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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2 Lanciano Vasto Chieti RASSEGNA STAMPA Sabato 30 maggio 2015

Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2 Lanciano ... · palliative Pier Paolo Carinci, l'agronomo Marina Paolucci, l'assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio

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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2

Lanciano Vasto Chieti

RASSEGNA STAMPA Sabato 30 maggio 2015

Regione Abruzzo

Azienda Sanitaria Locale 2 Lanciano Vasto Chieti

Via Martiri Lancianesi 17/19 - 66100 CHIETI Ufficio Stampa e Comunicazione

Un orto terapeutico all’hospice ''Alba Chiara'', prima esperienza in Italia

Gira tutto intorno all’idea di cura. E’ un denominatore comune, è un credo, e tiene la vita come irrinunciabile universo di riferimento. Quella delle persone come delle piante. Era perciò destino che un hospice accogliesse al proprio interno un orto, con finalità di cura intesa nel senso più alto e più ampio del termine. Questi i caratteri genetici di un’esperienza che non ha precedenti in Italia, e che pone “Alba Chiara” all’avanguardia nel campo delle cure palliative. Nella struttura di via Belvedere, a Lanciano, è stato realizzato un orto in terra piena a scopo terapeutico di circa 500 metri quadrati allo scopo di fornire un’ attività per la terapia occupazionale dei pazienti presi in carico dalla rete di cure palliative ed alle loro famiglie, anche al fine di favorirne la riabilitazione psico-fisica. L'iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il responsabile dell'unita operativa Hospice e cure palliative Pier Paolo Carinci, l'agronomo Marina Paolucci, l'assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, e il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo. L'"orto d'amore", com'è stato denominato, è stato realizzato anche con un'altra finalità: aprire l’hospice e renderlo un luogo partecipato, liberandolo da quel vissuto cupo e disperante che genera nel sentire comune, perché percepito unicamente come luogo di dolore e di morte. Più corretto, invece, pensarlo come un luogo di cura diverso, caratterizzato da attività assistenziali e modello di organizzazione non sovrapponibili a quelle degli ospedali, e come tale andrebbe conosciuto.

"Ripeto spesso che il nostro modello di assistenza dovrà sviluppare una forte connotazione territoriale - ho sottolineato Paolucci - abbandonando anche l'idea che le eccellenze siano concentrate nella parte ospedaliera. L'hospice di Lanciano è uno straordinario esempio di sanità del territorio che esprime qualità ad altissimo livello, ed è per questa ragione che nuovi progetti che potranno essere sviluppati troveranno nel Governo regionale supporto e sostegno adeguati, anche sotto il profilo economico. Abbiamo liberato risorse per 90milioni di euro stornando alla sanità fondi che erano stati distratti dalla sanità, gran parte dei quali saranno destinati al territorio". L’orto, dunque, rappresenta uno strumento che completa il percorso clinico assistenziale del paziente, con ricadute positive sotto il profilo fisico e psicologico, perché la terapia occupazionale ne migliora la qualità di vita, anche attraverso il coinvolgimento dei famigliari e degli amici. L’organizzazione dell’ortoterapia è coordinata da Pier Paolo Carinci, dalla responsabile tecnica del progetto, Marina Paolucci, dai Presidenti delle Associazioni di volontariato coinvolte e dagli operatori dell’hospice. Ovviamente l’accesso dei pazienti viene supportato dal personale e limitato all’attività amatoriale compatibile con le condizioni fisiche e cliniche degli stessi. Per la realizzazione dell’orto, è stato adottato uno stile ad aiuola per facilitare la raccolta; inoltre sono state previste consociazioni di piante che amano stare vicine, risultando così più forti all’aggressione di malattie e parassiti. Nelle aiuole più importanti vengono coltivate specie principali come pomodori, patate, melanzane, legumi, mentre le piante officinali trovano una collocazione separata.

