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CORSO DI FORMAZIONE- AREA 6 COESIONE SOCIALE E PREVENZIONE DEL DISAGIO. Scuola e “Progetto di vita”. Ripensare continuità educativa e orientamento A CURA DELLA DOTT.SSA ELENA AGUGGERI

Scuola e “Progetto di vita”. Ripensare continuità ... · Scuola e “Progetto di vita”. Ripensare ... ISTITUZIONE DELLA SCUOLA MEDIA STATALE. “La scuola media concorre a

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CORSO DI FORMAZIONE- AREA 6 COESIONE SOCIALE E PREVENZIONE DEL DISAGIO.

Scuola e “Progetto di vita”. Ripensare continuità educativa e orientamento

A CURA DELLA DOTT.SSA ELENA AGUGGERI

OBIETTIVI DEL CORSO

� GENERALI

Ø  INCREMENTO SUCCESSO SCOLASTICO AL PRIMO ANNO DELLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO;

Ø  RIDUZIONE DISAGIO SOCIALE.

OBIETTIVI DEL CORSO

�  SPECIFICI

Ø ELABORAZIONE LINEE GUIDA DA ADOTTARE NEL PROGETTO DI ORIENTAMENTO;

Ø REDAZIONE DI UN FASCICOLO ORIENTATIVO;

Ø CREAZIONE IPOTESI DI UN PORTALE PER L’ORIENTAMENTO.

QUESITI GUIDA �  Cosa significa orientare?

�  È possibile a scuola lavorare sul “progetto di vita”? In che modo, in quale contesto? Quale il ruolo del Consiglio di Classe? Come coinvolgere la famiglia?

ORIENTAMENTO DISAGIO

… ASSOCIAZIONI

DISAGIO SOCIALE

Inadeguatezza dell’essere umano rispetto al sistema sociale in cui è inserito che lo porta a sperimentare sofferenza e malessere a più livelli. Ø Sintomi: isolamento, pensiero ruminante, pensieri

aggressivi auto ed etero distruttivi, senso di inferiorità, strategie di impotenza appresa, sottomissione.

DISAGIO SOCIALE Ø Cause: Ø Contesto Sociale debole: incapace di

proporre norme e valori condiv is i e riconosciuti. Senza la guida della società, l’individuo non sarebbe in grado di porre un freno alle sue aspettative e ai suoi desideri, e, di fronte all’impossibilità di realizzarli, cadrebbe in uno stato di frustrazione.

Ø Discrepanza tra gli scopi esistenziali formalmente promossi dalla società e i mezzi legittimi messi a disposizione  dalla società per raggiungerli.

DISAGIO SOCIALE

Ø Solitudine cronica;

Ø Esasperato individualismo indotto dal sistema socio culturale occidentale;

Ø Concezione negativa di sé.

IL DISAGIO SOCIALE

Ø Conduce a: Ø Devianza (raggiungimento obiettivi normativi

attraverso mezzi non legali);

Ø Ribellione (rifiuto di scopi e mezzi socialmente accettati);

Ø Conformismo (verso la maggiornaza ? Indipendenza affettiva, cognitiva e comportamentale)

Ø Ritualismo (seguire le norme senza condividerne scopi)

ABBANDONO SCOLASTICO Cause più frequenti: �  Famiglie con svantaggio socio-economico

(famiglie con disoccupati, con reddito basso e bassi livelli di istruzione dei genitori);

�  Difficoltà dovute alle barriere linguistiche e/o culturali;

�  Studenti immigrati;

�  Segregazione socio-economica.

DISAGIO SOCIALE E ABBANDONO SCOLASTICO

L’abbandono scolastico precoce: �  E’ fortemente legato allo svantaggio socio-

economico di provenienza;

�  Ha un impatto negativo sulle opportunità dei giovani di inserirsi nel mercato del lavoro;

�  Presenta alti costi per il singolo, per la società e

per l’economia in generale.

ORIENTAMENTO E PREVENZIONE DEL DISAGIO SOCIALE

Ø L’orientamento scolastico e professionale è una forma di prevenzione contro l’abbandono precoce:

Ø azioni didattiche volte a motivare , responsabilizzare, accompagnare, sostenere il gruppo e i singoli alunni nella scoperta delle attitudini, intelligenze ed interessi personali;

Ø Azion i extra didatt iche vol te a l l a connessione con le realtà territoriali stimolanti.

