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Scenari: il lavoro e l’organizzazione in una società che invecchia Daniela Converso 1 , Angelo d’Errico 2 1 Dipartimento di Psicologia del Lavoro, Università di Torino 2 Servizio Sovrazonale di Epidemiologia ASL TO3, Grugliasco

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Scenari:il lavoro e l’organizzazione in una

società che invecchia

Daniela Converso1, Angelo d’Errico2

1 Dipartimento di Psicologia del Lavoro, Università di Torino2 Servizio Sovrazonale di Epidemiologia ASL TO3, Grugliasco

INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE LAVORATIVA

Nei prossimi anni si prevede un invecchiamento della popolazionelavorativa per

• bassa fertilità: in Italia 1.1 figli per coppia

• aumento dell’aspettativa di vita: 79.4 anni per gli uomini, 84.5 per le donne (CIA World Factbook, 2007)

• invecchiamento della popolazione generale: in Europa dal 2010 al 2030 il rapporto tra soggetti in età 20-65 e quelli >65 anni salirà dal 29% al 39%

• riforma pensionistica: innalza l’età minima per la pensione di vecchiaia a 67 anni e per quella di anzianità a 42 anni di contribuzione

24.030.140.2Totale

52.164.582.765-69

30.739.551.460-64

17.625.732.455-59

10.315.819.550-54

Tasso di mortalità 91 (per 1,000)

Tasso di mortalità 81 (per 1,000)

Tasso di mortalità 71 (per 1,000)

Classe di età al censimento

Torino, Mortalità grezza 6-15 anni dopo i censimenti 1971, 1981, 1991, per classe di età – UOMINI 50-69 anni

PARTECIPAZIONE AL LAVORO –UOMINI 60-64 ANNI

Gruber & Wise, 2007

LAVORATORE ANZIANO

• Le richieste lavorative generalmente non si riducono con l’età, ma si riduce la capacità lavorativa

• Esiste un’ampia variabilità individuale in questa riduzione della capacità lavorativa

• Possibile l’incompatibilità tra la capacità funzionale del lavoratore anziano e il livello di richieste sul lavoro

• Si distinguono due aspetti principali della capacità lavorativa:

– Capacità mentale

– Capacità fisica

CAPACITÀ MENTALENell’invecchiamento i cambiamenti fisiologici che generalmente avvengono nella percezione, nell’elaborazione delle informazioni e nel controllo motorioriducono la capacità di lavoro mentale:• l’attività psicomotoria è più lenta e quella cognitiva è ridotta• la memoria recente diminuisce• i tempi di reazione sono più lenti• anche l’apprendimento di temi complessi può essere più lento• in particolare bisognerebbe valutare la capacità di (Chan et al., 2000):

• comprendere e svolgere il lavoro• seguire istruzioni• comunicare e interagire con gli altri• garantire la propria sicurezza

• la valutazione della capacità mentale può essere condotta con scale di facile utilizzo che indagano la funzione cognitiva (Abbreviated Mental Test, Mini-mental State Test)

LAVORATORE ANZIANO

CAPACITÀ DI LAVORO FISICO• La capacità di lavoro fisico di un lavoratore di 65 anni è circa la metà di

quella di uno di 25 anni (Ilmarinen, 2002)• Una riduzione marcata della capacità fisica comincia dopo i 50 anni, con

una riduzione del 20% tra i 40 e i 60 anni• Il declino della forma fisica è minore tra le donne, in parte per un più

basso livello iniziale di capacità fisica massimale (2/3 rispetti agli uomini)

• L’invecchiamento è associato ad un progressivo deterioramento didiverse componenti dell’organismo, tra cui: – capacità aerobica e cardiovascolare– forza e resistenza muscolare– elasticità– equilibrio– composizione

LAVORATORE ANZIANO

CAPACITÀ CARDIORESPIRATORIA

• la capacità cardiorespiratoria è valutabile per mezzo del consumo massimo di ossigeno (capacità aerobica)

• la capacità aerobica si riduce di circa il 5-15% ogni 10 anni dopo i 30 anni di età, con una caduta maggiore dopo i 70 anni (circa 20% ogni 10 anni) (20-30 ml all’anno)

• la riduzione della capacità aerobica con l’età è in buona parte mediata da una riduzione della gittata cardiaca (50% da 20 a 80 anni) e della differenza A-V della concentrazione di ossigeno (da 19 a 15 ml 02 in arteria)

• la riduzione della capacità aerobica è dovuta anche alla riduzione della capacità vitale forzata (FVC) (4-5% ogni 10 anni dopo i 30 anni, con un corrispondente aumento del volume residuo (RV))

