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MANUALI DIDATTICIT R A I N I N G L I B R A R Y
SISTEMI DI BASSA TENSIONE Dimensionamento e verifica degli impianti elettrici
2006
02
3a E D I Z I O N E
1
GEWISS S.P.A. - I - 24069 CENATE SOTTO - Via A.Volta,1 (Bergamo) - Italy - Fax +39 035 945 222 - Tel. +39 035 946 111- [email protected] - www.gewiss.com
> AZIENDA > PRODOTTI > INFORMAZIONI > COMMERCIALE > SERVIZI
Il Gruppo GEWISS è una realtà internazionale,
con oltre 1.600 dipendenti, impianti
produttivi e logistici d’avanguardia in Italia,
Francia, Germania, Inghilterra, Spagna,
Portogallo e recentemente India e Cina.
Con filiali commerciali, agenzie e distributori,
il Gruppo GEWISS è presente in più di
80 Paesi in tutto il mondo.
L e Sed iLa Realtà GEWISS
GEWISS IBÉRICA
MADRID - SPAIN
GEWISS FRANCE
LES ULIS - FRANCE
GEWISS GROUP
CENATE SOTTO (BG) - ITALY
GEWISS DEUTSCHLAND
MERENBERG - GERMANY
MERZ
GAILDORF - GERMANY
GEWISS UKCHIPPENHAM - UNITED KINGDOM
GEWISS PORTUGAL
PENAFIEL - PORTUGAL
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SUZHOU - CHINA
C&S - GEWISS INDIA
NEW DELHI - INDIA
2 > AZIENDA > PRODOTTI > INFORMAZIONI > COMMERCIALE > SERVIZI
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evoluto con soluzioni
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distribuzione dell'energia e
dell'informazione, nella
gestione della sicurezza e
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modulari e scatolati, si integra con la vasta gamma di
quadri e armadi di distribuzione, centralini e quadri
combinati dando vita al Sistema di Protezione GEWISS.
EURODIN
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di funzioni applicative garantite ed un sistema integrato di quadri
di distribuzione per impianti speciali, sia fissi che mobili, per un
coordinamento elettrico, estetico e funzionale.
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GEWISS è da anni leader di
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di derivazione e contenitori
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centralini e quadri di
distribuzione da parete e
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GEWISS in formato digitale, inclusi fogli istruzione e
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Documentazione Generale
3> AZIENDA > PRODOTTI > INFORMAZIONI > COMMERCIALE > SERVIZI
Documentazione Tecnica
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MANUALI DIDATTICIUna raccolta di manuali
specialistici di approfondimento,
dedicati ai principali temi
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progettazione e preventivazione.
SISTEMI DI BASSA TENSIONE
CABLAGGIO STRUTTURATO
4 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Indice
LEGGI E NORME PAG. 7
INTRODUZIONE PAG. 7
LE LEGGI PAG. 8
LA PROGETTAZIONE DELL’IMPIANTO PAG. 10
NORME TECNICHE PAG. 12
L’IMPIANTO ELETTRICO PAG. 15
CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI ELETTRICI IN BASE ALLA TENSIONE NOMINALE PAG. 15
CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI DI DISTRIBUZIONE PAG. 16
IMPIANTO DI TERRA PAG. 18
PARTI COSTITUTIVE DELL’IMPIANTO DI TERRA PAG. 18
DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA DI TERRA RT PAG. 20
DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI PAG. 24
LE CONDUTTURE PAG. 25
CADUTA DI TENSIONE NEI CAVI PAG. 32
LE CORRENTI DI CORTOCIRCUITO PAG. 38
SCELTA DELL’INTERRUTTORE A VALLE DEI TRASFORMATORI PAG. 39
CRITERI PER LA SCELTA DELLE PROTEZIONI CONTRO IL CORTOCIRCUITO PAG. 43
RIFASAMENTO PAG. 47
5MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
SCELTA DEI DISPOSITIVI DI MANOVRA E PROTEZIONE PAG. 51
INTERRUTTORI MODULARI SERIE 90 PAG. 51
SCATOLATI SERIE MTS PAG. 65
INTERRUTTORI DIFFERENZIALI PAG. 86
SERIE 90 RESTART PAG. 97
COORDINAMENTO DELLE PROTEZIONI PAG. 107
PROTEZIONI DI SOSTEGNO O BACK-UP PAG. 113
SCELTA DEI DISPOSITIVI DI COMANDO PAG. 121
INTERRUTTORI DI MANOVRA SEZIONATORI PAG. 121
SEZIONAMENTO PAG. 122
COMANDO PAG. 126
PROTEZIONE E COMANDO CIRCUITI UTILIZZATORI PAG. 129
PROTEZIONI DEI CIRCUITI DI ILLUMINAZIONE PAG. 129
PROTEZIONI DALLE SOVRATENSIONI PAG. 133
6 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Il sistema di Protezione
Il Sistema di Protezione GEWISS nasce dalla sinergia e perfetta integrazione di apparecchimodulari e scatolati con quadri e armadi di distribuzione, centralini e quadri combinati conprese industriali, per soddisfare ogni esigenza applicativa dal residenziale al terziarioavanzato, fino all’industriale.
Il Sistema consente di ottenere molteplici soluzioni applicative, garantite da una gamma diprodotti con corrente nominale fino a 1.600 A e potere d’interruzione fino a 100 kA. Laprogettazione è semplificata dall’accurata verifica dei coordinamenti elettrici, mentre larapidità d’installazione e la manutenzione sono garantite dalla standardizzazione deicomponenti. Infine, la forte compatibilità funzionale tra i prodotti dell’offerta, porta lasicurezza e l’affidabilità dell’impianto a livelli molto elevati. Tutto in un design moderno edesteticamente gradevole.
La realizzazione del Sistema di Protezione GEWISS è stata possibile grazie alla comprovatacapacità progettuale dell’azienda, unita al know-how sempre rinnovato nell’utilizzo deimateriali, nell’industrializzazione e nell’automazione dei processi produttivi.
Ne è una chiara testimonianza il Laboratorio Prove GEWISS, tra i pochi autorizzati a certificareIMQ la propria offerta secondo la procedura SMT (Supervised Manufacturer’s Testing): ilLaboratorio esegue prove che in precedenza venivano effettuate presso i laboratori IMQ edemette direttamente i rapporti di prova, necessari per l'ottenimento del marchio stesso, con unasemplice supervisione da parte IMQ che ne avalla la conformità.
Inoltre, GEWISS ha ottenuto l’accreditamento ACAE, che le permette di certificare LOVAG iprodotti di bassa tensione a prevalente uso industriale e terziario, non coperti dalla certificazioneIMQ. La certificazione LOVAG è riconosciuta a livello internazionale.
In particolare, GEWISS può fornire quadri di distribuzione cablati e montati già certificati,eseguendo prove di laboratorio per conto terzi e fornendo un ulteriore servizio ai propri clienti.Tutto questo dimostra ancora una volta la capacità e la qualità tecnica di GEWISS, unite adun’elevata qualità morale, comprovata dai continui feed-back positivi rilevati dagli enticertificatori tramite azioni di follow-up sul prodotto e sul mercato.
Infine, GEWISS oggi vanta l'impianto tecnologicamente più avanzato nella produzione degliinterruttori automatici compatti Serie 90 MTC: una linea produttiva di 110 m x 60 m in gradodi produrre un polo ogni 2 secondi in più di quaranta varianti. L’impianto è interamente gestitoda un sistema di supervisione informatico che permette di monitorare costantemente l’interoapparato, garantendo un elevato standard qualitativo, grazie ad accurati test sia meccaniciche elettrici effettuati su ogni singolo prodotto.
A supporto del Sistema di Protezione, GEWISS offre servizi ad alto valore aggiunto qualisoftware di progettazione e configurazione d’impianto, caratterizzati da un’interfacciagrafica semplice ed intuitiva, manuali tecnici dedicati ai diversi sistemi proposti, disponibili on-line, ed un servizio di assistenza tecnica qualificato (SAT), accessibile anche via Internet.
Nuova linea automatizzata
I PRODOTTI
IL KNOW-HOW
I SERVIZI
L’impianto elettrico è l’insieme delle macchine, delle apparecchiature, dei componenti edegli accessori destinati alla produzione, trasformazione, trasporto e distribuzionedell’energia elettrica.La presente guida considera solo la parte di impianto utilizzatore in bassa tensione, costituitoda tutti i componenti elettrici tra loro interconnessi, con caratteristiche coordinate, nonalimentati tramite prese a spina e dagli apparecchi utilizzatori fissi alimentati tramite prese aspina destinate unicamente alla loro alimentazione.Di fatto l’impianto elettrico sopra definito è l’impianto utilizzatore che, generalmente,comprende:
- i circuiti di distribuzione;
- i circuiti terminali;
- gli apparecchi di sezionamento, di protezione e di comando;
- i quadri di ogni tipo contenenti gli apparecchi;
- le prese a spina per l’allacciamento degli utilizzatori mobili.
Dal punto di vista delle competenze progettuali e installative, l’impianto utilizzatore vaconsiderato come una unità a sé stante, in grado di garantire funzionalità e sicurezza difunzionamento.L’impianto utilizzatore deve altresì essere coordinato:
- verso monte con l’impianto dell’Ente distributore che è tenuto a fornire i necessari datiriguardanti le correnti di cortocircuito, il sistema di distribuzione, i limiti di tensione efrequenza;
- verso valle con gli utilizzatori di cui si devono almeno poter presumere le funzioni, i datielettrici e la classe di protezione contro il pericolo di elettrocuzione.
7MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Leggi e Norme
INTRODUZIONE
In qualsiasi ambito e in particolare nel settore elettrico è opportuno, per realizzare gli impianti“a regola d’arte”, il rispetto di tutte le norme tecniche di pertinenza.La conoscenza delle norme tecniche, è quindi il presupposto fondamentale per un approcciocorretto alle problematiche degli impianti elettrici che devono essere realizzati conseguendoquel “livello di sicurezza accettabile” che non è mai assoluto, ma è, al progredire dellatecnologia, determinato e regolato dal normatore.
La legge di riferimento per il rispetto della regola d’arte è la 186 dello 01/03/68 “Disposizioniconcernenti materiali e impianti elettrici” che si compone di due articoli:
Art. 1 - Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici edelettronici devono essere realizzati e costituiti a regola d’arte.Art. 2 - I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni ed impianti elettrici edelettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruitia regola d’arte.
Grazie a questa legge venne offerto per la prima volta in Italia, a tutti gli operatori del settoreelettrico, un preciso riferimento (le norme CEI) per poter realizzare e gestire in modo correttogli impianti, le macchine e le apparecchiature elettriche ed elettroniche.Negli anni poi sono state emanate numerose leggi concernenti gli impianti elettrici utilizzatori.
Disposizioni legislative riguardanti il settore elettrico. Nel seguito vengono richiamate quellepiù significative:
• D.P.R. n. 547 del 27/4/1955“Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro” Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 12/7/1955 n. 158
• D.P.R. n. 302 del 19/3/1956 “Norme generali per l’igiene del lavoro” Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 30/4/1956 n. 105
• Legge n. 1341 del 13/12/1964 Linee elettriche aeree esterne
• Legge n. 791 del 18/10/1977 “Attuazione della direttiva del Consiglio delle Comunità Europee (n. 72/23/CEE) relativaalle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essereutilizzato entro alcuni limiti di tensione” Gazzetta Ufficiale 2/11/1977 n. 298
• D.M. del 15/12/1978 “Designazione del Comitato Elettrotecnico Italiano di Normalizzazione Elettrotecnica edElettronica” Gazzetta Ufficiale 28/6/1979 n. 176
• D.M. del 5/10/1984 “Attuazione della direttiva (CEE) n. 47 del 16/1/1984 che adegua al progresso tecnico laprecedente direttiva (CEE) n. 196 del 6/2/1979 concernente il materiale elettrico destinatoad essere impiegato in atmosfera esplosiva già recepito con il Decreto del Presidente dellaRepubblica 21/7/1982 n. 675” Gazzetta Ufficiale 18/10/1984 n. 338
8 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Leggi e Norme
LE LEGGI
• Legge n. 818 del 7/12/1984 “Nulla osta provvisorio per le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, modificaagli Articoli 2 e 3 della Legge 4/3/1982 n. 66 e norme integrative all’ordinamento delcorpo Nazionale dei Vigili del Fuoco” Gazzetta Ufficiale 10/12/1984 n. 338
• D.M. dell’8/3/1985 “Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendio ai fini del rilasciodel Nulla osta provvisorio di cui alla Legge 7/12/1984 n. 818” Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 22/4/1985 n. 95
• D.M. del 27/3/1985 “Modificazioni al decreto Ministeriale 16/2/1982, contenente l’elenco dei depositi eindustrie pericolosi, soggetti alle visite e controlli di prevenzione incendi” Gazzetta Ufficiale 26/4/1985 n. 98 Per quanto concerne i luoghi con pericolo d’esplosione o d’incendio le numerose leggivigenti verranno ricordate nel fascicolo 18 “Classificazione dei luoghi con pericolod’esplosione e d’incendio”.
• Legge n. 46 del 5/3/1990 “Norme per la sicurezza degli impianti”
• D.P.R. 447 del 6/12/1991 “Regolamento d’attuazione della legge 46/1990
• D.M. del 20/2/1992 “Modello di dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola d’arte”
• Direttiva 93/68 CEE del 22-7-93 Riguardante la marcatura CE del materiale elettrico
• DPR 392 del 18-4-94 “Emendamenti alla legge 46/90 e al DPR 447”
• DPR n. 459 24/07/1996
• Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e93/68/CEE concernenti di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relativi allemacchine
• D.LGS n. 615 12/11/1996 Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 3 maggio 1989 in materia diriavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilitàelettromagnetica, modificata e integrata dalle direttive 92/ 31/ CEE, 93/ 68/ CEE, 93/97/ CEE
• D.LGS n°626 25/11/1996 Attuazione della direttiva 93/68/CEE (che notifica la direttiva 73/23/CEE) in materia dimarcatura CE del materiale elettrico destinato all’essere utilizzato entro taluni limiti ditensione
9MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
10 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Leggi e Norme
Con l’entrata in vigore della Legge 46/90 le competenze dei soggetti coinvolti (committente,progettista, installatore), sono state chiaramente definite.
In particolare il committente è tenuto a rivolgersi a una impresa abilitata e a un progettistaregolarmente iscritto al rispettivo Albo. Il progetto deve essere chiaramente definito in tutte lesue parti, sicché il progettista risulta inequivocabilmente coinvolto per la parte di suaresponsabilità.
Inoltre legge 46/90 e i successivi decreti attuativi hanno chiarito quando è necessario redigereil progetto dell’impianto elettrico.
Immobili adibiti ad uso abitativo
Il progetto è obbligatorio se viene soddisfatta almeno una delle seguenti condizioni:
• Superficie>400m2 per singola unità abitativa
• Locali soggetti a normativa specifica del CEI anche solo parzialmente
• Locali con pericolo di esplosione
• Locali con maggior rischio in caso di incendio
Servizi condominiali
Il progetto è obbligatorio se viene soddisfatta almeno una delle seguenti condizioni:
• Potenza impiagata>6kW
• Locali soggetti a normativa specifica del CEI anche solo parzialmente
• Locali con pericolo di esplosione
• Locali con maggior rischio in caso di incendio
• Centrale termica a gas >35kW
• Classe compartimento antincendio ?30
• Altezza di gronda >24m
• Autorimessa condominale con capienza > 9 autoveicoli che non si affacciano su spazio acielo libero
Immobili adibiti ad attività produttive, commerciali, terziarie ed altri usi
Il progetto è obbligatorio se viene soddisfatta almeno una delle seguenti condizioni:
• Superficie>200m2
• Alimentazione utenza con tensione >1000Vac
• Locali soggetti a normativa specifica del CEI anche solo parzialmente
• Locali con pericolo di esplosione
• Locali con maggior rischio in caso di incendio.
Una corretta progettazione deve avvenire nel rispetto della Guida CEI 0-2 che indica infunzione del tipo di impianto elettrico, la documentazione di progetto necessaria (Tab. 1.1).
LA PROGETTAZIONEDELL’IMPIANTO
11MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Tab. 1.1 - Consistenza
della documentazione di
progetto in relazione alla
destinazione d’uso degli
edifici, delle costruzioni
e dei luoghi
DOCUMENTAIZONE DI PROGETTO
DOCUMENTAZIONE DELPROGETTO DI MASSIMA
DESTINAZIONE D’USO DEGLI EDIFICI, DELLE COSTRUZIONI E DEI LUOGHI
AGRCB
CIVAB
CIVBT
CIVCB
TERBT
TERCB
IND BT
IND CB
AGRBT
Relazione tecnicaSchema elettrico generaleSchemi e piani d’installazione, tabelle delledotazioni impiantistiche, disegniplanimetriciPreventivo sommario delle spese
Relazione tecnica sulla consistenza etipologia dell’impianto elettricoSchema elettrico generaleSchemi e piani d’installazionePotenze installate, potenze assorbite erelativi dimensionamentiTabelle e diagrammi di coordinamentodelle protezioniElenco dei componenti elettriciElenco delle condutture elettricheSpecifiche tecniche dei componenti elettriciDocumenti di disposizione funzionaleSchemi delle apparecchiature assiemate diprotezione e di manovra (quadri)Disegni planimetrici Dettagli d’installazioneDocumentazione specifica relativa agliambienti e applicazioni particolariDocumentazione relativa alla protezionecontro i fulmini (quando prevista)Capitolato speciale d’appalto prestazionalee descrittivoComputi metrici, stime e prezzi unitariDisposizione di sicurezza, operative e dimanutenzione, conseguenti alle scelteprogettuali
O O O O O O O O O
F O O O O O O OO O O F F F F F F
F O O O O O O O
F O F O O O F O
O O O O O O O OO O O O O O O O
F O O O O O O O OO O O O O O O O
O O O O O O O O O
F F O O O O O OF O O O O O O OO O O O O O O O
O O O O O O O O
F F F F F F F F
F F F F F F F F FF F F F F F F F
DOCUMENTAZIONE DELPROGETTO DEFINITIVO
AGRCB
CIVAB
CIVBT
CIVCB
TERBT
TERCB
IND BT
IND CB
AGRBT
Legenda:
CIVAB: Unità immobiliari o loro parti destinate ad uso abitativo, facenti parte di un edificio con più unità immobiliari (es. appartamento), al disotto dei limiti dimensionali ai fini della progettazione, indicati nella Legge 46/90 e nel DPR 447/91.
CIVBT: Unità immobiliari diverse da quelle di CIVAB adibite ad uso civile, cioè: abitativo, studio professionale, sede di persone giuridicheprivate, associazioni, circoli, conventi e simili, alimentati direttamente a tensione non superiore a 1000 V c.a.
CIVCB: Unità immobiliari come sopra, alimentate con cabina propria. TERBT: Edifici, costruzioni e luoghi, adibiti ad attività commerciali, di intermediazione di beni e servizi, sedi di società, uffici, destinati a
ricevere il pubblico (culto, intrattenimento, pubblico spettacolo), scuole, edifici adibiti a pubbliche finalità dello Stato o di Enti pubbliciterritoriali istituzionali od economici, alimentati direttamente a tensione non superire a 1000 V c.a.
TERCB: Edifici, costruzioni e luoghi come sopra, alimentati con cabina propria.INDBT: Edifici, costruzioni e luoghi adibiti ad attività produttive (artigiane, industriali, magazzini e depositi, cantieri ecc.), alimentati
direttamente a tensione non superiore a 1000 V c.a.INDCB: Edifici, costruzioni e luoghi come sopra, alimentati con cabina propria.AGRBT: Edifici, costruzioni e luoghi adibiti ad attività agricole, alimentati direttamente a tensione non superiore a 1000 V c.a.AGRCB: Edifici, costruzioni e luoghi come sopra, alimentati con cabina propria.O: Documento previsto nella generalità dei casi. F: Documento da prevedere quando le caratteristiche del progetto lo richiedono (facoltativo).
O O O O O O O O OO O O O O O O
O O O O O O O O O
F F F F F F F F F
Relazione tecnica sulla consistenza etipologia dell’impianto elettricoSchema elettrico generaleSchemi e piani d’installazionePotenze installate, potenze assorbite erelativi dimensionamentiTabelle e diagrammi di coordinamentodelle protezioniElenco dei componenti elettriciElenco delle condutture elettricheSpecifiche tecniche dei componenti elettriciDocumenti di disposizione funzionaleSchemi delle apparecchiature assiemate diprotezione e di manovra (quadri)Disegni planimetrici Dettagli d’installazioneDocumentazione specifica relativa agliambienti e applicazioni particolariDocumentazione relativa alla protezionecontro i fulmini (quando prevista)Capitolato speciale d’appalto prestazionalee descrittivoComputi metrici, stime e prezzi unitariDisposizione di sicurezza, operative e dimanutenzione, conseguenti alle scelteprogettuali
Sono l’insieme delle prescrizioni sulla base delle quali devono essere progettate, costruite ecollaudate, le macchine, le apparecchiature, i materiali e gli impianti, affinché sia garantital’efficienza e la sicurezza di funzionamento.Le norme tecniche in generale, sono emanate da organismi nazionali e internazionali; inparticolare, in ambiente elettrico, gli enti normatori preposti alla redazione delle norme sonoquelli riportati nella Tab. 1.2.
Il primo Ente a occuparsi del settore elettrico è stato il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano)fondato nel 1907 dall’AEI (Associazione Elettrotecnica Italiana) con lo scopo di emanarenormative elettriche atte a stabilire i requisiti che devono avere i componenti elettrici. Nel 1964il CEI è stato riconosciuto e oggi ne fanno parte: il CNR, l’AEI, l’ENEL e l’ANIE.Il CEI, tramite un’apposita convenzione con il CNR, è l’Ente incaricato dell’emanazione dinorme nel settore elettrotecnico ed elettronico. Nel 1967 con il DPR dell’11/7 vienericonosciuta personalità giuridica al CEI e con il DPR n. 837 del 9/9/72 viene approvato ilnuovo statuto. Nel 1968, con la Legge dell’1/3/68 n. 186, viene riconosciuta alle normeemanate del CEI la presunzione assoluta di adeguatezza alla “regola dell’arte” dei materiali,delle apparecchiature, degli impianti ecc. costituiti conformemente alle norme del ComitatoElettrotecnico Italiano. Nel 1978 con il DM del 15 dicembre il CEI viene riconosciuto comeunico organismo italiano a rappresentare l’Italia in sede internazionale nei comitati CENELEC(European Committee for Electrotechnical Standardization) e IEC (International ElectrotechnicalCommission).
12 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Leggi e Norme
NORME TECNICHE
Tab. 1.2
Enti normativi nazionali
e internazionali
INTERNAZIONALE EUROPEO ITALIANO
ELETTROTECNICA EDELETTRONICA
TELECOMUNICAZIONI
ALTRI SETTORI
IEC
ITU
ISO
CENELEC
ETSI
CEN
CEI
CONCIT
UNI
Il CEI
13MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
FASCICOLI N. NORMA ANNO COM. TECN. TITOLO
(segue)
657829105026502534073703
74916957
75435862
5863
6230
5666
5756
3449R
512035164610
3517
2730633169367204
6778
2789
7177
7297
7296
3666293057794830
CEI 0-2CEI 0-3
CEI 0-3; V1CEI 11-1CEI 11-17CEI 11-18
CEI 11-35CEI 11-37
CEI EN 60439-1 (17- 13/1)CEI EN 60439-1/A2
(17- 13/1)CEI EN 60439-2
(17- 13/2)CEI EN 60439-3
(17- 13/3)
CEI EN 60439-4(17- 13/4)CEI 17-43
CEI 17-52
CEI 17-70CEI UNEL 35024-1
CEI UNEL 35024-1/EC
CEI UNEL 35024-2
CEI 23-49CEI 23-49; V1CEI 23-49; V2
CEI 23-51
CEI 31-35/A
CEI 31-27
CEI 31-30
CEI EN 60079-14(31-33)
CEI EN 60079-17(31-34)
CEI 64-12CEI 64-14
CEI 64-14; V1CEI 64-15
000111111
1111
1717
17
17
17
17
17
172020
20
23232323
31
31
31
31
31
64646464
TAB. 1.3 - PRINCIPALI NORME PER GLI IMPIANTI ELETTRICI
20021996
199919971997
20042003
20052000
2000
2001
2000
2000
1997
199919971997
1997
1996200120032004
2003
1996
2004
2004
2004
1998199620001998
Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici. (2a ediz.)Legge 46/90 Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati. (1a ediz.)Legge 46/90 Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati.Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata. (9a ediz.)Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo. (2a ediz.)Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica.Dimensionamento degli impianti in relazione alle tensioni. (1a ediz.)Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente. (2a ediz.)Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemidi I, II e III categoria. (2a ediz.)Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT)Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature nondi serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS). (4a ediz.)Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione(quadri elettrici per bassa tensione) Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre. (2a ediz.)Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT)Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovradestinate a essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso.Quadri di distribuzione (ASD).Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT)Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ASC). (1a ediz.)Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione per apparecchiatureassiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS). (2a ediz.)Metodo per la determinazione della tenuta al cortocircuito delle apparecchiature assiemate non diserie (ANS). (1a ediz.)Guida all’applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione. (1a ediz.)Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua.Portate di corrente in regime permanente per posa in aria.Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in correntealternata e a 1500 V in corrente continua.Portate di corrente in regime permanente per posa in aria.Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari. Parte 1: prescrizionigenerali. Parte 2: prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezioneed apparecchi che nell’uso ordinario dissipano una potenza non trascurabile. (1a ediz.)Prescrizione per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazionifisse per uso domestico e similare. (2a ediz.)Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas.Guida all’applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30).Classificazione dei luoghi pericolosi. Esempi di applicazioni.Guida per l’esecuzione degli impianti elettrici nelle centrali termiche non inserite in un ciclodi produzione industriale. (Abrogata il 9/2001)Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 10: Classificazionedei luoghi pericolosi. (2a ediz.)Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere). (2a ediz.)Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 17: Verifica emanutenzione degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas(diversi dalle miniere). (2a ediz.)Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario. (1a ediz.)Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori. (1a ediz.)Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori.Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica. (1a ediz.)
14 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Leggi e Norme
FASCICOLI N. NORMA ANNO COM. TECN. TITOLO
54925901
7630763162736365636746187321
7322
7323
7324
7325
7326
7327
749575263681292448145180
6364
CEI 64-17CEI 64-50
CEI 64-51CEI 64-52CEI 64-53CEI 64-54CEI 64-55CEI 64-7
CEI 64-8/1
CEI 64-8/2
CEI 64-8/3
CEI 64-8/4
CEI 64-8/5
CEI 64-8/6
CEI 64-8/7
CEI 64-8; V1CEI 64-8; V2
CEI 81-1CEI 81-4
CEI 81-4; V1CEI 81/3
CEI 81-8
6464
64646464646464
64
64
64
64
64
64
646481818181
81
20002001
2005200520012002200219982004
2004
2004
2004
2004
2004
2004
200420051998199619981999
2002
Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri.Edilizia residenziale. Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori, e per lapredisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati o criteri generali.Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei centri commerciali. (2a ediz.)Guida all’esecuzione degli impianti elettrici negli edifici scolastici. (2a ediz.)Criteri particolari per edifici ad uso prevalentemente residenziale. (1a ediz.)Criteri particolari per locali di pubblico spettacolo. (1a ediz.)Criteri particolari per le strutture alberghiere. (1a ediz.)Impianti elettrici di illuminazione pubblica. (3a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamenti. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 2: Definizioni. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 3: Caratteristiche generali. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e1500 V in corrente continua Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 6: Verifiche. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari. (5a ediz.)Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c. -Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c. -Protezione delle strutture contro i fulmini. (3a ediz.)Protezione delle strutture contro i fulmini. Valutazione del rischio dovuto al fulmine. (1a ediz.)Protezione delle strutture contro i fulmini. Valutazione del rischio dovuto al fulmine.Valori medi del numero di fulmini a terra per anno e per chilometro dei Comuni d’Italia, in ordinealfabetico. (3a ediz.)Guida di applicazione all’utilizzo di limitatori di sovratensione sugli impianti elettrici utilizzatoridi bassa tensione.
(SEGUE) TAB. 1.3 - PRINCIPALI NORME PER GLI IMPIANTI ELETTRICI
15MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
L’impianto elettrico
La distribuzione dell’energia elettrica alle utenze alimentate in bassa tensione, avviene invecein funzione del sistema di conduttori attivi (vedere Tab. 2.2) e del loro modo di collegamentoa terra.
La Norma CEI 64-8 definisce sistema elettrico la “parte di un impianto elettrico costituito dalcomplesso dei componenti elettrici aventi una determinata tensione nominale”; inoltre, secondola Norma CEI 11-1 la suddivisione dei sistemi elettrici avviene in quattro categorie, comeriportato dalla Tab. 2.1.
Tab 2.1 - Classificazione
dei sistemi elettrici in
relazione alla tensione
nominale Un
Tab 2.2 - Distribuzione
dell’energia elettrica in
funzione del sistema di
conduttori attivi
SISTEMI DICATEGORIA
TENSIONE NOMINALE Un [V]
0 (zero) ≤ 50 c.a.≤ 120 c.c.
I 50 < Un ≤ 1.000 c.a.120 < Un ≤ 1.500 c.c.
II 1000 < Un ≤ 30.000 c.a.1500 < Un ≤ 30.000 c.c.
III Un > 30.000
SISTEMA N° CONDUTTORI ATTIVI
Monofase 2 (fase-fase)2 (fase-neutro)
Trifase 3 (L1-L2-L3)4 (L1-L2-L3-N)
CLASSIFICAZIONE DEISISTEMI ELETTRICI INBASE ALLA TENSIONENOMINALE
16 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
L’impianto elettrico
CLASSIFICAZIONEDEI SISTEMI DIDISTRIBUZIONE
Fig. 2.1
Sistema TN
Delle 2 lettere TN-TT-IT, la prima indica lo stato del neutro del secondario del trasformatore didistribuzione; la seconda il modo con cui le masse sono collegate a terra presso l’utente.La lettera S significa conduttore di neutro N e di protezione PE separati; la lettera C conduttoredi neutro e di protezione riuniti in un solo conduttore (PEN).
Un punto del sistema è collegato direttamente a terra e le masse dell’impianto sono collegate aquel punto per mezzo del conduttore di protezione (PE o PEN).Il sistema TN si suddivide in:- TN-S dove il conduttore di neutro e di protezione sono separati;- TN-C dove la funzione di neutro e di protezione sono combinate in un unico conduttore;- TN-C-S dove le funzioni di neutro e di protezione sono combinate in un unico conduttore solo
in una parte del sistema.Il sistema TN è da impiegare solo in impianti con cabina propria di trasformazione.
Nel sistema TN-C-S la continuità del conduttore di protezione non deve mai venir meno; lastessa è prioritaria anche rispetto alla continuità del conduttore neutro.Pertanto, nell’effettuare la separazione del conduttore PEN nei due conduttori PE ed N si deveaver cura di collegare il PEN ed un adeguato giunto (o morsetto di separazione) realizzandopoi un collegamento stabile con un secondo giunto in corrispondenza del morsetto a cui verràcollegato il PE e viceversa omettendo il collegamento con il morsetto da cui partirà il neutro N.
