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ANNO 53 | N°5-6 All’Assemblea Privata di Confindustria Trento gli imprenditori associati e i loro figli Imprenditori & Sons MAGGIO | GIUGNO 2012 Confindustria Trento in rete con altre territoriali del Sistema Formazione Bonfiglioli si insedia nel polo della meccatronica Aziende Trentino Export in Libia per nuove opportunità di business Internazionalizzazione

Trentino Industriale | maggio-giugno 2012

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Il bimestrale di Confindustria Trento.

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ANNO 53 | N°5-6

All’Assemblea Privata di Confindustria Trento gli imprenditori associati e i loro figli

Imprenditori & Sons

MAGGIO | GIUGNO 2012

Confindustria Trento in rete con altre territoriali del Sistema

Formazione

Bonfiglioli si insedia nel polo della meccatronica

Aziende

Trentino Export in Libia per nuove opportunità di business

Internazionalizzazione

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Page 3: Trentino Industriale | maggio-giugno 2012

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Page 4: Trentino Industriale | maggio-giugno 2012

CONFIDIMPRESA TRENTINO s.c.è una Società Cooperativa per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale esperienza, è supportata da personale preparato e sempre più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza del cambiamento. Le molteplici novità normative degli ultimi anni e il coraggio di credere nelle aziende hanno inciso in maniera profonda nell’organizzazione e nel funzionamento di CONFIDIMPRESA TRENTINO. Soddisfacendo le esigenze del singolo, vuole comprendere meglio le problematiche generali analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che, anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano funzionali proposte di gestione aziendale capace di sostenere le imprese a 360°.

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Consorzio di garanzia L’operatività di CONFIDIMPRESA TRENTINO prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee autoliquidanti, ecc) sia a medio lungo termine (mutui e leasing). Tali garanzie, siano esse a prima richiesta o sussidiaria, consentono all’istituto di credito di mitigare il rischio insito nell’operazione di finanziamento, agevolandone potenzialmente il processo deliberativo. Alle linee di credito assistite da garanzia Confidimpresa vengono applicati i tassi di interesse concordati con gli istituti di credito e consultabili nell’apposita sezione del sito. Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziare costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’intervento di CONFIDIMPRESA TRENTINO.

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | MAG-GIU 2012

editoriale

7 Non rassegnamoci

copertina

8 "Abbiamo i numeri per farcela"

11 I nuovi presidenti di sezione di Confindustria Trento

13 Cambia lo Statuto perché cambia l’Associazione

16 Premiati gli imprenditori over 75

18 Da oltre 50 anni con Confindustria Trento

21 Mart Industria: quando l’arte incontra l’impresa

23 Premiati i giovani presenti al Mart

24 Dire, fare, lavorare: estate in azienda

26 “Per una nuova politica industriale”

associazione

29 “In rete” per la formazione

32 “Tu sei…premiato”

36 Prevenzione antincendi: aggiornata la normativa

aziende

40 I riduttori Bonfiglioli al Polo della Meccatronica

43 Se l'innovazione passa per il design

46 Dalla Valsugana a Londra 2012

49 I cinquant'anni della Fal

50 Quando la ricerca si sposa con il welfare

economia

53 Come stare sul mercato al tempo della crisi

55 Un’esposizione per rilanciare il settore

58 Cicli di vita e rapporti tra generazioni

60 Assegnate le Stelle al Merito del Lavoro

internazionalizzazione

63 Trentino Export in Brasile: Feicon Batimat 2012

65 Ricostruire la Libia post-bellica

edilizia

68 Il caso delle torri di Villazzano 3

innovazione

72 D2T sesto atto: premiate le case componibili in legno

gestione aziendale

74 Privacy in azienda verso la semplificazione

rubriche

8 copertina

29 associazione

40 aziende

53 economia

63 internazionalizzazione

68 edilizia

72 innovazione

74 gestione aziendale

76 webook

Page 6: Trentino Industriale | maggio-giugno 2012

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L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.

Laura Canzian [email protected] 338 7789032 | F 0461 933551

Direttore ResponsabileAlessandro Santini

Comitato di RedazioneStefano OdorizziCarlo OdorizziRoberto Busato Gianni AnichiniPierangelo BaldoLorenzo GarbariPaolo AnghebenRoberto PisettaEduard Martinelli

RedazioneSilvia BrunoPrimo Bee

Direzione, Redazione e AmministrazionePalazzo Stella, Via Degasperi, 7738123 TrentoT 0461 360000 | F 0461 933551Internet: www.trentinoindustriale.come-mail: [email protected]

Progetto graficoGraffiti2000.com

StampaSaturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 - 822603

FotoArchivio fotografico Confindustria Trento, Panato, MoniQue Foto, KLR foto, Alessio Coser, Gianni Cavagna/Trentino Sviluppo, Ufficio stampa Festival dell'Economia - Daniele Mosna, Rensi, Hugo Muñoz

EditoreAssociazione degli Industrialidella Provincia di Trento

PubblicitàITIS Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000Laura Canzian | T 338 7789032 | F 0461 933551

Autorizzazione del Tribunale di TrentoN. 71 del 10 febbraio 1990

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

Associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

INFORMATIVAAi sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati - con la garanzia di massima sicurezza - nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 - 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., i destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.

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ANNO 53 | N°5-6

All’Assemblea Privata di Confindustria Trento gli imprenditori associati e i loro figli

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MAGGIO | GIUGNO 2012

Confindustria Trento in rete con altre territoriali del Sistema

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Bonfiglioli si insedia nel polo della meccatronica

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presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori;

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per un’uscita 1.100 €PAGINA INTERNA A COLORI

per un’uscita 1.950 €PAGINA DOPPIA A COLORI

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TRENTINO INDUSTRIALE Anno 53 | N. 5-6 Maggio-Giugno 2012

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edito

riale

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In Italia a maggio il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 36 per cento, il

dato più elevato degli ultimi vent'anni. Quasi un punto percentuale in più rispetto

al mese precedente. Significa che un giovane su tre è senza lavoro, pur cercan-

dolo. Il premier Monti lo ha definito - giustamente - "inaccettabile".

È corretto contestualizzare il dato in uno scenario di congiuntura negativa, ma è

anche vero che in Paesi a noi vicini come l'Austria e la Germania - colpiti con la

stessa forza dalla crisi - la disoccupazione giovanile si ferma all'otto per cento.

Il Governo a livello nazionale e la nostra Provincia a livello locale stanno cercan-

do di mettere in atto azioni per favorire l'occupabilità dei giovani. Oltre a fornire

alcuni utili strumenti operativi, ai giovani dobbiamo dare prospettive. Li dobbiamo

incoraggiare a non rassegnarsi. Perché casi virtuosi di giovani che si mettono in

gioco – magari anche lontano da casa – e ce la fanno, ce ne sono. Non ultimo

quello della trentina Samantha Cristoforetti, prima donna astronauta italiana, da

poco selezionata per una missione spaziale.

Ed è un messaggio contro la rassegnazione dei giovani anche quello che Confin-

dustria Trento vuole dare con il progetto “Giovani Industriosi”. Abbiamo cercato

da subito di puntare sulla qualità delle iniziative e sulla loro valenza motivazionale.

L’ultima azione avviata – chiamata “Dire, fare, lavorare” – ha per obiettivo l’inse-

rimento dei giovani in azienda durante il periodo estivo. A pochi giorni dal lancio

c’è già un’incoraggiante risposta di aziende e giovani intenzionati a fare questa

esperienza.

È un bel segnale: per loro, e per tutti noi. La strada è quella giusta: non dobbiamo

che continuare a percorrerla.

Paolo Mazzalai

Non rassegniamoci

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copertina

cop

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non per lamentarci del buio, ma per accendere la candela che ci può guidare attra-verso quel buio, verso un futuro che ci veda sani e salvi… dobbiamo occuparci seriamente di quel futuro. Perché il mondo sta cambiando, la vecchia epoca sta finendo. I metodi di prima non funzio-neranno più”. L’11 maggio, in occasione dell’assemblea privata dell’associazione, il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai ha aperto la sua relazione con le parole che John Kennedy pronunciò a Los Angeles il 14 luglio 1960, quando cioè decise di ac-cettare la candidatura per la corsa alla Casa Bianca alla Convention Democratica. “In ogni crisi c’è una grande componente di oppor-tunità” ha detto Mazzalai, che ha voluto fare del suo intervento uno sprone alla reazione degli indu-striali trentini. “Il Trentino ha i numeri. Le nostre aziende hanno i numeri – ha aggiunto -. Sono sicu-ro che sapremo superare questo difficile momento”.Che una ripresa sia possibile lo dice la qualità del lavoro delle aziende, e insieme l’operatività di quel-la “casa degli imprenditori” che è Confindustria

“Siamo qui

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Le parole del presidente Mazzalai all'assemblea privata di Confindustria Trento.

"Abbiamo i numeri per farcela"

Trento: “Vi invito a venire in Associazione – ha raccomandato il presidente -, anche solo per vedere com’è organizzata e quali servizi offre. Per bere un caffè, darci dei suggerimenti, parlarci dei vostri pro-getti e dei vostri problemi”, per trovare un “partner qualificato con esperti in grado di dare risposte su diverse materie”, pronto a fornire assistenza agli as-sociati anche con l’ausilio di un nuovo strumento: l’email [email protected].“Non lasceremo solo nessuno dei nostri imprendito-ri – ha continuato Mazzalai -. Anche perché abbia-mo in mente diverse luci che potremmo accendere assieme. Ad esempio investendo nei giovani, nella ricerca e nell’innovazione, nell’internazionalizzazio-ne, nell’aggregazione tra imprese”.E se l’investimento sulle nuove generazioni è in testa alle priorità, in particolare in virtù dell’impe-gno concretato dalle azioni del progetto dell’anno

“Giovani Industriosi”, l’Associazione è in prima li-nea anche nella valorizzazione della collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca, dell’inno-vazione di prodotto, dei processi produttivi e dei modelli organizzativi. “Il Trentino è la provincia

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Credito e LaborfondsNel corso della sua relazione, il presidente Mazzalai si è soffermato anche sull’emergenza dell’accesso al credito, ricordando la proposta lanciata a mezzo stampa da Confindustria Trento mesi prima: di impiegare cioè parte del capitale di Laborfonds per finanziare le imprese del territorio, anziché di investirlo sui mercati finanziari internazionali. Proposta accolta con favore dal presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai. “Dalle nostre analisi – ha spiegato Mazzalai - risulta che potrebbero essere investiti dai 100 ai 200 milioni di euro, in piena sintonia con la normativa che regola i fondi pensione. Non si tratta di mettere le mani sui soldi dei lavoratori – come ha detto una parte del sindacato – ma di investire legittimamente le risorse del territorio, sul territorio. Anche perché – è bene ricordarlo ogni tanto – se le imprese chiudono i lavoratori non hanno più versamenti né per la pensione ordinaria, né per quella complementare. Le ragioni delle imprese sono una parte imprescindibile della democrazia e della costruzione del benessere di una società. Troppo spesso questo aspetto non viene sotto-lineato come merita, nemmeno nel nostro ricco Trentino. Noi auspichiamo che su questo progetto si riesca a fare squadra con gli altri rappresentanti in Laborfonds dei datori di lavoro e dei lavoratori. Il turno di presidenza che ora spetta agli imprenditori trentini è la garanzia che sarà fatto di tutto per rag-giungere questo obiettivo. Antonello Briosi è il nuovo presidente indicato da Confindustria Trento. Sono certo che sarà in grado, con la sua competenza e la sua determinazione, di dare un forte contributo finanziario allo sviluppo del nostro territorio”.

italiana più avanti nella realizzazione di una rete in fibra ottica - ha spiegato Mazzalai -. Le nostre aziende possono avere un vantaggio competitivo formidabile, ma dobbiamo attivarci per cogliere questa opportunità”.Confindustria Trento plaude alle promesse legate allo sviluppo del progetto del polo della meccatro-nica; ancora, sostiene la presenza sui mercati esteri, attraverso la riorganizzazione dei servizi e l’avvio di attività specifiche; infine si incoraggia la promo-zione di reti e sinergie: “Dobbiamo irrobustire le nostre aziende per indossare la taglia più adeguata al mercato di riferimento – ha continuato il presi-dente -. Questo significa principalmente aggregazio-ne e patrimonializzazione”.Mazzalai ha fatto cenno poi al processo di rinno-vo delle cariche: quello – già avvenuto - dei rap-presentanti delle Sezioni merceologiche, e quello – imminente – dei Delegati territoriali, anticipando la riforma del numero delle rappresentanze dei ter-ritori. “Sono certo che assieme ce la faremo – ha concluso il presidente -. Abbiamo i numeri per farcela”.

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copertina

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di un’associazione di rappre-sentanza – com’è Confindustria Trento – si riflette la “mission” e la vocazione di fondo di un’orga-nizzazione, il senso stesso di un ruolo che è e deve essere nel contempo al servizio degli associati e di significativo riferimento per il più ampio contesto economico locale.“Porre mano allo Statuto” appare dunque in que-sta prospettiva un’operazione impegnativa, costru-ita su delicati equilibri, che attinge in primo luogo alla sfera delle responsabilità proprie dell’indu-stria in una fase per molti versi problematica. Se si decide di cambiare, lo si fa solo e soltanto per rendere più forte ed incisiva la rappresentanza di Confindustria Trento, in modo tale che sia in grado di far sentire meglio la propria voce e quin-di far valere in ogni sede le proprie posizioni in modo ancor più efficace.La premessa di inquadramento dell’intervento sullo Statuto associativo – culminata nell’approva-zione delle modifiche statutarie da parte dell’As-semblea dello scorso 11 maggio e nella successiva adozione di tre importanti regolamenti associativi ad opera del Consiglio direttivo del 5 giugno – appare necessaria per poi comprendere il senso delle singole disposizioni nella nuova formulazio-ne, come tessere di un mosaico unitario che si va a comporre.Una parte significativa delle “novità” è il frutto della essenziale opera di continuo adeguamento all’evoluzione della cosiddetta “normativa confe-derale” del Sistema Confindustria su base nazio-nale e da qui ha preso avvio la Commissione per la revisione statutaria, costituita ad hoc sul finire del mandato di Presidenza precedente e compo-sta in prevalenza da imprenditori: il lavoro della Commissione si è poi fatto carico di quanto via

via emergeva dalla base associativa e ha tenuto conto della riforma legislativa che ha portato, nel quadro dell’Autonomia speciale, all’istituzione di nuovi enti intermedi (tra Provincia e Comuni), denominati Comunità di Valle e titolari di com-petenze significative in materie “sensibili” come urbanistica e sviluppo economico locale.Si è trattato di un percorso complesso che – pri-ma di approdare in Assemblea – ha coperto l’arco temporale di quasi un biennio, snodandosi in ben undici riunioni sul territorio al fine di raccogliere le istanze degli associati per poi essere sottoposto, nei suoi esiti intermedi o finali, rispettivamente a Giunta Esecutiva e a Consiglio Direttivo. Le modifiche statutarie approvate attengono a molteplici profili dell’ordinamento interno, tra i quali si ricordano qui di seguito solo quelli sa-lienti: - una nuova rappresentanza dei Territori;- il riordino nella composizione del Consiglio di-

rettivo;- la previsione del possibile inserimento in Giun-

ta esecutiva di due componenti ulteriori di di-retta nomina del Presidente;

- la disciplina analitica dell’iter per la votazione del candidato alla Presidenza;

- l’individuazione di termini e modalità di svolgi-mento dell’incarico affidato al Comitato di desi-gnazione;

- l’attribuzione di un ruolo di coordinamento ge-nerale delle società del gruppo di Confindustria Trento al direttore dell’Associazione;

- la previsione esplicita per cui la piena regolarità nel versamento dei contributi associativi è re-quisito essenziale per l’accesso a qualsiasi carica.

Si preferisce in questa sede concentrarsi sulla novità sostanziale che è data dalla rappresentan-

Nello Statuto

di MARCO STENICO, Vicepresidente della Giunta esecutiva di Confindustria Trento

Con l’approvazione all’unanimità delle modifiche da parte dell’Assemblea si è concluso il processo di revisione dello Statuto associativo. Diverse e importanti le novità introdotte.

Cambia lo Statuto perché cambia l’Associazione

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torio e nei processi decisionali locali da un lato e capacità di sintesi per così dire “al centro” (a Trento, nell’ambito dell’organismo allargato di Confindustria Trento) dall’altro.Essere in grado di garantire questa sintesi in modo efficace è la sfida che attende l’Associazione e la sua base imprenditoriale nei prossimi anni: il pri-mo test è costituito in tal senso dal fatto che, ove i territori comprendano più ambiti di valle, sono i delegati di Valle ad essere chiamati ad indicare chi fra loro sarà delegato di Territorio.Il quadro statutario si completa sul punto con la previsione di un’investitura forte dei delegati, che rappresentano l’Associazione nell’ambito dei pro-cessi decisionali locali su mandato della presiden-za, e con la promozione di uno stabile raccordo tra delegati e Associazione, alimentato da flussi informativi costanti e su basi di reciprocità.

za dei Territori, con una disposizione – quella dell’art.15 dello Statuto – assolutamente inedita: tale rappresentanza va a sostituire quella tradizio-nale assegnata finora ai delegati comprensoriali, assumendo piena consapevolezza di come sul e dal territorio e dalle valli siano destinati in pro-spettiva a maturare processi decisionali di impor-tanza fondamentale per le imprese.Nel nuovo assetto statutario, con un movimento che non a caso parte dal territorio per poi solo in un secondo momento convergere verso Trento, i sedici ambiti corrispondenti al bacino delle im-prese associate insediate sui territori delle Comu-nità di Valle esprimono ciascuno un delegato di Valle che rimane – né potrebbe essere altrimenti – interlocutore naturale della rispettiva Comunità. Nel contempo lo Statuto dà impulso ad un pro-cesso di aggregazione in base al quale la rappre-sentanza di più valli sia unitaria all’interno del Consiglio direttivo dell’Associazione e per questa via i sedici ambiti di cui sopra hanno dato vita a otto territori (questo è il punto finale della traiet-toria, formalizzato nel Regolamento sui Territori adottato immediatamente a seguire), in grado di individuare otto delegati di Territorio quali com-ponenti di diritto del Consiglio direttivo dell’Asso-ciazione; non v’è alcun bizantinismo in ciò, quan-to piuttosto la ricerca di un equilibrio necessario tra due istanze di fondo per un’organizzazione di rappresentanza, cioè presenza capillare sul terri-

La commissione per la revisione dello Statuto di Confindustria Trento

La revisione dello Statuto di Confindustria Trento è stata

affidata ad una commissione composta dalla past president

Ilaria Vescovi, dal vicepresidente Marco Stenico (a destra

nela foto, assieme al notaio Paolo Piccoli), da Francesco

Cristofolini (già proboviro dell’Associazione), dal direttore

Roberto Busato e dal responsabile dell’Area Diritto d’impresa

Paolo Angheben.

