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Allegato alla deliberazione del Consiglio camerale n. 11 del 22 dicembre 2016
RELAZIONE
PREVISIONALE E
PROGRAMMATICA
PER IL 2017
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INDICE
e Programmatica 2010 Introduzione ……………………………………………………………………………………………………pag .3 Premessa e nota metodologica ………………………………………………………………….……. pag. 7 L’organizzazione camerale ……………………………………………………………………… ……...pag. 9 Analisi del contesto economico …………………………………………………………………………. pag.14 Il contesto internazionale ……………………………………………………………………………….. pag. 14 Il contesto nazionale ………………………………………………………………………… …………… pag.17 Il contesto locale ……………………………………………………………………………………………. pag. 19 I programmi e le attività per il 2017 ……………………….……………………………………….. pag. 27 Ipotesi risorse su bilancio preventivo 2017 ……………………………………………………..…. pag.35
LINEE DI POLICY
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Presentazione del Presidente
La “Relazione Previsionale e Programmatica” 2017 rappresenta un documento d’indirizzo politico funzionale ai documenti di programmazione economico finanziaria, annuali
e pluriennali, primo fra tutti il bilancio di previsione.
Il 2017 rappresenta un anno “storico” per tutte le Camere di commercio italiane, coinvolte in un processo normativo di
razionalizzazione e riforma (accorpamento da 105 Camere a
60, riduzione dei costi di funzionamento e degli organi politici,
ecc.) che il legislatore ha previsto debba delinearsi entro il
primo semestre 2017, con successive e rapidissime
formalizzazioni governative che dovrebbero completarsi entro
fine 2017. Il tutto potendo contare su risorse di finanziamento
pubblico che proprio dal 2017 vedranno il loro dimezzamento
rispetto alle “entrate” previste dalla legge fino al 2014. Per la Camera di Cagliari le decisioni del legislatore
porteranno ad una riduzione delle risorse in entrata per oltre 6
milioni di euro rispetto al preventivo 2014. Il percorso da
intraprendere si inserisce inoltre nel recente insediamento degli
organi politici dopo la fase di “commissariamento” vissuta dall’ente da metà 2015 all’autunno di quest’anno. La Camera di Cagliari è quindi in una fase di ripartenza e di
rilancio, ma con risorse drasticamente ridotte. Si sta lavorando
alla costruzione di un documento strategico di mandato, ma
parallelamente si sta valutando l’opportunità di un eventuale accorpamento con altre Camere di commercio sarde, oltre che
al sicuro lavoro di sinergie e collaborazione fra le stesse, con il
fine di semplificare il modello organizzativo del sistema
camerale sardo, valorizzando le sinergie, evitando
sovrapposizioni, ma sempre nell’ottica di garantire il più
importante delle funzioni delle camere di commercio: svolgere
funzioni d’interesse generale per il sistema delle imprese. Si sarebbe potuto intraprendere un percorso interlocutorio, in
attesa dell’evolvere degli eventi più generali, sardi e nazionali. Si è fatta la scelta opposta: e cioè quella di non aspettare. Un
“lusso” che oggi non ci è più permesso. Con la Relazione Previsionale e Programmatica si sono individuate le prime
linee d’azione e i principali indirizzi politici orientati alla valorizzazione sia delle competenze interne in materia di
anagrafe economica, regolazione del mercato, tutela del
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consumatore, sia di quelle dall’azienda speciale “Centro Servizi” per quanto demandato alla nostra Camera in materia di promozione e sviluppo del territorio e del turismo, di
alternanza scuola lavoro. Si sono definiti i principali indirizzi
politici sui programmi rivolti alle imprese, al territorio,
all’efficientamento e alla valorizzazione patrimoniale dell’ente. Perché il segnale che si è voluto dare è che anche nella
pubblica amministrazione, nella Camera di commercio di
Cagliari, l’efficienza, la sburocratizzazione e la velocità
abbinata alla qualità d’azione rappresentano valori e le
peculiarità per il rilancio del nostro Paese, della nostra Isola,
del nostro specifico contesto territoriale. E le Camere di
commercio devono rappresentare esempio e motore per uscire
dall’attuale crisi economica ed essere di reale supporto alle imprese.
Le future evoluzioni normative, quelle organizzative nazionali
e regionali del sistema camerale, quelle derivanti dal nostro
“documento programmatico di mandato”, si inseriranno in questo filone, si integreranno e aiuteranno nell’evoluzione e aggiornamento di questa Relazione Previsionale e
Programmatica. Ma oggi non potevamo più aspettare per la
nostra “ri-partenza”. Anzi con questo documento l’ente ha recuperato buona parte dei ritardi accumulati in questi mesi
nelle tempistiche sulla programmazione economico
finanziaria, e si potrà concentrare su quelli immediatamente
conseguenti del bilancio preventivo economico, del Piano
performance e degli obiettivi 2017.
Il Presidente
Maurizio de Pascale
5
Presentazione del Segretario Generale
La Relazione Previsionale e Programmatica delle Camere di
commercio italiane è stata introdotta oltre dieci anni fa dal
D.P.R. 254/2005.
L’evoluzione della normativa sulla pubblica amministrazione –
e quindi anche per le Camere di commercio – ha portato poi,
dal 2009, alla necessità di una sempre maggiore integrazione
fra i documenti di programmazione economico finanziaria
(come la relazione Previsionale e Programmatica) e quelli (da
cui questi ultimi scaturiscono) di programmazione strategica:
gli obiettivi annuali e pluriennali che si pone
l’amministrazione, i risultati che quindi si vogliono ottenere.
La relazione Previsionale e Programmatica 2017 della Camera
di commercio di Cagliari rappresenta, sotto questo aspetto, il
documento che gli organi politici dell’ente hanno approvato integrando temi che riguarderanno non solo il bilancio di
previsione economica 2017, ma anche quelli del “ciclo della performance”, come ad esempio il Piano Performance annuale e pluriennale, gli obiettivi ed i risultati attesi, individuando le
principali risorse finanziarie da destinare a ciascuna attività.
Nella sua presentazione, il Presidente ha illustrato il disegno
strategico-politico, la necessità di abbinare un percorso di
rilancio sia a quello contestuale di riorganizzazione
complessiva derivante dall’evoluzione normativa sia dalla
volontà dell’amministrazione di ridurre comunque i costi complessivi dell’ente, rafforzando approcci sempre più orientati alla sburocratizzazione e alla velocità d’azione. Sotto il profilo organizzativo e gestionale il 2017 si tradurrà in
una serie di azioni e progetti tutti orientati alla
razionalizzazione dei costi di funzionamento e di struttura, alla
integrazione delle competenze professionali della Camera e
della sua azienda speciale, alla formazione orientata alla
riconversione di competenze e all’acquisizione di nuove
conoscenze professionali, alla creazione di sinergie, di servizi
e funzioni associate, alla definizione di un’organizzazione interna – quindi – ancor più orientata alla flessibilità,
all’interscambio dei ruoli, elementi tipici di ogni organizzazione moderna e attenta ai rapidi cambiamenti in atto
sotto il profilo normativo e in relazione all’evolvere delle esigenze delle imprese.
6
Perché un processo di cambiamento così profondo e radicale
non può avvenire se non attraverso la valorizzazione del nostro
“capitale umano”, la specializzazione professionale e quindi attraverso le persone che lavorano nella nostra
amministrazione.
Noi cercheremo di fare al meglio la nostra parte, non
disperdendo quanto di buono questa Camera – come tutte
quelle del sistema nazionale – ha costruito in questi anni,
individuando di volta in volta i migliori assetti organizzativi
propri, delle proprie aziende speciali e delle società “in house”, per garantire il miglior risultato possibile nella tenuta del
Registro nazionale delle imprese, sull’anagrafe economica, sulla regolazione del mercato e sulle garanzie per i
consumatori, individuando ogni possibile azione per lo
sviluppo delle imprese e dell’economia del territorio.
Il Segretario Generale
Luca Camurri
7
PREMESSA E NOTA METODOLOGICA
La Relazione Previsionale Programmatica è un documento di programmazione annuale nel
quale si evidenziano le principali attività che l’Ente intende realizzare nel corso dell’anno
successivo, seguendo l’impostazione degli interventi che è stata declinata nel programma pluriennale di mandato.
Si tratta di un documento, predisposto dalla Giunta e approvato dal Consiglio della Camera di
Commercio, previsto dall’articolo 5 del D.P.R. 2 novembre 2005, n. 254, con il quale l’Ente illustra i programmi che si intendono attuare nell'anno di riferimento, in rapporto alle
caratteristiche ed ai possibili sviluppi dell'economia locale e al sistema delle relazioni con gli
organismi pubblici e privati operanti sul territorio, specificando, altresi', le finalita' che si
intendono perseguire e le risorse a queste destinate.
La Relazione, pur tenendo in debito conto le iniziative programmatiche dell’anno in corso, i risultati già conseguiti e gli obiettivi in corso di sviluppo, rappresenta un documento dal forte
carattere innovativo, per almeno due principali ragioni. Il primo è che rappresenta
l’espressione di organi politici appena insediati e nelle more del processo di formazione del
programma pluriennale di mandato, quindi si pone all’inizio di un percorso come vero e
proprio primo documento programmatico. Il secondo è che è approvato nei giorni
immediatamente successivi all’entrata in vigore del decreto legislativo di riordino delle
funzioni e del finanziamento delle camere di commercio industria, artigianato e agricoltura.