«Diversi studi affermano che occuparsi della coltivazione di piante e ortaggi, la raccolta dei prodotti della natura, anche il solo osservarne la crescita, abbiano una valenza psicologica positiva e terapeutica in diverse tipologie di pazienti - sottolinea Carinci - . In Italia questa modalità di cure integrativa è stata iniziata in diversi setting di cura mediante la predisposizione di vasconi di terra o la coltivazione di piante e fiori in aree adiacenti reparti di oncologia, hospice, residenze per anziani, case della salute. Per quanto è dato saperne, allo stato attuale non è presente, nel panorama delle reti di cure palliative italiane, un progetto strutturato di ortoterapia che preveda la coltura su terreno di

piante da orto, come pomodori, melanzane, zucchine, cetrioli, peperoni, fagioli, zucche, cocomeri, fragole, peperoncini, e tutte le piante aromatiche. La nostra esperienza, perciò, è destinata a essere recepita con sicuro interesse anche dalla comunità scientifica, al fine di verificarne gli effetti sul paziente, poiché gli atti motori legati alla coltivazione favoriscono il mantenimento della motricità e l’incremento della forza residua. Anche l’apprendimento viene stimolato, cosi come la memoria che viene esercitata al ricordo dei tipi di piante, alla loro ciclicità e stagionalità». Il progetto “Orto d’Amore” di Alba Chiara si ispira agli orti medievali, presenti nei conventi e identificati come luogo di incontro, di riflessione e di preghiera. Realizza la metafora del prendersi cura, condividendo spazi e emozioni, e quando possibile condividendo il consumo dei prodotti dell’orto in incontri conviviali.

Lanciano, 30 maggio 2015

Azienda sanitaria locale Lanciano Vasto Chieti Direzione Generale - Ufficio Stampa e Comunicazione

Tel. 0871.357751 - 328.3808199 [email protected]

Web: www.asl2abruzzo.it  

Sabato, 30 maggio 2015

Tumori: a Lanciano primo orto terapeutico d'Italia (ANSA) - Lanciano (Chieti), 30 MAG - L'assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci, ha inaugurato oggi a Lanciano l'orto terapeutico, prima esperienza in Italia, realizzato all'interno dell'hospice ''Alba Chiara'', nato nel giugno 2011 per ospitare, primo caso in Abruzzo, malati terminali. ''L'hospice - ha detto Paolucci - è da sempre un'eccellenza della sanità regionale, facendo da apripista, e ora accresce l'offerta assistenziale''. Per il responsabile dell'unità operativa cure palliative e hospice, Pier Paolo Carinci, ''l'orto, di 500 metri quadri, è un punto d'incontro degli ospiti, un luogo dove si arriva per vivere meglio il tempo rimasto, non per morire. L'orto, che ha un pozzo, viene curato dai pazienti, famigliari, medici e personale e i volontari. Tanti anche i condomini dei palazzi vicini. Un'esperienza che fornisce attività per la terapia occupazionale dei pazienti, anche al fine di favorire la riabilitazione psico-fisica''. Presenti inoltre all'inaugurazione l'agronomo Marina Paolucci e il sindaco Mario Pupillo. (ANSA) M08-PRO 30-MAG-15 14:20

Regione Abruzzo

Azienda Sanitaria Locale 2 Lanciano Vasto Chieti

Via Martiri Lancianesi 17/19 - 66100 CHIETI Ufficio Stampa e Comunicazione

Paolucci: ‘’Sui fondi per l’edilizia sanitaria

mai cambiate le carte in tavola, i sei nuovi ospedali saranno realizzati’’

A margine della conferenza stampa all’Hospice di Lanciano, l’assessore regionale alla

Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, ha voluto chiarire la questione dei fondi per la realizzazione dei nuovi ospedali in Abruzzo: «E’ stata condotta un’operazione di bassissimo rango tesa a fare confusione, falsificando la realtà contenuta in atti e documenti della Regione - ha esordito -, perché nemmeno un centesimo è stato distolto in favore del nuovo presidio di Chieti. Esistono fonti di finanziamento differenti e ben distinte, che strumentalmente sono state mescolate, ma per fare chiarezza dobbiamo rimetterle in fila: ci sono i fondi dell’articolo 20 della legge 67/1988 sull’edilizia sanitaria, i fondi Inail, e poi quelli derivanti dai saldi positivi degli ultimi quattro anni del Fondo sanitario regionale, cui vanno ad aggiungersi anche quelli del saldo 2015. Rispetto all’articolo 20, nulla è stato modificato dell’Accordo di programma sottoscritto con il Ministero, un documento che scaturisce a conclusione di un iter complesso, durato anni, che non si cancella con la scolorina né si possono cambiare le carte in tavola con un colpo di mano. Non esiste nessun atto della Regione che vada a modificare quei contenuti, pertanto restano i 228 milioni di euro destinati alla realizzazione dei nuovi ospedali di Lanciano, Vasto, Giulianova, Penne, Avezzano e Sulmona, che nella programmazione regionale continueranno a esistere per svolgere la propria funzione per i pazienti acuti».

