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SPAREGGIO PROMOZIONE A SETTEMBRE IN CILE 35 ANNI DOPO L’INSALATIERA RITORNO AL FUTURO Anno VIII - Numero 7-8 Luglio-Agosto 2011 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI www.federtennis.it www.supertennis.tv ROBERTA Magico tris Barcellona Budapest s’Hertogenbosch

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SPAREGGIO PROMOZIONEA SETTEMBRE IN CILE35 ANNI DOPO L’INSALATIERA

RITORNO AL FUTURO

Anno VIII - Numero 7-8 Luglio-Agosto 2011 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI

www.federtennis.it www.supertennis.tv

ROBERTA Magico tris

Barcellona

Budapest

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Un metro e sessantatre

3Super Tennis

DI GIANCARLO BACCINI

il fondo

UN SEGNO DEL DESTINODunque per tornare in Serie A l’Italia dovrà tornare a battere il Cile a Santiago, ripeten-do a distanza di 35 anni il risultato che le val-se la conquista della sua unica Coppa Davis.Se questo non è un segno del destino, poco ci manca. A differenza di quanto accadde in quel tumultuoso 1976 – l’anno in cui Panatta vinse pure Roma e Parigi, ma anche quello in cui il nostro Paese conobbe le prime sciabo-

late del terrorismo rosso – stavolta il difficile non sarà disputare l’incontro ma vincerlo.Allora l’opposizione compatta e decisa delle sinistre alla partenza per il Cile (da tre anni dominato dal dittatore Pinochet) fu debel-lata soltanto all’ultimo momento dall’opera di mobilitazione popolare svolta da Nicola Pietrangeli. Una volta lì, però, la debolezza di un avversario approdato alla finale soltan-

to grazie al ritiro “politico” degli avversari rese il successo sul campo poco più di una formalità.Stavolta invece dovremo andare a Santiago a battere una Nazionale forte ed equilibrata. Possiamo riuscirci, perché grazie al cielo an-che l’Italia degli uomini è finalmente forte e coesa come quella delle donne. Ma non sarà facile come 35 anni fa.

UUno si chiede: ma come è possibile che Roberta Vinci – un metro e sessantatre di altezza, rove-scio a una mano sola e niente “grantoli” quando colpisce – vinca tre-tornei-tre nel giro di appena 70 giorni, durante i quali l’unica che riesca a bat-terla, a Wimbledon, è Petra Kvitova, poi trion-fatrice nel tempio del tennis? Com’è possibile che una ragazza normale, piccola e formosetta, stracci quelle dragone d’oltrecortina alte 1.80 che tirano mazzate tremende e urlano come pazze quando lo fanno?Poi ci rifletti e siccome che ciò sia effettivamente successo lo rende con tutta evidenza possibile, la domanda diventa un’altra: perché troviamo stra-no che succedano cose come questa? Il tennis non è forse un gioco, un confronto faccia a fac-cia in cui la tecnica, l’inventiva, l’intelligenza, la serenità interiore e persino il senso dell’estetica possono contare più dei muscoli e della selvag-gia brutalità? Quand’è che abbiamo cominciato a considerare anormale la normalità e viceversa?Io credo che il tennis abbia un disperato bisogno di normalità se vuole ritrovare il suo senso origi-nale, la sua “mission”, come si dice oggi. E non mi riferisco soltanto a ciò che vediamo in televi-sione durate i grandi tornei. La normalità è, infat-ti, anche rispetto dei valori etici e sportivi, delle

tradizioni, delle gerarchie. E’ meritocrazia non artificiale, cioè non costruita con la biochimica o a suon di miliardi. E’ giocare per il Gioco e non per i soldi. E’ stringere la mano all’avversario con piacere e riconoscenza, non perché è obbliga-torio farlo. In questo senso, il metro e i sessan-tatre centimetri di Roberta Vinci rappresentano un messaggio rassicurante per tutti coloro che il tennis lo amano per come è veramente e non per ciò in cui lo vorrebbero trasformare affaristi, bari, rubagalline ed egotisti psicopatici, un se-gno di speranza per quelli che lo vivono come un fine e non come un mezzo.E non è un caso che tale messaggio provenga da una giocatrice italiana. Qui da noi, infatti, di anormale è ormai fortunatamente rimasto sol-tanto qualche interessatissimo relitto di un pas-sato che non tornerà, per quante illusioni essi possano coltivare di riuscirci. E’ per questo che l’Italia ha in così poco tempo ribaltato la nega-tività con la quale l’avevano zavorrata, e ha co-minciato a vincere Grandi Slam e titoli mondiali come mai prima nel corso della sua storia, rico-struendo una Nazionale di Davis serena e coesa (normale, appunto), e riempiendo le Scuole Ten-nis da Nord a Sud.Roberta Vinci siamo noi.

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dal 1973

Via Pila Cipolla, 6 - 40026 IMOLA (Bo)[email protected]

Tel 0542.666381Fax 0542.665074

Maestri nel campo

Cremonini S.R.L.

FORNITORE UFFICIALE

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HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:Roberto Bonigolo, Massimiliano Brocchi, Dario Castaldo, Roberto Commentucci, Lazzaro Cadelano, Maria Grazia Ciotola, Ferdinando De Fenza, Demetrio De Gaetano, Giovanni Di Natale, Nicola Gardini, Marcello Giordani, Giuseppe Grignani, Rosaria Ioanà, Marianna La Forgia, Michael John Lazzari, Danilo Manganaro, Ettore Marte, Nicola Pietrangeli, Sergio Pioppi, Marco Preti, Enrico Roscitano, Federico Rossi, Ida Santilli, Roberto Senigalliesi, Fausto Serafini, Mauro Simoncini, giorgio Spalluto, Fabio Tedesco, Tiziana Tricarico, Piero Valesio, Ugo Veglia

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6 Coppa Davis In Cile a caccia della A

10 Wimbledon Djokovic n.1 nell’era degli intoccabili

12 Internazionali BNL d’Italia 2012 Partita la prevendita: c’è la SuperTennis Arena

20 Vita da circolo La sfida della concorrenza

22 L’angolo tecnico La racchetta che fa per te

26 Io e il Tennis GIOVANNI DI GIACOMO Al servizio dei campioni

28 Panorama Azzurri da best ranking

Dove si gioca ad agosto e settembre - News

Giudici di Gara - Paddle

32 La voce delle Regioni

5Super Tennis

SU QUESTO NUMERO

Le rubriche 15 IL PROCESSO DEL MESE Scusate il ritardo

17 LARGO AI GIOVANI Corinna Dentoni

19 IL DOTTOR PARRA RISPONDE Prevenzione e stretching

24 MAESTRI Dal minitennis al perfezionamento

45 AGOSTO E SETTEMBRE 2011 SU SUPERTENNIS TV

46 LA POSTA DI NICOLA Pietrangeli risponde alle vostre domande

46 PROMOSSI & BOCCIATI Le pagelle di Giancarlo Baccini

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Super Tennis6

davis / play off world group

In Cile

DDI ANGELO MANCUSO

Da Arzachena al Cile, un viaggio indietro nel tempo che ci regala dolci ricordi. Fosse un film, il titolo potrebbe essere: “Ritorno al fu-turo”. Era il 1976, mancava poco al Natale, e dopo settimane di aspre polemiche sull’op-portunità o meno di volare nella Santiago del dittatore Pinochet, con politica e sport su fronti opposti, l’Italia di Barazzutti, Panat-ta, Bertolucci e Zugarelli, guidata da Pietran-geli, finalmente partì e superò in finale per 4-1 il Cile di Jaime Fillol portando in patria la prima e sinora unica insalatiera d’argento della storia del tennis azzurro.L’urna di Londra ci ha assegnato appunto il Cile in trasferta, come in un pellicola ci-nematografica che si riavvolge all’indietro: per tornare nel gruppo mondiale bisognerà battere in trasferta, dal 16 al 18 settembre, i sudamericani. Una sfida dalle grandi sugge-stioni che SuperTennis, la tv della FIT, pro-porrà in diretta a tutti gli appassionati.

Archiviato il netto successo per 5-0 sulla Slovenia ad Arzachena, dal 16 al 18 settembre gli azzurri si giocheranno la promozione nel World Group 2012 proprio laddove l’Italia nel 1976 ha conquistato la sua unica Insalatiera d’Argento. Trentacinque anni dopo una sfida dalle grandi suggestioni che SuperTennis, la tv della FIT, trasmetterà in diretta

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Super Tennis

Proprio Barazzutti, attuale capitano azzurro di Coppa Davis, nella finale del 1976 aprì la contesa battendo il numero uno cileno Fillol e mettendo un’ipoteca sullo storico succes-so. Ovviamente Corrado non può non tor-nare con la memoria a quei giorni di 35 anni fa. “Speriamo che quel precedente sia di buon auspicio - dice - e che si possa tornare in A proprio laddove abbiamo conquistato la Davis. A quella trasferta siamo tutti molto legati, abbiamo dei bellissimi ricordi. Il Cile ci ha portato fortuna una volta, speriamo che sia così anche il prossimo settembre. Sa-rebbe bellissimo e suggestivo riconquistare dopo undici anni il gruppo mondiale proprio in Cile”.Ora Barazzutti siede in panchina: “Non è un cattivo sorteggio, anche se sarebbe sta-to meglio giocare in casa”. Poi: “Il Cile può contare su un grande giocatore come Fer-nando Gonzalez - continua il capitano azzur-ro - è stato a lungo tra i top ten ed è sceso in classifica solo a causa di infortunio, ma è comunque in grado di giocare ottimi match se sta bene. C’è poi Paul Capdeville che è un avversario da non sottovalutare, soprat-tutto sulla terra rossa. Ripeto, non è un catti-vo sorteggio, poteva ad esempio capitarci la Svizzera sempre in trasferta… Però giocare in casa sarebbe stato meglio, in Davis è sem-pre un bel vantaggio. Vuol dire che dopo gli US Open i ragazzi si faranno trovare pronti per il viaggio in Cile. Dopo aver sfiorato la promozione lo scorso anno in Svezia, questa volta vogliamo centrare l’obiettivo”. Sono undici anni che l’Italia, che oltre al ti-tolo del 1976 vanta altre sei finali (l’ultima nel 1998 persa a Milano contro la Svezia), manca dal gruppo mondiale della Davis. Nel luglio del 2000 a Venezia fu il Belgio dei fra-telli Christopher ed Olivier Rochus a spedire gli azzurri nel Gruppo I zona Europa-Africa, in pratica la serie B della Coppa.Il netto e convincente successo di inizio lu-glio ad Arzachena, in Sardegna, contro la Slovenia (5-0) ha regalato nuove certezze al tennis azzurro. Lo ribadisce lo stesso Baraz-zutti: “Questa squadra è diventata un gran-de gruppo, c’è un bellissimo clima e i ragazzi stanno bene insieme. Ho a disposizione una squadra solida con tante soluzioni diverse anche in doppio, in futuro sarà dura per tutti batterci. Ora dobbiamo fare finalmente quel

salto di qualità che ci consentirebbe di tor-nare nel gruppo mondiale”.La maturazione di Fabio Fognini, capace quest’anno di raggiungere il quarti al Ro-land Garros mostrando un tennis di altissi-mo livello. La conferma di Potito Starace, che in Davis ha sempre fatto grandi cose come mostra il suo ruolino di marcia: una sola sconfitta, contro Federer, in 15 singo-lari giocati con la maglia azzurra. La crescita costante di Simone Bolelli, che sta tornan-do il giocatore di un paio di stagioni fa, la presenza di un doppista vero come Daniele Bracciali, che quest’anno sta giocando tan-tissimo e nel doppio contro la Slovenia, in

coppia con Starace, ha mostrato un gran tennis nei momenti cruciali del match. Tutti segnali che inducono all’ottimismo.“In Coppa Davis ho sempre fatto abba-stanza bene - conferma Starace - non sono però l’unico che tiene alla maglia azzurra. Quest’anno dobbiamo assolutamente cen-trare la promozione dopo la grande delusio-ne in Svezia del 2010. La squadra è forte e ci sentiamo pronti a raggiungere finalmente questo importante obiettivo”. Anche perché finalmente possiamo contare su un Fognini cresciuto. Lo si capisce dalle parole del ventiquattrenne ligure, che ripen-sa al match vinto ad Arzachena contro il nu-

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a caccia della A

ITALIA-SLOVENIA 5-0Fabio Fognini (ITA) b. Grega Zemlja (SLO) 16 64 64 Potito Starace (ITA) B. Blaz Kavcic (SLO) 36 63 62 64Daniele Bracciali/Potito Starace (ITA) b. Blaz Kavcic/Grega Zemlja (SLO) 76 (3) 76 (4) 62Fabio Fognini (ITA) b. Aljaz Bedene (SLO) 62 2-2 ritiroSimone Bolelli (ITA) b. Grega Zemlja (SLO) 75 63

La squadra azzurra ad Arzachena: da sinistra a destra il capitano Barazzuti, Fogmini, Bracciali, Starace e Bolelli. Nella pagina accanto l’esultanza di Fognini

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Super Tennis

davis / play off world group

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IL TABELLONE DEI PLAY OFF PER

IL WORLD GROUPGli incontri dei play off per la promozione al World Group si giocheranno nel week end dal 16 al 18 settembre 2011. Il tabellone, del quale fa parte l’Italia, che la scorsa set-timana ha battuto la Slovenia ad Arzache-na per 5-0, comprende 16 squadre: le otto perdenti al primo turno del World Group (India, Russia, Repubblica Ceca, Romania, Cile, Belgio, Croazia e Austria), le quattro promosse dal Gruppo I zona Europa-Africa (Italia, Israele, Sudafrica e Svizzera), le due promosse del Gruppo I zona America (Canada e Brasile), le due promosse del Gruppo I zona Asia-Oceania (Australia e Giappone).

Romania c. Repubblica CecaRussia c. BrasileIsraele c. CanadaSudafrica c. CroaziaCile c. ITALIAGiappone c. IndiaBelgio c. AustriaAustralia c. Svizzera

mero uno sloveno Blaz Kavcic. Fabio era al rientro in campo sulla distanza dei tre set su cinque ad oltre un mese dall’infortunio mu-scolare (distrazione di primo grado la retto femorale terzo superiore della gamba sini-stra) dello scorso maggio al Roland Garros, quando fu costretto a rinunciare a giocare i quarti di finale contro Djokovic. “Dopo aver perso nettamente il primo set sono rimasto tranquillo e concentrato come mi suggeriva Barazzutti in panchina, sapevo che il mio tennis, seppur a sprazzi dopo lo stop sareb-be arrivato. Una partita così qualche tempo fa non l’avrei vinta…Questo è un segnale positivo, è il segno della mia crescita sotto l’aspetto mentale”. Sulla promozione punta forte Bolelli: “Siamo una squadra molto buona, anche in doppio possiamo schierare diverse formazioni e sia-mo competitivi sia sulla terra che sul veloce. Stiamo bene insieme, ci alleniamo alla gran-de e vogliamo raggiungere l’obiettivo del World Group. Tutti stiamo disputando una buona stagione, secondo me questo può essere l’anno buono, l’Italia è pronta per tornare in A”.A settembre non sarà facile, ma la squadra azzurra ha l’obbligo di provarci. Peraltro la

Potito Starace e Daniele Bracciali

impegnati in doppio contro la Slovenia

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SEMIFINALI WORLD GROUPA SETTEMBRE SERBIA-ARGENTINA E SPAGNA-FRANCIA

Definite le semifinaliste del World Group 2011 della Coppa Davis: sono l’Argentina, la Francia, la Serbia detentrice del titolo, e la Spagna.

Risultati quarti:Svezia c. Serbia 1-4Troicki (SRB) b. Rydesrstedt (SWE) 63 61 67(6) 75 Tipsarevic (SRB) b. Eleskovic (SWE) 62 1-0 rit.Aspelin/Lindstedt (SWE) b. Djokovic/Zimonjic (SRB) 64 76(5) 75Tipsarevic (SRB) b. Ryderstedt (SWE) 62 75 63Troicki (SRB) b. Eleskovic (SWE) 36 64 ritiro

Argentina b. Kazakhstan 5-0Monaco (ARG) b. Golubev (KAZ) 63 60 64Del Potro (ARG) b. Kukushkin (KAZ) 62 61 62Chela/Schwank (ARG) b. Korolev/Schukin (KAZ) 63 62 75Chela (ARG) b. Korolev (KAZ) 26 62 60Monaco (ARG) b. Kukushkin (KAZ) 64 61

Usa c. Spagna 1-3F.Lopez (ESP) b. Fish (USA) 64 36 63 67(2) 8-6Ferrer (ESP) b. Roddick (USA) 76(9) 75 63B.Bryan/M.Bryan (USA) b. Granollers/Verdasco (ESP) 67(3) 64 64 64 Ferrer (ESP) b. Fish (USA) 75 76(3) 57 76(5)Roddick (USA) c. F.Lopez (ESP) n.d.

Germania c. Francia 1-4Gasquet (FRA) b. F.Mayer (GER) 46 46 75 63 63 Monfils (FRA) b. Kohlschreiber (GER) 76(3) 76(5) 64Llodra/Tsonga (FRA) b. Kas/Petzschner (GER) 76(4) 64 64Petzschner (GER) b. Llodra (FRA) 63 64Tsonga (FRA) b. Kohlschreiber (GER) 76(3) 76(5)

Così le semifinali (16-18 settembre)Svezia c. ArgentinaSpagna c. Francia

azzurra ha l’obbligo di provarci. Peraltro la tradizione con i cileni è favorevole: quattro vittorie in altrettante sfide.Il giocatore più noto tra i nostri avversari è Fernando Gonzalez, in arte “Manos de Pie-dra” per il suo diritto al fulmicotone. Trentu-no anni di Santiago, il cileno è stato a lungo tra i top ten, vanta undici titoli Atp e nel 2007 ha raggiunto la finale agli Australian Open, stagione in cui stabilì la sua miglior classifica, numero 5. Ora è scivolato fuori dai primo 200 del ranking, ma solo a causa di un grave infortunio e conseguente operazione all’anca. E’ rientrato dopo oltre sei mesi di stop lo scorso aprile: nel 2011 ha sin qui gio-cato poco, ma a settembre, se starà bene, sarà un ostacolo durissimo. Nel marzo scor-so Gonzalez era assente nella sfida contro gli Stati Uniti.Attualmente il giocatore cileno con la mi-glior classifica è Paul Capdeville, 28 anni di Santiago, che gravita intorno alla centesima posizione mondiale (è stato 76 nel maggio 2009) e quest’anno ha vinto un challenger a Guadalajara. E’ un buon doppista: vanta un titolo nella specialità a Vina del Mar nel 2007.Nell’ultima sfida giocata in Davis e persa a Santiago contro gli Stati Uniti al primo turno del World Group, il capitano Hans Gildmei-ster (55 anni, numero 12 mondiale nel 1980), ha convocato anche il veterano Nicolas Massu, Jorge Aguilar e il giovane Guillermo Rivera-Aranguiz. Il primo ha 31 anni, è stato numero 9 del ranking nel 2004: campione olimpico nel 2004 ad Atene sia in singolare che in doppio con Gonzalez, in carriera ha vinto sei titoli Atp. Ha ormai ridotto l’atti-vità (infatti è fuori dai primi 400 della clas-sifica), ma nel marzo scorso è stato capace di strappare un set a Roddick. Aguilar, 26 anni di Santiago, è attualmente intorno alla duecentesima posizione mondiale (176 nel 2010), Rivera-Aranguiz, 22 anni (intorno alla trecentesima posizione mondiale), ha esor-dito in Davis proprio contro gli americani cedendo ad Isner.

