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notizie e consigli a tutela dei cittadini
POTENZIAMO LA NOSTRA ATTIVITà IN DIFESA DEI CITTADINIInfortunistica TADDIA accresce l’impegno contro la malasanitàEDITORIALE a pag. 3
INVESTIMENTI CHE FANNO MALE...AL PORTAFOGLILa crisi delle Borse mondiali ci ricorda che bisogna investire con molta cautelaa pag. 10
PER LA SICUREZZA NON CI SONO PARI OPPORTUNITàGli incidenti sul lavoro sono in calo, ma non per donne, immigrati e precaria pag. 12
I PAZIENTI HANNO PERSO LA PAZIENZABoom di richieste di risarcimento per casi di malasanitàSPECIALE a pagg. 20-23
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avrai tutto ciò che serve per aprire e rendere operativa l’agenzia (affiancamento iniziale, corso di formazione, assistenza in loco, convenzioni, insegne, arredi e allestimento vetrine, materiale di consumo per ufficio,
postazione informatica e software gestionale, campagna pubblicitaria di lancio, etc) e avvierai un’attività redditizia che ti consente di offrire ai Clienti il miglior risarcimento ai loro danni da incidente stradale, privato e sul lavoro.
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90 al giorno è il numero imbarazzante di persone che perdono la vita a causa di esiti infausti o dan-nosi delle terapie mediche, e in questo conteggio, già preoccupante, non sono incluse le persone
che restano gravemente menomate. Queste vittime, spesso inconsapevoli, per la gran parte restano prive di qualsiasi risarcimento per mancanza di informazioni circa i propri diritti.
Ecco perché ho pensato che fosse necessario sollecitare l’associazione Antaccis, di cui “infortunistica TADDIA” è da anni partner, a diffondere una più ampia conoscenza dei diritti del paziente, affin-
ché i danneggiati possano ottenere il giusto risarcimento dei danni subiti.
Forse non tutti sanno che da qualche tempo la giurisprudenza è passata dall’affermazione della natura extracontrattuale della responsabilità medico-sanitaria a quella contrattuale, modificando
le regole sul nesso di causalità e sull’onere della prova, e riconoscendo quindi la responsabilità del medico e/o della struttura sanitaria-ospedaliera in tutti quei casi in cui terapia, intervento o metodo siano stati inadeguati o quando il medico o l’ospedale abbiano omesso le cure appropriate o commesso un errore terapeutico.
A chiunque ne abbia necessità i punti di ascolto di Antaccis (associazione nazionale a tutela dell’au-tomobilista e del cittadino coinvolti in un incidente stradale o sul lavoro), costituiti in tutta Italia
presso le agenzie affiliate “infortunistica TADDIA”, saranno a disposizione offrendo un consulto inte-ramente gratuito sull’eventuale danno da malasanità: una commissione medica di esperti analizzerà tutta la documentazione del paziente e qualora sussista la possibilità di procedere per la richiesta di risarcimento “infortunistica TADDIA” anticiperà tutte le spese dovute a perizie e visite mediche, e persino in caso di esito negativo della pratica il Cliente non sarà tenuto a rifondere alcuna cifra.
Sta per iniziare un nuovo anno che vede gran parte degli italiani in grosse difficoltà economiche, e implementando questo servizio anche noi vogliamo offrire un contributo alla soluzione di un
problema che è causa di grossi danni non solo per la salute e l’incolumità, ma anche per il portafoglio dei cittadini. La malasanità sarà l’obbiettivo 2009 dell’associazione Antaccis, sempre dalla parte del danneggiato bisognoso di tutele, sia esso automobilista che cittadino comune. Dal suo canto il gruppo TADDIA, da sempre sostenitore dell’associazione, contribuirà mettendo a disposizione le sue strut-ture e i suoi convenzionati, dalle agenzie affiliate ai partners specializzati nel campo medico e legale, e offrendo il consistente e concreto sostegno dell’anticipo spese, al fine di concedere come sempre al danneggiato il giusto indennizzo senza alcun impegno economico.
È con piacere che ho scelto le pagine di TADDIAinforma per annunciare questa importante innova-zione che potenzia ed accresce ulteriormente i nostri servizi, e sono certo che i nostri lettori saranno
lieti di sapere che la loro rivista preferita si fa veicolo di una nuova occasione di tutela dei diritti negati: ai lettori stessi va infine il mio ringraziamento per l’affetto e la costanza con cui ci seguono, contribuen-do in numero sempre crescente alla diffusione e al successo della rivista.
Buona lettura!
EDITORIALEPOTENZIAMO
LA NOSTRA ATTIVITà IN DIFESA DEI CITTADINI
INFORTUNISTICA TADDIA ACCRESCE IL SUO IMPEGNO
CONTRO LA MALASANITà
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IN QUESTO NUMEROGUIDA TRANQUILLO, AD OCCHI CHIUSI! 7Falsi non vedenti guidano indisturbati e percepiscono la pensione!
L’AVVOCATO RISPONDE 8Sono dovute le spese legali per l’intervento del patrocinatore in casodi procedura di risarcimento diretto?
INVESTIMENTI CHE FANNO MALE...AL PORTAFOGLI 10La crisi delle Borse mondiali ci ricorda che bisogna investire con molta cautela
PER LA SICUREZZA NON CI SONO PARI OPPORTUNITà 12Gli incidenti sul lavoro sono in calo, ma non per donne, immigrati e precari
COMUNICARE CON EFFICACIA AIUTA LA SICUREZZA 14L’Inail punta sulla forza di un messaggio curato dai maggiori professionisti della pubblicità
IN BREVE 16 - 17
DORMITE SONNI TRANQUILLI...MA NON IN AUTO! 18Come evitare il rischio di colpi di sonno alla guida
LO SPECIALE DI QUESTO NUMERO: I PAZIENTI HANNO PERSOLA PAZIENZA 20Boom di richieste di risarcimentoper casi di malasanità
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INDICE
FACCIAMOCI VALERE: IL FILO DI ARIANNA 24Qualche “dritta” per districarsi nel groviglio burocraticodelle pratiche automobilisti-che
A NORMA DI LEGGE 26
NON APRITE QUELLO...SPORTELLO! 29L’abitacolo dell’auto è “infestato”da pericoli invisibili
EBBREZZA E CONFUSIONE 30Le tabelle obbligatorie al centro delle polemiche
NOTIZIARIO A.N.T.A.C.C.I.S. 31 - 34
Area di servizio - la rubrica dell’autotrasportatore 36STUDIARE LA REALTà PER PROGETTARE LA SICUREZZA
TADDIA IN ITALIA - TADDIA CONSIGLIA 39 - 47 Agenzie affiliate e ditte convenzionate
TADDIA TOP PARTNERS 48 - 49I convenzionati che offrono le migliori condizioni
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Ciechi, ma con la patente di guida o il porto d’armi. Ca-
paci di andare a caccia e di gio-care al videopoker. Per anni - in alcuni casi anche trenta - hanno preso la pensione: un totale di 3 milioni e 800 mila euro inde-bitamente percepiti. Ora sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza, che ha denunciato per truffa ed altri reati 82 persone, tra finti non vedenti, medici e componenti delle commissioni che ne hanno attestato la (finta) invalidità.
Il blitz - compiuto dagli uomi-ni del colonnello Fernando
Verdolotti, comandante del nuovo Nucleo speciale Spesa pubblica e Repressione frodi comunitarie - è stato chiamato “operazione Gerico”, e si è svolta su tutto il territorio nazionale.
La prima mossa è stata quella di esaminare le posizioni
fornite da Inps e Inail relative ai 55.599 titolari di pensioni ed indennità di accompagnamento per cecità totale. Le informa-zioni sono state incrociate con quelle contenute in diverse ban-che dati in uso alla Guardia di Finanza, ad esempio quelle dei possessori di patente di guida o di porto d’armi: si è arrivati così a 371 soggetti “a rischio”, sospettati cioè di aver percepito sussidi per invalidità senza i requisiti di legge.
A questo punto sono scatta-ti i controlli da parte dei
reparti territoriali delle Fiamme Gialle, che alla fine (ma un cen-tinaio di posizioni sono ancora da vagliare) hanno scoperto 74 falsi ciechi e denunciato altre 8 persone, tutte componenti di commissioni mediche ritenute “compiacenti”.
Durante questa attività di riscontro i finanzieri, come
spiega il tenente colonnello Giuseppe Molorolo, si sono im-battuti in casi clamorosi. Alcuni “ciechi” sono stati sorpresi alla guida di auto o motorini; un altro è stato scoperto mentre leggeva una rivista; altri ancora, convocati negli uffici della GdF, si sono presentati da soli ed hanno letto, compilato e sotto-scritto la documentazione che gli era stata presentata.
C’è stato anche chi è stato trovato all’interno di un
bar alle prese con un video-gioco e chi (in Sicilia) è stato filmato mentre dal balcone di casa, al sesto piano di un palaz-zo, commentava con un vendi-tore di pesce la qualità dei suoi
prodotti. Tra i denunciati anche un bracconiere, colto in flagran-za mentre andava a caccia in un’area protetta, in Toscana, e un altro che era già stato segna-lato all’autorità giudiziaria per sequestro e violenza sessuale.
La maggior parte dei control-li positivi (23,64%) si sono
avuti in Campania, seguita da Lazio (14,55%), Sicilia (14,04%) e Calabria (12,73%); l’unica re-gione dove non è stato accertato alcun caso è la Basilicata.
I finti ciechi, hanno spiegato le Fiamme Gialle, percepivano
mediamente una pensione di un migliaio di euro al mese. E tra loro c’è anche chi, negli anni, ne ha accumulati oltre 200 mila.
GUIDA TRANQUILLO, AD OCCHI CHIUSI!
Falsi non vedenti guidano indisturbati e percepiscono la pensione!
(tratto da Repubblica.it)
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L’AVVOCATO RISPONDE
?SONO DOVUTE LE SPESE LEGALIPER L’INTERVENTODEL PATROCINATOREIN CASO DI PROCEDURADI RISARCIMENTO DIRETTO?
(risponde l’avv. Angelo Pisarro)
Capita spesso che un’automobi-lista rimanga coinvolto in un
incidente stradale e decida di affi-darsi alla tutela di un avvocato o di un patrocinatore stragiudiziale. Fin qui nulla di strano! Purtroppo la legislazione degli ultimi due/tre anni ha sicuramente compromesso il diritto di risarcimento del dan-no, o meglio, la possibilità di farsi assistere da un patrocinatore, per il recupero dei danni subiti in un incidente stradale, senza subire ul-teriori spese. Ciò che osteggia for-temente il predetto diritto è quella procedura prevista dal Codice delle Assicurazioni, meglio nota coma “Indennizzo diretto”! Con tale procedura si stravolge il principio in base al quale il danneggiato, in occasione di incidente stradale, venga risarcito dalla compagnia del responsabile civile! Infatti, la domanda di richiesta danni (nel caso di scontro tra due veicoli assicurati r.c. auto in Italia) sarà rivolta all’impresa dell’automobili-sta danneggiato e non, come acca-deva qualche anno fa, alla impresa assicuratrice di controparte. Tutto ciò comporta che il proprio assicu-ratore diventa anche il debitore del danneggiato!
la problematica fondamentale è costituita dal fatto che la
normativa predetta prevede espli-citamente il rimborso delle spese mediche, o meglio della fattura del medico legale di parte, sottacendo di fatto il rimborso degli onorari
del legale e/o del patrocinatore eventualmente intervenuto in nome e per conto del danneggiato.
ebbene tale angusto problema è stato posto al vaglio dei giudici
di merito ed in particolare dei Giu-dici di Pace! Ci si è chiesto se sia legittimo pretendere che il danneg-giato automobilista, nel rivolgersi ad un legale e/ o patrocinatore stragiudiziale, abbia diritto al rim-borso delle spese legali affrontate o debba sopportarne il peso sulle proprie spalle, o meglio tasche!
Con molta precisione ed, a giudizio di chi scrive, gioia il
Giudice di Pace di Milano – Sez. II – con Sentenza n. 19143 deposi-tata in data 31.07.2008 ha rico-nosciuto come dovuti gli onorari dell’automobilista danneggiato il quale si era rivolto ad un legale per l’assistenza infortunistico assicurativa. Le motivazioni in base alle quali sono state accolte le domande di rimborso delle spese legali si sono soffermate sulla necessità di “...garantire al danneggiato direttamente dal proprio assicuratore un’assistenza tecnica tempestiva e piena, che velocizzi le modalità di riconosci-mento dei risarcimenti realizzando anche una riduzione dei tempi di risposta alle esigenze degli assicurati (e quindi una pronta salvaguardia dei propri interes-si), il tutto con contenimento dei costi (anche legali) prevedendo
l’insorgenza di contenziosi dispen-diosi e gravosi...”. Pertanto ove la compagnia, a cui è stata inoltra-ta la richiesta danni a mezzo di un legale e/o patrocinatore, non abbia nei termini provveduto alla apertura del sinistro, a nominare il perito per la stima dei danni, e sono trascorsi i termini di legge dei 60 giorni (per i danni materia-li), sono da riconoscersi anche le spese legali oltre a quelle dirette ed in nesso causale con il sinistro. Il Giudice di Pace di Milano, nella predetta sentenza, motiva altresì che l’automobilista risulta essere “consumatore, pertanto soggetto più debole, quindi “....privarlo del diritto di difesa affidandolo completamente al proprio assicu-ratore che ha l’onere di risarcirlo, non può essere certo garanzia di aver assicurato quanto è nei suoi diritti...”.
tale sentenza sicuramente fa rispondere chi scrive alla
domanda posta dal lettore per cui nel caso di procedura di indenniz-zo diretto debbano essere risarcite le spese legali stragiudiziali ove l’assicuratore – debitore non si attenga alla legge prevista dal dlgs 205-2006 ed immotivatamente ar-rechi nocumento all’automobilista (proprio assicurato) danneggiato.
Vedremo come la giurispruden-za si evolverà in merito a tale
problematica. Ai posteri l’ardua sentenza!
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Il mondo degli investimenti finanziari è sempre più fre-
quentato, sia perché gli italiani sono più ricchi, sia perché la finanza non è più solo qualcosa per gli addetti ai lavori. Ma che non sia tutto rosa, purtroppo, non è una nostra invenzione. Le recenti e ancora bollenti que-stioni tipo Cirio, “4You” o titoli argentini, sono anche cronaca
giudiziaria. Per questo abbiamo stilato un decalogo di riferimen-to per l’investitore finanziario non esperto, ricordando che anche sul sito internet dell’asso-ciazione (http://investire.aduc.it) l’obiettivo principale è quello di informare in modo semplice e diretto, rispondendo anche agli specifici quesiti che i risparmia-tori ci pongono.
