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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa a soli € 0.50 in edicola 27 luglio 2012 ANNO XIII N. 29 ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI Settimanale di DA DIETRO LE SBARRE LA PAURA DI CHI HA VISSUTO IL TERREMOTO RINCHIUSO NELLE CELLE DEL CARCERE. LE DETENUTE DEL SANT’ANNA DI MODENA, A PARTIRE DA QUESTO NUMERO, CURERANNO UNA RUBRICA MENSILE PER PERMETTERE L’INCONTRO CON CHI VIVE IN UNA REALTà SCONOSCIUTA AI PIù. APPALTI PUBBLICI TRUCCATI: UN ARRESTO A CARPI DIOCESI: OLTRE 460 MILIONI DI EURO DI DANNI UN ORCO NELLA CANONICA DI ROVERETO Fabrizio Togni Carcere di Sant’Anna - Ottobre 2002 Dal Libro Prisons - Bagno di luce nella zona d’aria Ph - Francesco Cocco/ Contrasto Marco Prisciandaro Salvatore Catozzi Monsignor Cavina CASE E MUTUI: CHE FARE IN CASO DI DANNI?

Tempo N°29

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Su questo numero: Un orco nella canonica di Rovereto; Appalti pubblici truccati a Carpi; Piano Casa: è giunto il tempo del fare; "Le banche faranno la loro parte"; La Fondazione Crc e la ricostruzione; La rivoluzione della zona rossa; I miei occhiali: la forza di ripartire; Recessione e sisma: binomio esplosivo; Il volontario delle Olimpiadi; Campo Nomadi: la soluzione si allontana; Ramadan nella tendopoli di Carpi; Un terremoto di emozioni; Rovereto: "non abbandoniamolo"; Sisma: le ferite di Palazzo Donna Clarina; La Diocesi fa la conta dei danni: stimati oltre 460 milioni di euro; L'oratorio Eden chiede aiuto; San Nicolò: danni per quasi 3 milioni; Torrione degli Spagnoli: al danno, la beffa; Un, due, tre... cella; Chiara Bracali: una reginetta made in Carpi; Via libera ai dehor a Carpi; Dario Prandi: un matematico a Parigi; Riccardo Pietri: Danimarca, il paese che punta sui giovani; Quando l'espiazione è per il bene della comunità

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Page 1: Tempo N°29

Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

a soli € 0.50 in edicola

27 luglio 2012 ANNO XIII N. 29attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Settimanale di

da dietro le sbarre

la paura di chi ha vissuto il terremoto rinchiuso nelle celle del carcere. le detenute del sant’anna di modena,

a partire da Questo numero, cureranno una ruBrica mensile per permettere l’incontro con chi vive in una realtà sconosciuta ai più. appalti puBBlici truccati:

un arresto a carpi

diocesi: oltre 460 milioni di euro di danni

un orco nella canonica di rovereto

Fabrizio Togni

Carcere di Sant’Anna - Ottobre 2002Dal Libro Prisons - Bagno di luce nella zona d’ariaPh - Francesco Cocco/ Contrasto

Marco Prisciandaro

Salvatore Catozzi

Monsignor Cavina

case e mutui: che fare in caso di danni?

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2 27.07.2012 n° 29

e’ giunto il tempo del fare

Finalmente qualcosa si sta muovendo. A due mesi dal sisma, il Commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Emilia Romagna Vasco

errani (in foto) ha sciolto le riserve e iniziato a snoccio-lare proposte concrete per tentare di ridar vita al nostro martoriato territorio. Sette i punti all’ordine del giorno: il contributo di autonoma sistemazione garantito fino al rientro nell’abitazione; l’utilizzo degli alloggi agibili sfitti (il canone sarà a carico del pubblico, mentre l’assi-curazione e le spese condominiali a carico dell’inquilino); la sistemazione in via prioritaria degli edifici lievemente danneggiati (classificati in categoria B e C); l’agevolazio-ne del rimpatrio degli stranieri; l’impiego di moduli abi-tativi temporanei, assegnati secondo un bando che verrà emanato dopo la conclusione dei censimenti dei danni agli immobili tutt’ora in corso; le abitazioni di agricoltori e gli alloggi Acer. E’ questo il tempo del fare. Non si può più perdere nemmeno un minuto perchè, e lo abbiamo ripetuto infinite volte, l’inverno è qui, alle porte, e per ricostruire bene occorre del tempo. Si dovranno sondare i terreni per capirne la composizio-ne e da lì partire per approntare i progetti di ripristino delle abitazioni private, delle imprese e degli edifici pubblici lesionati dal sisma. Il lavoro che ci aspetta è immane ma, finalmente, con l’approvazione del Piano Casa - che sarà varato lunedì 30 luglio - non ce ne staremo più a braccia conserte ad aspettare. Linee guida per la ricostruzione alla mano, tecnici e ingegneri potranno iniziare a ridar vita alle nostre città. “Stiamo lavorando - ha commentato Errani - con il Governo per affrontare il tema di ulteriori risorse. La questione dovrà essere risolta, in settimana, all’interno del decreto di revisione di spesa con un intervento che, in una relazione tra Cassa depositi e prestiti, lo Stato e le banche, consenta di riconoscere i danni sia per le abitazioni civili sia per le imprese per un valore complessivo di 6 miliardi di euro”. La sfida è quella di definire un meccanismo semplificato per chi ha subito danni (ai cittadini dovrà essere riconosciuto l’80% del costo complessivo legato a ricostru-zione e miglioramento sismico), all’abitazione o all’impresa. Presentando il ricono-scimento del contributo il cittadino o l’impresa dovranno ottenere l’apertura di un conto equivalente, a costo zero e la banca pagherà lo stato di avanzamento lavoro all’impresa esecutrice. Il Piano Casa - ancora alquanto lacunoso - dovrebbe via via farsi più chiaro a partire da lunedì 30, quando sarà dettagliato tecnicamente attraverso una serie di ordi-nanze. Intanto l’assessore regionale alle attività produttive Gian carlo muzzarelli ha annunciato che “la Regione ha già approvato il prezzario della ricostruzione che sarà il punto di riferimento per perizie e preventivi, lavori e appalti in edilizia”. Restiamo in attesa di esaminare il documento, nella speranza di poter dire: “abbia-mo aspettato a lungo, ma ne è valsa la pena”.

Jessica Bianchi

Direttore responsaBile Gianni prandicaporeDattoresara GellireDaZioneJessica Bianchi, Valeria Cammarota, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

impaGinaZione e GraFica Liliana Corradini

puBBlicita’Multiradio - 059698555 stampaCentro stampa delle Venezie - 049-8700713

reDaZione e amministraZioneVia Nuova Ponente, 24/A CARPITel. 059 645566 - Fax 059 [email protected], [email protected]

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

COOPERATIVA RADIO BRUNO arlRegistrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999

Chiuso in redazione il 25 luglio 2012

TrA le rIghe...lA FOTO dellA seTTImANA

FrAse dellA seTTImANA...

La IenaIl graffio

A ricostruzione ancora da iniziare, geometra del Comune di Carpi arrestato per corruzione e turbata libertà degli incanti. Se il buon giorno si vede dal mattino...

“Ogni tanto qualche donna ha qualche piccolo inconveniente che è nella prassi… Da quando c’è l’uomo e la donna, le piccole traversie finiscono così”. Dichiarazione di Argio Alboresi, capogruppo Lega Nord, sui femminicidi.

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327.07.2012 n° 29

Fabrizio Togni

Microcredito

per i terremotati il tasso scende all’1,50%

Banca popolare dell’emilia romagna, su richiesta della Fondazione casa del Vo-

lontariato, in collaborazione con Fondazione cassa di risparmio di carpi ha migliorato le condizioni economiche legate al progetto di mi-crocredito Avere Credito, portando il tasso di interesse dal 4% - previsto a convenzione - all’1,50% per tutte le persone che abbiano subito dan-ni causati dall’evento sismico e le cui richieste abbiano come finalità ope-re murarie, acquisto mobili/arredi, riparazione e/o rifacimenti impianti, acquisto o riparazione veicoli, liquidi-tà. L’iniziativa avrà come termine il 31 dicembre 2012 e integrerà l’accordo già in essere tra Bper e Fondazione Crc che prevede l’erogazione di finanzia-menti da 500 ai 4.000 euro, a favore di persone fisiche, cittadini italiani e stra-nieri in possesso di regolare permesso di soggiorno, residenti nei Comuni di Carpi, Novi e Soliera, aventi un reddito ISEE annuo non superiore a 30mila euro, durata dai 12 ai 48 mesi, senza spese di istruttoria e commissioni di incasso rate, mentre sono a carico del richiedente l’eventuale imposta sosti-tutiva e gli eventuali interessi di mora. Il prestito viene concesso in base a una valutazione documentata sui motivi della richiesta e sulle possibilità effet-tive di restituzione, previo pre-esame e presentazione alla Banca delle richieste, da parte di un Comitato Etico, nomi-nato dalla Fondazione per esprimersi circa la conformità della destinazione del prestito alle finalità del progetto.

Gian Fedele Ferrari

Dopo il sisMa, le priorità Di intervento inDiviDuate Dalle FonDazione Cassa Di risparMio Di Carpi sono la ripresa Delle Funzionalità Dell’ospeDale, la Messa in siCurezza Delle sCuole e il sostegno alla popolazione Colpita

la fondazione crc e la ricostruzioneI

l commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Emilia Romagna, Va-

sco Errani ha presentato il Piano casa di transizione dall’emergenza alla ricostruzione. Tra i sette punti toccati anche l’impiego di moduli abitativi temporanei. A breve sarà pubblicato un bando e contestual-mente avviata la predisposizione delle aree. “La collocazione - ha sottolineato Errani - dovrà essere urbanisticamente rigorosa e coe-rente con il disegno dei piani re-golatori senza prefigurare alcuna new town”. Da alcune settimane si sente parlare di potenziale area di insediamento quella di Santa Cro-ce, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Lo abbiamo chiesto al presidente, Gian Fedele Ferrari.in un momento di gravissima difficoltà come quello attua-le, la Fondazione sarebbe disposta a mettere a dispo-sizione del comune di carpi l’area di santa croce per alloggiare eventuali moduli

abitativi temporanei?“Il terreno posto in località Santa Croce, come sempre sottolineato, è a disposizione della collettività per un uso adeguato e di rilevan-te ricaduta in favore della città.

Al momento, non è pervenuta in Fondazione alcuna richiesta formale relativa a moduli abitativi temporanei. Se dovesse arrivare, verrà sottoposta, come da regola-mento, al giudizio dei due Consi-

gli dell’Ente che provvederanno a una pronta e scrupolosa valuta-zione”.cosa intende fare la Fonda-zione, da anni sensibile ai temi del sostegno delle fasce più deboli, in questo momen-to? Quali le priorità? cer-cherete di dare sollievo agli sfollati? se sì, in che modo?“La Fondazione, in effetti, già da tempo ha rivolto al tema del sociale una grande attenzione, che ha ulteriormente incrementato a seguito della perdurante crisi economica, stanziando nel 2012 oltre 2 milioni di euro per aiuti ai residenti colpiti dalla crisi occupa-zionale, per rispondere al bisogno abitativo e per le famiglie a rischio di sfratto, oltre al sostegno del volontariato e alle associazioni di promozione sociale locale. Con l’aggravarsi della situazione, a causa del recente sisma, è stato necessario attivare molteplici contatti per acquisire un qua-dro chiaro dei danni riportati. A riguardo, le nostre priorità sono rappresentate dalla ripresa delle funzionalità dell’Ospedale che ci sono state indicate della Direzione sanitaria, dalla messa in sicurezza delle scuole e da ulteriori inter-venti di carattere sociale analoghi a quelli attivati per i fondi anticrisi a sostegno della popolazione che, a seguito del terremoto, ha perso la casa o il lavoro”.

Jessica Bianchi

Col varo Del piano Casa regionale, la riCostruzione Degli eDiFiCi Messi in ginoCChio Dal sisMa si Fa seMpre più viCina. un ruolo FonDaMentale in questa Fase sarà quello riCoperto Dagli istituti Finanziari. CoMe si Muoveranno le banChe Del nostro territorio? lo abbiaMo Chiesto a Fabrizio togni, viCe Direttore generale Della banCa popolare Dell’eMilia roMagna

“la banche faranno la loro parte”C

on l’approssimarsi del varo del Piano Casa regionale, la ricostruzione degli edifici

messi in ginocchio dal sisma si fa sempre più vicina. Un ruolo fonda-mentale in questa fase sarà quello ricoperto dagli istituti finanziari. Come si muoveranno le banche del nostro territorio? L’accesso al cre-dito sarà snello? Le banche terranno fede alle promesse fatte mantenendo finanziamenti a tassi di interesse pari all’1,5%? E, soprattutto, sul fronte mutui, cosa accadrà una volta termi-nato il periodo di sospensione? Lo abbiamo chiesto a Fabrizio Togni, vice direttore generale della Banca Popolare dell’Emilia Romagna e responsabile dell’area affari.Il Gruppo BPER ha stanziato un pla-fond di 200 milioni di euro a favore dei propri clienti, da destinare alla ricostruzione e al ripristino di abita-zioni civili, negozi, uffici, laboratori e altri immobili a uso produttivo e agricolo colpiti dal terremoto. Come si può accedere a tali fondi?“Chi ha necessità di accedere ai fondi deve rivolgersi direttamente a tutte le filiali di BPER e di Banca Popolare di Ravenna che, valutate le esigenze della clientela e l’entità dei danni, sapranno orientare verso la soluzione più idonea per forma tecnica e durata”.nelle ultime settimane varie as-sociazioni di categoria hanno lamentato che nell’erogazione di finanziamenti agevolati per l’area del sisma alcune banche

non hanno mantenuto le pro-messe. che cosa replica?“Per BPER parlano i fatti. Abbiamo stanziato fin dai primi giorni dopo il sisma un plafond di 200 milioni di euro a favore di famiglie e impre-se: nell’ultimo mese le operazioni di finanziamento, eseguite al tasso dell’1,5 per cento, cioè al costo della provvista presso la Bce, sono state oltre 170, per un valore di circa 15 milioni. Abbiamo contattato diretta-mente il 96% delle aziende nella zona rossa e abbiamo sempre assicurato la continuità operativa al servizio di clienti e cittadini: sono otto i camper allestiti da BPER come filiali mobili, cui si sono aggiunti di recente tre container. La banca ha inoltre deciso una moratoria fino a 12 mesi per tutte le rate dei mutui in essere. Nell’ap-plicare questa moratoria ci siamo attenuti alle modalità già stabilite in occasione di precedenti interven-ti finanziari a favore delle imprese, concordati tra governo, Abi e asso-ciazioni economiche. Ciò significa che gli interessi, calcolati al tasso previsto da contratto e senza alcun tipo di onere aggiuntivo, vengono spalmati sul periodo di vita residuo del mutuo”. a proposito di moratoria, il decreto legge 74 del 6 giugno 2012 prevede appunto la so-spensione del pagamento delle rate dei mutui e dei finanzia-menti fino al 30 settembre a favore dei clienti coinvolti dagli eventi sismici. la Banca però

offre anche la possibilità di richiedere la sospensione del pagamento delle rate dei mutui e dei finanziamenti in essere, come lei ha precisato, per un periodo massimo di 12 mesi. come si devono muovere im-prese e privati che hanno mutui accesi?“Al momento il gruppo BPER ha sospeso automaticamente e fino al 30 settembre (salvo ulteriori proroghe di legge in corso di approvazione) oltre 20.000 finanziamenti, ai sensi del

decreto legge 74 del 2012. Al termine del periodo di sospensione previsto dalla legge, la banca potrà valutare eventuali richieste di sospensione fino a un massimo di 12 mesi, per la clientela che dovesse essere ancora in difficoltà, o per particolari situazioni da esaminare caso per caso. L’offer-ta di sospensione della banca viene utilizzata anche per prorogare le rate su posizioni che, pur non rientran-do nel perimetro del decreto legge, hanno subito danni effettivamente riscontrabili o per le quali sono stati verificati requisiti oggettivi tali da giustificare la sospensione”. nel caso in cui le case - o i ca-pannoni - che si stanno ancora pagando fossero da abbattere o da risistemare con interven-ti strutturali importanti, come si muoveranno le banche? le rate dovranno essere pagate comunque fino all’estinzione del prestito?“Una volta terminato il periodo di sospensione, riprenderà l’obbligo di effettuare i pagamenti. Ovviamen-te insieme al personale delle nostre filiali dovranno essere fatte le va-lutazioni del caso per ogni singola situazione, al fine di verificare il di-ritto a contributi in conto capitale, la finanziabilità delle nuove opere, l’eventuale allungamento della dura-ta del debito originario e l’estensione delle garanzie”.nel caso in cui le rate pagate siano poche, a fronte di case inagibili o crollate, in che rischi

incorrono coloro che decideran-no di non pagare più? “La banca dovrà comunque porre in atto tutte le possibili iniziative a tutela dei propri crediti, partendo però dalla sua forte relazione con la clientela di questi territori così duramente colpiti dal sisma. Ecco perché si lavorerà con il massimo impegno per individuare soluzioni che tengano in considerazione le singole posizioni”.il sisma è giunto durante una congiuntura economica estre-mamente difficile. avete assi-stito a un incremento del tasso di morosità a carpi? se sì, di che entità?“Ad oggi, sia a seguito della sospen-sione delle rate accordata per decreto, sia per la distanza temporale ancora breve rispetto all’evento, è difficile poter osservare e soprattutto quanti-ficare il fenomeno, che comunque va inquadrato in un ambito più generale: il problema del deterioramento del credito, in una fase congiunturale così difficile, riguarda tutto il sistema bancario”. pensa che il nostro territorio abbia le risorse necessarie per riprendersi?“Ne sono fermamente convinto. Oc-corre però che tutte le istituzioni fac-ciano la loro parte e che i contributi alla ricostruzione siano veloci e snelli per permettere soprattutto la ripresa delle attività economiche, fonte della ricchezza del nostro territorio”.

Jessica Bianchi

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4 27.07.2012 n° 29

Luca Semellini

SimoneMorelli

StefaniaSacchi

Giorgio Greggio

Dopo il terreMoto i Miei oCChiali riapre a Carpi, in via roosvelt 61

la forza di ripartireIl 29 maggio Alessandro Coppola, festeggiava il primo mese di attività

del suo nuovo negozio di ottica in piena zona rossa a Novi di Modena. Quella stessa mattina, qualche minuto dopo le 9 una scossa di magnitudo 5.9 ha raso al suolo case e aziende, catapultandoci tutti in un vero e proprio incubo. Come molti, Alessandro si è trovato davanti a una realtà difficile da digerire, un edi-ficio duramente colpito e i frammenti di un lavoro che non aveva neanche avuto il tempo di consolidarsi. Il 23 luglio, a soli 2 mesi dal terremoto, I miei occhiali è stato inaugurato a Carpi, in via Roosvelt, 61. “E’ davvero difficile ripartire – ci spiega Alessandro – il momento più duro è stato rientrare nel negozio, con le

aspettassi”. Ma con estrema determinazione e in poco tempo, Alessandro è stato capace di risollevarsi e, ani-mato da un grande spirito imprenditoriale, di riaprire un’attività che per molti

non avrebbe avuto più un futuro. “Il mio obiettivo è offrire alta qualità, il locale non è in piazza, ma spen-dendo meno per un negozio decentrato posso far rispar-miare anche sulle grandi

marche”. Risparmiare per far risparmiare insomma, senza rinunciare a prodotti eccellenti. Scegliere di ripartire, delocalizzando la propria attività, è costato grandi sacrifici, soprattutto in un periodo economico complesso come questo. Per le zone colpite dal sisma si sarebbero dovuti stan-ziare prestiti agevolati, che avrebbero dovuto contenere gli interessi all’1,5% ma sono sono state numerose le banche a cui si è rivolto Alessandro e che hanno cercato di prestare soldi che raggiungevano interessi fino al 4,5%. Questa è la storia di un uomo che non si è arreso, un esempio a cui guardare per non cedere alla disperazione ma, al con-trario, per rimboccarsi le maniche e crederci ancora.

