68
Turismo L’Emilia-Romagna? È “Originale italiano” E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A Lo sviluppo non può attendere Lo sviluppo non può attendere Inchiesta Officine dell’innovazione In campo nuove risorse Scenari Prosciutto in Cina Via libera ufficiale Focus Un’occasione da prendere all’amo Export Internazionalizzazione La nuova strategia GEN/FEB 2008 Tempi certi e copertura finanziaria garantita per la realizzazione delle nuove infrastrutture Pieno accordo tra Regione e mondo produttivo su un ampio “pacchetto” di opere prioritarie Tempi certi e copertura finanziaria garantita per la realizzazione delle nuove infrastrutture Pieno accordo tra Regione e mondo produttivo su un ampio “pacchetto” di opere prioritarie Spedizione in A.P. -45% - Art.2 comma 20/b L. 662/96, filiale di Bologna Spedizione in A.P. -45% - Art.2 comma 20/b L. 662/96, filiale di Bologna Turismo L’Emilia-Romagna? È “Originale italiano”

Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

TurismoL’Emilia-Romagna?È “Originale italiano”

E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A

Lo svilupponon può attendereLo svilupponon può attendere

InchiestaOfficine dell’innovazioneIn campo nuove risorse

ScenariProsciutto in CinaVia libera ufficiale

FocusUn’occasioneda prendere all’amo

ExportInternazionalizzazioneLa nuova strategia

GEN/FEB2008

Tempi certi e copertura finanziaria garantitaper la realizzazione delle nuove infrastrutture

Pieno accordo tra Regione e mondo produttivosu un ampio “pacchetto” di opere prioritarie

Tempi certi e copertura finanziaria garantitaper la realizzazione delle nuove infrastrutture

Pieno accordo tra Regione e mondo produttivosu un ampio “pacchetto” di opere prioritarie

Spe

dizi

one

in A

.P.

-45

% -

Art

.2 c

omm

a 2

0/b

L.

66

2/9

6,

filia

le d

i B

olog

naS

pedi

zion

e in

A.P

. -4

5%

- A

rt.2

com

ma

20

/b L

. 6

62

/96

, fi

liale

di

Bol

ogna

TurismoL’Emilia-Romagna?È “Originale italiano”

Page 2: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 3: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 1

EDITORIALE

Dopo l’avvio in dicembre,sta proseguendo in questiprimi mesi dell’anno nellesedi delle Camere di com-

mercio della regione un seminarioitinerante sulle attività e i progettiper il 2008 da parte degli sportelliterritoriali per l’internazionalizza-zione (Sprint-er). Attraverso questiappuntamenti, Regione Emilia-Romagna, Unioncamere e Cameredi commercio, Ice, Sace e Simestcompiono uno sforzo congiunto perdare una chiave di lettura sulle stra-tegie e le modalità di ingresso suimercati esteri e fornire alle impreseanalisi e soluzioni di casi concretiderivanti dall’esperienza. Come ha confermato il Rapportodell’Osservatorio regionale sull’in-ternazionalizzazione qualche tempofa, nonostante l’euro forte rispetto aldollaro e alle altre valute, sono leesportazioni regionali a trainare lacrescita. L’effetto di volano dell’eco-nomia esercitato dall’export è ilfrutto di un ampio processo diristrutturazione e riorganizzazionedel sistema delle imprese avviatoalla fine degli anni Novanta. Unprocesso avvenuto non attraversoun cambiamento radicale, ma cer-cando di valorizzare quello che safare meglio l’imprenditorialità diffu-sa che costituisce l’ossatura dell’eco-nomia regionale.Molti fattori hanno contribuito adabbassare la soglia dimensionalenecessaria a ogni azienda per acce-dere ai mercati esteri, anche se lacapacità di agire resta strettamentecorrelata al conseguimento di unasufficiente massa critica. Sia laRegione che il sistema cameralelavorano, da questo punto di vista,per favorire processi di aggregazio-ne, considerata la natura strutturaledel tessuto produttivo e imprendito-riale. D’altra parte, alle imprese è richie-

