineSole 24 OreAgrisole

24/03/2017 p. 4 AnnamariaCapparelli

11

Agromafie, piatto ricco mi ci ficcoSole 24 OreAgrisole

24/03/2017 p. 5 AnnamariaCapparelli

12

Ortofrutta, prove di semplificazioneSole 24 OreAgrisole

24/03/2017 p. 7 Massimo Agostini 13

«Il glifosato non è cancerogeno»Sole 24 OreAgrisole

24/03/2017 p. 8 14

Il dovere di non dimenticareUnità 29/03/2017 p. 1 Maurizio Martina 15

Agricoltura Umbria

Agricoltori di Norcia in Regione per trovare una soluzioneCorriere Umbria 29/03/2017 p. 5 Chiara Fabrizi 17

Semina lenticchia, sit in a oltranzaMessaggero Umbria 29/03/2017 p. 65 Ilaria Bosi 18

Allevatori, incontro con la CecchiniNazione Umbria 29/03/2017 p. I 19

Alimentare

Senza fitofarmaci? Si può fareItalia Oggi 29/03/2017 p. 23 GiuseppeCorsentino

20

L'alimentare si allea per promuovere le tradizioni italianeSole 24 Ore 29/03/2017 p. 10 Emanuele Scarci 21

Tutti pazzi per gli lo lo spumanti italianiSole 24 OreAgrisole

24/03/2017 p. 3 22

Vinitaly 2017: spazio a business e internazionalizzazioneSole 24 OreAgrisole

24/03/2017 p. 3 23

Carni, sequestri per oltre 225 milioniSole 24 OreAgrisole

24/03/2017 p. 12 Massimo Agostini 24

DAI DRONI PER L'AGRICOLTURA DI PRECISIONE ALLE PRODUZIONI TRADIZIONALI. TRE GIORNI DI EVENTI CON AL CENTRO ZOOTECNIA E I TANTI SALONI SPECIALIZZATI

l ' evento fieristico dell ' anno.Agriumbria: forte attesa per®

tre giorni per addetti al lavori e famiglieDal 31 marzo al 2Una grande festa popolare per grandi e bambini con tanti momenti dedicati al pubblico dei consumatori

alle macchine piùavanzate e dai droniper l'agricoltura di

precisione , alla zootecnia eal benessere animale, finoalle produzioni tradizionalidel Bel Paese e alla mostramercato. Nuovi mercati enicchie produttive in gradodi generare reddito e ric-chezza non solo economica.Ecco l'identikit di questanuova edizione di Agrium-bria, Salone dell'agricoltu-ra, dell'alimentazione e del-la zootecnia, in programmapresso l'Umbriafiere di Ba-stia Umbra dal 31 marzo al2 aprile 2017 . Tra le fiere piùimportanti di settore a livel-lo nazionale, capace di atti-rare - sono numeri dellapassata edizione - oltre75.000 visitatori tra addettiai lavori e fami-glie. Un appun-tamento che ne-gli anni è diven-tato centrale peril sistema agrico-lo nazionale eche si dimostraluogo principe diconfronto e in-contro per le im-prese del settore.Per tre giorni,presso i padi-glioni del centro fieristico diBastia , mostre zootecniche,macchine agricole, ortio-ricoltura, saloni specializ-zati su food , olio e vino,ma anche mostra mercatocon i prodotti tipici prove-nienti dalle diverse regioniitaliane, convegni e appro-fondimenti su nuovi model-li di impresa.I numeri: saranno oltre 420gli espositori in rappresen-

tanza di oltre 2.500 aziendee industrie presenti o rap-presentate dalla rete com-merciale, che offriranno unapanoramica generale e or-ganica dell'innovazione tec-nologica raggiunta nei dif-ferenti settori merceologici.Come spiega Lazzaro Bo-gliari: "I numeri da soli non ba-

stano per descrivere quello cheè diventato per il sistema na-zionale agricolo e agrozootecnicoquesto appuntamento. Ma inumeri ci danno anche un in-dicatore oggettivo. Per citaregli espositori rimasti fuori e aiquali corremmo almeno in fu-turo dare risposta: sono oltre150 le domande che per man-canza di spazio non riuscia-mo ad accogliere . Agriumbriaè diventata una cera è propria

più nella direzione dellamultifunzionalità e della so-stenibilità.L'edizione numero 49 diAgriumbria vedrà ancorauna volta la qualificata e te-nace presenza degli alle-vatori . E questo, nonostan-te le notevoli criticità emer-se anche sul territorio um-bro a partire dalla seconda

agorà, appuntamento irrinun-ciabile per gli addetti ai lavori,per i produttori e per i consu-matori. L'intera filiera si incon-tra e si confronta per tre giornia Bastia su nuove applicazioni,nuovi modelli di business e so-stenibilità applicata con unaplatea di esperti e operatori al-tamente specializzata. Meritonostro, ma anche dei tanti par-tner e delle aziende che contri-buiscono con sostanza e conte-nuti all'evento. Per citarne al-cuni la Regione Umbria, Sui-luppumbria, Unioncamere del-l'Umbria, Comune di BastiaUmbra, Dipartimento di Scien-ze Agrarie, Alimentari e Am-bientali dell'Università di Pe-rugia, Coldiretti, Confagricolturae Cia Umbria, Associazione ita-liana Allenatori, ARA Umbria eil Gruppo Grifo Agroalimenta-re"."La carta vincente" è il sot-totitolo di questa edizionedi Agriumbria pensato permettere in evidenza un pe-riodo storico in cui la globa-lizzazione impone alleaziende del settore una scel-ta direzionale per distin-guersi nel mercato, raffor-zando il sistema delle filieree concentrandosi su temati-che che vanno sempre di

metà dello scorso anno: l'Al-ta Valnerina, Norcia e l'al-topiano di Castellucclo sonodiventati in questi ultimimesi la testimonianza del-l'attaccamento degli alle-vatori e produttori agroali-mentari al proprio bestiameed alla propria terra.Conferme dunque per il pro-gramma delle manifesta-zioni zootecniche, che ve-dranno lo svolgimento dellemostre nazionali delle di-verse razze bovine da carnee da latte e le razze cunico-le italiane , e delle razze ita-liane delle specie bovine,ovine, caprine , equine, asi-nine e suinicole.Come spiega Fernanda Cec-

Si parla di noi Pagina 1

chini : "Agriumbria rappre-senta ormai il modello di fieracontemporanea a livello nazio-nale. Un luogo dove la mostramercato viene affiancata dallaricerca e dalla proposta di con-tenuti, convegni e dibattiti checoinvolgono le migliori realtàproduttive e i migliori esperti neidiversi settori. Una formula cheha saputo rinnovarsi negli annie mantenere il ruolo guida nelsettore. Ma Agriumbria è anche

un momento altamente forma-tivo e culturale dove i cittadinie il pubblico dei consumatorihanno modo di entrare in con-tatto con chi produce, alleva etrasforma le materie prime chediventano eccellenze agroali-mentari".OSSERVATORIO CARNI: dasempre punto di riferimen-to per l'agricoltura del Cen-tro Italia e interfaccia privi-legiata tra produzione e con-sumatori, tra le grandi no-vità di questa edizione del-la mostra nazionale umbradedicata al settore primario,nasce l 'OsservatorioAgriumbria sul consumonazionale di carne di qua-

lità. L'allevamento rappre-senta infatti un settore im-portante per l'agricoltura euna fiera come Agriumbriache vuole essere il punto diriferimento del mondo agri-colo dell'Italia centrale nonpuò non dedicare spazio al-l'allevamento e alla carne.Nel corso della fiera saran-no comunicati i dati più ag-giornati sul consumo di car-ni in Italia.

E in questi giorni sono sta-ti annunciati anche i nomidei vincitori del Premio An-tonio Ricci per il giornali-smo e lo studio dell'agri-coltura , concorso dedicato auno dei giornalisti più noti eapprezzati del settore. I pre-mi saranno consegnati a Ric-cardo Di Giulio nella sezionetesi di laurea e a Sandro Ca-pitani di Radio Rai nella se-zione giornalistica.

Giorgio VicarioUfficio stampa AgriumbriaMg2 comunicazionestudio associatoTel 075 33390 - 349 [email protected]

Si parla di noi Pagina 2

_imentareUnione italiana foodSono 450 imprese

e valgono 35 miliardi

na nuova associazione nel comparto a-limentare nata per valorizzare il cibo i-taliano nel mondo. Si chiama Unione i-

taliana food e fa parte di Federalimentare. Viconfluiscono Aidepi (Associazione delle indu-strie del dolce e della pasta italiane) e Aiipa (As-sociazione italiana industrie prodotti alimenta-ri) e ha come presidente Paolo Barilla e come vi-ce Marco Lavazza.Il nuovo gruppo-presentato ieri- rappresenta 450imprese di 20 settori merceologici differenti, chedanno lavoro a 65 mila persone e sviluppano unfatturato di 35 miliardi di euro, di cui 10 di export.«Vogliamo aiutare i nostri associati a crescere, -spiega Barilla-il nostro Paese vistalatipologiadel-le aziende presenti, ovvero dalle multinazionalistraniere ai grandi gruppi italiani, ai piccoli arti-giani e industriali deve essere percepito come na-zione di eccellenza. Che vuol dire territorio, in-frastrutture, centri di ricerca». Sono 800 i marchirappresentati, dal caffè, alla pasta, dai surgelati, a-gli integratori alimentari. L'obiettivo è quello disfondare la quota di 50 miliardi di export per l'a-groalimentare italiano nel 2020, dai 30 miliardiattuali, traguardo che di recente uno studio del-l'università Cattolica ha segnalato come fattibile.«È indispensabile fare squadra e che imprese eassociazioni di categoria lavorino di concerto conle istituzioni sui programmi di incentivi núrati,sugli accordi commerciali internazionali e sul-l'attività di contrasto a fenomeni quali la contraf-fazione o l'italian sounding», che da soli «fanno60 miliardi di euro», puntualizza Lavazza.Il comparto gode di buona salute, con un tasso dicrescita media annua per il solo alimentare dello0,7%. Ma le novità all'orizzonte potrebbero esse-re molte, alcune anche in fase di discussione. Co-me il "semaforo", la proposta avanzata da sei mul-tinazionali estere del food di mettere un bollino(verde, giallo o rosso) sulle confezioni dei prodottiper avvisare sul contenuto calorico dei cibi. «È u-na scorciatoia, non una soluzione» dice Barilla.«Il focus deve essere sullo stile di vita, non sul sin-golo alimento», gli fa eco Lavazza. Alcune di que-ste multinazionali fanno però parte della neona-ta associazione. «Anche chi non ha le nostre stes-se idee è benvenuto», conclude Lavazza.