Simone Bolelli; in alto tifose azzurre

ad Arzachena

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Djokovic n.1nell’era degli intoccabili

DI GIORGIO SPALLUTO

50 vittorie su 51 posson bastare... Chissà che in Serbia qualcuno non voglia rivisitare il celebre motivo portato al successo da Lucio Battisti (in quel caso trattavasi di 10 ragaz-ze) e adeguarlo a Novak Djokovic e al suo stratosferico ruolino di marcia, inaugurato nella sua Belgrado nel dicembre 2010 e cul-minato con la vittoria a Wimbledon in finale sul campione e numero uno uscente, Rafa-el Nadal. Quanto è stato difficile diventare numero 1 nella stessa era di campioni come Nadal e Federer? “In fondo, devi perdere solamente una partita in 7 mesi per riuscire a diventarlo…”. Rispondeva così, non senza ironia, Novak Djokovic a coloro che gli chiedevano conto dell’immane difficoltà di riuscire a emerge-re in un’era dominata in maniera “canni-balesca” da Federer e Nadal. La vittoria su Tsonga nella semifinale di Wimbledon ha permesso a Djokovic di scardinare un duo-polio instaurato da Federer e Nadal a partire dal febbraio 2004. Sette mesi di vittorie per spezzare un dominio di 7 anni in classifica, pari a 387 settimane. Ma non solo in clas-sifica. Anche ovviamente negli slam. Prima della definitiva esplosione di Nole in questa stagione, sui 28 slam disputati dalla stagione 2004 al 2010, la premiata ditta Roger&Rafa ne aveva conquistati ben 24. Le uniche ec-cezioni furono rappresentate da Gaudio nel 2004 al Roland Garros, Safin nel 2005

Wimbledon

Sette mesi di vittorie per spezzare un dominio di sette anni in classifica. Il serbo ha avuto bisogno di un bottino da far impallidire il 1984 di John McEnroe per scalzare dal primato Nadal e interrompere un duopolio con Federer che durava da 387 settimane. Il suo più grande merito è stato quello di non demoralizzarsi per le tante batoste subite dai due cannibali che hanno dominato negli ultimi anni

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L’esultanza di Flavia Pennetta dopo la vittoria contro Alona Bondarenko

a Melbourne, dallo stesso Djokovic sempre in Australia, ma nel 2008, e da Del Potro a New York nel 2009. In mezzo una striscia di 11 slam vinti consecutivamente (tra il 2005 e il 2008) o da Federer o da Nadal che, dopo il primo successo del serbo agli Australian Open del 2008, si sarebbero aggiudicati 10 dei successivi 11 major. Numeri impressio-nanti che hanno “raso” al suolo le velleità di successo di più di una generazione di tenni-sti, spazzati via dall’ingordigia dell’elvetico e del maiorchino, capaci in 4 delle sette sta-gioni menzionate in precedenza di portare a casa 3 slam su 4: Federer nel 2004, 2006 e 2007, Nadal nel 2010. Probabilmente il dop-pio “Grande Slam” messo a segno da Rod Laver nel 1962 e 1969 non sarebbe rimasto un evento unico se Federer a un certo punto della sua carriera non si fosse imbattuto nel-la furia del maiorchino, o viceversa, se Nadal fosse nato qualche anno più tardi e avesse potuto imperversare senza che Federer po-tesse impensierire i suoi record.Bastano questi dati a far capire la grandez-za di questi due campioni e la conseguente enorme difficoltà di creare una breccia all’in-terno della collaudata oligarchia giallo-ros-so-crociata che a Wimbledon aveva conqui-stato tutte le ultime otto edizioni. Djokovic è riuscito a interrompere anche questa striscia, battendo in finale Rafael Nadal, suggellando un primato già conquistato in precedenza e ampiamente meritato per l’incredibile filot-to di 43 vittorie consecutive messe a segno dalla finale di Davis 2010 alla semifinale del Roland Garros persa con Federer. A dare l’esatta dimensione di quanto sia sta-to duro per Nole scontrarsi contro la barrica-ta issata da Federer e Nadal in classifica, le 91 settimane consecutive passate al numero 3 del mondo, dal 9 luglio 2007 al 10 mag-gio 2009. Un lasso di tempo in cui ogni volta che si era trovato a un passo dallo scalare una misera posizione in classifica, era sem-pre stato respinto con perdite. In particolare Rafael Nadal, nel 2008, aveva per due volte consecutive frenato le sue ambizioni di nu-mero 2, sconfiggendo il tennista serbo pri-ma ad Amburgo e poi a Parigi.“Ci sono stati alcuni momenti negli ultimi due, tre anni in cui non riuscire a vincere certi match nelle ultime fasi degli slam, stava di-ventando frustrante. Però non ho mai smes-so di credere in me stesso. Ho lavorato tanto su di me e sul mio gioco, perché competere contro di loro è comunque molto stimolan-te”. Certo, neanche lui avrebbe mai pensato di necessitare di un bottino di 48 vittorie e una sconfitta, nel solo 2011, per scalzare dal primato Rafael Nadal. Due Slam, quattro

Masters 1000, un Atp 500 (vinto in finale su Federer) e il torneo di casa a Belgrado sono un ruolino di marcia che fa impallidire il 1984 di John McEnroe, quando l’americano chiuse con un bilancio di 82 vittorie e 3 sconfitte. Per la prima volta un giocatore raggiunge la vetta della classifica (è il 25° nella storia del ranking a riuscirci) al termine del torneo di Wimbledon, che nel passato aveva sancito 7

cambi al vertice (Borg 1979, McEnroe 1981 e 1983, Lendl 1984, Becker 1991, Agassi 1999 e Federer 2009), ma non aveva mai incoro-nato un nuovo numero 1. Ha aspettato tanto Nole (24 anni e 43 giorni, più di tutti gli ex numeri 1 tuttora in attività), per gustarsi un momento del genere, giunto però nel torneo dei suoi sogni, cui sono legati i suoi primi ri-cordi tennistici. Mai attesa fu meno vana.

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L’esultanza di Flavia Pennetta dopo la vittoria contro AlonaBondarenko

SCHIAVONE E PENNETTA KO CON RIMPIANTIIn un colpo solo Novak Djokovic porta a casa il suo primo titolo di Wimbledon, il primato mondiale e una suprema-zia psicologica sul campione e numero 1 uscente Rafael Nadal, battuto per la quinta volta nel 2011 in altrettante finali: 64 61 16 63 il punteggio ai danni dello spagno-lo che, dopo 56 settimane consecutive, lascia la prima posizione mondiale al termine di un torneo comunque positivo, minacciato dall’infortunio al piede subito nel corso del match contro Del Potro. Superato lo spavento, ha mostrato il suo miglior tennis, nei primi due set con Fish, nei quarti, e negli ultimi tre con Murray, per il terzo anno consecutivo costretto ad arrestare la sua corsa in semifinale, malgrado un inizio più che positivo contro il maiorchino. L’unico Fab Four a mancare l’approdo alle semifinali è stato Roger Federer, per la prima volta in uno slam, sconfitto dopo essere stato in vantaggio di due set. Autore dell’impresa il funambolico Jo-Wilfried Tsonga, capace in semifinale di strappare un set al futuro vincitore dei Championships. Per l’Italia ottime notizie giungono da Simone Bolelli che negli slam continua a perdere nelle qualificazioni ma a brillare nel torneo principale. Questa volta ha su-perato ben due turni battendo Fischer e il n.14 del mondo Stanislas Wawrinka prima di arrendersi a un ispirato Richard Gasquet. Bene anche Seppi che, dopo il successo di Eastbourne, ha battuto

al primo turno Albert Montanes, arrendendosi a Baghdatis.In campo femminile c’è stata la consacrazione della ceca Petra Kvitova. Dopo la semifinale colta nella scorsa edi-zione, la prima mancina a imporsi dai tempi della sua eroi-na Martina Navratilova, non ha lasciato scampo in finale a Maria Sharapova, tornata in finale ai Championships sette anni dopo il successo che la rivelò al mondo. La vera sor-presa del torneo è stata Sabine Lisicki issatasi sino alle semifinali, dopo aver eliminato al secondo turno la cam-pionessa del Roland Garros, Na Li, incapace di sfruttare due matchpoint. Perso per infortunio quasi tutto il 2010 la tennista tedesca era scivolata fuori dalle 200 ed ha potuto prendere parte a Wimbledon solo grazie ad una wild card. Per quanto riguarda le azzurre, il miglior piazzamento lo han-no raggiunto Schiavone, Pennetta e Vinci, approdate al terzo turno. Se per la tarantina c’era ben poco da fare contro la futura vincitrice, Petra Kvitova, hanno destato qualche ram-marico le sconfitte di Francesca, battuta 11-9 al terzo dall’au-striaca Paszek, n.80 del mondo, e quella di Flavia che ha co-munque mostrato segnali di ripresa incoraggianti, uscendo di scena contro un’ottima Bartoli, solo per 9-7 al terzo.

G.S.

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Super Tennis

A

E’ già possibile prenotare ed acquistare abbonamenti e biglietti per la 69esima edizione del torneo del Foro Italico. Ci sarà la novità del nuovo stadio che porterà il nome della tv della FIT e sostituirà il Campo n.10 dello scorso anno: un gioiello da 3.500 posti realizzato anche con lo scopo di favorire la qualità delle riprese televisive. Prevista una sessione serale sul Centrale, mentre sul secondo Show Court il programma proporrà una “long session” che offrirà agli appassionati un “menu” di prim’ordine

condizioni climatiche molto favorevoli: un mo-tivo in più per godersi appieno il ricchissimo programma che l’evento proporrà quotidia-namente. Si conferma quindi il grande salto di qualità per un appuntamento ormai a pieno titolo tra i più prestigiosi ed apprezzati del ca-lendario mondiale: non è azzardato definirlo il “quinto” Slam della stagione. Come detto, oltre che sul Campo Centrale, dal 2012 si giocherà sulla SuperTennis Arena (l’anno scorso si chiamava Campo n.10). In pratica un secondo Show Court da 3.500 posti appositamente realizzato, reso molto più con-fortevole rispetto al Campo n.10 dello scorso anno e numerato. Un gioiello realizzato anche con lo scopo di favorire la qualità delle riprese dal parte di SuperTennis, la tv della FIT, host broadcaster del torneo femminile, che potrà così offrire agli appassionati i match dando ri-salto ai minimi particolari, alle curiosità, facen-do vivere ai raggi X gli incontri. Prevista una stuzzicante sessione serale sul

DI ANGELO MANCUSO

Ancora grandi novità nella 69esima edizione degli Internazionali BNL d’Italia 2012: il Cam-po n.10 diventa SuperTennis Arena, un gioiello da 3.500 posti, allo Stadio Nicola Pietrangeli potranno accedere i possessori di biglietto ground. E ci sarà come sempre il bellissimo Campo Centrale, inaugurato nell’edizione 2010 e unanimemente giudicato da tennisti e addetti ai lavori come lo stadio tennistico con la miglior visibilità al mondo in ogni ordine di posto. La prevendita è partita lunedì 4 luglio.Visto lo straordinario successo del 2011 con il Foro Italico in pratica sempre esaurito, chi

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internazionali BNL d’Italia 2012

Partita la c’è la Super non vuole perdersi lo spettacolo farà bene a prenotare ed acquistare al più presto abbona-menti e biglietti. La FIT ha infatti deciso di an-ticipare la prevendita per ogni settore proprio per agevolare i tanti appassionati che, come lo scorso anno, vorranno seguire da vicino le gesta dei protagonisti e delle protagoniste più acclamati del circuito mondiale. E’ già possibi-le dunque scegliere i posti migliori, o magari offrire a chi condivide la stessa passione per il tennis, un regalo originale ed apprezzato. Come nel 2011 il Torneo avrà la formula del “combined event”, con le prove maschile e femminile nell’arco di nove giorni. Nella stessa giornata, dunque, come avviene nei quattro tornei del Grande Slam, sarà possibile am-mirare Nadal, Federer, Djokovic, applaudire le protagoniste del circuito femminile e tifare per le azzurre, da Francesca Schiavone a Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Il via sabato 12 maggio 2012, la conclusione domenica 20. Il Torneo si giocherà quindi in

CAMPO CENTRALE

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Super Tennis13

CAMPOCENTRALE

TRIBUNAINTERNAZIO-NALE TOP

TRIBUNAINTERNA-ZIONALE

DISTINTITOP

DISTINTI

DOM 13 MAGGIOSessione Diurna E36,00 E32,00 E34,00 E30,00

LUN 14 MAGGIOSessione Diurna E36,00 E32,00 E34,00 E30,00

LUN 14 MAGGIOSessione Serale E19,00 E17,00 E18,00 E16,00

MAR 15 MAGGIOSessione Diurna E42,00 E38,00 E39,00 E34,00

MAR 15 MAGGIOSessione Serale E22,00 E20,00 E20,00 E18,00

MER 16 MAGGIOSessione Diurna E56,00 E46,00 E52,00 E42,00

MER 16 MAGGIOSessione Serale E27,00 E22,00 E25,00 E20,00

GIO 17 MAGGIOSessione Diurna E58,00 E47,00 E53,00 E43,00

GIO 17 MAGGIOSessione Serale E30,00 E25,00 E28,00 E23,00

VEN 18 MAGGIOSessione Diurna E61,00 E50,00 E57,00 E46,00

VEN 18 MAGGIOSessione Serale E31,00 E26,00 E29,00 E24,00

SAB 19 MAGGIOSessione Diurna E70,00 E57,00 E65,00 E52,00

SAB 19 MAGGIOSessione Serale E32,00 E26,00 E30,00 E24,00

DOM 20 MAGGIOSessione Diurna E80,00 E65,00 E75,00 E60,00

prevendita Tennis Arena

Campo Centrale, mentre sulla Super-Tennis Arena il programma proporrà una “long session” che offrirà agli appassionati un “menu” lunghissi-mo e di prim’ordine, aumentando così il valore del biglietto acquista-to per questo singolo campo. Lo Stadio Nicola Pietrangeli sarà, invece, aperto a tutti i posses-sori del biglietto ground, che potranno gustare da vicino le imperdibili sfide proposte dal Torneo. In totale il Foro Italico disporrà di 11 court, di cui 8 per gli incontri di singolare e doppio e 3 per gli allenamenti. Gli abbonamenti per il Campo Centrale, quelli per la SuperTen-nis Arena, i biglietti giornalieri

per le sessioni serali del Centrale e quelli per tutte le sessioni della

SuperTennis Arena possono essere acquistati già dal 4 luglio. Il biglietti

per le sessioni pomeridiane del Campo Centrale saranno in vendita dal 19 settem-

bre 2011. I biglietti e gli abbonamenti per il Campo Centrale permetteranno di accedere anche ai campi secondari (esclusa la Super-Tennis Arena, ma incluso lo Stadio Nicola Pie-trangeli); i biglietti e gli abbonamenti per la SuperTennis Arena daranno accesso anche ai campi secondari (escluso il Campo Centrale, ma incluso lo Stadio Nicola Pietrangeli).I vecchi abbonati hanno il diritto a conferma-

re il loro abbonamento, a patto che il rinnovo avvenga entro il 28 ottobre prossimo.Per l’acquisto di abbonamenti e bi-glietti è possibile rivolgersi al numero

verde della Biglietteria Centrale del Foro Ita-lico (800.622662) o scrivere all’indirizzo [email protected]. Si può inoltre effettuare l’acquisto online attraverso i siti web www.federtennis.it, www.internazionalibnlditalia.it e www.ticketone.it. E’ possibile acquistarli, oltre che online, alla Biglietteria Centrale del Foro Italico e in tutta Italia presso i punti autorizzati della Ticketone abilitati a svolgere tale servizio.

SUPERTENNISARENA

TRIBUNAFOROITALICO

TRIBUNAOVEST

TRIBUNAEST

DISTINTINORD/SUD

DISTINTIEST/OVEST

DOM 13 MAGGIOSessione Diurna E49,00 E33,00 E30,00 E27,00 E25,00

LUN 14 MAGGIOSessione Diurna E49,00 E33,00 E30,00 E27,00 E25,00

MAR 15 MAGGIOSessione Diurna E56,00 E37,00 E34,00 E29,00 E27,00

MER 16 MAGGIOSessione Diurna E72,00 E50,00 E46,00 E32,00 E30,00

GIO 17 MAGGIOSessione Diurna E75,00 E58,00 E52,00 E33,00 E31,00

VEN 18 MAGGIOSessione Diurna E78,00 E65,00 E58,00 E34,00 E32,00

SUPERTENNIS ARENA

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Super Tennis

EEssendo questo un tribunale molto particolare, in cui ci si può trovare a sedere sul banco degli imputati mica perché si è compiuto qualcosa in partico-lare, ma per libera scelta dell’e-stensore, chiamiamo a sedere sul succitato scranno Djokovic Novak detto Nole, nato a Bel-grado ma parlante italiano as-sai meglio di certi calciatori e parlamentari nonché fresco de-tentore della corona di numero uno del tennis planetario. I più si sono giustamente spellati le mani per applaudire la sua vitto-ria a Wimbledon e si sono giu-stamente lustrati le pupille con le immagini del bagno di folla di Belgrado dove Nole è assurto a glorie quasi celestiali: se la me-moria non inganna non era masi successo ad un altro giocatore di tennis di sentirsi insignito del ruolo di cittadino più importan-te della storia del suo paese d’o-rigine. La capitale serba gli ha riservato un’ovazione superiore a quelle precedenti che pure erano già state notevoli. Come si può mettere sotto accusa un personaggio così? Ma essendo che questo tribunale, come ac-cennato, fa quel cavolo che vuo-le , mister Djokovic si sieda e ri-sponda: perché a questo livello di gioco e a questi successi non è arrivato prima pur avendone mezzi e possibilità? L’ACCUSANole è certamente un gran-de campione. E’ diventato un

grande campione. Ma a essere sotto accusa dovrebbe essere quell’insieme di considerazioni e ricostruzioni del suo cammi-no sportivo che non hanno reso completamente omaggio alla verità . Si è detto: non vinceva perché non ci vedeva bene. Non vinceva (quanto avrebbe dovuto visto il talento) perché è celiaco e non lo sapeva. Non vinceva perché davanti a lui ha due giocatori diversamente mo-struosi impossibili da superare. Non vince ma comunque chisse-nefrega perché il tempo è dalla sua parte e prima o poi quando i diversamente mostruosi si af-fievoliranno erosi dai guai fisici, dallo stress mentale e dal tem-po, ecco là arriverà il suo mo-mento. Tutto giusto, forse tutto sacrosanto, vostro onore. Ma nessuno ha avuto il coraggio di dire che Djokovic è arrivato solo (solo) ora a essere padrone del tennis mondiale perché ha vinto quella sorta di pigrizia di cui era

affetto e che lo portava ad alle-narsi magari con meno metodo soprattutto sul piano atletico e che gli impediva di essere pure lui diversamente mostruoso. Lo dica, Djokovic: lei è diventato il re perché ad un certo punto ha deciso di diventare il re. Così lei che è stato definito il serbo più grande della storia assurgerà anche al ruolo di tennista capa-ce di essere un superbo esem-pio per tutti i giovani al grido di: diventare numero uno si può. Basta volerlo. LA DIFESADifficile comprendere e condivi-dere le motivazioni dell’accusa. Il nostro sarebbe reo di aver ma-scherato con qualche problema di ordine fisico una certa pigrizia psicologica? Evidentemente nel collegio d’accusa non ci sono tennisti più o meno esperti: se no saprebbero che, come in tut-te le cose del mondo, anche nel grande tennis le vicende della

vita procedono ad ondate. Ci sono momenti e periodi in cui un certo obiettivo sembra im-possibile e altri in cui ci si arri-va come trascinati da una forza invisibile. Nole non è mai stato pigro e tantomeno ha cercato di coprire la sua pigrizia con scu-sette di giornata. Semplicemen-te ha dovuto avere la pazienza di aspettare che arrivasse il suo momento correggendo magari qualche cosetta del suo allena-mento e magari pure della sua alimentazione. Diversamente mostruoso lo era anche prima: adesso è il “diversamente mo-struoso” perché migliorato più dei suoi avversari che mostruosi lo sono ancora. LA SENTENZAAssolto da qualsivoglia accusa con formula piena. Se anche è stato pigro negli anni scorsi, pazienza: ha dimostrato a tutti che con il metodo, la forza di volontà e anche la capacità di sorridere e di prendersi in giro quando è il momento, se il ta-lento c’è, si può arrivare ovun-que. Questa corte lo condanna solo ad una piccola pena acces-soria: spieghi al mondo che per attaccare da fondo con quella pressione e quella costanza non è da tutti: bisogna essere un po’ superuomini e non tutti ci pos-sono arrivare. Ma se il talento e la voglia ci sono anche tennisti con piccoli difetti visivi e celia-chia nascosta possono arrivarci. Mr. Djokovic insegna.

