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infortuni Operazioni di carico contenitori in pista. Tonnellate di peso spostate a mano senza accorgimenti Da Vinci: mancano i controlli per la sicurezza degli operatori aeroportuali Amianto A preoccupare, lo smantellamento nello scalo romano di nove Md80 con sospette parti di amianto rumore La valutazione è considerata al limite della tollerabilità. Piovono polveri ad avvelenare un’aria già malata scarti cancerogeni presenti nel terreno Il pericolo è dietro l’angolo per i residenti di Anzio. E a confermarlo stavolta c’è una sentenza del Tribunale di Velletri A ttuAlità PoliticA croNAcA turismo culturA EcoNomiA Anno V - Numero 8 - 18 maggio 2012 www.reporternews.it € 0,50 COPIA OMAGGIO P arliamoci chiaramente: il litorale compreso tra Fiumicino e Net- tuno non è la costiera amalfitana, nè può essere lontanamente pa- ragonato alla costa pugliese o alla Sardegna, tanto per rimanere in Italia. Ma merita di avere un mare pulito, con acque senza alghe o scarichi pericolosi per la salute. Divieto di balneazione L’Ata Handling di Bellavista Caltagirone trascura le misure precauzionali per gli operai al lavoro I L PUNTO coSiMo Bove «S ono tornate le telline» gridano all’unisono Da- niela Di Renzoni e Angelo Ca- vola, rispettivamente alla guida del Sib di Anzio e Nettuno e di quello di Ardea. I due Presidenti hanno commentato il ritorno dei prelibati frutti di mare quasi si trattasse di un miracolo. Il miracolo delle telline OPINIONI Mario Scagnetti pagina 2 pagina 11 pagina 5 Batoste dall’Inps: richieste di rimborso di 4 mila euro per errori sui calcoli della pensione All’interno Dalle amministrative un messaggio chiaro: il Pdl tiene ma ci vuole una svolta Nettuno: rimpasto della Maggioranza con Pd, Api, Idv e Udc insieme appassionatamente A giugno stop a Equitalia. Servizio di riscossione crediti affidato alla Fiumicino Tributi I Lions Roma Mare ricordano Angelo Russo con un concorso letterario dedicato al fondatore Discariche da terzo mondo: in Mauritania c’è il cimitero delle navi, in Ghana quello dei computer

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La Voce del Mare di Roma. Attualità, cronaca, politica, inchieste, approfondimenti, turismo, cultura, economia, cucina, curiosità

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infortuniOperazioni di carico contenitori inpista. Tonnellate di peso spostatea mano senza accorgimenti

Da Vinci: mancano i controlli per la sicurezza degli operatori aeroportuali

AmiantoA preoccupare, lo smantellamentonello scalo romano di nove Md80con sospette parti di amianto

rumoreLa valutazione è considerata al limitedella tollerabilità. Piovono polveri adavvelenare un’aria già malata

scarti cancerogeni presenti nel terrenoIl pericolo è dietrol’angolo per i residenti di Anzio. E a confermarlostavolta c’è una sentenzadel Tribunale di Velletri

AttuAlità PoliticA croNAcA turismo culturA EcoNomiAAnno V - Numero 8 - 18 maggio 2012 www.reporternews.it

€ 0,50 COPIA OMAGGIO

Parliamoci chiaramente: il litoralecompreso tra Fiumicino e Net-

tuno non è la costiera amalfitana,nè può essere lontanamente pa-ragonato alla costa pugliese o allaSardegna, tanto per rimanere inItalia. Ma merita di avere un marepulito, con acque senza alghe oscarichi pericolosi per la salute.

Divietodi balneazione

L’Ata Handling di Bellavista Caltagirone trascura le misure precauzionali per gli operai al lavoro

IL PUNTO

coSiMo Bove

«Sono tornate le telline»gridano all’unisono Da-

niela Di Renzoni e Angelo Ca-vola, rispettivamente alla guidadel Sib di Anzio e Nettuno e diquello di Ardea. I due Presidentihanno commentato il ritornodei prelibati frutti di mare quasisi trattasse di un miracolo.

Il miracolo delle telline

OPINIONI

Mario Scagnetti

pagina 2

pagina 11

pagina 5

Batoste dall’Inps: richieste di rimborso di 4 milaeuro per errori sui calcoli della pensione

All’interno

Dalle amministrative un messaggio chiaro:il Pdl tiene ma ci vuole una svolta

Nettuno: rimpasto della Maggioranza con Pd,Api, Idv e Udc insieme appassionatamente

A giugno stop a Equitalia. Servizio di riscossionecrediti affidato alla Fiumicino Tributi

I Lions Roma Mare ricordano Angelo Russo con un concorso letterario dedicato al fondatore

Discariche da terzo mondo: in Mauritania c’è il cimitero delle navi, in Ghana quello dei computer

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1 8 m a g g i o 2 0 1 22 Primo Piano

L’acqua del litorale romano?Promossa, ma con riserva. Se

è vero che Anzio si avvia verso laconquista dell’ottava Bandiera Bludella sua storia, è altrettanto veroche la scia di catrame che neigiorni scorsi si è riversata sullospecchio d’acqua antistante la costadi Ostia, ha riportato d’attualità iltema dell’inquinamento marino.E con l’estate ormai in diritturad’arrivo la speranza è quella dinon dover assistere a qualche sor-presa dell’ultimo minuto. Il pro-blema principale? Sempre lo stesso:il 30% degli italiani non è servitoda un adeguato sistema di depu-razione delle acque reflue, vale adire che 18 milioni di cittadiniscaricano direttamente nei fiumie nei mari senza che sia effettuataun’adeguata depurazione degliscarichi, compromettendo forte-mente le condizioni di salute deimari. E con il serio pericolo diincorrere in una procedura d’in-frazione da parte dell’Unione Eu-ropea, visto il mancato adegua-mento alla Direttiva Europea1991/271/CE che dal 1998, cherichiede che le acque reflue pro-

dotte dagli agglomerati urbanicon più di 10.000 abitanti che sca-ricano nelle aree sensibili, venganoadeguatamente raccolte e trattate.I mari intanto ne risentono. «Annodopo anno - spiega il presidentedi Legambiente Lazio, LorenzoParlati - gli scarichi alla foce deifiumi peggiorano. E’ per questomotivo che ovunque ci siano deicorsi d’acqua che sfociano lungola costa, c’è il problema dell’in-quinamento». Ma non si tratta diun problema isolato. «Con correntimarine e temperature dell’acqua

piuttosto alte - continua Parlati -arrivano verso riva alghe e mate-riali inquinanti, così come acca-duto negli anni scorsi. Eppure an-cora oggi non si riesce a risolvereil problema. La Regione Lazio hapersino cancellato i fondi a di-sposizione per la depurazione eper la rete fognaria, ridistribuen-doli per copire il deficit della Sa-nità. Poi è chiaro che il mare siainquinato». I punti maggiormentea rischio? Gli stessi dello scorsoanno: il Canale sulla Spiaggia diRio Torto a Pomezia, il Canale

vicino via San Francesco a Tor-vajanica, ma anche il Fosso Grandenella zona di Ardea. Così comeun elevato grado di inquinamentomicrobiologico è stato rilevatonegli ultimi anni anche a TorreAstura nelle vicinanze del Pontesul Canale Idrovore Valmontorioa Nettuno, e al Fosso dei Tre De-nari in località Passoscuro a Fiu-micino. E un dato su tutti devepreoccupare proprio i residentidi Fiumicino: da anni la Foce delTevere è la più inquinata del Lazio.Quest’anno sarà diverso?

Da Fiumicino a Nettuno i pericoli maggiori per l’inquinamento delle acque

Mai come stavolta Ostia è andata vicina ad ottenere delle buona valutazionidi salute delle proprie acque. Solo ad inizio mese l’Arpa (Agenzia regionaleper l’ambiente) aveva classificato come eccellente la qualità delle acque delLido. Poi la scia di catrame, che rischia di compromettere quanto dibuono è stato fatto nell’ultimo anno in materia di depurazione. Altrettantobene è andata Anzio, anch’essa inserita nelle eccellenze regionali, dovebalneari ed amministratori incrociano le dita sperando di non trovarsi afare i conti con sversamenti di depuratori o nuove ondate di alghe. Menobene sono andate invece altre due località di mare: Fiumicino ed Ardea,bocciate dall’Arpa ed in attesa del responso dei bagnanti. Fuori dal primatodell’eccellenza regionale anche altre tre località turistiche notoriamenteapprezzate per la qualità delle loro acque: l’isola di Ponza, San FeliceCirceo e Nettuno. Colpa della valutazione di sufficienza per Cala dell’Acqua(Ponza), di buono per Rio Torto (San Felice) e di scarso per FossoLoricina (300 mt a levante, Nettuno). (C.B.)

IL PUNTOParliamoci chiaramente: il litoraleromano compreso tra Fiumicinoe Nettuno non è la costiera amal-fitana, nè può essere lontana-mente paragonato alla costa pu-gliese o alla Sardegna, tanto perrimanere in Italia. Ma merita diavere un mare pulito, con acquesenza alghe o scarichi illegali epericolosi per la salute. E per as-sicurare questa qualità a centinaiadi migliaia di residenti e turistiche ogni anno affollano le spiaggedel Mare di Roma occorre at-tenzione. Non è un caso che conl’avvio della bella stagione sianoiniziati i primi problemi: la focedel Tevere si conferma tra i trattipiù inquinati, Ostia si trova afare i conti con una marea neradi catrame sulla quale sono incorso le indagini della Capitaneriadi Porto e della Procura dellaRepubblica, mentre Ardea vienebocciata dall’Arpa in attesa delgiudizio dei bagnanti. Anzio eNettuno invece? Fanno gesti sca-ramantici, sperando di non tro-varsi di fronte a nuove emergenze.A giugno il test verità, con l’arrivodei romani proprietari di secondecase sul territorio ed i depuratoricomunali messi a dura prova.Lo scorso anno il risultato è statouno sversamento sul litorale.Quest’estate le amministrazioniavranno provveduto per tempoal sovraccarico? Basterà aspettareancora un mese. (C.B.)

Buoni&Cattivi visti dall’ArpaFiumicino Ardea

Anzio

Nettuno

Da sempre la città rutula fa i conti congli scarichi a mare, soprattutto nelle

vicinanze dei canali. Il punto di maggiorrischio però, rimane quello del Fosso

Grande, nella zona di Tor San Lorenzo

La Bandiera Blu conquistata per l’ottavavolta e le analisi quasi perfette

dell’Arpa, fanno del mare di Anzioun’oasi felice. Depuratori permettendo

Bocciato dall’Arpa, il mare della città deltridente viene visto con sospetto dai

bagnanti. La zona di Valmontorio, alconfine con Torre Astura, la più a rischio

Particolare attenzione a fare il bagno nellevicinanze del canale sulla spiaggia di RioTorto a Pomezia, ed il Canale vicino viaSan Francesco a Torvajanica

Ostia

Pomezia

La Foce del Tevere è inquinata, e i datidell’Arpa non hanno convinto appieno.Va quindi mantenuta la guardia altasull’inquinamento agricolo e le alghe, le vere croci degli ultimi anni

Sembrava un’estate felice per i bagnantidel Lido, ma l’ondata di catrame ed algheha scombinato un po’ i piani. Trovando la causa si potrà porre rimedio

Guardia alta sugli scarichi fognariLorenzo Parlati (Legambiente): «Ogni anno la situazione peggiora»

di Cosimo Bove([email protected])

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Allarme inquinamento sullespiagge di Ostia. Una marea

nera, oleosa al tatto e quanto mainociva per i bagnanti è apparsa neigiorni scorsi nello specchio d’acquaantistante il Lido, nella zona com-presa tra lo stabilimento balneareUrbinati ed il Canale dei Pescatori,su un raggio di circa un paio dichilometri. Un’ondata di catrameaccompagnata da strane alghe chehanno fatto immediatamente scat-tare l’allarme. Il primo episodioquesto, di una stagione estiva cheproprio in questi giorni stava par-tendo, sotto il buon auspicio degliesami dell’Arpa, che aveva giudicatol’acqua del mare di Ostia come ec-cellente. Ora sotto accusa ci sono icanali di bonifica, gli scarichi illegali,le correnti e le raffinerie che si tro-vano al largo del Lido. L’indaginesu quello che potrebbe rivelarsi unmini disastro ambientale è già ar-rivata in Procura, e gli uomini dellaCapitaneria di Porto di Fiumicinoseguono con attenzione gli sviluppidella vicenda. Ad oggi nessunapista viene esclusa, neanche quelladel ripascimento. E sarebbe una

beffa, considerando tutto. Ma restasolo una delle piste seguite dagliinquirenti. Ad ogni modo dallaCapitaneria di Porto sono statichiari: «Dopo attente ricognizioni– spiega il comandante LorenzoSavarese - abbiamo escluso che lamarea possa essere stata causatada uno sversamento di carburantenei fiumi o nei canali. L'inquina-mento arriva sicuramente dal mare».Ora bisognerà andare a ritroso percapire cosa possa essere accaduto.«Abbiamo interessato il Comandogenerale delle Capitanerie affinchétramite l'Empa possano dotarci difotografie satellitari del tratto dimare interessato - conclude Savarese- per verificare se nel passato mo-tocisterne, navi o petroliere abbianofatto particolari operazioni di la-vaggio dei serbatoi. Abbiamo po-tenziato i controlli anche per l'attivitàdelle due piattaforme petrolifere allargo di Fiumicino. Ci stiamo orien-tando inoltre sulle attività di ripa-scimento. Ma dagli ultimi controllieffettuati, le sabbie trasportate dalladraga sono idonee. È stato apertoun fascicolo con la notizia di reatocontro ignoti presso la Procura diRoma».

Marea nera sulla costa di Ostia: tra le ipotesi la presenza delle petroliere o della draga

La reazione che non ti aspetti. Gli stabilimenti, i primi adessere colpiti, materialmente e moralmente, dalla marea nerache nei giorni scorsi si è riversata sulle spiagge di Ostia,fanno orecchie da mercante. E dietro quest’ultimo disastroambientale, la sensazione è che si possa nascondere qualcos’altro.«E’ tutto risolto - fanno sapere dallo stabilimento Urbinati diOstia - anche se ovviamente i danni d’immagine sono statievidenti». Ma è proprio nel momento in cui si cerca di carpirequalche sensazione sulle cause della mareggiata, o sui danniprocurati, che i toni cambiano. «Chieda a chi era in spiaggiaquel giorno cosa ha visto – continuano dallo stabilimento sullungomare Toscanelli – considerato che il catrame è arrivatofino alle dune, eppure nessuno dice nulla. Sono l’unica aparlare. Chiedetevi il perché. Evidentemente a nessunointeressa tirare fuori questa storia». Parole che lasciano apertala porta ai dubbi. Quali sono i tratti di costa realmenteinvestiti dall’ondata di catrame ed alghe? Dove l’Arpa dovràmettere in piedi le necessarie operazioni di bonifica? Di certoa qualcuno interessa tirare fuori questa storia. C’è un fascicoloaperto in Procura. E una denuncia contro ignoti. Ma inspiaggia c’è chi fa finta di niente. (C.B.)

C’è chi dalla marea nera che ha invaso Ostia, ha tratto i suoibenefici: le spiagge di Fiumicino nell’ultimo fine settimanasono state prese d’assalto così come non capitava da tempo.Complice una qualità delle acque in netto miglioramentorispetto al passato. «Lo dicono i dati dell’Arpa – spiega Si-monetta Mancini, presidente dell’Assobalneari di Fiumicino– ma basta guardare l’acqua in questi giorni per capire che èpulita. In passato abbiamo avuto delle difficoltà riguardantil’inquinamento agricolo, le alghe o altro, ma ad oggi questesituazioni non si sono ancora presentate». La guardia adogni modo, viene mantenuta alta: «Come cittadini ed im-prenditori – continua – ci consideriamo le sentinelle delmare, ed è nostro interesse vigilare sulla sua pulizia. Perquesto ci auguriamo che la Regione Lazio metta in piedi deicontrolli sistematici per evitare di trovarci coinvolti in spia-cevoli circostanze». Il problema in zona semmai è un altro:l’erosione della costa a sud di Fregene. «L’intervento regionalecon i pennelli ci ha creato questo problema – conclude Si-monetta Mancini – ma abbiamo presentato un progetto perla realizzazione di barriere soffolte per risolverlo una voltaper tutte. Speriamo bene». (C.B.)