Tale decreto, il n. 219 del 25 novembre 2016, entrerà formalmente in vigore il 10 dicembre
2016 ed è stato adottato nel rispetto dei principi e criteri direttivi espressamente indicati
all’art.10 della Legge 124/2015. Si segnalano, in particolare, i principi che avranno effetti sul
programma 2017:
- ridefinizione delle circoscrizioni territoriali con riduzione del numero delle camere di
commercio dalle attuali 105 a 60, mediante accorpamento di due o più camere di commercio
e con possibilità di mantenere la singola camera di commercio non accorpata sulla base di
una soglia dimensionale minima di 75.000 imprese e unità locali1;
- ridefinizione dei compiti e delle funzioni, con particolare riguardo a quelle di pubblicità
legale generale e di settore, di semplificazione amministrativa, di tutela del mercato,
limitando e individuando gli ambiti di attività nei quali svolgere la funzione di promozione
del territorio e dell'economia locale, nonché attribuendo al sistema camerale specifiche
competenze, anche delegate dallo Stato e dalle regioni, eliminando le duplicazioni con altre
amministrazioni pubbliche;
- limitazione delle partecipazioni societarie a quelle necessarie per lo svolgimento delle
funzioni istituzionali nonché per lo svolgimento di attività in regime di concorrenza;
1 Si ricorda che la Camera di Commercio di Cagliari ha un numero di imprese, secondo l’ultimo dato ufficiale, aggiornato
al 31 dicembre 2015, pari a 82.998. Tale numero, in base al Regolamento di attuazione, contenuto nel D.M. 4 agosto 2011,
n. 155, comprende “il numero complessivo delle imprese, delle unità locali e delle sedi secondarie operanti nelle
circoscrizioni territoriali delle Camere di commercio e iscritte o annotate nel registro delle imprese e nel repertorio delle
notizie economiche ed amministrative”
8
- definizione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, sentita l'Unioncamere, di
standard nazionali di qualità delle prestazioni delle camere di commercio, in relazione a
ciascuna funzione fondamentale, ai relativi servizi ed all'utilità prodotta per le imprese;
- riduzione del numero dei componenti dei consigli e delle giunte e riordino della relativa
disciplina, compresa quella sui criteri di elezione, in modo da assicurare un'adeguata
consultazione delle imprese, e sul limite ai mandati;
- riduzione delle unioni regionali, delle aziende speciali e delle società controllate.
Nei diversi lavori preparatori della Commissione parlamentare competente sono state via via
introdotte significative integrazioni e modifiche, anche se è rimasta invariata la riduzione del
diritto annuale secondo la gradualità disposta dall’art. 28 del D.L. 90/2014, convertito nella legge 114/2014 (si ricorda che l’importo medio del versamento per impresa è passato da 96
euro a 63 euro nel 2015 con un risparmio medio nominale di 23 euro per effetto della
detraibilità fiscale, mentre per le società che versano il diritto annuale in base al fatturato è
passato da 328 euro a 213 euro, con un risparmio annuale medio, considerata la detraibilità
fiscale, pari a 77 euro).
Gli elementi su cui si fonda questa riforma sono quindi molteplici e, in questa breve
premessa, possono essere solo sintetizzati: la riduzione del diritto annuo, principale fonte di
entrata delle Camere, che nel 2017, seguendo un percorso di progressività del taglio, arriverà
al 50% rispetto al diritto previsto nel 2014; l’accorpamento delle Camere, che su scala nazionale non potranno superare il numero di 60; il rafforzamento della vigilanza del
Ministero dello sviluppo economico; la complessiva ridefinizione delle funzioni, in cui,
accanto a funzioni storiche come quelle relative alla tenuta del Registro Imprese e alla
regolazione del mercato, se ne affacciano nuove, come il sostegno alla competitività delle
imprese e dei territori tramite attività d’informazione economica e assistenza tecnica alla creazione di imprese e start up, la valorizzazione del patrimonio culturale nonché lo sviluppo
e la promozione del turismo, in collaborazione con gli enti e organismi competenti,
l’orientamento al lavoro e alle professioni e, in generale, il supporto all’incontro domanda-
offerta di lavoro.
La definizione delle linee di attività in una fase di recente e profonda rivisitazione dell’assetto organizzativo e funzionale delle Camere e con un documento programmatico di medio
periodo ancora in fase di formazione non è, pertanto, affatto semplice e rappresenta
un’operazione complessa, suscettibile di essere rivista in corso d’anno alla luce degli approfondimenti e delle prime riflessioni operative che tutto il sistema camerale sta
compiendo.
Questi fattori, unitamente alla capacità di mantenere l’equilibrio economico e finanziario
anche in situazioni critiche, rappresentano tuttavia una sfida molto impegnativa per restituire
anche alla Camera di Commercio di Cagliari un ruolo e una prospettiva per il futuro.
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L’ ORGANIZZAZIONE CAMERALE
Sedi camerali Telefono e
fax
PEC Sito Internet Orari di
apertura al pubblico degli
uffici Sede centrale: Largo Carlo Felice, 66/70/72 Cagliari
Sedi staccate:
Via Mameli, 65 Cagliari Via Angioy, 83 Cagliari
Tel. 070/60512.1
Fax 07060512.435
www.ca.camcom.gov.it
Dal lunedì al
venerdì dalle 9,00 alle 13,00
martedì e giovedì
dalle 15,30 alle 17,00
Orari differenziati per i diversi uffici ubicati nelle sedi
staccate
Gli organi della Camera, ai sensi dell’articolo 9 della legge 29 dicembre1993 n.580, sono il
Consiglio, la Giunta, il Presidente e il Collegio dei revisori dei conti.
Il Consiglio attuale, costituito con decreti del Presidente della Regione Sardegna nn.47, 48 e
51 del 2016, si è insediato il 28 settembre 2016 ed è composto dai seguenti membri:
In rappresentanza del settore Agricoltura:
- Efisio Perra
- Mariangela Perra
- Vitangelo Tizzano
In rappresentanza del settore Artigianato:
- Sergio Mocci
- Ignazio Schirru
- Patrizia Pinna
- Luca Murgianu
In rappresentanza del settore Industria:
- Maurizio Battelli
- Gianfrancesco Lecca
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- Maurizio de Pascale
- Francesco Marini
In rappresentanza del settore Commercio:
- Roberto Bolognese
- Roberta Carboni
- Federica Frau
- Emanuele Garzia
- Gianluigi Molinari
- Andrea Alessio Paderi
- Graziella Puddu
In rappresentanza del settore Cooperative:
- Giovanni Angelo Loi
In rappresentanza del settore Trasporti:
- Antonio Musso
- Cristiana Vinci
In rappresentanza del settore Turismo:
- Cinzia Frongia
- Fausto Mura
- Mauro Murgia
In rappresentanza del settore Credito e Assicurazioni
- Giuseppe Cuccurese
In rappresentanza del settore Servizi alle imprese
- Alberto Bertolotti
- Luigi Biggio
- Lucetta Milani
- Monica Pilloni
- Alberto Scanu
In rappresentanza del settore Organizzazioni sindacali
- Carmelo Farci
In rappresentanza del settore Associazioni di tutela dei consumatori e degli utenti
- Simone Girau
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In rappresentanza del settore Liberi professionisti
- Gaetano Attilio Nastasi
Nella seduta di insediamento, il Consiglio camerale ha eletto il Presidente della Camera
nella persona dell’ing. Maurizio de Pascale.
La Giunta, eletta anch’essa dal Consiglio, è attualmente composta da Emanuele Garzia,
Gianfrancesco Lecca, Efisio Perra e Patrizia Pinna.
Il Collegio dei revisori è composto dal dott. Quirino Cervellini (Presidente), dal dott.
Enrico Gaia e dalla dott.ssa Simonetta Negrini.
Il modello organizzativo attuale è stato appena modificato dalla Giunta nella riunione del 17
novembre scorso: precedentemente l’Ente camerale era infatti suddiviso in due aree
funzionali, “Anagrafe Economica” e “Promozione del Territorio e Regolazione del
Mercato”, e in alcune Strutture in Staff al Segretario Generale che si occupavano delle
funzioni patrimoniali, finanziarie, istituzionali ed organizzative dell’Ente.
Dalla ridefinizione della macrostruttura organizzativa, come sotto illustrata, scaturirà (e
questo rappresenta un importante obiettivo per l’anno che si sta affacciando) una ridefinizione anche della micro organizzazione.
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Alla data del 30 settembre 2016, il personale della Camera di Commercio di Cagliari è
pari a 73 unità, così suddivise:
Uomini Donne
Segretario Generale 1* Dirigenti 2* Categoria D 7 11 Categoria C 10 24 Categoria B 2 8 Categoria A 3 5 Il totale è quindi di 23 uomini e 50 donne, di cui:
n. 2 risorse full time a tempo determinato
n. 7 risorse part time a tempo indeterminato
*sono individuati due incarichi a tempo determinato: il Segretario Generale e la
Dirigente dell’Area Anagrafe Economica.
