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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

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SOMMARIO

1 RELAZIONE DI CALCOLO ................................................................................................................... 3

1.1.1 Risultati dell’analisi modale .............................................................................................. 4

1.1.2 Inviluppo delle sollecitazioni maggiormente significative .................................................. 6

1.1.3 Reazioni vincolari............................................................................................................ 11

1.2 VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI ..................................................................................... 11

1.2.1 VERIFICHE MURATURE - STATO DI FATTO ....................................................................... 12

1.2.2 VERIFICHE MURATURE - STATO DI PROGETTO ................................................................ 25

1.2.3 VERIFICHE RELATIVE ALL’INTERVENTO: Sostituzione delle coperture e realizzazione di

copertura in legno ......................................................................................................................... 37

1.2.4 Verifiche di martellamento corpo cimitero monumentale-cimitero nuovo ...................... 51

1.2.5 VERIFICA MECCANISMI LOCALI DI COLLASSO .................................................................. 52

2 RELAZIONE SUI MATERIALI ............................................................................................................. 64

2.1 Elenco dei materiali impiegati negli interventi e loro modalità di posa in opera ...................... 64

2.2 Valori di calcolo ...................................................................................................................... 69

2.3 Caratterizzazione meccanica dei materiali in sito .................................................................... 71

2.4 Resistenze di calcolo dei materiali in sito ................................................................................ 72

3 ELABORATI GRAFICI ESECUTIVI E PARTICOLARI COSTRUTTIVI ......................................................... 74

3.1 ES Rilievo geometrico-strutturale ........................................................................................... 74

3.2 ES Documentazione fotografica .............................................................................................. 74

3.3 ES Quadro fessurativo e/o di degrado .................................................................................... 74

3.4 Elaborati grafici generali ......................................................................................................... 74

3.5 Particolari costruttivi .............................................................................................................. 74

4 PIANO DI MANUTENZIONE DELLA PARTE STRUTTURALE DELL’OPERA ............................................ 75

5 RELAZIONE SUI RISULTATI SPERIMENTALI - INDAGINI SPECIALISTICHE ........................................... 83

5.1 Relazione geologica: indagini, caratterizzazione e modellazione geologica del sito ................. 83

5.2 Relazione geotecnica: indagini, caratterizzazione e modellazione del volume significativo di

terreno .............................................................................................................................................. 83

5.3 ES Relazione sulla caratterizzazione meccanica dei materiali .................................................. 83

5.4 Relazione sulla modellazione sismica concernente la “pericolosità sismica di base” del sito ... 83

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6 ELABORATI GRAFICI DEL RILIEVO GEOMETRICO-STRUTTURALE ...................................................... 84

7 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA.................................................................................................... 85

7.1 Analisi storico-critica .............................................................................................................. 85

7.2 Elaborati grafici del rilievo geometrico-strutturale ................................................................. 85

7.3 Relazione sulla caratterizzazione meccanica dei materiali ...................................................... 85

7.4 Relazione sul livello di conoscenza e sui fattori di confidenza ................................................. 85

7.5 Relazione sulla verifica della struttura prima dell’intervento .................................................. 85

8 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA ................................................................................................ 86

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1 RELAZIONE DI CALCOLO

Come già riportato nella relazione tecnica illustrativa sono stati realizzati due modelli allo scopo di

verificare il comportamento dello stato di fatto, dello stato di progetto, il miglioramento conseguito a

seguito dei rinforzi strutturali. Analisi più di dettaglio e significative vengono riportate nello studio dei

meccanismi locali di collasso.

Figura 1 - Modello A

Figura 2 - Modello B

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1.1.1 Risultati dell’analisi modale

Viene riportato il tipo di analisi modale condotta per i modelli adottati, restituiti i risultati della stessa e

valutate le informazioni desumibili in merito al comportamento della struttura.

Modello A:

PARAMETRI DI CALCOLO:

Calcolo secondo NTC 2008

Modello generale

Assi di vibrazione: X Y

Combinazione quadratica completa (CQC)

DATI PROGETTO

Edificio sito in località BONDENO ( long. 11.417 lat. 44.888600 )

Categoria del suolo di fondazione = C

Coeff. di amplificazione stratigrafica Ss = 1.497

Coeff. di amplificazione topografica ST = 1.000

S = 1.497

Vita nominale dell'opera VN = 50 anni

Coefficiente d'uso CU = 1.0

Periodo di riferimento VR = 50.0

PVR : probabilità di superamento in VR = 10 %

Tempo di ritorno = 475

Coeff. di smorzamento viscoso = 5.0

CONDIZIONI DI RIFERIMENTO COEFFICIENTE PESO RISULTANTE

[daN]

1. 1.000 2269107.0

2. 1.000 65790.2

3. 0.300 73392.2

*** TABELLA AUTOVETTORI ***

n | PERIODO | MASSA ATTIVATA | COEFFICIENTI DI CORRELAZIONE

| [sec] | %X %Y %Z | n+1 n+2 n+3 n+4 n+5 n+6 n+7

1 | 0.229785 | 2.034 39.123 0.000 | 0.353 0.183 0.088 0.049 0.034

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2 | 0.200738 | 83.511 3.880 0.000 | 0.640 0.229 0.100 0.063

3 | 0.186243 | 5.196 11.250 0.000 | 0.461 0.167 0.095

4 | 0.167173 | 0.001 29.587 0.000 | 0.433 0.203

5 | 0.149136 | 4.624 0.283 0.000 | 0.591

6 | 0.137247 | 0.089 4.629 0.000 |

--------------------------------------

MASSA TOTALE 95.455 88.753 0.000 |

--------------------------------------

Modello B:

PARAMETRI DI CALCOLO:

Calcolo secondo NTC 2008

Modello generale

Assi di vibrazione: X Y

Combinazione quadratica completa (CQC)

DATI PROGETTO

Edificio sito in località BONDENO ( long. 11.417 lat. 44.888600 )

Categoria del suolo di fondazione = C

Coeff. di amplificazione stratigrafica Ss = 1.497

Coeff. di amplificazione topografica ST = 1.000

S = 1.497

Vita nominale dell'opera VN = 50 anni

Coefficiente d'uso CU = 1.0

Periodo di riferimento VR = 50.0

PVR : probabilità di superamento in VR = 10 %

Tempo di ritorno = 475

Coeff. di smorzamento viscoso = 5.0

Valori risultanti per :

ag 1.307 [g/10]

Fo 2.595

TC* 0.273

CONDIZIONI DI RIFERIMENTO COEFFICIENTE PESO RISULTANTE

[daN]

1. 1.000 166505.0

2. 1.000 7660.8

3. 0.300 4377.6

*** TABELLA AUTOVETTORI ***

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n | PERIODO | MASSA ATTIVATA | COEFFICIENTI DI CORRELAZIONE

| [sec] | %X %Y %Z | n+1 n+2 n+3 n+4 n+5 n+6 n+7

1 | 0.732722 | 0.010 67.848 0.000 | 0.015 0.001 0.001 0.000 0.000 0.000 0.000

2 | 0.340741 | 18.833 0.040 0.000 | 0.005 0.004 0.001 0.001 0.000 0.000

3 | 0.097243 | 52.070 0.000 0.000 | 0.565 0.010 0.009 0.004 0.002

4 | 0.089091 | 0.001 0.014 0.000 | 0.012 0.011 0.005 0.003

5 | 0.038838 | 1.075 0.000 0.000 | 0.818 0.053 0.021

6 | 0.037047 | 3.639 0.000 0.000 | 0.067 0.025

7 | 0.025640 | 0.000 31.474 0.000 | 0.148

8 | 0.020205 | 22.649 0.000 0.000 |

--------------------------------------

MASSA TOTALE 98.277 99.376 0.000 |

--------------------------------------

1.1.2 Inviluppo delle sollecitazioni maggiormente significative

Si riportano gli inviluppi (nelle combinazioni considerate agli SLU) delle caratteristiche di sollecitazione

finalizzate alla valutazione dello stato di sollecitazione nei diversi elementi della struttura. (Modello B-SF

e SP)

Modello B (Stato di fatto):

Figura 3 – Inviluppo SLU SLV-sforzo normale

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Figura 4 – Inviluppo SLU SLV-flessione nel piano

Figura 5 – Inviluppo SLU SLV-flessione fuori dal piano

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Figura 6 – Inviluppo SLU SLV-taglio Ty

Figura 7 – Inviluppo SLU SLV-taglio Tx

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Modello B (stato di progetto)

Figura 8 – Inviluppo SLU SLV-sforzo normale

Figura 9 – Inviluppo SLU SLV-flessione nel piano

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Figura 10 – Inviluppo SLU SLV-flessione fuori dal piano

Figura 11 – Inviluppo SLU SLV-taglio Ty

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Figura 12 – Inviluppo SLU SLV-taglio Tx

1.1.3 Reazioni vincolari

Si rimanda ai singoli paragrafi del fascicolo dei calcoli.

1.2 VERIFICHE AGLI STATI LIMITE ULTIMI

Vengono indicate, con riferimento alla normativa adottata, le modalità ed i criteri seguiti per valutare la

sicurezza della struttura nei confronti delle possibili situazioni di crisi ed i risultati delle valutazioni svolte.

Si precisa che la C.M. n°617 del 02/02/2009 al §C8.3 “Valutazione della sicurezza” asserisce:

“Per valutazione della sicurezza si intende un procedimento quantitativo volto a:

- stabilire se una struttura esistente è in grado o meno di resistere alle combinazioni delle azioni di

progetto contenute nelle NTC, oppure

- a determinare l’entità massima delle azioni, considerate nelle combinazioni di progetto previste, che la

struttura è capace di sostenere con i margini di sicurezza richiesti dalle NTC, definiti dai coefficienti

parziali di sicurezza sulle azioni e sui materiali.”

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Pertanto in ottemperanza alle norme tecniche vigenti il livello di sicurezza dovrà essere espresso in

termini di azione massima (nel caso di livello di sicurezza sismica si prenderà in considerazione

l’accelerazione orizzontale massima del sito) sopportabile dalla struttura esaminata.

In quest’ambito si introduce la definizione di un indice di rischio come il minimo valore dell'indicatore di

rischio αuv connesso al primo meccanismo di crisi fragile e/o duttile, per quanto riguarda lo SLV, stabilito

dal Professionista di concerto con il Committente.

Dove per indice del rischio per la vita (αuv) relativo allo stato limite di salvaguardia della vita (SLV) si

definisce il seguente rapporto: PGACLV/ PGADLV

dove:

- PGACLV=ag_CLV·S, accelerazione orizzontale massima su sito di riferimento rigido orizzontale che può

essere sostenuta dall‟edificio, relativa al TR_CLV, amplificata dal fattore S= SS·ST (§3.2.3.2.1);

- PGADLV= ag_DLV·S accelerazione orizzontale massima su sito di riferimento rigido orizzontale che ha

una probabilità di essere superata pari al 10% (PVr=10%) in un tempo pari al periodo di riferimento

dell’opera, relativa al TR_DLV, amplificata dal il fattore S=SS·ST (§3.2.3.2.1).

1.2.1 VERIFICHE MURATURE - STATO DI FATTO

Figura 13 – Output grafico – Numerazioni elementi

UNITA' DI MISURA UTILIZZATE :

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Lunghezze : cm

Forze : daN

Momenti : daNcm

Fattore di confidenza : 1.20

Mat. muratura 1 ) -- esistente

Coeff. resistenze materiali : 2.50 ( casi non sismici )

Coeff. resistenze materiali : 2.00 ( casi sismici )

Res. media. a compressione fk : 24.0 daN/cm2

Res. media a taglio tau : 0.60 daN/cm2

Res. media a compressione in direzione orizzontale fh0 : 12.0 daN/cm2

CASI VERIFICATI

1 -- SLU SENZA SISMA

4 -- SLU con SISMAX PRINC

5 -- SLU con SISMAY PRINC

--------------------------------------------------------------------------------

PARETE 1 - da ( 10.03 , 11.60 ) a ( 970.03 , 11.60 )

--------------------------------------------------------------------------------

- INTERPIANO I2 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 0.00 a Z = 80.00 cm)

- INTERPIANO I8 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 80.00 a Z = 410.00 cm)

- INTERPIANO I14 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 410.00 a Z = 710.00 cm)

VERIFICHE MASCHI MURARI

Dati geometrici | Ecc. e2 |

hsez t h0 W e1 | caso e2 |

M026 960.0 60.0 50.0 8294 0.2 | 1 0.1 |

M027 30.0 42.0 300.0 748 1.5 | 1 37.4 | .33t/ e2 = 0.37 < 1. -

M028 60.0 42.0 300.0 1497 1.5 | 1 32.5 | .33t/ e2 = 0.43 < 1. -

M029 60.0 42.0 300.0 1497 1.5 | 1 34.4 | .33t/ e2 = 0.40 < 1. -

M030 30.0 42.0 300.0 748 1.5 | 1 45.5 | .33t/ e2 = 0.30 < 1. -

M031 960.0 42.0 270.0 21773 1.4 | 1 0.7 |

Pressoflessione nel piano |

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caso Md Nd Mrd |

M026 4 1064655 34533 15406567 |

M027 4 31812 3125 33200 |

M028 4 233512 7447 145738 | Mrd/Md = 0.624115 < 1.

M029 4 229282 6889 140204 | Mrd/Md = 0.611492 < 1.

M030 4 31088 2344 27465 | Mrd/Md = 0.883476 < 1.

M031 4 543398 1720 821220 |

Taglio nel piano |

caso Nd Md beta Vd Vrd |

M026 4 25932 139543 1.00 7825 32042 |

M027 4 3125 31812 0.67 192 869 |

M028 4 7447 233512 0.67 1408 1877 |

M029 4 6889 229282 0.67 1402 1814 |

M030 4 2344 31088 0.67 190 769 |

M031 4 2302 58173 1.00 3537 16230 |

Pressoflessione fuori piano |

caso Nd My h0/t e c.rid.res Nrd |

M026 1 53055 - 0.83 0.25 0.98 452506 |

M027 1 4519 165822 7.14 37.45 0.00 0 | Nrd/Nd = 0.000000 < 1.

M028 1 11256 356925 7.14 32.46 0.00 0 | Nrd/Nd = 0.000000 < 1.

M029 1 11352 382143 7.14 34.41 0.00 0 | Nrd/Nd = 0.000000 < 1.

M030 1 4527 202540 7.14 45.49 0.00 0 | Nrd/Nd = 0.000000 < 1.

M031 1 32855 - 6.43 1.35 0.84 270753 |

Sismica fuori piano |

Sa Fa My caso Nd Mrd |

M026 0.17716 490 3061 5 23776 669984 |

M027 0.24791 62 2319 5 2210 34435 |

M028 0.24791 124 4639 5 5915 81336 |

M029 0.24791 124 4639 5 6018 81995 |

M030 0.24791 62 2319 5 2291 35248 |

M031 0.35663 2588 87353 5 11820 237513 |

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--------------------------------------------------------------------------------

PARETE 2 - da ( 970.03 , 11.60 ) a ( 970.03 , 391.60 )

--------------------------------------------------------------------------------

- INTERPIANO I3 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 0.00 a Z = 80.00 cm)

- INTERPIANO I9 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 80.00 a Z = 410.00 cm)

- INTERPIANO I19 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 410.00 a Z = 710.00 cm)

VERIFICHE MASCHI MURARI

Dati geometrici | Ecc. e2 |

hsez t h0 W e1 | caso e2 |

M032 380.0 60.0 50.0 3283 0.2 | 1 0.1 |

M033 40.0 60.0 300.0 1426 1.5 | 1 0.8 |

M034 50.0 60.0 300.0 1782 1.5 | 1 0.8 |

M035 380.0 12.0 275.0 2462 1.4 | 1 0.7 | Snellezza parete = 22.92 > 20. ;

Pressoflessione nel piano |

caso Md Nd Mrd |

M032 5 1344943 19652 3355241 |

M033 5 0 3503 58028 |

M034 4 0 695 16897 |

M035 5 196914 1212 223003 |

Taglio nel piano |

caso Nd Md beta Vd Vrd |

M032 5 17986 1001291 1.00 4741 15063 |

M033 5 3503 0 0.67 0 1327 |

M034 4 695 0 0.67 0 954 |

M035 5 2033 107601 1.00 1260 2530 |

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

STRUTTURALE.docx 16 di 86

Pressoflessione fuori piano |

caso Nd My h0/t e c.rid.res Nrd |

M032 1 27736 - 0.83 0.25 0.98 179117 |

M033 1 8303 - 5.00 1.50 0.89 17126 |

M034 1 4694 - 5.00 1.50 0.89 21408 |

M035 1 5940 - 22.92 1.38 0.00 0 | Nrd/Nd = 0.000000 < 1.

