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Scoordinati News Nr. 5 anno 2011 (Fascicolo nr. 18)
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NUMERO 5 Settembre/Ottobre 2011
Fascicolo nr. 18
SCOOrdINaTI
NEWS
CIAO MARCO MARCO SIMONCELLI CI HA LASCIATO Wsbk 2011 - CHECA CAMPIONE DEL MONDO
DREAM CAR - BERTONE MANTIDE
CINEMA - Pandorum
Un 2011 in moto
Driver History - ron haslam
Un viaggio lungo un sogno - Cap. 7
Gite, Raduni Chilometraggio
1. Marco Simocelli ci ha lasciato Motogp, Sepang, Marco adesso vola con gli angeli
(a cura di Yoyo) pag. 3 – 11
2. Mondiale SBK Ultimi due Round con la consacrazione di Carlos Checa, Campione del Mondo WSBK 2011
(a cura di Yoyo) pag. 12 – 19
3. Il mio 2011 in moto L’esperienza 2011 del nostro Ottavio
(a cura di Ottavio) pag. 20 – 23
4. Dream Car Bertone Mantide
(a cura del Mc Yoyo) pag. 24 – 25
5. Driver History Rocket Ron Haslam
(a cura di Yoyo) pag. 26 – 29
6. Cinema Pandorum
(a cura di Yoyo) pag. 30 – 31
7. Un viaggio lungo un sogno Il viaggio in solitaria del nostro amico Daniele nella Terra del fuoco che giunge al suo 8° capitolo
(a cura del Did748) pag. 32 – 35
8. Raduni e Chilometraggio Conteggio chilometrico effettuato nell’anno 2011 e Raduni
(a cura del Mc Scoordinati) pag. 36
9. Motoclub Scoordinati Organigramma e info del nostro Motoclub
(a cura di Yoyo) pag. 37
EDITORIALE a cura di Yoyo
Avevo già scritto da tempo
l’Editoriale che avrebbe aperto
questo Numero di Scoordinati
News. I contenuti erano assai
diversi da queste nuove terribili
righe in cui sto per introdurvi. Vi
dico solo che mi ci sono voluti 5
giorni per metabolizzare quanto
accaduto e di provare a scrivere
qualcosa…
Un qualcosa che esce
direttamente dal cuore, e mentre
scrivo, ancora occhi lucidi
invadono i miei occhi, come se lo
conoscessi da una vita, come se
fosse stato uno di noi, uno della
famiglia, ragazzo semplice,
spontaneo, eclettico, generoso,
veloce, caparbio, sensibile,
energico, mille aggettivi per un
solo nome; Marco Simoncelli.
SuperSic se n’è andato in un
tragico, incredibile, sfortunato e
maledettamente disgraziato
incidente sul circuito di Sepang in
Malesia il 23 Ottobre 2011.
Incidente per il quale si sono
spese mille parole, mille
spiegazioni, mille discussioni, ma
una sola risultante, la morte di un
Campione delle due ruote.
Marco s’è n’è andato così,
all’improvviso, mentre disputava
una gara della Motogp, mentre
faceva il suo lavoro, mentre si
divertiva tra le bellissime o
maledette curve del circuito di
Sepang.
Un incidente dalla dinamica
incredibile, una incredibile serie
di sfortunati eventi che si sono
concatenati in modo quasi
inverosimile, in modo forse
inevitabile, come se qualcuno da
lassù, in quella curva, avesse per
un attimo spento la luce.
La dinamica è stata
agghiacciante: una dinamica che
proverò a descrivere nelle
pagine che seguono questo
editoriale.
Negli ultimi anni si è fatto molto
per la sicurezza dei piloti, dalle
protezioni della tuta a caschi
sempre più efficienti, dalle vie di
fuga sempre più generose ai
servizi medici presenti sui circuiti,
ma quando c’è di mezzo la
fatalità, nulla di quanto
preventivato e programmato può
salvaguardare la tutela dei
piloti. Quando la sfortuna si
abbatte cinica ed ingenerosa
nulla si può fare.
Subito dopo il tragico incidente si
è capito immediatamente che
quanto accaduto non era un
semplice infortunio da gara.
Mentre il corpo del povero
Marco rimaneva immobile privo
del casco sul nastro d’asfalto,
all’uscita della curva nr. 8, la
Dorna ha subito sospeso la gara,
gara che disgraziatamente e
fortunatamente non è più
ripartita, ma che si è deciso di
cancellarla definitivamente.
Gli occhi puntati sul televisore per
sperare in un gesto, in un
movimento di quel corpo, che
purtroppo non c’è stato.
Per chi come me ha assistito in
diretta a quanto accaduto, lo
scenario si presentava come
apocalittico, incredibilmente
avvolto da una tragica fatalità.
45 minuti dopo un commosso
Paolo Beltramo dava la tragica,
dolorosa, angosciosa e violenta
notizia in diretta Tv. Marco non
c’è l’ha fatta! Marco Simoncelli è
morto.
Parole che hanno risuonato
nell’etere, nell’aria, nel vuoto,
rimbombando con un eco per chi
in quel momento le stava
ascoltando. Guido Meda, Loris
Reggiani e tutto lo studio
Mediaset di Milano sono stati
assaliti da interminabili secondi di
silenzio, secondi nei quali ognuno
di noi piangeva nel cuore, negli
occhi e nella mente.
Non deve esser stato facile per i
noti commentatori, che quasi ogni
Domenica ci entusiasmano con le
loro telecronache, andare avanti.
Ma lo hanno fatto, anche se a
stento e con parole mozzate in
gola, sono riusciti ad andare
avanti, commentando commossi le
immagini del Papà di Marco che
fuori dalla clinica mobile
scuoteva il capo mettendosi più
volte le mani nei capelli…
Per pubblicare articoli
sul nostro Magazine
a cura di Yoyo
Su questo Magazine non vedrete
mai le fotografie dell’incidente,
per il semplice motivo che Marco
Simoncelli per quanto ha dato
non meriterebbe questo
trattamento.
Meglio ricordarlo per le sue
gesta, per i suoi sorrisi e per i
suoi lunghi ed inconfondibili
capelli lunghi, che ormai erano
più famosi di lui.
Il Signore chiama a sé sempre i
migliori ha commentato il Padre
Paolo, mentre mamma Rossella, il
cui orgoglio per il figlio le si
leggeva in viso, mostra una
calma apparente incredibile, una
calma ed una serenità che
avrebbe voluto Marco dalla sua
Mamma.
Diobò se non vuoi farti nulla te ne
stai a casa, ripeteva
scherzosamente più volte Marco,
consapevole del fatto che il suo
era un lavoro pericoloso quanto
affascinante, che poteva
accadere di tutto, in qualsiasi
momento.
Ha vinto un Mondiale nella classe
250, ha vinto parecchie sfide e
duelli, ma non è riuscito a vincere
la sfida più importante quella con
la vita.
Ha lasciato un vuoto incredibile
nel mondo dei motori, anche la
F1 si è destata dopo la sua
scomparsa, piloti come Webber,
Alonso, Massa, Schumacher ed un
commosso Jarno Trulli hanno
voluto ricordarlo con parole che
provenivano direttamente dal
cuore.
Si vive di più andando 5 minuti al
massimo su una moto come questa,
di quanto non faccia certa gente in
una vita intera.
Marco Simoncelli
Una grande folla formata da
tifosi, amici, familiari e
personaggi noti del mondo dello
sport ha partecipato al funerale
di Marco. Il funerale è iniziato
alle ore 15:00 presso la chiesa
Santa Maria Assunta di Coriano,
il piccolo paesino romagnolo
della provincia di Rimini luogo di
nascita di Marco.
Il feretro è stato trasportato
all'interno della chiesa dagli
amici e dai membri del team
Gresini, ed è stato poi affiancato
dalle due moto che più hanno
segnato la carriera motociclistica
del pilota italiano, la Gilera con
la quale conquistò il titolo di
Campione del Mondo 250cc nel
2008, e la Honda RC212V in
sella alla quale correva nella
classe regina.
La cerimonia è stata trasmessa su
due maxischermi allestiti
all'esterno della chiesa, oltre a
quello montato nel vicino
autodromo di Misano Adriatico,
così da permettere a tutte le
persone accorse per l'ultimo
saluto di assistere al rito funebre.
