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Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.116 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it della Riviera Ovest 1994 - 2014 continua a pag. 8 Intervento P arte a ottobre la XXII edizione della Campagna Nastro Rosa dedi- cata alla prevenzione del tumore al seno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società leader nei prodotti di bellezza di prestigio, ancora una volta insieme e in prima linea per vincere questa patologia tumorale, che purtroppo registra un’incidenza sempre maggiore. Vincere il tumore al seno si può Campagna Nastro Rosa Da oggi l’informazione locale sempre con te App Come scaricare l’App laPiazza: dal sito www.lapiazzaweb.it & COUPON del risparmio 10€ 40€ 50€ 30€ 30€ 25€ 50€ 20€ 60€ 40€ 60€ COUPON del risparmio Scarica l’App www.coupondelrisparmio.it Dissesto idrogeologico, nuovi allagamenti Territorio pagg. 4-5 Il calzaturiero punta sull’estero Stra pag. 6 pag. 19 Pronto Soccorso, arrivano gli steward Ai primi tre operatori, entrati subito in servizio nei primi giorni, se ne aggiungeranno progressivamente altri quattro S ono arrivati gli steward nei Pronto Soc- corso di Dolo e Mirano. Anche l’Ulss 13 punta a una maggior accoglienza e “umanizzazione”, come suggerito dalla delibera regionale sulla gestione delle atte- se. I nuovi “assistenti di sala” hanno preso servizio lo scorso 2 settembre, negli ospedali di Miranese e Riviera del Brenta. Il progetto prevede che ai primi tre operatori, entrati subito in servizio nei primi giorni, se ne aggiungano progressivamente altri quattro, in modo da poter coprire un’ampia fascia di orario dalle 10 del mattino alle 22 di sera, tutti i giorni della settimana, festivi compre- si. Si tratta di personale adeguatamente formato per fornire tutta l’assistenza neces- saria a un paziente o ai famigliari in attesa: informazioni sui tempi d’attesa, sui motivi della stessa, sulle condizioni della persona che si trova in trattamento. Il tutto abbinato a un miglior confort, come il collegamen- to wi-fi, prese per la ricarica di apparecchi elettronici, distributori d’acqua e bevande varie, monitor dove appare il tempo medio di attesa per codice di priorità. “Gli steward - spiega il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato - sono figure importanti di comu- nicazione che fanno da collegamento tra i sanitari del Pronto soccorso e i famigliari che accompagnano il malato. Figure preparate a rassicurare e dare conforto: necessarie per evitare anche equivoci e malumori che spes- so nascono a causa di attese prolungate, che alla fine si rivelano tali solo per gli approfon- dimenti diagnostici che ha richiesto un caso piuttosto che un altro”. ELISEA CAMPALTO, UNA VITA PER LA SOLIDARIETà Chi la conosce può dire che, dal suo viso, il sorriso non manca mai. Elisea Campalto è nata il 30 maggio 1959 vive a Mira ed è presidente dell’associa- zione Sorriso Sport disabili Riviera del Brenta. pag. 18 DOLO, E’ BOOM PER IL PROSECCO DELLA RIVIERA Buone notizie sul versante dell’agri- coltura: il prosecco della Riviera riempie le cantine e le cucine dei ristoranti della zona e di Venezia. Vanno bene anche il resto dei doc del comprensorio. pag. 10 Sanità Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così Salute pagg. 33-36 L’EDITORIALE Genova ci fa paura di Germana Urbani* L e foto apocalittiche che arrivano da Ge- nova dopo l’ultima alluvione, l’assoluta inconsistenza delle dichiarazioni dei po- litici, la desolazione grande che coglie tutti noi nell’apprendere i perché e i per come le opere di contrasto al rischio idrogeologico non sono mai state finite, (alcune mai ap- paltate addirittura) lasciano tutti noi cittadini sgomenti. Anche perché nel disastro di Genova c’è un’aggravante forte: era già successo, quel- la città allora aveva anche pianto sei morti. Ecco perché Genova ci fa paura. Perché sospettiamo che qui in Veneto potrebbe ac- cadere la stessa cosa. Basta seguire le crona- che locali per rendersi conto che intere aree della nostra regione continuano ad andare in grave sofferenza non appena piove un po’ più del previsto. Il rischio per un disastro c’è, ed è forte soprattutto tenuto conto che, se- condo un censimento ufficiale della Regione, circa il 25% dei comuni veneti è soggetto a frane e il 40% ad alluvioni. Contro il dissesto idrogeologico la Regio- ne, un anno fa, contava 392 milioni spesi in 233 comuni per effettuare 925 interventi. Basteranno? *[email protected] [email protected] continua a pag. 3 Bevande escluse Bambini da 5 a 9 anni € 5,90 Bevande escluse Bambini da 5 a 9 anni € 8,90 Buffet a volontà Cucina a vista Teppanyaki (cucina alla piastra) Cucina cinese e giapponese Aperto tutti i giorni 12:00-15:00 / 19:00-23:00 Tel. 041.5170308 cell. 334 7655888 Viale dell’industria Fossò (VE) zona industriale di Grigoletto Loris & Alan 30010 PROZZOLO di Camponogara (VE) [email protected] www.impresafunebregrigoletto.com Tel. 041 462 410 Cell. 339 70 50 450 Tel. 041 462 410 Cell. 339 70 50 450

Riviera ovest sett2014 n116

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Riviera ovest sett2014 n116

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Page 1: Riviera ovest sett2014 n116

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.116 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

della Riviera Ovest1994 - 2014

continua a pag. 8

Intervento

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Parte a ottobre la XXII edizione della Campagna Nastro Rosa dedi-cata alla prevenzione del tumore al seno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società

leader nei prodotti di bellezza di prestigio, ancora una volta insieme e in prima linea per vincere questa patologia tumorale, che purtroppo registra un’incidenza sempre maggiore.

Vincere il tumore al seno si può Campagna Nastro Rosa

continua a pag. 8

Parte a ottobre la XXII edizione della Campagna Nastro Rosa dedicata alla prevenzione del tumore al seno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società

leader nei prodotti di bellezza di prestigio, ancora una volta insieme e in prima linea per vincere questa patologia tumorale, che purtrop-po registra un’incidenza sempre maggiore.

Vincere il tumore al seno si può Campagna Nastro Rosa

Campagna Nastro Rosa

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Dissesto idrogeologico, nuovi allagamenti

Territorio

pagg. 4-5

Il calzaturiero punta sull’estero

Stra

pag. 6

pag. 19

Pronto Soccorso, arrivano gli stewardAi primi tre operatori, entrati subito in servizio nei primi giorni, se ne aggiungeranno progressivamente altri quattro

Sono arrivati gli steward nei Pronto Soc-corso di Dolo e Mirano. Anche l’Ulss 13 punta a una maggior accoglienza

e “umanizzazione”, come suggerito dalla delibera regionale sulla gestione delle atte-se. I nuovi “assistenti di sala” hanno preso servizio lo scorso 2 settembre, negli ospedali di Miranese e Riviera del Brenta. Il progetto prevede che ai primi tre operatori, entrati subito in servizio nei primi giorni, se ne aggiungano progressivamente altri quattro, in modo da poter coprire un’ampia fascia di

orario dalle 10 del mattino alle 22 di sera, tutti i giorni della settimana, festivi compre-si. Si tratta di personale adeguatamente formato per fornire tutta l’assistenza neces-saria a un paziente o ai famigliari in attesa: informazioni sui tempi d’attesa, sui motivi della stessa, sulle condizioni della persona che si trova in trattamento. Il tutto abbinato a un miglior confort, come il collegamen-to wi-fi, prese per la ricarica di apparecchi elettronici, distributori d’acqua e bevande varie, monitor dove appare il tempo medio

di attesa per codice di priorità. “Gli steward - spiega il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato - sono figure importanti di comu-nicazione che fanno da collegamento tra i sanitari del Pronto soccorso e i famigliari che accompagnano il malato. Figure preparate a rassicurare e dare conforto: necessarie per evitare anche equivoci e malumori che spes-so nascono a causa di attese prolungate, che alla fine si rivelano tali solo per gli approfon-dimenti diagnostici che ha richiesto un caso piuttosto che un altro”.

ElisEa Campalto, una vita pEr la solidariEtà

Chi la conosce può dire che, dal suo viso, il sorriso non manca mai. Elisea Campalto è nata il 30 maggio 1959

vive a Mira ed è presidente dell’associa-zione Sorriso Sport disabili Riviera

del Brenta. pag. 18

dolo, E’ boom pEr il prosECCo dElla riviEra

Buone notizie sul versante dell’agri-coltura: il prosecco della Riviera riempie le cantine e le cucine dei ristoranti della zona e di Venezia. Vanno bene anche il

resto dei doc del comprensorio.

pag. 10

Ambulatoripediatrici, verso la nuova verifica

Sanità

pag. 10

Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così

Salute

pagg. 33-36

L’EDITORIALE

Genova ci fa pauradi Germana Urbani*

Le foto apocalittiche che arrivano da Ge-nova dopo l’ultima alluvione, l’assoluta inconsistenza delle dichiarazioni dei po-

litici, la desolazione grande che coglie tutti noi nell’apprendere i perché e i per come le opere di contrasto al rischio idrogeologico non sono mai state fi nite, (alcune mai ap-paltate addirittura) lasciano tutti noi cittadini sgomenti.

Anche perché nel disastro di Genova c’è un’aggravante forte: era già successo, quel-la città allora aveva anche pianto sei morti.

Ecco perché Genova ci fa paura. Perché sospettiamo che qui in Veneto potrebbe ac-cadere la stessa cosa. Basta seguire le crona-che locali per rendersi conto che intere aree della nostra regione continuano ad andare in grave sofferenza non appena piove un po’ più del previsto. Il rischio per un disastro c’è, ed è forte soprattutto tenuto conto che, se-condo un censimento uffi ciale della Regione, circa il 25% dei comuni veneti è soggetto a frane e il 40% ad alluvioni.

Contro il dissesto idrogeologico la Regio-ne, un anno fa, contava 392 milioni spesi in 233 comuni per effettuare 925 interventi.

Basteranno?*[email protected]@givemotions.it

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Buffet a volontàCucina a vistaTeppanyaki (cucina alla piastra)Cucina cinesee giapponese

Aperto tutti i giorni12:00-15:00 / 19:00-23:00

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di Grigoletto Loris & Alan

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La sede sarà aperta dal lunedì al venerdì tutte le mattine. I pomeriggi su appuntamento.

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 29 settembre 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

accaduto acca-dra venezia

VENEZIA

Riviera sudprovinCialE Chiusa Fino novEmbrE

Fino al 3 novembre 2014, festivi e fi ne settimana compresi, ci sarà la chiusura temporanea al traffi co lungo della strada provinciale 16 a Campagna Lupia, per consentire la realizzazione di una nuova rete di progetto acque bianche. Il dirot-tamento del traffi co durante il periodo di sospensione della circolazione avverrà: per i veicoli in arrivo da ovest su via F.lli Cervi – deviazione su via Baracca, via Verdi, via Giovanni XXIII, via Repubblica e via Marconi; per i veicoli in arrivo da nord su via Manin - deviazione su via Marconi, via Repubblica, via Giovanni XXIII, via Verdi e via Baracca. Per i veicoli in arrivo da sud, su via Giovanni XXIII ci sarà la deviazione su via Verdi e via Baracca. La strada è molto utilizzata dai residenti dell’area sud della Riviera per raggiungere la statale Romea

veneziaun nuovo parChEggio pEr i Camion al tErminal

Si è chiuso il bando di gara pubblicato dall’Autorità Portuale di Venezia per la gestione del nuovo parcheggio per camion e servizi per gli autisti, in un’area di 14 ettari di proprietà del Demanio, prossima al nuovo varco di accesso al porto commercia-le in via dell’Azoto a Marghera. La proposta dell’Autority portuale è di garantire un’area in sicurezza 24 ore su 24 per i suoi rimor-chi, e prevedere un amplissimo parcheggio per chi necessita di sostare prima del porto in attesa del via libera per accedere al ter-minal. Dalle ultime rilevazioni, sotto il varco di via dell’Azoto transitano circa 550 mila camion all’anno. La nuova area di sosta si aggiungerà, quindi, al sistema di gestione del traffi co dell’Autority veneziana, che sarà attivo dal prossimo mese, cioè novembre.

bilancio della stagione estivai dati sul Contrasto

al CommErCio abusivo

Contrasto del commercio abusivo, la Polizia provinciale ha reso noto il bilan-cio dell’attività nell’estate 2014. Sono stati 134 i servizi ordinari e straordinari di pattuglia che hanno interessato tutte

le località. Tra i materiali sequestrati durante l’attività svolta con il supporto delle polizie locali di Chioggia, Eraclea,

Bibione, Cavallino Treporti, Jesolo e Caorle, sono stati contati 709 aquiloni,

55 anelli, 163 bandane, 252 borse, 82 borse con griffe falsifi cate, 11

bottiglie di olio per massaggi, 5944 braccialetti, 2785 cappelli, 232

cavigliere, 606 collane, 94 girandole, 69 macchine giocattolo, 2051 occhiali,

162 occhiali con marchi falsifi cati, 318 orologi, 25 palline luminose, 51

palloncini, 280 pezzi di cocco, 97 portafogli, 4 set di tatuaggi, 7 specchi,

653 teli mare e 30 zaini.

Anci venetomaria rosa pavanEllo

prima donna

Anci Veneto punta per la prima volta ad una

guida in... “rosa”. Lo scorso 4 ottobre

l’assemblea dei sindaci ha eletto Maria Rosa Pavanello nuovo presidente per i prossimi 5 anni. Il pri-mo cittadino di Mirano sarà affi ancata

da tre vicepresidenti, Angelo Tosoni sindaco di Valeggio sul Mincio (Vr), il collega di Monselice Francesco Lunghi

e da quello di Casalserugo Elisa Venturi-ni. Maria Rosa Pavanello, 44 anni, del Partito Democratico, ha ottenuto 176 voti. Fiscalità locale e relativa modifi ca del Patto di stabilità rappresentano per il neoleletto presidente Anci le priorità, condivise anche dal collega nazionale Piero Fassino che ha sottolineato, in

occasione della elezione veneta, la ne-cessità di rivedere il rapporto tra Stato e Comuni in direzione di una maggiore

autonomia di questi ultimi.

accaduto acca-dra venezia

VENEZIA

Riviera sudprovinCialE Chiusa Fino novEmbrE

Fino al 3 novembre 2014, festivi e fi ne settimana compresi, ci sarà la chiusura temporanea al traffi co lungo della strada provinciale 16 a Campagna Lupia, per consentire la realizzazione di una nuova rete di progetto acque bianche. Il dirot-tamento del traffi co durante il periodo di sospensione della circolazione avverrà: per i veicoli in arrivo da ovest su via F.lli Cervi – deviazione su via Baracca, via Verdi, via Giovanni XXIII, via Repubblica e via Marconi; per i veicoli in arrivo da nord su via Manin - deviazione su via Marconi, via Repubblica, via Giovanni XXIII, via Verdi e via Baracca. Per i veicoli in arrivo da sud, su via Giovanni XXIII ci sarà la deviazione su via Verdi e via Baracca. La strada è molto utilizzata dai residenti dell’area sud della Riviera per raggiungere la statale Romea

veneziaun nuovo parChEggio pEr i Camion al tErminal

Si è chiuso il bando di gara pubblicato dall’Autorità Portuale di Venezia per la gestione del nuovo parcheggio per camion e servizi per gli autisti, in un’area di 14 ettari di proprietà del Demanio, prossima al nuovo varco di accesso al porto commercia-le in via dell’Azoto a Marghera. La proposta dell’Autority portuale è di garantire un’area in sicurezza 24 ore su 24 per i suoi rimor-chi, e prevedere un amplissimo parcheggio per chi necessita di sostare prima del porto in attesa del via libera per accedere al ter-minal. Dalle ultime rilevazioni, sotto il varco di via dell’Azoto transitano circa 550 mila camion all’anno. La nuova area di sosta si aggiungerà, quindi, al sistema di gestione del traffi co dell’Autority veneziana, che sarà attivo dal prossimo mese, cioè novembre.

bilancio della stagione estivai dati sul Contrasto

al CommErCio abusivo

Contrasto del commercio abusivo, la Polizia provinciale ha reso noto il bilan-cio dell’attività nell’estate 2014. Sono stati 134 i servizi ordinari e straordinari di pattuglia che hanno interessato tutte

le località. Tra i materiali sequestrati durante l’attività svolta con il supporto delle polizie locali di Chioggia, Eraclea,

Bibione, Cavallino Treporti, Jesolo e Caorle, sono stati contati 709 aquiloni,

55 anelli, 163 bandane, 252 borse, 82 borse con griffe falsifi cate, 11

bottiglie di olio per massaggi, 5944 braccialetti, 2785 cappelli, 232

cavigliere, 606 collane, 94 girandole, 69 macchine giocattolo, 2051 occhiali,

162 occhiali con marchi falsifi cati, 318 orologi, 25 palline luminose, 51

palloncini, 280 pezzi di cocco, 97 portafogli, 4 set di tatuaggi, 7 specchi,

653 teli mare e 30 zaini.

Anci venetomaria rosa pavanEllo

prima donna

Anci Veneto punta per la prima volta ad una

guida in... “rosa”. Lo scorso 4 ottobre

l’assemblea dei sindaci ha eletto Maria Rosa Pavanello nuovo presidente per i prossimi 5 anni. Il pri-mo cittadino di Mirano sarà affi ancata

da tre vicepresidenti, Angelo Tosoni sindaco di Valeggio sul Mincio (Vr), il collega di Monselice Francesco Lunghi

e da quello di Casalserugo Elisa Venturi-ni. Maria Rosa Pavanello, 44 anni, del Partito Democratico, ha ottenuto 176 voti. Fiscalità locale e relativa modifi ca del Patto di stabilità rappresentano per il neoleletto presidente Anci le priorità, condivise anche dal collega nazionale Piero Fassino che ha sottolineato, in

occasione della elezione veneta, la ne-cessità di rivedere il rapporto tra Stato e Comuni in direzione di una maggiore

autonomia di questi ultimi.

Riviera Regionedolo

pag. 8

Gli artigiani accusano: sindaci poco presenti

dolo

pag. 11

Nuovi uffici comunali in villa Concina

pianiga

pag. 17

Un’area per gli amici a quattro zampe

sanità

pagg. 22-23

Un capitolo davvero pesante

turismo

pag. 27

Il vero motore dell’economia veneta

Cultura

pag. 28

Arte da vedere e da godere

L’EDITORIALE

Genova ci fa pauraE come mai interi quartieri delle nostre città continuano ad andare sott’acqua e la lista dei danni a cose e persone si allunga ad

ogni temporale?Servono le grandi opere, serve il canale scolmatore tra Padova e Venezia, per esempio, serve una visione d’insieme, serve su

questo delicatissimo argomento una legge obiettivo come quella che è servita a costruire il passante di Mestre.Serve qualcuno che capisca che siamo tutti al “fronte”, che c’è da combattere una “guerra” perché la natura continua a colpirci

a colpi di “bombe d’acqua” e non possiamo vivere a lungo pensando “si salvi chi può”!Ci aspettiamo dai nostri politici nazionali, regionali, locali un coraggio nuovo. Non si può più restare inerti in balia degli eventi

votandosi a Sant’Antonio sperando che non accada mai nulla di troppo grave. Lo Stato non può più spendere ogni giorno solo 200 mila euro per la prevenzione e 800 mila per tamponare e riaggiustare alla

meno peggio ciò che è stato distrutto, allagato, infangato, divelto. Occorre che faccia il contrario: ne metta a bilancio 800mila al giorno per la prevenzione e 200mila, casomai, per i danni.

I nostri giornali sono pieni di discussioni su strade e autostrade da costruire. Opere assolutamente necessarie, dicono. La vera domanda però è questa: necessarie a chi, per cosa? E per fi nire una rifl essione davvero banale. A questo punto, forse, sarebbe meglio costruire canali, navigabili magari. Pensiamoci, pensateci.

segue da pag. 1

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Page 4: Riviera ovest sett2014 n116

4 Argomento del mese

FEdErConsumatori

“Pronti ad agire legalmente contro gli enti locali”

“Agiremo legalmente contro il Comune di Mira ed enti come Veritas e Consorzio

Acque Risorgive se saranno indivi-duate delle precise responsabilità negli allagamenti di Oriago”. Ad annunciarlo è stato il referente di Federconsumatori della riviera del Brenta e del Miranese Alfeo Babato dopo i recenti allagamenti nell’area

di via Ghebba e laterali. “Va accertato - dice Babato - il perché le pompe di solleva-mento idraulico che il Comune aveva la competenza di azionare non sono entrate in azione. Sembra che siano entrate in azione in ritardo o addirittura ne siano state portate di funzionanti solo dai pompieri e dalla protezione Civile. Le pompe sono state messe per dare una mano alla rete idrica a scaricare parte del precipitazioni nel canale Lusore, visto che è stato constatato che è palesemente inadeguata alle necessità del quartiere”. A coordinare l’azione legale di Federconsumatori sarà il legale dell’associa-zione l’avvocato Carlo Pognici. Intanto il Comune di Mira prova a difendersi. Il sindaco Alvise Maniero ha spiegato di aver investito centinaia di migliaia di euro per la sicurezza idraulica del territorio e che compatibilmente alle disponibilità del bilancio continuerà ad essere fatto anche nei prossimi anni. A.A.

Dissesto idrogeologico, è ancora allarme nel veneziano. Sono bastati anche nelle scorse settimane pochi temporali e piogge più intense del solito, per fare andare sott’acqua interi quartieri

e frazioni, soprattutto nell’area della Riviera del Brenta e del Mirane-se. In Riviera la zona che ha avuto più problemi a metà settembre, è stata quella di Oriago, mentre nel Miranese è stato Caltana di Santa Maria di Sala il paese che si è trovato con le strade sotto decine di centimetri d’acqua. A Oriago sono state colpite le strade contigue a via Ghebba e laterali, una delle principali della frazione più popolosa di Mira. I guai maggiori sono arrivati nel momento in cui la rete di scolo delle acque meteoriche non ha funzionato perché non più in grado di ricevere l’acqua caduta. Durante la notte del nubifragio le pompe idrauliche sono state azionate in ritardo o hanno funzionato male, e alla fi ne decine di famiglie si sono ritrovate con gli scantinati e anche i primi piani invasi dall’acqua. Ci sono stati danni per centi-naia di migliaia di euro anche ad attività commerciali e produttive, e molti titolari sono intenzionati ad agre legalmente contro il Comune di Mira e gli enti preposti (Veritas e consorzio di bonifi ca) se emer-geranno delle precise responsabilità in merito a questo fenomeno. A Caltana di Santa Maria di Sala, sono tracimati invece i canali e corsi d’acqua attorno al paese, e il centro si è risvegliato alla mattina con l‘acqua alta una trentina di centimetri sulle principali arterie. Pareva

di essere a Venezia con l’acqua alta. Problemi sono stati registrati anche, sempre nel Miranese, nelle frazioni di Campocroce di Mirano e Vetrego ma in misura minore. Non è la prima volta che fatti del genere si verifi cano. A Mira, la frazione di Marano va ciclicamente sott’acqua, ed è successo anche quest’estate in via Galvani e laterali. Negli ultimi anni, i fenomeni delle bombe d’acqua hanno provocato danni enormi. Si tratta di fenomeni metereologici estremi che vedo-no precipitazioni intensissime concentrate in poco tempo e un’area ben precisa. Le reti idriche e consortili in questi casi fanno fatica a farvi fronte. Quest’estate problemi di allagamenti si erano verifi cati anche nell’area del Sandonatese e a Mestre. Anche in quelle oc-casioni danni per centinaia di migliaia di euro con garage allagati, scantinati seminterrato e anche abitazioni. Non si tratta però per gli esponenti ambientalisti, solo di un problema legato al meteo impaz-zito, che pure c’è. Qui c’è anche una sbagliata gestione del territorio protattasi per decenni. “In questi anni – spiega Francesco Ven-dramin storico esponente ambientalista del veneziano – ci sono state cementifi cazioni selvagge che i comuni non hanno frenato in alcun modo, anzi hanno incentivato per ricavarci denari dagli oneri di urbanizzazione. Si pensi sempre per fare gli esempi in Riviera del Brenta e nel Miranese, ai tanti quartieri residenziali costruiti nuovi si zecca con decine di palazzine ed appartamenti ancora da vendere a

causa della crisi economica, che nel frattempo è arrivata dal 2008. Si pensi alle aree industriali e ai tanti capannoni ora vuoti. Tonnellate e tonnellate di cemento che costituiscono al momento della caduta di piogge copiose o nubifragi un acceleratore per l’acqua che a quel punto diventa inarrestabile. Bisogna ripensare il territorio radicalmen-te”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche i comitati Opzione Zero e Cat . “Invece di imparare dalle lezioni di questi ultimi anni con le disastrose alluvioni ed allagamenti in tutta la Regione – spiega il presidente di Opzione Zero Mattia Donadel – i nostri politici locali promuovono opere come Veneto City o la Romea Commerciale, dei mostri di cemento che tagliano falde acquifere, deviano il corso di fi umi e canali e contribuiscono se ancora ve ne fosse bisogno ad un consumo di suolo aberrante”. Qualcosa, a dire il vero, per cambiare senso di marcia è stato fatto. Nel 2007 dopo una disastrosa serie di allagamenti nell’area del veneziano era stato nominato dalla Regio-ne un commissario straordinario agli allagamenti, l’ingegner Mariano Carraro. Carraro ha avviato una serie di interventi davvero importanti come la realizzazione di canali e nuovi scoli, aree golenali, pulitura dei principali corsi d’acqua, rafforzamento delle reti fognarie e di rac-colta delle acque meteoriche. L’arrivo della crisi ha messo buona par-te dei progetti nel cassetto. Sarebbe tempo di portarli a compimento capendo che si tratta di una priorità più importante per il territorio.

di Alessandro Abbadir

Nel 2007 era stato nominato dalla Regione

un commissario straordinario agli

allagamenti ora decaduto

Gli ambientalisti: ”Danni causati

dalla cementifi cazione selvaggia

del territorio”

DISSESTO IDROGEOLOGICOIn Riviera la zona che ha avuto più

problemi a metà settembre è stata quella di Oriago, mentre nel Miranese

è stato Caltana di Santa Maria di Sala il paese che si è trovato con le strade

sotto decine di centimetri d’acqua. A Oriago sono state colpite le strade

contigue a via Ghebba e laterali, una delle principali della frazione più

popolosa di Mira. Quest’estate problemi di allagamenti si erano verifi cati anche nell’area del Sandonatese e a Mestre Allagamenti, ancora danni ingenti nel veneziano

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5Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

Una manifestazione per ricordare l’alluvione del 1966Sensibilizzazione Le iniziative del comitato Brenta Sicuro

“Stiamo preparando con grande cura l’evento che si propone di ricordare la grande alluvione del 1966. La data prevista è il giorno 8 novembre sul punto, lungo il Piovego, in cui ci fu la rottura dell’argine. Ci saranno anche molti imprenditori. Tutti oramai sanno che non c’è futuro economico senza sicurezza idraulica, a causa dai danni provocati dalle sempre

più frequenti alluvioni”. A spiegarlo è il comitato ”Brenta Sicuro” che da sempre è promotore della realizzazione dell’idrovia Padova Venezia, come

opera in grado sia di essere alternativa ad una nuova strada, sia in grado di fungere da scolmatore in caso delle piene del Brenta e del Bacchiglione.

Per organizzare queste iniziative ci sono stati in questo periodo tanti incontri settimanali aperti ai cittadini sia della riviera del Brenta che del Piovese: ogni venerdì dalle 21 alle 23. La sede è quella del Gruppo Archeologico Mino Meduaco in via Lova, 139 a Campolongo, cioè poco distante dalla frazione di Santa Maria Assunta. Nel frattempo tanti appuntamenti e eventi in calendario del Comitato intercomunale Brenta Sicuro hanno riscosso successo.

“Da inizio settembre - spiega il portavoce del comitato Marino Zamboni - ogni domenica continuiamo a fare sopralluoghi sui punti critici dei fi umi tappe nell’alta padovana e del Piovese. Abbiamo partecipato con oltre un centinaio di persone inoltre all’evento, organizzato da Legambiente, “Puliamo il mondo” che si è tenuto a Vigonovo e Saonara e, contemporaneamente all’importante festa delle associazioni a Piove di Sacco.

Allagamenti, ancora danni ingenti nel veneziano

Litorali

Demanio marino Una legge per salvare gli areniliDemanio marittimo: entro questo mese arriva una legge ad hoc. Una legge molto

attesa dai comuni veneti (soprattutto veneziani), di Caorle, Jesolo, Cavallino Treporti, Chioggia e Rosolina (in provincia di Rovigo). Il problema è noto da

tempo. Ai comuni servono fondi ad hoc per far fronte al problema dell’erosione dei litorali e dello spiaggiato, cioè i detriti che i fi umi scaricano alle foci e che poi si arenano sulle spiagge. Ad assicurare che entro questo mese il disegno di legge potrebbe essere presentato è stato nelle scorse settimane il sottosegretario all’economia, Pierpaolo Baretta. L’impegno di Baretta è emerso dopo l’incontro che si è svolto a Roma con una delegazione di sindaci della costa veneta. Il disegno di legge, assicura Baretta ”affronterà il problema del demanio marittimo e del demanio più in generale, compresi i canoni demaniali, fornendo quegli strumenti di cui Regioni e Comuni dovrebbero avva-lersi, per poi avere più risorse da impegnare sul fronte dell’erosione o dello spiaggiato”. Nell’occasione i primi cittadini della costa veneta hanno ribadito la richiesta di ridurre al 10 per cento l’Iva nel settore balneare, come avviene in altre realtà europee. Il sottose-gretario Baretta di fronte a questa richiesta, si è impegnato a valutare la questione. La sensazione emersa è però secondo i sindaci presenti all’incontro, che potrebbe essere uno scoglio assai più duro da superare, considerato che la partita tra l’Italia e l’Europa sulla fi nanza pubblica non lascia margini di manovra. I sindaci sono andati a Roma per chiedere fondi dopo un’estate trascorsa in maniera burrascosa con un tempo inclemen-te, freddo, e mareggiate che si sono letteralmente mangiate chilometri di spiaggia. I comuni di fronte a questi dissesti e le casse vuote, non hanno strumenti effi caci per poter intervenire. Proteste erano arrivate dalle zone di Sottomarina, Jesolo e Bibione, con il lamento degli albergatori per il calo dei clienti. Sulla questione dell’erosione degli arenili era intervenuto nei mesi scorsi anche il consigliere del Pd Lucio Tiozzo. La giunta regionale grazie proprio ad un emendamento del Pd aveva approvato un maxiemen-damento che prevede anche un fi nanziamento di 7 milioni e 500 mila euro, per opere di pulizia, smaltimento e ripristino degli arenili e di difesa a mare. A inizio ottobre una bella sorpresa. Oltre 3 milioni di euro sono stati stanziati per interventi di ripascimento del litorale bibionese. Verranno utilizzati però da qui ai prossimi tre anni. Il protocollo d’intesa prevede che la Regione Veneto realizzi le opere fi sse, cioè un sabbiodotto e una stazione di rilancio delle sabbie, mentre gli altri soggetti fi rmatari (Comune e enti che gestiscono l’arenile) dovranno accollarsi gli oneri dei ripascimenti manutentivi annuali e il monitoraggio. Il corso del progetto è di 3.225.000 euro, così ripartiti: 2.100.000 saranno a carico della Regione Veneto e di questi 1.000.000 farà fronte all’anno in corso; il Comune di San Michele Bibione, invece, spenderà 120mila euro. Il grosso delle spese degli enti concessionari dell’arenile lo sosterrà la Bibione Spiaggia, che poi è l’ente gestore principale. Per l’assessore all’ambiente regionale Maurizio Conte la Regione Veneto, ha sostenuto il progetto “per dare soluzione a un problema molto sentito a Bibione. Ci voleva una regia unica poi per gli interventi necessari, resi più urgenti dai problemi di maltempo registrati quest’anno”. Se Bibione ride, invece Chioggia piange visto che nei giorni scorsi è stato comunicato il taglio di 1 milione su tre dei fondi stanziati all’interno della legge speciale per Venezia. Il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson ne chiede la restituzione in tempi rapidi. Importanti opere nella citta-dina lagunare senza quei fondi resterebbero bloccate. Problemi erano stati lamentati a gran voce durante la stagione estiva anche dai comuni di Jesolo e Cavallino. Ad ogni mareggiata denunciavano la scomparsa di metri e metri di spiaggia.

