56
Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in servizio civile in Italia Le voci contrassegnate dall’asterisco devono essere compilate obbligatoriamente a pena di esclusione del progetto ENTE 1) Ente proponente il progetto (*) CARITAS ITALIANA 1.1) Eventuali enti attuatori Caritas Diocesana di BERGAMO L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è: Caritas Diocesana di Bergamo Via Conventino, 8 cap 24125 Città Bergamo Per informazioni: Tel. 0354598400 Fax 0354598401 E-mail [email protected] Persona di riferimento: Lazzari Aldo 2) Codice di accreditamento SCN/iscrizione SCU dell’Ente proponente (*) 3) Albo e classe SCN o Albo e sezione SCU dell’ente proponente (*) CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto (*) A MODO TUO 2020_BERGAMO 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 1) (*) Settore: ASSISTENZA Area di intervento: DISABILI Codice: 01 6) Durata del progetto (*) X 12 mesi NZ01752 Nazionale 1 a classe

Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in servizio civile in Italia

Le voci contrassegnate dall’asterisco devono essere compilate obbligatoriamente a pena di esclusione del progetto

ENTE

1) Ente proponente il progetto (*)

CARITAS ITALIANA

1.1) Eventuali enti attuatori

Caritas Diocesana di BERGAMO

L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è:

Caritas Diocesana di Bergamo Via Conventino, 8 cap 24125 Città Bergamo Per informazioni: Tel. 0354598400 Fax 0354598401 E-mail [email protected] Persona di riferimento: Lazzari Aldo

2) Codice di accreditamento SCN/iscrizione SCU dell’Ente proponente (*)

3) Albo e classe SCN o Albo e sezione SCU

dell’ente proponente (*)

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto (*)

A MODO TUO 2020_BERGAMO

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 1) (*)

Settore: ASSISTENZA Area di intervento: DISABILI Codice: 01

6) Durata del progetto (*)

X 12 mesi

NZ01752

Nazionale 1a classe

Page 2: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

7) Descrizione del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto e dell’area di intervento (*)

7.1) Presentazione dell’ente proponente e degli eventuali enti attuatori (*)

Caritas Italiana La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con lo scopo di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano della Carità. Nel 1977 ha stipulato la convenzione col Ministero della Difesa per accogliere obiettori di coscienza al servizio militare e nel 2001 è stata tra i primi enti a realizzare progetti di servizio civile nazionale. Caritas Diocesana Bergamasca

La Caritas Diocesana Bergamasca è l’organismo pastorale istituito dal Vescovo al fine di promuovere, in collaborazione

con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana, in forme consone ai tempi e ai

bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli

ultimi e con prevalente funzione pedagogica. La Caritas Diocesana è lo strumento ufficiale della Diocesi per la

promozione e il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali esistenti o che via via si rendono necessarie.

Tra i mandati statutari:

a) promuovere nel territorio provinciale della Diocesi e nei gruppi, l'animazione del senso della carità verso le persone e le comunità in situazioni di difficoltà, e del dovere di tradurlo in interventi concreti con carattere promozionale e ove possibile preventivo;

b) curare il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative e assistenziali di ispirazione cristiana, nel rispetto delle loro tradizioni e statuti, promuovendo in esse un più profondo e duraturo significato e unificando, se possibile, le azioni disgregate;

c) in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana: realizzare studi e ricerche sui bisogni presenti nella comunità diocesana per aiutare a scoprire le cause, per preparare piani di intervento sia curativo che preventivo, nel quadro della programmazione pastorale unitaria, e per stimolare l'azione delle istituzioni civili ad una adeguata legislazione;

d) promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana sia professionale che volontario impegnato nei servizi sociali, sia pubblici che privati, e nelle attività di promozione umana;

1) Codice helios 13898 - Cooperativa di solidarietà sociale Il Battello

Si situa nell’ambito territoriale del Basso Sebino comprendente 12 comuni, prioritariamente di piccole dimensioni, con una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373

1 abitanti.

Si tratta di un territorio particolarmente ricco di realtà produttive e dinamico ma storicamente poco attivo nel settore dei servizi, compresi i servizi dell’ambito sociale e sanitario.

Oggetto, negli scorsi anni, di ridefinizioni territoriali degli ambiti distrettuali si caratterizza nella realtà della provincia di Bergamo per un’evidente scarsità di servizi socio-sanitari. Per la maggior parte dei servizi territoriali a valenza sovra-distrettuale (CPS, UONPI, SERT, Consultorio, SIL, CSE ora CDD,…) deve accedere alle sedi poste in territori non sempre di immediato accesso.

D’altro canto, la dimensione molto piccola della maggior parte dei comuni (solo 2 comuni contano più di 6.000 abitanti, mentre 6 sono ben al di sotto dei 2.000 abitanti) penalizza lo sviluppo di servizi sociali a livello di Ente Locale, soprattutto nei decenni scorsi quando ancora non si era entrati in un’ottica di gestione associata. Contenuto nelle dimensioni anche lo sviluppo del privato sociale che ad oggi conta un numero ridotto di cooperative che, peraltro, nell’assumere la scelta di operare in settori specifici e di mantenere piccole dimensioni adeguate ad un’offerta solo locale dei servizi, si sono agevolmente radicate nel territorio. Il Battello è una delle poche realtà sociali operanti in quest’ambito territoriale e in particolar modo nel Comune di Sarnico, dove ha sede.

1 Dal sito: www.demo.istat.it

Page 3: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Questa realtà si rivolge alle persone disabili adulte del territorio, con handicap medio - lieve e a quelle con residue capacità lavorative, quindi in grado di essere inserite nel mondo del lavoro. L’idea di istituire una cooperativa per l’inserimento di disabili nel mondo del lavoro prende corpo nel corso del 1992, quando un gruppo spontaneo di insegnanti che da parecchi anni lavoravano con alunni portatori di handicap all’interno del mondo della scuola e di operatori del Centro famiglia di Sarnico, affiancati da genitori e volontari, cominciarono a ritrovarsi presso la sede dell’Ussl e a mettere a fuoco, con l’aiuto dello psicologo e dell’assistente sociale, i bisogni del territorio. Partendo proprio dalla constatazione che la zona è totalmente sprovvista di servizi di questo genere, cominciò a farsi avanti l’idea di dar vita ad un laboratorio di lavoro, privilegiando, per il momento, l’aspetto lavorativo, ambito in cui i ragazzi al termine dei loro studi incontrano i maggiori ostacoli di inserimento. Negli anni la cooperativa ha diversificato i propri interventi e aumentato i numeri di utenti, di volontari e benefattori impegnati in questa avventura. Dal 2004 ha una nuova sede a Sarnico, realizzata grazie alla generosa collaborazione di tutto il territorio, la quale si sviluppa su due piani, accogliendo il CSE (Centro socio-educativo) e i locali per l’organizzazione dei vari laboratori, mentre altre attività di tipo più ricreativo vengono svolte in altri spazi del territorio (piscine, palestre, laboratori). Nel 2011 è stata poi inaugurata una nuova sede attigua a quella principale dove vengono svolte le attività relative all’inserimento lavorativo. A tale scopo è stato creato un piccolo laboratorio simil-lavorativo denominato Bottega di Lavoro. La Cooperativa gestisce inoltre anche dei servizi di ricettività turistica non alberghiera negli appartamenti posti al primo piano delle sedi. Attualmente la cooperativa “Il Battello” gestisce i seguenti servizi: il Centro Socio Educativo, aperto da lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. Il servizio s.fa. (Si Fa Insieme) per il tempo libero, gestito per conto della comunità montana del monte Bronzone

e del Basso Sebino. Il servizio di accompagnamento alle competenze lavorative attraverso la bottega del lavoro. Le iniziative di sollievo e le iniziative per il “Dopo di noi” (settimane estive e week-end).

Gli utenti inseriti nelle attività sono: 22 al Centro Diurno. 20 al servizio “Si Fa… insieme”. a richiesta per quanto riguarda gli inserimenti lavorativi (circa 15 accessi annui) e le iniziative di sollievo (circa 15

accessi annui).

La cooperativa svolge le proprie attività anche in collaborazione con i servizi sociali comunali, i servizi specialistici del territorio, le associazioni, i volontari e gli enti privati con i quali vengono programmati e gestiti progetti particolari. Vi è stretto rapporto di collaborazione con le aziende del territorio che sostengono la cooperativa in tre modi diversi: come benefattori della comunità; dando del lavoro da svolgere nel laboratorio ergoterapico; collaborando e accogliendo utenti del servizio di inserimento lavorativo. 2) Codice helios 20697 - Uildm Onlus La Mission dell’associazione consiste nel ridurre l'impatto della distrofia muscolare e delle malattie neuromuscolari affini sulla qualità della vita delle persone che ne sono affette e dei loro familiari nei loro contesti di vita. La UILDM è nata nel 1961, per promuovere la ricerca scientifica e l’informazione sanitaria sulle distrofie e le altre malattie neuromuscolari (Telethon) e favorire l’integrazione sociale dei disabili. E’ presente nel nostro Paese con 73 Sezioni, ove gli iscritti prestano la loro opera volontaria, in conformità alla propria professionalità, nei campi in cui il paziente richiede l’intervento. La Uildm di Bergamo nasce il 29 settembre 1968 fondata da Giuseppe Daldossi, padre di tre figli due dei quali affetti da distrofia muscolare di Duchenne. Il 23 dicembre 1996 ottiene l'iscrizione al registro generale del volontariato presso la Regione Lombardia con Decreto n. 6221. (Foglio n. 524, progressivo 2093, Sezione A - sociale) e acquisisce la posizione tributaria di "Onlus di diritto". L'associazione ha sede in città nel quartiere di Monterosso (zona nord-est della città) e costituisce un punto di riferimento provinciale per le persone affette da distrofia muscolare e da malattie neuromuscolari affini. La struttura che ospita la sede della Uildm bergamasca è condivisa con un centro per anziani. Lo spazio a disposizione dell’associazione è privo di barriere architettoniche, dotato di un ampio salone, 4 stanze spaziose adibite a funzioni differenti (segreteria , sala riunioni, laboratorio). Le attività svolte riguardano: - il servizio di trasporto per la fisioterapia al Centro Don Orione; di tale servizio fruiscono i soci, ma l’associazione – in rete con altre – è a disposizione per il trasporto di persone anziane o con altre disabilità presso le strutture sanitarie in cui sei debbano recare per visite, esami o ricoveri; - il segretariato sociale non professionale; - il servizio di aiuto telefonico; - la comunicazione attraverso la rivista quadrimestrale “Il jolly” ed il foglio periodico “iI jollyno”;

Page 4: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

- l’attività di sensibilizzazione attraverso l’organizzazione di convegni, di seminari, di interventi nelle scuole; - l’organizzazione di attività per il tempo libero; - il laboratorio di pittura, l’approfondimento di periodi della storia dell’arte o di correnti artistiche, la visita a mostre e musei; - la compagnia e l’aiuto ai malati neuromuscolari in attesa della fisioterapia presso il Centro Don Orione o presso la sede - la progettazione di interventi territoriali finalizzati alla realizzazione di reti di supporto ai malati e alle famiglie nei luoghi in cui abitano - il supporto psicologico. I ragazzi del servizio civile volontario affiancano i volontari e gli operatori della struttura nello svolgimento delle diverse attività e in supporto ai malati neuromuscolari, in un primo momento presso la sede; in un secondo momento, è previsto il loro coinvolgimento nei territori in cui le persone abitano sia al fine di dare supporto diretto – in particolare compagnia - a coloro i quali, vivendo una situazione di particolare gravità, sono impossibilitati ad uscire di casa, sia contribuendo fattivamente alla costruzione di una rete territoriale di sostegno. Nell’affiancamento agli operatori, il volontario del servizio civile può affinare gli strumenti necessari ad entrare positivamente in una relazione d’aiuto; al contempo, grazie alle molte attività di sensibilizzazione condotte, può acquisire concetti e contenuti culturali fondamentali per fare progredire i contesti nella relazione con la disabilità. La Uildm di Bergamo lavora per perseguire i seguenti obiettivi: Obiettivi a medio termine

Monitorare la qualità del servizio di fisioterapia erogato presso le strutture e a domicilio degli utenti. Migliorare la mobilità che condiziona la vita delle persone con patologie neuromuscolari ricercando autisti

volontari e le risorse economiche necessarie per garantire il trasporto delle persone con disabilità motoria. Rivolgere la necessaria attenzione, sanitaria e psicologica, alle persone con malattie neuromuscolari. Proprio

per la particolarità di tali malattie – la trasmissione genetica, il carattere degenerativo, le dinamiche psicologiche implicate - è stata stipulata una convenzione con un medico specialista con il compito di monitorare gli aspetti medici principali e calendarizzare i controlli ed è stato avviato un progetto di consulenza a sostegno delle persone e delle famiglie, condotto da psicologi e counsellors. Queste attività sono interamente a carico dell’associazione.

Obiettivi a lungo termine

Promuovere l’inclusione di persone con disabilità in tutti i contesti. Favorire l’evoluzione della cultura affinché muti la percezione delle persone con disabilità, sostenendo il

passaggio – anche negli interessati e nei familiari oltre che nei territori - da utenti di servizi a protagonisti delle proprie storie.

Implementare le reti con le realtà del pubblico e del privato sociale per creare sinergie, ottimizzare le risorse, radicare l’associazione nel contesto del quartiere e della città, favorire la crescita dei diversi contesti

Promuovere nelle diverse forme possibili l’impegno civile ed il lavoro con le giovani generazioni.

3) Codice helios 24479 - Istituto suore delle poverelle - Istituto Palazzolo Nel 1915 l’Amministrazione Provinciale di Bergamo propone alla Congregazione delle Suore delle Poverelle di aprire una Casa per l’assistenza alle minorate psichiche nel palazzo Camozzi -Vertova devoluto all’amministrazione comunale di Grumello dai Conti Camozzi. Questa richiesta deriva da una constatazione del situazione della provincia di Bergamo, completamente sprovvista di una struttura di questo tipo pur essendovi grande urgenza. A causa della guerra è sospesa ogni iniziativa, fino al 1922, anno in cui l’Amministrazione Provinciale rinnova la proposta alle Suore, mette a loro disposizione il Palazzo e affida loro l’incarico della gestione del ricovero che, da allora, ospita ragazze bisognose di assistenza provenienti dalla città e dalla provincia. L’istituto nasce quindi nel centro storico del Comune di Grumello del Monte, Comune che oggi conta circa 7.000 abitanti. Nel 1971 l’Istituto Beato Luigi Palazzolo è riconosciuto idoneo al funzionamento come Istituto Residenziale, con funzione d’assistenza, per ragazze minorate psichiche irrecuperabili. Nel 1984 l’USSL, contribuendo con finanziamenti della regione Lombardia, propone all’Istituto di creare e di gestire un Centro Socio- Educativo (C.S.E.) al suo interno. L’iniziativa si concretizza il 27 settembre 1986. Nello stesso anno prestano servizio per la prima volta nell’ente anche gli obiettori di coscienza. Dalla fine del 1986 alla fine del 1989 l’Istituto Beato Luigi Palazzolo, nel rispetto delle leggi nazionali e regionali (L.R. 1/1986 e il P.S.A per il triennio 1988-1990), ristruttura i locali interni, con una redistribuzione degli spazi resi più funzionali, per assicurare condizioni di privacy, di dignità e di libertà alle ospiti.

Page 5: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Da quel momento ogni gruppo (Gruppo Famiglia) ha a disposizione un settore dell’Istituto (appartamento) con stanze da due o quattro letti, un soggiorno-refettorio, una cucina, che serve per la preparazione della colazione e della merenda e per svolgere attività di cucina in tempi programmati durante la settimana. I vari piani, infine sono vivacemente distinti con colori diversi, anche per favorire l’orientamento delle ospiti più in difficoltà. Al piano terra si costituisce la Cooperativa “Il Focolare”, con sede nell’ampio salone, dove alcune ospiti svolgono lavori di assemblaggio, locale questo utilizzato anche per la proiezione di film e momenti di ritrovo generali. Tutte attività che proseguono anche dopo l’estinzione della cooperativa. Oltre alla ristrutturazione degli ambienti, è assunto nuovo personale laico con qualifica professionale medico-specialistica, infermieristica, psico-sociale e educativa. Dal mese di agosto 2004, in seguito alla delibera reg. 12620/2003 e circolari applicative, l’Istituto si configura come Residenza Sanitario-Assistenziale per persone con Disabilità (RSD). Oggi il centro residenziale ospita fino a 120 disabili fisici e psichici gravi o gravissimi, affetti da disturbi neurologici e da ritardo mentale, con accentuata e generalizzata riduzione delle capacità personali e conseguenti problemi e/o deficit nell’area intellettiva, affettiva e/o relazionale e che pertanto presentano difficoltà e limitazioni nella comunicazione, nella cura della persona e della propria salute, nella socializzazione, nelle relazioni interpersonali e con l’ambiente; spesso presentano una scarsa sicurezza personale e insufficiente autonomia motoria. La struttura è un insieme di nuclei abitativi, costituito da 11 appartamenti a se stanti, dotati di identità e autonomia propria. Questi nuclei abitativi costituiscono lo spazio vitale privilegiato delle ospiti che vi risiedono come in una propria abitazione e dove sviluppano il senso di appartenenza e i principali punti di riferimento relazionale e affettivo. Le ospiti escono frequentemente durante il giorno dall’appartamento per partecipare ad attività ed a cicli terapeutici, nei laboratori, negli ambulatori della struttura e possibilmente all’esterno. In ogni nucleo abitativo, oltre alle ospiti, sono inseriti: un educatore responsabile del nucleo, uno o più educatori per progetti individuali (Educatori per Progetti Individualizzati) e operatori ASA e OSS. Le attività educative e riabilitative svolte negli ambienti della struttura sono: Laboratorio di Arte; Attività di Catechesi; Laboratorio di Ceramica; Attività Cognitiva; Attività di Danza/musica/canto/teatro; Attività Espressiva; Game–therapy (utilizzo didattico videogiochi); Logopedia; Laboratorio Maglia; Laboratorio Occupazionale; Pet-therapy (con cavalli e altri piccoli animali); Attività Psicomotoria; Rilassamento; Riabilitazione in acqua e ginnastica di gruppo; Terapie fisiche su prescrizione sanitaria; Attività Stimolazione Sensoriale. Inoltre l’Istituto gode della presenza di volontari, che regolarmente offrono la loro presenza amicale agli ospiti, e favoriscono, in collaborazione con gli educatori, la socializzazione sul territorio. La presenza di giovani del servizio civile, maschile e femminile, viene pensata come risorsa relazionale per gli ospiti e per gli stessi giovani in servizio, che possono imparare strumenti spendibili poi nel mondo del lavoro, ma soprattutto possono crescere nella solidarietà e nel servizio ai più fragili e così contribuire all’edificazione di una cittadinanza attiva.