L’entità di queste risorse, poi, sale fino a 371 milioni con l’aggiunta di fondi regionali. Per quanto riguarda Chieti, invece, «nel dispositivo della delibera di Giunta - ha aggiunto Paolucci - abbiamo fatto una dichiarazione di pubblico interesse, che rappresenta la condizione preliminare per attivare il project financing, che nulla c’entra con l’articolo 20, e seguirà un percorso totalmente differente. Inoltre proprio ieri abbiamo portato a termine la determinazione dello storno di vecchi flussi finanziari distolti dalla sanità e che ora tornano alla destinazione originaria, che libera, a partire da giugno, 90 milioni di euro, una somma ingente, metà della quale sarà destinata alla medicina del territorio. Sul tema dei fondi per la sanità, dunque, è necessario ristabilire la verità, l’unica possibile, che è quella dei fatti. Tutto il resto è atto di pirateria, è mistificazione, che racconta una realtà che non esiste e produce solo confusione nell’opinione pubblica».

Lanciano, 30 maggio 2015

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Sabato, 30 maggio 2015

Sanità: Paolucci, ci sono soldi per sei ospedali (ANSA) - Lanciano (Chieti), 30 MAG - ''A giugno sbloccheremo 90 milioni di euro di fondi regionali per investire sulla sanità territoriale''. Lo ha detto Silvio Paolucci oggi a Lanciano inaugurando l'orto terapeutico all'hospice Alba Chiara. Paolucci ha proseguito ''i fondi saranno investiti per riqualificare case salute e distretti. E' una sfida e una conquista civile sul futuro per migliorare la vita delle persone''. In merito agli investimenti sugli ospedali, Paolucci ha aggiunto ''ci sono quattro differenti fondi di finanziamento per riqualificarli e costruirne di nuovi. Per l'articolo 20 nulla è cambiato. Nessuna modifica è stata attivata rispetto all'accordo di programma fatto col Ministero. Ci sono e restano 228 milioni di euro per i presidi di Lanciano, Vasto, Avezzano, Sulmona, Giulianova e Penne ''. Paolucci spazza anche le polemiche sull'ospedale di Chieti, ribadendo ''che la delibera riguarda la dichiarazione di pubblico interesse, condizione preliminare per attivare i project financing''.(ANSA) M08-PRO 30-MAG-15 15:31

Sabato, 30 maggio 2015

Niente fondi per l’ospedale della Marsica a favore di Chieti. Paolucci replica:i soldi ci sono

Avezzano. ”A giugno sbloccheremo 90 milioni di euro di fondi regionali per investire sulla sanità territoriale”. Lo ha detto Silvio Paolucci, assessore regionale alla Sanità, a Lanciano inaugurando l’orto terapeutico all’hospice Alba Chiara. Paolucci ha sostenuto che ”i fondi saranno investiti per riqualificare case salute e distretti. E’ una sfida e una conquista civile sul futuro per migliorare la vita delle persone”. Ma l’argomento al centro delle polemiche sono gli investimenti sui

nuovi ospedali. Paolucci ha affermato che i soldi ci sono: ”ci sono quattro differenti fondi di finanziamento per riqualificarli e costruire nuovi ospedali. Per l’articolo 20 nulla è cambiato. Nessuna modifica è stata attivata rispetto all’accordo di programma fatto col Ministero. Ci sono e restano 228 milioni di euro per i presidi di Avezzano, Sulmona, Lanciano, Vasto, Giulianova e Penne ”. A lanciare l’allarme era stato il consigliere regionale Emilio Iamipieri secondo cui “non ci sarà alcun nuovo ospedale ad Avezzano perché D’Alfonso con un colpo solo ha cancellato la programmazione regionale che prevedeva la realizzazione dei cinque nuovi ospedali, tra cui quello di Avezzano”. Tutto ciò, secondo Iampieri, a causa dell’adozione, da parte della Giunta Regionale, della delibera del 23 maggio 2015 sull’Attivazione della procedura per la ricostruzione potenziata del plesso ospedaliero clinicizzato di Chieti situato al foglio catastale 26, particella 17, in località Colle Dell’Ara”. Quindi tutti i soldi andrebbero per tale imponente struttura con 200 posti letto andando sostanzialmente ad azzerare il fondo destinato alla realizzazione degli altri cinque nuovi ospedali previsti in Abruzzo (Avezzano, Vasto, Sulmona, Lanciano e Giulianova). Paolucci spazza tali polemiche sostenendo che “la delibera riguarda la dichiarazione di pubblico interesse, condizione preliminare per attivare i project financing”. Sulla vicenda ci saranno sicuramente nuove prese di posizione”.