Negli ultimi mesi del 2016, tali unità, diminuiranno ulteriormente per effetto del distacco per
comando dell’unico Dirigente a tempo indeterminato e della cessazione dal servizio di due
dipendenti.
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Presso l’Azienda Speciale “Centro Servizi Promozionali per le Imprese”, che nel mese di luglio ha acquisito il complesso aziendale della Fiera Internazionale della Sardegna,
dichiarata cessata nel corso del 2016, con determinazione del Commissario Straordinario n.
17 del 24 marzo 2016, operano attualmente 30 dipendenti, di cui 1 in aspettativa non
retribuita.
La Camera, per la realizzazione delle funzioni che le sono state affidate dalla legge 29
dicembre 1993, n. 580, come modificata dal D.Lgs. n.23/2010, si avvale anche di società
partecipate, la più rilevante delle quali è la So.G.Aer. S.p.a. (con una misura di
partecipazione azionaria pari a 94,35%). Le partecipazioni societarie, a seguito delle
disposizioni della legge n.190/2014, sono state esaminate attraverso un processo di verifica
che ha portato all’adozione del Piano di razionalizzazione, approvato con determinazione
del Commissario Straordinario n. 22 dell’11 novembre 2015, e al suo aggiornamento, avvenuto con determinazione del Commissario Straordinario n.47 dell’11 agosto 2016. La
normativa richiamata e il Piano hanno rappresentato il presupposto per procedere alla
cessione o alla dismissione delle società la cui partecipazione è stata ritenuta non avere
stretta attinenza con le finalità istituzionali della Camera.
14
ANALISI DEL CONTESTO ECONOMICO
Il contesto internazionale
Il Fondo Monetario Internazionale taglia ancora le stime sulla crescita mondiale per il 2016,
rispetto a quanto previsto a inizio anno. L’incremento dell’economia mondiale si ferma al 3,1%, valore pari al dato del 2015, mentre per il 2017 si attende un tasso di crescita
leggermente maggiore (3,4%). Sulle previsioni diffuse a ottobre, oltre le difficoltà e le
tensioni in alcune grandi economie, incide l'esito della votazione nel Regno Unito sulla
Brexit per l’incertezza e l’impatto negativo causato dal referendum britannico sulla fiducia e
sugli investimenti, e la consistente riduzione sulla crescita prevista negli Stati Uniti. Anche se
la reazione dei mercati alla Brexit è stata contenuta, a soffrire in modo particolare potrebbero
essere proprio i paesi Europei, primi fra tutti il Regno Unito (la cui stima di crescita per il
2017 perde altri 0,2 punti percentuali rispetto alle previsioni di luglio, passando dal 1,3% al
1,1%). Resta infatti incertezza nei futuri rapporti commerciali tra Gran Bretagna e l’UE. La crescita continua ad essere distribuita in modo eterogeneo e con intensità differenti nelle
varie aree. Nelle economie avanzate la crescita del prodotto interno lordo si ferma all'1,6%
nel 2016 e all’1,8% per l’anno successivo. Per i Paesi emergenti e in via di sviluppo la ripresa
sarà graduale e in linea con le previsioni di aprile e luglio, con una crescita del 4,2% nel 2016
(+0,1% rispetto al dato precedente) e del 4,6% nel 2017.
Ridimensionate anche le prospettive del FMI per l’Italia, che stima una crescita del Pil
nazionale dello 0,8% nel 2016 (la previsione era dell’1,3% a gennaio) e 0,9% nel 2017 (-0,1% rispetto al dato diffuso a luglio).
Grazie in particolare alle positive prospettive di crescita della Spagna, migliorano lievemente
le stime sull’economia dell’Area Euro: previsto 1,7% per quest’anno e 1,5% per il 2017. PRODOTTO INTERNO LORDO ANNI 2015-2017, VARIAZIONI PERCENTUALI SULL’ANNO PRECEDENTE
20
15
20
16
20
17 Mondo 3,2 3,1 3,4
Economie avanzate 2,1 1,6 1,8
Stati Uniti 2,6 1,6 2,2
Area Euro 2,0 1,7 1,5
Germania 1,5 1,7 1,4
Francia 1,3 1,3 1,3
Italia 0,8 0,8 0,9
Spagna 3,2 3,1 2,2
Giappone 0,5 0,5 0,6
Regno Unito 2,2 1,8 1,1
Canada 1,1 1,2 1,9
Altre Economie Avanzate (escluse G7 e Area Euro) 2,0 2,0 2,3
Economie emergenti e in via di sviluppo 4,0 4,2 4,6
Russia -3,7 -0,8 1,1
Cina 6,9 6,6 6,2
India 7,6 7,6 7,6
Brasile -3,8
-3,3
0,5
15
Fonte: FMI – World Economic Outlook, update ottobre 2016
Le stime del FMI sono tendenzialmente simili a quanto previsto dall’Istat. Anche per l’Istituto Nazionale di Statistica il Pil mondiale tende a rimanere stabile al 3,1% nel 2016, rispetto all’anno precedente. Si amplia la divergenza tra i paesi emergenti, che si attestano su valori del 2015, e le economie avanzate che rallentano la crescita nel 2016 rispetto al 2015.
Anche per l’Area Euro si confermano i dati 2015 sulla crescita del Pil (+1,6%) anche nelle previsioni per il 2016. Secondo l’Istat l’espansione del prodotto nazionale è trainata dalla domanda interna, mentre l’andamento positivo del mercato del lavoro e l’attuale fase deflattiva migliorano i livelli del reddito disponibile e forniscono un ulteriore sostegno ai
consumi privati.
PRODOTTO INTERNO LORDO
ANNI 2015-2016, VARIAZIONI PERCENTUALI SULL’ANNO PRECEDENTE
2015 2016
Mondo 3,1 3,1
Paesi avanzati 1,9 1,8
USA 2,4 2,1
Giappone 0,5 0,6
Area Euro 1,6 1,6
Paesi emergenti 4,0 4,1
Fonte: Istat – Prospettive per l’economia - maggio 2016
Secondo quanto riportato dall’ISTAT nella nota mensile di ottobre sull’andamento dell’economia, prosegue invece la crescita dell’economia statunitense a ritmi sostenuti
(+2,9% la variazione congiunturale del Pil per il terzo trimestre 2016 su base congiunturale
annua, Figura 1). Le esportazioni nette, insieme alla spesa per consumi delle famiglie e alle
scorte hanno contribuito positivamente alla crescita del Pil mentre è proseguita la contrazione
degli investimenti residenziali (-6,2%).
16
Fig.1 – fonte OECD
La fase espansiva è attesa consolidarsi nei prossimi mesi: l’indicatore anticipatore relativo al
mese di settembre è in leggero aumento (+0,2%). Nello stesso mese, i lavoratori del settore
non agricolo hanno registrato una crescita pari a 156 mila unità, in rallentamento rispetto ai
mesi precedenti mentre il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 5%. A ottobre l’indice di fiducia dei consumatori, elaborato dal Conference Board, ha segnato una diminuzione
trainata dai giudizi moderatamente negativi sulle prospettive di breve termine.
La stima preliminare del PIL per l'area euro nel terzo trimestre 2016, ha evidenziato una
crescita dello 0,3% su base congiunturale, in linea con l’aumento del secondo trimestre. L’attività manifatturiera ha mostrato segnali di recupero: la produzione industriale è
aumentata in agosto (+1,6%) dopo la contrazione registrata nel mese di luglio (-0,7%).
Segnali moderatamente positivi giungono dal mercato del lavoro: a settembre il tasso di
disoccupazione è rimasto stabile rispetto al mese precedente (10%).
Gli indicatori anticipatori segnalano il rafforzamento della ripresa. A ottobre, l’Economic Sentiment Indicator è aumentato per il secondo mese consecutivo come risultato del
miglioramento di un clima di fiducia nell’industria, nei servizi e nel settore delle costruzioni.
Anche la fiducia dei consumatori è lievemente migliorata, influenzata dal maggior ottimismo
sulla situazione economica futura.
Il prezzo del Brent ha continuato ad aumentare ad ottobre, attestandosi in media a 51,6 dollari
al barile, e delineando in prospettiva una risalita del prezzo del greggio. Il favorevole accordo
tra paesi OPEC, Iran e Arabia saudita sul taglio della produzione di greggio, accolto
positivamente dai mercati, ha spinto al rialzo le aspettative per il 2017. A fronte di una
crescita contenuta dei prezzi al consumo, la Banca Centrale Europea è attesa a sostenere una
politica monetaria espansiva. Nell’area Euro, il 2017 si prospetta come un anno di svolta fondamentale per lo sviluppo economico e sociale, con una tenuta, minata dall’uscita della
17
Gran Bretagna, da istanze nazionali e da fattori sociali come i fenomeni migratori, ancora da
verificare.
Il contesto nazionale
Per l’economia italiana la crescita nel 2016 si dovrebbe attestare allo 0,8%, 0,3 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente. Sulla ripresa incide in positivo il consolidarsi anche nel 2016 della ripresa della spesa delle
famiglie e dell’aumento della domanda interna. Grazie alle positive prospettive sulla crescita ed al miglioramento delle condizioni del credito, crescono ulteriormente e progressivamente
nel 2016 anche gli investimenti (+2,7%), dopo la debole ripresa del 2015, che ha segnato
l’inversione di tendenza rispetto alla lunga e profonda contrazione registrata negli anni precedenti.
