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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa a soli € 0.50 in edicola 20 gennaio 2012 ANNO XIII N. 02 ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI Settimanale di SUL FRONTE LIBERALIZZAZIONI IL VENTO DELLA POLEMICA SOFFIA FORTE ANCHE NELLA NOSTRA CITTà. LA NOSTRA INCHIESTA PARTE DAI FARMACISTI CARPIGIANI. LIBERALIZZAZIONI? UNA PILLOLA AMARA

Tempo n°2

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Su questo numero: Tagli: non ci sono solo le province; Pendolari: si riaccende la speranza; I numeri di Carpi fashion System; Lilberlizzazioni? Una pillola amara. Questa settimana la parola ai farmacisti Carlo Colli e Lorenzo Di Maria; Treno della memoria in partenza; Una grande scoperta geologica. Ce ne parla il docente Daniele Brunelli; La scuola carpigiana? Un'anomalia; Tutti uniti per l'Ariston di San Marino; Ufficio del giudice di pace, la replica del sindaco Campedelli; Spiragli su via Remesina; Indagati due dirigenti della Cmb; Donare il sangue cordonale: un gesto d'amore che i Lions sostengono; Il Borgogioioso si fa Bea, green e teen; Al via il festival Nati per Vincere; A Soliera infuria la guerra dei comitati: Manuela Ghizzoni: quando la politica non fa rima con casta; Il più grave naufragio d'Italia; Quel pasticciaccio brutto dello Stadio Cabassi; Aperte le iscrizioni al Champions Camp.

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Page 1: Tempo n°2

Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

a soli € 0.50 in edicola

20 gennaio 2012 ANNO XIII N. 02attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Settimanale di

sul fronte liberalizzazioni il vento della polemica soffia forte anche nella nostra

città. la nostra inchiesta parte dai farmacisti carpigiani.

liberalizzazioni? una pillola amara

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2 20.01.2012 n° 02

Direttore responsaBile Gianni prandicaporeDattoresara GellireDaZioneJessica Bianchi, Valeria Cammarota, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

impaGinaZione e GraFica Liliana Corradini

puBBlicita’Multiradio - 059698555 stampaCentro stampa delle Venezie - 049-8700713

reDaZione e amministraZioneVia Nuova Ponente, 24/A CARPITel. 059 645566 - Fax 059 [email protected], [email protected]

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

COOPERATIVA RADIO BRUNO arlRegistrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999

Chiuso in redazione il 18 gennaio 2012

TrA le rIghe...

lA FOTO dellA seTTImANA

Libri da non perdere!

FrAse dellA seTTImANA...

Code dal benzinaio più economico della città

“A essere minacciato non è solo Giovanni Tizian ma tutti noi, la nostra libertà e quella dei nostri figli; nessuno da oggi potrà dire di non sapere; l’ignoranza e la neutralità da oggi sono atteggiamenti colpevoli e mafiosi”.Dichiarazione di Christian Mattioli Bertacchini, Coordinatore di Zona del PD di Bastiglia, Bomporto, Castelfranco, Nonantola, San Cesario s.P. e Ravarino che esprime solidarietà al giornalista Giovanni Tizian, minacciato dai clan per le sue cronache sulle infiltrazioni mafiose al Nord.

tre atti e due tempidi giorgio faletti

“Oggi mi sento molto vecchio e molto stupido, per le cose che ho fatto in passato e quelle che devo fare ora. L’esperienza è una cazzata, una cosa che non esiste, un bacio che non sveglia da nessun sonno. E’ utile per cambiare una lampadina o imbiancare una stanza o prendere un gatto senza farsi graffiare. Per il resto, è sempre la prima volta. L’esperienza

serve solo a capire in che modo si soffrirà o quanto soffriranno le persone che hai vicino. A renderti conto che, come quando ti fai la barba, sei solo con il rasoio in mano davanti allo

specchio. Ci sono ferite, anche se piccole, che non smettono mai di sanguinare”.

il suo nome è Silvano Masoero ma tutti lo chiamano Silver, che la provincia, si sa, dei soprannomi non può fare a meno. Ha più di sessant’anni, è un ex pugile e un pregiudi-

cato. Il suo errore lo ha pagato, eppure Silver non sa perdonar-si: è tutta una vita che continua a farci i conti. Era un ottimo peso medio, oggi è il magazziniere di una squadra di calcio di Serie B. Una squadra speciale però, per due motivi: perché sta ai vertici della classifica e sta per disputare la partita che potrebbe valere il salto in Serie A; e poi perché il suo capitano, il grande campione di provincia, il Grinta, si chiama Roberto Masoero. Ed è il figlio di Silver. La sua rivincita. Da quando la moglie Elena è morta a Silver non è rimasto nient’altro, nessun altro a parte questo ragazzo che è stato capace di riscattarsi e di riscattarlo: prima Roberto era il figlio del pregiudicato, adesso è Silver che è diventato il padre del Grinta. Ma c’è una parte della sua storia che Silver non conosce, la storia di un ragazzo che ha perso la fiducia nel gioco, e che ha deciso di trasformare il calcio in qualcosa di diverso. E quando l’alle-natore della squadra sparisce, appena prima della partita più importante del campionato, padre e figlio dovranno fare i conti con la verità. In un’atmosfera rarefatta, Giorgio Faletti ci racconta la provincia italiana che vive di attesa, pronta ad accogliere qualcosa che sta sempre per succedere ma poi non succede mai. I sogni di una squadra, le aspirazioni di un allenatore e quelle di un padre, le responsabilità di un capitano e quelle di un figlio, la nostalgia feroce di un tempo che non torna e la nostalgia impossibile di un futuro che non arriva, il valore del coraggio e della lealtà, sono solo alcune delle tensioni che muovono i personaggi malinconici e stralunati di Tre atti e due tempi. Con la sua voce dimessa e magnetica, sottolineata da una nota intrisa di umorismo amaro, il nuovo protagonista tratteggiato da Giorgio Faletti ci porta dentro una storia che, lette le prime righe, non riusciamo piú ad abbandonare. Con Tre atti e due tempi, Faletti ci consegna un romanzo com-posto come una partitura musicale e teso come un thriller, che toglie il fiato con il susseguirsi dei colpi di scena mentre a ogni pagina i personaggi acquistano umanità e verità. Un romanzo che stringe in unità fili diversi: la corruzione del calcio e della società, la mancanza di futuro per chi è giovane, la re-sponsabilità individuale, la qualità dell’amore e dei sentimenti in ogni momento della vita, il conflitto tra genitori e figli. E intanto, davanti ai nostri occhi, si disegnano i tratti affaticati e sorridenti di un personaggio indimenticabile. Silver, l’antieroe in cui tutti, forse, ci riconosciamo e di cui tutti abbiamo bisogno.

In riferimento alla notizia apparsa sullo scorso numero di Tempo relativa al concerto in favore del Cinema Teatro Ariston di San Marino, ci scusiamo con Stefano Cattini per l’errore che abbiamo fatto nel pubblicare la foto di un omonimo.

reTTIFICA

Tutta la Redazione di Tempo si stringe intorno al suo collaboratore Enrico Gualtieri per la dolorosa perdita del padre.

CONdOglIANze

abolire le Province. E’ l’intento che anima tante forze politiche, numerosi com-mentatori e importanti associazioni economiche. Finora solo parole: troppo alto e inarrivabile il traguardo. Meglio sarebbe se ci si proponesse di ridurne

il numero: obiettivo più ragionevole e più ‘alla portata’. Per risparmiare e contenere la spesa pubblica non solo si possono ridurre le Pro-vince, ma occorre cancellare i tantissimi enti, società, consorzi, agenzie, unioni dei comuni ed enti parco che nel tempo sono nati più per soddisfare necessità di accrescimento del consenso dei partiti: ogni società o ente ha, infatti, un Consiglio con cariche retribuite e a cui accedono politici e amministratori a fine mandato.Basta vedere alla voce Mobilità per capire. L’ultima nata è seta, Società emiliana trasporti auto filoviari (ma poco è cambiato rispetto alla vecchia atcm). Il nuovo gestore di trasporto pubblico locale che unisce Piacenza, Reggio Emilia e Modena ha, così come aveva la precedente Atcm, un Consiglio di Amministrazione che ora è composto da cinque membri, in rappresentanza dei tre soci pubblici e del partner industriale Herm (Holding Emilia Romagna Mobilità) che, a sua volta, raggruppa Fer (Ferrovie Emilia-Romagna), ratp (la società di trasporti che gestisce la metropo-litana di Parigi e che detiene la maggioranza della società Herm), nuova mobilità e consorzio toscano trasporti. Ognuno col proprio Consiglio di Amministrazione. Sempre in tema di Mobilità, in Provincia di Modena è operativa amo (Agenzia per la Mobilità di Modena), i cui soci sono tutti i comuni del territorio provinciale. La gestione è affidata a un Amministratore Unico; il controllo al Collegio sindacale.Una galassia di società, dunque, gestite da Consigli di Amministrazione o Ammini-stratori unici e controllate da Collegi Sindacali. “E’ un impegno imposto dal merca-to per aumentare l’efficienza e fronteggiare la scarsità di risorse” replicheranno gli interessati. Intanto c’è chi ricopre cariche e incarichi in società diverse. Sarà… ma questo sistema di matrioske può essere certamente semplificato.

tagli: non ci sono solo le province...

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320.01.2012 n° 02

Stanziato un contributo a favore delle Cooperative e dei Consorzi fidi

60mila euro per il credito alle imprese

e’ di 60mila euro il con-tributo stanziato per il 2012 a favore delle

Cooperative e dei Consorzi di garanzia fidi e deliberato dal-la Giunta comunale, frutto della concertazione emersa in seno al Tavolo dell’economia nel quale sono rappresentate le associazioni di categoria e sindacali cittadine. L’obiettivo

del provvedimento è quello di favorire la concessione del credito a medio e breve temine alle imprese produttive, com-merciali e agricole cittadine, con l’abbattimento dei tassi d’interesse di almeno 3 punti percentuali. La Giunta ha anche fissato i criteri in base ai quali il finanziamento deve essere vincolato. I criteri prendono in

considerazione investimenti in tecnologia, acquisto di macchi-nari, impianti e attrezzature, miglioramento e innovazione del processo produttivo, del prodotto e del servizio; inve-stimenti imprenditoriali quali ristrutturazione e ampliamento di esercizi esistenti, o di fab-bricati strumentali all’attività; nuove attività imprenditoriali e

sviluppo di nuove opportuni-tà produttive, nascita di nuo-ve imprese in particolare con la partecipazione di giovani; adeguamento alle normati-ve nazionali e comunitarie in tema di tutela dell’ambiente, sicurezza sui luoghi di lavoro e standard qualitativi dell’azien-da; esigenze finanziarie lega-te alla gestione della liquidità aziendale e a sostegno delle imprese la cui composizione è prevalentemente di natura fem-

minile. L’accordo tra Comune e unifidi emilia romagna, agrofidi, cofiter e confidi è stato firmato dall’assesso-re all’Economia morelli, che ricorda come l’Ente Locale in questo modo “intenda confer-mare, rafforzandolo, come è stato per gli anni scorsi, il pro-prio intervento di supporto al sistema imprenditoriale, teso a favorire l’accesso al credito per le imprese, produttive, com-merciali e di servizio, agricole

al fine di sostenere l’economia locale. Per quanto concerne gli strumenti da utilizzare si è rite-nuto opportuno percorrere la strada intrapresa in occasione degli analoghi interventi realiz-zati negli anni scorsi, attraverso i Consorzi fidi che, per snellezza e rapidità, si sono dimostrati strumenti idonei a tale scopo. Riterremo prioritari gli interven-ti per iniziative proposte da ne-oimprese, imprese femminili o con problemi di liquidità”.

CirCa 50 aziende di Carpi e dintorni hanno aderito al progetto di rilanCio del SiStema moda loCale, Carpi FaShion SyStem, Che promette di CreSCere ulteriormente nei proSSimi meSi

“la nostra storia è una garanzia sul futuro”

sette aziende coinvol-te nel progetto Cina e altre 9 nelle attività

di ufficio stampa; ventotto imprese hanno partecipato lo scorso novembre alla fie-ra ModaPrima di Firenze, e altre otto alla fiera Itma a Bar-cellona. Ecco alcuni numeri dell’iniziativa Carpi Fashion System emersi nel corso della conferenza svoltasi, lo scorso 14 gennaio, nella splendida cornice della Sala delle Ve-dute di Palazzo Pio. L’inizia-tiva Carpi Fashion System, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e finanziata dalle associazioni imprenditoriali e dalla Pro-vincia, per rilanciare il distret-to tessile dell’area modenese come realtà innovativa e d’ec-cellenza a livello mondiale, è in continua espansione. Come ricorda Morena Manfredi-ni di Cna, “il programma di Carpi Fashion System nasce dal desiderio di sostenere lo

sviluppo delle piccole, medie e grandi imprese del settore dell’abbigliamento, e si svi-luppa attraverso tre obiettivi fondamentali: promozione e internazionalizzazione, for-mazione e innovazione”. Le attività promozionali riguar-dano principalmente la par-tecipazione a fiere di rilievo internazionale per permettere alle imprese di accrescere la propria visibilità e inserirsi

agevolmente nei principali mercati esteri in cui il made in Italy è grandemente richiesto. Anche le missioni esplorative sui mercati in via di sviluppo e le attività di PR collettivo sono fortemente supportate e dimostrano l’importanza di un saldo sistema di aggre-gazione di imprese. Michele Fioraio, rappresentante di Uniontessile Confapi di Mo-dena, e Andrea Scacchetti di

sfruttare i canali di comuni-cazione messi a disposizione dalla Rete come blog e social network. Il web PR rappre-senta infatti una delle figure lavorative del futuro”. Molto è stato fatto anche per quanto riguarda il sapere attraverso il lavoro di Carpiformazio-ne, società specializzata nel-la realizzazione di numerosi corsi nel campo della moda. Come ricorda il presiden-te della struttura, Andrea Scappi. “Carpiformazione costituisce un punto di rife-rimento fondamentale per chi vuole apprendere e aggior-narsi, acquisendo capacità ampiamente spendibili nel mercato del lavoro e della moda”. Relativamente alla possibilità di innovare, Fe-derico Poletti, presidente di Lapam Federimpresa Moda di Modena, individua nel “frut-tuoso dibattito tra le imprese e le principali istituzioni del sapere l’occasione per crea-

re innovazione. Questa è la missione di Democenter, il centro d’eccellenza che unisce imprese e università per sviluppare progetti in-novativi e garantire servizi avanzati”.Secondo l’assessore a Econo-mia, Commercio e Turismo del Comune di Carpi, Simone Morelli, la parola chiave per rilanciare il mercato del tes-sile locale è unità. “La forza scaturisce dalla coesione e dalla consapevolezza di avere solidi radici nella tradizione tessile italiana. Disponiamo di un patrimonio storico della moda riconosciuto a livello mondiale, distintosi negli anni per avanguardia e qualità sartoriale, che ci consente di guardare al futuro con sicu-rezza e ottimismo. Dobbiamo sempre tenere a mente ciò che siamo stati per continuare a crescere con successo in fu-turo”.

Chiara SorrentinoConfindustria Modena sotto-lineano anche “la necessità di

Da sinistra Andrea Scappi, Federico Poletti, Michele Fioraio, Andrea Scacchetti e Morena Manfredini

Benedizione dello studio del dottor Carlo Camocardi, a novi

notai: un volto in più

il 27 gennaio, alle 17, il ve-scovo elio tinti, benedirà la nuova sede dello studio no-

tarile del dottor carlo camo-cardi, a Novi. La benedizione avverrà alla presenza del sinda-co luisa turci, degli assessori e dei consiglieri comunali,nonché dei professionisti del territorio. Camocardi, per anni collabora-tore del notaio paolo Vincen-zi, è divenuto notaio nel luglio scorso. L’ultimo nominato in città era stato il dottor marco caffarri.

tratta Ferroviaria modena - Carpi e mantova - la regione ha Siglato un aCCordo Col veneto e Con la direzione di trenitalia per interrompere il Servizio a mantova e portare la geStione delle attività Sotto la direzione regionale di trenitalia

pendolari: si riaccende la speranzal

a Regione Emilia Ro-magna, a fronte dei con-tinui e ormai insosteni-

bili disagi subiti dai pendolari, ha finalmente messo a punto un accordo con Trenitalia per la gestione della tratta ferro-viaria Modena - Carpi e Man-tova. La nuova organizzazione prevede una spaccatura della gestione che sarà affidata alla

Regione Veneto per i servizi fino a Mantova, da qui suben-treranno la direzione regionale dell’Emilia Romagna di Tre-nitalia e Fer che copriranno il percorso fino a Modena. L’ac-cordo, che dovrebbe diventare operativo in un paio di mesi, porterà a un miglioramento del servizio a vantaggio di chi, ogni giorno, deve raggiungere

la Città della Ghirlandina in treno. E’ prevista inoltre, da parte di Trenitalia, la fornitura di treni revisionati che dovreb-bero garantire prestazioni più efficienti. “Il nostro obiettivo - ha sottolineato Alfredo Peri, assessore regionale a Mobilità e Trasporti - è quello di mi-gliorare la tratta sia come or-ganizzazione del servizio che

come materiale messo a dispo-sizione. Abbiamo ottenuto un accordo sia con il Veneto che con la direzione di Trenitalia in modo da interrompere il servizio a Mantova e portare così la gestione delle attività sotto la direzione regionale di Trenitalia. Questo dovrebbe aumentare l’affidabilità del servizio e una cura diversa del

materiale rotabile che è l’altra partita che stiano ancora gio-cando con Trenitalia, la quale ci ha assicurato che, nel giro di un paio di mesi, dovremmo fare un salto di qualità rispetto al materiale in essere che è totalmente inaffidabile”.

peNdOlArI: C’è ANCOrA sperANzALeggi la notizia su:www.temponews.it

TuTTI I NumerI dI CArpIFAshION sysTemLeggi la notizia su:www.temponews.it

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4 20.01.2012 n° 02

al via la CoSiddetta FaSe rilanCia italia del governo. al Centro della polemiCa le paventate liBeralizzazioni. ogni Settimana interrogheremo una diverSa Categoria proFeSSionale per Capire CoSa CamBierà nel Servizio reSo alla Cittadinanza. Su queSto numero i primi a eSprimerSi Sono i FarmaCiSti

soffia il vento della polemicad

opo la manovra lacrime e sangue, ribattezzata Sal-va Italia dall’esecutivo,

con l’inizio del nuovo anno tenta di scattare, seppure tra mille resi-stenze, la cosiddetta fase due, quella che dovrebbe rilanciare crescita e sviluppo. E’ una ricetta in cinque punti quella delineata da Mario Monti sulle liberalizzazioni. Contro le rendite e le chiusure corporative, spiega il premier, occorre ridurre il carico di oneri eccessivi delle procedure amministrative; proce-dere al riordino delle professioni regolamentate attuando quanto

previsto nella legge di stabilità, a partire dall’abolizione delle tariffe minime; rafforzare i poteri dell’An-titrust; completare la deregulation dei servizi pubblici locali; ridurre i tempi della giustizia civile. Con-correnza, dunque, come motore di crescita. Al pari, aggiunge il pre-mier, della rimozione degli ostacoli alla crescita dimensionale delle im-prese (anche attraverso la delega fiscale) e di interventi per facilitare l’ingresso nel lavoro dei giovani anche con la nascita di nuove attivi-tà imprenditoriali. E’ però bastato che l’Antitrust rimettesse in fila i

settori da liberalizzare (dai servizi pubblici locali alle autostrade, pas-sando per taxi e farmacie), perché tornasse a soffiare forte il vento della polemica. I primi a tornare sul piede di guerra sono i tassisti che, davanti all’ipotesi ventilata dall’Authority nella segnalazione inviata al Governo, cioè quella di allargare il settore introducendo delle licenze compensative, annun-ciano battaglia. Anche le farmacie sono pronte a protestare se si tente-rà un intervento a gamba tesa sulla liberalizzazione dei farmaci di Fa-scia C. L’ex ministro dell’economia

Giulio Tremonti sostiene che l’Italia non riprenderà a crescere grazie alla liberalizzazione di taxi e far-macie. Il suo errore? Considerare una categoria alla volta. E’ evidente che il futuro del nostro Paese non dipende dalla liberalizzazione dei taxi in sé. O delle farmacie. O dei notai. O del trasporto pubblico lo-cale. O del commercio al dettaglio... Ma se consideriamo tutte queste attività nel loro insieme, allora la musica potrebbe cambiare. I pochi esempi di liberalizzazione fatti in Italia, per esempio nel commercio al dettaglio e nelle parafarmacie,

hanno infatti aumentato i posti di lavoro e, allo stesso tempo, ridot-to i prezzi. Unendo il guadagno di efficienza in ciascun settore si avrebbe quindi un effetto sulla cre-scita. Per rimanere competitivi in un mondo globalizzato, molti Stati hanno adottato vasti programmi di liberalizzazione, privatizzando ed eliminando restrizioni alla libera iniziativa. Staremo a vedere se an-che il Bel Paese, dopo le barricate, saprà accogliere il cambiamento. Una pillola amara da digerire che provocherà di certo numerosi mal di pancia...