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Agli imprenditori trentini classe 1937 il riconoscimento di Confindustria Trento.

dell’assemblea privata di maggio, il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai ha premiato sei “pionieri” d’azienda: un gruppo di impren-ditori trentini classe 1937 che ancora oggi prestano l’esperienza maturata alle attività avviate in gioventù, non senza l’aiuto delle più verdi energie di figli e nipoti, con loro sul palco dell’Auditorium Melotti in occasione della menzione.

L’avventura industriale di Gianfranco Pedri inizia nel 1969 quando fonda la Pamar srl, della quale assume la presidenza e la legale rappresentanza. Negli anni Settanta è socio fondatore di due grosse aziende del settore isolanti (Termolan Spa) e del settore coperture industriali (Copernit Spa) che operano a livello nazionale.Al principio degli anni Ottanta torna in Trentino: da allora – in veste di impren-ditore, come nella parallela attività istituzionale – si muove nell’ottica “di chi è radicato sul territorio che ama”.Fonda la Finanziaria Immobiliare Roveretana Spa, ancora operante come capo-gruppo (alla quale nel ’95 andrà ad affiancarsi Fir Sviluppo), e nel 1980 la Pre Metal Spa che ancora oggi presiede. Analogamente presta le proprie competenze all’attività di Confindustria Trento: in veste di vicepresidente (tra il 1982 e il 2001) e di presidente (fino al 2006, militando anche nella giunta romana e sostenendo l’elezione di Luca Cordero di Montezemolo). Ancora oggi partecipa al Consiglio direttivo dell’Associazione. Degli incarichi assunti negli anni, ricordiamo l’impegno nel Cda della Fondazione Caritro e dell’Università degli studi di Trento, la vicepre-sidenza della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e la presidenza della società Iniziative Urbane Spa (“Creata – ricorda – con entusiasmo, con l’intento di valoriz-zare le capacità delle imprese trentine”). Fra le altre cose, è tuttora vicepresidente di Interporto Servizi e di La Finanziaria Trentina Spa. Nel 2006, all’uscita autostradale di Rovereto Sud, il gruppo realizza Area 22: centro multifunzionale integrato con hotel 4 stelle.Dieci anni fa, Gianfranco Pedri ha passato il timone delle aziende del gruppo di famiglia ai figli Paolo e Marco, ma non ha smesso di dedicare passione ed energie alle attività di una vita.

Livio Ghezzi ha solo due anni quando la famiglia si trasferisce a Malles Venosta, dove il padre Giuseppe ha acquisito una commessa di trasporti per la costruzione di una diga dell'ENEL; ne ha 15 quando guida il suo primo Lancia Esatau nel can-tiere della diga di Santa Giustina. Di lì all’avvio dell’impresa il passo è breve: nel ‘56 nasce la Ghezzi Livio Autotra-sporti, che passa presto a effettuare i primi carichi di mele per il mercato di Roma e

Nel corSo

Premiati gli imprenditori over 75

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Gianfranco Pedri

Livio Ghezzi

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qualche carico di legname dall'Austria. In questa occasione Livio incontra Giovanni Luchin: con lui, nel ‘62, fonda la Ghezzi & Luchin Autotrasporti. Negli anni Settan-ta l’azienda diventa anche agenzia di spedizioni e si trasferisce a Mezzolombardo. Con l’ingresso dei figli Giuseppe, Ennio e Giorgio (che subentreranno a Luchin), l’impresa si apre alla logistica. Nel 2002 è operativo un magazzino all'Interporto di Trento; presso l’Interporto - nell’area opzionata tramite Confindustria Trento – sorgerà anche la Logistica2, di cui lo stesso Ghezzi è presidente. Appassionato restauratore di mezzi storici, Ghezzi è anche presidente onorario dell’Associazione Italiana Trasporti d'epoca.

Fondatore, nel 1961, della ditta Larentis, dal 2002 Benito Larentis è socio e ammini-stratore della Larentis Lorenz Srl. Qui condivide quotidianamente il lavoro con le figlie Daniela e Claudia, il socio Marco Lorenz e i vari collaboratori.Operando ininterrottamente nel settore, Larentis ha conseguito negli anni una vasta esperienza - dal punto di vista tecnico e gestionale - nel campo delle costruzio-ni metalliche in alluminio e acciaio. Si è fatto promotore di numerose iniziative imprenditoriali e ha partecipato alla vita associativa - di quella di Confindustria Trento, in particolare - ricoprendo vari incarichi.

Diplomato all’Istituto per Geometri di Trento, a fine anni Cinquanta Luigi Misco-nel rileva l’azienda di famiglia e ne promuove lo sviluppo e l’affermazione: Misco-nel srl è oggi una dinamica industria delle costruzioni che copre tutte le attività del settore edile: ad oggi l’azienda opera con oltre cento addetti e ha realizzato importanti opere e infrastrutture in tutta la regione.Misconel presiede da 35 anni la Funivie Alpe Cermis Spa, società che ha contribuito a fondare sul territorio di un’importante stazione invernale, motore dell’economia turistica di Cavalese e della Valle di Fiemme .

Già insegnante in un istituto tecnico professionale, a metà degli anni Sessanta Giu-liano Polli è impiegato presso la Bini Spa. Qui, in qualità di responsabile, in Italia e all’estero, del montaggio, dell’installazione e del collaudo degli impianti, matura una solida conoscenza tecnica e gestionale. Nel 1967 fonda, insieme a un socio, la ditta Climes: in meno di trent’anni, la sua “creatura” diventa una solida azienda con quaranta dipendenti e quasi 10 miliardi di lire di fatturato. Nel ‘92, cedute le proprie quote, dà vita alla Air Tech srl, una piccola impresa a carattere familiare che taglia quest’anno il traguardo dei 20 anni di attività.

È il 1966 quando Antonio Zampoli rileva l’azienda fondata nel dopoguerra dal padre Ultimo. L’attività si amplia a tal punto che, nel 1989 - con l’avvento della terza generazione - l’allora ditta individuale si trasforma in Srl; poco più tardi, per dare nuove possibilità di sviluppo all’attività, l’impresa si trasferirà nella sede di Lavis. Antonio Zampoli ha ormai affidato la gestione operativa al figlio Alessandro; tutta-via, la presenza giornaliera in azienda testimonia la dedizione e la passione per il lavoro che lo ha accompagnato per una vita intera.

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Benito Larentis

Luigi Misconel

Giuliano Polli

Antonio Zampoli

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privata dello scorso maggio è stata l’occasione per premiare, come di consue-to, anche le aziende iscritte all’Associazione Indu-striali da più di 50 anni. Sul palco dell’auditorium Melotti, il presidente Paolo Mazzalai ha consegnato agli imprenditori l’attestato dovuto all’anzianità raggiunta.

Queste le aziende premiate:Mazzotti Romualdo SpaProfilerie trentine SpaTrentofrutta Spa

l’aSSemblea

Nel corso dell’assemblea privata premiati i soci storici.

Da oltre 50 anni con Confindustria Trento

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Un bilancio positivo grazie ai risparmi

Cause ed effetti della crisi

All’ordine del giorno dell’assemblea privata dello scorso maggio,

anche l’approvazione del Bilancio consuntivo 2011 e del Bilancio

preventivo 2012. Il direttore di Confindustria Trento, Roberto Bu-

sato, ha illustrato le singole voci del rendiconto dell’anno passato.

Le entrate contributive sono in linea con l’anno precedente, a

riprova dell’affezione delle aziende nei confronti dell’Associazione.

Il bilancio si chiude con un risultato positivo, soprattutto grazie

all’azione intrapresa negli ultimi anni allo scopo di realizzare ri-

sparmi: attraverso la rinegoziazione dei contratti in essere, il taglio

delle spese superflue, e un’attenta politica di contenimento di tutti

i costi associativi. Approvazione all’unanimità anche per il Bilancio

preventivo 2012.

All’assemblea è intervenuto anche il direttore della Filiale di Trento

della Banca d’Italia Antonio Cinque, che ha esaminato i principali

eventi che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria e le loro

ricadute sul quadro macroeconomico internazionale. Il direttore

ha posto l’attenzione sulle difficoltà di raccolta delle banche prin-

cipalmente nei Paesi più esposti a debiti sovrani, e le operazioni

di rifinanziamento effettuate a dicembre e a febbraio dalla Banca

centrale europea. Cinque ha infine ricordato che il prossimo anno

entreranno in vigore i provvedimenti approvati del comitato per

la vigilanza bancaria, denominati “Basilea 3”, con l’obiettivo di

rendere il sistema finanziario più solido, stabile e prudente. “Gli

effetti sul credito erogato alle imprese – ha detto - dovrebbero

essere limitati e solo le aziende più indebitate potrebbero subire

maggiormente i contraccolpi di un irrigidimento delle politiche di

offerta”.

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d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto è tra le realtà del genere più interessan-ti del panorama italiano, ma non è soltanto per questo che Confindustria Trento lo ha scelto perché ospitasse l’assemblea privata 2012.Già dal 2003 la Membership del Mart ha istituito una sezione dedicata al rapporto con le aziende; a dieci anni dall’apertura della nuova sede, un legame nuovo e vigoroso unisce gli Industriali trentini alle stanze del tempio provinciale dell’arte contempora-nea. Lo ha ricordato, in un breve intervento in oc-casione della stessa assemblea, la neo direttrice del museo Cristiana Collu (nella foto). Che ha spiegato come Mart e Confindustria Trento abbiano intra-preso un nuovo percorso con l’obiettivo di far dialo-gare il mondo della cultura e il mondo dell’impresa.

“Mart Industria” – questo il nome dato alla part-nership – nasce con l’obiettivo di motivare le aziende - nuovi mecenati delle arti - a supportare le attività culturali del Museo. Dal canto suo, il Mart mette a disposizione le proprie competenze scientifiche e artistiche, pro-ponendo seminari e workshop personalizzati per i dipendenti, ingressi gratuiti e accessi agevolati agli spazi di corso Bettini, particolari condizioni nella visita alla collezione permanente e alle mo-stre temporanee. E proprio con una visita guidata – in questo caso all’esposizione “Postmodernismo. Stile e sovver-sione 1970-1990” - si è conclusa, per un nutrito gruppo di associati, l’assemblea dello scorso mag-gio.

il muSeo

La direttrice del Mart Cristiana Collu è intervenuta all’assemblea privata di Confindustria Trento.

Mart Industria: quando l’arte incontra l’impresa

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Inaugurazioni recenti: al Mart fino al 30 settembreIl 23 giungo scorso si sono inaugurate al Mart due nuove mostre, che

resteranno aperte fino al 30 settembre. Si tratta di “Angelico Geometrico” e

“Ricostruzione futurista”.

La prima, a cura di Denis Viva, è un percorso dedicato alla vicenda artistica

di Fausto Melotti, in particolare a partire dagli anni Sessanta, quando l’artista

svilupperà maggiormente componenti oniriche e metafisiche in cui l’ambi-

guità fra astrazione e figurazione prevale sull’iniziale rigore geometrico. In

mostra anche le opere di artisti come Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Lucio

Fontana, Piero Manzoni e Pablo Picasso.

La seconda, curata da Nicoletta Boschiero, ripercorre i temi centrali del

manifesto firmato nel 1915 da Giacomo Balla e Fortunato Depero. Opere,

fotografie, libri e lettere provengono dall’archivio del Mart, ricchissimo giaci-

mento culturale dal quale si è attinto per regalare all’esposizione un senso

più profondo della longevità del movimento.

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Anche quest'anno è stata riproposta la lotteria per i giovani partecipanti dell'assemblea. Il comico Lucio Gardin ha consegnato i tre I Pad in palio.

Premiati i giovani presenti al Mart

SoNo Stati

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tanti i giovani che dalla platea dell’Auditorium Me-lotti di Rovereto hanno seguito, lo scorso maggio, l’assemblea pri-vata di Confindustria Trento.A loro è stato dedicato, a mar-gine del rituale assembleare, lo spazio dell’estrazione di un pre-mio speciale. Ad assegnarlo, al termine di un piccolo show, il comico trentino Lucio Gardin, che ha estratto i nomi dei tre for-tunati - Elisa Marangoni, Anna Chiara Conotter e Thomas De-florian – per consegnare loro, al fianco del presidente, un iPad in regalo. La consuetudine di aprire ai figli degli imprenditori associati le porte delle assemblee degli indu-striali trentini era stata introdot-ta due anni fa da Ilaria Vescovi, allora alla guida dell’Associazio-ne. Paolo Mazzalai ha voluto riproporla, invitando bambini e ragazzi ad assistere ai lavori. “I giovani sono la nostra risor-sa più importante - ha spiegato Mazzalai -. Non è un caso se ho voluto dedicare proprio a loro il progetto principale del mio mandato”. Nel corso della sua relazione il presidente ha parlato dell’anda-mento delle azioni in cui pren-de corpo la strategia “Giovani Industriosi” concentrandosi in

particolare sui progressi di “Solidi Talenti”, lo strumento con cui Confindustria Trento si propone di valorizzare i giovani più capaci all’interno delle aziende. Duecento i candidati che hanno aderito al bando di selezione, cento i profili “eccellen-ti” emersi dai colloqui motivazionali effettuati dall’Associazio-ne, una trentina gli apprendistati posti in essere in seguito al matching con i profili richiesti dalle aziende.A pieno ritmo si muovono nel frattempo i percorsi animati nell’ambito delle altre azioni del progetto. Per quanto riguar-da “Argentovivo”, è stato attivato il desk per la neoimprendi-torialità rivolto ai giovani aspiranti imprenditori (i migliori progetti d’impresa saranno presentati nel corso dell’assemblea pubblica di ottobre). Sono stati inoltre attivati i focus group e i gruppi di discussione promessi dallo strumento “Parola ai giovani”, e grande interesse va raccogliendo il blog dedicato all’iniziativa aperta su Facebook, mentre vengono diffusi centi-naia di questionari ai diversi gruppi interessati (l’elaborazione dei dati sarà presentata all’assemblea).Partita anche la terza azione - “Dire Fare Lavorare” - per il la-voro estivo.

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Si chiama

Presentato l’accordo tra Confindustria Trento e i Sindacati per il lavoro estivo.

Dire, fare, lavorare: estate in azienda

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“Dire, fare, lavorare”, l’azione sul lavoro estivo prevista dal progetto “Giovani Industriosi” di Confindustria Trento. L’iniziativa proposta dagli indu-striali trentini, condivisa con i Sindacati, sancita da un accordo siglato a fine primavera e presen-tata alla stampa nelle scorse set-timane, coinvolge anche l’Agenzia del Lavoro, che fornirà il necessa-rio supporto operativo all’iniziati-va. “Dire, fare, lavorare” è pensata per incoraggiare l’inserimento tem-poraneo in azienda, nel periodo estivo, di studenti di licei, istituti tecnici e professionali, universitari e neolaureati. L’obiettivo è consentire agli stu-denti di fare esperienza lavorativa già in età scolare e alle aziende di entrare in contatto con giovani motivati: “È il modo di unire al valore intellettuale dell’apprendi-mento scolastico, quello pratico dell’esperienza fatta con le mani – ha spiegato il presidente di Con-findustria Trento Paolo Mazzalai -. Una piccola innovazione nelle relazioni tra domanda e offerta, applicata alla fascia dei giovani, dove le difficoltà, in questo mo-mento, sono maggiori”. Le modalità contrattuali attraver-so le quali potrà formalizzarsi la permanenza del giovane in azien-

da, in un periodo compreso tra giugno e ottobre, sono due. Da una parte il tirocinio di orientamento, con una durata compresa tra le 2 e le 12 settimane. Dall’altra il contratto a termine, applica-bile da un minimo di 2 settimane a un massimo di 15. Sarà l’Agenzia del Lavoro a raccogliere le adesioni degli studenti e ad indirizzarle alle aziende sulla base dei profili richiesti. “Com-binare scuola e lavoro è ormai una strada obbligata – questo il commento del presidente dell’Agenzia del Lavoro Michele Cola-santo -. Nei paesi in cui è una consuetudine, la disoccupazione giovanile è più bassa”. “Si tratta di un progetto dal valore sociale – ha aggiunto -, perché il lavoro è il luogo in cui si apprende la società; dal valore culturale, perché consente ai ragazzi di capire davvero cos’è il lavoro; dal valore motivazionale, perché è l’occa-sione per fare appello alle proprie passioni e attitudini”.

Progetto “Giovani Industriosi”Confindustria Trento – Area EducationT 0461 [email protected]

GIOVANI, FAccIAmOINGRANARE IL FUTURO.

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ha laNciato

La relazione del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi nella prima assemblea del suo mandato.

“Per una nuova politica industriale”

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un monito allo Stato, all’associa-zionismo, agli imprenditori e alla società tutta – perché “se le imprese non hanno futuro, non ha futuro il Paese” – Giorgio Squinzi, nel gior-no del suo debutto ufficiale alla presidenza di Confindustria, il 24 maggio a Roma, all’indomani dell’avvicendamento e del commiato di Emma Marcegaglia, nella forma ristretta dell’assemblea privata.Squinzi ha parlato del valore del mandato acqui-sito, inteso quale “missione al servizio delle im-prese” e dunque della Nazione, e ancora dell’im-portanza di un forte sistema di rappresentanza – il sistema Confindustria - al quale ha chiesto uno sforzo verso una maggiore efficienza e un migliore adeguamento ai tempi.

