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RELAZIONE ANNUALE 2010Roma, 22 giugno 2011

AITECAssociazione ItalianaTecnico Economica Cemento

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INDICE

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QUADRO ECONOMICO DI RIFERIMENTO

Il contesto internazionaleL’economia italianaGli investimenti in costruzioni

PRODUZIONE E MERCATO

I consumi e la produzione di cemento in ambito europeoLa produzione e i consumi di cemento in ItaliaL’interscambio con l’estero La ripartizione della produzione per caratteristiche tecniche e composizioneLe destinazioni del cementoLa struttura del settoreIl trasporto del cemento

NORMATIVA AMBIENTALE

Emissions Trading: il dibattito post-KyotoLa Direttiva Emissioni Industriali (Dir. 2010/5/CE ex IPPC) e il BRef di settoreRevisione del Testo Unico Ambientale (D.lgs 152/06) erecepimento della Direttiva Quadro RifiutiSISTRI: il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiutiREACH (Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals) e CLP(Classification, Labelling and Packaging)

ENERGIA E UTILIZZO DEI RIFIUTI

I consumi energeticiIl recupero di materia e di energia dai rifiuti

ATTIVITÀ PROMOZIONALE E DIVULGATIVA

Campagna AITEC di informazione sui rifiutiFORUM PA 2010AITEC e Università Roma Tre insieme per Master MICALe forme del Cemento “DINAMICITÀ”AITEC e Federbeton insieme al SAIE 2010Pubblicazioni AITEC 2010

TABELLE STATISTICHE

5

91015

21242833353741

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QUADRO ECONOMICO DI RIFERIMENTO

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Il contesto internazionale

Nel 2010 il PIL mondiale è cresciuto del 5%, dopo la flessione dello 0,5% registrata nel 2009. Tale ripresa non è stata, tuttavia, omogenea, ma è avvenuta a “due velocità”, evidenziando da una parte la robusta espansione delle economie emergenti (in particolare i paesi BRIC), dall’altra il ritmo di crescita più contenuto delle economie avanzate. In particolare, le econo-mie mature sono cresciute complessivamente del 3,0%, a fronte di un incremento del PIL nei paesi BRIC pari al 7,3%. Su tale divaricazione pesano le forti incertezze sui mercati finanziari e immobiliari, nonché le tensioni sui prezzi delle materie prime, alimentate da uno scenario geopolitico in costante (e preoccupante) dinamica.

Per quanto riguarda le economie avanzate, il traino è venuto dagli Stati Uniti, ove il PIL ha re-gistrato una crescita pari al 2,8%, nonostante la perdurante fragilità del mercato del lavoro e la costante crisi del settore immobiliare che continua a manifestare eccesso di offerta e prez-zi in discesa. In Giappone il PIL ha riportato una crescita del 3,9% (-6,3% nel 2009), con un calo nell’ultimo trimestre dell’anno a causa del rallentamento della domanda interna e delle esportazioni. Nel Regno Unito la ripresa del PIL è stata pari all’1,3% dopo il forte calo del 2009 (-4,9%), con un deciso rallentamento nell’ultimo trimestre dell’anno. Nell’area dell’euro il PIL è cresciuto dell’1,7% (-4,1% nel 2009), con una crescita più marcata in Germania (+3,6%) e meno evidente in Francia (+1,6%), mentre la Spagna ha mostrato un PIL sostanzialmente invariato.

Le economie emergenti hanno registrato tassi di crescita particolarmente positivi: l’India è cresciuta del 10,4%, seguita dalla Cina con un PIL in aumento del 10,3%, mentre il Brasile e la Russia sono cresciuti, rispettivamente, del 7,5% e del 4,0%.

Le prospettive dell’economia mondiale per il 2011, secondo le stime formulate in aprile dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), vedono una prosecuzione della crescita a un ritmo più moderato che dovrebbe raggiungere il 4,4%. Nei paesi avanzati la crescita dovrebbe posizionarsi intono al 2,4%, mentre le economie emergenti dovrebbero crescere del 6,5%. In particolare negli Stati Uniti la crescita dovrebbe assestarsi al 2,8%, nel Regno Unito all’1,7%, mentre i paesi dell’area dell’euro dovrebbero complessivamente crescere dell’1,6%, con la Germania che si espanderà del 2,5% e la Francia dell’1,6%. Per quanto riguarda i paesi emer-genti la crescita sarà guidata, ancora una volta, dalla Cina, che dovrebbe crescere del 9,6%, seguita da India (+8,2%), Russia (+4,8%) e Brasile (+4,5%). Un discorso a parte merita il Giap-pone, per il quale la Banca Centrale ha rivisto al ribasso, dall’1,4% allo 0,6%, le stime per il 2011; nel 2012, secondo le prime indicazioni, il PIL dovrebbe crescere del 2,9% grazie alle opportunità legate alla ricostruzione.

Nelle economie avanzate la domanda interna sarà ancora rallentata da numerosi fattori che deprimeranno il potere d’acquisto delle famiglie: la debolezza dei mercati del lavoro e im-mobiliare, i crescenti prezzi delle materie prime e le rigide manovre di stabilizzazione fiscale, tese a contenere i disavanzi pubblici ampliatisi con la crisi. Nei paesi emergenti, viceversa, i

9AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITECQUADRO ECONOMICO DI RIFERIMENTO AITEC

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QUADRO ECONOMICO DI RIFERIMENTO AITEC

10 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010 11AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

del 17,1% rispetto al picco pre-crisi di aprile 2008, avendo recuperato solo l’11,8% dai minimi di marzo 2009. Sulla base dei primi dati del 2011 rilasciati dall’ISTAT, l’attività industriale ha mostrato un incremento appena positivo nel corso del primo trimestre, evidenziando una crescita meno robusta rispetto a quella in atto nelle principali economie dell’area dell’euro. Segnali incoraggianti provengono dall’Indagine sul clima di fiducia dell’ISTAT che, nel primo trimestre del 2011, vede l’indice PMI manifatturiero posizionarsi su livelli prossimi a quelli precedenti la crisi.

La debole crescita in atto nel Paese non ha generato benefici immediati sulle dinamiche del mercato del lavoro che ha registrato, viceversa, una contrazione del numero di occupati a tempo pieno (-0,7%). In particolare, a livello settoriale, si evidenzia un decremento dell’oc-cupazione nell’industria in senso stretto (-3,5%) e nelle costruzioni (-1,1%), mentre i servizi hanno mostrato un’occupazione stabile (-0,1%); in controtendenza il settore dell’agricoltura, che ha evidenziato una crescita dell’1,6%.

Per il 2011, le proiezioni del FMI indicano una moderata crescita del PIL italiano (+1,1%) gui-data dalle esportazioni, mentre i consumi privati dovrebbero essere frenati dalla debolezza del mercato del lavoro e del reddito reale disponibile. Gli investimenti dovrebbero crescere moderatamente, anche in virtù degli ampi livelli di capacità inutilizzata.

L’elevato peso del debito pubblico nazionale e i vincoli di contenimento della spesa pubblica imposti dai trattati europei condurranno al mantenimento di politiche di rigore. Gli investi-menti in opere pubbliche, pur condizionati dai vincoli di bilancio, potrebbero nell’attuale difficile contesto rappresentare, con la loro importante valenza di carattere strategico e di pubblica utilità, un’importante leva di rilancio per il Paese in termini economici, infrastrut-turali e occupazionali.

timori sulla crescita sono legati all’intensificarsi dell’azione restrittiva operata dalle autorità monetarie in risposta alle pressioni inflazionistiche che, se troppo repentina, potrebbe indur-re bruschi rallentamenti del PIL.

A fronte di corsi petroliferi già in aumento dall’estate scorsa, nei primi mesi del 2011 vi è sta-ta un’ulteriore impennata che ha portato i prezzi al di sopra dei 118 dollari al barile (media delle tre principali qualità), circa 25 dollari in più rispetto alle quotazioni di inizio anno. Tale dinamica risente, evidentemente, delle tensioni geopolitiche legate alla crisi del Nord Africa e al terremoto che ha colpito il Giappone. In questo particolare contesto, la Banca Centrale Europea ha deciso, nella propria seduta di aprile, di innalzare il tasso ufficiale di sconto di un quarto di punto, all’1,25%. I timori per la crescita dell’inflazione e le attese di possibili ulte-riori innalzamenti del tasso ufficiale di sconto potrebbero, quindi, condizionare la crescita del PIL nel corso del 2011.

L’economia italiana

Nel 2010 il PIL dell’Italia è aumentato dell’1,3%, invertendo così la propria rotta dopo due anni di crisi segnati da pesanti decrementi (-1,3% nel 2008 e -5,2% nel 2009). Alla crescita hanno contribuito i consumi interni (con un peso pari allo 0,5%), gli investimenti (+0,5%) e la ricostituzione delle scorte (+0,7%), mentre ha contribuito negativamente la domanda estera netta (-0,4%).

Gli investimenti fissi lordi hanno registrato nell’anno un incremento del 2,5%. I settori dei macchinari e attrezzature e dei mezzi di trasporto, beneficiando degli incentivi governativi, hanno presentato nel primo semestre dell’anno incrementi rilevanti (rispettivamente +11,1% e +8,5%), per poi sostanzialmente arrestarsi nell’ultimo trimestre (+9,6% su base annua). Gli investimenti in costruzioni, condizionati da gravi difficoltà congiunturali, hanno subìto, invece, una decisa e ulteriore contrazione1.

Sulla scia della ripresa della domanda mondiale le esportazioni, tradizionale traino dell’eco-nomia italiana, sono cresciute del 9,1% dopo la rilevante contrazione registrata nel 2009 (-18,4%). A tale ripresa hanno contribuito tutti i settori della manifattura, il comparto dei mezzi di trasporto e la chimica. Nonostante la ripresa, tuttavia, i volumi esportati sono ri-sultati nel quarto trimestre ancora inferiori del 14% circa rispetto al picco pre-crisi del I trimestre 2008.

La produzione industriale, stimolata anche dall’andamento delle esportazioni, ha segnato nell’anno una crescita pari al 5,3%. Il livello di attività risulta, comunque, ancora inferiore

AITECQUADRO ECONOMICO DI RIFERIMENTO AITEC

1 Un approfondimento sul settore delle costruzioni è riportato nel paragrafo redatto dalla Direzione Affari Economici e Centro Studi di ANCE.

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GLI INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI ANCE ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI

Direzione Affari Economici e Centro Studi

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Costruzioni: scenario ancora negativo

Nel 2010 l’economia italiana ha manifestato alcuni segnali, seppur deboli, di ripresa; per il settore delle costruzioni, permane, invece, una situazione di crisi che, secondo le valutazioni dell’Ance, non si è esaurita nel 2010 ma proseguirà anche nel 2011.La domanda privata continua ad essere fortemente condizionata dal clima di incertezza in-nescato dalla crisi economica e finanziaria che induce imprese e famiglie a rimandare i propri piani di investimento; contemporaneamente la domanda pubblica risente della progressiva riduzione delle risorse per nuovi investimenti ed è inoltre costretta dai vincoli di spesa derivanti dal Patto di Stabilità Interno che riducono la capacità di investimento nelle opere pubbliche.La stretta creditizia operata dagli istituti bancari ed i forti ritardi nei pagamenti alle imprese da parte delle amministrazioni pubbliche per lavori eseguiti incidono negativamente sulla gestio-ne finanziaria delle imprese e costituiscono alcuni degli ostacoli alla ripresa del settore. Le stime Ance indicano che gli investimenti in costruzioni a fine 2011 saranno il 2,4% in meno rispetto all’anno precedente, dopo il calo del 6,4% nel 2010, del 7,7% nel 2009 e del 2,7% nel 2008. In quattro anni, dal 2008 al 2011, il settore delle costruzioni avrà perduto il 17,8% in termini di investimenti, vale a dire circa 29 miliardi di euro, riportandosi ai livelli di produzione osser-vati alla fine degli anni ‘90.

125.000

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INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI (*)Milioni di euro 2000

(*) Investimenti in costruzioni al netto dei costi per trasferimento di proprietà(°) Previsione AnceElaborazione Ance su dati Istat

AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

GLI INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI

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ANCEASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI

Direzione Affari Economici e Centro Studi

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ANCEASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI

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AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

GLI INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI

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una ulteriore perdita di 30.000 posti di lavoro nelle costruzioni che faranno salire a 210.000 la perdita complessiva dall’inizio della crisi. Considerando anche i settori collegati alle costruzio-ni, i posti di lavoro persi raggiungeranno le 290.000 unità.L’ampio ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni ha consentito di limitare il numero di licen-ziamenti. Tra il 2008 e il 2010 il numero di ore autorizzate per i lavoratori del settore delle costruzioni (edilizia ed installazioni di impianti) è quasi triplicato, passando da 40 milioni di ore a oltre 100 milioni. Nei primi tre mesi del 2011 si registra un ulteriore incremento del 14,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Questi dati mostrano come le imprese del settore stiano cercando di mantenere l’occupazio-ne nonostante la riduzione del mercato, ma non potranno proseguire in questa situazione se non ci sarà un’inversione di tendenza degli investimenti.Un ulteriore elemento di difficoltà per il settore delle costruzioni riguarda il progressivo di-simpegno dello Stato nella realizzazione delle opere pubbliche, testimoniato dal calo delle risorse stanziate per nuove infrastrutture.Dall’analisi del bilancio dello Stato per il 2011 emerge, infatti, una riduzione delle risorse del 18,4% in termini reali rispetto al 2010. Questo pesante calo si somma a quelli, altrettanto significativi, già osservati nel 2009 (-10,4%) e nel 2010 (-9,5%). Complessivamente, quindi, le risorse per nuovi investimenti infrastrutturali subiranno una contrazione di circa il 34% nel triennio 2009-2011.Questo progressivo prosciugamento dei capitoli di spesa ordinari si accompagna, inoltre, ad una concentrazione delle risorse in pochi capitoli. In soli 4 capitoli del bilancio dello Stato (Fondo per le Aree Sottoutilizzate, Legge Obiettivo, Ferrovie dello Stato, Fondo rotativo per il cofinanziamento dei programmi europei), si concentra, infatti, il 74% delle risorse destina-te ad infrastrutture.Si assiste quindi ad un accentramento del potere decisionale in pochi centri di spesa (Ministeri dell’Economia, delle Infrastrutture e Trasporti e dello Sviluppo economico) e allo stesso tem-po a una conseguente riduzione dell’autonomia di spesa dei vari Ministeri.E’, quindi, evidente che il futuro delle opere pubbliche in Italia è nettamente legato alle di-namiche dei maxi-capitoli prima ricordati.

ANCEASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILIDirezione Affari Economici e Centro Studi

GLI INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI

16 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

Risultati molto negativi segnano il comparto delle nuove abitazioni, che nei quattro anni avrà perso il 34,2% del volume di investimenti, e l’edilizia non residenziale privata, in ridu-zione del 15,6%.Per i lavori pubblici, il calo nel quadriennio si attesta al 25,4%; tuttavia, per questo comparto il ridimensionamento dei volumi produttivi è in atto ormai da sette anni, con una flessione complessiva, tra il 2004 ed il 2011, del 31,8%.Fa eccezione solo il comparto del recupero del patrimonio abitativo per il quale si stima una lieve crescita nell’arco dei quattro anni considerati pari allo 0,4%; tale risultato è stato sicura-mente influenzato dall’andamento positivo delle richieste di agevolazioni fiscali per le spese di ristrutturazioni edilizie (36%).

INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI (*) IN ITALIA

2010Milionidi euro

2008 2009 2010(°°) 2011(°°) Quadriennio2008-2011

Variazioni % in quantità

COSTRUZIONI 136.062 -2,7% -7,7% -6,4% -2,4% -17,8%

abitazioni 73.906 -2,1% -8,9% -4,9% -1,2% -16,2%

- nuove (°) 28.728 -3,7% -18,8% -12,4% -4,0% -34,2%

- manutenzione straordinaria(°) 45.178 -0,6% 0,0% 0,5% 0,5% 0,4%

non residenziali 62.156 -3,3% -6,3% -8,0% -3,7% -19,7%

- private (°) 37.021 -2,0% -7,0% -5,4% -2,1% -15,6%

- pubbliche (°) 25.135 -5,1% -5,4% -11,6% -6,1% -25,4%

(*) Investimenti in costruzioni al netto dei costi per trasferimento di proprietà(°) Stime Ance(°°) Previsione AnceElaborazione Ance su dati Istat

Nel mercato immobiliare residenziale, secondo i dati dell’Agenzia del Territorio, dopo i segnali positivi rilevati nella prima metà dell’anno (+4,3% e +4,5% nel primo e secondo trimestre 2010 nel confronto con gli analoghi periodi del 2009), si registra, nel terzo e nel quarto trimestre 2010, una flessione delle compravendite su unità abitative rispettivamente del 2,7% e del 4,1% rispetto agli stessi periodi dell’anno precedente. Complessivamente, nel 2010, le compravendite di abitazioni risultano superiori dello 0,4% ri-spetto al 2009. Si ricorda che, nel triennio precedente (2007 – 2009), il numero di compravendite su unità im-mobiliari abitative in Italia aveva subito un forte calo, diminuendo del 27,9%, riportandosi a livelli inferiori rispetto a quelli rilevati a fine anni ’90.In tale contesto, i prezzi delle case sono rimasti sostanzialmente stabili a conferma che, nono-stante la crisi, l’interesse delle famiglie per l’investimento immobiliare rimane elevato. Il basso livello della domanda di investimenti in costruzioni e le ridotte prospettive di miglio-ramento stanno generando pesanti perdite sotto il profilo occupazionale: nel 2011 si prevede

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PRODUZIONE E MERCATO

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I consumi e la produzione di cemento in ambito europeo

Nel 2010 il risveglio delle economie europee non è stato sufficiente a ridare fiato al settore delle costruzioni; tuttavia, vi è stato un generale rallentamento del calo riscontrato negli ultimi anni che si è riflesso sul livello dei consumi di cemento in Europa. A livello continentale, infatti, si è riscontrata una significativa attenuazione nei tassi di decremento dei consumi di cemento, che si sono contratti del 5,6% nell’area UE 27 (-19,8% nel 2009), attestandosi a circa 186 milioni di tonnellate, e dell’1,9% nei paesi Cembureau2 (-16,3% nel 2009), ad un livello di circa 239 milioni di tonnellate.

L’eterogeneità con la quale la ripresa economica ha preso a manifestarsi nel corso del 2010 ha prodotto effetti differenti a livello di singoli paesi. In tale quadro vi è da osservare il prosegui-mento del calo dei consumi in Spagna su livelli significativi (-15,2%), in un contesto nel quale i consumi sono crollati del 56,2% rispetto al picco del 2007, posizionandosi su circa 24,5 milioni di tonnellate. Più in generale, si assiste alla prosecuzione della contrazione dei consumi nei prin-cipali paesi continentali, con l’Italia che evidenzia un calo del 6,0%, mentre Francia e Germania riportano decrementi più contenuti (rispettivamente -2,9% e -2,6%).

Spicca, nell’ambito dei paesi Cembureau, l’eccezione della Turchia che, con un incremento dei consumi del 16,0%, si attesta a 47,7 milioni di tonnellate proponendosi quale paese con il mag-gior livello di consumi in Europa nel 2010. Tra le principali economie europee è da sottolineare anche l’incoraggiante incremento dei consumi (+3,7%) riscontrato nel Regno Unito, sebbene tale variazione incida su un livello non significativamente elevato (9,8 milioni di tonnellate).

L’analisi dei consumi europei a livello pro-capite evidenzia andamenti similari rispetto ai dati nazionali aggregati, ciò alla luce della sostanziale stabilità delle popolazioni di riferimento. Risulta pertanto essere ancora la Turchia il paese con la migliore dinamica (+14,3%) e la Spagna il peggiore (-15,6%), mentre Francia e Germania evidenziano un decremento pari, rispettiva-mente, al 3,6% e al 2,6%. Anche in Italia è proseguita la contrazione dei consumi pro-capite, con un valore di 565 kg/ab, in calo del 5,7% rispetto all’anno precedente. A livello continentale, per i Paesi dell’area UE 27, la contrazione dei consumi ha determinato un livello pro-capite pari a 362 kg/ab rispetto ai 386 kg/ab del 2009.

Anche la produzione di cemento nell’Europa a 27 subisce un ulteriore decremento rispetto al 2009 (-5,4%), presentando un valore complessivo pari a circa 190 milioni di tonnellate. L’analisi relativa ai soli paesi Cembureau evidenzia una lieve diminuzione (-0,7%) dei volumi prodotti rispetto ai livelli del 2009, con una produzione complessiva pari a 257 milioni di tonnellate, rallentando il decremento dopo due anni di forte contrazione. La produzione si riporta così sui livelli del 2001, lontani dal picco raggiunto nel 2007 (-20,6%), quando i volumi prodotti si attestarono a 324 milioni di tonnellate.

PRODUZIONE E MERCATO AITEC

21AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

2 Paesi UE 27, Crozia, Norvegia, Svizzera e Turchia.

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CONSUMI DI CEMENTO PRO-CAPITE IN EUROPA − ANNI 2009-2010 PER CAPITA CEMENT CONSUMPTION IN EUROPE − YEARS 2009-2010

kg

2010 2009Variazioni % / Change %

2010 / 2009

Lussemburgo / Luxembourg 898 1.063 -15,5

Grecia / Greece n.d. /n. a. 697 n.d. /n. a.

Turchia / Turkey 648 567 14,3

Svizzera / Switzerland n.d. /n. a. 601 n.d. /n. a.

Austria / Austria 568 600 -5,3

Italia / Italy 565 599 -5,7

Portogallo / Portugal 546 580 -5,9

Belgio / Belgium 538 518 3,9

Spagna / Spain 532 630 -15,6

Norvegia / Norway 337 329 2,4

Danimarca / Denmark n.d. /n. a. 290 n.d. /n. a.

Finlandia / Finland 335 252 32,8

Irlanda / Ireland 320 413 -22,5

Francia / France 313 325 -3,6

Germania / Germany 301 309 -2,6

Paesi Bassi / The Netherlands 287 321 -10,6

Svezia / Sweden 227 208 8,9

Regno Unito / United Kingdom 159 154 3,5

Totale Paesi / Total Countries (*) 404 399 1,3

Fonte: Cembureau ed elaborazioni AITEC / Source: Cembureau and AITEC workups(*) Non include i consumi di Grecia, Svizzera e Danimarca / It does not include Greece, Switzerland and Denmark.

RIPARTIZIONE GEOGRAFICA DELLA PRODUZIONE EUROPEA − ANNI 2003-2010 GEOGRAPHICAL DISTRIBUTION OF EUROPEAN PRODUCTION − YEARS 2003-2010

000 tonnellate / 000 tonnes

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Paesi UE 27EU 27 Countries 231.139 240.287 248.003 264.822 271.032 251.741 201.271 190.377

di cui Italiaof which Italy 43.462 46.053 46.411 47.875 47.542 43.030 36.317 34.408

Altri Paesi CembureauOther Cembureau Countries

39.259 42.784 46.715 51.398 53.247 54.993 57.962 67.042

Totale PaesiTotal Countries 270.398 283.071 294.718 316.220 324.279 306.734 259.233 257.419

Fonte: Cembureau ed elaborazioni AITEC / Source: Cembureau and AITEC workups

PRODUZIONE DI CEMENTO IN EUROPA − ANNI 2009-2010 CEMENT PRODUCTION IN EUROPE − YEARS 2009-2010

000 tonnellate / 000 tonnes

Produzione / Production Variazioni% / Change %

2010 2009 2010 / 2009

Italia / Italy 34.408 36.317 -5,3

Germania / Germany 30.150 30.441 -1,0

Spagna / Spain 26.020 29.505 -11,8

Francia / France 19.300 18.137 6,4

Benelux / Benelux 10.840 9.911 9,4

Regno Unito / United Kingdom 8.000 7.771 3,0

Austria / Austria 4.300 4.646 -7,4

Altri UE / Others EU 57.359 64.544 -11,1

Totale paesi UE 27 / Total EU 27 countries 190.377 201.271 -5,4

Turchia / Turkey 62.737 53.973 16,2

Svizzera / Switzerland 4.300 4.233 1,6

Totale Paesi Cembureau / Total Cembureau countries 257.419 259.233 -0,7

Fonte: Cembureau ed elaborazioni AITEC / Source: Cembureau and AITEC workups

PRODUZIONE E MERCATOAITEC

22 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

PRODUZIONE E MERCATO AITEC

23AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

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PRODUZIONE DI CEMENTO DAL 2000 AL 2010CEMENT PRODUCTION FROM 2000 THROUGH 2010

PRODUZIONE MENSILE DI CEMENTO DAL 2009 AL 2010MONTHLY CEMENT PRODUCTION FROM 2009 THROUGH 2010

Milioni di tonnellate / Millions of tonnes

00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10

50

45

40

35

30

Milioni di tonnellate / Millions of tonnes

gen

nai

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mag

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lug

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sett

emb

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ott

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no

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dic

emb

re

5

4

3

2

1

Anno 2009 / Year 2009

vestimenti nel comparto delle costruzioni, oltre che dalla generale debolezza della ripre-sa italiana. I principali comparti di destinazione del cemento risultano, infatti, ancora in flessione, in particolare il settore del calcestruzzo preconfezionato, quello dei rivenditori e quello della prefabbricazione. In tale contesto, pur in presenza di provvedimenti a soste-gno del comparto delle costruzioni (piano casa e proroga degli incentivi alle ristrutturazio-ni), le attese su base annua sono di una sostanziale stazionarietà dei volumi.

La produzione e i consumi di cemento in Italia

La produzione di cemento in Italia, che nel biennio precedente aveva subito pesanti con-traccolpi dalla negativa congiuntura economica, ha mostrato un effetto di “trascinamen-to” della crisi che ha comportato un altro segno negativo (-5,3%) dopo il consistente calo (-15,6%) rilevato nel 2009. Nel complesso i volumi prodotti sono stati pari a 34,4 milioni di tonnellate. Si conferma così la posizione di primo produttore nell’area UE 27, dopo aver storicamente occupato la seconda posizione nella graduatoria, dopo la Spagna.

Dall’analisi della produzione per ripartizione geografica si riscontra un calo generalizzato, sebbene in misura inferiore rispetto all’anno precedente, con la sola eccezione positiva delle Isole che marcano un incremento (+1,5%) dopo il forte calo registrato nel 2009 (-21,7%).

Analogamente alla produzione anche i consumi di cemento hanno manifestato una con-trazione dei volumi, evidenziando un decremento pari al 6,0% rispetto al 2009. A livello territoriale, secondo le stime dell’Ufficio Studi AITEC, il calo appare diffuso, anche se con intensità differenziate. La situazione appare più seria nel Centro-Sud e in Sardegna. La crisi di mercato ha comportato anche modifiche strutturali, come la riduzione del raggio di con-segna dei prodotti che è tornato sotto i 100 km, determinando un minor interscambio tra le aree e la conseguente accentuazione del disallineamento tra mercato e fonti produttive e distributive.