A.A.

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6 Stra

Due eventi importanti hanno contraddistinto questo inizio di autunno per l’Acrib - Associazione calza-turifici della Riviera del Brenta. Il primo riguarda

la collaborazione tra l’agenzia Ice e il consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta, che ha organizzato una missione di operatori del settore lusso nel distretto calzaturiero del comprensorio. “La prima fase si è svolta dal 3 al 6 maggio 2014 – spiega l’Acrib – ed ha interessato la delegazione di 10 buyers dalla Russia. La seconda fase è iniziata il 6 settembre 2014 e prevede l’incoming della delegazione proveniente da USA e Canada, per un totale di dieci buyers”.

Il programma dell’iniziativa ha visto una presenta-zione del distretto a cura del consorzio e l’illustrazione dei mercati di riferimento a cura di ICE-Agen-zia, con studi di settore ed approfondimenti dei trade-analysts degli uffici di New York e Montreal. Si sono svolti poi: una visita al Politecnico Calzaturiero, un workshop con incontri con le aziende, visite aziendali e infine, per una più approfondita conoscenza della realtà territoriale delle produzioni oggetto dell’i-niziativa, visite a Venezia e Padova. L’altro progetto ha sempre come punto centrale l’esternalizzazione e

internazionalizzazione dei prodotti calzaturieri del terri-torio. In collaborazione con il consorzio Maestri Calza-

turieri del Brenta, Padova Promex - azienda speciale della Camera di Commercio padovana - ha confermato la promozione del “Sistema Padova” in Russia, dove da molte stagioni si impegna

per favorire la conoscenza delle eccellenze del territorio. “Nonostante le recenti evoluzioni – ha spiegato l’Acrib – e gli effetti della politica internazionale, la Russia rimane

un’area di interesse per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese manifatturiere vocate a prodotti di alta qualità e design, testimoni di un maggior valore aggiunto ineguagliabile, che deriva loro anche dall’appar-tenenza ad un territorio ricco di storia, arte e cultura”.

Viene poi spiegato il progetto. “Con un info-point dedicato – ha concluso Acrib – il “Sistema Padova” avrà l’opportunità di richiamare l’attenzione degli operatori russi in visita alla prossima edizione di Obuv Mir Kozhi, in calendario ad ottobre di quest’anno”. Insomma nonostante la crisi il settore calzaturiero non perde colpi.

di Giacomo Piran

La Russia rimane un’area di interesse delle piccole e medie imprese manifatturiere, per l’internazionalizzazione

Acrib Delegazioni di compratori in visita da Canada e Usa

Il calzaturiero punta sull’estero

La sede dell’Acrib

Il Comune di Stra ha aderito al Patto dei Sindaci (Convenant of Mayors) movi-mento internazionale promosso dalla

Commissione Europea per sostenere gli sfor-zi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia soste-nibile. A deciderlo è stato, con voto unani-me, il consiglio comunale nella seduta dello scorso fine settembre. “L’adesione - spiega il sindaco Caterina Cacciavillani - comporterà per il Comune di Stra l’impegno ad adottare misure per incrementare l’efficienza ener-getica e la riduzione delle emissioni di CO2. Non si tratta di un atto puramente simboli-co, poiché il grado di raggiungimento degli obiettivi verrà monitorato secondo protocolli di valutazione internazionali. L’adesione consentirà infine di partecipare al bando di finanziamento per la realizzazione del Piano di Azione dell’Energia Sostenibile (Paes)”.

Il Paes dovrà essere approvato entro un anno dall’adesione al Patto dei Sindaci, ma l’amministrazione punta a completarlo entro 6 mesi. “Il Paes - prosegue Caterina Cacciavillani - consisterà innanzitutto in una quantificazione delle emissioni di CO2 dei consumi energetici legati agli edifici e im-pianti pubblici (municipio, scuole, impianti sportivi, illuminazione stradale). Studierà misure di aumento dell’efficienza energe-tica con conseguente riduzione di spesa, finalizzata al raggiungimento di un taglio del 20% delle emissioni entro il 2020”. L’amministrazione comunale di Stra si è già messa all’opera. “Ci siamo già attivati per cercare di ridurre i costi dei consumi ener-

getici - annuncia il sindaco Cacciavillani - è già stato approntato un progetto preliminare di “Efficientamento energetico del plesso scolastico di San Pietro”, che prevede la sostituzione dei serramenti con relativo rive-stimento dei davanzali, la realizzazione di isolamento a cappotto esterno, il rifacimento dell’isolamento della copertura e l’esecuzio-ne di nuova pavimentazione su marciapiedi e corsie. Per il finanziamento del progetto, che è stato redatto dall’ufficio tecnico-lavori pubblici del Comune di Stra, quindi senza ricorrere a consulenze esterne e senza costi aggiuntivi per il Comune, verrà presentata una richiesta di contributo a valere sulla quo-ta dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche per l’anno 2014 (art. 2, comma 5.1 del DPR 76/1998). Questa iniziativa è partita in seguito ad una specifi-ca proposta del consigliere comunale Sandro Tolin, del gruppo di minoranza “Movimento 5 Stelle”, presentata nel consiglio comunale dell’1 agosto. La proposta è stata pronta-mente accolta dal gruppo di maggioranza e subito concretizzata in un progetto”.

E’ stato presentato il distretto con approfondimenti a cura di trade analysts

AMbIENTE Al vIA Il PATTO DEI SINDACI

G.P.

Grande successo per il torneo di scacchi che si è svolto in occasione della sagra di Paluello ed organizzato dal comitato della sagra,

assieme al circolo Capablanca di Mestre. Al tor-neo hanno partecipato ben 43 concorrenti, record assoluto della manifestazione finora.

Questi sono i vincitori. Classifica assoluta: 1) Veronica Goi (Circolo Capablanca), 2) Franco Privitera (Circolo Padova), 3) Vanni Cecchetto (Circolo Clodiense). Categoria 1’ Nazionali: Mat-tia Pomponio (Circolo Capablanca), Categoria 2’ Nazionali: Alessandro Pilotto (Circolo Padova). Over 60: Paolo Ranzato (Circolo Clodiense). Pri-mo del paese: Luca Segalina. Under 16: 1) Lo-renzo Benetti (Montebelluna), 2) Marco Miatto (Montebelluna), 3) Leonardo Beltrame (Circolo Capablanca), 4) Dario Sponchiado (Circolo Capa-blanca), 5) Davide Sponchiado (Circolo Capablan-ca). Alle premiazioni erano presenti il vicesindaco Cristina Borgato, il parroco don Antonio De Guio, e l’organizzatore Luigi Segalina.

paluEllo

Tutti i vincitoritornEo di sCaCChi, un suCCEsso

G.P.

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Page 8: Riviera ovest sett2014 n116

segue da pag. 1L’attrice Nicoletta Romanoff (nella

foto) sarà la testimonial italiana di questa edizione 2014.

La Campagna Nastro Rosa, ideata ne-gli Stati Uniti da Evelyn Lauder e promossa in oltre 70 Nazioni, ha come obiettivo

quello di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull’importanza vitale della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella, informando il pubblico femminile anche sulle abitudini di vita correttamente sani da adottare e sui controlli diagnostici da effettuare.

La diagnosi precoce del tumore al seno: 20 anni di progressi.Il tumore al seno resta il big killer numero uno per il genere

femminile registrando un incremento dovuto all’allungamento dell’età media della popolazione femminile e all’aumento dei fattori di rischio.

Sta cambiando anche l’età in cui la malattia si manifesta: il 30% circa prima dei 50 anni, fuori quindi dall’età prevista dai programmi di screening mammografi co. Un ulteriore motivo per sensibilizzare tutte le donne alla cultura della prevenzione come metodo di vita e renderle sempre più protagoniste della tutela della propria salute.

“Da recenti dati e studi si stima – afferma il prof. Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e Presidente Nazionale del-la LILT - che in Italia siano circa 46.000 i nuovi casi annui di carci-noma mammario. L’aumento dell’incidenza del tumore al seno è stata pari a circa il 14% negli ultimi sei anni e, in particolare, per le donne tra i 25 e i 44 anni l’incremento è stato del 29% circa”.

“Le nuove tecnologie diagnostiche di imaging sempre più precise e sofi sticate, insieme alla risonanza magnetica mamma-ria (RMM), consentono oggi di poter individuare lesioni millime-triche in fase iniziale, quando il grado di malignità e l’indice di aggressività del tumore sono bassi e il processo di metastatizza-zione è pressoché nullo. Scoprendo un carcinoma al di sotto del centimetro, la probabilità di guarire sale di oltre il 90% e questo permette altresì di poter eseguire interventi conservativi, che non provocano sensibili danni estetici alla donna, a benefi cio quindi dell’integrità del seno, simbolo della femminilità”.

Risultati impensabili solo 30 anni fa quando il cancro al seno era considerato una malattia “incurabile”, con una percentuale di guarigione del 40-45%.

Intervento

Campagna Nastro Rosa

Vincere il tumore al seno si può

8 Dolo

“Con un quadro economico e politico come quello attuale, ci saremmo attesi una par-tecipazione attiva da parte dei sindaci del

territorio”. A dirlo sono Salvatore Mazzocca e Fran-co Scantamburlo, presidente e segretario dell’Asso-ciazione Artigiani e Piccola e Media Impresa “Città della Riviera del Brenta” che tracciando un bilancio della “Festa delle eccellenze artigiane” esprimono un rammarico. “Anche questo purtroppo rappresenta un segno della crisi della politica nazionale - spiegano - che attraversa anche i territori, e che vede sempre più lontane le istituzioni, una crisi della rappresentan-za che non riguarda solo i partiti. Quando le istitu-zioni locali perdono le occasioni di confrontarsi con i cosiddetti “corpi intermedi” della società, è il segno di una politica che abdica al proprio compito”. Due temi che stanno a cuore all’associazione Artigiani sono la Città Metropolitana e l’Expo.

“Dei 20 milioni di turisti previsti il prossimo anno - continuano Scantamburlo e Mazzocca - cir-ca 8 milioni si riverseranno nelle città d’arte tra cui Venezia. Di questi si prevedono che circa 500 mila potranno riversarsi in Riviera del Brenta. Come si pre-para il territorio a questo evento? I comuni intendono cooperare con le categorie economiche e produttive per prepararsi all’appuntamento? Le strutture ricetti-ve, hotel, alberghi, bed & bre-akfast, ristoranti e tutto ciò che gravita attorno, come vogliono sintonizzarsi in una offerta ricet-tiva in accordo con la promozio-ne culturale e artistica del terri-torio? Come valorizzare le ville e il paesaggio rivierasco? Lo diciamo anche perché tutto ciò, è una reale opportunità per il mondo arti-giano e delle imprese del commercio e dei servizi”. Da qui una proposta. “Crediamo sia utile - dice Scan-

tamburlo - l’istituzione di un tavolo territoriale che veda tutti gli attori coinvolti per un progetto comune

legato all’Expo 2015. Venezia è un brand mondiale che si propone da solo e, proprio per questo, crediamo che un tavolo ad hoc per la Riviera sia neces-sario”. Ma non solo. “Perché non immaginare - continua

l’Associazione - un percorso straordinario per quanto riguarda il rilascio di autorizzazioni per interventi di ampliamento, ristrutturazione, riconversione di edifici proprio in vista dell’Expo? Quante opportunità di la-

voro ci sarebbero per le imprese locali”. Precise le conclusioni. “Il territorio - spiegano

Scantamburlo e Mazzocca - è il punto di partenza per ogni reale politica che si fonda sulla concretezza. Per questo l’assenza dei sindaci ai nostri appuntamenti ha assunto un valore politico. Si è persa un’occasione per ragionare di politica. Ci spiace che occasioni come quelle che abbiamo proposto e che sottolineiamo es-sere le uniche in questo territorio, non vengano valo-rizzate con la dovuta partecipazione. Ciò nonostante, noi continueremo ad incalzare e sollecitare le istitu-zioni, locali, regionali e nazionali perché crediamo che il ruolo che ci spetta sia questo”.

di Giacomo Piran

Economia Dall’Associazione Artigiani della Riviera arriva una pesante critica

“Servono sindaci più presenti”

Un momento del convegno che si è tenuto a Dolo

“Quando le istituzioni locali non si confrontano con i “corpi intermedi” della società, è il segno di una politica che abdica al proprio compito”

“Come si gestiranno i 500 mila arrivi previsti in Riviera con Expo 2015?”

Territorio

La “Festa delle eccellenze artigiane”, organizzata dall’Associazione Artigiani e Piccole e Media Impre-sa “Città della Riviera”, è stata un grande successo.

A tracciare un bilancio sono il presidente Salvatore Maz-zocca e il segretario Franco Scantamburlo. “E’ stato straordinario - spiegano - il successo registrato in occa-sione del Concerto Lirico dedicato a Nereo Vanzan che si è tenuto nel duomo di Gambarare, gremito di pubblico. Oltre due ore di musica che hanno visto alternarsi, sotto

la direzione artistica del maestro Dario Bisso Sabadin, il Coro Verdi di Padova e l’Orchestra Filarmonica di Bacau (Romania) che già da qualche anno collabora con il Con-corso Giovan Battista Velluti. Si sono esibiti, in opere di Rossini, Donizetti, Verdi, Ponchielli e Mozart, tre giovani artisti, vincitori di edizioni precedenti, con un grande successo a testimonianza della qualità e dell’alto livello dei concorrenti. Non a caso, sebbene giovani, sono già impegnati in importanti teatri come La Scala di Milano”.

Musica ma anche momenti di riflessione e di dibattito. “Dello stesso segno il convegno che si è tenuto in sala polivalente dell’associazione - proseguono - durante il quale il sottosegretario al Ministero dell’Economia e del-le Finanza, Pier Paolo Baretta, ha risposto alle domande poste da molti imprenditori e dirigenti dell’associazione. Il sottosegretario ha delineato il quadro degli interventi che si sono succeduti in questi primi mesi di vita del Governo Renzi, riconoscendo le difficoltà del quadro eco-

nomico. Ne è uscito un dibattito sereno, e nel contempo concentrato sulle problematiche delle imprese. Ben riu-scita anche la serata enogastronomica in programma in Villa Widmann, con 170 invitati”.

EvEnti Dolo e MiraFEsta dEllE ECCEllEnzE artigianE, un suCCEsso di partECipazionE

G.P.

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10 Dolo

Buone notizie sul versante dell’agricol-tura: il prosecco della Riviera riempie le cantine e le cucine dei ristoranti

della zona e di Venezia. Vanno bene anche il resto dei doc del comprensorio. Un boom del comparto enologico che ha permesso di incrementare l’occupazione alle Cantine Riu-nite della Riviera, a Dolo. Da 5 dipendenti si è passati in pochi anni a 19. A spiegarlo è direttamente il direttore Pierantonio Angeli. ”Negli ultimi tre anni - dice Angeli - il prosec-co della Riviera è stato veduto ottimamente. Questo vino non ha nulla da invidiare agli al-

tri prosecchi di pianura, anche quelli del trevi-giano. Il prosecco Doc della Riviera del Brenta viene prodotto prevalentemente nell’area del miranese nord - spiega - e arriva a contare una produzione di circa 800- 1000 ettolitri”. Per il doc della Riviera viene prodotto anche il Pinot grigio, Cabernet, Merlot e Refosco.

L’area del Brenta è stata inclusa nel pro-gramma legislativo nazionale delle specifiche zone di produzione vitivinicola a ”Denomina-zione d’Origine Controllata”. Dall’unione delle cantine più prestigiose del territorio è sorto il “Consorzio Tutela Vini doc. ”Riviera

Del Brenta” con lo scopo di incentivare e va-lorizzare i vini ottenuti nell’omonima zona e far crescere e sviluppare il turismo del vino, inteso come espressione delle bellezze natu-rali, produttive e culturali. La recente ristruttu-razione delle cantine con l’inserimento anche di bottaie, barricate e tecniche innovative, garantiscono prodotti conformi a standard qualitativi elevati. “Si tratta - continua Angeli - anche in questo caso di vini che riusciamo a commercializzare direttamente ai ristoranti di Venezia e della Riviera e Miranese, senza passare dalla rete vendita commerciale”.

Il vino di Riviera e Miranese quest’anno ha in previsione 60 mila ettolitri dalle quattro cantine che lo producono, cioè oltre a quella di Dolo, anche Campodarsego, Noale e Pre-maore: un calo del 35 % della produzione a causa di una estate piovosa e fredda. “No-nostante la crisi - ribadisce Angeli - in questi ultimi 6 anni abbiamo creato occupazione quadruplicando i nostri dipendenti fissi. Ciò grazie a un modo di produrre e vendere che

è moderno. In questi anni abbiamo vissuto anche il passaggio generazionale degli im-prenditori agricoli con l’arrivo sul mercato di tanti giovani con idee fresche e dinamiche. Nel settore del vino, il marchio Italia è una garanzia, fa la differenza e non teme con-fronti. Abbiamo aperto anche una rete di ven-dita diretta con la ristorazione in Germania, e stiamo puntando a Francia ed Est Europa”.

di Alessandro Abbadir

Per il doc della Riviera oltre al prosecco viene prodotto il Pinot grigio, Cabernet, Merlot e Refosco

Agricoltura Il direttore delle Cantine, Pierantonio Angeli, traccia un quadro confortante

Boom del prosecco della Riviera

I soci delle Cantine Riunite

Alla 18’edizione del concorso nazionale d’arte di pittura, scultura e grafica “Premio Luigi Tito” organizzato a Dolo dall’associazione Arti Visive del presidente Carlo Mazzet-

to ha vinto Lucio Trabucco. Centotrenta le opere presenti che sono state valutate da una giuria composta da Antonio Prà,

Claudio Castellani, Luigi Dalla Gloria e Gabriella Niero. Questi i vincitori sezione per sezione.

Pittura: 1) Lucio Trabucco, 2) Giampaolo Padovan, 3) Giu-liano Liberalesso. Sono state poi segnalate le opere di France-sco Scaggiante, Francesco Daberdaku, Giuseppina Prevedello, Nicoletta Galbusera, Daniela Rizzi, Anna Maria Pinton e Danie-la Callegari. Acquerello-Disegno: 1) Emanuela Colbertaldo, 2) Ampelio Chinello, 3) Marinella Lombini. Premio speciale per

Sara Stavla e segnalazioni per Samuele Baldina, Gianfranco Rossi e Fiorella Morosinotto. Scultura: 1) Renato Pasquetto, 2) Matteo Giarin, 3) Luigi Raffaello Ceciliato. Segnalazione per Sergio Marchioro. Premio speciale al più giovane partecipante Jacopo Barzon. Le opere sono state esposte per una settimana nelle sale dell’Ex Macello. Il concorso ormai è diventato da anni un punto di riferimento e confronto per pittori provenienti da tutta la Provinicia. G.P.

luCio trabuCCo si aggiudiCa il ConCorso “luigi tito”

Pittura

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11Dolo

Importante novità per gli uffici comunali del Comune di Dolo. Gli uffici degli asses-sorati dei lavori pubblici e di ecologia e

ambiente hanno cambiato sede. Lo scorso ottobre sono stati infatti inaugurati i nuovi uffici che sono situati nella Barchessa Est di Villa Concina in via Comunetto di fronte al cinema teatro Italia. La storica villa ospita già da anni anche gli uffici degli assessorati allo sport, alla pubblica istruzione e alla cultura oltre alla biblioteca comunale. La Barchessa Est di Villa Concina ha subito un importante lavoro di restauro che è costato 950 mila euro, sostenuti dalla Regione Ve-neto e dal comune di Venezia, e che è du-rato circa tre anni. I lavori hanno visto il to-tale recupero dell’immobile sia per quel che riguarda le opere murarie che per lavori di impiantistica. Sono stati quindi ricavati due piani che ospitano numerosi spazi. Al pian terreno c’è una sala convegni – esposizioni da circa 80 posti a sedere e lo sportello di accoglienza degli assessorati lavori pubblici ed ecologia e ambiente. Salendo le scale, o l’ascensore, si va al primo piano dove trova-

no sede gli uffici dei responsabili di settore e del personale degli assessorati. All’edifi-cio si accede attraverso lo stesso cancello di ingresso della biblioteca comunale posto di fronte al cinema teatro Italia. Soddisfazio-ne è stata espressa dall’assessore ai lavori pubblici, ambiente e protezione civile Ales-sandro Ovizach. “Abbiamo portato a compi-mento un progetto iniziato dalla precedente amministrazione - esordisce Alessandro Ovizach - e con soddisfazione l’abbiamo portato a termine”. Con questo spostamen-to gli uffici comunali saranno più vicini tra loro. “Abbiamo avvicinato gli uffici al muni-cipio - prosegue l’assessore ai lavori pubbli-ci ed ecologia - in un immobile facilmente fruibile anche da persone con disabilità o difficoltà motorie e facilmente accessibile dai cittadini visto che si trova in centro e nelle vicinanze di numerosi parcheggi. Ab-biamo volutamente mantenuto vicini i due assessorati, cioè quello dei lavori pubblici e quello dell’ambiente, che dall’inizio del nostro mandato amministrativo lavorano

di Giacomo Piran

Nuova sede per gli assessorati dei lavori pubblici e di ecologia e ambiente. Al pianterreno sala convegni da 80 posti

Strutture Concluso lo scorso ottobre un intervento da 950 mila euro

Nuovi uffici comunali in villa Concina

Villa Concina

in stretta sinergia con un unico assessore”. All’inaugurazione erano presenti il sindaco di Dolo Maddalena Gottardo che ha tagliato il nastro; don Alessandro Minarello, parroco di Dolo che ha benedetto l’immobile; asses-sori e consiglieri comunali di Dolo, e i tecnici degli uffici comunali.

L’assessore Ovizach: ”Con questa operazione gli uffici sono più vicini tra loro”

Francesco Piccolo, consigliere regio-nale del Gruppo Misto, ha presen-tato un’interrogazione al Presidente

del Veneto Luca Zaia affinché “adoperi tutto il suo peso istituzionale per definire una strategia comune e condivisa sul trac-ciato finale della Romea Commerciale”. “Ricordo che il progetto preliminare ha lasciato appositamente aperta la defini-zione dell’ultimo tratto - spiega Piccolo - in particolare dell’imbocco sullo snodo autostradale di Mestre - Venezia in modo che fossero gli Enti locali, ovvero Comuni e Regione, a individuare la soluzione più adeguata e meno impattante per il terri-torio”. Infine l’auspicio che Zaia convochi sindaci e consiglieri regionali per un tavo-lo di confronto. “Sono convinto - prose-gue - che servano la massima attenzione e impegno del territorio coinvolto, ed in particolare quello della Riviera del Brenta che rischia di essere fortemente e pesan-temente trasformato da un’opera di tale dimensioni. Per questo è importante che Zaia, i consiglieri regionali e ammi-nistratori locali uniscano le loro forze e facciano fronte comune per trovare una soluzione che non cancelli la storia e il patrimonio di questo territorio”.

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Politicauna intErrogazionE a zaia di FranCEsCo piCColo

G.P.

Luca Zaia

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Arredamenti classici e contemporanei

Page 12: Riviera ovest sett2014 n116

12 Fiesso d’Artico

“Capisco la situazione drammatica di Venezia e concordo che il Commissario sia stato accolto dai rappresentanti del Governo e che questi

abbiano ipotizzato qualche spiraglio per la soluzione ine-rente lo sforamento del Patto di Stabilità, ma perché a noi il Governo non ci tratta nello stesso modo?”.

Queste le parole scritte da Andrea Martellato che lo scorso settembre ha deciso di intervenire con una riflessione per ribadire le difficoltà con cui devono con-vivere tutti i giorni i comuni del territorio. Il sindaco di Fiesso, che da alcune settimane ricopre anche il ruolo di presidente dell’Unione dei Comuni Città della Riviera, ha voluto lanciare un messaggio ben preciso al Governo. “Il Governo deve capirlo - commenta il primo cittadino di Fiesso - tutti i comuni sono ormai nella situazione di Venezia, unica differenza è che i piccoli comuni non han-no quel “peso” di una città come Venezia per essere ascoltati”. Andrea Martellato racconta poi una situazione particolare: entro pochi mesi il comune di Fiesso si tro-verà senza tre dipendenti che andranno in pensione, e non potrà sostituirli per le normativa previste dallo Stato. “Anche Fiesso d’Artico è in una situazione drammatica - prosegue il sindaco - il prossimo mese l’unico operaio “stradino” che ci è rimasto andrà in pensione e la legge

non mi permette di sostituirlo con nessuno, il servizio sul-le strade non potrà più essere svolto. Tra qualche mese altre due persone andranno in pensione e per colpa delle ultime disposizioni del Governo anche queste due non potranno essere rimpiazzate. Stiamo parlando di un co-mune con una forza lavoro attuale di ventitre dipendenti compresi quelli dell’Unione dei Comuni, un dipendente ogni trecentocinquanta cittadini. Che servizi possiamo dare ai cittadini in questa situazione?”.

Andrea Martellato spiega che un altro problema che colpisce i comuni del territorio rivierasco, così come gli al-tri comuni, sono i tagli. “I tagli ai trasferimenti sono sem-pre maggiori e continui - precisa il presidente dell’Unione

dei Comuni - alcuni giorni fa ci hanno tagliato ulteriori 25 mila euro senza nessun preavviso”. Il sindaco di Fiesso svela una data interessante. “Nel 2014 rispetto al 2011 - commenta Andrea Martellato - lo Stato ci ha trasferi-to quasi novecentomila euro in meno. Come pensiamo di poter garantire servizi?” Il primo cittadino di Fiesso chiede una svolta da parte dello Stato annunciando, in caso contrario, delle azioni clamorose. “Non è possibile continuare in questa situazione - conclude Andrea Martel-lato - deve esserci un cambio di tendenza. In uno Stato dobbiamo essere tutti uguali, bisogna dare un segnale forte a Roma magari anche arrivando alle dimissioni di massa”.

di Giacomo Piran

La situazione dell’ente locale è pesante: entro pochi mesi resterà senza tre dipendenti che andranno in pensione e non saranno sostituiti

Amministrazione Il sindaco Andrea Martellato prende carta e penna e scrive al Governo

“Non siamo un Comune di serie B”

Il municipio di Fiesso d’Artico

E’ stata inaugurata, lo scorso settembre nella darsena di Giare di Mira, una stele in ricordo di Romeo Isepetto. L’iniziativa ha voluto rivalutare e restituire alla memoria collettiva l’o-

perato dell’uomo. Il progetto si è concretizzato nei mesi scorsi per merito del comitato “Pro Isepetto” coordinato da Gianni Malerba.

L’idea era nata dopo che Vittorio Pampagnin, ex sindaco di Fiesso e studioso e storico del territorio, nel suo libro “Il coraggio di scegliere” che racconta la storia e le vicende di molti personag-gi della Resistenza in Riviera del Brenta, aveva voluto dedicare il capitolo “Luci e ombre su Romeo Isepetto”. Nel testo veniva raccontata la storia e le vicende vissute dall’uomo a cavallo della Seconda Guerra Mondiale. Ma chi era Romeo Isepetto? Nato nel 1897 a Treporti allora comune di Burano, Isepetto si trasferì a Gia-re nel 1928 diventando riferimento della Resistenza della Riviera e

collaborando con attivisti comunisti del Veneto e del Friuli. Proprio a Giare di Mira, Romeo Isepetto era stato attivo per anni come pescatore, e aveva costruito assieme a molti cittadini la “spiagget-ta” che poi per decenni era diventata un punto di riferimento per i giovani del comune di Mira, che andavano a trascorrere le giornate estive. L’uomo è stato anche tra i fondatori della cooperativa di pesca Ranieri Rampin di Campagna Lupia. L’8 settembre del 1943 (il giorno della firma dell’armistizio) Isepetto fu arrestato per aver occupato il municipio di Mira. Dopo alcuni mesi di detenzione del carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia fu deportato prima a Bolzano e poi nel campo di concentramento di Mauthausen, dove vi rimase per quasi un anno.

Tornato a Mira divenne segretario comunale del Pci e aiutò famiglie in difficoltà donando loro il pesce che pescava. Il 17 ago-sto 1947 mori assieme all’amico Giuseppe Fabbian mentre stava pescando nella Laguna di Venezia. La straordinaria storia di Isepet-to, ha ispirato Gualtiero Bertelli e Moira Mion che hanno ideato e messo in scena lo spettacolo teatrale “Un papavero rosso ogni tre metri de gran” che è stato rappresentato il 15 marzo scorso al Tea-tro Villa dei Leoni a Mira e poi in occasione dell’inaugurazione della stele nella darsena di Giare di Mira. La cerimonia di inaugurazione della stele ha avuto un grande successo con la partecipazione di centinaia di persone. C’è stata anche la partecipazione di Irene Ba-richello dell’Anpi Regionale del Veneto, che ha svolto un toccante intervento. Si è poi passati alla scopertura della stele che è stata fatta da Romeo Barberini, antico compagno di lotta di Isepetto, e da Luciana Rizzato, figlia di Aurelio Rizzato “Scarpareto” uno dei capi del movimento partigiano di Mira. C’è stata poi la degusta-zione di pesce preparato dalle Cooperative di pescatori “Rampin Ranieri” di Campagnalupia e “San Marco di Burano”.

mEmoria

Da una idea di vittorio Pampagnin

UNA DARSENA PER ROMEO ISEPPETTO

G.P.

L’uomo è stato durante la guerra un punto di riferimento per la Resistenza in Riviera

Il sindaco di Fiesso, Andrea Martellato, è stato nominato presidente dell’Unione dei Comuni, “Città della Riviera del Brenta”. La nomina è

avvenuta dopo che il sindaco di Dolo, Maddale-na Gottardo, ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente. “In prossimità della scadenza elettorale - ha scritto la Gottardo nelle motivazioni - onde evitare che gli impegni derivanti dal ruolo di presidente possano coincidere con quelli di fine di mandato del sindaco, rimetto le mie dimissioni da presidente dell’Unione Città della Riviera del Brenta, con decorrenza immediata”. L’Unione dei Comuni è composta dai comuni di Dolo, Fiesso, Fossò, Campagna Lupia e dal prossimo anno anche da Campolongo. Nuovo vicepresidente dell’Unione è stato eletto Fabio Livieri, sindaco di Campagna Lupia. Mentre Federica Boscaro (sindaco di Fossò) e Maddalena Gottardo (sindaco di Dolo) ricopriran-no il ruolo di consigliere.

nEWs

NomineFiEsso guida l’unionE

G.P.

