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La rivista del Cngei, Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani
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corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani
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I campetti pre Jamboree sono finiti, ora gli Esploratori sono pronti per la grande avventura.
...mille voci cantan Jamboree...
2 3
Capi Pattuglia: superpoteri e super responsabilitàdei Capi pattuglia del reparto Skorpio, Genova 3 .............................. 24 L’angolo della tecnica ......................... 26 Due passi verso il Jamboreedi Silvana De Bari ............................... 28 Semplicemente JamboreeStaff del Reparto Sud .........................30Staff del Reparto Centro Sud ............. 31Semplicemente Svezia ....................... 32
Branca RTutti in marcia con Liberaun reportage fotografico ...................33
Dalle sezioniIl nuovo nido de L’Aquila ....................38Da Arenzano a KanderstegPattuglie Tigri, Cobra, Pipistrelli ........40Torna il Cngei a Cava De’ Tirreni ........ 42
sommario
Chiuso in redazione il 05-05-2011
Sogni che si avverano e conti alla rovescia
ORGANO UFFICIALE DEL C.N.G.E.I.ANNO LI - N. 2 - MAGGIO 2011Rivista mensile a carattere tecnico-professionale Registraz. n. 7755 del 16/11/60, Tribunale di Roma.
Direttore responsabile: Carla De Girolamo ([email protected])Coordinatore: Enrico Corradini
Progetto grafico Patrizia Di Cataldo,Patrizia Andronico, Cristiano Andreani
Impaginazione e Grafica:Marianna Minervini, Matteo Mellon, An-drea Pierazzini, Davide Lebovitz Patrizia Di Cataldo, Michele Rossi, con la partecipazione di : Tiziana Sforza, Alessandro Balestra, Roberto Coccia.
In redazione:Diego ManiaccoCamilla Maggiore (Branca L)Fabio Olmastroni (Branca E) Ernesto Liconti (Branca R)Ilaria Esposito (Internazionale) Beniamino Cislaghi (Formazione) e-mail: [email protected]
Consulenza fotografica e foto di copertina: Serena Stefani
Resp. DB: Alberto ScolariQuesto periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana ITISSN0036-5696Manoscritti, disegni e fotografie, anche se pubblicati, non vengono restituiti.È permessa la riproduzione purché venga citata la fonte.
Stampata su carta ecologica “cyclus” DalumRivista di divulgazione del metodo scout riservata agli iscritti alCORPO NAZIONALE GIOVANI ESPLORATORI ED ESPLORATRICI ITALIANIEnte Morale D.L. n. 1881 del 21-12-1916sotto l’Alto Patronato delPresidente della RepubblicaSede Centrale: Viale di Val Fiorita, 8800144 Roma tel. 0683769040 fax. 0683769051 http://www.cngei.ite-mail: [email protected]
Stampa: Arti Grafiche Biemmeci s.n.c.S. Martino Buon Albergo (Verona)Spedizione in A.P. - art. 2 comma 20/clegge 662/96 - Filiale di Verona
Non sei socio del Cngei ma vuoi ricevere ugualmente “Scauti-smo” o desideri che un tuo ami-co o amica lo riceva? Il contributo per la spedizione a domicilio è di 6 euro (6 numeri). Per sapere come fare scrivi a: [email protected]
Rivista di divulgazione del metodo scout riservata agli iscritti alCORPO NAZIONALE GIOVANI
ESPLORATORI ED ESPLORATRICI ITALIANIente morale D.L. n. 1881 del 21-12-1916
SOTTO L’ALTO PATRONATO DELPRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
L’orlo del mondoObiettivo Cartolina - Vincitori e opere in garadi Ilaria Esposito .....................................4Con i Rover al Moot in Ciledi Roberto Daniele Cadili ....................11
Branca ElleMi presento...sono Waingunga Jonesdi Matteo Foracchia ............................12L’occhio di Chil .....................................13Baloodoteca ........................................14In caccia con Bagheera .......................16Ululati alati ..........................................18Ai bordi della Giungla ..........................19Un riccio per capriccio .......................20
Branca ECooking adventure al Tecnicampdi Anna Carla Di Biase, Enzo Vitali, Valentina Vitali ...................................22
Da due anni avevamo un sogno. Tutto il Cngei lo condivideva, ma in particolare era il sogno
di un gruppo di fratelli coraggiosi e tenaci, che nemmeno per un attimo hanno perso il sorriso anche
nella più grande delle difficoltà e tra pochissimo il loro sogno diventa realtà:
guardatelo con i vostri occhi, a pagina 38 di questo numero del giornale e, se potete, partecipate anche voi
alla grande gioia dei fratelli de L’Aquila!E con un sogno che si realizza, un altro ne sta
per cominciare ed è quello di tutti i ragazzi che parteciperanno al Jamboree. Seguiteci, e vi
racconteremo passo dopo passo tutte le loro avventure. Buona caccia
la redazione
5
Ciao ragazzi,come va? La primavera comincia a farsi
sentire, vero? mmmmm....Vediamo se avete buona memoria. Sul retro del precedente numero di scoutismo (sì bravi, proprio quello che avete sulla scrivania) trovate i vincitori e i partecipanti al concorso: “Obiettivo Cartolina”. Per chi di voi avesse intenzione di rinfrescarsi le idee, faccio un piccolo riepilogo. Il concorso è nato per tutti voi, ma soprattutto perché questo è il secondo anno nel quale continuiamo i festeggiamenti per il centenario del guidismo e dello scautismo femminile, condividendolo con tutte le associazioni scout in giro per il mondo. Quindi, se l’anno scorso abbiamo piantato i nostri bei semi del cambiamento, quest’anno siamo sicuramente curiosi di sapere come
son cresciuti. Il settore internazionale del cngei, ha così, lanciato un richiamo per scoprire i sentimenti, le idee, le impressioni “cresciute” durante questo periodo in ognuno di voi. La proposta della cartolina, quindi dava ad ognuno la possibilità di esprimersi liberamente secondo il proprio stile, ed allo stesso tempo di pensare al tema che ci sta molto a cuore: “Valorizzare le ragazze e le giovani donne porterà un cambiamento nel mondo”.Di seguito trovate tutte le interpretazioni che ci sono pervenute, che ringraziamo di cuore, perché ci daranno la possibilità di inviare i migliori auguri di buon centenario a tutte le associazioni scout nel mondo.Ci sono arrivate anche le foto premiate: Francesca Granier, esploratrice del Roma 3 (arrivata 3° nella sezione branca E) e di Arianna
Cruginio, Matera1, prima classificata.Ma cosa hannp vinto?! Un fantastico skateboard personalizzato con il logo del settore internazionale dipinto a mano! Se poi non siete soddisfatti del mio racconto e volete andare più a fondo, potete cercare sui precedenti numeri di Scautismo altre informazioni sul tema, sugli obiettivi del millennio e sul centenario del guidismo e dello scautismo femminile.Ed ancora, se per qualsiasi motivo non siete riusciti a partecipare al concorso, saremo felici di raccogliere le vostre esperienze, vissute in unità e in gruppo per festeggiare l’evento, al seguente indirizzo e-mail: [email protected] aspetto!