ORIENTAMENTO: PREMESSA NORMATIVA

La normativa vigente in Ital ia differenzia l’ORIENTAMENTO �  SCOLASTICO: di competenza del Ministero

dell’Istruzione;

�  PROFESSIONALE: di competenza delle Regioni;

�  UNIVERSITARIO: svolto in maniera autonoma dagli Atenei.

CONTESTO NORMATIVO

� Art. 1 L.1859/1962 ISTITUZIONE DELLA SCUOLA MEDIA STATALE. “La scuola media concorre a promuovere la formazione dell’uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla costituzione e favorisce l’orientamento dei giovani ai fini della scelta dell’attività successiva” Ø  so#olineailcara#ereforma.vodellascuola

media,assegnandoleunafunzioneorienta,va

1997 Decreto Ministeriale 487/97 DIRETTIVA SULL’ORIENTAMENTO. “L’ orientamento, quale attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado, costituisce parte integrante dei curricoli di studio e del processo educativo e formativo sin dalla scuola dell’infanzia. Esso si esplica in un insieme di attività che mirano a formare e a potenziare le capacità delle studentesse e degli studenti di conoscere se stessi, l’ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative, affinché possano essere protagonisti di un personale progetto di vita, e partecipare allo studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile. “

I consigli di classe devono inserire organicamente nei curricoli di studio: Ø la realizzazione delle iniziative di orientamento

all’interno delle attività curricolari; Ø la formazione iniziale e in servizio dei docenti

sui temi dell’orientamento con riferimento all’organizzazione scolastica, alle abilità relazionali nel rapporto educativo, alla didattica orientativa e all’impiego delle tecnologie didattiche;

Ø l’attribuzione di precise funzioni relative agli interventi da svolgere, con l’individuazione dei soggetti e delle loro responsabilità;

Ø la raccolta e la diffusione delle informazioni alle famiglie e agli studenti, anche a sostegno delle loro autonome iniziative;

Ø  lo sviluppo di iniziative studio-lavoro, di esperienze nel campo sociale, della cultura e del volontariato;

Ø la verifica dei risultati ottenuti con le attività di orientamento realizzate, attraverso la preventiva identificazione degli strumenti, dei mezzi e dei metodi di intervento da adottare.

� 1999 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA n. 275:

stabilisce di fatto l’obbligo, per le scuole di ogni ordine e grado, di svolgere attività di orientamento.

� LEGGE 28 MARZO 2003 n53

Ø  Promuove l'apprendimento in tutto l'arco della vita e assicura a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro;

Ø  L’orientamento è il diritto dello studente al proprio successo scolastico e formativo, è la capacità di assumere decisioni rispetto alla propria vita e al proprio futuro.

Ø l’orientamento viene inserito tra le funzioni che la scuola secondaria di primo grado è tenuta ad assolvere e si articola in un biennio e in un terzo anno che completa prioritariamente il percorso disciplinare.

� 2004 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: “PROSPETTIVE DI SVILUPPODI UN SISTEMA NAZIONALE DI ORIENTAMENTO:

Ø  L’orientamento ha come fine quello di giungere allo sviluppo globale dello studente come persona attraverso un utilizzo finalizzato delle conoscenze (autonomo, critico, esperienziale, ecc.) e un potenziamento della capacità di analisi e risoluzione dei problemi.

Ø “La maturazione da parte dello studente di un insieme di abilità (cognitive, emotive, sociali, ecc.), finalizzate ad una costruzione attiva della propria esperienza di vita, è da considerarsi prerequisito per lo sviluppo di un processo personale di orientamento scolastico e professionale”;

Ø  Il ruolo che viene attribuito all’istruzione è di contribuire alla maturazione del processo di auto or ientamento de l sogge t to i n apprendimento e di metterlo in relazione con altri contesti esterni alla scuola.

� 2009 LIBRO BIANCO DEL MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI:

Ø  Disallineamento tra l’offerta formativa e le reali esigenze del mercato del lavoro;

Ø  Sviluppo di una reale connessione tra le scelte formative (e dunque delle competenze in uscita dai percorsi) e il tipo di competenze richieste.

� LE LINEE GUIDA IN MATERIA DI ORIENTAMENTO LUNGO TUTTO L’ARCO DI VITA –Circolare Ministeriale 43/2009

Ø L’orientamento è un processo che accompagna la persona lungo tutto l’arco di vita, Presente sin dalla scuola dell’infanzia, si realizza a livello territoriale attraverso i l raccordo e i l coordinamento tra soggetti e istituzioni;

Ø Centralità della persona nel processo di

orientamento. La persona ed il suo progetto diventano il fulcro sul quale si muovono le azioni orientative.