Decalogo per l’investitore finanziario non esperto
Chiarirsi le idee su cosa si 1. vuole dai propri soldi: pro-tezione dall’inflazione per il capitale che si prevede di utilizzare nei prossimi 3-5 anni; oppure investimento solo per i soldi che sicu-ramente non servono nei prossimi 3-5 anni.Dichiarare per iscritto 2. all’intermediario finanzia-rio la propria propensio-ne al rischio, abitudini e obiettivi d’investimento. Non barrare mai la casella con la quale si dichiara di non voler fornire queste informazioni, anzi è bene integrarle indicando espres-samente le tipologie d’in-vestimento che si desidera escludere.Prendere sempre tempo. 3. Non sottoscrivere mai investimenti subito dopo che il venditore (in banca o il promotore finanziario) ha terminato la descrizione. Diffidare sempre dagli inve-stimenti che devono essere compiuti entro una certa
INVESTIMENTI CHE FANNO MALE...AL PORTAFOGLILa crisi delle Borse mondiali ci ricorda che bisogna investire con molta cautela
(tratto dalla sezione “Investire” del sito dell’ADUC - Associazione degli Utenti e dei Consumatori)
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data. Richiedere sempre copia di tutta la documen-tazione (prospetti informa-tivi) e leggerla con calma da soli. Firmare solo dopo aver compreso ogni aspetto della documentazione letta. Se il venditore non vuole forni-re questa documentazione escludere a prescindere l’investimento.Investire solo in strumenti 4. finanziari che si sono pie-namente compresi leggen-do la documentazione. Non fidarsi mai delle cose dette a voce dal venditore, se la documentazione fornita non aiuta a comprendere pienamente l’investimento è meglio non investire. Se siamo abbastanza sicuri, ma si tratta di tipologie d’inve-stimento nuove, investire solo piccole parti del pro-prio patrimonio finanziario (1 o 2% al massimo), si può sempre integrare successi-vamente.Non investire in singoli 5. titoli azionari, né in ob-bligazioni che non siano emesse da Governi affi-dabili. Si corrono solo dei rischi aggiuntivi che non sono ripagati da adeguati rendimenti medi attesi.Non investire in strumenti 6. non quotati. Questa sem-plice regola preserva da moltissimi problemi. La
quotazione in un mercato finanziario regolamentato non solo offre la liquidabi-lità dell’investimento, ma preserva anche da tanti strumenti finanziari inu-tilmente costosi e talvolta poco trasparenti (come i fondi comuni d’investimen-to non quotati, le gestioni patrimoniali in quote di fondi, le unit-linked, le va-rie obbligazioni strutturate e tutte le diavolerie dell’in-gegneria finanziaria che gli intermediari inventano per far pagare commissioni ai propri clienti).Per la protezione del capi-7. tale utilizzare: titoli di stato a breve termine o indiciz-zati, buoni postali fruttiferi, conti di deposito ad alta remunerazione (senza costi) e fondi monetari senza commissioni di gestione (o con commissioni di gestio-ne inferiori allo 0,3%). Non utilizzare prodotti finanzia-ri generalmente definiti ”a capitale garantito”.Per gli investimenti uti-8. lizzare: titoli di stato per la parte obbligazionaria, fondi comuni indicizzati o (me-glio) ETF per la componente azionaria. Le proporzioni dipendono dal proprio profilo d’investitore, meno esperienza si ha e meno componente azionaria si
deve inserire in portafoglio.Per accantonare risparmi 9. non utilizzare polizze vita (sono inutilmente costose). I PAC sono una buona so-luzione a patto che preve-dano basse commissioni di ingresso (se non nulle) e di gestione, ma è preferibile comunque diminuire la frequenza dell’investimen-to (trimestrale, invece che mensile) ed investire diret-tamente in titoli (obbliga-zioni o ETF). L’investimento rateizzato (specialmente per la componente azionaria) è un’ottima forma di investi-mento. Se si avverte la necessità 10. di una consulenza: non pensare di ricevere consu-lenza dai funzionari bancari o dai promotori finanziari, la loro funzione principale è quella di vendere prodotti finanziari. Sono in conflitto d’interesse e possono, al massimo, fornire consulen-za strumentale alla vendita dei prodotti. Dal Novembre 2007 è stata regolamentata la figura del consulente finanziario indipendente. Se si dispone di un capitale finanziario ingente e non si vuole fare da soli, meglio af-fidarsi ad un professionista pagato direttamente dall’in-vestitore che a soggetti in palese conflitto d’interesse.
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Diminuiscono gli incidenti sul lavoro. Nel 2007 le
vittime sono state 1.210, in calo del 9,8% rispetto al 2006, se-condo la stima del dato conso-lidato. È il bilancio presentato dall’Inail nel rapporto annuale. Sulla base delle denunce per-venute al 30 aprile 2008, il dato provvisorio parla di 1.170 in-fortuni mortali, ossia il 12,8% in meno rispetto al 2006; in altre parole 171 casi in meno rispetto ai 1.341 dell’anno precedente. La flessione risulta ancora più accentuata considerando gli ultimi sette anni: nel periodo 2001-2007, le morti bianche hanno registrato un decremen-to del 24,3% (sul dato provvi-sorio del 2007). La percentuale sale al -30,1% considerando gli infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro, sempre nel periodo 2001-2007.
Complessivamente si regi-stra un calo degli infortuni
in totale nel 2007: le denunce registrate dall’Inail sono state 912.615, circa 15.500 casi in meno rispetto all’anno prece-dente, pari ad una flessione dell’1,7% (superiore, dunque, al -1,3% che si era registrato nel 2006). Il calo, sottolinea l’Inail, risulta più significativo alla luce del fatto che nel 2007 il numero degli occupati, sulla base dei dati Istat, è cresciuto dell’1%; in termini relativi, il miglioramento reale è dunque del 2,7%.
Il calo sarebbe determina-to principalmente da una
diminuzione “accentuata” del fenomeno nell’agricoltura che, sempre stando alle stime, dovrebbe subire di una flessio-ne compresa tra il 3 e il 5%. La diminuzione nell’Industria e Servizi dovrebbe invece oscilla-re intorno al punto percentuale, mentre per i dipendenti dello Stato prosegue la tendenza alla crescita in atto ormai da alcuni anni. Risulta “molto consisten-te” il calo temporaneamente registrato per il settore delle costruzioni. Tuttavia, sottolinea l’Inail, “la modesta flessione che si prospetta per il 2008, se conferma-ta anche nei restanti mesi dell’an-no, non si può certo ritenere sod-disfacente, sia perchè segnerebbe un passo indietro rispetto all’anno precedente sia perchè proprio il 2008 rappresenta l’anno di inizio della serie quinquennale che dovrà essere posta sotto osservazione per
il perseguimento degli indirizzi strategici stabiliti dalla Comunità europea”. La direttiva comunita-ria per il 2007 prevede, infatti, per i paesi Ue una riduzione degli infortuni sul lavoro del 25% nel periodo 2007-2012.
Inoltre, nonostante il calo complessivo registrato, si
rileva un incremento degli infortuni per i lavoratori atipici (+5,7% per i parasubordinati e +13,6% per gli interinali rispet-to al 2006) e per gli stranieri (+8,7% rispetto al 2006). Sono proprio le due principali forme di lavoro atipico, sottolinea l’Inail, ossia lavoratori parasu-bordinati e quelli interinali, ad aver fatto registrare nel 2007 “sensibili incrementi in termini di infortuni”. La situazione è ana-loga per quanto riguarda l’an-damento degli infortuni morta-li (19 casi per i parasubordinati e 13 per gli interinali), secondo
PER LA SICUREZZA NON CI SONO PARI OPPORTUNITàGli incidenti sul lavoro sono in calo, ma non per donne, immigrati e precari
(tratto da Italialavoro.it)
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il dato provvisorio per il 2007, anche se si tratta per la mag-gior parte di infortuni avvenuti in itinere. Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, quelli assicurati all’Inail nel 2007 sono quasi tre milioni, in crescita del 19,5% rispetto all’anno precedente. L’incremento si riflette anche sugli infortuni sul lavoro, in crescita dell’8,7% rispetto all’anno precedente: in altri termini, 140.579 denunce contro le 129.303 del 2006, “una progressione in controtendenza rispetto all’andamento infortuni-stico generale”. La percentuale di infortuni attribuibili a lavo-ratori stranieri, rileva inoltre l’Inail, sul totale dei lavoratori ha ormai superato il 15%.
La percentuale di donne che subisce infortuni sul lavoro
si mantiene invece sostanzial-mente stabile anche per il 2007, su valori intorno al 27,5%. Pertanto, sottolinea l’Istituto,
alla diminuzione nel 2007 del fenomeno infortunistico, hanno contribuito in pratica solo i maschi (-2,5%). Per entrambi i sessi quasi l’80% degli infortuni si concentra nelle fasce di età centrali (18-34 e 35-49 anni), con una decisa prevalenza in quest’ultima classe di età, so-prattutto per le donne.
Oltre il 60% degli infortuni nel 2007 si è concentrato
nel Nord Italia, l’area più in-dustrializzata del Paese. Ma la maglia nera, a livello regionale, spetta alla Sicilia, l’unica ad aver registrato un incremento consistente degli incidenti sul lavoro (+4,1%), in controten-denza rispetto all’andamento generale rilevato per lo scorso anno. Anche Lazio, Calabria e provincia autonoma di Bol-zano hanno fatto registrare un aumento del fenomeno infor-tunistico, che però non supera il mezzo punto percentuale.
Al contrario, i cali percentuali maggiori degli infortuni nel 2007, sempre rispetto al 2006, sono stati segnati da Valle d’Aosta e Molise, entrambe con una flessione pari al 7,9%. Bene anche la Campania (-6,1%).
Guardando le aree geografi-che, nel Nord-Est, in parti-
colare, sono stati denunciati nel 2007 quasi 299mila casi, un ter-zo del totale nazionale. Il dato è comunque in calo del 2,2% rispetto all’anno precedente. Nel Nord-Ovest, invece, si sono registrati oltre 260mila infor-tuni (-1,6%). A distinguersi è il Sud con una flessione del 3,3% (circa 118mila casi denunciati). Più contenuto il calo al Centro (-1,1%, con 180mila infortu-ni), mentre in controtendenza risulta l’andamento delle Isole (+2,4%, con oltre 53mila infor-tuni), derivante esclusivamente, sottolinea l’Inail, dal sostenuto incremento della Sicilia.
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“a ttenzione ai comportamen-ti sicuri” è una campa-
gna di comunicazione realizza-ta da INAIL, in collaborazione con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, che focalizza l’attenzio-ne sui comportamenti sicuri da adottare in ambito lavorativo.
La campagna vuole stimola-re la consapevolezza indivi-
duale, una “presa di coscienza” quotidiana, da parte dei da-tori di lavoro e lavoratori, del ruolo di ciascuno nell’evitare situazioni e comportamenti a rischio. La caduta dei livelli di attenzione del datore di lavoro sulla sicurezza dei dipendenti e quella dei lavoratori durante il processo produttivo sono tra le più frequenti cause e spesso concomitanti, di infortuni sul lavoro in particolare nella pic-cola e piccolissima impresa.
Con tale campagna la Dire-zione Centrale Prevenzio-
ne ha dato voce al messaggio utilizzando diversi canali di comunicazione, tradizionali e nuovi.
La creatività utilizzata è quella ideata e realizzata,
sotto la direzione creativa di Marco Carnevale, dalla Società
McCann Erickson, partner dell’INAIL dal 2007 in quan-to vincitrice della gara europea in-detta dall’Istituto.
La pianifica-zione media
prevede oltre alla stampa periodica e quotidiana e agli spot radiofonici, una programma-zione sui principali quotidiani on line, per creare continu-ità e sinergia con la stampa tradizio-nale nonché una campagna tramite Promocard per raggiungere un pubblico giovane nei luoghi di diver-timento.
Per la comunicazione non convenzionale sono sta-
ti adottati “concept” creativi rivolti ad un target trasversale composto da bambini, giovani e adulti. In una seconda fase, saranno destinatari anche gli immigrati.
L’INAIL insieme a Fabrica, il Centro di ricerca sulla
comunicazione di Benetton - di-rettore creativo per il progetto INAIL Omar Vulpinari - ha cer-cato di individuare una forma di comunicazione originale e diversa.
È nata così l’idea dei “Brac-cialetti della sicurezza”.
All’interno di una cultura della “sicurezza da indossare” che non si tesse né si impara in un
COMUNICARE CON EFFICACIA AIUTA LA SICUREZZAL’Inail punta sulla forza di un messaggio curato dai maggiori professionisti della pubblicità
(comunicato stampa Inail)
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giorno, perché è cultura artico-lata e profonda che ha bisogno di tempo per affermarsi, nasce una sorta di “pret-à-porter” del-la sicurezza. Laddove il “bello e pronto” da indossare non è
stavolta un prodotto commerciale ma un oggetto-testimonian-za, ad alto valore affettivo, che vuole indurre chi lo indos-sa a metabolizzare i significati di cui si fa portatore.
I messaggi, incisi su un braccialet-
to che acquista così un plusvalore emo-zionale sono forme non convenzionali di comunicazione che presuppongono una partecipazione attiva dei destinatari del messaggio. Ricever-ne uno, indossarne uno rappresenta, in-fatti, plasticamente il concetto di “mettersi addosso la sicurez-za”.
Sono stati distri-buiti, nella fase
iniziale della cam-
pagna, in occasione del Meeting di Rimini di fine agosto e alla Fiera del Levante di Bari. Da ultimo, in occasione del-la cerimonia di apertura dell’anno scolastico da parte del Capo dello
Stato i braccialetti della sicurez-za sono stati consegnati a 2.500 studenti riunitisi al Quirinale. C’è in progetto nel 2009 di ripetere l’operazione tradu-cendo i messaggi nelle lingue delle comunità più numerose di immigrati.
Altro originale strumento di sensibilizzazione adottato
nel corso della campagna saran-no “gli appendini” sagomati che dal mese di novembre, sono presenti e posizionati sui man-correnti degli autobus di alcune tra le principali città italiane. Raffigurano “gruppi” di lavo-ratori o gruppi familiari che, te-nendosi per mano, ci ricordano che ciascuno di noi appartiene ad un gruppo, ad una filiera e che il comportamento sbagliato di uno solo può causare conse-guenze su tutti.
L’attenzione come valore comune di datori di lavo-
ro e di lavoratori: la responsa-bilità verso gli altri è l’etica del lavoro.
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Le virtù segrete “anti-multa” del GPSChe il sistema GPS sia utile lo sanno tutti. Chi
dispone di una navigatore satellitare o di un dispositivo con funzionalità di geo-localizzazione sa quanto aiuto si riceva da indicazioni stradali e di punti di interesse. Non tutti sanno, invece, che il GPS può anche salvare da una multa. Non solo per-ché segnala la presenza di un autovelox, ma perché può tracciare il percorso e rilevare che non sono stati superati i limiti di velocità sul quel tratto di strada. È quanto accaduto a Shaun Malone, 18 anni, che in macchina aveva un tracciatore GPS installato dai ge-nitori. Realizzato dalla società Rocky Mountain Tra-cking, il tracciatore invia un segnale ogni 30 secondi insieme a un allarme via email quando chi guida su-pera le 70 mph. Shaun era stato multato da un poliziotto dotato di pistola radar, capace di misurare la velocità dei veicoli di passaggio, che aveva rilevato 62 mph invece delle 45 concesse dalla legge in quel-la zona. Ebbene, i genitori di Shaun hanno creduto all’innocenza del figlio e hanno presentato ricorso contro la multa. Inizialmente la corte ha dato ragione al poliziotto, basandosi sulla perizia effettuata dal dottor Stephen Heppe, chiamato in qualità di esperto. Ma Heppe ha dovuto ricredersi a un esame più accurato dell’apparecchio tracciatore, confermando in seconda istanza l’innocenza di Shaun. La vicenda sta catturando l’attenzione di esperti e dei media statunitensi, in quanto, oltre a costituire un importante precedente in ambito giudiziario, potrebbe dare il via a una serie di manovre furbesche atte a manomettere i tracciatori GPS per spuntarla poi sulle rilevazioni effettuate dagli agenti.
(articolo di Pierluigi Emmulo su Webmasterpoint.org)
IN BREVE
Promemoriaper chi deve duplicare la patenteIl duplicato della patente e della carta di circolazione
può essere spedito direttamente a casa dell’interes-sato nel caso di smarrimento, furto o distruzione. Basta sporgere denuncia entro 48 ore presso un ufficio di Poli-zia che provvederà a rilasciare un permesso provvisorio di guida o di circolazione valido fino al ricevimento del duplicato. Il costo dell’operazione è di € 7,80 più le spese postali da pagare al postino all’atto della consegna del nuovo documento. Nel caso di duplicato di patente di guida al momento della denuncia si dovrà portare un documento di riconoscimento e due fotografie formato tessera. Se entro 45 giorni dalla denuncia il duplicato del documento non è ancora pervenuto si possono chiedere informazioni al numero verde del Ministero dei Traspor-ti 800 232323. In casi particolari, come il deterioramento della patente, non si può usufruire della procedura sem-plificata, ma bisogna rivolgersi agli uffici della Motoriz-zazione.