C.Mac.0 RIPRORUâ ONE RISERVATA

Agricoltura: scenario Pagina 3

Confiagri, Giansanti in poleGiorno importante domani in Confagricoltura.A Palazzo

della Valle, a Roma, si tiene l'assemblea dei delegati che proce-derà alle nomine del nuovo presidente e dei componenti dellagiunta esecutiva per il triennio2017-2020. L'attuale presiden-te, Mario Guidi , conclude il 2°mandato e non è più ricandida-hile. Come anticipato da Italia-Oggi il 1 ° marzo, il favorito è ilgiovane Massimiliano Gian-santi (43 anni), sostenuto dalleprincipali fèderazioni rL ionali.Giansanti è membro di giunta,già vicepresidente Confàgrinazionale ed ex presidente diConfàgri Roma. Sul piano im-prenditoriale, conduce aziende

M assimiliano Giansand

agricole in provincia di Roma, Viterbo e Parma ad indirizzocerealicolo e zootecnico. Produce Parmigiano Reggiano e Pe-corino Romano ed ha elevata vocazione all éxport.

Agricoltura: scenario Pagina 4

Gli t'sa sperirnentano le tr•asrrcissioni. Il nuovo standard (1Vciv Radio) è atteso per il 2020

L'agricoltura sul telefonino 5GLe nuove reti mobíle vo ® per l'agricoltura dí precisione

DI MICHELA ACHILLI

agricoltura di preci-sione ha un nuovo, mamolto futuribile, allea-to. Si chiama 5G o NR

(new radio ) ed è la nuova fron-tiera della trasmissione datimediante rete telefonica mo-bile. Una tecnologia che offriràopportunità finora impensabiliin tanti altri settori industrialie del terziario . E che abiliteràl'Iot (Internet of things) ossia lapossibile evoluzione dell'uso diinternet che renderà riconosci-bili e intelligenti le più diverseapparecchiature grazie al fattoche potranno comunicare datisu se stessi e accedere a infor-mazioni aggregate tramite altridispositivi.

La tecnologia 5G, d'altron-de, promette di migliorare latrasmissione dei dati portandoquella senza filidegli appa-rati mobilid'oggi allastessa ef-ficienzad'una retecon ca-blaggio infibra otti-

ca. Il tutto a un costo per bitnotevolmente inferiore. Gros-somodo potremmo dire che il5G decuplicherà la velocità ditrasmissione dei dati rispettoal Mb al secondo del 3G, ugua-gliando il salto tecnologico delpassaggio dal doppino telefoni-co al cavo in fibra ottica.

Ma quanto è vicino il 5G aipiù evoluti agricoltori italiani?Se negli Stati Uniti si stannogià conducendo test di tra-smissione in 5G, per arrivare astandardizzare questa tecnolo-gia ci vorranno anni. Esperti inmateria prevedono che i primiprodotti e servizi basati su unostandard New Radio definitivonon arriveranno sul mercatoprima del 2020.

«È molto probabile», spiega aItaliaOggi Alessandro Matese,ricercatore presso l'istituto dibiometeorologia del Consiglionazionale delle ricerche (Ibimet-Cnr), «che questa tecnologia,quando arriverà in Europa,sarà disponibile prima nellegrandi città . E che solo in unsecondo momento sarà estesaalle campagne, dove la connes-sione a internet non è ancorasempre garantita. In base allamia esperienza di ricercatoreche effettua rilevazioni nellecampagne di tutta Italia, dalNord al Sud , posso affermareche una volta su dieci la con-nessione manca totalmente, eche in tre-quattro casi su dieci èlenta o molto lenta , non va oltrecioè il 2G o 3Gr>.

Agricoltura: scenario Pagina 5

talis paese test per la polizza sul granoL'Italia sarà il primo paese nell'Ue a testare

un'assicurazione sui ricavi nel settore cerca-licolo. A presentare il nuovo strumento assi-curativo lo scorso febbraio è stato il ministerodelle politiche agricole di concerto con Ismea,l'Istituto di servizi per il mercato agricolo ali-mentare. Da oggi un agricoltore specializzatonella produzione del grano duro e/o teneropotrà contrarre una polizza assicurativa chesarà destinata a coprire le eventuali perditenei ricavi. Il funzionamento si basa su precisicalcoli matematici-statistici dei prezzi delgra-no rispetto alla media degliultimi anni: il produttoreche vuole tutelarsi paga unpremio alle assicurazioni,coperto peraltro per il 65%dalle agevolazioni del mi-nistero, e otterrà un inden-nizzo nel caso in cui i ricaviscendano al di sotto del 20%rispetto alla media trienna-le dei ricavi per ettaro. Inol-

hanno notevolmente influito sull'andamentodel mercato e dei relativi guadagni di tuttoil settore agroalimentare. I rischi già copertiriguardavano le avversità essenzialmente ditipo naturalistico, come quelle catastrofali(gelo, brina, siccità e alluvioni), le avversità difrequenza (eccesso di neve, eccesso di pioggia,grandine e vento forte) e le avversità accessorie(colpo di sole, vento caldo e sbalzi termici). Piùin generale, la produzione cerealicola è semprestata soggetta, fattori naturali a parte, a flut-tuazioni del mercato e variabili di vario genere

anche internazionali per cuiil rischio fino ad ora esclu-so riguarda il prezzo. Conl'estensione della nuovagaranzia si avrà la primacopertura agricola a tuttotondo. L'assicurazione suiricavi del grano è uno stru-mento fondamentale volto acoprire le eventuali perditein caso di crollo dei prezzi

tre, nel periodo iniziale di 1----------------„-------------------------------------------- per tutelare il reddito deglisperimentazione, è previsto uno strumento ditutela per le stesse compagnie assicurative cheverranno riassicurate dall'Istituto Ismea.

Il ministero, per illustrare il funzionamentodel progetto, ha fatto ricorso ad un esempio con-creto riferendosi ai prezzi dell'anno in corso:per un'azienda di 10 ettari il risarcimento perperdita /ricavo sarebbe stato pari ad € 3.720,ottenuto dalla differenza tra la media triennaledei ricavi pari a €11.295 e il guadagno effettivodel 2016 pari a € 7.575.

La polizza sui ricavi del settore cerealicolo siinserisce nel comparto assicurativo quale ga-ranzia aggiuntiva rispetto alle più tradizionaligià previste contro le avversità che da sempre

agricoltori specializzati in questa produzione,in modo da poter consentire loro, in caso di bas-se quotazioni, di coprire e recuperare quanto-meno i costi di produzione. Numeri alla mano,il ministero ha stanziato 10 milioni di europer agevolare il progetto, in particolare per farfronte al contributo nella misura del 65% delpagamento del premio assicurativo.

Infine, grazie alla riassicurazione di Ismea,si spera in una risposta su larga scala da partedelle compagnie assicurative, che non dovreb-bero così avere troppi timori nell'aderire alprogetto, proponendo la nuova polizza a tuttigli agricoltori interessati.

Caterina Cerri

Agricoltura: scenario Pagina 6

I contributi agricolivanno diretti agli eredi

In caso di decesso del titolare l'erede o gli eredi suben-trano nella conduzione dell 'azienda e nella titolaritàdelle situazioni soggettive riconducibili al defunto,inclusa la possibilità di presentare domanda per ot-tenere il pagamento di contributi europei o naziona-li, in presenza dei requisiti previsti dalla normativaregolamentare Ue e nazionale (agricoltore in attivi-tà, conduzione delle superfici alla data del 15 maggioecc.) e nel rispetto dei termini di presentazione delladomanda stessa. E con la circolare Agea del 27 marzo2017 n . 14 che vengono dettate le regole di accessoalla campagna 2017.Il piano di coltivazione viene predisposto in modalitàgrafica ed è propedeutico alla presentazione delle do-mande di pagamento ancorché presentate in modalitàalfanumerica. La dimensione economica dell'aziendaviene definita in base alla produzione standard totaledell 'azienda, equivalente alla somma dei valori otte-nuti per ciascuna attività produttiva , moltiplicando leproduzioni standard per unità per il numero di unitàcorrispondenti ed è espressa in euro. L'importanza del-le attività lucrative direttamente collegate all'azienda,ma diverse dalle sue attività agricole , è determina-ta sulla base della percentuale di dette altre attivitàlucrative nella produzione finale dell'azienda. Il rap-porto è espresso sotto forma di fascia percentuale.Per produzione standard si intende il valore normaledella produzione lorda, ottenuta quale sommatoria delvalore del prodotto principale e dei prodotti secondari;non comprende i pagamenti diretti, l'imposta sul valoreaggiunto e le tasse sulla produzione . Le produzionistandard sono basate su valori medi rilevati duranteun periodo di riferimento quinquennale ; queste, tut-tavia, devono essere attualizzate periodicamente pertener conto dell 'evoluzione economica , in modo chela tipologia conservi la sua validità . Per la determi-nazione delle produzioni standard si utilizzano qualifonti informative le statistiche estimative per il calcolo

10vamenti.