Ilaria EspositoSettore Internazionale
Cartolina di Ilaria Alombi 2a classificata
Arianna Cruginio, Matera,1a classificatae sotto la sua cartolina
cartolina obiettivo
Francesca Granier, Roma 3, terza classificata
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Andrea - Mantova
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Dora - Mantova
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Tutto ha inizio nell’Aprile dello scorso anno quando un ami-co uruguaiano mi informò dell’esistenza di un Moot Na-zionale in Cile previsto per il Febbraio del 2011. La notizia mi riempì di entusiasmo ma ero cosciente dei numerosi
ostacoli da superare prima di riuscire a intraprendere questa nuova avventura.Ebbe inizio perciò un periodo di ferreo risparmio e riuscii a metter insieme i soldi ne-cessari. Il Moot si prospettava profondamente interessante e ciò che mi attirava maggior-mente era lo spazio che veniva riservato al servizio. Ho preso parte all’evento come IST (In-ternational Service Team) visto che già da qualche anno non sono più un rover. Inoltre, alla luce del sisma che ha colpito il Cile appena un anno fa, il Moot è stato celebrato nella Regione del Maule che è stata colpi-ta duramente dal terremoto, con lo scopo di prestare aiuto e solidarietà alle popolazioni e ai villaggi come solo lo spirito
scout riesce a fare. Il mio settore di servizio è sta-to lo Sviluppo Comunitario. Questo settore ha impiegato per quattro giorni più di 900 rover impegnati nelle attività di aiuto e ricostruzione. Ogni giorno veniva scelta una loca-lità diversa, in genere molto piccola e piuttosto isolata, nella quale i soccorsi del governo centrale erano stati più tardivi ad arrivare. Gli interventi sono stati di due tipologie: Il primo si focalizzava sulle attività ricre-ative invitando e coinvolgen-do, tramite il porta a porta, i bambini della zona, in recite, attività ludiche (dal calcio alla palla scout) e ricreati-ve (colori, pittura e pennelli hanno fatto da protagonisti). La seconda tipologia mira-va a realizzare interventi per il bene comune come ad esempio la realizzazione di murales nelle piazze e scuo-le dell’infanzia, il dipingere i giochi nei giardinetti pubblici, la riqualificazione di piazze e aree verdi, la realizzazione di piccoli lavori di manutenzione nelle case e il riassestamento di chiesette e strade. Callejo-nes, Maule, Palmilla e Sauzal sono i paesi nei quali abbiamo portato il nostro contributo che ha riempito di gioia e soddisfa-zione sia i rover, che ne sono stati gli artefici, sia le popo-lazioni locali. È stata una bellissima esperienza il Moot in Cile, resa an-cora più speciale grazie
alla presenza di altre delega-zioni provenienti dal Brasile, Argentina e Uruguay. E proprio alla delegazione uruguaiana va il mio ringraziamento per la disponibilità e generosità dimostrate nei giorni prece-denti all’evento. Il Moot è stato un’occasione di confronto, ser-vizio e divertimento nel quale tutti abbiamo sentito di avere una missione da compiere sulle note della canzone del campo SOL-IDAR-IZAR!! Roberto Daniele CadiliSenior, Messina 1
obiettivo cartolina Opere in gara
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Con i Rover del Cile
Sai cos’è un Moot?
Il Moot è un campo internazionale al quale
partecipano Rover provenienti da vari paesi ed avviene ogni 4 anni come per il Jamboree. A livello mondiale il primo Moot
venne realizzato in Svizzera nel 1939 e circa 3000 Rover vi
parteciparono. Nell’ Agosto scorso c’è stato il primo moot mondiale in Africa - 13° Moot
nella storia. Il Cile ha organizzato un Moot per i suoi Rover e per le esigenze che il paese aveva in quel momeno,
ispirandosi alla filosofia dei Moot internazionali già
avvenuti.
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branca elle
Salve carissime lupette e carissimi lupetti di tutta Italia!!! Che bello potervi finalmente scrivere dalle profondità della Giungla! Quando Chil mi ha chiesto di aiutarlo a raccogliere notizie e messaggi
da tutti gli animali, sono esploso di felicità e mi sono subito catapultato nella foresta con la mia bisaccia ed il mio taccuino.
Ma come chi sono? Ah, non avete tutti i torti, cari lupi: d’altronde non mi sono ancora presenta-
to. Il mio nome è Waingunga Jones.Viaggerò con voi attraverso tantissime
piste di caccia per scoprire, assieme al volo fidato di Chil, le novità, i giochi e le notizie provenienti da tutta quanta la Giungla!!! Sarà un vero onore cacciare notizie con voi, lupette e lupetti!Ma ora vi lascio alle gare enigmi-stiche di Baloo, ai giochi d’agilità proposti da Bagheera e ad una sfida
tutta particolare lanciata diretta-mente dal volo fulmineo di Chil!
Dandovi appuntamento al prossimo numero di Scautismo vi lancio felice un
ululato gagliardo:
WAINGUNGA JONESMa la mia identità segreta è… Matteo Foracchia, ventiquattrenne, studente in “Medicina e Chirurgia” ed Educatore Sociale presso il Comune di Reggio Emilia. Ho cacciato come Akela del Branco di Tiferet (RE3) per tre anni e come Viceca-pobranco per due. Ora sono in cammino assieme ai rover della Compagnia Drago (RE4). La mia più grande passione, oltre alla scrittura e allo scau-tismo, è cantare e suonare la chitarra con il mio gruppo dedicato al poeta e cantautore Fabrizio De Andrè.
L' OCCHIO DI CHIL branca elle
!!! Udite Udite!!!
Lupette e Lupetti di TUTTA ITALIA
È giunto il momento di dare sfogo alla vostra vista di falco!!! Armatevi di macchine fotografiche, pennarelli, matite, tempere e acquerelli.Partecipate numerosi al nostro
Inviateci foto o disegni che traggano spunto da uno di questi due temi:
Caccia al Sorriso del Branco Facce da vecchi lupi
Inviate la vostra opera con Nome, Cognome e Branco di appartenenza a:
Le migliori tra le vostre opere verranno pubblicate all’interno dell’Occhio di Chil e alla fine dell’anno scout verranno scelti dalla redazione di Scautismo lo scatto ed il disegno più espressivi, i quali saranno premiati con un’imperdibile sorpresa!!!
PARTECIPATE NUMEROSI !!!
dalle profondità della Giungla!
CONCORSO di FOTOGRAFIA e ILLUSTRAZIONE
branca elle
BALOODO TECACare lupette e cari lupetti,è giunto il momento di misurarsi nella padronanza di tutto ciò che è necessario conoscere per cacciare con successo nella Giungla. Affrontate con attenzione le prove che il vostro maestro vi proporrà in queste pagine, e diverrete senz’altro degli esperti conoscitori della Giungla e dei suoi mille segreti!!!
LA FORZA
E’ NEL
LUPO
CORTESE
NEL BRANCO IL VERO
LEALE
LA FORZA
E’ CUOR
PROCURARE
CORTESE
NEL BRANCO
FANNO
STRADA
SIAMO
E’ DI
IO
NELLA GIUNGLA E LINGUA TU
FELICI BRANCO DELLO STESSO
DEL LUPO
MODO
FRATELLINO
SANGUE
FELICITA’ DI ESSERE
DEL
Parola maestra di: _____________________________________________________________
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Parola maestra di: _____________________________________________________________
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Parola maestra di: _____________________________________________________________
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B. P. ci insegna che:_______________________________
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ED
AGLI ALTRI
INDOVINA CHI…Quale personaggio della Giungla si cela dietro questi enigmatici indizi? Provate a rispondere e non perdete la soluzione
pubblicata nel prossimo numero di Scautismo!!!