7.2) Breve descrizione del contesto territoriale e dell’area di intervento. Analisi delle criticità/bisogni

sociali sui quali si intende intervenire e che giustificano la realizzazione del progetto (*)

I disabili nella Provincia di Bergamo: una panoramica I dati messi a disposizione dal centro studi settore politiche sociali della Provincia di Bergamo consentono di avere una panoramica della situazione della disabilità e del disagio psichico in questo territorio.

Page 6: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Al mese di giugno del 2011 le persone censite dalla provincia di Bergamo (con l’esclusione di due soli Ambiti ossia quello di Bergamo e Isola Bergamasca) sono circa 3400. Il 60% dei soggetti censiti è di sesso maschile.

Page 7: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Tale sbilanciamento appare molto significativo considerato che si manifesta per tutte le fasce d’età prese in considerazione (dalla rilevazione sono stati esclusi gli anziani, cioè i soggetti con almeno 65 anni), mentre per le stesse fasce di età nella popolazione residente c’è un equilibrio approssimativo tra i due sessi. L’incidenza delle diverse menomazioni fonti delle disabilità è mostrata nel grafico sotto riportato, dove sono indicati i termini che si ritrovano più frequente nei documenti di diagnosi delle persone con disabilità e che vengono utilizzati nel linguaggio diffuso dei servizi.

La menomazione cognitiva è quella più frequente, sfiorando il 50% dei casi, seguita dalla menomazione fisica, che

raggiunge praticamente il 40%. Va osservato che la somma della lunghezza delle barre supera il valore di 100%, per la

Page 8: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

presenza di disabilità multiple, cioè di persone che, avendo più di una menomazione, sono conteggiate in più di una

barra. L’incidenza di questi casi è assolutamente rilevante: circa la metà del totale.

I disabili della provincia di Bergamo: le tendenze degli ultimi 10 anni della domanda ai servizi Nel corso dell’ultimo decennio, i dati provinciali della ricerca più sopra illustrata, dimostrano che è aumentato il numero di richieste di intervento, sociale o socio sanitario, di persone con gravi disabilità, acquisite in età adulta a seguito di traumi o di gravi patologie ad evoluzione degenerativa. Una richiesta di intervento che si allarga progressivamente all’area della socializzazione comprendendo il sostegno per la frequenza ad attività socializzanti anche nel tempo libero e nei periodo estivi. Il carico sociale, economico ma anche psicologico ed educativo, che le persone disabili, soprattutto se bambini richiedono, impone alle famiglie una presenza sempre costante ed attiva. Le difficoltà dei familiari nella ricerca del luogo migliore di assistenza e cura e la particolare attenzione da porre nella ricerca della continuità dell’intervento educativo, abilitativo, riabilitativo, si evidenziano attraverso l’espressione di un forte bisogno di presa in carico della popolazione disabile in età evolutiva, sia come supporto e sostegno della famiglia nelle funzioni genitoriali sia in quelle del percorso di integrazione scolastica.

Il carico sulle famiglie Il modello di welfare italiano risulta ancora fondamentalmente assistenzialistico e di fatto incentrato sulla delega alle famiglie. L’aiuto da parte di familiari è quello su cui le persone con limitazioni funzionali contano più spesso, sia in termini di parenti su cui fare affidamento in caso di bisogno (nell’83,1% dei casi), sia in termini di aiuto effettivamente fornito: il 55% delle persone con limitazioni funzionali riceve aiuti unicamente da familiari conviventi o non conviventi. Marginale è la quota di chi fruisce di aiuti da parte di assistenti domiciliari o operatori sociali, in via esclusiva (0,8%) o in combinazione con altri tipi di aiuto (1,8%). (Fonte: Istat 2012, “Inclusione sociale delle persone con limitazioni

dell’autonomia personale. Anno 2011”) Il 7,6% delle persone con limitazioni funzionali non ha aiuti ma ne avrebbe bisogno (in particolare, tra le persone con lievi limitazioni funzionali di 11-64 anni la quota sale al 20,1%) e ben il 31,2% ha aiuti ma afferma di averne ulteriore bisogno (valore che sale al 40% tra le persone con gravi limitazioni funzionali). (Fonte: Istat 2012, “Inclusione sociale

delle persone con limitazioni dell’autonomia personale. Anno 2011”) Ben oltre i due terzi delle persone con gravi limitazioni funzionali non fruisce affatto di assistenza sanitaria a domicilio (70,1%), valore che sale all’83,2% nella fascia di età 11-64 anni. (Fonte: Istat 2012, “Inclusione sociale delle persone con

limitazioni dell’autonomia personale. Anno 2011”) Considerando congiuntamente l’assistenza sanitaria domiciliare e gli aiuti per la vita quotidiana, emerge la presenza di una quota consistente di persone con limitazioni funzionali che non beneficia di nessun tipo di sostegno (16,9%). (Fonte: Istat 2012, “Inclusione sociale delle persone con limitazioni dell’autonomia personale. Anno 2011”) Secondo l’ISTAT, in Italia sono più di 15 milioni (il 38,4% della popolazione tra i 15 e i 64 anni) gli uomini e le donne impegnati regolarmente nel lavoro di cura nei confronti di figli coabitanti di meno di 15 anni, altri bambini della stessa fascia di età e/o di adulti anziani, malati, con disabilità. (Fonte: Istat 2011, “La conciliazione tra lavoro e famiglia. Anno

2010”) Le donne sono complessivamente più impegnate nel lavoro di cura rispetto agli uomini, sia in valore assoluto (8,4 milioni di donne contro 6,8 milioni di uomini), che in termini percentuali sulla popolazione di riferimento (il 42,3% delle donne contro il 34,5% degli uomini) e anche per questo risulta più bassa la loro partecipazione al mercato del lavoro. (Fonte: Istat 2011, “La conciliazione tra lavoro e famiglia. Anno 2010”) La mancanza di servizi di supporto nelle attività di cura rappresenta un ostacolo per il lavoro a tempo pieno di 204 mila donne occupate part-time (il 14,4%) e per l’ingresso nel mercato del lavoro di 489 mila donne non occupate (l’11,6%). (Fonte: Istat 2011, “La conciliazione tra lavoro e famiglia. Anno 2010”) Tra le donne che hanno cura di anziani o adulti non autosufficienti, il 22% riferisce di lavorare part time proprio perché i servizi e le strutture per la cura di adulti non autonomi sono assenti o inadeguati, e per lo stesso motivo il 15,5% dichiara la propria impossibilità a lavorare. L’inadeguatezza dei servizi di cura viene fatta risalire soprattutto ai costi troppo elevati e all’assenza nella zona di residenza. (Fonte: Istat 2011, “La conciliazione tra lavoro e famiglia. Anno

2010”) Nelle stime di qualificare.info, la spesa delle famiglie per il lavoro di cura privato (colf e badanti), nel 2009, è stata pari a 9,8 miliardi di euro, a fronte dei quasi 7 miliardi di euro dell’intera spesa sociale dei Comuni singoli e associati registrata nello stesso anno.

Povertà e impoverimento Anche la povertà relativa risulta stabile rispetto al 2015. Nel 2016 riguarda il 10,6% delle famiglie residenti, per un

totale di 2 milioni 734mila, e 8 milioni 465mila individui, il 14,0% dei residenti (13,7% l’anno precedente) e nel 2016 si

Page 9: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

stima siano 1 milione e 619mila le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta, nelle quali vivono 4 milioni e

742mila individui. (Fonte: Istat 2017, “La povertà in Italia. Anno 2016”)

I gruppi a rischio di povertà ed esclusione sociale che si evidenziano in seguito fanno riferimento a caratteristiche delle

famiglie. Una famiglia si considera a rischio se la sua composizione e struttura ne limitano la capacità di far fronte ad

eventi difficili della vita. Una persona si considera a rischio se manifesta fragilità dal punto di vista demografico,

sanitario o economico-produttivo tali da compromettere il suo possibile apporto alla vita quotidiana, alla famiglia e

alla comunità civile cui appartiene. Le disabilità, la cronicizzazione delle malattie e la perdita dell’autosufficienza

riducono l’autonomia lavorativa, la capacità di produrre redditi, la capacità di relazione e di partecipazione sociale

delle persone colpite. (Fonte: Commissione d’Indagine sull’Esclusione Sociale [CIES] del Ministero del lavoro e delle

politiche sociali, “Rapporto sulle politiche contro la povertà e l’esclusione sociale 2011 - 2012”)

I bisogni specifici delle persone con problemi di salute tendono ad imporre una struttura di spese per consumi che può

limitare l’accesso a beni e servizi di cui dispone la maggior parte della popolazione. Pertanto, è soprattutto la

deprivazione materiale ad interessare gli individui con limitazioni dell’autonomia personale in misura maggiore

rispetto al resto della popolazione (24,7% dei gravi e 19,7 dei non gravi, contro il 14,2% delle persone senza

limitazioni), anche quando si tratta di grave deprivazione (11,9% e 8,6%, contro 6,1%). (Fonte: Commissione d’Indagine

sull’Esclusione Sociale [CIES] del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, “Rapporto sulle politiche contro la povertà

e l’esclusione sociale 2011 - 2012”)

Il 39,9% delle famiglie con almeno una persona con disabilità dichiara di non riuscire ad affrontare una spesa imprevista (valore che sale al 53,1% nel Sud e nelle Isole), contro il 28,1% delle famiglie senza membri disabili. Allo stesso modo, il 29,7% delle famiglie con componenti con disabilità dichiara di essere riuscita a risparmiare (è il 21,1% nel Sud e nelle Isole), a fronte del 36,5% delle famiglie senza membri disabili. (Fonte: Istat 2009, “Indagine sulle

condizioni di vita EU-SILC”) Lavoro Tra le persone con limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi di 15-64 anni la quota di occupati è pari al 44,0%

contro il 55,1% registrato per l’intera popolazione della stessa fascia di età nello stesso periodo di riferimento.

Le differenze di genere nella partecipazione al mercato del lavoro sono più marcate tra chi ha limitazioni funzionali,

invalidità o cronicità gravi rispetto all’intera popolazione: risulta occupato il 52,5% degli uomini (64,6% sulla

popolazione totale) contro il 35,1% delle donne (45,8% dell’intera popolazione). Lo svantaggio femminile è più

accentuato per le donne di 45-64 anni, tra le quali lavora solo il 31,3%. (Fonte: Istat 2015, “Inclusione sociale delle

persone con limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi. Anno 2013”)

Il 16,6% delle persone di 15-64 anni con limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi dichiara di avere difficoltà a

svolgere il tipo di lavoro che vorrebbe fare a causa di problemi di salute. La quota sale ad oltre la metà tra quanti

hanno limitazioni funzionali gravi (53,1%) ed è pari al 12,3% tra coloro che hanno limitazioni lievi o patologie croniche

gravi.

Un ruolo decisivo nell’ostacolare l’integrazione nel mondo del lavoro è giocato tuttavia dalla mancanza di opportunità

lavorative che è indicata come motivo principale dal 22,5% della popolazione residente in Italia. La quota scende al

19,3% nel collettivo oggetto di analisi e si dimezza tra chi ha limitazioni funzionali gravi (11,1%) che, come si è visto, ha

restrizioni soprattutto per le sue condizioni di salute. Inoltre, tra questi ultimi, una piccola quota (il 3,6%, contro lo

0,4% della popolazione totale) riferisce come ostacolo all’integrazione lavorativa la difficoltà a raggiungere o ad

accedere al luogo di lavoro. (Fonte: Istat 2015, “Inclusione sociale delle persone con limitazioni funzionali, invalidità o

cronicità gravi. Anno 2013”)

Il mercato del lavoro italiano risulta deficitario non solo nella capacità di includere, ma anche di garantire il mantenimento del posto di lavoro. Meno di una persona con Sindrome di Down su 3 lavora dopo i 24 anni, e il dato scende al 10% tra le persone con autismo con più di 20 anni. Meno della metà delle persone con Sclerosi Multipla tra i 45 e i 54 anni è occupata (49,5%), a fronte del 12,9% di disoccupati e del 23,5% di pensionati. (Fonte: Fondazione

Serono, Censis 2012. “I Bisogni ignorati delle persone con disabilità”) Osservando l’andamento delle tipologie contrattuali utilizzate per l’assunzione dei lavoratori con disabilità si assiste a un processo di progressiva precarizzazione. A partire dal 2006 i rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono passati dal 51,6% del totale all’attuale 40%, mentre quelli a tempo determinato hanno seguito un andamento speculare, passando dal 41,6% al 52,3%. (Fonte: Isfol 2012, “Sesta relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 12

marzo 1999, n. 68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”. Anni 2010-2011”)

Scuola Gli insegnanti di sostegno rilevati dal MIUR sono più di 82 mila, 3 mila in più rispetto allo scorso anno.

Page 10: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Solamente il 68,8% degli insegnanti di sostegno della scuola primaria e il 69,9% di quelli della scuola secondaria di

primo grado svolge l’attività a tempo pieno all’interno dello stesso plesso scolastico. A livello nazionale, il rapporto

alunno-insegnante di sostegno è minore di quello previsto dalla Legge 244/2007 (due alunni ogni insegnante di

sostegno): ci sono, infatti, 1,6 alunni con disabilità ogni insegnante di sostegno nella scuola primaria e 1,7 nella scuola

secondaria di primo grado.

Gli insegnanti di sostegno, in entrambi gli ordini scolastici, svolgono prevalentemente con l’alunno attività di tipo

didattico (per l’80,6% nella scuola primaria e per l’82,8% della scuola secondaria di primo grado) anche se c’è una

quota, pari al 15,6% nella primaria e al 12,9% nella secondaria, che svolge prevalentemente attività di mediazione,

intendendo con questa anche il contenimento di comportamenti problematici. È residuale invece la quota di

insegnanti di sostegno che svolge prevalentemente attività di tipo assistenziale (intorno al 3% in entrambi gli ordini

scolastici). (Fonte: Istat 2016, “L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo

grado statali e non statali. Anno scolastico 2015-2016”)

La tecnologia dovrebbe svolgere una funzione di “facilitatore” nel processo di inclusione scolastica dell’alunno con

disabilità, soprattutto nel caso in cui la postazione informatica è situata all’interno della classe in cui è presente

l’alunno e nel caso in cui lo stesso ha a disposizione degli ausili didattici che facilitino lo svolgimento della didattica.

Circa un quarto delle scuole primarie e secondarie di primo grado non ha postazioni informatiche destinate alle

persone con disabilità, con percentuali più elevate nel Mezzogiorno: il 31,5% delle scuole primarie e il 26,4% delle

scuole secondarie, e più basse nel Centro con il 25,2% di scuole primarie e il 20,3% di scuole secondarie. Su tutto il

territorio nazionale la percentuale di scuole nelle quali nessun insegnante di sostegno ha frequentato corsi specifici in

materia di tecnologie educative per gli alunni con disabilità rappresenta il 17,9% nella scuola primaria e il 15,2% nella

secondaria di primo grado. (Fonte: Istat 2016, “L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e

secondarie di primo grado statali e non statali. Anno scolastico 2015-2016”)

Il processo d’inclusione scolastica dovrebbe prevedere una completa partecipazione dell’alunno con disabilità a tutte le attività della classe, anche se tale partecipazione potrebbe implicare a volte una maggiore complessità organizzativa. Gli alunni con disabilità passano la maggior parte del loro tempo all’interno della classe (in media 24,9 ore settimanali

per la scuola primaria e 22,5 per quella secondaria) e seguono attività didattica al di fuori della classe solo per un

numero residuale di ore, in media 3,5 ore settimanali nella scuola primaria e 4,1 nella scuola secondaria di primo

grado; le ore svolte al di fuori della classe salgono circa a 5 nelle scuole del Nord. Se l’alunno presenta problemi di

autonomia (nello spostarsi, nel mangiare e nell’andare in bagno) diminuisce drasticamente il numero di ore di

didattica passate in classe. Nel Nord gli alunni non autonomi in tutte e tre le attività indagate trascorrono al di fuori

della classe un numero maggiore di ore: 9,9 ore nella scuola primaria e 12,1 ore nella scuola secondaria di primo

grado. La partecipazione alle gite di istruzione con pernottamento è meno frequente. Una minore partecipazione si

riscontra in particolare nella scuola secondaria di primo grado dove non partecipano il 20% degli alunni con sostegno;

nella scuola primaria invece le percentuali si attestano all’8,4%. (Fonte: Istat 2016, “L’integrazione degli alunni con

disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado statali e non statali. Anno scolastico 2015-2016”)

Le persone tra i 15 e i 64 anni con limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi non iscritte a corsi di alcun tipo

(scolastici, universitari o di formazione professionale) sono circa 5 milioni. Ad esse è stato chiesto cosa impedisce loro

di studiare per ottenere una qualifica professionale o un titolo di studio formalmente riconosciuti. L’8,4% di esse (circa

400 mila persone) riferisce di avere restrizioni nello studiare connesse a problemi di salute; la percentuale sale al

15,3% tra i giovani di 15-24 anni. Lo svantaggio di chi ha limitazioni funzionali gravi è pronunciato; fra di essi la quota

sale al 37,3%, raggiungendo il 44,2% tra i 25-44 anni. (Fonte: Istat 2015, “Inclusione sociale delle persone con

limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi. Anno 2013”)

Un quinto della popolazione di 15 anni e più residente in Italia che non studia (20,7%) riferisce difficoltà dovute ad altri motivi; in particolare prevalgono, anche in associazione con i motivi di salute, la mancanza di tempo da dedicare allo studio (13,6%) e i motivi economici (6,4%). Le quote sono lievemente più basse tra chi ha limitazioni, invalidità o cronicità gravi (rispettivamente 10,3% e 5,6%). (Fonte: Istat 2015, “Inclusione sociale delle persone con limitazioni

funzionali, invalidità o cronicità gravi. Anno 2013”)

Tempo Libero L’inserimento in una rete di relazioni sociali e la possibilità di svolgere attività nel tempo libero sono dimensioni molto

importanti del benessere di ciascun individuo. È stata quindi studiata la presenza di restrizioni nella vita relazionale e

nelle attività del tempo libero (fruizione culturale: cinema, teatri, musei; fare sport o recarsi a feste, ecc.) che

comportano l’interazione sociale con altre persone.

Page 11: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Tra le persone con limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi, il 17% incontra difficoltà a incontrare amici o

parenti a causa di problemi di salute, e il 22,1% a svolgere attività del tempo libero.

(Fonte: Istat 2015, “Inclusione sociale delle persone con limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi. Anno 2013”)

E’ stato inoltre rilevato che se le persone con limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi si avvalgono di internet,

quale strumento che può consentire loro di comunicare con altri, di informarsi o di svolgere attività di vario tipo

(acquisti, studio, ecc.) ciò ha un impatto significativo sulle relazioni sociali, sull’apprendimento e sulla fruizione

culturale. Molto più bassa la percentuale di chi dichiara difficoltà a usare internet per motivi di salute (11,1%).