© Riproduzione riservata

delle rese produttive ed iconti economici nazionali,per i prezzi dei prodotti

delle colture e degli alle-

Agricoltura: scenario Pagina 7

Aiuti ai giovani agricoltori l'insediamentoAl via le agevolazioni per l'insediamento deigiovani in agricoltura. Le domande di parte-cipazione possono essere presentate mediantelo sportello telematico di Ismea a partire dalleore 12,00 dal giorno 28 marzo 2017 fino alle12,00 del 12 maggio 2017. A disposizione visono 65 milioni di curo. E con il bando del24 marzo 2017 che l'Istituto di Servizi per ilMercato Agricolo Alimentare (Ismea) fissa leregole di accesso alle agevolazioni per l'inse-diamento di giovani in agricoltura. La parte-cipazione agli incentivi è riservata ai giovaniche intendono insediarsi per la prima volta inun'azienda agricola in qualità di capo aziendae che, alla data di presenta-zione della domanda abbianoun'età compresa tra i 18 annicompiuti e i 40 anni non an-cora compiuti.

Tre lotti con relativa dotefinanziariaIl bando è articolato in tre lot-ti in base alla localizzazionegeografica delle operazionifondiarie:- il lotto 1 comprende leRegioni Emilia-Romagna,Friuli-Venezia Giulia, Ligu-ria, Lombardia, Piemonte,Trentino Alto Adige, Valled'Aosta, Veneto, Lazio, Mar-che, Toscana e Umbria. Ladotazione destinata a finanziare tali regioniè pari a 30 milioni di euro;- il lotto 2 comprende le Regioni Abruzzo, Ba-silicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia,Sardegna e Sicilia. La dotazione destinata afinanziare le operazioni ditale lotto è pari a 30 milionidi euro;- il lotto 3 comprende i co-muni indicati negli allegati1 e 2 al dl 17 ottobre 2016, n.189 , convertito, con modi-ficazioni, dalla legge 15 di-

10

cembre 2016, n. 229. La dotazione finanziariaper questi comuni è pari a 5 milioni giuro.

Istruttoria IsmeaLe domande di ammissione alle agevolazio-ni che superino positivamente l'istruttoriasono ammesse alla fase di valutazione delfondo mediante sopralluogo presso i terrenioggetto dell'intervento. Il sopralluogo av-viene solo dopo la comunicazione, da partedell'amministrazione regionale competente,della insussistenza di elementi che ostino allaeventuale concessione degli incentivi di primoinsediamento da parte dell'Ismea. Nel corso

del quale, l'ente accerta lo stato dei luoghi eil valore del fondo oggetto dell'intervento, ivalori necessari alla verifica del piano azien-dale fornito in fase di domanda di accessoalle agevolazioni e la coerenza con le infor-

mazioni comunicate in sededi domanda di accesso alleagevolazioni. Al termine delsopralluogo, l'Ismea aggiornale informazioni disponibili econclude la fase di valutazio-ne della domanda.---JRiproduzione riservata

Agricoltura: scenario Pagina 8

INTERSCAMBIO

I dati Anacer relativi all'intero 2016 registrano una crescita complessiva degli acquisti esteri del 7,9%

Vola l'import di soia (Ogm) e maisUn boom del 36% per i semi oleosi, in lieve calo il grano duro - Il saldo negativo sfiora 2 miliardi

e importazioni in Ita-lia di cereali, semioleosi e farine protei-

che nel 2016 sono aumentatedi 1.423.000 tonnellate rispet-to al 2015, passando da 18 a19,5 milioni di tonnellate(+7,9%) per un valore com-plessivo di 5,2 miliardi. Lorende noto l'Anacer, l'associa-zione dei trader di settore,sulla base dei dati Istat.

Sono anche gli acquisti disoia estera (Ogni), cresciuti diquasi 450mila tonnellate, a in-cidere sul risultato finale, masono aumentate anche le im-portazioni totali di cereali ingranella, che rappresentano il66% del settore (+938mi1atonnellate, di cui 825mila daipaesi Ue), in particolare dimais (+662mi1a tonnellate pa-ri al 17% di cui 367mi1a dallaUe), grano tenero (+394mi1adi cui 372mi1a dalla Ue) e or-zo (+70mila tonnellate).

Risulta invece in diminu-zione di oltre 160mila tonnel-late l'import di grano duro, di

(Valori in tonnellate e milioni di euro)

2015Tonn . Mln euro

2016Tonn . Mln euro

Grano tenero 4.714.773 972,1 5.108.338 945,7

Grano duro 2.374.645 843,3 2.340.366 633,1

Mais 3.804.334 675,8 4.466.655 805,8

Orzo 661.772 119,6 731.741 122,3

Avena 51.102 10,7 31.087 7,9

Altri cereali 298.918 87,4 165.203 57,1

Riso 219.456 123,8 243.653 128,7

Treformati-sostituti 1.028.288 311,0 1.142.262 331,0

Mangimi a base di cerali 352.185 515,21 363.819 502,1

Creusca 82.702 13,6 91.514 15,0Totale cereali 13.588 .174 3.672,6 14.684 . 668 3.548,7

Farine proteiche e vegetali 3.012.698 1.038,3 2.826.039 849,1

Semi e frutti oleosi 1.428.831 641,2 1.942.258 812,6Totale semi e farine 4.441. 529 1 .679,5 4.768.297 1.661,7Totale complessivo import 18.029 . 703 5 . 352,1 19 . 452.965 5.210,4

Fonte: elaborazioni Anacer su dati (stat

avena (-20mila tonnellate) edegli altri cereali minori tracui il sorgo (-101mila tonnel-late).

Per quanto riguarda gli al-

tri prodotti dalle elaborazioniAnacer emerge un incrementonegli arrivi dei trasformati/so-stitutivi (+114mila tonnella-te), della crusca (+8.800 ton-nellate), dei mangimi a basecereali (+11.600) e del riso(+24mila tonnellate conside-rato nel complesso tra lavora-to, semigreggio, risone e rot-

vi all'interscambio del settorecerealicolo hanno comportato

nell'intero 2016 un esborso divaluta pari a 5,2 miliardi(contro i 5,35 del 2015) e in-troiti per 3,3 (erano 3,45 nel2015). Pertanto il saldo valu-tario netto è lievemente peg-giorato e risulta pari a-1.896,1 milioni, contro-1.893,7 milioni nel 2015.

Sulle polemiche relativeall'import di mais è intervenu-to il vice presidente di Ana-cer, Niccolò D'Andria: «Il no-stro Paese ha un deficit strut-turale che deve essere colma-to per permettere alla nostraindustria di funzionare corret-tamente. Negli ultimi anniquesto deficit è cresciuto acausa della riduzione degli in-vestimenti, per cui ritengo chetali importazioni continueran-no ad un buon ritmo ancheper la necessità di reperire unprodotto omogeneo adatto al-le crescenti richieste qualitati-ve dell'industria italiana». e

I movimenti valutari relati-

ture). Le importazioni totali disemi oleosi sono aumentate di513mila tonnellate (+36%, dicui 442mi1a tonnellate di semidi soia e 7lmila di semi di gi-rasole), mentre le importazio-ni totali di farine proteichevegetali sono risultate in calodi 187mila tonnellate (-6,2%).

L'export del settore nell'in-tero 2016 è aumentato di11.400 tonnellate (+0,3%) ri-spetto al 2015 per un totalerecord di 4,44 milioni di ton-nellate e un valore di 3,3 mi-liardi. La riduzione dell'exportdi cereali in granella, mangi-mi e riso, viene compensatadall'incremento delle venditeall'estero sia dei prodotti tra-sformati/sostitutivi (+79milatonnellate), che dei prodottiderivanti dalla lavorazione in-dustriale del frumento: farinadi grano tenero, semola digrano duro e paste alimentari(+59mila tonnellate).

A.R.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Agricoltura: scenario Pagina 9

Il lungo declino della maiscoltura«Serve un piano e nuovi aiuti Ue»

L'ALLEANZA COOP

dati Anacer sull'anda-mento dell'interscambio

fanno risuonare l'ennesimo,negli ultimi anni, campanel-lo d'allarme sul mais, unadelle poche commodity perle quali l'Italia poteva vanta-re una quasi autosufficienzafino a non molti anni fa.Anche se per una correttaanalisi dei flussi commercia-li bisognerà aspettare i datirelativi alla campagna dicommercializzazione agrico-la che va dall' 1 luglio al 30giugno, l'aumento del 2016,pari a oltre 660mila tonnel-late, il 17% in più del 2015,conferma una tendenza inatto ormai da diversi anni.Prima forse delle emergenzeche hanno funestato la «cin-tura del mais» italiano nelCremonese, dalla diabrotica

In 10 anni perso il 30%

delle superfici nazionali

mentre il mondo cresce

al dossier comunitario suineonicotinoidi responsabilidella moria delle api (forse,di sicuro di quella della sa-lute della coltura in Italia).La coltivazione di mais in-tanto continua a calare, conle superfici nazionali che

sono scese sotto i 700milaettari nel 2016, con una con-trazione del 30% in 10 anni.Una flessione in assolutacontrotendenza rispetto aitrend di crescita mondialidelle produzioni di mais,che solo quest'anno ha regi-strato la prima, timida, cor-rezione al ribasso. Una criti-cità che l'Alleanza delle Co-operative agroalimentari hamesso al centro di un incon-tro di studio organizzato lascorsa settimana a Bologna,in cui produttori e coopera-

tive hanno approfondito iltema confrontandosi con di-versi rappresentanti delmondo della ricerca. « É ne-cessario porre la massimaattenzione sulla contrazionepreoccupante di superficidel mais che non si registra-va da qualche decennio - hadetto Augusto Verlicchi, vi-cecoordinatore del settoregrandi colture e servizidell'Alleanza -. Il calo dellaproduzione nazionale, gene-ra un aumento dei costi peril nostro paese stimato da

Assalzoo in oltre 3 miliardinegli ultimi 4 anni, e lamessa in pericolo delle pro-duzioni Dop che sono unvanto non solo economicoper il nostro paese. Occorrelavorare alla predisposizionedi un Piano d'azione nazio-nale specifico sul mais - haaggiunto Verlicchi -, chepossa disporre di adeguaterisorse finanziarie. Fonda-mentale poi sarà, in fase direvisione della Pac, il ricor-so a misure di sostegno at-traverso gli strumenti euro-pei. Per il rilancio di unacoltura fortemente legata al-le principali produzioni diqualità nazionali, sarà im-prescindibile anche puntaresu ricerca e innovazione».