Sismica fuori piano |

Sa Fa My caso Nd Mrd |

M032 0.17716 194 1212 4 14873 403397 |

M033 0.24791 118 4418 5 4216 93802 |

M034 0.24791 147 5522 4 1586 43876 |

M035 0.35663 293 10062 4 2295 12751 |

--------------------------------------------------------------------------------

PARETE 3 - da ( 10.03 , 391.60 ) a ( 970.03 , 391.60 )

--------------------------------------------------------------------------------

- INTERPIANO I4 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 0.00 a Z = 80.00 cm)

- INTERPIANO I13 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 80.00 a Z = 410.00 cm)

- INTERPIANO I15 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 410.00 a Z = 710.00 cm)

VERIFICHE MASCHI MURARI

Dati geometrici | Ecc. e2 |

hsez t h0 W e1 | caso e2 |

M036 960.0 60.0 50.0 8294 0.2 | 1 0.1 |

M037 960.0 60.0 300.0 34214 1.5 | 1 0.8 |

M038 960.0 42.0 270.0 21773 1.4 | 1 0.7 |

Pressoflessione nel piano |

caso Md Nd Mrd |

M036 4 5642448 61152 25686540 |

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

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M037 4 5366754 58937 24884218 |

M038 5 417503 685 327915 | Mrd/Md = 0.785420 < 1.

Taglio nel piano |

caso Nd Md beta Vd Vrd |

M036 4 52857 4762417 1.00 11968 40103 |

M037 4 24722 441301 1.00 15467 31632 |

M038 4 2243 217663 1.00 4687 16203 |

Pressoflessione fuori piano |

caso Nd My h0/t e c.rid.res Nrd |

M036 1 87277 - 0.83 0.25 0.98 452506 |

M037 1 81263 - 5.00 1.50 0.89 411034 |

M038 1 34029 - 6.43 1.35 0.84 270753 |

Sismica fuori piano |

Sa Fa My caso Nd Mrd |

M036 0.17716 490 3061 5 50205 1313099 |

M037 0.24791 2827 106027 5 36906 1002845 |

M038 0.35663 2588 87353 5 11571 232735 |

--------------------------------------------------------------------------------

PARETE 4 - da ( 10.03 , 11.60 ) a ( 10.03 , 391.60 )

--------------------------------------------------------------------------------

- INTERPIANO I5 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 0.00 a Z = 80.00 cm)

- INTERPIANO I12 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 80.00 a Z = 410.00 cm)

- INTERPIANO I16 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 410.00 a Z = 710.00 cm)

VERIFICHE MASCHI MURARI

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

STRUTTURALE.docx 18 di 86

Dati geometrici | Ecc. e2 |

hsez t h0 W e1 | caso e2 |

M039 380.0 60.0 50.0 3283 0.2 | 1 0.1 |

M040 40.0 60.0 300.0 1426 1.5 | 1 9.1 |

M041 50.0 60.0 300.0 1782 1.5 | 1 0.8 |

M042 380.0 12.0 275.0 2462 1.4 | 1 0.7 | Snellezza parete = 22.92 > 20. ;

Pressoflessione nel piano |

caso Md Nd Mrd |

M039 5 1805273 20572 3493731 |

M040 5 590332 5485 80205 | Mrd/Md = 0.135865 < 1.

M041 4 0 687 16711 |

M042 5 211063 1420 259989 |

Taglio nel piano |

caso Nd Md beta Vd Vrd |

M039 5 19103 1458727 1.00 4924 15376 |

M040 5 5485 590332 0.67 3587 1598 | Vrd/Vd = 0.445503 < 1.

M041 4 687 0 0.67 0 952 |

M042 5 2242 122762 1.00 1113 2600 |

Pressoflessione fuori piano |

caso Nd My h0/t e c.rid.res Nrd |

M039 1 28517 - 0.83 0.25 0.98 179117 |

M040 1 6445 53911 5.00 9.11 0.58 11104 |

M041 1 4725 - 5.00 1.50 0.89 21408 |

M042 1 6214 - 22.92 1.38 0.00 0 | Nrd/Nd = 0.000000 < 1.

Sismica fuori piano |

Sa Fa My caso Nd Mrd |

M039 0.17716 194 1212 4 14894 403903 |

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M040 0.24791 118 4418 5 4071 91665 |

M041 0.24791 147 5522 4 1578 43677 |

M042 0.35663 293 10062 4 2523 13904 |

--------------------------------------------------------------------------------

PARETE 5 - da ( 330.03 , 11.60 ) a ( 330.03 , 391.60 )

--------------------------------------------------------------------------------

- INTERPIANO I6 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 0.00 a Z = 80.00 cm)

- INTERPIANO I11 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 80.00 a Z = 410.00 cm)

- INTERPIANO I17 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 410.00 a Z = 710.00 cm)

VERIFICHE MASCHI MURARI

Dati geometrici | Ecc. e2 |

hsez t h0 W e1 | caso e2 |

M043 380.0 60.0 50.0 3283 0.2 | 1 0.1 |

M044 40.0 60.0 300.0 1426 1.5 | 1 0.8 |

M045 50.0 60.0 300.0 1782 1.5 | 1 0.8 |

M046 380.0 12.0 275.0 2462 1.4 | 1 0.7 | Snellezza parete = 22.92 > 20. ;

Pressoflessione nel piano |

caso Md Nd Mrd |

M043 5 525781 14921 2616746 |

M044 5 0 4770 73093 |

M045 4 0 1496 35204 |

M046 5 172553 465 87301 | Mrd/Md = 0.505936 < 1.

Taglio nel piano |

caso Nd Md beta Vd Vrd |

M043 5 11638 143250 1.00 5968 13138 |

M044 5 4770 0 0.67 0 1506 |

M045 4 1496 0 0.67 0 1145 |

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M046 5 556 180263 1.00 1150 1969 |

Pressoflessione fuori piano |

caso Nd My h0/t e c.rid.res Nrd |

M043 1 22320 - 0.83 0.25 0.98 179117 |

M044 1 10386 - 5.00 1.50 0.89 17126 |

M045 1 4917 - 5.00 1.50 0.89 21408 |

M046 1 4321 - 22.92 1.38 0.00 0 | Nrd/Nd = 0.000000 < 1.

Sismica fuori piano |

Sa Fa My caso Nd Mrd |

M043 0.17716 194 1212 4 13010 357552 |

M044 0.24791 118 4418 5 5483 109225 |

M045 0.24791 147 5522 4 2387 63229 |

M046 0.35663 293 10062 4 1691 9593 | Nrd/Nd = 0.953411 < 1.

--------------------------------------------------------------------------------

PARETE 6 - da ( 650.03 , 11.60 ) a ( 650.03 , 391.60 )

--------------------------------------------------------------------------------

- INTERPIANO I7 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 0.00 a Z = 80.00 cm)

- INTERPIANO I10 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 80.00 a Z = 410.00 cm)

- INTERPIANO I18 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 410.00 a Z = 710.00 cm)

VERIFICHE MASCHI MURARI

Dati geometrici | Ecc. e2 |

hsez t h0 W e1 | caso e2 |

M047 380.0 60.0 50.0 3283 0.2 | 1 0.1 |

M048 40.0 60.0 300.0 1426 1.5 | 1 0.8 |

M049 50.0 60.0 300.0 1782 1.5 | 1 0.8 |

M050 380.0 12.0 275.0 2462 1.4 | 1 0.7 | Snellezza parete = 22.92 > 20. ;

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Pressoflessione nel piano |

caso Md Nd Mrd |

M047 5 471575 16851 2923259 |

M048 5 0 4861 74053 |

M049 4 0 1494 35151 |

M050 5 167911 387 72853 | Mrd/Md = 0.433880 < 1.

Taglio nel piano |

caso Nd Md beta Vd Vrd |

M047 5 10658 42315 1.00 6183 12815 |

M048 5 4861 0 0.67 0 1518 |

M049 4 1494 0 0.67 0 1144 |

M050 5 463 175518 1.00 1174 1928 |

Pressoflessione fuori piano |

caso Nd My h0/t e c.rid.res Nrd |

M047 1 21380 - 0.83 0.25 0.98 179117 |

M048 1 10470 - 5.00 1.50 0.89 17126 |

M049 1 4907 - 5.00 1.50 0.89 21408 |

M050 1 4194 - 22.92 1.38 0.00 0 | Nrd/Nd = 0.000000 < 1.

Sismica fuori piano |

Sa Fa My caso Nd Mrd |

M047 0.17716 194 1212 4 12098 334630 |

M048 0.24791 118 4418 5 5574 110104 |

M049 0.24791 147 5522 4 2385 63174 |

M050 0.35663 293 10062 5 1619 9204 | Nrd/Nd = 0.914728 < 1.

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Figura 14 – Output grafico - Verifica a pressoflessione fuori piano(inviluppo SLU)

Figura 15 – Output grafico - Verifica a pressoflessione fuori piano(inviluppo SLU, SLV)

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STRUTTURALE.docx 23 di 86

Statica archi

Si è valutata la statica dell’arco in assenza di tirante, al fine di valutare la componente orizzontale della

spinta dell’arco da considerare nei modelli e per una verifica manuale della colonna alla quale l’arco si

appoggia.

Figura 16 – Analisi statica dell’arco tipo

Le componenti della risultante all’imposta dell’ arco risultano:

V= 28 kN

H=13 kN

Si riporta l’azione tagliante nella combinazione agli SLU (2.5.1. NTC08) dove si evince la sollecitazione

tagliante dovuta alla spinta dell’arco (senza la presenza di catena metallica).

(Allo stato di fatto gli archi e le volte che vengono ricostruite e/o consolidate sono state modellate come

solette piane a cui è stata attribuita una forza lineare dovuta alla spinta orizzontale delle stesse.)

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Figura 17 – Sollecitazione di taglio e di flessione fuori piano colonna nella combinazione SLU

PRESSOFLESSIONE FUORI PIANO

Condizione peggiore SLU: Nd = 11256 daN , Md = 365367 daNcm

Il momento resistente dell’elemento è Mrd = 112163 daNcm ( Mr/Md = 0.31 )

Figura 18 – Dominio resistenza flessione fuori piano

La colonna non risulta verificata nella condizione agli SLU per i soli carichi verticali.

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STRUTTURALE.docx 25 di 86

1.2.2 VERIFICHE MURATURE - STATO DI PROGETTO

Figura 19 – Output grafico – Numerazioni elementi

UNITA' DI MISURA UTILIZZATE :

Lunghezze : cm

Forze : daN

Momenti : daNcm

Fattore di confidenza : 1.20

Mat. muratura 1 ) -- esistente

Coeff. resistenze materiali : 2.50 ( casi non sismici )

Coeff. resistenze materiali : 2.00 ( casi sismici )

Res. media. a compressione fk : 24.0 daN/cm2

Res. media a taglio tau : 0.60 daN/cm2

Res. media a compressione in direzione orizzontale fh0 : 12.0 daN/cm2

RINFORZI MURARI APPLICATI ALLA STRUTTURA

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

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001) Reti elettrosaldate o in FRP diam. 5 passo 15 cm su su due faccie

Ef 2000000 daN/cm2 fyk 4500 daN/cm2 c.parz.sic. 4.00 c.ampl.res. 1.10

002) Reti elettrosaldate o in FRP diam. 5 passo 15 cm su una sola faccia

Ef 2000000 daN/cm2 fyk 4500 daN/cm2 c.parz.sic. 4.00 c.ampl.res. 1.00

CASI VERIFICATI

1 -- SLU SENZA SISMA

4 -- SLU con SISMAX PRINC

5 -- SLU con SISMAY PRINC

--------------------------------------------------------------------------------

PARETE 1 - da ( 10.03 , 11.60 ) a ( 970.03 , 11.60 )

--------------------------------------------------------------------------------

- INTERPIANO I2 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 0.00 a Z = 80.00 cm)

- INTERPIANO I8 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 80.00 a Z = 410.00 cm)

- INTERPIANO I14 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 410.00 a Z = 710.00 cm)

VERIFICHE MASCHI MURARI

Dati geometrici | Ecc. e2 |Rinf.|

hsez t h0 W e1 | caso e2 | |

M026 960.0 60.0 50.0 8294 0.2 | 1 0.1 | |

M027 30.0 42.0 300.0 748 1.5 | 1 1.1 | |

M028 60.0 42.0 300.0 1497 1.5 | 1 1.0 | |

M029 60.0 42.0 300.0 1497 1.5 | 1 1.0 | |

M030 30.0 42.0 300.0 748 1.5 | 1 0.9 | |

M031 960.0 42.0 275.0 21773 1.4 | 1 0.7 | 002 |

Pressoflessione nel piano |

caso Md Nd Mrd |

M026 4 1234004 32181 14431646 |

M027 4 11575 2042 24791 |

M028 4 188424 6929 140624 | Mrd/Md = 0.746316 < 1.

M029 4 182944 6277 133125 | Mrd/Md = 0.727682 < 1.

M030 4 24765 2069 25036 |

M031 4 837370 2667 4635910 |

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Struttura S.r.l.

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

STRUTTURALE.docx 27 di 86

Taglio nel piano |

caso Nd Md beta Vd Vrd |

M026 4 23905 88297 1.00 9819 31351 |

M027 4 2042 11575 0.67 35 727 |

M028 4 6929 188424 0.67 1136 1818 |

M029 4 6277 182944 0.67 1121 1742 |

M030 4 2069 24765 0.67 152 731 |

M031 4 2760 426611 1.00 4835 16442 |

Pressoflessione fuori piano |

caso Nd My h0/t e c.rid.res Nrd | Mrd |

M026 1 50936 - 0.83 0.25 0.98 452506 | |

M027 1 4704 - 7.14 1.50 0.81 8198 | |

M028 1 11742 - 7.14 1.50 0.81 16395 | |

M029 1 11880 - 7.14 1.50 0.81 16395 | |

M030 1 4773 - 7.14 1.50 0.81 8198 | |

M031 1 37055 - 6.55 1.38 0.84 269346 | |

Sismica fuori piano |

Sa Fa My caso Nd Mrd |

M026 0.17716 490 3061 5 19026 543055 |

M027 0.24791 62 2319 5 2169 34016 |

M028 0.24791 124 4639 5 5803 80597 |

M029 0.24791 124 4639 5 5856 80948 |

M030 0.24791 62 2319 5 2182 34157 |

M031 0.35663 2588 88971 5 13618 271777 |

--------------------------------------------------------------------------------

PARETE 2 - da ( 970.03 , 11.60 ) a ( 970.03 , 391.60 )

--------------------------------------------------------------------------------

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

STRUTTURALE.docx 28 di 86

- INTERPIANO I3 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 0.00 a Z = 80.00 cm)

- INTERPIANO I9 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 80.00 a Z = 410.00 cm)

- INTERPIANO I19 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 410.00 a Z = 710.00 cm)

VERIFICHE MASCHI MURARI

Dati geometrici | Ecc. e2 |Rinf.|

hsez t h0 W e1 | caso e2 | |

M032 380.0 60.0 50.0 3283 0.2 | 1 0.1 | |

M033 40.0 60.0 300.0 1426 1.5 | 1 1.4 | |

M034 50.0 60.0 300.0 1782 1.5 | 1 0.8 | |

M035 380.0 12.0 275.0 2462 1.4 | 1 0.7 | 001 | Snellezza parete = 22.92 > 20. ;

Pressoflessione nel piano |

caso Md Nd Mrd |

M032 5 1590229 20705 3513586 |

M033 5 369105 3462 57485 | Mrd/Md = 0.155741 < 1.

