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RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI

RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI SPECIFICA/5... · Il rischio biologico in ambiente di lavoro si identifica con la determinazione del rischio di esposizione ad agenti biologici

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RISCHIO DA

ESPOSIZIONE

AD AGENTI

BIOLOGICI

Segnale di indicazione del “RISCHIO BIOLOGICO”

RISCHIO BIOLOGICO

Il rischio biologico in ambiente di lavoro si identifica con la

determinazione del rischio di esposizione ad agenti

biologici e con la conseguente strategia di prevenzione

che richiede specifiche misure di protezione previste

dagli adempimenti del Titolo X del D.Lgs. 81/08.

Art. 266

Campo di applicazione

Titolo X del D.Lgs. 81/08

ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI

Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di

esposizione ad agenti biologici

Le attività lavorative che espongono al rischio biologico vanno distinte in :

attività che fanno uso deliberato di agenti biologici quali ad esempio

•istituti di ricerca •industrie farmaceutiche

attività che hanno una potenziale esposizione ad agenti biologici:

•servizi sanitari •macellazione •lavorazioni delle carni •allevamento del bestiame

Agente Biologico

qualsiasi microrganismo anche

se geneticamente modificato,

coltura cellulare ed

endoparassita umano

che potrebbe provocare

infezioni, allergie

o intossicazioni

Microrganismo qualsiasi entità

microbiologica,

cellulare o meno

in grado di riprodursi

o trasferire materiale

genetico

Coltura cellulare

il risultato della

crescita in vitro

di cellule derivate da

organismi

pluricellulari

DEFINIZIONI (art. 267)

Oltre a

• VIRUS

• BATTERI

• FUNGHI

• ENDOPARASSITI

Anche:

• prodotti dei microrganismi

• prioni (agenti causali del morbo della “mucca pazza”)

• prodotti cellulari di origine vegetale o animale (peli, forfore

animali, fibre tessili)

• artropodi (insetti, zecche, acari della polvere, ecc.)

Agenti biologici

MICRORGANISMI

Sono forme di vita che presentano dimensioni

microscopiche costituiti di norma da una sola cellula.

Fra i microrganismi rientrano i batteri, i virus, i funghi e i

protozoi.

Essi si suddividono in:

Endoparassiti: parassiti presenti nelle cellule e nei

tessuti di un organismo ospite.

Ectoparassiti: parassiti vegetali o animali che vivono

sulla superficie esterna dell’ospite (pidocchi, zecche,

ecc.)

BATTERI Organismi di piccole dimensione (0,2 – 2 micron). In condizioni favorevoli

raddoppiano il loro numero in circa 20 minuti.

Si dividono in:

Saprofiti: vivono in qualsiasi ambiente e non comportano rischi per l’uomo.

Patogeni: possono essere causa di malattie per l’uomo. Questi batteri una volta penetrati nel nostro organismo sono in grado di provocare una malattia. Le condizioni ottimali per la loro crescita vengono raggiunte quando penetrano nel loro ospite preferito. Pertanto vi sono batteri patogeni per alcuni animali e non per l’uomo e viceversa, o per entrambi.

Tossine batteriche: alcuni batteri producono sostanze simili a dei veleni. Ad

esempio il microbo del tetano produce una sostanza tossica che agisce sul

sistema nervoso provocando gli spasmi muscolari tipici della malattia.

Opportunisti: normalmente vivono sul nostro corpo senza provocare nessuna malattia. Si possono però verificare situazioni, come un cattivo stato di salute dell’ospite, che rendono questi batteri patogeni.

In pratica vi sono dei batteri che diventano pericolosi solo perché l’ospite è diventato più debole.

L’art. 271 del D.Lgs. 81/2008 prevede che il datore di lavoro tenga conto delle condizioni di salute dei lavoratori.

VIRUS

Sono gli agenti biologici più piccoli (0,02 – 0,3 micron).

I virus a differenza dei batteri non riescono a

moltiplicarsi fuori dalle cellule.

Restano comunque potenzialmente capaci di

trasmettere malattie anche quando sono fuori dagli

organismi viventi per un periodo più o meno lungo.

FUNGHI I funghi o miceti pericolosi sono costituiti soprattutto da muffe e

lieviti.

Alcuni di questi sono responsabili di malattie nell’uomo chiamate micosi.

Le micosi possono riguardare la pelle, i peli e le unghie e organi interni come bronchi e i polmoni.

Alcuni miceti producono delle sostanze tossiche chiamate micotossine. Esse possono dare modesti effetti, come la diarrea, ma anche provocare cirrosi epatica e cancro al fegato. Tra le principali micotossine vi è l’aflatossina ritenuta cancerogena.

Durante lavori di ristrutturazione di ambienti umidi (cantine, vecchie abitazioni) si possono diffondere grandi quantità di spore di funghi del genere aspergillus che possono essere inalate e provocare l’asma bronchiale.

AGENTI BIOLOGICI

Patogenicità: È la capacità che un microbo di provocare una malattia.

Virulenza: Ci dà la misura della gravità della malattia. Malattie come il mal di gola o il raffreddore sono mali non gravi e pertanto causati da microbi poco virulenti, mentre il colera, l’epatite, la tubercolosi, ecc. sono molto più gravi e pertanto causate da microbi più virulenti.

Vaccinazione: Consiste nella somministrazione di un preparato con lo scopo di aumentare le difese immunitarie di un individuo.