Il coordinatore del setto-re grandi colture PatriziaMarcellini ha sottolineatoquanto sia importante anche«porre l'accento sulla filie-ra, che è in grado di operareun controllo sulla qualitàdelle produzioni e di garan-tire la marginalità ai produt-tori, anche in considerazio-ne della necessità di un'ade-guata valorizzazione e dif-ferenziazione del prodotto.Occorre lavorare a misureurgenti di sostegno comefatto lo scorso anno per ilgrano duro». e

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Agricoltura: scenario Pagina 10

SPAZIO ALLE NUOVE LEVE

Operativa la Banca delle terre gestita da Ismea: si parte con 8mila ettari in attesa di regioni e comuni

I terreni agricoli si scelgono on lineIl ministro Martina: «Strumento fondamentale per valorizzare il patrimonio fondiario pubblico»

1 modello, più volte in-vocato, è quello france-

- se. Una piattaforma acui possa accedere chi cercaterreni agricoli da coltivare.

La Banca delle terre agri -cole, il nuovo strumento deli-neato dal collegato agricoloapprovato circa un anno fa eavviato all'attuazione con lalegge 28 luglio 2016, n. 154(Deleghe al Governo e ulte-riori disposizioni in materiadi semplificazione, raziona-lizzazione e competitività deisettori agricolo e agroalimen-tare, nonchè sanzioni in ma-teria di pesca illegale) è di-ventato operativo nei giorniscorsi ed è stato presentatodal ministro delle Politicheagricole, Maurizio Martina,dai vertici dell'Ismea (il presi-dente Enrico Corali e il diret-tore generale Raffaelle Bor-riello), dall'assessore all'agri-coltura del Lazio in rappre-sentanza delle regioni CarloHausmann, e dal direttoredell'Agenzia del Demanio,Roberto Reggi. E così anchein Italia soprattutto i giovanipotranno reperire ori line econ più facilità terreni catalo-gati con tutte le caratteristi-che e tipologie e valori cata-stali. Un primo passo è stato«Terrevive» gestito dal De-manio. Ma la quantità di ter-reni era comunque limitata enon sempre di eccellente qua-lità. Inoltre le modalità, comeha riconosciuto anche il diret-tore dell'Agenzia devono es-sere semplificate.

Il Demanio ha già indivi-duato 1.500 terreni per 2.500ettari e ne ha già messo albando il 50% (valore 3 milio-ni).

Ora in campo è scesol'Istituto di servizi per il mer-cato agricolo alimentare(Ismea) che ha una esperien-za ormai consolidata in que-sto campo e che storicamenteassegna in leasing le terre chepoi vengono riscattatedall'agricoltore. La disponibi-lità di aree agricole in capoall'Ismea è attualmente di22mila ettari, intanto il porta-le è stato avviato con una do-te di 8mila. A cui però do-vranno essere aggiunti i terre-ni delle regioni e dei comuniche dovranno siglare appositeconvenzioni con l'Ismea. Ilnodo è proprio questo. L'ade-sione delle regioni e dei co-muni non è automatica e so-prattutto i terreni di proprietà

degli enti locali sono i più ap-petibili, ma anche i più costo-si. E infatti il costo troppoelevato della terra è uno deifattori che ostacola l'avviodell'attività. Ed è anche ilmotivo che ha spinto negliultimi anni l'affitto. Secondoquanto prevede la leggel'Ismea può anche promuove-re forme di collaborazione edi partecipazione con le orga-nizzazioni professionali agri-cole maggiormente rappre-sentative e con le università egli istituti superiori. L'aspettopositivo della Banca è che siparte con una mappatura econ un obiettivo preciso - co-me ha spiegato il ministero

delle Politiche agricole: « va-lorizzare il patrimonio fon-diario pubblico e riportareall'agricoltura anche le areeincolte, incentivando soprat-tutto il ricambio generaziona-le nel settore». La priorità in-fatti di questa operazione so-no i giovani. «Si parte - hacommentato Martina - con iprimi 8mila ettari di terreni diproprietà di Ismea e che vo-gliamo destinare con corsiapreferenziale ai giovani. LaBanca delle terre agricole puòrappresentare uno strumentofondamentale per risponderealla richiesta di terreni e valo-rizzare al meglio il patrimo-nio fondiario pubblico. Dob-biamo stimolare in ogni mo-do la crescita delle nostreproduzioni, consentendo so-prattutto ai giovani di poteravere un accesso alla terra eal credito semplificati».

Oltre alla terra il governo

aveva già attivato nuove mi-sure di supporto per i giovanie cioè mutui a tasso zero pergli investimenti, l'aumentodel 25% degli aiuti europeie,con l'ultima legge di bilan-cio, l'esenzione totale dal pa-gamento dei contributi previ-denziali per i primi 3 anni diattività per le nuove impreseagricole condotte da giovani.«La grande sfida che ci po-niamo con la Banca delle ter-re - ha aggiunto il ministro -è costruire per la prima voltauna mappatura precisa deiterreni di natura pubblica elavorare per renderli produtti-vi. In questo senso rappresen-ta un mezzo centrale ancheper il contrasto al consumo disuolo, perché la destinazionedi questi terreni è e dovrà es-sere agricola».

La vendita dei primi 8milaettari Ismea, riservata ai gio-vani, avverrà con : manifesta-zione d'interesse, attraversoBanca della Terra, per uno opiù lotti; procedura competiti-va a evidenza pubblica tracoloro che hanno manifestatointeresse a seguito di avvisopubblico; possibilità di mutuiagevolati Ismea se la richiestaè effettuata da giovani.

Le risorse finanziarie dellavendita vengono finalizzateda Ismea esclusivamente adinterventi in favore dei giova-ni agricoltori. e

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ANNAMARIA CAPPARELLI

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Agricoltura: scenario Pagina 11

RAPPORTO COLDIRETTI - EURISPES - OSSERVATORIO

Il business illegale che ruota intorno all'agroalimentare a quota 22 miliardi con un balzo in un anno del 30%

Agromafie, piatto ricco mi ci ficcoMartina: in dirittura la normativa che riscrive i reati agroalimentari, basta con le aste al ribasso

arallela alla crescitadelle filiere agroali-mentari si rafforza

anche il business dell'agro-mafia che ha raggiunto 21,8miliardi con un balzonell'ultimo anno del 30 percento. La criminalità orga-nizzata fa così affari d'oronel settore agricolo e agroa-limentare facendo leva an-che sulle nuove tecnologie,sulla globalizzazione el'economia 3.0. Salto diqualità dunque per gli ope-ratori del malaffare che daladri di polli si sono trasfor-mati in «colletti bianchi». Sispazia dai reati tradizionali,quali l'abigeato e il capora-lato, alla gestione dei tra-sporti e controllo delle cate-ne di distribuzione finoall'export del falso made inItaly. E lo spaccato delinea-to dal quinto rapporto Agro-mafie 2017 elaborato daColdiretti, Eurispes e Osser-vatorio sulla criminalità

nell'agricoltura e sul sistemaagroalimentare, presentatonei giorni scorsi a PalazzoRospigliosi.

«Le agromafie - ha sotto-lineato il presidente diColdiretti, Roberto Moncal-vo - vanno contrastate neiterreni agricoli, nelle segre-te stanze in cui si determi-nano i prezzi, nell'opacitàdella burocrazia, nella fasedella distribuzione di pro-dotti che percorrono centi-naia e migliaia di chilometriprima di giungere al consu-matore finale, ma soprattut-to con la trasparenza e l'in-formazione dei cittadini chedevono poter conoscere lastoria del prodotto che arri-va nel piatto».

I prezzi, secondo il mini-stro delle Politiche agricole,Maurizio Martina, sono unodei nodi principali con unadinamica che non garantiscela copertura dei costi e portaallo sballo di alcune filiere.

È allarme dunque per le asteal doppio ribasso e per que-sto il ministro sta affrontan-do la delicata emergenzache provoca gravi effetti di-storsivi con tutti gli attoridella filiera ( agricoltori, in-dustria e Gdo).«Bisognatrovare strumenti e soprat-tutto - ha aggiunto Martina- bisogna andare avanti conl'innovazione legislativa».

Il ministro ha annunciato( ma su questo punto si so-no espressi anche i ministridell'Interno, Minniti e dellaGiustizia, Orlando) che inuno dei prossimi Consigli

dei ministri sarà portato iltesto con la revisione dei re-ati agroalimentari messo apunto dalla Commissioneguidata da Giancarlo Casel-li.. Martina ha anche riven-dicato il cambio di passoimpresso dalla nuova leggedi contrasto al caporalato el'efficacia dei controlli.«es-senziali per la competitivitàdel sistema». Un'attività cheè stata sensibilimente inten-sificata: nel 2018 sono state48mila le verifiche su53mila prodotti e 25milaoperatori. Mentre in tre annii controlli hanno toccatoquota 370mila con 1.500 in-terventi all'estero e sul web.Il registro unico ha portatoa 312mila controlli, mentresono stati 3.200 i produttoriche hanno utilizzato la diffi-da introdotta dal provvedi-mento Campolibero.