Segnali positivi giungono anche dal mercato del lavoro: secondo le previsioni Istat,
l’occupazione (in termini di unità di lavoro) è stimata in aumento dello 0,8% nel 2016 rispetto all’anno precedente, tendenza che si conferma anche nel 2017, accompagnata ad una riduzione del tasso di disoccupazione, che è stimato attestarsi all'11,3%. Si prevede che
sull’andamento positivo dell’occupazione incideranno, anche se in misura ridotta rispetto al 2015, gli sgravi contributivi per le nuove assunzioni.
PREVISIONI PER L’ECONOMIA ITALIANA – PIL E PRINCIPALI COMPONENTI 2015 2016
PIL 0,9 1,1
DOMANDA INTERNA (INCLUSE LE SCORTE)
1,1 1,3
Spesa delle famiglie residenti e ISP
0,9 1,4
Investimenti fissi lordi 0,8 2,7
CONTRIBUTI ALLA CRESCITA DEL PIL
Domanda interna (al netto variazione scorte)
0,5 1,3
Domanda estera netta -0,3 -0,1
Unità di lavoro 0,8 0,8
Tasso di disoccupazione 11,9 11,3
Fonte: Istat – prospettive per l’economia Italiana – maggio 2016
La fase di incertezza dell’economia nazionale, ancora nel mese di ottobre 2016, non è affatto
conclusa. Nonostante l’aumento del potere di acquisto delle famiglie, legato al tendenziale
18
aumento dell’occupazione, i consumi interni rallentano e l’indicatore anticipatore dell’ISTAT non segnala prospettive di accelerazione negli ultimi mesi dell’anno.
Pur tuttavia, non mancano i segnali di ottimismo: ad agosto, il livello della produzione
industriale ha segnato un aumento sostanziale rispetto al mese precedente (+1,7%, Figura 2)
determinando un incremento nella media del trimestre giugno-agosto 2016 (+0,4%) rispetto
al trimestre precedente e consolidando i segnali di una lieve ripresa (fig.2).
Fig.2 – fonte Istat
Nello stesso mese, anche il fatturato e gli ordinativi dell’industria (al netto delle costruzioni)
mostrano una variazione congiunturale marcatamente positiva (rispettivamente +4,1% e
+10,2%, Figura 3).
19
Fig.3 – fonte Istat
La crescita del fatturato ha interessato tutti i comparti, e in particolare i beni strumentali
(+7,3%) e i beni di consumo durevoli (+4,6%). Inoltre il fatturato ha registrato una dinamica
positiva sia sul mercato interno (+4,1%) sia sul mercato estero (+4,3%). Nei primi otto mesi
dell’anno, tuttavia, sia il fatturato interno che quello estero hanno segnato una leggera
flessione. Nello stesso periodo, anche gli ordinativi totali hanno registrato una diminuzione
per effetto di un calo della componente interna solo parzialmente compensato dall’aumento di quella estera.
L’occupazione continua a crescere, con gli oltre 22,8 milioni di occupati (dati
destagionalizzati, fonte Istat) raggiunti a settembre 2016 (erano meno di 22,6 un anno prima).
Esaminando il versante istituzionale, per gli inevitabili riflessi che questi aspetti possono
avere riguardo l’economia, sembra confermarsi la revisione degli equilibri istituzionali che
dovrebbe, al suo compimento, snellire i meccanismi decisionali di livello centrale (attraverso
la riforma del Senato e la riforma elettorale) e riallocare in parte le competenze territoriali a
beneficio dello Stato centrale e non solo (riforma del titolo V, istituzione e operatività delle
città metropolitane e degli enti di area vasta).
Per il 2017 il Ministero dell’Economia prevede una crescita dell’1% del Pil, del 2,3% del
deficit e del 132, 8% del peso del debito pubblico sul Pil, previsioni tutte comunque previste
leggermente al ribasso dall’Unione Europea.
Il contesto locale
Il valore aggiunto Nella Provincia di Cagliari, secondo i dati elaborati dall’Istituto Guglielmo Tagliacarne,
il settore dei Servizi contribuisce per oltre il 52% alla costituzione del valore aggiunto
locale (che in termini assoluti è pari complessivamente a 11.961 milioni di euro).
Seguono il commercio (28,5%, in crescita rispetto all’anno precedente), l’industria (10,4%), le costruzioni (5,6%) e il settore agricolo (3%). La provincia produce il 40%
del valore aggiunto regionale.
Nel 2015 (ultimo dato disponibile) si registra un’inversione di tendenza rispetto al passato: è in crescita il valore aggiunto provinciale di circa 1,2 punti percentuali rispetto
all’anno precedente, che in termini assoluti corrisponde a 141 milioni di euro in più di ricchezza prodotta. La crescita è lievemente superiore alla media regionale (1,1%) e in
tendenza con il dato nazionale, dove si registra una incremento dell’1,3%. Analizzando il restante territorio di competenza della Camera di commercio di Cagliari, colpiscono i
dati nelle province del Medio-Campidano, dove l’incremento di valore aggiunto è più marcato tra le province sarde (+1,8%), e del Sulcis-Iglesiente (+1,6%).
20
VALORE AGGIUNTO AI PREZZI BASE E CORRENTI PER PROVINCIA E BRANCA DI ATTIVITÀ ECONOMICA. ANNI 2014 E 2015. VALORI IN MILIONI DI EURO
Province e regioni 2014 2015
Agricoltura,
silvicoltura
e pesca
Industria in
senso
stretto
Costruzioni Commercio Altri servizi Totale Totale
Sassari 274 644 343 1.373,2 3.135,1 5.769 5.848,8 Nuoro 173 296 157 530,4 1.453,3 2.609 2.620,3 Cagliari 358 1.248 669 3.408,5 6.276,8 11.961 12.101,9 Oristano 303 205 140 561,6 1.406,1 2.615 2.633,3 Olbia-Tempio 78 249 272 975,7 1.516,8 3.092 3.102,8 Ogliastra 52 65 60 176,4 488,3 841 848,3 Medio Campidano 92 105 76 347,7 664,4 1.285 1.308,9
Carbonia-Iglesias
78 293 96 348,0 877,3 1.691 1.718,5
SARDEGNA
1.408 3.105 1.812 7.721,6 15.818,0 29.864 30.182,8
NORD-OVEST
5.971 100.675 22.714 112.238,9 227.182,0 468.781 476.938,6
NORD-EST 8.212 76.747 16.862 75.650,9 150.142,4 327.615 332.772,9
CENTRO 5.154 49.993 14.240 78.930,7 170.511,3 318.829 323.123,5
SUD E ISOLE 12.214 40.561 17.560 78.430,8 183.799,4 332.565 335.291,0
ITALIA 31.551 268.900 71.376 345.251,3 732.157,5 1.449.236 1.468.126,0
Fonte: Istituto Guglielmo Tagliacarne
VALORE AGGIUNTO AI PREZZI BASE E CORRENTI PROCAPITE E POSIZIONI NELLE GRADUATORIE PROVINCIALI E REGIONALI 2012-2015. VALORI PROCAPITE (EURO)
Province e
regioni
Valori procapite Posizioni di graduatoria
2012 2013 2014 2015 2012 2013 2014 2015
Sassari 17.811,56 17.653,12 17.227,14 17.481,03 79 80 80 80 Nuoro 16.370,94 16.344,19 16.440,65 16.561,46 86 84 83 83 Cagliari 21.764,51 21.404,28 21.306,40 21.544,12 59 60 62 63 Oristano 15.847,01 15.840,38 16.035,73 16.207,49 90 87 85 85 Olbia-Tempio 20.833,72 19.894,95 19.416,05 19.400,62 68 72 73 73 Ogliastra 14.600,92 14.439,97 14.583,88 14.720,46 98 97 96 96 Medio
Campidano
12.565,23 12.617,86 12.801,29 13.082,07 110 110 110 110
Carbonia-
Iglesias
13.165,31 13.213,18 13.191,31 13.450,87 109 108 107 107
SARDEGNA 18.284,51 18.058,26 17.951,61 18.156,47 14 15 15 15
NORD-
OVEST
29.708,28 29.315,32 29.085,08 29.330,16 1 1 1 1
NORD-EST 28.367,87 28.158,41 28.102,55 28.547,93 2 2 2 2 CENTRO 27.090,86 26.567,57 26.391,48 26.732,50 3 3 3 3 SUD E
ISOLE
16.381,19 16.103,64 15.900,10 16.047,01 4 4 4 4
ITALIA 24.361,17 24.031,24 23.859,59 24.107,46 - - - -
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Fonte: Elaborazioni Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Istat e Istituto Guglielmo Tagliacarne
La demografia delle imprese Sono 69.356 le imprese registrate alla Camera di commercio di Cagliari nell’anno 2015, di cui 58.657 attive (l’84,6% del totale), 6.783 inattive, e 3.916 con procedure concorsuali, in scioglimento e liquidazione.
Considerando la nuova ripartizione provinciale, il 73,5% delle imprese ha sede nel
territorio della provincia di Cagliari (in termini assoluti 50.960 unità) e rispettivamente
il 12,9 e 13,6% nel Medio Campidano (8.950) e nella zona Carbonia–Iglesias (9.446).