E a pochi chilometri c’è chi gongola

Una condanna secca versoquanto accaduto nei giorni scor-si è arrivata da Ruggero Barba-doro, presidente del Fiba diOstia. «Fortunatamente si è trat-tato di un evento che ha coin-volto solo un piccolo tratto dicosta, nella parte di Ponente, aridosso del porto turistico, madi certo chi si è reso colpevoledi quanto accaduto va punitocon ogni mezzo». Almeno perquesta volta sarebbe andatabene agli stabilimenti di OstiaLevante. «Qui la situazione ètranquilla – conclude Barbadoro– non c’è stata nessuna mareg-giata di alghe o catrame anchese poteva succedere a chiunque.Per questo devono cercare dicapire subito di chi sia la re-sponsabilità. Ad ogni modo an-che noi abbiamo i nostri pro-blemi, che come sempre sonolegati all’erosione».

«Trovino i colpevoli»

Residui fecali

Catrame in spiaggia: benvenuta estateLa Capitaneria di Porto: «Con le fotografie satellitari riusciremo a svelare il mistero»

La reazione “anomala” dei gestori

di Christian Belvisi

Se è vero che la vicenda dellamarea nera ha richiamato l’at-tenzione sul litorale di Ostia,è altrettanto vero che non sitratta dell’unica preoccupazioneper turisti e residenti in cercadi un tuffo al mare. La confer-ma è arrivata nei giorni scorsodal comandante Capitaneriadi Porto di Roma Fiumicino,Lorenzo Savarese, che ha for-nito un diverso quadro di let-tura sui dati dell’Arpa sullaqualità delle acque. «In sinergiacon Regione, Provincia e Co-mune stiamo cercando di li-mitare i fenomeni inquinantiprovenienti dal Tevere, dal Ca-nale dei Pescatori e dai fossi,perchè l'Arpa Lazio ha inviatodi recente dati che rassicuranosulla presenza di inquinantichimici, ma purtroppo non suquelli fecali. Un dato preoc-cupante sia per la presenza diattività di pesca, sia per la bal-neazione».

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Le acque del Mare di Roma,specie quelle del tratto sud,

vanno a corrente alternate. Anzioinfatti si avvia verso l’ennesimaBandiera Blu, mentre Ardea eNettuno non godno certo dei fa-vori dell’Arpa. Eppure queste ul-time due città sono difese a spadatratta dal Sindacato Balneari lo-cale. Ma procediamo con ordine,e prima di tutto chiariamo qual’èla domande di fondo: in che con-dizioni ambientali si trovano leacqua di Anzio, Nettuno e Ardea?Legambiente segnala il FossoGrande nel territorio rutulo e lazona di Torre Astura, nelle vici-nanza del Ponte sul Canale Idro-vore Valmontorio in quello net-tunese, come punti da teneresotto stretta osservazione. A rin-carare la dose è anche ClaudioPelagallo, esponente regionale diSel, ma porofondo conoscitoredi questo tratto di litorale. «Bi-sogna fare attenzione anche alLoricina, perché nel canale con-fluiscono quasi certamente gli

scarichi di fogne abusive, e dal-l’interno di Nettuno si riversatutto in mare nella zona del San-tuario di Nostra Signora delleGrazie. Nel fiume Astura (chesegna il confine tra il territoriocomunale della città del Tridentee quello di Latina ndr) finisconogran parte degli scarichi indu-striale delle ditte di Aprilia. AdAnzio, infine, vanno tenuti d’oc-chio i fossi della zona perifericadi Cavallo Morto». Insomma, lasituazione appena descritta nonè certo delle più rosee dal puntodi vista dell’inquinamento delmare. eppure gli imprenditori dellitorale, coloro che di spiagge e

mare ci vivono, sono di tutt’altroavviso. «Forse dipende dal fattoche i bagnanti sono ancora pochioppure da una maggiore atten-zione delle istituzioni al problema,fatto sta che l’acqua ad Ardeaquest’anno è particolarmente pu-lita» spiega il presidente del Siblocale, Angelo Cavola. Sulla stessalunghezza d’onda anche DanielaDi Renzoni, presidente del Sin-dacato Balneari di Anzio e Net-tuno. «Le condizioni non sonomai state positive come quest’annoe fin’ora non ci è arrivata nessunasegnalazione. Inoltre voglio fareanche un plauso al Comune diAnzio, per il gran lavoro svoltonegli ultimi anni proprio in questosettore». Alla fine ciò che ne esce,rispettando entrambe le posizioni,è un tratto di costa dai due volti:inquinata per alcuni, splendidaper altri. E forse la verità sta nelmezzo, nel senso che ci sono trattidi mare davvero da mille e unanotte e altri punti che invece van-no tenuti sotto controllo. L’ultimaparola comunque spetterà ai ba-gnanti del 2012: perché l’estatedeve ancora cominciare.

Legambientee Arpa lancianol’allarme.Ma i balnearinon ci stanno:«Acqua maipulita come quest’anno»

Anzio, Nettuno e Ardea divise tra punti a rischio inquinamento e altri da sogno

Correnti alterne sul litorale romano

«Sono tornate le telline»gridano all’unisono DanielaDi Renzoni e Angelo Ca-vola, rispettivamente allaguida del Sib di Anzio eNettuno e di quello di Ar-dea. I due Presidenti hannocommentato il ritorno deiprelibati frutti di mare qua-si si trattasse di un mari-colo, ma per chi conosceil mare, e sa anche inter-pretare i segni, non si trattaassolutamente di un’esage-razione. Il fatto che le tel-line abbiano fatto la lororicomparsa nelle acque diAnzio, Nettuno e Ardea,infatti, sta a indicare il buo-no stato di salute di cuigode lo stesso tratto dimare. E subito gli appas-sionati della buona cucinasi sono lanciati in acqua,pregustando già un ottimopiatto di spaghetti. (M.S.)

Il “miracolo”

L’apparizionedelle tellinevicino la riva

«Nel 2050 3,6 milioni di personel’anno potrebbero morire a cau-sa dell’inquinamento ambien-tale». Il grido d’allarme è con-tenuto nel rapporto Ocse sulleprevisioni ambientali.

Pericolo strage

Le cause

Le soluzioni

Nei prossimi 40 anni il valoredell’economia mondiale cresceràdi quattro volte e l’aumentodella qualità della vita compor-terà un maggiore consumo dienergia e risorse naturali.

Agricoltura, forniture di acquaed energia più verdi. Queste lesoluzioni per scongiurare il ri-schio di aumento delle vittimeda inquinamento ambientalecalcolate dall’Ocse.

di Mario Scagnetti([email protected])

Daniela Di Renzoni (Sib)

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1 8 m a g g i o 2 0 1 26 Politica

La forbice tra politica ed elettoriè sempre più alta. A testimo-

niarlo c’è l’ultima tornata elettoraleche ha chiamato numerosi cittadini,tra cui anche quelli di Ardea, alleurne per eleggere il proprio Sindacoe i propri rappresentanti in consi-glio comunale. Beh, diciamo subitoche la risposta non è stata troppoconvinta. Nel senso che moltiaventi diritto hanno deciso di ri-nunciare a presentarsi nei seggielettorali, portando la percentualedi assenti a livelli davvero alti. Ilmotivo è talmente chiaro che dipiù non si può: la gente è stancadel modus operandi della classepolitica italiana, vede i propri rap-presentanti, quelli che fino a qual-che anno fa godevano di una fi-ducia quasi illimitati, difendere leproprie posizioni di privilegiomentre il resto del Paese lotta persopravvivere. E un atteggiamentodel genere alla fine stanca. Comestancano i continui scandali checoinvolgono i politici del Belpaese.Qui, poi, ad aggravare il problemac’è anche il fatto che le marachellerispettano perfettamente la parcondicio: i tesorieri del Pd e dellaLega e le feste a casa Berlusconisono solo gli ultimi esempi. Adaccusare le maggiori difficoltàsono stati, invece, i partiti chehanno fatto parte dell’ultimo Go-verno del Cavaliere, con la Legache rischia l’estinzione e il Pdl innetta flessione. Dall’altra parte, co-munque, va sottolineato il fattoche il Pd non ha ancora approfittatodi questo stato di malessere delCentrodestra.« E allora non restache votare Grillo», devono averpensato i tantissimi votanti che sisono scoperti elettori del Movi-mento Cinque Stelle.

Gli ultimi test elettorali hannodecretato la sofferenza dei duepiù grandi partiti italiani, Pdl ePd, che anche se non sono usciticon le ossa rotte dalle urne co-munque hanno evidenziato delledifficoltà. Ovviamente con i do-vuti distinguo. «Il Pdl ha rettobene nella Provincia di Roma -spiega Romeo De Angelis, con-sigliere comunale ad Anzio e aPalazzo Valentini - dimostrandoche dove si presenta compattoha ottime possibilità di vittoria.Ad Ardea è successo a Pomeziano e i risultati sono stati differenti (vittoria nella prima cittàsconfitta nella seconda alle passate amministrative ndr). Questodeve servire da monito anche per i partiti di Anzio e Nettuno,dove si voterà nel 2013. Il calo dell’affluenza invece evidenzia lavolontà di cambiamento degli elettori di Centrodestra, mentregli ex An hanno preferito votare Grillo piuttosto che un Finicentrista». Alle urne, poi, ha tenuto botta anche il Pd: «Il PartitoDemocratico - dice Aurelio Lo Fazio, Assessore provinciale aCaccia, Pesca a Agricoltura - ha dimostrato di essere presenteovunque e di ricoprire un ruolo centrale. Per quanto riguarda ilcalo dell’affluenza, invece, siamo davanti a un fenomeno che vaavanti da anni e che ora si è accentuato. E questo per i partiti piùgrandi non è mai un bel segnale. Chi è andato male, invece, èstato il Terzo Polo, mentre quella di Grillo, almeno in questi teste ellettorali e nella Provincia di Roma, non è stata una grandeaffermazione». (M.S.)

Dalle amministrative un messaggio inequivocabile: «Ci vuole una svolta»

Pd e Pdl tengono bottaMale il Terzo Polo

Soliti noti

Chi è uscito alla grande dalle ultimeelezioni amministrative è il Movi-mento Cinque Stelle, che ha fattoincetta di consensi ovunque. Unadelle basi più floride dei grillini,poi, è senza dubbio il XIII Muni-cipio, dove il gruppo sta lavorandoa diretto contatto con i cittadini.«Stiamo ripartendo dalla gente. Icittadini, infatti, sono la parte in-tegrante del nostro progetto – af-ferma Paolo Ferrara, componentedel consiglio operativo del Movi-mento – la nostra politica è basata sul contatto umano e per scelta nonprendiamo finanziamenti pubblici. La nostra forza è la coerenza».Ferma la condanna dell’attuale governo del Municipio lidense:«Abbiamo assistito all’approvazione della delibera di bilancio edabbiamo verificato come da una parte il Pd e dall’altra il Pdl, in purostile propagandistico, si siano affannati a lanciare comunicati stampaper denunciare e smentire opere che non si faranno mai. Noi abbiamofatto un’analisi lucida, comunicando ai cittadini che esistono preoccupantiprogetti nel bilancio, come quello della demolizione dello storicopontile di Ostia a favore di una nuova struttura commerciale(investimento previsto 30 milioni di euro), per ricreare lo stabilimentoRoma, dove collocare un casinò ed attrarre così giocatori, turisti, vip emilionari. Ma il litorale – conclude Ferrara – ha necessità di mobilitàsostenibile, rivalutazione dei beni archeologici (scavi di Ostia Antica),servizi sociali, manutenzione del verde urbano e una spiaggia accessibile,tutti servizi puntualmente trascurati in questo bilancio».

I grillini conquistano le urne. Boom di voti

Facce nuove

Classe politica con le ossa rottedi Mario Scagnetti

([email protected])

«E ora avanti fino al terminedella legislatura, fino al 2013».Più o meno questo il messaggiolanciato dal sindaco di NettunoAlessio Chiavetta quando ha no-minato la nuova Giunta, in so-stituzione di quella azzerata dopole indagini della Magistratura supresunte irregolarità nell’ambito

della nomina di Faraone a Di-rettore Generale dell’Ente. Perdovere di cronaca una primaparte dell’indagine ha scagionatogli Assessori nettunesi, una se-conda invece è ancora in corso.Tornando alla nuova Giunta, trale new entry ci sono Luigi Cerchio,Lavori pubblici, Ernesto Flamini,

Attività produttive, e Mario Pitò,Ambiente e Sanità. Confermati,invece, Luigi Visalli, Sport, Spet-tacolo e ora anche vicesindaco, eDomenico Cianfriglia, Servizisociali e Polizia locale.La nominadei nuovi Assessori, inoltre, portain dote alla Maggioranza com-posta da Pd, Api e Idv anche l’ap-

poggio dell’Udc, entrata in Giuntacon Mario Pitò, e delle altre forzedel Terzo Polo. Ad oggi, infine, ilsindaco Chiavetta mantiene adinterim le deleghe mancanti, manon sono esclusi nuovi ingressiin squadra, come il ritorno diRiccardo Ferrante, ormai ex de-legato al Bilancio. (M.S.)

Tre le novità nella Giunta di Nettuno

di Enzo Bianciardi

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Politica 71 8 m a g g i o 2 0 1 2

Luca Di Fiori è il nuovo Sin-daco di Ardea. Con un ri-

sultato in controtendenza ri-spetto agli scrutini nazionali eregionali, il candidato Sindacodel Pdl ha sbaragliato il suo di-retto avversario al primo turno,conquistando il 54,3% delle pre-ferenze, pari a 10.894 voti. Se-condo è arrivato il candidatodel Pd, Antonino Abate, votatoda 6.828 elettori (il 34,24%) se-

guito da Cristina Capraro (Idv)con 1.717 preferenze (l’8,61%)e Debora Persi (Lista civicaFe.li.ci.) con 502 voti (il 2,51%).Un plebiscito, quello di Luca DiFiori, che gli ha consentito dievitare il ballottaggio e di iniziareda subito il lavoro per la città diArdea. «Ringrazio il PresidenteRiccardo Audino e tutti i membridel Seggio Elettorale centraledel Comune di Ardea per l'otti-mo lavoro svolto. Questo ci per-mette di essere operativi in tempibrevi. Auguro buon lavoro a

tutti i consiglieri comunali neo-eletti e rivolgo loro le mie con-gratulazioni per il risultato ot-tenuto. Adesso dovremo mettercisubito al lavoro tutti insiemeper il bene di Ardea e per af-frontare le problematiche piùimportanti della città. Un rin-graziamento particolare va atutti coloro che, pur non essendostati eletti, hanno svolto un la-voro proficuo dando un impor-tante contributo. Rivolgo, infine,un in bocca al lupo speciale aCristina Capraro, unica donnaeletta in consiglio comunale».Ora però, si inizia a lavoraredavvero. «Voglio essere il Sin-daco di tutti - assicura Di Fiori- e l’enorme affetto che mi èstato dimostrato in questi primigiorni di mandato mi dà la caricagiusta per partire. Il nostro primoobiettivo sarà la stesura e l’ap-provazione del bilancio, per poterpoi programmare con tranquil-lità». Senza dimenticare neancheper un attimo il lavoro svoltoda chi si è seduto su quella pol-trona prima di lui. «Un ringra-ziamento speciale – conclude ilneo Sindaco – va a Carlo Eufemi,perché ci ha lasciato una cittàin condizioni eccellenti».

Eletto ad Ardea al primo turno con il 54,3% delle preferenze

Luca Di Fiori al comando:«Sarò il Sindaco di tutti»

Riflettori sul Municipio

I consiglieriNew entry e tante confermeSono stati resi noti ufficialmente tutti i nomi dei consiglieri co-munali eletti dopo la tornata elettorale del 6 e 7 maggio scorsi.Tra conferme del buon lavoro svolto nell’ultimo consiglio co-munale e new entry assolute, unica donna nell’assise rutulasarà Cristina Capraro, candidato Sindaco dell’Idv. Gli eletti:Massimiliano Giordani (Pdl), Riccardo Iotti (Pdl), Mauro Iaco-angeli (Pdl), Franco Marcucci (Lista Con Eufemi per Ardea),Luca Fanco (Lista Con Eufemi per Ardea), Fabrizio Acquarelli(Cristiano Riformisti), Francesco Paolo Corso (Cristiano Ri-formisti), Alberto Montesi (Udc), Policarpo Volante (Udc),Alessandro Quartuccio (Città Nuove), Antonino Abate (CandidatoSindaco non eletto del Pd), Mauro Giordani (Pd), StefanoLudovici (Pd), Giancarlo Rossi (Pd), Umberto Tantari (ListaPer Abate Sindaco), Cristina Capraro (Candidato Sindaco noneletto dell’Idv).