Il ministro dell'InternoMarco Minniti ha ribaditol'impegno a chiudere tutti i

ghetti perchè - ha detto-«Un paese civile non puòpermettersi i ghetti». Il pro-blema, secondo Minniti ruo-ta intorno all'immigrazioneillegale («la moneta cattivascaccia la buona») che nonoffre prospettive all'agroali-mentare, un settore che ilministro ha definito un assetnazionale.« Serve metteresotto governo - ha sottoline-ato - i flussi illegali». E haspiegato che non c'è legametra immigrazione e terrori-smo, ma tra mancata inte-grazione e terrorismo. Haevidenziato anche che stori-camente il malaffare seguela ricchezza e poichè l'agro-alimentare sta crescendo (dal 2008 + 8,7% del pil e+13,9% l'indotto) è diventa-to terreno di conquista delleagromafie.

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ANNAMARIA CAPPARELLI

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Agricoltura: scenario Pagina 12

LAVORI IN CORSO

Regole più snelle, meno burocrazia e più aiuti i punti chiave dell'atto delegato della Commissione Ue

Ortofrutta , prove di semplificazioneTra le novità, aumento dei prezzi di ritiro e chiarimenti sulle azioni delle Op e loro Associazioni

egole più sempli-ci, meno burocra-zia e maggiori so-

stegni finanziari in caso dicrisi di mercato. Sono ipunti qualificanti dell'atte-so regolamento delegatoche la Commissione euro-pea ha adottato il 13 marzoscorso. Provvedimento che,dopo il voto da parte delConsiglio e del ParlamentoUe, entrerà in vigore dopo60 giorni con la pubblica-zione sulla Gazzetta uffi-ciale europea.

Al termine di una revi-sione biennale condotta nelquadro dell'iniziativa «Le-giferare meglio» dellaCommissione Juncker, ilregolamento delegato ag-giornato e semplificato sulsettore ortofrutticolo puntaa potenziare il ruolo delleOrganizzazioni di produt-tori (Op) con l'obiettivo diaumentarne l'interesse daparte degli agricoltori nonassociati e migliorare ilfunzionamento dell'attualemeccanismo di gestionedel mercato.

Il commissario all'Agri-coltura, Phil Hogan, ha di-chiarato: «Nel contestodell'agricoltura e della pro-duzione alimentare europeail settore ortofrutticolo è divitale importanza. LaCommissione sostiene ilsettore e continuerà a so-stenerlo. È altresì essenzia-le che milioni di agricoltoriche producono alcuni tra;gli alimenti di più alta qualità nel mondo ricevano ucompenso adeguato perloro sforzi e che i consu-matori continuino ad avereaccesso a questi prodotti».

Ogni anno 3,4 milioni diaziende della Ue, ossia cir

ca un quarto di tutte leaziende dell'Unione, pro-ducono frutta e ortaggi perun valore di circa 47 mi-liardi di curo.

In base agli ultimi datidisponibili, le Op sono cir-ca 1.500 e producono il50% degli ortofrutticolidella Ue. Oltre che degliaiuti diretti e del cofinan-ziamento di progetti di svi-luppo rurale, i produttorihanno beneficiato di misu-

re eccezionali di sostegno,per un totale di 430 milio-ni, da quando la Russia -nell'agosto 2014 - ha impo-sto l'embargo sulle esporta-zioni agroalimentari Ue.

Per le Op la Commissio-ne stanzia inoltre finanzia-menti supplementari percirca 700 milioni l'anno.Con le nuove regole, ricor-da Bruxelles, aumenterà ilsostegno disponibile per iritiri dal mercato. I prezzi

saliranno dal 30% al 40%del prezzo medio di merca-to negli ultimi cinque anniper la distribuzione gratuitae dal 20% al 30% per i riti-ri destinati ad altri scopi(produzione di compost,mangimi, distillazione e al-tro). Tra i vantaggi che se-condo la Commissione ar-riveranno con l'applicazio-ne delle nuove regole visono la maggiore attrattivaesercitata dalle Op sui pro-duttori non ancora associa-ti. Inoltre vi sarà maggiorechiarezza su quali azionidelle Op potranno benefi-ciare di finanziamenti - adesempio, gli investimentiin tecnologia, o nel miglio-ramento della qualità - esarà fissata una percentualemassima del 25% per iprodotti che possono esserecommercializzati al di fuo-ri dell'Op.

Ancora, saranno inco-

raggiate le filiere corte. Mamentre l'attuale regolamen-to - n. 543/2011 - si limitaa fissare una soglia minimae lascia ai singoli Stati ilcompito di fissare i rispet-tivi massimali, le nuovenorme introdurranno unamaggiore coerenza, ren-dendo inoltre più semplicee chiara la normativa sulleorganizzazioni transnazio-nali e le loro associazioni.(Aop). Quest'ultime, secon-do la Commissione, sonocruciali per l'internaziona-lizzazione del settore, nonsolo perché contribuisconoa offrire agli agricoltori unmaggiore accesso al mer-cato per i loro prodotti, maanche perché garantisconoche il valore aggiunto ge-nerato dall'aumento delleesportazioni sia restituitoagli agricoltori.

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MASSIMO AGOSTINI

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Le Organizzazioni di pro-duttori (Op) ortofrutticoleattualmente riconosciutenell'Unione europea. Diqueste 310 sono operativein Italia, che conta anche 14Aop (Associazioni tra Op).

Agricoltura: scenario Pagina 13

FERTILIZZANTI

Le conclusioni del Comitato per la valutazione dei rischi dell'Agenzia Ue per le sostanze chimiche

«Il glifosato non è cancerogeno»Entro l'anno la decisione definitiva della Commissione - Ma le associazioni contestano i risultati

1 glifosato non è cance-rogeno e quindi nondovrebbe essere classi-

ficato come tale. E questa laconclusione del Comitatoper la valutazione dei rischi(Rac) dell'Agenzia europeaper le sostanze chimiche(Echa), incaricato di pronun-ciarsi sugli effetti dell'erbici-da, finito nel mirino di mol-te associazioni ambientali-ste, sulla salute. L'Agenziaeuropea per la chimica consede a Helsinki, in Finlan-dia, ha condotto un processodi revisione indipendente eha classificato il glifosatocome non cancerogeno, nonmutageno, non tossico per lariproduzione e non genotos-sico. L'Agenzia per la chi-mica presenterà nei prossimimesi la sua proposta di clas-sificazione armonizzata delglifosato alla Commissioneeuropea che, dopo aver pro-rogato per sei mesi l'autoriz-zazione in attesa del pareredell'Echa, dovrà pronunciar-si entro la fine del 2017.

Su questa prima conclu-

sione del Comitato per lavalutazione rischi dell'Agen-zia Ue per la chimica intan-to arrivano, come prevedibi-le, reazioni di segno oppo-sto. Per Richard Garnett,presidente della EuropeanGlyphosate Task Force(Gtf), «le conclusioni rag-giunte dal Comitato per lavalutazione dei rischi raffor-zano i risultati di altre valu-tazioni sul glifosate condottedalle autorità di regolamen-tazione nel mondo. Le provescientifiche a supporto delrinnovo del glifosate sonoevidenti. Sulla base della so-lida valutazione scientificadel Rac, non ci sono ostaco-

li al rinnovo del glifosate inEuropa da parte degli Statimembri».

Diversa l'opinione delleassociazioni che aderisconoalla coalizione italiana#StopGlifosato (45 sigle, traquali Aiab, Lipu, Wwf e Le-gambiente), che parla di«parere viziato da un con-

flitto d'interessi sulla pelledei cittadini». L'Agenzia Ueha deciso che il glifosatonon è cancerogeno e nonprovoca mutazioni geneti-che, ma seri «danni agli oc-chi» ed è «tossico con effettiduraturi sulla vita in am-bienti acquatici», sottolineauna notsa della coalizione#StopGlifosato. «Una con-clusione - sottolinea la por-tavoce della coalizione Ma-ria Grazia Mammuccini -che non convince e a cui siè arrivati esaminando glistudi pregressi, compresiquelli delle aziende produt-trici. Abbiamo lanciato giàalcuni giorni fa l'allarme sulpossibile conflitto di interes-si di alcuni membri dellaCommissione che ha emana-to questo parere. Almeno tredi loro hanno lavorato persocietà di consulenza delsettore chimico, interessate asostenere il glifosato e a nonfar partire un serio ripensa-mento sull'uso globale deipesticidi nell'agricoltura eu-ropea».

A.R.

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Soddisfazione per leconclusioni dell'AgenziaUe è stata invece espressada Agrofarma, l'Associa-zione nazionale impreseagrofarmaci, in attesa delladecisione definitiva dellaCommissione europea.«Queste conclusioni per-mettono di riconoscere ilgiusto valore delle eviden-ze scientifiche da Agrofar-ma già sostenute, dato chel'agrofarmaco nel 2016 èstato dichiarato "probabil-mente non cancerogeno"già dall'Efsa, l'organismoscientifico specificamentedeputato a questo compitodalle autorità europee e daipaesi membri. Anche Fao eOms - aggiunge una notadi Agrofarma - si sono giàespresse congiuntamenteper l'improbabile cancero-genità della sostanza. Ilprodotto è da ritenersi inmaniera definitiva sicuroper gli utilizzi indicati». e

Dopo l'ultima pro-roga di sei mesi, en-tro la fine dell'anno laCommissione dovràdecidere se rinnovaredell'autorizzazione.