sto di superare il tradizionaleapproccio “mercantile” al commer-cio con l’estero, basato solo sulleesportazioni e importazioni. Glioperatori sono sollecitati a speri-mentare forme più articolate di inse-rimento economico, indispensabiliper stabilizzare e ampliare le propriequote di mercato. Ampio è il venta-glio degli strumenti utilizzabili: aitradizionali accordi commerciali siaffiancano forme di cooperazioneproduttiva e tecnologica, fino adarrivare ad alleanze, joint-ventures epartecipazioni in imprese straniere.Sono modalità necessarie per assicu-rarsi una presenza efficace nei mer-cati esteri con sedi sussidiarie, filialicommerciali e industriali, centri diservizio e assistenza tecnica. L’internazionalizzazione è un percor-so complesso, in cui leimprese hanno biso-gno di sempre maggio-ri e migliori servizi diaccompagnamento. Èin questo ambito chesi colloca il percorsodi collaborazione cheRegione e Unionca-mere Emilia-Roma-gna – insieme al mini-stero del Commerciointernazionale, all’Ice, alla Sace e aSimest – hanno intensificato in que-sti mesi. L’obiettivo è evidente: unacontinua ricerca di sinergie e lacondivisione di conoscenze e risor-se per mettere in campo più effica-cemente azioni a sostegno dello svi-luppo economico delle imprese edel territorio. L’accordo per lo Sportello regionaleper l’internazionalizzazione delleimprese – con una sede in ogni pro-vincia per essere maggiormente vici-ni alle imprese ed assisterle sui mer-cati esteri – ha costituito una tappaimportante. La logica alla base è lapredisposizione di un’offerta di ser-vizi – dall’attività d’informazione,assistenza, promozione ma ancheper l’accesso ai finanziamenti – chesappia crescere insieme all’impresa,la possa accompagnare nei primipassi verso l’estero, sia di sostegnoquando il processo di internaziona-lizzazione diventa più intenso, offraconsulenza e assistenza per penetra-re nei mercati più difficili

* Presidente Unioncamere Emilia-Romagna

di A

nd

rea

Za

nla

ri*

“È sempre l’exporta trainare la crescita”

L’euro forte non ferma l’internazionalizzazioneLe iniziative degli sportelli Sprint-er per il 2008

Ma per competeresui mercati esteriresta indispensabileuna sufficientemassa critica

Page 4: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 5: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Anno XIV - n. 1-2Gennaio-Febbraio 2008Fuori commercio

Direttore responsabileAndrea Zanlari

Coordinamento editorialeRoberto Franchini (vicedirettore)Ugo GirardiMorena Diazzi

Coordinamento redazionaleContesto srlBarbara Galzigna Giuseppe Sangiorgi

Segreteria di redazione

c/o Unioncamereviale Aldo Moro, 6240127 BolognaTel. 051-637.70.26Fax 051-637.70.50

Foto Meridiana ImmaginiPaolo Righi, Andrea Samaritani e Elisa Pozzo

Progetto grafico e impaginazione Contesto S.r.l.via Zucconi, 9041100 ModenaTel. 059-34.63.18Fax 059-29.29.842e.mail [email protected]

Concessionaria per la pubblicitàAfc Associati S.n.c.via Rosaspina n. 540129 BolognaTel.- Fax 051-359933

StampaLabanti e Nanni Industrie graficheVia G. Di Vittorio, 5-7 -40056 Crespellano (Bologna) tel. 051-96.92.62 - fax 051-96.92.69 e-mail: [email protected];

Autorizzazione del Tribunale di Bolognan° 6285 del 27 aprile 1994Spedizione A.P. - 45%art. 2 comma 20/b P. 662/96Filiale di Bologna

In copertinafoto di Meridiana Immagini

SOMMARIO

1 EDITORIALI“È sempre l’exporta trainare la crescita”DI ANDREA ZANLARI

4 IN BREVE

6 VANNO E VENGONO

8 PRIMO PIANONuove infrastruttureOra si fa sul serioDI SILVIA SARACINO

10 Procedure più snelleper le grandi opereDI VERONICA CIPRIANO

12 FINANZAProject financingLuci ed ombreDI ELENA TURRINI

16 EXPORTInternazionalizzazioneLa nuova strategiaDI SILVIA SARACINO

19 “Deliziando” i palatiQuelli degli stranieri DI GIUSEPPE SANGIORGI

20 FOCUSUn 2008 in fiera Gli eventi in agendaDI VERONICA CIPRIANO

22 Un’occasioneda prendere all’amoDI NATASCIA RONCHETTI

25 TURISMOL’Emilia-Romagna?È “Originale italiano”DI NATASCIA RONCHETTI

QUADERNI&DOCUMENTISubfornitura ModaOttimismo con cautela

29 FORMAZIONELa crescita? Buona,se vale per tuttiDI ELENA TURRINI

30 INCHIESTAOfficine dell’innovazioneIn campo nuove risorseDI NICOLETTA CANAZZA

33 SETTORISviluppo ruraleFondi per 1,5 miliardiDI ELENA TURRINI

34 Ex zuccherifici Al via la riconversioneDI ENRICO VINCENZI

36 SCENARIProsciutto in CinaVia libera ufficialeDI ALBERTO NICO

39 NORMATIVEGiustizia alternativaRapida ed economicaDI GIUSEPPE SANGIORGI

42 INNOVAZIONECome non perdersiin una goccia d’acquaDI ALBERTO NICO

44 AZIENDEDall’India agli Statescon un partner svizzeroDI SILVIA SARACINO

47 SPECIALE LOGISTICAINSERTO PUBBLIREDAZIONALE

55 FLASH EUROPAA CURA DI LAURA BERTELLA

E PAOLO MONTESI

Mensile dell’Unione regionale delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagnae della Regione Emilia-Romagna

