142
MANUALI DIDATTICI TRAINING LIBRARY SISTEMI DI BASSA TENSIONE Dimensionamento e verifica degli impianti elettrici 20 06 02 3 a EDIZIONE

SistemiBassaTensione 2006 IT

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: SistemiBassaTensione 2006 IT

MANUALI DIDATTICIT R A I N I N G L I B R A R Y

SISTEMI DI BASSA TENSIONE Dimensionamento e verifica degli impianti elettrici

2006

02

3a E D I Z I O N E

Page 2: SistemiBassaTensione 2006 IT

1

GEWISS S.P.A. - I - 24069 CENATE SOTTO - Via A.Volta,1 (Bergamo) - Italy - Fax +39 035 945 222 - Tel. +39 035 946 111- [email protected] - www.gewiss.com

> AZIENDA > PRODOTTI > INFORMAZIONI > COMMERCIALE > SERVIZI

Il Gruppo GEWISS è una realtà internazionale,

con oltre 1.600 dipendenti, impianti

produttivi e logistici d’avanguardia in Italia,

Francia, Germania, Inghilterra, Spagna,

Portogallo e recentemente India e Cina.

Con filiali commerciali, agenzie e distributori,

il Gruppo GEWISS è presente in più di

80 Paesi in tutto il mondo.

L e Sed iLa Realtà GEWISS

GEWISS IBÉRICA

MADRID - SPAIN

GEWISS FRANCE

LES ULIS - FRANCE

GEWISS GROUP

CENATE SOTTO (BG) - ITALY

GEWISS DEUTSCHLAND

MERENBERG - GERMANY

MERZ

GAILDORF - GERMANY

GEWISS UKCHIPPENHAM - UNITED KINGDOM

GEWISS PORTUGAL

PENAFIEL - PORTUGAL

GEWISS ELECTRICAL DEVICES

SUZHOU - CHINA

C&S - GEWISS INDIA

NEW DELHI - INDIA

Page 3: SistemiBassaTensione 2006 IT

2 > AZIENDA > PRODOTTI > INFORMAZIONI > COMMERCIALE > SERVIZI

Una gamma dal design

evoluto con soluzioni

all'avanguardia nella

distribuzione dell'energia e

dell'informazione, nella

gestione della sicurezza e

del comfort.

EURODOMO

L’offerta tecnologicamente avanzata di apparecchi

modulari e scatolati, si integra con la vasta gamma di

quadri e armadi di distribuzione, centralini e quadri

combinati dando vita al Sistema di Protezione GEWISS.

EURODIN

Connessioni industriali all'avanguardia per la pluralità

di funzioni applicative garantite ed un sistema integrato di quadri

di distribuzione per impianti speciali, sia fissi che mobili, per un

coordinamento elettrico, estetico e funzionale.

EUROBLOC

GEWISS è da anni leader di

mercato nel settore delle cassette

di derivazione e contenitori

speciali, alle quali affianca una

linea completa e coordinata di

centralini e quadri di

distribuzione da parete e

incasso.

EUROBOX

Completano L’Impianto Elettrico

Integrato prodotti di

illuminotecnica tecnologicamente

ed esteticamente evoluti, ideali per

impieghi che spaziano

dall'industria alle applicazioni

stradali, dal decorativo per

interni ed esterni

all’illuminazione di emergenza.

EUROLITE

I sistemi di canalizzazione GEWISS,

sono l’elemento di unione dei vari

componenti dell'impianto integrato,

proposti per ogni tipo di

realizzazione dalle passerelle in

metallo e PVC, ai canali in

plastica, fino ai tubi protettivi rigidi

e pieghevoli.

CD DATA CENTERIl Catalogo Multimediale e tutta la documentazione

GEWISS in formato digitale, inclusi fogli istruzione e

disegni DXF: per consultare con un rapido sistema di

ricerca tutte le informazioni utili sul mondo GEWISS.

Documentazione Generale

Page 4: SistemiBassaTensione 2006 IT

3> AZIENDA > PRODOTTI > INFORMAZIONI > COMMERCIALE > SERVIZI

Documentazione Tecnica

QUADRI AS-ASC-ASD

QUADRI DI DISTRIBUZIONE

MANUALI DIDATTICIUna raccolta di manuali

specialistici di approfondimento,

dedicati ai principali temi

dell’impiantisca elettrica.

CD SOFTWAREUn sistema completo e professionale di

software, valido supporto all’attività di

progettazione e preventivazione.

SISTEMI DI BASSA TENSIONE

CABLAGGIO STRUTTURATO

Page 5: SistemiBassaTensione 2006 IT

4 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Indice

LEGGI E NORME PAG. 7

INTRODUZIONE PAG. 7

LE LEGGI PAG. 8

LA PROGETTAZIONE DELL’IMPIANTO PAG. 10

NORME TECNICHE PAG. 12

L’IMPIANTO ELETTRICO PAG. 15

CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI ELETTRICI IN BASE ALLA TENSIONE NOMINALE PAG. 15

CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI DI DISTRIBUZIONE PAG. 16

IMPIANTO DI TERRA PAG. 18

PARTI COSTITUTIVE DELL’IMPIANTO DI TERRA PAG. 18

DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA DI TERRA RT PAG. 20

DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI PAG. 24

LE CONDUTTURE PAG. 25

CADUTA DI TENSIONE NEI CAVI PAG. 32

LE CORRENTI DI CORTOCIRCUITO PAG. 38

SCELTA DELL’INTERRUTTORE A VALLE DEI TRASFORMATORI PAG. 39

CRITERI PER LA SCELTA DELLE PROTEZIONI CONTRO IL CORTOCIRCUITO PAG. 43

RIFASAMENTO PAG. 47

Page 6: SistemiBassaTensione 2006 IT

5MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

SCELTA DEI DISPOSITIVI DI MANOVRA E PROTEZIONE PAG. 51

INTERRUTTORI MODULARI SERIE 90 PAG. 51

SCATOLATI SERIE MTS PAG. 65

INTERRUTTORI DIFFERENZIALI PAG. 86

SERIE 90 RESTART PAG. 97

COORDINAMENTO DELLE PROTEZIONI PAG. 107

PROTEZIONI DI SOSTEGNO O BACK-UP PAG. 113

SCELTA DEI DISPOSITIVI DI COMANDO PAG. 121

INTERRUTTORI DI MANOVRA SEZIONATORI PAG. 121

SEZIONAMENTO PAG. 122

COMANDO PAG. 126

PROTEZIONE E COMANDO CIRCUITI UTILIZZATORI PAG. 129

PROTEZIONI DEI CIRCUITI DI ILLUMINAZIONE PAG. 129

PROTEZIONI DALLE SOVRATENSIONI PAG. 133

Page 7: SistemiBassaTensione 2006 IT

6 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Il sistema di Protezione

Il Sistema di Protezione GEWISS nasce dalla sinergia e perfetta integrazione di apparecchimodulari e scatolati con quadri e armadi di distribuzione, centralini e quadri combinati conprese industriali, per soddisfare ogni esigenza applicativa dal residenziale al terziarioavanzato, fino all’industriale.

Il Sistema consente di ottenere molteplici soluzioni applicative, garantite da una gamma diprodotti con corrente nominale fino a 1.600 A e potere d’interruzione fino a 100 kA. Laprogettazione è semplificata dall’accurata verifica dei coordinamenti elettrici, mentre larapidità d’installazione e la manutenzione sono garantite dalla standardizzazione deicomponenti. Infine, la forte compatibilità funzionale tra i prodotti dell’offerta, porta lasicurezza e l’affidabilità dell’impianto a livelli molto elevati. Tutto in un design moderno edesteticamente gradevole.

La realizzazione del Sistema di Protezione GEWISS è stata possibile grazie alla comprovatacapacità progettuale dell’azienda, unita al know-how sempre rinnovato nell’utilizzo deimateriali, nell’industrializzazione e nell’automazione dei processi produttivi.

Ne è una chiara testimonianza il Laboratorio Prove GEWISS, tra i pochi autorizzati a certificareIMQ la propria offerta secondo la procedura SMT (Supervised Manufacturer’s Testing): ilLaboratorio esegue prove che in precedenza venivano effettuate presso i laboratori IMQ edemette direttamente i rapporti di prova, necessari per l'ottenimento del marchio stesso, con unasemplice supervisione da parte IMQ che ne avalla la conformità.

Inoltre, GEWISS ha ottenuto l’accreditamento ACAE, che le permette di certificare LOVAG iprodotti di bassa tensione a prevalente uso industriale e terziario, non coperti dalla certificazioneIMQ. La certificazione LOVAG è riconosciuta a livello internazionale.

In particolare, GEWISS può fornire quadri di distribuzione cablati e montati già certificati,eseguendo prove di laboratorio per conto terzi e fornendo un ulteriore servizio ai propri clienti.Tutto questo dimostra ancora una volta la capacità e la qualità tecnica di GEWISS, unite adun’elevata qualità morale, comprovata dai continui feed-back positivi rilevati dagli enticertificatori tramite azioni di follow-up sul prodotto e sul mercato.

Infine, GEWISS oggi vanta l'impianto tecnologicamente più avanzato nella produzione degliinterruttori automatici compatti Serie 90 MTC: una linea produttiva di 110 m x 60 m in gradodi produrre un polo ogni 2 secondi in più di quaranta varianti. L’impianto è interamente gestitoda un sistema di supervisione informatico che permette di monitorare costantemente l’interoapparato, garantendo un elevato standard qualitativo, grazie ad accurati test sia meccaniciche elettrici effettuati su ogni singolo prodotto.

A supporto del Sistema di Protezione, GEWISS offre servizi ad alto valore aggiunto qualisoftware di progettazione e configurazione d’impianto, caratterizzati da un’interfacciagrafica semplice ed intuitiva, manuali tecnici dedicati ai diversi sistemi proposti, disponibili on-line, ed un servizio di assistenza tecnica qualificato (SAT), accessibile anche via Internet.

Nuova linea automatizzata

I PRODOTTI

IL KNOW-HOW

I SERVIZI

Page 8: SistemiBassaTensione 2006 IT

L’impianto elettrico è l’insieme delle macchine, delle apparecchiature, dei componenti edegli accessori destinati alla produzione, trasformazione, trasporto e distribuzionedell’energia elettrica.La presente guida considera solo la parte di impianto utilizzatore in bassa tensione, costituitoda tutti i componenti elettrici tra loro interconnessi, con caratteristiche coordinate, nonalimentati tramite prese a spina e dagli apparecchi utilizzatori fissi alimentati tramite prese aspina destinate unicamente alla loro alimentazione.Di fatto l’impianto elettrico sopra definito è l’impianto utilizzatore che, generalmente,comprende:

- i circuiti di distribuzione;

- i circuiti terminali;

- gli apparecchi di sezionamento, di protezione e di comando;

- i quadri di ogni tipo contenenti gli apparecchi;

- le prese a spina per l’allacciamento degli utilizzatori mobili.

Dal punto di vista delle competenze progettuali e installative, l’impianto utilizzatore vaconsiderato come una unità a sé stante, in grado di garantire funzionalità e sicurezza difunzionamento.L’impianto utilizzatore deve altresì essere coordinato:

- verso monte con l’impianto dell’Ente distributore che è tenuto a fornire i necessari datiriguardanti le correnti di cortocircuito, il sistema di distribuzione, i limiti di tensione efrequenza;

- verso valle con gli utilizzatori di cui si devono almeno poter presumere le funzioni, i datielettrici e la classe di protezione contro il pericolo di elettrocuzione.

7MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Leggi e Norme

INTRODUZIONE

Page 9: SistemiBassaTensione 2006 IT

In qualsiasi ambito e in particolare nel settore elettrico è opportuno, per realizzare gli impianti“a regola d’arte”, il rispetto di tutte le norme tecniche di pertinenza.La conoscenza delle norme tecniche, è quindi il presupposto fondamentale per un approcciocorretto alle problematiche degli impianti elettrici che devono essere realizzati conseguendoquel “livello di sicurezza accettabile” che non è mai assoluto, ma è, al progredire dellatecnologia, determinato e regolato dal normatore.

La legge di riferimento per il rispetto della regola d’arte è la 186 dello 01/03/68 “Disposizioniconcernenti materiali e impianti elettrici” che si compone di due articoli:

Art. 1 - Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici edelettronici devono essere realizzati e costituiti a regola d’arte.Art. 2 - I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni ed impianti elettrici edelettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruitia regola d’arte.

Grazie a questa legge venne offerto per la prima volta in Italia, a tutti gli operatori del settoreelettrico, un preciso riferimento (le norme CEI) per poter realizzare e gestire in modo correttogli impianti, le macchine e le apparecchiature elettriche ed elettroniche.Negli anni poi sono state emanate numerose leggi concernenti gli impianti elettrici utilizzatori.

Disposizioni legislative riguardanti il settore elettrico. Nel seguito vengono richiamate quellepiù significative:

• D.P.R. n. 547 del 27/4/1955“Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro” Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 12/7/1955 n. 158

• D.P.R. n. 302 del 19/3/1956 “Norme generali per l’igiene del lavoro” Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 30/4/1956 n. 105

• Legge n. 1341 del 13/12/1964 Linee elettriche aeree esterne

• Legge n. 791 del 18/10/1977 “Attuazione della direttiva del Consiglio delle Comunità Europee (n. 72/23/CEE) relativaalle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essereutilizzato entro alcuni limiti di tensione” Gazzetta Ufficiale 2/11/1977 n. 298

• D.M. del 15/12/1978 “Designazione del Comitato Elettrotecnico Italiano di Normalizzazione Elettrotecnica edElettronica” Gazzetta Ufficiale 28/6/1979 n. 176

• D.M. del 5/10/1984 “Attuazione della direttiva (CEE) n. 47 del 16/1/1984 che adegua al progresso tecnico laprecedente direttiva (CEE) n. 196 del 6/2/1979 concernente il materiale elettrico destinatoad essere impiegato in atmosfera esplosiva già recepito con il Decreto del Presidente dellaRepubblica 21/7/1982 n. 675” Gazzetta Ufficiale 18/10/1984 n. 338

8 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Leggi e Norme

LE LEGGI

Page 10: SistemiBassaTensione 2006 IT

• Legge n. 818 del 7/12/1984 “Nulla osta provvisorio per le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, modificaagli Articoli 2 e 3 della Legge 4/3/1982 n. 66 e norme integrative all’ordinamento delcorpo Nazionale dei Vigili del Fuoco” Gazzetta Ufficiale 10/12/1984 n. 338

• D.M. dell’8/3/1985 “Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendio ai fini del rilasciodel Nulla osta provvisorio di cui alla Legge 7/12/1984 n. 818” Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 22/4/1985 n. 95

• D.M. del 27/3/1985 “Modificazioni al decreto Ministeriale 16/2/1982, contenente l’elenco dei depositi eindustrie pericolosi, soggetti alle visite e controlli di prevenzione incendi” Gazzetta Ufficiale 26/4/1985 n. 98 Per quanto concerne i luoghi con pericolo d’esplosione o d’incendio le numerose leggivigenti verranno ricordate nel fascicolo 18 “Classificazione dei luoghi con pericolod’esplosione e d’incendio”.

• Legge n. 46 del 5/3/1990 “Norme per la sicurezza degli impianti”

• D.P.R. 447 del 6/12/1991 “Regolamento d’attuazione della legge 46/1990

• D.M. del 20/2/1992 “Modello di dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola d’arte”

• Direttiva 93/68 CEE del 22-7-93 Riguardante la marcatura CE del materiale elettrico

• DPR 392 del 18-4-94 “Emendamenti alla legge 46/90 e al DPR 447”

• DPR n. 459 24/07/1996

• Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e93/68/CEE concernenti di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relativi allemacchine

• D.LGS n. 615 12/11/1996 Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 3 maggio 1989 in materia diriavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilitàelettromagnetica, modificata e integrata dalle direttive 92/ 31/ CEE, 93/ 68/ CEE, 93/97/ CEE

• D.LGS n°626 25/11/1996 Attuazione della direttiva 93/68/CEE (che notifica la direttiva 73/23/CEE) in materia dimarcatura CE del materiale elettrico destinato all’essere utilizzato entro taluni limiti ditensione

9MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Page 11: SistemiBassaTensione 2006 IT

10 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Leggi e Norme

Con l’entrata in vigore della Legge 46/90 le competenze dei soggetti coinvolti (committente,progettista, installatore), sono state chiaramente definite.

In particolare il committente è tenuto a rivolgersi a una impresa abilitata e a un progettistaregolarmente iscritto al rispettivo Albo. Il progetto deve essere chiaramente definito in tutte lesue parti, sicché il progettista risulta inequivocabilmente coinvolto per la parte di suaresponsabilità.

Inoltre legge 46/90 e i successivi decreti attuativi hanno chiarito quando è necessario redigereil progetto dell’impianto elettrico.

Immobili adibiti ad uso abitativo

Il progetto è obbligatorio se viene soddisfatta almeno una delle seguenti condizioni:

• Superficie>400m2 per singola unità abitativa

• Locali soggetti a normativa specifica del CEI anche solo parzialmente

• Locali con pericolo di esplosione

• Locali con maggior rischio in caso di incendio

Servizi condominiali

Il progetto è obbligatorio se viene soddisfatta almeno una delle seguenti condizioni:

• Potenza impiagata>6kW

• Locali soggetti a normativa specifica del CEI anche solo parzialmente

• Locali con pericolo di esplosione

• Locali con maggior rischio in caso di incendio

• Centrale termica a gas >35kW

• Classe compartimento antincendio ?30

• Altezza di gronda >24m

• Autorimessa condominale con capienza > 9 autoveicoli che non si affacciano su spazio acielo libero

Immobili adibiti ad attività produttive, commerciali, terziarie ed altri usi

Il progetto è obbligatorio se viene soddisfatta almeno una delle seguenti condizioni:

• Superficie>200m2

• Alimentazione utenza con tensione >1000Vac

• Locali soggetti a normativa specifica del CEI anche solo parzialmente

• Locali con pericolo di esplosione

• Locali con maggior rischio in caso di incendio.

Una corretta progettazione deve avvenire nel rispetto della Guida CEI 0-2 che indica infunzione del tipo di impianto elettrico, la documentazione di progetto necessaria (Tab. 1.1).

LA PROGETTAZIONEDELL’IMPIANTO

Page 12: SistemiBassaTensione 2006 IT

11MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Tab. 1.1 - Consistenza

della documentazione di

progetto in relazione alla

destinazione d’uso degli

edifici, delle costruzioni

e dei luoghi

DOCUMENTAIZONE DI PROGETTO

DOCUMENTAZIONE DELPROGETTO DI MASSIMA

DESTINAZIONE D’USO DEGLI EDIFICI, DELLE COSTRUZIONI E DEI LUOGHI

AGRCB

CIVAB

CIVBT

CIVCB

TERBT

TERCB

IND BT

IND CB

AGRBT

Relazione tecnicaSchema elettrico generaleSchemi e piani d’installazione, tabelle delledotazioni impiantistiche, disegniplanimetriciPreventivo sommario delle spese

Relazione tecnica sulla consistenza etipologia dell’impianto elettricoSchema elettrico generaleSchemi e piani d’installazionePotenze installate, potenze assorbite erelativi dimensionamentiTabelle e diagrammi di coordinamentodelle protezioniElenco dei componenti elettriciElenco delle condutture elettricheSpecifiche tecniche dei componenti elettriciDocumenti di disposizione funzionaleSchemi delle apparecchiature assiemate diprotezione e di manovra (quadri)Disegni planimetrici Dettagli d’installazioneDocumentazione specifica relativa agliambienti e applicazioni particolariDocumentazione relativa alla protezionecontro i fulmini (quando prevista)Capitolato speciale d’appalto prestazionalee descrittivoComputi metrici, stime e prezzi unitariDisposizione di sicurezza, operative e dimanutenzione, conseguenti alle scelteprogettuali

O O O O O O O O O

F O O O O O O OO O O F F F F F F

F O O O O O O O

F O F O O O F O

O O O O O O O OO O O O O O O O

F O O O O O O O OO O O O O O O O

O O O O O O O O O

F F O O O O O OF O O O O O O OO O O O O O O O

O O O O O O O O

F F F F F F F F

F F F F F F F F FF F F F F F F F

DOCUMENTAZIONE DELPROGETTO DEFINITIVO

AGRCB

CIVAB

CIVBT

CIVCB

TERBT

TERCB

IND BT

IND CB

AGRBT

Legenda:

CIVAB: Unità immobiliari o loro parti destinate ad uso abitativo, facenti parte di un edificio con più unità immobiliari (es. appartamento), al disotto dei limiti dimensionali ai fini della progettazione, indicati nella Legge 46/90 e nel DPR 447/91.

CIVBT: Unità immobiliari diverse da quelle di CIVAB adibite ad uso civile, cioè: abitativo, studio professionale, sede di persone giuridicheprivate, associazioni, circoli, conventi e simili, alimentati direttamente a tensione non superiore a 1000 V c.a.

CIVCB: Unità immobiliari come sopra, alimentate con cabina propria. TERBT: Edifici, costruzioni e luoghi, adibiti ad attività commerciali, di intermediazione di beni e servizi, sedi di società, uffici, destinati a

ricevere il pubblico (culto, intrattenimento, pubblico spettacolo), scuole, edifici adibiti a pubbliche finalità dello Stato o di Enti pubbliciterritoriali istituzionali od economici, alimentati direttamente a tensione non superire a 1000 V c.a.

TERCB: Edifici, costruzioni e luoghi come sopra, alimentati con cabina propria.INDBT: Edifici, costruzioni e luoghi adibiti ad attività produttive (artigiane, industriali, magazzini e depositi, cantieri ecc.), alimentati

direttamente a tensione non superiore a 1000 V c.a.INDCB: Edifici, costruzioni e luoghi come sopra, alimentati con cabina propria.AGRBT: Edifici, costruzioni e luoghi adibiti ad attività agricole, alimentati direttamente a tensione non superiore a 1000 V c.a.AGRCB: Edifici, costruzioni e luoghi come sopra, alimentati con cabina propria.O: Documento previsto nella generalità dei casi. F: Documento da prevedere quando le caratteristiche del progetto lo richiedono (facoltativo).

O O O O O O O O OO O O O O O O

O O O O O O O O O

F F F F F F F F F

Relazione tecnica sulla consistenza etipologia dell’impianto elettricoSchema elettrico generaleSchemi e piani d’installazionePotenze installate, potenze assorbite erelativi dimensionamentiTabelle e diagrammi di coordinamentodelle protezioniElenco dei componenti elettriciElenco delle condutture elettricheSpecifiche tecniche dei componenti elettriciDocumenti di disposizione funzionaleSchemi delle apparecchiature assiemate diprotezione e di manovra (quadri)Disegni planimetrici Dettagli d’installazioneDocumentazione specifica relativa agliambienti e applicazioni particolariDocumentazione relativa alla protezionecontro i fulmini (quando prevista)Capitolato speciale d’appalto prestazionalee descrittivoComputi metrici, stime e prezzi unitariDisposizione di sicurezza, operative e dimanutenzione, conseguenti alle scelteprogettuali

Page 13: SistemiBassaTensione 2006 IT

Sono l’insieme delle prescrizioni sulla base delle quali devono essere progettate, costruite ecollaudate, le macchine, le apparecchiature, i materiali e gli impianti, affinché sia garantital’efficienza e la sicurezza di funzionamento.Le norme tecniche in generale, sono emanate da organismi nazionali e internazionali; inparticolare, in ambiente elettrico, gli enti normatori preposti alla redazione delle norme sonoquelli riportati nella Tab. 1.2.

Il primo Ente a occuparsi del settore elettrico è stato il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano)fondato nel 1907 dall’AEI (Associazione Elettrotecnica Italiana) con lo scopo di emanarenormative elettriche atte a stabilire i requisiti che devono avere i componenti elettrici. Nel 1964il CEI è stato riconosciuto e oggi ne fanno parte: il CNR, l’AEI, l’ENEL e l’ANIE.Il CEI, tramite un’apposita convenzione con il CNR, è l’Ente incaricato dell’emanazione dinorme nel settore elettrotecnico ed elettronico. Nel 1967 con il DPR dell’11/7 vienericonosciuta personalità giuridica al CEI e con il DPR n. 837 del 9/9/72 viene approvato ilnuovo statuto. Nel 1968, con la Legge dell’1/3/68 n. 186, viene riconosciuta alle normeemanate del CEI la presunzione assoluta di adeguatezza alla “regola dell’arte” dei materiali,delle apparecchiature, degli impianti ecc. costituiti conformemente alle norme del ComitatoElettrotecnico Italiano. Nel 1978 con il DM del 15 dicembre il CEI viene riconosciuto comeunico organismo italiano a rappresentare l’Italia in sede internazionale nei comitati CENELEC(European Committee for Electrotechnical Standardization) e IEC (International ElectrotechnicalCommission).

12 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Leggi e Norme

NORME TECNICHE

Tab. 1.2

Enti normativi nazionali

e internazionali

INTERNAZIONALE EUROPEO ITALIANO

ELETTROTECNICA EDELETTRONICA

TELECOMUNICAZIONI

ALTRI SETTORI

IEC

ITU

ISO

CENELEC

ETSI

CEN

CEI

CONCIT

UNI

Il CEI

Page 14: SistemiBassaTensione 2006 IT

13MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

FASCICOLI N. NORMA ANNO COM. TECN. TITOLO

(segue)

657829105026502534073703

74916957

75435862

5863

6230

5666

5756

3449R

512035164610

3517

2730633169367204

6778

2789

7177

7297

7296

3666293057794830

CEI 0-2CEI 0-3

CEI 0-3; V1CEI 11-1CEI 11-17CEI 11-18

CEI 11-35CEI 11-37

CEI EN 60439-1 (17- 13/1)CEI EN 60439-1/A2

(17- 13/1)CEI EN 60439-2

(17- 13/2)CEI EN 60439-3

(17- 13/3)

CEI EN 60439-4(17- 13/4)CEI 17-43

CEI 17-52

CEI 17-70CEI UNEL 35024-1

CEI UNEL 35024-1/EC

CEI UNEL 35024-2

CEI 23-49CEI 23-49; V1CEI 23-49; V2

CEI 23-51

CEI 31-35/A

CEI 31-27

CEI 31-30

CEI EN 60079-14(31-33)

CEI EN 60079-17(31-34)

CEI 64-12CEI 64-14

CEI 64-14; V1CEI 64-15

000111111

1111

1717

17

17

17

17

17

172020

20

23232323

31

31

31

31

31

64646464

TAB. 1.3 - PRINCIPALI NORME PER GLI IMPIANTI ELETTRICI

20021996

199919971997

20042003

20052000

2000

2001

2000

2000

1997

199919971997

1997

1996200120032004

2003

1996

2004

2004

2004

1998199620001998

Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici. (2a ediz.)Legge 46/90 Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati. (1a ediz.)Legge 46/90 Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati.Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata. (9a ediz.)Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo. (2a ediz.)Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica.Dimensionamento degli impianti in relazione alle tensioni. (1a ediz.)Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente. (2a ediz.)Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemidi I, II e III categoria. (2a ediz.)Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT)Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature nondi serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS). (4a ediz.)Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione(quadri elettrici per bassa tensione) Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre. (2a ediz.)Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT)Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovradestinate a essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso.Quadri di distribuzione (ASD).Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT)Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ASC). (1a ediz.)Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione per apparecchiatureassiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS). (2a ediz.)Metodo per la determinazione della tenuta al cortocircuito delle apparecchiature assiemate non diserie (ANS). (1a ediz.)Guida all’applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione. (1a ediz.)Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua.Portate di corrente in regime permanente per posa in aria.Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in correntealternata e a 1500 V in corrente continua.Portate di corrente in regime permanente per posa in aria.Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari. Parte 1: prescrizionigenerali. Parte 2: prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezioneed apparecchi che nell’uso ordinario dissipano una potenza non trascurabile. (1a ediz.)Prescrizione per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazionifisse per uso domestico e similare. (2a ediz.)Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas.Guida all’applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30).Classificazione dei luoghi pericolosi. Esempi di applicazioni.Guida per l’esecuzione degli impianti elettrici nelle centrali termiche non inserite in un ciclodi produzione industriale. (Abrogata il 9/2001)Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 10: Classificazionedei luoghi pericolosi. (2a ediz.)Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere). (2a ediz.)Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 17: Verifica emanutenzione degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas(diversi dalle miniere). (2a ediz.)Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario. (1a ediz.)Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori. (1a ediz.)Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori.Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica. (1a ediz.)

Page 15: SistemiBassaTensione 2006 IT

14 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Leggi e Norme

FASCICOLI N. NORMA ANNO COM. TECN. TITOLO

54925901

7630763162736365636746187321

7322

7323

7324

7325

7326

7327

749575263681292448145180

6364

CEI 64-17CEI 64-50

CEI 64-51CEI 64-52CEI 64-53CEI 64-54CEI 64-55CEI 64-7

CEI 64-8/1

CEI 64-8/2

CEI 64-8/3

CEI 64-8/4

CEI 64-8/5

CEI 64-8/6

CEI 64-8/7

CEI 64-8; V1CEI 64-8; V2

CEI 81-1CEI 81-4

CEI 81-4; V1CEI 81/3

CEI 81-8

6464

64646464646464

64

64

64

64

64

64

646481818181

81

20002001

2005200520012002200219982004

2004

2004

2004

2004

2004

2004

200420051998199619981999

2002

Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri.Edilizia residenziale. Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori, e per lapredisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati o criteri generali.Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei centri commerciali. (2a ediz.)Guida all’esecuzione degli impianti elettrici negli edifici scolastici. (2a ediz.)Criteri particolari per edifici ad uso prevalentemente residenziale. (1a ediz.)Criteri particolari per locali di pubblico spettacolo. (1a ediz.)Criteri particolari per le strutture alberghiere. (1a ediz.)Impianti elettrici di illuminazione pubblica. (3a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamenti. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 2: Definizioni. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 3: Caratteristiche generali. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e1500 V in corrente continua Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 6: Verifiche. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c. -Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c. -Protezione delle strutture contro i fulmini. (3a ediz.)Protezione delle strutture contro i fulmini. Valutazione del rischio dovuto al fulmine. (1a ediz.)Protezione delle strutture contro i fulmini. Valutazione del rischio dovuto al fulmine.Valori medi del numero di fulmini a terra per anno e per chilometro dei Comuni d’Italia, in ordinealfabetico. (3a ediz.)Guida di applicazione all’utilizzo di limitatori di sovratensione sugli impianti elettrici utilizzatoridi bassa tensione.

(SEGUE) TAB. 1.3 - PRINCIPALI NORME PER GLI IMPIANTI ELETTRICI

Page 16: SistemiBassaTensione 2006 IT

15MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

L’impianto elettrico

La distribuzione dell’energia elettrica alle utenze alimentate in bassa tensione, avviene invecein funzione del sistema di conduttori attivi (vedere Tab. 2.2) e del loro modo di collegamentoa terra.

La Norma CEI 64-8 definisce sistema elettrico la “parte di un impianto elettrico costituito dalcomplesso dei componenti elettrici aventi una determinata tensione nominale”; inoltre, secondola Norma CEI 11-1 la suddivisione dei sistemi elettrici avviene in quattro categorie, comeriportato dalla Tab. 2.1.

Tab 2.1 - Classificazione

dei sistemi elettrici in

relazione alla tensione

nominale Un

Tab 2.2 - Distribuzione

dell’energia elettrica in

funzione del sistema di

conduttori attivi

SISTEMI DICATEGORIA

TENSIONE NOMINALE Un [V]

0 (zero) ≤ 50 c.a.≤ 120 c.c.

I 50 < Un ≤ 1.000 c.a.120 < Un ≤ 1.500 c.c.

II 1000 < Un ≤ 30.000 c.a.1500 < Un ≤ 30.000 c.c.

III Un > 30.000

SISTEMA N° CONDUTTORI ATTIVI

Monofase 2 (fase-fase)2 (fase-neutro)

Trifase 3 (L1-L2-L3)4 (L1-L2-L3-N)

CLASSIFICAZIONE DEISISTEMI ELETTRICI INBASE ALLA TENSIONENOMINALE

Page 17: SistemiBassaTensione 2006 IT

16 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

L’impianto elettrico

CLASSIFICAZIONEDEI SISTEMI DIDISTRIBUZIONE

Fig. 2.1

Sistema TN

Delle 2 lettere TN-TT-IT, la prima indica lo stato del neutro del secondario del trasformatore didistribuzione; la seconda il modo con cui le masse sono collegate a terra presso l’utente.La lettera S significa conduttore di neutro N e di protezione PE separati; la lettera C conduttoredi neutro e di protezione riuniti in un solo conduttore (PEN).