Agricoltura: scenario Pagina 14

iNRIGORI)C7iiIPACïLACLEMENTE

Il dovere di nondimenticareMaurizio Martina

erché l'impegno per la[[ egalità e i diritti nel`"` lavoro agricolo continuisempre». Queste parole da oggi inpoi accoglieranno chi entra alMinistero delle politiche agricolenella Sala "Paola Clemente".Abbiamo voluto dedicarle lospazio dove si tengono le riunionidelle filiere agroalimentari, perchéla battaglia contro lo sfruttamentoe il lavoro nero chiama ognunoalla responsabilità. La storia diPaola Clemente e della suafamiglia è ancora molto vivadentro di noi. Segue a pag. 11

Agricoltura: scenario Pagina 15

In nome di Paola ClementeMaurizio Martina*

SEGUE DALLA PRLMArn » ixa chie come mo-st no-

stra» ci hachiestoanche e-riStefano Arcuri , suomari-

i to. Mai più lavoratrici e la-ü//i voratori i cui diritti venga-

i /N» rni o calpestati . Per dare unarisposta forte abbiamo approvato e stiamo attuando la no-stra legge contro il caporalato. In queste prime settimane diapplicazione sivedono alcuni segnali positivi, a partire dal-la crescita dei contributi previdenziali agricoli e all'emer-sione del nero.

Ma una legge non basta. Serve un impegno quotidianoa tutti i livelli. Dobbiamo proseguire il lavoro di squadradelle istituzioni er aumentare icontrolli mi liorare l'ac-p g,coglienza dei lavoratori stagionali , verificare il rispettodei fcontratti di lavoro. Allo stesso tempo siamo al fianco dellemigliaia di aziende agricole oneste che oggi subiscono laconcorrenza sleale di chi sfrutta. L'agricoltura deve esserein prima linea contro i caporali.

Ma dobbiamo affrontare con decisione anche il nododei rapporti di filiera e della remunerazione degli agricol-tori che troppo spesso ottengono meno dei costi produtti-vi che sostengono. Serve un salto di qualità anche qui, cheveda industria e grande distribuzione impegnate sulcampo. A partire ad esempio dall'eliminazione di unapratica scorretta come le aste al doppio ribasso che pena-lizzano tutti e scaricano i loro effetti fino ai lavoratori.

Dobbiamo contrastare in ogni modo la cultura dell'a-vidità, che genera lo sfruttamento, che dàvita al caporala-to. Anche per questo abbiamo deciso con il nostro enteCrea (Consiglio perla ricerca in agricoltura e l'analisi del-l'economia agraria) di istituire un assegno di ricerca an-nuale alla memoria di Paola Clemente, per lo studio e il

C

monitoraggio delle condizioni del lavoro agricolo inItalia .v 1°'/

La nostra battaglia perla legalità continua. Paola Clemente. La bracciante agricola di San Giorgio*Ministro dellepoliticheagricolealimentari eforestali Jonico, morta nei campi di Andria nell'estate del 2015

Agricoltura: scenario Pagina 16

Intanto il sindaco invita ad ábbandonare posizioni strumentali"

Agricoltori di Norcia in Regioneper trovare una soluzionedi Chiara Fabrizi

NORCIA - "Senso di re-sponsabilità". Questa la richie-sta del sindaco di Norcia Nico-la Alemanno alla vigilia delconfronto con una delegazio-ne dei coltivatori della lentic-chia di Castelluccio attesi sta-mattina in Regione per unsummit che si spera risolutivo.I trattori degli agricoltori sonoinfatti fermi da lunedì in vialedella Stazione e non raggiun-geranno il Pian Grande finchénon verrà assicurata una viabi-lità alternativa al percorso di90 chilometri via Pretare (Ar-quata del Tronto) considerato"proibitivo" per andare e tor-nare quotidianamente da Ca-stelluccio. L'assessore regiona-le Fernanda Cecchini ha indi-cato la via della deroga da ri-chiedere alla Prefettura cosìda assicurare il transito in duefasce orarie (mattino e pome-riggio) nella galleria di ForcaCanapine o sulla strada pro-vinciale 477 tra Norcia e Ca-stelluccio. Se l'operazione an-drà in porto si capirà a strettogiro anche perché gli oltre 500ettari su cui cresce la lentic-chia Igp devono ancora esserearati ed entro i primi di mag-gio va conclusa la semina. Masalvare la produzione del pre-

giato legume Igp e la magiadella fioritura non è l'unicapriorità su Castelluccio: "Cisono anche altre esigenze cheattendono risposte come le ca-sette da realizzare per i pochis-simi residenti abituali e conti-nuativi; le soluzioni per il per-notto di agricoltori e commer-cianti del borgo che sono resi-denti in altri comuni". L'urgen-za però resta la semina, su cuinon sono mancate frizioni trail sindaco e la categoria: "Coicoltivatori avevamo risoltogran parte delle questioni, dalmeccanico presente sul PianGrande per gli eventuali gua-sti alle autobotti della Prote-zione civile per i rifornimentofino all'impegno per rendereaccessibile Castelluccio in vi-sta della fioritura, per questo -dice Alemanno - non avrei po-tuto immaginare ulteriori pro-teste. Se si abbandonerannoposizioni pregiudiziali e stru-mentalizzazioni politiche, so-no convinto - conclude il sin-daco - che si potrà riuscire tut-ti insieme a trovare le migliorisoluzioni". Ieri intanto il pre-mier Paolo Gentiloni ha an-nunciato il decreto di metàaprile sulla ricostruzione: unmiliardo l'anno per tre anni.

Altri servizi a pagina 44

Agricoltura Umbria Pagina 17

Semina lenticchia, sit in a oltranza

NORCIA Semina della lenticchia arischio, prosegue il sit in degliagricoltori in attesa del summitfissato per oggi, alle 11, nella ten-sostruttura dello stadio comu-nale Europa. Gli agricoltorichiedono in sostanza un'ulterio-re deroga per consentire il pas-saggio controllato, due volte algiorno, nella galleria di ForcaCanapine e dopo lo strappo con-sumato col Comune, a cercaredi mediare la situazione è inter-venuto l'assessore regionaleFernanda Cecchini, che ha pro-mosso il summit di oggi. Nelmuro contro muro che si è crea-to nelle ultime ore, ieri il sinda-co Nicola Alemanno ha ribaditola sua posizione, ricordando co-

me delle dodici richieste avan-zate dalla categorie, ne sianostate accolte, non senza difficol-tà, ben 11. Secondo il sindaco, in-somma, anche gli agricoltori do-vrebbero essere disponibili a fa-re un passo avanti, cercando dicomprendere le difficoltà di tut-ti. "Le esigenze di Castelluccio -ha detto il primo cittadino - nonsono solo quelle legate alla semi-na e alla riattivazione delle atti-vità economiche, per le quali co-munque si è avviato un percor-so di soluzione. Ve ne sono altreche debbono trovare una rispo-sta che ancora non c'è. Tra que-ste, le SAE (soluzioni abitativeemergenziali, ndr) per i pochis-simi residenti abituali e conti-nuativi, oppure le soluzioni peril pernotto di coloro che eserci-tano attività agricola ed econo-mica nella frazione di Castelluc-

cio, pur non avendo residenzaabituale e continuativa così co-me disposto da vigenti norme.La possibilità di rendere fruibileCastelluccio da tutti gli oriundiche solitamente lo abitavanonella bella stagione". Per la se-mina, quindi, considerata la de-roga già concessa e le ulteriorimisure di sostegno già concor-date (come alcuni trasporti dicui si occuperà l'esercito), se-condo Alemanno anche gli agri-

VIRMIncontro con la Cecchini

coltori dovrebbero essere dispo-sti a qualche sacrificio, vista lasituazione di seria difficoltà ge-nerale. Alemanno ha anche an-nunciato come sia in fase di so-luzione il piano di rimozionedelle macerie, senza tuttavia ag-giungere dettagli. Il primo citta-dino ha quindi fatto appello alsenso di responsabilità di ognu-no: "Se si abbandoneranno posi-zioni pregiudiziali e strumenta-lizzazioni di carattere politico -è l'invito del primo cittadino - sipotrà riuscire, tutti insieme, atrovare le migliori soluzioni perla comunità intera. Castelluccioè e resta prima di tutto dei suoiabitanti ma è però anche un be-ne prezioso per la comunità re-gionale, nazionale ed interna-zionale".

Ilaria BosiO RIPRODUZIONE RISERVATA

Agricoltura Umbria Pagina 18

ALLevatori, incontrocon La CecchiniPrima a Norcia e poi aCascia per incontrareagricoltori e allevatori dellecittà colpite dal sisma.«Ricostruzione per leaziende agricole ezootecniche», è questo iltema del doppioappuntamento inprogramma oggi per fare ilpunto della situazioneinsieme ai lavoratori delsettore . Saranno presentil'assessore regionale allePolitiche agricole , FernandaCecchini , il direttoreregionale all'Agricoltura,Ciro Becchetti , e il dirigentedell'ufficio speciale per laricostruzione , AlfieroMoretti . Si comincia alle 11nella tensostrutturaallestita allo stadiocomunale ' Europa ' di Norciae si prosegue a Cascia, alle15.30, nella tensostrutturadi piazza Dante.

Agricoltura Umbria Pagina 19

E il risultato tli uno studio clelLlnra, 1 atztoret,ole Istituto di ricerca agronotni.caftancese

nza fitofarmaci? S i i puo lareUn nesso tra alti rendmentí e. . . .pesticidi.. .

da ParigiGIUSEPPE C®RSENrINo

hi l'ha detto che l'agri-coltura moderna nonpuò produrre senzausare i pesticidi? Che

un ritorno graduale ai vecchisistemi della rotazione agrico-la significherebbe automatica-mente il crollo della produzionee, quindi, del reddito agricolo?Questo è lo scenario che amadescrivere l'industria chimica,cioè le multinazionali che pro-ducono quelli che vengono de-finiti pudicamente «integratorichimici per l'agricoltura» (qual-cosa di analogo, insomma, agliintegratori alimentari), ma lecose probabilmente non stannoproprio così.

Perché, se si vuole, si può farea meno di utilizzare in modomassiccio pesticidi, funghici-

di, insetticidi e disinfettantivari del terreno senza che laproduzione abbia a risentirne(troppo).