La principale causa di difficoltà è la scarsa familiarità nell’uso del computer e quindi, a maggior ragione, a servirsi di

internet. Tale motivazione è riferita da oltre un quarto della popolazione italiana (25,6%), quota che sale al 47,1% tra

chi ha limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi. (Fonte: Istat 2015, “Inclusione sociale delle persone con

limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi. Anno 2013”)

Le quote di chi ha difficoltà relazionali, restrizioni nel tempo libero e nell’uso di internet si triplicano tra le persone che

riferiscono di avere limitazioni funzionali gravi arrivando rispettivamente al 47,6%, 60,8% e 36,3%. Tra chi invece ha

limitazioni funzionali lievi, patologie croniche gravi o invalidità la frequenza è pari al 7,7% per le difficoltà ad incontrare

amici e parenti, al 10,3% per quelle nello svolgere attività del tempo libero ed è del 3,4% nell’usare internet. (Fonte:

Istat 2015, “Inclusione sociale delle persone con limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi. Anno 2013”)

7.3) Destinatari e beneficiari del progetto (*)

Sede di attuazione Destinatari diretti

1) Codice helios 13898 - Cooperativa di

solidarietà sociale Il Battello

Gli utenti sono:

- 22 al Centro Diurno.

- 18 al servizio “Si Fa… insieme”.

- a richiesta per quanto riguarda gli inserimenti lavorativi (circa 15

accessi annui) e le iniziative di sollievo (circa 15 accessi annui).

2) Codice helios 20697 - Uildm Onlus Le persone con patologie neuromuscolari che fanno riferimento alla

Uildm nel 2008 sono 165 distribuiti in 145 famiglie.

3) Codice helios 24479 - Istituto suore

delle poverelle - Istituto Palazzolo

Oggi il centro residenziale ospita 120 disabili fisici e psichici gravi o

gravissimi, affetti da disturbi neurologici e da ritardo mentale, con

accentuata e generalizzata riduzione delle capacità personali e

conseguenti problemi e/o deficit nell’area intellettiva, affettiva e/o

relazionale e che pertanto presentano difficoltà e limitazioni nella

comunicazione, nella cura della persona e della propria salute, nella

socializzazione, nelle relazioni interpersonali e con l’ambiente.

Sede di attuazione Beneficiari indiretti

1) Codice helios 13898

- Cooperativa di

solidarietà sociale Il

Battello

I famigliari delle persone coinvolte nel progetto. Le altre associazioni del territorio, le

parrocchie e le caritas locali che potranno beneficiare di una aumentata capacità

organizzativa in fase di coordinamento.

2) Codice helios

20697 - Uildm Onlus

I famigliari delle persone coinvolte nel progetto. La comunità locale che beneficerà di una

visione diversa e innovativa della realtà della disabilità. Le altre associazioni del territorio, le

parrocchie e le caritas locali che potranno beneficiare di una aumentata capacità

organizzativa in fase di coordinamento.

3) Codice helios

24479 - Istituto suore

delle poverelle -

Istituto Palazzolo

I famigliari delle persone coinvolte nel progetto. Le altre associazioni del territorio, le

parrocchie e le caritas locali che potranno beneficiare di una aumentata capacità

organizzativa in fase di coordinamento. I servizi sociali del territorio che beneficeranno di

un ulteriore sbocco per contribuire all’alleggerimento del carico di cura delle famiglie di

Page 12: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

origine.

7.4) Indicazione della domanda di servizi analoghi e della relativa offerta presente nel contesto di

riferimento.

Panoramica dei servizi per la disabilità in Provincia di Bergamo. A livello provinciale si possono trovare diverse offerte socio sanitarie per i soggetti disabili:

• L’Offerta Diurna Comprende la rete dei servizi e degli interventi sociosanitari dove i soggetti disabili trovano una “struttura d’appoggio” e o interventi di supporto alla vita familiare, fatti di spazi educativi, riabilitativi e ricreativi diversificati, particolarmente necessari per consentire alla famiglia di mantenere al proprio interno la persona disabile.

1. CDD Centro Diurno per persone disabili: Il Centro Diurno per persone con Disabilità è un’unità d’offerta socio-sanitaria indirizzata a persone disabili gravi, giovani ed adulte (di norma dai 18 ai 65 anni), che necessitano di un progetto individualizzato.

L’obiettivo primario è quello di promuovere lo sviluppo globale della persona teso alla massima gestione di sé

tenendo conto dello sviluppo psicomotorio, della sfera relazionale-affettiva e del grado di autonomia esistente. In

tutto il territorio della provincia sono presenti 23 CDD nei seguenti Comuni:

DENOM_STRUTTURA INDIRIZZO_UBICAZIONE COMUNE_UBICAZIONE

L'IPPOCASTANO VIA PAPA GIOVANNI XXIII Piario

IL GIRASOLE VIA VEZZOLI 6 Calcio

FIOR DI CRISTALLO VIA CINQUANTENARIO Dalmine

ZELINDA VIA FRATELLI CALVI Trescore Balneario

CENTRO DIURNO DISABILI DELL'AGRO VIA DON MINZONI 6

Almenno San

Bartolomeo

CENTRO KOINONIA PROGETTO AUTISMO VIA CONVENTINO 9 Bergamo

CDD CONTI CALEPIO VIA GIACOMO LEOPARDI Castelli Calepio

CENTRO PAPA GIOVANNI XXIII EX C.D.D. LA

TRACCIA VIA CASSINONE 96 Seriate

PERCORSI PARALLELI VIA DELLA VOLTA 2/4 Fiorano al Serio

BONSAI VIA PIZZO SCAIS 1/C Bergamo

ARCOBALENO VIA PAPA GIOVANNI XXIII 9 Spirano

FUORI DAL CERCHIO VIA POLINI 7 Vilminore di Scalve

CENTRO DIURNO DISABILI VIA RESEDENZA 10 Gandino

G. E M. PERANI VIA VIA SAN BENEDETTO 15/A Albino

LA ROSA DEI VENTI VIA OLEANDRI 23 Verdellino

CENTRO DIURNO DISABILI VIA CANNETO 12 Sovere

CENTRO DIURNO PER DISABILI VIA GIUSEPPE MAZZINI 15 Bonate Sotto

CENTRO DIURNO DISABILI VIA GIAN BATTISTA MORONI 6 Pedrengo

CENTRO DIURNO DISABILI VIA PIZZO DELLA PRESOLANA 7 Bergamo

Page 13: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

ASSOCIAZIONE LA NOSTRA FAMIGLIA VIA DON GIOVANNI FOGAROLI 2 Endine Gaiano

LA GABBIANELLA VIA EINAUDI 48/C Caravaggio

CENTRO DIURNO DISABILI PIAZZA XI FEBBRAIO 9 Zogno

CENTRO DIURNO DISABILI VIA KENNEDY 2 Nembro

2. SFA - Servizio di Formazione all’Autonomia: interventi educativi individualizzati a carattere diurno indirizzati a persone disabili giovani e adulte. L’intervento mira al mantenimento ed allo sviluppo dell’autonomia, sia nel contesto familiare che sociale della persona disabile.

n. Ente Gestore Sede

1 ASL Distretto di Albino Bergamo

2 COMUNITA' MONTANA ALTO SEBINO Lovere

3 COMUNITA' MONTANA VALLE SERIANA SUPERIORE Clusone

4 UDP Romano di L.dia

5 COMUNE Almenno S. B.

6 COMUNE Azzano

7 COMUNE Bergamo Bergamo

8 COMUNE Brembate

9 COMUNE Brembilla

10 COMUNE Calcinate

11 COMUNE Castelli Calepio

12 COMUNITA' MONTANA MONTE BRONZONE BASSO

SEBINO Villongo

13 COMUNE Dalmine

14 COMUNE Gorle

15 COMUNE Mozzo

16 COMUNE Ponte San Pietro

17 COMUNE San Pellegrino

18 COMUNE Scanzorosciate

19 COMUNE Sedrina

20 COMUNE Seriate

21 COMUNE Serina

22 COMUNE Sotto il Monte

Page 14: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

23

24 COMUNE Stezzano

25 COMUNE Terno D'Isola

26 COMUNE Torre Boldone

27 COMUNE Treviolo

28 COMUNE Ubiale Clanezzo

29 COMUNE Urgnano

30 COMUNE Zanica

31 COMUNE Zogno

32 COMUNE Almenno San Salvatore

33 COOP.Lavorare Insieme Almè

34 COOP. Il Sentiero Bergamo Bergamo

35 COOP. Servizi Isola Brembate Brembate di Sopra

36 COOP. In Cammino (S. Pelleg. Terme) San Pellegrino

37 COOP. Il Battello Sarnico Sarnico

38 COOP. Il fiore (Villa D'Almè) Villà D'Almè

39 COOP. PAESE (Trescore) Trescore Balneario

40 COOP.USIGNOLO (Osio Sotto) Osio Sotto

41 COOP. S. Cassiano (Trescore B.) Trescore Balneario

42 COOP. PROGETTAZIONE (Bonate Sotto) Bonate Sotto

43 COOP. NAMASTE' (Cenate) Seriate

44 COOP. LA CASCINA (Villa D'Almè) Villa D'Almè

45 COOP. Castello Capriate San Gervasio

46 COOP.CONSORZIO SOLCO "Priula" San Pellegrino

47 ASSOCIAZIONE Conventino (Bergamo) Bergamo

48 ITACA Treviglio

3. SADH (Servizio di Assistenza Domiciliare Handicap)

4. Spazio Autismo

Struttura Sede

Page 15: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Spazio Autismo Bergamo

Spazio Autismo Ponte San Pietro

Spazio Autismo Clusone

Spazio Autismo Romano di L.dia

Spazio Autismo Trescore

5. SIL (Servizio Integrazione lavorativa)

• L’Offerta Residenziale comprende le strutture protette collettive che accolgono soggetti con gravi o gravissime limitazioni dell’autonomia funzionale, che necessitano di un supporto assistenziale specifico, nonché di prestazioni sanitarie, e sono impossibilitati a rimanere in via temporanea o permanente nel proprio nucleo familiare.

1. RSD: Le Residenze Sanitarie per persone Disabili sono residenze collettive protette che accolgono soggetti con gravi o gravissime limitazioni dell’autonomia funzionale che necessitano di un supporto assistenziale specifico, nonché di prestazioni sanitarie, e sono impossibilitati a rimanere in via temporanea o permanente nel proprio nucleo familiare

Denominazione Unita' d'Offerta Localita'

RESIDENZA SANITARIO ASSISTENZIALE PER DISABILI GRUMELLO DEL MONTE

CASA BEATO LUIGI GUANELLA VERDELLO

MONSIGNOR BERNAREGGI BONATE SOTTO

BEATO PAPA GIOVANNI XXIII PIARIO

COMUNITA' FAMIGLIA CASA ALPINI ENDINE GAIANO

CENTRO POLIVALENTE DISABILI CONTI CALEPIO CASTELLI CALEPIO

CENTRO EDUCAZIONE MOTORIA (C.E.M.)-C.R.I. ALBINO

FONDAZIONE GIOVANNI CARLO ROTA ALMENNO SAN SALVATORE

MICHAEL BERGAMO

RSD PER GCA SERINA

2. CSS: La Comunità Socio Sanitaria è la Comunità Alloggio socio assistenziale autorizzata al funzionamento che,

essendo disponibile anche all’accoglienza di persone adulte con gravi disabilità privi di sostegno familiare ed essendo stata scelta dall’utente come sua dimora abituale, sia accreditata al sistema socio sanitario regionale.

Denominazione

Unità d'Offerta Località

CSS DEINOS ALBINO

Page 16: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

VILLA MIA TORRE BOLDONE

CSS TAU ARCENE

NAUSICA MORENGO

CSS G.E.M.PERANI ALBINO

MONTE MISMA CENATE SOPRA

CASA RIVIERA ALMÈ

LA CASCINA ARCA DI NOÈ VILLA D'ALMÈ

LA CASA DEI RAGAZZI SEDRINA

CSS "DON LORENZO MILANI" GANDINO

SI PUÒ FARE CAPRINO BERGAMASCO

CSS CASA EMMAUS CARAVAGGIO

LO SCOIATTOLO CAPRINO BERGAMASCO

KAIROS

KAIROS ALBINO

COMUNITÀ ALLOGGIO LA

FAMIGLIA TREVIGLIO

RAINBOW VILLA D'ALMÈ

CSS CASA DEI SOGNI GANDINO

COMUNITÀ ALLOGGIO

IMPRONTA CENATE SOPRA

COMUNITÀ MAGDA GANDINO

3. CAH La Comunità Alloggio Handicap è la soluzione residenziale alla quale si ricorre quando sia impraticabile o improponibile l’ambiente familiare di appartenenza, e non sia necessario il ricorso a soluzioni residenziali particolarmente protette. La comunità alloggio è da considerarsi ambiente strutturato di vita, temporaneo, caratterizzato da interrelazioni che permettono la manifestazione di comportamenti autonomi, ancorati a motivazioni personali o di gruppo, nonché di progetti articolati riguardanti la vita di ognuno.

DENOMINAZIONE INDIRIZZO N° INSERITI ENTE GESTORE

Comunità Bianzanella Bergamo 5 Ass. Bianzanella

8) Obiettivi del progetto (*)

Premessa Caritas Italiana e le Caritas diocesane intendono promuovere una proposta di Servizio Civile come esperienza di

Page 17: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

formazione globale della persona. Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile in Caritas si chiede di pensare a questo anno non come una “parentesi” nella loro vita, ma come un anno intenso, ricco di stimoli e di sfide, un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future. L’intenzione progettuale è di attingere dalla cultura cristiana del servizio, che ha radici assai antiche e profonde, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società. Le Caritas diocesane condividono l’impegno di proporre un anno di formazione intesa come competenza del servizio che si svolge, ma anche come momento di auto-riflessione, di ripensamento e di scoperta. Un anno per mettersi alla prova, per conoscere sé stessi, fare nuove amicizie, accrescere le proprie conoscenze e competenze; per condividere con altri giovani i propri vissuti attraverso la dimensione comunitaria e la sensibilizzazione. L’intento è quello di proporre un’esperienza che cerchi e costruisca senso. Un’esperienza che davvero cambi sé stessi e gli altri.

Il progetto si allinea altresì agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica anche del Servizio Civile, affermando l’impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l’esperienza proposta abbia come finalità ultima l’attenzione ai giovani coinvolti nel progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce, all’impatto sulla società come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità. Queste finalità generali sono così riassumibili: Educazione ai valori della solidarietà e gratuità attraverso azioni di animazione e d’informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione con i poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l’incontro con nuove persone, per sperimentare nuovi percorsi professionali in ambito sociale. Coscientizzazione come approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell’esperienza. Difesa delle comunità in modo nonarmato e nonviolento in termini di gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti.

Obiettivi generali del progetto

Sede di attuazione Obiettivi generali

1) Codice helios 13898 -

Cooperativa di

solidarietà sociale Il

Battello

Favorire la valorizzazione e la promozione dell’identità di ogni singola persona che

frequenta il centro, rafforzando in modo graduale i livelli di autonomia personale sociale,

relazionale degli utenti

2) Codice helios 20697

- Uildm Onlus

Migliorare le condizioni di vita delle persone con malattie neuromuscolari e delle loro

famiglie, offendo servizi di monitoraggio clinico, sollievo e trasporto, promuovendo

l’integrazione nei territori di appartenenza e promuovendo l’impegno civile e la diffusione

di una cultura dell’inclusione rispetto a tutte le fragilità.

3) Codice helios 24479

- Istituto suore delle

poverelle - Istituto

Palazzolo

Migliorare la qualità della vita relazionale degli ospiti attraverso l’affiancamento con il

giovane in servizio civile

Migliorare alcune competenze di base degli ospiti attraverso l’esercizio costante con il

giovane in servizio civile

Incrementare la possibilità per gli ospiti di vivere esperienze significative all’interno della

struttura e sul territorio.

Page 18: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Obiettivi specifici del progetto Sede di attuazione 1) Codice helios 13898 - Cooperativa di solidarietà sociale Il Battello

Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori

1. Volontà di allargare il numero di

figure per l'ambito relazionale

all'interno del centro che permettano

una maggiore confidenza dell'utente

nelle sue possibilità e un rapporto più

basso educatore/utente (l’attuale è

1/5)

a. Miglioramento

graduale dei livelli di

autonomia personale,

con il potenziamento

dell’accompagnamento

e la costante

stimolazione delle

capacità.

I laboratori ergoterapici dovranno essere supportati in modo che l’utenza li trovi più interessanti.

L'utente è in grado di capire i suoi turni di responsabilità e di portarli a termine grazie all'abbassamento del rapporto educatori utenti 1/5 a 1/3.

L'utente è in grado di provvedere alla sua igiene personale.

2. Necessario miglioramento

dell'animazione del tempo libero del

centro.

3. Necessario miglioramento della

connessione con il territorio.

4. Necessità di inserire figure giovani

all’interno della struttura dove

attualmente l’età dei volontari è

mediamente alta (pensionati,

casalinghe..)

b. Offrire occasioni dove

attraverso la relazione

positiva sia favorita la

dimensione dell’ascolto

e del rispetto.

Il trasporto pesa molto meno sugli educatori grazie alla collaborazione.

Supporto nell’organizzazione di almeno un evento ogni 4 mesi con le organizzazioni del territorio.

Apertura della struttura a giovani e adolescenti appartenenti alle parrocchie dei territori coinvolti almeno 1 volta ogni 3 mesi.

Organizzazione, almeno una vola ogni 4 mesi, di un evento che veda il coinvolgimento esplicito delle famiglie.

4. Volontà di allargare il numero di

figure nell'ambito delle attività

manuali e di sviluppo/miglioramento

della capacità.

c. Potenziare alcuni

processi individualizzati

atti a migliorare e

potenziare le abilità

presenti in ogni

individuo

Ogni utente ha un progetto personalizzato. Supporto organizzativo e partecipazione ad un

laboratorio espressivo ogni 15 giorni con il raggiungimento del rapporto educatore/utente 1/3.

Gli utenti partecipano all'organizzazione e alla realizzazione dello spettacolo di fine anno.

5. Volontà di allargare il numero di

figure nell’ambito delle attività

lavorative e di

sviluppo/miglioramento delle

competenze e autonomie

d. Potenziare alcuni

processi individualizzati

atti a migliorare e

potenziare le

competenze e

autonomie presenti in

ogni individuo in ottica

propedeutica ad un

ingresso lavorativo.

Ogni utente ha un progetto personalizzato. Supporto all’utenza presente nella Bottega del

lavoro con il raggiungimento del rapporto educatore/utente 1/6.

Individuare processi per cui l’utente migliora la sua capacità di gestire gli orari, l’ordine personale, il rapporto con i colleghi e la propria postazione lavorativa in maniera migliore.

Sede di attuazione 2) Codice helios 20697 - Uildm Onlus

Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori

1. Supporto nel servizio di

trasporto che va a prendere

l’utente a casa, lo trasporta al

centro specializzato per la

fisioterapia e lo riporta in sede

per la partecipazione ai

a. Creazione di relazioni empatiche

positive sia durante il trasporto che

all'interno del centro diurno

Abbassamento del rapporto educatori utenti da 1/7 a 1/5.

Aumento del numero delle attività ricreative e loro diversificazione.