Con mille colori illumino la primavera,come fa l’aurora con la notte più nera.La mia coda è una tavolozza da pittoreCosì bella, da farti palpitare il cuore.
Ho un becco che canta ma d’inverno sto zitto
Aspetto la primavera nel cespuglio più fitto
Quando sento la brezza calda nella giungla arrivare
Apro il mio manto adornato e regaleper poterti incantare.
IL BANDAR-TORNADO
Aiuto!!! Quelle dispettose delle
scimmie hanno sparpagliato e
mischiato tutti quanti gli appunti
del povero Baloo!!! Servirà il
tuo inarrivabile fiuto da lupo per
risolvere il guaio!!!
Con molta attenzione, separa i
frammenti sparsi qui sotto per
formare le parole maestre di
tre importantissimi personaggi
Giungla. Con le parole rimaste
potrai formare un importante
insegnamento del padre di tutti gli
scout, Baden Powell
16 17
branca elle Bagheera
Il Soffio dell’ElefanteNumero di giocatori: da 5 a 10Materiale: un tavolo e una pallina da ping-pong
Il popolo delle pantere ha appreso questo gioco dagli elefanti per esercitare il respiro a sostenere lunghe corse e duri sforzi. I giocatori sono divisi in due gruppi, ciascuno dei quali si dispone su uno dei due lati lunghi di un tavolo. Una pallina da ping-pong viene messa al centro del tavolo. Al “via” ogni giocatore deve soffiare e deve cercare di far sì che la pallina cada in terra dal lato degli avversari. È necessaria buona padronanza di sé, perché per soffiare con tutte le proprie forze è indispensabile mantenersi seri, senza ridere, essere concentrati e saper dosare il proprio fiato.
Il Veleno del Cobra RealeNumero di giocatori: 2 o 4 gruppi o mute Materiale: un palloneTerreno di gioco: 20x10 m2
Questo gioco ci è stato tramandato dal popolo dei cobra, che lo utilizzano per allenarsi a produrre il veleno di difesa dei propri cuccioli e per mantenersi sempre agili e scattanti nei propri movimenti. Ciascuno dei due battaglioni di cobra nomina un Cobra Reale che si mette dietro la linea di fondo del campo opposto. Scopo del gioco è di colpire con il veleno il maggior numero di cobra della squadra avversaria, inviando il pallone il più spesso possibile al proprio Cobra Reale. Due giocatori sono al centro del campo, schiena contro schiena, a fianco del CobrArbitro designato. Questi lancia in alto il pallone ed i due giocatori cercano di prenderlo. I giocatori devono lanciare il pallone al proprio Cobra Reale, evitando che sia intercettato dagli avversari. Quando il Cobra Reale prende il pallone, cerca di colpire ed avvelenare con esso i giocatori della squadra avversaria, che cercheranno invece di schivarlo. Ogni giocatore colpito dal veleno si immobilizza impietrito come una statua. Il Cobra Reale non deve assolutamente uscire dal proprio campo, né i giocatori dai limiti del loro spazio. Si commette una infrazione se: il pallone è lanciato con un piede o il pallone viene preso fuori dai limiti del campo. In caso di infrazione il pallone viene lanciato dal giocatore della squadra avversaria che è situato più vicino al punto dove è stato commesso il fallo.
L’Agguato della LinceNumero di giocatori: due gruppi o mute
Terreno: boscoso o con presenza di cespugli o luoghi in cui
nascondersi
Questo esercizio di appostamento è utilizzato dal popolo
delle linci per allenare i propri cuccioli agli agguati alle prede.
In un luogo apposito ricco di posti in cui nascondersi viene
tracciato sul suolo un cerchio di 5m di raggio al cui interno i
giocatori mettono ciascuno un oggetto. Un guardiano custodisce
gli oggetti e cerca di impedire ai giocatori di venire a riprenderli. Il guardiano si muove sul
bordo del cerchio, ma non può entrarvi all’interno. Ogni giocatore può riprendere solo
l’oggetto che vi aveva depositato. Basta che la lince guardiana “graffi” con un semplice tocco
una delle linci appostate per l’agguato, perché questa resti automaticamente ferita: può
andarsene libera, ma deve aspettare almeno 5 minuti prima di poter ritornare all’attacco.
I n c a c c i a c o nLupi!!! Riconoscete il mio ruggito? Sono proprio io,
Bagheera, la pantera più agile della Giungla!
In queste mie pagine, d’ora in poi, potrete trovare tanti
giochi da proporre al branco per aguzzare il vostro fiuto e
la vostra agilità ed allenare le vostre zampe alla caccia…
Affilate le zanne e lanciatevi sulla preda!
Buona caccia lupette e lupetti!!!
Lo Stormo d’AquileNumero di giocatori: più gruppi o mute Materiale: un bastone lungo 2 m per ogni gruppo
Terreno di Gioco: 15x10 m2
Questo esercizio ci è stato insegnato dal popolo delle aquile predatrici, le quali volano sempre in formazione perfetta, e così facendo cacciano le proprie prede senza mai fallire. I gruppi sono affiancati sulla linea di partenza con i lupi in fila indiana. Il primo lupo di ogni gruppo riceve un bastone. Al segnale di partenza egli deve correre fino ad un traguardo posto a quindici metri, fare dietrofront e ritornare al proprio gruppo. A questo punto il secondo giocatore afferra il bastone e, insieme, affiancati, corrono verso il traguardo, lo aggirano e ritornano per aggregare anche il terzo componente della squadra, e così via, finché tutto il gruppo insieme percorrerà l’ultimo tratto del percorso. Durante tutta la corsa il bastone dovrà essere tenuto ben orizzontale.
18 19
Ci costringono a sparare alla gente. E se non lo facciamo, spa-rano loro a noi. Ma qui non si può scappare. L’ultimo che ha provato ad andarsene è stato Mussakh, un bambino più grande di me di due anni. Dopo averlo preso, l’anno rinchiuso per cinque giorni dentro una buca, senza acqua né cibo. Quando è uscito fuori gli hanno fatto mangiare una strana polve-
re bianca, e da quel momento ha smesso di lamentarsi e non ha mai
più tentato di fuggire. Da allora i suoi occhi verdi sono diventati stinti come
il sale, e non ha più parlato con nessuno. L’hanno drogato con chissà quale sostanza
per renderlo definitivamente schiavo e fargli perdere qualsiasi desiderio di libertà. Ce ne sono
tanti, come Mussakh ed io. Siamo stati rapiti ai giochi per diventare armi. E pochissimi sanno che, anche in questo momento, siamo migliaia e mi-gliaia in tutto il mondo. Bambini schiavi. Bambi-ni spesso dimenticati. Bambini soldati.