(tratto da poliziadistato.it)
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IN BREVEAnimali pericolosi...conoscete il Podone?In Gran Bretagna la metà dei piccoli incidenti
è causato dai “podoni”, ovvero il pedoni che camminano ascoltando l’I-Pod. All’origine di questa gran quantità di mini-sinistri è la poca attenzione posta dai “podoni” quando si trova-no in strada. Lo scenario più comune, in base a quello che si legge nelle pagine del The Daily Telegraph, che cita i dati di un’agenzia di assi-curazione, è quello del “podone” che attraversa la strada senza guardare e senza sentire i veicoli che sopraggiungono, costringendo così gli automobilisti a frenate brusche e a sterzate improvvise. E non solo. Sempre in base all’articolo del quotidiano inglese, i “podoni”, molto spesso, hanno un orec-chio occupato dall’auricolare del lettore MP3 e l’altro dal telefono cellulare, oppure digitano con una mano un sms. La questione è diventata talmente urgente, e non solo del Regno di Sua Maestà la Regina, che a New York c’è chi pensa di vietare l’uso di I-Pod, lettori MP3 o Blackberry mentre si attraversano le strade di Manhattan. Carlo Kruger, membro del Senato dello stato di New York, ha proposto una multa di 100 dollari per coloro sorpresi ad attraversare le vie della città con le cuffie nelle orecchie e la musica a tutto volume.
(tratto da Asaps.it)
L’ambiente protesta ancoraClamorosa protesta di Greenpeace: nottetempo alcuni funam-
boli-attivisti sono riusciti ad oscurare il gigantesco cartellone all’ingresso del Salone dell’Auto di Parigi. Sul logo della manife-stazione è stato infatti calato un manifesto con un mondo schiac-ciato dal passaggio di un’auto. Il riferimento, fin troppo chiaro, è alla poca attenzione che il mondo dell’auto dedicherebbe ai temi ambientali. I gendarmi francesi, all’alba - ma solo grazie all’inter-vento dei pompieri - sono riusciti a rimuovere l’immenso telo di Greenpeace.
(tratto da Repubblica Motori)
Indebitati per l’autoLa tremenda crisi finanziaria che ha investito gli Stati Uniti e il resto del mondo, dopo aver colpito il
settore immobiliare miete vittime anche nel settore automobilistico. Nel 2008 i prestiti d’auto non rimborsati negli Stati Uniti hanno registrato un forte aumento, arrivando a un totale di ben 25 miliardi di dollari. E’ quanto emerge da uno studio realizzato da Expedian Automotive, azienda specializzata nei servizi per la prevenzione dei rischi di credito e di frode. Nel rapporto, presentato a Las Vegas du-rante l’Automotive Financial Summit, si fa notare che, rispetto al 2007, è aumentato del 9% il numero di persone che non sono state in grado di pagare una rata del finanziamento e dell’11% di coloro che di rate ne hanno saltate almeno due. E per il futuro le previsioni sono tutt’altro che rosee: le capacità di credito stanno infatti peggiorando. Oggi solo il 57% dei beneficiari di prestiti sono considerati creditori affidabili (prime rate ranking), mentre due anni erano il 61%. “La situazione economica costringe le azien-de finanziarie a irrigidire le modalità di concessione dei prestiti, mentre i consumatori hanno sempre maggiori difficoltà a pagare per tempo le rate - ha spiegato Scott Waldron, presidente di Experian Automotive - I nostri dati mostrano chiaramente che il comparto automobilistico sta subendo perdite consistenti a causa dei debiti insoluti. E probabilmente la cifra continuerà a salire”. In totale i prestiti auto attivi nel secondo trimestre del 2008 sono circa 64 milioni, per un valore di 795 miliardi di dollari. Di questi, 4,4 milioni sono stati concessi in questo periodo, in notevole calo rispetto ai 5.1 milioni dello stesso periodo del 2007.
(tratto da Repubblica Motori)
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Numeri alla mano: da gennaio ad
oggi sulle strade italia-ne sono avvenuti ben 13.212 incidenti, e se-condo i dati forniti dal Ministero della Salute il 15 per cento di quelli extra urbani sono stati causato da disattenzio-ni per stanchezza, di cui addirittura la metà legati all’OSAS, un di-sturbo grave del sonno.
L’OSAS è una delle sindro-mi dell’apnea del sonno,
una malattia estremamente diffusa. Ne soffrono infatti circa 1.600.000 italiani, e dall’archivio del Centro Studi e Documenta-zione Direct Line, la compagnia telefonica e internet del Gruppo Royal Bank of Scotland, risulta che questa sindrome oltre a mettere in pericolo la propria salute riduce il livello di at-tenzione ed aumenta la stan-chezza. Gli automobilisti affetti da questa patologia risultano quindi più vulnerabili ai sinistri e commettono più infrazioni durante la guida.
I soggetti che soffrono di OSAS dormono male durante
la notte, si svegliano ripetuta-mente e, di conseguenza, non
riescono a riposare. Questo implica un calo notevole del-l’attenzione durante il giorno che inevitabilmente influenza la prontezza di riflessi. I tempi di reazione durante la guida dei soggetti sani e di chi è affetto dalla sindrome sono infatti molto differenti: è stato calcola-to che a una velocità di 130 km orari chi soffre di OSAS percor-re ancora circa 22 metri prima di riuscire a frenare. Da notare che il ritardo nella prontezza dei riflessi è simile a quello che si verifica in caso di guida sotto l’effetto di alcol.
L’effetto di sonnolenza può essere causato, ol-
tre che dalla OSAS, anche da altri fattori, come ad esempio dall’assunzione di farmaci. A questo proposito il Centro Studi
e Documentazione Direct Line ha commissionato un’indagi-ne a Nextplora. Dalla ricerca, su un campione di oltre 1.200 intervistati, risulta che ben il 90% degli italiani è convinto che guidare dopo aver assunto alcuni medicinali sia pericoloso e preferisce quindi non mettersi alla guida della propria auto. Solo il 3% dichiara di non es-sere a conoscenza del fatto che alcuni farmaci possono avere effetti sulla guida, mentre il 7% ritiene siano allarmismi inutili.
Il 90% degli automobilisti preferisce non rischiare di
mettersi alla guida e sceglie di non utilizzare l’auto. Eppure le statistiche rilevano che in Italia gli incidenti causati dalla sonnolenza, lieve o grave, sono intorno al 20%.
DORMITE SONNI TRANQUILLI...MA NON IN AUTO!Come evitare il rischio di colpi di sonno alla guida
(informazioni tratte da Repubblica Motori, Omniauto e Motorauthority)
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Ecco allora 10 consigli per limitare i rischi causati dalla
sonnolenza:
Guidare solo quando si è •sufficientemente riposati e mai dopo intense giornate lavorativeNon fare pasti abbondanti •prima di mettersi in viag-gio e soprattutto non bere alcoliciNon guidare per più di otto •ore al giornoEvitare di viaggiare duran-•te le ore più calde e nelle fasce orarie più a rischio (dalle 2 alle 5 del mattino e dalle 13 alle 16 del pome-riggio)Mantenere areato l’abita-•coloQuando l’attenzione e la •concentrazione diminu-isce e ci si sente stanchi, fermarsi e rilassarsi fino al recupero delle forze (sono consigliate pause frequenti
di circa 20 minuti durante i viaggi lunghi)Non togliere le mani dal •volante e rimanere concen-trati durante la guidaRispettare la distanza di •sicurezza e se possibile parlare con gli altri passeg-geri per evitare i colpi di sonnoEvitare di guidare se si sta •assumendo farmaci che possono rallentare i propri riflessi o portare sonnolen-zaUltimo, ma non per impor-•tanza, rispettare sempre i limiti di velocità.
Alcuni ricercatori giappo-nesi hanno messo a punto
un prototipo di sedile per auto capace, grazie ad una serie di sensori, di monitorare le varia-zioni del battito cardiaco e della respirazione tipiche di una persona che si sta addormen-tando. Il passo successivo sarà
collegarvi un efficace sistema di allarme che strappi l’automo-bilista dalle braccia di Morfeo prima che sia troppo tardi. La commercializzazione è prevista entro 5 anni ed il sistema sem-bra decisamente più attuabile rispetto a quello studiato da Mercedes: gli esperti del Merce-des-Benz Technology Centre di Sindelfingen sono infatti impe-gnati nello sviluppo di un siste-ma di rilevamento della fatica del guidatore. L’idea sfrutta il fenomeno chiamato “microsle-ep”, una sorta di blocco tempo-raneo dell’attenzione in cui il cervello elabora ciò che vedono gli occhi ad una velocità pari a quella di una persona in stato di ebbrezza. Quel tanto che basta a percorrere 28 metri praticamen-te senza controllo. Alla base ci sarebbero telecamere a infraros-si che monitorano il movimento delle palpebre; la strada è però ancora lunga, speriamo che gli esperti non si addormentino...
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Operazioni sbagliate, errori nella somministrazione
dei farmaci, diagnosi mancate: in dieci anni in Italia le denunce dei cittadini contro i medici e gli ospedali sono aumentate del 66%. Secondo l’Ania, l’associa-zione nazionale delle imprese assicuratrici, si è passati da 17mila danni segnalati nel 1996 a 28mila nel 2006. Per reggere l’urto delle richieste dei cittadi-ni le Regioni stipulano polizze per la responsabilità civile in campo sanitario per un totale di circa 500 milioni di euro l’anno.
Dietro al boom ci sono vari motivi, spesso non
classificabili come malasanità. Lo dice lo stesso organismo autore dello studio, indicando tra l’altro “una maggior consape-volezza dei propri diritti da parte dei malati” che li spingerebbe ad una conflittualità più mar-cata. Denuncia inoltre non vuol dire automaticamente colpa: restano una minoranza i casi in cui si arriva ad un risarcimen-to. Secondo il Simpas, sistema informativo ministeriale sulle polizze assicurative in sanità, i soldi vengono riconosciuti
in un terzo dei casi. E arriva-no tardi, anche a causa della lentezza dei processi. Sempre secondo Ania nel 2006 era stato liquidato solo il 68% del valore dei sinistri provocati per errore medico dieci anni prima. La media dei rimborsi è tra i 25 e i 30mila euro.
Mentre il ministro alla Pubblica amministrazio-
ne Renato Brunetta parla con una certa frequenza di “macel-lai” tra i chirurghi, le Regioni e il Governo si organizzano per disporre di un sistema di “risk management”, cioè di controllo dell’errore in corsia. “Le realtà più avanzate sono l’Emilia, la Toscana, la Lombardia, il Veneto e il Friuli - spiega Gianmario Raggetti, professore all’Univer-sità politecnica delle Marche e responsabile del Simpas - Ri-guardo alle denunce, è vero che in un decennio c’è stato un aumento, ma negli ultimi anni registriamo numeri abbastanza costanti”. In molti casi i contenziosi possono essere risolti senza processo, quando assicurazione e dan-neggiato si accordano.
“Secondo le nostre stime succede nel 25% delle se-
gnalazioni - dice ancora Raggetti - Bisogna considerare inoltre che quando le questioni vanno avanti per via penale o civile, le sentenze definitive riconoscono un risarci-mento al 6% di chi lo ha chiesto. Le Regioni veramente all’avanguardia classificano anche gli errori non denunciati. Rilevarli fa acquisire una cultura del rischio che serve poi ad contenere gli sbagli”. Tra le realtà con il migliore controllo della situazione c’è la Tosca-na. “Quando si parla di aumento di denunce bisogna tenere conto anche del fatto che l’attività sani-taria è cresciuta negli ultimi dieci anni - spiega Riccardo Tartaglia responsabile del Centro gestio-ne rischio clinico della Regio-ne - Inoltre c’è stato un aumento dell’aspettativa dei pazienti, a volte superiore alle possibilità della medicina. Noi spendiamo ogni anno 40 milioni di euro in assi-curazioni ma visto che il 60% dei risarcimenti sono per cifre sotto i 2mila euro, stiamo avviando un progetto per aumentare il numero di conciliazioni dirette tra aziende sanitarie e cittadini. Così rispar-mieremo sulle polizze”.
FOCUS ONLo speciale di questo numero
I PAZIENTI HANNO PERSOLA PAZIENZABoom di richieste di risarcimentoper casi di malasanità
(tratto da Repubblica.it e Italia Oggi)
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FOCUS ONLo speciale di questo numero
Nel nostro paese non esiste uno studio preciso sulle
cause degli incidenti in ospe-dale e il Simpas sta per avviare ora un nuovo sistema di raccol-ta dati. All’inizio di settembre è però uscito un lavoro sulla rivista edita dal British Medical Journal, QSHC (che sta per qua-lità e sicurezza nel sistema sani-tario), basato su 8 lavori riguar-danti 75mila pazienti in Usa, Australia, Inghilterra, Nuova Zelanda, Canada. Ebbene i ricoverati che subiscono danni in ospedale sono il 9,2%, di cui oltre la metà senza conseguenze serie. I maggiori problemi si registrano in sala operatoria, con quasi il 40% delle segna-lazioni di danni al paziente. Segue la somministrazione di farmaci sbagliati con il 15%. La classifica dei medici più spesso coinvolti vede in testa i chirur-ghi generali, con il 26% dei casi, e gli ortopedici, con il 22%.
Per le sole cartelle cliniche sbagliate 12.000 cause
Scrittura illeggibile, sbagli di trascrizione, ma an-
che errori nel dosaggio, nella prescrizione e la somministra-zione dei farmaci. Un perico-loso fenomeno che coinvolge 320 mila malati ogni anno. La denuncia è dell´Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, che per fronteggia-re l´emergenza ha promosso una campagna nazionale di prevenzione, proponendo una cartella unica integrata medico-infermieristica.
“tra gli errori più frequenti, e spesso gravi, ci sono quelli
di trascrizione della terapia, che sono alla base della maggior parte degli sbagli successivi - osserva Alessandro Boccanelli, coor-dinatore del comitato esecu-
tivo della campagna - l´errata prescrizione di un farmaco, della dose somministrata, lo scambio di patologie e addirittura di pazien-ti, sono tutti errori che derivano nella maggioranza dei casi da una cartella clinica scritta male, nella confusione, rivista da più persone e in momenti diversi”.
La campagna ha l´obiettivo, attraverso corsi in tutte
le Cardiologie ospedaliere, d´insegnare agli operatori come prevenire e ridurre al minimo gli errori umani. Dei 320 mila pazienti coinvolti negli erro-ri, sono 12 mila l´anno quelli che intentano causa contro gli ospedali. Le richieste di risar-cimento pendenti ammontano a 2,5 miliardi di euro, mentre i costi annui per il prolungamen-to delle degenze per errori sono di 260 milioni, tutte spese che aggravano i già difficili bilanci delle strutture ospedaliere.
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Secondo l´Associazione anestesisti rianimatori
ospedalieri, inoltre, i decessi nel 2007 sono stati 14 mila, anche se non esistono dati ufficiali confermati sul tema. “Non ci può essere un´univocità di dati - spiega Boccanelli - tutti i casi anomali vengono immediatamente inseriti nei registri e indagati dalle autorità preposte, ma non è così facile stabilire quali decessi derivi-no direttamente dall´errore medico e quali siano invece imputabili ad altre cause esterne. Il lavoro che dobbiamo fare noi medici sta agli antipodi. Prevenzione, formazione e informazione”.