Sabato, 30 maggio 2015

"Per Chieti sottratti fondi al nuovo ospedale di Vasto"

Giangiacomo e Monteodorisio

Il consigliere Antonio Monteodorisio, insieme ai colleghi di opposizione Guido Giangiacomo, Massimiliano Montemurro, Francescopaolo D’Adamo e Mario Della Porta, ha presentato una interrogazione inerente il programma di investimenti in edilizia sanitaria della Regione Abruzzo, e la prevista utilizzazione dei fondi ex art. 20 L. 67/88 per l’ampliamento e la ristrutturazione dell’Ospedale di Chieti.

La preoccupazione dei consiglieri riguarda il progetto del nuovo ospedale di Vasto: "Con delibera di giunta regionale, - sottolinea infatti Monteodorisio - nella seduta del 23 maggio 2015, il presidente D’Alfonso ha stabilito la ristrutturazione ed il potenziamento dell’ospedale di Chieti, con la realizzazione di una nuova struttura di 200 posti letto e l’adeguamento sismico di parte dell’esistente, per un investimento complessivo di 200 milioni di euro, da realizzarsi attraverso l’utilizzazione dei fondi ex art. 20 legge 67/88. Detti fondi saranno sottratti a quelli già destinati alla realizzazione di 5 nuovi ospedali in Abruzzo, tra cui quello di Vasto. I fondi in totale ammontano a 371 milioni di euro, sottrarne 200 solo per Chieti vuol dire rinunciare per sempre alla costruzione di una struttura ospedaliera nuova e moderna nel vastese".

Da qui la forte critica al governo regionale e all'amministrazione comunale: "Il nostro territorio rimane fuori dalle scelte strategiche confermandosi periferia d’Abruzzo. Grave l’atteggiamento dell’amministrazione Lapenna che assiste inerte all’ennesimo atto di depauperamento del nostro territorio. D’Alfonso, in vista delle elezioni comunali di Chieti, ha deciso di continuare la sua politica di accentramento a tutto danno delle comunità circostanti. Ci batteremo per fare chiarezza e per salvaguardare gli interessi socio-sanitari ed economici della nostra città contro chi danneggia Vasto e i vastesi".

Sabato, 30 maggio 2015

Sospiri, scorretto destinare i fondi dei 5 nuovi ospedali a quelli di Penne e Chieti

L’Aquila. “La scelta di impegnare i fondi destinati per la costruzione dei nuovi ospedali di Avezzano, Lanciano, Sulmona, Vasto, Giulianova e per la ristrutturazione del presidio ospedaliero di Penne, a favore della ricostruzione del nuovo nosocomio di Chieti, senza specificare nulla nella delibera regionale, appare politicamente fuorviante e scorretto”. Lo afferma il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, intervenendo sulla delibera di giunta regionale n. 395 del 23 maggio, con la quale la maggioranza di

centrosinistra ha trasferito i fondi del programma operativo 2013/2015, approvato con decreto commissariale n. 84 del 9 ottobre 2013 (Presidente Chiodi), a favore della costruzione del nuovo ospedale di Chieti. “Non vorremo che sia proprio il presidio ospedaliero di Penne, in questa strana rimodulazione di fondi, a essere interessato dal taglio di finanziamenti. Rappresenterebbe infatti una scelta spregevole, partorita soltanto per finalità elettorali, che rischia di mettere in ginocchio la sanità vestina. Auspico l’intervento dei Comuni dell’entroterra pescarese, già penalizzati da frane e dall’assenza di investimenti programmati per lo sviluppo economico, per opporsi a questa grave iniziativa politica del governo regionale di centrosinistra. Non capiamo” aggiunge il Capogruppo Lorenzo Sospiri “l’atteggiamento del sindaco Pd di Penne, Rocco D’Alfonso, e degli esponenti della maggioranza pennese che avallano ogni azione del Presidente D’Alfonso finalizzata soltanto a impoverire la città di Penne e il suo circondario”.