Gli utenti giovani sono maggiormente stimolati con la

Page 19: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

laboratori. presenza di educatori in SCN. Il trasporto pesa molto meno sui

volontari grazie alla collaborazione. Ai laboratori viene garantita una

maggiore continuità grazie anche alla presenza di figure intermedie come i ragazzi in SC.

2. Necessità di creare reti per

aiutare a rendere accessibili e

trovare risposte alle situazioni

problematiche, dando

strumenti per gestire i diversi

problemi inerenti alla malattia

b. aiutare alcune situazioni di disabili

coetanei dei ragazzi volontari coinvolti

nei progetti territoriali.

Affiancamento agli educatori nei progetti territoriali con abbassamento del rapporto educatori utenti da 1/2 a 1/1.

Affiancamento agli educatori nei progetti territoriali per un approfondimento conoscitivo delle risorse a favore delle famiglie.

Affiancamento della figura responsabile del monitoraggio dell’andamento dei progetti sociali territoriali.

3. Aiutare gli utenti giovani e

bambini a trovare forme e

momenti di interazione con il

territorio.

c. creare uno spazio aggregativo rivolto a

bambini e ragazzi

che permetta loro di fare conoscenza con

coetanei e di condividere esperienze;

permettere ai

genitori che ne avessero necessità, di

fruire di alcune ore di riflessione e

approfondimento.

Abbassamento del rapporto educatori utenti da 1/2 a 1/1 per le uscite dalla struttura, le vacanze e le gite.

Aumento del numero di incontri con le realtà esterne alla struttura arrivando ad almeno 2 all'anno.

Page 20: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Sede di attuazione 4) Codice helios 24479 - Istituto suore delle poverelle - Istituto Palazzolo

Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori

Tempi di assistenza molto

lunghi nel lavoro intensivo sulle

autonomie di base degli ospiti

gravi, non sempre compatibili

con le esigenze organizzative

della struttura

Migliorare alcune autonomie

degli ospiti durante il

momento dei pasti

Si osservano alcuni minimi sviluppi nella manualità dell’ospite

Il tempo dei pasti diventa per l’ospite un momento piacevole e di qualità.

Il rapporto numerico operatori-ospiti si abbassa.

Necessità di affiancamento

individuale per alcuni ospiti

durante i laboratori della

struttura o di intensificarne la

frequenza

Incrementare la

partecipazione da parte degli

ospiti alle diverse attività e

laboratori della struttura.

Aumenta la frequenza di partecipazione individuale degli ospiti a ciascun laboratorio.

Migliorano le prestazioni degli ospiti in attività grazie all’affiancamento individuale

Esigenza di un rapporto

numerico a volte abbastanza

alto e/o mancanza di tempo da

parte degli educatori per

consentire agli ospiti di vivere in

maniera continuativa il rapporto

con il territorio

Offrire occasione di

socializzazione all’esterno

della struttura.

Aumenta la frequenza delle uscite per gli ospiti della struttura

Esigenza di attenzione da parte

degli ospiti anche nei momenti

informali della vita quotidiana

Offrire uno stile di vicinanza e

di ascolto da parte del

volontario in SCN

Il tempo libero dell’ospite diventa tempo di qualità

L’ospite ha la possibilità di fare passeggiate, esercitare il cammino, partecipare a semplici attività dentro il nucleo e con i compagni.

L’ospite raggiunge un buon grado di serenità e di familiarità con il giovane in SCN.

Desiderio di stimolare una

maggiore sensibilità da parte

del territorio sul tema della

disabilità

Coadiuvare gli operatori e i

volontari della struttura

nell’organizzazione e

realizzazione di iniziative ed

eventi durante l’anno

Incontro e condivisione di alcune esperienze con i volontari della struttura

Il giovane in SCN a sua volta si fa promotore all’esterno, nelle sue reti relazionali, delle iniziative della struttura.

9) Descrizione delle attività con la relativa tempistica, ruolo degli operatori volontari e altre risorse umane

impiegate nel progetto (*)

9.1) Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi (*)

Sede di

attuazion

e

Obiettivi Specifici Azioni

1) Codice

helios

13898 -

Cooperati

va di

solidarietà

sociale Il

Battello

a. Miglioramento

graduale dei livelli di

autonomia personale,

con il potenziamento

dell’accompagnament

o e la costante

stimolazione delle

capacità.

1.1 Supporto allo svolgimento di laboratori ergoterapici.

1.2 Sostegno all'utente nella realizzazione dei piccoli compiti di responsabilità che

gli vengono affidati dall'equipe educativa (es. aiuto e sostegno alle inservienti

nella preparazione dei tavoli del pranzo, aiuto nel riordino degli ambienti

lavorativi, accompagnare gli utenti in palestra e in piscina affiancando gli

educatori).

1.3 Sostegno all'utente nell'esecuzione di piccoli compiti legati alla cura personale

e all'igiene.

b. Offrire occasioni 2.1 Organizzazione nella turnazione dei trasporti

Page 21: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

dove attraverso la

relazione positiva sia

favorita la

dimensione

dell’ascolto e del

rispetto.

2.2 Operazione di trasporto mattutino e serale degli utenti.

2.3 Organizzazione di momenti ricreativi durante le pause lavorative.

2.4 Preparazione e distribuzione della merenda pomeridiana e di alcuni giochi

ricreativi adatti.

2.5 Programmazione e realizzazione con i responsabili dei gruppi di attenzione ai

disabili del Comune, della Parrocchia, del CAG di momenti animativi all'interno

della struttura. Nel periodo estivo anche delle uscite e dei soggiorni anche in

collaborazione con l'Unitalsi.

2.6 Creazione di proposte di condivisione della realtà della struttura per

adolescenti e giovani delle Parrocchie.

2.7 Organizzazione di una attività speciale in cui coinvolgere anche le famiglie

degli utenti. Nel periodo estivo anche delle uscite e dei soggiorni in collaborazione

con l'Unitalsi.

c. Potenziare alcuni

processi

individualizzati atti a

migliorare e

potenziare le abilità

presenti in ogni

individuo

3.1 Osservazione nella quotidianità e graduale inserimento nelle attività con

report all’equipe educativa in momenti informali o formali (colloquio individuale

con l’olp).

3.2 Verifica del piano educativo individualizzato mediante le attività quotidiane.

3.3 Supporto e presenza nei laboratori espressivi ed animativi.

3.4 Organizzazione di un concerto aperto alla cittadinanza come momento

conclusivo del percorso di laboratorio musicale.

d. Potenziare alcuni

processi

individualizzati atti a

migliorare e

potenziare le

competenze e

autonomie presenti in

ogni individuo in

ottica propedeutica

ad un ingresso

lavorativo.

4.1 Gestione dello spazio centralino e supporto all’utente che vi lavora.

4.2 Gestione della postazione pc e supporto all’utente che vi lavora.

4.3 Controllo della puntualità e dell’ordine personale degli utenti inseriti nella

Bottega del Lavoro

4.4 Monitoraggio delle autonomie all’interno della Bottega del lavoro

4.5 Report settimanale della situazione attraverso un colloquio personale con

l’OLP.

Sede di

attuazion

e

Obiettivi Specifici Azioni

2) Codice

helios

20697 -

Uildm

Onlus

a. Creazione di

relazioni empatiche

positive sia durante il

trasporto che

all'interno del centro

diurno.

1.1 Presenza, accanto agli ospiti, nei momenti di presenza presso il centro.

1.2 Predisposizione di momenti ludico-ricreativi durante l'attesa delle fisioterapie

(gioco delle carte, dama, scacchi, monopoli.)

1.3 Dare attenzione in modo particolare agli utenti giovani che attendono la

terapia.

1.4 Programmazione e gestione di alcune ricorrenze specifiche come compleanni,

anniversari.

1.5 Organizzazione amministrativa e gestione pratica dei servizi di trasporto.

Page 22: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

1.6 Organizzazione di momenti animativi all'interno della struttura con altre

associazioni che si occupano dello stesso tema.

1.7 Organizzazione di laboratori pomeridiani (facoltativi per gli utenti)

2.1 Affiancamento agli educatori nei progetti territoriali per almeno 3 casi per un

approfondimento conoscitivo delle risorse a favore delle famiglie. b. aiutare alcune

situazioni di disabili

coetanei dei ragazzi

volontari coinvolti nei

progetti territoriali.

2.2 Affiancamento della figura responsabile del monitoraggio dell’andamento dei

progetti sociali territoriali partecipando ad almeno il 45% delle equipe e con un

colloquio personale mensile.

c. creare uno spazio

aggregativo rivolto a

bambini e ragazzi

che permetta loro di

fare conoscenza con

coetanei e di

condividere

esperienze;

permettere ai

genitori che ne

avessero necessità, di

fruire di alcune ore di

riflessione e

approfondimento

3.1 Organizzazione di gite di conoscenza di alcune realtà del territorio.

3.2 Accompagnare i genitori nel compito di sviluppare pensieri di autonomia sui

propri figli proponendo loro incontri di approfondimento e occasioni aggregative.

3.3 Organizzazione di fine settimana lontani da casa

3.4 Potenziare i legami già esistenti con le realtà del territorio di appartenenza

dell’utente al fine di intensificare le relazioni con le realtà coinvolte nel progetto

sociale del quartiere o del paese.

Sede di

attuazion

e

Obiettivi Specifici Azioni

4) Codice

helios

24479 -

Istituto

suore

delle

poverelle -

Istituto

Palazzolo

1. Migliorare alcune autonomie degli

ospiti durante il momento dei pasti

1.1 Affiancamento iniziale al giovane in SCN da parte del

personale del nucleo, per il necessario tutoring e conoscenza delle

pratiche di assistenza al pasto.

1.2 Presenza quotidiana durante il momento dei pasti (pranzo,

merenda, cena) e affiancamento dell’ospite nell’alimentazione.

2. Incrementare la partecipazione da

parte degli ospiti alle diverse attività e

laboratori della struttura.

2.1 Frequenza sistematica secondo un calendario specifico ai

diversi laboratori della struttura: arte, espressiva, ergoterapica,

cognitiva, pet therapy, sensoriale.

2.2 Accompagnamento degli ospiti ai diversi laboratori (anche

senza permanenza del giovane in SCN).

3. Offrire occasione di socializzazione

all’esterno della struttura.

3.1 Organizzazione di uscite sistematiche con gli ospiti disabili

della struttura.

3.2 Coinvolgimento del giovane in SCN alle giornate di apertura al

territorio organizzate dalla struttura, in termini di realizzazione e

partecipazione

3.3 Partecipazione del giovane in SCN con gli ospiti ad eventi e

iniziative organizzate da enti e associazioni territoriali.

Page 23: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

3.4 Partecipazione del giovane in SCN ad uscite/iniziative

organizzate dai volontari della struttura.

4. Offrire uno stile di vicinanza e di

ascolto da parte del volontario in SCN

4.1 Definizione di un programma settimanale di impegni del

giovane in SCN con gli ospiti, all’interno e all’esterno del nucleo

abitativo

4.2 Attivazione di semplici iniziative di piccolo gruppo con gli

ospiti della struttura.

4.3 Possibilità per gli ospiti di vivere momenti informali di svago

con il giovane in SCN per facilitare l’ascolto e il dialogo

5.Coadiuvare gli operatori e i

volontari della struttura

nell’organizzazione e realizzazione di

iniziative ed eventi durante l’anno

5.1 Coinvolgimento del giovane in SCN alle giornate di apertura al

territorio organizzate dalla struttura, in termini di realizzazione e

partecipazione

5.2 Incontro e condivisione di alcuni momenti settimanali con i

volontari che prestano servizio in struttura

9.2) Tempi di realizzazione delle attività del progetto descritte al punto 9.1(*)

Sede di attuazione 1) Codice helios 13898 - Cooperativa di

solidarietà sociale Il Battello

mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Obiettivo specifico 1

1.1 Supporto allo svolgimento di laboratori ergoterapici.

1.2 Sostegno all'utente nella realizzazione dei piccoli compiti di

responsabilità che gli vengono affidati dall'equipe educativa (es.

aiuto e sostegno alle inservienti nella preparazione dei tavoli del

pranzo, aiuto nel riordino degli ambienti lavorativi).

1.3 Sostegno all'utente nell'esecuzione di piccoli compiti legati alla

cura personale e all'igiene.

Obiettivo specifico 2

2.1 Organizzazione nella turnazione dei trasporti

2.2 Operazione di trasporto mattutino e serale degli utenti.

2.3 Organizzazione di momenti ricreativi durante le pause

lavorative.

2.4 Preparazione e distribuzione della merenda pomeridiana e di

alcuni giochi ricreativi adatti.

2.5 Programmazione e realizzazione con i responsabili dei gruppi

di attenzione ai disabili del Comune, della Parrocchia, del CAG di

momenti animativi all'interno della struttura. Nel periodo estivo

anche delle uscite e dei soggiorni anche in collaborazione con

l'Unitalsi.

2.6 Creazione di proposte di condivisione della realtà della

struttura per adolescenti e giovani delle Parrocchie.

2.7 Organizzazione di una attività speciale in cui coinvolgere

anche le famiglie degli utenti. Nel periodo estivo anche delle

uscite e dei soggiorni anche in collaborazione con l'Unitalsi.

Obiettivo specifico 3

3.1 Osservazione nella quotidianità e graduale inserimento nelle

attività con report all’equipe educativa in momenti informali o

formali (colloquio individuale con l’olp).

Page 24: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

3.2 Verifica del piano educativo individualizzato mediante le

attività quotidiane.

3.3 Supporto e presenza nei laboratori espressivi ed animativi.

3.4 Organizzazione di un concerto aperto alla cittadinanza come

momento conclusivo del percorso di laboratorio musicale.

Obiettivo specifico 4

4.1 Gestione dello spazio centralino e supporto all’utente che vi

lavora.

4.2 Gestione della postazione pc e supporto all’utente che vi

lavora.

4.3 Controllo della puntualità e dell’ordine personale degli utenti

inseriti nella Bottega del Lavoro

4.4 Monitoraggio delle autonomie all’interno della Bottega del

lavoro

4.5 Report settimanale della situazione attraverso un colloquio

personale con l’OLP.

Sede di attuazione 2) Codice helios 20697 - Uildm Onlus

mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Obiettivo specifico 1

1.1 Presenza, accanto agli ospiti, nei momenti di presenza presso

il centro.

1.2 Predisposizione di momenti ludico-ricreativi durante l'attesa

delle fisioterapie (gioco delle carte, dama, scacchi, monopoli.)

1.3 Dare attenzione in modo particolare agli utenti giovani che

attendono la terapia.

1.4 Programmazione e gestione di alcune ricorrenze specifiche

come compleanni, anniversari.

1.5 Organizzazione amministrativa e gestione pratica dei servizi di

trasporto.

1.6 Organizzazione di momenti animativi all'interno della struttura

con altre associazioni che si occupano dello stesso tema.

1.7 Organizzazione di laboratori pomeridiani (facoltativi per gli

utenti)

Obiettivo specifico 2

2.1 Affiancamento agli educatori nei progetti territoriali per

almeno 3 casi per un approfondimento conoscitivo delle risorse a

favore delle famiglie

2.2 Affiancamento della figura responsabile del monitoraggio

dell’andamento dei progetti sociali territoriali partecipando ad

almeno il 45% delle equipe e con un colloquio personale mensile.

Obiettivo specifico 3

3.1 Organizzazione di gite di conoscenza di alcune realtà del

territorio.

3.2 Accompagnare i genitori nel compito di sviluppare pensieri di

autonomia sui propri figli proponendo loro incontri di

approfondimento e occasioni aggregative.

Page 25: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

3.3 Organizzazione di fine settimana lontani da casa

3.4 Potenziare i legami già esistenti con le realtà del territorio di

appartenenza dell’utente al fine di intensificare le relazioni con le

realtà coinvolte nel progetto sociale del quartiere o del paese.

Sede di attuazione 3) Codice helios 24479 - Istituto suore

delle poverelle - Istituto Palazzolo

mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Obiettivo specifico 1

1.1 Affiancamento iniziale al giovane SCN da parte del personale

del nucleo, per il necessario tutoring e conoscenza delle pratiche

di assistenza al pasto.

1.2 Presenza quotidiana durante il momento dei pasti (pranzo,

merenda, cena) e affiancamento dell’ospite nell’alimentazione.

Obiettivo specifico 2

2.1 Frequenza sistematica secondo un calendario specifico ai

diversi laboratori della struttura: arte, espressiva, ergoterapica,

cognitiva, pet therapy, sensoriale.

2.2 Accompagnamento degli ospiti ai diversi laboratori (anche

senza permanenza del giovane in SCN).

Obiettivo specifico 3

3.1 Organizzazione di uscite sistematiche con gli ospiti disabili

della struttura.

3.2 Coinvolgimento del giovane in SCN alle giornate di apertura al

territorio organizzate dalla struttura, in termini di realizzazione e

partecipazione

3.3 Partecipazione del giovane in SCN con gli ospiti ad eventi e

iniziative organizzate da enti e associazioni territoriali.

3.4 Partecipazione del giovane in SCN ad uscite/iniziative

organizzate dai volontari della struttura.

Obiettivo specifico 4

4.1 Definizione di un programma settimanale di impegni del

giovane in SCN con gli ospiti, all’interno e all’esterno del nucleo

abitativo

4.2 Attivazione di semplici iniziative di piccolo gruppo con gli

ospiti della struttura.

4.3 Possibilità per gli ospiti di vivere momenti informali di svago

con il giovane in SCN per facilitare l’ascolto e il dialogo

Obiettivo specifico 5

5.1 Coinvolgimento del giovane in SCN alle giornate di apertura al

territorio organizzate dalla struttura, in termini di realizzazione e

partecipazione

5.2 Incontro e condivisione di alcuni momenti settimanali con i

volontari che prestano servizio in struttura

Page 26: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

9.3) Ruolo ed attività previste per gli operatori volontari nell’ambito del progetto (*)

Modalità d’impiego dei giovani in servizio civile

L’inserimento dei giovani in servizio civile prevede un percorso propedeutico di un mese, che in caso di necessità e/o

complessità del servizio stesso, è prolungabile fino ad un massimo di due mesi.

In tale periodo il giovane inizia ad avvicinarsi alla conoscenza del contesto sociale ed educativo in cui svolgerà il

servizio.

Il giovane in servizio civile opererà a supporto degli operatori sociali ed educatori sia nella quotidianità che con i

minori, sia nella preparazione sia nel supporto personale e all’équipe di tutte le attività previste sia nella

programmazione interna all’istituto che sul territorio

Tutto questo, nell’ottica di un piano di impiego di giovani in servizio civile, vuole far sì che, attraverso l’esperienza

diretta, queste persone possano far propri quei valori di pace, giustizia e solidarietà che la Caritas vede concretizzati

nell’incontro e nella vicinanza agli ultimi e nella scelta di uno stile di vita connaturato dalla promozione della

solidarietà sociale e dalla sobrietà vissuta nelle scelte quotidiane.

Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azioni

Descrizione delle

attività e del ruolo

del ragazzo in SCN

1) Codice

helios 13898

- Cooperativa

di solidarietà

sociale Il

Battello

Il volontario avrà principalmente, ma non esclusivamente, i seguenti compiti:

a) affiancare il personale della Cooperativa nelle attività del centro strutturare in laboratori

b) assistere le persone disabili nei compiti della vita quotidiana ( preparazione pasto, riordino locali,

assistenza…)

c) accompagnare le persone disabili nelle attività sul territorio (spesa, passeggiate, accesso ai servizi,

soggiorni estivi, week-end di sollievo…)

d) sostenere le attività inerenti la quotidianità della vita in Cooperativa (lab. ergoterapico, utilizzo pulmino,

pulizia del centro…)

a. Miglioramento

graduale dei livelli di

autonomia personale,

con il potenziamento

dell’accompagnamento

e la costante

stimolazione delle

capacità.

1.1 Supporto allo svolgimento di laboratori

ergoterapici.

Il ragazzo affianca gli educatori

nello svolgimento dei

laboratori. Acquisendo

progressiva autonomia e

successivamente gestendoli

anche in maniera indipendente.

1.2 Sostegno all'utente nella realizzazione dei

piccoli compiti di responsabilità che gli vengono

affidati dall'equipe educativa (es. aiuto e

sostegno alle inservienti nella preparazione dei

tavoli del pranzo, aiuto nel riordino degli

ambienti lavorativi, accompagnare gli utenti in

palestra e in piscina affiancando gli educatori).

Il ragazzo affianca l’ospite nello

svolgimento di alcuni semplici

compiti per aumentare, grazia

all’affiancamento, la

progressiva autonomia.

1.3 Sostegno all'utente nell'esecuzione di piccoli

compiti legati alla cura personale e all'igiene.

Il ragazzo affianca l’ospite nello

svolgimento di alcuni semplici

compiti per aumentare, grazia

all’affiancamento, la

progressiva autonomia.

b. Offrire occasioni

dove attraverso la

relazione positiva sia

favorita la dimensione

dell’ascolto e del

rispetto.

2.2 Operazione di trasporto mattutino e serale

degli utenti.

Il ragazzo partecipa ad alcuni

turni di trasporto per

condividere il momento di

avvicinamento a casa.

2.3 Organizzazione di momenti ricreativi

durante le pause lavorative.

Il ragazzo, secondo le sue

conoscenze e inclinazioni,

collabora nell’ideazione,

realizzazione, collaborazione di

Page 27: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

momenti ricreativi.

2.4 Preparazione e distribuzione della merenda

pomeridiana e di alcuni giochi ricreativi adatti.

Il ragazzo partecipa al momento

della merenda, condividendo i

tempi e creando socialità nel

momento del pasto,

chiacchierando con gli ospiti.

2.5 Programmazione e realizzazione con i

responsabili dei gruppi di attenzione ai disabili

del Comune, della Parrocchia, del CAG di

momenti animativi all'interno della struttura.

Nel periodo estivo anche delle uscite e dei

soggiorni in collaborazione con l'Unitalsi.

Il ragazzo, grazie ai collegamenti

di Caritas e quelli già avviati

dalla struttura, avvia relazioni

con le varie realtà del territorio

partecipando ai tavoli di

coordinamento, partecipando

alle riunioni, condividendo le

responsabilità con gli altri

educatori.

2.6 Creazione di proposte di condivisione della

realtà della struttura per adolescenti e giovani

delle Parrocchie.

Il ragazzo crea la relazione con

le parrocchie vicine incontrando

il parroco e gli animatori delle

parrocchie, pianificando,

pubblicizzando e

implementando momenti di

festa insieme.

2.7 Organizzazione di una attività speciale in cui

coinvolgere anche le famiglie degli utenti. Nel

periodo estivo anche delle uscite e dei soggiorni

anche in collaborazione con l'Unitalsi.

Il ragazzo, in collaborazione con

l’equipe, realizza un incontro

speciale fra utenti, famiglie e

istituto per creare famigliarità e

vicinanza.

c. Potenziare alcuni

processi

individualizzati atti a

migliorare e potenziare

le abilità presenti in

ogni individuo

3.1 Osservazione nella quotidianità e graduale

inserimento nelle attività con report all’equipe

educativa in momenti informali o formali

(colloquio individuale con l’olp).

Il ragazzo, a conoscenza del

progetto individuale, osserva

l’utente nelle varie fasi della

giornata e nei compiti

assegnatigli.

3.2 Verifica del piano educativo individualizzato

mediante le attività quotidiane.

Il ragazzo, a conoscenza del

progetto individuale, osserva

l’utente nelle varie fasi della

giornata e nei compiti

assegnatigli.

3.3 Supporto e presenza nei laboratori

espressivi ed animativi.

Il ragazzo partecipa al

laboratorio per favorire il lavoro

dell’esperto e la partecipazione

degli utenti.

3.4 Organizzazione di un concerto aperto alla

cittadinanza come momento conclusivo del

percorso di laboratorio musicale.

Il ragazzo partecipa al

laboratorio per favorire il lavoro

dell’esperto. Partecipa alla

logistica dell’organizzazione.

d. Potenziare alcuni

processi

individualizzati atti a

migliorare e potenziare

le competenze e

autonomie presenti in

ogni individuo in ottica

propedeutica ad un

4.1 Gestione dello spazio centralino e supporto

all’utente che vi lavora.

Il ragazzo aiuta il disabile

assegnato al telefono all’interno

dello spazio predisposto nella

struttura. Osserva l’utente nelle

diverse operazioni da fare.

4.2 Gestione della postazione pc e supporto

all’utente che vi lavora.

Il ragazzo aiuta il disabile

assegnato al computer

all’interno dello spazio

Page 28: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

ingresso lavorativo. predisposto nella struttura.

Osserva l’utente nelle diverse

operazioni da fare.

4.3 Controllo della puntualità e dell’ordine

personale degli utenti inseriti nella Bottega del

Lavoro

Il ragazzo controlla che gli

utenti assegnati alla Bottega

arrivino al giusto orario per

monitorare il livello di

autonomia.

4.4 Monitoraggio delle autonomie all’interno

della Bottega del lavoro

Il ragazzo, a conoscenza della

possibilità di un ingresso

lavorativo, osserva l’utente

nelle varie fasi della giornata e

nei compiti assegnatigli.

4.5 Report settimanale della situazione

attraverso un colloquio personale con l’OLP.

Il ragazzo ogni settimana riporta

all’Olp le sue osservazioni e

impressioni sugli utenti

assegnati al progetto Bottega.

Sede di

attuazione Obiettivi Specifici Azione Descrizione delle attività e del ruolo del ragazzo in SCN

2) Codice

helios 20697

- Uildm Onlus

Ai giovani del servizio civile viene richiesto, innanzitutto di entrare in relazione con gli utenti della struttura

(malati neuromuscolari e familiari). Ciò significa fare loro compagnia, intrattenerli, affiancarli durante i

laboratori( di pittura, per esempio), dare aiuto concreto, laddove servisse (togliere o indossare i cappotti,

dare da bere…), partecipare alle feste o ai momenti di socializzanti.

Ai giovani si chiede, altresì di collaborare con i progetti in corso e partecipare, se possibile, alla loro

ideazione, offrendo loro un’opportunità professionalizzante.

a. Creazione di

relazioni empatiche

positive sia durante

il trasporto che

all'interno del

centro diurno.

1.1 Presenza, accanto agli

ospiti, nei momenti di

presenza presso il centro.

I giovani, prima in collaborazione con l’operatore e poi in

autonomia, accompagneranno gli ospiti nella presenza al

centro cercando di istaurare rapporti di fiducia e

confidenza.

1.2 Predisposizione di

momenti ludico-ricreativi

durante l'attesa delle

fisioterapie (gioco delle

carte, dama, scacchi,

monopoli.)

I giovani, prima in collaborazione con l’operatore e poi in

autonomia, prepareranno momenti di intrattenimento

per gli ospiti. Possono essere piccoli giochi da tavolo,

momenti di confronto su varie tematiche, fino a proposte

di semplicissimi laboratori di manualità di base.

1.3 Dare attenzione in

modo particolare agli

utenti giovani che

attendono la terapia.

In attesa della terapia i ragazzi in scn dovranno dare

molta attenzione a utenti coetanei o più giovani in modo

da creare un rapporto empatico sin dai primi contatti.

1.4 Programmazione e

gestione di alcune

ricorrenze specifiche

come compleanni,

anniversari.

Il ragazzo si ricorda le principali ricorrenze e organizza

semplici feste di compleanno, onomastico e anniversario,

che consistono nel preparare un buffet, dei semplici

addobbi e anche dei piccoli momenti di intrattenimento

come canzoni.

1.5 Organizzazione

amministrativa e

gestione pratica dei

servizi di trasporto.

Il ragazzo, insieme al referente di struttura,

calendarizzerà i diversi trasporti dalle abitazioni degli

utenti al centro per la fisioterapia e il trasporto da

quest’ultimo centro alla sede della UILDM.

1.6 Organizzazione di

momenti animativi

all'interno della struttura

Il ragazzo si coordina con le altre associazioni del

territorio per l'organizzazione di momenti animativi,

assumendosi alcune responsabilità organizzative per la

Page 29: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

con altre associazioni che

si occupano dello stesso

tema.

UILDM.

1.7 Organizzazione di

laboratori pomeridiani

(facoltativi per gli utenti)

Il ragazzo, secondo le proprie inclinazioni e capacità,

organizza dei laboratori manuali di base come la pittura

su stoffa, la costruzione di piccoli addobbi per le feste.

b. aiutare alcune

situazioni di disabili

coetanei dei ragazzi

volontari coinvolti

nei progetti

territoriali.

2.5 Affiancamento agli

educatori nei progetti

territoriali per almeno 3

casi per un

approfondimento

conoscitivo delle risorse

a favore delle famiglie.

Il ragazzo affiancherà l’educatore in almeno tre casi di

progetto territoriale, conoscendo il territorio e la rete

sociale attorno a tre casi di persone affette da malattia

neurodegenerativa.

2.6 Affiancamento della

figura responsabile del

monitoraggio

dell’andamento dei

progetti sociali territoriali

partecipando ad almeno

il 45% delle equipe e con

un colloquio personale

mensile.

Il ragazzo affiancherà il responsabile del monitoraggio

per prendere coscienza del lavoro territoriale e di quali

risultati esso può ottenere all’interno della quotidianità

di un ragazzo disabile. Inoltre parteciperà alle equipe per

poter prendere coscienza dei diversi punti di vista.

d. creare uno spazio

aggregativo rivolto a

bambini e ragazzi

che permetta loro di

fare conoscenza con

coetanei e di

condividere

esperienze;

permettere ai

genitori che ne

avessero necessità,

di fruire di alcune

ore di riflessione e

approfondimento

3.1 Organizzazione di gite

di conoscenza di alcune

realtà del territorio.

il ragazzo accompagna gli ospiti del centro nelle gite sul

territorio nel corso di tutto il periodo di servizio.

3.2 Accompagnare i

genitori nel compito di

sviluppare pensieri di

autonomia sui propri figli

proponendo loro incontri

di approfondimento e

occasioni aggregative.

Il ragazzo parteciperà agli incontri laboratoriali con i

genitori provano a sviluppare la tematica dell’autonomia.

Inoltre calendarizzerà dei momenti informali durante

l’anno per l’aggregazione di questi nuclei familiari.

3.3 Organizzazione di fine

settimana lontani da casa

Il ragazzo può dare la disponibilità per partecipare alle

gite del fine settimana della UILDM per accompagnare le

persone distrofiche nel corso del periodo di vacanze. Nel

caso in cui non sia disponibile per lo spostamento, c'è la

possibilità di partecipare almeno all'organizzazione

logistica

3.4 Potenziare i legami

già esistenti con le realtà

del territorio di

appartenenza dell’utente

al fine di intensificare le

relazioni con le realtà

coinvolte nel progetto

sociale del quartiere o

del paese.

Il ragazzo partecipa alle tavole di coordinamento con gli

altri enti e propone nuove collaborazioni con realtà più

vicine alla Caritas come l'oratorio o i gruppi giovanili.

Page 30: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Sede di

attuazione

Obiettivi

Specifici Azioni

Descrizione delle attività e del ruolo del

ragazzo in SCN

4) Codice

helios 24479 -

Istituto suore

delle

poverelle -

Istituto

Palazzolo

Al giovane in s.c. è chiesto di:

- affiancare gli ospiti della struttura nella quotidianità, contribuendo a facilitare la possibilità che il

tempo da loro vissuto sia un tempo di qualità. Questo si traduce nella condivisione di alcuni momenti

forti della quotidianità dell’ospite dentro il nucleo (ad es., momento dei pasti, semplici iniziative dentro

il nucleo, camminate per gli ospiti che ne hanno bisogno) e dentro la realtà allargata della struttura

(laboratori, mondo del volontariato)

- collaborare concretamente con gli operatori, nell’organizzare momenti di socializzazione sul territorio per alcune ospiti;

- affiancare le ospiti nelle diverse attività individuali e di gruppo, nei laboratori e durante le uscite sul territorio;

1. Migliorare alcune autonomie degli ospiti durante il momento dei pasti

1.1 Affiancamento iniziale al

giovane SC da parte del

personale del nucleo, per il

necessario tutoring e

conoscenza delle pratiche di

assistenza al pasto.

Il giovane effettuerà qualche giorno di

osservazione durante il momento dei

pasti e riceverà adeguate informazioni e

suggerimenti da parte del personale su

come assistere nei pasti le ospiti del

nucleo.

1.2 Presenza quotidiana

durante il momento dei pasti

(pranzo, merenda, cena) e

affiancamento dell’ospite

nell’alimentazione.

Il giovane assisterà l’ospite

nell’assunzione dei pasti e contribuirà a

far sì che il pasto diventi un reale

momento di convivialità.

Inoltre, seguirà l’intera durata del pasto,

se necessario affiancando gli ospiti nei

loro piccoli incarichi, ad esempio nella

preparazione della sala e nel ritiro del

carrello dalla cucina centrale.

2. Incrementare la partecipazione da parte degli ospiti alle diverse attività e laboratori della struttura.

2.1 Frequenza sistematica

secondo un calendario

specifico ai diversi laboratori

della struttura: arte, espressiva,

ergoterapica, cognitiva, pet

therapy, sensoriale.

Il giovane prima in accompagnamento e

poi in autonomia, parteciperà alla

realizzazione di alcune attività

laboratoriali e di stimolazione per gli

ospiti. Si occuperà di sostenere

materialmente gli ospiti nell’esecuzione

dei diversi passaggi previsti dall’attività.

2.2 Accompagnamento degli

ospiti ai diversi laboratori

(anche senza permanenza del

giovane in SC).

il giovane si renderà disponibile per

accompagnare nella deambulazione

coloro che non sono in grado di farlo

sempre in autonomia.

3. Offrire occasione di socializzazione all’esterno della struttura.

3.1 Organizzazione di uscite

sistematiche con gli ospiti

disabili della struttura.

Il giovane parteciperà alle uscite che

vengono organizzate, aiutando nella

deambulazione coloro che non riescono

a camminare da soli e spingendo le

carrozzine, se necessario.

3.2 Coinvolgimento del giovane

in SC alle giornate di apertura

al territorio organizzate dalla

struttura, in termini di

realizzazione e partecipazione

Il giovane sarà coinvolto nella

realizzazione pratica dell’evento e della

sua pubblicizzazione presso enti e

persone che conoscono e che non

conoscono la struttura.

Il giovane parteciperà alle singole

iniziative coinvolgendo anche gli ospiti

del nucleo abitativo a lui assegnato

3.3 Partecipazione del giovane

in SC con gli ospiti ad eventi e

iniziative organizzate da enti e

Il giovane accompagnerà gli ospiti alle

diverse iniziative, in collaborazione con il

personale educativo che vi prenderà

Page 31: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

associazioni territoriali. parte.

3.4 Partecipazione del giovane

in SC ad uscite/iniziative

organizzate da e per i volontari

della struttura.

Il giovane accompagnerà gli ospiti alle

diverse iniziative, in collaborazione con i

volontari che vi prenderanno parte.

4. Offrire uno stile di vicinanza e di ascolto da parte del volontario in SCN

4.1 Definizione di un

programma settimanale di

impegni del giovane in SC con

gli ospiti, all’interno e

all’esterno del nucleo abitativo

Il giovane riceverà un programma

settimanale con le diverse proposte e

attività per le ospiti del nucleo a cui è

assegnato.

Sarà suo compito portarle avanti,

confrontandosi sistematicamente con

l’OLP e con gli educatori del nucleo per

avere chiarimenti, dubbi o suggerimenti.

4.2 Attivazione di semplici

iniziative di piccolo gruppo con

gli ospiti della struttura.

Realizzazione di semplici attività di

carattere espressivo o ricreativo dentro il

nucleo (ascolto di musica, lettura di

riviste, brevi passeggiate)

4.3 Possibilità per gli ospiti di

vivere momenti informali di

svago con il giovane in SC per

facilitare l’ascolto e il dialogo

Affiancamento del giovane in SC agli

ospiti nei momenti della quotidianità,

stimolandoli al confronto, all’espressione

di sé, ascoltando le loro esperienze, i loro

pensieri e i loro stati d’animo.

5. Coadiuvare gli operatori e i volontari della struttura nell’organizzazione e realizzazione di iniziative ed eventi durante l’anno

5.1 Coinvolgimento del giovane

in SC alle giornate di apertura

al territorio organizzate dalla

struttura, in termini di

realizzazione e partecipazione

Il giovane sarà coinvolto nella

realizzazione pratica dell’evento e della

sua pubblicizzazione presso enti e

persone che conoscono e che non

conoscono la struttura.

Il giovane parteciperà alle singole

iniziative coinvolgendo anche gli ospiti

del nucleo abitativo a lui assegnato

5.2 Incontro e condivisione di

alcuni momenti settimanali con

i volontari che prestano servizio

i struttura

Possibilità per il giovane in SC di

incontrare altri volontari della struttura,

condividere con loro alcuni momenti di

servizio, confrontarsi sulle reciproche

esperienze.

9.4) Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica

delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività (*)

Sede di

attuazione Risorse umane generali

1) Codice

helios 13898

-

Cooperativa

di solidarietà

sociale Il

Battello

Personale retribuito

- n. 10 educatori professionali (assistenza a persone disabili adulte - attività educative con persone

disabili adulte.- accudimento durante lo svolgimento delle azioni della vita quotidiana - partecipazione

ai laboratori attivati dalla Cooperativa - affiancamento degli utenti all’interno del laboratorio

ergoterapico della Cooperativa - mantenimento dei rapporti e delle comunicazioni coi familiari degli

utenti - partecipazioni a momenti di verifica e progettazione di interventi educativi. - aiuto nella

gestione della vita quotidiana presso il centro diurno. - affiancamento degli utenti durante la mensa. -

contenimento degli utenti durante particolari momenti di aggressività/eccitazione).

