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s Ad delibera n. 20/CC dd. 26.10.2012 RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA ANNO 2013 LCCIAA02 - REV.1

RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA ANNO 2013

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Ad delibera n. 20/CC dd. 26.10.2012

RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA

ANNO 2013

LCCIAA02 - REV.1

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INDICE

pag.

1. PREMESSA 2

2. LO SCENARIO ECONOMICO 3

3. LE PRIORITÀ DELL’ATTIVITÀ DEL SISTEMA CAMERALE PER L’ANNO 2012 13

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1. PREMESSA

La Relazione Previsionale e Programmatica, redatta in conformità dell’art. 5 del D.P.R. n. 254/05 “Regolamento per la disciplina della gestione patrimoniale e finanziaria delle Camere di Commercio”, costituisce l’aggiornamento annuale degli indirizzi e delle linee strategiche d’intervento espressi nel Programma Pluriennale per il quinquennio 2011-2016, approvato dal Consiglio camerale con deliberazione n. 18/CC del 28 giugno 2011.

Il documento mira principalmente a porre in evidenza le principali attività e i più rilevanti obiettivi che l’Ente camerale intende realizzare nel corso dell’anno 2013 per dare attuazione al summenzionato programma.

Il perseguimento di tali obiettivi si traduce nell’elaborazione di programmi operativi, da mettere in atto nell’anno di riferimento, tenendo conto non solo del contesto socio - economico nel quale l’Ente opera, ma anche - in modo dinamico - degli adeguamenti suggeriti dalle nuove situazioni esterne più recentemente registrate o in divenire nel quadro economico interno ed esterno alla provincia di Trieste, nonché - necessariamente - dei vincoli dettati dalla concreta disponibilità delle risorse prevedibili per l’anno 2013.

A quest’ultimo riguardo, particolare importanza assumerà, come negli anni passati, la conferma - anche per l’anno 2013 - del rifinanziamento, da parte della Regione Friuli Venezia Giulia, della gestione speciale camerale legata al “Fondo Proventi” di cui alla L.R. n. 30/07. Infatti le relative risorse - e l’effettività entità delle medesime - risultano fondamentali per la concreta attuazione di numerosi interventi per la promozione dell’economia locale e per l’impostazione e/o realizzazione di infrastrutture socio-economiche.

Nell’attuale situazione di perdurante difficoltà congiunturale, la Camera di Commercio di Trieste intende accompagnare il tessuto imprenditoriale locale in un percorso di sviluppo, in stretta collaborazione con il mondo associativo e con gli altri enti pubblici e privati del territorio e gli interventi che verranno messi in atto saranno, dunque, rivolti non solo in modo diretto alle imprese, ma anche alla crescita del territorio, quale fattore necessario per lo sviluppo delle stesse.

Nel rispetto dei più recenti provvedimenti legislativi più tesi ad ottimizzare le risorse pubbliche, la Camera di Commercio intende impegnarsi per un utilizzo efficiente delle risorse economiche, puntando ad accrescere l’informatizzazione e l’impiego di nuove tecnologie nella logica di un’ottimale erogazione di servizi agli utenti.

In coerenza con quanto contenuto nella presente Relazione Previsionale e Programmatica saranno redatti il Preventivo Economico per l’esercizio 2013, che il Consiglio camerale adotterà entro il 30 novembre c.a., nonché il Budget Direzionale e il Piano della performance 2013-2015, che la Giunta camerale approverà entro il 31 dicembre c.a..

Nel presente documento le quattro linee prioritarie d’intervento 1. TRIESTE CITTÀ DELLA CONOSCENZA 2. TRIESTE CITTÀ DI SCAMBIO E RELAZIONE 3. TRIESTE CITTÀ DA RIGENERARE – IL PORTO E LA BLUE ECONOMY 4. L’ENTE CAMERALE: POTENZIARE E MIGLIORARE ATTIVITÀ E SERVIZI. e gli obiettivi strategici ad esse collegate sono stati posizionati nelle seguenti quattro prospettive di analisi previste dalla metodologia della Balanced Scorecard (BSC), già utilizzata nella redazione del “Piano della performance 2012-2014” - Prospettiva Imprese e territorio; - Prospettiva Processi interni; - Prospettiva Innovazione e crescita; - Prospettiva Economico-finanziaria.

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2. LO SCENARIO ECONOMICO

Il quadro macroeconomico internazionale

Il ciclo economico internazionale evidenzia una fase di rallentamento. Tra le economie avanzate, l’area dell’euro continua a mostrare le maggiori difficoltà e il ciclo statunitense, seppure in moderata ripresa, rimane al di sotto del potenziale. La decelerazione riguarda anche le economie emergenti, che tuttavia continuano a mantenere un ritmo di espansione sostenuto.

Le tensioni sul debito sovrano dell'area dell'euro hanno assunto una rilevanza sistemica, nonostante le correzioni degli squilibri di finanza pubblica operate dai governi nazionali; queste tensioni hanno accresciuto il livello di incertezza di imprenditori e consumatori indirizzandolo verso un peggioramento delle prospettive di crescita. È aumentata l'avversione al rischio degli investitori così come la preferenza per strumenti ritenuti sicuri quali i titoli di Stato statunitensi e tedeschi.

Oltre all’incertezza sui processi di consolidamento delle finanze pubbliche, ci sono altri fattori che frenano l’economia internazionale a cominciare dalle debolezze del mercato del lavoro e, in alcune economie, di quello immobiliare; inoltre, il livello di indebitamento delle famiglie resta elevato in alcune delle principali economie avanzate.

In base alle assunzioni formulate dall’ISTAT1, nel 2012 le economie avanzate dovrebbero sperimentare una crescita moderata (+1,4%), nonostante il rafforzamento ciclico negli Stati Uniti. L’orientamento restrittivo della politica fiscale contribuisce a determinare una contrazione del Pil nell’area euro (-0,5%). Nel 2013, il consolidamento della ripresa statunitense e giapponese e il graduale miglioramento dell’economia europea sono previsti favorire una dinamica ciclica più vivace sia nei mercati emergenti (+6,4%) sia nei paesi avanzati (+2,1%). Anche per l’area euro si prevede una moderata ripresa (+0,8%) per effetto del traino della domanda estera.

Le previsioni del Fondo monetario internazionale indicano per il 2012 in +3,3% la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) mondiale, una crescita positiva che però appare decisamente inferiore alle performance del 2011 (+3,8%) e soprattutto del 2010 (+5,2%). Dalla fine del 2010 i flussi di commercio internazionale hanno subito un rallentamento e nel 2012 si prevede una crescita del 3,8%.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale la ripresa globale “è minacciata dall’intensificarsi delle tensioni nell’area euro e dalle fragilità che caratterizzano il panorama economico al di fuori dell’area stessa”. L’azione da avviare è quella di “ripristinare un clima di fiducia e di fermare la crisi nella zona euro sostenendo la crescita adottando misure di aggiustamento economico, il contenimento del deleveraging, assicurando maggiore liquidità all’economia”.