Prima dell'inizio della funzione
sono state trasmesse sugli schermi
esterni le immagini più belle ed
emozionanti sulle gesta del
24enne carismatico pilota
italiano.
Accanto al padre di Marco,
Paolo, alla madre Rossella, alla
sorella Martina e alla fidanzata
Kate, presenti piloti della scena
mondiale del presente e del
passato tra cui Valentino Rossi,
Giacomo Agostini, Alex Criville,
Simone Corsi, Yuki Takahashi,
Raffaele De Rosa, Chaz Davies,
Mattia Pasini, Manuel Poggiali,
Jorge Lorenzo, Andrea Dovizioso,
Randy de Puniet, Loris Capirossi,
Hiroshi Aoyama e Alex de
Angelis.
Alla cerimonia funebre si sono
uniti anche il CEO di Dorna
Sports, Carmelo Ezpeleta, e il
presidente FIM, Vito Ippolito.
"Quanto accaduto oggi a Coriano
mi ha profondamente commosso.
Davanti a quella grande affluenza
di cittadini, tifosi e personaggi del
paddock è stata riconfermata
ancora una volta la grandezza di
questo giovane pilota e la sua
straordinaria persona. Tutte le
manifestazioni d'affetto mostrate
non hanno fatto altro che
evidenziare quanto Marco abbia
lasciato il segno".
"Il coraggio espresso dalla
famiglia di Marco mi ha
impressionato, in particolar modo
la forza di suo padre Paolo,
capace di trasmettere la sua
energia agli altri".
"È stato straordinario vedere tutta
la famiglia della MotoGP riunita
per Marco Simoncelli. Nonostante
la sua tragica scomparsa, il tributo
di oggi ha messo ben in chiaro
l'affetto delle persone nei suoi
confronti. Non ti dimenticheremo
mai Marco".
a cura di Yoyo
L’immagine in alto parla da sé,
un ultimo saluto del Campione, un
immagine rubata dal suo
nuovissimo Sito Web,
58marcosimoncelli.it, un sito che
avrebbe meritato di riportare
tutte le sue imprese…
Ma come è morto Marco? Come è
stato possibile? Come è
avvenuto?
Domande che assillano ognuno di
noi, domande che pretendono
una risposta, seppur futile ma
soprattutto inutile.
Dinamica dell’incidente:
Marco durante il 2° giro si
accingeva a percorrere la curva
Nr. 8, curva che in quel punto si
percorre ad una velocità di
140km/h. L’Honda Gresini nr. 58
perde per un attimo aderenza
mentre la moto è in piega verso
destra, Marco rimane attaccato
(com’era sua abitudine) al
manubrio, scivola ma non cade,
rimane sotto la moto e continua a
scivolare, poi… vuoi per
l’elettronica, vuoi per gomme, la
moto riprende grip, a quel punto
Marco invece di esser
disarcionato verso l’esterno, stile
Lorenzo per capirci, rimanendo
sotto la moto, ed attaccato al
ancora al manubrio, porta con sé
in una continua traiettoria di
piega la moto stessa, tagliando
tutta la pista, in quel momento
arrivano ad impattare in pieno il
corpo del povero Sic, prima Colin
Edwards e poi Valentino Rossi.
Un impatto fortissimo, due moto
che piombano sulla schiena e sul
collo di Marco al quale gli salta
immediatamente il caso dal capo,
rotolando sulla via di fuga. Sic
termina la sua carambola
continuando a scivolare
sull’asfalto senza il casco e già,
probabilmente, senza vita.
Uno dei primi soccorritori è stato
proprio il papà Paolo, che
prendendo il polso del figlio per
stimolarlo ha subito visto che non
c’era niente da fare.
Marco è stato subito trasportato
al centro medico del circuito di
Sepang dove gli è stato
somministrato un continuo
massaggio cardiaco per provare
a rianimarlo, ma non c’è stato
niente da fare. In questi casi non
si può resuscitare, anche se la
rianimazione è durata 45 lunghi
minuti, non c’era più niente da
fare, e come per Tomizawa il
miracolo non è avvenuto…
Alle ore 11:02 ora italiana,
Marco Simoncelli è stato
dichiarato morto, anche se
ognuno di noi si consola del fatto
che la sua ora sia sopraggiunta
improvvisa quasi all’istante molto
prima…
a cura di Yoyo
Padre e figlio sulle scene delle
corse. Paolo non è solo il papà
di Marco, ma un amico, un
confidente, il suo braccio destro.
Marco anche se era una Star
delle due ruote, voleva
rimanere con la sua semplicità,
con i suoi amici, con suo papà
nel box pronto a dargli man
forte in caso di bisogno.
Gli ho insegnato ad essere un
Guerriero, dice Paolo stravolto
dalla immane perdita, e noi tutti
gli diamo ragione, hai fatto una
gran cosa, hai contribuito
ognuno di noi ad amare Marco.
Se avesse potuto vedere la
gran folla adunata in quel di
Coriano per il suo ultimo saluto,
avrebbe sicuramente esclamato:
Dio Bò ragà quanti siete!
Ecco chi era Marco Simoncelli,
semplice, scanzonato, generoso,
eclettico, gran manico, veloce,
spericolato, sorridente, cordiale,
splendido ragazzo!
Il funerale di Marco, celebrato
nella chiesa di Santa Maria
Assunta di Coriano, è stato
salutato da oltre 15.000
persone accorse da tutta Italia.
Una folla incredibile di
appassionati e non, ha voluto
dar il proprio cordoglio ai
familiari di un ragazzo che ha
dato l’impressione di esser
amico di tutti da sempre.
Sempre insieme
La folla di coriano
CIAO
CAMPIONE
Le sue moto, la Gilera 250 con la
quale Marco vinse il Mondiale nel
2008, e la Honda RC212V
Gresini San Carlo della classe
regina, erano presenti sia in
chiesa sia fuori dalla chiesa.
Un gesto che i familiari hanno
fortemente voluto, perché Marco
è morto mentre stava facendo la
cosa più bella del mondo, la cosa
che più amava da quando era
bambino, correre, lottare e
vincere!
Questa morte non verrà
dimenticata molto facilmente, si
ha come la sensazione che
qualcosa stia cambiando nel
mondo delle corse, perché tutto
ciò che è accaduto, non doveva
accadere, perché le fatalità
saranno anche poche ma
continuano ad esserci.
Perché Tomizawa solo qualche
mese fa sembrava esser l’ultimo,
ma non c’è mai un ultimo, e mai ci
sarà purtroppo…
Ci sarà tempo per polemizzare
su eventuali soccorsi improvvisati,
ci sarà tempo per analizzare i
dati telemetrici della moto, ci
sarà tempo per effettuare nuove
verifiche e test su tute e caschi dei
piloti.
Ma non adesso, questo è il tempo
ed il momento di piangere, di
ricordare il nostro Marco come se
fosse ancora qui con noi, e di
alzare la mano al cielo e
rivolgergli un ultimo, lungo e
sentito saluto!
Ciao Marco.
Fine
Insegna agli
Angeli ad impennare
Il saluto degli scoordinati A marco Jungazz- Spesso lo criticavo per
quel suo modo aggressivo di
guidare e quel carattere
esplosivo, ma ho sempre creduto
che fosse un talento purissimo e
che avrebbe vinto sicuramente il
mondiale un giorno. Stamattina
ero in macchina quando ho
sentito la notizia alla radio e
sono scoppiato a piangere come
se fosse un amico che conoscevo
da una vita. Forse il ricordo più
bello per me è gara 2 di Imola
SBK del 2009: Marco era alla
prima esperienza in SBK e
sull'Aprilia RSV4. Fece quello che
gli avevano detto di non fare,
ossia di non passare
assolutamente il numero 3,
Biaggi!
E invece Sic lo infilò con una
staccata degna del miglior
Bayliss facendo incazzare tutti
quelli in Aprilia!! Questo per me
era Sic. Ciao Marco
Babyblu - Ciao grande Sic.
silvioSV - CiaoGrande PILOTA...
lascerai un enorme vuoto nel
mondo del motociclismo!!!
