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--- SINOSSI GRAMMATICA EBRAICA --- SINOSSI GRAMMATICALE SINTETICA DI EBRAICO IN ALFABETO DI TIPO LATINO IN VERSIONE RIDOTTA INTRODUZIONE Potrebbe sembrare ridicolo parlare di EBRAICO IN ALFABETO DI TIPO LATINO per una lingua che è stata tra le prime al mondo ad usare l'alfabeto e, tra l'altro, nei testi più antichi, nella forma originaria che aveva l'alfabeto fenicio, da cui il nostro alfabeto deriva, ma, quivi, coll'espressione "ALFABETO DI TIPO LATINO", si intende semplicemente il riferirsi al tipo di alfabeto oggi più diffuso è cioè a quello latino nell'attuale sua versione applicata all'inglese. Precisato questo, per EBRAICO IN ALFABETO DI TIPO LATINO, non si vuole qui intendere solamente una forma di trascrizione dell'ebraico in lettere latine, ma, in un certo senso, un nuovo modo vero e proprio di codificare la lingua ebraica, come si potrebbe fare se si codificasse una lingua mai scritta. Qual è il vantaggio? Direi che sia non da poco, in quanto ci si ritroverebbe di fronte ad una lingua scritta, appunto, in alfabeto latino (che, come ho già detto, è poi, in pratica, quello inglese, derivato dall'alfabeto latino) che è il modo entro cui sono ormai codificate la maggior parte delle lingue più parlate del mondo. Tuttavia, nel proprorre un sistema alfabetico, diciamo latino, anche per l'ebraico, ho cerato di fare in modo che, dalla parola scritta in alfabeto latino si possa facilmente passare alla parola scritta in caratteri alfabetici tipicamente ebraici. L'alfabeto da me proposto per l'ebraico poteva assumere anche una forma più semplice, ma, questo alfabeto che io qui propongo, ha un'altra importante proprietà e cioè quella di far parte di un'alfabeto più ampio in grado di codificare, con caratteri dell'alfabeto latino, in pratica, le più importanti lingue semitiche (nonché anche camitiche. come l'antico egizio) facilitando, penso, non poco le comparazioni, anche se tuttavia, questo alfabeto adeguato alle lingue semitiche che chiamo "ALFABETO PANSEMITCO(c)" non è direttamente un alfabeto di tipo comparativo. In origine, questo "ALFABETO PANSEMITICO(c)", comprendeva dei caratteri speciali atti a trascrivere ogni lettere di suono semitico con una sola lettera di tipo latino: in seguito, tuttavia, ho abbandonato questo criterio e taluni suoni sono stati riprodotti con digrammi e trigrammi, in modo da usare solo le lettere dell'alfabeto inglese. Potrebbe rimanere, come unico carattere "speciale" l'accento tonico, ma per non complicare la grafia, lo si può ritenere utile (ma non strettamente necessario) solo in dizionari, anche se, volendo, si potrebbe segnalare per tutte quelle parole che non presentano accento sull'ultima sillaba. In ogni caso, volendo, l'uso dell' "ALFABETO PANSEMITCO(c)" con caratteri speciali, ove lo si voglia, è pure possibile: sarebbe più chiaro per descrivere 1

sinossi sintetica di grammatica ebraica

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si tratta di un'esposizione sintetica inerente la grammatica ebraica ricca di spunti metodologici utili non solo agli studi filologici, ma anche alla memorizzazione sia cartacea che elettronica

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Page 1: sinossi sintetica di grammatica ebraica