Vi lascio la mia storia, care lupette e cari lu-petti, perché spesso ci si scorda di noi, visto che non c’è nessuno a riprenderci con telecamere, ad udire le nostre voci, a raccogliere i nostri deside-ri, a condividere le nostre speranze. Vi lascio la mia storia perché so che voi, bambini e bambine, non vi scorderete di me. Terrete con voi le mie parole per aiutarci, un domani, ad uscire da que-sta baracca e liberarci per sempre da queste armi. Lo farete crescendo senza mentire a voi stessi, senza dimenticare la sofferenza, senza distoglie-re lo sguardo da ciò che è ingiusto e fa paura, ma studiando, informandovi e lavorando con impe-gno per diventare persone migliori ... Costruttri-ci di un mondo migliore.
Teneteci nei vostri pensieri costantemente, e chissà che un giorno, questo pensiero che vi avrà tanto fatto amare la vostra vita, la vostra libertà, non vi porti definitivamente verso noi, per aiutarci ad uscire dall’oscurità...
A conquistare finalmente la nostra libertà.
Caro Chil, ti ho visto che sfrecciavi nel cielo qualche giorno fa, e ho deciso di lasciarti queste parole nel vento per far-
le giungere ai fratellini ed alle sorelline di tutto il mondo, nella Giungla ed oltre.
Ho sentito che dalle vostre parti si può correre liberamente in un’avventura fatta di colori e giochi. Ho sentito anche che i bambini sanno leggere e scrivere perché vanno tutti i giorni a scuola, e che hanno qualcuno che pensa a loro, che prepara loro da mangiare la sera, li abbraccia quando piangono e li sorregge quando cadono.
Tutte queste cose, nella mia vita, non le ho mai conosciute. Mi chiamo Khaleb, ma non so nem-meno se sia il mio vero nome. Di mia madre ricor-do solo che ha pianto tanto quando mi hanno portato via da lei, molti anni fa. Ora vivo con altri venti bambini, in una baracca in mezzo alla foresta dalle parti di Mossaka, nel cuore del Congo. Ci fanno uscire solo per metterci in mano un fucile e mandarci a rubare cibo e denaro nei villaggi vici-ni. Dicono che siamo dei “grandi soldati” e che un giorno diverremo ricchi e governeremo tutta quanta l’Africa. Io non voglio essere ricco, mi pia-cerebbe molto di più poter tornare a giocare con i miei amici di quando avevo cinque anni, e soprat-tutto tornare da mia mamma e dai miei fratelli.
A I B O R D I D E L L A GI U
NG
LA
branca ellebranca elle
U L U L A T I A L A T I Le parole generate dalla fantasia e dal cuore dei poeti sono così forti da volare come ululati di lupi, e da rimanere nell’aria per sempre, così che
chiunque possa ascoltarle e sentirsi un po’ più libero e felice di prima. Le parole che trovate qui sotto, care lupette e cari lupetti, sono state
composte da uno scrittore italiano che decise di dedicare tutta la poesia della sua vita ai bambini. Il suo nome era Gianni Rodari. Tratte dal libro: Filastrocche in cielo e in terra.
Speranza S’io avessi una botteguccia
Fatta d’una sola stanza Vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza. “Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei Ad un solo cliente
Quanto basti per sei. E alla povera gente
Che non ha da campare Dare tutta la mia speranza
Senza farla pagare.
Il treno degli emigranti Non è grossa, non è pesante La valigia dell’emigrante…
C’è un po’ di terra del mio villaggio, per non restare solo in viaggio …
Un vestito, un pane, un frutto, e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l’ho portato: nella valigia non c’è entrato. Troppa pena aveva a partire, Oltre il mare non vuol venire.
Lui resta fedele come un cane, nella terra che non mi dà pane:
un piccolo campo, proprio lassù … Ma il treno corre: non si vede più.
I bravi signoriUn signore di Scandicci
buttava le castagne e mangiava i ricci.
Un suo amico di Lastra a Signa buttava i pinoli
e mangiava la pigna. Un suo cugino di Prato
mangiava la carta stagnola e buttava il cioccolato. Tanta gente non lo sa
E dunque non se ne cruccia: la vita la butta via
e mangia solo la buccia.
La luna bambinaE adesso a chi la diamo
questa luna bambina che vola in un “amen”
dal Polo Nord alla Cina? Se la diamo a un generale,
povera luna trottola, la vorrà sparare
come una pallottola. Se la diamo a un avaro
corre a metterla in banca: non la vediamo più né rossa né bianca.
Se la diamo a un calciatore, la luna pallone,
vorrà una paga lunare: ogni calcio un trilione.
Il meglio da fareè di darla ai bambini,
che non si fanno pagare a giocare coi palloncini: se ci salgono a cavalcioni
chissà che festa; se la luna va in fretta, non gli gira la testa, anzi la sproneranno
la bella luna a dondolo, lanciando grida di gioia
dall’uno all’altro mondo. Della luna ippogrifo reggendo le briglie,
faranno il giro del cielo a caccia di meraviglie.
Un riccio per capriccio! branca ellebranca elle
SAPPIAMO CHE
I RICCI HANNO
ACULEI MOLTO
APPUNTITI PER
PROTEGGERSI, MA
SAPPIAMO ANCHE
CHE SONO ANIMALI
MOLTO GOLOSI E
SIMPATICI! PERCHÈ
NON AVERNE UNO
IN CASA CON NOI?
ECCO COME SI FA!• Tagliarelapatataametà
• Scavareall’internounametàdellapatatalasciando1cmlungoilperimetro(iprimidueprocedimenticonaiutodiunadulto)
• Mettereunostratodicotone
• Riempireconlasemenzadierba
• Coprireconilcotone
• Annaffiare
• Utilizzareiduechiodidigarofanoperfaregliocchidelriccio.
• Ricordarsidiinnaffiareilricciotuttiigiorni!
MATERIALE:• Unapatatagrossa
• Coltello
• Semenzadierba
gatto(perchécresce
moltoaltaeforte)
• Cotone
• 2Chiodidigarofano
• AcquaQuando l’erba crescerà avrete
una simpatica sorpresa!
20 21
22 23
branca e branca e
S iamo partiti in 8 da Lanciano, con il nostro Capo Reparto, il giorno pri-ma dell’inizio del campo, di mattina
presto, e siamo arrivati alla base asson-nati, stanchi e affaticati ma allo stesso tempo eccitati perché per noi stava per cominciare una nuova, grande e indimen-ticabile avventura, ovvero il nostro primo Tecnicamp. Al nostro arrivo la base di Rotzo, il posto che ci avrebbe ospitato per 5 fantastici
giorni, era an-cora deserta,
o meglio, senza esploratori. Il gior-
no dopo con l’arrivo di scout e capi prove-
nienti da varie parti d’Ita-lia abbiamo incominciato a fare conoscenza con i ragazzi con i quali avrem-mo vissuto questa grande esperienza. Questi 5 giorni sono stati molto movimen-tati, ma tra costruzioni e attività siamo riusciti ad
imparare molte cose sulla cucina e stringere amicizie. Abbiamo imparato a cucinare con la trap-per, abbiamo impastato con le nostre mani tanti gnocchi squisiti, scoperto che la ricot-ta può diventare facilmente un dolce buo-nissimo, se mischiata con cioccolato e zuc-chero. Abbiamo organizzato un aperitivo con stuzzichini e cocktail per tutti gli esplo-ratori e le esploratrici. Insomma, siamo diventati dei cuochi provetti. Nonostante il Tecnicamp sia stato molto bello, per noi ci sono stati momenti più “tristi”… come
qu a ndo d u r a n -te l’ora dei pasti noi che combat-
t e v a m o con il fuoco
che non si ac-cendeva vedevamo
quelli degli altri corsi andare in mensa con un pasto già assicurato, o come quando andavamo a cercare per il bosco la legna che molto spesso era bagnata, o quando raccoglievamo carriole e carriole di terra che poi sono servite soltanto per creare un forno enorme che alla fine abbiamo utilizzato una sola volta.Ma abbia-mo affrontato sempre tutto con tanta sere-nità … perché, lo sapete tutti: l’esploratore e l’esploratr ice sono sempre se-reni anche nelle avversità!Comunque ora basta parlare di cose tristi …. in-
fatti ora vogliamo raccontarvi di un mo-mento che secondo noi resterà nel cuore di molte persone, ovvero la sera in cui tutti noi ci siamo riuniti per partecipare al fuoco di Bivacco, nel quale ogni corso con una scenetta o cose simili ha rappre-sentato a tutti gli altri quello che avevano fatto in quei 5 giorni. Insomma un fuoco proprio indimenticabile.Il nostro Tecnicamp è stato sicuramente un’avventura da non scordare, che ci ricor-deremo con il passare degli anni.