Sistema TN
17MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Fig. 2.3
Sistema IT
Centro-stella del trasformatore non collegata a terra (se non tramite un’impedenza Z), mentre lemasse sono collegate a terra.
Fig. 2.2
Sistema TT
Neutro collegato direttamente a terra, masse dell’impianto collegate a un impianto di terraelettricamente indipendente dal primo.
Sistema TT
Sistema IT
18 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Impianto di terra
Per la corretta applicazione delle norme CEI, è necessario definire l’impianto di terradistinguendo le seguenti parti, ognuna delle quali è soggetta a specifiche prescrizionidimensionali.
È costituito dai corpi metallici in intimo contatto con il terreno ed è la parte destinata adisperdere o a captare le correnti di terra. Il dispersore può essere “intenzionale” quando èinstallato unicamente per scopi inerenti alla messa a terra dell’impianto elettrico oppure “difatto” quando si utilizza una struttura avente altri scopi primari. Sono ad esempio dispersori di fatto le armature metalliche interrate delle fondazioni incalcestruzzo, le camicie metalliche di pozzi, le tubazioni metalliche interrate ecc. In ogni caso un elemento metallico fa parte del dispersore se contribuisce in misura significativaalla dispersione delle correnti oppure se, essendo necessario al funzionamento, è soggettoall’azione corrosiva del terreno: ad esempio una corda nuda direttamente interrata, destinataa collegare fra loro due parti disperdenti, fa parte del dispersore; la stessa corda se isolata dalterreno e protetta dall’azione corrosiva non è più facente parte del dispersore, bensì delconduttore di terra (CT).
È un elemento destinato a collegare il dispersore al collettore di terra oppure i diversi elementidel dispersore fra loro, ma che non è in intimo contatto con il terreno (ciò non significa chedebba essere isolato elettricamente da terra).Il conduttore di terra può essere costituito da cavo isolato, corda metallica nuda, piattinametallica, tubi metallici o altri elementi strutturali metallici inamovibili con le seguenticaratteristiche di affidabilità, di continuità elettrica e resistenza alla corrosione:
- percorso breve;
- giunzioni con saldatura a forte o con appositi robusti morsetti o manicotti protetti contro lacorrosione;
- assenza di sollecitazioni meccaniche;
- opportuno dimensionamento.
È l’elemento al quale confluiscono i conduttori di terra, i conduttori di protezione principali, iconduttori equipotenziali principali. Esso può essere costituito da un morsetto o da una sbarrameccanicamente robusti e atti ad assicurare, nel tempo, la continuità elettrica. Deve essere possibile il sezionamento, solo mediante l’uso di un attrezzo, almeno delconduttore di terra per poter effettuare le verifiche. Uno stesso impianto può comprendere unoo più collettori di terra (per esempio uno per ogni montante). Non è invece lecito realizzareimpianti di terra senza collettori o con una o più giunzioni inaccessibili tra dispersore econduttori di protezione.
PARTI COSTITUTIVEL’IMPIANTO DI TERRA
Il dispersore
Il conduttore di terra
Il collettore (o nodo)principale di terra
19MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Sono gli elementi destinati a collegare le masse al collettore principale di terra. In genere sonocostituiti da cavi unipolari isolati o da anime di cavi multipolari isolate contraddistinte dal coloregiallo-verde. Si possono impiegare anche conduttori nudi a percorso indipendente dallaconduttura principale o altre strutture metalliche inamovibili con opportune caratteristiche dicontinuità elettrica e di affidabilità meccanica. Nei sistemi TN, quando l’interruzione del guasto a terra è affidata a dispositivi a massimacorrente, è opportuno, per ridurre la reattanza induttiva dell’anello di guasto, che i conduttoridi protezione siano incorporati nella stessa conduttura comprendente i conduttori di fase o,quanto meno, che corrano paralleli nelle immediate vicinanze.
Sono tutti gli elementi destinati a collegare le masse alle masse estranee e le masse estranee traloro, allo scopo di assicurare l’equipotenzialità.In teoria quindi non dovrebbero, sia in condizioni ordinarie che di guasto, essere attraversatida corrente (tanto che la sezione di questi conduttori è dettata da ragioni di resistenzameccanica e non elettrica). Si distinguono in conduttori equipotenziali principali (EQP) esupplementari (EQS). I conduttori equipotenziali principali collegano le strutture metallicheprincipali dell’edificio (impianto termo-idraulico, armature del calcestruzzo, grondaie ecc.) alcollettore di terra con connessioni in genere realizzate alla base dell’edificio.Si ricorda che i collegamenti equipotenziali principali devono sempre essere realizzati nei sistemiTT e TN con protezione contro i contatti indiretti mediante interruzione automatica del circuitoguasto. I conduttori equipotenziali supplementari collegano in loco le masse estranee (in genere giàcollegate al collettore di terra) al morsetto di terra locale per costituire un’ulteriore sicurezza. Si ricorda che questi collegamenti non sono indispensabili negli ambienti ordinari e sonoobbligatori in taluni ambienti particolari (bagni, docce, piscine, luoghi conduttori ristretti).
Fig. 3.1
Esempi costruttivi
di un impianto di terra
I conduttori diprotezione (PE)
Conduttoriequipotenziali
20 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Impianto di terra
Per ricavare il valore della resistenza di terra si possono seguire le indicazioni riportate alcapitolo 2 della Guida CEI 64-12; “Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edificiper uso residenziale e terziario”, in funzione del sistema di distribuzione (TT o TN).
AMBIENTI PARTICOLARI
ad esempio:- CANTIERI
- LOCALI AD USO MEDICO
Rt ≤ 25 / Ia Rt ≤ 50 / Ia
SI NO
Ia = CORRENTE DI INTERVENTO
DELLA PROTEZIONE CONTRO
LE SOVRACORRENTI
(in 5 sec. o a scattoistantaneo)
È PREVISTA
PROTEZIONE
DIFFERENZIALE
SI NO
Ia = I∆n = CORRENTE
DIFFERENZIALE NOMINALE
Fig. 3.2
Determinazione delle
resistenze di terra
nei sistemi TT
DETERMINAZIONEDELLE RESISTENZE DITERRA RT
I sistemi TT
SISTEMA TT
DETERMINAZIONE DELLA Ia
21MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
L’uso generalizzato di protezioni differenziali rende agevole l’ottenimento del valore richiestoper la resistenza di terra.Infatti con un interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale I∆n = 0,3 A inambienti ordinari abbiamo:
Fig. 3.3
Resistenza dei
principali dispersori:
ρ è la resistività del terreno
(vedi Tab. 3.1)
Tab. 3.1
Resistività
del terreno, valori
espressi in m.
TIPO TERRENO ρ MIN ρ MAX
Terreno paludoso 2 18Argilla 5 10Marne 5 15Arenarie argillose 8 40Gessi 8 60Calcare quarzifero 25 500Altre arenarie 50 350Granito e grès 60 450Ghiaia 65 400Terreno sabbioso umido 50 100Calcare 100 150Terreno sabbioso secco 150 200Anidriti/salgemma 200 10000Calcestruzzo umido 50 100Acqua di fiume 10 40
Picchetto
Corda
Anello
Maglia
DIMENSIONI (m)FORMULE
CEI 64-12 CEI 11-1TIPO DI
DISPERSORE
=Rd
ρ
P2 =Rd
ρ
2πLln
4LD
=Rd
ρ
L2 =Rd
ρ
πLln
2LD
=Rd
ρ
P2 =Rd s
ρ
π 2Pln
2πPD
=Rd
ρ
4r= =Rd
ρ
4r=
Qualora sia disponibile (o calcolabile) il valore della corrente IT che l’impianto di terra disperdenel terreno, il valore della resistenza di terra può venire calcolato sulla base di tale corrente IT,anziché sulla base della corrente IG.Dall’esempio si nota che il valore di RT deve poter risultare piuttosto basso; ciò implicaparticolare attenzione nella fase di studio del dispersore.Un esempio di metodo, che può essere seguito per la determinazione della resistenza di terra,è indicato nel seguente diagramma.
22 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Impianto di terra
La resistenza di terra viene determinata sulla base dei seguenti dati che devono essere forniti,su richiesta del progettista, dall’Ente distributore:
- valore della corrente di guasto a terra (IG);
- tempo di eliminazione del guasto (t).
Noti questi dati, si può calcolare il valore della tensione totale di terra, che non deve superareil valore, aumentato del 20%, corrispondente al tempo t, riportato nella seguente tabella.
I sistemi TN
Ad esempio si assume:
- IG = 150 A
- t = 0,7 s
si deve avere:
Tab. 3.2 TEMPO DIELIMINAZIONE
DEL GUASTO (S)
TENSIONE DICONTATTO
AMMISSIBILE UTP (V)
10 801,1 1000,72 1250,64 1500,49 2200,39 3000,29 4000,2 5000,14 6000,08 7000,04 800
NotaNel caso che il valore RT richiesto non possa essere ottenuto perché si viene a determinare unvalore di tensione totale di terra UT superiore al limite ammesso, è necessario riconsiderare laconfigurazione del dispersore. Si precisa tuttavia che è possibile progettare l’impianto di terralimitando le dimensioni di passo e di contatto.
23MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Fig. 3.4
Determinazione delle
resistenze di terra
nei sistemi TN
SISTEMA TN
DIMENSIONAMENTO PER GUASTO A TERRA SUL LATO MT
RICHIESTE A ENTE DISTRIBUTORE DI:- CORRENTE CONVENZIONALE DI GUASTO VERSO TERRA (IG)- TEMPO DI ELIMINAZIONE GUASTO IN MT
CALCOLO DELLA RESISTENZA DI TERRA
TEMPO DI ELIMINAZIONEDEL GUASTO (S)
10
1,1
0,72
0,64
0,49
0,39
0,29
0,2
0,14
0,08
0,04
1,2 · 80 / IG1,2 · 100 / IG1,2 · 125 / IG1,2 · 150 / IG1,2 · 220 / IG1,2 · 300 / IG1,2 · 400 / IG1,2 · 500 / IG1,2 · 600 / IG1,2 · 700 / IG1,2 · 800 / IG
RESISTENZA DI TERRA RT
24 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
Le conduttore elettriche adempiono il loro servizio in modo ottimale solo se sono state dimensionatecorrettamente ed equipaggiate con adeguati dispositivi di manovra e protezione. Il progetto deldimensionamento elettrico coinvolge la completa conoscenza delle caratteristiche delle condutturestesse, dell’andamento delle correnti e dei fenomeni elettrici che si possono manifestare.La corrente che viene considerata per il ridimensionamento di un conduttore e la corrente diimpiego IB; partendo da questo il progettista svolge una serie di considerazioni e calcoli perdeterminare le altre grandezze della rete elettrica: portata dei cavi IZ, caduta di tensione dellalinea ∆V, energia specifica passante I2t, ecc.La Fig. 4.1 riassume lo schema logico che deve essere seguito per un corretto dimensionamentodel cavo e la corretta scelta delle protezioni.
Fig. 4.1
Schema di massima
per il dimensionamento
degli impianti
CALCOLO DELLA CORRENTE D’IMPIEGO IB E COS(ϕ)
SCELTA CAVO E TIPO DI POSA
IPOTESI SEZIONE CAVO
CALCOLO CDT
NO NO
CALCOLO CTO/CTO
SCELTA DELLE PROTEZIONI
CALCOLO I2t
FINE
AUMENTO SEZIONE CAVO
AUMENTO SEZIONE CAVO
SI
SI
SI
OK?
NOCONFRONTO
CON K2S2 DEL CAVO
OK?
RIFASARE?
Si definisce conduttura l’insieme costituito da uno o più conduttori elettrici e dagli elementi cheassicurano l’isolamento, il fissaggio e la protezione necessaria. La conduttura è completata daglielementi di giunzione e derivazione atti a realizzare l’insieme dei circuiti di distribuzione oterminali costituenti la rete di distribuzione nell’ambito dell’impianto utilizzatore.
I cavi in uso negli impianti elettrici utilizzatori in BT sono caratterizzati fondamentalmente dallatensione nominale, dal materiale isolante, dalla guaina protettiva, dalla flessibilità, dal numerodelle anime e dalla sezione del conduttore di ciascuna anima (Fig. 4.2).
25MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
TIPO DI POSA U0/U
Posa fissa 300/500VAmbienti speciali o posa interrata 450/750V oppure 0.6/1kV
LE CONDUTTURE
Definizione di conduttura
Caratterizzazione dei cavi
Fig. 4.2
Particolari dei cavi
Il tipo di posa dei cavi è definito dalla tabella 52 C della norma CEI 64-8/5 richiamati nellaseguente tabella:
26 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
CODICE64-8
TIPOPOSA
DESCRIZIONE
1
2
3
3A
4
4A
5
5A
11
11A
12
13
14
15
16
17
18
21
22
22A
A1
B1
A2
B2
A2
B2
A2
B2
A4 / B4
A4 / B4
B4
A5 / B3
A5 / A6A7 / B3
A5 / A6A7 / B3
A5 / A6A7 / B3
A5 / B3
A3
A4 / B2
A2
B2
RIFERIMENTOPORTATA
CODICE64-8
TIPOPOSA
DESCRIZIONE
23
24
24A
25
31
32
33
33A
34
34A
41
42
43
51
52
53
71
72
73
74
RIFERIMENTOPORTATA
A2
A2
B2
A4 / B2
A2 / B2
A2 / B2
A2
B2
A2
B2
A2
A2
A4 / B2
A1 / B1
A4 / B4
A4 / B4
A1
A2
A1 / B1
A1 / B1
Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posatientro muri termicamente isolanti
Cavi multipolari in tubi protettivi circolari posatientro muri termicamente isolanti
Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posatisu o distanziati da pareti
Cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati odistanziati da pareti
Cavi senza guaina in tubi protettivi non circolariposati su pareti
Cavi multipolari in tubi protettivi non circolari posatisu pareti
Cavi senza guaina in tubi protettivi annegati nellamuratura
Cavi multipolari in tubi protettivi annegati nellamuratura
Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con osenza armatura, posati su o distanziati da pareti
Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, posati su soffitti
Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con osenza armatura, su passerelle non perforate
Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, su passerelle perforate
Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, su mensole
Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, fissati da collari
Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con osenza armatura, su passerelle a traversini
Cavi unipolari con guaina (o multipolari) sospesi oincorporati in fili o corde di supporto
Conduttori nudi o cavi senza guaina su isolatori
Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in cavitàdi strutture
Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivicircolari posati in cavità di strutture
Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in tubiprotettivi circolari posati in cavità di strutture
Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi noncircolari posati in cavità di strutture
Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi noncircolari annegati nella muratura
Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in tubiprotettivi non circolari annegati nella muratura
Cavi multipolari (o unipolari con guaina) posati incontrosoffitti o pavimenti sopraelevati
Cavi senza guaina e cavi multopolari (o unipolari conguaina) in canali posati su parete con percorso orizz.
Cavi senza guaina e cavi multopolari (o unipolari conguaina) in canali posati su parete con percorso vert.
Cavi senza guaina posati in canali incassati nel pavimento
Cavi multipolari posati in canali incassati nel pavimento
Cavi senza guaina in canali sospesi
Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in canali sospesi
Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posatientro cunicoli chiusi, con percorso orizz. o verticale
Cavi senza guaina in tubi protettivi posati entrocunicoli ventilati incassati nel pavimento
Cavi unipolari con guaina e multipolari posati incunicoli aperti o ventilati con percorso orizz. o verticale
Cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina) posatidirettamente entro pareti termicamente isolanti
Cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina) posati diretta-mente nella muratura senza protezione meccanica addizionale
Cavi multipolari (o unipolari con guaina) posati nellamuratura con protezione meccanica addizionale
Cavi senza guaina posati in elementi scanalati
Cavi senza guaina posati in canali provvisti di elementi di separazione
Cavi senza guaina in tubi protettivi o cavi unipolaricon guaina (o multipolari) posati in stipiti di porte
Cavi senza guaina in tubi protettivi o cavi unipolaricon guaina (o multipolari) posati in stipiti di finestre
Tab. 4.2
Tipo di posa dei cavi
Tipo di posa dei cavi
Il tipo di posa della conduttura deve essere coordinato con l’ambiente di installazione e il cavo inuso. Alcuni tipi di cavo non possono essere utilizzati in ambienti particolari e con pose non idonee.L’impiaego appropiato dei cavi è indicato dalla guida CEI 20-40Riassumiamo di seguito le pose consentite in relazione agli ambienti e ai cavi in uso più comuni
27MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
TIPO POSA
APPLICAZIONI
AMBIENTI
FissaMobileEsterna Sotto tracciaCunicolo interratoDirettamente interratoResidenzialiIndustria e artigianatoA rischio incendioFiereCantieriCablaggio
SINONOSI
NONOSI
NONONONOSI
SINONOSI
NONOSISISI
NONOSI
SINONOSI
NONOSISISI
NONOSI
SISI
NOSI
NONOSI
NONONONOSI
NOSI
NOSI
NONOSI
NONONONOSI
SISI
NOSI
NONOSISISISI
NOSI
SISISISI
NONOSISI
NONOSISI
SINOSISISISISISISISISI
SINOSISISISISISISISISI
SINOSISISISISISISISI
NO
H05
V-K
N07
V-K
N07
G9-
K
H05
VV-F
H03
VV-F
FRO
R-45
0/75
0V
H07
RN-F
N1V
V-K
FG7(
O)R
-0,6
/1kV
FG7(
O)M
1-0,
6/1k
V
Tab. 4.3
Tipi di posa consentite
in base al tipo di cavo
Tipi di posa consentite
La portata di un cavo dipende dalla sezione, dal tipo di conduttore e dall’isolante, ma anchedalla temperatura ambientale e dalle condizioni di posa.Per determinare la portata si utilizzano tabelle CEI-UNEL in base se il tipo di posa è in aria o interrata.Portate di corrente in regime permanente per cavi con posa in aria.Secondo la Norma CEI-UNEL 35024/1 (fascicolo 3516), per determinare la portata di uncavo posato in aria utilizza la seguente relazione:
IZ = I0 x k1 x k2
Le variabili sono definite nel seguente modo:IZ : portata cavoI0 : Valore di portata ricavato dalle tabelle 4.4 per i cavi unipolari o 4.5 per i cavi multipolarik1 : Fattore di correzione per temperature ambiente diverse da 30°Ck2 : fattore di correzione per più circuiti installati
28 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
Tab. 4.4:
Portate dei cavi
unipolari per posa in aria.
Tabella riferimenti A.
RIFERIMENTOPORTATA
TIPOPOSA
TIPO DIISOLAMENTO
NUMEROCONDUTTORI
CARICATI
SEZIONE mmq1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300 400
PORT
ATA
(A)
14,5
13,5
19
17
17,5
15,5
23
20
19,5
15,5
24
20
-
19,5
-
24
22
19,5
27
24
-
-
-
-
-
-
-
-
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
A1
A2
A3
A4
A5
A6
A7
PVC
EPR
PVC
EPR
PVC
EPR
PVC
EPR
PVC
EPR
PVC
EPR
PVC
EPR
19,5
18
26
23
24
21
31
28
26
21
33
28
-
26
-
33
30
26
37
33
-
-
-
-
-
-
-
-
26
24
36
31
32
28
42
37
35
28
45
37
-
35
-
45
40
35
50
45
-
-
-
-
-
-
-
-
34
31
45
40
41
36
54
48
46
36
58
48
-
46
-
58
52
46
64
58
-
-
-
-
-
-
-
-
46
42
61
54
57
50
75
66
63
57
80
71
-
63
-
80
71
63
88
80
-
-
-
-
-
-
-
-
61
56
81
73
76
68
100
88
85
76
107
96
-
85
-
107
96
85
119
107
-
-
-
-
-
-
-
-
80
73
106
95
101
89
133
117
112
101
142
127
-
110
-
135
131
114
161
141
146
146
182
182
130
130
161
161
99
89
131
117
125
110
164
144
138
125
175
157
-
137
-
169
162
143
200
176
181
181
226
226
162
162
201
201
119
108
158
141
151
134
198
175
168
151
212
190
-
167
-
207
196
174
242
216
219
219
275
275
197
197
246
246
151
136
200
179
192
171
253
222
213
192
270
242
-
216
-
268
251
225
310
279
281
281
353
353
254
254
318
318
182
164
241
216
232
207
306
269
258
232
327
293
-
264
-
328
304
275
377
342
341
341
430
430
311
311
389
389
210
188
278
249
269
239
354
312
299
269
-
-
-
308
-
383
352
321
437
400
396
396
500
500
362
362
454
454
240
216
318
285
309
275
402
355
344
309
-
-
-
356
-
444
406
372
504
464
465
465
577
577
419
419
527
527
273
245
362
324
353
314
472
417
392
353
-
-
-
409
-
510
463
427
575
533
521
521
661
661
480
480
605
605
320
296
424
380
415
369
555
490
461
415
-
-
-
485
-
607
546
507
679
634
615
615
781
781
569
569
719
719
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
561
-
703
629
587
783
736
709
709
902
902
659
659
833
833
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
656
-
823
754
689
940
868
852
852
1085
1085
795
795
1008
1008
Cavi in tubo incassato in parete isolante
Conduttori nudi o cavi senza guaina su isolatori
Cavi in aria libera in piano a contatto
Cavi in aria libera distanziatisu un piano orizzontale
Cavi in aria liberadistanziati su piano verticale
Cavo in tubo in aria
Cavi in aria libera a trifoglio
Portate calcolate per temperatura ambiente di 30°C e un singolo circuito.
Portata dei cavi
29MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Tab. 4.5: Portate dei cavi multipolari per posa in aria. Tabella riferimenti B.
Tab. 4.6: Fattori di correzione.
RIFERIMENTOPORTATA
TIPOPOSA
TIPO DIISOLAMENTO
NUMEROCONDUTTORI
CARICATI
SEZIONE mmq1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300
PORT
ATA
(A)
14
13
18,5
16,5
16,5
15
22
19,5
22
18,5
26
23
19,5
17,5
24
22
10
15
20
25
35
40
45
50
55
60
65
70
75
80
1,22
1,17
1,12
1,06
0,94
0,87
0,79
0,71
0,61
0,50
-
-
-
-
1,15
1,12
1,08
1,04
0,96
0,91
0,87
0,82
0,76
0,71
0,65
0,58
0,50
0,41
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
B1
B2
B3
B4
PVC
EPR
PVC
EPR
PVC
EPR
PVC
EPR
18,5
17,5
25
22
23
20
30
26
30
25
36
32
27
24
33
30
25
23
33
30
30
27
40
35
40
34
49
42
36
32
45
40
32
29
42
38
38
34
51
44
51
43
63
54
46
41
58
52
43
39
57
51
52
46
69
60
70
60
86
75
63
57
80
71
57
52
76
68
69
62
91
80
94
80
115
100
85
76
107
96
75
68
99
89
90
80
119
105
119
101
149
127
112
96
138
119
92
83
121
109
111
99
146
128
148
126
185
158
138
119
171
147
110
99
145
130
133
118
175
154
180
153
225
192
168
144
209
179
139
125
183
164
168
149
221
194
232
196
289
246
213
184
269
229
167
150
220
197
201
179
265
233
282
238
352
298
258
223
328
278
192
172
253
227
232
206
305
268
328
276
410
346
299
259
382
322
219
196
290
259
258
225
334
300
379
319
473
399
344
299
441
371
248
223
329
295
294
255
384
340
434
364
542
456
392
341
506
424
291
261
386
346
344
297
459
398
514
430
641
538
461
403
599
500
334
298
442
396
394
339
532
455
593
497
741
621
530
464
693
576
Cavi in tubo incassato in parete isolante
Cavi in aria libera idistanziatoda parete/soffitto o su passarella
Cavo in tubo in aria
Cavi in aria fissato allaparete/soffito
FATTORE K1
TEMP.AMBIENTE
TIPO DI ISOLAMENTO
PVC EPR
1
2
3
4
5
6
7
8
9
12
16
20
1,00
0,80
0,70
0,65
0,60
0,57
0,54
0,52
0,50
0,45
0,41
0,38
Non si applicano ulteriori riduzioni per più di 9 circuiti o cavi multipolari
1,00
0,85
0,79
0,75
0,73
0,72
0,72
0,71
0,70
0,95
0,81
0,72
0,68
0,66
0,64
0,63
0,62
0,91
1,00
0,88
0,82
0,77
0,75
0,73
0,73
0,72
0,72
1,00
0,87
0,82
0,80
0,80
0,79
0,79
0,78
0,78
FATTORE K2
TIPOPOSA
Raggrupati in fascio, annegati
Singolo strato su muro, pavimento o passarelle
non preforate Strato a soffittoStrato su passarelle perforate
orizzontali o verticaliStrato su scala posa cavi o
graffato a sostegno
Portate calcolate per temperatura ambiente di 30°C e un singolo circuito.
NU
MER
OD
ICI
RCU
ITI
OCA
VI
MU
LTIP
OLA
RI
Secondo la Norma CEI-UNEL 35026 (fascicolo 5777), per determinare la portata di un cavointerrato utilizza la seguente relazione:
IZ = I0 x k1 x k2 x k3 x k4
Le variabili sono definite nel seguente modo:
IZ : portata cavoI0 : Valore di portata ricavato dalla tabella 4.7k1 : Fattore di correzione per temperature del terreno diversa da 20°Ck2 : fattore di correzione per più circuiti installatik3 : fattore di correzione per posa a profondità diversa da 0.8mk4 : fattore di correzione per resistività diversa da 1,5 K*m/W
Le portate sono calcolate per una temperatura del terreno di 20°C, una resistività termica di 1,5K*m/W, una profondità di posa di 0,8m e un singolo circuito
Fattori K1, K2, K3, K4 per cavi in posa interrata
Portate di corrente inregime permanenteper cavi con posainterrata
30 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
Tab. 4.7: Portate dei cavi
per posa interrata.
Tabella riferimenti C.
TIPOPOSA
TIPO DIISOLAMENTO
NUMEROCONDUTTORI
CARICATI
SEZIONE mmq1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240
PORT
ATA
(A)
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
2
3
PVC
EPR
PVC
EPR
PVC
EPR
386
342
450
397
385
325
450
379
360
304
428
360
Cavi unipolari in tubi interrati
a contatto (1 cavo per tubo)
Cavi unipolariin tubo interrato
Cavi multipolari in tubo interrato
10
15
20
25
35
40
45
1,10
1,05
0,95
0,89
0,84
0,77
0,71
1,07
1,04
0,96
0,93
0,89
0,85
0,80
FATTORE K1
TEMP.AMBIENTE
TIPO DI ISOLAMENTO
PVC EPRTEMP.
AMBIENTE
TIPO DI ISOLAMENTO
PVC EPR0,5
0,8
1
1,2
1,5
1,02
1,00
0,98
0,96
0,94
FATTORE K3
PROFONDITÀDI POSA (m)
FATTORECORRETTIVO
22
20
26
23
21
18
24
21
19
16
23
19
29
26
34
31
27
23
32
27
25
21
30
25
38
34
44
40
36
30
41
35
33
28
39
32
47
43
54
49
45
38
52
44
41
35
49
41
63
57
73
67
61
51
70
59
56
47
66
55
82
74
95
85
78
66
91
77
73
61
86
72
105
95
122
110
101
86
118
100
94
79
111
93
127
115
148
133
123
104
144
121
115
97
136
114
157
141
182
163
153
129
178
150
143
120
168
141
191
171
222
198
187
158
218
184
175
148
207
174
225
201
261
233
222
187
258
217
208
175
245
206
259
231
301
268
256
216
298
257
240
202
284
238
294
262
343
304
292
246
340
287
273
231
324
272
330
293
385
340
328
277
383
323
307
259
364
306
50
55
60
65
70
75
80
0,63
0,55
0,45
-
-
-
-
0,77
0,71
0,65
0,60
0,53
0,46
0,38
In tubi protettivi direttamente interrati (Un cavo multipolare per ciascun tubo)
In tubi protettivi direttamente interrati (Un cavo unipolare per ciascun tubo)
Cavi unipolariCavi multipolari
31MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
2
3
4
5
6
0,85
0,75
0,70
0,65
0,60
0,90
0,85
0,80
0,80
0,80
0,95
0,90
0,85
0,85
0,80
0,95
0,95
0,90
0,90
0,90
FATTORE K2
NUMERODI CAVI
DISTANZA TRA I CIRCUITI (m)A contatto 0,25 0,5 1
1
1,2
1,5
2
2,5
1,06
1,04
1,00
0,91
0,84
FATTORE K4
RESISTIVITÀ DELTERRENO (K*m/W)
FATTORECORRETTIVO
1
1,2
1,5
2
2,5
1,08
1,05
1,00
0,90
0,82
FATTORE K4
RESISTIVITÀ DELTERRENO (K*m/W)
FATTORECORRETTIVO
2
3
4
5
6
0,80
0,70
0,65
0,60
0,60
0,90
0,80
0,75
0,70
0,70
0,90
0,85
0,80
0,80
0,80
0,95
0,90
0,90
0,90
0,90
FATTORE K2
NUMERODI CIRCUITI
DISTANZA TRA I CIRCUITI (m)A contatto 0,25 0,5 1
Sezione minima dei conduttori di neutro
Sezione dei conduttori di terra e protezione
I conduttori di neutro non devono avere la stessa sezione dei conduttori di fase.Per i conduttori dei circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm2 se in rame (25 mm2 se inalluminio), è ammesso il neutro di sezione ridotta, ma comunque non inferiore a 16 mm2
(rame), 25 mm2 (alluminio), purché siano soddisfatte le seguenti condizioni:
- il carico sia essenzialmente equilibrato e comunque il neutro di sezione ridotta assicuri lanecessaria portata in servizio ordinario
- sia assicurata la protezione contro le sovracorrenti.
La sezione dei conduttori di terra e protezione, può essere dedotta dalla Tab. 6.11. Sedall’applicazione della tabella risultasse una sezione non unificata occorrerà adottare ilconduttore avente sezione unificata in eccesso rispetto al valore calcolato.
Tab. 6.11
Sezione dei conduttori
di terra e protezione
SEZIONE Sf (mm2) DEI CONDUTTORIDI FASE DELL’IMPIANTO
SEZIONE Sp (mm2) DEL CORRISPONDENTECONDUTTORE DI PROTEZIONE
Sf ≤ 1616 < Sf ≤ 35
Sf > 35
Sp = Sf
16Sp = Sf / 2
32 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
Si definisce caduta di tensione la differenza fra il valore della tensione nel punto dialimentazione (origine) e quello nel punto di utilizzazione dell’energia elettrica.
Nella Norma CEI 64-8 troviamo una raccomandazione volta a contenere la c.d.t ai morsettidell’utilizzatore entro il limite del 4% della tensione nominale. Il motivo è che i motori elettricisono costruiti per funzionare in servizio normale, con una variazione di tensione non superioreal ± 5 % del valore nominale. Un abbassamento eccessivo di tensione causa sicuramente:- problemi per le utenze più sensibili- un aumento del tempo di avviamento dei motori.