La Cassazione ribadisce le responsabilità di medici e strutture
Il chirurgo deve avvertire dei rischi cui va incontro un
paziente anche se l’intervento è assolutamente necessario: pure in questo caso, infatti, c’è l’obbligo del consenso informa-
to. Non solo. La casa di cura è responsabile anche quando il chirurgo si sia solo appoggiato, per l’intervento, all’azienda privata anche se in realtà era il dottore di fiducia del paziente.
Questi, in sostanza, i due principi affermati dalla
Corte di Cassazione con la sen-tenza n. 24742 del 28 novembre 2007. Il paziente era stato ope-rato da un chirurgo di fiducia in una clinica privata e dopo l’intervento aveva avuto una paralisi a una corda vocale. Un inconveniente, questo, giudicato imprevedibile dal tribunale di Roma che aveva respinto la sua domanda di risarcimento. Ma la Corte d’appello capitolina aveva poi rovesciato il verdetto riconoscendo al paziente 251 mila euro di risarcimento del danno. La causa è finita comun-que di fronte alla Suprema Cor-te. Da un lato il paziente chiede-va un risarcimento più elevato anche per il danno alla vita da relazione. Dall’altro il medico
e la clinica non si ritenevano responsabili l’uno perché l’in-tervento era urgente e non c’era bisogno, secondo lui, del con-senso informato, l’altra perché il chirurgo non era un suo dipen-dente ma si era appoggiato solo alla sua struttura. La Cassazione ha respinto entrambi i gravami e confermato il risarcimento senza accordare un euro di più.
Nelle lunghe motivazioni ha anche precisato che “il
consenso informato è necessario pure nel caso di intervento neces-sario”. Infatti, si legge ancora in sentenza, “la necessità o meno del paziente di sottoporsi all’intervento stesso è del tutto indifferente ai fini della configurazione della condotta omissiva dannosa”. Non è finita qui. In un altro passaggio sa-liente della sentenza si legge che la responsabilità della clinica sussiste anche quando il “sa-nitario è un ausiliario in assenza di rapporto di lavoro subordinato, comunque sussistendo un collega-mento tra la prestazione del medico
FOCUS ONLo speciale di questo numero
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I PAZIENTI HANNO PERSO LA PAZIENZALo speciale di questo numero
e l’organizzazione azien-dale, non rilevando che il sanitario risulti essere medico di fiducia dello stesso paziente o comun-que dal medesimo scelto”.
Perché sbagliano?Nel caso delle morti avvenute in ospe-dale o nel pron-to soccorso, e che “evidentemente”non sarebbero dovute succedere, la prima ricostruzione dei fatti individua spesso la causa nell’imprepara-zione dei medici. Da qui la domanda: la formazione dei medici italiani è adeguata?
In realtà nella mag-gior parte dei casi
(le statistiche variano a seconda dei Paesi dall’85 al 96%) l’errore non è stato causato solo dal medico. Materiali scadenti o non congrui, disorganizzazione, di-sattenzioni o imprepa-razione di paramedici, tecnici, biologi, chimici, farmacisti, ingegneri, ecc, fanno la loro parte. In sintesi: l’errore è di quei dipendenti ospe-dalieri - 8 su 10 - che non sono medici, ma il cui lavoro è altrettanto determinante per la prestazione sanitaria.
Va tenuta presente anche la crescente
vastità del sapere me-dico. Non vi è percorso forma-tivo né essere umano capace di possedere tutte le conoscenze teoriche della moderna medici-na. Ancor meno quelle pratiche. Da sempre, e ovunque, infatti, l’intervento chirurgico e la dia-gnosi si imparano sul campo,
sotto la guida del collega anzia-no più esperto. Tac, Nmr e tutta la tecnologia che verrà non cancellerà mai l’essenza di “me-stiere” della professione. Che, come tutti i mestieri, si basa su un bagaglio di esperienze e di manualità - soprattutto di errori che si è imparato ad evitare
- vastissimo, impossibile da conoscere nell’arco di una vita. Questo bagaglio di esperienze va ricevuto da un “maestro”, in genere il primario o il cattedra-tico, lavorandoci a fianco per anni. Solo così la competenza del medico cresce di generazio-ne in generazione.
QUANDO LA MALASANITà FA VITTIME ILLUSTRI Spesso siamo portati
erroneamente a pensare che dis-servizi e inadempienze profes-sionali colpiscano solo la gente comune e chi non può permetter-si di investire nella salvaguardia dei propri interessi e diritti, ma la cronaca invece ci dimostra che non è così: le disgrazie annulla-no ogni differenza di ceto socia-le e classe economica, sia che si tratti di tragiche fatalità, sia che possano individuarsi o almeno ipotizzare i responsabili. Lo scorso 13 ottobre nell’ospedale di Garches, vicino Parigi, è morto a soli 37 anni l’at-
tore Guillaume Depardieu, figlio della star del cinema francese Gerard Depar-dieu. La causa ufficiale del decesso, secondo il comunicato di Artmedia, la società produttrice del padre, è stata “un virus che ha provocato una polmonite fulminante”, ma nella storia personale di questo “artista maledetto” ci sono forse i semi della tragedia, piantati dal Destino molto tempo prima. Guillaume Depardieu ha avuto un’esistenza tormentata: a lungo è stato schiacciato dal difficile confronto con l’ingombrante personalità del padre, attore straordinario e uomo dal carattere focoso, irrequieto e talvolta aggressivo. Il gio-vane Guillaume ha cercato la sua strada a lungo - e forse invano - dividendosi tra ribellione ed emulazione e cimentandosi con folli corse in moto, risse, droga e al-col. A 17 anni viene condannato a tre anni di carcere per detenzione, uso e traffico di eroina: dopo aver scontato la pena tenta di rifarsi una vita, ma nel 1995 si trova a dover affrontare la prova più dura: dopo un incidente di moto all’interno del tunnel di Saint-Cloud a Parigi viene ricoverato in ospedale, e a causa delle scarse condizioni igieniche contrae un’infezione da staffilococco. In seguito ad una se-rie di complicanze deve attraversare il calvario di 17 operazioni chirurgiche con enormi sofferenze, fino a dover subire nel 2003 l’amputazione della gamba. La sua carriera cinematografica e televisiva non si interrompe però, nonostante il do-lore e la menomazione: tra le interpretazioni di maggior rilievo ricordiamo quella del giovane Jean Valjean nella miniserie “I miserabili” (2000), accanto al padre e a John Malkovich, e ancora il ruolo del protagonista nell’inquietante e controverso “Pola X” (1999) di Leos Carax. La terribile disavventura subita riempie comunque il resto della sua breve esistenza in modo totalizzante e forse disperato, ma tuttavia costruttivo: in aperta polemica nei confronti dello stato francese e soprattutto dell’ospedale Raymond-Poincarè in cui era stato ricoverato, decide di istituire la “Fondazione Guillaume De-pardieu”, che immaginiamo resterà attiva ancora a lungo nonostante la scomparsa del suo fondatore, e che riporta ogni anno 800.000 casi di infezioni ospedaliere, di cui 10.000 fatali, battendosi incessantemente contro la malasanità. La triste storia di questo giovane che si è sforzato fino alla morte per guar-dare oltre i demoni che agitavano la sua anima e trasformare la sua sofferenza in un progetto utile al prossimo mi fa riflettere, e mi invita ad immaginare se e come anch’io, con la mia attività quotidiana, posso contribuire a costruire la speranza di una società più sana e più giusta.
(alessandro taddia)
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IL FILO DI ARIANNA Qualche “dritta” per districarsi nel groviglio burocraticodelle pratiche automobilistiche
(tratto da Al Volante)
Le pratiche burocratiche, lente e complicate sono
uno dei peggiori mali del no-stro Paese. Quando si acquista una macchina (ma anche in altri casi, dal trasferimento della polizza al furto della vettura), l’ideale sarebbe an-dare in agenzia, mettere una firma, e chiudere la pratica as-sicurativa in due minuti. Ma non è così: in realtà, spesso ci si perde nel labirinto della burocrazia delle Compagnie, fatta di norme ingarbuglia-te, documenti da consegnare in agenzia, fogli (scritti con linguaggio molto tecnico) da leggere e firmare. E se si sba-glia la procedura, c’è il rischio di sborsare parecchi quattrini. Per non buttare via tempo e denaro, occorre avere le idee chiare su tutto quello che va fatto in ogni evenienza, anche considerando le recenti leggi sulla Rc auto.
Trasferisci la polizza da una vettura a un’altra? Attento all’orario
Quando vi disfate della vecchia mac-
china (per rottamarla oppure per venderla) e comprate una vettura nuova o usata, la vo-stra Compagnia vi chiede sia la targa della vecchia automobile sia il documento che attesta la vendita o la rottamazione del veicolo, Obiettivo, trasferire lo polizza Rca dal vecchio al nuovo mezzo, e mantenere una tariffa simile a quella di primo. In questo modo, il costo può variare leggermente in base al tipo di macchina; se quella nuo-va ha una cilindrata superiore (per esempio 1600 cm3 anziché
1300), la tariffa risulterà lieve-mente più onerosa.
Al momento della domanda di trasferimento della Rca,
dovete comunicare all’Assicu-razione l’ orario esatto in cui scade la polizza dell’auto vec-chia ed entra in vigore la nuova. Attenzione, se guidate la nuova macchina in orario antecedente a quello indicato (per esempio, circolate alle ore 16 e la Rca par-te dalle 17), non avete copertura assicurativa: in caso di controllo delle Forze dell’ordine, rischiate una multa di 186 euro (articolo 193 del Codice della strada).
FACCIAMOCI VALEREModalità e procedure per ricorsi e reclami
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Così mantieni lo sconto!
Grazie alla legge 40, in vigore dal 2 aprile 2007,
chi vende l’auto ha diritto a conservare, per cinque anni, la classe di merito (il fattore che più incide sulla tariffa): se as-sicura un’altra macchina entro cinque anni, partirà dalla stessa classe della vecchia vettura, evitando la costosissima 14° classe (quella d’ingresso). Fa fede l’attestato di rischio, cioè il documento che certifica la classe di merito: viene rilascia-to dalla vostra Compagnia. Se per la tariffa Rca della vecchia macchina avevate anche uno sconto, quella nuova non ne avrà diritto. Per esempio, se, grazie a un ribasso del 20%, pagavate 800 euro l’anno in 6° classe con la vecchia automobi-le, con la nuova ne sborserete 1.000, pur nella stessa classe.
Un piccolo “trucco” che fa risparmiare
C’è un modo per evitare questa brutta sorpresa:
quando vendete o rottamate la vecchia macchina, potete sospendere la polizza (che spesso richiede almeno tre mesi di Rca pagata) per un periodo massimo di un anno, conser-vando classe di merito e sconto personale; alla riattivazione della polizza (entro 12 mesi), le condizioni del contratto saranno identiche: anche per la nuova auto riavrete sia la classe di merito di prima sia lo sconto che vi veniva fatto.
In caso di furto, fatti risarcire la parte di tariffa non utilizzata
Se vi rubano la macchina, fate subito denuncia a Po-
lizia o Carabinieri e alla vostra Assicurazione: cosi, se l’auto è coinvolta in incidenti (o usata per un atto criminoso), non avete responsabilità. Trenta giorni dopo il furto, chiedete al Pubblico Registro Automo-bilistico l’annotazione della perdita di possesso (50 euro). Dopodiché, avrete diritto al risarcimento della Rca pagata ma non goduta, al netto delle tasse: per esempio, chi firma il contratto il 15 maggio 2008 (pagando 1200 euro) e subisce il furto il 15 luglio, riceve dalla Compagnia il risarcimento di 10 mesi. Cioè 770 euro, detratte le tasse del 23 per cento.
Quando l’agente fa “l’indiano”
Se la Com-
pagnia sostiene di non essere al corrente della norma (strano: il nuovo Codice delle Assicurazioni è in vigore già dal 1° gennaio 2006) insistete per ottenere il rimborso. Ne
avete diritto. E se proprio non sente ragioni, rivolgetevi al-l’Isvap, istituto che vigila sulle assicurazioni, telefonando allo 06 421331.
La macchina viene ritrovata?
Chi ha già ricevuto il rim-borso della tariffa Rca non
goduta e ritrova l’auto rubata, non può usarla: non ha co-pertura assicurativa; prima di poter utilizzare ancora la vet-tura è indispensabile stipulare un nuovo contratto Rca (con la vecchia classe di merito).
FACCIAMOCI VALEREModalità e procedure per ricorsi e reclami
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A NORMA DI LEGGESentenze interessanti e aggiornamenti legislativi
Abbandono di animali:è reato lasciare il cane
chiuso in auto sotto il soleI cani non si devono tenere chiusi in macchina posteggiati al
sole ad aspettare che i loro padroni finiscano, con comodo, di fare shopping perché si sa che così soffrono e si trovano in condizioni “incompatibili con la loro natura”. Lo sottolinea la Cassazione confermando la multa di 1200 euro al giova-ne proprietario di un meticcio di taglia medio - piccola tirato
fuori dall’auto dove era stato rinchiuso in una giornata estiva con temperatura vicina ai trenta gradi. Il cane, ansimante e con difficoltà di respirazione per la calura e la disidratazione, era stato segnalato ai Carabinieri dai passanti nel posteggio del centro commerciale di Torreano, vicino a Udine. Cercava l’ombra tra i sedili ed era al limite delle sue forze. Visto che ormai il suo padrone mancava da oltre un’ora, i militari decisero di forzare la portiera e dare subito da bere all’animale. Il proprietario Ciro M. venne condannato alla multa dal Tribunale di Udine e la Cassazione - con la sentenza 175 della Terza penale - ha confermato il verdetto.
(Cassazione Penale , sez. III, sentenza 07.01.2008 n° 175)
È contestabile la multa comminata da un operatore in borghese Una recente sentenza della Cassazione ha chiarito ogni dub-
bio: i vigili (Polizia locale o municipale) non possono dare multe se sono fuori servizio. Cinque anni fa, una donna, sanzio-nata da un agente senza divisa, aveva vinto il ricorso al Giudice di Pace; il Comune per cui lavorava il Vigile si era appellato alla Corte di Cassazione, che ora ha dato ragione alla signora: se un vigile fuori servizio vi sanziona, è inutile contestargli la validità del verbale (anche perché la discussione potrebbe accendersi): ricorrete al Giudice di Pace e la multa verrà cancellata. Nel mo-mento in cui un vigile vi multa ma non indossa la divisa, ecco come suggerisce di comportarsi Vito Dattolico, coordinatore dei Giudici di Pace di Milano, per fare cancellare la sanzione con un ricorso. Anzitutto, fate precisare sul verbale che l’agente di Polizia Municipale vi ha multato mentre non indossava la divisa: è un vostro diritto. Dopodiché, entro 60 giorni ricorrete al Giudice di Pace della città dove avete commesso l’infra-zione e nel ricorso, cui allegate il verbale, scrivete che:
quando vi ha sanzionato, il Vigile era in borghese, come precisato nel verbale;1. in base alla sentenza 5771/2008 della Corte di Cassazione, gli agenti della Polizia Municipale fuori 2. servizio non possono elevare contravvenzioni;la sentenza della Cassazione non fa altro che confermare e ribadire quanto già prevede l’articolo 3. 183 del Regolamento del Codice della Strada;esiste un precedente: la sentenza del Giudice di Pace di Reggio Emilia del 29 ottobre 2003 (proprio 4. quella da cui è nata la decisione della Cassazione).
(tratto da Al Volante)
27sempre in pole position
Nei mesi scorsi si è parlato
molto di infortuni-stica TADDIA...prima della fortunata cam-pagna pubblicitaria televisiva di fine estate sulle reti Mediaset siamo stati presenti a maggio e giugno sulle due più importanti riviste italiane che si occupano di franchi-sing, AZfranchising e Millionaire.