Francesco Palumbomura che sapevano ancora di vernice, a recuperare il

salvabile, che purtroppo era molto meno di quanto mi

Alessandro Coppola

gli eserCenti Del Centro storiCo laMentano il loro ManCato CoinvolgiMento nel Consorzio parteCipato Da CoMune e assoCiazioni Di Categoria, ConCarpi. “vogliaMo poter usare questo struMento per riportare la gente tra i portiCi, Ma per Farlo oCCorre Che si possa parteCipare”.

la rivoluzione della zona rossaC

on Carpi, se lo conosci – e la cosa è abbastanza improba-

bile - lo eviti, perchè così come è strutturato attualmente non serve. E’ questo che il centinaio di esercenti del centro storico riunitisi autonomamente lo scorso giovedì 19 luglio, all’Auditorium Loria hanno fatto emergere, ovvero il loro mancato coinvol-gimento nel consorzio partecipato da Comune e associazioni di categoria, nato per promuovere le notti bianche e i festeggiamenti del Natale. Chi era presente all’assemblea ha avuto la sensazione che sia in atto una piccola rivoluzione tra

i commercianti del cuore di Carpi: stanchi di non essere debitamente informati dal Comune in merito alle ini-ziative in programma e stufi anche di non avere voce in capitolo sulle stesse, stanno iniziando a comprendere che per far valere le proprie ragioni occorre fare massa critica, scavalcando gli intermediari. “Con Carpi: questo sconosciuto”, ha dichiarato Luca Semellini, il più vecchio orafo di Carpi, la cui bottega si affaccia su via Giulio Rovighi da 33 anni, dando voce a tanti suoi colleghi. “Vogliamo poter usare questo strumento per riportare la gente tra i portici, ma per farlo occorre

che si possa partecipare. Ora è il momento dell’unione, di superare vecchie diffidenze e divisioni per concentrarci sull’obiettivo comune di far rivivere il centro. Questo terremoto è stata una vera sciagura, ma dobbiamo saper cogliere l’opportunità per rinascere”. Dall’assem-blea è scaturita la volontà di eleggere un rappresentante per ogni zona del centro affinché si faccia portavoce delle istanze dei colleghi e possa fare sintesi con l’Am-ministrazione. “Ci sono volute la crisi e il terremoto per renderci consapevoli di avere altri negozi intorno a noi – ha aggiunto Marco Valentini della libreria Mondadori – ma dobbiamo utilizzare questo nuovo spirito di collaborazione per cambiare passo”. Tra le esigenze espresse, pres-sante quella di poter avere eventi che si svolgano anche durante il giorno. “Perché non possiamo pensare che la normalità sia lavorare la sera – ha detto la fornaia Stefania Sacchi nel suo intervento – altrimenti tanto vale aprire più tardi e spo-stare in avanti la chiusura. Comunque è arrivata l’ora del fai da te, perché se non ci

aiutiamo da soli nessuno lo farà”. A interloquire anche l’assessore all’economia Si-mone Morelli: “prima della promozione bisognerà far sì che si cambi marcia rispetto al passato, soprattutto con i privati. Mi ha sempre imba-razzato vedere quanto sfitto c’è in centro, tanto che al-cune zone sono degradate e morte. Si deve puntare sulla vitalità e la concorrenza per il bene di tutti, superando steccati e particolarismi”. Sul caro affitti, che non accenna a diminuire nono-stante il ‘dimezzamento’ di Piazza Martiri, la mancanza del mercato ambulante almeno sino a settembre e la crisi economica, ha fornito

un’interpretazione interes-sante Stefania Sacchi. “Gli affitti in piazza e in Corso Alberto Pio si abbasseranno se tutto il centro tornerà ad acquistare valore. Una città come Carpi può permettersi di avere soltanto due Corsi che funzionano, mentre gli altri sono allo sbando? E’ assurdo”. Altro auspicio dei commercianti è poi quello che tra i portici tornino a vedersi rivendite alimentari, sempre più rarefatte negli anni. Soltanto i prossimi mesi potranno dire se la ‘rivoluzione della zona rossa’ riuscirà a dare un peso diverso alla volontà dei negozianti.

Marcello Marchesini

uno spazio informati-vo sui cantieri avviati in centro storico

in tempo reale

carpidiem, la Rete civica del Comune, propone da qualche giorno nella

sua sezione dedicata ai Musei di Palazzo dei Pio (ma ci si può arrivare anche dalla home page e dall’indirizzo www.palazzodeipio.it) una nuova iniziativa, ovvero In tem-po reale. In questo spazio digitale non mancheranno foto, video, aggiornamenti e informazioni, si potrà leggere un blog e consultare le rela-zioni relative agli interventi già svolti dall’amministrazione comunale sul Tempio di San Nicolò, alla Torre dell’Orologio di Palazzo dei Pio e all’anti-co convento di San Rocco. Il prossimo cantiere che si concluderà in Piazza Martiri per mettere in sicurezza i mo-numenti cittadini sarà quello relativo alla Torre del Passe-rino di Palazzo dei Pio, la cui sommità, dalla quale si sono staccati due merli, ha lesioni alle strutture murarie. Poi i lavori dovrebbero prendere il via al Torrione degli Spagnoli.“Compito del Museo della Città è avere uno sguardo analitico su Carpi e sul suo patrimonio, fornendone chiavi di lettura e interpreta-zione in ogni tempo, quindi anche in questo particolare momento che stiamo vivendo dopo il sisma. Crediamo utile tenere aggiornati i cittadini sugli interventi di ripristino ai monumenti – ha commentato l’assessore alle Politiche cul-turali, alessia Ferrari – e che saranno lunghi e complessi”.

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527.07.2012 n° 29

l’impegno di cmb nella ricostruzione

il nostro territorio è ferito. Marto-riato. In parte crollato. Quale sarà l’impegno della cooperazione per

la ricostruzione e la ripresa delle zone terremotate? Lo abbiamo chiesto a carlo Zini (in foto), presidente di cmb. “La cooperazione si sta già co-ordinando per esprimere il meglio delle proprie imprese a tutti i livelli, per dare un contributo a questo processo. Forse oggi è ancora prematuro parlare di ri-costruzione poiché siamo ancora nella fase legata al post emergenza; la parte che sta accelerando di più è quella che riguarda l’ambito pubblico, in partico-lare quello scolastico e poi le iniziative dei singoli imprenditori che hanno urgenza di rimettere a posto le proprie attività il prima possibile. Il Piano Casa sarà approvato lunedì 30 luglio, in Regione, solo allora saranno chiari i criteri con cui potremo intervenire”.si potrebbero aprire nuovi capitoli costruttivi all’insegna del legno, ad esempio. e’ una strada che ritenete praticabile?“Il terremoto, così come la crisi, credo possa costituire una straordinaria opportunità di innovazione. Certamente, costruzioni più idonee a resistere possono essere anche di altra natura, rispetto al mattone. L’importante però, è che tutto quel che si farà sia ben costruito. Come Cmb ci siamo posti un obiettivo, che sarà indipendente rispetto ai criteri stabiliti dai bandi pubblici: in queste zone progetteremo nuove costruzioni con un grado di resistenza sismica del 50% superiore a quanto previsto dalla normativa attuale. Un costo in più in fase di progettazione ma che la popolazione sarà disposta a sostenere soprattutto a fronte di quanto accaduto. Nessuno di noi pensava che questa fosse una zona ad alto rischio sismico, oggi le cose sono diverse e tutto ciò che verrà costruito d’ora in poi, dovrà tenerne conto”.

J.B.

“il sipario sta CalanDo sul DraMMa Dell’eMilia, al Di Fuori Dei ConFini regionali ManCa la perCezione Della gravità Della situazione. Molti pensano Che questo territorio Ce la Farà Da solo Ma non hanno CoMpreso Che qui, oltre alle Case, aD aver subito Danni inCalColabili è anChe la struttura proDuttiva, ovvero una buona parte Della proDuzione Di pil Dell’intero paese”, ha spoegato Maurizio De santis, responsabile nazionale Cooperative inDustriali

recessione e sisma: binomio esplosivod

opo aver ricordato le ragioni della scelta di Cmb a Carpi come sede

dell’Assemblea delle Coopera-tive Industriali aderenti ad Ancp (“per evitare che si produca una sorta di oscuramento mediatico sulle conseguenze economiche e sociali del violento sisma che si è abbattuto sull’Emilia”), Maurizio De Santis, responsabile nazionale Cooperative Industriali, nella sua relazione non usa mezzi termini. Lo scenario è sconfortante e i ter-remoti del 20 e 29 maggio hanno dato il colpo di grazia: “il sipario sta calando sul dramma dell’Emi-lia, al di fuori dei confini regionali manca la percezione della gravità della situazione. Molti pensano che questo territorio ce la farà da solo a rialzarsi ma non hanno compreso che qui, oltre alle case e al sistema di coesione sociale, ad aver subito danni incalcolabili è anche la struttura produttiva, ovve-ro una buona parte della produzio-ne di Pil dell’intero Paese”. E nel ribadire che la rinascita di questo territorio è affare di tutti gli italia-ni, De Santis ha invocato risorse immediate da parte dello Stato, la cui gestione dovrà essere lasciata “alle comunità locali, secondo criteri di efficienza e trasparenza”. La dimensione delle risorse poi, “è importante quanto la certezza dei tempi di erogazione e la chiarezza sulle modalità con le quali queste risorse potranno essere concreta-mente utilizzate”. Tutto ciò si in-

scrive in un contesto economico a dir poco problematico: “le coope-rative - aggiunge De Santis - sono state colpite anche da un altro tipo di terremoto, quello conseguente a un aggravamento della recessione e a un inasprimento dei fattori di crisi”. Escluse le grandi imprese che hanno dinamiche proprie e presentano dati lusinghieri grazie a una dimensione da impresa multi business internazionale, la gran parte delle cooperative avverte gli effetti della crisi con una soffe-renza sempre crescente. “Il 2013 - prosegue Maurizio De Santis - po-trebbe essere l’anno della tempesta finanziaria perfetta. Qui non si trat-ta di correre ai ripari, limitandosi a trattenere il fiato aspettando che torni la calma. Il mercato è cam-biato: nulla tornerà come prima”. Come reagire? Secondo il relatore occorrono forza e abnegazione

per tenere botta e ristrutturarsi ma, allo stesso tempo, occorre capire i nuovi sentieri della crescita, sviluppare processi di internaliz-zazione, unire le forze raggiun-gendo una maggiore dimensione aziendale e investire, con coraggio e intraprendenza, in settori fuori

dagli schemi, introducendo ele-menti consistenti di innovazione tecnologica. In questo momento le criticità maggiori si registrano nella filiera delle costruzioni, con particolare affanno nel settore dei serramenti in legno: “non potremo costruire case in eterno - dice De

Santis - l’espansione non può esse-re perenne. Occorre sviluppare un nuovo approccio al mercato della casa e, così come in Giappone il materiale del futuro per la costru-zione sarà il bamboo, noi potrem-mo puntare sul legno”. Affinchè il movimento cooperativo - e non solo - si dimostri però capace di stare al passo coi tempi, ha aggiun-to Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd, “è necessario rimettere al centro l’economia reale, le imprese e i lavoratori, attraverso un processo di riforme a tutto tondo”. Riforme che vanno oltre i confini nazionali: “nell’in-tera area euro deve avvenire un cambiamento di rotta, nessuno può farcela da solo”. L’obiettivo? “Procedere verso un’unione fiscale e, successivamente, bancaria, unitamente all’allentamento dei patti di stabilità per ridare ossigeno all’economia”.

Jessica Bianchi

Maurizio De Santis

Stefano Fassina

al via reagiaMo la Festa Che si terrà a Carpi, presso l’area zaniChelli, in via guastalla, Dal 27 luglio al 12 agosto, per raCCogliere FonDi Da Destinare ai CoMuni Delle terre D’argine Colpiti Dal sisMa

il volontariato delle olimpiadil

e scosse possono aver fatto crollare case, fabbriche e monumenti, ma quello che

non sono riuscite ad abbattere è la voglia di reagire della nostra gente. Un’ulteriore testimo-nianza di quanto il terremoto abbia moltiplicato il desiderio di ‘fare’ dei carpigiani lo dimostra l’organizzazione, avvenuta in brevissimo tempo, di ReagiAmo, la festa che si terrà a Carpi dal 27 luglio al 12 agosto per raccoglie-re fondi da destinare ai Comuni delle Terre d’Argine colpiti dal sisma. L’emergenza delle scorse settimane, unita allo sgomento di un evento imprevisto, aveva fatto sì che si decidesse di can-cellare le due principali iniziative estive di Carpi, la festa del Pd e quella dell’Aratura. Ora si è però deciso di mettere in piedi un’uni-ca manifestazione, promossa da Pd e Festa dell’Aratura, che si svolgerà presso l’area Zanichelli, in via Guastalla. “Vorrei ringra-ziare calorosamente la famiglia Zanichelli, che si è dimostrata sensibile e ci ha fornito gli spazi necessari – commenta il segreta-rio del Pd cittadino Davide Dalle

Ave – e il fatto che ReagiAmo sia fatta da tanti soggetti, tra cui molte associazioni di volonta-riato, testimonia della volontà di stare uniti. I fondi raccolti, al netto delle spese, saranno devo-luti alla ricostruzione delle scuo-le”. Sono dodici le associazioni

coinvolte - Arci, Anpi, Amo, Avis, Africa Libera, Associa-zione Pazienti Tirodei, Croce Blu, Croce Rossa, Kalinka, Virtus Cibeno, Ushac e Asso-ciazione Radio Club Antenna 2000 Carpi - e tre i punti ristoro, ovvero pizzeria, osteria e falò.

Allestite anche due aree per gli spettacoli, una per il liscio e l’altra dedicata ai più giovani a cura di Kalinka e Coccobello che faranno della musica uno dei piatti forti della festa, con artisti che hanno accettato di parteci-pare con il solo rimborso spese,

senza perciò ricevere compenso alcuno. Tra gli altri Cisco, I Matti delle Giuncaie, Renato Tabarroni, Max Po, Le Cotiche e Sam Paglia Trio. Oltre ai mo-menti di divertimento, verranno proposti anche alcuni spunti di riflessione: sabato 28 luglio, alle ore 21, il sindaco Enrico Cam-pedelli e la geologa dell’Univer-sità di Modena e Reggio-Emilia, Daniela Fontana, tratteranno il tema: Terremoto, istruzioni per l’uso. Conoscerlo, affrontarlo, superarlo. Venerdì 27 luglio, alle 21, inaugurazione ufficia-le della Festa con il presidente della Regione Emilia Romagna e commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani che sarà intervistato dal capo-redat-tore di Radio Bruno, Pierluigi Senatore. “Potremmo definirlo il volontariato delle Olimpiadi – ha scherzosamente dichiarato Dino Pegoraro, della Croce Blu – perché, senza volerlo, cade esattamente nello stesso periodo dei giochi di Londra”. L’augurio è che Carpi si meriti la medaglia d’oro della solidarietà.

Marcello Marchesini

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6 27.07.2012 n° 29

auser: “nessun servizio può essere gratuito”

spettabile direttore è sempre poco piacevole leggere una lettera

come quella pubblicata nel vostro numero 26 firmata da Flavia. Soprattutto quando sul suo stesso giornale, nel n°15, abbiamo letto una lettera di tutt’altro tenore e giudizi sull’attività svolta da Auser e dai nostri volontari, firmata con nome e cognome da Maria Malpighi. La pre-sente non vuole fare nessuna polemica (poiché è nostro costume ascoltare tutti e fare conto e tesoro delle critiche, in quanto nessuno di noi è perfetto) ma solo precisare

alcuni aspetti relativi alle affermazioni della signora Flavia. In nessuna delle nostre informazioni parliamo di trasporto gratuito, bensì di trasporto sociale, sostenuto da contributi sia da parte di chi usufruisce del servizio che da altri, come è avvenuto ultimamente, con la donazio-ne di un nuovo mezzo di tra-sporto. Sarebbe impossibile parlare di gratuità: un servizio non può mai essere gratuito perchè ha sempre dei costi che, in alcuni casi, a fronte di condizioni economiche e sociali particolari dell’utente, possono essere a carico di

qualcun altro! Il volontario di Auser che ha affermato ciò ha detto una verità lapalissia-na che però non ne mette in discussione un’altra: l’impe-gno volontario e gratuito dei nostri associati e il fatto che da quando siamo presenti nel ricco panorama del volon-tariato carpigiano siamo, e continueremo a essere, un punto di riferimento e di appoggio per tante persone che, proprio per esercitare il diritto alla mobilità, hanno bisogno dell’aiuto di altri. Noi ci siamo per questo.

la presidenza di auser modena

perchè la dialisi non torna a regime?

in merito ad alcuni articoli usciti sulla stampa locale ri-guardanti il rientro completo

del reparto di Dialisi all’interno dell’ospedale di Carpi, tengo a precisare che questo non è del tutto vero. Infatti il servizio Dialisi funziona solo per un

30% del suo totale. I pazien-ti dializzati di Mirandola e di Carpi che continuano il tratta-mento dialitico al Policlinico di Modena e di Sassuolo sono ancora 24, con un continuo disagio sia per il trattamento a cui devono essere sottoposti,

sia perchè dall’amministra-zione non ricevono alcun tipo di informazione riguardante il pieno ritorno alla “normalità”. C’e’ poi da chiedersi come mai tanti servizi stanno ripartendo senza ostacoli burocratici, ma la dialisi no.

“Basta ingiustizie: siamo stanchi di subire”

abbiamo deciso di scrivervi perchè non riteniamo giusto

subire tutto quello che su-biamo, giorno dopo giorno, qui nel campo del piazzale

delle piscine di Carpi. Più vol-te abbiamo reclamato circa la mancata igiene dei bagni che versano in condizioni di-sgustose. Nei lavandini dove noi italiani ci laviamo il viso,

le mani e i denti, gli stranieri si lavano i piedi: come si può garantire l’igiene vivendo in queste condizioni? Vi pare educazione questa? I bagni vengono puliti tre volte al

giorno ma dopo dieci minuti tutto torna come prima: manca la carta igienica e il pavimento è pieno d’ac-qua, tanto che ci vorrebbe una barca per camminarci sopra... e allora torniamo a lamentarci dagli operatori della protezione civile. Non era meglio realizzare due bagni per gli italiani e tutti gli altri per gli stranieri? La risposta è stata no, sia da parte della protezione civile che dal Coc. Siamo stati tacciati di razzismo, ma mi chiedo perchè loro vengano trattati coi guanti di velluto e noi no. Chi è a questo punto il razzista? Non siamo certo noi italiani a dover stare alle regole di chi è giunto qui da altri paesi. Tutti dovrem-mo rispettare le medesime regole di civile ed educata convivenza. Qui ci stiamo ammalando, ma sembra che a nessuno importi. Tutti i vo-lontari, che Dio li benedica, ci dicono che vengono per aiutarci, ma allora perchè ci sono delle discriminazioni? Non dovremmo essere trat-tati tutti allo stesso modo? E non possiamo nemmeno lamentarci perchè ogni volta le nostre parole vengono smentite e la protezione civile dice che va tutto bene e che le cose stanno miglio-

rando. Noi dei cambiamenti non ne abbiamo visti. Sono due mesi che viviamo sotto le tende e ci pare di essere fuori dal mondo, non sap-piamo cosa succede, ci pare di essere nel bel mezzo di un deserto, ma siamo in Italia, a casa nostra. Eppure non possiamo fare nulla di quel che vorremmo. Ci sentiamo umiliati, feriti, delusi. Siamo sfollati e siamo offesi perchè dobbiamo elemosinare quel poco che poi otteniamo. Eppure ogni giorno qui arri-vano camion di cibo. Alcune persone sono malate e non possono mangiare tutto quel che viene propinato - miscu-gli strani che davvero non si possono guardare - e allora chiedi in cucina qualcosa di diverso o un po’ di frutta e alle volte i volontari ti capiscono, altre ti guardano male. E allora non ti resta al-tro da fare: esci dal campo e ti vai a comprare un panino. Stessa cosa per saponi, de-tersivi, carta igienica... poi, quando torni, i volontari ti dicono di andare da loro, di non comprare nulla. Spesso però quando chiedi, tutto pare essere finito. Perchè nessuno ci aiuta? Perchè gli 80 italiani del campo sono trattati peggio degli stranieri presenti? Ci siamo lamentati

con sindaco e assessori ma loro ci rimbalzano alla Pro-tezione civile per i problemi del campo. Ma qui vige la regola dell’ognun per sè. Noi siamo disperati, abbiamo un braccialetto che ci identifica, come i microchip per i cani, ci sentiamo soli. Abbando-nati. Ma il terremoto è una disgrazia che ci è piombata addosso, non lo abbiamo scelto. Non è colpa nostra se abbiam perduto le nostre case, i nostri beni. Perchè tutti parlano e nessuno agisce? Dove sono gli aiuti? Qui tutti lanciano il sasso ma nascondono la mano... Ora è iniziato pure Ramadan e al campo hanno istituito delle tende per la preghiera no-nostante noi italiani fossimo contrari. Questo è un campo di battaglia e noi ne usciamo sempre perdenti. Ci sentia-mo schiacciati e se qualcuno si lamenta i volontari ti fanno un sorriso, ti dicono che prenderanno provvedimenti e poi nulla viene fatto. Che delusione! Che umiliazioni! Che prese in giro da questi signori, italiani quanto noi che, forse, hanno sofferto quanto noi ma che, eviden-temente, se lo sono dimenti-cati. E’ un’ingiustizia.

da una stella che non splende più

una tranquilla domenica di paura

I leTTOrI CI sCrIvONO

Volevamo raccontarvi la nostra triste vi-cenda: domenica 22

luglio, approfittando di una giornata di sole e della di-sponibilità di tutti, abbiamo riunito le nostre 6 famiglie e organizzato una grigliata. La campagna tranquilla di Budrione, le risate tra amici che ci portavano lontano dalle pene del terremoto, i bambini che giocavano con i conigli appena nati e del buon cibo. Una domenica che auguro a tutti di cuore, almeno fino alle 17:30, quando per un caso fortu-ito una delle mamme del gruppo è tornata in casa per prendere dell’acqua e ha notato un uomo che bella-mente, con una tranquillità disarmante, come si trattas-se della cosa più normale del mondo, appropriatosi delle