Poiché la coppia motrice di un motore asincrono trifase varia in funzione del quadrato dellatensione, ne consegue che è importante contenere il valore della caduta di tensione entro il 10%nella fase di avviamento del motore. Inoltre tale inconveniente è anche sinonimo di perditepoiché la potenza dissipata è proporzionale al quadrato della corrente.
Il valore della caduta di tensione può essere calcolato mediante la formula classica:
(1) ∆U = k · IB · L · (R· cos ϕ + X · sen ϕ)
volendo il valore percentuale si avrà:
(2)
Dove:IB è la corrente assorbita dall’utenza in AK è un fattore di tensione pari a 2 nei sistemi monofasi e bifasi e a
1,73 nei sistemi trifasiL è la lunghezza della linea in kmR è la resistenza di un chilometro di cavo (Ω/km)X è la reattanza di un km di cavo (Ω/km)Un è la tensione nominale dell’impianto in Vcos ϕ è il fattore di potenza del carico.
∆U∆u % = --------------- 100
Un
CADUTA DI TENSIONENEI CAVI
CAVO BIPOLARE, TRIPOLARE
CAVO UNIPOLARE
1,5
14,8
0,168
15,1
0,118
2,5
8,91
0,156
9,08
0,109
4
5,57
0,143
5,68
0,101
6
3,71
0,135
3,78
0,095
10
2,24
0,119
2,27
0,0861
16
1,41
0,112
1,43
0,0817
25
0,889
0,106
0,907
0,0813
35
0,641
0,101
0,654
0,0783
50
0,473
0,101
0,483
0,0779
70
0,328
0,0965
0,334
0,0751
95
0,236
0,0975
0,241
0,0762
120
0,188
0,0939
0,191
0,0745
150
0,153
0,0928
0,157
0,0745
185
0,123
0,0908
0,125
0,0742
240
0,0943
0,0902
0,0966
0,0752
300
0,0761
0,0895
0,0780
0,0750
sez. [mm2]
r [mΩ/m]
x [mΩ/m]
r [mΩ/m]
x [mΩ/m]
TAB. 4.9 - RESISTENZA E REATTANZA SPECIFICA DEI CAVI UNIFICATI (TABELLA UNEL 35023-70)
Valore della caduta di tensione
33MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Tab. 4.10
Cadute di tensione massime
ammissibili per cavi per
energia isolati con gomma
o con materiale
termoplastico.
SEZIONENOMINALE
11,52,54610162535507095120150185240300400
44,229,717,811,17,414,472,821,781,280,9470,6560,4730,3750,3060,2460,1890,1520,121
35,623,914,49,086,103,722,391,551,150,8780,6410,4940,4130,3560,3060,2590,2290,202
CAVI UNIPOLARI CAVI BIPOLARI CAVI TRIPOLARI
CORRENTE ALTERNATAMONOFASE
CORRENTE ALTERNATATRIFASE
CORRENTE ALTERNATAMONOFASE
CORRENTE ALTERNATATRIFASE
cos ϕ 1 cos ϕ 0,8 cos ϕ 1 cos ϕ 0,8 cos ϕ 1 cos ϕ 0,8 cos ϕ 1 cos ϕ 0,8
mm2 mV / Am mV / Am mV / Am mV / Am mV / Am mV / Am mV / Am mV / Am38,325,715,49,656,423,872,441,541,110,8200,5680,4100,3250,2650,2130,1630,1320,105
30,820,712,57,875,283,222,071,340,9930,7600,5550,4280,3580,3080,2650,2240,1980,175
45,030,218,211,47,564,552,871,811,310,9670,6690,4840,3830,3140,2510,1930,1560,125
36,124,314,79,216,163,732,391,551,140,8660,6240,4760,3940,3410,2890,2450,2150,189
39,026,115,79,856,543,942,481,571,130,8380,5790,4190,3320,2720,2170,1670,1350,108
31,321,012,77,985,343,242,071,340,9880,7500,5410,4120,3420,2950,2500,2120,1860,164
Note:
(1) La temperatura di riferimento assunta è di 80 °C. I valori della tabella sono applicabili, con sufficiente approssimazione, per tutti i cavi perenergia, rigidi, semirigidi, o flessibili isolati con le varie qualità di gomma o di materiale termoplastico, aventi temperature caratteristiche finoa 85 °C.
(2) Per avere la caduta di tensione espressa in volt occorre moltiplicare i valori in tabella per la corrente, in ampere, e per la lunghezza dellalinea in metri, e quindi dividere per 1000.
(3) La caduta di tensione dev’essere calcolata con i seguenti riferimenti:
- tra fase e neutro in caso di corrente alternata monofase
- tra fase e fase nel caso di corrente alternata trifase.
(4) Nei casi in cui i valori di cos ϕ sono diversi da quelli previsti nella tabella, si può utilizzare la seguente formula per il calcolo della caduta ditensione:
∆V = k x (R cos ϕ + X cos ϕ)
dove:
∆V = caduta di tensione per valori unitari di corrente e lunghezza
k = coefficiente (1 per linee monofasi, 1,73 per linee trifasi)
R = resistenza unitaria del cavo
X = reattanza unitaria del cavo
ϕ = fattore di potenza.
Il valore ∆V deve essere moltiplicato per la corrente, per la lunghezza della linea e diviso per 1000.
34 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
1,5
2,193,295,498,7810,9713,71
2,5
1,331,993,325,306,638,2910,61
4
0,830,1252,083,334,175,216,668,3310,41
6
0,560,841,402,232,793,494,475,596,988,8011,17
10
0,340,510,851,361,702,132,733,414,265,376,817,668,52
16
0,220,330,540,871,091,361,742,182,723,434,364,905,456,818,179,5310,89
25
0,140,210,350,560,700,881,121,411,762,212,813,163,514,395,276,157,037,91
35
0,160,260,410,520,650,831,041,291,632,072,332,593,244,884,535,185,836,47
50
0,120,200,320,390,490,630,790,991,241,581,771,972,462,963,453,944,444,935,42
70
0,140,230,290,360,460,570,710,901,141,281,431,782,142,502,853,213,573,934,28
95
0,110,170,220,270,350,440,550,690,870,981,091,361,641,912,182,462,733,003,273,55
120
0,140,180,230,290,360,450,570,720,820,911,131,361,591,812,042,272,492,722,953,17
150
0,120,150,190,250,310,390,490,620,700,770,971,161,361,551,741,942,132,322,522,712,91
185
0,110,130,160,210,260,330,420,530,590,660,820,991,151,321,481,651,811,982,142,312,472,64
240
0,110,140,180,220,280,350,440,500,550,690,830,971,111,241,381,521,661,801,942,072,212,49
300
0,120,150,190,240,310,390,440,480,610,730,850,971,091,211,331,451,571,701,821,942,182,42
sez. [mm2]Ib [A]
4610162025324050638090100125150175200225250275300325350375400450500
1,5
2,323,485,809,2811,6014,50
2,5
1,402,103,505,607,008,7511,21
4
0,881,322,203,524,405,497,038,79
6
0,881,472,352,943,684,715,897,36
10
0,540,901,431,792,242,873,584,485,647,168,068,95
16
0,340,570,911,141,431,832,282,853,604,575,145,717,138,569,9911,41
25
0,220,370,590,730,921,171,471,832,312,933,303,664,585,506,417,338,25
35
0,160,270,430,540,670,861,081,341,692,152,422,693,364,034,715,386,056,72
50
0,120,200,330,410,510,650,811,021,281,631,832,032,543,053,564,074,585,095,59
70
0,150,230,290,370,470,580,730,921,171,311,461,832,192,562,923,293,654,024,38
95
0,110,180,220,280,350,440,550,700,880,991,101,381,661,932,212,482,763,043,313,59
120
0,150,180,230,290,360,450,570,730,820,911,141,361,591,822,052,272,502,732,963,18
150
0,120,150,190,250,310,390,490,620,690,770,961,161,351,541,741,932,122,312,512,702,89
185
0,100,130,160,210,260,330,410,520,590,650,810,981,141,301,461,631,791,952,122,282,442,60
240
0,110,130,170,220,270,340,430,480,540,670,810,941,081,211,341,481,611,751,882,022,152,42
300
0,120,150,190,230,290,370,420,470,580,700,810,931,051,161,281,401,511,631,751,862,092,33
sez. [mm2]Ib [A]
4610162025324050638090100125150175200225250275300325350375400450500
Tab. 4.11
Caduta di tensione %
a cos ϕ = 0,85 per 100 m
di cavo
Tab. 4.12
Caduta di tensione %
a cos ϕ = 0,9 per 100 m
di cavo
35MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Tab. 4.13
Caduta di tensione %
a cos ϕ = 0,35 per 100 m
di cavo
1,5
4,626,9311,5618,4923,1128,89
2,5
2,834,247,0711,3114,1417,6722,62
4
1,802,714,517,229,0211,2814,4318,04
6
1,231,853,094,946,177,719,8712,3415,43
10
0,781,161,943,103,884,856,207,759,6912,2115,5117,4519,39
16
0,520,781,302,072,593,244,155,186,488,1610,3611,6612,9616,1919,4322,6725,9129,15
25
0,360,530,891,421,782,222,843,554,445,607,118,008,8911,1113,3315,5517,7719,9922,22
35
0,280,410,691,101,381,732,212,763,454,355,526,226,918,6310,3612,0813,8115,5417,26
50
0,230,340,560,901,131,411,802,252,823,554,515,075,637,048,459,8611,2712,6714,0815,49
70
0,180,270,440,710,891,111,421,782,222,803,554,004,445,556,667,778,8910,0011,1112,2213,33
95
0,150,230,380,600,750,941,211,511,882,373,013,393,774,715,656,597,538,479,4110,3611,3012,24
120
0,130,200,330,530,670,831,071,331,662,102,663,003,334,164,995,836,667,498,329,159,9910,8211,65
150
0,120,180,300,490,610,760,971,221,521,922,432,743,043,804,565,326,086,847,608,369,129,8810,6411,41
185
0,110,170,280,440,550,690,891,111,391,752,222,502,773,474,164,855,556,246,937,638,329,019,7110,4011,09
240
0,100,150,250,410,510,640,811,021,271,602,042,292,543,183,824,455,095,726,367,007,638,278,909,5410,1811,45
300
0,140,240,380,480,600,770,961,201,511,912,152,392,993,594,194,785,385,986,587,187,778,378,979,5710,7611,96
sez. [mm2]Ib [A]
4610162025324050638090100125150175200225250275300325350375400450500
Con un cavo trifase in rame della sezione di 50 mm2 e lunghezza 130 m (0,13 km) si alimentaun motore trifase (400 V) che assorbe:
125 A nominali con cos ϕ = 0,8625 A (pari a 5 In) in fase di avviamento concos ϕ = 0,35
La caduta di tensione sul quadro di alimentazione, pereffetto di altri carichi, è di 3,5 V tra le fasi.
Si chiede la caduta di tensione percentuale ai morsetti delmotore nel funzionamento normale ed in fase diavviamento.
Esempio
M
S = 50 mm2 CuL = 130 mIB = 125 AIAVV = 625 A
36 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
La protezione contro le sovracorrenti nelle reti di distribuzione elettrica in bassa tensione, è unacomponente importante del problema più generale della sicurezza e dall'affidabilità degliimpianti elettrici.
In tale ottica è necessario che i conduttori attivi di un circuito elettrico siano protetti da uno o piùdispositivi in grado di interrompere automaticamente l'alimentazione quando si producesovracorrente.
Sovracorrente è una qualsiasi corrente superiore alla portata IZ che può circolare nel cavo. Si tratta di correnti dannose, giacché producono aumenti di temperatura oltre il limiteammissibile. In funzione della loro entità e del tempo di mantenimento le sovracorrenti possonogenerare aumenti lenti o repentini della temperatura e anche la fusione degli isolanti se nonaddirittura del conduttore di rame.Per meglio studiare il problema si usa suddividere le sovracorrenti in due famiglie: isovraccarichi e i corto circuiti.
La protezione contro i sovraccarichi e i corto circuiti può essere assicurata sia in modo separato,con dispositivi distinti, sia in modo unico con dispositivi che assicurano entrambe le protezioni.
Per assicurare la protezione il dispositivo deve:
- interrompere sia la corrente di sovraccarico sia quella di corto circuito, in qualunque puntodella linea, prima che esse provochino nel conduttore un riscaldamento tale da danneggiarel'isolamento;
- essere installato in generale all'origine di ogni circuito e di tutte le derivazioni aventi portatedifferenti (diverse sezioni dei conduttori, diverse condizioni di posa e ambientali, nonché undiverso tipo di isolamento del conduttore) (Fig. 4.3).
La frontiera tra sovracarico e cortocircuito è quanto mai labile e soggettiva, mancando unoggettivo criterio per fissarla. Anche le Norme CEI non si sbilanciano eccessivamente a riguardo; pur tuttavia studianoseparatamente queste correnti e ne prevedono il controllo e l'interruzione secondo procedurediverse e quasi indipendenti.
Fig. 4.3
Ciascuna partenza ha
un proprio dispositivo di
protezione
LA PROTEZIONECONTROLE SOVRACORRENTI
37MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Fig. 4.4
Condizioni limite (minima
e massima protezione)
di una conduttura
contro il sovraccarico
La condizione di protezione dal sovraccarico di una conduttura avente corrente di impiego IB eportata IZ è espressa dalle seguenti relazioni:
1) IB ≤ IN ≤ IZ 2) If ≤ 1,45 IZ
dove If è la corrente di intervento del dispositivo di protezione.Come si nota, la corrente nominale IN del dispositivo di protezione deve essere compresa tra lacorrente di impiego IB e la portata del conduttore IZ e la sua corrente convenzionale diintervento If non deve superare del 45% IZ entro il tempo convenzionale di apertura del relativodispositivo di protezione. Quest'ultima condizione si impone quando il dispositivo di protezioneha caratteristica d'intervento non interamente contenuta entro valori inferiori alla curva limite disovraccaricabilità dei cavi.
Nella Fig. 4.4 si evidenzia la possibilità di trovare la migliore condizione di protezione solo nelcaso in cui la corrente di impiego IB è significativamente inferiore alla portata IZ dei conduttori.
I dispositivi di protezione contro i sovraccarichi possono essere installati in qualsiasi punto dellaconduttura protetta purché a monte non sia prevista alcuna derivazione e la conduttura siaprotetta anche contro il cortocircuito.
Negli impianti IT la protezione contro i sovraccarichi deve sempre essere installata all’originedel circuito a meno che:
- il circuito non sia protetto all’origine conto le correnti di guasto verso terra da un interruttoredifferenziale;
- l’intero circuito, utilizzatori e condutture comprese, sia del tipo a doppio isolamento (classe II)
38 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
Scopo del presente paragrafo è il calcolo delle correnti di corto circuito nei vari punti didiramazione dell’impianto e la conseguente appropriata scelta dei dispositivi di manovra eprotezione.
R1 = (U202/Pcc • 103) cosϕcc = (4002/500 • 103) • 0,15 = 0,0480 mΩ
X1 = (U202/Pcc • 103) senϕcc = (4002/500 • 103) • 0,98 = 0,313 mΩ
Z1 = R12 + X1
2 = 0,317 mΩ
U202 Ucc 4002 5
Ztrasf = • = • = 6,4 mΩ Ztrasf ≅ Xtrasf
An 100 1250 100
L 12 R3 = ρ = 18 • = 0,225 mΩ
S 4 • 240
U20
Calcolo della Icc presunta:3 • (X1 + X2 + X3)2 + (R1 + R3)2
400 VIcc presunta = = 32,91 kA
3 • (0,313 + 6,4 + 0,30)2 + (0,048 + 0,225)2
È pertanto opportuno installare un apparecchio avente Icu ≥ Icc ossia, ad esempio unMTS 160 N o MTS 250 N (Icu = 36 kA).
Pcc = 500 MVA
cosϕcc = 0,15
Xl 0,1 X3 = l • = 12 • = 0,30 mΩ
n° 4conduttori
Supponendo la sezione del PE = 1/2 sezione di fase RPE = 0,45 mΩ XPE = 0,30 mΩ
20000/400 V
1250 kVA
Ucc% = 5%
Linea 4 x 240 mm2/per faselunghezza 12 m
Icc presunta = 32,91 kA
Nella situazione circuitale presunta, la reattanza per metrolineare Xl = 0,1 mΩ
LE CORRENTIDI CORTO CIRCUITO
Scelta dell’interruttoreMTS Gewiss
39MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Per la protezione lato BT dei trasformatori MT/BT la scelta degli interruttori deve tenere contofondamentalmente della corrente nominale del trasformatore protetto, lato B.T., da cuidipendono la portata dell’interruttore e la taratura delle protezioni e della massima corrente dicorto circuito nel punto di installazione, che determina il potere di interruzione minimo che devepossedere l’apparecchio di protezione.La corrente nominale del trasformatore, lato BT, vienedeterminata dall’espressione
In =Sn x 103
√3 x U20
conSn = potenza nominale del trasformatore, in kVA.U20 = tensione nominale secondaria (a vuoto) deltrasformatore, in V.In = corrente nominale del trasformatore, lato BT, in A(valore efficace).
La corrente di corto circuito trifase a piena tensione,immediatamente ai morsetti di BT del trasformatore, èesprimibile con la relazione (nell’ipotesi di potenzainfinita al primario)
Icn =In x 100
Ucc%dove:Ucc% = tensione di corto circuito del trasformatore, in %.In = corrente nominale, lato BT, in A (valore efficace).Icn = corrente di corto circuito nominale trifase, lato BT, in A (valore efficace).
La corrente di corto circuito si riduce, rispetto ai valori dedotti dall’espressione precedente, sel’interruttore è installato ad una certa distanza dal trasformatore tramite un collegamento incavo o in sbarra, in funzione dell’impedenza del collegamento.
U20
SCELTADELL’INTERRUTTOREGENERALE A VALLEDEI TRASFORMATORI
SN [KVA]
TAB. 4.14 - SCELTA DELL’INTERRUTTORE MTS IN FUNZIONE DEL TRASFORMATORE IN OLIO
160 200 250 315
Ucc(1) %
In (2) [A]Icn
(2) [kA]Perdite a vuoto WPerdite in c.c. WInterruttore MTS Gewiss
42315,84602350
MTS250MTSE250
42897,25502750
MTSE630(400)
43619
6503250
MTSE630(400)
445511,47803850
MTSE630
100
41443,63201750
MTS160
400
457714,49304600
MTSE800
500
472218
11005450
MTSE800
630
690915,213006500
MTSE1600
800
6115519,315507900
MTSE1600
1000
6144324,1170010500
MTSE1600
La tabella che segue mostra alcune possibili scelte di interruttori MTS Gewiss in funzione dellecaratteristiche del trasformatore da proteggere.Attenzione: le indicazioni sono valide alle condizioni indicate in tabella; per condizioni diverseè necessario rivedere i calcoli e adeguare le scelte.
Sn
InIccn
50
4721,890
1100MTS160
40 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
Per il calcolo della corrente nominale del trasformatore vale quanto indicato precedentemente.Il potere di interruzione minimo di ogni interruttore di protezione lato BT deve risultare superioreal maggiore dei seguenti valori (l’esempio è relativo alla macchina 1 della figura e vale per tremacchine in parallelo):
- Icc1 (corrente di corto circuito del trasformatore 1) in caso di guasto immediatamente a valledell’interruttore I1;
- Icc2 + Icc3 (Icc2 e Icc3 = correnti di corto circuito dei trasformatori 2 e 3) in caso di corto circuitoa monte dell’interruttore I1.
Gli interruttori I4 e I5 sulle partenze devono possedere un potere di interruzione superiorea Icc1 + Icc2 e Icc3; naturalmente il contributo alla corrente di corto circuito di ciascuntrasformatore viene attenuato dalla linea di collegamento trasformatore-interruttore (dadeterminare caso per caso).
(1) Per valori della tensione di corto circuito percentuale U’cc% diversi dai valori Ucc% indicati in tabella, la corrente di corto circuito nominaletrifase I’cn diventa:
I’cn =Icn Ucc%
U’cc%
(2) I valori calcolati sono relativi ad una tensione U20 di 400 V, per valori di U’20 diversi, moltiplicare In e Icn per i fattori k seguenti:
Esempio applicativo
SN [KVA]
TAB. 4.15 - SCELTA DELL’INTERRUTTORE MTS IN FUNZIONE DEL TRASFORMATORE IN RESINA
160 200 250 315
Ucc(1) %
In (2) [A]Icn
(2) [kA]Perdite a vuoto WPerdite in c.c. WInterruttore MTS Gewiss
62313,94802400
MTS250MTSE250
62894,85602820
MTSE630(400)
63616
6453150
MTSE630(400)
64557,67804050
MTSE630
100
61442,43601785
MTS160
400
65779,69104550
MTSE800
500
672212,110605600
MTSE800
630
690915,212106750
MTSE1600
800
6115519,313008000
MTSE1600
1000
6144324,116559200
MTSE1600
41MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
TRASFORMATORI INTERRUTTORE A (SECONDARIO DEL TRASFORMATORE)
Attenzione: la tabella sottostante fa riferimento alle condizioni specificate nella paginaprecedente; le indicazioni per la scelta degli interruttori sono fornite solo in funzione della correntedi impiego e della corrente presunta di corto circuito. Per una scelta corretta devono essereconsiderati anche altri fattori quali selettività, protezione di back-up, decisione di impiegareinterruttori limitatori, ecc. È quindi indispensabile una puntuale verifica da parte dei progettisti.Occorre inoltre tenere presente che le correnti di corto circuito riportate in tabella sonodeterminate nell’ipotesi di potenza infinita a monte dei trasformatori e trascurando leimpendenze delle sbarre e delle connessioni agli interruttori: i valori così determinantirisultano superiori a quelli reali.
1x1001x1601x2502x2501x4002x4001x6302x6303x6301x8002x8003x8001x10002x10003x1000
INTERRUTTORE B (PARTENZA LINEA UTENZA)
144231361361577577909909909115511551155144314431443
3,65,899
14,414,415,115,130,219,319,338,624,124,148,2
MTS160BMTS250N/MTSE250N
MTSE630N (400A)MTSE630N (400A)
MTSE630NMTSE630N
MTSE1600N (1000A)MTSE1600N (1000A)MTSE1600N (1000A)MTSE1600N (1250A)MTSE1600N (1250A)MTSE1600N (1250A)
MTSE1600NMTSE1600NMTSE1600S
144231361722577115490918182727115523103465144326864329
3,65,8918
14,428,8153045
19,338,657,924,148,272,3
BB-NB-NN
B-NN-SN-SS-HS-HN-SS-H
LS-HHL
TAB. 4.16 - SCELTA DEGLI INTERRUTTORI MTS IN FUNZIONE DELLA CORRENTE D’IMPIEGO E DELLA CORRENTE PRESUNTA DI CORTOCIRCUITO
NUMERO DI
TRASFORMATORI
IN PARALLELO
E RELATIVA
POTENZA SN
[KVA]
CORRENTE
NOMINALE DEL
TRASFORMATORE
LATO B.T.IN[A]
CORRENTE
DI CORTO CIRCUITO
PRESUNTA
ICC
[KA]
TIPO DIINTERRUTTORE
CORRENTE
TOTALE
DISPONIBILE
I[A]
CORRENTE
DI CORTO
CIRCUITO
PRESUNTA
[KA]
CLASSE DI PRESTAZIONEIN CORTOCIRCUITO
La tabella che segue permette di definire il valore della corrente di cortocircuito trifase in unpunto della rete a valle di un cavo conoscendo i seguenti dati:- Il valore della corrente di cortocircuito trifase a monte del cavo.- La lunghezza e la sezione del cavo (supponendo che sia in rame).
Conoscendo il valore della corrente di cortocircuito a valle risulterà agevole dimensionare inmodo corretto l’interruttore automatico scegliendo un potere di interruzione almeno pari osuperiore al valore della corrente di cortocircuito Icc. nel punto di installazione.
Nota: qualora i valori della Icc a monte e della lunghezza del cavo, non risultino in tabella, èopportuno adottare i seguenti valori:- Il valore della Icc a monte immediatamente superiore.- La lunghezza del cavo immediatamente inferiore
In questo modo la Icc a valle risulterà sempre maggiore di quella effettiva a favore della sicurezza.
Scelta rapida degli interruttorisecondari e terminali
42 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
Note alla tabella:
1) I valori della tabella sono stati calcolati considerando:La tensione trifase di 400 VI cavi trifasi in rameLa temperatura del rame di 20° C
2) Nel caso di una tensione trifase concatenata di 230 V dividere le lunghezze indicate nella tabella per √3 = 1,732
3) Se sono installati cavi in parallelo occorre dividere la lunghezza per in numero dei cavi in parallelo.
SEZIONE
DEI CAVI [MM2] LUNGHEZZA DEI CAVI [M]
11,62,33,14578891011151718232528
7167615549423935312723211510754
1,42,23,3568101213151617232629353944
6057534944383632292622201410754
1,22
3,156912151720222426353944525966
4947454238343229272421191310754
1,21,72,847913172226303437415259677789100
383736343229272523211917139754
11,62,43,969131824313743495560748698112130147
292928272524232120181715129754
1,42,33,46914192636465565748492111129147166194221
212121201918181716151413108654
1,21,93571218253548627689102116127151177203227266304
16161616151514141313121197644
1,72,64610162534486686104122140161177208244281312367
1212121212111111111010986544
2,33,9691524385274101132160189218250276321378
88888888877765443
3,358122133517199136178217256295340375
66666666666654433
56101525396185120164215262310357
55555555555544433
61017254166103143201276362
33333333333333322
91320305070123174242332435
33333333333333322
121625376299154215303
22222222222222222
11,31,61,92,12,32,42,62,7455677
9183756657484439343025221510754
1,21,52
2,52,93,33,63,944778101112
8679726455474338342925221510754
1,11,62,12,83,6455667101112151617
8074686153454137332924211510754
Icc a monte [kA] Icc a valle [kA]
1,52,54610162535 esempio5070951201501852403002 x 1202 x 1502 x 1853 x 1203 x 1503 x 185
1009080706050454035 esempio30 25221510754
TAB. 4.17 - DETERMINAZIONE ICC A VALLE DI UN CAVO
43MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
I criteri per la scelta del dispositivo di protezione contro i cortocircuiti vengono indicati dallaNorma CEI 64-8 al capitolo 53.
Tutti i conduttori devono risultare adeguatamente protetti dal cortocircuito all’inizio della condutturafatta eccezione per i seguenti tre casi per i quali è richiesta però la verifica del minimo pericolo incaso di cortocircuito e che non vi sia presenza nelle vicinanze di materiali combustibili:
1) condutture che collegano sorgenti di energia (generatori, batterie, trasformatori, raddrizzatori)con i rispettivi quadri purché siano previsti su questi ultimi adeguati dispositivi di protezione;
2) circuiti la cui interruzione improvvisa può dar luogo a pericoli;
3) alcuni circuiti di misura.
E’ concesso installare il dispositivo di protezione dal cortocircuito entro una distanza massimadi 3 m dall’inizio della conduttura quando il tratto considerato sia realizzato in modo tale darendere minima la possibilità che si manifesti un cortocircuito e che sia ridotto al minimo ilpericolo di incendio o di danni alle persone.
I dispositivi per la protezione da cortocircuito devono:
a) presentare un potere di interruzione adeguato in funzione della massima corrente presuntadi cortocircuito che si può manifestare nel circuito considerato. Per i circuiti trifase occorreconsiderare sia il guasto trifase che quello monofase.
b) intervenire in tempi tali da evitare surriscaldamenti dei conduttori oltre il limite ammesso.
Questa condizione deve essere verificata in qualsiasi punto dell’impianto (normalmenteall’inizio e nel punto più lontano della conduttura).
La condizione da rispettare per corto circuito all’inizio della conduttura è:
Icc2t ≤ K2S2
La precedente condizione è verificata quando la curva di K2 S2 si trova sopra la caratteristicaI2t del dispositivo di protezione per tutti i valori fino alla corrente Icc presunta.
Nei casi in cui la protezione termica del cavo è omessa o sovradimensionata bisogna verificare anchela condizione di cortocircuito nel punto più lontano della conduttura. Questo si realizza calcolando laIccmin e confrontandola con la corrente magnetica del dispositivo di protezione Iccmin ≥ Im.
La Norma CEI 64-8, all’art. 533.3 (commento) suggerisce una formula approssimativa percalcolare Icc in fondo ad una conduttura basata sui presupposti che, durante il cortocircuito,all’inizio della conduttura considerata si abbia una tensione pari all’80% del valore nominale ela resistenza della linea aumenti del 50% per l’incremento della temperatura del cavo in cortocircuito. Nel caso invece in cui sia nota l’impedenza del circuito a monte della linea la formulanon è più valida, pur restando validi i coefficienti riduttivi.
CRITERI PER LA SCELTADELLE PROTEZIONICONTRO ILCORTOCIRCUITO
44 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
A) in caso di neutro non distribuito (cortocircuito fase-fase)
dove: U = tensione concatenataρ = resistività del conduttore a 20°C (Ω mm2/m) L = lunghezza della conduttura protetta (m) S = sezione della conduttura protetta (mm2)
B) in caso di neutro distribuito (cortocircuito fase-neutro)
dove: ρ, L, S hanno gli stessi significati di cui al punto (A) Uo = tensione di fase m = rapporto tra la resistenza del conduttore di neutro e quella del conduttore di fase (rapportotra le sezioni se sono costituite dallo stesso materiale).
Le due formule non tengono conto della reattanza delle condutture; occorre perciò introdurre incaso di cavi con sezione superiore a 95 mm2 i seguenti fattori correttivi.
Icc/MIN=0,8U
1,5 2LS
SEZIONE MM2
K
120
0,9
150
0,85
185
0,80
240
0,75
Anche se si utilizzano interruttori automatici, non correttamente scelti per la protezione dasovraccarico, occorre verificare sia il valore massimo sia quello minimo della corrente di cortocircuito.
La Fig. 4.3 mostra una conduttura protetta sia dal cortocircuito che dal sovraccarico, mentre laFig. 4.4 rappresenta una conduttura protetta parzialmente solo dal cortocircuito.
Fig. 4.5
Cavo protetto
dal sovraccarico
45MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Fig. 4.6
Cavo non protetto
dal sovraccarico
MONOFASE 230 V FASE + NEUTRO
Le tabelle che seguono devono essere usate quando non è presente la protezione termica, etengono conto di un coefficiente di tolleranza di intervento magnetico di 1,2.
TRIFASE 400 V O BIFASE 400 V SENZA NEUTRO
TRIFASE 400 V + NEUTRO
1
0,58
0,58
0,39
S fase
S neutro= 1
S fase
S neutro= 2
Note: nelle formule si è tenuto conto di una riduzione dell’80 % della tensione di alimentazionedovuta alla corrente di cortocircuito rispetto alla tensione nominale di alimentazione (coeff. 0,8e dell’aumento della resistenza dei conduttori dovuti al riscaldamento (coeff. 1,5).