GEN/FEB 2008 3

Page 6: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

4 GEN/FEB 2008

Un’associazione di impren-ditori che riunisce più di

500 aziende per un totale di20mila addetti. Sono questi i numeri diUnindustria Ferrara, chenascerà dalla fusione di ApiIndustria e Confindustria perrappresentare in modo anco-ra più efficace la realtàimprenditoriale di Ferrara eprovincia, con grande atten-zione alle piccole e medieimprese. Nelle prossime setti-

mane saranno messi in atto irestanti passaggi formali eamministrativi necessari allanascita della nuova realtà. Inparticolare, dopo l’approva-zione all’unanimità della let-tera d’intenti da parte dei ver-tici delle due associazioni, ilprogetto sarà sottoposto alleassemblee straordinarie deisoci per la ratifica definitiva. L’obiettivo di unire le compe-tenze e le specificità delle dueassociazioni in una sinergiache offrirà ai soci servizimigliori. L’intesa prevede unperiodo di transizione di quat-tro anni: nei primi due la pre-sidenza sarà affidata a PieroPuglioli (numero uno di Con-findustria Ferrara), mentreSimonetta Talmelli (Api) siprepara a diventare vicepresi-dente vicario. Sede della nuova associazione– dove lavoreranno circa 25dipendenti, di cui 20 daConfindustria e 5 da ApiIndustria – saranno gli attualilocali di Confindustria Ferra-ra in via Montebello.

PARMANASCE L’AGENZIAPER IL PIANOSTRATEGICO

È l’ultima iniziativa fina-lizzata a promuovere ilSistema Parma e le sueeccellenze, in Italia eall’estero. È l’“Agenziaper il Piano strategico”,uno strumento che, attra-verso l’azione sinergica di

Provincia, Comune, Uni-versità e Camera di com-mercio, si prefigge diaccreditare e qualificarein modo sempre più effi-cace e mirato il territorioparmense e i suoi prodot-ti. Alla guida della nuovaAgenzia è stato chiamatoClaudio Magnani.

BOLOGNAMACCAFERRICEDEADANTI SPA

Il Gruppo Maccaferri diBologna, tramite la propriaHolding Seci, e la StrabagSe, società austriaca,

hanno sottoscritto unaccordo per la cessionedella Adanti spa, società dicostruzioni che opera inItalia, con sede nel capo-luogo emiliano. PerMaccaferri si tratta di unasoluzione strategica e fun-zionale a un più ampioprogetto industriale diinvestimenti e di ridefini-zione delle aree di busi-ness. La nuova partnershipconsentirà peraltro adAdanti spa di collocarsipotenzialmente tra i leaderdel mercato italiano, men-tre per la Strabag, già tra iprincipali competitor alivello europeo nel settore

delle costruzioni, l’acquisi-zione della Adanti consen-te di proseguire il processodi sviluppo e investimentoin Italia.

REGGIOBREVINI GIOCAA WEMBLEY

Trentaquattro riduttoriforniti dalla Brevini PowerTransmission di ReggioEmilia metteranno inmovimento i sette pannel-li scorrevoli che aprono echiudono la coperturadello stadio londinese diWembley. Dopo quelli di

Amsterdam, Gelsenkir-chen e Duesseldorf,anche per lo stadio diWembley la Hollandia,che ha realizzato la coper-tura, ha scelto i prodottiBrevini. L’azienda reggia-na ha chiuso il 2007 conun fatturato di 284 milioni(più 17% sul 2006), aconferma di un trendpositivo che dura dal2000 e che porterà versola quotazione in Borsa.

Matrimonio tra Confindustria Ferrara e Api IndustriaUnindustria, una nuova casaper 500 imprenditori estensi

IN BREVE

Èstato presentato alla Cameradi commercio di Modena il

libro di Nunzia Manicardi “Circolodella Biella, i nostri Vent’Anni.1987-2007” che celebra l’anni-versario del sodalizio, ponendosi inlinea di continuità con un primovolume che partiva dalla fondazio-ne nel 1934 del Club di auto stori-che più antico e importanted’Italia, elemento centrale nellastoria motoristica e sociale dellacittà di Modena “Capitale deiMotori”, anche nei suoi risvoltiproduttivi, tecnici ed economici. Ilprimo socio del Circolo della Biellafu Enzo Ferrari e sono stati presi-denti personaggi come FrancescoStanguellini e Vittorio Fini. Il“Circolo della Biella Autostoriche”di Modena è un’associazionesportiva e culturale che opera incollegamento con l’Aci Automobi-le Club d’Italia), l’Asi (Automoto-club Storico Italiano) e la Csai(Commissione Sportiva Automo-bilistica Italiana).