Anna Carla Di Biase, Enzo Vitali, Valentina Vitali
Reparto PrometeoLanciano 1
Ma abbiamo affrontato sempre
tutto con tanta serenità … perché,
lo sapete tutti: l’esploratore
e l’esploratrice sono sempre sereni
anche nelle avversità!
cooking adventure
24 25
Tutti i capi pattuglia della Liguria si sono radunati sotto la pioggia di Aren-zano: il plotone Skorpio GE3, l’armata Sherwood GE2, la legione Giano GE4, il battaglione Sherwood Arenzano, la truppa Spensley GE8, il drappello Kim GE5. Tutti uniti per comprendere che da grandi poteri derivano grandi responsabilità! Dopo esserci divisi in pattuglie di formazione abbiamo assemblato il nostro capo pattuglia ideale con materiale di riciclo (quali giornali, bottiglie, bastoni ecc...), lo abbiamo quindi descritto sia nell’aspetto che nella sua personalità; i sommi ed ir-raggiungibi l i CR hanno poi inscenato situa-zioni particola-ri ma plausibili che potrebbero avverarsi nella vita di pattuglia tipo: panico du-rante la missione o eventuali disaccordi nell’organizzazione e nella vita di pat-tuglia. Tramite i nostri fantocci/capi abbiamo spiegato come risolvere tut-te le eventuali pro-blematiche che ci si
branca ebranca e
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità!
potrebbero parare davanti.Il momento culminante è stata la cena, dove i senior di Arenzano hanno glorio-samente saziato la nostra fame, con prelibatezze di ogni sorta.A causa di una lettura di prosa avvenuta nel teatro al di sotto della nostra sede, abbiamo dovuto spostarci in uno stanzino piccolo che non poteva in alcun modo conte-nere l’esuberanza dei nostri fantasmago-rici poteri; quindi, più che eroi in azione, sembravamo un branco di scimmie chiuse in gabbia. Dopo una notte buia e tempesto-sa, durante la quale abbiamo soavemente dormito (seeeee...) la domenica ci ha gen-tilmente regalato il sole!!!A colazione terminata, ci siamo spostati nel
parco di Arenzano; dopo aver scansato pavoni e parlato con i cigni, sia-
mo tornati al nostro obietti-vo di controllare i nostri
super poteri per di-ventare dei SUPER
CAPI PATTUGLIA.Il nostro primo allenamento è stato appren-dere l’arte del controllo del potere della VITA DI PAT-TUGLIA: or-
ganizzazione e riuscita di una
missione. Il tema e le personalità dei pattugliotti erano molto stravaganti ma ben definiti. Come secondo allenamento abbiamo fatto il gioco del bulldozer contro i sommi ed irraggiungibili CR, tra sangue, ossa rotte, carne, lividi e sofferenze ab-biamo compreso il sommo segreto che il ruolo del capo pattuglia è di essere d’aiuto ai sommi ed irraggiungibili CR. La nostra terza arte da apprendere è stata confron-tarci con i nostri sommi CR al gioco dello scalpo (eravamo in media 10 contro 1); dopo la scontata vittoria ci veniva spiegato quali attività fossero proprie del reparto e quali della pattuglia, quindi gestite e organizzate in gran parte da noi. Dopo un pranzetto ristoratore abbiamo riepilogato tutto quello che abbiamo fatto ed abbiamo appreso, con un fantastico cruciverba, le caratteristiche di un buon capo pattuglia.Infine ci siamo avviati eroicamente e dotti sui nostri poteri e sulle nostre responsa-bilità alla stazione. Tra lacrime, fazzoletti, commozione e addii ci siamo dati appun-tamento al prossimo incontro.
Capi pattuglia Skorpio GE3
CORSO CAPI PATTUGLIA
Controllare i nostri
super poteri per diventare
super capi pattuglia
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Treccia a catenellaÈ il lavoro perfetto da cui cominciare, dato che si fa con un solo filo e può servire per fare dei braccialetti o dei fermafoulard. In pratica si tratta di tanti nodi scorsoi fatti in sequenza, uno dentro l’altro.
Ang
olo
de
lla t
ecn
ica
Non sapete cosa fare alle riunioni di pattuglia se vi sorprende improvvisamente la pioggia? Volete realizzare un ricordino o un segno distintivo che sia soltanto vostro?State cercando un’idea per un’attività di autofinanziamento?
Ecco una risposta a tutte queste domande: dei lavoretti con il cordino!
Dopo aver deciso cosa realizzare, cominciate col procurarvi tanti cordini colorati, che si trovano abbastanza facilmente in ferramenta. Va da sé che più il negozio è grande e più assortimento troverete, sia a uno che a più colori.
branca e
Ang
olo
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lla t
ecn
ica
branca e
ScoubidouChi non conosce questo fantastico passatempo? Con esso potete creare portachiavi e decorazioni varie da appendere al coltellino, alla cintura, al cellulare... Si può fare da uno a quattro colori e il nodo di base è quello quadro, lo stesso usato per il “nodo dell’amicizia” che si fa al foulard.
Per saperne di più consultate il sito
www.scoobies.net
1) Prendete le due estremità della corda, ripiegatele a formare due asole, incrociate così le due asole come in figura.
2) Prendete uno dei due capi liberi e ripiegatelo come per farlo rientrare dentro l’anello dell’altra corda (ma senza tirare, altrimenti si disfa tutto).
3) Ripetete l’operazione con l’altro capo della corda formando così un disegno come nella figura, a questo punto tirate tutti e 4 i capi della corda per stringere il nodo.
Se volete fare lo scoubidou con due cordini, per iniziare è sufficiente piegarne uno a metà e poi fare con il secondo un nodo semplice intorno alla piegatura del primo, in modo da ottenere già l’anello per appenderlo. Per finire il lavoro, invece, è utile tagliare le estremità e bruciarle con la fiamma di un accendino.È possibile realizzare scoubidou quadrati o tondi (come quello nella foto) e perfino invertire il senso della rotazione per ottenere altri effetti. In realtà si possono usare anche 3 cordini oppure 6 o anche di più, ma occorre prima prendere la mano con il tipo di base.