Quest’ultima pubblicazione ci ha rivolto un’attenzione particolare
scegliendo di pubblicare la “case histo-ry” di un’agenzia affiliata di successo: con grande piacere riproponiamo in questa pagina il dettagliato servizio
che è stato dedicato all’agen-zia di Pisa, con un servizio fotografico e un’intervista in
cui Barbara Bedini e Miche-la Nardi hanno dato il meglio
di sè, raccontando la loro sto-ria interessante e stimolante per chiunque voglia decidere di av-viare un’attività imprenditoriale in proprio.
Le due giovani toscane sono infatti partite “dal basso” ini-
ziando l’attività nel ruolo di collabo-ratrici, ma hanno rapidamente fatto
carriera fino ad entrare in società con i titolari e infine a rilevare l’agenzia as-
sumendone il timone di comando. L’at-tività dall’agenzia di Pisa nel corso di pochi anni si è sviluppata con successo
e nel 2007 Barbara e Michela hanno deci-so di “rilanciare” individuando in Sandra
Cocchi la socia ideale a cui affidare la ge-stione di una seconda agenzia che è stata
aperta a Bientina.
Rinnoviamo dunque le congratulazioni a queste tre giovani “donne in carriera”
augurando i migliori successi a loro e a chi come loro deciderà di intraprendere l’avvin-
cente sfida di una carriera imprenditoriale nel nostro gruppo.
Infortunistica TaddiaL’affiliata Barbara Bedini (a destra) e Michela Nardi62
RAGIONE SOCIALETaddia Srl
INDIRIZZOvia Commenda, 3840068 S. Lazzaro di Savena BO
TELEFONO051 467573FAX051 6270154SITO [email protected]
MARCHIOInfortunistica TADDIARESPONSABILE FRANCHISING
Elisa FrontaliANNO PARTENZA FRANCHISING
1998STRUTTURE OP. PROPRIE3
STRUTTURE OP. AFFILIATE57
LOCALIZZAZIONEAree urbane con un bacino di
almeno 30mila abitanti
MQ MINIMI PER VENDITA60
TOTALE INVESTIMENTOTra i 20 e i 40mila euroSTIMA FATTURATO ANNUO A REG.
55mila euroDURATA DEL CONTRATTO5 anni
DIRITTO D’INGRESSOSì: finanziato interamente senza anticipo
ROYALTYNoZONA IN ESCLUSIVASì
FACILITAZIONI DI PAGAMENTO
SìPUBBLICITÀ A LIVELLO LOCALE
SìASSIST. IN LOCO FASE DI APERTURA
SìASSIST. PER LA DURATA CONTRATTO
SìFORNITURA ATTREZZ./ARREDAMENTO
SìPERSONALE NECESSARIO PER PV
1 oltre al titolareESPERIENZA AFFILIATONon richiesta
PROPOSTAFRANCHISINGAssistenza per ilrisarcimento dainfortuni
Un’affiliata cresciuta in famiglia
Infortunistica Taddia è nataa Bologna nel 1990 grazieall’iniziativa di AlessandroTaddia, esperto nel settoreassicurativo, con l’obiettivodi offrire assistenza econsulenza specializzataper la gestione di incidentistradali, privati e sul lavoro.
Barbara Bedini, 35 anni, vive a Pisa dove è socia di un’agenzia Infortunistica Taddia dal
2001. Nella stessa agenzia aveva lavorato da dipendente fin da quando l’avevano aperta i
precedenti proprietari, nel 2000. L’ha poi rilevata insieme alla collega, Michela Nardi.
Come mai ha scelto proprio questa attività?
Un po’ per caso. Cercavo un qualsiasi lavoro d’ufficio e, tramite amici comuni con i vecchi
titolari di quest’agenzia, mi ritrovai a lavorare qui fin dalla sua apertura. Così ho scoperto
l’infortunistica e ho imparato un po’ tutto quello che c’è da sapere: prima ho frequentato,
insieme a Michela Nardi, che ho conosciuto qui, i corsi che il franchisor organizzava a Bo-
logna. Alla fine, ci siamo innamorate di questo lavoro.
E siccome i vecchi proprietari si occupavano d’altro, ci hanno lasciato la responsabilità di
gestire l’agenzia praticamente da sole. Quando abbiamo scelto di entrare in società e, poi,
rilevare tutta la proprietà, non rischiavamo nessuna sorpresa.
Come mai ha scelto questo franchisor?
Quando abbiamo iniziato a lavorare qui eravamo molto giovani. E questa è stata per noi
come una famiglia.Tutti sono sempre stati pronti a sostenerci di fronte alle difficoltà che si
incontrano sul lavoro e, comunque, oggi la Taddia si è sviluppata molto. E questo dà alle
agenzie dei vantaggi concreti. Per esempio, la notorietà del marchio, visto che viene pub-
blicizzato con campagne pubblicitarie su territorio nazionale. Ma anche un metodo di la-
voro, uguale per tutti, che migliora continuamente grazie all’équipe di esperti che ci so-
stiene dalla sede.Quanto ha investito all’inizio e come ha reperito i soldi necessari?
E’ stata una cosa progressiva perché nel 2001, insieme alla mia collega, siamo entrate co-
me socie, con un investimento di poche centinaia di euro. Nel 2004, poi, abbiamo rileva-
to tutte le quote ed è stata fatta una trattativa articolata. Possiamo stimare, comunque, che
il valore dell’attività in quel momento fosse di circa 50 mila euro. I pagamenti, poi, non so-
no stati in un’unica soluzione ma dilazionati e, comunque, abbiamo potuto fare affida-
mento sui risparmi che avevamo già accumulato proprio lavorando qui in agenzia.
Un consiglio a chi deve scegliere un’attività in franchising?
Sicuramente, bisogna prepararsi ad accettare le regole del franchisor che sembrano limi-
tare l’iniziativa individuale mentre, in realtà, fanno lavorare meglio.
Per esempio, spesso il franchisor si riserva il diritto di approvare ogni iniziativa pubblici-
taria. Così come, ed è il nostro caso, bisogna rispettare la cosiddetta “immagine coordi-
nata” e utilizzare solo carta intestata, biglietti da visita, buste da lettera eccetera, approva-
ti dal franchisor.Per alcuni, queste potrebbero essere delle limitazioni ma, in realtà, servono solo a dare più
forza all’immagine anche del singolo affiliato.
Alessandro Taddia,fondatore dell’azienda
Infortunisti
ca Taddia
L’affiliata
Barbara Be
dini (a des
tra) eMiche
la Nardi
62
RAGIONE SOCIALE
Taddia Srl
INDIRIZZO
via Commenda, 38
40068 S. Lazzarodi Saven
a BO
TELEFONO
051 467573
FAX051 6270154
SITO INTERNET
www.infortunistica.it
MARCHIO
Infortunistica TADDIA
RESPONSABILE FRANCHISING
Elisa Frontali
ANNO PARTENZA FRANCHISING
1998
STRUTTURE OP. PROPRIE
3STRUTTURE OP. AFFILIATE
57
LOCALIZZAZIONE
Aree urbane con un bacino di
almeno 30mila abitanti
MQ MINIMI PER VENDITA
60
TOTALE INVESTIMENTO
Tra i 20 e i 40mila euro
STIMA FATTURATO ANNUO A REG.
55mila euro
DURATA DEL CONTRATTO
5 anni
DIRITTO D’INGRESSO
Sì: finanziato interamente senza anticipo
ROYALTY
No
ZONA IN ESCLUSIVA
Sì
FACILITAZIONI DI PAGAMENTO
Sì
PUBBLICITÀ A LIVELLO LOCALE
Sì
ASSIST. IN LOCO FASE DI APERTURA
Sì
ASSIST. PER LA DURATA CONTRATTO
Sì
FORNITURA ATTREZZ./ARREDAMENTO
Sì
PERSONALE NECESSARIO PER PV
1 oltre al titolare
ESPERIENZA AFFILIATO
Non richiesta
PROPOSTA
FRANCHISING
Assistenza per il
risarcimento da
infortuni
Un’affiliata cresci
uta in famiglia
Infortunistica Tad
dia è nata
a Bologna nel 199
0 grazie
all’iniziativa di Al
essandro
Taddia, esperto ne
l settore
assicurativo, con
l’obiettivo
di offrireassisten
za e
consulenza speci
alizzata
per la gestione di
incidenti
stradali,privati e
sul lavoro.
Barbara Bedini, 35 anni, vive a Pisa dove è socia di un’agenzia Infortunistica Taddia dal
2001. Nella stessa agenzia aveva lavorato da dipendente fin da quando l’avevano aperta i
precedenti proprietari, nel 2000. L’ha poi rilevata insieme alla collega, Michela Nardi.
Come mai ha scelt
o proprioquesta a
ttività?
Un po’ per caso. Cercavo un qualsiasi lavoro d’ufficio e, tramite amici comuni con i vecchi
titolari di quest’agenzia, mi ritrovai a lavorare qui fin dalla sua apertura. Così ho scoperto
l’infortunistica e ho imparato un po’ tutto quello che c’è da sapere: prima ho frequentato,
insieme a Michela Nardi, che ho conosciuto qui, i corsi che il franchisor organizzava a Bo-
logna. Alla fine, ci siamo innamorate di questo lavoro.
E siccome i vecchi proprietari si occupavano d’altro, ci hanno lasciato la responsabilità di
gestire l’agenzia praticamente da sole. Quando abbiamo scelto di entrare in società e, poi,
rilevare tutta la proprietà, non rischiavamo nessuna sorpresa.
Come mai ha scelt
o questofranchiso
r?
Quando abbiamo iniziato a lavorare qui eravamo molto giovani. E questa è stata per noi
come una famiglia.Tutti sono sempre stati pronti a sostenerci di fronte alle difficoltà che si
incontrano sul lavoro e, comunque, oggi la Taddia si è sviluppata molto. E questo dà alle
agenzie dei vantaggi concreti. Per esempio, la notorietà del marchio, visto che viene pub-
blicizzato con campagne pubblicitarie su territorio nazionale. Ma anche un metodo di la-
voro, uguale per tutti, che migliora continuamente grazie all’équipe di esperti che ci so-
stiene dalla sede.
Quanto ha investi
to all’inizio e com
e ha reperito i sold
i necessari?
E’ stata una cosa progressiva perché nel 2001, insieme alla mia collega, siamo entrate co-
me socie, con un investimento di poche centinaia di euro. Nel 2004, poi, abbiamo rileva-
to tutte le quote ed è stata fatta una trattativa articolata. Possiamo stimare, comunque, che
il valore dell’attività in quel momento fosse di circa 50 mila euro. I pagamenti, poi, non so-
no stati in un’unica soluzione ma dilazionati e, comunque, abbiamo potuto fare affida-
mento sui risparmi che avevamo già accumulato proprio lavorando qui in agenzia.
Un consiglio a chi
deve scegliere un
’attività in franchi
sing?
Sicuramente, bisogna prepararsi ad accettare le regole del franchisor che sembrano limi-
tare l’iniziativa individuale mentre, in realtà, fanno lavorare meglio.
Per esempio, spesso il franchisor si riserva il diritto di approvare ogni iniziativa pubblici-
taria. Così come, ed è il nostro caso, bisogna rispettare la cosiddetta “immagine coordi-
nata” e utilizzare solo carta intestata, biglietti da visita, buste da lettera eccetera, approva-
ti dal franchisor.
Per alcuni, queste potrebbero essere delle limitazioni ma, in realtà, servono solo a dare più
forza all’immagine anche del singolo affiliato.
Alessandro Taddia
,
fondatore dell’az
ienda
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NON APRITE QUELLO...SPORTELLO!L’abitacolo dell’auto è “infestato” da pericoli invisibili
(tratto da Al Volante)
Un “cocktail” composto da materiale particolato fine,
gas e vapori nocivi: ecco che cosa respiriamo quando siamo nella nostra automobile. Infatti all’aria esterna, già di per se inquinata, si aggiunge l’ani-dride carbonica (CO2), un gas incolore e inodore che tutti noi emettiamo con la respirazione.
Naso e gola irritati sono chiari sintomi
In forti concentrazioni, le sostanze inquinanti provoca-
no irritazione a naso e gola, mal di testa, tosse, asma. Disturbi diffusi nelle metropoli. Senza contare che, secondo la maggior parte dei ricercatori, l’inquina-mento è la causa principale di cancro polmonare e guai alle coronarie. Una soluzione defi-nitiva non c’è, tuttavia qualche accorgimento può limitare i danni. Per esempio, per non es-sere soffocati dai fumi di scarico altrui, c’è la funzione di ricircolo dell’aria, ormai di serie per qua-si tutte le auto: premendo un tasto, chiude tutte le bocchette di ventilazione (ovviamente, va attivata per tempo, cioè un po’ prima di entrare in un tunnel o di avvicinarsi a un camion “fumoso”).
Con il fumo di sigarettail rischio aumenta
Tutti i problemi dovuti allo smog si aggravano se
nell’abitacolo c’è qualcuno che fuma: una semplice sigaretta sprigiona ben 4000 sostanze
nocive (fra cui anidride solforo-sa e polonio) che, oltre ai polmoni. intaccano l’appa-rato digerente e la vescica.
Una doppia minaccia
L’aria nell’ abitacolo
delle nostre auto è inquinata daMateriale particolato fine 1. (PM): polveri, metalli, fibre. È classificato in base al dia-metro delle particelle. Per esempio, il PM 10 è pari o inferiore o 10 micron (mille-simi di millimetro): resta so-speso nell’ aria per qualche giorno e può depositarsi nel tratto tracheo-bronchiale; il PM 2,5, invece, rimane nell’aria per settimane e penetra a fondo nei bronchi. Oltre che dai motori delle auto, questi inquinanti sono prodotti dall’industria e dagli impianti di riscalda-mento degli edifici. Gas e vapori nocivi, come 2. anidride carbonica (fonda-mentale nei processi vitali di piante e animali, ad alte concentrazioni diventa letale), benzene (presente soprattutto nelle aree di servizio), biossido di azoto (responsabile della foschia giallognola sulle metropo-li), biossido di zolfo (rende acide le piogge), ozono (insidioso anche per le pian-te, è un tipico inquinante “estivo”).
I carboni attivi possono aiutarci
In un paio di giorni nel traf-fico, l’abitacolo si riempie
di sostanze nocive: materiale inorganico (tessuto e terriccio) e organico, come derivati epite-liali (cioè della pelle), forfora, cellule dei capelli. Si tratta di frammenti che si depositano su maniglie, plancia, pavimento, superfici degli sportelli e persi-no sul rivestimento del soffitto.
Per combattere le sostanze nocive pulite spesso gli
interni, e non conservate gli stracci sporchi in auto. E ricor-date di sostituire i filtri che pro-teggono l’abitacolo una volta l’anno o ogni 15.000 km. Ce ne sono di due tipi, che vanno bene per qualsiasi modello di auto. Quelli particellari (più econo-mici) trattengono la maggior parte delle polveri e dei pollini, e sono di colore bianco. Migliori i filtri ai carboni attivi (materia-li porosi di origine vegetale o minerale): impediscono l’ingres-so anche ad alcuni gas nocivi (come benzene e ozono) e si riconoscono dal colore grigio.
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Per ordinare un bicchiere di vino o una birra non basta
più consultare solo il menù. Il Decreto 30 luglio 2008 del Ministero del Welfare rende obbligatoria per i gestori di tutti i locali “ove si svolgono spetta-coli o altre forme di intrattenimen-to, congiuntamente alla vendita e somministrazione di bevande alcoliche”, l’esposizione (all’en-trata, all’interno e all’uscita del locale) delle tabelle per il calcolo del tasso alcolemico - che indica la quantità di alcol nel sangue - allegate dal ministero stesso al decreto. La nuova norma intende promuovere la consa-pevolezza dei rischi di incidenti stradali, in caso di guida in stato di ebbrezza, soprattutto tra i giovani.