Non lo dicono i pasdarandell'eco-agricoltura, spessoinconsapevoli che il pianeta,

agricole distribuite in tutta laFrancia e gestite, alcune in ma-niera tradizionale, cioè facendouso di pesticidi, altre in manierainnovativa cioè facendo ricorsea tecniche antiche e riducendoal minimo il supporto chimico.

Il campione,va detto, faparte delle1.900 aziendeagricole se-lezionate dalministerodell'Agri-eolturanell'ambitodel progettoDephy-Eco-phyto, che haper obiettivola riduzionedei pesticidi,

Nlcolas M unler-Jolain

1.800 ricercatori a contratto eun budget annuale di 880 mi-lioni di euro, pagati per il 77%dai ministeri dell'Agricoltura edella Cultura e per il resto da-gli enti locali (del resto l'Inraha 250 laboratori in tutta laFrancia).

In questo contesto, dicia-mo pure invidiabile, un teamdi ricercatori guidato da uningegnere-agronomo (NicolasMunier-Jolain di Digione) haanalizzato per tre anni i rendi-menti di un migliaio di aziende

bongrè mal-

gré, deve dareda mangiarea 9 miliardi diessere umani,ma i ricerca-tori dell'Inra,Institut natio-nal de recher-che agronomi-que, insommal'Ismea fran-

cese. Ma che, adifferenza delnostro istitutopresieduto daEnrico Co-rali , è il primocentro di ri-cerca europeae il secondoal mondo conoltre 8miladipendenti,

per l'appunto.La scoperta,senza dubbiosorprendente,è che solo nel6% dei casi sipuò stabilireun nesso di-

retto tra uso dei pesticidi e altirendimenti agricoli, mentre nel77% dei casi questa «liaison»non è affatto dimostrata. Comea dire che il rendimento dellecolture è indipendente dall'uti-lizzo dell'agrochimica.

«La conseguenza» scrive Ni-colas Munier-Jolain nel suostudio (che è stato appena pub-blicato per estratti dalla rivistascientifica «Nature Plants») «èche l'uso dei pestidici potrebbeessere ridotto del 42% nel 59%dei casi. Il che corrisponde a una

riduzione media del 37% deglierbicidi, del 47% dei funghici-di e del 60% degli insetticidi».Fatta una media - è questa lasintesi dello studio - il 30% deiprodotti chimici potrebbe esse-re tranquillamente eliminatosenza particolari conseguenzenegative sui volumi e sulla qua-lità dei raccolti.

Questi risultati sono stati, aloro volta, testati da un'altraequipe di ricercatori del Cnrs, ilCern francese, che hanno mes-so a confronto 150 aziende cere-alicole (grano e mais) condotteda una trentina di imprenditoriagricoli. Anche in questo caso,nessuna relazione diretta tra

uso dei pesticidi e rendimentodei raccolti. Segno, dice soddi-sfatto Munier-Jolain, che «c'estpossible de faire baisser le re-cours aux pesticides» anche sequesta transizione, ammette«c'est ne pas nécessairementsimple». Infatti, per ridurrel'uso dei pesticidi, gli agricoltoridovrebbero tornare a coltivare(almeno in parte) come si facevaun tempo. E quindi, rotazione

delle colture, diserbo meccanico(senza disinfestanti), periodo diriposo dei terreni... Quanti sonopronti a seguire il consiglio deiricercatori dell'Inra? E quantisono pronti a correre il rischiodi vedere ridurre anche di pocoi raccolti?

@pippocorsentino

Supplemento a curadL LUIGI CHIARELLO

agricolturaoggi@coass. it

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L'alimentare si alleaper promuoverele tradizioni italiane

Emanuele Scarci

MILANO

Nasce Unione italiana food,la più grande associazione disettore dell'alimentare in Euro-pa.I cui principali obiettivi sonovalorizzare i prodotti simbolodelfooditaliano, vincerelesfidedel mercato globale e scrivere ilfuturo del cibo italiano nelmon-do. Unione italiana food iniziaperò con due punti programma-tici precisi: il no all'adozionedelle cosiddette etichette nutri-zionali a semafori proposte re-centemente a Bruxelles da seimultinazionali (Mars, Monde-lez International, Nestlé e Uni-lever, Coca-Cola e Pepsi); i dub-bi sull'adozione dello Stellone(il simbolo grafico che identifi-ca il made in Italy caldeggiatodal ministro Calenda) che fini-rebbe per discriminare le azien-de che hanno investito all'este-ro e producono "all'italiana".

Unione italiana food nascedalla fusione diAidepi (impresedel dolce e pasta) e Aiipa (caffè,cioccolato, gelati, salse e sughi,integratori) con 45o aziende, 35miliardi di fatturato e 65mila ad-detti. «E un traguardo storico -ha detto ieri alla presentazioneil neo presidente Paolo Barilla-.Uniamo le forze nel rispettodelle diverse identità aziendalie merceologiche e seguendo la

riforma Pesenti». Le associa-zioni aderenti a Federalimenta-re scendono quindi a 14.

Sul tema dello Stellone Baril-la è stato molto chiaro: «Lo Stel-lone può aiutare a sconfiggerel'Italian sounding, ma il sistemaindustriale è fatto sia di aziendeche operano in Italia sia di altrepresenti in Italia e all'estero. Sa-rebbe strano che io che pago letasse in Italia venga poi indicatocome cittadino di serie B quan-do produco all'estero. Sono an-ch'io italiano e produco all'ita-liana». Secondo Barilla il branddell'italianità rischia di essereun disincentivo per le aziendeche internazionalizzano (citaanche il caso dello straordinariosuccesso di Rana negli Usa) mapoi, a margine del convegno, haaperto: «Lo Stellone va anchebene, ma dipende da come siscrive il regolamento».

Sulle etichette a semafori, ilneo vicepresidente Marco La-vazza (fra due annipotrebbe al-ternarsi con Barilla) si è schie-rato nettamente contro , puravendo nella nuova associazio-ne soci come Mars, Mondelez,Nestlé e Unilever G cui countrymanager probabilmente nonsaranno d'accordissimo con lacasamadre). «Abbiamo le no-stre idee e la maggioranza deisoci è contro le etichette a se-

mafori - ha ribadito Lavazza -.Ma teniamo uniti tutti, anchechi non la pensa come noi».

Nelle stesse ore, a Roma, inun convegno il presidente diFederalimentare Luigi Scor-damaglia ribadiva il no «al-l'adozione di sistemi inutili efuorvianti per il consumatorecome il semaforo alimentare:non farebbe altro che favorirequel livellamento verso il bas-so dell'eccellenza del nostrosistema produttivo da cui l'in-tera filiera deve proteggersi».Unione italiana food è la piùgrande associazione di settorein Europa. E un messaggio? «Eun dato di fatto - ha rispostoLavazza -, i numeri dell'asso-

Accordo tra Aidepi e AiipaPrimo obiettivo: fermarele etichette nutrizionalia semafori proposteda sei multinazionali

ciazione sono cospicui. Per ilresto facciamo parte del siste-ma Federalimentare e ne se-guiamo i suggerimenti, comequando abbiamo aperto unacomunicazione con Calenda.Comunque quando c'è qual-

cosa che non funziona, le cosesi cambiano stando dentro».

L'ad dilriAngeloMassaro si èsoffermato sull'evoluzione deiconsumi. «Negli ultimi 4 anni -ha detto - il 3o0i" della crescitadei consumi è arrivato dai cibietnici, il 22% dal senza glutine, il19%io da vegetale e senza lattosioe i118°io dal bio. L'industria ha di-mostrato di cogliere i cambia-menti ma non deve fermarsi».

Aziende in campoemanuelescarci.blog. ilsole24ore.com

91 E] PRO D UZIO NE RISERVATA

ImpreseUnione italiana food conta anchesu 20 settori merceologici, 35miliardi di fatturato (di cui 10all'export) e 65mila addetti.

Crescita dell'etnicoSecondolri, la crescita è statatrainata peril30%dai cibi etnici,peril22%dalsenza glutine, perii19% ciascunoda soia-vegetale esenza lattosio, per i l l8%dal bio,peri[ 15% da [l'integrale, peri[ 9%dalla frutta secca.

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VINO

Le esportazioni volano a quota 1,19 miliardi (+21 %) e sempre più aziende si convertono alle bollicine

Tutti pazzi per gli spumanti italianiDalle novità di Asti e Brachetto al possibile sbarco del Pinot grigio - E cresce l'interesse al Sud

c empre più efferve-scente il trend deglispumanti italiani . E

proprio sulla scorta dell'enne-simo record dell'export (lebollicine made in Italy nel2016 hanno visto le venditeall'estero toccare quota 1,19miliardi di euro, +21,4% con-tro il +4,3% registrato dai vi-ni in generale) sono in molti acercare ora di saltare sul carrovincente. In particolare i pro-duttori di quelle etichette chefanno più fatica sul mercatoche provano ad adeguare lapropria offerta ai gusti deiconsumatori inserendo modi-fiche ai disciplinari di produ-zione. È il caso ad esempiodelle recenti modifiche varatedal Comitato vini del Mipaafper produrre una nuova tipo-logia sia dell'Asti spumanteche del Brachetto. I due spu-manti piemontesi famosi nellaversione dolce hanno infattiaperto alla tipologia "secca" ecioè con un ridotto contenuto

zuccherino che li avvicininoquindi nel gusto ad altre boc-ciline made in Italy. Nel casodel Brachetto il Comitato vinidel Mipaaf non si è limitato aintrodurre la versione "secca"ma hanno dato il proprio vialibera anche a quella "tapporaso" che prevede un vinofermo adatto a tutto pasto.