--- SINOSSI GRAMMATICA EBRAICA ---

SINOSSI GRAMMATICALE SINTETICA DI EBRAICO IN ALFABETO DI TIPO LATINO IN VERSIONE RIDOTTA

INTRODUZIONEPotrebbe sembrare ridicolo parlare di EBRAICO IN ALFABETO DI TIPO LATINO per una lingua che è stata tra le prime al mondo ad usare l'alfabeto e, tra l'altro, nei testi più antichi, nella forma originaria che aveva l'alfabeto fenicio, da cui il nostro alfabeto deriva, ma, quivi, coll'espressione "ALFABETO DI TIPO LATINO", si intende semplicemente il riferirsi al tipo di alfabeto oggi più diffuso è cioè a quello latino nell'attuale sua versione applicata all'inglese.Precisato questo, per EBRAICO IN ALFABETO DI TIPO LATINO, non si vuole qui intendere solamente una forma di trascrizione dell'ebraico in lettere latine, ma, in un certo senso, un nuovo modo vero e proprio di codificare la lingua ebraica, come si potrebbe fare se si codificasse una lingua mai scritta.Qual è il vantaggio?Direi che sia non da poco, in quanto ci si ritroverebbe di fronte ad una lingua scritta, appunto, in alfabeto latino (che, come ho già detto, è poi, in pratica, quello inglese, derivato dall'alfabeto latino) che è il modo entro cui sono ormai codificate la maggior parte delle lingue più parlate del mondo.Tuttavia, nel proprorre un sistema alfabetico, diciamo latino, anche per l'ebraico, ho cerato di fare in modo che, dalla parola scritta in alfabeto latino si possa facilmente passare alla parola scritta in caratteri alfabetici tipicamente ebraici.L'alfabeto da me proposto per l'ebraico poteva assumere anche una forma più semplice, ma, questo alfabeto che io qui propongo, ha un'altra importante proprietà e cioè quella di far parte di un'alfabeto più ampio in grado di codificare, con caratteri dell'alfabeto latino, in pratica, le più importanti lingue semitiche (nonché anche camitiche. come l'antico egizio) facilitando, penso, non poco le comparazioni, anche se tuttavia, questo alfabeto adeguato alle lingue semitiche che chiamo "ALFABETO PANSEMITCO(c)" non è direttamente un alfabeto di tipo comparativo.In origine, questo "ALFABETO PANSEMITICO(c)", comprendeva dei caratteri speciali atti a trascrivere ogni lettere di suono semitico con unasola lettera di tipo latino: in seguito, tuttavia, ho abbandonato questo criterio e taluni suoni sono stati riprodotti con digrammi e trigrammi, in modo da usare solo le lettere dell'alfabeto inglese.

Potrebbe rimanere, come unico carattere "speciale" l'accento tonico, ma per non complicare la grafia, lo si può ritenere utile (ma non strettamente necessario) solo in dizionari, anche se, volendo, si potrebbe segnalare per tutte quelle parole che non presentano accento sull'ultima sillaba.In ogni caso, volendo, l'uso dell' "ALFABETO PANSEMITCO(c)" con caratteri speciali, ove lo si voglia, è pure possibile: sarebbe più chiaro per descrivere la struttura delle parole semitiche, tuttavia la versione dell'ALFABETO PANSEMITICO SENZA CARATTERI SPECIALI: è più comoda e pratica per la stampa.Nel caso dell'EBRAICO, ma questo vale anche per la maggior parte delle lingue semitiche, la presente versione dell'EBRAICO ALFABETICO risolve alche il problema del fatto che molti testi ebraici, specie di uso corrente mancano di vocalizzazione e quindi ne diventa più difficoltosa la lettura: non è quindi impensabile che, se la versione ALFABETICO-LATINA dell'EBRAICO, risulterà di utilità pratica possa esistere un'editoria che usi tale criteri più paritici per la diffusione della lingua.Esistono comunque anche altri vantaggio su cui ora non sto qui a insistere.

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Mi scuso con il lettore del carattere un ripetivo di questa introduzione, che spero tuttavia sia stata breve e chiara, per passare ora ad una visione schematica e sintetica della grammatica ebraica, che dia comunque i principale elementi al lettore per poter cominciare a leggere e capire l'ebraico.

Preciso infine che questa sinossi grammaticale si presenta in versione molto ridotta e presenta solo le linee più essenziali della grammatica ebraica, lasciando spiegazioni relative a fatti più complessi ai lessici morfologici che vengano ad accompagnare i testi seguiti da traduzione.

***** F O N E T I C A *****

ALFABETOPer ora consideriamo le23 consonanti che in ebraico sarebbero22 in quanto, in pratica, una lettera(shiyn) scrive di fatto due consonanti (tramite l'apposizione distintiva di un punto diacritico:

lettera nome pronuncia

ch chàolaeph deb. asp. aspra b beyt b g gìmael g sempre duro d dàolaet d h heich deb. asp. w waow w ingl. (o "v") z zàyin z dolce kh kheyt forte asp. tv tveyt t enfatico y yowd y ingl. k kaph k l laomaed l m meym m n nuwn n s saomaek s muto gh ghàyin forte asp. aspra p peich p tz tzàodey z aspra q qowph q r reysh r ts tsin tsh:"c" pal. asp. sh shiyn sh ingl. t taow t

NOTA: risalire a quella che poteva essere l'esatta pronuncia delle lettere, se mai c'è stata una pronuncia unitaria non è cosa del tutto facile anche se studi positivi e approfonditi sono stati fatti in proposito: ci si può attenere all'attuale pronuncia quale è applicata nell'odierno stato di Israele: è tuttavia possibile anche seguire le pronunce scolastiche europee: pertanto, in Italia, si tende a pronunciare "waow" come "v", "tzàodey" come "tz" e si distinguono poco tra loro le aspirate: diciamo che, in un primo momento, tali "vizi" di pronincia italiani possono essere tollerati, in base al principio che, della pronuncia, non si deve farne un "incubo".