Un punto del sistema è collegato direttamente a terra e le masse dell’impianto sono collegate aquel punto per mezzo del conduttore di protezione (PE o PEN).Il sistema TN si suddivide in:- TN-S dove il conduttore di neutro e di protezione sono separati;- TN-C dove la funzione di neutro e di protezione sono combinate in un unico conduttore;- TN-C-S dove le funzioni di neutro e di protezione sono combinate in un unico conduttore solo

in una parte del sistema.Il sistema TN è da impiegare solo in impianti con cabina propria di trasformazione.

Nel sistema TN-C-S la continuità del conduttore di protezione non deve mai venir meno; lastessa è prioritaria anche rispetto alla continuità del conduttore neutro.Pertanto, nell’effettuare la separazione del conduttore PEN nei due conduttori PE ed N si deveaver cura di collegare il PEN ed un adeguato giunto (o morsetto di separazione) realizzandopoi un collegamento stabile con un secondo giunto in corrispondenza del morsetto a cui verràcollegato il PE e viceversa omettendo il collegamento con il morsetto da cui partirà il neutro N.

Sistema TN

Page 18: SistemiBassaTensione 2006 IT

17MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Fig. 2.3

Sistema IT

Centro-stella del trasformatore non collegata a terra (se non tramite un’impedenza Z), mentre lemasse sono collegate a terra.

Fig. 2.2

Sistema TT

Neutro collegato direttamente a terra, masse dell’impianto collegate a un impianto di terraelettricamente indipendente dal primo.

Sistema TT

Sistema IT

Page 19: SistemiBassaTensione 2006 IT

18 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Impianto di terra

Per la corretta applicazione delle norme CEI, è necessario definire l’impianto di terradistinguendo le seguenti parti, ognuna delle quali è soggetta a specifiche prescrizionidimensionali.

È costituito dai corpi metallici in intimo contatto con il terreno ed è la parte destinata adisperdere o a captare le correnti di terra. Il dispersore può essere “intenzionale” quando èinstallato unicamente per scopi inerenti alla messa a terra dell’impianto elettrico oppure “difatto” quando si utilizza una struttura avente altri scopi primari. Sono ad esempio dispersori di fatto le armature metalliche interrate delle fondazioni incalcestruzzo, le camicie metalliche di pozzi, le tubazioni metalliche interrate ecc. In ogni caso un elemento metallico fa parte del dispersore se contribuisce in misura significativaalla dispersione delle correnti oppure se, essendo necessario al funzionamento, è soggettoall’azione corrosiva del terreno: ad esempio una corda nuda direttamente interrata, destinataa collegare fra loro due parti disperdenti, fa parte del dispersore; la stessa corda se isolata dalterreno e protetta dall’azione corrosiva non è più facente parte del dispersore, bensì delconduttore di terra (CT).

È un elemento destinato a collegare il dispersore al collettore di terra oppure i diversi elementidel dispersore fra loro, ma che non è in intimo contatto con il terreno (ciò non significa chedebba essere isolato elettricamente da terra).Il conduttore di terra può essere costituito da cavo isolato, corda metallica nuda, piattinametallica, tubi metallici o altri elementi strutturali metallici inamovibili con le seguenticaratteristiche di affidabilità, di continuità elettrica e resistenza alla corrosione:

- percorso breve;

- giunzioni con saldatura a forte o con appositi robusti morsetti o manicotti protetti contro lacorrosione;

- assenza di sollecitazioni meccaniche;

- opportuno dimensionamento.

È l’elemento al quale confluiscono i conduttori di terra, i conduttori di protezione principali, iconduttori equipotenziali principali. Esso può essere costituito da un morsetto o da una sbarrameccanicamente robusti e atti ad assicurare, nel tempo, la continuità elettrica. Deve essere possibile il sezionamento, solo mediante l’uso di un attrezzo, almeno delconduttore di terra per poter effettuare le verifiche. Uno stesso impianto può comprendere unoo più collettori di terra (per esempio uno per ogni montante). Non è invece lecito realizzareimpianti di terra senza collettori o con una o più giunzioni inaccessibili tra dispersore econduttori di protezione.

PARTI COSTITUTIVEL’IMPIANTO DI TERRA

Il dispersore

Il conduttore di terra

Il collettore (o nodo)principale di terra

Page 20: SistemiBassaTensione 2006 IT

19MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Sono gli elementi destinati a collegare le masse al collettore principale di terra. In genere sonocostituiti da cavi unipolari isolati o da anime di cavi multipolari isolate contraddistinte dal coloregiallo-verde. Si possono impiegare anche conduttori nudi a percorso indipendente dallaconduttura principale o altre strutture metalliche inamovibili con opportune caratteristiche dicontinuità elettrica e di affidabilità meccanica. Nei sistemi TN, quando l’interruzione del guasto a terra è affidata a dispositivi a massimacorrente, è opportuno, per ridurre la reattanza induttiva dell’anello di guasto, che i conduttoridi protezione siano incorporati nella stessa conduttura comprendente i conduttori di fase o,quanto meno, che corrano paralleli nelle immediate vicinanze.

Sono tutti gli elementi destinati a collegare le masse alle masse estranee e le masse estranee traloro, allo scopo di assicurare l’equipotenzialità.In teoria quindi non dovrebbero, sia in condizioni ordinarie che di guasto, essere attraversatida corrente (tanto che la sezione di questi conduttori è dettata da ragioni di resistenzameccanica e non elettrica). Si distinguono in conduttori equipotenziali principali (EQP) esupplementari (EQS). I conduttori equipotenziali principali collegano le strutture metallicheprincipali dell’edificio (impianto termo-idraulico, armature del calcestruzzo, grondaie ecc.) alcollettore di terra con connessioni in genere realizzate alla base dell’edificio.Si ricorda che i collegamenti equipotenziali principali devono sempre essere realizzati nei sistemiTT e TN con protezione contro i contatti indiretti mediante interruzione automatica del circuitoguasto. I conduttori equipotenziali supplementari collegano in loco le masse estranee (in genere giàcollegate al collettore di terra) al morsetto di terra locale per costituire un’ulteriore sicurezza. Si ricorda che questi collegamenti non sono indispensabili negli ambienti ordinari e sonoobbligatori in taluni ambienti particolari (bagni, docce, piscine, luoghi conduttori ristretti).

Fig. 3.1

Esempi costruttivi

di un impianto di terra

I conduttori diprotezione (PE)

Conduttoriequipotenziali

Page 21: SistemiBassaTensione 2006 IT

20 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Impianto di terra

Per ricavare il valore della resistenza di terra si possono seguire le indicazioni riportate alcapitolo 2 della Guida CEI 64-12; “Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edificiper uso residenziale e terziario”, in funzione del sistema di distribuzione (TT o TN).

AMBIENTI PARTICOLARI

ad esempio:- CANTIERI

- LOCALI AD USO MEDICO

Rt ≤ 25 / Ia Rt ≤ 50 / Ia

SI NO

Ia = CORRENTE DI INTERVENTO

DELLA PROTEZIONE CONTRO

LE SOVRACORRENTI

(in 5 sec. o a scattoistantaneo)

È PREVISTA

PROTEZIONE

DIFFERENZIALE

SI NO

Ia = I∆n = CORRENTE

DIFFERENZIALE NOMINALE

Fig. 3.2

Determinazione delle

resistenze di terra

nei sistemi TT

DETERMINAZIONEDELLE RESISTENZE DITERRA RT

I sistemi TT

SISTEMA TT

DETERMINAZIONE DELLA Ia

Page 22: SistemiBassaTensione 2006 IT

21MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

L’uso generalizzato di protezioni differenziali rende agevole l’ottenimento del valore richiestoper la resistenza di terra.Infatti con un interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale I∆n = 0,3 A inambienti ordinari abbiamo:

Fig. 3.3

Resistenza dei

principali dispersori:

ρ è la resistività del terreno

(vedi Tab. 3.1)

Tab. 3.1

Resistività

del terreno, valori

espressi in m.

TIPO TERRENO ρ MIN ρ MAX

Terreno paludoso 2 18Argilla 5 10Marne 5 15Arenarie argillose 8 40Gessi 8 60Calcare quarzifero 25 500Altre arenarie 50 350Granito e grès 60 450Ghiaia 65 400Terreno sabbioso umido 50 100Calcare 100 150Terreno sabbioso secco 150 200Anidriti/salgemma 200 10000Calcestruzzo umido 50 100Acqua di fiume 10 40

Picchetto

Corda

Anello

Maglia

DIMENSIONI (m)FORMULE

CEI 64-12 CEI 11-1TIPO DI

DISPERSORE

=Rd

ρ

P2 =Rd

ρ

2πLln

4LD

=Rd

ρ

L2 =Rd

ρ

πLln

2LD

=Rd

ρ

P2 =Rd s

ρ

π 2Pln

2πPD

=Rd

ρ

4r= =Rd

ρ

4r=

Page 23: SistemiBassaTensione 2006 IT

Qualora sia disponibile (o calcolabile) il valore della corrente IT che l’impianto di terra disperdenel terreno, il valore della resistenza di terra può venire calcolato sulla base di tale corrente IT,anziché sulla base della corrente IG.Dall’esempio si nota che il valore di RT deve poter risultare piuttosto basso; ciò implicaparticolare attenzione nella fase di studio del dispersore.Un esempio di metodo, che può essere seguito per la determinazione della resistenza di terra,è indicato nel seguente diagramma.

22 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Impianto di terra

La resistenza di terra viene determinata sulla base dei seguenti dati che devono essere forniti,su richiesta del progettista, dall’Ente distributore:

- valore della corrente di guasto a terra (IG);

- tempo di eliminazione del guasto (t).

Noti questi dati, si può calcolare il valore della tensione totale di terra, che non deve superareil valore, aumentato del 20%, corrispondente al tempo t, riportato nella seguente tabella.

I sistemi TN

Ad esempio si assume:

- IG = 150 A

- t = 0,7 s

si deve avere:

Tab. 3.2 TEMPO DIELIMINAZIONE

DEL GUASTO (S)

TENSIONE DICONTATTO

AMMISSIBILE UTP (V)

10 801,1 1000,72 1250,64 1500,49 2200,39 3000,29 4000,2 5000,14 6000,08 7000,04 800

Page 24: SistemiBassaTensione 2006 IT

NotaNel caso che il valore RT richiesto non possa essere ottenuto perché si viene a determinare unvalore di tensione totale di terra UT superiore al limite ammesso, è necessario riconsiderare laconfigurazione del dispersore. Si precisa tuttavia che è possibile progettare l’impianto di terralimitando le dimensioni di passo e di contatto.

23MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Fig. 3.4

Determinazione delle

resistenze di terra

nei sistemi TN

SISTEMA TN

DIMENSIONAMENTO PER GUASTO A TERRA SUL LATO MT

RICHIESTE A ENTE DISTRIBUTORE DI:- CORRENTE CONVENZIONALE DI GUASTO VERSO TERRA (IG)- TEMPO DI ELIMINAZIONE GUASTO IN MT

CALCOLO DELLA RESISTENZA DI TERRA

TEMPO DI ELIMINAZIONEDEL GUASTO (S)

10

1,1

0,72

0,64

0,49

0,39

0,29

0,2

0,14

0,08

0,04

1,2 · 80 / IG1,2 · 100 / IG1,2 · 125 / IG1,2 · 150 / IG1,2 · 220 / IG1,2 · 300 / IG1,2 · 400 / IG1,2 · 500 / IG1,2 · 600 / IG1,2 · 700 / IG1,2 · 800 / IG

RESISTENZA DI TERRA RT

Page 25: SistemiBassaTensione 2006 IT

24 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

Le conduttore elettriche adempiono il loro servizio in modo ottimale solo se sono state dimensionatecorrettamente ed equipaggiate con adeguati dispositivi di manovra e protezione. Il progetto deldimensionamento elettrico coinvolge la completa conoscenza delle caratteristiche delle condutturestesse, dell’andamento delle correnti e dei fenomeni elettrici che si possono manifestare.La corrente che viene considerata per il ridimensionamento di un conduttore e la corrente diimpiego IB; partendo da questo il progettista svolge una serie di considerazioni e calcoli perdeterminare le altre grandezze della rete elettrica: portata dei cavi IZ, caduta di tensione dellalinea ∆V, energia specifica passante I2t, ecc.La Fig. 4.1 riassume lo schema logico che deve essere seguito per un corretto dimensionamentodel cavo e la corretta scelta delle protezioni.

Fig. 4.1

Schema di massima

per il dimensionamento

degli impianti

CALCOLO DELLA CORRENTE D’IMPIEGO IB E COS(ϕ)

SCELTA CAVO E TIPO DI POSA

IPOTESI SEZIONE CAVO

CALCOLO CDT

NO NO

CALCOLO CTO/CTO

SCELTA DELLE PROTEZIONI

CALCOLO I2t

FINE

AUMENTO SEZIONE CAVO

AUMENTO SEZIONE CAVO

SI

SI

SI

OK?

NOCONFRONTO

CON K2S2 DEL CAVO

OK?

RIFASARE?

Page 26: SistemiBassaTensione 2006 IT

Si definisce conduttura l’insieme costituito da uno o più conduttori elettrici e dagli elementi cheassicurano l’isolamento, il fissaggio e la protezione necessaria. La conduttura è completata daglielementi di giunzione e derivazione atti a realizzare l’insieme dei circuiti di distribuzione oterminali costituenti la rete di distribuzione nell’ambito dell’impianto utilizzatore.

I cavi in uso negli impianti elettrici utilizzatori in BT sono caratterizzati fondamentalmente dallatensione nominale, dal materiale isolante, dalla guaina protettiva, dalla flessibilità, dal numerodelle anime e dalla sezione del conduttore di ciascuna anima (Fig. 4.2).

25MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

TIPO DI POSA U0/U

Posa fissa 300/500VAmbienti speciali o posa interrata 450/750V oppure 0.6/1kV

LE CONDUTTURE

Definizione di conduttura

Caratterizzazione dei cavi

Fig. 4.2

Particolari dei cavi

Page 27: SistemiBassaTensione 2006 IT

Il tipo di posa dei cavi è definito dalla tabella 52 C della norma CEI 64-8/5 richiamati nellaseguente tabella:

26 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

CODICE64-8

TIPOPOSA

DESCRIZIONE

1

2

3

3A

4

4A

5

5A

11

11A

12

13

14

15

16

17

18

21

22

22A

A1

B1

A2

B2

A2

B2

A2

B2

A4 / B4

A4 / B4

B4

A5 / B3

A5 / A6A7 / B3

A5 / A6A7 / B3

A5 / A6A7 / B3

A5 / B3

A3

A4 / B2

A2

B2

RIFERIMENTOPORTATA

CODICE64-8

TIPOPOSA

DESCRIZIONE

23

24

24A

25

31

32

33

33A

34

34A

41

42

43

51

52

53

71

72

73

74

RIFERIMENTOPORTATA

A2

A2

B2

A4 / B2

A2 / B2

A2 / B2

A2

B2

A2

B2

A2

A2

A4 / B2

A1 / B1

A4 / B4

A4 / B4

A1

A2

A1 / B1

A1 / B1

Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posatientro muri termicamente isolanti

Cavi multipolari in tubi protettivi circolari posatientro muri termicamente isolanti

Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posatisu o distanziati da pareti

Cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati odistanziati da pareti

Cavi senza guaina in tubi protettivi non circolariposati su pareti

Cavi multipolari in tubi protettivi non circolari posatisu pareti

Cavi senza guaina in tubi protettivi annegati nellamuratura

Cavi multipolari in tubi protettivi annegati nellamuratura

Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con osenza armatura, posati su o distanziati da pareti

Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, posati su soffitti

Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con osenza armatura, su passerelle non perforate

Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, su passerelle perforate

Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, su mensole

Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, fissati da collari

Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con osenza armatura, su passerelle a traversini

Cavi unipolari con guaina (o multipolari) sospesi oincorporati in fili o corde di supporto

Conduttori nudi o cavi senza guaina su isolatori

Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in cavitàdi strutture

Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivicircolari posati in cavità di strutture

Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in tubiprotettivi circolari posati in cavità di strutture

Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi noncircolari posati in cavità di strutture

Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi noncircolari annegati nella muratura

Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in tubiprotettivi non circolari annegati nella muratura

Cavi multipolari (o unipolari con guaina) posati incontrosoffitti o pavimenti sopraelevati

Cavi senza guaina e cavi multopolari (o unipolari conguaina) in canali posati su parete con percorso orizz.

Cavi senza guaina e cavi multopolari (o unipolari conguaina) in canali posati su parete con percorso vert.

Cavi senza guaina posati in canali incassati nel pavimento

Cavi multipolari posati in canali incassati nel pavimento

Cavi senza guaina in canali sospesi

Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in canali sospesi

Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posatientro cunicoli chiusi, con percorso orizz. o verticale

Cavi senza guaina in tubi protettivi posati entrocunicoli ventilati incassati nel pavimento

Cavi unipolari con guaina e multipolari posati incunicoli aperti o ventilati con percorso orizz. o verticale

Cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina) posatidirettamente entro pareti termicamente isolanti

Cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina) posati diretta-mente nella muratura senza protezione meccanica addizionale

Cavi multipolari (o unipolari con guaina) posati nellamuratura con protezione meccanica addizionale

Cavi senza guaina posati in elementi scanalati

Cavi senza guaina posati in canali provvisti di elementi di separazione

Cavi senza guaina in tubi protettivi o cavi unipolaricon guaina (o multipolari) posati in stipiti di porte

Cavi senza guaina in tubi protettivi o cavi unipolaricon guaina (o multipolari) posati in stipiti di finestre

Tab. 4.2

Tipo di posa dei cavi

Tipo di posa dei cavi

Page 28: SistemiBassaTensione 2006 IT

Il tipo di posa della conduttura deve essere coordinato con l’ambiente di installazione e il cavo inuso. Alcuni tipi di cavo non possono essere utilizzati in ambienti particolari e con pose non idonee.L’impiaego appropiato dei cavi è indicato dalla guida CEI 20-40Riassumiamo di seguito le pose consentite in relazione agli ambienti e ai cavi in uso più comuni

27MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

TIPO POSA

APPLICAZIONI

AMBIENTI

FissaMobileEsterna Sotto tracciaCunicolo interratoDirettamente interratoResidenzialiIndustria e artigianatoA rischio incendioFiereCantieriCablaggio

SINONOSI

NONOSI

NONONONOSI

SINONOSI

NONOSISISI

NONOSI

SINONOSI

NONOSISISI

NONOSI

SISI

NOSI

NONOSI

NONONONOSI

NOSI

NOSI

NONOSI

NONONONOSI

SISI

NOSI

NONOSISISISI

NOSI

SISISISI

NONOSISI

NONOSISI

SINOSISISISISISISISISI

SINOSISISISISISISISISI

SINOSISISISISISISISI

NO

H05

V-K

N07

V-K

N07

G9-

K

H05

VV-F

H03

VV-F

FRO

R-45

0/75

0V

H07

RN-F

N1V

V-K

FG7(

O)R

-0,6

/1kV

FG7(

O)M

1-0,

6/1k

V

Tab. 4.3

Tipi di posa consentite

in base al tipo di cavo

Tipi di posa consentite

Page 29: SistemiBassaTensione 2006 IT

La portata di un cavo dipende dalla sezione, dal tipo di conduttore e dall’isolante, ma anchedalla temperatura ambientale e dalle condizioni di posa.Per determinare la portata si utilizzano tabelle CEI-UNEL in base se il tipo di posa è in aria o interrata.Portate di corrente in regime permanente per cavi con posa in aria.Secondo la Norma CEI-UNEL 35024/1 (fascicolo 3516), per determinare la portata di uncavo posato in aria utilizza la seguente relazione:

IZ = I0 x k1 x k2

Le variabili sono definite nel seguente modo:IZ : portata cavoI0 : Valore di portata ricavato dalle tabelle 4.4 per i cavi unipolari o 4.5 per i cavi multipolarik1 : Fattore di correzione per temperature ambiente diverse da 30°Ck2 : fattore di correzione per più circuiti installati

28 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

Tab. 4.4:

Portate dei cavi

unipolari per posa in aria.

Tabella riferimenti A.

RIFERIMENTOPORTATA

TIPOPOSA

TIPO DIISOLAMENTO

NUMEROCONDUTTORI

CARICATI

SEZIONE mmq1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300 400

PORT

ATA

(A)

14,5

13,5

19

17

17,5

15,5

23

20

19,5

15,5

24

20

-

19,5

-

24

22

19,5

27

24

-

-

-

-

-

-

-

-

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

A1

A2

A3

A4

A5

A6

A7

PVC

EPR

PVC

EPR

PVC

EPR

PVC

EPR

PVC

EPR

PVC

EPR

PVC

EPR

19,5

18

26

23

24

21

31

28

26

21

33

28

-

26

-

33

30

26

37

33

-

-

-

-

-

-

-

-

26

24

36

31

32

28

42

37

35

28

45

37

-

35

-

45

40

35

50

45

-

-

-

-

-

-

-

-

34

31

45

40

41

36

54

48

46

36

58

48

-

46

-

58

52

46

64

58

-

-

-

-

-

-

-

-

46

42

61

54

57

50

75

66

63

57

80

71

-

63

-

80

71

63

88

80

-

-

-

-

-

-

-

-

61

56

81

73

76

68

100

88

85

76

107

96

-

85

-

107

96

85

119

107

-

-

-

-

-

-

-

-

80

73

106

95

101

89

133

117

112

101

142

127

-

110

-

135

131

114

161

141

146

146

182

182

130

130

161

161

99

89

131

117

125

110

164

144

138

125

175

157

-

137

-

169

162

143

200

176

181

181

226

226

162

162

201

201

119

108

158

141

151

134

198

175

168

151

212

190

-

167

-

207

196

174

242

216

219

219

275

275

197

197

246

246

151

136

200

179

192

171

253

222

213

192

270

242

-

216

-

268

251

225

310

279

281

281

353

353

254

254

318

318

182

164

241

216

232

207

306

269

258

232

327

293

-

264

-

328

304

275

377

342

341

341

430

430

311

311

389

389

210

188

278

249

269

239

354

312

299

269

-

-

-

308

-

383

352

321

437

400

396

396

500

500

362

362

454

454

240

216

318

285

309

275

402

355

344

309

-

-

-

356

-

444

406

372

504

464

465

465

577

577

419

419

527

527

273

245

362

324

353

314

472

417

392

353

-

-

-

409

-

510

463

427

575

533

521

521

661

661

480

480

605

605

320

296

424

380

415

369

555

490

461

415

-

-

-

485

-

607

546

507

679

634

615

615

781

781

569

569

719

719

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

561

-

703

629

587

783

736

709

709

902

902

659

659

833

833

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

656

-

823

754

689

940

868

852

852

1085

1085

795

795

1008

1008

Cavi in tubo incassato in parete isolante

Conduttori nudi o cavi senza guaina su isolatori

Cavi in aria libera in piano a contatto

Cavi in aria libera distanziatisu un piano orizzontale

Cavi in aria liberadistanziati su piano verticale

Cavo in tubo in aria

Cavi in aria libera a trifoglio

Portate calcolate per temperatura ambiente di 30°C e un singolo circuito.

Portata dei cavi

Page 30: SistemiBassaTensione 2006 IT

29MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Tab. 4.5: Portate dei cavi multipolari per posa in aria. Tabella riferimenti B.

Tab. 4.6: Fattori di correzione.

RIFERIMENTOPORTATA

TIPOPOSA

TIPO DIISOLAMENTO

NUMEROCONDUTTORI

CARICATI

SEZIONE mmq1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300

PORT

ATA

(A)

14

13

18,5

16,5

16,5

15

22

19,5

22

18,5

26

23

19,5

17,5

24

22

10

15

20

25

35

40

45

50

55

60

65

70

75

80

1,22

1,17

1,12

1,06

0,94

0,87

0,79

0,71

0,61

0,50

-

-

-

-

1,15

1,12

1,08

1,04

0,96

0,91

0,87

0,82

0,76

0,71

0,65

0,58

0,50

0,41

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

B1

B2

B3

B4

PVC

EPR

PVC

EPR

PVC

EPR

PVC

EPR

18,5

17,5

25

22

23

20

30

26

30

25

36

32

27

24

33

30

25

23

33

30

30

27

40

35

40

34

49

42

36

32

45

40

32

29

42

38

38

34

51

44

51

43

63

54

46

41

58

52

43

39

57

51

52

46

69

60

70

60

86

75

63

57

80

71

57

52

76

68

69

62

91

80

94

80

115

100

85

76

107

96

75

68

99

89

90

80

119

105

119

101

149

127

112

96

138

119

92

83

121

109

111

99

146

128

148

126

185

158

138

119

171

147

110

99

145

130

133

118

175

154

180

153

225

192

168

144

209

179

139

125

183

164

168

149

221

194

232

196

289

246

213

184

269

229

167

150

220

197

201

179

265

233

282

238

352

298

258

223

328

278

192

172

253

227

232

206

305

268

328

276

410

346

299

259

382

322

219

196

290

259

258

225

334

300

379

319

473

399

344

299

441

371

248

223

329

295

294

255

384

340

434

364

542

456

392

341

506

424

291

261

386

346

344

297

459

398

514

430

641

538

461

403

599

500

334

298

442

396

394

339

532

455

593

497

741

621

530

464

693

576

Cavi in tubo incassato in parete isolante

Cavi in aria libera idistanziatoda parete/soffitto o su passarella

Cavo in tubo in aria

Cavi in aria fissato allaparete/soffito

FATTORE K1

TEMP.AMBIENTE

TIPO DI ISOLAMENTO

PVC EPR

1

2

3

4

5

6

7

8

9

12

16

20

1,00

0,80

0,70

0,65

0,60

0,57

0,54

0,52

0,50

0,45

0,41

0,38

Non si applicano ulteriori riduzioni per più di 9 circuiti o cavi multipolari

1,00

0,85

0,79

0,75

0,73

0,72

0,72

0,71

0,70

0,95

0,81

0,72

0,68

0,66

0,64

0,63

0,62

0,91

1,00

0,88

0,82

0,77

0,75

0,73

0,73

0,72

0,72

1,00

0,87

0,82

0,80

0,80

0,79

0,79

0,78

0,78

FATTORE K2

TIPOPOSA

Raggrupati in fascio, annegati

Singolo strato su muro, pavimento o passarelle

non preforate Strato a soffittoStrato su passarelle perforate

orizzontali o verticaliStrato su scala posa cavi o

graffato a sostegno

Portate calcolate per temperatura ambiente di 30°C e un singolo circuito.

NU

MER

OD

ICI

RCU

ITI

OCA

VI

MU

LTIP

OLA

RI

Page 31: SistemiBassaTensione 2006 IT

Secondo la Norma CEI-UNEL 35026 (fascicolo 5777), per determinare la portata di un cavointerrato utilizza la seguente relazione:

IZ = I0 x k1 x k2 x k3 x k4

Le variabili sono definite nel seguente modo:

IZ : portata cavoI0 : Valore di portata ricavato dalla tabella 4.7k1 : Fattore di correzione per temperature del terreno diversa da 20°Ck2 : fattore di correzione per più circuiti installatik3 : fattore di correzione per posa a profondità diversa da 0.8mk4 : fattore di correzione per resistività diversa da 1,5 K*m/W

Le portate sono calcolate per una temperatura del terreno di 20°C, una resistività termica di 1,5K*m/W, una profondità di posa di 0,8m e un singolo circuito

Fattori K1, K2, K3, K4 per cavi in posa interrata

Portate di corrente inregime permanenteper cavi con posainterrata

30 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

Tab. 4.7: Portate dei cavi

per posa interrata.

Tabella riferimenti C.

TIPOPOSA

TIPO DIISOLAMENTO

NUMEROCONDUTTORI

CARICATI

SEZIONE mmq1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240

PORT

ATA

(A)

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

2

3

PVC

EPR

PVC

EPR

PVC

EPR

386

342

450

397

385

325

450

379

360

304

428

360

Cavi unipolari in tubi interrati

a contatto (1 cavo per tubo)

Cavi unipolariin tubo interrato

Cavi multipolari in tubo interrato

10

15

20

25

35

40

45

1,10

1,05

0,95

0,89

0,84

0,77

0,71

1,07

1,04

0,96

0,93

0,89

0,85

0,80

FATTORE K1

TEMP.AMBIENTE

TIPO DI ISOLAMENTO

PVC EPRTEMP.

AMBIENTE

TIPO DI ISOLAMENTO

PVC EPR0,5

0,8

1

1,2

1,5

1,02

1,00

0,98

0,96

0,94

FATTORE K3

PROFONDITÀDI POSA (m)

FATTORECORRETTIVO

22

20

26

23

21

18

24

21

19

16

23

19

29

26

34

31

27

23

32

27

25

21

30

25

38

34

44

40

36

30

41

35

33

28

39

32

47

43

54

49

45

38

52

44

41

35

49

41

63

57

73

67

61

51

70

59

56

47

66

55

82

74

95

85

78

66

91

77

73

61

86

72

105

95

122

110

101

86

118

100

94

79

111

93

127

115

148

133

123

104

144

121

115

97

136

114

157

141

182

163

153

129

178

150

143

120

168

141

191

171

222

198

187

158

218

184

175

148

207

174

225

201

261

233

222

187

258

217

208

175

245

206

259

231

301

268

256

216

298

257

240

202

284

238

294

262

343

304

292

246

340

287

273

231

324

272

330

293

385

340

328

277

383

323

307

259

364

306

50

55

60

65

70

75

80

0,63

0,55

0,45

-

-

-

-

0,77

0,71

0,65

0,60

0,53

0,46

0,38

Page 32: SistemiBassaTensione 2006 IT

In tubi protettivi direttamente interrati (Un cavo multipolare per ciascun tubo)

In tubi protettivi direttamente interrati (Un cavo unipolare per ciascun tubo)

Cavi unipolariCavi multipolari

31MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

2

3

4

5

6

0,85

0,75

0,70

0,65

0,60

0,90

0,85

0,80

0,80

0,80

0,95

0,90

0,85

0,85

0,80

0,95

0,95

0,90

0,90

0,90

FATTORE K2

NUMERODI CAVI

DISTANZA TRA I CIRCUITI (m)A contatto 0,25 0,5 1

1

1,2

1,5

2

2,5

1,06

1,04

1,00

0,91

0,84

FATTORE K4

RESISTIVITÀ DELTERRENO (K*m/W)

FATTORECORRETTIVO

1

1,2

1,5

2

2,5

1,08

1,05

1,00

0,90

0,82

FATTORE K4

RESISTIVITÀ DELTERRENO (K*m/W)

FATTORECORRETTIVO

2

3

4

5

6

0,80

0,70

0,65

0,60

0,60

0,90

0,80

0,75

0,70

0,70

0,90

0,85

0,80

0,80

0,80

0,95

0,90

0,90

0,90

0,90

FATTORE K2

NUMERODI CIRCUITI

DISTANZA TRA I CIRCUITI (m)A contatto 0,25 0,5 1

Sezione minima dei conduttori di neutro

Sezione dei conduttori di terra e protezione

I conduttori di neutro non devono avere la stessa sezione dei conduttori di fase.Per i conduttori dei circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm2 se in rame (25 mm2 se inalluminio), è ammesso il neutro di sezione ridotta, ma comunque non inferiore a 16 mm2

(rame), 25 mm2 (alluminio), purché siano soddisfatte le seguenti condizioni:

- il carico sia essenzialmente equilibrato e comunque il neutro di sezione ridotta assicuri lanecessaria portata in servizio ordinario

- sia assicurata la protezione contro le sovracorrenti.

La sezione dei conduttori di terra e protezione, può essere dedotta dalla Tab. 6.11. Sedall’applicazione della tabella risultasse una sezione non unificata occorrerà adottare ilconduttore avente sezione unificata in eccesso rispetto al valore calcolato.

Tab. 6.11

Sezione dei conduttori

di terra e protezione

SEZIONE Sf (mm2) DEI CONDUTTORIDI FASE DELL’IMPIANTO

SEZIONE Sp (mm2) DEL CORRISPONDENTECONDUTTORE DI PROTEZIONE

Sf ≤ 1616 < Sf ≤ 35

Sf > 35

Sp = Sf

16Sp = Sf / 2

Page 33: SistemiBassaTensione 2006 IT

32 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

Si definisce caduta di tensione la differenza fra il valore della tensione nel punto dialimentazione (origine) e quello nel punto di utilizzazione dell’energia elettrica.

Nella Norma CEI 64-8 troviamo una raccomandazione volta a contenere la c.d.t ai morsettidell’utilizzatore entro il limite del 4% della tensione nominale. Il motivo è che i motori elettricisono costruiti per funzionare in servizio normale, con una variazione di tensione non superioreal ± 5 % del valore nominale. Un abbassamento eccessivo di tensione causa sicuramente:- problemi per le utenze più sensibili- un aumento del tempo di avviamento dei motori.