Il suggerimento di Eufemi«La mediazione è indispensabile»Un’eredità importante quella lasciata dal Sindaco uscente, CarloEufemi, a Luca Di Fiori. Cinque anni di amministrazione chehanno visto Ardea crescere sotto diversi aspetti, con le chicchedelle abitazioni abbattute sul lungomare e dello stop totale allelottizzazioni urbanistiche. Lasciando la sua poltrona, Eufemi hapoi dato alcuni consigli al neo primo cittadino: «Ritengo che ilSindaco Di Fiori, conoscitore della politica, dovrà cercare nonsolo di tenere la sua maggioranza, ma anche allargarla soprattuttosulle questioni importanti. Noi in questi anni abbiamo approvatole opere pubbliche sempre all’unanimità, anche con il voto del-l’opposizione. Mediazione politica e questioni Amministrativedevono andare di pari passo per il bene della città». L’ex Sindacopoi quasi si commuove quando ripensa all’esperienza appenaconclusa alla guida della città rutula: «Personalmente ho dedicatoad Ardea anni della mia vita e l’ho fatto con amore».

di Cosimo Bove([email protected])

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«Adr canaglia, sulla vita delle per-sone non si taglia». Lo striscioneesposto sulla recinzione degli ufficidirezionali di Aeroporti di Romanei giorni scorsi parla più di ognivoce rabbiosa delle 300 personeche hanno manifestato lì fuori. Eche al passare di ogni giorno ve-dono aumentare la disperazionee le notti insonni. Sono 400 intutto, ma il 30% di loro potrebbeperdere definitivamente il postodi lavoro guadagnato con anni dilotte e sacrifici.

La garaCirca due mesi fa Aeroporti diRoma ha lanciato la gara d’appaltoper l’assegnazione del servizio dipulizie all’interno e all’esternodell’aeroporto Leonardo Da Vinci.Servizio che attualmente occupacirca 400 dipendenti, impiegatiin tre diverse aziende, due pergli spazi interni e una per l’esternodel Da Vinci. Ma qualcosa già

non quadrava. Le organizzazionisindacali si sono accorte da subitodel problema: nel capitolato digara non erano previsti gli accordisindacali raggiunti negli anni(come il notturno maggiorato del35%, il domenicale, la mensa)che obbligatoriamente dovrebberoessere rispettati dalla nuova azien-da. E soprattutto la base d’astaimposta da Adr non era sufficientea coprire i costi di tutto il perso-nale.

Le denunceIl sindacato Cisl Fisascat ha inol-trato appena possibile una de-nuncia all’autorità di vigilanza pergli appalti pubblici (l’ente che puòdecidere se invalidare una gara)e la risposta dovrebbe arrivare insettimana, mentre un’informativaè arrivata da poco sulla scrivaniadella Procura di Roma. I dipen-denti si sono dati da fare: sonopartiti tre sit-in pacifici dove tutti

gli addetti alle pulizie hanno ma-nifestato il loro dissenso e la loropreoccupazione, hanno inoltratodenuncia all’ispettorato del lavoroe hanno messo in piedi una ma-nifestazione sotto gli uffici di ae-roporti di Roma. Ma nulla sembraessere cambiato.

La manifestazioneCori, urla, striscioni, fischietti. Ivolti tesi, preoccupati, poca vogliadi scherzare. Sono uomini e donnedi tutte le età, molti di loro questolavoro se lo sono sudato con scio-peri e manifestazioni in condizioniben più gravi di questa. «Ma quan-do qualcuno dall’altra parte sapevaascoltare e trattare – ci spiega unodi loro – adesso si è scelto di arri-vare a questo punto e nessuno hail minimo interesse a starci a sen-tire». Un manichino con la divisaè stato impiccato a un palo, tetrametafora del futuro di questi la-voratori. (M.C.)

I tagli non guardano in faccia nessuno

Sono diversi i protagonisti della vicenda che riguarda i tagli al personaleaddetto alle pulizie dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Oltre adAdr, finita nel mirino dei lavoratori che rischiano di restare senza unreddito, c’è anche la Meridional Service, e cioè l’azienda che ha vinto la garad’appalto. La società è accusata dai lavoratori di aver fatto male i conti, ma ilproblema è tutto degli stessi dipendenti. La ditta, comunque, una voltaesaminata la lista del personale con eventuali livelli d’anzianità e ogniulteriore dettaglio, ha spiegato chiaramente che la cifra stanziata in gara nonbasterà a coprire i costi di tutti e 400 dipendenti. Anzi, dovranno essereeffettuati dei tagli, forse del 30% dei dipendenti. Ovvero 120 persone. Sitratta di persone che oltre a manifestare, denunciare e urlare al megafonoora devono fare i conti con il bilancio familiare, che di questo passodifficilmente quadrerà come una volta. Per ora, poi, ancora non si conoscono i nomi e i cognomi di coloroche saranno epurati in nome dei conti della società appaltatrice, e questi si che dovranno tornare. Nelfrattempo, comunque, quasi tutti i dipendenti addetti alle pulizie dello scalo romano sono scesi in stradaper far sentire la propria voce. Perché senza sapere chi effettivamente perderà il posto di lavoro, ognipersona si sente in pericolo. Ma anche perché tra lavoratori a rischio c’è solidarietà. (M.C.)

I conti non tornano alla Meridional

L’Ata Handling non considera sufficientemente la sicurezza dei lavoratori: i carichi alzati a mano

Sollevamento container in pista

Per la serie come mettere arischio la vita degli operai,

bypassando ogni norma di si-curezza (tanto non ci vede nes-suno). Aeroporto Leonardo daVinci, operazioni di carico con-tenitori in pista. Roba da ton-nellate di peso e di grande vo-lume. L’Ata Handling (del grup-po Acqua Marcia) effettua an-che questo tipo di lavoro al-l’interno dello scalo romano.Ma la salute dei suoi operai èmessa a repentaglio a ogni ca-rico. Dalle fotografie scattate,e ottenute in esclusiva, si vedecome il carico una volta arrivatodi fronte al loader abbia bisognodi un’attrezzatura meccanicaper esservi collocato sopra. Adesempio il classico transport.Ma l’Ata sembra non averne, omeglio si vocifera ne abbia so-lamente uno e per di più fuoriservizio. Quindi ecco la scenache nessuno avrebbe mai volutovedere: quattro operai ai quattro

lati del carico, uno lo inclina,quelli ai fianchi lo spingonosopra e quello già sul loader lotira a sé. Un grande sforzo fisicoda parte di tutti e quattro, inun lavoro che si dovrebbe svol-gere in altro modo. Anche per-ché le leggi in materia di sicu-rezza sul lavoro sono chiare:«Il peso massimo che un singololavoratore può alzare non deveessere superiore a 25 chilo-grammi. Per pesi superiori devemunirsi di ausili meccanici».Cosa accadrebbe se quel caricoscivolasse dalle mani di unodei quattro, o se uno mettesseun piede in fallo? Si griderebbealla tragedia e qualcuno direbbeche quegli operai non dovevanoagire così? La speranza è chealmeno per questa volta si possafare un passo indietro per tem-po ed evitare pericoli inutili,salvando così la vita a queiquattro operai. Chi lavora conimpegno e passione merita difarlo in condizioni di massimasicurezza.

di Marco Ciapetti

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Acquamarcia esce ufficial-mente dal porto di Fiumicino.Il passo indietro di FrancescoBellavista Caltagirone è statoannunciato nei giorni scorsiall’assemblea dei soci di Ini-ziative Portuali, società cheha in concessione l’area delporto. «Si è trattato di unarisoluzione consensuale –spiega Giuseppe Rinaldi –anche se come soci di mino-ranza ci siamo opposti, per-

ché avremmo voluto quan-tomeno la risoluzione percolpa, visto lo stop di unanno e mezzo ai lavori ed iproblemi causati». Ora, con-siderati gli inattesi sviluppidella vicenda, la speranza èche i lavori possano ripartiregià da settembre, sempre chenon risultino irregolarità.«Stiamo verificando il pro-getto definitivo rispetto alprogetto esecutivo che nonera terminato – spiega il co-mandante della Capitaneriadi Porto di Fiumicino, Lo-

renzo Savarese - per appurarese ci sono state varianti incorso d'opera non autorizzate.Faremo poi una relazione allaProcura di Civitavecchia». Irumors intanto, danno quasiper certo che a realizzare laparte a terra dei lavori delnuovo porto, sia un consorziodi cooperative, mentre perla parte a mare Italia Navi-gando, nuovo general con-tractor dei lavori dopo l’uscitadi Caltagirone, sta già pren-dendo contatti con costruttoridi livello nazionale.

Caltagirone rinuncia al porto. Già da settembre potrebbero riprendere i lavori sul bacino

Non bastava l’Autorità diBacino del Fiume Tevere

a bloccare lo sviluppo urbani-stico di Fiumicino, ora ci simette pure il Tar che ha accoltole istanze di Aeroporti di Romae annullato tutti gli atti ammi-nistrativi che riguardano i com-parti edificatori e i piani urba-nistici di Fiumicino nord. Lemotivazioni date dal Tar sonochiare: lo sviluppo previsto dalComune di Fiumicino rischiadi interferire con l’operativitàattuale e futura dell’aeroportoLeonardo Da Vinci. E non met-terebbe a riparo i cittadini damalattie e rumori, che il viavai di aerei potrebbero creare.«Ed evita ad AdR – spiega senzamezzi termini il consigliere co-munale del Pd, Paolo Calicchio- di essere esposta alle preteserisarcitorie per danni conse-guenti al rumore provocato da-gli aerei nelle fasi di atterraggio

e decollo. Anche perché nellevarianti dei comparti commer-ciali nel frattempo sono arrivatemolte cubature residenziali. In-somma il Centrodestra, che sul-la base di un forte patto eletto-rale stretto tra proprietari deicomparti commerciali delle Vi-gnole aveva annunciato un

grande polo industriale capacedi posizionare Fiumicino alcentro di un grande piano disviluppo economico con aero-porto, porto commerciale, in-terporto, ha raccontato le solitefrottole. Così come sta facendoper i B4A». Sui comparti edifi-catori bloccati dal vincolo eson-

dazione si sta giocando un’altrapartita senza esclusione di colpi.Così come hanno dimostratoanche i diversi manifesti affissiin città (di cui Reporter ha datonotizia nello scorso numero,ndr) dai proprietari dei terrenicoinvolti. Intanto i lavori perla strada-argine, come annun-

ciato dal capogruppo Udc Ca-roccia, dopo una riunione conil vicepresidente della RegioneCiocchetti, l’Ardis e l’Autoritàdi Bacino, dovrebbero iniziarea ottobre e terminare ad aprile2013, in tempo per le ammini-strative. Una situazione che difatto dovrebbe sbloccare tutti ipermessi. Intanto in bilanciosi discute su come prevederel’Imu. Il presidente del consiglioComunale Gonnelli è irremo-vibile: «È stata votata una deli-bera in consiglio, fino a quandonon verranno rilasciati i per-messi di costruire i terreni vin-colati rimangono tali e si dovràprevedere l’Imu come terreniagricoli». Non tutti sono d’ac-cordo. L’assist arriva però dal-l’opposizione in consiglio co-munale. Il capogruppo Pd, Mi-chela Califano assicura: «L’Imusui terreni vincolati non va pa-gata». Stesso discorso per Clau-dio Cutolo (Idv): «Imu? Nonse ne parla».

Il Tar accoglie il ricorso di Aeroporti di Roma: lo sviluppo di Fiumicino nord resta bloccato

Dietrofront di AcquamarciaDietrofront di Acquamarcia

di Christian Belvisi

Braccio di ferro legale tra Adr e ComuneLa sentenza annulla di fatto gli atti riguardanti i comparti edificatori e i piani urbanistici

di Cosimo Bove([email protected])

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Una sentenza storica quellapronunciata nei giorni scorsi

dal Tribunale di Velletri: il Mini-stero della Difesa dovrà risarcire ifamiliari di una ex dipendente delpoliclinico militare di Anzio peruna somma pari a circa 716milaeuro, oltre interessi e rivalutazioni.Perchè? «La signora ha svolto lasua attività di lavoro - spieganodall’Osservatorio nazionale sul-l’amianto - all'interno del Policli-nico Militare di Anzio, dove èstata confermata la presenza del-l'amianto». La decisione, al terminedi un procedimento durato circatre anni, è stata presa alla finedella scorsa settimana dal giudiceGiulio Cruciani, della Sezione La-

voro del Tribunale di Velletri, cheha di fatto accolto le richieste degliavvocati Ezio Bonanni e Ciro Pa-lumbo, che assistono gli eredi delladonna morta di mesotelioma dopoun anno di malattia quasi fulmi-nante. La conferma dell’impor-

tanza della sentenza emessa daigiudici veliterni arriva dagli stessiavvocati della donna scomparsa:«Si tratta di una sentenza storica- ammettono i legali - che resti-tuisce dignità e giustizia alla signoraM.M., deceduta dopo una lunga

e sofferente agonia, a ottobre 2009.Rimane l'amarezza del sentirsiimpotenti di fronte a una morteche poteva essere evitata se solo ilMinistero avesse bonificatol'amianto presente nella strutturaospedaliera. Ricordiamo ancorala sofferenza, unita alla dignitàdella vittima, con la sua adesioneall'Osservatorio Nazionale Amian-to. Aveva una grandissima volontàdi giustizia, che deve servire comemonito per ottenere la bonificadei siti contaminati ed evitare altreesposizioni». Ed è proprio a talfine che «la Sentenza del Tribunaledi Velletri - concludono i legali -sarà notificata anche al ministrodella Sanità Balduzzi, affinché lerichieste dell'Osservatorio nazio-nale amianto di bonificare tutti isiti pubblici, siano esaudite».

Il Ministero della Difesa pagherà ai parenti di un’ex dipendente di Anzio 716mila euro

Pericolo amianto all’ospedale militare

Il pericolo è dietro l’angolo per iresidenti di Anzio. E a confermarlostavolta c’è una sentenza del Tri-bunale di Velletri. Una sentenzastorica, è vero, ma che di fatto hasolo avallato quanto presentatonel corso di questi tre anni diprocedimento dai legali della exdipendente dell’ospedale militare

deceduta per un mesotelioma,«un tumore - spiegano sul sitodell’Associazione italiana per laricerca sul cancro - associato so-prattutto all’esposizione all’amian-to». E la presenza di queste parti-celle all’interno dell’ospedale mi-litare di Anzio è stata accertatadagli stessi avvocati della vittima,

attraverso un carotaggio sul terrenoeffettuato dal Ctu, che «ha evi-denziato - spiega l’avvocato CiroPalumbo - la presenza di scarti diamianto nel terreno,. così comedelle fibre sono state trovate nellezanzariere». Questa, ancor primadella sentenza del Tribunale diVelletri, è stata la vera vittoria

della difesa di M.M. «Abbiamoaccertato che c’è una quantitàmassiccia di amianto - concludel’avvocato Palumbo - e quello nonce lo può togliere nessuno. Lanostra assistita aveva un sogno, enon era quello di ottenere un ri-sarcimento, ma di fare giustiziasu questa situazione». (C.B.)

La presenza di particelle cancerogene è stata confermata dai carotaggi nel terreno

I legali della vittima: «E’ una sentenza storica»

Pericolo amianto all’aeroporto diFiumicino. Almeno stando agliesposti presentati in questi giornialle Procure di Roma e Torinoda cinque ex dipendenti Alitalia.A preoccupare, la presenza nelloscalo romano di nove Md80 consospette parti di amianto, e maisottoposti a bonifica. Tant’è chenell’esposto inviato all'attenzionedel procuratore di Torino, RaffaeleGuariniello si legge che «durantele fasi di smontaggio risulterebbeche i tecnici hanno trovato, abordo degli aerei e in alcunecomponenti meccaniche e strut-turali, quantità di amianto talida richiedere il fermo delle ope-razioni, in attesa delle operazionidi bonifica, così come previstodalla normativa in materia, perpoi procedere alla rimozione insicurezza delle componentid'amianto, fino al loro completosmaltimento in discarica». Manell’esposto si legge altrettantochiaramente che nel passato «lecase costruttrici di aerei hannosegnalato alla compagnia di ban-diera la presenza di amianto inalcune parti meccaniche, con l'in-vito ad una loro rapida sostitu-zione, ma non si hanno a tutt'ogginotizie di certificazioni AlitaliaL.A.I. che attesterebbero la totalebonifica dell'amianto dagli aerei».La Procura farà chiarezza. (C.B.)