Santrino - Addio Marco... salutaci
gli altri che ti hanno preceduto!!
Turan - Di solito non ho le lacrime
facili ma ieri sono scoppiata
proprio a piangere.
Quei minuti che passavano lenti,
lui che non si è mai mosso, gli
sguardi dei piloti, lo shock di
Valentino, la voce rotta dei
cronisti, il papà che camminava
avanti e indietro davanti alla
clinica, l'annuncio della gara
sospesa, quell'elicottero atterrato
e non ripartito. Senza parole
davvero, un incidente assurdo,
mancherà la sua presenza in ogni
gara. R.I.P.
Did748 - Addio! Mi hai fatto
piangere!
Geko - Ciao grande Sic
mancherà il tuo spirito goliardo e
la tua bravura. R.I.P
Fre3dom - Ciao Marco... un
pensiero alla sua famiglia
a cura dei Soci Scoordinati
Il saluto degli scoordinati A marco
a cura dei Soci Scoordinati
Desmosandro - Ciao Marco! R.I.P.! Shardana - Cavaliè.... portalo con te! Ciao Sic! Patry - Non credo ci siano parole quando la vita viene spezzata cosi. Stento ancora a crederci Mi dispiace molto per tutti quelli che l'hanno conosciuto, per i famigliari e per tutti quelli che credevano in lui Ciao Marco. Kawamichele - Resto sbigottito, il dolore misto a dispiacere è ancora presente. Non piango, forse perché non ne ho la forza. Mi piaceva il suo modo di parlare, di affrontare i "rimbrotti" della federazione, il suo modo di guidare.... mi piaceva quella vitale energia che scorreva in lui.. Ora non c'è più. E con il nodo alla gola penso alle persone che più gli sono state
vicine, se attraverso il video trasmetteva tanta energia non posso immaginare quale vuoto possa aver lasciato nelle persone che aveva vicino. Addio Sic, su questo mondo hai lasciato un segno indelebile del tuo passaggio. Xandrea - non mi vengono parole...... Vedere il Sic che taglia la pista è viene investito in quel modo m'ha gelato. E poi solo tanta tristezza in quell'attesa, in quelle immagini. tanto più le tragedie sono affini o vicine al proprio vissuto o alle proprie passioni, tanto più è grande la sensibilità con la quale vengono percepite e, con molta umiltà, benchè io sia l'ultimo dei motociclisti, voglio immaginare di incrociare il Sic su una strada e augurargli buon viaggio con la mano......come si fa tra motociclisti
Giandarks4r - Grazie Sic per le grandi emozioni che ci hai regalato, non ti dimenticherò mai, eri il futuro della Motogp italiana… Monellainsella - Ciao Marco.. un sorriso con L’URL …per te... oltre la bravura eri un ragazzo tanto simpatico sempre solare.... Smile75 - E' stata, e credo che rimarrà nei cuori di tutti, una giornata terrificante. Non ci sono parole per descrivere quello che ho provato in quel maledettissimo momento. L'unica cosa che si può fare in questi momenti è stringersi al dolore dei suoi genitori, della sua fidanzatina di sempre e alla sorellina... Max214 - Simpatico capellone... Riposa in pace... R.I.P. Sic.
Francia. Carlos Checa, Campione
del Mondo WSBK 2011.
Chi pensava che oggi lo
spagnolo avrebbe controllato la
situazione e portato a casa un
risultato certo per puntare al
titolo si è dovuto ricredere.
Lo spagnolo infatti non si è
affatto risparmiato, e a chi
asseriva che Carlos avrebbe
pensato solo ai fatidici 3 punti
che lo separavano dal Mondiale,
è rimasto deluso perché Checa
ha onorato questo Mondiale con
2 vittorie nel week end di
Magny Cours!
Dietro di lui un Marco Melandri
che porta a casa due 2° posti e
che consolida la sua 2° posizione
nel Mondiale. Bravo anche l'altro
pilota della Yamaha, Eugene
Laverty che conclude il week
end di Francia in 5° e 3°
posizione, regalando altri punti
preziosi alla Yamaha nel
Mondiale costruttori e che vede
adesso il costruttore dei tre
diapason riprendersi il 2° posto
a quota 415 punti.
Finalmente si rivede anche Leon
Haslam che regala a se ed alla
BMW un 3° ed un 4° posto,
mentre Camier pilota dell’unica
Aprilia Ufficiale in pista non va
oltre il 4° posto in gara 1 ed il
6° di gara 2. Credo che
difficilmente lo vedremo in sella
all’Aprilia Alitalia il prossimo
anno…
Altri risultati positivi sono stati
quelli messi a segno da Guintoli
che nel Gp di casa conclude
gara 1 al 6° posto e gara 2 al
5°. Anche Lascorz vende dura la
pelle ma alla fine deve
accontentarsi del 8° posto in
gara 1 ed un 7° in gara 2.
Fine
SBK 2011
MAGNY COURS
P RISULTATI
GARA 1 PUNTI GARA
RISULTATI GARA 2
1° CHECA 25 CHECA
2° MELANDRI 20 MELANDRI
3° HASLAM 16 LAVERTY
4° CAMIER 13 HASLAM
5° LAVERTY 11 GUINTOLI
6° GUINTOLI 10 CAMIER
7° HAGA 9 LASCORZ
8° LASCORZ 8 BADOVINI
9° CORSER 7 CORSER
10° SYKES 6 HAGA
11° FORES 5 FORES
12° FABRIZIO 4 BERGER
13° ROLFO 3 -
14° - 2 -
15° - 1 -
a cura di Yoyo
P RISULTATI
GARA 1 PUNTI GARA
RISULTATI GARA 2
1° CHECA 25 MELANDRI
2° GUINTOLI 20 LAVERTY
3° REA 16 REA
4° BIAGGI 13 CHECA
5° LASCORZ 11 GUINTOLI
6° MELANDRI 10 CAMIER
7° BERGER 9 BIAGGI
8° SYKES 8 LASCORZ
9° HASLAM 7 BADOVINI
10° SMRZ 6 BERGER
11° FABRIZIO 5 HAGA
12° CAMIER 4 GIUGLIANO
13° BADOVINI 3 SMRZ
14° CORSER 2 FABRIZIO
15° HAGA 1 HASLAM
Portimao, ultima tappa del
Mondiale Sbk, circuito sali-
scendi dalle forti emozioni.
Gara 1: uno stratosferico
Guintoli va a comandare la
gara fino a 2 giri dalla fine, ma
un arrembante Checa gli toglie
la gioia della vittoria
sorpassandolo e andando a
vincere anche la penultima gara
del Mondiale.
Bravo Rea al 3° posto mentre
da sottolineare la grande
impresa di Max Biaggi che,
partito dalla 17esima posizione
in griglia, rimonta fino a
concludere al 4° posto. Ottimo
Lascorz, 5° posto, che con la
Kawasaki mette a segno il suo
terzo miglior risultato da
quando è in sella alla Verdona.
Dietro di lui Melandri con la
gomma posteriore alla frutta ed
un incredibile Berger 7°.
Gara 2: la musica cambia
totalmente. Marco Melandri ed
Eugene Laverty dettano legge. Il
duo Yamaha impone su tutti gli
altri. Rea conclude 3° posto
dopo aver incalzato a lungo
Laverty e Checa 4°, che si mette
dietro Guintoli a sua volta 5°.
Camier e Biaggi finiscono
nell'ordine 6° e 7° ma da
notare un'altra incredibile gara
del romano dell'Aprilia che
compie un'altra favolosa
rimonta. 8° Lascorz con la
Kawasaki e 9° Badovini. Di
spicco la prestazione del
giovane Giugliano a bordo
della Ducati Althea gemella di
Checa, che conquista un 12esimo
posto in gara.
Il Mondiale Wsbk 2011 è
terminato è già fervono i
preparativi per la prossima
stagione e noi tutti appassionati
già contiamo i giorni che ci
separano dalla prima gara del
2012.