“I ricavi negli anni sono calati; noi

lavoriamo dietro il bancone e facciamo notturni e festivi con coscienza e indipendenza”.

“Va bene dividere

la torta e fare sacrifici ma è inaccettabile la demonizza-zione che si sta facendo della nostra categoria”.

Carlo e Anna Colli insieme allo staff della Farmacia del Popolo

Continua a pagina 5

Il primo obiettivo delle liberalizzazioni targate Governo Monti paiono

essere le farmacie. I cardini della riforma sono essen-zialmente due: il primo ripropone la vendita libera dei farmaci di Fascia C, un mercato, questo, che vale 3,1 miliardi l’anno, ovvero circa il 12% della spesa farmaceu-tica nazionale (26 miliardi), mentre il secondo potrebbe essere quello dell’abbas-samento (1 a 3.000) del quorum farmacie-numero abitanti che, al momento, ammonta a 1 ogni 4mila. A Carpi sono 16 le farmacie operanti (3 nelle frazioni e 13 cittadine, di cui 1 comu-nale). Al dottor Carlo Colli, titolare della Farmacia del Popolo, chiediamo: Quali sono i farmacidi Fascia c? “Sono i farmaci a paga-mento che però per essere somministrati necessitano di ricetta medica”. con l’introduzione dei farmaci equivalenti i farmacisti lamentano da tempo una forte dimi-nuzione dei fatturati. oggi le liberalizzazioni innalzano il timore di veder ridotti ulterior-mente i propri ricavi. e’

FarmaCie - oggi le liBeralizzazioni innalzano il timore di veder ridotti ulteriormente i propri riCavi. e’ queSto Che ha meSSo i FarmaCiSti di tutta italia Sul piede di guerra? lo aBBiamo ChieSto al dottor Carlo Colli, titolare della FarmaCia del popolo

una pillola amara

questo che ha messo i farmacisti di tutta italia sul piede di guerra? “Buona parte dei proventi delle farmacie provengono dai farmaci di Fascia C, la loro liberalizzazione quindi, comporterebbe un’ulteriore contrazione dei ricavi che, in alcuni casi, potrebbe met-tere in ginocchio numerosi esercizi. In molte Regioni infatti il Servizio sanitario nazionale è in grave ritardo nel rimborsare le farmacie per i farmaci di Fascia A (ca-tegoria nella quale rientrano tutti i farmaci gratuiti per i cittadini, perché ritenuti essenziali e indispensabili per garantire le cure pre-viste nei livelli essenziali di assistenza, per i quali

occorre una ricetta che ha validità regionale) e questo comporta gravi problemi di gestione”. e’ anche il caso della re-gione emilia romagna? “No, poichè nella nostra Re-gione si persegue una politi-ca diversa di dispensazione di alcuni di questi farmaci, sopratutto dei più costosi. La loro gestione infatti, come l’insulina ad esempio e tutti i farmaci antitumorali, è af-fidata quasi esclusivamente alle farmacie ospedaliere e questo, nonostante abbia ridotto l’introito delle far-macie del territorio, ha reso i risarcimenti più sostenibili e, di conseguenza, più regolari. Il servizio reso al territorio dalle farmacie funziona

bene, così come il sistema di reperibilità dei farmaci. Garantire alti strandard di qualità alla cittadinanza ha dei costi: il vento liberaliz-zatore che soffia in questo momento nel nostro Paese che non ha precedenti in Europa, e mi riferisco al tema della ricetta medica al di fuori delle pareti della farmacia (come nei corner degli ipermercati e nelle parafarmacie) farà scadere il servizio reso”. l’altro punto in discus-sione potrebbe essere quello dell’abbassamen-to del quorum farmacie-numero abitanti. Favo-revole o contrario? “Il sistema deve essere meno rigido e lʼapertura di nuove

farmacie può migliorare il servizio e la concorrenza. Il punto è quante farmacie nuove il sistema può sop-portare e, soprattutto, che la proprietà rimanga al farma-cista privato senza lʼapertura alle multinazionali. La presidente di Federfarma, Annarosa Racca, ha dichia-

rato insostenibile dal sistema il numero di farmacie che si andrebbero ad aprire nel caso fosse confermata la bozza di articolato in materia di liberalizzazione, circolata nelle ultime ore. Dai primi calcoli effettuati, infatti, per effetto del nuovo rapporto farmacia/abitanti e della prevista apertura di ulteriori farmacie nelle stazioni, negli aeroporti, nelle aree di servi-zio autostradali e nei centri commerciali, si aprirebbero circa 7mila farmacie, pari al 40 per cento in più rispetto al numero attuale. In un mondo che punta alla concentrazio-ne, un aumento così rilevan-te non sarebbe sostenibile in alcun settore; tanto meno è sopportabile nel settore delle farmacie, considerando che il consumo di farmaci non va incentivato e che la spesa farmaceutica convenzionata è in costante calo, anche per la crescente diffusione dei farmaci generici di prezzo più basso. Inoltre, nelle Regioni nelle quali non si dovessero riuscire a espleta-re i concorsi e assegnare nei ristretti tempi previsti alme-no l’80 per cento delle nuove sedi farmaceutiche, i farma-ci di Fascia C dovrebbero essere venduti nelle para-farmacie e nei supermercati con obbligo di ricetta”. perchè la ricetta dovreb-be restare in farmacia?“In tutto il mondo la ricetta è in farmacia, per la sicurez-za sanitaria del cittadino e per evitare inutili e dannosi abusi di farmaci. E’ evidente che tutti vogliano racco-gliere i frutti del proprio lavoro; ma è anche vero che in un momento di crisi come

FArmACIe - lA pIllOlA AmArA delle lIberAlIzzAzIONILeggi la notizia su:www.temponews.it

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520.01.2012 n° 02

“Una riforma selvaggia

che punti a un aumento eccessivo o addirittura a una liberalizzazione porterebbe in breve tempo a un crollo del valore commerciale della farmacia, ma soprattutto del suo valore socio-sanitario”.

Lorenzo Di Maria

la parola al dottor lorenzo di maria, titolare della FarmaCia San Benedetto di Carpi

“no alle liberalizzazioni selvagge”

Continua da pagina 4

Al dottor Lorenzo Di Maria, titolare della Farmacia San

Benedetto, chiediamo:cosa comporta, per i far-macisti da una parte e per i clienti dall’altra, la libe-ralizzazione dei farmaci di Fascia c?“La liberalizzazione tota-le della Classe C ritengo avrebbe effetti devastanti sulla capillarità e sulla qualità del servizio espletato dalle farmacie convenzio-nate per vari motivi: innan-zitutto verrebbero sottratte risorse fondamentali alla rete dei presidi, risorse che sono vitali per mantenere la qualità del servizio attuale e per realizzare quel progetto di “farmacia dei servizi” con forte vocazione territoriale, che garantirebbe a tutti i cittadini la presenza di un presidio integrato piena-mente nel Servizio Sanitario Nazionale non solo per quel che riguarda la distribuzione del farmaco ma nell’ottica più ampia e complessa dei servizi finalizzati alla salute. La liberalizzazione in ogget-to realizza solo uno spo-stamento dei fatturati, dal momento che non è assolu-tamente auspicabile (anche se il rischio purtroppo c’è) che all’aumentare dell’offer-ta aumenti anche la doman-da e, quindi, il consumo di farmaci. Non ci sarà quindi nessuna crescita economica, né di occupazione, ma solo un travaso forzoso dal set-tore dei presidi farmaceutici convenzionati col Servizio Sanitario Nazionale a quello commerciale. Ritengo inol-tre vi sia un rischio concreto di grave compromissione del servizio farmaceutico nelle zone rurali, non certo

per la presenza di corner o parafarmacie, dato che questi esercizi commerciali vanno a collocarsi esclusi-vamente nelle zone econo-micamente più redditizie, ma come conseguenza del fatto che molti titolari di farmacie rurali, che spes-so lavorano in condizioni logistiche, professionali ed economiche molto difficili, constatata l’insostenibilità della rete in un mercato liberalizzato, potrebbero trovare più conveniente aprire una parafarmacia in città, aprendo il problema della copertura delle piccole comunità. In quest’ottica non vedo nessun vantaggio per l’utente-paziente: a fronte di una diminuzione dei prezzi tutta da verificare e i cui vantaggi in termini economici reali sembrano non rilevanti, il cittadino registrerebbe sicuramente la compromissione di un servizio universalmente riconosciuto come eccellen-te e sarebbe inoltre portato a considerare il farmaco un semplice bene di consumo, perdendo quella percezione del farmaco come “pre-stazione specialistica” che ha un alto valore sociale e sanitario, non pienamente rappresentato dal semplice prezzo. Credo inoltre che tale liberalizzazione non gioverebbe neppure ai colle-ghi che, come professionisti autonomi, hanno intrapreso

la strada della gestione di una parafarmacia: l’ingres-so del grande capitale con le sue economie di scala e le sue catene spazzerebbe via in un attimo il singolo farmacista e non valorizze-rebbe la professionalità di nessuno, dal momento che le strategie puramente com-merciali hanno come unico scopo il profitto”.complice l’introduzione dei farmaci equivalenti i farmacisti lamentano un calo dei fatturati. oggi lo spettro della liberalizza-zione innalza il timore di veder ridotti ulteriormen-te i propri ricavi. e’ questo che ha messo i farmacisti di tutta italia sul piede di

guerra? “Innanzitutto occorre pre-cisare che il vero problema non sono i farmaci equiva-lenti, che rappresentano per il farmacista, professionista in prima linea per garantire la sostenibilità della spesa farmaceutica e il corretto accesso ai farmaci da parte del paziente, preziosi alleati per far risparmiare lo Stato e i cittadini attraverso una costante azione di informa-zione circa l’efficacia e la sicurezza di questi prodotti. E’ pertanto uno dei compiti professionali della farmacia italiana favorire e incenti-vare l’uso di questi prodotti, al di fuori di qualunque considerazione sul prezzo. Altre sono le problematiche che hanno portato al crollo di alcuni esercizi, come per esempio la distribuzione di-retta da parte delle strutture Asl dei farmaci più costosi o per i pazienti cronici, pratica che impoverisce economica-mente e professionalmente la farmacia, oltre a indeboli-re la capillarità del servizio in quanto, tale distribu-zione, per definizione, è concentrata in singoli punti e non diffusa. E, ancora, la richiesta della parte pub-blica di servizi sempre più impegnativi sia dal punto di vista economico che orga-nizzativo senza un adeguato riconoscimento economico e la mancanza di un mec-canismo di remunerazione (come chiediamo da tempo) che sia svincolato dal prezzo del farmaco e riconosca l’at-to professionale del farma-cista come una prestazione intangibile ma con un alto valore sociale e sanitario. Solo nell’ottica di queste problematiche si inserisce la questione della diminuzione del valore del farmaco. I farmacisti hanno ritenuto inaccettabile il progetto di smantellamento della rete delle farmacie per favorire esclusivamente il grande ca-pitale con progetti di riforma del settore che nulla avevano a che fare con la tutela della salute o il miglioramento dei servizi e dell’accessibilità al farmaco”.e sull’abbassamento del quorum farmacie-numero abitanti è favorevole o contrario? “In linea di principio sono assolutamente favorevo-le all’abbassamento del

quorum, purchè la scelta del rapporto numerico abitanti-farmacie sia fatta con l’obiettivo di migliorare e potenziare la capillarità del servizio e sia sostenibile dall’intero sistema, anche dalle farmacie più piccole o quelle collocate in zone commercialmente meno redditizie. Attualmente in Italia abbiamo una media di una farmacia ogni 3.300 abitanti circa, quindi per-fettamente allineati alla media europea. La Francia recentemente ha alzato il suo quorum a una farmacia ogni 4.500 abitanti, al fine di favorire e potenziare i presidi di distribuzione del farmaco che stavano via via sparendo dalle zone più pe-riferiche del Paese. Quindi un intervento sul quorum è auspicabile, ma va ponde-rato attentamente perchè un aumento eccessivo del numero di presidi potrebbe portare a risultati opposti rispetto a quelli perseguiti”. il valore delle licenze oggi è altissimo, calcolato in 3-4 milioni di euro, per via del livello medio del fattura-to annuo di una farmacia, intorno a 1,5 milioni. con l’abbassamento del quo-rum tale valore di quanto si deprezzerebbe? “Non avendo mai partecipa-to o assistito a una compra-vendita di farmacie posso solo confermarle che sono cifre di cui ho letto anch’io, ma non saprei dirle se, con

la perdita dell’esclusiva del farmaco e tutte le difficoltà in cui versano le farmacie oggi tali valori siano rea-listici o meno. Per rispon-dere alla sua domanda: una riforma ponderata e soste-nibile, che valorizzi la rete dei presidi, che dia maggior servizio e capillarità potreb-be forse abbassare la media di fatturato, ma sicuramente aumenterebbe il valore sociale e sanitario delle far-macie. Una riforma selvag-gia che punti a un aumento numericamente eccessivo o addirittura una liberaliz-zazione porterebbe in breve tempo a un crollo del valore commerciale della farmacia, ma soprattutto del suo valore socio-sanitario, effetto che non impoverirebbe solo i farmacisti ma tutta la società con particolare rifermento alle fasce più deboli della popolazione”.nel caso venisse attuata la liberalizzazione ricor-rerete a serrate? “Queste sono scelte che riguardano il sindacato e, ad oggi, io non ho nessu-na comunicazione in tal senso. I farmacisti sono professionisti responsabili e perfettamente consapevoli dell’importanza che il ser-vizio farmaceutico ricopre per la popolazione e quali e quanti disagi comporterebbe un’azione di protesta: per questo puntiamo con forza a un confronto costruttivo al fine di cercare quelle solu-zioni che siano finalizzate a migliorare il servizio senza impoverirlo”.

J.B.

“Non ci sarà nessuna

crescita economica, né di occupazione, ma solo un tra-vaso forzoso dal settore dei presidi farmaceutici convenzionati col SSN a quello commerciale”.

“Non vedo nessun

vantaggio per l’utente: a fronte di una diminuzione dei prezzi tutta da verificare, il cittadinosarebbeportato a considerare il farmaco un semplice bene di consumo”.

“Non gioverà neppure

ai colleghi che hanno intrapreso la strada della gestione di una parafarmacia: l’ingresso del grande capitale spazzerebbe via il singolo, dal momento che le strategie puramente commerciali hanno come unico scopo il profitto”.

quello attuale, ciascuno di noi debba fare la propria parte. Va bene dividere la torta ma è inaccettabile la demonizzazione che si sta facendo della nostra cate-goria. E’ ridicolo, nonché riduttivo, addossare la colpa del deficit e del ritardo del nostro Paese a una singola categoria professionale. I ri-cavi dei farmacisti negli anni

sono fortemente calati, noi lavoriamo quotidianamente dietro il bancone, facciamo i notturni, i festivi. Ognuno di noi svolge il proprio lavoro con coscienza e indipen-denza, slegato da logiche commerciali. Lo ripeto, il mercato del farmaco non va incentivato. Noi siamo vici-ni ai cittadini e ci prendiamo cura di loro. Portare la ricetta nei supermercati significa

spostare il fatturato dal ca-nale della farmacia a quello della grande distribuzione e favorire il radicamento anche nel nostro territorio di grandi catene e multi-nazionali, certamente non interessate al servizio reso alla cittadinanza. Favorire i centri commerciali, le nuove cattedrali del consumismo, significa prosciugare non solo le farmacie ma tutte le

piccole e medie realtà com-merciali”. La famiglia Colli è una famiglia di farmacisti da generazioni: il nonno, Carlo, aprì la farmacia Del Giglio in Piazza Martiri nel 1931 che vendette per aprire quella del Popolo, in zona Stadio, nel 1961. Dopo di lui a prenderne le redini fu il figlio Dante che, nel 1991 comprò all’asta anche l’ex farmacia comunale di via

Pezzana, trasformandola in quella che oggi è conosciuta come Santa Caterina. Oggi, la terza generazione, costi-tuita da Carlo, Marina e Anna, continua a calcare le orme paterne, con impegno ed entusiasmo. “Noi credia-mo alla nostra professione e, per tale motivo, - aggiunge Carlo Colli - continuiamo a investire per rinnovarci e offrire un servizio sempre

più vicino ai cittadini che ci forniscono quotidiane attestazioni di stima”. nel caso venisse attuata la liberalizzazione pre-vedete azioni congiunte di protesta? “Al momento Federfarma non ha previsto serrate. Continueremo comunque a vigilare sulle decisioni che il Governo prenderà”.