Nell’area dell’euro le previsioni per il 2012 mostrano da un lato Paesi che crescono e dall’altro quelli che presenteranno un PIL in calo. Come previsto dall’Euro-zone economic outlook di luglio, il Pil nell’area euro, nel secondo trimestre 2012 è calato dello 0,2%. Ci si attende che continui a contrarsi nel terzo trimestre (-0,2%) e nel quarto (-0,1%), a causa del persistente processo di consolidamento fiscale e dell’elevata incertezza sui mercati che continuano a gravare sulla domanda interna. Secondo le previsioni ad ottobre dei principali istituti congiunturali europei2, nel primo trimestre 2013 una graduale accelerazione della domanda estera determinerebbe una stabilizzazione del Pil (0,0%).

Nei prossimi mesi, le recenti decisioni relative all’aumento degli strumenti di intervento della BCE e alla ratifica dell’European Stability Mechanism (Esm) in Germania dovrebbero ridurre la

1 ISTAT, Le Prospettive per l’economia italiana nel 2012-2013 , dd. 22 maggio 2012 2 EZEO – Euro-zone economic outlook dd. 5 ottobre 2012

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percezione del rischio di disgregazione dell’area euro e stabilizzare le aspettative dei mercati. Nell’orizzonte di previsione, secondo i tre principali Istituti congiunturali europei, i consumi privati continueranno a contrarsi a causa della flessione del reddito disponibile causata dalla politica fiscale restrittiva e dalle sfavorevoli condizioni del mercato del lavoro in molti paesi dell’area. Il basso grado di utilizzo degli impianti, le prospettive economiche incerte e le condizioni restrittive di offerta del credito faranno protrarre agli inizi del 2013 la flessione degli investimenti.

Tuttavia, le recenti decisioni della BCE di acquistare un ammontare illimitato di obbligazioni “sovrane” sul mercato secondario, nell’ambito del programma Outright Monetary Transactions, così come le misure adottate in campo fiscale, dovrebbero portare a un miglioramento del clima di fiducia. Questo, assieme all’attesa graduale ripresa della domanda mondiale, dovrebbe supportare gli investimenti privati all’inizio del 2013, mentre quelli pubblici dovrebbero contrarsi ulteriormente a causa del processo di consolidamento fiscale.

A settembre, l’inflazione totale è cresciuta del 2,7%; è attesa invece una moderata flessione per i prossimi trimestri, attestata al 2,3% alla fine dell’anno e al 2,0% a marzo 2013.

Tab. 1.1 - Indicatori congiunturali dell’economia internazionale (PIL: variazione % congiunturale)

PAESI IV trimestre 2010

I trimestre 2011

II trimestre 2011

III trimestre 2011

IV trimestre2011

STATI UNITI +0,6% +0,1% +0,3% +0,5% +0,7%

EURO 17 +0,3% +0,8% +0,1% +0,1% -0,3%

ITALIA 0,0% +0,1% +0,3% -0,2% -0,7%

Fonte: Eurostat, Euroindicateurs, 6 marzo 2012

Alcuni elementi di criticità sono rappresentati dal prezzo delle materie prime, dal cambio euro/dollaro e dal prezzo dell’oro.

Nel corso del 2011 le oscillazioni nel cambio tra l’euro ed il dollaro si sono leggermente attenuate dopo un primo semestre durante il quale si è registrato un indebolimento del dollaro nei confronti dell’euro, e soprattutto nei confronti delle valute dei Paesi emergenti. Lo sviluppo della crisi del debito sovrano europeo, che ha sollecitato la necessità di fare cassa per fare fronte a perdite e sostenere la liquidità degli operatori, ha determinato un’inversione dei flussi finanziari a livello globale, per cui si è assistito ad un rafforzamento del dollaro sull’euro.

A fronte di un rapido deterioramento delle prospettive di crescita, nei primi mesi del 2012 si è verificata una ripresa dei prezzi delle materie prime. I prezzi delle materie prime (prodotti petroliferi, energia, materie prime agricole) sono risultati in tensione sino quasi alla fine di aprile, in particolare a causa di diffuse tensioni geo-politiche, poi i timori di un rallentamento globale hanno invertito la tendenza delle quotazioni.

Il prezzo del petrolio ha mostrato nel corso dell’anno una significativa impennata: il Brent tra febbraio e aprile è stato mediamente quotato tra i 117 ed i 120 dollari. Nell’ipotesi di un’attenuazione graduale di tali tensioni, con un prezzo del greggio intorno ai 114 dollari a barile e che il tasso di cambio dollaro / euro fluttui attorno a 1,30, ci si attende che l’inflazione diminuisca marginalmente nell’orizzonte di previsione.

La Tab. 1.2 evidenzia gli scenari previsionali relativi alla crescita del PIL reale in valore aggregato e percentuale nei Paesi più industrializzati (Stati Uniti, Giappone, Area euro). Si tratta

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di stime che, considerate nel loro complesso, confermano il percorso differenziato dell’attuale fase congiunturale.

Tab. 1.2 - Crescita del PIL reale (%)

ENTITÀ 2011 2012 2013

Mondo 3,9 3,5 4,1

Economie avanzate 1,6 1,4 2,0

Economie emergenti e in sviluppo 6,2 5,7 6,0

Area euro 1,4 -0,3 0,9

Stati Uniti 1,7 2,1 2,4

Asia 7,8 7,3 7,9

America Centrale e Meridionale 4,5 3,7 4,1

Medio Oriente e Nord Africa 3,5 4,2 3,7

Fonte: International Monetary Fund, World Economic Outlook, April 2012

In sintesi, le previsioni dipendono soprattutto dai rischi finanziari che sono ancora presenti, ma anche dal fatto che l’economia mondiale risulta, da alcuni trimestri, in frenata: nel corso degli ultimi mesi le prospettive di crescita globali risultano più attenuate rispetto al passato, i rischi si sono fortemente intensificati, a causa dell’ingresso dell'Area euro in una fase di recessione.

Se è vero che l’ultimo trimestre 2011 ha registrato a livello mondiale alcuni segnali positivi come la crescita nelle economie avanzate - in particolare negli Stati Uniti a seguito del comportamento dei consumatori che hanno inaspettatamente ridotto i propri tassi di risparmio e delle imprese che hanno mantenuto un forte livello di investimenti fissi, oppure quella del Giappone dove la ripresa si è dimostrata più forte del previsto - ma anche la stabilizzazione dei prezzi del petrolio che ha contribuito al sostegno dei consumi, per il futuro non si prevede che questi fattori possano continuare a rappresentare un impulso alla crescita poiché anche le economie emergenti e in via di sviluppo hanno rallentato più dell’atteso, forse a causa di un effetto maggiore del previsto dell’inasprimento della politica macroeconomica o della crescita sottostante più debole.

Il quadro macroeconomico nazionale

L’economia italiana ha risentito del quadro interno e internazionale. Nel terzo e nel quarto trimestre del 2011 il PIL dell'Italia è diminuito rispettivamente dello 0,2% e dello 0,7% sui periodi precedenti. Tutte le componenti della domanda interna sono risultate in diminuzione su base congiunturale: le importazioni si sono ridotte del 2,5% e le esportazioni sono rimaste stazionarie.