Fine
SBK 2011
PORTIMAO a cura di Yoyo
Francia. Carlos Checa si corona
Campione del Mondo WSBK
2011. Lo spagnolo quest'anno
non ha sbagliato nulla, a bordo
della sua Ducati ha infilato una
serie di risultati positivi che lo
hanno portato finalmente, all'età
di 39 anni, a conquistare un
traguardo che vale una vita, il
Mondiale delle derivate di serie.
A chi diceva che la 1198 era
una moto vecchia e già satura di
sviluppi tecnici, Althea e Checa
hanno risposto per le rime con
risultati incredibili e gare sempre
all'altezza.
Inoltre Carlos Checa nel 2011
batte un record da molti
osannato, e cioè quello di
vincere più Gp in un solo anno.
Sono state ben 15 le vittorie
infatti per lo spagnolo
quest’anno e la ciliegina sulla
torta è arrivata proprio a
Portimao con la conquista di
gara1.
Il Checa di quest’anno è riuscito
a raccogliere il massimo risultato
e sembra ci sia riuscito con il
minimo sforzo. Il connubio tra lui
e la Ducati sembra essersi
consolidato a tal punto da
riuscire in imprese meravigliose.
L'ennesimo traguardo raggiunto,
in termini di risultati positivi da
quando esiste la SBK, parla
chiaro: dal 1988 ad oggi infatti
sono state ben 305 le
vittorie della Casa di Borgo
Panigale e ben 17 i Titoli
Mondiale Costruttori su 23
edizioni.
Da notare il grandissimo lavoro
fatto da una Squadra semi-
privata come Althea Racing che
schierando un solo pilota nella
stagione attuale ha centrato il
massimo obiettivo, Mondiale
piloti e costruttori.
Nemmeno la squadra ufficiale
del 2010 con Haga e Fabrizio
era riuscita a tanto! Insomma una
favola che i Ducatisti sperano si
ripeti anche nei prossimi anni,
anche se la concorrenza sarà
sempre più agguerrita!
Continua
CHECA CAMPIONE DEL MONDO
SBK 2011 a cura di Yoyo
CHECA CAMPIONE DEL MONDO
SBK 2011 a cura di Yoyo
I casi della vita
All’età di 27 anni dopo aver corso nelle classi minori 125
e 250, Carlos entra nel team Yamaha Marlboro al fianco
di Max Biaggi. Quell’anno Carlos ottiene un 2° posto in
Malesia come miglior risultato, terminando la stagione al
7° posto con 125 punti, mentre il suo compagno di
squadra, oggi acerrimo rivale in SBK, conclude al 4°
posto con 194 punti vincendo il Gp di Kyalami.
A distanze di anni i due si sono ritrovati in SBK a dover di
nuovo duellare per le posizioni che contano, con la
differenza che stavolta lo spagnolo ha avuto la meglio
sull’italiano.
Il pilota spagnolo, nel 1998
rischiò di perdere la vita in un
incidente nel circuito di Donington
nella famosa sezione delle Curve
Craner. All´inizio sembrava senza
gravi conseguenze, ma dopo si
rivelò ben più serio per Checa,
che perse temporaneamente la
vista e dovette farsi ricoverare
d´urgenza all´ospedale di
Nottingham per farsi rimuovere la
milza.
L’’INCIDENTE DEL 98
CHECA CAMPIONE DEL MONDO
SBK 2011 a cura di Yoyo
Carlos Checa, dopo un passato
di tutto rispetto nel
Motomondiale, approda in SBK
nel 2008 con la Honda TenKate
dove in 28 gare conquista 1 Pole
Position, 2 Vittorie, 3 Secondi
posti e 2 Terzi. 5 sono stati i giri
veloci in gara e la posizione
finale nel Mondiale è la 4°!
Nel 2009 sempre con Honda
colleziona solo 2 Secondi
Posti e 2 Terzi è 7° è la sua
posizione finale nel Mondiale.
Il 2010 è la prova generale
della realizzazione di un sogno
ovvero il Mondiale che verrà
solo un anno dopo; in quest'anno
in sella alla Ducati 1198R Althea
Racing Carlos sembra rinato e su
26 gare disputate centra 1 Pole
Position, 3 Vittorie, 4
Secondi Posti ed un Terzo, mentre
sono stati ben 7 i giri veloci in
gara!
Il 2011 è storia recente, fino ad
oggi con 24 gare disputate
Checa ha conquistato 6 Pole
Position, 15 Vittorie e 6
Terzi posti con ben 10 giri veloci
in gara.
La mancanza di Secondi posti fa
riflettere sul carattere coriaceo
dello Spagnolo che quando si
presenta l'occasione non fa sconti
a nessuno, della serie meglio una
vittoria che arrivare 2°....
In una cerimonia apposita a
Portimao in Portogallo, Checa vi
è arrivato da Campione del
Mondo, il rientrante Biaggi ha
consegnato nel Paddock il
fatidico Numero 1 che
equipaggerà la Ducati nel
2012 ma che per una gara
ancora sarà sul cupolino della
Aprilia Alitalia del Campione
romano.
Data di nascita - 15 Ottobre, 1972
Luogo di nascita - Sant Fruitos de Bages, Barcelona (Spain)
Sito Internet - www.carloscheca.com
Moto - Ducati 1098R
Team - ALTHEA RACING
CHECA CAMPIONE DEL MONDO
SBK 2011 a cura di Yoyo
a cura di Yoyo
CHECA CAMPIONE DEL MONDO
SBK 2011
Il casco di Checa è senza dubbio tra i più azzeccati del Circus della Sbk. La scelta di rappresentare l’intero globo terrestre di bianco, in mezzo all’azzurro/celeste dell’oceano è decisamente coinvolgente.
a cura di Yoyo
2011, un anno motociclisticamente parlando intenso e pieno di bellissimi ricordi. Ormai la stagione dei Motoraduni volge al termine e per fortuna il tempo magnanimo permette ancora soleggiate e piacevoli gite, ciò non toglie che sia giunto il momento di guardare alle bellissime giornate trascorse in moto nel corso dell’anno e fare un breve riepilogo e pensare al prossimo anno. Per noi (Andreina e Ottavio) è stato il primo anno con gli Scoordinati e la scelta è stata senza dubbio positiva e piacevole; non aggiungo altri aggettivi perché potrebbe sembrare una sviolinata di cui il Motoclub non ha assolutamente bisogno: bastano i fatti e l’allegria che abbiamo riscontrato nel gruppo. Per me e per la mia passeggera è stato un anno molto inteso e lo testimoniano gli oltre 7.000 Km percorsi per partecipare ai 18 Motoraduni di Eccellenza e non a cui si aggiunge la bella esperienza vissuta alla partecipazione del rally FIM in Austria. Ovviamente il conteggio dei Km riguarda la sola andata con partenza da Roma e non include ovviamente le passeggiate verso Torino. Breve considerazione: credo che sull’asfalto dell’Aurelia e autostrada Livorno Genova –Torino vi siano evidenti tracce dei due set di gomme (sono prossimo al terzo) che ho cambiato nel corso dell’anno. In ogni caso la società
Autostrade e Telepass penso mi manderanno gli auguri di Buon Natale. In realtà i raduni, ad oggi, sono 19 dovendo aggiungere anche quello organizzato dal Nostro Motoclub a Km Zero sul quale ho già avuto modo di esprimere un giudizio e per evitare di essere accusato di partigianeria eviterò di menzionare ulteriormente. Come mia abitudine all’inizio dell’anno ho preparato un programma di partecipazioni in funzione del calendario della Federazione da conciliare con gli impegni di lavoro che per mia (s)fortuna non sono molto prevedibili. Anche quest’anno ho raggiunto (o quasi visto che la stagione non è ancora finita) l’obiettivo che mi ero prefissato e cioè la partecipazione a 16 Motoraduni di Eccellenza più qualche uscita con i “nuovi amici” del Motoclub e essere presente anche a motoraduni organizzati da amici conosciuti in questi anni. Confesso che il programma della stagione è stato come nel 2010 influenzato dal calendario FMI che quest’anno ha aumentato, a mio avviso troppo, gli appuntamenti di eccellenza validi per il Trofeo Turistico Nazionale. Aggiungo che il regolamento del 2011 non mi è piaciuto e su questo argomento ho avuto modo di scrivere le motivazioni che ho inviato alla Federazione Motociclistica manifestando un certo malcontento peraltro condiviso da molti motociclisti. Credo che senza qualche aggiustamento per il prossimo anno il mio programma sarà
concentrato sulle uscite degli Scoordinati, la partecipazione al Rally FIM in Polonia e qualche presenza ai raduni di eccellenza (non so come verranno catalogati il prossimo anno) scegliendo certamente quelli più interessanti e turisticamente bene organizzati. Volendo fare qualche anticipazione legata alle esperienze fatte in questi ultimi anni credo che senza dubbio parteciperò ai due Raduni di Maratea dei quali anche per motivi “familiari” mi sento legato. A dire il vero oltre ai motivi affettivi aggiungo la soddisfazione di prendere parte a due manifestazioni ben organizzate e molto piacevoli che, a mio avviso, rispecchiano appieno lo spirito del moto turismo fatto di aggregazione, turismo e, non può certo mancare, buona…. cucina. Per restare al Sud farò il possibile per partecipare ai Raduni di Salandra e Salerno in segno di amicizia di due motociclisti un po’ pazzi Nicola e Sergio, come lo sono un po’ tutti gli amanti delle due ruote, due autentici globe trotter della moto.