Jessica Bianchi

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6 20.01.2012 n° 02

uNA sCOperTA rIvOluzIONArIALeggi la notizia su:www.temponews.it

Daniele Brunelli

il sindacato scuola Flc/Cgil chiede al Comune di non procedere col dimensionamento scolastico e i presidenti dei consigli di Circolo e di istituto di Carpi hanno inviato una lettera in regione per chiedere “almeno un altro anno di tempo per cercare una soluzione condivisa al problema”.

la scuola carpigiana? un’anomalia

“Il dimensionamento sco-lastico deciso dal Comu-ne di Carpi - denuncia

il sindacato scuola Flc/cgil - è un’anomalia nel contesto provinciale e regionale. Carpi è infatti uno dei pochissimi Comuni a non rispettare gli indirizzi della Regione sui criteri per costituire i futuri istituti comprensivi. Criteri che prevedono di non per-dere autonomie scolastiche rispetto a quelle esistenti e di non sforare i 1.200 studenti per istituzione scolastica”. Carpi perderà dal prossimo anno un’autonomia, passan-do da 5 a 4 istituzioni scolasti-che, e tutti i 4 istituti avranno una media di 1.500 studenti frequentanti. “Il paradosso -

continua il sindacato - è che lo stesso Comune, in sede di Conferenza Regionale per il Sistema Formativo, aveva ap-provato la proposta sui criteri regionali di dimensionamen-to ma, successivamente, il Consiglio Comunale, su pro-posta dell’assessore all’Istru-zione, maria cleofe Filippi, ha approvato un assetto diverso. La perdita di un’au-tonomia porterà a riduzione di posti di lavoro: certamente un dirigente scolastico e un direttore amministrativo in meno, ma anche alla perdita di personale Ata già tagliati dai provvedimenti dell’ex ministro Gelmini. Una tale carenza avrà ripercussioni sulla vigilanza, sulla pulizia

delle scuole e sull’efficienza amministrativa. Col dimen-sionamento proposto, la Filippi ha ripetutamente dichiarato di andare incontro alle richieste dei vari Consigli di Istituto delle scuole, men-tre le delibere dei Consigli sono chiare nel sostenere il dimensionamento a 4 solo se non si perdono posti di lavoro e in caso contrario di rimane-re con l’assetto a 5 autono-mie”. Il sindacato chiede al sindaco di Carpi e al presiden-te dell’Unione Terre d’Argine, di sospendere la decisione sulle 4 autonomie scolastiche per arrivare a una decisione diversa condivisa con tutti i soggetti della scuola e rispet-tosa degli indirizzi regionali.

“Ci si chiede quale sia la logica del Comune di Carpi che, mentre in sede regionale approva dei criteri, li disap-plica però a livello locale! In base ai parametri regionali, Carpi avrebbe addirittura la possibilità per numero di studenti (intorno alle 6.000 unità) di poter passare da 5 a 6 autonomie! Per di più la Provincia di Modena, in base ai parametri ministeriali, do-vrebbe avere 66 istituti com-prensivi, quindi 3 istituzioni scolastiche in più rispetto alle attuali. E paradossalmente risulterebbe forse l’unica in Italia a tagliare ulteriori autonomie di cui avrebbe invece diritto, rispettando il parametro di 1.000 studenti

per autonomia scolastica previsto per legge”. E per ribadire il proprio dissenso, tutti i presidenti dei consigli di Circolo e di Istituto di Carpi hanno inviato al sindaco campedelli, al presidente della Regione Vasco errani e all’assessore regionale alla scuola patrizio Bianchi una lettera per chiedere “alme-no un altro anno di tempo per cercare una soluzione condivisa al problema del dimensionamento”. A fronte della riduzione dell’organico Ata che è stata annunciata a causa della riorganizzazione, i presidenti aggiungono che “in tutte e tre le delibere dei consigli che si sono pro-nunciati a novembre per la soluzione a 4 comprensivi è stata posta come condizione imprescindibile che non si perdessero altri posti di lavoro e, in caso contrario, si dichia-

rava esplicitamente di prefe-rire la soluzione a 5... con la soluzione a 4, non vengono persi solo i posti di collabora-tore scolastico ma si perdono anche il dirigente scolastico e quello di direttore dei servizi generali e amministrativi, dell’autonomia scolastica che viene soppressa”. scuolaFutura - che da tem-po denuncia il peggioramen-to della qualità delle nostre scuole e la perdita di nume-rosi posti di lavoro qualora fosse adottata la soluzione a 4 - si è schierata al fianco dei Presidenti e dei Consigli di Circolo e di Istituto in questa richiesta di ritorno al buon senso e al dialogo, per trovare, in modo realmente partecipato e condiviso, una soluzione che veda al primo posto l’interesse dei bambi-ni della nostra città.

J.B.

daniele Brunelli, doCente preSSo il dipartimento di SCienze della terra dell’univerSità di modena e reggio, reSidente a novi, ha SCoperto Che la BioSFera e il mondo delle roCCe potreBBero avere molti punti di Contatto, SpalanCando CoSì la porta verSo un vaStiSSimo Campo anCora tutto da eSplorare. la Sua riCerCa è Stata puBBliCata Sulla preStigioSa riviSta nature geoSCienCe

vita senza confiniDaniele Brunelli tra alcuni dei suoi studentil

ogica e senso comu-ne proclamano a gran voce che il mondo degli

esseri viventi – la biosfera – sia nettamente separato da quello degli elementi inani-mati, come rocce e minerali. Ebbene, la forza e il fascino della scienza risiedono in-vece nella capacità di dimo-strarci come spesso, a essere un errore di valutazione sia proprio ciò che ci appare più ovvio. Errori indotti dai nostri pregiudizi o, più spesso, dalla prospettiva inevitabilmente parziale attraverso la quale l’uomo si è trovato, sin dalle sue origini, a osservare e spie-garsi ciò che gli sta intorno. Ora, nel lungo cammino che l’uomo compie sulla via del-la conoscenza, va a Daniele Brunelli, docente presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Univer-sità di Modena e Reggio Emilia residente dal 2006 a

Novi di Modena, il merito di aver effettuato un altro im-portante passo. Quello che il professor Brunelli e il suo team composto, fa piacere dirlo, da altri due giovani dottorandi italiani – il mode-nese Emanuele Paganelli e il meneghino Valerio Pasini – ha scoperto è la conferma che la biosfera e il mondo delle rocce non sono così nettamente distinti come si sarebbe portati a pensare ma che, al contrario, potrebbero avere molti punti di contatto. Culmine di una ricerca durata circa cinque anni, il lavoro di Brunelli è stato pubblicato su Nature Geoscience, la più prestigiosa rivista scientifica al mondo. Ma cosa ha tro-vato, esattamente, la squadra di geologi? “Abbiamo ana-lizzato campioni di rocce recuperati sui fondali della sezione centrale dell’Oceano Atlantico – 6° nord - a circa

3 chilometri di profondità”. Qui erano depositate alcune rocce provenienti da centi-naia di chilometri al di sotto della crosta terrestre, riportati lentamente in superficie – nel corso di milioni di anni – dai movimenti delle placche ter-resti. “Da un po’ di tempo, nella comunità scientifica,

ci si è persuasi che l’inizio della vita possa aver avuto origine sulle dorsali oceani-che. Restava la ‘gara’ a chi, per primo, sarebbe riuscito a trovare testimonianza di questo dato, dimostrando-lo. Ebbene, noi siamo stati i primi” afferma Brunelli, nella voce una nota di consapevo-

le e legittimo orgoglio. Sulle rocce sono stati rin-venuti dei microorganismi – morti ma non estinti – che per vivere non utilizzano, come le piante, la fotosin-tesi – ovvero producendo, a partire da anidride carbonica e luce solare, ossigeno – bensì la chemiosintesi, tramite la quale questi organismi pro-ducono metano ‘mangiando’ anidride carbonica. Per ora questi microbi non hanno un nome, se non IT – intra-terrestri – dato che sono in grado di vivere a chilometri di profondità e in condizioni assolutamente ostili, all’in-terno del mantello terrestre, a temperature vicine ai 100°. Questa scoperta, invece che un punto d’arrivo, spalanca la porta verso un vastissimo campo ancora tutto da esplo-rare: “Questo ci dice che la biosfera arriva molto più in profondità rispetto a quel che

si pensasse – per cui la vita si sarebbe potuta sviluppare in un range di circa 20 chilo-metri dall’atmosfera sino al sottosuolo – e che, quindi, moltissima parte della vita della Terra è ancora nascosta ai nostri occhi”. La scoperta potrebbe avere, in futuro, an-che importanti applicazioni industriali. Certo, il fascino resta nella conferma del fatto che, per citare Amleto, il triste Principe di Danimarca nato dalla penna di William Sha-kespeare, vi sono più cose in cielo e in terra Orazio, di quante se ne sognano nella vostra filosofia.

Marcello Marchesini

merColedì 25 gennaio, dalla Stazione di Carpi partirà il treno Che porterà i ragazzi delle SCuole Superiori della provinCia di modena a riperCorrere lo SteSSo tragitto Che, 60 anni prima, Compirono i deportati del Campo di ConCentramento di FoSSoli

custodi della memoriaC

’è ancora ,a Madrid, in una sala della Bibliote-ca Nacional, il foglio

n°43 dei Caprichos, la serie di acqueforti che Francisco Goya realizzò nel 1797, a 33 anni. Il sonno della ragione genera mostri, questo il tito-lo dell’incisione che ritrae un uomo addormentato, la testa china su un tavolino sul quale sono posati alcuni fogli men-tre, intorno a lui, prendono forma le creature della notte: felini, gufi, pipistrelli. L’ope-ra, allegorica come molte altre lasciateci dall’autore delle due Mayas, possiede, ancor oggi, l’inquietante aura premonitri-ce dell’indicibile orrore che, nella prima metà del Nove-cento, si sarebbe scatenato nei Campi di mezza Europa. E che la visone che condusse allo sterminio di almeno 6 milio-ni di esseri umani di origine ebraica – oltre, è bene ricor-darlo, di omosessuali, disabili e zingari – al di là di ogni dub-bio la più nefasta ideologia che l’essere umano abbia mai

concepito, nacque proprio in Germania, una delle culle del più alto pensiero Occidentale – da Goethe a Hegel, da Bach a Heine, da Kant a Schiller – lascia spazio alla terribile riflessione sul fatto che anche la civiltà più evoluta, se non si vigila attentamente, può dar

luogo a incubi spaventosi. Di più, tanto più spaventosi quan-to più ‘evoluta’ è la cultura in questione. Sarebbe infatti stato impossibile, in piena guerra, progettare e realizzare un genocidio di dimensioni così vaste senza un’accurata pianificazione, meticolosità,

ordine e disciplina ferree. Non già l’opera di un gruppo di folli psicopatici – di mostri – ma al contrario di tecnici, grigi burocrati che pensavano soltanto a eseguire nel modo migliore possibile i propri compiti. Individui che, pro-babilmente, sapevano tutto, salvo aver dimenticato la cosa

più importante: la propria co-scienza. La banalità del male, appunto. Mercoledì 25 gen-naio, dalla Stazione di Carpi partirà, ancora una volta, il treno che porterà numerosi ragazzi delle scuole superiori della Provincia di Modena a ripercorrere lo stesso tragitto che, 60 anni prima, compirono

i deportati del Campo di con-centramento di Fossoli. Ma oggi, grazie a una delle più meritorie iniziative che il no-stro territorio offre all’intero Paese, questo si trasforma da viaggio di morte in itinerario della memoria. E, anche se la motrice punta sempre verso Nord, la dire-zione è invertita: dall’oblio al ricordo, dall’orrore di un male che stenta a trovare spiegazio-ni alla speranza che ciò che è stato non abbia ad accadere mai più. Con l’augurio che ognuno di quei tanti ragazzi che negli anni salgono sul Treno possano divenire, al ritorno, guardiani degli irri-nunciabili valori che sono sì patrimonio condiviso, ma la cui tutela è compito che spetta a tutti noi. Per meditare che questo è stato, come ci ricor-dano in ogni istante le parole di Primo Levi. Scolpendolo nel nostro cuore. Stando in casa andando per via. Cori-candoci. Alzandoci.

M.M.

Studenti in partenzalo scorso anno

IN pArTeNzA Il TreNO dellA memOrIALeggi la notizia su:www.temponews.it

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720.01.2012 n° 02

Alexandru Mihalas

Luciano Bianchini

Lisa Pignatti

Giorgio Grazzi

enricol’INTerveNTO dI eNrICO CAmpedellI, sINdACO dI CArpI

Ph Stefano Puviani

per Salvare il Cinema ariSton di San marino oCCorrono 200mila euro e il CirColo Bruno mora Chiede aiuto alla Fondazione

tutti uniti per l’aristonC

i sono, a volte, momenti difficili; contingenze nel corso delle quali ogni

comunità è chiamata a dar prova della propria coesione, pena, la perdita, graduale ma inesorabile, di quel senso di appartenenza senza il quale nessun gruppo può esistere. Una ‘prova’ di questo tipo c’è stata sabato scorso a San Marino, dove si è registrato il tutto esaurito – duecento perso-ne – per la serata organizzata dal cantante Stefano Cattini che, insieme alla sua band, si è esibito in un concerto di raccolta fon-di per salvare il Cinema Teatro Ariston. Già, perché la sede del Circolo Arci Bruno Mora, nato nel ’72, è una delle tante storiche realtà carpigiane che rischiano di chiudere i battenti a causa dei debiti accumulati. La proprietà è stata ceduta, pochi anni orsono, a una società immobiliare dal defunto partito dei Ds, proprieta-rio dell’immobile. Ora, come per la Casa del popolo di Migliarina e quella di Cortile, i nodi vengono al pettine, ed entro i primi mesi del 2012 occorre che i soci trovino il denaro necessario all’acquisto dello stabile. “Servono 200mila euro – commenta Lisa Pignatti, membro del consiglio direttivo

del Circolo – perché una realtà davvero importante non scom-paia. Stiamo organizzando tante iniziative per raccogliere fondi, come la serata di stasera e cene di sostegno. Speriamo di poter accedere a un mutuo e che magari la Fondazione Cassa di Rispar-mio possa sostenerci, come ha fatto con realtà simili alla nostra”. Il costo totale richiesto per l’ac-quisto è di 400mila euro, la metà dei quali già versati. Questo, unito alla partecipazione calorosa di sabato scorso, lascia ben sperare per il futuro dell’Ariston. Se non ottimista, almeno speranzoso anche il presidente del Bruno Mora, Luciano Bianchini. “C’è una comunità intera che si ricono-sce in questo luogo. E alludo sia ai sanmarinesi che ai carpigiani. Abbiamo una storia lunga alle spalle, se si pensa che sono 26 anni che teniamo la rassegna di teatro dialettale. Vengono anche da Rovereto, Novi, Cavezzo. Penso proprio che riusciremo a salvare il Circolo. Alla Fondazio-ne diciamo: aiutateci”. Oltre a tanti abitanti della frazione, tra il pubblico c’erano anche parecchi giovani, fatto insolito in questo tipo di iniziative. Merito anche di Stefano Cattini, che ha saputo coinvolgere i cittadini in modo in-telligente, fondendo divertimento, buona musica e tutela di quello che, oltre a essere un pezzo impor-tante della memoria storica della periferia nord di Carpi, è un luogo che ha ancora parecchio da dare. “Non immaginavamo neppure che questo teatro potesse finire

nel dimenticatoio. Perciò – di-chiara Guido Grazzi – appena ce l’hanno comunicato, siamo corsi. Qui mettono in scena da tanti anni delle commedie in dialetto molto interessanti, e ci dispiacerebbe molto se questa realtà non ci fosse più”. Accanto a lui il figlio Gior-gio: “San Marino merita che il suo teatro rimanga, e faremo tutto il possibile perché ciò avvenga”. Oltre al teatro e alle proiezioni di pellicole d’Essai che spesso non trovano, soprattutto in provincia, molte sale disposte ad accoglierle, l’Ariston è la fucina da cui na-scono iniziative tra le più varie: dai viaggi sociali alla possibilità, per le band emergenti, di avere un palco sul quale esibirsi. A testimo-niare la propria solidarietà c’era persino Alexandru Miholas, un 19enne moldavo che da sei anni vive a Carpi. “Sono venuto diver-se volte a vedere i film che danno qui, e penso che a Carpi siano questi, più che le discoteche, i

posti ideali per socializzare”. Anche alcuni rappresentanti ‘isti-tuzionali’ hanno voluto far sentire il proprio appoggio presenziando alla serata. Tra loro – solo per fare qualche nome - la senatrice Isa Ferraguti, il direttore dell’ospe-dale Claudio Vagnini, l’assessore Alberto Bellelli e il presidente del Consiglio Comunale Giovanni Taurasi. Questa volta la città ha saputo dimostrare, meglio che in altre occasioni, come la strada per far fronte alle contingenze difficili sia quella di unirsi e chiamare a raccolta la voglia di comunità dei suoi abitanti, piuttosto che agire in sordina, magari per paura di polemiche che, se le questioni fossero affrontate alla luce del sole, portandole all’attenzione di quanti più cittadini possibile inve-ce di chiudersi a riccio, darebbero più occasioni ai carpigiani di far emergere un senso civico che ha ancora molte frecce al suo arco.

Marcello Marchesini

arrivano nei negozi Coop di Carpi le etichette dell’acqua del rubinetto

sull’acqua, il massimo della trasparenza

e’ stata presentata da coop estense la nuova fase della grande campagna Acqua

di Casa Mia, lanciata alla fine del 2010 con lo scopo di sensibilizzare i consumatori su un corretto e consa-pevole consumo dell’acqua. Dopo aver promosso il consumo dell’acqua del rubinetto o di acque minerali provenienti da fonti vicine come scelte razionali per contenere i costi ambientali che gravitano intorno al mercato dell’acqua in bottiglia, arrivano all’interno dei punti vendita della cooperativa emiliana – per la prima volta in Italia - le etichette sulla qualità dell’acqua di casa. I con-sumatori, quindi, nei reparti acque di supermercati e ipermercati, potran-no consultare una scheda informa-tiva con le caratteristiche chimiche e micro biologiche dell’acqua del rubinetto di casa propria, in modo da effettuare una scelta di acquisto (o di non acquisto) ancor più consa-pevole. Nel concreto questa nuova iniziativa vede coinvolti 41 punti di vendita Coop Estense nelle provincie di Modena - Carpi compresa - e di Ferrara per 29 comuni interessati. Sono 4 i gestori sul territorio che hanno collaborato attivamente con Coop Estense, condividendone l’urgenza e gli obiettivi, nella produ-zione delle etichette tra cui aimag. “Ritengo - ha commentato il presi-dente di Aimag, mirco arletti - che il progetto avviato con Coop e tutti gli altri gestori presenti nel territorio provinciale costituisca un’importante sinergia per valorizzare l’acqua del rubinetto. I numeri dei gestori mo-strano una diminuzione dell’acqua utilizzata e questo dato evidenzia una sensibilità che è andata affer-mandosi sempre più nelle abitudini delle famiglie, che utilizzano questa risorsa in modo più parsimonioso. Aimag ha deciso di partecipare all’iniziativa per valorizzare l’acqua di rete non solo in termini di risparmio idrico ma come bevanda di qualità da preferire alle minerali. L’acqua di rete è più buona, sicura, di qualità se confrontata con quella imbottigliata perché viene sottoposta a controlli costanti da parte dell’azienda e dell’Asl. Bere l’acqua del rubinetto è anche un comportamento a basso impatto ambientale: non sono ne-cessari imballaggi e quindi si rispar-miano materie prime e si producono meno rifiuti. Mi piace infine ricordare che nel 2011 Aimag ha realizzato, per la promozione dell’acqua del ru-binetto, due case dell’acqua che, per i risultati che portano – a Carpi una media giornaliera di circa 2.800 litri al giorno e a San Felice di circa 1.300 litri - hanno avvicinato i cittadini all’acqua di rete”.