Fiumicino tremaper gli aerei

in demolizionedi Cosimo Bove

([email protected])

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1 8 m a g g i o 2 0 1 212 Cronaca

Le dune di Focene non si toc-cano. I cittadini del piccolo

borgo marittimo di Fiumicinonon ci stanno, e difendono conle unghie e con i denti l’ultimotratto di natura incontaminatache a breve potrebbe essere in-ghiottito dal cemento. Non voglioche ciò accada e sono pronti acombattere. Ma perché è neces-saria una battaglia? Cosa suc-cede? Tutto deriva dal progettorelativo al Porto della Concordia,che doveva rivoluzionare l’ap-prodo al mare di Fiumicino. Mache allo stesso tempo aveva ri-succhiato a sé lo spazio di duespiagge libere che si trovano sullungomare della Salute. Il pianodi lavoro prevedeva il ricolloca-

mento dei chioschi presenti suquelle spiagge in altri lidi, perchégiustamente i gestori e i pro-prietari hanno preteso di potercontinuare la loro attività. Seperò uno dei due ha intrapresouna battaglia legale per poterrimanere sul territorio di Fiu-micino sud, per l’altro è previstauna veloce installazione propriosulle dune di Focene. Il chioscoperò sarebbe in muratura, e quelterritorio è stato consideratodalla precedente amministra-zione comunale di particolareinteresse naturalistico tanto daessere incluso nell’oasi di Mac-chiagrande. Non solo, dal 2001al 2004 il Comune aveva stabilitoun contratto d’appalto con ilWwf per il restauro ambientaledell’ecosistema dunale e la sua

protezione. Quindi il cementoproprio non va giù ai cittadinidi Focene, che si sono mobilitatia difesa delle dune e non hannonessuna intenzione di mollare.Di nuovo la domanda è la stessa:cosa succede quindi? L’ammi-nistrazione non ha risposto aicittadini, che ora si sono rivoltia Legambiente, dalla quale insettimana otterranno una rispo-sta. «Non possiamo accettare –spiega Rosy, una cittadina di Fo-cene – che venga deturpata un’oa-si naturale così bella a vantaggiodel cemento. Massimo rispettoper i proprietari del chiosco, manon deve essere installato sulledune. Focene viene troppo spessousata come merce di scambio,mentre invece qui meriteremmoun bel po’ di rispetto visti i pro-

blemi che viviamo e di cui sem-bra non importare a nessuno.Se il Wwf ha curato la manu-tenzione di un'area per quattroanni, è normale che ora ci si ri-versi cemento sopra?». A occhioe croce viene da dire di no, ov-viamente. E poi i cittadini nonha nessuna intenzione di fer-

marsi, visto che Arianna rincaraanche la dose: «Salvaguardare ilverde è qualcosa che dovrebbevenire in automatico. Ma la cosache più ci ha ferito è la totaleindifferenza alle nostre proteste.Sembriamo trasparenti, speriamoalmeno che Legambiente nonci deluda».

Con i lavori per il Porto della Concordia due strutture in cementosaranno spostate su altri lidi. I cittadini:«Ci siamo rivolti a Legambiente»

Gli abitanti di Focene sul piede di guerra contro il progetto di un chiosco nell’oasi

Un muro alto sei metri di fronteai palazzi. A tutti suona più omeno così quella che in realtàsarebbe un’opera pubblica stu-diata per difendere i residentidall’inquinamento acustico pro-vocato dalla tratta ferroviariaRoma – Lido. Le barriere anti-rumore (o pannelli fono assor-benti) tanto volute da una partedi cittadini quanto respinte daun’altra, e che Atac è pronta co-munque a installare, stanno pro-vocando una vera e propriaguerra nel litorale, con i residentidelle case che costeggiano laferrovia sul piede di guerra. È

chiaro che per chi vive ai pianibassi trovarsi da un giorno al-l’altro ad aprire la finestra e

guardare contro un muro sa-rebbe assurdo. Ma probabil-mente andrà così. A meno che

quella parte di ecologisti che staanimando la vicenda non pro-segua la lotta: si chiamano “Lesentinelle degli alberi” e stannodando l’anima per non far morireil verde che cadrebbe in nomedelle barriere antirumore. Cen-tocinquanta pini, a cui le senti-nelle si sono incatenate la primanotte di protesta, per essere lìquando la ditta incaricata deltaglio delle stesse piante avrebbedovuto iniziare il suo lavoro.Avrebbe, perché il taglio ancoranon è avvenuto, la resistenzaha dato i suoi frutti, come lenotti insonni, le proteste, e isit-in pacifici di cittadino indi-spettiti. La manifestazione spon-tanea è nata dal fatto che appenaqualche giorno prima all’internodel XIII Municipio era stato

concordato uno stop di una set-timana agli abbattimenti interni.Il giorno dopo, invece, l’Atacha predisposto il cantiere in viaScaparro e via Capo dell’Argen-tiera. Questa cosa ha chiara-mente fatto arrabbiare la citta-dinanza e l’ha resa diffidentedi fronte a qualunque dichia-razione della società. A cui vienecontestato proprio il taglio dialberi di specie rara: se la leggeprevede il taglio del verde perragioni di sicurezza, prevedeanche la sospensione del taglioin casi di alberi di particolarepregio. E in questo caso, laprima manifestazione delle sen-tinelle ha difeso un pioppo bian-co e due pini di Aleppo. Laguerra è aperta e siamo soltantoagli inizi. (M.C.)

Le barriere antirumore dividonoil Lido ma per ora gli alberi sono salvi

«Toccateci tutto ma non le nostre dune»

«Non possiamo accettare questeimposizioni senza alzare la voce».Il messaggio è chiaro, lo sguardoarrabbiato, il tono deciso. E perchi crede fortemente in ciò chepensa non poteva essere davveroaltrimenti, vista la situazione.Claudio vive lungo la ferrovia,la sua casa si trova al piano terrae lì abita con la moglie e i lorodue bambini. Ma ecco il suopensiero spiegato nel dettaglio:«Il rumore del treno in realtànon c’è. Perché le stazioni LidoNord e Lido Centro sono cosìvicine tra loro che il treno accelerasoltanto per pochi metri per poiiniziare un lungo tratto di frenata.Il rumore è veramente poco, e

se lo dico io che vivo lì potetecredermi. Ora però all’improv-viso mi dovrei ritrovare ad aprirele finestre e guardare in facciaun muro che arriva al secondopiano? Si certo l’inquinamentoacustico è importante ma ci sonoanche altri fattori da prenderein considerazione. Dello stresspsicologico e dei danni econo-

mici di quest’opera come mainon ne parla nessuno? Non avre-mo più il sole in casa e il valoredei nostri immobili crollerà».Per non parlare, poi, del verdedistrutto che andrebbe comple-tamente distrutto in onore delcemento. Ma non è ancora finitaqui. «E gli alberi poi? Ma lanatura davvero non conta piùnulla. È possibile che si prendonodecisioni fondamentali per lavita dei residenti senza ascoltareil loro parere?». E le domandepotrebbero continuare all’infinito.Il tutto a fronte dell’unica certezzadi Claudio: «Nessuno ci ha chie-sto niente e ora ci stravolgonola vita». (M.C.)

È uno di quelli che i pannelli fono assorbenti li chiede da anni,magnificandone le caratteristiche di salvaguardia ambientale. Eproprio ora che c’eravamo quasi, tutto è stato improvvisamente ri-mandato. E lui di certo non si aspettava tutte queste difficoltà.Saverio Di Lillo, presidente dell’Osservatorio Civico 13 spiega imotivi della sua scelta, delle sue idee e delle proprie convinzioni: «Ifondi non sono del Comune, perché il progetto è stato varato benquattro anni fa da Atac, approvato dalla Regione e finanziato dalloStato. Comunque comprendo alla perfezione il discorso legato allatutela degli alberi, ci mancherebbe altro. Ma la legge prevede che illetto di caduta accidentale delle piante non debba assolutamenteinteressare il transito dei convogli. Mentre questo purtroppo accadee bisogna intervenire per scongiurarlo. Atac, inoltre, si è presal’impegno di ripiantumare almeno 15 alberi alti quattro metri nel-l’ambito della realizzazione delle barriere antirumore». Che barrieresiano, insomma? «Si tratta di un provvedimento necessario allasalvaguardia dei cittadini. Quando si parla di inquinamento nonesiste solo lo smog ma anche quello acustico, e qui purtroppo idecibel superano i limiti consentiti dalla legge». (M.C.)

I favorevoli: «Inquinamentoacustico oltre i livelli di guardia»

di Marco Ciapetti

I contrari: «Il rumore si sente appena. Ma le casesubirebbero una forte svalutazione economica»

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Cronaca 131 8 m a g g i o 2 0 1 2

Pizzo del Prete sempre in ballo

Slittano ancora i tempi per l’annuncio della nuova discarica re-gionale che prenderà il posto di Malagrotta. Nonostante si fossegarantito che entro lo scorso 30 aprile sarebbe stato scelto il sitoprovvisorio ed entro il 30 giugno quello definitivo, niente èancora stato messo nero su bianco. Pizzo del Prete, così comeCorcolle e Monte Carnevale, sono ancora in lizza per ospitare ilnuovo sito di smaltimento dei rifiuti. Proprio in questi giorni, ilMinistro Clini, il Presidente della Regione Lazio Renata Polverini,il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ed ilprefetto Pecoraro, stanno discutendo sull’individuazione delluogo più idoneo ad ospitare la discarica. E ancora nulla è statodeciso, nonostante le mille proteste dei residenti ed il documentoapprovato dall’amministrazione comunale di Fiumicino per diredi No alla discarica di Pizzo del Prete. Di una cosa si potrà starecerti: «Il sito per la discarica di servizio a Roma - ha assicuratoil inistro all’ Ambiente - va trovato rispettando la legge: quellaitaliana e le direttive Ue sono molto chiare». (C.B.)

Un caso nazionale

La disputa sul sito per la nuova discarica rischia di diventare uncaso nazionale. E’ di questi giorni infatti, la diatriba tra ilMinistro Corrado Clini ed il Prefetto Pecoraro, Commissariostraordinario dei rifiuti. Quest’ultimo infatti, avrebbe già indi-viduato in Corcolle il luogo più idoneo alla realizzazione delladiscarica, ammettendo addirittura che «situazioni diverse nonce ne sono, ho già informato il presidente Monti». Clini però,smorza gli entusiasmi: «Quello che pretendo è che il prefetto,che è un funzionario dello Stato, si allinei al rispetto delle leggie delle direttive europee». Sulla vicenda è intervenuta anche laPresidente della Regione Lazio, Renata Polverini. «Mi pare checi siano due posizioni che rischiano di fermare quello che è ilpercorso di definizione della chiusura complessiva del ciclo deirifiuti. Mi auguro che si utilizzino meno i mezzi di comunicazionee più il rapporto istituzionale. Il Prefetto Pecoraro sta facendoun grande lavoro, spero che il ministro Clini voglia sostenere illavoro. Se c'è qualcosa da cambiare va fatto insieme». (C.B.)

Senza acqua potabile e fogne nel2012. Alcune zone di Maccarese

e Aranova non ce l’hanno ancora.Come cinquant’anni fa. «Via Montidall’Ara, una parte di viale di Porto,via della Muratella, viale dei TreDenari a Maccarese - spiega il con-sigliere comunale del Pd, SilvanoZorzi - hanno tutte lo stesso pro-blema, niente fogne e niente acquapotabile. Interventi di questo tiponon sono stati più messi in cantiere.Il bilancio è prossimo, stiamo stu-diando la possibilità di stanziarequalche fondo quantomeno per laprogettazione. Vediamo un attimo.Il Pd ci sta provando. Cerchiamoora di capire quali siano le urgenzeper la maggioranza. Ci sarebbeanche il problema dell’illuminazionemolto sentito da queste parti. Ifurti nelle case sono continui. In-stallare pali della luce sarebbe unottimo deterrente, purtroppo nonce ne sono e strade principali comeviale Maria, viale dei Tre Denari ela stessa via della Muratella sonocompletamente al buio la sera, ilche incentiva la microcriminalità».E i residenti non sanno più a chesanto votarsi. «Vivere senza fognee senza acqua potabile - spiega

Antonio Pugliese, residente ad Ara-nova - è molto difficile. Per sciac-quare l’insalata o cucinare la pastadobbiamo andare a prendere l’acquadalle fontanelle e ora l’ammini-strazione le ha pure tolte tutte.Sembra di vivere in uno sperdutopaesino di chissà quale Stato delTerzo Mondo. E invece siamo aFiumicino, 80mila residenti, tantecase ma pochi servizi. In questa si-tuazione ci sono zone anche altrezone via Villaverde e la zona Casti-glione». In questi giorni è partitauna raccolta firme per chiedere ilcompletamento della rete fognaria,un nuovo progetto di mobilità, ilrifacimento e asfaltatura del mantostradale in via Austis e strade limi-

trofe, la realizzazione di marciapiedi.«Il troncone che corre da via Villa-mar a via Villaverde - sottolineaCaterina Avati, residente in viaAustis -, è pieno zeppo di buche,pericolosissimo. E come quasi tuttele strade di Aranova, via Austis èlimitata, con margini irregolari, palidella rete elettrica posizionati moltodistanti dalle recinzioni e opereprivate che ne riducono notevol-mente l’utilizzo». Intervenire, macon quali soldi? «La proposta difar tornare sui territori parte dell’Imuversata dai cittadini – chiarisceAlessandra Vona – sotto forma diopere ha proprio questo obiettivo,costringere le amministrazioni aintervenire».

I residenti, che hanno avviato una raccolta firme, sono infuriati:«Per cucinare riempiamo ancora le bottiglie alle fontanelle»

A nord di Fiumicino fanno i conti senza acqua potabile e fogne

Clini e Pecoraro allo scontro

di Christian Belvisi

La discarica resta un rebusI servizi? Un optional

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Che cosa ci fanno 300 mac-chine dei Carabinieri ferme

in un parcheggio custodito, senzatarga e immobili da almeno dueanni? Se lo sono chiesto tutti aFiumicino, passando su via Mon-te Cadria (la strada che costeggiai cantieri e che conduce a Passodella Sentinella) perché la scenaè senza dubbio curiosa e diffi-cilmente interpretabile. Se losono chiesti i residenti delle pa-lazzine limitrofe, non trovandorisposte, se lo sono chiesto quellidi Striscia la Notizia, che daigestori del parcheggio si sonosentiti dire: «Chiedete allo Statonon a noi…». E ce lo siamochiesto noi di Reporter, contat-tando direttamente Subaru Italia,proprietaria effettiva dei veicoli.Che attualmente non hanno an-cora applicata la targa ministe-riale, quindi difficilmente ricon-ducibili a una proprietà dell’arma.«Le macchine sono di nostraproprietà – spiega Armando Pa-chera, direttore commerciale diSubaru Italia – ma destinate al-l’Arma dei Carabinieri. In so-stanza: abbiamo vinto una garaper la fornitura di auto all’Arma,

le abbiamo preparate, allestite eora le teniamo in un parcheggiocustodito in attesa che il coman-do dei Carabinieri ci dica doveconsegnarle. È chiaro che nonvanno tutte nella stessa caserma,quindi i trasporti saranno di-versi». Rimane comunque qual-che dubbio. Perché le macchinesono ferme da tutto questo tem-po? Forse la fornitura non èstata saldata e si è aperto uncontenzioso? Pachera smentiscecategoricamente: «Assolutamenteno. La giacenza nei parcheggicustoditi è regolata da un con-tratto Consip che prevede tempidi attesa in cui noi stiamo rien-

trando alla grande. Non c’è nullache si avvicini solamente a uncontenzioso o a una diatriba.Sono normali tempistiche di for-nitura gestite da un contratto,che poi tutti possono visionaresu Internet». La cosa che lasciacomunque stupiti tutti è il fattoche queste autovetture, fermeda tanto, dovranno poi esseremesse immediatamente in stradaper servizi importanti. «È nor-male – spiega il direttore com-merciale di Subaru Italia – cheper quelle che sono ferme daun po’ effettuiamo periodica-mente dei test e dei controlli.Per verificarne l’effettiva manu-

tenzione e controllare possibilideterioramenti. Ma c’è da direuna cosa che nessuno sa, e cheneanche può immaginare: leauto non sono sempre le stesse,ma c’è un ricircolo. Ne vannovia 20 e ne arrivano altre 20, necollochiamo 20 e ne facciamoarrivare altre 20. Molti pensanosiano sempre quelle, ma è nor-male. Anche passando tutti igiorni si vedrà una Subaru, senzatarga. Come fare a distinguerneuna dall’altra? Tranquilli non c’èniente di anomalo, questa cosanon avviene solo a Fiumicino.Abbiamo altre situazioni del ge-nere in Italia».