E’ interessante sottolineare come la crisi sia intervenuta sui consumi di cemento all’apice della fase di crescita più lunga dal dopoguerra. A fronte di un ciclo espansivo di circa dieci anni, sono stati sufficienti appena tre anni per azzerare la crescita dei consumi, ritornando sui valori registrati alla fine degli anni ’90. Complessivamente i consumi di cemento si sono contratti da 46,9 milioni di tonnellate del 2006 a 33,9 milioni di tonnellate nel 2010, con un calo complessivo nel triennio pari al 28% circa.

La produzione di clinker si è mantenuta, per effetto della variazione delle scorte, sui me-desimi livelli del 2009 (25,2 milioni di tonnellate), anno in cui aveva subìto una significativa riduzione (-18,8%).

Nel 2010 il rapporto tra consumi di clinker e produzione di cemento si mantiene sostan-zialmente stabile, attestandosi al 76%. Tale andamento conferma l’impegno delle aziende produttrici di cemento nel produrre tipologie di cemento che, a parità di resa, richiedano un minore impiego di clinker, consentendo di compiere significativi progressi verso il rispet-to degli impegni di riduzione di emissioni di CO2.

Nel corso del 2010 la produzione di leganti idraulici per le costruzioni (LIC) è stata di circa 660 mila tonnellate, in ulteriore flessione rispetto all’anno precedente.

Le aspettative per il 2011 risultano fortemente condizionate dalle incertezze circa gli in-

PRODUZIONE E MERCATOAITEC

24 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

PRODUZIONE E MERCATO AITEC

25AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

gen

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giu

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lio

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1

Anno 2010 / Year 2010

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29AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

PRODUZIONE DI CEMENTO PER ABITANTE (*) − ANNI 2009-2010CEMENT PRODUCTION PER INHABITANT (*) − YEARS 2009-2010

kg

2010 2009 Variazioni % Change %2010/2009

Nord / North 582 612 -4,9

Centro / Centre 546 602 -9,3

Sud / South 571 616 -7,3

Isole / Islands 561 553 1,4

Media / Average 570 605 -5,7

(*) Rapporto produzione - popolazione / Production - population ratio

28 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

PRODUZIONE DI CEMENTO PER REGIONE E PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA − ANNI 2009-2010CEMENT PRODUCTION BY REGION AND MACRO-AREA − YEARS 2009-2010

tonnellate / tonnes

2010 2009Variazioni % / Change %

2010 / 2009

Piemonte 2.475.427 2.621.670 -5,6

Liguria 133.596 210.038 -36,4

Lombardia 5.745.838 5.694.471 0,9

Veneto 3.412.455 3.868.682 -11,8

Friuli-Venezia Giulia 1.152.319 1.140.543 1,0

Trentino-Alto Adige 389.666 363.075 7,3

Emilia-Romagna 2.754.602 2.880.409 -4,4

Nord / North 16.063.903 16.778.888 -4,3

Toscana 1.551.214 1.929.103 -19,6

Marche 351.074 385.564 -8,9

Umbria 2.249.229 2.382.157 -5,6

Lazio 2.332.232 2.409.755 -3,2

Centro / Centre 6.483.749 7.106.579 -8,8

Abruzzo 808.589 990.811 -18,4

Molise 765.121 869.976 -12,1

Campania 1.532.824 1.827.272 -16,1

Puglia 2.478.844 2.391.109 3,7

Calabria 1.212.973 1.335.696 -9,2

Basilicata 1.294.635 1.306.249 -0,9

Sud / South 8.092.986 8.721.113 -7,2

Sardegna 739.230 1.013.294 -27,0

Sicilia 3.028.209 2.697.416 12,3

Isole / Islands 3.767.439 3.710.710 1,5

Totale / Total 34.408.077 36.317.290 -5,3

Fonte: Elaborazioni AITEC su dati Ministero Sviluppo Economico e ISTATSource: AITEC workups on Ministry for Economical Development and ISTAT data

PRODUZIONE E MERCATOAITEC

26 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

PRODUZIONE E MERCATO AITEC

27AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

GIACENZE, CONSUMI E CONSEGNE INTERNE − ANNI 2009-2010STOCKS, CONSUMPTION AND DELIVERIES − YEARS 2009-2010

tonnellate / tonnes

Giacenze / Stocks Variazioni % Change % 2010 / 2009

Consumi interni

Domesticconsumption

Variazioni %Change %2010 / 2009

Consegneinterne

Domesticdeliveries

Variazioni%Change %2010 / 2009

CementoCement

ClinkerClinker

CementoCement

ClinkerClinker

CementoCement

CementoCement

2010 1.171.224 2.526.440 33.926.253 32.488.714

-13,5 -6,0 -6,0 -5,4

2009 1.354.331 2.687.809 36.083.816 34.343.775

PRODUZIONE MENSILE DI CEMENTO − ANNI 2009-2010CEMENT MONTHLY PRODUCTION − YEARS 2009-2010

tonnellate / tonnes

2010 2009 Variazioni % / Change %

Gennaio / January 2.058.435 2.073.707 -0,7

Febbraio / Februay 2.211.269 2.674.924 -17,3

Marzo / March 2.991.500 3.398.697 -12,0

Aprile / April 3.128.566 3.050.321 2,6

Maggio / May 3.302.787 3.597.787 -8,2

Giugno / June 3.371.543 3.432.347 -1,8

Luglio / July 3.664.575 3.775.256 -2,9

Agosto / August 2.166.117 2.194.072 -1,3

Settembre / September 3.286.670 3.233.181 1,7

Ottobre / October 3.417.670 3.571.780 -4,3

Novembre / November 2.757.784 3.168.909 -13,0

Dicembre / December 2.051.161 2.146.309 -4,4

Totale / Total 34.408.077 36.317.290 -5,3

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Considerando Grecia, Slovenia e Albania si arriva a rappresentare l’86% circa del fenome-no complessivo.

L’effetto congiunto del collasso dei valori medi unitari all’importazione e dell’incremento dei noli di trasporto, legati al costo del petrolio, ha determinato un calo generalizzato dei volumi e la preferenza di paesi di provenienza più prossimi all’Italia, a scapito degli scambi a lungo raggio.

ESPORTAZIONI E IMPORTAZIONI NAZIONALI DI CEMENTO E CLINKER − ANNI 2000-2010DOMESTIC CEMENT AND CLINKER EXPORTS AND IMPORTS − YEARS 2000-2010

000 tonnellate / 000 tonnes

Esportazioni / Exports Importazioni / Imports

CementoCement

ClinkerClinker

TotaleTotal

% di produzioneesportata

% of exported production

CementoCement

ClinkerClinker

TotaleTotal

% di produzioneimportata

% of imported production

2000 2.466 95 2.561 6,6 1.793 547 2.340 6,0

2001 2.477 100 2.577 6,5 2.219 1.001 3.220 8,1

2002 2.274 83 2.357 5,7 2.101 1.777 3.878 9,4

2003 2.178 55 2.233 5,1 2.202 2.323 4.525 10,4

2004 1.999 7 2.006 4,6 2.276 2.720 4.996 10,8

2005 2.426 7 2.433 5,2 2.167 2.829 4.996 10,8

2006 2.637 61 2.698 5,6 1.749 2.872 4.621 9,7

2007 2.640 143 2.783 5,9 1.449 2.827 4.276 9,0

2008 2.536 38 2.574 6,0 1.259 2.096 3.355 7,8

2009 1.950 5 1.955 5,4 1.742 1.495 3.237 8,9

2010 2.102 53 2.155 6,3 1.438 798 2.236 6,5

L’interscambio con l’estero

La dinamica dei saldi relativi all’interscambio con l’estero presenta un’importante novità, con l’Italia che riesce a uscire dal proprio ruolo tradizionale di importatore netto, azze-rando pressoché totalmente il deficit tra importazioni ed esportazioni. In presenza di una forte contrazione della domanda di cemento si assiste ad un reindirizzo delle fonti di approvvigionamento che hanno privilegiato la produzione interna a scapito delle impor-tazioni, ribilanciando i saldi commerciali internazionali.

Il saldo dell’interscambio commerciale di cemento ha registrato un significativo migliora-mento (+219,2%), grazie alla contrazione delle importazioni e a un sensibile incremento delle esportazioni. Anche il clinker ha mostrato un importante miglioramento dei saldi con l’estero, dimezzando il deficit rispetto al 2009. In particolare, le importazioni si sono sostanzialmente dimezzate a causa del decremento dei livelli produttivi del mercato in-terno di cemento. I ridotti flussi di importazioni provengono in maniera preponderante dalla Turchia che, con 600 mila tonnellate, raggiunge la quota del 74,7%. La riduzione dei prezzi all’importazione del clinker ha viceversa annullato, in due anni, i flussi provenienti dalla Cina che aveva raggiunto circa il 30%.

La crisi del mercato nazionale ha spinto le aziende cementiere ad intensificare i flussi di esportazione che, nel corso del 2010, hanno raggiunto il 6,3% della produzione naziona-le (2,1 milioni di tonnellate). Dall’analisi territoriale emerge la significativa ripresa delle esportazioni dalle Isole (+25,5%) e dal Centro (+126,6%); le altre ripartizioni mostrano un moderato decremento (Nord -3,1%, Sud -2,0%). Il bacino del Mediterraneo si conferma essere la naturale destinazione delle esportazioni italiane di cemento. Rispetto al 2009 Malta, con il 12,6%, perde la prima posizione tra le destinazioni a vantaggio dell’Albania, che assorbe il 17,4% dell’export italiano. Al secondo posto si conferma la Spagna, che costituisce la destinazione del 13,3% del cemento esportato dall’Italia. Altre destinazioni rilevanti sono, inoltre, Francia, Slovenia, Libia e Algeria che, sommati ai precedenti paesi, assorbono circa il 93% dei flussi di export italiani.

Le importazioni complessive di cemento e di clinker, pari a 2,2 milioni di tonnellate, regi-strano nel 2010 un forte decremento (-30,9%).

La presenza di importanti infrastrutture portuali, in grado di accogliere navi mercantili di notevole portata, si conferma essere determinante per attrarre i flussi di importazione del cemento. Anche nel 2010 infatti, così come in passato, essi si concentrano nelle regio-ni Sicilia, Veneto e Liguria, le quali accolgono il 55% circa dei flussi di import, mentre la Puglia non ha visto movimentazioni di rilievo sostituita dal Friuli. Nel complesso, le quat-tro regioni movimentano circa il 69% dei flussi di importazione.

Il principale bacino di provenienza del cemento risulta essere l’area mediterranea. Nel 2010 Turchia, Croazia e Francia hanno coperto circa il 70% dei flussi di import italiani.

PRODUZIONE E MERCATOAITEC

28 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

PRODUZIONE E MERCATO AITEC

29AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

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IMPORTAZIONI DI CEMENTO PER REGIONE − ANNO 2010 CEMENT IMPORTS BY REGION − YEAR 2010

tonnellate / tonnes

ImportazioniImports

ProduzioneProduction

% della produzione% of production

Piemonte 109.956 2.475.427 4,4

Liguria 364.119 133.596 272,6

Lombardia 106.778 5.745.838 1,9

Veneto 297.068 3.412.455 8,7

Friuli-Venezia Giulia 199.414 1.152.319 17,3

Trentino-Alto Adige 21.412 389.666 5,5

Emilia-Romagna 51.055 2.754.602 1,9

Nord / North 1.149.802 16.063.903 7,2

Toscana 14.224 1.551.214 0,9

Marche 613 351.074 0,2

Umbria 3.739 2.249.229 0,2

Lazio 34.221 2.332.232 1,5

Centro / Centre 52.797 6.483.749 0,8

Abruzzo 51.758 808.589 6,4

Molise 0 765.121 0,0

Campania 6.125 1.532.824 0,4

Puglia 37.981 2.478.844 1,5

Calabria 2.851 1.212.973 0,2

Basilicata 0 1.294.635 0,0

Sud / South 98.715 8.092.986 1,2

Sardegna 5.987 739.230 0,8

Sicilia 130.240 3.028.209 4,3

Isole / Islands 136.227 3.767.439 3,6

Totale / Total 1.437.541 34.408.077 4,2

5

4

3

2

1

0

00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10

3

2

1

0

ANDAMENTO DELLE IMPORTAZIONI NAZIONALI DI CEMENTO E CLINKER DAL 2000 AL 2010DOMESTIC CEMENT AND CLINKER IMPORTS FROM 2000 THROUGH 2010

00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10

3.000

2.500

2.000

1.500

1.000

0

-500

-1.000

-1.500

-2.000

-2.500

-3.000

ANDAMENTO DEL SALDO COMMERCIALE CON L’ESTERO DI CEMENTO E CLINKER DAL 2000 AL 2010CEMENT AND CLINKER EXTERNAL TRADE FROM 2000 THROUGH 2010

Migliaia di tonnellateThousands of tonnes

Milioni di tonnellateMillions of tonnes

00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10

ANDAMENTO DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI DI CEMENTO E CLINKER DAL 2000 AL 2010DOMESTIC CEMENT AND CLINKER EXPORTS FROM 2000 THROUGH 2010

Milioni di tonnellateMillions of tonnes

PRODUZIONE E MERCATOAITEC

30 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

PRODUZIONE E MERCATO AITEC

31AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

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La ripartizione della produzioneper caratteristiche tecniche e composizione

Nel 2010 la ripartizione qualitativa della produzione di cemento non evidenzia significa-tive variazioni rispetto all’anno precedente. In particolare, il cemento maggiormente pro-dotto in Italia risulta essere ancora il Portland di miscela (CEM II), che pesa il 72,0% circa della produzione nazionale; all’interno di tale categoria il Portland composito al calcare costituisce il 66% della produzione. Il cemento pozzolanico (CEM IV) si conferma essere la seconda categoria di cemento maggiormente prodotta in Italia, con una quota del 13,6% sulla produzione nazionale, in linea con quanto riscontrato nel 2009. Il Portland (CEM I) incrementa, invece, la propria incidenza sulla produzione nazionale, attestandosi al 9,9%, mentre appaiono in leggero calo rispetto al 2009 sia il cemento d’altoforno (CEM III), al 3,5%, sia il cemento composito (CEM V) all’1,1%.