Tab. 4.18
Fattore di correzione da
applicare alle lunghezze
massime
Lunghezza massimaprotetta
46 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
sez.
[mm2]
1,5
2,5
4
6
10
16
25
35
50
70
95
120
150
185
240
300
TAB. 4.19 - PROTEZIONE DEL CAVO - LUNGHEZZA MASSIMA PROTETTA [M]
20
370
617
30
247
412
658
40
185
309
494
741
50
148
247
395
593
60
123
206
329
494
70
106
176
282
423
705
80
93
154
247
370
617
90
82
137
219
329
549
100
74
123
198
296
494
790
120
62
103
165
247
412
658
140
53
88
141
212
353
564
160
46
77
123
185
309
494
772
180
41
69
110
165
274
439
686
200
37
62
99
148
247
395
617
240
31
51
82
123
206
329
514
720
280
26
44
71
106
176
282
441
617
320
23
39
62
93
154
247
386
540
772
400
19
31
49
74
123
198
309
432
617
440
17
28
45
67
112
180
281
393
561
786
480
15
26
41
62
103
165
257
360
514
720
520
14
24
38
57
95
152
237
332
475
665
regolazione magnetica [A]
sez.
[mm2]
1,5
2,5
4
6
10
16
25
35
50
70
95
120
150
185
240
300
TAB. 4.20 - PROTEZIONE DEL CAVO - LUNGHEZZA MASSIMA PROTETTA [M]
700
28
42
71
113
176
247
353
494
670
800
25
37
62
99
154
216
309
432
586
667
900
22
33
55
88
137
192
274
384
521
593
1000
20
30
49
79
123
173
247
346
469
533
630
1100
27
45
72
112
157
224
314
426
485
572
664
1250
40
63
99
138
198
277
375
427
504
585
1600
31
49
77
108
154
216
293
333
394
457
556
667
2000
25
40
62
86
123
173
235
267
315
365
444
533
3200
25
39
54
77
108
147
167
197
228
278
333
4000
20
31
43
62
86
117
133
157
183
222
267
5000
25
35
49
69
94
107
126
146
178
213
6300
20
27
39
55
74
85
100
116
141
169
8000
15
22
31
43
59
67
79
91
111
133
10000
12
17
25
35
47
53
63
73
89
107
12500
10
14
20
28
38
43
50
58
71
85
regolazione magnetica [A]
560
35
53
88
141
220
309
441
617
600
33
49
82
132
206
288
412
576
650
30
46
76
122
190
266
380
532
2500
20
32
49
69
99
138
188
213
252
292
356
427
47MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Generalmente, nelle applicazioni industriali, gli utilizzatori sono di tipo ohmico-induttivo epossono presentare un angolo di sfasamento tensione-corrente ϕ che può essere ancheparticolarmente elevato. Si rende allora necessario rifasare, cioè diminuire tale angolo perridurre il modulo della corrente totale IT circolante in linea.
Per rifasare si allaccia in parallelo al carico un condensatore che assorbe una corrente ICsfasata di 90° in anticipo rispetto la tensione come mostrato nella Fig. 4.7.
Il valore della capacità C e della potenza della batteria di condensatori, necessaria pereffettuare il rifasamento (nel contratto con l’Ente distributore è di norma sufficiente garantire uncosϕ ≥ 0.9) è dato dalle seguenti formule:
rifasamento parziale PC = P (tgϕ - tgϕ‘)
dove:P = potenza attiva dell’utilizzatoretgϕ = tangente dell’angolo ϕ dell’utilizzatore (ricavabile dal cosϕ dello stesso) ovverosia
rapporto tra la reattanza induttiva e la resistenza dell’utilizzatoretgϕ’ = tangente dell’angolo ϕ’ ossia dell’angolo tensione-corrente dopo il rifasamento (nel
caso si rifasi a cos ϕ’ = 0.9 si ha : tg ϕ’= 0.484)f = frequenza di rete (50 Hz)V = tensione di rete di alimentazione dell’utilizzatore.
C =P(tgϕ - tgϕ‘)
2πfV2
Fig. 4.7
Esempio di rifasamento di
un carico ohmico-induttivo
e diagramma fasoriale
prima del rinfasamento
(interruttore T aperto) e
dopo rifasamento
(interrutore T chiuso)
Tab. 4.21
Cos ϕ di alcune
apparecchiature
RIFASAMENTO
Calcolo della potenza rifasante
MOTORE ASINCRONO
0,170,550,730,800,85≈ 1
≈ 0,50,86÷0,930,4÷0,6
≈ 10,8÷0,9≈ 0,5
0,7÷0,8
5,801,520,940,750,62≈ 0
≈ 1,730,59÷0,392,29÷1,33
≈ 00,75÷0,48
≈ 1,731,02÷0,75
LAMPADE A INCANDESCENZA
LAMPADE FLUORESCENTI NON RIFASATE
LAMPADE FLUORESCENTI RIFASATE
LAMPADE A SCARICA
FORNI A RESISTENZA
SALDATURA A PUNTI
SALDATURA AD ARCO ALIMENTATA DA GRUPPO STATICO MONOFASE
TRASFORMATORE-RADDRIZZATORE
FATTORE DI CARICO % 0255075100
tg ϕcos ϕ
48 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
0,801,5571,4741,4131,3561,2901,2301,1791,1301,0761,0300,9820,9360,8940,8500,8090,7690,7300,6920,6650,6180,5840,5490,5150,4830,4500,4190,3880,3580,3290,2990,2700,2420,2130,1860,1590,1320,1050,0790,0530,026
0,851,6681,6051,5441,4871,4211,3601,3091,2601,2061,1601,1121,0661,0240,9800,9390,8990,8650,8220,7850,7480,7140,6790,6450,6130,5800,5490,5180,4880,4590,4290,4000,3720,3430,3160,2890,2620,2350,2090,1830,1560,1300,1040,0780,0520,026
0,911,8321,7691,7691,7091,6511,5861,5321,4731,4251,3701,3261,2761,2301,1881,1441,1031,0630,9860,9490,9120,8780,8430,8090,7770,7440,7130,6820,6520,6230,5930,5640,5360,5070,4000,4530,4260,3990,3730,3470,3200,2940,2680,2420,2160,1900,1640,1400,1140,0850,0590,031
0,921,8611,7981,7381,6801,6141,5611,5021,4541,4001,3551,3031,2571,2151,1711,1301,0901,0511,0130,9760,9390,9050,8700,8360,8040,7710,7400,7090,6790,6500,6200,5910,5630,5340,5070,4800,4530,4260,4000,3740,3470,3210,2950,2690,2430,2170,1910,1670,1410,1120,0860,058
0,931,8951,8311,7711,7131,6471,5921,5331,4851,4301,3861,3371,2911,2491,2051,1641,1241,0851,0471,0100,9730,9390,9040,8700,8380,8050,7740,7430,7130,6840,6540,6250,5970,5680,5410,5140,4870,4600,4340,4080,3810,3550,3290,3030,2770,2510,2250,1980,1720,1430,1170,089
0,941,9241,8601,8001,7421,6771,6261,5671,5191,4641,4201,3691,3231,2811,2371,1961,1561,1171,0791,0421,0050,9710,9360,9020,8700,8370,8060,7750,7450,7160,6860,6570,6290,6000,5730,5460,5190,4920,4660,4400,4130,3870,3610,3350,3090,2830,2570,2300,2040,1750,1490,121
0,951,9591,8961,8361,7781,7121,6591,6001,5321,4971,4531,4031,3571,3151,2711,2301,1901,1511,1131,0761,0391,0050,9700,9360,9040,8710,8400,8090,7790,7500,7200,6910,6630,6340,6070,5800,5530,5260,5000,4740,4470,4210,3950,3690,3430,3170,2910,2640,2380,2090,1830,155
0,961,9981,9351,8741,8161,7511,6951,6361,5881,5341,4891,4411,3951,3531,3091,2681,2281,1891,1511,1141,0771,0431,0080,9740,9420,9090,8780,8470,8170,7880,7580,7290,7010,6720,6450,6160,5910,5640,5380,5120,4850,4590,4330,4070,3810,3550,3290,3010,2750,2460,2300,192
0,972,0371,9731,9131,8551,7901,7371,6771,6291,5751,5301,4811,4351,3931,3491,3081,2681,2291,1911,1541,1171,0831,0481,0140,9820,9490,9180,8870,8570,8280,7980,7690,7410,7120,6850,6580,6310,6040,5780,5520,5250,4990,4730,4470,4210,3950,3690,3430,3170,2880,2620,234
0,982,0852,0211,9611,9031,8371,7841,7251,6771,6231,5781,5291,4831,4411,3971,3561,3161,2771,2391,2021,1651,1311,0961,0621,0300,9970,9660,9350,9050,8760,8400,8110,7830,7540,7270,7000,6730,6520,6200,5940,5670,5410,5150,4890,4630,4370,4170,3900,3640,3350,3090,281
0,992,1462,0822,0221,9641,8991,8461,7861,7581,6841,6391,5901,5441,5021,4581,4171,3771,3381,3001,2631,2261,1921,1571,1231,0911,0581,0070,9960,9660,9370,9070,8780,8500,8210,7940,7670,7400,7130,6870,6610,6340,6080,5820,5560,5300,5040,4780,4500,4240,3950,3690,341
12,2882,2252,1642,1072,0411,9881,9291,8811,8261,7821,7321,6861,6441,6001,5591,5191,4801,4421,4051,3681,3341,2991,2651,2331,2001,1691,1381,1081,0791,0491,0200,9920,9630,9360,9090,8820,8550,8290,8030,7760,7500,7240,6980,6720,6450,6200,5930,5670,5380,5120,484
Nota:Qc = Kc Pcon P = potenza attiva e Kc ricavato dalla tabella
0,400,410,420,430,440,450,460,470,480,490,500,510,520,530,540,550,560,570,580,590,600,610,620,630,640,650,660,670,680,690,700,710,720,730,740,750,760,770,780,790,800,810,820,830,840,850,860,870,880,890,90
TAB. 4.22 - FATTORE DI CALCOLO DELLA POTENZA DELLA BATTERIA DI CONDENSATORI DI RIFASAMENTO KC [KVAR/KW]
COSϕϕ DI PARTENZA COSϕϕ’ DA OTTENERE
0,901,8051,7421,6811,6241,5581,5011,4461,3971,3431,2971,2481,2021,1601,1161,0751,0350,9960,9580,9210,8840,8490,8150,7810,7490,7160,6850,6540,6240,5950,5650,5360,5080,4790,4520,4250,3980,3710,3450,3190,2920,2660,2400,2140,1880,1620,1360,1090,0830,0540,028
49MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Il procedimento di scelta dell’interruttore e relative tarature degli sganciatori magnetotermici, siimposta nel seguente modo:le norme IEC 831-1 e IEC 931-1 affermano che i condensatori devono poter funzionare aregime con una corrente fino a 1,3 Ic del condensatore stesso, in valore efficace (ciò è dovutoalla possibile presenza di armoniche di tensione in rete, causate ad esempio dalla saturazionedi circuiti magnetici di trsformatori a motori o da circuiti di conversione statica) e che èammessa una tolleranza del 10% in più sul valore reale della capacità rispetto a quellocorrispondente alla sua potenza nominale. Per cui sia il contattore sia l’interruttore devonoessere in grado di portare in permanenza una corrente pari a:
1,3 • 1,1 In = 1,43 In
Nella Tab. 4.23 vengono indicati tutti i dati utili per la scelta di un interruttore MTS per manovradi batterie di condensatori.
Si precisa inoltre che, a regime, la presenza o meno di altre batterie di condensatori in paralleloa quella manovrata dall’interruttore non apporti alcun peggioramento delle condizioni diesercizio.
La scelta del tipo di interruttore, dovrà essere fatta tenendo conto anche del valore della correntedi corto circuito presunta a monte dell’interruttore: a parità di corrente nominale, quindi, potràessere scelto nella Tab. 4.23 l’interruttore avente l’adeguato potere di interruzione.
Scelta del tipodi interruttore
CORRENTE
NOMINALE
[A]
25
50
63
100
125
160
250
320
320
400
500
INTERRUTTORE
Tipo
MT 60 - MT 100 (D25)
MTHP 160 (D63)
MTHP 160 (D80)
MTHP 160 (D100)
MTS 160 B/N (125A)
MTS 160 B/N (125A)
MTS/MTSE 250 N/H/L (250A)
MTS/MTSE 630 N/H/L (320A)
MTS/MTSE 630 N/H/L (320A)
MTS/MTSE 630 N/H/L (400A)
MTS/MTSE 630 N/H/L (500A)
MASSIMA POTENZA DELLA BATTERIA
DI CONDENSATORI IN KVAR
400V COLLEGAMENTO A TRIANGOLO
10
20
30
40
50
70
100
150
125
175
200
230VCOLLEGAMENTO A STELLA
3
6,5
10
13
16
13
33
50
41
58
66
230VCOLLEGAMENTO A TRIANGOLO
5,5
11
16,5
22
27,5
38,5
55
82,5
69
96,5
110
Tab. 4.23
Scelta degli interruttori
GEWISS in funzione della
potenza della batteria di
condensatori
50 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Dimensionamento degli impianti
[kW]
22
30
37
45
55
75
90
110
132
160
200
250
280
355
400
450
[CV]
30
40
50
60
75
100
125
150
180
218
274
340
380
482
544
610
3000
6
7,5
9
11
13
17
20
24
31
25
43
52
57
67
78
87
1500
8
10
11
13
17
22
25
29
36
41
47
57
63
76
82
93
1000
9
11
12,5
14
18
25
27
33
38
44
53
63
70
86
97
107
750
10
12,5
16
17
21
28
30
37
43
52
61
71
79
98
106
117
Tab. 4.25
Potenza reattiva da
installare [kVAR]POTENZA NOMINALE VELOCITÀ DI ROTAZIONE [G/MIN]
MOTORI TRIFASE: 230/400 V
Potenza nominale [kVA]
100
160
200
250
315
400
500
630
800
1000
1250
1600
2000
2500
3000
3150
Qr a vuoto
2,5
3,7
4,4
5,3
6,3
7,5
9,4
11,3
13,5
14,9
17,4
20,6
23,8
27,2
29,7
-
Qr a carico
6,1
9,6
11,9
14,7
18,3
22,9
28,7
35,7
60,8
74,1
91,4
115,4
142,0
175,2
207,5
-
Qr a vuoto
2,5
3,6
4,2
4,9
5,6
5,9
7,4
8,0
10,2
11,8
14,7
18,9
21,6
24,5
-
30,9
Qr a carico
8,1
12,9
15,8
19,5
24,0
29,3
36,7
45,1
57,4
70,9
88,8
113,8
140,2
173,1
-
250,4
TRASFORMATORI IN OLIO PERDITE SECONDO
NORMA CEI 14-13 LISTA ATRASFORMATORI IN RESINA
NORMA CEI 14-13 LISTA A Tab. 4.24
Potenza reattiva da
installare [kVAR]
Le tabelle che seguono sono idonee alla scelta della potenza reattiva da installare per ilrifasamento dei motori asincroni trifasi e per trasformatori trifasi. In riferimento alla Tab. 4.23sideve scegliere l’interruttore della serie MTS corrispondente alla potenza reattiva scelta.
Tabelle per la sceltadella potenza reattiva
51MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
Gli interruttori automatici modulari rispondono ai requisiti delle norme CEI EN 60898 e CEI EN60947-2.
Sono caratterizzati dall’avere dispositivi di protezione contro le sovracorrenti aventi curved’intervento diverse in funzione delle applicazioni impiantistiche (Fig. 5.2, 5.3, 5.4).
Queste curve si differenziano per il diverso campo di funzionamento degli sganciatorimagnetici.
Tab. 5.1
Principali caratteristiche
degli interruttori
automatici modulari
serie 90
Fig. 5.1
Serie 90
Apparecchi modulari
FREQUENZA NOMINALE
TENSIONE NOMINALE
CORRENTE NOMINALE MAX.
POTERE D’INTERRUZIONE MAX.
TEMPERATURA DI RIFERIMENTO
50/60 Hz400 V
125 A
25 kA
30 ° C
È costituita dal diagramma generalmente logaritmico indicato nelle successive figure cherappresentano per uno specifico tipo di interruttore i tempi di intervento in funzione dellasovracorrente.
GLI INTERRUTTORIMODULARI SERIE 90
Caratteristica di intervento degli sganciatoritermici e magnetici
52 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
Fig. 5.2
Curva di intervento
tempo/corrente
caratteristica B
CORRENTI DI PROVA
Caratteristicadi intervento
B
Correntenominale
In
da 6 a 63 A
Corrente dinon intervento
Inf
1.13 In
Corrente diintervento
If
1.45 In
Tempo diintervento
> 1 h< 1 h
Corrente diprova
interventoIm1
3 In
Corrente diprova
interventoIm2
5 In
Tempo diintervento
> 0.1 s< 0.1 s
INTERVENTO TERMICO INTERVENTO ELETTROMAGNETICO
In corrente nominale di funzionamento che non deve provocare l’interventodell’interruttore.
Inf corrente convenzionale di non intervento è quella corrente chel’interruttore deve poter sopportare senza intervenire.
If corrente convenzionale di intervento è quella corrente che sicuramenteprovoca l’intervento dell’apparecchio entro il tempo convenzionale.
Im Corrente di intervento istantaneo è la minima corrente che sicuramenteprovoca l’intervento dello sganciatore elettromagnetico
Nel tratto compreso fra Inf e If l’intervento è incerto.
Prima del limite Inf non si dovrebbe avere possibilità di intervento deglisganciatori
Dopo il limite verticale di If l’intervento sarà sicuro.
Fig. 5.3
Curva di intervento
tempo/corrente
caratteristica C
CORRENTI DI PROVA
Caratteristicadi intervento
C
Correntenominale
In
da 1 a 125 A
Corrente dinon intervento
Inf
1.13 In
Corrente diintervento
If
1.45 In
Tempo diintervento
> 1 h< 1 h
Corrente diprova
interventoIm1
5 In
Corrente diprova
interventoIm2
10 In
Tempo diintervento
> 0.1 s< 0.1 s
INTERVENTO TERMICO INTERVENTO ELETTROMAGNETICO
In corrente nominale di funzionamento che non deve provocare l’interventodell’interruttore.
Inf corrente convenzionale di non intervento è quella corrente chel’interruttore deve poter sopportare senza intervenire.
If corrente convenzionale di intervento è quella corrente che sicuramenteprovoca l’intervento dell’apparecchio entro il tempo convenzionale.
Im Corrente di intervento istantaneo è la minima corrente che sicuramenteprovoca l’intervento dello sganciatore elettromagnetico
Nel tratto compreso fra Inf e If l’intervento è incerto.
Prima del limite Inf non si dovrebbe avere possibilità di intervento deglisganciatori
Dopo il limite verticale di If l’intervento sarà sicuro.
53MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Gli interruttori automatici con caratteristica B vengono forniti per la protezione di carichiresistivi (scaldabagni elettrici, apparecchi elettrici di riscaldamento, fornelli ecc.) e di linee perimpianti di illuminazione di una certa lunghezza, gli interruttori con caratteristica C sono adattiper la protezione, in generale, di tutti i tipi di circuiti con carichi resistivi o limitatamente induttivi(lampade a fluorescenza e a scarica di gas, apparecchi televisivi ecc.).In alternativa possono essere installati anche gli interruttori con caratteristica D, per carichifortemente induttivi o con elevate correnti di inserzione, come trasformatori, batterie dicondensatori ecc.La gamma degli interruttori modulari GEWISS è completata dalle versioni per correntecontinua, dagli interruttori salvamotore, dagli interruttori differenziali magnetotermici e dagliinterruttori per applicazione speciali.
La scelta degli apparecchi deve essere effettuata in funzione dei seguenti parametri principali:Corrente nominale di impiego (In): è la corrente che l’apparecchio può sopportare in servizioininterrotto e corrisponde anche alla corrente termica dell’interruttore.Tensione nominale di impiego (Ue): è il valore della tensione di progetto che il costruttoreprescrive unitamente alla corrente nominale. Ogni apparecchio può avere diverse tensioninominali di impiego in relazione al servizio ed alle prestazioni che deve svolgere.Tensione nominale di isolamento (Ui): costituisce il valore per il quale è stato dimensionato everificato con prove, l’isolamento elettrico dell’apparecchio.Potere di interruzione nominale in cortocircuito (Icn): rappresenta il massimo valore dellacorrente di cortocircuito che l’apparecchio è in grado di interrompere per due volte secondo undeterminato ciclo.
Fig. 5.4
Curva di intervento
tempo/corrente
caratteristica D
CORRENTI DI PROVA
Caratteristicadi intervento
D
Correntenominale
In
da 6 a 100 Ada 6 a 100 A
Corrente dinon intervento
Inf
1.13 In
Corrente diintervento
If
1.45 In
Tempo diintervento
> 1 h< 1 h
Corrente diprova
interventoIm1
10 In
Corrente diprova
interventoIm2
20 In
Tempo diintervento
> 0.15 s< 0.15 s
INTERVENTO TERMICO INTERVENTO ELETTROMAGNETICO
In corrente nominale di funzionamento che non deve provocare l’interventodell’interruttore.
Inf corrente convenzionale di non intervento è quella corrente chel’interruttore deve poter sopportare senza intervenire.
If corrente convenzionale di intervento è quella corrente che sicuramenteprovoca l’intervento dell’apparecchio entro il tempo convenzionale.
Im Corrente di intervento istantaneo è la minima corrente che sicuramenteprovoca l’intervento dello sganciatore elettromagnetico
Nel tratto compreso fra Inf e If l’intervento è incerto.
Prima del limite Inf non si dovrebbe avere possibilità di intervento deglisganciatori
Dopo il limite verticale di If l’intervento sarà sicuro.
Sceltadegli apparecchi
54 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
TIPO MTCMTC 45 MTC 60 MTC 100
corrente nominale In [A]categoria di impiegotensione nominale di impiego Ue [V]tensione di isolamento Ui [V]frequenza nominale [Hz]tensione nominale di tenuta ad impulso Uimp [kV]numero di poli
CA IEC 60898 - CEI EN 60898 [A]IcnIcs
CA IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] Ue [V]Icu 230
400Ics
CC IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] Ue [V]Icu (1 polo) 50IcsIcu (2 poli in serie) 110IcsIcu (4 poli in serie) 220Ics
collegamento sezione cavo [mm2] rigidoflessibile
durata elettrica (numero di cicli O-C)numero massimo accessori impiegabilialimentazione monte/vallesezionamento visualizzatotipo di differenziale
grado di protezione morsetti (con coprimorsetti)altre parti
tropicalizzazionetemperatura di impiego [°C]temperatura di riferimento [°C]curvacorrenti nominali disponibili In [A]
Poter
edi
inter
ruzio
ne
6-32A
230/400500
50/604
60001 Icn
75% Icu
1010101066
≤16≤10
100003sisi
diff. monoblocco MDCIP40IP40
55°C - UR 95%-25 +60
30C
6101316202532
6-32A
230/400500
50/604
45001 Icn
100% Icu
6666
4,54,5≤16≤10
100003sisi
diff. monoblocco MDCIP40IP40
55°C - UR 95%-25 +60
30C
6101316202532
6-32A
230/400500
50/604
1+N, 2
100000,75 Icn
10(1)
75% Icu
10 (15 a 50V)10 (15 a 50V)
≤16≤10
100003sisi
diff. monoblocco MDCIP40IP40
55°C - UR 95%-25 +60
30C
6101316202532
3,41+N,212,3,41+N1
610
6 (2P)7,5
4,566
4,54,5
(1) Potere di interruzione del singolo polo Icn=6kA
TAB. 5.2 - DATI TECNICI MAGNETOTERMICI
55MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
MT 100 MT 250 MTHP 160
1-25A
230/400500
50/604
100000,75 Icn
75% Icu
101015151512≤35≤25
100003si si
Blocco BDIP40IP40
55°C - UR 95%-25 +60
30C B D
1234
6 6 610 10 1013 13 1316 16 1620 20 2025 25 2532 32 3240 40 4050 5063 63
C
610
16202532405063
32-63A
230/400500
50/604
100000,75 Icn
75% Icu
101015151512≤35≤25
100003si si
Blocco BDIP40IP40
55°C - UR 95%-25 +60
30
6-20A
230/400500
50/604
250000,75 Icn
75% Icu
201525202520≤35≤25
100003si si
Blocco BDIP40IP40
55°C - UR 95%-25 +60
30
25A
230/400500
50/604
200000,75 Icn
75% Icu
201525202520≤35≤25
100003si si
Blocco BDIP40IP40
55°C - UR 95%-25 +60
30
32-40A
230/400500
50/604
150000,75 Icn
75% Icu
201525202520≤35≤25
100003si si
Blocco BDIP40IP40
55°C - UR 95%-25 +60
30
50-63A
230/400500
50/604
125000,75 Icn
75% Icu
201525202520≤35≤25
100003si si
Blocco BDIP40IP40
55°C - UR 95%-25 +60
30
MT MTHPMTHP 250
1 2 3,4 1 2 3,4 1 2 3,4 1 2 3,4 1 2 3,4 1 2 1 2,3,43,4 1 2 3,4
MT 60
2,3,41, 1+N
20101010 (1P)
1-63A
230/400500
50/604
60001 Icn
75% Icu
1010106
1010≤35≤25
100003si si
Blocco BDIP40IP40
55°C - UR 95%-25 +60
30C B D12346 6 6
10 10 1013 13 1316 16 1620 20 2025 25 2532 32 3240 40 4050 5063 63
15 30 2515 20 15
12,5 25 2012,5 15 12,5
25 50 4025 30 25
20 40 3020 25 20
15 30 2515 20 15
15 25 2015 15 15
16 2016 16
25 50 3025 25 25
20-63A
230/400500
50/606
250000,75 Icn
75% Icu
252030252520≤50
capicorda10000
3si si
Blocco BDIP40IP40
55°C - UR 95%-25 +60
30C
202532405063
63-125A
230/400500
50/606
100000,75 Icn
50% Icu
101015121512≤50
capicorda 10000
3si si
Blocco BDIP40IP40
55°C - UR 95%-25 +60
30C D
6380 80
100 100125
56 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
In situazioni impiantistiche dove la temperatura ambiente è di valore superiore al riferimentonormativo di 30° C, gli interruttori automatici possono essere soggetti ad interventi intempestivi,cioè ad aperture inopportune, in quanto l’innalzamento della temperatura viene interpretatoquale sovracorrente. Infatti la temperatura ambiente influenza la deformazione iniziale delbimetallo; ad una temperatura maggiore di 30° C lo sganciatore termico interviente in tempipiù brevi comportandosi come un relè con corrente nominale più bassa.Pertanto, è indispensabile tener conto del declassamento della corrente nominale qualoral’interruttore si trovi ad operare in un ambiente con temperatura maggiore di 30° C.Le tabelle che seguono riportano le massime correnti di utilizzo riferite alle diverse temperature.
Declassamento intemperatura
In (A)Temperature
10°C 20°C 30°C 40°C 50°C 60°C7,2 6,6 6 5,7 5,3 5
11,8 10,8 10 9,6 9,1 8,6
15 14 13 12,4 11,7 11
18,2 17,2 16 15,2 14,3 13,4
22,8 21,4 20 19,5 18,9 18,4
28,5 26,8 25 24 23 22
36,5 34,2 32 30,8 29,5 28.8
TAB. 5.3 - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI COMPATTI MTC 45 - 60 - 100
6
10
13
16
20
25
32
In (A)Temperature
15°C 20°C 30°C 40°C 50°C 60°C1,07 1,04 1,00 0,97 0,93 0,90
2,14 2,07 2,00 1,93 1,86 1,79
3,21 3,11 3,00 2,90 2,79 2,69
4,28 4,14 4,00 3,86 3,72 3,58
7 6,67 6,00 5,52 4,84 3,96
11,2 10,8 10,0 8,9 7,95 7,16
14,4 13,9 13 11,9 10,9 10
17,6 17,1 16,0 14,9 13,9 12,8
22 21,3 20,0 17,8 16,1 15,1
28,2 27,1 25,0 23,4 21,3 18,8
37 35,3 32,0 30,8 27,8 23,1
45 43,3 40,0 34,8 30 28
57,5 55 50,0 46,7 42,1 36,3
70 67,7 63,0 59,9 52,7 41,25
1
2
3
4
6
10
13
16
20
25
32
40
50
63
TAB. 5.4 - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI MT 60 - 100 - 250
57MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
TAB. 5.5 - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI MTHP 160 - 250
20253240506380
100125
21263542556685
107135
20253240506380
100125
17,524303547597593
115
1622283342537087
107
151923283648637897
In (A)20°C
Temperature
30°C 40°C 50°C 60°C
Influenza di apparecchi adiacentiUna variazione della corrente diintervento è causata anche dallapresenza di più apparecchimontati adiacenti; in questo casova considerato il fattore dimoltiplicazione Fc dipendente dalnumero di apparecchi adiacenti(vedi tabella).
NR. APPARECCHI ADIACENTI FC
1
da 2 a 3
da 4 a 5
da 6 a 9
≥ 9
1,00
0,87
0,82
0,77
0,75
58 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
Le seguenti tabelle riportano i valori di potenza dissipata dagli interruttori automatici Serie 90al fine di consentire la verifica dei valori di sovratemperatura all’interno di un quadro incoerenza a quanto previsto dalle norme CEI 17-13 e CEI 17-43; permette inoltre di verificareche la potenza dissipata dagli apparecchi sia inferiore o uguale a quella che il centralino è ingrado di dissipare secondo le disposizioni delle norme CEI 23-49 e CEI 23-51.
Potenza dissipata
In (A)6
Polo NR (mΩ)
P (W)
29,4 2,6
1,06 0,09
10Polo N
20,3 2,6
2,03 0,26
13Polo N14,2 2,6
2,4 0,44
16Polo N8,7 2,6
2,22 0,67
20Polo N5,7 2,6
2,27 1,04
25Polo N5,3 2,6
3,34 1,63
32Polo N3,4 2,6
3,45 2,66
TAB. 5.6 - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI COMPATTI MTC 45 - 60 - 100
TAB. 5.7 - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI MT 60 - 100 - 250
In (A)Caratteristica di intervento
B C DP (W) R (mΩ) P (W) R (mΩ) P (W) R (mΩ)
– – 2,20 2200 – –
– – 2,70 675 – –
– – 2,30 256 – –
– – 2,20 138 – –
1,42 39 1,42 39 0,80 22
2,13 21 2,13 21 1,20 12
2,1 12,4 2,1 12,4 1,3 7,7
2,80 11 2,80 11 1,60 6,3
2,56 6,4 2,56 6,4 2,10 5,3
3,10 5 3,10 5 2,00 3,2
3,00 2,9 3,00 2,9 2,40 2,4
3,10 1,9 3,10 1,9 2,70 1,7
3,87 1,5 3,87 1,5 – –
4,51 1,2 4,51 1,2 – –
1
2
3
4
6
10
13
16
20
25
32
40
50
63
TAB. 5.8 - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI MTHP 160 - 250
In (A) 20 25 32 40 50 63 80 100 125
R (mΩ)P (W)
72,8
4,42,7
3,03,1
2,23,5
1,74,2
1,45,6
0,95,6
0,77,4
0,711
59MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
MTC 45 - Versioni 1P+N, 2P - 230V
CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE - INTERRUTTORI MODULARI MTCMTC 45 - Versioni 1P, 3P, 4P - 230/400V e 2P - 400V
MTC 60 - Versioni 1P+N, 2P - 230V MTC 60 - Versioni 3P, 4P - 230/400V e 2P - 400V
MTC 100 - Versioni 1P+N, 2P - 230VLe curve riportate nella seguente pagina esprimono l’energia passante in funzione dellacorrente di cortocircuito Icc. riferita alla corrente del dispositivo di protezione per i diversimodelli di interruttori per la protezione differenziale.