I globuli bianchi presenti nel sangue possono bloccare dei microbi utilizzando anticorpi (Linfociti B) che si legano al microbo e lo neutralizzano. O aggredire una cellula contenente virus (Linfociti T) uccidendo sia la cellula che i virus.

La vaccinazione consente al sistema immunitario di agire con maggior rapidità e precisione impedendo ai microrganismi di far ammalare l’individuo colpito.

Il D.Lgs. 81/2008 prevede, previo parere del medico competente, “la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico presente nel ciclo lavorativo

La classificazione degli agenti biologici

Si basa sugli effetti esercitati sul lavoratore “sano”

Non tiene conto degli effetti particolari su lavoratori “ipersuscettibili”

Non sono considerati gli agenti biologici non patogeni per l’uomo

La classificazione degli agenti biologici è elencata nell’ allegato XLVI del D.lgs. 81/08

Gli agenti biologici sono suddivisi in quattro classi, designate con valori crescenti da uno a quattro, in base a

Art. 268: classificazione

pericolosità possibilità profilattiche e terapeutiche

Pericolosità

degli agenti

biologici

Patogenicità riferibile alla capacità di produrre

malattia a seguito di infezione;

l’infettività intesa come capacità di un

microrganismo di penetrare e moltiplicarsi nell’ospite;

la trasmissibilità intesa come la capacità di un

microrganismo di essere trasmessoda un

soggetto infetto ad un soggetto

suscettibile

la neutralizzabilità intesa come la disponibilità di efficaci

misure profilattiche per prevenire la malattia o terapeutiche per la sua cura

Classificazione degli agenti biologici

• Agente biologico del gruppo 1

è un agente che presenta poche probabilità di causare malattie in

soggetti umani

• Agente biologico del gruppo 2

è un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un

rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaghi alla comunità.

Sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche

Es.: Saccharomyces cerevisiae, Streptococcus

thermophylus, Lactobacillus casei,

Staphylococcus xylosus…

Es.: Klebsiella pneumonie (infezioni a carico dell’apparato urinario e

del tratto respiratorio), Legionella pneumophila (polmonite),

Enterobacter aerogenes (infezione dell’apparato urinario), …

Classificazione degli agenti biologici

•Agente biologico del gruppo 3

è un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e

costituire un serio rischio per i lavoratori. L’agente biologico può propagarsi alla comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche

•Agente biologico del gruppo 4

è un agente che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituire un serio rischio per i lavoratori. Può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità: non sono disponibili di norma efficaci misure profilattiche e terapeutiche

Yersinia pestis (trasmessa da animali all’uomo attraverso le pulci), Brucella abortis (infezione da latte e latticini),

Bacillus anthracis (si contrae per contatto con carni di animali infetti)

Virus ebola (colpisce i reni, il fegato, la milza, sedi di

emorragie interne), Virus Lassa (contatto con il cibo o oggetto contaminati dagli escreti di alcuni roditori. Può essere

trasmessa per inalazione).

Probabilità che gli agenti biologici, venuti a contatto con

l’uomo, provochino l’evento dannoso

(infezione/allergia/intossicazione)

Tale PROBABILITA’ dipende:

A) dall’agente biologico

B) dall’organismo ospite (uomo)

C) dalla loro interazione

D) dall’ambiente in cui avviene l’incontro

Rischi biologici

I. Contatto

diretto (con persona malata)

indiretto (con oggetti o strumenti contaminati)

II. Inalazione di goccioline di grandi dimensioni (droplet):

Rosolia, Orecchioni, Influenza, SARS, infezioni da streptococco

III. Inalazione di goccioline di piccole dimensioni (via aerea o tramite droplet nuclei)

Morbillo, Varicella

IV. Ingestione accidentale

V. Vettori esterni (zanzare, zecche, altri artropodi)

VI. Via parenterale (puntura d'ago accidentale, taglio)

Rischi biologici

Modalità di trasmissione

Potenziali fonti di pericolo biologico

Contatto con bambini (pannolini, feci, fluidi

biologici, ecc.)

Impianti aereazione e idrici in cattivo stato di

manutenzione

Arredi e tendaggi

Polvere

Ambienti sovraffollati

.

Cultura della Sicurezza

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Potenziali vie di esposizione

Inalazione di aerosol

Contatto con superfici od oggetti contaminati

Contatto con soggetti potenzialmente infetti

Ci ricordiamo bene che

cosa significa aerosol ?

Cultura della Sicurezza

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Che cosa e’ l’aerosol

Si tratta di una miscela con una fase disperdente aeriforme ed una fase dispersa liquida o solida, avente un certo carattere di stabilità.

Rappresenta una rilevante fonte di dispersione nell’atmosfera di materiale infetto e costituisce una delle più frequenti modalità di contaminazione ambientale, tanto più pericolosa in quanto non visibile.

Cultura della Sicurezza

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Alcuni esempi di formazione di aerosol:

• Centrifugazione

• Miscelazione

• Agitazione

• Espulsione di liquidi

• Apertura di contenitori di materiale infetto con pressione interna diversa da quella dell’ambiente circostante

• Materiali emessi per via intranasale

• Raccolta di tessuti infetti da uomini, animali e uova

• Manipolazione di forti concentrazioni o grandi volumi di materiali infetti

• Tosse

• Starnuti

Cultura della Sicurezza

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Che cosa e’ l’aerosol

Che cosa e’ l’aerosol

Date le ridottissime dimensioni (siamo

nell’ordine dei micrometri) delle particelle che

li compongono, queste si diffondono

rapidamente nell’ambiente

Contaminano persone, superfici e strumenti

Si possono insinuare nei canali di aerazione

raggiungendo in breve altri locali, uffici e

strutture anche lontane.