Continua
Il mio 2011 in moto a cura di Ottavio
Risalendo lo stivale conto di partecipare alla manifestazione organizzata dagli amici Salvo, Romina (del Moto club Val d’Agri) e famiglia con il contributo determinante di motociclisti che sanno accogliere tutti i partecipanti come amici di lunga data, un Motoraduno che unisce il turismo e il fuori strada sfruttando in modo intelligente le bellezze paesaggistiche Lucane attraverso una formula molto interessante, piacevole e organizzata da veri amanti delle due ruote. Altri Motoraduni a cui intendo partecipare sono quelli di Castel del Piano e Santa Fiora sia perché ormai conosco bene la strada per raggiungere i due piccoli comuni situati alle pendici del monte Amiata sia per rivivere le emozioni turistiche di luoghi regno della natura e passare altre piacevoli serate dinanzi ottimi piatti locali innaffiati con buon vino in compagnia dei “soliti“ amici; magari anche del nostro Motoclub. Rispolverando i ricordi mi sto accorgendo che il prossimo anno sono parecchi gli “impegni” motociclistici soprattutto se rivivo le emozioni vissute a S. Angelo in Vado causate non solo dal vento e temperature a una cifra ormai prossima allo zero ma anche per la presenza in forze degli Scoordinati: l’organizzazione e il luogo hanno reso ancora più bello il fine settimana; da ripetere con la speranza nella clemenza del tempo per il prossimo anno. Anche i raduni di Mugnano, Francavilla a Mare , S. Petrignano meritano attenzione e magari una visita di conferma
sulla bella esperienza vissuta quest’anno così come il Madonnina dei centauri di Alessandria non fosse altro per una visita al santuario di Castellazzo a cui sono debitore di un casco che ha svolto egregiamente il suo dovere limitando i danni al suo contenuto. Una menzione particolare merita senza dubbio la partecipazione al rally FIM a Tullin, piccolo paese nei pressi di Vienna, non tanto per l’organizzazione quanto per l’incontro con centinaia di motociclisti provenienti da tutta Europa, qualche paese Arabo e altri continenti (America del Nord in particolare). La sfilata delle Nazioni, l’incolonnamento delle moto con bandiere e bandierine, colori e moto di ogni tipo e fattezza creano emozioni molto particolari così come la vista del piazzale in cui si radunavano le moto prima dell’avvio dei vari giri turistici. Per noi è stato il primo Motoraduno in terra straniera e mi ha fatto rivivere le emozioni della mia gioventù quando in sella alla mia fedele Gilera tradita poi con una Guzzi girovagavo per l’Europa delle frontiere e dei passaporti. In ogni caso per la mia paziente zavorrina è stato anche il primo viaggio oltre la soglia dei duemila chilometri: prova superata brillantemente nonostante i trecento chilometri di pioggia e “qualche refolo” di vento incontrato nelle valli Austriache tra una galleria e un’altra.
Tutto questo per dire che, salvo complicazioni, il prossimo anno intendo (intendiamo?) partecipare al Rally della FIM in Polonia e, magari, visto le entusiastici racconti di qualche amico non escludo un “viaggetto” al Pinguinos o al Motoraduno degli Elefanti. Resta però un mio sogno nel cassetto andare a Capo Nord. Per questi appuntamenti cerco compagni di viaggio. Sul Motoraduno organizzato dal nostro Motoclub non posso aggiungere nulla che non sia già stato detto e ripreso negli innumerevoli ringraziamenti fatti da tutti meno un abitante di Anguillara che non ha ancora capito il significato delle parole società, allegria , amicizia , gioia di vivere. Una frase letta riferita alla manifestazione che abbiamo (consentitemi il termine) organizzato mi piace moltissimo: “questi di scoordinato hanno solo il nome” Un grazie a tutti (superfluo aggiungere i nomi in ordine alfabetico) per la Vostra accoglienza , per la gioia di vivere che dimostrate, per l’ amicizia e per le emozioni che ci avete trasmesso e che contiamo di rivivere anche il prossimo anno magari partecipando con tutti voi a qualche gita con le nostre amate due ruote.
Continua
Il mio 2011 in moto a cura di Ottavio
In tutti questi mesi ed in tutti i
motoraduni al quale ho
partecipato ho sempre preferito
che fosse Ottavio a scrivere i
resoconti delle manifestazioni,
ma in questa occasione vorrei
aggiungere due parole da chi
come me vive il motociclismo da
“zavorrina” (vista la stazza
dovrei dire zavorrona).
Ho da qualche anno potuto in
parte realizzare un sogno che ho
sempre tenuto nel cassetto e cioè
quello di poter viaggiare sulle
due ruote. In particolare ho
potuto godere delle bellezze del
nostro bel Paese scorazzando
dal nord al sud (isole comprese),
con tutti i tipi di clima dal caldo
al freddo, dal sole all’acqua
torrenziale, e per finire con tante
di quelle raffiche di vento che a
volte ho pensato che se fossimo
stati un po’ più magri
sicuramente la moto e noi
saremmo stati spazzati via come
fuscelli: devo dire che in questo
frangente il “manto adiposo
abbondante” è stato molto
utile!!!!.
Per non parlare poi dei luoghi
che ho visitato e che mai avrei
immaginato potessero esistere.
Ho conosciuto tantissime persone
che hanno la nostra stessa
passione e con le quali si è
stretto amicizia. E’ un piacere
girare e partecipare ai
motoraduni: vivi una atmosfera
che è difficile da spiegare.
Dovunque guardi trovi sempre
qualcuno che conosci e che hai
visto agli altri motoraduni: è un
continuo salutarsi e condividere
eventuali sensazioni della
manifestazione, del percorso,
dell’organizzazione, criticare o
elogiare quel moto club oppure
la federazione, alla fine dei tre
o due giorni ci si dà
appuntamento al prossimo.
Quest’ultimo anno poi è stato
ancora più intenso degli altri
anche perché, come ha detto
Ottavio, siamo entrati a far
parte del Moto club degli
Scoordinati dove, per mio
immenso piacere, ho trovato non
solo un gruppo di ragazze e
ragazzi simpaticissimi ma, e qui
viene il bello, tantissime
motocicliste che ammiro e che mi
piacerebbe tanto imitare (ciò che
mi frena non è solo l’età ma
principalmente la statura:
purtroppo le moto che mi
piacerebbe guidare sono troppo
alte non arrivo con i piedi per
terra).
GRAZIE VERAMENTE A TUTTI.
Fine
Il mio 2011 in moto a cura di Ottavio
Bertone mantide
Il motore è il V8 di 6.2 litri che eroga
647 cv. Il peso è di 1520 kg ed il
motore sprigiona 638 cavalli, con
accelerazione da 0-100 km/h in 3,2
secondi e 351 Km/h di velocità
massima!
Muso basso e slanciato, calotta
trasparente in stile jet da
combattimento, porte con apertura a
farfalla, quattro tubi di scarico, ed una
serie di prese d’aria ed alettoni per
migliorare efficienza e la velocità.