Qui sopra sono riportate le curve di limitazione dell’energia passante in funzione dellacorrente di cortocircuito espressa in kA. Le varie curve sono riferite a diversi valori dicorrente nominale dell’apparecchio di protezione.
60 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE - INTERRUTTORI MODULARI MT 60
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
50/63A
32/40A
25A20A13/16A10A
6A
3/4A
1/2A
Tipo C 1P + N 2P 230V - MT 60 Tipo C 2P 400V - MT 60 Tipo C 1P - 230V 3P e 4P 400V - MT 60
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
50/63A32/40A25A20A13/16A
10A
6A
I2t (A2s) I2t (A2s) I2t (A2s)
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
50/63A
32/40A
25A20A13/16A10A
6A
Tipo B 2P - 230V - MT 60 Tipo B 2P 400V - MT 60 Tipo B 1P-230V 3P e 4P 400V - MT 60
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
50/63A
32/40A
25A20A13/16A10A6A
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
50/63A32/40A25A20A13/16A
10A
6A
I2t (A2s) I2t (A2s) I2t (A2s)
Icc (A)Icc (A)Icc (A)
Icc (A)Icc (A)Icc (A)
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
50/63A
32/40A
25A20A13/16A10A
6A
3/4A
1/2A
61MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE - INTERRUTTORI MODULARI MT 60 - MT 100
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
32/40A
25A20A13/16A
10A
6A
Tipo D 2P 230V - MT 60 Tipo D 2P 400V - MT 60 Tipo D 1P - 230V 3P e 4P 400V - MT 60
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
32/40A25A20A13/16A10A
6A10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
32/40A25A20A13/16A10A
6A
I2t (A2s)
Icc (A) Icc (A)
I2t (A2s) I2t (A2s)
Icc (A)
Tipo C 1P 230V 3P e 4P 400V - MT 100 Tipo C 2P 230V - MT 100 Tipo C 2P 400V - MT 100
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
32/40A
25A20A13/16A
10A
6A
50/63A
Icc (A)
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
32/40A
25A20A
13/16A10A6A
50/63A
I2t (A2s)
Icc (A)
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
32/40A
25A20A
13/16A10A6A
50/63A
Icc (A)
I2t (A2s) I2t (A2s)
62 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
32/40A25A20A
13/16A10A
6A
Icc (A)
Icc (A) Icc (A) Icc (A)
I2t (A2s)
CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE - INTERRUTTORI MODULARI MT 100 - MT 250Tipo D 1P-230V 3P e 4P 400V - MT 100 Tipo D 2P 230V - MT 100 Tipo D 2P 400V - MT 100
Tipo C 1P-230V 3P e 4P 400V - MT 250 Tipo C 2P 230V - MT 250 Tipo C 2P 400V - MT 250
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
32/40A
25A20A
13/16A10A
6A
Icc (A)
10000
1000
100
100000
100 1000 10000 100000
C
32/40A
25A20A13/16A10A
6A
Icc (A)
I2t (A2s) I2t (A2s) I2t (A2s)
I2t (A2s) I2t (A2s)
63MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
I2t (A2s) I2t (A2s)I2t (A2s)
Icc (A) Icc (A) Icc (A)
I2t (A2s) I2t (A2s) I2t (A2s)
Icc (A) Icc (A) Icc (A)
CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE - INTERRUTTORI MODULARI MTHP 160/250MTHP250 - Curva C 2P 230V MTHP250 - Curva C 2P 400V MTHP250 - Curva C 1P 230V 3P 4P 400V
MTHP160 - Curva C-D 2P 230V MTHP160 - Curva C-D 2P 400V MTHP160 - Curva C-D 1P 230V 3P 4P 400V
64 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
1P (kA)
3010 10 30
Icc presunta (A)
Icc presunta (A) Icc presunta (A) Icc presunta (A)
1011
10
1P (kA) 1P (kA) 1P (kA)
10 3011
10 3011
1011
10 10
10
CURVE DI LIMITAZIONE DELLA CORRENTE DI PICCO - INTERRUTTORI MODULARI
MTC/MDC - Versioni 1P + N 2P 230V MTC/MDC - Versioni 1P 230V - 2P 3P 4P 400V
MT - Versioni 1P + N 2P 230V MT - Versioni 1P 230V - 2P 3P 4P 400V MTHP - Versioni 1P 230V - 2P 3P 4P 400V
1P (kA)
Icc presunta (A)
1011
10
65MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Gli interruttori GEWISS, Serie MTS (Fig. 5.5) scatolati sono caratterizzati da:
- dimensioni di ingombro estremamente compatte
- elevato grado di standardizzazione
- sensibile limitazione della corrente di guasto (anche nei tipi non limitatori)
- possibilità di realizzare ogni tipo di coordinamento delle protezioni.
Nella Tab. 5.9 vengono riportate le caratteristiche elettriche degli interruttori scatolati GEWISS,Serie MTS.
Gli interruttori scatolati di tipo tripolare o quadripolare per le loro caratteristiche dimodulabilità, risultano particolarmente adatti per essere inseriti in un moderno sistema diprotezione per impianti elettrici. Questi apparecchi sono corredati di sganciatoritermomagnetici per la protezione contro il sovraccarico e contro il cortocircuito. Nei tipi concorrente di impiego non molto elevata, gli sganciatori termici sono regolabili mentre quellimagnetici sono ad intervento istantaneo per un valore fisso di corrente
Fig. 5.5
Serie MTSE
Sceltadegli apparecchi
SCATOLATI SERIE MTS
66 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
TIPO MTS 250MTS 160
Corrente ininterrotta nominale Iu (A)Poli Nr.Tensione nominale di impiego Ue (AC) 50-60Hz (V)
(DC) (V)Tensione nominale di tenuta ad impulso Uimp (kV)Tensione nominale di isolamento Ui (V)Tensione di prova a frequenza industriale per 1 min. (V)Potere di interruzione nominale limite in corto circuito Icu
(AC) 50-60 Hz 220/230 V (kA)(AC) 50-60 Hz 380/415 V (kA)(AC) 50-60 Hz 440 V (kA)(AC) 50-60 Hz 500 V (kA)(AC) 50-60 Hz 690 V (kA)(DC) 250 V - 2 poli in serie (kA)(DC) 500 V - 2 poli in serie (kA)(DC) 500 V - 3 poli in serie (kA)(DC) 750 V - 3 poli in serie (kA)
Potere di interruzione nominale di servizio in cto cto, Ics (1) (%Icu)Potere di chiusura nominale in corto circuito (415 V) (kA)Durata di apertura (415 V a Icu) (ms)Corrente di breve durata ammissibile nominale per 1 s, Icw (kA)Categoria di utilizzazione (EN 60947-2)Attitudine al sezionamentoIEC 60947-2, EN 60947-2 Sganciatori magnetotermici T regolabile, M fisso 5 lth
T regolabile, M fisso 10 lthT regolabile, M regolabilesolo magnetico M fissoa microprocessore SEP/A
SEP/BIntercambiabilitàEsecuzioniTerminali esecuzione fissa
esecuzione rimovibileesecuzione estraibile (2)
Fissaggio su profilato DINVita meccanica (Nr. di manovre/operazioni orarie)Vita elettrica (a 415 V) (Nr. di manovre/operazioni orarie)Dimensioni base, fisso 3/4 poli L (mm)
P (mm)H (mm)
Pesi fisso 3/4 poli (kg)rimovibile 3/4 poli (kg)estraibile 3/4 poli (kg)
1603-4 690500
6690
3000B N
25 5016 3610 208 126 8
16 35– –
16 35– –
100% 75%32 748 7
–ASI
F - PEF - FC - FC CuAl - R
FC - R–
DIN EN 5002225000 /2408000 /120
90 /12070
1201.1/1.51.3/1.7
–(1) Per interruttori MTS 250 N/H/L, MTSE 250 N/H/L, MTS 630 N/H, MTSE 630 N/H, MTS 800 N/S/H, MTSE 800 N/S/H, la prestazione percentuale di Ics a 690V è ridotta del 25%.(2) Gli interruttori in versione estraibile vanno corredati con il frontale per comando a leva o con gli accessori ad essi alternativi come la maniglia rotante o il comando motore(3) L’interruttore MTS 250 con potere di interruzione L a 690V può essere alimentato solo superiormente.
160-2503-4690750
8800
3000N H L65 100 17036 65 8530 50 6525 40 5014 18 20(3)
35 65 8535 50 65– – –
20 35 50 100% 75% 75%
74 143 187 8 7 6
–ASI
F - P - WF - EF - ES - FC
FC CuAl - RC - REF - FC - REF - FC - R
DIN EN 5002325000 /120
10000 (160A) - 8000 (250A) /120105/140
103.5170
2.6/3.53.1/4.13.5/4.5
TAB. 5.9 - DATI TECNICI MAGNETOTERMICI SCATOLATI
67MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
MTSE 250 MTS 630 - MTSE 630 MTS 800 - MTSE 800 MTSE 1600
LEGENDA ESECUZIONIF = FissoP = RimovibileW = Estraibile
LEGENDA TERMINALIF = AnterioriEF = Anteriori prolungateES = Anteriori prolungati divaricati
FC = Anteriori per cavi in rameFC CuAl = Anteriori per cavi in rame o alluminioR = Posteriori filettati
RC = Posteriori per cavi in rame o alluminioHR = Posteriori in piatto orizzontaliVR = Posteriori in piatto verticali
160-2503-4 690
–8
8003000
N H L65 100 20036 65 10030 50 8025 40 6518 22 30– – –– – –– – –– – –
100% 100% 75%74 143 220 8 7 6
ASI
F - P - WF - EF - ES - FC
FC CuAl - RC - REF - FC - REF - FC - R
–20000/120
10000 (160A) - 8000 (250A) /120105/140
103.5254
4/5.34.5/5.94.9/6.3
400-6303-4 690750
8800
3000N H L65 100 20036 65 10030 50 8025 40 6520 25 3035 65 10035 50 65– – –
20 35 50 100% 100% 75%
74 143 220 8 7 6
5 (400A)B (400A) - A (630A)
SI
F - P (400A) - WF - EF (400A) - ES - FCFC CuAl (400A) - RC (400A) - R
EF - FC - REF (400A) - ES - FC (400A)
R - VR (630A)–
20000/1207000 (400A) - 5000 (630A) /60
140/184103.52545/7
6.1/8.46.4/8.7
630-8003-4 690750
8800
3000N S H L65 85 100 20036 50 65 10030 45 50 8025 35 40 6520 22 25 3035 50 65 10020 35 50 65– – – –
16 20 35 50 100% 100% 100% 75%
74 105 143 220 10 9 8 7
7.6 (630A) - 10 (800A)BSI
F - WF - EF - ES - FC CuAl
RC - R–
EF - HR - VR
–20000/120
7000 (630A) - 5000 (800A) /60210/280103.5268
9.5/12–
12.1/15.1
1250-16003-4 690
–8
8003000
S H L85 100 20050 65 10040 55 8035 45 7020 25 35– – –– – –– – –– – –
100% 75% 50%105 143 220 22 22 22
15 (1250A) - 20 (1600A)BSI
F - WF - EF - ES - FC CuAl (1250A)
HR - VR–
EF - HR - VR
–10000/120
7000 (1250A) - 5000 (1600A) /20210/280
138.5406
17/22–
21.8/29.2
68 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
Gli sganciatori elettronici a microprocessore (Fig. 5.6 e 5.7), rilevano, tramite trasformatoriamperometrici, il valore efficace delle forme d’onda delle correnti dell’impianto. Questi valorivengono elaborati da un’unità elettronica di protezione che, in caso di sovraccarico,cortocircuito e guasto verso terra, attiva uno sganciatore a demagnetizzazione che agisce suldispositivo di sgancio dell’interruttore, provocandone l’apertura.
Sganciatorielettronici
Fig. 5.6
Sganciatore elettronico
SEP/A
Fig. 5.7
Sganciatore elettronico
SEP/B
Grazie ad una componentistica elettronica che garantisce assoluta affidabilità ed immunità daqualsiasi disturbo di tipo elettromagnetico, gli sganciatori SEP/A e SEP/B rappresentano laprotezione ideale per ogni tipologia di circuito o utenza elettrica.
Le ampie e pressoché illimitate regolazioni sia della corrente sia del tempo di interventogarantiscono un elevato grado di selettività fra le diverse grandezze della stessa gamma diapparecchiature.
In pratica vengono garantite le seguenti funzioni protettive:
- L protezione contro il sovraccarico a tempo lungo inverso
- S protezione selettiva contro il cortocircuito a tempo breve inverso o dipendente o fissoindipendente (solo SEP/B)
- I protezione istantanea contro il cortocircuito
- G protezione contro il guasto verso terra a tempo breve inverso o dipendente o regolabileindipendente (solo SEP/B)
69MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
-25°C ÷ +70°C
90%
45 ÷ 66 Hz
IEC 947-2 Annex F
IEC 1000-4-2
IEC 1000-4-3
IEC 1000-4-4
15 anni (a 45°C)
0,5 A
24 Vcc/ca
3 W/VA
500Vac
1000 Vac
TEMPERATURA DI FUNZIONAMENTO
UMIDITÀ RELATIVA
FREQUENZA DI LAVORO
COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA (LF E HF)
SCARICHE ELETTROSTATICHE
CAMPO ELETTROMAGNETICO IRRADIATO
TRANSITORI DI BREVE DURATA
MTBF PREVISTO
CARATTERISTICHE DEL CONTATTO DI
SEGNALAZIONE
MASSIMA CORRENTE INTERROTTA
MASSIMA TENSIONE INTERROTTA
POTERE D’INTERRUZIONE
ISOLAMENTO CONTATTO/CONTATTO
ISOLAMENTO CONTATTO/BOBINA
Nella Tab. 5.10 e 5.11 vengono rispettivamente riportate le caratteristiche tecniche deglisganciatori elettronici, nonché le curve e le soglie di intervento degli stessi.
Tab. 5.10
Caratteristiche tecniche
TAB. 5.11 - SOGLIE E CURVE DI INTERVENTO
a 6 xl1 a 6x l1 a 6x l1 a 6x l1t1 = 3s t1 = 6s t1 = 12s t1 = 18s(tolleranza :+ 10% fino a 2 x ln: + 20% oltre 2 x In)
a 8 xl1 a 8x l1 a 8x l1 a 8x l1t2 = 0,05s t2 = 0,1s t2 = 0,25s t2 = 0,5s(tolleranza : + 20%)
t2 = 0,05s t2 = 0,1s t2 = 0,25s t2 = 0,5s(tolleranza : + 20%)
fino a 3,25 x 14 fino a 2,25 x 14 fino a 1,6 x 14 fino a 1,25 x 14t4 = 100ms t4 = 200ms t4 = 400ms t4 = 800ms(tolleranza :+ 10% fino a 2 x ln: + 20% oltre 2 x In)
NONESCLUDIBILE
ESCLUDIBILE
ESCLUDIBILE
ESCLUDIBILE
Pt=costOFF
Pt=costON
FUNZIONE DI PROTEZIONE SOGLIA DI INTERVENTO CURVE DI INTERVENTO
l1 = 0,4 - 0,5 - 0,6 - 0,7 - 0,8 - 0,9 - 0,95 - 1 x Inl1 = 0,4 - 0,5 - 0,55 - 0,6 - 0,65 - 0,7 - 0,75 - 0,8 - 0,85 - 0,875 -
0,9 - 0,925 - 0,95 - 0,975 - 1 x InSgancio tra 1,05 ... 1,30 x l1 (IEC 60947-2)
l2 = 1 -2 -3 - 4 -6 - 8 - 10 x lnTolleranza : + 10%
l2 = 1 -2 -3 - 4 -6 - 8 - 10 x lnTolleranza : + 10%
l3 = 1,5 -2 - 4 -6 - 8 - 10 - 12 x ln (*)Tolleranza : + 20% (*) Per S5 630, l3max = 8 x ln
l4 = 0,2 - 0,3 - 0,4 - 0,6 - 0,8 - 0,9 - 1 x ln Tolleranza : + 20%
Contro sovraccarico con interventoritardato a tempo lungo inverso ecaratteristica di intervento secondo una curva a tempo dipendente (l2t = costante)
Contro corto circuito con interventoritardato a tempo breve inverso ecaratteristica di interventoo a tempodipendente (l2t = costante) oppure atempo indipendente
Contro corto circuito con interventoistantaneo regolabile
Contro guasto a terra con intervento ritardato a tempo breve inverso ecaratteristica di intervento secondo unacurva a tempo dipendente (l2t = costante)
70 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
L1 - L2 - L3 12,5NeutroMTS 160MTS 250 (160 A)MTS 250 (250 A)MTS 630 (400 A)MTS 630 (630 A)MTS 800 (630 A)MTS 800 (800 A)10 x Ith L1-L2-L3
Neutro5 x Ith L1-L2-L3
NeutroTm regolabile
L1-L2-L3Neutro
12,5
500500160160
16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 125 160 200 25016
500500160160
20
500500200200
25
500500200200
32
500500300300
40
500500200200
50
500500300300
63
630630320320
80
800800400400
100
10001000500500
125
12501250630630
80
1250800630400
100
16001000800500
125
200012501000625
160
250016001250800
320200
32002000
400250
40002500
500320
50003200
630400
63004000
800500
80005000
Note:
1) L’indicazione “IR” identifica la corrente di taratura per la protezione delle fasi (L1-L2-L3) e del neutro (seconda riga).
2) Gli sganciatori termomagnetici che equipaggiano gli interruttori MTS 160 eMTS 250, hanno l’elemento termico a soglia regolabile 0,7 ÷ 1 x In. Ilvalore di corrente regolato che si ottiene agendo sull’apposito selettore è daintendersi nominale a 40°C. L’elemento magnetico ha soglia di interventofissa, con valori d’intervento che variano in funzione della taratura dellefasi.
3) Le soglie di intervento della protezione magnetica sono funzione dellataratura adottata sia per la protezione delle fasi (L1-L2-L3) che del neutro.Gli sganciatori denominati 10 x Ith sono indicati per tutte le applicazioni didistribuzione, mentre gli sganciatori 5 x Ith trovano impiego dove è richiestauna soglia di intervento magnetico bassa.
TAB. 5.12 - SCELTA DELLO SGANCIATORE TERMOMAGNETICO
IR (A)
71MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
INTERRUTTORI CON SGANCIATORI MAGNETOTERMICI
INTERRUTTORI SCATOLATI MTS 160
16254063
100125160
14 ÷ 19 13 ÷ 18 11,5 ÷ 17 11 ÷ 16 10,5 ÷ 15 9,5 ÷ 14 8,5 ÷ 1321 ÷ 30 19,5 ÷ 28 18,5 ÷ 26,5 17,5 ÷ 25 16,5 ÷ 23 15 ÷ 21 13 ÷ 1933 ÷ 47 32 ÷ 45 30 ÷ 42 28 ÷ 40 26 ÷ 37 24 ÷ 34 21 ÷ 3153 ÷ 74 50 ÷ 70 47 ÷ 66 44 ÷ 63 42 ÷ 60 38 ÷ 56 34 ÷ 52
84 ÷ 118 80 ÷ 112 76 ÷ 106 70 ÷ 100 65 ÷ 94 59 ÷ 85 49 ÷ 75102 ÷ 145 100 ÷ 140 93 ÷ 133 88 ÷ 125 81 ÷ 116 75 ÷ 108 58 ÷ 101130 ÷ 184 125 ÷ 176 120 ÷ 168 112 ÷ 160 106 ÷ 150 100 ÷ 140 90 ÷ 130
IN (A)TEMPERATURE
10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C
INTERRUTTORI SCATOLATI MTS 250
325080
100125160200250
26 ÷ 43 24 ÷ 39 22 ÷ 36 19 ÷ 32 16 ÷ 27 14 ÷ 24 11 ÷ 2137 ÷ 62 35 ÷ 58 33 ÷ 54 30 ÷ 50 27 ÷ 46 25 ÷ 42 22 ÷ 3959 ÷ 98 55 ÷ 92 52 ÷ 86 48 ÷ 80 44 ÷ 74 40 ÷ 66 32 ÷ 58
83 ÷ 118 80 ÷ 113 74 ÷ 106 70 ÷ 100 66 ÷ 95 59 ÷ 85 49 ÷ 75103 ÷ 145 100 ÷ 140 94 ÷ 134 88 ÷ 125 80 ÷ 115 73 ÷ 105 63 ÷ 95130 ÷ 185 124 ÷ 176 118 ÷ 168 112 ÷ 160 106 ÷ 150 100 ÷ 104 90 ÷ 130162 ÷ 230 155 ÷ 220 147 ÷ 210 140 ÷ 200 133 ÷ 190 122 ÷ 175 107 ÷ 160200 ÷ 285 193 ÷ 275 183 ÷ 262 175 ÷ 250 168 ÷ 240 160 ÷ 230 150 ÷ 220
IN (A)TEMPERATURE
10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C
INTERRUTTORI SCATOLATI MTS 630
320400500
260 ÷ 368 245 ÷ 350 234 ÷ 335 224 ÷ 320 212 ÷ 305 200 ÷ 285 182 ÷ 263325 ÷ 465 310 ÷ 442 295 ÷ 420 280 ÷ 400 265 ÷ 380 250 ÷ 355 230 ÷ 325435 ÷ 620 405 ÷ 580 380 ÷ 540 350 ÷ 500 315 ÷ 450 280 ÷ 400 240 ÷ 345
IN (A)TEMPERATURE
10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C
INTERRUTTORI SCATOLATI MTS 800
630800
520 ÷ 740 493 ÷ 705 462 ÷ 660 441 ÷ 630 405 ÷ 580 380 ÷ 540 350 ÷ 500685 ÷ 965 640 ÷ 905 605 ÷ 855 560 ÷ 800 520 ÷ 740 470 ÷ 670 420 ÷ 610
IN (A)TEMPERATURE
10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C
Declassamento in temperatura
72 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
DECLASSAMENTO IN TEMPERATURA - INTERRUTTORI CON SGANCIATORI ELETTRONICI
Terminali posteriori per caviPosteriori filettati
Anteriori in piattoTerminali anteriori per cavi
Terminali posteriori per caviPosteriori filettati
Anteriori in piattoTerminali anteriori per cavi
MTSE 250 (250A)
Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati
250 1 250 1 250 1 237,5 0,95250 1 250 1 250 1 37,5 0,95250 1 250 1 250 1 225 0,9250 1 250 1 250 1 225 0,9
fino a 40°CImax (A) I1
FISSO 50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati
250 1 250 1 250 1 225 0,9250 1 250 1 250 1 225 0,9250 1 250 1 250 1 200 0,8250 1 250 1 250 1 200 0,8
fino a 40°CImax (A) I1
RIMOVIBILEESTRAIBILE
50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
Terminali posteriori per caviPosteriori filettati
Anteriori in piattoTerminali anteriori per cavi
Terminali posteriori per caviPosteriori filettati
Anteriori in piattoTerminali anteriori per cavi
120
125
130
135
140
145
150
155
160
165
170
120
125
130
135
140
145
150
155
160
165
170
MTSE 250 (160A)
Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati
160 1 160 1 160 1 160 1160 1 160 1 160 1 160 1160 1 160 1 160 1 152 0,95160 1 160 1 160 1 152 0,95
fino a 40°CImax (A) I1
FISSO 50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati
160 1 160 1 160 1 152 0,95160 1 160 1 160 1 152 0,95160 1 160 1 160 1 144 0,9160 1 160 1 160 1 144 0,9
fino a 40°CImax (A) I1
RIMOVIBILEESTRAIBILE
50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
73MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Posteriori filettati
Anteriori in piatto
Terminali anteriori per cavi
Posteriori filettati
Posteriori in piatto
Anteriori in piatto
MTSE 630 (630A)
Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviPosteriori filettati
630 1 598,5 0,95 567 0,9 504 0,8630 1 567 0,9 504 0,8 441 0,7630 1 504 0,8 441 0,7 378 0,6
fino a 40°CImax (A) I1
FISSO 50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviPosteriori filettati
630 1 504 0,8 441 0,7 378 0,6630 1 567 0,9 504 0,8 441 0,7630 1 441 0,7 378 0,6 315 0,5
fino a 40°CImax (A) I1
ESTRAIBILE 50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
Posteriori filettati
Anteriori in piatto
Terminali anteriori per caviTerminali posteriori per cavi
Posteriori filettati
Anteriori in piatto
Terminali anteriori per caviTerminali posteriori per cavi
MTSE 630 (400A)
Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati
400 1 400 1 400 1 380 0,95400 1 400 1 400 1 380 0,9400 1 400 1 400 1 360 0,9400 1 400 1 400 1 320 0,8
fino a 40°CImax (A) I1
FISSO 50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati
400 1 400 1 400 1 380 0,95400 1 400 1 380 1 360 0,9400 1 400 1 380 1 360 0,9400 1 380 0,95 360 1 320 0,8
fino a 40°CImax (A) I1
RIMOVIBILEESTRAIBILE
50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
74 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
Posteriori filettati
Anteriori in piatto
Terminali anteriori per cavi
Posteriori in piatto orizzontali
Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticali
MTSE 800 (630A)
Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati
630 1 630 1 630 1 598,5 0,95630 1 630 1 598,5 0,95 567 0,9630 1 630 1 598,5 0,95 567 0,9630 1 630 1 567 0,9 504 0,8
fino a 40°CImax (A) I1
FISSO 50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticaliPosteriori in piatto orizzontali
630 1 630 1 598,5 0,95 567 0,9630 1 630 1 598,5 0,95 567 0,9630 1 598,5 0,95 567 0,9 504 0,8
fino a 40°CImax (A) I1
ESTRAIBILE 50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
Posteriori filettati
Anteriori in piatto
Terminali anteriori per caviTerminali posteriori per cavi
Posteriori in piatto orizzontali
Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticali
MTSE 800 (800A)
Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati
800 1 800 1 800 1 760 0,95800 1 800 1 760 0,95 720 0,9800 1 800 1 760 0,95 720 0,9800 1 800 1 720 0,9 640 0,8
fino a 40°CImax (A) I1
FISSO 50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticaliPosteriori in piatto orizzontali
800 1 800 1 760 0,95 720 0,9800 1 800 1 760 0,95 720 0,9800 1 760 0,95 720 0,9 640 0,8
fino a 40°CImax (A) I1
ESTRAIBILE 50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
DECLASSAMENTO IN TEMPERATURA - INTERRUTTORI CON SGANCIATORI ELETTRONICI
75MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Posteriori in piatto orizzontali
Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticali
Posteriori in piatto orizzontali
Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticali
MTSE 1600 (1600A)
Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticaliPosteriori in piatto orizzontali
1600 1 1520 0,95 1440 0,9 1280 0,81600 1 1520 0,95 1440 0,9 1280 0,81600 1 1440 0,9 1280 0,8 1120 0,7
fino a 40°CImax (A) I1
FISSO 50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticaliPosteriori in piatto orizzontali
1600 1 1440 0,9 1280 0,8 1120 0,71600 1 1440 0,9 1280 0,8 1120 0,71600 1 1280 0,8 1120 0,7 906 0,6
fino a 40°CImax (A) I1
ESTRAIBILE 50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
Terminali anteriori per cavi
Posteriori in piatto orizzontali
Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticali
Posteriori in piatto orizzontali
Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticali
MTSE 1600 (1250A)
Anteriori in piattoTerminali anteriori per caviTerminali posteriori per caviPosteriori filettati
1250 1 1250 1 1250 1 1187,5 0,951250 1 1250 1 1250 1 1187,5 0,951250 1 1250 1 1187,5 0,95 1125 0,91250 1 1250 1 1250 1 1125 0,9
fino a 40°CImax (A) I1
FISSO 50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
Anteriori in piattoPosteriori in piatto verticaliPosteriori in piatto orizzontali
1250 1 1250 1 1187,5 0,95 1125 0,91250 1 1250 1 1187,5 0,95 1125 0,91250 1 1250 1 1125 0,9 1000 0,8
fino a 40°CImax (A) I1
ESTRAIBILE 50°CImax (A) I1
60°CImax (A) I1
70°CImax (A) I1
76 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
POTENZE DISSIPATE INTERRUTTORI SCATOLATI (W)
12,5 12,5
16 16
20 20
25 25
32 32
40 40
50 50
63 63
80 80
100 100
125 125
160 160
200 200
250 250
320 320
400 400
630 630
800 800
1000 1000
1250 1250
1600 1600
Taratura Iu (A)MTS 160
F P6 6,5
7,5 8,5
8 9
10 11
14 15
10 11
13 14
16 17
21 23
18 20
24 26
30 35
MTS 250
F P-W
12 13
16 18
18 21
21 25
20 26
30 40
36 46
50 65
MTSE 250
F P-W
5 8
15 22
40 55
MTS 630
F P-W
60 90
65 96
MTSE 630
F P-W
45 65
60 90
170 200
MTS 800
F W
92 117
93 119
MTSE 800
F W
90 115
96 125
MTSE 1600
F W
102 140
160 220
260 360
Potenze dissipate
F: Interruttore fissoP: Interruttore rimovibileW: Interruttore estraibile
77MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Caratteristiche di intervento
Im = 10 x Ith
CURVE DI INTERVENTO - INTERRUTTORI SCATOLATI
MTS 250
Im = 5 x Ith
MTS 250
Im = 10 x Ith
MTS 250
Im = 10 x Ith
MTS 160
78 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
MTS 250
Im = 5 x Ith
MTS 630
Im = 5 ÷ 10 x Ith Ith = 0,7 ÷ 1 x In
MTS 800 (630A)
Im = 5 ÷ 10 x Ith Ith = 0,7 ÷ 1 x In
MTS 800 (800A)
Im = 5 ÷ 10 x Ith Ith = 0,7 ÷ 1 x In
79MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
CURVE DI INTERVENTO - INTERRUTTORI SCATOLATI
L
S
I
G
SEP/A - Funzioni LI - IN.B. Per MTSE 630 la soglia massima impostabile della funzione I è 8 x In
SEP/B - Funzione LSI, S a tempo breve inverso (I2t = cost. ON)N.B. Per MTSE 630 la soglia massima impostabile della funzione I è 8 x In
SEP/B - Funzione LSI, S a tempo indipendente (I2t = cost. OFF)N.B. Per MTSE 630 la soglia massima impostabile della funzione I è 8 x In
SEP/B - Funzione G
MTSE 250 - MTSE 630 - MTSE 800 - MTSE 1600
MTSE 250 - MTSE 630 - MTSE 800 - MTSE 1600
80 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE 230V - INTERRUTTORI SCATOLATI
MTS 250MTS 160
MTSE 250 - MTS 630 - MTSE 630 - MTS 800 - MTSE 800 - MTSE 1600
Curve dell’energia specifica passante
81MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE 400 - 440V - INTERRUTTORI SCATOLATI
MTS 250MTS 160
MTSE 250 - MTS 630 - MTSE 630 - MTS 800 - MTSE 800 - MTSE 1600
82 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
MTSE 250 (160A)
MTSE 250 (250A)
MTS/E 800 (630A)
MTS/E 800 (800A)
MTSE 1600
MTS/E 630
MTS 250MTS 160
MTSE 250 - MTS 630 - MTSE 630 - MTS 800 - MTSE 800 - MTSE 1600
CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE 690V - INTERRUTTORI SCATOLATI
83MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
CURVE DI LIMITAZIONE DELLA CORRENTE DI PICCO 230V - INTERRUTTORI SCATOLATI
MTS 160 MTS 250
MTSE 250 - MTS 630 - MTSE 630 - MTS 800 - MTSE 800 - MTSE 1600Per la corretta lettura e interpretazione delle curve di limitazione si faccia riferimentoall’esempio riportato in figura. A fronte di Icc presunta di 100 kA si avrebbe una corrente dipicco di cortocircuito Ip = 220 kA; l’interruttore inserito nell’impianto abbassa da 220 kA a120 kA la corrente di picco limitando di fatto la Icc a soli 55 kA.