Poiché la coppia motrice di un motore asincrono trifase varia in funzione del quadrato dellatensione, ne consegue che è importante contenere il valore della caduta di tensione entro il 10%nella fase di avviamento del motore. Inoltre tale inconveniente è anche sinonimo di perditepoiché la potenza dissipata è proporzionale al quadrato della corrente.

Il valore della caduta di tensione può essere calcolato mediante la formula classica:

(1) ∆U = k · IB · L · (R· cos ϕ + X · sen ϕ)

volendo il valore percentuale si avrà:

(2)

Dove:IB è la corrente assorbita dall’utenza in AK è un fattore di tensione pari a 2 nei sistemi monofasi e bifasi e a

1,73 nei sistemi trifasiL è la lunghezza della linea in kmR è la resistenza di un chilometro di cavo (Ω/km)X è la reattanza di un km di cavo (Ω/km)Un è la tensione nominale dell’impianto in Vcos ϕ è il fattore di potenza del carico.

∆U∆u % = --------------- 100

Un

CADUTA DI TENSIONENEI CAVI

CAVO BIPOLARE, TRIPOLARE

CAVO UNIPOLARE

1,5

14,8

0,168

15,1

0,118

2,5

8,91

0,156

9,08

0,109

4

5,57

0,143

5,68

0,101

6

3,71

0,135

3,78

0,095

10

2,24

0,119

2,27

0,0861

16

1,41

0,112

1,43

0,0817

25

0,889

0,106

0,907

0,0813

35

0,641

0,101

0,654

0,0783

50

0,473

0,101

0,483

0,0779

70

0,328

0,0965

0,334

0,0751

95

0,236

0,0975

0,241

0,0762

120

0,188

0,0939

0,191

0,0745

150

0,153

0,0928

0,157

0,0745

185

0,123

0,0908

0,125

0,0742

240

0,0943

0,0902

0,0966

0,0752

300

0,0761

0,0895

0,0780

0,0750

sez. [mm2]

r [mΩ/m]

x [mΩ/m]

r [mΩ/m]

x [mΩ/m]

TAB. 4.9 - RESISTENZA E REATTANZA SPECIFICA DEI CAVI UNIFICATI (TABELLA UNEL 35023-70)

Valore della caduta di tensione

Page 34: SistemiBassaTensione 2006 IT

33MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Tab. 4.10

Cadute di tensione massime

ammissibili per cavi per

energia isolati con gomma

o con materiale

termoplastico.

SEZIONENOMINALE

11,52,54610162535507095120150185240300400

44,229,717,811,17,414,472,821,781,280,9470,6560,4730,3750,3060,2460,1890,1520,121

35,623,914,49,086,103,722,391,551,150,8780,6410,4940,4130,3560,3060,2590,2290,202

CAVI UNIPOLARI CAVI BIPOLARI CAVI TRIPOLARI

CORRENTE ALTERNATAMONOFASE

CORRENTE ALTERNATATRIFASE

CORRENTE ALTERNATAMONOFASE

CORRENTE ALTERNATATRIFASE

cos ϕ 1 cos ϕ 0,8 cos ϕ 1 cos ϕ 0,8 cos ϕ 1 cos ϕ 0,8 cos ϕ 1 cos ϕ 0,8

mm2 mV / Am mV / Am mV / Am mV / Am mV / Am mV / Am mV / Am mV / Am38,325,715,49,656,423,872,441,541,110,8200,5680,4100,3250,2650,2130,1630,1320,105

30,820,712,57,875,283,222,071,340,9930,7600,5550,4280,3580,3080,2650,2240,1980,175

45,030,218,211,47,564,552,871,811,310,9670,6690,4840,3830,3140,2510,1930,1560,125

36,124,314,79,216,163,732,391,551,140,8660,6240,4760,3940,3410,2890,2450,2150,189

39,026,115,79,856,543,942,481,571,130,8380,5790,4190,3320,2720,2170,1670,1350,108

31,321,012,77,985,343,242,071,340,9880,7500,5410,4120,3420,2950,2500,2120,1860,164

Note:

(1) La temperatura di riferimento assunta è di 80 °C. I valori della tabella sono applicabili, con sufficiente approssimazione, per tutti i cavi perenergia, rigidi, semirigidi, o flessibili isolati con le varie qualità di gomma o di materiale termoplastico, aventi temperature caratteristiche finoa 85 °C.

(2) Per avere la caduta di tensione espressa in volt occorre moltiplicare i valori in tabella per la corrente, in ampere, e per la lunghezza dellalinea in metri, e quindi dividere per 1000.

(3) La caduta di tensione dev’essere calcolata con i seguenti riferimenti:

- tra fase e neutro in caso di corrente alternata monofase

- tra fase e fase nel caso di corrente alternata trifase.

(4) Nei casi in cui i valori di cos ϕ sono diversi da quelli previsti nella tabella, si può utilizzare la seguente formula per il calcolo della caduta ditensione:

∆V = k x (R cos ϕ + X cos ϕ)

dove:

∆V = caduta di tensione per valori unitari di corrente e lunghezza

k = coefficiente (1 per linee monofasi, 1,73 per linee trifasi)

R = resistenza unitaria del cavo

X = reattanza unitaria del cavo

ϕ = fattore di potenza.

Il valore ∆V deve essere moltiplicato per la corrente, per la lunghezza della linea e diviso per 1000.

Page 35: SistemiBassaTensione 2006 IT

34 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

1,5

2,193,295,498,7810,9713,71

2,5

1,331,993,325,306,638,2910,61

4

0,830,1252,083,334,175,216,668,3310,41

6

0,560,841,402,232,793,494,475,596,988,8011,17

10

0,340,510,851,361,702,132,733,414,265,376,817,668,52

16

0,220,330,540,871,091,361,742,182,723,434,364,905,456,818,179,5310,89

25

0,140,210,350,560,700,881,121,411,762,212,813,163,514,395,276,157,037,91

35

0,160,260,410,520,650,831,041,291,632,072,332,593,244,884,535,185,836,47

50

0,120,200,320,390,490,630,790,991,241,581,771,972,462,963,453,944,444,935,42

70

0,140,230,290,360,460,570,710,901,141,281,431,782,142,502,853,213,573,934,28

95

0,110,170,220,270,350,440,550,690,870,981,091,361,641,912,182,462,733,003,273,55

120

0,140,180,230,290,360,450,570,720,820,911,131,361,591,812,042,272,492,722,953,17

150

0,120,150,190,250,310,390,490,620,700,770,971,161,361,551,741,942,132,322,522,712,91

185

0,110,130,160,210,260,330,420,530,590,660,820,991,151,321,481,651,811,982,142,312,472,64

240

0,110,140,180,220,280,350,440,500,550,690,830,971,111,241,381,521,661,801,942,072,212,49

300

0,120,150,190,240,310,390,440,480,610,730,850,971,091,211,331,451,571,701,821,942,182,42

sez. [mm2]Ib [A]

4610162025324050638090100125150175200225250275300325350375400450500

1,5

2,323,485,809,2811,6014,50

2,5

1,402,103,505,607,008,7511,21

4

0,881,322,203,524,405,497,038,79

6

0,881,472,352,943,684,715,897,36

10

0,540,901,431,792,242,873,584,485,647,168,068,95

16

0,340,570,911,141,431,832,282,853,604,575,145,717,138,569,9911,41

25

0,220,370,590,730,921,171,471,832,312,933,303,664,585,506,417,338,25

35

0,160,270,430,540,670,861,081,341,692,152,422,693,364,034,715,386,056,72

50

0,120,200,330,410,510,650,811,021,281,631,832,032,543,053,564,074,585,095,59

70

0,150,230,290,370,470,580,730,921,171,311,461,832,192,562,923,293,654,024,38

95

0,110,180,220,280,350,440,550,700,880,991,101,381,661,932,212,482,763,043,313,59

120

0,150,180,230,290,360,450,570,730,820,911,141,361,591,822,052,272,502,732,963,18

150

0,120,150,190,250,310,390,490,620,690,770,961,161,351,541,741,932,122,312,512,702,89

185

0,100,130,160,210,260,330,410,520,590,650,810,981,141,301,461,631,791,952,122,282,442,60

240

0,110,130,170,220,270,340,430,480,540,670,810,941,081,211,341,481,611,751,882,022,152,42

300

0,120,150,190,230,290,370,420,470,580,700,810,931,051,161,281,401,511,631,751,862,092,33

sez. [mm2]Ib [A]

4610162025324050638090100125150175200225250275300325350375400450500

Tab. 4.11

Caduta di tensione %

a cos ϕ = 0,85 per 100 m

di cavo

Tab. 4.12

Caduta di tensione %

a cos ϕ = 0,9 per 100 m

di cavo

Page 36: SistemiBassaTensione 2006 IT

35MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Tab. 4.13

Caduta di tensione %

a cos ϕ = 0,35 per 100 m

di cavo

1,5

4,626,9311,5618,4923,1128,89

2,5

2,834,247,0711,3114,1417,6722,62

4

1,802,714,517,229,0211,2814,4318,04

6

1,231,853,094,946,177,719,8712,3415,43

10

0,781,161,943,103,884,856,207,759,6912,2115,5117,4519,39

16

0,520,781,302,072,593,244,155,186,488,1610,3611,6612,9616,1919,4322,6725,9129,15

25

0,360,530,891,421,782,222,843,554,445,607,118,008,8911,1113,3315,5517,7719,9922,22

35

0,280,410,691,101,381,732,212,763,454,355,526,226,918,6310,3612,0813,8115,5417,26

50

0,230,340,560,901,131,411,802,252,823,554,515,075,637,048,459,8611,2712,6714,0815,49

70

0,180,270,440,710,891,111,421,782,222,803,554,004,445,556,667,778,8910,0011,1112,2213,33

95

0,150,230,380,600,750,941,211,511,882,373,013,393,774,715,656,597,538,479,4110,3611,3012,24

120

0,130,200,330,530,670,831,071,331,662,102,663,003,334,164,995,836,667,498,329,159,9910,8211,65

150

0,120,180,300,490,610,760,971,221,521,922,432,743,043,804,565,326,086,847,608,369,129,8810,6411,41

185

0,110,170,280,440,550,690,891,111,391,752,222,502,773,474,164,855,556,246,937,638,329,019,7110,4011,09

240

0,100,150,250,410,510,640,811,021,271,602,042,292,543,183,824,455,095,726,367,007,638,278,909,5410,1811,45

300

0,140,240,380,480,600,770,961,201,511,912,152,392,993,594,194,785,385,986,587,187,778,378,979,5710,7611,96

sez. [mm2]Ib [A]

4610162025324050638090100125150175200225250275300325350375400450500

Con un cavo trifase in rame della sezione di 50 mm2 e lunghezza 130 m (0,13 km) si alimentaun motore trifase (400 V) che assorbe:

125 A nominali con cos ϕ = 0,8625 A (pari a 5 In) in fase di avviamento concos ϕ = 0,35

La caduta di tensione sul quadro di alimentazione, pereffetto di altri carichi, è di 3,5 V tra le fasi.

Si chiede la caduta di tensione percentuale ai morsetti delmotore nel funzionamento normale ed in fase diavviamento.

Esempio

M

S = 50 mm2 CuL = 130 mIB = 125 AIAVV = 625 A

Page 37: SistemiBassaTensione 2006 IT

36 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

La protezione contro le sovracorrenti nelle reti di distribuzione elettrica in bassa tensione, è unacomponente importante del problema più generale della sicurezza e dall'affidabilità degliimpianti elettrici.

In tale ottica è necessario che i conduttori attivi di un circuito elettrico siano protetti da uno o piùdispositivi in grado di interrompere automaticamente l'alimentazione quando si producesovracorrente.

Sovracorrente è una qualsiasi corrente superiore alla portata IZ che può circolare nel cavo. Si tratta di correnti dannose, giacché producono aumenti di temperatura oltre il limiteammissibile. In funzione della loro entità e del tempo di mantenimento le sovracorrenti possonogenerare aumenti lenti o repentini della temperatura e anche la fusione degli isolanti se nonaddirittura del conduttore di rame.Per meglio studiare il problema si usa suddividere le sovracorrenti in due famiglie: isovraccarichi e i corto circuiti.

La protezione contro i sovraccarichi e i corto circuiti può essere assicurata sia in modo separato,con dispositivi distinti, sia in modo unico con dispositivi che assicurano entrambe le protezioni.

Per assicurare la protezione il dispositivo deve:

- interrompere sia la corrente di sovraccarico sia quella di corto circuito, in qualunque puntodella linea, prima che esse provochino nel conduttore un riscaldamento tale da danneggiarel'isolamento;

- essere installato in generale all'origine di ogni circuito e di tutte le derivazioni aventi portatedifferenti (diverse sezioni dei conduttori, diverse condizioni di posa e ambientali, nonché undiverso tipo di isolamento del conduttore) (Fig. 4.3).

La frontiera tra sovracarico e cortocircuito è quanto mai labile e soggettiva, mancando unoggettivo criterio per fissarla. Anche le Norme CEI non si sbilanciano eccessivamente a riguardo; pur tuttavia studianoseparatamente queste correnti e ne prevedono il controllo e l'interruzione secondo procedurediverse e quasi indipendenti.

Fig. 4.3

Ciascuna partenza ha

un proprio dispositivo di

protezione

LA PROTEZIONECONTROLE SOVRACORRENTI

Page 38: SistemiBassaTensione 2006 IT

37MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Fig. 4.4

Condizioni limite (minima

e massima protezione)

di una conduttura

contro il sovraccarico

La condizione di protezione dal sovraccarico di una conduttura avente corrente di impiego IB eportata IZ è espressa dalle seguenti relazioni:

1) IB ≤ IN ≤ IZ 2) If ≤ 1,45 IZ

dove If è la corrente di intervento del dispositivo di protezione.Come si nota, la corrente nominale IN del dispositivo di protezione deve essere compresa tra lacorrente di impiego IB e la portata del conduttore IZ e la sua corrente convenzionale diintervento If non deve superare del 45% IZ entro il tempo convenzionale di apertura del relativodispositivo di protezione. Quest'ultima condizione si impone quando il dispositivo di protezioneha caratteristica d'intervento non interamente contenuta entro valori inferiori alla curva limite disovraccaricabilità dei cavi.

Nella Fig. 4.4 si evidenzia la possibilità di trovare la migliore condizione di protezione solo nelcaso in cui la corrente di impiego IB è significativamente inferiore alla portata IZ dei conduttori.

I dispositivi di protezione contro i sovraccarichi possono essere installati in qualsiasi punto dellaconduttura protetta purché a monte non sia prevista alcuna derivazione e la conduttura siaprotetta anche contro il cortocircuito.

Negli impianti IT la protezione contro i sovraccarichi deve sempre essere installata all’originedel circuito a meno che:

- il circuito non sia protetto all’origine conto le correnti di guasto verso terra da un interruttoredifferenziale;

- l’intero circuito, utilizzatori e condutture comprese, sia del tipo a doppio isolamento (classe II)

Page 39: SistemiBassaTensione 2006 IT

38 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

Scopo del presente paragrafo è il calcolo delle correnti di corto circuito nei vari punti didiramazione dell’impianto e la conseguente appropriata scelta dei dispositivi di manovra eprotezione.

R1 = (U202/Pcc • 103) cosϕcc = (4002/500 • 103) • 0,15 = 0,0480 mΩ

X1 = (U202/Pcc • 103) senϕcc = (4002/500 • 103) • 0,98 = 0,313 mΩ

Z1 = R12 + X1

2 = 0,317 mΩ

U202 Ucc 4002 5

Ztrasf = • = • = 6,4 mΩ Ztrasf ≅ Xtrasf

An 100 1250 100

L 12 R3 = ρ = 18 • = 0,225 mΩ

S 4 • 240

U20

Calcolo della Icc presunta:3 • (X1 + X2 + X3)2 + (R1 + R3)2

400 VIcc presunta = = 32,91 kA

3 • (0,313 + 6,4 + 0,30)2 + (0,048 + 0,225)2

È pertanto opportuno installare un apparecchio avente Icu ≥ Icc ossia, ad esempio unMTS 160 N o MTS 250 N (Icu = 36 kA).

Pcc = 500 MVA

cosϕcc = 0,15

Xl 0,1 X3 = l • = 12 • = 0,30 mΩ

n° 4conduttori

Supponendo la sezione del PE = 1/2 sezione di fase RPE = 0,45 mΩ XPE = 0,30 mΩ

20000/400 V

1250 kVA

Ucc% = 5%

Linea 4 x 240 mm2/per faselunghezza 12 m

Icc presunta = 32,91 kA

Nella situazione circuitale presunta, la reattanza per metrolineare Xl = 0,1 mΩ

LE CORRENTIDI CORTO CIRCUITO

Page 40: SistemiBassaTensione 2006 IT

Scelta dell’interruttoreMTS Gewiss

39MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Per la protezione lato BT dei trasformatori MT/BT la scelta degli interruttori deve tenere contofondamentalmente della corrente nominale del trasformatore protetto, lato B.T., da cuidipendono la portata dell’interruttore e la taratura delle protezioni e della massima corrente dicorto circuito nel punto di installazione, che determina il potere di interruzione minimo che devepossedere l’apparecchio di protezione.La corrente nominale del trasformatore, lato BT, vienedeterminata dall’espressione

In =Sn x 103

√3 x U20

conSn = potenza nominale del trasformatore, in kVA.U20 = tensione nominale secondaria (a vuoto) deltrasformatore, in V.In = corrente nominale del trasformatore, lato BT, in A(valore efficace).

La corrente di corto circuito trifase a piena tensione,immediatamente ai morsetti di BT del trasformatore, èesprimibile con la relazione (nell’ipotesi di potenzainfinita al primario)

Icn =In x 100

Ucc%dove:Ucc% = tensione di corto circuito del trasformatore, in %.In = corrente nominale, lato BT, in A (valore efficace).Icn = corrente di corto circuito nominale trifase, lato BT, in A (valore efficace).

La corrente di corto circuito si riduce, rispetto ai valori dedotti dall’espressione precedente, sel’interruttore è installato ad una certa distanza dal trasformatore tramite un collegamento incavo o in sbarra, in funzione dell’impedenza del collegamento.

U20

SCELTADELL’INTERRUTTOREGENERALE A VALLEDEI TRASFORMATORI

SN [KVA]

TAB. 4.14 - SCELTA DELL’INTERRUTTORE MTS IN FUNZIONE DEL TRASFORMATORE IN OLIO

160 200 250 315

Ucc(1) %

In (2) [A]Icn

(2) [kA]Perdite a vuoto WPerdite in c.c. WInterruttore MTS Gewiss

42315,84602350

MTS250MTSE250

42897,25502750

MTSE630(400)

43619

6503250

MTSE630(400)

445511,47803850

MTSE630

100

41443,63201750

MTS160

400

457714,49304600

MTSE800

500

472218

11005450

MTSE800

630

690915,213006500

MTSE1600

800

6115519,315507900

MTSE1600

1000

6144324,1170010500

MTSE1600

La tabella che segue mostra alcune possibili scelte di interruttori MTS Gewiss in funzione dellecaratteristiche del trasformatore da proteggere.Attenzione: le indicazioni sono valide alle condizioni indicate in tabella; per condizioni diverseè necessario rivedere i calcoli e adeguare le scelte.

Sn

InIccn

50

4721,890

1100MTS160

Page 41: SistemiBassaTensione 2006 IT

40 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

Per il calcolo della corrente nominale del trasformatore vale quanto indicato precedentemente.Il potere di interruzione minimo di ogni interruttore di protezione lato BT deve risultare superioreal maggiore dei seguenti valori (l’esempio è relativo alla macchina 1 della figura e vale per tremacchine in parallelo):

- Icc1 (corrente di corto circuito del trasformatore 1) in caso di guasto immediatamente a valledell’interruttore I1;

- Icc2 + Icc3 (Icc2 e Icc3 = correnti di corto circuito dei trasformatori 2 e 3) in caso di corto circuitoa monte dell’interruttore I1.

Gli interruttori I4 e I5 sulle partenze devono possedere un potere di interruzione superiorea Icc1 + Icc2 e Icc3; naturalmente il contributo alla corrente di corto circuito di ciascuntrasformatore viene attenuato dalla linea di collegamento trasformatore-interruttore (dadeterminare caso per caso).

(1) Per valori della tensione di corto circuito percentuale U’cc% diversi dai valori Ucc% indicati in tabella, la corrente di corto circuito nominaletrifase I’cn diventa:

I’cn =Icn Ucc%

U’cc%

(2) I valori calcolati sono relativi ad una tensione U20 di 400 V, per valori di U’20 diversi, moltiplicare In e Icn per i fattori k seguenti:

Esempio applicativo

SN [KVA]

TAB. 4.15 - SCELTA DELL’INTERRUTTORE MTS IN FUNZIONE DEL TRASFORMATORE IN RESINA

160 200 250 315

Ucc(1) %

In (2) [A]Icn

(2) [kA]Perdite a vuoto WPerdite in c.c. WInterruttore MTS Gewiss

62313,94802400

MTS250MTSE250

62894,85602820

MTSE630(400)

63616

6453150

MTSE630(400)

64557,67804050

MTSE630

100

61442,43601785

MTS160

400

65779,69104550

MTSE800

500

672212,110605600

MTSE800

630

690915,212106750

MTSE1600

800

6115519,313008000

MTSE1600

1000

6144324,116559200

MTSE1600

Page 42: SistemiBassaTensione 2006 IT

41MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

TRASFORMATORI INTERRUTTORE A (SECONDARIO DEL TRASFORMATORE)

Attenzione: la tabella sottostante fa riferimento alle condizioni specificate nella paginaprecedente; le indicazioni per la scelta degli interruttori sono fornite solo in funzione della correntedi impiego e della corrente presunta di corto circuito. Per una scelta corretta devono essereconsiderati anche altri fattori quali selettività, protezione di back-up, decisione di impiegareinterruttori limitatori, ecc. È quindi indispensabile una puntuale verifica da parte dei progettisti.Occorre inoltre tenere presente che le correnti di corto circuito riportate in tabella sonodeterminate nell’ipotesi di potenza infinita a monte dei trasformatori e trascurando leimpendenze delle sbarre e delle connessioni agli interruttori: i valori così determinantirisultano superiori a quelli reali.

1x1001x1601x2502x2501x4002x4001x6302x6303x6301x8002x8003x8001x10002x10003x1000

INTERRUTTORE B (PARTENZA LINEA UTENZA)

144231361361577577909909909115511551155144314431443

3,65,899

14,414,415,115,130,219,319,338,624,124,148,2

MTS160BMTS250N/MTSE250N

MTSE630N (400A)MTSE630N (400A)

MTSE630NMTSE630N

MTSE1600N (1000A)MTSE1600N (1000A)MTSE1600N (1000A)MTSE1600N (1250A)MTSE1600N (1250A)MTSE1600N (1250A)

MTSE1600NMTSE1600NMTSE1600S

144231361722577115490918182727115523103465144326864329

3,65,8918

14,428,8153045

19,338,657,924,148,272,3

BB-NB-NN

B-NN-SN-SS-HS-HN-SS-H

LS-HHL

TAB. 4.16 - SCELTA DEGLI INTERRUTTORI MTS IN FUNZIONE DELLA CORRENTE D’IMPIEGO E DELLA CORRENTE PRESUNTA DI CORTOCIRCUITO

NUMERO DI

TRASFORMATORI

IN PARALLELO

E RELATIVA

POTENZA SN

[KVA]

CORRENTE

NOMINALE DEL

TRASFORMATORE

LATO B.T.IN[A]

CORRENTE

DI CORTO CIRCUITO

PRESUNTA

ICC

[KA]

TIPO DIINTERRUTTORE

CORRENTE

TOTALE

DISPONIBILE

I[A]

CORRENTE

DI CORTO

CIRCUITO

PRESUNTA

[KA]

CLASSE DI PRESTAZIONEIN CORTOCIRCUITO

La tabella che segue permette di definire il valore della corrente di cortocircuito trifase in unpunto della rete a valle di un cavo conoscendo i seguenti dati:- Il valore della corrente di cortocircuito trifase a monte del cavo.- La lunghezza e la sezione del cavo (supponendo che sia in rame).

Conoscendo il valore della corrente di cortocircuito a valle risulterà agevole dimensionare inmodo corretto l’interruttore automatico scegliendo un potere di interruzione almeno pari osuperiore al valore della corrente di cortocircuito Icc. nel punto di installazione.

Nota: qualora i valori della Icc a monte e della lunghezza del cavo, non risultino in tabella, èopportuno adottare i seguenti valori:- Il valore della Icc a monte immediatamente superiore.- La lunghezza del cavo immediatamente inferiore

In questo modo la Icc a valle risulterà sempre maggiore di quella effettiva a favore della sicurezza.

Scelta rapida degli interruttorisecondari e terminali

Page 43: SistemiBassaTensione 2006 IT

42 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

Note alla tabella:

1) I valori della tabella sono stati calcolati considerando:La tensione trifase di 400 VI cavi trifasi in rameLa temperatura del rame di 20° C

2) Nel caso di una tensione trifase concatenata di 230 V dividere le lunghezze indicate nella tabella per √3 = 1,732

3) Se sono installati cavi in parallelo occorre dividere la lunghezza per in numero dei cavi in parallelo.

SEZIONE

DEI CAVI [MM2] LUNGHEZZA DEI CAVI [M]

11,62,33,14578891011151718232528

7167615549423935312723211510754

1,42,23,3568101213151617232629353944

6057534944383632292622201410754

1,22

3,156912151720222426353944525966

4947454238343229272421191310754

1,21,72,847913172226303437415259677789100

383736343229272523211917139754

11,62,43,969131824313743495560748698112130147

292928272524232120181715129754

1,42,33,46914192636465565748492111129147166194221

212121201918181716151413108654

1,21,93571218253548627689102116127151177203227266304

16161616151514141313121197644

1,72,64610162534486686104122140161177208244281312367

1212121212111111111010986544

2,33,9691524385274101132160189218250276321378

88888888877765443

3,358122133517199136178217256295340375

66666666666654433

56101525396185120164215262310357

55555555555544433

61017254166103143201276362

33333333333333322

91320305070123174242332435

33333333333333322

121625376299154215303

22222222222222222

11,31,61,92,12,32,42,62,7455677

9183756657484439343025221510754

1,21,52

2,52,93,33,63,944778101112

8679726455474338342925221510754

1,11,62,12,83,6455667101112151617

8074686153454137332924211510754

Icc a monte [kA] Icc a valle [kA]

1,52,54610162535 esempio5070951201501852403002 x 1202 x 1502 x 1853 x 1203 x 1503 x 185

1009080706050454035 esempio30 25221510754

TAB. 4.17 - DETERMINAZIONE ICC A VALLE DI UN CAVO

Page 44: SistemiBassaTensione 2006 IT

43MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

I criteri per la scelta del dispositivo di protezione contro i cortocircuiti vengono indicati dallaNorma CEI 64-8 al capitolo 53.

Tutti i conduttori devono risultare adeguatamente protetti dal cortocircuito all’inizio della condutturafatta eccezione per i seguenti tre casi per i quali è richiesta però la verifica del minimo pericolo incaso di cortocircuito e che non vi sia presenza nelle vicinanze di materiali combustibili:

1) condutture che collegano sorgenti di energia (generatori, batterie, trasformatori, raddrizzatori)con i rispettivi quadri purché siano previsti su questi ultimi adeguati dispositivi di protezione;

2) circuiti la cui interruzione improvvisa può dar luogo a pericoli;

3) alcuni circuiti di misura.

E’ concesso installare il dispositivo di protezione dal cortocircuito entro una distanza massimadi 3 m dall’inizio della conduttura quando il tratto considerato sia realizzato in modo tale darendere minima la possibilità che si manifesti un cortocircuito e che sia ridotto al minimo ilpericolo di incendio o di danni alle persone.

I dispositivi per la protezione da cortocircuito devono:

a) presentare un potere di interruzione adeguato in funzione della massima corrente presuntadi cortocircuito che si può manifestare nel circuito considerato. Per i circuiti trifase occorreconsiderare sia il guasto trifase che quello monofase.

b) intervenire in tempi tali da evitare surriscaldamenti dei conduttori oltre il limite ammesso.

Questa condizione deve essere verificata in qualsiasi punto dell’impianto (normalmenteall’inizio e nel punto più lontano della conduttura).

La condizione da rispettare per corto circuito all’inizio della conduttura è:

Icc2t ≤ K2S2

La precedente condizione è verificata quando la curva di K2 S2 si trova sopra la caratteristicaI2t del dispositivo di protezione per tutti i valori fino alla corrente Icc presunta.

Nei casi in cui la protezione termica del cavo è omessa o sovradimensionata bisogna verificare anchela condizione di cortocircuito nel punto più lontano della conduttura. Questo si realizza calcolando laIccmin e confrontandola con la corrente magnetica del dispositivo di protezione Iccmin ≥ Im.

La Norma CEI 64-8, all’art. 533.3 (commento) suggerisce una formula approssimativa percalcolare Icc in fondo ad una conduttura basata sui presupposti che, durante il cortocircuito,all’inizio della conduttura considerata si abbia una tensione pari all’80% del valore nominale ela resistenza della linea aumenti del 50% per l’incremento della temperatura del cavo in cortocircuito. Nel caso invece in cui sia nota l’impedenza del circuito a monte della linea la formulanon è più valida, pur restando validi i coefficienti riduttivi.

CRITERI PER LA SCELTADELLE PROTEZIONICONTRO ILCORTOCIRCUITO

Page 45: SistemiBassaTensione 2006 IT

44 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

A) in caso di neutro non distribuito (cortocircuito fase-fase)

dove: U = tensione concatenataρ = resistività del conduttore a 20°C (Ω mm2/m) L = lunghezza della conduttura protetta (m) S = sezione della conduttura protetta (mm2)

B) in caso di neutro distribuito (cortocircuito fase-neutro)

dove: ρ, L, S hanno gli stessi significati di cui al punto (A) Uo = tensione di fase m = rapporto tra la resistenza del conduttore di neutro e quella del conduttore di fase (rapportotra le sezioni se sono costituite dallo stesso materiale).

Le due formule non tengono conto della reattanza delle condutture; occorre perciò introdurre incaso di cavi con sezione superiore a 95 mm2 i seguenti fattori correttivi.

Icc/MIN=0,8U

1,5 2LS

SEZIONE MM2

K

120

0,9

150

0,85

185

0,80

240

0,75

Anche se si utilizzano interruttori automatici, non correttamente scelti per la protezione dasovraccarico, occorre verificare sia il valore massimo sia quello minimo della corrente di cortocircuito.

La Fig. 4.3 mostra una conduttura protetta sia dal cortocircuito che dal sovraccarico, mentre laFig. 4.4 rappresenta una conduttura protetta parzialmente solo dal cortocircuito.

Fig. 4.5

Cavo protetto

dal sovraccarico

Page 46: SistemiBassaTensione 2006 IT

45MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Fig. 4.6

Cavo non protetto

dal sovraccarico

MONOFASE 230 V FASE + NEUTRO

Le tabelle che seguono devono essere usate quando non è presente la protezione termica, etengono conto di un coefficiente di tolleranza di intervento magnetico di 1,2.

TRIFASE 400 V O BIFASE 400 V SENZA NEUTRO

TRIFASE 400 V + NEUTRO

1

0,58

0,58

0,39

S fase

S neutro= 1

S fase

S neutro= 2

Note: nelle formule si è tenuto conto di una riduzione dell’80 % della tensione di alimentazionedovuta alla corrente di cortocircuito rispetto alla tensione nominale di alimentazione (coeff. 0,8e dell’aumento della resistenza dei conduttori dovuti al riscaldamento (coeff. 1,5).

Tab. 4.18

Fattore di correzione da

applicare alle lunghezze

massime

Lunghezza massimaprotetta

Page 47: SistemiBassaTensione 2006 IT

46 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

sez.

[mm2]

1,5

2,5

4

6

10

16

25

35

50

70

95

120

150

185

240

300

TAB. 4.19 - PROTEZIONE DEL CAVO - LUNGHEZZA MASSIMA PROTETTA [M]

20

370

617

30

247

412

658

40

185

309

494

741

50

148

247

395

593

60

123

206

329

494

70

106

176

282

423

705

80

93

154

247

370

617

90

82

137

219

329

549

100

74

123

198

296

494

790

120

62

103

165

247

412

658

140

53

88

141

212

353

564

160

46

77

123

185

309

494

772

180

41

69

110

165

274

439

686

200

37

62

99

148

247

395

617

240

31

51

82

123

206

329

514

720

280

26

44

71

106

176

282

441

617

320

23

39

62

93

154

247

386

540

772

400

19

31

49

74

123

198

309

432

617

440

17

28

45

67

112

180

281

393

561

786

480

15

26

41

62

103

165

257

360

514

720

520

14

24

38

57

95

152

237

332

475

665

regolazione magnetica [A]

sez.