Sabato, 30 maggio 2015

Abruzzo, disastro Sanità:"1100 precari Asl a casa"

Il Commissario ad Acta della Sanità, Luciano D’Alfonso, attraverso una lettera ufficiale inviata nei giorni scorsi ai Direttori generali delle Asl abruzzesi, ha chiesto di ricondurre immediatamente la spesa per il personale con rapporto di lavoro flessibile nell’ambito dei limiti stabiliti dalla Corte Costituzionale.

In sintesi ciò vorrebbe dire che per 1.100 precari della sanità abruzzese torneranno a casa e rimarranno senza lavoro. L'allarme è stato lanciato dai Consiglieri regionali di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, Mauro Febbo e Gianni Chiodi.

“È davvero preoccupante l’impostazione di D’Alfonso – evidenzia il Capogruppo Lorenzo Sospiri – che con il Decreto n.5 del febbraio scorso in qualità di Commissario, per contenere i costi del personale, aveva abbassato il limite massimo della spesa dal 90% al 50% rispetto a quanto sostenuto nel 2009". A quel punto l'opposizione di centro-destra presentò una Risoluzione in Consiglio regionale evidenziando le enormi criticità che il provvedimento avrebbe determinato in termini di prestazione di servizi. "In Aula l’Asssessore Paolucci disse di essere d’accordo con le nostre osservazioni tant’è che la maggioranza votò la risoluzione" aggiunge Sospiri. Qualche giorno dopo la presentazione della risoluzione, il Decreto fu chiarito nella sua applicazione, con una lettera del Commissario, che essenzialmente sottolineava la necessità di indire i concorsi evitando di chiudere i reparti. Il 25 maggio la retromarcia e il Commissario, sempre con lettera ai Direttori generali, ripristinò l’efficacia del Decreto n.5 nel quale l'avvertimento era chiaro: "il mancato rispetto dei limiti costituisce illecito penale e determina responsabilità erariale” (questo vuol dire oltre 2,5 milioni di euro a Pescara, oltre 10 milioni a Chieti, 11 milioni all’Aquila e 13 milioni a Teramo). Tra l’altro nella strategia di D’Alfonso c’è la chiara volontà di impedire ai Manager di indire nuovi concorsi ad esempio evitando di ufficializzare le Commissioni esaminatrici".

Con dati alla mano, quindi, significa che 1.100 i lavoratori precari perderanno il posto di lavoro: di cui 300 della Asl di Avezzano –Sulmona - L'Aquila, 400 della Asl di Teramo, 150 della Asl di Pescara (di cui 44 medici) e 300 della Asl di Lanciano – Vasto - Chieti, tra cui medici, infermieri e personale paramedico. Mauro Febbo spiega che:"la mancanza di personale si concretizzerà durante l’estate e rischia di costringere i vertici sanitari a non concedere le ferie per evitare il serio di rischio di chiudere i reparti. Il Manager Asl Silveri aveva addirittura annunciato il rinnovo del contratto di 210 precari e ieri è stato costretto a smentire".

Per il Presidente emerito Gianni Chiodi:"l’Abruzzo non ha affatto necessità di intervenire sui costi del personale perché abbiamo raggiunto l’equilibrio con i Lea che oggi ci collocano tra le migliori Regioni in Italia. Nel nostro programma operativo avevamo previsto di trasformare negli anni i contratti precari in contratti a tempo indeterminato portando il limite della spesa al 90%. Non si migliora il servizio sanitario aderendo supinamente alle disposizioni del Tavolo di monitoraggio visto che tra l’altro non è necessario. La situazione che si prospetta è grave e oggi rischiamo di vedere bloccato l’espletamento di alcuni servizi essenziali. La cosa più grave però – conclude Chiodi – è constatare che quello che dichiarano in Consiglio regionale viene puntualmente smentito nei fatti".