Caratteristiche di limitazione della corrente di picco
84 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
CURVE DI LIMITAZIONE DELLA CORRENTE DI PICCO 400V - 440V - INTERRUTTORI SCATOLATI
MTS 250MTS 160
MTSE 250 - MTS 630 - MTSE 630 - MTS 800 - MTSE 800 - MTSE 1600
85MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
MTS 250MTS 160
MTSE 250 - MTS 630 - MTSE 630 - MTS 800 - MTSE 800 - MTSE 1600
CURVE DI LIMITAZIONE DELLA CORRENTE DI PICCO 690V - INTERRUTTORI SCATOLATI
86 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
INTERRUTTORIDIFFERENZIALI
La protezione contro i guasti dovuti al fluire di una corrente verso terra per perdita di isolamentodi un conduttore, per contatto diretto di una persona con una parte in tensione del circuito o percontatto indiretto, è garantita da interruttori corredati di sganciatori che intervengono percorrente differenziale I∆ (interruttori differenziali).Gli interruttori differenziali vengono classificati in base a:- presenza o meno delle protezioni contro le sovracorrenti- potere di interruzione intrinseco o condizionato- tempo di intervento (rapidi o selettivi)- sensibilità differenziale- forme d’onda rilevabili.
Relativamente a quest’ultimo punto, ossia alla forma d’onda della corrente di dispersione a cuisono sensibili, gli interruttori differenziali si classificano in:- Tipo AC (solo per corrente alternata) adatti per tutti gli impianti in cui si prevedono correntidi terra di forma sinusoidale. Sono insensibili a correnti impulsive oscillatorie smorzate e sonoconformi alle Norme CEI EN 61008 e 61009.
- Tipo A (per corrente alternata e/o pulsante con componenti continue) adatti per impianti conapparecchi utilizzatori muniti di dispositivi elettronici per raddrizzare la corrente o per laparzializzazione di tensione e corrente (velocità, tempo, intensità luminosa, ecc.). Vengonoalimentati direttamente dalla rete, senza interposizione di trasformatori di isolamento.
- Tipo B (per corrente alternata e/o pulsante e/o continua) adatti per impianti dove sonopresenti inventers, avviatori statici e ogni tipologia di carico che possa generare una correntedi dispersione verso terra di tipo continuo.
- Tipo A immunizzato (stesse caratteristiche del Tipo A ma con una maggiore immunità aidisturbi di rete e alle scariche atmosferiche) adatti dove si hanno frequenti scatti intempestiviper problemi di rete. Non è comunque una soluzione al 100% dei problemi. Infatti, per avereil massimo di sicurezza di continuità del servizio occorre utilizzare i riarmi automatici dellaSerie 90 Restart.
- Tipo S (per corrente alternata e/o pulsante con componente continua) adatti per realizzare laselettività con interruttori differenziali di tipo generale.
- Dispositivo differenziale adattabile. Con riferimento alla Norma CEI EN 61009 appendiceG, è permesso assemblare, una sola volta, interruttori differenziali sul posto, cioè fuorifabbrica, utilizzando blocchi differenziali adattabili, ad appropriati interruttori automatici.Ogni manomissione deve lasciare danneggiamento visibile permanente. L’interruttoredifferenziale così ottenuto mantiene sia le caratteristiche elettriche dell’interruttore automaticosia quelle del blocco differenziale.
Nelle Tabb. 5.13, 5.14, 5.15 vengono presentati i dispositivi differenziali del sistema GEWISScon le caratteristiche salienti di ciascun dispositivo.
87MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
TIPO MDC 100MDC 45 MDC 60
norma di riferimentocorrente nominale In [A]categoria di impiegotensione nominale di impiego Ue [V]tensione di isolamento Ui [V]frequenza nominale [Hz]numero di poli
CA IEC 61009 - CEI EN 61009 [A]IcnIcs
CA IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] Ue [V]Icu 230
400Ics
corrente differenziale nominale di intervento TipoI∆n [mA] AC
A
potere di interruzione e chiusura diff. nominale I∆m
tensione di funzionamento tasto prova [V] 1P+N2P,3P,4P
collegamento sezione rigidocavo [mm2] flessibile
durata elettrica (numero di cicli O-C)numero massimo accessori impiegabilisezionamento visualizzatogrado di protezione morsetti (con coprimorsetti)
altre partitropicalizzazionetemperatura di riferimento [°C]curvacorrenti nominali disponibili In [A]
EN 61009-16-32
A230/400
50050
1+N 2,3,4
45001 Icn
6 64,5
100% Icu
3030030
300Icn interruttore
93÷253170÷440
≤35≤25
100003si
IP40IP40
55°C - UR 95%30C6
101316202532
EN 61009-16-32
A23050050
1+N, 2
100000,75 Icn
10
75% Icu
3030030
3006000
93÷25393÷253
≤35≤25
100003si
IP40IP40
55°C - UR 95%30C6101316202532
EN 61009-16-32
A230/400
50050
1+N 2 3,4
60001 Icn
7,5 7,5 106 6
75% Icu
3030030
300Icn interruttore
93÷253170÷440
≤35≤25
100003si
IP40IP40
55°C - UR 95%30C6
101316202532
Poter
edi
inter
ruz.
TAB. 5.13 - DATI TECNICI DIFFERENZIALI MAGNETOTERMICI COMPATTI
88 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
TIPO BD
norma di riferimentotipotensione nominale di impiego Ue [V]tensione di isolamento Ui [V]frequenza nominale [Hz]numero di policorrente differenziale nominale di intervento [mA]
I∆n 10301003005001000regolabile
regolazioni disponibiliI∆n[mA]t [ms]
potere di interruzione e chiusura diff. nominale I∆m
tensione di funzionamento tasto prova [V]collegamento sezione rigido
cavo [mm2] flessibilealimentazione monte/vallegrado di protezione morsetti (con coprimorsetti)
altre partitropicalizzazione
AC230/400
50050
2,3,4In
• ≤25• • ≤25, ≤63• • ≤25, ≤63• • ≤25, ≤63• • ≤25, ≤63
Icn dispositivo associato170÷440
≤35≤25si
IP40IP40
55°C - UR 95%
A [S]230/400
50050
2,3,4In
• ≤25, ≤63
• ≤25, ≤63
Icn dispositivo associato170÷440
≤35≤25si
IP40IP40
55°C - UR 95%
EN 61009-1 app. GA
230/40050050
2,3,4In
• ≤25, ≤63• ≤25, ≤63• ≤25, ≤63• ≤25, ≤63
Icn dispositivo associato170÷440
≤35≤25si
IP40IP40
55°C - UR 95%
TAB. 5.14 - DATI TECNICI BLOCCHI DIFFERENZIALI
89MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
BDHP REGOLABILEBDHP
AC230/400
50050
2,3,4In
• ≤63, ≤125• ≤63, ≤125• ≤63, ≤125
Icn dispositivo associato170÷440
≤50capicorda
siIP40IP40
55°C - UR 95%
A [S]230/400
50050
2,3,4In
• ≤63, ≤125
• ≤63, ≤125
Icn dispositivo associato170÷440
≤50capicorda
siIP40IP40
55°C - UR 95%
EN 61009-1 app. GA
230/40050050
2,3,4In
• ≤63, ≤125• ≤63, ≤125• ≤63, ≤125
Icn dispositivo associato170÷440
≤50capicorda
siIP40IP40
55°C - UR 95%
EN 60947-2 app. GA
230/400500504
In
• ≤63, ≤125
300, 500, 1000, 30000, 60, 150
Icu dispositivo associato170÷440
≤50capicorda
siIP40IP40
55°C - UR 95%
90 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
TIPO SD
norma di riferimentotipocorrente nominale In [A]tensione nominale di impiego Ue [V] 2P
4Ptensione di isolamento Ui [V]frequenza nominale [Hz]numero di policorrente differenziale nominale di intervento (tra parentesi il n° di moduli)
I∆n [mA] istantanei 1030300500
livello di immunità (8/20 µs) [A]potere di interruzione e chiusura diff. nominale I∆m [A]tensione di funzionamento tasto prova [V] 2P
4Pcollegamento sezione cavo
[mm2]alimentazione monte/vallegrado di protezionetropicalizzazionetemperatura di impiego [°C]coordinamento tra interruttori magnetotermici e differenziali [kA]
MTC45MTC60MT60MT100MT250MTHP160MTHP250
coordinamento tra fusibili e differenziali I∆c [A] 2P 2 mod.4P 3 mod.4P 4 mod.
8023040050050
2 4
• (2) • (4)• (2) • (4)
250800
100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 +40
2P 4P
10 10
6000 (gL 80A)
10000 (gL 80A)
6323040050050
2 4
• (2) • (4)• (2) • (4)• (2) • (4)
250630
100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 +40
2P 4P
6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)
10000 (gL 80A)
4023040050050
2 4
• (2) • (3,4)• (2) • (3,4)• (2) • (3)
250630
100÷253170÷440
≤25≤35 (4P 4m)
siIP20
55°C - UR 95%-25 +40
2P 4P
6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)6000 (gL 63A)
10000 (gL 80A)
2523040050050
2 4
• (2)• (2) • (3,4)• (2) • (3,4)
250630
100÷253170÷440
≤25≤35 (4P 4m)
siIP20
55°C - UR 95%-25 +40
2P 4P4,5 4,56 66 6
10 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)6000 (gL 63A)
10000 (gL 80A)
EN 61008-1AC
TAB. 5.15 - DATI TECNICI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI PURI
91MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
10023040050050
2 4
• (2) • (4)• (2) • (4)
• (4)250
1000100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 + 40
2P 4P
10 10
6000 (gL 100A)
10000 (gL 100A)
125230400500504
• (4)• (4)• (4)250
1250
220÷415
≤50 (4P)si
IP2055°C - UR 95%
-25 + 404P
10
10000 (gL 125A)
4023040050050
2 4
• (2) • (3,4)• (2) • (3,4)• (2) • (3)
250630
100÷253170÷440
≤25≤35 (4P 4m)
siIP20
55°C - UR 95%-25 + 40
2P 4P
6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)6000 (gL 63A)
10000 (gL 80A)
6323040050050
2 4
• (2) • (4)• (2) • (4)• (2) • (4)
250 630
100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 + 40
2P 4P
6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)
10000 (gL 80A)
8023040050050
2 4
• (2) • (4)• (2) • (4)
250 800
100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 + 40
2P 4P
10 10
6000 (gL 80A)
10000 (gL 80A)
10023040050050
2 4
• (2) • (4)• (2) • (4)
• (4)250
1000100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 + 40
2P 4P
10 10
6000 (gL 100A)
10000 (gL 100A)
125230400500504
• (4)• (4)• (4)250
1250
220÷415
≤50 (4P)si
IP2055°C - UR 95%
-25 + 404P
10
10000 (gL 125A)
SD
AC AEN 61008-1
2523040050050
2 4
• (2) • (3)• (2) • (3,4)• (2) • (3,4)
250630
100÷253170÷440
≤25≤35 (4P 4m)
siIP20
55°C - UR 95%-25 + 40
2P 4P4,5 4,56 66 6
10 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)6000 (gL 63A)
10000 (gL 80A)
92 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
TIPO SD
norma di riferimentotipocorrente nominale In [A]tensione nominale di impiego Ue [V] 2P
4Ptensione di isolamento Ui [V]frequenza nominale [Hz]numero di policorrente differenziale nominale di intervento (tra parentesi il n° di moduli)
immunizzati [IR] 30300
selettivi [S] 3001000
livello di immunità (8/20 µs)potere di interruzione e chiusura diff. nominale I∆m [A]tensione di funzionamento tasto prova [V] 2P
4Pcollegamento sezione cavo
[mm2]alimentazione monte/vallegrado di protezionetropicalizzazionetemperatura di impiego [°C]coordinamento tra interruttori magnetotermici e differenziali
[kA] MTC45MTC60MT60MT100MT250MTHP160MTHP250
coordinamento tra fusibili e differenziali I∆c [A] 2P4P
10023040050050
2 4
• (2) • (4)• (4)
3000A1000
100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 +40
2P 4P
10 10
6000 (gL 100A)10000 (gL 100A)
6323040050050
2 4
• (2) • (4)• (4)
3000A630
100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 +40
2P 4P
6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)
10000 (gL 80A)
4023040050050
2 4
• (2) • (4)• (4)
3000A630
100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 +40
2P 4P
6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)
10000 (gL 80A)
2523040050050
2 4
• (2) • (4)• (4)
3000A630
100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 +40
2P 4P4,5 4,56 66 6
10 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)
10000 (gL 80A)
A immunizzato [IR]
TAB. 5.15 - DATI TECNICI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI PURI
EN 61008-1
93MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
4023040050050
2 4
• (2) • (4)
3000A630
100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 +40
2P 4P
6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)
10000 (gL 80A)
6323040050050
2 4
• (2) • (4)
3000A630
100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 +40
2P 4P
6 610 1010 1010 1010 106000 (gL 63A)
10000 (gL 80A)
10023040050050
2 4
• (3) • (4)• (4)
3000A1000
100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 +40
2P 4P
10 10
6000 (gL 100A)10000 (gL 100A)
SD
A[S]EN 61008-1
8023040050050
2 4
• (2) • (4)
3000A1000 (2P) - 800 (4P)
100÷253170÷440≤25 (2P)≤35 (4P)
siIP20
55°C - UR 95%-25 +40
2P 4P
10 10
6000 (gL 80A)10000 (gL 80A)
94 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
In (A)6
Polo NR (mΩ)
P (W)
29,5 2,6
1,06 0,09
10Polo N
20,6 2,6
2,06 0,26
13Polo N
14,5 2,6
2,45 0,44
16Polo N8,9 2,6
2,28 0,67
20Polo N6,8 2,6
2,72 1,04
25Polo N4,6 2,6
2,88 1,63
32Polo N3,6 2,6
3,67 2,66
TAB. 5.16 - POTENZA DISSIPATA MDC 30 mA CLASSE A-AC/300 mA CLASSE A-AC
CORRENTE NOMINALE DEL MAGNETOTERMICO MT/MTHP ASSOCIATO (A)
TAB. 5.17 - POTENZA DISSIPATA PER POLO (W)
1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
0,01 0,04 0,01 0,02 0,04 0,11 0,29 0,45 0,70 0,45 0,70 1,10 1,75 - - -
0,002 0,008 0,02 0,03 0,07 0,21 0,53 0,83 1,30 0,65 1,00 1,60 2,50 - - -
- - - - - - - 0,2 0,3 0,5 0,8 1,25 2 1,4 2,2 3,4
Differenziale
componibile BDDiff. componibile BDHP
2P
3P-4P
3P-4P
Potenze dissipate - Interruttori Differenziali
2
4
2,26
3,5
5,466
6,2-
12
10,4-
16
11-
18
--
25
234
25 40 63 80 100 125N°moduliPoli
= differenziali istantanei
= differenziali immunizzati
= differenziali selettivi
Caratteristica di intervento
CORRENTE NOMINALE(A)
TAB. 5.18 - POTENZE DISSIPATE - INTERRUTTORI SD
95MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
MTC 60 MDC 60- VERSIONI 1P,3P,4P - 230/400V e 2P - 400V
1 100.000 Icc (A)10.0006.0001.000500
106
105
104
103
I t (A s)2 2
32
25
13/16
10
6
20
100.000 Icc (A)10.0004.5001.000500
106
105
104
103
I t (A s)2 2
32
25
13/16
10
6
20
MTC 45 MDC 45- VERSIONI 1P,3P,4P - 230/400V e 2P - 400V
M
MTC 100 MDC 100- VERSIONI 1P+N e 2P - 230V
100.000 Icc (A)10.0001.000500
106
I t (A s)2 2
105
104
103
102
3225
13/16106
20
MDC 60 - VERSIONI 1P, 3P, 4P - 230/400V e 2P - 400V
MTC 45 MDC 45- VERSIONI 1P+N e 2P - 230V
100.000 Icc (A)10.0004.5001.000500
106
I t (A s)2 2
105
104
103
102
32 25
13/16106
20
1
CURVE DELL’ENERGIA SPECIFICA PASSANTE - INTERRUTTORI MODULARI MDC
MTC 60 MDC 60- VERSIONI 1P+N e 2P - 230V M
100.000 Icc (A)10.0006.0001.000500
106
I t (A s)2 2
105
104
103
102
3225
13/16106
20
I
MDC 60 - VERSIONI 1P+N,2P - 230V
MDC 45 - VERSIONI 1P+N, 2P - 230V MDC 45 - VERSIONI 1P, 3P, 4P - 230/400V e 2P - 400V
MDC 100 - VERSIONI 1P+N, 2P - 230V
Curve dell’energia specifica passante
96 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
Gli interruttori della seria MTS sono predisposti per il montaggio abbinato con sganciatoridifferenziali. Gli interruttori automatici differenziali che ne derivano garantiscono, oltre allaprotezione contro i sovraccarichi e cortocircuiti tipica degli interruttori automatici, anche quellacontro le correnti di guasto verso terra. Gli sganciatori differenziali possono essere montatianche sugli interruttori di manovra-sezionatori; in tal caso si ha un interruttore differenziale“puro”, che garantisce la sola protezione differenziale. I differenziali puri, sensibili alla solacorrente di guasto a terra, trovano generalmente applicazione come sezionatori principali neiquadri di distribuzione rivolti alle utenze finali.Gli sganciatori differenziali sono realizzati in conformità alla normative: IEC 947-2 appendiceB, IEC 255-3 e IEC 1000.
Per gli interruttori MTS 160 ed MTS 250 sono disponibili sganciatori per il montaggioaffiancato all’interruttore o per il montaggio in posizione sottoposta. Questi sganciatori,realizzati con tecnologia elettronica analogica, agiscono direttamente sull’interruttore medianteun solenoide di apertura che viene alloggiato nell’apposita cava ricavata nella zona del terzopolo. Non è necessaria alcuna alimentazione ausiliaria perché vengono alimentati direttamentedalla rete e la loro funzionalità è garantita anche con una sola fase in tensione e/o in presenzadi correnti unidirezionali pulsanti con componenti continue. Le condizioni di funzionamentodell’apparecchio possono essere controllate tramite un pulsante di prova del circuito elettronico,nonché un indicatore di intervento differenziale.
Sganciatore differenziale affiancato all’interruttoreQuesto sganciatore è completo di:– cavi di potenza per il collegamento ai morsetti inferiori dell’interruttore;– solenoide di apertura (da alloggiare nella zona del terzo polo);– 2 staffe per il fissaggio su profilato DIN (una per l’interruttore e una per il differenziale);– connettore spina per il collegamento del pulsante di apertura a distanza.Lo sganciatore differenziale per l’interruttore MTS 160 è dotato di terminali anteriori per cavi,mentre lo sganciatore differenziale per l’interruttore MTS 250 è dotato di terminali anteriori eviene fornito anche di un frontale per l’interruttore (altezza 45 mm).
Sganciatori differenziali Serie MTS
Fig. 5.8
MTS 160 - MTS 250
Montaggio affiancato
Gli interruttori differenziali ad alta sensibilità sono costruttivamente complessi e possono generaredue effetti indesiderati dovuti alle caratteristiche installative o alla cattiva manutenzione:1. Scatti intempestivi2. Mancato intervento del differenziale stesso.Gli scatti intempestivi rappresentano la stragrande maggioranza degli interventi del differenziale esono tutti gli interventi del differenziale che non avvengono per guasto, ma sono dovuti ad anomaliedell’alimentazione o dei carichi che comunque non rappresentano pericolo per le persone.Le cause degli interventi intempestivi sono molteplici e da ricondursi a fenomeni transitori chepossono essere generati dall’esterno (cause esterne) o dall’interno (cause interne) dell’impiantoprotetto dal differenziale. Il fenomeno più frequente è senza dubbio la fulminazione duranteeventi temporaleschi. Altra causa di tipo esterno sono le manovre di rete compiute dall’entedistributore, o la presenza nelle vicinanze di grossi carichi (ad es. fabbriche). Secondo evento indesiderato, meno sentito dall’utenza, è quella del possibile mancato interventodell’interruttore differenziale. La precisione di intervento degli attuali differenziali è garantitagrazie a tolleranze costruttive molto rigide e a meccanismi complessi, che, se non sottoposti adadeguata “manutenzione”, possono col tempo e con l’azione di agenti esterni, deteriorarsi e nongarantire il massimo livello di sicurezza per il quale sono stati progettati.
Recentemente Gewiss ha presentato una nuova serie di prodotti, integrati nel più ampiocatalogo di interruttori modulari, che risolvono in maniera definitiva i possibili inconvenientidei differenziali. La serie 90 ReStart si compone da differenti tipologie di riarmi automaticisia per interruttori differenziali che per magnetotermici-differenziali modulari e dainterruttori differenziali puri con riarmo automatico e autodiagnosi incorporata. Il prodotto di più completo della serie, ReStart/Autotest, è un differenziale puro che esegueuna autodiagnosi settimanale, simulando a tutti gli effetti il test eseguito premendo l’appositopulsante, con il vantaggio di non togliere tensione all’impianto a valle. Ma questa non è la solacaratteristica. Il dispositivo elimina anche il primo inconveniente, cioè gli scatti intempestivi.
97MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Fig 5.9
Le cause più frequenti
degli scatti intempestivi
SERIE 90 RESTART
CAUSE INTERNE
CAUSE ESTERNE
Problema ricorrente
Carichi elettroniciInserzioni di lampade a scaricaInserzione di inverterDisinserzione di carichi induttiviInserzione di linee con grandi capacitàverso terra (linee lunghe o schermate)Inserzione di motoriInserzione di trasformatoriElevate correnti di inserzione
FulminiManovre sulla rete
Problema poco frequenteProblema non presente
DOMESTICO TERZIARIO INDUSTRIA COMMERCIO
DOMESTICO TERZIARIO INDUSTRIA COMMERCIO
Infatti, a seguito di uno scatto, ReStart/Autotest verifica l’integrità dell’isolamentodell’impianto connesso a valle e, in caso l’isolamento risulti corretto, determinando quindil’effettiva intempestività dello scatto, il dispositivo si autoripristina, rialimentando insicurezza l’utenza collegata.
ReStart/Autotest è un differenziale puro monoblocco con unità di riarmo incorporata cheesegue in automatico e con cadenza settimanale un test dello sganciatore differenziale intutto e per tutto identico al test eseguito con la pressione dell’apposito tasto.Al momento del test, viene prima chiuso un bypass gia incorporato in ReStart/Autotest, edopo pochi istanti viene creata una situazione di squilibrio delle correnti e il relèdifferenziale scatta. La continuità di servizio è garantita dal bypass chiuso in precedenza.La protezione per le persone è comunque garantita dal fatto che il toroide di rivelazionedella corrente differenziale è sempre attraversato dalla corrente di potenza, quindi semprepronto ad intervenire in caso di anomalia nella somma delle correnti.L’elettronica interna controlla se l’apertura dei contatti di potenza principali avvienecorrettamente a seguito dell’iniezione della corrente differenziale. In caso questi nonvengano aperti dal relè differenziale, ReStart/Autotest segnala all’utente l’anomaliaattraverso un led frontale, indicandogli che la protezione differenziale potrebbe non esserein piena efficienza.Se, come è normale e auspicabile, i contatti di potenza principale si aprono regolarmente,il test è positivo e l’unità integrata di riarmo procede alla richiusura dei contatti di potenzaprincipali. Infine il bypass si apre e il test è eseguito regolarmente.Come si può facilmente intuire l’utilizzo di ReStart/Autotest in impianti elettrici residenzialicomporta almeno tre vantaggi molto importanti.Il vantaggio più importante in termini di sicurezza, è quello di eseguire la “manutenzione”del differenziale in automatico ogni settimana, garantendo un’efficienza costante dallaprotezione per i contatti indiretti.
Tutta la serie 90 ReStart risolve l’effetto delle perturbazioni di rete più frequente neidifferenziali: lo scatto intempestivo. Attraverso il riarmo automatico dei differenziali puri odei magnetotermici differenziali il dispositivo elimina l’inconveniente dello scattointempestivo alla radice rialimentando l’impianto in tempi rapidi. ReStart riesce adiscriminare l’intervento dovuto a guasto da quello dovuto a disturbi (scatto intempestivo)procedendo ad un controllo del buono stato dell’impianto a valle a seguito di uno scatto deldifferenziale. Nel caso il controllo avesse esito favorevole, cioè non venissero rilevate fugheverso terra consistenti, il dispositivo riarma rialimentando il carico e eliminando il disagiodovuto a lunghi black-outIl controllo dell’impianto preventivo al riarmo permette di rialimentare l’impianto insicurezza per le persone e le cose, evitando inutili rischi per l’utenza e evitando rischi diincendio.La versione per magnetotermici differenziali, a seguito di uno scatto esegue, oltre alcontrollo della presenza di eventuali guasti a terra, anche un controllo sull’impedenza dilinea in modo da escludere la possibilità di un riarmo in caso di corto circuito.L’utente ha in ogni momento la facoltà di intervenire manualmente ripristinando lui stessol’alimentazione, ma la segnalazione di pericolo di impianto con fuga a terra gli permetteràdi prendere delle precauzioni prima di procedere al tentativo di riarmo manuale in quantoè già avvistato che il proprio impianto non è perfettamente in sicurezza
98 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
L’autodiagnosi
Il Riarmo Automatico
99MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Caratteristiche TecnicheNorme di riferimento: EN 61008-1Sistema di distribuzione: TT - TNCorrente nominale In: (A) 25 - 40Tensione nominale: (V) 230 a.c. fase - neutroTensione di isolamento verso massa: (V) 2500 a.c. per 1 minutoTensione nominale di tenuta ad impulso Uimp: (kV) 4Frequenza nominale: (Hz) 50Tipo: ACorrente differenziale nominale di intervento: (mA) 30Numero di poli: 2Larghezza in moduli DIN: 5Potere di interruzione e chiusura diff. Nominale: (A) 630Caratteristiche e funzionalità RESTART e AutotestPotenza assorbita a riposo: (VA) circa 8Potenza assorbita in stato di blocco: (VA) circa 8Durata del ciclo di Autotest: (min) ≤ 3Comando di richiusura: automaticoTempo di richiusura: (s) ≤ 90Richiusura contatti: istantaneaIntervallo minimo fra due richiusure successive: (min) 3N° tentativi di richiusura consecutivi: 3Manovre meccaniche (numero riarmi): 1000Caratteristiche MeccanicheFrequenza massima di manovra: (man/h) 15Temperatura di impiego: (°C) Da -5° a +40°Sezione morsetti potenza: (mm2) ≤ 25Alimentazione: dall’altoGrado di protezione: IP20Tropicalizzazione: 55°C - UR 95%Contatto ausiliarioTensione di funzionamento/frequenza nominale: (V/Hz) 12÷230 a.c./50Tensione d’isolamento: (V) 600Corrente massima: (mA) 100 cos ϕ = 1Corrente minima: (mA) 0,6Tipo: phototriacTipo di funzionamento: configurabileSezione morsetti: (mm2) ≤ 2,5
RESTART CON AUTOTEST
INTERRUTTORI DIFFERENZIALI CON RIARMO E AUTOTEST
TAB. 5.19 - DATI TECNICI
100 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
Morsetti di alimentazione(Dal contatore) Sportello scorrevole in posizione
di dispositivo inserito (ON)
Sinottico Leddi segnalazione
Avvio manuale dellafunzione AUTOTESTLED di segnalazione e stato di funzionamento
Contatto ausiliario
Morsetti di uscita (All’impianto)
AutotestTest automatico del differenziale: •Protezione differenziale durante il test: •Segnalazione luminosa presenza rete a valle: •Segnalazione luminosa autotest in corso: •Segnalazione luminosa eventuali anomalie dispositivo: •RESTART
Richiusura automatica per scatto intempestivo: •Segnalazione di richiusura in corso: •Controllo elettronico presenza guasto a terra: •Segnalazione guasto a terra: •Blocco della richiusura in caso di guasto: •Dispositivo di inserimento / esclusione di riarmo e autotest: •Contatto ausiliario di remotizzazione stato (230V): •
RESTART CON AUTOTEST
Descrizione dispositivo
Pulsante per test differenziale
Sportello scorrevole in posizione di dispositivo disinserito (OFF)
Leva dicomando
TAB. 5.20 - TABELLA DELLE FUNZIONI
FUNZIONAMENTO AUTOMATICO-AUTOTEST E RESTART ATTIVI FUNZIONAMENTO MANUALE-AUTOTEST E RESTART NON ATTIVI
101MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
CICLO SETTIMANALE
Il differenziale Autotest con riarmo effettua un auto-controllo settimanale della protezionedifferenziale. Il test consiste in una manovra meccanica ed elettrica di apertura con successivarichiusura durante la quale viene assicurata sia la continuità di servizio dell’impianto che laprotezione delle persone.Il modulo di riarmo automatico, oltre ad assicurare la richiusura dell’interruttore a conclusionedel test, integra nel dispositivo anche la funzionalità del Restart RD.
Legenda
Dispositivo diriarmo automatico
Unità dicontrollo
Contattore di bypass
230V
Opzionale
Segnali elettrici
Potenza
Collegamentimeccanici
A seguito dell’installazione è possibile avviare in modo manuale l’autotest (tramite lapressione del tasto apposito) al fine di verificare il corretto cablaggio e sincronizzarne ilciclo settimanale.