Si diceva che non vinceva perché non ci vedeva bene o perché era celiaco e non lo sapeva. O, più semplicemente, perché davanti a lui aveva due giocatori diversamente mostruosi. Ora il serbo più grande della storia, portato in trionfo a Belgrado dopo Wimbledon, li ha superati: è lui il più forte

Scusate il ritardo

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DI PIERO VALESIO

DJOKOVIC NUOVO RE DEL CIRCUITO

il processo del mese

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Super Tennis

IIl Tennis Club Ambrosiano di Milano, uno dei più antichi e prestigiosi circoli italiani, orga-nizza ormai da molti anni una delle più importanti manifesta-zioni giovanili del nostro paese. E’ il torneo Avvenire, nato nel lontano 1965 e universalmen-te considerato una sorta di campionato del mondo per la categoria under 16. Una ma-nifestazione con un albo d’oro eccezionale, in cui figurano autentici miti della racchetta: Bjorn Borg, Ivan Lendl, Stefan Edberg, Goran Ivanisevic, Con-chita Martinez, Jennifer Capria-ti, Martina Hingis… In mezzo a tanto blasone, l’ultima giocatri-ce italiana ad aver vinto questo torneo, nell’edizione 2005, è una bella ragazza toscana, oggi 22enne. Una che quando pas-sa per strada, attira subito gli sguardi. Fisico statuario, viso da cerbiatta, occhioni grandi e languidi, dall’ovale allungato, simili a quelli delle statue etru-sche, che popolano tanti musei e necropoli.. Non a caso, la nostra etrusca viene da Pietra-santa, provincia di Massa, dove inizia prestissimo a giocare a tennis e a farsi notare, non solo per il fascino, ma anche per la qualità del suo gioco. Si chiama Corinna, e di cognome fa Den-toni. Da subito fra le migliori d’Italia della classe ‘89, in quel 2005 oltre alla vittoria all’Avve-nire raggiunge anche una fina-le in doppio al torneo juniores degli Australian Open e riesce ad aggiudicarsi i suoi due primi tornei pro, a Monteroni d’Ar-bia e a Torre del Greco. Sono tornei piccoli, da 10.000 dollari di montepremi, ma la portano

al n. 800 WTA, e per una sedi-cenne agli esordi sono risultati molto buoni. Corinna decide che è ora di la-sciare la sua prediletta Etruria e di avventurarsi nel mondo, alla caccia di un posto al sole nel cir-cuito Wta. L’azzurra si accasa al Tennis Club Bonacossa, con al fianco una delle nostre migliori allenatrici: la determinatissima Lauretta Golarsa. L’obiettivo è ambizioso. Arrivare in due anni fra le prime 100 del mondo. Gli inizi sono incoraggianti. La coach milanese svolge un gran lavoro di rifondazione tecnica. Il diritto della nostra etrusca, un colpo costruito, poco inci-sivo, che Corinna era abituata a usare quasi solo di rimessa, viene trasformato in un’arma importante. Lo stesso avviene per la prima palla di servizio, che inizia a portare punti diretti con buona continuità. Dopo gli anni giovanili passati a rema-re, in cui vinceva soprattutto grazie alla innata intelligenza tattica e alla solidità mentale, Corinna si trasforma, avvicina i piedi alla riga di fondo, diven-

ta una tennista più completa e aggressiva. Viaggia tantissimo, va a prendere punti e a fare esperienza in paesi remoti, dai nomi esotici, anche pericolosi. Georgia, Kazakhistan, Israele, Malesia. Con lei, un buon ex se-conda categoria, scelto da Lau-ra Golarsa, che le fa da sparring partner. E’ un atletico ragazzo biondo, di nome Stefano Pari-ni. A fine 2008, appena dician-novenne, la Dentoni è intorno alla 140esima posizione del ranking, e pare ormai matura per il grande salto nel circuito professionistico. I programmi e le tabelle di Laura Golarsa stanno per essere rispettati alla lettera. Ma ecco che succede qualcosa. Il tipico evento im-previsto che rende impossibile ricondurre la vita umana dentro modelli matematici. Corinna e Stefano, il suo sparring, che as-sieme hanno percorso qualche migliaio di chilometri, dividen-do fatiche e stanchezza, gioie e sconfitte, si sono innamorati, e vogliono continuare a girare assieme. Una bellissima coppia, tra l’altro. Laura Golarsa, profes-

sionale e puntigliosa, non ci sta. “Non si può mescolare il lavoro con il resto”. E vorrebbe che Corinna fosse accompagnata da un altro tecnico. Dopo un lungo tira e molla, il sodalizio con la coach milanese si interrompe. I due ragazzi prendono la via della Spagna, e Corinna inizia la stagione 2010 allenandosi a Barcellona, alla PRO-AB Tennis Academy, accanto ad altre affer-mate tenniste spagnole: Suarez Navarro, Pous Tio, Cabeza Can-dela. E ovviamente con il suo Stefano. La nostra scopre di es-sere parecchio indietro sul pia-no fisico: le sue lunghe gambe sono più belle che veloci, e gli appoggi sono decisamente mi-gliorabili. Ci lavora su, duramen-te, ma la classifica non migliora. Dopo una buona prima parte di stagione, il rendimento dell’az-zurra, che con grande impegno continua a viaggiare tantissimo e a competere ai quattro angoli del pianeta, cala vistosamente nella seconda metà dell’anno e si resta là, nel limbo del ranking, intorno al numero 150. Si riparte di nuovo da zero. Anzi, da Max Giusti, sponsor storico di Corin-na, che da inizio 2011 la ospita nella sua neonata accademia a Roma. Il nuovo team è guidato da Stefano Pescosolido, l’ex Davisman azzurro, che le perfe-ziona ulteriormente il servizio e il diritto. I risultati iniziano ad ar-rivare: a Parigi la nostra passa le qualificazioni, e gioca un ottimo match contro un tipo tostissi-mo come la Medina Garrigues. “Questo è l’anno buono” Corin-na è sicura. “Entrerò nelle prime 100”. Con a fianco il suo amato Stefano, of course.

Dal torneo dell’Avvenire vinto nel 2005 al Roland Garros 2011, dove nel maggio scorso, dopo aver superato brillantemente le durissime qualificazioni, ha fatto soffrire al primo turno la forte spagnola

Medina Garrigues. La ventiduenne toscana punta ad entrare nelle top 100 entro fine anno

L’etrusca innamorata

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DI ROBERTO COMMENTUCCI

CORINNA DENTONI

largo ai giovani

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Super Tennis

Egregio Prof. Parra gioco a tennis, a livello amatoriale, da oltre cinque anni. Non ho mai sofferto di alcun disturbo o infortunio.

Negli ultimi due mesi ho iniziato ad avvertire un dolore sotto la pian-ta del piede destro: inizialmente come un lieve fastidio sino ad avver-tire, adesso, un vero e proprio dolore. Che cosa mi consiglia secondo la sua esperienza? La ringrazio e la saluto. (G.F. – PISTOIA)

Gentile Lettore, in primo luogo le consiglio di eseguire un accerta-mento diagnostico ad esempio un’ecografia che non è un esame invasivo, per valutare lo stato infiammatorio della fascia plantare e successivamente un esame radiografico per valutare la presenza di uno sperone calcaneare. Solo dopo aver eseguito tali accertamenti sarà possibile consigliare un’adeguata terapia.

Caro Professore, sono ormai quasi quindici anni che gioco a tennis a livello amatoriale. Negli ultimi mesi, dopo l’allenamento avverto

un formicolio alla mano che utilizzo per impugnare la racchetta. Al mo-mento è solo un spiacevole sensazione. Cosa potrebbe essere? Un’in-fiammazione dei tendini o un problema muscolare? (A.V. – COSENZA)

Gentile Lettore, dovrei sapere innanzi tutto la sua età. Dalla sua descrizione, dei sintomi, potrei ipotizzare una sindrome del tunnel carpale. Per poter valutare bene la sua situazione le consiglio un’eco-

grafia ed anche un’elettromiografia per valutare la presenza o meno di alterazioni alla conduzione dei nervi.

Illustre Professore, amo tutti gli sport, ma il tennis è sicuramente quello che preferisco. Sulla base della sua trentennale esperienza

quali sono le principali regole alle quali attenersi per prevenire un infortunio in questo sport? (A.C. – TORINO)

Carissimo Lettore non esistono regole particolari solo per il tennis. La regola fondamentale per ogni attività motoria è quella di eseguire, sempre, un opportuno riscaldamento con esercizi di stretching e ca-pire quali sono i propri limiti senza mai eccedere. Queste piccole ma fondamentali regole le permetteranno di preservarsi da tanti infortuni.

Egregio Professore, un mese fa ho subito una lesione muscolare diretta al gemello del polpaccio sinistro durante dell’attività ae-

robica. Si trattava di una lesione di pochi millimetri ma con un suc-cessivo cospicuo versamento di sangue. Ho osservato un periodo di riposo (anche perché la lesione mi ha invalidato parecchio) e sono stata trattata con della tecar terapia dal mio fisioterapista di fiducia. A distanza di un mese ho ripetuto l’ecografia per vedere lo stato della lesione ma purtroppo mi è stato riscontrato un ematoma acuto/cronico di circa 9 cm di lunghezza a ridosso della lesione preceden-temente accertata in parte già coagulato. A questo punto non so proprio a chi rivolgermi e come risolvere la mia situazione. Ho 31 anni e non vorrei dover rimanere penalizzata da questo piccolo trauma sportivo, né, tantomeno, vorrei che vi fossero ulteriori complicazioni alla mia attuale situazione. (F.V. – GENOVA)

Cara lettrice, mi dispiace molto quando leggo simili situazioni in quanto evidenziano un non corretto iter terapeutico. Le lesioni croni-che, come quelle da lei descritte, non dovrebbero esistere allorquan-do la patologia iniziale fosse opportunamente trattata. Sulla base di quanto descritto, le posso consigliare di sottoporsi ad intensi trat-tamenti di laser terapia di potenza, che probabilmente riusciranno nell’intento di ridurre il suo ematoma , sperando di poter risolvere almeno in parte il suo problema. Diversamente, l’unica soluzione sarà un intervento chirurgico.

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scrivete a Pier Francesco Parra via mail a: [email protected] oppure per posta a: Ufficio Stampa FIT - Stadio Olimpico, Curva Nord, scala G - 00194 romail Dr Parra risponde

MEDICINA A BORDO CAMPO

Prevenzione e stretching

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Super Tennis

SCome in tutti i settori dell’economia, anche chi gestisce un club di tennis deve valutare al meglio il contesto in cui opera. Deve sapere quali sono i pregi e i difetti della propria struttura ma anche studiare i “competitor” che non sono solo luoghi dove si gioca a tennis ma palestre, centri fitness e perfino... i videogame

accattivante alla frequentazione del tennis Club. E’ quello che sottolineano Lefèvre e Antonucci in “Comunicare il Circolo”, testo che quest’anno ci ha fatto continuamente da validissimo riferimento in questo viaggio nell’universo delle problematiche della vita da circolo. Dalla loro analisi è facile comprendere come i competitor per un tennis club sono anche la televisione o addirittura le consol-

DI DANILO MANGANARO

Sarebbe un errore imperdonabile conside-rare un “ticcì” come una realtà a sé stante, indipendente dall’ambiente esterno, inteso sia come territorio sia come persone e altri soggetti. Un Circolo è riconosciuto giuridicamente dalla legge, ha un bilancio, stipendia di-pendenti e collaboratori, versa le tasse; ha

fornitori e clienti con cui instaura rapporti economici; aggrega una comunità di Soci etc.etc. E ha più di un concorrente con il quale misurarsi.Concorrente non è soltanto l’altro grande club cittadino o il circolo in zona che orga-nizza corsi e manifestazioni. Il concorrente può essere il fitness club, la palestra, la pi-scina o qualunque altra attività sportiva o ludica che si proponga come alternativa

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vita di circolo

La sfida della

concorrenza

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le per “fare sport” in casa (per esempio la Wii o la Playstation con il Move), il mare, la spiaggia o la montagna per un week-end fuori città, il web e le chat della Rete che tengono legati a casa la mattina o il tardo pomeriggio in ufficio; il brunch domenicale, le tendenze “culinarie” del momento (hap-py hour piuttosto che sushi bar). Non sono pochi, per usare un eufemismo…Sono tutte le alternative che si presenta-no per l’occupazione del tempo libero, le opportunità di non frequentare il Circolo. E se si hanno a cuore le sorti dello stes-so è necessario guardarsi intorno e… allo specchio. Ma come si fa? C’è un meto-do per provare a analizzare le sfide della concorrenza?Un modo lo suggeriscono an-cora Lefèvre e Antonucci. Propongono di radunare un gruppo ristret-to (sei) di Soci rappresentativi in una riu-nione per ragionare su quattro temi: punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce. I primi due concetti riguardano l’attualità della struttura o il suo interno, i secondi due l’esterno, o il futuro.

Se su un foglio si traccia una croce: in ognu-no dei quattro quadranti in cui risulterà di-viso si potranno scrivere le considerazioni emerse dal lavoro di gruppo, sul se e come intervenire. Su che cosa ha in più il Circolo di Tizio, che cosa in meno quello di Caio. Su come ottimizzare i punti di forza, cogliere le opportunità, intervenire sulle debolezze e prepararsi per neutralizzare le minacce. Vanno delineate le azioni da intraprende-re per perseguire questi obiettivi in modo da portare e poi mantenere sulla cresta dell’onda il nostro Club. Per esempio decidere di ammodernare parti di una struttura datata, sia in termini di arredamento ed estetica della club-house sia in termini di funzionalità (coperture in-vernali dei campi o macchinari in palestra), magari perchè in zona ha aperto un Centro Fitness molto chic che sta facendo parec-chia pubblicità.Oppure approntando nuove iniziative per i più piccoli: corsi di minitennis ma anche spazi appositi con servizio di “babysitterag-gio”, perchè altre scuole tennis cittadine si fanno sempre più conoscere per il dinami-

smo e la validità delle loro proposte. E poi ancora clinic dei maestri dedicate ai soci amanti del doppio, o demo-day di prova delle nuove attrezzature, magari in collaborazione con il negozio di appoggio e gli sponsor tecnici del Club. Organizzare gite guidate ai tornei Atp o Challenger più vicini, con i bambini della Sat e i Soci. Idee svariate, colte qua e là anche in altri Circoli d’Italia o stranieri. Ma non solo. Perché se va di moda il giapponese in tavo-la, si potrebbe inserirlo una sera a settima-na nel menu del ristorante del Club o strin-gere un accordo con uno dei distributori di sushi della città. Proporre serate culinarie a tema e un moderno happy hour (magari con cocktail scontato in base alla giornata) proprio come fanno i locali notturni. Orga-nizzare incontri amichevoli domenicali con altri Circoli in altura in inverno (week end con sabato dedicato allo sci) o in Riviera d’estate con incontri programmati in ses-sione serale dopo una giornata di spiaggia. Sono tutti modi di conquistare la fiducia piena dei Soci e non lasciarli scappare al-trove. Sarebbe un vero peccato…

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Oggi un circolo di tennis deve misurarsi con tante altre realtà che si offrono come luoghi di attività sportiva, divertimento e socialità

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Super Tennis22

La racchetta che fa per te

l’angolo tecnico

Scegliere la racchetta più adatta alle proprie caratteristiche e livello di gioco è fondamentale per divertirsi e rendere di più in campo

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Troppo spesso sui campi dei Tennis Club si vedono giocatori Over, Ladies o anche più giovani alle (quasi) prime armi che impugnano telai agonistici. Spinti dall’entusiasmo, dalla voglia di imitare il campione o, più semplicemente, mal consigliati, stanno commettendo un errore che finisce per danneggiarli

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amatori è davvero ampia. E le racchette in-dirizzate a questa ampia fascia di pubblico non devono di certo essere considerate di “secondo piano”, anzi. Tecnologie raffinate e prezzi anche maggiori delle agonistiche sono lì pronti a dimostrarlo.Le specifiche di partenza di un vero telaio amatoriale sono due: il piatto corde Over-size e il peso dai 250 ai 280 grammi. Per quanto concerne l’ovale (superiore ai 105 pollici quadrati di dimensione) è intuitivo che essendo più grabnde garantisce uno sweetspot (area utile per un impatto effica-

ce) più ampio. Pensando a esecuzioni non sempre perfette o a recuperi difficili si trat-ta di un aiuto irrinunciabile in situazioni non idilliache. Il peso leggero (la media delle amatoriali è di circa 265 grammi) consente a tutti di po-ter manovrare al meglio l’attrezzo; sia chi per ragioni fisiche (Over e Ladies) non potrebbe fare altrettanto con il racchettino di Federer di un etto più pesante; sia chi, in piena fase di apprendimento, sta perfezionando la sua tecnica. E’ un discorso analogo a quello dei bambi-ni/ragazzini: una racchetta troppo pesante può incidere in negativo su aperture e mo-vimenti, “stortandoli” irrimediabilmente e ritardando così i miglioramenti suggeriti dal maestro. Non c’è il rischio di tirare piano perché le “amatoriali” hanno tutte bilancia-mento più spostato in testa (dai 33,5 ai 38

DI MAURO SIMONCINI

La cultura e l’attenzione verso l’attrezzatura tennistica sta fortunatamente migliorando anche in Italia. Anche chi non è un secon-da categoria sta piano piano imparando a valutare attentamente tutte le scelte che riguardano i materiali da utilizzare: quali cor-de montare, a che tensione; la suola delle scarpe più adatta al cemento piuttosto che alla terra battuta; e, prima per ordine di im-portanza, la racchetta più adatta al tipo e al livello di gioco.Le conoscenze sono aumentate grazie a negozianti specializzati, ri-viste di settore e al web, accessibi-le a tutti e sempre più sviscerato di contenuti utili. Restano però anco-ra dei punti critici su cui insistere: l’incordatura e le racchette junior, già ampiamente trattate, e le rac-chette cosiddette “amatoriali”.Premessa indispensabile: le cate-gorie con cui vengono classificate le racchette sono abbastanza re-lative, hanno confini sottili in base alle caratteristiche strutturali degli attrezzi: peso, ovale, bilanciamen-to, profilo, materiali e tecnologie impiegate. La tendenza degli ultimi anni ha condotto le aziende a spostare più esemplari nelle “agonistiche”, svuotando via via la catego-ria amatoriale. Sono diventate “agonistiche” anche racchette che per caratteristiche di peso e ovale (e anche una volta testate in campo) hanno mostrano pochi tratti seletti-vi e performanti “da gara”. E non è detto che uno dei motivi che ha spinto i brand del tennis sia proprio quello di cui si parla: troppi giocatori intermedi, da Club, si fanno affascinare dall’attrezzo del professionista, a prescindere dal loro livello di gioco. E così diventa “strategico” definire una racchetta “agonistica”. Eppure tra Over e Ladies, doppisti della domenica, quarantenni al primo o secondo anno di gioco, ex giocatori in ripresa dopo un ventennio di “riposo” la categoria degli

cm) proprio per mantenere alta l’inerzia (e quindi la capacità di spinta) di attrezzi così leggeri. Su questo aspetto incide anche la lunghezza dei telai, genericamente più lun-ghi dei canonici 68,5 cm: 69 o addirittura 70 cm di lunghezza aggiungono potenza e inerzia, spostando in avanti proprio il bilan-ciamento. Il profilo è spesso (oltre i 24-25 mm di costa), abbinato a una rigidità ten-denzialmente alta: un telaio “profile” è più rigido di uno più sottile (del 15%); e un at-trezzo più rigido è anche più potente e per-missivo: affidarsi a una racchetta così vuol

dire fare meno fatica. E non si perde troppo controllo, poiché le “amatoriali” hanno rapporti potenza-controllo equilibrati o addirittura sbilanciati a favore del secondo.Ma non solo racchettoni. In-nanzittutto perché oramai le aziende hanno cominciato a escludere dal mercato le taglie extra-large (ovali da 118 e 120 pollici quadrati); in secondo luogo perché – come detto in precedenza – ci sono tutta una serie di racchette battezzate come “agonistiche” che in re-

altà stanno a metà strada. Sorelle (o anche cugine) dei telai utilizzati dai professionisti, in comune con essi hanno solo il vestito, con qualche sfumatura differente: piatti corde ampi ma non eccessivi (da 102” o 107”), pesi leggeri (da 260 a 285 grammi), profili marcati ma non eccessivi (24-25 mm). Ago-nistiche di nome, più amatoriali di fatto. In risposta da un lato alla generale tendenza di abbassamento dei pesi e della difficol-tà di tutti le racchette (il canone mediano della racchetta moderna è , lo ricordiamo, 300x100 – gr. di peso x pollici quadrati di ovale), dall’altro proprio per andare incontro alla voglia dell’etichetta “agonistica” anche da parte di chi lo è stato o lo sarà. Ma im-pugnare un’amatoriale non è un disonore, ne un’ammissione di inferiorità; è sinonimo di intelligenza. Per imparare più in fretta e/o giocare meglio. A (quasi) tutti i livelli.