Sabato, 30 maggio 2015

Sanità abruzzese a rischio per licenziamenti e mancate assunzioni FI accusa D'Alfonso e spiega che non è necessario risparmiare sul personale

TERAMO - Sulla questione relativa al personale della sanità (contratti a tempo determinato e nuove assunzioni), interviene FI con i consiglieri Gianni Chiodi, Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri. Una nota spiega che il governatore Luciano D'Alfonso, in qualità di commissario ad acta della sanità ha avvertito i direttori generali della quattro Asl d'Abruzzo raccomandando loro di "Ricondurre da subito la spesa per il personale con rapporto di lavoro flessibile nell’ambito dei limiti stabiliti dalla Corte Costituzionale, tradotto: se non ci ripensano torneranno a casa 1.100 precari". “E’ davvero preoccupante l’impostazione di D’Alfonso – evidenzia il Capogruppo Sospiri – che con il Decreto n.5 del febbraio scorso in qualità di Commissario, per contenere i costi del personale, aveva abbassato il limite massimo della spesa dal 90% al 50% rispetto a quanto sostenuto nel 2009. Per questo abbiamo presentato una Risoluzione in Consiglio regionale evidenziando le enormi criticità che il provvedimento avrebbe determinato in termini di prestazione di servizi. In Aula l’Asssessore Paolucci disse di essere d’accordo con le nostre osservazioni tant’è che la maggioranza votò la risoluzione. Pochi giorni dopo la presentazione della risoluzione, il Decreto fu chiarito nella sua applicazione, con una lettera del Commissario, che essenzialmente sottolineava la necessità di indire i concorsi evitando di chiudere i reparti. Il 25 maggio arriva la retromarcia e il Commissario, sempre con lettera ai Direttori generali, ripristina l’efficacia puntuale del Decreto n.5 nel quale c’è un chiaro avvertimento: il mancato rispetto dei limiti costituisce “illecito penale e determina responsabilità erariale” (questo vuol dire oltre 2,5 milioni di euro a Pescara, oltre 10 milioni a Chieti, 11 milioni all’Aquila e 13 milioni a Teramo). Tra l’altro nella strategia di D’Alfonso c’è la chiara volontà di impedire ai Manager di indire nuovi concorsi ad esempio evitando di ufficializzare le Commissioni esaminatrici”. “I numeri disegnano uno scenario allarmante – sottolinea Febbo – perché in base a quanto stabilito dal Decreto n.5 sono 1.100 i lavoratori precari che perderanno il posto di lavoro: circa 300 della Asl di Avezzano –Sulmona - L'Aquila, circa 400 della Asl di Teramo, circa 150 della Asl di Pescara (di cui 44 medici) e 300 della Asl di Lanciano – Vasto - Chieti, tra cui medici, infermieri e personale paramedico. Peraltro, la mancanza di personale si concretizzerà durante l’estate e rischia di costringe i vertici sanitari a non concedere le ferie per evitare il serio di rischio di chiudere i reparti. Il Manager Asl Silveri aveva addirittura annunciato il rinnovo del contratto di 210 precari e ieri è stato costretto a smentire”. Il Presidente emerito Gianni Chiodi ha dichiarato: “L’Abruzzo non ha affatto necessità di intervenire sui costi del personale perché abbiamo raggiunto l’equilibrio con i Lea raggiunti che oggi ci collocano tra le migliori Regioni in Italia. Nel nostro programma operativo avevamo previsto di trasformare negli anni i contratti precari in contratti a tempo indeterminato portando il limite della spesa al 90%. Non si migliora il servizio sanitario aderendo supinamente alle disposizioni del Tavolo di monitoraggio visto che tra l’altro non è necessario. La situazione che si prospetta è grave e oggi rischiamo di vedere bloccato l’espletamento di alcuni servizi essenziali. La cosa più grave però – conclude Chiodi – è constatare che quello che dichiarano in Consiglio regionale viene puntualmente smentito nei fatti”.

PRIMA ABRUZZO Sabato, 30 maggio 2015

ABRUZZO Sabato, 30 maggio 2015

ORTONA Sabato, 30 maggio 2015

FRANCAVILLA AL MARE Sabato, 30 maggio 2015

VASTO Sabato, 30 maggio 2015

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TERAMO Sabato, 30 maggio 2015

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GIULIANOVA Sabato, 30 maggio 2015

TERAMO Sabato, 30 maggio 2015