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ANNO 55 | N°06 DICEMBRE 2014 | GENNAIO 2015 Stagione invernale al via L’industria delle neve presenta i nuovi investimenti e le nuove offerte per i turisti Aziende Sofcpower e Cisa: i nuovi associati si presentano Associazione Orgoglio metalmeccanico: “La vera locomotiva d’Italia” Education L’industria peNsante al XXV Orientagiovani

Trentino Industriale dic 2014 - gen 2015

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Il bimestrale di Confindustria Trento.

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ANNO 55 | N°06

DICEMBRE 2014 | GENNAIO 2015

Stagione invernale al viaL’industria delle neve presenta i nuovi investimenti e le nuove offerte per i turisti

AziendeSofcpower e Cisa: i nuovi associati si presentano

AssociazioneOrgoglio metalmeccanico: “La vera locomotiva d’Italia”

Education L’industria peNsante al XXV Orientagiovani

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Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa

per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della

mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi

Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale

esperienza, è supportata da personale preparato e sempre

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capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza

del cambiamento.

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Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,

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imprese a 360°.

Interlocutore del sIstema credItIzIoGrazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operan-te sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di ga-ranzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia au-tonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.

consorzIo dI garanzIaL’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’in-tervento di Confidimpresa Trentino.

Interlocutore della ProvIncIaAttraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri mol-teplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | DIC 2014-GEN 2015

editoriale

7 Potenzialità dei Corpi Intermedi

il punto

9 Una risorsa irrinunciabile

copertina

11 “Pronti ad affrontare la nuova stagione”

14 Priorità alla sicurezza sulle piste

17 Stagione lunga ed entusiasmante

19 Un'offerta ampia e di alto livello

21 Efficienza energetica dalla ricerca al mercato

aziende

23 Cisa rilancia il cioccolato roveretano

25 30 candeline per Informatica Trentina

28 Fir cresce grazie a rottami e rifiuti

30 A22: la sicurezza non s’improvvisa

associazione

34 “Metalmeccanica vera locomotiva d’Italia”

36 “La collaborazione è il motore della crescita”

39 Modelli 231 per prevenire i rischi

41 Energia: fattori di sviluppo sostenibile

43 Agenti: le novità del rinnovo

44 Assoservizi: i corsi di formazione per il 2015

edilizia

47 Ance Trento illustra la Cig edilizia

education

48 Industria peNsante al XXV Orientagiovani

50 Tu Sei: rinnovato il protocollo

51 Un valore per lavoratori e imprese

giovani

54 “Ciò che hai ereditato, riconquistalo”

internazionalizzazione

56 Forum sulle Repubbliche Ceca e Slovacca

57 Nordreno Vestfalia: opportunità di business

58 Missione brasiliana in Trentino

family audit

60 Family Day in Confindustria Trento

economia

61 L’industria trentina ad Expo 2015

63 Certificazioni doganali Aeo: vanto delle imprese

rubriche

11 copertina

23 aziende

34 associazione

47 edilizia

48 education

54 giovani

56 internazionalizzazione

60 family audit

61 economia

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DICEMBRE 2014 | GENNAIO 2015

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TRENTINO INDUSTRIALE Anno 55 | N. 6 Dicembre 2014 - Gennaio 2015

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oraz

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Direttore ResponsabileAlessandro Santini

Comitato di RedazioneAlessandro BenedettiAlessandro LunelliRoberto BusatoPaolo AnghebenPierangelo BaldoLorenzo GarbariAndrea MarsonetEduard MartinelliRoberto Pisetta

RedazioneSilvia BrunoPrimo Bee

Direzione, Redazione e AmministrazionePalazzo Stella, Via Degasperi, 7738123 TrentoT 0461 360000 | F 0461 933551Internet: www.trentinoindustriale.come-mail: [email protected]

Progetto graficoGraffiti2000.com

StampaSaturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 - 822603

EditoreAssociazione degli Industrialidella Provincia di Trento

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Autorizzazione del Tribunale di TrentoN. 71 del 10 febbraio 1990

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

Associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

INFORMATIVAAi sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati - con la garanzia di massima sicurezza - nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 - 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., i destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.

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In un momento di crisi della rappresentanza politica, si sente citare sempre più spesso il concetto di “corpi intermedi” e l’importanza del loro ruolo. Parliamo degli organismi sociali che rappresentano e si autorappresentano in particolari ambiti o luoghi della società.In questa categoria si colloca anche la nostra Confindustria.

I corpi intermedi hanno la possibilità di dare un grande contributo, con le proprie idee e con i propri strumenti, al territorio e alle istituzioni.Un contributo importante che potrebbero dare al nostro Trentino è di aprirlo al mondo, sulla scia di quanto stanno facendo le imprese per trovare nuovi mercati alternativi a quello nazionale, da tempo in crisi di domanda.

Nel mondo vanno anche moltissimi trentini, soprattutto giovani. Lo fanno senza sbandierarlo, con ottimi risultati nei campi delle scienze, dell'imprenditoria, dell'arte e della cultura.In questi giorni abbiamo degli ottimi esempi legati allo spazio: Samantha Cristofo-retti, prima donna astronauta italiana e Roberto Battiston, Presidente dell’Agenzia spaziale italiana.

Partirei proprio da questi talenti, conosciuti e non, per innescare un processo di rigenerazione della nostra comunità.Vorrei chiedere a capaci cittadine e cittadini del nostro Trentino di fare per un pe-riodo limitato il civil servant nelle nostre istituzioni, per il bene della terra in cui sono cresciuti e in cui hanno le proprie radici. Sono sicuro che riceveremmo molte risposte positive.Il rinnovamento è il lievito della crescita.

Se il Trentino non si aprirà davvero, ma preferirà piuttosto chiudersi a riccio per tentare di difendersi dagli attacchi esterni, rischia di staccarsi dal resto del mondo e di trovarsi alla deriva.

Rischiamo il distacco quando compiamo scelte che fanno sentire le istituzioni lonta-ne dai cittadini e dalla realtà. Penso alla vicenda – apparentemente senza fine – dei vitalizi, ai sette livelli di governo su un territorio di mezzo milione di abitanti, all'atteg-giamento di chiusura verso i collegamenti stradali con le regioni vicine.

La politica oggi deve saper ritrovare un'ampiezza di vedute.Sono convinto che all’interno del nostro territorio disponiamo delle risorse neces-sarie per guardare al futuro con fiducia, purché allo stesso tempo siamo capaci di aprirci realmente all’esterno.There is not cream without milk. Siamo le terre alte del latte. Utilizziamo bene la crema di cui disponiamo e saremo vincenti nel mondo.

Paolo MazzalaiPresidente Confindustria Trento

Potenzialità dei Corpi Intermedi

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Non è la prima volta che su queste pagine scegliamo di dedicare ampio spazio al tema dei giovani e del loro futuro. Lo facciamo, anche in questa occasione, per ag-giornare sulle nuove iniziative di Confindustria Trento, da sempre convinta dell’oppor-tunità di sostenere, valorizzare, favorire i percorsi professionali delle nuove generazio-ni, risorsa irrinunciabile per l’intero sistema economico e sociale.

Negli anni scorsi, i capisaldi dell’impegno assunto dagli industriali trentini hanno trovato formale articolazione nelle fasi di un progetto – “Giovani Industriosi” – che è ancora oggi tra le iniziative più apprezzate all’interno del sistema Confindustriale.

Nel 2014 abbiamo formato a Palazzo Stella cinquanta apprendisti impiegati presso le aziende associate: un nuovo gruppo di giovani, freschi di laurea e di diploma, che le imprese hanno avuto l’opportunità di coinvolgere grazie allo strumento dell’ap-prendistato professionalizzante individuato per favorire il reclutamento di giovani, sempre più utilizzato dalle aziende negli ultimi anni.

Lo scorso 3 novembre il nostro presidente Paolo Mazzalai e il presidente della Pro-vincia autonoma di Trento Ugo Rossi hanno rinnovato un protocollo d’intesa per la realizzazione di progetti di collaborazione tra scuola e impresa. Si tratta del progetto “TU SEI”, che ha registrato negli ultimi anni 120 partecipazioni di istituti scolastici trentini e coinvolto quasi 4500 studenti.

Senza competenze professionali adeguatamente formate le imprese non potranno essere competitive. Saranno perciò decisivi la promozione e lo sviluppo di percorsi scolastici, di istruzione tecnica superiore e universitari che valorizzino l'esperienza in contesti di lavoro reali: è necessario il rafforzamento dell'insegnamento dell'econo-mia, della cultura d'impresa e soprattutto delle nuove tecnologie.

I giovani devono essere protagonisti di un processo di apprendimento che coniughi e valorizzi tutte Ie componenti formative, sia del sistema educativo che del sistema produttivo. Sarà inoltre indispensabile diffondere nelle scuole primarie e secondarie e nei corsi universitari l’insegnamento della lingua straniera ed in lingua straniera, per favorire la mobilità internazionale dei nostri giovani nel corso degli studi e la loro successiva possibilità di accompagnare le imprese che competono ovunque vi siano opportunità di business. Apprezziamo la scelta della Giunta Provinciale di investire nel trilinguismo, anche se ci piacerebbe che il progetto non puntasse solo sull’ap-prendimento dell’inglese e del tedesco, ma anche su altre lingue altrettanto impor-tanti per le imprese che oggi si devono confrontare con il mondo.

Se vogliamo far crescere le nostre aziende dobbiamo puntare ad un “rinascimento industriale”, che passa inevitabilmente dalla formazione, perché preparare bene i nostri giovani non è soltanto un dovere, ma è anche il modo per offrire loro un futuro: il nostro “sogno” di futuro, quello che ricerchiamo e per il quale operiamo.

Roberto Busato Direttore Confindustria Trento

Una risorsa irrinunciabile

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Bosco, è partita la nuova stagio-ne invernale, quali sono gli auspici degli im-prenditori funiviari?In un contesto economico di forte crisi, il settore funiviario si è sempre dimostrato anticiclico, ga-rantendo buoni risultati sia in termini reddituali che di presenze. Sotto tale profilo le nostre azien-de hanno mantenuto i livelli occupazionali e, pur nelle difficoltà, continuano ad investire sulla tecnologia e il servizio, per garantire agli sciatori emozioni uniche per qualità, varietà e sicurezza. Certamente, rispetto ad una normale azienda manifatturiera, il nostro settore risente maggior-mente di fattori esterni che ne possono compro-mettere i risultati. La nostra stagione dura solo cento giorni ed è vincolata alle condizioni meteo e alla propensione del cliente a spendere il pro-prio denaro per una vacanza, quindi per un bene che non è considerato di prima necessità.

La stagione passata in questo senso ha presen-tato molti chiaroscuri...Esatto. Lo scorso anno abbiamo registrato ottimi risultati in termini di presenze in quasi tutte le località sciistiche trentine e quindi avremmo po-tuto avere una stagione record, purtroppo però le avverse condizioni meteorologiche, con vere e proprie tempeste di neve in quota, ci hanno costretti a tenere chiusi gli impianti, spesso nei week end o in giornate di alta stagione. Basti pensare alle quattro giornate perse tra Natale e l’Epifania. Le nostre aziende hanno costi fissi altissimi che possono essere coperti solo da un ampio e costante afflusso di sciatori nei mesi di apertura. È ovvio che se per molti giorni gli im-pianti restano chiusi, oltre al mancato incasso, si deve calcolare il danno di immagine legato al

malcontento degli appassionati costretti a restare in albergo.Tengo a dire che nonostante la crisi abbiamo avuto ottimi dati di affluenza, con un calo dei turisti italiani ed un buon incremento di turisti stranieri, a riprova dell'alta competitività e attrat-tività delle nostre aziende, abbinate ovviamente alla bellezza delle montagne trentine.Nonostante queste difficoltà i risultati di bilancio in quasi tutte le stazioni sono stati buoni ed il settore si presenta pronto e in salute per affron-tare la nuova stagione.

La vostra Sezione è da sempre molto coesa e attiva.In effetti la nostra Sezione è composta da aziende con problematiche molto omogenee e da impren-

Presidente

di Eduard MartinElli, responsabile Marketing Confindustria trento

Intervista a Francesco Bosco, presidente della sezione Impianti a Fune di confindustria Trento.

“Pronti ad affrontare la nuova stagione”

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copertina

Francesco Bosco

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anche a livello nazionale. Abbiamo sottoscritto un accordo di collaborazione con il Soccorso Al-pino per gli interventi di emergenza in pista e sugli impianti, in un'ottica di eccellenza del servizio e di miglioramento della sicurezza per i turisti. Abbiamo avviato partnership con for-nitori capaci di integrare il nostro servizio con importanti novità tecnologiche di interesse per gli sciatori. È il caso delle nuove webcam sulle piste o del progetto Sicurskiweb, sviluppato in collaborazione con la Provincia, Fbk e le forze dell'ordine.Da ultimo, ma non per importanza, segnalo an-che l’accordo inerente la partecipazione istitu-zionale della nostra Sezione ad Expo 2015, che verrà formalizzato entro fine anno.Questi sono solo alcuni esempi, in quanto stia-mo cercando di presidiare costantemente tutte le situazioni che investono l'operatività delle no-stre aziende. In tal senso abbiamo creato apposi-ti gruppi di lavoro interni alla Sezione dedicati alle diverse tematiche.

La vostra sezione ha anche un ruolo di primo livello nell'Anef, l'Associazione di categoria nazionale.Indubbiamente. Da sempre rappresentiamo un pilastro portante di Anef per l'importanza, il nu-mero e la dimensione delle nostre aziende. Da aprile poi la presidenza nazionale è affidata a Valeria Ghezzi, titolare delle Funivie e Seggiovie San Martino, nonché past president della nostra sezione trentina. Colgo l'occasione a tale propo-sito per ringraziare e esprimere la mia stima a Sandro Lazzari, che per oltre vent’anni ha gui-dato il settore in qualità di presidente nazio-nale. Valeria Ghezzi in questi mesi ha avviato un'importante politica di ammodernamento di Anef, che passa anche attraverso un significativo accordo con Confindustria Trento per la gestio-ne e il coordinamento della struttura nazionale. La sfida è importante e il lavoro non manca, ma credo che abbiamo intrapreso la strada giusta per garantire ai nostri associati servizi e rappre-sentanza a livelli di eccellenza.

ditori che nutrono sincera stima reciproca. Que-sto aiuta a mantenere un forte senso associativo e una buona compattezza nella definizione del-le strategie e delle linee d'azione. Confindustria Trento è considerato il partner capace di rappre-sentare e difendere i diritti e le esigenze delle nostre imprese e quindi tutti sono stimolati a garantire partecipazione e costanza di azione.

Quali sono le tematiche principali che avete affrontato negli ultimi mesi?Sono molteplici. In tema di contratto di lavo-ro siamo stati protagonisti (io ho partecipato in prima persona) nella commissione imprendito-riale ristretta che ha condotto con successo la trattativa con i sindacati a livello nazionale. Ora stiamo assistendo i singoli Associati nella trat-tativa per il rinnovo dei contratti aziendali di secondo livello. Grazie ad Assoenergia abbiamo poi siglato un importante contratto di fornitura di energia elettrica con Trenta Spa; colgo l’occa-sione per ringraziare il presidente di Dolomiti Energia Rudi Oss per la grande disponibilità di-mostrata, assecondando, nel limite del possibile, le esigenze di noi impiantisti.In tema di lobby, ci siamo confrontati con la politica locale, trovando interlocutori attenti alle nostre esigenze sia nell'assessore al Turismo Michele Dallapiccola, sia in molti consiglieri provinciali. In tal senso desidero ringraziare i consiglieri Degodenz e Detomas che ha più ri-prese hanno dialogato con noi e si sono spesi per individuare soluzioni coerenti con le esigen-ze delle imprese e degli utenti del servizio. Siamo intervenuti per aggiornare la normativa di settore e abbiamo da un lato evitato l'intro-duzione di nuove regole dannose per la catego-ria e dall'altro ottenuto l'approvazione di alcune proposte volte a ridurre la burocrazia, a definire meglio i nostri compiti e a regolare alcune prati-che di interesse per gli sciatori fino ad oggi non considerate dalle norme. Ci siamo battuti, anco-ra una volta, per evitare che fosse autorizzata la risalita delle piste da sci da parte degli scialpi-nisti, pratica questa molto pericolosa e vietata

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Misconel, oltre che presidente di Ance Trento e vicepresidente dell'Associazione con delega alle infrastutture, lei è anche un im-prenditore funiviario titolare delle Funivie Alpe Cermis Spa. Per voi la stagione si apre con buone prospettive, dopo un 2014 decisamente positivo.

In effetti l’anno 2014 per la società che io rappre-sento si è concluso con buoni risultati in termini di presenze e di incassi, che hanno portato ad un risultato di bilancio positivo. Dopo un 2013 piut-tosto difficile a causa dei mondiali di fondo, che hanno riempito gli hotel della Val di Fiemme di turisti poco interessati allo sci da discesa, questo risultato premia il lavoro svolto da noi, come da tutte le altre società funiviarie trentine, per garan-tire un servizio moderno, sicuro e di qualità. Con-fidiamo ora che la difficile situazione economica italiana non deprima la propensione delle famiglie a dedicare una parte delle loro risorse allo sci. Negli ultimi anni infatti, in Trentino, stiamo assistendo ad una graduale riduzione delle presenze di turisti italiani, fortunatamente compensata da una forte crescita di visitatori stranieri, sempre più attratti dalla bellezza delle nostre montagne e dalla qua-lità delle nostre aziende, che vantano gli impianti più evoluti d’Europa e piste adatte a soddisfare le esigenze di ogni appassionato.

In qualità di vicepresidente di Confindustria Trento Lei è costantemente sollecitato, insieme al presidente di Sezione, a rappresentare le esi-genze e le posizioni della categoria. Quali sono le principali problematiche delle quali vi siete fatti carico?Ovviamente cerchiamo di essere al fianco degli im-prenditori associati su tutte le problematiche, da

quelle “di filiera”, quindi più generali e strategiche, a quelle specifiche della singola azienda. Senza di-lungarci sulle varie azioni intraprese, possiamo dire che abbiamo instaurato un costante confronto con l’assessorato al Turismo sia a livello politico, che tecnico, per affrontare in modo puntuale e proposi-tivo una serie di questioni che condizionano l’atti-vità quotidiana delle imprese funiviarie e quindi di tutto il sistema turistico trentino. Voglio ricordare infatti che il nostro settore funge da moltiplicatore di ricchezza, generando un indotto che, a secon-da degli ambiti turistici, varia tra le cinque e le sette volte il fatturato delle nostre imprese (che a livello aggregato si attesta sui 150 milioni di euro). Mi sembra evidente quindi che la nostra categoria rappresenta un attore di imprescindibile importan-za e che la pubblica amministrazione deve cercare, nell’interesse generale, di creare le condizioni per favorire e stimolare la competitività del settore funiviario, non tanto con elargizioni e contributi, quanto attraverso la semplificazione burocratica, la riduzione degli oneri diretti ed indiretti, la promo-zione territoriale e la tutela dei gestori delle aree sciabili.