In otto punti l’identikit di una buona racchetta da club1) Materiale: grafite 100% o mix con altri materiali hi-tech2) Piatto corde: da 105 pollici quadrati in su (ampio)3) Lunghezza telaio: 69/70 cm ( appena più lunga del tradizionale)4) Peso: tra i 250 e 280 grammi5) Spessore telaio: 24-29 mm6) Bilanciamento: da 33,5 cm in su (più peso “in testa”)7) Rigidità: elevata (tra 60 e 70 punti)8) Prezzo: tra i 150 e i 250 euro (prezzo di listino al pubblico)

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LLa proposta didattica multila-terale (obiettivo centrale del mini-tennis) caratterizza anche la metodologia di insegna-mento del perfezionamento anche se i singoli obiettivi (tec-nici – tattici – strategici – fisici - mentali) presentano un grado di complessità maggiore. Per quanto concerne le abilità tecniche,l’obiettivo principale da assolvere e’ quello di ren-derle stabili e soggette ad un processo di automatismo attra-verso la fissazione di program-mi motori. A tal riguardo sono di fondamentale importanza il volume di lavoro e la qualità delle esercitazioni utilizzate. Le esercitazioni inizialmente organizzate per evidenzia-re il concetto di “azione” e combinazioni di azioni e suc-cessivamente a blocchi (im-portanti nel mini-tennis per semplificare l’acquisizione delle abilita’ tecniche) nel per-fezionamento dovranno essere progressivamente sostituite da esercitazioni randomizza-te e randomizzate variate, in quanto e’ molto importante che la pratica (anche in fase di allenamento) sia molto simile alle condizioni che gli allievi dovranno affrontare in fase di gara (principio di specifi-cità dell’apprendimento). Se nell’ambito del mini-tennis l’in-segnante ha svolto un lavoro tecnico mirato ed accurato, nel perfezionamento non sara’ ne-cessario operare modificazioni rilevanti per quanto concerne gli elementi fondamentali del-le singole abilita’ tecniche e

potrà essere dedicata maggio-re attenzione verso le abilita’ di tipo tattico-strategico. Ciò in quanto man mano che la tecnica e’ soggetta ad un processo di automatismo, l’al-lievo e’ in grado di distogliere l’attenzione dall’esecuzione dei movimenti, proiettando la stessa verso l’analisi della situazione e dell’avversario. Per tale motivazione l’inse-gnante dovrà progressiva-mente ridurre il numero di feedback tecnici, fornendo un numero maggiore di indi-cazioni su aspetti cognitivi/decisionali inerenti i processi di scelta tattica e di interpre-tazione strategica della gara. Secondo gli esperti, il perfe-zionamento e’ definibile come fase del “training to train” ( im-parare ad allenarsi ) Per tale motivazione, nono-stante la gara sia di fondamen-tale importanza, essa dovrà essere interpretata come un momento di verifica delle abili-tà apprese e non come l’obiet-tivo principale a cui tendere riversando su di essa la totale attenzione .

ALCUNI SUGGERIMENTIOBIETTIVI TECNICI: dopo essere passati da una fase di coordinazione grezza ad una fine, ed aver acquisito i primi rudimenti tecnici, l’allievo do-vrà cercare di eseguire tutti i colpi con una preparazione se-micircolare o circolare ed adot-tare un grip che gli permetta di iniziare a generare complessità

di palla. Si dovrà porre l’atten-zione poi sull’utilizzo dell’arto libero per il colpo del diritto per permettere al giocatore di creare i corretti angoli di separazione e di conseguenza produrre energia elastica. Per quello che riguarda il rovescio invece in questa fase è neces-sario che l’allievo definisca con precisione quale tipo di rove-scio utilizzare in base alle pro-prie caratteristiche fisiche ed individuali;OBIETTIVI TATTICI : il maestro dovrà cercare di sensibilizzare l’allievo sull’utilizzo delle ro-tazioni sia nei colpi da fondo campo sia nel servizio, dove si dovrà lavorare sulla variante del servizio slice per la prima palla e del kick per la seconda.Sempre nell’area tattica lavo-reremo sul concetto di terri-torialità e di anticipo(togliere tempo e spazio all’avversario);OBIETTIVI FISICI : per quello che riguarda l’area fisica inve-ce, in fase di perfezionamento si dovrà lavorare molto sulla capacità di ritmo e di reazione, inoltre per quel che riguarda il gioco di gambe, si dovran-no sensibilizzare gli allievi sui cambi di direzione e sulla ge-stione degli spostamenti a cor-to raggio (0-3 mt).STRUTTURA DELLA LEZIONE : Nello strutturare la lezione il maestro dovrà mantenere sempre elevato il livello di inte-rattività tra gli allievi, pertanto la maggior parte delle eserci-tazioni proposte dovranno es-sere sotto forma di palleggio con all’interno obiettivi tattici

e tecnici ben precisi.Dopo aver costruito in maniera completa tutte le componenti necessarie per un buon tenni-sta potremo finalmente passa-re alla fase di specializzazione, nella quale andremo a dare una identità specifica al nostro allievo e ne andremo a ricerca-re la massima prestazione.

Qui di seguito gli spazi di gioco, le regole e gli attrezzi consigliati con la racchetta verde (perfezionamento) del FRP con le esercitazioni che il bambino deve imparare insieme al suo maestro e le regole sempre più vicine allo sport del tennis per potersi confrontare con i propri compagni di gioco

E’ la fase del percorso formativo successiva all’avviamento, la cui finalità principale è quella di favorire un innalzamento generale del livello delle abilità acquisite dall’allievo grazie ad una serie di accorgimenti tecnici, tattici e fisici da sviluppare attraverso le esercitazioni sul campo

INSEGNAMENTO E METODOLOGIE

Dal minitennis al perfezionamento

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maestri

ARTICOLO A CURA DELL’ISF “ROBERTO LOMBARDI” E DEL SETTORE TECNICO NAZIONALE

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“RACCHETTA VERDE” Impara con il tuo Maestro queste esercitazioni

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FASE PRELIMINARE – 30 partite - Le regole di gioco● la palla può essere colpita dopo un rimbalzo o al volo;la palla deve superare la rete di metà campo prima di rimbalzare a terra;● la palla può rimbalzare a terra solo all’interno del perimetro di gioco;● si disputa un solo set a 6; per vincere bisogna conquistare 6 game, con il vantaggio minimo di due game sull’avversario; sul 6 pari si gioca il tie – break;● in ogni game si assegna il pun-teggio 15 – 30 – 40 – vittoria; sul 40 pari si gioca il punto decisivo;il servizio si effettua dall’alto con i piedi dietro la riga di fondo campo;● nel servizio la palla dovrà es-sere indirizzata all’interno del rettangolo di battuta del campo avversario;● si hanno due palle a disposizione per ogni servizio;● il cambio servizio si effettua al termine di ogni game;per le altre regole si fa riferimento alle Carte Federali. ● Il campo (mt. 19,77 x 8,23 altezza rete 80 cm.)

FASE FINALE – 35 partite - Le regole di gioco● la palla può essere colpita dopo un rimbalzo o al volo;● la palla deve superare la rete di metà campo prima di rimbalzare a terra;● la palla può rimbalzare a terra solo all’interno del perimetro di gioco;

● si disputa un solo set a 6; per vincere bisogna conquistare 6 game, con il vantaggio minimo di due game sull’avversario; sul 6 pari si gioca il tie – break;● in ogni game si assegna il punteggio 15 – 30 – 40 – vitto-ria; sul 40 pari si gioca il punto decisivo;● il servizio si effettua dall’alto con i piedi dietro la riga di fon-do campo;● nel servizio la palla dovrà es-sere indirizzata all’interno del rettangolo di battuta del cam-po avversario;● si hanno due palle a disposi-zione per ogni servizio;● il cambio servizio si effettua al termine di ogni game;● per le altre regole si fa riferi-mento alle Carte Federali. ● Il campo (mt. 21,77 x 8,23 altezza rete 91,4 cm.)

FASE PRELIMINARELa racchettaNella fase preliminare utiliz-zerai racchette juniorLa pallaNella fase preliminare utiliz-zerai palle midIl campo (altezza rete: 80 cm.)

FASE FINALELa racchettaNella fase finale utilizzerai ju-nior o normaliLa pallaNella fase finale utilizzerai prima palle mid, poi ripeterai ogni esercitazione con palle normaliIl campo (altezza rete: 91,4 cm.)

ESERCITAZIONI SUPERA QUESTI LIMITI

1 Palleggi di diritto diagonale 6 palleggi consecutivi - 5 tentativi

2 Palleggi di rovescio diagonale 6 palleggi consecutivi - 5 tentativi

3 Palleggi di diritto lungolinea 6 palleggi consecutivi - 5 tentativi

4 Palleggi di rovescio lungolinea 6 palleggi consecutivi - 5 tentativi

5 Palleggi alternando diritto e rovescio diagonale 6 palleggi consecutivi - 5 tentativi

6 Palleggi di diritto diagonale e volée di diritto diagonale 6 palleggi consecutivi - 5 tentativi

7 Palleggi di rovescio diagonale e volée di rovescio diagonale 6 palleggi consecutivi - 5 tentativi

8 Palleggi di diritto lungolinea e volée di rovescio diagonale 6 palleggi consecutivi - 5 tentativi

9 Palleggi di rovescio lungolinea e volée di diritto diagonale 6 palleggi consecutivi - 5 tentativi

10 Palleggi di diritto a sventaglio 6 palleggi consecutivi - 5 tentativi

11 Palleggi alternando volée di diritto e smash al volo 6 palleggi consecutivi - 5 tentativi

12 Palleggi alternando volée di rovescio e smash al volo 6 palleggi consecutivi - 5 tentativi

13 Palleggi alternando smash al volo e smash al rimbalzo 6 palleggi consecutivi - 5 tentativi

14 Risposta da destra al servizio 6 palle su 10 tentativi

15 Risposta da sinistra al servizio 6 palle su 10 tentativi

16 Servizio dal settore destro 6 palle su 10 tentativi

17 Servizio dal settore sinistro 6 palle su 10 tentativi

18 Servizio, attacco di diritto e volée di rovescio 4 volte su 8 tentativi

19 Servizio, attacco di rovescio e volée di diritto 4 volte su 8 tentativi

20 Palleggi con un compagno 30 palleggi ciascuno consecutivi - 5 tentativi

FASE PRELIMINARE da 0 a 150 - FASE FINALE da 151 a 300

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DI ROBERTO COMMENTUCCI

Il professor Giovanni di Giacomo, 47 anni di Piacenza, è uno dei migliori ortopedici e traumatologi italiani, specializzato nella cura, in particolare con le nuove tecniche artro-scopiche, delle principali patologie artico-lari: spalla, caviglia, gomito, ginocchio. Chi meglio di lui, quindi, per una chiacchierata a 360 gradi su tennis e ortopedia?

io e il tennis

Al servizio dei campioni

Giovanni Di Giacomo

Dottore, quando e come ha iniziato a col-laborare con l’ATP e la WTA? Ho iniziato con l’edizione del 1991, degli In-ternazionali d’Italia, vinta da Thomas Muster, che tra l’altro era reduce da un lungo stop per il famoso infortunio al ginocchio subito a Miami l’anno prima, quando fu investito in un parcheggio. Fui chiamato da Angelo Bartoni.Quali sono stati i casi più difficili fra i tenni-

sti professionisti che le è capitato di dover gestire nel torneo?A Roma senza dubbio l’infortunio occor-so all’americano James Blake nell’edizione 2004. In allenamento inciampò su una pal-lina e cadde all’indietro, urtando la nuca sul paletto della rete. Dovemmo farlo ricoverare di corsa in ospedale, quella fu una vicenda molto preoccupante, il ragazzo rischiò la carriera.

Giovanni Di Giacomo con Rafa Nadal

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stimolare i Circoli a dotarsi di più campi sintetici per far allenare e competere mag-giormente i giovani su queste superfici. Cosa ne pensa?Da appassionato posso dire che mi pare un’ottima cosa. Mi sono reso conto che ormai il veloce è la superficie più diffusa nel tennis professionistico, e una graduale introduzione dei campi rapidi, anche in un paese a prevalente cultura della terra come il nostro è del tutto auspicabile per ottenere risultati migliori.E sul piano medico? Tanti soci e appas-sionati hanno paura che i campi sintetici

facciano male alle articola-zioni. Qual è il suo parere in proposito?Mi sento di lanciare un messaggio pienamente rassicurante, ma vanno fatti dei distinguo: le vecchie su-perfici dure erano in effetti piuttosto impegnative per le articolazioni. Ma negli ul-timi anni sono stati compiuti grandi progressi. I campi sin-tetici oggi hanno uno strato di materiale gommoso, det-to “cushion” che consente di eliminare gran parte delle sollecitazioni a carico di ca-viglie, ginocchia e colonna vertebrale. E quindi molti allarmi mi paiono ormai non più giustificati. E poi?E poi, ripeto, anche qui gio-ca un ruolo importante la tecnica: il modo di spostarsi sui campi veloci è diverso da quello che si usa sulla ter-ra rossa, e si deve imparare a muoversi nel modo giusto, esattamente come si impara il servizio. Infine, va anche detto che molti problemi nascono da una scelta su-perficiale dell’attrezzatura. Il sintetico è una superficie

bloccante, se ci si gioca sopra con scarpe da terra rossa, che sono costruite per scivolare, poi non si può dare la colpa al campo. Sce-gliamo le scarpe corrette.Infine, dottore, qual è il suo rapporto con il tennis, lo segue, lo gioca?Sono molto appassionato. Gioco appena ho un momento libero, ma purtroppo ho imparato tardi, e in modo un po’ approssi-mativo. Diciamo che sono un esempio viven-te dell’importanza della tecnica corretta…

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E quindi il mio consiglio è quello di rivolger-si ad un maestro. I maestri oggi sono molto preparati. Vale la pena evitare il fai da te an-che se si inizia a giocare tardi.

Qual è secondo lei l’età giusta per avviare un bambino al tennis?Già dai 6 agli 8 anni si può iniziare tranquil-lamente. Prima si inizia, e prima il nostro organismo inizia a “scrivere” sui neuroni gli automatismi e le memorie motorie dei mo-vimenti corretti.Ma in Italia ancora molti pediatri sconsi-gliano il tennis ai bambini…

Purtroppo su questo punto c’è molta disin-formazione, dal momento che alcuni colle-ghi non si dedicano specificamente a questo problema. Gli operatori del tennis sono cre-sciuti molto anche sul piano culturale. Ora i bimbi imparano con il minitennis, usano le racchettine speciali, palline speciali, campi di dimensioni ridotte. Non esiste alcun rischio. Nel mondo del tennis italiano c’è un di-battito molto acceso sul Progetto Campi Veloci, con cui la Federazione vorrebbe

Le pareti del suo studio ci raccontano tutto su di lui. Accanto ad una infinita

serie di diplomi e riconoscimenti accademici, campeggiano le sue foto

con praticamente tutti i migliori tennisti degli ultimi venti anni: da Sampras

ad Agassi, da Courier a Muster, da Federer a Nadal, da Djokovic a

Murray, e tanti, tanti altri. E’ uno dei migliori ortopedici e traumatologi italiani ed è il responsabile medico

europeo per i tornei Atp Master 1000 e Sony Ericcson Wta Tour

E poi?E poi l’infortunio al polso che impedì ad Albert Costa di giocare la finale del 1998 contro Marcelo Rios, con gli organizzatori che dovettero mettere su in fretta e furia un’esibizione fra lo stesso Rios e il nostro Sanguinetti. Albert nella semifinale contro Berasategui era procurato una distrazione al polso piuttosto banale, ma i tempi strettissi-mi non consentirono il recupero.Quali sono secondo lei le principali cause dei traumi articolari nel tennis professio-nistico?A livello pro, attualmente gli atleti sono tutti preparati in modo splendi-do e fanno molta prevenzio-ne, molto più di 20 anni fa. Gli infortuni dipendono per lo più da quello che noi me-dici chiamiamo “overload”, ovvero un carico eccessivo. Si giocano troppi tornei, e i giocatori devono essere bravi a gestirsi e a program-marsi.E a livello amatoriale inve-ce? Fra gli amatori e i praticanti le cause principali dei trau-mi articolari e muscolari sono sostanzialmente due: una condizione atletica non adeguata, e una tecnica di esecuzione dei colpi imper-fetta, i cosiddetti “difetti”, che fanno lavorare male le articolazioni e alla lunga ge-nerano infiammazioni, logo-rio precoce o altri traumi. Quali sono i principali stru-menti di prevenzione?Intanto cercare di mante-nere una condizione fisica adeguata. Ma ripeto, a mio avviso la migliore preven-zione è quella di imparare una tecnica di esecuzione dei colpi biomeccanica-mente corretta. Giocare a tennis significa mettere in moto delle cate-ne cinetiche, ovvero degli insiemi di distretti muscolo-scheletrici, che devono lavorare in modo efficiente, secondo precisi principi biomeccanici. La biomeccanica consente di impostare la tecnica di esecuzione in modo efficiente, consentendo di raggiungere il massimo risultato in termini di potenza e controllo minimizzando il carico e lo sforzo a carico di muscoli e articolazioni.E quindi?