“In questo scenario mondiale è difficile credere che i paesi europei, anche i grandi, possano avere un ruolo da protagonisti se agiranno separata-mente” ha detto il presidente, per poi passare al rilancio degli Stati Uniti d’Europa: un’Europa “che sia sempre più comunità e sempre meno somma di nazioni”, “una casa comune per il fi-sco, per il welfare, per le infrastrutture, per l’ener-gia”.Poi l’analisi del quadro attuale e la disamina del-le difficoltà del fare impresa, dei mali antichi del Paese e dei nuovi impedimenti dovuti alla crisi, “la più lunga e la più profonda dal crollo del 1929”. Alla complessità delle leggi e degli adempimen-ti, alla lentezza della burocrazia, ai tempi lunghi della giustizia, al carico fiscale “insopportabile”, alla mancanza di infrastrutture all’avanguardia si sono aggiunti i problemi legati alla scarsità della domanda e alla mancanza di liquidità, dall’ac-cesso al credito al ritardo nei pagamenti da parte dello Stato. “Ho imparato che costruire un futuro migliore è nelle nostre possibilità e capacità – ha però aggiunto -. Occorre lavorare moltissimo. Ave-re sempre l’ossessione verso la crescita”.“Arrestare l’emorragia e restituire fiducia”: questi gli obiettivi in cima alla lista di Confindustria, che detta, per bocca di Squinzi, la ricetta per far fronte alle quattro emergenze del Paese. In primo luogo, la riforma della Pubblica amministrazio-ne, “un’amministrazione normale, la cui azione sia improntata alla trasparenza e all’imparzialità e dove non si debbano cercare scorciatoie”. In secondo luogo le obbligazioni verso i fornitori:

“Non possiamo più accettare – ha stigmatizzato – che le imprese falliscano perché devono versare le tasse per forniture fatte allo Stato e che lo Stato non ha pagato”.Giorgio Squinzi

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“Non stiamo chiedendo e non chiederemo la luna – ha detto ancora Squinzi -. Stiamo solo chieden-do di poter lavorare in un Paese meno difficile e inospitale, più normale, più simile agli altri Paesi avanzati”. Infine l’appello: “Se non apriamo ai giovani nuo-ve possibilità di occupazione e di vita dignitosa, nuove opportunità di affermazione sociale, la partita del futuro è persa non solo per loro, ma per tutti, e per l’Italia”.

In Europa, l’Italia è in testa alla classifica dell’in-dice di carico fiscale complessivo delle aziende (oltre il 68%, laddove nel Regno Unito è di poco superiore al 37%); ecco allora che “occorre dare concreta prospettiva di riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro”, e contestual-mente ridurre la spesa pubblica.“Il nodo più urgente” resta quello del credito alle imprese: “Alle banche e allo Stato italiano – ha detto Squinzi – chiediamo uno sforzo aggiuntivo” per l’attuazione dei provvedimenti di legge e de-gli accordi con il sistema bancario, e ancora un maggiore utilizzo delle potenzialità della Cassa Depositi e Prestiti.Tamponata l’emergenza, si pone “il grande tema di una nuova politica industriale per la crescita”. L’azione di Confindustria dovrà muoversi sul ter-reno della ricerca e dell’innovazione, dell’istruzio-ne, dell’internazionalizzazione e della tutela del made in Italy. “Nuove e innovative infrastrutture sono fattori es-senziali di competitività per il Paese” ha aggiunto il presidente, senza dimenticare che “lo sviluppo per essere tale deve essere sostenibile socialmen-te e ambientalmente”. In primo piano anche i temi dell’energia, per cui si chiede una nuova politica energetica a tutto tondo, dell’agenda di-gitale, della legalità e della lotta alla criminalità organizzata, delle reti d’impresa e delle relazioni industriali, della questione meridionale e di quel-la settentrionale.

Premiate le anzianità di servizio di Confindustria Trento

Tre dipendenti di Confindustria Trento

hanno raggiunto quest’anno un’an-

zianità di servizio tale da meritare il

riconoscimento previsto dall’Asso-

ciazione. Sono Loretta Gentilini,

(addetta al centralino), Franca Ro-

pelato (segreteria dell’Area Lavoro

e formazione), e Giovanni Anichini

(responsabile dell'Area Lavoro e

formazione, nella foto con Emma

Marcegaglia).

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competenze e soluzioni ottimali per l’impresa

Consulenza in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008)

Assunzione diretta delle funzioni di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai Rischi (RSPP) o, in alternativa, prestazione di assistenza tecnica e amministrativa a supporto del RSPP aziendale

Valutazione dell’esposizione dei lavoratori a rischi fisici di varia natura previsti dalle norme vigenti

Predisposizione del documento di valutazione dei rischi, del documento di valutazione dei rischi d’incendio e dei piani per la gestione delle emergenze

Verifica della conformità legislativa ambientale

Consulenza ed assistenza relativa a problematiche ambientali e alla tutela dell’ambiente

Tutela dell’ambiente dagli inquinamenti (analisi ambientali di varia natura)

Consulenza e check up aziendali per la Sicurezza del trasporto di merci pericolose e rifiuti speciali

Corsi interaziendali di formazione continua Corsi “su misura”: ideazione, progettazione e realizzazione di progetti formativi ad hoc, aziendali ed interaziendali

Assistenza tecnica per la presentazione, gestione e rendicontazione dei piani formativi presentati con richiesta di finanziamento Fondimpresa

Corsi aziendali e interaziendali per l’informazione e la formazione dei lavoratori in materia di prevenzione infortuni, prevenzione incendi, primo soccorso, RSPP…

Incontri e Seminari di approfondimento

Noleggio aule attrezzate

Consulenza ed assistenza nella definizione di strategie aziendali, nell’organizzazione della produzione, nelle funzioni commerciali e finanziarie

Consulenza per l’elaborazione di Sistemi di Gestione aziendale per la Qualità, la Sicurezza e Ambientali, relative certificazioni di sistema

Verifiche ispettive periodiche (audit) per il mantenimento e miglioramento dei Sistemi di Gestione aziendali

Assistenza tecnica/amministrativa nell’utilizzo di leggi provinciali e nazionali di incentivazione all’industria. Norme e programmi comunitari

Studi per la delega di funzioni e delle connesse responsabilità penali in azienda. (D. Lgs. 231/2001)

Consulenza in materia di tutela della Privacy e della sicurezza aziendale

Consulenza per l’ottimizzazione dei consumi energetici, studi preliminari per la realizzazione di impianti fotovoltaici

Consulenza e assistenza in materia assicurativa

Consulenza e finanziamenti leasing tramite la società Assindustria Trento Servizi Leasing

Assistenza CAF riservata ai lavoratori delle aziende industriali

Edizione e vendita di pubblicazioni e manuali specialistici

Area Formazione

Area Consulenza

Area Sicurezza

società unipersonale di

Via Degasperi 77 | 38123 Trento TNTel. 0461 935050 | Fax 0461 [email protected] | www.assoservizi.tn.it

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sostenitrice delle sinergie tra im-prese, Confindustria Trento – con la sua collega-ta Assoservizi Srl – ha sottoscritto un contratto di rete insieme ad un gruppo di Associazioni del Nord Est per ampliare e potenziare l’offerta formativa per le aziende.Si tratta di “Rete Formazione”: la prima espe-rienza di aggregazione tra associazioni impren-ditoriali sul tema della formazione, che istitui-sce un catalogo comune delle attività formative erogate dai firmatari.

I vantaggi dovuti alla sottoscrizione del con-tratto – cui aderiscono anche le Associazioni di Verona, Vicenza, Padova, Rovigo, Mantova e Bo-logna – sono molteplici. In primo luogo – spiega il direttore di Confindu-stria Trento Roberto Busato – aumenta l’offerta di corsi di alto livello, pensati per soddisfare le esigenze delle imprese. Le competenze peculiari alle singole unità territoriali giocano, in questo senso, un ruolo primario: la comunione delle specializzazioni garantisce la professionalità dei

coNviNta

Confindustria Trento aderisce alla "Rete Formazione" con un gruppo di Associazioni del Nord Est.

“In rete” per la formazione

associazione

asso

ciaz

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competenze e soluzioni ottimali per l’impresa

Consulenza in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008)

Assunzione diretta delle funzioni di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai Rischi (RSPP) o, in alternativa, prestazione di assistenza tecnica e amministrativa a supporto del RSPP aziendale

Valutazione dell’esposizione dei lavoratori a rischi fisici di varia natura previsti dalle norme vigenti

Predisposizione del documento di valutazione dei rischi, del documento di valutazione dei rischi d’incendio e dei piani per la gestione delle emergenze

Verifica della conformità legislativa ambientale

Consulenza ed assistenza relativa a problematiche ambientali e alla tutela dell’ambiente

Tutela dell’ambiente dagli inquinamenti (analisi ambientali di varia natura)

Consulenza e check up aziendali per la Sicurezza del trasporto di merci pericolose e rifiuti speciali

Corsi interaziendali di formazione continua Corsi “su misura”: ideazione, progettazione e realizzazione di progetti formativi ad hoc, aziendali ed interaziendali

Assistenza tecnica per la presentazione, gestione e rendicontazione dei piani formativi presentati con richiesta di finanziamento Fondimpresa

Corsi aziendali e interaziendali per l’informazione e la formazione dei lavoratori in materia di prevenzione infortuni, prevenzione incendi, primo soccorso, RSPP…

Incontri e Seminari di approfondimento

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Consulenza ed assistenza nella definizione di strategie aziendali, nell’organizzazione della produzione, nelle funzioni commerciali e finanziarie

Consulenza per l’elaborazione di Sistemi di Gestione aziendale per la Qualità, la Sicurezza e Ambientali, relative certificazioni di sistema

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Studi per la delega di funzioni e delle connesse responsabilità penali in azienda. (D. Lgs. 231/2001)

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La copertina del catalogo

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Siglando il contratto di Rete Formazione riaf-fermiamo il valore dell’aggregazione tra realtà affini – ha dichiarato il presidente di Assoservizi Alberto Taddei - Per vincere le sfide del presente e del futuro dobbiamo armarci contro gli indi-vidualismi.

docenti e l’eccellenza della proposta. Analoga-mente, cresce il numero di corsi messi a dispo-sizione degli associati a costi competitivi. Per quanto riguarda l’apporto di Assoservizi srl – continua Busato – due sono le aree di spe-cializzazione proposte per il catalogo 2013: da una parte la gestione del rischio, dall’altra i temi legati all’innovazione". Confindustria Trento si distingue infatti, tra le Associazioni, per le forti collaborazioni strette con il mondo dell’univer-sità e della ricerca. A dare un valore aggiunto alle tradizionali op-portunità formative è infine la nuova dimensio-ne in cui si colloca l’esperienza dell’imprendito-re che aderisce all’attività: il percorso di crescita avvicina gli attori di un’ampia area geografica, dando luogo alla condivisione di visioni e vis-suti differenti.

Per l’anno in corso, le imprese che intendono

aderire alle proposte contenute nel catalogo 2012

possono contattare:

Assoservizi Srl

T. 0461 935050

[email protected]

Confindustria Trento a sostegno delle zone colpite dal terremoto

Accanto alle altre associazioni economiche e del lavoro e in partnership con la Provincia autonoma di Trento,

gli industriali trentini hanno lanciato il Fondo di solidarietà sisma 2012, ove far confluire i contributi raccolti dalle

aziende a favore della ripresa delle attività nei distretti produttivi di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. I

dipendenti delle imprese trentine potranno decidere di riservare al fondo un'ora del proprio lavoro, e una som-

ma di uguale valore sarà accantonata dalle imprese. È possibile predisporre il versamento mediante bonifico

bancario indicando la causale “Fondo di solidarietà sisma 2012” sul conto di tesoreria intestato alla Provincia

autonoma di Trento, presso il Tesoriere capofila della Provincia autonoma di Trento – UniCredit Banca S.p.A.

– Agenzia Trento Galilei – Via Galilei 1, 38100 Trento, indicando le seguenti coordinate bancarie IT 12 S 02008

01820 000003774828.

Confindustria Trento ha anche promosso, in coordinamento con Confindustria Emilia-Romagna, un’iniziativa

finalizzata a mettere a disposizione delle aziende dell’area colpita alcune infrastrutture produttive localizzate in

Trentino segnalate da Trentino Sviluppo. I capannoni disponibili sono stati segnalati al Consorzio attività produt-

tive aree e servizi di Modena e registrati sul sito www.capmodena.it.

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ComunitàonlineLa Camera di Commercio I.A.A di Trento, con la Provincia Autonoma di Trento e in collaborazione con le Associazioni imprenditoriali di categoria, promuove, tramite la propria Azienda speciale Accademia d’Impresa, l’utilizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) e Firma digitale mediante un servizio gratuito di formazione a distanza.

CONTENUTI FORMATIVI DISPONIBILI:

FIRMA DIGITALE

•cos’è la Firma digitale?

•perché utilizzare la Firma digitale?

•come si fa ad ottenere la Firma digitale?

•come si fa ad apporre la Firma digitale?

•quali sono i dispositivi di Firma digitale?

•in quali occasioni si utilizza la Firma digitale?

•quali sono le responsabilità derivanti dall’uso

della Firma digitale?

Contesto normativo e tecnologico•vincoli normativi, sanzioni e vantaggi

Dimostrazioni dell’utilizzo pratico•lettura e preparazione documenti PDF

•apposizione della Firma digitale

•apposizione della marca temporale

•verifica della Firma digitale

POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA

•cos’è la PEC?

•come si fa ad acquistare la PEC?

•come si fa ad utilizzare una casella PEC?

•come comporre un messaggio PEC?

•quando utilizzare la PEC?

Contesto normativo e tecnologico•vincoli normativi, sanzioni e vantaggi

Dimostrazioni dell’utilizzo praticoUtilizzo della webmail PEC (servizio online)•accesso, interfaccia, composizione, ricevute

•ricezione dei messaggi, verifica degli allegati

•organizzazione dei messaggi

Utilizzo PEC con client di posta (programma installato su computer):•riconoscere messaggi PEC, composizione, ricevute

•ricezione dei messaggi e verifica degli allegati

•organizzazione e backup dei messaggi PEC

I contenuti, suddivisi per argomento, sono disponibili in formato video e presentati da una voce guida. Per aderire è sufficiente segnalare l’interesse compilando l’apposito modulo online disponibile sulla pagina del corso PEC

e Firma digitale del sito di Accademia d’Impresa www.accademiadimpresa.it

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con tre primi premi e una menzio-ne speciale, l’edizione 2012 di “Tu sei premiato”, evento finale del progetto che da quattro anni fa-vorisce la collaborazione tra aziende e istituti sco-lastici trentini. Ventuno i progetti in corsa, 27 le aziende coinvolte, 15 le scuole, per un totale di 600 studenti chiamati a confrontarsi, in qualche caso per la prima volta, con il mondo dell’impresa, gra-zie al protocollo stretto nel 2008 – e rinnovato nel 2011 – tra la Provincia e Confindustria Trento.Ad aggiudicarsi il primo premio della categoria scuole medie il lavoro svolto dai ragazzi dell’Isti-tuto Comprensivo di Tione in collaborazione con Girardini Srl: attività che la Commissione ha rite-nuto “un impegnativo programma di orientamen-to”.Per la sezione scuole superiori, in testa alla classifi-ca si sono piazzati a pari merito il progetto dell’Isti-tuto Pavoniano Artigianelli, steso in collaborazio-ne con Silvelox Spa, e la partnership tra l’Istituto Tecnico per Geometri Pozzo e la EnginSoft Spa. Nel primo caso, agli studenti sono state ricono-sciute “elevate competenze tecnico professionali” e

una “creatività finalizzata con impegno e abilità al risultato prefissato”. Nel secondo, la giuria ha ap-prezzato quello che è stato definito un “esemplare modello di interpretazione articolata e complessiva di tre aree del menu del progetto”. I riconoscimenti non si sono però esauriti con la consegna dei primi premi: è così che agli studenti del Liceo Rosmini di Rovereto - distintisi per “in-novatività e spirito d’iniziativa, abbinati a ottime competenze” - è andata una segnalazione speciale. Di più: la scuola ha ricevuto in dono dalle aziende partner Sandoz Spa e Manica Spa due pc di ulti-ma generazione.All’evento, ospitato presso l’auditorium Melotti del Mart di Rovereto, hanno preso parte anche gli as-sessori provinciali Marta Dalmaso e Alessandro Olivi, concordi nell’evidenziare il valore di un’ope-razione che “conferma – così Dalmaso – la presenza di un grande patrimonio di risorse, di competenze, di volontà nei nostri giovani e nelle nostre impre-se”. Con loro, a rappresentare la giunta esecutiva di Confindustria Trento, Agostino Peroni e Marcello Lunelli, che ha ricordato gli ottimi risultati di un

Si è chiuSa

Il premio "Tu sei" a Girardini Srl con Istituto Comprensivo di Tione, Silvelox Spa con Artigianelli , EnginSoft Spa con Itcg Pozzo, Sandoz Spa e Manica Spa con il Liceo Rosmini.

“Tu sei…premiato”

associazione

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co di velocità su ghiaccio Matteo Anesi, che nello spazio di un breve talk-show ha ricordato ai gio-vani presenti tra il folto pubblico dell’auditorium l’importanza dell’impegno, della fatica, della pas-sione e del gioco di squadra.

progetto che lascerà il segno perché ai giovani ha insegnato a comprendere meglio il contesto in cui sono inseriti e a prendere maggiore consapevolezza del proprio talento.Ospite d’eccezione dell’evento il pattinatore olimpi-

I 110 alunni delle classi seconde medie dell’Istituto Comprensivo di Tione hanno sviluppato la voce del menù “Tu sei accolto”. Nell’ambito del percorso, gli studenti hanno preparato la visita all’azienda partner (sviluppando il questionario che avrebbero sottoposto in occasione dell’incontro), l’hanno effettuata, infine ne hanno steso una puntuale relazione, confluita nella carta d’identità della “Girardini Srl”.