Cultura della Sicurezza

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Che cosa e’ l’aerosol

Si possono così contaminare non solo

l’operatore, ma i colleghi presenti nello stesso

locale e altro personale presente nell’edificio

Una drastica riduzione degli aerosol si ottiene

utilizzando apparecchiature moderne

(ventilazione, aspirazione, condizionamento,

ecc.) e conformi alle normative vigenti ed

applicando rigorose misure di prevenzione e

protezione.

Cultura della Sicurezza

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Che cosa e’ l’aerosol

Una nota…..

Polveri: particelle solide di varie dimensioni

disperse nell'aria

Vapori: forma gassosa di una sostanza normalmente allo stato liquido (vapor

acqueo, vapori di solventi, di acidi, ecc.) .

Cultura della Sicurezza

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Che cosa e’ l’aerosol

Una nota…..

Gas: sostanza che a temperatura e pressione

ambiente esiste solo in questa forma

(ossido di carbonio, ossigeno, protossido

di azoto, ozono, ecc.)

Fumi: particelle solide in un gas derivanti in genere da una combustione incompleta.

Spesso formati da particelle di carbonio.

Cultura della Sicurezza

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Vie di trasmissione

Ingestione :

le mani

alimenti e bevande

sigarette

schizzi accidentali

Inalazione

aerosol: apertura di provette

centrifugazione non protetta

per via aerea

avviene per disseminazione sia di nuclei di goccioline, sia di particelle di polvere contenenti l’agente infettivo

attraverso goccioline (droplet)

Inoculazione

punture accidentali

morsi o graffi di animali

Contatto con cute o mucose:

schizzi accidentali superfici strumenti animali da laboratorio

il passaggio di microorganismi da un pz. Infetto verso un ospite recettivo può avvenire per contatto cute contro cute

per contatto

Catena delle infezioni

In ambienti INDOOR

Uomo e animali:

Desquamazione epidermide, trasmissione microrganismi per contatto diretto o

indiretto o per via aerea (influenza, polmoniti, tubercolosi, varicella, ecc.)

Impianti condizionamento aria:

Acqua di condensa, umidificatori, torri di raffreddamento (batteri termofili,

endotossine batteriche, legionelle, batteri Gram negativi)

Acqua

Rete distribuzione acqua, serbatoi (Legionelle, batteri Gram negativi, protozoi)

Arredi

Tappezzeria, tappeti, poltrone, piante, ecc.

Polvere

Miscela contenente microrganismi, terriccio, acari, muffe, ecc.

Rischi biologici

AZIONE INFETTIVA:

Virus (influenzali, parainfluenzali, adenovirus, ecc., …..)

Batteri (S. aureus, Legionella spp., ….)

Funghi (Aspergillus fumigatus,…)

Parassiti (Acantamoeba, Naegleria fowleri,…)

AZIONE ALLERGICA:

Batteri (Actinomyces., ….)

Funghi (Aspergillus spp., Penicillium spp.,…)

Artropodi (Dermatophagoides farinae, D. pteronyssinus,…)

AZIONE TOSSICA

Prodotti e derivati dei microrganismi: endotossine, micotossine (Penicillium

spp., Aspergillus versicolor, ecc.), 1-3 beta glucani (costituenti spore fungine)

Rischi biologici

Effetti sulla salute

Agenti biologici Virus, batteri (stafilococchi, legionelle), funghi (Aspergillus,

Alternaria,ecc.), allergeni indoor (acari, peli animali, muffe,

blatte)

Fonti di pericolo Impianti di climatizzazione e idrici in cattivo stato di

manutenzione

polvere di arredi, tendaggi, moquette.

Via di esposizione Contatto diretto e indiretto

Inalazione

Effetti sulla salute Infezioni, allergie

Monitoraggio

ambientale

monitoraggio microbiologico dell’aria per la carica microbica

totale (carica psicrofila e mesofila) e carica fungina (muffe e

lieviti)

monitoraggio delle superfici di scrivanie, scaffali

monitoraggio ambientale di legionella

monitoraggio ambientale degli allergeni indoor nella polvere

Prevenzione e

protezione

Adeguata pulizia degli ambienti

Frequente ricambio dell’aria

Adeguata manutenzione degli impianti di climatizzazione e

idrici

Monitoraggi ambientali periodici per controllare la qualità

dell’aria

Rischi biologici

In ufficio

Agenti biologici Virus, batteri (coliformi, stafilococchi, legionelle), funghi (Aspergillus,

Alternaria,ecc.), allergeni indoor (acari, peli animali, muffe, blatte)

Fonti di pericolo Impianti di climatizzazione e idrici in cattivo stato di manutenzione

presenza di rifiuti potenzialmente infetti nelle camere e nei servizi igienici

polvere di arredi, materassi, tendaggi, moquette.

