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GLI SCENARI DELLA MAGIA

Gli scenari della Magia

Mago significa uomo sapiente, dotato di capacit operativa. Giordano Bruno, De Magia

La magia pi antica della religione! Anzi, la magia la pi antica tra le religioni.E l dove e quando la religione divenne un fenomeno primario dello Spirito e si rese indipendente dalla magia, allora ne divenne anche linterlocutrice dialettica, a volte la custode segreta e pi spesso, particolarmente in occidente, la nemica.Sul versante delletnologia, gi nei primi decenni del nostro secolo il buon vecchio Frazer, pur nella discutibilit dei suoi metodi e di molte sue conclusioni, pot rappresentare un valido punto di riferimento quanto alla definizione dei due paradigmi radicali su cui si universalmente fondata ogni concezione magica della natura e del mondo: il paradigma omeopatico o di magia imitativa e contagioso, inerente alla magia di contatto. Nel suo Ramo dOro, il padre della moderna antropologia annotava che secondo il criterio imitativo: il simile genera il simile, vale a dire leffetto assomiglia alla causa ... mentre il paradigma di contagio afferma che: ... le cose che sono venute una volta in contatto reciproco continueranno a interagire a distanza anche quando il contatto fisico sia stato interrotto .... Lo studio etno antropologico delle mitologie e religioni comparate ha ormai ampiamente verificato come qualche forma di concezione magica sia in realt sottesa e comunque preesistente a tutte le principali formule del sacro dei diversi popoli e razze fino dalla pi remota preistoria. Tra Egizi, Caldei e proto-semiti come in Persia o in Grecia, tra Arabi e Ind come in Cina o nel Tibet, tra Siberiani, Indonesiani, Celti e Germani, come nelle Americhe, in Africa, nell Europa occidentale o nel Mediterraneo. Ovunque, pur se in forme e gradazioni diverse, a monte di cosmogonie, Dei ed Eroi, filtrano nel simbolismo, nella scrittura o nella tradizione i dettami paradigmatici e le tecniche codificate per sintonizzarsi con lordine divino riproducendo ritualisticamente le vicende cosmogoniche o gli psicodrammi degli antenati mitici, o i suoni e linguaggi dellepoca primordiale secondo i criteri della magia imitativa; e altre tecniche per interpretare, gestire o governare gli spazi, i tempi, i fenomeni e i regni della natura, gli astri, i metalli, le pietre, le piante, gli animali e gli stessi esseri umani. Vengono creati tra essi reticoli di connessioni simboliche, echi e risonanze sostanziate in oggetti totemici, ( abiti, maschere o strumenti di potere capaci di trasformare l imitazione in contatto) o in sacre sostanze (piante o funghi psicotropi) la cui ingestione rituale provoca sia identit imitativa che contatto unificante con i medesimi archetipi. E in tutto questo si qualifica in qualche modo la natura della magia come forma primordiale e universale di esperienza del sacro e considerata una cosa sola con la percezione del Cosmo e della Natura e con la nostra capacit di comprenderne e controllarne le leggi segrete.Nessuno ancora ha potuto stabilire con certezza quale sia stato levento o la catena di eventi storici e psichici che hanno determinato in epoche diverse il tramonto e loscurarsi della sacralit magica a fronte dellaffermarsi dellatteggiamento religioso in cui la coscienza umana indebolita e sconfitta si affida allarbitrio del Fato, dei Demoni e degli Dei attraverso il ritualismo apotropaico della preghiera che in qualche modo rappresenta lantitesi speculare della magia. Eppure ampiamente assodato da ogni ricerca antropologica che pi retrocediamo nelle fasi primarie della civilt e della cultura pi assistiamo allo sfumarsi dellatteggiamento religioso e allaffermarsi del prometeismo magico, come ancora pot rilevare Frazer quando parlando degli aborigeni australiani i selvaggi pi primitivi di cui si abbiano notizie ... (sic) dovette constatare che: in Australia tutti sono maghi ma nessuno un prete; tutti sono convinti di poter influenzare i loro simili e il corso della natura tramite la magia empatica, ma a nessuno verrebbe in mente di propiziarsi gli di con preghiere e sacrifici. E in questo senso, va anche notato (e il solito Frazer non pot fare a meno di notarlo) che se la frattura tra magia e religione andata sempre pi caratterizzandosi e amplificandosi da una iniziale bipartizione di funzioni fino ad una aperta contrapposizione, pi che mai evidenziata nel monoteismo giudeo-cristiano e islamico, possibile invece rilevare profonde affinit tra alcuni aspetti del pensiero magico e aspetti paralleli del pensiero scientifico. Poich l dove si presuppone che il mondo sia governato da poteri esterni ed arbitrari che possibile ingraziarsi con preghiere e persuasioni varie ci si allontana decisamente sia dal concetto magico che dal concetto scientifico che concordemente concepiscono luniverso come un meccanismo impersonale e multiforme animato da leggi e principi in qualche modo conoscibili