Ø Coinvolgimento dei genitori: per il sistema del l ’ i struzione diventa indispensabi le la costruzione di un’alleanza educativa con le famiglie e con i diversi soggetti del territorio, per poter identificare i bisogni orientativi degli studenti ed avviare interventi in grado di soddisfarli;

Ø La dimensione orientativa all’interno del processo educativo consiste nella capacità di leggere e capire i bisogni della persona, in relazione con la realtà sociale ed il lavoro. Tale dimensione deve trovare spazio sin dalla scuola dell’infanzia e coinvolgere trasversalmente tutte le discipline.

Ø Passaggio da una prassi di orientamento di tipo informativa e limitata ai momenti di transizione ad un approccio olistico e formativo;

Ø Orientare un individuo significa trasferirgli competenze di auto-orientamento, finalizzate a migliorare la percezione del sé, a renderlo capace di assumere decisioni e fare scelte coerenti con i propri desideri;

Ø Didattica orientativa/orientante e tutorato orientativo.

“il docente in classe possiede due strumenti: la didattica orientativa, che riveste un ruolo cruciale nello sviluppo delle competenze orientative di base e nella educazione all’auto-orientamento, e la funzione tutoriale, che è associata alla funzione di accompagnamento personalizzato e al monitoraggio dei percorsi formativi con particolare riferimento alla promozione del successo formativo. Il docente esplica tale funzione tutoriale facendosi «moltiplicatore» delle risorse didattiche, facilitatore delle dinamiche individuali e/o di gruppo, guida nei processi di apprendimento, ottimizzatore dei processi formativi, interfaccia tra tutte le istituzioni formative e la società”;

�  La didattica orientativa è la funzione orientativa del processo educativo volta a promuovere fin dalla scuola dell’infanzia e in materia trasversale a tutte le discipline lo sviluppo di competenze orientative generali (non immediatamente finalizzate alla gestione di compiti orientativi concreti) e specifiche (per il fronteggiamento ad esempio dei momenti di scelta).

•  Per orientamento formativo si indicano tutte quelle attività mirate a permettere agli individui di riconoscere e sviluppare le p r o p r i e a t t i t u d i n i , c a p a c i t à e competenze.

•  Il tutorato orientativo svolto dal docente consiste nella guida e nell’accompagnamento dello studente alla conoscenza e la facilitazione all’apprendimento (come ad esempio nel caso del docente-tutor referente per il portfolio delle competenze).

�  EUROPA 2020 Strategie per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Priorità: Ø  Ridurre i tassi di abbandono scolastico al di

sotto del 10%;

Ø  Almeno il 40% delle donne e degli uomini deve completare la formazione di terzo livello

Ø  Una delle priorità è ridurre la percentuale di NEET (not in employment, education or training) tra i 20 e i 24 anni (15% in Europa).

SCUOLA E MONDO DEL LAVORO

La Scuola diventa uno dei nuovi soggetti autorizzati alla gestione delle attività di intermediazione: �  Art. 6 DLgs 276 autorizza la scuola quale nuovo attore del mdl insieme alle università; �  Legge 183/2010, art. 48 e Circolare 4 agosto 2011 prevede che gli Istituti secondari siano direttamente autorizzati dalla norma all’attività di intermediazione salvo l’obbligo di interconnettersi alla borsa continua nazionale del lavoro tramite il Portale Cliclavoro (www.cliclavoro.gov.it).

ORIENTAMENTO E PROSPETTIVE TEORICHE

�  Nella fase pre-industriale non esisteva il problema della formazione professionale, né tanto meno quello della scelta lavorativa

La famiglia si occupava di tramandare il lavoro di generazione in generazione e di fornire ai giovani le competenze necessarie per svolgerlo.

ORIENTAMENTO E PROSPETTIVE TEORICHE

�  Epoca post industriale: “L’uomo giusto al posto giusto”, prospettiva diagnostico- attitudinale con largo utilizzo di test psico-attitudinali

Limite principale: staticità dell’uomo e del mercato del lavoro

ORIENTAMENTO E PROSPETTIVE TEORICHE

Gli studi in ambito psicologico dimostrarono che gli interessi giocano un ruolo maggiore rispetto alle attitudini nel determinare il successo lavorativo

Tra il 1930 e il 1950 prospettiva caratteriologica-affettiva.