Le imprese artigiane costituiscono poco più del 20% del totale.
Tenendo conto anche delle unità locali, nel caso di imprese plurilocalizzate che
operano in luoghi diversi dalla sede legale, il numero di unità registrate nel Registro
delle imprese di Cagliari sale a 82.998 (che rappresentano il 41,5% del totale
regionale), di cui 69.356 sedi di imprese e 13.642 unità locali. Seguono nella classifica
regionale Sassari (67.814 localizzazioni, pari al 33,9% del totale), Nuoro (32.393, pari
al 16,2%) e Oristano (16.663, che corrisponde all’8,3% del totale delle localizzazioni in Sardegna).
CONSISTENZA DELLE LOCALIZZAZIONI REGISTRATE E ATTIVE IN SARDEGNA (2015)
Tipo Localizzazione
Sedi d'impresa Unità Locali Totale
Provincia Registrate di cui: Attive
Registrate di cui: Attive
Registrate di cui: Attive
CAGLIARI 69.356 58.657 13.642 12.340 82.998 70.997
NUORO 27.711 24.907 4.682 4.499 32.393 29.406
ORISTANO 14.212 12.847 2.451 2.366 16.663 15.213
SASSARI 56.181 46.167 11.633 10.756 67.814 56.923
Totale 167.460 142.578 32.408 29.961 199.868 172.539
Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Cagliari su dati Registro imprese
Secondo i dati del Registro delle imprese, nella distribuzione per settore economico, il
commercio continua a detenere il maggior numero di attività registrate (19.136 unità
che corrisponde a 27,6% sul totale). Seguono il settore agricolo e attività connesse
(16,8% del totale), costruzioni (12,5%) e le attività manifatturiere, energia e minerarie
(7,1%).
Analizzando i dati sulla natalità e mortalità, nel corso del 2015 il numero delle nuove
iscrizioni di aziende è pari a 4.084, superiore rispetto alle 3.414 cessazioni (escluse le
cessazioni d’ufficio): il saldo è pertanto di 670 unità, che corrispondente a un tasso di
+0,98%, superiore rispetto sia al dato regionale (+0,91%) che nazionale (+0,75%). In
termini assoluti la storica provincia di Cagliari (territorio di competenza della Camera
di commercio) si posiziona al 17° posto nella graduatoria provinciale per saldo tra
22
iscrizioni e cessazioni. Il tasso di crescita, tuttavia, è dovuto esclusivamente all’incremento delle imprese non classificate, mentre tutti i principali comparti subiscono un calo: in particolare in “rosso” le attività manifatturiere (-3%, che
corrisponde a 150 unità produttive in meno), il settore turistico (servizi di alloggi e
ristorazione, -2,2% pari a –110), costruzioni (-1,8%, corrispondenti a -158) e le attività
commerciali (-0,9%, pari a –169 imprese, leggermente meglio rispetto al –1,6%
registrato nel 2014). In lieve diminuzione le imprese del settore agricolo e le attività
finanziarie e assicurative.
La tendenza per il 2016, secondo i dati dei primi 3 trimestri dell’anno, è per un leggero saldo positivo tra nuove iscrizioni e cessazioni (non d’ufficio), pari a +357 unità produttive, che in termini percentuali corrisponde ad una crescita complessiva di
+0,5%; in termini assoluti, le imprese registrate raggiungono quota 69.155 aziende al
30 settembre 2016 (se si considerano anche le localizzazioni il valore è pari a 83.337
unità). Tuttavia, così come per il 2015, il dato positivo dei primi 9 mesi dell’anno è dovuto esclusivamente all’incremento delle imprese non classificate (prevalentemente inattive), che registrano un saldo positivo tra nuove iscrizioni e chiusure di 1.185 unità.
In tutti i restanti settori economici il saldo è invece negativo: considerando i più
rappresentativi, risultano in particolare il comparto commercio e il settore
turistico/ricettivo (–1,8% di aziende), le attività manifatturiere (-1,4%), l’edilizia (-1,1%) e il settore agricolo (-0,5%). Il settore commerciale mantiene il primo posto per
numero di imprese registrate (19.165 imprese, pari al 27,6% del totale, percentuale
identica al dato 2015), seguito da agricoltura (11.471, pari al 16,5% del totale imprese,
in calo di 0,3 punti percentuali) e costruzioni (8.623 unità produttive, corrispondente al
12,4% del totale).
CONSISTENZA DELLE IMPRESE REGISTRATE, ISCRIZIONI E CESSAZIONI (2015) Settore Registrate Iscrizioni Cessazioni
(non
d'ufficio)
Saldo
A Agricoltura, silvicoltura pesca 11.683 422 457 -35 B Estrazione di minerali da cave e miniere 55 0 0 0 C Attività manifatturiere 4.729 89 239 -150 D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata
58 0 1 -1
E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti
153 3 6 -3
F Costruzioni 8.649 294 452 -158 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di auto
19.136 857 1.026 -169
H Trasporto e magazzinaggio 1.956 28 115 -87 I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione
4.938 138 248 -110
J Servizi di informazione e comunicazione 1.639 94 98 -4 K Attività finanziarie e assicurative 1.117 62 66 -4 L Attività immobiliari 1.170 30 44 -14 M Attività professionali, scientifiche e tecniche
1.737 67 97 -30
23
N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese
2.166 107 117 -10
P Istruzione 376 6 11 -5 Q Sanità e assistenza sociale 573 5 17 -12 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento
583 23 36 -13
S Altre attività di servizi 2.385 111 128 -17 X Imprese non classificate 6.253 1.748 256 1.492
Totale 69.356 4.084 3.414 670
Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Cagliari su dati Registro imprese
Decisamente negativo il saldo 2015 del comparto artigiano: -312 imprese (differenza tra
715 nuove iscrizioni e le 1.027 chiusure non d’ufficio), che in termini percentuali corrisponde a –2,19%, in tendenza con l’andamento negativo registrato su tutto il territorio regionale. La flessione coinvolge quasi tutti i settori e, considerati i più rappresentativi, risulta più
sostenuta per le imprese di trasporto e magazzinaggio (-4,8%), per il settore delle costruzioni
(-2,8% leggermente meglio rispetto al -3,5% del 2014), il commercio (-1,7%) e l’industria in senso stretto (attività manifatturiere, che perdono quasi il 3% delle imprese).
Anche nel 2016 si conferma il trend negativo anche se in misura più contenuta: nel corso dei
primi 9 mesi del 2016 il calo è infatti pari a -1,3%.
Sotto il profilo della natura giuridica delle imprese, si evidenzia nel 2015 un ulteriore
avanzamento delle società di capitali, +4,1% rispetto all’anno precedente, e da segnalare il ritorno al segno positivo, dopo diversi anni di ribasso, per le imprese individuali che crescono
del +0,1%. Ancora in diminuzione le società di persone (-0,7 %). Il dato conferma un
orientamento ormai consolidato da diversi anni tra gli imprenditori locali, di affidarsi a forme
giuridiche più strutturate e solide, considerate maggiormente adatte ad attrarre investitori e ad
intercettare incentivi e agevolazioni come nel caso delle start-up e pmi innovative. In termini
percentuali, le imprese individuali costituiscono poco più del 57% del totale, seguono le
società di capitali (22,8%, quasi un punto in più rispetto al 2014), le società di persone
(16,1%) e le altre forme giuridiche che raggiungono il 4, 1%.
Nel 2015 le imprese giovanili, dove il controllo e la proprietà è detenuta in prevalenza da
persone di età inferiore ai 35 anni, risultano essere 6.614 unità, pari a quasi al 9,5% del totale
delle imprese. Si tratta prevalentemente di attività del settore commerciale, agricolo e
costruzioni. Nel corso dell’anno l’incremento è stato pari al 13,3%, superiore rispetto al 13 e 11,9% rispettivamente del tasso regionale e nazionale. Il saldo positivo, infatti, è di 774
imprese, risultante dalla differenza tra le 1.280 nuove iscritte e 774 cessazioni (escluse le
chiusure d’ufficio). Contrariamente a quanto emerso nell’analisi sul sistema imprenditoriale in generale, l’aumento delle imprese giovanili interessa quasi tutti i principali settori
economici: 170 unità in più nel commercio (corrispondente a +8,6%), 77 nel settore
Agricoltura e attività connesse (+9,7%) e 30 nel settore edilizia (+3,5%). In lieve
diminuzione il settore turistico (alloggi e ristorazione) che perde 6 imprese nel saldo tra
iscritte e cessate nel 2015.
Segno positivo anche nei primi 9 mesi del 2016: le imprese giovanili crescono di 216 unità
(differenza tra le 299 nuove iscritte e le 83 cessazioni), pari a +3,6%. Positivo in particolare il
settore agricolo (+6,9%), seguono il settore manifatturiero (+1,5%), e il commercio (1%).
24
Saldo negativo per i soli settori dei trasporti/magazzinaggio e turismo (alloggi e servizi di
ristorazione).