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A

LA STAGIONE DEI PRIMATI

panorama

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Il 2011 si sta rivelando come l’anno di una crescita collettiva, sintetizzata dai record in classifica ottenuti dai nostri giocatori. Una dimostrazione di come l’intero movimento tennistico italiano stia conoscendo

un momento di grande concretezza in quanto a risultati sia in campo maschile che femminile

Azzurri da best ranking

All’indomani dello storico suc-cesso di Francesca Schiavone al Roland Garros del 2010 in molti pensarono che il nostro tennis avesse toccato il punto più esaltante della sua storia re-cente. Non si può tuttavia non ritenere il 2011 come l’anno di una crescita collettiva, sintetiz-zata dai molteplici best ranking ottenuti dai nostri giocatori. Una evidente dimostrazione di come l’intero movimento tenni-stico nostrano stia conoscendo un momento di assoluta concre-tezza in quanto a risultati. Sia in campo maschile che in campo femminile, dunque, molti no-stri atleti sono stati in grado di migliorare sensibilmente i loro migliori piazzamenti. Il caso più emblematico è senz’altro quello di Roberta Vinci. Classe 1983, la tarantina è stata fin qui capace di conqui-stare due primati. Il primo è in termini assoluti: con i successi a Barcellona, s-Hertogenbosch e Budapest, la Vinci è l’unica ita-liana nella storia ad aver vinto tre titoli WTA nella stessa sta-gione. Il secondo è personale: Robertina nel corso del 2011 ha ripetutamente ritoccato il suo best ranking, che dal 2006 era fisso in posizione 36. Tren-tacinquesima alla vigilia degli Internazionali BNL d’Italia, la pugliese si è ritrovata 31 a fine maggio, è entrata tra le prime trenta poco prima della stagio-ne sull’erba e nella classifica dell’11 luglio è addirittura arri-vata alla posizione 23, a soli 15 punti dalla seconda posizione

italiana di Flavia Pennetta. Il caso della Vinci è emblemati-co, ma non isolato: una seconda giovinezza l’ha vissuta in questa stagione anche Alberta Brianti. La parmense era esplosa nel 2009, entrando per la prima vol-ta tra le prime 100, ma quest’an-no ha vinto il suo primo torneo in carriera sulla terra marocchi-na di Fes, per poi raggiungere in giugno la 55ma posizione, un risultato mai raggiunto pri-ma. Anche tra le giovanissime i miglioramenti non mancano: la marchigiana Camila Giorgi, in

rampa di lancio da tempo, sta finalmen-te mettendo in luce il suo talento: dopo l’ottima prestazione a Wimbledon, che le è valsa per la pri-ma volta in carriera l’ingresso nel main draw dopo un paio di esaltanti match di qualificazione, la ne-

anche 20enne Camila è entrata per la prima volta tra le prime 200, centrando lo scorso 4 lu-glio il suo best ranking in posi-zione 163. Occorre poi ricordare che nel 2011 va registrato anche il mi-glior piazzamento di Francesca Schiavone: la milanese ha vinto Parigi lo scorso anno, ma solo in questa magica annata ha sapu-to trovare il suo miglior risultato per il computer, trovandosi a ri-dosso del podio (n.4) occupato da Wozniacki, Clijsters e Zvona-reva.

Ma attenzione, gli evidenti pro-gressi del tennis azzurro non sono solo tra le donne: abbiamo infatti ancora negli occhi l’im-presa parigina di Fabio Fognini. Il ligure, è storia nota, si è spinto fino ai quarti di finale al Roland Garros, e nonostante il beffardo infortunio che gli ha impedito di affrontare l’attuale re del tennis Novak Djokovic, è riuscito dap-prima a raggiungere la 34ma posizione per poi addirittura migliorarla, fino a raggiungere il 32mo posto del ranking ATP lo scorso 20 giugno. Le statistiche parlano chiaro, insomma: il tennis italiano è in progresso tout court. E siamo solo a luglio: se la tendenza dovesse rimanere inalterata, il 2011 potrebbe entro pochi mesi essere ricordato come il vero anno del tennis italiano inteso nel suo collettivo. Quan-tomeno alla stessa stregua di un 2010 che ci ha regalato uno Slam e una Fed Cup.

Da sinistra a destra Fabio Fognini, Camila Giorgi e Alberta Brianti;in basso Roberta Vinci

DI LORENZO FARES

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CHALLENGERTRANI CHALLENGER (1° AGOSTO) - Per il dodicesimo anno lo Sporting Club Trani ospita un torneo interna-zionale (30.000 euro di montepremi, cemento). Nel 2010 ad aggiudicarsi la “Trani Tennis Cup” è stato l’olandese Jesse Huta Galung che in finale si è imposto per 76 64 su Filippo Volandri.CORDENONS (15 AGOSTO) - Sui cam-pi in terra rossa dell’Euro Cordenons vanno in scena gli Internazionali del Friuli Venezia Giulia (85.000 euro di montepremi). Dodici mesi fa si impose il belga Steve Darcis.

MANERBIO (22 AGOSTO) - Al Tennis Club Manerbio si disputa la trentot-tesima edizione del “Torneo Antonio Savoldi e Marco Cò”, challenger da 85mila euro di montepremi (terra battuta) vinto lo scorso anno dall’olan-dese Robin Haase in finale su Marco Crugnola. COMO (29 AGOSTO) - Si rinnova l’ap-puntamento con il “Città di Como”, torneo challenger con un montepremi di 30mila euro (terra battuta). Campione in carica è il talentuoso olandese Haase.

GENOVA (5 SETTEMBRE) - Nona edizio-ne del Genova challenger, torneo do-tato di un montepremi di 85mila euro che si gioca sui campi in terra rossa di Valletta Cambiaso. Nel 2010 derby tricolore in finale con il successo di Fabio Fognini (già vincitore nel 2008) su Potito Starace: 64 61 lo score. (nella foto in basso)TODI (12 SETTEMBRE) - Quinta edizio-ne per gli “Internazionali di tennis dell’Umbria”, torneo challenger da 30mila euro di montepremi in pro-gramma sui campi in terra rossa del Tennis Club Todi 1971. Lo scorso anno successo dell’argentino Carlos Berlocq. NAPOLI (26 SETTEMBRE) - Quinta edi-zione anche per la “Tennislife Cup”, challenger da 42.500 euro di monte-premi che si disputa sui campi in terra rossa del Green Park di Posillipo. Il campione in carica è Fabio Fognini che lo scorso anno ha sconfitto in fina-le il serbo Boris Pashanski.

FUTURES MASCHILIITALIA F21 - AVEZZANO (1° AGOSTO) - Sui campi in terra rossa del Circolo

Tennis Avezzano si disputa un future maschile dotato di un montepremi di 10mila dollari. Il campione in carica è Francesco Piccari che lo scorso anno superò in finale Marco Simoni.ITALIA F22 - APPIANO (8 AGOSTO) - Si rinnova l’appuntamento al Tc Rungg che ospita la 22esima tappa del cir-cuito future italiano: il torneo è dotato di un montepremi di 15 mila dollari. Si gioca sulla terra battuta. Nel 2010 ha vinto lo slovacco Marco Crugnola.ITALIA F23 - ESTE (15 AGOSTO) - I campi del Tc Este sono il palcoscenico di un torneo da 15mila dollari di montepre-mi (terra). Il campione in carica è Mat-teo Viola.ITALIA F24 - PIOMBINO (22 AGOSTO) - L’AT Piombinese è la sede di un 15mila dollari che si gioca sul cemen-to. Nel 2010 successo di Claudio Gras-si che in finale si è imposto su France-sco Piccari. ITALIA F25 - TRIESTE (29 AGOSTO) - Sui campi in terra rossa del Tennis Club Triestino si disputa un future maschi-le dotato di un montepremi di 10mila dollari. Lo scorso anno successo di Luca Vanni in finale su Andrea Fal-gheri.ITALIA F26 - SIENA (5 SETTEMBRE) - Si rinnova l’appuntamento al Ct Siena che ospita la 26esima tappa del cir-cuito future italiano: il torneo è dotato di un montepremi di 10 mila dollari. Si gioca sulla terra battuta. Nel 2010 ha vinto Luca Vanni in finale su Filippo Leonardi.ITALIA F27 - PORTO TORRES (12 SETTEM-BRE) - I campi del Tc Porto Torres sono il palcoscenico di un torneo da 15mila dollari di montepremi (la superficie è il Green Set). Il campione in carica è Claudio Grassi che in finale ha sconfit-to Luca Vanni.ITALIA F28 - BRUSAPORTO (19 SETTEM-BRE) – Seconda edizione dell’appun-tamento che va in scena sui campi in cemento del Tennis Brusaporto. Il montepremi è di 10mila dollari ed il campione in carica è lo svedese Filip Prpic.ITALIA F29 - (26 SETTEMBRE) - Sui cam-pi in terra rossa del Tc New Country si disputa un torneo da 10mila dollari.

Nel 2010 successo del francese Augu-stin Gensse.

ITF FEMMINILIITF MONTERONI (1° AGOSTO) - I cam-pi in terra rossa del Ct Match Ball Monteroni D’Arbia ospitano un tor-neo da 25mila dollari di montepremi. Lo scorso anno vittoria della rumena Liana-Gabriela Ungur in finale su Anna Floris.ITF LOCRI (8 AGOSTO) - Seconda edi-zione dell’appuntamento organizzato sui campi in terra rossa del Garden G. Riccio. Il torneo è dotato di un mon-tepremi di 10mila dollari e la campio-nessa in carica è Valentina Sulpizio. ITF TODI (15 AGOSTO) - Seconda edi-zione anche per il torneo al Tennis Club Todi (che organizza a settem-bre un challenger maschile). Il torneo ha un montepremi di 10mila dollari. Campionessa uscente Federica Di Sarra.ITF BAGNATICA (22 AGOSTO) - Al Tc Bagnatica nuovo appuntamento sul rosso: il montepremi è di 10mila dollari.ITF SANREMO (29 AGOSTO) - Ap-puntamento tutto nuovo del circuito rosa anche sui campi in terra battuta del Ct Sanremo. Il montepremi è di 10mila dollari.ITF BIELLA (5 SETTEMBRE) - Il 100mila dollari in terra lombarda è uno degli appuntamenti più prestigiosi e ricchi del calendario. Si gioca al Ct Biella (terra rossa). La campionessa in carica è la ceca Renata Voracova.ITF CASALE (5 SETTEMBRE) - Alla Ca-nottieri Casale si rinnova l’appunta-mento con il torneo da 10mila dollari (terra battuta). Lo scorso anno finale tutta italiana con Federica Di Sarra vincitrice su Erika Zanchetta.ITF MESTRE (12 SETTEMBRE) - Sui campi in terra rossa del Ct Mestre si disputa un torneo da 50mila dollari. Campionessa in carica è la ceca Zuza-na Ondraskova.ITF FOGGIA (19 SETTEMBRE) - Il Ten-nis Club Foggia ospita un torneo da 25mila dollari di montepremi (terra battuta). La campionessa in carica è la spagnola Laura Pous-Tio.

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DOVE SI GIOCA AD AGOSTO E SETTEMBRE

VARIE

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Super Tennis

panorama

MASTER GIOVANILE FIT BY LOTTOSI GIOCA SUL VELOCE DI CASTEL DI SANGRO

Tempo di Master per Circuito Nazionale Giovanile Fit by Lot-to, in programma dal 31 luglio al 6 agosto presso il Centro Estivo Fit di Castel Di Sangro. Al Ma-ster finale hanno diritto di par-tecipare i primi cinque giocatori classificati di ogni macroarea, per ogni categoria, purchè ab-biano disputato le qualificazioni regionali ai Campionati Italiani. I suddetti giocatori dovranno fare domanda di iscrizione al Master con il modulo già pre-sente sul sito nell’apposita se-zione entro il 21 luglio via mail a [email protected] o via fax al n. 06.3685.8602. I giocatori qualificati dal 6° al 10° posto potranno fare do-manda di partecipazione in

qualità di riserva e subentre-ranno in caso di rinuncia di uno dei primi cinque della propria Macroarea.Nell’ambito del progetto lancia-to dalla FIT si gioca sul veloce.I giocatori partecipanti al Ma-ster avranno l’ospitalità gratui-ta, consistente in vitto e allog-gio presso il Centro dal giorno precedente l’inizio del torneo fino al giorno dell’eliminazio-ne compreso. Inoltre coloro che sono interessati potranno usufruire dei servizi offerti dal Centro Federale Estivo per l’in-tera settimana, con allenamenti quotidiani svolti da Tecnici fe-derali al costo di €350 (€250 per coloro che vengono dalle isole), comprensiva di vitto e alloggio per tutta la settimana.L’iscrizione al Centro estivo an-drà fatta on line sul nostro sito: www.federtennis.it/centriestivi/Iscrizione.asp

LUTTO NEL TENNIS ITALIANOE’ MORTO ANDREA STUCCHI AVEVA SOLO 20 ANNI

Tragica notizia per il tennis az-zurro. A soli 20anni, l’11 luglio scorso, è morto Andrea Stucchi, giovane promessa del tennis ita-liano, a causa di un tumore alle ghiandole linfatiche. Il tennista romano era ricoverato in ospe-dale da alcune settimane.Nato a Roma il 23 marzo del 1991, Andrea, seguito dai ma-estri Bruno Orecchio e Saniele Baldassarre, si era messo in luce nel 2007 vincendo il torneo Eta under 16 di Foligno. Proprio quel risultato gli valse la convo-cazione nella squadra nazionale guidata da Giancarlo Palumbo. Nello stesso anno ai campiona-ti europei di Mosca fu fermato solo in finale dal bulgaro Grigor Dimitrov. Stucchi fu anche con-vocato in Coppa Borotra dove

giocò tutta la prima fase ma non la finale a causa di un infortu-nio. Nello stesso anno si laureò campione italiano under 16 su-perando nella finale di Perugia Alessandro Bega. Non solo tennis però nella vita di Andrea: Giancarlo Palumbo ricorda che durante gli stage a Tirrenia il giovane tennista romano studia-va di notte per finire con profitto il liceo classico. Con il passag-giio al circuito professionistico Stucchi aveva scelto di allenarsi in Spagna ma proprio all’inizio di quest’anno la decisione di ritornare in Italia, all’Accademia di Simone Ercoli. L’ultimo match lo aveva giocato ad inizio marzo in Portogallo, nelle qualificazioni del 10mila dollari di Loulè. Ave-va un sogno Andrea, giocare gli Internazionali d’Italia nella sua Roma (lo aveva confessato, gio-vanissimo, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport).

VARIE

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Crescita e carriera degli arbitri di sediaPER IL CCUG LAZZARO CADELANO

GIUDICI DI GARA

L’importanza dei tornei internazionali per la crescita de-gli arbitri italiani. Aumentano, diminuiscono, accresco-no il loro montepremi, lo riducono: ma l’Italia conti-nua a essere una delle nazioni con il più alto numero di tornei mondiali e questo grazie agli sforzi dei circoli. Ma dietro l’organizzazione, difficile, ma stimolante, dei tornei professionistici c’è un risvolto che non tutti consi-derano, ma che nel tempo porta risultati fruibili anche agli stessi tornei: la crescita degli ufficiali di gara. Perché è ve-ro che c’è bisogno di studio, ma soprattutto di pratica. E l’esperienza la si fa sul campo, anzi, in campo, sulla sedia. Così i 10 mila dollari maschili e femminile fino ai tor-nei con montepremi maggiore diventano il termometro della crescita dei nostri arbitri, giovani e appassiona-ti, forse pochi, ma con cui si sta lavorando sulla crescita e sul perfezionamento, puntando ad avere una macchi-na tale che possa anche vantarsi oltre che di un reclu-tamento di quantità, che non manca, anche di qualità. Un ragazzo o una ragazza al loro primo torneo interna-zionale sono spaventati, preoccupati. Ma è qui che si ve-rifica quello strano fenomeno di spiegazione pratica, di valutazione costruttiva e di ambizione di lungo periodo

frutto della conoscenza da parte degli arbitri naziona-li con gli arbitri internazionali e certificati, anche stranie-ri. Si perché l’officiating non è solo un’esperienza lavora-tiva, ma anche personale, di socializzazioni e di crescita. Ma i primi passi di questo percorso subito dopo o contestua-le le prime esperienze nei maggiori campionati nazionali per i più capaci, sono i tornei internazionali. C’è qualcuno che dice: “Si impara ad arbitrare più nei Futures che nei Challen-ger”. Sono due cose diverse, il più o il meno sono discorsi soggettivi, ma il dato è assoluto, si impara. E lo si fa in cam-po, ma lo si fa anche fuori dal campo con altri ragazzi più esperti, capaci di rivedersi in quegli arbitri nazionali agli inizi Stiamo lavorando sul dialogo e con un lavoro di gruppo che coinvolge il Ccug, la referente degli internazionali, i Dsr, i Fur e i Fup. C’è un attento lavoro di analisi, e di valutazione. Stiamo facendo in modo che non si verifichino più, o magari sempre meno, i buchi dell’ultimo momento, e che gli addi-tional non siano più solo pensionati, per carità appassionati, ma senza alcuna possibilità di carriera, ma giovani che po-tranno un domani rappresentare l’Italia e tutta la categoria nei maggiori tornei del Mondo. Dopo essere partiti da un 10 mila dollari femminile.

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Super Tennis31

IIl sorriso è dei più radiosi, l’entu-siasmo è alto se è in un campo a pareti di cristallo, la voglia di raccontare la sua passione per il paddle sembra non arrestarsi mai. Questo è il primo ritratto di Laura Pollacci, vero pilastro della nazionale italiana, ma an-che la promotrice, insieme alla compagna azzurra Martina Ca-morani, della manifestazione “Il paddle è donna”, nata dalla vo-glia di allargare e di espandere questo sport tra le donne, con l’obiettivo di diventare davvero competitive anche a livello in-ternazionale. Come nasce l’idea di questa iniziativa?Dopo i mondiali di Cancun del novembre scorso, in cui siamo partite con una squadra de-bilitata dagli infortuni e dalle defezioni, ho pensato che il primo gradino per tornare ad essere davvero competitive - ai Mondiali di Murcia del 2006 le ragazze avevano raggiunto un prestigioso quinto posto - era quello di provare ad arrivare fino a quante questa discipli-

na ancora non la conoscono. Se in Spagna, in cui il paddle è uno degli sport più diffusi, ci sono mediamente due campi di paddle per ogni circolo di ten-nis, in un paese come il nostro è necessaria ancora un’impor-tante attività di promozione che ci consenta di raggiungere, so-prattutto in ambito femminile, chi ancora non è a conoscenza di questa importante realtà.

Come è nata in te la passione per questo sport? Come accade per molte gioca-trici di paddle, quando ero più piccola giocavo a tennis. Ca-sualmente un giorno una mia amica mi propose di provare, e da lì è iniziata la pratica di que-sto sport che progressivamente è diventata una vera passione. Il paddle infatti, a differenza di quanto accade per il tennis, ti

consente di giocare ad alti livelli e a ritmi elevati senza necessa-riamente un allenamento quoti-diano o comunque estenuante. La soglia del divertimento è davvero molto bassa, e, nell’es-sere “costretto” a giocare sem-pre in 4, lo spirito aggregante è comunque assicurato.Quali sono i prossimi appunta-menti in campo internazionale?Il nostro obiettivo primo è ar-rivare a settembre pronte per i Campionati Europei di Co-ventry, in Gran Bretagna. E soprattutto in vista di questo prestigioso appuntamento tutto il settore paddle della Federa-zione è attivo nell’organizzazio-ne di eventi promozionali che ci consentano di allargarci in tutto il territorio italiano. Nel nostro paese c’è un numero di ragaz-ze che giocano a paddle ad alti livelli, ma purtroppo non esiste una rosa di giocatrici di medio li-vello da far crescere e sulle quali potere investire per il futuro. Ma noi non molliamo, la passione per questo sport è primo vero il traino per non arrenderci mai.

DI MARTINA CIPRIANI

PADDLE

Una passione senza confiniIn occasione della seconda tappa de “Il paddle è donna”, che si è tenuta a Roma il 21 maggio scorso presso il Circolo Tennis Le Molette, Laura Pollacci, trascinatrice della nazionale femminile, ci ha parlato

della crescita del movimento rosa in vista degli Europei di Coventry del prossimo settembre

L’azzurra Laura Pollacci

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la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

ABRUZZO L’Aquila e Pescara volano in A2

di Ferdinando De Fenza

Con la vittoria per 4-0 sul CT Bolzano nella gara di ritorno della fi-nale playoff (all’andata era finita 3-3), il Ct L’Aquila del presidente

Ugo Mantini ha conquistato una storica promozione nella serie A2 maschile. Ismar Gorcic, Giancarlo Petrazzuolo, Pietro Angelini, Alberto Iarossi, Andrea De Silvestri, Gabriele Cavacchioli, Alessandro Agrusti, capitanati dal TN Gianluigi Santilli, hanno portato per la prima volta nella storia una squadra di tennis abruzzese in serie A. Molto soddisfat-to il presidente del circolo aquilano, tornato in funzione dopo i danni subiti dal sisma del 6 aprile 2009. “È stata una cavalcata entusiasmante - ha detto Ugo Mantini - abbiamo meritato la vittoria essendo rimasti imbattuti sia nella fase regolare che nei playoff. Ora rafforzeremo la squadra e punteremo ad un torneo ambizioso anche in A2”.Promozione anche per le ragazze del Circolo Tennis Pescara che grazie alla vittoria per 3-1 sulle avversarie del Ct Bologna hanno conquista-to la serie A2. Anche questo è un risultato storico che Grymalska e compagne avevano già ipotecato nel match d’andata in terra emiliana terminato 4-0. Le atlete abruzzesi, guidate dai maestri Giancarlo Iezzi e Fernando Marchegiani, si sono ripetute davanti al pubblico di casa battendo anche la quotatissima Adriana Serra Zanetti, ex professioni-sta del tennis italiano. Questa la formazione femminile neo promossa Anastasia Grymalska (numero 300 WTA, campionessa regionale se-conda categoria, 2/1), Elena Bertoia (2/3), Alice Matteucci (2/8), Mar-tina D’Ettore (3/1) , Alessia Recchia (4/2). Niente da fare, invece, per il Ct Lanciano. Per il secondo anno consecutivo, la finale per l’accesso in A2 è stata fatale ai frentani. Nella finalissima il Ct Lanciano si è trovato di fronte un avversario forte come il Tc Ambrosiano, che ha sfruttato al meglio la gara di andata vincendo 5 a 1 ed ipotecando la promozione. Nel ritorno serviva un miracolo degli abruzzesi che non sono andati oltre il 3-3. “Dispiace che per il secondo anno consecutivo la promo-zione sia sfuggita in finale. Il nostro obiettivo stagionale era quelle di fare meglio dello scorso anno e in parte ci siamo riusciti - ha detto a il presidente del Lanciano, Giancarlo Staniscia. - Un plauso al Ct L’Aquila che ha centrato la storica promozione in A2”.