La debolezza della domanda interna è confermata dall’andamento negativo del clima di fiducia dei consumatori e dalle opinioni delle imprese; inoltre la dinamica del prodotto risente del rialzo dei costi di finanziamento e del rallentamento del commercio mondiale che però continua a fornire sostegno all'attività economica. Se da un lato la riduzione della domanda interna appare in larga misura come un effetto delle manovre correttive di finanza pubblica, peraltro indispensabili per evitare più gravi conseguenze sull'attività economica e sulla stabilità finanziaria, dall’altro lato si può registrare un leggero miglioramento della competitività delle imprese grazie al deprezzamento dell'euro.

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Il mercato del lavoro resta una delle criticità dell’economia nazionale: nella media del 2011 l'occupazione registra una variazione tendenziale positiva dello 0,4% (+95.000 unità) ma questo risultato è determinato dalla differente dinamica della componente italiana e di quella straniera: l’occupazione italiana diminuisce di 75.000 unità, a motivo del calo della sola componente maschile, quella straniera aumenta di 170.000 unità. Il tasso di occupazione resta fermo al 56,9%. Nella media del 2011 il tasso di disoccupazione è pari all'8,4%, invariato rispetto a un anno prima: cresce quella giovanile di 1,3%, portandosi, nella media del 2011, al 29,1%. Tra gli inattivi, cresce il numero di quanti non cercano lavoro ma disponibili (+5,5%, pari a 73.000 unità) e di quanti cercano non attivamente (+4,3%, pari a 63.000 unità). Peggiorano le attese delle imprese circa i loro livelli occupazionali: l’indagine Excelsior relativa al primo trimestre 2012 evidenzia un saldo occupazionale negativo di 75mila unità e se anche “si registrano 152mila entrate di personale dipendente programmate dalle imprese dell’industria e dei servizi tra gennaio e marzo, circa 60mila in più di quelle rilevate per l’ultimo trimestre dello scorso anno, si tratta, in larga parte di riattivazioni di contratti in scadenza a fine 2011 o di assunzioni in sostituzione di analoghe figure che hanno interrotto (anche solo temporaneamente) il loro rapporto di lavoro”.

Un’altra criticità del sistema Italia è rappresentata dai conti pubblici ed in particolare dal fabbisogno finanziario dello Stato e dall’indebitamento netto del settore pubblico. Nel 2011 peraltro il fabbisogno del settore statale è sceso al 3,9% del PIL, rispetto al 4,3% del 2010, mentre l'indebitamento netto si colloca attorno al 3,8% del PIL, con una significativa flessione rispetto al 2010 quando si registrava un 4,6%. L'incidenza del debito sul prodotto dovrebbe essere prossima al 120 per cento. Certamente, oltre a perseguire l'equilibrio dei conti pubblici, assume sempre carattere di priorità la creazione di condizioni favorevoli al rilancio dell'economia italiana.

Nei primi mesi del 2012 è proseguita la fase recessiva che ha caratterizzato la seconda parte dello scorso anno. L’indicatore sintetico di fiducia delle imprese, ottenuto come media degli indicatori di fiducia della manifattura, costruzioni, commercio e dei servizi, in fase fortemente discendente da giugno 2011, evidenzia un ulteriore deterioramento dei livelli di attività economica.

Si rilevano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto dell’industria in senso stretto (-2,2%), del valore aggiunto del settore che raggruppa le attività del commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (-0,6%) e, seppure di poco, delle costruzioni (-0,1%); si registrano, invece, andamenti positivi per l’agricoltura (+0,5%), il settore del credito, assicurazioni, attività immobiliari e servizi professionali (+0,1%) e per gli altri servizi (+0,1%). In termini tendenziali il valore aggiunto delle costruzioni è diminuito del 3,0%, quello dell’industria in senso stretto dello 0,5% e quello dell’agricoltura del 2,0%, mentre per i servizi si registra una crescita dello 0,2%.

Secondo Unioncamere, per l’Italia, l’anno 2012 si chiuderà con indicatori negativi, mentre la nostra economia dovrebbe tornare a crescere nel biennio 2013-2014, soprattutto in termini di valore aggiunto. Ci si attende inoltre la fine dell’emorragia di posti di lavoro: il tasso medio di variazione dell’occupazione nel biennio è previsto sostanzialmente pari a zero.

Secondo le previsioni ISTAT, tenuto conto delle dinamiche sopradescritte, dello scenario internazionale e degli effetti delle manovre di consolidamento fiscale approvate in questi mesi, nel 2012 il prodotto interno lordo è previsto in diminuzione dell’1,5% (cfr. Tab. 1.3). Dopo i primi due trimestri di ulteriore contrazione, nella seconda metà dell’anno si registrerebbe un’inversione di tendenza, con tassi di crescita congiunturali lievemente positivi. L’uscita dalla fase recessiva sarebbe comunque lenta e graduale: nel 2013, infatti, il Pil è previsto in crescita modesta (+0,5%).

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Tab. 1.3 - Previsioni per l’economia italiana - PIL e principali componenti

GRANDEZZE ECONOMICHE 2009 2010 2011 2012 2013

Prodotto interno lordo -5,5 1,8 0,4 -1,5 0,5

Importazioni di beni e servizi -13,4 12,7 0,4 -4,8 2,3

Esportazioni di beni e servizi -17,5 11,6 5,6 1,2 4,0

Domanda interna incluse le scorte -4,4 2,1 -0,9 -3,2 0,0

Tasso di disoccupazione 7,8 8,4 8,4 9,5 9,6

Saldo bilancia commerciale/Pil -2 -3,6 -3,1 0,0 0,6

Fonte: Istat , Le prospettive per l’economia italiana , maggio 2012

La Tab. 1.4 evidenzia nel dettaglio e pone a confronto gli scenari previsionali (biennio 2013-2014) relativi alla regione Friuli Venezia Giulia e all’Italia.

In Regione nel biennio si prevede un tasso medio di crescita del valore aggiunto pari a +1,3%, leggermente superiore al dato medio nazionale (atteso pari a +1,1%). Sempre con riguardo al dato regionale, a fronte di un tasso di occupazione sostanzialmente stabile (modesto appare, infatti, l’aumento previsto pari a 0,3 punti percentuali) risulta positivo il trend relativo al tasso di disoccupazione, in diminuzione rispetto al 2012 (dal 6,0% del 2012 al 5,5% per il 2013/14) e ben inferiore rispetto al valore atteso per l’Italia.

Tab. 1.4 - Scenari di medio periodo

Friuli Venezia Giulia Italia GRANDEZZE ECONOMICHE

2012 2013-14 2012 2013-14

Valore aggiunto (tasso di variazione medio annuo) -1,2% +1,3% -1,5% +1,1%

Occupazione (tasso di variazione medio annuo) -1,0% +0,3% -1,0% +0,2%

Tasso di disoccupazione (valore % a fine periodo) 6,0% 5,5% 9,0% 8,6%

Export su Valore Aggiunto (valore % a fine periodo) 40,7% 42,9% 27,0% 28,6%

Fonte: elaborazione su dati 10^ Giornata dell’Economia, maggio 2012

Gli scenari di Unioncamere evidenziano che anche gli altri indicatori economici stimati presentano un lieve, seppur incoraggiante, miglioramento: positivo il trend dell’incidenza dell’export sul valore aggiunto, invariati i tassi di partecipazione della popolazione al lavoro (il tasso di occupazione e il tasso di attività rimangono sostanzialmente stabili), in crescita il valore aggiunto pro-capite e quello per occupato.