Il sindaco Andrea Martellato

Tre importanti appuntamenti hanno ri-guardato il comune di Fiesso, due dei quali hanno coinvolto anche gli alunni

delle scuole. Il primo è la conclusione del progetto “Piantiamo un albero”, iniziativa promossa nei mesi scorsi dal sindaco Andrea Martellato e dall’assessore all’Ambiente Marco Cominato che ha dato ai cittadini di Fiesso, la possibilità di scegliere una zona, all’interno delle aree verdi comunali già esi-stenti, dove poter piantare dei nuovi alberi. In totale sono stati piantati 36 tigli che sono andati a sostituire quelli abbattuti per rea-lizzare la pista ciclabile di via Piove, attual-mente in fase di ultimazione. Nel progetto sono stati coinvolti anche gli alunni delle classi prime della scuola “Carlo Goldoni”, che hanno assistito alla piantumazione di due tigli e alle spiegazioni fornite loro da un esperto. Le altre aree nelle quali sono stati piantati gli alberi sono: parco 2 giugno, parco di via Dante, centro sportivo Beppino Smania, area verde via Garibaldi, parco di via 25 aprile, parcheggio del cimitero di via Baldana, parco di via Franceschetti, area verde all’incrocio tra via Vecchia e via Palladio, area verde di via Verdi e lun-go argine Naviglio. Altro progetto è stata la 3’ edizione di “Open Sport”, svoltosi a settembre nello spazio verde attrezzato di via Zuina. La manifestazione, voluta dall’assessorato allo sport e della pubblica istruzione, ha coinvolto le 13 classi della scuola elementare K2 e le sette classi del-la scuola “Carlo Goldoni”, facente parte dell’istituto comprensivo “Alvise Pisani”,

per un totale di circa 440 ragazzi. Molte sono state le associazioni del territorio pre-senti, coordinate dall’Asd Unoacento, con l’obiettivo di promuovere lo sport e offrire ai ragazzi la possibilità di provare tante e diverse discipline sportive. “Il successo della manifestazione - ha spiegato il comune di Fiesso - è frutto dell’ampia collaborazione fra Comune, scuola, associazioni, Comitato Genitori”. Ultima questione riguarda il paga-mento della Tasi. Vista la scadenza della pri-ma rata fissata per il 16 ottobre, il comune di Fiesso d’Artico ha messo a disposizione all’interno del proprio sito un apposito link per consentire a tutti i cittadini di calcolare la tassa. “Il sindaco Martellato e gli asses-sori - annuncia un comunicato stampa - si sono resi disponibili per la compilazione del modello F24 per tutti quei cittadini che non possedendo un computer hanno difficoltà ad effettuare il calcolo. Le persone che ne-cessitano di tale servizio troveranno sindaco e assessori al piano mezzanino della sede comunale, presentandosi con i propri dati anagrafici e rendita catastale”.

EDUCAZIONE CIvICA PIANTIAMO UN AlbERO

G.P.

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di Roberta Pasqualetto

14 Fossò

Sono in arrivo 90 mila euro per le scuole di Fossò. Entro fine anno, i plessi scola-stici, potranno contare su due tipologie

di contributi statali, uno per “Scuole Belle” e l’altro per “Scuole sicure”. Per il contributo denominato “Scuole belle”, deliberato dal Cipe il 13 giugno scorso, la comunicazione dell’ammissione al contributo per interventi

di decoro e abbellimento delle scuole, è già arrivata all’istituto comprensivo di Fossò, dal Ministero dell’istruzione, dell’università e del-la ricerca.

Sarà, infatti, l’istituto comprensivo a deci-dere gli interventi da fare e a gestire i rapporti contrattuali con le ditte fornitrici. Il contributo ammonta a 39 mila e 200 euro da destinare alle tre scuole presenti sul territorio comuna-

le. Alla scuola elementare Alessandro Volta della frazione di Sandon, sono stati assegnati 8.400 euro, per le elementari Guglielmo Marconi 18.200 euro e 12.600 euro per le medie Galileo Galilei. La direzione dell’istituto comprensivo sta valutando in queste settima-ne gli interventi prioritari da realizzare.

Per quanto riguarda il contributo “Scuole Sicure”, Fossò aveva partecipato al bando del Ministero dell’istruzione nel 2013. Il primo progetto prevede lavori di messa in sicurez-za dell’impianto elettrico delle medie Galileo Galilei, progetto ammesso a contributo a fine 2013, e i cui lavori sono stati ultimati lo scor-so marzo. Il secondo riguarda le elementari Guglielmo Marconi di Fossò. La delibera del Cipe del 30 giugno scorso prevede un con-tributo statale di 51.600 euro su un costo totale di circa 73 mila euro. Si tratta della messa in sicurezza dell’impianto elettrico del-la scuola e dell’annessa biblioteca comunale. E’ prevista inoltre la sostituzione delle lampa-de con prodotti di nuova generazione a basso consumo energetico. Un primo lotto di lavori,

relativo ai 22 mila euro che rimangono a cari-co dell’ente comunale, sono già stati realizza-ti dalla ditta Bilfinger Siel Management s.r.l. di Fossò. Per la parte restante è necessario attendere la comunicazione ufficiale del Go-verno per avviare le procedure di affidamento dei lavori. “In questo periodo di crisi e di tagli, questi contributi sono di grande aiuto – dice il sindaco Federica Boscaro – ora mi auguro

che ci sia un riscontro positivo anche per l’in-tervento previsto per la scuola media Galileo Galilei”. Il riferimento è alla segnalazione inviata alla Presidenza del Consiglio sui lavori urgenti da realizzare, dal costo di 400 mila euro, di sicurezza antisismica dell’edificio e di ristrutturazione e ampliamento per ricavare nuove aule scolastiche.

Alla elementare Volta assegnati 8.400 euro, per la Marconi 18.200 euro e 12.600 euro per le medie Galilei

Cantieri Ci sono due tipologie di contributi in arrivo, uno per “Scuole Belle” e l’altro per “Scuole sicure”

In arrivo 90 mila euro per le scuole

Un primo lotto di lavoro è stato realizzato dalla ditta Bilfinger Siel Management srl

Sono terminati 2 importanti interventi nelle scuole elementari di Fossò: nella scuola di Sandon è stato com-

pletato l’impianto antincendio e nel capo-luogo sono stati ricavati nuovi locali per la didattica. Sandon è la struttura che ha richiesto l’impegno economico maggiore, si sono investiti 75 mila euro per realizzare lavori che hanno predisposto l’impianto antincendio della scuola elementare Ales-sandro Volta. E’ stata installata una vasca antincendio interrata, dotata di riserva idri-ca di 22 mc, completa di pressurizzazione antincendio e di 3 elettropompe installate in un locale tecnico ricavato nell’edificio scolastico. L’impianto consente una pres-sione di almeno 2 atmosfere con l’utilizzo contemporaneo di tre bocche antincendio. E’ stata inoltre predisposta la condotta per la palestra, la cui costruzione è prevista in adiacenza alla scuola. Ora tutte le scuole comunali, le palestre e il Palazzetto dello Sport, sono dotati di impianti antincendio idonei. Nella elementare del capoluogo, G. Marconi, sono state ricavate 2 nuove aule. Al pianterreno, al posto di 3 piccoli locali di servizio, è stata realizzata un’aula di 38 mq per le esigenze di due alunni diversa-mente abili e al primo piano, da uno spazio aperto inutilizzato, sono stati ricavati 20 mq dedicati alla didattica.

Sandonlavori ConClusi alla ElEmEntari

R.P.

Il comune di Fossò dice no all’inqui-namento e, lo scorso 30 settembre, il consiglio comunale ha approvato il PAES

(Piano di azione per l’Energia Sostenibile). Il consiglio comunale era stato preceduto dalla presentazione alla commissione ca-pigruppo alla cittadinanza in un incontro pubblico. L’impegno assunto con l’approva-zione del PAES impegna Fossò a raggiun-gere, entro il 2020, una riduzione del 20 per cento delle emissioni di gas serra, un aumento del 20 per cento dell’efficienza energetica e una quota del 20 per cento di energie rinnovabili sul consumo energe-tico totale, rispetto all’Ibe, Inventario Base delle Emissioni. Un impegno vincolante per l’amministrazione, che dovrà promuovere attività e progetti, coinvolgendo e incorag-

giando i cittadini e i portatori di interesse. Ma l’obiettivo che si è dato Fossò è quello, ben più importante, di arrivare al 30 per cento di riduzione delle emissioni di CO2 en-tro il 2020. La progressione verso l’obietti-vo sarà verificata dai report di attuazione, previsti ogni 2 anni.

L’orientamento dell’Unione Europea prevede politiche integrate in materia di energia e di adattamento ai cambiamenti climatici. Per questo la redazione del Piano delle Acque, e la sua successiva realizzazio-ne, è parte integrante del Paes. Il Piano, che prevede 33 azioni, è uno strumento flessibile e dinamico, da aggiornare riguar-do alle opportunità che si presenteranno da qui al 2020. Ogni azione è dettagliata in una scheda nella quale si va dall’illustrazio-

ne generale dell’intervento, all’indicazio-ne puntuale degli obiettivi, dei costi, dei responsabili, dei tempi di esecuzione, di ritorno degli investimenti e la quantificazio-ne puntuale dei risultati attesi in termini di emissioni di CO2 evitate. “La maggior parte delle risorse economiche previste per attua-re il Paes sono indirizzate all’installazione di un impianto di cogenerazione termica ed elettrica, per il polo scolastico – dice il sindaco Federica Boscaro – oltre che per interventi di riqualificazione energetica degli edifici pubblici e dell’illuminazione pubblica. Per raggiungere degli obiettivi saranno però di gran lunga più incisivi gli interventi, le buone pratiche e i comporta-menti dei cittadini”.

L’inventario base delle emissioni ha evidenziato che nel 2010 le emissioni di CO2 nel territorio di Fossò sono dovute solo per il 3 per cento al comparto pubblico, ben il 41 per cento è dovuto all’edilizia residen-ziale, seguito dal 38 per cento del trasporto privato e commerciale e dal 18 per cento del terziario. Per questo sono previste una serie di azioni informative e formative, d’incentivazione e di promozione rivolte ai cittadini, da realizzare con incontri pubblici, progetti nelle scuole, consulenza tecnica gratuita, bonus da prevedere nei regola-menti edilizi, buone pratiche.

ambiEntE

Approvato il Paes

ObIETTIvO, - 30% DI CO2 ENTRO Il 2020

R.P.

Il municipio di Fossò

Il Piano approvato, prevede 33 azioni, ed è uno strumento flessibile e dinamico

Il comune di Fosso si colloca al 104esimo posto fra i 176 borghi più felici d’Italia. Questo è quanto emerge dalla classifica

stilata dal Centro Studio Sintesi che ha se-lezionato i 176 “Borghi più felici d’Italia” in base al BIL, Benessere Interno Lordo. Il PIL, Prodotto Interno Lordo, fonte di continua ansia e preoccupazione, non è in grado di renderci felici. I comuni presi in esame sono gli 8.100 con più di 5 mila abitanti, e la classifica è stata realizzata in due fasi.

La prima fase ha selezionato i 176 fina-listi sulla base di 16 indicatori. Successiva-mente sono state determinate le posizioni in classifica sulla base di ulteriori 48 parametri suddivisi in 8 macro aree: condizioni di vita materiali, istruzione e cultura, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, insicurez-za/sicurezza, ambiente, attività personali, salute. Fra le macro aree che hanno porta-to Fossò a piazzarsi alla centoquattresima posizione dell’indicatore generale spiccano quelle lusinghiere che attengono alla parte-

cipazione attiva dei cittadini alla vita politica e sociale, oltre che le macro aree riferite alla sicurezza e all’ambiente. Nella classifica sono entrati sette comuni della provincia di Venezia: al cinquantesimo posto San Dona di Piave, all’ottantacinquesimo Mirano, al novantunesimo Dolo, al cento quattresimo Fossò, al cento diciannovesimo Pianiga, al cento cinquantaquattresimo Quarto d’Altino e al cento sessantacinquesimo Noale.

Il sindaco Federica Boscaro esprime la soddisfazione dell’amministrazione comuna-le per questo importante riconoscimento a Fossò, tanto più che nella precedente clas-sifica del 2011, composta di 260 comuni, Fossò non figurava. “Il merito del riconosci-mento del buon livello della qualità della vita è soprattutto dei cittadini che, ogni giorno, la esprimono con la loro partecipazione alla vita sociale, la laboriosità, la tolleranza e il senso civico. Attività e valori che il Comune ha scelto di incoraggiare e sostenere con tutti i mezzi a disposizione”.

PREMIO FOSSò FRA I bORGhI FElICI

R.P.

Il centro di Fossò

La scuola elementare Alessandro Volta

Page 15: Riviera ovest sett2014 n116

Un importante progetto per la sicurez-za dei cittadini sarà svolto nelle pros-sime settimane a Vigonovo. Si tratta

del corso di Primo Soccorso organizzato dalla gruppo comunale Protezione Civile di Vigonovo, in collaborazione con operatori sanitari dell’Ulss 13. A spiegare il progetto è il vicesindaco di Vigonovo, Filippo Foga-rin.

“Il gruppo comunale di Protezione Civile di Vigonovo - esordisce Fogarin - in collaborazione con operatori sanitari orga-nizza, anche quest’anno, il corso di Primo Soccorso. Il corso è suddiviso in cinque serate gratuite nella sala polivalente comu-nale di via Vittorio Veneto, che si trova a fianco del municipio di Vigonovo”. Le se-rate, già programmate per i mesi di otto-bre e novembre, sono le seguenti: giovedì 16 ottobre, giovedì 30 ottobre, giovedì 6 novembre, giovedì 13 novembre. Tutte le lezioni inizieranno alle 21. L’assessore Filippo Fogarin illustra poi il programma e le tematiche affrontate nelle singole serate del corso di Primo Soccorso.

Nella prima serata, in programma giovedì 16 ottobre, saranno affrontati le te-matiche della chiamata di soccorso al 118, un corso teorico Bls (Basic Life Support) e le tecniche per il riconoscimento precoce dell’arresto cardio/respiratorio. Il secondo incontro, che si terrà giovedì 23 ottobre, prevede una lezione che verterà sulla diso-struzione delle vie aeree nell’età pediatrica (Paediatric Basic Life Support) e il riconosci-mento dell’arresto cardio/respiratorio sem-

pre in età pediatrica. Terzo appuntamento, fissato per giovedì 30 ottobre, avrà come temi di insegnamento gli incidenti domesti-ci, e in particolar modo le ustioni, le ferite ed i piccoli traumi. Durante la quarta serata, che si svolgerà giovedì 6 novembre, saran-no approfondite le manovre pratiche di ria-nimazione per bambini in età compresa tra 1 e 8 anni (Paediatric Basic Life Support) e le manovre di rianimazione cardiopolmo-nare su adulto con l’ausilio di un manichino apposito. Ultimo incontro, in programma giovedì 13 novembre, affronterà un breve ripasso del Bls (Basic Life Support) e del Pbls (Paediatric Basic Life Support) in po-sizione laterale di sicurezza. Infine sarà svolto un test finale di apprendimento sulle tematiche affrontate in tutte e cinque le lezioni del corso di Primo Soccorso. Al ter-mine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza. Per informazioni ed iscrizioni

di Giacomo Piran

In programma cinque serate gratuite nella sala comunale polivalente di via Vittorio Veneto

Sicurezza Progetto del Comune in accordo con gli operatori sanitari dell’Ulss 13

Protezione Civile, ecco le operazioni di primo soccorso

La protezione civile in azione

è possibile telefonare alla Protezione Civile contattandola ai seguenti numeri di telefono cellulare: 339.4498980 - 347.5703153.

Alla fine del percorso sarà fatta una valutazione delle tecniche apprese

Sono terminati entro i tempi previsti i lavori per la realizzazione della nuova aula nella scuola elemen-

tare “Guglielmo Marconi” di Tombelle di Vigonovo. “La nuova aula è stata costruita in tre mesi - riporta in una nota l’amministrazione comunale di Vigono-vo - ed è quindi stata pronta per lunedì 15 settembre, cioè per l’inizio dell’anno scolastico”. L’annuncio riporta poi alcune informazioni tecniche riguardanti il pro-getto.

L’inizio dei lavori è avvenuto il 9 giu-gno mentre la fine il 12 settembre scor-so. La nuova aula ha un dimensione pari a 57,87 metri quadrati, superiore ai re-quisiti minimi stabiliti dalla legge per quel che riguarda la grandezza delle aule sco-lastiche. Come anticipato dal vicesindaco Filippo Fogarin, il costo totale dei lavori è stato di 79100 euro comprensivo di pro-gettazione e di Iva. L’aula andrà quindi a completare le strutture scolastiche per gli alunni della frazione del comune di Vigonovo, e a dare una risposta concreta alle necessità degli alunni, anche dopo la petizione avvenuta lo scorso anno da par-te dei genitori che chiedevano maggiori spazi. Il plesso scolastico ora può contare su dieci aule.

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Page 17: Riviera ovest sett2014 n116

17Pianiga

Oltre tremila persone hanno partecipato a Pianiga alla manifestazione “L’arca di Noè” che si è tenuta al Parco dei Gelsi

a fine settembre. Nell’occasione si sono incon-trati centinaia di appassionati cinofili di tutte le età con i loro amici a 4 zampe. Appassionati provenienti da tutte le province del Veneto. In occasione della manifestazione inoltre, il Comune ha inaugurato una nuova area cani in via Suriano, attesa da tempo. Si sono alter-nate durante la giornata diverse dimostrazioni delle associazioni cinofile presenti, Mobility Dog, Obedience, Rally-o, con seminari e con-ferenze a tema, trucca bimbi, letture animate, e giochi per i più piccini. Era presente un ricco mercatino del biologico e, uno stand dell’Orto didattico.

Si è tenuto poi un concorso fotografico il cui tema erano tutti gli animali domestici, con la premiazione dei primi 3 più votati. Primo è arrivato un cane golden retriever. Il momento clou della manifestazione è stata la sfilata a 6 zampe “Bau Star Show”, con le premiazioni dei cani migliori. Sono stati iscritti al concorso

53 cani. Il primo classificato è stato un bovaro del bernese di nome Maya. Secondo è arrivato un boxer di nome Pato e terzo un barboncino toy di nome Giuly. Premi speciali sono andati alle categorie: mixer (meticcio), junior, senior, speedy (ingresso più veloce), gemelli (cane e padrona che si assomigliano), energy. Sod-

disfatti gli amministratori locali, soprattutto la consigliera comunale Chiara Cazzagon, da sempre sostenitrice della realizzazione di un’area attrezzata per cani in paese. “E’ una manifestazione nata in sordina - dicono il sindaco Massimo Calzavara e il vice Fede-rico Calzavara - che sta migliorando di anno in anno, un evento che ha trovato la giusta attenzione da parte di numerosissimi appas-sionati e che l’amministrazione intende soste-

nere sempre più. Ringraziamo le numerose associazioni che erano presenti, e invitiamo tutti alla prossima edizione. Auspichiamo che possa nei prossimi anni crescere e migliorare, diventando fondamentale laboratorio educati-vo per i nostri ragazzi, spunto di riflessione sul tema dell’ambiente. Un progetto che si sposa benissimo con la politica che l’amministrazio-ne comunale di Pianiga sta promuovendo, ad esempio con l’introduzione della mensa scolastica interamente biologica che privilegia materiali a km zero”. Sulla realizzazione della nuova area per cani dice la sua la consigliera Cazzagon. “Sono emozionata e felice - chiosa la consigliera - siamo riusciti a rispettare una promessa elettorale e realizzare l’area cani nel capoluogo, cui seguirà la realizzazione di altre nelle diverse frazioni del Comune. E’ uno spazio interamente recintato in cui i nostri amici potranno scorrazzare liberi dal guinza-glio e divertirsi insieme a noi”. In Riviera del Brenta aree attrezzate interamente dedicate ai cani esistono a Mira, Dolo e Campolongo Maggiore.

di Alessandro Abbadir

Il Comune ha inaugurato una nuova area cani in via Suriano. Il concorso canino è stato vinto da un bovaro del bernese

Focus Bella la manifestazione Arca di Noè tenutasi al Parco dei Gelsi

Un momento della festa al Parco dei Gelsi

Si è tenuto un concorso fotografico. Primo è arrivato un golden retriever

Viabilità, i problemi restano tutti aperti. “I lavori per la realizzazione della bretella di collegamento fra via Marinoni e via Accoppè Fratte a Pianiga, lunga 4

chilometri progettata fin dal 1998 sono ripartiti da qualche settimana, ma non ci è ancora stata comunicata la data di apertura della strada. E’ inaccettabile. I cittadini di Pianiga non meritano questo”. A denunciare questa situazione è il sindaco del paese Massimo Cal-zavara. La bretella di collegamento che scorrerà, una volta attuata, ai margini del centro di Pianiga è un’opera pensata come infrastruttura complementare all’alta velocità ferroviaria sulla linea Mestre - Padova. E’ a carico di Italfer e servirà a collegare la Noalese al casello autostradale sulla A4. Permetterà un transito di mezzi pesanti senza che si perdano in mezzo agli incroci ad angolo retto del Graticolato Romano. “I cantieri sono ripartiti alla chetichella – spiega Calzavara – da qualche settimana dopo i nostri solleciti sui ritardi. Non ci è stata comunicata la fine della data dell’intervento però. Ci vogliono prendere in giro”?

brEtEllala denuncia del sindacoripartono i lavori, a rilEnto

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Page 18: Riviera ovest sett2014 n116

18 Personaggio

Chi la conosce può dire che, dal suo viso, il sorriso non manca mai. Elisea Cam-palto è nata il 30 maggio 1959 vive a

Mira ed è presidente dell’associazione Sorriso Sport disabili Riviera del Brenta. Elisea lavora come operaia a tempo pieno, è diplomata se-gretaria d’azienda e ha due figlie: Damiana 34 e Samantha 31 anni. “Dopo la separa-zione con mio marito ho dovuto riprendere a lavorare, le bambine erano ancora piccole e la più grande ha una disabilità mentale”.

Quando inizia la sua esperienza nel mondo dei disabili?

“La mia esperienza nasce presto con Damiana. Nella Riviera del Brenta non esiste-va un’associazione sportiva per ragazzi con problemi, i portatori di handicap facevano at-tività motoria in palestra con l’Anfass. Poi ho saputo di una realtà sportiva a Mestre dove c’era una squadra così ho iscritto mia figlia là. La portavo due o tre volte la settimana, gareggiavano assieme ragazzi con handicap fisici e mentali. A Mestre ho assistito a una competizione nazionale, partivo un po’ pre-

venuta e invece ho trovato un’organizzazione ottima e realizzata da persone competenti”.

Quando nasce l’associazione Sorri-so della Riviera?

“Ho sempre desiderato che ci fosse qualche attività sportiva anche in Riviera, abbiamo iniziato con Anfass e Libertas nel 1997/98, in campo sportivo a Mira, aveva-mo 7 ragazzi tutti della Riviera. Poi nel 2001 abbiamo costituito l’associazione perché ser-viva una realtà personalizzata per quello che facevamo, e per dare un’identità all’associa-zione anche viste le esigenze amministrative. Fin dall’inizio sono stata eletta presidente”.

Quanti sono i partecipanti? “Abbiamo una sessantina di ragazzi e

adulti con handicap mentale: autistici, down, ecc. maschi e femmine di età compresa dai 4 ai 70 anni”.

Quali sono le specialità sportive? “Facciamo diversi sport: atletica leggera,

basket, bocce, ginnastica artistica e la voga alla veneta con il gruppo Remiero Rivierasco. Le persone che lavorano all’associazione

sono diverse e con vari ruoli: ci sono tecnici, volontari e genitori ma anche amici. L’anno scorso hanno partecipato anche dei ragazzi delle scuole superiori con il Progetto Contatto. Tra i volontari abbiamo Silvia e Federico, tra i tecnici Lara Cestonaro, Helen Pirolo, Martina Longo, Mario Borgato. A Fossò il basket se-guito da Giuseppe Baldan con altri 3 volontari e a Mirano le bocce.

Partecipate a diverse competizioni, quali?

“Partecipiamo ai campionati con successi provinciali regionali e nazionali, alcuni atleti hanno ottenuto titoli nazionali europei e mondiali. Noi del direttivo siamo un bel grup-po e coinvolgiamo amici e parenti, al di là dell’impegno per l’associazione c’è l’amicizia e partecipiamo a feste, pizze e concerti”.

Vuole dire qualcosa ai genitori che hanno figli con problemi?

“Ai genitori di ragazzi disabili vorrei dire di avere fiducia nei loro figli, niente è impossibile. Hanno tempi e limiti diversi ma io ho avuto tanta soddisfazione da Damiana

e dagli altri ragazzi, li ho visti crescere con me e sono cresciuta anch’io come donna e mamma. Mi è servito moltissimo per affron-tare la vita e alcuni momenti difficili. Lo punto alla serenità di mia figlia e di conseguenza lo sono anch’io, dobbiamo mirare alla loro si-curezza e indipendenza, nelle loro possibilità ovviamente”.

Progetti? “Arrivano sempre ragazzi nuovi e questo

ci dice che stimo facendo una cosa utile, oltre al fatto che siamo l’unica realtà del territorio. Le nostre attività sono diverse: il 5 ottobre

abbiamo tenuto la sedicesima edizione del Trofeo Sorriso con 300 atleti provenienti da tutta Italia. In novembre disputeremo un tor-neo di bocce al bocciodromo di Mirano, con 60 atleti da varie regioni d’Italia e a dicembre la corsa dei babbo natale a Mira”.

Ha qualche appello da fare? “Se volete fare i volontari io vi invito a

venire in campo sportivo un’ora alla settima-na. E’ una bella esperienza, non serve essere tecnici né atleti, basta aver voglia di divertirsi e di far parte di un bel gruppo, il resto viene da solo”.

di Roberta Pasqualetto

La realtà sportiva ora conta una sessantina di iscritti, tanti i risultati a livello agonistico

Mira Intervista con la presidentessa dell’associazione Sorriso Sport disabili Riviera

Elisea Campalto, una vita per la solidarietà

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Page 19: Riviera ovest sett2014 n116

Sono arrivati gli steward nei Pronto Soc-corso di Dolo e Mirano. Anche l’Ulss 13 punta a una maggior accoglienza

e “umanizzazione”, come suggerito dal-la delibera regionale sulla gestione delle attese. I nuovi “assistenti di sala” hanno preso servizio lo scorso 2 settembre, negli ospedali di Miranese e Riviera del Brenta. Il progetto prevede che ai primi tre operatori, entrati subito in servizio nei primi giorni, se ne aggiungano progressivamente altri quattro, in modo da poter coprire un’ampia fascia di orario dalle 10 del mattino alle 22 di sera, tutti i giorni della settimana, festivi compresi.

Si tratta di personale adeguatamente formato per fornire tutta l’assistenza neces-saria a un paziente o ai famigliari in attesa: informazioni sui tempi d’attesa, sui motivi della stessa, sulle condizioni della persona che si trova in trattamento. Il tutto abbinato a un miglior confort, come il collegamen-to wi-fi, prese per la ricarica di apparecchi elettronici, distributori d’acqua e bevande

varie, monitor dove appare il tempo medio di attesa per codice di priorità. “Gli steward – spiega il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato – sono figure importanti di comunicazione che fanno da collegamento tra i sanitari del Pronto soccorso e i fami-gliari che accompagnano il malato. Figure preparate a rassicurare e dare conforto: necessarie per evitare anche equivoci e ma-

lumori che spesso nascono a causa di attese prolungate, che alla fine si rivelano tali solo per gli approfondimenti diagnostici che ha richiesto un caso piuttosto che un altro”. I pazienti e i loro famigliari potranno imme-diatamente riconoscerli: non saranno infatti “barricati” all’interno di uno sportello, ma gireranno per la sala di attesa, sempre a

disposizione tra i malati e i loro accompa-gnatori per fornire informazioni e, nel caso del bisogno, anche pronti a rassicurare e regalare una parola di conforto.

L’Ulss 13 però è andata oltre, inaugu-rando anche novità dal punto di vista del servizio ai cittadini: ora, infatti, il pagamen-to delle prestazioni si può fare anche online. Meno burocrazia e meno code agli sportelli delle casse: l’utente che dovrà eseguire un esame, non è più costretto a pagare la prestazione in ospedale, perché potrà farlo direttamente da casa. Basterà, infatti, connettersi al sito internet dell’Ulss (www.ulss13mirano.ven.it, tra l’altro rinnovato di recente), cliccare sul link “pagamenti onli-ne” e seguire le istruzioni (in caso di diffi-coltà è attivo un servizio di assistenza). Si tratta di uno strumento innovativo, che va di pari passo con le nuove esigenze e abitudini dei cittadini, sempre più avvezzi alla rete e ai consumi online. E’ gratuito, cioè non pre-vede costi aggiuntivi per l’utente ed è attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. Può

accedervi chi è titolare di una carta di cre-dito con cui potrà finalmente pagare online tutte le prestazioni specialistiche (anche in libera professione), gli esami di laboratorio ed eventuali ticket di Pronto soccorso. Una novità che si affianca a quella attivata circa un paio di anni fa, sempre online, nell’Ulss 13, cioè quella dei cosiddetti referti online. L’obiettivo è chiaro: in futuro l’utente dovrà

recarsi in ospedale solo per eseguire l’esa-me (attualmente lo scarico dei referti riguar-da gli esami di laboratorio, ma in previsione sarà possibile scaricare ogni tipo di referto), dopodiché sia il pagamento (da effettuarsi di regola prima di effettuare l’esame o la visita), che lo scarico del referto, potrà effet-tuarlo da casa con un semplice click.

di Filippo De Gaspari

Ai primi tre operatori, entrati subito in servizio nei primi giorni, se ne aggiungeranno progressivamente altri quattro

Novità A Dolo e Mirano l’Ulss13 punta a maggiore umanizzazione ed accoglienza

Arrivano gli steward per i Pronto soccorso

Personale e steward del Pronto Soccorso

In questi mesi sono numerosi gli interven-ti per chiedere la salvaguardia dell’ospe-dale di Dolo. L’ultimo in ordine di tempo

è quello di Francesco Piccolo, consigliere regionale del Gruppo Misto e componente della V Commissione Sanità. “Ritengo che la questione del plesso ospedaliero di Dolo - afferma Piccolo - possa avere da subito atti concreti a partire dalla conferma del piano finanziamento che prevede fondi annuali da un milione e mezzo per quindici anni, e chiederò l’immediato sblocco delle risorse. L’intero blocco necessita di urgenti ed impor-tanti interventi strutturali tanto che varrebbe la pena pensare ad un nuovo ed innovativo monoblocco che potrebbe avere anche costi minori e tempi celeri”. Si passa poi al tema dei trasferimenti. “L’Ulss 13 - prosegue Pic-colo - è l’azienda sanitaria che riceve minori contributi pro capite, quota capitaria pari a 1500 euro che la fa risultare fanalino di coda sia nel Veneto che a livello nazionale, e nonostante questa registri un risultato d’e-sercizio attivo (anno 2013) pari a 7 milioni e mezzo di euro. I soldi per riqualificare l’ospedale erano stati stanziati attraverso l’articolo 55 della Legge Regionale 2010 da erogare in quindici anni, per un comples-sivo di 22 milioni di euro. L’unico contri-buto previsto è stato erogato nel 2010, ma risultano ancora da finanziare ed impe-gnare 21 milioni euro a favore della stessa Azienda. Nello stesso periodo, ad esempio, alle Ulss confinanti risultano finanziamenti complessivi e impegnati per euro 12,2 mi-lioni a Chioggia (Ulss 14) e 13,1 milioni

Camposampiero e Cittadella (Ulss 15), con residuo da impegnare pari a 3,7 milioni di euro”. Infine un appello al governatore Luca Zaia. “Chiedo di garantire e onorare il man-tenimento del piano di finanziamento sta-bilito nella Legge Finanziaria regionale del 2010, per permettere all’ospedale di Dolo di avere le risorse necessarie per la messa in sicurezza delle strutture esistenti, ovvero di poter programmare la realizzazione di un nuovo e innovativo Monoblocco”. Nel frat-tempo prosegue la petizione per la difesa dell’ospedale di Dolo promossa dal comita-to Bruno Marcato assieme ad altri comitati, associazioni e gruppi consiliari. Finora sono state raccolte quasi 5 mila firme, e si conta di aumentarle nelle prossime uscite. “I citta-dini rivieraschi - spiega Emilio Zen - stanno confermando ogni giorno di più che l’ospe-dale di Dolo è sentito come il loro ospedale, e lo vogliono completo di strutture e servizi, rinnovato e valorizzato”. Le firme saranno consegnate nelle prossime settimane in Re-gione chiedendo un incontro.