BASILICATA

L’ora degli scudetti underdi Maria Ragone

Si sono conclusi sul rettangolo di gioco del campo da tennis fede-rale di via Racioppi a Potenza, i Campionati Regionali under 11-

12-13-14-16 maschili e femminili. Nella categoria under 16 Giuseppe Sicolo di Matera ha avuto la meglio sul concittadino Biagio Capolupo per 7-6 6-4; nella categoria under 14 Alberto Loscalzo dello Sporting Club Potenza ha battuto Gabriele Latorre di Matera per 62 62; per gli under 13 vittoria di Marco Nolè del Gingles Potenza per 63 63 su Gerardo Arcieri dello Sport in Club Potenza mentre, per la categoria under 12, a segno Valerio Mennone di Pisticci su Michele di Tomma-so dello Sport in Club Potenza (61 61). Marilena Vinci di Policoro ha

vinto nell’under dodici femminile superando Rosamaria Tudosa di Pi-sticci con un doppio 60. Per la categoria under 11 maschile vittoria di Gabriele Galeazzo per 60 61 su Prospero Mormando, entrambi atleti di Policoro. Il giovanissimo Galeazzo è stato convocato dal Centro di Castel di Sangro mentre tutti i campioni regionali parteciperanno ai tabelloni nazionali di categoria. Il Campionato Regionale organizzato, quest’anno, dalla Società Spor-tiva BodiOmnia Tennis Club di Potenza, è stato anche l’occasione, come ha detto il direttore del torneo, Giulio Spadafora, per un con-fronto tra giovani atleti lucani che, sicuramente, al di la di vincitori e sconfitti, è utile per crescere sportivamente. Soddisfatto dall’orga-nizzazione e dalla qualità di gioco espressa si è detto anche Dome-nico Volturo, presidente del Comitato regionale, il quale ha indicato Gabriele Galeazzo del CT Matera, Maria Cristina Angrisani del CT Matera e Valerio Mennone del CT Pisticci come i ragazzi più inte-ressanti. Volturo, inoltre, ha evidenziato come la nascita di un impor-tante movimento giovanile in Basilicata sia dovuta all’impegno degli istruttori e dei tecnici regionali.

CALABRIALo Sport Village Catona in B

di Rosaria Ionà

Un sogno quello che lo Sport Village Catona ha fatto vivere a nume-rosi appassionati del tennis. Un sogno che porta il nome di serie

B. E’ successo tutto nell’ultima domenica del mese di giugno, quando la squadra reggina si è imposta sul Planet Traversetolo Parma con il risultato di 4-3. La Calabria, al pari, per una volta, di regioni importanti che esibiscono gloriosi risultati, ha potuto godersi il lieto fine di una favola che non era iniziata nel migliore dei modi. Il Planet Traversetolo Parma, infatti, si era aggiudicato i primi due incontri, portandosi sul 2-0. A conquistare i primi due punti, fra le file dei parmensi, erano stati Marcio Torres Fantoni ed Emanuele Mecarelli che avevano avuto la meglio su Domenico Scordo e Andrea Viceconte. Solo la grinta e la vo-glia di non arrendersi dimostrata da Stefano Cobolli e Remigio Burzio hanno rimesso in piedi un incontro che sembrava compromesso. Sba-

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�I festeggiamenti dello Sport Village Catona dopo la promozione in B

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Super Tennis

razzandosi di Matteo Colla e Florian Allgauer hanno riportato in parità il risultato parziale. L’altalena di emozioni non è finita con i singolari. E’ ancora una volta il Planet a portarsi avanti per 3-2 con la vittoria del primo incontro di doppio, prima che Stefano Cobolli e Remigio Burzio, avendo la meglio sulla coppia Allgauer/Fantoni, riportassero il risultato sul 3-3. A questo punto i cuori di Cobolli e Burzio non hanno disatteso le speranze di tutti coloro che si sono impegnati per rendere reale un sogno battendo ancora per 63 61 Allgauer/Fantoni. “Questo obiettivo - sostiene presidente del circolo, Francesco Violante - lo inseguivamo da un po’ di anni come confermano quattro finali nazionali disputate. E il sorteggio questa volta non era stato neppure molto favorevole, dal momento che il nostro girone era uno dei più ostici. E’ stata una giornata bellissima che ci ha regalato delle emozioni fortissime. Il tifo che ha sostenuto i nostri ragazzi è stato un tifo da stadio. Lavoravamo da anni per conquistare questa promozione. Quello ottenuto dalla no-stra squadra è un successo per tutta la Calabria. L’impegno in ambito nazionale è sicuramente gravoso, il progetto attuale è quello di fare una buona squadra per rimanere in serie B anche se non è facile. Dob-biamo fare qualche altro acquisto. Ancora non ci sono nomi e, per il momento, vogliamo goderci quello che abbiamo sudato”.

CAMPANIANapoli bis in Coppa delle Province

di Maria Grazia Ciotola

Per il secondo anno consecutivo Napoli è campione d›Italia giovanile nella Coppa delle Province a squadre. Una con-

ferma che i talenti del tennis del futuro sono di casa nella no-stra città : lo scudetto delle province rappresenta l›evento più importante della categorie under 11 e under 10, e tra i più considerati dal Settore tecnico della Federtennis. Per questo mo-tivo le finali si disputano in sede unica, sui campi veloci del Centro Estivo Fit di Castel di Sangro, una delle storiche case del tennis italiano. Il team di Napoli ha battuto negli ottavi il Catania (8-1), nei quarti Milano (5-4), in semifinale Bolzano (8-1) e in finale Ro-ma - proprio come lo scorso anno - con il punteggio di 5-1, a con-

ferma di una supremazia netta. La squadra guidata dai maestri Luigi Pratese e Luigi Turco, che difendeva i colori del Comitato campano del presidente Michele Raccuglia, con la supervisione del settore tecnico campano e di Massimo Cierro, ha dominato la fi-nale con la squadra di Roma, favorita numero uno del campiona-to italiano. I punti dello scudetto tricolore sono arrivati da Mar-co Navarra, Riccardo Perin, Marco Orofino, Giuseppina Miccio, Clara Fontana. In squadra anche Ida Incoglia, Nuria Brancaccio, Simone Cacciapuoti, Luisa Ranieri, Alessandro Palmese, Mario Organista e Simona Improta. Eccellente il record del team di Napoli negli ultimi due anni di gare: diciotto vittorie e due sole sconfitte nelle venti partite disputate e due scudetti tricolori da cucire in petto, il pri-mo e, si spera, non l’ultimo del 2011.

EMILIA ROMAGNACT Carpi protagonista

di Michael John Lazzari

Grande successo per il 5° Torneo TTK Warriors Tour 2011 al Ct Carpi, terza tappa del circuito regionale Emilia Romagna:

ben 120 i tennisti in gara, in rappresentanza di 48 circoli prove-nienti da nove province di tre diverse regioni. In finale under 10 maschile i due portacolori del Tc Modena, Gabriele Montanari e Rajendra Vezzelli, quest’ultimo vincitore col punteggio di 62 76, mentre nella finale femminile vittoria di Sara Schenetti (Ct Albinea) per 62 64 sulla reggiana Caterina Greco (Ct. Reggio). Nell’under 12 maschile si è imposto Mattia Spoto ( Ct Castenaso) su Andrea Franzaresi (C.T.Correggio) per 75 62. A senso unico il match clou femminile, vinto da Giorgia Guidotti (Sporting Sassuolo) su Ottavia Iotti (C.T.Reggio). Nell’under 14 Andrea Guerrieri (Ct Correggio) ha sconfitto in finale per 62 63 Alessandro Micagnani (Ct. Albinea). Totalmente diversa la finale rosa dove prevaleva Carlotta Canali

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���La squadra di Napoli vinvitrice alla Coppa delle Province

�La squadra dello Sport Village Catona

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la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

(Cierrebi - Bo) su Laura Rinaldi (Ct Correggio) per 75 1-0 e ritiro.Intanto Daniele Giorgini ha firmato la decima edizione del Memorial Si-rola, torneo future da 15mila dollari di montepremi (terra rossa) che si è concluso alla Virtus Tennis Bologna. In finale l’azzurro, quinta testa di serie, si è imposto per 76(4) 76(3) sull’australiano James Duckworth (n. 7). Infine si è concluso il 2° Torneo Open Femminile Città di Molinella. La vit-toria è andata alla veronese Giulia Bruschi (2.6) che, dopo aver battu-to in semifinale Valeria Muratori (2.4

testa di serie n.1), si è impo-sta per 75 62 sulla vicentina Lisa Bastianello (2.7). La setti-mana successi-va si è disputa-to il 20° Torneo Open Maschile Città di Moli-nella “Memo-rial France-schetto”: si è aggiudicato la vittoria Florian Allgauer (2.2) su Manuel Rez-

zaghi (2.2) per 6-4 7-5. I due finalisti, rispettivamente prima e se-conda testa di serie, hanno entusiasmato gli spettatori presenti al Tc Village con scambi di grande livello.

LAZIOMaster al Tennis Garden Roma

di Marcello Giordani

Si è concluso, con la disputa del Master finale presso i campi dell’A-SD Tennis Garden Roma, il Circuito regionale Prince Tretorn 2011.

Il percorso di questa manifestazione si è snodato attraverso sei tappe che da marzo in poi ha visto darsi battaglia giocatori e giocatrici NC e quarta categoria per conquistarsi un posticino proprio nell’ultimo atto del torneo. L’organizzazione è stata curata dall’inossidabile Beppe Bri-glia per conto dell’ASD Forover che da molti anni ormai si occupa con successo dell’attività veterani sotto l’egida del Comitato Regionale. Come dicevamo l’avventura è iniziata presso il Tc Panda per poi con-tinuare ad aprile al T5 e all’SC Dabliù Tiburtina, a maggio all’Oasi di Pace e al Flaminio Sporting Club per concludersi a giugno alle Mura. Alla fine si sono guadagnati l’accesso alla fase finale gli otto giocatori

che avendo disputato almeno due tappe del circuito hanno acquisito il punteggio maggiore secondo questa tabella: vincitore punti 12; fi-nalista 8; semifinalista 6; perdente nei quarti 3; perdente negli ottavi 2 e perdente nei sedicesimi 1. Le categorie e i relativi sei tabelloni finali sono stati suddivisi in NC; fino a 4.4 e fino a 4.1 maschile e femminile. Come dicevamo il Master ha avuto luogo presso il Tc Garden di via delle Capannelle di Roma ed ha visto una buona partecipazione di pubblico specialmente nella giornata delle finalissime. Per la cronaca i vincitori delle varie categorie sono stati: 4.1 maschile, Enrico Mari su Marco Bertoncini (46 62 63); 4.4, Fabrizio Peloni su Lorenzo Perrotti (62 63); NC, Francesco Urbani su Andrea Giacometti (16 76(7) 10-4); 4.1 femminile, Serena Moltoni su Eugenia Ciaravolo (61 75); 4.4, Giulia Carbonaro su Giorgia Sacchetti (26 30 rit.); NC, Chiara Ricella su Ma-nuela Trinca (61 64). Premiazioni in allegria con un ricco buffet finale e la presenza di Marco Graziotti in rappresentanza del Comitato Regio-nale Lazio della FIT.

LIGURIACampioncini crescono

di Marco Preti

Si sono completate le finali giovanili a squadre regionali. Nell’Under 16, dove il Golf Rapallo ha portato a casa il titolo femminile, il cam-

pionato dei maschi ha invece laureato l’Andrea Doria. Doppio succes-so invece tra gli Under 14 per il TC Genova, che in totale ha raccolto tre titoli avendo ottenuto il primo posto anche nell’Under 12 femmini-le, mentre l’analogo scudetto maschile è finito nelle mani del TC Finale Ligure. Nella finale dei sedicenni, l’Andrea Doria ha sconfitto in finale i ragazzi del Park. Tommaso Ginocchio ha perso da Alberto Micali, ma Andrea Dellepiane ha battuto Federico Moroni, poi il doppio è finito 63 16 64 per l’Andrea Doria. Tra le ragazze, Rapallo ha sconfitto il TC Genova per 2-0: Cristiana Ferrando ha vinto contro Giulia Assereto 76 63 mentre Chiara Quattrone ha battuto la Delucchi 62 60.Le due finali Under 14 sono invece state due sfide Tc Genova e Park Genova. Tra i maschi netta la supremazia dimostrata da Matteo Sic-cardi (63 63 su Luigi Sorrentino) e da Paolo Dagnino (62 60 su Pietro Benasso). Nel femminile, invece, la sfida è stata più equilibrata, visto che Giordana Rossi del Park è riuscita a battere Veronica Cavalli per 75 62. Nell’altro singolare, però, Martina Cavalli ha travolto Ainoha Foti, che ha portato a casa solo un game. Risolveva allora il doppio, in cui le due Cavalli battevano la Rossi e la Petino con il punteggio di 61 63. A livello U12 il TC Genova ha superato nella finale ospitata ad Andora il Park, che ha schierato Debora Ginocchio e Francesca Figura. Grazie al valore non solo della numero uno Pigato ma soprattutto della numero due Laura Moroni, il Tc ha rimontato l’iniziale svantaggio (vittoria della

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��

�I Trofei del circuito regionale

�A sinistra Sara Schenetti con la maestra Carra, a destra Mattia Spoto sempre con la maestra Carra

�Sopra Andrea Guerrieri con il maestro Fava

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Super Tennis

Ginocchio sulla Pigato), conquistando il doppio e il singolo della stessa Moroni. Il torneo maschile, invece, ha visto uscire in semifinale le due genovesi: il Park eliminato dal Tc Spezia ed il Tc Genova, sconfitto dal Finale Ligure. Lo stesso Finale, poi, giocando sui campi di casa, scon-figgeva lo Spezia e conquistava il titolo grazie a Lorenzo Baglietto (su Francesco Mammì) e Jeremy Muller (su Marco Poggianti).

LOMBARDIAEcco il bilancio di A2 e B

di Cristian Sonzogni

Cinque retrocessioni, undici squadre che hanno mantenuto la categoria e tre promozioni. E’ questo il bilancio delle lom-

barde nei campionati nazionali di A2 e B. In A2 maschile non ce l’ha fatta l’Harbour Club Milano. I milanesi, a segno una sola vol-ta nella prima fase, hanno ceduto ai playout al Ct “Hugo Sim-men” di Barletta, e quindi saranno costretti a ripartire dalla B. Salvezza agevolmente ottenuta, invece, per il Tc Garden Etjca, terzo classificato nel proprio raggruppamento: il club di Novate Milanese ha poi rinunciato a giocare i playoff. Nel femminile,

stagione amara per il Tc Milano Bonacossa, che ha chiuso a zero punti la fase a gironi, incappan-do nella retrocessione diretta. Si sono salvate, invece, le ragazze del Tc Gallarate Asd, vittoriose sul Tc Napoli nel match decisivo dei playout. Milanesi protagoni-ste anche nella serie B maschile, che ha regalato un sorriso a Tc Milano Bonacossa e Tc Ambro-siano. Rispettivamente prima e seconda classificata nei gironi 3 e 1, le due formazioni hanno ipotecato la promozione impo-nendosi nettamente nei match d’andata dell’ultimo turno dei playoff. I ragazzi del Bonacos-sa hanno sconfitto per 5-1 la Digimax Tennis di Montecchio Maggiore, contenendo i danni al ritorno (4-2), mentre l’Am-brosiano, dopo il 5-1 iniziale, ha strappato un pareggio sui campi del Ct Lanciano, festeggiando in

trasferta il meritato passaggio di categoria. Playoff sfortunati per Ct Monza, Asd Tc Monte-rosa e Tc Treviglio, che riman-gono dunque in B, facendo compagnia a Tc Bergamo, Asd Tennis Brusaporto, Csa Tennis Agrate e Ass. Sportiva Amp. Per quanto riguarda le donne, passano in serie A2 le brianzo-le dell’Asd Club Tennis Ceria-no, le quali, dopo aver chiuso a punteggio pieno il girone 1, hanno avuto la meglio ai play-off sul Ct Trento. Non ce l’han-no fatta l’At Cesano Maderno e il Csa Tennis Agrate, brillanti nei gironi ma poi ko nella fase a eliminazione diretta. Resta in B anche il Tc Rozzano, che nell’ultimo round dei playout ha sbarrato la strada al Tc Lu-mezzane.Passando ai tornei, conce-de il bis Marco Pedrini a San Pellegrino Terme. Il tennista bresciano tesserato per il Tc Sarnico, ha vinto la seconda edizione dell’Open in provincia di Bergamo (5.000 euro, terra), superando dopo una dura battaglia il trentino della Future Talent di Brusaporto Andrea Stoppini (63 57 76). Nell’altro Open a Cremona (8.000 euro), alla Canottieri Baldesio, stessi protagonisti ma risultato opposto, con Stoppini che ha piegato Pedrini: 64 46 61.

MARCHETempo di Campionati Vet a squadre

di Roberto Senigalliesi

Definite le formazioni marchigiane che prenderanno parte ai campionati italiani a squadre veterani, dopo la disputa delle

varie fasi regionali. A loro è demandato il compito di tenere alto il nome dei veterani marchigiani nelle fasi finali che si disputeran-no a settembre. Nella categoria over 35 le prime tre classificate, nell’ordine, sono Morelli Ascoli (Tarli, Marcelli, Calore e Fanesi), AT Tolentino (Mauro e Marco Sposetti, Cardinali, Mercorelli e Rapacci-ni), Olimpia Marzocca (Battistoni, Filippi, Rosei, Storni, Balzani). Le fasi finali si disputeranno a Senigallia. Nella categoria over 40 pas-sano Maggioni San Benedetto (Medori, Milani, Mascetti), OK Sport Porto S.Elpidio (Pennacchietti, Vita, Natali, Dolic, Alocco, Silla) e Baratoff Pesaro (Gentili, Piermaria, Falcone, Tamburini). Per l’over 45 il CT Beretti Grottammare (Virgili, Bottoni, Scartozzi, Civita); per l’over 45 limitato 4-3 il Baratoff Pesaro (Brunetti, Raffaelli, Borgia, Cangiotti, Biondi). Due le squadre qualificate nell’over 50: il TC Lau-rentino (Bolognesi, De Santis, Corinaldesi e Tenti) ed il CT Fano

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�La squadra Under 16 del Golf Rapallo

�Marco Pedrini

�Andrea Stoppini

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la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

(Travaglini, Rivelli, Ansuini, Perfetto e Benni). Nell’over 55 è passato il Morelli Ascoli (Gentili, Armillei, Parissi e Frascarelli), nell’over 60 il CT Beretti Grottammare (Cianci, Sebastiani e Capriotti) ed infine nell’over 65 (Ricci, Bertuccioli, Spadoni e Ceccolini) e nell’over 70 (Corina, Vori e Cangiotti) il Baratoff Pesaro. Per quanto riguarda il settore femminile nell’over 40 limitato 4-4 qualificato il CT Baia Pe-saro (Farina, Gambini, Guerra e Massanelli) e nell’over 55 il Baratoff Pesaro (Belluzzi, Amadori, Moretti De Paoli e Damiani). Concluso anche il campionato a squadre di serie D1, che ha avuto un incre-mento di partecipanti. In campo femminile si è imposto il Baratoff Pesaro che ha battuto in finale la Mta Jesi con il punteggio di 2 a 0 (Valentina Piccolo b. Giulia Belegni 6-0 6-0, Wilma Macheda b. Martina Paoletti 6-6 6-3 6-0). In semifinale si sono piazzate l’AT Macerata ed il Guzzini Recanati. In campo maschile affermazione dell’AT Trodica sul Baratoff Pesaro per 3 a 1 (Cristian Salvatori b. Edoardo Sorci 6-2 6-4, Silvano Piermaria b. Arcangeli 6-4 6-2, Ma-nuele Massetani b. Paolini 6-2 6-3, Matteo Spernanzoni b. Falcone pr). In semifinale Maggioni San Benedetto e Peter Pan Fermo.