Una distesa quasi infinita di au-tomobili dei Carabinieri non ècerto cosa di tutti i giorni, soprat-tutto se ferme in un parcheggiocustodito. E la domanda sorgespontanea: ma perché sono lìquando le forze dell’ordine la-mentano una cronica mancanzadi mezzi? Il sospetto è che le autosiano in attesa di essere saldate eche soltanto a bonifico effettuatovengono consegnate alle rispettivecaserme dei Carabinieri, con imilitari che nel frattempo sonoimpegnati in tripli salti mortaliper svolgere il loro lavoro nel mi-gliore dei modi. Ma ArmandoPachera, direttore commercialedi Subaru Italia, spiega fermamenteche non è il caso di avere undubbio del genere e chiede anchedi non instillare sospetti a mezzostampa: «Assolutamente non cisono problemi di questo tipo.Non facciamo uscire sui giornaliche i Carabinieri non ci hannopagato le macchine eh, non mipare proprio il caso». Le macchine,però sono ancora li. E a guardarleproprio bene sembrano semprele stesse, anche se ci è stato assi-curato che non è così. (M.C.)

La domandaspontanea

Ma perchéle vetture

rimangono lì?

Le macchine sono delle Subaru. Armando Pachera, direttore commerciale per l’Italia:«Abbiamo vinto una gara di fornitura. E i mezzi non sono sempre gli stessi»

A pochi metri da Passo della Sentinella, 300 auto dell’Arma bloccate in un parcheggio

Carabinieri fermi al palo

di Marco Ciapetti

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Cronaca 151 8 m a g g i o 2 0 1 2

Tutti contro Equitalia. Fiumicinogià fra un mese potrebbe re-

cedere da tutti i contratti stipulaticon la società affidando il serviziodi riscossione crediti alla FiumicinoTributi, municipalizzata al 51% co-munale. L’Sos lanciato dai cittadiniè stato preso sul serio, tanto chequasi tutti i gruppi consiliari diMaggioranza e Opposizione hannocominciato a chiedere la testa dellasocietà. E i motivi stanno nei nu-meri. Nel Comune, come sottoli-neato dal capogruppo Udc AngeloCaroccia, le cartelle inviate sonopiù di 30mila, di cui solo 4mila ri-tirate. Le famiglie interessate 32.519,mentre i probabili pignoramentidi beni immobili o mobili 26mila.Numeri pazzeschi. «Le cose - haspiegato Caroccia - sono due: osiamo un comune di evasori e fur-bacchioni, oppure il sistema Equi-talia comincia a essere eccessiva-mente zelante». Sotto accusa sonoi metodi. «Non si discute il dirittodovere di ogni cittadino a pagare itributi - ha aggiunto il capogruppodella lista Noi Insieme, Luigi Satta- ma la metodologia che moltospesso condanna il piccolo contri-buente al tracollo finanziario». Nes-suno vuole che Fiumicino finisca

sulle prime pagine dei giornali. Perquesto si sta cercando una soluzione.La parola d’ordine, come annunciatodal consigliere Pdl, William DeVecchis, è «un servizio di riscossionepiù umano, meno costoso e chesappia distinguere tra un evasoreincallito da un imprenditore in dif-ficoltà o un padre di famiglia colpitodalla crisi. I cittadini - ha spiegato- non sono numeri, non hanno ilcodice a barre, ma sono persone ecome tali debbono confrontarsicon un’amministrazione pronta adaiutarli a superare i problemi e nonad affossarli con inutili vessazioni».La via d’uscita starebbe proprionella legge (la numero 326 del

2003) secondo la quale l'affidamentodei servizi a rilevanza economicapuò avvenire senza gara in favoredi società di capitale misto/privato.Lo stesso dice il Tuel, la Bibbiadegli enti locali. Come spiegato dapiù di qualche cittadino «non sitratta di incitare alla rivolta fiscaleo di non pagare le tasse, ma di tor-nare indietro e riappropriarsi dicerte metodologie di riscossioneche riescano a distinguere una fa-miglia o un imprenditore in diffi-coltà da un evasore. E questo solouna società di proprietà comunale,che conosce i propri cittadini e leloro situazioni economiche, puòfarlo. Di certo non Equitalia».

A Fiumicino è polemica sulle 30mila cartelle esattoriali inviate: «Non siamo un Comune di evasori»

«Non dimentichiamoci dei di-pendenti diversamente abili diTributi Italia che sono in attesadi essere riassunti». Sembra es-sere questo il grido d’allarmelanciato da La Destra alle isti-tuzioni. E a poco ad oggi servi-rebbe il palliativo della cassa in-tegrazione guadagni straordi-naria (Cigs) nella quale si trovanoalcuni di questi dipendenti “inattesa di giudizio”. Qualche novitàpotrebbe esserci in seguito al-l’incontro previsto per il pros-simo 22 maggio al Ministerodello Svilppo e dell’Economia:incontro durante il quale po-trebbero essere decisi i destinidi queste persone. Intanto Ro-berta Gigli, Consulente del La-voro che ha in carico il mandatoprofessionale per uno dei di-pendenti diversamente abili dellaRegione Lazio, ha sollevato ilproblema, chiedendo alla Cgil«il motivo per il quale non èstato sottolineato dai sindacaticon apposita verbalizzazionenell'ultima riunione del 19 aprile

scorso al Ministero dell'econo-mia e dello Sviluppo a Roma, lapresenza ed il disagio del per-sonale diversamente abile». Unasituazione che rischia di aggra-varsi in vista del prossimo 30giugno, data in cui scadrà lacassa integrazione guadagni stra-ordinaria. Per questo motivoSebastiano Attoni, assessore delcomune di Anzio, ha chiesto inqueti giorni «se c'è la possibilitàdi un'ulteriore proroga per laCigs dei dipendenti che scadràil prossimo 30 giugno». Più di-retto invece, il consigliere re-gionale Roberto Buonasorte:«E’ importante capire quali ga-ranzie ci saranno per i dipendentiriguardo la loro reintegrazionenel momento in cui le trattativedi vendita di Tributi Italia Spaandranno a buon fine». Perquanto concerne la situazioneterritoriale invece, che vedrebbela reintegrazione del personaledi Tributi Italia spa di Nettunoin Poseidon si rimane ancorain attesa di sviuppi. (C.B.)

Dipendenti diversamente abili in attesa della riassunzione

Il servizio di riscossione potrebbe essere assegnato ad una società municipalizzata al 51%di Christian Belvisi

«E’ ora di mandare a casa Equitalia»

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1 8 m a g g i o 2 0 1 216 L’Inchiesta

Tra i servizi di cui devono fare a meno icittadini di Anzio e Nettuno non ci sono soloquelli relativi all’Inps lo-cale, che brancola nel buioa causa del ridimensiona-mento degli uffici territo-riali. Adesso a rischio c’èanche la sezione distaccatedel Tribunale di Velletri,che si trova in piazza DanteZemini, territorio comu-nale di Anzio. Il caso af-fonda le proprie radici alleultime Finanziarie firmatedal Governo Berlusconi,con le quali si è deciso dichiudere le sedi distaccatedei tribunali d’Italia, ac-corpandole a quelle cen-trali, per contenere i costi. La storia, quindi,va avanti da mesi, quando oltre al sindaco Lu-

ciano Bruschini hanno fatto sentire la propriavoce anche gli avvocati del territorio,ma nei

giorni scorsi è cominciatauna vera e propria protestada parte dei dipendentidel tribunale. Sui muri del-la struttura anziate sonostati affissi dei lenzuolibianchi con la scritta «Giùle mani dal tribunale». In-somma la tensione sta rag-giungendo livelli di guar-dia e anche in questo casol’amministrazione sta cer-cando di salvare il servizio,tanto che Comune di An-zio, già proprietario del-l’edificio, si è offerto anchedi farsi carico dei costi di

gestione. Il tutto per salvare quel tribunaleche nessuno deve toccare.

Il Tribunale di Anzio ha le ore contateSi alza forte il coro della protesta

Un dedalo di burocrazia, filechilometriche e disagi. Con

tagli e ristrutturazioni aziendaliche stanno in qualche modo cre-ando dei disagi agli utenti del lito-rale romano: Ostia ed Anzio sututti. Problemi di diversa natura,che stanno gettando nel panicogli utenti del servizio e gli addettiai lavori.

Rimborsi da capogiroI titolari di pensione di invaliditàcivile residenti sul litorale stannoricevendo in questi giorni dall’Inpsdelle richieste di rimborso pari

anche a 3-4 mila euro per errorisui calcoli della pensione in godi-mento effettuati negli anni passati.Si tratterebbe di generici errori dicalcolo degli uffici, dato che sullecomunicazioni non c’è un dettagliodei calcoli per far comprendere leragioni del perché questi soldisiano dovuti. «Il pensionato o in-valido – sottolinea l’avvocato Do-menico Stamato, al quale moltipensionati si sono rivolti - ricevesolo un conto corrente per effet-tuare il pagamento, con l’indica-zione che ha soli 30 giorni ditempo a disposizione per chiederechiarimenti e presentare richiestadi rateizzazione della somma. Puòchiamare il numero verde per

prendere un appuntamento conun funzionario, è vero. Avete pro-vato? Al call center risponde unagentile voce femminile che fissal’appuntamento non prima di unmese, un tempo nel quale inevi-tabilmente scadono i 30 giorni adisposizione per pagare. L’alter-nativa, è quella di recarsi perso-nalmente agli uffici di via delleBaleniere, dove decine di anzianisono in fila già ore prima del-l’apertura, aspettando in piedi inmezzo alla strada l’apertura degliuffici per ricevere qualche chiari-mento. È inutile dire che sonomolti quelli che per problemi disalute non possono affrontare que-sta dura prova».

Esperimento a piccoSe Atene piange, Sparta di certonon ride. Già, perché se i pensionatidella zona di Ostia si trovano afare i conti con richieste di rimborsiesorbitanti, gli utenti di Anzio eNettuno sono esasperati dalla tra-sformazione dell’agenzia neronianain semplice Punto Inps. Al puntoda formare un comitato cittadinochiamato semplicemente “Salviamol’Inps di Anzio”. Con un obiettivoben preciso: monitorare il lavorodegli sportelli e valutare eventualidisagi per gli utenti. «Nonostantele disposizioni - spiegano dal co-mitato - il Punto Inps di Anzio,con i suoi 5 dipendenti superstiti,lavora: pensioni di anzianità e vec-

chiaia, ricostituzioni contributive,reversibilità, indennità di frequenzae accompagnamento, disoccupa-zioni ordinarie. Tutte le altre do-mande presentate dai residenti diAnzio e Nettuno, vengono lavoratein sussidiarietà, ossia da altre sediInps. Chiunque comprenderebbeche la tanto decantata sussidiarietà,spacciata per un miglioramentodel servizio dalla direttrice regionaleInps, non è altro che un palliativo,un gioco delle tre carte. Quasi nes-suno dei prodotti mandati a lavo-rare fuori però, viene evaso con lastessa efficienza di quelli della sedecompetente per territorio. Peggio,nella maggior parte dei casi, nonvengono lavorati affatto».

Burocrazia&Terza età

I pensionati di Ostia che stanno ricevendo a casa le richieste di pagamento firmatedall’Inps possono presentare ricorso solo online. «L’ostacolo è insormontabile – affermal’avvocato Stamato – perché sono note a tutti quelle che sono le abilità informatiche dellepersone non più giovani e sono davvero pochi gli anziani che possono fruire di una con-nessione ad internet. Bisogna ricordare che una pensione di invalidità civile ammonta acirca 500 euro. A questo punto, non rimane che una possibilità: ricorrere all’azionegiudiziaria entro 90 giorni. Ma bisogna rivolgersi ad un avvocato e l’avvocato ha bisognodi documentazione per proporre ricorso e il pensionato-invalido, invece, dispone solo diuna scarna lettera dell’Inps e di un bollettino da pagare». In sostanza, non c’è via di uscitae soprattutto non c’è difesa. Per cui, in ultima istanza, il pensionato, non può far altro chepagare. Ma qualcosa si muove: il Movimento Italia Garantista, ad esempio, attraversoPierpaolo Zaccai ha annunciato che promuoverà un'interrogazione parlamentare alministro Fornero al fine di verificare: «La possibilità per anziani ed invalidi di accederenei tempi previsti dalla legge agli atti della pubblica amministrazione e della effettivapossibilità di esercitare all'esito il loro diritto di difesa». (E.B.)

Oltre al danno la beffa: ricorso solo on line

di Enzo BianciardiCosimo Bove

Pensionati e invalidinel dedalo degli uffici Inps

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L’Inchiesta 171 8 m a g g i o 2 0 1 2

L’appelloIl comitato “Salviamo l’Inps diAnzio” chiede aiuto. Vero cheuno sportello ad uso e consumodegli utenti del litorale è rimasto,così com’è vero che i tempi tec-nici per migliorare un serviziopossono anche essere lunghi,ma non tutti hanno la possibilitàdi aspettare. «Forse 4 mesi po-tranno sembrare pochi per ro-dare un nuovo esperimento –concludono - ma un lavoratoreche ha perso il lavoro ed aspettail pagamento della mobilità, oun malato di cancro la sua in-validità civile, può aspettare chel’Inps si diverta a fare i suoiesperimenti?».

Le proteste e i buoni propositifino a questo momento nonsono serviti a nulla. gli ufficidell’Inps di Anzio sono al col-lasso e il lavoro congiunto dipatronati, sindacati e ammi-nistrazione comunale non èriuscito ancora a produrre irisultati sperati. La Giunta ne-roniana, direttamente nellapersona del sindaco LucianoBruschini, si è mossa imme-diatamente quando è esplosoil caso, arrivando a offrire deilocali nuovi, e soprattutto gra-tuiti. Ma il servizio non è mi-gliorato, anche perché il per-sonale dell’Istituto Nazionaledi Previdenza Sociale che sioccupa degli utenti di Anzio eNettuno è davvero ridotto al

minimo. «Abbiamo organizzatodelle petizioni e chiesto ai pa-tronati e ai sindacati di porrela massima attenzione sul pro-blema in tutte le sedi – raccontaGianmatteo Piersanti, respon-sabile della camera sindacaleUil di Nettuno – ma fino a

oggi non è servito a nulla.come, purtroppo, non ha an-cora dato risultati lo sforzo delComune di Anzio per quantoriguarda i locali a disposizione.Il vero nodo del problema, in-fatti, riguarda il personale e lepossibilità operative del distac-camento Inps sul territorio».Per ora Anzio e Nettuno si de-vono accontentare di un sem-plice Punto Inps e il personaleè tutt’altro che numeroso.«Dall’Istituto Nazionale di Pre-videnza Sociale – aggiunge inconclusione sempre lo stessoGianmatteo Piersanti – nonsono ancora arrivate rassicu-razioni e garanzie per l’aumentodel personale e l’operatività de-gli uffici».