[mm2]

1,5

2,5

4

6

10

16

25

35

50

70

95

120

150

185

240

300

TAB. 4.20 - PROTEZIONE DEL CAVO - LUNGHEZZA MASSIMA PROTETTA [M]

700

28

42

71

113

176

247

353

494

670

800

25

37

62

99

154

216

309

432

586

667

900

22

33

55

88

137

192

274

384

521

593

1000

20

30

49

79

123

173

247

346

469

533

630

1100

27

45

72

112

157

224

314

426

485

572

664

1250

40

63

99

138

198

277

375

427

504

585

1600

31

49

77

108

154

216

293

333

394

457

556

667

2000

25

40

62

86

123

173

235

267

315

365

444

533

3200

25

39

54

77

108

147

167

197

228

278

333

4000

20

31

43

62

86

117

133

157

183

222

267

5000

25

35

49

69

94

107

126

146

178

213

6300

20

27

39

55

74

85

100

116

141

169

8000

15

22

31

43

59

67

79

91

111

133

10000

12

17

25

35

47

53

63

73

89

107

12500

10

14

20

28

38

43

50

58

71

85

regolazione magnetica [A]

560

35

53

88

141

220

309

441

617

600

33

49

82

132

206

288

412

576

650

30

46

76

122

190

266

380

532

2500

20

32

49

69

99

138

188

213

252

292

356

427

Page 48: SistemiBassaTensione 2006 IT

47MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Generalmente, nelle applicazioni industriali, gli utilizzatori sono di tipo ohmico-induttivo epossono presentare un angolo di sfasamento tensione-corrente ϕ che può essere ancheparticolarmente elevato. Si rende allora necessario rifasare, cioè diminuire tale angolo perridurre il modulo della corrente totale IT circolante in linea.

Per rifasare si allaccia in parallelo al carico un condensatore che assorbe una corrente ICsfasata di 90° in anticipo rispetto la tensione come mostrato nella Fig. 4.7.

Il valore della capacità C e della potenza della batteria di condensatori, necessaria pereffettuare il rifasamento (nel contratto con l’Ente distributore è di norma sufficiente garantire uncosϕ ≥ 0.9) è dato dalle seguenti formule:

rifasamento parziale PC = P (tgϕ - tgϕ‘)

dove:P = potenza attiva dell’utilizzatoretgϕ = tangente dell’angolo ϕ dell’utilizzatore (ricavabile dal cosϕ dello stesso) ovverosia

rapporto tra la reattanza induttiva e la resistenza dell’utilizzatoretgϕ’ = tangente dell’angolo ϕ’ ossia dell’angolo tensione-corrente dopo il rifasamento (nel

caso si rifasi a cos ϕ’ = 0.9 si ha : tg ϕ’= 0.484)f = frequenza di rete (50 Hz)V = tensione di rete di alimentazione dell’utilizzatore.

C =P(tgϕ - tgϕ‘)

2πfV2

Fig. 4.7

Esempio di rifasamento di

un carico ohmico-induttivo

e diagramma fasoriale

prima del rinfasamento

(interruttore T aperto) e

dopo rifasamento

(interrutore T chiuso)

Tab. 4.21

Cos ϕ di alcune

apparecchiature

RIFASAMENTO

Calcolo della potenza rifasante

MOTORE ASINCRONO

0,170,550,730,800,85≈ 1

≈ 0,50,86÷0,930,4÷0,6

≈ 10,8÷0,9≈ 0,5

0,7÷0,8

5,801,520,940,750,62≈ 0

≈ 1,730,59÷0,392,29÷1,33

≈ 00,75÷0,48

≈ 1,731,02÷0,75

LAMPADE A INCANDESCENZA

LAMPADE FLUORESCENTI NON RIFASATE

LAMPADE FLUORESCENTI RIFASATE

LAMPADE A SCARICA

FORNI A RESISTENZA

SALDATURA A PUNTI

SALDATURA AD ARCO ALIMENTATA DA GRUPPO STATICO MONOFASE

TRASFORMATORE-RADDRIZZATORE

FATTORE DI CARICO % 0255075100

tg ϕcos ϕ

Page 49: SistemiBassaTensione 2006 IT

48 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

0,801,5571,4741,4131,3561,2901,2301,1791,1301,0761,0300,9820,9360,8940,8500,8090,7690,7300,6920,6650,6180,5840,5490,5150,4830,4500,4190,3880,3580,3290,2990,2700,2420,2130,1860,1590,1320,1050,0790,0530,026

0,851,6681,6051,5441,4871,4211,3601,3091,2601,2061,1601,1121,0661,0240,9800,9390,8990,8650,8220,7850,7480,7140,6790,6450,6130,5800,5490,5180,4880,4590,4290,4000,3720,3430,3160,2890,2620,2350,2090,1830,1560,1300,1040,0780,0520,026

0,911,8321,7691,7691,7091,6511,5861,5321,4731,4251,3701,3261,2761,2301,1881,1441,1031,0630,9860,9490,9120,8780,8430,8090,7770,7440,7130,6820,6520,6230,5930,5640,5360,5070,4000,4530,4260,3990,3730,3470,3200,2940,2680,2420,2160,1900,1640,1400,1140,0850,0590,031

0,921,8611,7981,7381,6801,6141,5611,5021,4541,4001,3551,3031,2571,2151,1711,1301,0901,0511,0130,9760,9390,9050,8700,8360,8040,7710,7400,7090,6790,6500,6200,5910,5630,5340,5070,4800,4530,4260,4000,3740,3470,3210,2950,2690,2430,2170,1910,1670,1410,1120,0860,058

0,931,8951,8311,7711,7131,6471,5921,5331,4851,4301,3861,3371,2911,2491,2051,1641,1241,0851,0471,0100,9730,9390,9040,8700,8380,8050,7740,7430,7130,6840,6540,6250,5970,5680,5410,5140,4870,4600,4340,4080,3810,3550,3290,3030,2770,2510,2250,1980,1720,1430,1170,089

0,941,9241,8601,8001,7421,6771,6261,5671,5191,4641,4201,3691,3231,2811,2371,1961,1561,1171,0791,0421,0050,9710,9360,9020,8700,8370,8060,7750,7450,7160,6860,6570,6290,6000,5730,5460,5190,4920,4660,4400,4130,3870,3610,3350,3090,2830,2570,2300,2040,1750,1490,121

0,951,9591,8961,8361,7781,7121,6591,6001,5321,4971,4531,4031,3571,3151,2711,2301,1901,1511,1131,0761,0391,0050,9700,9360,9040,8710,8400,8090,7790,7500,7200,6910,6630,6340,6070,5800,5530,5260,5000,4740,4470,4210,3950,3690,3430,3170,2910,2640,2380,2090,1830,155

0,961,9981,9351,8741,8161,7511,6951,6361,5881,5341,4891,4411,3951,3531,3091,2681,2281,1891,1511,1141,0771,0431,0080,9740,9420,9090,8780,8470,8170,7880,7580,7290,7010,6720,6450,6160,5910,5640,5380,5120,4850,4590,4330,4070,3810,3550,3290,3010,2750,2460,2300,192

0,972,0371,9731,9131,8551,7901,7371,6771,6291,5751,5301,4811,4351,3931,3491,3081,2681,2291,1911,1541,1171,0831,0481,0140,9820,9490,9180,8870,8570,8280,7980,7690,7410,7120,6850,6580,6310,6040,5780,5520,5250,4990,4730,4470,4210,3950,3690,3430,3170,2880,2620,234

0,982,0852,0211,9611,9031,8371,7841,7251,6771,6231,5781,5291,4831,4411,3971,3561,3161,2771,2391,2021,1651,1311,0961,0621,0300,9970,9660,9350,9050,8760,8400,8110,7830,7540,7270,7000,6730,6520,6200,5940,5670,5410,5150,4890,4630,4370,4170,3900,3640,3350,3090,281

0,992,1462,0822,0221,9641,8991,8461,7861,7581,6841,6391,5901,5441,5021,4581,4171,3771,3381,3001,2631,2261,1921,1571,1231,0911,0581,0070,9960,9660,9370,9070,8780,8500,8210,7940,7670,7400,7130,6870,6610,6340,6080,5820,5560,5300,5040,4780,4500,4240,3950,3690,341

12,2882,2252,1642,1072,0411,9881,9291,8811,8261,7821,7321,6861,6441,6001,5591,5191,4801,4421,4051,3681,3341,2991,2651,2331,2001,1691,1381,1081,0791,0491,0200,9920,9630,9360,9090,8820,8550,8290,8030,7760,7500,7240,6980,6720,6450,6200,5930,5670,5380,5120,484

Nota:Qc = Kc Pcon P = potenza attiva e Kc ricavato dalla tabella

0,400,410,420,430,440,450,460,470,480,490,500,510,520,530,540,550,560,570,580,590,600,610,620,630,640,650,660,670,680,690,700,710,720,730,740,750,760,770,780,790,800,810,820,830,840,850,860,870,880,890,90

TAB. 4.22 - FATTORE DI CALCOLO DELLA POTENZA DELLA BATTERIA DI CONDENSATORI DI RIFASAMENTO KC [KVAR/KW]

COSϕϕ DI PARTENZA COSϕϕ’ DA OTTENERE

0,901,8051,7421,6811,6241,5581,5011,4461,3971,3431,2971,2481,2021,1601,1161,0751,0350,9960,9580,9210,8840,8490,8150,7810,7490,7160,6850,6540,6240,5950,5650,5360,5080,4790,4520,4250,3980,3710,3450,3190,2920,2660,2400,2140,1880,1620,1360,1090,0830,0540,028

Page 50: SistemiBassaTensione 2006 IT

49MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Il procedimento di scelta dell’interruttore e relative tarature degli sganciatori magnetotermici, siimposta nel seguente modo:le norme IEC 831-1 e IEC 931-1 affermano che i condensatori devono poter funzionare aregime con una corrente fino a 1,3 Ic del condensatore stesso, in valore efficace (ciò è dovutoalla possibile presenza di armoniche di tensione in rete, causate ad esempio dalla saturazionedi circuiti magnetici di trsformatori a motori o da circuiti di conversione statica) e che èammessa una tolleranza del 10% in più sul valore reale della capacità rispetto a quellocorrispondente alla sua potenza nominale. Per cui sia il contattore sia l’interruttore devonoessere in grado di portare in permanenza una corrente pari a:

1,3 • 1,1 In = 1,43 In

Nella Tab. 4.23 vengono indicati tutti i dati utili per la scelta di un interruttore MTS per manovradi batterie di condensatori.

Si precisa inoltre che, a regime, la presenza o meno di altre batterie di condensatori in paralleloa quella manovrata dall’interruttore non apporti alcun peggioramento delle condizioni diesercizio.

La scelta del tipo di interruttore, dovrà essere fatta tenendo conto anche del valore della correntedi corto circuito presunta a monte dell’interruttore: a parità di corrente nominale, quindi, potràessere scelto nella Tab. 4.23 l’interruttore avente l’adeguato potere di interruzione.

Scelta del tipodi interruttore

CORRENTE

NOMINALE

[A]

25

50

63

100

125

160

250

320

320

400

500

INTERRUTTORE

Tipo

MT 60 - MT 100 (D25)

MTHP 160 (D63)

MTHP 160 (D80)

MTHP 160 (D100)

MTS 160 B/N (125A)

MTS 160 B/N (125A)

MTS/MTSE 250 N/H/L (250A)

MTS/MTSE 630 N/H/L (320A)

MTS/MTSE 630 N/H/L (320A)

MTS/MTSE 630 N/H/L (400A)

MTS/MTSE 630 N/H/L (500A)

MASSIMA POTENZA DELLA BATTERIA

DI CONDENSATORI IN KVAR

400V COLLEGAMENTO A TRIANGOLO

10

20

30

40

50

70

100

150

125

175

200

230VCOLLEGAMENTO A STELLA

3

6,5

10

13

16

13

33

50

41

58

66

230VCOLLEGAMENTO A TRIANGOLO

5,5

11

16,5

22

27,5

38,5

55

82,5

69

96,5

110

Tab. 4.23

Scelta degli interruttori

GEWISS in funzione della

potenza della batteria di

condensatori

Page 51: SistemiBassaTensione 2006 IT

50 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Dimensionamento degli impianti

[kW]

22

30

37

45

55

75

90

110

132

160

200

250

280

355

400

450

[CV]

30

40

50

60

75

100

125

150

180

218

274

340

380

482

544

610

3000

6

7,5

9

11

13

17

20

24

31

25

43

52

57

67

78

87

1500

8

10

11

13

17

22

25

29

36

41

47

57

63

76

82

93

1000

9

11

12,5

14

18

25

27

33

38

44

53

63

70

86

97

107

750

10

12,5

16

17

21

28

30

37

43

52

61

71

79

98

106

117

Tab. 4.25

Potenza reattiva da

installare [kVAR]POTENZA NOMINALE VELOCITÀ DI ROTAZIONE [G/MIN]

MOTORI TRIFASE: 230/400 V

Potenza nominale [kVA]

100

160

200

250

315

400

500

630

800

1000

1250

1600

2000

2500

3000

3150

Qr a vuoto

2,5

3,7

4,4

5,3

6,3

7,5

9,4

11,3

13,5

14,9

17,4

20,6

23,8

27,2

29,7

-

Qr a carico

6,1

9,6

11,9

14,7

18,3

22,9

28,7

35,7

60,8

74,1

91,4

115,4

142,0

175,2

207,5

-

Qr a vuoto

2,5

3,6

4,2

4,9

5,6

5,9

7,4

8,0

10,2

11,8

14,7

18,9

21,6

24,5

-

30,9

Qr a carico

8,1

12,9

15,8

19,5

24,0

29,3

36,7

45,1

57,4

70,9

88,8

113,8

140,2

173,1

-

250,4

TRASFORMATORI IN OLIO PERDITE SECONDO

NORMA CEI 14-13 LISTA ATRASFORMATORI IN RESINA

NORMA CEI 14-13 LISTA A Tab. 4.24

Potenza reattiva da

installare [kVAR]

Le tabelle che seguono sono idonee alla scelta della potenza reattiva da installare per ilrifasamento dei motori asincroni trifasi e per trasformatori trifasi. In riferimento alla Tab. 4.23sideve scegliere l’interruttore della serie MTS corrispondente alla potenza reattiva scelta.

Tabelle per la sceltadella potenza reattiva

Page 52: SistemiBassaTensione 2006 IT

51MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

Gli interruttori automatici modulari rispondono ai requisiti delle norme CEI EN 60898 e CEI EN60947-2.

Sono caratterizzati dall’avere dispositivi di protezione contro le sovracorrenti aventi curved’intervento diverse in funzione delle applicazioni impiantistiche (Fig. 5.2, 5.3, 5.4).

Queste curve si differenziano per il diverso campo di funzionamento degli sganciatorimagnetici.

Tab. 5.1

Principali caratteristiche

degli interruttori

automatici modulari

serie 90

Fig. 5.1

Serie 90

Apparecchi modulari

FREQUENZA NOMINALE

TENSIONE NOMINALE

CORRENTE NOMINALE MAX.

POTERE D’INTERRUZIONE MAX.

TEMPERATURA DI RIFERIMENTO

50/60 Hz400 V

125 A

25 kA

30 ° C

È costituita dal diagramma generalmente logaritmico indicato nelle successive figure cherappresentano per uno specifico tipo di interruttore i tempi di intervento in funzione dellasovracorrente.

GLI INTERRUTTORIMODULARI SERIE 90

Caratteristica di intervento degli sganciatoritermici e magnetici

Page 53: SistemiBassaTensione 2006 IT

52 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

Fig. 5.2

Curva di intervento

tempo/corrente

caratteristica B

CORRENTI DI PROVA

Caratteristicadi intervento

B

Correntenominale

In

da 6 a 63 A

Corrente dinon intervento

Inf

1.13 In

Corrente diintervento

If

1.45 In

Tempo diintervento

> 1 h< 1 h

Corrente diprova

interventoIm1

3 In

Corrente diprova

interventoIm2

5 In

Tempo diintervento

> 0.1 s< 0.1 s

INTERVENTO TERMICO INTERVENTO ELETTROMAGNETICO

In corrente nominale di funzionamento che non deve provocare l’interventodell’interruttore.

Inf corrente convenzionale di non intervento è quella corrente chel’interruttore deve poter sopportare senza intervenire.

If corrente convenzionale di intervento è quella corrente che sicuramenteprovoca l’intervento dell’apparecchio entro il tempo convenzionale.

Im Corrente di intervento istantaneo è la minima corrente che sicuramenteprovoca l’intervento dello sganciatore elettromagnetico

Nel tratto compreso fra Inf e If l’intervento è incerto.

Prima del limite Inf non si dovrebbe avere possibilità di intervento deglisganciatori

Dopo il limite verticale di If l’intervento sarà sicuro.

Fig. 5.3

Curva di intervento

tempo/corrente

caratteristica C

CORRENTI DI PROVA

Caratteristicadi intervento

C

Correntenominale

In

da 1 a 125 A

Corrente dinon intervento

Inf

1.13 In

Corrente diintervento

If

1.45 In

Tempo diintervento

> 1 h< 1 h

Corrente diprova

interventoIm1

5 In

Corrente diprova

interventoIm2

10 In

Tempo diintervento

> 0.1 s< 0.1 s

INTERVENTO TERMICO INTERVENTO ELETTROMAGNETICO

In corrente nominale di funzionamento che non deve provocare l’interventodell’interruttore.

Inf corrente convenzionale di non intervento è quella corrente chel’interruttore deve poter sopportare senza intervenire.

If corrente convenzionale di intervento è quella corrente che sicuramenteprovoca l’intervento dell’apparecchio entro il tempo convenzionale.

Im Corrente di intervento istantaneo è la minima corrente che sicuramenteprovoca l’intervento dello sganciatore elettromagnetico

Nel tratto compreso fra Inf e If l’intervento è incerto.

Prima del limite Inf non si dovrebbe avere possibilità di intervento deglisganciatori

Dopo il limite verticale di If l’intervento sarà sicuro.

Page 54: SistemiBassaTensione 2006 IT

53MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Gli interruttori automatici con caratteristica B vengono forniti per la protezione di carichiresistivi (scaldabagni elettrici, apparecchi elettrici di riscaldamento, fornelli ecc.) e di linee perimpianti di illuminazione di una certa lunghezza, gli interruttori con caratteristica C sono adattiper la protezione, in generale, di tutti i tipi di circuiti con carichi resistivi o limitatamente induttivi(lampade a fluorescenza e a scarica di gas, apparecchi televisivi ecc.).In alternativa possono essere installati anche gli interruttori con caratteristica D, per carichifortemente induttivi o con elevate correnti di inserzione, come trasformatori, batterie dicondensatori ecc.La gamma degli interruttori modulari GEWISS è completata dalle versioni per correntecontinua, dagli interruttori salvamotore, dagli interruttori differenziali magnetotermici e dagliinterruttori per applicazione speciali.

La scelta degli apparecchi deve essere effettuata in funzione dei seguenti parametri principali:Corrente nominale di impiego (In): è la corrente che l’apparecchio può sopportare in servizioininterrotto e corrisponde anche alla corrente termica dell’interruttore.Tensione nominale di impiego (Ue): è il valore della tensione di progetto che il costruttoreprescrive unitamente alla corrente nominale. Ogni apparecchio può avere diverse tensioninominali di impiego in relazione al servizio ed alle prestazioni che deve svolgere.Tensione nominale di isolamento (Ui): costituisce il valore per il quale è stato dimensionato everificato con prove, l’isolamento elettrico dell’apparecchio.Potere di interruzione nominale in cortocircuito (Icn): rappresenta il massimo valore dellacorrente di cortocircuito che l’apparecchio è in grado di interrompere per due volte secondo undeterminato ciclo.

Fig. 5.4

Curva di intervento

tempo/corrente

caratteristica D

CORRENTI DI PROVA

Caratteristicadi intervento

D

Correntenominale

In

da 6 a 100 Ada 6 a 100 A

Corrente dinon intervento

Inf

1.13 In

Corrente diintervento

If

1.45 In

Tempo diintervento

> 1 h< 1 h

Corrente diprova

interventoIm1

10 In

Corrente diprova

interventoIm2

20 In

Tempo diintervento

> 0.15 s< 0.15 s

INTERVENTO TERMICO INTERVENTO ELETTROMAGNETICO

In corrente nominale di funzionamento che non deve provocare l’interventodell’interruttore.

Inf corrente convenzionale di non intervento è quella corrente chel’interruttore deve poter sopportare senza intervenire.

If corrente convenzionale di intervento è quella corrente che sicuramenteprovoca l’intervento dell’apparecchio entro il tempo convenzionale.

Im Corrente di intervento istantaneo è la minima corrente che sicuramenteprovoca l’intervento dello sganciatore elettromagnetico

Nel tratto compreso fra Inf e If l’intervento è incerto.

Prima del limite Inf non si dovrebbe avere possibilità di intervento deglisganciatori

Dopo il limite verticale di If l’intervento sarà sicuro.

Sceltadegli apparecchi

Page 55: SistemiBassaTensione 2006 IT

54 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

TIPO MTCMTC 45 MTC 60 MTC 100

corrente nominale In [A]categoria di impiegotensione nominale di impiego Ue [V]tensione di isolamento Ui [V]frequenza nominale [Hz]tensione nominale di tenuta ad impulso Uimp [kV]numero di poli

CA IEC 60898 - CEI EN 60898 [A]IcnIcs

CA IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] Ue [V]Icu 230

400Ics

CC IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] Ue [V]Icu (1 polo) 50IcsIcu (2 poli in serie) 110IcsIcu (4 poli in serie) 220Ics

collegamento sezione cavo [mm2] rigidoflessibile

durata elettrica (numero di cicli O-C)numero massimo accessori impiegabilialimentazione monte/vallesezionamento visualizzatotipo di differenziale

grado di protezione morsetti (con coprimorsetti)altre parti

tropicalizzazionetemperatura di impiego [°C]temperatura di riferimento [°C]curvacorrenti nominali disponibili In [A]

Poter

edi

inter

ruzio

ne

6-32A

230/400500

50/604

60001 Icn

75% Icu

1010101066

≤16≤10

100003sisi

diff. monoblocco MDCIP40IP40

55°C - UR 95%-25 +60

30C

6101316202532

6-32A

230/400500

50/604

45001 Icn

100% Icu

6666

4,54,5≤16≤10

100003sisi

diff. monoblocco MDCIP40IP40

55°C - UR 95%-25 +60

30C

6101316202532

6-32A

230/400500

50/604

1+N, 2

100000,75 Icn

10(1)

75% Icu

10 (15 a 50V)10 (15 a 50V)

≤16≤10

100003sisi

diff. monoblocco MDCIP40IP40

55°C - UR 95%-25 +60

30C

6101316202532

3,41+N,212,3,41+N1

610

6 (2P)7,5

4,566

4,54,5

(1) Potere di interruzione del singolo polo Icn=6kA

TAB. 5.2 - DATI TECNICI MAGNETOTERMICI

Page 56: SistemiBassaTensione 2006 IT

55MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

MT 100 MT 250 MTHP 160

1-25A

230/400500

50/604

100000,75 Icn

75% Icu

101015151512≤35≤25

100003si si

Blocco BDIP40IP40

55°C - UR 95%-25 +60

30C B D

1234

6 6 610 10 1013 13 1316 16 1620 20 2025 25 2532 32 3240 40 4050 5063 63

C

610

16202532405063

32-63A

230/400500

50/604

100000,75 Icn

75% Icu

101015151512≤35≤25

100003si si

Blocco BDIP40IP40

55°C - UR 95%-25 +60

30

6-20A

230/400500

50/604

250000,75 Icn

75% Icu

201525202520≤35≤25

100003si si

Blocco BDIP40IP40

55°C - UR 95%-25 +60

30

25A

230/400500

50/604

200000,75 Icn

75% Icu

201525202520≤35≤25

100003si si

Blocco BDIP40IP40

55°C - UR 95%-25 +60

30

32-40A

230/400500

50/604

150000,75 Icn

75% Icu

201525202520≤35≤25

100003si si

Blocco BDIP40IP40

55°C - UR 95%-25 +60

30

50-63A

230/400500

50/604

125000,75 Icn

75% Icu

201525202520≤35≤25

100003si si

Blocco BDIP40IP40

55°C - UR 95%-25 +60

30

MT MTHPMTHP 250

1 2 3,4 1 2 3,4 1 2 3,4 1 2 3,4 1 2 3,4 1 2 1 2,3,43,4 1 2 3,4

MT 60

2,3,41, 1+N

20101010 (1P)

1-63A

230/400500

50/604

60001 Icn

75% Icu

1010106

1010≤35≤25

100003si si

Blocco BDIP40IP40

55°C - UR 95%-25 +60

30C B D12346 6 6

10 10 1013 13 1316 16 1620 20 2025 25 2532 32 3240 40 4050 5063 63

15 30 2515 20 15

12,5 25 2012,5 15 12,5

25 50 4025 30 25

20 40 3020 25 20

15 30 2515 20 15

15 25 2015 15 15

16 2016 16

25 50 3025 25 25

20-63A

230/400500

50/606

250000,75 Icn

75% Icu

252030252520≤50

capicorda10000

3si si

Blocco BDIP40IP40

55°C - UR 95%-25 +60

30C

202532405063

63-125A

230/400500

50/606

100000,75 Icn

50% Icu

101015121512≤50

capicorda 10000

3si si

Blocco BDIP40IP40

55°C - UR 95%-25 +60

30C D

6380 80

100 100125

Page 57: SistemiBassaTensione 2006 IT

56 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

In situazioni impiantistiche dove la temperatura ambiente è di valore superiore al riferimentonormativo di 30° C, gli interruttori automatici possono essere soggetti ad interventi intempestivi,cioè ad aperture inopportune, in quanto l’innalzamento della temperatura viene interpretatoquale sovracorrente. Infatti la temperatura ambiente influenza la deformazione iniziale delbimetallo; ad una temperatura maggiore di 30° C lo sganciatore termico interviente in tempipiù brevi comportandosi come un relè con corrente nominale più bassa.Pertanto, è indispensabile tener conto del declassamento della corrente nominale qualoral’interruttore si trovi ad operare in un ambiente con temperatura maggiore di 30° C.Le tabelle che seguono riportano le massime correnti di utilizzo riferite alle diverse temperature.

Declassamento intemperatura

In (A)Temperature

10°C 20°C 30°C 40°C 50°C 60°C7,2 6,6 6 5,7 5,3 5

11,8 10,8 10 9,6 9,1 8,6

15 14 13 12,4 11,7 11

18,2 17,2 16 15,2 14,3 13,4

22,8 21,4 20 19,5 18,9 18,4

28,5 26,8 25 24 23 22

36,5 34,2 32 30,8 29,5 28.8

TAB. 5.3 - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI COMPATTI MTC 45 - 60 - 100

6

10

13

16

20

25

32

In (A)Temperature

15°C 20°C 30°C 40°C 50°C 60°C1,07 1,04 1,00 0,97 0,93 0,90

2,14 2,07 2,00 1,93 1,86 1,79

3,21 3,11 3,00 2,90 2,79 2,69

4,28 4,14 4,00 3,86 3,72 3,58

7 6,67 6,00 5,52 4,84 3,96

11,2 10,8 10,0 8,9 7,95 7,16

14,4 13,9 13 11,9 10,9 10

17,6 17,1 16,0 14,9 13,9 12,8

22 21,3 20,0 17,8 16,1 15,1

28,2 27,1 25,0 23,4 21,3 18,8

37 35,3 32,0 30,8 27,8 23,1

45 43,3 40,0 34,8 30 28

57,5 55 50,0 46,7 42,1 36,3

70 67,7 63,0 59,9 52,7 41,25

1

2

3

4

6

10

13

16

20

25

32

40

50

63

TAB. 5.4 - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI MT 60 - 100 - 250

Page 58: SistemiBassaTensione 2006 IT

57MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

TAB. 5.5 - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI MTHP 160 - 250

20253240506380

100125

21263542556685

107135

20253240506380

100125

17,524303547597593

115

1622283342537087

107

151923283648637897

In (A)20°C

Temperature

30°C 40°C 50°C 60°C

Influenza di apparecchi adiacentiUna variazione della corrente diintervento è causata anche dallapresenza di più apparecchimontati adiacenti; in questo casova considerato il fattore dimoltiplicazione Fc dipendente dalnumero di apparecchi adiacenti(vedi tabella).

NR. APPARECCHI ADIACENTI FC

1

da 2 a 3

da 4 a 5

da 6 a 9

≥ 9

1,00

0,87

0,82

0,77

0,75

Page 59: SistemiBassaTensione 2006 IT

58 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

Le seguenti tabelle riportano i valori di potenza dissipata dagli interruttori automatici Serie 90al fine di consentire la verifica dei valori di sovratemperatura all’interno di un quadro incoerenza a quanto previsto dalle norme CEI 17-13 e CEI 17-43; permette inoltre di verificareche la potenza dissipata dagli apparecchi sia inferiore o uguale a quella che il centralino è ingrado di dissipare secondo le disposizioni delle norme CEI 23-49 e CEI 23-51.

Potenza dissipata

In (A)6

Polo NR (mΩ)

P (W)

29,4 2,6

1,06 0,09

10Polo N

20,3 2,6

2,03 0,26

13Polo N14,2 2,6

2,4 0,44

16Polo N8,7 2,6

2,22 0,67

20Polo N5,7 2,6

2,27 1,04

25Polo N5,3 2,6

3,34 1,63

32Polo N3,4 2,6

3,45 2,66

TAB. 5.6 - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI COMPATTI MTC 45 - 60 - 100

TAB. 5.7 - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI MT 60 - 100 - 250

In (A)Caratteristica di intervento

B C DP (W) R (mΩ) P (W) R (mΩ) P (W) R (mΩ)

– – 2,20 2200 – –

– – 2,70 675 – –

– – 2,30 256 – –

– – 2,20 138 – –

1,42 39 1,42 39 0,80 22

2,13 21 2,13 21 1,20 12

2,1 12,4 2,1 12,4 1,3 7,7

2,80 11 2,80 11 1,60 6,3

2,56 6,4 2,56 6,4 2,10 5,3

3,10 5 3,10 5 2,00 3,2

3,00 2,9 3,00 2,9 2,40 2,4

3,10 1,9 3,10 1,9 2,70 1,7

3,87 1,5 3,87 1,5 – –

4,51 1,2 4,51 1,2 – –

1

2

3

4

6

10

13

16

20

25

32

40

50

63

TAB. 5.8 - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI MTHP 160 - 250

In (A) 20 25 32 40 50 63 80 100 125

R (mΩ)P (W)

72,8

4,42,7

3,03,1

2,23,5

1,74,2

1,45,6

0,95,6

0,77,4

0,711

Page 60: SistemiBassaTensione 2006 IT

59MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

MTC 45 - Versioni 1P+N, 2P - 230V

CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE - INTERRUTTORI MODULARI MTCMTC 45 - Versioni 1P, 3P, 4P - 230/400V e 2P - 400V

MTC 60 - Versioni 1P+N, 2P - 230V MTC 60 - Versioni 3P, 4P - 230/400V e 2P - 400V

MTC 100 - Versioni 1P+N, 2P - 230VLe curve riportate nella seguente pagina esprimono l’energia passante in funzione dellacorrente di cortocircuito Icc. riferita alla corrente del dispositivo di protezione per i diversimodelli di interruttori per la protezione differenziale.

Qui sopra sono riportate le curve di limitazione dell’energia passante in funzione dellacorrente di cortocircuito espressa in kA. Le varie curve sono riferite a diversi valori dicorrente nominale dell’apparecchio di protezione.