LAVORATORE ANZIANO

CAPACITÀ MUSCOLOSCHELETRICALa capacità muscoloscheletrica pare un po’ più preservata di quella aerobica con l’invecchiamento, con una riduzione maggiore dopo i 65 anni

Con l’invecchiamento si verifica una riduzione della massa dei muscoli scheletrici, maggiore agli arti inferiori, dovuta a riduzione sia del numero che delle dimensioni delle fibre: • riduzione del 10% a 50 anni, del 30% a 65 anni

Corrispondente riduzione della forza e della resistenza allo sforzo, anche per altri cambiamenti nel muscolo (riduzione del numero di unità motorie, della contrattilità, dell’attività metabolica)• riduzione di circa il 25% tra i 30 e i 65 anni, che comincerebbe ad essere chiaramente apprezzabile solo dopo i 45 anni

• riduzione del 12-15% ogni 10 anni dopo i 50 anni di età

• ampia variabilità, con declini annuali tra lo 0.8% e il 5%, a seconda dei muscoli e del tipo di contrazione

• resistenza allo sforzo meno compromessa della forza, per riduzione maggiore delle fibre I (ossidative) rispetto alle fibre II (glicolitiche)

LAVORATORE ANZIANO

Cosa dicono gli studi sui lavoratori anziani?

• Le revisioni disponibili sull’argomento lamentano la carenza di studi su lavoratori anziani o di risultati relativi alle classi di età più anziane (anche per scarso n. di lavoratori)

• Lo studio dello stato di salute dei lavoratori anziani è reso difficile dal fatto che in molti paesi solo una minoranza di lavoratori continua a lavorare dopo i 55-60 e questi sono in media più sani di quelli che vanno in pensione (healthy worker effect)

• Per questo motivo in vari studi la prevalenza di molte malattie o disturbi risulta tra i lavoratori oltre 60 anni artificiosamente più bassa di quella osservabile in lavoratori più giovani

• I lavoratori anziani presentano tassi più bassi di infortuni sul lavoro rispetto ai giovani, ma gli infortuni tendono a essere più gravi e mortali

• In generale, il declino delle capacità mentali e sociali pare più lento e più tardivo di quello delle capacità fisiche, anche se con l’età aumenta la prevalenza di disturbi mentali comuni, soprattutto ansia e depressione

• L’innalzamento dell’età pensionabile a 65 anni sarebbe quindi problematico soprattutto per i lavoratori anziani occupati in mansioni caratterizzate da impegno fisico, in particolare quelle che non determinano un mantenimento o uno sviluppo della forza muscolare

• Lavoratori anziani in occupazioni con impegno fisico mostrano in alcuni studi alte prevalenze di disturbi muscoloscheletrici (de Zwart et al., 1997; Ilmarinen, 2002)

Condizioni di lavoro e salute nei lavoratori anziani da studi epidemiologici

DUE ESEMPI DI INDAGINI CAMPIONARIE

Nella popolazione occupata (condizioni di lavoro e salute):

• Survey Europea della Fondazione di Dublino per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (2010)

Nella popolazione generale (salute):

• Indagine ISTAT Multiscopo sulle famiglie – condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari (2005)

Indagini epidemiologiche su lavoratoriEurofound 2010 (Dublin Foundation)

Principale indagine europea su lavoratori in Europa

Condotta ogni 5 anni su campioni nazionali di popolazione occupata in 34 paesi EU o candidati all’ingresso nell’EU

Circa 1.000 lavoratori per paese (quasi 44.000 soggetti in totale)

Intervistati su condizioni di lavoro e di salute:Esposizione a fattori:• chimico-fisici (microclima, rumore, vibrazioni, fumi, solventi)• ergonomici (posture, movimenti ripetuti, movimentazione carichi)• psicosociali (richieste, controllo, supporto sociale, interazione con clienti)• organizzativi (turni, ore di lavoro)

Stato di salute:• generale (stato di salute non buono)• fisica (mal di schiena, disturbi muscoloscheletrici arto superiore, ipoacusia, etc.)• mentale (indice WHO-5, ansia o depressione, insonnia)• n. infortuni nell’ultimo anno• giorni di assenze per malattia nell’ultimo anno• giorni di presenteismo nell’ultimo anno

Indagine Eurofound 2010 – esposizione a fattori di rischio fisici sul lavoro per almeno metà del turno di lavoro

57.0

53.6

53.3

55.0

58.0

55.3

59.7

57.6

Stare in piedi (%)

8.6

8.8

9.4

10.8

3.7

1.9

2.9

3.5

Moviment. carichi

(persone) (%)

4.5

4.3

4.5

5.0

8.2

15.0

19.1

17.6

Esp. a Fumi (%)

Moviment. carichi

(oggetti) (%)

Movimenti ripetitivi arto sup.