TuTTI uNITI per sAlvArel’ArIsTON dI sAN mArINOLeggi la notizia su:www.temponews.it

ufficio del giudice di pace: non è ipotizzabile che se ne faccia carico il comune né tantomeno l’unione

lo spostamento di tutte le questioni tematiche dell’Uf-ficio carpigiano in altre sedi

provocherebbe disagi e difficol-tà non soltanto per migliaia di cittadini ma anche per aziende e professionisti della nostra città oltre che di Soliera e Novi, quasi centomila abitanti in totale. Il fatto poi che qualcuno avanzi proposte affinché siano gli enti locali attual-mente sede di Uffici a evitare la soppressione delle sedi facendosi carico (anche in forma associata) delle spese di funzionamento e di attività, compresa la messa a disposizione del personale ammi-nistrativo necessario alle gestione

dell’ufficio merita una risposta. Non è ipotizzabile che il Comune di Carpi né tantomeno l’Unione delle Terre d’Argine, alle pre-se con continui tagli di risorse e in presenza di una situazione economica difficile, possano farsi carico dei costi del perso-nale amministrativo della sede distaccata del Tribunale cittadino. L’Amministrazione Comunale si trova a dover sottostare a parec-chie norme che limitano la possi-bilità di assumere e/o di sostituire personale. Rimangono in vigore ad esempio le norme che prevedo-no la possibilità per l’Ente Locale di assumere soltanto il 20% delle

unità di personale che sono ‘fuo-riuscite’ nell’anno precedente. Se, per esemplificare, nel 2011 sono andate in pensione 10 persone l’Ente può assumere nel 2012 solo 2 persone. Non si può chiedere dunque al Comune di sopperire a competenze che per legge sono di altri enti e istituzioni. L’Ammini-strazione Comunale ha poi messo a disposizione la sede dell’ex Pre-tura (di sua proprietà) in cambio di un rimborso spese pari al 70% di quanto dovuto. Il Ministero della Giustizia, che ha competenza in materia, deve riconoscere che la razionalizzazione delle risorse e la redistribuzione delle sedi

giudiziarie non deve danneggiare i cittadini e prevedere dunque la destinazione di risorse adeguate al funziona-mento di questi uffici. Non è più possibile continuare a scaricare sulle comunità locali il peso delle ineffi-cienze dello Stato centrale, Enti Locali che già stanno sop-portando il peso più consistente insieme ai cittadini del risa-namento del debito pubblico nazionale.

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8 20.01.2012 n° 02

cronache di viaggio!Jungo è il sistema che rivolu-zionerà il nostro modo di spostarci (in città e fuori città): è un modo agile e flessibile per ridurre o anche azzerare la nostra dipendenza dall’auto. come? semplice: sfruttando le correnti naturali di traffico! ci sono milio-ni di sedili vuoti che ti passano davanti, ti ci puoi imbarcare direttamente, con tempi di attesa che tendo-no a zero! Quando un automobilista qualsiasi vede uno “jungonauta” che fa il segnale - mano alzata con la card in mano - accosta volentieri, perché sa di poter viaggiare in compagnia, in sicurezza reciproca, guadagnando il ticket. lo jungonauta a sua volta saltella da una direttrice all’al-tra, risparmiando e divertendosi! tutto su www.jungo.it

era un po’ che non mi facevo sentire… ma rieccomi qua! Non ho dimenticato Jungo, (ci mancherebbe) ma sono stato “costretto” a una pausa invernale causa ferie… Però è ormai una settimana che sono

tornato a lavoro e ho trovato due belle sorprese. Le giornate stanno tornan-do ad allungarsi. Cosa molto positiva. Infatti è dalla seconda metà novem-bre che attendevo qualche raggio di sole al momento dell’uscita dal lavoro, perché era diventato piuttosto difficoltoso farsi vedere dagli automobilisti. Stavo iniziando a pensare a una sorta di faro lampeggiante pur di attirare l’attenzione dei miei distratti potenziali Jungatori. Per fortuna è un proble-ma che mi porrò l’anno prossimo, se occorrerà. Ad oggi sin quasi alle 17.40 c’è abbastanza luce, quindi risulto piuttosto visibile, anche se il mio giubbot-tino catarifrangente non l’ho ancora archiviato. La seconda sorpresa, forse più importante, è che le medie di attesa sono affrontabili anche dopo la pausa natalizia e, comunque, non sono ancora rimasto a piedi. Molto di tut-to questo è possibile grazie alla mia Jungatrice preferita che, puntualmente, mi raccoglie. Oggi però si è aggiunto un nuovo Jungatore! Voleva portarmi a Carpi, ma andava a Modena… gli ho spiegato un po’ l’idea di Jungo e mi ha lasciato a Cavezzo.

by Locco - www.jungo.it

Jungonauta made in Carpi...

I leTTOrI CI sCrIvONOI leTTOrI CI sCrIvONO

sICurezzA A CArpI - I FATTI dellA seTTImANA

ChiuSa l’inChieSta Sul nuovo oSpedale di Ferrara

indagati due dirigenti del colosso carpigiano cmb

l’inchiesta, iniziata nel 2008 sul nuovo polo ospedaliero di Cona (Ferrara), che si è

conclusa nei giorni scorsi, ha visto impegnati Carabinieri e Guardia di Finanza, mentre gli atti conclusivi sono stati firmati da tre magistrati: Nicola Proto, Barbara Cavallo e Patrizia Castaldini. Tra i 13 indagati vi sono manager e pubbli-ci funzionari che avrebbero dovuto controllare i lavori e tra questi i collaudatori della varie strutture, il direttore dei lavori, il responsabile unico del progetto e i rappresen-tanti di alcune ditte di fornitura, tra cui quella del calcestruzzo. Tra gli indagati anche due dirigenti del colosso carpigiano Cmb che, lo ricordiamo, fa parte del gruppo di imprese che hanno in conces-sione il progetto, la realizzazione e la gestione dell’opera. L’avviso della conclusione delle indagini preliminari è giunto a Guglielmo Malvezzi, prioject manager del consorzio costruttore Cona e a Ru-ben Saetti presidente di Progeste, consorzio che ha in concessione l’opera e la sua gestione. L’inchie-sta, che ha escluso il il presidente di Cmb, Carlo Zini, avrebbe

messo in luce il progetto carente del polo ospedaliero, a cui si è fatto fronte con 5 diverse perizie di variante che hanno portato alla lie-vitazione dei costi di 25 milioni di

euro (a fronte di un appalto da 137 milioni, 97 di denaro pubblico e 30 della concessionaria, in project financing, il consorzio Progeste). A Saetti viene contestato dalla

Procura il reato di abuso d’ufficio riguardate alcune perizie, mentre Malvezzi è stato accusato di truffa. Secondo la tesi dell’accusa, che dovrà essere confermata nelle

varie fasi processuali, si doveva fare in fretta e correggere un pro-getto esecutivo incompleto. Ora la parola passa agli indagati e a tutti i loro legali, cui sono in corso le notifiche. La conferma della garanzia sulla sicurezza dell’ospedale viene dal portavoce della Procura di Ferrara, Proto, che ha sottolineato: “non c’è assolutamente pericolo sulla resi-stenza e stabilità dell’ospedale”. E dunque, è assolutamente fuori luogo parlare di eventuale seque-stro della struttura come invece si era paventato da più parti durante le indagini. Al momento non dovrebbe esserci nessuna ripercus-sione, ma nel corso dei decenni, probabilmente, le strutture - e solo in alcuni punti - necessiteranno di maggior manutenzione rispetto al dovuto.

via della scienza, furto sventato nell’azienda vazza e zerlinOltre un anno fa avevano svaligiato la cassa-forte salendo nell’ufficio grazie a una scala a pioli. Nei giorni scorsi i malviventi hanno nuovamente preso d’assalto l’azienda di serramenti e infissi Vazza e Zerlin, nella zona industriale. I ladri hanno rotto i finestroni in alto e si sono calati all’interno nel capanno-ne. Dentro hanno messo in moto il muletto e hanno trasportato all’esterno un intero carico di alluminio. Per trasportarlo i malvi-venti avevano piazzato nell’area cortiliva un furgone risultato rubato. A farli desistere ci hanno pensato le guardie dell’Emilpol. Alla vista delle guardie infatti, i ladri sono fuggiti a piedi saltando la rete di recinzione.

via della scienza, colpo da 20mila euro all’azienda edra In via Della Scienza i furti non si arrestano. Il colpo, del valore di oltre 20mila euro, è stato messo a segno nell’azienda Edra, una delle più dinamiche e innovative nel settore della costruzione. A differenza di quanto accaduto nella vicina fabbrica di serramenti dove le guardie giurate dell’Emilpol hanno notato i ladri dando subito l’allarme alle Forze dell’Ordine, in questo caso nessuno ha visto nulla, nemmeno dalla vicina via

Dell’Industria dove il capannone parzial-mente si affaccia. Rubato materiale pesante e ingombrante, come ponteggi, martelli demolitori, macchinari taglia pavimenti, oltre a computer e materiale per l’ufficio. Tutti, in questo caso, pensano si sia trattato di un furto su commissione.

cibeno pile, furtoin appartamentoDei malviventi sono saliti al primo piano dal retro di una palazzina, in una laterale di via Ramazzini a Cibeno Pile. Per salire, probabilmente, hanno utilizzato una strut-tura metallica che si trovava al piano terra e che viene utilizzata nel periodo estivo per realizzare una piccola copertura in giardino. Una volta sul balcone i ladri hanno alzato la tapparella e si sono introdotti nella camera da letto. La casa è stata messa completa-mente a soqquadro, i ladri hanno infatti

ma i vigili dove sono?

svuotato armadi e cassetti per riuscire a trovare ciò che cercavano, ovvero oro e oggetti preziosi.

fossoli, furto in casaIn una casa colonica di Fossoli dei malviventi hanno divelto un’inferriata a piano terra e si sono introdotti all’interno dell’abitazione dove hanno fatto man bassa. Magro però il bottino: solo poche centinaia di euro.

budrione, borseggiato un pensionatoUn pensionato di Budrione è stato avvicina-to da un uomo in auto che, fingendosi un conoscente, è sceso e gli ha dato una pacca sulla spalla, per poi allontanarsi. L’anziano una volta arrivato al bar della Bocciofila, dopo aver bevuto il caffè, si è reso conto di non avere più in tasca il portafoglio che conteneva ben 500 euro.

Domenica 15 gennaio sono andata a teatro e, in attesa di entrare, ho assistito

per l’ennesima volta alla stessa scena. Sui gradini del Comunale stazionano gruppi di minorenni, italiani e ben vestiti che, oltre a fare confusione, scrivono sulle colonne e sotto al pronao. Mi sono avvici-nata a un ragazzino invitandolo a smettere di scrivere sulla colonna, ovviamente non sono stata ascol-

tata bensì, derisa. Da mesi questa storia continua, le colonne ne sono testimoni, una è persino diventata una sorta di diario: una coppietta infatti, si rinnova, mese dopo mese, per iscritto il proprio “amore”. La loro maleducazione è cosa certa ma, al contempo, io mi domando dove siano i Vigili. Perchè le Forze dell’Ordine permettono a questi giovani di imbrattare un bene prezioso e pubblico? Perchè non intervengono? E’ una vergogna.

una cittadina

lunedì 6 FeBBraio in Sala CongreSSi, il Comitato per il ripriStino del doppio SenSo di marCia in via remeSina e la giovane italia, indiCono un’aSSemBlea puBBliCa

spiragli su via remesinaA

dicembre, sul fronte senso unico in via Remesina, il sindaco aveva spalancato

uno spiraglio di luce. Il primo cit-tadino Enrico Campedelli aveva infatti dichiarato che, una volta ulti-mato l’attraversamento ciclabile del passaggio a livello e assicurata così piena sicurezza a ciclisti e pedoni in

transito, si sarebbe potuto riconside-rare il doppio senso. “Sono disposto a dialogare e a cambiare idea ma, sia chiaro –aveva puntualizzato - sino al tratto che arriva a Fossoli. Chi viene da Novi dovrà percorrere la Statale”. L’ostacolo maggiore al ritorno al doppio senso pare essere, più che la volontà dell’Amministra-

zione – apparentemente disposta a trattare - il denaro: per portare a termine i lavori occorrono infat-ti circa 50mila euro. Fondi che il Comune sta chiedendo ai privati... Del senso unico, fortemente osteg-giato da residenti e commercianti, si discuterà, per l’ennesima volta, nel corso dell’assemblea pubblica,

indetta dal Comitato per il ri-pristino del doppio senso di marcia in via Remesina e dalla Giovane Italia, il prossimo 6 febbraio, in Sala Congressi, a partire dalle ore 20. Invitati il sindaco Campedelli e l’assesso-re a Traffico e Viabilità Alberto D’Addese.

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presentato nei locali dell’Hotel President di Correggio, lo scorso

12 gennaio, il tema nazionale Lions dell’anno 2011-2012. I quattro presidenti di Lions Club Correggio Antonio Al-legri, Lions Club Carpi Al-berto Pio, Lions Club Carpi Host e Leo Club, rispettiva-mente Ivano Accorsi, Vanda Menon, Giampiero De Gia-comi e Gaia Sighinolfi, han-no annunciato l’impegno dei club a sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’importanza di donare il sangue del cordone ombelicale, per il bene di tutti. “Dare alla luce una nuova vita - ha sottolineato Vanda Menon - è un’esperienza sacra. Magica per ogni donna. Quello del parto è un momento eccezionale che può diventare ancor più prezio-so: ogni donna infatti, donando il sangue del cordone ombeli-cale può diventare mamma due volte, ridando a una vita spezzata dalla malattia, una speranza”. Un gesto d’amore e di altruismo questo, illustrato alla platea dal dottor Marcan-tonio Vezzani (ginecologo che, nella sua carriera medica, ha assistito sinora nel parto oltre 3mila donne) coadiuvato dal-la dottoressa Giulia Pedrielli. “Con la scoperta delle cellule staminali - ha spiegato Vezzani - ci si è dischiuso un orizzonte vastissimo relativamente alla cura di numerose patologie fino a ieri mortali. Una scoperta che ci ha fatto accarezzare persino il sogno dell’immortalità... il sangue del cordone ombeli-cale è ricchissimo di cellule preziose, dette cellule staminali emopoietiche, presenti anche nel midollo osseo, preposte a formare gli elementi corpusco-lari del sangue: i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Queste cellule costituiscono una risorsa biologica per l’in-tera umanità”, poiché, come ha poi aggiunto la dottoressa Pedrielli, “sono simili a quelle

l’impegno, a livello nazionale, dei lionS per l’anno 2011-2012 Sarà quello di SenSiBilizzare l’opinione puBBliCa CirCa l’importanza di donare il Sangue del Cordone omBeliCale, per il Bene di tutti

un gesto d’amore

embrionali e quindi proliferano velocemente, garantiscono una pronta disponibilità, un rischio di infezione molto basso, non provocano rischi per i donatori, sono conservabili fino a 20 anni, sono utilizzabili anche quando non c’è una perfetta compati-bilità tra donatore e ricevente, non creano problemi etici e danno origine agli elementi del sangue”. Il prelievo del

sangue cordonale può essere eseguito in qualsiasi ospedale, (sia durante un parto spontaneo che cesareo) che sia in grado di far riferimento a una struttura specializzata, dove la sacca di sangue venga elaborata e prepa-rata per l’utilizzo. “Nella nostra Regione - ha continuato Vez-zani - il sangue raccolto viene conferito alla Banca di Bologna che offre garanzia di sicurezza, idoneità e tracciabilità. La ban-

ca, a sua volta, trasmette i dati genetici al registro nazionale e internazionale del sangue cordonale che, da poco, è stato unificato a quello del midollo osseo, in attesa di richiesta da parte dei Centri trapianto”. Donare il sangue del cordone è un procedimento semplice e non comporta nessun rischio né per la mamma né per il bebè, dato che il prelievo avviene quando il cordone è già stato reciso. Subito dopo la nascita, il cordone viene pinzato in due punti e reciso: il neonato viene staccato, accudito e sottoposto ai controlli di prassi. Nel frat-tempo, un operatore esperto preleva con un ago dalla vena ombelicale il sangue rimasto

nel cordone e nella placenta, che viene raccolto in una sacca sterile. In Italia ogni anno sono raccolte circa 28mila sacche di sangue ma, l’obiettivo, “per raggiungere l’indipendenza dall’estero, deve essere il rag-giungimento delle 75mila”. Purtroppo infatti, solo il 20% del sangue raccolto viene poi bancato e conservato, poichè in molte sacche non vi è un nu-mero sufficiente di staminali.

Per tale motivo la donazione di “massa” diventa fondamentale. “Nel 2010, in Provincia di Mo-dena - spiega il dottor Vezzani - sono state fatte 229 donazioni. Di queste, 74 sono state scartate e 55 congelate. In Italia, sempre nel 2010, a fronte di 557mila nuovi nati, sono state donate solo 20mila sacche di sangue, di cui 4mila bancate”. La strada da fare è ancora lunga. Il bacino di potenziali donatrici è immenso, a partire dalle donne straniere, che potrebbero assicurare anche “una maggiore eterogeneità del sangue a disposizione”. Queste cellule sono una vera e propria

“terapia salva-vita nelle malat-tie tumorali (leucemie e linfo-mi), nelle anemie congenite (talassemia), in caso di aplasia del midollo e di immunodefi-cienze congenite”. Ogni anno nel nostro Paese si registrano dai 10 ai 12 nuovi casi di leu-cemia ogni 100mila abitanti; 500 di loro sono bambini con meno di 14 anni. “Per la loro guarigione è fondamentale la tempestività del trapianto: pur-troppo un quarto di loro non trova un donatore compatibile e muore. Negli ultimi 10 anni però, 200 bambini sono guariti grazie al sangue del cordone”, ha sottolineato Vezzani che non ha risparmiato critiche alle ban-che private estere. “Ogni anno dall’Italia migrano 15mila cor-doni in banche private estere, per la conservazione autologa, pratica non consentita nel no-stro Paese che crea illusioni, di-sinformazione e, soprattutto, in caso di malattia, non ha alcun ri-scontro scientifico”. Qualora si contragga una patologia infatti, “l’unico sangue da non usare è il proprio”, ribadisce Vezzani. “Le banche introitano dai 30 ai 40 milioni ogni anno e, facendo leva sul fattore emozionale (una sorta di assicurazione biologi-ca) convincono genitori male informati a mettere il cordone al sicuro in caso di bisogno futuro, sottraendo così donazioni vera-mente utili ai trapianti. Quando il profitto prevale sul bene co-mune, la qualità della vita de-cade”. La donazione (eterologa e intrafamigliare) è una scelta etica importante, svincolata da ogni logica di profitto. Un gesto squisitamente altruistico. La sfida del futuro allora è quel-la di fare ciascuno la propria parte. Ogni neo mamma deve convincersi che il sangue che ha nutrito il proprio piccolo può dare ancora vita e, allo stesso tempo, la comunità scientifica deve continuare a inseguire il sogno di scoprire il “segreto genetico delle cellule stamina-li”, affinchè in un futuro, più o meno prossimo, ognuno di noi possa diventare donatore di se stesso, vincendo patologie oggi ancora incurabili.