Fondata negli anni Cinquanta come attrezzeria meccanica specializzata nella produzione e riparazione di stampi per la lavorazione a freddo della lamiera, Girardini Srl si è poi sviluppata con l'introduzione di nuove tecnologie per la produzione di semilavorati industriali, prevalentemente nel settore dell'elettrodomestico.Nel 2003 ha superato i confini nazionali realizzando un nuovo stabilimento in Polonia e costituendo la ditta Italmetal Sp.z.o.o.

Dopo avere effettuato una serie di visite guidate in azienda e avere raccolto alcune testimonianze aziendali, gli studenti dell’Istituto Pavoniano Artigianelli, suddivisi in gruppi di lavoro, hanno ideato e prodotto: un notiziario aziendale cartaceo, banner grafici interni, biglietti di auguri in 3D, punti informativi per dipendenti e visitatori, render e pannelli porta utensili. Ogni step è stato accuratamente documentato da ciascuno dei cinque gruppi con fascicoli dedicati e, ove possibile, anche con esempi reali e fotografici delle realizzazioni.

Società in espansione a livello internazionale, Silvelox Spa realizza porte per garage, porte d'ingresso blindate, porte per interni e portoni ad ante per tutte le abitazioni. L’attività dell’azienda si nutre di una costante attività di ricerca e sviluppo, per un'innovazione che interessa gli aspetti funzionali ed estetici, le soluzioni architettoniche, l'industrializzazione dei processi di produzione, pur nella valorizzazione delle peculiarità del prodotto artigianale.

Girardini Srl apre le porte all'Istituto Comprensivo di Tione

Silvelox Spa: dal notiziario aziendale ai biglietti d'auguri in collaborazione con l'Istituto Pavoniano Artigianelli

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Fra le altre cose, nell’ambito della voce del menù “Tu sei creativo” gli allievi dell’Istituto Tecnico per Geometri Pozzo hanno curato l’integrazione di un software destinato alla progettazione di edifici eco sostenibili. In parti-colare, gli studenti sono stati coinvolti nella ricerca, nella classificazione e nell’archiviazione di materiali e tecno-logie per l’involucro edilizio, anche grazie all’incontro periodico dei tecnici aziendali e alla frequenza di un corso di formazione; infine, hanno provveduto allo studio del software di analisi EnergyPlus e suo applicativo. Tutte le attività realizzate hanno trovato applicazione nell’ideazione e nella progettazione di un edificio residenziale.

EnginSoft Spa è una società multinazionale di consulenza attiva nel campo della Simulation Based Enginee-ring Science. Fondata nel 1984, sostiene le aziende in tutti quei contesti in cui la simulazione diventa un asset strategico per l'innovazione e la competitività: grandi opere, impianti industriali, mezzi di trasporto, metallurgia. Il gruppo è presente in Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Svezia e Stati Uniti e ha sviluppato strette partnership con aziende in tutto il mondo.

Le classi del Liceo Rosmini di Rovereto sono state protagoniste di un progetto complesso, che ha coinvolto 140 studenti, impegnati in molteplici attività e realizzazioni, scelte in ciascuna delle voci del menù “Tu sei”. Gli allievi hanno indagato la comunicazione aziendale nelle diverse forme: pubblicitaria, informativa, dell’azienda verso il personale, dell’azienda verso l’esterno, infine gli stili comunicativi dei dirigenti. Contestualmente, hanno sviluppato la capacità di ricercare informazioni, selezionarle ed esprimerle in modo adeguato al mezzo trasmis-sivo.

Fondata nel 1948 da Ettore Manica, Manica Spa è un'azienda familiare italiana nata per produrre solfato di rame da impiegare nella difesa delle colture agricole, in particolare della vite. Oggi l’azienda ha raggiunto una posizione di leadership a livello internazionale: con un fatturato importante (27 milioni di euro nel 2005), e con una settantina di dipendenti, Manica seguita a perfezionare la propria attività nel settore dei prodotti a base di rame, rilevatisi funzionali all'agricoltura biologica.

Fra i maggiori produttori al mondo di antibiotici e altri principi attivi, Sandoz Spa - divisione Generici del Gruppo Novartis - è uno dei leader globali nei medicinali equivalenti. In Italia, le attività produttive sono concentrate nell’insediamento di Rovereto. Lo stabilimento produce intermedi e principi attivi per antibiotici macrolidi, tiamu-lina, clavulanato di potassio e statine.

EnginSoft Spa progetta con i ragazzi dell'Istituto Tecnico per Geometri Pozzo

Manica Spa e Sandoz Spa per il Liceo Rosmini

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In possesso di attestazione SOA nelle categorie OG03, OG06, OG09 e OG13.

IDROTECH S.r.l. 38122 Trento, Via Cesare Abba 8 T 0461 930229 F 0461 397070 E [email protected] www.idrotech.it

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e casistiche specifiche: que-ste le linee guida di un importante seminario sulla normativa antincendi tenutosi a Palazzo Stella lo scorso 3 aprile.Grande l’affluenza, deciso nel pubblico l’apprez-zamento per i relatori che, essendo anche compo-nenti dell’organo controllore, hanno saputo tener desta l’attenzione su una tematica piuttosto com-plessa quale quella sui recenti aggiornamenti del-la normativa.Dopo un breve saluto da parte di Maurizio Fau-ri, componente della Giunta di Confindustria Trento con delega per Ambiente ed Energia, si è entrati nel vivo della problematica con l’illustra-zione del quadro generale delle norme di settore da parte di Silvio Zanetti, dirigente del Servizio antincendio e protezione civile della Provincia autonoma di Trento, ponendo in evidenza le no-vità legislative sia a livello nazionale che a livello

provinciale.Il certificato di prevenzione incendi attesta il ri-spetto delle prescrizioni previste dalla normativa e la sussistenza dei requisiti di sicurezza antin-cendio nei locali, attività, depositi, impianti e in-dustrie individuati, in relazione alla detenzione e all’impiego di prodotti infiammabili, incendia-bili o esplodenti che comportino in caso di in-cendio gravi pericoli per l’incolumità della vita e dei beni ed in relazione alle esigenze tecniche di sicurezza.Il nuovo Dpr 151/2011 disciplina i procedimen-ti relativi alla prevenzione incendi e opera una sostanziale semplificazione degli adempimenti rispetto alla normativa precedente. In particolare viene aggiornato l’elenco delle attività sottopo-ste ai controlli di prevenzione introducendo il principio di proporzionalità e individuando tre categorie per ogni attività, in funzione della gra-

di FIAMMETTA NICOLETTI, Area Economia d'impresa di Confindustria Trento

taglio pratico

A Palazzo Stella un seminario sulle novità legislative in vigore a livello nazionale e provinciale.

Prevenzione antincendi: aggiornata la normativa

associazione

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soggette a prevenzione incendi, ai relativi one-ri connessi ed alle casistiche particolari è stato effettuato da Roberto Lenzi, funzionario del Ser-vizio Antincendi, che ha evidenziato come nella revisione dell’elenco delle casistiche assistiamo in alcuni casi ad accorpamenti ed in altri casi ad alcune cancellazioni.

Per le nuove attività, introdotte con l’aggiornato elenco, è stata prevista una moratoria di un anno per consentire ai responsabili delle stesse di ade-guarsi e di espletare i prescritti adempimenti.Dopo aver individuato e raffrontato le attività previste dalla precedente normativa e quelle inserite nel nuovo elenco si è aperto un ampio spazio di dibattito per consentire ai presenti di rappresentare e chiarire dubbi e perplessità.Al termine i partecipanti hanno unanimemente espresso il loro apprezzamento per la chiarezza e la competenza dei relatori soprattutto alla luce del fatto che nei loro interventi gli stessi hanno dato particolare risalto alle azioni che l’organo di controllo deve intraprendere in caso di rilevate inadempienze.

vità del rischio o della dimensione o del grado di complessità che contraddistingue l’attività stessa.La singola attività è considerata in relazione al livello di rischi (basso, medio o alto) ed è suddi-visa in tre diverse categorie A, B e C.Viene introdotta la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia), procedura che costituisce una novità nei procedimenti di prevenzione in-cendi.Il Dpr – che opera nell’ambito dei procedimenti non incidendo sugli aspetti tecnici – lascia inva-riate le norme tecniche di prevenzione incendi “orizzontali” e “verticali”.Le norme tecniche “verticali” riguardano deter-minate tipologie di attività che, soggette al con-trollo dei Vigili del Fuoco, presentano uno speci-fico riferimento normativo tecnico in merito, ad esempio le centrali termiche, i depositi gpl ecc.. In tal caso le attività provviste di norme verticali devono rispettarne i contenuti ed eventualmente possono ottenere una specifica deroga all’osser-vanza della regola tecnica.Le norme “orizzontali” in materia di prevenzio-ne incendi devono comunque essere sempre ri-spettate riguardando gli adempimenti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e il con-trollo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose (normativa Severo).In chiusura, Zanetti si è soffermato sulle viola-zioni alle norme antincendio e di sicurezza sui luoghi di lavoro e sul ruolo sanzionatorio e pre-scrittivo svolto dai Vigili del Fuoco.Un più approfondito esame – articolo per artico-lo – del nuovo provvedimento è stato sviluppa-to dal direttore dell’Ufficio prevenzione incendi della Pat, Paolo Bosetti, che ha sottolineato la fi-nalità del nuovo regolamento: rendere più snella e veloce l’azione amministrativa per non creare ostacoli all’inizio di nuove attività o a modifiche delle esistenti e rendere più efficace l’azione di controllo dei Comandi dei Vigili del Fuoco con-centrando maggiormente le verifiche sulle attivi-tà a rischio di incendio più elevato.Uno sguardo sul nuovo elenco delle attività

associazione

Il nuovo Dpr 151/2011 disciplina i procedimenti relativi alla prevenzione incendi e opera una sostanziale semplificazione degli adempimenti rispetto alla normativa precedente. In particolare viene aggiornato l’elenco delle attività sottoposte ai controlli di prevenzione.

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di un anno fa la firma del protocollo d’intesa con la Provincia autonoma di Trento, lo scorso settembre l’insediamento in Trentino del centro ricerche, ora l’avvio dell’unità produttiva.Bonfiglioli Riduttori Spa, multinazionale emilia-na da 700 milioni di euro di fatturato, leader mondiale nel settore delle trasmissioni con 10 stabilimenti produttivi nel mondo e più di 3 mila addetti, ha scelto il nuovo Polo della Mec-catronica di Rovereto per localizzare l’amplia-mento del reparto di ricerca e sviluppo mecca-tronico. Alla Bonfiglioli Mechatronic Research Spa, già di stanza presso il Polo Tecnologico di via Zeni con 12 giovani ricercatori, va dunque ad asso-ciarsi la produzione vera e propria. A Rovereto il Gruppo Bonfiglioli produce i nuovi motori elettrici Brushless, gamma di motori a magne-

ti permanenti impiegati per la movimentazio-ne di assi controllati, quindi con l’applicazio-ne su macchine a controllo numerico. A breve avrà inizio la produzione dei riduttori a gioco ridotto di nuova generazione serie “TQ”, con alti livelli di precisione, che Bonfiglioli metterà a punto attraverso una Fässler: un sofisticato macchinario presente in due soli esemplari in Italia (quello di Rovereto è il secondo). A que-sti andranno ad affiancarsi nel prossimo futuro nuove realizzazioni nel campo meccatronico, per cui si prevede di allocare circa 30 persone con competenze di ingegneria meccatronica, di protocolli di comunicazione SW e di ingegneria meccanica di precisione.“La meccatronica è la nuova frontiera che ci per-mette di disegnare il nostro futuro - ha spie-gato Sonia Bonfiglioli, presidente del Gruppo".

NoN più

In via Zeni l’unità produttiva della multinazionale emiliana leader nel settore delle trasmissioni.

aziende

I riduttori Bonfiglioli al Polo della Meccatronica

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rubrica41

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Questa crisi ha riportato al centro l’economia reale che è ritornata ad essere, come insegna la Germania, la vera sala macchine dello sviluppo. L’applicazione dell’elettronica alla meccanica di precisione determinerà la presenza più o meno da protagonista di qualsiasi azienda si occupi di trasmissione di potenza”. In occasione della sua visita al Polo di via Zeni, Sonia Bonfiglioli ha presentato il nuovo diret-tore degli stabilimenti in Germania e a Rove-reto: si tratta di Gilbert Khawam, ingegnere specializzato in automazioni, già responsabile di Bonfiglioli France. “Bonfiglioli Mechatronic Research – ha concluso Bonfiglioli - vuole essere un punto fondamentale di trait d’union con il centro di ricerca già operante in Germania. La scelta di non effettuare nella sede tedesca un ampliamento del reparto di ricerca e sviluppo meccatronico ma di localizzarlo in Italia, na-sce dal riconoscimento delle peculiari capacità e qualità formative del Trentino e del rapporto agile ed efficace con le istituzioni locali".

Da via Zeni a Confindustria Trento, passando per FBKSonia Bonfiglioli ha incontrato il 20 giugno scorso a Rovereto i partner del

progetto Polo Meccatronica: il presidente Lorenzo Dellai e l’assessore

Alessandro Olivi, il coordinatore del progetto e presidente di Dana Italia

Rino Tarolli, il team di Trentino Sviluppo con il presidente Diego Laner e le

rappresentanze delle due scuole che si trasferiranno nel Polo di via Zeni, Iti

“Marconi” e Cfp “Veronesi”. In tarda mattinata la trasferta a Povo, presso la

Fondazione Bruno Kessler, per un summit con il mondo trentino della ricerca

durante il quale si sono tracciate le future collaborazioni, in particolare con

il Centro Materiali e Microsistemi di FBK e con i dipartimenti di Ingegneria

Meccatronica e Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni dell’Uni-

versità degli studi di Trento. Il giorno successivo la presidente Bonfiglioli ha

raggiunto Palazzo Stella, dove ha incontrato i vertici di Confindustria Trento

per condividere le progettualità dell’azienda.

Sonia Bonfiglioli accompagnata da Roberto Busato, direttore di Confindustria Trento, Rino Tarolli, coordinatore del progetto Meccatronica, Lorenzo Dellai, presidente Pat e Alessandro Olivi, assessore all’industria, artigianato e commercio

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Rotaliana: la storia vincente di un'impresa trentina che ha vinto la sfida con i mercati cinesi.

di ALESSANDRO DE BERTOLINI

del 2001 quando alla Elettrica Rota-liana di Mezzolombardo i fatturati cominciano a crollare. Colpa dei mercati cinesi che copia-no i prodotti e li vendono a metà prezzo. “Im-possibile competere”, spiega Stefano Wegher, amministratore delegato dell’azienda trentina specializzata nel settore dell’illuminazione. “Ci trovammo di fronte a un bivio: chiudere l’azien-da o cambiare pelle”. Il tempo di raccogliere le idee, la voglia di ricominciare, le intuizioni giu-ste e una buona dose di ottimismo: alla Rotalia-na si rimboccano le maniche e decidono di dare all’azienda un nuovo volto. “Dovevamo mettere a dormire la vecchia struttura – continua – e inventarcene una nuova. Per questo abbiamo deciso di puntare sul design”. L’esperienza di Rotaliana è la storia vincente di un’impresa trentina che ha superato la sfi-da con i mercati cinesi investendo sul design, sulla qualità, sul made in Italy e sull’innova-zione stilistica e tipologica. “Su questi principi – prosegue Wegher – abbiamo creato la nostra identità e siamo presenti con grande personalità nel nostro comparto fornendo soluzioni illumi-notecniche innovative e inaspettate”. Dal 2005 Rotaliana lavora a stretto contatto con architet-ti e designer di fama provenienti dal Trentino (Dante Donegani), da Milano (Andrea Branzi), da Napoli (Giovanni Lauda), da Stoccolma (Ca-milla Diedrich), da Parigi (Emmanuel Gallina), da Berlino (Burkhard Panteleit) e dal Giappone (Toyo Ito e Kengo Kuma). Puntando sul design, il cambio di direzione è stato decisivo. Nel 1989 l’azienda era nata pro-ducendo lampade per conto terzi. “Erano i tem-pi delle lampade alogene a stelo – continua l’amministratore delegato – che offrivano nuovi

mercati e ottime opportunità. Il nostro primo importante cliente fu un’azienda francese che acquistava in Italia da noi e rivendeva alla gran-de distribuzione in Francia. Ci specializzammo subito con prodotti di alta qualità garantendo consegna puntuale e tempi brevi. Produceva-mo qui a Mezzolombardo. L’impresa era molto strutturata. Creavamo il nostro valore aggiunto in carpenteria e negli anni Novanta siamo ri-usciti a registrare volumi di crescita sempre in aumento fino a impiegare una cinquantina di dipendenti. Poi, tutto è cambiato. I cinesi realiz-zavano gli stessi prodotti alla metà del prezzo”. Così, i soci di Rotaliana hanno deciso di cambia-re prospettiva, re-inventare l’azienda e affidano a due architetti (Donegani e Lauda) la direzione artistica di nuovi progetti secondo un’intuizione che stupisce il mercato per portata innovativa e praticità. Per la prima volta nel settore dell’illu-

É la fiNe

Se l'innovazione passa per il design

aziende

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e dirompente, portando all’interno di un unico oggetto più funzioni. Allora eravamo sconosciuti in Italia. Ma con Multipot vendiamo di colpo 14.000 pezzi tra settembre e dicembre del 2005 ed entriamo in oltre 300 negozi del Paese. Fu un risultato eccezionale. Gli architetti ci proposero quell’idea e noi accettammo di produrla”. Dopo Multipot, Rotaliana decide di proseguire su quella strada. Produce anche lampade da pa-rete, da tavolo, da soffitto e da terra ma i suoi elementi più innovativi appartengono alla linea dei prodotti multifunzionali come LaDiva, Eolo e Multibook. LaDiva è l’ultima nata e stupisce per la cura del design e per le sue funzioni. Si tratta di una lampada a led integrata a un siste-ma audio progettato specificatamente per i di-spositivi iPod e iPhone. “È un unico strumento che integra le funzioni di vari oggetti ed è com-patibile con Apple. Ad Apple, infatti, paghiamo le royalty”. Grazie alla portata innovativa dei prodotti di Rotaliana e a una politica aziendale che ha spinto sul made in Italy, sul design e sulla quali-tà, l’azienda ha conquistato all’estero importanti quote di mercato. A Mezzolombardo impiega 25 dipendenti oltre ai 5 soci. “Fatturiamo il 55% all’estero e il 45% in Italia – aggiunge Perrotta – ma ci stiamo orientato sempre di più verso i mercati stranieri”.

minazione compare un prodotto che assolve in sé più funzioni differenti: Multipot. Realizzato nel 2005 da Rotaliana, è una lampada multifun-zionale a forma di vaso che combina una luce d’atmosfera a led ad alte prestazioni con una presa multipla a 5 uscite integrata nel coperchio. Il vaso raccoglie gli alimentatori e i cavi in ecces-so, il coperchio funge da vassoio porta oggetti, luminoso e quindi visibile al buio. “Nell’aprile del 2005 – racconta Gianmarco Perrotta, l’altro amministratore delegato di Rotaliana – abbiamo presentato Multipot ad alcune importanti fie-re internazionali. Il prodotto ha subito stupito poiché presentava in sé qualche cosa di nuovo

La sauna più bella del mondo viene da ZianoSweetSaunaPro, la sauna Starpool firmata dal designer Cristiano Mino, si

è aggiudicata il Red dot design award 2012 assegnato da una giuria inter-

nazionale composta da 30 tra designer e architetti, conquistando di diritto il

titolo di sauna più bella al mondo.