Rispetto al dato medio nazionale va sottolineato che il Friuli Venezia Giulia presenta un alto tasso di internazionalizzazione dell’economia: infatti il peso dell’export sul valore aggiunto

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raggiungerà una quota pari al 42,9% (in progressivo aumento), contro il 39,7% del Nord Est e il 28,6% dell’Italia.

Dati congiunturali sulle imprese

Dai dati diffusi da Unioncamere sull’andamento delle aperture e chiusure di imprese nel 2011, rilevati dai movimenti del Registro delle Imprese, emerge un sostanziale recupero dello stock complessivo rispetto al biennio precedente, con complessive 6.110.074 unità, con un ritorno vicino ai valori del 2007.

Le 391.310 nuove iscrizioni su base nazionale rilevate nel 2011 rappresentano tuttavia il 4,7% in meno di quelle del corrispondente periodo del 2010. E’ un segnale del perdurare delle difficoltà che l’economia italiana sta registrando in questi ultimi anni, che emerge anche guardando i dati relativi al Nord-Est, in particolare al Friuli Venezia Giulia, che pur con una modesta performance positiva, registra 6.410 nuove iscrizioni con un saldo negativo rispetto al 2010 di 461 unità.

Tab. 1.5 - Variazioni e consistenza delle imprese per grandi circoscrizioni territoriali nel II trimestre 2012

AREE GEOGRAFICHE Iscrizioni Cessazioni (*) Saldo II

trim. 2012Stock al

30.06.2012

Tasso di crescita

II trim. 2012

Tasso di crescita

II trim. 2011

NORD-OVEST 26.298 18.340 7.958 1.596.746 0,50% 0,63%

NORD-EST 18.697 13.127 5.570 1.195.474 0,47% 0,65%

CENTRO 23.404 14.611 8.793 1.304.351 0,68% 0,63%

SUD E ISOLE 35.386 26.142 9.244 1.997.538 0,46% 0,64%

ITALIA 103.785 72.220 31.565 6.094.109 0,52% 0,64% (*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio effettuate nel periodo Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

Tab. 1.6 - Variazioni e consistenza imprese ed imprese artigiane negli anni 2007 – 2011

IMPRESE TOTALI IMPRESE ARTIGIANE ITALIA ANNI

Registrate Iscrizioni Cessazioni Registrate Iscrizioni Cessazioni

2011 6.110.074 391.310 393.463 1.461.183 104.438 114.197

2010 6.109.217 410.736 389.076 1.470.942 109.753 117.027

2009 6.085.105 385.512 406.751 1.478.224 108.542 126.963

2008 6.104.067 410.666 432.086 1.496.645 125.484 123.356

2007 6.123.272 436.025 440.332 1.494.517 137.304 126.745

FRIULI VENEZIA GIULIA ANNI Registrate Iscrizioni Cessazioni Registrate Iscrizioni Cessazioni

2011 109.658 6.410 6.763 30.354 2.266 2.358

2010 109.952 6.871 6.786 30.446 2.202 2.397 (segue)

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(continua)

ANNI Registrate Iscrizioni Cessazioni Registrate Iscrizioni Cessazioni

2009 109.828 6.256 7.873 30.641 2.239 2.672

2008 111.400 6.804 9.985 31.074 2.410 2.628

2007 114.540 7.016 9.036 31.292 2.513 2.893

TRIESTE ANNI

Registrate Iscrizioni Cessazioni Registrate Iscrizioni Cessazioni

2011 16.866 1.115 1.146 4.518 354 355

2010 16.890 1.175 1.109 4.519 345 398

2009 16.819 1.140 1.407 4.572 377 421

2008 17.088 1.168 2.454 4.616 377 416

2007 18.360 1.306 1.883 4.655 401 432 Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

A livello di Nord Est si riscontra per il secondo trimestre 2012 un tasso di crescita delle imprese positivo dello 0,47% rispetto al trimestre precedente e dello 0,65% rispetto allo stesso periodo del 2011; sono evidenti i segnali di difficoltà al confronto anche con le altre macroregioni che evidenziano un trend omogeneo, con una media nazionale che si attesta ad un +0,52% sul trimestre precedente e del + 0,64% sul secondo trimestre 2011.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Registrate Iscrizioni Cessazioni non d'ufficio

SALDO II Trim. 2012

SALDO %

GORIZIA 10.987 157 126 31 9,4

PORDENONE 28.258 372 252 120 36,4

TRIESTE 16.785 246 163 83 25,2

UDINE 52.895 643 547 96 29,1

TOTALE 108.925 1.418 1.088 330 100 Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

La provincia di Trieste, con complessive 16.785 imprese registrate al 30 giugno 2012, segna un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni di 83 unità, pari al 25,2% del saldo regionale.

Si evidenzia anche un segno di recupero della consistenza complessiva, dopo i decrementi degli anni precedenti, riportando il saldo delle registrate a -24 unità rispetto al 2009, che fa ben sperare in un percorso di ripresa anche nell’ambito provinciale.

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Dati del Registro Imprese della Camera di Commercio di Trieste

IMPRESE 2009 2010 2011 I TRIM 2012 II TRIM 2012

ATTIVE 14.845 14.812 14.730 14.590 14.620

REGISTRATE 16.819 16.890 16.866 16.708 16.785

13.000

13.500

14.000

14.500

15.000

15.500

16.000

16.500

17.000

17.500

2009 2010 2011 I TRIM 2012 II TRIM 2012

IMPRESE ATTIVE IMPRESE REGISTRATE

Sedi d'impresa nel II trimestre 2012

Settore Registrate Attive IscrizioniCessazioni

non d'ufficio

A Agricoltura, silvicoltura pesca 478 472 1 4

B Estrazione di minerali da cave e miniere 14 9 0 0

C Attività manifatturiere 1.272 1.129 10 7

D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 17 16 1 0

E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 35 27 1 0

F Costruzioni 2.817 2.619 47 27

G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli. 4.725 4.148 33 55

H Trasporto e magazzinaggio 898 784 5 5

I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 1.701 1.469 16 21

J Servizi di informazione e comunicazione 561 504 3 4

K Attività finanziarie e assicurative 413 386 2 5 (segue)

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(continua)

Settore Registrate Attive IscrizioniCessazioni

non d'ufficio

L Attività immobiliari 700 615 0 2

M Attività professionali, scientifiche e tecniche 786 691 10 6

N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese. 538 480 6 7

P Istruzione 104 96 1 0

Q Sanità e assistenza sociale 173 159 0 0

R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento. 204 183 2 3

S Altre attività di servizi 836 813 17 7

X Imprese non classificate 513 20 91 10

Totale 16.785 14.620 246 163

Per quanto riguarda le nuove iscrizioni relative al secondo trimestre, con esclusione di quelle che devono essere ancora ripartite con i rispettivi codici Ateco di settore, si segnalano 33 iscrizioni nel commercio, 47 nelle costruzioni, 16 nel turismo, 10 nelle attività manifatturiere, 5 nei trasporti e spedizioni.