Via di esposizione Contatto diretto e indiretto

Inalazione

Effetti sulla salute Infezioni, allergie

Monitoraggio

ambientale

monitoraggio microbiologico dell’aria per la carica microbica totale (carica

psicrofila e mesofila) e carica fungina (muffe e lieviti)

monitoraggio delle superfici di comodini, armadi, superfici

monitoraggio ambientale di legionella

monitoraggio ambientale degli allergeni indoor nella polvere

Prevenzione e

protezione

Pulizia e disinfezione di camere, locali comuni e servizi igienici

Adeguata rimozione della polvere

Frequente ricambio dell’aria

Adeguata manutenzione degli impianti di climatizzazione con sostituzione

periodica dei filtri

adeguata manutenzione degli impianti idrici con periodici trattamenti di

disinfezione

monitoraggi ambientali periodici per controllare la qualità dell’aria e

dell’acqua

Uso di guanti e indumenti di lavoro nell’effettuare i servizi ai piani o di

lavanderia

Uso di mascherina in caso di soggetti allergici alla polvere

Rischi biologici

Negli alberghi

Agenti biologici Virus (papillomavirus), batteri (coliformi, stafilococchi, legionelle), funghi (dermatofiti),

endoparassiti, allergeni (muffe, acari)

Fonti di pericolo Superfici di attrezzi ginnici, panche, armadietti, pavimenti

Impianti idrici e di climatizzazione

Contatto diretto con utenti

Via di

esposizione

Contatto diretto e indiretto

Inalazione

Effetti sulla

salute

Infezioni respiratorie, infezioni cutanee (verruche), micosi cutanee (piede d’atleta),

allergie

Monitoraggio

ambientale

monitoraggio microbiologico dell’aria

monitoraggio delle superfici (panche, armadietti, ecc.)

monitoraggio di legionella

monitoraggio degli allergeni indoor

Prevenzione e

protezione

Evitare contatto diretto con: superfici degli attrezzi ginnici, panche degli spogliatoi,

sanitari

Utilizzare tappeti personali

Indossare indumenti di cotone

Usare salviettine con disinfettanti per detergere le superfici degli attrezzi ginnici dopo

l’uso degli operatori o dei frequentanti

Ventilazione e ricambio d’aria

Pulizia e sostituzione dei filtri dell'impianto di condizionamento.

Accurata pulizia e disinfezione delle superfici.

Asciugarsi accuratamente dopo la doccia

Astenersi dal frequentare centri sportivi quando si è ammalati e rispettare idonei tempi

di convalescenza a guarigione avvenuta.

Rischi biologici

Centri sportivi

Agenti biologici Virus (papillomavirus), batteri (coliformi, stafilococchi, legionelle), funghi

(dermatofiti, ), endoparassiti (Giardia, Cryptosporidium)

Fonti di pericolo Acqua delle vasche e dei ristagni

Superfici di panche, armadietti, pavimenti, docce

Impianti idrici e di climatizzazione

Via di esposizione Contatto diretto e indiretto

Ingestione accidentale

Inalazione

Effetti sulla salute Infezioni intestinali, infezioni cutanee (verruche), infezioni localizzate (otiti),

micosi cutanee (piede d’atleta)

Monitoraggio

ambientale

monitoraggio microbiologico dell’aria

monitoraggio delle superfici (panche, armadietti, ecc.)

monitoraggio di legionella

monitoraggio microbiologico dell’acqua

Prevenzione e

protezione

clorazione dell’acqua

indossare sempre ciabattine di gomma personali; non camminare a piedi scalzi

sui bordi delle piscine, nelle docce e negli spogliatoi.

gli asciugamani e gli accappatoi non vanno mai scambiati

dopo la doccia, asciugarsi sempre con cura poichè funghi e verruche si

sviluppano più facilmente in ambienti umidi

ventilazione e ricambio d’aria

pulizia e sostituzione dei filtri dell'impianto di condizionamento.

accurata pulizia e disinfezione delle superfici.

astenersi dal frequentare centri sportivi quando si è ammalati e rispettare idonei

tempi di convalescenza a guarigione avvenuta uso di guanti da parte degli addetti

alla pulizia ordinaria

uso di guanti e mascherina da parte degli addetti alla manutenzione

Rischi biologici Nelle piscine

Possibili effetti sulla salute

(rischi biologici)

Infezioni batteriche (scarlattina, otiti, faringiti,

ecc.)

Infezioni virali (varicella, morbillo, influenza,

raffreddore, ecc.)

Allergie

Dermatosi

Pediculosi (pidocchi).

.

Cultura della Sicurezza

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Cultura della Sicurezza

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POLVERI: particelle solide di varie dimensioni

disperse nell'aria

- minore di 0,5 micron = penetrano in

profondità, ma

in parte sono espirate

- tra 0,5 e 10 micron = si fissano negli alveoli polmonari

- maggiore di 10 micron = sono trattenute

dalle vie aeree

N.B: le dimensioni sono indicative superiori.

Cultura della Sicurezza

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Le “polveri sottili”

Pm 10

Materiale particolato 10

Prevenzione e protezione

Informazione e formazione sulle corrette prassi

igieniche

Igiene delle mani, in particolare dopo avere

contattato/cambiato i bambini o toccato

oggetti potenzialmente infetti

Adeguate procedure di pulizia degli ambienti

Microclima corretto (ventilazione,

adeguato numero di ricambi

dell’aria, ecc.).

Cultura della Sicurezza

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Esempi di rischio biologico…

Legionella:

Nel caso sia identificabile anche solo una potenziale esposizione

all’agente Legionella, essendo questo classificato nell’Allegato XI del

DLgs 626 / 94 al gruppo 2 tra i patogeni,(sia come Legionella spp che

come Legionella pneumophila,) si devono attuare tutte le misure di

sicurezza necessarie.

• La legionellosi è una infezione causata da un batterio del genere

legionella.

• La malattia si presenta in due forme:

1) malattia dei legionari (forma più grave di polmonite).