Bertone Mantide una Corvette molto italiana,
derivata dalla Corvette ZR1 ma con il design di Bertone,
una vera supercar presentata al salone di Shangai.
La Mantide è una prova d’orgoglio,
firmata da Jason Castriota, un designer
sconosciuto al grande pubblico, al quale
vanno attribuite due delle auto più
eccitanti degli ultimi anni: la Ferrari
P4/5 e la Maserati Birdcage 75th.
La linea data dal centro stile Bertone
rende questa vettura "clamorosa" a
mio avviso, che ne dite?
a cura di Yoyo
Se il frontale appare aggressivo e filante
Il posteriore sembra esser uscito direttamente
dal film transformers
C’è un video su Youtube che dovete
assolutamente vedere, della serie come
nasce un’auto completamente
artigianale ed in quanto tale,
assolutamente unica.
FILMATO MANTIDE PROJECT
BERTONE MANTIDE a cura di Yoyo
DRIVER HISTORY
RON HASLAM
Anni 70, l’epoca dei grandi talenti a due
ruote, uno di questi? Il Britannico Ron
Haslam.
Eh già, forse ancora non tutti sanno che
Ron Haslam è il papà di Leon, noto pilota
della attuale Superbike che il prossimo
anno passerà dalla Bmw all’Aprilia.
In fin dei conti com’è il detto?… tale
padre, tale figlio.
Ron Haslam (Langley Mill, 22 giugno
1956).
"Rocket" Ron Haslam nella sua
lunghissima carriera ha preso parte a
110 GP. Appartenente ad una famiglia
numerosissima (10 fratelli), è cresciuto
nella cittadina mineraria di Langley Mill,
Derbyshire. Haslam ha iniziato a correre
nel 1972, all'età di 15 anni, su una
Norton Commando 750cc di proprietà
comune dei suoi fratelli maggiori Phil e
Terry.
Continua
a cura di Yoyo
Le gesta di un pilota
leggendario, che non ha
raccolto quanto avrebbe
dovuto, la storia integrale
del belloccio delle due
ruote che faceva girar la
testa a molte signorine dei
Paddock, una storia tutta
da seguire raccontate in
un DVD.
The Ron Haslam Story.
DRIVER HISTORY
RON HASLAM
a cura di Yoyo
A Cadwell Park, su di un fondo
viscido, nelle due gare d'esordio,
collezionò un 7° ed un 8° posto.
Nel 72 e nel 73 la sua attività
agonistica si limitò esclusivamente
a sporadiche apparizioni in gare
minori, a causa del ridotto
budget sul quale poteva contare.
La vita e la carriera di Ron
vengono purtroppo segnate da
una gravissima tragedia: nel 74
il fratello maggiore Phil, rimane
ucciso in un tragico incidente in
corsa. Purtroppo la famiglia
Haslam vedrà morire un altro suo
componente: Terry, nel 84
sempre in un incidente in pista,
durante una gara di sidecar
disputata sul circuito di Assen.
Nonostante queste due tragedie
la carriera agonistica di Ron
Haslam proseguì con successo.
Ron ottenne il 2° posto nel
Campionato britannico 750 nel
75 - 76 e 77 e il sempre il 2° al
British F1 serie nel 78 e nel 82.
Nel 79 divenne il primo
motociclista ad aggiudicarsi la
vittoria in 5 categorie: 125, 250,
350, 500 e 1000 in una
giornata di gare. Accadde ad
Oulton Park nel campionato
inglese di velocità. Questa
incredibile performance fu poi
ripetuta a Carnaby.
Ha anche vinto 3 titoli mondiali: il
TT F1 nel 79 e 81 ed il TT F3 del
1980 e per ben 6 volte vinse il
Gp di Macao, basti pensare che
il suo record è stato imbattuto
fino al 2005! Sempre a Macao è
stato il primo pilota di sempre a
portare al trionfo una moto con
propulsore a 4 tempi (nel 1981).
E' titolare di un record mondiale
di velocità, ottenuto in sella alla
Honda ELF 500 GP.
Continua
DRIVER HISTORY
RON HASLAM a cura di Yoyo
In carriera partecipò a diverse
gare Endurance, ottenendo come
miglior risultato un 2° posto nella
8 ore di Suzuka del 1979.
Haslam ha debuttato nei GP nel
77, nella classe 500 al GP
d’Inghilterra, sul tracciato di
Silverstone, su di una Suzuki 500.
Nel 82 ha avuto l'onore/onere
di prendere parte a 3 GP in
sella alla sperimentale e poco
competitiva Honda NR500, 4
tempi a pistoni ovali, sui circuiti
di Assen, Spa-Francorchamps e
Silverstone. Alla fine della
stagione gli fu affidata una
Honda NS500 a due tempi
(moto decisamente più
competitiva).
Nel 83 fu compagno di Squadra
di Freddie Spencer (poi
vittorioso a fine stagione) nel
Team ufficiale Honda. Da allora
ha preso parte in pianta stabile
al Motomondiale, nella classe
regina fino alla fine della
stagione ‘90. In 8 anni nella
massima classe, Ron ha terminato
61 volte nei primi dieci
classificati, collezionando 9 podi.
Il suo miglior risultato risale al
‘85 (nel suo 3° ed ultimo anno
con la Honda ufficiale), con il 2°
posto ottenuto ad Assen, dietro a
Randy Mamola. Al termine della
sua avventura con il team
Honda, ha portato in pista la
rivoluzionaria moto ELF2 ed
ELF3, nata da una
collaborazione tra HONDA, ELF
e RENAULT.
A fine carriera passò alla
CAGIVA, come compagno di
Team di Eddie Lawson e Alex
Barros. Il suo soprannome: Rocket
(Razzo), gli deriva dalla grande
abilità che ha sempre dimostrato
nelle partenze.
Continua
DRIVER HISTORY
RON HASLAM
a cura di Yoyo
Haslam è stato membro del
Team britannico all'annuale
manifestazione del: Transatlantic
Trophy (evento che vede sfidarsi
i piloti americani e quelli inglesi,
in una gara a squadre).
Ron ha conquistato la vittoria nel
‘83, ottenendo il miglior
punteggio al termine della
manifestazione, con ben 70 punti
all'attivo, permettendo così, alla
squadra di casa, di avere la
meglio sui rivali statunitensi, che
tra le loro file vantavano: Kenny
Roberts (già 3 volte campione
del mondo della classe 500cc) e
Randy Mamola (top-driver nella
classe regina).
Dopo la stagione ‘90 nei GP (in
sella alla Cagiva), Haslam è
tornato a tempo pieno nel Regno
Unito con la Norton, a partire
dal ‘91.
Ha ottenuto la 2° piazza in
classifica finale nel campionato
britannico di Sbk, e rimase con
Norton anche la stagione
seguente. Nel 93 è riuscito a
gareggiare come wild-card nel
GP di Gran Bretagna, sempre
nella classe 500, terminando 14°
e ottenendo 2 punti iridati. Da
allora si è cimentato solo in gare
minori, sul suolo britannico.
Oggi Ron Haslam vive nella sua
casa colonica a Smalley e si
dedica al figlio Leon.
Ron Haslam è stato amatissimo
dal pubblico inglese, tanto che
nei primi anni ‘80, era
leggendaria la sua rivalità con
l'altra stella inglese, Barry
Sheene, al quale spesso ha
"rubato" la scena.
La rivalità tra i due era estesa
oltre ai campi di gara, vissuta a
360°, essendo ambedue
personaggi dediti alla "bella
vita" e attorniati da belle donne.
Fine
Piloti si nasce Foto emblematiche che ritraggono padre e figlio in due
epoche diverse, prima il giovane pilota Ron che tiene sul
serbatoio il piccolo Leon, poi il vecchio (si fa per dire) Ron
intento a seguire le gesta del figlio prodigio.
Epoche diverse ma stesso sguardo, quando nel sangue
scorre l’adrenalina, quest’ultima risulta contagiosa!
a cura di Yoyo
TRAMA
Due astronauti si risvegliano a
bordo di un'astronave che sembra
abbandonata. Il buio è totale, si
sentono disorientati, l'unico suono
è quello di un rumore sordo che
sembra provenire dal centro
dell'astronave.