L’azienda di Ziano di Fiemme conquista così il Red dot award per la terza

volta: nel 2011 si erano infatti aggiudicati il premio SweetSauna e SweetSpa.

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Wlp esporta in tutto il mondo i macchinari per il contenimento delle polveri e per l'abbattimento degli odori.

nel 2005 l’avventura di Wlp Srl, impresa giovanissima presente oggi su tutti i principali mercati del mondo con il 98% del fatturato realizzato all’estero. L’azienda progetta, costruisce e commercializza macchinari per il contenimento delle polveri e per l’abbattimento degli odori. Tutto avviene nello stabilimento di Castelnuovo in Valsugana dove lavora un grup-po di persone – i dipendenti sono 13 – cresciuto attorno alla figura di Mario Passeri. Madre trentina, papà romano, Passeri studia alla scuola Militare Navale “F. Morosini” e poi si laurea in ingegneria a Trento con una tesi sui cannoni per la produzione di neve artificiale e i loro possibili utilizzi. Appena laureato Passeri riceve richieste di collaborazione e investe sulle proprie idee. È l’inizio di un successo. Viene così progettato un cannone spara-acqua per l’abbat-timento delle polveri nei siti dei grandi impian-

ti industriali. Assieme a un socio – Fabrizio Trentin, laureato in Informatica a Venezia – Ma-rio realizza il progetto in Valsugana nel garage di casa sua. Nel 2005 viene venduto il primo cannone. L’anno successivo la quota di merca-to sale a 6. Nel 2007 a 100. Nel 2008 l’azienda si struttura e apre la divisione di automazione industriale con lo scopo di fornire “impianti completi” per l’abbattimento della polvere. Nel 2009 si trasferisce nella sede attuale a Castelnuo-vo, dove occupa una superficie di 1.200 metri quadrati. Nel 2010, anno di crisi per l’economia, Wlp partecipa in Germania alla fiera di Bau-ma (Monaco di Baviera) – la più importante nel settore del “movimento terra” – e prende con-tatti con una rete di clienti internazionale. “In quel momento – spiega Passeri, amministratore delegato dell’azienda – siamo diventati globali”. Nel secondo semestre del 2010 Wlp supera così la crisi, consolida quote di mercato all’estero e riesce a triplicare i fatturati nel 2011. A conferma di un trend in forte crescita, “per il 2012 – dice – abbiamo un portafoglio ordini che ci permet-terà di raddoppiare il fatturato dell’anno scor-so”. Nel 2012 “festeggiamo la macchina numero 1.000 e ci registriamo su una produzione annua di oltre 300 cannoni”. Poco conosciuta in Trentino, Wlp è presente in tutto il mondo. “Vendiamo in Australia – pro-segue Passeri – dove siamo principali attori nelle grosse cave di carbone e rame. Abbiamo macchine in Corea, in India, in Sud America e in Messico. In Arabia Saudita e in Russia. In Europa vendiamo bene in Spagna, Francia, Po-lonia, Ungheria, Svizzera e nei Paesi Bassi”. In Inghilterra Wlp si è aggiudicata nel 2010 un’im-portante commessa in previsione delle Olimpia-

ha iNizio

aziende

Dalla Valsugana a Londra 2012

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una o più stazioni meteorologiche per rilevare la temperatura e il vento, la sua direzione e la velocità per integrare i dati dei modelli di diffu-sione delle emissioni. É così possibile adeguare l’impiego dei cannoni alle condizioni del sito in modo coordinato e senza utilizzo di personale per garantire il risultato più efficiente”. Questa filosofia ha fatto sì che i cannoni della Wlp siano stati scelti anche in grandi impianti industriali come Alcoa in Sardegna o in Ger-mania. Il primo vero banco di prova è stato con l’Acciaieria Valsugana. L’azienda ha creduto nei prodotti Wlp e ha commissionato a Passeri un impianto completamente automatico dove 16 centraline meteo tengono sotto controllo i parametri di temperatura e umidità per ottimiz-zare l’utilizzo di 4 macchine a ventola e di 80 macchine a pressione idraulica. I cannoni Wlp trovano poi collocazione in altri luoghi: nelle cave, nei siti di riciclaggio di materiali inerti, nei siti di demolizione e smontaggio di edifici, nelle discariche, nei cementifici, nei tunnel, nel-le miniere, nei siti dove si trasportano materiali sfusi come il carbone e altro.

“Ci stiamo muovendo su molti fronti”, conclude Passeri. “Abbiamo da poco vinto una gara di appalto per lavorare in un porto nel nord della Russia e il mese prossimo installiamo il primo impianto completamente automatico in Tur-chia. Siamo già presenti anche in America del Sud con macchine istallate in Messico e in alcu-ni siti minerari in Cile e in Colombia”. (adb)

di 2012, fornendo una quindicina di macchine per l’abbattimento della polvere. “Abbiamo vinto una gara contro competitors internazio-nali – continua – per fornire i nostri cannoni in grandi cantieri nei pressi dell’aeroporto di Hethrow, principale Hub britannico. Vicino alle piste aeroportuali occorreva abbattere comple-tamente le polveri durante le demolizioni delle vecchie strutture per evitare che i motori degli aerei venissero danneggiati in fase di decollo”. Nello stabilimento di Borgo Valsugana i dipen-denti parlano correntemente il francese, l’ingle-se, il tedesco, lo spagnolo e l’arabo. Diversi sono laureati, altri diplomati, qualcuno proviene dal-le scuole professionali. “Siamo in cerca di per-sonale qualificato e ci stiamo espandendo”. A Castelnuovo avvengono tutte le lavorazioni. La zona produttiva è divisa in tre aree: stoccaggio, assemblaggio parti meccaniche e assemblaggio parti elettriche. Gli uffici presentano una divi-sione di ingegneria, una divisione commerciale e una divisione per la gestione della finanza se-guita dal socio Fabrizio in qualità di Cfo. Dalla Wlp escono così impianti completi. “Con il ter-mine ‘impianti completi’ intendiamo – precisa Passeri – un sistema integrato dove sono presen-ti nei siti di produzione non solo i cannoni, ma sensori per il rilevamento della quantità della polvere che forniscono dati a eventuali model-li matematici per capire l’origine e la direzio-ne di propagazione, le stazioni di pompaggio dell’acqua, stazione mix per miscelare i filmanti,

Un cantiere nei pressi dell'areoporto di Heathrow

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1969 - 2012

ED ECO-COMPATIBILI AI FINI DELL’ECO-SOSTENIBILITÀ DEGLI EDIFICI

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Festeggiato l'anniversario dell'azienda edile che combatte la crisi facendo leva sul legno.

I cinquant'annidella Fal

aziende

scorso la Fal Srl di Brugnara e Chi-stè ha compiuto cinquant’anni. I festeggiamenti per l’anniversario hanno fotografato un’azienda che dopo mezzo secolo di vita può vantare una struttura con-solidata e forti potenzialità. Nonostante la crisi che attraversa particolarmente il settore dell’edilizia, Fal continua a mantenere tutto il suo personale e non ha fatto registrare nemmeno un’ora di cassa integra-zione. L’azienda di Lavis dispone con servizio immediato alla clientela di una vasta gamma di legnami per l’edilizia e per i cantieri. Grazie a un ampio magaz-zino è in grado di offrire un servizio di commercio all’ingrosso. Collabora con una rete di carpentieri di fiducia per la realizzazione di coperture di case o nell’edilizia commerciale. E, da alcuni anni, realizza case in legno. Gli stabilimenti sono sempre stati a La-vis. Oggi sono distribuiti su una superficie di 39mila metri quadrati di cui 12mila coperti. I nuovi spazi si trovano proprio a fianco dell’abitazione di Ezio Bru-gnara, fondatore dell’azienda. Proprio lì, cinquant’anni fa, Brugnara avviò l’attività nel 1962. “Avevo lavorato diversi anni – spiega Ezio – per la Feltrinelli Legnami. Poi la ditta chiuse i suoi sta-bilimenti a Bolzano e mi proposero un’occupazione a Brescia. Decisi di rifiutare e accettai un lavoro con un’impresa di Genova, dove maturai altre competen-ze. Fino a quando, nel 1961-62, iniziai la mia attività a Lavis in società con il geometra Chisté. Nel frattempo

costituii una società a Genova lavorando a stretto con-tatto con gli stabilimenti di Lavis. Dopo alcuni anni chiudemmo a Genova e ci concentrammo su Lavis”. Negli anni ’70 e ’80 la Fal continua a crescere. Consoli-da i rapporti con il cliente e matura ottimi legami con i fornitori. La fiducia che i fornitori ripongono nella ditta di Brugnara è alla base della capacità di Fal di poter disporre, sempre, anche in momenti di forte cri-si, di grandi quantità di legname in tempi brevi e per ogni tipo di committenza. “Acquistiamo la materia prima soprattutto dall’estero – spiega Brugnara – e in modo particolare dall’Austria, dalla Germania, dalla Svezia e dalla Norvegia. Abbiamo una disponibilità costante di 3.500 metri cubi di lamellare in 37 sezioni, oltre a un paio di autotreni di pareti in cross-lam”. Il legname raggiunge Lavis e negli stabilimenti della Fal viene smerciato oppure lavorato. Tutto avviene in azienda: la progettazione, la lavorazione, la distribu-zione. L’ottima reputazione che l’impresa si è guadagnata garantisce solidità e si dimostra una delle carte vin-centi per superare la crisi senza ridurre il personale. In azienda lavorano quattro persone della famiglia Bru-gnara e una della famiglia Chistè. Complessivamente i dipendenti sono una quarantina. Dopo mezzo secolo di esperienza, Brugnara definisce questa come “una delle crisi peggiori mai vissute per l’edilizia”. Ma il settore in crescita delle case in legno fa intravedere buoni spiragli. (adb)

il 18 marzo

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che punta sui giovani, che fa del rispetto dell’ambiente la propria mission, che si impegna nel sociale, che promuove il ruolo delle imprese nel welfare territoriale e che investe su ri-cerca, sviluppo ed export. É questo il ritratto di Tama Spa, impresa trenti-na fondata in val di Non nel 1985 da Giovanni Coletti. Negli ultimi quattro anni il marchio ha più che triplicato la percentuale di fatturato realiz-zato all’estero con commesse prestigiose ottenute da colossi come Rolex, Audi e Mercedes. “I nostri prodotti sono in Svizzera – spiega Coletti, titola-re – nel sito produttivo della Rolex. Nell’autunno scorso abbiamo stretto i primi rapporti con loro e di lì in avanti sono proseguite le trattative. Nei loro stabilimenti si trovano le nostre macchine per l’abbattimento delle sostanze inquinanti”. Tama (tecnologie avanzate per il miglioramento ambientale) produce “unità filtranti, componenti e sistemi per impianti di depurazione dell’aria quali filtri a cartucce, filtri a umido, filtri a carboni attivi, banchi aspiranti”. Nel settore dell’aspirazione, pu-lizia e separazione dell’aria “siamo leader a livello internazionale”, fa sapere Coletti. Complessivamen-te l’azienda conta un’ottantina di addetti su tre sedi in Italia, Francia e Spagna (Tama Spa, Tama France, Tama Iberica). “L’età media dei nostri collaboratori – continua Coletti – supera di poco i 30 anni. Oltre

il 55% dei nostri dipendenti in Italia proviene dagli stage estivi o scolastici mentre negli stabilimenti francesi tale percentuale supera l’80%. Per questo lavoriamo a stretto contatto con le università, gli istituti scolastici e con le scuole professionali me-diante accordi o convenzioni”. Nell’organico di Tama i giovani sono impiegati a vari livelli e una parte di loro beneficia di opportunità particolari mediante formule di incentivazione dell’imprendi-toria giovanile volute personalmente da Coletti. Tre anni fa è stata creata una società controllata dal gruppo Tama nell’ambito del Progetto Eco Trentino Srl. Coletti ha messo nelle mani di un gruppo di giovanissimi una società con una propria gestione e un proprio fatturato. La società gode di una certa autonomia e consente ai giovani di misurarsi con una vera e propria impresa. L’esperienza è positiva e il bilancio è sano. Con le università del Trentino Tama collabora an-che per la realizzazione di nuovi progetti di ricerca e sviluppo. “Siamo gli unici e i primi – prosegue – ad aver avviato nel nostro settore un percorso di ricerca per il raggiungimento di una certificazione degli impianti di aspirazione. I nostri partner nel progetto sono l’Università di Trento e Trentino Svi-luppo”. Convinto delle opportunità che offre il Trentino, Coletti è altrettanto sicuro della necessità di guar-

uN’azieNda

Lo sviluppo sostenibile nella ricetta di Tama Spa, azienda leader che guarda all’estero e ai giovani.

aziende

Quando la ricerca si sposa con il welfare

La sede Tama negli anni 90

Nella pagina accantoLa sede Tama

nel 2012

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dare fuori dal territorio. “Le imprese – spiega – de-vono investire in ricerca e devono saperlo fare facendo filiera e uscendo dal Trentino. La futura ricchezza del Trentino non è in Trentino. É nel rap-porto con l’esterno che va cercato il vero valore aggiunto nella consapevolezza che per far crescere il Trentino occorre lavorare anche fuori dal nostro territorio”.Ma rivolgersi ai mercati esteri non è stato facile. “Negli ultimi anni – sottolinea il titolare di Tama – abbiamo riorganizzato l’azienda sia sotto il profilo logistico che produttivo affrontando la sfida con la disponibilità di adattarci a una nuova mentalità e con la voglia di offrire nuovi servizi al cliente. Questo ci ha permesso di rivolgerci ai mercati esteri. Fino a quattro anni fa fatturavamo il 20% dei ricavi in Italia e solo il 20% proveniva dall’export. Oggi Tama produce l’87% del fatturato all’estero di cui il 45% deriva da vendite che effettuiamo direttamente mentre il restante 55% è realizzato indirettamente tramite la nostra rete di costruttori e impiantisti dislocati sui territori. Se non avessimo investito sui mercati esteri avremmo dovuto ridurre il personale del 70%”. Ciò nondimeno, il territorio trentino è elemento fondamentale nelle strategie aziendali di Tama. Il punto di vista di Coletti è una visione responsabile di impresa che riconosce nell’imprenditore colui che può e deve avere a cuore il welfare sociale e ter-ritoriale. “Deve passare il messaggio – precisa – che l’impresa sia una realtà non avulsa dal contesto sociale e che considera con attenzione modelli di sviluppo sostenibile del welfare territoriale che fa-voriscano soprattutto le fasce dei più deboli. Non è un caso che Tama sia impegnata, in prima persona con Coletti, in una fondazione di studi per finan-ziare la ricerca sull’autismo. (adb)

La Fondazione trentina per l’autismoGiovanni Coletti ha fondato tre anni fa a Mezzolombardo la Fondazione

Trentina per l’autismo. L’istituto ha lo scopo di migliorare la qualità della vita

delle persone affette da autismo di tutte le età. Non vi sono attualmente cure

specifiche che portino alla guarigione dall’autismo e la malattia, a causa della

sua complessità, è tra le meno studiate nel mondo scientifico. La Fonda-

zione trentina per l’autismo si propone di incentivare la ricerca e raccoglie

fondi a stretto contatto con una rete di associazioni italiane ed estere con le

stesse finalità. La realtà fondata da Coletti è il punto trentino di collegamento

con gli Stati Uniti e con l’Inghilterra negli studi e nelle ricerche più innovative.

Oggi conta oltre 100 soci e lavora in collaborazione con la Provincia autono-

ma di Trento.

Cena di gala in Tama a favore della Fondazione Trentina per l'autismo

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di VALERIO DE MOLLI, Managing partner di Ambrosetti

o fuori la crisi? Come sono fatte le imprese che sopravviveranno alla crisi, o che addirittura ne usciranno vincenti? Quali sa-ranno le prime economie del mondo nel 2050?A queste tre domande fondamentali ha cerca-to di dare risposta il Workshop organizzato lo scorso 14 marzo a Trento da Dedagroup in colla-borazione con The European House Ambrosetti.Con un parterre di manager e imprenditori del-le più importanti realtà locali, l’evento è stato occasione per fare il punto sullo scenario eco-nomico attuale, fortemente caratterizzato da ac-celerazione del cambiamento e discontinuità. A

impostare e approfondire la riflessione, Marco Podini - presidente del gruppo leader in regio-ne nelle soluzioni ICT - e l'Ad Gianni Camisa hanno ha chiamato Valerio De Molli, managing partner di Ambrosetti e consulente esperto sui temi legati alla strategia, che ha tratteggiato lo scenario contradditorio degli ultimi anni e quel-lo previsto per i prossimi 18 mesi. L’esito è un dipinto in chiaroscuro, fortemente contrastato: tanto da rendere quasi impossibile una rispo-sta univoca alla domanda sulla crisi. Ne siamo usciti o ci siamo dentro? Dentro, certamente, se parliamo dell’Italia; ma in netta ripresa, se non

Siamo deNtro

Dedagroup e The European House Ambrosetti fanno il punto a Trento.