MOLISE

Il libro di Virgiliodi Ida Santilli

E’ un monito ad impegnarsi a promuovere il tennis in ogni angolo della regione il libro “Tennis in Molise” scritto da Giannicola Virgi-

lio, maestro della scuola tennis dell’AT Campobasso, appena pubbli-cato da Edizioni Regia. “L’idea è nata confrontando i felici anni 70-80 con quelli che stiamo attraversando - racconta l’autore -. Basti pensare che nel 1983 erano attivi poco più di 20 club e oggi ne possiamo inve-ce contare non più di 8. Oltre ad offrire agli appassionati uno spaccato del tennis in regione, volevo dare un mio personale contributo alla rinascita di un movimento che si è indebolito per ragioni che esulano dalla passione con cui questo sport merita di essere vissuto e incentiva-to. La soppressione di un comitato regionale dovuta ad una sostanziale riduzione del numero di appassiona-ti, di tesserati e soprattutto di club, ha indebolito il circuito tennistico, dai vertici alla base, nonostante in molti fossero convinti che con una nuova gestione tutto potesse mi-gliorare. La realizzazione dell’opera è durata tre anni: ho percorso più di mille chilometri e l’ho finanziata praticamente da solo. Oggi il libro è in vendita nelle migliori librerie del Molise”. Ma quali sono le differen-ze rispetto al passato? “Prima senza soldi ma con tanta passione si riusci-va a fare molto di più di quello che si fa oggi. Girando in lungo e in largo il Molise alla ricerca di spunti per il mio libro, ho scoperto storie meravigliose che andavano assolutamente raccontate: ad Agnone, ad esempio, si è fatta una colletta per la realizzazione del circolo tennis,

a Termoli è stato decisivo il binomio politica-sport, a Montenero di Bisaccia il fenomeno tennistico è esploso grazie al prezioso contribu-to dell’infaticabile Angiolino Lilli che, nonostante fosse affetto da una grave malattia, ha dato grande impulso all’attività. Se all’inizio ero par-tito con l’idea di creare un collante tra gli addetti ai lavori, man mano che andavo avanti nella stesura mi sono reso conto che gli obiettivi del libro si modificavano: avevo l’onere di elogiare questi personaggi che tanto hanno dato al tennis molisano”. Cosa manca oggi al tennis mo-lisano?- “Un collante. Il movimento deve avere un luogo d’incontro, un posto, anche virtuale, dove tutti possano esprimere le proprie idee liberamente nell’intento di migliorare sempre più le attività. Per questo ho lanciato il sito www.molisetennis.it, che vuole essere un punto di riferimento per chi ama questo sport”.

PIEMONTE

Beinasco e Casale restano in A2di Ugo Veglia

Altalenanti i responsi finali dei campionati a squadre nella fase na-zionale. Ottimo il risultato del UST Beinasco in A2 femminile. La

squadra allenata dal Maestro Taragni, neopromossa, era partita con l’obbiettivo della salvezza e si è trovata a disputare i playoff per la pro-mozione in A1: una battaglia persa al doppio di spareggio. La concreta programmazione stabilita dal direttivo che prevede anche innesti an-nuali di giovani giocatrici volonterose e determinate, ancora una volta ha premiato gli investimenti del Circolo. Ci sarà dunque da attendersi una prossima stagione in prima fila. Intanto anche la Canottieri Casale, superando il TC Foggia concretizza la permanenza in A2.Il campionato di serie B maschile si conclude con una permanenza e due retrocessioni. Nelle sfide finali sia il Tennis Rivoli 2000 che il Circolo della Stampa Sporting non riescono a preva-lere sui team avversari. I rivolesi perdono con rammarico al doppio di spareggio contro il Brusaporto mentre i torinesi che avevano vinto l’incontro di an-data per 4 a 2, lasciano alla Canottieri Roma 5 incontri a 1. Rimane in B solamente il Pino Torinese che dopo una onorevole fase a gironi, aveva perso al primo turno di play off contro il TC Montecchio. La serie B femminile ha determinato una promozione significativa: il Country Club Cuneo con la supervisione del Maestro Baccanelli, ritorna tra le big italiane. Conferma anche per il Circolo della Stampa Sporting che mantiene la presenza nella serie cadetta. In serie C maschile, delle quattro squadre che rappresentavano il Piemonte, solo lo Sporting Borgaro ottiene la promozione. Sporting Fossano, Tennis Pro Vercelli e TC Alba devo-no rimandare al prossimo anno la scalata alla divisione superiore. La

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� �

�La squadra femminile dell’UST Beinasco

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squadre del TC Sommariva Bosco e del Circolo della Stampa Sporting hanno disputato la fase nazionale della serie C femminile. Nulla da fare per entrambe. Il Sommariva ha perso a Bari al secondo turno mentre il Circolo della Stampa ha ceduto, al primo turno, presso il TC Cagliari.

SARDEGNAObiettivi centrati

di Lazzaro Cadelano

Il Tc Cagliari ha firmato il poker, la Torres ha completato la cinquina del tennis sardo nei campionati nazionali. Una stagione esaltante per

il tennis dei Quattro Mori, con le squadre sarde che hanno centrato gli obbiettivi stagionali. Dopo il ripescaggio della prima squadra ma-schile in serie A1, che rappresenta comunque un successo, dal punto di vista societario, per Monte Urpinu, in piena regola con la politica dei vivai, è arrivata la conquista della massima serie, sul campo, in maniera più che legittima, da parte della prima squadra femminile in serie A1. Il secondo team dei boys ha centrato la salvezza in serie B e la seconda squadra rosa ha compiuto il miracolo vincendo prima la serie C regionale e poi andando a conquistare la promozione in se-rie B. La Torres Sassari ha ottenuto la salvezza in serie A2 maschile. In ordine cronologico è arrivata prima la salvezza del Tc Cagliari in se-rie B maschile. Meritata, anche perché fino all’ultimo Stefano Mocci e compagni sono rimasti addirittura in corsa per i playoff. Nella prima sfida spareggio a Lecce il Tc Cagliari ha compiuto la missione contro pronostico ottenendo la permanenza già in Puglia al doppio di spa-reggio. Il team tutto sardo era formato da: Stefano Mocci, Roberto Montis, Nicola Comune, Federico Visioli, Luciano Pitzurra e Mario Ziu-lu. Per la Torres la salvezza in serie A2 è stata più difficile ma non meno meritata. Nel primo turno del tabellone a perdere dei playout la squa-dra capitanata da Marcello Nioi ha rimediato una batosta a Cordenons per 4-0 e si è ritrovata a giocarsi tutto nella doppia sfida con gli emiliani del Settebello. È bastata la gara di andata a Rimini per chiudere, quasi, la pratica: Betau, Gino Asara, Marco Pinna, Manuel Mazzella, Fede-rico Pintus, Delfino e Franco Maddau hanno messo a segno un 6- 0 che non lasciava scampo agli avversari. E così sono bastati 40 minuti a Delfino sulla terra rossa di viale Adua per mettere a segno il punto che mancava. Il Tc Cagliari ha dominato il primo girone della serie A2 femminile: ai playoff non ha perso un set. Una massima serie conqui-stata sul campo. L’ultima sfida ha dimostrato la superiorità del team guidato da Andrea Lecca e formato da Liana Ungur, Valentina Sulpizio, Francesca Mazzali, Elisa Salis e Carlotta Lehner. Contro il Pisticci la con-ferma di una società che ha dato tutto in termini di investimento, con-vocando sempre la squadra al completo in tutte le sfide: per il team della Basilicata non c’era invece la numero Knapp. All’andata è stato 4-0, come al ritorno, ancora senza la tennista altoatesina, con Valentina Sulpizio che con un perentorio 60, 60 ha sancito il ritorno della squadra rosa del Tc Cagliari in A1. Infine la promozione dal sapore di miracolo della seconda squadra rosa del circolo di via Gemelli. Francesca Piu, Elisa Idini, Roberta Migheli e Giulia Porcu, capitanate da Erik Mezza-notte hanno prima dominato la serie C regionale, e poi hanno firmato due imprese. La prima, nella sfida secca, casalinga contro il Circolo della Stampa di Torino per 3-0, e poi, al doppio di spareggio, hanno sconfitto il Ct Arezzo.

SICILIACampionati Nazionali da protagonisti

di Fabio Tedesco

Sono arrivate dai campionati a squadre le maggiori soddisfazioni dell’ultimo periodo per il movimento tennistico siciliano. E’ finita

al primo turno l’avventura del Tc Palermo Due nei playoff promozio-ne del campionato di serie A2. La compagine palermitana, priva del proprio numero uno, Enrico Burzi, è stata sconfitta tra le mura amiche dai veneziani del Ca’ del Moro. Salvezza raggiunta per il Ct Trapani che ha vinto il derby con il Match Ball Siracusa condannando così gli aretusei allo spareggio con il Bari che grazie alla vittoria ha permesso a Di Mauro e compagni di mantenere la categoria. Nulla da fare invece, in B, per il Montekatira Catania che è retrocesso in C, mentre la forma-zione messinese del Ct Vela Messina si è sbarazzata con facilità del Ct Etruria sconfitto con un netto 5-1 e ha centrato la permanenza in B. Si è conclusa in maniera trionfale infine la stagione delle squadre siciliane in serie C. Sono infatti ben tre le compagini isolane ad aver ottenuto la promozione in B al termine dei play off. A centrare il salto di categoria sono state le due squadre, maschile e femminile, del Circolo Tennis Palermo e il Tc Carlentini.Buoni anche i risultati a livello individuale. Si è infatti conclusa sola-mente nei quarti l’avventura di Antonio Massara al 47esimo Torneo dell’Avvenire sconfitto dal thailandese Krittin Koaykul. Terminati anche i campionati di terza categoria. Federico Dottore, 3.1, 24 anni, tesserato con il Tc. Leonforte, ha vinto l’edizione 2011 dei campionati siciliani di terza svoltisi a Leonforte. Il giocatore di casa ha battuto per 64 76 il catanese Stefano Platania (Tc Trecastagni), di pari classifica e finalista per il secondo hanno consecutivo. Il titolo femmi-nile è stato vinto dalla catanese Martina Lo Pumo che ha battuto in finale l’altra catanese Chiara Ginevra in due set. Le altre due qualificate per la fase nazionale sono le semifinaliste: la leonfortese Elvira Mazzo-la, tesserata con il T.C. Match Ball di Mascalucia e Carla Gazzetta del Montekatira.

TOSCANA Trofeo Doremì, successo doppio

di Enrico Roscitano

Si è svolta nelle giornate del 19, 25 e 26 giugno la seconda edizio-ne del trofeo Doremì, manifestazione nata dalla collaborazione tra

Federtennis Toscana e MSC Crociere, riservata a tennisti e tenniste appartenenti alle fasce di età di 6, 7 e 8 anni. Dopo il grande succes-so dello scorso anno era diventata impellente una controprova che è risultata ancora più gradita con la partecipazione di oltre 220 atleti,

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� ��Lillo Palmmieri con la squadra femminile del TC Cagliari promossa in A

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la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

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provenienti anche da regioni confinanti come Liguria e Umbria. La di-versità rispetto alla scorsa edizione è stata quella di distribuire le varie prove, una per ogni provincia toscana, su tre giornate al posto di una sola, cosa che ha permesso a qualche concorrente di riprovare qualora fosse andato male il primo tentativo. “Un altro correttivo da apportare - ha detto il vicepresidente del Comitato Regionale Paolo Antognoli - è quello delle date di svolgimento della manifestazione. Lo faremo certamente quando allestiremo la terza edizione. L’ideale è anticipare

la disputa delle va-rie prove all’inizio del mese di giugno. Siamo certi, in que-sto modo, di avere una partecipazione ancora più nume-rosa”. Alle dieci prove, distribuite in altrettanti club to-scani, sono risultati iscritti una media di 22 atleti. Tutti i vin-citori delle singole prove, oltre ai pre-mi di MSC Crociere, hanno ricevuto uno zainetto della “Na-

turino” e avranno la possibilità di cimentarsi nel master finale orga-nizzato durante una crociera sulla nave MSC Sinfonia in programma nel prossimo mese di settembre. Sulla nave verrà allestito un campo da tennis su cui saranno disputati i vari tornei. Un’altra splendida ini-ziativa collaterale al trofeo Doremì, legata alla solidarietà, si svolgerà sui campi del Tc Match Ball di Monteroni d’Arbia, nel senese, dove è in programma la prima settimana di agosto un torneo internazionale femminile che prevede un montepremi di 25.000 dollari. Il 31 luglio, infatti, i protagonisti delle varie tappe del trofeo avranno la possi-bilità di palleggiare con le professioniste partecipanti al prestigioso torneo di Monteroni. In tale occasione è prevista una lotteria con in palio una crociera MSC il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione Cure2Children che aiuta i bambini con malattie gravi nei paesi in via di sviluppo ad avere la migliore assistenza direttamente nel loro paese.

TRENTINO Campionati Provinciali, ecco i vincitori

di Luca Avancini

Qualche conferma ma anche tante belle sorprese ai Campionati provinciali assoluti andati in scena sui campi del Ct Trento. Rispet-

tando in pieno il suo ruolo di prima favorita del tabellone Open fem-minile Sara Eccel, unica giocatrice di seconda in gara, si è aggiudicata la finale con la roveretana Carolina Cestarollo (61 61). Carolina ci ha ri-provato nel torneo di terza ma qui ha trovato la strada sbarrata in semi-finale dalla arcense Viola Lorenzi, giovane 3.2 in crescita, ha dominato anche il match di finale con la 3.1 di casa Alice Russolo per 61 62. L’O-pen maschile ha regalato qualche sorpresa promuovendo in finale due

giocatori dell’Ata, il 2.7 Marlon Sterni e il 2.8 Gianluca Pecoraro, che non partivano da favoriti. Il piccolo derby per il titolo ha premiato l’e-sperienza del 21enne Sterni, bravo a gestire le fasi cruciali di un match intenso con il 16enne compagno di circolo: 46 64 62 il punteggio fina-le. Francesco Dorigoni, 15enne tennista di casa, classificato 4.1, è stata l’autentica rivelazione della manifestazione, il suo piccolo capolavoro l’ha compiuto agguantando contro ogni pronostico la finale di terza. Dopo la piccola impresa con il 3.3 Aaron Tomasi, ha superato anche la prova del nove con l’arcense Fratton, battuto per 76 64 e quindi ha piegato l’estroso 3.2 Simone Ziglio (61 75). In finale ha trovato il 16enne 3.3 roveretano dell’Ata Ludovico Cestarollo, uscito vittorioso da una lunga battaglia in semifinale con Eugenio Candioli (75 76), il quale non ha dato scampo a Dorigoni, imponendo fin dall’inizio il suo ritmo superiore e dominando gli scambi con un palleggio profondo e incisivo (60 62). Dorigoni si è consolato con il titolo di quarta, ottenuto grazie ai successi su Stefano Del Dot e sul rotaliano Giuseppe Ghezzer. Il tabellone di quarta femminile ha visto imporsi con autorevolezza per 62 62, una giocatrice di casa Erika Meneghini che ha avuto la meglio sulla sorprendente tennista del Calisio Better Tibesigwa, protagonista in semifinale dell’eliminazione della n.1 Ottavia Albertini.

UMBRIA IV categoria: titoli a Caporali e Leroy

di Sergio Pioppi

La 38esima edizione dei campionati umbri di quarta categoria che hanno la sede naturale al Tennis Club Colombella, località vicino a

Perugia, verrà ricordata non solo per i vincitori, ma soprattutto per i ben 350 iscritti nei tre tabelloni previsti: singolare maschile e femmini-le e doppio maschile. La cosa ha esaltato il lavoro del presidente del circolo che ha ospitato la manifestazione Giuseppe Grelli grande ap-passionato di tennis e guida insostituibile del Tc Colombella. Per Grelli i complimenti di Roberto Carraresi presidente regionale della Feder-tennis dell’Umbria: “Il grande numero di partecipanti a questa com-petizione - afferma Carraresi - viene fuori da due situazioni: la grande organizzazione messa in campo dal Tc Colombella, e il continuo au-mento di giocatori che si sta registrando nella nostra regione, come forse non si era mai registrato nemmeno in passato quando il tennis era per tutti lo sport emergente”. Nel maschile hanno dominato i gio-catori dello Junior Perugia con Giulio Caporali che si è aggiudicato sia il singolare che il doppio in coppia con Neri. Nel femminile invece il successo è andato alla francese, naturalizzata italiana, Cristine Leroy del 3T Sport Village di Santa Maria degli Angeli, località che sorge ai piedi di Assisi, patria di San Francesco. La Leroy ha fatto valere la sua maggiore esperienza rispetto ad un’altra atleta dello Junior Perugia, la non ancora 14enne Chiara Barbabianca. Presenti alle premiazioni finali Ilio Liberati, assessore allo sport del Comune di Perugia; Roberto Car-raresi, presidente regionale della Federazione Tennis; Gianni Daniele, accompagnatore ufficiale delle nazionali azzurre di Coppa Davis e Fed Cup. Giudice arbitro: Riccardo Cenciarini. Assistente: Dante De Paolis. Direttore del torneo: Giuseppe Grelli.Finale maschile: Giulio Caporali (Junior Perugia) b. Alfredo Cenciarini (Circolo Tennis Città di Castello) 61 61.Finale femminile: Caterine Leroy (3T Village Santa Maria degli Angeli)

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��La premiazione del Trofeo Doremì

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Super Tennis

b. Chiara Barbabianca (Junior Perugia) 62 62. Finale doppio maschile: Caporali/Neri (Junior Perugia) b. Patumi/Bir-golotti (Tennis Club Perugia) 64 26 62.

VALLE D’AOSTA Caregaro firma l’Ammendolia

di Demetrio De Gaetano

Il Tennis Club Aosta ed il suo presidente Enzo Baccega hanno deciso di ricordare la nostra amica Marisa Ammendolia, prematuramente

scomparsa lo scorso anno, organizzando ed intitolandole un torneo open femminile. Per questa prima edizione il parco partecipanti è sta-to di tutto rilievo impreziosito anche dalla presenza di Martina Care-garo, attualmente la nostra migliore tennista in attività, solitamente impegnata su altri palcoscenici. Agli ordini del g.a. Nicola Distefano e del direttore di gara Vincenzo Gerbino sono scese in campo 21 gio-catrici di cui 6 di seconda categoria. Martina Caregaro, tesserata per il Tc Parioli, accreditata della testa di serie numero uno, non ha deluso le aspettative e si è aggiudicata il torneo sconfiggendo in finale Carlotta Ripa, del Country Club Cuneo col punteggio di 60 61. La Ripa aveva guadagnato l’accesso alla finale sconfiggendo in semifinale Monica Cantele, portacolori del T.C. Chatillon Saint Vincent, al termine di una combattutissima partita risoltasi al terzo set col punteggio di 64 36 62.Nel tabellone finale era presente anche un’altra valdostana, Valeria Campigotto, del Tc Chatillon Saint Vincent, che si è dovuta arrendere nei quarti di finale alla numero quattro Marianna Natali del S.C. Vil-la Aurelia. Il pubblico è accorso numeroso durante la settimana del torneo ed in particolare per la finale, cogliendo l’occasione di vedere all’opera sui nostri campi Martina Caregaro. Al termine dell’incontro le finaliste sono state premiate dal figlio di Marisa, Emanuele.Nelle intenzioni degli organizzatori c’è sicuramente la riproposizione di questo trofeo negli anni a venire con la speranza di trovare le risorse per aumentare il montepremi, che per questa prima edizione ammon-tava a 2.000 euro.