Che cosa intende con tutela dei gestori? Oggi io e i miei colleghi ci sentiamo spesso in balia della sorte, in quanto l’interpretazione delle norme porta spesso la magistratura ad attribuire ai gestori delle aree sciabili ogni responsabilità per qualsiasi incidente o evento nel quale siano coinvolti degli sciatori. Noi ci stiamo impegnando da anni per proporre soluzioni idonee a definire in modo chia-ro e a circoscrivere la responsabilità del gestore e quella dello sciatore, ma ci scontriamo con l’impos-sibilità di normare i singoli casi e di prevedere tutte le possibili fattispecie di evento. Nelle ultime setti-

Intervista a GIulIo MIsconel, vicepresidente di confindustria Trento con delega alle infrastrutture.

Presidente

Priorità alla sicurezzasulle piste

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per bloccare tale proposta e per evitare che si gene-rassero nuove condizioni di rischio per gli sciatori. Ringrazio a tale proposito i consiglieri Piero Dego-denz e Giuseppe Detomas, l’Assessore Provinciale Michele Dallapiccola ed i funzionari del servizio Turismo della Provincia, per la disponibilità e l’a-pertura con la quale hanno valutato e condiviso le nostre obiezioni.

Ci ha parlato di scialpinismo, la vostra posizio-ne è di contrarietà alla pratica?Noi non siamo contrari allo scialpinismo se prati-cato fuori pista, quello che non possiamo accettare è che la sicurezza dei discesisti e la qualità del no-stro servizio vengano compromesse dalla presenza in pista di persone che viaggiano in senso contrario. È come se qualcuno volesse andare in autostrada contromano! La legge lo vieta e quindi gli appas-sionati devono trovare percorsi alternativi a quelli dedicati allo sci da discesa. La notte poi le piste sono dei veri e propri cantieri. Sono infatti percorse dal nostro personale impegnato nella battitura con i mezzi meccanici, attività già di per sé stessa com-plicata in ragione del buio e delle pendenze. Non vogliamo che il lavoro dei nostri collaboratori sia reso più pericoloso dalla presenza di persone non autorizzate. Chiediamo quindi che lo scialpinismo continui ad essere vietato sulle piste da discesa e che rimanga eventualmente nel diritto del gestore stabilire se autorizzare o meno tale pratica in orari e lungo percorsi ben definiti, come previsto dal-la normativa nazionale. Resta inteso che in questo caso il gestore si assumerà volontariamente la re-sponsabilità di tale scelta e sarà tenuto a garantire la sicurezza di tutti gli appassionati. (em)

mane ad esempio il direttore delle Funivie Cermis è stato condannato in primo grado per una presun-ta inadempienza in merito ad una tragica fatalità avvenuta fuori pista, quindi in un contesto che per definizione non è subordinato alla gestione della società. Si cercherà in tutti i modi di dimostrare le ragioni dell’azienda nei prossimi gradi di giudizio, ma è evidente il danno arrecato da una sentenza di questo tipo, non solo in termini di immagine, ma anche economici, in rapporto ai risarcimenti previsti, alle spese legali e all’aumento dei premi assicurativi. Molti sono i casi verificatesi anche nel recente passato di sentenze che hanno trascurato la responsabilità dello sciatore e hanno invece attribu-ito ogni colpa al gestore. Rischiamo di non trovare più compagnie disposte ad assicurarci ed il nostro personale opera nel costante timore di poter essere coinvolto in estenuanti iter giudiziari.Vorremmo che tutti si rendessero conto che la pra-tica dello sci è di per sé stessa un’attività la cui sicu-rezza è subordinata soprattutto al comportamento dello sciatore e al modo in cui questo tiene conto delle proprie capacità, delle condizioni del manto nevoso e della presenza di altri appassionati sul percorso. Esattamente come accade per chi guida un veicolo sulla strada. Se qualcuno sfreccia ai 200 all’ora su una strada ghiacciata e fa un incidente, non può dare la colpa a chi gestisce quella strada, la colpa è della scarsa prudenza del guidatore. Que-sto principio, che appare autoevidente, purtroppo viene rovesciato nel contesto di una pista da sci e pertanto, di prassi, si attribuisce la colpa al gesto-re, a meno che questo non riesca a dimostrare in modo inconfutabile la propria innocenza. Si arriva quindi all’inversione dell’onere della prova e, a mio parere, ad una eccessiva colpevolizzazione delle so-cietà funiviarie. Aggiungiamo che, purtroppo, anzi-ché trovare conforto nell’azione del legislatore, in molti casi ci dobbiamo battere contro proposte di legge che potrebbero ulteriormente aggravare la no-stra posizione. Cito ad esempio la recente mozione portata in Consiglio provinciale, inerente un’ipotesi di autorizzazione della risalita delle piste con gli sci ai piedi, pratica vietata dalla legge nazionale. Abbiamo dovuto investire tempo, risorse ed energie

Giulio Misconel

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È l'obiettivo di Dolomiti superski, da 40 anni il comprensorio sciistico più grande del mondo: un solo skipass per 1.200 km di piste in 12 diverse valli.

da tanto tempo Dolomiti Su-perski, il comprensorio sciistico più grande del mon-do, è un modello di successo e sviluppo nel campo dell’economia turistica invernale a livello internazio-nale. Ideato nel 1973 e lanciato sulla scena mondiale dello sci nel 1974, Dolomiti Superski ha riunito, nel corso degli anni, 12 valli del territorio dolomitico, fa-cendone un sodalizio di società impiantistiche gestite autonomamente, che però perseguono fini comuni: la promozione turistica congiunta del territorio dolo-mitico e rendere fruibile l’offerta di impianti di risa-lita e piste da sci presenti sul territorio, senza confini tra le singole zone. E i numeri di oggi sono molto importanti: 1.200 km di piste, 450 impianti di risalita in dodici valli, utilizzabili con un unico skipass.Per la stagione invernale 2014-2015, che si prevede lun-ga ed entusiasmante, alcuni singoli impianti hanno aperto non appena le condizioni meteo e di inneva-mento lo hanno permesso. Altre rimarranno aperte addirittura fino al 3 maggio (sempre neve permet-tendo). L’inverno scorso era entrato nella storia per le enormi quantità di neve cadute sulle Dolomiti. Le forti nevi-cate avevano creato qualche disagio, influendo anche sull’andamento economico della stagione. Le zone maggiormente colpite sono state Arabba-Marmolada, Cortina d’Ampezzo, Sextner Dolomiten e San Marti-no di Castrozza. Il numero delle giornate skipass vendute ha segnato una leggera diminuzione di 1,45 punti percentuali sul-la stagione precedente. Una contrazione si è registrata anche nei passaggi, che hanno comunque superato i 137 milioni di “beep”. L’incertezza del meteo registra-ta nel mese di febbraio 2014 ha sicuramente spinto gli utenti alla ricerca di una maggiore flessibilità in termini di validità dello skipass. Un dato curioso è invece il totale di km di pista percorsi da tutti gli

utenti che hanno sciato sulle piste di Dolomiti Super-ski durante la scorsa stagione invernale: 239 milioni di km, come a dire che si potrebbe sciare quasi dalla Terra fino al Sole e ritorno. La media giornaliera a persona di dislivello superato è di 4mila metri; la di-stanza media percorsa sulle piste a persona è di 25,5 km di pista. Un altro dato statistico interessante è la frequenza media di utilizzo dello stesso impianto di risalita. Al termine della stagione, la media di utilizzo degli impianti tra tutti gli utenti con skipass Dolomi-ti Superski è stata di 2,40 volte lo stesso impianto su sei giorni di skipass. Questo dato dimostra la vastità della scelta offerta al cliente e l’effettivo utilizzo da parte sua della possibilità di poter compiere lunghe distanze sugli sci, passare da una valle all’altra e fare grandi giri, senza dover ripetere gli stessi impianti.

Quarant’anni:

Stagione lungaed entusiasmante

copertina

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La Sportiva veste le promesse dello sci alpinismo trentinoPorteranno in gara l’abbigliamento tecnico e l’attrezzatura all’avan-guardia de La Sportiva, per i prossimi tre anni, le dodici promesse dello sci alpinismo trentino.Nelle ultime tre stagioni la squadra giovani della Fisi del Trentino ha vinto tutto quello che si poteva vincere: 5 titoli mondiali, 4 medaglie ai campionati mondiali, 11 vittorie in Coppa del Mondo, 20 podi in coppa del Mondo, 13 titoli italiani, 17 medaglie tricolori, 4 vittorie ai Campionati Europei, 5 podi ai Campionati Europei.“Per noi è un onore poter affiancare il nostro marchio alla squadra giovanile più forte d’Italia – ha detto l’amministratore delegato di La Sportiva Lorenzo Delladio -. Ci piace poi in particolar modo il fatto di poter aiutare i giovani più promettenti di questa disciplina in con-tinua evoluzione e soprattutto le loro famiglie. Ci aspettiamo altresì un ritorno importante con tanti podi di rilievo, confidando che questi ragazzi possano seguire le orme dei nostri atleti di punta William Bon Mardion e Damiano Lenzi”.

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Sono stati terminati a tempo di record i lavori per la realizzazione del lago Montagnoli a Madonna di Campiglio, il più grande bacino di accumulo per l’innevamento programmato mai realizzato in Italia. Con un investimento complessivo superiore a 8 milioni di euro, le Funivie Madonna di Campiglio hanno realizzato un’opera unica nel suo ge-nere, sia per lo stoccaggio d’acqua circa 200.000 mc, che per l’ampiezza dell’area interessata, oltre 36.000 metri quadri. L’invaso si trova a valle del rifugio Montagnoli, in località Pian della Zedola, sul versante zona Spinale a 1.764 m di quota. Realizzato ed inserito in un contesto ambientale particolarmente predisposto per un’opera del genere, curato nei minimi particolari tanto da sembrare vero e non un’opera artificiale, ha dimensioni di un vero e proprio lago alpino: 360 m di lunghezza, con una larghezza massima di 120 m, una profondità di 12 m ed un perimetro di circa 1 Km, tutto percorribile a piedi. Tanto che diventerà, soprattutto d’e-state, una meta per i vari escursioni-sti. L’individuazione del luogo è stata determinata da idonea morfologia del territorio naturale, dalla conformità ur-banistica, da un facile accesso e da un ottimale funzionamento idraulico.Ad opera conclusa, l’investimento totale supera gli 11 milioni di euro, ma nonostante il grande sforzo economico sostenuto, si respira aria di grande soddisfazione ai piani alti delle Funivie Campiglio.

Il nuovo Presidente, l’ing Sergio Collini – che, ricordiamo, è suben-trato a settembre all’Ing Marcello Andreolli al timone della società – afferma: “Questa opera, tanto voluta e tenacemente perseguita da chi mi ha preceduto e da tutto il nostro Consiglio d’Amministrazio-ne, è la più grande assicurazione che mai avremmo potuto realizzare per garantire aperture anticipate o quanto meno sicure delle prossime stagioni invernali. È stato realizzato un qualcosa di veramente impor-tante e bello anche esteticamente e per questo motivo mi sento di com-plimentarmi con tutte le maestranze delle Funivie, che hanno dimostrato tanto impegno e professionalità". Francesco Bosco, direttore generale, coglie l’occasione per evidenziare alcuni aspetti rilevanti che hanno accompagnato questo lavoro, che in soli 6 mesi ha visto nascere dal nulla il più grande bacino d’innevamento attualmente esistente in Italia. Innanzi tutto la grande collaborazione instaurata fra tutte le aziende esterne che sono intervenute nelle varie fasi di

lavorazione e l’ufficio tecnico funivie che ha coordinato e diretto i lavori, la grande disponibilità dimostrata dalla Comunità Regole di Spinale e Manez, proprietaria dell’area, dal Comune di Ragoli, dal Corpo Fore-stale, dal Parco naturale Adamello Brenta e dai vari uffici provinciali interessati all’opera. Con il nuovo investimento Cam-piglio, che si sta sempre più internazionalizzando (45% di turisti stranieri lo scorso inverno), lancia un messaggio molto importante: sulle sue piste la neve è assicurata su tutto il demanio sciabile, dall’i-nizio di ogni stagione invernale. Questa è la principale garanzia che i vari tour-operator stranieri vogliono avere, prima di organizzare flussi importanti verso una destinazione turistica. E la Skiarea Campiglio (Madonna di Campiglio Folgarida-Marilleva e Pinzolo), con 150 km di piste sci ai piedi ed una ricettività alberghiera complessiva di oltre 30.000 posti letto, è una fra le più importanti destinazioni turistiche di tutto l’arco alpino a livello interna-zionale.

A Madonna di Campiglio neve garantita dal nuovo bacino

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di Campiglio, Folgarida - Marilleva, Peio, Passo del Tonale, Altopiano della Paganel-la. Sono tante le eccellenze di Skirama Dolomiti - Adamello Brenta, uno dei comprensori sciistici più importanti dell’arco alpino. Con quasi 400 km di piste, il carosello raggruppa le più belle stazioni invernali del Trentino occidentale, frui-bili attraverso un unico skipass. Un tour tra gli imponenti massicci dell’Adamello-Presanella, dell’Ortles-Cevedale e le splendide cime delle Do-lomiti di Brenta, fra alcuni dei panorami più belli di alta quota conosciuti a livello internazionale.Ne fanno parte le stazioni sciistiche di Madonna di Campiglio e Pinzolo in Val Rendena, Folgarida - Marilleva, Peio, Passo del Tonale in Val di Sole, Andalo - Fai della Paganella, Monte Bondone e Folgaria - Lavarone - Luserna. Località conosciute per la qualità degli impianti, per piste di ogni grado di difficoltà quasi totalmente servite da impianti di innevamento programmato, per le diverse proposte sportive legate alla neve e per

lo straordinario ed inconfondibile paesaggio na-turale.L’elevata altitudine dei tracciati, che raggiungono i 2.500 metri di quota a Madonna di Campiglio e i 3.000 metri al Passo del Tonale, garantisce inol-tre la possibilità di sciare da novembre fino a primavera inoltrata.

Madonna

skirama Dolomiti offre agli appassionati la possibilità di sciare in un contesto che può contare su quasi 400 km di piste.

un'offerta ampia e di alto livello

copertina

Skirama Dolomiti Adamello BrentaMadonna di CampiglioPinzoloFolgarida-MarillevaPeioTonale-PontedilegnoAndalo-Fai della PaganellaMonte BondoneFolgaria-Lavarone

1 skipass150 impianti380 km di piste340 km di piste con innevamento programmatoAltitudine massima: 3.000 m slm

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A Fabrizio Galli Zugaro chie-

diamo cosa crea una buona

impressione quando ci si

presenta in Banca per chiedere

un credito?

Quando si sa esattamente cosa

si vuole, ma allo stesso tempo si

ha bisogno della consulenza della

Banca. Chi è in grado di presenta-

re un progetto concreto, corredato

da una documentazione comple-

ta e attuale, a partire dal piano

business al budget e un piano

finanziario triennale, chi anche

durante il secondo colloquio non

lascia adito a dubbi, ha buone

possibilità.

Quali particolari vantaggi ha un

cliente presso la Volksbank?

Siamo veloci e abbiamo la pretesa

di dare risposte chiare – indipen-

dentemente dal fatto che il parere

sia positivo o negativo. Il lasso di

tempo necessario per l’elaborazio-

ne di una richiesta di credito corri-

sponde a circa due settimane.

Banca Popolare - Volksbank eroga

crediti con tassi legati alla solvibili-

tà del cliente.

Dove si trova in questo caso

il vantaggio per chi chiede un

credito?

Il vantaggio si trova nella cor-

rettezza: il prezzo, ovvero la

condizione che il cliente ottiene

per un credito si trova in diretto

collegamento alla sua prestazio-

ne. Se un imprenditore gestisce

impeccabilmente la sua azienda

ed è in grado di sottoporre bilanci

e piani business solidi, otterrà

condizioni e clausole migliori. In

caso di società di capitali mostria-

mo e spieghiamo ai nostri clienti

il rating interno – in questo modo

possono capire quali sono i fattori

che influenzano il merito creditizio

e come la Banca giunge a una

decisione in merito alle richieste di

credito.

Quanti crediti ha erogato la

Volksbank nei primi sei mesi

del 2014?

nella prima metà dell’anno 2014

abbiamo erogato 350 mio di euro

ad aziende e privati; nell’arco di

tutto il 2013 sono stati erogati 650

mio di euro. Tra parentesi, la no-

stra raccolta viene reinvestita sotto

forma di impieghi, al 100 percen-

to, all’interno della stessa regione

di provenienza. In questo modo

rafforziamo l’economia regionale.

Tutti i fatti sul tavolo, documentazioni esaurienti e una buona preparazione – questo è quello che crea una buona impressione quando si svolge un colloquio sul credito. Fabrizio Galli Zugaro, il direttore commerciale di Banca Popolare Volksbank svela nell’intervista cos'altro costa.