Sono due le tabelle che devono comparire necessa-
riamente in tutte le discoteche, i pub e i circoli dove si fa intrat-tenimento. Sulla prima sono descritti i principali sintomi, che corrispondono ad una determi-nata concentrazione alcolemica nel sangue, “più frequentemente rilevati”, perché - sottolinea il ministero - “a parità di alcol assunto, sensazioni ed effetti sono estremamente variabili da soggetto a soggetto”. La seconda tabella contiene invece le “quantità, espresse in centimetri cubici, delle bevande alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza, pari a 0,5 gram-mi per litro”. Si tratta di valori teorici che vengono calcolati in base al sesso, al peso corporeo e all’essere a stomaco vuoto o pieno: ad esempio una donna, del peso di 75 chili a stomaco vuoto, non può superare le due birre leggere, cioè con grada-zione alcolica del 3,5%. E così via. Se si assumono più unità
alcoliche, basterà sommare i valori indicati per ciascuna uni-tà, e calcolare autonomamente il tasso alcolemico, per avere qualche certezza in più davanti all’etilometro.
Si tratta però soltanto di valori orientativi: il ministe-
ro stesso - nella sezione “Av-vertenze per una corretta lettura della tabella” - specifica che “è nella pratica impossibile calcolare con precisione la quantità esatta di alcol da assumere senza superare il limite legale”. Non bastano infatti sesso, peso e stomaco pieno: consuetudine nell’assu-mere alcol, condizioni psico-fisiche del soggetto, medicinali di uso comune (quali aspirina, antistaminici, anticoncezionali, antinfiammatori ecc.), sono altri fattori, non prevedibili su un piano generale.
Il terzo allegato al decreto è invece rivolto ai gestori dei
locali e contiene indicazioni sull’esposizione delle suddette tabelle, “allo scopo di favorire la lettura, la corretta comprensione, e il concreto uso delle informazioni” in esse contenute. Adeguata veste grafica, un uso funziona-le del colore per migliorare la comprensibilità, una distanza idonea a garantirne la lettura, anche segnalazioni luminose sono beneaccette: sono solo alcuni dei suggerimenti. Pesan-tissime le sanzioni per i tra-sgressori: dai 7 ai 30 giorni di chiusura del locale.
E mentre gestori e proprietari adattano i locali alla nuo-
va normativa non mancano le polemiche. L’obbligo di esporre le tabelle alcolemiche “fa vergo-gnare di essere operatori commer-ciali in questo paese”, afferma Edi Sommariva, direttore generale
della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe). “Così com’è, la norma è dannosa perché crea confusione e disorientamento, specie nel consumatore”. Una confusione che non si ferma al consumatore: “Ci è giunta una comunicazione del Ministero della Salute – continua Sommariva - che ci informa di un errore nelle tabelle pubblicate in Gazzetta Uffi-ciale. Abbiamo dovuto correggere le tabelle (che possono essere trovate in versione aggiornata sul sito www.fipe.it), avvertire le nostre 107 associazioni territoriali che a loro volta dovrebbero avvisare i 15-20.000 esercizi che rientrano nella normativa”.
La Federazione lamenta, soprattutto, il mancato
coinvolgimento nel preparare il decreto, per poter dare il pro-prio contributo e migliorare le cose, e intanto invia al ministero la richiesta di revisione delle ta-belle e l’immediata sospensione del provvedimento, o almeno una proroga di 60 giorni. Il mi-nistro Giovanardi, sottosegreta-rio alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia, droga e servizio civile, ha risposto duramente: “È opportuno che la Corte Costituzionale si pronunci per chiarire al Parlamento ed al Paese se nel nostro ordinamento il profitto economico viene prima del-la tutela della vita e della sicurezza dei cittadini”.
EBBREZZA E CONFUSIONELe tabelle obbligatorie al centro delle polemiche
(tratto da Ermesconsumer.it)
31
NOTIZIARIO
DELL’ASSOCIAZIONE
800-14.19.66
EDIZIONE RISERvATA AI LETTORIDI TADDIAINfORmA
anno III numero vII DICEmBRE 2008
Qualche riflessione a proposito del rapporto tra gli anziani e la strada può aiutarci a rispettare i pedoni più lenti e chi ha ancora il diritto alla gui-da pur essendo meno pronto di riflessi di noi; tenendo presenti poche norme di buonsenso è possibile evitare molte controversie... e qualche incidente.
LA VISIONE: Un • anziano può avere difficoltà visive - La sua vista non è più buona come un tempo; spesso porta occhiali inadeguati, adatti alla lettura o comperati per guardare la televisione, ma che non gli consentono una corretta visione della strada.
L’UDITO: L’anziano è spesso affetto da sordità - • I rumori del traffico gli giungono attutiti e confusi, può non sentire il rumore di un veicolo in avvicinamento o un clacson che lo richiama.
DISTANZA, TEMPI, VELOCITÀ: Molti anziani • hanno avuto scarse esperienze di guida - Hanno vissuto in un’epoca più tranquilla, non si rendono conto delle capacità di accelerazione di una vettura o di una moto. - Non sono in grado di partire in corsa per evitare un investimento. - La durata del verde dei semafori pedonali è troppo breve per chi cammina lentamente.
L’ATTENZIONE: • Spesso l’anziano è assorto nei suoi pensieri - Ha una vita di ricordi che lo rendono meno attento alla realtà della strada.
RISPARMIARE LE • ENERGIE: L’anziano più di altri ha bisogno di non sprecare risorse, attraversa la strada seguendo il percorso più breve. - Non torna indietro per raggiungere le strisce o il semaforo, non usa i sottopassi.
IL CONFLITTO • CON LA REALTÀ: Qualche volta l’anziano vive in conflitto con il mondo d’oggi. -Dopo un’attesa fastidiosa può essere più portato di altri a forzare l’attraversamento con traffico sostenuto, perché è stanco di attendere.
IL COLORE DEI VESTITI: Gli anziani sono • spesso abbigliati con colori scuri - Al crepuscolo si notano meno, spesso chi li investe dichiara di non averli visti.
Rispettiamo gli anziani, rallentiamo quando li vediamo, fermiamoci 10 metri prima del passaggio pedonale e non superiamo mai un’auto ferma davanti alle strisce.Un giorno anche noi avremo bisogno di queste atten-zioni!
A.N.T.A.C.C.I.S. UTILITIES
TraTTo dal siTo dell’associazione sTradaamica
GLI ANZIANI E LA STRADA:SERvONO PAZIENZA, RISPETTO E ATTENZIONE
DIvENTA SOCIOE AvRAI SUBITO
IN OmAGGIO L’ESCLUSIvO“KIT PRImA NECESSITà”
in un simpatico astuccio il mini-corredo
per affrontare l’emergenza di un piccolo incidente:
un modulo di constatazione amichevole di sinistro
una macchina fotografica usa e getta con flash
una penna
A.N.T.A.C.C.I.S. CURIOSITà
DANNI DA mALASANITà: QUANDO E COmE ATTIvARSI.RISPONDONO GLI AvvOCATI
Quando un in-tervento sanitario o una terapia medica non rag-giungono il risultato spe-rato, sempre più spesso si insinua nel paziente e nei suoi congiunti il so-spetto di essere incap-pati nell’ennesimo caso di “malasanità”. Perciò, se è vero che nella stra-grande maggioranza dei casi i professionisti sani-tari svolgono in maniera ineccepibile la loro atti-vità, è anche vero che al paziente deve essere riconosciuto il diritto di ottenere una valutazione tecnica della prestazione ricevuta al fine di poterne verificare la correttezza. Ed infatti, è pa-lese che – senza il sup-porto di soggetti dotati di adeguate conoscenza di settore, mediche e legali - chi ritiene di aver subito un danno ingiusto diret-tamente ricollegabile ad una terapia o ad un inter-vento sanitario sbagliato non può essere in grado di valutare la fondatezza o meno dei propri timori. Pertanto, a fronte di un pre-sunto “caso” di responsabilità medica, ciò che occor-re fare è innanzitutto raccogliere la documentazione sanitaria in proprio possesso (cartelle cliniche, referti medici, prescrizioni di medicinali/terapie…ecc…) e sottoporla ad attenta valutazione di un tecnico esper-to del settore. Solo nel caso in cui, dall’esame della documentazione suddetta, vengano riscontrati degli elementi tali da far ritenere che la condotta posta in essere dai sanitari nel caso concreto non sia stata corretta, allora la pratica può venir sottoposta ad un legale per valutare la sussistenza dei presupposti giu-ridici per ottenere il risarcimento del danno subito.
Questa procedura, inoltre, ha il pregio di evi-tare a chi intenda agire in giudizio spese inutili e su-perflue, dal momento che consente di accertare sin dal principio la fondatezza dell’azione e – con un cer-to grado di approssimazione in rapporto alle differenti prassi adottate dai diversi Tribunale in ordine ai criteri risarcitori – anche l’ammontare del risarcimento che
può essere richiesto in relazione ai diversi gradi di invalidità riscontrata.
L’azione giudiziaria – nonostante i profili penali che possono riscontrarsi nel caso di lesioni o mor-te del paziente cagionate da una condotta colposa dei sanitari – può comun-que vantaggiosamente essere intrapresa davanti al giudice civile, che può procedere ad una valu-tazione autonoma senza attendere i tempi di con-clusione delle indagini eventualmente attivate in sede penale e, ricorren-done i presupposti, può condannare al risarci-mento del danno l’autore del fatto anche nel caso in cui non si giunga ad una condanna penale. La do-manda può essere diret-ta tanto nei confronti del soggetto personalmente responsabile (sia esso, medico, paramedico, in-fermiere, etc…) quanto nei confronti della struttu-
ra sanitaria nella quale il medesimo sia eventualmen-te inserito, che è tenuta a rispondere dell’operato del personale sanitario alle sue dipendenze. Pertanto, anche in considerazione al fatto che tali soggetti sono di norma coperti da polizze assicurative che coprono la responsabilità civile per i danni cagionati nell’eser-cizio dell’attività sanitaria, è quasi impossibile non ricevere un giusto risarcimento affrontando l’evento con la professionalità e l’attenzione degli addetti ai lavori.
Ricordiamo infine che il termine di prescrizio-ne per i danni da malasanità varia da cinque a dieci anni, termine che lascia tutto il tempo per una accu-rata valutazione medico-legale, oltre che allo studio del caso specifico da parte di quei professionisti che hanno fatto di questo settore un impegno etico mirato anche ad aumentare la qualità della vita dei pazienti.
avv. Giuseppe croarie avv. anna paola lenzi
consulenTi a.n.T.a.c.c.i.s.
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INCONTRACI ON LINE: WWW.ANTACCIS.ORG O SCRIvICI: [email protected]
A.N.T.A.C.C.I.S. INfORmA
fORSE fINALmENTE ARRIvERàUNA CONDANNA ESEmPLARE
CONTRO LA PIRATERIA
Investì un pedone e per fuggire scappò a tutta velocità proseguendo a zig-zag per far cadere il corpo del pensionato aggrappato al cofano. Il pirata della stra-da venne identificato dopo mesi di indagini. A un anno dall’incidente, avvenuto il 16 settembre 2007, il pira-ta è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio vo-lontario aggravato dalla cru-deltà. Sarebbe la prima volta in Italia che un impu-tato viene rinviato a giudizio con un’accusa così grave per un episodio legato al-l’incidentalità stradale. Il processo si svolgerà il 13 gennaio 2009 davanti alla prima Corte di Assise. Il 16 settembre di un anno fa, Giovanni C.P. di 71 anni venne investito mentre stava per attraver-sare la strada sulle strisce pedonali. L’anziano venne colpito da una Mercedes Classe A che viaggiava a velocità sostenuta. Nell’im-patto il 71enne si aggrappò al cofano nel tentativo di rimanere in vita. Per farlo cadere l’automobilista
iniziò a zig-zagare a tutta velocità nel tentativo di far cadere il malcapitato. Dopo oltre cento metri dal punto dell’investimento, il pensio-nato lasciò la presa e cad-de violentemente al suolo e venne schiacciato dai pneu-matici dell’auto. Morì prima dell’arrivo dei soccorsi. Su-bito dopo l’incidente, l’auto venne ritrovata in fiamme in un’area dietro a un campo nomadi. Dagli accertamenti risultò che la vettura era intestata a una 24enne senza pa-tente che, in un primo mo-mento, confessò di essere la responsabile del terribile incidente. Versione che non convinse gli inquirenti. Dopo ulteriori indagini, infatti, la donna confessò di essere stata costretta ad auto-ac-cusarsi del sinistro perché era stata minacciata dal suo convivente, il vero respon-
sabile dell’investimento. Ora l’uomo dovrà rispondere dell’accusa pesantissima di omicidio volontario aggra-vato dalla crudeltà, davanti alla Corte di Assise.
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TraTTo da asaps.iT
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(di Giorgia Marchesini)
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dei rulli. Si favorisce quindi lo scioglimento dello strato di grasso, aumenta l’elimina-zione dei liquidi in eccesso, e viene attivato il metabolismo, (che può essere pigro anche in presenza di una dieta), con in più un effetto tonificante. Come funziona esatta-mente? Vi riepiloghiamo in sintesi la descrizione di que-sta straordinaria azione siner-gica:
la radiofrequenza fa au-• mentare la diffusione in-tracellulare dell’ossige-no, stimolando il tessuto adiposo.
la luce a infrarossi aumen-• ta l’elasticità della pelle e stimola il metabolismo.
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AREA DI SERVIZIOLa rubrica dell’autotrasportatore
Sicurezza stradale sempre più in primo piano. Ogni
giorno in Italia, si verificano in media 652 incidenti (dati ACI/Istat). Nel 2006 sono stati 238.124 (-0,8% rispetto al 2005). I veicoli merci coinvolti costituiscono circa il 7,2% del totale. Sempre le statistiche evidenziano come gli incidenti coinvolgono, nella maggior parte dei casi, due o più mezzi (182.084). Nel periodo 2000-2006, il numero complessivo degli incidenti è diminuito (da 256.546 del 2000 a 238.124 del 2006) come pure il numero di feriti e deceduti. Quasi il 50% degli incidenti avviene in tre regioni: l’Emilia Romagna (12,4%) è al secondo posto die-tro la Lombardia. Nonostante il lieve regresso, gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte nella popolazio-ne italiana sotto i 40 anni. I dati sull’incidentalità sottolineano come una mobilità sicura e so-stenibile rappresenti un obiet-tivo prioritario, coinvolgendo ogni giorno tutti coloro che si trovano sulle strade. Tra questi gli autotrasportatori, per i quali gli incidenti costituiscono veri e propri infortuni sul lavoro.
Per fronteggiare questo pro-blema, le istituzioni hanno
predisposto norme per regolare il trasporto e tutelare la sicurez-za stradale. Misure specifiche (ad esempio la Carta di quali-ficazione del conducente) sono state introdotte per gli autotra-sportatori. Al di là dell’inciden-za limitata del trasporto merci sul totale degli incidenti, resta il problema di creare maggior sicurezza in rapporto ad una circolazione di veicoli merci sempre più elevata conseguen-te alla crescita continua della domanda di trasporto merci su gomma: su strade e autostrade italiane si registrano ormai 22 miliardi di veicoli adibiti al trasporto merci.
C’è dunque bisogno di monitorare attentamente
la realtà del comparto, tenu-to conto che gli studi sinora effettuati, hanno evidenziato come oltre il 18% degli inciden-ti avvenga tra le 22,00 di sera e le 7,00 del mattino e come nel 15% dei casi, la guida distratta sembra essere quella preva-lente, unitamente al “colpo di sonno”.