1) Utilizzando una porzione di corda ripiegata su se stessa fate un anello.2) Infilate il capo della corda all’interno dell’anello come in figura.
3) - 4) Infilando la mano all’interno dell’anello che utilizzate come capo della corda, ribaltatelo in modo che passi intorno al capo
libero della corda.
5) Tirate le due asole che si sono così formate in modo da stringere il nodo.
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branca e branca e
DUE PASSI VERSO IL JAMBOREE
SEGUI I LORO PASSI, C'É POCODA ASPETTAREM O L T O D O V R E T EANCOR VIAGGIARE
Beh si, ho iniziato questo viaggio un po’ di tempo fa con la domanda di iscrizio-ne, quasi senza speranze, poi ecco che a fine settembre una lettera occupa la
mia posta… Mittente: Reparto Sud, il sogno di un esplo-ratrice speranzosa inizia a materializzarsi.Passa un mesetto ed eccoci li, 56 esploratori un po’ spaesati con uno zaino pieno di posi-tività e buoni propositi sulle spalle.Così, tra un alza e un ammaina bandiera, un
saluto e 8 fischi, un fuoco e un’at-
tività, fu il m o -
mento di un abbraccio e un sorriso ed i 56 esploratori dovettero salutarsi mantenendo alta la speranza di ritrovarsi.Questa volta eravamo una quarantina, tanti ragazzi sistemati in un quadrato di fronte a quelle bandiere che ci ricordano chi siamo, nel caso dovessimo confonderci, in prossimità di questa ventiduesima marmellata di scout. Insomma, questo campetto è stato magnifico, proiettato già ver-so la Svezia.Incontri speciali con un prete afri-cano, una ragazza musulmana e an-cora una volta un prete, questa volta di Napoli, diciamo un po’ “bizzarro” e per finire tre ragaz-zi con qualche anno in più ma che come noi parteciperanno al Jamboree, vestiti di blu!
Questo campetto è stato come un piccolo Jamboree con incontri e confronti, e come ogni buon confronto, abbiamo anche avuto l’occasione di conoscere alcuni dei continenti che ci saranno.In gruppi misti di diversi reparti di provenien-
za, abbiamo pre-sentato un pae-se a scelta di un continente asse-gnatoci ed oltre le tradizioni ne abbiamo assa-porato anche il gusto in una affiatata gara cucina, così tra macedonie di frutti esotici, cous cous spe-ziato, bocconi di cioccolata, la vincitrice è stata l’Eu-
ropa con un piat-to all’apparenza disgustoso, che però ha stupito tutti (anche i cuo-chi), un magnifico purè di patate con cavolo e cipolla, il tipico Colcannon irlandese.Beh, direi che nonostante le stressanti ore di viaggio, ne è val-sa la pena esserci a questo campetto che è stata una delle più belle esperienze scout che ho vissuto in 7 anni. Sono fiera di aver dato il mio contributo al reparto LAVA FLUORESCENTE.
Silvana De BariReparto Betelgeuse
Molfetta
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Semp
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ment
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MBO
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Reparto SUDiao
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branca e
Reparto CENTRO SUD
Salve a tutti, noi siamo lo staff del Reparto Sud che andrà al Jamboree del 2011 in Svezia.Originariamente eravamo delle semplici persone che vivevano la loro vita normalmente ma poi, l’esposizione a raggi cosmici durante una missione di carattere scientifico nello spazio, ha modificato le nostre molecole e da quel giorno siamo diventati scout! Da quel giorno combattiamo le forze dell’oscurità, facendoci chiamare i “Fantastici 4”.
The Thingalias Dott. Alex Torrisi - CR.La nube lo ha modificato in un essere di roccia vulcanica etnea di Paternò (CT), ha 34 anni e una moglie (che presto lo abbandonerà visto in COSA si è trasformato), nella vita fa l’insegnante, l’allenatore di basket e da 22 anni dall’incidente con la nube, è anche uno scout con predilezione per la Branca E (7 anni da CR, 4 da IR e 4 in Ptg Naz), inoltre ha già sperimentato una missione Jamboree, in qualità di VCR in Inghilterra.
Mr. Fantasticalias Prof. Alessandro Balestra-VCR.L’esposizione ha modificato i suoi tessuti renden-dolo elastico e gommoso. Nonostante il capello brizzolato ha 26 anni e proviene dalla città dei Sassi, Matera. È laureato in ingegneria meccanica e ora lavora presso un’azienda vicino la sua città che pro-getta e installa impianti ad energia alternativa. Nel tempo libero lavora ad un macchinario per ricreare la nube in modo da farci riavere il nostro aspetto originario. Ama gli sport, in particolare quelli di
difesa personale, infatti, all’età d’esploratore ha partecipato ai campionati italiani di pugilato. Ama le sfide e l’avventura. Dopo 3 anni nella branca L, svolge il ruolo di CR, da due anni, nel nuovissimo reparto Ohmsford del Matera 2 (Pomarico).
The Human Torchalias Lorenzo Di Rese aka Lollo - VCR.Nel suo corpo scorre fuoco romano, della città eterna dove è nato 28 anni fa senza grandi pre-tese e senza poteri, ma poi l’esposizione a raggi cosmici di circa 20 anni fa, ha modificato le sue molecole per sempre rendendolo uno scout …nau-tico! È laureato in comunicazione visiva e grafica editoriale, e attualmente lavora in uno studio di progettazione grafica. Da circa 8 anni concentra i suoi poteri cosmici all’interno della branca E, prima come CR poi come IR, dando sempre il meglio delle sue fiamme.
Invisible Womanalias Dott.sa Maria De Chiaro - VCR.L’unica donna dello staff tra questi baldi eroi. Pro-viene da Benevento e ha 27 anni. La nube ha mo-dificato il suo dna rendendolo invisibile, questo le ha permesso di laurearsi in Farmacia senza troppi problemi ma non ha smesso di studiare perché è iscritta ad una scuola di specializzazione, che continua a frequentare di nascosto. Lavora presso l’università nell’ambito della ricerca scientifica sperimentando nuovi composti e come consu-lente per un’importante azienda farmaceutica. Negli scout è Akela da 3 anni del Branco Mowha, Benevento 1 e da quest’anno IR della Branca elle.
Questo è il meraviglioso Staff del reparto Centro Sud:
Ciao a tutti!Sono Chiara CR del reparto CentroSud per il Jam-boree in Svezia.Sono una scout dalla nascita…ho avuto il mio primo fazzolettone a 5 mesi!Per un quarto della mia vita ho fatto la CR nella mia sezione, Porto Torres. Dopo 7 anni ho dovuto lasciare per motivi di studio e lavoro, fosse per me lo farei tuta la vita! Parlavamo di lavoro?! Faccio l’educatrice in una casa famiglia; ho un coro di voci bianche; faccio la maestra di musica alle elemen-tari; sono una musicoterapeuta che al momento si occupa di pazienti alzheimer e bambini autistici e, come forse già qualcuno sa, a tempo perso faccio la cantante lirica! Dopo tutto questo ovviamente mi avanza il tempo per giocare a basket.Che dire…non vedo l’ora di iniziare questa splendida avventura insieme con gli esploratori del nostro coloratissimo reparto CentroSud, sorridenti, allegri, e carichi più che mai!