Burocrazia&Terza età «Disagi in aumento»«I cittadini sono rimasti senza punti

di riferimento per i servizi essenziali»Lamentele continue, addetti ai lavori dei patronati costretti agli straordinarie cittadini smarriti nel bel mezzo della caccia a un servizio che non c’è più.L’Inps di Anzio è nel caos. E fino a ora non sono serviti a nulla gli sforzidell’amministrazione comunale neroniana che si è resa disponibile al repe-rimento dei nuovi locali in cui ospitare i dipendenti dell’Istituto Nazionaledi Previdenza Sociale. Ma procediamo con ordine: tutto è cominciatoquando i responsabili dell’Inps hanno deciso di ridimensionare il personalee le funzionalità degli sportelli neroniani. «I cittadini si lamentano perchéil servizio è scaduto – spiega Gianmatteo Piersanti, responsabile dellacamera sindacale Uil di Nettuno – e per di più si tratta di servizi essenziali.In altre parole gli utenti di Anzio e Nettuno sono rimasti senza un puntodi riferimento nel campo delle problematiche relative a pensioni e sussididi disoccupazione». Il tutto in un momento in cui questi due temi sonocentrali nella vita della stragrande maggioranza degli abitanti delle cittàdel Mare di Roma. «Nel migliore dei casi oggi le pratiche vengono gestitedagli uffici Inps di Pomezia, perché in alcune circostanze può anchecapitare che gli incartamenti siano spediti in altre sedi Inps che si trovanonel resto del Lazio, o addirittura nel resto d’Italia». E i tempi si allunganoa dismisura, mentre il punto Inps di Anzio ormai non fa altro che «smistarele pratiche e dire ai cittadini di rivolgersi ai patronati – sottolinea ancoralo stesso Piersanti – ma non sempre gli utenti hanno questa possibilità,perché succede anche che gli orari e i giorni d’apertura dell’Inps locale edel patronato coincidano». Quest’ultimo aspetto, poi, non fa altro che au-mentare i disagi. «I problemi sono sempre di più – conclude il responsabiledella camera sindacale Uil di Nettuno – e la gente ormai si trova costrettaa convivere con numerosi disagi». (M.S.)La

par

ola

all’e

sper

to

Gianmatteo Piersantiresponsabile della camera

sindacale Uil di Nettuno

Gli sforzi sono enormi ma nulliDall’Istituto nessuna garanzia

I tempi per le pratiche sono tri-plicati. Questo il primo e incon-futabile problema con cui sonocostretti a convivere gli utentineroniani e nettunesi dell’IstitutoNazionale di Previdenza Sociale.E in ballo ci sono pratiche tutt’altroche secondaria, visto che riguar-dano il sussidio di disoccupazionee gli assegni d’invalidità civile.Insomma denaro che le famigliee gli anziani del territorio repu-

tano, e ovviamente a ragione,fondamentale per andare avantiin un periodo in cui trovare unlavoro è un’utopia e le spese me-diche sono in continuo aumento,a fronte di un servizio nazionalesanitario sempre più deficitario.Ma entriamo nello specifico, par-tendo proprio dall’ammortizzatoresociale relativo al contributo pertutti cittadini disoccupati: primaerano sufficienti un paio di mesiper sapere se la propria richiestafosse andata a buon fine, mentre

oggi di mesi ce ne vogliono circasei. Ancora peggiore la questionerelativa all’invalidità civile. Perla prima visita medica sono ne-cessari mediamente nove mesi ealtrettanti, solo sei si è fortunati,ce ne vogliono per la liquidazionedel contributo. In totale quindisi può arrivare a un periodocompreso tra i 15 e i 18 pervedere riconosciuto e operativoil proprio diritto al contributodi invalidità civile. Una vera epropria eternità.

Tempi triplicati. E le pratiche diventano un miraggio

I prodotti in maggiore sofferenza, appartengono alle prestazioni a sostegnodel reddito, i quali vengono lavorati, ad esclusione della disoccupazioneordinaria, a Pomezia. Il più eclatante è certamente la mobilità. Seun’azienda licenzia un lavoratore mettendolo in mobilità, questo scopriràpresto che il suo stipendio non sarà sostituito in tempi brevi dalla dovutaindennità, ma dovrà aspettare parecchi mesi. Tutte le mattine, nella salad’aspetto, ci sono lavoratori venuti a sollecitare, per l’ennesima volta,domande presentate a giugno o ottobre 2011. L’Agenzia Territoriale, conun numero congruo d’impiegati, deve riaprire immediatamente. I 250metri quadrati messi a disposizione dal Comune di Anzio, nel quartiereEuropa, sarebbero sufficienti allo scopo, pertanto, è di primaria importanzadestinarli subito agli sportelli Inps e non aspettare gennaio 2013, come ènelle intenzioni a dir poco sospette della direzione regionale dell’Inps.

(Comitato “Salviamo l'Inps di Anzio”)

Il comitato vuole la riapertura

I permessi di legge 104sono dimenticate negliuffici di Pomezia.

Gli assegni familiariormai sono un miraggio.

Le maternità arrivanoquando il figlio è “mag-giorenne”.

1

2

3

Le pratiche degli utenti diAnzio e Nettuno sono di-sperse in ogni dove. L’Agen-zia Territoriale di Pomeziadà la precedenza agli utentidel suo territorio, mentrequelli neroniani e nettunesivengono messi in stand-by.Ecco tre delle richieste inmaggiore sofferenza:

Nel dimenticatoio

La p

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l’esp

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Pensionati e invalidinel dedalo degli uffici Inps

di Gianluca Contiero

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Pillole di Nera 191 8 m a g g i o 2 0 1 2

Teneva chiusi in casa, quasi fos-sero degli ostaggi in piena regola,circa 40 gatti, sparsi in ogni an-golo del suo appartamento diNettuno, tra sporcizia, feci sulpavimento e un odore nausea-bondo. Al punto che i vicini,stanchi di una situazione ai limitidi ogni norma igienico sanitaria,hanno allertato l’amministra-zione. E con l’ordinanza del sin-daco Alessio Chiavetta è scattatoil blitz dei Vigili dell'area Am-biente con la collaborazionedelle Guardie zoofile ed ecolo-giche, del servizio veterinariodella Asl e dei carabinieri. Unosgombero forzato, anche se lapadrona di casa ha tentato intutti i modi di far dissuadere ivigili dal loro intento, alzandoanche le mani in difesa dei suoigatti. Per far placare gli animidella “gattara” sono dovute in-tervenire due assistenti sociali,che hanno tranquillizzato ladonna. I gatti liberati sono statiquindi trasferiti in un’appositastruttura della capitale, dove sa-ranno trattenuti in attesa diqualche adozione.

Nettuno

Maxirissa nei giorni scorsi adArdea. Perchè? Futili motivilegati alla circolazione stradale.Teatro della scazzottata, ar-ricchita con calci e lanci dioggetti di vario genere, viadel Tempio, dove erano incorso i lavori di rifacimentodei marciapiedi: sei le personecoinvolte, tre ragazzi a bordodi un’auto e tre operai impe-gnati proprio nell'esecuzionedei lavori. Si tratta di C.M.40enne già noto alle forze del-l’ordine, D.P., 35enne, A.V,19enne, tutti di Ardea, D.D.,24enne di Pomezia, S.R.,21enne e A.S., 24enne, en-trambi di Aprilia. Tutti arrestatiper rissa aggravata e resistenzaa pubblico ufficiale. Nel corsodella colluttazione, è statocoinvolto anche un'agente dellapolizia locale che era presentesul posto assieme ad altri col-leghi per un servizio legatoalla circolazione stradale e sta-va semplicemente cercandodi dividere i due gruppi di fa-cinorosi. C’è ancora incertezzasulle cause della rissa.

Ardea

Una storia a metà stradatra la comicità e la mala-

sanità quella che si è consumatanei giorni scorsi ad Ostia. Tea-tro della vicenda, un apparta-mento di via Giuseppe Zerbi,dove gli inquilini per le scalehanno sentito una donna ur-lare: «Oddio, ma questo non èmio marito!». Cosa era acca-duto? Semplice: la donna avevaappena accolto i portantinidell’ambulanza del Grassi, cheavrebbero dovuto riportarle ilmarito dopo un ricovero didue giorni dovuto ad un bloccointestinale. E così sembravache fosse andata, tanto che lasignora, dopo aver risposto alcitofono, aveva lasciato la portadi casa aperta e si era messa apreparare il caffè per tutti, inattesa che gli operatori sanitarisdraiassero il marito sul letto.Tutto normale. Bevuto il caffèi portantini sono usciti, e ladonna è andata in camera a

salutare il marito, scoprendoquanto accaduto. Nel suo letto,dal Grassi, era arrivato l’uomosbagliato: più giovane del suocompagno e con le gambe am-putate. Di lì, la corsa sullescale, per avvisare i portantinidell’errore. Imbarazzatissimi idue non hanno potuto fare al-tro che tornare indietro, chie-dere scusa, e trasferire l’uomoin ospedale, riportando nel-

l’appartamento di via Zerbi il“marito giusto”. Un episodioparticolare, quasi grottesco, alpunto che la Asl ha apertoun’inchiesta per far luce sul-l’accaduto, e tentare in qualchemodo di restituire dignità adun uomo, nel frattempo dece-duto, rimasto in ospedalequalche ora in più mentre unestraneo veniva accompagnatoin casa sua.

L’ambulanza del Grassi di Ostia riporta a casa l’uomo sbagliato

Non si rassegnava alla fine dellasua storia con la ragazza con laquale aveva anche avuto un bam-bino. Ma il troppo amore a voltediventa controproducente, e cosìè stato. Arrestato per stalking neigiorni scorsi dai Carabinieri diAnzio un 22enne della zona, giànoto alle forze dell’ordine, ritenutoresponsabile di quattro anni dipersecuzioni nei confronti della

sua ex, di un anno più piccola dilui. Pedinamenti, minacce, aggres-sioni a lei, ai suoi familiari ed allepersone che tentava di frequentareuna volta finita la loro storia d’amo-re. «In un caso specifico - spieganoi Carabinieri - lo stalker, non sop-portando di vedere altri uomininella vita della ex compagna, eraarrivato anche ad aggredire conun coltello un frequentatore della

ragazza, procurandogli nella cir-costanza delle lesioni fortunata-mente non gravi ma che avrebberopotuto avere conseguenze più tra-giche poiché scaturite da alcunifendenti al capo». Così, al terminedelle formalità di rito, il 22enneanziate è stato associato alla Casacircondariale di Velletri. E per lasua ex fidanzata si sono aperte leporte della libertà.

Non sopporta la fine di un amore: stalkermolesto arrestato dopo un’aggressione

Fiumicino

Teneva più di 40 gatti

in “ostaggio”

Rissa in stradacon gli operai

comunali

Arrestato per furto dai Carabinieridi Fiumicino un 33enne ucraino.L’uomo ha rubato un cellulare euna fotocamera nel reparto elet-tronica di un supermercato al-l’interno di Parco Leonardo.Quanto stava accadendo, però,non è sfuggito alla sorveglianzainterna, che dopo aver notato glistrani atteggiamenti dell’uomoha contattato i Carabinieri. Esono scattate le manette.

Un estraneo nel suo lettoBrutta disavventura per una donna in attesa del marito ricoverato. La Asl intanto apre un’inchiesta sull’accaduto

Colpo fallito a Parco Leonardo

di Christian Belvisi

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1 8 m a g g i o 2 0 1 220 Turismo

Il turismo e gli alberghi sonosempre più verdi. È questa

la tendenza e il Mare di Romaha deciso di precorrere i tempi.Senza aspettare altro tempo,senza restare indietro rispettoalle principali capitali del Vec-chio Continente, anche perchéRoma è la capitale per eccel-lenza. Federalberghi e Provinciacapitolina, per raggiungere loscopo, hanno organizzato unconvegno sul tema dal titolo“Turismo verde e alberghi, costie benefici della green economy".E il cambio di mentalità deglihotel del litorale si preannunciauna vera e propria rivoluzione,all’insegna dell'opportunita' diintercettare un turismo “verde”,sensibile alle tematiche ecolo-giche, che apprezza le offertedi un'ospitalità in grado di pro-porre sostenibilità ed etica am-

bientale. Si tratta anche di unmodo per uscire dalla crisi,perché gli hotel ecofriendlyconsentiranno ai gestori un no-tevole risparmio, che significasoprattutto minori costi di ge-stione, e la possibilità di attrarreturisti sempre più attenti alletematiche ecologiche. E questo

particolare filone è in netta cre-scita. Ma ecco qualche dettagliodella rivoluzione: «Ai temi del-l'energia e dell'ambiente – diceRenato Panella, vicepresidentedi Upi Lazio – si devono af-fiancare una generale riduzionedi qualsiasi spreco, un uso ot-timale delle risorse energetiche

ed ambientali ed il rispetto del-l'identità socioculturale del luo-go. In un posto come Roma,per intenderci, la conservazionedel patrimonio culturale ma-teriale e immateriale deve ac-compagnarsi alla promozionedei prodotti biologici locali enel quadro di una enogastro-nomia di qualità, basata sullatradizione. Tutti elementi ingrado di accogliere un turismoecologico in forte ascesa».Ecco, invece, cosa vuol dire intermini pratici gestire un hotelcon un approccio “verde”: ot-tenere certificazioni ambientaliriconosciute a livello interna-zionale, Iso 14001, Emas o Eco-label; utilizzare prevalentementeenergia proveniente da fontirinnovabili, attrezzature ad altaefficienza energetica e sistemidi spegnimento automatico del-la luce e della climatizzazione;risparmiare acqua applicando

diffusori a rubinetti e docce eutilizzare wc con il doppio sca-rico; disporre di elettrodome-stici ad alta efficienza; trattarele acque di scarico per renderlemeno inquinanti; ridurre i con-sumi di acqua e di prodottichimici nei lavaggi della bian-cheria; applicare una raccoltadifferenziata dei rifiuti moltoattenta, curando il trattamentoe lo smaltimento degli imbal-laggi, riducendo al massimol'utilizzo di prodotti usa e gettae favorendo il riciclo dei mate-riali; mettere a disposizione de-gli ospiti biciclette o altri mezziecologici; fornire corrette in-formazioni sull'uso del traspor-to pubblico; usare prodotti ali-mentari biologici e biodinamicie adottare prodotti enogastro-nomici locali e dalla preferenzadegli alimenti a km zero. E sia-mo solo all’inizio della rivolu-zione “verde”.

Hotel green: la rivoluzione della ricettivitàI punti forti: energia rinnovabile, trasporti alternativi e prodotti enogastronomici a Km zero

Gli alberghi del Mare di Roma anticipano il futuro e mirano a diventare amici dell’ambiente

La crisi economica ha tra-volto anche il mondo del tu-rismo. E a registrare impor-tanti flessioni dei flussi tu-ristici c’è anche provincia diRoma, dove tra il 2006 ed il2010 si sono registrati duesegni negativi: gli arrivi sonoscesi del 7,3% e le presenzedel 4,8%. Nonostante questo,però, il settore turistico dellaProvincia di Roma, continuaa ricoprire un ruolo fonda-mentale per l’intero compartonazionale, soprattutto perl’attrattiva esercitata dalla

Capitale, ma anche per lebellezze che si trovano sullitorale. Il numero di arrivi nel terri-torio romano(9.028.094 nel2010), infatti, è nettamentesuperiore a quello delle prin-cipali città d'arte italiane qua-li Venezia (7.547.310), Fi-renze (4.221.276), Pisa(896.553), Lecce (910.622) ePalermo (900.048). a fare datraino all’intero movimentoc’è soprattutto la domandastraniera, che a Roma toccapicchi da record anche in

tempi di crisi ed è superioredi un terzo a quella di Vene-zia e di due terzi a quella diFirenze. Gli stranieri a Romarappresentano il 97% di quellipresenti sull’intero territorioregionale e il 10% di quelliin vacanza lungo tutto lo Sti-vale. E chi arriva nella Capi-tale ha ancora una notevolecapacità di spesa, visto chesolo nel 2010 i turisti stra-nieri hanno messo in motoun flusso di denaro di pocosuperiore ai cinque milionidi euro. (C.P.)

Le cinque Province del Lazio sonoal centro del progetto regionalemesso a punto per riportare il tu-rismo ai livelli che gli competono.E cioè molto alti. L’assessore dellaPisana Stefano Zappalà, delegheal Turismo e al Marketing delMade in Lazio, i dirigenti del-l'Agenzia regionale del turismo, gli amministratori locali e i rap-presentanti del mondo delle imprese, infatti, saranno impegnati inun tour che toccherà diversi territori. La carovana è partita da Vi-terbo.«Dobbiamo dare un segnale forte al mercato del turismo –spiega Zappalà – e dobbiamo essere capaci anche di innovare nellapromozione del nostro territorio». La promozione turistica prevedediversi Educational Tour alla scoperta delle peculiarità culturali,termali, naturalistiche ed enogastronomiche del Lazio. (C.P.)