(%)

Posture dolorose o stancanti

(%)

10.352.229.061-65 aa

12.449.333.256-60 aa

12.755.535.551-55 aa

13.754.835.241-50 aa

femmine

19.347.229.161-65 aa

22.848.932.756-60 aa

23.952.237.251-55 aa

27.054.336.641-50 aa

maschi

Indagine Eurofound 2010 – medie di esposizione a fattori di rischio psicosociali sul lavoro

66.9

60.8

60.1

60.8

70.1

64.7

61.5

63.1

Autorità decisionale

(m)

63.7

63.6

62.9

65.0

68.8

65.6

65.2

66.9

Utilizzo di abilità

tecniche (m)

31.5

33.9

35.7

35.6

38.1

41.4

42.5

43.5

Ore di lavoro/sett.

(m)

Richieste cognitive

(m)

Richieste emozionali

(m)

Richieste psicolog.

(m)

24.658.223.461-65 aa

29.060.027.156-60 aa

31.558.928.951-55 aa

31.158.530.041-50 aa

femmine

37.752.825.761-65 aa

37.552.129.556-60 aa

38.453.231.151-55 aa

39.551.031.941-50 aa

maschi

Indagine Eurofound 2010 su condizioni di lavoro e salute

Ansia o depressione ultimo anno

(%)

Indice mentale WHO-5 <=52

(%)

Indice mentale WHO-5 <=28

(%)

Salute generale non buona

(%)

12.023.36.25.361-65 aa

11.127.59.85.456-60 aa

13.027.58.44.351-55 aa

12.328.98.32.941-50 aa

femmine

7.617.65.33.261-65 aa

9.322.76.84.956-60 aa

8.628.67.64.651-55 aa

7.625.07.22.641-50 aa

maschi

Indagine Eurofound 2010 su condizioni di lavoro e salute

Giorni presenteismoultimo anno

(m)

Giorni assenza per malattia ultimo anno

(m)

Giorni assenza per infortunio ultimo anno

(m)

Disturbi MS arto super. ultimo anno

(%)

Mal di schiena

ultimo anno (%)

3.86.40.1253.049.261-65 aa

4.48.91.6453.553.256-60 aa

3.97.00.7655.354.751-55 aa

3.96.50.7651.450.941-50 aa

femmine

3.04.11.4746.950.661-65 aa

3.27.00.8444.752.156-60 aa

3.26.61.1152.457.451-55 aa

3.05.20.7445.950.541-50 aa

maschi

Indagine multiscopo sulla salute ISTAT - 2005

Survey campionaria nazionale comprendente circa 130.000 soggetti

Indaga soprattutto la presenza di malattie, limitazioni, assunzione di farmaci, effettuazione di visite mediche ed esami nella popolazione generale

Analisi ristretta a occupati e pensionati nelle tre fasce di età più anziane prima della nuova età pensionabile (51-55, 56-60, 61-65 anni) su:

– stato di salute generale – indice di salute fisica (SF-12)– indice di salute mentale (SF-12)– indice di cronicità– disturbi mentali (ansia o depressione)– disturbi muscoloscheletrici (artrosi)– infarto miocardico acuto– assenze per malattia nell’ultimo mese– limitazioni funzionali– disabilità– traumi

Indagine multiscopo sulla salute ISTAT - 2005 Traumi

(occupati) nell’ultimo mese (%)

Limitazioni funzionali

gravi (%)

IMA (%)

Artrosi (%)

Ansia o depressione

(%)

Salute generale

non buona (%)

2.94.81.240.99.97.761-65 aa

3.94.91.032.58.35.956-60 aa

2.53.00.425.96.74.751-55 aa

2.21.10.211.05.01.741-50 aa

femmine

2.15.76.832.94.67.261-65 aa

1.93.54.027.23.74.056-60 aa

2.92.72.215.62.72.551-55 aa

3.01.50.87.72.21.841-50 aa

maschi

Indagine multiscopo sulla salute ISTAT - 2005

Assenze per malattia (occupati)

ultimo mese (gg. m)

Indice di cronicità (m)

Indice di salute mentale (m)

Indice di salute fisica (m)

0.695.948.747.761-65 aa

0.594.848.949.556-60 aa

0.643.748.650.651-55 aa

0.462.349.352.841-50 aa

femmine

0.454.850.649.361-65 aa

0.443.850.950.956-60 aa

0.492.651.152.151-55 aa

0.471.751.553.241-50 aa

maschi

Work Ability Index (WAI)Concetto sviluppato in Finlandia negli anni ’80 (Ilmarinen 1991; Tuomi et al. 1998)