e controllabili. E tutte le pi antiche culture pervase da una religiosit ancora radicalmente magica come quella Egizia, Babilonese, Cinese o mesoamericana svilupparono raffinate forme di speculazione scientifica e realizzazione tecnologica, mentre il rigido monoteismo giudaico non produsse al proprio interno alcuna tecnologia e gli sviluppi culturali dellIslam e del Cristianesimo dovettero la loro maggiore fioritura speculativa e conoscitiva rispettivamente allinfluenza raffinatrice persiana, pervasa di magia e alla rivoluzione scientifico culturale e anti-teologica dell ermetico Rinascimento e del massonico Illuminismo. Sul fronte della psicologia del profondo Freud, contemporaneo di Frazer, rilevava infatti in Totem e Tab che: ... la magia ci rivela chiaramente il proposito di imporre agli oggetti della realt esteriore le leggi della vita psichica ... e notava ancora che lanimismo, prodotto secondario della magia e precursore arcaico di ogni esperienza religiosa: ... un sistema di pensiero; esso non si limita a fornire la spiegazione di un fenomeno singolo ma consente di vedere in una certa prospettiva lintero universo come un complesso unico .... Attraverso simili considerazioni che individuavano il sostrato psichico e preconcettuale della magia, la psicoanalisi quale neonata scienza dellinconscio tentava gi di superare il supponente razzismo razionalista di stampo ottocentesco di cui Frazer ancora era pervaso, preparando la strada alle esplorazioni di Jung sugli archetipi dellinconscio collettivo e sui loro rapporti con le culture esoteriche e con la mitologia universale. Ricerche destinate a evocare nuovi profondi rapporti tra la coscienza umana e il suo remoto, magico passato in sincronica concomitanza alle rivoluzionarie intuizioni della fisica quantistica che proprio in quegli anni, dopo la formulazione della Relativit Generale di Einstein e le scoperte sullindeterminazione della meccanica corpuscolare di Schrdinger, Bohr, Heisenberg e altri, stava mettendo fortemente in discussione la presunta razionalit meccanicistica della natura e delle sue leggi. E questo mentre sulla scia di un Myers o di un Crookes audaci pionieri ottocenteschi della ricerca scientifica sui fenomeni paranormali portati allattenzione delloccidente dallavvento dello Spiritismo alcuni geniali teorizzatori e ricercatori come il fisiologo Charles Richet, il fisico Oliver Lodge o il medico Eugne Osty gettavano le basi della moderna Parapsicologia esplorando strane facolt ed energie umane o paraumane che in determinate condizioni producono effetti anomali o addirittura impossibili rispetto ad una concezione meccanicistica della natura e dellUomo ma perfettamente consoni ai pi antichi postulati del pensiero magico.Daltra parte, negli stessi primi decenni del novecento, la generale rinascita di interesse, un po' dilettantesca e un po geniale, di larga parte del mondo intellettuale e artistico per le dimensione arcaiche ed esoteriche del sacro iniziata verso la met del XIX secolo diede ampio spazio alla diffusione del pensiero e degli scritti di esponenti diretti della cultura magico esoterica come Blavatsky, Gurdjieff, Crowley o Kremmerz, nelle cui scuole di pensiero e prassi operative venivano dichiarati, pur in forme diverse, la riapparizione e ladattamento moderno arricchito e sincretico di una Gnosi ritenuta immortale, molti dei cui aspetti erano largamente identificati con la magia. E non ormai difficile individuare la fitta rete di canali sotterranei e metaculturali attraverso cui larcaica essenzialit pragmatica e sensuale del pensiero magico sciamanico ha attraversato tra mille insidie e non pochi roghi le epoche della cultura europea arricchendosi ed elaborandosi in complesse e variegate formulazioni filosofiche ed ermetiche di cui difficile affermare se siano recuperi di forme perdute di conoscenza, elaborazioni evolute attraverso i tempi o entrambe le cose.In ogni caso sar nel cuore fecondo del Rinascimento che troveremo le prime sistematizzazioni coerenti e in qualche modo moderne della magia dove giganti del pensiero come Marsilio Ficino, Pico della Mirandola e Giordano Bruno, per tacere di Agrippa e Paracelso, seppero riportare in luce concezioni antichissime temperate dalla sensibilit e dalla razionalit moderne. Tra tutti forse il pi lucido ed esaustivo fu proprio quel Bruno che scont appunto sul rogo la sua grande utopia di restaurazione del pensiero magico, con la sua poderosa sintesi ermetico-filosofica la cui ricostruzione stata completata solo in anni recenti dalla grande Frances Yates.Mago va inteso in primo luogo come sapiente, ci segnala Bruno nel suo De Magia, ricordandoci poi poco pi avanti che nel suo significato pi alto e secondo linsegnamento dei filosofi, il mago un sapiente dotato di capacit operativa o virtute. E comunque subito ci avverte che ci sono tanti significati di magia quanti tipi di maghi. Successivamente il filosofo e magista nolano propone le sue codifiche dei