2) febbre di Pontiac (forma leggera di infezione)

Contagio

• Penetra nell’ospite attraverso le prime vie respiratorie sottoforma di “aerosol” generati da rubinetti , docce ed impianti di condizionamento ecc.

• Le persone possono essere esposte in casa, nel luogo di lavoro,o in posti pubblici…..

sintomi

Febbre,raffreddore, tosse, mal di testa dolori muscolari, perdita dell’appetito.

diagnosi

Test specifico di laboratorio unitamente ai segni clinici

Interventi di prevenzione e protezione di tipo

collettivo

Nell’ambito della tutela della salute da legionellosi in un ambiente di lavoro

importanti interventi di prevenzione e protezione di tipo collettivo sono :

le procedure di pulizia,decontaminazione e disinfezione degli impianti di

ventilazione e condizionamento o di singole apparecchiature ,degli apparati

di umidificazione dell’aria…

il trattamento di decontaminazione delle reti di distribuzione di acqua sanitaria

è considerato di rilevante importanza per la frequenza di casi di. Legionellosi

imputabili ad inquinamento di tali impianti .

Attualmente,la soluzione maggiormente affidabile per lunghi periodi di tempo

ed applicabile in tutti gli impianti è l’adozione di appositi sistemi filtranti

tecnologicamente avanzati, disponibili sul mercato.

le zone ove le zecche possono

risiedere più facilmente (luoghi di

campagna, zone di passaggio di

greggi, erbe alte, vicinanze di animali

come pecore, capre e cani);

Zecche

Malattie trasmesse dalle zecche

• Infezione batterica

Spirochetosi: Borrelia burgdorferi s.l.

1992: tre nuove “genospecie”:

B.burgdorferi s.s.

B.garinii

B.afzelii

1993: B.japonica

1995: B.andersoni,...................

Usare un appropriato abbigliamento di colore chiaro (in tal modo si

evidenziano meglio) che copra il più possibile il corpo (scarpe alte,

calzini lunghi, camicia con manica lunga);

Applicare sugli abiti prodotti repellenti acquistabili in farmacia;

Evitare di sedersi e di appoggiare indumenti o zaini sull'erba

(usare teli di plastica).

Prevenzione

Bonificare eventualmente il terreno con prodotti a base di Permetrina,

un piretroide sintetico, poco tossico per l'uomo e gli animali; funge da

repellente da applicare agli abiti ma è anche in grado di uccidere le

zecche bloccando il loro sistema nervoso;

Tetano • Clostridium tetani aisensi del D.Lgs 626/94 è un agente biologico

del gruppo 2

• …può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i

lavoratori.(direttiva 2000/54/CE)

I clostridi: batteri sporigeni

Clostridium tetani

Clostridium botulinum

Clostridium perfrigens

Clostridium difficile

anaerobi

Attecchimento e la moltiplicazione favorita da:

1. necrosi del tessuto e quindi diminuito afflusso di sangue e quindi di O2

2. presenza contemporanea di batteri aerobi

3. Acatalasemia (diminuita concentrazione ematica di catalasi1)

1 scissione dei perossidi

I clostridi: batteri sporigeni

• Sono bacilli Gram positivi di 3-8 mm di lunghezza

• In gran parte sono mobili per la presenza di flagelli peritrichi

• Raramente capsulati

• Producono spore a localizzazione somatica terminale

Vivono come saprofiti nel suolo

o nell’intestino di alcuni animali

Le infezioni nell’uomo sono dovute a introduzione accidentale nei

tessuti profondi dei clostridi o delle spore o dell’assunzione con

alimenti di tossine

Clostridium tetani

Il tetano (tetanos = rigidità) è caratterizzato da spasmi muscolari (paralisi

spastica) con concomitante paralisi flaccida (muscoli oculari).

Compromissione della funzionalità muscolare a livello respiratorio

(soffocamento dovuto al rigurgito del contenuto dello stomaco).

IN Italia esistono :

vaccini obbligatori per legge es. antipolio,antitetanico..

Entrambi seguono un “calendario vaccinale “

Vaccini consigliati es. antiinfluenzale …

…Vaccini

Per quanto riguarda la vaccinazione antitetanica:

anatossina ottenuta trattando la tossina con formolo. Schedula vaccinale :

richiamo intramuscolo ogni 10 anni dopo il ciclo di base. Operatori sanitari

interessati: operai e manovali addetti alla manipolazione di immondizia

Le punture da imenotteri (vespe, calabroni, api) sono abbastanza

frequenti e procurano disturbi di diversa gravità

Sintomatologia locale:

•pomfo eritematoso, pruriginoso e dolente,

•malessere generalizzato

• orticaria generalizzata+dolore,

• nausea, vomito

Sintomatologia sistemica:

grave reazione allergica fino allo shock anafilattico con perdita di

coscienza

Attenzione se il soggetto è allergico

Le punture da insetto

Principali imenotteri responsabili di

allergia

Fra le malattie diffuse dai ratti e dai topi

estremamente importanti sono il tifo murino,

diffuso dalle zecche e dagli acari parassitoidi

dei ratti, la leptospirosi, diffusa da un batterio

presente nel sangue e nelle urine dei ratti

infetti, e la famigerata peste che nel medioevo

provocò la morte di 25 milioni di esseri umani

nella sola Europa. I ratti sono infine portatori di

microrganismi tifodi, della dissenteria e della

rabbia

Ratti e topi

La pulce responsabile della trasmissione della malattia dal ratto

all'uomo, Xenopsylla cheopis, una volta punto il ratto infetto, deposita le

feci sulla pelle dell'individuo sano il quale a sua volta si infetta

inoculandosi il germe attraverso le lesioni da grattamento. Più

raramente l'infezione si verifica per ingestione o inalazione di prodotti

inquinati da feci di ratti o di pulci infetti.