Fra le novità c’è anche il pagamento delle prestazioni on-line

OSPEDAlE DI DOlO INTERvIENE PICCOlO

G.P.

19Approfondimento

Page 20: Riviera ovest sett2014 n116

20 Cultura 26 Cultura provinciale

Torna accresciuta, nel numero di inziati-ve e nella estensione temporale, “Ve-neto: spettacoli di Mistero”, il conteni-

tore regionale di eventi ispirato all’arcano e alle antiche tradizioni culturali locali nate sul fi lo ambiguo e affascinante dell’immagina-rio e del mistero.

Dagli itinerari guidati nei luoghi delle streghe, alle rappresentazioni teatrali, ai racconti musicati, alla proiezione di fi lm: l’ampia proposta di questa sesta edizione si articola per la provincia di Venezia in 16 appuntamenti che, da Chioggia a Ceggia, interesseranno tutto il territorio.

L’edizione 2014 si presenta molto ricca nelle sue 250 iniziative complessive che dal 18 ottobre prossimo e fi no al 7 dicembre animeranno piazze, teatri, ville, giardini, castelli e angoli misteriosi e leggendari di tutte le province venete.

Promossa dalla Regione Veneto in col-laborazione con le Pro loco dell’Unpli, la rassegna è cresciuta di interesse e parteci-pazione di anno in anno, arricchendosi via

via di nuovi elementi e progetti. Dal punto di vista culturale essa rap-

presenta la risposta nostrana alla tradizione anglossassone di halloween, e proprio gra-zie a questo tipo di approccio ha offerto lo stimolo e lo spunto per indagare, riscoprire e recuperare antiche storie, leggende e usanze che altrimenti rischiavano di essere perdute per sempre.

“Il Veneto dei Misteri riscopre le nostre radici - ci tiene a sottolineare l’assessore all’Identità veneta Daniele Stival in occa-sione della presentazione della rassegna - ed è la risposta più genuina e più vera ad una festa importata, come quella anglo-sassone di halloween, che ha trasmesso più contenuti commerciali che cultura”.

Storie di streghe e di demoni, di follet-ti dispettosi e di fate generose, di antichi tiranni la cui vita sanguinaria è diventata leggenda e di mille fantasmi pronti a essere evocati per raccontare i segreti più nascosti, saranno i protagonisti di una festa di piazza lunga un mese, alla riscoperta delle tradi-

zioni e degli aspetti più nascosti, sulla scia dell’incredibile eredità della tradizione vene-ta, delle sue credenze, delle sue fi gure fan-tastiche e della sua essenza più profonda, che affonda le radici alle origini della Storia.

“Riscoprire il fascino delle storie antiche attraverso il divertimento è una grande for-tuna, - sono le parole del direttore artistico del Festival del Mistero Alberto Toso Fei - verso la conoscenza della terra che ti acco-glie per tutta la vita o durante un semplice viaggio. Signifi ca usare la forza della tradi-zione per gettare uno sguardo al futuro, ed essere cittadini del mondo capaci di aprire le braccia a chiunque altro, forti della no-stra identità. A ognuno l’augurio di cogliere a piene mani dall’immenso patrimonio di storia e cultura offerti dal Veneto e dalla sua gente, ma soprattutto di divertirsi; di poterlo

fare innamorandosi dei luoghi; di lasciarsi invadere dal senso di mistero, di guardare al mondo con occhi e cuore nuovi”.

Lo scrittore Giancarlo De Cataldo sarà il Testimonial di “Veneto: Spettacoli di Mistero 2014”. Magistrato, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore, conosciuto dal grande pubblico per una serie di romanzi (come “Romanzo criminale”, divenuto poi un fi lm diretto da Michele Placido e una serie tele-visiva di successo) e per essere giudice di “Masterpiece”, il primo talent show lettera-rio al mondo, prodotto da Rai Tre.

Per l’edizione 2014 sono stai previsti inoltre il concorso letterario “Racconta la storia dei nonni” e il concorso fotografi co che potrebbe essere defi nito “i selfi es del mistero”. Info nel sito www.spettacolidel-mistero.it

di Ornella Jovane

Il contenitore di eventi che quest’anno è giunto alla sesta edizione propone un ricco programma anche nel Veneziano

La rassegna La risposta veneta ad halloween

“Veneto: spettacoli di mistero”

La conferenza stampa di presenta-zione della kermesse

L’appun-tamento con il

mistero nel Veneziano prende il via il prossimo 31 ottobre a Chioggia, nel centro storico, itinerari guidati a caccia delle streghe. Sempre il 31 ottobre a Mira in due diverse location, Villa Valmarana e Villa Valier, “Il mistero del passaggio segreto” con rappresentazione teatrale, itinerari guidati e serata di racconto. Dal 7 novembre e fi no al 23 invece a Ca’ Zanardi a Venezia si aprono i battenti della mostra “Venezia Misteriosa Atto V”, aperta al pubblico da mercoledì a domenica, dalle 13 alle 18.

L’8 novembre, nella Laguna sud a Chiog-gia, il fascinoso itinerario guidato in barca, con catastorie, alla ricerca del “Mistero della Valle dei sette morti”.

Il 10 novembre presso la scuola mater-na di Camponogara “Musica e personaggi fi abeschi dai racconti del popolo contadino”, con rappresentazione teatrale, cantastorie e itinerari guidati.

Il 12 novembre nella Casa del cinema a Venezia, è in programma la proiezione del fi lm “Il Ponte dei Sospiri”. Il 13 a Mestre pres-so il Centro Culturale Candiani “Racconta le storie dei nonni”, serata di racconto e musica.

Appunatmento clou a Venezia il 14 no-vembre: il Festival incontra infatti lo scrittore Giancarlo De Cataldo.

La kermesse nel Veneziano prosegue domenica 16 a Dolo dove nel centro cittadino sono organizzati itinerari guidati sul tema de “Il miracolo della Madonna dei Molini”.

Sempre il 16 a Fiesso D’artico in piazza Marconi andrà in scena la rappresentazione teatrale “L’amore non tramonta mai”.

Gli allievi del liceo musicale Giorgione di Castelfranco saranno i protagonisti della sera-ta di venerdì 21 novembre a Noale presso la Sala San Giorgio. Giorgione in musica è una serata di note e lettura.

Il 22 novembre a Chioggia in Piazza Gra-naio teatro di strada con il “Processo e monito per strigarie e malie”.

“Requiem per l’omo nero” è il titolo della rappresentazione che andrà in scena il 22 no-vembre prossimo presso la sala parrocchiale di Martellago.

Domenica 23 al Centro culturale Da Vinci a San Donà di Piave appuntamento con “Il fantasma del castello di Mussetta”, rappre-sentazione teatrale, musica e mostra. Sempre domenica 23 nelle vie del centro di Dolo “Il miracolo della Madonna dei Molini”, itinerari guidati pomeridiani e la sera al Cineteatro Italia musical.

Per fi nire domenica 30 novembre al Te-atro Toniolo di Ceggia andrà in scena “Quel rumor de’ pignatei...” spettacolo e mostra.

il programmaNel Veneziano sono sedici gli appuntamenti con mistero

La mostra Al Museo di Palazzo Grimani

Inaugurata lo scorso 17 settembre e aperta al pubblico fi no al prossimo 11 gennaio la mostra “Hiroshige. Da Edo a Kyoto: vedute

celebri del Gioappone”. Il Museo di Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa espone l’in-tero corpus di xilografi e policrome di uno dei più conosciuti artisti giapponesi, Utagawa Hiroshige (1797-1858), prezioso materiale conservato presso il Museo d’Arte Orientale di Venezia. La collezione del Museo d’Arte Orien-tale di Venezia presenta le più note e amate immagini del grande interprete dell’ukiyoe (immagini del mondo fl uttuante, della vita che passa), indiscusso maestro del paesaggio, uno dei più grandi protagonisti dell’arte giapponese di tutti i tempi, defi nito il “cantore della natu-ra”. A fi ne Ottocento l’arte di Hiroshige affasci-nò e conquistò l’Europa, i pittori impressionisti e soprattutto Van Gogh, che replicò a olio due delle xilografi e presenti in mostra, I pruni di Ka-meido e il celeberrimo Acquazzone improvviso sul ponte Ohashi ad Atake.

Dopo la mostra monografi ca delle opere di Hokusai al Museo d’Arte Orientale nel 2013, prosegue con questa esposizione l’impegno della Soprintendenza a far conoscere stampe e libri della collezione veneziana: quasi 20.000 stampe, tra le quali quelle realizzate da Hiro-shige sono oltre 400. La mostra, prodotta da Venezia Accademia, è in collaborazione con

l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Dipartimen-to di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, e l’Art Research Center, Ritsumeikan University di Kyoto ed ha il patrocinio dell’Istituto Giappo-nese di Cultura di Roma e del Consolato Gene-rale del Giappone a Milano. In mostra anche preziosi oggetti, sempre appartenenti alla col-lezione del Museo d’Arte Orientale di Venezia, che compaiono nelle stampe o sui quali sono raffi gurati gli stessi luoghi celebri del Giappone e di Edo proposti nelle xilografi e di Hiroshige.

Per il pubblico e per la scuola sono in pro-gramma diverse iniziative per scoprire il mondo che così bene Hiroshige ha ritratto nelle sue opere cogliendo, nell’avvicendarsi delle stagio-ni, l’incanto dei luoghi amati.

Da Edo a Kyoto: vedute celebri del Giappone

“Disegni dell’Ottocento e Nove-cento. Da Hayez a Vedova”, programmata nell’ambito

dell’attività di valorizzazione del fondo grafi co del Gabinetto dei Disegni e Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, è il risultato di un attento lavoro di ricerca e catalogazione realizzato da Enrico Noè. La mostra, curata da Annalisa Perissa Torrini, si compone di oltre 100 disegni, scelti dal fondo di circa 320 appartenenti allo steso periodo, con opere di Hayez, Appiani, Bossi, Dusi, Camuccini, Pelagi e 20 studi inediti di Vedova, Previati, Santo-maso, Rasenfosse e più di 15 eliocopie di

Carlo Scarpa, mai esposte prima. La maggior parte dei fogli esposti, di

norma mai visibili al pubblico, ma con-servati al buio assoluto, all’interno dei caveaux climatizzati e blindati, sono stati restaurati per l’occasione.

La mostra, promossa dal Miniestero dei beni e delle attività culturali e del turi-smo, Soprintendenza speciale per il Patri-monio Storico Artistico ed Etnoantropoligo e per il Polo museale della città di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare, è sta-ta inaugurata lo scorso 11 ottobre e rimar-rà aperta al pubblico fi no al prossimo 11 gennaio. Info www.gallerieaccademia.org

Disegni dell’Ot-tocento e Novecento. Da Hayez e Vedova

Gallerie dell’Accademia a Venezia

DISEGNI DEll’OTTOCENTO E NOvECENTO. DA hAYEZ A vEDOvA

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21Sport

A settembre nella palestra comunale di Campocroce a Mirano, si è tenuta la presentazione del nuovo anno sportivo

della Miranese Volley Anche quest’anno la società punta a far crescere il settore giovanile sia il maschile, sia il femminile. Grazie alle collaborazioni con altre società del circonda-rio, Progetto Agorà per i ragazzi e Progetto Synergy per le ragazze, si spera di ripetere gli eccezionali risultati dell’anno passato con il secondo posto provinciale, il terzo regionale e il diciottesimo nazionale nella categoria Un-der 16 femminile. Alla presentazione erano presenti tutte le squadre della Miranese Volley con i rispettivi tecnici e dirigenti, le squadre Synergy e le squadre Agorà. C’era la presen-za inoltre di una squadra in rappresentanza delle società con cui la Miranese collabora da tempo provenienti da Spinea: Chirignago e Borbiago. Soddisfatto il presidente Luca Frasson “Quest’anno a livello sportivo - ha detto - vogliamo ripetere e, speriamo, miglio-rare i risultati dell’anno scorso. Puntiamo a far conoscere nella zona del circondario questo splendido sport soprattutto ai bambini delle scuole elementari e a quelli delle scuole me-die, investendo su tecnici capaci che sappiano trasmettere la loro passione a questi atleti in

erba. Anche quest’anno saremmo presenti nelle scuole primarie del comune con quasi 1000 ore di gioco con i nostri tecnici federali. Abbiamo in serbo il progetto (già presentato alle varie amministrazioni competenti) per la realizzazione di almeno due campi da beach volley fi ssi, nell’area degli impianti sportivi e scolastici: speriamo che quest’anno possano essere realizzati. Naturalmente per riuscire ad ottenere questi risultati sportivi e di am-pliamento del bacino dei ragazzi, abbiamo bisogno di aiuto, di ogni tipo: da quello par-tecipativo, alla attività dirigenziale e organiz-zativa con persone che possano dedicarci un

po’ del loro tempo, a quello importantissimo economico e, da non dimenticare, da quello delle istituzioni, in primis l’amministrazione Comunale, le dirigenze scolastiche e la Fede-razione. All’evento erano presenti il sindaco di Mirano Mariarosa Pavanello, l’assessore alle politiche per i giovani e per lo sport Cri-stian Zara e il presidente della Fipav Venezia Gianfranco Formentin. La Miranese Volley in queste settimane ha organizzato diversi tornei giovanili in cui le sue squadre hanno avuto anche ottime affermazioni. Si tratta di una società che si sta affermando a livello locale provinciale e regionale

di Alessandro Abbadir

La Miranese volley punta in altonEWs

Grande successo per la 14esima Giornata della Salute dell’Ulss 13, ini-

ziativa che si è svolta a fi ne settembre. La manifestazione è stata organizzata dal Dipar-timento di Prevenzione con la collaborazione dei circoli aziendali, le associazioni di volontariato e i gruppi sportivi del territorio. L’obiettivo era di promuovere dei corretti stili di vita tra cui l’importanza del movimento. In Piazzetta Unità d’Italia a Camponogara si è svolta una marcia non competitiva e una biciclettata per cicloamatori. La camminata prevedeva tre distanze (8 km, 14 km e 30 km) toccando i territori di Camponogara, Campagna Lupia, Campolongo, Fossò, Vigonovo, Strà, fi no a far rientro a Camponoga-ra. La biciclettata copriva una distanza di 64 km attraversando i territori comunali di Camponogara, Dolo, Mira, Mirano, Martellago, Noale, Santa Maria di Sala, Pianiga. Inoltre sono stati svolti, sempre in piazzetta Unità D’Italia, dove ha anche sede il di-stretto sanitario, una serie di controlli gratuiti (misurazione della pressione, del peso, controllo della glicemia con la possibilità di richiedere una valutazione nutrizionale); sono stati inoltre allestiti degli stand grazie alla collaborazione delle associazioni e dei servizi ospedalieri di Dolo. “Una grande occasione di partecipazione - ha dichiarato il direttore del Dipartimento di Prevenzione Flavio Valentini - che permette di promuovere corretti stili di vita a vantaggio della salute condividendo iniziative insieme”.

A Camponogarain biCi E a piEdi pEr la salutE

G.P.

10 km sono la lunghezza del percorso della nuova maratona legata alla ventinovesima edizione della Venice-

marathon. Il 26 ottobre si potrà correre la maratona non competitiva lungo gli ultimi 10 km della gara: da Parco San Giuliano Mestre fi no a Riva Sette Martiri Venezia. “Questa nuova 10 km è un omaggio al grande pubblico, a quella di fetta di amanti del movimento e del benessere non com-petitivo che rappresentano la linfa vitale del nostro movimento – ha dichiarato il Presidente del Venicemarathon Club Piero Rosa Salva - lanciamo questa manifesta-zione per rispondere alle grandi sollecita-zioni ricevute da parte di atleti italiani e stranieri non sempre competitivi per una 42 km ma che vogliono anche godersi le bellezze di Venezia, e per far vivere a un pubblico ancora più vasto emozioni straor-dinarie”. All’interno della programmazione della Venicemarathon l’evento solidale Venicemarathon Charity Program 2014; un nuovo format di personal fundraising che vede coinvolte ben 15 associazioni no profi t, con una raccolta fondi che ad oggi ha già superato i 20 mila euro, e che ha il volto e il cuore del campione Alex Zanardi. “La mia vicinanza alla Venicemarathon – ha commentato Alex Zanardi - nasce da un interesse sportivo. Da quando ho iniziato a correre in handbike ho disputato diverse maratone ma la Venicemarathon mi è en-trata subito nel cuore perché per me resta una delle più belle al mondo. In questi anni

ho potuto intavolare con gli organizzatori discorsi legati alla solidarietà e nel corso del tempo questi amici hanno portato avanti una raccolta fondi che per la mia associazione “Bimbingamba” è a dir poco preziosa. Assieme abbiamo ridato il sorriso a moltissimi bambini che non si possono permettere protesi per problemi economi-ci. Per quanto riguarda quest’anno, credo molto in questo nuovo progetto di personal fundraising perché sono convinto che gli eventi sportivi hanno la capacità di coin-volgere tante persone e questa formula ne coinvolgerà davvero molte”. Lusinghiera è stata la raccolta fondi legata all’edizio-ne 2013 della maratona che ha raccolto circa 15 mila euro destinati a Telethon, che fi nanzia la migliore ricerca scientifi ca sulle malattie genetiche. Il nuovo Charity Program 2014 nasce, invece, dal desiderio da parte degli organizzatori di supportare un maggior numero di associazioni e ab-bracciare nuovi progetti.

Da San Giuliano a venezia vEniCEmarathon, arriva la maratonina

R.P.

Pallavolo A Campocroce di Mirano la presentazione delle nuove squadre

27Sport

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14

IL VENETOin PRIMO PIANO

Arrivava a maggio l’ok della Corte dei Conti sul bilancio sanitario del Veneto dopo aver passato al microscopio la

gestione sanitaria 2012, dando anche una prospettiva per il 2013, anno che conferma il trend virtuoso del 2012 con un ulteriore con-tenimento dei costi ed un miglioramento dei conti delle Aziende sanitarie più in diffi coltà.

Un risultato ottenuto costringendo le Asl a limare, risparmiare e dunque, in verità, a tagliare servizi sul territorio.

Qualche riga del bilancio era comunque rimasta in rosso perchè alcune Asl non sono riuscite a portare in pareggio il bilancio. Nono-stante ciò avevano migliorato. Tra queste Asl 12 Veneziana (meno 55,2milioni); Asl 18 di Rovigo (meno 28,6 milioni); Asl 20 di Vero-na (meno 20,5 milioni; Azienda ospedaliera di Padova (meno 38,6 milioni); Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona (meno 34,2 milioni).

Tutto bene dunque. O forse questi risulta-ti vanno riletti alla luce della realtà dei fatti? Alcuni di questi fatti sono macroscopici e i cittadini li conoscono bene.

L’ospedale all’Angelo di Mestre è gravato dai costi del project fi nancing: “Rate da circa 15 milioni di euro all’anno, per una ventina d’anni, a carico dei bilanci dell’Ulss 12 - affer-ma Gennaro Marotta, consigliere regionale di Italia dei Valori,- sono un macigno oppri-mente che impone sacrifi ci e minori servizi.

Ora il braccio di ferro leghista sull’ospedale di Padova ha prodotto come unico effetto certo lo stop al project fi nancing. Ebbene, visto che l’ospedale all’Angelo ha una dimensione provinciale e serve la popolazione di quattro Ulss, sia la Regione a farsi carico delle rate del project, senza che ci rimettano solo i cit-tadini mestrini e veneziani”.

Una posizione che rischia di trovare ap-poggio e consenso se, come sembra, in altri territori si costruirà il nuovo con fi nanziamenti pubblici.

Rovigo, intanto, subisce un taglio “ver-gognoso e gravissimo” come lo defi nisce il Consigliere Pd Azzalin che non esclude di impugnare la recente delibera di Giunta “che disattende non solo le promesse fatte, ma anche quanto contenuto nelle norme appro-vate dal Consiglio”. L’ospedale di Rovigo, che doveva essere hub provinciale, sarà un ospedale di serie B. Una scelta fatta, secondo il Consigliere polesano, per ammortizzare i costi della costruzione del nuovo ospedale di Monselice, a scapito delle esigenze dei territori.

Altra battaglia in corso a Noale dove il consigliere regionale del PD, Bruno Pigozzo chiede “che venga rispettato l’indirizzo della Regione di collocare ospedali di comunità in strutture pubbliche con i posti letto necessari a tenere così attivi i vari servizi ed ambulato-ri, dalla medicina di gruppo al distretto, dalla

medicina dello sport alla riabilitazione car-diologica. L’eventuale collocazione dei posti letto in una struttura privata - conclude Pigoz-zo - provocherebbe invece uno svuotamento dell’ospedale. Cosa che penalizzerebbe i cittadini noalesi e smentirebbe le indicazioni della Regione”.

E da ultima va raccontata la levata di scudi della commissione Sanità contro la Giunta per il riparto del fondo regionale per la non autosuffi cienza, deciso il 9 settem-bre scorso dall’esecutivo senza consultare prima la commissione. L’organo di indirizzo e controllo di palazzo Ferro-Fini, presieduto da Leonardo Padrin, ha deciso di censurare la Giunta, dopo aver ascoltato le preoccupate proteste di Uripa, l’associazione delle case di riposo pubbliche e private. La delibera, secondo le valutazioni di Uripa, azzera ogni forma di contribuzione per le case di riposo per circa 2 mila non autosuffi cienti accolti senza impegnativa regionale. ”Il fondo per la non autosuffi cienza non può essere il banco-mat della sanità – è insorto Roberto Volpe, presidente di Uripa, durante l’incontro con la commissione Sanità - Quest’anno mancava-no alla sanità 10,5 milioni di euro per pagare la quota alberghiera degli ospiti degli istituti psichiatrici e la giunta Zaia li ha presi dal fon-do per i non autosuffi cienti. Per forza che la sanità veneta è virtuosa nei bilanci: chiude in attivo a spese del sociale”.

di Maria Pavan

Roberto Volpe, presidente di Uripa: “Per forza che la sanità veneta è virtuosa nei bilanci: chiude in attivo a spese del sociale”

Bilancio La voce di spesa più pesante

La Sanità veneta è davvero virtuosa?

Sopra l’ospedale dell’Angelo a Mestre, a fi anco Roberto Volpe presidente di Uripa

nEWs

Nonostante gli innegabili successi ottenuti dalla medicina e il capillare lavoro sulla pre-venzione e promozione dei corretti stili di vita, ogni anno in Veneto vengono colpite da tumore più di 31 mila persone e si verifi cano circa 14 mila decessi. In totale ad oggi

in Veneto i pazienti malati di tumore, in terapia o in fase di follow up sono oltre 212 mila. A questa galassia di sofferenza la sanità veneta dedica energie, fondi e professionalità che, partendo dall’Istituto Oncologico Veneto, si ramifi cano interessando pressoché l’intera galas-sia ospedaliera regionale, tanto che, da circa 6 mesi, come previsto una specifi ca delibera organizzativa della Giunta regionale, è nata la Rete Oncologica Veneta – ROV. Questa nuova organizzazione, garantisce le migliori cure a ogni cittadino veneto a prescindere da dove risieda e a quale ospedale territoriale faccia riferimento. “In questo modo – ha sottolineato Zaia – garantiamo l’eccellenza delle cure e le stesse possibilità d’accesso ad ogni cittadino veneto che ne abbia bisogno. Offriamo le migliori professionalità, un grande lavoro di ricerca clinica, macchinari e medicinali di ultimissima generazione. Sappiamo di avere una mobilità extraregionale che si indirizza verso il Friuli – ha aggiunto – ma non ha motivo di essere, perché l’oncologia veneta non teme confronti e i viaggi della speranza non servono. Forse – ha detto il Governatore rivolgendosi alla platea di specialisti – siete meno bravi di altri a promuovere all’esterno i vostri successi, ma di certo non siete secondi a nessuno”. L’obiettivo fi nale della ROV è di creare nel Veneto un Istituto Tumori di eccellenza diffuso sul territorio: qualunque sia la porta d’accesso, anche la più periferica, il paziente dovrà avere la consape-volezza di essere preso in carico da un sistema che garantirà la migliore qualità della cura e, se necessario, l’invio ai Centri di Eccellenza della rete.

Zaia: “Il meglio è qui non serve andare all’estero”E’ nata la rEtE onCologiCa vEnEta

22

Page 23: Riviera ovest sett2014 n116

15Il Veneto in primo piano

E’ stata la telenovela dell’estate che, visto il successo, prosegue più frizzante che mai anche in questa seconda parte

dell’anno. Stiamo parlando del destino dell’O-spedale di Padova, uno dei più importanti poli sanitari del Nordest, ma anche dell’Italia intera, da mesi al centro di un continuo botta e risposta tra il nuovo sindaco di Padova, il presidente della Regione, il rettore dell’Uni-versità e, di rifl esso, l’intero mondo politico e istituzionale. Bitonci pochi giorni dopo il suo insediamento ha stralciato il progetto del nuo-vo ospedale a Padova Ovest e rilanciato la co-

struzione del “nuovo sul vecchio”, per lasciare il nosocomio dove si trova e allo stesso tempo rifarlo da cima a fondo. Una soluzione che non trova tutti d’accordo, a partire dal mondo accademico che per Padova sottolinea la ne-cessità di un ospedale grande e moderno, con stantard di qualità e sicurezza molto lontani da quelli attualmente possibili nella struttura di via Giustinani. L’attuale cittadella è caotica e poco effi ciente, al punto che la ricostruzione nello stesso luogo verrebbe a costare di più e richiederebbe anche un periodo più lungo. Non la pensa allo stesso modo Bitonci che

di recente ha presentato un suo piano per la ricostruzione “nuovo su vecchio”. Il tutto in cinque passi: il trasferimento dell’obitorio in zona cimiteriale a carico del Comune, l’accen-tramento della “dorsale dei servizi” nell’area dell’ex Macello, l’abbattimento del vecchio obitorio e la costruzione dell’”Ospedale della mamma e del bambino”, lo spostamento delle cliniche dall’area ovest a quelle est della struttura (dopo l’abbattimento dei reparti ma-terni, infantili e ginecologici), la realizzazione di uffi ci, un parco ed, eventualmente, strutture di ricerca e campus universitari nell’area ovest

liberata. Il costo stimato dall’amministrazione comunale sarebbe di 779 milioni di euro. Quindici gli anni necessari alla realizzazione di tutti i tre blocchi del nuovo complesso (altezza compresa tra i tre e i quattro piani, più uno sotto terra) per un totale di 1320/1700 posti letto dove trasferire anche lo Iov e l’ospeda-le Sant’Antonio. Ma la discussione è ancora aperta e la settimana dopo arriva, dopo un lungo silenzio, la proposta di Zaia. “Si potreb-

be ridurre da 1400 a 1000 i posti letto, - ha dichiarato il Governatore - lasciare lo Iov dove sta, demolire la parte universitaria del vecchio ospedale, recuperare gli stabili messi meglio e realizzare un policlinico universitario con 1000 posti letto in città. Dopo 10 anni avremo così due ospedali un policlinico con campus e un hub provinciale”. Parole che aprono un ulterio-re scenario, accolte positivamente da Bitonci. Ma la strada è ancora lunga.

di Nicola Stievano

Dibattito infuocato Dopo la bocciatura del progetto di Padova Ovest ecco le ipotesi

Ospedale: Bitonci vuole il “nuovo sul vecchio”, Zaia cerca una mediazione

la soluzionE

All’ultimo Bitonci scopre le carte e prende al balzo la proposta di Zaia, presentando il nuovo polo ospedaliero che mantiene mille posti nella sede attuale e una nuova struttura poco lontano, in via Corrado, dove si trovano il Cus e gli Uffi ci Acegas Aps.“Due ospedali, per la città e per tutta la Regione, in centro, a 600 metri l’uno dall’altro, vicini allo Iov

e agli Istituti universitari, collegati all’autostrada da un nuovo sistema di viabilità che consentirà di alleggerire il traffi co della Stanga, grazie ad un ponte che collegherà via Corrado con via Longhin. Una proposta che non prevede ulteriore consumo del suolo e rischiose pratiche di esproprio – dichiara Massimo Bitonci – Sull’area giustinianea potrà insediarsi l’Ospedale della città, con il Sant’Antonio, con 1000 posti letto. In via Corrado, dove ora si trovano gli impianti sportivi del Cus e gli uffi ci di

Acegas-Aps (ex Gasometro), su un’area di quasi 200.000 metri quadri, con possibilità di un ampliamento per altri 50.000 metri quadri sui prospicienti terreni di proprietà del Comune, in via Longhin, sorgerà il Policlinico universitario – prosegue il sindaco di Padova – Aspettare qualche settimana, dopo anni di immobilismo, è stato vantaggioso sia per la Regione, che per i padovani. L’Amministrazione ha prontamente raccolto l’offerta del presidente Zaia, che prevede di mantenere in città, e vicini fra loro, due ospedali e lo Iov. L’abbattimento degli edifi ci obsoleti, presenti nell’area giustinianea, consentirà inoltre di liberare nuovi spazi, a disposizione dell’Università, per la realizzazione di Istituti di ricerca e per l’ampliamento delle rete, già esistente, del Campus universitario”.

Il sindaco di Padova presenta il piano che rivoluziona anche la viabilità della StangabitonCi rilanCia: nuovo poliCliniCo univErsitario nEll’arEa Cus - aps

N.S.

23Il Veneto in primo piano

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Page 24: Riviera ovest sett2014 n116

24 Il Veneto in primo piano16 Il Veneto in primo piano

“Il mio no alle trivellazioni è assolu-to”. Questa la posizione più volte espressa dal governatore del Veneto

Luca Zaia. Nonostante la sua irremovibilità, proprio il Veneto potrebbe essere una delle prime “vittime” delle novità contenute nel decreto legge 133 del 12 settembre 2014 meglio noto come “Sblocca Italia”.

Nelle pieghe della norma, che parados-salmente nella sua intestazione reca anche “l’emergenza del dissesto idrogeologico”, si trova infatti una parte defi nita “sblocca energia”, che il gruppo dei senatori del Mo-vimento 5 Stelle non ha esitato a defi nire “sblocca trivelle”.

In particolare, quanto contenuto nell’ar-ticolo 38 - “Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali” - ha già sollevato le critiche delle associazioni ambientaliste. Wwf, Legambiente e Green-peace ne hanno chiesto l’immediata cancel-lazione, in quanto queste misure “consen-

tono di applicare le procedure semplifi cate e accelerate sulle infrastrutture strategiche ad una intera categoria di interventi senza individuare alcuna priorità, trasferiscono d’autorità le valutazioni d’impatto am-bientale sulle attività a terra dalle Regioni al Ministero dell’Ambiente e compiono una forzatura rispetto alle competenze concor-

renti tra Stato e Regioni”. L’Alto Adriatico, in particolare, sarebbe minacciato in quan-to, si legge nel documento, queste novità “trasformano forzosamente gli studi del Mi-nistero dell’Ambiente sul rischio subsidenza in Alto Adriatico legato alle attività di prospe-zione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in

‘progetti sperimentali di coltivazione’”.A rendere ancora più “avvelenata” la

polpetta per il presidente Zaia il fatto che una delle concessioni riguarda il permesso di ricerca “Carità” che prevede un cantiere di perforazione nel Comune di Nervesa della Battaglia, proprio nella “sua” provincia di Treviso.