Come ottenere un credito

“Una documentazione completa e attuale, un progetto concreto – questi sono buoni presupposti per ottenere un credito”, sostiene Fabrizio Galli Zugaro, direttore commerciale di Banca Popolare - Volksbank

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sofc Power sta per portare sul mercato il frutto di un'intensa attività di ricerca. le sue caldaie con microgeneratori a celle combustibili producono un'efficienza del 90% superiore alla media.

nello

di alESSandrO dE BErtOlini

Efficienza energeticadalla ricerca al mercato

azie

nde

aziende

spazio di una normale caldaia domestica, l’utilizzo del-la tecnologia Sofc può portare a produrre energia elettrica e calore con efficienze del 90% superiori ai tradizionali modelli di combu-stione. Il processo di trasformazio-ne, altamente tecnologico, è reso possibile grazie all’impiego di mi-crogeneratori a celle a combusti-bile. SofcPower, azienda trentina con sede a Mezzolombardo, è tra le poche realtà al mondo in gra-do di ottenere da questo tipo di tecnologia prodotti vendibili sul mercato. L’azienda nasce nel 2007 da Euro-coating Spa di Pergine nella più ampia compagine societaria di Eurocoating, società dello United Coating Group, diretta dall’im-prenditore parmigiano Nelso Antolotti. Ma già nel 2002, all’in-terno di Eurocoating viene strut-turata un’area di ricerca con l’o-biettivo di occuparsi dei materiali ceramici ad ossidi solidi (Sofc) per applicazioni energetiche. “Il progetto – spiega Michele Gu-bert, direttore responsabile del-le relazione esterne e presidente della Rete d’impresa Crisalide – è stato finanziato internamente dal-la società e strutturato grazie alla collaborazione della Facoltà di in-gegneria dell’Università di Trento. All’epoca, il progetto ebbe un forte

sostegno non solo tecnico ma anche morale da parte del fisico Fabio Ferrari, che fu promotore della stessa facoltà e prima ret-tore dell’ateneo”.Dal 2002 a oggi, Gubert racconta le tappe fondamentali che hanno portato dagli investimenti iniziali alla realizzazione del primo prodotto. “Dopo tre anni di ricerca con un team di tre persone – racconta Gubert – la società decide a fine 2006 di creare uno spin-off dedicato, depositando nel contempo una ri-chiesta di finanziamento provinciale sulla legge 6/1999 per un progetto di ricerca e sviluppo triennale (denominato Domino) di oltre 8,5 milioni di Euro. Nel 2007, per accelerare lo sviluppo della tecnologia, la società promuove la sua prima acquisizione, rilevando la totalità delle quote di Ht-Ceramix, con sede nella Svizzera francese, a sua volta uno spin-off accademico dell’Epfl (Ecole polytechnique federale de Lausanne). Durante la due di-ligence per l’acquisizione, la società si avvale di un manager trentino che viveva in Svizzera, con esperienza internazionale nel settore dell’automotive, dell’elettronica e del coating. Al termine della due diligence, Nelso Antolotti e l’ingegnere Alberto Rava-gni fondano la società e chiedono a quest’ultimo di diventarne l’amministratore delegato. Il progetto Domino ha consentito poi alla società di sviluppare il primo micro-cogeneratore a fuel cell

Nelso Antolotti e Alberto Ravagni

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ne del sistema Sofc e dello sviluppo dei prototipi, e il team italiano, oggi composto da circa settanta persone, concentrato invece sull’industrializzazio-ne della produzione e nell’integrazione dei pro-cessi”.Ma a chi si rivolge Sofc Power? A quali mercati, quali clienti? “Abbiamo venduto i nostri sistemi in Europa, in Korea, negli Stati Uniti, in Russia e in Arabia Saudita principalmente per applicazio-ni speciali o di ricerca. Con il sistema Engen-2500, un prodotto rivoluzionario, introduciamo una gamma destinata a clienti tra i 2,5 ed i 15 Kw di potenza, che vogliano fare efficienza energetica con un consumo di energia e calore costante: ho-tel, ristoranti, condomini, centri wellness, negozi, uffici e piccole e medie imprese produttive. Ci rivolgiamo anche alle utilities come partner (in Trentino con Dolomiti Energia proprio con il pro-getto di rete d’impresa Crisalide) e puntiamo a creare un modello di vendita del sistema senza l’investimento da parte dell’utente, ma con un ri-sparmio fisso dal primo chilowattora”.A breve e medio termine, Michele Gubert svela gli obbiettivi principali dell’azienda. “Puntiamo a installare nel periodo compreso tra ottobre 2014 e dicembre 2015 una gamma pilota dei sistemi di micro-cogenerazione (circa cento) su clienti sele-zionati, al fine di raccogliere indicazioni utili per la risoluzione delle problematiche e proseguire con il miglioramento continuo del sistema. In an-teprima, inoltre, posso dirvi che la prima novità sarà quella di una rebranding generale dell’azien-da. Ci sta a cuore soprattutto comunicare il con-cetto di solidità, perché, a oggi, siamo visti ancora troppo come società di ricerca e sviluppo. Le altre novità le presenteremo con i primi risultati deri-vanti dai field test sul campo”. (adb)

con taglia 500 watt (modello Asterix), equipaggiato con un sistema di reforming del metano a secco (ossidazione parziale catalitica diretta, in inglese direct catalytic partial oxidation o D-Cpox)”.La creazione di un prodotto così complesso come un sistema di micro-cogenerazione richiede in-genti risorse finanziare. “Tali risorse – continua Gubert – sono arrivate in parte da Eurocoating in parte da progetti europei e nazionali (Industria 2015). Fino al 2011 si può dire che SofcPower sia stata una grande azienda di ricerca e sviluppo nell’ambito delle fuel cell: a un certo punto era-no attivi sette progetti che spaziavano dai temi dell’ingegneria dei materiali alla termodinamica avanzata. Con il miglioramento del sistema Aste-rix, è arrivata la necessità di trovare altre risorse per finanziare l’industrializzazione di un nuovo e più potente sistema per il mercato target. Dal 2012, per circa un anno, abbiamo strutturato una trat-tativa con due fondi di investimento esteri: Leve-rage Green Energy (Lge), con sede negli Stati Uniti, e Kew Capital, con sede a Londra. Siamo riusciti a raccogliere a metà 2013 circa 30 milioni di inve-stimenti da strutturare su un quadriennio, al fine di completare questo nuovo modello di cogenera-tore denominato Engen-2500, per poi lanciarlo sui mercati internazionali. Nell’ultimo anno abbiamo inserito nell’organico anche un direttore per la fi-liale tedesca proveniente dal Gruppo Vaillant, un direttore operativo con esperienze in Fiat Avio e un interim manager proveniente da Ferrari”.Oltre all’impegno costante in ricerca e sviluppo, l’azienda ha dovuto superare anche notevoli diffi-coltà organizzative. “L’aspetto più delicato – pro-segue Gubert – ha riguardato l’integrazione tra il team svizzero composto da quindici persone, che si occupa tuttora della ricerca e della progettazio-

Il direttore della ricerca e sviluppo

Massimo Bertoldi in uno dei frequenti tour

aziendali organizzati in Sofcpower

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non solo uova pasquali, ma anche nuovi prodotti legati alla tradizione e al territorio. Dopo avere assuntoi vecchi dipendenti, dal 2015 l'organico potrebbe essere rafforzato.

ripartiti ufficialmente con la produzio-ne lo scorso primo ottobre. Abbiamo riavviato la linea di prodotti tradizionali dell’azienda e allo stesso tempo stiamo lavorando a un’ampia gamma di prodotti completamente nuovi, che lanceremo sul mercato a partire dal prossimo gennaio”. Giancarlo Cipriani, imprenditore, racconta così la rinascita di Cisa 2054, azienda storica di Ro-vereto, che per oltre mezzo secolo ha deliziato il palato dei trentini con la produzione di ciocco-lato destinato perlopiù alla produzione di uova pasquali. “Siamo intenzionati – continua – a non abbandonare la produzione di uova, ma

vogliamo puntare anche su linee innovative e, sopratutto, vogliamo fondere il cioccolato con il nostro territorio. Il Trentino è ricco di prodotti e tradizioni. In particolare, vogliamo abbinare il cioccolato con la nostra frutta: le mele, le prugne ed altre specificità della terra. Stiamo facendo sperimentazioni e test. La nuova gamma di pro-dotti sarà costituita da tavolette, barrette e pra-line con all’interno frutta di provenienza esclu-sivamente locale”. Anche la veste sarà del tutto nuova. “Puntiamo sul packaging e sulle strategie di marketing per proporci sui mercati”. Mercati di nicchia, per Cisa 2054, che guarda alla qua-lità più che alla quantità. “Non puntiamo solo

“siaMo

Cisa rilanciail cioccolato roveretano

aziende

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mezzo secolo di attività, la proprietà decide di affittare l’azienda a un gruppo di Ravenna che la gestisce fino al 2013. Terminato il contratto di affitto, l’azienda chiude i battenti. Comincia qui, o meglio, ricomincia da qui l’av-ventura imprenditoriale della nuova compagine societaria. “Tutti gli otto dipendenti storici, che rappresentano il cuore dell’azienda – spiega Ci-priani – sono stati riassunti: personale che aveva maturato tante e preziose competenze. Insieme a loro puntiamo a crescere, immaginando di do-verci ampliare già dal 2015, quando saranno pos-sibili nuove assunzioni”. Per riprendere in mano l’azienda sono occorsi importanti investimenti. “Fortunatamente – pre-cisa – gli istituti di credito ci hanno dato fiducia, hanno dimostrato di credere nel nostro progetto e si sono dimostrati partner fondamentali. Anche l’ente pubblico ci ha assistito, svolgendo un ruo-lo importante tramite l’Agenzia del lavoro nell’e-spletamento delle pratiche per la riassunzione del personale”. Con il personale di sempre, il know-how matura-to in tanti anni di esperienza e un nuovo piano industriale per il futuro, Cisa 2054 punta a rag-giungere in pochi anni gli standard di un tempo. E gli ingredienti ci sono tutti. Compreso il cioc-colato. Per la lavorazione del cacao – la materia prima, che giunge dall’Africa e dal centro Ame-rica – Cisa si rivolge a un’azienda italiana con cui lavora da oltre quarant’anni. Ancora oggi il cioccolato viene prodotto con la ricetta “Cisa”, la stessa usata da Pia Marsilli, che ha reso nota l’azienda per la sua qualità.“Abbiamo costruito una compagine societaria solida – conclude Cipriani – che crede in un pro-getto ed è ben determinata a portarlo a termine. I macchinari produttivi sono in buono stato e per-fettamente funzionanti. Abbiamo un territorio da valorizzare, con i suoi prodotti che vogliamo abbinare al nostro cioccolato. Vogliamo partire con il piede giusto e crediamo che vi sia spazio per lavorare su mercati di nicchia, prevalente-mente italiani ma non solo, e con prodotti nuovi che faranno crescere l’azienda”. (adb)

aziende

alla grande distribuzione e al grande consumo – precisa Cipriani – ma anche a raggiungere fette di mercato che cercano nel prodotto una grande qualità”.La riapertura è stata possibile grazie allo sforzo congiunto di Giancarlo Cipriani, Pia Marsilli (che con il marito Claudio Salvetti aveva avviato l’attività nel 1954) Franco e Mauro Salvetti (figli dei fondatori) ed Emanuela Corradini (titolare di Oficina d’Impresa, azienda di Rovereto specia-lizzata in marketing e comunicazione). L’impe-gno si è concretizzato nel 2014 in questo nuovo progetto di rilancio.Sessant’anni fa, l’impresa era nata a Rovereto

all’inizio degli anni 50, quando i coniugi Salvetti decisero di iniziare la lavorazione del cioccolato. Da piccola azienda familiare, Cisa si trasforma in una realtà industriale e alla fine degli anni 70 costruisce il nuovo stabilimento nella zona industriale di Rovereto, dove ha sede ancora oggi in via dell’Artigiano. Pia Marsilli, in seguito alla scomparsa prematura del marito, prosegue l’at-tività con il figlio Mauro, portando il marchio ad affermarsi sul mercato italiano come sinoni-mo di tradizione e qualità. Nel 2009, dopo oltre

Gpi negli "Oscar di bilancio 2014"Sono stati assegnati, lo scorso 12 novembre, gli Oscar di bilancio 2014: un premio pensato per riconoscere il merito delle aziende aperte al cambiamento e al miglioramento, che scelgono la traspa-renza e dialogano con tutti portatori di interesse e i destinatari delle informazioni. Per il terzo anno consecutivo ad aggiudicarsi l’Oscar dedicato alle aziende sanitarie pubbliche è la Ulss 21 di Legnago, realtà che opera con i sistemi amministrativi di Gpi Spa. Clienti di Gpi compaiono anche tra i finalisti del concorso: nella categoria riservata alle aziende sanitarie pubbliche figura la Usl di Ferrara; nella categoria riservata alle aziende ospedaliere si fanno largo l’Azienda ospedaliera della Valtellina/Valchiavenna e l’Azienda ospedaliera-universitaria Martino di Messina.

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1984 è facile immaginare scenari futuristici per il mondo dell’informatica: Apple lancia il Ma-cintosh, Super Mario Bros è in sala giochi e sono gli anni del genere fantascientifico.Meno facile è creare una realtà informatica con-creta e legata al territorio, con le capacità per guar-dare al futuro costruendo il presente.Informatica Trentina, nei suoi primi trent’anni, è riuscita ad essere proprio questo: uno strumento di sistema, capace di supportare l’amministrazio-ne pubblica locale, accompagnandola nel tortuoso percorso dello sviluppo tecnologico, dalle schede perforate al cloud computing.Raccolto - all’inizio degli anni 80 - il testimone del preesistente Ced di Provincia, l’azienda risponde alla necessità di sviluppare nel territorio e per il territorio il sapere scientifico e tecnologico della

emergente “computer science”, applicandola al comparto pubblico trentino.Il legame di Informatica Trentina con il sistema Provincia è duplice: da un lato, sviluppa e gestisce le strutture informatiche per la pubblica ammini-strazione; dall’altro, collabora strettamente con le realtà produttive locali.Molte cose sono cambiate in trent’anni nel percor-so dalla costruzione dei primi sistemi informativi alle Smart Cities, ma non è cambiata la passio-ne per l’innovazione a servizio delle persone. Gli sforzi per avvicinare la Pa al cittadino, favorendo accessibilità e trasparenza, hanno contraddistinto gran parte della storia di Informatica Trentina e continuano a farlo. La realizzazione delle infra-strutture tecniche e virtuali per gestire i dati di catasto, turismo, contabilità, personale, per sem-

nel

30 candelineper informatica trentinacreata come evoluzione del centro elaborazione dati della Provincia, la software house di sistema ha guidato l'innovazione tecnologica in Trentino e contribuito a migliorare l'efficienza degli enti locali.

aziende

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tutto per quanto attiene al rapporto sempre più virtuale, ma sempre più costante e necessario, tra la pubblica amministrazione e i cittadini.Per prefigurare e contribuire a disegnare il Tren-tino dei prossimi trent’anni, rimane fondamenta-le rafforzare il dinamismo interno e la capacità dell’azienda di modellare lo sviluppo delle pro-prie ricerche e dei propri progetti, in sinergia con le associazioni, l’Università, le imprese e gli Enti Locali, che rappresentano il sistema nervoso della nostra provincia.Come sottolinea il direttore generale Clara Fre-sca Fantoni “il Trentino Digitale rimane la no-stra visione a tendere. Crediamo in questa visione perché è nel dna della nostra società fin dai suoi esordi, quando dall’allora Centro elaborazione dati della Provincia autonoma di Trento nacque Informatica Trentina con lo sfidante obiettivo di realizzare il sistema informativo elettronico pro-vinciale. Continueremo quindi a garantire il no-stro impegno per una Pa più efficiente, veloce e trasparente nel rispondere ai bisogni della pro-pria collettività, facendo sistema con i principali attori del territorio al fine di facilitare la vita dei cittadini e delle imprese. In regime di spending review questo significa razionalizzare le risorse e semplificare i processi, senza mai far venir meno l’obiettivo primario e imprescindibile del miglio-ramento continuo della qualità dei servizi offerti al territorio. La sfida che si prospetta è davvero grande: promuovere un Trentino inclusivo e colla-borativo, più competitivo e in linea con i migliori standard europei. Noi ci siamo”.

plificare l’attività dei Comuni, per mettere in rete Pa e cittadini (Telpat, Infopat, Sirenet, Trentino Cultura…) ha reso Informatica Trentina parte in-tegrante del tessuto locale; la prima depositaria della memoria digitale della Provincia autonoma di Trento.Essere all’avanguardia e ascoltare la realtà locale restano punti fermi della mission aziendale, in-sieme alla crescente attenzione alla sicurezza dei dati, come testimoniano la certificazione Uni En Iso 9001 e l’adozione della metodologia Itil.Oggi l’azienda – per tre decenni testimone e attore della storia del settore It e Ict, dell’evoluzione della Pa e dei mutamenti micro e macroeconomici - fe-steggia i trent’anni dalla fondazione.Il grande fascino di una storia aziendale stretta-mente intrecciata allo sviluppo locale sta nel guar-dare indietro e vedere i progetti e le esperienze che hanno segnato le epoche: dagli imponenti studi di fattibilità degli anni 80 al Videotel dei Campionati del Mondo di Sci Nordico nel 1991, dal portale Vi-voscuola al progetto di votazione elettronica Pro-vote nel 2008.L’esperienza e il know-how maturato in questi anni sono la base per creare nuove best-practice tra Pa e cittadini, tra Amministrazione locale e realtà produttive, favorendo la semplificazione dei processi, la trasparenza e - con i nuovi paradigmi degli Open Data - la condivisione delle informa-zioni.Le prospettive per il futuro di Informatica Trenti-na permangono fortemente ancorate allo sviluppo della società trentina nel suo complesso, soprat-

Una foto d'archivio di Informatica Trentina

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I SERVIZI DELL’AREA FORMAZIONE E INFORMAZIONE- Analisi dei fabbisogni formativi- Interventi formativi e addestramento tecnico specifico- Ricerca di finanziamenti, assistenza e gestione dei Progetti formativi

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LA VOSTRA SICUREZZA

IL NOSTRO OBIETTIVO

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Il gruppo roveretano, da sempre specializzato nella raccolta del rottame ferroso, da unpaio d'anni gestisce rifiuti pericolosi e non. a breve l'inaugurazione del nuovo stabilimento.

rottame al rifiuto”. Il Gruppo Fir di Rove-reto esprime così la propria presenza sul mercato. “L’azienda – spiega Paolo Brognara, responsabile vendite – si è sviluppata negli ultimi anni con grande convinzione nel mondo del rifiuto. Sin da-gli anni 70, il nostro core business è stato la raccol-ta del rottame ferroso. Ma da due anni abbiamo iniziato un servizio di gestione dei rifiuti speciali, pericolosi e non. Vogliamo porci come punto di riferimento per il Triveneto e la Lombardia rivol-gendoci a imprenditori privati ma non solo. La soluzione che offriamo è la gestione completa e in sicurezza dei rifiuti, favorendo il recupero a scapito del mero smaltimento. Se, fino a pochi anni fa, eravamo conosciuti come azienda part-ner per la trasformazione del rottame ferroso, ora ci stiamo specializzando anche nel mondo dello smaltimento e della raccolta di rifiuti pericolosi con ottimi risultati”.Nato come piattaforma di ricezione rifiuti, il Gruppo Fir è oggi in grado di indirizzare all’estero

i rifiuti verso le destinazioni per lo smaltimento e per il recupero finale. A seconda del tipo di ma-teriale da smaltire o riciclare, l’azienda individua in Italia o all’estero il luogo adatto ad accogliere il rifiuto, si occupa del trasporto e di ogni altra operazione necessaria. “I rifiuti arrivano in azien-da”, continua Brognara. “Noi li trattiamo nei no-stri impianti e poi li portiamo nei luoghi dello smaltimento o del recupero presso gli impianti finali. Ci contraddistingue la capacità di poterci muovere sia in Italia sia all’estero in base all’u-bicazione del tipo di impianto finale necessario allo smaltimento o al riciclo del rifiuto. Abbiamo attivato contatti e notifiche su impianti esteri per molte tipologie di rifiuti pericolosi (derivanti da materiali da forno, terreni contaminati, amianto e altro) destinati sia allo smaltimento in discari-che sia agli inceneritori con recupero energetico. I Paesi ai quali ci stiamo rivolgendo spaziano dal-la Germania all’Olanda, dal Portogallo all’Austria alla Svizzera. Curiamo tutti gli aspetti del traspor-