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Come stare sul mercato al tempo della crisi

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noscenze e competenze, la crescente riduzione dei cicli di vita. Dalla combinazione di questi quattro fattori si genera un dato nuovo: il cam-biamento, che è sempre esistito, fin dall’inizio della storia dell’uomo, oggi è accelerato. La chia-ve della sopravvivenza per il singolo e per le organizzazioni diventa dunque la capacità di reazione all’accelerazione del cambiamento, in una parola: la velocità.La creazione di valore, inoltre, deve nascere sempre meno dalla immissione sul mercato di nuovi prodotti o servizi, e sempre più dal soddi-sfacimento ottimale di funzioni d’uso. Soltanto focalizzando l’innovazione sulla funzione d’uso, infatti, è possibile sottrarsi agli abbagli del suc-cesso di prodotto. Per fare un esempio: i produt-tori di lavagne luminose hanno mancato peri-colosamente il loro focus sulla funzione d’uso, convincendosi che il successo sul mercato fosse determinato dalla componente tecnologica. Esso era invece il puro frutto di una domanda mol-to più semplice: poter proiettare immagini a supporto di una presentazione. Una domanda che oggi è soddisfatta dai proiettori collegabili a ogni computer. Con buona pace delle lavagne luminose.

addirittura immuni da crisi, quando guardia-mo ad altri Paesi. Il PIL atteso per i prossimi 18 mesi è infatti negativo per l’Italia (-2,2%) e per la Spagna (-1,7%), ma assume già valori positivi per Francia (0,2%) e Germania (0,3%), e di cresci-ta vera al di fuori dell’Europa: 1,8% negli Stati Uniti, 1,7% in Giappone, intorno al 3% per Russia e Brasile e fino alle punte avanzate dell’India (7,7%) e della Cina (8%).Sarà questa la tendenza anche per i prossimi decenni? Quasi certamente sì: per il 2050 possia-mo attenderci uno scenario globale ancora do-minato dall’economia di Cina e USA, nel quale tuttavia faranno ingresso alcuni sistemi econo-mici oggi quasi “insospettabili”. Sono i cosid-detti “Next 11”, un gruppo di Paesi dai quali c’è da attendersi forte impulso, e ai quali guardare con attenzione per le future strategie di crescita delle esportazioni e della produzione: Bangla-desh, Egitto, Indonesia, Iran, Messico, Nigeria, Pakistan, Filippine, SudCorea, Turchia, Vietnam. Tra questi, i primi a porsi in evidenza saranno i MIKT: Messico, dove Dedagroup - con una certa lungimiranza - è già presente, Indonesia, SudCo-rea e Turchia. E l’Italia? Stando alle previsioni, nel 2050 la nostra economia dovrebbe attestarsi al sedicesimo posto su scala globale.Pur nella crescente differenziazione, v’è un ele-mento che appare accomunare ogni sistema or-ganizzativo del pianeta: l’accelerazione. Essa è frutto di quattro componenti decisive, alle quali appare impossibile sottrarsi: la rivoluzione di-gitale, la connettività, l’affermarsi di nuove co-

Da sinistra:Camisa, Podini

e De Molli

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economia

rosa di Predazzo al marmo ver-dello di Castione, passando per il rosso Trento e il nero di Ragoli: la pietra trentina ha i colori della più preziosa delle tavolozze, e dice della varietà e del prestigio di un prodotto di eccel-lenza della storia e dell’economia del territorio.Graniti, marmi, granulati, porfido, sabbie e ghia-ie, sono stati protagonisti della mostra allestita nelle scorse settimane a Palazzo Roccabruna. Cinque sale tematiche, una sala video, un’instal-lazione nello spazio del cortile, per offrire un nuovo punto di vista sui prodotti del settore estrattivo trentino. Così come concepita, l’esposizione è una novità assoluta nel genere: per la prima volta, i mate-riali sono estrapolati dallo scenario commercia-

le tipico delle campionarie e posti in relazione con le forme dell’arte e del design, con l’inten-zione di portarne in evidenza la ricchezza e le potenzialità. Ecco allora che i dipinti posti a illustrazione del lavoro della pietra e le sculture (ricavate esse stesse dai medesimi materiali che accompagna-no), divengono il mezzo per portare agli occhi degli spettatori il plusvalore insito nel prodotto e nella lavorazione propri di un settore, quello estrattivo, che in Trentino conta oltre 470 im-prese attive, e che con l’eccellenza delle materie prime e le competenze degli operatori cerca di rispondere agli strali della crisi economica.A dire della complessità, della qualità, dell’esclu-sività dei processi produttivi sono ancora gli

dal graNito

A Palazzo Roccabruna “Uomini e Pietra” ha messo in mostra le virtù dei prodotti lapidei del Trentino.

Un’esposizione per rilanciare il settore

“Fiori di fiume” trentini nel mondoLa mostra racconta, tra le altre cose, il legame dell'uomo con la sua terra e

in particolare con la pietra. Quel dialogo è pure all’origine dell’attività di Pa-

olo Colombini, presente a Palazzo Roccabruna con l’opera recente “Fiore

di fiume”, testimonianza di un percorso creativo che sviluppa le potenzialità

espressive della Natura.

Colombini lavora le pietre modellate dal fluire dei secoli, ultimando un

processo che affonda le radici nella notte dei tempi. Esposte al pubblico, le

opere esibiscono le bellezze naturali e paesistiche dalle quali provengono,

sprigionandone le energie.

Opere di Colombini sono presenti in tutta Italia e in Inghilterra, Austria, Ger-

mania, Stati Uniti, Francia e Paesi Bassi. Di recente ha esposto in Olanda, in

occasione di Floriade 2012, e al Museo d’Arte di Ningbo, in Cina.

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do e delle pietre trentine in collaborazione con la Camera di Commercio di Trento, che in que-sto modo si rivolgono a imprese, enti e commit-tenti perché conoscano la valenza del settore e possano così sfruttarne appieno le potenzialità.

scatti appesi alle pareti e le immagini del fil-mato realizzato lo scorso anno dall’architetto Stefano Brigadoi, che della mostra è anche il curatore. Promotore dell’iniziativa è il Distretto del porfi-

Mariano Gianotti è presidente del Distretto del porfido e delle pietre trentine, nonché ideatore e pro-

motore dell'iniziativa. A lui abbiamo chiesto le ragioni che stanno alla base dell’esposizione “Uomini e

Pietra”.

Ci siamo sforzati di raffigurare in maniera desueta i prodotti lapidei trentini per acquisire consenso sul territorio

provinciale. Non dobbiamo dimenticare che la Provincia di Trento ha la possibilità di legiferare in materia. La

scelta è caduta su Palazzo Roccabruna poiché è la sede più appropriata per presentare e promuovere i prodot-

ti tipici del territorio.

L’allestimento propone un insolito accostamento tra i lavorati e un gruppo di opere d’arte. Per quale

motivo si è scelta questa formula?

È convinzione che per affrontare situazioni difficili quale quella in corso sia necessario produrre fortissime opere

di promozione. La promozione intelligente avviene con il supporto del design. L’anello di congiunzione tra il de-

sign e i nostri prodotti sono gli artisti, detentori del colore, della forma, del ritmo e dell’eleganza. Ci siamo avvalsi

dell’opera di alcuni autori trentini per proporre nuove prospettive e possibilità di impiego delle pietre esposte.

L’esperienza della mostra di Palazzo Roccabruna è un momento nel processo di promozione e valoriz-

zazione del settore. Quali sono le prossime azioni promosse nell’ambito di questa strategia?

Le istituzioni hanno capito che senza l’apporto delle imprese è inutile fare promozione. Con lo stesso spirito che

ha animato la produzione della mostra di Palazzo Roccabruna saremo presenti alla fiera di Verona Marmomacc

(in programma tra il 26 e il 29 settembre); a fine luglio organizziamo invece in Primiero un evento speciale sulla

pietra.

Un'opera di Paolo Colombini

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Il dibattito lanciato nel corso dell'edizione 2012 del Festival dell'Economia di Trento.

della vita attraverso le sue fasi è un fatto che tipicamente accompagna l’età matura, quando l’esperienza ci insegna che esistono differenze strutturali tra momenti diver-si dell’esistenza. I giovani tendono invece a non pensare alle diverse fasi, se non per il fatto che ambiscono ad avere i benefici che immaginano connaturati con le fasi più mature dell’esistenza, sottovalutandone invece gli aspetti meno positi-vi. Le differenze, evidenti sul piano fisico e socia-le, sono molto forti anche sul piano economico, perché diverse fasi della vita si accompagnano a diversi livelli e modelli di produzione e consu-mo di ricchezza. Le persone si trovano in alcu-ne fasi del loro ciclo di vita (tipicamente nell’in-fanzia e nell’età anziana) in una condizione di bisogno, perché hanno consumi superiori alla loro produzione; solo grazie al contributo di altre

persone, che sono in quel momento in una fase più produttiva, possono far fronte ai loro biso-gni. Si tratta di un indispensabile meccanismo di solidarietà tra generazioni che, con l’evoluzione dell’organizzazione sociale, si è via via allargato dalla dimensione familiare, un tempo luogo uni-co in cui si esplicava, ad una dimensione sociale allargata. Oggi, soprattutto nella vecchia Europa, il rapporto di solidarietà tra generazioni si esplica all’interno dei sistemi nazionali di welfare, dove i più produttivi collaborano al benessere di coloro che produttivi lo sono meno o non lo sono più. In questo quadro storicamente definito, si è via via affermata l’idea che il futuro sarebbe stato più prospero del presente e pertanto fosse possibile e accettabile, per le generazioni più anziane chie-dere ai “posteri” di più di quanto le stesse non avessero dato. Questo si è fatto attraverso il debito pubblico, il debito previdenziale (la promessa di futuri elevati benefici previdenziali), il consumo di risorse naturali non riproducibili. Questa con-vinzione oggi è venuta meno e non è più possibile fingere che il futuro sarà migliore del presente. E non solo perché stiamo consumando le risorse na-turali, ma anche per l’enorme debito che abbiamo trasferito alle generazioni future. Paradossalmen-te, questo si accompagna, soprattutto in Italia, ad un rapporto tra generazioni che sta alterando gli equilibri all’interno dei cicli di vita delle persone: i “meno giovani” di oggi, che quando erano gio-vani hanno avuto straordinarie opportunità, sem-brano ora arroccati in difesa dei privilegi acquisiti, disinteressati del fatto di privare i giovani delle stesse opportunità di cui hanno goduto. E si tratta degli stessi giovani ai quali lasceranno in eredità un mondo più povero di risorse naturali e forte-mente indebitato. Il Festival dell’Economia è stata

l’iNterpretazioNe

Cicli di vita e rapporti tra generazioni

economia

di PAOLO COLLINI, Preside della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Trento

Paolo Collini

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all’efficacia del sistema scolastico nel favorire la mobilità sociale, al livello di opportunità esistente per i più giovani o ad altri elementi oggi considera-ti importanti, non solo in termini etici, ma anche in termini di contributo allo sviluppo economico, crea grande preoccupazione. Il festival ci ha detto che abbiamo davanti a noi un sistema che umilia le capacità delle giovani generazioni e, in questo modo, li priva del presente di cui avrebbero dirit-to. Questa sottrazione di opportunità purtroppo pesa anche sulla capacità di sviluppo del sistema economico e pertanto peserà nuovamente sul loro futuro. Poche volte le ragioni dell’economia e le ragioni dell’equità sono state così concordi nel dirci che non è più possibile limitarci a difendere le posizioni acquisite in passato. Come sempre il festival ci ha permesso di analizzare i problemi, di porci delle domande e cercare delle risposte; le soluzioni vere, cioè quelle che si realizzano con i fatti, ricadono però necessariamente nella nostra responsabilità, individuale e collettiva.

una straordinaria occasione per riflettere su questi temi, riferendosi a dati oggettivi e alle analisi che ne derivano. Certo, può affascinare l’idea (tardiva e ingenua) di diventare tutti più sobri, così come può spaventare vedere i dati drammatici della condizione occupazionale dei giovani in Italia. Allo stesso tempo, al festival si è anche cercato di capire se davvero gli elementi culturali tradi-zionalmente attribuiti al nostro paese, come il ra-dicato attaccamento alla famiglia, siano davvero elementi chiave per spiegare il nostro comporta-mento (notando magari che gli italiani all’estero hanno comportamenti diversi) e si è ragionato se le origini delle persone (la famiglia o il contesto socio-economico da cui si proviene) siano davvero così determinanti nella vita delle persone. L’amara constatazione che il nostro Paese sembra sempre collocarsi agli ultimi posti nelle varie classifiche, siano esse riferite all’influenza della famiglia nel successo professionale, all’occupazione femmini-le, alla permanenza delle classi dirigenti al potere,

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Decorati nove lavoratori trentini.

Assegnate le Stelle al Merito del Lavoro

economia

FULVIO BALDO - Risiede a Isera (TN)II candidato ha iniziato la sua attività come fattorino nelle aziende di trasporto, occupandosi del ser-vizio di trasporto ferroviario. Successivamente ha seguito anche la parte amministrativa dei trasporti, della gestione dei mezzi, dei documenti e delle scritture contabili di supporto alla contabilità. Ha collaborato con l'ufficio commerciale nella definizione di costi e formulazione delle offerte e nell'orga-nizzare la gestione dei documenti contabili garantendo una corretta e funzionale tracciabilità.E' stato determinante nella formazione di nuovi colleghi del settore amministrativo.

DARIO BOSCHERI - Risiede a TrentoII candidato ha iniziato la sua carriera professionale presso l'ENEL, a Trento. In seguito, grazie a con-corsi interni e alle sue competenze professionali, è diventato responsabile del Reparto Operativo di Santa Massenza (ora di proprietà di Hydro Dolomiti Enel srl). Oltre a garantire la perfetta funzionalità dell'impianto, programmare le manutenzioni e intervenire in caso di guasti, anomalie ed eventi straor-dinari, deve coordinare 22 collaboratori e tenere i contatti con il territorio.Gli sono inoltre riconosciute particolari doti di sensibilità e capacità relazionali, grazie alle quali e riuscito a creare un gruppo di lavoro con un alto livello professionale.

CARLA BRUGNARA - Risiede a Verla (TN)Impiegata da più di 40 anni presso la Cassa Rurale di Giovo, Carla Brugnara ha svolto mansioni ine-renti la gestione dei rapporti con altri Istituti di Credito, i RID, la riconciliazione bancaria e l'attività di back-office nei rapporti tra sede e filiali.Ha dimostrato particolare attenzione al lavoro, fedeltà e correttezza, mantenendo fede ai principi che caratterizzano una Cassa Rurale, nonché particolari doti comunicative e di gestione dei rapporti inter-personali, costituendo un punto di riferimento per i neo assunti.

FRANCO PAOLI - residente a Campodenno (TN)Il candidato ha percorso una brillante carriera presso la Cassa Rurale di Campodenno, che in seguito alla fusione con la Cassa Rurale di Tuenno e con quella di Denno ha assunto il nome di Cassa Rurale Bassa Anaunia.Paoli, assunto con la qualifica di impiegato, è stato promosso capo ufficio e in seguito direttore, e con funzioni di Direttore Generale ha partecipato attivamente alle operazioni di fusione tra Casse Rurali. Nel 2002 è stato nominato direttore generale della Cassa Rurale Bassa Anaunia. Particolari meriti pos-sono essere riscontrati nelle sue grandi doti relazionali, nell'alta competenza e nella sua capacità di trasferirla anche ai nuovi colleghi.Si è sempre contraddistinto per correttezza, serietà, capacità di apprendimento, spirito di servizio e collaborazione, con particolare riferimento alla clientela, ai superiori e alla formazione del personale neo assunto.

Fulvio Baldo

Dario Boscheri

Franco Paoli

Vito Pedergnara

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economia

VITO PEDERGNANA - Risiede a Peio (TN)Il candidato ha percorso una più che soddisfacente carriera presso la Famiglia Cooperativa di Cogolo. As-sunto quale giovane apprendista commesso, grazie all'abnegazione e alla tenacia gli sono stati affidati inca-richi di crescente responsabilità, culminati nella nomina, a poco piu di 25 anni, di direttore della Famiglia Cooperativa. Appare degno di menzionare il forte, dinamico e creativo impulso dato al risanamento della situazione debitoria e alla notevole espansione della Famiglia Cooperativa.

FRANCO SEGATA - Risiede a TrentoNel corso dei 45 anni di attività presso il calzificio GM, il candidato ha dimostrato notevole flessibilità e trasversalità, nonché assoluta dedizione al lavoro.Godendo della massima fiducia della proprietà, è stato coinvolto da Giorgio Montagni in ogni nuova ini-ziativa.Fra gli interventi più significativi citiamo: l’introduzione e l’implementazione dell’informatizzazione in azienda, lo studio di strategie aziendali finalizzate al contenimento dei costi, il coinvolgimento nella costru-zione della nuova sede aziendale, e la nomina di responsabile dell’Ufficio Amministrativo con compiti di addestramento dei nuovi collaboratori.

GIANNETTO SIMONELLI - Risiede ad Arco (TN)Diplomatosi perito, Simonelli ha percorso presso l'attuale Riva del Garda Fierecongressi Spa una soddisfa-cente carriera culminata nell'attribuzione della categoria di Quadro "A".Degno di menzione è l'apporto puntuale e preciso del candidato in qualità di responsabile dell'Ufficio servizi tecnici. Simonelli coordina l'attività di cinque addetti e assicura l'organizzazione della manuten-zione ordinaria e straordinaria del quartiere fieristico, l'organizzazione dei servizi fieristici/congressuali, il controllo del personale, l'elaborazione di nuovi progetti e la conseguente gestione, la redazione del piano d'investimenti e la formazione e la verifica delle procedure del Sistema Qualità.