Per quanto riguarda le imprese artigiane, al II trimestre 2012 risultano in regione 30.387 unità, con 488 iscrizioni e 420 cessazioni (+68 unità). Per la provincia di Trieste risultano registrate 4.511 unità, di cui 4.505 attive; nel terzo trimestre 2011 si segnalano 46 nuove iscrizioni (17 nelle costruzioni, 13 in attività di servizi alle imprese, 7 nelle attività manifatturiere); il settore maggiormente colpito dalle cancellazioni è quello relativo alle costruzioni.

Imprese Artigiane nel II trimestre 2012

Settore Registrate Iscrizioni Cessazioni

A Agricoltura, silvicoltura pesca 4 0 0

C Attività manifatturiere 727 9 5

D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 1 0 0

E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 6 1 0

F Costruzioni 2.013 45 26

G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli. 246 2 4

(segue)

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(continua)

Settore Registrate Iscrizioni Cessazioni

H Trasporto e magazzinaggio 446 3 6

I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 109 5 5

J Servizi di informazione e comunicazione 42 0 1

M Attività professionali, scientifiche e tecniche 78 1 2

N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese. 155 1 2

P Istruzione 7 0 0

Q Sanità e assistenza sociale 1 0 0

R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento. 15 0 0

S Altre attività di servizi 680 16 6

X Imprese non classificate 3 2 0

Totale 4.533 85 57

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3. LE PRIORITÀ DELL’ATTIVITÀ DEL SISTEMA CAMERALE PER L’ANNO 2013

Le quattro linee prioritarie d’intervento, individuate dal Consiglio camerale, di seguito ricordate 1. TRIESTE CITTÀ DELLA CONOSCENZA 2. TRIESTE CITTÀ DI SCAMBIO E RELAZIONE 3. TRIESTE CITTÀ DA RIGENERARE – IL PORTO E LA BLUE ECONOMY 4. L’ENTE CAMERALE: POTENZIARE E MIGLIORARE ATTIVITÀ E SERVIZI, nonché gli obiettivi strategici ad esse collegate, individuati per l’anno 2013, sono stati posizionati nelle quattro prospettive di analisi previste dalla metodologia della Balanced Scorecard (BSC), già utilizzata nella redazione del “Piano della performance 2012-2014”, adottato dalla Giunta camerale con provv. n. 3 dd. 30.01.2012 e di recente aggiornato con provv. n. 142 dd. 03.10.2012, come qui di seguito descritte: - Prospettiva Imprese e territorio, nella quale l’attenzione è focalizzata sulla capacità dell’Ente

di individuare i bisogni specifici delle imprese, delle associazioni di categoria e di tutti gli utenti in genere e di soddisfarli;

- Prospettiva Processi interni, nella quale l’attenzione è focalizzata sulla capacità dell’Ente di gestire in modo efficiente ed efficace i processi interni, mirando alla loro ottimizzazione;

- Prospettiva Innovazione e crescita, nella quale l’attenzione è focalizzata sulla valorizzazione del personale, in termini di competenze e motivazioni del personale, nonché sul potenziamento delle infrastrutture tecniche e tecnologiche di supporto;

- Prospettiva Economico-finanziaria, nella quale l’attenzione è focalizzata sulla gestione dell’Ente in ragione della sua capacità di perseguire politiche di ottimizzazione delle risorse ed il contenimento dei costi.

Quanto sopra è rappresentato nella seguente mappa strategica:

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PROSPETTIVA IMPRESE E TERRITORIO

LINEA 1: TRIESTE CITTÀ DELLA CONOSCENZA

La prima linea prioritaria si concentra sulla necessità di favorire i processi innovativi diffondendo la cultura dell’innovazione, quale fattore fondamentale di crescita aziendale, nella sua accezione più ampia - non solo tecnologica, ma anche di prodotto, di marketing e organizzativa -, incentivando lo sviluppo sostenibile, creando legami più stabili fra il mondo della ricerca e il sistema economico-imprenditoriale e attraendo nuovi investimenti ad alto contenuto innovativo.

Gli obiettivi strategici collegati a questa linea strategica saranno perseguiti attraverso le azioni a fianco di ciascuno descritte:

OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI

1.1 Promuovere la cultura dell’innovazione e lo start up di imprese innovative

L’innovazione rappresenta un elemento fondamentale per mantenere il livello di competitività delle imprese e per permettere alle stesse di crescere. Le imprese devono quindi essere sensibilizzate sull’esigenza di perseguire l’innovazione in tutte le sue forme: dall'invenzione derivante dalla ricerca e dallo sviluppo, all'adeguamento della procedura di produzione, dallo sfruttamento di nuovi mercati, all'utilizzazione di nuovi approcci organizzativi o alla creazione di nuovi concetti in materia di commercializzazione. Verranno, quindi, svolte azioni di promozione della cultura dell’innovazione al fine di sensibilizzare le imprese e gli aspiranti imprenditori sulla necessità di puntare sull’innovazione, sulla sua tutela e sulla sua valorizzazione. Saranno incrementati i servizi e le attività di assistenza a sostegno della nascita e della crescita di nuove imprese innovative, assicurando il massimo supporto per favorire l’incontro delle idee di successo con strumenti, competenze e mezzi finanziari per svilupparle.

1.2 Incentivare l’aggregazione fra imprese e la collaborazione con Enti/organismi in un’ottica di rete

Le piccole e medie imprese necessitano di aumentare la massa critica per ridurre i costi, per innovarsi e per poter accrescere la competitività. Le forme di aggregazione fra imprese, in primis le reti d’impresa, rappresentano una risposta a questa esigenza e un’opportunità concreta di crescita. Verranno, pertanto, realizzate attività per incrementare la conoscenza sull’utilità di questo strumento e sulle opportunità offerte a livello normativo, attraverso servizi informativi e di accompagnamento.

(segue)

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(continua)

OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI

1.3 Promuovere il marketing territoriale

Il marketing territoriale rappresenta uno strumento fondamentale di promozione del territorio al fine di attirare investimenti - in particolare innovativi - e di stimolare lo sviluppo economico. Le potenzialità del territorio verranno presentate nelle missioni all’estero e alle delegazioni estere in visita. Proseguiranno i rapporti con le principali istituzioni ed enti del territorio, al fine di assicurare il necessario coordinamento per l’aggiornamento del materiale promozionale.

1.4 Ambiente e energia “Green Economy”: favorire e incentivare lo sviluppo sostenibile

Considerata l’attuale congiuntura economica e i costi sempre crescenti dell’energia, diventa di importanza fondamentale per le imprese attuare interventi finalizzati al risparmio sui costi di approvvigionamento energetico. Verranno quindi sviluppati i servizi di informazione in ambito energetico rivolti ad imprese e consumatori. Sarà inoltre ampliata la diffusione di informazioni sulle attività e servizi della Camera di Commercio in materia ambientale ((Mud, Albo gestori ambientali, Registro gas fluorurati). La “Green Economy” non affronta esclusivamente temi tradizionalmente ambientali - come quello del risparmio energetico, delle fonti rinnovabili o del riciclo dei rifiuti - ma riguarda anche il tema della riconversione in chiave ecosostenibile dei comparti tradizionali. Verrà quindi rafforzata l’azione a sostegno delle imprese che operano o desiderano incrementare la loro attività nel rispetto dell’ambiente e dello sviluppo eco-sostenibile. Sarà altresì ulteriormente sviluppata l’attività del Laboratorio Chimico Merceologico nell’offerta di servizi in materia ambientale.