"BEGAKEFAT"Questa parola (un po' strana) è di uso tradizionale nella grammatica ebraica per denotare la possibilità che le lettere

b, g, d, k, p, t

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possano avere una doppia pronuncia dura o aspirata.La pronuncia aspirata potrebbe essere connotata nel sistema alfabetico qui adottato scrivendo:

bh, gh, dh, kh, ph, th,

notando tuttavia che

gh potrebbe essere confuso con "ghayin"kh " " " " "kheyt"

Più giusta soluzione sarebbe allora di omettere, in scrittura, la segnalazione della BEGADKEFAT, lasciandone l'intuizione alle elementari regole fonetiche che ne regolano meccanicamente la pronuncia (in pratica è nel corpo di parola che l'aspirazione della lettera si verifica): tuttavia, senza ingenerare alcuna confusione, può valere la pena di segnalare, scrivendo, la BEGADKEFAT nei due casi di b e p,scrivendo anche bh e ph,dove, rispettivamente,

bh si pronuncia veph si pronuncia f.

Negli altri quattro casi, si tralascia ogni distinzione nello scritto, tenendoanche conto che nell'attuale pronuncia dell'ebraico moderno la "BEGADKEFAT" non è molto distinta per

g, d e t;

lo è di più per k, ma rimane, nel complesso, in pratica, più vantaggioso non segnalarlo e così, in questa grammatica sarà fatto.

Seguendo dunque questi criteri, non vi è alcun problema di ambiguità di riconoscimento su quale lettere ebraica stia dietro la sua resa alfabetica.

In ogni caso, qualora si volesse segnalare, in un testo, la BEGADKEFAT al completo, si può ricorrere al seguente criterio di trascrizione che evita ogni ambiguità

b bhg gvd dhk kvp pht th,

dove si vede che per g e k, si è sostituito nel digramma la "v" alla "h", per evitare confusione con ghayin e kheyt.

VOCALIA rigore, le vocali nelle scrittura ebraica non sono segnate, tuttavia per la BIBBIA e per opere letterarie, ove si voglia, esiste un ricco sistema di "puntazione" che segnala le vocali che vanno lette vicino alle consonanti.Esiste, nella pratica dell'ebraico mederno, anche l'uso di alcune consonati adattate a segnalare vocali (criterio usato, molto limitatamente, anche nell'antichità).Tralasciando, cumunque quivi, la trattazione di questo argomento che sarebbe piuttosto complicato, dico subito che, nel presente sistema alfabetico proposto le vocali sono sempre segnalate (e questo può essere un degli indubbi vantaggi

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di questo sistema alfabetico: non è di fatto fuori dal normale che uno studioso abbastanza preparato che sappia di fatto leggere e facilmente tradurre i più facili passi biblici, si trovi di fatto in difficoltà a leggere un moderno quotidiano israeliano, dove a rigore la lingua dovrebbe essere più facile e questo proprio per la mancanza di punti vocalici nei teati di uso corrente).

Secondo uno dei più usuali schemi usati dai grammatici potremo distinguere le vocali in

LUNGHE, MEDIE, BREVI, SEMIVOCALI,

da cui il seguente specchietto che per individuare le vocali, per evitare caratteri speciali o variamente accentati, fa largo uso di digrammi (anche se, per la maggior parte di essi, non manca una certa logica nella scelta dei componenti il digramma):

scritt. nome eb. pronuncia

LUNGHEao qaomeitz a osc. in oey tzeyrey e chiusoiy khiyraeq magnum iow kholaem " o chiusouw shuwraeq u

MEDIEao qaomeitz a osc. in oei tzeyrey e chiusoii khiyreiq io(o) kholaem o chiuso

BREVIa paotaokh aae segowl e apertoi khiyraeq iao qaomeitz khaotvuwf o apertou qibbuwtz u

SEMIBREVIe shewaoch eea kheatvaf paotaokh aee kheatvaf segowl e ap.eo kheatvaf qaomeitz o ap.

- shewaoch quiescente

Potrebbe essere proposto anche un sistema più semplice, ma questo permentte, per chi sia pratico, di risalire, senza equivoci, alla grafia di una parola scritta in alfabeto ebraico.

Le lettere raddoppiate con punto verranno trascritte come doppie.

Tralascio quivi, per semplicità, una serie di note di fonetica, più che altro utili a chi voglia trascrivere le parole ebraiche in "EBRAICO ALFABETICO", inserendo successivamente nel testo di questa grammatica eventuali precisazioni fonetiche.