Se lo “Sblocca Italia” sembra dare la stura alle trivellazioni a terra come in mare, in Veneto come in Sicilia, visto che proprio il premier Matteo Renzi si è augurato che la produzione d’idrocarburi possa raddoppiare e, con essa gli introiti da royalty e tasse, un’ancora di salvezza per le coste venete è comunque rappresentato dalle norme di tutela della laguna di Venezia, che gode di una speciale protezione viste le particolari problematiche legate al suo sprofondamen-to, connesso al fenomeno noto come subsi-denza, ovvero il progressivo abbassamento del terreno, provocato sia da cause naturali

di lorenzo Zoli

Il decreto “Sblocca Italia” contiene novità importanti. Secondo ambientalisti e Cinque stelle il rischio è quello di rendere più facili le autorizzazioni

La nuova legge Parte l’interrogazione alla giunta regionale

Estrazioni, ora lo spettro torna a fare paura

che da cause antropiche. Un fenomeno che si riscontra in manie-

ra evidente anche nelle zone della pianura Padana e, in particolare, nel Delta del Po, dove è particolarmente accentuato anche per le estrazioni di acque metanifere che hanno interessato questa zone.

Il Veneto si è espresso anche a livello di consiglio regionale, con una proposta di leg-ge statale volta a vietare le trivellazioni sul territorio delle province di Padova, Rovigo e Venezia. Ed è chiamato ora a ribadire ancora

una volta la propria contrarietà dal consiglie-re regionale del Gruppo Misto ed esponente di Prima il Veneto Giovanni Furlanetto che ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere quali azioni intenda intraprendere affi nché il si blocchino i tenta-tivi di trivellazioni in Adriatico. E’ probabile che il Veneto insieme ad altre Regioni faccia ricorso alla Corte costituzionale contro il rila-scio dei permessi minerari centralizzato, ma quello che è certo è che la battaglia sugli idrocarburi è appena iniziata.

Il Veneto ha già detto chiaramente no alle trivelle: il 25 gennaio 2011 il Consiglio regionale ha approvato con consenso

unanime e trasversale la proposta di legge statale “Interventi di tutela dal fenomeno della subsidenza dei territori delle Province di Padova, Rovigo e Venezia’”, con la quale si vietano “le attività di ricerca, di prospe-zione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi” nelle province di Padova, Rovigo e Venezia. Un segnale forte, ribadito anche il 9 novembre 2012, in occasione della “tavola rotonda sul mare”, la confe-renza internazionale delle Regioni adriati-che e ioniche sulla “Salvaguardia delle coste dall’estrazione di idrocarburi in mare”, che ha riaffermato la volontà delle istituzioni regionali di fermare le trivellazioni al largo delle coste. Alla tavola rotonda era presen-te anche il consigliere regionale Graziano Azzalin, polesano, primo fi rmatario della proposta di legge statale. “Purtroppo – dice - nonostante la volontà politico-istituzionale del Veneto sia stata espressa in modo uni-voco, tutto giace ancora nei cassetti del Parlamento e nonostante qualche segnale da parte della Commissione Ambiente del Senato, che l’estate scorsa mi ha convo-cato a Roma per delle audizioni in merito, il tema sembra essere contrastato da inte-ressi forti e quanto contenuto nel decreto ‘Sblocca Italia’ ne è la conferma. Credo che ora la strada per questa legge sia ancora più in salita, ma non dispero: riaffermare il principio di precauzione e della sicurezza idrogeologica di un territorio che già soffre

i danni causati dalla subsidenza, Venezia, il territorio lagunare, il Delta del Po e la pianu-ra padano-veneta, è un ragionamento non tanto o non soltanto ambientale, quanto economico”.

“Questo – spiega Azzalin - si capisce bene guardando ai costi lasciati in dote dalle estrazioni di metano avvenute nel Delta del Po fi no al 1961: cifre vicine ai 5 miliardi di euro, oltre a circa un milione e mezzo annuo per tenere in funzione le idrovore. Questi sono gli effetti delle estrazioni, che nessuna royalty può coprire. La salvaguar-dia dell’assetto idrogeologico è la più gran-de opera pubblica che si possa avviare in questo momento e la prevenzione è a costo zero. E’ diffi cile monetizzare la messa in sicurezza e la tutela, purtroppo però i conti si fanno al negativo quando avvengono di-sastri”.

Il PARTICOlARE C’È UNA PROPOSTA PER FERMARlE

Lo.Zo.

Le norme di tutela della laguna di Venezia dovrebbero salvare le coste

Graziano Azzalin

Il presidente della Regione Luca Zaia

Page 25: Riviera ovest sett2014 n116

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Page 26: Riviera ovest sett2014 n116

18 Voci da palazzo

La Giunta veneta ha costituito l’Osser-vatorio regionale per dare attuazione alla cosiddetta ‘Riforma Delrio’ che

detta norme in materia di Città Metropoli-tane, Province, unioni e fusioni dei Comuni. “Il Governo ci impone di defi nire entro l’anno con provvedimenti normativi il nuovo assetto istituzionale, ma ancora non è stato deciso quali siano le funzioni fondamentali da attribuire alle aree vaste e metropolitane e soprattutto non abbiamo alcuna certez-za di vederci trasferiti i fi nanziamenti per assicurare i servizi che prima gestivano le Province. Corriamo il rischio che non siano disponibili le risorse per l’erogazione di servizi indispensabili come la manutenzione degli edifi ci scolastici, il riscaldamento delle aule, la gestione della viabilità, la pulizia delle strade dalla neve e altri compiti che venivano svolti dalle Province”.

Roberto Ciambetti, Assessore agli Enti locali“dallo stato poChE rispostE E risorsE”

L’opinione

Vorrebbe andarci direttamente il governatore Zaia a parlare con Putin per sbloccare l’embar-go. E lo dice convinto, come se fosse davvero

possibile parlare con lo “zar” che ha messo al bando i prodotti di tutta l’Unione Europea dopo il sostegno occidentale all’Ucraina e alle relative sanzioni.

Fatto sta che Zaia avrebbe già avvitato contatti “uffi ciosi” con il Consolato generale di Milano e ha dichiarato che se troverà un’apertura per riavviare i rapporti commerciali previsti dai protocolli in vigore da anni tra la Regione e alcune repubbliche della Federazione russa, non chiederà certo al Governo nazionale il permesso di dare il via libera alla ripresa dei commerci.

Zaia agisce su mandato della Giunta che gli ave-va chiesto di prendere in prima persona la risoluzione approvata in Consiglio Regionale per agire diretta-mente con Mosca a difesa dell’economia veneta. Ma certo non basta e a ribadirlo è proprio il Presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato. “Non possiamo attenderci che tutto si fermi ad un’azione di vertice. Occorre continuare ad ascoltare il territorio e a costruire una rete europea di mobi-litazione anti-

embargo, anche perché sappiamo che la situazione muta in continuazione”. Secondo il Moscow Times, infatti, la Duma sta varando una legge che punta a compensare le perdite degli imprenditori e investitori russi in Europa (in transazioni e in proprietà) a segui-to della crisi russo-ucraina e della successiva “guerra economica degli embarghi”. Sono sempre più nu-merosi gli imprenditori russi che lamentano perdite considerevoli, tra cui Arkady Rotenberg (uno dei più potenti uomini d’affari di Mosca, businessman molto legato al presidente Putin) e le centinaia di altri nomi dell’economia russa, pesantemente frenati nel loro business dall’inserimento dei loro nomi nelle blacklist occidentali ed anche italiane.

Intanto, aspettando buone nuove, è stato varato un protocollo d’intenti dal titolo: “Italiano, meglio veneto”. Il documento, condiviso dal Presidente del Consiglio, Clodovaldo Ruffato, dall’Assessore all’Eco-nomia e Sviluppo Maria Luisa Coppola, dal presidente della Com-missione Relazioni Internazionali, Nereo Laroni e dai rappresentanti delle associazioni delle categorie del settore agroalimentare ha l’ obiettivo di valorizzare e promuovere la produzione agroalimen-

tare veneta quale fattore strategico per la crescita dell’economia regionale. Il documento prevede che per tutelare e promuovere i prodotti agroalimentari veneti la Regione intervenga presso il Governo na-zionale e gli Organismi europei affi nché vengano va-lutati gli effetti negativi dell’embargo sull’economia e sull’occupazione in Veneto. I rappresentanti della grande distribuzione hanno risposto in modo positi-vo, a patto che il settore primario compia un salto di qualità sul piano imprenditoriale, che non signifi ca solo qualità del prodotto, ma anche capacità di stare economicamente sul mercato. In questa logica il Pre-sidente Ruffato, chiudendo l’incontro, ha chiesto a tutti di “fare squadra per modernizzare un settore in grado di competere sul mercato”.

di Maria Pavan

Obiettivo stare sul mercato Agroalimentare verso un salto di qualità necessario

Embargo russo: ora ci pensa Zaia!E’ sempre di più una priorità sostenere il prodotto veneto che ora sta soffrendo, ma in prospettiva è strategico per l’economia regionale

“Il terzo settore, soprattutto in un momento di crisi eco-nomica profonda e prolunga-ta, è un settore strategico”: l’ha detto intervenendo a Padova ad un meeting regio-

nale sul terzo settore, il vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto Matteo Toscani. Al dibattito, che presentava anche in Veneto il manifesto del no-profi t “Fiducia e nuove risorse per la crescita del Terzo Settore”, hanno partecipato il mondo del volontariato, della cooperazione sociale e allo sviluppo insieme a quei poli bancari e fi nanziari che credono al valore sociale dell’associazionismo.

L’idea dei promotori è quella di rafforzare la consistenza patrimoniale del Terzo settore, investire in nuove forme di management, lanciare seri programmi di rete con e verso l’Unione Europea, ripensare senso e tecniche della raccolta fondi e individuazione di nuovi fi loni di sviluppo per le organizzazioni non profi t anche attraverso una loro responsabilizzazione nell’ambito fi nanziario, coinvolgimento di realtà istituzionali in un nuovo approccio politico-culturale ai temi del volontariato. “In qualità di sindaco di un comune del Cadore - ha ricordato Toscani - ho lavorato a lungo nell’ambito della coo-perazione, tanto da essere stato tra i promotori di quella che è risultata essere la prima cooperativa sociale di tipo B, con la presenza di soci istituzionali. Certo non sempre in ambito regionale si presta la dovuta attenzione al terzo settore, alla cooperazione ed all’associazionismo ma il Consiglio Regionale nei prossimi mesi porrà particolare atten-zione alle proposte concrete e percorribili che verranno dal terzo settore”: la sfi da che mi sento di accogliere è di raggiungere risultati concreti in merito a proposte concrete”.

il tErzo sEttorE È stratEgiCo pEr il vEnEtoMatteo Toscani

“Un aiuto al ricambio generaziona-le e alla coerenza della politica”. Così Leonardo Padrin, capo-

gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale defi nisce la nuova proposta di modifi ca della legge elettorale vigente (la n. 5/2012) che estende il limite dei due mandati a tutti i consiglieri regionali. “Ritengo che 10 anni di attività politica in Regione siano un periodo più che suffi ciente anche per i consiglieri, per dare il meglio delle proprie capacità politiche. Gli effetti della proposta di Padrin sull’attuale Consiglio regionale determinerebbero un vasto ricambio della classe politica regionale, in tutte le forze politiche. Presenze troppo prolungate nel tempo in ruoli di responsabilità regalano un indebito vantaggio di relazioni, visibilità e potere, a danno di quanti non sono presen-ti nelle istituzioni”.

leonardo Padrin, (FI)“politiCi in rEgionE: duE mandati bastano”!

“Invito i polesani ad aprire gli oc-chi su quello che sta accadendo ed a mobilitarsi per prevenire

l’emorragia dei nostri migliori speciali-sti. Nel Piano socio sanitario è previsto che per ogni provincia vi sia un ospedale di riferimento, con specialità di base e medio livello, e la presenza di alte spe-cialità per un territorio più ampio, costituendo centri hub a livello sovra-aziendale. Questo principio è stato defi niti-vamente affossato con la Dgr 1630 del 9 settembre che declassa defi nitivamente l’ospedale di Rovigo, che invece di essere hub diviene un ospedale di serie B. Oggi, le specialità stralciate all’ospedale di Rovigo sono proprio quelle che, in-vece, avrà il nuovo ospedale di Schiavonia, a Monselice, un ospedale costruito con un project fi nancing”.

Graziano Azzalin (PD)taglio gravissimo dElla sanità polEsana

“Il Governo italiano si sta comportando come il peggiore dei motoscafi sti. Pro-prio come i motoscafi sti scaricano uo-

mini, donne e bambini sulle nostre coste senza alcun scrupolo e senza nessuna pietà, l’Esecuti-vo nazionale sta scaricando sugli enti locali la gestione di una emergenza umanitaria che si sta aggravando di giorno in giorno. Dobbiamo dire basta: altro che Mare nostrum, Veneto nostrum!”.

A dirlo è l’assessore regionale alla sicurezza Massimo Giorgetti sostenuto da Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, capogruppo e vice-capogruppo di Forza Italia per il Ve-neto. “Il Veneto è da sempre terra di accoglienza, ma quella che si sta registrando in queste settimane è una invasione senza regole che rischia di far saltare gli equi-libri socio-economici raggiunti dopo decenni di graduale integrazione. Mille arrivi in meno di due giorni sono davvero troppi; mettono a dura pro-va le strutture e lo stes-so volontariato che fi nora non si è mai tirato indietro”.

“La linea di questo Governo è quella di scaricare l’emergenza sui Prefetti, a loro volta sempre più imbarazzati nell’approcciarsi ai sindaci, i veri anelli deboli della catena. Tocca all’Esecutivo as-sumersi la respon-sabilità degli arrivi; scaricare sugli altri è fi n troppo facile”.

“il govErno È il pEggiorE dEi motosCaFisti”Massimo Giorgetti

Clodovaldo Ruffato

26 Voci da palazzo

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19Voci da palazzo

“Esprimiamo profonda preoccupazione sul lavoro di ENIT – sostiene Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto – che così non funziona

e dev’essere trasformato in una macchina da guerra per la promozione del turismo, come succede in altri paesi, Spa-gna in primis. Non chiediamo alla Regione di aiutare gli al-bergatori – continua Michielli – ma di attrezzare la logisti-ca del terriorio con servizi di trasporto o navette, pubbliche o private, che dagli aeroporti riescano a portare i visitatori direttamente alle località turistiche. Dobbiamo fi nalmente rendere facile al turista venire e muoversi in Italia”.

Fa eco il consigliere del Ministero del Turismo e alla Cultura, Stefano Ceci: “Il problema del turismo non è una questione di posti letto, ma riguarda gli spostamenti delle persone. La mobilità è diventata un punto strategico e deci-sivo per lo sviluppo di questo settore – e aggiunge Ceci - da Roma proporremo degli incentivi fi scali ai Comuni che inve-stono nella riqualifi cazione del loro Piano Urbanistico per migliorare l’offerta turistica anche abbattendo le vecchie strutture ricettive eredi della cementifi cazione selvaggia dei nostri paesaggi. Con altri sgravi fi scali, invece, cercheremo d’incentivare la digitalizzazione del turismo, diventato il mezzo imprescindibile per ricevere prenotazioni e pubbli-cizzare l’accoglienza”.

CommEnti

Dagli operatori turistici al consigliere del MinisteromiChiElli: “lavoriamo sulla promozionE” CECi: “stratEgiCi mobilità E innovazionE”

L’analisi tecnica Il direttore del Dipartimento regionale del Turismo Paolo Rosso

Il Veneto si conferma locomotiva dell’economia del turismo nazionale. Prima regione italiana per pre-senza turistica, a un anno di distanza dall’entrata

in vigore della nuova legge regionale sul turismo, il Veneto tira le somme e si prepara ad affrontare nuovi scenari per il futuro.

“Il turismo è diventato l’industria più importante del Veneto – afferma Paolo Rosso, direttore del Di-partimento regionale del Turismo – ma necessita di un adeguamento delle sue strutture e infrastrutture di accoglienza per migliorarne offerta e appetibilità turistica. La legge 11 del 2013 aggiorna sicuramente l’approccio governativo di questo settore e sposta fi nal-mente l’attenzione sui suoi due attori fondamentali: le imprese e i clienti turisti”.

Non più strutture asettiche, ma sistemi turistici tematici e organizzati secondo le caratteristiche natu-rali, culturali e artistiche del territorio in cui le imprese s’inseriscono.

“La nostra regione è ricca di prodotti turistici da sviluppare – spiega Paolo Rosso – basti pensare a tutti i paesaggi che offre, dalle spiagge alle Dolomiti, Vene-zia e la sua Laguna fi no al Lago di Garda. Bisogna im-pressionare il turista proponendogli esperienze ad alto impatto emozionale legate ad ogni particolare territorio che lo motivino a tornare in Veneto”.

A questo scopo, la nuova legge regionale sostituirà le vecchie APT con Organizzazioni per la Gestione della Destinazione (OGD) preposte a creare un tavolo per-manente tra amministrazione e privati per migliorare

la commercializzazione di ogni destinazione regionale. Le prime sei regioni della classifi ca nazionale (Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Trentino Alto-Adige) rappresentano da sole il 70% delle entrate dell’intero comparto turistico.

Il Veneto, capolista italiano, conta il 64% di presen-ze straniere, si colloca anche tra i primi posti delle mete turistiche internazionali, subito dopo le Isole Baleari e prima della Provenza. Oltre ai fedelissimi tedeschi, in-

glesi, scandinavi, francesi e nordamericani, negli ultimi anni sono i turisti dei paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) ad essere aumentati esponenzialmente.

“Un dato di cui tenere assolutamente conto nell’o-spitalità – sostiene il direttore del Dipartimento regio-nale del Turismo – perché i turisti di nazionalità Bric sono anche coloro che spendono di più al giorno sul nostro territorio. Primi in assoluto i russi, con una media di 150 euro al giorno, seguiti da brasiliani, statunitensi, cinesi e tedeschi. Dobbiamo farli sentire a loro agio, perché tornino in Veneto e non vadano altrove”.

Fondamentale l’inserimento in rete di tutte le strutture ricettive, perché la prenotazione via web è diventato il metodo d’acquisto turistico più usato a cui gli hotel, bed and breakfast, agriturismi e campeggi devono adeguarsi.

“Cambieranno anche i servizi d’informazione e accoglienza turistica– aggiunge Paolo Rosso - di cui si potrà occupare l’amministrazione pubblica o privati in convenzione. L’importante è che le formule varino contestualmente al territorio. Così ritroveremo lo IAT o l’Info Point, pensando anche a sistemi in mobilità dell’utente e alle famose App per smartphone”.

Indispensabile, infi ne, un piano per l’incremento della logistica, di cui si discute anche a livello naziona-le, e dei servizi aeroportuali, con un occhio di riguardo ai voli low-cost, da considerare ormai parte integrante nella scelta di una meta turistica.

Sara Boscolo Marchi

Veneto, volano del turismo nazionale, si prepara alle sfi de future

La politica si confronta con il mondo degli operatori turistici, le associazioni di categoria, le organizzazio-ni sindacali, tecnici e addetti ai lavori in un dibattito

pubblico organizzato per fare il punto della situazione ad un anno dall’approvazione della nuova legge regionale, la n. 11 del 2013, sul turismo. L’iniziativa, dello scor-so 10 ottobre a Sottomarina di Chioggia, è del gruppo regionale del Partito Democratico che si propone di met-tere a fuoco opportunità e criticità di una legge che rego-lamenta un’attività principe dell’economia regionale, in una fase di profondi e radicali cambiamenti.

A fare gli onori di casa il capogruppo del Pd Veneto Lucio Tiozzo che ha introdotto i lavori e gli ospiti del convegno: il segretario regionale, Roger De Menech e il consigliere Roberto Fasoli, il direttore del Dipartimento del Turismo per la Regione Veneto, Paolo Rosso; l’asses-sore al Turismo di Chioggia, Maurizio Salvagno e Stefano Ceci, consigliere del Ministro al Turismo e alla Cultura Franceschini.

“Il Veneto - ha esordito Tiozzo - si conferma anche nel 2014, nonostante la stagione controversa per l’incle-menza del tempo, la prima regione in Italia e la quinta in Europa per le presenze turistiche: 62milioni l’anno pas-

sato. Un primato che conferma il ruolo trainante che il turismo gioca nell’economia regionale, a maggior ragio-ne se si pensa che rappresenta un’industria che nessuno può delocalizzare”.

Alla luce di queste considerazioni risulta perciò stra-tegica la nuova legge regionale che introduce elementi di innovazione nell’ambito di un settore che sta cambian-do pelle ed i provvedimenti messi in campo dalla Giunta regionale e dall’attività del Consiglio.

“La Legge - prosegue il capogruppo del Pd Veneto - punta al potenziamento di tutti gli asset tradizionali dell’offerta turistica, da Venezia alla montagna, dalle spiagge al Delta, dai laghi ai fi umi per alimentare nuove capacità del comparto e proporsi su scala nazionale e internazionale in modo innovativo”. Un’azione che trova supporto nel Decreto legge 83 presentato dal Ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini che su scala nazionale rafforza questa impostazione di valo-rizzazione di tutte le voci che, aggregate, rappresentano i punti di forza del turismo: la cultura, i centri storici, l’enogastronomia...

Importante anche il primo voto al Senato sulla mo-difi ca del Titolo V della Costituzione, dove negli articoli

116 e 117 si ridefi nisce in maniera chiara il rapporto di competenze tra Stato e Regioni anche in materia di turismo.

Lucio Tiozzo ribadisce dunque “l’impegno del Partito democratico in questo ultimo scampolo di legislatura ver-so questo tema che rimane una voce predominate della nostra azione politica” anche in prospettiva di una futura eventuale vittoria alle prossime regionali.

L’appello agli operatori e a tutti gli addetti ai lavori è dunque quello di fare squadra, anche in un contesto di rapporto dialettico e talvolta confl ittuale, ma sempre profi ucuo per rispondere alle sfi de del futuro.

Il segretario regionale del Pd e deputato Roger De Menech ha insistito sull’azione che il Governo nazionale sta portando avanti attraverso la riforma del titolo V fi na-lizzata a riqualifi care il sistema Paese anche a scopo di rilanciare il turismo. “Dobbiamo legare il turismo - ha det-to nel suo intervento - alle bellezze del paesaggio, alle infrastrutture che devono essere funzionali e accoglienti. Da questo presupposto di una visione complessiva nasce il concetto nella riforma del titolo V di far sì che alcune funzioni dai Comuni tornino allo Stato, coordinatore cen-trale del progetto di riqualifi cazione del sistema Italia.

Per fare bene il turismo, che è una vera e propria indu-stria, bisogna gestire in maniera professionale il Paese”.

Più tecnico l’intervento del consigliere regionale del Pd Roberto Fasoli che pur premettendo il buon risultato ottenuto dai lavori che hanno portato alla nuova legge regionale sul turismo ha voluto soffermarsi sulle criticità che ancora interessano il settore. Da quelle contingenti come il futuro dei lavoratori delle Apt, considerata l’im-minente chiusura dell’ente, che non possono essere assorbiti dalla pubblica amministrazione essendo assun-ti con contratti privatistici. Al nuovo assetto delle Odg (organizzazione di gestione delle destinazioni) gestite in cooperazione pubblico-privato, a quello dei fi nanziamen-ti che prima erano regionali, al demanio marittimo, alla tassa di soggiorno la cui norma nazionale va cambiata chiarendo che si tratta di una tassa di scopo.

Infi ne un’esortazione guardando al futuro. “Il Ve-neto - ha concluso Fasoli - è un laboratorio importante, non deve seguire il carro ma dettare le norme a livello nazionale anche in ambito turistico”.

Il Pd Veneto strizza l’occhio al settore, promettendo di esserci nelle prossime sfi de, pronto a dare risposte di cui c’è bisogno.

Politica ed economia Il dibattito pubblico organizzato dal Partito Democratico regionale

Pd: “Il turismo del futuro in Veneto”

Da sinistra De Menech, Fasoli, Rosso, Salvagno e Lucio Tiozzo

Ad un anno dall’approvazione delle legge regionale n.11 del 2013 si rifl ette su opportunità e criticità per un settore trainante dell’economia veneta che sta cambiando pelle

Paolo Rosso

“Bisogna impressionare il turista proponendogli esperienze ad alto impatto emozionale e così convincerlo a tornare in Veneto”

Sistemi turistici tematici, commercializzazione di ogni destinazione, la rete e la logistica sono le direzioni su cui si deve lavorare

Da sx Marco Michielli e Stefano Ceci

S.B.M.

di Ornella Jovane

27Voci da palazzo

Page 28: Riviera ovest sett2014 n116

20 Cultura veneta

Un percorso espositivo che conta 72 opere scelte dal deposito concesso al museo veneziano, con lavori esposti per la prima volta

Un nuovo capitolo espositivo in collaborazione con The Sonnabend Collection Foundation è proposto alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Cà Pe-

saro Venezia, fi no al 4 gennaio 2015, dopo l’esposizione dell’anno passato. La mostra “Da Rauschenberg a Jeff Koons. Lo sguardo di Ileana Sonnabend” apre nuova-mente un percorso sulla storia dell’arte del secolo scorso, attraverso l’occhio mercantile di una potente gallerista: Ileana Sonnabend, ossia Ileana Schapira (Bucarest 1914 - New York 2007). Moglie di Leo Castelli fi no al suo de-cesso e successivamente di Michael Sonnabend, Ileana aprì in questi sodalizi diverse gallerie: Parigi nel ’39, New York nel ’57 con artisti quali Jasper Johns, Robert Rau-schenberg, Andy Warhol, fi no alle successive sempre a Parigi nel ’62 e New York 1970. Di carattere tosto, unito a una forte dose di opportunismo, all’epoca la signora dell’arte imperava sugli artisti tanto che da quest’ultimi usciva spesso la frase: “Se lo dice Ileana ..” Il percorso espositivo consta di 72 opere, scelte dal deposito conces-so al museo veneziano, con lavori esposti per la prima volta quali “Infl atable Flower (Yellow)” del 2011 di Jeff Koons, “None Sing/Neon Sign” (1970) e “Eat Death” (1972) di Bruce Nauman. A questi si affi anca una sezio-ne dedicata all’arte povera con opere di Jannis Kounellis,

Gilberto Zorio, Mario Merz, Pier Paolo Calzolari e Giovan-ni Anselmo. Inoltre si possono ammirare capolavori quali “Figure 8” di Jasper Johns del ’59 e le opere “Interior - Combine painting” del ‘56, “Payload” (1962) e “Kite” (1963) di Robert Rauschenberg artista che Ileana, assie-me a Leo Castelli e Alan Solomon, contribuì a portare alla Biennale di Venezia del 1964, facendolo vincere il Gran premio della Pittura grazie anche all’intervento del critico italiano Marchiori. Altri artisti presenti sono Andy Wharol con otto lavori quali “Nine Jackies” (1964), “Triple Rau-schenberg” e “Cambell’s Soup Can - Turkey Noodle” (1962), Roy Lichtenstein, Jim Dine, James Rosenquist, Claes Oldenburg e Tom Wesselman. L’esposizione chiude con una sala dedicata alla Minimal Art con alcune impor-

tanti sculture datate anni Sessanta, composte di forme geometriche elementari singole o ripetute, realizzate con materiali di preferenza industriali dagli artisti Dan Flavin, Donald Judd e Robert Morris. Una mostra che testimo-nia un percorso reale dell’Arte che, dagli anni sessanta, attraverso la via commerciale di mercanti e galleristi ha determinato la forza della produzione artistica maggior-mente statunitense. La collezione Sonnabend, come indica la direttrice dei Musei Civici Veneziani, Gabriella Belli, è “diventata parte del patrimonio museale di Cà Pesaro anche se si tratta di un prestito a lungo termine: una prosecuzione delle collezioni che come acquisizioni si è fermato agli anni ‘60”.

di Alain Chivilò

Venezia La signora dell’arte imperava sugli artisti che spesso dicevano: “Se lo dice Ileana”

La collezione Ileana Sonnabend Continua la rassegna che porta nei migliori teatri e piazze della

Regione alcune delle voci più belle del mondo. Tra queste c’è sicuramente quella di Noa una cantautrice e percussionista di

origine yemenita/israeliana/americana, che insieme con Gil Dor ha entusiasmato e incantato il pubblico di tutto il mondo con il suo unico, appassionato e intelligente stile di scrittura e di interpretazio-ne. Sarà in concerto sabato 25 ottobre alle ore 21.00 al Teatro Accademia di Conegliano. Al centro dello spettacolo Love Medicine, frutto della collaborazione di Noa con Gil Dor, da sempre al suo fi anco come direttore musicale e chitarrista. Un album che nasce da quattro anni di lavorazione: una pausa creativa in cui hanno tradot-to in musica tutte le sfumature delle emozioni e l’energia scaturite da incontri signifi cativi e luoghi magici. Noa sarà accompagnata da Gil Dor alla chitarra, Adam Ben Ezra al basso e Gadi Seri alla bat-teria, insieme a un quartetto d’archi. I live saranno l’occasione per presentare al pubblico l’ultimo, omonimo CD, e al tempo stesso per ripercorrere le canzoni più amate della carriera di questa straordina-ria interprete, capace di conquistare anche l’ascoltatore più esigente con la sua voce angelica e la sua presenza scenica magnetica. La musica per Noa è anche strumento per il suo instancabile e corag-gioso lavoro per la pace nel suo Paese. I suoi numerosi impegni di volontariato in tutto il mondo, le sono valsi titoli e riconoscimenti, tra cui Ambasciatrice di buona volontà della FAO, Cavaliere della Repubblica Italiana, il Chrystal Award del WEF di Davos, la Colomba della Pace di Shimon Peres e molti altri ancora. Ma nel calendario di Veneto jazz sabato 1 novembre c’è Gilberto Gil e ancora il 13 novembre Robert Glasper mentre Cassandra Wilson, la signora del Jazz, sarà al Teatro Nuovo di Verona sabato 13 dicembre. Per i dettagli: http://www.venetojazz.com

vEnEto Jazz

a ConEgliano noa E la sua voCE pEr la paCE

M.P.

Fondazione Prada

Il rapporto tra arti visive e suono, dal Cinquecento alla nostra contemporaneità attraverso il ruolo dell’artista musicista e

degli strumenti musicali, è la tematica della mostra che fi no al 3 novembre la Fondazione Prada di Venezia, sede a palazzo Cà Corner, propone durante il periodo della Biennale Architettura. Le sonorità si mettono in rela-zione con le opere d’arte trovando similitudini e diversità. L’esposizione si sviluppa nei due pia-ni principali di questa storica residenza riu-nendo più di 180 opere e oggetti, tra dipinti e partiture, strumenti mu-sicali decorati, automi e macchine musicali, sculture e readymade. Un allestimento che ri-manda al concetto dello spartito nel quale una struttura lineare crea la planimetria e la disposizione ambientale dei supporti, mentre la scrittura musicale che lo compone è sostituita dagli oggetti e dagli strumenti in mostra. Il XVI secolo inizia il percorso espositivo con dipinti a soggetto mu-sicale realizzati da Bartolomeo Veneto e Ni-cola Giolfi no (1520 – 1530) per proseguire con strumenti musicali realizzati da Giovanni Battista Cassarini e Michele Antonio Grandi nel Seicento. Nella storia i secoli XVIII e XIV evidenziano l’evoluzione musicale che portò

alle esplorazioni del 1900. Il secolo passato, suddiviso tra arte moderna e contemporanea, tocca le principali tappe artistiche attraverso il movimento Fluxus con John Cage, George Maciunas e Joe Jones, il Nouveaux Réealism di Jean Tinguely e Arman: tutti artisti caratte-rizzati da opere con assemblaggi precostitui-ti, casuali e dispositivi musicali. Da qui le re-

lazioni che i diversi soggetti hanno avuto con le sonorità sono molti, da Tom Wesselmann, Claes Oldenburg a Coosje van Bruggen per esempio. Relazioni con spartiti, banjo, violini e chitarre fi no alle opere interattive con il pub-blico di Laurie Anderson con Handphone Table (1978), Loris Gréaud con Crossfading Suitca-se (2004) e Doug Aitken con Marble Sonic Table (2011). Una mostra divulgativa che aiuta a comprendere la complessità creativa che contraddistingue tuttora musica e arte.