“dal

Fir cresce grazie a rottami e rifiuti

aziende

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fratelli Marco e Thomas Ider. Complessivamente lavorano in Fir una ventina di persone. Il Gruppo è composto da tre società controllate dalla casa madre: Fir Servizi, Fir Trasporti, Iderambiente For-mazione. Fir Servizi si occupa dalla “gestione dei rifiuti speciali, pericolosi e non, del recupero e stoccaggio di metalli ferrosi e di consulenza am-bientale e legislativa”. Fir Trasporti dispone di un

“ampio parco mezzi con dotazione all’avanguardia e containers di diverse capacità per il recupero e il trasporto di qualsiasi tipologia e quantità di materiale”. IderAmbiente Formazione promuove “attività di formazione in ambito di tutela ambita-le, organizza corsi, master e convegni per scuole e imprese sia a livello locale sia a livello nazionale”.Il Gruppo Fir è oggi leader nel settore e copre l’intera area del Nord-Est offrendo servizi sempre più completi e innovativi. Non sente la crisi e si appresta a iniziare il 2015 con buone aspettative di crescita. “Stiamo ottenendo ottimi risultati nel nuovo settore dei rifiuti – conclude Paolo Brogna-ra – e guardiamo con fiducia al 2015. Il successo è dovuto a una gestione accurata dell’azienda sia per quanto riguarda la presenza sul mercato do-mestico sia per quanto riguarda i mercati esteri”. (adb)

to, della fideiussione, della parte amministrativa e burocratica. Inoltre, siamo in grado di svolgere tutti questi servizi anche per conto terzi”.Nell’anno del 40° anniversario – l’azienda è stata fondata a Rovereto nel 1974 – il Gruppo si avvia così a chiudere il 2014 con un trend di crescita che abbraccia tutti i principali ambiti aziendali: aumento del fatturato, crescita di tre unità di per-sonale, incremento del giro d’affari, ampliamento dell’offerta al cliente, acquisto di nuovi macchi-nari. A breve sarà inaugurato il nuovo stabilimen-to, che porterà la superficie coperta dall’azienda a 10mila metri quadrati. Per quanto riguarda la parte ferrosa, ambito tradizionale di riferimento per il Gruppo Fir, il fatturato 2014 si attesta su valori consolidati, in linea con gli ultimi anni. Per quanto riguarda il nuovo settore della gestione e smaltimento rifiuti, l’azienda giunge a fine anno con un segno fortemente positivo. Il Gruppo Fir fa capo alla famiglia Ider. L’attività viene fondata nel 1974 da Guido Ider. A lui si affianca, ancora giovanissimo, il figlio Giovanni e insieme vivono la prima importante fase di am-pliamento. Oggi, a quasi mezzo secolo di distanza, l’impresa è ancora saldamente nelle mani della famiglia ed è condotta dalla terza generazione, i

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La famiglia Ider

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sicurezza non s’improvvisa, ma è frutto di un progetto strategico e d’investimenti a medio-lungo termine per ottenere risultati concreti, che lungo i 314 chilometri dell’Autostrada del Bren-nero si sono puntualmente verificati, con una testimonianza univoca: l’incidentalità su A22 è decisamente inferiore alla media italiana ed eu-ropea, specie nei 90 chilometri del tratto alpino tra Bolzano Nord e il confine del Brennero.

"Questi sono dati che ci pongono ai vertici delle classifiche in tema di sicurezza, sia per numero d’incidenti che di morti – commenta l’ammini-stratore delegato di Autostrada del Brennero Spa Walter Pardatscher – frutto delle politiche lungi-miranti messe in atto negli ultimi dieci anni dai vertici della società e dalla proprietà costituita in gran parte dagli enti territoriali attraversati dal tracciato autostradale. Si è trattato di una precisa

scelta di ordine politico, che ha rivolto parte degli utili verso gli investimenti in tema di sicurezza attiva e passiva, tanto che oggi l’A22 è un punto di riferimento per la qualità degli interventi effet-tuati, anche in termini di tecnologie all’avanguar-dia e, spesso, sperimentali".Il percorso evolutivo in tema di sicurezza è stato seguito in prima persona dal direttore generale del settore tecnico di A22 Carlo Costa: "Negli anni, la società ha investito sul miglioramento dell’in-frastruttura, nelle tecnologie e nell’aggiornamento continuo del personale. Sono state impiegate ri-sorse notevoli, che hanno generato un moltiplica-tore di risultati in termini sociali ed economici. Grazie alla sensibilità degli amministratori e del-la proprietà, si sono spesso sperimentate soluzio-ni d’avanguardia, spesso mai prima applicate ad una realtà autostradale, consentendo alla società

la

la riduzione dell’incidentalità conferma gli standard superiori alla media dovuti agli investimenti sull’infrastruttura e sulla tecnologia. a breve il nuovo centro di controllo veicoli pesanti a Vipiteno.

a22: la sicurezza non s’improvvisa

aziende

In questa pagina e in quella accanto:Due momenti di un'esercitazione

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chiedere rinforzi nei casi di maggiore complessità. "Dalla centrale operativa si possono comandare i pannelli a messaggio variabile con pittogrammi grafici e scritte in più lingue in modo da avverti-re i conducenti che sopraggiungono sul luogo di crisi, oltre ad inviare gli avvisi a tutti gli utenti che utilizzano l’apposita applicazione sviluppa-ta da A22 per tutti i possessori di smartphone, i quali possono anche inviare le loro osservazioni al Cau – sottolinea Costa – che poi può adeguare le informazioni erogate a tutta l’utenza. La nuo-va centrale operativa del Cau è dotata delle più avanzate tecnologie di telecontrollo – da quelle ottiche a quelle termiche e meteorologiche – che consentono di elaborare previsioni puntuali sull’evoluzione delle condizioni di traffico lungo l’intero percorso autostradale in tempo reale, in modo che gli utenti non siano mai soli durante il viaggio in Autobrennero".Nonostante il livello di sicurezza raggiunto sia tra i più elevati in assoluto, la società continua ad investire nel settore: "il Consiglio d’Ammini-strazione ha appena deliberato l’investimento di circa sei milioni di euro per la nuova stazione fissa di controllo dei veicoli pesanti in transito alla barriera di Vipiteno – sottolinea Pardatscher – che soddisfa le esigenze di verifica del rispetto delle norme di circolazione stradale dei camion, fattore che ha stretta correlazione con la corretta concorrenza tra le imprese. In questo modo, si eviterà che sull’Autobrennero possano circolare veicoli privi dei requisiti minimi di sicurezza, op-pure trasportino merce senza il rispetto delle nor-mative di settore, come spesso capita con i vettori esteri". (se)

di brevettare le soluzioni più innovative, che oggi vengono applicate in tutto il mondo".Soluzioni che non sono improvvisate, ma frutto di una precisa codificazione per renderle ripetibi-li nel tempo con i diversi operatori coinvolti: "È il caso degli interventi di soccorso in caso d’inci-denti – sottolinea Costa - come ha puntualmente confermato anche la recente esercitazione condot-ta nella galleria del Virgolo nei pressi di Bolzano, che ha dimostrato l’efficienza della catena d’in-tervento dei vari enti coinvolti (dalla Protezione civile alla Polizia stradale, ai Vigili del fuoco, al 118, agli assistenti della viabilità, alla rimozione dei veicoli incidentati...). Nel corso di questa eser-citazione periodica abbiamo potuto testare anche l’efficacia degli interventi effettuati nel corso del-la ristrutturazione funzionale della galleria, dove sono stati installati sistemi di telerilevamento ot-tico e termico in grado di comunicare in tempo reale al Cau la situazione di emergenza che si verifica all’interno del tunnel, consentendo agli operatori di allertare le strutture di pronto inter-vento e di ridurre la portata degli effetti del dan-no tramite l’azionamento di percorsi d’evacuazio-ne delle persone coinvolte in grado di muoversi autonomamente, l’abbattimento e l’evacuazione dei fumi tossici tramite l’impiego di sistemi di distribuzione di acqua finemente nebulizzata in pressione e la ventilazione forzata".Al verificarsi di una perturbazione del norma-le scorrimento del traffico, il Cau nella sede di Trento verifica da remoto la situazione e invia sul posto gli assistenti della viabilità più vicini, che provvedono a rimuovere gli eventuali ostacoli mettendo in sicurezza il flusso dei veicoli, salvo

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occasione della presentazione della 132° inda-gine congiunturale sul settore metalmeccanico ita-liano, Confindustria Trento lancia un messaggio forte: la centralità dell’industria metalmeccanica e del manifatturiero per una nuova stagione di sviluppo.Organizzata in contemporanea con la tradiziona-le conferenza congiunturale di Federmeccanica e le presentazioni promosse dalle altre territoriali del sistema, la conferenza stampa convocata il 27 novembre scorso a Palazzo Stella è stata l'occasio-ne per illustrare i numeri del comparto e per fare il punto sulla situazione del settore in Trentino.“Si tratta di un’iniziativa senza precedenti – ha di-chiarato Alessandro Benedetti, presidente della

sezione metalmeccanica di Confindustria Trento e vicepresidente dell’Associazione – con la quale si intende affermare l’orgoglio metalmeccanico in un momento delicato come quello attuale. Dob-biamo agire subito: i metalmeccanici sono pronti a fare la loro parte e ci aspettiamo che tutti lo facciano. Le nostre imprese rivendicano il ruolo che svolgono nell’economia del nostro Paese, ma anche il loro ruolo sociale. La metalmeccanica è la vera locomotiva d’Italia”. In un momento di grandi e profonde divisioni, il settore invoca co-esione e unità di intenti. Tre i fattori di rilancio individuati: maggiori investimenti capaci di risol-levare la domanda interna; un mercato del lavoro efficiente e inclusivo in un sistema che stimoli

in

nel giorno dell’orgoglio metalmeccanico, anche a Palazzo stella l’evento convocato per fare il punto sulla situazione del settore in Trentino e per rilanciare il protagonismo dell’industria manifatturiera. as

soci

azio

ne

“Metalmeccanica vera locomotiva d’italia”

associazione

Da sinistra:Busato, Benedetti

e Dirignani

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associazione

sono destinate per quasi il 58% al mercato euro-peo (in primo luogo alla Germania, seguita dalla Francia); quasi un quinto dell’export totale è assor-bito dall’Asia (in particolare dalla Cina, dall’Iran e dall’India); il 12% dei prodotti del settore sono collocati, invece, sul mercato statunitense. Tra i principali prodotti della metalmeccanica trentina che vengono esportati ci sono quelli della filiera dell’automotive, macchine per il riscaldamento-condizionamento, macchine utensili, macchine per la produzione e motori con la relativa com-ponentistica.Durante i lavori è intervenuto anche Daniele Di-rignani, direttore del personale di ZF Padova Srl, che ha portato l’esperienza del gruppo tedesco, presente in Trentino con la filiale di Arco.

la partecipazione e la produttività; una nuova rivoluzione industriale all’insegna del cosiddetto “manifatturiero intelligente”, che trasformerà, nei prossimi anni, mercati, produzioni e aziende.In Italia l’industria metalmeccanica contribuisce per circa l’8% alla formazione del PIL e per quasi la metà alla ricchezza prodotta dal settore mani-fatturiero. Rispetto al primo trimestre del 2008 la produzione metalmeccanica ha perso il 32,6% dei volumi produttivi e oltre un quarto del capitale fis-so installato. “In Trentino – ha spiegato il direttore di Confindustria Trento Roberto Busato – nella prima metà dell’anno in corso il trend congiun-turale è stato contraddistinto da un significativo recupero dei livelli di produzione (+8% su base annua nel semestre) mentre il fatturato, dopo aver segnato una leggera variazione positiva nel primi tre mesi, ha subito una contrazione di circa 9 pun-ti percentuali nel secondo trimestre”. In provincia di Trento il settore comprende circa 230 aziende con più di 10mila dipendenti (rispettivamente il 36% e il 35% del totale industria). Il comparto ha una forte propensione all’export: l’incidenza sul fatturato complessivo è pari al 54%, rispetto al 46% della media dell’industria manifatturiera. Le esportazioni trentine del settore metalmeccanico

Federmeccanica: nuovi incarichiIl nuovo rappresentante per Confindustria Trento nel Comitato Piccola Industria in Federmeccanica è Remo Rella, componente del Comitato della Sezione metalmeccanica in rappresentanza della Piccola industria.

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Presidente

di SilVia BrunO

Marco GIGlIolI, presidente della Piccola Industria di confindustria Trento, traccia un bilancio del primo semestre al vertice del comitato e illustra le linee guida della sua Presidenza.

“la collaborazione è il motore della crescita”

associazione

Giglioli, siamo a fine anno ed è tempo di bi-lanci: cosa desidera mettere in evidenza a proposito di questo primo semestre di presidenza? A seguito dell’assunzione dell’incarico, ho ritenuto oppor-tuno in primo luogo dedicarmi all’esplorazione attiva delle op-portunità che possono giovare a un comitato di questo tipo. In questo senso, in pochi mesi si è provveduto all’organizzazione di visite aziendali, momenti di incontro con i comitati delle territoriali dell’Euregio, corsi di formazione pianificati in accor-do con le esigenze manifestate dagli associati. Abbiamo pre-stato particolare cura alla pro-grammazione delle riunioni del Comitato, al fine di garantire un appuntamento mensile che fosse una concreta occasione di informazione e di approfondi-mento, nella speranza che ogni componente tornasse a casa con la sensazione di avere speso bene il proprio tempo. Nell’am-bito degli incontri abbiamo riservato uno spazio alla pre-sentazione degli imprenditori che costituiscono il gruppo - 25, appartenenti a 13 merceologie differenti - per consolidare la conoscenza, le relazioni, l’affia-tamento che all’inizio non c’e-

rano: un’operazione che è piaciuta molto, che ritengo abbia raggiunto lo scopo e che certamente darà, nel tempo, risultati in termini di coesione e di unità.

Lei vanta una lunga esperienza associativa avendo ricoper-to vari incarichi quale Delegato territoriale e componente del Direttivo dei Giovani, fino all'attuale presidenza della Piccola industria. Cosa pensa serva in questo momento agli Associati? Quali sono le linee guida della sua presi-denza? Gli imprenditori cercano nell’Associazione servizi e compe-tenze che diano risposta alle esigenze quotidiane, alle pro-blematiche concrete. Vi trovano, com’è noto, anche un solido sistema di rappresentanza con cui identificarsi. E ancora - so-prattutto nel caso di chi è più giovane - un luogo in cui fre-quentare i colleghi, conoscere altre storie d’impresa e modelli imprenditoriali diversi cui fare riferimento. Il mio desiderio più grande è che queste occasioni si moltiplichino, perché sono convinto che nel confronto tra pari risieda una fra le

Marco Giglioli

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C’è inoltre da qualche tempo l’intenzione di organizzare un viaggio che possa metterci nella condizione di avvicinare le realtà - soprattut-to quelle internazionali – che hanno maggio-ri possibilità, ad oggi, di offrire sostegno alle imprese. Il pensiero va naturalmente ai piani di sostegno e di finanziamento di respiro euro-peo, dunque a Bruxelles.

maggiori opportunità di crescita personale e professionale. Promuovere la partecipazione è nel contempo valorizzare la fruizione delle proposte offerte dalla struttura e favorire la fi-delizzazione all’Associazione. Grazie al sistema un imprenditore può spingersi là dove da solo non arriverebbe: considerazione tanto più vera per i titolari delle piccole e medie imprese, che se anche rappresentano la vera identità del tes-suto economico del Paese hanno certamente bi-sogno più delle grandi industrie di coalizzarsi per fare massa critica.

Lei ha rafforzato molto i contatti e la colla-borazione con le territoriali delle vicine pro-vince venete. La strategia risponde anche in questo caso alla convinzione che il miglioramento – del singolo, del gruppo, del sistema - non può prescindere dallo scambio di esperienze e buone pratiche. Sin dal principio ho voluto dunque valorizzare il confronto con i presidenti di altre territoriali e con i rappresentanti del Comitato centrale di Roma, sempre nell’ottica di favorire i contatti con l’altro. L’attenzione è andata poi a concen-trarsi sulle vicine province venete per questioni di prossimità territoriale e di naturale affinità: ritengo che guardando ai processi dei colleghi veneti i nostri possano trovare spunti costrut-tivi. E non solo: molte imprese hanno bisogno di aprirsi ai mercati vicini, per vedere se posso-no vendere, comperare, stringere alleanze con aziende che sono del loro stesso mercato.

Ci può dare qualche anticipazione in merito ai vostri progetti futuri?Certamente andremo ad approfondire il per-corso tracciato fino ad oggi. Continueremo ad organizzare incontri che consentano a titolari e collaboratori di impresa di conoscere meglio i servizi dell’Associazione, com’è accaduto nel caso dei focus su internazionalizzazione e fi-nanza d’impresa curati nelle scorse settimane. L’idea è poi di promuovere eventi di più larga scala, coinvolgendo anche le territoriali vicine.

associazione

Minibond da dieci milioni per Dedagroup

Per far fronte agli obiettivi del piano industriale 2014-2017, Deda-group Ict Network ha deciso di emettere - sul mercato Extramot di Borsa Italiana - un prestito obbligazionario di dieci milioni di euro della durata di cinque anni rivolto ad investitori istituzionali. La socie-tà ha affidato l’incarico di arranger a Banca Popolare di Vicenza, che intende sostenere il progetto attraverso il collocamento in garanzia dell’emissione. Dedagroup Ict Network è una realtà specializzata nella produzione di software per le banche, il fashion, il treasury and cash management, la pubblica amministrazione e la web integration. Conta oggi su 14 aziende, oltre 1600 persone altamente specializzate, 25 sedi ope-rative in Italia e all’estero che servono oltre 3500 clienti. Con sede in Trento e un fatturato di oltre 200 milioni di euro, si colloca fra leprime dieci realtà Ict a capitale italiano.

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sono stati presentati in un seminario le nuove "linee Guida 231" di confindustria. oltre alla prevenzione dei rischi e delle conseguenti sanzioni penali, sono un'occasione per migliorare l'organizzazione aziendale.

cosa vuol dire oggi parlare di responsabilità e di Modelli 231?Vuol dire agitare lo spettro della sanzione pena-le che incombe o piuttosto innescare un processo di crescita nella cultura organizzativa delle nostre imprese?La risposta sta nel sottotitolo del seminario tenu-to a Palazzo Stella su “Responsabilità e Modelli 231” il 14 novembre scorso ove il tema viene così declinato: “La prevenzione dei rischi tramite l’or-ganizzazione aziendale”. Si tratta cioè di puntare con decisione su un obiettivo fondamentale, che la prevenzione dei rischi diventi parte effettiva e integrante dell’organizzazione aziendale.In una prospettiva che mette al centro l’organizza-zione, quest’ultima si esprime anche nella funzio-ne di governo e di gestione dei rischi aziendali e quindi nei processi di risk management: l’organiz-zazione così intesa assume in sé e assorbe al pro-prio interno, la funzione di prevenzione generale delle violazioni e dei reati, facendosi carico di una più ampia mission di garanzia della legalità.