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LINEA 2: TRIESTE CITTÀ DI SCAMBIO E RELAZIONE

La seconda linea prioritaria identifica Trieste quale città di scambio e relazione e si concentra sulla necessità di attualizzare e rivitalizzare la storica vocazione ai traffici e al commercio, di sviluppare la vocazione turistica del territorio, di rafforzare il tessuto imprenditoriale in tutti i settori economici per assicurare una crescita armonica del territorio, nonché di incrementare l’internazionalizzazione ed ampliare la rete di operatività delle imprese della provincia.

Gli obiettivi strategici collegati a questa linea strategica saranno perseguiti attraverso le azioni a fianco di ciascuno descritte:

OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI

2.1 Sviluppare la vocazione turistica del territorio

Il turismo rappresenta uno dei fattori di sviluppo e di valore aggiunto più rilevanti per l’economia di un territorio, non solo in termini di crescita della componente primaria dell’offerta turistica, rappresentata dalle attività legate direttamente alla ricettività e alla ristorazione, ma anche per le positive ricadute su tutti i settori economici. Le statistiche più recenti mostrano che la provincia di Trieste nei primi sei mesi del 2012 ha fatto registrate numeri positivi, in controtendenza rispetto al resto della regione e dell’Italia, evidenziando un aumento sia negli arrivi (+10,2%) sia nelle presenze (+7,5%). Questo trend positivo, che dura dal 2006, mostra come la provincia sia considerata una meta turistica attrattiva con grandi potenzialità, ancora però in larga parte inespresse e quindi con grandi margini di miglioramento. Se infatti i numeri sono positivi, la città necessita di fare un salto di qualità, necessita cioè di una strategia per la crescita turistica di Trieste e del territorio circostante, sia in termini di incremento di flussi di domanda che di valore economico apportato. Verranno quindi supportate le iniziative volte a potenziare l’offerta turistica del territorio, attraverso il sostegno a iniziative ed eventi culturali, musicali, fieristici e sportivi. Verrà altresì accresciuta la collaborazione con gli Enti ed organismi del territorio in modo da creare le più opportune sinergie in un’ottica di rete. Continuerà l’attività volta alla realizzazione del Parco del Mare, fondamentale polo di attrazione per il definitivo salto di qualità della città in termini di posizionamento competitivo sul mercato turistico. Il progetto racchiude in sé le principali vocazionalità del territorio, cioè la forte tradizione culturale, storica e di ricerca scientifica legata al mare e la sua collocazione geografica ai confini tra il mondo occidentale e quello orientale, che consente di fruire di un importante bacino di utenza Il progetto si inserisce inoltre nel contesto di una riqualificazione urbanistica, arrivando ad assolvere la funzione rivitalizzante di catalizzatore che potrebbe altresì fare da leva alla nascita di tutto un sistema di imprese funzionali che ne completano e arricchiscono la presenza.

(continua)

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OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI

2.2 Valorizzare le eccellenze agroalimentari del territorio e qualificarne la produzione

La provincia di Trieste, nonostante l’esiguità del territorio, presenta una varietà di produzioni agroalimentari di grande qualità. L’Ente camerale, in questi anni, ha operato attraverso vari strumenti per valorizzare le produzioni sia in termini promozionali che in termini di attività volte ad elevare la qualità delle stesse. Proseguirà pertanto l’attività di valorizzazione delle produzioni agroalimentari del territorio, al fine di supportare lo sviluppo e la crescita di competitività delle imprese e la qualità delle produzioni medesime. Proseguirà il supporto e l’attività di stimolo nei confronti delle Istituzioni preposte, affinché le problematiche legate allo sfruttamento del territorio non siano più - come purtroppo avviene ancora - un ostacolo all’incremento delle produzioni anche in un’ottica di tutela e valorizzazione delle risorse ambientali del territorio carsico. Per offrire nuove opportunità di commercializzazione dei prodotti, saranno sviluppate le attività legate alla Borsa Merci, in modo da offrire ai produttori nuove opportunità di commercializzazione delle produzioni.

2.3 Incrementare l’internazionalizzazione delle imprese del territorio

L’internazionalizzazione è un fattore chiave per la crescita del sistema imprenditoriale locale che, soprattutto nell’attuale difficile congiuntura economica, necessita di aprirsi sempre più ai mercati internazionali per trovare nuove opportunità di business e di sviluppo. Infatti, con il perdurare della flessione della domanda interna e con il diffondersi dei processi di globalizzazione, l’apertura internazionale, che sino a qualche tempo fa rappresentava per le imprese una semplice opportunità di crescita, è divenuta una delle condizioni fondamentali per la loro esistenza. Proseguiranno pertanto i servizi informativi e di prima assistenza alle imprese (check up Paese aziendali, servizi allo sportello, servizi sul campo attraverso i Desk esteri). Verranno organizzati eventi informativi (workshop, convegni, country presentantion) e missioni outgoing e incoming, con incontri business to business personalizzati. Verrà ulteriormente rafforzata la collaborazione con le Camere di Commercio regionali e con le altre strutture del sistema camerale, per l’organizzazione di iniziative promozionali congiunte.

(segue)

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(continua)

OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI

2.4 Rafforzare il tessuto imprendito-riale locale e sostenere le imprese nell’accesso al credito

Il rafforzamento del tessuto imprenditoriale locale è obiettivo prioritario dell’azione camerale. L’Ente camerale intende proseguire e rafforzare l’attività di stimolo allo sviluppo imprenditoriale del territorio, sostenendo le imprese esistenti e la nascita di nuove imprese, attraverso attività informative, formative e di consulenza individuale. Particolare attenzione verrà data all’assistenza e all’informazione su tutte le agevolazioni finanziarie (contributi in conto capitale, in conto esercizio o in conto interessi, prestiti agevolati ecc.) o di altro tipo di origine comunitaria, nazionale e regionale. Sul fronte dell’accesso al credito, il perdurare della crisi finanziaria determina una persistente difficoltà da parte degli istituti di credito di fornire al sistema imprenditoriale i mezzi necessari per affrontare l’attuale congiuntura. Tale situazione, considerato anche il calo dei consumi e le basse prospettive di crescita economica, determina una situazione di grave difficoltà per molte PMI in crisi di liquidità. In attesa che la domanda torni a crescere, è fondamentale che vengano posti in essere interventi che permettano alle imprese di trovarsi preparate nel momento in cui la crisi andrà ad attenuarsi. L’Ente camerale intende pertanto assicurare il sostegno alle imprese per quanto riguarda l’accesso al credito, componente fondamentale per la gestione e lo sviluppo dell’impresa.