Art or Sound

A Venezia, isola della Giudecca, la Casa dei Tre Oci sta divenendo anno dopo anno la sede principale per la fotografi a d’arte della Serenissima. Fino all’08 dicembre la mostra “Venezia si difen-

de 1915 – 1918” testimonia, a cento anni dall’inizio internazionale della Grande Guerra, le protezioni ideate per far fronte alle incursioni aeree austriache. In totale furono 42 gli attacchi che scaricarono sulla città un totale di 1029 bombe (300 solo durante la notte tra il 26 e il 27 febbraio 1918), con il risultato di provocare ingenti danni materiali, ma soprattutto 52 vittime e 84 feriti tra la popolazione. Le quattro sezioni del percorso espositivo mostrano come Venezia si di-fese, inserendo un focus sulla più importante azione militare italiana durante la I guerra: l’affondamento della corazzata Wien nel porto di Trieste, compiuto dai Mas guidati dal tenente di vascello Luigi Rizzo. Lungo la mostra si percepisce come fu studiata e attuata un’impor-tante strategia difensiva partendo dalla protezione dei monumenti

cittadini. Murature di rinforzo, “saccate”, imbragature di legno, rimo-zione di monumenti pubblici, palloni frenanti per ostruire lo spazio aereo e altane trasformate in postazioni di avvistamento e di difesa antiarea attraverso fucilieri della Marina e volontari pronti al fuoco sono gli strumenti attuati durante la guerra. Tutto questo ha creato la modifi ca degli usi e costumi dei veneziani che dovevano sempre pensare a essere vicini ai rifugi in occasione delle frequenti incursioni, ascoltando il suono delle sirene, vivendo anche nell’oscuramento, aiutando la rimozione delle macerie, fi no al continuo andirivieni negli ospedali. A conclusione del percorso espositivo un corpus illustrativo pone l’accento sulle cartoline postali e sulle campagna di sostegno e sottoscrizioni. Una mostra dunque che mette in luce una testimo-nianza sugli effetti della Grande Guerra, che diventano a loro volte documenti indispensabili per approfondire ulteriormente la tragicità dell’evento.

Grande Guerrra 1915-1918

vENEZIA SI DIFENDE

Al.Ch. Al.Ch.

28 Cultura veneta

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40 Concerti e non solo

Gran teatro GeoxmorrissEY, 22 ottobrE a padova

Mercoledì 22 ottobre arriva a Padova l’attesissimo tour di Morrissey: sul palco del Gran Teatro Geox la voce storica degli Smiths proporrà i brani dell’ultimo album da solista.Morrissey, l’artista più importante dell’ondata

british wave, torna infatti nella sua amata Italia per sei date del suo incredibile tour mondiale. Il mese scorso, Morrissey ha rilasciato, dopo cinque anni, l’album solista dal titolo “World Peace Is None Of Your Business”. Sempre tagliente, sarcastico e dallo stile inconfon-dibile, l’artista inglese è pronto ad incontrare nuovamente i fans italiani e a cantare con loro.Nato in Inghilterra da genitori irlandesi, Steven Patrick Morrissey è stato la voce di uno dei gruppi cardine della musica inglese degli anni Ottanta, gli Smiths. Finita l’esperienza con la band, Morrissey si è cimentato subito in una carriera solista ricca di grandi successi. Il primo album, “Viva hate”, fu pubblicato sei mesi dopo lo sciogli-mento del gruppo, a conferma del fatto che la carriera del cantante era tutt’altro che fi nita. Da allora Morrissey non si è più fermato, continuando a incontrare i suoi fan in occasione di tour di successo.Con gli Smiths Morrissey ha inventato l’indie-rock inglese così come lo conosciamo oggi, formando con Johnny Marr una delle coppie

d’autori più amate dai tempi di John Lennon e Paul McCartney.Il concerto di Padova sarà quindi un’occasione imperdibile per ap-prezzare dal vivo l’artista che è stato annoverato da Rolling Stones tra i cento cantanti migliori di tutti i tempi.

Palasport di verona15 novEmbrE 2014 palasport di vEronai subsoniCa tornano Con un disCo E un tour pEr uno shoW innovativo sorprEndEntE inimitabilE

In questi mesi Sa-muel, Max Casac-ci, Boosta, Ninja e

Vicio hanno riacceso i motori, ritrovandosi tutti insieme a con-frontarsi, scrivere e registrare nuove idee con il desiderio comune di far girare un po’ di sub vibes e ritornare sul palco. Un nuovo progetto, quindi, per la band che è riuscita sempre a sperimentare coinvolgendo un pubblico in costante crescita. Nella loro musica l’elettronica, il dub, la dance e il rock si mixa-no in un insieme unico e originale che è il SUONO dei SUBSONICA, po-tente, riconoscibile e inimitabile. Una ricerca costante che non indugia in virtuosismi ma che trova concretezza in grandissime canzoni.

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in vEnEto EvEnti

mille e ancora mille...pagina a cura di graziano Edi Corazza1134

Yavanna... Quando il ClassiCo inContra l’ElEttroniCa trE sorEllE ChE vogliono andarE ”dovE lE porta il CuorE” Yavanna Kementeri e’ un personaggio di Arda, l’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien (quello de “Il Signore degli Anelli”. E’ una Vala, nonche’ una degli Aratar... ed e’ anche il nome scelto da tre sorelle piemontesi (sono di Cuneo) nel quale identifi care la propria musica. Incontro le Yavanna pochi giorni fa a Piove di Sacco (Pd). Le tre ragazze pie-montesi sono venute anche nel Veneto per promuovere il loro disco “Intuito Al-chemico”. Sono tre sorelle gentili, alla mano. Virginia di 34 anni - pianoforte, mamma di un bambino di due anni e mezzo; Letizia di 32 anni - fl auto, Anita: 28 anni - violino. Volti molto giovanili con parecchi anni trascorsi sui loro strumenti classici ed anche a fare “qualche marchetta sonora” nei matri-moni, conventions, e feste in genere, facendo anch’esse covers. Una gavetta che ha loro contribuito ad amalgamare le armonie vocali. La loro musica e’ nata per gioco, in quanto la musica in famiglia era di casa... con genitori ap-passionati di “classica”. La vostra formazione musicale? Letizia parla a nome delle tre: “Tutte e tre abbiamo una formazione classica. Anita ha anche suonato ed ascoltato un po’ di musica celtica. Hanno penato un bel po’ prima di incontrare Luca Vicini “Vicio” (bassista dei Subsonica) ed arrivare al loro album comple-to. E’ Anita a dichiarare: “Prima di entrare ad X Factor abbiamo avuto delle tensioni tra noi circa gli indirizzi musicali ed anche se partecipare o no a quella vetrina televisiva.” Virginia ammette: “Inizialmente eravamo molto chiuse. Non ci fi davamo di nessuno e non volevamo fi darci di nessuno. Ma grazie a Vicio ci siamo aperte al mondo dei suoni elettronici. Ci abbiamo messo mesi pri-

ma di prendere la decisione di affi darci a lui per i suoni e per gli arrangiamen-ti.” Anita: “Si’. Io ero gia’ aperta a quei suoni. Mi piace la musica celtica, per esempio, e lui e’ riuscito a farci comprendere che c’erano nei nostri suoni qualcosa da togliere e qualcosa da unire al suono digitale.” Letizia: “Siamo oggi aperte ad evolverci nel-la musica. Siamo musiciste e nella nostra testa abbiamo dei musicisti da inserire nel prossimo futuro nel nostro organico. Un batterista, per esempio. Ma al momento non ci sono i soldi per farlo e quindi ci affi diamo anche noi a delle basi elettroniche.” Chiedo: “Verso quale direzione state andan-do?” Anita confessa: “La direzione e’ quella del cuore...” “E i testi?” E’ Anita che riprende la parola: “Sono cose quotidiane viste attraverso le no-stre esperienze personali. A volte temi importanti, a volte meno, che vengo-no trattati secondo il nostro punto di vista.” “Cos’e’ Yavanna per voi?” Le-tizia: “Deriva da un libro di Tolken.

Quel personaggio e’ stato di ispirazione per la nostra musica, soprattutto meditativa. Il nome Yavanna signifi ca ‘distributrice di frutta’. E poi noi quando suoniamo e cantiamo ci sembra di dare vita ad una quarta voce... Yavanna, appunto.” “Ed i talent?” Vir-ginia: “C’e’ il gioco, ed anche la strategia del gioco. Si rischia di venire triturati dal talent. Ed uscirne convinti di avere raggiunto popolarita’. Ma in realta’ non sempre e’ cosi’. Noi in effetti quan-do siamo uscite dal talent non abbiamo avuto le persone giuste che si affi ancassero nell’aiutarci.” Stringo la mano a tutte e tre convinto che abbiano veramente talento!

Amedeo Lombardi parla alla chiusura della quinta edizione dell’evento tra obiettivi, nodi logistici, sfi de per il futuro e le (solite) richieste agli amministratori locali.

Fango, gioia, sudore, meraviglia ed una certezza: HOME FESTIVAL e’ adulto. Dopo esiste la consapevolezza che la quinta edizione, ha proiettato HF oltre le aspettative degli orga-nizzatori, superando anche la soglia psicologica del ticket di ingresso. I numeri danno ragione all’HOME FESTIVAL: 11.000 ingressi la prima sera, 15.000 la seconda, sold out il sabato e chiusura con 16.000, per un totale di 62.000 paganti.

Allora Amedeo e’ andata bene... Meglio di cosi’ non poteva andare, adesso i numeri sono certifi cati dai biglietti e dalle spettacolari immagini del nostro villaggio.

“Guardateci, dall’alto, come hanno fatto i droni: e’ un nuovo mondo, e’ un popolo che ha bisogno di stupirsi, socializzare, amare, sperare, vivere. E guardando queste foto il primo tributo va a chi ha lavorato: i volontari, i dipendenti, gli artisti, gli sponsor, i partner, tutti. C’erano 1.400 accreditati, grazie alle loro mani, ai loro cervelli e ai loro cuori ora stiamo volando”.

E adesso? “Finita l’edizione 2014, adesso e’ ora di pensare al 2015. Siamo sicuri di quello che

siamo, di come lo facciamo, di essere gli unici e modestia a parte i migliori in italia. Unici perche’ abbiamo un margine di crescita, abbiamo la possibilita’ di creare un pacchetto composto da un network con la regione che ci ospita, gli unici che possono creare un’esperienza, un momento di aggregazione, di crescita sociale e culturale, ma soprattutto uno sviluppo e una sostanziosa crescita economica”.

la prova-tiCKEt: si inizia a FarE sul sErio: 62.000 prEsEnzE”. intErvista ad amEdEo lombardi, idEatorE dEl homE FEstival trEvigiano

trEviso “homE FEstival”

Tutto e’ iniziato cinque anni fa... “Si’. Un percorso cominciato 5 anni fa, con un’idea precisa, un progetto che si sta materia-

lizzando con un unico obiettivo: realizzare un festival vero e interazione. Abbiamo visto che non c’e’ paura per il biglietto anche se minimo e simbolico di cinque euro. E cosi’ magari potremmo osare di piu’ con gli ospiti, tentando magari di strutturare l’area per ampliarla ed aumentare i servizi. La strada verso la prossima edizione sara’ lunga. Seguiteci durante tutto l’anno: la nostra famiglia ha una casa, all’Home Rock Bar, ma si muove ovunque, e’ un attore culturale che propone intrattenimento e cultura per 365 giorni all’anno”.

Qualche problema... “Quest’anno la bomba d’acqua di venerdi’ sera ne ha dato la prova. In pochi attimi siamo

riusciti a gestire una enorme emergenza, centinaia di auto bloccate nel fango. Ci siamo sporcati in prima persona, abbiamo pagato di tasca nostra interventi straordinari per ribonifi care l’area con camion e camion di terra e ghiaia. Abbiamo pure trovato una nuova area parcheggi all’ulti-mo minuto grazie ad Ali’. Ma sappiamo anche stare tra la gente: abbiamo bussato ad ogni casa nella zona della Dogana, invitando tutti i residenti. Lamentele? Inevitabili, ma meno di quelle che pensavamo. La gente ci ama”.

Deluso da cosa? “Spiace pero’ constatare che ancora una volta si sarebbe potuto far meglio. Come? “L’ex Dogana continua ad essere un deserto nel quale noi ogni anno installiamo un paese,

l’attrezziamo con corrente, acqua, servizi, rendiamo agibile il capannone. Ben venga il dialogo con le Fiere di San Luca, Treviso ha bisogno di una area fi ssa, organizzata per i grandi eventi. Solo cosi’ la citta’ potra’ valorizzare la sua importanza turistica. E ci siamo pure stancati di sottolineare cosa questo possa voler dire: hotel e ristoranti che lavorano, marketing territoriale, valorizzazione della citta’: siamo e potremmo essere sempre piu’ un indotto per il territorio.

Cosa speri ti si possa concedere? “Chiediamo sempre di continuo quest famoso “campeggio” che non signifi ca far dormire

delle persone in tenda, ma avere un’area viva 24 ore al giorno, in modo da realizzare tutti i nostri obiettivi. E invece ci troviamo a discutere di orari di apertura, di sciocchezze che servono solo a perdere tempo. Tempo che invece dovremmo impiegare per concretizzare azioni, non c’e’ tempo e scuse per parlarne.

In conclusione? Sapete dove trovarci, noi siamo sempre a casa, all’Home. Siamo adulti, ve lo abbiamo

dimostrato. Ma non siamo ancora stanchi di crescere e migliorare, permetteteci di farlo”.

14 Sì,viaggiare

Vespe gialle si muovono gaie e leggere tra i fi lari delle viti, sullo sfondo di paesaggi di rinascimentale bellezza. Paesaggi dove l’uomo è intervenuto con saggezza,

rispettando la naturale armonia dell’ambiente. Percorrere in allegria con la moto i sentieri tracciati fra i vigneti che ordinata-mente ricamano le colline del Collio è un’idea stravagante (ma azzeccata) di Edi Keber, Josko Sirk e alcuni loro amici in vena di lanciare qualche novità. Il tour a bordo del popolare scooter della Piaggio, quello reso universalmente famoso da Audrey Hepburn e Gregory Peck nel fi lm “Vacanze romane”, è un modo per godere degli splendidi scorci racchiusi nel territorio delimitato dallo Judrio e dall’Isonzo, incorniciato fra i dolci pendii vitati dove nascono i celebrati vini bianchi del Collio. Vini così buoni da far meritare alla zona l’appellativo di “Borgogna italiana”. La sosta in qualche selezionata cantina aiuta poi a catturare anche i profumi di questa terra baciata da Bacco e tenuta meglio di un giardino da chi la lavora. L’escursione sulle scanzonate Vespe gialle ha colpito anche una giornalista americana e così l’esperienza è fi nita persino sul New York Times. Un reportage di tre pagine che ha dato una visibilità incredibile al Collio.

La cartina che indica i sentieri per le Vespe è signifi camen-te priva dei confi ni fra Italia e Slovenia. Un modo per esorciz-zare e archiviare defi nitivamente il passato, quando il Collio

era diviso in due e la cortina di ferro che correva dal Baltico all’Adriatico tagliava a metà persino il piazzale della stazione di Gorizia. Ora il Collio, la cui parte slovena si chiama Brda, è tornato unico, come lo era stato per secoli, prima sotto il Vesco-vado di Aquilea e poi sotto la corona d’Asburgo. I confi ni sono spariti. Attraversarlo in libertà signifi ca non accorgersi nemme-no più dell’assurda lacerazione provocata dalla Guerra Fredda, che qui tagliò poderi e vigneti, chiese e cimiteri, in qualche caso persino i cortili delle case. La Vespa gialla è stata una trovata molto apprezzata dagli enoturisti. Si sa, il turismo del vino in Italia muove ogni anno circa cinque milioni di persone e di idee nuove ce n’è sempre bisogno. Un gruppo di cinque vignaioli, un’avanguardia culturale (e colturale), s’è messo in testa di valorizzare ancora di più questa terra eletta di grandi vini e ha creato “Collio Vitae”, che riprende la positiva esperienza di “Piccolo Collio”, associazione per il territorio creata da artigiani del gusto e ristoratori, nobili contadini e vignaioli che amano la zona. “Collio Vitae” ha come stella polare l’eccellenza: Roberto Picech, Edi Keber, Damijan Podversic, Damian Princic e Dario Raccaro la perseguono senza compromessi, come stanno a dimostrare i tanti riconoscimenti meritatisi dai loro vini. Oggi per loro il Collio è un unico vino, dalla qualità allo stato puro: un blend fra i vitigini della Doc Collio, in primis Ribolla gialla, Malvasia istriana e Tocai friulano. Un unico vino

a cui ciascuno di loro però vuol dare sfumature diverse per connotare il proprio talento creativo. Edi Keber lo ha chiamato Collio. Collio e basta. E per farlo utilizza Ribolla, Malvasia e Tocai (pardon, Friulano). Raccaro ha fatto lo stesso: il suo Col-lio è un uvaggio composto da Tocai friulano (qui lo chiamano ancora così alla faccia degli ungheresi), Sauvignon e Pinot grigio. Picech ha scelto Jelka (Gabriella in sloveno, la mamma di Roberto l’attuale titolare della cantina), prodotto con vini ottenuti da uve provenienti da vecchi viti di Tocai friulano, Mal-vasia e Ribolla gialla. Il primo affi nato in botte grande, gli altri in tonneaux. Picech ha pure ricavato una accogliente foresteria agrituristica accanto alla cantina: gli sono arrivati ospiti anche dalla Nuova Zelanda. Princic ha eletto a vino simbolo il suo Colle Duga: Sauvignon, Tocai friulano e Chardonnay. Infi ne il “fi losofo” Damijan Podversic: il suo Kaplia, un blend fra Chardonnay, Tocai friulano e Malvasia istriana, è frutto di uve raccolte in surmaturazione, lunghe macerazioni sulle bucce, affi namento in botti grandi e poi in bottiglia.

L’obiettivo di Collio Vitae è dare un appeal diverso al Collio: non più la regione delle ultime viti dell’impero, ma il cuore della nuova Europa, sinonimo internazionale di una terra vocata al vino com’è avvenuto per la Borgogna, la Mosella, la Wachau austriaca. Insomma, i cinque vignerons di Collio Vitae sono convinti che sia giunto il momento anche per il Collio di

darsi un’identità più forte e marcata. Basta con i troppi vitigni internazionali e in alternativa creare un vino unico che connoti fortemente la zona (vedi l’esempio del Franciacorta) e nel contempo dare più valore al lavoro nel vigneto con coltivazioni più sostenibili, in molti casi biologiche, in modo che la differen-za di qualità si percepisca nel bicchiere. Dal vino al territorio. Il Collio e la zona circostante hanno molto da offrire anche sotto il profi lo turistico. Basta pensare ai castelli (quello di Spessa e quello dei conti Formentini a San Floriano sono circondati da campi da golf), ai borghi storici, alle pievi, ma soprattutto alle testimonianze della Grande Guerra: dal sacrario di Oslavia, al museo sul monte San Michele, o a quello ospitato al Castel-lo di Gorizia. E poi alle trincee, molte delle quali in vista del Centenario sono state ripristinate e rese agibili alle visite degli escursionisti. E poi c’è il Parco Ungaretti di Sagrado che ricor-da l’esperienza dolorosa del poeta-soldato durante la Grande Guerra. La sua vita in trincea è condensata in opere che tutti abbiamo studiato a scuola, come San Martino del Carso, dove la tragicità del confl itto si avverte nel suo quotidiano incontro con la morte, magari nella descrizione cruda del volto devasta-to di un compagno ucciso dal fuoco nemico. Il parco letterario è impreziosito da artistiche e ardite installazioni che riportano i versi del poeta. Dal belvedere del parco lo sguardo si spinge fi no al mare, fi no a Grado, fi no al golfo di Trieste.

NELLA FOTO GRANDE UNA VISTA PANORAMICA DEL COLLIO DALL’AZIENDA DI DAMIJAN PODVERSIC. A DESTRA, IN ALTO, LE VESPE GIALLE DEL COLLIO E UNA VECCHIA PIANTA DI VITE DELL’AZIENDA RACCARO. PIÙ SOTTO: IL CASTELLO DI SPESSA. A SINISTRA: UNA CAMERA DELL’AGRITURISMO DI ROBERTO PICECH E I CINQUE VIGNERONS DI COLLIO VITAE. SOTTO, DA SINISTRA: UNA MAPPA STORICA DEL COLLIO, I CINQUE VINI SIMBOLO DI COLLIO VITAE, UNO SCORCIO DELLA ZONA E LA STORICA CANTINA DI EDI KEBER

PER LA QUALITÀ DEI SUOI BIANCHIS’È MERITATO L’APPELLATIVO

DI “BORGOGNA D’ITALIA”DOPO L’APERTURA DELLE FRONTIERE

CON LA SLOVENIA LO SI PUÒ VISITAREINTEGRALMENTE IN PIENA LIBERTÀ

UN’IDEA ORIGINALE È FARLOA BORDO DI UNA VESPA GIALLA

CINQUE VIGNERONSUNITI IN “COLLIO VITAE”

GUARDANO AL FUTUROPUNTANDO SU UN VINO UNICO

CHE DIA PIÙ IDENTITÀ ALLA ZONASIRK, L’ARTE DELL’ACETO

Collio territorio da bere

FRIULI VENEZIA GIULIA

C’è aceto e aceto. Da una terra di grandi vini come il Collio nasce uno dei grandi aceti italiani. Lo produce Josko Sirk alla Subida di Cormons. Sirk nella vita fa

anche il ristoratore (è suo lo storico ristorante “Al cacciato-re”) e offre ospitalità agrituristica di alto livello. Sirk (nella foto) ottiene il suo grande aceto direttamente dalle uve prodotte nelle vigne adiacenti all’acetaia. Le uve deraspa-te fermentano in tini di rovere, poi viene innescata la fermentazione acetica con l’aceto madre. Dura quasi un anno. Poi l’affi namento in piccole botti per altri tre o quattro anni. La qualità delle uve e il lunghissimo contatto con le bucce e le fecce nobili, permettono di ottenere un prodotto di grande struttura, ricco di minerali, persistente e complesso. Josko Sirk, opera dell’architetto Markus Klaura, su prenotaazione apre la sua acetaia alle visite.

30 Sì, viaggiare

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40 Concerti e non solo

Gran teatro GeoxmorrissEY, 22 ottobrE a padova

Mercoledì 22 ottobre arriva a Padova l’attesissimo tour di Morrissey: sul palco del Gran Teatro Geox la voce storica degli Smiths proporrà i brani dell’ultimo album da solista.Morrissey, l’artista più importante dell’ondata

british wave, torna infatti nella sua amata Italia per sei date del suo incredibile tour mondiale. Il mese scorso, Morrissey ha rilasciato, dopo cinque anni, l’album solista dal titolo “World Peace Is None Of Your Business”. Sempre tagliente, sarcastico e dallo stile inconfon-dibile, l’artista inglese è pronto ad incontrare nuovamente i fans italiani e a cantare con loro.Nato in Inghilterra da genitori irlandesi, Steven Patrick Morrissey è stato la voce di uno dei gruppi cardine della musica inglese degli anni Ottanta, gli Smiths. Finita l’esperienza con la band, Morrissey si è cimentato subito in una carriera solista ricca di grandi successi. Il primo album, “Viva hate”, fu pubblicato sei mesi dopo lo sciogli-mento del gruppo, a conferma del fatto che la carriera del cantante era tutt’altro che fi nita. Da allora Morrissey non si è più fermato, continuando a incontrare i suoi fan in occasione di tour di successo.Con gli Smiths Morrissey ha inventato l’indie-rock inglese così come lo conosciamo oggi, formando con Johnny Marr una delle coppie

d’autori più amate dai tempi di John Lennon e Paul McCartney.Il concerto di Padova sarà quindi un’occasione imperdibile per ap-prezzare dal vivo l’artista che è stato annoverato da Rolling Stones tra i cento cantanti migliori di tutti i tempi.

Palasport di verona15 novEmbrE 2014 palasport di vEronai subsoniCa tornano Con un disCo E un tour pEr uno shoW innovativo sorprEndEntE inimitabilE

In questi mesi Sa-muel, Max Casac-ci, Boosta, Ninja e

Vicio hanno riacceso i motori, ritrovandosi tutti insieme a con-frontarsi, scrivere e registrare nuove idee con il desiderio comune di far girare un po’ di sub vibes e ritornare sul palco. Un nuovo progetto, quindi, per la band che è riuscita sempre a sperimentare coinvolgendo un pubblico in costante crescita. Nella loro musica l’elettronica, il dub, la dance e il rock si mixa-no in un insieme unico e originale che è il SUONO dei SUBSONICA, po-tente, riconoscibile e inimitabile. Una ricerca costante che non indugia in virtuosismi ma che trova concretezza in grandissime canzoni.

tutte le info: www.ecoveneto.it - www.picklook.com

in vEnEto EvEnti

mille e ancora mille...pagina a cura di graziano Edi Corazza1134

Yavanna... Quando il ClassiCo inContra l’ElEttroniCa trE sorEllE ChE vogliono andarE ”dovE lE porta il CuorE” Yavanna Kementeri e’ un personaggio di Arda, l’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien (quello de “Il Signore degli Anelli”. E’ una Vala, nonche’ una degli Aratar... ed e’ anche il nome scelto da tre sorelle piemontesi (sono di Cuneo) nel quale identifi care la propria musica. Incontro le Yavanna pochi giorni fa a Piove di Sacco (Pd). Le tre ragazze pie-montesi sono venute anche nel Veneto per promuovere il loro disco “Intuito Al-chemico”. Sono tre sorelle gentili, alla mano. Virginia di 34 anni - pianoforte, mamma di un bambino di due anni e mezzo; Letizia di 32 anni - fl auto, Anita: 28 anni - violino. Volti molto giovanili con parecchi anni trascorsi sui loro strumenti classici ed anche a fare “qualche marchetta sonora” nei matri-moni, conventions, e feste in genere, facendo anch’esse covers. Una gavetta che ha loro contribuito ad amalgamare le armonie vocali. La loro musica e’ nata per gioco, in quanto la musica in famiglia era di casa... con genitori ap-passionati di “classica”. La vostra formazione musicale? Letizia parla a nome delle tre: “Tutte e tre abbiamo una formazione classica. Anita ha anche suonato ed ascoltato un po’ di musica celtica. Hanno penato un bel po’ prima di incontrare Luca Vicini “Vicio” (bassista dei Subsonica) ed arrivare al loro album comple-to. E’ Anita a dichiarare: “Prima di entrare ad X Factor abbiamo avuto delle tensioni tra noi circa gli indirizzi musicali ed anche se partecipare o no a quella vetrina televisiva.” Virginia ammette: “Inizialmente eravamo molto chiuse. Non ci fi davamo di nessuno e non volevamo fi darci di nessuno. Ma grazie a Vicio ci siamo aperte al mondo dei suoni elettronici. Ci abbiamo messo mesi pri-

ma di prendere la decisione di affi darci a lui per i suoni e per gli arrangiamen-ti.” Anita: “Si’. Io ero gia’ aperta a quei suoni. Mi piace la musica celtica, per esempio, e lui e’ riuscito a farci comprendere che c’erano nei nostri suoni qualcosa da togliere e qualcosa da unire al suono digitale.” Letizia: “Siamo oggi aperte ad evolverci nel-la musica. Siamo musiciste e nella nostra testa abbiamo dei musicisti da inserire nel prossimo futuro nel nostro organico. Un batterista, per esempio. Ma al momento non ci sono i soldi per farlo e quindi ci affi diamo anche noi a delle basi elettroniche.” Chiedo: “Verso quale direzione state andan-do?” Anita confessa: “La direzione e’ quella del cuore...” “E i testi?” E’ Anita che riprende la parola: “Sono cose quotidiane viste attraverso le no-stre esperienze personali. A volte temi importanti, a volte meno, che vengo-no trattati secondo il nostro punto di vista.” “Cos’e’ Yavanna per voi?” Le-tizia: “Deriva da un libro di Tolken.

Quel personaggio e’ stato di ispirazione per la nostra musica, soprattutto meditativa. Il nome Yavanna signifi ca ‘distributrice di frutta’. E poi noi quando suoniamo e cantiamo ci sembra di dare vita ad una quarta voce... Yavanna, appunto.” “Ed i talent?” Vir-ginia: “C’e’ il gioco, ed anche la strategia del gioco. Si rischia di venire triturati dal talent. Ed uscirne convinti di avere raggiunto popolarita’. Ma in realta’ non sempre e’ cosi’. Noi in effetti quan-do siamo uscite dal talent non abbiamo avuto le persone giuste che si affi ancassero nell’aiutarci.” Stringo la mano a tutte e tre convinto che abbiano veramente talento!

Amedeo Lombardi parla alla chiusura della quinta edizione dell’evento tra obiettivi, nodi logistici, sfi de per il futuro e le (solite) richieste agli amministratori locali.

Fango, gioia, sudore, meraviglia ed una certezza: HOME FESTIVAL e’ adulto. Dopo esiste la consapevolezza che la quinta edizione, ha proiettato HF oltre le aspettative degli orga-nizzatori, superando anche la soglia psicologica del ticket di ingresso. I numeri danno ragione all’HOME FESTIVAL: 11.000 ingressi la prima sera, 15.000 la seconda, sold out il sabato e chiusura con 16.000, per un totale di 62.000 paganti.

Allora Amedeo e’ andata bene... Meglio di cosi’ non poteva andare, adesso i numeri sono certifi cati dai biglietti e dalle spettacolari immagini del nostro villaggio.

“Guardateci, dall’alto, come hanno fatto i droni: e’ un nuovo mondo, e’ un popolo che ha bisogno di stupirsi, socializzare, amare, sperare, vivere. E guardando queste foto il primo tributo va a chi ha lavorato: i volontari, i dipendenti, gli artisti, gli sponsor, i partner, tutti. C’erano 1.400 accreditati, grazie alle loro mani, ai loro cervelli e ai loro cuori ora stiamo volando”.