A ben vedere il filo che tiene insieme una violazio-ne - anche solo contestata - e la società cui appar-tiene l’autore della medesima, e quindi consente di addebitare all’impresa il comportamento di un singolo (con una forma di responsabilità assimila-bile in tutto a quella penale) è proprio il sistema aziendale di prevenzione.Troppo spesso nelle pronunce degli organi giudi-canti troviamo ancora affermazioni più o meno perentorie in cui è chiaramente rintracciabile la

Che

di PaOlO anghEBEn, responsabile area diritto d’impresa di Confindustria trento

Modelli 231 per prevenire i rischi

associazione

Università: nuove nomineGiulio Bonazzi e Giovanna Malagnino sono stati di recente nominati nel Cda dell'Università degli Studi di Trento. Bonazzi, presidente del gruppo Aquafil, è vicepresidente di Confindu-stria Trento. Malagnino è responsabile del centro di ricerca di Sandvik Coromant. Le nomine sono state decise dalla Giunta provinciale.

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associazione

seminario, durante la quale si sono succeduti gli interventi del direttore dell’area Affari legislativi di Confindustria Antonio Matonti, del responsabile dell’area Diritto d’impresa di Confindustria Trento Paolo Angheben, del consulente dell’Associazio-ne in materia 231 Giovanni Tretti, di Flavia Betti Tonini, componente di organismi di vigilanza 231 in imprese industriali, di Michele Tritto, dirigen-te Sicurezza delle Costruzioni di Ance e infine di Graziano Maranelli, direttore dell’Unità operati-va di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Apss di Trento.A ben vedere il sistema normativo che ruota in-torno al Modello 231 si può ricostruire come un tavolo a quattro gambe: infatti, accanto alle due “gambe” tradizionali del Modello 231 (contenente le procedure di prevenzione) e dell’Organismo di vigilanza si devono collocare quelle meno sconta-te, ma altrettanto importanti della formazione in via permanente e delle sanzioni disciplinari da irrogarsi obbligatoriamente in caso di violazione delle procedure di cui sopra.In conclusione, cos’è il sistema che ruota intorno al Modello 231?- non è un mero salvacondotto, non è cioè una

patente di esonero da responsabilità ad effetto automatico: se così fosse – se cioè fosse solo questo – forse non ne varrebbe la pena

- non è una soluzione adatta sempre e comun-que: ci possono essere - soprattutto per le realtà di dimensioni più ridotte – altri strumenti affi-ni da utilizzare in chiave protettiva

- può essere un’importante occasione di miglio-ramento interno e in seconda battuta uno scu-do protettivo valido per le casse ed il business dell’impresa.

sottostante convinzione per cui se il Modello 231 adottato fosse stato idoneo per davvero, il reato non si sarebbe verificato. Le nuove Linee Guida 2014 di Confindustria, pre-sentate per la prima volta sul territorio a Trento

in occasione del seminario (prima solo la presen-tazione ufficiale presso la sede nazionale agli inizi di ottobre), si muovono in tutt’altra prospettiva che potrebbe essere così sintetizzata: dovremmo poter arrivare ad affermare che non si dà respon-sabilità della società o impresa (secondo la disci-plina dettata dal decreto legislativo n. 231 del 2001) se non viene trovato un buco o un baco nella rete di protezione aziendale.Oggi infatti secondo Confindustria la questione della responsabilità 231 si traduce sostanzialmente nel chiarire come l’organizzazione aziendale pos-sa precostituire validi “filtri” ed efficaci rimedi contro le contestazioni di responsabilità tramite l’apprestamento di un idoneo sistema di preven-zione/protezione.Ben lontani da qualsiasi forma di responsabilità oggettiva che lascerebbe le imprese completamen-te indifese di fronte a possibili contestazioni, il criterio più plausibile per poter attribuire all’im-presa il fatto di un singolo individuo - in posizio-ne di vertice o meno – pare essere la cosiddetta “colpa in organizzazione”.Di questo e di altri profili rilevanti che attengono al tema di fondo dei Modelli 231 si è parlato lungo tutto l’arco dei lavori di un’intensa mattinata di

Per informazioniArea diritto d’impresaPaolo AnghebenT 0461 [email protected]

È Edro Menin il nuovo direttore

generale di Confidimpresa Trentino.

Cinquant’anni, di origini venete, ma

residente da vent’anni in Trentino, Me-

nin è stato dirigente bancario di Intesa

Sanpaolo a Torino. Il nuovo direttore

ha preso servizio presso il consorzio di

garanzia fidi dell’industria e del terziario

lo scorso 1° dicembre.

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lavori, introdotti dal delegato di Giunta alla So-stenibilità ambientale Andrea Basso, hanno visto gli interventi di Mauro Conti, di Mirco Flaim e di Maurizio Fauri. Da quest'ultimo ospitiamo una ri-flessione che ha costituito il filo conduttore dell'in-tero seminario. Il clima del nostro Pianeta ha subito notevoli mo-difiche nel corso dei suoi 4,5 miliardi di anni di vita: ha visto il susseguirsi di glaciazioni e periodi interglaciali, con temperature in calo ed in ascesa. Tuttavia, come riportato nel quinto Report sui cam-biamenti climatici dell’Intergovernmental panel on climate change, “molti dei cambiamenti osservati sono senza precedenti nei precedenti decenni e millenni”: nel periodo che va dal 1880 al 2012 la temperatura media della superficie terreste e degli oceani ha subito un innalzamento medio di 0,85 °C. Ogni anno da ormai qualche decennio, viene calco-lato l’Earth Overshoot Day, la giornata che segna il momento in cui l’umanità esaurisce il suo budget ecologico per quell’anno: in altre parole, dall’Over-shoot Day in poi, viviamo oltre le nostre possibilità. Tristemente, questa data arriva sempre prima ogni anno: nel 1987, l’umanità ha esaurito il budget il 19 dicembre, ma nel 2014 questo è accaduto già il 19 agosto. Questi riportati sono solo alcuni dei tanti dati regi-strati che dimostrano, senza possibilità di dubbio, che il clima terrestre sta subendo dei cambiamenti innaturali la cui causa va quindi ricercata nelle at-tività antropiche.Se il trend di consumi energetici rimane quello de-lineato dalle politiche attuali, le emissioni di Co2, calcolate dal 2008 al 2035, aumenteranno circa del 45%, di pari passo rispetto alla domanda mondia-le di energia. Con l’impiego di risorse rinnovabili, l’Agenzia internazionale per l’ambiente ha calcola-

to che nel 2020 si potrebbero tagliare del 72% le emissioni di Co2. Eppure è stato dimostrato che il solo impiego di risorse rinnovabili non sarebbe conveniente quanto lo è invece la combinazione di efficienza energetica e fonti rinnovabili: una gestio-ne ottimale della produzione di energia, un consu-mo accorto ed efficiente, la smart grid, sono tutti elementi in grado di dare il risparmio massimo sia per il portafoglio che per l’ambiente. In termini di gestione intelligente della fattura energetica, è possibile evitare inutili spese attraverso un attento controllo combinato di consumi e contratti di for-nitura. Il mercato offre oggi in tal senso servizi che permettono ad ogni Energy Manager di gestire au-tonomamente la verifica della fattura, inserendo i dati da qualsiasi dispositivo, nel contempo metten-do a disposizione report e grafici sull’andamento del mercato dell’energia: strumenti utili per man-

i

lo scorso 15 ottobre si è tenuto a Palazzo stella un seminario sul tema dell'efficienza energetica, intesa quale motore di sviluppo sostenibile.

Energia: fattori di sviluppo sostenibile

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dell’energia primaria viene sprecata per poter es-sere utilizzata; questo dimostra quanto sia neces-sario puntare sull’efficienza energetica. In termini di incentivi è stato fatto molto di recente: si parla di detrazioni fiscali, fondi europei, incentivi nazio-nali (conto energia termico) e di titoli di efficienza energetica (Tee), altresì chiamati Certificati Bianchi.In particolare, i Tee, applicabili a tutti i settori, ci-vili, produttivi e trasporti, sono uno strumento sul quale il Governo Italiano punta molto per ridurre le emissioni inquinanti, anche in attuativa alla Di-rettiva 2012/27/UE, recepita con il decreto legislati-vo n. 102 del 4 luglio 2014.Per far fronte alla crisi economica, è sempre più importante proporre alle aziende trentine un pac-chetto di servizi che sia quanto più completo pos-sibile, attraverso un sistema di gestione integrata dell’energia. Attenzione e competenza nei settori del mercato dell’energia, efficienza energetica e progettazione tecnica, sono ingranaggi essenziali per poter rimettere in moto il motore impresa. È possibile dare un nuovo impulso economico, che crei finalmente uno sviluppo (eco)sostenibile e red-ditizio, con un futuro stabile e in crescita per gli anni avvenire.

tenere monitorata la situazione economica e gesti-re il proprio portfolio management pianificando l’acquisto di energia in più tranche con l’obiettivo di ridurre i rischi connessi all’acquisto sul mercato libero. È quindi sufficiente stare attenti ai consumi ener-getici per risparmiare? Assolutamente no. Per com-prendere al meglio quali sono gli altri due fattori che concorrono all’ottenimento del migliore risul-tato possibile, si può riportare il “paradosso del Colosseo”. Nella fase di acquisto di un immobile o, banalmente, di un elettrodomestico, è sempre più rilevante l’aspetto relativo alla classe energetica; questa combina consumi ed efficienza energetica: il Colosseo ha consumi nulli, quindi questo porte-rebbe a propendere per una classificazione pari o superiore alla classe A. Se però provassimo a scal-dare il Colosseo, la dispersione del calore sarebbe massima, non esistendo né infissi, né coperture, né alcun sistema di isolazione. È chiaro quindi che i modelli di comportamento adottati e la produ-zione dell’energia sono aspetti inscindibili per un risultato ottimale.Molta strada va fatta ad esempio in termini di trasporto dell’energia: mediamente oltre un terzo

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lo

Dal 1° settembre 2014 è in vigore il nuovo accordo economico collettivo per gli agenti per il settore industria: a Palazzo stella una giornata di studio e approfondimento.

agenti: le novità del rinnovo

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scorso 19 novembre Palazzo Stella ha ospitato il seminario di approfondimento sul recente rin-novo dell’Accordo economico col-lettivo che disciplina il rapporto di agenzia e rappresentanza com-merciale nel settore industriale.A guidare l’appuntamento è sta-to chiamato l’avvocato Giampie-ro Belligoli del Foro di Verona, esperto di primo livello e consu-lente privilegiato di diverse asso-ciazioni territoriali; accanto a lui Paolo Rizzotto del Servizio legale di Unindustria Treviso. Dopo il saluto e l’introduzione dei lavori svolta da Andrea Marsonet, responsabile dell’area Lavoro e For-mazione di Confindustria Trento, la discussione si è sviluppata at-torno ai temi di maggior rilievo affrontati dal rinnovo, a partire dalle principali novità in materia di indennità di scioglimento del contratto di agenzia, compresi i criteri di calcolo e il raffronto con la disciplina civilistica nonché la disciplina transitoria.In particolare sulla tematica del-le indennità di scioglimento del contratto, negli ultimi anni, si era sviluppato un delicato contenzio-so originato da una sentenza del-la Corte di giustizia europea, che aveva parzialmente censurato la normativa contrattuale collettiva dall’Aec del 2002, rispetto in par-

ticolare a quella prevista dall’art. 1751 del Codice civile. Tale rin-novo si è quindi posto tra gli obiettivi il superamento di questa criticità, al fine di consentire una piena e legittima applicabilità della normativa contrattuale collettiva.I relatori si sono poi soffermati su altre importanti novità, quali le modifiche unilaterali da parte del proponente (zona, provvigio-ni...), il periodo di prova, i crediti dell’agente, la tutela della ma-ternità e i nuovi interessi moratori, oltre a dedicare il necessario spazio ai temi del contratto a tempo determinato e dei budget di vendita e ad alcuni complessi risvolti processuali. Gli interventi dei relatori hanno cercato di chiarire l’innegabile complessità del contratto di agenzia, dovuto al duplice riferimen-to alle norme obbligatoriamente applicabili (codice civile e ordi-namento comunitario) e alle norme della contrattazione colletti-va di settore, oltre allo specifico profilo delle norme previdenziali.Il carattere di attualità, unito alla peculiarità propria del contratto di agenzia, hanno mosso la platea ad interrogare i relatori sugli elementi di immediata applicazione del rinnovo, e quindi sugli aspetti di quotidiana gestione nelle dinamiche aziendali, consen-tendo di dare al seminario un taglio operativo e pragmatico. Nell’area riservata agli Associati del nostro sito internet (www.confindustria.tn.it) sono disponibili i materiali utilizzati in occa-sione del seminario.

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Amministrazione del personale

Le novità della legge di stabilità 2015, le agevolazioni fiscali e previdenziali per i lavoratori nell’anno 2015 2 febbraioIl trasferimento d’azienda: procedure, diritti e tutele. Le deroghe nei casi di crisi aziendale; 27 febbraioIl contratto di agenzia fra vincoli legali e autonomia negoziale 17 marzo

Le novità dei contratti atipici nel 2015 (contratto a termine, apprendistato, chiamata, con gli ultimi interventi del jobs act) 27 marzo

I piani di riduzione del personale 30 aprileForme diverse di organizzazione del lavoro: il distacco, l’appalto ed il contratto di rete; 10 luglioDalla contrattazione collettiva alla contrattazione aziendale: limiti ed opportunità; 23 ottobreLa gestione della busta paga 30 ottobreLa risoluzione dei rapporti di lavoro: dimissioni e licenziamenti. 20 novembre

Comunicazione

Direct Email Marketing 23 gennaioScrittura efficace 28 gennaioGoogle My Business per la mia azienda 6 febbraioPublic Speaking  - base intensivo 12 febbraioIl linguaggio del gruppo 13 febbraioComunicazione efficace 25 febbraioPublic Speaking  2 marzo 9 marzoIl linguaggio dell’accordo 6 marzoDall’atomo al bit, dalla carta al file - conservazione sostitutiva 13 marzoSocial media 7 aprileBudo & Business 10 aprileComunicazione efficace telefonica 15 aprileRitmo & Business 21 maggio Cloud Computing 8 maggio

Finanza d'impresa

Calcolare i Costi quando i prezzi li determina il mercato 22 gennaioIndividuazione delle aree di criticità del bilancio e azioni conseguenti 18 febbraioCash management e gestione della tesoreria aziendale - rendiconto finanziario 11 marzoBudget e analisi dei costi 8 aprileControllo di gestione 13 maggioRiduzione costi: come far risparmiare concretamente la tua azienda nell’acquisto di beni e servizi 3 luglioIl Business Plan e i suoi aspetti strategici: finalità, fasi e modalità di redazione 16 settembreFinanza e controllo per non specialisti 18 settembreTotal Cost Management 8 ottobre 9 ottobreValutazione economico-finanziaria di un progetto di investimento: metodologie e pianificazione 16 ottobreLa pianificazione e il controllo della gestione aziendale 6 novembreAccesso al credito. Impostare un efficace presentazione e utilizzare al meglio il sistema delle garanzie 17 novembre

Fisco

La gestione delle trasferte dei dipendenti e collaboratori 20 ottobreIva base 24 novembreSpese di rappresentanza 1 dicembre

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assoservizi: i corsi di formazione per il 2015

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Internazionalizzazione

Project Management per l’Internazionalizzazione 12 febbraioStrategie di Internazionalizzazione: come adattarsi ai mercati 26 febbraioBUSINESS MEETINGS – Sales, Negotiations, Policy making 5 marzo 19 marzoNews dai mercati: Brasile, India, Sudafrica, Turchia, Nord Africa 12 marzoMarketing “fatto in casa”: i segreti per elaborare una strategia individualizzata, 17 aprile 24 aprilePROFESSIONAL WRITTEN COMMUNICATION – Emails, Reports 4 giugno 18 giugnoIn Rete per competere sui mercati esteri: casi concreti 11 giugnoIniziamo ad esportare: mettiamo ordine sui passi da fare 19 giugno

Il Contratto internazionale: fase pre-contrattuale, le clausole contrattuali ricorrenti e le controversie internazionali 2 luglio

Gli aspetti pratici degli Incoterms ICC 7 luglioLa garanzia dei vizi nella filiera internazionale, dal produttore al consumatore: facciamo chiarezza 9 luglioEFFECTIVE PRESENTATIONS – Slide Texts, Spoken Language Skills 3 settembre 10 settembre

La tutela della proprietà intellettuale come strumento di competitività nelle strategie di internazionalizzazione 17 settembre

Come ridurre il rischio del mancato pagamento in UE: prevenzione e gestione del contenzioso 22 settembreLa costruzione del prezzo di vendita e licenze di importazione ed esportazione nei mercati esteri 25 settembre

Lettere di Credito, fasi e gestione operativa: come evitare le riserve bancarie e ridurre i tempi di incasso 1 ottobre

Incentivi e finanziamenti italiani, europei ed internazionali e relativi strumenti 15 ottobre

Creazione di filiali o organizzazioni permanenti all’estero per una migliore penetrazione commerciale nei Paesi di maggiore interesse per gli operatori trentini: USA, Canada, Cina, India 22 ottobre

Le scelte di localizzazione negli investimenti all’estero: aspetti legali e tributari nelle singole fattispecie 29 ottobre

Disciplina IVA delle prestazioni di servizi con soggetti esteri 3 novembreDiscipline IVA delle cessioni e degli acquisti di beni con soggetti comunitari ed extra-comunitari 10 novembreImpresa e dogana: come ridurre il rischio di contenziosi e gestire l’eventuale fase contenziosa 19 novembreIl Sistema Intrastat e le operazioni triangolari 26 novembreGli uomini di azienda: la gestione fiscale 4 dicembreEsterovestizione e prezzi di trasferimento 10 dicembre

Legale

Gestione del software tra diritti di proprietà intellettuale e licenze 6 marzoLa gestione della Privacy in azienda 11 marzoCome gestire e controllare i processi aziendali 5 maggio 6 maggioLa privacy in azienda e l’amministratore di sistema 22 settembreCome proteggere i dati e le informazioni in azienda 20 ottobre

Logistica

La logistica come leva strategica: monitorare e ottimizzare i trasporti sia di acquisto sia di vendita 19 marzoControllo e gestione degli stock di magazzino 28 maggio

Marketing e commerciale

Cosa convince davvero i clienti ad acquistare? Neuroscienze cognitive e previsione dei comportamenti di acquisto 11 febbraio