4 borsette (contenenti tutti i nostri averi, chiavi di casa dei negozi, documenti, carte e bancomat) guadagnava l’uscita sul retro.Non dimenticherò mai, e ancora ho i brividi al pensie-ro, la faccia della mia amica che con la voce spezzata dal terrore ci avvertiva della pre-senza dei ladri. La tranquil-lità assoluta si è sbriciolata in un millesimo di secondo. Tanto è bastato per scattare verso il ponte di ingresso della casa e notare il ladro saltare a bordo di una Rover verde che lo aspettava col motore acceso. Tornato alla mia macchina, scalzo e sen-za maglietta, mi sono messo all’inseguimento della loro auto, le strade di Budrione e quelle che circondano il Campovolo sono strade da rally, sconnesse e sterrate

atto e desistere.Vedendo la pattuglia della Polizia all’interno, abbiamo sperato che i nostri tutori potessero almeno rimediare la refurtiva dal momento che, seppur goffamente nascosta, la rover verde era all’interno del Campo. La speranza è diventata impotenza quando uno degli agenti ci ha invitato ad al-lontanarci perchè gli zingari si sentivano minacciati dalla nostra presenza!Questa, senza aggiungere altri particolari, è stata più o meno la dinamica. Sono seguite due ore di attesa per poi alla fine constatare insieme alla pattuglia del commissariato di Carpi che, per i nostri averi, non c’era più nulla da fare e che, per la Magistratura, non c’erano elementi sufficienti per una perquisizione. La notte tra domenica e lunedì è

stata lunga, sapevamo che estranei avevano i nostri indirizzi e chiavi di casa, che il negozio Punto Luce di via Remesina e le altre nostre at-tività commerciali, potevano essere aperte e saccheggiate in qualsiasi momento, che i nostri bambini non erano al sicuro. Come detto, per puro caso, ci siamo accorti della presenza dei ladri in casa e se la mia amica non avesse avuto voglia di un bicchier d’acqua sarebbe potuto suc-cedere anche di peggio. Dal momento che noi non riusciamo a trovare soluzio-ne, vi chiedo: ma è possibile tutto questo? E’ giusto essere in balia di queste per-sone che sembra vivano al di sopra della legge, intoccabili e tutelati seppur nel torto? Se il GPRS avesse indicato un altro indirizzo, le autorità avrebbero fatto lo stesso? E poi il muro di omertà che

creano gli zingari potrà mai essere rotto? E, infine, guar-dando l’impotenza delle For-ze dell’Ordine, non credete che tutto questo alimenti la voglia di una giustizia privata che porterebbe le vittime dalla ragione al torto?Sento parlare in continua-zione, della scomodità di avere queste persone nella nostra città, mi sono sempre considerato una persona equilibrata in grado di guardare oltre al pregiudizio, ma questo episodio e molti altri di cui sento parlare, mi fanno arrendere all’idea che gli zingari operano così, non hanno nessuna intenzione di cambiare il loro status. Io sono per l’uguaglianza ma qui il rapporto è sbilanciato e uguaglianza non ce n’è!

enzo, rossella, mimma, ivano, massimo, cristina,

laura di carpi

che hanno permesso dopo 15 interminabili minuti, ai ladri di darsi alla macchia. Ringrazio tutte le persone che lungo la strada mi hanno aiutato a ricostruire il percor-so dei malviventi, ma niente da fare, tornato a casa c’era già la volante della Polizia, abbiamo dato gli estremi di uno degli I-Phone rubati, che essendo dotato di servi-zio di geo-localizzazione ci ha indicato la sua posizione, ovvero via San Pellegrino tra Carpi e Correggio.Abbiamo inserito la via nel navigatore satellitare della mia auto e ci siamo diretti sul posto: uno dei due Cam-pi Nomadi di Correggio e lì abbiamo dovuto desistere. Eravamo esasperati, spa-ventati e arrabiati, ma siamo pur sempre, nei nostri limiti, gente onesta che, di fronte alla reputazione degli zinga-ri, ha solo dovuto prendere

Dopo la trageDia sFiorata al CaMpo noMaDi ritorna in priMo piano il teMa Della siCurezza soprattutto Dei Minori. bellelli: “eravaMo viCino a una soluzione, Ma Con il sisMa purtroppo tutto è stato Messo in DisCussione”.

campo nomadi: la soluzione si allontanad

opo l’inciden-te di sabato 30 maggio, quando

il cortocircuito a un cli-matizzatore, bruciando parte della roulotte in cui era sistemato, ha costret-to all’ospedale la piccola Elis, un anno, a causa del fumo involontariamente re-spirato, gli abitanti del campo nomadi di via Nuova Ponente a Carpi lamentano la difficoltà di vivere in condizioni che de-finiscono disumane. La bam-bina fortunatamente sta bene, ma quello di sabato non è stato il primo incidente che poteva concludersi tragicamente. “Se non ce ne fossimo accorti in tempo, l’incendio sarebbe po-

tuto divampare e diffondersi alle altre roulotte, che sono una vicina all’altra”, si sfoga Fabio Bernardoni, zio della piccola. Qualche giorno pri-ma era andata in corto circuito una centralina dell’elettrici-tà. “Chi non è mai stato qui pensa che viviamo nel lusso, ma non è così”. Girando per il campo, in effetti, le condi-zioni igieniche sembrano la-

sciare alquanto a desiderare: sporcizia, oggetti personali, indumenti e rottami abbando-nati per terra, nel fango, dove capita. Dato preoccupante, se si pensa che nel campo vivo-no, insieme ad una quarantina di adulti, circa venti bambini: “Alle otto di sera incomin-ciano a spuntare ratti da ogni parte – racconta Fabio – tanto che diventa quasi impossibi-

le uscire dalle rou-lotte, ed ora hanno iniziato a entrare anche all’inter-no”. Il

padre, Fioravante, spiega come, da due anni, la sua famiglia – 30 persone - ab-bia acquistato un terreno nei pressi di Cortile: “l’abbiamo comperato con i tutti i nostri risparmi, 50mila euro, e stia-mo ancora pagando le rate. Vorremo trasferirci là per vivere più dignitosamente, ma il Comune non ci dà il permesso, perché servono

autorizzazioni particolari e alcuni lavori di sistemazione. Chiediamo ci sia dato ascol-to”. In risposta, l’assessore alle politiche sociali Alber-to Bellelli fa sapere come si tratti di un terreno agricolo. “Bisognerà discutere del cam-bio di destinazione d’uso e fare tutti i dovuti passaggi nel rispetto delle norme. Se poi si ha la possibilità di acquistare un terreno, per il Comune si diventa autonomi”. Soltanto 10 anni fa il campo accoglieva 180 persone, oggi dimezzate grazie alle politiche che l’ente pubblico ha messo in campo nel tempo per ‘delocalizzare’ i nomadi: “il problema non è quello di spostare il campo da

un’altra parte – spiega Bellelli – perché così si sposterebbe-ro soltanto i problemi, ma di superarlo, attraverso casette di legno ed altre sistemazioni. Eravamo anche molto vici-ni a trovare una soluzione. Purtroppo, però, il sisma ha rimesso tutto in discussio-ne, imponendo altre priorità e rendendo impraticabili al-cune delle sistemazioni alle quali si era pensato”. Tuttavia Bellelli ribadisce di non aver affatto dimenticato la questio-ne: “Le condizioni di vita nel campo non sono accettabili, ma il problema è complesso, e continueremo a lavorarci e a monitorarlo”.

Marcello Marchesini

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727.07.2012 n° 29

In foto alcuni fedeli musulmani durante la preghiera e, nel tondo, Rocco Cosentino

il 20 luglio anChe per la CoMunità MusulMana Carpigiana è iniziato il Mese Del Digiuno e Della preghiera. Fino al 18 agosto, i FeDeli pratiCanti non potranno né Mangiare né bere, Dall’alba al traMonto. CoMe si è organizzata la CuCina Della CroCe rossa italiana per rispettare i ritMi Del Digiuno, senza inCiDere troppo pesanteMente sulle abituDini e i bisogni Della Minoranza italiana presente al CaMpo tenDe Del piazzale Delle pisCine? lo abbiaMo Chiesto al responsabile roCCo Cosentino

ramadan nella tendopoli di carpiT

empo di Ramadan nelle tendopoli dell’Emilia terremota-

ta. Il 20 luglio anche per la comunità musulmana carpi-giana è iniziato il mese del digiuno e della preghiera. Fino al 18 agosto, i fedeli praticanti non potranno né mangiare né bere, dall’alba al tramonto e consumeran-no solo due pasti nell’arco delle 24 ore, la cena e un pasto notturno intorno alle 4 del mattino. Come faran-no a rispettare il mese sacro dell’Islam i numerosi i musulmani ospiti del Cam-po Basilicata allestito nel Piazzale delle Piscine o gli sfollati di Fossoli e Cortile? Come si è riorganizzata la cucina della Croce Rossa Italiana per rispettare i ritmi del digiuno, senza incidere

troppo pesantemente sulle abitudini e i bisogni della minoranza italiana? Lo ab-biamo chiesto a Rocco Co-sentino, responsabile per la Croce Rossa del servizio mensa nei tre campi. “Al campo tende di Carpi ab-biamo organizzato due turni serali per la distribuzione della cena: dalle 19 alle 20,30 per gli ospiti italiani e i musulmani non praticanti (perlopiù donne incinte, bambi-ni al di sotto dei 12 anni e malati) e dalle 20,30 - ovvero

dopo il calar del sole - alle

21,30 per co-loro che invece

rispettano il digiu-

no. Inoltre prepariamo dei cestini per il pasto notturno contenenti un litro d’acqua, uno di latte, un brick di succo di frutta, un paio di

panini e un’insalata mista che dispensiamo in mensa, durante la cena”. Poiché nel periodo del Ramadan si consumano molti liquidi e

molti zuccheri, nel campo del piazzale delle piscine è stata poi allestita una tenda con un punto ristoro che resterà sempre aperto, “con due frigoriferi contenenti yogurt e acqua fresca e dei contenitori per le bevande calde come latte, tè e caffè per consentire ai fedeli di bere e mangiare durante tutta la notte”. Nel campo è stato anche creato un angolo dedicato alla preghiera: “tre pagode di 5 metri per 5, pavimen-tate e dotate di coperte”, conclude Cosentino, men-tre per consentire ai musul-mani di compiere le proprie abluzioni rituali, i servizi igienici sono “stati rinfor-zati attraverso l’installazio-ne di vari lavapiedi”.

Jessica Bianchi

Di Francesca ZanniLaureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali, presso

la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna

Islam e dintorni...

mohamed morsi è il nuovo presidente dell’egitto

mohamed morsi è il nuovo presidente dell’Egitto postrivoluzionario dal

1° luglio. L’Egitto non aveva un presidente civile da 60 anni: era infatti dal colpo di stato del 1952 che l’esercito si manteneva sempre ai vertici del potere, tenendo le fila di un governo in stato di emergenza peren-ne. Le elezioni di giugno hanno però dato fiducia a questo nuovo presidente, esponente del partito Libertà e Giustizia di ispirazione islamica. La vittoria di questo partito è particolarmente significativa, in quanto espressione dei Fratelli Musulmani, la più grande organizzazione islamica internazionale fondata alla fine degli Anni ’20 da Hasan al-Banna, segnando la svolta musulmana della politica egiziana. “Sarò presidente di tutti gli egiziani” ha esordito il presidente nel suo primo discorso, ma già dopo poche settimane, non mancano i problemi. Sebbene ci sia molto da gioire per l’elezione democratica del presidente, scelto volonta-riamente da 13 milioni di egiziani, cosa impensabile sotto il regime Mubarak, l’esercito continua a interferire nella vita politica del Paese. Sarebbe infatti in corso un braccio di ferro tra il presidente e la corte costituzionale a causa dello scioglimento del Parlamento voluto dalla corte e annullato dal presidente. La riunione dei militari, è stata convocata per dirimere la questione. L’Egitto è finalmente riuscito a liberarsi di un regime oppressivo e a eleggere un nuovo presidente in modo democratico: sarà in grado di affrontare anche le nuove sfide che hanno portato tutti questi cambiamenti?

Per APPrOFONdIreStoria dell’Egitto contemporaneo, Massimo Campanini.

un inContro per spiegare ai baMbini il terreMoto e ConDiviDere le paure Che il reCente sCiaMe sisMiCo ha sCatenato in tutti noi

un terremoto di emozionid

opo un evento catastrofico come il recente sciame sismico che ci ha colpiti,

non sono solo le case a dover esse-re ricostruite ma anche le persone, con il loro stato d’animo che è stato violentemente scosso e le loro sicurezze che sono state improvvi-samente messe a dura prova. Dopo aver provveduto alle operazioni di emergenza, arriva il momento di pensare anche alle “crepe” interiori che il sisma ha lasciato in tutti noi, adulti e bambini e che, solo per-chè non si vedono esternamente, non devono essere sottovalutate. E a guidarci e chiarirci le idee in questo processo di metabolizza-zione dell’evento traumatico ci hanno aiutato lo scorso 23 luglio due pedagogisti del Centro per le Famiglie dell’Unione delle Terre d’Argine: Alessandra Giovanelli e Massimo Maini all’interno dell’Auditorium Loria. I due esperti hanno spiegato al folto ed eterogeneo pubblico presente in sala che “tra i vari bisogni essen-ziali dell’essere umano vi è anche quello della sicurezza e, quando tale esigenza primordiale viene incrinata, la nostra mente reagi-sce con dei precisi meccanismi di difesa. Il 20 e il 29 maggio tutti noi abbiamo subito uno shock emo-zionale intenso, in seguito al quale, in maniera istintiva e in parte inconsapevole, abbiamo cercato di mantenere un certo livello di adat-tamento e tolleranza. Ciascuno ha fronteggiato la situazione cercando di gestirla attraverso una serie di strategie”. Il contributo di Gio-vanelli e Maini è proprio rivolto all’individuazione degli strumenti più idonei per gestire le conse-guenze del trauma e per aiutare an-che i propri figli a superarle e a non lasciarsi sopraffare dalla paura. È infatti fondamentale che i bambini e i ragazzi superino l’evento, con-siderato anche l’avvicinarsi della riapertura delle attività scolastiche che li riporterà nel luogo in cui

hanno vissuto il sisma. “Un evento catastrofico come il terremoto- hanno proseguito i pedagogisti- non solo minaccia la propria vita e quella dei propri cari, ma mette a dura prova anche il proprio sistema nervoso in quando la sua assoluta imprevedibilità e incontrollabilità ci fa sentire impotenti e ancora più vulnerabili. In tali circostanze reagiamo adottando alcune strate-gie del tutto naturali. Tuttavia tra queste, alcune si rivelano a lungo termine più efficaci rispetto ad altre. Innanzitutto è indispensabile aprirsi con i propri bambini a un dialogo sincero e fondato sulla fiducia. Infatti, evitando di affron-tare l’argomento, non si fa altro che aumentare l’ansia e l’incertez-za del bambino, che inoltre rischia di perdere fiducia nel genitore reticente. Si deve parlare al bam-bino chiaramente senza tuttavia scendere nei dettagli tecnici e scientifici dell’evento, e ascoltarlo, accogliendo le sue paure senza sminuire ma cercando di mostrar-gli chiaramente una strada per vincerle. Infine, è importante che

i genitori non perdano il controllo della situazione andando nel pani-co e trasmettendo indirettamente la condizione d’ansia ai propri figli. È chiaro che a posteriori sem-bra tutto più facile, ma i consigli non possono che essere questi.” Indubbiamente questo sciame sismico ha radicalmente cambiato la rappresentazione mentale che ci eravamo fatti del nostro territorio e che era distante anni luce dalla parola terremoto. Tuttavia, la storia ci insegna che le catastrofi naturali ci sono sempre state e sempre ci sa-ranno in tutto il mondo. “Le emo-zioni di fronte a un evento trauma-tico- ha dichiarato in conclusione Maini- sono sempre le stesse, ma può cambiare il modo di fronteg-giarle. A tal riguardo mi vengo-no in mente le scene viste tante volte in televisione degli impiegati giapponesi che rimangono seduti e apparentemente impassibili alla loro scrivania mentre una scossa fa barcollare tutto intorno a loro. An-che loro sicuramente provano un po’ di timore, ma hanno dalla loro parte la certezza di stare all’interno

di strutture antisismiche e a prova di violenti terremoti”. Il nocciolo della questione è proprio questo: il primo passo per reagire nella maniera più efficace al terremoto è prevenire, e quindi costruire - per evitare di dover poi ricostruire - edifici sicuri e antisismici. Sapere di vivere e lavorare in ambienti

sicuri non può che aiutare ad attu-tire le ansie che spontaneamente il terremoto suscita. Il Centro per le Famiglie dell’Unione delle Terre d’Argine ci tiene a far sapere che sarà disponibile con servizi di supporto psicologico sia per adulti che per bambini e ragazzi.

Chiara Sorrentino

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8 27.07.2012 n° 29

rovereto è in ginoCChio Dopo il sisMa: i suoi abitanti lanCiano un griDo Di aiuto aFFinChé la Frazione non si spopoli Del tutto

“non abbandonateci”“

Vogliamo tornare a vivere nelle nostre case e vogliamo che

riaprano i negozi, i servizi sociali, il cinema-teatro Lux e anche la Chiesa. Vo-gliamo tornare a passeggia-re nel nostro centro storico. Bisogna ricostruire presto e non fra molti anni, perché a quel punto qui non ci sarà più nessuno”. Il grido di allarme e scon-forto degli abitanti di Rovereto, frazione di 4.500 abitanti nel Comune di Novi di Modena, sembra quasi scontato. Sono le stesse richieste di tutti i cittadini della Bassa mo-denese colpiti dal sisma. Ma a Rovereto il rischio “spopolamento” è serio, e desta preoccupazioni fra i militanti e gli attivisti sindacali della Cgil di zona e del sindacato pensionati Spi/Cgil. “Per oltre un mese non abbiamo avuto il campo della Protezione civile”, commenta Silvio Gasparini della Spi/Cgil di Rovereto, attendato nel campo spontaneo Campo Primavera di via Chiesa Nord/angolo via Garibaldi. Sono 9 i campi spontanei ancora presenti a Rovereto più il campo della prote-zione civile che solo da 2 settimane è stato allestito presso il centro sportivo. I campi ospitano 1.000-1.500 sfollati dalle case inagibili (1.587 le case censite con danni gravi e 2.272 quelle con danni lievi, altre 400 case con danni gravi sono ancora in attesa delle verifi-che dei tecnici del Comune di Novi). Più che il patrimonio industriale e produttivo, o il patrimonio pubblico e i monumenti, il vero pro-

blema di Rovereto sono le case inagibili e gravemen-te lesionate. Sono tante, tantissime, più che altrove. E i danni altrettanto ingenti. Chi si reca sul posto non può non rimanere colpito: case nuove, costruite solo 5/6 anni fa, con lesioni gravissime. I primi piani di bellissime villette nuove di zecca letteralmente mitragliati. Come quelle della “famigerata” via Fosse Ardeatine: una zona di nuova urbanizzazione, dove sono rimaste illese solo due costruzioni di tutto il complesso abitativo! “Abbiamo bisogno di rispo-ste certe da Roma – spiega Tamara Calzolari segre-tario Cgil zona di Carpi – sollecitiamo le autorità lo-cali a farsi portavoce presso il Governo affinché le attese circolari applicative del Decreto n.74 (recentemente convertito in legge) venga-no emanate quanto prima

per dare certezza ai citta-dini che devono ricostruire le case, o fare consistenti lavori di messa a norma, di poter conoscere modi e tempi dei rimborsi”. Dante Sabattini, Spi/Cgil di Campogalliano e resi-dente a Rovereto, deve fare consistenti interventi di messa in sicurezza alla sua abitazione, ma “siamo an-cora in attesa di sapere se la maggiorazione del 60% dei costi per la messa a norma antisismica, sarà compu-tata o meno nell’80% dei rimborsi dei danni subiti”. “Inoltre – aggiunge Calzo-lari – i cittadini aspettano risposte anche sulle tipolo-gie abitative da ricostruire: per chi viveva nelle vecchie case coloniche non sarà possibile ricostruire rispet-tando quelle ampie metra-ture molto costose”. A Rovereto è tutto fermo con le ricostruzioni, molte case sono vuote, molte sono

rimaste con le finestre aper-te, abbandonate così dopo le scosse più violente. In paese si sta procedendo invece con le demolizioni in zona rossa e delle case pericolanti come quella di Mara Mantovani, funzio-naria Filctem/Cgil, che ha detto addio con un groppo in gola alla sua casa. Il Co-mune la obbliga a demolire per pericolo di crollo sulla pubblica via. Nel suo caso i costi di demolizione sono a carico del Comune, men-tre Silvio Gasparini dovrà abbattere la casa a proprie spese! Di spese Silvio ne sta sostenendo diverse di tasca propria come l’allac-ciamento Enel nel campo

dove vive:per il quale è dovuto andare in sede a Modena e fare il contratto a suo nome. Per diverse settimane, infatti, il Comune di Novi ha sottovalutato i bisogni della frazione e tutto era accentrato sul capoluogo. “Non ultimo per mancanza di coordinamento tra le istituzioni locali e l’asses-sore Vaccari alla Protezione

civile” spiega Luisa Zuffi segretario provinciale Spi/Cgil. Poi piano piano, gra-zie alle tante pressioni, le risposte sono arrivate: luce, acqua corrente nei campi e bagni. Molti negozi in paese sono ancora chiusi. I pochi che stanno riaprendo sono una boccata d’ossigeno per i cit-tadini! A ridosso della zona rossa ha riaperto da poco il Bar-pizzeria Il Giglio, la Tabaccheria-giocattoli Morselli, finalmente si può comprare il pane al Forno Panzani che ha riaperto in-sieme al bar in un container all’ingresso di Rovereto. Fra le strutture da abbattere anche la sede della Cgil,

nello stabile in zona rossa in via Chiesa Sud. Anche la Coop antistante rimarrà chiusa a lungo e necessita di opere di consolidamen-to (riaprirà a settembre/ottobre in un’area affittata a Sant’Antonio in Merca-dello). Pure le banche e le associazioni economiche hanno uffici temporanei nei container in centro storico. In autunno le scuole ele-mentari e medie saranno ospitate nei container sempre in via Curiel dove adesso sorge un campo spontaneo che dovrà essere sgombrato. Per gli uffici del Comune e i servizi sanitari si stanno allestendo strutture nell’area di via Curiel e qui dovranno esse-re riattivati anche i poliam-bulatori (momentaneamen-te l’unico presidio sanitario è presso la casa del dottor Guidi) e il centro prelievi. I roveretani ce la stanno mettendo tutta per resistere e sperano che anche dal Go-verno non tarderanno aiuti e risposte. “Mi preoccupano i progetti di abbandono che sento fare ai nostri giovani – spiega Mario Rossi Spi/Cgil di Novi – le prospetti-ve di ritorno alla normalità fra una decina di anni non sono incoraggianti e quello che più di tutto vorremmo evitare è che i nostri Paesi si spopolino. Così come dobbiamo creare le migliori condizioni per il ritorno degli anziani: quelli ospitati in casa protetta sono stati distribuiti in altre strutture, ma non basta questa solu-zione tampone. Deve riapri-re nuovamente la struttura protetta a Rovereto”. La voglia di normalità è tanta. Così come la speranza di non essere abbandonati.