Page 61: SistemiBassaTensione 2006 IT

60 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE - INTERRUTTORI MODULARI MT 60

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

50/63A

32/40A

25A20A13/16A10A

6A

3/4A

1/2A

Tipo C 1P + N 2P 230V - MT 60 Tipo C 2P 400V - MT 60 Tipo C 1P - 230V 3P e 4P 400V - MT 60

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

50/63A32/40A25A20A13/16A

10A

6A

I2t (A2s) I2t (A2s) I2t (A2s)

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

50/63A

32/40A

25A20A13/16A10A

6A

Tipo B 2P - 230V - MT 60 Tipo B 2P 400V - MT 60 Tipo B 1P-230V 3P e 4P 400V - MT 60

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

50/63A

32/40A

25A20A13/16A10A6A

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

50/63A32/40A25A20A13/16A

10A

6A

I2t (A2s) I2t (A2s) I2t (A2s)

Icc (A)Icc (A)Icc (A)

Icc (A)Icc (A)Icc (A)

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

50/63A

32/40A

25A20A13/16A10A

6A

3/4A

1/2A

Page 62: SistemiBassaTensione 2006 IT

61MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE - INTERRUTTORI MODULARI MT 60 - MT 100

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

32/40A

25A20A13/16A

10A

6A

Tipo D 2P 230V - MT 60 Tipo D 2P 400V - MT 60 Tipo D 1P - 230V 3P e 4P 400V - MT 60

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

32/40A25A20A13/16A10A

6A10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

32/40A25A20A13/16A10A

6A

I2t (A2s)

Icc (A) Icc (A)

I2t (A2s) I2t (A2s)

Icc (A)

Tipo C 1P 230V 3P e 4P 400V - MT 100 Tipo C 2P 230V - MT 100 Tipo C 2P 400V - MT 100

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

32/40A

25A20A13/16A

10A

6A

50/63A

Icc (A)

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

32/40A

25A20A

13/16A10A6A

50/63A

I2t (A2s)

Icc (A)

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

32/40A

25A20A

13/16A10A6A

50/63A

Icc (A)

I2t (A2s) I2t (A2s)

Page 63: SistemiBassaTensione 2006 IT

62 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

32/40A25A20A

13/16A10A

6A

Icc (A)

Icc (A) Icc (A) Icc (A)

I2t (A2s)

CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE - INTERRUTTORI MODULARI MT 100 - MT 250Tipo D 1P-230V 3P e 4P 400V - MT 100 Tipo D 2P 230V - MT 100 Tipo D 2P 400V - MT 100

Tipo C 1P-230V 3P e 4P 400V - MT 250 Tipo C 2P 230V - MT 250 Tipo C 2P 400V - MT 250

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

32/40A

25A20A

13/16A10A

6A

Icc (A)

10000

1000

100

100000

100 1000 10000 100000

C

32/40A

25A20A13/16A10A

6A

Icc (A)

I2t (A2s) I2t (A2s) I2t (A2s)

I2t (A2s) I2t (A2s)

Page 64: SistemiBassaTensione 2006 IT

63MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

I2t (A2s) I2t (A2s)I2t (A2s)

Icc (A) Icc (A) Icc (A)

I2t (A2s) I2t (A2s) I2t (A2s)

Icc (A) Icc (A) Icc (A)

CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE - INTERRUTTORI MODULARI MTHP 160/250MTHP250 - Curva C 2P 230V MTHP250 - Curva C 2P 400V MTHP250 - Curva C 1P 230V 3P 4P 400V

MTHP160 - Curva C-D 2P 230V MTHP160 - Curva C-D 2P 400V MTHP160 - Curva C-D 1P 230V 3P 4P 400V

Page 65: SistemiBassaTensione 2006 IT

64 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

1P (kA)

3010 10 30

Icc presunta (A)

Icc presunta (A) Icc presunta (A) Icc presunta (A)

1011

10

1P (kA) 1P (kA) 1P (kA)

10 3011

10 3011

1011

10 10

10

CURVE DI LIMITAZIONE DELLA CORRENTE DI PICCO - INTERRUTTORI MODULARI

MTC/MDC - Versioni 1P + N 2P 230V MTC/MDC - Versioni 1P 230V - 2P 3P 4P 400V

MT - Versioni 1P + N 2P 230V MT - Versioni 1P 230V - 2P 3P 4P 400V MTHP - Versioni 1P 230V - 2P 3P 4P 400V

1P (kA)

Icc presunta (A)

1011

10

Page 66: SistemiBassaTensione 2006 IT

65MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Gli interruttori GEWISS, Serie MTS (Fig. 5.5) scatolati sono caratterizzati da:

- dimensioni di ingombro estremamente compatte

- elevato grado di standardizzazione

- sensibile limitazione della corrente di guasto (anche nei tipi non limitatori)

- possibilità di realizzare ogni tipo di coordinamento delle protezioni.

Nella Tab. 5.9 vengono riportate le caratteristiche elettriche degli interruttori scatolati GEWISS,Serie MTS.

Gli interruttori scatolati di tipo tripolare o quadripolare per le loro caratteristiche dimodulabilità, risultano particolarmente adatti per essere inseriti in un moderno sistema diprotezione per impianti elettrici. Questi apparecchi sono corredati di sganciatoritermomagnetici per la protezione contro il sovraccarico e contro il cortocircuito. Nei tipi concorrente di impiego non molto elevata, gli sganciatori termici sono regolabili mentre quellimagnetici sono ad intervento istantaneo per un valore fisso di corrente

Fig. 5.5

Serie MTSE

Sceltadegli apparecchi

SCATOLATI SERIE MTS

Page 67: SistemiBassaTensione 2006 IT

66 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

TIPO MTS 250MTS 160

Corrente ininterrotta nominale Iu (A)Poli Nr.Tensione nominale di impiego Ue (AC) 50-60Hz (V)

(DC) (V)Tensione nominale di tenuta ad impulso Uimp (kV)Tensione nominale di isolamento Ui (V)Tensione di prova a frequenza industriale per 1 min. (V)Potere di interruzione nominale limite in corto circuito Icu

(AC) 50-60 Hz 220/230 V (kA)(AC) 50-60 Hz 380/415 V (kA)(AC) 50-60 Hz 440 V (kA)(AC) 50-60 Hz 500 V (kA)(AC) 50-60 Hz 690 V (kA)(DC) 250 V - 2 poli in serie (kA)(DC) 500 V - 2 poli in serie (kA)(DC) 500 V - 3 poli in serie (kA)(DC) 750 V - 3 poli in serie (kA)

Potere di interruzione nominale di servizio in cto cto, Ics (1) (%Icu)Potere di chiusura nominale in corto circuito (415 V) (kA)Durata di apertura (415 V a Icu) (ms)Corrente di breve durata ammissibile nominale per 1 s, Icw (kA)Categoria di utilizzazione (EN 60947-2)Attitudine al sezionamentoIEC 60947-2, EN 60947-2 Sganciatori magnetotermici T regolabile, M fisso 5 lth

T regolabile, M fisso 10 lthT regolabile, M regolabilesolo magnetico M fissoa microprocessore SEP/A

SEP/BIntercambiabilitàEsecuzioniTerminali esecuzione fissa

esecuzione rimovibileesecuzione estraibile (2)

Fissaggio su profilato DINVita meccanica (Nr. di manovre/operazioni orarie)Vita elettrica (a 415 V) (Nr. di manovre/operazioni orarie)Dimensioni base, fisso 3/4 poli L (mm)

P (mm)H (mm)

Pesi fisso 3/4 poli (kg)rimovibile 3/4 poli (kg)estraibile 3/4 poli (kg)

1603-4 690500

6690

3000B N

25 5016 3610 208 126 8

16 35– –

16 35– –

100% 75%32 748 7

–ASI

F - PEF - FC - FC CuAl - R

FC - R–

DIN EN 5002225000 /2408000 /120

90 /12070

1201.1/1.51.3/1.7

–(1) Per interruttori MTS 250 N/H/L, MTSE 250 N/H/L, MTS 630 N/H, MTSE 630 N/H, MTS 800 N/S/H, MTSE 800 N/S/H, la prestazione percentuale di Ics a 690V è ridotta del 25%.(2) Gli interruttori in versione estraibile vanno corredati con il frontale per comando a leva o con gli accessori ad essi alternativi come la maniglia rotante o il comando motore(3) L’interruttore MTS 250 con potere di interruzione L a 690V può essere alimentato solo superiormente.

160-2503-4690750

8800

3000N H L65 100 17036 65 8530 50 6525 40 5014 18 20(3)

35 65 8535 50 65– – –

20 35 50 100% 75% 75%

74 143 187 8 7 6

–ASI

F - P - WF - EF - ES - FC

FC CuAl - RC - REF - FC - REF - FC - R

DIN EN 5002325000 /120

10000 (160A) - 8000 (250A) /120105/140

103.5170

2.6/3.53.1/4.13.5/4.5

TAB. 5.9 - DATI TECNICI MAGNETOTERMICI SCATOLATI

Page 68: SistemiBassaTensione 2006 IT

67MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

MTSE 250 MTS 630 - MTSE 630 MTS 800 - MTSE 800 MTSE 1600

LEGENDA ESECUZIONIF = FissoP = RimovibileW = Estraibile

LEGENDA TERMINALIF = AnterioriEF = Anteriori prolungateES = Anteriori prolungati divaricati

FC = Anteriori per cavi in rameFC CuAl = Anteriori per cavi in rame o alluminioR = Posteriori filettati

RC = Posteriori per cavi in rame o alluminioHR = Posteriori in piatto orizzontaliVR = Posteriori in piatto verticali

160-2503-4 690

–8

8003000

N H L65 100 20036 65 10030 50 8025 40 6518 22 30– – –– – –– – –– – –

100% 100% 75%74 143 220 8 7 6

ASI

F - P - WF - EF - ES - FC

FC CuAl - RC - REF - FC - REF - FC - R

–20000/120

10000 (160A) - 8000 (250A) /120105/140

103.5254

4/5.34.5/5.94.9/6.3

400-6303-4 690750

8800

3000N H L65 100 20036 65 10030 50 8025 40 6520 25 3035 65 10035 50 65– – –

20 35 50 100% 100% 75%

74 143 220 8 7 6

5 (400A)B (400A) - A (630A)

SI

F - P (400A) - WF - EF (400A) - ES - FCFC CuAl (400A) - RC (400A) - R

EF - FC - REF (400A) - ES - FC (400A)

R - VR (630A)–

20000/1207000 (400A) - 5000 (630A) /60

140/184103.52545/7

6.1/8.46.4/8.7

630-8003-4 690750

8800

3000N S H L65 85 100 20036 50 65 10030 45 50 8025 35 40 6520 22 25 3035 50 65 10020 35 50 65– – – –

16 20 35 50 100% 100% 100% 75%

74 105 143 220 10 9 8 7

7.6 (630A) - 10 (800A)BSI

F - WF - EF - ES - FC CuAl

RC - R–

EF - HR - VR

–20000/120

7000 (630A) - 5000 (800A) /60210/280103.5268

9.5/12–

12.1/15.1

1250-16003-4 690

–8

8003000

S H L85 100 20050 65 10040 55 8035 45 7020 25 35– – –– – –– – –– – –

100% 75% 50%105 143 220 22 22 22

15 (1250A) - 20 (1600A)BSI

F - WF - EF - ES - FC CuAl (1250A)

HR - VR–

EF - HR - VR

–10000/120

7000 (1250A) - 5000 (1600A) /20210/280

138.5406

17/22–

21.8/29.2

Page 69: SistemiBassaTensione 2006 IT

68 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

Gli sganciatori elettronici a microprocessore (Fig. 5.6 e 5.7), rilevano, tramite trasformatoriamperometrici, il valore efficace delle forme d’onda delle correnti dell’impianto. Questi valorivengono elaborati da un’unità elettronica di protezione che, in caso di sovraccarico,cortocircuito e guasto verso terra, attiva uno sganciatore a demagnetizzazione che agisce suldispositivo di sgancio dell’interruttore, provocandone l’apertura.

Sganciatorielettronici

Fig. 5.6

Sganciatore elettronico

SEP/A

Fig. 5.7

Sganciatore elettronico

SEP/B

Grazie ad una componentistica elettronica che garantisce assoluta affidabilità ed immunità daqualsiasi disturbo di tipo elettromagnetico, gli sganciatori SEP/A e SEP/B rappresentano laprotezione ideale per ogni tipologia di circuito o utenza elettrica.

Le ampie e pressoché illimitate regolazioni sia della corrente sia del tempo di interventogarantiscono un elevato grado di selettività fra le diverse grandezze della stessa gamma diapparecchiature.

In pratica vengono garantite le seguenti funzioni protettive:

- L protezione contro il sovraccarico a tempo lungo inverso

- S protezione selettiva contro il cortocircuito a tempo breve inverso o dipendente o fissoindipendente (solo SEP/B)

- I protezione istantanea contro il cortocircuito

- G protezione contro il guasto verso terra a tempo breve inverso o dipendente o regolabileindipendente (solo SEP/B)

Page 70: SistemiBassaTensione 2006 IT

69MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

-25°C ÷ +70°C

90%

45 ÷ 66 Hz

IEC 947-2 Annex F

IEC 1000-4-2

IEC 1000-4-3

IEC 1000-4-4

15 anni (a 45°C)

0,5 A

24 Vcc/ca

3 W/VA

500Vac

1000 Vac

TEMPERATURA DI FUNZIONAMENTO

UMIDITÀ RELATIVA

FREQUENZA DI LAVORO

COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA (LF E HF)

SCARICHE ELETTROSTATICHE

CAMPO ELETTROMAGNETICO IRRADIATO

TRANSITORI DI BREVE DURATA

MTBF PREVISTO

CARATTERISTICHE DEL CONTATTO DI

SEGNALAZIONE

MASSIMA CORRENTE INTERROTTA

MASSIMA TENSIONE INTERROTTA

POTERE D’INTERRUZIONE

ISOLAMENTO CONTATTO/CONTATTO

ISOLAMENTO CONTATTO/BOBINA

Nella Tab. 5.10 e 5.11 vengono rispettivamente riportate le caratteristiche tecniche deglisganciatori elettronici, nonché le curve e le soglie di intervento degli stessi.

Tab. 5.10

Caratteristiche tecniche

TAB. 5.11 - SOGLIE E CURVE DI INTERVENTO

a 6 xl1 a 6x l1 a 6x l1 a 6x l1t1 = 3s t1 = 6s t1 = 12s t1 = 18s(tolleranza :+ 10% fino a 2 x ln: + 20% oltre 2 x In)

a 8 xl1 a 8x l1 a 8x l1 a 8x l1t2 = 0,05s t2 = 0,1s t2 = 0,25s t2 = 0,5s(tolleranza : + 20%)

t2 = 0,05s t2 = 0,1s t2 = 0,25s t2 = 0,5s(tolleranza : + 20%)

fino a 3,25 x 14 fino a 2,25 x 14 fino a 1,6 x 14 fino a 1,25 x 14t4 = 100ms t4 = 200ms t4 = 400ms t4 = 800ms(tolleranza :+ 10% fino a 2 x ln: + 20% oltre 2 x In)

NONESCLUDIBILE

ESCLUDIBILE

ESCLUDIBILE

ESCLUDIBILE

Pt=costOFF

Pt=costON

FUNZIONE DI PROTEZIONE SOGLIA DI INTERVENTO CURVE DI INTERVENTO

l1 = 0,4 - 0,5 - 0,6 - 0,7 - 0,8 - 0,9 - 0,95 - 1 x Inl1 = 0,4 - 0,5 - 0,55 - 0,6 - 0,65 - 0,7 - 0,75 - 0,8 - 0,85 - 0,875 -

0,9 - 0,925 - 0,95 - 0,975 - 1 x InSgancio tra 1,05 ... 1,30 x l1 (IEC 60947-2)

l2 = 1 -2 -3 - 4 -6 - 8 - 10 x lnTolleranza : + 10%

l2 = 1 -2 -3 - 4 -6 - 8 - 10 x lnTolleranza : + 10%

l3 = 1,5 -2 - 4 -6 - 8 - 10 - 12 x ln (*)Tolleranza : + 20% (*) Per S5 630, l3max = 8 x ln

l4 = 0,2 - 0,3 - 0,4 - 0,6 - 0,8 - 0,9 - 1 x ln Tolleranza : + 20%

Contro sovraccarico con interventoritardato a tempo lungo inverso ecaratteristica di intervento secondo una curva a tempo dipendente (l2t = costante)

Contro corto circuito con interventoritardato a tempo breve inverso ecaratteristica di interventoo a tempodipendente (l2t = costante) oppure atempo indipendente

Contro corto circuito con interventoistantaneo regolabile

Contro guasto a terra con intervento ritardato a tempo breve inverso ecaratteristica di intervento secondo unacurva a tempo dipendente (l2t = costante)

Page 71: SistemiBassaTensione 2006 IT

70 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

L1 - L2 - L3 12,5NeutroMTS 160MTS 250 (160 A)MTS 250 (250 A)MTS 630 (400 A)MTS 630 (630 A)MTS 800 (630 A)MTS 800 (800 A)10 x Ith L1-L2-L3

Neutro5 x Ith L1-L2-L3

NeutroTm regolabile

L1-L2-L3Neutro

12,5

500500160160

16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 125 160 200 25016

500500160160

20

500500200200

25

500500200200

32

500500300300

40

500500200200

50

500500300300

63

630630320320

80

800800400400

100

10001000500500

125

12501250630630

80

1250800630400

100

16001000800500

125

200012501000625

160

250016001250800

320200

32002000

400250

40002500

500320

50003200

630400

63004000

800500

80005000

Note:

1) L’indicazione “IR” identifica la corrente di taratura per la protezione delle fasi (L1-L2-L3) e del neutro (seconda riga).

2) Gli sganciatori termomagnetici che equipaggiano gli interruttori MTS 160 eMTS 250, hanno l’elemento termico a soglia regolabile 0,7 ÷ 1 x In. Ilvalore di corrente regolato che si ottiene agendo sull’apposito selettore è daintendersi nominale a 40°C. L’elemento magnetico ha soglia di interventofissa, con valori d’intervento che variano in funzione della taratura dellefasi.

3) Le soglie di intervento della protezione magnetica sono funzione dellataratura adottata sia per la protezione delle fasi (L1-L2-L3) che del neutro.Gli sganciatori denominati 10 x Ith sono indicati per tutte le applicazioni didistribuzione, mentre gli sganciatori 5 x Ith trovano impiego dove è richiestauna soglia di intervento magnetico bassa.

TAB. 5.12 - SCELTA DELLO SGANCIATORE TERMOMAGNETICO

IR (A)

Page 72: SistemiBassaTensione 2006 IT

71MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

INTERRUTTORI CON SGANCIATORI MAGNETOTERMICI

INTERRUTTORI SCATOLATI MTS 160

16254063

100125160

14 ÷ 19 13 ÷ 18 11,5 ÷ 17 11 ÷ 16 10,5 ÷ 15 9,5 ÷ 14 8,5 ÷ 1321 ÷ 30 19,5 ÷ 28 18,5 ÷ 26,5 17,5 ÷ 25 16,5 ÷ 23 15 ÷ 21 13 ÷ 1933 ÷ 47 32 ÷ 45 30 ÷ 42 28 ÷ 40 26 ÷ 37 24 ÷ 34 21 ÷ 3153 ÷ 74 50 ÷ 70 47 ÷ 66 44 ÷ 63 42 ÷ 60 38 ÷ 56 34 ÷ 52

84 ÷ 118 80 ÷ 112 76 ÷ 106 70 ÷ 100 65 ÷ 94 59 ÷ 85 49 ÷ 75102 ÷ 145 100 ÷ 140 93 ÷ 133 88 ÷ 125 81 ÷ 116 75 ÷ 108 58 ÷ 101130 ÷ 184 125 ÷ 176 120 ÷ 168 112 ÷ 160 106 ÷ 150 100 ÷ 140 90 ÷ 130

IN (A)TEMPERATURE

10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C

INTERRUTTORI SCATOLATI MTS 250

325080

100125160200250

26 ÷ 43 24 ÷ 39 22 ÷ 36 19 ÷ 32 16 ÷ 27 14 ÷ 24 11 ÷ 2137 ÷ 62 35 ÷ 58 33 ÷ 54 30 ÷ 50 27 ÷ 46 25 ÷ 42 22 ÷ 3959 ÷ 98 55 ÷ 92 52 ÷ 86 48 ÷ 80 44 ÷ 74 40 ÷ 66 32 ÷ 58

83 ÷ 118 80 ÷ 113 74 ÷ 106 70 ÷ 100 66 ÷ 95 59 ÷ 85 49 ÷ 75103 ÷ 145 100 ÷ 140 94 ÷ 134 88 ÷ 125 80 ÷ 115 73 ÷ 105 63 ÷ 95130 ÷ 185 124 ÷ 176 118 ÷ 168 112 ÷ 160 106 ÷ 150 100 ÷ 104 90 ÷ 130162 ÷ 230 155 ÷ 220 147 ÷ 210 140 ÷ 200 133 ÷ 190 122 ÷ 175 107 ÷ 160200 ÷ 285 193 ÷ 275 183 ÷ 262 175 ÷ 250 168 ÷ 240 160 ÷ 230 150 ÷ 220

IN (A)TEMPERATURE

10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C

INTERRUTTORI SCATOLATI MTS 630

320400500

260 ÷ 368 245 ÷ 350 234 ÷ 335 224 ÷ 320 212 ÷ 305 200 ÷ 285 182 ÷ 263325 ÷ 465 310 ÷ 442 295 ÷ 420 280 ÷ 400 265 ÷ 380 250 ÷ 355 230 ÷ 325435 ÷ 620 405 ÷ 580 380 ÷ 540 350 ÷ 500 315 ÷ 450 280 ÷ 400 240 ÷ 345

IN (A)TEMPERATURE

10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C

INTERRUTTORI SCATOLATI MTS 800

630800

520 ÷ 740 493 ÷ 705 462 ÷ 660 441 ÷ 630 405 ÷ 580 380 ÷ 540 350 ÷ 500685 ÷ 965 640 ÷ 905 605 ÷ 855 560 ÷ 800 520 ÷ 740 470 ÷ 670 420 ÷ 610

IN (A)TEMPERATURE

10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C

Declassamento in temperatura

Page 73: SistemiBassaTensione 2006 IT

72 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

DECLASSAMENTO IN TEMPERATURA - INTERRUTTORI CON SGANCIATORI ELETTRONICI

Terminali posteriori per caviPosteriori filettati

Anteriori in piattoTerminali anteriori per cavi

Terminali posteriori per caviPosteriori filettati

Anteriori in piattoTerminali anteriori per cavi

MTSE 250 (250A)

Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati

250 1 250 1 250 1 237,5 0,95250 1 250 1 250 1 37,5 0,95250 1 250 1 250 1 225 0,9250 1 250 1 250 1 225 0,9

fino a 40°CImax (A) I1

FISSO 50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati

250 1 250 1 250 1 225 0,9250 1 250 1 250 1 225 0,9250 1 250 1 250 1 200 0,8250 1 250 1 250 1 200 0,8

fino a 40°CImax (A) I1

RIMOVIBILEESTRAIBILE

50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Terminali posteriori per caviPosteriori filettati

Anteriori in piattoTerminali anteriori per cavi

Terminali posteriori per caviPosteriori filettati

Anteriori in piattoTerminali anteriori per cavi

120

125

130

135

140

145

150

155

160

165

170

120

125

130

135

140

145

150

155

160

165

170

MTSE 250 (160A)

Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati

160 1 160 1 160 1 160 1160 1 160 1 160 1 160 1160 1 160 1 160 1 152 0,95160 1 160 1 160 1 152 0,95

fino a 40°CImax (A) I1

FISSO 50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati

160 1 160 1 160 1 152 0,95160 1 160 1 160 1 152 0,95160 1 160 1 160 1 144 0,9160 1 160 1 160 1 144 0,9

fino a 40°CImax (A) I1

RIMOVIBILEESTRAIBILE

50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Page 74: SistemiBassaTensione 2006 IT

73MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Posteriori filettati

Anteriori in piatto

Terminali anteriori per cavi

Posteriori filettati

Posteriori in piatto

Anteriori in piatto

MTSE 630 (630A)

Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviPosteriori filettati

630 1 598,5 0,95 567 0,9 504 0,8630 1 567 0,9 504 0,8 441 0,7630 1 504 0,8 441 0,7 378 0,6

fino a 40°CImax (A) I1

FISSO 50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviPosteriori filettati

630 1 504 0,8 441 0,7 378 0,6630 1 567 0,9 504 0,8 441 0,7630 1 441 0,7 378 0,6 315 0,5

fino a 40°CImax (A) I1

ESTRAIBILE 50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Posteriori filettati

Anteriori in piatto

Terminali anteriori per caviTerminali posteriori per cavi

Posteriori filettati

Anteriori in piatto

Terminali anteriori per caviTerminali posteriori per cavi

MTSE 630 (400A)

Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati

400 1 400 1 400 1 380 0,95400 1 400 1 400 1 380 0,9400 1 400 1 400 1 360 0,9400 1 400 1 400 1 320 0,8

fino a 40°CImax (A) I1

FISSO 50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati

400 1 400 1 400 1 380 0,95400 1 400 1 380 1 360 0,9400 1 400 1 380 1 360 0,9400 1 380 0,95 360 1 320 0,8

fino a 40°CImax (A) I1

RIMOVIBILEESTRAIBILE

50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Page 75: SistemiBassaTensione 2006 IT

74 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

Posteriori filettati

Anteriori in piatto

Terminali anteriori per cavi

Posteriori in piatto orizzontali

Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticali

MTSE 800 (630A)

Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati

630 1 630 1 630 1 598,5 0,95630 1 630 1 598,5 0,95 567 0,9630 1 630 1 598,5 0,95 567 0,9630 1 630 1 567 0,9 504 0,8

fino a 40°CImax (A) I1

FISSO 50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticaliPosteriori in piatto orizzontali

630 1 630 1 598,5 0,95 567 0,9630 1 630 1 598,5 0,95 567 0,9630 1 598,5 0,95 567 0,9 504 0,8

fino a 40°CImax (A) I1

ESTRAIBILE 50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Posteriori filettati

Anteriori in piatto

Terminali anteriori per caviTerminali posteriori per cavi

Posteriori in piatto orizzontali

Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticali

MTSE 800 (800A)

Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati

800 1 800 1 800 1 760 0,95800 1 800 1 760 0,95 720 0,9800 1 800 1 760 0,95 720 0,9800 1 800 1 720 0,9 640 0,8

fino a 40°CImax (A) I1

FISSO 50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticaliPosteriori in piatto orizzontali

800 1 800 1 760 0,95 720 0,9800 1 800 1 760 0,95 720 0,9800 1 760 0,95 720 0,9 640 0,8

fino a 40°CImax (A) I1

ESTRAIBILE 50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

DECLASSAMENTO IN TEMPERATURA - INTERRUTTORI CON SGANCIATORI ELETTRONICI

Page 76: SistemiBassaTensione 2006 IT

75MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Posteriori in piatto orizzontali

Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticali

Posteriori in piatto orizzontali

Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticali

MTSE 1600 (1600A)

Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticaliPosteriori in piatto orizzontali

1600 1 1520 0,95 1440 0,9 1280 0,81600 1 1520 0,95 1440 0,9 1280 0,81600 1 1440 0,9 1280 0,8 1120 0,7

fino a 40°CImax (A) I1

FISSO 50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticaliPosteriori in piatto orizzontali

1600 1 1440 0,9 1280 0,8 1120 0,71600 1 1440 0,9 1280 0,8 1120 0,71600 1 1280 0,8 1120 0,7 906 0,6

fino a 40°CImax (A) I1

ESTRAIBILE 50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Terminali anteriori per cavi

Posteriori in piatto orizzontali

Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticali

Posteriori in piatto orizzontali

Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticali

MTSE 1600 (1250A)

Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati

1250 1 1250 1 1250 1 1187,5 0,951250 1 1250 1 1250 1 1187,5 0,951250 1 1250 1 1187,5 0,95 1125 0,91250 1 1250 1 1250 1 1125 0,9

fino a 40°CImax (A) I1

FISSO 50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticaliPosteriori in piatto orizzontali

1250 1 1250 1 1187,5 0,95 1125 0,91250 1 1250 1 1187,5 0,95 1125 0,91250 1 1250 1 1125 0,9 1000 0,8

fino a 40°CImax (A) I1

ESTRAIBILE 50°CImax (A) I1

60°CImax (A) I1

70°CImax (A) I1

Page 77: SistemiBassaTensione 2006 IT

76 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

POTENZE DISSIPATE INTERRUTTORI SCATOLATI (W)

12,5 12,5

16 16

20 20

25 25

32 32

40 40

50 50

63 63

80 80

100 100

125 125

160 160

200 200

250 250

320 320

400 400

630 630

800 800

1000 1000

1250 1250

1600 1600

Taratura Iu (A)MTS 160

F P6 6,5

7,5 8,5

8 9

10 11

14 15

10 11

13 14

16 17

21 23

18 20

24 26

30 35

MTS 250

F P-W

12 13

16 18

18 21

21 25

20 26

30 40

36 46

50 65

MTSE 250

F P-W

5 8

15 22

40 55

MTS 630

F P-W

60 90

65 96

MTSE 630

F P-W

45 65

60 90

170 200

MTS 800

F W

92 117

93 119

MTSE 800

F W

90 115

96 125

MTSE 1600

F W

102 140

160 220

260 360

Potenze dissipate

F: Interruttore fissoP: Interruttore rimovibileW: Interruttore estraibile

Page 78: SistemiBassaTensione 2006 IT

77MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Caratteristiche di intervento

Im = 10 x Ith

CURVE DI INTERVENTO - INTERRUTTORI SCATOLATI

MTS 250

Im = 5 x Ith

MTS 250

Im = 10 x Ith

MTS 250

Im = 10 x Ith

MTS 160

Page 79: SistemiBassaTensione 2006 IT

78 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

MTS 250

Im = 5 x Ith

MTS 630

Im = 5 ÷ 10 x Ith Ith = 0,7 ÷ 1 x In

MTS 800 (630A)

Im = 5 ÷ 10 x Ith Ith = 0,7 ÷ 1 x In

MTS 800 (800A)

Im = 5 ÷ 10 x Ith Ith = 0,7 ÷ 1 x In

Page 80: SistemiBassaTensione 2006 IT

79MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

CURVE DI INTERVENTO - INTERRUTTORI SCATOLATI

L

S

I

G

SEP/A - Funzioni LI - IN.B. Per MTSE 630 la soglia massima impostabile della funzione I è 8 x In

SEP/B - Funzione LSI, S a tempo breve inverso (I2t = cost. ON)N.B. Per MTSE 630 la soglia massima impostabile della funzione I è 8 x In

SEP/B - Funzione LSI, S a tempo indipendente (I2t = cost. OFF)N.B. Per MTSE 630 la soglia massima impostabile della funzione I è 8 x In

SEP/B - Funzione G

MTSE 250 - MTSE 630 - MTSE 800 - MTSE 1600

MTSE 250 - MTSE 630 - MTSE 800 - MTSE 1600

Page 81: SistemiBassaTensione 2006 IT

80 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE 230V - INTERRUTTORI SCATOLATI

MTS 250MTS 160

MTSE 250 - MTS 630 - MTSE 630 - MTS 800 - MTSE 800 - MTSE 1600

Curve dell’energia specifica passante

Page 82: SistemiBassaTensione 2006 IT

81MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE 400 - 440V - INTERRUTTORI SCATOLATI

MTS 250MTS 160

MTSE 250 - MTS 630 - MTSE 630 - MTS 800 - MTSE 800 - MTSE 1600

Page 83: SistemiBassaTensione 2006 IT

82 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

MTSE 250 (160A)

MTSE 250 (250A)

MTS/E 800 (630A)

MTS/E 800 (800A)

MTSE 1600

MTS/E 630

MTS 250MTS 160

MTSE 250 - MTS 630 - MTSE 630 - MTS 800 - MTSE 800 - MTSE 1600

CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE 690V - INTERRUTTORI SCATOLATI

Page 84: SistemiBassaTensione 2006 IT

83MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

CURVE DI LIMITAZIONE DELLA CORRENTE DI PICCO 230V - INTERRUTTORI SCATOLATI

MTS 160 MTS 250

MTSE 250 - MTS 630 - MTSE 630 - MTS 800 - MTSE 800 - MTSE 1600Per la corretta lettura e interpretazione delle curve di limitazione si faccia riferimentoall’esempio riportato in figura. A fronte di Icc presunta di 100 kA si avrebbe una corrente dipicco di cortocircuito Ip = 220 kA; l’interruttore inserito nell’impianto abbassa da 220 kA a120 kA la corrente di picco limitando di fatto la Icc a soli 55 kA.

Caratteristiche di limitazione della corrente di picco

Page 85: SistemiBassaTensione 2006 IT

84 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

CURVE DI LIMITAZIONE DELLA CORRENTE DI PICCO 400V - 440V - INTERRUTTORI SCATOLATI

MTS 250MTS 160

MTSE 250 - MTS 630 - MTSE 630 - MTS 800 - MTSE 800 - MTSE 1600

Page 86: SistemiBassaTensione 2006 IT

85MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

MTS 250MTS 160

MTSE 250 - MTS 630 - MTSE 630 - MTS 800 - MTSE 800 - MTSE 1600

CURVE DI LIMITAZIONE DELLA CORRENTE DI PICCO 690V - INTERRUTTORI SCATOLATI

Page 87: SistemiBassaTensione 2006 IT

86 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

INTERRUTTORIDIFFERENZIALI

La protezione contro i guasti dovuti al fluire di una corrente verso terra per perdita di isolamentodi un conduttore, per contatto diretto di una persona con una parte in tensione del circuito o percontatto indiretto, è garantita da interruttori corredati di sganciatori che intervengono percorrente differenziale I∆ (interruttori differenziali).Gli interruttori differenziali vengono classificati in base a:- presenza o meno delle protezioni contro le sovracorrenti- potere di interruzione intrinseco o condizionato- tempo di intervento (rapidi o selettivi)- sensibilità differenziale- forme d’onda rilevabili.