L’analisi della distribuzione della produzione di cemento per classi di resistenza conferma e rafforza, anche per il 2010, la prevalenza dei cementi ad alta e ad altissima resistenza (classi 42,5 e 52,5) sulle altre tipologie di cemento (classe 32,5), con un peso pari al 56% della produzione nazionale (era pari al 52,3% nel 2009).

Analizzando gli impieghi a livello territoriale, al Nord prevale ancora (52,9%) l’impiego di cementi di classe 32,5, sebbene in calo rispetto al 2009, mentre nel resto del territorio nazionale appare ormai evidente la preferenza per i cementi a elevate prestazioni, in ragione delle ottime performance che riescono a offrire in termini meccanici e di rapidità di esecuzione delle opere in cantiere.

RIPARTIZIONE PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO − ANNI 2000-2010 DISTRIBUTION BY TYPE − YEARS 2000-2010

%

CEMI

CEMII

CEMIII

CEMIV

CEMV

2000 9,61 74,41 2,67 12,42 0,89

2001 8,93 76,01 2,87 11,44 0,75

2002 8,98 76,83 3,11 10,45 0,63

2003 8,51 76,98 3,26 10,58 0,67

2004 8,54 76,95 3,49 10,17 0,85

2005 7,03 76,75 3,42 12,18 0,62

2006 6,53 75,50 5,32 11,83 0,82

2007 6,91 76,11 4,28 11,72 0,98

2008 7,81 74,99 4,62 11,50 1,08

2009 7,89 73,10 4,31 13,33 1,37

2010 9,87 72,03 3,46 13,56 1,08

ESPORTAZIONI DI CEMENTO E CLINKER DI ALCUNI PAESI DELL’EUROPA − ANNI 2009-2010CEMENT AND CLINKER EXPORTS FROM SOME EUROPEAN COUNTRIES − YEARS 2009-2010

000 tonnellate / 000 tonnes

2010

% della produzione

of production2009

%della produzione

of production

%Variazioni

change2010/2009

Turchia / Turkey 17.838 31,0 17.622 30,6 1,2

Germania / Germany 6.864 22,5 7.015 23,0 -2,1

Grecia / Greece 4.130 n.d. / n.a. (*) 4.201 n.d. / n.a. (*) -1,7

Benelux / Benelux 3.520 35,5 3.296 33,2 6,8

Italia / Italy 2.155 6,3 1.955 5,4 10,2

Spagna / Spain 4.493 14,7 2.844 9,3 58,0

Francia / France 1.025 5,6 1.075 5,9 -4,7

Regno Unito / United Kingdom 195 2,5 257 3,3 -24,1

Austria / Austria 338 7,2 470 10,1 -28,1

Fonte: Cembureau ed Eurostat / Source: Cembureau and Eurostat * Dato sulla produzione riservato / Confidential production data

MAGGIORI ESPORTATORI MONDIALI DI CEMENTO E CLINKER − ANNI 2009-2010MAJOR WORLD CEMENT AND CLINKER EXPORTERS − YEARS 2009-2010

milioni di tonnellate / milions of tonnes

2010 2009

Turchia / Turkey 17,8 17,6

Cina / China 16,6 15,6

Tailandia / Thailand 13,6 14,4

Giappone / Japan 10,3 10,7

Corea / Korea 7,5 4,6

Taiwan / Taiwan 7,2 8,2

Germania / Germany 6,9 7,0

India / India 6,0 5,7

Spagna / Spain 4,5 2,8

Grecia / Greece 4,1 4,2

Malesia / Malaysia 3,6 4,4

Canada / Canada 3,4 3,4

Indonesia / Indonesia 2,9 4,0

Italia / Italy 2,2 2,0

Francia / France 1,0 1,1

Filippine / Philippines 0,5 0,5

Fonte: Cembureau ed Eurostat / Source: Cembureau and Eurostat

PRODUZIONE E MERCATOAITEC

32 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

PRODUZIONE E MERCATO AITEC

33AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

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Le destinazioni del cemento

La distribuzione per settore di attività della clientela dell’industria cementiera mostra una sostanziale stabilità già da diversi anni. Il settore del calcestruzzo preconfezionato, il comparto di maggiore rilevanza, arriva ad assorbire il 49,0% della produzione nazionale di cemento. Le rivendite edili, dopo la ripresa mostrata nel 2009, evidenziano un riasse-stamento dei volumi pari al 22,7% della produzione nazionale. Tale dinamica mette in luce il rafforzamento della posizione delle centrali di betonaggio, a lieve discapito delle rivendite edili, della prefabbricazione e dei premiscelatori. Appaiono, invece, stabili le imprese di costruzioni e in lieve aumento i flussi di esportazione.

I clienti diretti del cemento rappresentano, nella maggioranza dei casi, una destinazione intermedia tra l’azienda cementiera e il mondo delle costruzioni. Per coprire questo gap informativo AITEC svolge, già da diversi anni, un’analisi statistica sulle destinazioni finali del cemento, distinte per comparto, che possono essere così espresse:

Nell’ambito di questa indagine vengono anche calcolati coefficienti tecnico-economici e fisici per misurare l’impiego di cemento nelle costruzioni.

Nel particolare contesto congiunturale che sta attraversando il settore, AITEC ha avviato un monitoraggio per misurare il posizionamento relativo del cemento e di altri materiali da co-struzione e individuare l’evoluzione delle tecnologie di costruzione.

DESTINAZIONI INTERMEDIE DEL CEMENTO − ANNO 2010INTERMEDIATE CEMENT DESTINATIONS − YEAR 2010

tonnellatetonnes

%

Centrali di betonaggio / Ready-mixed 16.852.765 49,0

Rivenditori / Retail sales 7.813.888 22,7

Prefabbricatori / Pre-cast 3.737.535 10,9

Imprese di costruzione / Construction firms 2.290.598 6,7

Esportazione / Export 2.102.470 6,1

Premiscelatori / Premixing 1.287.912 3,7

Altre destinazioni / Other destinations 322.909 0,9

RIPARTIZIONE PER TIPOLOGIA DI CEMENTO − ANNO 2010DISTRIBUTION BY CEMENT TYPE − YEAR 2010

TipoType

tonnellatetonnes

%

I 3.396.883 9,87

II/A-S 251.964 0,73

II/B-S 416.496 1,21

II/A-P 6.391 0,02

II/B-P 226.020 0,66

II/A-L; II/A-LL 16.361.795 47,55

II/B-L; II/B-LL 6.643.853 19,31

II/A-M 44.657 0,13

II/B-M 834.388 2,42

III/A 1.166.232 3,39

III/B 23.714 0,07

IV/A 2.114.549 6,15

IV/B 2.549.590 7,41

V/A 371.545 1,08

Totale / Total 34.408.077

DISTRIBUZIONE DELLA PRODUZIONE DI CEMENTO PER CLASSI DI RESISTENZA − ANNI 2001-2010 CEMENT PRODUCTION DISTRIBUTION BY STRENGTH CLASS − YEARS 2001-2010

%

2001 2002 2003 2006 2005 2006 2007 2008 2009 2010

32,5 58,2 55,3 53,9 52,8 52,4 52,0 51,0 51,3 47,7 44,0

42,5 e 52,5 41,8 44,7 46,1 47,2 47,6 48,0 49,0 48,7 52,3 56,0

DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI RESISTENZA NELLE RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE − ANNO 2010 DISTRIBUTION BY STRENGTH CLASS IN MACRO-AREAS − YEAR 2010

32,5tonnellate

tonnes

% 42,5 e 52,5tonnellate

tonnes

%

Nord / North 8.032.719 50,0 8.031.184 50,0

Centro / Centre 2.294.466 35,4 4.189.283 64,6

Sud / South 3.347.485 41,4 4.745.501 58,6

Isole / Islands 1.464.884 38,9 2.302.555 61,1

Totale / Total 15.139.554 44,0 19.268.523 56,0

PRODUZIONE E MERCATOAITEC

34 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

PRODUZIONE E MERCATO AITEC

35AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

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La struttura del settore

La contrazione nel 2010 dei volumi di produzione non ha modificato sostanzialmente l’assetto produttivo dell’industria cementiera italiana. Nel corso dell’anno si è rilevata, infatti, la chiusura di due impianti produttivi, a fronte dell’apertura di un nuovo impianto di macinazione.

La ripartizione per classi produttive evidenzia una variazione rispetto al 2009, con una rial-locazione di volumi dagli impianti di media dimensione verso quelli di elevate dimensioni che aumentano, conseguentemente, la propria quota sul volume della produzione totale (dal 9,8% al 16,7%). Pur a fronte di una domanda ridimensionata, la struttura produttiva ha mantenuto le proprie peculiari caratteristiche:

DESTINAZIONI INTERMEDIE DEL CEMENTO − ANNI 2000-2010 INTERMEDIATE CEMENT DESTINATIONS − YEARS 2000-2010

%

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Centrali di betonaggioReady-mixed 46,0 44,5 47,0 48,7 48,8 48,6 48,3 48,5 48,5 48,5 49,0

RivenditoriRetail sales 24,5 23,0 21,4 20,3 22,8 23,2 23,0 21,6 21,4 23,7 22,7

PrefabbricatoriPre-cast 13,2 12,6 13,1 12,5 11,9 11,2 11,0 11,0 12,2 11,5 10,9

Imprese di costruzioneConstruction firms 7,3 9,5 8,7 8,8 7,1 7,0 7,3 8,1 6,9 6,1 6,7

EsportazioneExport 6,3 6,2 5,5 5,0 4,5 5,2 5,6 5,6 5,9 5,4 6,1

PremiscelatoriPremixing

n.d.n.a. 3,2 3,1 3,9 3,9 3,7 3,7 4,1 4,4 4,1 3,7

Altre destinazioniOther destinations 2,7 1,0 1,2 0,8 1,0 1,1 1,1 1,1 0,7 0,7 0,9

PRODUZIONE E MERCATOAITEC

36 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

PRODUZIONE E MERCATO AITEC

37AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

RIPARTIZIONE DELLA PRODUZIONE TRA LE MAGGIORI AZIENDE − ANNO 2010MAJOR FIRMS PRODUCTION PERCENTAGES − YEAR 2010

%

Italcementi (1 azienda e 24 unità / 1 firm and 24 plants) 26,0

Buzzi Unicem (1 azienda e 13 unità / 1 firm and 13 plants) 17,9

Colacem (1 azienda e 7 unità / 1 firm and 7 plants) 14,6

Cementir (1 azienda e 4 unità / 1 firm and 4 plants) 6,7

Holcim (1 azienda e 3 unità / 1 firm and 3 plants) 5,6

Sacci (1 azienda e 6 unità / 1 firm and 6 plants) 5,4

Cementi Rossi (1 azienda e 4 unità / 1 firm and 4 plants) 5,4

Cementerie Aldo Barbetti (1 azienda e 2 unità / 1 firm and 2 plants) 3,8

Cementizillo (1 azienda e 2 unità / 1 firm and 2 plants) 2,5

Cal.me. (1 azienda e 3 unità / 1 firm and 3 plants) 1,9

Cementeria di Monselice (1 azienda e 1 unità / 1 firm and 1 plant) 1,8

Cementi Moccia (1 azienda e 1 unità / 1 firm and 1 plant) 0,8

Cementi della Lucania (1 azienda e 1 unità / 1 firm and 1 plant) 0,5

Altre aziende / Other firms (15 aziende e 16 unità / 15 firms and 16 plants) 7,1

Totale / Total (28 aziende e 87 unità / 28 firms and 87 plants) 100,0

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DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE UNITA’ PRODUTTIVE − ANNO 2010 TERRITORIAL DISTRIBUTION OF PLANTS − YEAR 2010

Ciclo completo / Full cycle Sola macinazione / Grinding only Totale / Total

Piemonte 3 6 9

Liguria 0 1 1

Lombardia 7 0 7

Veneto 6 3 9

Friuli-Venezia Giulia 3 1 4

Trentino-Alto Adige 2 1 3

Emilia-Romagna 2 4 6

Settentrione / North 23 16 39

Toscana 4 2 6

Marche 1 0 1

Umbria 3 0 3

Lazio 2 3 5

Centro / Centre 10 5 15

Abruzzo 3 0 3

Molise 2 0 2

Campania 4 1 5

Puglia 3 2 5

Calabria 3 1 4

Basilicata 3 0 3

Meridione / South 18 4 22

Sardegna 2 2 4

Sicilia 5 2 7

Isole / Islands 7 4 11

Totale / Total 58 29 87

FORNI DI COTTURA − ANNI 2009-2010SINTERING KILNS − YEARS 2009-2010

2010 2009

Forni attivi Active kilns

80 80

RS Rotanti a via secca e semiseccaRS-Rotary, dry and semidry mode

80 80

RH Rotanti a via umidaRH-Rotary, wet mode

0 0

La numerosità delle aziende operanti nel settore del cemento italiano si mantiene costante a 28 unità, un valore particolarmente elevato che conferma la peculiarità dell’Italia rispetto ad altri Paesi europei, nei quali i processi di fusione e acquisizione hanno determinato un minore numero di operatori.