Educational Tourper tornare a sognare

di Lorella Di Carlo

La crisi c’è e si sente, ma la Provinciacontinua ad attrarre i vacanzieri

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Turismo 211 8 m a g g i o 2 0 1 2

Le cascate di Iguazu Il ghiacciaio di Perito MorenoLa città di El Calafate

La strada attraversa tutta l’Argentina, dalla foresta Amazzonica ai ghiacciai della Patagonia

Ruta 40: on the road ai confini della realtà

Terra&FuocoTerra&Fuoco

Dalla Foresta Amazzonicaalla Terra del Fuoco lungo

un’unica strada. la Ruta 40 ar-gentina. Aquile e guanachi, far-falle e leoni marini, il biancoaccecante dei ghiacciai e il verdedella foresta sono gli assolutipadroni di questa avventura.Ma prima di proseguire è d’ob-bligo fornire le istruzioni diviaggio a tutti coloro che sonointeressati: percorrere la Ruta40 argentina è scomodo, nu-merosi sono i tratta di stradanon asfaltati, e richiede di tem-po, almeno tre settimane datrascorrere on the road. D’al-tronde di avventura si tratta;ma i “coraggiosi” turisti sarannoassolutamente ripagati. La Ruta40, infatti, è un itinerario dicinquemila chilometri che sisnoda lungo tutta l’Argentina,attraversando scenari e condi-zioni climatiche profondamentedifferenti tra loro, ma ancheregalando un sogno a occhiaperti. Perché non è assoluta-mente da tutti partire da LaQuiaca, al confine con la Boli-via, e arrivare ai laghi di Bari-loche, la città del cioccolato,fino all’estremo sud ai ghiacciaidella Patagonia. Percorrendoquesta strada, preferibilmentein sella a una motocicletta, si

parte dal nord del paese, doveci si può godere immediata-mente il primo spettacolo: Igua-za, e cioè un sistema di 275 ca-scate alte fino a 70 metri, chetrova la sua più profonda rea-lizzazione nella Garganta delDiablo, una gola che si incuneaal confine tra Argentina e Bra-sile. Tutto intorno, poi, c’è ilparco nazionale di Iguaza, sceltodall’Unesco come patrimonio

dell’umanità e dove piante lus-sureggianti tropicali e uccellicoloratissimi trovano le loroideali condizioni di vita. Altropaesaggio mozzafiato lungo laRuta 40 è lago Argentino, sullecui sponde è nata e cresciutaEl Calafate, un cittadina in per-fetto stile alpino a base di chaletdi montagna. Da qui è possibilepartire alla volta di ghiacciaidella Patagonia, dove l’occhio

umano dei for-tunati viaggia-tori che hannodeciso di intra-prendere questaavventura vedràcose strabilian-ti. Tra il verdedel parco na-zionale LosGlaciares, all’al-tezza della Cur-

va de los Suspiros, il baglioredel muro del Perito Morenonon lascio scampo ai turisti. Ela sensazione è quella di trovarsidavanti a un immenso tsunamiche è stato improvvisamentefermato dalla glaciazione.

di Lorella Di Carlo

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1 8 m a g g i o 2 0 1 222 Redazionale

La Dispute Resolution si occupa di risolvere controversie legali, bancarie, commerciali e legislative

Un vero mediatore è sempre al tuo fiancoSede principale a Ostia e casi in tutta Italia. Cimino: «Pensiamo al futuro della gente»

Niente tribunale

Le cause in tribunale sono lunghee costose. E nella maggior partedei casi trovare un accordo primaè tutt’altro che impossibile. Conla nascita e l’affermazione di Di-spute Resolution le possibilitàdi una stretta di mano lontanodai giudici aumentano.

Quando a volte le strade dellagiustizia sembrano troppo

tortuose, quando intentare unacausa fa presagire attese di anni espese legali da anticipare, allora è ilcaso di rivolgersi a un mediatore.È la legge a permetterlo: una direttivadella Comunità Europea del 2008,adottata due anni dopo dal sistemagiuridico italiano, prevede l’istitu-zione del Mediatore Civile e Com-merciale. Un’anticamera dei tribu-nali, in sostanza. Quella mediazioneche serve ad evitare cause lunghis-sime e dagli esiti spesso contro-producenti per entrambe le parti.È per questo motivo che è nataDispute Resolution Srl, una societàgiovane ma già ben avviata che siavvale della collaborazione di nu-merosi esperti del settore legale,bancario, commerciale e legislativo.La sede è a Ostia, ma l’azienda èovunque. Attualmente è operativa

in Sicilia, in Calabria e mese dopomese sta riuscendo con facilità adaprire sedi in diverse regioni d’Italia.Il settore è in crescita e DisputeResolution si sta inserendo allagrande nell’ambito delle controversierisolte in maniera civile. Ma perchéla gente preferisce andare da unmediatore? Prima di tutto – ri-

sponde l’avvocato Teodoro Ci-mino, presidente della società– perché noi abbiamo tariffebasse, competenza e tempi ra-pidi (ce la caviamo nel giro diquattro mesi), e poi perché il prin-cipio fondamentale che ci accom-pagna è quello che fa capire meglioil nostro lavoro: se un giudice decide

in base al passato, il mediatoresceglie pensando al futuro». Ovvero:andare in causa significa rivolgersia un giudice che si limiterà ad adot-

tare la legge valutando quello che èaccaduto. Mentre invece l’intentodi un mediatore è quello di trovaresoluzioni che rendano il meglio ai

due contendenti. «Faccio un esem-pio – spiega Cimino – un signoreaveva dei garage, e aveva stilato uncompromesso con una banca in-teressata a quei locali. Ma la bancatardava a chiudere l’affare e il signoreli ha affittati a un supermercato.Cosa che non si poteva fare. Ven-gono in mediazione, il signore mispiegache gli servivano soldi perchéil figlio si era appena laureato ineconomia e commercio e cercavalavoro. Mi fermo, chiamo la banca.Mi spiega che i locali gli servonoper ingrandire, devono espandersied assumere personale. Li convocoentrambi: la banca ha assunto ilfiglio del signore e lui gli affittato igarage rinunciando ai soldi delsupermercato. Un giudice avrebbefatto questo?». Sicuramente no,per questo esistono i mediatori,per questo esiste Dispute Resolu-tion Srl.

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Cultura 231 8 m a g g i o 2 0 1 2

Promuovere tra i giovani unnuovo modello sociale, per

contrastare attraverso la culturae la consapevolezza una nuovapovertà. È stato questo il filoconduttore della prima edizionedel concorso artistico culturale,organizzato dai Lions Roma Maree riservato agli studenti dellescuole medie che è stato intitolatoad Angelo Russo, socio fondatoredel Club e presidente dell’Asso-balneari, le cui premiazioni finalisi sono svolte alpolo natatorio.La manifesta-zione ha vistola presenza delGovernatoredei LionsFranco Fudulie di numerosiesponenti delleistituzioni, ol-tre ai familiaridell’indimen-ticabile Ange-lo. Al concorsopromosso inparticolare dalsocio Renato

Rinati, con il supporto del presi-dente Patrizia Cicini, hanno par-tecipato oltre 250 giovani, af-frontando il tema: “I nuovi poverisono in mezzo a noi. La vecchiae la nuova povertà” che ha sti-molato riflessioni profonde, ideee pregevoli realizzazioni grafiche.Pino Scaccia, storico inviato diguerra del Tg1, era il presidentedella giuria. A conclusione del-l’evento, il commovente ricordodi Angelo Russo di Ruggero Bar-badoro, oggi Presidente dellaFiba-Lazio e stretto collaboratore

del compianto An-gelo: «Con An-gelo Russo ab-biamo fondatol’Assobalneari esono stato vici-no a lui più di20 anni comesuo vicepresi-dente e suo te-soriere. Sonoprofondamentecommosso. Unsignore di altritempi amantedella famigliache non possodimenticare.

Grande successo per la prima edizione del premio artistico e letterario dei Lions Roma Mare

È partito il concorso fotografico “Anzio: la pesca e il porto”,organizzato dalla Consulta Giovanile neroniana. «Il concorso èrivolto ai giovani delle città di Anzio e Nettuno – spiega il presidenteAndrea Battiata – e ha come scopo dare importanza ad una delleattività economiche principali del nostro territorio e ad una zonamolto caratteristica della nostra città». Tutti gli interessati hannotempo fino alle ore 12 del 20 giugno per portare i loro scatti, inbusta chiusa, all’Ufficio Protocollo del Comune anziate. Per i primitre classificati ci sono in palio un buono di 500,00 euro spendibilein negozio di elettronica, un corso di fotografia e un abbonamentoannuale alla rivista "Il fotografo". «Il concorso - conclude il ConsigliereComunale, Roberto Giacoponi delegato del Sindaco alle PoliticheGiovanili – si rivolge ai giovani di Anzio e Nettuno tra i 14 ed i 25anni. Si tratta di un’importante iniziativa tesa alla valorizzazionedel nostro territorio, attraverso il coinvolgimento di giovani cheavranno voglia di cimentarsi nella competizione fotografica». (G.C.)

Ad Anzio e Nettuno è tempodi mostre. All’interno di en-trambi i territori comunali, in-fatti, in questi ultimi giorni cisono state interessanti esposi-zioni di artisti degni di nota.Ad Anzio, nella splendida cor-nice di Villa Corsini Sarsina,

dal 12 al maggio, Massimo Man-zo ha portato i suoi angeli dipietra. Non a caso alla mostraè stato dato proprio il titolo“Scultore degli angeli”. L’inau-gurazione c’è stata lo scorso 12maggio e per tutti i giorni del-l’esposizione l’ingresso è gratuito.Il territorio comunale, tanto pernon essere da meno, ha risposto

con la mostra “Angioloni e Pag-getti vestono i ricordi dei net-tunesi”. L’esposizione è stata al-lestita nel salotto buono dellacittà del Tridente, e cioè il ForteSangallo. Fino al 13 maggio,l’inaugurazione c’era stata loscorso 3 maggio, residenti e tu-risti hanno avuto l’occasione diosservare da vicino le ceramiche

di Antonio Silvestri e LauraGatti, sapientemente miscelatetra arte sacra e tradizioni po-polari. Il tutto in attesa dell’inizioufficiale della stagione estiva,quando nei programmi dellemanifestazioni organizzate daiComuni del Mare di Roma trovasempre ampio spazio la cultura.E a fare da volano per l’interomovimento sarà, come neglianni scorsi, il Museo Civico Ar-cheologico di Anzio.

di Enzo Bianciardi

di Gianluca Contiero

Al Forte e a Villa Sarsina è tempo di mostre

- Sms G. PariniGiorgia Cecchetto 3D, 500,00 euro. Preside Maria Fusco

- Sms Alessandro MagnoEleonora Sargentini, 3B, 500,00 euro. Preside Silvana Gatti

- Sms Caio DuilioGiulia Dall'Ara, 3M, 250,00 euro. Preside Maria Paola Marchei

- Sms Giuliano da SangalloIrene Termini, 3G, 250,00. Preside Isabella Gammarino

- Iis Via Capo Sperone 52Valerio Dodet, 4 Sirio, 500,00 euro

- Iis Via Capo Sperone 52Gruppo Dvd di 14 alunni, 500,00

- Liceo scientifico A. LabriolaLaura Guida, 3C, 550 euro. Preside Daniela Benincasa

I vincitori

La nuova povertà si sconfigge con la culturaEvento dedicato ad Angelo Russo, tra i fondatori del club e dell’Assobalneari. Barbadoro: «Un signore di altri tempi»

Porto e pesca in uno scattoAl via il concorso di Anzio

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Il Personaggio 251 8 m a g g i o 2 0 1 2

L’attrice di “Tutti pazzi per amore” è ricordata per i ruoli comici, e non per quelli drammatici

Carlotta Natoli e la magia di un sorriso

Difficile non ricordarla per ilsuo sorriso e per la simpatia

che esprime eppure, Carlotta Natolidi ruoli drammatici ne ha giratimolti. In tv è la star della serie“Tutti pazzi per amore”: ecco l’ab-biamo fatto anche noi, abbiamoricordato il suo ultimo lavoro malei ha una teoria tutta sua. Lafiglia dell’attore e regista PieroNatoli, scomparso nel 2001, siracconta in prima persona.

Vieni ricordata per i ruoli comicima in realtà hai interpretato piùruoli drammatici.Credo che per una sorta di magiail pubblico abbia memoria breve.L’ultimo ruolo interpretato pertre anni in “Tutti pazzi per amore”è quello che rimane più impresso.L’attore è alla continua ricerca diun equilibrio impossibile, è comefare il genitore che comunquevada sai che sbaglierai. L’attore sicompleta e ha voglia di variareruoli e di passare dal comico aldrammatico, difficilmente avvieneil contrario perché bisogna averesenso del ritmo, o ce l’hai o nonce l’hai. Ricordo una scena di cuivado fiera nel film “L’Aviatore”:ero un’ebrea di buona famiglia,sorella di Sergio Castellitto. È statauna scena molto intensa di piantoe disperazione che ha commosso.

Hai detto che dopo la maternitàè stata dura riuscire a rientrarenel mondo del lavoro. E’ statapiù dura all’inizio della tua car-riera o dopo con l’attuale situa-zione di crisi?Per ogni donna che non abbia unlavoro fisso come noi attrici è

molto complicato. Io ho pre-ferito godermi appieno l’espe-rienza della maternità. Dopoquell’anno, che secondo me èun tempo necessario per stac-carsi dal proprio figlio, è statodifficilissimo, perché nel mo-mento in cui scompari nonesisti più. È una discrimina-zione naturale, tu non ci sei,non conti. Sicuramente miofiglio è la parte creativa piùriuscita della mia vita, l’espe-rienza più appagante di tutte.

Presto ti vedremo nel prossimofilm di Ricky Tognazzi sulla vitadi Enzo Tortora. Simona Izzo e Ricky Tognazzihanno lottato per avermi. Dopo“Tutti pazzi per amore” è statomolto bello che loro credesseronelle mie possibilità. Ho dei ri-cordi molto chiari del caso Tor-tora, soprattutto dello sbigotti-mento del suo arresto. Agli occhidi una persona meno esperta

sembrava che fosse colpevole.Nella fiction, le relazioni dellastoria sono state romanzate perrispettare i criteri di un progettotelevisivo. Si è trattato di un casodi cattiva magistratura perché èstato ingiustamente recluso unuomo fino a farlo ammalare epoi morire. Mi rimane il ricordodel pappagallo e di un uomomolto serio e composto, un si-gnore tutto d’un pezzo.

Trovi spesso una linea che legail tuo lavoro ai tuoi interessipersonali?Ho la passione per l’Antico Te-stamento, per il senso del sacro.Il teatro è un luogo dove avvieneun rito. All’inizio mi sembravadi fare delle esperienze separatema poi ho capito che il cinema, ilteatro, lo studio che innalza lo

spirito sono tutti collegato, maalla base c’è anche una ricerca let-teraria. È un testo su cui si fondala nostra cultura e per vari annil’ho studiato come fosse a metàtra un testo di letteratura e unaltro di filosofia. Mi piace moltoviaggiare, perché ha la possibilitàdi incontrare l’altro, ho uno spiritoda viaggiatrice. Ora con i bambinil’organizzazione è sempre più com-plicata. Mi rifugio più spesso nellacasa di campagna ma appenapotrò andrò in Senegal. Mi sentoveramente africana.

Reporter viene distribuito sullitorale romano, conosci questezone? Che rapporto hai con ilmare?Idilliaco, lo amo e ci vivrei se nonfosse per l’umidità d’inverno. Imiei genitori erano separati, hofatto molti viaggi con mia madre,ma pochi con mio padre. Quandostavamo insieme mi portava aOstia o a Sperlonga. Ricordo moltobene le dune di Ostia. Ricordoun territorio selvaggio. Un po’come me, mi piacerebbe inter-pretare un ruolo così.

Quando si è figlia d’arte è difficile trovare altri punti di riferimentooppure idoli in quel mondo. La figura del genitore diventa do-minante e gli effetti possono anche essere positivi, come nelcaso di Carlotta Natoli e suo padre Piero, attore e registascomparso nel 2001. «A 8 anni ho lavorato con mio padre,quindi sono stata marchiata a fuoco. Non ho mai avuto idoli.Ammiro Maryl Streep e Kate Winslet ma spesso nei miei ruolimi sono ispirata a degli attori uomini o a degli stili di regia o direcitazione, come Woody Allen. Nell’ultima serie di “Tutti pazziper amore”, per determinate scene ero tra le nuvole e per tornarealla realtà, sempre nella finzione, mi è venuto in mente chepotevo ispirarmi alla recitazione alla Woody Allen. E questaispirazione mi ha aiutato a trovare una chiave». (L.D.C.)