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PROPOSTA DI UNO SCHEMA DI SISTEMA FONOLOGICO PER LE CONSONANTI

Il presente schema non pretende di avere valore scientifico: esso tenta una classificazione dei FONEMI, cioè disuoni ideali considerati a livello FONOLOGICO a prescindere dalle loro realizzazione fonetiche (livello FONETICO).

Si può distinguere in questo sistema fonologico:

a) il luogo di articolazione (laringale, faringale, velare, palatale, dentale,labiale)

b) il modo di articolazione (esplosivo, fricativo, continuo, liquido, nasale)

c) la qualità dell'articolazione (muto, sonoro, enfatico)

specchietto

espl. fric. cont. liqu. nas. m. s. e. m. s.lar. ch hfar. kh ghvel. k g qpal. ts tz sh y ldent. t d tv s z r nlab. p b w m

NOTA: per maggior semplicità e chiarezza, ho tralasciato di classificare la "BEGADKEFAT"; si è tralasciato anche di classificare i suoni vocalici.

LETTERE QUIESCENTI

Anche in questo sistema alfabetico di scrittura delle lettere risultano essere "quiescenti".

Ossia h finale di parola e ch, w, y finali di sillaba perdono il loro suono lasciando sentire soltanto il loro suono.

--> affinità:

ch riposa in ao, ei, o;

w riposa in o, u;

y riposa in e, ae, i: notare che, per semplicità, la scrittura di eiy > ey

come anche la scrittura di ou > o, ma se, volendo essere più rigorosi, si scrivesse ou per o, in tal caso, varrebbe la stessa regola ouw diverrebbe ow;

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y riposa in ao quando è seguito da w consonantico

h riposa in ao, ae, ei, o

h finale non è quiescente, quando è seguito da apostrofo (che svolge la funzione quivi del punto mappiq dell'alfabeto ebraico): esempio: chartz.aoh' = la terra di lei.

MORFOLOGIA

ARTICOLO

Non esiste in ebraico articolo indeterminato.

Esiste un articolo determinato in forma invariabile che, molto probabilmente, originariamente era hal(qualcun pensa, invece, a un han).

Questa grafia, diciamo, "etimologica", viene matenuta in questo sistema grammaticale, atto a descrivere l'ebraico in versione "alfabetica" (cioè scritto in alfabeto latino), per evitare un uso eccessivo dell'apostrofo: infatti, un'espressione del tipo

hal maelaek = il re

si potrebbe scrivere (con più rigore "filologico") benissimo anche

ha 'maelaek,

facendo precedere la "m" iniziale da un apostrofo che ne segnali il raddoppiamento.

Evito invece grafie del tipo

ham maelaek o ha mmaelaek,

perché mi sembrano complicate; così pure la grafia

hammaelaek

non è usata (anche se sarebbe la più corrispondente al modo di scrittura in alfabeto ebraico), perché uno dei criteri guida della scrittura "alfabetica" qui usata è quello di dividere il più possibile i morfemi.

Di fatto, cumunque, la l, nella pronuncia, deve venir assimilata, se non scompare e, in tal caso, si segnala il fatto con un apostrofo.

Quindi, nel pronunciare l'articolo, si dovranno far sentire le assimilazioni, che in genere si verificano tranne, in alcuni casi, davanti "r" e le gutturali.

Esempi di vari casi notevoli:

hal tseiphaer (leggi cir. assefer)hal daeraek (leggi cir. adderek)

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hao' rochsh (leggi cir. ho rosc)hao' chaodaom (leggi cir. ho chaodaom)

hal khaeraebh (leggi cir. hakkherev)hael khaolaobh (leggi cir hekkhaolaobh)

Organizzata così l'"ortografia" "alfabetica", penso che questa materia non presenti le difficoltà che sono proprie della grafia in alfabeto tipicamente ebraico.

PRONOME PERSONALE

-sing.I cheaniy chaonokiy io

II chattaoh tu m. chatte chattiy tu f.

III huwch esso hiych essa

-plur.I cheanakhnuw cheanuw noi

II chatteim voi m. chatteinaoh chattaen voi f.

III cheimmaoh cheim essi cheinnaoh chein esse

PRONOME DIMOSTRATIVO

zaech questozocht questa

cheillaeh questi/queste

PRONOME RELATIVO

cheashaer cheshae ('C) che (forma posteriore)

PRONOME INTERROGATIVO

miy chi?man che cosa?

N.B.: la n di man è ripristinata in via etimologica come per la l dell'articolo, la cui trascrizione potrebbe essere, in modo più corrispondente alla grafia ebraica, mah.Tuttavia risulta, secondo me, di fatto più pratico ripristinare la "n" etimologica e precisare che nel "sandi" sintattico la "n" di man si comporta quasi esattamente come la "l" dell'articolo hal.