Tifo Murino

La prevenzione si basa su:

Lotta alle pulci e ai ratti con disinfestazioni e

derattizzazioni.

Vaccinazione: esistono vaccini a base di rickettsie

inattivate.

Esiste anche una terapia medica che si avvale di

tetracicline e cloramfenicolo.

E' una malattia infettiva causata da un bacillo denominato

Yersinia pestis che viene trasmesso all'uomo dalla

puntura delle pulci dei ratti o di altri roditori.

Dal punto di vista clinico si

distinguono due forme principali

di peste

peste polmonare trasmissione diretta da

uomo a uomo

la peste bubbonica trasmissione indiretta,

mediata dalle pulci dei ratti

La profilassi si basa su:

Lotta ai ratti e alle pulci mediante disinfestazioni e derattizzazioni. La lotta ai ratti si fa anche con:

corretto smaltimento dei rifiuti, strutture edilizie e dispositivi antiratto, conservazione adeguata degli

alimenti. Molto importante è la lotta ai ratti negli ambiti portuali e sulle navi per il rischio di trasporto

dei roditori da aree infette.

Isolamento dei malati

Sorveglianza dei contatti per almeno 6 giorni.

Chemioprofilassi con tetraciclina o sulfamidici per le persone esposte al rischio.

Vaccinazione: i vaccini antipestosi, a causa della breve immunità che conferiscono, sono poco

utilizzati. Qualche indicazione essi hanno per coloro che, per ragioni professionali, hanno frequenti

contatti con roditori ( Ricercatori, Biologi ecc..).

Terapia antibiotica precoce mediante streptomicina.

La peste

Leptospirosi

La leptospirosi è un'infezione dovuta a

microrganismi chiamati leptospire. Tipica degli

animali, questa malattia può trasmettersi

occasionalmente all'uomo se viene in contatto con

acqua o altri materiali contaminati dagli escrementi

di animali infetti. Gli animali più colpiti sono i ratti,

Intervento

Non è ancora largamente disponibile un vaccino efficace e privo di effetti

collaterali.

In caso di sospetta contrazione della leptospirosi bisogna immediatamente

consultare il medico.

In alcuni casi particolari (forte rischio di esposizione) può essere suggerita

una chemioprofilassi mediante doxiciclina

Rischio rabbia

dopo morso di cane randagio

La rabbia è causata da un virus neurotropo

spesso presente nella saliva degli animali rabidi

Gli animali rabidi trasmettono l'infezione tramite

morsicature inferte ad altri animali o all'uomo

I cani rabidi rappresentano ancora il rischio più

alto per l'uomo su scala mondiale di contrarre la

rabbia.

I cani rabidi possono avere o la rabbia furiosa, caratterizzata da agitazione e

malvagità, seguite da paralisi e morte; oppure la rabbia muta, in cui predominano i

sintomi paralitici.

Patologia Il virus viaggia dalla sede di ingresso lungo i nervi

periferici fino al midollo spinale e al cervello, in cui si

moltiplica; esso prosegue attraverso i nervi efferenti

verso le ghiandole salivari e compare nella saliva.

Prevenzione Per la prevenzione e il controllo i cani devono essere isolati

e i cani randagi devono essere catturati e tenuti nei canili

Profilassi Post-esposizione: se immediatamente dopo l'esposizione viene messa in

atto un'accurata profilassi locale e sistemica, nell'uomo la rabbia si verifica

raramente. La terapia locale delle ferite può essere la misura preventiva più

importante. L'area contaminata deve essere immediatamente e

accuratamente pulita con acqua e sapone o benzalcon cloruro. Le punture

profonde vanno irrorate con acqua saponata utilizzando un catetere

La migliore profilassi post-esposizione è data dalla somministrazione di

immunoglobuline antirabbia (RIG) per l'immunizzazione passiva seguite

dal vaccino antirabico umano da cellule diploidi (HDCV) o dal vaccino

antirabico assorbito (RVA) per l'immunizzazione attiva.

Morsi di vipera Le vipere con il loro morso inoculano numerose tossine.

Il morso è riconoscibile dalla presenza di due forellini

distanziati di 1 cm.

Effetti locali (comparsa entro pochi minuti):

• dolore

• edema esteso a tutto l’arto

• necrosi in sede di morso

• chiazze emorragiche

Effetti sistemici:

• vomito, nausea

• dolori muscolari e articolari

• aumento della temperatura

• collasso cardiocircolatorio

Il piccione è portatore di circa 60 malattie, contagiose per l'uomo e per gli animali

domestici, i cui agenti patogeni vengono trovati nei loro escrementi.

Citiamo solo alcune tra le più comuni : Salmonellosi, Criptococcosi, Istoplasmosi,

Ornitosi, Aspergillosi, Candidosi, Clamidosi, Coccidiosi, Encefalite, Tubercolosi, ecc.

Gli agenti patogeni di queste malattie vengono trovati negli escrementi dei piccioni. Non

è necessario il contatto diretto: il vento, gli aspiratori, i ventilatori possono trasportare la

polvere infetta delle deiezioni secche negli appartamenti, nei ristoranti, negli uffici, negli

ospedali, nelle scuole, ecc., contaminando gli alimenti, gli utensili da cucina, la

biancheria, ed innescando i processi infettivi.

prevenzione

•interventi di ripristino ambientale.