ORIENTAMENTO E PROSPETTIVE TEORICHE

�  Anni ’60: la crescente sensibilità per i bisogni profondi dell’uomo porta gli orientatori a promuovere scelte professionali che possano soddisfare le inclinazioni degli individui

Il lavoro viene quindi concettualizzato come strumento per soddisfare i bisogni personali.

ORIENTAMENTO E PROSPETTIVE TEORICHE

� Anni ‘70: fiorisce lo studio della psicologia del lavoro e dello sviluppo delle carriere.

Ø  Il soggetto, opportunamente aiutato attraverso

adeguate strategie didattico-operative, decide il proprio futuro (EMPOWERMENT);

Ø  L’adolescenza viene individuata come fase

centrale del processo di scelta. In seguito si estenderà a tutto l’arco dell’esperienza lavorativa del soggetto (APPROCCIO EDUCATIVO ED ORIENTAMENTO CONTINUO)

APPROCCIO DIAGNOSTICO

APPROCCIO EDUCATIVO

PUNTUALE CONTINUO Accoppiamento tra profilo individuale e profilo di lavoro; Desiderio professionale innato; Soggetto passivo (applicazione di procedure) Importante la “scelta buona”:

COSA SCEGLIERE

Accoppiamento tra individuo in divenire e ambiente professionale in evoluzione; Desiderio professionale da creare; Soggetto attivo, nella sua costruzione personale; Importante realizzare il compromesso migliore tra desiderabile e realizzabile:

COME SCEGLIERE

APPROCCIO COSTRUTTIVISTA AL PROCESSO DI ORIENTAMENTO

�  Costruzione condivisa del progetto tra tutte le parti in causa: Io studente costruisce la propria scelta, insieme alla scuola e alla famiglia che lo accompagnano e lo sostengono lungo tutto il percorso;

�  Obiettivo: miglior scelta per la persona;

APPROCCIO COSTRUTTIVISTA AL PROCESSO DI ORIENTAMENTO

�  Insegnanti, genitori e orientatori affiancano gli studenti nel cammino di auto-orientamento mettendo a disposizione le proprie informazioni e competenze;

�  Accompagnamento longitudinale, misurato,

costruttivo, che si integra in un percorso più esteso: ricerca di autoaffermazione e costruzione identitaria.

DUNQUE… I COSTRUTTI FONDAMENTALI DEL PROCESSO DI

ORIENTAMENTO SONO:

�  AUTOSTIMA;

�  AUTOEFFICACIA;

�  INTELLIGENZE;

�  INTERESSI;

�  DECISION MAKING.

ORIENTAMENTO

E’ un intervento che ha l’obiettivo di sostenere la persona nell’ effettuare scelte consapevoli e soddisfacenti rispetto al proprio progetto professionale e di vita.

LE DIMENSIONI DELL’ORIENTAMENTO

Ø  FORMATIVA: promuovere consapevolezza di

sé, in termini di competenze, motivazioni, atteggiamenti, per affrontare le scelte in modo consapevole;

Ø  INFORMATIVA: educazione alla selezione e all’utilizzo delle informazioni;

Ø  DI CONSULENZA: approfondimento della conoscenza di sé, delle proprie attitudini e motivazioni (intervento specialistico).

LE FINALITA’ DELL’ORIENTAMENTO

�  ESPLORAZIONE DEL SE’ E DELL’AMBIENTE CIRCOSTANTE;

�  CONSAPEVOLEZZA DEI CAMBIAMENTI CULTURALI, SOCIO ECONOMICI E RELATIVI ALL’OFFERTA FORMATIVA.

N . B . : g a r a n t i r e c o n s a p e vo l e z z a e partecipazione attiva di tutti gli attori protagonisti

OBIETTIVI A VALENZA ORIENTATIVA

�  Sviluppare la capacità di riflettere su sé stessi e sul proprio concetto di autostima;

�  Stimolare la dimensione creativa del pensiero;

�  Migliorare la capacità di selezionare, organizzare informazioni e prendere decisioni;

�  Favorire il consolidamento di abilità specifiche;

OBIETTIVI A VALENZA ORIENTATIVA

�  Sviluppare abilità di apprendimento intenzionale;

�  Favorire l’integrazione di linguaggi diversi;

�  Incrementare l’autonomia personale e di pensiero.