NOME

esempi

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m. s. daobhaor parola m.pl. debhaor-iym parole m. d. yaod-ayim mani

f. s. beraok-aoh benedizione f. pl. beraok-owt benedizioni f. d. tseph-aot-ayim labbra

suffisso tipico femminile -aoh (da -at)

suffissi di femminili astratti: esempi:

mishmaer-aet custodiareichsh-iyt principioyald-uwt gioventù

La suffissazione comporta mutamenti nel vocalismo (indebolimenti): alcuni esempi:

daobhaor debhaor-iymgaodowl gedowl-aohshomaer shomer-iymqaodowsh qedowsh-iym

STATO COSTRUTTONelle lingue semitiche basta accostare due nomi per avere una relazione di genitivo: questa situazione viene chiamata "stato costrutto": la prima parola indebolisce, per "legarsi" alla seguente, il suo accento e si producono spesso indebolimenti vocalici e altri fenomeni: esempi:

debhar hal maelaek = la parola del redibherey hal maelaek = le parole del rebeney Yitsraocheil = i figli di Israelesuwsat hal maelaek = la cavalla del re

CASInon esiste declinazione con casi in ebraico, dato che in pratica, essendo cadute le vocali finali, si sono perse le poche tracce di declinazione presenti nel protosemitico.

Esiste un suffisso -aoh indicante moto a luogo hal bayet-aoh verso la casa.

Si noti che in ebraico l'accusativo è indicato dalla preposizione

cheit (chaet)Altri casi sono pure indicati da preposizione: esempi:

le --> dativo min --> ablativo chim --> compagnia be --> stato

etc.

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TIPI DI PROPOSIZIONE

a) proposizione verbale: è quella che contiene un verbo.

b) proposizione nominale: è quella che non contiene verbo: noi vi immettiamo la copula (verbo essere)

PRONOMI PERSONALI SUFFISSO

a) dopo deisinenza vocalica:

.y io .kao tu m. .k tu f. .huw egli .hao essa

.nuw noi .kaem voi m. .kaen voi f. .haem essi .haen esse

b) dopo desinenza consonantica:

.iy io .ekao, .aekao tu m. .eik .aok tu f. .ow, .eihuw egli .aoh', .aehao essa

.einuw .aonuw noi .kaem voi m. .kaen voi f. .aom, .aomow essi .aon esse

c) suffisso del nome plurale:

-a.y io -aey.kao tu m. -ayi.k tu f. -aoy.w, -ey.huw egli -aey.hao essa

-ey.nuw noi -ey.kaem voi m. -ey.kaen voi f. -ey.haem, -ey.mow essi -ey.haen esse

N.B.: la presenza dei suffissi può indurre mutazioni vocaliche sulle parole che li precedono.

NOMI "SEGOLATI"

sono nomi di forma originaria

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qatvl, qitvl, qutvl:

in genere assumono la forma

qaetvael, qeitvael, qotvael

e presentano vocalismi loro proprial plur., st. cs. etc. su cui quivi non insisto.

NOMI IRREGOLARItralascio quivi trattazione per brevità.

AGGETTIVO

esempio:

tvowbh buonotvowbh-aoh buonatvowbh-iym buonitvowbh-owt buone

-comparativo: ottenuto con prep.:

metuwqiym min debhashdolci dal mielepiù dolci del miele

-superlativo: ottenuto in vari modi: esempi:

- sup. relativi:

ben.ow hal qaotvonil figlio suo il piccoloil figlio più piccolo

ketvon baonaoy.wil piccolo dei figli suoiil più piccolo dei suoi figli

hal yaophaoh b.al naoshiymla bella tra le donnela più bella tra le donne

- sup. assoluti:

tvobhat marchaeh mechodbella di aspetto assaibellissima d'aspetto

ghaomoq ghaomoqprofondo profondoprofondissimo

qodaesh qaodaoshiymsanto dei santisantissimo

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***NUMERALI E NUMERAZIONI VARIE***

cardinali

femminili per nomi maschili assol. costr.1 chaekhaod chakhad2 shenàyim sheney3 shelosh-aoh sheloshaet4 charbaogh-aoh charbaghat5 kheamissh-aoh kheamèishaet6 shissh-aoh shèishaet7 shibhgh-aoh shibhghat8 shemon-aoh shemonat9 tishgh-aoh tishghat10 gheatsaor-aoh gheasàeraet11 chakhad ghaotsaor ghashetey gh.12 sheneym ghaotsaor sheney gh.13 shelosh-aoh ghaots. sheloshaet etc.

maschili per nomi femminili assol. costr.1 chakhad chakhat2 shentàyim shentey3 shaolosh shelosh4 charbagh charbagh5 khaoameish kheamèish6 sheish shèish7 shaebhagh shebhagh8 shemon-aeh shemonaeh9 teishagh tashagh10 ghaetsaer ghaetsaer11 chakhat ghaetsereih ghashetey gh.12 shentàyim gh. shentey gh.13 shelosh-aoh gh. sh. etc.