Marketing tattico per le PMI e uso dei social network 19 febbraioComunicazione efficace e vendita del prodotto 12 marzoCosa distingue una attività di commerciale o di marketing realmente efficace da una che non lo è? 28 maggio

Web marketing e basi neuro-cognitive della viralità: come applicare consocenze scientifiche d’avanguardia per aumentare l’efficacia delle proprie azioni. 18 giugno

Nella mente degli acquirenti esteri: come gestire correttamente il rapporto con un mercato di cultura diversa dalla propria, comprendendo i bisogni più profondi 14 luglio

Selezionare, gestire e motivare correttamente il proprio team di lavoro applicando conoscenze scientifiche relative a mente, cervello e comportamenti 30 settembre

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Qualità, sicurezza, ambiente

La normativa sull’inquinamento atmosferico 25 febbraioGestione rifiuti in azienda 14 aprileManutenzione ed ottimizzazione impianti FV 12 maggioLa normativa sull’inquinamento idrico 15 settembreLa normativa sul rumore ambientale 7 ottobreGestione rifiuti in cantiere 18 novembreAuditor di sistemi di gestione integrati - qualità 22 aprileAuditor di sistemi di gestione integrati - qualità 29 aprileAuditor di sistemi di gestione integrati - sicurezza 6 maggioAuditor di sistemi di gestione integrati - ambiente 19 maggio

Ricerca e innovazione

Lean Game per innovare la gestione e la produzione 3 febbraioMetodologie di implementazione di processi in azienda: il Kaizen e gli “innovation team” 15 luglio

La ricerca brevettuale: come consultare (gratuitamente) le banche dati sui brevetti per disporre in tempo reale dello stato dell’arte della tecnologia mondiale 17 luglio

Formazione di un team aziendale per l’innovazione 29 settembreGestione di un progetto di ricerca e innovazione: strumenti e metodologie 27 ottobreAgevolazioni e finanziamenti nazionali ed europei per l’innovazione 3 dicembreTutelare e valorizzare l’innovazione 16 dicembre

Risorse umane

L’enneagramma: nove tipi di personalità 20 gennaio 21 gennaioLe 6 variabili della gestione dei collaboratori 5 febbraioLa gestione efficace delle riunioni 20 febbraioAnalisi e Valutazione dei carichi di lavoro 10 marzoPianificazione delle attività, gestione del tempo e dello stress 20 marzoComunicare e negoziare con successo 3 aprileTecniche di colloquio e d’intervista per la rilevazione delle competenze e delle attitudini 15 aprileLa resilienza: allenarsi a superare gli eventi critici destabilizzanti 22 maggioCostellazioni sistemiche e organizzative 17 giugnoLa valutazione delle prestazioni 18 settembreDa mentore a coach dei propri collaboratori 16 ottobreSHE: la leadership al femminile 5 novembreIl Capo Reparto: gestore delle Risorse Umane 12 novembre 13 novembreScoprire e sviluppare i propri talenti 18 novembreLa fiducia al lavoro: chi comincia per primo? 15 dicembre

Strategia e management

Project Management 23 febbraio 24 febbraioProject Management e il miglioramento dei processi operativi 16 aprile 17 aprilePerché mi serve un progetto per raggiungere i miei obiettivi? 27 maggio 28 maggioCome gestire progetti o commesse aziendali: gli strumenti essenziali per ottenere dei risultati efficienti 23 giugno 24 giugno1,2,3…via! Cosa succede durante un progetto? Laboratorio interattivo per sopravvivere ai progetti 23 settembre 24 settembre

Strumenti e tecniche avanzate di Project Management: come affrontare efficacemente gli imprevisti di progetto 25 novembre 26 novembre

Seminario di lancio percorso progettazione

Eventi speciali

Azione! Quali abilità per tempi di cambiamento 14 gennaioProgettazione europea: seminario di lancio del percorso 24 febbraio

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scorso 25 novembre, su iniziativa della Sezio-ne autonoma dell’Edilizia di Confindustria Trento, si è svolto a Palazzo Stella un incontro illustrati-vo con l’obiettivo di fornire agli imprenditori un quadro di riferimento completo al fine di un favo-revole esito delle domande di cassa integrazione ordinaria-edilizia. L’incontro è stato esteso anche alle aziende del-la Sezione del porfido, in ragione dell’unitarietà dell’istituto Cig che le caratterizza rispetto alle imprese delle costruzioni. Nell’introdurre i lavori Lorenzo Garbari, Segretario di Ance Trento, ha voluto sottolineare le motivazioni di un incon-tro rivolto innanzitutto agli imprenditori, oltre a coloro che, all’interno dell’azienda, si occupano concretamente di gestire le domande di cassa in-tegrazione. Partendo dalla constatazione della per-durante situazione di difficoltà che sia il settore dell’edilizia che quello del porfido stanno attra-versando ormai da diversi anni, il messaggio che si è inteso trasmettere è quello della vicinanza da parte dell’Associazione ai propri imprenditori, i quali possono trovare negli uffici dell’Associazio-ne stessa la sede più idonea dove inquadrare al meglio la situazione nella quale l’azienda viene a trovarsi, e ricevere quindi gli strumenti più utili e i suggerimenti più opportuni per tradurla nei modi più appropriati nella domanda di cassa in-tegrazione. L’Associazione appare un luogo adatto per tale inquadramento, oltre che per le questioni più squisitamente tecniche, anche perché essa è presente, con propri funzionari, all’interno della commissione provinciale Inps che si occupa di esaminare, e quindi di accogliere o respingere, le domande di cassa integrazione.In particolare, Giovanni Sbetti, che ha condotto l’incontro, è presente da più di dieci anni all’in-

terno della commissione, ne conosce le sensibilità, le sfumature e gli accenti che vengono messi in evidenza nell’esame delle domande di cassa in-tegrazione. L’incontro ha dunque avuto anche un carattere pragmatico, nel senso di dare evidenza a quelle che sono le motivazioni, ed il corretto modo di farle emergere, che costituiscono la base ed il presupposto della domanda di Cig, da ricon-durre nell’alveo delle fattispecie normativamente previste dei motivi meteorologici, della fine fase lavorativa e dell’assenza di commesse. Particolare attenzione è stata quindi posta sui presupposti per l’ottenimento della cassa integrazione, sui con-tenuti specifici degli stessi e sulla loro concreta sussistenza che deve emergere dalla domanda. Non è mancato peraltro un accenno ai diversi pre-supposti che invece caratterizzano la cassa integra-zione straordinaria, la quale può essere attivata dalle sole imprese con più di quindici dipendenti. Durante l’incontro si è descritto l’iter istruttorio della domanda, evidenziando i caratteri di ogget-tività e transitorietà che necessariamente devono possedere i motivi che hanno portato all’interru-zione dell’attività lavorativa.Nella parte conclusiva dell’incontro ampio spazio è stato riservato ai quesiti. In tal senso l’Associa-zione ha ribadito la disponibilità a dialogare con le imprese associate, e a mettersi a disposizione per la più efficace rappresentazione della situazio-ne aziendale nella domanda di cassa integrazione. (lg)

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Illustrati i presupposti per ottenere l’autorizzazione alla cassa integrazione guadagni ordinaria - gestione edilizia, ponendo l’accento sulle problematicità più ricorrenti nella presentazione delle domande.

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oltre dueccento allievi degli istituti trentini hanno preso parte all'appuntamento annuale organizzato da confindustria Trento.

peNsante - Manifattura intelligente e meccatronica nelle scelte professionali del futuro” è il titolo scelto da per la sessione trentina del-la XXI Giornata Nazionale Orientagiovani: evento promosso ogni anno da Confindustria allo scopo di offrire ai giovani l’opportunità di incontrare e di avvicinare imprese e imprenditori, dunque di favorire l’orientamento degli studenti prossimi al diploma.L’appuntamento si è svolto in tutta Italia lo scorso 14 novembre a cura delle Associazioni degli indu-striali in collaborazione con le scuole, le università

e i centri di formazione professionale: nella nostra provincia si è tenuto a Rovereto, nella cornice del Polo Tecnologico di Via Zeni, là dove sta sorgendo il Polo della Meccatronica cui la manifestazione ha inteso fare aperto riferimento.All’evento hanno preso parte oltre duecento allievi delle scuole coinvolte: l’Istituto tecnico tecnologico Marconi e il Centro di formazione professionale Veronesi di Rovereto, l’Istituto tecnico Pilati di Cles, l’Istituto tecnico tecnologico Buonarroti di Trento.Nel corso dei lavori sono intervenuti Giulia Ma-nica, titolare di Manica Spa e componente della

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Titolare della delega alle Politiche giovanili all’interno della Giunta esecutiva di Confindustria Trento, Giulia Manica ha aperto e coordinato l’evento “Indu-stria peNsante”. Manica ha parlato del valore dell’orientamento nell’attuale contesto formativo e lavorativo“Le scelte che siete chiamati a fare incideranno sul vostro futuro – ha detto ai giovani in platea, rivolgendosi in particolare a chi intende proseguire gli studi -. Non scegliete quindi la strada che vi sembra più comoda. Ricordatevi che tutte le strade che prenderete saranno difficili, tortuose e richiederanno im-pegno. Scegliere una strada perché sembra la più facile è sbagliato, perché non avrete la giusta motivazione per superare nemmeno la prima difficoltà. E la giusta motivazione è trovare uno sbocco di lavoro in futuro”. Poi Manica ha parlato anche a coloro che, una volta ottenuto il diploma, immaginano di cercare subito impiego presso un’azienda: “È importante che sappiate

che le competenze tecniche sono sì fondamentali – ha ammonito –, ma in un mondo in cui tutti o molti studiano non sono tutto. Per me fanno solo il 50% di un curriculum. Il resto è fatto dalle soft skills, ovvero quelle capacità che costituiscono il vero valore aggiunto di una persona. Parlo del senso di responsabili-tà, della disponibilità a svolgere i diversi compiti richiesti; della capacità di essere multitasking; dell’umiltà di imparare e di ascoltare; della capacità di relazione; della condivisione dei valori dell’organizzazione”.“Sicuramente – ha concluso – oggi è difficile entrare nel mondo del lavoro con l’incarico dei proprio so-gni. Bisogna adattarsi e incominciare a fare esperienza – di qualsiasi genere essa sia –, perché solo così si crea conoscenza e si sviluppano quelle competenze che vi serviranno per un nuovo futuro colloquio. Ognuno di voi troverà la propria strada, si tratta di volerla con la fatica e l’impegno; questo è il vero fattore che fa la differenza”.

"Perseguite con convinzione i vostri obiettivi"

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dell’Università di Trento e Laura Zoller, dirigente del Marconi di Rovereto, hanno invece dialogato sulle possibilità offerte in termini di percorsi di stu-dio post-diploma dallo scenario locale. All’appun-tamento sono intervenuti anche Alessandro Olivi, vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico della Provincia autonoma di Trento, e il sindaco di Rovereto Andrea Miorandi.

Giunta esecutiva di Confindustria Trento; Michele Gubert, titolare e amministratore unico di Dafne Srl nonché nel management team di Sofcpower Spa, testimone di un percorso di successo avviato con la formazione tecnica e approdato all’iniziativa imprenditoriale; Rino Tarolli, presidente di Dana Italia Spa e coordinatore del Polo della Meccatroni-ca di Rovereto, che ha parlato di manifattura intel-ligente e di meccatronica, ma anche delle prospetti-ve assicurate a chi mette impegno, passione e fatica in un progetto professionale legato agli sviluppi dell’industria “pensante”. Nella seconda metà della mattinata le conversazioni animate tra i rappresen-tanti di alcune realtà produttive e formative hanno offerto al pubblico preziosi spunti di riflessione: di sbocchi e opportunità lavorative hanno parla-to Ettore Cosoli, global engineering lead di Dana Off-Highway e Luca Arighi, direttore generale di Adige Spa, componente della Giunta esecutiva di Confindustria Trento con delega all’Education e formazione professionale. Claudio Migliaresi, di-rettore del dipartimento di Ingegneria industriale

Due nuovi gruppi di giovani hanno seguito a Palazzo Stella la formazione riservata ai diplomati e ai laureati assunti dalle imprese trentine associate con la formula dell'apprendistato professionaliz-zante promosso dal progetto "Giovani industriosi" di Confindustria Trento. Nell'immagine, i giovani impiegati presso Adige Spa di Levico.

Apprendisti in formazione

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rafforzare

Mazzalai e rossi siglano il documento che riavvia, per la durata dell'intera legislatura, i progetti di partnership tra scuole e imprese in Trentino.

tu Sei: rinnovato il protocollo

education

la collaborazione tra scuola e industria, favorendo il con-fronto metodologico; promuovere nei giovani e nelle scuole una migliore co-noscenza dell’industria del territorio; diffondere l’interesse verso la cultura scientifica e tecnologica; stimolare nei giovani la capacità di azione per va-lorizzare le potenzialità e le propen-sioni personali; promuovere lo spirito di iniziativa e di innovazione, anche in funzione della creazione d’impresa. Sono questi i principali obiettivi del protocollo d'intesa firmato dal presi-dente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai e dal presidente della Pro-vincia autonoma di Trento Ugo Ros-si per la realizzazione di progetti di collaborazione tra scuola e impresa. Il documento, che rinnova un’intesa avviata per la prima volta nel 2008, apre le porte a una nuova stagione di progetti congiunti, identificati dal cappello “Tu Sei”, che in sei anni ha coinvolto a più riprese le aziende e gli istituti scolastici, per un totale di oltre 250 partecipazioni (e di 4.400 studenti)."L'iniziativa fa parte della strategia portata avanti dalla nostra Associa-zione negli ultimi anni - ha spiegato Mazzalai - che mira a rafforzare i rap-porti scuola-impresa, a promuovere e diffondere la cultura d’impresa e lo scambio con la pratica e l’esperienza di lavoro, al fine di facilitare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro".Tra le azioni che saranno sviluppate

e sostenute rientrano, per esempio: interventi presso le istituzioni sco-lastiche, le istituzioni formative e le aziende per la trattazione di argo-menti di comune interesse; azioni formative e di aggiornamento con il coinvolgimento delle aziende e degli insegnanti; reciproca accoglienza; brevi e mirate esperienze nelle dinamiche aziendali reali, finalizzate a comprendere la complessità del lavoro quotidiano dell’imprenditore; coinvolgimento in attività di internazionalizzazione attivate dalle indu-strie trentine, per percepire concretamente le dinamiche della globaliz-zazione; alternanza scuola–lavoro allo scopo di mettere in pratica le co-noscenze, le abilità e le competenze apprese a scuola; progetti congiunti di sviluppo e innovazione riguardanti idee di impresa, prodotti, servizi e processi aziendali.

Erickson (in festa) ospita la presentazione dell’edizione 2014/2015La settima edizione del progetto Tu Sei è stata lanciata, alla presenza di Giulia Manica, componente della Giunta Esecutiva di Confindustria Trento con delega alle Politiche giovanili, lo scorso 27 novembre presso l’azienda Edizioni Centro Studi Erickson Spa. Pochi giorni prima la socie-tà aveva festeggiato i trent’anni dalla fondazione: Erickson nasce infatti a Trento nel 1984 dalla volontà di Dario Ianes e Fabio Folgheraiter. Oggi impiega 100 persone e fattura 10 milioni di euro all’anno.

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di Maria CriStina POlEttO e MaurO FriSanCO

certificazione delle competenze: il “modello confindustria Trento” apripista nazionale nel contesto Fondimpresa.

un valore per lavoratori e imprese

education

riferimenti normativi e contesto istituzionaleCon il decreto legislativo 16 genna-io 2013, n. 13 è entrato in vigore il sistema nazionale di certificazione delle competenze, in attuazione del-la legge Fornero di riforma del mer-cato del lavoro. Dopo anni di ten-tativi, il diritto all’apprendimento permanente e la certificazione delle competenze hanno dunque trovato titolo giuridico anche nel nostro Pa-ese. Certamente, la condizione posta dall'Europa sulla programmazione delle risorse del Fondo sociale eu-ropeo per il periodo 2014-2020 ha giocato da moral suasion. Decisivo è stato peraltro il favorevole conte-sto di partenariato istituzionale e di dialogo con le parti sociali che ha permesso di mettere a frutto il ba-gaglio di esperienze accumulate in almeno due decenni, anche grazie alle Programmazioni del Fse e delle iniziative comunitarie. È in questo contesto che il Tren-tino ha avviato la costruzione del proprio sistema, partendo da una situazione a macchia di leopardo che caratterizza attualmente il Paese. Dopo un cantiere legislativo durato circa quattro mesi, è stata approvata la Legge provinciale 1 luglio 2013 n. 10 “Interventi per favorire l’appren-dimento permanente e la certifica-zione delle competenze”.

nuovi bisogni e certificazione delle competenze

Le dimensioni del lavoro e di vita sono oggi collegate da un filo rosso sempre più evidente: la forte segmentazione delle opportu-nità, a seconda delle diverse combinazioni delle caratteristiche qualitative di persone e imprese. I processi di evoluzione sociale, economica e professionale saranno sempre più legati alla resilien-za e flessibilità degli individui. Da questa angolatura di analisi, si coglie pienamente il senso e significato “alto” della prospetti-va della certificazione delle competenze. Non vi possono essere dubbi sui vantaggi per le persone, le imprese, i servizi al lavoro, i sistemi di education. Alle persone, i processi di validazione e certificazione delle com-petenze possono offrire maggiore consapevolezza del potenziale di ciascuno e la disponibilità di una strumentazione funzionale alla crescita e alla valorizzazione del proprio patrimonio cultura-le e professionale.Per le imprese, tali processi possono favorire politiche più moder-ne di gestione delle risorse umane e delle relazioni industriali, in chiave di competenza posseduta e di merito. Indirettamente, le

Articolazioni del processo

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education

(lavoratore che partecipa al percorso formati-vo del Piano territoriale Fondimpresa), presa in carico e informazione sul processo di vali-dazione e valutazione delle competenze

2. Identificazione: individuazione, sistema-tizzazione e formalizzazione delle evidenze (elaborazione di un dossier personale di sup-porto alla messa in trasparenza degli appren-dimenti comunque acquisiti)

3. Valutazione delle competenze attraverso specifica prova, predisposta e valutata dalla Commissione pubblica di qualificazione, de-terminata dalla Provincia autonoma di Tren-to

4. Attestazione: rilascio a ogni partecipante, da parte della Provincia autonoma di Trento, del documento di attestazione su format pubbli-co, definito dalle deliberazioni Giunta pro-vinciale n. 214 del 14 febbraio 2014 e n. 1649 del 29 settembre 2014

5. Registrazione del documento in specifico data-base provinciale.

la sfida più grande da affrontareLa sperimentazione è in corso e si concluderà entro l’inizio di febbraio 2015. Seguiranno poi momenti di confronto e reporting sugli esiti, ai vari livelli. Ciò che invece è già emerso con tutta evidenza, sia dal percorso congiunto con l’Am-ministrazione provinciale per la messa a punto della sperimentazione, sia con i partecipanti (la-voratori e imprese) è la strategicità di intensifi-care le azioni sul piano dell’informazione, della comunicazione, della promozione. L’interesse manifestato dalle aziende e dai lavoratori che hanno aderito alla sperimentazione è alto, come le attese. Per questo, anche i Piani territoriali Fondimpresa possono dare un contributo stra-tegico a questo tema, per far crescere la cultura del valore delle competenze, del loro riconosci-mento e certificazione.

imprese possono poi beneficiare di una maggio-re qualità ed efficacia, in termini di matching tra domanda e offerta di lavoro.

il “modello Confindustria trento - Fondimpresa”

1. Genesi e inquadramento istituzionaleSviluppo ed attuazione del modello nascono nell’ambito di un contesto di sperimentazione reso possibile ai sensi dell’articolo 14 della Legge Provinciale, che consente la promozione di azio-ni sperimentali per l'attivazione delle procedure di validazione delle competenze. La sperimentazione è stata concessa con spe-cifica deliberazione della Giunta provinciale, concernente le competenze validate nel contesto del Piano Fondimpresa “Far crescere le Pmi in Trentino per rafforzare l’economia di sistema”. Il Piano Formativo è realizzato da un’Ati com-posta da Assoservizi Srl, società di servizi di Confindustria Trento nel ruolo di capofila, e da Delta Informatica Spa e Formazione Spa Scarl.