FUNZIONAMENTONORMALE
SETUP INIZIALE E AVVIOMANUALE PRIMO
AUTOTEST
CHIUSURA CIRCUITODI BYPASS TEST DEL DIFFERENZIALE
DIFFERENZIALESCATTATO?
RIARMO AUTOMATICORIAPERTURA CIRCUITODI BYPASS
SEGNALAZIONEANOMALIA
SI
1 2
4 3
NO
Principio difunzionamento
Fig. 5.9 Schema elettrico
Fig. 5.10
Ciclo di test settimanale
102 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
Schema di cablaggio del contatto ausiliario con combinatore telefonico
GW 96 608
al combinatore
al combinatore
A1
4
3
A2
GW 96 608
al combinatore
al combinatore
A1
2
1
A2
CABLAGGIO COMBINATORE CHE RICHIEDE UN NC
CABLAGGIO COMBINATORE CHE RICHIEDE UN NA
103MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
RESTART - DISPOSITIVI DI RIARMO AUTOMATICO
RD RD PRO RM
Caratteristiche elettricheSistema di distribuzione: TT-TNTensione nominale Vn: (V) 230 a.c. fase/neutroLarghezza moduli DIN: 2Tensione di funzionamento: (V) Da 0,85 a 1,10 VnTensione di isolamento verso massa: (V) 2500 V per 1 minutoFrequenza nominale: (Hz) 50Tensione di tenuta ad impulso Uimp: (kV) 4Potenza assorbita a riposo: (W) 0Potenza di azionamento: (W) 25Potenza assorbita in stato di blocco: (W) 3Potenza assorbita in stato di attesa: (W) - 1 -Caratteristiche meccanicheComando di richiusura: AUTOMATICOTempo di richiusura: (s) ≤90 ≤115Richiusura dei contatti: ISTANTANEAIntervallo minimo fra due richiusure successive: (min) 3N° max tentativi di richiusura consecutivi: 3 - 3Lato di accoppiamento: A DESTRAManovre meccaniche (numero di riarmi): 1000Frequenza massima di manovra: (man/h) 15Temperatura di impiego: (°C) DA -5° A +40°CCaratteristiche contatto ausiliarioTensione di funzionamento/frequenza nominale: (V/Hz) - 12 ÷ 230 A.C./50 -Tensione di isolamento: (V) - 600 -Corrente massima: (mA) - 100 cos =1 -Corrente minima di funzionamento: (mA) - 0,6 -Tipo: - phototriac -Numero di modalità di funzionamento 3Capacità massima morsetti: (mm2) - 2,5 -
RD RD PRO RM
Richiusura automatica per scatto intempestivo: • • •Segnalazione di richiusura in corso: • • •Segnalazione di attesa in corso: •Controllo presenza guasto a terra: • • •Controllo presenza di cto-cto: •Controllo ripetuto in caso di anomalia: •Segnalazione di guasto: • • •Blocco della richiusura in caso di guasto: • •Blocco della richiusura in caso di tentativi falliti: • • •Dispositivo di inserimento/esclusione del riarmo: • • •Contatto ausiliario per segnalazioni remote: •Configurabilità del contatto ausiliario: •Segnalazione presenza tensione a valle: •Protezione elettrica: PTC PTC PTC
TAB. 5.20 - DATI TECNICI
TAB. 5.21 - TABELLA DELLE FUNZIONALITÀ
Il ciclo di riarmo avviene dopo uno scatto intempestivo dell’interruttore e a seguito del controllo diimpianto. Il dispositivo effettua fino ad un massimo di 3 richiusure in caso di sganci successiviravvicinati (entro 3 minuti), a seguito dei quali il dispositivo va in blocco, segnala l’anomalia epermette il riarmo dell’interruttore solo manualmente. Dopo 3 minuti dal riarmo il conteggio si azzera.
104 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
ReStart RD e RM
Il ciclo di riarmo si differenzia dal ReStart per applicazioni residenziali per il fatto che a seguito di uncontrollo impianto fallito, il dispositivo non va in blocco segnalando l’anomalia, ma si pone in stato diattesa, segnalandolo attraverso un differente lampeggio del led frontale. Periodicamente vieneeseguito il controllo impianto e il dispositivo riarmerà esclusivamente in caso di controllo positivo.Alternativamente resterà in stato di attesa fino ad intervento manuale. Il contatto ausiliario segnala lostato di attesa. E’ comunque presente la sicurezza supplementare del blocco in caso di terzo riarmofallito in breve tempo, in analogia al quanto previsto per il ReStart per applicazioni residenziali.
ReStart RD PRO
CICLO DI RIARMOAUTOMATICO
(FISSO)
(ATTESA)legenda:
Led spento
Led lampeggiante
Led acceso (attesa)
Led acceso (fisso)
SGANCIOINTERRUTTORE
SCATTOINTERRUTTORE
CONTROLLOIMPIANTO
BLOCCO ALLARMEON
FINE ALLARMEOFF
CONTROLLOIMPIANTO
RIARMOOK?
OK?
N° RIARMI =3
SCATTO IN 1’
ALLARME ON
ATTESA 15’
ATTIVAZIONECONTATTO AUSILIARIO
ATTIVAZIONE CONTATTO AUSILIARIO(SE NON ATTIVO)
DISATTIVAIONE CONTATTOAUSILIARIO (SE ATTIVO)
CONTROLLOIMPIANTO
MANOVRADI RIARMO
BLOCCODISPOSITIVO
RIARMOESEGUITO
BLOCCO DISPOSITIVO
TEST OK?
NO
SI
SI
SINO
SINO
NOSI
NO
NO
SI
NO
SIN° RIARMI = 3
AVVIENE UNALTRO SGANCIO
ENTRO 3MINUTI?
105MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Interruttore automatico
Test impianto
Carica dispositivo riarmo
Led destra (presenza rete)Led sinistra (di segnalazione)
Tensione a valle
Gua
sto
Rilev
azio
negu
asto
eat
tesa
Cont
rollo
Cont
rollo
Riar
mo
Fine
guas
to
Rilev
azio
negu
asto
eat
tesa
Impianto guasto temporaneo
Interruttore automatico
Test impianto
Carica dispositivo riarmo
Led destra (presenza rete)Led sinistra (di segnalazione)
Tensione a valle
Inter
vent
oin
tempe
stivo
Inizio
caric
adi
spos
itivo
diria
rmo
Riar
mo
Gua
sto
Cont
rollo
Cont
rollo
Rilev
azio
negu
asto
eat
tesa
Rilev
azio
negu
asto
eat
tesa
Circa 15s Max 75s
Fase di controllo impianto
Impianto sano Impianto guasto
Lampeggio
Interruttore automatico
Test impianto
Carica molla di riarmo
Led di segnalazione
Tensione a valle
Inter
vent
oin
tempe
stivo
Inizio
caric
am
olla
diria
rmo
Riar
mo
Gua
sto
Rilev
azio
negu
asto
ebl
occo
Circa 15s Circa 75s
Fase di controllo impianto
Impianto sano Impianto guasto
Lampeggio
STATI DI FUNZIONAMENTO
ReStart RD e RM
ReStart RD PRO
UTILIZZO CON ALLARMEREMOTO/SISTEMADI SUPERVISIONE
106 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
Il contatto ausiliario integrato in restart pro permette di remotizzare la segnalazione dello statodi attesa del dispositivo se questo non può riarmare per insufficiente isolamento. Lasegnalazione avviene solamente in caso di ritardo o impossibilità nel riarmo. Se il riarmo puòessere eseguito immediatamente non verrà data nessuna segnalazione per non generare falsiallarmi (ad esempio segnalazionze di allarme che sparisce al seguito del riarmo).
Il contatto ausiliario del RESTART PRO é configurabile in tre modalità differenti attraverso lapressione prolungata del tasto frontale. Il passaggio da una modalità alla successiva éconfermato dal lampeggio dei led frontali.
Nota: Collegando al contatto ausiliario un relé provvisto di contatti in scambio é possibile avere la segnalazione sia dello stato di attesa, sia dell’avvenuto riarmo
Stato 1Funzionamentocome contatto
NA
Quando il dispositivo, a seguito di uno scatto e un difetto di
impianto, va in attesa,il contatto chiude
Stato 2Funzionamentocome contatto
NC
Quando il dispositivo, a seguito di uno scatto e un difetto di impianto, va in attesa,
il contatto apre
Stato 3
Funzionamentointermittente
come frequenza1 HZ
Quando il dispositivo, a seguito diuno scatto e un difetto di impianto,
va in attesa, il contatto apre e chiude ad intermittenza
OFF ON
Normale Attesa
OFF ON
Normale Attesa
OFF ON
Normale Attesa
107MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
COORDINAMENTODELLE PROTEZIONI
Il coordinamento dei dispositivi di protezione può essere di due tipi:
- selettivo (cronometrico, amperometrico, di zona);
- di sostegno (o back-up).
La mancanza di energia elettrica, anche per un breve tempo, può causare danni economici e,in alcuni casi, compromettere la sicurezza delle persone. Ad esempio, in alcuni impianti ove èrichiesta la massima continuità di esercizio, quale:
- impianti industriali a ciclo continuo;
- impianti ausiliari di centrali;
- reti di distribuzione civili (ospedali, banche, ecc.);
- impianti di bordo;
predomina sulle altre esigenze quella di garantire il più possibile la continuità difunzionamento.
La soluzione normalmente adottata è quella del coordinamento selettivo delle protezioni dimassima corrente, che consente di isolare dal sistema la parte di impianto interessata dalguasto, facendo intervenire il solo interruttore situato immediatamente a monte di esso.
Si ricorre pertanto alla protezione selettiva, il cui scopo è quello di coordinare l’intervento fradue interruttori, ad esempio A e B (Fig. 5.11) disposti tra loro in serie, in modo che in caso diguasto in C si apra solo l’interruttore B, garantendo così la continuità del servizio al restodell’impianto alimentato dall’interruttore A.
Al fine di realizzare un corretto coordinamento selettivo, si devono tener presente le seguentiregole fondamentali:
1) Allo scopo di ridurre gli effetti di tipo termico ed elettrodinamico e contenere i tempi diritardo entro valori ragionevoli, il coordinamento selettivo non dovrebbe avvenire tra più diquattro interruttori in cascata (Fig. 5.12).
2) Ciascun interruttore deve essere in grado di stabilire, supportare ed interrompere la massimacorrente di cortocircuito nel punto dove è installato.
3) Per assicurarsi che gli interruttori di livello superiore non intervengano, mettendo fuoriservizio anche parti di impianto non guaste, si devono adottare soglie di corrente diintervento, ed eventualmente di tempo di intervento, di valore crescente partendo dagliutilizzatori andando verso la sorgente di alimentazione.
Fig. 5.11
Protezione selettiva
Coordinamentoselettivo
108 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
4) Per assicurare la selettività, l’intervallo dei tempi di intervento dovrebbe essereapprossimativamente di 0.1- 0.2 s. Il tempo massimo di intervento non dovrebbesuperare i 0.5 s.
La selettività fra due interruttori in cascata, può essere totale o parziale (Fig. 5.13);in particolare:
Fig. 5.12
Tempi di intervento massimi
consentiti per assicurare
la selettività
Fig. 5.13
Selettività totale e parziale
Gradi di selettività
109MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
- Selettività totale. La selettività è totale se si apre solo l’interruttore B, per tutti i valori di correnteinferiori o uguali alla massima corrente di cortocircuito presunta nel punto in cui è installato B.
- Selettività parziale. La selettività è parziale se si apre solo l’interruttore B per valori dicorrente di cortocircuito in C inferiori al valore IL, oltre il quale si ha l’intervento simultaneodi A e B.
In molti tipi di impianto la selettività parziale viene ammessa, specie se la grande maggioranzadei guasti viene coperta dall’intervento selettivo (nel caso di impianti di B.T. con linee di utenzaabbastanza lunghe a valle dell’interruttore B) e l’intervento simultaneo si verifica solo per guastipoco probabili in prossimità del dispositivo di protezione B.
I tipi di selettività che si possono avere sono: cronometrica, amperometrica e di zona; nelseguito verranno esaminati separatamente.
È il tipo di selettività più efficace e si realizza con l’impiego di sganciatori o relè muniti didispositivi di ritardo intenzionale dell’intervento.
I ritardi vengono scelti con valori crescenti risalendo lungo l’impianto per garantire chel’intervento sia effettuato dall’interruttore immediatamente a monte del punto in cui si èverificato.
L’interruttore A interviene con ritardo ∆t rispetto all’interruttore B, nel caso che entrambi gliinterruttori siano interessati da una corrente di guasto di valore superiore a Im (Fig. 5.14).
Fig. 5.14
L’interruttore A, ovviamente, dovrà essere in grado, come già detto, di sopportare lesollecitazioni dinamiche e termiche durante il tempo di ritardo.
Questo tipo di selettività, usata abbastanza frequentemente negli impianti di B.T., si realizzaregolando la soglia di intervento istantaneo a valori di corrente diversi fra gli interruttori A e Be sfruttando la condizione favorevole del diverso valore assunto dalla corrente di cortocircuitoin funzione della posizione in cui si manifesta il guasto a causa dell’impedenza dei cavi.
Per effetto della limitazione dovuta a questa impedenza in certi casi è possibile regolarel’intervento istantaneo dell’interruttore a monte del cavo ad un valore dell’intensità di correntesuperire a quello del massimo valore raggiungibile dalla corrente di guasto che percorrel’interruttore a valle, pur assicurando quasi completamente la protezione della parte di impiantocompresa tra i due interruttori.
Selettività cronometrica
Selettivitàamperometrica
Tipi di selettività
110 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
A seconda degli interruttori impiegati, la selettività amperometrica può assumere condizionidiverse (Fig. 5.15):
a) Con interruttori tradizionali sia a monte che a valle: la selettività è tanto più efficace e sicuraquanto più grande è la differenza fra la corrente nominale dell’interruttore posto a monte equella dell’interruttore posto a valle.
Inoltre la selettività amperometrica generalmente risulta totale se la corrente di cortocircuitoin C è inferiore alla corrente magnetica d’intervento dell’interruttore A.
b) Con interruttori tradizionali con breve ritardo a monte e interruttori tradizionali a valle: laselettività amperometrica, per valori di corrente di cortocircuito elevati, può essere miglioratautilizzando interruttori a monte provvisti di relè muniti di breve ritardo (curva “S”).
La selettività è totale se l’interruttore A non si apre.
La possibilità di avere interventi selettivi senza l’introduzione di ritardi intenzionali riduce lesollecitazioni termiche e dinamiche all’impianto in caso di guasto e frequentemente permettedi sotto-dimensionare alcuni suoi componenti.
c) Con interruttori tradizionali a monte e interruttori limitatori a valle: usando interruttorilimitatori a valle e, a monte di essi, interruttori tradizionali (dotati di potere d’interruzioneadeguato con sganciatori di tipo istantaneo) è possibile ottenere selettività totale.
In questo caso la selettività dell’intervento si realizza grazie ai tempi di interventoestremamente ridotti dell’interruttore limitatore che riducono l’impulso di energia dovuto allacorrente di guasto a valori tanto bassi da non causare l’intervento dell’interruttore a monte.
Con questo principio è possibile realizzare la selettività totale anche tra interruttori limitatoridi diverso calibro fino a quei valori di corrente che non provocano l’apertura transitoria deicontatti del limitatore a monte.
È un tipo di selettività alla quale si ricorre quando fra due interruttori non è possibile impostareun tempo di ritardo nell’intervento.Questo sistema può consentire di ottenere un livello di selettività che va oltre il valore dellasoglia magnetica dell’interruttore a monte, impiegando un interruttore limitatore a valle. Nelcaso si abbia a monte un interruttore del tipo B ma con Icw ≤ Icu, in funzione della limitazioneeffettuata dall’interruttore a valle possiamo ottenere un limite di selettività superiore al valoredella soglia istantanea dell’interruttore a monte.
Fig. 5.15
Diverse tipologie di
selettività amperometrica
Selettività energetica
111MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Per lo studio della selettività energetica non si confrontano le curve di intervento corrente/tempodei componenti installati in serie ma le curve dell’energia specifica (I2t) lasciata passaredall’interruttore a valle e la curva dell’energia dell’interruttore a monte. Si ottiene la selettivitàenergetica se le due curve non hanno punti di intersezione. L’effetto di limitazione dell’energiaspecifica passante è funzione del tipo di interruttore (meccanismo di apertura, contatti ecc.)mentre il livello energetico di non sgancio è legato alle caratteristiche di intervento dellosganciatore (soglia istantanea, tempo di intervento), nonché dalla soglia di repulsione deicontatti (apertura incondizionata).
Per poter realizzare in maniera ottimale una selettività energetica occorre pertanto impiegare:- sganciatori istantanei con tempo di risposta legato alla corrente di cortocircuito e di taglia
diversa.- interruttori con una forte limitazione di corrente ed i contatti differenziati per taglia.
L’impiego di interruttori limitatori a valle permette inoltre una sensibile riduzione dellesollecitazioni termiche ed elettrodinamiche alle quali è soggetto l’impianto e di contenere iritardi intenzionali imposti agli interruttori installati a livello primario.
L’adozione del coordinamento selettivo delle protezioni comporta per sua natural’allungamento dei tempi di eliminazione dei guasti man mano che ci si avvicina alla sorgentedell’energia e quindi dove il valore della corrente di guasto è maggiore.
In impianti importanti, nei quali i livelli di distribuzione possono diventare molti, questi tempipotrebbero diventare inaccettabili sia per il valore elevato dell’energia specifica passante I2t ,sia per l’incompatibilità con i tempi di estinzione prescritti dall’Ente fornitore di energia.In questi casi può essere necessario adottare un sistema di selettività di zona o “accelerata”.
Questa tecnica, più sofisticata, consente di accorciare i tempi determinati dalla selettivitàcronometrica tradizionale pur mantenendo la selettività degli interventi.
Questo tipo di coordinamento si basa sulle seguenti operazioni:- immediata individuazione dell’interruttore a cui compete l’eliminazione selettiva del guasto;- abbreviazione del tempo di intervento di tale interruttore;- mantenimento del coordinamento selettivo degli interruttori a monte.
Fig. 5.16
Selettività energetica
Selettività di zona o”accelerata“
112 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
Il principio su cui basarsi per determinare quale sia l’interruttore più vicino al guastoconsiste nell’utilizzare la corrente di guasto come unico elemento di riferimento comune peri vari interruttori e creare un interscambio di informazioni in base alle quali determinare inmodo praticamente istantaneo quale parte dell’impianto deve essere tempestivamentestaccata dal sistema.
Fig. 5.17
Esempio delle varie
condizioni di guasto
Guasto a valle dell’interruttore C: l’interruttore C interviene istantaneamente per guasti dicortocircuito che insorgono a valle di esso, e gli interruttori A e B, in virtù dei ritardi impostati,non intervengono e ritornano alle condizioni di esercizio normalmente non appena lasovracorrente si estingue (pochi millisecondi).
Guasto a valle dell’interruttore B: il guasto dà luogo all’intervento dell’interruttore Bistantaneamente dall’insorgere del guasto stesso. L’interruttore A si comporta come nel casoprecedente.
Guasto a valle dell’interruttore A: la corrente di guasto interessa solo l’interruttore A e pertantodà luogo all’intervento istantaneo dell’interruttore stesso.
113MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
La protezione di sostegno è basata sul principio esattamente contrario rispetto a quello“selettivo”: è richiesta l’apertura contemporanea dell’interruttore a monte e dell’interruttore avalle, oppure quella del solo interruttore a monte per valori della corrente di cortocircuitosuperiori ad un certo valore limite. Tale tipo di protezione è ammesso dalle norme CEI 64-8 eCEI EN 60947-2 A1.
Come rappresentato nella Fig. 5.18, gli interruttoriA e B, disposti in serie in un circuito, sono coordinatiin modo tale da intervenire simultaneamente in casodi guasto in C per un valore di corrente superiore aduna prefissata soglia, detta corrente di scambio. Intal modo i due interruttori interagiscono tra lorocomportandosi come fossero una sola unità con dueinterruzioni poste in serie che interrompono ilcortocircuito. Tutto ciò conferisce all’insieme equindi anche all’interruttore B un potere diinterruzione superiore a quello che l’interruttore Bstesso potrebbe fronteggiare da solo.
L’impiego di interruttori limitatori a monte consente maggiori margini di sicurezza.
La protezione di sostegno viene utilizzata in impianti elettrici in cui la continuità di eserciziodella parte non guasta non è requisito fondamentale, ma esistono altre esigenze prioritariequali:
1) la necessità di limitare gli ingombri delle apparecchiature elettriche;
2) la necessità di non modificare impianti esistenti anche se non più idonei alle nuove correntidi guasto
3) il problema tecnico-economico di contenere il dimensionamento dei componenti dell’im-pianto elettrico
La protezione di sostegno, pertanto, è applicabile quando non vi sono esigenze di selettività,consente, in particolare, di proteggere impianti sottodimensionati rispetto alla corrente diguasto presunta (ossia consente sensibili risparmi nel dimensionamento degli interruttori avalle).
Condizioni indispensabili per la realizzazione della protezione di sostegno:
1) l’interruttore a monte deve avere un potere di interruzione almeno pari alla corrente dicortocircuito presunta nel punto di installazione dell’interruttore a valle;
2) la corrente di cortocircuito e l’energia specifica, lasciata passare di fatto nell’impiantodall’interruttore a monte non devono danneggiare l’interruttore a valle;
3) i due interruttori devono essere realmente in serie in modo da essere percorsi dalla stessacorrente in caso di guasto.
È comunque necessario, in caso di adozione della protezione di sostegno, sceglierecombinazioni di apparecchi delle quali siano state verificate dal costruttore attraverso provepratiche, l’efficienza e le caratteristiche del complesso. Si deve infatti precisare che il valore delpotere di interruzione della serie non può essere ricavato teoricamente, ma può essere definitosolo con prove dirette, fatte in laboratorio.
Fig. 5.18
Protezione di back-up
PROTEZIONEDI SOSTEGNO(O BACK-UP)
114 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
I dispositivi di protezione contro il sovraccarico ed il cortocircuito devono avere un potered’interruzione almeno uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione.E’ tuttavia ammesso l’impiego di un dispositivo di protezione (interruttore) con potere diinterruzione inferiore a condizione che a monte vi sia un altro interruttore avente il necessariopotere di interruzione. In questo caso le caratteristiche dei due interruttori devono esserecoordinate in modo che l’energia specifica passante (I2t) lasciata passare dall’interruttore amonte non risulti superiore a quella che può essere sopportata senza danno dall’interruttore avalle e dalle condutture protette.
Il coordinamento dei dispositivi di protezione può essere di due tipi:
- di sostegno (o back-up)
- selettivo (amperometrico, cronometrico, di zona).
Nella Tab. di back-up 5.22 vengono pertanto riportate le possibilità di protezione di sostegnocon i relativi poteri di interruzione riferiti alla tensione nominale Ue = 400 V ~, fra interruttoriGEWISS serie MTC e MT, serie MTHP e scatolati serie MTS, mentre nelle pagine successivevengono riportate le tabelle di selettività.
COORDINAMENTODELLE PROTEZIONI
MTC - 2P
MT - 2P
MTHP - 2P
45
60
60
100
250
160
250
6/25
32/63
6/20
25
32/63
6
7,5
10
30
25
50
40
30
20
50
230V
acmo
nofa
se
VALORI IN KA EFF.
400 Vac trifase
MT MTHP MTS MTSE
VALLE
MONTE
60
10
10
10
10
6/25
15
10
10
15
36
10
10
25
36
30
36
25
32/63
12,5
10
10
12,5
25
20
15
15
20
32/63
15
10
10
15
160
10
10
10
10
16
10
10
16
36
10
10
25
36
30
36
25
65
10
10
25
50
30
65
50
36
25
50
85
10
10
25
50
30
65
50
36
25
50
36
10
10
25
36
30
36
25
65
10
10
25
50
30
65
50
36
25
50
100
10
10
25
50
30
65
50
36
25
50
250
25
25
25
25
25
25
6/20
25
15
15
25
25
100 250 160 250 250
Tab. 5.22
Tabella di back-up
Sistema 3F ~ 400 Vac
trifase - monte
Sistema F/N ~ 230 Vac
monofase - valle
(EN 60947-2)
Abbinamento non idoneo
Tabelle di back-up
115MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
400VAC TRIFASE
TAB. 5.23 - TABELLA DI BACK-UP 3F~ 400V (EN 60947-2)
MT60 MT100 MT250 MTHP160 MTHP250 MTS160 MTS250 MTSE250 MTS/E630 MTS/E800 MTSE1600
1¸25
32¸63
6¸20
25
32¸63
160
250
250
630
800
4,5
6
10
15
12,5
25
20
15
16
25
16
36
36
65
85
36
65
100
36
65
100
36
50
65
100
6
10
12,5
15
15
10
12,5
12,5
20
25
25
25
25
15
20
20
20
20
12,5
15
15
15
10
10
16
16
16
10
10
25
25
25
25
25
25
6
10
16
16
6
10
20
25
25
36
25
20
20
30
36
6
10
16
25
25
30
25
20
20
30
36
6
10
16
25
25
30
25
20
20
30
40
65
65
6
10
16
25
25
30
25
20
20
30
50
85
85
85
6
10
16
20
20
30
25
20
20
30
25
6
10
16
20
20
30
25
20
20
30
36
65
65
65
6
10
16
20
20
30
25
20
20
30
40
100
100
100
100
100
100
20 20
65
65
20
65
65
100
100
65
100
20 20
50
50
50
50
50
20
65
65
65
65
65
20
65
65
100
100
100
100
65
100
65
85
100
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
40
85
85
40
85
40
85
50
65
85
In [A]
In [A] 1,63 6¸25 32¸63 6¸20 25 32¸63 63¸125 20¸63 160 250 250 250 800 1600
Icu [kA] 10 15 12,5 25 20 15 16 25 16 36 36 65 85 36 65 100 36 65 100 36 50 65 100 50 65 100
MONTE
VALLE
MTC/MDC45MTC/MDC60MT60
MT100
MT250
MTHP160MTHP250
MTS
MTSE
MTS/E
116 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
Tabelle di selettività Per una corretta lettura delle tabelle riportate nelle pagine che seguono, occorre tenerepresente:
1) La selettività è espressa in kA alla tensione di 400-415 V c.a. secondo la Icu delle NormeIEC 947-2.
2) Le tabelle sono elaborate sotto le seguenti condizioni:
3) Negli sganciatori a microprocessore SEP/A e SEP/B le regolazioni amperometriche ecronometriche delle funzioni L, S, I sono molteplici, pertanto risulta impossibile condensare inuna unica casella un valore numerico univoco di selettività.
4) I valori sono validi per sistema radiale (un trasformatore a monte).
5) La lettera “T” significa selettività totale.
6) I valori indicati sono relativi a condizioni di guasto bifase o trifase; la loro validità si estendeper condizioni di cortocircuito. In caso di sovraccarico è necessario verificare la selettivitàcon il reale profilo di correnti di carico, tramite le curve tempo-corrente.
A – SGANCIATORI MAGNETOTERMICI
B – SGANCIATORI SEP/AC – SGANCIATORI SEP/B
I1 = 1· IthI1 = 1· lnI1 = 1· In
t1 = curva Da valle I2 = OFF
a monte I2 = 10. Int2 = curva D
I3 = 10 · IthI3 = 12 · InI3 = 12 · InI3 = OFF
117MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
MTHP 160 Tab. 5.24
Tabella di selettività
118 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
TAB. 5.25 - TABELLA DI SELETTIVITÀ MTS 160, MTS 250 E MTSE 250
119MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
20 ÷ 63
MTS 630
400320 500
40003200 5000
T T T
valle
monte
MTC 45
In
Im
6 ÷ 32 C
T T TMTC 60 6 ÷ 32 C
T T TMT 60 1 ÷ 63 B/C
T T TMT 60 6 ÷ 40 D
T T TMT 100 6 ÷ 63 C
T T TMT 100 6 ÷ 40 D
T T TMT 250 6 ÷ 63 C
T T80 ÷ 125
TMTHP 160 63 ÷ 100 D
T
30 3016
MTS 160
20
25
32
40
50
63
80
100
125 1250
32 500 121212
50 500
80 800
100 1000
125 1250
160 1600
200 2000
250 2500
100 1200
160 1600
MTS 250
160 1900
250 3000
MTHP 160 C T
TT
TTMTHP 250 C
500
500
500
500
500
500
630
800
1000
30
30 3030
30 3030
30 3030
30 3030
30 3030
30 3030
30 3030
24 2424
24 2424
24 2424
121212
121212
121212
121212
121212
121212
1212
1111
MTSE 250
11
111111
1111
MTSE 630
400320 630
OFFOFF OFF
T T T
T T T
T T T
T T T
T T T
T T T
T T T
T T
T
T
30 30
121212
T
TT
TT
30
30 3030
30 3030
30 3030
30 3030
30 3030
30 3030
30 3030
24 2424
24 2424
24 2424
121212
121212
121212
121212
121212
121212
111111
111111
111111
MTS 800
800630
80006300
T T
T T
T T
T T
T T
T T
T T
T
T
T
T
T
T
30
30
30
30
3025
2520
2015
2015
2015
2015
2520
2520
3025
25
25
25
25
25
25
30
30
TT
TT
MTSE 800
800630
OFFOFF
T T
T T
2015
2015
2015
2015
2520
30
3025
2520
2520
3025
25
30
30
3025
25
25
25
25
30
30
TT
T T
T T
T T
T T
T T
T
T
T
T
T
T
TT
320 3200
400 4000
500 5000
320 3800
400 4800
630 7500
MTSE 630
MTS 630
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
T
TAB. 5.26 - TABELLA DI SELETTIVITÀ MTS 630, MTSE 630, MTS 800 E MTSE 800
120 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di manovra e protezione
Tab. 5.27
Tabella di selettività
MTSE 1600
121MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di comando
Sono apparecchi destinati a stabilire, portare ed interrompere la corrente nominali incondizioni normali del circuito. Essi sono anche in grado di portare, per un tempo specificato,(1 sec.) la corrente di cortocircuito ma non sono in grado di interromperla; devono quindiessere corredati di un dispositivo di protezione contro il cortocircuito. Nella posizione di aperto,gli apparecchi di manovra presentano i requisiti di sezionamento prescritte per i sezionatori.Usualmente negli impianti elettrici gli interruttori sezionatori di manovra svolgono le seguentifunzioni:- congiunzione di due sistemi di sbarre quando viene a mancare l’alimentazione di un semi
quadro,- installazione in testa ad un quadro secondario allo scopo di isolare una parte di impianto,- installazione a monte di una singola utenza per poterla isolare completamente dalla rete.
Per gli apparecchi usati nell’ambito industriale, la Norma CEI EN 60947-3 stabilisce tutte leprescrizioni alle quali devono essere conformi.In questa guida, con il termine sezionatore, vengono raggruppati apparecchi che pur avendocaratteristiche funzionali e norme di riferimento diverse, presentano la caratteristica comune dipoter sezionare un circuito elettrico. Con lo stesso termine vengono pertanto considerati:- gli interruttori di manovra sezionatori- gli interruttori non automatici.