principali tipi di atto magico e quindi di aspetti della magia, fondando le proprie considerazioni sulla nota suddivisione cara al Rinascimento tra magia naturale, (o compimento di cose ammirevoli tramite lapplicazione di forze attive e passive o di caratteri di simpatia e antipatia tra le cose inerenti alla natura stessa) e magia transnaturale o Teurgia. In questa si realizza la funzione superiore del Sapiente che dopo aver praticato la magia naturale e avervi connesso luso e la pratica di parole, canti, calcoli di numeri e tempi, immagini, figure, sigilli caratteri o lettere secondo i criteri della filosofia occulta, raggiunge la capacit di invocare poteri superiori (Dei, demoni o eroi) al fine di concentrare lo spirito in se stesso, divenire contenitore di Potenza e Saggezza, e alla fine governare le invisibili potenze demoniche che per Bruno sono da identificarsi con la dimensione secreta degli elementi. E tra le varie gradazioni e sfumature possibili di applicazione del potere, tra magia naturale e transnaturale Bruno identifica poi le arti della magia necromantica o profetica o pitonica, con cui possibile divinare su cose lontane o future attraverso lutilizzo mantico dei loro cadaveri o parti di cadaveri o dei quattro elementi della natura, terra, aria, acqua e fuoco, o mediante linvocazione dello spirito che giace nelle proprie viscere. E classifica infine le arcaiche pratiche della stregoneria in cui lutilizzo di parti organiche di un vivente o comunque di oggetti a lui connessi per contatto, vengono utilizzati per danneggiarlo (stregoneria malefica o venefica) o per beneficarlo e sanarlo secondo le modalit della stregoneria terapeutica. E tra queste sue considerazioni analitiche, che ancora oggi restano una sorta di lucido manifesto pre antropologico, Bruno pur non risparmiando i suoi strali allesercito di mentecatti e lestofanti che gi alla sua epoca come nella nostra praticavano a pagamento ogni forma di mistificazione deturpando il nome della magia inserisce anche con una strizzata docchio, le opere di natura o intelligenza superiore atte a suscitare lammirazione con lapparenza o magia prestigiatoria lanciando cos un messaggio a certi ben noti pedanti e scettici di professione del XX secolo ancora oggi convinti che la cultura esoterica, pur nei suoi esponenti pi raffinati, non sappia distinguere tra la pur pregevole abilit manuale del saltimbanco e la potenzialit parafisica dello sciamano.

Sulla base delle indicazioni di Bruno e volendo formularne una definizione unitaria potremmo allora concludere che la magia larte o la scienza dei rapporti di potere tra le diverse componenti dellessere.In qualche modo e in senso lato esiste magia l dove lumano riconosce se stesso, la propria coscienza e il mondo come formati da diverse molteplici componenti visibili o invisibili pi o meno slegate e dissonanti tra loro ma suscettibili di connessione armonica e di controllo attraverso metodi e prassi codificate. Mano a mano che aumenta la percezione della complessit, sia in senso naturalistico che ontologico e perfino tecnologico, aumenta anche lempito prometeico della coscienza verso una qualche forma di magia. Da qui la possibile compatibilit della magia con la scienza e la sua dichiarata incompatibilit con le religioni, e particolarmente con le religioni monoteistiche, per la loro inerente mancanza di complessit. Poich l dove il pensiero religioso ha oscurato e maledetto gli dei o archetipi della coscienza rompendo lequilibrio dinamico e complesso degli attivi e dei passivi, questi rapidamente hanno assunto la maschera ossessionante dei demoni e ogni possibile rapporto con loro si colorato di inferno.A ben guardare invece, dietro tutte le sue maschere e scenari, antichi e moderni, il soggetto principale della magia e resta la coscienza e la sua capacit volitiva di alterarsi, di espandersi con i mezzi pi diversi e di trasformare conseguentemente il mondo, o almeno la sua percezione sottintendendo in questo che mondo e coscienza siano tanto interattivi luno rispetto allaltra da poter essere considerati alla fine sostanzialmente come una cosa sola. Se realmente poi l dove vi magia, vi sono anche le premesse faustiane della speculazione scientifica e del pragmatismo tecnologico ... e viceversa, un sospetto potrebbe allora insinuarsi tra le nostre riflessioni, forse angosciante per alcuni, forse esaltante per altri. Oltre i margini del nuovo millennio, nel trionfo della complessit e dellinformazione capaci di uccidere o di ridare vita a tutti gli Dei, nel villaggio globale del cyberspazio, nellesplorazione faustiana e prometeica della sensorialit amplificata, della dilatazione psichica e dellalchimia genetica, nel ritorno di antiche sapienze e poteri, ma anche nel riaffiorare di paure, incubi e pericoli ancestrali mai dissipati dalla fatua meteora del razionalismo, ci attendono forse le incognite, i sogni, le ebbrezze o le strane istruttive sconfitte di una nuova Et della Magia?