scomparsa giuliana notari, per cinquant’anni titolare, insieme alla madre, della storica farmacia dell’assunta di piazza Martiri

arrivederci Giuliana...

molte persone in un clima di grande dolore e parteci-

pazione, sono intervenute ai funerali della dottoressa Giuliana notari (in foto) deceduta per malattia all’età di 74 anni mentre si trovava per un periodo di riposo a Cavalese. Giuliana Notari è stata per cinquant’anni titola-re, insieme alla madre maria laura notari porta, della storica farmacia dell’Assunta di Piazza Martiri. Alle esequie era presente la figlia maria cristina, il genero paolo, i due nipoti Francesca e Federico, la sorella alda col marito umberto Borelli e i figli Guglielmo e anna maria. Dopo la laurea in far-macia conseguita all’Univer-sità di Modena, aveva seguito le orme della madre Maria Laura Notari, scomparsa nel 2001, gestendo insieme a lei e, successivamente, con la sorella Alda, l’antica farmacia sotto i portici della piazza, tutt’ora esistente e che mantiene nell’arredamento i caratteri eleganti e l’aspet-to di un tempo. Stimata

e benvoluta dai carpigiani per la sua generosità e il suo altruismo, la dottoressa Notari era stata una decina di anni fa presidente del lions alberto pio, il club carpigia-no tutto al femminile, che aveva contribuito a costituire. I funerali della farmacista Giuliana Notari si sono svolti nella nuova chiesa parroc-chiale di Quartirolo.

cesare pradella

i rotary di Mantova si sono riuniti nella bassa

nel segno del ricordo...i rotary di mantova, per la prima volta, sono usciti dai loro confini, per ap-

prodare in Emilia, in provin-cia di Modena e nel Comune di Concordia, realizzando un meeting vocato alla solida-rietà e alla raccolta di fondi da devolvere a chi è rimasto senza casa e lavoro in attesa (per quanto?) dei promessi aiuti economici della Regio-ne e del Governo.Location dell’intermeeting organizzato da due club Rotary, i Castelli Mantovani e l’Andes di Virgilio-Curtato-ne, il parco della villa Belli di San Giovanni di Concordia, di proprietà del farmacista del paese che ospita dal 20 maggio scorso, decine di sfollati le cui case sono rima-ste danneggiate dal sisma. Quel renzo Belli che pochi giorni prima del terremoto era stato colpito da una terribile tragedia famigliare: la morte in un incidente stra-dale del figlio marco, di ap-pena trent’anni. E così i due Rotary club mantovani, in uno dei quali il dottor Renzo Belli è socio, hanno deciso di riunirsi eccezionalmente fuo-ri dal loro territorio, in piena zona terremotata. Diretta dai due presidenti, Dante Ghisi e massimiliano Ghizzi,

la serata conviviale svoltasi sotto un ampio tendone bianco, si è sviluppata all’insegna della solidarietà nel ricordo delle vittime dei crolli. Un video amatoriale ha

illustrato agli ospiti manto-vani il dramma dei danni dei principali palazzi di Concor-dia, della torre della Caserma dei Carabinieri, del cimitero e della chiesa parrocchia-le, immagini che hanno scosso l’animo dei presenti, fornendo una visione cruda ma reale delle devastanti conseguenze del sisma del 20 e del 29 maggio. Toccanti anche le parole del padrone di casa, Renzo Belli, che ha parlato con voce commossa

della tragica morte del figlio Marco e del terremoto dopo il quale ha deciso, insieme alla moglie carla, di aprire i cancelli del suo parco a quanti erano rimasti privi di un tetto, dando così vita a una tendopoli autogestita e autosufficiente. All’interme-eting rotariano mantovano di Concordia era presente anche Domenico apicella, assistente del governatore del Distretto.

cesare pradella

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927.07.2012 n° 29

L’Angolo di Cesare Pradellasisma: le ferite di palazzo donna clarina

eccola un’altra perla del nostro ricco patrimo-nio artistico e storico

seriamente danneggiata dal terremoto di maggio. Si tratta dell’antica dimo-ra padronale denominata Palazzo Donna Clarina, che sorge alle porte di Ravari-no, proprio sotto l’argine del Panaro. Costituiva la residenza di campagna della nobile famiglia dei marchesi Rangoni che qui, nella cam-pagna di Ravarino, avevano ricche proprietà terriere. L’ingresso della residenza è ancora dalla parte del fiume, un tempo ciò consentiva alle barche di portare e ripren-dere i proprietari e gli ospiti provenienti da Modena e da Bomporto. Il palazzo risale al 1500 e si compone di una torre a pianta quadra con am-pie aperture sui quattro lati: veniva utilizzata come torre di avvistamento di avventu-rieri, nemici o comunque di visitatori indesiderati e so-vrasta la residenza padrona-le che si sviluppa su due pia-ni ed è circondata da un vasto parco con alberi secolari. A fianco della villa sorgono le abitazioni della servitù e uno stabile che ospitava la scu-deria dei cavalli. Sull’altro lato, quello rivolto verso la campagna, la corte interna è chiusa da un cancello che, un tempo, si apriva per consen-tire l’ingresso e l’uscita delle carrozze. All’interno l’au-

stera loggia d’ingresso con quadri antichi alle pareti e, ai lati, sale da pranzo e salotti di lettura dotati di ampi camini. Al piano superiore un vasto salone per i ricevimenti e le

camere da letto dotate di sof-fitti a cassettoni con le pareti impreziosite da decorazioni. Al piano terra un’ampia cantina col pavimento in terra battuta per consentire

una migliore conservazione dei vini, della carne, della frutta e di altri generi alimen-tari. Da molti anni l’insigne dimora è di proprietà della figlia adottiva della marche-sa Andrèe Ricard Ran-goni, consorte dell’ultimo proprietario, il marchese Jacopino Rangoni San-tacroce. Tuttora la signora Graziella Ricard la abita insieme al marito Giorgio Guerzoni. “La torre ha subi-to seri danni – spiegano – a tal punto che, temendone il crollo, dopo le prime scossa, abbiamo provveduto a nostre spese a metterla in sicurezza, a incatenarla con tiranti in acciaio al fine di scongiurar-ne il crollo. Sin dalla prima

scossa del 20 maggio il sindaco Marino Gatti si è attivato coi tecnici comunali e, dopo un primo sopralluo-go, ha interessato i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e la Soprintendenza ai Beni architettonici, essendo lo stabile vincolato. Tardando l’ispezione di quest’ultima, su indicazione del sindaco, abbiamo provveduto noi alla cinturazione e alla messa in sicurezza della torre. Ora stiamo predisponendo il progetto di ristrutturazione da sottoporre all’esame della Sovrintendenza per la veri-fica dei tempi di attuazione e dei relativi finanziamenti. Ma è necessario affrettarsi per porre la torre al riparo da

danni irreparabili e provve-dere alla ripresa delle diverse lesioni subite dal palazzo che è stato per questo dichiarato inagibile. E così anche noi, come tanti altri, siamo co-stretti a dormire da due mesi in una roulotte parcheggiata qui di fronte”. Un altro bene storico dunque, al pari di tan-ti altri della Bassa modenese, sia privati che pubblici, se-riamente danneggiato che ha necessità di ‘cure’ urgenti per preservarne la conservazio-ne. E altri proprietari, come appunto i Ricard-Guerzoni, che attendono fiduciosi (ma sino a quando?), di sapere dalla Soprintendenza come e in che modo agire e a spese di chi.

Ravarino - Palazzo Donna Clarina

Graziella Ricard e Giorgio Guerzoni

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10 27.07.2012 n° 29

iniziati i lavori in sant’ignazio

sono iniziati giovedì 19 luglio, i lavori di messa in sicurez-za della facciata e della cupola della chiesa di Sant’Igna-zio a Carpi, sede del Museo diocesano di arte sacra.

Insieme alla cupola, si procederà al consolidamento del timpa-no della facciata e a risolvere i problemi di staticità causati dal distacco di porzioni di muratura. Una volta terminati i lavori sarà dichiarata l’agibilità dell’area circostante.L’intervento ha preso il via come iniziativa della Diocesi, in attesa della conferma di autorizzazione alla spesa da parte del DiComaC, la Direzione di Comando e controllo della Protezio-ne Civile.

duomo: ma quanto ci costi?

pur essendo stato oggetto di restauro 16 anni fa, dopo il ter-remoto del 1996, il Duomo ha pagato un conto salatissimo col sisma del 20 e del 29 maggio.

Per il Duomo, soltanto la Fondazione cassa di risparmio di carpi ha erogato negli anni ‘92-’94 150mila euro per interventi sulla facciata; 100mila euro nel ‘97-’98 per interventi a seguito del sisma del ‘96 e ben 820mila nel periodo 2005-2008, per il restauro pittorico delle volte dei transetti, delle cappelle, delle decorazioni parietali, il recupero dei terrazzini, del pavimento della zona presbiteriale e dell’impianto elettrico.Oggi occorreranno 600mila soltanto per rimetterlo in sicurezza, non osiamo immaginare quanto costerà riportalo ai fasti d’un tempo... Quel che è certo è che la Fondazione non potrà più permettersi di sborsare tanto per un’unica opera architettonica: oggi le priorità, infatti, sono di tutt’altro tenore e fan rima con recessione economica!

il vesCovo Di Carpi, Monsignor FranCesCo Cavina traCCia la FotograFia Dello stato Di salute Del patriMonio Della DioCesi Di Carpi. “rispettanDo tutte le proCeDure e trovanDo iMprese e attrezzature Disponibili è ipotizzabile Che gran parte Delle Messe in siCurezza possano essere realizzate tra agosto e setteMbre. la buona notizia è Che sono stati approvati i progetti Di Messa in siCurezza riguarDanti la CatteDrale, il palazzo vesCovile e sant’ignazio. e’ l’inizio Di un perCorso lungo e CoMplesso, Ma è stata iMboCCata la straDa per il ritorno alla norMalità”, ha DiChiarato

la diocesi fa la conta dei danni: stimati oltre 460 milioni di euroI

l mese di maggio ha la-sciato un solco profondo nell’animo di tutti noi.

Le violente scosse di terre-moto hanno provocato ferite profonde non solo ai nostri cuori ma anche ai simboli delle nostre città. Le chiese, le torri, le piazze... i luoghi che - dopo le nostre case - rappresentano la cultura e l’identità delle nostre comu-nità sono stati feriti a morte. E Carpi, purtroppo, non fa eccezione. Numerose sono state le polemiche sollevate da residenti e commercianti del centro, costretti a restare lontani dalle proprie abita-zioni e attività poiché su di loro incombeva un cam-panile o la facciata di una chiesa a rischio di crollo. Dopo due mesi, finalmente, si vanno delineando prio-rità e tempi di intervento delle opere provvisionali per la messa in sicurezza delle chiese e degli edifici di proprietà della Diocesi nel centro storico cittadino. Ma a cosa sono imputabili questi ritardi? A incidere paiono essere i farraginosi iter tecnico-amministrativi da seguire, le incertezze cir-ca le modalità e l’entità dei finanziamenti necessari per la messa in sicurezza degli edifici e la mancata disponi-bilità di fondi da parte della Diocesi per intervenire con maggiore celerità. L’am-montare, ancora parziale, delle richieste di autorizza-zione alla spesa presentate al DiComaC, la Direzione di Comando e controllo della Protezione Civile, per la sola messa in sicu-rezza di chiese e campanili infatti è di oltre 1 milione e 800mila euro e riguarda le parrocchie di Novi, Fossa di Concordia, Rovereto di Novi, Fossoli, Gavello, Mirandola (campanile del Duomo) oltre alla Cattedra-le, il Palazzo Vescovile e la Chiesa di Sant’Ignazio di Carpi. Come farà la Diocesi a farsi carico di una spesa tanto ingente? Lo abbiamo

chiesto al vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavinain una recente intervista ha stimato danni al patri-monio della Diocesi (quin-di tra carpi e mirandola) per circa 460 milioni di euro. conferma?“Si tratta di stime perché quantificare danni così consistenti a edifici così particolari è molto difficile. Comunque la stima citata non è fuori luogo. Si con-sideri che le stime fanno riferimento soprattutto ai danni gravissimi subiti dalle strutture architettoniche ma bisogno comprendere anche i danni subiti dalle opere d’arte (quadri, paliotti, an-cone, statue, arredi...) dagli organi a canne (cinque sono andati distrutti) dal patrimo-nio archivistico”.una somma davvero rag-guardevole. impensabile che la Diocesi possa avere le forze per farvi fronte in autonomia: come reperire il denaro rappresenterà una vera e propria sfida. sarete supportati dalla santa sede? avete già contattato la Fondazio-ne cassa di risparmio di carpi?“La Fondazione di Carpi

potrà forse aiutare per qual-che situazione particolare. Lo stesso potrà accadere per la Fondazione di Mirandola. Grande è la riconoscenza nei confronti di queste Fon-dazioni, come per chi fin da subito e, ancora adesso, sta provvedendo con offerte sui conti attivati dalla Diocesi. Anche la Santa Sede e la Cei hanno inviato aiuti, signi-ficativi ma certamente non risolutivi. Va però detto che danni di questa portata sono difficilmente sostenibili senza l’aiuto pubblico. La ricostruzione (anche quel-la delle abitazioni private naturalmente, e ovviamente quella riguardante scuole e

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1127.07.2012 n° 29

oratorio CittaDino: per riportare in siCurezza l’intero CoMplesso si preveDe un intervento Di alMeno 900Mila euro

l’oratorio eden di carpi chiede aiutos

ebbene il terremo-to del 29 maggio l’abbia gravemente

danneggiato, nemme-no un giorno l’Oratorio cittadino Eden di Carpi è stato chiuso al pubblico. Allestiti immediatamente spazi esterni e tensostrut-ture, nella zona del campo sportivo, che hanno accolto tutti. “L’attività è stata ridimensionata ma non in-terrotta – spiega il direttore Simone Ghelfi – e così sarà finché non potremo iniziare i lavori di ripristino degli spazi inagibili o inutilizza-bili perché attigui ad aree a rischio”. Inagibile in parte la scuola Sacro Cuore, chiuse in attesa di verifiche la scuola di musica e la sala prove che si trovano in zone che hanno subito danni rilevanti, e tutta la parte adibita alle sedi delle associazioni, comprese le sale al piano terra utilizzate

dai doposcuola Hip hop e Up-prendo e dai giovani dell’Oratorio e sala del ‘600. “Man mano che saranno svolti i lavori speriamo di poter utilizzare alcune aree – precisa Ghelfi – ma dove troveremo le risorse necessarie?”. Per riportare in sicurezza l’intero com-plesso si prevede infatti un intervento di almeno 900mila euro. “L’obiettivo è continuare l’attività e lo

faremo, in un modo o nell’altro”. L’ora-torio infatti svolge un ruolo chiave a livello sociale, dando ospitalità e accoglienza a tutti, in particolar modo ai più giovani che qui possono darsi appuntamento per incontrarsi e dedi-carsi a numerose attività, in modo del tutto gratuito.

Porte aperte quindi anche a bambini e adolescenti che vivono in condizioni di disagio socio-economico e che, da anni, trovano nell’Eden un importante punto di riferimento per la loro crescita e formazione.L’Oratorio accoglie nu-merose attività: la Scuola Paritaria Sacro Cuore,

dall’asilo nido alle scuole secondarie di primo grado, il Gruppo Agesci Carpi 1, l’Azione cattolica della cattedrale con i gruppi piccolissi-mi, Acr, Giovani e Giovani Adulti, i gruppi di catechi-smo della Catte-drale, la società sportiva Carpine, l’associazione Anspi Eden, il centro educa-tivo Hip-Hop

per ragazzi in difficoltà e Up-prendo per bambini con disturbi dell’apprendimen-to, la scuola di musica Eden Music School, la sala prove per gruppi musicali di adolescenti e i due grandi cinema-teatro. Oltre a que-sto gli educatori e i volon-tari sono sempre presenti, tutti i giorni dal primissimo pomeriggio fino a mezza-notte, per accogliere tutti i ragazzi che liberamente vengo in oratorio pur non essendo ancora inseriti in un particolare percorso formativo.Per tanti ragazzi l’oratorio è come una seconda casa e per tanti adulti lo è già stato in passato. Per ridar vita a questo spazio e far fronte ai costi delle ristrutturazioni e degli adeguamenti sismici, ora è richiesto l’aiuto di tutti. Per i dettagli potete consultare il sito: www.effataonlus.it.

Campo da calcio dell’Oratorio e la Festa di Carnevale dell’Eden

le chiese di carpi: il punto

capannoni industriali) deve essere incentivata e soste-nuta dagli enti pubblici. Comunque sappiamo che per le nostre chiese la fase della ricostruzione e del restauro potrà avvenire in tempi molto lunghi”.a fronte della vastità del disastro creato dal terre-moto, immagino sarete costretti a scegliere cosa salvare e cosa no. state già valutando eventuali abbattimenti? mi confer-ma che la chiesa madre di Fossoli sarà abbattuta?“Attualmente non si ipotiz-zano abbattimenti. Esiste fin dai primi giorni del sisma una proficua collaborazione con la Direzione Regiona-le del Ministero dei Beni Culturali e la Soprintenden-za di Bologna: l’obiettivo è la messa in sicurezza del patrimonio architettonico e culturale che comprende sicuramente anche le chiese. Se i fondi lo permetteranno restaureremo per quanto possibile tutte le chiese per-ché patrimonio della comu-nità. Le chiese sono luoghi di fede ma anche monu-

menti, beni culturali aperti e visitabili da tutti. E sono,

per i cittadini a prescindere dalla fede, forti simboli

identitari di cui, oggi più che mai, si avverte il bisogno.

Per quanto riguarda la chie-sa madre di Fossoli, i danni sono enormi (crollo della copertura e delle volte in-terne, facciata lesionata) ma presto sarà messa in sicurez-za (non si parla di restauro) per evitare ulteriori crolli e permettere l’accessibilità al vicino cimitero”.entro quando ipotizza di riavere il patrimonio in si-curezza a carpi?“Mettere un bene in si-curezza significa evitare ulteriori crolli e pericoli per la pubblica incolumità attraverso puntellamenti, ti-ranti, cerchiaggi che devono comunque essere progettati e adattati per quella partico-lare architettura lesionata. Il progetto deve poi essere approvato dalle autorità competenti. Nel nostro caso (le messe in sicurezza previste in tutta la Diocesi

sono più di venti) assume particolare importanza l’ap-provazione della spesa da parte della Protezione civile che ci permette di affidare i lavori a imprese private (in qualche caso è stato possi-bile attivare collaborazioni con i Vigili del Fuoco e con l’Esercito). Rispettando tutte le procedure e trovan-do imprese e attrezzature disponibili è ipotizzabile che gran parte delle messe in sicurezza possano esse-re realizzate tra agosto e settembre. La buona notizia è che sono stati approvati i progetti di messa in sicu-rezza riguardanti la Catte-drale, il Palazzo Vescovile, Sant’Ignazio. E’ l’inizio di un percorso lungo e com-plesso, ma è stata imboccata la strada per il ritorno alla normalità”.

Jessica Bianchi

Continua da pagina 10Monsignor Francesco Cavina

per quanto riguarda il Duo-mo, la Diocesi - dopo aver

presentato un progetto di opere provvisionali che la Soprinten-denza ha approvato e aver in-detto una gara d’appalto per assegnare i lavori - è in attesa dell’autorizzazione alla spesa da parte di DiComaC, la Dire-zione di Comando e controllo della Protezione Civile, per pro-cedere. Per mettere in sicurezza la cupola occorreranno 300mila euro circa e 280mila per la re-stante parte della Cattedrale. Nella stessa posizione si trova l’edificio del Palazzo Vescovi-le per il quale la previsione di spesa per la messa in sicurez-za è di 300mila euro. A giorni

inizieranno i lavori per mette-re in sicurezza la facciata della Chiesa di Sant’Ignazio, sede del Museo Diocesano, come iniziativa della Diocesi, in atte-sa di autorizzazione. Per le altre chiese del centro, a destare le maggiori preoccupazioni sono San Bernardino che richiede un intervento di messa in sicurez-za per il campanile e la chiesa dell’Adorazione per la cupola. Per queste opere è stata avviata la pratica di autorizzazione al DiComaC. Santa Chiara non presenta pericoli per la pubbli-ca incolumità così anche San Francesco dove sono in corso valutazioni sulle condizioni dell’edificio e del campanile.

Chiesa madre di Fossoli

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12 27.07.2012 n° 29

di Massimo LoschiAl mè dialètt...

di Massimo Loschi

Dopo l’immane tragedia che ci ha colpiti, a tutti un augurio per rivivere… una tranquilla serata d’estate.

una sera D’estate

Prima viola, poi un poco più scuroe dopo il rosso

di un cielo che ha promessoè già notte.

Come da un dolce grappolo d’uvachicco a chicco sono svanitigli ultimi rintocchi della sera,nuvole leggere, quasi ferme,nel mezzo vi gioca la luna.

Una sdraia vecchia, un ramo amicole braccia distese, il rimanente… spossato

e tutto sembra immobilesolo il tempo se ne va da solo

senza spingerlo.In quel minuscolo spazio di tempo

che il faticare riposami dondolo pensieri leggeri

che il grande caldomi aveva vietato di formulare.

Più lontanola macchia scura delle case,finestre vuote, spalancate

sembrano assaporare il fresco della notte;viene da una di quelle

e non saprei nemmeno dire quale,a spegnermi

il ronzio fastidioso di una zanzara,lenta, per un bambino

una ninna-nanna;come mi soddisfa

dimenticarmi così le sere grigieavvolte nella nebbia.