M034 4 0 909 21916 |

M035 5 327335 386 937625 |

Taglio nel piano |

caso Nd Md beta Vd Vrd |

M032 5 15156 83159 1.00 5947 14237 |

M033 5 3992 407747 0.67 2469 1399 | Vrd/Vd = 0.566506 < 1.

M034 4 909 0 0.67 0 1008 |

M035 5 764 350454 1.00 1779 4426 |

Pressoflessione fuori piano |

caso Nd My h0/t e c.rid.res Nrd | Mrd |

M032 1 29119 - 0.83 0.25 0.98 179117 | |

M033 1 8776 - 5.00 1.50 0.89 17126 | |

M034 1 5296 - 5.00 1.50 0.89 21408 | |

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STRUTTURALE.docx 29 di 86

M035 1 7263 9987 | 81245 |

Sismica fuori piano |

Sa Fa My caso Nd Mrd |

M032 0.17716 194 1212 4 14722 399711 |

M033 0.24791 118 4418 5 4043 91248 |

M034 0.24791 147 5522 4 1800 49237 |

M035 0.35663 293 10062 4 2411 65898 |

--------------------------------------------------------------------------------

PARETE 3 - da ( 10.03 , 391.60 ) a ( 970.03 , 391.60 )

--------------------------------------------------------------------------------

- INTERPIANO I4 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 0.00 a Z = 80.00 cm)

- INTERPIANO I13 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 80.00 a Z = 410.00 cm)

- INTERPIANO I15 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 410.00 a Z = 710.00 cm)

VERIFICHE MASCHI MURARI

Dati geometrici | Ecc. e2 |Rinf.|

hsez t h0 W e1 | caso e2 | |

M036 960.0 60.0 50.0 8294 0.2 | 1 0.1 | |

M037 960.0 60.0 300.0 34214 1.5 | 1 0.8 | |

M038 960.0 42.0 275.0 21773 1.4 | 1 0.7 | 002 |

Pressoflessione nel piano |

caso Md Nd Mrd |

M036 4 6479791 67270 27852926 |

M037 4 6055348 64300 26810440 |

M038 4 688289 3327 4868189 |

Taglio nel piano |

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

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caso Nd Md beta Vd Vrd |

M036 4 58975 5464699 1.00 13598 41718 |

M037 4 30085 696237 1.00 16776 33413 |

M038 4 3235 607122 1.00 6056 16659 |

Pressoflessione fuori piano |

caso Nd My h0/t e c.rid.res Nrd | Mrd |

M036 1 96969 - 0.83 0.25 0.98 452506 | |

M037 1 89681 - 5.00 1.50 0.89 411034 | |

M038 1 38499 - 6.55 1.38 0.84 269346 | |

Sismica fuori piano |

Sa Fa My caso Nd Mrd |

M036 0.17716 490 3061 5 53477 1385261 |

M037 0.24791 2827 106027 5 40393 1086819 |

M038 0.35663 2588 88971 5 13049 260980 |

--------------------------------------------------------------------------------

PARETE 4 - da ( 10.03 , 11.60 ) a ( 10.03 , 391.60 )

--------------------------------------------------------------------------------

- INTERPIANO I5 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 0.00 a Z = 80.00 cm)

- INTERPIANO I12 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 80.00 a Z = 410.00 cm)

- INTERPIANO I16 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 410.00 a Z = 710.00 cm)

VERIFICHE MASCHI MURARI

Dati geometrici | Ecc. e2 |Rinf.|

hsez t h0 W e1 | caso e2 | |

M039 380.0 60.0 50.0 3283 0.2 | 1 0.1 | |

M040 40.0 60.0 300.0 1426 1.5 | 1 1.4 | |

M041 50.0 60.0 300.0 1782 1.5 | 1 0.8 | |

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

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M042 380.0 12.0 275.0 2462 1.4 | 1 0.7 | 001 | Snellezza parete = 22.92 > 20. ;

Pressoflessione nel piano |

caso Md Nd Mrd |

M039 5 1582648 21035 3562846 |

M040 5 396467 3433 57102 | Mrd/Md = 0.144027 < 1.

M041 4 0 970 23329 |

M042 5 338350 482 946923 |

Taglio nel piano |

caso Nd Md beta Vd Vrd |

M039 5 15558 23961 1.00 5884 14357 |

M040 5 3949 439936 0.67 2665 1393 | Vrd/Vd = 0.522626 < 1.

M041 4 970 0 0.67 0 1023 |

M042 5 482 338350 1.00 1672 4387 |

Pressoflessione fuori piano |

caso Nd My h0/t e c.rid.res Nrd | Mrd |

M039 1 29611 - 0.83 0.25 0.98 179117 | |

M040 1 8660 - 5.00 1.50 0.89 17126 | |

M041 1 5386 - 5.00 1.50 0.89 21408 | |

M042 1 7575 10416 | 82104 |

Sismica fuori piano |

Sa Fa My caso Nd Mrd |

M039 0.17716 194 1212 4 15244 412350 |

M040 0.24791 118 4418 5 4029 91026 |

M041 0.24791 147 5522 4 1861 50738 |

M042 0.35663 293 10062 5 2534 66313 |

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

STRUTTURALE.docx 32 di 86

--------------------------------------------------------------------------------

PARETE 5 - da ( 330.03 , 11.60 ) a ( 330.03 , 391.60 )

--------------------------------------------------------------------------------

- INTERPIANO I6 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 0.00 a Z = 80.00 cm)

- INTERPIANO I11 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 80.00 a Z = 410.00 cm)

- INTERPIANO I17 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 410.00 a Z = 710.00 cm)

VERIFICHE MASCHI MURARI

Dati geometrici | Ecc. e2 |Rinf.|

hsez t h0 W e1 | caso e2 | |

M043 380.0 60.0 50.0 3283 0.2 | 1 0.1 | |

M044 40.0 60.0 300.0 1426 1.5 | 1 1.1 | |

M045 50.0 60.0 300.0 1782 1.5 | 1 0.8 | |

M046 380.0 12.0 275.0 2462 1.4 | 1 0.7 | 001 | Snellezza parete = 22.92 > 20. ;

Pressoflessione nel piano |

caso Md Nd Mrd |

M043 5 705258 18289 3147042 |

M044 5 388265 4941 74890 | Mrd/Md = 0.192884 < 1.

M045 5 0 1767 41108 |

M046 1 45533 279 84147 | - trazione -

Taglio nel piano |

caso Nd Md beta Vd Vrd |

M043 5 12345 70235 1.00 5974 13366 |

M044 5 4941 388265 0.67 2348 1529 | Vrd/Vd = 0.650945 < 1.

M045 5 1767 0 0.67 0 1202 |

M046 5 0 264721 1.00 1758 4320 |

Pressoflessione fuori piano |

caso Nd My h0/t e c.rid.res Nrd | Mrd |

M043 1 24194 - 0.83 0.25 0.98 179117 | |

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STRUTTURALE.docx 33 di 86

M044 1 10852 - 5.00 1.50 0.89 17126 | |

M045 1 5427 - 5.00 1.50 0.89 21408 | |

M046 1 5615 7720 | 76290 |

Sismica fuori piano |

Sa Fa My caso Nd Mrd |

M043 0.17716 194 1212 4 13902 379674 |

M044 0.24791 118 4418 5 5409 108487 |

M045 0.24791 147 5522 5 2658 69344 |

M046 0.35663 293 10062 5 1774 63728 |

--------------------------------------------------------------------------------

PARETE 6 - da ( 650.03 , 11.60 ) a ( 650.03 , 391.60 )

--------------------------------------------------------------------------------

- INTERPIANO I7 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 0.00 a Z = 80.00 cm)

- INTERPIANO I10 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 80.00 a Z = 410.00 cm)

- INTERPIANO I18 - Mat. muratura 01 - ( da Z = 410.00 a Z = 710.00 cm)

VERIFICHE MASCHI MURARI

Dati geometrici | Ecc. e2 |Rinf.|

hsez t h0 W e1 | caso e2 | |

M047 380.0 60.0 50.0 3283 0.2 | 1 0.1 | |

M048 40.0 60.0 300.0 1426 1.5 | 1 1.1 | |

M049 50.0 60.0 300.0 1782 1.5 | 1 0.8 | |

M050 380.0 12.0 275.0 2462 1.4 | 1 0.7 | 001 | Snellezza parete = 22.92 > 20. ;

Pressoflessione nel piano |

caso Md Nd Mrd |

M047 5 784384 18779 3222197 |

M048 5 372393 4991 75395 | Mrd/Md = 0.202462 < 1.

M049 5 0 1763 41032 |

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M050 1 38713 140 42281 | - trazione -

Taglio nel piano |

caso Nd Md beta Vd Vrd |

M047 5 11653 7995 1.00 5968 13143 |

M048 5 4991 372393 0.67 2252 1535 | Vrd/Vd = 0.681687 < 1.

M049 5 1763 0 0.67 0 1202 |

M050 5 0 258149 1.00 1743 4320 |

Pressoflessione fuori piano |

caso Nd My h0/t e c.rid.res Nrd | Mrd |

M047 1 23384 - 0.83 0.25 0.98 179117 | |

M048 1 10973 - 5.00 1.50 0.89 17126 | |

M049 1 5394 - 5.00 1.50 0.89 21408 | |

M050 1 5475 7528 | 75852 |

Sismica fuori piano |

Sa Fa My caso Nd Mrd |

M047 0.17716 194 1212 5 13295 364639 |

M048 0.24791 118 4418 5 5453 108932 |

M049 0.24791 147 5522 5 2654 69266 |

M050 0.35663 293 10062 5 1724 63557 |

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Figura 20 – Output grafico verifica a pressoflessione fuori piano(inviluppo SLU)

Figura 21 – Output grafico verifica a pressoflessione fuori piano(inviluppo SLU, SLV)

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STRUTTURALE.docx 36 di 86

Verifica colonna

PRESSOFLESSIONE NEL PIANO

Condizione peggiore : Nd = 6277 daN , Md = 182944 daNcm

Mrd = 133125 daNcm ( Mr/Md = 0.73 )

TAGLIO

Condizione peggiore : Nd = 6277 daN , Md = 182944 daNcm , Vd = 1121 daN

In assenza di rinforzo/armatura Vrd = 1742 daN ( Vr/Vd=1.55 )

PRESSOFLESSIONE FUORI PIANO

Condizione peggiore SLU: Nd = 11742 daN , Md = 17613 daNcm

Mrd = 111411 daNcm ( Mr/Md = 6.33 )

Dominio resistenza-Pressoflessione

Figura 22

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STRUTTURALE.docx 37 di 86

1.2.3 VERIFICHE RELATIVE ALL’INTERVENTO: Sostituzione delle coperture e realizzazione di copertura

in legno

Descrizione dell’intervento

Realizzazione della copertura in legno uso fiume previo smantellamento dell’esistente, la zona

interessata dall’intervento comprende l’intera zona di primo stralcio funzionale.

Tutto il legno sarà di legno massiccio classe C24.

Il pacchetto di copertura andrà fissato sulle travi.

Verifiche agli stati limite

Si riportano di seguito l’esito delle verifiche nella combinazione SLU E SLE definite al Par. 2.5.3 delle NTC

2008, le verifiche in oggetto vengono effettuate applicando i criteri di verifica al Par. 4.4.7 e al Par.

4.4.8.1 delle NTC08.

Si riportano le verifiche di resistenza degli elementi strutturali che compongono la copertura, eseguite

nelle sezioni che presentano la massima sollecitazione agli stati limite ultimi e le verifiche di

deformabilità degli elementi considerati agli stati limite di esercizio.

Si distinguono le seguenti tipologie: copertura tipo 1: copertura celle porticato; copertura tipo 2:

cappella d’angolo; copertura tipo 3: cappella centrale; copertura tipo 4: cella d’angolo porticato.

Copertura tipo 1: Copertura celle porticato:

Figura 23 – Copertura tipo celle

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DATI DI PROGETTO

Caratteristiche geometriche

Luce di calcolo: L = 3100 [mm]

Interasse tra le travi principali: i = 850 [mm]

Base della sezione: b = 150 [mm]

Altezza della sezione: h = 150 [mm]

Area sezione : A = 22500 [mm2]

Modulo di resistenza : Wy = 5.625E+05 [mm3]

Wz = 5.625E+05 [mm3]

Momento d'inerzia : Jy = 4.219E+07 [mm4]

Jz = 4.219E+07 [mm4]

Carichi di progetto

Carichi non strutturali e portati: Gk,2 = 1.10 [kN/m2]

Carico variabile: Qk = 1.00 [kN/m2]

VERIFICHE ALLO STATO LIMITE ULTIMO

Carichi permanenti

γG1 = 1.30

Carichi permanenti non strutturali

γG2 = 1.50

Carichi variabili

γQ = 1.50

Combinazione

di carico

carico Fd Md Vd σd fm,d τd fv,d NOTE

[kN/m] [kNm] [kN] [MPa] [MPa] [MPa] [MPa]

I perm+acc. 2.78 3.34 4.31 5.94 11.20 0.29 1.17 Verificato

II perm. 1.50 1.81 2.33 3.21 8.00 0.16 0.83 Verificato

VERIFICHE ALLO STATO LIMITE DI ESERCIZIO

Si devono effettuare verifiche di deformazione istantanea e differita, nell'ipotesi di controfreccia nulla.

Limite freccia istantanea : L/200

u2,ist,lim = 10.33 [mm]

Limite freccia differita : L/300

unet,fin,lim = 12.40 [mm]

Coefficiente riduttivo kdef

ψ2 = 0.20 [-]

Coefficiente

χ = 1.20 [-]

Freccia istantanea (carichi permanenti) :

u1,ist = 2.72 [mm]

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Freccia istantanea (carichi variabili) :

u2,ist = 2.28 [mm]

Freccia netta finale : unet,fin = 11.36 [mm]

u2,ist = 2.28 [mm] < u2,ist,lim = 10.33 [mm] Verificato

unet,fin = 11.36 [mm] < unet,fin,lim = 12.40 [mm] Verificato

Copertura tipo 2: cappella d’angolo

Figura 24

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Figura 25

VERIFICA ASTE IN LEGNO

Unità di misura : cm; daN; daN/cm; daNcm; daN/cm2; daN/cm3.

MATERIALE

Descrizione: Legno massiccio

Norma : UNI EN 338 Classe : C24

fmk = 240. ft0k= 140. ft90k=4. fc0k= 210. fc90k=25. fvk = 40.