Ciao a tutti!Sono Carmelo, ho 27 anni e vengo da Catania. Sono negli scout dal 1992, dalla tenera età di 9 anni, e da allora non ho saputo smettere. Attualmente sono il commissario della sezione di Catania, ma la mia vita da adulto scout l’ho sempre trascorsa facendo il capo reparto. Da poco mi sono laureato
in Scienze politiche e lavoro in Aeronautica Militare. Sono entusiasta di poter partecipare al Jamboree e di farvi vivere le stesse emozioni che provai in Cile quando ero un esploratore. Non vedo l’ora di poter condividere questa nuova avventura insieme a voi!
Ciao ragazzi! Sono Matteo, ho 23 anni e sono di Roma. La mia avventura scout è iniziata nel 1995 quando ad 8 anni ho fatto la promessa e sono diventato lupetto del branco Occhio di Primavera del Roma 8. Con gli anni l’avventura si è fatta sempre più avvincente e sono cresciuto sino a diventare CR del reparto Klondike. Oggi sono il Capo Gruppo del Roma 3, mi sono laureato in Scienze Politiche e sto conti-nuando a studiare per la specialistica in Relazioni Internazionali. Sono veramente contento che ora la mia avventura possa continuare ad arricchirsi con questo Jamboree e sono felicissimo di poterla condividere con voi! A presto!
Ciao a tutti!Mi chiamo Luciano, ho 26 anni e vivo a L’Aquila. La mia vita scout è iniziata appena 7 anni fa quando avevo 19 anni. Nei 6 anni passati ho fatto sempre e solo vita di reparto, prima come vice e poi ho fatto 4 anni di capo reparto. Da quest’anno sono capo gruppo. Studio ingegneria delle telecomunicazioni e mi manca poco per finire. Sono felicissimo che mi sia stata data la possibilità di partecipare al Jamboree con voi e sinceramente non vedo l’ora di partire! A prestissimo!
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Prima lezione fondamentale di svedese
(tra parentesi la pronuncia):
Ciao: Hej. (Hay)ma anche Tjena (Schenah)
Come stai: Hur mår du? (Hur mor du?)
Bene, grazie: Tack, jag mår bra. (Tack, iòg mor bra)
Mi chiamo ___ : Jag heter ________(Iag hetter _____ __)
Piacere di conoscerti.
Trevligt att träffa dig (trevligt att traeffa dei)
Non parlo [bene] lo svedese.
Jag kan inte tala svenska’ [så bra] (òg can inte tòla svenska [so bra])Se
mplic
eme
nte
Sve
ziabranca e
Vänta, snälla“Vänta, snälla. Vad är klockan?” Nella notte sve-dese, rientrando ai vostri sottocampi, una voce dal buio potrebbe rivolgervi questa misteriosa doman-da. Siete pronti a rispondere?La comunicazione è fondamentale, specialmente al Jamboree, dove un buon vocabolario può aiutarci a vivere al meglio quest’esperienza. Sperando che l’italiano non vi dia troppi problemi, è sulle lingue straniere che dovrete concentrarvi. Le lingue uf-ficiali al Jamboree saranno l’inglese e il francese, quindi, se le studiate a scuola, adesso avete un buon motivo per non addormentarvi sul banco mentre il prof spiega.Tutte le indicazioni di direzione, le istruzioni per i giochi, gli scambi di distintivi, ogni contatto con gli altri scout del mondo sarà facilitato se arriverete al Jamboree preparati: non vorrete mica perdere un’attività perché non sapete come rispondere? Inglese e Francese, dunque, ma anche di Svedese se ne parlerà parecchio. Non esiste cultura al mon-do che non apprezzi quando uno straniero prova a cimentarsi con la parlata locale, e allora forza:
Troppo facile? Siete già a un livello avanzato? allora forse potrebbe esservi utile anche:
P.s.: Non temete, la voce dal buio diceva semplicemente “Scusa un attimo: sai che ora è?”
Seconda lezionePuoi mostrarmelo
sulla mappa?Kan du visa mig på kartan?
(can du visa mei po kòrtan)
Portamici, perfavore Ta mig dit, är ni snäll.
(tò mei dit, aer ni snaell)
C’è una specialità locale?
Finns det en lokal specialitet? (finn det en lokòl spesialitet)
OK, la prendo Jag tar den! (jòg tòr den)
Come va? Troppo difficile? Dai, basta prendersi per tempo, senza rimandare a imorgon (imorron) quello che potete fare idag (idòg). Se poi avete paura di sbagliare, basta imparare la differenza tra Ursäkta (urschächta), Förlåt (forlot) e Jag är ledsen (Iòg aer lessen) e tutto andrà per il meglio.
Enrico MasoCC Atacama - Udine 1
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branca erre branca erre
In questo reportage fatto dai rover le posizioni sulle occupazioni giunte in redazione sono nettamente a favore delle contestazioni alla riforma. Dei contrari è arrivato solo un parere, che abbiamo pubblicato. E voi cosa ne pensate? Vi invitiamo a raccontarci la vostra esperienza e a proporci il vostro punto di vista per poter continuare il confronto sul prossimo numero. Scrivete a:[email protected]
branca erre
SONO ARRIVATI DA TUTTA ITALIA PER SFILARE TUTTI INSIEME A POTENZA, E RICORDARE IL SACRIFICIO DI TANTI.
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dalle sezioniL, A
quila
Il nuovo nido dell’ aquila dalle sezioni
A sinistra, l’invito per l’inaugurazione della sede della sezione de L’Aquila e, in questa pagina, alcune immagini del prefabbricato che ospiterà gli scout. Per informazioni e aggiornamenti si può consultare il sito http://cngeilaquila.blogspot.com
CORPO NAZIONALE GIOVANI
ESPLORATORI ED ESPLORATRICI ITALIANI
Associazione di Promozione Sociale(ed) Ente Morale sotto l'Alto Patronatodel Capo dello Stato
C.N.G.E.I.Associazione Scout Laic
a La sezione del CNGEI dell’Aquila
ha il piacere di invitarLa alla“Giornata d’inaugurazione della nuova sede”
sabato 18 giugno 2011 - dalle 10,30 alle 15,30
Via P. Ficara c/o Piazza d’Arti - L’AquilaVia P. Ficara c/o Piazza d’Arti67100 - L’Aquilae-mail: [email protected]: 329.2226485
E’ gradita la conferma della partecipazione
entro il 7 maggio 2011
Sezione dell’Aquila
Finalmente ci siamo: a giugno la sezione Cngei
de L’Aquila inaugurerà la sua nuova sede. e lo farà in grande stile, con una settimana di festeggiamenti aperti a tutti, che culmineranno sabato 18. Due anni fa sembrava un sogno. Adesso per i fratelli aquilani è finalmente una splendida realtà!
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dalle sezioniA
renz
ano
Are
nza
no
Tutto iniziò il 12
agosto 2010...Abbiamo fatto un bellissimo campo estivo all’insegna dell’amicizia internazionale.Siamo andati al Kandersteg In-ternational Scout Center. Kander-steg è un paesino vicino a Berna in svizzera dove Baden Powell (dopo il primo Jamboree) ha deciso di fondare un campo in cui per 365 giorni l’anno si potesse ricreare l’atmosfera del Jamboree.