Il settore cementiero italiano si caratterizza, inoltre, per l’ampia eterogeneità degli opera-tori, potendo contare sulla contemporanea presenza di gruppi multinazionali e di aziende di medie e piccole dimensioni, operanti a livello nazionale o anche soltanto a livello locale. Le dieci maggiori aziende superano il 90% della produzione nazionale di cemento, mentre le altre, anche se di piccola dimensione, viste le peculiarità del business, hanno anch’esse una presenza significativa nel proprio ambito territoriale.

Per quanto concerne la localizzazione degli impianti sul territorio nazionale, essi risultano dislocati per il 45% circa nel Nord, per il 17% nel Centro e per il 38% nelle regioni meridio-nali e insulari, assicurando in tal modo una costante presenza di impianti a breve distanza dai luoghi di consumo del prodotto.I forni attivi in Italia sono 80, come nel 2009, basati sull’utilizzo della tecnologia secca o semisecca, la quale permette il conseguimento di un’adeguata efficienza energetica.Il calo dei volumi produttivi ha determinato una concentrazione delle produzioni verso gli impianti più grandi ed efficienti, penalizzando gli impianti di media dimensione che hanno lavorato ad un livello di utilizzo di capacità produttiva più basso senza, tuttavia, determi-narne l’uscita dal mercato.

RIPARTIZIONE DELLE CEMENTERIE PER CLASSI PRODUTTIVE − ANNO 2010PRODUCTION BY PLANT’S SIZE − YEAR 2010

NumeroNumber

tonnellate tonnes

%

Fino a 100.000 tonn. / Up to 100,000 tons 18 785.541 2,3%

da 100.001 a 300.000 tonn. / from 100,001 to 300,000 tons 25 5.237.567 15,2%

da 300.001 a 600.000 tonn. / from 300,001 to 600,000 tons 22 9.742.238 28,3%

da 600.001 a 1.000.000 tonn. / from 600,001 to 1,000,000 tons 17 12.911.779 37,5%

oltre 1.000.000 di tonn. / over 1,000,000 tons 5 5.730.952 16,7%

Totale / Total 87 34.408.077 100,0%

PRODUZIONE E MERCATOAITEC

38 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

PRODUZIONE E MERCATO AITEC

39AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

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Il trasporto del cemento

L’analisi delle modalità di consegna relative al trasporto di cemento mostra una certa sta-bilità, rispetto al 2009, nell’allocazione delle consegne tra cemento sfuso e insaccato. In particolare, le consegne di cemento in sacco decrescono leggermente arrivando alla quota del 21,8%, con lo sfuso che pesa per il restante 78,2%.Le consegne di cemento sfuso nel corso del 2010 sono ammontate a 26,9 milioni di tonnel-late, mentre le consegne di cemento insaccato sono state pari a 7,5 milioni di tonnellate. La motivazione di un tale mix può essere individuata attraverso l’analisi delle destinazioni intermedie del cemento che vedono, nel 2010, una crescita del canale del calcestruzzo pre-confezionato, arrivato a sfiorare il 50%, il quale acquista prevalentemente prodotto sfuso.

Le movimentazioni di prodotto via mare, rilevate attraverso un’indagine commissionata da AITEC, hanno subìto un forte decremento, raggiungendo le 75 mila tonnellate. La principa-le rotta di cabotaggio è risultata essere dalla Sicilia al Nord Italia.

Nel 2010 il forte incremento del costo del gasolio ha reintrodotto la questione delle tariffe minime nell’agenda politica. All’interno del decreto legge “Tirrenia” sono stati infatti in-seriti i cosiddetti “costi minimi di sicurezza” che, in mancanza di un accordo associativo tra trasportatori e committenza, andranno, da giugno 2011, a limitare la libertà di negoziazio-ne delle tariffe di trasporto.

Per il settore cementiero l’autotrasporto rappresenta un elemento di fondamentale impor-tanza il cui costo, talvolta, raggiunge una percentuale rilevante del prodotto consegnato. Il caro-gasolio e la riforma dell’autotrasporto rappresentano un incentivo, per le aziende associate AITEC, nella ricerca di veri e propri partner logistici che offrano un servizio di maggior qualità e affidabilità.

RIPARTIZIONE PER MODALITÀ DI CONSEGNA − ANNO 2010DELIVERY DISTRIBUTION BY TYPE − YEAR 2010

tonnellate / tonnes %

Insaccato / Sacked 7.504.256 21,8%

Sfuso / Bulk 26.903.821 78,2%

RIPARTIZIONE PER MODALITÀ DI CONSEGNA − ANNI 2000-2010DELIVERY DISTRIBUTION BY TYPE − YEARS 2000-2010

%

2000 2001 2002 2003 2006 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Insaccato / Sacked 23,2 22,2 21,7 21,0 22,1 21,9 20,5 20,9 21,6 23,1 21,8

Sfuso / Bulk 76,8 77,8 78,3 79,0 77,9 78,1 79,5 79,1 78,4 76,9 78,2

AZIENDE E UNITA’ PRODUTTIVE − ANNI 2009-2010 COMPANIES AND PLANTS − YEARS 2009-2010

2010 2009

Aziende / Companies 28 28

Unità produttive / Plants 87 88

di cui a ciclo completo / of which, full-cycle 58 58

di cui officine di macinazione / of which, grinding plants 29 30

RIPARTIZIONE DELLA PRODUZIONE PER CLASSI AZIENDALI − ANNO 2010PRODUCTION BY COMPANY’S SIZE − YEAR 2010

NumeroNumber

%Produzione Production

Inferiori a 500.000 tonnellateLess than 500,000 tonnes

15 4,6

Da 500.000 a 3.000.000 tonnellateFrom 500,000 to 3,000,000 tonnes

10 36,9

Oltre 3.000.000 di tonnellateOver 3,000,000 tonnes

3 58,5

Totale / Total 28 100,0

PRODUZIONE E MERCATOAITEC

40 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

PRODUZIONE E MERCATO AITEC

41AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

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NORMATIVA AMBIENTE

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Emissions Trading: il dibattito post-Kyoto

Nel 2010 si è intensificato il dibattito con la Commissione UE per definire le regole per la gestione delle emissioni di CO2 del post 2012.

A partire dal 2013 le assegnazioni saranno fatte dalla Commissione UE sulla base dei dati raccolti per singolo impianto e non più attraverso i Piani Nazionali di Allocazione.

Il settore cementiero è stato riconosciuto vulnerabile alle distorsioni competitive determi-nate dall’acquisto di quote di emissione ed è stato così definito “carbon leakage.” L’indu-stria avrà diritto, perciò, a quote di emissione a titolo gratuito determinate in base a due fattori: il benchmark (emissione di CO2 per tonnellata di clinker prodotta) e i livelli produt-tivi raggiunti negli anni precedenti (2005-2008).

Il benchmark di riferimento, risultato del dibattito tra la Commissione UE e le Associazioni di categoria, è stato fissato al valore di 766 kg CO2 per tonnellata di clinker per il cemento grigio (987 kg CO2 per tonnellata di clinker per il cemento bianco). Questo valore è riferito al 10% degli impianti europei più virtuosi e prevede l’impiego di un mix di combustibili con un contenuto di biomassa pari a circa il 21%. Si sottolinea come questo benchmark sia estremamente penalizzante per gli impianti italiani che, attualmente, non riescono a rag-giungere mediamente neanche il 3% di biomassa nel mix di combustibili utilizzati.

I prossimi otto anni, a partire dal 2013, della Fase 3 potrebbero presentare, alla luce del-la politica della Commissione Europea, incertezze e rischi per l’industria cementiera. La qualifica di settore “carbon leakage” potrebbe essere rivista già nel 2014 per gli obiettivi stringenti di riduzione dei gas serra.

L’evoluzione post-Kyoto dovrà coinvolgere tutti i principali paesi produttori di emissioni, come gli Stati Uniti, la Cina, l’India e le altre grandi economie emergenti, per le quali ad oggi non sono previsti obiettivi di riduzione. Gli incontri internazionali fin qui svolti hanno sostanzialmente disatteso le aspettative, non riuscendo ancora a definire un accordo vin-colante che garantisca il raggiungimento degli obiettivi di riduzione. L’ultimo, svoltosi a Cancun nel dicembre 2010, è stato approvato dalle 190 parti aderenti alla Conferenza e ha visto la condivisione dell’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C (con un eventuale spostamento dell’obiettivo a 1,5°C). Anche le economie emergenti si sono ufficialmente impegnate nella riduzione delle emissioni con meccani-smi CDM.

Il successo dei futuri negoziati internazionali dipenderà principalmente dal coinvolgimento di tutti i paesi negli obiettivi di riduzione delle emissioni. Il settore del cemento condivide la posizione generale dell’industria italiana e auspica che l’Unione Europea eviti di assu-mere impegni unilaterali che comporterebbero un oggettivo svantaggio competitivo nei confronti dei paesi extra-UE.

45AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITECNORMATIVA AMBIENTE

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Revisione del Testo Unico Ambientale (D.lgs 152/06)e recepimento della Direttiva Quadro Rifiuti

Il recepimento della Direttiva Quadro Rifiuti è stato, per il legislatore italiano, l’occasione per riscrivere completamente l’intero Testo Unico Ambientale.

Con due provvedimenti, D.lgs. 205/2010 e D.lgs 128/2010, è stata modificata gran parte dell’impianto normativo nazionale in materia ambientale: rifiuti, VIA, AIA, VAS, emissioni in atmosfera.

Quando sarà completato l’iter di recepimento della direttiva 2008/99/CE sulle sanzioni per i reati ambientali, attualmente in corso presso le Commissioni Parlamentari, la revisione dell’intero quadro legislativo sarà completa.

Alcune istanze avanzate dall’industria cementiera sono state accolte dal legislatore italiano: la corretta declinazione di “sottoprodotto” ed “End of Waste” e la richiesta di semplificazio-ne delle procedure autorizzative.

Il settore è in attesa dei Decreti Ministeriali attuativi che potranno contribuire in modo deter-minante ad un incremento dell’utilizzo di materie prime secondarie e di combustibili alterna-tivi, con significativi benefici per l’ambiente e per la competitività dell’intera industria.

Il Testo Unico Ambientale, così modificato, dovrà essere rivisto entro il 2012 per il recepimen-to della Direttiva IED (2010/75/CE ex IPPC), che andrà ad introdurre ulteriori novità relativa-mente alle autorizzazioni integrate ambientali.

La Direttiva Emissioni Industriali(Dir. 2010/5/CE ex IPPC) e il BRef di settore

Nel dicembre 2010 è terminato il processo di revisione della Direttiva IPPC ridenominata, nel corso del lavori parlamentari, Direttiva IED (Industrial Emission Directive); la direttiva 2010/75/CE “relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inqui-namento)”, pubblicata il 17 dicembre 2010, dovrà essere recepita dagli Stati Membri entro due anni.

Il nuovo testo prevede l’integrazione di sette direttive settoriali, tra le quali: IPPC, grandi impianti di combustione, impianti di incenerimento e coincenerimento, impianti che usano solventi, impianti di produzione del biossido di titanio.

Una delle principali novità di questa revisione è la trasformazione, in limiti vincolanti, dei precedenti “range prestazionali”. I valori di riferimento emissivi, ottenibili con le migliori tecnologie disponibili (BAT), diventeranno limiti vincolanti per l’industria, con ristrette pos-sibilità di deroga.

Si sottolinea che quello del cemento è l’unico settore industriale ad avere approvato e adot-tato ufficialmente il BRef2. Tale documento prevede dei meccanismi di flessibilità nell’ap-plicazione dei limiti di emissione, basati comunque sulle migliori tecnologie disponibili. Il percorso che porterà alle interpretazioni delle migliori performance emissive, quali vincoli cogenti, dovrà perciò obbligatoriamente prevedere un’ulteriore revisione del BRef.

46 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010 47AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITEC NORMATIVA AMBIENTE AITECNORMATIVA AMBIENTE

2BRef, Cement, Lime and Magnesium Oxide (CLM), documento di riferimento sulle migliori tecnologie disponibili.

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REACH (Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals) e CLP (Classification, Labelling and Packaging)

Nel 2010 è proseguita la marcia di implementazione del REACH che si è arricchita, nel frat-tempo, anche delle novità introdotte dal Regolamento CLP (classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele pericolose), entrato in vigore il 20 gennaio 2009, ma le cui disposizioni diventeranno obbligatorie in fasi distinte. Infatti, la prima scadenza dell’1 dicembre 2010 ha riguardato l’adeguamento della classificazione delle sostanze pe-ricolose ai nuovi criteri, mentre la seconda, quella dell’1 giugno 2015, riguarderà l’adegua-mento della classificazione delle miscele pericolose.

Per quanto riguarda il REACH, le aziende produttrici di sostanze e miscele, che avevano già provveduto all’aggiornamento delle schede dei dati di sicurezza e a effettuare la pro-cedura di pre-registrazione per le sostanze per le quali vigeva tale obbligo, si sono attivate per ottemperare alle disposizioni di entrambi i Regolamenti, che su alcuni aspetti sono complementari.

Alle aziende produttrici di cemento la normativa richiedeva la notifica della classificazione ed etichettatura del clinker, sostanza come noto esentata dagli obblighi di registrazione ai sensi del REACH, e il completamento della fase di registrazione delle flue dust, sostanza uti-lizzata nella produzione di alcuni cementi, con l’invio del dossier di registrazione a ECHA.

SISTRI: il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti

Nel 2009 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio crea il SISTRI, pubblicando il D.M. 17 dicembre 2009, per concretizzare l’idea di innovare e modernizzare la Pubblica Amministrazione e disegnare il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti informatiz-zando, almeno nelle sue aspettative, l’intera filiera dei rifiuti speciali sul territorio naziona-le e dei rifiuti urbani per la sola Campania.