Alla luce di questi dati CNA e INAIL, in collaborazione
con ASAPS (Associazione So-stenitori Amici Polizia Strada-le), hanno deciso di dar vita al progetto Tir-Iguarda, che, come spiegato da Giovanni Montali, Segretario CNA-FITA e Ales-sandro Crisci, Direttore INAIL Emilia Romagna - nel corso della conferenza stampa di pre-sentazione svoltasi a Bologna - “si propone di intervenire sulle cause degli incidenti, attraverso informazione e formazione, per af-fermare una vera e propria cultura della sicurezza ed un modello di comportamento alla guida di un mezzo pesante. L’obiettivo è: dare più sicurezza sul lavoro agli auto-trasportatori e prevenire i fattori di rischio puntando su competen-ze, competitività e preparazione”.
tir-Iguarda si propone di monitorare, attraverso un
questionario, gli atteggiamenti alla guida di un campione di autotrasportatori della regione, iniziando con una prima tran-che di 450 imprenditori ope-ranti nelle province di Bologna, Forlì-Cesena e Parma. L’elabo-razione dei dati consentirà di sintetizzare i fattori critici sui
STUDIARE LA REALTà PER PROGETTARE LA SICUREZZAAl via in Emilia Romagna “Tir-Iguarda”, progetto di monitoraggio per la qualità dell’autotrasporto
(comunicato stampa)
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AREA DI SERVIZIOLa rubrica dell’autotrasportatore
quali intervenire con azioni mirate per il cambiamen-to dei comporta-menti errati. Ma sarà monitorato anche lo stato fisi-co degli autotra-sportatori median-te uno screening visivo che consen-tirà di valutarne la capacità percettiva.
“I test visivi - ha sottolinea-to Daniele Dondarini,
coordinatore regionale di CNA Benessere e Sanità - saranno somministrati da un’equipe multi-disciplinare, con ricercatori sociali e ottici-optometristi coordinati da docenti dell’Università Bocconi di Milano.
L’elaborazione dei dati emersi dalla ricerca ed il report
scientifico consentiranno di svi-luppare un modello di intervento sulla categoria. Contemporanea-mente sarà avviata un’attività formativa, attraverso corsi speci-fici, per fornire agli autotraspor-tatori nuove competenze relative alle capacità di attivare procedure preventive e di controllo”.
CNA ed INAIL hanno anche realizzato un opuscolo
informativo sulle novità rela-tive a tempi di guida e riposo, direttiva sull’orario di lavoro, tachigrafo digitale, che è stato inviato a tutte le imprese di autotrasporto dell’Emilia Ro-magna.
“Il tema della sicurezza sul lavoro e della prevenzione
dei fattori di rischio - ha concluso Giovanni Montali - è fonda-mentale e non solo perché i gravi incidenti verificatesi negli ultimi mesi hanno concentrato su questi aspetti l’attenzione dell’opinione pubblica. Il settore dell’autotra-sporto intende fare la propria parte per far emergere i fattori di professionalità e preparazione che contraddistinguono le imprese che
operano in questa regione. Ma per un discorso completo sulla sicu-rezza non si può tuttavia tacere dell’assoluta inadeguatezza delle infrastrutture, tanto più in una regione come l’Emilia Romagna, snodo vitale per il traffico naziona-le ed internazionale. Una carenza, quella delle infrastrutture, che pe-nalizza la mobilità e crea ulteriori elementi di disagio e pericolo. In questo senso è preoccupante che la Corte dei Conti abbia tagliato il rafforzamento sulla Pontremolese il cui obiettivo era la riduzio-ne del trasporto su gomma per spostarlo su ferrovia. Sono ormai improcrastinabili l’attuazione e il completamento dell’Alta Veloci-tà/Alta Capacità, per non parlare della Cispadana, della Romea e degli interventi nel comprensorio ceramico a Sassuolo.”
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TADDIAgroup - DIVISIone SInIStrI MortalI, in collaborazione con le agenzie affiliate “infortunistica TADDIA” in tutta Italia e
operando autonomamente su tutto il territorio nazionale nelle aree ancora scoperte, attraverso una rete di accordi con gli operatori del settore solleva gli eredi dalle gravose e spiacevoli incombenze derivanti dagli incidenti più gravi, attreverso una serie di ser-vizi:
ASSISTENZA IMMEDIATA•ANTICIPO DELLE SPESE PER IL FUNERALE, IL LOCULO E GLI ADEMPIMENTI BUROCRATICI•VISITE PRESSO CENTRI MEDICI DI FIDUCIA PER LA QUANTIFICAZIONE DEL TRAUMA PSI-•COLOGICO SUBITO DAGLI EREDIGESTIONE PROFESSIONALE PRATICHE DI RISARCIMENTO•
Si può quindi offrire un conforto completo e discreto ai parenti del defunto, evitando al contempo il rischio di quelle ignobili speculazioni a cui spesso capita di assistere in questi casi e che fanno leva proprio sulla fragilità e la mancanza di assistenza
in cui può capitare di trovarsi l’erede.
ONORANZE FUNEBRI PARMEGGIANI •di Parmeggiani Riccardo e C. S.a.s.
Via Bologna n° 17/a tel. 051 825414 S. GIOVANNI IN P. BOONORANZE FUNEBRI PIZZOTTI•
Via Donati n° 22 tel. 051 904001 CENTO FE Piazza Battaglini tel. 051 904001 MIRABELLO FE
P.T.M. di Marani Riccardo e Patuelli Cristian e C. S.n.c. •ONORANZE FUNEBRI
Viale Oriani n° 1 tel. 0545 78880 LUGO RAVia Roma n° 6 tel. 0532 318323 MORDANO RAVia Monti n° 31 tel. 0545 78880 FUSIGNANO RAVia Grassi n° 13 tel. 0545 78880 ARGENTA FEVia Gramsci n° 10 tel. 0545 78880 COTIGNOLA RAVia Ballardini n° 15 tel. 0545 78880 BARBIANO RA
ONORANZE FUNEBRI RIDOLFI S.r.l. •Via Duca Valentino n° 5 tel. 0543 33969 FORLI FCVia Trieste n° 13 tel. 0543 33969 FORLI FCVia Cavour n° 187 tel. 0543 493312 MELDOLA FC
ONORANZE FUNEBRI SAN SIMONE•Via Bentivoglio n° 57 tel. 0532 847803 FERRARA FECorso Italia n° 422 tel. 0532 847803 MIRABELLO FE Piazza Castello n° 12 tel. 0532 847803 POGGIO RENATICO FE
ZUFFOLI ONORANZE FUNEBRI di Zuffoli Roberto & C. S.n.c. •Via Dell’Artigianato n° 2 tel. 0532 825322 POGGIO RENATICO FEVia Masi n° 129/b tel. 0532 825322 S. BARTOLOMEO IN B. FEViale Adriatico n° 50/b tel. 0532 825322 MASI TORELLO FEVia Bologna n° 167/b tel. 0532 825322 FERRARA FE
LAZIOGLOBAL FUNERAL SERVICE S.a.s. Di Tramontano E. & Marinelli A. •
Via Consolare Latina n° 35 tel. 06 97304121 COLLEFERRO RomaVia Ottaviano Petrucci n° 24 tel. 06 61697939 FIUMICINO RomaVia Della Bonifica di Torrimpietra TORRIMPIETRA-FIUMICINO Roma
FLORIS ARTE - TRAMONTANO A. & C. S.n.c.• Via Consolare Latina n° 35 tel. 06 97304121 COLLEFERRO Roma
AGENZIA FUNEBRE TORRIMPIETRA• Via O. Petrucci n° 24 tel. 06 61699233 TORRIMPIETRA - FIUMICINO
LOMBARDIAONORANZE FUNEBRI BINI ALESSANDRO •
Via Ambaraga n° 121 tel. 030 2004191 MOMPIANO BSVia Milano n° 9 030 2004602 BOVEZZOBS
BINI & MAIOLINI S.n.c. ONORANZE FUNEBRI BRESCIANE •Via Chiusure n° 1/c tel. 030 314303 BRESCIA Via Brescia n° 1 030 314303 RODENGO SAIANO BS Via Brescia 030 314303 NAVE BS
ONORANZE FUNEBRI BORELLA di TURCHI M. •Via G. Paisiello n° 7 tel. 02 66018080 CINISELLO BALSAMO MI
ONORANZE FUNEBRI E ADDOBBI BORIN S.n.c. •di Borin Riccardo e Simone
Via Don Davide Albertano n° 13 tel. 0331 632485 BUSTO ARSIZIO VABUSTESE POMPE FUNEBRI S.r.l. Di Mismirigo Enrico e Lina • Viale Rimembranze n° 48 tel. 0331 623343 BUSTO ARSIZIO VA Viale Rimembranze n° 58 BUSTO ARSIZIO VA Piazza S. Ambrogio n° 5 LAINATE Piazza Toselli n° 1 BARSANO Via Verdi CASSANO MAGNAGO C.O.F. CONSORZIO ONORANZE FUNEBRI S.r.l. •
Via Aleramo n° 29 tel. 02 6125036 CINISELLO BALSAMO MIVia Matteotti n° 58 02 2409498 SESTO SAN GIOVANNI MI Piazza della Chiesa n° 3/4 039 790429 MUGGIò MI Via Roma n° 50 02 9106544 PADERNO DUGNANO MI Via San Martino n° 15 02 99047796 PALAZZOLO MILANESE MI Via Fornari n° 50 Ang. Caterina da Forlì 02 48750503 MILANOViale Lombardia n° 17 02 57503230 ROZZANO MI
POMPE FUNEBRI DELL’ORTO • Via Marco Polo n° 3/5 tel. 0362 326055 SEREGNO MI
ONORANZE FUNEBRI FONTANILI & MERLI S.r.l. •Via Pezzotti n° 54 tel. 02 8463220 MILANOVia C. Baroni n° 14/c tel. 02 8260262 MILANO
F.LLI FERRARIO-ADDOBBI e ONORANZE FUNEBRI •dei F.lli Ferrario di Botticelli P. & C. S.n.c.
Via Marco Polo n° 14 tel. 0331 631057 BUSTO ARSIZIO VAONORANZE FUNEBRI GORIO ELSA & C. S.n.c. •
Via Ciro Menotti n° 15 tel. 0331 632573 BUSTO ARSIZIO VA
BASILICATAIMPRESA FUNEBRE GIASI EMANUELE & C. S.n.c. •
Via San Biagio n° 9 tel. 0835 332043 MATERA Via Lucana n° 241 tel. 0835 319444 MATERA
CAMPANIAONORANZE FUNEBRI CESARANO• Via Napoli 85 tel. 081 8712395 CASTELLAMMARE DI S. (NA)ONORANZE E TRASPORTI FUNEBRI VECCHIONE• Via Brennero Vico II 4 tel. 0823 847649 S. M. C. VETERE (NA)
EMILIA ROMAGNAONORANZE FUNEBRI BIAGI MARIO FRANCO•
Via Marconi n° 45/3 tel. 051 6640042 BENTIVOGLIO BOVia Garibaldi n° 14 tel. 051 6640042 BENTIVOGLIO BO Via Nazionale n° 219 tel. 051 6640042 ALTEDO BO Via delle Fonti n° 76/2 ab tel. 051 6640042 BOLOGNA Via della Certosa n° 10 L tel. 051 6640042 BOLOGNA Via Bentini n° 28/a tel. 051 6640042 BOLOGNA Via Libertà n° 15 tel. 051 6640042 SAN GIORGIO DI PIANO BO Via Chiesa n° 13/b tel. 051 6640042 CASTEL MAGGIORE BO Via San Donato n° 221/a tel. 051 6640042 GRANAROLO E. BO Via Galliera n° 75 tel. 051 6640042 FUNO BO Via Centese n° 42 tel. 051 6640042 ARGELATO BOVia Garibaldi n° 14 tel. 051 6640042 MINERBIO BOVia Nazionale n° 219 tel. 051 6640042 MALALBERGO BO tel. 051 6640042 SAN VENANZIO BO tel. 051 6640042 SAN PIETRO IN CASALE BO
BOCCACCINI GIORGIO ONORANZE FUNEBRI •Via Monsignor Manfrini n° 6/8 tel. 0533 313155 COMACCHIO FE
BOCCACCINI PIERANGELO & C. S.n.c. ONORANZE FUNEBRI •COMACCHIESI
Via Monsignor Manfrini n° 14/16 tel. 0533 313131 COMACCHIO FE I.p.f. CAMPORESI S.r.l. POMPE FUNEBRI •
Via S.Pellegrino Laziosi n° 24 tel. 0543 32260 FORLI FCViale dell’Appennino n° 180 tel. 0543 554640 FORLI FC
ONORANZE FUNEBRI CITTA’ DI BOLOGNA• Via della Certosa n° 10 N tel. 051 6153939 BOLOGNA
ONORANZE FUNEBRI DALL’OSSA VINICIA E C. S.n.c.• Via L. Fava n° 1080 tel. 051 857497 MEDICINA BO Via Gramsci n°4/d tel. 051 857428 CASTELGUELFO BO
FELISATTI ONORANZE FUNEBRI • Via Mazzini n° 16 tel. 0532 870778 COPPARO FE
ONORANZE FUNEBRI TIZIANO GRANDI• Via Amendola N° 37/41 tel. 0542 26523 IMOLA BO Via Nuovo Sabbioso n° 63 tel. 0542 26523 TOSCANELLA DI D. BO
IMPRESA FUNEBRE ARGENTA IFA-DUE S.r.l.•Via Cristo n° 1/d tel. 0532 804006 ARGENTA FE Via Meucci n° 3/a tel. 0532 804006 ARGENTA FEVia Molinetto n° 2/b tel. 0532 804006 LONGASTRINO FEVia Fascinata n° 49/a tel. 0532 804006 SANTA MARIA C. FE
LA GENERALE ONORANZE FUNEBRI di Falanga Laura•Piazza Bianconcini n° 13/14 tel. 0542 23147 IMOLA BO
ONORANZE FUNEBRI LANDI di Landi Stefano e C. S.n.c.•Viale Appennino n° 183/185 tel. 0543 67452 FORLI FCViale Roma n° 25 tel. CIVITELLA DI ROMAGNA FC
ONORANZE FUNEBRI L’UMANITARIA di Fabio e Ottavo •Strollo
Via Silvio Pellico n° 5/a-b tel. 051 941116 CASTEL S. PIETRO BOVia Idice n°155/c 051 929875MONTERENZIO BOVia Palestro n° 45/d tel. 051 941868 CASTEL S. PIETRO BO
ONORANZE FUNEBRI MALAGUTI LORENZO •Via Donati n° 22 tel. 051 904001 CENTO FE Via Molino n° 25 tel. 051 904001 MOLINO ALBERGATI FEVia Matteotti 051 tel. 904001 CASTEL D’ARGILE FE
ONORANZE FUNEBRI F.LLI MALAVOLTI di Malavolti Belinda•Via Capponi n° 8 tel. 0534 22061 PORRETTA TERME BO
ONORANZE FUNEBRI e LAPIDI MINGARDI MARIO e C. S.n.c.•Via Marconi n° 18 tel. 051 801177 BUDRIO BO
AGENZIA ONORANZE FUNEBRI NETTUNO S.N.C. •Via Marco Emilio Lepido 55/a tel. 051 400131 BOLOGNA
PREMIATA IMPRESA ONORANZE FUNEBRI OTTANI• Via Marconi n° 30/2 tel. 051 6640034 BENTIVOGLIO BOVia Castellina n° 14 tel. 051 871215 ALTEDO BOVia Centese n° 153 ARGELATO BOVia Matteotti n° 80 tel. 051 6640034 CASTELLO D’ARGILE BO Via Donati n° 1 tel. 051 6835900 CENTO FE
In queste pagine riportiamo l’elenco delle imprese di onoranze funebri con cui collaboriamo, in costante incremento a dimostrazione della serietà e della professionalità dei nostri operatori.