E0m = 110000 E005= 74000. E90m =3700. Gm = 6900. G005= 4641.8

Rok = .00035 Rom = .00042

DATI [NTC08 4.4.6]

Tipo legno : Legno massiccio Riferimento : EN 14081.1

Classe di servizio: 3 ; gM= 1.5 ; kdef= 2 ; betaC= 0.2

|classi di durata|Kmod |ft0d *|fc0d |fmd *|fvd | Casi di carico |

|Permanente | .500| 46.67| 70.00| 80.00| 13.33|1 |

|Lunga durata | .550| 51.33| 77.00| 88.00| 14.67|4 |

|Media durata | .650| 60.67| 91.00|104.00| 17.33|3 |

|Breve durata | .700| 65.33| 98.00|112.00| 18.67|2 |

|Istantaneo | .900| 84.00|126.00|144.00| 24.00|non prevista |

(*) valori per Kh=1

CASI DI CARICO

| N | Descrizione | Soll.|

| 1|SLU SENZA SISMA | 1|

| 2|Rara | 1|

| 3|Frequente | 1|

| 4|Quasi Perm | 1|

SEZIONI RETTANGOLARI

| N | b | h | A | Jz | Jy | Jtor | Km | Ksh |

| 8| 15. | 15. | 225. | 4218.8| 4218.8| 10546.9| .7| 1.2|

VERIFICHE

Rettangolare (sezione n. 8; b=15; h=15) --------------- ASTA (10039-10055) 10967

Khz= 1 ; Khy= 1 ; Kht= 1

Instabilita' flessionale Instabilita' torsionale

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|As| L0 | Lam |LamRel| k | kc | | L0 |Scrit |LamRel|K crit|

| Z| 178.61| 41.25| .699| .785| .877| | 178.61|3865.8| .249| 1.000|

| Y| 178.61| 41.25| .699| .785| .877| | 178.61|3865.8| .249| 1.000|

----- PROGR.( 1) 0.00

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| -320.7| -208.0| -19.1| -1332.2| -1.2| 675.6|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 5.9| .6| .4| .018| .107| .096| 0.0| 0.0| 0.0| 4.5| .116|si|

----- PROGR.( 7) 133.96

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| 41046.8| -52.5| -19.1| -1033.8| -1.2| -.9|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 4.6| 73.0| .1| .917| .988| .907| 0.0| 0.0| 0.0| 0.0| .002|si|

----- PROGR.( 9) 178.61

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| 37534.0| -.6| -19.1| -968.0| -1.2| -150.0|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 4.3| 66.7| 0.0| .838| .904| .766| 0.0| 0.0| 0.0| 1.0| .007|si|

Rettangolare (sezione n. 8; b=15; h=15) --------------- ASTA (10055-10047) 10968

Khz= 1 ; Khy= 1 ; Kht= 1

Instabilita' flessionale Instabilita' torsionale

|As| L0 | Lam |LamRel| k | kc | | L0 |Scrit |LamRel|K crit|

| Z| 143.59| 33.16| .562| .684| .931| | 143.59|4808.5| .223| 1.000|

| Y| 143.59| 33.16| .562| .684| .931| | 143.59|4808.5| .223| 1.000|

----- PROGR.( 1) 0.00

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| 37534.1| 9.8| 4.4| -968.1| -.5| -149.8|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 4.3| 66.7| 0.0| .838| .900| .762| 0.0| 0.0| 0.0| 1.0| .006|si|

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----- PROGR.( 9) 143.59

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| -4517.9| 83.4| 4.4| -870.9| -.5| -370.3|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 3.9| 8.0| .1| .105| .161| .069| 0.0| 0.0| 0.0| 2.5| .035|si|

VERIFICHE ALLO STATO LIMITE DI ESERCIZIO

Si devono effettuare verifiche di deformazione istantanea e differita, nell'ipotesi di controfreccia nulla.

Limite freccia istantanea : L/200

u2,ist,lim = 8.00 [mm]

Limite freccia differita : L/300 unet,fin,lim = 9.60 [mm]

Coefficiente riduttivo kdef

ψ2 = 0.20 [-]

Coefficiente χ = 1.20 [-]

Freccia istantanea (carichi permanenti) :

u1,ist = 1.85 [mm]

Freccia istantanea (carichi variabili) :

u2,ist = 1.97 [mm]

Freccia netta finale :

unet,fin = 8.32 [mm]

u2,ist = 1.97 [mm] < u2,ist,lim = 8.00 [mm] Verificato

unet,fin = 8.32 [mm] < unet,fin,lim = 9.60 [mm] Verificato

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Copertura tipo 3: cappella centrale

Figura 26

Figura 27

VERIFICA ASTE IN LEGNO

MATERIALE

Descrizione: Legno massiccio

Norma : UNI EN 338 Classe : C24

fmk = 240. ft0k= 140. ft90k=4. fc0k= 210. fc90k=25. fvk = 40.

E0m = 110000 E005= 74000. E90m =3700. Gm = 6900. G005= 4641.8

Rok = .00035 Rom = .00042

DATI [NTC08 4.4.6]

Tipo legno : Legno massiccio Riferimento : EN 14081.1

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

STRUTTURALE.docx 44 di 86

Classe di servizio: 3 ; gM= 1.5 ; kdef= 2 ; betaC= 0.2

|classi di durata|Kmod |ft0d *|fc0d |fmd *|fvd | Casi di carico |

|Permanente | .500| 46.67| 70.00| 80.00| 13.33|1 |

|Lunga durata | .550| 51.33| 77.00| 88.00| 14.67|4 |

|Media durata | .650| 60.67| 91.00|104.00| 17.33|3 |

|Breve durata | .700| 65.33| 98.00|112.00| 18.67|2 |

|Istantaneo | .900| 84.00|126.00|144.00| 24.00|non prevista |

(*) valori per Kh=1

CASI DI CARICO

| N | Descrizione | Soll.|

| 1|SLU SENZA SISMA | 1|

| 2|Rara | 1|

| 3|Frequente | 1|

| 4|Quasi Perm | 1|

SEZIONI RETTANGOLARI

| N | b | h | A | Jz | Jy | Jtor | Km | Ksh |

| 8| 15. | 15. | 225. | 4218.8| 4218.8| 10546.9| .7| 1.2|

VERIFICHE

Rettangolare (sezione n. 8; b=15; h=15) --------------- ASTA (10041-10047) 10965

Khz= 1 ; Khy= 1 ; Kht= 1

Instabilita' flessionale Instabilita' torsionale

|As| L0 | Lam |LamRel| k | kc | | L0 |Scrit |LamRel|K crit|

| Z| 322.20| 74.41| 1.262| 1.392| .505| | 322.20|2143.0| .335| 1.000|

| Y| 322.20| 74.41| 1.262| 1.392| .505| | 322.20|2143.0| .335| 1.000|

----- PROGR.( 1) 0.00

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| -177.9| 107.0| 12.0| -1146.8| .3| 614.2|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 5.1| .3| .2| .011| .150| .144| 0.0| 0.0| 0.0| 4.1| .095|si|

----- PROGR.( 4) 120.82

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| 37561.7| 68.7| 12.0| -899.0| .3| 52.1|

TENSIONI :

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| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 4.0| 66.8| .1| .839| .949| .810| 0.0| 0.0| 0.0| .3| .002|si|

----- PROGR.( 9) 322.20

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| -1899.0| 4.7| 12.0| -731.3| .3| -328.1|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 3.3| 3.4| 0.0| .044| .134| .094| 0.0| 0.0| 0.0| 2.2| .028|si|

VERIFICHE ALLO STATO LIMITE DI ESERCIZIO

Si devono effettuare verifiche di deformazione istantanea e differita, nell'ipotesi di controfreccia nulla.

Limite freccia istantanea : L/200 u2,ist,lim = 10.83 [mm]

Limite freccia differita : L/300 unet,fin,lim = 13.00 [mm]

Coefficiente riduttivo kdef

ψ2 = 0.20 [-]

Coefficiente

χ = 1.20 [-]

Freccia istantanea (carichi permanenti) :

u1,ist = 2.44 [mm]

Freccia istantanea (carichi variabili) :

u2,ist = 2.42 [mm]

Freccia netta finale : unet,fin = 10.70 [mm]

u2,ist = 2.42 [mm] < u2,ist,lim = 10.83 [mm] Verificato

unet,fin = 10.70 [mm] < unet,fin,lim = 13.00 [mm] Verificato

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Copertura tipo 4: cella d’angolo porticato

Figura 28

Figura 29

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

STRUTTURALE.docx 47 di 86

Figura 30

VERIFICA ASTE IN LEGNO

MATERIALE

Descrizione: Legno massiccio

Norma : UNI EN 338 Classe : C24

fmk = 240. ft0k= 140. ft90k=4. fc0k= 210. fc90k=25. fvk = 40.

E0m = 110000 E005= 74000. E90m =3700. Gm = 6900. G005= 4641.8

Rok = .00035 Rom = .00042

Tipo legno : Legno massiccio Riferimento : EN 14081.1

Classe di servizio: 3 ; gM= 1.5 ; kdef= 2 ; betaC= 0.2

|classi di durata|Kmod |ft0d *|fc0d |fmd *|fvd | Casi di carico |

|Permanente | .500| 46.67| 70.00| 80.00| 13.33|1 |

|Lunga durata | .550| 51.33| 77.00| 88.00| 14.67|4 |

|Media durata | .650| 60.67| 91.00|104.00| 17.33|3 |

|Breve durata | .700| 65.33| 98.00|112.00| 18.67|2 |

|Istantaneo | .900| 84.00|126.00|144.00| 24.00|non prevista |

(*) valori per Kh=1

CASI DI CARICO

| N | Descrizione | Soll.|

| 1|SLU SENZA SISMA | 1|

| 2|Rara | 1|

| 3|Frequente | 1|

| 4|Quasi Perm | 1|

SEZIONI RETTANGOLARI

| N | b | h | A | Jz | Jy | Jtor | Km | Ksh |

| 9| 15. | 20. | 300. | 10000. | 5625. | 15517.2| .7| 1.1|

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Struttura S.r.l.

Cod. Com. C. Documento All. Oggetto File Pagina

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

STRUTTURALE.docx 48 di 86

| 8| 15. | 15. | 225. | 4218.8| 4218.8| 10546.9| .7| 1.2|

VERIFICHE

Rettangolare (sezione n. 9; b=15; h=20) --------------- ASTA (10079-10078) 11007

Khz= 1 ; Khy= 1 ; Kht= 1

Instabilita' flessionale Instabilita' torsionale

|As| L0 | Lam |LamRel| k | kc | | L0 |Scrit |LamRel|K crit|

| Z| 219.68| 38.05| .645| .743| .901| | 219.68|2476.2| .311| 1.000|

| Y| 219.68| 50.73| .860| .926| .788| | 219.68|4402.1| .233| 1.000|

----- PROGR.( 1) 0.00

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| -1446.7| 0.0| 0.0| -2471.8| 0.0| 704.9|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 8.2| 1.4| 0.0| .032| .162| .150| 0.0| 0.0| 0.0| 3.5| .070|si|

----- PROGR.( 5) 109.84

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| 37229.2| 0.0| 0.0| -2215.5| 0.0| -.6|

| 4- 1| 14131.3| 0.0| 0.0| -844.4| 0.0| -1.0|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 7.4| 37.2| 0.0| .476| .583| .350| 0.0| 0.0| 0.0| 0.0|0.000|si|

| 4- 1| 0.0| 2.8| 14.1| 0.0| .162| .201| .072| 0.0| 0.0| 0.0| 0.0|0.000|si|

----- PROGR.( 9) 219.68

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| -1580.5| 0.0| 0.0| -1959.2| 0.0| -706.1|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 6.5| 1.6| 0.0| .028| .132| .119| 0.0| 0.0| 0.0| 3.5| .070|si|

Rettangolare (sezione n. 9; b=15; h=20) --------------- ASTA (10078-10081) 11009

Khz= 1 ; Khy= 1 ; Kht= 1

Instabilita' flessionale Instabilita' torsionale

|As| L0 | Lam |LamRel| k | kc | | L0 |Scrit |LamRel|K crit|

| Z| 219.68| 38.05| .645| .743| .901| | 219.68|2476.2| .311| 1.000|

| Y| 219.68| 50.73| .860| .926| .788| | 219.68|4402.1| .233| 1.000|

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

STRUTTURALE.docx 49 di 86

----- PROGR.( 1) 0.00

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| -1580.5| 0.0| 0.0| -1959.2| 0.0| 706.1|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 6.5| 1.6| 0.0| .028| .132| .119| 0.0| 0.0| 0.0| 3.5| .070|si|

----- PROGR.( 5) 109.84

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| 37229.2| 0.0| 0.0| -2215.5| 0.0| .6|

| 4- 1| 14131.3| 0.0| 0.0| -844.4| 0.0| 1.0|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 7.4| 37.2| 0.0| .476| .583| .350| 0.0| 0.0| 0.0| 0.0|0.000|si|

| 4- 1| 0.0| 2.8| 14.1| 0.0| .162| .201| .072| 0.0| 0.0| 0.0| 0.0|0.000|si|

----- PROGR.( 9) 219.68

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| -1446.7| 0.0| 0.0| -2471.8| 0.0| -704.9|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 0.0| 8.2| 1.4| 0.0| .032| .162| .150| 0.0| 0.0| 0.0| 3.5| .070|si|

Rettangolare (sezione n. 9; b=15; h=20) --------------- ASTA (10079-10081) 11010

Khz= 1 ; Khy= 1 ; Kht= 1

Instabilita' flessionale Instabilita' torsionale

|As| L0 | Lam |LamRel| k | kc | | L0 |Scrit |LamRel|K crit|

| Z| 412.97| 71.53| 1.213| 1.327| .536| | 412.97|1317.2| .427| 1.000|

| Y| 412.97| 95.37| 1.617| 1.939| .332| | 412.97|2341.7| .320| 1.000|

----- PROGR.( 1) 0.00

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| 1446.7| 0.0| 0.0| 2082.6| 0.0| 48.3|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 6.9| 0.0| 1.4| 0.0| .167|0.000|0.000| 0.0| 0.0| 0.0| .2|0.000|si|

----- PROGR.( 5) 206.49

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STRUTTURALE.docx 50 di 86

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| 6434.1| 0.0| 0.0| 2082.6| 0.0| 0.0|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 6.9| 0.0| 6.4| 0.0| .229|0.000| .006| 0.0| 0.0| 0.0| 0.0|0.000|si|

----- PROGR.( 9) 412.97

SOLLECITAZIONI :

| Caso | MZ | MY | MT | N | TZ | TY |

| 1- 1| 1446.7| 0.0| 0.0| 2082.6| 0.0| -48.3|

TENSIONI :

| Caso |St0d Sc0d Smzd Smyd fsPfd fsIfl fsIto|Ttozd Tzd Ttoyd Tyd fsTau|VE|

| 1- 1| 6.9| 0.0| 1.4| 0.0| .167|0.000|0.000| 0.0| 0.0| 0.0| .2|0.000|si|

Rettangolare (sezione n. 8; b=15; h=15) --------------- ASTA (10082-10078) 11011

Khz= 1 ; Khy= 1 ; Kht= 1

Instabilita' flessionale Instabilita' torsionale

|As| L0 | Lam |LamRel| k | kc | | L0 |Scrit |LamRel|K crit|

| Z| 60.00| 13.86| .235| .521| 1.014| | 60.00|11508.| .144| 1.000|

| Y| 60.00| 13.86| .235| .521| 1.014| | 60.00|11508.| .144| 1.000|

VERIFICHE ALLO STATO LIMITE DI ESERCIZIO

Si devono effettuare verifiche di deformazione istantanea e differita, nell'ipotesi di controfreccia nulla.