Che ci fos-sero scout diversi era evidente: girando per il campo c’erano inglesi in maglietta e pantaloncini mentre noi avevamo felpe e calze pesanti.La pioggia è stata una costante del campo e ci ha creato qualche difficoltà ad accendere il fuoco per cucinare o quando abbiamo fatto la gita.Per la lunga gita siamo arrivati in un rifugio dove abbiamo dormito (e mangiato una zuppa veramen-te buona) e il giorno dopo siamo scesi al lago che si vedeva dal rifugio: bellis-
simo, talmente blu che sembra-va una cartolina. Lì al lago faceva
molto freddo ma abbiamo visto degli
scout che facevano il bagno.
Quella sera abbiamo partecipato al barbeque in-
ternazionale dove i vari gruppi sfoggiavano le uniformi: un gruppo di scozzesi al posto dei pantalon-cini portava il kilt.Abbiamo anche partecipato a due fuochi internazionali dove ogni gruppo portava un bans o una can-zone. Alla fine una ragazzo dello staff si è esibito in un numero di giocoleria col fuoco: davvero spet-tacolare!Abbiamo fatto anche una serata in piscina, l’acqua era fredda pe-rò ci siamo divertiti tantissimo a
giocare con gli altri ragazzi.È stato un campo di-
vertente oltre che una bellissima
esperienza in-ternazionale.
Ptg TigriRep. Sher-
woodArenzano (GE)
KANDERSTEG 2010
A come Amicizia
È di sicuro uno dei sentimenti più importanti al mondo, forse anche di più dell'amore.
Per uno scout è molto più semplice riuscire a rapportarsi con un altro scout, perché entrambi hanno qualcosa in comune, cioè lo scautismo ed il fatto di dover condividere la maggiore parte delle cose, anche la più insignificante come un coltelli-no o del cordino, aiuta ad intensificare il rapporto.
All'interno dei gruppi scout si possono trovare anche amicizie che poi dureranno per tutta la vita, o semplicemente amicizie a distanza, come per esempio è successo al nostro reparto, che questa estate ha fatto il campo in svizzera. Lì abbiamo conosciuto inglesi e messicani e, anche se man-tenere contatti è difficile, alcuni di noi ci riescono.In poche parole l'amicizia è indispensabile nella vita, perché con gli amici ci scherzi, ci giochi, ma soprattutto sai che loro ci saranno sempre e che saranno sempre pronti ad aiutarti.
Ptg.CobraRep. Sherwood Arenzano (GE)
La nostra marcia è cominciata verso le nove qua ndo insieme ai lupetti siamo partiti
alla volta del Passo della Gava per percorrere 18 Km.Abbiamo ospitato nel nostro reparto (nelle rispettive pattuglie) i lupetti che presto sareb-bero diventati membri del reparto Sherwood. La mattina passata a camminare è stata lunga e faticosa ma non è mancato il piacere di osser-vare le culture e le tradizioni di cinesi, tedeschi ma anche spagnoli o giapponesi. Durante l’andata inoltre abbiamo potuto osservare lo spettacolo affascinante di Arenzano, Genova e Sa-vona dai nostri monti. Arrivati alla Gava, verso l’una, abbiamo aiutato i se-nior della nostra sezione, che avevano preparato alcu-ni giochi molto divertenti per i bambini presenti alla Gava. C’erano un ponte tibetano, una scala di corda e l’asse basculante. Oltre a ciò c’è da dire che abbiamo potuto mangiare l’ottima pasta al pesto che ci hanno fornito gli organizzatori dell’evento “Mare e Monti”. Verso le quattro abbiamo intrapreso la via del ritorno passando per il luogo forse più bello dei nostri monti: il passo della Gavetta da dove, nelle giornate più limpide, si può tranquilla-mente vedere la Corsica. Ritornati in paese abbiamo salutato i futuri
esploratori, che du-rante questa giornata si sono divertiti molto e hanno avuto un primo assaggio della vita da esploratori. Ptg. Pipistrelli
Rep. Sherwood Arenzano (GE)
Mare e Monticon i lupi
Il Reparto ha portato i Lupetti dell’ultimo anno
lungo una classica escursionistica
Ligure: La Mare e Monti di Arenzano
“Anche per noi più grandi è stata una
bellissima esperienza che ci piacerebbe poter
ripetere in futuro.”
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dalle sezioniCa
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dalle sezioni
Sono passati quasi cento anni dalla pri-ma formazione di una pattuglia di esplo-ratori cavesi del Cngei che, nel 1914,
con l’entusiasmo che da sempre contrad-distingue gli scout di tutto il mondo, si re-cavano in corriera a Salerno per unirsi ad altre pattuglie provenienti da altre cittadine della provincia.Non sappiamo quanto sia durato il sogno di quegli esploratori, ma a quasi cento anni da quel 1914 da quello stesso lontano entusiasmo rinasce un gruppo di scout del Cngei a Cava de’ Tirreni.È stato un sogno coltivato per una decina di anni dallìattuale Consiglio di gruppo e finalmente si è concretizzato. Nato per “gemmazione” dalla se-zione di Battipaglia, il gruppo apre ufficialmente il 24 ottobre 2010 con il suo Consiglio di gruppo, il branco Waingunga e la Compagnia Don Chisciotte.
A poco più di due mesi da quella prima alzaban-diera che ha donato a tutti noi una gioia immensa, il 2 gennaio 2011 il gruppo parte per il suo primo campo e lo fa tra i monti a noi cari, i Lattari, che circonda-no Cava de’ Tirreni e dopo una serpentina sul bordo della Costie-ra Amalfitana vanno a tuffarsi nella Penisola Sorrentina.
Sono stati tre giorni pieni zeppi di attività, di giochi, di escursioni, ma anche di cerimonie: l’accettazione dei cuccioli nel branco, le promesse di un rover e di un senior, la firma della carta di compagnia. Ritor-nati a casa, con il ricordo indelebile che accompa-gnerà ciascuno di noi lun-go il proprio sentiero, si è
ripreso a lavorare, con ancora più entusiasmo, per il prossimo obiettivo: l’apertura di un re-parto di esploratori ed esploratrici.Sembrava impossibile, sembrava l’idea di qual-che irriducibile sognatore, ma alla fine il sogno è diventato realtà. Perché quando si sogna da soli, rimane un sogno, ma quando lo si fa insie-me, diventa realtà. Ci sembra doveroso coglie-re l’occasione per ringraziare l’Associazione che ci ha dato la possibilità di promuovere i principi dello scautismo laico nella nostra città, i formatori che ci hanno fatto crescere durante i nostri
CAVA DE,
TIRRENIcampi di formazione, il commissario regionale e la sezione di Battipaglia che ci stanno seguendo da quattro anni. Grazie di cuore a tutti voi che avete reso possibile la costruzione di un so-gno!
Il Consiglio di Gruppo Cava de’ Tirreni
Sezione di Battipa-glia
È stato un sogno coltivato
per una decina di anni
dall’attuale Consiglio
di Gruppo e finalmente
si è concretizzato.
il Cngei torna a...