Jessica Bianchi

Una mamma donatrice

Vanda Menon

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Da sinistra Pedrielli, Vezzani, De Giacomi, Ardizzani, Accorsi, Menon e Sighinolfi

“Ogni anno dall’Italia

migrano 15mila cordoni in banche estere, per la conservazione autologa, pratica non consentita nel nostro Paese e che non ha alcun riscontro scientifico”.

“Ogni neo mamma

deve convincersi che il sangue che ha nutrito il suo piccolo può dare ancora vita”.

dONAre Il sANgue COrdONAle è uN gesTO d’AmOreLeggi la notizia su:www.temponews.it

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Da sinistra Ferrari, Masini, Varetto, Lugli e Righetti

Il centro commerciale Il Borgo-gioioso ha presentato le inizia-tive del 2012, un anno che, ha

dichiarato Guido Lugli, direttore del centro, sarà ancora all’insegna “del sorriso, come l’immagine che carat-terizza la nostra comunicazione, e di attenzione alle istanze del territorio; un legame che ci ripromettiamo di rafforzare sempre più. In particolare abbiamo voluto mettere i giovani al centro della nostra attenzione con iniziative mirate, anche di concerto con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Carpi, con l’intenzione di incoraggiare le loro passioni, so-prattutto in campo musicale. Grazie alle scelte fatte in questi anni oggi il Borgogioioso è considerato best in practice soprattutto in relazione alla politica ambientale finora perseguita. Questo dimostra che gli investimenti importanti, pari a 125mila euro nel solo esercizio 2009, in buone pra-tiche ed energia ripagano in termini di riduzione dei costi e di risparmio ambientale. Guardare ai giovani e all’ambiente sono scelte di atten-zione verso il futuro che ci paiono fondamentali”. La volontà infatti è quella di “consolidare il Borgo non solo come luogo di consumo, bensì come spazio sociale, aperto alla cit-tà”, ha aggiunto Claudio Varetto, responsabile della comunicazione e degli eventi. Riconfermata l’alle-anza tra il Borgogioioso e il mondo della scuola: ha infatti preso il via Teatroscuola, rassegna di spettacoli rivolta alle scuole materne ed ele-mentari, curata dal Teatro Comu-nale, di cui il Borgo è sponsor per il secondo anno consecutivo. “Lo scorso anno 200 classi hanno assi-stito alla rassegna, per un totale di circa 4mila bambini”, ha spiegato

al Centro CommerCiale di Carpi tante iniziative dediCate ai giovani di ogni età alla SCoperta della moda, della CuCina, della muSiCa e del riSpetto per l’amBiente

il borgo si fa beat, green e teen

l’assessore alla Cultura, Alessia Ferrari. In galleria si svolgeranno anche due open day di presentazione di due istituti superiori carpigiani. Si parte sabato 28 gennaio, alle 16,30, con una sfilata di moda curata da-gli studenti dell’Istituto Vallauri e si prosegue sabato 4 febbraio, alle 17, con un aperitivo - degustazio-ne a cura dell’Istituto Alberghiero Nazareno. A settembre poi, in oc-casione della festa di compleanno del centro commerciale, la galleria ospiterà il tradizionale concerto dell’Orchestra del Vecchi-Tonelli di Carpi. “Dopo il successo di pub-blico riscosso con Supergulp e in occasione delle iniziative musicali svoltesi lo scorso anno al Borgo, abbiamo deciso di proseguire sulla stessa strada - continua Varetto - e,

a partire dal 25 marzo, vi stupiremo con la mostra dal tema: Beatlemania: 50 anni con i Beatles. Un evento che celebra il 50° del primo 45 giri Love me do uscito in Inghilterra nel 1962. Il disco da cui nacque tutto: la folgorante carriera dei Fab Four, che cambiò la storia mondiale della

musica moderna e innescò quella rivoluzione culturale che, a parti-re da Liverpool, dove ebbe il suo epicentro, dilagò ben presto in tutta Europa contagiando l’arte, il costu-me e la società. La beatlemania si estese anche tra i giovani di Modena e provincia dando vita al fenomeno

beat che valse a Modena l’appella-tivo di piccola Liverpool”. Il feno-meno è stato analizzato da Massimo Masini, collezionista modenese e grande esperto di musica beat, che ha ricostruito la storia di oltre 100 band attive nel nostro territorio, dal 1960 al 1975, nel volume Avanzi di Balera, cui sarà dedicato uno de-gli eventi collaterali della mostra. L’allestimento, per la prima volta in Emilia Romagna, è curato da Masini e prevede l’esposizione di memorabilia, dischi e rarità dedicate ai Beatles, provenienti dalla raccolta privata del curatore, con pannelli esplicativi e sagome illustrative, ol-tre a un paio di momenti musicali. Alla mostra è abbinato il catalogo, edito nel 2010 da Anniversary Book, Thank you Boys. “Quello dei Be-atles - spiega Masini - fu un vero e proprio Rinascimento musicale. Rivoluzionari, geniali e dirompenti, i ragazzi di Liverpool riuscirono a incitare le masse al cambiamento e alla riflessione con un sorriso sulle labbra, con scanzonata leggerezza. Il loro fu un messaggio trasversale, fresco, capace, ancora oggi, di unire più generazioni di fan. L’ottimismo sprigionato dai loro pezzi, credo sia

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l’unica forza di cui ciascuno di noi dovrebbe armarsi ancora oggi”. Come sempre verrà data anche gran-de attenzione ai temi ambientali. Il centro è stato premiato dal Sole 24 Ore come migliore esempio in Ita-lia di Gestione virtuosa e proattiva in termini di efficienza energetica, isolamento termico e riduzione del-le dispersione energetica e gestione dell’accensione/spegnimento degli impianti. L’adozione di queste buone pratiche ha permesso al Borgo nel 2010 di diminuire del 19% il costo complessivo della forza motrice (energia elettrica + gas metano). Gli interventi di ottimizzazione del-le strutture sono continuati anche nel 2011, nonostante il contesto di difficoltà economica, permettendo di porre le condizioni di ulteriori risparmi sotto il profilo energetico e ambientale. In particolare la rea-lizzazione da parte di Ipercoop di un nuovo impianto fotovoltaico, ul-timato a fine novembre (il cui costo complessivo è di un milione di euro) che ha comportato l’installazione di 2.728 moduli sul tetto. A regime il nuovo impianto “consentirà un ri-sparmio ambientale di oltre 188mila chilogrammi di anidride carbonica, corrispondente a quella assorbita da 270 alberi nel corso della loro vita”, ha infine aggiunto il direttore dell’ipercoop, Marco Righetti.

Jessica Bianchi

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la biblioteca dei miei sogni...

Quando i film si sposano ai libriGuardare un film e poi leggere tutti insie-me il libro da cui è

stato tratto. La biblioteca dei miei sogni è il titolo dell’iniziativa promossa da qualche anno dalla Biblio-teca multimediale loria di carpi. Dedicata al tema Ambigue identità, curata da alessandra Burzacchini e anna prandi, la rasse-gna comprende otto date: durante la prima, dello scorso 25 gennaio, è stato proietta-to The reader di stephen Daldry, pellicola del 2008. Venerdì 27 gennaio i parte-cipanti a questa iniziativa si ritroveranno, sempre alle 21 all’Auditorium, per leggere insieme il libro da cui è nato il film, di Bernhard schlink. Ricordiamo che la vicenda si svolge negli Anni Cinquan-ta, quando Michael Berg attraversa i primi turbamenti dell’adolescenza. Un giorno, per la strada, si sente male e viene soccorso da Hannah, che ha da poco superato la trentina. Il ragazzo è attratto dalla sua misteriosa sensua-lità, ma intuisce che nel suo passato ci sono dei segreti

che lei non può rivelargli. La versione cinematografica del libro girata da Daldry ha ottenuto numerosi premi internazionali, fra i quali il Premio Oscar all’attrice protagonista Kate Winslet. Il 22 e 24 febbraio dell’ac-coppiata film più libro sarà invece protagonista I segreti di Brokeback Mountain (con la pellicola di ang lee, vincitore del Leone d’oro al Festival di Venezia 2005 e di tre Premi Oscar, e poi del libro di annie proulx). A fine mar-zo la rassegna si concluderà con Il Talento di Mr Ripley e il 18-20 aprile infine con

Drive. Per partecipare a La biblioteca dei miei sogni le iscrizioni sono obbligatorie, fino a esaurimento dei 30 po-sti disponibili, e verranno rac-colte alla Biblioteca multime-diale Loria (per informazioni 059 649369). E’ prevista una quota fissa di iscrizione di 10 euro da versare in occasione del primo appuntamento. Gli organizzatori consigliano di leggere i romanzi prima delle proiezioni, in modo da poter partecipare attivamente alla conversazione che si svolgerà sia dopo la visione dei film che durante i gruppi di lettu-ra che seguiranno.

orientamento scolastico

un aiuto per scegliere la scuola per i propri figli

continuano gli incon-tri di orientamento scolastico rivolti ai

genitori delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado, promossi dall’unione terre d’argine, dagli istituti coinvolti e dalle associazioni imprenditoriali, oltre che da carpiformazione. Incontri che rappresentano un mo-mento informativo nel corso del quale i quattro istituti superiori di Carpi (Da Vinci, meucci, Vallauri, Fanti) han-

no l’opportunità di presentare le loro proposte formative, alla luce anche degli ultimi provvedimenti che hanno modificato gli ordinamenti e i programmi delle scuole secondarie di secondo grado. Nel corso degli incontri inoltre il cfp nazareno presenterà a sua volta le attività di forma-zione professionale presenti alla Corte dei Pio mentre le associazioni imprenditoriali illustreranno dal canto loro la situazione del distretto (inseri-

ta nel contesto più ampio del quadro economico, del mer-cato del lavoro e delle figure professionali da questo richie-ste). Gli incontri, della durata di circa due ore ciascuno, si svolgeranno dalle ore 18 alle ore 20. Appuntamento il 23 gennaio alla Scuola Foche-rini di Carpi e il 25 gennaio presso la Sala Congressi di viale Peruzzi (appuntamento riservato ai genitori della Scuola Alberto Pio e dell’isti-tuto Sacro Cuore).

Graziella Spinelli

al via la terza edizione del FeStival nati per vinCere Che, queSt’anno, è dediCata alla triade diSaBilità, natura, amBiente

la ricchezza della diversità

siamo tutti diversi. E’ questo il cuore del messaggio che Carpi, città attenta non da

oggi alle tematiche della disabili-tà, intende lanciare presentando la terza edizione di Nati per vincere? il festival che, proprio su queste ar-gomenti è incentrato. Se lo scorso anno il tema portante è stato quello del tempo libero, questa edizione avrà come protagonista la tria-de Disabilità, Natura, Ambiente. L’appuntamento è sabato 21 gen-naio, per l’inaugurazione presso il Circolo Guerzoni dove, dalle 9 alle 12, si parlerà di non vedenti e cani con il presidente dell’Unione Ciechi Emilia-Romagna, Stefa-no Tortini, che introdurrà anche l’esibizione di cani addestrati ad affrontare un percorso a ostacoli. Nel corso della mattinata i partecipanti potranno deliziarsi con il concerto per arpa I suoni della Natura della virtuosa Cristina Blarzino e con lo

spettacolo di danza contemporanea del gruppo Officine di Creazione, vincitore del premio Open Danza 2011 del Festival delle abilità diffe-renti. Nel pomeriggio si darà inve-ce il via, alle 15.30, all’Auditorium della biblioteca Loria, alla rassegna cinematografica curata e presentata da Dario D’Incerti, con la proie-zione – alla presenza del regista – di Prima la musica, poi le parole, toccante opera di Fulvio Wetzl. La rassegna proseguirà poi al giovedì sera – dal 16 febbraio sino a fine marzo – presso le Scuole Collodi, con la proposta di sei pellicole, tra le quali l’acclamatissimo Precious, toccante racconto, sognante e spie-tato insieme, di una ragazza madre che ha tutto per essere un’esclusa: di colore, povera, obesa e semia-nalfabeta, riesce nonostante ciò a ritagliare per coloro che le stanno a cuore, attimi di semplice, purissimo amore. Il cuore della manifesta-

zione - promossa dalle associazioni di volontariato Il Tesoro Nascosto, Anmic, e da tre istituzioni scola-stiche carpigiane su cinque (Terzo Circolo, Carpi Due e Carpi Zona Nord) e sponsorizzata da Fonda-zione Cassa di Risparmio, Lions Alberto Pio, Angelo Po e Aimag - resta tuttavia il concorso di poesie, racconti, pittura e, da quest’anno, anche fotografia. Sono 500 gli autori che, da tutta Italia hanno presentato, nelle due precedenti edizioni, quasi 800 opere. Le sezioni per le categorie Poesie e Racconti sono due: adulti e Under 18. Possono partecipare an-che le scuole di ogni ordine e grado, con opere individuali o di gruppo, con l’unico limite di due elaborati per sezione; la terza categoria, Opere pittoriche, è invece riservata ai ra-gazzi sino ai 18 anni d’età; Progetti di integrazione della disabilità, la sezione dedicata al racconto video o fotografico, è appositamente

dedicato alle scuole. I premi per i primi classificati vanno dai 150 ai 300 euro, oltre alla pubblicazione in volume per i primi dieci finalisti di ogni sezione. La premiazione av-verrà il 28 aprile al Teatro Comunale di Carpi, serata conclusiva della ma-nifestazione, alla presenza di artisti d’eccezione. “Eventi come questo hanno l’ambizioso obiettivo di la-vorare per l’inclusione sociale – ha commentto l’assessore all’Istruzio-ne Maria Cleofe Filippi in rappre-sentanza del Comune di Carpi che, insieme al Segretariato sociale della Rai, ha concesso il suo patrocinio – modificando lentamente lo sguardo e il modo di percepire delle persone. Occorre comprendere, una volta per tutte, che la diversità, di qualsiasi tipo essa sia, è una grande forma di ricchezza”. Informazioni più detta-gliate sono reperibili all’interno del sito www.iltesoronascosto.it.

Marcello Marchesini

Da sinistra Otorino Gelmini,Maria Cleofe Filippi, Attilio Desiderio e Dario D’Incerti

le Sententiae dei Carpigiani traSCritte Con Cura da graziella Spinelli Sono State raCColte in un volumetto

la vita secondo noiC

’è un luogo, a Carpi, che la passione e l’inventiva di una persona ha trasfor-mato in una moderna agorà, sede di

conversazioni su ogni tipo di argomento. Si tratta di Piazza Garibaldi 11, dove Graziella Spinelli, presso la propria edicola Athena, ha da tempo inaugurato il proprio persona-lissimo interfaccia con il pubblico che, ogni giorno, transita davanti alla sua vetrina. Il nome dell’iniziativa è al passo coi tempi, oltre che spassoso: Faceglass, una bacheca vera e pro-pria affissa in vetrina sulla quale a chiunque è concesso esprimere la propria opinione. L’ha desiderato da subito e, in questi giorni, la fantasia è divenuta realtà: le sententiae dei carpigiani trascritte con cura negli ultimi quat-tro mesi sono state raccolte in un volumetto. Cosa siano l’amore, il destino, l’educazione, l’informazione, la coppia, la vita: sono solo alcune delle domande poste ai passanti su Fa-ceglass e che, ora, sono alla portata di tutti. Un libriccino agile, divertente ma, al tempo stesso, capace di porre domande e tentare di dare risposte su argomenti cui, di frequente, si crede di avere le idee chiare, spesso a torto. Cento copie, di cui la metà sono state vendute

in soli tre giorni. “Adoro parlare con le per-sone – spiega Graziella – e sono convinta che siano la passione e l’entusiasmo a muovere il mondo: coniugare le due cose sta alla base del mio Faceglass e del volume che ne è nato”. Incuriositi? Il moderno pamphlet è in vendita a soli 5 euro presso l’edicola Athena.

Valeria Cammarota

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Sabato 14 gennaio si è tenuta a modena presso il raffaello l’anteprima nazionale del sequel di Benvenuti al Sud, pellicola di luca miniero

uno spensierato contributo all’unità nazionale

sabato 14 gennaio si è tenuta a Modena pres-so il Cinema Raffaello

l’anteprima nazionale del se-quel di Benvenuti al Sud, la pellicola di luca miniero che tanto successo ha ottenuto lo scorso anno. A tempo di record esce il 18 gennaio questo Benvenuti al Nord che vede all’opera lo stesso cast artistico in una nuova avventura naturalmente am-bientata nella capitale mora-le: Milano. Mattia, il postino di Castellabate, in crisi con la moglie, viene trasferito al Nord a causa di un equivoco dei suoi due un po’ scalca-gnati colleghi, che quando leggono Pordenone come luogo di destinazione fanno di tutto affinché il collega sia dirottato a Milano dove c’è il direttore Alberto Colom-bo che così può ricambiare l’ospitalità ricevuta nel primo film. Sconsolato, il poverino parte accompagnato dai pregiudizi di mamma, amici e parenti che lo imbottiscono

di raccomandazioni, cibarie profumatissime e giubbotto con fari antinebbia. Ma non è giusto raccontare oltre. Vale la pena invece dire che la commedia si svolge a ritmo incalzante per tutta la prima parte, con qualche battuta d’arresto nei tempi intermedi e arriva a un finale natural-mente lieto, come è d’obbli-go, accompagnato dal quasi inno nazionale di modugno, l’intramontabile Volare oh oh che nell’esecuzione di emma acquista nuova grinta e vivacità. Vale la pena anche sottolineare la frenetica per-formance di claudio Bisio, della straordinaria angela Finocchiaro, della bellissi-ma Valentina lodovini e dell’eccezionale alessandro siani che nei tentennamenti ricorda sempre più troisi. Aggiunta non di poco conto, la presenza di paolo rossi nei panni di un mega-diri-gente, clone di marchionne, davvero entusiasmante.Se ci si vuole divertire e

passare due ore spensierate, questo è il film perfetto. Ma non un cinepanettone, il racconto vuole anche veicolare un sincero con-tributo all’unità nazionale che, dopo il 150°, ci sta a pennello. I pregiudizi si sgre-tolano a poco a poco, così come succedeva nel primo capitolo e la comprensione tra le comunità meridionale e settentrionale riceve una ulteriore occasione di verifi-ca. Occorre doverosamente ringraziare sanFelice 1893 – Banca popolare per lo sforzo produttivo sostenuto e per l’opportunità di questa prima nazionale che ha visto la presenza del regista Luca Miniero, di Claudio Bisio e Valentina Lodovini (manca-va Siani perché impegnato a Napoli) accompagnati dall’amministratore delegato di Medusa, tutti ospiti gradi-tissimi del direttore generale della banca, il dottor Franco cocchi.