Limite freccia istantanea : L/200 u2,ist,lim = 7.33 [mm]

Limite freccia differita : L/300

unet,fin,lim = 8.80 [mm]

Coefficiente riduttivo kdef

ψ2 = 0.20 [-]

Coefficiente χ = 1.20 [-]

Freccia istantanea (carichi permanenti) :

u1,ist = 0.65 [mm]

Freccia istantanea (carichi variabili) :

u2,ist = 0.69 [mm]

Freccia netta finale :

unet,fin = 2.92 [mm]

u2,ist = 0.69 [mm] < u2,ist,lim = 7.33 [mm] Verificato

unet,fin = 2.92 [mm] < unet,fin,lim = 8.80 [mm] Verificato

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1.2.4 Verifiche di martellamento corpo cimitero monumentale-cimitero nuovo

Si calcolano gli spostamenti laterali massimi ottenuti a partire dagli inviluppi delle combinazioni sismiche

in condizioni di SLV, al fine di valutare il pericolo di martellamento nella zona tra cimitero monumentale

e la parte di più recente costruzione. La dimensione del giunto stimata in sito è di 30 mm. Nella figura è

evidenziata la zona di giunto oggetto di verifica di martellamento.

Figura 31

La valutazione dello spostamento della struttura in condizioni di SLV (dSLV) a partire dai risultati forniti

dall’analisi modale con spettro di risposta (dE) viene effettuata impiegando le seguenti relazioni (Par.

7.3.3.3, NTC08).

���� � ���� �� � �� � � �

�� � 1 � � � 1� �

��� � � �

Nel caso in esame Tc = 0,439 s. Poiché il valore di T1 per l’unità strutturale del cimitero monumentale

risulta minore di Tc, per le verifiche si assume μd = 3.66

Figura 32 – Spostamenti SLV

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Lo spostamento dell’unità strutturale del cimitero nuovo viene stimata come (Par. 7.2.2, NTC08) lo

spostamento massimo di una costruzione non isolata alla base, e può essere stimato in 1/100

dell’altezza della costruzione moltiplicata per ag·S/0,5g:

�� �1

1006.90

���

0.5�= 0.027"

Nella seguente tabella si riportano gli spostamenti relativi tra i corpi adiacenti valutati alla massima

altezza. Come si osserva nella tabella, la verifica di martellamento non risulta soddisfatta, con un

rapporto tra spostamento massimo richiesto e spostamento disponibile dell’ordine di 1.15.

cim. Monum. cim. Nuovo

DE slvmax

[mm]

DG

[mm] ρ=DE/DG

Tc T1

q μd

dE h

ag S

dE

[sec] [sec] [mm] [sec] [mm] 0.49 0.23 2.25 3.66 3.5 6.9 0.133 1.49 27 40.2 35 1.15

1.2.5 VERIFICA MECCANISMI LOCALI DI COLLASSO

La verifica di sicurezza nei confronti dello Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV) dei meccanismi

locali, è stata eseguita con il criterio semplificato utilizzando il fattore di struttura q (che nel caso

dell’analisi cinematica è pari a 2, Circolare § C8A.4.2).

La verifica cinematica è stata eseguita ipotizzando i più probabili meccanismi locali di collasso,

individuati attraverso l’analisi del danno effettivamente verificatosi e la valutazione della geometria e

dei vincoli degli elementi strutturali. Per ogni macroelemento è stata fatta un’analisi cinematica lineare

attraverso il calcolo del moltiplicatore dei carichi α0 che attiva il cinematismo.

Una volta individuati i macroelementi, per ognuno di essi si applica il principio dei lavori virtuali tramite

la seguente espressione:

Dove:

n è il numero di tutte le forze peso applicate ai diversi blocchi della catena cinematica;

m è il numero delle forze peso non direttamente gravanti sui blocchi le cui masse, per effetto dell’azione

sismica, generano forze orizzontali sugli elementi della catena cinematica, in quanto non efficacemente

trasmesse ad altre parti dell’edificio;

o è il numero delle forze esterne, non associate a masse, applicate ai diversi blocchi;

Pi è la generica forza peso applicata (peso proprio del blocco, applicato nel suo baricentro, od un altro

peso portato);

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Pj è la generica forza peso, non direttamente applicata sui blocchi, la cui massa, per effetto dell’azione

sismica, genera una forza orizzontale sugli elementi della catena cinematica, in quanto non

efficacemente trasmessa ad altre parti dell’edificio;

dx,i d è lo spostamento virtuale orizzontale del punto di applicazione dell’i-esimo peso Pi , assumendo

come verso positivo quello associato alla direzione secondo ci agisce l’azione sismica che attiva il

meccanismo;

dx,j è lo spostamento virtuale orizzontale del punto di applicazione del j-esimo peso Pj , assumendo

come verso positivo quello associato alla direzione secondo ci agisce l’azione sismica che attiva il

meccanismo;

dy,i è lo spostamento virtuale verticale del punto di applicazione dell’i-esimo peso Pi assunto positivo se

verso l’alto;

Fh è la generica forza esterna (in valore assoluto), applicata ad un blocco;

dh è lo spostamento virtuale del punto dove è applicata la h-esima forza esterna, nella direzione della

stessa, di segno positivo se con verso discorde;

Lfi è il lavoro di eventuali forze interne.

Dalla espressione precedente si ricava il moltiplicatore di collasso a0.

Ottenuto il moltiplicatore di collasso si deve calcolare l’accelerazione spettrale a*0 che viene utilizzata

per eseguire la verifica di sicurezza e calcolare il fattore di accelerazione fa.

Nel caso in cui il cinematismo riguardi una parte di struttura appoggiata a terra, la verifica allo SLV è da

ritenersi soddisfatta nel caso in cui l’accelerazione spettrale a*0 che lo attiva soddisfi la seguente

disuguaglianza:

�#∗ �

���%�&��

dove:

ag (PVr) è l’accelerazione al suolo attesa, funzione della probabilità di superamento relativa allo stato

limite ed alla vita di riferimento;

S è il coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e della categoria topografica;

q è il fattore di struttura, che può essere assunto pari a 2.

Se invece il cinematismo interessa una parte di struttura posta ad una certa quota, la verifica allo SLV è

da ritenersi soddisfatta nel caso in cui l’accelerazione spettrale a*0 che lo attiva soddisfi la seguente

disuguaglianza:

�#∗ �

�'� ��(�)�*

dove:

�'� �� e è l’accelerazione letta sullo spettro elastico in corrispondenza del perido fondamentale T1 ;

� = +�,-

. è il perioro fondamentale, in cui 0.05 1 C = ed H è l’altezza della struttura rispetto alla

fondazione;

(�)� è il primo modo di vibrare, normalizzato ad uno in sommità all’edificio;

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Z è l’altezza, rispetto alla fondazione, del baricentro delle linee di vincolo tra i blocchi interessati dal

meccanismo ed il resto della struttura;

* è il fattore di partecipazione modale che, in assenza di valutazioni più accurate, può essere stimato

come

* =/0

102� , in cui N è il numero di piani dell’edificio.

Per valutare il fattore di accelerazione è sufficiente invertire:

�#∗ �

���%�&��

→ �4� �

�#∗

Il fattore di accelerazione, che è definito dal rapporto tra l’accelerazione al suolo che porta allo SLV e

l’accelerazione attesa, si ricava dalla seguente espressione:

56 ��4�

���%�&�

Il fattore di accelerazione indica di quanto l’accelerazione che porta allo SLV si discosta, in eccesso od in

difetto, dall’accelerazione attesa.

Nel caso di un cinematismo che interessa una parte si struttura posta ad una certa quota, per ricavare il

fattore di accelerazione si deve invertire la:

�#∗ �

�'� ��(�)�*

→ �̅' �

�#∗

(�)�*

�4� ��'̅

�8#

dove F0 è uno dei fattori che definiscono lo spettro elastico.

Anche per questo caso il fattore di accelerazione risulta:

56 ��4�

���%�&�

Si riportano le verifiche dei meccanismi locali significativi con la valutazione dei cinematismi allo stato di

fatto e allo stato di progetto.

Un meccanismo che necessita di particolare attenzione è il meccanismo locale del porticato al livello

delle colonne, nel caso che esse non siano vincolate agli orizzontamenti e nel caso in cui siano scollegate

o efficacemente collegate alle pareti di controvento.

In prima analisi si è proceduto alla valutazione del moltiplicatore orizzontale dei carichi a0 di attivazione

dei meccanismi locali di PARETI MONOLITICHE NON VINCOLATE AGLI ORIZZONTAMENTI E NON

EFFICACEMENTE COLLEGATE ALLE PARETI DI CONTROVENTO e delle relative PGA per le verifiche.

Si valuta il ribaltamento della stessa per diverse posizioni della cerniera cilindrica, in corrispondenza dei

vari orizzontamenti, e i valori del moltiplicatore associato a ciascuna condizione esaminata.

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Le forze e i pesi in gioco in questo cinematismo sono dovute ai carichi di copertura, e dei vari

orizzontamenti ed al sistema voltato, determinati individuando le aree di influenza moltiplicata per il

carico derivante dall’analisi dei carichi.

Di seguito viene riportata la verifica del cinematismo, per una parete tipo.

MOMENTO DELLE AZIONI STABILIZZANTI

Ribaltamento delle

elevazioni:

Peso proprio delle pareti [kNm]

Carico dei solai [kNm]

Azione di archi o volte [kNm]

Azione dei tiranti [kNm]

3 - 2 - 1 23.3 6.0 16.8 0.0

3 - 2 15.5 0.0 16.8 0.0

3 8.9 0.0 0.0 0.0

MOMENTO DELLE AZIONI RIBALTANTI

Ribaltamento delle

elevazioni:

Inerzia delle pareti [kNm]

Inerzia dei solai [kNm]

Inerzia di archi o volte [kNm]

Spinta statica di archi o volte

[kNm]

Spinta statica della copertura

[kNm]

3 - 2 - 1 343.5 20.6 117.6 54.6 0.0

3 - 2 278.3 7.0 95.2 44.2 0.0

3 79.7 0.0 0.0 0.0 0.0

MOLTIPLI-CATORE

α0

Ribaltamento delle

elevazioni: Valore di α0

Fattore di Confidenza

FC

Massa partecipante

M*

Frazione massa partecipante

e*

Accelerazione spettrale

a0* [m/sec2]

3 - 2 - 1 -0.018

1.35

15.304 0.640 -0.200

3 - 2 -0.031 13.210 0.772 -0.294

3 0.111 4.514 0.500 1.615

CALCOLO DELLE PGA PER LA VERIFICA DELLO STATO LIMIT E DI SALVAGUARDIA DELLA VITA CIRCOLARE N. 617 DEL 02-02-2009 - ISTRUZIONI PER L' APPLICAZIONE DELLE NTC 14-01-2008

PARAMETRI DI

CALCOLO

Fattore di struttura q 2.00

Coefficiente di amplificazione topografica ST 1.00 Categoria suolo di fondazione C

PGA di riferimento ag(PVR) [g] 0.133

Fattore di amplificazione massima dello spettro FO 2.593

Periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro TC* [sec] 0.273

Fattore di smorzamento η 0.050 Altezza della struttura H [m] 7.50

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Coefficiente di amplificazione stratigrafica SS 1.493

Coefficiente CC 1.612

Fattore di amplificazione locale del suolo di fondazione S 1.493

Numero di piani dell'edificio N 3

Coefficiente di partecipazione modale γ 1.286

Primo periodo di vibrazione dell'intera struttura T1 [sec] 0.227

Ribaltamento delle

elevazioni:

Baricentro delle linee di vincolo

Z [m] ψ(Z) = Z/H ag(SLV)

(C8A.4.9) Se(T1)

(C8A.4.10)

3 - 2 - 1 -0.027

3 - 2 0.80 0.107 -0.040 -4.282

3 4.30 0.573 0.220 4.381

- - - - -

PGA-SLV

Ribaltamento delle

elevazioni:

ag(SLV) min(C8DA.4.9;

C8A.4.10)

3 - 2 - 1 -0.027

3 - 2 -2.255

3 0.220

Il moltiplicatore di collasso risulta negativo, questo deriva dal fatto che il macroelemento studiato non

risulta in equilibrio in condizioni statiche, solo con le azioni di tipo gravitazionale, in particolare con la

spinta dell’arco.

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Figura 33 – Analisi statica dell’arco tipo

Si considera il contributo della catena all’imposta dell’arco:

- Catena composta da tirante di diametro 20mm munito di capochiave.

- Lato facciata

CARETTERISTICHE GEOMETRICHE

Area della sezione trasversale del tirante AS [mm2] 245.0

Altezza della piastra di ancoraggio del tirante a [cm] 35.0

Larghezza della piastra di ancoraggio del tirante b [cm] 4.0

Spessore della parete su cui è ancorato il tirante t [cm] 40.0

Angolo di attrito della muratura β [°] 45.0

Area della zona di contatto della muratura con la piastra di ancoraggio del tirante A1 [cm2] 140.0

Distanza del bordo della piastra dal più prossimo lato libero della parete su cui è ancorata [m] 0.0

Area di ripartizione delle azioni di compressione A2 [cm2] 140.0

√(A2/A1) ≤ 2 1.0

Percentuale del contributo del taglio sulle facce laterali per il calcolo di T2 [%] 30.0%

PARAMETRI MECCANICI

Fattore di confidenza FC 1.35

Coefficiente parziale di sicurezza sulla resistenza a compressione della muratura γM

2.00

Resistenza di calcolo dei tiranti fd,S [N/mm2] 390.00

Resistenza media a compressione della muratura fm [N/cm2] 240.00

Resistenza media a taglio della muratura τ0 [N/cm2] 6.00

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Tensione di calcolo a compressione della muratura fd,M [N/cm2] 88.89

Resistenza di calcolo a taglio della muratura fvd,M [N/cm2] 2.22

TIRO DELLA CATENA

Resistenza dei tiranti allo snervamento T1 [kN] 95.6

Resistenza al punzonamento della muratura nelle zone di ancoraggio T2 [kN] 11.8

Resistenza alla pressione di contatto sulla muratura T3 [kN] 12.4

Massimo tiro esplicabile dalla catena T [kN] 11.8

Formulazione adottata:

Le PGA allo SLV del macroelemento ipotizzando il tiro della catena risultano:

PGA-SLV

Ribaltamento delle

elevazioni:

ag(SLV) min(C8DA.4.9;

C8A.4.10)

3 - 2 - 1 0.105

3 - 2 0.078

3 0.222

- -

�#∗ �

���

→ �4�

56 ��4�

���%�&�� 0.78

L’indice di sicurezza sismica risulta:

:�,��� � ���

<,����272

475� 0.57

Si valuta inoltre il moltiplicatore orizzontale dei carichi a0 di attivazione dei meccanismi locali di PARETI

MONOLITICHE EFFICACEMENTE COLLEGATE ALLE PARETI DI CONTROVENTO (CARATTERIZZATE DA

INTERSEZIONI MURARIE DI BUONA QUALITA') E NON VINCOLATE AGLI ORIZZONTAMENTI e delle relative

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PGA per le verifiche. Il ribaltamento della struttura muraria, libera in sommità, è accompagnato dal

trascinamento di porzioni cuneiformi di muratura appartenenti alle pareti ortogonali.