‘na sira D’istÈe

Prìmà vióla, pò un pô più scure dôp al ròss

d’un ciél ch’a prumìssè già nôt.

Damand da un dóls grap d’ùàgran a gran i in švànìi

i ultêm rintòcch d’la sira,nùvlì alšéri, quêši férmi,in mêš a gh’šóga la luna.

Un šdrai vêç, ‘na frasca amigai bras dèstéš, al rêst... šlànèe

e tùtt a sèmbra férèmsól al têimp s’in và da per lò

sêinsa cuciêrèl.In cla furmiga ed têimpche al tribulêr arsôraa m’cun pinsér alšér

che la caluram’iva impêdìi ed tirêr fóra.

Più in làla macia scura dal cà,

fnêstri vódi, spàlanchêdipêrên bèvr’al frèsch ed la nôt;

a vin da una ed quèlìe a n’savrèv gnanch dir quêla,

a šmùrsêrèmal šiêr fàstidióš d’na sinsêla

lêinta, per un putêin‘na nìnà- nana;cùmà a m’piéš

šmìnghêrm’achsè al siri grišivujêdi in dla fumana.

il teMpio Di san niColò, Di proprietà CoMunale, è inagibile. nuMerose le lesioni al tiburio, ai CaMpanili e all’absiDe Centrale. iMMeDiate le opere Di priMo intervento er riMettere in siCurezza la Chiesa

san nicolò: danni per quasi 3 milioni

torrione degli spagnoli: i danni ammontano a 5 milioni

al danno, la beffa...

Il Tempio di San Nicolò, di pro-prietà comunale, è inagibile dal 20 maggio scorso. Numerose le

lesioni che si sono ampliate con i movimenti tellurici del 29 maggio al tiburio, ai campanili e all’abside centrale. Immediate le opere di pri-mo intervento che l’Ente Pubblico ha messo in atto per rimettere in sicu-rezza la chiesa, al fine di scongiurare i crolli di queste parti dell’edificio sacro, che rimarrà comunque ina-gibile fin tanto che non saranno state eseguite ulteriori verifiche e approfondimenti su altri cedimenti avvenuti in forma minore ma diffusi all’interno del fabbricato. Per capire meglio qual è lo stato in cui versa la struttura, ci siamo rivolti a Manuela Rossi, direttrice dei Musei.Quali sono i danni più preoccupanti?“I danni subiti dalla chiesa riguar-dano pilastri, archi e copertura dei campanili, con piccoli crolli; lesio-ni sul tiburio con piccoli crolli di materiale a livello delle finestre e nella zona absidale; lesione sulla facciata principale e sulla facciata che fronteggia il tiburio, con crol-

lo parziale di muratura. All’inter-no, danneggiamento degli intonaci decorati e lesioni su alcune volte e alcuni archi con distacco di intonaco affrescato”.Dopo il terremoto del 1996, il tempio di san nicolò fu sot-toposto a numerose opere di restauro. come si intervenne allora e quanto spese il comu-ne?“L’intervento venne realizzato tra il 1996 e il 2003 e interessò le vol-te delle navate che erano la parte maggiormente danneggiata dal sisma del 15 ottobre 1996. Allora venne posto un rinforzo delle volte realizzato da un traliccio di acciaio collocato nel sottotetto che ha evi-tato oggi ulteriori e gravi danni a

quella parte della chiesa. Sono poi stati eseguiti interventi di verifica e fissaggio degli apparati decorativi. Il costo dell’intervento, sviluppato in due stralci, è stato di circa 5 miliardi di vecchie lire”.perchè le scosse di maggio hanno comunque messo in ginocchio l’edificio?“La chiesa attuale trae origine da una parte quattrocentesca a pianta centrale (zona absidi) integrata a inizio ’500 con le navate attribuite a Baldassarre Peruzzi. I due corpi di fabbrica e il nucleo centrale del tibu-rio hanno altezze, rigidità e defor-mabilità diverse che corrispondono a modi differenti di movimento dei muri, che si concentrano nelle zone di connessione tra le parti. Questo

è uno degli elementi di maggiore criticità del Tempio: la zona absi-dale, se sollecitata sismicamente, si sposta in modo diverso rispetto a quella delle navate. Gli interventi strutturali eseguiti dopo il sisma del 1996 hanno comunque permesso a San Nicolò di reggere alle violente scosse di maggio”.il tempio è stato rimesso in si-curezza. avete fatto una conta dei danni?“Sono stati eseguiti interventi di opere provvisionali di emergenza sismica per la prima messa in si-curezza del tiburio, dei campanili e delle absidi. E’ inoltre stata ef-fettuata sui campanili la ricostru-zione provvisoria dell’appoggio e la cerchiatura con travetti in legno

e fibra di poliestere; la medesima modalità di cerchiatura è stata fatta anche sul tiburio. Abbiamo stimato, ma la cifra è approssimativa, danni per 2 milioni e 800mila euro”.a quando il progetto di recupero?“Prima occorre capire cosa è accadu-to, per intervenire in modo efficace sulla struttura portante, dopodiché si dovrà elaborare un progetto di recupero e restauro. Purtroppo non è ancora chiaro quando e in che mi-sura arriveranno i fondi per la rico-struzione quindi, per ora, ci siamo concentrati sulle opere di somma urgenza per evitare crolli e garantire l’incolumità della cittadinanza. Una cosa è certa: non abbiamo alcuna intenzione di restare con le mani in mano e continueremo a studiare e lavorare, perché il nostro patrimonio non può restare a lungo in queste condizioni. E’ nostra volontà trovare i finanziamenti necessari per avviare i progetti di recupero che, natural-mente dovranno essere approvati dalla Soprintendenza”. Ferite - quelle del nostro patrimonio storico-artistico - che impiegheran-no anni per rimarginarsi.

J.B.

il Torrione degli Spagnoli, di proprietà dello Stato, è l’unica parte del complesso di Palazzo dei Pio ancora non restaurata e oggi

totalmente inagibile. Gli eventi sismici ne han-no determinato il cedimento, con la caduta di alcuni pinnacoli, di parte del coronamento del cornicione, dove, oltre agli elementi emergenti lesionati, altri sono stati precauzionalmente rimossi per l’incolumità delle persone. La strut-tura muraria risulta danneggiata, attraversata da lesioni già presenti precedentemente che si sono ampliate e che hanno in parte ridotto

la capacità di resistenza del manufatto. Danni stimati per ben 5 milioni di euro! Nonostante appartenga allo Stato però, sarà il Comune a doversi far carico delle opere provvisionali di primo intervento per la messa in sicurezza delle parti che sembrano più a rischio del Torrione. Quando si dice: dopo il danno, la beffa... I lavori - che partiranno questa settimana - prevedono la chiusura di parte delle aperture di corona-mento del sottotetto e altre opere di ritegno alla muratura esterna e di quella di sostegno del tetto.

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a partire Da questo nuMero teMpo ospiterà una rubriCa Mensile Che parlerà Di CarCere e non solo

arti inattese: dar parola al corpo

Chi di noi, durante le scos-se del 20 e del 29 maggio, non ha sentito il bisogno di fuggire dagli edifici per mettersi al sicuro, all’aperto, magari in un parco, in un giardino, in una piazza o addirittura in mezzo a una strada? Il nostro gruppo di lavo-ro, composto da donne detenute nella sezione femminile della Casa Circondariale di Modena ci ha raccontato quanto vissuto in quei giorni di paura.

“Prima scossa, panico pazzesco, mi fiondo giù dal letto a castello

col rischio di sbattere perché le celle sono piccole, corro verso la porta, però è chiusa con doppia mandata, mi arriva una crisi isterica, non respiro più, il cuore batte all’impazzata e rantolando, non so come, riesco a urlare: ‘Assistente’. L’assistente arriva e cerca di tranquilliz-zarmi, la supplico di aprire, purtroppo non può, così mi rassegno, accucciandomi sotto il blindo.Ore 9. Seconda scossa, lo stesso terrore, ma in quel caso arriva l’ordine di aprire e farci scendere all’aria, dove siamo rimaste per circa quattro ore. Risaliamo. Altra scossa. Fortissima. Solite

Arti Inattese è un pro-getto di Arti e Arti terapie rivolto alla

sezione femminile della Casa Circondariale di Mo-dena. L’utilizzo delle tec-niche espressive in sezione rappresenta sin dal 2001 una realtà attiva all’interno delle pratiche rieducative dell’isti-tuto. Promosso dal Gruppo Carcere-Città di Modena, associazione presente dal 1986 negli istituti peniten-ziari modenesi e patrocinato dal Comune e dall’Ausl di Modena e dalla Direzione della Casa Circondariale stessa, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, il progetto si è potuto consoli-dare in questi dodici anni di esperienza, affermando la sua unicità anche rispetto alla pa-noramica degli interventi nelle diverse strutture penitenzia-rie nazionali. L’integrazione operativa tra esperti esterni (i carpigiani Umberto Stefano Benatti e Cristina Lugli, ti-tolari di ArServizi, Centro educativo carpigiano di for-mazione sulle Arti e sulle Arti terapie), risorse attive del ter-ritorio (Servizi di Psicologia Clinica e Dipendenze Pato-logiche del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria di Modena, Servi-zi Sociali Area Integrazione del Comune di Modena), soggetti istituzionali (Dire-zione, operatori dell’area del trattamento e della custodia dell’Istituto di pena di Modena e non istituzionali) e Gruppo Carcere-Città ha permesso il consolidarsi dell’esperienza di laboratorio espressivo quale efficace strumento integrativo al trattamento. Durante il per-

corso è offerta alle partecipan-ti al gruppo di lavoro, infatti, l’opportunità di prendere con-sapevolezza delle problema-tiche soggettive e relazionali e, attraverso obiettivi a medio e lungo termine, di elaborare processi e strategie mirati al cambiamento. Ciò si struttura nel tempo, tra la narrazione della propria storia e la proget-tazione del proprio futuro. Qui si inserisce il grounding per il lavoro corporeo che per-mette di ritrovare uno stato di benessere funzionale al supe-ramento delle difficoltà inevi-tabilmente presenti. La rela-

zione con il gruppo attraverso la danza, infatti, diviene un contenitore rassicurante in cui depositare l’ansia quotidiana, senza perdersi e confondersi con esso. Il piano del simbo-lico utilizzato nell’esperienza permette di andare oltre e di tradurre in termini corporei elementi più ampi: l’emozione e i sentimenti che in questo contesto non trovano spesso un canale adeguato per essere espressi.L’integrazione tra il training corporeo e l’esperienza di laboratorio artistico vede la contemporanea presenza di

differenti modalità espressi-ve a integrazione della danza: l’arte visiva, l’arte tessile, il teatro corporeo e la narrazio-ne, utili nel processo di rico-struzione personale, al tempo stesso interessanti strumenti di comunicazione con il ter-ritorio. Le proposte rivolte all’esterno dal laboratorio nel corso di questi anni miravano infatti al pieno coinvolgimen-to dei “visitatori”. Dalla vide-oinstallazione interattiva Cor-porecluso, presentata durante giornate e seminari di studio sul tema del Carcere e delle Arti terapie, all’opera d’Arte

relazionale Abitanti, visitata e rielaborata da decine di partecipanti presso la mostra Spazio Libero. Arte dai luo-ghi di reclusione, organizzata dalla Provincia di Modena e l’incontro-spettacolo Reato e Pena promosso dall’Associa-zione Gruppo Carcere-Città di Modena sino a giungere al Defilè …Nella notte di S. Gio-vanni, coreografia e sfilata di presentazione del campiona-rio dei capi di abbigliamento per la danza del marchio DMT Group, realizzato grazie alla collaborazione di stilisti locali e di studenti delle scuole della provincia e alla più recente esposizione interattiva del manifesto tessile Cover Ta/iles: una sorta di mandala, una coperta creata da perso-ne detenute e non; differenti mattonelle di tessuto colorato, decorato o ricamato, ricordi, testimonianze, poesie, pensie-ri cuciti insieme, un raccon-to che unisce simbolicamente, proposto a Modena nell’am-bito della rassegna Stanze di Teatro in Carcere nell’ottobre 2011 e a Carpi, nell’ambito della rassegna Liberi Dentro, il 10 dicembre dello stesso anno. Il 10 dicembre è stato presentato inoltre Penelope. Il tempo dell’Attesa, primo vo-lume della collana Quaderni dal Carcere, realizzato all’in-terno della sezione femminile durante gli incontri del labo-ratorio Dmt Group e tuttora reperibile presso la Libreria La Fenice di Carpi. Si con-solida così la veste narrativa sorta nel laboratorio di danza-movimentoterapia e arte tes-sile scaturita dalla necessità delle detenute di disseppellire una parte di esse e dei loro sogni, attraverso il racconto

autobiografico. L’uso della scrittura, affiancata alla parte creativa, consente di suggerire nuove strade di conoscenza. Il raccontarsi e il raccontare attraverso il diario, la poesia, la lettera diventa forma di libe-razione e ricongiungimento. I laboratori di danzamovi-mentoterapia, teatro corporeo, nonché la narrazione trovano poi nella dimensione tessile la metafora che li collega attra-verso l’intreccio del filo nel fare la maglia, l’utilizzo della trama e dell’ordito del tessu-to e, dal 2013, la riscoperta della treccia di paglia per la produzione di cappelli, antico retaggio locale. L’intrecciarsi di storie in un rapporto di re-ciprocità permette di ritrovare una possibile trama differente di vita, un filo narrativo per ricostruire se stessi e per ri-scrivere la propria storia per rientrare in una storia comune. Nasce così Un due tre … Cella, una rubrica che prende vita da questo numero, una rubrica mensile che parlerà di carcere e non solo. Parlerà di detenzio-ne, delle relazioni tra chi com-mette un reato e chi lo subisce, del rapporto tra chi è detenuto e chi è invece libero, tra il den-tro e il fuori. Il titolo stesso ci riporta al gioco dell’infanzia Un due tre… Stella che vedeva un prigioniero contare e altri avvicinarsi ad esso attraver-so piccoli passi e che vedeva pure momenti di immobilità che sembravano fermare il tempo. Il logo della rubrica è una crepa che, attraverso un muro da abbattere, fa scor-gere un ponte che unisce due sponde, un passaggio sicuro e condiviso.

Umberto Stefano Benatti e Cristina Lugli

sensazioni e di nuovo… all’aria. Alle 16 ero stremata, ero di nuovo in cella, cercavo di riposare ma non riuscivo. Il letto a castello, non potevo affrontarlo. Così ho preso il materasso e l’ho appoggiato sul pavimento ma non sono riuscita a prendere sonno. Fortunatamente i miei fami-liari vivono molto lontano, quindi, una preoccupazione in meno, almeno per me, ma non per loro che hanno appreso la notizia dal tele-giornale e, preoccupatissimi, si sono messi in contatto telefonico con i volontari che operano in carcere e sono stati tranquillizzati. Ringrazio

anche gli agenti di polizia penitenziaria per l’aiuto che ci hanno dato”.

“Non è mai facile spie-gare le emozioni e, per quanto mi riguarda, è

stato un altro sasso nega-tivo che si è posato in cima alla montagna di negatività che inevitabilmente ti senti dentro quanto entri in car-cere. L’istinto mi ha portato a correre verso la porta della cella, per rendermi imme-diatamente conto che, dopo aver fatto due passi, non sarei potuta andare da nessuna parte. La porta è rimasta chiusa, ma anche

una volta aperta, dove vai?…la cosa più importante è stato riuscire ad avere noti-zie della mia famiglia e per questo posso ringraziare il personale di polizia peni-tenziaria che si è prodigato al massimo della possibilità per farci stare tranquille e più serene possibile. Il rapporto tra noi detenute, in quei momenti è stato solidale: tutte eravamo ter-rorizzate e per qualche ora abbiamo messo da parte tutte quelle cose per cui spesso qui si litiga. Ciò che mi interessa veramente è che non sia successo nulla ai miei figli e a mio marito che sono le uniche persone per cui vale la pena vivere,

anche in carcere. Alla fine, credo che le sensazioni siano state quelle di ogni perso-na, con l’unica differenza che noi non abbiamo vie di “fuga”. I motivi credo siano immaginabili da tutti. Fortu-natamente questa struttura ha retto benissimo e… ironia della sorte, per una volta, ciò che ci opprime, ci ha protette”.

“Alla prima scossa sono andata in tilt dalla pau-ra. Ho cercato l’aiuto,

almeno morale, della mia compagna di cella, ma lei russava beatamente, poi le mie urla di terrore l’hanno

svegliata. Ho realizzato cosa stava succedendo quando ho sentito le urla pazzesche che provenivano dalla cella accanto alla mia, quelle di un’altra ragazza, anche lei presa dal terrore poichè non poteva uscire. Passati i primi momenti di panico, non ho più avuto paura per me, ma è iniziato il tormento più forte. Cosa poteva essere successo fuori? Soprattut-to ai miei tre bambini. Era notte e, ovviamente, non era possibile comunicare con l’esterno. Del più piccolo ho avuto notizie tranquillizzanti appena si è fatto giorno. Mia madre, che si prende cura del mio piccolino, ha tele-fonato in carcere per farmi sapere, tramite gli assistenti, che stavano tutti bene… Mi sono tranquillizzata. Sapevo che ai miei figli non era successo nulla e questa è la cosa più importante della mia vita”.

“E’ stata una brutta notte di paura, piena di sofferenza… chiuse in

quelle stanze. Non avevamo il coraggio di dormire per la paura. Quando torna, il 29 maggio, è così forte! Ci fanno scendere le scale ma la paura è già fra tutte noi. L’unica cosa buona che ha portato questa paura è stato che le cattiverie e le ostilità

sono sparite. E’ stato un po’ come riunire una grande famiglia. Le agenti ci sono state vicine minuto per minuto poi, la notte, ecco che arriva un’altra scossa. E’ arrivata l’agente che non era di turno, quella notte, per assicurarsi di come stavamo e non ci ha lasciato per tutta la notte. Oggi, a distanza di tempo, preghiamo che non accada più. Non dimenti-cherò mai quando tenevo la mano della mia compagna vicina di cella. Lei mi ha dato la forza di non piangere e, in quel momento, l’ho sentita come una sorella o una madre che ti stringe a sé per portare via la paura. La cosa più brutta è trovare una porta chiusa, senza uscita, ti puoi affidare solo al Signore”.

Tutto questo sarà Un due tre … Cella. Tutto questo, forse, potrà permettere l’incontro con chi vive in una realtà spesso scono-sciuta ai più e che, malgra-do ciò, è parte importante della nostra società. Il gruppo di lavoro si augura che questa opportunità apra altre finestre possibi-li. Chi volesse partecipare con pensieri, articoli o let-tere a questa rubrica può scrivere a [email protected].