Non ricordano assolutamente
niente, né chi sono né quale possa
essere la loro missione... Guidato
per mezzo di una
radiotrasmittente dal Tenente
Payton (Dennis Quaid), Bower si
avventura all'interno
dell'astronave e pian piano inizia
a scoprire una realtà terrificante:
qualcosa a bordo dell'astronave
ha iniziato una caccia e loro sono
la preda. Questa entità
sconosciuta farà qualsiasi cosa pur
di assicurarsi che nessuno di loro
sopravviva.
Nel frattempo, Bower scopre la
presenza di altri due astronauti a
bordo, anche loro intrappolati nel
loro stesso incubo: Sono Manh
(Le) e Nadia (Traue). Assieme, i
quattro astronauti lotteranno per
sopravvivere e per sfuggire alle
oscure forze intenzionate a
distruggerli. Lentamente e
inesorabilmente, gli sconvolgenti e
letali segreti dell'astronave
verranno rivelati uno ad uno...e,
finalmente, gli astronauti
scopriranno che la loro
sopravvivenza è molto più
importante di quanto avrebbero
mai potuto immaginare.
Fine
E’ vero, son passati già 2 anni
circa dall’uscita del film
Pandorum nelle sale
cinematografiche, ma questo
cult-movie merita di essere citato
non solo per l’incredibile
atmosfera che riesce a regalare
ma anche per la storia, una
storia affascinante a tratti
meravigliosa.
a cura di Yoyo
17/8/07 ore 17.30 Isafjordur Questa è l' Islanda che le mie fantasie di un anno avevano forse solo in parte carpito. Questa zona è veramente un sogno, estremamente inospitale, ma ovviamente questa caratteristica è quasi sempre condizione necessaria affinché l' uomo non arrivi in massa e la natura possa rimanere incontaminata… Molto difficile da raggiungere, e non nego che anche la consapevolezza di esserci arrivato mi fa vedere tutto più bello, in quanto desiderato, e faticosamente conquistato! Ora son seduto su una panchina, vista porto. Alzando lo sguardo, vista monti innevati. Alzandolo ancora, vista cielo azzurro terso, come quello delle nostre giornate di gennaio fredde e serene. Sono scaldato dal sole, non c'è vento, faranno 4 C°. Sono appena andato a prendermi un paio di birre alcoliche nel negozio statale del paese, ed una baguette in un forno gestito da una biondissima islandese. Deliziosa, sia lei che la baguette, che sto sgranocchiando mentre scrivo queste parole. Chiunque passa davanti a me, mi osserva a lungo. Sono oggettivamente molto diverso da loro, fisicamente parlando, ed in più in questa zona non credo proprio siano abituati a vedere molti turisti! Sono 6-7 volte che mi passa davanti una coattissima macchina stile americano anni 70-80, guidata praticamente da Leonardo Di Caprio. E' venerdì sera, credo, e questo deve essere il modo di trascorrerlo per i giovani di qui... Cazzo, sei tanto bella (ndr Islanda), ma per i tuoi giovani effettivamente non è che offri poi tante possibilità di divertimento, come globalmente inteso! Se poco poco uno volesse fuggire, ed invece per qualche motivo si trovasse costretto a stare qui, deve essere proprio la fine. Tuttavia in apparenza, nei loro volti, non c'è noia, anzi sembrano sempre impegnati, anche se solo nel fare 12 volte il giro in macchina del paese. Soprattutto lo fanno con fierezza. Città la chiamano loro, città di 5000 persone, centro più grande, quasi unico centro, dell' intera regione dei fiordi occidentali!! Più o meno la nostra Osteria Nuova (ndr paesino sulla Braccianese). Beccato!!! Sono riuscito a fare una foto alla macchina americana, non è un gran che, è in controluce, ma l' ho fatta! Ieri, quando sono arrivato, è stato veramente strano incontrare civiltà dopo 230km senza nulla, di
piste desertiche, di fiordi incontaminati, di rifugi della protezione civile imbragati con cavi d' acciaio per non farli volare via, di 10 fuoristrada incontrati nel senso opposto. E’ stato strano dopo tante ore di solitudine arrivare in un centro, che per quanto piccolo e dimenticato da dio (o forse dio vive proprio quì!), è vivo, attivissimo, cosmopolita, sembra di essere ad un tiro di schioppo dalla civiltà, ed invece siamo a 20 km dal circolo polare artico in un fiordo irreale. Da queste parti un problema alla moto sarebbe complicato da risolvere! Domani... Domani si parte, ma solo se è una bella giornata, perchè la pista che mi aspetta per tornare nell' Islanda 'Continentale', a giudicare dalla cartina, sembrerebbe peggiore di quella che ho fatto per arrivare qui... E siccome in caso di mare grosso, la pista di ieri, viene sicuramente invasa dalle onde, prevedendo quella di domani essere peggio, direi di non correre più rischi di quanti sia “obbligato” a correre. Mi sento bene, mi sento vivo, mi sento me stesso, vorrei questo potesse non finire mai, lo vorrei davvero, ma so che finirà, quindi devo godermela il più possibile. Non mi dispiacerebbe essere il proprietario di una di quelle casette colorate, spesso uniche abitazioni di un fiordo intero. Sei il proprietario nominale di una porzione di Islanda, di una porzione di paradiso. Chissà come si sentono loro? Sicuramente per essi è normale, ma per me no, e mi piacerebbe davvero tanto! Qui è così: un fiordo lungo 30km, una famiglia con una casa. Fantastico, grandi Islandesi, non so quanti di noi europei sarebbero capaci di farlo davvero... Sognarlo è molto più facile, credo... Tecnico: da Isafjordur 65 asfaltata per Sudureyri, 64 asfaltata per Flateyri. Ok, ma attenzione al tunnel, al centro della carreggiata è scivoloso come il ghiaccio, causa uno strato di muschio creato dal ristagno dell' acqua che sgorga dalle rocce. Ritorno a Isafjordur e poi 61 asfaltata per Bolungarvik, e poi pista 630 tranquilla ma da scarico, direzione Skalavik, valle deliziosa. Ritorno ad Isafjordur Continua
UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO Viaggio in solitaria nella terra del fuoco
a cura di Did748
Al Cavaliere Del Vento, uomo che con un sorriso ha preso un pezzo del mio cuore, Angelo che con il suo volo mi accompagna lungo la strada. Ti voglio bene amico!
18/8/07 ore 22.30 terreno di campeggio sulla estremità
della penisola di Latravik
Sono stanco. Mi trovo sulla estremità della penisola di
Latravik, nel punto più occidentale d' Islanda, e quindi
d' Europa. La strada per arrivare qui è stata molto
faticosa: tutto il giorno per fare 250 km praticamente
tutti sterrati. Ero carico, quindi molta concentrazione…
Ora accuso.
Finalmente ho incontrato una colonia di pinguini più
socievoli del solito, e sono riuscito a fare un servizio
fotografico a qualcuno di loro... Splendidi, dolcissimi,
ed evidentemente anche buonissimi, visto che sono uno
dei piatti forte dell' Islanda!!
Per andar via da qua mi aspetta un' altra giornata
completamente sterrata, e purtroppo il cielo all'
orizzonte è carico, nonostante il tramonto più bello da
quando son partito. Cazzo che tramonto!!!
Ieri sera conosciuti nel campeggio ROMEO e
GIULIETTA, in viaggio di nozze, sposati da 10 giorni,
ragazzi squisiti, solari, abbiamo mangiato salmone
alla griglia pescato da lui la mattina stessa. Bella
conoscenza, davvero, bella coppia. Sono felice,
sperduto, stanco, fiero, assonnato, ambizioso.
Se vedo arrivare quelli di DIMENSIONE VERDURA
pure qui, gli sparo a tutti!!!
Tecnico: Da Isafjordur 60 per Pingeyri, prima del
quale tranquillo sterrato 624 per Nudur. Proseguita la
60 che diviene sterrata, tranquilla da carico,
splendida e pericolosa, spesso a strapiombo.
Deviazione per le bellissime cascate di Dynjandi. Dalla
60 svolta per la 63 direzione Bildudalur, deviazione
per Talknafjordur, e poi Patreksfjordur.