ivan andreoli

Bisio all’uscita del Cinema Raffaello

a Soliera quello dei 24 queSiti reFerendari Sta diventando un vero e proprio Feuilleton Che Si traSCina anCora oggi

a soliera infuria la guerra dei comitati“

Quello dei referendum di Soliera è un vero e proprio pasticcio”. Ad

affermarlo è Guido Lodi, capogruppo di Rilanciamo Soliera e rappresentante del Comitato promotore dei 24 quesiti presentati al Comune la primavera scorsa. L’accusa di Lodi riguarda sostanzial-mente la mancanza di legitti-mità del Comitato di garanzia, nominato dal sindaco Giu-seppe Schena, composto in prima battuta da tre soggetti: segretario comunale, giudice di pace e difensore civico. In prima battuta appunto. Perché a Soliera, quello dei 24 quesiti referendari sta diventando un vero e proprio feuilleton che si trascina ancora oggi. Dopo averli esaminati, il comitato ha rigettato tutti i quesiti – com-preso quello che ai proponenti stava più a cuore, che verte-va sull’annosa questione del Ponte dell’Uccellino - tranne tre, riguardanti rispettivamen-te, a detta di Lodi: “la riaper-tura del traffico in Piazza, la realizzazione di un sottopasso in località Appalto al posto di una pericolosa ciclabile sul cavalcavia esistente, im-pedire la realizzazione di un grattacielo di 18 piani nella

zona residenziale del Centro Sportivo”. Su questi ultimi tre sarebbe stato possibile cerca-re una mediazione. Ma non finisce qui, naturalmente. A questo punto il primo comi-tato, quello dei referendari, solleva “Estrema perplessità sull’imparzialità” del Comita-to di Garanzia. A infiammare ancor di più gli animi è poi arrivato, in ottobre, l’annul-lamento della procedura re-ferendaria a causa della rile-vazione del vizio di forma su un centinaio delle circa 1.100 firme raccolte. Lodi però non ci sta ed è qui, come in ogni romanzo d’appendice che si rispetti, che non si fa attendere il colpo di scena. “I membri del Comitato di garanzia non possono avere, secondo l’ar-ticolo terzo dell’apposito Re-golamento comunale - legami di parentela sino al 4° grado con consiglieri comunali in carica, condizione violata dalla presenza nel comitato della sorella di uno di essi, ed è inoltre rivestito, nella passata legislatura, il ruolo di assesso-re”. A questo punto il vecchio Comitato viene revocato e al suo posto se ne insedia uno nuovo. Tutto finito? Nemme-no per idea. Anche in questo

caso i promotori dei referendum, in testa Guido Lodi, dissento-no. “Il giudice di pace di Carpi ha già chiamato a sostituirlo un avvocato parente di un consigliere comunale. Perciò impugneremo an-che la delibera di nomina del nuovo organo”. Sembra insomma che, prima di arrivare a parlare del meri-to delle questioni, a Soliera ci sarà ancora parecchio da discutere sulle procedure. Due domande, a questo punto, sorgono spon-tanee. La prima: era proprio necessario presentare 24 quesiti, per un Comune del-la grandezza di Soliera? In questo modo si ha la vaga impressione che i promotori abbiano cercato di sparare nel mucchio. Ma allora, se sono così numerose le questioni che è impossibile discutere in Consiglio Comunale, tan-to da dover passare attraverso la formula della democrazia

diretta, non ha più senso por-tare la propria battaglia alle prossime elezioni e, nel caso, vincerle? Secondo spunto di riflessione: fermo restando che, nell’amministrare un Comune, le cose importanti da fare – soprattutto in que-sto periodo – sono tante, non era meglio scegliere subito con più attenzione i membri del comitato, per non lasciar spazio a dubbi di sorta? Alla prossima puntata.

Marcello Marchesini

Guido Lodi

la carpigiana manuela ghizzoni è, secondo il sito openpolis che monitora l’indice di produttività dei parlamentari, la deputata che ha il tasso di produttività più alto tra gli eletti in emilia romagna nell’anno 2011

Quando la politica non fa rima con casta

non sempre politica fa rima con casta. Un esempio positivo

arriva direttamente da Car-pi. La carpigiana manuela Ghizzoni è, secondo il sito Openpolis che monitora l’indice di produttività dei parlamentari, la deputata che ha il tasso di produt-tività più alto tra gli eletti in Emilia Romagna per tutto l’anno 2011. Capo-gruppo democratica nella commissione Istruzione, la parlamentare carpigia-na si conferma dunque la stakanovista dell’Emilia. I criteri utilizzati per calcolare l’Indice di Produttività sono molteplici: la tipologia di atto presentato dal depu-tato, il consenso ricevuto dall’atto, il suo iter, nonché la partecipazione del parla-mentare ai lavori. A ognuno di questi criteri vengono poi associati dei parametri che, combinati tra loro, permet-tono di attribuire a ciascun deputato e senatore un va-lore numerico per ogni atto presentato in Parlamento o di cui sono stati relatori. Viene poi calcolato il peso specifico di ogni provvedi-mento in base al consenso e a quanta strada riesce a fare in Parlamento. Infine, a ogni parlamentare viene riconosciuto un punteggio per la partecipazione ai lavori in Commissione e in aula, computando sia gli

interventi effettuati che le presenze alle votazioni. Con un tasso di assenza di appe-na il 3,78% (-360 su 9.530 sedute) Manuela Ghizzoni risulta nella fascia alta tra i presenti e, con un indice di produttività di 563,9 si aggiudica il riconoscimento di 14° parlamentare più pro-duttiva a livello nazionale.

m.m.

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carpi, 1950-2010: 60 anni da leoni. ma i prossimi?

L’Angolo di Cesare Pradella

alice, l’associazione per la lotta all’ictus Celebrale, presenta:

la miglior parola è quella che non si dice...

Venerdì 27 gennaio, alle ore 20.30, nei locali del circo-lo Graziosi di via Sigonio,

alice, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Celebrale - Sezione di Carpi presenta lo spettacolo di solidarietà dal tema: La miglior parola è quel-la che non si dice... con la com-pagnia anna & the Hospitalists. Presenta la serata, Dino Drusiani. L’ingresso è di 7 euro.per INFOrmAzIONI e preNOTAzIONI: 059.651894 e 327.2036045.

il volume in uscita, di giorgio vecchio, dal titolo, un giusto fra le nazioni: odoardo Focherini (1907-1944) dall’azione Cattolica ai lager nazisti, costituisce la prima biografia completa sulla figura di Focherini

un uomo “normale” nella sua straordinarietà

i l carpigiano odoardo Focheri-ni nel 1969 è stato proclamato Giusto fra le Nazioni, per aver

salvato decine di ebrei tra il 1943 e il 1944 e aver pagato tale com-portamento con la sua stessa vita. Scoperto e incarcerato, fu infatti deportato in Germania, trovando la morte nel Lager di Hersbruck, dove venne assistito da un altro martire della Resistenza cattolica italiana, teresio olivelli. Il volume in uscita, dal titolo, Un Giusto fra le Nazioni: Odoardo Focherini (1907-1944) Dall’Azione Catto-lica ai Lager nazisti, costituisce la prima biografia completa sulla

sua figura, condotta con criteri scientifici e fondata su moltissimi documenti custoditi dalla famiglia e in archivi pubblici e privati. L’au-tore, Giorgio Vecchio, professore ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Parma, tratteggia il ritratto di un uomo del tutto normale, almeno per quei tempi: un padre costretto a molteplici lavori per mantenere la famiglia numerosa, tra cui quello di amministratore del giornale Av-venire d’Italia, un dirigente locale dell’Azione Cattolica (a Carpi), un cristiano fedele alla sua Chiesa. Nella vita di Focherini c’è tutto

questo, ma nessun fatto eclatante: un uomo come tanti altri. Ma, al momento opportuno, quest’uomo normale seppe compiere gesti straordinari e mise in piedi un’efficiente rete di salvataggio per decine di ebrei disperati. Di più: seppe infondere loro coraggio, offrire spazi di umanità e persino di buon umore. Odoardo Focherini è dunque uno degli eroi italiani del XX secolo e la sua figura merita di essere ampiamente cono-sciuta a livello nazionale.

la Carpi degli Anni ’50, che usciva dalla guerra e da una povertà diffusa, è riuscita nel

miracolo di inventarsi un’attività industriale nuova, diretta erede di quella del truciolo (che si sviluppò tra le due guerre), con la lavorazione del legno per le trecce di paglia. La nuova attività è stata invece la lavora-zione della maglieria, grazie a una di quelle felici intuizioni di cui la gente carpigiana va fiera e orgogliosa. E fu per merito di uomini come Crotti, Severi, Brani, Righi, Martinelli, Ferrari e Molinari, se Carpi conob-be il boom economico che la tolse dalla povertà e dalla disoccupazione per farne un territorio ricco e indu-strializzato. Uomini affiancati da altri imprenditori avveduti e coraggiosi come i Goldoni e i Po che sfondarono nel settore della meccanica. Dagli Anni ’50 a oggi l’economia carpigia-na ha subito trasformazioni radicali, come non era mai avvenuto nei secoli passati, imboccando la strada di uno

sviluppo stupefacente, avendo an-che un occhio di riguardo al sociale inteso come aiuto al prossimo. E, infatti, Carpi si sviluppò non solo sul piano economico ma dimostrò questa spiccata sensibilità sociale, etica, religiosa e politica raggiun-gendo traguardi importanti nelle arti, nelle lettere, nelle scienze, sul piano politico, culturale, religioso e spor-tivo perchè seppe proporre figure come l’onorevole Vittorino Carra e, successivamente, la senatrice Isa Ferraguti e, di recente, l’onorevole Manuela Ghizzoni che ripercorsero le orme del grande uomo politico degli inizi del secolo, il deputato socialista Alfredo Bertesi; oppure personaggi come lo scrittore Arturo

Loria (prematuramente scomparso), la regista Liliana Cavani, il compo-sitore Carlo Rustichelli, il cantante Paolo Belli, don Ivo Silingardi, ere-de del patrimonio spirituale e sociale lasciato da don Zeno Saltini e dalla sorella Marianna, che posero due pietre miliari nella storia carpigiana con la Comunità di Nomadelfia e con l’Istituto Mamma Nina, ma anche col martire Odoardo Focherini. Sul piano sportivo, dopo le imprese degli inizi del ‘900 del mitico Dorando Pietri, ecco nel dopoguerra calciatori giunti sino in Serie A e in Nazionale, come Frignani, Turchi e Bagni, il campione di tiro con l’arco Paren-ti, l’organizzatore della Maratona d’Italia, Ivano Barbolini... In tale

evoluzione, la realtà carpigiana si è avvalsa della presenza determinante delle donne che ha giocato un ruolo fondamentale nel suo sviluppo civile e sociale, non ascrivibile a nessu-na altra realtà vicina. Qui la donna imprenditrice e manager, ma anche impegnata nella cultura, nel sociale e nelle arti, ha dimostrato un estro e una genialità concrete. Difficile sin-tetizzare il carpigiano in una formula, essendo egli pragmatico e solido, ma anche fantasioso e imprevedibi-le, coraggioso e grande lavoratore. Un’anima difficile da catalogare che ha galleggiato per un sessantennio tra pragmatismo, creatività, ideali-tà, tensione morale e spirituale. Nel contempo la popolazione è triplicata

raggiugendo i 70mila abitanti, di cui il 12 per cento rappresentato da stranieri, il centro si è rinnovato, sono sorti nuovi quartieri, la ricchezza pro-capite è decuplicata, grazie al trionfo dell’economia di mercato, all’introduzione della telematica e delle tecnologie. E, ancora, Carpi vanta una sanità pubblica moderna anche grazie alle preziose donazioni di Guido Molinari all’ospedale... Ma come sarà il prossimo mezzo secolo? Nessuno azzarda previsioni, considerato il momento di grandi difficoltà e di trasformazioni che stiamo vivendo. Quel che è certo è che i carpigiani ce l’hanno già fatta una volta: speriamo possano riuscirci ancora.

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Sudoku Come si giocaQuesto gioco di logica propone una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuo-ta; la griglia è suddivisa, da bordi in neretto, in 9 sotto-griglie, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le ca-selle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9, e pertanto senza ripetizioni.

Tempo... di quiz!

a cura di clarissa [email protected]

il più grave naufragio avvenuto in italia

La maestra domanda a un alunno: Carletto, il tuo tema su “il mio cane” è identico a quello di tuo fratello. Hai per caso copiato da lui ?No maestra, risponde Carletto, è che abbiamo lo stesso cane!

palindromofrase (8, 4, 1 4)

Hai visto il Montezemolo? Ha subito una mutazione

Aculeato, nota, è Luca

a San marino, presso il Cinema ariston, domenica 22 dicembre, alle 20,30, proiezione del film missione di pace di Francesco lagi

guerra in famiglia

il Capitano Vinciguerra parte dal Nord Est alla volta dei Balcani per catturare un

criminale di guerra, latitante dalla fine del conflitto nella ex Jugoslavia. La sua missione si rivelerà più difficile del previ-sto, non per motivi bellici ma bensì personali: accanto a lui nell’avventura, infatti, ci sarà anche suo figlio Giacomo, un agguerrito pacifista... In que-sta situazione di avventurosa convivenza, tra mangiatori di orsi e partite di Risiko, carri armati fuori controllo, sogni di rivoluzione e Che Guevara in crisi, padre e figlio si affronta-no in una singolare guerra di famiglia. Militare e pacifista a confronto, nel mezzo di un non-luogo e in compagnia di soldati senza arte né parte. Il figlio si ritrova a scardinare le sicurezze agguerrite del padre, e viceversa. Il film del regista esordiente Fran-cesco lagi temerariamente percorre le insidie di un divertissement attuale laddove da divertirsi ci sarebbe davvero poco e si prende la libertà di ironizzare sulle ideologie.

martedì 24 gennaio, alle ore 20.30, presso il Circolo gorizia, proiezione del film il primo incarico, per la regia di giorgia Cecere

la bellezza delle donne

puglia, anni ’50. Nena è una giovane maestra, innamorata di un ragazzo

dell’alta borghesia, messa sotto pressione dalle preoccupazioni della madre. Quando arriva la lettera di assunzione in una pic-cola scuola nel sud salentino, fa le valigie e parte a malincuore, curiosa della sua nuova espe-rienza ma triste per la lonta-nanza dal suo amore. Dopo le prime difficoltà di integrazione nella piccola comunità agreste, riesce a trovare un equilibrio che verrà nuovamente messo in discussione dalla notizia dell’in-namoramento del fidanzato per un’altra donna. Nena conosce l’emancipazione, l’ha studiata sui libri ma non riesce a trovare la strada per perseguirla. Solo quando l’ipocrisia del suo amo-re impossibile si mostrerà nella crudezza più imbarazzante, apprezzerà le opportunità che la vita le sta offren-do. Con delicatezza e candore, la narrazione prende corpo, seguendo l’evo-luzione dell’anima: è il silenzio a ritmare la storia. isabella ragonese, senza trucco e senza vezzi, dimostra ancora una volta di essere un’ottima interprete versatile. Il tocco elegante della regista Giorgia cecere rende apprezzabile una storia piccola che, per essere raccontata, ha bisogno di un narratore che sappia osservare. Con pazienza e voglia di comprendere.

mercoledì 25 gennaio, alle ore 14.45, in Sala Congressi, proiezione del film dieci inverni, per la regia di valerio mieli. presenta e commenta il professor pietro marmiroli

riti di passaggio

primo inverno. 1999. Camilla lascia il paese d’origine e si trasferisce a Venezia per frequentare l’univer-

sità. Sul vaporetto incontra Silvestro: il sorriso chiaro, le idee molto meno. Un po’ per fato e un po’ per intenzione, il ragazzo perde l’ultima corsa della sera e passa la notte insieme a lei. E’ l’inizio di un amore che chiederà die-ci anni per riconoscersi come tale. In mezzo scorrono l’amicizia, la paura, il dubbio, le impennate di orgoglio, l’incredulità. Per Valerio mieli, Dieci Inverni è il film del diploma, un rito e un momento di passaggio, un po’

come quello dei suoi personaggi, che nel corso del film traghettano (è il caso di dirlo) dalla maturità della convenzione - i diciotto anni - a quella dell’esperienza. E’ proprio nella vicinanza del regista ai suoi attori, nell’affetto che nutre per loro e che scalda queste inquadrature di ambientazione rigorosamente invernale, che sta il cuore del film, la sua accattivante tenerezza. Gli fa da corpo, attorno, una buona scrittura, in grado di riempire di sostanza i dieci quadri del racconto, di modo che non appaiano mai pretestuosi bensì vari come è varia la vita, senza

cercare la stravaganza a tutti i costi, e brillanti nei dialoghi, ispirati allo stesso criterio di naturalezza.

cara clarissa,stavo provando a convincere mio marito a portarmi in crocie-ra per i 25 anni di matrimonio, è il mio sogno da sempre, ma lui non sa nuotare e dice che non si fida di quei bestioni nel mare. con quello che è successo adesso mi ha detto che non se ne parla. aiutami a convincere mio marito claudio che queste cose non capitano mai e che questa è stata una tremenda eccezione. Devo rinunciare al sogno di una vita per un coman-dante di nave delinquente?

Giusy

Cara Giusy, credo non sia il momento ideale per convincere tuo

marito, abbi un po’ di pazienza perchè son certa che anche i più convinti crocieristi tentennino davanti alle immagini del più grave naufragio avvenuto in Italia. L’emotività prende il sopravven-to ed è difficile davanti a certe immagini ragionare sul fatto che sia statisticamente più pericolo-so recarsi in auto al lavoro ogni giorno. L’auspicio è che d’ora in avanti i criteri di selezione del persona-

le saranno ancora più rigidi, le misure di sicurezza rafforzate, gli itinerari calcolati con mag-giore attenzione. Per rilanciare le crociere mi aspetto anche prezzi promozionali vantaggiosi e maggiore attenzione verso i passeggeri. L’auspicio è che cose del genere, che mai al mondo dovrebbero accadere, soprattutto perchè frutto di assurde leggerezze, restino episodi unici nella nostra storia. Di certo l’Italia non aveva bisogno di offrire ulteriori prove di dirigenti inadeguati, ma non perdiamo la speranza.

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l’AFOrIsmA dellA seTTImANA...