Personale volontario

Page 32: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

- n. 80 volontari (affiancamento degli educatori nelle attività quotidiane da svolgere)

2) Codice

helios 20697

- Uildm

Onlus

Personale retribuito

n.1 responsabile dell’area progettualità part-time

Progettazione delle attività e dei percorsi di formazione per i volontari e gestione degli stessi

n.1 responsabile dell’area attività sociali e attività sanitarie part-time

Promozione dell’impegno civile, supporto alla ricerca scientifica

Personale volontario

n.1 volontaria a tempo pieno per la gestione dei rapporti con il territorio e le agenzie educative,

responsabile anche dell’area comunicazione

n. 2 volontari incaricati della parte amministrativo-contabile

n.1 volontario part-time Supporto organizzativo alla parte amministrativa e di promozione delle

attività del centro

n.30 volontari Gestione dell’attività di trasporto (guide automezzi, carico e scarico carrozzine e bagagli

etc) e delle proposte animative

3) Codice

helios 24479

- Istituto

suore delle

poverelle -

Istituto

Palazzolo

Personale retribuito:

n.1 Direttore

Nomina, conferma e revoca i responsabili dei diversi nuclei operativi; E’ primo referente dei

responsabili e dei collaboratori professionisti e con essi imposta e/o approva i singoli piani di

lavoro, fissando condizioni, limiti, criteri. Rappresenta l’Istituto negli incontri con le istituzioni

pubbliche,civili e religiose, Tribunali, Regione, Provincia, Asl, Comuni, Diocesi, Parrocchia, Caritas

diocesana, Organismi della Congregazione religiosa. E’ referente dei volontari in servizio civile

inseriti nella struttura, dei quali risponde al centro Caritas di diocesana

n.2 coordinatori educativi

Coordinamento dell’organizzazione del lavoro degli educatori: uno per i gruppi residenziali e uno

di attività e riabilitazione

n.4 Amministrativi

Gestione del personale; disbrigo pratiche amministrative con le famiglie e gli Enti.

n.1 Psicologa

Supervisione, consulenza per gli educatori e interventi terapeutici con ospiti.

n.1 Assistente sociale

Referenti per i rapporti con famiglie e enti di provenienza e sostegno agli educatori per gli aspetti

sociali dei progetti individuali degli ospiti

n.1 Pedagogista

Supervisione, consulenza per gli educatori dei nuclei e delle attività

n.3 Medici

Responsabili dell’ambito sanitario e per gli aspetti di tutela e sicurezza per la salute dell’ospite

Page 33: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

n.8 Infermiere

Preparano le terapie, eseguono medicazioni, accompagnano nelle visite mediche.

n.4 Figure riabilitative

Effettuano trattamenti di riabilitazione individuali e di gruppo in palestra ed in acqua; effettuano

terapie fisiche con apparecchi elettromedicali; seguono la riabilitazione equestre.

n.28 educatori professionali nei nuclei: 11 con funzioni di coordinamento e 17 per progetti

individualizzati

Stesura e Applicazione di interventi individualizzati con gli ospiti del proprio nucleo.

n.10 educatori professionali e operatori

Applicazione dell’aspetto pedagogico e organizzativo ai laboratori ergoterapici e espressivi di cui

sono responsabili

n.95 Operatori ASA \ OSS

Cura delle persone e degli ambienti in cui vivono le ospiti sia nei gruppi residenziali e che in tutta la

struttura dell’istituto

n.30 operatori per servizi generali: cucina, lavanderia, pulizie, portineria, manutenzione.

Suddivisione dei compiti per azione

Sede di

attuazione Azioni

Risorse umane per

azione

1) Codice

helios 13898

-

Cooperativa

di solidarietà

sociale Il

Battello

1.1 Supporto allo svolgimento di laboratori ergoterapici. Ragazzi SCN, educatore,

volontari

1.2 Sostegno all'utente nella realizzazione dei piccoli compiti di

responsabilità che gli vengono affidati dall'equipe educativa (es. aiuto e

sostegno alle inservienti nella preparazione dei tavoli del pranzo, aiuto nel

riordino degli ambienti lavorativi).

Ragazzi SCN, educatore,

volontari

1.3 Sostegno all'utente nell'esecuzione di piccoli compiti legati alla cura

personale e all'igiene. Ragazzi SCN, educatore

2.1 Organizzazione nella turnazione dei trasporti Educatore

2.2 Operazione di trasporto mattutino e serale degli utenti. Ragazzi SCN, educatore

2.3 Organizzazione di momenti ricreativi durante le pause lavorative. Ragazzi SCN, educatore,

volontari

2.4 Preparazione e distribuzione della merenda pomeridiana e di alcuni

giochi ricreativi adatti.

Ragazzi SCN, educatore,

volontari

2.5 Programmazione e realizzazione con i responsabili dei gruppi di

attenzione ai disabili del Comune, della Parrocchia, del CAG di momenti

animativi all'interno della struttura. Nel periodo estivo anche delle uscite e

Ragazzi SCN, educatore,

volontari

Page 34: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

dei soggiorni anche in collaborazione con l'Unitalsi.

2.6 Creazione di proposte di condivisione della realtà della struttura per

adolescenti e giovani delle Parrocchie. Ragazzi SCN, educatore

2.7 Organizzazione di una attività speciale in cui coinvolgere anche le

famiglie degli utenti. Ragazzi SCN, educatore

3.1 Osservazione nella quotidianità e graduale inserimento nelle attività

con report all’equipe educativa in momenti informali o formali (colloquio

individuale con l’olp).

Ragazzi SCN, educatore

3.2 Verifica del piano educativo individualizzato mediante le attività

quotidiane. Ragazzi SCN, educatore

3.3 Supporto e presenza nei laboratori espressivi ed animativi. Educatore

3.4 Organizzazione di un concerto aperto alla cittadinanza come momento

conclusivo del percorso di laboratorio musicale. Ragazzi SCN

4.1 Gestione dello spazio centralino e supporto all’utente che vi lavora. Ragazzi SCN, educatore

4.2 Gestione della postazione pc e supporto all’utente che vi lavora. Ragazzi SCN, educatore

4.3 Controllo della puntualità e dell’ordine personale degli utenti inseriti

nella Bottega del Lavoro

Ragazzi SCN, educatore,

volontari

4.4 Monitoraggio delle autonomie all’interno della Bottega del lavoro Ragazzi SCN, educatore

4.5 Report settimanale della situazione attraverso un colloquio personale

con l’OLP.

Ragazzi SCN, educatore

referente

Sede di

attuazione Azioni

Risorse umane per

azione

2) Codice

helios 20697

- Uildm

Onlus

1.1 Presenza, accanto agli ospiti, nei momenti di presenza presso il centro. Ragazzi SC, responsabile,

volontario

1.2 Predisposizione di momenti ludico-ricreativi durante l'attesa delle

fisioterapie (gioco delle carte, dama, scacchi, monopoli.)

Ragazzi SC, educatore,

volontario

1.3 Dare attenzione in modo particolare agli utenti giovani che attendono la

terapia. Ragazzi SC

1.4 Programmazione e gestione di alcune ricorrenze specifiche come

compleanni, anniversari.

Ragazzi SC, responsabile,

volontario

1.5 Organizzazione amministrativa e gestione pratica dei servizi di

trasporto.

Responsabile

1.6 Organizzazione di momenti animativi all'interno della struttura con altre

associazioni che si occupano dello stesso tema.

Ragazzi SC, responsabile,

volontario

Page 35: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

1.7 Organizzazione di laboratori pomeridiani (facoltativi per gli utenti)

Ragazzi SC, responsabile

2.5 Affiancamento agli educatori nei progetti territoriali per almeno 3 casi

per un approfondimento conoscitivo delle risorse a favore delle famiglie.

Ragazzi SC, responsabile,

educatori

2.6 Affiancamento della figura responsabile del monitoraggio

dell’andamento dei progetti sociali territoriali partecipando ad almeno il

45% delle equipe e con un colloquio personale mensile.

Ragazzi SC, responsabili

3.1 Organizzazione di gite di conoscenza di alcune realtà del territorio. Ragazzi SC, volontario,

educatori

3.2 Accompagnare i genitori nel compito di sviluppare pensieri di

autonomia sui propri figli proponendo loro incontri di approfondimento e

occasioni aggregative.

Ragazzi SC, volontario,

responsabili

3.3 Organizzazione di fine settimana lontani da casa Responsabili

3.4 Potenziare i legami già esistenti con le realtà del territorio di

appartenenza dell’utente al fine di intensificare le relazioni con le realtà

coinvolte nel progetto sociale del quartiere o del paese.

Ragazzi SC, volontari,

educatori

Sede di

attuazione Azioni

Risorse umane per

azione

3) Codice

helios 24479

- Istituto

suore delle

poverelle -

Istituto

Palazzolo

1.1 Affiancamento iniziale al giovane SC da parte del personale del nucleo,

per il necessario tutoring e conoscenza delle pratiche di assistenza al pasto.

Ragazzi SC, educatori del

nucleo, operatori

ASA/OSS

1.2 Presenza quotidiana durante il momento dei pasti (pranzo, merenda,

cena) e affiancamento dell’ospite nell’alimentazione.

Ragazzi SC, educatori del

nucleo, operatori

ASA/OSS

2.1 Frequenza sistematica secondo un calendario specifico ai diversi

laboratori della struttura: arte, espressiva, ergoterapica, cognitiva, pet

therapy, sensoriale.

Ragazzi SCN, educatori

dei laboratori della

struttura

2.2 Accompagnamento degli ospiti ai diversi laboratori (anche senza

permanenza del giovane in SC). Ragazzi SC

3.1 Organizzazione di uscite sistematiche con gli ospiti disabili della

struttura.

Ragazzi SC, educatori del

nucleo o dei laboratori.

3.2 Coinvolgimento del giovane in SC alle giornate di apertura al territorio

organizzate dalla struttura, in termini di realizzazione e partecipazione

Ragazzi SC, direttore,

coordinatrice educativa,

educatori e personale

OSS/ASA del nucleo.

Page 36: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

3.3 Partecipazione del giovane in SC con gli ospiti ad eventi e iniziative

organizzate da enti e associazioni territoriali.

Ragazzi SC, direttore,

coordinatrice educativa,

educatori del nucleo e

delle attività

3.4 Partecipazione del giovane in SC ad uscite/iniziative organizzate da e

per i volontari della struttura.

Ragazzi SC, suora

referente dei volontari,

volontari della sttruttura,

educatori del nucleo.

4.1 Definizione di un programma settimanale di impegni del giovane in SC

con gli ospiti, all’interno e all’esterno del nucleo abitativo

Ragazzi SC, coordinatrice

educativa, coordinatrice

delle attività, educatori

del nucleo abitativo,

educatori di attività.

4.2 Attivazione di semplici iniziative di piccolo gruppo con gli ospiti della

struttura.

Ragazzi SC, educatori del

nucleo, educatori delle

attività, coordinatrice

educativa e delle attività.

4.3 Possibilità per gli ospiti di vivere momenti informali di svago con il

giovane in SC per facilitare l’ascolto e il dialogo

Ragazzi SC, coordinatrice

educativa, educatori del

nucleo

5.1 Coinvolgimento del giovane in SC alle giornate di apertura al territorio

organizzate dalla struttura, in termini di realizzazione e partecipazione

Ragazzi SC, volontari della

STRUTTURA, suora

referente dei volontari,

educatori e personale del

nucleo.

5.2 Incontro e condivisione di alcuni momenti settimanali con i volontari

che prestano servizio i struttura

Ragazzi SC, volontari della

STRUTTURA, suora

referente dei volontari,

educatori e personale del

nucleo.

10) Numero degli operatori volontari da impiegare nel progetto

(*) 6

11) Numero posti con vitto e alloggio (*)

12) Numero posti senza vitto e alloggio (*) 2

Sede di attuazione codice helios numero di posti con solo vitto

2) Uildm Onlus 20697 2

Page 37: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

13) Numero posti con solo vitto (*) 4

Sede di attuazione codice helios numero di posti con solo vitto

1) Cooperativa di solidarietà sociale Il Battello 13898 2

3) Istituto Palazzolo - Grumello del Monte 24479 2

14) Numero ore di servizio settimanali degli operatori volontari,

oppure, in alternativa, monte ore annuo (*) 25

15) Giorni di servizio settimanali degli operatori volontari (minimo 5, massimo 6) (*) 5

16) Eventuali particolari obblighi degli operatori volontari durante il periodo di servizio:

Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione residenziali che, a seconda dei progetti approvati e finanziati dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, potranno essere organizzati anche d’intesa con altre Caritas diocesane della stessa regione, anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto, in date e luoghi che verranno comunicati al Dipartimento prima dell’avvio del progetto. Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinale-mensile) e previsti a metà e a fine servizio con momenti residenziali in date e luoghi che verranno tempestivamente comunicati al Dipartimento. Partecipazione al monitoraggio periodico, con la compilazione obbligatoria di questionari on-line (al 1°, al 4° e al 12° mese di servizio). Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi (con successivo recupero). Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione, aggiornamento e sensibilizzazione (es. 12 marzo: incontro nazionale giovani in servizio civile).

Page 38: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE

17) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato (*):

N. Sede di

attuazione

del progetto Comune Indirizzo

Cod.

ident.

sede

N. vol. per

sede

Nominativi degli Operatori Locali di

Progetto Nominativi dei Responsabili Locali di Ente

Accreditato

Cognome e

nome Data di

nascita

1

Cooperativa di solidarietà sociale

Il Battello Sarnico (BG) Via Cortivo, 31/b 13898 2 Maffi Sergio 23.05.76

MFFSRG76E23B393D

Angeloni Giacomo

31/10/1981 NGLGCM81R31A794P

2 Uildm Onlus Bergamo Via L.da Vinci, 9 20697 2 Osio Olivia 30.03.69 SOILVO69C70L66

7K Angeloni Giacomo

31/10/1981 NGLGCM81R31A794P

3 Istituto suore delle poverelle - Istituto

Palazzolo

Grumello del Monte

(BG) Via Camozzi, 15 24479 2

Turani Gian Paola

16/05/75 TRNGPL75E56B39

3Q Angeloni Giacomo

31/10/1981 NGLGCM81R31A794P

Page 39: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile universale con indicazione delle

ore dedicate:

Le attività permanenti di promozione del servizio civile si propongono di sensibilizzare l’opinione pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani. Esse tengono altresì conto del patrimonio dell’esperienza accumulata dalle Caritas in Italia in ordine all’obiezione di coscienza e al servizio civile. ATTIVITÀ PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE Sito di Caritas Italiana www.caritas.it Foglio informativo quindicinale on line “InformaCaritas” di Caritas Italiana Mensile della Caritas Italiana “Italia Caritas” Sito del Tavolo Ecclesiale sul Servizio Civile www.esseciblog.it Sito www.antennedipace.org della “Rete Caschi Bianchi” (per il servizio all’estero) Social media (Facebook, Twitter, YouTube…) Stampa di pieghevoli, poster e altro materiale sul servizio civile. Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione della festa di San Massimiliano martire (12 marzo). Marcia per la pace (31 dicembre) organizzata dall’Ufficio nazionale CEI per i problemi sociali e il lavoro, Pax Christi, Azione Cattolica e Caritas Italiana. In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la Caritas Italiana è socio, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC. ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA DELL’AVVIO DEL PROGETTO Nel territorio della chiesa di Bergamo sono utilizzati i seguenti strumenti per la sensibilizzazione a livello provinciale:

• Campagna social network;

• Pieghevoli e locandine contenenti una prima informazione sul Servizio Civile;

• Articoli su L’Eco di Bergamo e Sant’Alessandro.org (notiziario web della Diocesi);

• Pubblicizzazione attività del servizio civile sul sito internet www.caritasbergamo.it ;

• Newsletter Caritas Bergamo;

• Conferenza Lombarda Enti Servizio Civile (CO.LOMBA), In particolare organizza eventi di promozione del progetto e distribuisce materiale informativo presso la sede principale dell’associazione e nelle sedi territoriali degli enti aderenti.

Oltre a queste azioni, saranno organizzati incontri:

• Incontri nelle scuole superiori della provincia di Bergamo (con una media di 15 ore all’anno)

• Comunicazione alle parrocchie, agli oratori e alle Caritas parrocchiali (con una media di 15 ore all’anno);

• Coinvolgimento nelle attività e proposte in vista delle attività dei giovani nel periodo estivo dell’Ufficio Pastorale dell’età evolutiva (con una media di 5 ore all’anno);

Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto: 35

ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO Nel corso dello svolgimento del Servizio Civile saranno organizzati incontri di sensibilizzazione nelle scuole e nelle

parrocchie con la partecipazione dei ragazzi in SCN che vorranno far conoscere la loro esperienza anche ad altri

ragazzi.

Si prevede che nel corso dell’anno sarà possibile organizzare un totale di 15 ore di sensibilizzazione.

Page 40: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Totale ore dedicate durante il servizio civile: 15 ore

Totale complessivo ore di promozione e sensibilizzazione: 50 ore

19) Criteri e modalità di selezione degli operatori volontari non verificati in sede di accreditamento (*)

(NON COMPILARE)

20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri enti (*)

SI

21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’ andamento delle attività del progetto (*)

(NON COMPILARE)

22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri enti (*)

SI

23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dal

decreto legislativo, n. 40 del 6 marzo 2017:

Ai giovani non è richiesto alcun requisito specifico, solo l’adesione e la condivisione del progetto.

24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate: 1. alla copertura della quota-parte che il personale dipendente di cui alla voce 9.4 dedica al progetto; 2. alle attività di formazione specifica previste alla voce 40 e 41; 3. alle risorse tecniche e strumentali dedicate al progetto previste alla voce 26; 4. alle attività di promozione di cui alla voce 18;

secondo la seguente ripartizione:

Voci di spesa in quota parte del personale retribuito (cfr voce 9.4) Risorse finanziarie

Totale spesa

Voci di spesa formazione specifica Risorse finanziarie

Attrezzature informatiche € 100,00

Kit didattico € 200,00

Logistica locali € 500,00

Page 41: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Totale spesa € 800,00

Voci di spesa risorse tecniche e strumentali (come da voce 26) Risorse finanziarie

Totale spesa

Voci di spesa promozione del progetto (come da voce 18) Risorse finanziarie

Depliant volantini e manifesti da distribuire nei laboratori e nei convegni € 500,00

Totale spesa € 500,00

TOTALE RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE: € 1.300,00

25) Eventuali reti a sostegno del progetto (partners):

Partner Tipologia Apporto al progetto Riferimento

CO.LOMBA

(c.f.

97243830151)

non

profit

CO.LOMBA Si impegnerà nell’ambito delle attività di

promozione e informazione previste dal progetto, avvalendosi

dei suoi abituali strumenti di lavoro

Lettera di

partnership

firmata

allegata

L.FP. S.n.c

di Poma

Giovanni & C.

(C.F.