Il progetto, ambizioso ma potenzialmente molto efficace nel momento in cui andrà a re-gime, è finalizzato a semplificare le procedure e gli adempimenti a carico delle imprese, e a far sì che processi di gestione attualmente molto complessi vengano portati a termine con maggiori garanzie di trasparenza, a vantaggio della prevenzione dell’illegalità e della vigilanza sul territorio.

Dalla pubblicazione del D.M. nel 2009 e per tutto l’arco del 2010, il percorso del progetto innovativo del Ministero è stato molto accidentato: a fronte del pagamento dei contributi di iscrizione, a cui tutte le aziende coinvolte hanno dovuto provvedere nei termini di nor-ma, oggettive difficoltà informatiche non hanno consentito al Ministero di perfezionare, nei tempi previsti, il funzionamento del sistema, costringendolo a procrastinare, per mezzo di provvedimenti ad hoc, la data di inizio dell’operatività del SISTRI. Le aziende, nel periodo di sperimentazione, hanno continuato a ottemperare agli obblighi “cartacei” previsti dalla norma vigente (Formulario di identificazione dei rifiuti, Registro di carico/scarico, Modello Unico di Dichiarazione ambientale - MUD).

48 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010 49AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITEC NORMATIVA AMBIENTE AITECNORMATIVA AMBIENTE

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50 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010 51AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

In merito agli adempimenti previsti dal Regolamento CLP, AITEC ha seguito l’attività dell’as-sociazione europea intrapresa per procedere all’individuazione di una classificazione con-cordata del clinker, al fine di effettuare un’unica notifica per l’Inventario ECHA a nome e per conto di tutte le aziende cementiere europee. La messa a punto di una classificazione condivisa ha comportato, di conseguenza, la definizione di una nuova etichettatura e sche-da dei dati di sicurezza del clinker e del cemento. La nuova classificazione ed etichettatura del clinker e dei cementi comuni saranno adottate dai membri di Cembureau, in linea con le indicazioni del CLP.

Sul fronte nazionale c’è da registrare l’entrata in vigore del decreto legislativo 133/2009 che ha istituito il sistema sanzionatorio del REACH. Il Ministero del lavoro, della Salute e delle Politiche sociali è l’autorità competente in materia.A completamento del quadro normativo nazionale c’è da segnalare l’adozione, alla fine del 2009, da parte della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano, dell’accordo concernente il sistema dei controlli ufficiali e relative linee di indirizzo per l’attuazione del regolamento REACH, che ha dele-gato alle Regioni l’esecuzione dei controlli e delle ispezioni.

Per questo specifico adempimento, se ogni singola azienda avesse dovuto operare autono-mamente, avrebbe dovuto sobbarcarsi un impegno tecnico ed economico molto significati-vo. Per agevolare quindi il compito delle aziende soggette all’adempimento è stato costitu-ito dalla società Cimeurope, su iniziativa di Cembureau, il Consorzio “Flue dust/CKD”, a cui hanno potuto partecipare, condividendo informazioni e costi, tutte le aziende interessate alla produzione e all’utilizzo delle flue dust.

La registrazione presso ECHA di questa sostanza, effettuata nel dicembre 2010, consentirà alle aziende di continuarne la produzione, l’utilizzo e l’eventuale commercializzazione.

Per quanto riguarda invece la pre-registrazione delle sostanze recuperate (materiali che a seguito del loro riutilizzo perdono la qualifica di rifiuto) nel processo di produzione del cemento, effettuata da alcune aziende associate, alla luce delle indicazioni emanate da ECHA, è stato possibile verificare che tali sostanze possono essere esentate dalla successiva fase di registrazione. Infatti, la Linea guida pubblicata da ECHA nel maggio 2010 ha fornito alle aziende tutte le necessarie indicazioni interpretative della norma per poter beneficiare dell’esenzione dalla registrazione delle sostanze recuperate.

AITEC NORMATIVA AMBIENTE AITECNORMATIVA AMBIENTE

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ENERGIA E UTILIZZO DEI RIFIUTI

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I consumi energetici

Il 2010 è stato caratterizzato da un drastico aumento del costo dell’energia per l’indu-stria cementiera italiana. Il pet-coke, principale combustibile usato dall’industria, durante il 2010 ha più che raddoppiato il proprio costo. Questa dinamica non ha accennato ad ar-restarsi, neanche nel primo trimestre 2011, a causa della crisi nord africana in atto e della speculazione internazionale sulle materie prime energetiche. L’incremento dei costi dei combustibili tradizionali ha spinto l’industria cementiera a ricercare una crescente efficien-za nei processi produttivi e a candidarsi come una delle soluzioni sostenibili per il recupero energetico dei rifiuti. La soluzione dell’utilizzo dei combustibili da rifiuto nell’industria ce-mentiera rappresenta una best practice europea e consentirebbe un risparmio sia per l’in-dustria cementiera sia per l’intera collettività. L’accesso a queste risorse è, in Italia, ancora soggetto ad un regime vincolistico molto complesso, che ostacola lo sviluppo di una Green Economy italiana come contesto per la gestione di queste risorse.

Anche nel 2010 il fabbisogno di energia termica nel processo di cottura delle materie pri-me è stato soddisfatto in misura preponderante mediante l’utilizzo di combustibili solidi, come il carbone (sia fossile che pet-coke), che soddisfa circa l’89% del fabbisogno termico dell’intera industria.

I consumi di energia elettrica rilevati nel 2010 sono risultati in calo di oltre il 3,3% rispetto al 2009, leggermente inferiori ai 4 GWh. L’efficienza degli impianti produttivi italiani indica un fabbisogno medio di 112 kW per tonnellata di cemento prodotto, in lieve incremento rispetto al 2009.

ENERGIA E UTILIZZO DEI RIFIUTI

55AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITEC

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CONSUMI DI COMBUSTIBILI − ANNI 1999-2010FUEL CONSUMPTION − YEARS 1999-2010

%

Carbone / Coal O.c.d. / HFO Metano / Natural gas Altri / Other

1999 84,2 10,5 3,5 1,8

2000 90,9 5,1 1,8 2,2

2001 91,4 4,9 1,6 2,1

2002 88,7 4,6 1,3 5,4

2003 86,9 5,2 2,2 5,7

2004 86,2 4,9 1,7 7,2

2005 87,4 4,8 1,4 6,4

2006 89,1 4,0 1,1 5,8

2007 89,2 3,5 1,4 5,9

2008 88,8 3,9 1,3 6,0

2009 87,7 3,7 1,2 7,4

2010 86,9 3,8 1,3 8,1

ENERGIA E UTILIZZO DEI RIFIUTI

56 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITEC ENERGIA E UTILIZZO DEI RIFIUTI

57AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITEC

Il recupero di materia e di energia dai rifiuti

Le migliori tecnologie per il settore cementiero prevedono l’utilizzo di rifiuti finalizzato al ri-sparmio di materie prime naturali (calcare e argilla) e di combustibili fossili non rinnovabili.

Nel 2010 l’industria cementiera italiana è riuscita a sostituire solo il 2,4% delle materie pri-me necessarie e l’8,1% dell’energia termica utilizzata.

Questo processo virtuoso, seppure su livelli molto lontani dalla media europea, ha per-messo di recuperare materiali di scarto e rifiuti civili e industriali, altrimenti destinati allo smaltimento in discarica.

La media europea di sostituzione di combustibili tradizionali con combustibili alternativi è del 19%. La Germania, ad esempio, che nel 2010 ha prodotto circa il 12% in meno del cemen-to prodotto in Italia, è arrivata ad una percentuale di sostituzione termica pari al 61%.

Attualmente le cementerie italiane possiedono un livello tecnologico tale da realizzare percentuali di sostituzione superiori a quelle degli altri paesi, in tutta sicurezza.

Un’adeguata campagna di informazione e la semplificazione delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni a livello locale potrebbero consentire, anche all’Italia, l’applicazione di una BAT (Best Available Techniques), ovvero l’utilizzo di rifiuti per risparmiare materie prime e combustibili non rinnovabili, come sancito nel BRef di Settore “Cement, Lime and Magnesium Oxide (CLM)”.

L’uso efficiente delle risorse naturali e la lotta ai cambiamenti climatici, temi cardine della strategia ambientale della Commissione Europea per i prossimi anni, impongono al Paese il raggiungimento di ambiziosi obiettivi. Il settore del cemento può contribuire in maniera significativa al raggiungimento di tali obiettivi, solo se gli sarà consentito di utilizzare ma-terie prime e combustibili alternativi.

Inoltre il sistema Emissions Trading per la riduzione delle emissioni di CO2 fissa, per il pe-riodo 2013-2020, dei livelli di riferimento settoriali che implicano per la produzione del cemento l’utilizzo di un mix di combustibili con una frazione di biomassa (assente nei com-bustibili di origine fossile) di circa il 20%. Oggi in Italia, con l’8% di sostituzione calorica, il settore arriva ad una percentuale di biomassa del 2% circa, molto lontana dalla percentua-le (20÷30%) che consentirebbe di ottenere l’assegnazione gratuita delle quote di CO2.

CONSUMI ENERGETICI − ANNO 2010 ENERGY CONSUMPTION − YEAR 2010

Variazioni %Change %2010 / 2009

Energia elettricaElectrical power kWh 3.875.073.626 -3,3

MetanoNatural Gas m3 32.549.422 5,3

CarboneCoal

tonnellate tonnes 2.638.664 -0,6

Olio combustibile denso Heavy fuel oil

tonnellate tonnes 97.725 5,0

Combustibili non convenzionaliAlternative fuels

tonnellate tonnes 312.542 11,6

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RECUPERO DI MATERIA DA RIFIUTI − ANNO-2010ALTERNATIVE RAW MATERIALS − YEAR 2010

tonnellate / tonnes

Tipologia di rifiuto / Waste category 2010

Rifiuti da impianti di combustione / Waste from Combustion plants

Ceneri dalla combustione di carbone / Carbon plants ashes 220.395

Ceneri dalla combustione di biomasse / Biomass plants ashes 178.006

Ceneri pesanti da incenerimento di rifiuti urbanii / Incinerators bottom ashes 86.464

Gessi chimici desolforazione fumi / Desulfurization chemical gypsum 241.583

Rifiuti da impianti siderurgici / Waste from iron and steel plants

Scorie industria siderurgica / Slags from steel Industry 5.680

Polvere di allumina / Alumina dust 72.712

Scaglie di laminazione / Metallurgical slags 108.019

Terre e sabbie esauste di fonderia / Used Foundry Sand 32.081

Rifiuti da abbattimento fumi di industrie siderurgiche / Silica fumes 1.132

Polveri di ossidi di ferro / Ferrous oxide dust 21.480

Fanghi da trattamento acque di processo / Industrial wastewater treatement sludges 12.643

Rifiuti Inerti / Inert waste

Rifiuti da demolizione (privi di amianto) / Demolition waste (abestos free) 4.318

Rifiuti di rocce da cave autorizzate / Waste form quarries 47.480

Rifiuti costituiti di carbonato di calcio / Carbonate waste 2.411

Rifiuti di refrattari / Refractories waste 4.963

Fanghi e polveri lavorazione pietre / Waste from mineral excavation and treatment 83.031

Rifiuti da industria chimica / Waste from chemical industry

Gessi chimici / Chemical gypsum 722

Supporti inerti di catalizzatori / Spent catalysts 2.247

Fanghi da trattamento acque di processo / Wastewater treatment plant sludges 15.989

Biscotti fluoritici / Fluorine-based waste 3.823

Rifiuti a base di calcio-silice / Silica and carbonate based waste 25.713

Totale / Total 1.170.890

Sostituzione materie prime naturali (%) / Average substitution rate (%) 2,4

RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI − ANNO 2010ALTERNATIVE FUELS − YEAR 2010

tonnellate / tonnes

2010

Rifiuti non pericolosi / Not hazardous waste

CDR di qualità normale (UNI 9903-1) / RDF (*) 100.176

CDR di qualità elevata (UNI 9903-1) / RDF–Q (*) 49.443

Farine animali, grassi animali / Animal meal and fat 11.317

Plastiche, gomme / Plastics, rubber 41.661

Pneumatici usati / Used Tyres 47.019

Fanghi da depurazione acque reflue urbaneSludges from Municipal wastewater treatment plants 10.976

Altro / Other 4.082

Rifiuti pericolosi / Hazardous waste

Olii usati, emulsioni oleose / Waste oils 32.468

Solventi non clorurati / No chlorinated solvents 15.399

Totale / Total 312.542

Sostituzione calorica (%) / thermal substitution rate (%) 8,1

(*) CDR: Combustibile da Rifiuti / RDF: Refuse Derived Fuel

ENERGIA E UTILIZZO DEI RIFIUTI

58 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITEC ENERGIA E UTILIZZO DEI RIFIUTI

59AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITEC

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ATTIVITÀ PROMOZIONALE E DIVULGATIVA

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Campagna AITEC di informazione sui rifiuti

Il sito www.aitec-ambiente.org, creato nel maggio 2009, con una media di circa 1.500 visitatori/mese raggiunta negli ultimi mesi, ha superato i 110.000 accessi. I 45.000 documenti scaricati in consultazione sono un segnale inequivocabile dell’interesse su tali tematiche e una conferma della validità del lavoro svolto dall’Associazione.

Il sito, interamente dedicato all’impatto ambientale della produzione del cemento, è diventato un punto di riferimento per le informazioni sulle tecnologie presenti in Italia e sul recupero dei rifiuti in cementeria.