Indicatore complessivo di capacità lavorativa (WA) basato su 7 dimensioni:1) WA attuale rispetto alla più alta nella vita; 2) WA relativa a richieste lavorative (mentali e fisiche); 3) n. di malattie croniche diagnosticate da un medico; 4) stima dei problemi sul lavoro dovuti a malattie; 5) assenze per malattia negli ultimi 12 mesi; 6) previsione della propria WA tra 2 anni; 7) risorse psichiche

Indagine su 1449 lavoratori 21-67 anni occupati in vari settori - Costa & Sartori, 2007

Interventi sulle condizioni di lavoro importanti per migliorare l’adattamento al lavoro dei lavoratori anziani

• Ritmo di lavoro: il ritmo dovrebbe essere confortevole per il lavoratore, piuttosto che essere dettato da macchinari o dall’organizzazione del lavoro

• Ore di lavoro: orario di lavoro più breve, specialmente se il lavoro pone intense richieste fisiche o cognitive, e il lavoro notturno ridotto o evitato (Costa, 2005)

• Varietà: lavoratori con capacità fisiche e cognitive ridotte ricevono benefici da una maggiore varietà del lavoro

• Sicurezza del posto di lavoro: migliora la produttività e la salute

• Lavoro ripetitivo: anziani più suscettibili a disturbi muscoloscheletrici

• Posture: minore tolleranza verso posture stancanti o dolorose

• Movimentazione di carichi: forza muscolare minore e maggiore % di artrosi

• Velocità: movimenti non abbastanza veloci per svolgere certi compiti

• Elevate richieste aerobiche: rischio di affaticamento e di infortuni

• Vibrazioni: minore tolleranza dei tessuti e dei muscoli

• Calore: minore tolleranza alle temperature estreme (alte o basse)

• Illuminazione: minore adattamento a scarsa illuminazione

WHO technical report “Ageing and Working capacity”, 1993

Aspettativa di vita alla nascita per classe sociale occupazionale dal 1982 al 2006. Inghilterra e Galles - Uomini

Aspettativa di vita alla nascita per classe sociale occupazionale dal 1982 al 2006. Inghilterra e Galles - Donne

Speranza di vita a 35 anni secondo diversi indicatori, per classe sociale occupazionale, uomini 18-64 anni, Torino 1991-1999

133.1132.2133.2135.6Classe operaia non specializzata

233.6333.6333.8236.2Piccola borghesia senza dipendenti

434.6534.6834.9537.2Piccola borghesia con dipendenti

534.7434.5434.1436.8Classe media impiegatizia

835.5835.7734.7837.6Dirigenti

735.0735.6534.2637.2Liberi professionisti

634.9635.0634.3737.2Imprenditori

rangoannirangoannirangoannirangoanni(classificazione di Schizzerotto)

libera da ricovero*

libera da diabete

libera da tumoretotaleCLASSE SOCIALE

Spadea et al., 2005

Proporzione di soggetti che ricevono pensioni di invalidità per età e paese

Gruber & Wise, 2007I dati dell’Italia mancano nel grafico, ma sono simili a quelli della Spagna

Conclusioni• La permanenza dei soggetti anziani al lavoro necessita di adattamenti delle

richieste lavorative, soprattutto fisiche (ma anche organizzative: es. ritmi, pause, orari, turni)

• Ciò è ottenibile o per mezzo di interventi sull’ambiente di lavoro o mediante trasferimento ad altre mansioni/occupazioni (es. assunzione di manutentori industriali nei servizi tecnici delle amministrazioni pubbliche)

• È importante il ruolo della promozione della salute (anche sul lavoro) nel migliorare la work ability e quindi l’occupabilità dei lavoratori, in particolare nei confronti di inattività fisica, obesità, abitudine al fumo

• Il sistema pensionistico dovrebbe comunque tenere conto delle differenze di aspettativa di vita per classe sociale occupazionale, riducendo l’età pensionabile dei lavoratori appartenenti alle classi sociali inferiori

• Dato l’aumento, soprattutto nella fascia di età 60-65 anni, della prevalenza di patologie croniche invalidanti, o comunque incompatibili con un’attività lavorativa quotidiana, il sistema di welfare per i portatori di queste malattie o disabilità dovrebbe essere adeguato a quello di altri paesi europei (es. Francia, Germania, Paesi Scandinavi), dove l’integrazione del reddito è elevata