Fallimenti
Secondo i dati tratti dal Registro delle imprese della Camera di commercio, è in lieve calo nel
2015 il numero dei fallimenti: 4 in meno rispetto all’anno precedente, risultato della differenza tra le 149 le 145 imprese che hanno aperto la procedura fallimentare
rispettivamente nel 2014 e nel 2015. La contrazione in termini percentuali è del –2,7%,
decisamente inferiore rispetto al dato regionale (-16,2% rispetto al 2014) e al dato nazionale
(-5,3%). Il segnale è comunque positivo e segna un’inversione di tendenza rispetto ai valori registrati negli ultimi anni.
I settori della provincia maggiormente coinvolti dalla procedura fallimentare sono il
commercio, le costruzioni, le attività manifatturiere e il settore dei servizi di alloggio e
ristorazione.
Il mercato del lavoro Secondo l’analisi dell’Agenzia Regionale del Lavoro pubblicata a settembre di quest’anno, nel corso del secondo trimestre del 2016 emerge una diminuzione rispetto allo stesso periodo
del 2015 del numero degli occupati (-6 mila unità) ma anche dei disoccupati, che
diminuiscono di 13mila unità. Nel complesso le forze lavoro in Sardegna diminuiscono di 19
mila unità. Per effetto di tali variazioni diminuisce di 1,3 punti percentuali il tasso di
disoccupazione rispetto allo stesso periodo del 2015, passando dal 18,0% al 16,7%.
Rispetto al 1° trimestre 2016, invece, cresce il numero degli occupati (+15mila unità) e
diminuisce contestualmente e di pari entità il numero dei disoccupati. Pertanto, rispetto ai
primi tre mesi del 2016, tra aprile e giugno si rileva una ripresa dell’occupazione e un calo
del tasso di disoccupazione pari a 2,1 punti percentuali.
In prospettiva, il mercato del lavoro sembra andare incontro a dinamiche eterogenee. Così
come nel resto d’Italia, dove sembra ampliarsi il divario tra Nord e Sud, anche la Sardegna
registra infatti uno sviluppo, per così dire, a macchia di leopardo. Il recente rapporto sul
valore aggiunto e sull’occupazione, pubblicato a fine ottobre dall’Osservatorio Banche-
Imprese, fotografa una situazione, presente anche nella realtà isolana, in cui alcuni territori
riescono a cavalcare la ripresa e altri, invece, allungano la fase depressiva. A livello
nazionale, la crescita del prodotto interno lordo attesa nel triennio 2017-2020 è pari a 1,5%,
mentre in Sardegna è stimato un +1,2%, dato comunque superiore a quello previsto per il
Meridione (1%).
La Sardegna è considerata la regione più dinamica al Sud e i settori che traineranno la ripresa
sono quelli dell’agricoltura, del turismo e i servizi legati alla filiera della cultura. Mentre nel Cagliaritano persistono importanti intraprese industriali che continuano a consolidarsi e
convivono con lo sviluppo turistico e costiero del capoluogo, la situazione è certamente meno
florida all’interno, con i territori del Medio Campidano e del Sulcis che, nonostante i
progressi prima segnalati, rimangono tra i più depressi a livello nazionale. Anche le stime di
crescita sono penalizzanti per questi territori.
25
SARDEGNA- Valori assoluti (mln euro)
2017 2020 %
CAGLIARI 10.472,75 10.818,71 3,66 CARBONIA-IGLESIAS 1.409,36 1.379,94 -2,09 MEDIO CAMPIDANO 1.364,06 1.376,14 0,89 ORISTANO 2.744,69 2.824,44 2,91 NUORO 2.683,47 2.674,36 -0,34 OGLIASTRA 938,16 958,98 2,22 OLBIA- TEMPIO 3.431,71 3.713,55 8,21 SASSARI 6.434,39 6.815,02 5,92 Elaborazione OBI, Rapporto “L’economia delle province italiane e dei comuni del Mezzogiorno” anno 2016
Alcune tendenze di crescita in atto
Secondo un rapporto pubblicato nel 2016 dalla Fondazione Symbola e
dall’Unioncamere nazionale, il sistema produttivo culturale, da solo e senza
considerare i posti di lavoro attivati negli altri segmenti della nostra economia, dà
lavoro a 1,5 milioni di persone, il 6,1% del totale degli occupati in Italia.
Confrontando i dati dell’ultimo quinquennio, i valori assoluti sono in crescita, seppur assai lieve, con +0,6% sul valore aggiunto prodotto e + 0,2% sul numero degli
occupati. Valori il cui peso si comprende appieno solo confrontandolo con quelli, di
segno opposto, del complesso dell’economia: - 0,1% il valore aggiunto, -1,5% il totale
degli occupati. Guardando alla dinamica dei settori, pure nel chiaroscuro della coda di
questa crisi, le performance più rilevanti sono quelle connesse al design (+10,8% il
valore aggiunto, + 13,8% gli occupati), alle produzioni creative-driven (+5,4% il valore
aggiunto, + 1,4% sugli occupati) e ai videogame (rispettivamente +3,7% e +1%). A
beneficiare in modo rilevante della spinta della cultura è, in particolar modo, come c’è da attendersi, il turismo: più di un terzo (37,5%) della spesa turistica nazionale è infatti
attivato proprio dalla cultura. Oltre al turismo c’è anche il mondo dell’agroalimentare:
tra le alleanze più fruttifere degli ultimi anni vi è certamente quella tra cultura e mondo
del cibo. Si tratta solo di due tra i tanti aspetti sui quali l’economia provinciale si è ben
indirizzata ( Cagliari, nel quinquennio 2011-2015, è la quarta provincia italiana per
crescita percentuale del valore aggiunto con +0,67%) e ha ancora ottime carte da
giocare, per storia e tradizione.
La green economy, seguendo il settimo rapporto “Greenitaly 2016” di Fondazione
Symbola e unioncamere, con il patrocinio di Conai e del Ministero dell’Ambiente, mostra anch’essa segnali di buona salute: nel 2016 le imprese italiane che investono green prevedono di assumere più di 330 mila dipendenti, pari al 43,9% del totale delle
assunzioni, stagionali e non, previste nell’industria e nei servizi. I green jobs in senso stretto sono, nel 2015, quasi tre milioni, 21 mila in più rispetto all’anno precedente. In Sardegna le assunzioni per lavori in questo settori registrano, nel 2016, 1.170 unità, il
26
10% del totale dei nuovi contratti, con una fetta significativa nella provincia di Cagliari
(720): bioarchitetti, ingegneri energetici e ambientali, esperti di bonifiche ed eco-brand
manager, agricoltori specializzati in biologico e installatori di impianti fotovoltaici
sono tra le figure più richieste.
27
I PROGRAMMI E LE ATTIVITA’ PER IL 2017
Le IMPRESE (sostenere le dinamiche di mercato, la creazione di impresa e lo sviluppo
imprenditoriale locale e la corretta diffusione dei beni e dei servizi), il TERRITORIO
(promuovere il rilancio economico, l’innovazione, la competitività), la CAMERA (rafforzare lo stato di salute dell’Ente). Sono questi i tre perni, gli assi portanti sui quali
fondare le linee di intervento dell’Ente per il 2017.
In un contesto caratterizzato da una situazione di incertezza, normativa e organizzativa,
e in una situazione di estrema carenza di risorse finanziarie, l’efficacia degli interventi che la Camera porrà in essere nel corso del 2017 dipende dalla sinergia che si riuscirà a
creare tra questi fattori:
- le IMPRESE, primo e storico interlocutore e punto di riferimento delle Camere di
Commercio;
- il TERRITORIO, inteso come elemento inclusivo degli altri due e luogo nel quale
creare valore aggiunto, attraverso una presenza attiva nei processi di governance, con
un costante e fruttifero dialogo con gli alti attori istituzionali;
- la CAMERA, quale soggetto propulsore, capace di ricoprire un ruolo fondamentale
nel quadro istituzionale, economico e sociale, costituendo il luogo di confronto del
sistema imprenditoriale e delle sue rappresentanze.
IMPRESE TERRITORIO
CAMERA
28
Elemento di spicco che dovrà permeare tutte le attività camerali sarà la costante ricerca
del miglioramento in termini di efficacia sociale (capacità di rispondere in modo
adeguato e mirato alle istanze finalizzate ai bisogni del territorio e della sua collettività,
per garantire la sostenibilità dello sviluppo) e di condivisione su strategie, obiettivi e
progetti con i portatori di interessi analoghi, coinvolgendo pubblici e privati per
perseguire politiche orientate alla migliore erogazione dei servizi.
L’elencazione delle attività che si intendono svolgere, lungi dall’essere esaustiva, è suscettibile di modifiche così da rendere il documento “aperto” e le azioni della Camera di commercio sempre aderenti al mutare delle esigenze (anche a seguito
dell’entrata in vigore della riforma del sistema camerale) e all’evolversi del contesto socio-economico di riferimento sistema.
E’ peraltro inevitabile che il programma delle attività, per quanto necessario per
recuperare l’effettivo svolgimento della propria mission e, al contempo, ambizioso,
non potrà non tener conto dei vincoli estremamente rigidi di un bilancio (vedi la tabella
riassuntiva sotto riportata, riepilogativa delle principali voci del bilancio assestato
2016), che, anche per il 2017, non permetterà di investire sostanziose risorse negli
interventi economici. In particolar modo l’Azienda Speciale, quale risulterà all’esito della procedura di unificazione delle originarie Centro Servizi promozionali per le
Imprese e Fiera Internazionale della Sardegna, dovrà farsi carico di accentuare quella
fase progettuale diretta alla ricerca e al reperimento di fondi di derivazione
comunitaria, regionale e del sistema camerale nazionale affinchè le iniziative da porre
in essere abbiano un effetto nullo o estremamente limitato sulle risorse finanziarie
camerali.