•rimozione dello strato di guano

•disinfezione e disinfestazione.

•Pianificazione della strategia di allontanamento

I Piccioni preoccupazioni come veicolo potenziale

di diverse trasmissione di malattie infettive

Prevenzione e protezione

Corretta manutenzione impianti aereazione e

idraulici

Monitoraggi e controlli ambientali periodici per

verificare la qualità dell’aria, la pulizia delle

superfici, la presenza di polvere, ecc.

Periodiche ispezioni in merito alle possibili

infestazioni ectoparassitarie

(pediculosi ad es.)

Profilassi vaccinale (se possibile).

Cultura della Sicurezza

67

- Spazi di lavoro sufficientemente ampi

- Superfici lisce, di facile pulizia, impermeabili e

resistenti

- Efficace aerazione nei luoghi di lavoro chiusi

- Sistemi di condizionamento sottoposti a regolare

manutenzione e pulizia

- Microclima confortevole (T, UR, ricambi d’aria adeguati)

- Armadi separati per il vestiario civile e da lavoro

- Docce, se il tipo di attività lo richiede

- Servizi igienici adeguati

- Evitare di mangiare, bere e fumare nei luoghi di lavoro

Regole generali

Polvere e sporco rappresentano un ottimo terreno di coltura.

N.B.: I disinfettanti NON sono agenti detergenti e ostacolano la

rimozione dello sporco. Vanno usati solo dopo la pulizia.

Sanificazione: uso di detergenti per ridurre il numero di contaminanti

batterici su oggetti e superfici. Una prima accurata detersione con

acqua e detergente seguito da risciacquo è il sistema più semplice e

valido

Disinfezione impedisce la proliferazione dei germi patogeni; non

deve sostituire la sanificazione in quanto la presenza dello sporco

sulle superfici protegge i microrganismi dal contatto diretto con il

disinfettante, inattivandolo e rendendo inutile la procedura.

Rischi biologici

Pulizia

• sterilizzazione

• disinfezione

• disinfestazione (contro artropodi)

• derattizzazione

Sterilizzazione

Uccide tutte le forme di microrganismi e le spore

batteriche

(120°C per almeno 20 minuti in autoclave)

Disinfezione

Controllo dei microrganismi patogeni su una

superficie o in un dato ambiente (con disinfettanti

chimici: alcoli, perossido di idrogeno, tensioattivi,

fenoli, aldeidi)

Rischi biologici Sistemi di controllo dei microrganismi

Cultura della Sicurezza

71

Disinfezione

Ci ricordiamo bene che cosa

significa disinfettare ?

Cultura della Sicurezza

72

Disinfezione

Disinfezione non è sinonimo di sterilizzazione

Sterilizzazione:

eliminazione totale di ogni forma di vita

Disinfezione:

processo mediante il quale

si eliminano quasi del tutto

i microrganismi patogeni.

La disinfezione si realizza con mezzi fisici e

mezzi chimici

Cultura della Sicurezza

73

Disinfezione

Mezzi fisici

• calore: a temperatura inferiore

e per tempi più ridotti che per

la sterilizzazione

• raggi ultravioletti (UV)

scarso potere penetrante,

adatti solo per superfici

Cultura della Sicurezza

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Disinfezione

Mezzi chimici

• alogeni (cloro, iodio)

• alcoli (alcol etilico, isopropilico)

• aldeidi (formaldeide, glutaraldeide)

• fenoli (ac. fenico)

• detergenti sintetici (cloruro di benzalconio, sali

quaternari di ammonio)

Il lavaggio sociale delle mani

Cultura della sicurezza

75

Disinfezione

Procedura consigliata per una corretta

disinfezione

Cultura della Sicurezza

76

Disinfezione

Cultura della Sicurezza

77

Disinfezione

Rimozione delle eventuali tracce organiche

ancora riscontrabili sugli oggetti da trattare;

i residui devono essere a loro volta raccolti per

un successivo smaltimento

Bagnatura con acqua

Aspersione con un detergente (sapone)

apposito ed adatto

Cultura della Sicurezza

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Disinfezione

Risciacquo

Osservazione degli oggetti da trattare per

verificare l’eventuale presenza residua di tracce

di sporco, materiali organici, sangue, particelle

di grasso e simili, nel qual caso bisogna ripetere

le operazioni di detersione sopra indicate

Se tutto è a posto si passa alla disinfezione,

utilizzando gli adatti prodotti disinfettanti.

Cultura della Sicurezza

79

Disinfezione

Trattare con il disinfettante le superfici ancora

umide, ma senza residui importanti di acqua,

onde evitare una eccessiva diluizione del

principio attivo con la conseguente perdita di

efficacia

Lasciare agire il disinfettante per i tempi

indicati dal fabbricante

Accurato risciacquo finale.

Cultura della Sicurezza

80

Disinfezione

La disinfezione può avere particolari dinamiche

Periodica: una volta all’anno/semestre, per

scuole, asili, comunità, ecc. Un efficace piano

di igiene deve comunque prevedere anche una

quotidiana e scrupolosa pulizia con detergenti

validi in supporto alla eventuale disinfezione

Occasionale: per ambienti comunitari, in caso di

grave patologia infettiva con presenza di

microrganismi resistenti.

Cultura della Sicurezza

81

Disinfezione

Qualche consiglio….