Carcere di Sant’Anna - Ottobre 2002Dal libro Prisons - Bagno di luce nella zona d’ariaPh - Francesco Cocco/ Contrasto

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14 27.07.2012 n° 29

la carpigiana Chiara bracali è la nuova Miss Modena

reginetta made in carpi

carpi è ancora protagonista delle passerelle del concorso di bellezza più famo-so d’Italia. Dopo

lidia lekova, reginetta di Modena nel 2011, spetta a un’altra carpigiana la coro-na di più bella di Modena e provincia. E’ infatti la 23 enne chiara Bracali (in foto) ad aver conquistato l’ambita fascia di Miss Modena 2012 lo scorso 19 luglio nella centralis-sima Piazza Garibaldi di Sassuolo. Nel corso della serata, che ha preso il via con la tradizionale sfilata in abito elegante delle aspiranti miss, sono state assegnate anche la fascia di Miss Sassuolo 2012 alla 22enne martina luppi, e le fasce di Miss Wella Professional e Miss Liceo Modena assegnate alla 21enne alice pignattari e alla 18enne carlotta corno. Capelli scuri e cortissimi, lineamenti delicati e fisico longilineo: è questo l’identikit della nuova Miss Modena. Per la bella carpigiana laureata in Arti Visive all’Accade-mia di Belle Arti a Bologna è stata una vittoria inaspettata come dichiara lei stessa:“che emozione, non mi aspettavo affatto di vincere perchè le altre ragazze in gara erano tutte molto belle. Sono ancora incredula ma preferisco rimanere con i piedi ben ancorati per terra. Spero con tutto il cuore di essere all’altezza del titolo acquisito, e di riuscire a dimostrare che nella vita non conta solo la bellezza ma anche la cultura. Le mie priorità rimangono altre, e quindi proseguirò il concorso con lo stesso spirito di gioco e divertimento con cui l’ho intrapreso all’inizio”. Chiara, che aveva già acquisito il pass per le finali regionali dopo aver conquistato a Berceto la fascia di Miss Val Baganza 2012, a partire da martedì 24 luglio parteciperà alle selezioni regionali per provare a conqui-stare quella fascia che le permetterebbe di accedere alle semifinali nazionali. E se il 18 agosto venisse proclamata Miss Emilia 2012 allora entrerebbe direttamente nella rosa delle finaliste nazionali di Montecatini Terme in gara per il titolo di Miss Italia 2012. Forza Chiara, Carpi è con te!

chiara sorrentino

Carpi avrà il suo primo regolamento delle strutture temporanee di arredo esterno una novità che riguarda ristoranti, bar, gelaterie e, più in generale, tutti gli esercizi di somministrazione e artigianato per la produzione di alimenti

via libera ai dehor

il regolamento piace ai baristi

carpi avrà il suo primo Re-golamento delle struttu-re temporanee di arredo

esterno una novità che riguarda ristoranti, bar, gelaterie e, più in generale, tutti gli esercizi di somministrazione e artigianato per la produzione di alimenti. Il documento, sintesi di un anno di lavoro e consultazioni, viene a colmare una lacuna, quella che riguarda appunto la disciplina dei dehor. “Arriviamo a riempire un vuoto, come richiestoci da tutti i pubblici esercizi e dalle as-sociazioni di categoria”, spiega l’assessore all’economia simo-ne morelli, che ha fortemente voluto il Regolamento. “Si va nella direzione di fornire alcune libertà, consentendo che ci sia-no più possibilità di sviluppo per le attività che vogliono crescere, fermo restando il rispetto del territorio e della sicurezza”. Ma cosa cambierà? Prima di tutto si riduce la discrezionalità dei pubblici amministratori nel-la concessione degli spazi, a fronte di un regolamento che stabilisce, per tutti, uguali di-ritti e doveri. La città è divisa in tre zone – centro storico, in-sediamento urbano storico e territorio – specificando modi e tempi previsti per l’installazio-ne delle strutture, sia su suolo pubblico che su area privata. Chiave di tutto, il fatto che i dehor non comportano, come recita il documento, durevole e permanente trasformazione del territorio. Ed è proprio per la loro temporaneità – concessio-ni e autorizzazioni hanno una durata massima di un anno e sono rinnovabili – che potran-no essere collocati, rispettando apposite regole viabilistiche e tenendo conto degli spazi, an-che sul rialzato di Piazza Marti-ri, in Piazza Garibaldi e sotto i

portici. Una bella opportunità per esercenti che avvertono da anni l’affanno della crisi, alla quale si sono sommati i dram-matici effetti del terremoto. “Speriamo che questo possa contribuire anche all’apertura di nuovi locali”, continua Morelli. Si potranno innalzare pareti di plastica o carbonato trasparenti

sino a 2,5 metri, per rendere così le strutture fruibili anche al di fuori dei mesi più caldi. “Sul suolo pubblico abbiamo garantito la permeabilità visiva, in modo tale da non pregiudi-care l’impianto storico artistico del centro. Abbiamo semplifi-cato anche i procedimenti per richiedere l’autorizzazione,

ma sottolineo con forza che le sanzioni per chi non rispettasse le regole ci sono e abbastanza alte”. I dehor saranno da realiz-zarsi in prossimità dell’esercizio ma, qualora si avesse l’assenso scritto dei proprietari confinan-ti, potranno estendersi anche negli spazi prospicienti.

marcello marchesini

e’ un’accoglienza molto positiva quella che i ti-tolari dei bar del centro

storico di Carpi tributano al primo regolamento dei dehor della città che si muove so-stanzialmente nella direzione di facilitare il posizionamento delle strutture esterne ai lo-cali, sia su suolo pubblico che privato. “Era ora, lo aspetta-vamo da un bel po’ di anni – commenta Hussein awila, titolare del Bar Dorando, che dal Portico Lungo si affaccia su Piazza Martiri. “Anche perché strutture di questo tipo ci sono dappertutto – continua - basta girare un po’ l’Italia. Tra l’altro io avevo già

proposto di poterlo utiliz-zare, ma il problema è stato sempre quello della Soprin-tendenza”. Awila fa notare, a tal proposito, come nei centri di Milano, Firenze, Mantova e Bologna, tutte città dall’im-portante patrimonio storico-artistico, sia possibile trovare dehor chiusi. “Lo installeremo sicuramente, anche perché ho già acquistato tutta l’at-trezzatura necessaria. Vorrei poter mettere anche una pedana con il riscaldamento sotto, piuttosto che stufe o lampade, che scottano il viso ai clienti ma li lasciano con i piedi al freddo”. In ogni caso il titolare del Dorando si dichiara molto soddisfatto.

“Vorrei rivolgere un grazie con la ‘g’ maiuscola a Simone Morelli, ha fatto tantissimo e sta facendo ancora molto. Con lui si è migliorato molto il rapporto tra commercianti e Comune: ascolta, è aperto e soprattutto è giovane. Se gli chiedi qualcosa non fa pro-messe a vuoto ma si informa e poi torna documentato, per proporti le soluzioni attuabi-li”. Concorde anche Giorgio Greggio, dello storico Bar Martini: “l’importante però è che le strutture siano fatte seguendo determinate rego-le, altrimenti sarebbero una diversa dall’altra e non grati-ficherebbero il centro come merita. Spero si diano due o tre possibilità tra cui scegliere, per avere uniformità. Noi ne abbiamo già uno sotto il por-tico: a suo tempo chiedemmo di poterlo chiudere sopra per non far disperdere il calore, ora vedremo se sarà possibile farlo”. Giuseppe conte, del bar Inter nos chiede invece più libertà. “Se il regolamento servirà a facilitarci la vita allora sarà davvero benvenuto. Serve più elasticità, perché i vincoli sul materiale utilizza-bile creano rigidità che vanno superate”.

Giuseppe Conte

Hussein Awila

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1527.07.2012 n° 29

operazione DeMiurgo: eMessa Dal gip Di MoDena un’orDinanza Di CustoDia Cautelare in CarCere nei ConFronti DelgeoMetra MarCo prisCianDaro, in servizio presso l’uFFiCio teCniCo Di Carpi, aDDetto alla Manutenzione e segnaletiCa straDale, per i reati Di Corruzione aggravata e turbata libertà Degli inCanti

appalti pubblici truccati a carpie

’ stata ribattezzata Demiurgo l’opera-zione della Squadra

Mobile della Questura di Modena, Sezione Crimi-nalità Organizzata, avviata nel novembre dello scorso anno a seguito di episodi di corruzione nella gestione di opere pubbliche nei comu-ni di Castelfranco Emilia e di Carpi. Per vincere l’ap-palto occorreva versare il 5% dell’importo al tecnico comunale amico, in cambio era garantita l’assegnazio-ne dei lavori, anche a costo di modificare gli importi nelle buste per alterare il regolare svolgimento delle gare. I complessi accerta-menti investigativi hanno consentito di verificare l’esistenza di un vero e pro-prio “sistema” nella gestio-ne e nell’aggiudicazione degli appalti pubblici a cui concorrevano oltre che i pubblici amministratori an-che imprenditori edili, am-ministratori di fatto e soci di alcune società che, attra-verso un collaudato sistema a “rotazione”, sono riusciti ad aggiudicarsi (nel corso

degli anni 2008, 2009, 2011 e 2012) numerosi appalti per opere pubbliche dei due comuni coinvolti a discapito dei concorrenti. “Attraverso tale sistema - ha commentato il dirigente della Squadra Mobile di Modena, Amedeo Pazza-nese - dal 2008 in poi nei due paesi a vincere le gare d’appalto erano sempre le stesse imprese, contravve-nendo così alle norme sulla gestione delle procedure di gara, vincolate ai principi di trasparenza, concorrenza e rotazione, al fine di ga-rantire un’onesta e corretta azione da parte dei soggetti deputati alla gestione della cosa pubblica. Non c’era differenza tra appalti picco-li e lavori più consistenti”. Emesse dal Gip di Modena tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Nicola Rispo-li, responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Ca-stelfranco Emilia per i reati di corruzione aggravata, truffa, turbata libertà degli incanti (reati contestati tra il 2007 e il 2009), l’impren-

ditore Giovanni Speria, il principale beneficiario del sistema di corruzione e presenza fissa nel settore delle opere pubbliche, per i reati di corruzione e truffa e Marco Prisciandaro, geometra dell’Ufficio Tec-nico del Comune di Carpi, addetto alla manutenzione e segnaletica stradale, per i reati di corruzione aggra-vata e turbata libertà degli incanti (reati contestati nel 2011 nella nostra città). Un sistema tra persone che si conoscevano bene. “Nulla a che vedere con la criminalità organizzata - ha precisato il procuratore ag-giunto Lucia Musti - tant’è che l’inchiesta, dopo un esposto alla Procura Anti-mafia di Bologna, è passata ai magistrati modenesi”. Oltre ai tre finiti in manette, sono state emesse anche tre misure cautelari interditti-ve del divieto temporaneo di esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese nei confronti di tre legali rappresentanti di società (un bresciano, un veronese e un modenese)

per i reati di turbata libertà degli incanti avvenuti a Carpi e Modena lo scorso anno. Sono state indagate a piede libero anche altre quattro persone: un socio amministratore, un’impie-gata di una ditta operante nella segnaletica stradale, un ingegnere dipendente dell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile e un consigliere di una so-cietà cooperativa. E’ stata infine richiesta la misura cautelare del divieto di contrattare con la Pub-blica Amministrazione a una società di Modena di segnaletica stradale. In quest’ultimo caso l’accusa è corruzione aggravata e i fatti hanno avuto come teatro Castelfranco dal novembre 2011 a febbraio 2012 e a Carpi nel dicem-bre 2011.L’Amministrazione Comu-nale nel frattempo non si sbilancia, non si indigna, si limita al ruolo di mero osservatore: “attendiamo fiduciosi gli sviluppi e l’esito dell’indagine della Magistratura”.

Marco Prisciandaro

rovereto: salvatore Catozzi, l’uoMo Che Don ivan, il parroCo Di rovereto Morto sotto le MaCerie Della sua Chiesa, aveva aCColto in CanoniCa, è stato arrestato poiChè sorpreso nuDo in CoMpagnia Di un unDiCenne

un orco nella canonica di roveretol’uoMo è CoMparso Davanti al gip Ma si è avvalso Della FaColtà Di non risponDere. il giuDiCe ha DeCiso Che riMarrà in CarCere: ha ConvaliDato l’arresto e Disposto la CustoDia in Cella.

“Il Papa mi ha detto che è dispiaciuto per la morte di don Ivan

e mi ha detto che pregherà per lui”. Così si era espresso un commosso Salvatore Catozzi - l’uomo che il parroco di Rovereto aveva accolto da anni in canoni-ca - al termine della visita di Benedetto XVI nella martoriata Rovereto sul Secchia. Ebbene il fratello adottivo di don Ivan Mar-tini, morto sotto le macerie della sua chiesa, è stato sorpreso nudo in compagnia

di un undicenne. L’aiutante del don è stato arrestato la notte del 19 luglio dai Cara-binieri della Compagnia di Carpi, durante un servizio antisciacallaggio all’interno del campo sfollati di Rove-reto. Il 55enne è stato colto sul fatto, da alcuni ospiti del campo, mentre si trovava all’interno delle docce, con un bambino di origine ma-grebina di appena 11 anni, “in atteggiamenti sessuali incontrovertibili” hanno dichiarato i Carabinieri. Il tempismo dei militari che

stavano effettuando un servizio antisciacallaggio nel campo di accoglienza ha permesso di riportare l’ordine, scongiurando atti di linciaggio nei confronti dell’uomo che era già stato circondato da un gruppo inferocito di persone. Ca-tozzi, con l’accusa di pe-dofilia, è stato poi imme-diatamente accompagnato alla Casa Circondariale di Modena.Una vicenda che ha ulteriormente sconvolto il paese e ha scatenato le

polemiche: perchè il 55enne pur non essendo ospite della tendopoli poteva muoversi libera-mente all’interno del campo? Evidente-mente il suo legame con la figura di don Ivan, è stato un vali-do passepartout.L’uomo è comparso davanti al Gip ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice ha deciso che rimarrà in carcere:

ha convalidato l’arresto e disposto la custodia in cella.Quel che ci aspetta ora potrebbe essere, purtroppo, solo l’inizio. Resterà un episodio isolato o, sapendo Catozzi in carcere, altre vittime troveranno il corag-gio di uscire allo scoperto? In Paese qualcuno si era accorto di qualcosa ma non aveva trovato il coraggio di denunciare l’orco annidato in canonica? Interrogativi inquietanti che esigono risposte.

J.B.

Salvatore Catozzi

la posizione della Diocesi di Carpi, sul caso di abuso sessuale avvenuto nella tendopoli di rovereto

sconcerto per l’accaduto e vicinanza alla vittimaavendo appreso la notizia delle indagini e della custodia cau-

telare a carico di salvatore catozzi con ipotesi di reato che attengono ad “atti ses-suali con minore” avvenuti all’interno del campo sfollati di Rovereto, la Diocesi di carpi esprime sconcerto e dolore per la gravità dell’ac-caduto e manifesta la sua piena solidarietà alla vittima e ai suoi famigliari e vicinanza a tutta la comunità cittadina di Rovereto già tanto provata dalle conseguenze del sisma. E’ con rammarico che si rilevano accostamenti, anche con immagini, tra il grave fatto che vede prota-

gonista Catozzi e la figura del compianto don ivan martini, la comunità parroc-chiale di Rovereto e la recente visita del Santo Padre. Catozzi era stato ospitato da don Ivan Martini per una sua gene-rosa iniziativa personale (come del resto era già avvenuto per altri casi, ad esem-

pio ex detenuti, persone in difficoltà) e tramite l’Ammi-nistratore Parrocchiale, don massimo Dotti, Catozzi era già stato invitato a lasciare l’abitazione per consentire al futuro parroco di inserirsi e operare liberamente. Nel corso del periodo in cui ha risieduto nella canonica di Rovereto non risulta che abbia mai svolto servizi di ca-rattere pastorale o educativo. Le sue iniziative a favore della realtà civile, in particolare dopo il sisma, erano spon-tanee e mai richieste né dal sacerdote né da altre realtà della parrocchia. In merito alla presenza dell’uomo in occasione della visita del

Santo Padre, va precisato che il nominativo non compariva in alcuna lista ufficiale delle persone autorizzate né in quella presentata dalla Dio-cesi né in quella presentata dalla Protezione Civile. In questo momento di estre-ma precarietà per le condi-zioni di vita di tante persone se da un lato si auspica un rapido percorso giudiziario, dall’altro si chiede ai mass media di operare con senso di responsabilità affinché siano evitati accostamenti fuorvian-ti, nel rispetto di chi ora non è più tra noi e di tutti coloro che, direttamente e indiretta-mente, sono stati toccati da questa triste vicenda.

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16 27.07.2012 n° 29

il 25enne Carpigiano Dario pranDi, Dal setteMbre Dello sCorso anno, vive a parigi Dove sta FaCenDo un Dottorato Di riCerCa in MateMatiCa

un matematico a parigi

il 24enne Carpigiano riCCarDo pietri, Con in tasCa una laurea in ingegneria inForMatiCa, lo sCorso agosto ha DeCiso Di Fare le valigie per Copenaghen per poter stuDiare presso il noto politeCniCo Danese

danimarca il paese che punta sui giovani

la ricerca non è solo uno dei principali mo-tori di sviluppo di ogni

Paese, ma è anche un grande investimento, e in Italia l’investimento in ricerca e sviluppo è sotto la media dei Paesi Ocse, l’organizza-zione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico. Nel nostro Paese i fondi destinati al set-tore sono rimasti pressochè identici negli ultimi undici anni, e manca un’organo centrale in grado di seguire il destino dei finanziamenti, e così ai nostri talentuosi ricercatori non resta altro che emigrare all’estero per inseguire migliori oppor-tunità occupazionali con conseguenze preoccupanti per il nostro sistema. L’Italia perde infatti oltre un miliar-do di euro l’anno che corri-sponde al capitale generato dai 243 brevetti che i nostri migliori cervelli depositano all’estero. Un valore che in una prospettiva ventennale potrebbe arrivare a toccare quota tre miliardi: tutto mancato profitto per l’Italia, e fino a quando le cose non cambieranno, purtroppo i giovani ricercatori e futuri ricercatori che sceglieranno di lasciare il nostro Paese saranno sempre di più e tra questi vi è anche il 25enne carpigiano Dario Prandi, che dopo aver conseguito la Laurea triennale presso l’Università di Modena e la Laurea magistrale a Padova, e dopo un anno di dottorato a Trieste, nel settembre del

2011 ha deciso di partire alla volta di Parigi. “Ho scelto di andarmene perchè trovare un posto di lavoro in ambito accademico, che è ciò a cui aspiro, è diventato quasi impossibile. Inoltre spero che, anche nell’eventualità in cui deci-dessi di tornare in Italia, il valore di un dottorato preso all’estero possa fare la diffe-renza ai fini della carriera, e ho scelto la capitale francese perchè la sua Ècole Polyte-chinque è una delle universi-tà di matematica più presti-

giose a livello mondiale”.Oltre alla capacità ci vuole anche coraggio per intra-prendere completamente da soli un’esperienza all’estero, a maggior ragione quando non si conosce la lingua nazionale come spiega il giovane matematico: “quan-do sono partito non parlavo affatto il francese. Fortun-tamente il mio professore di riferimento è italiano e, inoltre, nel mio team di laboratorio ci sono molti italiani, per cui le lingue che parlo di più sono l’italiano e

l’inglese. Tuttavia, molto del mio lavoro lo svolgo anche al di fuori dell’università che dista quasi un’ora di treno dal centro di Parigi dove vivo. Pertanto, al di fuori dell’ambiente universitario mi sforzo di parlare francese per imparare la lingua e, len-tamente, i progressi si fanno vedere”. In Francia come in molte altre nazioni europee i giovani incontrano maggiori incentivi per continuare i loro studi: “l’università è più economica rispetto all’Italia. Per una laurea specialistica

mi hanno parlato di 500 euro all’anno mentre da noi sono quasi 2000. Inoltre per tutti gli studenti fuori sede è disponibile il CAF, ovvero il contributo mensile per le spese d’affitto che varia a seconda del reddito percepi-to, ma che può arrivare fino a 200 euro. Inoltre qui in Francia lo Stato aiuta anche le giovani coppie sposate e quelle conviventi. Gli aiuti sono molteplici ma il più sostanzioso è uno sgravio fiscale basato sul quoziente familiare. In pratica il mon-

tante imponibile pagato da ciascuno viene diviso per il numero di persone presenti nel nucleo familiare. Proprio in ragione di queste politiche pro famiglia, negli ultimi anni in Francia, c’è stata un’esplosione demo-grafica enorme. E’ piuttosto comune incontrare mamme di 30 anni o poco più che girano con già tre figli”. La capitale francese rimane impressa nel cuore di molti: per Dario c’è più di un luogo in cui si creano atmosfere magiche. “Parigi è una città varia ed è meravigliosa da scoprire a piedi alla sera: ci sono degli scorci favolosi e la luce che si crea una volta che è sceso il sole è mozza-fiato. Anche entrare nel giar-dino delle Tuileries verso il tramonto e vedere l’Arco di Trionfo e la Tour Eiffel con dietro il sole che scende è una immagine straordinaria. Poi mi piace anche andare sulle scalinate del Sacre Coeur a bere una birra con gli amici, sempre al tramon-to e aspettare che le luci della città si accendano”.A 25 anni si entra in una fase particolare della propria vita in cui gli obiettivi comincia-no a delinearsi sempre più e ci sente definitivamente pronti a spiccare il volo. Tuttavia spesso non è facile trovare il luogo dove poter realizzare le proprie ambi-zioni. “Il mio futuro - con-clude Dario - al momento è un grande punto interrogati-vo. Staremo a vedere”.

Chiara Sorrentino

Dario Prandi

sempre più giovani scel-gono di laurearsi presso università all’estero sia

per accrescere le loro com-petenze, specializzandosi in un determinato settore, che per migliorare la conoscen-za della lingua, e in partico-lare di quella inglese. Così

è stato anche per il 24enne carpigiano Riccardo Pietri, che dopo essersi diplomato al Liceo Scientifico Fanti e aver conseguito la Laurea Triennale in Ingegneria In-formatica all’Università di Modena e Reggio Emilia, lo scorso agosto ha deciso di fare

le valigie per Copenaghen per poter studiare presso il noto Politecnico DTU. “Quando presi la decisione di partire ero molto appassionato di pro-grammazione di videogiochi e infatti anche la mia tesi trien-nale era proprio incentrata su quell’argomento, ma in Ita-

lia non avevo trovato nulla di specifico inerente al set-tore, e pertanto iniziai a cerca-re all’estero. In seguito ai consigli di un amico che vi aveva studia-to nel corso del progetto Erasmus, la mia scelta è ricaduta su uno dei Politecnici più prestigiosi della Danimar-ca, il DTU a Kongens Lyn-gby, un paese a una ventina di chilometri dal-

la capitale, e così da ormai un anno, e per altri 12 mesi, fino alla Laurea, vivrò qui. Copenaghen è una città bella e suggestiva, ricca di aree ver-di e con un basso tasso d’in-quinamento atmosferico, dal momento che molti utilizzano la bicicletta per spostarsi. Per

viverci è ottima, ma talvolta qualche turista potrebbe ri-manere un po’ deluso perchè non vi troverà certamente il patrimonio artistico e cultu-rale che caratterizza le città italiane”.In effetti le differenze tra Italia e Danimarca sono tante, so-prattutto per quanto riguarda gli incentivi che vengono dati ai giovani per proseguire gli studi e farsi largo nel mondo del lavoro e non è un caso se pochi anni fa, la Danimarca è stato eletta il Paese più felice del mondo da un gruppo di ri-cercatori dell’Unesco, i quali hanno stilato la classifica delle nazioni dove senso di felicità, benessere sociale e tranquilli-tà economica sono più diffusi tra la popolazione. In questa graduatoria, l’Italia occupa soltanto il 28° posto.“L’aspetto più interessante - prosegue Riccardo - nonché indice di una società evoluta, che tende la mano ai giovani, è che gli studenti universitari vengono pagati per studia-re! Sto parlando del SU, il contributo a fondo perduto

pari a 800 euro mensili che i ragazzi iscritti all’univer-sità percepiscono per tutto il loro percorso di studi. E non è tutto. Una volta otte-nuta la Laurea, qualora non si riuscisse nell’immediato a trovare lavoro, chi è iscritto alle Unions, che corrispon-dono all’incirca ai nostri sin-dacati, riceve dallo Stato un sussidio di disoccupazione di 1200 euro al mese per ben due anni. Per quanto mi riguarda, non essendo uno studente da-nese, non ho diritto agli 800 euro mensili, ma essendo un membro dell’Unione Europea sono esente dal pagamento delle tasse universitarie, e inoltre, una volta terminati gli studi, qualora mi iscrives-si all’Unions, e non trovassi subito un’occupazione, avrei anche io diritto ai 1200 euro mensili”. Il costo della vita è alto in Danimarca ma è pro-porzionato agli stipendi e, per tale motivo, è difficile regi-strare tra i suoi abitanti insod-disfazione e preoccupazione per le difficoltà economiche.