01201400163

profit Il lavoro dell’ente si concentrerà nelle seguenti sedi di

attuazione:

Codice helios 20697 - Uildm Onlus

In particolare l’azione si concentrerà nell’ambito della

realizzazione dell’azione 1.7 “Organizzazione di laboratori

pomeridiani (facoltativi per gli utenti)” con la donazione di €

1.000 che saranno destinati anche all’acquisto di materiale

necessario per i laboratori e dell’azione 1.6 “Organizzazione di

momenti animativi all'interno della struttura con altre

associazioni che si occupano dello stesso tema” con il

coinvolgimento di vari enti, organizzazioni e privati del

territorio per la sensibilizzazione e la raccolta fondi.

Lettera di

partnership

firmata

allegata

Fondazione

Luigi Clerici (Cf

8003769015)

No profit Collaborazione nella realizzazione di un percorso per la

rilevazione, valutazione e certificazione delle competenze dei

giovani in servizio civile per realizzare un Bilancio delle

Competenze

Lettera di

partnership

firmata

allegata

LAZZARINI

S.P.A. (C.F.

00787690163)

profit Il lavoro dell’ente si concentrerà nelle seguenti sedi di

attuazione:

Codice helios 20697 - Uildm Onlus

In particolare l’azione si concentrerà nell’ambito della

realizzazione dell’azione 1.6 “Organizzazione di momenti

animativi all'interno della struttura con altre associazioni che si

Lettera di

partnership

firmata

allegata

Page 42: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

occupano dello stesso tema”.

Ogni anno, infatti, doniamo i dolci per le feste della UILDM.

26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto (*)

Sede di attuazione 1) Codice helios 13898 - Cooperativa di solidarietà

sociale Il Battello

Obiettivo generale:

Favorire la valorizzazione e la promozione

dell’identità di ogni singola persona che frequenta il

centro, rafforzando in modo graduale i livelli di

autonomia personale sociale, relazionale degli utenti

Obiettivo specifico

a. Miglioramento graduale dei livelli di autonomia

personale, con il potenziamento

dell’’accompagnamento e la costante stimolazione

delle capacità.

Azioni Risorse tecniche e strumentali

1.1 Supporto allo svolgimento di laboratori ergoterapici.

(musica, canto, teatro di strada, falegnameria)

2 laboratori polifunzionali, legno, cartone, microfono,

strumenti musicali, tavoli, sedie.

1.2 Sostegno all'utente nella realizzazione dei piccoli compiti di

responsabilità che gli vengono affidati dall'equipe educativa

(es. aiuto e sostegno alle inservienti nella preparazione dei

tavoli del pranzo, aiuto nel riordino degli ambienti lavorativi).

2 laboratori polifunzionali, 1 cucina, tavoli, sedie,

posate del refettorio.

1.3 Sostegno all'utente nell'esecuzione di piccoli compiti legati

alla cura personale e all'igiene. 2 laboratori polifunzionali

Obiettivo specifico

b. Offrire occasioni dove attraverso la relazione

positiva sia favorita la dimensione dell’ascolto e del

rispetto.

2.1 Organizzazione nella turnazione dei trasporti 1 pulmino per il trasporto di utenti e/materiale.

2.2 Operazione di trasporto mattutino e serale degli utenti.

2.3 Organizzazione di momenti ricreativi durante le pause

lavorative.

2 televisori, 1 lettore dvd, 1 videoregistratore, carte,

semplici giochi in scatola

2.4 Preparazione e distribuzione della merenda pomeridiana e

di alcuni giochi ricreativi adatti.

2 televisori, 1 lettore dvd, 1 videoregistratore, carte,

semplici giochi in scatola, tavoli, sedie, tovaglie, 1

cucina completa di : 1 frigor, 1 lavastoviglie, 1 forno

microonde, 1 forno elettrico, 1 forno a gas e 5

fornelli.

2.5 Programmazione e realizzazione con i responsabili dei

gruppi di attenzione ai disabili del Comune, della Parrocchia,

del CAG di momenti animativi all'interno della struttura. Nel

periodo estivo anche delle uscite e dei soggiorni anche in

collaborazione con l'Unitalsi.

3 postazioni pc con accesso ad internet, 2 stampanti,

2 telefoni/fax fissi, 1cordless, materiale cartaceo, 3

uffici ad uso amministratori, operatori e volontari

Page 43: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

2.6 Creazione di proposte di condivisione della realtà della

struttura per adolescenti e giovani delle Parrocchie.

3 postazioni pc con accesso ad internet, 2 stampanti,

2 telefoni/fax fissi, 1cordless, materiale cartaceo, 3

uffici ad uso amministratori, operatori e volontari,

tavoli sedie, laboratorio polifunzionale, materiale per

addobbi della struttura.

2.7 Organizzazione di una attività speciale in cui coinvolgere

anche le famiglie degli utenti.

Obiettivo specifico

c. Potenziare alcuni processi individualizzati atti a

migliorare e potenziare le abilità presenti in ogni

individuo.

3.1 Realizzazione di colloqui conoscitivi e di inserimento. 3 uffici ad uso amministratori, operatori e volontari

3.2 Osservazione nella quotidianità e graduale inserimento

nelle attività con report all’equipe educativa in momenti

informali o formali (colloquio individuale con l’olp). 2 laboratori polifunzionali, tavoli, sedie, un armadio

con la chiave. 3.3 Verifica del piano educativo individualizzato mediante le

attività quotidiane.

3.4 Organizzazione di un concerto aperto alla cittadinanza

come momento conclusivo del percorso di laboratorio

musicale.

2 laboratori polifunzionali, strumenti musicali,

microfoni, tavoli, sedie, brochure.

Obiettivo specifico

d. Potenziare alcuni processi individualizzati atti a

migliorare e potenziare le competenze e autonomie

presenti in ogni individuo in ottica propedeutica ad

un ingresso lavorativo.

4.1 Gestione dello spazio centralino e supporto all’utente che

vi lavora.

Box specifico all’interno della Bottega, 1 telefono

fisso, 1 registro delle chiamate, 1 registro degli ordini,

materiale di cancelleria

4.2 Gestione della postazione pc e supporto all’utente che vi

lavora.

Box specifico all’interno della Bottega, 1 computer

fisso, 1 telefono, materiale di cancelleria.

4.3 Controllo della puntualità e dell’ordine personale degli

utenti inseriti nella Bottega del Lavoro

Box specifico all’interno della Bottega, sedie, tavolo,

obliteratrice della scheda personale, orologio da

parete, registro degli utenti inseriti.

4.4 Monitoraggio delle autonomie all’interno della Bottega del

lavoro

Registro della bottega, box specifico all’interno della

bottega

4.5 Report settimanale della situazione attraverso un colloquio

personale con l’OLP.

1 ufficio ad uso amministratori, tavolo, computer,

registro degli utenti, materiale cancelleria.

Sede di attuazione 2) Codice helios 20697 - Uildm Onlus

Obiettivo generale:

Migliorare le condizioni di vita delle persone con malattie neuromuscolari e delle

loro famiglie, offendo servizi di monitoraggio clinico, sollievo e trasporto,

promuovendo l’integrazione nei territori di appartenenza e promuovendo

l’impegno civile e la diffusione di una cultura dell’inclusione rispetto a tutte le

fragilità.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

Page 44: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Obiettivo specifico a. Creazione di relazioni empatiche positive sia durante il trasporto che all'interno

del centro diurno.

1.1 Presenza, accanto agli ospiti,

nei momenti di presenza presso

il centro.

2 sale riunioni (una delle quali adibita anche a laboratorio di pittura), 1 locale

segreteria, Un ampio salone con 6 tavoli e 24 sedie, un giardino.

1.2 Predisposizione di momenti

ludico-ricreativi durante l'attesa

delle fisioterapie (gioco delle

carte, dama, scacchi, monopoli.)

Piccoli giochi, cd musicali, piccole radio trasportabili, giornali, riviste, libri, pulmini

dell’associazione.

1.3 Dare attenzione in modo

particolare agli utenti giovani

che attendono la terapia.

Piccoli giochi, cd musicali, piccole radio trasportabili, giornali, riviste, libri, pulmini

dell’associazione.

1.4 Programmazione e gestione

di alcune ricorrenze specifiche

come compleanni, anniversari.

Un ampio salone con 6 tavoli e 24 sedie, giochi in scatola, tavoli e sedie, 1

fotocamera, 1 videocamera, 1 proiettore, 1 telone, 1 computer portatile, 1 forno a

microonde, 1 macchinetta a gettoni per bevande calde, 2 appendiabiti.

1.5 Organizzazione

amministrativa e gestione

pratica dei servizi di trasporto.

All’esterno vi è uno spazio ampio coperto da una tettoia dove vengono

parcheggiati i 2 mezzi di proprietà della uildm (2 pulmini attrezzati per trasporto

disabili), ufficio per amministratori.

1.6 Organizzazione di momenti

animativi all'interno della

struttura con altre associazioni

che si occupano dello stesso

tema.

Un ampio salone con 6 tavoli e 24 sedie, giochi in scatola, tavoli e sedie, 1

fotocamera, 1 videocamera, 1 proiettore, 1 telone, 1 computer portatile, 1 forno a

microonde, 1 macchinetta a gettoni per bevande calde, 2 appendiabiti.

1.7 Organizzazione di laboratori

pomeridiani (facoltativi per gli

utenti)

Un ampio salone con 6 tavoli e 24 sedie, giochi in scatola, tavoli e sedie, 1

fotocamera, 1 videocamera, 1 proiettore, 1 telone, 1 computer portatile, 1 forno a

microonde, 1 macchinetta a gettoni per bevande calde, 2 appendiabiti, 2 sale

riunioni (una delle quali adibita anche a laboratorio di pittura), carta, teli, pennelli,

colori (tempere e acquarelli).

Obiettivo specifico b. aiutare alcune situazioni di disabili coetanei dei ragazzi volontari coinvolti nei

progetti territoriali.

2.5 Affiancamento agli

educatori nei progetti

territoriali per almeno 3 casi per

un approfondimento

conoscitivo delle risorse a

favore delle famiglie.

2 mezzi di proprietà della uildm (2 pulmini attrezzati per trasporto disabili);

materiale cancelleria.

2.6 Affiancamento della figura

responsabile del monitoraggio

dell’andamento dei progetti

sociali territoriali partecipando

ad almeno il 45% delle equipe e

con un colloquio personale

mensile.

Un ampio salone con 6 tavoli e 24 sedie, 3 computer con connessione internet, 1

stampante, 2 telefoni, 1 cordless, 2 stampanti

Page 45: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Obiettivo specifico

d. creare uno spazio aggregativo rivolto a bambini e ragazzi

che permetta loro di fare conoscenza con coetanei e di condividere esperienze;

permettere ai

genitori che ne avessero necessità, di fruire di alcune ore di riflessione e

approfondimento

3.1 Organizzazione di gite di

conoscenza di alcune realtà del

territorio.

2 pulmini attrezzati per trasporto disabili, 3 computer con connessione internet, 1

stampante, 2 telefoni, 1 cordless, 2 stampanti.

3.2 Accompagnare i genitori nel

compito di sviluppare pensieri

di autonomia sui propri figli

proponendo loro incontri di

approfondimento e occasioni

aggregative.

Un ampio salone con 6 tavoli e 24 sedie, giochi in scatola, tavoli e sedie, 1

fotocamera, 1 videocamera, 1 proiettore, 1 telone, 1 computer portatile, 1 forno a

microonde, 1 macchinetta a gettoni per bevande calde, 2 appendiabiti.

3.3 Organizzazione di fine

settimana lontani da casa

2 pulmini attrezzati per trasporto disabili, 3 computer con connessione internet, 1

stampante, 2 telefoni, 1 cordless, 2 stampanti.

3.4 Potenziare i legami già

esistenti con le realtà del

territorio di appartenenza

dell’utente al fine di

intensificare le relazioni con le

realtà coinvolte nel progetto

sociale del quartiere o del

paese.

2 mezzi di proprietà della Uildm (2 pulmini attrezzati per trasporto disabili);

materiale cancelleria.

Sede di attuazione 4) Codice helios 24479 - Istituto suore delle poverelle - Istituto Palazzolo

Obiettivo generale:

Migliorare la qualità della vita relazionale degli ospiti attraverso l’affiancamento

con il giovane in servizio civile

Migliorare alcune competenze di base degli ospiti attraverso l’esercizio costante

con il giovane in servizio civile

Incrementare la possibilità per gli ospiti di vivere esperienze significative

all’interno della struttura e sul territorio.

Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie

Obiettivo specifico Migliorare alcune autonomie degli ospiti durante il momento dei pasti

Page 46: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

1.1 Affiancamento iniziale al

giovane SC da parte del

personale del nucleo, per il

necessario tutoring e

conoscenza delle pratiche di

assistenza al pasto.

Piani assistenziali individuali illustrati dal personale del nucleo

Grembiuli, posate, guanti monouso se necessari

Sala da pranzo, tavoli, sedie, stoviglie.

1.2 Presenza quotidiana

durante il momento dei pasti

(pranzo, merenda, cena) e

affiancamento dell’ospite

nell’alimentazione.

Sala da pranzo, tavoli, sedie, stoviglie.

Grembiuli, guanti monouso se necessari

Obiettivo specifico Incrementare la partecipazione da parte degli ospiti alle diverse attività e

laboratori della struttura.

2.1 Frequenza sistematica

secondo un calendario specifico

ai diversi laboratori della

struttura: arte, espressiva,

ergoterapica, cognitiva, pet

therapy, sensoriale.

1 Sala Atelier con possibilità per gruppi di lavoro su vari tavoli con sedie . Una

vasca di psicomotricità con palline, 1 spazio palestra psicomotricità con specchi e

spalliera

1 Sala musica con materassi, 1 poltrona e 1 impianto stereo, alcuni strumenti per

rilassamento e attività musicale.

1 Laboratorio per l’attività ergoterapia su due piani con tavoli e sedie.

1 maneggio per la riabilitazione equestre

1 laboratorio di arte e scultura

1 piscina

2 laboratori per attività con 4 computer, tavoli e materiale di cartoleria per

l’attività espressiva e cognitiva;

Al piano rialzato: 1 postazione computer con collegamento ad internet e 1

fotocopiatrice ad uso degli educatori.

Al secondo piano: 1 laboratorio di stimolazione sensoriale

2.2 Accompagnamento degli

ospiti ai diversi laboratori

(anche senza permanenza del

giovane in SC)

Carrozzine, corrimano installati nella struttura, ascensori, scivoli.

Obiettivo specifico Offrire occasione di socializzazione all’esterno della struttura.

3.1 Organizzazione di uscite

sistematiche con gli ospiti

disabili della struttura.

2 automobili

4 pullmini di cui 1 attrezzato per il trasporto di carrozzine, ad uso d’operatori e

volontari per le ospiti della struttura.

Carrozzine per ospiti con assente o ridotta deambulazione

3.2 Coinvolgimento del giovane

in SCN alle giornate di apertura

al territorio organizzate dalla

struttura, in termini di

realizzazione e partecipazione

Un grande giardino, un gazebo in legno con tavoli e sedie, tavoli in plastica e ferro

con sedie per esterno e panchine

1 parcheggio per circa cento posti-auto, 4 ampi cortili.

Un salone con videoproiettore adibito anche a sala riunioni

Telefoni, computer, fax

Volantini e locandine di pubblicizzazione dell’evento

Page 47: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

3.3 Partecipazione del giovane

in SC con gli ospiti ad eventi e

iniziative organizzate da enti e

associazioni territoriali.

2 automobili

4 pullmini di cui 1 attrezzato per il trasporto di carrozzine, ad uso d’operatori e

volontari per le ospiti della struttura.

Carrozzine per ospiti con assente o ridotta deambulazione

3.4 Partecipazione del giovane

in SC ad uscite/iniziative

organizzate da e per i volontari

della struttura.

2 automobili

4 pullmini di cui 1 attrezzato per il trasporto di carrozzine, ad uso d’operatori e

volontari per le ospiti della struttura.

Carrozzine per ospiti con assente o ridotta deambulazione

Obiettivo specifico Offrire uno stile di vicinanza e di ascolto da parte del volontario in SCN

4.1 Definizione di un

programma settimanale di

impegni del giovane in SC con

gli ospiti, all’interno e

all’esterno del nucleo abitativo

Prospetto settimanale delle attività del giovane in SCN

Laboratori della struttura con relativa strumentazione e materiali

Ambienti del nucleo abitativo e dell’intera struttura

4.2 Attivazione di semplici

iniziative di piccolo gruppo con

gli ospiti della struttura.

Saloni, tavoli e sedie del nucleo abitativo

Laboratori della struttura, soprattutto di carattere creativo-espressivo

Materiale di carattere espressivo (cartoleria, cartelloni, pennarelli, tempere, altro

materiale utile ad attività di carattere creativo)

4.3 Possibilità per gli ospiti di

vivere momenti informali di

svago con il giovane in SC per

facilitare l’ascolto e il dialogo

Saloni, tavoli, sedie e divani

Giardino della struttura, spazi per il ristoro (ad es., macchinette per il caffè e

snack)

Obiettivo specifico Coadiuvare gli operatori e i volontari della struttura nell’organizzazione e

realizzazione di iniziative ed eventi durante l’anno

5.1 Coinvolgimento del giovane

in SCN alle giornate di apertura

al territorio organizzate dalla

struttura, in termini di

realizzazione e partecipazione

Un grande giardino, un gazebo in legno con tavoli e sedie, tavoli in plastica e ferro

con sedie per esterno e panchine

1 parcheggio per circa cento posti-auto, 4 ampi cortili.

Un salone con videoproiettore adibito anche a sala riunioni

Telefoni, computer, fax

Volantini e locandine di pubblicizzazione dell’evento

5.2 Incontro e condivisione di

alcuni momenti settimanali con

i volontari che prestano servizio

i struttura

Saloni, tavoli, sedie e divani del nucleo abitativo

Giardino della struttura

Page 48: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

CARATTERISTICHE DELLE COMPETENZE ACQUISIBILI

27) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo. Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di Scienze Politiche. Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Convenzione per tirocini di stages/tirocini di formazione e orientamento con Università Ca’Foscari di Venezia.

28) Eventuali tirocini riconosciuti:

Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo. Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di Scienze Politiche. Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Convenzione per tirocini di stages/tirocini di formazione e orientamento con Università Ca’ Foscari di Venezia.

29) Attestazione delle competenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del

servizio utili ai fini del curriculum vitae

Questa voce potrà essere compilata da Caritas Italiana solo dopo l’emanazione delle Linee Guida da

parte del DGSCN.

In collaborazione con la Fondazione Clerici (vedi lettera allegata) verrà organizzato un percorso per la rilevazione,

valutazione e certificazione delle competenze dei giovani in servizio civile per realizzare un Bilancio delle Competenze.

(http://bc.caritaslombardia.it).