Nella scelta di queste apparecchiature di protezione e manovra, si deve tener conto deiseguenti parametri:- Caratteristiche della rete. La determinazione delle grandezze caratteristiche quali tensione,
frequenza e corrente nominale viene effettuata con gli stessi criteri adottati per gli interruttoriautomatici.
- Categorie di impiego. Il valore della corrente di un interruttore di manovra, viene dichiaratodal costruttore con riferimento alla tensione, alla frequenza ed alla categoria d’impiego.Questa caratteristica si riferisce alla specifica applicazione alla quale è destinato l’interruttoresezionatore ed al tipo di carico alimentato (resistivo o induttivo).
La tabella che segue, conforme alle prescrizioni della Norma CEI EN 60947-3, evidenzia lecategorie di impiego previste sia in corrente alternata che in corrente continua, oltre alle applicazionitipiche ed alle prestazioni nominali, in apertura ed in chiusura, che gli apparecchi devono avere.Dalla tabella si può notare come per ogni categoria sono previste due tipi di utilizzazione, conmanovre frequenti e non frequenti. La gravosità delle operazioni di apertura e di chiusura aumentacon l’aumentare della componente induttiva, pertanto a parità di valori della durata elettrica, gliapparecchi possono subire declassamenti in funzione del tipo di carico alimentato.
INTERRUTTORIDI MANOVRASEZIONATORI
Legenda
I Corrente di chiusura
Ie Corrente di interruzione
In Corrente nominale di impiego
U Tensione applicata
Ue Tensione nominale di impiego
Ur Tensione di ritorno a frequenzadi esercizio o in c.c.
AC-20A - AC-20BAC-21A - AC21BAC-22A - AC22BAC-23A - AC23B
Tutti i valoriTutti i valoriTutti i valori
0 < Ie ≤ 100 A100 A < Ie
-1,531010
-1,051,051,051,05
-0,950,650,450,35
-1,5388
-1,051,051,051,05
-0,950,650,450,35
-5555
CATEGORIA DIUTILIZZAZIONE
CATEGORIA NOMINALEDI IMPIEGO
CHIUSURAI/IE U/UE COSϕ
INTERRUZIONEIC/IE UR/UE COSϕ
NUMERO DI CICLIDI OPERAZIONE
DC-20A - DC-20BDC-21A - DC21BDC-22A - DC22BDC-23A - DC23B
Tutti i valoriTutti i valoriTutti i valoriTutti i valori
-1,544
-1,051,051,05
-1
2,515
-1,544
-1,051,051,05
-1
2,515
-555
CATEGORIA DIUTILIZZAZIONE
CATEGORIA NOMINALEDI IMPIEGO
I/IE U/UE L/RMS
IC/IE UR/UE L/RMS
NUMERO DI CICLIDI OPERAZIONE
Interruttori di manovra sezionatori modulari
Schemi funzionali
122 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di comando
Norma di riferimento:Tensione nominale Un (V):Tensione nominale d’isolamento Ui (V):Tensione nominale d’impulso Uimp (kV):Frequenza nominale (Hz):Corrente nominale d’impiego Ie (A):Categoria di utilizzo:Potere di chiusura nominale (A):Potere di interruzione nominale (A):Corrente nominale ammissibile di breve durata Icw (A):Corrente nominale condizionale di cortocircuito (kA):
MTC 45MTC 60 - MT 60MTC 100 - MT 100MT 250MTHP 160 - MTHP 250
Potenza dissipata per polo (W):Sezione massima conduttori (mm2):
In<63AEN 60947-3230-400 a.c.
500 a.c.4
5016 20 32 40
AC-23B160 200 320 400128 160 256 320192 240 384 480
4,5 4,5 4,5 36 4,5 4,5 36 4,5 4,5 36 4,5 4,5 33 3 3 3
0,45 0,52 0,8 1,525
In≥63AEN 60947-3230-400 a.c.
500 a.c.4
5063 80 100 125
AC-22B189 240 300 375189 240 300 375756 960 1200 1500
3 3 3 33 3 3 33 3 3 33 3 3 33 3 3 32 3,2 5 6
50
1P 3P 4P2P
Nota: I sezionatori da 63÷125A sono accessoriabili con contatti ausiliari.
TAB. 6.1 - DATI TECNICI - SEZIONAMENTO
SEZIONAMENTO
123MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
TAB. 6.3- INTERRUTTORI SEZIONATORI DI MANOVRA
SERIE MTSM 800MTSM 250
Corrente termica convenzionale a 60 °C, Ith (A)Poli Nr.Tensione nominale di impiego Ue (AC) 50-60Hz (V)
(DC) (V)Corrente nominale, Iu (A)Tensione nominale di tenuta ad impulso Uimp (kV)Tensione nominale di isolamento Ui (V)Tensione di prova a frequenza industriale per 1 min. (V)Potere di chiusura nominale in corto circuito (415 V), Icm (kA)Corrente di breve durata ammissibile nom. per 1 s, Icw (kA)Attitudine al sezionamentoIEC 60947-3EsecuzioniTerminali esecuzione fissa
esecuzione rimovibileesecuzione estraibile
Vita meccanica (Nr. di manovre/operaz. orarie)Dimensioni base, fisso L 3/4 poli (mm)
P (mm)H (mm)
Pesi, fisso 3/4 poli (kg)
125 - 160 - 250 - 3203 - 4690750
100 - 160 - 250 - 3208
8003000
106,5SI
F - P - WF - EF - FC
FC CuAl - R - RCF - FC - RF - FC - R
25000/120105/140
103,5170
2,6/3,5
400 - 630 - 8003 - 4690750
400 - 630 - 8008
8003000
3015SI
F - WF - EF - FC CuAl
R - RC-
F - HR - VR20000/120
210/280103,5268
9,5/12
1000 - 1250 - 16003 - 4690750
1000 - 1250 - 16008
800300052,525SI
F - WF - EF - FC CuAl (1250A)
HR - VR-
F - HR - VR10000/120
210/280138,5406
17/22
MTSM 1600
Nota: Tutti gli interruttori di manovra sezionatori sono equipaggiabili con gli accessori della serie MTSA nelle loro specifiche funzioni.
Tab. 6.4
Interruttori di
manovra-sezionatori
MTSM 250
MTSM 800
MTSM 1600
100160250320400630800100012501600
POTENZA DISSIPATA (W)
FISSO RIMOVIBILE ESTRAIBILETIPO IU (40°C) [A]
VERSIONE
21305080409096102160260
254065105
25406510548115125140220360
Interruttori di manovra sezionatori scatolati
124 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di comando
TAB. 6.5 - COORDINAMENTO TRA INTERRUTTORI AUTOMATICI SERIE MTS E INTERRUTTORI DI MANOVRA SERIE MTSM
VALLE
MONTE
Serie
MTSM250
MTSM630
MTSM1600
In Icc
100160250320400600800100012501600
B1616
N3535
N353535
H656565
L6565100
N353535353535
H355065653565
L35506510035100
N35353535353535
S35355050505050
H35356565656565
L353565100100100100
N
505050
MTS 160MTS 250MTSE 250
MTS 630MTSE 630
MTS 800MTSE 800 MTS 1600
H
656565
L
656565
125MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
TIPO MSS 125 COMMUTATORE I 0 II MSS 160 MSS 250 MSS 630
63690 a.c440 d.c800 a.c
8
6363
63 (*)63 (*)2,512
100631,2
20.00050
61016251212101010888
61016251111101010888
61016251111101010888
16
1620161616101010
1636363636282828222222
36555536404040
36555536404040
100690 a.c440 d.c800 a.c
8
10063
100 (*)63 (*)2,512
1001003,1
20.00050
125690 a.c440 d.c800 a.c
8
12563
100 (*)63 (*)2,512
1001255,7
20.00050
160690 a.c440 d.c800 a.c
8
160160
160 (*)160 (*)
41650
1603,3
10.000
20
250690 a.c220 d.c800 a.c
8
250250
250 (*)200 (*)
923
1002505,8
10.000
32
400690 a.c220 d.c
1000 a.c12
400400
400 (*)400 (*)
1345
10040010,8
5.000
40
630690 a.c220 d.c
1000 a.c12
630500
500 (*)500 (*)
1345
10063030,9
5.000
50
EN 60947-3 EN 60947-3norma di riferimentocorrente termica Ith a 40°C (A)tensione nominale di impiego Ue [V]
tensione di isolamento Ui [V]tensione nominale d'impulso Uimp (kV)categoria di impiego (corrente in A)
400V a.c. AC-22A / AC-22BAC-23A / AC-23B
220V d.c. DC-22A / DC-22BDC-23A / DC-23B
corrente ammissibile di breve durata per 1s Icw (kA)potere di chiusura Icm (kA) (valore di picco)corrente di corto circuito condizionata con fusibile gG (kA)corrente massima fusibile gG (kA)potenza dissipata per polo (W)durata meccanica (n° cicli di manovra)sezione max. conduttori (mm2)larghezza max. barra (mm)coordinamento tra interruttori automatici e sezionatori MSSIcc max sopportabile dall'MSS [kA] MT 60
MT 100MTHP 160MTHP 250MTS 160 B
NMTS 250 N
HL
MTSE 250 NHL
MTS 630 NMTSE 630 H
LMTS 800 NMTSE 800 S
HL
(*) 2 poli in serie per polarità.
TAB. 6.6 - DATI TECNICI - INTERRUTTORI DI MANOVRA SEZIONATORI A COMANDO ROTATIVO
Interruttori di manovra sezionatori a comando rotativo
126 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di comando
Sono apparecchi di tipo bistabile nei quali applicando tensione per un breve periodo allabobina, si ottiene una variazione permanente dello stato del contatto (da ON a OFF eviceversa). Questi relè, utilizzati insieme a pulsanti del tipo NA, trovano largo impiego neicircuiti di comando di tipo ciclico (ad esempio i circuiti di illuminazione).
Relè passo passo
DATI TECNICI RELÈ PASSO-PASSO RELÈ PASSO-PASSO CENTRALIZABILE
Norme di riferimentoCorrente nominale di impiego (A)Tensione nominale Un (V)Tensione comando bobina (V)
Tensione nominale d’isolamento Ui (V)Tensione nominale d’impulso Uimp (kV)Frequenza nominale (Hz)Assorbimento bobina all’eccitazioneAssorbimento bobina in mantenimentoTensione funzionamento bobinaPotenza max. lampade
Lampade ad incandescenza (W)Lampade fluorescenti (W)Lampade alogene (W)
Potenza dissipata per polo (W)Manovre elettriche (Ie e cosϕ = 0,9)Manovre meccanicheDurata minima comando chiusura (ms)Temperatura di funzionamento (C°)Sezione max. conduttori contatti (mm2)Sezione max. conduttori bobina (mm2)
1 poloCEI EN 60669-2-2
16230 a.c.
12/24/230 a.c.
250 a.c.450
5VA3,5VA
0,9 - 1,1xUn
240050010001,5
100.000200.000
25-5...+40
4 o 2x2,54 o 2x2,5
2/4 poliCEI EN 60669-2-2
16230 a.c.
12/24/230 a.c.
250 a.c.450
9VA2,5VA
0,9 - 1,1xUn
2400 50010001,5
100.000200.000
25-5...+4010 o 2x44 o 2x2,5
1 poliCEI EN 60669-2-2
16230 a.c.
24/230 a.c.24 d.c.250 a.c.
450
9VA/12W1VA/1W
0,9 - 1,1xUn
2400 50010001,5
100.000200.000
25-5...+4010 o 2x44 o 2x2,5
2/3 poliCEI EN 60669-2-2
16230 a.c.
24/230 a.c.24 d.c.250 a.c.
450
9VA/12W1VA/1W
0,9 - 1,1xUn
2400 50010001,5
100.000200.000
25-5...+4010 o 2x44 o 2x2,5
TAB. 6.7 - CARATTERISTICHE TECNICHE RELÈ PASSO PASSO
COMANDO
127MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Relè monostabili Apparecchi che commutano lo stato dei contatti (da ON a OFF e viceversa) e lo mantengonofintanto che la bobina resta eccitata.
Norme di riferimentoCorrente nominale di impiego Ie (A)Tensione nominale Un (V)Tensione comando bobina (V)Tensione nominale d’isolamento Ui (V)Tensione nominale d’impulso Uimp (kV)Frequenza nominale (Hz)Assorbimento bobina all’eccitazione (VA)Assorbimento bobina in mantenimento (VA)Tensione funzionamento bobinaPotenza max. lampade
Lampade ad incandescenza (W)Lampade fluorescenti (W)Lampade alogene (W)
Potenza dissipata per polo (W)Manovre elettriche (pieno carico, cosϕ = 0,9)Manovre meccanicheDurata minima comando chiusura (ms)Temperatura di funzionamento (C°)Sezione max. conduttori contatti (mm2)Sezione max. conduttori bobina (mm2)
1 poloCEI EN 61095
16230 a.c.
12/24/230 a.c.250 a.c.
4504
2,40,9 - 1,1xUn
240050010000,6
100.0001.000.000
25-5...+40
4 o 2x2,54 o 2x2,5
2 poliCEI EN 61095
16230 a.c.
12/24/230 a.c.250 a.c.
4509
2,50,9 - 1,1xUn
2400 50010000,6
100.0001.000.000
25-5...+4010 o 2x44 o 2x2,5
4 poliCEI EN 61095
16230/400 a.c.24/230 a.c.
250 a.c.450146
0,9 - 1,1xUn
2400 50010000,6
100.0001.000.000
25-5...+4010 o 2x44 o 2x2,5
TAB. 6.8 - DATI TECNICI RELÉ MONOSTABILI
128 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Scelta dei dispositivi di comando
Il contattore è un’apparecchio in grado di stabilire, sopportare ed interrompere le correnti dimanovra in condizioni ordinarie e di sovraccarico. È un componente elettrico di tipomonostabile (mantiene il proprio stato fin tanto che la bobina è alimentata) previsto per unelevato numero di manovre.Se vengono azionati più dispositivi contemporaneamente occorre fare attenzione aldimensionamento corretto del trasformatore. Se vengono installati più contattori adiacentialimentati in modo continuativo, l’eccessiva dissipazione di calore può danneggiare la bobinadegli stessi.
Contattore
CARATTERISTICHE ELETTRICHE
Norme di riferimento
Corrente nominale di impiego (A)Categoria di utilizzoTensione nominale Un (V)Tensione comando bobina (V)
Tensione nominale d’isolamento Ui (V)Tensione nominale d’impulso Uimp (kV)Frequenza nominale (HZ)Assorbimento bobina all’eccitazioneAssorbimento bobina in mantenimentoTensione funzionamento bobinaPotenza nominale in AC3 (kW): 230 V monofase
230 V trifase400 V trifase
Potenza dissipata per polo (W)Manovre elettriche in AC7a / AC1Manovre elettriche in AC7b / AC3Manovre meccanicheCorrente di cortocircuito condizionata (kA)Durata minima comando chiusura (ms)Temperatura di funzionamento (C°)Sezione max. conduttori contatti (mm2)Sezione max. conduttori bobina (mm2)
20 ACEI EN 61095
20AC7a
230/400 a.c.230 a.c.24 a.c.500 a.c.
450
9VA2,5VA
0,85 - 1,1xUn---1
150.000-
1.000.000325
-5...+4010 o 2x44 o 2x2,5
24 ACEI EN 61095
CEI EN 60947-4-124
AC7a230/400 a.c.230 a.c. - d.c.24 a.c. - d.c.
500 a.c.450
3,7VA/4W3,7VA/4W
0,8 - 1,06xUn1,32,2 4
1,2150.000 500.000
1.000.000 325
-25...+5525 o 2x104 o 2x2,5
40 ACEI EN 61095
CEI EN 60947-4-140
AC7a230/400 a.c.230 a.c. - d.c.
500 a.c.450
4,4VA/5W4,4VA/5W
0,8 - 1,06xUn3,75,5 113
150.000 170.000
1.000.000 325
-25...+5525 o 2x104 o 2x2,5
63 ACEI EN 61095
CEI EN 60947-4-163
AC7a230/400 a.c.230 a.c. - d.c.
500 a.c.450
70VA/65W4,2VA/4,2W0,8 - 1,06xUn
58156
150.000 240.000
1.000.000 325
-25...+5525 o 2x104 o 2x2,5
TAB. 6.9 - CARATTERISTICHE TECNICHE DEI CONTATTORI
129MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Protezione e comando circuiti utilizzatori
TIPO DI
LAMPADA
I circuiti di illuminazione devono essere protetti contro il cortocircuito mediante interruttoriautomatici. La protezione contro il sovraccarico può essere omessa nei circuiti che alimentanogli apparecchi illuminanti negli ambienti normali, a condizione che esista la protezione controil cortocircuito e che la corrente di impiego degli apparecchi utilizzatori non sia superiore aquella della conduttura. Rimane invece obbligatoria per tutti i circuiti elettrici ubicati nei luoghicon pericolo di incendio e di esplosione nonché negli ambienti particolari trattati nella parte 7della Norma CEI 64-8 per i quali siano prescritte condizioni diverse.La corrente nominale dell’interruttore di protezione viene scelta in relazione al carico daalimentare, la cui corrente di impiego IB può essere desunta:- dai dati forniti dal costruttore degli apparecchi illuminanti.- dal calcolo, in funzione della potenza nominale installata, della tensione di alimentazione e
del fattore di potenza.La tabella che segue fornisce la corrente nominale dell’interruttore in relazione alla potenzainstallata e al tipo di distribuzione.
PROTEZIONEDEI CIRCUITIDI ILLUMINAZIONE
POTENZA
TUBO [W]NUMERO DI LAMPADE PER FASE
490
245
152
703
351
218
351
175
109
100
392
196
120
562
281
174
281
140
87
80
309
154
95
443
220
137
221
110
68
63
245
122
76
351
175
109
175
87
54
50
196
98
60
281
140
87
138
70
43
40
157
78
48
225
112
69
112
56
34
32
122
61
38
175
87
54
87
43
27
25
97
49
30
140
70
42
70
35
21
20
78
39
24
112
56
34
56
28
17
16
49
24
15
69
35
21
35
17
10
10
29
14
9
42
21
13
20
10
6
6
13
7
4
20
10
6
10
5
3
3
8
4
3
13
7
4
7
3
2
2
4
2
1
7
3
2
3
1
1
1
18
36
58
18
36
58
2x18=36
2x36=72
2x58=118
100
Singola
non rifasata
Singola
rifasata
Doppia
rifasata
In [A] 2P o 4P
3
2
1
-
5
3
2
8
5
3
1
11
6
4
1
13
8
5
2
17
10
6
2
22
13
8
3
27
16
10
4
34
20
12
5
44
26
16
6
54
33
20
8
68
41
25
10
TAB. 7.3 - DISTRIBUZIONE MONOFASE 230 V - LAMPADE FLUORESCENTI
TIPO DI LAMPADA POTENZA [W] NUMERO DI LAMPADE PER FASE
TAGLIA INTERRUTTORE CURVA C IN [A] 2P O 4P 6 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125
150
250
400
1000
Ioduri metallici o sodio altapressione rifasata
TAB. 7.4 - COORDINAMENTO CON INTERRUTTORI
130 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Protezione e comando circuiti utilizzatori
16 A133805033262013106427251613128727251613128728146421552015117632159754386421
CARATTERISTICHE LAMPADE N. DI LAMPADE CONSENTITE PER FASE
Tipo di lampadeIncandescenza (230 V)
Fluorescenti due lampade (230V)
Fluorescenti rifasate in parallelo (230V)
Alogene non rifasate (230 V)
Alogene 12 e 24 V
Vapori di sodio ad alta pressione oioduri metallici (230V)
Vapori di sodio a bassa pressione(230V)
Vapori di mercurio ad alta pressione(230V)
P (W)15254060751001502003005002x182x202x302x362x402x582x6518203036405865357015025040010002050751005070150250183756911351855080125250400
Tab. 7.5
Numero massimo per fase
di lampade comandabili
da un relè passo passo
131MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
La tabella seguente riporta il numero massimo di lampade comandabili da ciascun contattore.Tali valori sono riferiti alla tensione nominale di 230V. Nel caso di lampade alimentate a 400V,moltiplicare i valori riportati in tabella per 1,73.
Inserzione lampade
CARATT. LAMPADE
Tipo di lampadeIncandescente
Fluorescente
Vapori di mercurio ad altapressione
Lampade con reattoreelettronico
Alogene (12V)
Watt601002003005001000
1520404265115140
50801252504007001000
2000/400 V
50801252504007001000
2000/400 V
1x182x181x362x361x582x58
205075100150200300
20 A21137431
6564411
127531---
43211---
158127116
40201310753
24 A25157531
8786522
1410742111
54321--1
24181611148
52241612964
40 A5432161163
151415121044
362719107433
108633112
553434203217
11050352719149
63 A83502516105
67606750431717
5038261410644
4337261510542
764847294624
174805443292314
(µF)
4,55
4,5671818
78101825456035
Tab. 8.13
Numero massimo
di lampade comandabili
da un contattore
(segue)
Rifasate in parallelo
Non rifasate
Rifasate in parallelo
N. DI LAMPADE CONSENTITE CAPACITÀ
132 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Protezione e comando circuiti utilizzatori
Watt
355590135150180200
355590135150180200
1502503304001000
1502503304001000
20 A
5532223
24 A
8853335
111
1
4321
11
40 A
22221310101014
4432223
159863
3221
63 A
30301913141420
15151078812
20151084
159762
(µF)
20203045404025
20334048106
CARATT. LAMPADE N. DI LAMPADE CONSENTITE CAPACITÀ
Tipo di lampadeVapori di sodio a bassapressione
Vapori di sodio ad altapressione o ioduri metallici
Non rifasate
Rifasate in parallelo
Non rifasate
Rifasate in parallelo
(segue) Tab. 8.13
Numero massimo
di lampade comandabili
da un contattore
133MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Protezione dei circuiti utilizzatori
In commercio esistono svariati tipi di limitatori di sovratensione in relazione alla sollecitudineche devono sopportare, al grado di protezione che devono offrire ed al tipo di utenza daproteggere.Gli elementi caratteristici che compongono un limitatore di sovratensione sono normalmente iseguenti.
Spinterometri in aria, in gas e a scarica frazionata che costituisce l’ultima generazione.Negli spinterometri in aria la tensione di innesco è di qualche kV ed è legata alle condizionidell’aria ed alla distanza fra gli elettrodi. Gli spinterometri a gas possiedono una tensione diinnesco variabile fra 70 V e 10 kV in funzione delle caratteristiche costruttive. Gli spinterometri ad aria frazionata sono costituiti da elettrodi a dischi di carbonio conmateriale isolante intermedio al quale viene affidato il compito dello spegnimento degli archi.La loro tensione di innesco è normalmente inferiore a 2 kV. Gli spinterometri possiedono una capacità di scarica molto elevata, hanno però unatensione di innesco che aumenta con la rapidità del fronte d’onda della sovratensione epertanto può rivelarsi troppo elevata per la protezione diretta di apparecchiature sensibiliquali quelle elettroniche. Attualmente, nel settore degli scaricatori a scarica frazionata, èstato superato lo svantaggio del livello di protezione elevato con più spinterometri collegatiin serie. Questa soluzione consente il frazionamento ed il controllo dell’arco elettricogarantendo un livello di protezione limitato (inferiore a 2 kV) pur mantenendo elevatecapacità di scarica (circa 50 kA).
Sono costituiti da resistori al carburo di silicio o meglio all’ossido di zinco (nuova generazione)con la caratteristica tensione/corrente non lineare. Il valore della resistenza non rimane costante,ma diminuisce all’aumentare della tensione e quindi della corrente. Questi componenti hanno un potere di innesco variabile da 30 a 1000 V ed potere di scaricamolto diversi. Presentano il vantaggio di una capacità di scarica considerevole (sino a 40 kA 8/20)indipendente dalla tensione di innesco, una ampia possibilità di scelta ed una rapidità dirisposta elevata. Per contro hanno una modesta capacità di scarica agli impulsi di lunga durata, ed una capacitàtra gli elettrodi notevole che risulta negativa per l’impiego su circuiti ad alta frequenza.
I componenti degli SPD possono anche essere collegati in serie ed in parallelo. Il collegamento in serie si impiega quando occorre adattare un limitatore a tensioni di esercizionon standardizzate o quando occorre una soglia di innesco elevata e sono generalmentecostituiti da uno spinterometro in serie ad un varistore. Il collegamento in parallelo vieneutilizzato per ottenere una elevata tensione di scarica o una bassa tensione di innesco.
La protezione contro le sovratensioni può essere attuata quando richiesta dalle Norme CEI 81-1e CEI 81-4 oppure quando si è acquisita un’esperienza di esercizio dell’impianto che ha messoin evidenza il ripetersi di danni alle apparecchiature e l’interruzione della produzione. Lenorme CEI stabiliscono i requisiti minimi necessari per la sicurezza del sistema. In alternativa,può essere utilizzata la Norma CEI 81-3 che fissa i valori medi del numero di fulmini a terra peranno e per chilometro quadrato per i comuni d’Italia.
Spinterometri
Varistori
Collegamento in seriee parallelo deicomponenti di un SPD
Quando è necessarioproteggersi dallesovratensioni
PROTEZIONE DALLESOVRATENSIONI
134 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Protezione e comando circuiti utilizzatori
Tra le caratteristiche più importanti degli SPD troviamo la classe di prova secondo la NormaIEC 61643-1. Correlando le classi di prova al tipo di fulminazione otteniamo le caratteristicheindicate nella Tab. 7.1.
CLASSE DI
PROVAINSTALLAZIONEIMPIEGOCARATTERISTICHE
I
II
III
Correnti o parti di correnti pro-venienti dalla fulminazione diretta
Correnti indotte da fulminazioneindiretta
Correnti indotte su circuiti elettriciinterni per fulminazione indiretta
Quadri elettrici in strutture soggettea fulminazione diretta
Quadri elettrici in strutture soggettea fulminazione indiretta
Quadri elettrici utilizzatori soggettia fulminazione indiretta
Caratteristiche SPD
Scelta ed installazionedegli SPD
Uoc = 10 kV 1,2/50 µsUc = 255 VUp ≤ 1,2 kV
In = 15 kA 8/20 µsImax= 40 kA 8/20 µsUc = 255 VUp ≤ 1,5 kV
Imp = 20 kA 10/350µsUc = 255 VUp ≤ 4 kV
Tab. 7.1
Gli scaricatori GEWISS (classe II) possono essere utilizzati in impianti industriali o residenziali nondotati di impianto parafulmine (LPS esterno) dove si vuole ridurre le componenti di rischio (D-M-G) di danni alle persone e danni economici agli utilizzatori previste dalla norma CEI 81-4.Gli scaricatori GEWISS realizzano sia la protezione di modo comune che di modo differenziale:- modo comune: protezione tra conduttori attivi e la terra (fase-terra, neutro-terra)- modo differenziale: protezione tra i conduttori attivi (fase-neutro, fase-fase).Ai fini di realizzare una corretta protezione delle apparecchiature presenti nell’impianto, deveessere prestata attenzione al livello di protezione Up dello scaricatore. In particolare, deveessere verificata la seguente relazione (Guida CEI 81-8):
Uprot = Up+U1+U1I < Uten
dove Up è il livello di protezione dello scaricatore, U1 e U1I le cadute di tensione sui cavi di
collegamento dell’SDP, Uprot il livello effettivo di protezione, Uten la tensione di tenuta all’impulsodel carico.
U1 DMAX
U1
Up
I
CARICO
La conoscenza di UTEN è necessaria per la corretta scelta degli scaricatori. Riassumiamobrevemente quali siano gli ordini di grandezza per diverse tipologie di apparecchi:
Al fine della corretta installazione, è importante prestare attenzione alla distanza massima dicavo tra scaricatore ed apparecchiatura da proteggere. La distanza massima protetta DMAX
entro la quale la protezione dell’impianto è ottimale, varia in funzione della tensione di tenutaall’impulso dei carichi e della tensione di protezione UPROT.
Quando le distanze massime protette non sono rispettate, è necessario istallare più scaricatoriin cascata.
Nell’installazione di scaricatori di sovratensione, è opportuno seguire semplici regole di cablaggio:• Utilizzare i cavi per il collegamento degli scaricatori di sezione ≥ 4 mm2 (guida CEI 81-8).• Ridurre il più possibile le lunghezze dei cavi di cablaggio (con una corrente di scarica di 8kA
si ha una caduta di tensione di circa 1kV per ogni metro di cavo).• Collegare gli scaricatori mediante “entra-esci“, sempre al fine di ridurre la lunghezza dei cavi.
dove Ut è la tensione tra conduttori attivi e terra durante la fase di scarica.
135MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
DMAXUPROT
6 kV 4 kV 2,5 kV 1,5 kV
10m
20m
30m
Nessun limite
≤ 0,9 UTEN
≤ 0,8 UTEN
≤ 0,7 UTEN
≤ 0,6 UTEN
Cablaggio corretto Cablaggio non corretto
Gli scaricatori di sovratensione devono essere installati in modo differente a seconda delsistema di distribuzione. Vengono di seguito riportate le diverse modalità installative.
Lo scaricatore, essendo di classe II, può essere installato anche a valle del differenziale. In talcaso è opportuno utilizzare un interruttore differenziale selettivo per evitare scatti intempestivi.
• Equipotenzialità dei conduttori di protezione, al fine di evitare differenze di potenziale traimpianti di terra che ridurrebbero il beneficio introdotto dagli scaricatori.
136 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Protezione e comando circuiti utilizzatori
Sistema TT
Cablaggio corretto Cablaggio non corretto
Sistema TN-C
Sistema IT
Lo scaricatore, essendo di classe II, può essere installato anche a valle del differenziale. In talcaso è opportuno utilizzare un interruttore differenziale selettivo per evitare scatti intempestivi.
SPD: utilizzare 3 scaricatori unipolari.
SPD: utilizzare 3 scaricatori unipolari.
Sistema TN-S
137MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
SPD
Essendo gli scaricatori GEWISS tipo 1+1, ossia con protezione tra neutro e PE spinterometrica,possono essere installati anche a monte del differenziale da 30mA istantaneo, riducendo cosìil rischio di scatti intempestivi causati da sovratensioni di origine atmosferica.
Gli scaricatori devono essere provvisti di protezione di back up contro il corto circuito, che puòessere realizzata sia con un fusibile che con un interruttore magnetotermico. Vengono riportatinella tabella seguente i coordinamenti tra scaricatore e dispositivo di protezione.
138 MANUALI DIDATTICI 2006 > SISTEMI DI BASSA TENSIONE
Protezione e comando circuiti utilizzatori
Utilizzo degliscaricatori nelcentralino domestico
INT. MAGNETOTERMICO
DI PROTEZIONEFUSIBILE D PROTEZIONESCARICATORE CLASSE II
In=50Atipo gG 14x51
In≤25AImax 40 KA
In=25Atipo gG 10,3x38
In≤25AImax 15 KA
Le evoluzioninormative
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