20 ghaetsor-iym30 shelosh-iym40 charbaogh-iym50 kheamissh-iym60 shissh-iym70 shibhgh-iym80 shemon-iym90 tishgh-iym100 meich-aoh mechat200 maochtàyim300 shelosh meichowt1000 chaelaeph2000 chalpàyim3000 sheloshaet chealaophiym4000 charbaghat chealaophiym10.000 gheatsaeraet chealaophiym o rebhaobhaoh20.000 ghaetsriym chaelaeph o ribbotàyim100.000 mechat chaelaeph o meichaoh chaelaeph

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***AVVERBI***consultare dizionari: ometto elenco.

***PREPOSIZIONI***consultare dizionari: ometto elenco.Notare, tuttavia: be = in, ke = come, le = a;esempi di vocalizzazione:be shaolowmbi debharb'iymey per bi yemeybae chaemaetka cheariylei'chmor per lae cheaemor

esempi di unione coll'articolo hal (preposizioni articolate):b.al seiphaerb.ael ghaoriym

N.B.: come l'articolo, be, ke, le sono uniti al termine cui si riferiscono nella scrittura in alfabeto ebraico, mentre nel sistema di scrittura qui proposto vengono separati per maggior chiarezza: volendo, tuttavia, potrebbero anche essere uniti al nome separandoli con un punto come si è fatto nel caso dei pronomi suffisso.

***CONGIUNZIONI***consultare dizionari: ometto elenco.Notare solo:we vocalizzato circa come be, ke, le.

***INTERIEZIONI***consultare dizionari: ometto elenco.

***VERBO*** SPECCHIETTO SINOTTICO CONIUGAZIONE EBRAICA

Giova a questo punto chiarire (forse sarebbe stato opportuno farlo anche prima) il concetto di radice in ebraico, concetto che vale anche per le lingue semitiche in genere.

Sia per i nomi che per i verbi la radice che porta significato è in genere TRILITTERE. Non è da escludersi il fatto che molte radici trilittere possono essere di fatto detivate da radici bilitteri, ma qui badiamo al dato di fatto storico.

In ebraico, in genere, tranne casi particolari, la radice trilittere è ben individuabile. Questa caratteristica, tra l'altro, renderebbe più conveniente scrivere le parole ebraiche, anche in trascrizione, con caratteri speciali, in modo che ad ogni suono corrisponda una sola lettera, perché, in tal caso, il trilitterismo, risulterebbe meglio evidente. Nella mia trascrizione ove si usano anche digrammi tale situazione può non risultare, dal punto di vista grafico, a volte, meno evidente.

Un fatto del genere succede già nel caso del verbo-modello, non solo per la coniugazione, ma per enunciare in genere la radice in ebraico, che, presso i grammatici moderni è il verbo

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qaotvaon = uccidere,le cui lettere radicali sono

q tv n.Ora, come si vede, nella mia grafia il verbo potrebbe apparire come quadrilittero, ma si tratta, diciamo, di "farci l'abitudine".In ogni caso, per chiarezza, nel sistema di scrittura qui proposto, potrà utilmente così segnalarsi una radice: *q-tv-n.

In particolare (prendendo come esempio questa radice), è importante notare la seguente nomenclatura grammaticale:

q è detta prima radicaletv è detta seconda radicalen è detta terza radicale.

Notare inoltre che, rispetto alle lettere un verbo del tipo *q-tv-npuò essere detto di

1.ae qowph dicendo di primae qowph 2.ae tveyt dicendo di secundae tveyt 3.ae nuwn dicendo di tertiae nuwn

In ebraico in pratica i verbi non presentano forme composte con preposizioni: tuttavia attraverso le forme si riescono a moltiplicare di qualche po' i significati: inoltre le forme possono avere signicati passivi, riflessivi, causativi etc.: in breve, nell'ebraico le forme del verbo sono sette secon il seguente paradigma:

1.a qal normale 2.a ni-qtval rifl. o pass. 3.a qittveil intens. att. 4.a quttval intens. pass. 5.a hi-qtviyl caus. att. 6.a hao-qtval caus. pass. 7.a hit-qattveil intens. rifl.

N.B.: la grammatica tradizionale usa come verbo-paradigma

paoghaol *p-gh-l

che, per semplicità, oggi non si usa perché ha comportamenti particolari nella coniugazione, in quanto 2.ae gh.