DATI DI CALCOLO

MOMENTO DELLE AZIONI STABILIZZANTI

Ribaltamento delle

elevazioni:

Peso proprio

delle pareti [kNm]

Peso proprio del cuneo di

controvento [kNm]

Carico dei solai

[kNm]

Carico dei solai sui cunei di

controvento [kNm]

Azione di archi o volte [kNm]

Azione dei tiranti [kNm]

3 - 2 15.5 4.4 0.8 0.8 16.8 0.0

MOMENTO DELLE AZIONI RIBALTANTI

Ribaltamento delle

elevazioni:

Inerzia delle pareti

[kNm]

Inerzia dei cunei di

controvento [kNm]

Inerzia dei solai [kNm]

Inerzia dei solai sui cunei di

controvento [kNm]

Inerzia di archi o volte [kNm]

Spinta statica di archi o volte [kNm]

Spinta statica della

copertura [kNm]

3 - 2 278.3 35.1 20.4 8.0 95.2 44.2 0.0

MOLTIPLI-CATORE

α0

Ribaltamento delle

elevazioni: Valore di α0

Fattore di Confidenza

FC

Massa partecipante

M*

Frazione massa partecipante

e*

Accelerazione spettrale

a0* [m/sec2]

3 - 2 -0.013 1.35 9.676 0.879 -0.111

CALCOLO DELLE PGA PER LA VERIFICA DELLO STATO LIMIT E DI SALVAGUARDIA DELLA VITA CIRCOLARE N. 617 DEL 02-02-2009 - ISTRUZIONI PER L' APPLICAZIONE DELLE NTC 14-01-2008

PARAMETRI DI

CALCOLO

Fattore di struttura q 2.00 Coefficiente di amplificazione topografica ST 1.00

Categoria suolo di fondazione C PGA di riferimento ag(PVR) [g] 0.133

Fattore di amplificazione massima dello spettro FO 2.593 Periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro TC* [sec] 0.273

Fattore di smorzamento η 0.050 Quota di base del macroelemento rispetto alla fondazione [m] 0.800

Altezza della struttura H [m] 7.50

Coefficiente di amplificazione stratigrafica SS 1.493

Coefficiente CC 1.612

Fattore di amplificazione locale del suolo di fondazione S 1.493

Numero di piani dell'edificio N 1

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Coefficiente di partecipazione modale γ 1.000

Primo periodo di vibrazione dell'intera struttura T1 [sec] 0.227

Ribaltamento delle

elevazioni:

Baricentro delle linee di vincolo

Z [m] ψ(Z) = Z/H ag(SLV)

(C8A.4.9) Se(T1)

(C8A.4.10)

3 - 2 0.80 0.107 -0.015 -2.074

PGA-SLV

Ribaltamento delle

elevazioni:

ag(SLV) min(C8A.4.9;

C8A.4.10)

3 - 2 -1.092

Considerando il contributo della catena all’imposta dell’arco:

PGA-SLV

Ribaltamento delle

elevazioni:

ag(SLV) min(C8A.4.9;

C8A.4.10)

3 - 2 0.075

Per il calcolo del fattore di accelerazione fa si procede considerando un ag=0.075:

�#∗ �

���

→ �4�

56 ��4�

���%�&�� 0.55

L’indice di sicurezza sismica risulta:

:�,��� � ���

<,����134

475= 0.28

Si è valutato inoltre, per il macroelemento di facciata del portico, l’ipotesi che le pareti siano trattenute

da efficaci vincoli di connessione alla base ed in sommità della tesa muraria con interposto il piano delle

volte intermedie non trattenuto, come lo schema di figura.

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Figura 34

MOLTIPLICATO

RE α0

DATI DI CALCO

LO

Flessione verticale di

fascia muraria continua

Valore minimo assunto da α0

Valore di h1 per α0

minimo [m]

Valore assunto da

α0 per cerniera

corrispondente alla

quota del solaio oppure

della volta a secondo

piano

Quota di formazione della cerniera rispetto

alla base della

parete h1 [m]

Valore

minimo

assunto da

α0

Massa partecipa

nte M*

Frazione massa

partecipante e*

Accelerazione

spettrale a0*

[m/sec2]

0.022 4.80 0.022 4.80 0.022 9.652 0.775 0.211

Flessione verticale di macroelem

enti a geometria

nota

Numeratore di

α0

Denominatore di

α0

Valore assunto da

α0

Quota di formazione della cerniera rispetto

alla base della

parete h1 [m]

Valore

di α0

Massa partecipa

nte M*

Frazione massa

partecipante e*

Accelerazione

spettrale a0*

[m/sec2]

-29.050 738.40 -0.039 5.60 -0.039 8.384 0.596 -0.480

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CALCOLO DELLE PGA PER LA VERIFICA DELLO STATO LIMIT E DI SALVAGUARDIA DELLA VITA CIRCOLARE N. 617 DEL 02-02-2009 - ISTRUZIONI PER L' APPLICAZIONE DELLE NTC 14-01-2008

PARAMETRI DI CALCOLO

Fattore di struttura q 2.00 Coefficiente di amplificazione topografica ST 1.00

Categoria suolo di fondazione C PGA di riferimento ag(PVR) [g] 0.133

Fattore di amplificazione massima dello spettro FO 2.593 Periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro TC* [sec] 0.273

Fattore di smorzamento η 0.050 Quota di base del macroelemento rispetto alla fondazione [m] 0.00

Altezza della struttura H [m] 7.50

Coefficiente di amplificazione stratigrafica SS 1.493

Coefficiente CC 1.612

Fattore di amplificazione locale del suolo di fondazione S 1.493

Numero di piani dell'edificio N 1

Coefficiente di partecipazione modale γ 1.000

Primo periodo di vibrazione dell'intera struttura T1 [sec] 0.227

Flessione verticale di fascia muraria continua

Baricentro delle linee di vincolo

Z [m]

ψ(Z) = Z/H

ag(SLV) (C8A.4.9)

Se(T1) (C8A.4.10)

3.500 0.467 0.029 -

Flessione verticale di macroelementi geometria nota

Baricentro delle linee di vincolo

Z [m]

ψ(Z) = Z/H

ag(SLV) (C8A.4.9)

Se(T1) (C8A.4.10)

3.500 0.467 -0.065 -

PGA-SLV Flessione verticale di fascia muraria continua

ag(SLV) min(C8A.4.9;

C8A.4.10)

0.029

Per il calcolo del fattore di accelerazione fa si procede considerando un ag=0.029:

�#∗ �

���

→ �4�

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56 =�4�

���%�&�= 0.22

L’indice di sicurezza sismica risulta:

:�,��� � ���

<,����

19

475� 0.04

Le PGA allo SLV del macroelemento ipotizzando il tiro della catena risultano:

PGA-SLV

Flessione verticale di

fascia muraria continua

ag(SLV) min(C8A.4.9;

C8A.4.10)

0.241

Flessione verticale di

macroelementi a geometria nota

ag(SLV) min(C8A.4.9;

C8A.4.10)

0.252

�#∗ �

���

→ �4�

56 ��4�

���%�&�� 1.8

L’indice di sicurezza sismica risulta:

:�,��� � ���

<,����1988

475� 4.18

L’inserimento di cordoli perimetrali in copertura connessi alla muratura esistente, oltre a creare una

migliore distribuzione di forze a livello di impalcato, offre un maggior vincolo di contenimento delle

pareti fuori dal piano.

Il moltiplicatore di attivazione nel caso di progetto risulta essere maggiore grazie al cordolo di

contenimento delle forze orizzontali generate dall’azione sismica che inibiscono il meccanismo di

ribaltamento semplice di facciata.

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2 RELAZIONE SUI MATERIALI

2.1 ELENCO DEI MATERIALI IMPIEGATI NEGLI INTERVENTI E LORO MODALITÀ DI POSA IN OPERA

Strutture in c.a. in opera:

Relazione illustrativa qualità e dosatura dei materiali: Conglomerati cementizi armati acciai in barre

I materiali impiegati per la costruzione delle diverse strutture in conglomerato cementizio armato

dovranno rispondere ai requisiti previsti dalle seguenti disposizioni:

Cap.11 del D.M. 14.01.08 (materiali e prodotti per uso strutturale)

Norma UNI 7163 (conglomerati cementizi preconfezionati);

Caratteristiche – Qualita’ – Dosature Dei Materiali Impiegati

Calcestruzzo:

Caratteristiche

Strutture

Classe

esposizione

ambientale

(rif. UNI

11104:2004)

Classe di

resistenza

fck/Rck

[N/mm2]

(rif. D.M.

14/01/’08)

Classe di

consistenza

(rif. UNI EN

206-1:’06)

Diametro

max

aggregati

(rif. UNI EN

12620)

Rapporto

max a/c

(rif. UNI

1104:2004)

Copriferro

minimo

[mm]

(rif. Circ.Min

2/2/’09)

- Cordolii: XC3 C28/35 S4 19 0.55 40*

Armatura per c.c.a.:

B450C Prescrizioni - 1.15 ≤ (ft/fy)k < 1.35

- (ft/fyNOM)k ≤ 1.25

- Posa delle armature con distanziatori in plastica o fibrocemento

-ftk = 540 MPa

-fyk = 450 MPa

-Es = 210.000 MPa

Sovrapporre i ferri nelle riprese per almeno 60 diametri ;

Impiegare distanziatori in plastica o pasta di cemento per garantire un copriferro (misurato dall’esterno

ferro e non dal baricentro ferro ) di almeno cm 3;

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Nella giunzione per sovrapposizione dei ferri, non legare i due ferri fra loro, ma tenerli distanziati di

almeno cm 2 (interferro).

Acciaio per carpenteria metallica

- S 275 JR (Fe 430 grado B equivalente);

- fyk = 275 Mpa

- fyd = 262 MPa

Bulloni

- bulloni di classe 8.8, dadi classe 8, rosette e piastrine secondo le disposizioni normative

-fyk = 640 MPa

-fyd = 512 MPa

Resina epossidica per inghisaggio (inghisaggi su muri, inghisaggio tiranti)

Ancorante chimico epossidico per murature

-Densità 1.5+/- 0.1 g/cm2

-Resistenza a compressione >100 N/mm2

-Resistenza a trazione 18 N/mm2

-Resistenza a flessione >40 N/mm2

-Allungamento a rottura 1.21%

-Modulo elastico 36 GPa

Tipo FIS RS EM

Malta per nuove murature, consolidamenti con cappa delle volte e lastre armate

Malta per muratura portante a prestazione garantita per usi strutturali di calce idraulica naturale ed Eco

–Pozzolana avente resistenza a compressione pari a :

Resistenza a compressione = 10 N/mm2 (M10)

Malta per allettamento di murature esistenti e scuci-cuci

Malta per muratura portante a prestazione garantita per usi strutturali di calce idraulica naturale ed Eco

–Pozzolana avente resistenza a compressione pari a :

Resistenza a compressione = 5 N/mm2 (M5)

Rete in fibra di vetro per consolidamenti volte e betoncini armati

Rete in fibra di vetro, apprettata, alcali resistente con le seguenti caratteristiche:

-grammatura (g/m2)= 220 g/m2

-dimensione delle maglie=2.5x2.5 cm

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-resistenza a trazione (kN/m)=43 kN/m

-Allungamento a rottura (%)= 3%

Mattoni per muratura nuova

Muratura piena con elementi resistenti di seconda categoria. Classe di esecuzione 1.

Fbk>18 N/mm2

Strutture in Legno

Classe di resistenza (Gruppo EN338 / EN 11035) :

Prescrizioni Legno massiccio classe C24

Modulo elastico parallelo medio E0,mean = 11000 MPa

Modulo elastico ortogonale medio E90,mean = 370 MPa

Modulo elastico parallelo caratteristico E0,05 = 74000 MPa

Modulo elastico tangenziale medio Gmean = 690 MPa

Massa volumica caratteristica ρk = 3.50 kN/m3

Resistenza caratteristica a flessione - fm,k = 24.00 MPa

Resistenza caratteristica a trazione parallela alla fibra - ft,0,k = 14.00 MPa

Resistenza caratteristica a trazione perpendicolare alla fibra - ft,90,k = 0.50 MPa

Resistenza caratteristica a compressione parallela alla fibra - fc,0,k = 21.50 MPa

Resistenza caratteristica a compressione perpendicolare alla fibra

- fc,90,k = 2.50 MPa

Resistenza caratteristica a taglio

- fv,k = 2.50 MPa

Saldature

La saldatura dovrà avvenire secondo I procedimenti e metodi codificati nella norma UNI EN ISO

4063:2001; dovranno inoltre essere rispettate tutte le prescrizioni di cui al capitolo §. 11.3.4.5 delle NTC

di cui al DM 14.01.2008.

Tutte le saldature dovranno, inoltre, essere conformi alla norma UNI EN 1011:2005. Per la preparazione

dei lembi si applica la UNI EN ISO 96962-1:2005

Le saldature eseguite in opera dovranno essere almeno di II classe, quelle eseguite in officina di I classe,

salvo diversa indicazione sugli elaborati grafici allegati.

Indicazioni per carpenteria in acciaio

S275JR rif. UNI EN 10025 / UNI EN 10210

Bullonerie: - Rosette e piastrine (rif. UNI EN 143999)

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- Ove non indicate definire le distanze dai bordi e fra bulloni secondo il D.M. 14/01/2008:

in ogni caso la distanza minima asse foro – bordo piatto deve essere ≥ 2Φ bullone

- Protezione superficiale mediante zincatura (elettrolitica)

- Tratto filettato esterno ai piatti da serrare

Prescrizioni: - Devono essere rispettate le regole pratiche di progettazione ed esecuzione secondo il

D.M. 14/01/2008 e le norme UNI in esso citate

Acciaio per strutture saldate:

Composizione chimica degli acciai

Gli acciai per strutture saldate, oltre a soddisfare le condizioni indicate al § 11.3.4.1, devono avere

composizione chimica conforme a

quanto riportato nelle norme europee armonizzate applicabili, di cui al punto 11.3.4.1.

PROCESSO DI SALDATURA

La saldatura degli acciai dovrà avvenire con uno dei procedimenti all’arco elettrico codificati secondo la

norma UNI EN ISO 4063:2001. È ammesso l’uso di procedimenti diversi purché sostenuti da adeguata

documentazione teorica e sperimentale.

I saldatori nei procedimenti semiautomatici e manuali dovranno essere qualificati secondo la norma UNI

EN 287-1:2004 da parte di un Ente terzo. A deroga di quanto richiesto nella norma UNI EN 287-1:2004, i

saldatori che eseguono giunti a T con cordoni d’angolo dovranno essere specificamente qualificati e non

potranno essere qualificati soltanto mediante l’esecuzione di giunti testa-testa.

Gli operatori dei procedimenti automatici o robotizzati dovranno essere certificati secondo la norma UNI

EN 1418:1999. Tutti i procedimenti di saldatura dovranno essere qualificati secondo la norma UNI EN

ISO 15614-1:2005. Le durezze eseguite sulle micrografie non dovranno essere superiori a 350 HV30. Per

la saldatura ad arco di prigionieri di materiali metallici (saldatura ad innesco

mediante sollevamento e saldatura a scarica di condensatori ad innesco sulla punta) si applica la norma

UNI EN ISO 14555:2001;

valgono perciò i requisiti di qualità di cui al prospetto A1 della appendice A della stessa norma. Le prove

di qualifica dei saldatori, degli operatori e dei procedimenti dovranno essere eseguite da un Ente terzo;

in assenza di prescrizioni in proposito l’ente sarà scelto dal costruttore secondo criteri di competenza e

di indipendenza. Sono richieste caratteristiche di duttilità, snervamento, resistenza e tenacità in zona

fusa e in zona termica alterata non inferiori a quelle del materiale base. Nell’esecuzione delle saldature

dovranno inoltre

essere rispettate le norme UNI EN 1011:2005 parti 1 e 2 per gli acciai ferritici e della parte 3 per gli acciai

inossidabili. Per la preparazione dei lembi si applicherà, salvo casi particolari, la norma UNI EN ISO 9692-

1:2005. Le saldature saranno sottoposte a controlli non distruttivi finali per accertare la corrispondenza

ai livelli di qualità stabiliti dal progettista sulla base delle norme applicate per la progettazione.. In

assenza di tali dati per strutture non soggette a fatica si adotterà il livello C della norma UNI EN ISO

5817:2004

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STRUTTURALE.docx 68 di 86

e il livello B per strutture soggette a fatica. L’entità ed il tipo di tali controlli, distruttivi e non distruttivi,

in aggiunta a quello visivo al 100%, saranno definiti dal Collaudatore e dal Direttore dei Lavori; per i

cordoni ad angolo o giunti a parziale penetrazione si useranno metodi di superficie (ad es. liquidi

penetranti o polveri magnetiche), mentre per i giunti a piena penetrazione, oltre a quanto sopra

previsto, si useranno metodi volumetrici e cioè raggi X o gamma o ultrasuoni per i giunti testa a testa e

solo ultrasuoni per i giunti a T a piena penetrazione. Per le modalità di esecuzione dei controlli ed i livelli

di accettabilità si potrà fare utile riferimento alle prescrizioni della norma UNI EN 12062:2004. Tutti gli

operatori che eseguiranno i controlli dovranno essere qualificati secondo la norma UNI EN 473:2001

almeno di secondo livello.