Questo Bilancio delle Competenze, predisposto a fine esperienza, è una certificazione personale che attesterà le

competenze/conoscenze acquisite dal giovane sulla base dell’incrocio-raffronto di due fonti informative determinanti:

da un lato l’autovalutazione assistita del giovane stesso sulle proprie competenze e dall’altro la valutazione dei

responsabili di servizio (OLP) sul giovane. Il percorso è struttura in queste fasi:

Incontro con gli Operatori locali di Progetto (OLP) per illustrare il significato dell’azione di rilevazione delle competenze, le modalità tecniche di realizzazione, le corrette modalità di compilazione della “Scheda di presentazione delle strutture ospitanti” (prima dell’attivazione del servizio civile);

Compilazione via web del “Questionario di presentazione del servizio” a cura degli OLP prima dell’avvio del servizio civile;

Presentazione al giovane della metodologia e del processo di valutazione durante il primo incontro di gruppo in Caritas

Compilazione via web del “Questionario di inizio servizio” entro le prime due settimane di servizio Dopo 5 mesi compilazione via web del “Questionario intermedio” a cura del giovane

Page 49: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Compilazione via web del “Questionario di fine servizio” a cura del giovane, a fine servizio (durante le ultime due settimane di servizio)

Compilazione via web della “Scheda finale di valutazione del giovane”, a cura degli OLP; Predisposizione del documento ”Certificato/attestato delle Competenze acquisite durante il servizio civile” e

consegna al diretto interessato entro 1 mese al termine del servizio civile

FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI

30) Sede di realizzazione (*)

Gli incontri di formazione si terranno: 1. a livello diocesano - Sede di Caritas Diocesana Bergamasca - via Conventino, 8 Bergamo - Casa Sara / Casa Padre Aldo - via Armida Barelli, 22 Bergamo - Casa del giovane - via Gavazzeni, 13 Bergamo - Abbazia di San Paolo D’Argon - Via del convento 1, San Paolo d’Argon 2. a livello regionale: - Sede di Caritas Ambrosiana - via San Bernardino, 4 Milano - Centro Paolo VI - Via Gezio Calini, 30 Brescia 3. per la formazione residenziale: - Centro Orientamento Educativo - Via Milano, Barzio (LC) - Istituto S. cuore dei padri Dehoniani - Via Leone Dehon 10, Albino (BG)

31) Modalità di attuazione (*)

La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente.

32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri enti (*)

SI

33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste (*)

(NON COMPILARE)

34) Contenuti della formazione (*)

(NON COMPILARE)

35) Durata (*)

Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore, da completare entro 180 giorni dall’avvio del progetto.

Page 50: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEGLI OPERATORI VOLONTARI

36) Sede di realizzazione (*)

La formazione specifica sarà realizzata presso:

- la Sede della Caritas Diocesana Via Conventino, 8 Bergamo, - l’oratorio di Borgo Santa Caterina, Via dei Celestini 4 (Bergamo) - Sara Casa/ Casa Padre Aldo in via Barelli 22, Bergamo - l’Istituto Missionario Dehoniano in Via Leon Dehon, 5 ad Albino (BG), - Casa del Giovane in Via M. Gavazzeni, 12 a Bergamo, - l’Istituto COE di Barzio in Via Milano, - Villa Paradiso in via Cattaneo a Bergamo - il Rifugio Madonna delle Nevi in via Passo S. Marco, Mezzoldo (BG) - Abbazia di San Paolo D’Argon - Via del convento 1, San Paolo d’Argon (Bg).

37) Modalità di attuazione (*)

La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente.

38) Nominativo, dati anagrafici e competenze /esperienze specifiche del/i formatore/i in relazione ai

singoli moduli (*)

dati anagrafici

del formatore specifico Competenze/esperienze

specifiche modulo formazione

Aldo Lazzari nato a Bergamo il 11/04/1988 LZZLDA88D11A794K

Competenze specifiche sul servizio civile

• Dal settembre 2014 responsabile dell’ufficio Pace della Caritas Diocesana Bergamasca.

Altre competenze

• Dal 2009 educatore presso la cooperativa sociale “L’impronta” con esperienza nella disabilità infantile, disabilità giovanile e disabilità adulta.

• Dal 2011 educatore per la cooperativa sociale “L’impronta” con esperienza nell’ambito delle politiche giovanili del Comune di Orio al Serio.

• Dal 2009 animatore presso l’Ufficio Pastorale Età Evolutiva della Diocesi di Bergamo con compiti formativi e di coordinamento sia di alcuni oratori nel periodo estivo sia del gruppo degli animatori dell’U.P.E.E.

• Dal settembre 2014 dipendente della Caritas Diocesana Bergamasca.

• Dall’ottobre 2014 responsabile per la Caritas Diocesana Bergamasca del progetto “Contaminazione – Anno di volontariato sociale” e referente inter-

→ Conoscenza del gruppo e presentazione di sé;

→ La relazione d’aiuto;

→ Il gruppo come risorsa educativa;

→ Incontro conclusivo

Page 51: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

diocesano del tavolo formativo del progetto.

• Dal 2013 referente per l’Ufficio Pastorale Età Evolutiva e Caritas Diocesana Bergamasca al tavolo di costruzione dell’appuntamento annuale inter-religioso “Costruire ponti nella città”.

Giacomo Angeloni nato a Bergamo il 31/10/1981 NGLGCM81R31A794P

Competenze specifiche sul servizio civile:

• Dal 2004 responsabile dei CORSI DI FORMAZIONE PER OBIETTORI CARITAS DIOCESANA e formatore.

• Dal 2006 è accreditato formatore di Formazione generale

Altre competenze:

• Dal mese di dicembre del 2002 Dipendente della Caritas Diocesana Bergamasca

• Dal 2002 al 2004 Operatore dei servizi segno (dormitori, mensa, comunità di seconda accoglienza)

• Dal 2005 svolgo l’attività di coordinamento dei volontari Caritas e di alcune esperienze di servizio all’estero (Kosovo, Romania, Bosnia).

• Da ottobre 2005 rappresento la Caritas diocesana Bergamasca nella Giunta esecutiva dello sportello Scuola Volontariato al USP (ex provveditorato agli studi di Bergamo).

• Per lo stesso progetto ho organizzato un corso di formazione, per gli sportellisti di 50 ore

• Dal 2002 organizza corsi di formazione per gli operatori dei Centri di ascolto Parrocchiali

→ L’ascolto attivo

Paolo Meli nato a Trescore Balneario il 19/02/1968 MLEPLA68B19L388R

• Laurea in Pedagogia, curriculum “Studio, sviluppo e gestione di progetti e servizi socio-educativi e formativi”

• Dal 1992 operatore del “Progetto vivere al sole” in diverse strutture della associazione comunità Emmaus in particolare Casa San Michele, Casa Raphael e il centro diurno Casa Chiara.

• Dal 1993 responsabile dei servizi socioeducativi rivolti a minori e adulti sieropositivi e malati di aids della associazione comunità Emmaus

• Dal 1994 responsabile dei percorsi formativi e di prevenzione dell’HIV/aids e delle dipendenze rivolte a giovani e studenti per la comunità Emmaus.

• Dal 1995 gestione degli spazi di ascolto e di consulenza per persone con HIV/aids.

• Dal 2000 coordinamento e gestione di servizi e progetti rivolti a famiglie con minori in condizioni di fragilità.

• Dal 2000 promozione e gestione di percorsi di formazione per volontari ed educatori.

→ La relazione d’aiuto;

Page 52: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Olivia Osio nata a Vaprio D’Adda il 30/03/1969 SOILVO69C70L667K

• Laurea in lettere moderne

• Master in progettazione sociale conseguito nel 2004

• Responsabile della progettazione sociale presso l’associazione Ulidm di bergamo.

• Responsabile della progettazione sociale presso la Cooperativa Sociale L’impronta di Seriate (Bg)

• Responsabile di un appartamento protetto per persone con disabilità cognitiva presso la Cooperativa Sociale L’impronta di Seriate (Bg)

• Formatrice presso la Provincia di Bergamo, l’Università di Bergamo, la Cooperativa Sociale “Lavorare insieme” di Almè.

→ La relazione d’aiuto;

→ La comunicazione con i disabili;

Rota Lucio Nato a Bergamo il 03/03/1971 RTOLCU71C03A794J

• ascolto povertà del terriotrio; gestione e coordinamento del servizio docce e mensa presso il centro pluriservizi Zabulon; creazione di relazioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio; gestione, raccolta e distribuzione di viveri; gestione di gruppi; affiancamento dei ragazzi che vivono periodi di volontariato, stage, alternanza scuola-lavoro.

• dal 2001 ad oggi ; esperienze maturate gestione e coordinamento servizi docce e mensa, creazione di realzioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio del progetto/ attività di coordinamento del Centro Pluriservizi Zabulon; presso l’ente Caritas diocesana Bergamasca

• R.L.S. dell’Associazione Diakonia Onlus dal novembre 2018

→ Sicurezza: informativa sui rischi

Laura Vitali nata a Bergamo il 28/03/1983 VTLLRA83C68A794J

• Diploma Liceo Linguistico

• Nel 2005 svolge il servizio civile con Caritas Italiana c/o Caritas Diocesana nella sede RSD Istituto Palazzolo di Grumello del Monte (Bergamo) dove l’utenza è composta prevalentemente da donne adulte con disagio psichiatrico;

• dal 2006 al 2008 educatrice di strada per adolescenti problematici con l’Ufficio pastorale età evolutiva di Bergamo e la Cooperativa sociale Alchimia presso il quartiere di Borgopalazzo a Bergamo e l’Oratorio di S. Anna;

• dal 2006 al 2009 educatrice presso la parrocchia di S. Giovanni Battista - Campagnola (Bg)

• dal 2008 al 2010 assistente educatrice con la cooperativa sociale Quadrifoglio presso la scuola secondaria di primo grado di Stezzano (Bg);

• Dal 2011 al 2015 insegnante di sostegno nella scuola primaria presso l’Istituto Figlie del Sacro Cuore a Bergamo

• dal 2015 a oggi: operatrice presso

→ Per scardinare il pregiudizio;

Page 53: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Caritas Diocesana Bergamasca

Livia Brembilla Nata a Bergamo il 26/07/1981 BRMLVI81L66A794O

• Laurea triennale in Sociologia

• Laurea specialistica in Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali.

• Negli anni dal 1999 al 2004 ha collaborato con l’ufficio pastorale dell’età evolutiva con compiti di formazione per i volontari degli oratori della diocesi di Bergamo.

• Negli ultimi anni 2003 -2008 come volontaria lavora a progetti di reinserimento, sostegno, e tutoraggio delle famiglie dei minori ROM di alcuni campi di Milano

• Dal 2002 formatrice dei volontari della Caritas diocesana di Bergamo.

• Dal 2004 Coordinatrice dei progetti umanitari in Romania per la Fundatia dei volontari Somaschi

• Dal 2005 partecipazione alle indagini di ricerca relative alle condizioni di povertà e disagio delle persone incontrate dalle Caritas in Lombardia per la redazione annuale dei Report sulle povertà e le risorse in Lombardia.

• Dal 2007 al 2009, accompagnamento socio – sanitario di donne appartenenti ad etnia Rom residenti in campi irregolari di Milano.

• Dal 2006 indagine qualitativa mediante focus group e interviste semi-strutturate ad operatori, volontari e utenti dei Centri di Ascolto della città e della provincia di Bergamo per la redazione del Dossier Nazionale sulle povertà e dell’analisi delle povertà per alcune associazioni di Bergamo.

→ Le risorse del territorio nei confronti dei disabili ;

39) Nominativo, dati anagrafici e competenze specifiche del formatore in riferimento al modulo

concernente “formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in

progetti di servizio civile universale” (*)

Rota Lucio Nato a Bergamo il 03/03/1971 RTOLCU71C03A794J

• ascolto povertà del terriotrio; gestione e coordinamento del servizio docce e mensa presso il centro pluriservizi Zabulon; creazione di relazioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio; gestione, raccolta e distribuzione di viveri; gestione di gruppi; affiancamento dei ragazzi che vivono periodi di volontariato, stage, alternanza scuola-lavoro.

• dal 2001 ad oggi ; esperienze maturate gestione e coordinamento servizi docce e mensa, creazione di realzioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio del progetto/ attività di coordinamento del Centro Pluriservizi Zabulon; presso l’ente Caritas diocesana Bergamasca

• R.L.S. dell’Associazione Diakonia Onlus dal novembre 2018

40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste (*)

Page 54: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Gli incontri di formazione specifica si svolgeranno presso le sedi indicate, con cadenza mensile ad eccezione

del mese di agosto.

Ciascuno di questi incontri affronta una tematica correlata al progetto in cui i volontari sono inseriti,

tematica che sarà sempre affrontata con un’esercitazione ludica introduttiva all’argomento, un intervento

più teorico mediante una lezione frontale, un’elaborazione dei contenuti mediante lavori personali e di

gruppo. Le riflessioni emerse si condivideranno in un momento finale di assemblea in cui si privilegeranno

gli scambi tra i volontari; sarà inoltre un momento di verifica dell’andamento del servizio, di condivisione

dei vissuti, di scambio di opinioni, nonché spazio di comunicazione da parte dell’ente circa iniziative ed

informazioni varie ed eventuali.

Laddove possibile agli incontri parteciperanno alcuni “esperti”, che oltre a portare la propria esperienza di

lavoro nel sociale, si interfacceranno direttamente con i giovani sulle varie tematiche affrontate negli

incontri di formazione e nel servizio stesso.

L’insieme di metodologie utilizzate (simulazione, gioco di ruolo, lezione frontale, riflessione individuale,

riflessione a piccoli gruppi, condivisione in assemblea, confronto con esperti) vuole favorire

un’elaborazione e rielaborazione il più completa possibile dell’esperienza di servizio, uno scambio di punti

di vista sulle problematiche, nonché la creazione di legami significativi tra i volontari mediante una

conoscenza reciproca sempre più approfondita e uno sguardo costante al “dopo servizio” grazie all’esempio

di operatori che testimoniano il proprio vissuto quotidiano.

In quest’ottica la formazione specifica si pone l’obiettivo di fornire un tempo per la riflessione individuale

anche sulla propria vita e sulle proprie scelte, presenti e future, e uno spazio per la condivisione di tali

riflessioni per una crescita reciproca.

La formazione specifica verrà poi approfondita sul campo, ovvero nelle singole sedi operative, attraverso la

metodologia dell’ “imparare facendo”; gli operatori locali di progetto, nonché gli altri operatori,

trasmetteranno competenze attraverso l’esplicazione delle pratiche operative e la riflessione condivisa

della quotidianità.

41) Contenuti della formazione (*)

Contenuti della formazione specifica Attività di progetto a cui si riferiscono i

contenuti

Conoscenza del gruppo e presentazione di sé.

Attività di tipo laboratoriale e ludica per favorire la conoscenza del gruppo

dei volontari inseriti nel progetto. In questa fase si privilegerà una

metodologia interattiva, in modo da favorire scambio tra i membri del

gruppo e un clima di reciproca fiducia tra i giovani in servizio civile e tra

questi e i formatori. A cura di Aldo Lazzari

Tutte le azioni

La relazione di aiuto.

Fondamenti teorici sulla relazione d’aiuto e sul concetto di “guaritore

ferito” . Questa parte teorica della formazione è curata da Paolo Meli. A

seguire, gruppi di confronto tra i giovani in servizio all’interno del progetto

aiutati dai moderatori e facilitatori Olivia Osio e Aldo Lazzari.

Azione 1.1, azione 1.2, azione 1.3,

azione 2.3

Page 55: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

L'ascolto attivo.

L’ascolto è la prima forma di attenzione richiesta ai volontari del progetto

perché vuol dire: costruire relazione con la persona avvicinata, riuscendo

ad andare oltre il suo bisogno espresso; costruire relazioni positive con gli

altri membri dell’équipe; costruire comunione con gli altri. Giacomo

Angeloni accompagna i ragazzi e le ragazze nelle diverse forme di ascolto

attraverso alcune modalità interattive e di confronto.

Azione 2.3, azione 3.3

Sicurezza.

Informativa sui rischi connessi alle attività pratiche di servizio descritte nel

progetto: Tutela benessere fisico e psichico dei giovani: informazioni di

carattere sanitario. Lucio Rota

Tutte le azioni

Per scardinare il pregiudizio

Laura Vitali, operatrice della Caritas Diocesana Bergamasca impegnata nel

Centro di primo Ascolto Diocesano e in un campo sinti della provincia di

Bergamo, conduce i volontari del progetto alla scoperta dei pregiudizi

attraverso una formazione frontale nella prima parte e in un’attività

interattiva nella seconda.

Durante l’incontro la formatrice aiuterà i ragazzi ad acquisire gli strumenti

per fare un’analisi critica sulle fonti di informazioni e di come queste

vanno a creare pregiudizi sulla realtà.

Tutte le azioni

Le risorse del territorio in merito ai disabili. Testimonianza di Livia

Brembilla (che si occupa dell’Osservatorio delle povertà ed esperta di

Ricerca Sociale) circa i bisogni del territorio emersi dall’analisi condotta e

le risposte che ai bisogni vengono dati dallo stato, dal comune in senso

stretto, dalle associazioni di volontariato.

Aldo Lazzari, responsabile del volontariato in Caritas diocesana

Bergamasca, proporrà una riflessione sul ruolo dei volontari nella

risoluzione di problematiche sociali; acquisizione di chiavi di lettura della

realtà circostante. Ai contenuti teorici segue una discussione interattiva

sulle realtà di servizio vissute dai ragazzi, con uno scambio reciproco circa

le problematiche incontrate, le risposte che vengono dal territorio, le

lacune riscontrate.

Azione 2.5, azione 2.6, azione 2.7

La comunicazione con i disabili: l’incontro verterà sull’acquisizione di

tecniche di comunicazione efficace, con nozioni relative alla prossemica,

alla comunicazione verbale e non-verbale, al linguaggio del corpo. Si

cercherà di declinare i contenuti teorici con esempi pratici e simulazioni, in

particolare ci si riferirà ai destinatari del servizio con cui quotidianamente i

giovani si trovano ad interagire. Relazione di Olivia Osio, sulla tematica

della comunicazione verbale e non verbale, nonché sulle tecniche di

comunicazione.

Azione 1.2, azione 2.4, azione 3.5,

azione 3.6

Page 56: Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ...€¦ · una popolazione al 01-01-2008 di circa 30.373 1 abitanti. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di

Il gruppo come risorsa educativa

Il gruppo può essere visto come un elemento mediatore nelle azioni

educative di disturbo rispetto alle azioni da portare a termine. Attraverso

questo modulo di formazione, Aldo Lazzari accompagnerà i ragazzi a

comprendere invece la risorsa del gruppo come elemento “motore” di

processi buoni e significativi per chi ne fa parte.

Tutte le azioni

Incontro conclusivo: Aldo Lazzari proporrà un momento interattivo per

rileggere e rielaborare l’intera esperienza vissuta, riflettendo

attentamente sull’evoluzione delle proprie aspettative nel corso dell’anno,

sull’impatto che l’esperienza di servizio ha dimostrato sulle dinamiche

relazionali e personali, sulle competenze acquisite e su come utilizzarle

nella propria vita futura.

Tutte le azioni

42) Durata (*)

La durata degli incontri di formazione specifica è di 72 ore complessive.

ALTRI ELEMENTI DELLA FORMAZIONE

43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto (*)

(NON COMPILARE)

23/11/2018

Il Direttore della Caritas Diocesana