Il sito, ad accesso gratuito, contiene articoli tecnico-scientifici pubblicati su importanti periodici specializzati, nazionali e internazionali, rapporti e studi sulla gestione dei rifiuti realizzati da istituzioni nazionali ed enti di ricerca, studi indipendenti sull’impatto del processo produttivo del cemento sull’ambiente e sulla salute.

63AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

ATTIVITÀ PROMOZIONALE E DIVULGATIVA AITEC

Raccolta completa della Normativadi riferimento (Europea e nazionale)

Video divulgativi sul processoproduttivo e recupero rifiuti

Rassegna Stampa

Manifestazioni ed Eventi

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FORUM PA 2010

AITEC ha partecipato, per il secondo anno consecutivo, al Forum della Pubblica Ammini-strazione, che si è tenuto a maggio 2010 presso la Nuova Fiera di Roma.

Nello spirito di condivisione delle buone pratiche che ha animato la manifestazione Forum PA, AITEC ha tenuto un Master formativo per dirigenti della pubblica amministrazione nazionale e locale, affrontando aspetti tecnici e tecnologici relativi alle operazioni condotte in cementeria durante il recupero dei rifiuti.

Il Master ha illustrato diversi esempi di attività industriali esterne alle cementerie, che è necessario attivare sul territorio per preparare i rifiuti e renderli utilizzabili nell’impianto. L’obiettivo è stato quello di dimostrare che l’attivazione di un ciclo virtuoso di recupero dei rifiuti comporta lo sviluppo sul territorio di una Green Economy, che può portare alla creazione di nuovi posti di lavoro, alla tracciabilità dei rifiuti gestiti e a vantaggi econo-mici, soprattutto per le amministrazioni. I dibattiti hanno stimolato una riflessione sul merito tecnico-scientifico e normativo e condiviso obiettivi d’interesse generale.

AITEC e Università Roma Tre insieme per Master MICA:un bilancio di otto anni di attività

Nel 2010 si è svolta l’ottava edizione, sostenuta e finanziata da AITEC, del Master univer-sitario di II livello dal titolo “Innovazione nella progettazione, riabilitazione e controllo delle strutture in cemento armato”. Il Master, della durata di sei mesi, coordinato dal Prof. Camillo Nuti, docente presso l’Università Roma Tre, ha visto la collaborazione di altri 7 ate-nei nazionali e 42 docenti. Nel corso delle lezioni sono stati approfonditi i temi relativi a tecniche e materiali, convenzionali e innovativi, che evolvono i principi della progettazione strutturale.

Ad integrazione delle lezioni teoriche, gli studenti hanno avuto accesso a stage della dura-ta da quattro a sei mesi. Gli stage, dando la possibilità di effettuare esperienze nel mondo del lavoro, hanno rappresentato una fase fondamentale di questa iniziativa, che vuole for-mare figure professionali ad elevata competenza e specializzazione nella progettazione, realizzazione e controllo delle strutture in cemento armato.

Particolare attenzione è stata rivolta alla tematica sismica, con lo studio di particolari criteri e tecniche costruttive, nonché di monitoraggio, adeguate alla problematica. Ai temi della progettazione in zona sismica e della sostenibilità legata alla ricostruzione post-terremoto sono state dedicate, oltre alle lezioni, alcune conferenze mirate all’approfondimento della tematica con la testimonianza dei diretti operatori e sopralluoghi nei territori colpiti da sisma.

In campo architettonico, sono stati affrontati i temi riguardanti il rapporto tra forma e funzione nelle nuove realizzazioni; negli interventi sull’esistente è stato, invece, approfon-dito il rapporto tra progetto di consolidamento e di rinforzo strutturale ed esigenze della conservazione.

Molte le aziende e gli studi professionali che hanno collaborato con AITEC nel corso di otto anni di attività, rendendo disponibili le proprie strutture per la realizzazione degli stage. Tra gli altri: Astaldi S.p.A., Condotte S.p.A., Integra S.r.l., Roma Metropolitana S.r.l., FHECOR Ingenieros Consultores, SER.IN S.r.l., Studio Leoni S.r.l..

Gli stage hanno contribuito a un’efficace interazione tra studenti e aziende, spesso deter-minando un esito lavorativo al termine del percorso formativo. Successivamente agli stage il 54% degli studenti ha trovato impiego a tempo indeterminato, il 32% ha avviato attività di libera professione, il 7% ha avuto accesso ad un dottorato di ricerca.

65AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

ATTIVITÀ PROMOZIONALE E DIVULGATIVA AITECATTIVITÀ PROMOZIONALE E DIVULGATIVAAITEC

64 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

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AITEC e Federbeton insieme al SAIE 2010

AITEC ha partecipato al SAIE 2010 a Bologna con Federbeton (Federazione delle Associazioni della filiera del Cemento e del Calcestruzzo Armato e Industrializzato).

La presenza alla manifestazione è stata assicurata dall’attività promozionale svolta nello stand Federbeton, all’interno del quale è stato distribuito materiale tecnico illustrativo ine-rente alle diverse applicazioni del cemento e del calcestruzzo, espresse e rappresentate dalle Associazioni aderenti a Federbeton (AITEC, Ansfer, Assiad, Assobeton, Assoprem, Assotrafil-reti, Atecap, Conpaviper, Ucomesa).

Nell’ambito del SAIE, Federbeton ha proposto e promosso convegni su temi di grande attua-lità nel campo delle costruzioni in cemento armato, quali il seminario centrato sul “Cap.11 Materiali per uso strutturale” nelle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) e sull’articolata normativa per la Marcatura CE dei materiali e prodotti da costruzione, organizzato insieme ad Assobeton. Ha inoltre organizzato, insieme a Conpaviper, una serie di seminari tecnici re-lativi alle pavimentazioni in calcestruzzo con particolari approfondimenti su manutenzione, criteri di accettazione, prescrizioni, buona pratica e sicurezza.

67AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

ATTIVITÀ PROMOZIONALE E DIVULGATIVA AITECATTIVITÀ PROMOZIONALE E DIVULGATIVAAITEC

66 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

Le forme del Cemento “DINAMICITÀ”

Nel 2010 ha preso avvio la realiz-zazione del terzo volume della col-lana editoriale LE FORME DEL CE-MENTO, dal titolo “DINAMICITÀ”.

La collana di architettura, ideata e promossa da AITEC e curata dal Prof. Arch. Carmen Andriani, do-cente presso l’Università di Chieti e Pescara, documenta, attraverso una serie di volumi tra loro correlati, l’estensione formale e tecnica che il calcestruzzo è in grado di esprimere. Leggerezza, plasticità, dinamicità, so-stenibilità sono alcune delle categorie secondo cui declinare le possibilità for-mali e di realizzazione delle opere in calcestruzzo, indipendentemente dalla tipologia, siano esse edifici per il culto, infrastrutture, stazioni e musei, struttu-re per lo spettacolo o lo sport.

Il volume, edito da Gangemi, sarà presen-tato a giugno del 2011, dopo i precedenti “Leggerezza” (Ed. Gangemi 2006) e “Pla-sticità” (Ed. Gangemi 2008).

Il volume affronta il tema della DINAMI-CITA’ attraverso una rassegna di opere in cemento armato esemplari e significative, progettate dai massimi esponenti dell’archi-tettura del Novecento tra i quali Morandi, Moretti, Zorzi, Wright, fino alle più recenti esperienze con Alvaro Siza, Santiago Calatra-va, Zaha Hadid. Le opere sono illustrate at-traverso un testo critico, foto e dati tecnici.Una sezione “Rubriche” chiude il volume con una serie di interviste e conversazioni sul tema dell’ingegneria in cemento armato, dal pro-getto alla realizzazione, che offre interessanti spunti di riflessione e dibattito.

AITECAssociazione Italiana

Tecnico Economica Cemento

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“Linee guida AIPCR per la redazione di un capitolato presta-zionale per pavimentazioni stradali in calcestruzzo”. Il rappor-to è stato realizzato in collaborazione con il comitato tecnico D2c dell’AIPCR. Sono uno strumento indispensabile per poter redigere un capitolato prestazionale per la realizzazione di una pavimentazione stradale in calcestruzzo. Il comitato tecnico ha raccolto, adattato e trasferito alla realtà italiana la conoscen-za sviluppata nei paesi dove queste pavimentazioni rappresen-tano una valida alternativa alle infrastrutture tradizionali. La pubblicazione si pone l’obiettivo di stimolare l’interesse della committenza e dei decisori verso questo tipo di pavimentazio-ne per poterne sfruttare i numerosi benefici tecnico-economici, ambientali e sociali.

“Spunti di riflessione sulla sostenibilità del calcestruzzo”. Que-sta pubblicazione si pone l’obiettivo di sottoporre, agli sta-keholder coinvolti nella filiera del calcestruzzo, alcuni spunti di riflessione per focalizzare la loro attenzione sulla strada da seguire per progettare e realizzare strutture in calcestruzzo, in grado di contribuire a uno sviluppo sostenibile della nostra società, utilizzando e sfruttando al meglio i benefici offerti dall’utilizzo di questo materiale, per combattere i cambiamenti climatici in atto.

SPECIALE

La Rivista “L’industria italiana del Cemento - ”, in conco-mitanza degli 80 anni dalla sua prima pubblicazione, torna con un numero unico e speciale realizzato in occasione del 3° Congresso Internazionale della fib, svoltosi a Washington nel maggio 2010. L’edizione straordinaria della Rivista dal titolo “Italian National Report – Research and construction” - curata in lingua inglese con la collaborazione di AICAP - racchiude memorie sul tema dell’ingegneria sismica e sul terremoto de L’Aquila ed una panoramica delle principali opere realizzate in Italia dal 2006 al 2010.

Pubblicazioni AITEC 2010

Le pubblicazioni elaborate nel 2010 hanno approfondito specifici temi legati alle applicazioni in calcestruzzo.

“Pavimentazioni autostradali: un confronto economico nell’ottica della sostenibilità”. La pubblicazione presenta lo studio realizzato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti della regione della Vallonia in Belgio. Il documento sviluppa un confronto obiettivo di costi tra una pavimentazione in conglomerato bituminoso e una in calcestruzzo ad armatura continua, valutando tutti i fattori in un’analisi che considera l’intera vita utile di esercizio. Questo studio propone ai gestori stradali gli strumenti adatti per prendere una decisione strategica che consideri i diversi scenari per la costruzione e la manutenzione.

“Approfondimenti sulle pavimentazioni in calcestruzzo: un modello per confrontare i costi di primo impianto e manutenzione”. Il rap-porto si pone come obiettivo quello di aiutare i vari interlocutori (progettisti, amministratori, committenze e decisori) a conoscere e comprendere le pavimentazioni in calcestruzzo e i benefici econo-mici con esse ottenibili. I modelli per il calcolo dei costi di primo im-pianto (costruzione) e di gestione (manutenzione) permettono di realizzare valutazioni economiche di raffronto tra i differenti tipi di pavimentazioni stradali.

“Pavimentazioni in calcestruzzo: la scelta ideale per le rotato-rie, aspetti costruttivi e suggerimenti per un corretto dimensio-namento”. La pubblicazione illustra i benefici delle pavimen-tazioni in calcestruzzo nelle rotatorie, descrivendo le possibili soluzioni tecniche adottabili per una corretta progettazione e realizzazione dell’infrastruttura.

69AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

ATTIVITÀ PROMOZIONALE E DIVULGATIVA AITECATTIVITÀ PROMOZIONALE E DIVULGATIVAAITEC

68 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

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TABELLE STATISTICHEATTIVITÀ DELL’INDUSTRIA CEMENTIERA

PRODUZIONE, GIACENZE E CONSUMI DI CEMENTO PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA

PRODUZIONE MENSILE DI CEMENTO

PRODUZIONE MONDIALE DI CEMENTO

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73AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITECTABELLE STATISTICHE

ATTIVITÀ DELL’INDUSTRIA CEMENTIERA − ANNI 1985-2010CEMENT INDUSTRY ACTIVITIES − YEARS 1985-2010

000 tonnellate000 tonnes

milioni di € correntimillions of current €

ProduzioneProduction

Consegne interneHome deliveries

Esportazioni (*)Exports (*)

Importazioni (*)Imports (*)

Investimenti (**)Investments (**)

1985 37.266 36.960 384 381 n.d / n.a.

1986 35.909 35.857 275 319 n.d / n.a.

1987 37.008 36.728 375 765 n.d / n.a.

1988 38.747 38.441 358 1.889 n.d / n.a.

1989 40.374 40.040 351 2.347 n.d / n.a.

1990 40.751 40.438 338 2.906 n.d / n.a.

1991 40.717 40.541 273 3.042 n.d / n.a.

1992 41.347 41.200 255 3.637 n.d / n.a.

1993 34.705 34.623 255 3.182 n.d / n.a.

1994 33.084 32.443 678 2.454 n.d / n.a.