Figlia d’arte a 8 anni

«Mio padre mi portava spesso a Ostia. Ricordo le dune selvagge: proprio come me»

di Lorella Di Carlo

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1 8 m a g g i o 2 0 1 226 Economia

Famiglie e imprese restanosenza soldi. Per le banche,

infatti, sono lontani anni luce itempi in cui il credito venivaerogato con molte difficoltà, neiprimi anni della crisi economica.Ora le banche non concedonoproprio questo credito. E senzala situazione è davvero nera perla ripresa italiana: le imprese nonpossono investire e quindi nonriescono a creare posti lavoro; lefamiglie invece continuano adaccusare le classiche difficoltà dicui soffrono fin dai primi giornidella difficile congiuntura eco-nomica degli ultimi anni. Pas-sando ai dati invece, firmati daBankitalia e relativi al mese dimarzo, il tasso di crescita sui do-dici mesi del credito per le fa-miglie si è attestato al +2,2%,

contro il +2,7% del mese prece-dente, mentre quello relativo alleimprese non finanziaria ha fattoregistrare un tasso nullo, a frontedel +0,9% di febbraio. In soffe-renza anche la dinamica dei pre-stiti al cosiddetto settore privato,nel quale rientrano anche leaziende assicurative, i fondi pen-sione e le altre istituzioni finan-ziarie, che si è assestata a un+1,2% tendenziale contro l'1,3%fatto registrare in febbraio. Snoc-ciolati i numeri, non è difficilecomprendere che con le bancheferme la ripresa economica èsempre più difficile. Da Banki-talia, però, sono arrivati anchedati positivi, che lasciano almenointendere il fatto che l’Italia sitrova nel bel mezzo del guadodella crisi economica: da unaparte ci sono i segnali inequivo-cabili della difficile ripresa, dal-l’altra quelli che indicano come

sia possibile la rinascita del Paese.Eccoli: il tasso di crescita sui 12mesi delle sofferenze è diminuitoal 14,6%, mentre a febbraio eraal 16,6%. Buone notizie, infine,arrivano anche dal fronte deimutui relativi all’acquisto di case,che sono calati al 4,54% dal 4,61%

del mese precedente. Certo, nonsarà un risultato che passerà allastoria con tutti i crismi del record,ma in tempi difficili come quelliattuali, anche un piccolo segnopositivo va interpretato come ilsegnale di un miglioramento chelascia ottimisti per il futuro.

Rallentano i prestiti erogati dagli istituti alle famiglie e alle imprese

Il tassodi crescitarelativoalle societànon finanziarieè nullo.Miglioranoinvece i datiche riguardanoil mutuoper l’acquistodelle case

di Francesco Pastoressa([email protected])

Debito

Tra pubblicoe privatoIn banca a caccia del credito vietato

Dalla Germania arriva il No agli eurobondSecco no agli eurobond. A pronunciarlo è stato il Cancellieretedesco Angela Merkel, che ha chiuso la porta in faccia, e purebruscamente, a chi chiedeva l’emissione dei titoli a livello continentale.E in prima fila c’era il Premier italiano Mario Monti e il presidentedella Commissione europea Manuel Barroso. Ma si sa che inEuropa la parola di Angela Merkel è legge. Ma ecco i motivi fornitidalla stessa: «Non ci sono strumenti miracolosi per uscire dallacrisi e gli eurobond non sono sostenibili. Inoltre una crescitaalimentata dal debito sarebbe controproducente». I pilastri dellarinascita quindi restano il freno ai debiti e la crescita. A tutto peròc’è anche una spiegazione ufficiosa, e forse anche più aderente allarealtà: la crisi europea ha trasformato i bund tedeschi nel benerifugio per eccellenza, portando i tassi di rendimento ai minimistorici (il decennale è all’1,5%) e permettendo alla Germania di fi-nanziarsi sul mercato del debito ai tassi più bassi in assoluto. (F.P.)

Debito. Questa è la parola d’or-dine della crisi economica del-l’Europa. Da una parte c’è quellopubblico e dall’altra quello pri-vato, che non camminano dipari passo, ma entrambi sonoindicativi. Per quanto riguardail debito pubblico secondo laBanca Centrale Europea nel2011 ci sono stati buoni progressisul fronte del contenimento edel risanamento nella maggio-ranza dei Paesi dell’eurozona.«Se da un lato la necessariaazione di riequilibrio comples-sivo dei conti grava sull’espan-sione economico nel breve pe-riodo – recita l’ultimo bollettinomensile della Bce – dall’altra cisarà una riduzione dei premiper il rischio sul debito sovrano.Un contesto di maggiore fiducianella situazione dei conti pub-blici, inoltre, favorirà anche l’at-tività nel settore privato, inve-stimenti e crescita in primis».Per quanto riguarda il debitoprivato, invece, l’Italia si piazzain terza posizione nella classificadel debito più basso, dietro aFrancia e Grecia. L’indicatoredella soglia di allarme è fissatoa quota 160 punti, mentre loStivale è fermo 126,4 punti. Ad-dirittura davanti alla Germania,che ha toccato quota 128,1 punti.Davvero al limite, infine, la si-tuazione della Francia, che dipunti ne ha 159,8 mentre sembrapiuttosto tranquilla la Grecia,ferma a 124,1 punti. (F.P.)

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Curiosità dal mondo 271 8 m a g g i o 2 0 1 2

MoscaLa rivolta è molto social. Da Twitteral centro della città per i propri dirittiLa rivolta in Russia corre sui sociale networl. Epiù precisamente su Twitter, dove il movimentoè stato ribattezzato #occupyabai, nel pieno stiledel social cinguettante, ed è risultando il secondotopic trend del social network. Sotto la statua delpoeta kazako Abai Kunanbayev, intellettuali, stu-denti, famiglie chiedono pacificamente il rispettodei loro diritti di base. Su tutti elezioni oneste,stampa libera e la liberazione dei leader politici.A capo di questa nuova ribellione ci sono il19enne attivista Ilya Yashin, leader di Solidarnost,e Ksenia Sobchak, figlia dell'ex sindaco di SanPietroburgo, giornalista ed ex starlette. Nei giorniscorsi al raduno hanno partecipato 1.500 personeche hanno occupato il centro di Mosca e minac-ciano di restare fino alla liberazione di Navalnye Udaltsov, i due leader del movimento condannatia 15 giorni di detenzione amministrativa per re-sistenza a pubblico ufficiale durante una dellemanifestazioni delle scorse settimane.

MadridGli Indignados tornano in piazzaLa rivoluzione continua senza sostaGli Indignados tornano in piazza. A un anno dalle manifestazioni che hanno fattostoria il gruppo spagnolo è tornato a riunirsi per fare il punto della situazione sulleproteste che sono sfociate nel famoso slogan «Noi siamo il 99%», esibito con sfrontatezzaa Wall Strett. In ballo ci sono ancora la crisi finanziaria, la situazione politica e la disoc-cupazione, soprattutto giovanile. Ma ora il movimento è cresciuto è ha anche raggiuntouna maggiore consapevolezza. Per questi motivi gli Indignados mettono ancora piùpaura a chi ha interesse nel mantenere intatte le condizioni attuali.

BruxellesApprovata la Giornata dei GiustiLa festa ogni 6 marzo per Moshe BejskiIl Parlamento europe haapprovato la Giornata inmemoria dei Giusti.L’idea, nata dagli euro-parlamentari GabrieleAlbertini, Lena Kolar-ska-Bobiñska, NiccolòRinaldi e David-MariaSassoli, è stata ratificatacon 382 firme, superandocosì le resistenze di chi non riconosce il totalitarismo di sinistra, il genocidioarmeno o altri tipi di massacri. L’obiettivo è quello di ricordare Tutti coloro chehanno lottato per difendere i diritti umani e chi continua a farlo anche oggi.La Giornata si celebrerà ogni 6 marzo, in omaggio a Moshe Bejski, presidentedella commissione dei Giusti di Yad Vashem, l'Ente nazionale israeliano per laMemoria della Shoah, scomparso il 6 marzo del 2007.

OportoUomini e cani sempre più amiciOra sbadigliano anche insiemeChe lo sbadiglio sia contagioso tra gli esseri umani è ormai un dato difatto. Ma che la voglia di sbadigliare potesse passare da un uomo a unanimale, nello specifico un cane, non se lo sarebbe mai aspettatonessuno. La scoperta è stata firmata dall’Università di Oporto, Portogallo.La ricerca ha dimostrato, infine, che proprio i cani sbadigliano quandovedono o sentono il suono di uno sbadiglio umano. Perché tra amici,anche con quello del cuore, ci si può sempre annoiare.

Un Picasso sulle bancarelleOhio

A Keman, in Texas, il signorFarley, sobrio e non sotto l’effettodi stupefacenti è stato arrestatocon l’accusa d’oltraggio al pub-blico pudore. Il suo reato? An-dare nudo su un monocicloper amore della libertà.

In Ohio, il signor Zachary Bo-dish, compra in un negoziettodi Columbus una stampa a 14dollari, dopo una piccola ricercaha capito di avere tra le maniun Picasso e la rivende a unanonimo per 7mila dollari.

Nudo per la libertàTexas

In Mauritania il cimitero delle navi. In Ghana Sodoma e Gomorra

Brevi dall’Europa

Èstoria lunga, quella tra l’Oc-cidente e il resto del mondo,

tutt'altro che lineare e progres-siva, costellata di proclamazioni,contraddizioni, diritti e semprepiù di smaltimento illecito dirifiuti tossici. Così la parte poveradel mondo, continua a essere ladiscarica a cielo aperto dei paesiindustrializzati del pianeta, per-ché continuamente, nei paesi invia di sviluppo, arrivano, per es-sere smaltite, tutte quelle scoriefrutto del progresso dei ricchi emorte certa dei poveri. Angolidi paradiso sono ormai trasfor-mati in un girone infernale tuttoterreno, dove migliaia di lavo-ratori offrono i loro servigi perpochissimi centesimi l’ora. Sututti il cimitero navale di Dar-kukhana, in India, dove un nu-mero imprecisato di cantierioffre lavoro a circa 6.000 persone,che si muovono in un rumoreassordante e in un’aria irrespi-rabile per una paga giornaliera

inferiore ai 2 euro. Uomini pro-venienti dalle zone rurali del-l’India e dal Pakistan, con i voltidi chi è abituato a lavori pesantie usuranti, le cui condizioni la-vorative causano quotidiana-mente incidenti dovuti alla man-canza di protezioni e all’esposi-zione alla contaminazione diamianto, piombo, arsenico, olio,solventi e cromo. Ignari lavoranoe muoiono divorati da tumoriaggressivi, insieme agli abitantidelle zone circostanti colpite dainquinamento chimico dovutoai vari liquidi scaricati nell’acquache il resto della popolazioneusa per lavare e cucinare. Stessoscenario lo offre NouadhibouBay, in Mauritania. Questa pic-cola parte del continente Afri-cano, che a ovest si affaccia sul-l’oceano Atlantico, da qualchetempo è il luogo prescelto datanti marinai e comandanti, perabbandonare le proprie barchea fine carriera. Anche qui la rot-tamazione di vecchie navi el’esportazione di rottami d’acciaio

contaminato continuano a rap-presentare un business moltoredditizio grazie all’irrisorio costodel lavoro. Secondo una statistica,ad esempio, smaltire in Germa-nia un vecchio computer con iltubo catodico costa circa 3,50euro, spedirlo in un containerin Africa costa circa 1,50 euro.Così verso l’Africa viaggianosenza sosta, anche migliaia divecchi prodotti elettronici, cometelefonini, tv e computer, chearrivano e creano montagne lequali a loro volta creano dellevere e proprie città, come la di-scarica di Accra, in Ghana, chegli abitanti hanno ribattezzato,“Sodoma e Gomorra”. Qui cisono centinaia di ragazzi, chesmontano, frantumano, brucianonel fuoco e recuperano materiale,respirando veleni che nell’AnticoTestamento s’ignoravano. Daqueste parti tutto è avvolto daun fumo nero che brucia la gola,mentre l’acqua del fiume, chetrascina verso il mare i rifiuti, ènera come l’olio.

di Cinzia Pagliaroli

Il terzo mondo e le discarichesegrete dell’Occidente

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1 8 m a g g i o 2 0 1 228 Cucina

“Sapere i sapori” è impor-tante. E per conoscere

qualcosa non c’è posto miglioredella scuola. Per questo l’asses-sorato all’Agricoltura della Re-gione Lazio ha organizzato ilprogetto di comunicazione ededucazione alimentare, rivoltosia agli studenti delle scuoledell’obbligo che a quelli dellesuperiori. E la città di Nettunoha risposto subito presente, conil plesso De Franceschi del-

l’istituto Ennio Visca. “Saperei sapori” ha come scopo prin-cipale quello di avviare i ragazziad una corretta ed equilibrataalimentazione, ma anche aduna sempre maggiore cono-scenza dell'ambiente, con par-ticolare riferimento a quelloagricolo, produttore delle ri-sorse alimentari. L’istituto net-tunese, poi, è arrivato alla suaquattordicesima partecipazionee quest’anno ha deciso di co-struire percorsi laboratorialibasati sul metodo della ricerca

azione, alla conclusione deiquali, gli alunni stessi sarannoprotagonisti consapevoli delloro apprendimento e lo divul-gheranno ai genitori durantela manifestazione conclusivadel percorso. E siccome la tra-dizione culinaria di ogni singolopaese e nazionr rispecchia fe-delmente anche la società e lacultura, alla De Franceschi diNettuno sono stati chiamati incausa anche una serie di me-diatori culturali. Esperti chenel corso dell’anno hanno in-

contrato i ragazzi per spiegarecome si mangia e quali sono leprincipali festa tradizionali diBrasile, Bulgaria e India. Altroappuntamento da non perderenell’ambito del progetto culi-nario e culturale “Sapere i sa-pori” è quello del primo giugno,che si svolgerà nel plesso divia Romana alle 15,30, quandola dottoressa Aimati, mediconutrizionista, affronterà il temadelle più frequenti patologieconnesse alla nutrizione e dellaloro prevenzione.

Lo scopoè avviarei giovania una sanae correttaalimentazione.Presentatianche i piattiin arrivoda ogni partedel mondo

Il progetto è firmato dalla Regione Lazio. Pronta risposta della scuola De Franceschi di Nettuno

“Sapere i sapori”: la cultura si siede a tavola

di Paola Bernieri

Lions in cucina

Il Lions Club Roma Mare, incollaborazione con l´Istitutoprovinciale di formazione pro-fessionale alberghiero Castel-fusano e lo sponsor Cantinadi Villafranca, hanno orga-nizzato una simpatica gara dicucina. L’idea era quella dicreare un evento per crearemomenti di aggregazione lu-dici a scopo benefico. La giuriaè stata presieduta da PieroCucunato, socio del ClubRoma Mare e Presidente dellaCommissione Riforme istitu-zionali della Provincia diRoma. Con lui Patrizia Cicini,Presidente del Club RomaMare, Felice Gasperini, sociodel Club Roma Urbe e pro-prietario delle Cantine Villa-franca, e Patrizia Romano, so-cia del Club esperta in materiadi cucina. Ecco i vincitori:primi piatti, Alberto Vinci eRiccardo Ciambrone (paccherigamberi e zucchine; paccheriai frutti di mare); secondipiatti Alberto Maria Vinci eVanda Sardini (triangolo dimare; parmigiana); FenesiaCalluso e Maria Luigia Brion(Crostata con crema di ricotta;Tortino di cioccolato al cuorefondente). (E.B.)

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Via Pietro RosaBar Scala ParadisoCorso Regina MariaPiaBar MillevogliePiazza StazioneVecchiaXIII MunicipioVia ClaudioBar GrecoAnagrafe XIII municipioViale della MarinaBar DiamanteL.mare ToscanelliViceréBar OlivieriL.mare VespucciBar Venezia

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Stazione ferroviariaCaffè LatinoPizzeria della stazioneTabacchiVia de GasperiMaster cafèPiazza BerlinguerChiosco barVia RomanaFantasy barEdicola GiulianaCaffè New GardenFantasy on the roadOlivettiEcofiorenzForno LolaVia San GiacomoL’angolo del PaneCaffè CelaniAntica HosteriaPasticceria AdamoForno civico n°40Via DiazDelizie del fornoPlanet Baseball trattoriaBar AmapolaVia V.VenetoL’angolo del PaneTabacchi Non solo fumoControventooligataBar dei MilleFarmacia BaroneVenere SpaPiazza 11 settembreIl Bar dei DesideriVia della VittoriaComando Polizia MunicipaleVia Don T.SignoriBar 7 BelloVia Aldo MoroBar De FeliciVia della LiberazioneBar BadiniBar MarcuccioAntico Forno dell’ArchettoBar BluesTabacchi Lotto ed EnalottoEdicolaBar ScacciapensieriDeposito CotralVia TraunreutSupermercato ConadStrada provincialeNettuno-CisternaSupermercato RossanaCantina BaccoCentro commercialeLe VeleIpersidisKaribù CafèVia Nettuno-VelletriBar Tony

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Quindicinale di attualità, cronaca, economia, turismo e cultura

Autorizzazione del Tribunale di Velletri n° 7/08 del 25 febbraio 2008

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