(elenco aggiornato a novembre 2008)
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DIVISIONE SINISTRI MORTALI PARTNERSLe migliori Onoranze funebri per un conforto totale
ONORANZE FUNEBRI LA BOVISA S.r.l.• Piazza Schiavone n° 10 tel. 02 39313380 MILANO
ONORANZE FUNEBRI MAGENTA S.r.l.• Via Washington n° 76 tel. 02 468281 MILANO
ONORANZE FUNEBRI MAIOLINI ALBINO• Via Brescia n° 1 tel. 030 2400306 RODENGO SAIANO BS
ONORANZE FUNEBRI MANCINI •Viale Marelli n° 186 tel. 02 22470629 SESTO SAN GIOVANNI MI
ONORANZE FUNEBRI NEBULONGHI• Via Capsoni Siro n° 9 tel. 02 66222895 MILANOVia Pasta Giuditta n° 132 tel. 02 66226061 MILANO Via Val di Bondo n° 14 tel. 02 66203598 MILANO
POMPE FUNEBRI NUOVA CANZI• Via Alberto Da Giussano n° 5/7 tel. 0362 851164 GIUSSANO MI
ONORANZE FUNEBRI IMPRESA ROMA •Via Ravenna n° 16 tel. 02 537907 MILANOVia Filippo degli Organi n° 9 tel. 02 5694952 MILANOViale Certosa n° 300 tel. 02 537907 MILANOVia Missori n° 12 02 tel. 5694952 MONZA MI
LA GIUSSANESE di Citterio E. & C. Pompe Funebri • Via Milano n° 13 tel. 0362 850774 GIUSSANO MI
ONORANZE FUNEBRI GRUPPO LA VARESINA SOFAM •Viale Certosa n° 303 tel. 02 38001070 MILANOVia Casoretto n° 39 MILANOVia Castelfidardo n° 8 MILANOVia Forze Armate n° 201 MILANOVia S. Dionigi n° 119/A MILANOVia Tina Di Lorenzo n° 3 MILANOVia A.T. Trivulzio n° 14 MILANOVia Milano n° 304 BARANZATE DI BOLLATE MI Via Lomellina n° 1 BUCCINASCO MIVia Mazzini n° 17 ERBA MIVia Repubblica n° 27 NOVATE MIVia Sempione n° 68 PERO MIVia Stoppani n° 7 RHO MIVia F.lli Rosselli n° 5 SETTIMO MILANESE MIVia Cesare Battisti n° 8 VIMODRONE MIVia Giacomo Leopardi n° 20/D VIMODRONE MIVia Piave n° 6/8 BOLLATE MIVia Majnoni n° 8 ERBA MIVia Vecchia Vigevanese n° 9/F CORSICO MIVia Vecchia Vigevanese n° 9/F ASSAGO MIVia Vecchia Vigevanese n° 9/F TREZZANO SUL NAVIGLIO MIVia Vecchia Vigevanese n° 9/F BUCCINASCO MIVia Ugo Foscolo n° 27 SENAGO MI
O.F. La Varesina Sofam - SCIANNAMEO MARIO •Viale Certosa n° 303 MILANO MI
O.F. La Varesina Sofam - SOMENSI •Via L. Tolstoj n° 3 SENAGO MI
O.F. La Varesina Sofam - GANZERLI• Via F. Sforza n° 47 MILANO MI
O.F. La Varesina Sofam - PALERMO e TERENGHI• Via A. De Gasperi n° 1 CASATENOVO LC
O.F. La Varesina Sofam - LA SENAGHESE • Via Ugo Foscolo n° 27 SENAGO MIVia Repubblica n° 27 SENAGO MI
O.F. La Varesina Sofam - GANDOLA EGIDIO• Via Principessa Torre Tasso n° 7 BELLAGIO CO
O.F. La Varesina Sofam - LA DUOMO •Corso Porta Nuova n° 32 MILANO MIVia Lomellina n° 1 BUCCINASCO MI
POMPE FUNEBRI PEDRAZZINI UNIVERSAL s.r.l. • Viale Matteotti n° 34 tel. 026194614 CUSANO MILANINO MIVia Roma n° 13 tel. 02 6151787 CORMANO MI
PIROVANO A. Ag. ONORANZE FUNEBRI •Via Aleramo n° 29 02 6128585 CINISELLO BALSAMO MILargo XXV Aprile n° 4 039 321298 MONZA MIViale Agnelli n° 34 0371 429229 LODI LO
ONORANZE FUNEBRI RIBOLDI•Via Libertà n° 2/a atel. 039 2782684 MUGGIò MI
ONORANZE FUNEBRI RONDO’ di Zaffarano Piero Maurizio•Viale G. Matteotti n° 151 tel. 02 2421019 SESTO S. GIOVANNI MI
LOMBARDIA POMPE FUNEBRI S. AMBROGIO S.r.l. •Piazza A. Gramsci n° 58 tel. 02 66048174 CINISELLO BALSAMO MI
O.F. SAN CRISTOFORO S.r.l. •Via XXIX Maggio n° 54 tel. 0331 777655 LEGNANO MIVia Matteotti n° 21 LONATE POZZOLO VAVia Torino n° 21 CASORATE SEMPIONE MIVia Cav. Colombo n° 19 CASSANO MAGNAGO MIVia Donatello n° 1 GALLARATE VA
MARCHEONORANZE FUNEBRI CORVATTA MARIO•
Via G.Oberdan n° 28 tel. 0733 968086 TOLENTINO MCIMPRESA FUNEBRE CUDINI CUDINI S.n.c. di Nunzio & Marco Cudini•
Corso F.lli Cairoli n° 152 tel. 0733 230652 MACERATA MCVia Macerata n° 97 tel. 0733 53161 MONTE SAN GIUSTO MC
EREDI DI LUZI FERNANDO•Via G. da Palestrina n° 127 0734 224679 FERMO MC
FERRI FERRUCCIO & C. S.n.c. CENTRO SERVIZI-POMPE FUNEBRI• Via Brunelleschi n° 24 tel. 0734 676135 PORTO SAN GIORGIO APVia Umberto I n° 670 tel. 0734 997346 PORTO SANT’ ELPIDIO AP
ONORANZE FUNEBRI MERCURI• Via Camilli n° 2 tel. 0734 750705 SERVIGLIANO APVia C. Battisti n° 136 AMANDOLA APViale Trento n° 97/a COMUNANZA AP
IMPRESA FUNEBRE Cav. MUZI DARIO• Via Papa Giovanni XXIII tel. 0733 656423 SAN GINESIO MC
ONORANZE FUNEBRI ROSSETTI • Via Ozeri n° 47 tel. 0733 556270 TOLENTINO MCVia XX Settembre n° 33 tel. 0733 969935 MOGLIANO MC
ONORANZE E TRASPORTI FUNEBRI F.LLI ROSSI• Via Flaminia n° 90 tel. 0721 892208 TAVERNELLE DI S. PUVia Roma n° 29 tel. 0721 714887 FOSSOMBRONE PU
ONORANZE FUNEBRI ALMA MATER-TONELLI di Tonelli Stefania• Via Del Fallo n° 8 tel. 0721 33100 PESARO PU Via Flaminia n° 236/a PESARO PU
ONORANZE FUNEBRI VERDINI S.r.l. • Via Sant’ Anna n°105 tel. 0733 433629 CORRIDONIA MC
TOSCANAONORANZE FUNEBRI BIANCHI di BIANCHI LUCA •
Via Pietrasantina n° 95/a tel. 050 555342 PISA IMPRESA FUNEBRE BIANCHI •
Via Pietrasantina n° 93 tel. 050 555342 PISA AGENZIA FUNEBRE BIANCHI •
Via Brunelleschi n° 8 tel. 050 555342 PISA tel. 050 555342 TIRRENIA PI tel. 050 555342 MARINA DI PISA PI
ONORANZE FUNEBRI SPINABELLA S.n.c. di Borelli & Cecchini•Via Sant’ Alessandro n° 19/a tel. 050 868275 VECCHIANO PI
ONORANZE FUNEBRI LA LUCCHESE S.n.c. di Giordani R. & C.•Via Di Tiglio n° 503 tel. 0583 907924 S. L. IN TREPONZIO CAPANNORI LUVia Nazionale n° 605 tel. 0583 406423 PONTE A MORIANO LU
SICILIAADOF •
Via Transito n° 51 tel. 095 341106 CATANIA AGENZIA FUNEBRE F.LLI TUBIOLO•
c.so V. Emanuele, 191 tel. 091-8732001 MISILMERI PA AL GERANIO DI DE LUCA GIOACCHINO •
Via G.B. Ughetti n° 62/C tel. 091 485676 PALERMO ALARIO SALVATORE •
Via Parisio n° 83 PALERMOALFANO •
Via P.Pe di Camporeale tel. 091 6812030 PALERMOALFANO FRANCESCA •
Via Ferracavallo n° 105 a/b tel. 091 6831483 PALERMOARTEFLOREALE GAGLIO S.c.a r.l.•
Via M. Bono n° 16 tel. 091 8784950 MONTELEPRE PA ASSENZA VINCENZO & FIGLI S.n.c. •
Via Sandro Pertini n° 60 tel. 0932 764782 MODICA PA BADAGLIALACQUA •
Via Paolino Gesu Grande n° 81 BALESTRATE PA BIANCA GIOVANNI •
Via Cavour n° 40 / 42 tel. 0921 422308 CEFALU’ PA BRUNO ETTORE • VALGUARNERA PA CALAFIORE SALVATORE•
Via Ingegneros Giuseppe n° 7/b tel. 091 688484 PALERMOCAMMARATA •
Via Roma ,104 0921-423028 CEFALU’ PACARUSO PATRIZIA •
Via Napoli n° 24 tel. 0934 577083 SAN CATALDO PA CASA DEL LILIUM •
Via Itria 82 923952100 MARSALA TPCASTAGNA TOMMASO •
Via Aurispa n° 15 tel. 091 6816085 PALERMOCASTRONOVO GIUSEPPE •Via Pietro Nenni 8 tel. 0922 2397 FAVARA AGCATALANO NATALE ROBERTO•
Via Gioacchino di Marzo n° 19/c tel. 091 309888 PALERMO CENTRO SERVIZI FUNEBRI• Via I. Migliorisi 55 tel. 0932 229900 RAGUSA COCCIRO DI VERNUCCIO CARMELA• Via Asinara 10 tel. 0932 959960 ISPICA RGCOLLETTA PIETRO & S.A.S.• Via Erice 9-11 tel. 0923 891248 VALDERICE TPCOOP SAN GIUSEPPE DI FABIO LA MANTIA•
presso COIF tel. 335 5217662 BAGHERIA PA CROCE D’ORO SAN FRANCESCO S.n.c. •
Via Benedettini Inferiore n° 93 tel. 090 9782111 TERME V. CRUCIATA VITALBA•
C.so S. Francesco di Paola 18 tel. 0924/509390 ALCAMO TP CS ASSISTENCE DI FRANCESCO TRINCA •
Corso dei Mille n° 315 tel. 091 476517 PALERMOD’AMBROGIO •
Via E. Tricomi, 4/U PALERMO Via dello Spasimo n° 40 tel. 091 616437 PALERMOVia Del Ponticello n° 29 tel. 091 329281 PALERMO
DI FATTA CLAUDIO •Via P.Pe Amodeo n° 163 tel. 091 878035 PARTINICO PA
DI MICELI •Via V. Gioberti 1 tel. 091-8727367 MARINE PA
ONORANZE FUNEBRI E FIORI di Nolfo Roberto •Via Demetra 45 tel. 0922 28450 AGRIGENTO
DINOLFO S.n.c. •Via Monte Marone 153 tel. 0921-64451 GANGI PAVia B. Madonnuzza 128 PETRALIA SOPRANA PAC.so Umberto I 46PETRALIA SOPRANA PA
DISCOLPA DI CARMELO •Via San Paolo n° 476 tel. 091 547048 PALERMO
Impresa Funebre FONTANA GIOVANNA• Via Della Rinascita n° 2 tel. 091 492944 VILLABATE PA
AGENZIA FUNEBRE F.LLI BORZELLIERI •Via Di Marco 11091 8992475 CERDA PA
FRAZZITTA •Via Segesta n° 101 tel. 0924 33105 CASTELLAMMARE DEL G. TP
GASPARE LEONE PRIMARIA IMPRESA FUNEBRE•Via Madonna del Ponte 97 tel. 091-8781561 PARTINICO PA
GENOVESE ALESSANDRO •Via Garibaldi n° 393 tel. 090 9707050 BARCELLONA POZZO DI G. ME
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DIVISIONE SINISTRI MORTALI PARTNERSLe migliori Onoranze funebri per un conforto totale
GERLANDO ORTIS•Via Garibaldi 272 tel. 0922-635218 PORTO EMPEDOCLE AG
GIUDICE SAVIALDO EMANUELE• Via Magenta n° 118 tel. 0932 867074 VITTORIA RG
GLI ANGELI • Via Torino tel. 0932 797252 POZZALLO RGGOLIA LUIGI •
Via F. Porcelli n° 11 tel. 091 486123 PALERMOGRACI E SANTAMARIA • Via V.Emanuele 190 CAMPOBELLO DI LICATA AGGRAZIANO LUIGI •
Via Verga n° 1 tel. 091 947287 SANTA FLAVIA PA GRUPPOSO GIAMPIERO • Via XI Maggio 10 tel. 0923 951564 MARSALA TPHUMANITAS DI CALAFIORE GIOVANNI •
Via Umberto Giordano n° 31/b tel. 091 6830979 PALERMOIKEBANA •
Via Ventimiglia,1,3 091-8983487 MONTELEPRE PA Piazza Ventimiglia,1 091/8983181 MONTELEPRE PA
IL GIARDINO DEI FIORI •Viale Europa,140 091/6143756 VILLABATE PA
IL TEMPIO DI GIACOMO CALAFIORE •Via Carella n° 29 tel. 091 320027 PALERMO
LA BARBERA ANTONIO •Via Nino Basile n° 12 tel. 091 328822 PALERMO
LA CATTOLICA •Via Roma n° 256 tel. 090 9794670 BARCELLONA POZZO DI G. ME
LA CATTOLICA• Via Sebastiano La Franca n° 20 tel. 091 6470095 PALERMOVia Perez n° 180 PALERMO
LA GENERALE•Via Tricomi,4/M 091-596355 PALERMO PA
LA MARCA E GIOVENCO •Via Maresciallo G. n° 18 tel. 091 6213410 PALERMO
LA NAZIONALE •via Garibaldi 248 0932/987098 VITTORIA RG
LA PALMA DI CONIGLIO GIUSEPPA • Via Roma n° 21 CASTELDACCIA PA
LA PIRAMIDE S.R.L. •Via Paganini 20 CANICATTì AG
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Editore: Publi&Marketing s.a.s. - via Commenda 38 - S. Lazzaro di Savena (BO) - iscr. R.O.C. n° 16141Redazione: via Commenda 38 - S. Lazzaro di Savena (BO) Tel. 051/46.77.22 Fax 051/627.01.54 Grafica e impaginazione: Katia DonatoTipografia e stampa: Gamberini s.a.s. - via Curiel 17 - Castelmaggiore (BO) Reg. Tribunale di Bologna n° 7210 del 21 marzo 2002Realizzato con la collaborazione delle agenzie infortunistica TADDIA Sito internet: www.infortunistica.it - E-mail: [email protected] i marchi citati sono dei rispettivi proprietari
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