E adesso? “Finita l’edizione 2014, adesso e’ ora di pensare al 2015. Siamo sicuri di quello che

siamo, di come lo facciamo, di essere gli unici e modestia a parte i migliori in italia. Unici perche’ abbiamo un margine di crescita, abbiamo la possibilita’ di creare un pacchetto composto da un network con la regione che ci ospita, gli unici che possono creare un’esperienza, un momento di aggregazione, di crescita sociale e culturale, ma soprattutto uno sviluppo e una sostanziosa crescita economica”.

la prova-tiCKEt: si inizia a FarE sul sErio: 62.000 prEsEnzE”. intErvista ad amEdEo lombardi, idEatorE dEl homE FEstival trEvigiano

trEviso “homE FEstival”

Tutto e’ iniziato cinque anni fa... “Si’. Un percorso cominciato 5 anni fa, con un’idea precisa, un progetto che si sta materia-

lizzando con un unico obiettivo: realizzare un festival vero e interazione. Abbiamo visto che non c’e’ paura per il biglietto anche se minimo e simbolico di cinque euro. E cosi’ magari potremmo osare di piu’ con gli ospiti, tentando magari di strutturare l’area per ampliarla ed aumentare i servizi. La strada verso la prossima edizione sara’ lunga. Seguiteci durante tutto l’anno: la nostra famiglia ha una casa, all’Home Rock Bar, ma si muove ovunque, e’ un attore culturale che propone intrattenimento e cultura per 365 giorni all’anno”.

Qualche problema... “Quest’anno la bomba d’acqua di venerdi’ sera ne ha dato la prova. In pochi attimi siamo

riusciti a gestire una enorme emergenza, centinaia di auto bloccate nel fango. Ci siamo sporcati in prima persona, abbiamo pagato di tasca nostra interventi straordinari per ribonifi care l’area con camion e camion di terra e ghiaia. Abbiamo pure trovato una nuova area parcheggi all’ulti-mo minuto grazie ad Ali’. Ma sappiamo anche stare tra la gente: abbiamo bussato ad ogni casa nella zona della Dogana, invitando tutti i residenti. Lamentele? Inevitabili, ma meno di quelle che pensavamo. La gente ci ama”.

Deluso da cosa? “Spiace pero’ constatare che ancora una volta si sarebbe potuto far meglio. Come? “L’ex Dogana continua ad essere un deserto nel quale noi ogni anno installiamo un paese,

l’attrezziamo con corrente, acqua, servizi, rendiamo agibile il capannone. Ben venga il dialogo con le Fiere di San Luca, Treviso ha bisogno di una area fi ssa, organizzata per i grandi eventi. Solo cosi’ la citta’ potra’ valorizzare la sua importanza turistica. E ci siamo pure stancati di sottolineare cosa questo possa voler dire: hotel e ristoranti che lavorano, marketing territoriale, valorizzazione della citta’: siamo e potremmo essere sempre piu’ un indotto per il territorio.

Cosa speri ti si possa concedere? “Chiediamo sempre di continuo quest famoso “campeggio” che non signifi ca far dormire

delle persone in tenda, ma avere un’area viva 24 ore al giorno, in modo da realizzare tutti i nostri obiettivi. E invece ci troviamo a discutere di orari di apertura, di sciocchezze che servono solo a perdere tempo. Tempo che invece dovremmo impiegare per concretizzare azioni, non c’e’ tempo e scuse per parlarne.

In conclusione? Sapete dove trovarci, noi siamo sempre a casa, all’Home. Siamo adulti, ve lo abbiamo

dimostrato. Ma non siamo ancora stanchi di crescere e migliorare, permetteteci di farlo”.

31Concerti e non solo

Page 32: Riviera ovest sett2014 n116

32 I nostri esperti

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i nostri Esperti

IL DIRITTO PER IL CITTADINO

La cessione di immobili AterDott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN [email protected]

I c.d. immobili ATER (Azienda Territoriale Edilizia Residenziale) sono la categoria più nota degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, quelli cioè realizzati usufruendo di particolari contribuzioni e deroghe alla legislazione generale di settore allo scopo di fornire alloggi abitativi per i cittadini con scarso reddito. Questo tipo di attività edilizia è realizzata a costi ridotti allo scopo di avvantaggiare i destinatari di questi alloggi. Come contropartita per questo vantaggio vengono solitamente previsti dal legislatore divieti temporanei di alienazione degli alloggi così realizzati, oppure limitazioni varie alla

libertà del commercio giuridico del bene realizzato, al duplice scopo di evitare comportamenti speculativi su queste costruzioni ed altresì per garantire che il bisogno di alloggio, da parte di questi ceti bisognosi e meritevoli di assistenza sia effettivo, in tal modo costringendo il benefi ciario ad occupare l’alloggio per un determinato periodo.Per la Regione Veneto la disciplina di questa tipologia di alloggi la si ritrova nella Legge regionale 13 aprile 2001, n. 11, la quale sostanzialmente non fa che recepire quanto già previsto dalla Legge nazionale del 24 dicembre 1993, n. 560. In concreto il soggetto titolare di

immobili ATER si vede gravare da due oneri fondamentali: 1) il primo consiste nel divieto di vendita, anche parziale, per un periodo di dieci anni dalla data del contratto di acquisto; il divieto è a intendersi in senso ampio per cui non solo è vietata la vendita in senso proprio ma pure qualsiasi altro atto che determini un trasferimento del bene (permuta, donazione ecc.); 2) il secondo consiste nel diritto di prelazione riconosciuto in ogni caso di vendita agli enti pubblici anche una volta che siano decorsi i 10 anni.In concreto quindi il titolare di immobile ATER non può cedere ad alcun titolo il bene prima che

siano decorsi 10 anni; l’obbligo si trasferisce anche agli eredi che subentrino nella titolarità del bene per morte del suo titolare (es. la moglie che riceve dal marito oppure i fi gli che ricevono dal genitore). Decorsi i 10 anni, invece, si potrà vendere ma occorrerà prima informare l’ente pubblico di questa intenzione per garantirgli il diritto di prelazione

sull’acquisto; sebbene gli enti pubblici non esercitino quasi mai questa facoltà, la legge riconosce loro 60 giorni di tempo per il suo esercizio. Soltanto decorso tale termine, e previa esibizione al Notaio della prova dell’avvenuta comunicazione all’ente pubblico, sarà possibile vendere senza rischi l’immobile ATER.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Cari lettrici e lettori, in questo numero affronto la delicata questione inerente il maltrattamento e l’uccisione di animali, che, si sa, con l’arrivo dell’estate aumentano notevolmente con vanto, in molti casi anche pubblico su Facebook, di queste spregievoli e gravissime condotte da parte degli autori.Quale la disciplina applicabile in questi casi? di quale reato rispondono gli autori del fatto?Con la legge n. 189/2004 è stato introdotto nel codice penale il Titolo IX bis rubricato “Dei delitti contro il sentimento degli animali”.Con tale titolo si vogliono punire tutte quelle condotte che, con intensità diversa, offendono la sensibilità degli esseri umani nei confronti degli animali cagionando lesioni o fi nanco la morte di questi.Le fattispecie di reato introdotte dalla legge n. 189/2004 sono, rispettivamente:1) Uccisione di animali ex art. 544 bis c.p.2) Maltrattamento di animali ex art. 544 ter c.p.3) Spettacoli e manifestazioni vietati ex art. 544 quater c.p.4) Combattimenti tra animali ex art. 544 quinquies c.p. Quali sono gli atti che costituiscono maltrattamento di animali?Essenzialmente il reato di maltrattamento previsto e punito dall’art. 544 ter c.p. si ritiene integrato ogni

qual volta l’animale viene sottoposto, per crudeltà o senza necessità e con coscienza e volontà da parte del soggetto agente, a sevizie (intese come comportamenti che procurano una lesione all’animale) o comportamenti o fatiche o lavori insopportabili per le sue caratteristiche, quando gli vengono somministrate sostanze stupefacenti o vietate (es. sostanze dopanti o eccitanti) o sottoposto a trattamenti che procurino un danno per la sua salute. Questo reato è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. Se da tali condotte segue la morte non voluta dell’animale, della quale cioè l’agente neppure ha accettato il rischio, il colpevole risponderà anche dell’aggravante ad effetto speciale prevista dall’art. 544 ter comma III c.p. con un aumento della pena della metà. Diversamente, ovvero se la morte dell’animale era voluta dal soggetto agente, si confi gura il reato di uccisione di animali di cui all’art. 544 bis c.p.Che cos’è l’animalicidio?L’animalicidio altro non è che l’uccisione volontaria di animali; condotta che può essere posta in essere da un soggetto agente con qualsiasi modalità per crudeltà o senza necessità nei confronti di un animale cagionandone la morte e che integra la fattispecie di reato p. e p. (p. e p= prevista e punita) dall’art. 544 bis del codice penale.La pena per chi si rende responsabile di tale reato,

procedibile di uffi cio, è della reclusione da da quattro mesi a due anni.La ratio evidente di questa norma è quella di tutelare l’esistenza in vita di qualsiasi animale domestico, selvatico o addomesticato, ponendolo al riparo da atti di crudeltà o senza necessità che l’essere umano possa porre nei suoi confronti.Come poc’anzi esposto l’uccisione dell’animale deve avvenire per crudeltà o senza necessità. Evidente quindi che non rientra nel delitto in esame l’uccisione di animali per la macellazione o per la sperimentazione.Cosa si intende per “crudeltà” e “senza di necessità”?I menzionati concetti sono stati individuati dalla Corte di Cassazione. Per crudeltà si intende una condotta “di per sé caratterizzata dalla spinta di un motivo abbietto o futile”. Rientrano nella fattispecie le condotte che si rivelino espressione di particolare compiacimento o di insensibilità» (così Cass. Pen. n. 9668/1999).In altre parole gli atti di crudeltà consistono nell’infl izione di gravi sofferenze fi siche senza giustifi cato motivo.Per assenza di necessità si fa riferimento a tutte quelle condotte di uccisione che sono poste in essere e non sono giustifi cate dalla necessità dii evitare un pericolo imminente o un danno giuridicamente apprezzabile (così Cass. Pen. n. 1010/1997).Si evidenzia alla Vs attenzione di come l’uccisione di un animale può essere causata tanto da un’azione

quanto da un’omissione. E’ ininfl uente, al fi ne della rilevanza penale dell’atto, il mezzo impiegato per cagionare il decesso.l’uccisione da parte di un altro animale sfuggito a chi ne aveva la custodia, quale responsabilità penale genera?Non rientra nella fattispecie in esame l’uccisione di un animale da parte di un altro animale sfuggito al custode, trattandosi di evento colposo, che può generare solo una forma di responsabilità civile ai sensi dell’art. 2052 c.c. Diverso il caso di uccisione di un animale a seguito di un combattimento con altro animale. In tal caso vi sarà concorso tra i reati di cui agli artt. 544 bis (uccisione di animali) e 544 quinquies c.p. (divieto di combattimenti tra animali). Concludo esortando ciascuno di VOI a segnalare, anche tramite la sottoscritta ogni caso di maltrattamento di animali cui sia seguita o meno la morte degli stessi onde poter procedere alla giusta denuncia avanti l’Autorità competente nei confronti di chi si è reso responsabile di una siffatta ignobile, vergognosa e criminale condotta.

AFFARI DI FAMIGLIA

Maltrattamento ed uccisione di animali (animalicidio) investimento di animale e omissione di soccorso

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

ATTIVO TUTTI I GIORNI DALLE 9:00 ALLE 20:00

I prezzo sono iva compresa - finanziamento al tan max 11,54% taeg max 16,69% teg max 14,48% - imposta di bollo all'erogazione di € 14,62 - spese incasso rate € 1,5 solo importi superiori a € 1.600 comunicazioni periodiche: € 0,70 / annuale per modalità cartacea, gratuita per modalità elettronica + € 1,81 per imposta di bollo - salvo approvazione finanziaria - le immagini dei prodotti sono puramente indicative.

padova Via Lisbona, 10 - Padova Tel. 049 8704884 www.givemotions.it • [email protected]

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Page 33: Riviera ovest sett2014 n116

Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

L’Editoriale

Diffi coltà di accesso alle prestazioni sanitarie determinate dalle liste di attesa e ticket sanitari che in tem-

pi di profonda crisi economica risultano insostenibili per molte persone fanno sì che molti italiani siano costretti a trascu-rare la propria salute.

Delle oltre 24mila segnalazioni per-venute illustrate nel 17mo rapporto Pit Salute (Sanità) nazionale la maggior parte riguarda le diffi coltà di accesso alla diagnostica ed alle prestazioni specialistiche dovuta alle lista di attesa, seguono l’aumento dei ticket ed i costi elevati per le stesse prestazioni che spingono molte volte alla loro rinuncia sia attraverso il SSN, nel primo caso, che in regime di libera professione,nel secondo caso, intramoenia o in strutture private.

Viene inoltre segnalato che una famiglia in media sostiene già diret-tamente costi annui per 650 euro per farmaci necessari ma non prescrivibili attraverso il SSN; 901 euro per para-farmaci (pomate, integratori, colliri etc.); 7390 euro per strutture residen-ziali o semiresidenziali; 11.300 euro per eventuale badante; 1070 euro per visite specialistiche o riabilitative; 537 euro per protesi ed ausili; 737 euro per dispositivi medici monouso: pannoloni, cateteri, materiali per stomie.

Continua a pag.

di Francesco noce*

CAMBIA LA SOCIETÀ E SERVE UNA NUOVA MEDICINA DEL TERRITORIO

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*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Amianto:un killerinvisibile

Mamma, papàfatemi soffrire

Continua a pag. 35Continua a pag. 35

Sorridere fa bene al cuore

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Page 34: Riviera ovest sett2014 n116

Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

Il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

per collaborare all’inserto la piazza salute contattare 049 8704884 - [email protected]

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L’Editorialesegue da pag.

Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

Il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

per collaborare all’inserto la piazza salute contattare 049 8704884 - [email protected]

In questa diffi cile situazione sarebbe opportuno evitare ulteriori tagli in Sanità, che rischierebbero di com-promettere ulteriormente la salute dei cittadini. Ottenere la diminuzione dei ticket ed effettuare un governo clinico delle patologie,soprattutto croniche, per limitare le liste di attesa, sarebbero scelte che rappresenterebbero una valida risposta alle segnalazioni di disagio per le diffi cili situazioni economiche delle famiglie e la diffi coltà dell’ accesso alle prestazioni sanitarie.

Va da sé che in questo contesto prestazioni di esami per la prevenzione, e quindi non esenti ticket, di patologie di soggetti a rischio risulta molto più diffi cile e complicato con la elevata probabilità dell’ insorgenza di nuove disabilità che andranno ad incrementare un circolo vizioso.

La più rappresentativa Associazione dei Medici di famiglia (FIMMG), ha stretto una collaborazione con FederAnziani,una Federazione con oltre 3 milioni di iscritti, per favorire quelle condizioni in cui i pazienti anziani, per lo più affetti da patologie croniche e quindi con necessità di controlli strumentali periodici, possano trovare risposte in tempi brevi presso gli studi dei loro Medici curanti.

In pratica si tratta di dotare gli studi dei Medici di famiglia della strumentazione e del personale occorrente per svolgere quell’attività di diagnostica strumentale di primo livello che oggi grazie alla tecnologia ed alla telemedicina possa consentire al paziente di trovare presso il suo Medico curante, che conosce la sua e la storia clinica della sua famiglia, quelle risposte che il suo stato di salute necessita senza sballottamenti continui da una parte all’altra,senza esser visitato ogni volta da professionisti diversi che spesso vede per la prima volta, attraverso un percorso diagnostico-terapeutico adattato alla singola persona, in collaborazione con i Medici specialisti di riferimento.

E’ diffi cile, allo stato attuale, comprendere il silenzio della Regione Veneto ed i gravi ritardi nella adozione dei provvedimenti attuativi degli accordi, ormai codifi cati da mesi con le Associazioni dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta per attuare una nuova medicina del territorio in linea con i cambiamenti della società e con il progresso della scienza, in grado anche di fronteggiare in modo effi ciente ed effi cace da un lato l’ aumento esponenziale delle patologie croniche legato all’ aumento della vita media e dall’ altro far fronte ai minori ricoveri e dismissioni precoci, legati ad una revisio-ne strutturale degli Ospedali (minori posti letto) e a tecniche terapeutiche sofi sticate che riducono i tempi di degenza. Nel corso dell’anno vengono sostenute diverse iniziative per sensibilizzare la pubblica opinione, ma anche per raccogliere fondi per la ricerca, su determinate malattie come può essere la Giornata Mondiale sull’ AIDS o sul Diabete o sulle Leucemie o sulla SLA o sulla Sclerosi Multipla e altre. Ci ha sorpreso invece la no-tizia che il 26 settembre è stata celebrata la “Giornata Mondiale della Contraccezione” Come se la Maternità (la M maiuscola non è casuale) fosse una malattia. Già viviamo in tempi di crisi e di prospettive di un futuro incerto e di denatalità, ma così ci sembra di perdere ogni speranza.

Se le intenzioni degli organizzatori sono quelle di organizzare un Convegno Scien-tifi co organizzino un Convegno Scientifi co; se sono quelle di approfondire conoscenze sulla sessualità organizzino la “Giornata dell’Educazione Sessuale”, sui comportamenti a rischio, sulle malattie sessualmente trasmissibili, sui comportamenti atti ad evitarle etc.; se sono quelle di divulgare misure contraccettive per evitare gravidanze indeside-rate sarebbe più responsabile e più etico organizzare la “Giornata della Maternità Re-sponsabile” in cui vi è anche spazio per le metodiche contraccettive, ma in un contesto e con fi nalità ben diverse.

Non dimenticando che da molte gravidanze indesiderate al momento, sono nati fi gli che, anche solo per il loro essere, hanno costituito la felicità dei genitori.

CAMBIA LA SOCIETÀ E SERVE UNA NUOVA MEDICINA DEL TERRITORIO

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È accertato da numerosissimi studi che lo sport è ideale per pro-teggere e migliorare l’effi cienza cardiovascolare, controllando il colesterolo HDL, l’iperovimento aumenta il dispendio di calorie,

attiva il metabolismo e contribuisce ad una sensazione di benessere generale.

lo sport come medicina naturaleMuoversi a scopo salutare rappresenta uno dei principali elementi della ricetta per stare bene

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

di Francesco noce*

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te dai denti, fino nei casi gravi alla perdita dei denti. Senz’altro il fumo accentua parecchio il problema.Cosa fare?Bisogna eliminare le cause, ovvero fare più sedute di pulizia ravvicinate se c’è tanto tartaro ed istruire il pa-ziente su come mantenere poi l’igiene a casa, prescri-vere un collutorio a base di clorexidina, infine eliminare fattori predisponenti come il fumo. La prevenzione den-tale è il modo migliore per ottenere una bocca sana e forte, e parte innanzitutto dal quotidiano, con semplici e facili gesti:

• Lavarsi i denti dopo ogni pasto principale con uno spazzolino morbido;• Passare il filo interdentale e/o scovolini;• Sciacquare con collutorio dopo lo spazzolamento;• Effettua una detartrasi una volta all’anno associata a visite perio-diche per tenere sempre la situazione sotto controllo.Poche piccole accortezze quotidiane risparmieranno cure e visite più invasive in futuro. Una volta che la situazione è sotto controllo, si può pensare a far ricrescere i tessuti gengivali persi, quando sia possibile, e questo sarà oggetto del prossimo appuntamento.

Salute orale e salute generaleUna corretta igiene orale aiuta a prevenire alitosi, carie e malattie gengivali, e a conservare i denti con l’avan-zare degli anni. Una bocca sana può aiutare a tenere lontano i disturbi medici. Al contrario malattie gengivali aumentano il rischio di problemi seri quali infarto, ictus, diabete e parti prematuri. La bocca è una finestra su quello che succede nel resto del corpo: più del 90% di tutte le malattie che riguardano l’intero corpo causa segni e sintomi orali. La saliva, protezione contro invasori nociviLa saliva è una difesa del corpo contro gli organismi che provocano le malattie, come batteri e virus. La saliva contiene infatti anticorpi e difese che distruggono o bloccano la crescita dei batteri. Nonostante questo, oltre 1 miliardo di batteri di 500 specie diverse si moltiplica-no nella bocca in ogni momento, formando costantemente la placca batterica, una pellicola collosa e incolore che si attacca ai denti.Cosa può succedere?Se non ci si lava i denti regolarmente con spazzolino, filo e collutto-rio, la placca si può accumulare lungo il bordo delle gengive creando un ambiente ideale per la formazione di infezioni diverse:• Gengivite (una infiammazione reversibile dei bordi gengivali)• Parodontite (un’infezione gengivale più grave, nota anche come “piorrea”, malattia progressiva che può persino portare alla perdita dei denti)La parodontite genera danni in parte irreversibili: alito pesante, spo-stamento e mobilità dei denti, gengive gonfie, sanguinanti e scosta-

sorridere fa bene al cuoreIl sorriso è uno dei gesti più belli e spontanei che possiamo compiere, ma è anche il nostro “biglietto da visita”. Il modo migliore per conservarlo sano e bello è proprio la prevenzione, fin da piccoli

Il dott. Diego Longhin

Page 35: Riviera ovest sett2014 n116

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L’ amianto o asbesto e’ una sostanza chimica di natura minerale a struttura microcristallina e di aspetto fi broso, appartenente alla classe

chimica dei silicati che, oltre alla silice, possono contenere elementi quali magnesio, calcio e zolfo. Fra le sue caratteristiche piu’ interessanti l’amianto annovera una buona resistenza termica ed elettrica, resiste alla trazione e poi ha un basso costo di produzione.

Facilmente mescolabile con altri prodotti se mescolato al cemento forma l’eternit. Conside-rate queste caratteristiche esso ha trovato larga utilita’ nel campo dell’edilizia e delle costruzioni, dell’industria e dei trasporti e come materiale iso-lante e fonoassorbente.

E’ stato inoltre utilizzato per coperture di edifi ci industriali (eternit), per tubazioni, serbatoi, guarnizioni, pavimentazioni (linoleum), cantieri navali e, addirittura, nell’abbigliamento.

In Italia l’attivita’ estrattiva veniva svolta presso la miniera di Balangero in Piemonte, ades-so chiusa in quanto area sottoposta a bonifi ca.

A Casale Monferrato, dove era attiva la fab-brica di eternit e a Monfalcone presso i cantieri navali si sono verifi cati innumerevoli casi di gravi patologie da amianto.

Nel nostro paese il boom dell’amianto si e’ verifi cato negli anni che vanno dal 1960 al

1990, in corrispondenza del boom economico.Gia’ nel 1983, in accordo con una direttiva

Cee, e’ vietato anche in Italia l’utilizzo dell’a-mianto in edilizia ma solo nel 1992 (legge 257 ) viene vietata la produzione, l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, il commercio di manufatti contenenti amianto.

La pericolosita’ dell’amianto consiste nella capacita’ che il materiale ha di rilasciare fi bre potenzialmente inalate dall’uomo.

I materiali piu’ pericolosi sono ovviamente quelli contenenti amianto friabile e che cioe’ si puo’ ridurre in polvere e che si rivela percio’ maggiormente pericoloso in quanto le sue fi bre vengono disperse nell’ ambiente circostante.

Le fi bre di amianto sono talmente sottili che l’organismo non riesce a smaltirle e vanno quindi a depositarsi all’interno degli alveoli polmonari anche per venti o quarant’anni dando in molti casi sfogo a varie forme di tumore dell’apparato respiratorio.

L’amianto e’ tuttora presente all’interno del-le abitazioni e negli impianti costruiti prima degli anni novanta.

Le polveri di amianto se aspirate aumentano il rischio di sviluppare un tumore alla pleura, al peritoneo o ai polmoni e queste malattie si ma-nifestano di solito a distanza di anni dalla prima

esposizione.A carico del polmone l’amianto puo’ provo-

care una malattia cronica detta asbestosi e cau-sare anche, il cancro del polmone, grandemente infl uenzato dalla dose di amianto inalata e dal fumo di sigaretta. A carico della pleura l’amianto puo’ provocare il mesotelioma. Queste patologie compaiono anche molti anni dopo l’esposizione.

I prodotti e i materiali contenenti amianto sono un rischio per la salute umana quando sono deteriorati e danneggiati e resi quindi friabili. Per eventuale smaltimento è bene rivolgersi agli enti preoposti e alle ditte specializzate.

In quanto malattia professionale e’ obbligo che i lavoratori esposti ad amianto siano sottopo-sti da parte di un medico competente a controlli sanitari preventivi e periodici.

amianto: un killer invisibileI materiali più pericolosi sono quelli contenenti amianto friabile, che può ridursi in polvere e quindi potenzialmente inalato dall’uomo

Dott. Francesco sacco Medico di Medicina generale Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve)tel. 041 421836 - [email protected]

Dott. Francesco Sacco

Dott. Andrea,ma sono cosi importanti le visite periodiche?

Certamente, le visite periodiche di controllo sono di primaria importanza per il paziente. Di solito si fan-no ogni sei mesi ma in alcuni casi possono avere mag-gior frequenza. Sono molto utili per prevenire malattie del cavo orale gravi come ad esempio i carcinomi. Oltre ai denti, la mucosa orale e la lingua, si controlla l’eventuale formazione del tartaro, gli eventuali im-pianti esistenti e i manufatti protesici. I controlli sono molto utili anche per la prevenzione delle carie, spe-cialmente sui bambini, ai quali vengono spesso propo-ste le sigillature sia sui denti decidui (da latte) che sui permanenti.

Dalle visite ai bambini inoltre si possono notare spesso problemi di tipo ortodontico, che se trattati per tempo possono limitare i danni alla masticazione e diminuire i tempi del trattamento ortodontico a van-taggio dei nostri piccoli pazienti.

Perché è importante l’ablazione del tar-taro?Il tartaro assieme alla placca è il peggior nemico dei nostri denti e delle gengive. Se non viene asportato crea inizialmente delle gengiviti che se non trattate si possono trasformare in vere e proprie malattie

parodontali gravi. In parole povere si formano degli spazi tra osso e dente dove si insediano colonie bat-teriche, creando una retrazione gengivale e ossea che può portare alla mobilità e perdita del dente; in più i depositi di placca e tartaro causano la carie che è la malattia piu frequente nel cavo orale.

A che età si cominciano le visite?Si iniziano dalla comparsa dei denti nel cavo

orale, magari con delle “visite gioco” che abituano i bambini all’ambiente del dentista.

utilità delle visite periodicheLe visite periodiche sono molto utili per prevenire malattie del cavo orale

Dott. andrea BettetoVia Perosi 5 Robegano di salzano Ve tel 041 5740054Via Barche 47/D Mirano Ve tel 041 431262Convenzionato con Previmedical

Il dr. Andrea Betteto

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presto, lasciando passare alme-no 2 ore dall’ultimo pasto. Bere molto, almeno 2 litri di acqua al di. Alcalinizzare l’organismo bi-lanciando il PH con frutta e ver-dura cioè con cibi antinfi amma-tori. Respirare profondamente e non fumare. Fare il lavaggio del colon (IDROCOLON-TERAPIA) almeno una volta all’anno per distruggere tutte le scorie adese alle pareti intestinali che naturalmente non riusciremo eliminare. Quindi l’uso sconsi-derato di terapie antibiotiche e anti-infi ammatorie portano allo squilibrio della nostra buona fl ora batterica a scapito della fl ora patogena. Per questo sono convinta che solo delle

terapie naturali ed equilibranti possano garantire una buona salute che duri nel tempo.

E’ convinzione di tutto il mondo scientifi co che l’in-testino sia il nostro secondo

cervello e che esistono tra i due rapporti bidirezionali. L’organi-smo umano è abitato da 40.000 specie diverse di batteri, che vivono in comunione con noi e lavorano per noi, partecipando ai processi digestivi. Come si è detto lo stesso IPPOCRATE 2500 anni fa sentenziò “CHE IL CIBO SIA LA TUA MEDICINA, E CHE LA MEDICINA SIA IL TUO CIBO”. Concludendo quindi esistono po-che regole per prendersi cura del proprio intestino:

Alimentarsi con cibi biologici (non OGM) e non trattati. Pren-dere spesso probiotici e prebiotici per ridurre l’infi ammazione e ripristinare le giuste popolazioni batteriche. Fare esercizio fi sico per al-meno 30 min. al dì. Lo yoga rappresenta una scelta ottimale per il rilassamento della mente e la giusta respirazione. Usare poco sale, poco zucchero soprat-tutto bianco e grassi raffi nati, evitare latte vaccino e latticini freschi e cibi industriali. Coricarsi abbastanza

ippocrate nel 400 a.c diceva: “tutte le malattie hanno origine dall’intestino”

La Dott.ssa Angela Ballarin

Dott. ssa Ballarin angela via Contarini 9c 45014 Porto Viro ambulatorio 0426 321599Cell. 335 8057925

Una buona alimentazione e delle terapie naturali ed equilibranti possono garantire una buona salute che duri nel tempo

Il consiglio: fare il lavaggio del colon almeno una volta all’anno per distruggere tutte le scorie adese alle pareti intestinali

settimana, ma nello strato di collagene che da la forma alla cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica applicativa) l’epitelio viene eliminato con una spatolina e succes-sivamente al trattamento laser si attende la ricrescita di quest’ultimo (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è infastidito dalla presenza di una abrasione. Nella Lasik la cornea viene tagliata con una lama vibrante o con un laser ed il trattamento effettuato

all’interno della cornea. Il fl ap creato viene poi riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indebolimento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco dolore ed il velo-ce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo sostituirà progres-sivamente. I vantaggi sono un minor fastidio postoperatorio ed una minor reazione infi ammatoria. Si tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche citate sono comun-que utilizzate ed ogni chirurgo decide in relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale di assoluto rilievo. Ov-viamente si possono operare pazienti che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti miopici possono ancora modifi carsi.

I primi trattamenti laser refrattivi risalgono ai primi anni 90. Da allora molta stra-da è stata fatta soprattutto per quanto

riguarda la tecnologia laser. Sostanzial-mente i difetti di refrazione sono miopia ed ipermetropia e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del normale (ad ogni mm corrispondono circa 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è limitata ad una deter-minata distanza, tanto minore quanto è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia corrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa comporta una forte limitazio-ne funzionale in quanto la messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece l’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare con difetti più modesti (l’ipermetropia ge-neralmente è al di sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie di ipermetropia). L’astigmatismo è un’ano-malia di curvatura della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rugby. Possiamo quindi avere astigmatismo as-sociato a miopia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo avere miopia associata ad ipermetropia in quan-to si tratta di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad eccimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modifi care la forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa vaporizzazione non avviene sulla superfi cie che è ricoperta da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni

Il Dr. Massimo Camellin

Dott. Massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]

trattamenti laser refrattivi: lasek

Spesso si ricorre allo psicologo/psicoterapeuta solo dopo aver provato un senso di sconforto e

smarrimento rispetto ai tentativi di risol-vere da soli problemi di tipo personale o relazionale.

Lo spazio relazionale, nel colloquio terapeutico rappresenta un luogo in cui emergono nuovi signifi cati, in cui co-costruire modalità correttive ed effi caci per prendersi cura di sé. Il ricorso ad uno specialista non necessariamente avviene quando è presente una psicopatologia e non necessariamente il processo pre-vede sempre dei tempi lunghi; possono verifi carsi, ad es, problematiche collegate al “ciclo di vita” diffi cili da affrontare, o situazioni di sofferenza che si ripe-tono nella propria storia quasi come in un “copione” ripetitivo sul quale si ha il senso di non poter metterci le mani.

O ancora situazioni in cui non si riesce a dare un nome alle proprie sofferenze. Il cambiamento in te-rapia, è un processo di crescita e di trasformazione creativa che avviene in un clima di autenticità e di accoglienza.