AppuNTAmeNTI

“La vita si misura dalle opere e non dai giorni”.Metastasio

in sala ex poste è stata riallestita la prima mostra nazionale dei lager nazisti attraverso l’italia 1955-1960

immagini dal silenzio

in occasione della prossima Giornata della Memoria (che verrà ricordata il 27 gennaio) la

Fondazione ex campo Fossoli in collaborazione con l’ammini-strazione comunale di carpi e l’istituto storico di modena riallestisce la mostra Immagini dal silenzio. La prima mostra nazionale dei lager nazisti attraverso l’Italia 1955-1960. Il percorso espositivo ricostruisce la storia della manifestazione tenutasi a Carpi nel 1955 e dell’allestimento della prima mostra nazionale sulla deportazione. Un avvenimento di grande risonanza, che andò ben oltre la dimensione locale e che venne visitata da circa 40mila per-sone oltre che da venti delegazioni straniere. Quella mostra, visitata anche da Primo Levi, sulla società italiana ebbe l’effetto di una scossa ed ebbe il merito di avere sollevato il velo da un fenomeno, la deporta-zione, che nel dopoguerra era stato per tanti motivi rimosso. L’allesti-mento di oggi ripropone, insieme alla storia di quella manifestazio-ne, il tema della visione del tema della deportazione in quegli anni e di come tra il 1955 e il 1960 sia cambiata invece la percezione del fenomeno. La mostra, allestita nel-la sala ex Poste del Palazzo dei Pio, chiuderà i battenti il 12 febbraio.

teatrocarpi21 gennaio - ore 21Stagione BallettoOtelloBalletto di RomaMusiche di Antonin DvorákCoreografia di Fabrizio MonteverdeTeatro Comunale

mostrecarpiDal 21 gennaio al 3 marzoI Libri per Ragazzi che Hanno Fatto L’Italia Mostra bibliografica e documentaria dal 1861 agli anni 2000curata dall’Associazione Culturale HamelinLibri, fumetti, illustrazioni che hanno contribuito a creare l’iimaginario italianoUn modo per rileggere la nostra storia attraverso una lente nuova, il ritratto di una nazione a partire da Pinocchio, Cuore, gli eroi di Salgari, Gian Burrasca, Il Corriere dei Piccoli, fino ai grandi autori e protagonisti di oggiSabato 21 gennaio - ore 16.30InaugurazionePresentazione della mostra e videoproiezioni a cura di Nicola Galli Laforest Letture-spettacolo con Monica Morini, Teatro dell’OrsaBiblioteca Il falco magico

Fino al 29 gennaioAd Hoc. Francesco Nonino. Il testimoneSala dei Nomi Museo del Deportato

Fino al 29 gennaioMario Cresci. Dentro le coseLoggia di Palazzo dei Pio

Fino al 29 gennaioOreste BaccoliniE ha piombo dentro la cannaPer il ciclo di mostre Ad HocA cura di Luca PanaroPalazzo Pio

Fino al 31 gennaioL’umorismo ai tuoi piediPersonale di Pietro VanessiO&A Centro Affari

Fino al 5 febbraioNuvole. Personale di Marco DemisSpazio Meme

Fino al 12 febbraioImmagini dal silenzio La prima mostra fotografica nazionale dei lager nazisti attraverso l’Italia 1955-1960A cura di Marzia Luppi ed Elisabetta RuffiniSala Ex Poste di Palazzo dei Pio

Fino al 26 febbraioLa casa dei suoniSala Estense di Palazzo dei Pio

Il triangolo Otello-Desdemona-Cassio è al centro dell’allesti-mento di Fabrizio Monteverde

che, dopo il grande successo di pub-blico e critica ottenuto con Giulietta e Romeo, ha scelto di sondare i me-andri di una delle opere più famose del grande William Shakespeare. Otello è un barbaro, uno straniero, un diverso e il coreografo marchigiano lo pone, nella sua rivisitazione, in una sorta di limbo, in quella zona franca che è un moderno porto di mare nel

SaBato 21 gennaio, alle ore 21, il Balletto di roma preSenta otello al teatro Comunale di Carpi. muSiChe di antonin dvorák e CoreograFia di FaBrizio monteverde

il più famoso dei triangoli amorosi

quale le individualità si incrociano, si mescolano, quasi si perdono e si confondono. E anche il mare non è più soltanto lo sfondo della tra-gedia, ma diventa un protagonista importante che con i suoi moti e il suo fascino misterioso segue le pas-sioni in tempesta, l’ingovernabilità del piacere, della gelosia, del cieco desiderio di vendetta. Emerge tutta la modernità di un testo vivissimo, fatto di equilibri precari, di sottintesi terribili, di presagi funesti e Mon-

teverde, come sempre attratto dalla provocazione e dall’eccesso, è un “regista” attento, capace di svisce-rare e tradurre in suggestivi quadri danzati dinamiche psicologiche altamente drammatiche, ponendo l’accento sul protagonista, mano-vrato fino all’estremo dall’onesto Iago. Emozioni, erotismo e scavo psicologico per un’opera moderna, nella quale i movimenti coreografi-ci, sottolineati dall’enfasi musicale, svelano inquietudini e conflitti.

Allo Spazio Meme di Carpi ha inaugurato la personale dell’architet-

to milanese Marco Demis dal titolo Nuvole, opere su carta, a cura di Francesca Pergreffi che sarà visitabile fino al 5 febbraio. l lavoro di Marco Demis si fonda sulla tensione fra l’espressione e il non detto. I soggetti sono bambi-ne, ritratte come bambole aristo-cratiche dalla pelle color latte, dagli abiti retrò e dallo sguardo languido e stupito. Una umanità ingenua e ambigua, colta nella sua intima fissità priva di referente. Le figure sono sospese in uno spazio cupo e indefinito, sovrastato da un cielo plumbeo, privo di av-versione o familiarità. Gli alberi sono secchi arabeschi, il terreno è freddo e coperto di brina, le case sono vuote e lontane. Ideali senza essere astratti, i soggetti si rappor-tano talvolta ad oggetti singolari e simbolici, dall’enigmatica utilità. Vecchi giocattoli di legno, gabbie

di ferro, contemporaneamente vi-cini e distanti dal soggetto. Nelle opere emerge una apparente ripe-tizione sul piano dei contenuti. La confidenza col linguaggio nasce dalla ricorrenza, conoscere è ri-conoscere. E il valore del soggetto ripetuto non sta nella sua identità (non ne possiede una) ma nel suo differenziale. Si evince in questo

modo la qualità nella variazione dallo stesso tema, la bellezza da un criterio di confronto che vuole essere oggettivo. Cosa che invece non succede nel soggetto “inu-suale”. L’insistenza sul soggetto che diventa “usuale” permette di far scaturire quella che Derrida definisce la “differenza irriducibi-le”. In mancanza di una costrizio-

ne, di una serialità la differenza è indifferente. La personale racco-glie una serie di opere su carta, intitolata Nuvole per l’apparente levità dei temi, l’agilità del segno, l’aggrovigliarsi di segni cupi e leggeri. A differenza dei lavori su tela la scrittura pittorica si fa più briosa e licenziosa, incespicando divertita in tratti infantili.

Fino al 5 FeBBraio, allo Spazio meme, perSonale di marCo demiS

nuvole

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AppuNTAmeNTIAppuNTAmeNTIAppuNTAmeNTIAppuNTAmeNTI

eventicarpi 20 gennaio - ore 22Amycanbe in concertoA seguire 1+1 Many Dj’s Kalinka Arci Club

20 gennaio - ore 22Matt Elliot (UK)A seguire Discoblast Dj set con Billy BogusMattatoio Culture Club

21 gennaio - ore 21,45Cabaret 4 edizione concorso Carpe RidensOspite Andrea Vasumi Circolo Guerzoni

21 e 22 gennaioGiocaCarpi 2012Tornei di gioco di ruolo ed eventi narrativi, Tornei ed eventi di Warhammer e giochi di miniature storici, Maratone di boardgame e tanto tanto altro ancora.Tanti eventi a cui partecipare, per chi conosce già il mondo dei giochi e per chi si avventura per la prima volta in questa terra di magia e divertimentoPolisportiva Dorando Pietri

22 gennaio - ore 19 SchonwaldProgetto parallelo di Alessandra Gismondi e Luca Bandini dei PitchMattatoio Culture Club

22 gennaio - ore 16La rosa di BagdadPer bambini dai 5-9 anniA cura del Centro Sociale Anziani GraziosiCircolo Graziosi

22 gennaio - ore 16.30NoèTeatro d’attore e oggetti ani-matiLa baracca Testoni ragazzi di BolognaPer bambini da 3-7 anniAuditorium San Rocco

22 gennaio - ore 15.30Quanti coran.... siur GiuseppeSpettacolo presentato dallaCompagnia Teatrale Mantovana Gli Amici di San BiagioDue atti di Maurizio MottiCinema Teatro AristonSan Marino

23 gennaio - ore 20.45Fare comunità L’accoglienza tra diritti e doveriPartecipano:Luisa Turci, sindaco di Novi di ModenaVasco Errani, presidente della Regione Emilia RomagnaFabrizio Matteucci, sindaco RavennaGianmarco Marzocchini, delegato regionale Caritas Emilia RomagnaStefano Becucci, docente di Sociologia delle Migrazioni, Università di FirenzeModeratore: Pierluigi Senatore, caporedattore di

Radio BrunoSala Civica Ferraresi Novi di Modena

24 gennaio - ore 20.30I martedì sera al GoriziaIl primo incarico Regia di Giorgia CecereCircolo Gorizia

24 gennaio - ore 14.30I martedì del TheIndovinelli, Proverbi, Pagine di StoriaCentro Sociale Gorizia

25 gennaio - ore 14.45Dieci inverni Regia di Valerio Mieli Presenta e commenta il professor Pietro MarmiroliSala Congressi

25 gennaio - ore 25I mercoledì delle donneTeatro dialettale...Oh nono t’è durCentro Loris Guerzoni

25 gennaio - ore 21Tango Spleen Auditorium San Rocco

Torna al Teatro delle Passioni César Brie, un artista molto amato dal pubblico, con un

nuovo lavoro che lo vede impe-gnato con I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij. Lo spettacolo dal titolo Karamazov nasce dalla ri-duzione teatrale di parte del roman-zo e si arricchisce di un lavoro di ricerca sugli oggetti e sulla creazio-ne di immagini che trae spunto dal romanzo stesso. La scena è spoglia, abitata dagli attori dalle luci e pochi

al teatro delle paSSioni di modena dal 24 al 29 gennaio, dal 31 gennaio al 5 FeBBraio e dall’8 al 12 FeBBraio va in SCena karamazov tratto dall’opera di Fëdor doStoevSkij. teSto e regia di CéSar Brie

un capolavoro della letteratura russa

oggetti. Con uno sguardo sempre attento alle tematiche sociali e la sensibilità propria dell’artista César Brie si affianca a uno dei grandi capolavori della letteratura russa con una lente che ne mette in evidenza il lascito etico, morale e spirituale. Dalle note di regia di César Brie risalta il significato di questo nuovo allestimento: “Do-stoevskij descrive con profondità tutti gli aspetti dell’anima umana: la passione e l’istinto (Dimitri), la

ragione e il dubbio (Ivan); la bontà e la purezza (Alekséj); il risenti-mento e la vendetta (Smerdjakov); la cattiveria, il sentimentalismo, l’egoismo e l’edonismo (Fedor il padre); la santità (lo Starets). Risaltano anche, quasi sempre muti e inermi, i bambini. Lo strazio del dolore infantile percorre il romanzo e ci riporta al dolore di tutte le guer-re, all’ingiustizia del dolore come misura degli uomini, di cui pagano il fio gli innocenti”.

intenSo Cartellone di date in provinCia di modena, e non Solo, per le grandi Star della muSiCa d’autore italiana

un anno a ritmo di musica u

n anno all’insegna di tanta musica italiana, quello che è appena cominciato e che

porterà a Modena e in diverse lo-calità della regione e del nord Ita-lia alcuni tra i maggiori esponenti della canzone d’autore nazionale. Modena attende per la sera del 14 febbraio, al Teatro Comunale, Ivano Fossati col suo ultimo tour Decadancing. Due giorni dopo, al Palapanini, arriva Jovanotti che riprende le date del suo tour interrotto a dicembre a causa della tragedia di Trieste. Fissata invece per l’11 maggio, sempre al Palapanini, la tappa modenese dei Negramaro. A marzo, l’8, sarà a Bologna Giorgia con il nuovo tour che debutta in anteprima il 21 gennaio al Palalottomatica di Roma. La cantautrice proporrà sul palco il nuovo album Oltre le apparenze, oltre ai suoi successi, anche il 22 al Mediolanum Forum di Milano, per poi sbarcare nei palasport di tutta Italia. Il tour di Tiziano Ferro farà tappa a Casa-

lecchio di Bologna il 13 aprile. At-tesa per il grande Paolo Conte che il 23 aprile sarà al teatro Europau-ditorium di Bologna. Tappa nella

città felsinea anche per Antonello Venditti che arriverà a Bologna il 14 aprile. I fan di Raphael Gua-lazzi saranno felici di assistere al

tour del musicista in programma il 10 febbraio a Bologna. Daniele Silvestri sarà in concerto il 3 mar-zo a Bologna. Si cambia musica

con i Subsonica, che il 21 aprile saranno a Mantova e il 27 a Casalecchio di Reno. Il nuovo anno vedrà in tour anche Pino Da-niele che sarà il 24 aprile a Mantova; il 3 maggio a Reggio Emilia e il 5 a Bologna. In tour anche Fiorella Mannoia che il 23 marzo sarà a Bologna. Mario Biondi sarà invece il 13 marzo a Bologna. Dopo una pausa sabbatica è tornata sul palco anche Laura Pausini che sarà a Casalecchio di Reno l’11 marzo. Tanti appuntamen-ti davvero imperdibili per scoprire e gustare l’anima più autentica della musica d’autore.

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20 20.01.2012 n° 02

CAlCIO A CINque - vIrTus

ClAssIFICA

virtus senza patemi, san michelese a tappeto

prosegue il buon momento dei ra-gazzi di Mister caleffi, che, in quel di San Michele, schiantano i padro-

ni di casa (fanalino di coda) e blindano, quantomeno momentaneamente, quella tripla A troppo spesso sotto osservazione nel recente passato. L’incipit virtussino non è per la verità entusiasmante, tanto che la sterile supremazia gialloblù rischia una clamorosa beffa, sino a quando sassi non decide di restituire a Golia lo scettro spingendo, di punta (un gioiello che s’incastona all’incrocio dei pali), nel baratro Davide. La ripresa delle ostilità saluta la goleada ospite, con stassi (in foto) e Bigarelli, il cui acuto valorizza la sontuosa ispirazione della musa di Gra-zioli, e con lo stesso 14 virtussino che ben si guarda dall’abdicare al banchetto del gol. Ultimo simposiasta è Guidi, che leva, di giustezza, il calice del 5-0, poco prima della rissa finale scatenata da un intervento da codice penale ai danni di campedelli. Ancora tre punti per i gialloblù, che non arrestano la propria marcia e affogano nella sbornia corsara i dispiaceri di una rimonta al vertice che la capolista San Felice sembra rintuzzare sistematicamente; avanti così, Virtus, come il dantesco leone che avanza “a test’alta e con rabbiosa fame”, forse chi ti ha guardato con scherno, ora auspica di non incontrarti per via.

Federico campedelli

il Carpi travolge il viareggio 3 a 0. la Squadra modeneSe ha regolato i toSCani, StaCCa la pro verCelli e ora è Solitario al terzo poSto in ClaSSiFiCa

tris biancorosso: viareggio ko

rIsulTATI gIrONe A

Avellino-Pisa 1-0carpi-Viareggio 3-0

Como-Foligno 2-2Foggia-Pro Vercelli 1-1

Lumezzane-Benevento 0-2Monza-Reggiana 0-2 Pavia-Sorrento 0-2Spal-Taranto 0-0

Ternana-Tritium 2-0

Ternana 43 puntiTaranto 40carpi 35

Pro Vercelli 33Sorrento 32

Avellino e Como 28Lumezzane 27

Tritium e Pisa 26Benevento e Foggia 25

Reggiana 22 Spal 17

Monza 13Viareggio 11Foligno 10

Pavia 9

Benevento penalizzato di 6 punti; Foligno penalizzato di 4

punti; Reggiana, Sorrento e Spal penalizzate di 2 punti; Como,

Foggia, Taranto e Viareggio penalizzate di 1 punto.

Con tre gol di pregevole fattura il Carpi archivia la pratica Viareggio e vola al

terzo posto solitario della clas-sifica allungando a +7 sul sesto posto. Una domenica felice per i biancorossi che Notaristefano schiera con Mandrelli in porta e Terigi, al debutto, al fianco di Cioffi. Conferma per Pasciuti e Kabine, quest’ultimo tolto definitivamente dal mercato dal ds Giuntoli. La partenza dei padroni

di casa è lanciata con Eusepi che sfiora due volte la marcatura; il Carpi comanda le operazioni ma il Viareggio si fa pericoloso verso la mezzora con Zaza che sfiora il vantaggio. A sbloccare il risultato

è però Kabine che trafigge Ranie-ri con un forte sinistro sul primo palo. Nella ripresa arriva presto il raddoppio di Pasciuti che sfrutta al volo un lungo cross di Laurini, poi Mandrelli abbassa la saraci-

nesca sui tentativi ospiti. Giunge così il tris di Cioffi a metà con Eu-sepi: il colpo di testa del capitano viene infatti toccato dal ginocchio dell’attaccante col pallone che ter-mina in rete. Sul finire passerella

anche per Boniperti e Scialpi che festeggiano coi compagni il terzo successo consecutivo. Domenica prossima trasferta a Lumezzane.

handball Carpi

aspettando il campionato...

e’ stato un doppio buon galoppo quello che la Han-dball carpi ha svolto do-

menica in Trentino, sul parquet di Mezzocorona. Due test amichevoli contro altrettante squadre di Elite che hanno dato buone indicazioni a coach Davide serafini, in vista

della ripresa del campionato di inizio febbraio. In mattinata i biancorossi hanno sconfitto (27-26) il pressano, terzo in classifica in Elite, che come Carpi ha dato spazio a tutti gli effet-tivi della rosa. Nel pomeriggio è poi arrivata la sconfitta di 3 reti contro i padroni di casa del mezzocorona.

“Due buoni test – spiega Serafini – in cui ho fatto ruotare tutti i ragazzi, compresi i più giovani dell’Under 20 e in cui ha anche debuttato il nostro portiere De Giovanni, vista l’indi-sponibilità di malavasi. Avevamo le gambe un po’ pesanti per i carichi di questo inizio anno, ma i ragazzi hanno risposto bene, anche se il risultato era l’ultima cosa che mi in-teressava”. I biancorossi si sono già

rimessi al lavoro, con il rientro di Malavasi dopo il guaio al gi-nocchio, e fra sabato e domeni-ca saranno di nuovo di scena in un torneo amichevo-le a Ferrara contro i padroni di casa, il Romagna e Padova.