Diviene poi 62. Da 62 presa 612 fino a Latravik. Pista
a tratti pericolosissima: montagna franata da una
parte, strapiombo dall' altra; molto disconnessa, ma
molto piano fattibile da carico. Non è molto bella
come pista, ma porta in un gran bel posto...
Vale la fatica... Se vento forte sconsiglio vivamente.
19/8/07 campeggio adiacente fattoria Bjarteyjarsandur
fiordo Hvalfjorour
Tecnico: dalla penisola di Latravik pista 612 gia
descritta. Poi 62 verso est, quasi completamente
sterrata, ma tranquilla da carico, a tratti un po'
pericolosa causa strapiombi. Poi pista 60 per cui vale
la descrizione della 62. La 60 si immette sulla 1,
asfaltata. Prima di arrivare ad Akranes imboccato
deviazione per strada 47 asfaltata fino a fattoria
Bjarteyjarsandur.
Continua nel prossimo nr.
UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO Viaggio in solitaria nella terra del fuoco
a cura di Did748
UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO Viaggio in solitaria nella terra del fuoco a cura di Did748
UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO Viaggio in solitaria nella terra del fuoco
a cura di Did748
Ci siamo, o meglio ci risiamo… Il
nuovo calendario uscite per l’anno
2011 è stato approvato ed un
plauso ed un ringraziamento
particolare va al nostro addetto
al Turismo (Desmosandro) che
coadiuvato dall’intero Consiglio
Direttivo del nostro Motoclub, ha
selezionato 12 valorosi Soci che
avranno il compito di organizzare
uno o più eventi ciascuno. Non
mancheranno quelle che noi
definiamo le Pistate, ovvero
giornate dedicate al puro
divertimento in pista, ma sempre
muovendosi in massa, così da
occupare di volta in volta gli
Autodromi di mezza Italia.
Va ricordato che anche quest’anno
le nostre gite non si limiteranno
solo a
Belle strade da percorrere, ma
cercheremo di effettuare gite
culturali andando a visitare di
volta in volta realtà turistiche che
fanno della nostra Italia la bella
Italia!
Non mancheranno le cene, i
pernottamenti e le moto-zingarate
in tenda. Per avere il calendario
ufficiale basta cliccare il link in
basso. Non ci resta che partire!
CALENDARIO DAL SITO WEB
30 GENNAIO 2011 TUSCANIA (Desmosandro) km 135 12 FEBBRAIO 2011 RADUNO S. VALENTINO POGGIO MIRTETO (Max214) km 178 20 FEBBRAIO 2011 MONTEFIASCONE (Desmosandro) km 212 06 MARZO2011 CIVITA DI BAGNOREGIO (Yoyo) km 178 27 MARZO 2011 ROCCA DI PAPA (Harleymen) km 183 10 APRILE 2011 CASTELLUCCIO DI NORCIA (Ducateo) km 419 17 APRILE 2011 TUSCIA E MAREMMA (Desmosandro) km 384 01 MAGGIO 2011 MONTEBUONO (Max214) km 135 08 MAGGIO 2011 ETRUSCHI BIKERS (Max214) km 56 14 MAGGIO 2011 ORVIETO – TODI (Desmosandro) km 192 21/22 MAGGIO 2011 TORCHIARO (Tacchia) km 474 05 GIUGNO 2011 MOTORADUNO MOTOR’NAMO (Cesco) km 40 18/19 GIUGNO 2011 PASSO DEL MURAGLIONE (Bamba & Max214) km 694 26 GIUGNO 2011 MOTORADUNO DI VETRALLA (Max214 & Freedom) km 138 17 LUGLIO 2011 CAMPOIMPERATORE (Max214 & Xandrea) km 421 07 AGOSTO 2011 MOTORADUNO EST EST EST! (Giandarks4r) km 168 18 SETTEMBRE 2011 2° MOTORADUNO SCOORDINATI (Mc Scoordinati) km 0 02 OTTOBRE 2011 FIUMATA (Pistone) km 332 15/16 OTTOBRE 2011 S. ANGELO IN VADO (Desmosandro) km 514 30 OTTOBRE 2011 ANDAR PER OLIO E CULTURA (Giandarks4r) km 135 06 NOVEMBRE 2011 MOTORADUNO D’ECCELLENZA CITTA’ DI SAN GEMINI (Max214) km 13 NOVEMBRE 2011 ALTIPIANI DI ARCINAZZO (Pesciomancino & Eliducati) km
CHILOMETRAGGIO GITE E RADUNO 2011 Conteggio chilometrico e relative uscite
a cura di Yoyo
STRUTTURA DEL MOTOCLUB SCOORDINATI Organizzazione del nostro Motoclub a cura del Mc Scoordianti
Ovunque tu sia, qualsiasi moto tu abbia, ricordati
Non sei solo! NORME COMPORTAMENTALI SCOORDINATI
1. In fase di sorpasso di un altro Biker, sono tassativamente proibiti i passaggi radenti ad alta velocità.
2. E’ nostra abitudine segnalare al Biker che ci precede eventuali pericoli lungo la strada previo alzata di mano o fuoriuscita della
gamba dalla moto. Gamba destra se un pericolo proviene da destra (es: auto ferma ad un incrocio, ciclista, pietrisco ecc),
viceversa se il pericolo viene da sinistra.
3. In fase di allungo dal gruppo è consigliabile attendere quest’ultimo in prossimità del primo incrocio principale utile, questo per
ricompattare il serpentone evitando problemi di smarrimento.
4. Cercare per quanto possibile di rispettare la puntualità negli appuntamenti.
5. Il penultimo della fila del serpentone deve sempre sincerarsi della presenza dell’ultimo.
6. La testa del gruppo deve sempre attendere sempre la coda del serpentone in prossimità degli incroci principali.
7. Non c’è una regola precisa, quindi nei Motoraduni con premi in caso di vincita, chiunque può chiedere di ritirare il premio.
8. Nel parcheggiare la vostra moto assicurarsi di aver posizionato bene il cavalletto, questo per evitare un effetto domino con le
moto parcheggiate accanto nel caso di caduta.
9. In fase di staccata prima di una curva facilitare un eventuale sorpasso se ci si è accorti dell’arrivo di un altro Biker, quindi non
allungare la staccata evitando di trovarsi in spiacevoli situazioni di lungo per entrambi!
10. Nel traffico gettare lo sguardo sempre due o tre auto davanti a voi, il pericolo viene sempre da lontano.
11. Rispetto per sé stessi, Rispetto per il Biker accanto, Rispetto per la moto!
12. In viaggio in caso di caduta (scongiuri dovuti) o problematica alla moto, è nostra abitudine fermare il gruppo per soccorrere il
malcapitato. Se il problema è risolvibile si riparte, altrimenti si formeranno 2 gruppi, il primo continuerà il giro, il secondo
rimarrà sul posto fino alla risoluzione del problema.
13. Il Presidente è responsabile in solido di danni arrecati a cose o persone, quindi è consigliabile tenere un comportamento
disciplinato e corretto durante le manifestazioni.
Queste sono regole comportamentali che il Motoclub Scoordinati adotta da quando è nato, ogni membro è consapevole e
responsabile delle proprie azioni e delle conseguenze che può portare. Qui si va in moto non in bicicletta, la sicurezza prima di
tutto. Nessuna delle regole sopra elencate è obbligatoria ma per una più cordiale convivenza si consiglia vivamente di seguirle.
Non pecchiamo di presunzione ma se sei arrivato fino a noi e magari sei un nuovo iscritto un motivo ci deve pur essere. Qui sei tra
amici motociclisti e non solo tra motociclisti.
Ovunque tu sia, qualsiasi moto tu abbia, ricordati
Non sei solo!
Si è scritto tanto, si è parlato
moltissimo, ma dopo quello che è
accaduto al pilota Marco
Simoncelli, non ci saranno mai
abbastanza parole per
descriverlo, o per riuscire a
capire… Seguo il consiglio del
nostro Socio Kawamichele,
lasciando questa pagina
volutamente bianca per il nostro
SuperSic.
Ovunque tu sia, qualsiasi moto tu abbia, ricordati
Non sei solo!
CIAO SIC