Riccardo Pietri

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1727.07.2012 n° 29

Da sinistra Ilario De Nittis, Massimiliano Mariani, Nadia Bonamici, Lamberto Menozzi, Elena Po e Carlo Alberto Fontanesi

“Un altro aspetto che mi ha colpito molto - spiega il giovane ingegnere - è che non ci sono le forti discrepanze di reddito che invece abbiamo in Italia. Gli stipendi sono omogenei e non ci sono ricchi e poveri, e tutto ciò accade anche perchè l’evasione fiscale è a livelli molto bassi. Tutto viene pagato con la carta di credito, persino il caffè, e in questo modo il denaro è sempre tracciabile. Solo i turisti pagano in contanti. Lo Stato è ricco e si vive bene. I ragazzi con cui ho parlato mi hanno riferito di risentire anche loro della recessione economica, ma in ogni caso non è nulla di paragonabile a quello che sta accadendo in Italia e nel resto d’Europa”.Anche se Copenaghen attrae ogni

giorno tantissimi stranieri, la vita qui non è idilliaca: “ci sono anche alcuni aspetti negativi, primo tra tutti il clima, che ovviamente come per tutti i Paesi nordici è caratterizzato da cielo nuvoloso, frequenti rove-sci e temperature non proprio miti, e poi il cibo, ma su questo punto tutti sappiamo che la cucina italia-na è imbattibile. I danesi poi non sono molto accoglienti però, una volta che ci si è conosciuti meglio, si rivelano gentili e ho stretto belle amicizie”.Con una carriera scolastica e uni-versitaria che sta continuando sotto i migliori auspici, Riccardo ha già tante idee per il suo futuro: “pro-seguire gli studi in un altro Paese facendo un dottorato di ricerca sulla sicurezza informatica o aprire una

piccola azienda sempre inerente a tale settore”.Se già prima del 2008 erano tanti i ragazzi che decidevano di fare un’esperienza di studio o di lavoro all’estero, con la crisi, la spinta verso altre nazioni con la speranza che queste possano offrire opportunità migliori rispetto a quelle poche che attualmente il Bel Paese riserva ai giovani, è decisamente in crescita. “Consiglio vivamente a tutti - con-clude Riccardo - di vivere un’espe-rienza all’estero. Comunque vada è sempre fonte di arricchimento non solo dal punto di vista professionale e culturale, ma anche dal lato umano e personale. E poi queste occasioni se non le si colgono alla nostra età quando allora?”.

Chiara Sorrentino

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la FonDazione Casa Del volontariato ha stipulato una Convenzione Con il tribunale Di MoDena, per perMettere ai ConDannati per guiDa in stato Di ebbrezza o in stato Di alterazione per uso Di sostanze stupeFaCenti Di CoMMutare la propria pena, Detentiva o peCuniaria, in ore Di lavoro Di pubbliCa utilità presso le assoCiazioni ospiti Del ConDoMinio Di viale peruzzi

Quando l’espiazione è per il bene della comunità

“E’ un jolly da giocare una sola volta, ma la possibilità di commutare una pena in

ore di lavoro da spendere per il bene della comunità e rivedere splendere la propria fedina penale è un’occasione da cogliere al volo”, ha commentato l’avvocato Massimiliano Mariani. Di cosa si tratta? Il 10 maggio scorso, il presidente della Fondazione Casa del Volontariato di Carpi, Lam-berto Menozzi e il presidente del Tribunale di Modena, Vittorio Zanichelli, hanno sottoscritto una Convenzione a dir poco rivolu-zionaria per la nostra città che permette alle associazioni ospitate nel condominio della solidarietà di viale Peruzzi di accogliere persone - fino a un massimo di cinque contemporaneamente - condannate allo svolgimento di un lavoro di pubblica utilità, consistente cioè nella prestazione di attività non retribuita in favore della collettività. Ma chi sono questi condannati? “Tra loro non ci sono assassini, nè serial killer - spiega Nadia Bonamici, psico-loga e tutor del progetto - bensì persone che hanno fatto errori in cui ciascuno di noi potrebbe ri-schiare di incorrere nel corso della propria vita”. La pena del lavoro di pubblica utilità infatti, trova applicazione pratica principal-mente per le più diffuse violazioni di due fattispecie di reato previste dal Codice della strada: la guida in stato di ebbrezza e quella in stato di alterazione per uso di sostanze stupefacenti. “Malgrado le mie iniziali perplessità - ha commen-tato Menozzi - questo progetto è in realtà decollato immediata-mente e sono già una decina le associazioni aderenti (Ushac, Alice, Gruppo Parkinson Carpi, Cooperativa Il mantello, Uisp comitato provinciale, Universi-tà libera età Natalia Ginzburg, Ancescao, Cooperativa sociale Scai, Centro Sportivo Italiano comitato di Carpi e Al di là del muro). Attraverso questo progetto, la Fondazione realiz-za appieno due dei suoi scopi statutari: promuovere la cultura della solidarietà e far conoscere il mondo del volontariato alle giovani generazioni. Auspichia-mo quindi che almeno una parte dei ragazzi inviati dal Tribunale, una volta terminato il percorso imposto, continuino a rimanere in forza presso le associazioni e

possano mantenere, attraverso l’esperienza fatta, una costante apertura verso la solidarietà”. Tra le mura della casa quindi, la pena non sarà soltanto intesa come punitiva, bensì come opportunità educativa e di servizio, come ha sottolineato anche Elena Po, con-sulente legale della Fondazione. “Seppure imposta, un’esperienza di questo tipo può far sviluppare il desiderio di mettersi al servizio della comunità anche dopo aver scontato la propria pena”. Alle sue parole fanno eco quelle della Bonamici: “il progetto del lavoro di pubblica utilità si configura in quelle attività di riappropriazione del ruolo di educazione sociale che è proprio delle organizzazioni di volontariato in senso stretto e in modo più ampio di tutto il Terzo settore. Sicuramente dopo questa prima fase di sperimen-tazione saranno molte altre le associazioni (l’adesione alla Convenzione è attuabile anche da

parte di associazioni esterne alla Casa, purché situate nel territorio di Carpi, Novi e Soliera) che si metteranno a disposizione, coniu-gando il bisogno di avere un aiuto concreto e la possibilità di offrire un’occasione di vedere la vita da un’angolazione diversa: quella del volontario”. Ad oggi sono tre i lavoratori di pubblica utilità in forza presso gli enti operanti nella casa del volontariato e il primo arrivato sta svolgendo il suo inca-rico presso la Cooperativa Scai. “Tutti possiamo sbagliare - ha commentato il presidente, Ilario De Nittis - ed è un nostro preciso dovere morale tentare di offrire una via d’uscita. Questa alterna-tiva alla pena, grazie alla calen-darizzazione concordata degli incontri, permette di mantenere la continuità del proprio lavoro, di rimanere vicini ai propri famiglia-ri e di collaborare per il bene della collettività in maniera solidale. Davvero un’occasione preziosa

per tutti”. Dopo che il condannato avrà prestato la propria “manova-lanza” per il numero di ore stabili-to dal giudice, ha concluso Maria-ni, “il Tribunale dichiarerà estinto il suo reato, dimezzerà la sanzione

amministrativa della sospensione della patente e revocherà la confi-sca del veicolo sequestrato”. E se filerà dritto, la sua fedina penale resterà immacolata!

Jessica Bianchi

violenza sulle donne

Bagarre in consiglio

“E’ una cosa normale che si sta tra-scinando nel tempo. Ogni tanto qualche donna ha qualche picco-

lo inconveniente che è nella prassi… va bene così? Da quando c’è l’uomo e la donna, le piccole traversie finisco-no così”: questa è la frase che, pro-nunciata dal Capogruppo della Lega Nord argio alboresi durante l’ultimo Consiglio dell’Unione Terre d’Argine, ha lasciato esterrefatti gran parte dei presenti. I ‘piccoli inconvenienti’ in que-stione sarebbero, secondo l’esponente del Carroccio, gli omicidi di donne. L’esternazione è avvenuta nel corso del dibattito su un ordine del giorno che, presentato da Daniela Depietri (in foto) del Pd – da anni impegnata nella lotta di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere - intendeva impegnare la Regione ad adottare mi-sure di prevenzione di un fenomeno che trae origine in prima istanza da un deficit culturale. “Ritengo questa frase un’offesa alle oltre 65 donne uccise in Italia nei primi sei mesi del 2012 – com-menta Depietri – e tra l’altro è proprio l’Emilia-Romagna a vantare, tra tutte le Regioni, il triste primato del numero di vittime, con 17 femminicidi nell’ultimo anno. Sono emozionata e indignata, e al prossimo Consiglio consegnerò al consigliere Alboresi le storie delle vitti-me, perché si renda conto che dietro a tutta questa violenza ci sono volti, sofferenze, famiglie. Non si possono dire cose del genere al giorno d’oggi”. Alboresi, uscito dall’aula al momento della votazione, passata all’unanimità (compreso il voto favorevole del collega di partito di Alboresi, Filippo rossi), si difende contrattaccando: “Il tema della violenza sulle donne è troppo im-portante e troppo grave perché venga consentito a qualunque forza politica di strumentalizzarlo per fini di propagan-

da. Benché mai espres-so chiara-mente, in tutti i ragio-namenti del PD su que-sto tema è sotteso un attacco pericoloso e preoc-cupante all’istituto della fami-glia. Sem-bra che la famiglia sia general-mente un ambiente degradato dove l’uomo, sempre lui, dà libero sfogo ai suoi peggiori istinti dei quali la vittima è la donna. Mi dispiace ma non è così! E’ vero che all’interno di alcune famiglie si possono verificare episodi di violenza, ma non è la regola. E la violenza può andare anche dalla donna verso l’uo-mo, magari non fisica ma con atteg-giamenti e gesti che possono suscitare dolore uguale se non superiore”. A giudicare improvvida l’uscita di Alboresi è però anche il consigliere roberto andreoli del Pdl, che nel tempo si è guadagnato ‘sul campo’ la fama di acerrimo avversario della maggioran-za sempre allerta e vigile nel mettere in difficoltà e incalzare con le proprie interrogazioni e interventi i colleghi del centrosinistra. “Si è trattato di una dichiarazione davvero infelice. Il tema è importante e io stesso credo vada affrontato con serietà” commenta. Nei giorni seguenti all’episodio Depietri ha rincarato la dose: “L’altra sera – ha dichiarato l’esponente Pd - abbiamo assistito a una delle pagine più becere e rozze del Consiglio dell’Unione Terre d’Argine”.

marcello marchesini

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sono cresciuto, come tanti altri della mia generazio-ne, con la fortuna – o la

condanna, dipende dai punti di vista – di avere come nonna una fan accanita de La Settimana Enigmistica. Sebbene cruciver-ba e rebus non mi abbiano mai appassionato molto – sfogliavo le pagine bianche e nere in cerca più che altro delle strisce comiche – ricordo tuttavia che a un certo punto ci si imbatteva inevitabil-mente in una rubrica intitolata Forse non tutti sanno che, piena di aneddoti, dati e curiosità uno più curioso dell’altro. Ebbene, il contenuto de Il secondo libro dell’ignoranza (Einaudi, 260 pp.) rappresenta esattamente l’oppo-sto della suddetta rubrica. Il titolo potrebbe anche essere: ‘Quello che tutti sanno… è sbagliato’. Sie-te convinti – come quasi tutti, del resto – che Napoleone fosse un tappo? Che le arance siano arancioni? Che la sostanza più dura conosciuta al mondo sia – per sempre- il diamante? Che lanciando una moneta si abbia un 50% di possibilità di ottenere testa? Che il paese dove ogni anno vengono bruciate più bandiere americane sia uno stato arabo fondamentalista? O che – ancora – l’uomo abbia molti meno peli dello scimpanzé? Beh, mi piace dirlo, ma vi sbagliate. E spero piaccia anche a voi, perché se appartenete a quel tipo di persone che trovano tremenda-mente irritante scoprire di essersi sbagliate, allora è meglio che quest’anno, sotto l’ombrellone, vi portiate qualcos’altro da sfogliare. Perché la bellezza di questo libro di John lloyd e John mitchinson - i due giornalisti e scrittori che hanno ideato Q.I . (Quite Interesting), il fortunatissimo quiz della BBC che abbina curiosità e intelligenza - sta proprio nella capacità di smontare i luoghi comuni che tutti ci portiamo dietro, rivelandoli per quello che sono: spiega-zioni semplici – e semplicistiche – e anche, spesso, errate. Certo, leggendo le risposte alle 256 domande, l’impressione può essere quella di trovarsi di fronte a una specie di carta dei diritti del secchione, che incoraggia uno stuolo di pedanti imbranati a vomitare boli indigeriti di fatti. In realtà, come scrive stephen Fry nella sua prefazione, si tratta di una celebrazione: “della massima qualità umana: la Curiosità, erroneamente diffamata da coloro che hanno un interesse personale nell’ignoranza e nelle proprie verità rivelate”. “La mancanza di curiosità – continua – è il Dissennatore che succhia dal mon-do ogni speranza, gioia, potenzialità e bellezza. L’ottusa, torpida accidia, che non si cura di scoprire, non ha fame e sete di input, comprensione e comuni-cazione, farà del paesaggio umano un deserto”. E allora perché non immer-gersi in questo piccolo manuale dell’uomo curioso – non per nulla dedicato a Prometeo, il titano che, pur di fornire agli uomini il fuoco (ma anche Iskra, la scintilla divina) ha accettato di farsi beccare il fegato da un’aquila per l’eter-nità, appeso come un salame a una rupe del Caucaso – perché non lasciarsi abbagliare dalla consapevolezza che la quantità delle cose che non sappiamo, o che sappiamo male, è così alta da darci la possibilità di fare nuove scoperte ogni giorno che passeremo da esseri senzienti in questo splendido universo? Se poi lo troverete interessante, ci sono altre due buone notizie: resta da leg-gere il primo Libro dell’ignoranza e Il libro dell’ignoranza sugli animali. Stay hungry.

Di marcello marchesini

Sudoku Come si giocaQuesto gioco di logica propone una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuo-ta; la griglia è suddivisa, da bordi in neretto, in 9 sotto-griglie, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le ca-selle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9, e pertanto senza ripetizioni.

Tempo... di quiz!

a cura di clarissa [email protected]

cosa non si farebbe per un euro in più...

Libri da non perdere!

il secondo libro dell’ignoranzadi John lloyd e John mitchinson

sciaradafrase (3 4 7): sinestesia dichiarata

Odo rose odorose

- Mamma posso mettermi la gonna?- No!- Mamma posso mettermi il rossetto?- No!- Mamma ma ho 18 anni!- Lo so Luca.

venerdì 27 luglio alle ore 21, all’interno Divino di corso a. pio vanno in scena jazz e gastronomia, uniti per raccogliere fondi per i terremotati

tortellini ritmici protagonisti a carpi

Venerdì 27 luglio presso il loca-le interno Divino - Galleria Max Mara, Corso Alberto

Pio, 55 - l’organizzatore di eventi simone ramella, propone un’ini-ziativa davvero originale. Un gruppo di free jazz “cabarettistico” denomi-nato tortellini ritmici, accompa-gnerà la preparazione in diretta dei nostri appetitosi tortellini da parte di due rezdore delle zone terremotate che, durante l’esibizione musicale,

impasteranno, tireranno la sfoglia, chiuderanno i deliziosi cappelletti...Durante la serata vi sarà la possibilità per gli ospiti presenti di assaggiare o di acquistare i tortellini (preventiva-mente preparati dalle nostre esperte cuoche, rigorosamente a mano) a un prezzo agevolato: l’incasso verrà interamente devoluto al progetto Concerto dell’Emilia per i bam-bini - Sosteniamo la nostra terra per la ricostruzione delle scuole e

l’organizzazione di campi gioco terremotati. La serata sarà inoltre al-lietata dalla personale dell’umorista carpigiano Oscar Sacchi, dedicata alle Olimpiadi di Londra 2012. Durante la serata sarà possibile acquistare le magliette del progetto che culminerà con un mega concer-to delle migliori band emiliano del nostro territorio, il 29 luglio, presso l’azienda la chianina di modena, in via Canale, 72 a Soliera.

cara clarissa,venerdì sera stavo facendo l’aperitivo con alcuni amici e spiegavo quanto ho risparmia-to in carburante con l’iperself alla domenica mattina. nel frat-tempo ho ordinato due spritz, 12 euro. e ho pensato che a vol-te ci ammazziamo per rispar-miare 4 euro e ne buttiamo il triplo con disinvoltura in cose inutili. Volevo condividerlo.

marcello

ho sorriso leggendo la tua lette-ra, credo siamo in tanti a rico-noscerci: posto che 6 euro per

uno Spritz mi sembrano veramente tanti (diversi locali non vanno oltre i 4 euro), siamo attentissimi ai dettagli da una parte e poi cediamo dall’altra, pronti a ingaggiare una battaglia con la banca per un euro di commissione nel bonifico e incapaci di resistere a tre caffè quotidiani, battaglieri per una bolletta della luce e in grado di spendere una follia per gli occhiali

da sole. Niente di strano e neanche di preoccupante: finché accade signifi-ca che ancora abbiamo un minimo di stabilità economica e riusciamo a mettere in circolo un po’ di dena-ro che, a sua volta, significa lavoro per altri. L’aperitivo con gli amici implica anche l’esistenza di amici, altro aspetto positivo della faccenda. Non angosciarti. Se invece non hai un reddito, è il caso di preoccuparsi e di mettere in campo spesso la ri-flessione che hai condiviso!

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l’AFOrIsmA dellA seTTImANA...

APPuNTAmeNTIAPPuNTAmeNTI

lacarpiestate il calendario

Venerdì 27 luglioPronao del Teatro - ore 21.30La dama della torre

Sabato 28 luglioPiazzale re Astolfo - ore 21Summer Festival

Lunedì 30 luglioPiazza Garibaldi - ore 21Emozioni di Viaggio

Piazzale Re Astolfo - ore 21Stefano Bollani in concerto

Martedì 31 luglio MigliarinaCircolo Arci Menotti - ore 21.30BBC Ajna in concerto

Mercoledì 1° agostoSan MarinoPiazza Gasparini - ore 21.30L’Elisir d’Amore spettacolo di burattini

Giovedì 2 agostoPronao del Teatro - ore 21.30La dama della torre

Venerdì 3 agostoPronao del Teatro - ore 21.30La dama della torre

Sabato 4 agostoPiazzale Re Astolfo - ore 21.30Sempre Noi in concerto

Lunedì 6 agostoPiazza Garibaldi ore 21.30Emozioni di Viaggio

Martedì 7 agostoPronao del Teatro - ore 21.30Presentazione del libro Walter e iodi Simone Annichiarico

San MarinoPiazza Gasparini - ore 21.30Banda di quartiere

Mercoledì 8 agostoCantone di GargalloStrada Fornaci 36/b - ore 21Banda di Carpi in concerto

Piazza Garibaldi - ore 21.30Raperonzolo, spettacolo di burattini

Giovedì 9 agostoGargalloCortile della chiesa - ore 21.30Hansel e Gretel, spettacolo con attori e pupazzi

Pronao del Teatro - ore 21.30La dama della torre

Venerdì 10 agostoPronao del Teatro - ore 21.30La dama della torre

Sabato 11 agostoPiazza Garibaldi - ore 21.30Mario Stermieri Di e con Carlo Sabbadini

Lunedì 13 agostoPiazza Garibaldi - ore 21.30Emozioni di viaggio

Giovedì 16 agostoPronao del Teatro - ore 21.30La dama della torre

Pronao del Teatro - ore 21.30La dama della torre

Martedì 21 agostoPiazza Garibaldi - ore 21Rosso Tango in concerto

Giovedì 23 agostoPronao del Teatro - ore 21.30La dama della torre

Venerdì 24 agostoPronao del Teatro - ore 21.30La dama della torre

Sabato 25 agostoPiazzale re Astolfo - ore 21Festa multietnica

Domenica 26 agostoPiazza Garibaldi - ore 21Piove? spettacolo di danza e teatro

Mercoledì 29 agosto Piazzale Re Astolfo - ore 21I 5 sensi della vita: il tatto

Giovedì 30 agostoPiazzale Re Astolfo - ore 21I 5 sensi della vita: l’olfatto

tenera è la nottearea stadio

ingresso via ugo da carpiinizio proiezioni: ore 21.30

Venerdì 27 luglioSherlock Holmes Di Guy Ritchie

Sabato 28 luglio The Artist

Di Michel Hazanavicius

Domenica 29 luglioMagnifica presenzaDi Ferzan Ozpetek

Lunedì 30 luglioUna separazione Di Asghar Faradi

Martedì 31 luglioAlmanya – La mia famiglia va

in Germania Di Yasemine Samdereli

Mercoledì 1° agostoIl grande cinema

Film proposto in collaborazione con la Cineteca di Bologna

Ingresso gratuito

Frassinoro: torna l’appuntaMento Con la settiMana MatilDiCa

nel segno di matilde

ricca, colta, così influente da poter trattare con re e papi, la contessa Matilde

di Canossa, signora di terre che si estendevano dal lago di Garda al Lazio, ha lasciato molti segni nel territorio modenese. Tra questi, l’abbazia di Frassinoro, fondata nel 1071 per commemo-rare la figlia e affidata ai benedet-tini che ne fecero uno dei centri più potenti dell’Appennino. A rievocare il periodo del Medioe-vo intorno al 1100 e questa figura di donna così insolita per l’epoca, torna la Settimana matildica che animerà il centro storico del pae-se con spettacoli, mercati, gastro-nomia e iniziative culturali.La Settimana matildica, giunta alla 13ª edizione, è promossa dal Comune di Frassinoro, in collaborazione con la Provincia di Modena, la Parrocchia di Frassinoro, la Pro loco e le asso-ciazioni locali, con il patrocinio della Regione Emilia Roma-gna e si concluderà sabato 28 e domenica 29 luglio. Tra le novità dell’edizione 2012, l’apertura, per la prima volta, come sottoli-nea il parroco don Luca Pazza-glia, del lapidario che custodisce i reperti dell’antica abbazia e che sarà possibile visitare con la guida dello stesso parroco. E,

ancora, spetta-coli equestri, rievocazioni di antichi mestieri, spettacoli di ra-paci, laboratori e animazioni per bambini, giocoleria e teatro di stra-da. Per tutta la durata della manifestazione si svolgerà il mercato medie-vale e saranno aperte bettole e osterie. Tra gli eventi principali il tradizionale e suggestivo cor-teo storico de-dicato a Matilde che, nella serata di domenica 29, chiuderà la ma-nifestazione. “Un evento ormai consolidato che richiama una folla di appas-sionati e curiosi – commenta Mario Galli, vicepresidente della Provincia con delega alla Promozione del territorio – per-ché, unendo approfondimento storico e convivialità, riesce a creare un prodotto turistico

saldamente ancorato al territorio e contemporaneamente di forte richiamo”. Nel programma non mancano anche gli appuntamenti culturali come la conferenza, in programma venerdì 27 luglio, alle 21, al Castello della Badia, intitolata Terremoti e bradisismi in Emilia nel Medioevo tenuta da

Paolo Golinelli, or-dinario di Storia me-dievale all’Università di Verona, e la mostra dedicata alla Via Cru-cis vivente di Frassi-noro dal 1946 a oggi, allestita nel Castello della Badia fino al 15 agosto. Possibili anche visite guidate al Museo lapidario dell’Abbazia e alla chiesa abbaziale di Santa Maria e San Claudio.