29
V OCI DI ONE RI \ P ROV E NT I E
INV E S T IM E NT I P RE V E NT IV O 2016
V ARIAZIONI DI S E GNO
P OS IT IV O (+ )
V ARIAZIONI DI S E GNO
NE GAT IV O ( - )
P RE V E NT IV O 2016
AGGIORNAT O
GE S T IONE CORRE NT E
1) Diritto annuale 7.924.253,00 - - 7.924.253,00
2) Diritti di segreteria 2.772.537,00 5.204,00 - 4.950,00 2.772.791,00
3) Contributi trasferimenti e altre entrate 281.712,00 282.605,00 - 139.462,00 424.855,00
4) Proventi da gestione di beni e servizi 133.910,00 20.968,00 - 154.878,00
5) Variazioni delle rimanenze - - - -
T otale P roventi correnti (A) 11.112.412,00 308.777,00 - 144.412,00 11.276.777,00
6) Personale 3.559.420,00 1,00 - 3.559.421,00
7) Funzionamento 5.185.612,00 176.452,34 - 142.863,34 5.219.201,00
8) Interventi economici 1.688.000,00 1.141.211,00 75.000,00- 2.754.211,00
9) Ammortamenti e accantonamenti 3.895.795,74 135.420,00 610,00- 4.030.605,74
T otale Oneri correnti (B) 14.328.827,74 1.453.084,34 - 218.473,34 15.563.438,74
Risultato della gestione corrente (A-B) -3.216.415,74 - 1.144.307,34 74.061,34 -4.286.661,74
GE S T IONE FINANZIARIA
10) Proventi f inanziari 30.160,00 - - 30.160,00
11) Oneri f inanziari 579.021,00 - - 579.021,00
Risultato della gestione f inanz iaria (C) -548.861,00 - - -548.861,00
D) GE S T IONE S T RAORDINARIA
12) Proventi straordinari - 119.368,00 - 119.368,00
13) Oneri straordinari 235.000,00 87.687,00 - 1.100,00 321.587,00
Risultato della gestione straordinaria (D) -235.000,00 207.055,00 1.100,00 -202.219,00
Avanzo/Disavanzo economico d 'eserciz io
(A-B + /-C + /-D) -4.000.276,74 - 937.252,34 75.161,34 -5.037.741,74
P IANO DE GLI INV E S T IM E NT I
E) Immobilizzazioni immateriali * 50.500,00 3.050,00 - 53.550,00
F) Immobilizzazioni materiali * 1.844.459,00 - - 3.050,00 1.841.409,00
G) Immobilizzazioni f inanziarie - - - -
T OT ALE INV E S T IM E NT I (E + F+ G) 1.894.959,00 3.050,00 - 3.050,00 1.894.959,00
* € 3.050,00 stornati con determinazione S.G. n. 43 del 21/07/2016
V ALORI COM P LE S S IV I
30
Le attività da porre in essere con riguardo ai tre temi strategici sopra individuati saranno
pertanto:
IMPRESE
sostenere le dinamiche di mercato, la creazione di impresa e lo sviluppo
imprenditoriale locale e la corretta diffusione dei beni e dei servizi
L’approccio con il sistema imprenditoriale sarà improntato a criteri e modalità innovativi di ascolto e consultazione delle rappresentanze per l’avvio e la realizzazione di iniziative progettuali realmente funzionali alle effettive esigenze, attuali e future,
delle imprese. Innovare, puntare sulla sostenibilità ambientale, intercettare nuova
domanda, aprirsi ai mercati esteri con un’attenta e aggiornata lettura dei flussi commerciali, sviluppare piattaforme tecnologiche e servizi digitali e opportunità legate
all’e-business. Questi e altri processi possono essere sostenuti anche attraverso lo
sviluppo delle reti di impresa, con l’irrobustimento delle relazioni tre imprese di settori e territori diversi. In questa attività di ascolto si darà grande risalto alle proposte che i
liberi professionisti, attraverso la Consulta costituita all’interno della Camera nel corso del 2015, potranno formulare. Si tratta di un insieme di professionalità, che coprono la
variegata realtà delle competenze specialistiche e tecniche, accomunato dallo svolgere
servizi a favore delle imprese e, quindi, con un quotidiano confronto con le stesse.
Aumento del senso di fiducia delle
imprese verso la Camera
- progetto di comunicazione
- Carta Qualità dei servizi
- Iniziative di Customer Satisfaction
- Svolgimento Giornata della trasparenza
Diffondere la cultura
dell’innovazione, del trasferimento tecnologico e della ricerca come
strumento per accrescere la
competitività delle imprese
- sostegno progetti innovazione e
digitalizzazione (formazione, laboratori)
- accordi di collaborazione con
Università/scuole superiori e centri di
ricerca per progetti alternanza scuola-
lavoro, adeguamento offerta lavoro,
matching domanda-offerta lavoro;
- utilizzo ottimale del registro alternanza
scuola lavoro
Promozione export - Iniziative promozionali per agevolare
l’accesso delle PMI ai mercati esteri
31
TERRITORIO
promuovere il rilancio economico, l’innovazione, la competitività
Questo ambito di intervento riguarda le strategie rivolte principalmente allo sviluppo del
territorio e sarà caratterizzato da azioni di marketing territoriale finalizzate all’attrazione degli investimenti mediante il miglioramento della qualità della vita, con una gestione
intelligente della dimensione urbana. Iniziative finalizzate ad un ammodernamento del
territorio attraverso una gestione integrata, anche nella declinazione digitale, delle realtà
urbane (Smart cities), degli insediamenti produttivi, commerciali e delle aree di interesse
turistico e a sostenere progetti di innovazione per le imprese. La partecipazione
maggioritaria della Camera all’interno della compagine societaria di gestione dell’aeroporto di Cagliari sarà valorizzata attraverso il contributo, diretto e fattivo, delle rappresentanze di
impresa al fine di rendere il tema dei trasporti da e per Cagliari, principale nodo di accesso
alla Regione, non più un problema, ma un elemento funzionale di sviluppo economico di
tutto il territorio. Questo vale particolarmente per accompagnare i movimenti turistici di
“alta stagione” e per promuovere la destagionalizzazione. Il ruolo che la camera intende svolgere è un ruolo di forte integrazione e sinergia con gli altri Enti pubblici competenti sul
tema, la Regione, la Città metropolitana e i Comuni, nonché con i partner privati che
intendono realmente investire sullo sviluppo e l’attrattività del territorio. Un altro tema che si intende perseguire riguarda la promozione della qualità e la tracciabilità
delle filiere del made in Italy e dei prodotti tipici locali, valorizzando i distretti produttivi,
particolarmente nei settori dell’agroalimentare e dell’artigianato, e rafforzando i legami tra
turismo, cultura e saperi tradizionali.
Alla valorizzazione delle produzioni dovrà essere dedicato il massimo impegno, non
derogando mai ai principi della qualità ed alle regole della tracciabilità, uniche barriere
protettive grazie alle quali le eccellenze enogastronomiche e artigianali potranno essere
difese e sostenute. In questa direzione, l’Azienda speciale realizzerà numerosi progetti, attraverso l’utilizzo di fondi europei, regionali e dell’Unioncamere nazionale. Un ruolo chiave sarà giocato anche dalla Struttura che si occupa della Regolazione del mercato per
garantire, attraverso i propri servizi, che le dinamiche di mercato si svolgano seguendo i
principi di lealtà, libera concorrenza, correttezza commerciale.
Le conseguenze di una congiuntura economica particolarmente acuta e non ancora cessata,
marcate in modo particolare, come dicono i dati riportati nell’apposito paragrafo, sulle zone territoriali più lontane dal capoluogo, possono e debbono essere contrastate con un nuovo
approccio e con moderni strumenti. Alcuni driver, opportunamente integrati nei processi di
sviluppo e di diffusione dei beni e dei servizi, hanno dato prova di poter condurre a buone
performance territoriali: ci si riferisce alla cultura, alla green e blue economy, solo per fare
alcuni esempi. Il “fare” della comunità, il dialogo con il sistema imprenditoriale, la
compartecipazione di quest’ultimo nei percorsi identitari e di riconoscimento, sta portando apprezzabili frutti in alcune realtà territoriali (es. Distretto culturale evoluto delle Marche,
Matera e Mantova).