2.5 Far crescere le imprese del territorio attraverso la valorizza-zione del capitale umano

La valorizzazione e lo sviluppo delle competenze del capitale umane è una componente fondamentale dello sviluppo del vantaggio competitivo di un territorio. La legge 28 giugno 2012, n. 92 recante “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, riconosce espressamente un ruolo alle Camere di Commercio quali soggetti attivi, in un sistema integrato di Istituzioni organizzate in reti territoriali, nella realizzazione di servizi di formazione, apprendimento e valorizzazione dell’esperienza acquisita dalle persone, volti a promuovere la crescita del sistema imprenditoriale e del territorio. L’attuale situazione, che vede una crescente difficoltà di accesso al mondo del lavoro soprattutto da parte dei giovani, rappresenta un grave problema di natura economica e sociale, che richiede uno sforzo da parte di tutte le Istituzioni per facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. L’Ente camerale proseguirà e rafforzerà la sua azione volta alla creazione di collaborazione con il mondo scolastico e universitario, per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo lavorativo, collaborando attivamente con le istituzioni scolastiche e formative e con le associazioni professionali ed imprenditoriali del territorio.

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LINEA 3: TRIESTE UNA CITTÀ DA RIGENERARE - IL PORTO E LA BLUE ECONOMY

La terza linea prioritaria si concentra sul Porto e sulla blue economy - essendo il mare un elemento fondamentale di progresso nella logistica, nei trasporti, nella ricerca applicata e nel turismo - e sulla necessità di rafforzare le infrastrutture socio-economiche, logistiche e di trasporto. Gli obiettivi strategici collegati a questa linea strategica saranno perseguiti attraverso le azioni a fianco di ciascuno descritte:

OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI

3.1 Valorizzare la risorsa mare e sostegno alla blue economy

La storia di Trieste è indissolubilmente legata al mare, non solo da un punto di vista economico, ma anche culturale, ambientale, sociale e di sviluppo urbano. L’Ente camerale, in continuità con quanto svolto negli anni scorsi, intende proseguire la propria azione di valorizzazione della risorsa mare, quale asset prioritario per lo sviluppo economico della provincia, intesa nella sua più completa accezione: Blue Industry (cantieristica navale e da diporto e servizi connessi, componentistica), Blue Logistics (trasporto merci e persone, infrastrutture e servizi connessi), Blue Food (pesca, acquacoltura, maricoltura, industria di trasformazione alimentare), Blue Tourism (strutture ricettive del turismo costiero). Nel territorio provinciale sono già presenti molte realtà imprenditoriali legate al mare, non solo le quasi 300 imprese operanti nel sistema porto, ma anche le imprese del settore della nautica da diporto e servizi connessi, le realtà legate alla pesca e le imprese impegnate nella protezione dell’ambiente marino e costiero. L’Ente camerale rafforzerà la sua azione a fianco di queste imprese, sia attraverso azioni di promozione e di internazionalizzazione, sia nelle attività volte a favorire l’aggregazione e la creazioni di reti d’impresa. In particolare verranno realizzate iniziative promozionali per presentare il “sistema porto” sui principali mercati internazionali di riferimento, a seguito dei positivi riscontri avuti dall’attività svolta nell’anno precedente. Per quanto riguarda la pesca, a seguito della firma dell’accordo di costituzione del Gruppo di Azione Costiera del Friuli Venezia Giulia dello scorso mese di settembre 2012, proseguirà l’attività per dare attuazione ad un piano di sviluppo integrato del territorio marino costiero, valorizzando le attività legate alla pesca anche in chiave turistica ed ambientale. Per quanto concerne le attività diportistiche legate al mare si proseguirà, mediante l’Assonautica provinciale di Trieste, con l’avvicinamento agli sport del mare da parte degli studenti delle scuole elementari e medie della provincia di Trieste, implementandolo anche con tematiche di natura ambientale ed ecologica fornite con il supporto della Riserva Marina di Miramare e del WWF.

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OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI

3.2 Sviluppare le infrastrutture socio-economiche, logistiche e di trasporto

La questione infrastrutturale è di assoluta rilevanza per l’economia del territorio ed il miglioramento dei collegamenti rappresenta una priorità strategica per lo sviluppo economico della provincia. L’Ente camerale, molto attivo sulla questione, rafforzerà ulteriormente l’azione per promuovere il potenziamento delle infrastrutture sul territorio provinciale, promuovendo la realizzazione di studi e ricerche e stimolando il dibattito e i decision maker sulla necessità del miglioramento dell’attuale dotazione infrastrutturale. Grazie alla presidenza assunta dall’Ente camerale in seno a due importanti organismi - Transpadana e Uniontrasporti - sarà rafforzata l’azione concernente la sensibilizzazione sulla tematica dei corridoi multimodali e sulla necessità di di supportare le imprese per una migliore dotazione infrastrutturale e tecnologica (banda larga ecc.)

LINEA 4: L’ENTE CAMERALE: POTENZIARE E MIGLIORARE ATTIVITA’ E SERVIZI

La quarta linea prioritaria riguarda il potenziamento e il miglioramento della qualità delle attività e dei servizi dell’Ente al fine di incrementare la produttività e garantire una migliore efficienza ed efficacia.

L’obiettivo strategico 4.1 ricade nella prospettiva “Imprese e territorio” e viene, pertanto, qui di seguito presentato con a fianco le azioni che si intendono perseguire.

OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI

4.1 Sostenere le azioni di regolazione e vigilanza sul mercato al servizio delle imprese e dei consumatori

Consapevole dell’importanza della tutela della proprietà industriale, l’Ente camerale realizzerà un progetto volto alla crescita della cultura della Proprietà Industriale presso le PMI della provincia, attraverso un'azione coordinata tra le Istituzioni che operano nel settore (Ufficio Patlib dell'Area di Ricerca, Ufficio ILO dell'Università, la competente U.O. camerale e l’Azienda Speciale camerale Trieste On-line), che prevede incontri presso aziende interessate volti ad un'accurata informativa e ad un check up aziendale, che si concluderà con report sulla peculiarità operative dell'impresa per un miglior sfruttamento del suo potenziale in materia brevettuale. Al fine di potenziare i servizi di mediazione/conciliazione, sarà organizzata una campagna di sensibilizzazione di largo respiro, al fine di incrementare il ricorso allo strumento della mediazione nelle controversie tra imprese e tra cittadini e imprese.

(segue) (continua)

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OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI

4.1 Sostenere le azioni di regolazione e vigilanza sul mercato al servizio delle imprese e dei consumatori

Proseguirà l’attività di formazione alla mediazione di neo-laureati in giurisprudenza attraverso stage aziendali e borse di perfezionamento d'intesa con l'Università di Trieste presso l’Organismo di mediazione della Camera di Commercio. Al fine di favorire accordi di collaborazione con le organizzazioni di tutela dei consumatori su interventi in favore della trasparenza del mercato e altre tematiche di interesse, si darà corso all'organizzazione di incontri tra Associazioni dei Consumatori e Associazioni economiche di categoria per proporre la stipula di codici deontologici di comportamento in favore della trasparenza del mercato nei vari settori. Al fine di garantire il controllo della qualità dei prodotti olivicoli della provincia, si darà corso, d'intesa con le Autorità preposte alle verifiche ispettive e agli Organi di promozione settoriale, a sopralluoghi presso le aziende olivicole volti a tutelare il livello qualititativo del prodotto.