“Non aver paura della perfezione, tanto non la raggiungerai mai”. Salvador Dalì

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PrImA dIvIsIONe

NOrd

CalCio – il Carpi apre la CaMpagna abbonaMenti tra le inCognite Del nuovo CaMpionato

leGa caosrestano i gironi Da 18, torna la Divisione orizzontale. Molte le inCertezze sul ForMat. MaCalli annunCia: “retroCessioni anChe in priMa”. un bluFF?

campaGna aBBonamenti al via: “Bentornati a casa”

la formula dei pros-simi campionati beccheggia nel caos.

Inevitabile, non meno che molto italico. Venerdì scorso, il Consiglio Federa-le ha nuovamente deciso di non decidere. Cioè, molto pilatescamente ha riammes-so tutte le società iscritte con riserva della Co.Vi.Soc. per carenze strutturali ed economiche. Lasciando così altre patate bollenti nelle mani del presidente di Lega Pro Mario Macalli. Che peraltro già era pieno di guai. Ora che nemmeno conosce gli esiti di “Scom-messopoli”, si ritrova con un buon 10% dell’organico certamente a rischio ina-dempienza prim’ancora di cominciare. E per sopram-mercato dovrà inventarsi quattro campionati che traghettino verso la C-unica mantenendo una parvenza di regolarità. Dunque, il direttivo di Lega Pro avendo poco tempo da perdere s’è riservato di prenderne. L’unica deci-sione partorita è l’atteso ripristino del criterio oriz-zontale per la compilazione dei raggruppamenti. Il cervellotico esperimento di “polverizzazione pro-tv” è fallito. Perseverare sarebbe

stato da incoscienti. Si torna a tornei geografici, con con-seguente armonizzazione di spese, incentivo alla trasfer-ta e recupero dell’interesse generale. E’ una buona notizia. L’unica. Restano le grane più delicate: format e retrocessioni. L’intenzio-ne è conservare la Prima Divisione a 18 e ridurre la Seconda entro le 16-17. Servono perciò 4 ripescag-gi. Vanno cioè trovati entro una settimana altrettanti club che abbiano la forza di raddoppiare la fideius-sione e versare il 15-20% del budget a fondo perduto. Difficile, senza dubbio parossistico a questo punto dell’estate. Poi va disegnata la rotta per l’unificazione a 66 società (dalle 69 attuali, più le Dilettanti promosse). Chi scende di categoria? Non c’è più di una solu-zione possibile: C1 “af-francata” (salvi tutti) e C2 “ghigliottina” (con un terzo di vittime, 12 su 35; qual-cuna meno se la D accetterà

una dieta rapida da 9 a 7/8 gironi). Macalli annuncia invece retrocessioni anche dalla Prima. Lo fa per tenere acceso il mercato. E dissua-dere i club poco ambiziosi dall’idea di costruire una squadra di soli giovani. Sa molto di bluff strumentale, non si vedono altre esegesi. Perchè se un calciatore con-

traente a penultimo livello professionistico retrocede, mantiene comunque il dirit-to di rimanere professioni-sta. Così, invece, perderà il posto di lavoro. Di più, due società non possono essere esposte allo stesso rischio di fallimento econo-sportivo quando una deposita il doppio di garanzie rispet-

to all’altra. Così, invece, verranno parificate. Macalli dunque non può permettersi una decisione simile, è un illogico giuridico. Lo por-terebbe presto davanti a una schiera di giudici ordinari. Obbligati a dargli torto. L’estate del calcio è ancora lunghissima.

Enrico Gualtieri

Questa l’ipotesi provvisoria di ristrutturazione dei raggruppamenti secondo criterio geografico “orizzontale”. Al momento, la vecchia linea gotica dell’appennino emiliano partiziona due gironi da 16 squadre (con le toscane Pisa e Viareggio arbitrariamente separate: una a “nord”

e una a “centro-sud”). Nelle intenzioni del direttivo verranno completati a 18 entro il 31 luglio. Sempre ammesso che esista il modo per riuscirci. L’incognita è infatti nei 4 ripescaggi dalla Seconda Divisione.

AlbinoleffeComocarpi

Cremonese Cuneo

FeralpisalòLumezzane

Pavia Pisa

PortogruaroReggiana

San Marino SüdtirolTreviso Tritium Vicenza

legA PrO – Prima divisione 2012/2013: gli organici

le rIPesCAbIlI – sette club per quattro posti. ma i soldi?

Qui giace il nodo per l’allargamento degli organici, promesso da macalli. Quattro posti liberi, da assegnare entro fine mese secondo i canoni sportivi ed economici previsti dal regola-mento federale. Incide naturalmente il piazzamento dalla passata stagione (in pole vanno le

retrocesse e le piazzate ai playoff di Seconda). Conta la storia del club (palmares), il bacino d’utenza (media spettatori) ed il recente pregresso (perdono automaticamente il diritto le società che hanno già usufruito di un ripescaggio entro l’ultimo quinquennio). Questi criteri di merito configurano sette papabili in ordine sparso: rimini, entella, Foligno, chieti, lamezia, casale e aprilia. Più d’ogni altra cosa però peserà la disponibilità finanziaria: il salto di categoria presuppone il raddoppio della fideiussione già depositata (da 300mila a 600mila Euro) ed il maxi-versamento a fondo perduto (200mila Euro) di contributo federale. A mercato inoltrato, e coi tempi che corrono, chi potrà permet-tersi un lusso simile? E con quali garanzie?

e.G.

PrImA dIvIsIONe

CeNTrO - sudAndria Avellino Barletta

Benevento CarrareseCatanzaro Frosinone GubbioLatina

Nocerina Paganese Perugia Prato

la granDe storia Del Carpi

un regalo per la città. aiutateci a confezionarlo

Cari lettori,approfitto di questo spazio per informarvi

di un’iniziativa che mi coin-volge insieme ai colleghi Fabio Garagnani e Enrico Ronchetti. Stiamo dando alle stampe un libro sulla grande storia del Carpi, e vo-gliamo che diventi un’opera della città e per la città. Cominceremo a raccontar-vela da più lontano di quanto siate abituati a sentire: ovve-ro dall’estate 1903, 6 anni prima della fondazione della Jucunditas, quando Adolfo Fanconi rientrò in vacanza dal collegio sviz-zero con il primo pallone di cuoio da cui è partito tutto.

Proseguiremo nell’ambi-zione di raccogliere ciò che non è mai stato pubblicato in un singolo tomo: tutti i tabellini delle partite disputate, la monografia di ogni stagione, le statistiche di tutti i campionati e di tutti i giocatori che hanno vestito la nostra maglia, le cento storie dei più pre-senti. Un almanacco tutto carpigiano, che diventerà

però anche romanzo storico laddove è possibile cospar-gerlo di approfondimenti, interviste, e curiosità inedite per non annoiarvi troppo. Oltre a immortalare tutto quello che è accaduto, vorremmo riuscirvi a spie-gare i perché. Cioè, com’è cambiata la nostra città mentre il calcio cambiava insieme al mondo. E in che modo le idee, le avventure,

i ritratti e i risultati degli uomini che hanno costruito il Carpi rappresentino gli scatti del secolo che sta alle nostre spalle. L’idea è nata in modo del tutto privato. Non ci avvarremo di forme di finanziamento pubblico, né chiederemo alla società di contribuire. Cercheremo semplicemente di trovare qualche piccola sponsoriz-zazione al solo scopo di co-

prire le spese di realizzazio-ne e minimizzare il prezzo di copertina. Il libro sarà edito da Carlo Fontanelli (Em-poli), specializzato in saggi sul calcio, sullo sport, in particolare e sulla storia del-le società sportive. L’uscita è prevista per dicembre 2012. Un regalo di Natale, speriamo gradito e soprattut-to capace di coinvolgervi in prima persona.

Potete infatti aiutarci a confezionarlo. Se avete documenti, testimonianze, materiale ad hoc (foto, aneddoti, gadget o qualsia-si cosa legata alla storia del Carpi) contattateci su Fa-cebook o via mail ([email protected]).Un grosso ringraziamento in anticipo a tutti coloro che vorranno darci una mano.

Enrico Gualtieri

slogan e manifesto non potevano essere altri: “Bentornati a casa”,

in calce alla vecchia curva rinnovata e stracolma. Così il Carpi ha aperto ufficialmente la campagna abbonamenti 2012/2013 per le gare inter-ne del campionato di Prima Divisione Lega Pro (sottoscri-zione presso la sede di via Carlo Marx 26, orari 9-12 e 15-18.30). Le tessere danno diritto alla visione di 16 delle 17 gare interne che il Carpi disputerà allo stadio Cabassi (saranno sospese nella sola “Giornata Biancorossa”: una partita di cartello stabilita pre-ventivamente dalla società). Le novità rispetto alla passata stagione: prezzi abbassati su tutti i settori; forti riduzio-ni per invalidi, pensionati, donne e under 18; biglietti a 1 Euro per gli under 15. Man-cano purtroppo tragicamente all’appello i “Distinti”, per cui non sarà possibile acquistare il carnet. L’iter per la riaper-tura ai tifosi biancorossi è in

pieno svolgimento e non si concluderà prima dell’inizio della stagione regolare.

i preZZitribuna centrale. Abbonamento: intero 390 euro, ridotto 270 euro. Bi-glietto: intero 30 euro, ridotto 20 euro.tribuna laterale azzurra.Abbonamento: intero 260 euro, ridotto 180 euro. Bi-glietto: intero 20 euro, ridotto 14 euro.tribuna laterale biancorossa.Abbonamento: intero 195 euro, ridotto 135 euro. Bi-glietto: intero 15 euro, ridotto 10 euro.curva ovest. Abbonamento: intero 120 euro; ridotto: 90 euro per invalidi e pensionati, 60 euro per donne e under 18. Bigliet-to: intero 10 euro, ridotto 7 euro.Biglietti a 1 euro per gli under 15 in tutti i settori.

e.G.

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2127.07.2012 n° 29

CeC - PAllAvOlO mAsChIle

riccardo raimondi alla Cec

“il mio punto di forza? non mollare mai”

altro colpo da novanta per la cec, che si è assicurata per il prossimo anno le prestazioni di riccardo raimondi. Classe 1984, lo schiacciatore modenese cresciuto nella

Daytona arriva a Carpi da Correggio, che ha guidato come capitano alla promozione nell’ultima stagione dopo averne indossato la maglia per otto stagioni: “Sono davvero contento di venire a Carpi – racconta Raimondi – E’ stato difficile staccare il cordone ombelicale con Correggio, ci sono un po’ rimasto male per quello che è successo ma adesso sono concentrato al massimo sull’Universal e sulla possibilità di giocare ancora in B1 vicino a casa”. Capitano del Correggio vincitore dell’ultimo campionato, arriva in una Cec che, dopo la forzata rinuncia alla Serie A, riparte per puntare ancora in alto. “Sulla carta avremo una bellissima squadra, conosco bene max (astolfi, ndc) e lanc (matteo lancellotti, ndc) e il loro valore ma anche quello di un giocatore come lirutti che credo sia un esempio per tutti. Ma questo non significa che sarà facile vincere, perché l’espe-rienza di questi anni ci ha mostrato tante squadre costruite per vincere che poi non hanno centrato nemmeno i play-off”. La Cec dovrà diventare squadra e in questo avrà in Raimondi un uomo prezioso. “Il mio punto di forza è il crederci sempre, il non mollare mai. Mi sono sempre considerato un giocatore che può stare in questa categoria ma tecnicamente ho incontrato tanti giocatori più forti di me e se ho saputo colmare il gap è per la voglia e l’atteggiamento che ho sempre messo in palestra”.

la cec nel Girone Bl

a Fipav ha comunicato i gironi di B1 2013-2014. La Cec è stata inserita nel girone B, che comprende Veneto, Emilia, Marche, Toscana e Lazio. Momentaneamente il girone comprende 13

squadre, in attesa del ripescaggio di una quattordicesima formazione. I gironi A e B della Serie B1M e il girone H della Serie B2/M, risul-tano infatti mancanti di una squadra; tali gironi se possibile verranno completati con il ripescaggio di squadre aventi diritto. Nel caso non ci sia alcuna squadra disponibile, il girone interessato rimarrà formato da una squadra in meno e le squadre che avrebbero dovuto incontra-re la “squadra da ripescare” osserveranno in quella data un turno di riposo. Questo il raggruppamento della Cec: Bonollo Eagles Mestrino PD, Tmb Monselice PD, Pallavolo Motta TV, Bibione Mare Arrex VE, Golden Game Bassano VI, Foris Index Conselice RA, Cec Carpi MO, Donati Mc Porto Ravenna, Paoloni Appignano MC, Cus Pisa, Lupi S.Croce PI, Pol. Tuscania VT, Interporto Orte VT, X (società da ripescare). I calendari dei Campionati Nazionali di Serie B1 e B2 2012/2013 saranno predisposti dal 28 luglio in poi.

parte la CaMpagna abbonaMenti 2012/13 Dell’universal volley

duemila tessere omaggio per i terremotati

e’ andato in scena, giove-dì 26 luglio, il secondo atto della nuova stagione

dell’Universal Volley Modena. Dopo la prima conferenza stampa di qualche settimana fa, che ha aperto l’annata 2012/13, è arriva-to il momento di illustrare la cam-pagna abbonamenti. Alla presen-za del presidente Rino Astarita, del direttore generale Pierluigi Vigo e del direttore sportivo Da-vide Astarita, sono stati svelati tutti i dettagli per poter seguire da vicino le Tigri Bianconere la cui stagione si aprirà a metà settem-bre con il primo turno di Coppa Italia. La notizia principale, già resa nota da qualche giorno, è l’ini-ziativa rivolta a coloro che sono residenti nei comuni modenesi colpiti dal sisma dello scorso maggio. La Universal Volley Mo-dena, infatti, ha messo a disposi-zione duemila tessere omaggio di Gradinata che possono essere richieste mandando una mail, con una copia del documento d’iden-tità allegata, all’indirizzo [email protected]. Per quel che riguarda la campa-gna abbonamenti vera e propria, invece, tutto rimane invariato rispetto alla scorsa stagione. Le formule di abbonamento sono sempre tre:- Abbonamento di Gradinata (posti non numerati) solo prezzo intero denominato “iniziativa fedeltà” 30 euro, dà diritto ad as-sistere a tutte le partite di campio-nato e Coppa Italia esclusi i play - off scudetto. Il prezzo ridotto non è previsto;

- Abbonamento Distinti Parterre (posti numerati) 150 euro prezzo intero e 100 euro prezzo ridotto, dà diritto ad assistere a tutte le partite di campionato e Coppa Italia compresi play - off scudetto; - Abbonamento Tribuna Luxury (posti numerati) 250 euro prezzo intero, prezzo ridotto non previ-sto, dà diritto ad assistere a tutte le partite di campionato e Coppa Italia compresi i play - off scu-detto con libera consumazione all’interno dell’area Hospitality.

Per ciò che concerne la bigliette-ria, invece, questi sono i prezzi: - Biglietto di Gradinata (posti non numerati) prezzo intero 10 euro, prezzo ridotto 5; - Biglietto Distinti Parterre (posti numerati) prezzo intero 15 euro, prezzo ridotto 10; - Biglietto Luxury (posto nume-rato con accesso e consumazione nell’area Hospitality) prezzo intero 25 euro, prezzo ridotto non previsto. Per quanto riguarda i ridotti, ne avranno diritto gli appassionati

sportivi con età da 0 a 16 anni e oltre i 65 anni. Per acquistare l’abbonamento o il biglietto, l’indirizzo mail a cui rivolgersi è sempre: [email protected]. La banca designata per la col-locazione degli abbonamenti di Distinti Parterre e di Tribuna Luxury è l’intera rete delle filiali della Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Per la vendita degli ab-bonamenti di Gradinata, invece, bisogna rivolgersi alla segreteria della Universal Volley Modena sita presso il Palasport PalaCasa-Modena in viale dello Sport, 25.

In alto da sinistra Rino e Davide Astarita. A lato

Pierluigi Vigo

Riccardo Raimondi

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22 27.07.2012 n° 29

pallanuoto

cabassi: bella figura a camogli

Dopo il titolo di Campione Regionale, conquistato per il secondo anno consecutivo i biancorossi ben figurano a Camogli, dove si è svolta la Fase di Semi-Finale Nazio-

nale per la Categoria under 15. Gli atleti di mister pederielli hanno vinto contro il Payton Bari, hanno pareggiato contro Piscine di Vicenza e han perso contro Acilia Nuoto Roma, Nuoto Catania e RN Camogli vera corazzata candidata a vincere il titolo nazionale.“Grandissime partite giocate a livelli molto alti tecni-camente, ma anche grandi soddisfazioni: un bellissimo pareggio contro Piscine di Vicenza (5 a 5) e una stupenda e netta vittoria contro Payton Bari (9 a 5)”, ha commentato il direttore spor-tivo roberto sgarbi, “Vorrei ringraziare l’allenatore andrea pederielli e i ragazzi - ha aggiunto il ds - per le emozioni vissute in questi giorni”.

la rosa dell’under 15 portieri: Alessandro Meschieri, Gabriele Leonesi;DiFensori: Nicolò Caiumi, Cristiano Campolongo, Davide Cavazza, Simone Faggiano, Lorenzo Franchini, Giacomo Verri, Lorenzo Manfredi;attaccanti: Riccardo Andreoli, Elia Bassoli, Pietro Buffagni, Filippo Gilioli, Fabio Gualdi, Christian Veronesi;centroBoa: Andrea Girolamodibari, Lorenzo Vignoli;allenatore: Andrea Pederielli;DiriGenti: Roberto Sgarbi e Nicola Colarusso.

oliMpiaDi - negli orari Di apertura Del Centro CoMMerCiale sarà possibile assistere alle ManiFestazioni sportive Di lonDra 2012 sul MaxisCherMo in galleria

il meglio dello sport in diretta al BorgoP

rende il via la gran-de avventura delle Olimpiadi, l’evento

sportivo atteso da miliardi di persone nel mondo: per rispondere all’interesse degli appassionati locali il Centro Commerciale Il Borgogioioso di Carpi darà la possibilità ai suoi clienti, compatibilmente con gli orari di apertura, di assiste-re in diretta a tutti gli eventi sportivi dei Giochi Olim-pici che si svolgeranno a Londra e nel Regno Unito a partire dal 27 luglio 2012. Le manifestazioni sportive saranno visibili in HD sul maxischermo che il Centro Commerciale metterà a disposizione in zona “food court” grazie alla collabo-razione con Comet e Sky. Verrà data la possibilità agli appassionati di godersi tutti gli eventi in program-ma comodamente seduti ai tavolini, con un livello di comfort che non potrà che far piacere a quanti hanno visto la loro quo-

tidianità turbata durante questo periodo di difficoltà dovuta all’attività sismica che ha colpito l’Emilia e in particolare il territorio della bassa modenese. Sarà dunque possibile seguire tutte le imprese dei nostri

atleti più attesi a partire dai primissimi giorni: già dal 28 luglio inizieranno le gare di nuoto che vedran-no impegnata Federica Pellegrini in compagnia del giovanissimo nuota-tore carpigiano Gregorio

Paltrinieri, che si presenta all’appuntamento olimpico forte della medaglia d’oro conquistata agli Europei disputatisi a maggio in Ungheria. L’appuntamen-to con lui è fissato per la mattinata del 3 agosto con le qualificazioni dei 1500 metri stile libero, alle quali si presenta con il miglior tempo europeo di sempre ed il terzo del 2012, dietro solo agli “inarrivabili” asiatici Park e Sun Yang.In totale, i modenesi che a vario titolo saranno pro-tagonisti ai Giochi sono undici: tiratori con l’arco, pentatleti, tecnici e prepa-ratori... I grandi appunta-menti non mancheranno lungo tutta la durata della manifestazione, con il tor-neo di calcio e le attesissi-me gare di atletica leggera che entreranno nel vivo nel corso dell’ultima settima-na di competizioni, che si concluderanno domenica 12 agosto con la maratona e la cerimonia di chiusura.

GregorioPaltrinieri

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2327.07.2012 n° 29

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