Relativamente a quest’ultimo punto, ossia alla forma d’onda della corrente di dispersione a cuisono sensibili, gli interruttori differenziali si classificano in:- Tipo AC (solo per corrente alternata) adatti per tutti gli impianti in cui si prevedono correntidi terra di forma sinusoidale. Sono insensibili a correnti impulsive oscillatorie smorzate e sonoconformi alle Norme CEI EN 61008 e 61009.

- Tipo A (per corrente alternata e/o pulsante con componenti continue) adatti per impianti conapparecchi utilizzatori muniti di dispositivi elettronici per raddrizzare la corrente o per laparzializzazione di tensione e corrente (velocità, tempo, intensità luminosa, ecc.). Vengonoalimentati direttamente dalla rete, senza interposizione di trasformatori di isolamento.

- Tipo B (per corrente alternata e/o pulsante e/o continua) adatti per impianti dove sonopresenti inventers, avviatori statici e ogni tipologia di carico che possa generare una correntedi dispersione verso terra di tipo continuo.

- Tipo A immunizzato (stesse caratteristiche del Tipo A ma con una maggiore immunità aidisturbi di rete e alle scariche atmosferiche) adatti dove si hanno frequenti scatti intempestiviper problemi di rete. Non è comunque una soluzione al 100% dei problemi. Infatti, per avereil massimo di sicurezza di continuità del servizio occorre utilizzare i riarmi automatici dellaSerie 90 Restart.

- Tipo S (per corrente alternata e/o pulsante con componente continua) adatti per realizzare laselettività con interruttori differenziali di tipo generale.

- Dispositivo differenziale adattabile. Con riferimento alla Norma CEI EN 61009 appendiceG, è permesso assemblare, una sola volta, interruttori differenziali sul posto, cioè fuorifabbrica, utilizzando blocchi differenziali adattabili, ad appropriati interruttori automatici.Ogni manomissione deve lasciare danneggiamento visibile permanente. L’interruttoredifferenziale così ottenuto mantiene sia le caratteristiche elettriche dell’interruttore automaticosia quelle del blocco differenziale.

Nelle Tabb. 5.13, 5.14, 5.15 vengono presentati i dispositivi differenziali del sistema GEWISScon le caratteristiche salienti di ciascun dispositivo.

Page 88: SistemiBassaTensione 2006 IT

87MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

TIPO MDC 100MDC 45 MDC 60

norma di riferimentocorrente nominale In [A]categoria di impiegotensione nominale di impiego Ue [V]tensione di isolamento Ui [V]frequenza nominale [Hz]numero di poli

CA IEC 61009 - CEI EN 61009 [A]IcnIcs

CA IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] Ue [V]Icu 230

400Ics

corrente differenziale nominale di intervento TipoI∆n [mA] AC

A

potere di interruzione e chiusura diff. nominale I∆m

tensione di funzionamento tasto prova [V] 1P+N2P,3P,4P

collegamento sezione rigidocavo [mm2] flessibile

durata elettrica (numero di cicli O-C)numero massimo accessori impiegabilisezionamento visualizzatogrado di protezione morsetti (con coprimorsetti)

altre partitropicalizzazionetemperatura di riferimento [°C]curvacorrenti nominali disponibili In [A]

EN 61009-16-32

A230/400

50050

1+N 2,3,4

45001 Icn

6 64,5

100% Icu

3030030

300Icn interruttore

93÷253170÷440

≤35≤25

100003si

IP40IP40

55°C - UR 95%30C6

101316202532

EN 61009-16-32

A23050050

1+N, 2

100000,75 Icn

10

75% Icu

3030030

3006000

93÷25393÷253

≤35≤25

100003si

IP40IP40

55°C - UR 95%30C6101316202532

EN 61009-16-32

A230/400

50050

1+N 2 3,4

60001 Icn

7,5 7,5 106 6

75% Icu

3030030

300Icn interruttore

93÷253170÷440

≤35≤25

100003si

IP40IP40

55°C - UR 95%30C6

101316202532

Poter

edi

inter

ruz.

TAB. 5.13 - DATI TECNICI DIFFERENZIALI MAGNETOTERMICI COMPATTI

Page 89: SistemiBassaTensione 2006 IT

88 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

TIPO BD

norma di riferimentotipotensione nominale di impiego Ue [V]tensione di isolamento Ui [V]frequenza nominale [Hz]numero di policorrente differenziale nominale di intervento [mA]

I∆n 10301003005001000regolabile

regolazioni disponibiliI∆n[mA]t [ms]

potere di interruzione e chiusura diff. nominale I∆m

tensione di funzionamento tasto prova [V]collegamento sezione rigido

cavo [mm2] flessibilealimentazione monte/vallegrado di protezione morsetti (con coprimorsetti)

altre partitropicalizzazione

AC230/400

50050

2,3,4In

• ≤25• • ≤25, ≤63• • ≤25, ≤63• • ≤25, ≤63• • ≤25, ≤63

Icn dispositivo associato170÷440

≤35≤25si

IP40IP40

55°C - UR 95%

A [S]230/400

50050

2,3,4In

• ≤25, ≤63

• ≤25, ≤63

Icn dispositivo associato170÷440

≤35≤25si

IP40IP40

55°C - UR 95%

EN 61009-1 app. GA

230/40050050

2,3,4In

• ≤25, ≤63• ≤25, ≤63• ≤25, ≤63• ≤25, ≤63

Icn dispositivo associato170÷440

≤35≤25si

IP40IP40

55°C - UR 95%

TAB. 5.14 - DATI TECNICI BLOCCHI DIFFERENZIALI

Page 90: SistemiBassaTensione 2006 IT

89MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

BDHP REGOLABILEBDHP

AC230/400

50050

2,3,4In

• ≤63, ≤125• ≤63, ≤125• ≤63, ≤125

Icn dispositivo associato170÷440

≤50capicorda

siIP40IP40

55°C - UR 95%

A [S]230/400

50050

2,3,4In

• ≤63, ≤125

• ≤63, ≤125

Icn dispositivo associato170÷440

≤50capicorda

siIP40IP40

55°C - UR 95%

EN 61009-1 app. GA

230/40050050

2,3,4In

• ≤63, ≤125• ≤63, ≤125• ≤63, ≤125

Icn dispositivo associato170÷440

≤50capicorda

siIP40IP40

55°C - UR 95%

EN 60947-2 app. GA

230/400500504

In

• ≤63, ≤125

300, 500, 1000, 30000, 60, 150

Icu dispositivo associato170÷440

≤50capicorda

siIP40IP40

55°C - UR 95%

Page 91: SistemiBassaTensione 2006 IT

90 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

TIPO SD

norma di riferimentotipocorrente nominale In [A]tensione nominale di impiego Ue [V] 2P

4Ptensione di isolamento Ui [V]frequenza nominale [Hz]numero di policorrente differenziale nominale di intervento (tra parentesi il n° di moduli)

I∆n [mA] istantanei 1030300500

livello di immunità (8/20 µs) [A]potere di interruzione e chiusura diff. nominale I∆m [A]tensione di funzionamento tasto prova [V] 2P

4Pcollegamento sezione cavo

[mm2]alimentazione monte/vallegrado di protezionetropicalizzazionetemperatura di impiego [°C]coordinamento tra interruttori magnetotermici e differenziali [kA]

MTC45MTC60MT60MT100MT250MTHP160MTHP250

coordinamento tra fusibili e differenziali I∆c [A] 2P 2 mod.4P 3 mod.4P 4 mod.

8023040050050

2 4

• (2) • (4)• (2) • (4)

250800

100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 +40

2P 4P

10 10

6000 (gL 80A)

10000 (gL 80A)

6323040050050

2 4

• (2) • (4)• (2) • (4)• (2) • (4)

250630

100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 +40

2P 4P

6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)

10000 (gL 80A)

4023040050050

2 4

• (2) • (3,4)• (2) • (3,4)• (2) • (3)

250630

100÷253170÷440

≤25≤35 (4P 4m)

siIP20

55°C - UR 95%-25 +40

2P 4P

6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)6000 (gL 63A)

10000 (gL 80A)

2523040050050

2 4

• (2)• (2) • (3,4)• (2) • (3,4)

250630

100÷253170÷440

≤25≤35 (4P 4m)

siIP20

55°C - UR 95%-25 +40

2P 4P4,5 4,56 66 6

10 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)6000 (gL 63A)

10000 (gL 80A)

EN 61008-1AC

TAB. 5.15 - DATI TECNICI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI PURI

Page 92: SistemiBassaTensione 2006 IT

91MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

10023040050050

2 4

• (2) • (4)• (2) • (4)

• (4)250

1000100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 + 40

2P 4P

10 10

6000 (gL 100A)

10000 (gL 100A)

125230400500504

• (4)• (4)• (4)250

1250

220÷415

≤50 (4P)si

IP2055°C - UR 95%

-25 + 404P

10

10000 (gL 125A)

4023040050050

2 4

• (2) • (3,4)• (2) • (3,4)• (2) • (3)

250630

100÷253170÷440

≤25≤35 (4P 4m)

siIP20

55°C - UR 95%-25 + 40

2P 4P

6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)6000 (gL 63A)

10000 (gL 80A)

6323040050050

2 4

• (2) • (4)• (2) • (4)• (2) • (4)

250 630

100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 + 40

2P 4P

6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)

10000 (gL 80A)

8023040050050

2 4

• (2) • (4)• (2) • (4)

250 800

100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 + 40

2P 4P

10 10

6000 (gL 80A)

10000 (gL 80A)

10023040050050

2 4

• (2) • (4)• (2) • (4)

• (4)250

1000100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 + 40

2P 4P

10 10

6000 (gL 100A)

10000 (gL 100A)

125230400500504

• (4)• (4)• (4)250

1250

220÷415

≤50 (4P)si

IP2055°C - UR 95%

-25 + 404P

10

10000 (gL 125A)

SD

AC AEN 61008-1

2523040050050

2 4

• (2) • (3)• (2) • (3,4)• (2) • (3,4)

250630

100÷253170÷440

≤25≤35 (4P 4m)

siIP20

55°C - UR 95%-25 + 40

2P 4P4,5 4,56 66 6

10 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)6000 (gL 63A)

10000 (gL 80A)

Page 93: SistemiBassaTensione 2006 IT

92 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

TIPO SD

norma di riferimentotipocorrente nominale In [A]tensione nominale di impiego Ue [V] 2P

4Ptensione di isolamento Ui [V]frequenza nominale [Hz]numero di policorrente differenziale nominale di intervento (tra parentesi il n° di moduli)

immunizzati [IR] 30300

selettivi [S] 3001000

livello di immunità (8/20 µs)potere di interruzione e chiusura diff. nominale I∆m [A]tensione di funzionamento tasto prova [V] 2P

4Pcollegamento sezione cavo

[mm2]alimentazione monte/vallegrado di protezionetropicalizzazionetemperatura di impiego [°C]coordinamento tra interruttori magnetotermici e differenziali

[kA] MTC45MTC60MT60MT100MT250MTHP160MTHP250

coordinamento tra fusibili e differenziali I∆c [A] 2P4P

10023040050050

2 4

• (2) • (4)• (4)

3000A1000

100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 +40

2P 4P

10 10

6000 (gL 100A)10000 (gL 100A)

6323040050050

2 4

• (2) • (4)• (4)

3000A630

100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 +40

2P 4P

6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)

10000 (gL 80A)

4023040050050

2 4

• (2) • (4)• (4)

3000A630

100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 +40

2P 4P

6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)

10000 (gL 80A)

2523040050050

2 4

• (2) • (4)• (4)

3000A630

100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 +40

2P 4P4,5 4,56 66 6

10 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)

10000 (gL 80A)

A immunizzato [IR]

TAB. 5.15 - DATI TECNICI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI PURI

EN 61008-1

Page 94: SistemiBassaTensione 2006 IT

93MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

4023040050050

2 4

• (2) • (4)

3000A630

100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 +40

2P 4P

6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)

10000 (gL 80A)

6323040050050

2 4

• (2) • (4)

3000A630

100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 +40

2P 4P

6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)

10000 (gL 80A)

10023040050050

2 4

• (3) • (4)• (4)

3000A1000

100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 +40

2P 4P

10 10

6000 (gL 100A)10000 (gL 100A)

SD

A[S]EN 61008-1

8023040050050

2 4

• (2) • (4)

3000A1000 (2P) - 800 (4P)

100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)

siIP20

55°C - UR 95%-25 +40

2P 4P

10 10

6000 (gL 80A)10000 (gL 80A)

Page 95: SistemiBassaTensione 2006 IT

94 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

In (A)6

Polo NR (mΩ)

P (W)

29,5 2,6

1,06 0,09

10Polo N

20,6 2,6

2,06 0,26

13Polo N

14,5 2,6

2,45 0,44

16Polo N8,9 2,6

2,28 0,67

20Polo N6,8 2,6

2,72 1,04

25Polo N4,6 2,6

2,88 1,63

32Polo N3,6 2,6

3,67 2,66

TAB. 5.16 - POTENZA DISSIPATA MDC 30 mA CLASSE A-AC/300 mA CLASSE A-AC

CORRENTE NOMINALE DEL MAGNETOTERMICO MT/MTHP ASSOCIATO (A)

TAB. 5.17 - POTENZA DISSIPATA PER POLO (W)

1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125

0,01 0,04 0,01 0,02 0,04 0,11 0,29 0,45 0,70 0,45 0,70 1,10 1,75 - - -

0,002 0,008 0,02 0,03 0,07 0,21 0,53 0,83 1,30 0,65 1,00 1,60 2,50 - - -

- - - - - - - 0,2 0,3 0,5 0,8 1,25 2 1,4 2,2 3,4

Differenziale

componibile BDDiff. componibile BDHP

2P

3P-4P

3P-4P

Potenze dissipate - Interruttori Differenziali

2

4

2,26

3,5

5,466

6,2-

12

10,4-

16

11-

18

--

25

234

25 40 63 80 100 125N°moduliPoli

= differenziali istantanei

= differenziali immunizzati

= differenziali selettivi

Caratteristica di intervento

CORRENTE NOMINALE(A)

TAB. 5.18 - POTENZE DISSIPATE - INTERRUTTORI SD

Page 96: SistemiBassaTensione 2006 IT

95MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

MTC 60 MDC 60- VERSIONI 1P,3P,4P - 230/400V e 2P - 400V

1 100.000 Icc (A)10.0006.0001.000500

106

105

104

103

I t (A s)2 2

32

25

13/16

10

6

20

100.000 Icc (A)10.0004.5001.000500

106

105

104

103

I t (A s)2 2

32

25

13/16

10

6

20

MTC 45 MDC 45- VERSIONI 1P,3P,4P - 230/400V e 2P - 400V

M

MTC 100 MDC 100- VERSIONI 1P+N e 2P - 230V

100.000 Icc (A)10.0001.000500

106

I t (A s)2 2

105

104

103

102

3225

13/16106

20

MDC 60 - VERSIONI 1P, 3P, 4P - 230/400V e 2P - 400V

MTC 45 MDC 45- VERSIONI 1P+N e 2P - 230V

100.000 Icc (A)10.0004.5001.000500

106

I t (A s)2 2

105

104

103

102

32 25

13/16106

20

1

CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE - INTERRUTTORI MODULARI MDC

MTC 60 MDC 60- VERSIONI 1P+N e 2P - 230V M

100.000 Icc (A)10.0006.0001.000500

106

I t (A s)2 2

105

104

103

102

3225

13/16106

20

I

MDC 60 - VERSIONI 1P+N,2P - 230V

MDC 45 - VERSIONI 1P+N, 2P - 230V MDC 45 - VERSIONI 1P, 3P, 4P - 230/400V e 2P - 400V

MDC 100 - VERSIONI 1P+N, 2P - 230V

Curve dell’energia specifica passante

Page 97: SistemiBassaTensione 2006 IT

96 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

Gli interruttori della seria MTS sono predisposti per il montaggio abbinato con sganciatoridifferenziali. Gli interruttori automatici differenziali che ne derivano garantiscono, oltre allaprotezione contro i sovraccarichi e cortocircuiti tipica degli interruttori automatici, anche quellacontro le correnti di guasto verso terra. Gli sganciatori differenziali possono essere montatianche sugli interruttori di manovra-sezionatori; in tal caso si ha un interruttore differenziale“puro”, che garantisce la sola protezione differenziale. I differenziali puri, sensibili alla solacorrente di guasto a terra, trovano generalmente applicazione come sezionatori principali neiquadri di distribuzione rivolti alle utenze finali.Gli sganciatori differenziali sono realizzati in conformità alla normative: IEC 947-2 appendiceB, IEC 255-3 e IEC 1000.

Per gli interruttori MTS 160 ed MTS 250 sono disponibili sganciatori per il montaggioaffiancato all’interruttore o per il montaggio in posizione sottoposta. Questi sganciatori,realizzati con tecnologia elettronica analogica, agiscono direttamente sull’interruttore medianteun solenoide di apertura che viene alloggiato nell’apposita cava ricavata nella zona del terzopolo. Non è necessaria alcuna alimentazione ausiliaria perché vengono alimentati direttamentedalla rete e la loro funzionalità è garantita anche con una sola fase in tensione e/o in presenzadi correnti unidirezionali pulsanti con componenti continue. Le condizioni di funzionamentodell’apparecchio possono essere controllate tramite un pulsante di prova del circuito elettronico,nonché un indicatore di intervento differenziale.

Sganciatore differenziale affiancato all’interruttoreQuesto sganciatore è completo di:– cavi di potenza per il collegamento ai morsetti inferiori dell’interruttore;– solenoide di apertura (da alloggiare nella zona del terzo polo);– 2 staffe per il fissaggio su profilato DIN (una per l’interruttore e una per il differenziale);– connettore spina per il collegamento del pulsante di apertura a distanza.Lo sganciatore differenziale per l’interruttore MTS 160 è dotato di terminali anteriori per cavi,mentre lo sganciatore differenziale per l’interruttore MTS 250 è dotato di terminali anteriori eviene fornito anche di un frontale per l’interruttore (altezza 45 mm).

Sganciatori differenziali Serie MTS

Fig. 5.8

MTS 160 - MTS 250

Montaggio affiancato

Page 98: SistemiBassaTensione 2006 IT

Gli interruttori differenziali ad alta sensibilità sono costruttivamente complessi e possono generaredue effetti indesiderati dovuti alle caratteristiche installative o alla cattiva manutenzione:1. Scatti intempestivi2. Mancato intervento del differenziale stesso.Gli scatti intempestivi rappresentano la stragrande maggioranza degli interventi del differenziale esono tutti gli interventi del differenziale che non avvengono per guasto, ma sono dovuti ad anomaliedell’alimentazione o dei carichi che comunque non rappresentano pericolo per le persone.Le cause degli interventi intempestivi sono molteplici e da ricondursi a fenomeni transitori chepossono essere generati dall’esterno (cause esterne) o dall’interno (cause interne) dell’impiantoprotetto dal differenziale. Il fenomeno più frequente è senza dubbio la fulminazione duranteeventi temporaleschi. Altra causa di tipo esterno sono le manovre di rete compiute dall’entedistributore, o la presenza nelle vicinanze di grossi carichi (ad es. fabbriche). Secondo evento indesiderato, meno sentito dall’utenza, è quella del possibile mancato interventodell’interruttore differenziale. La precisione di intervento degli attuali differenziali è garantitagrazie a tolleranze costruttive molto rigide e a meccanismi complessi, che, se non sottoposti adadeguata “manutenzione”, possono col tempo e con l’azione di agenti esterni, deteriorarsi e nongarantire il massimo livello di sicurezza per il quale sono stati progettati.

Recentemente Gewiss ha presentato una nuova serie di prodotti, integrati nel più ampiocatalogo di interruttori modulari, che risolvono in maniera definitiva i possibili inconvenientidei differenziali. La serie 90 ReStart si compone da differenti tipologie di riarmi automaticisia per interruttori differenziali che per magnetotermici-differenziali modulari e dainterruttori differenziali puri con riarmo automatico e autodiagnosi incorporata. Il prodotto di più completo della serie, ReStart/Autotest, è un differenziale puro che esegueuna autodiagnosi settimanale, simulando a tutti gli effetti il test eseguito premendo l’appositopulsante, con il vantaggio di non togliere tensione all’impianto a valle. Ma questa non è la solacaratteristica. Il dispositivo elimina anche il primo inconveniente, cioè gli scatti intempestivi.

97MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Fig 5.9

Le cause più frequenti

degli scatti intempestivi

SERIE 90 RESTART

CAUSE INTERNE

CAUSE ESTERNE

Problema ricorrente

Carichi elettroniciInserzioni di lampade a scaricaInserzione di inverterDisinserzione di carichi induttiviInserzione di linee con grandi capacitàverso terra (linee lunghe o schermate)Inserzione di motoriInserzione di trasformatoriElevate correnti di inserzione

FulminiManovre sulla rete

Problema poco frequenteProblema non presente

DOMESTICO TERZIARIO INDUSTRIA COMMERCIO

DOMESTICO TERZIARIO INDUSTRIA COMMERCIO

Page 99: SistemiBassaTensione 2006 IT

Infatti, a seguito di uno scatto, ReStart/Autotest verifica l’integrità dell’isolamentodell’impianto connesso a valle e, in caso l’isolamento risulti corretto, determinando quindil’effettiva intempestività dello scatto, il dispositivo si autoripristina, rialimentando insicurezza l’utenza collegata.

ReStart/Autotest è un differenziale puro monoblocco con unità di riarmo incorporata cheesegue in automatico e con cadenza settimanale un test dello sganciatore differenziale intutto e per tutto identico al test eseguito con la pressione dell’apposito tasto.Al momento del test, viene prima chiuso un bypass gia incorporato in ReStart/Autotest, edopo pochi istanti viene creata una situazione di squilibrio delle correnti e il relèdifferenziale scatta. La continuità di servizio è garantita dal bypass chiuso in precedenza.La protezione per le persone è comunque garantita dal fatto che il toroide di rivelazionedella corrente differenziale è sempre attraversato dalla corrente di potenza, quindi semprepronto ad intervenire in caso di anomalia nella somma delle correnti.L’elettronica interna controlla se l’apertura dei contatti di potenza principali avvienecorrettamente a seguito dell’iniezione della corrente differenziale. In caso questi nonvengano aperti dal relè differenziale, ReStart/Autotest segnala all’utente l’anomaliaattraverso un led frontale, indicandogli che la protezione differenziale potrebbe non esserein piena efficienza.Se, come è normale e auspicabile, i contatti di potenza principale si aprono regolarmente,il test è positivo e l’unità integrata di riarmo procede alla richiusura dei contatti di potenzaprincipali. Infine il bypass si apre e il test è eseguito regolarmente.Come si può facilmente intuire l’utilizzo di ReStart/Autotest in impianti elettrici residenzialicomporta almeno tre vantaggi molto importanti.Il vantaggio più importante in termini di sicurezza, è quello di eseguire la “manutenzione”del differenziale in automatico ogni settimana, garantendo un’efficienza costante dallaprotezione per i contatti indiretti.

Tutta la serie 90 ReStart risolve l’effetto delle perturbazioni di rete più frequente neidifferenziali: lo scatto intempestivo. Attraverso il riarmo automatico dei differenziali puri odei magnetotermici differenziali il dispositivo elimina l’inconveniente dello scattointempestivo alla radice rialimentando l’impianto in tempi rapidi. ReStart riesce adiscriminare l’intervento dovuto a guasto da quello dovuto a disturbi (scatto intempestivo)procedendo ad un controllo del buono stato dell’impianto a valle a seguito di uno scatto deldifferenziale. Nel caso il controllo avesse esito favorevole, cioè non venissero rilevate fugheverso terra consistenti, il dispositivo riarma rialimentando il carico e eliminando il disagiodovuto a lunghi black-outIl controllo dell’impianto preventivo al riarmo permette di rialimentare l’impianto insicurezza per le persone e le cose, evitando inutili rischi per l’utenza e evitando rischi diincendio.La versione per magnetotermici differenziali, a seguito di uno scatto esegue, oltre alcontrollo della presenza di eventuali guasti a terra, anche un controllo sull’impedenza dilinea in modo da escludere la possibilità di un riarmo in caso di corto circuito.L’utente ha in ogni momento la facoltà di intervenire manualmente ripristinando lui stessol’alimentazione, ma la segnalazione di pericolo di impianto con fuga a terra gli permetteràdi prendere delle precauzioni prima di procedere al tentativo di riarmo manuale in quantoè già avvistato che il proprio impianto non è perfettamente in sicurezza

98 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

L’autodiagnosi

Il Riarmo Automatico

Page 100: SistemiBassaTensione 2006 IT

99MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Caratteristiche TecnicheNorme di riferimento: EN 61008-1Sistema di distribuzione: TT - TNCorrente nominale In: (A) 25 - 40Tensione nominale: (V) 230 a.c. fase - neutroTensione di isolamento verso massa: (V) 2500 a.c. per 1 minutoTensione nominale di tenuta ad impulso Uimp: (kV) 4Frequenza nominale: (Hz) 50Tipo: ACorrente differenziale nominale di intervento: (mA) 30Numero di poli: 2Larghezza in moduli DIN: 5Potere di interruzione e chiusura diff. Nominale: (A) 630Caratteristiche e funzionalità RESTART e AutotestPotenza assorbita a riposo: (VA) circa 8Potenza assorbita in stato di blocco: (VA) circa 8Durata del ciclo di Autotest: (min) ≤ 3Comando di richiusura: automaticoTempo di richiusura: (s) ≤ 90Richiusura contatti: istantaneaIntervallo minimo fra due richiusure successive: (min) 3N° tentativi di richiusura consecutivi: 3Manovre meccaniche (numero riarmi): 1000Caratteristiche MeccanicheFrequenza massima di manovra: (man/h) 15Temperatura di impiego: (°C) Da -5° a +40°Sezione morsetti potenza: (mm2) ≤ 25Alimentazione: dall’altoGrado di protezione: IP20Tropicalizzazione: 55°C - UR 95%Contatto ausiliarioTensione di funzionamento/frequenza nominale: (V/Hz) 12÷230 a.c./50Tensione d’isolamento: (V) 600Corrente massima: (mA) 100 cos ϕ = 1Corrente minima: (mA) 0,6Tipo: phototriacTipo di funzionamento: configurabileSezione morsetti: (mm2) ≤ 2,5

RESTART CON AUTOTEST

INTERRUTTORI DIFFERENZIALI CON RIARMO E AUTOTEST

TAB. 5.19 - DATI TECNICI

Page 101: SistemiBassaTensione 2006 IT

100 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

Morsetti di alimentazione(Dal contatore) Sportello scorrevole in posizione

di dispositivo inserito (ON)

Sinottico Leddi segnalazione

Avvio manuale dellafunzione AUTOTESTLED di segnalazione e stato di funzionamento

Contatto ausiliario

Morsetti di uscita (All’impianto)

AutotestTest automatico del differenziale: •Protezione differenziale durante il test: •Segnalazione luminosa presenza rete a valle: •Segnalazione luminosa autotest in corso: •Segnalazione luminosa eventuali anomalie dispositivo: •RESTART

Richiusura automatica per scatto intempestivo: •Segnalazione di richiusura in corso: •Controllo elettronico presenza guasto a terra: •Segnalazione guasto a terra: •Blocco della richiusura in caso di guasto: •Dispositivo di inserimento / esclusione di riarmo e autotest: •Contatto ausiliario di remotizzazione stato (230V): •

RESTART CON AUTOTEST

Descrizione dispositivo

Pulsante per test differenziale

Sportello scorrevole in posizione di dispositivo disinserito (OFF)

Leva dicomando

TAB. 5.20 - TABELLA DELLE FUNZIONI

FUNZIONAMENTO AUTOMATICO-AUTOTEST E RESTART ATTIVI FUNZIONAMENTO MANUALE-AUTOTEST E RESTART NON ATTIVI

Page 102: SistemiBassaTensione 2006 IT

101MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

CICLO SETTIMANALE

Il differenziale Autotest con riarmo effettua un auto-controllo settimanale della protezionedifferenziale. Il test consiste in una manovra meccanica ed elettrica di apertura con successivarichiusura durante la quale viene assicurata sia la continuità di servizio dell’impianto che laprotezione delle persone.Il modulo di riarmo automatico, oltre ad assicurare la richiusura dell’interruttore a conclusionedel test, integra nel dispositivo anche la funzionalità del Restart RD.

Legenda

Dispositivo diriarmo automatico

Unità dicontrollo

Contattore di bypass

230V

Opzionale

Segnali elettrici

Potenza

Collegamentimeccanici

A seguito dell’installazione è possibile avviare in modo manuale l’autotest (tramite lapressione del tasto apposito) al fine di verificare il corretto cablaggio e sincronizzarne ilciclo settimanale.

FUNZIONAMENTONORMALE

SETUP INIZIALE E AVVIOMANUALE PRIMO

AUTOTEST

CHIUSURA CIRCUITODI BYPASS TEST DEL DIFFERENZIALE

DIFFERENZIALESCATTATO?

RIARMO AUTOMATICORIAPERTURA CIRCUITODI BYPASS

SEGNALAZIONEANOMALIA

SI

1 2

4 3

NO

Principio difunzionamento

Fig. 5.9 Schema elettrico

Fig. 5.10

Ciclo di test settimanale

Page 103: SistemiBassaTensione 2006 IT

102 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

Schema di cablaggio del contatto ausiliario con combinatore telefonico

GW 96 608

al combinatore

al combinatore

A1

4

3

A2

GW 96 608

al combinatore

al combinatore

A1

2

1

A2

CABLAGGIO COMBINATORE CHE RICHIEDE UN NC

CABLAGGIO COMBINATORE CHE RICHIEDE UN NA

Page 104: SistemiBassaTensione 2006 IT

103MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

RESTART - DISPOSITIVI DI RIARMO AUTOMATICO

RD RD PRO RM

Caratteristiche elettricheSistema di distribuzione: TT-TNTensione nominale Vn: (V) 230 a.c. fase/neutroLarghezza moduli DIN: 2Tensione di funzionamento: (V) Da 0,85 a 1,10 VnTensione di isolamento verso massa: (V) 2500 V per 1 minutoFrequenza nominale: (Hz) 50Tensione di tenuta ad impulso Uimp: (kV) 4Potenza assorbita a riposo: (W) 0Potenza di azionamento: (W) 25Potenza assorbita in stato di blocco: (W) 3Potenza assorbita in stato di attesa: (W) - 1 -Caratteristiche meccanicheComando di richiusura: AUTOMATICOTempo di richiusura: (s) ≤90 ≤115Richiusura dei contatti: ISTANTANEAIntervallo minimo fra due richiusure successive: (min) 3N° max tentativi di richiusura consecutivi: 3 - 3Lato di accoppiamento: A DESTRAManovre meccaniche (numero di riarmi): 1000Frequenza massima di manovra: (man/h) 15Temperatura di impiego: (°C) DA -5° A +40°CCaratteristiche contatto ausiliarioTensione di funzionamento/frequenza nominale: (V/Hz) - 12 ÷ 230 A.C./50 -Tensione di isolamento: (V) - 600 -Corrente massima: (mA) - 100 cos =1 -Corrente minima di funzionamento: (mA) - 0,6 -Tipo: - phototriac -Numero di modalità di funzionamento 3Capacità massima morsetti: (mm2) - 2,5 -

RD RD PRO RM

Richiusura automatica per scatto intempestivo: • • •Segnalazione di richiusura in corso: • • •Segnalazione di attesa in corso: •Controllo presenza guasto a terra: • • •Controllo presenza di cto-cto: •Controllo ripetuto in caso di anomalia: •Segnalazione di guasto: • • •Blocco della richiusura in caso di guasto: • •Blocco della richiusura in caso di tentativi falliti: • • •Dispositivo di inserimento/esclusione del riarmo: • • •Contatto ausiliario per segnalazioni remote: •Configurabilità del contatto ausiliario: •Segnalazione presenza tensione a valle: •Protezione elettrica: PTC PTC PTC

TAB. 5.20 - DATI TECNICI

TAB. 5.21 - TABELLA DELLE FUNZIONALITÀ

Page 105: SistemiBassaTensione 2006 IT

Il ciclo di riarmo avviene dopo uno scatto intempestivo dell’interruttore e a seguito del controllo diimpianto. Il dispositivo effettua fino ad un massimo di 3 richiusure in caso di sganci successiviravvicinati (entro 3 minuti), a seguito dei quali il dispositivo va in blocco, segnala l’anomalia epermette il riarmo dell’interruttore solo manualmente. Dopo 3 minuti dal riarmo il conteggio si azzera.