2. Principi, articolazione e scelte attuativeLa validazione (o certificazione) delle competen-ze è un’opportunità offerta a lavoratori e azien-de, aggiuntiva e complementare alla formazione prevista dal Piano. Possono avvalersi di questa opportunità esclusivamente lavoratori e azien-de che, sulla base della qualificazione di riferi-mento, frequentano e promuovono la partecipa-zione a specifici percorsi formativi individuali, delineati nell’ambito del Piano, come tracciati di collegamento e capitalizzazione di azioni for-mative diverse. Gli orientamenti espressi dalle aziende e dai lavoratori rispetto alla fattibili-tà dell’azione di validazione delle competenze hanno determinato come riferimento privilegia-to l’ambito amministrazione/finanza/controllo di gestione. Il percorso di validazione delle competenze pre-vede le seguenti macro-fasi:1. Accesso su domanda da parte dell’interessato

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figli, voi non sarete dei semplici "eredi" chiamati a gestire con onore il bene lasciato dal fondatore, bensì dei ri-fondatori: ogni generazio-ne rifonda l'azienda, certo sulla base di quanto le è stato trasmesso, ma rinnovandola per ade-guarla al proprio tempo, o addirittura cambian-dola totalmenteLettera di Alberto Falck ai figli, 2003

Il lavoro di ogni nuova generazione si può rias-sumere in questa splendida frase di Alberto Falck. Ogni figlio di imprenditore deve rinnovare e ri-lanciare l’impresa di famiglia per poterla conse-gnare ai propri figli più grande e forte di quan-do gli è stata donata. Ma prima ancora di poter essere rifondata, ogni azienda familiare deve af-frontare una sfida molto importante: il passaggio generazionale. Solo un terzo delle imprese supe-ra con successo il primo passaggio e arriva alla seconda generazione, e meno di una su cinque alla terza. È quindi evidente che un buon impren-ditore, per essere tale, non deve pensare solo al presente della propria azienda; deve anche prepa-rare l’assetto del futuro, o creando una struttura totalmente managerializzata, o creando nella pro-pria discendenza i candidati per la direzione e trasferendo nei tempi appropriati competenze, re-sponsabilità, controllo e proprietà. Gestire queste sfide, per l’imprenditore e la famiglia, non è un impegno che si esaurisce in un preciso momento, ma uno sforzo che coinvolge nel tempo tutti gli individui delle diverse generazioni che possono svolgere un ruolo attivo all’interno della famiglia imprenditoriale. È un processo che deve garantire la sopravvivenza e continuità dell’impresa, l’unità familiare e la preservazione del patrimonio. Da giovani imprenditori proiettati al futuro delle no-stre aziende, abbiamo realizzato un ciclo di tre incontri nel corso del 2014, che ha visto una ot-tima partecipazione non solo di rappresentanti delle nuove generazioni, ma anche di senior di Confindustria, che hanno colto in maniera lun-gimirante spunti e riflessioni per programmare il futuro delle proprie realtà.Il primo incontro ha trattato il tema dei rappor-ti fra impresa, famiglia e i vincoli imposti dalle

Cari

di alESSandrO lunElli, presidente dei giovani imprenditori di Confindustia trento

nel ciclo di incontri promosso dal gruppo Giovani imprenditori di confindustria Trento, gli strumenti per una nuova generazione di manager di successo. g

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giovani

“Ciò che hai ereditato, riconquistalo”

Alessandro Lunelli

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ne. Vorrei riportare una frase che credo riassuma tutto: “Un Patto di Famiglia deve essere come un vestito su misura: non si può prendere il patto di altri e ricopiarlo per sé. Si deve invece trovare la massima unione tra i familiari, per scrivere delle regole condivise che indichino chiaramente diritti e doveri di tutti, con il fine ultimo di dare la massima governabilità all’azienda nel lungo periodo”.Il terzo e ultimo incontro è stato condotto nuova-mente da Feller, che ha spiegato gli strumenti tec-nico-giuridici utili alla codifica pratica di quanto discusso nei precedenti incontri: l’usufrutto di partecipazione, i patti parasociali, la creazione di strutture societarie quali le holding di famiglia, la forma giuridica dei Trust e altro ancora.Questo ciclo è stato utile per cogliere spunti per programmare al meglio il passaggio generaziona-le. Ai miei colleghi giovani imprenditori voglio lasciare questo bel messaggio di J. W. von Goe-the, che deve rimanere ben impresso nelle nostre menti una volta terminato il passaggio di testimo-ne: “Ciò che hai ereditato dai padri, riconquistalo, se vuoi possederlo davvero”.

giovani

leggi dello stato italiano. Guido Feller, professo-re di Management delle imprese familiari presso l’Università di Trento, e Marco Dolzani, presi-dente del Consiglio notarile di Trento e Rovereto, hanno inquadrato il tema dell’impresa familiare, spiegando i principali vincoli di legge che limita-no la libertà nel compiere delle scelte funzionali all’interesse della famiglia e dell’impresa. Tramite l’ausilio di interessanti casi pratici, si è ragionato di molti temi quali la complessità e fiscalità delle donazioni, le problematiche inerenti la legittima, fino ad ausili tecnici che permettono di preser-vare il trasferimento delle quote azionarie dell’a-zienda tra i vari rami della propria discendenza.Il secondo incontro ha visto protagonista Luca Petoletti, partner di “The European House – Am-brosetti”, che ha spiegato in dettaglio il funzio-namento dei Patti di Famiglia, chiarendo con numerosi casi reali tutti gli errori a cui vanno incontro tipicamente le famiglie quando si trat-ta di affrontare il passaggio generazionale. Sono stati approfonditi in particolare temi inerenti la governance e la managerializzazione dell’impresa, riportando sempre consigli e spunti di riflessio-

Tra la fine di settembre e la fine di novembre il gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento ha organizzato il ciclo "La sfida generazionale delle imprese di famiglia", tre incontri destinati ad approfondire il tema del passaggio generazionale

Impresa, famiglia e vincoli di legge

con Guido Feller e Marco Dolzani

Patti di Famiglia

con Luca Petoletti

Strumenti e soluzioni per il passaggio

generazionale

con Guido Feller

"Gestire queste sfide è uno sforzo che coinvolge nel tempo tutti gli individui delle diverse generazioni che possono svolgere un ruolo attivo all'interno della famiglia imprenditoriale. E' uno sforzo che deve garantire la sopravvivenza e continuità dell'impresa, l'unità familiare e la preservazione del patrimonio"

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oggi sono destinazioni di alto interesse per potenziali investimenti e per lo sviluppo delle aziende italiane nei settori industriale, commerciale e immobiliare

Trento e Banca di Trento e Bolzano, in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Ceca hanno organizzato a fine ottobre a Palazzo Stella un Forum finalizzato a fornire informazioni e consigli alle imprese as-sociate su come operare concretamente su due fra i mercati in cui le imprese trentine sono più presenti: Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca.Il Forum è stato aperto dagli interventi di Luigi Togn, membro della Giunta Esecutiva di Confin-dustria Trento, e da Mauro Tenti, coordinatore Mercato Imprese di Btb. A seguire sono intervenu-ti relatori esperti dei mercati e lì residenti.In prima battuta, Matteo Mariani, vicesegretario generale della Camera di Commercio e dell’Indu-stria Italo-Ceca, ha saputo dare proficui consigli in termini di inquadramento del mercato ceco, illustrando i servizi offerti dalla Camera di Com-mercio Italo-Ceca per la ricerca di opportunità di business e l’accesso al mercato.Roberto Gallo del Desk Est Europa di Intesa San-paolo e, in collegamento da Bratislava, Marco Maria Lucini e Marco Sisti, rispettivamente di Vub Banca Bratislava e Praga, sono intervenuti presentando gli strumenti finanziari e di suppor-to consulenziale messi a disposizione delle impre-se che intendono operare nei due Paesi.I mercati delle Repubbliche Ceca e Slovacca negli ultimi anni hanno sostenuto una crescita econo-mica stabile e sostenuta, basata sull’export verso i paesi UE e l’aumento della domanda interna. Grazie anche alla loro posizione strategica, sono oggi destinazioni di alto interesse per potenzia-li investimenti e per lo sviluppo delle aziende italiane nei settori industriale, commerciale e immobiliare, punto di accesso per l’Europa cen-trorientale.

Ad evidenza del potenziale di questi due paesi, sono intervenuti due imprenditori associati a Confindustria Trento e molto operativi nell’area, anche grazie all’apporto di Intesa Sanpaolo: Da-rio Piccinelli di Capi Group e Walter Perini di Eurotex Filati. Capi Group sta puntando sui mercati esteri an-che attraverso l’apertura di siti produttivi in Paesi ad alto potenziale di crescita quale la Slovacchia, dove l’impresa si è inserita nel 2006 con una so-cietà di diritto locale, CPS Components. Motiva-ta sia dalla favorevole localizzazione del paese che dai vantaggi di costo, ha deciso di seguire l’apertura di siti produttivi nell’area da parte di importanti clienti. Nonostante si siano incontra-te criticità nella fase iniziale relative soprattutto a normative locali, cultura della produttività e finanziamenti diversi da quelli italiani, la scelta di internazionalizzarsi in Slovacchia si è rivelata positiva.Eurotex Filati, azienda orientata operativa in entrambe le Repubbliche Ceca e Slovacca, ha utilmente segnalato alcune differenze nel giusto approccio tra i due paesi: mentre in Repubblica Ceca è apprezzata la flessibilità e la qualità dei prodotti, in Slovacchia lo sono soprattutto la qua-lità del servizio e l’affidabilità. I principali punti di forza dei clienti di entrambi i paesi risultano essere la solvibilità elevata e la costanza degli or-dini, mentre le difficoltà incontrate riguardano le tempistiche lunghe in Repubblica Ceca e la resi-stenza al cambiamento in Slovacchia.Le testimonianze hanno costituito preziosi spunti per tutte le aziende interessate a cogliere le op-portunità di questi mercati. Al termine dell’even-to, numerosi incontri bilaterali con la Camera di Commercio Italo-Ceca.

Confindustria

di niCOlò andrEini

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internazionalizzazione

Forum sulle repubbliche Ceca e Slovacca

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12 novembre scorso Confindustria Trento ha orga-nizzato a Palazzo Stella una tavola rotonda finalizzata a fornire alle industrie trentine utili informazioni di natura commerciale e legale sulle opportunità di busi-ness esistenti nel Land tedesco Nordreno Vestfalia con capoluogo Düsseldorf.Barbara Fedrizzi, presidente di Trentino Export, ha aperto l’incontro sottolineando il forte legame com-merciale tradizionalmente esistente tra Trentino e Ger-mania, confermato dai dati dell’indagine sull’Industria trentina nel mondo condotta da Confindustria Trento per il secondo anno consecutivo, da cui emerge come la Germania, con 94 imprese associate operanti in loco, è il primo paese per presenza estera.A seguire sono intervenuti i tre relatori ospiti originari del Nordreno Vestfalia, che in qualità di esperti del mercato, consulenti commerciali e legali, hanno for-nito informazioni operative sia sulle opportunità che sui servizi che, in parte gratuitamente, forniscono alle imprese interessate al mercato del Land. Si tratta di servizi e strumenti di accesso al mercato a tutto tondo: dalla ricerca partner, alle analisi di mercato, alla com-ponente legale, fino ai numerosi servizi per l’apertura di uffici o strutture produttive.Come segnalato da Dagmar Wülknitz, project mana-ger europe di Nrw Invest, Agenzia governativa per lo sviluppo economico del Nordreno Vestfalia, il Land è la principale economia regionale tedesca e uno dei principali centri economici europei. Con un Pil pari ad oltre un terzo di quello italiano, ha un ruolo strategico per il mercato tedesco ed europeo: dal Land, infatti, si raggiungono nel raggio di 500 km 156 milioni di con-sumatori. L’Italia, posizionandosi al sesto posto tra i principali partner commerciali, ha una ruolo rilevante e notevoli possibilità di accrescere la propria presenza. Nrw Invest sarà a disposizione per fornire massimo e gratuito supporto alle aziende trentine in numerosi

servizi connessi all’apertura di uffici e strutture produt-tive in loco, così come per l’accesso ai finanziamenti e alle agevolazioni pubbliche previste nel Land.A seguire, Karl-Heinz Lauser, avvocato dello Studio Legale Derra, Meyer & Partner con sede a Düsseldorf e Milano, ha delineato il quadro legale dell’operare in Germania, attraverso presenza indiretta e diretta, sotto-lineando in particolare i vantaggi di una recente forma semplificata di società, UG, molto simile alla Gmbh (equivalente dell’Srl), ma con capitale di avvio di 1 euro, adatta per valutare la fattibilità di inserimento nel mercato. Qualora sia possibile per le aziende, con-ferma l’avvocato, essere presenti direttamente in loco è conveniente, sia dal punto di vista economico per gli investimenti diretti, sia per la burocrazia semplificata e la presenza di una cultura imprenditoriale molto vici-na a quella trentina.Christopher Hasperg di Core Consulting, società di consulenza internazionale con sede a Düsseldorf, è in-fine intervenuto fornendo indicazioni sui servizi volti ad agevolare la prima fase di ingresso al mercato tede-sco o ad incrementare la propria rete commerciale nel Land, con servizi che spaziano dalla ricerca di mercato alla ricerca partner, fino alla più completa assistenza per lo sviluppo di opportunità sul mercato.Rispondendo efficacemente a dubbi, richieste e speci-fiche esigenze dei partecipanti, i relatori rimangono a disposizione per approfondire quesiti e progetti con gli imprenditori trentini interessati, anche elaborando progetti e schemi di intervento su misura sul mercato tedesco per ciascuna azienda. (na)

il

la tavola rotonda di confindustria Trento ha offerto informazioni operative sulle occasioni e i servizi dati alle imprese interessate al mercato del land tedesco.

nordreno Vestfalia: opportunità di business

internazionalizzazione

Per informazioniArea Internazionalizzazione Confindustria TrentoT 0461 [email protected]

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23 al 30 settembre Trentino Export, in col-laborazione con Habitech–Distretto Tecnologi-co Trentino, ha organizzato, nel quadro del suo pluriennale progetto di internazionalizzazione in Brasile e come seguito alla missione nello Sta-to brasiliano di Santa Catarina svoltasi a mag-gio di questo anno, una missione di importanti stakeholders brasiliani in Trentino. La missione ha visto la partecipazione del vicepresidente di Sinduscon (Associazione degli imprenditori edili dello Stato di Santa Catarina) Amauri Buzzi, del preside della Facoltà di Ingegneria elettronica di Blumenau Sergio Cabral e di un alto rappresen-tante di Celesc (Compagnia elettrica dello Stato di Santa Catarina) Francisco Paulini. La settimana in Trentino, fortemente voluta dagli operatori brasiliani, ha permesso di consolidare le basi per una sempre più stretta collaborazione nel campo dell’edilizia ecosostenibile e delle ener-gie rinnovabili con imprese trentine del settore. Missione frutto di un progetto di internaziona-lizzazione di Trentino Export nato nel 2009, che ha portato nel 2012 alla creazione di una piatta-

forma logistica condivisa nella cittadina di Rio dos Cedros (SC) ed a vari outgoing ed incoming, ultimo quello avvenuto anche in collaborazione con Trentino Sviluppo lo scorso maggio. “Organizzare questa missione in Trentino è stato fondamentale per stringere i rapporti già instau-rati con importanti attori economici, politici e del mondo delle università in Brasile. Habitech ha così potuto grazie alla nostra lunga esperien-za in questo Paese mettere in risalto tutte le sue eccellenze ed ovviamente aiutare concretamente le imprese trentine a scoprire e a consolidarsi su questo mercato” ha sottolineato, Barbara Fedrizzi, Presidente di Trentino Export, che ha poi ribadi-to: “Sono rimasta colpita dall’interesse creato dalle eccellenze imprenditoriali trentine e dalla volon-tà di collaborazione riscontrata dai membri della missione brasiliana. Sono molto fiduciosa per il futuro.”Oltre agli incontri negli stabilimenti di Roverpla-stik Spa, Gasperotti Srl, Pre-metal Spa e X-Lam Dolomiti Srl, la missione ha visitato le facoltà scientifiche dell’Università degli Studi di Trento,

dal

di giOrgiO ZagOnEl, trentino Export

Il gruppo di imprenditori sudamericani ha consolidato le basi per una più stretta collaborazione nel campo dell’edilizia ecosostenibile e delle energie rinnovabili.