1995 34.019 32.821 1.330 1.841 123

1996 33.832 32.346 1.651 1.304 99

1997 34.378 32.384 2.136 1.533 86

1998 36.076 33.601 2.731 1.185 93

1999 37.299 34.690 2.572 1.677 138

2000 39.020 36.544 2.561 2.340 208

2001 39.804 37.250 2.577 3.220 201

2002 41.417 39.168 2.357 3.878 365

2003 43.462 41.310 2.233 4.525 225

2004 46.053 44.082 2.006 4.996 222

2005 46.411 43.884 2.433 4.996 195

2006 47.875 45.130 2.698 4.621 251

2007 47.542 44.918 2.783 4.276 210

2008 43.030 40.555 2.574 3.355 250

2009 36.317 34.344 1.955 3.237 200

2010 34.408 32.489 2.102 1.438 180

(*) Cemento e clinker / Cement and clinker (**) Dati Eurostat fino al 2006; stime dal 2007 / Eurostat data through 2006; estimates from 2007

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75AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITECTABELLE STATISTICHE

74 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITEC TABELLE STATISTICHE

PRODUZIONE MENSILE DI CEMENTO − ANNI 2000-2010MONTHLY CEMENT PRODUCTION − YEARS 2000-2010

tonnellate /tonnes

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Gennaio / January 2.353.532 2.453.949 2.485.318 2.650.781 2.828.628 2.873.488 2.879.298 3.362.061 2.954.302 2.073.707 2.058.435

Febbraio / February 3.093.299 2.951.315 3.158.838 3.226.042 3.565.623 3.267.192 3.521.899 3.734.582 3.802.125 2.674.924 2.211.269

Marzo / March 3.675.380 3.595.884 3.887.004 4.153.230 4.116.383 3.964.373 4.157.734 4.482.755 3.894.302 3.398.697 2.991.500

Aprile / April 3.258.450 3.320.671 3.407.565 3.765.823 3.980.129 4.180.410 4.038.604 4.005.422 3.930.523 3.050.321 3.128.566

Maggio / May 3.804.682 3.776.109 3.992.488 4.239.299 4.436.008 4.635.124 4.561.578 4.461.975 4.126.485 3.597.787 3.302.787

Giugno / June 3.702.130 3.884.029 3.843.681 4.025.937 4.225.713 4.427.626 4.509.880 4.389.989 3.967.000 3.432.347 3.371.543

Luglio / July 3.803.920 3.851.438 3.994.457 4.204.915 4.540.839 4.629.252 4.664.480 4.600.814 4.284.028 3.775.256 3.664.575

Agosto / August 2.527.502 2.524.345 2.658.833 2.566.117 2.815.507 2.891.532 3.013.021 2.825.102 2.478.919 2.194.072 2.166.117

Settembre / September 3.496.719 3.590.840 3.613.587 3.694.826 4.188.153 4.084.987 4.154.101 4.090.886 3.733.359 3.233.181 3.286.670

Ottobre / October 3.447.784 3.921.608 3.917.220 4.134.038 4.471.334 4.357.963 4.585.143 4.382.702 4.217.176 3.571.780 3.417.670

Novembre / November 3.051.364 3.377.913 3.646.509 3.914.649 3.708.516 3.987.944 4.295.861 3.944.004 3.450.650 3.168.909 2.757.784

Dicembre / December 2.805.387 2.555.967 2.811.112 2.885.873 3.175.848 3.111.495 3.493.350 3.261.345 2.191.051 2.146.309 2.051.161

Totale / Total 39.020.149 39.804.068 41.416.612 43.461.530 46.052.681 46.411.386 47.874.949 47.541.637 43.029.921 36.317.290 34.408.077

PRODUZIONE MENSILE DI CEMENTO PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA − ANNI 2009-2010MONHTLY CEMENT PRODUCTION BY MACRO-AREA − YEARS 2009-2010

tonnellate / tonnes

Nord / North Centro / Centre Sud / South Isole / Islands Totale / Total

2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009

Gennaio / January 868.303 879.861 413.966 460.795 525.589 502.095 250.577 230.956 2.058.435 2.073.707

Febbraio / February 1.027.722 1.274.726 410.671 526.520 517.758 581.692 255.118 291.986 2.211.269 2.674.924

Marzo / March 1.390.990 1.674.299 563.153 657.716 699.900 747.563 337.457 319.119 2.991.500 3.398.697

Aprile / April 1.495.686 1.412.379 574.266 603.621 712.765 722.756 345.849 311.565 3.128.566 3.050.321

Maggio / May 1.511.035 1.660.370 581.154 703.234 815.202 858.573 395.396 375.610 3.302.787 3.597.787

Giugno / June 1.595.091 1.596.131 646.126 661.488 750.025 823.948 380.301 350.780 3.371.543 3.432.347

Luglio / July 1.780.377 1.774.127 690.133 731.248 823.836 905.884 370.230 363.996 3.664.575 3.775.256

Agosto / August 994.241 952.581 365.947 431.039 556.846 595.364 249.083 215.088 2.166.117 2.194.072

Settembre / September 1.541.190 1.462.456 633.075 635.658 797.291 792.004 315.114 343.063 3.286.670 3.233.181

Ottobre / October 1.656.955 1.685.520 672.524 688.404 760.667 862.198 327.524 335.659 3.417.670 3.571.780

Novembre / November 1.319.171 1.484.078 536.638 595.816 610.901 759.903 291.074 329.112 2.757.784 3.168.909

Dicembre / December 883.143 922.360 396.096 411.040 522.206 569.133 249.716 243.776 2.051.161 2.146.309

Totale / Total 16.063.903 16.778.888 6.483.749 7.106.579 8.092.986 8.721.113 3.767.439 3.710.710 34.408.077 36.317.290

CONSUMI APPARENTI PER ABITANTE − ANNI 1995-2010APPARENT CONSUMPTION PER INHABITANT − YEARS 1995-2010

totaletotal

NordNorth

CentroCentre

SudSouth

IsoleIslands

MediaAverage

tonnellate tonnes Kg

1995 34.638.927 652 604 515 525 605

1996 33.622.812 656 595 483 553 586

1997 33.767.446 640 620 522 561 587

1998 34.685.376 646 681 564 598 603

1999 36.147.317 666 698 603 588 628

2000 38.337.636 711 689 626 627 664

2001 39.468.813 742 722 635 712 703

2002 41.268.850 801 716 629 664 724

2003 43.511.280 831 770 659 704 763

2004 46.357.983 838 783 730 753 792

2005 46.051.596 831 792 747 746 794

2006 46.878.642 833 811 785 797 813

2007 46.367.798 834 823 726 636 804

2008 41.813.708 737 693 712 707 719

2009 36.085.816 613 602 616 553 605

2010 33.926.253 582 546 571 561 570

(*) Calcolati sulla popolazione del giugno 2010 / Computed using june 2010 population data

PRODUZIONE PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA − ANNI 1995-2010CEMENT PRODUCTION BY MACRO-AREA − YEARS 1995-2010

NordNorth

CentroCentre

SudSouth

IsoleIslands

TotaleTotal

000 tonnellate000 tonnes

1995 16.572 6.637 7.266 3.544 34.019

1996 16.709 6.549 6.835 3.739 33.832

1997 16.347 6.833 7.400 3.798 34.378

1998 16.527 7.520 7.983 4.046 36.076

1999 17.085 7.730 8.520 3.964 37.299

2000 18.311 7.653 8.834 4.222 39.020

2001 18.973 7.648 8.640 4.543 39.804

2002 20.473 7.809 8.753 4.382 41.417

2003 21.247 8.395 9.173 4.647 43.462

2004 22.025 8.763 10.255 5.010 46.053

2005 21.972 8.940 10.524 4.975 46.411

2006 22.295 9.216 11.049 5.315 47.875

2007 22.295 9.243 10.714 5.290 47.542

2008 20.095 8.130 10.065 4.740 43.030

2009 16.779 7.107 8.721 3.711 36.318

2010 16.064 6.484 8.093 3.767 34.408

GIACENZE − ANNI 1995-2010STOCKS − YEARS 1995-2010

CementoCement

Clinker

tonnellate tonnes

tonnellate tonnes

1995 1.220.757 2.440.921

1996 1.183.224 2.521.632

1997 1.172.970 2.689.417

1998 1.063.428 2.081.337

1999 1.192.566 2.202.105

2000 1.201.977 2.005.533

2001 1.279.092 2.317.193

2002 1.254.109 2.040.430

2003 1.228.064 2.091.439

2004 1.199.601 2.471.218

2005 1.300.625 2.702.014

2006 1.409.303 2.267.047

2007 1.392.320 2.894.688

2008 1.331.018 3.458.970

2009 1.354.331 2.687.809

2010 1.171.224 2.526.440

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PRODUZIONE MONDIALE DI CEMENTO − ANNI 2006-2010WORLD CEMENT PRODUCTION − YEARS 2006-2010

2006 2007 2008 2009 201020102009

20102006 2006 2010

Milioni di tonnellateMillions of tonnes

Variazioni %Change %

Incidenza %Percentage %

Asia / Asia 1.810,0 1.966,0 2.030,0 2.303,0 2.566,6 11,4 41,8 69,4 77,0

di cui Cina / China 1.236,8 1.361,2 1.388,4 1.650,0 1.868,0 13,2 51,0 47,4 56,1

di cui Giappone / Japan 69,9 67,8 63,0 54,9 51,7 -5,9 -26,1 2,7 1,6

di cui India / India 159,0 170,5 183,3 186,9 215,5 15,3 35,5 6,1 6,5

Europa / Europe 326,4 335,3 318,5 269,4 270,8 0,5 -17,0 12,5 8,1

di cui Italia / Italy 47,8 47,4 43,0 36,3 34,4 -5,3 -28,1 1,8 1,0

CIS 88,7 97,5 91,9 76,2 83,3 9,3 -6,1 3,4 2,5

di cui Russia 54,7 59,9 53,5 44,3 50,4 13,9 -7,9 2,1 1,5

America / America 255,1 262,0 257,2 228,3 242,5 6,3 -4,9 9,8 7,3

di cui U.S.A. / U.S.A. 98,2 95,5 86,3 63,9 65,5 2,5 -33,2 3,8 2,0

Africa / Africa 117,0 125,4 132,3 145,9 158,4 8,6 35,4 4,5 4,8

Oceania / Oceania 10,7 11,5 11,6 10,3 10,9 5,7 2,4 0,4 0,3

Totale / Total 2.608,0 2.797,7 2.841,5 3.033,1 3.332,5 9,9 27,8 100,0 100,0

Fonte: Cembureau ed elaborazioni AITEC / Source: Cembureau and AITEC workups

MAGGIORI PRODUTTORI DI CEMENTO NEL MONDO − ANNI 2005-2010 MAJOR WORLD CEMENT PRODUCER − YEARS 2005-2010

2005 2006 2007 008 2009 2010 2009 2010

Milioni di tonnellateMillions of tonnes

Variazioni %Change %

Cina / China 1.068,8 1.236,8 1.361,2 1.388,4 1.650,0 1.868,0 18,8 13,2

India / India 142,7 159,0 170,5 183,3 186,9 215,5 2,0 15,3

USA / USA 99,3 98,2 95,5 86,3 63,9 65,5 -25,9 2,5

Turchia / Turkey 42,8 47,4 49,3 51,4 54,0 62,7 4,9 16,2

Iran / Iran 32,6 35,3 40,0 44,4 48,8 60,8 9,9 24,6

Brasile / Brasil 38,7 41,4 45,9 51,6 51,4 58,9 -0,4 14,6

Giappone / Japan 68,7 69,9 67,8 63,0 54,9 51,7 -12,8 -5,9

Russia / Russian Federation 48,7 54,7 59,9 53,5 44,3 50,4 -17,3 13,9

Corea del Sud / South Korea 47,2 49,2 52,2 51,7 50,1 47,2 -3,0 -5,9

Messico / Mexico 36,0 38,8 39,5 38,3 37,1 38,9 -3,1 5,0

Indonesia / Indonesia 33,9 33,0 35,0 38,5 36,9 37,8 -4,2 2,5

Italia / Italy 46,4 47,8 47,4 43,0 36,3 34,4 -15,5 -5,3

Thailandia / Thailand 28,4 33,4 30,0 28,2 27,8 30,4 -1,6 9,3

Germania / Germany 31,2 32,9 32,3 32,5 30,0 30,2 -7,7 0,8

Spagna / Spain 50,3 54,0 54,7 42,1 29,5 26,0 -29,9 -11,9

Fonte: Cembureau ed elaborazioni AITEC / Source: Cembureau and AITEC workups

76 AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITEC TABELLE STATISTICHE

77AITEC RELAZIONE ANNUALE 2010

AITECTABELLE STATISTICHE

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Pagina 46Viadotto autostradaleVila Pouca de Aguiar (Vila Real), PortogalloArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 851

Pagina 47Viadotto autostradaleVila Pouca de Aguiar (Vila Real), PortogalloArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 851

Pagine 48-49Viadotto autostradaleVila Pouca de Aguiar (Vila Real), PortogalloArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 851

Pagine 50-51Viadotto autostradaleVila Pouca de Aguiar (Vila Real), PortogalloArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 851

Pagina 55 Edificio per uffici - Vienna,AustriaArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 836

Pagina 67 Museo della Storia dell’Olocausto - Yad Vashem, Gerusalemme, IsraeleArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 846

CopertinaEdificio della nuova fabbrica BMW - Lipsia, GermaniaArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 841

Pagine 2 - 3Ponte stradale, Fiume Porvoonjoki - Porvoo, FinlandiaArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 841

Pagine 6 - 7 Museo per le Arti orientali e moderne - Neuss, GermaniaArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 830

Pagine 12 - 13 Edificio residenziale “Skybridge” - Chicago, Illinois, U.S.A.Archivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 835

Pagine 18 - 19 Magma Arte & Congressi - Playa de las Américas, TenerifeArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 845

Pagine 42 - 43 Complesso ecclesiastico “Holy Rosary” - St.Amant, Louisiana, USAArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 838

Pagine 52 - 53 Museo di Arte Contemporanea - León, SpagnaArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 840

Pagine 60 - 61 Edificio per uffici - Vienna, AustriaArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 836

Pagine 70 - 71 Teatro dell’opera - Oslo, NorvegiaArchivio Rivista - L’industria italiana del Cemento n° 849

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Progetto grafico: Marco VeronesiStampa: Grafica e Stampa di G. Scalia - Roma