VENETORibalta Internazionale a Padova

di Roberto Bonigolo

Giugno è il mese della ribalta internazionale in terra patavina. Nella settimana dei festeggiamenti per il Santo Patrono (13 giugno, S.

Antonio) un combined-event ha catalizzato l’attenzione richiamando appassionati sui campi in terra rossa della Canottieri Padova. Entram-be inserite nel circuito ITF sotto la sapiente regia del direttore di tor-neo Alessandro Moro le due manifestazioni si sono differenziate solo per il montepremi ($25.000 il femminile, $15.000 il maschile). Al di là degli indubbi valori tecnici dell’appuntamento patavino diventato or-mai un trampolino di lancio per talenti emergenti hanno dato ulteriore sapore alla manifestazione alcune gustose ciliegine in tema di corsi e ricorsi storici. Nel tabellone femminile infatti (12 nostre portacolori presenti, tra cui Julia Mayr, Remondina e Gatto-Monticone nel see-

ding) ha vissuto una settimana da indiscussa protagonista l’altoatesina Karin Knapp, approdata sino in finale dopo aver regolato tra le altre al primo turno in un derby quasi fratricida l’altra altoatesina Julia Mayr, prima favorita del torneo. Qui purtroppo Karin è stata stoppata dal-la 18enne francesina Kristina Mladenovic, ma ciò nulla toglie all’ex-ploit della 24enne di Brunico alla ricerca della forma migliore dopo la lunga assenza per i recenti infortuni. In campo maschile invece, usciti anzitempo tutti i nostri portacolori (anche qui 12 nel main-draw), il successo non è sfuggito all’austriaco Philipp Oswald, un assiduo fre-quentatore di questo palcoscenico patavino dove già nel 2009, alla prima edizione, aveva iscritto il proprio nome nell’albo d’oro. In finale, dopo aver regolato il qualificato Lorenzo Cannella, poi lo spagnolo Coll-Riudavets, Luca Vanni e il tedesco Zimmermann, il 25enne au-striaco ha superato il più accreditato spagnolo Granollers-Pujol in un match spettacolare. Infine, per la gioia dei supporter locali, è anche da annotare l’exploit nella gara di doppio maschile del duo argentino/

sloveno Guillermo Carry/Andrei Kracman, qui praticamente di casa, che ha incamerato il trofeo con un duplice 75 sui favoriti Vasiliev/Zivko-vic. Prossimi appuntamenti a Este per un Futures da 15.000$ a metà agosto e - in campo femminile - a Bassano (10.000 $ a fine agosto) e Mestre (50.000 $ a metà settembre).

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��Grande tennis alla Canottieri Padova. In alto i finalisti del torneo maschile: l’austriaco Oswald e lo spagnolo Granollers- Pujol.In basso le finaliste del torneo femminile: Karin Knapp e la francese Mladenovic

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Super Tennis

L’L’ultima edizione dei Campio-nati italiani ha registrato due novità: la location, Terracina, e, principalmente, l’assegna-zione dei primi titoli agonistici di Beach Tennis per le catego-rie Doppio Maschile, Doppio Femminile e Doppio Misto. La manifestazione si è rilevata un successo per presenze di atleti e di pubblico, che riempiendo le tribune dell’impianto si è goduto un grande spettaco-lo. Non a caso, a vincere sono state le due coppie, maschile e femminile, laureatesi a mag-gio, al Foro Italico, Campioni del Mondo. Oltre a un’ottima ed efficiente organizzazione, l’evento è sta-to sostenuto dal patrocinio del Ministero della Gioventù, della Regione Lazio, della Provincia e della Camera di Commercio di Latina e del Comune di Terra-cina. Quest’ultimo rappresen-tato, durante le fasi finali, dallo stesso sindaco, Nicola Procac-cini, e dall’assessore allo Sport, Gianfranco Azzola. Presenti e operativi per la Fe-derazione Italiana Tennis, Fabri-zio Tropiano, Mauricio Roscia-no, Maria Grazia Bedetti, Luca Bidolli e Cristiano Lucaroni. In tre giorni, sono stati più di 150 gli incontri che hanno ag-giudicato il titolo di Campio-ne d’Italia, e i pronostici della vigilia sono stati confermati. Tranne alcune eccezioni, i mi-gliori atleti del panorama ita-liano erano presenti: Calbuc-ci, Meliconi, Tazzari, Garavini,

Mingozzi, Marighel-la, Maldini e la sor-presa Omiccioli nel maschile, Briganti, Olivieri, Bacchetta, Spazzoli, Bonadon-na e D’Elia nel fem-minile. Nel doppio maschi-le finale affascinante per presenze e quali-tà di gioco. Calbucci-Meliconi, neo Cam-pioni del Mondo, l’hanno spuntata, in una finale sempre in bilico, su Tazzari-Garavini con il pun-teggio di 75 46 10-8 a long tie break. Nel doppio femmi-nile si è rinnovata la sfida tra le due migliori coppie ita-liane del momento. Bacchetta-Spazzoli hanno ceduto il pas-so alla coppia mon-diale Briganti-Oliveri con il punteggio di 75 63. Nel doppio

misto la Briganti, in coppia con Tazzari, si concedeva il bis im-ponendosi sulla coppia Garavi-ni-Bacchetta con il risultato di 62 46 10-3 a long tie break. Archiviata questa prima edizio-ne agonistica dei campionati Italiani, l’attività prosegue con i tanti tornei organizzati su tut-to il territorio italiano, in attesa di assegnare, alla fine di ago-sto, anche i titoli di seconda e terza categoria.

Nel doppio maschile Calbucci-Meliconi, neo campioni del mondo, hanno battuto Tazzari-Garavini. Tra le donne si è rinnovata la sfida tra le due migliori coppie italiane: Bacchetta-Spazzoli hanno ceduto

il passo a Briganti-Olivieri. Nel doppio misto titolo alla stessa Briganti al fianco di Tazzari

ASSOLUTI A TERRACINA

Tricolori per campioni

41

beach tennis

DI MASSIMO CAPUTI

Dall’alto verso il basso: Briganti-Olivieri, Calbucci-Meliconi e Tazzari-Briganti

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QQualche anno fa un circuito di tornei nazionali era un obiettivo da inseguire tenacemente: oggi è una realtà affermata e in via di espansione. In questa lunga estate si sono svolti ininterrot-tamente, dal campionato italia-no assoluti di Napoli alla fine di maggio, cinque tornei nazionali che hanno visto all’opera quasi tutti i migliori giocatori italiani, soprattutto quelli emergenti. Infatti era proprio per loro, per far crescere tecnicamente i gio-catori più inesperti, che a gran richiesta lo staff tecnico richiede-va un banco di prova affidabile e concreto come questo, e sembra che al momento i risultati siano stati più che soddisfacenti. Ci sembra dunque importante fare un piccolo riassunto di quanto è avvenuto fino ad ora e di mette-re in evidenza le individualità che più hanno risaltato in questo ini-zio di stagione.Senza ombra di dubbio i gio-catori più promettenti, oltre ad essere davvero piacevoli novità, sono stati il torinese Ivan Lion e l’abruzzese Antonio Cippo men-tre da Paolo Cia e Silviu Culea, che già erano sotto i riflettori dei tecnici nazionali, sono arrivate le conferme di un consolidamento importante sotto il profilo tecni-co e anche di risultati.Se sul torinese Lion lo staff tec-nico ha sempre creduto fin dai tempi in cui da Junior si mette-va in evidenza anche in campo internazionale, diversa è la posi-zione di Antonio Cippo. L’abruz-zese, che ha iniziato il proprio percorso agonistico solo un paio di stagioni fa, con grandissimo

impegno e con una grinta da invidiare è riuscito in poco tem-po a raggiungere un importante livello di gioco che gli ha per-messo di entrare nelle prime 15 posizioni della classifica italiana. Antonio ha collezionato, dopo la buona prestazione ai campionati assoluti nel quale ha raggiunto i quarti di finale, la semifinale al torneo di Roma e un’altra semi-finale al torneo di Cecina prima di mettere il suo primo sigillo sul

torneo nazionale città di Firenze.Lion invece è partito fortissimo già ad inizio anno arrivando in finale a Brescia e vincendo il tor-neo di Pinerolo. Ha ben figurato nei campionati italiani e succes-sivamente ha raggiunto la finale a Garlenda e vinto il torneo di Cecina raggiungendo la quarta posizione nel ranking italiano. Ivan adesso ha decisamente bisogno di un salto di qualità anche a livello internazionale ed

è su quello che sta lavorando intensamente e con impegno vi-sto che incombe il “trofeo della mole” in agosto.Accanto a questi due giovani si inserisce, anche se un gradino più sotto, il milanese Davide Mangiacapra che dopo l’esplo-sione ad inizio anno con la vitto-ria in ben due futures in svizzera ha un po’ rallentato l’attività.Ma a Garlenda Davide, tornato in campo dopo due mesi, ha giocato un ottimo torneo e ha raggiunto la semifinale sconfitto solo dal vincitore Culea al termi-ne di un match molto combattu-to terminato 64 al terzo set.Da Silviu Culea e da Paolo Cia arrivano invece le conferme di un’avvenuta maturazione sia tecnica che di risultati. I due gio-catori in questa stagione stanno mettendo a frutto tutto il loro potenziale e hanno dimostrato a più riprese di essere loro i miglio-ri, insieme al sempreverde ber-gamasco Verzeroli, dopo Fabian Mazzei. Silviu Culea, come det-to, ha vinto in apertura a Brescia e si è ripetuto a Garlenda oltre alla semifinale raggiunta a Napo-li negli assoluti nel quale ha dato filo da torcere anche a Mazzei.Paolo Cia invece, forte anche dell’esperienza che sta acqui-sendo in campo internazionale, ha al suo attivo la finale negli assoluti di Napoli, la vittoria nel torneo nazionale Città di Roma e soprattutto la terza posizione in classifica italiana. Il suo grande impegno per arrivare tra i miglio-ri è stato premiato ma per lui e per tutti gli altri la lunga estate non è ancora finita!

Crescono le nuove leve, dal torinese Ivan Lion all’abruzzese Antonio Cippo, senza trascurare Paolo Cia e Silviu Culea, che già erano sotto i riflettori dei tecnici nazionali. Con la bella stagione e i tanti tornei i

calendario sono arrivate le conferme di un consolidamento importante sotto il profilo tecnico e di risultati

UN MOVIMENTO IN GRANDE ESPANSIONE

La lunga estate italiana

tennis in carrozzina

DI FEDERICO ROSSI

Super Tennis43

Ivan Lion

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Super Tennis

Fuochi d’estateChiusura dell’estate con i fuochi d’artificio su SuperTen-nis. La bella stagione, infatti, saluterà la tv federale con l’attesissimo spareggio tra Italia e Cile di Coppa Davis (giocheremo in trasferta). E’ l’evento più importante, l’appuntamento da non mancare. Una lunga ed emo-zionante diretta per sostenere gli azzurri, che puntano a tornare nel World Group dopo anni di purgatorio. E come tradizione le emozioni della competizione più affascinante del mondo non saranno legate solamente all’Italia. Ci sono anche le semifinali del World Group nel palinsesto degli eventi live di settembre, per un fine settimana (16-17 settembre) di fuoco.Ad agosto, comunque, sarà già grande tennis. Gli Atp500 americani accompagneranno i big della rac-chetta ai grandi appuntamenti sul veloce. Si partirà il 4

agosto con gli ottavi di finale del torneo di Washington. Torneo che grazie al fuso orario sarà trasmesso in orario serale, quindi l’ideale per chi si trova in ferie. Subito prima degli US Open, sarà ancora SuperTennis a mostrarvi in esclusiva le immagini dell’Atp250 di Sa-lem (25-27 agosto), che rappresenta per i tennisti del circuito Atp l’ultimo appuntamento per perfezionare le strategie di gioco e cercare la miglior forma in vista degli US Open.E la terra? Non è finita la stagione sul rosso e SuperTen-nis non può mancare all’appuntamento con la superfi-cie più amata dai tennisti italiani. A settembre tutti con gli occhi puntati sul torneo di Bucarest. Per l’occasione ci sarà una copertura speciale, con match in diretta a partire da martedì 20 settembre per una settimana di intense emozioni. E non finisce qui, visto che sempre a settembre ci saranno il Wta di Guangzou (24-25 settem-bre) e l’Atp di Kuala Lumpur, che entrerà nel palinsesto di SuperTennis a partire da venerdì 30 settembre. E’ grande tennis, è SuperTennis.

di Giovanni Di Natale

45

Giovedì 4� 22:00 LIVE ATP 500 Washington DC (2 Incontri)

Venerdi 5� 20:00 LIVE ATP 500 Washington DC (Quarti di Finale)

Sabato 6� 21:00 LIVE ATP 500 Washington DC (Semifinale 1)

Domenica 7� 01:00 LIVE ATP 500 Washington DC (Semifinale 2)

� 21:00 LIVE ATP 500 Washington DC (Finale)

Giovedì 25� 19:00 LIVE ATP 250 Salem (Quarti di Finale)

Venerdi 26� 18:00 LIVE ATP 250 Salem (SemiFinale 1)

Sabato 27� 00:30 LIVE ATP 250 Salem (Semifinale 2)

� 18:30 LIVE ATP 250 Salem (Finale)

Venerdì 16� LIVE COPPA DAVIS Spareggio WG Italia vs Cile

� LIVE COPPA DAVIS Semifinali WG

Sabato 17� LIVE COPPA DAVIS Spareggio WG Italia vs Cile

� LIVE COPPA DAVIS Semifinali WG

Domenica 18� LIVE COPPA DAVIS Spareggio WG Italia vs Cile

� LIVE COPPA DAVIS Semifinali WG

Martedi 20� LIVE ATP 250 Bucarest

Mercoledi 21� LIVE ATP 250 Bucarest

Giovedi 22� LIVE ATP 250 Bucarest

Venerdì 23� LIVE ATP 250 Bucarest

Sabato 24� LIVE ATP 250 Bucarest (Semifinali)

� LIVE WTA Guangzou (Semifinali)

Domenica 25� LIVE ATP 250 Bucarest (Finale)

� LIVE WTA Guangzou (Finale)

Venerdì 30� LIVE ATP 250 Kuala Lumpur

in tv

AGOSTO SU

Note: * gli orari possono subire variazioni

Roger Federer SETTEMBRE SU

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46Super Tennis

la posta di Nicola

Caro Nicola,ho seguito in tv su SuperTen-nis la sfida di Coppa Davis tra Italia e Slovenia di Arzachena. Une bella vittoria, un cinque a zero che, pur non essendo i nostri avversari di prima fa-scia, conferma che il capitano Barazzutti e i suoi ragazzi sono sulla strada giusta per tornare finalmente nel World Group della massima competizione mondiale a squadre. Soprat-tutto, osservando la panchina azzurra, l’entusiasmo con il quale anche chi non era in quel momento in campo sostene-va il compagno all’opera, ho avuto la netta sensazione che

questo sia finalmente un grup-po vero, unito, che persegue compatto un obiettivo. Tu di Davis sei un esperto: detieni il record assoluto di presenze da giocatore e poi sei stato anche capitano. Il sorteggio, combi-nazione, ci ha assegnato pro-prio quel Cile con cui abbiamo vinto la nostra unica Davis. Riu-sciremo finalmente a rientrare nell’elite del tennis mondiale?

GIOVANNI MARINO (POTENZA)

Caro Giovanni, è una bella domanda… Riusciremo a tor-nare nel gruppo mondiale? Io voglio essere ottimista e ti dico che ci sono tutti i segnali

per farlo. Undici anni fuori dal World Group sono davvero tanti, troppi, per un Paese di grandi tradizioni tennistiche come il nostro. Negli ultimi an-ni sono state la nostre formida-bili ragazze a regalarci successi e soddisfazioni in serie, dalla tre Fed Cup conquistate al ti-tolo al Roland Garros di Fran-cesca Schiavone, che anche quest’anno ha centrato la fina-le a Parigi. E poi Flavia Pennet-ta, Roberta Vinci che nel 2011 ha già vinto tre tornei, Sara Errani… Ora tocca ai ragazzi e sono sicuro che anche grazie all’abilità nel guidarli di Baraz-zutti, siano pronti per il salto.

La nostra ora è una formazio-ne solida, Corrado ha tante soluzioni sia in singolare che in doppio e concordo con lui quando dice che nei prossimi anni sarà difficile per tutti bat-terci, soprattutto se i sorteggi ci permetteranno di giocare in casa, cosa che in Davis è un bel vantaggio, non fosse altro perché ti permette si scegliere la superficie su cui gareggiare. Ecco, quel che serve è anche un po’ di buona sorte nei sor-teggi: insomma per una volta l’urna ci deve essere amica. E questa volte con il Cile non è una missione impossibile come contro Nadal o Federer…

Ritorno in A: questa volta si può!

10 a ROBERTA VINCI – Per aver costretto “Il Corriere della Sera” a scrivere di tennis anziché solo di golf, vela e rugby.

9 a RAFA NADAL – La faccia che ha fatto durante la premiazione di Wimbledon valeva da sola mille conferenze stampa. Impaga-bilmente, genuinamente, incontenibilmente incapace di accettare

il fatto che contro Djokovic il suo tennis tritatutto non funziona proprio.

8 a DANIELE BRACCIALI – Ha dimostrato ad Arzachena, in Coppa Davis, che il doppio può ancora essere uno spettacolo d’arte.

7 a FABIO FOGNINI – Per la serietà con la quale si è ritirato alla vigilia di Wimbledon. Poteva scendere in campo, fare tre games, simulare il riacutizzarsi dell’infortunio e incassare il lauto prize-

money del primo turno. Invece non lo ha fatto, confermando di essersi affrancato dal giogo di chi, per vivere alle sue spalle, non gli consentiva di maturare.

6 a SIMONE BOLELLI – Di bomba in bomba (e che bombe ha tira-to, a Wimbledon!...) la ricostruzione prosegue linearmente.

5 a FRANCESCA SCHIAVONE – A Wimbledon aveva un’autostra-da per la semifinale, ma è finita nella cunetta. Non si può perdere in quella maniera contro la Paszek.

4 alle SORELLE WILLIAMS – infortuni e malanni, sì… Ma onesta-mente ci aspettavamo un rientro migliore.

3 ad ANDY MURRAY – Per come sta reincarnando il re dei perden-ti, Tim Henman.

2 a CAROLINE WOZNIAKI – Si può essere bolliti ad appena vent’anni?

1 a PETRA KVITOVA – Merita un votaccio per aver costretto una marea di incompetenti ad un improponibile paragone con Marti-na Navratilova.

0 a NOVAK DJOKOVIC – Le proteste degli imitati lo hanno da tempo costretto a rinunciare alle sue celebri imitazioni. E allora perché si è permesso di imitare la Schiavone mangiando l’erba di

Wimbledon così come lei aveva mangiato la terra di Parigi? E oltretutto senza rendere omaggio all’autrice della trovata originale…

&PROMOSSI

BOCCIATIDI GIANCARLO BACCINI

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in Campania, in Emilia Romagna,in Friuli Venezia Giulia, nel Lazio,

in Lombardia, in Piemonte,in Sardegna, in Trentino Alto

Adige, in Valle d’Aosta e nel Veneto

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