104 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

ReStart RD e RM

Il ciclo di riarmo si differenzia dal ReStart per applicazioni residenziali per il fatto che a seguito di uncontrollo impianto fallito, il dispositivo non va in blocco segnalando l’anomalia, ma si pone in stato diattesa, segnalandolo attraverso un differente lampeggio del led frontale. Periodicamente vieneeseguito il controllo impianto e il dispositivo riarmerà esclusivamente in caso di controllo positivo.Alternativamente resterà in stato di attesa fino ad intervento manuale. Il contatto ausiliario segnala lostato di attesa. E’ comunque presente la sicurezza supplementare del blocco in caso di terzo riarmofallito in breve tempo, in analogia al quanto previsto per il ReStart per applicazioni residenziali.

ReStart RD PRO

CICLO DI RIARMOAUTOMATICO

(FISSO)

(ATTESA)legenda:

Led spento

Led lampeggiante

Led acceso (attesa)

Led acceso (fisso)

SGANCIOINTERRUTTORE

SCATTOINTERRUTTORE

CONTROLLOIMPIANTO

BLOCCO ALLARMEON

FINE ALLARMEOFF

CONTROLLOIMPIANTO

RIARMOOK?

OK?

N° RIARMI =3

SCATTO IN 1’

ALLARME ON

ATTESA 15’

ATTIVAZIONECONTATTO AUSILIARIO

ATTIVAZIONE CONTATTO AUSILIARIO(SE NON ATTIVO)

DISATTIVAIONE CONTATTOAUSILIARIO (SE ATTIVO)

CONTROLLOIMPIANTO

MANOVRADI RIARMO

BLOCCODISPOSITIVO

RIARMOESEGUITO

BLOCCO DISPOSITIVO

TEST OK?

NO

SI

SI

SINO

SINO

NOSI

NO

NO

SI

NO

SIN° RIARMI = 3

AVVIENE UNALTRO SGANCIO

ENTRO 3MINUTI?

Page 106: SistemiBassaTensione 2006 IT

105MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Interruttore automatico

Test impianto

Carica dispositivo riarmo

Led destra (presenza rete)Led sinistra (di segnalazione)

Tensione a valle

Gua

sto

Rilev

azio

negu

asto

eat

tesa

Cont

rollo

Cont

rollo

Riar

mo

Fine

guas

to

Rilev

azio

negu

asto

eat

tesa

Impianto guasto temporaneo

Interruttore automatico

Test impianto

Carica dispositivo riarmo

Led destra (presenza rete)Led sinistra (di segnalazione)

Tensione a valle

Inter

vent

oin

tempe

stivo

Inizio

caric

adi

spos

itivo

diria

rmo

Riar

mo

Gua

sto

Cont

rollo

Cont

rollo

Rilev

azio

negu

asto

eat

tesa

Rilev

azio

negu

asto

eat

tesa

Circa 15s Max 75s

Fase di controllo impianto

Impianto sano Impianto guasto

Lampeggio

Interruttore automatico

Test impianto

Carica molla di riarmo

Led di segnalazione

Tensione a valle

Inter

vent

oin

tempe

stivo

Inizio

caric

am

olla

diria

rmo

Riar

mo

Gua

sto

Rilev

azio

negu

asto

ebl

occo

Circa 15s Circa 75s

Fase di controllo impianto

Impianto sano Impianto guasto

Lampeggio

STATI DI FUNZIONAMENTO

ReStart RD e RM

ReStart RD PRO

Page 107: SistemiBassaTensione 2006 IT

UTILIZZO CON ALLARMEREMOTO/SISTEMADI SUPERVISIONE

106 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

Il contatto ausiliario integrato in restart pro permette di remotizzare la segnalazione dello statodi attesa del dispositivo se questo non può riarmare per insufficiente isolamento. Lasegnalazione avviene solamente in caso di ritardo o impossibilità nel riarmo. Se il riarmo puòessere eseguito immediatamente non verrà data nessuna segnalazione per non generare falsiallarmi (ad esempio segnalazionze di allarme che sparisce al seguito del riarmo).

Il contatto ausiliario del RESTART PRO é configurabile in tre modalità differenti attraverso lapressione prolungata del tasto frontale. Il passaggio da una modalità alla successiva éconfermato dal lampeggio dei led frontali.

Nota: Collegando al contatto ausiliario un relé provvisto di contatti in scambio é possibile avere la segnalazione sia dello stato di attesa, sia dell’avvenuto riarmo

Stato 1Funzionamentocome contatto

NA

Quando il dispositivo, a seguito di uno scatto e un difetto di

impianto, va in attesa,il contatto chiude

Stato 2Funzionamentocome contatto

NC

Quando il dispositivo, a seguito di uno scatto e un difetto di impianto, va in attesa,

il contatto apre

Stato 3

Funzionamentointermittente

come frequenza1 HZ

Quando il dispositivo, a seguito diuno scatto e un difetto di impianto,

va in attesa, il contatto apre e chiude ad intermittenza

OFF ON

Normale Attesa

OFF ON

Normale Attesa

OFF ON

Normale Attesa

Page 108: SistemiBassaTensione 2006 IT

107MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

COORDINAMENTODELLE PROTEZIONI

Il coordinamento dei dispositivi di protezione può essere di due tipi:

- selettivo (cronometrico, amperometrico, di zona);

- di sostegno (o back-up).

La mancanza di energia elettrica, anche per un breve tempo, può causare danni economici e,in alcuni casi, compromettere la sicurezza delle persone. Ad esempio, in alcuni impianti ove èrichiesta la massima continuità di esercizio, quale:

- impianti industriali a ciclo continuo;

- impianti ausiliari di centrali;

- reti di distribuzione civili (ospedali, banche, ecc.);

- impianti di bordo;

predomina sulle altre esigenze quella di garantire il più possibile la continuità difunzionamento.

La soluzione normalmente adottata è quella del coordinamento selettivo delle protezioni dimassima corrente, che consente di isolare dal sistema la parte di impianto interessata dalguasto, facendo intervenire il solo interruttore situato immediatamente a monte di esso.

Si ricorre pertanto alla protezione selettiva, il cui scopo è quello di coordinare l’intervento fradue interruttori, ad esempio A e B (Fig. 5.11) disposti tra loro in serie, in modo che in caso diguasto in C si apra solo l’interruttore B, garantendo così la continuità del servizio al restodell’impianto alimentato dall’interruttore A.

Al fine di realizzare un corretto coordinamento selettivo, si devono tener presente le seguentiregole fondamentali:

1) Allo scopo di ridurre gli effetti di tipo termico ed elettrodinamico e contenere i tempi diritardo entro valori ragionevoli, il coordinamento selettivo non dovrebbe avvenire tra più diquattro interruttori in cascata (Fig. 5.12).

2) Ciascun interruttore deve essere in grado di stabilire, supportare ed interrompere la massimacorrente di cortocircuito nel punto dove è installato.

3) Per assicurarsi che gli interruttori di livello superiore non intervengano, mettendo fuoriservizio anche parti di impianto non guaste, si devono adottare soglie di corrente diintervento, ed eventualmente di tempo di intervento, di valore crescente partendo dagliutilizzatori andando verso la sorgente di alimentazione.

Fig. 5.11

Protezione selettiva

Coordinamentoselettivo

Page 109: SistemiBassaTensione 2006 IT

108 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

4) Per assicurare la selettività, l’intervallo dei tempi di intervento dovrebbe essereapprossimativamente di 0.1- 0.2 s. Il tempo massimo di intervento non dovrebbesuperare i 0.5 s.

La selettività fra due interruttori in cascata, può essere totale o parziale (Fig. 5.13);in particolare:

Fig. 5.12

Tempi di intervento massimi

consentiti per assicurare

la selettività

Fig. 5.13

Selettività totale e parziale

Gradi di selettività

Page 110: SistemiBassaTensione 2006 IT

109MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

- Selettività totale. La selettività è totale se si apre solo l’interruttore B, per tutti i valori di correnteinferiori o uguali alla massima corrente di cortocircuito presunta nel punto in cui è installato B.

- Selettività parziale. La selettività è parziale se si apre solo l’interruttore B per valori dicorrente di cortocircuito in C inferiori al valore IL, oltre il quale si ha l’intervento simultaneodi A e B.

In molti tipi di impianto la selettività parziale viene ammessa, specie se la grande maggioranzadei guasti viene coperta dall’intervento selettivo (nel caso di impianti di B.T. con linee di utenzaabbastanza lunghe a valle dell’interruttore B) e l’intervento simultaneo si verifica solo per guastipoco probabili in prossimità del dispositivo di protezione B.

I tipi di selettività che si possono avere sono: cronometrica, amperometrica e di zona; nelseguito verranno esaminati separatamente.

È il tipo di selettività più efficace e si realizza con l’impiego di sganciatori o relè muniti didispositivi di ritardo intenzionale dell’intervento.

I ritardi vengono scelti con valori crescenti risalendo lungo l’impianto per garantire chel’intervento sia effettuato dall’interruttore immediatamente a monte del punto in cui si èverificato.

L’interruttore A interviene con ritardo ∆t rispetto all’interruttore B, nel caso che entrambi gliinterruttori siano interessati da una corrente di guasto di valore superiore a Im (Fig. 5.14).

Fig. 5.14

L’interruttore A, ovviamente, dovrà essere in grado, come già detto, di sopportare lesollecitazioni dinamiche e termiche durante il tempo di ritardo.

Questo tipo di selettività, usata abbastanza frequentemente negli impianti di B.T., si realizzaregolando la soglia di intervento istantaneo a valori di corrente diversi fra gli interruttori A e Be sfruttando la condizione favorevole del diverso valore assunto dalla corrente di cortocircuitoin funzione della posizione in cui si manifesta il guasto a causa dell’impedenza dei cavi.

Per effetto della limitazione dovuta a questa impedenza in certi casi è possibile regolarel’intervento istantaneo dell’interruttore a monte del cavo ad un valore dell’intensità di correntesuperire a quello del massimo valore raggiungibile dalla corrente di guasto che percorrel’interruttore a valle, pur assicurando quasi completamente la protezione della parte di impiantocompresa tra i due interruttori.

Selettività cronometrica

Selettivitàamperometrica

Tipi di selettività

Page 111: SistemiBassaTensione 2006 IT

110 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

A seconda degli interruttori impiegati, la selettività amperometrica può assumere condizionidiverse (Fig. 5.15):

a) Con interruttori tradizionali sia a monte che a valle: la selettività è tanto più efficace e sicuraquanto più grande è la differenza fra la corrente nominale dell’interruttore posto a monte equella dell’interruttore posto a valle.

Inoltre la selettività amperometrica generalmente risulta totale se la corrente di cortocircuitoin C è inferiore alla corrente magnetica d’intervento dell’interruttore A.

b) Con interruttori tradizionali con breve ritardo a monte e interruttori tradizionali a valle: laselettività amperometrica, per valori di corrente di cortocircuito elevati, può essere miglioratautilizzando interruttori a monte provvisti di relè muniti di breve ritardo (curva “S”).

La selettività è totale se l’interruttore A non si apre.

La possibilità di avere interventi selettivi senza l’introduzione di ritardi intenzionali riduce lesollecitazioni termiche e dinamiche all’impianto in caso di guasto e frequentemente permettedi sotto-dimensionare alcuni suoi componenti.

c) Con interruttori tradizionali a monte e interruttori limitatori a valle: usando interruttorilimitatori a valle e, a monte di essi, interruttori tradizionali (dotati di potere d’interruzioneadeguato con sganciatori di tipo istantaneo) è possibile ottenere selettività totale.

In questo caso la selettività dell’intervento si realizza grazie ai tempi di interventoestremamente ridotti dell’interruttore limitatore che riducono l’impulso di energia dovuto allacorrente di guasto a valori tanto bassi da non causare l’intervento dell’interruttore a monte.

Con questo principio è possibile realizzare la selettività totale anche tra interruttori limitatoridi diverso calibro fino a quei valori di corrente che non provocano l’apertura transitoria deicontatti del limitatore a monte.

È un tipo di selettività alla quale si ricorre quando fra due interruttori non è possibile impostareun tempo di ritardo nell’intervento.Questo sistema può consentire di ottenere un livello di selettività che va oltre il valore dellasoglia magnetica dell’interruttore a monte, impiegando un interruttore limitatore a valle. Nelcaso si abbia a monte un interruttore del tipo B ma con Icw ≤ Icu, in funzione della limitazioneeffettuata dall’interruttore a valle possiamo ottenere un limite di selettività superiore al valoredella soglia istantanea dell’interruttore a monte.

Fig. 5.15

Diverse tipologie di

selettività amperometrica

Selettività energetica

Page 112: SistemiBassaTensione 2006 IT

111MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Per lo studio della selettività energetica non si confrontano le curve di intervento corrente/tempodei componenti installati in serie ma le curve dell’energia specifica (I2t) lasciata passaredall’interruttore a valle e la curva dell’energia dell’interruttore a monte. Si ottiene la selettivitàenergetica se le due curve non hanno punti di intersezione. L’effetto di limitazione dell’energiaspecifica passante è funzione del tipo di interruttore (meccanismo di apertura, contatti ecc.)mentre il livello energetico di non sgancio è legato alle caratteristiche di intervento dellosganciatore (soglia istantanea, tempo di intervento), nonché dalla soglia di repulsione deicontatti (apertura incondizionata).

Per poter realizzare in maniera ottimale una selettività energetica occorre pertanto impiegare:- sganciatori istantanei con tempo di risposta legato alla corrente di cortocircuito e di taglia

diversa.- interruttori con una forte limitazione di corrente ed i contatti differenziati per taglia.

L’impiego di interruttori limitatori a valle permette inoltre una sensibile riduzione dellesollecitazioni termiche ed elettrodinamiche alle quali è soggetto l’impianto e di contenere iritardi intenzionali imposti agli interruttori installati a livello primario.

L’adozione del coordinamento selettivo delle protezioni comporta per sua natural’allungamento dei tempi di eliminazione dei guasti man mano che ci si avvicina alla sorgentedell’energia e quindi dove il valore della corrente di guasto è maggiore.

In impianti importanti, nei quali i livelli di distribuzione possono diventare molti, questi tempipotrebbero diventare inaccettabili sia per il valore elevato dell’energia specifica passante I2t ,sia per l’incompatibilità con i tempi di estinzione prescritti dall’Ente fornitore di energia.In questi casi può essere necessario adottare un sistema di selettività di zona o “accelerata”.

Questa tecnica, più sofisticata, consente di accorciare i tempi determinati dalla selettivitàcronometrica tradizionale pur mantenendo la selettività degli interventi.

Questo tipo di coordinamento si basa sulle seguenti operazioni:- immediata individuazione dell’interruttore a cui compete l’eliminazione selettiva del guasto;- abbreviazione del tempo di intervento di tale interruttore;- mantenimento del coordinamento selettivo degli interruttori a monte.

Fig. 5.16

Selettività energetica

Selettività di zona o”accelerata“

Page 113: SistemiBassaTensione 2006 IT

112 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

Il principio su cui basarsi per determinare quale sia l’interruttore più vicino al guastoconsiste nell’utilizzare la corrente di guasto come unico elemento di riferimento comune peri vari interruttori e creare un interscambio di informazioni in base alle quali determinare inmodo praticamente istantaneo quale parte dell’impianto deve essere tempestivamentestaccata dal sistema.

Fig. 5.17

Esempio delle varie

condizioni di guasto

Guasto a valle dell’interruttore C: l’interruttore C interviene istantaneamente per guasti dicortocircuito che insorgono a valle di esso, e gli interruttori A e B, in virtù dei ritardi impostati,non intervengono e ritornano alle condizioni di esercizio normalmente non appena lasovracorrente si estingue (pochi millisecondi).

Guasto a valle dell’interruttore B: il guasto dà luogo all’intervento dell’interruttore Bistantaneamente dall’insorgere del guasto stesso. L’interruttore A si comporta come nel casoprecedente.

Guasto a valle dell’interruttore A: la corrente di guasto interessa solo l’interruttore A e pertantodà luogo all’intervento istantaneo dell’interruttore stesso.

Page 114: SistemiBassaTensione 2006 IT

113MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

La protezione di sostegno è basata sul principio esattamente contrario rispetto a quello“selettivo”: è richiesta l’apertura contemporanea dell’interruttore a monte e dell’interruttore avalle, oppure quella del solo interruttore a monte per valori della corrente di cortocircuitosuperiori ad un certo valore limite. Tale tipo di protezione è ammesso dalle norme CEI 64-8 eCEI EN 60947-2 A1.

Come rappresentato nella Fig. 5.18, gli interruttoriA e B, disposti in serie in un circuito, sono coordinatiin modo tale da intervenire simultaneamente in casodi guasto in C per un valore di corrente superiore aduna prefissata soglia, detta corrente di scambio. Intal modo i due interruttori interagiscono tra lorocomportandosi come fossero una sola unità con dueinterruzioni poste in serie che interrompono ilcortocircuito. Tutto ciò conferisce all’insieme equindi anche all’interruttore B un potere diinterruzione superiore a quello che l’interruttore Bstesso potrebbe fronteggiare da solo.

L’impiego di interruttori limitatori a monte consente maggiori margini di sicurezza.

La protezione di sostegno viene utilizzata in impianti elettrici in cui la continuità di eserciziodella parte non guasta non è requisito fondamentale, ma esistono altre esigenze prioritariequali:

1) la necessità di limitare gli ingombri delle apparecchiature elettriche;

2) la necessità di non modificare impianti esistenti anche se non più idonei alle nuove correntidi guasto

3) il problema tecnico-economico di contenere il dimensionamento dei componenti dell’im-pianto elettrico

La protezione di sostegno, pertanto, è applicabile quando non vi sono esigenze di selettività,consente, in particolare, di proteggere impianti sottodimensionati rispetto alla corrente diguasto presunta (ossia consente sensibili risparmi nel dimensionamento degli interruttori avalle).

Condizioni indispensabili per la realizzazione della protezione di sostegno:

1) l’interruttore a monte deve avere un potere di interruzione almeno pari alla corrente dicortocircuito presunta nel punto di installazione dell’interruttore a valle;

2) la corrente di cortocircuito e l’energia specifica, lasciata passare di fatto nell’impiantodall’interruttore a monte non devono danneggiare l’interruttore a valle;

3) i due interruttori devono essere realmente in serie in modo da essere percorsi dalla stessacorrente in caso di guasto.

È comunque necessario, in caso di adozione della protezione di sostegno, sceglierecombinazioni di apparecchi delle quali siano state verificate dal costruttore attraverso provepratiche, l’efficienza e le caratteristiche del complesso. Si deve infatti precisare che il valore delpotere di interruzione della serie non può essere ricavato teoricamente, ma può essere definitosolo con prove dirette, fatte in laboratorio.

Fig. 5.18

Protezione di back-up

PROTEZIONEDI SOSTEGNO(O BACK-UP)

Page 115: SistemiBassaTensione 2006 IT

114 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

I dispositivi di protezione contro il sovraccarico ed il cortocircuito devono avere un potered’interruzione almeno uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione.E’ tuttavia ammesso l’impiego di un dispositivo di protezione (interruttore) con potere diinterruzione inferiore a condizione che a monte vi sia un altro interruttore avente il necessariopotere di interruzione. In questo caso le caratteristiche dei due interruttori devono esserecoordinate in modo che l’energia specifica passante (I2t) lasciata passare dall’interruttore amonte non risulti superiore a quella che può essere sopportata senza danno dall’interruttore avalle e dalle condutture protette.

Il coordinamento dei dispositivi di protezione può essere di due tipi:

- di sostegno (o back-up)

- selettivo (amperometrico, cronometrico, di zona).

Nella Tab. di back-up 5.22 vengono pertanto riportate le possibilità di protezione di sostegnocon i relativi poteri di interruzione riferiti alla tensione nominale Ue = 400 V ~, fra interruttoriGEWISS serie MTC e MT, serie MTHP e scatolati serie MTS, mentre nelle pagine successivevengono riportate le tabelle di selettività.

COORDINAMENTODELLE PROTEZIONI

MTC - 2P

MT - 2P

MTHP - 2P

45

60

60

100

250

160

250

6/25

32/63

6/20

25

32/63

6

7,5

10

30

25

50

40

30

20

50

230V

acmo

nofa

se

VALORI IN KA EFF.

400 Vac trifase

MT MTHP MTS MTSE

VALLE

MONTE

60

10

10

10

10

6/25

15

10

10

15

36

10

10

25

36

30

36

25

32/63

12,5

10

10

12,5

25

20

15

15

20

32/63

15

10

10

15

160

10

10

10

10

16

10

10

16

36

10

10

25

36

30

36

25

65

10

10

25

50

30

65

50

36

25

50

85

10

10

25

50

30

65

50

36

25

50

36

10

10

25

36

30

36

25

65

10

10

25

50

30

65

50

36

25

50

100

10

10

25

50

30

65

50

36

25

50

250

25

25

25

25

25

25

6/20

25

15

15

25

25

100 250 160 250 250

Tab. 5.22

Tabella di back-up

Sistema 3F ~ 400 Vac

trifase - monte

Sistema F/N ~ 230 Vac

monofase - valle

(EN 60947-2)

Abbinamento non idoneo

Tabelle di back-up

Page 116: SistemiBassaTensione 2006 IT

115MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

400VAC TRIFASE

TAB. 5.23 - TABELLA DI BACK-UP 3F~ 400V (EN 60947-2)

MT60 MT100 MT250 MTHP160 MTHP250 MTS160 MTS250 MTSE250 MTS/E630 MTS/E800 MTSE1600

1¸25

32¸63

6¸20

25

32¸63

160

250

250

630

800

4,5

6

10

15

12,5

25

20

15

16

25

16

36

36

65

85

36

65

100

36

65

100

36

50

65

100

6

10

12,5

15

15

10

12,5

12,5

20

25

25

25

25

15

20

20

20

20

12,5

15

15

15

10

10

16

16

16

10

10

25

25

25

25

25

25

6

10

16

16

6

10

20

25

25

36

25

20

20

30

36

6

10

16

25

25

30

25

20

20

30

36

6

10

16

25

25

30

25

20

20

30

40

65

65

6

10

16

25

25

30

25

20

20

30

50

85

85

85

6

10

16

20

20

30

25

20

20

30

25

6

10

16

20

20

30

25

20

20

30

36

65

65

65

6

10

16

20

20

30

25

20

20

30

40

100

100

100

100

100

100

20 20

65

65

20

65

65

100

100

65

100

20 20

50

50

50

50

50

20

65

65

65

65

65

20

65

65

100

100

100

100

65

100

65

85

100

40

40

40

40

40

40

40

40

40

40

40

40

40

40

40

85

85

40

85

40

85

50

65

85

In [A]

In [A] 1,63 6¸25 32¸63 6¸20 25 32¸63 63¸125 20¸63 160 250 250 250 800 1600

Icu [kA] 10 15 12,5 25 20 15 16 25 16 36 36 65 85 36 65 100 36 65 100 36 50 65 100 50 65 100

MONTE

VALLE

MTC/MDC45MTC/MDC60MT60

MT100

MT250

MTHP160MTHP250

MTS

MTSE

MTS/E

Page 117: SistemiBassaTensione 2006 IT

116 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

Tabelle di selettività Per una corretta lettura delle tabelle riportate nelle pagine che seguono, occorre tenerepresente:

1) La selettività è espressa in kA alla tensione di 400-415 V c.a. secondo la Icu delle NormeIEC 947-2.

2) Le tabelle sono elaborate sotto le seguenti condizioni:

3) Negli sganciatori a microprocessore SEP/A e SEP/B le regolazioni amperometriche ecronometriche delle funzioni L, S, I sono molteplici, pertanto risulta impossibile condensare inuna unica casella un valore numerico univoco di selettività.

4) I valori sono validi per sistema radiale (un trasformatore a monte).

5) La lettera “T” significa selettività totale.

6) I valori indicati sono relativi a condizioni di guasto bifase o trifase; la loro validità si estendeper condizioni di cortocircuito. In caso di sovraccarico è necessario verificare la selettivitàcon il reale profilo di correnti di carico, tramite le curve tempo-corrente.

A – SGANCIATORI MAGNETOTERMICI

B – SGANCIATORI SEP/AC – SGANCIATORI SEP/B

I1 = 1· IthI1 = 1· lnI1 = 1· In

t1 = curva Da valle I2 = OFF

a monte I2 = 10. Int2 = curva D

I3 = 10 · IthI3 = 12 · InI3 = 12 · InI3 = OFF

Page 118: SistemiBassaTensione 2006 IT

117MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

MTHP 160 Tab. 5.24

Tabella di selettività

Page 119: SistemiBassaTensione 2006 IT

118 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

TAB. 5.25 - TABELLA DI SELETTIVITÀ MTS 160, MTS 250 E MTSE 250

Page 120: SistemiBassaTensione 2006 IT

119MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

20 ÷ 63

MTS 630

400320 500

40003200 5000

T T T

valle

monte

MTC 45

In

Im

6 ÷ 32 C

T T TMTC 60 6 ÷ 32 C

T T TMT 60 1 ÷ 63 B/C

T T TMT 60 6 ÷ 40 D

T T TMT 100 6 ÷ 63 C

T T TMT 100 6 ÷ 40 D

T T TMT 250 6 ÷ 63 C

T T80 ÷ 125

TMTHP 160 63 ÷ 100 D

T

30 3016

MTS 160

20

25

32

40

50

63

80

100

125 1250

32 500 121212

50 500

80 800

100 1000

125 1250

160 1600

200 2000

250 2500

100 1200

160 1600

MTS 250

160 1900

250 3000

MTHP 160 C T

TT

TTMTHP 250 C

500

500

500

500

500

500

630

800

1000

30

30 3030

30 3030

30 3030

30 3030

30 3030

30 3030

30 3030

24 2424

24 2424

24 2424

121212

121212

121212

121212

121212

121212

1212

1111

MTSE 250

11

111111

1111

MTSE 630

400320 630

OFFOFF OFF

T T T

T T T

T T T

T T T

T T T

T T T

T T T

T T

T

T

30 30

121212

T

TT

TT

30

30 3030

30 3030

30 3030

30 3030

30 3030

30 3030

30 3030

24 2424

24 2424

24 2424

121212

121212

121212

121212

121212

121212

111111

111111

111111

MTS 800

800630

80006300

T T

T T

T T

T T

T T

T T

T T

T

T

T

T

T

T

30

30

30

30

3025

2520

2015

2015

2015

2015

2520

2520

3025

25

25

25

25

25

25

30

30

TT

TT

MTSE 800

800630

OFFOFF

T T

T T

2015

2015

2015

2015

2520

30

3025

2520

2520

3025

25

30

30

3025

25

25

25

25

30

30

TT

T T

T T

T T

T T

T T

T

T

T

T

T

T

TT

320 3200

400 4000

500 5000

320 3800

400 4800

630 7500

MTSE 630

MTS 630

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

T

TAB. 5.26 - TABELLA DI SELETTIVITÀ MTS 630, MTSE 630, MTS 800 E MTSE 800

Page 121: SistemiBassaTensione 2006 IT

120 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di manovra e protezione

Tab. 5.27

Tabella di selettività

MTSE 1600

Page 122: SistemiBassaTensione 2006 IT

121MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di comando

Sono apparecchi destinati a stabilire, portare ed interrompere la corrente nominali incondizioni normali del circuito. Essi sono anche in grado di portare, per un tempo specificato,(1 sec.) la corrente di cortocircuito ma non sono in grado di interromperla; devono quindiessere corredati di un dispositivo di protezione contro il cortocircuito. Nella posizione di aperto,gli apparecchi di manovra presentano i requisiti di sezionamento prescritte per i sezionatori.Usualmente negli impianti elettrici gli interruttori sezionatori di manovra svolgono le seguentifunzioni:- congiunzione di due sistemi di sbarre quando viene a mancare l’alimentazione di un semi

quadro,- installazione in testa ad un quadro secondario allo scopo di isolare una parte di impianto,- installazione a monte di una singola utenza per poterla isolare completamente dalla rete.

Per gli apparecchi usati nell’ambito industriale, la Norma CEI EN 60947-3 stabilisce tutte leprescrizioni alle quali devono essere conformi.In questa guida, con il termine sezionatore, vengono raggruppati apparecchi che pur avendocaratteristiche funzionali e norme di riferimento diverse, presentano la caratteristica comune dipoter sezionare un circuito elettrico. Con lo stesso termine vengono pertanto considerati:- gli interruttori di manovra sezionatori- gli interruttori non automatici.

Nella scelta di queste apparecchiature di protezione e manovra, si deve tener conto deiseguenti parametri:- Caratteristiche della rete. La determinazione delle grandezze caratteristiche quali tensione,

frequenza e corrente nominale viene effettuata con gli stessi criteri adottati per gli interruttoriautomatici.

- Categorie di impiego. Il valore della corrente di un interruttore di manovra, viene dichiaratodal costruttore con riferimento alla tensione, alla frequenza ed alla categoria d’impiego.Questa caratteristica si riferisce alla specifica applicazione alla quale è destinato l’interruttoresezionatore ed al tipo di carico alimentato (resistivo o induttivo).

La tabella che segue, conforme alle prescrizioni della Norma CEI EN 60947-3, evidenzia lecategorie di impiego previste sia in corrente alternata che in corrente continua, oltre alle applicazionitipiche ed alle prestazioni nominali, in apertura ed in chiusura, che gli apparecchi devono avere.Dalla tabella si può notare come per ogni categoria sono previste due tipi di utilizzazione, conmanovre frequenti e non frequenti. La gravosità delle operazioni di apertura e di chiusura aumentacon l’aumentare della componente induttiva, pertanto a parità di valori della durata elettrica, gliapparecchi possono subire declassamenti in funzione del tipo di carico alimentato.

INTERRUTTORIDI MANOVRASEZIONATORI

Legenda

I Corrente di chiusura

Ie Corrente di interruzione

In Corrente nominale di impiego

U Tensione applicata

Ue Tensione nominale di impiego

Ur Tensione di ritorno a frequenzadi esercizio o in c.c.

AC-20A - AC-20BAC-21A - AC21BAC-22A - AC22BAC-23A - AC23B

Tutti i valoriTutti i valoriTutti i valori

0 < Ie ≤ 100 A100 A < Ie

-1,531010

-1,051,051,051,05

-0,950,650,450,35

-1,5388

-1,051,051,051,05

-0,950,650,450,35

-5555

CATEGORIA DIUTILIZZAZIONE

CATEGORIA NOMINALEDI IMPIEGO

CHIUSURAI/IE U/UE COSϕ

INTERRUZIONEIC/IE UR/UE COSϕ

NUMERO DI CICLIDI OPERAZIONE

DC-20A - DC-20BDC-21A - DC21BDC-22A - DC22BDC-23A - DC23B

Tutti i valoriTutti i valoriTutti i valoriTutti i valori

-1,544

-1,051,051,05

-1

2,515

-1,544

-1,051,051,05

-1

2,515

-555

CATEGORIA DIUTILIZZAZIONE

CATEGORIA NOMINALEDI IMPIEGO

I/IE U/UE L/RMS

IC/IE UR/UE L/RMS

NUMERO DI CICLIDI OPERAZIONE

Page 123: SistemiBassaTensione 2006 IT

Interruttori di manovra sezionatori modulari

Schemi funzionali

122 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di comando

Norma di riferimento:Tensione nominale Un (V):Tensione nominale d’isolamento Ui (V):Tensione nominale d’impulso Uimp (kV):Frequenza nominale (Hz):Corrente nominale d’impiego Ie (A):Categoria di utilizzo:Potere di chiusura nominale (A):Potere di interruzione nominale (A):Corrente nominale ammissibile di breve durata Icw (A):Corrente nominale condizionale di cortocircuito (kA):

MTC 45MTC 60 - MT 60MTC 100 - MT 100MT 250MTHP 160 - MTHP 250

Potenza dissipata per polo (W):Sezione massima conduttori (mm2):

In<63AEN 60947-3230-400 a.c.

500 a.c.4

5016 20 32 40

AC-23B160 200 320 400128 160 256 320192 240 384 480

4,5 4,5 4,5 36 4,5 4,5 36 4,5 4,5 36 4,5 4,5 33 3 3 3

0,45 0,52 0,8 1,525

In≥63AEN 60947-3230-400 a.c.

500 a.c.4

5063 80 100 125

AC-22B189 240 300 375189 240 300 375756 960 1200 1500

3 3 3 33 3 3 33 3 3 33 3 3 33 3 3 32 3,2 5 6

50

1P 3P 4P2P

Nota: I sezionatori da 63÷125A sono accessoriabili con contatti ausiliari.