FLAVIO TENNI - Risiede a Pergine Valsugana (TN)Il candidato ha percorso una più che soddisfacente carriera presso la Famiglia Cooperativa Perginese che ha diretto dal 1996 al 2007.Merita in particolare di essere segnalato il forte impulso dato da Tenni alla notevole espansione della Fami-glia Cooperativa, concretatosi nell'incremento dei punti vendita, dei dipendenti e del fatturato.Tutta la sua attività professionale è stata caratterizzata da una grande dedizione al lavoro unitamente a perizia e laboriosità.

GIUSEPPE URBANI - Risiede a TrentoUrbani ha percorso presso l'attuale Poste Italiane Spa (in passato Azienda Autonoma delle Poste e delle Tele-comunicazioni) una soddisfacente carriera culminata nell'attribuzione, dall’ottobre del 2000, della categoria di "Quadro 1°".Le sue qualità si sono manifestate principalmente nella pianificazione e nel coordinamento delle fasi ine-renti a concorsi interni, quale docente di corsi di formazione riservati al personale postelegrafonico. È Team Leader nello svolgimento di incarichi di Audit.

Franco Segata

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Flavio Tenni

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Cinque le aziende associate al consorzio che hanno preso parte alla ventesima edizione della fiera sudamericana.

al 30 marzo si è svolta a San Paolo del Brasile, Feicon Batimat 2012: il maggiore even-to fieristico del settore delle costruzioni in Sud America.Dopo un lavoro iniziato in Brasile nel 2010 e i positivi risultati ottenuti in questi anni, Trenti-no Export, consorzio per l’internazionalizzazio-ne di Palazzo Stella, ha organizzato una parte-cipazione collettiva a questa fiera, a cui hanno aderito cinque aziende associate: Cogi S.r.l., Sil-velox S.p.A., Roverplastik S.p.A., Gasperotti S.r.l., Cipriani Profilati S.r.l. ed Edilferro S.r.l.La manifestazione, che nel 2012 ha raggiunto la sua ventesima edizione, ha riguardato principal-mente i seguenti settori: automazione, attrezza-ture e prodotti, illuminazione, riscaldamento e condizionatori d'aria, rivestimenti, porte e fine-stre, fondamenta e strutture, prodotti cucine e bagni. Come per le precedenti edizioni, la fiera ha richiamato un numero decisamente elevato di visitatori: nel 2011 la presenza di importatori, distributori, costruttori e architetti è stata supe-riore alle 125mila unità.“La fiera Feicon Batimat di San Paolo del Brasile è il maggiore evento fieristico del Sud Ameri-ca nel settore delle costruzioni” ha sottolineato Stefan Ties, consulente commerciale di Trentino Export, che ha poi aggiunto: “È ormai da tre anni che abbiamo iniziato a lavorare con il Brasile e dopo gli ottimi risultati passati, siamo ancora più convinti e decisi nel continuare la penetra-zione e il consolidamento in questo mercato”. Concetto questo ribadito anche da Oscar Lenzi, referente in Brasile per il consorzio Export: “Il settore delle costruzioni in Brasile è in continua crescita e le opportunità per le aziende trenti-ne sempre maggiori. Questa fiera è una ottima

vetrina per le aziende che vi stanno partecipan-do ma anche per tutte le eccellenze del nostro Trentino”.A riprova di questo, infatti, l’interscambio com-merciale tra Trentino e Brasile è in continua ed esponenziale crescita e l’export ha toccato nel 2011 28 milioni di euro (nel 2009 era di 11 milioni e quattrocentomila euro e nel 2010 di 23 milioni e ottocentomila euro, dati Istat), di cui più di tre quarti riguardano il settore dei macchinari e del-le apparecchiature tecnologiche, in cui molte no-stre imprese eccellono a livello internazionale.Il Paese, che rappresenta l’economia più avanza-ta tra i Paesi dell’America Latina ed è la quinta nazione più grande al mondo, è in forte espan-sione e la crescita del suo Pil per il 2011 si è attestata al 3,5%, secondo i dati Sace. Con una

dal 27

di GIORGIO ZAGONEL

Trentino Export in Brasile: Feicon Batimat 2012

internazionalizzazione

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Assemblea dei soci di Trentino Export 2012Martedì 22 maggio si è svolta la 37° Assemblea dei soci di Trentino

Export, consorzio di 130 piccole e medie imprese della provincia di Trento

e braccio operativo per l’internazionalizzazione di Confindustria Trento. Alla

presenza del presidente di Trentino Export, Marco Stenico, del presidente

di Confindustria Trento, Paolo Mazzalai e del direttore di Palazzo Stella, Ro-

berto Busato, i soci presenti hanno approvato il bilancio dell’esercizio 2011

e le strategie future per sostenere l’export trentino. In un contesto economi-

co sempre difficile, l’internazionalizzazione e la propensione all’export delle

aziende trentine sono essenziali per il tessuto economico della Provincia

autonoma di Trento.

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solidamento nel mercato brasiliano, Trentino Export sta poi gettando le basi per la creazione di un nuovo polo logistico, a sostegno delle pro-prie aziende esportatrici in Brasile, a Rio dos Cedros nello Stato di Santa Catarina. Per far sì che la presenza delle sue aziende associate sia continuativa e strutturata “la creazione di una base logistica che funga da deposito ed in cui possano essere stoccati macchinari, pezzi di ri-cambio e prodotti è fondamentale” secondo il presidente di Trentino Export, Marco Stenico.Gli ottimi risultati raggiunti anche quest’anno, sono la conferma che la strategia del braccio operativo per l’export di Confindustria Trento si è rivelata quella giusta. Ora è necessario con-tinuare con sempre maggiore impegno nel cam-mino intrapreso per far sì che la presenza delle aziende trentine in Brasile sia duratura e struttu-rata.

popolazione di circa 200 milioni di persone (di cui il 15% di origine italiana), quello brasiliano è un mercato con una forte propensione al consu-mo, e con un tasso di importazione di prodotti finiti superiore al 34%. Spiragli positivi dall’eco-nomia brasiliana vengono poi dai grandi eventi che verranno ospitati da qui a qualche anno: i Mondiali di Calcio nel 2014 e le Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016. Il consorzio export di Palazzo Stella si sta già muovendo per organizzare uno stand collettivo alla Feicon Batimat anche per il 2013. Per continuare il percorso di espansione e con-

Lo stand collettivo di Trentino Export

Zanetti Srl: dal 2005 in LibiaLa Zanetti Srl, azienda trentina produttrice di facciate per l’edilizia in vetro ed

acciaio, è presente in Libia fin dal 2005 con un suo ufficio commerciale. Tra

le prime aziende trentine ad operare in Libia, la Zanetti ha colto in questi anni

importanti successi e soddisfazioni ed è ora di nuovo tra le capofila nella

ricostruzione post-bellica. Ha già partecipato dal 20 al 24 maggio 2012 alla

Fiera Internazionale Lybia Build 2012 di Tripoli e punta ad accrescere la sua

presenza in Libia nei prossimi anni.

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A maggio il viaggio di una delegazione trentina. Per le aziende di casa nostra si profilano nuove opportunità di lavoro.

di Amministrazione di Tren-tino Export, consapevole che in questa difficile congiuntura economica solo l’export può salvare le imprese trentine, con l’inizio del 2012 ha dato impulso ad un nuovo importante progetto di so-stegno del Made in Trentino denominato Pro.Lib. Per sfruttare appieno le grandi opportunità della Libia post-bellica, il consorzio Export di Palazzo Stella sta progettando entro breve l’apertura di un nuovo desk a Tripoli, nel quadro di un più am-pio progetto di internazionalizzazione nel settore edile-costruzioni.Dal 20 al 24 maggio 2012 il responsabile commer-ciale di Trentino Export, Stefan Ties, si è recato in Libia, insieme a Marco Pedri (Premetal Spa) e a Franco Modena (Edilferro Srl), per stringere i primi rapporti con i futuri referenti in loco del consorzio di Palazzo Stella.Durante questi quattro giorni oltre, come detto, ad aver incontrato importanti attori economici libici, la missione di Trentino Export ha anche parteci-pato, in veste di visitatrice alla Fiera Internaziona-le del settore delle costruzioni Libya Build 2012 di Tripoli, che si è svolta dal 20 al 24 maggio 2012.Le opportunità, non solo nel settore delle costru-zioni, sono molte e i progetti già avviati, a cui si aggiungono quelli della ricostruzione post-bellica, importanti. A più di quattro miliardi di euro do-vrebbero ammontare gli investimenti nel settore delle costruzioni nei prossimi anni secondo una stima realizzata da Unioncamere e Cresme Ricer-che, che parte dalla constatazione della necessità per il nuovo Governo di ricostruire vaste aree di-strutte dalla guerra e di riprendere rapidamente i progetti infrastrutturali iniziati dal vecchio gover-no, che vedevano le imprese italiane impegnate in un ruolo di primo piano. Prima della guerra,

il settore delle costruzioni valeva, in termini di investimenti complessivi, oltre cinque miliardi di euro all’anno (con un picco di 6,7 miliardi nel 2009). Quasi il 50% del mercato riguardava il setto-re delle infrastrutture, arrivato a valere 3,2 miliardi di euro. In 10 anni, tra il 2000 ed il 2010, gli in-vestimenti in opere pubbliche sono stati di circa 26 miliardi di euro, corrispondenti a più di 5.500 euro pro-capite (a parità di potere d’acquisto), qua-si il doppio della media mondiale. Più ridotti era-no invece gli investimenti nel settore residenziale, anche se, per via dello sviluppo demografico e dei programmi di investimento in edilizia pubblica, le risorse si erano praticamente raddoppiate negli ultimi cinque anni.

La situazione di crisi di questi mesi ha più che dimezzato l’attività del settore, ma, in uno scena-rio di graduale stabilizzazione politica, il mercato dovrebbe tornare, entro due o tre anni, a riavvici-

il coNSiglio

Ricostruire la Libia post-bellica

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Per sfruttare appieno le grandi opportunità della Libia post-bellica, il consorzio Export di Palazzo Stella sta progettando entro breve l’apertura di un nuovo desk a Tripoli, nel quadro di un più ampio progetto di internazionalizzazione nel settore edile-costruzioni.

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nuovi ospedali, università, centri per congressi e shopping mall”.L’export trentino in Libia nel 2011 è stato di soli due milioni e duecentomila euro (fonte Istat), in-feriore del 70% a quello del 2010 a causa del con-flitto e della caduta del colonnello Gheddafi. Per il 2012 i dati sono in netta ripresa anche se anco-ra frenati dall’incertezza politica post-conflitto e dall’attesa per le prossime future elezioni politiche di luglio. In ogni caso le prospettive sono, come detto, di forte crescita in tutti i settori dell’econo-mia libica e per le aziende del nostro territorio le opportunità sono parecchie e molto interessanti.Il presidente Marco Stenico a tal proposito ha dichiarato che: “anche se la situazione politico-economica rimane ancora incerta, siamo convinti che sia il momento giusto per riallacciare rapporti economici con un paese così vicino a noi non solo geograficamente e sfruttare appieno le nuove pos-sibilità che offre la Libia”, ribadendo poi, a nome anche dei membri del Cda del consorzio come: “In questo periodo di crisi in cui molto si parla di internazionalizzazione, ma dalle parole spesso non si passa ai fatti, Trentino Export, con le sue aziende e il suo staff di professionisti, è in prima fila nel sostegno dell’export e nella promozione del Made in Italy”.Trentino Export vuole essere capofila e sfruttare appieno tutte le grandi possibilità che offre la nuova Libia post-bellica ed il Progetto Pro.Lib. ne è la prova tangibile. (gz)

narsi ai livelli pre-conflitto. La ripresa degli inve-stimenti riguarderà soprattutto le attività di nuova costruzione, in particolare nel settore residenziale e del genio civile. Si stimano investimenti per otto miliardi di euro tra il 2013 e il 2014, che andranno a finanziare le attività di ricostruzione del conte-sto edilizio, fortemente danneggiato in alcune re-altà cittadine e nuove infrastrutture, specialmente ferrovie, autostrade, aeroporti e porti.Al suo ritorno dalla Libia, Stefan Ties ha sottoli-

neato come “le opportunità per le aziende trenti-ne sono molte e spaziano dalla ristrutturazione di strutture ricettive decadute e di edifici storici, alla costruzione di nuovi compound residenzia-li ed infrastrutture civili. Sono in progetto, poi,

Stefan Ties con Marco Pedri, Franco

Modena e clienti libici

La situazione di crisi di questi mesi ha più che dimezzato l’attività del settore, ma, in uno scenario di graduale stabilizzazione politica, il mercato dovrebbe tornare, entro due o tre anni, a riavvicinarsi ai livelli pre-conflitto.

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di NICOLA REALIS LUC

le strutture sociali abbiano subito negli ultimi decenni una notevole trasformazio-ne, con il conseguente calo di importanza della famiglia nucleare media, il taglio planimetrico tipico delle abitazioni, anche di quelle di nuo-va edificazione, continua ad orientarsi verso le esigenze della tipologia familiare classica. La domanda di abitazioni oggi, più che mai, si orienta verso tipologie molto più flessibili che seguano la attuale varietà degli stili di vita del-la società contemporanea.Sembra auspicabile un controllo intelligente dell'amministrazione pubblica per tentare di introdurre una svolta quanto mai necessaria, per dare un nuovo impulso al soddisfacimento di criteri in linea con le necessità presenti, per intervenire in maniera sostenibile sul patrimo-nio esistente con misure ecologiche, e che eli-minino le barriere architettoniche, realizzando ambienti adatti a soddisfare tutti gli utenti es-sendo facilmente 'aggiornabili'. ('Alta densità abitativa, la sfida dell'edilizia resi-denziale' Christian Schittich – In DETAIL)

L'evoluzione della società contemporanea – ana-lizzata nel censimento del 2001 -, lo stato di degrado, l'inadeguatezza dal punto di vista del

risparmio energetico e la necessità di 'moderniz-zazione estetica' sono stati i principi alla base del progetto di recupero delle torri di Madonna Bianca e Villazzano3.I dati sulla società Trentina parlano di un trend che, dagli anni Settanta, ha visto decrescere i nuclei familiari da quattro/cinque componenti, aumentare quelli da due e quasi triplicare le famiglie da un solo componente – sia che si tratti di giovani, sia di anziani vedovi/e -. Risul-ta evidente, quindi, che appartamenti da 100 e 90 mq siano sovradimensionati per la società contemporanea. Inoltre i giovani, complici la crisi economica, i salari troppo bassi ed un co-sto proibitivo degli appartamenti, difficilmen-te riescono ad accedere a tali tipologie edilizie. Seguendo gli esempi delle nuove realizzazioni del Nord Europa e della Provincia di Bolzano, atte a garantire un alloggio a 'canone moderato' agli under35, è stato proposto un modello si-milare riconfigurando le torri e garantendo un ringiovanimento ed un ripopolamento dei due quartieri.Sono state evidenziate quindi le patologie di degrado presenti sulle torri, maggiormente evi-denti nelle prime realizzate a Madonna Bianca, che contraddistinguono sia le strutture in ce-

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Ricerca di un "modello" di intervento sul costruito. Sintesi della tesi vincitrice della decima edizione del Premio del Favero.

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Il caso delle torridi Villazzano 3

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za prevedere nuove cubature rispetto a quelle esistenti. Tale riconfigurazione ha condizionato la successiva evoluzione formale degli edifici; lo 'sdoppiamento' degli appartamenti ha reso ne-cessaria la realizzazione di nuove terrazze sulla facciata Est degli edifici, in quanto attualmente presenti solo su quella Ovest. Le terrazze pre-viste sono composte da sei elementi modulari prefabbricati in officina nei quali la struttura è costituita da profili IPE in acciaio ai quali è vin-colata la lamiera grecata che costituisce la parte portante calpestabile. La finitura del piano di calpestio è costituita da pannelli di legno, men-tre il parapetto è costituito da una rete metallica che garantisce una maggiore permeabilità visiva rispetto all'attuale in cemento armato. Infine si è cercato di trovare una soluzione ai problemi del risparmio energetico, dell'eccessivo soleggia-mento, della coibentazione termica dell'edificio e di un migliore inserimento nel contesto colli-nare. E' stata proposta una nuova facciata com-posta da elementi modulari frangisole applicati su di una struttura principale in legno con la duplice funzione di alloggiare i moduli brise-soleil e, in via puramente estetica, ritmare ed enfatizzandone la verticalità degli edifici. Tale soluzione è stata applicata in maniera diversa sui quattro fronti; in particolare i fronti Nord e Sud sono stati dotati di facciata ventilata – con la tipologia compositivo-formale spiegata prece-dentemente – e dotati rispettivamente di pan-nelli colorati e di moduli fotovoltaici inseriti nei pannelli brise-soleil – per ogni torre sono stati previsti 130 moduli per una superficie di circa 560 mq e una potenza di 70 kWp. Inoltre, per ridurre le dispersioni termiche, gli edifici sono stati dotati di cappotto e di nuovi serra-menti più performanti. Come per i nuovi balconi della facciata Est, così per le nuove facciate è stata studiata una solu-zione modulare in cui i singoli elementi possa-

mento armato - fenomeni di distacco del co-priferro sulle strutture portanti principali e sui balconi - e soprattutto i tamponamenti esterni di facciata. Considerando di contro il periodo storico nel quale sono state costruite le torri, l'età degli edifici e gli esigui interventi di manu-tenzione, lo stato di conservazione può conside-rarsi sostanzialmente discreto. Certa è invece la carenza degli edifici dal punto di vista energe-tico, sia nella qualità dei materiali – serramenti e vetri tecnologicamente obsoleti, isolante non sufficiente a garantire la coibenza termica – che nella conformazione delle torri – mancanza di aggetti che garantiscano ombreggiamento da so-leggiamento diretto sulla facciata Est e balconi insufficienti a schermare la facciata Ovest nel periodo estivo -.Criticità più evidente e sentita dalla città è inve-ce la localizzazione e l'impatto territoriale che le torri hanno sul contesto collinare in cui sono inserite; nonostante la conformazione orogra-fica del territorio e l'intelligente disposizione planimetrica degli edifici tenda a mascherarne e limitarne l'impatto visivo, il grigiore delle su-perfici si stacca ed enfatizza il contrasto con il verde della vegetazione presente nei quartieri di Madonna Bianca e Villazzano3.Tenendo presenti le analisi preliminari sugli edifici, il progetto ha cercato di rispondere in maniera organica a tutte le problematiche ri-scontrate. Per garantire alloggi adatti alle esigenze della so-cietà contemporanea, è stato proposto uno 'sdop-piamento' degli appartamenti, riducendo le me-trature dagli attuali 100 mq – per quelli di testa - con due soluzioni da 60 e 45 mq, e dagli attuali 90 mq - per quelli centrali – con locali da 53 e 47 mq. Tale soluzione permetterebbe di aumen-tare il numero di appartamenti e differenziarne le tipologie, coprendo la domanda di giovani, single, coppie, famiglie con figli e vedovi/e, sen-