Durabilità:

In ottemperanza a quanto descritto al capitolo 11 “Materiali e prodotti per uso strutturale” del D.M.

Infrastrutture Trasporti 14 gennaio 2008 (G.U. 4 febbraio 2008 n. 29 – Suppl. Ord.), la durabilità è

garantita secondo queste prescrizioni:

Per le strutture in cls armato ordinario, esposte all’azione dell’ambiente, si devono adottare i

provvedimenti atti a limitare gli effetti di degrado indotti dall’attacco chimico, fisico e derivante dalla

corrosione delle armature e dai cicli di gelo e disgelo. A tal fine in fase di progetto la prescrizione,

valutate opportunamente le condizioni ambientali del sito ove sorgerà la costruzione o quelle di impiego,

deve fissare le caratteristiche del calcestruzzo da impiegare (composizione e resistenza meccanica), i

valori del copriferro e le regole di maturazione. Ai fini della valutazione della durabilità, nella

formulazione delle prescrizioni sul calcestruzzo, si potranno prescrivere anche prove per la verifica della

resistenza alla penetrazione agli agenti aggressivi, ad esempio si può tener conto del grado di

impermeabilità del calcestruzzo.

Per le strutture in materiali e prodotti a base di legno, la durabilità è ottenibile mediante un’accurata

progettazione dei dettagli esecutivi. Al fine di garantire alla struttura adeguata durabilità, si devono

considerare i seguenti fattori tra loro correlati:

- la destinazione d’uso della struttura;

- le condizioni ambientali prevedibili;

- la composizione, le proprietà e le prestazioni dei materiali;

- la forma degli elementi strutturali ed i particolari costruttivi;

- la qualità dell’esecuzione ed il livello di controllo della stessa;

- le particolari misure di protezione;

- la probabile manutenzione durante la vita presunta.

adottando in fase di progetto idonei provvedimenti volti alla protezione dei materiali.

In particolare i materiali a base di legno devono possedere un’adeguata durabilità naturale per la classe

di rischio prevista in servizio, oppure devono essere sottoposti ad un trattamento preservante adeguato.

Per i prodotti in legno massiccio, una guida alla durabilità naturale e trattabilità delle varie specie

legnose è contenuta nella norma UNI EN 350:1996 parti 1 e 2, mentre una guida ai requisiti di durabilità

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STRUTTURALE.docx 69 di 86

naturale per legno da utilizzare nelle classi di rischio è contenuta nella norma UNI EN 460:1996. Le

definizioni delle classi di rischio di attacco biologico e la metodologia decisionale per la selezione del

legno massiccio e dei pannelli a base di legno appropriati alla classe di rischio sono contenute nelle

norme UNI EN 335-1: 2006, UNI EN 335-2: 2006 e UNI EN 335-3: 1998. La classificazione di penetrazione

e ritenzione dei preservanti è contenuta nelle norme UNI EN 351:1998 (Parte 1 e 2). Le specifiche

relative alle prestazioni dei preservanti per legno ed alla loro classificazione ed etichettatura sono

indicate nelle UNI EN 599-1:1999 e UNI EN 599-2:1998.

Nelle strutture in muratura portante, per garantire durabilità è necessario che i componenti la miscela

non contengano sostanze organiche o grassi o terrose o argillose. Le calci aeree e le pozzolane devono

possedere le caratteristiche tecniche ed i requisiti previsti dalle vigenti norme.

Per le strutture in acciaio la durabilità deve assicurare il mantenimento nel tempo della geometria e

delle caratteristiche dei materiali della struttura, affinché questa conservi inalterate funzionalità,

aspetto estetico e resistenza. Al fine di garantire tale persistenza in fase di progetto devono essere presi

in esame i dettagli costruttivi, la eventuale necessità di adottare sovraspessori, le misure protettive e

deve essere definito un piano di manutenzione (ispezioni, operazioni manutentive e programma di

attuazione delle stesse).

Per la modalità di posa in opera si rimanda agli elaborati grafici relativi ad ogni intervento

2.2 VALORI DI CALCOLO

Calcestruzzo:

Classe: C28/35

Resistenza caratteristica fck = 28 N/mm2

Fattore parziale del materiale γm = 1.5

Fattore riduttivo per resistenza di lunga durata αcc = 0,85

Resistenza di progetto fcd = 15.86 N/mm2

Acciaio barre d’armatura:

Tipo B 450 C

Resistenza caratteristica fyk = 450 N/mm2

Fattore parziale del materiale γm = 1.15

Resistenza di progetto fyd = 391 N/mm2

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Acciaio da carpenteria:

Tipo S275JR

Resistenza caratteristica fyk = 275 N/mm2

Fattore parziale del materiale γm0 = 1.05

Resistenza di progetto fyd = 261.90 N/mm2

Bulloni

Tipo classe 8.8

Resistenza caratteristica fyk = 640 MPa

Fattore parziale del materiale γm0 = 1.25

Resistenza di progetto fyd = 512 MPa

Legno massiccio di classe C24 Classe di resistenza (Gruppo EN338 / EN 11035) :

Classe di servizio 3:

Valori caratteristici Valori di progetto kmod,I kmod,II

0.90 0.60

fm,k [MPa] 28.00 fm,d [MPa] 17.38 11.59 Flessione

ft,0,k [MPa] 19.50 ft,0,d [MPa] 12.10 8.07 Trazione parallela alle fibre

ft,90,k [MPa] 0.45 ft,90,d [MPa] 0.28 0.19 Trazione ortogonale alle fibre

fc,0,k [MPa] 26.50 fc,0,d [MPa] 16.45 10.97 Compress. parallela alle fibre

fc,90,k [MPa] 3.00 fc,90,d [MPa] 1.86 1.24 Compress. ortogonale alle fibre

fv,k [MPa] 3.20 fv,d [MPa] 1.99 1.32 Taglio

Nuove murature

Tipo: Muratura piena con elementi resistenti di seconda categoria. Classe di esecuzione 1.

Resistenza caratteristica fbk = 18 MPa

Malta per muratura portante a prestazione garantita per usi strutturali di calce idraulica naturale ed Eco

Pozzolana avente resistenza a compressione pari a :

Resistenza a compressione = 10 MPa (M10)

fk è calcolato per interpolazione lineare in accordo con la tabella sottostante

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(NTC 2008) Tabella 11.10.V - Valori di fk per murature in elementi artificiali pieni e semipieni

Resistenza caratteristica a compressione dell'elemento Tipo di malta

fbk (N/mm2) M15 M10 M5 M2,5

2.0 1.2 1.2 1.2 1.2

3.0 2.2 2.2 2.2 2.0

5.0 3.5 3.4 3.3 3.0

7.5 5.0 4.5 4.1 3.5

10.0 6.2 5.3 4.7 4.1

15.0 8.2 6.7 6.0 5.1

20.0 9.7 8.0 7.0 6.1

30.0 12.0 10.0 8.6 7.2

40.0 14.3 12.0 10.4 ---

fk=7.48 MPa

fvk0=0.3 MPa

E=7480 MPa

G=2992 MPa

Fattore parziale del materiale γm = 2.5

Resistenza di progetto fyd = 2.99 MPa

2.3 CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DEI MATERIALI IN SITO

Per il calcolo della capacità di eventuali elementi/meccanismi duttili o fragili si impiegano le proprietà

dei materiali esistenti (resistenze medie ottenute dalle prove in situ e da informazioni aggiuntive) divise

per i fattori di confidenza in relazione al livello di conoscenza raggiunto.

Per il calcolo della capacità di resistenza degli elementi fragili primari, le resistenze dei materiali

(resistenze medie ottenute dalle prove in situ e da informazioni aggiuntive) si dividono per i

corrispondenti coefficienti parziali e per i fattori di confidenza in relazione al livello di conoscenza

raggiunto.

Le caratteristiche meccaniche dei materiali in sito sono stati desunti a seguito di indagini distruttive e

non distruttive, per i dettagli sulla tipologia e le quantità di prove realizzate durante la campagna di

indagine si rimanda alla documentazione LiFE.

Per la muratura portante si assumono i valori di resistenza riportati nella tabella C8A.2.1 delle Istruzioni

alle NTC 08 (Circ. 617 del 02/02/2009), facendo riferimento ad una muratura di mattoni semipieni con

malta cementizia ordinaria.

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2.4 RESISTENZE DI CALCOLO DEI MATERIALI IN SITO

Il Livello di conoscenza raggiunto per il complesso in relazione al primo stralcio, con riferimento alla

Circolare CSLP n. 617 –Tab. C8A. 1.1, è LC2, in quanto: è nota la geometria della struttura sulla base dei

rilievi forniti, i quali sono stati verificati durante i sopralluoghi svolti; i sopralluoghi hanno permesso

inoltre la restituzione del quadro fessurativo; i dettagli strutturali sono stati ricavati sulla base del rilievo

visivo e dalla documentazione messa a disposizione;

Il fattore di confidenza FC attuale per il complesso è 1.20. Si sottolinea come tali valori trovino accordo

con la Tabella 4.1 della Direttiva 09-02-2011 del Presidente del Consiglio dei Ministri - "Valutazione e

riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le

costruzioni di cui al decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008".

Identificata la costruzione, in relazione all’approfondimento del rilievo geometrico e delle indagini

materico-costruttive, meccaniche previste e le prove sul terreno e le fondazioni, viene assunto un

fattore di confidenza FC, compreso tra 1 e 1.35, che consente di graduare l’attendibilità del modello di

analisi strutturale e tenerne conto nella valutazione dell’indice di sicurezza sismica.

Il fattore di confidenza è stato determinato definendo diversi fattori parziali di confidenza FCk (k=1,4),

sulla base dei coefficienti numerici riportati in tabella 4.1 della Direttiva 09-02-2011, i cui valori sono

associati alle quattro categorie di indagine ed al livello di conoscenza in esse raggiunto:

Si ottengono, rispettivamente, i fattori di confidenza riportati nelle seguenti tabelle.

Rilievo geometrico rilievo geometrico completo (*) Fc1 = 0

Identificazione delle

specificità storiche e

costruttive della

fabbrica

restituzione ipotetica delle fasi costruttive basata su un limitato

rilievo materico e degli elementi costruttivi associato alla

comprensione delle vicende di trasformazione (indagini

documentarie e tematiche)

Fc2 = 0,06

Proprietà meccaniche

dei materiali

limitate indagini sui parametri meccanici dei materiali Fc3 = 0,06

Terreno e fondazioni disponibilità di dati geotecnici e sulle strutture fondazionali;

limitate indagini sul terreno e le fondazioni

Fc4 = 0,03

Fc = 1,15

Nella tabella a seguire vengono riassunti i dati che, ad oggi, sono utilizzati per la valutazione della

vulnerabilità dell'edificio.

Tipo di Verifica SLV

Stato Limite di Salvaguardia della Vita

Classe d'uso (NTC 2008 - Tab. 2.4.11) CLASSE II

CU - COEFFICIENTE D'USO (NTC 2008 - Tab. 2.4.II) 1

VN - VITA NOMINALE (NTC 2008 - Tab. 2.4.I) 50 anni

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VR - VITA DI RIFERIMENTO (NTC 2008 - Punto 2.4.3) 50 anni

TR - TEMPO DI RITORNO (NTC 2008 - Punto 2.4.3) 475 anni

ag - ACCELERAZIONE DI PICCO AL SUOLO (NTC 2008 -Punto

2.4.3) 0.133g = 1.30 m/s2

SS - COEFF. AMPLIFICAZIONE STRATIGRAFICA (NTC 2008 -

Tab.3.2.V) 1.50

ST - COEFF. AMPLIFICAZIONE TOPOGRAFICA (NTC 2008 -

Tab.3.2.VI) 1.00

q - FATTORE DI STRUTTURA *

2

(NTC 2008 C8A.4.2.3)

Verifiche locali. Fenomeni dissipativi inferiori per meccanismi fuori dal piano.

2.25

(L.G. Punto 5.4.2)

Meccanismo di tipo globale. Edificio non regolare in elevazione.

LC - LIVELLO DI CONOSCENZA (NTC 2008 - Tab. C8A. 1.1) LC2

Fc FATTORE DI CONFIDENZA *

1.35

Verifiche locali (Circolare CSLLPP Tab. C8A1.1)

PERCORSO DI CONOSCENZA Rilievo muratura, volte, solai Rilievo quadro fessurativo e deformativo Rilievo materico Indagini su terreno e fondazioni.

1.2

Verifica globale

(Linee Guida Tab. 4.1)

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3 ELABORATI GRAFICI ESECUTIVI E PARTICOLARI COSTRUTTIVI

L’elenco generale degli elaborati grafici esecutivi del progetto strutturale, comprensivi dei particolari

costruttivi, è riportato nel documento Elenco elaborati.

3.1 ES RILIEVO GEOMETRICO-STRUTTURALE

Si rimanda agli elaborati esecutivi e alla documentazione e agli elaborati dell’Arch. Laila Filippi.

Si veda, anche il successivo capitolo 7.

3.2 ES DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

Si rimanda alla documentazione fotografica.

Si veda, anche l’elaborato: Rilievo Quadro Fessurativo (con foto).

3.3 ES QUADRO FESSURATIVO E/O DI DEGRADO

I danni provocati dalle scosse di terremoto del 20-28 Maggio sono stati enormi, e hanno portato al crollo

di una parte delle celle ed al ribaltamento in quasi tutto il cimitero del colonnato sul lato del portico.

Tale quadro fessurativo non poteva essere compatibile con quello di una struttura sana e dimostrava,

pertanto, delle profonde vulnerabilità e delle carenze statiche di cui già soffriva il cimitero, ma che

probabilmente non si erano mai manifestate per l’assenza del fattore scatenante.

Si rimanda alla documentazione fotografica e agli elaborati dell’Arch. Laila Filippi.

3.4 ELABORATI GRAFICI GENERALI

L’elenco degli elaborati grafici esecutivi del progetto strutturale, comprensivi dei particolari costruttivi, è

riportato nell’elenco elaborati.

3.5 PARTICOLARI COSTRUTTIVI

L’elenco degli elaborati grafici esecutivi del progetto strutturale, comprensivi dei particolari costruttivi, è

riportato nell’elenco elaborati.

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4 PIANO DI MANUTENZIONE DELLA PARTE STRUTTURALE DELL’OPERA

Si rimanda alla documentazione

Unità Tecnologiche:

° 01.01 Interventi su strutture esistenti

° 01.02 Strutture in elevazione in c.a.

° 01.03 Strutture in elevazione in muratura portante

° 01.04 Coperture

° 01.05 Strutture in elevazione in acciaio

° 01.06 Unioni

° 01.07 Restauro

Unità Tecnologica: 01.01

Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento

e riparazione, attraverso le quali avviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto

della normativa vigente. Tali interventi possono avere come finalità:

- di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente;

- di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle

normative sismiche, ecc..

Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In

particolare avviare un processo diagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il

grado di approfondimento e le metodologie più adeguate andranno ogni volta misurate sulla base delle

destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemi strutturali-statici.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.01.01 Rappezzi degli elementi murari

° 01.01.02 Catene

Elemento Manutenibile: 01.01.01

Rappezzi degli elementi murari

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto:

Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista.

Riscontro di eventuali anomalie.

Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti

danneggiate dei muri portanti vengono sostitute, con la tecnica dello scuci e cuci, da altri elementi

(mattoni pieni, conci di pietra, ecc.) dello stesso materiale del muro o di materiale diverso.

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Elemento Manutenibile: 01.01.02

Catene

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto:

L'uso di catene va opportunamente dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito

sul comportamento del manufatto. Proteggere le catene dall'azione degli agenti atmosferici con guaine

di protezione e trattamenti opportuni.

Le catene svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere

vengono utilizzate in caso di dissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un

orizzontamento. La loro azione impedisce un eventuale incremento della traslazione. Esse vengono

inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Esse possono avere

sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Esse vanno

predisposte attraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione, organi di ritegno, ecc.).

Unità Tecnologica: 01.02

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la

funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra,

trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono

costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente

ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare

una connessione rigida fra elementi, in funzione della continuità della sezione ottenuta con un getto

monolitico.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.02.01 Cordoli

Strutture in elevazione in c.a.

Elemento Manutenibile: 01.02.01

Cordoli

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista.

Riscontro di eventuali anomalie.

Le travi/cordoli sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per

sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le

sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal

carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto

circostante.

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Unità Tecnologica: 01.03

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la

funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra,

trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono

costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente

ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. In particolare le costruzioni in muratura

sono strutture realizzate con sistemi di muratura in grado di sopportare azioni verticali ed orizzontali,

collegati tra di loro da strutture di impalcato, orizzontali ai piani ed eventualmente inclinate in copertura,

e da opere di fondazione.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.03.01 Murature portanti

° 01.03.02 Pilastri in muratura

Elemento Manutenibile: 01.03.01

Murature portanti

Unità Tecnologica: 01.03

Modalità di uso corretto:

Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista.

Riscontro di eventuali anomalie.

Le murature sono costituite dall’assemblaggio organizzato ed efficace di elementi e malta e possono

essere a singolo paramento, se la parete è senza cavità o giunti verticali continui nel suo piano, o a

paramento doppio. In questo ultimo caso, se non è possibile considerare un comportamento monolitico

si farà riferimento a normative di riconosciuta validità od a specifiche approvazioni del Servizio Tecnico

Centrale su parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. In particolare si tratta di murature

composte da elementi squadrati disposti in corsi successivi e collegati mediante strati orizzontali di

malta.

Elemento Manutenibile: 01.03.02

Pilastri in muratura

Unità Tecnologica: 01.03

Modalità di uso corretto:

Non compromettere l'integrità dei pilastri. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista.

Riscontro di eventuali anomalie.

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I pilastri sono elementi architettonici e strutturali verticali portanti, che trasferiscono i carichi della

sovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli. I pilastri in muratura

sono realizzati, mediante l’assemblaggio organizzato ed efficace di elementi e malta. In particolare si

tratta di murature composte da elementi squadrati disposti in corsi successivi e collegati mediante strati

orizzontali di malta. Il dimensionamento dei pilastri varia in funzione delle diverse condizioni di carico,

delle luci e dell'interasse fra telai.

Unità Tecnologica: 01.04

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare

gli spazi interni del sistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Esse si distinguono in base

alla loro geometria e al tipo di struttura.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.04.01 Strutture in legno

Coperture

Elemento Manutenibile: 01.04.01

Strutture in legno

Unità Tecnologica: 01.04

Modalità di uso corretto:

Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (presenza di umidità,

marcescenza delle travi, riduzione o perdita delle caratteristiche di resistenza. Verificare la presenza di

vernici protettive impregnanti a protezione di insetti, funghi e muffe. I prodotti protettivi potranno

essere a base oleosa, a base salina,ecc.. Per elementi esposti alle intemperie utilizzare prodotti

impregnanti aventi anche funzione filtrante per limitare l'azione dei raggi ultravioletti.

Unità Tecnologica: 01.05

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la

funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra,

trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono

costituite da aste rettilinee snelle collegate fra loro in punti detti nodi secondo una disposizione

geometrica realizzata in modo da formare un sistema rigidamente indeformabile. Le strutture in acciaio

si possono distinguere in: strutture in carpenteria metallica e sistemi industrializzati. Le prime, sono

caratterizzate dall'impiego di profilati e laminati da produzione siderurgica e successivamente collegati

medianti unioni (bullonature, saldature, ecc.); le seconde sono caratterizzate da un numero ridotto di

componenti base assemblati successivamente a seconde dei criteri di compatibilità.

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L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.05.01 Travi e carpenteria

Strutture in elevazione in acciaio

Elemento Manutenibile: 01.05.01

Travi e carpenteria

Unità Tecnologica: 01.05

Modalità di uso corretto:

Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista.

Riscontro di eventuali anomalie.

Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per

sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le

sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal

carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto

circostante. Le travi in acciaio sono realizzate mediante profilati. Il loro impiego diffuso è dovuto dalla

loro maggiore efficienza a carichi flessionali, infatti la concentrazione del materiale sulle ali, le parti più

distanti dal punto baricentrico della sezione, ne aumentano la loro rigidezza flessionale.

Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista.

Riscontro di eventuali anomalie.

Sono generalmente trasportati in cantiere e montati mediante unioni (bullonature, chiodature,

saldature, ecc.).

Unità Tecnologica: 01.06

Le unioni sono costituite da elementi che per materiale e tecniche diverse consentono la realizzazione di

collegamenti tra elementi delle strutture nel rispetto delle normative vigenti. Le unioni rappresentano

una caratteristica fondamentale nelle costruzioni in legno, acciaio, miste, ecc.. Esse hanno lo scopo di

unire le parti, definite in sede progettuale, per realizzare strutture complete che devono rispondere a

requisiti precisi.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.06.01 Saldature per acciaio

° 01.06.02 Bullonature per acciaio

Elemento Manutenibile: 01.06.01

Saldature per acciaio

Unità Tecnologica: 01.06

Modalità di uso corretto:

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

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Verificare il grado di saldabilità tra metalli diversi in base alle caratteristiche intrinseche degli stessi.

Effettuare controlli visivi per verificare lo stato delle saldature e la presenza di eventuali anomalie.

Nell’ambito del processo produttivo deve essere posta particolare attenzione ai processi di piegatura e

di saldatura. In particolare il Direttore Tecnico del centro di trasformazione deve verificare, tramite

opportune prove, che le piegature e le saldature, anche nel caso di quelle non resistenti, non alterino le

caratteristiche meccaniche originarie del prodotto. Per i processi sia di saldatura che di piegatura, si

potrà fare utile riferimento alla normativa europea applicabile.

Le saldature sono collegamenti di parti solide che realizzano una continuità del materiale fra le parti che

vengono unite. Le saldature, in genere, presuppongono la fusione delle parti che vengono unite.

Attraverso le saldature viene garantita anche la continuità delle caratteristiche dei materiali delle parti

unite. Esse si basano sul riscaldamento degli elementi da unire (definiti pezzi base) fino al

raggiungimento del rammollimento e/o la fusione per ottenere il collegamento delle parti con o senza

materiale d'apporto che fondendo forma un cordone di saldatura.

Tra le principali unioni saldate:

- a piena penetrazione;

- a parziale penetrazione;

- unioni realizzate con cordoni d’angolo.

Tra le principali tecniche di saldature si elencano:

- saldatura a filo continuo (mig-mag);

- saldatura per fusione (tig);

- saldatura con elettrodo rivestito;

- saldatura a fiamma ossiacetilenica;

- saldatura in arco sommerso;

- saldatura narrow-gap;

- saldatura a resistenza;

- saldatura a punti;

- saldatura a rilievi;

- saldatura a rulli;

- saldatura per scintillio;

- saldatura a plasma;

- saldatura laser;

- saldatura per attrito.

Elemento Manutenibile: 01.06.02

Bullonature per acciaio

Unità Tecnologica: 01.06

Modalità di uso corretto:

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

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Verificare che i bulloni siano adeguatamente serrati. L'accoppiamento tra bulloni e rosette dovrà essere

conforme alla normativa vigente. E' opportuno posizionare i fori per bulloni in modo tale da prevenire

eventuali fenomeni di corrosione e di instabilità degli stessi.

Si tratta di elementi di giunzione tra parti metalliche. Le tipologie e caratteristiche dei prodotti forniti dal

mercato variano a seconda dell'impiego. L'impiego di bulloni è indicato quando vi è la necessità di

collegare elementi con spessori notevoli e/o nei casi in cui i collegamenti devono essere realizzati in

cantiere. Essi possono essere stampati o torniti. Sono formati da:

- viti, con testa (definita bullone) con forma esagonale e gambo in parte o completamente filettato.

generalmente il diametro dei bulloni utilizzati

per le carpenterie varia tra i 12-30 mm;

- dadi, sempre di forma esagonale, che svolgono la funzione di serraggio del bullone;

- rondelle, in genere di forma circolare, che svolgono la funzione di rendere agevole il serraggio dei dadi;

- controdadi, si tratta di rosette elastiche, bulloni precaricati, e/o altri sistemi, con funzione di resistenza

ad eventuali vibrazioni.

I bulloni sono in genere sottoposti a forze perpendicolari al gambo (a taglio) e/o a forze parallele al

gambo (a trazione).

Le unioni bullonate si dividono in due categorie:

- a flangia, usate tipicamente nei casi in cui il bullone è sottoposto prevalentemente a trazione.

- a coprigiunto, usate tipicamente nei casi in cui il bullone è sottoposto a taglio.

Unità Tecnologica: 01.07

Il Restauro può definirsi come una serie di attività, operazioni coerenti, coordinate e programmate che

hanno per fine la conservazione, l’integrità materiale ed il recupero del patrimonio storico, artistico,

architettonico ed ambientale in cui si riconosce un valore che si attua nel rispetto delle metodologie e

criteri condivisi e diffusi attraverso norme, leggi vigenti e le carte internazionali del restauro. La

manutenzione legata al restauro rappresenta quel complesso di attività e di interventi destinati al

controllo del bene culturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del

bene e delle sue parti.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.07.01 Cornicioni in laterizio senza paramento

Elemento Manutenibile: 01.07.01

Cornicioni in laterizio senza paramento

Unità Tecnologica: 01.07

Modalità di uso corretto:

Effettuare controlli visivi per verificare lo stato dei cornicioni e la presenza di eventuali anomalie.

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Si tratta di cornicioni realizzati con mattoni stondati, alternati a filari di mattoni di testa. Il cornicione è

un elemento architettonico sporgente. In genere conclude il prospetto di un edificio ed è spesso

decorato da modanature, intagli, fregi, ecc. Si appoggia spesso su mensole.

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

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5 RELAZIONE SUI RISULTATI SPERIMENTALI - INDAGINI SPECIALISTICHE

5.1 RELAZIONE GEOLOGICA: INDAGINI, CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO

Le caratteristiche del terreno di fondazione sono state dedotte sulla base di indagini geognostiche

effettuate sull’area interessata dall’intervento.

I relativi risultati e la loro interpretazione sono riportati nell’allegato documento “Modellazione

geologica e geotecnica”, redatto dal Dott. Geol. Thomas Veronese.

Per tutto quel che concerne la modalità delle prove effettuate e della stima dei parametri geotecnici,

nonché il rilevamento delle stratigrafie, si rimanda interamente al suddetto documento.

5.2 RELAZIONE GEOTECNICA: INDAGINI, CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE DEL VOLUME SIGNIFICATIVO DI

TERRENO

Per tutto quel che concerne la modalità delle prove effettuate e della stima dei parametri geotecnici,

nonché il rilevamento delle stratigrafie, si rimanda interamente al suddetto documento.

5.3 ES RELAZIONE SULLA CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DEI MATERIALI

Si rimanda ai precedenti paragrafi 2.3 e 2.4.

Per tutto quel che concerne la modalità delle prove effettuate e della stima dei parametri meccanici dei

materiali, nonché il rilevamento delle stratigrafie, i criteri seguiti e le scelte operate per la definizione

delle proprietà meccaniche dei materiali esistenti, nonché i risultati delle eventuali indagini sperimentali

condottesi rimanda all’elaborato redatto da LIFE.

5.4 RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE SISMICA CONCERNENTE LA “PERICOLOSITÀ SISMICA DI BASE” DEL SITO

Si rimanda ai paragrafi precedenti e alla relazione tecnica strutturale.

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

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6 ELABORATI GRAFICI DEL RILIEVO GEOMETRICO-STRUTTURALE

L’elenco degli elaborati grafici esecutivi del progetto strutturale, comprensivi del rilievo geometrico-

strutturale necessario per la definizione del presente progetto, è riportato all’inizio del presente

fascicolo.

Si vedano gli elaborati e la documentazione dell’Arch. Laila Filippi.

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Miglioramento Sismico R.R.4 RELAZIONE DI CALCOLO

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7 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA

Per tutti i seguenti sottoparagrafi si rimanda ai precedenti

7.1 ANALISI STORICO-CRITICA

Con riferimento al § 8.5.1 “Analisi storico-critica” del D.M. Infrastrutture Trasporti 14 gennaio 2008 (G.U.

4 febbraio 2008 n. 29 –Suppl. Ord.), ai fini di una corretta individuazione del sistema strutturale

esistente e del suo stato di sollecitazione si procede alla ricostruzione del processo di realizzazione della

U.S., delle modifiche diacroniche subite all’organismo originario, nonché, per quanto possibile, degli

eventi che lo hanno interessato.

L’analisi storico–critica del manufatto viene sviluppata sulla base delle evidenze rilevabili in sito, della

documentazione tecnica recuperabile e per analogia a evoluzioni diacroniche e sincroniche note in caso

di tipi edilizi (storici e/o storicizzati) consolidati sul territorio.

Si veda, il precedente paragrafo 2.2.1. e gli elaborati redatti dall’Arch. Laila Filippi.

7.2 ELABORATI GRAFICI DEL RILIEVO GEOMETRICO-STRUTTURALE

Con riferimento al § 8.5.2 “Rilievo” del D.M 2008, è stato eseguito il rilievo geometrico strutturale in

grado di fornire i dati necessari a mettere a punto un modello di calcolo accurato dell’U.S.,

comprendente i rapporti con eventuali strutture in aderenza e le modificazioni intervenute nel tempo

cui è stata assoggettata la struttura.

Si rimanda agli elaborati architettonici e ai precedenti paragrafi.

7.3 RELAZIONE SULLA CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DEI MATERIALI

Si veda, il precedente paragrafo 2.

La caratterizzazione meccanica dei materiali è stata desunta dalla documentazione disponibile, da

verifiche in sito circa l’effettiva consistenza e grado di degrado degli elementi strutturali, e per quanto

possibile, da indagini sperimentali specifiche.

In relazione alle indagini sperimentali specifiche effettuate sulla struttura oggetto della presente, si

rimanda agli elaborati redatti da LiFE.

7.4 RELAZIONE SUL LIVELLO DI CONOSCENZA E SUI FATTORI DI CONFIDENZA

Si rimanda al precedente paragrafo 2.4 e alla Relazione tecnica strutturale.

7.5 RELAZIONE SULLA VERIFICA DELLA STRUTTURA PRIMA DELL’INTERVENTO

Si rimanda al precedente capitolo 2.

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8 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

Si rimanda all’elaborato: Rilievo Quadro Fessurativo (con foto).