TAB. 6.1 - DATI TECNICI - SEZIONAMENTO

SEZIONAMENTO

Page 124: SistemiBassaTensione 2006 IT

123MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

TAB. 6.3- INTERRUTTORI SEZIONATORI DI MANOVRA

SERIE MTSM 800MTSM 250

Corrente termica convenzionale a 60 °C, Ith (A)Poli Nr.Tensione nominale di impiego Ue (AC) 50-60Hz (V)

(DC) (V)Corrente nominale, Iu (A)Tensione nominale di tenuta ad impulso Uimp (kV)Tensione nominale di isolamento Ui (V)Tensione di prova a frequenza industriale per 1 min. (V)Potere di chiusura nominale in corto circuito (415 V), Icm (kA)Corrente di breve durata ammissibile nom. per 1 s, Icw (kA)Attitudine al sezionamentoIEC 60947-3EsecuzioniTerminali esecuzione fissa

esecuzione rimovibileesecuzione estraibile

Vita meccanica (Nr. di manovre/operaz. orarie)Dimensioni base, fisso L 3/4 poli (mm)

P (mm)H (mm)

Pesi, fisso 3/4 poli (kg)

125 - 160 - 250 - 3203 - 4690750

100 - 160 - 250 - 3208

8003000

106,5SI

F - P - WF - EF - FC

FC CuAl - R - RCF - FC - RF - FC - R

25000/120105/140

103,5170

2,6/3,5

400 - 630 - 8003 - 4690750

400 - 630 - 8008

8003000

3015SI

F - WF - EF - FC CuAl

R - RC-

F - HR - VR20000/120

210/280103,5268

9,5/12

1000 - 1250 - 16003 - 4690750

1000 - 1250 - 16008

800300052,525SI

F - WF - EF - FC CuAl (1250A)

HR - VR-

F - HR - VR10000/120

210/280138,5406

17/22

MTSM 1600

Nota: Tutti gli interruttori di manovra sezionatori sono equipaggiabili con gli accessori della serie MTSA nelle loro specifiche funzioni.

Tab. 6.4

Interruttori di

manovra-sezionatori

MTSM 250

MTSM 800

MTSM 1600

100160250320400630800100012501600

POTENZA DISSIPATA (W)

FISSO RIMOVIBILE ESTRAIBILETIPO IU (40°C) [A]

VERSIONE

21305080409096102160260

254065105

25406510548115125140220360

Interruttori di manovra sezionatori scatolati

Page 125: SistemiBassaTensione 2006 IT

124 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di comando

TAB. 6.5 - COORDINAMENTO TRA INTERRUTTORI AUTOMATICI SERIE MTS E INTERRUTTORI DI MANOVRA SERIE MTSM

VALLE

MONTE

Serie

MTSM250

MTSM630

MTSM1600

In Icc

100160250320400600800100012501600

B1616

N3535

N353535

H656565

L6565100

N353535353535

H355065653565

L35506510035100

N35353535353535

S35355050505050

H35356565656565

L353565100100100100

N

505050

MTS 160MTS 250MTSE 250

MTS 630MTSE 630

MTS 800MTSE 800 MTS 1600

H

656565

L

656565

Page 126: SistemiBassaTensione 2006 IT

125MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

TIPO MSS 125 COMMUTATORE I 0 II MSS 160 MSS 250 MSS 630

63690 a.c440 d.c800 a.c

8

6363

63 (*)63 (*)2,512

100631,2

20.00050

61016251212101010888

61016251111101010888

61016251111101010888

16

1620161616101010

1636363636282828222222

36555536404040

36555536404040

100690 a.c440 d.c800 a.c

8

10063

100 (*)63 (*)2,512

1001003,1

20.00050

125690 a.c440 d.c800 a.c

8

12563

100 (*)63 (*)2,512

1001255,7

20.00050

160690 a.c440 d.c800 a.c

8

160160

160 (*)160 (*)

41650

1603,3

10.000

20

250690 a.c220 d.c800 a.c

8

250250

250 (*)200 (*)

923

1002505,8

10.000

32

400690 a.c220 d.c

1000 a.c12

400400

400 (*)400 (*)

1345

10040010,8

5.000

40

630690 a.c220 d.c

1000 a.c12

630500

500 (*)500 (*)

1345

10063030,9

5.000

50

EN 60947-3 EN 60947-3norma di riferimentocorrente termica Ith a 40°C (A)tensione nominale di impiego Ue [V]

tensione di isolamento Ui [V]tensione nominale d'impulso Uimp (kV)categoria di impiego (corrente in A)

400V a.c. AC-22A / AC-22BAC-23A / AC-23B

220V d.c. DC-22A / DC-22BDC-23A / DC-23B

corrente ammissibile di breve durata per 1s Icw (kA)potere di chiusura Icm (kA) (valore di picco)corrente di corto circuito condizionata con fusibile gG (kA)corrente massima fusibile gG (kA)potenza dissipata per polo (W)durata meccanica (n° cicli di manovra)sezione max. conduttori (mm2)larghezza max. barra (mm)coordinamento tra interruttori automatici e sezionatori MSSIcc max sopportabile dall'MSS [kA] MT 60

MT 100MTHP 160MTHP 250MTS 160 B

NMTS 250 N

HL

MTSE 250 NHL

MTS 630 NMTSE 630 H

LMTS 800 NMTSE 800 S

HL

(*) 2 poli in serie per polarità.

TAB. 6.6 - DATI TECNICI - INTERRUTTORI DI MANOVRA SEZIONATORI A COMANDO ROTATIVO

Interruttori di manovra sezionatori a comando rotativo

Page 127: SistemiBassaTensione 2006 IT

126 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di comando

Sono apparecchi di tipo bistabile nei quali applicando tensione per un breve periodo allabobina, si ottiene una variazione permanente dello stato del contatto (da ON a OFF eviceversa). Questi relè, utilizzati insieme a pulsanti del tipo NA, trovano largo impiego neicircuiti di comando di tipo ciclico (ad esempio i circuiti di illuminazione).

Relè passo passo

DATI TECNICI RELÈ PASSO-PASSO RELÈ PASSO-PASSO CENTRALIZABILE

Norme di riferimentoCorrente nominale di impiego (A)Tensione nominale Un (V)Tensione comando bobina (V)

Tensione nominale d’isolamento Ui (V)Tensione nominale d’impulso Uimp (kV)Frequenza nominale (Hz)Assorbimento bobina all’eccitazioneAssorbimento bobina in mantenimentoTensione funzionamento bobinaPotenza max. lampade

Lampade ad incandescenza (W)Lampade fluorescenti (W)Lampade alogene (W)

Potenza dissipata per polo (W)Manovre elettriche (Ie e cosϕ = 0,9)Manovre meccanicheDurata minima comando chiusura (ms)Temperatura di funzionamento (C°)Sezione max. conduttori contatti (mm2)Sezione max. conduttori bobina (mm2)

1 poloCEI EN 60669-2-2

16230 a.c.

12/24/230 a.c.

250 a.c.450

5VA3,5VA

0,9 - 1,1xUn

240050010001,5

100.000200.000

25-5...+40

4 o 2x2,54 o 2x2,5

2/4 poliCEI EN 60669-2-2

16230 a.c.

12/24/230 a.c.

250 a.c.450

9VA2,5VA

0,9 - 1,1xUn

2400 50010001,5

100.000200.000

25-5...+4010 o 2x44 o 2x2,5

1 poliCEI EN 60669-2-2

16230 a.c.

24/230 a.c.24 d.c.250 a.c.

450

9VA/12W1VA/1W

0,9 - 1,1xUn

2400 50010001,5

100.000200.000

25-5...+4010 o 2x44 o 2x2,5

2/3 poliCEI EN 60669-2-2

16230 a.c.

24/230 a.c.24 d.c.250 a.c.

450

9VA/12W1VA/1W

0,9 - 1,1xUn

2400 50010001,5

100.000200.000

25-5...+4010 o 2x44 o 2x2,5

TAB. 6.7 - CARATTERISTICHE TECNICHE RELÈ PASSO PASSO

COMANDO

Page 128: SistemiBassaTensione 2006 IT

127MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Relè monostabili Apparecchi che commutano lo stato dei contatti (da ON a OFF e viceversa) e lo mantengonofintanto che la bobina resta eccitata.

Norme di riferimentoCorrente nominale di impiego Ie (A)Tensione nominale Un (V)Tensione comando bobina (V)Tensione nominale d’isolamento Ui (V)Tensione nominale d’impulso Uimp (kV)Frequenza nominale (Hz)Assorbimento bobina all’eccitazione (VA)Assorbimento bobina in mantenimento (VA)Tensione funzionamento bobinaPotenza max. lampade

Lampade ad incandescenza (W)Lampade fluorescenti (W)Lampade alogene (W)

Potenza dissipata per polo (W)Manovre elettriche (pieno carico, cosϕ = 0,9)Manovre meccanicheDurata minima comando chiusura (ms)Temperatura di funzionamento (C°)Sezione max. conduttori contatti (mm2)Sezione max. conduttori bobina (mm2)

1 poloCEI EN 61095

16230 a.c.

12/24/230 a.c.250 a.c.

4504

2,40,9 - 1,1xUn

240050010000,6

100.0001.000.000

25-5...+40

4 o 2x2,54 o 2x2,5

2 poliCEI EN 61095

16230 a.c.

12/24/230 a.c.250 a.c.

4509

2,50,9 - 1,1xUn

2400 50010000,6

100.0001.000.000

25-5...+4010 o 2x44 o 2x2,5

4 poliCEI EN 61095

16230/400 a.c.24/230 a.c.

250 a.c.450146

0,9 - 1,1xUn

2400 50010000,6

100.0001.000.000

25-5...+4010 o 2x44 o 2x2,5

TAB. 6.8 - DATI TECNICI RELÉ MONOSTABILI

Page 129: SistemiBassaTensione 2006 IT

128 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Scelta dei dispositivi di comando

Il contattore è un’apparecchio in grado di stabilire, sopportare ed interrompere le correnti dimanovra in condizioni ordinarie e di sovraccarico. È un componente elettrico di tipomonostabile (mantiene il proprio stato fin tanto che la bobina è alimentata) previsto per unelevato numero di manovre.Se vengono azionati più dispositivi contemporaneamente occorre fare attenzione aldimensionamento corretto del trasformatore. Se vengono installati più contattori adiacentialimentati in modo continuativo, l’eccessiva dissipazione di calore può danneggiare la bobinadegli stessi.

Contattore

CARATTERISTICHE ELETTRICHE

Norme di riferimento

Corrente nominale di impiego (A)Categoria di utilizzoTensione nominale Un (V)Tensione comando bobina (V)

Tensione nominale d’isolamento Ui (V)Tensione nominale d’impulso Uimp (kV)Frequenza nominale (HZ)Assorbimento bobina all’eccitazioneAssorbimento bobina in mantenimentoTensione funzionamento bobinaPotenza nominale in AC3 (kW): 230 V monofase

230 V trifase400 V trifase

Potenza dissipata per polo (W)Manovre elettriche in AC7a / AC1Manovre elettriche in AC7b / AC3Manovre meccanicheCorrente di cortocircuito condizionata (kA)Durata minima comando chiusura (ms)Temperatura di funzionamento (C°)Sezione max. conduttori contatti (mm2)Sezione max. conduttori bobina (mm2)

20 ACEI EN 61095

20AC7a

230/400 a.c.230 a.c.24 a.c.500 a.c.

450

9VA2,5VA

0,85 - 1,1xUn---1

150.000-

1.000.000325

-5...+4010 o 2x44 o 2x2,5

24 ACEI EN 61095

CEI EN 60947-4-124

AC7a230/400 a.c.230 a.c. - d.c.24 a.c. - d.c.

500 a.c.450

3,7VA/4W3,7VA/4W

0,8 - 1,06xUn1,32,2 4

1,2150.000 500.000

1.000.000 325

-25...+5525 o 2x104 o 2x2,5

40 ACEI EN 61095

CEI EN 60947-4-140

AC7a230/400 a.c.230 a.c. - d.c.

500 a.c.450

4,4VA/5W4,4VA/5W

0,8 - 1,06xUn3,75,5 113

150.000 170.000

1.000.000 325

-25...+5525 o 2x104 o 2x2,5

63 ACEI EN 61095

CEI EN 60947-4-163

AC7a230/400 a.c.230 a.c. - d.c.

500 a.c.450

70VA/65W4,2VA/4,2W0,8 - 1,06xUn

58156

150.000 240.000

1.000.000 325

-25...+5525 o 2x104 o 2x2,5

TAB. 6.9 - CARATTERISTICHE TECNICHE DEI CONTATTORI

Page 130: SistemiBassaTensione 2006 IT

129MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Protezione e comando circuiti utilizzatori

TIPO DI

LAMPADA

I circuiti di illuminazione devono essere protetti contro il cortocircuito mediante interruttoriautomatici. La protezione contro il sovraccarico può essere omessa nei circuiti che alimentanogli apparecchi illuminanti negli ambienti normali, a condizione che esista la protezione controil cortocircuito e che la corrente di impiego degli apparecchi utilizzatori non sia superiore aquella della conduttura. Rimane invece obbligatoria per tutti i circuiti elettrici ubicati nei luoghicon pericolo di incendio e di esplosione nonché negli ambienti particolari trattati nella parte 7della Norma CEI 64-8 per i quali siano prescritte condizioni diverse.La corrente nominale dell’interruttore di protezione viene scelta in relazione al carico daalimentare, la cui corrente di impiego IB può essere desunta:- dai dati forniti dal costruttore degli apparecchi illuminanti.- dal calcolo, in funzione della potenza nominale installata, della tensione di alimentazione e

del fattore di potenza.La tabella che segue fornisce la corrente nominale dell’interruttore in relazione alla potenzainstallata e al tipo di distribuzione.

PROTEZIONEDEI CIRCUITIDI ILLUMINAZIONE

POTENZA

TUBO [W]NUMERO DI LAMPADE PER FASE

490

245

152

703

351

218

351

175

109

100

392

196

120

562

281

174

281

140

87

80

309

154

95

443

220

137

221

110

68

63

245

122

76

351

175

109

175

87

54

50

196

98

60

281

140

87

138

70

43

40

157

78

48

225

112

69

112

56

34

32

122

61

38

175

87

54

87

43

27

25

97

49

30

140

70

42

70

35

21

20

78

39

24

112

56

34

56

28

17

16

49

24

15

69

35

21

35

17

10

10

29

14

9

42

21

13

20

10

6

6

13

7

4

20

10

6

10

5

3

3

8

4

3

13

7

4

7

3

2

2

4

2

1

7

3

2

3

1

1

1

18

36

58

18

36

58

2x18=36

2x36=72

2x58=118

100

Singola

non rifasata

Singola

rifasata

Doppia

rifasata

In [A] 2P o 4P

3

2

1

-

5

3

2

8

5

3

1

11

6

4

1

13

8

5

2

17

10

6

2

22

13

8

3

27

16

10

4

34

20

12

5

44

26

16

6

54

33

20

8

68

41

25

10

TAB. 7.3 - DISTRIBUZIONE MONOFASE 230 V - LAMPADE FLUORESCENTI

TIPO DI LAMPADA POTENZA [W] NUMERO DI LAMPADE PER FASE

TAGLIA INTERRUTTORE CURVA C IN [A] 2P O 4P 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125

150

250

400

1000

Ioduri metallici o sodio altapressione rifasata

TAB. 7.4 - COORDINAMENTO CON INTERRUTTORI

Page 131: SistemiBassaTensione 2006 IT

130 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Protezione e comando circuiti utilizzatori

16 A133805033262013106427251613128727251613128728146421552015117632159754386421

CARATTERISTICHE LAMPADE N. DI LAMPADE CONSENTITE PER FASE

Tipo di lampadeIncandescenza (230 V)

Fluorescenti due lampade (230V)

Fluorescenti rifasate in parallelo (230V)

Alogene non rifasate (230 V)

Alogene 12 e 24 V

Vapori di sodio ad alta pressione oioduri metallici (230V)

Vapori di sodio a bassa pressione(230V)

Vapori di mercurio ad alta pressione(230V)

P (W)15254060751001502003005002x182x202x302x362x402x582x6518203036405865357015025040010002050751005070150250183756911351855080125250400

Tab. 7.5

Numero massimo per fase

di lampade comandabili

da un relè passo passo

Page 132: SistemiBassaTensione 2006 IT

131MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

La tabella seguente riporta il numero massimo di lampade comandabili da ciascun contattore.Tali valori sono riferiti alla tensione nominale di 230V. Nel caso di lampade alimentate a 400V,moltiplicare i valori riportati in tabella per 1,73.

Inserzione lampade

CARATT. LAMPADE

Tipo di lampadeIncandescente

Fluorescente

Vapori di mercurio ad altapressione

Lampade con reattoreelettronico

Alogene (12V)

Watt601002003005001000

1520404265115140

50801252504007001000

2000/400 V

50801252504007001000

2000/400 V

1x182x181x362x361x582x58

205075100150200300

20 A21137431

6564411

127531---

43211---

158127116

40201310753

24 A25157531

8786522

1410742111

54321--1

24181611148

52241612964

40 A5432161163

151415121044

362719107433

108633112

553434203217

11050352719149

63 A83502516105

67606750431717

5038261410644

4337261510542

764847294624

174805443292314

(µF)

4,55

4,5671818

78101825456035

Tab. 8.13

Numero massimo

di lampade comandabili

da un contattore

(segue)

Rifasate in parallelo

Non rifasate

Rifasate in parallelo

N. DI LAMPADE CONSENTITE CAPACITÀ

Page 133: SistemiBassaTensione 2006 IT

132 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Protezione e comando circuiti utilizzatori

Watt

355590135150180200

355590135150180200

1502503304001000

1502503304001000

20 A

5532223

24 A

8853335

111

1

4321

11

40 A

22221310101014

4432223

159863

3221

63 A

30301913141420

15151078812

20151084

159762

(µF)

20203045404025

20334048106

CARATT. LAMPADE N. DI LAMPADE CONSENTITE CAPACITÀ

Tipo di lampadeVapori di sodio a bassapressione

Vapori di sodio ad altapressione o ioduri metallici

Non rifasate

Rifasate in parallelo

Non rifasate

Rifasate in parallelo

(segue) Tab. 8.13

Numero massimo

di lampade comandabili

da un contattore

Page 134: SistemiBassaTensione 2006 IT

133MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Protezione dei circuiti utilizzatori

In commercio esistono svariati tipi di limitatori di sovratensione in relazione alla sollecitudineche devono sopportare, al grado di protezione che devono offrire ed al tipo di utenza daproteggere.Gli elementi caratteristici che compongono un limitatore di sovratensione sono normalmente iseguenti.

Spinterometri in aria, in gas e a scarica frazionata che costituisce l’ultima generazione.Negli spinterometri in aria la tensione di innesco è di qualche kV ed è legata alle condizionidell’aria ed alla distanza fra gli elettrodi. Gli spinterometri a gas possiedono una tensione diinnesco variabile fra 70 V e 10 kV in funzione delle caratteristiche costruttive. Gli spinterometri ad aria frazionata sono costituiti da elettrodi a dischi di carbonio conmateriale isolante intermedio al quale viene affidato il compito dello spegnimento degli archi.La loro tensione di innesco è normalmente inferiore a 2 kV. Gli spinterometri possiedono una capacità di scarica molto elevata, hanno però unatensione di innesco che aumenta con la rapidità del fronte d’onda della sovratensione epertanto può rivelarsi troppo elevata per la protezione diretta di apparecchiature sensibiliquali quelle elettroniche. Attualmente, nel settore degli scaricatori a scarica frazionata, èstato superato lo svantaggio del livello di protezione elevato con più spinterometri collegatiin serie. Questa soluzione consente il frazionamento ed il controllo dell’arco elettricogarantendo un livello di protezione limitato (inferiore a 2 kV) pur mantenendo elevatecapacità di scarica (circa 50 kA).

Sono costituiti da resistori al carburo di silicio o meglio all’ossido di zinco (nuova generazione)con la caratteristica tensione/corrente non lineare. Il valore della resistenza non rimane costante,ma diminuisce all’aumentare della tensione e quindi della corrente. Questi componenti hanno un potere di innesco variabile da 30 a 1000 V ed potere di scaricamolto diversi. Presentano il vantaggio di una capacità di scarica considerevole (sino a 40 kA 8/20)indipendente dalla tensione di innesco, una ampia possibilità di scelta ed una rapidità dirisposta elevata. Per contro hanno una modesta capacità di scarica agli impulsi di lunga durata, ed una capacitàtra gli elettrodi notevole che risulta negativa per l’impiego su circuiti ad alta frequenza.

I componenti degli SPD possono anche essere collegati in serie ed in parallelo. Il collegamento in serie si impiega quando occorre adattare un limitatore a tensioni di esercizionon standardizzate o quando occorre una soglia di innesco elevata e sono generalmentecostituiti da uno spinterometro in serie ad un varistore. Il collegamento in parallelo vieneutilizzato per ottenere una elevata tensione di scarica o una bassa tensione di innesco.

La protezione contro le sovratensioni può essere attuata quando richiesta dalle Norme CEI 81-1e CEI 81-4 oppure quando si è acquisita un’esperienza di esercizio dell’impianto che ha messoin evidenza il ripetersi di danni alle apparecchiature e l’interruzione della produzione. Lenorme CEI stabiliscono i requisiti minimi necessari per la sicurezza del sistema. In alternativa,può essere utilizzata la Norma CEI 81-3 che fissa i valori medi del numero di fulmini a terra peranno e per chilometro quadrato per i comuni d’Italia.

Spinterometri

Varistori

Collegamento in seriee parallelo deicomponenti di un SPD

Quando è necessarioproteggersi dallesovratensioni

PROTEZIONE DALLESOVRATENSIONI

Page 135: SistemiBassaTensione 2006 IT

134 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Protezione e comando circuiti utilizzatori

Tra le caratteristiche più importanti degli SPD troviamo la classe di prova secondo la NormaIEC 61643-1. Correlando le classi di prova al tipo di fulminazione otteniamo le caratteristicheindicate nella Tab. 7.1.

CLASSE DI

PROVAINSTALLAZIONEIMPIEGOCARATTERISTICHE

I

II

III

Correnti o parti di correnti pro-venienti dalla fulminazione diretta

Correnti indotte da fulminazioneindiretta

Correnti indotte su circuiti elettriciinterni per fulminazione indiretta

Quadri elettrici in strutture soggettea fulminazione diretta

Quadri elettrici in strutture soggettea fulminazione indiretta

Quadri elettrici utilizzatori soggettia fulminazione indiretta

Caratteristiche SPD

Scelta ed installazionedegli SPD

Uoc = 10 kV 1,2/50 µsUc = 255 VUp ≤ 1,2 kV

In = 15 kA 8/20 µsImax= 40 kA 8/20 µsUc = 255 VUp ≤ 1,5 kV

Imp = 20 kA 10/350µsUc = 255 VUp ≤ 4 kV

Tab. 7.1

Gli scaricatori GEWISS (classe II) possono essere utilizzati in impianti industriali o residenziali nondotati di impianto parafulmine (LPS esterno) dove si vuole ridurre le componenti di rischio (D-M-G) di danni alle persone e danni economici agli utilizzatori previste dalla norma CEI 81-4.Gli scaricatori GEWISS realizzano sia la protezione di modo comune che di modo differenziale:- modo comune: protezione tra conduttori attivi e la terra (fase-terra, neutro-terra)- modo differenziale: protezione tra i conduttori attivi (fase-neutro, fase-fase).Ai fini di realizzare una corretta protezione delle apparecchiature presenti nell’impianto, deveessere prestata attenzione al livello di protezione Up dello scaricatore. In particolare, deveessere verificata la seguente relazione (Guida CEI 81-8):

Uprot = Up+U1+U1I < Uten

dove Up è il livello di protezione dello scaricatore, U1 e U1I le cadute di tensione sui cavi di

collegamento dell’SDP, Uprot il livello effettivo di protezione, Uten la tensione di tenuta all’impulsodel carico.

U1 DMAX

U1

Up

I

CARICO

Page 136: SistemiBassaTensione 2006 IT

La conoscenza di UTEN è necessaria per la corretta scelta degli scaricatori. Riassumiamobrevemente quali siano gli ordini di grandezza per diverse tipologie di apparecchi:

Al fine della corretta installazione, è importante prestare attenzione alla distanza massima dicavo tra scaricatore ed apparecchiatura da proteggere. La distanza massima protetta DMAX

entro la quale la protezione dell’impianto è ottimale, varia in funzione della tensione di tenutaall’impulso dei carichi e della tensione di protezione UPROT.

Quando le distanze massime protette non sono rispettate, è necessario istallare più scaricatoriin cascata.

Nell’installazione di scaricatori di sovratensione, è opportuno seguire semplici regole di cablaggio:• Utilizzare i cavi per il collegamento degli scaricatori di sezione ≥ 4 mm2 (guida CEI 81-8).• Ridurre il più possibile le lunghezze dei cavi di cablaggio (con una corrente di scarica di 8kA

si ha una caduta di tensione di circa 1kV per ogni metro di cavo).• Collegare gli scaricatori mediante “entra-esci“, sempre al fine di ridurre la lunghezza dei cavi.

dove Ut è la tensione tra conduttori attivi e terra durante la fase di scarica.

135MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

DMAXUPROT

6 kV 4 kV 2,5 kV 1,5 kV

10m

20m

30m

Nessun limite

≤ 0,9 UTEN

≤ 0,8 UTEN

≤ 0,7 UTEN

≤ 0,6 UTEN

Cablaggio corretto Cablaggio non corretto

Page 137: SistemiBassaTensione 2006 IT

Gli scaricatori di sovratensione devono essere installati in modo differente a seconda delsistema di distribuzione. Vengono di seguito riportate le diverse modalità installative.

Lo scaricatore, essendo di classe II, può essere installato anche a valle del differenziale. In talcaso è opportuno utilizzare un interruttore differenziale selettivo per evitare scatti intempestivi.

• Equipotenzialità dei conduttori di protezione, al fine di evitare differenze di potenziale traimpianti di terra che ridurrebbero il beneficio introdotto dagli scaricatori.

136 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Protezione e comando circuiti utilizzatori

Sistema TT

Cablaggio corretto Cablaggio non corretto

Page 138: SistemiBassaTensione 2006 IT

Sistema TN-C

Sistema IT

Lo scaricatore, essendo di classe II, può essere installato anche a valle del differenziale. In talcaso è opportuno utilizzare un interruttore differenziale selettivo per evitare scatti intempestivi.

SPD: utilizzare 3 scaricatori unipolari.

SPD: utilizzare 3 scaricatori unipolari.

Sistema TN-S

137MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

SPD

Page 139: SistemiBassaTensione 2006 IT

Essendo gli scaricatori GEWISS tipo 1+1, ossia con protezione tra neutro e PE spinterometrica,possono essere installati anche a monte del differenziale da 30mA istantaneo, riducendo cosìil rischio di scatti intempestivi causati da sovratensioni di origine atmosferica.

Gli scaricatori devono essere provvisti di protezione di back up contro il corto circuito, che puòessere realizzata sia con un fusibile che con un interruttore magnetotermico. Vengono riportatinella tabella seguente i coordinamenti tra scaricatore e dispositivo di protezione.

138 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE

Protezione e comando circuiti utilizzatori

Utilizzo degliscaricatori nelcentralino domestico

INT. MAGNETOTERMICO

DI PROTEZIONEFUSIBILE D PROTEZIONESCARICATORE CLASSE II

In=50Atipo gG 14x51

In≤25AImax 40 KA

In=25Atipo gG 10,3x38

In≤25AImax 15 KA

Page 140: SistemiBassaTensione 2006 IT

Le evoluzioninormative

139> AZIENDA > PRODOTTI > INFORMAZIONI > COMMERCIALE > SERVIZI

Servizio Assistenza Tecnica

Supporto allaprogettazione

Supporto allapreventivazione

Supporto allastesura

capitolati

ApplicazioniprodottiGEWISS

Certificazioneprodotti GEWISS

Supporto alla documentazioned’impianto

Informazionesu marchi eomologazioni

Consulenzasoftware

applicativi

+39 035 946 1118.30-12.30/14.00-18.00

da lunedì a venerdì

+39 035 946 26024 ore al giorno

[email protected]

www.gewiss.com

GEWISS SPA

VIA A. VOLTA, 124069 CENATE SOTTO - BG - ITALIA

SATServizio

Assistenza Tecnica

servizi allap

rog

ettazione

assis

ten

zate

cnic

a

Come contattarci

Page 141: SistemiBassaTensione 2006 IT

140 > AZIENDA > PRODOTTI > INFORMAZIONI > COMMERCIALE > SERVIZI

Organizzazione di vendita

REGIONI AGENZIE E UFFICI COMMERCIALI

Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria GEWISS S.p.A. - Filiale Piemonte / Liguria / Valle d’Aosta

(escluse Novara e Verbania) Uffici e Show Room - Via A. Volta, 1

24069 CENATE SOTTO (BG) 035 946 111 035 946 210 [email protected]

Lombardia GEWISS S.p.A. - Filiale Lombardia

(incluse Novara, Verbania e Piacenza) Uffici e Show Room - Via A. Volta, 1

24069 CENATE SOTTO (BG) 035 945 111 035 946 215 [email protected]

Veneto, Trentino Alto Adige e ELETTRORAPPRESENTANZE s.n.c.

Friuli Venezia Giulia Uffici e Show Room - Via Circonvallazione Est, 32

31033 CASTELFRANCO VENETO (TV) 0423 721 010 0423 497 989 [email protected]

Emilia Romagna BOCCHI & C. s.r.l.

(esclusa Piacenza) Uffici e Show Room - Via Cicogna, 85 - 40068 S. LAZZARO DI SAVENA (BO) 051 625 9009 051 625 9017 [email protected]

Toscana ELETTROTRE RAPPRESENTANZE s.n.c.

Uffici e Show Room - Via Don Luigi Sturzo, 116/C - 52100 AREZZO 0575 299 525 0575 370 953 [email protected]

Uffici e Show Room - Viale Europa, 66/A - 50018 SCANDICCI (FI)

Umbria e Marche REL di Canalicchio Giuseppe

(e Rieti) Uffici e Show Room - Via dei Loggi, c/o NEC - 06087 PONTE SAN GIOVANNI (PG) 075 599 0070 075 599 0073 [email protected]

Uffici e Show Room - Via N. Abbagnano, 10 - 60019 SENIGALLIA (AN) 071 793 1229 071 791 3782

Abruzzo e Molise MASTROMAURO FRANCESCO RAPPRESENTANZE

Uffici e Show Room - Via Raiale, 159 - 65128 PESCARA 085 431 0996 085 430 9458 [email protected]

Lazio GEWISS S.p.A. - Filiale Lazio

(esclusa Rieti) Uffici e Show Room - Via Portuense, 1555 - Blocco R Modulo 24-25-26

00050 ROMA 06 400 40511 06 657 47782 [email protected]

Campania GEWISS S.p.A. - Filiale Campania

(e Potenza) Centro Direzionale “Servillo 2” - Variante Nazionale delle Puglie, 3

80013 CASALNUOVO di NAPOLI (NA) 081 317 6122 081 842 6830 [email protected]

Puglia e Basilicata TRAVERSA NICOLA

(esclusa Potenza) Uffici e Show Room - Via Michele Mitolo, 23 - 70124 BARI 080 501 9144 080 501 9326 [email protected]

Calabria A.C.E. s.a.s. di Ferro G.

Uffici e Show Room - C.da Pellegrina - 88021 BORGIA (CZ) 0961 951 065 0961 951 771 [email protected]

Sicilia A.SI.EL di Polizzotto Nicola & C s.n.c

Via A De Gasperi, 189 - 90146 PALERMO 091 515 365 091 515 393 [email protected]

Sardegna MAELETTRIC s.n.c.

Uffici e Show Room - Via Turati 4/D - 09045 QUARTU S. ELENA (CA) 070 884 222 070 883 980 [email protected]

CopyrightA norma della Legge sul diritto d’autore, del Codice Civile italiano e delle ulteriori disposizioni in vigore nei mercati sui quali GEWISS opera, ogni informazione, dato, immagine, fotografia, disegno, tabella e quant’altrocontenuto nel materiale illustrativo/promozionale GEWISS è di proprietà esclusiva GEWISS, che ne detiene ogni diritto morale e di sfruttamento commerciale ed economico. É pertanto vietata ogni riproduzione, conqualunque mezzo, totale e/o parziale, del materiale illustrativo/promozionale GEWISS, salvo espresso consenso scritto di GEWISS stessa. Ogni violazione di quanto sopra disposto verrà perseguita ai sensi di legge.

Page 142: SistemiBassaTensione 2006 IT

> S E R V I Z I O N - L I N E > C O M M E R C I A L E > P R O D O T T I > F O R M A Z I O N E > T E C N I C O >

GEWISS S.P.A. - I - 24069 CENATE SOTTO - Via A. Volta, 1 (Bergamo) - ItalyFax +39 035 945 222 - Tel. +39 035 946 111

[email protected] - www.gewiss.com

w w w . g e w i s s . c o m

PB24

003I

T-

11.0

5