AZIONI ORIENTATIVE �  Basso grado di specificità: interventi non strutturati,

visite guidate, programmi disciplinari, ecc…

? DOCENTI

�  Medio grado di specificità: collegamenti con agenzie, informagiovani, open day

? DOCENTI REFERENTI �  Alto livello di specificità: laboratori sulla conoscenza

del sè, progetti ponte, valutazione di capacità e interessi

? PROFESSIONALITA’ DEDICATE

POSSIBILI ATTORI DEL PROCESSO DI ORIENTAMENTO

Ø  SCUOLA;

Ø  TERRITORIO;

Ø  STUDENTE;

Ø  FAMIGLIA;

LA SCUOLA �  COORDINA E ORGANIZZA IL PROCESSO DI

ORIENTAMENTO;

�  GUIDA ALL’ESPLORAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA;

�  COSTRUISCE CONTINUITA’ FORMATIVA;

�  FAVORISCE L’ESPLORAZIONE DEL SE’ E LE ABILITA’ DI DECISION MAKING DEGLI ALUNNI;

�  VERIFICA I RISULTATI.

LA SCUOLA

�  PREDISPONE IL CONSIGLIO ORIENTATIVO;

�  GARANTISCE L’ATTUAZIONE DI UNA DIDATTICA ORIENTATIVA;

�  PROMUOVE LO SVILUPPO DI COMPETENZE ORIENTATIVE.

LA SCUOLA

Ø  DIDATTICA ORIENTATIVA Sviluppa pre competenze di orientamento, pre requisiti, abilità di base, affinchè la persona impari ad orientarsi autonomamente (es. sviluppare metodo critico di risoluzione dei problemi)

LA SCUOLA Una disciplina è orientativa quando: Ø  I contenuti proposti stimolano interessi e

attitudini;

Ø  La scelta degli strumenti di trasmissione delle conoscenze favorisce l’apprendimento;

Ø  Implementa l’autoconsapevolezza e la capacità di riflessione dei minori;

Ø  Adotta una pluralità di metodologie didattiche (es. lezioni frontali e laboratoriali).

LA SCUOLA

POSSIBILI APPROCCI ALLA DIDATTICA: Ø  Laboratoriale;

Ø  Progettuale;

Ø  Metacognitivo;

Ø  Narrativo\ autobiografico;

Ø  Riflessivo!

LA SCUOLA

I BENEFICI DELLA DIDATTICA ORIENTATIVA: Oltre a consentire l’apprendimento di specifici contenut i , contr ibu isce ad incrementare l’esplorazione del sé e della realtà sociale, potenziando le abilità di fronteggiamento personali.

LA SCUOLA

Ø FUNZIONE TUTORIALE: I docenti orientano in modo: Ø  DIRETTO: attraverso meccanismi di attrazione

v.s. repulsione; Ø  INDIRETTO: attraverso azioni mirate o

riflessioni sull’agito.

E’ necessario esercitare e trasmettere la dimensione riflessiva rispetto alla propria professionalità!

LA SCUOLA PROMUOVE

1.  La conoscenza di sé; 2.  La conoscenza della realtà; 3.  L’autonomia decisionale.

competenze orientative

Sviluppo capacità relazionali, decisionali e meta cognitive e organizzative

LA SCUOLA Ø CONSIGLIO ORIENTATIVO: Ø E’ percepito come valido dalla famiglia quando

la scuola dimostra elevata conoscenza del mondo del lavoro e dell’ istruzione secondaria e quando è intuibile un senso di reale interesse verso l’alunno;

Ø Deve approfondire i singoli indirizzi;

Ø Deve considerare attitudini, interessi, potenzialità valorizzando le intelligenze di ciascuno;

LA SCUOLA

Ø Dev’essere percepito come risultante di un processo di squadra;

Ø E’ uno strumento di verifica di un percorso;

Ø Responsabilizza scuola, famiglia, studente;

? IL TERRITORIO

�  SOSTIENE LE OPPORTUNITA’ FORMATIVE ATTRAVERSO INIZIATIVE ORIENTATIVE;

�  PROMUOVE CONNESSIONE VIRTUALE E REALE;

�  COORDINA LE INIZIATIVE DI ORIENTAMENTO.

I BISOGNI ORIENTATIVIDEGLI STUDENTI

�  Confronto con i pari, gli insegnanti e la famiglia;

�  Riconoscimento della loro unicità (presupposto sviluppo identitario);

�  Necessità di imparare a sintetizzare in maniera opportuna le numerose informazioni che acquisiscono;

I BISOGNI ORIENTATIVI DEGLI STUDENTI

�  Esplorazione degli interessi; �  Sperimentazione dell’autonomia famigliare;

�  Identificazione Culturale: il lavoro è un modo per esprimersi o un mezzo per guadagnarsi da vivere?