VERBO FORTE

FORMA QAL

PERFETTO

qaotval uccise m.qaotvel-aoh uccise f.qaotvàl-tao uccidesti m.qaotvàl-te uccidesti f.qaotvàl-tiy uccisi

qaotvel-uw uccisero

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--- SINOSSI GRAMMATICA EBRAICA ---

qetval-tàem uccideste m.qetval-tàen uccideste f.qaotvàl-nuw uccidemmo

-stativi in "ei"

kaobheid fu grave m.kaobhed-aoh fu grave f.kaobhàd-tao fosti grave m.kaobhàd-te fosti grave f.kaobhàd-tiy fui grave

kaobhed-uw furono gravikebhad-tàem foste gravi m.kebhad-tàen foste gravi f.kaobhàd-nuw fummo gravi

-stativi in "o"

qaotvaon fu piccolo m.qaotven-aoh fu piccola f.qaotvòn-tao fosti piccolo m.qaotvòn-te fosti piccola f.qaotvòn-tiy fui piccolo

qaotven-uw furono piccoliqetvaon-tàem foste piccoli m.qetvaon-tàen foste piccole f.qaotvòn-nuw fummo piccoli

INFINITO ASSOLUTO

qaotvown

INFINTO COSTRUTTO

qetvol

nota con le --> li-qtvol = a scrivereche serve anche da gerundio

INFINITO CON SUFFISSO

qaotvl.iy = il mio uccidere

FUTURO

yi-qtvol ucciderà m.ti-qtvol ucciderà f.ti-qtvol ucciderai m.ti-qtvel-iy ucciderai f.chae-qtvol ucciderò

yi-qtvel-uw uccideranno m.ti-qtvòl-naoh uccideranno f.ti-qtvel-uw ucciderete m.ti-qtvòl-naoh ucciderete f.ni-qtvol uccideremo

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--- SINOSSI GRAMMATICA EBRAICA ---

IMPERATIVOqtvol uccidi m.qitvel-iy uccidi f.

qitvel-uw uccidete m.qetvòl-naoh uccidete f.

IMPERATIVO ENFATICO

qaotvl-aoh uccidi

COORTATIVOesempi:chae-shmer-aohne-dabber-aoh

IUSSIVOper terze persone: abbreviazioni

yaoquwm > yaoqom

PARTICIPIO

att.:qotveil o qowtveilqotvel-aoh o qtvàelaetqotvel-iym qotvel-owt

pass.:qaotvuwlqetuwl-aohqetuwl-iym qetvuwl-owt

PARTICIPIO VERABI STATIVI

C'è al suo posto un aggettivo verbale:kaobheid onoratoqaotvon piccoloyaoreich timido

ma talvolta esistono due forme

shokein e shaokein

PERFETTO DELLE VARIE FORME

facilmente deducibili tranne che per hi-qtviyl

hi-qtval fece uccidere m.hi-qtviyl-aoh fece ucc. f.hi-qtvàl-tao facesti ucc. m.hi-qtvàl-te facesti ucc. f.hi-qtvàl-tiy feci ucc.

hi-qtvìyl-uw fecero ucc.hi-qtval-tàem faceste ucc. m.hi-qtval-tàen faceste ucc. f.hi-qtvàl-nuw facemmo ucc.

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Page 16: sinossi sintetica di grammatica ebraica

--- SINOSSI GRAMMATICA EBRAICA ---

PARADIGMA DELLE 7 FORME AL FUTURO

1.a qal yi-qtvol2.a ni-qtval yin-qaotveil3.a qittveil ye-qattveil4.a quttval ye-quttval5.a hi-qtviyl ya-qtviyl6.a hao-qtval yao-qtval7.a hit-qattveil yit-qattveil

2.a qal niqtval3 yi-qtvol yin-qaotveil ti-qtvol tin-qaotveil2 ti-qtvol tin-qaotveil ti-qtvel-iy tin-qaotvel-iy1 chae-qtvol chaen-qaotveil

3 yi-qtvel-uw yin-qaotvel-uw ti-qtvòl-naoh tin-qaotval-naoh2 ti-qtvel-uw tin-qaotvel-uw ti-qtvòl-naoh tin-qaotval-naoh3 ni-qtvol nin-qaotveil

3.a qal qittveil3 yi-qtvol ye-qattveil ti-qtvol te-qattveil2 ti-qtvol te-qattveil ti-qtvel-iy te-qattvel-iy1 chae-qtvol chea-qattveil

3 yi-qtvel-uw ye-qattvel-uw ti-qtvòl-naoh te-qattveil-naoh2 ti-qtvel-uw te-qattvel-uw ti-qtvòl-naoh te-qattveil-naoh3 ni-qtvol ne-qattveil

4.a qal quttval3 yi-qtvol ye-quttval ti-qtvol te-quttval2 ti-qtvol te-quttval ti-qtvel-iy te-quttvel-iy1 chae-qtvol chea-quttval