Missione brasiliana in trentino

internazionalizzazione

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siano sporadiche ma diventino una costante per il nostro territorio, gettando un vero e proprio ponte sull’Oceano Atlantico che unisca il Trentino allo Stato di Santa Catarina e che riannodi definitiva-mente i fili con le comunità trentine d’oltreoceano che un triste e non troppo lontano periodo della nostra storia aveva sciolto.Trentino Export dal 1975 si propone di sostenere la promozione e l’esportazione dei prodotti trentini all’estero ed il Brasile è solo un tassello, importan-te, di questa strategia. Unire le risorse tra attori privati e pubblici, come accaduto in questo caso, è la via maestra e probabilmente l’unica per far vincere al Trentino la grande sfida della globaliz-zazione e poter competere sui mercati esteri.

la Fondazione Bruno Kessler, il polo della Mecca-tronica di Rovereto e la ex Manifattura Tabacchi di Rovereto dove è stato firmato un importante accordo di partnership tra Habitech-Distretto tec-nologico trentino, l’Università di Blumenau e di Florianopolis, sempre dello stato di Santa Catari-na. Accordo che mette le basi per un interscambio tecnologico sempre maggiore tra le nostre regio-ni e per future possibilità di business reciproco. Molto colpito dalle tecnologie trentine e dall’in-novazione della nostra Provincia è stato tra gli altri l’imprenditore brasiliano Amauri Buzzi: “Il settore delle costruzioni in Brasile è in fortissima crescita. Siamo alla continua ricerca di tecnologie innovative e sostenibili per il nostro settore ed il campo delle costruzioni abitative in legno è stato per noi una grande scoperta. Siamo rimasti colpiti da queste nuove tecnologie e dall’elevato livello di ricerca raggiunto dall’Università di Trento e dalla Fondazione Bruno Kessler ed è nostra intenzione approfondire queste tematiche”. A tal proposito Oscar Lenzi, referente in Brasile di Trentino Export, sottolinea: “In Brasile c’è una grande richiesta di tecnologie e soluzioni inno-vative, in special modo nel settore delle costru-zioni. Le costruzioni in legno potrebbero essere una grande opportunità per un paese tra i pri-mi produttori mondiali di legname. Dopo quasi cinque anni, bisogna ora a consolidare sempre più la nostra presenza in Brasile per renderla sta-bile e permettere alle aziende trentine di trova-re sempre nuovi sbocchi per i propri prodotti e tecnologie. Trentino Export è diventato ormai un vero e proprio ponte tra Brasile e Trentino e sono soddisfatto che della nostra esperienza possano giovarsi anche altri attori provinciali. Il Brasile è un territorio molto vasto ed è necessario fare un buon gioco di squadra, presentando in maniera unitaria il Trentino”.Passo successivo sarà quindi quello di sviluppare e consolidare i rapporti, già esistenti, con le asso-ciazioni edili di categoria, con le singole imprese di costruzioni in Brasile e con il mondo accade-mico brasiliano. L’idea di Trentino Export è quella di fare in modo che questo tipo di missioni non

internazionalizzazione

Ricordando... Giancarlo QuaresimaCi ha lasciati prematuramente un collega, un amico che oggi ricordiamo innanzitutto per la sua carica umana, prima ancora che per quella professionale. Giancarlo Quaresima è partito per il suo ultimo viaggio. Per quasi trent'anni Direttore di Trentino Export, il consorzio per l'internazionalizzazione delle im-prese collegato a Confindustria Trento, e da qualche anno in pensione, Quaresima non aveva

mai smesso di esplorare il mondo. Prima di approdare a Palazzo Stella aveva lavorato in Italia e all'e-stero per varie aziende, tra le quali Lange e Montedison. Con la sua esperienza ha contribuito ad aprire nuovi mercati per l'industria trentina, facendo di Trentino Export un punto di riferimento per le aziende che vogliono varcare i confini nazionali. Buon viaggio, Giancarlo. (as)

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fam

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udit

un assolato e ancora tiepido sabato pomeriggio di novembre ha avuto luogo il Family Day di Con-findustria Trento.Un nutrito numero di dipendenti confindustriali con mogli, mariti e figli si è presentato al Muse per effettuare un’interessante visita all’affascinante mon-do espositivo del museo. Alcuni bambini, accompa-gnati da un genitore ciascuno, hanno preso parte all’attività promossa da “Maxi ooh!”: uno spazio sen-soriale esclusivo e davvero coinvolgete, dedicato ai più piccoli, nel quale vengono stimolati udito, tatto e vista. Al termine di questa appassionante esperien-za bimbi e genitori hanno raggiunto i due gruppi di adulti che seguivano il lungo e ricco percorso della storia e dell’evoluzione della vita con le sue partico-lari biodiversità sui diversi piani in cui è articolato il Museo, piacevolmente raccontato ed illustrato dalle giovani ed esperte guide museali. Particolare la serra tropicale che ricrea una foresta pluviale agromonta-

na della Tanzania, dove il clima caldo e umido dei tropici del padiglione consente alle piante di vivere perfettamente integrate in un contesto trentino che è molto lontano dai tropici. Al termine del percorso guidato, un po’ di tempo per ripercorrere velocemente l’evoluzione della vita e poi tutti assieme alla volta della sede di Confin-dustria Trento per consentire una visita agli uffici di mamma e papà. Al termine del pomeriggio una gustosa merenda organizzata alla perfezione dal nostro collega Gino, che insieme alla maestra Lucia, con bravura e disponibilità, hanno coinvolto tutti i bambini in giochi, disegni colorati e palloncini da prendere al volo. A ricordo della bella esperienza di un pomeriggio condiviso in amicizia e allegria fra colleghi e loro familiari, una semplice t-shirt bianca con il logo della giornata frutto della fantasia della collega Isabella. Un’esperienza molto positiva, certa-mente da ripetere.

in

di FiaMMEtta niCOlEtti, responsabile Family audit di Confindustria trento

l’iniziativa, promossa nell’ambito delle azioni legate alla certificazione Family audit assegnata all’associazione degli industriali trentini, si è svolta nel corso di un fine settimana di novembre.

Family day in Confindustria trento

family audit

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l'industria trentina annuncia una significativa e qualificata presenza alla prossima esposizione universale di Milano. sarà l'occasione per promuovere il Trentino e i suoi prodotti.

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l’industria trentina ad Expo 2015

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economia

Particolare della passerella di collegamento tra EXPO e Fiera Milano che sta realizzando Collini Lavori

La “medaglia” vinta dalle Cantine di Giulio Ferrari all’EXPO di Milano nel 1906.

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giorni dall’apertura della grande esposi-zione universale di Milano, il Muse di Trento ha ospitato il primo dicembre scorso un importante evento informativo con Diana Bracco, presidente del Gruppo Bracco e di Expo 2015 e con il vicemini-stro delle Politiche agricole, Andrea Olivero.Dal primo maggio al 31 ottobre 2015 sono attesi a Milano oltre venti milioni di visitatori, almeno un quarto dei quali dall’estero. Si tratterà dunque di un evento globale capace di rilanciare l’Italia nel mondo, uno degli appuntamenti più importanti mai ospitati nel nostro Paese. Il tema centrale sarà il “cibo”, ma non si parlerà solo di cibo, quanto piuttosto di eccellenze, di innovazione, di qualità. A Milano i cantieri corrono alla massima velocità e vedono protagoniste anche diverse aziende trentine. La Pre Metal Spa è da mesi – e lo sarà almeno fino a febbraio – pienamente attiva su numerosi fronti quale fornitore di strutture in acciaio, rivestimenti di vetri speciali, serramenti, grandi tettoie. Tra le re-alizzazioni in fase di completamento Marco Pedri segnala il Cluster Riso e Cacao, in Ati con Moretti di Brescia, il Cluster Biomediterraneo con il Gruppo Rubner di Bolzano, altri interventi sui cluster Isole – Zone Aride – Cereali e Tuberi; ma pure interven-ti di prestigio come le strutture ed i rivestimenti del Padiglione degli Stati Uniti, i serramenti e le facciate per conto del general contractor del Princi-pato di Monaco, i rivestimenti in acciaio corten e le facciate di vetro per l’edificio dell’ingresso Ovest dell’Expo. Collini Lavori Spa sta invece completan-do la realizzazione di un’altra grande opera per il committente Expo 2015, cioè la passerella pedonale della larghezza di 10 metri e della lunghezza di 500 metri a collegamento del sito Rho-Fiera con il sito Expo. Luca Gherardi ci informa che l’opera è stata eseguita con struttura in carpenteria metallica e so-

letta in cemento armato con predalles prefabbrica-te, ha comportato lo scavalcamento di un raccordo ferroviario ed è stata eseguita in collaborazione con Icg. A Milano sono inoltre presenti su diversi can-tieri pure il distretto Habitech, Grisenti impianti elettrici, Masé termoimpianti ed altre imprese. Aggiungiamo a questo primo elenco Manpower, partner ufficiale di Expo, che sta selezionando an-che attraverso la sede di Trento il personale da im-piegare nelle innumerevoli mansioni previste.

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soluzioni di grande visibilità che saranno pubbli-cizzate a breve termine), mentre due settimane a testa saranno presenti il comparto degli impianti a fune, con tutte le aziende della sezione impianti a fune di Confindustria Trento che così potranno “lanciare” la stagione 2015/16, e il gruppo di aziende termali convenzionate con il Servizio sanitario, cioè Terme di Comano e Terme di Levico, già aderenti a Confindustria Trento, Terme Dolomia (Pozza di Fassa), Terme di Rabbi, Terme di Pejo e Terme Val Rendena (Caderzone). Un altro settore fondamenta-le per comunicare il messaggio di qualità della vita del Trentino. Occorre poi menzionare il settore vitivinicolo, che nell’ambito dell’esposizione milanese occuperà un apposito spazio per l’intera durata dell’evento, of-frendo così la possibilità di proporre accanto alla “Trento Doc” anche tutte le migliori produzioni.A proposito di cultura vitivinicola, è bello ricordare la medaglia d’oro vinta nella precedente Expo di Milano, nel 1906, dalle Cantine di Giulio Ferrari, all’epoca ancora una startup. Anche per questo le Cantine Ferrari ritorneranno protagoniste sulla scena milanese nel 2015. Il presidente Matteo Lu-nelli annuncia una serie di attività che vedranno i prodotti del Gruppo all’interno dei prestigiosi locali del partner Eataly e del “supermercato del futuro” in area Expo. Inoltre, attraverso la Fondazione Alta Gamma saranno presenti anche nel fuori-Expo di Milano (dove tra l’altro è appena stato aperto anche un nuovo “Ferrari spazio bollicine” a Malpensa). “Ferrari ha da sempre l’orgoglio di essere un am-basciatore dello stile di vita italiano nel mondo. L’Expo rappresenta un’occasione straordinaria per raccontare la nostra storia, di un’agricoltura sosteni-bile di montagna che tutela l’ambiente e le perso-ne”, commenta Lunelli parlando della transizione al biologico di tutte le campagne aziendali.Saranno dunque numerose le industrie trentine che potranno trovare visibilità in occasione di Expo 2015, raccontando un Trentino vario ed in-teressante, ricco di aziende ben integrate con il territorio e con il tessuto socio-economico, rappre-sentative delle Dolomiti “Patrimonio dell’Umani-tà” dell’Unesco. (rbo)

economia

Per rendere il Trentino protagonista dell’Expo, sia a Milano, sia “in casa”, la Provincia ha acquistato spazi nel sito espositivo e sarà presente con due concept store al Muse e al Mart. Un nuovo sito internet – “www.expo2015.tn.it” – ospiterà il calen-dario di tutti gli eventi del Trentino ad Expo e colle-gati a Expo in Trentino, mettendo in evidenza i sog-getti economici che sostengono questa operazione.Il primo dicembre è stato infatti svelato anche il parterre degli "special sponsor" del Trentino, ovvero quelle aziende che affiancheranno il brand Trenti-no e l’immagine delle Dolomiti per l’intero periodo dell’Expo, anche nell’ambito dei tre mesi di attività della Piazzetta Trentino (dal 1° agosto al 31 ottobre), in uno dei punti strategici nei pressi del Padiglio-ne Italia (prevedibilmente il più visitato dagli oltre 120mila ospiti giornalieri di Expo). Molto rilevante sarà la presenza del settore industriale. Lo storico ed affermato Pastificio Felicetti di Predazzo e la dinamica ed innovativa Dolomiti Fruits di Nanno occuperanno lo stand per una settimana ciascu-no (Felicetti sarà peraltro presente anche con altre

I rivestimenti a specchio di Premetal

del Cluster “Riso e Cacao” per riflettere

l’immagine delle risaie che verranno

realizzate lungo il Decumano

Particolare della copertura della

piazza del Cluster “Biomediterraneo” con pinnacoli fotocromatici

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primo gennaio 2008 sono entrate in vigore le modifiche alle Disposizioni di applicazione del Codice doganale comunitario: da quel mo-mento le imprese industriali e commerciali sta-bilite nella Ue e che a vario titolo intrattengono rapporti con i Paesi terzi possono chiedere alle rispettive Amministrazioni doganali la certifica-zione di Operatore Economico Autorizzato (Aeo), valida e riconosciuta in tutto il territorio comu-nitario. Il nuovo istituto poggia sulla seguente motivazione: “Gli operatori economici che sod-disfano le condizioni per ottenere la qualifica di operatore economico autorizzato, distinguen-dosi così in modo positivo rispetto agli altri operatori economici, devono essere considerati partner affidabili nella catena di approvvigio-namento. Gli operatori economici autorizzati devono pertanto poter beneficiare non soltanto di procedure doganali semplificate ma anche di controlli di sicurezza agevolati, se si conforma-no ai requisiti di sicurezza e di protezione”. La norma interessa gli anelli della catena di ap-provvigionamento internazionale: i produttori e gli esportatori, gli agenti doganali, i vettori e gli altri intermediari logistici e gli importatori. Sono previste più tipologie di certificato:a) Aeoc (custom): attiene agli aspetti strettamen-

te amministrativi, e pone come condizione una valida organizzazione dell’impresa, una corretta osservanza delle formalità doganali e tributarie e la tracciabilità delle operazioni svolte, oltre che una soddisfacente solvibilità finanziaria. I titolari beneficiano di un rap-porto più agevole con la Dogana, sia in ter-mini di semplificazione amministrativa che in termini di riduzione dei controlli conco-mitanti e successivi sulle operazioni doganali.

b) Aeos (security): attiene agli aspetti di sicurez-za delle spedizioni, e consiste nella attuazione di misure atte a prevenire e rilevare ogni al-terazione o manomissione subita dalle merci, anche all’insaputa di chi le fabbrica/spedisce/trasporta/riceve. Lo scopo ultimo di tale certi-ficazione è la realizzazione di una catena di approvvigionamento interamente “sicura” e che impedisca di veicolare, con le spedizioni “lecite”, armi e materiali altrimenti proibiti, impiegati per compiere atti terroristici. Tale certificato semplifica le informazioni sulla si-curezza che devono accompagnare le dichia-razioni di import/export e riduce la percen-tuale di controlli selezionati dal sistema che elabora tali informazioni. L’aspetto maggior-mente rilevante, tuttavia, è il mutuo ricono-scimento di quella certificazione da parte dei Paesi terzi che adottano analoghi sistemi di valutazione perché parimenti impegnati nella lotta al terrorismo. Grazie al mutuo riconosci-mento dei rispettivi titolari, l’Unione europea ed i Paesi contraenti (oggi il Giappone, gli Sta-ti Uniti e prossimamente la Cina) accordano alle spedizioni che li riguardano una corsia preferenziale che accelera quel tipo di con-trollo e riduce il rischio di una prolungata sosta delle merci nella dogana di destino.

c) Aeof (full): dato dalla sommatoria dei criteri e benefici sopradescritti.

Come si è detto sopra, la certificazione è rilascia-ta a richiesta dell’impresa, e va presentata all’Uf-ficio delle Dogane competente sul luogo dove sono tenute le scritture aziendali e dove è svolta almeno una parte delle operazioni di importa-zione o esportazione; il modello è disponibile

il

economia

la certificazione è rilasciata a richiesta dell’impresa, e va presentata all’ufficio delle Dogane competente sul luogo dove sono tenute le scritture aziendali e dove è svolta almeno una parte delle operazioni di importazione o esportazione

Certificazioni doganali aeo: vanto delle imprese

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economia

venir meno di tali condizioni, il certificato può essere sospeso o revocato; il titolare può anche rinunciarvi o chiedere la modifica della tipolo-gia, sottoponendosi ad un nuovo audit per con-statare le mutate condizioni operative.Le Imprese della Provincia di Trento hanno su-bito dimostrato un grande interesse per il nuo-vo istituto, al punto da occupare i primi po-sti nell’ordine di presentazione delle istanze ed essere fra le prime, in Italia, ad ottenere la certificazione. Attualmente le imprese italiane certificate sono poco meno di 900 e 15 sono sta-bilite in Provincia di Trento. Anche Confindu-stria Trento ha contribuito a diffondere la cono-scenza dell’Aeo e ha ospitato nella propria sede alcune riunioni informative curate dall’Agenzia delle Dogane; qui, nel 2008, si è tenuta la ceri-monia di consegna dei primi certificati rilasciati alle imprese trentine. È opportuno sottolineare che la certificazione prescinde dalle dimensioni e dal volume d’affari dell’impresa, mentre è ri-chiesta una sufficiente operatività pregressa che consenta di delineare la personalità e la con-dotta del richiedente. Gli operatori certificati della nostra provincia, rinvenibili nella suddet-ta banca dati, comprendono affermate imprese manifatturiere del settore chimico e meccanico, diversi produttori di vino e frutta, anche in for-ma consortile, due agenti doganali, una impresa dell’autotrasporto ed una distilleria. La duratura affidabilità, frutto di una condotta coerente con lo “status” di Aeo e l’impegno nella realizzazio-ne di una catena di approvvigionamento sicu-ra, sono state riconosciute alle imprese trentine certificate a Trento in occasione del convegno organizzato dall’Ufficio delle Dogane il 15 aprile scorso presso la Sala della Cooperazione e pa-trocinato anche dalla nostra Associazione. Le imprese interessate a ottenere la certificazione possono rivolgersi, per maggiori informazioni, a Roberto Curcu (Area Economia d’Impresa di Confindustria Trento), o direttamente a Giusep-pe Maugeri, referente per l’attività Aeo e client coordinator dell’Ufficio delle Dogane di Trento. (gm)

nella sezione dedicata all’Aeo del sito internet dell’Agenzia delle Dogane che riporta, fra l’altro, anche il “questionario di autovalutazione” utile all’impresa per stabilire in autonomia il grado di soddisfacimento dei requisiti occorrenti per la certificazione. Il procedimento, del tutto gra-tuito, implica una fase di audit, svolta presso la sede dell’impresa, il cui esito è trasmesso al vertice dell’Agenzia delle Dogane (l’Ufficio Aeo, altre semplificazioni e rapporto con l’utenza),

competente al rilascio del certificato. Quell’uffi-cio provvede anche all’aggiornamento della Ban-ca dati comunitaria degli Aeo, accessibile al sito ec.europa.eu. Il collegamento fra il Codice Eori e gli estremi del certificato permettono all’Opera-tore economico autorizzato di essere riconosciu-to e beneficiare delle agevolazioni presso tutte le Dogane degli Stati Membri dell’UE.Il certificato non ha scadenza, ma il titolare è soggetto a periodici post-audit, compreso l’auto-monitoraggio, per dimostrare che permangono le condizioni cui è subordinato il rilascio. Al

La duratura affidabilità, frutto di una condotta coerente con lo “status” di Aeo e l’impegno nella realizzazione di una catena di approvvigionamento sicura, sono state riconosciute alle imprese trentine certificate a Trento in occasione del convegno organizzato dall’Ufficio delle Dogane e patrocinato anche dalla nostra Associazione.

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