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“L'architettura è un servizio, è un'arte, è una scienza, è ribellione, è disubbidienza, è creati-vità, è un'avventura, è memoria, è un continuo oscillare tra l'idea di leggerezza e di pesantezza, ed è soprattutto società, perché non esiste sen-za la gente, le sue speranze, le sue aspettative e le sue passioni. E' necessario pertanto ave-re un atteggiamento leggero, senza rinunciare all'ostinazione che consente di testimoniare le proprie idee e al tempo stesso di renderle per-meabili alle idee altrui. Creare architettura si-gnifica scrutare nel buio, rinunciare ai punti di riferimento, con tenacia ed ostinazione. Senza l'ostinazione si resta alla periferia delle cose, finisce l'avventura del pensiero e comincia l'ac-cademia” (Renzo Piano).

no essere realizzati in officina così da ridurre gli oneri e le tempistiche di cantiere. La scelta dei materiali ha portato all'utilizzo di quelli locali, in particolar modo del legno di larice per le facciate ventilate e per i moduli brise-soleil, e della pietra rosso Trento per le pavimentazioni dei basamenti degli edifici.L'approccio progettuale è stato improntato alla ricerca di un 'modello' di analisi ed intervento sul costruito da poter esportare anche su edifici tipologicamente diversi. Analizzando il conte-sto storico, le problematiche sociali, il difficile inserimento nel tessuto urbano e attualizzando questi parametri è stato possibile delineare una strategia di intervento che, a prescindere dal ri-sultato formale, ha permesso di rispondere in maniera uniforme alle tematiche sul tema della casa sia nei suoi aspetti sociali, sia in quelli tec-nologici, sia in quelli ambientali, nella speranza di stimolare le istituzioni ed i progettisti ad una maggiore attenzione per il costruito, seguendo gli esempi e le avanguardie Europee.

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di due ore di intensa competizio-ne, dinanzi a un pubblico composto da giovani, imprenditori e potenziali investitori, dopo venti minuti di camera di consiglio, la Commissione presieduta da Giulio Bonazzi e Roberto De Lau-rentis ha emesso il proprio verdetto: vincitori della sesta edizione del Premio D2T Start Cup sono Federico Genetti, 23 anni di Cles, Kenny Bergamo, 24 anni di Taio e Mauro Marinelli, 25 anni di Castelfondo. Il loro progetto d’impresa è per l’appunto “Abete”, acronimo di Architet-tura Benessere Territorio: un particolare tipo di edificio in legno che si caratterizza per l’elevata flessibilità e personalizzazione, l’alta qualità e i costi contenuti grazie ad una struttura modulare.Al team è stato assegnato un premio del valore di 55 mila euro. Parte della somma andrà a so-stenere l’avvio d’impresa e a finanziare un ma-

ster MBA presso il CUOA di Vicenza, tra le più antiche e prestigiose Business School italiane, in collaborazione con l’University of Michigan – De-arborn. Ad Abete è andato pure il premio speciale as-segnato dalla Giuria dei giornalisti che hanno preso parte, come di consueto, all’evento. Secondo classificato per la categoria business il team guidato da Tristano Vacondio, 30 anni di Riva del Garda, che con Marco Iazzetta (34 anni, di Grosseto), ha presentato “SeeSaling”, una spe-ciale piattaforma web per la visione assistita di una regata o di un allenamento in barca a vela. A loro un premio del valore di 18 mila euro, di cui 15 mila per l’avvio di impresa e 3 mila da spendere in formazione.In virtù del loro fortunato piazzamento, gli ide-atori di “Abete” e “SeeSaling” potranno inoltre

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Si chiama “Abete” il progetto d’impresa che si è aggiudicato il primo premio nella sesta edizione del concorso D2T Start Cup promosso da Trentino Sviluppo.

D2T sesto atto: premiate le case componibili in legno

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Il "pitch" del team vincitore

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alla stampa nazionale, all’Autodromo di Mon-za, il prototipo di dosso rallentatore del traffi-co capace di produrre energia e Bio Soil Expert, vincitrice dell’ultima edizione, è stata premiata a Firenze come migliore start up dell’anno".

partecipare al Premio Nazionale dell'Innovazio-ne “PNI Cube”, una sorta di finale nazionale tra i vincitori delle Start Cup locali. A tutti Trentino Sviluppo offrirà poi i propri servizi di sostegno all’avvio d’impresa.Quanto invece alla categoria High School, riser-vata alle ultime classi degli istituti superiori e delle scuole professionali, la Giuria interna di Trentino Sviluppo ha deciso di non assegnare il primo premio: il secondo - un voucher di 3 mila euro da spendere in iniziative formative – è andato dunque all’ITI Marconi. Il gruppo classe “Green Team” di Lorenzo Bertini, Riccardo Espo-sto ed Edoardo Kaisermann se l’è aggiudicato con “Smart domestic counter”, un dispositivo per la lettura immediata delle utenze domestiche (luce, acqua, gas) tradotte in costi e risparmi anzi-ché espresse in astrusi kWh e metri cubi. Il premio speciale da 1.000 euro riservato alle scuole per la categoria “Meccatronica” è andato alla classe 3 IE del CFP Veronesi di Rovereto, rap-presentata da Alessandro Grandi, Cristin Ous e Nicola Simonini. La loro idea di impresa, de-nominata “Endo Watt”, consiste nello sfruttare le gru ferme in cantiere per “catturare” il vento attraverso apposite eliche, riuscendo quindi a produrre corrente elettrica. A sei anni dalla nascita, il bilancio dell’iniziativa è quantomai confortante: "Dalla prima edizione ad oggi il concorso ha coinvolto circa 400 giovani e ha fatto nascere una decina di imprese inno-vative - ha ricordato Patrizia Ballardini, consi-gliere delegato di Trentino Sviluppo –. Due di queste sono insediate presso il Polo Tecnologico di Rovereto, due presso gli spazi di Progetto Ma-nifattura. GardaSolar sta assemblando nel BIC di Rovereto le prime barche solari, con commesse importanti. Underground Power ha presentato

Dai banchi di prova del D2T all’esame di SassariAltro riconoscimento è arrivato in queste settimane per quella “palestra d’im-presa” che è il Premio D2T Start Cup. Marco Mandelli, 34 anni di Torbole, secondo classificato nel 2010 al concorso promosso da Trentino Sviluppo, è stato selezionato tra i dieci finalisti del premio “Start Up dell’Anno” che si è svolto il 25 maggio scorso a Sassari. Quello brevettato da Marco Mandelli, grazie anche alle ricerche condotte durante il dottorato in Ingegneria dei Materiali presso l’Università di Trento, è un sistema che permette di verificare se determinati prodotti deperibili sono stati conservati bene o male. Grazie al supporto del D2T Marco Mandelli ha costituito un anno fa la sua azienda, Cold-Pharma; il sistema brevettato sta intanto riscuotendo l’interesse di grandi gruppi industriali, tra cui Baxter, Perrigo, L’Oréal. Ma anche la curiosi-tà di potenziali investitori.

La premiazione

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modificato dal Dl 6/12/2011 n. 201 (c.d. “Decreto Salva Italia”), definisce il dato personale come

“qualunque informazione relativa a persona fi-sica, identificata o identificabile, anche indiret-tamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di iden-tificazione personale”.Già ad una prima lettura, si percepisce quella che è la novità di maggior impatto: la nozione di dato personale si depotenzia, essendo detta relativa alle sole persone fisiche (e non, come in passato, anche alle persone giuridiche, enti o as-sociazioni).

In altre parole, alla modifica normativa consegue che solo il trattamento di dati relativi a persone fisiche soggiace alle regole ed agli adempimenti di cui al Codice della Privacy.Dal che deriva che solo nei confronti di tali sog-getti l’azienda sarà tenuta, ad esempio, a rendere l’informativa di cui all’art. 13, ovvero ad acquisire il preventivo consenso, ove necessario in ragione del trattamento effettuato. Esemplificando, nessu-na informativa andrà più resa a clienti e fornito-ri, qualora detti siano persone giuridiche.Sotto il profilo del campo di applicazione del-la disciplina in questione, l’impianto normativo della privacy resta, invece, invariato in relazione al trattamento di dati personali relativi a perso-ne fisiche, siano esse, ad esempio, clienti, fornito-ri, dipendenti, potenziali clienti, ecc.Ne discende che nessuna impresa che abbia almeno un dipendente, o che abbia a che fare con almeno un fornitore o un cliente che siano persone fisiche/ditte individuali, neppure dopo il Decreto Salva Italia potrà disinteressarsi della privacy.

degli ultimi anni abbiamo assisti-to, da parte del legislatore e del Garante per la protezione dei dati personali, ad un processo di semplificazione volto ad agevolare e razionaliz-zare gli adempimenti in materia di privacy, a beneficio in particolar modo delle imprese. A ben vedere, nell’ultimo semestre detto processo ha subito una accelerazione tale da poter parlare, senza tema di smentita, di una vera e propria rivoluzione in materia. A fronte di tali cambia-menti è legittimo il senso di disorientamento che le imprese vivono quotidianamente, al cospetto

di una materia che sino ad oggi ha imposto adempimenti e regole da rispettare e di un im-pianto normativo in larga parte modificato, che, in taluni casi, detti adempimenti ha totalmente eliminato. Ci si chiede, quindi, che cosa resta della privacy per l’azienda alla luce di detti cambiamenti, e quali sono i risvolti pratici che gli stessi com-portano.Un primo aspetto da prendere in considerazio-ne attiene all’ambito di applicazione della di-sciplina dettata dal Codice della Privacy: l’art. 4 comma 1 lettera b) del Dlgs. 196/2003, così come

Nel corSo

di LUCA GIACOPUZZI e FRANCESCA PAGLIARO

Novità e conferme dopo le modifiche dell’esecutivo Monti.

Privacy in azienda verso la semplificazione

ges

tione

azi

end

ale

gestione aziendale

Solo il trattamento di dati relativi a persone fisiche soggiace alle regole ed agli adempimenti di cui al Codice della Privacy.

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | MAG-GIU 2012

gestione aziendale

in vigore della normativa privacy e di valorizzare la conformità a norma del trattamento effettuato, mediante l’adozione di un documento di sinte-si delle politiche di sicurezza adottate in azienda, che, pur non chiamandosi DPS, non potrà non muovere dai principi che, sino ad oggi, ne hanno improntato la compilazione. E ciò anche nell’ot-

tica di agevolare eventuale attività ispettiva della Guardia di Finanza, cui, come noto, compete il compito di verificare il rispetto delle norme di legge e delle indicazioni del Garante per la prote-zione dei dati personali.Non va taciuto, infine, che l’adeguamento a nor-ma in punto privacy, oggi, non si sostanzia unica-mente nell’informativa da rendere all’interessato e nell’acquisizione del relativo consenso, ove ne-cessario.Ricordiamo, infatti, gli adempimenti in materia di amministratore di sistema, le regole che so-vraintendono al corretto trattamento dei dati per-sonali dei dipendenti conseguenti all’utilizzo, da parte dei medesimi, degli strumenti informatici aziendali (posta elettronica ed internet in primis) o le prescrizioni in tema di videosorveglianza e di biometria ovvero, ancora, i precetti che disci-plinano il trattamento dei dati personali per fina-lità di marketing, sia esso telematico, telefonico o postale.

Nell’ambito del trattamento di dati che ancora soggiace alla disciplina in questione, vanno, peral-tro, citati i numerosi provvedimenti di semplifica-zione ad opera del legislatore o del Garante della Privacy; tra tutti ricordiamo, ad esempio, quello relativo al trattamento dei dati contenuti nei cur-ricula ricevuti da potenziali dipendenti, per effet-to delle modifiche introdotte dal Decreto-Sviluppo del maggio 2011 agli artt. 13 e 24 del Codice della Privacy.Grande eco, anche sulla stampa non specializzata, ha avuto la recente modifica introdotta dall’art. 45 del Decreto Legge 09/02/2012 (c.d. Decreto Sempli-ficazioni), che ha abolito l’obbligo di adozione e di aggiornamento annuale, entro il 31 marzo di ogni anno, del Documento Programmatico sulla Sicurezza, il c.d. DPS, già stabilito dall’art. 34 com-ma 1 lettera g del Codice della Privacy.Al fine di sgomberare il campo da possibili equi-voci, va subito chiarito che tale abrogazione non ha ad oggetto l’adozione, nei modi previsti dal di-sciplinare tecnico contenuto nell’allegato B, delle misure minime di sicurezza prescritte dal citato art. 34, tra le quali vengono in rilievo, ad esempio, l’autenticazione informatica, l’adozione di proce-dure di gestione delle credenziali di autenticazio-ne, l’aggiornamento periodico dell’individuazione dell’ambito di trattamento consentito ai singoli incaricati e addetti alla gestione o alla manuten-zione degli strumenti elettronici, l’adozione di procedure per la custodia di copie di back-up.In altre parole, venuto meno l’obbligo giuridico di redigere il DPS, permane sempre e comunque quello di adeguare il trattamento dei dati perso-nali effettuato in azienda alle misure minime pre-viste dall’art. 34 e dall’allegato B.Il che finisce, peraltro, per ridimensionare la por-tata dell’abrogazione dell’obbligo di redazione del DPS, considerato il fatto che, specie nelle realtà aziendali più complesse, anche in considerazione delle responsabilità penali, civili ed amministra-tive conseguenti a trattamenti illeciti di dati, che permangono, e delle sanzioni previste dal legisla-tore, si impone l’opportunità di non disperdere il patrimonio conoscitivo maturato dall’entrata

Nessuna impresa che abbia almeno un dipendente, o che abbia a che fare con almeno un fornitore o un cliente che siano persone fisiche/ditte individuali, neppure dopo il Decreto Salva Italia potrà disinteressarsi della privacy.

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we|b|ook

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | MAG-GIU 2012

webook

Il sito dedicato al progetto Giovani Industriosi lanciato lo scorso autunno da

Confindustria Trento illustra i contenuti delle quattro azioni: Solidi Talenti,

Argentovivo, Dire, Fare, Lavorare e Parola ai giovani.

Per ciascuna sezione sono segnalati gli step previsti e lo stato dei lavori di ogni

attività: si indicano, ad esempio, i percorsi “completati” e i progetti ancora in

corso. Dalla homepage è possibile trasferirsi alla rassegna stampa raccolta

e leggere gli articoli dedicati alle iniziative, e ancora raggiungere la pagina

Facebook animata nell’ambito del progetto. www.industriosi.it

Giovani industriosiFare per crescere

Cosa unisce le principali griffe italiane all'industria delle macchine di precisione

che esportiamo in tutto il mondo? Cosa lega la produzione di pezzi di design in

serie limitata e la realizzazione di luna park e grattacieli su misura? Il filo rosso

che attraversa il Made in Italy di successo è ancora oggi il lavoro artigiano,

un tratto della nostra cultura cui spesso non diamo il giusto valore. Questo

libro descrive le tante realtà del nostro paese in cui il saper fare continua a

rappresentare un ingrediente essenziale di qualità e di innovazione. Racconta i

molti modi in cui è possibile declinare al futuro un'eredità che merita di essere

proposta a scala internazionale. Il libro è un viaggio in un'Italia forse poco

nota, ma vitale e sorprendente. La riscoperta del lavoro artigiano, non solo in

Italia, supera i confini dell'economia. Ci costringe a riflettere su cosa dobbiamo

intendere oggi per creatività e meritocrazia e sulle opportunità di crescita che si

offrono alle nuove generazioni del nostro paese.

In un periodo di turbolenza economica come quello attuale, la produzione

manifatturiera costituisce ancora la base imprescindibile delle economie più

solide nel mondo, e in particolare per l'economia italiana, caratterizzata da

piccole e medie aziende. Per essere competitivi non basta delocalizzare o

tagliare i costi, ma occorre mettere in campo strategie diverse per conoscere

sempre meglio i bisogni dei clienti aumentando la presa diretta sul mercato,

cercare i "non clienti", migliorare continuamente i prodotti e investire in

innovazione e crescita. In questo contesto, al sistema di produzione è richiesto di

migliorare contemporaneamente le performance industriali e di essere flessibile

e veloce nell'avviare nuovi prodotti, modificare linee, layout e intere supply chain.

A oggi il Toyota Production System (TPS) è il modello più efficace per realizzare

questi obiettivi e supportare la strategia, ma solo una piccola parte delle

aziende che abbracciano questo nuovo paradigma riesce a svilupparne il pieno

potenziale, la cui chiave di volta consiste nella capacità di rendere semplice ciò

che è complesso. Euclides A. Coimbra è riuscito in questa sfida, annoverando

decine di esperienze di successo realizzate dai consulenti Kaizen Institute in tutto

il mondo e nei più differenti settori industriali.

Marsilio, 2011

220 pagine, 18,00 Euro

Guerini e Associati , 2012

397 pagine, 32,30 euro

Stefano Micelli

Euclides A. Coimbra

Futuro artigianoL'innovazione nelle mani degli italiani

Total flow management Kaizen per l'eccellenza nella supply chain e oltre

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