LO STUDENTE �  PARTECIPA, ACCOMPAGNATO, AGLI OPEN

DAY E ALLE INIZIATIVE DELLE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO CHE MAGGIORMENTE LO INTERESSANO;

�  PARTECIPA ALLE ATTIVITA’ ORIENTATIVE PROPOSTE DALLA SCUOLA;

�  SI METTE IN GIOCO PER LA REALIZZAZIONE DEL SUO FASCICOLO ORIENTATIVO.

LA FAMIGLIA

�  MANTIENE ATTEGIAMENTO DI PARTECIPAZIONE E COINVOLGIMENTO ATTIVA DURANTE TUTTO IL PERCORSO;

�  MANIFESTA ASPETTATIVE, PREOCCUPAZIONI E CURIOSITA’ AI DOCENTI E AI FIGLI;

�  ACCOMPAGNA I RAGAZZI AGLI OPEN DAY;

�  SI CONFRONTA CON I FIGLI RISPETTO AI CONTENUTI DEL FASCICOLO ORIENTATIVO.

LE FASI DEL PERCORSO ORIENTATIVO �  Settembre: Collegio docenti e consiglio di istituto

deliberano il progetto di orientamento e nominano i referenti;

�  Ottobre: rilevazione statistiche anno precedente, presentazione del progetto agli studenti e alle loro famiglie, avvio del percorso;

�  Ottobre-dicembre: realizzazione del percorso e avvicinamento alla scelta;

�  Dicembre-gennaio: condivisione e scelta;

�  Gennaio: restituzione del consiglio orientativo;

�  Febbraio: verifica.

ATTUALI PROBLEMATICHE RILEVATE

�  Considerevole insuccesso scolastico nel primo anno della secondaria di secondo grado;

�  Evidenti problematiche nella fase di ri- orientamento;

�  Limitata condivisione familiare rispetto al progetto orientativo;

�  Limitata condivisione familiare rispetto al Consiglio di Orientamento;

ATTUALI PROBLEMATICHE RILEVATE

�  Non adeguata conoscenza del contesto lavorativo;

�  Limitato flusso di informazioni tra scuola di provenienza e scuola scelta.

GLI IMPRESCINDIBILI

�  Coinvolgimento PRO- ATTIVO degli attori principali: famiglia, sistema scolastico e alunno;

�  Attenzione particolareggiata verso la disabilità e lo svantaggio socio culturale;

�  Verifica, monitoraggio e condivisione: Condividere degli indicatori d’esito per confrontare e misurare l’efficacia del percorso longitudinalmente tra scuole secondarie di primo e secondo grado.

INDICATORI

�  EVASIONE SCOLASTICA: Ø  Studenti che non si iscrivono alla scuola

secondaria di secondo grado;

Ø  Forma di mancata prevenzione del disagio giovanile.

�  INDICE DI EVASIONE SCOLASTICA Ø % Studenti che non si iscrivono alla scuola

secondaria di secondo grado.

INDICATORI

�  RIUSCITA SCOLASTICA:

Ø  Prosecuzione scolastica al termine del primo anno di scuola secondaria di secondo grado;

Ø Testimonia la buona riuscita del progetto orientativo;

Ø Contrasta disagio giovanile e dispersione scolastica;

INDICATORI

�  INDICE DI RIUSCITA:

Ø % Studenti ammessi;

Ø % Studenti che proseguono al secondo anno di secondaria di secondo grado con giudizio orientativo condiviso;

ULTERIORI INDICATORI Ø % Studenti che abbandonano dopo la licenza;

Ø % Studenti non ammessi alla secondaria di secondo grado;

Ø % Studenti che proseguono al secondo anno di secondaria di secondo grado con giudizio orientativo non condiviso;

Ø % Studenti che cambiano scuola durante il primo anno di secondaria di secondo grado;

Ø % Studenti che cambiano scuola al termine del primo anno di secondaria di secondo grado;

INDICATORI

EFFICACIA ORIENTATIVA Ø Indica il successo del progetto orientativo.

INDICE DI EFFICACIA Ø Confronto tra risultati ottenuti e risultati degli

anni precedenti.

ESERCITAZIONE

“Decidere cosa non fare è tanto importante quanto decidere che fare. Dovete trovare

quel che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e

l'unico modo per essere realmente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E

l'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l'avete

trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi.”

Steve Jobs

GRAZIE PER

L’ATTENZIONE!

DOTT.SSA

ELENA AGUGGERI