3 yi-qtvel-uw ye-quttvel-uw ti-qtvòl-naoh te-quttval-naoh2 ti-qtvel-uw te-quttvel-uw ti-qtvòl-naoh te-quttval-naoh3 ni-qtvol ne-quttval

5.a qal hiqtviyl3 yi-qtvol ya-qtviyl ti-qtvol ta-qtviyl2 ti-qtvol ta-qtviyl ti-qtvel-iy ta-qtviyl-iy1 chae-qtvol cha-qtviyl

3 yi-qtvel-uw ya-qtviyl-uw

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Page 17: sinossi sintetica di grammatica ebraica

--- SINOSSI GRAMMATICA EBRAICA ---

ti-qtvòl-naoh ta-qtveil-naoh2 ti-qtvel-uw ta-qtviyl-uw ti-qtvòl-naoh ta-qtveil-naoh3 ni-qtvol na-qtviyl

6.a qal haoqtval3 yi-qtvol yao-qtval ti-qtvol tao-qtval2 ti-qtvol tao-qtval ti-qtvel-iy tao-qtvel-iy1 chae-qtvol chao-qtval

3 yi-qtvel-uw yao-qtvel-uw ti-qtvòl-naoh tao-qtval-naoh2 ti-qtvel-uw tao-qtvel-uw ti-qtvòl-naoh tao-qtval-naoh3 ni-qtvol nao-qtval

7.a qal hitqattveil3 yi-qtvol yit-qattveil ti-qtvol tit-qattveil2 ti-qtvol tit-qattveil ti-qtvel-iy tit-qattvel-iy1 chae-qtvol chaet-qattveil

3 yi-qtvel-uw yit-qattvel-uw ti-qtvòl-naoh tit-qattveil-naoh2 ti-qtvel-uw tit-qattvel-uw ti-qtvòl-naoh tit-qattveil-naoh3 ni-qtvol nit-qattveil

Tralascio, per brevità, quivi l'esame delle forme per altri modi (imperativo etc.), in quanto le forme saranno analizzate di volta in volta nel lessico morfologico.

WAW INVERSIVO

Scambia i tempi nelle narrazioni.

Esempi col perfetto (acc. verso fine):we-qaotval-tìyuw-bhaonàohuw-qetval-tàen

Esempi col futuro (accento ritratto):wa-yyiktvolwa-yyaoqaom

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Page 18: sinossi sintetica di grammatica ebraica

--- SINOSSI GRAMMATICA EBRAICA ---

PRONOME ACCUSATIVO DOPO VERBO

a) forme teoriche

.niy me .kao te m. .ke te f. .huw, .w egli .hao essa

.nuw noi .kaem voi m. .(kaen) voi f. .m (.mow) essi .n esse

a) forme dopo perfetto

.aniy, .aoniy me .ekao, .aekao, .aok te m. .eik, .aek te f. .aohuw, .ow egli .aoh' essa

.aonuw noi .ekaem voi m. .(kaen) voi f. .aom, .am (.aomow) essi .aon, .an esse

(N.B.: l'apostrofo dopo h indica il "mappiq" e significa che h non è lettera quiescente)

b) forme dopo futuro

.einiy me .ekao, .aekao, .aok te m. .eik, te f. .eihuw egli .eihao essa

.einuw noi .ekaem voi m. .(ekaen) voi f. .eim (.eimow) essi .(ein) esse

c) con n energico

.aen.niy, .an.niy me .aen.kao te m. .(aen.k) te f. .aen.huw, .aen.nuw egli .aen.naoh essa

L'aspetto del verbo subisce variazioni facilmente individuabili.

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Page 19: sinossi sintetica di grammatica ebraica

--- SINOSSI GRAMMATICA EBRAICA ---

CLASSI VERBALINella pratica il verbo ebraico può essere diviso in tre classi:

a) forte b) forte gutturale c) debole.

In particolare:

i verbi forti in gutturale si distinguono in: 1.ae gutt. 2.ae gutt. 3.ae gutt.

Quanto ai verbi deboli, si ha la seguente classificazione: 1.ae deb.: 1.ae ch 1.ae n 1.ae y 2.ae deb.: 2.ae w 2.ae y geminati 3.ae deb.: 3.ae ch 3.ae h

Sia i verbi forti con gutturale che i verbi deboli presentano alterazioni nella coniugazione che li allontana, più o meno, dalla coniugazione del verbo forte: non è qui il caso di presentare, in questo breve panorama grammaticale, di presentarne le forme, che verranno segnalate e analizzate di volta in volta nell'ambito dei lessici morfologici di cui si possono corredare i brani, evidenziando i vari fenomeni fonetici che provocano le differenze rispetto alla coniugazione regolare.

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