Rafforzare l'utilizzo costante
dell’informazione statistica come
strumento di analisi e di
comprensione dei fenomeni
- valorizzazione e diffusione dati statistici
della Camera e strumenti informazione
economica
32
economici e del fabbisogno del
territorio
Lotta alla contraffazione e
all’abusivismo
- Rafforzamento iniziative di
collaborazione con Prefettura e Forze
dell’ordine per prevenire e contrastare i
fenomeni di abusivismo e sleale
concorrenza
Favorire lo sviluppo imprenditoriale - sviluppo di servizi di sostegno alla
creazione e alla start up di nuove imprese;
- Sostenere, con appositi progetti, le reti
di impresa e la sharing economy
Sostegno alla cultura come motore di
sviluppo del territorio
- Iniziative progettuali di integrazione tra
cultura e sviluppo economico
CAMERA
Rafforzare lo stato di salute dell’ente
La Camera, reduce da un commissariamento durato oltre un anno e con un deficit di
bilancio decisamente rilevante, necessita di un risanamento drastico dei conti. Fare
molto con poco può sembrare uno slogan ma è un imperativo che caratterizzerà il 2017,
anno in cui si dovranno individuare e realizzare tutte le misure necessarie per ottenere
un abbattimento dei costi improduttivi per il funzionamento della Camera e una
massimizzazione delle voci di ricavo. La riforma camerale impatterà in maniera
decisiva su questo processo, ma è improcrastinabile l’avvio di tutte le iniziative che,
nel concreto, possono perseguire questo fine. Al di là dei mutamenti normativi che
interverranno, resta la necessità di procedere a una ricognizione dettagliata del
patrimonio camerale e a una razionalizzazione e a un efficientamento organizzativo e
finanziari dell’Ente. Il primo anno di mandato dei nuovi organi sarà caratterizzato da questo obiettivo che consentirà di disporre effettivamente di una Camera di Commercio
nuova, moderna, funzionale, la “Camera del cambiamento”.
Evoluzione organizzativa e
funzionale della Camera di
Commercio di Cagliari e del sistema
camerale regionale in linea con la
riforma camerale
- Attuazione riforma camerale (con definizione
del nuovo assetto, previa valutazione ipotesi
fusione con CCIAA Oristano o altre CCIAA e
attuazione adempimenti conseguenziali) e
orientamento della struttura verso le nuove
funzioni
Razionalizzazione utilizzo patrimonio
camerale
- Completamento trasferimento uffici presso
sede “ex banca”
- Completamento procedura vendita locali via
33
Malta – Cagliari
- valutazione e realizzazione vendita o utilizzo
ottimale immobili del compendio fieristico e
del Laboratorio Chimico Merceologico
Garantire la piena funzionalità
dell’Azienda Speciale unica
- Completamento procedura liquidazione
Azienda Speciale Fiera internazionale della
Sardegna;
- Pieno sviluppo operatività e funzionalità
dell’Azienda Speciale per garantire auto-
sostenibilità finanziaria nel breve-medio
periodo attraverso lo sviluppo di
progetti/iniziative promozionali finanziate con
fondi comunitari/regionali/ e con fondi
perequazione di Unioncamere e l’attivazione immediata di nuove fonti di finanziamento
(contratti/convenzioni con Regione,
rafforzamento dell’integrazione con il territorio e le imprese);
- rivisitazione funzioni in ambito fieristico;
- processi di riqualificazione e valorizzazione
del personale, da salvaguardare anche
mediante ammortizzatori sociali e processi di
mobilità;
Rilancio di un ruolo istituzionale
attivo della Camera di Commercio di
Cagliari
- Stipula Protocolli Intesa con altri enti per
iniziative di promozione e di definizione
sviluppo economico del territorio
- Attivazione e rafforzamento iniziative
congiunte con altre Camere di Commercio e
altri enti su temi di interesse comune
Nuova procedura di razionalizzazione
delle società partecipate
- Nuova verifica su mantenimento/cessione
delle società partecipate della Camera secondo
criteri di stretta funzionalità rispetto alla
mission camerale.
- Studio attività di raccordo, connessione ed
integrazione con altri aeroporti della Sardegna.
- Valutazione e verifiche su procedura di
eventuale modifica delle quote di
partecipazione So.G.Aer.
Riorganizzazione Struttura camerale
e ottimizzazione del processo di
programmazione, valutazione,
rendicontazione e sviluppo risorse
umane
- Ridefinizione macro e micro struttura
organizzativa;
- Valorizzazione e aggiornamento delle risorse
umane e miglioramento del benessere
organizzativo;
- attivazione della procedura di
riqualificazione formativa e salvaguardia
occupazionale, a seguito delle procedure di
34
razionalizzazione e di accorpamento del
sistema camerale;
- graduale riduzione nell’utilizzo del personale
esternalizzato;
Perfezionamento attività ciclo
performance
- Impulso al coinvolgimento del personale
nell’intero ciclo della performance, con perfezionamento processi di valutazione della
performance e rafforzamento dell’integrazione tra ciclo economico-finanziario e ciclo di
programmazione strategica
Valorizzazione patrimonio
bibliografico
- partecipazione della Camera a iniziativa
“monumenti aperti”
Risanamento bilancio - attività di verifica delle voci del bilancio
camerale, per abbattere costi e massimizzare i
ricavi, di individuazione e di attuazione delle
soluzione atte a garantire la sostenibilità
finanziaria dell’Ente nel breve-medio periodo
RIEPILOGO LINEE STRATEGICHE RPP 2017
LINEE STRATEGICHE N. AZIONI PREVENTIVO 2017
1 - IMPRESE 6 €
36.350,00
2 - TERRITORIO 2 €
1.599,273,00
3 - CAMERA 3 €
119.000,00
Totale 11 €
1.754.623,00
35
IPOTESI RISORSE SU BILANCIO PREVENTIVO 2017
Rispetto al preventivo 2016, riguardo al quale nella parte relativa alla gestione corrente per il
diritto annuo era stato previsto un importo di 7.924.253,00 Euro, la riduzione subirà un
ulteriore incremento (dal 40% al 50% rispetto all’importo del 2014), per cui si prevede un ammontare di circa 7 milioni di euro.
I proventi correnti, conseguentemente, dovrebbero calare a circa 10,5 milioni di euro.
Considerato che
- gli oneri correnti nel preventivo assestato 2016 ammontano ad oltre 15 milioni di euro
(3,5 mio per il personale, 5,2 mio per i costi di funzionamento, 4 mio per
ammortamenti ed accantonamenti, oltre 2,7 mio per interventi economici,
principalmente indirizzati all’azienda speciale Centro Servizi per i progetti
promozionali e di supporto alle imprese e all’economia del territorio;
- i costi del personale e di funzionamento interno si collocano ad oggi fra i valori più
bassi in relazione ai proventi rispetto alla media delle Camere di commercio italiane
capoluogo di regione;
- il 2017 rappresenterà l’anno di “svolta storica” per le camere di commercio italiane a fronte del processo di riforma in atto, del loro accorpamento per ridurne il numero
complessivo nazionale a 60 CCIAA e con conseguente ridefinizione di competenze e
funzioni, razionalizzazione complessiva anche delle aziende speciali, definizione di
funzioni e servizi associati, ecc.
sarà necessario individuare ogni possibile eventuale intervento per ulteriore
razionalizzazione e riduzione dei “costi” di funzionamento senza incidere sulla qualità dei
servizi, sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori, aspetti questi ultimi che dovranno essere
sempre garantiti
Gli interventi economici sono limitati a quelli destinati all’azienda speciale Centro Servizi
(peraltro da ridurre in rapporto alle azioni di razionalizzazione a fronte del recente
accorpamento delle due aziende speciali precedentemente esistenti) per garantire il
completamento dei progetti in corso, mentre ogni nuova iniziativa o progetto dovrà vedere
adeguate coperture dei costi sia attraverso finanziamento di soggetti pubblici/privati terzi,
sia attraverso l’organizzazione di eventi che siano finanziati interamente (comprendendo tutte le voci di costi diretti e indiretti correlati (di funzionamento, del personale, ecc.).
L’obiettivo da raggiungere entro il 2017 è quello che la Camera possa garantire attraverso la propria azienda speciale lo sviluppo dell’economia del territorio (art. 1 legge 580/1993) attraverso altre risorse rispetto agli introiti ridotti che le camere di commercio italiane hanno
(diritto annuale e diritti di segreteria) sostanzialmente per garantire il funzionamento ed i
servizi di anagrafe economica e di regolazione del mercato
36
Nell’ipotizzare, secondo criteri di prudenza, l’ammontare delle risorse di cui Camera di
Commercio di Cagliari potrà disporre per realizzare quanto descritto nelle pagine precedenti,
risulta che nel 2017 dopo aver sottratto alle entrate i costi necessari al funzionamento
dell’ente, le spese per il personale, gli ammortamenti e gli accantonamenti, non residuano
risorse per ulteriori interventi economici se non quelli gestiti attraverso l’azienda speciale.
Nel frattempo ulteriori introiti dovranno derivare dalle procedure di vendita della sede di via
Malta (la previsione è di circa 3 mio di euro) dal recupero dei crediti dalla Regione
Autonoma della Sardegna (oltre 1,5 mio di euro) e dai nuovi finanziamenti che in fase
informale sono ad oggi già stati definiti con la RAS per specifici progetti d’interesse comune
e da affidare al Centro Servizi ma il cui importo – come quelli precedenti – non potrà essere
inserito in bilancio preventivo fino alla loro formalizzazione/certezza in base ai principi di
prudenza e veridicità che devono essere garantiti nella redazione del bilancio di previsione.
Gli introiti straordinari saranno comunque destinati a finanziare gli interventi promozionali
per il sostegno al tessuto produttivo imprenditoriale e per lo sviluppo del territorio.