• Uniformare quanto più possibile le metodiche di

disinfezione in tutti i locali

• Ridurre il numero dei disinfettanti presenti

limitandosi a quelli effettivamente utili

• Fornire informazioni senza interferenze

commerciali

• Fornire al personale materiale tecnico informativo

per i tipi di disinfettante, modalità d’uso, tempo di

azione, eventuali effetti nocivi, ecc.

Cultura della Sicurezza

82

Disinfezione

Qualche consiglio….

• Impiegare i Dispositivi di Protezione Individuale

prescritti

• Mantenere le confezioni ben chiuse

• Assicurare le adatte condizioni di conservazione

(temperatura, luce, ecc.)

• Schede di sicurezza sempre disponibili per

pronta consultazione.

Cultura della Sicurezza

83

Sempre grande

attenzione alle

informazioni

contenute nelle

schede di sicurezza

ed alle istruzioni

per un corretto

impiego

(concentrazioni,

tempi di azione,

indicazioni

specifiche, ecc.).

Disinfezione

Cultura della Sicurezza

84

Disinfezione

Fattori che influenzano la disinfezione

Tempo di azione

Temperatura e pH

Concentrazione d’uso

Presenza di sostanze organiche

Meccanismo di azione (forma oggetto da

disinfettare, ad es.)

Carica e resistenza microbica

Eventuali fenomeni di inattivazione

Cultura della Sicurezza

85

Disinfezione

Le caratteristiche ideali di un buon disinfettante

• Ampio spettro d’azione

• Elevato potere battericida

• Rapida azione e lunga persistenza

• Attività anche in presenza di sostanze organiche

• Buon potere di penetrazione e stabilità chimica

Cultura della Sicurezza

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Disinfezione

Le caratteristiche ideali di un buon disinfettante

• Atossicità per l’uomo alle concentrazioni d’uso

• Non macchiante e non corrosivo

• Costo contenuto

• Facile maneggevolezza

E’ praticamente impossibile trovare tutte queste

qualità riunite in un unico prodotto !!

Cultura della Sicurezza

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Disinfezione

Mezzi chimici alogeni

• Cloro ampio spettro antimicrobico, azione rapida,

attività antivirale e battericida.

• Candeggina, Amuchina, Milton.

• Potabilizzazione dell’acqua e trattamento

decontaminante delle piscine.

• Antisepsi di cute integra, cute lesa e mucose.

• Disinfezione di oggetti non critici e semicritici.

• Disinfezione ambientale.

Cultura della Sicurezza

88

Disinfezione

Mezzi chimici alogeni

• Iodio elevata efficacia ed ampio spettro

antimicrobico. Possibili reazioni di

sensibilizzazione.

• Antisepsi di cute integra in soluzione acquosa

(Lugol) o alcolica (tintura), di cute lesa e mucose

in soluzione (Betadine).

• Disinfezione di oggetti non critici e di alcuni

semicritici

Cultura della Sicurezza

89

Disinfezione

Mezzi chimici alcoli

• Alcool etilico, alcool isopropilico disinfettanti a

spettro di attività intermedio.

• Hanno proprietà corrosive sui metalli ed

evaporano rapidamente: ciò diminuisce il tempo

di contatto e riduce l’efficacia.

• Coagulano le proteine: in presenza di materiale

organico possono quindi risultare inefficaci.

Cultura della Sicurezza

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Disinfezione

Mezzi chimici alcoli

• Antisepsi di cute integra e disinfezione di livello

intermedio di oggetti non critici e di alcuni

semicritici.

• Detersione e disinfezione di basso livello di

superfici ambientali

(segue)

Cultura della Sicurezza

91

Disinfezione

Mezzi chimici aldeidi

• Formaldeide forma gassosa che si sviluppa

dalla formalina, adatta per ambienti e indumenti.

• Irritante e con odore penetrante (cancerogena).

• Lisoformio (soluzione)

Cultura della Sicurezza

92

Disinfezione

Mezzi chimici aldeidi

• Glutaraldeide meno irritante e volatile della

formaldeide, da 2 a 8 volte più attiva, dotata di

ampio spettro e di elevata velocità di azione.

• Adatta per disinfezione di alto livello (endoscopi).

• Tra i migliori prodotti per la disinfezione di alto

livello di materiali non autoclavabili.

• Poco inattivata da materiale organico, può

trovare impiego in decontaminazione.

Cultura della Sicurezza

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Disinfezione

Mezzi chimici fenoli

• Acido fenico grezzo, esaclorofene indicati per

la disinfezione di superfici ed oggetti.

Mezzi chimici detergenti sintetici

• Cloruro di benzalconio, clorexidina hanno

scarso spettro d’azione, usati per disinfezione

di cute e pulizia di ferite (Citrosil).

Cultura della Sicurezza

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Disinfezione

Mezzi chimici detergenti sintetici

• Sali quaternari di ammonio a basse

concentrazioni inibiscono le spore, i batteri, le

alghe, i micobatteri

• A medie concentrazioni uccidono batteri, virus

lipofilici, alghe, funghi.

• Azione contrastata dalla presenza di materiale

organico.

• Ottimi per trattare pavimenti, sanitari, muri.

Cultura della Sicurezza

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Disinfezione

Germicida: agente che distrugge i microrganismi

patogeni (battericida, virulicida, fungicida, ecc.)

Disinfettante: germicida che inattiva i

microrganismi patogeni, ma non

necessariamente tutte le forme microbiche.

Cultura della Sicurezza

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Disinfezione

Antisettico: germicida chimico formulato per

l’uso sulla cute o sui tessuti, che non può essere

usato per la decontaminazione di oggetti

inanimati.