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PROSPETTIVA PROCESSI INTERNI

LINEA 4: L’ENTE CAMERALE: POTENZIARE E MIGLIORARE ATTIVITA’ E SERVIZI

Qui di seguito gli obiettivi strategici della quarta linea prioritaria che ricadono nella prospettiva “Processi interni” con a fianco le azioni che si intendono perseguire.

OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI

4.3 Migliorare la qualità dei servizi camerali

L'elevata qualità dei servizi camerali permette alle imprese del territorio provinciale di poter contare su una struttura amministrativa efficiente che le può affiancare nei loro processi di crescita. Il Registro delle Imprese si pone, quindi, come il punto di riferimento delle imprese per misurare la qualità dei servizi camerali, tenuto conto che è la struttura con la quale ogni impresa deve necessariamente interfacciarsi. Le imprese, nonché le associazioni di categoria e i professionisti che le assistono, saranno pertanto sensibilizzate sulla conoscenza delle attività del Registro delle Imprese, che possono diventare anche uno strumento strategico per la crescita del loro business. L'azione camerale si concentrerà inoltre sull'evoluzione tecnologica dei servizi che vengono erogati dal Registro delle Imprese, in modo da renderli sempre più accessibili e fruibili da parte di tutti gli utenti

4.4 Valorizzare il patrimonio immobiliare camerale

L’Ente camerale intende proseguire nel percorso di valorizzazione e recupero del proprio patrimonio immobiliare. In tale ottica, si inserisce in primo luogo, come progetto di grande valenza, l’intervento volto al risanamento conservativo dell’edificio di proprietà dell’Ente di via S. Nicolò 7, per il quale è stata recentemente approvata una convenzione che consentirà di avvalersi di professionalità esterne per il coordinamento delle fasi progettuali e l’avvio ad esecuzione dell’opera. Si tratta di un intervento di notevole entità anche sotto il profilo economico che presuppone un’attenta valutazione preliminare sulla sostenibilità dell’investimento onde avviare l’iter per il reperimento delle necessarie fonti di finanziamento.

(segue)

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OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI

4.4 Valorizzare il patrimonio immobiliare camerale

L’Ente camerale intende, inoltre, proseguire nel potenziamento della qualità degli immobili camerali. Sotto tale aspetto prevede di continuare negli interventi di allocazione del personale in un ottica di razionalizzazione e ottimizzazione degli spazi, creando in particolare nuovi ambienti di lavoro nella sede di via Travnik, per meglio adeguarsi alle dinamiche e alle esigenze dei cittadine e delle imprese. In questo ambito si inseriranno, inoltre, ulteriori interventi di riqualificazione della sede camerale che interesseranno, in particolare, ambienti ad uso collettivo per migliorare la fruizione degli spazi e il livello di accoglienza ed ospitalità.

4.6 Proseguire nel potenziamento delle iniziative di comunicazione interna ed esterna e nell’attua-zione di azioni informative

L’Ente camerale intende proseguire nella strada già intrapresa che mira a potenziare funzionalità e servizi del sito istituzionale. Nello specifico nel corso dell’anno verranno create alcune nuove applicazioni per la gestione degli esami (per iscrizioni agli Albi camerali) e per la prenotazione on line delle sale camerali. Verranno inoltre riorganizzati i contenuti (in special modo per quanto concerne la sezione “Prodotti” ) in modo più funzionale alle esigenze dell’utenza e secondo quanto richiesto dalle normative più recenti. Anche l’impostazione grafica del sito sarà oggetto di rivisitazione e aggiornamento. Consapevole che le informazioni di natura economico-statistica costituiscono uno strumento di importanza strategica a supporto delle decisioni di chi (Istituzioni ed operatori) lavora per lo sviluppo sociale ed economico del territorio, l’Ente camerale intende rafforzare la comunicazione e l’informazione dei dati, mediante la pubblicazione nel sito istituzionale di report periodici sulla congiuntura relativamente alle imprese operanti nel territorio provinciale. Verranno inoltre avviate delle nuove attività di monitoraggio dell’economia nell’ambito dell’Unioncamere Friuli Venezia Giulia.

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PROSPETTIVA INNOVAZIONE E CRESCITA

LINEA 4: L’ENTE CAMERALE: POTENZIARE E MIGLIORARE ATTIVITA’ E SERVIZI

Qui di seguito gli obiettivi strategici della quarta linea prioritaria che ricadono nella prospettiva “Processi interni” con a fianco le azioni che si intendono perseguire.

OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI

4.2 Perseguire il miglioramento continuo della performance

Nel corso dell’anno l'Ente camerale proseguirà nella realizzazione del "Progetto Benchmarking", al quale partecipano, unitamente alle quattro Camere di Commercio regionali, una ventina di Camere di Commercio italiane. Questo progetto prevede il monitoraggio di un ampio ventaglio di servizi erogati e di attività svolte e la comparazione delle performance organizzative degli enti partecipanti, ciò al fine di individuare, tramite il confronto, modalità e tecniche gestionali che consentano il miglioramento continuo nell'erogazione dei servizi all'utenza e di supportare il ciclo di gestione della performance (previsto dal D.Lgs. n. 150/09) per quanto attiene alla pianificazione delle strategie a alla definizione di obiettivi e target. La rilevazione consentirà di effettuare confronti tra i valori di una serie di indicatori sia a livello spaziale (confronto tra le Camere di Commercio) che temporale (confronto dei dati camerali riferiti a periodi diversi).

4.5 Sviluppare e migliorare i processi di gestione e di amministrazione del personale

Consapevole dell’importanza strategica che riveste una buona gestione delle risorse umane affinché siano perseguiti gli obiettivi dell’Ente, sarà proseguita la politica dell’ascolto e della condivisione dei programmi ai vari livelli della struttura organizzativa. Saranno inoltre effettuate indagini di people satisfaction, al fine di rilevare il grado di benessere organizzativo esistente all'interno della struttura camerale nel suo complesso e di individuare eventuali azioni per il miglioramento dei processi di gestione del personale.

4.7 Creare sinergie con le altre Camere di Commercio della Regione Friuli Venezia Giulia

Nel corso dell’anno saranno ricercate soluzioni organizzative volte al rafforzamento della collaborazione con le Camere di Commercio regionali per il conseguimento delle funzioni istituzionali nel modo più efficiente ed efficace.

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PROSPETTIVA ECONOMICA FINANZIARIA

LINEA 4: L’ENTE CAMERALE: POTENZIARE E MIGLIORARE ATTIVITA’ E SERVIZI

Qui di seguito l’obiettivo strategico della quarta linea prioritaria che ricade nella prospettiva “Economico-finanziaria” con a fianco le azioni che si intendono perseguire.

OBIETTIVI STRATEGICI AZIONI

4.8 Efficientare l'uso delle risorse anche nel rispetto delle normative di contenimento della spesa

Saranno ricercate le soluzioni organizzative ed operative più idonee al fine di ottemperare alla recente normativa sul contenimento e razionalizzazione della spesa. In particolare grande attenzione sarà prestata alla riduzione delle spese per acquisti di beni e servizi.

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