Per l'Asti che tra Docg eMoscato d'Asti produce 84milioni di bottiglie la nuovaversione "secco" che si preve-de di lanciare dall'estate 2017e in almeno 20 milioni di bot-tiglie «dovrebbe rappresenta-re - secondo quanto afferma-to dal direttore del Consorzio,Giorgio Bosticco - un'oppor-tunità di integrazione e com-pletamento dell'offerta orien-tata sempre più al corretto po-sizionamento e non allo svi-luppo dei volumi».

Per quanto invece riguardail Brachetto per il quale giànegli anni Settanta furonoprodotte le versioni "secco" e"fermo" e poi furono cancel-late, si torna al passato neltentativo di individuare sboc-chi di mercato per una produ-zione che nell'arco degli ulti-mi sei anni è passata dai 5,2milioni di bottiglie del 2011ai 3,8 prodotti lo scorso anno.

Un'altra area che potrebbepresto sbarcare in forze nelmondo delle bollicine è quel-la del Pinot grigio. Un'eti-chetta che dopo la riorganiz-zazione nella macro Doc"delle Venezie" (che com-prende Veneto, Friuli Vene-zia Giulia e Trentino AltoAdite) ha visto nei giorniscorsi il varo del nuovo con-sorzio di tutela. Nel discipli-nare della nuova Doc è con-templata l'ipotesi spumantiz-zazione del Pinot grigio. E lasola possibilità che una deno-

minazione con una produzio-ne di 300 milioni di bottigliepossa sbarcare nel mondo de-gli spumanti ha fatto sobbal-zare più di un produttore inparticolare di Prosecco. «Èvero che questa possibilità ècontemplata dal disciplinaredi produzione - spiega il se-gretario generale dell'Unioneitaliana vini, Paolo Castelletti-. Tuttavia credo almeno almomento sia un'ipotesi remo-ta visto che il Pinot grigio stamacinando successi sui mer-cati nella versione vino "fer-mo" e finché le cose andran-no così escludo che possa ri-convertirsi alle bollicine».

E l'attenzione verso glispumanti sta crescendo ancheal Sud, in particolare in Pu-glia, nel Salento, dove leCantine due Palme negliscorsi anni con un investi-

tizzazione. «La nuova linea diproduzione è partita a marzo2016 - spiega il direttore ge-nerale delle Cantine Due Pal-me, Assunta De Cillis -.L'idea era quella di chiuderel'era dei "viaggi" delle nostreuve verso il Nord Est per es-sere spumantizzate visto chenoi non ne avevamo la possi-bilità. Oggi produciamo inPuglia i nostri spumanti dauve Negroamaro (le etichetteMelarosa e Amaluna nelleversioni rosè e bianco). Inquesto primo anno di attivitàabbiamo prodotto 500milabottiglie di spumanti ma mar-chio Cantine Due Palme cuivanno aggiunte altre 100milabottiglie di altri produttori lo-cali. La domanda da tutto ilSud è in crescita e il nostro èforse oggi l'unico impianto dispumantizzazione al Sud». e

mento di 1,5 milioni di euro(cofinanziati dai fondidell'Ocm) hanno realizzato unproprio impianto di spuman-

PAGINA A CURA DI

GIORGIO DELL'OREFICE

© RIPROI IONE RISERVATA

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MANIFESTAZIONI

Vinitaly 2017: spazio a business e internazionalizzazionearà sempre più de-dicata al business e

all'internazionalizzazio-ne la 51ma edizione diVinitaly in programma aVerona dal 9 al 12 apri-le prossimi. La primaedizione dopo la trasfor-mazione del'organizza-tore, Veronafiere, da en-te autonomo in Spa.«Un passaggio - haspiegato il presidenteMaurizio Danese - checi offrirà maggiore fles-sibilità per effettuare al-leanze per crescereall'estero o allargando la

Danese (Veronafiere):

entro il 2020 saranno

investiti 94 milioni

nostra manifestazionead altre città italiane esupporterà il nostro pia-no di sviluppo che pre-vede investimenti, daqui al 2020, per ben 94milioni di curo».

La manifestazione,seguendo il trend in attogià da qualche anno, si

focalizzerà ancora dipiù sul business e suglioperatori delegando glispazi dedicati al pubbli-co alle occasioni consu-mer organizzate nell'in-tera provincia di Veronanell'ambito di "Vinitalyand the City". Un trendche già ha dato risultati«visto che lo scorso an-no - ha aggiunto il diret-tore generale, GiovanniMantovani - il numerototale di visitatori è sce-so da 150mila a 130milacirca mentre il numerodi visitatori stranieri che

lo scorso anno era arri-vato a quota 28milaquest'anno dovrebbe su-perare le 30mila unitàda oltre 40 Paesi».

Grande attenzione nelcorso della 5lma edi-zione di Vinitaly saràdata anche ai principalitrend congiunturali delsettore vitivinicolo e al-le principali novità nor-mative. «Sul pianodell'analisi congiuntura-le - ha aggiunto Manto-vani - nelle giornate diVerona presenteremo unmodello realizzato in

collaborazione conIsmea per creare un ou-tlook sui trend dei prin-cipali mercati interna-zionali».

Ma spazio avrà anchela politica agricola co-mune. «Ospiteremo aVerona il CommissarioUe all'Agricoltura, PhilHogan - ha annunciatoil ministro per le Politi-che agricole, MaurizioMartina - col quale av-vieremo una riflessionesulla prossima riformadella Politica agricolacomune. Mentre perquanto riguarda il setto-re vino, tenendo fermala priorità assegnata alTesto Unito della vite edel vino varato dal Par-lamento nello scorsonovembre, presenteremoil primo pacchetto didecreti applicativi chediscuteremo con la filie-ra in modo da rendereprima possibile concretele semplificazioni intro-dotte con un provvedi-mento che resta un fon-damentale contributo alsettore del vino italia-no».

Alimentare Pagina 23

RAPPORTO NAS-MINISTERO SALUTE

Tra il 2015 e l'inizio di quest'anno il Nucleo dei Carabinieri ha condotto più di 9mila controlli lungo la filiera

Carni, sequestri per oltre 225 milioniPiù ispezioni negli allevamenti - Le maggiori irregolarità riguardano l'identificazione dei bovini

angimifici, alle-vamenti, macellie aziende di tra-

sformazione, prosciuttifici emacellerie. E naturalmentecarni: bovine, suine e ovica-prine, soprattutto. Ci sonopraticamente tutte le possibi-li fonti di contaminazioni, difrodi e atti illeciti nel mirinodei Carabinieri del Nas (Nu-cleo antisofisticazione). Unriflettore in realtà costante-mente acceso sulla filieradelle carni, che periodica-mente si traduce nella stesu-ra di un rapporto sui control-li eseguiti, rilievi fatti su co-se e persone, con tanto disanzioni e sequestri.

E il quadro diffuso dalministero della Salute il 15marzo scorso indica che trail 2015 e i primi mesi diquest'anno i Carabinieri deiNas hanno eseguito 9.293controlli lungo la filiera del-le carni - dai prodotti d'im-portazione agli allevamenti,dai macelli alla distribuzio-ne e vendita al dettaglio -riscontrando 2.955 irregola-rità, con la segnalazione di2.109 persone alle autoritàamministrative e 623 aquelle giudiziarie. Le qualihanno emesso 1.296 sanzio-ni penali e 3.821 ammini-strative per un importo di4,3 milioni e un valore dellestrutture, dei capi e dei pro-dotti sequestrati pari a 225milioni.

Il quadro diffuso dal mi-nistero, spiega il report, rien-tra nell'ambito di una piane

ficazione annuale di control-lo finalizzata ad accertare ilpossesso dei necessari requi-siti igienico-strutturali e il ri-spetto delle normative di set-tore, europee e nazionali.Tra gli obiettivi, anche l'in-dividuazione di animali noncorrettamente identificati e

iscritti alla Banca dati nazio-nale e delle carni di prove-nienza non tracciata che po-trebbero condurre a fenome-ni di commercio e macella-zione clandestina di carninon certificate dagli organi-smi di controllo.

Nel 2015, in particolare,

PAGINA A CURA DI

MASSIMO AGOSTINI

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- ----- -------------Sanzioni ------------------- ---- --- -----Valore

Periodo C ontrolli conformi Campioni ValPenali Amm ve ore sanzioni sequestri.

am m.ve (curo ) (euro)

Anno 2015 4.170 1.349 942 626 1.741 1.945 78.751.485

Anno 2016 3.898 1.200 756 495 1.505 1.600.164 126.431.776

Gen.-mar, 1.225 406 255 175 575 744.102 20.227.528

Totale 9 .293 2.955 1.953 1.296 3.821 4.290.0444 225.410.789

y r

y 3 1k':.

:

k

w ir r,f r. p13, :

sono stati fatti 1.143 control-li mirati agli allevamenti, neiquali sono state rilevate 328non conformità, con 259 se-gnalazioni alle autorità am-ministrative e 129 a quellegiudiziarie, e sanzioni percomplessivi 735.600 curo.

Nel 2016 sono aumentatii controlli, con 1.916 verifi-che e 424 irregolarità, 292persone segnalate alle auto-rità amministrative e sanzio-ni per 793.400 curo.

Nel quadro delle attivitàsvolte, sul totale delle irre-golarità amministrative rile-vate, il 28% ha riguardatol'inosservanza di normesull'identificazione dei bo-

vini, il 25% la carenza dicondizioni igienico-struttu-rali, il 13% quelle sulla pro-duzione e l'igiene dei man-gimi, il 3% l'uso dei farma-ci veterinari, il 2% i criteridi protezione negli alleva-menti e nei trasporti. Sottoil profilo penale, le inosser-vanze più significative han-no riguardato il maltratta-mento (10%), la ricettazio-ne (8%) e l'abbandono deglianimali (3%).

Altre attività che i Nashanno svolto con i Carabi-nieri dei Nuclei operativiecologici, hanno portato ainterventi in sette strutture,dove erano presenti copertu-re in eternit e in due discari-che abusive.

7no i H t ßi1

sequestri lice oltre 22, milioni

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