FioCCano le interrogazioni Sulla proCedura di aggiudiCazione della gara d’appalto relativa ai lavori di riStrutturazione dello Stadio e Sull’integrazione (del valore di oltre 300mila euro) del progetto iniziale. ma l’amminiStrazione taCe

Quel pasticciaccio brutto del cabassiF

ioccano le interrogazioni co-munali sullo Stadio Cabassi. Una “storiaccia” nata male e

finita peggio. Ma ripercorriamo la gestazione del progetto da 1 milione e mezzo di euro che tanto ha fatto storcere il naso in questo momento di gravissima crisi economica. In sol-doni: la squadra del Carpi va in C1, il prefetto dichiara inagibili le tribune per il pubblico e la Giunta Campe-delli decreta un bando di gara con procedura negoziata, quindi aperto soltanto ad aziende selezionate dalla stessa Amministrazione. I lavori però, nonostante la paventata urgenza, non decollano poiché prima, per racimo-lare qualche euro, occorre vendere un magazzino comunale, delibera che arriva solo alcuni mesi più tardi. “Alla gara d’appalto - spiega il consigliere Lorenzo Paluan, Carpi a 5 stelle e Prc - vengono invitate 10 aziende, 1 viene scartata dalla commissione

giudicante, che assegna i lavori a quella che ha presentato un ribas-so dei costi del 33%. Ribasso che, in un bando normale sarebbe stato segnalato come anomalo, ma il co-mune procede comunque poiché tale anomalia può essere contestata solo nelle gare fra almeno 10 aziende”. I lavori di ristrutturazione - affidati al Consorzio Stabile Modenese che, a sua volta, ha indicato le ditte effet-tivamente operanti in Costruzioni Generali Due SpA (Modena) e Lami costruzioni Srl (Palagano) - partono, nonostante la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici non si dichiari per nulla soddisfatta del progetto. Quest’ultima infatti, delibera l’autorizzazione a proce-dere con molte riserve, criticando la “valutazione della sicurezza si-smica a cui lo stadio deve essere sottoposto indipendentemente da-gli interventi” e contestando una

“descrizione sommaria delle opere di restauro e finitura”, prescrivendo campionamenti ed esami preventivi, e successive definizioni nel detta-glio. La mole dei lavori da svolgere all’interno della vetusta struttura è enorme ma, come da previsioni, la Commissione provinciale di Vigilan-za dei Locali di Pubblico Spettacolo e il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco stoppano tutto, chiedendo un’integrazione dell’intervento per consolidamenti antisismici e accesso ai portatori di handicap, lavori che le aziende realizzatrici preventivano (il progetto integrativo, così come quello iniziale è a firma dell’ingegner Leonardo Gualandi dello Studio Unigruppo srl di Carpi) per un totale pari al 35% del capitolato del bando di gara, oltre 300mila euro, ovvero, sottolinea Paluan, “rimangiandosi tutto il ribasso sull’opera complessi-va”. “Questi adeguamenti - chiede in

un’interrogazione il consigliere - non sono forse dovuti a carenze in sede progettuale?”. A quella del consi-gliere di Carpi a 5 stelle e Prc seguo-no altre due interrogazioni firmate rispettivamente da Giliola Pivetti e Giorgio Verrini di Alleanza per Carpi e da Cristian Rostovi del Pdl. Apc chiede se gli ulteriori lavori che si renderanno necessari “comportino l’esigenza di una nuova gara d’appal-to e se esistano clausole cautelative per le quali, a seguito della mancata previsione in sede progettuale delle opere segnalate dalla Commissione di Vigilanza, l’Amministrazione sia autorizzata a chiedere al professio-nista di porvi rimedio senza ulteriori compensi”. Pivetti e Verrini chiedo-no poi “quali provvedimenti intenda adottare il Comune nei confronti del dirigente interno incaricato di seguire la procedura, nel caso in cui si ac-certi che gli ulteriori lavori inclusi

nella perizia avrebbero dovuto essere previsti nella progettazione origina-ria e se, con la procedura d’urgenza adottata per l’intervento sullo Stadio, fosse davvero impossibile invitare un numero di imprese che poi consen-tisse l’adozione della soglia di ano-malìa, a fronte dell’insolito sconto accordato dal vincitore della gara”. Ad oggi però l’Amministrazione tace e nessuna risposta alle interrogazio-ni è stata calendarizzata in sede di Civico Consesso. Tutto si è svolto regolarmente o c’è qualche gatta da pelare che si vuol tenere celata? Quel che è certo è che il bubbone ormai è esploso. E, come si dice, dal momento che domandare è lecito, rispondere sarebbe certamente cortesia.

Jessica Bianchi

quel pAsTICCIACCIO bruTTO dellO sTAdIO CAbAssILeggi la notizia su:www.temponews.it

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2120.01.2012 n° 02

CeC - pAllAvOlO mAsChIle

Ph: Perriderby: non arriva l’impresacsc correGGio - cec: 3 - 1

correggio ha perso in casa tre gare negli ultimi quattro anni, una negli ultimi due, ergo fare il

bis della vittoria di un anno fa sarebbe stata un’impresa incredibile per l’Uni-versal. Un’impresa a cui la cec credeva, consapevole che per realizzarla sarebbe servita la partita perfetta. Ebbene, non è arrivata e con essa non è arrivata l’im-presa, con Correggio che si è imposta 3-1 al termine di un derby piuttosto avaro di emozioni. Che il buongiorno per la Cec non si vedesse sin dal mat-tino era chiaro già quando il centrale Zaghi è stato costretto a entrare alle Einaudi in borghese per una frattura al metatarso della mano destra che lo terrà lontano dal campo almeno per un mese. Coach molinari va allora con la formazione che ha infilato le ultime sei vittorie consecutive: Busato opposto a pedron, De marco e capitan lirutti sulle bande, piccinini-spiga al centro e trentin libero; astolfi risponde con l’altrettanto atteso starting-seven con astolfi in regia opposto a romani, raimondi e sangiorgio in banda, Bassoli e lancellotti al centro e l’ex

Donadio libero. La tensione si sen-te fuori e dentro dal campo, con le due squadre protagoniste di un avvio da nervi tesi in cui il primo break è di marca Cec con il 6-8 messo a terra da un muro di Spiga su Sangiorgio. E’ la difesa a tenere avanti Carpi, con Trentin e il muro biancoblu a fare un lavoro extra e quando Lirutti apre il gas la Cec va +3 (6-9), poi De Marco spara a tutto braccio per il +4 sul 7-11. Mai dire mai però quando la Csc gioca in casa e al cambiopalla va al servizio Astolfi e Correggio torna sotto con due ace del suo capitano (10-11) . Si riparte da capo e sul 12-13 Molinari vara il doppio cambio con Di Primio-Hendriks - diagonale con un palleg-giatore del ‘93 e un opposto del ‘92 (!) - per Pedron-Busato: sono proprio i due baby a chiudere il 15-16 che ri-manda tutti a sedere per la seconda pausa tecnica. Si torna in campo con Pedron al servizio e Busato in “4” ed è proprio il bresciano a solcare il break (15-17) a cui fa subito il paio il muro di Lirutti su Romani e la Cec è di nuovo +3 (15-18). Film già visto però quando il muro reggiano respinge Busato per il 17-18 prima e per il 19 pari a cui segue

la diagonale di Romani per il primo van-taggio pesante correggese del match (20-19). E’ 22-20 quando Raimondi contrattacca e Molinari chiama il suo secondo time-out, ma al rientro è De Marco a essere murato (23-20) e il set è nelle mani di Correggio (25-22). La Cec si mangia le mani, perchè senza accorgersene perde un parziale in cui non ha mai sofferto ed è stata avanti prima 11-7 e poi 18-15. I padroni di

casa trovano certezze, Lirutti e soci si disuniscono e l’avvio del secondo set è da incubo per Carpi: 10-1 Correggio con Sangiorgio al servizio e la Cec che non riesce più a rialzarsi nonostante il cambio di Hendriks per Busato. E’ proprio il tosco-olandese a mettere fine al calvario biancoblu con il mani e fuori del 10-2, ma il parziale è com-promesso e i restanti palloni servono solo per cercare di ritrovare gioco e

convinzione. Archiviato un secondo set horribilis col 25-16 il terzo set si apre con Carpi avanti 7-8 al primo stop e col muro che torna a pungere: Piccinini mette quello del break su Lancellotti (9-11) ma Correggio rientra (11-11) e poi grazie a un paio di errori biancoblu strappa 14-11 con un parziale di 5-0. Busato riporta la Cec in parità a quota 15, poi Piccinini fa vedere le mani a Raimondi e Carpi torna avanti alla sosta tecnica (15-16). Lirutti scalda il braccia sul servizio di Possega (16-18), ma lo stesso lo fa Ligabue e Correggio è di nuovo avanti 20-19. Nella schermaglia dai 9 metri ci si mette anche Lirutti che con il salto-float pesca l’ace del 20-21 Cec e il finale è in volata: ancora il muro di Piccinini su Romani (21-23) poi l’ace di Spiga (21-24) aprono la strada al 22-25 messo a terra da De Marco. E il derby si riapre. L’avvio di quarto set è però un 6-1 Correggio, con il solito Astolfi in battuta e gli incubi di secondo set a riemergere spaventosi nelle teste dei biancoblu: primo stop sull’8-2, secondo sul 16-7. La battu-ta torna a essere negativa - con tanti errori - e Correggio si può sciogliere nel proprio gioco, chiudendo il match sul 25-15. La Cec resta seconda, a -5 dalla capolista.

liu jo volley e il regno degli Sportivi, galliani Sport, uniti

galliani sportsceglie liu Jo volleys

iamo nella “boutique” dello sport, perché proprio così possiamo definire il

negozio Galliani Sport entrando in Corso Roma, a Carpi, dove Bruno Galliani e la sua famiglia da quarant’anni conducono la loro attività con dedizione. E’ il regno degli sportivi. Puoi andare con la moglie e i figli oppure con gli amici e troverai tutto ciò che fa al caso tuo. Puoi fare la maglia personalizzata per una partita con gli amici, puoi trovare il materia-le per i professionisti della mas-sima serie. Qualità e professiona-lità sono di casa nel suo negozio, centrale nella sua posizione, nel corso principale di Carpi (ci passi davanti quando “fai una vasca”), quello che ti porta in piazza!Chiediamo a Bruno cosa voglia dire essere sponsor della Liu Jo Volley. “E’ da 40 anni che svol-go questo mestiere, io sono un appassionato di sport, di tutti gli sport, soprattutto quelli di squa-dra”. E non riusciamo a fermarlo Bruno, che vuole manifestare la propria viscerale inclinazione. “A me piacciono i bambini che iniziano un’attività sportiva, gli amatori che si cimentano per passione e quelli che dello sport ne fanno un lavoro”. Vuoi essere casual e alla moda? Anche in questo caso Galliani Sport ti sod-disfa. Insomma è un’istituzione, potremmo dire un leader nel set-

tore. Nelle sue tre vetrine, curate nel dettaglio, sicuramente trovi la locandina sulla partita che le Tigri Bianconere disputeranno: un vero sponsor!Cos’è che ti lega alla pallavolo Bruno? E soprattutto alla Liu Jo? Gli chiediamo. E lui, senza nessuna incertezza: “è da più di 30 anni che seguo la pallavolo e sono un amico del presidente

Rino Astarita. Un legame di amicizia, ma soprattutto una vicinanza a questo sport”. Gallia-ni Sport fornisce tutte le piccole società, numerose nella realtà lo-cale, con un ampio vivaio da cui potrebbe nascere un vero talento che ha iniziato con le “scarpe consigliate da Bruno”. Prima di lasciarci, Bruno ci ferma, “questo non è solo un negozio – sottoli-

nea - è un punto d’incontro sia di persone che di squadre con i loro fornitori ufficiali”. Ed è così anche per Liu Jo Volley: Galliani Sport infatti fa da tramite con Asics, fornitore ufficiale e spon-sor tecnico delle nostre beniami-ne. Caratteristico anche il soffitto a volte all’interno del negozio. Il punto vendita infatti, è perfet-tamente inserito nel cuore della

città, visibile anche al passante distratto: impossibile non notare l’accuratezza nell’esposizione degli articoli, tutti all’avanguar-dia e dei più prestigiosi marchi del settore. Bruno è un leader nel suo mondo, cinque minuti di tempo non bastano per acquistare un articolo. Lui vuole consigliarti bene, cerca la soluzione giusta per ogni esigenza, vuole che ogni cliente sia soddisfatto. E proprio di soddisfazione si parla quando si augura che la Liu Jo Volley possa fornirgliene qualcuna in più, magari nell’imminente partita che disputerà domenica prossima e, perché no, anche nel-le giornate del 28 e 29 gennaio, quando la squadra sarà impegna-ta nella Coppa Italia.Non resta che ricompensare questa dedizione e andare a trovare questo personaggio per aver prova di quanto impegno Bruno Galliani dedica agli sport e al contesto sociale e formativo in cui lo sport si inserisce. E alla domanda credi nello sport come impegno sociale? Bruno risponde prontamente: “lo sport è il legame col mio impegno nel sociale”. E lo lasciamo tornare ai suoi numerosi clienti, il negozio è come sempre affollato e tutti si aspettano le attenzioni del team Galliani Sport.

Michela Sferrazza

Il punto vendita di Corso Roma

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la palestra la patria riparte all’insegna delle mamme, dei bambini e della medicina naturale. tutte le novità saranno presentate in palestra il 28 gennaio

si ricomincia dalla natura...

pallanuoto Cabassi

la serie c non ce la facus BoloGna - caBassi: 9 - 2

il 2012 della palestra la patria si apre alla grande, con nuove proposte rivolte

alle neo mamme, ai bambini e alla medicina naturale. Sabato 28 gennaio verranno presen-tate numerose nuove attività: Zumba Kid, Gymnica, Break Dance, Ginnastica Aerobica, Ginnastica posturale e Mama Gym.La Patria, senza trascurare la sua impostazione agonistica, vuole infatti proporre dei nuovi corsi per bambini che abbiano alla base la tecnica di uno sport completo, quale la ginnastica, ma con connota-zioni diverse, maggiormente aggregative e ludiche, intro-ducendo elementi coreografi-ci e aerobici. Partirà anche un nuovo corso di ginnastica posturale e uno rivolto alle neo-mamme che vogliono fare un po’ di mo-

vimento e, al tempo stesso, stare coi loro bambini. In questa nuova attività verran-no fatti esercizi, utilizzando un marsupio o il passeggino dove viene riposto il bambino, per imparare a svolgere attività fisica sia in palestra che all’aperto. E’ anche un mo-

il giudizio o il parere di altre persone o di medici; significa quindi diventare positivi. Tu sei l’unico esperto del tuo corpo e solo il tuo corpo ha le giuste risposte per te. Per chi fa medicina naturale, la malattia è la naturale conseguenza a un processo di non rispetto del corpo durato anni o di intossicazioni forzate. Con la medicina naturale impostata su tecniche di massaggio, ali-mentazione naturale, attività fisica e recupero energetico, ritroverai la tua giusta strada e potrai dire fieramente: sono solo io che decido della mia vita”. Per info sul program-ma dei corsi e sul convegno: 059.644070 e sul sito www.lapatria1879.it.

la prima squadra della cabassi ha iniziato il campionato di Serie C

affrontando il cus Bologna, squadra con tutte le carte in regola per il salto di catego-ria. I carpigiani partono bene e chiudono il primo tempo in vantaggio 2 a 1. restivo e usocchi in superiorità numerica portano la Cabassi

avanti dopo lo svantaggio iniziale. Nel secondo quarto però i padroni di casa non ci stanno e tirano fuori tutta la loro esperienza e alla fine del tempo conducono 5 a 2. Gli ospiti però non riescono più a essere pericolosi quando si presentano al cospetto del portiere bolognese e il Cus porta a casa i 3 punti.

Champions’ Camp 2012: iscrizioni al via

mare, monti e tanto sport!

un mare di novità e una montagna di divertimento per i

champions’ camp 2012, le vacanze dedicate allo sport e al divertimento che, per il settimo anno si svolgeranno in due località sull’Appennino modenese, nella sede storica di Palagano e nella nuovissima sede di Pievepelago e da questa stagione anche al mare, a Bel-laria di Rimini. Le iscrizioni alla nuova stagione si sono appe-na aperte e l’organizzazione a.s.d. F.Gallesi, che dal 2006 ha gestito oltre 4mila presenze, anche per la prossima estate ha importanti obiettivi di crescita ma, soprattutto, vuol contribu-ire a educare i giovani con atti-vità sportive e d’animazione. Le vacanze dei Champions’ Camp 2012 saranno rivolte a ragazzi dai 7 ai 17 anni che avranno la

possibilità di scegliere tra tante attività e tipi di camp. I Camp Multisportivi che verranno pro-posti in tre sedi, tra montagna e mare, su vari turni settimanali compresi tra il 17 giugno e il 4 agosto, daranno la possibilità di passare una vacanza divertente all’insegna di diversi sport. Gli iscritti potranno dilettarsi tra le 22 discipline sportive proposte complessivamente in tutto il periodo estivo: dall’arrampica-ta sportiva alla mountain bike, dal tiro con l’arco al judo, dal rugby alla scherma, dalla pi-scina al golf, dalla canoa alla danza... Chi volesse invece dedicarsi a un solo sport, ma con la possibilità di provarne anche altri, potrà scegliere uno dei Camp Monosportivi tra volley, basket e calcio. A Bellaria di Rimini, nei 4 turni, dal 17 giugno al 14 luglio, gli

iscritti si potranno cimentare nel beach hockey, il beach tennis e il frisbee e, ancora, nel beach soccer e nel nuoto. Un’altra innovazione sarà lo speciale camp 7 – 9 anni che, grazie a programmi specifici e alla presenza di educatori specializzati, farà vivere una bellissima esperienza in mez-zo alla natura, sia in montagna che al mare. Per finire, nella nuova sede di Pievepelago, per 2 turni settimanali, dall’8 al 21 luglio, sarà proposto un

Camp di Specializzazione di Volley in collaborazione con un responsabile tecnico di casa modena e con la presenza di vari giocatori dell’Under 19 e di testimonial della massima serie. Tutti i Champions’ Camp saranno caratterizzati dalla presenza di uno staff spor-tivo e uno sanitario, oltre ad animatori e tutor, per garantire sport, sicurezza e divertimen-to. Per info: 366.4851031 o 334-2005249. Sito: www.championscamp.it.

3° torneo indoor Città di Carpi di tiro con l’arco

bene anche i carpigiani

Grande successo per il 3° Torneo Indoor Città di Carpi di tiro con l’arco. La stretta collaborazione tra comune, assessorato a sport e Benessere, ufficio sport e arcieri re astolfo

ha contribuito all’ottima riuscita della manifestazione. L’allestimento della palestra dell’Istituto Vallauri è risultato perfetto e gli atleti parteci-panti hanno dimostrato piena soddisfazione per quanto messo a loro disposizione. Da segnalare, per i risultati raggiunti, le società Ki oshi di Vignola, gli arcieri del Forte di castelfranco e la castenaso a.t. di castenaso (Bo) che hanno conquistato tre Medaglie d’oro a Squadre ciascuna e la Duca obizzo iii D’este di camposanto che ne ha ottenute due. Per il numero di podi vinti individualmente troviamo al 1° posto la Ki Oshi con undici risultati, seconda la Castenaso con dieci, terza gli Arcieri del Forte con nove e quarta la Duca Obizzo III D’Este con sette. Per quanto riguarda gli arcieri carpigiani, dopo i due precedenti titoli ai Giochi della Gioventù, alessia Dallari si conferma una certezza, vincendo nella classe Giovanissimi Femminile. Nella classe Giovanissimi Maschile si sta invece facendo notare marco monari, secondo, con due gare consecutive sul podio. Brava anche paola cot-tafava, terza nelle Senior Femminile, alla sua prima prova ufficiale, che ha gareggiato, per ragioni tecniche, con un arco-scuola. Bene anche la squadra Master Maschile composta da stefano Bernardelli, marco mai ed enzo Branchini che si è classificata terza.

mento aggregativo, che aiuta la neo-mamme in questo delicato periodo, a smaltire qualche chiletto e un po’ di stress. Il 28 gennaio verranno presentate in palestra tutte queste novità, oltre a un con-vegno sulla medicina naturale il cui relatore sarà il naturo-pata Daniele alberini. “La medicina naturale - commen-ta Alberini - è l’unica preven-zione contro la paura. Fare medicina naturale significa diventare esperti del proprio corpo, significa imparare a usare bene il cibo, i muscoli; significa saper controllare e usare le proprie energie con un controllo del peso e, di conseguenza, di non amma-larsi; smettere di accettare

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