Per cambiamento nella psicoterapia (sia a livello emotivo, che cognitivo e comportamentale) intendo il recupero da parte della persona, della capacità di uti-lizzare attivamente e in modo responsabile le proprie risorse e competenze per fare delle scelte effi caci e funzionali in relazione ai propri desideri e sulla base del proprio contesto specifi co e attuale. La compren-

sione dell’eziologia e quindi della natura del proble-ma che la persona porta in terapia, dà la possibilità di chiarire cosa lo ha costituito e come questo viene mantenuto e reiterato nel tempo. I modelli arcaici di relazione interpersonale interiorizzati infatti, infl uen-zano le relazioni attuali e, nell’incontro terapeutico è possibile portare alla consapevolezza e dare un senso a tali processi attraverso una relazione “ricostruttiva” autentica calda e reale per sperimentare delle alterna-tive possibili e scegliere di cambiare. La psicoterapia è un’ ”arte” perché pur se fondata su una metodologia clinica e sostenuta da una teoria di riferimento, ogni trattamento va plasmato sulla persona che è unica e irripetibile.

Quando iniziare una psicoterapia?L’incontro terapeutico come processo di cambiamento

Dott. Fabrizio Boscolo - Psicologo, Psicoterapeutaadria: Corso Vittorio emanuele ii, 5 Rovigo: Vicolo Castello, 3e-mail: [email protected] cell. 329 1483038

Il Dr. Fabrizio Boscolo

Cosa sonoI fi bromi penduli, o acrocordon (in ingle-

se: skin tags), sono delle piccole escrescenze che nascono dal derma, quella parte della pelle situata sotto l’epiderme, e che, anzichè crescere al suo interno, si sviluppano verso l’esterno. Possono raggiungere varie gran-dezze, da pochi millimetri fi no al diametro di un centimetro, ed essere così piuttosto evidenti e fasti-diosi, anche per le zone del corpo in cui crescono. Quando sono di dimensioni considerevoli, possono pendere verso il basso a causa della forza di gravità da qui il nome di fi bromi penduli.

Dove si presentanoSi formano classicamente ai lati del collo e alle ascel-

le, alcune volte sono presenti anche all’inguine e alle pal-pebre superiori e inferiori.

Perché si formanoNormalmente possono iniziare a svilupparsi, sia

nell’uomo che nella donna, intorno ai 40 anni, anche se non mancano casi in cui spuntano verso i 20. Il loro mani-festarsi è dovuto a una predisposizione genetica, ereditaria quindi, per cui intere famiglie appaiono “affette” dai fi bro-mi penduli. La causa della loro presenza non è assoluta-mente nota; si sa solo che i fi broblasti, così si chiamano le cellule di cui sono fatti, per errore crescono verso l’esterno.

Sono pericolosi?La crescita di fi bromi non è segno di alcuna patologia,

perché ad essi non corrisponde una malattia. Le loro conse-guenze sono in primo luogo estetiche, anche perché han-no generalmente un colore più scuro della pelle, che va dal

i fibromi penduli: un disturbo estetico molto frequente

Dott. stefano spoladori Via umberto i n. 31 45100 Rovigotel. [email protected]

Dr. Stefano Spoladori

marrone carico al nero. Quelli sporgenti si possono impigliare facilmente nelle catenine o nei colletti, nei reggiseni e negli indumenti in genere e, in questi casi, possono esser causa di disturbi della pelle. Il trauma può causare il distacco parziale del fi broma, con sanguinamento e rischio d’infezione.

Bisogna toglierli?In generale è consigliabile asportarli man mano che si

formano, in modo da tenere in ordine la pelle, ma questo, specie per quelli del collo e delle ascelle, non è indispen-sabile, anche perché è bene sottolineare che il fi broma pendulo non degenera, non evolve in tumore. E’ invece fortemente raccomandabile togliere quelli che crescono sulle palpebre in quanto possono anche disturbare la vista.

Donne e uomini ugualmente colpiti?I fi bromi penduli si sviluppano con la stessa frequenza

sia negli uomini sia nelle donne, almeno fi no ai 50 anni cir-ca. Dopo quest’età essi tendono a prelevare nella donna a causa dell’entrata in menopausa. Data la loro natura benigna gli studi al riguardo non sono tanti: si pensa che gli ormoni possano in qualche modo regolarne la crescita. Una cosa è certa i fi bromi penduli non diventano mai tumori tuttavia essi possono essere confusi con alcuni tipi di nevi, quest’ultimi invece possono degenerare in tumore.

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ta la marca e matricola del proprio dispositivo e viene erudito sull’importanza di una corretta igiene orale, di periodici controlli e non per ultimo su un corretto stile di vita.

La mancata osservazione di queste regole posso-no compromettere il successo della terapia impiantare e costringere il paziente ad un nuovo intervento.

L’implantologia ha dunque rivoluzionato l’esteti-ca dentale, il più delle volte, mandando in pensione la vecchia dentiera.

L’installazione di impianti orali, sostituendo denti mancanti, consente i migliori risultati sia estetici che funzionali.Gli impianti orali sono dispositivi costituiti da una

vite in titanio inserita all’interno dell’osso mandibolare o mascellare, che consente di sostituire le protesi den-tarie con il supporto diretto dell’osso stesso.

L’implantologia orale, che nel nostro studio viene eseguita dal Dr. Augello Michele da oltre 15 anni, rappresenta senza dubbio una terapia affi dabile che consente i migliori risultati riabilitativi sia estetici che funzionali a lungo termine.

La terapia implantare è indicata per la sostituzione di uno o più denti mancanti oppure nel caso si voglia rendere fi ssa una prostesi mobile nel caso questa non sia abbastanza sostenuta.

Un requisito essenziale per utilizzare gli impianti è quello di avere suffi ciente volume di osso residuo nelle aree interessate.

Si esegue tramite un piccolo intervento chirurgico direttamente in studio dentistico.

Durante l’intervento viene inserito, dall’implanto-logo, l’impianto nell’osso . L’intervento è indolore, si esegue in anestesia locale e in sala sterile.

Nei nostri protocolli operativi, dopo l’inserimento degli impianti per mantenere in salute i tessuti circo-stanti, dedichiamo una seduta di informazione al pa-ziente durante la quale viene consegnato il passaporto implantare che altro non è che un documento che ripor-

Quando scegliere gli impiantiUna terapia affidabile che consente i migliori risultati riabilitativi sia estetici che funzionali a lungo termine

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Il dr. Ottavo Franco Bellucco medico chirurgo specialista odontostomatologia

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te restano nel sistema e come i “fi umi carsici” passano, e vengono consegnati, dai membri di una generazione a quelli della generazione successiva che spesso si trova designata a raccogliere, pure non avendo i mezzi per farvi fronte e sostenere il ricevuto”. Vetere M., (2008) Ogni genitore dovrebbe, quindi, sentirsi in dovere di offrire al fi glio sicurezza in termini non solo di calore e protezio-ne, ma anche di capacità di gestire le esperienze stressanti non evitandole, né rimuovendole, né minimizzandole, ma riconoscendole e, assicurandogli così, una solida affettività e competenza per continuare la vita in modo equilibrato. Sa-ranno quindi la consapevolezza e la capacità d’esprimere il dolore, nelle sue varie manifestazioni (sentimento di vuoto, isolamento, mancanza, pericolo, perdita, abbandono) e il correre il rischio di condividerlo, che diverranno dono prezioso per uno sviluppo sano ed autentico della personalità dei fi gli.

Mi è capitato spesso di osserva-re come i genitori, di fronte al disappunto e alla sofferenza

dei fi gli, in seguito ad un castigo o una sgridata, intervengano immediatamen-te distraendoli, minimizzando il loro do-lore o facendoli ridere in un momento in cui il bambino sta ancora cercando di bloccare il pianto, di allontanare la paura, l’offesa o tutto ciò che lo ha scosso. L’educazione e la disciplina richiedono, però, coerenza pena l’emergere del seguente pensiero nei fi gli: “Sono così forte, ingestibile e pericoloso a tal punto che i miei genitori temono la mia disperazione? Se non sanno reggere un divieto, ge-stire il mio dolore e non sono chiari nei loro messaggi, come posso io riporre la mia sicurezza e fi ducia in adulti insicuri?” I bambini con il loro comportamento chiedono l’intervento adulto non per porre fi ne alle loro sofferenze, ma per aiutarli a riconoscerle, gestirle e superarle. Il limite, la regola, il rispet-to del loro pianto, della loro angoscia e paura gli consentono di aver un contenimento delle emozioni negative e li fanno sentire protetti, così che ogni loro relazione sociale sia guidata da sentimenti d’effi cacia, senso d’adeguatezza e di sicurez-za. Il principale sistema educativo preposto a tale obiettivo è senza dubbio la famiglia. I teorici affermano che essa ha due compiti preponderarti da svolgere: garantire lo sviluppo psicosociale e affettivo di ciascuno dei suoi membri e gestire la sofferenza e il dolore senza che essi travolgano la mente. Succede spesso che in terapia arrivino situazioni nelle quali “I dolori non elaborati dalle persone direttamente coinvol-

Mamma, papà fatemi soffrire!!!Quando la sofferenza diviene un bene prezioso

Dott. Alessia Marcato

Molte persone presentano quell’ eccesso di pelle alle palpebre che conferisce allo sguardo un’aria stanca e “datata,” ma evitano di affrontare l’intervento

di blefaroplastica per paura sia dell’anestesia sia di andare incontro alle possibili complicanze degli interventi chirurgici tradizionali. La chirurgia non ablativa è una pratica medico-chirurgica non invasiva, incruenta, affi dabile e sicura, di fa-cile attuazione e priva di rischi per il paziente, ovviamente se eseguita da operatori preparati.

Si tratta di una tecnica eseguita con un piccolo rivolu-zionario strumento (PLEXR)che sfrutta il plasma, “il quarto stadio della materia” che agisce a livello superfi ciale, non prevede tagli, cicatrici, sanguinamento o punti di sutura e permette di ottenere un progressivo ringiovanimento delle palpebre e del contorno occhi, attraverso una vaporizza-zione del tessuto cutaneo in eccesso. Il trattamento non prevede anestesia ma solo l’applicazione di una crema anestetica; si opera intervenendo mediante piccoli spot distanziati tra loro per permettere un accorciamento del tes-suto trattato con conseguente scomparsa progressiva delle rughe. Una seduta dura circa 20 minuti; nell’immediato post trattamento compaiono delle crosticine puntiformi che

Blefaroplastica: cosa c’è di nuovo?Il trattamento non chirurgico della pelle in eccesso

studio Medico Dott.ssa Cristina RogatoViale dei Mille 107a – [email protected]. 3282523160

Dott.ssa Cristina Rogato, medico

chirurgo specialista in chirurgia plastica

non vanno rimosse e cadono spontaneamente nel giro di qualche giorno, il gonfi ore scompare in un paio di giorni. Il ritorno al sociale è immediato. Il numero e l’intensità delle sedute viene poi valutato in base al caso specifi co.

Il risultato è progressivo, naturale e duraturo nel tempo. I campi di applicazione però, non sono solo le palpebre. Il Plexr permette di ottenere ottimi risultati anche sulle lassità tessutali post-gravidanza non ecces-sive, sulle smagliature periombelicali, sulle pieghe delle guance e sul collo. Inoltre trova impiego nell’asportazio-ne di nevi benigni, cheratosi, angiomi, macchie cutanee, xantelasmi, acne in fase attiva e in cicatrici post-acneiche, permettendo risultati immediatamente visibili con guari-gione in circa una settimana.

Nonostante gli effetti veloci e duraturi la metodica ha un costo assolutamente accettabile se paragonato a quello di un intervento chirurgico tradizionale.

L’adolescenza è una fase importante e delicata dello sviluppo

dell’individuo, rappresenta un momento in cui il le-game con i genitori viene ridefi nito e per questo motivo possono emergere dei con-fl itti. L’adolescente si trova in piena trasformazione da un punto di vista fi sico, psicologico e relazionale; egli deve poter comprendere i propri sentimenti, capire che livello di autonomia può raggiungere e identifi care ciò che gli interessa e vuole conoscere, attuando un processo di dif-ferenziazione dai genitori. La maggior parte dei ragazzi riesce ad attraversare il processo adolescenziale e della giovane età adulta con suffi ciente serenità e fi ducia, a volte invece questo passaggio può essere vissuto come fonte di ansia, di eccessive tensioni e insicurezze.

Il disagio giovanile si può manifestare attraverso comportamenti quali ritiro sociale, fobie e abbandoni del percorso formativo (scolastico e universitario) o del lavoro, ansia e attacchi di panico, dipendenze o abuso di alcol e droghe, depressione, disturbi o disor-dini del comportamento alimentare, diffi coltà affettive e relazionali, espressioni di un’impasse o di un blocco

evolutivo. Quando non è il ragazzo a chiedere aiuto direttamente e’ comunque importante cogliere la valenza co-municativa dei compor-tamenti, unico modo forse in quel momento per esprimere una diffi -coltà o una sofferenza. Durante l’adolescenza è

molto importante l’uso del dialogo; mantenere un at-teggiamento accogliente e pronto all’ascolto, aiuta a prevenire eventuali disagi e a ridimensionare problemi che sembrano insormontabili. Laddove questo dialogo risulta diffi cile e si manifestano i segni di un possibile disagio è opportuno chiedere aiuto. Una valutazione psicologica tiene in considerazione i diversi comporta-menti e aspetti all’interno del funzionamento globale della personalità, della propria storia, del contesto in cui vengono vissuti e della specifi cità del momento evolutivo.

adolescenza? …Parliamone!

Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa ClinicaRiceve per appuntamento ad adria e RovigoCell.: 348 3468022 - Mail: [email protected]

Dott.ssa Cristina Zago

In questa fase della vita risulta importante cogliere i segnali di un possibile disagio

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Page 36: Riviera ovest sett2014 n116

1313

In un’accogliente casa in stile Liberty nel centro della città di Rovigo nascono nel 2005 gli Studi Logos dall’incontro di quat-

tro professionisti con esperienze nel settore pubblico e privato, le cui attività sono rivolte al benessere psico-fi sico della persona attraverso il funzionamento e lo sviluppo delle sue risorse e potenzialità. Ai quattro studi originari (Medico, Psicologico, Pedagogico e Logopedico) si sono aggiunti da tempo uno studio Nutrizionistico e uno studio Neuropsicomotorio.

I servizi degli Studi Logos si rivolgono a bambini, genitori e adolescenti e adulti attra-verso attività cliniche (diagnosi, terapia, trat-tamento riabilitativo e consulenza) e attività formative (laboratori di consapevolezza psico-corporea per adulti, laboratori di psicomotricità, di logopedia, di educazione emotivo-affettiva e cognitiva per l’età evolutiva, laboratori per geni-tori, organizzazione di corsi rivolti agli educatori e agli insegnanti).

Uno dei maggiori punti di forza degli Studi Logos consiste nella possibilità di un intervento non solo del singolo professionista, ma anche

di un intervento in équipe nei casi in cui vi sia la necessità di un metodo che veda l’integra-zione di più fi gure professionali, permettendo un approccio multidisciplinare alle problema-tiche dell’individuo, della coppia o del nucleo familiare sia nell’ambito dell’attività clinica sia nell’ambito della formazione.

La fi ducia nell’effi cacia di tale approccio è il motivo per cui le diverse fi gure professionali interagiscono attraverso il confronto quotidiano e il lavoro di équipe.

L’équipe di LOGOS è formata da i seguenti professionisti:

Dott.ssa Maria Cristina Berdusco, Medico Chirurgo, Neuropsichiatra Infantile e Psicotera-peuta,

che si occupa di Visite neurologiche, Va-lutazioni NPI globali, Psicoterapia ad orienta-mento psicodinamico individuale del bambino, Counselling a genitori nella psicopatologia;

Dott. Matteo Spagnolo, Psicologo e Psico-terapeuta, che si occupa di Psicoterapia indivi-duale e della coppia, formato in Psicosomatica, tecniche di Bioenergetica e Ipnosi clinica;

Dott.ssa Claudia Fenzi, Pedagogista e Con-sulente Familiare, che si occupa di Consulenza Educativa per genitori ed è applicatrice del Metodo Feuerstein per il potenziamento delle funzioni cognitive;

Stefania Stabellini, Logopedista, che si oc-cupa di Valutazione e Trattamento Riabilitativo Logopedico

Dott.ssa Barbara Marchi, Biologa Nutrizio-nista, che si occupa di consulenza nutrizionale per obesità, sovrappeso, sottopeso e disturbi del compartimento alimentare; elaborazione di piani alimentari personalizzati in bambini adulti ed anziani; valutazioni bioimpedenziometriche e nutrigenetica

Dott.ssa Martina Vischi, Neuropsicomotri-cista, che si occupa di Valutazione e Terapia NeuroPsicomotoria e di attività preventivo-educative nelle scuole.

studi logos per il benessere psicofisico delle personeGli Studi Logos propongono attività cliniche e formative per bambini, genitori, adolescenti e adulti

via Domenico Piva, 14 - Rovigoweb: www.logos.rovigo.ite-mail: [email protected]

Percorso sul METODO DI STUDIO per ragazzi di 1^- 2^-3^ mediaPiccolo gruppo di esperienza e di confronto sulle diverse strategie di apprendimento e di risoluzione dei problemi attraverso il Metodo Feuerstein, in particolare per imparare ad individuare le parole chiave in un testo e costruire mappe concettuali. Tutti i martedì dalle 18.15 alle 19.30 da martedì 4 novembre a martedì 10 dicembre 2014

Martedì 4 novembre 2014 PRIMO INCONTRO GRATUITO

Per informazioni: dott.ssa Claudia Fenzi - cell.333-3604742

le fi gure professionali di logosSTUDIO MEDICOSTUDIO PSICOLOGICO

STUDIO LOGOPEDICO

dott.ssa Maria Cristina BerduscoNeuropsichiatra Infantile

PsicoterapeutaCell.347 4186423

Formazione: laurea in Medicina e Chirurgia presso la Facoltà di Medici-na e Chirurgia dell’Università degli Studi di Padova e specializzazione in Neuropsichiatria Infantile presso l’Università degli Studi di Firenze

dott. Matteo SpagnoloPsicologo e Psicoterapeuta

Cell. 347 7969516

Formazione: laurea in Psicologia presso la Facoltà di Psicologia dell’U-niversità degli Studi di Padova e specializzazione in Psicoterapia presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano.

Stefania StabelliniLogopedista

Cell. 328 7554791 Formazione: diploma universitario in Logopedia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Ferrara

STUDIO PEDAGOGICOSTUDIO NEUROPSICOMOTORIO

STUDIO NUTRIZIONISTICOdott.ssa Claudia Fenzi

Pedagogista e Consulente FamiliareCell. 333 3604742

Formazione: laurea in Scienze dell’Educazione presso la Facoltà di Let-tere e Filosofi a dell’Università degli Studi di Ferrara; specializzazione presso l’ISFAR Istituto Superiore Formazione e Ricerca di Firenze e presso la Scuola di Formazione per Consulenti Familiari e Operatori di Consultorio “La Famiglia” di Roma, riconosciuta dall’Associazione Italiana Consulenti Coniugali e Familiari (A.I.C.C.e F.)

Dott.ssa Martina VischiTerapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva

Cell. 349 5244278

Formazione: laurea in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva conseguita presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Uni-versità degli Studi di Padova

dott.ssa Barbara Marchi Biologa NutrizionistaCell. 346 6223921

Formazione: laurea in Biologia Molecolare e Biologia Sanitari presso la facoltà di Biologia dell’Università degli Studi di Padova

Imparare ad imparareLaboratorio sul metodo di studio

Ciclo di 8 incontri esperienziali di gruppo in cui sarà possibile sperimentare semplici ed effi caci tecniche psico-corporee rivolte alla riduzione dello stress psico-fi sico attraverso il riconoscimento e la “scarica” delle proprie tensioni ed emozioni accumulate nel corpo,

ripristinando una condizione di maggior rilassatezza e vitalità.Conduttore: dott. Matteo Spagnolo, Psicologo e Psicoterapeuta.

Date e orari: a partire da venerdi 24 ottobre 2014 dalle 20.00 alle 21.30 per 8 venerdi.Data la natura esperienziale del laboratorio si consiglia un abbigliamento comodo.

Iscrizioni entro martedi 21 ottobre 2014.Per informazioni ed iscrizione: dott. Matteo Spagnolo cell.: 347.7969.516

Psicosomatica & BioenergeticaLaboratorio esperienzale

LE PRIME RELAZIONILaboratorio di psicomotricità per bambini dai 2 ai 3 anni

Promuovere le tappe principali della socializzazione e l’utilizzo del gioco come canale di espressione, in quanto esso è la prima forma di linguaggio, e di sviluppo.

DAL PIACERE DI AGIRE AL PIACERE DI PENSARELaboratorio di psicomotricità per bambini dai 4 ai 5 anni

Favorire l’espressività psicomotoria del bambino e a modulazione degli impulsi a sostegno di uno sviluppo armonico sia motorio che espressivo-relazionale.

IPERATTIVITA’ E PASSIVITA’ MOTORIA: L’AIUTO IN GRUPPOLaboratorio di psicomotricità per bambini dai 5 ai 6 anni

Favorire i processi di apprendimento e la modulazione degli impulsi.

IPERATTIVITA’ E PASSIVITA’ MOTORIA: L’AIUTO IN GRUPPO (2° PUNTATA)

Laboratorio di psicomotrcità per bambini dai 7 ai 9 anniFavorire, grazie all’esperienza nel piccolo gruppo, la cooperazione tra pari e la

modulazione degli impulsi, che vengono poi generalizzate in gruppi più ampi, come il gruppo classe, il gruppo sportivo, ecc..

Tutti i laboratori di articoleranno in 6 incontri, a partire dal mese di Ottobre-Novembre 2014, con date comunicate al raggiungimento del numero di iscritti.Per informazioni: Dott.ssa Martina Vischi - cell. 349 5244278

Laboratori di Psicomotricità

 

36

Page 37: Riviera ovest sett2014 n116

37A tavola

CUCINA

FOCACCIA AI MIRTILLI E CREMA AL WHISKY UN DOLCE SEMPLICE E AUTUNNALE, SIA PER I COLORI SIA PER LA CONSISTENZA. ABBIAMO ORMAI

ABBANDONATO LE CHEESE CAKE ESTIVE, PER COCCOLARCI CON IL CALORE DEL FORNO ACCESO ED I SAPORI PIÙ CONFORT DELLA STAGIONE. UN IMPASTO LEGGERO ARRICCHITO DA FRESCHI MIRTILLI E GOLOSA CREMA AL WHISKY. NONOSTANTE LE MOLTE VERSIONI DI TORTINE AI MIRTILLI, TROVATE NEI RICETTARI INFORMATICI E NON, PREVEDESSERO L’AGGIUNTA DI YOGURT NELL’IMPASTO, ABBIAMO VOLUTO PROVARLA SENZA QUESTO INGREDIENTE. IL RISULTATO È STATO ALTRETTANTO SOFFICE E DALLA CONSISTENZA BAGNATICCIA CHE CI SI ASPETTA PER QUESTO TIPO DI PREPARAZIONI.

INGREDIENTI PER UNA TEGLIA DI 19 CM200G FARINA W170 + PER LO STAMPO

270G MIRTILLI

1/3 BICCH. CREMA AL WHISKY

2 CUCCH. MIELE D’ACACIA

2 UOVA

16G LIEVITO VANIGLIATO

OLIO EVO

MARGARINA PER LO STAMPO

LATTE

SETACCIARE LA FARINA CON IL LIEVITO, UNIRE IL MIELE, L’OLIO ED I DUE TUORLI D’UOVO; INIZIARE A MESCOLARE ED INCORPORARE IL LIQUORE E LATTE Q.B. PER AMMORBIDIRE, PER ULTIMI AGGIUNGERE PRIMA GLI ALBUMI MONTATI A NEVE E, UNA VOLTA AMALGAMATI, 70G DI MIRTILLI.SPALMARE UNA PIROFILA CON LA MARGARINA ED UN PO’ DI FARINA, VERSARE IL COMPOSTO E CUOCERE IN FORNO, PRERISCALDATO A 180° CON FUNZIONE VENTILATA, PER CIRCA 20 MINUTI. TOGLIERE LA TORTA DAL FORNO E METTERE IN SUPERFICIE I MIRTILLI RIMANENTI, FACENDO UN PO’ DI PRESSIONE PERCHÉ ENTRINO NELL’IMPASTO. CUOCERE PER ALTRI 5-10 MINUTI E TENERE IN FORNO FINO AL MOMENTO DI SERVIRE.

MANUELA E SILVIA BIZZO

29CUCINA

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.COM

COCKTAILS I CONSIGLI DI PAOLO FIOR DI LOTO

INGREDIENTI:DEDICATO AD ADRIA IN FIORE CHE SI SVOLGERÀ DOMENICA 27 APRILE 2014 AD ADRIA. SI PREPARA DIRETTAMENTE NEL BICCHIERE OLD FASHION 1/2 LIME A CUBETTI, 7/10 GIN BOMBAY, 2/10 CONTREAU, 1/10APRICOT BRANDY, 3 GOCCE DI BITTER CAMPARI, 8 GOCCE DI KIRSH.SI GUARNISCE CON FRUTTI DI BOSCO E UN FIORE DI LOTO.

by Paolo Marani

PAOLO MARANI [email protected] MESSAGGIO PUBBLICITARIO

LA RICETTA

CARRE’ d’agnello in crosta di erbette su tetto di funghi porcini con tortino di porri e scalogno glassato

INGREDIENTI 1 CARRÈ D’AGNELLO, ERBETTE AROMATICHE, 2 FUNGHI PORCINI, 4 SCALOGNI, 2 PORRI

ESECUZIONE PREPARARE IL TRITO DI ERBE AROMATICHE E “IMPANARE” IL CARRÈ D’AGNELLO. ROSOLARLO IN UNA PADELLA ANTIADERENTE PER CIRCA 3 MIN. E FARE RIPOSARE LA CARNE PER 10 MIN. PREPARARE IL TORTINO DI PORRI TAGLIANDOLI A QUADRETTI. FATELI ROSOLARE IN UNA PADELLA DÌALLUMINIO CON UNA NOCE DI BURRO, AGGIUNGERE DELLA FARINA SETACCIATA E UN PÒ DI PANNA. MANTECARE CON GRANA PADANO E METTERLI IN PICCOLE FORTMINE IN MODO DA OTTENERE DELLE TORTINE. METTETE GLI SCALOGNI IN UNA CASSERUOLA FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA, AGGIUNGERE 5 CUCCHIAI DI ZUCCHERO E CUOCERE FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA. FATE SALTARE IN UNA PADELLA ANTIADERENTE I FUNGHI PORCINI PRECEDENTENENTE TAGLIATIA A FETTINE NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA, CON UN GOCCIO D’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA E SALE. ADAGIARE SU UN PIATTO I FUNGHI SLATATI, DISPORVI SOPRA IL CARRÈ SCALOPPATO E ACCOMPAGNARE CON TORTINO DI PORRI E SCALOGNO GLASSATO. “LUCIDARE” CON UN FILO D’OLIO EXTRAVERGINE E AGGIUNGERE UNA SPOLVERATA DI SALE E PEPE NERO.

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Page 38: Riviera ovest sett2014 n116

38 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO MARTE E GIOVE VALORIZZANO LA

VOSTRA FIGURA E I VOSTRI PEN-SIERI. APRITEVI CON TOCCO LEGGERO A CHI VI INTERESSA SALUTE RISENTITE DELL’UMIDITÀ CHE RISTAGNA IN QUESTO PERIODO DELL’ANNO. UTILI I MASSAGGI MA ANCHE I BAGNI TERMALI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO SIETE

INCANTEVOLI IN QUESTO PERIODO,

QUINDI ANCHE IL VOSTRO PARTNER SE NE ACCORGE E VI GRATIFICA SALUTE ATTENTE AL MAL DI DENTI, NON SOT-TOVALUTATELO. UNA SEMPLICE NEVRAL-GIA PUÒ NASCONDERE MOLTO ALTRO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12FASCINO RINCORRETE

QUALCOSA DI TROPPO ALTO. ABBIATE PAZIENZA, LE COSE NON SI RISOLV-

ERANNO IN FRETTA COME SPERATE SALUTE SIETE IN FORMA E NE APPROFITTATE PER ALLENARE CORPO E SPIRITO CON DISCIPLINE ORIENTALI: AN-CHE LA DANZA DEL VENTRE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01FASCINO VI TRO-VERETE DI FRONTE A

GRANDI RESPONSABIL-ITÀ MA SAPRETE ESSERE TRANQUILLE, SAGGE E SOPRATTUTTO EQUILIBRATE SALUTE ANCHE PER IL BENESSERE LO STILE DEV’ESSERE BILANCIATO. NON STRAFATE IN PALESTRA, I MUSCOLI NE RISENTIREBBERO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO SIETE COINVOL-GENTI E FANTASIOSI, NESSUNO

PUÒ RESISTERE AI VOSTRI PROGETTI E CHIUNQUE È PRONTO A SEGUIRVI SALUTE CURATE RAFFRED-

DORE E TOSSE PRIMA CHE DIVENTINO BRONCHITI. E NON SEMPRE BASTA BERE LATTE E MIELE

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO CREDETE DI PIÙ NELL’AMORE

ANCHE SE NON È STAGIONE. C’È TEMPO PER ANDARE IN LETARGO! SÙ, ENERGIA! SALUTE I CERVICALI SONO SEMPRE UN PROBLEMA DA CURARE CON LE DOVUTE ATTENZIONI. CONTROLLATE LO STRESS CHE LI INFIAMMA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO AVRETE TANTA FORZA CHE CEL-

ERÀ LA DOLCEZZA. ATTENTI A DOSARE BENE LA TENEREZZA RISCHIATE LA VOS-TRA FRAGILITÀ SALUTE NON MAN-CANO I RAFFREDDORI: SCEGLIETE CURE SEMPLICI COME DECOTTI E UNGUENTI NATURALI

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AN-

CHE SE È AU-TUNNO IL VOSTRO

SORRISO È IN GRADO DI FAR TORNARE L’ESTATE. TUTTI VI ADORANO APPROFIT-TATENE SALUTE SIETE UN PÒ TROPPO NERVOSI E, SICCOME NON LO DATE A VEDERE, RISCHIATE CHE NE RISENTA IL FISICO: TRANQUILLIZZATEVI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO RIUSCITE A

F A R SENTIRE CHI VI STA VI-CINO IN FORMA COME NON MAI. E VOI NE TRAETE I MAGGIORI BENEFICI SALUTE IL LAVORO AEROBICO È CIÒ CHE VI SERVE IN QUESTO MOMENTO. DATECI DENTRO E RAGGIUNGERETE LA FORMA SPERATA

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO VI SEMBRA CHE UNA PAUSA DI RIFLESSIONE SIA UNO

SPRECO DI TEMPO, MA NON È COSÌ. MEGLIO ORA CHE DOPO

SALUTE ARRICCHITE LA VOSTRA DIETA CON ALIMENTI DI STAGIONE: ZUCCA E CAVOLI IN PRIMIS MA ANCHE LA FRUTTA SECCA VI AIUTERÀ.

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO SE PROVATE DISAGIO ALLA PRE-SENZA DI UNA PERSONA

CHIEDETEVI PERCHÉ. FORSE LA RISPOSTA STA NEL VOSTRO CUORE SALUTE OCCORRE CHE VI DEPU-RIATE A FONDO. PENSATE ANCHE AD UN LAVAGGIO INTESTINALE FATTO DA ES-PERTI: UN TOCCASANA

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO LA VOSTRA DOLCEZZA FULG-IDA SEMPRE COMPOSTA COLPIRÀ PRO-FONDAMENTE CHI SAPRÀ COGLIERLA SALUTE ATTENZIONE ALLO STRESS: NON PRETENDETE TROPPO DA VOI STESSI PERCHÉ ALTRIMENTI PAGHERETE CON GLI INTERESSI

OroscopoUN AUTUNNO DI BELLEZZA PER TUTTI,

VESTITE COLORI CALDI E CURATEVI

CON INGREDIENTI NATURALI

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