Confartigianato Forlì-Cesena verso l’unità Fusioni anche in Romagna

È stato suggellato il patto per la nascita della Federazioneprovinciale di Confartigianato Forlì e Cesena, primo passoverso la costituzione di un’unica realtà. Confartigianato sulterritorio provinciale rappresenta oltre 6.200 tra piccole emedie imprese per un totale di 9.600 imprenditori. Il presi-dente della federazione sarà Stefano Ruffilli, numero uno diConfartigianato Forlì, mentre ai cesenati spetterà la carica disegretario e il consiglio direttivo, suddiviso in parti uguali trai due territori.

“Circolo della Biella”Un libro sulle autostoriche

La sede di Confindustria Ferrara in via Montebello

Page 7: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 5

MODENAEXPERT SYSTEM,PARTNERSHIPNEGLI STATES

Importanti accordi perExpert System, leader inapplicazioni software perla gestione dei documenticon analisi linguistica ecomprensione semantica.La società modenese gui-data da Stefano Spaggiariha infatti avviato una col-laborazione con il profes-sor Paul Thompson del

Dartmouth College, nelNew Hampshire. La part-nership è basata sull’usodella tecnologia semanticadi Expert System nell’ela-borazione del linguaggionaturale e nella gestioneefficiente delle informazio-ni testuali. In particolare,saranno svolte attività diapplicazione e ricerca sul-l'efficacia e la correttezzadella Semantic Intelligencesia nell’analisi di grandiquantità di documenti, sianella selezione ed estrazio-

ne automatica di dati rile-vanti. Successivamente,Expert System ha siglatoun accordo per la fornituradella propria tecnologia aRadar Networks, pionieredi San Francisco in materiadi tecnologie semantiche.

FORLÌ-CESENAAPOFRUITCRESCEE INVESTE

Vendite ancora in crescitaper i prodotti biologici diApofruit, la cooperativa diCesena con 4mila soci – traEmilia-Romagna, Puglia,Sicilia e Basilicata – nelle

aree di intervento di pro-duzione e lavorazione deiprodotti ortofrutticoli fre-schi, leader nell’ortofruttabiologica. Le vendite Bio2007, realizzate attraversola controllata Canova,hanno raggiunto 40,5milioni di euro di fatturato(più 4% rispetto al 2006).L’incremento più consi-stente nei prodotti a mar-chio Almaverde Bio: più34%, per un valore di14,1 milioni di euro.Apofruit ha varato unpiano di investimenti per20 milioni di euro entro il2010, a partire dal proget-to su Longiano dove rea-

lizzerà nuove strutture per6 milioni di euro. Già parti-ti i lavori alle 24 celle frigo-rifere destinate allo stoc-caggio, e agli oltre 2milametri quadrati di capanno-ne. Entro settembre 2008è prevista la costruzione diun maxi impianto fotovol-taico progettato per pro-durre 140mila kilowattl’anno di energia, che sod-disferanno parte del fabbi-sogno dell’azienda.

Parmigiano-ReggianoDopo la ripresasi aprononuove frontiere

IN BREVE

FiereSigep Usa,una sceltastrategica

Nel 2007 il Parmigiano-Reg-giano ha segnato una decisa

inversione di tendenza delle quo-tazioni mediamente superioridell’11,1%. Quotazioni all’originenon ancora soddisfacenti per iproduttori, perché l’aumento èstato in larga parte eroso dalla cre-scita dei costi, circa il 10%. In cre-scita nel 2007 i consumi comples-sivi, più 1,2%, un dato a cui siaccompagna un calo delle giacen-ze, meno 3,5%, e un forteaumento dell’export, più 9,6%(13,55% nell’area Ue). Ulteriorelieve flessione della produzione,meno 0,4%. Per una filiera checonta 437 caseifici e 4.291 alleva-menti, si stanno aprendo anchenuove frontiere, legate al formag-gio “sbiancato” (le forme senza“puntini”, prive cioè delle rigidecaratteristiche qualitative previstedal disciplinare Dop). Tra le azionipromozionali, da segnalare lasponsorizzazione di “Casa Italia-Coni” e la fornitura ufficiale dellanazionale italiana alle Olimpiadi diPechino 2008 e Vancouver 2010.

Nella sede della Federation of Indian Chambers of Commerceand Industry (FICCI) a New Delhi in India, è stato firmato unaccordo tra il gruppo d’affari indiano Field Fresh, la Camera

di Commercio di Forlì-Cesena e Unioncamere Emilia-Romagna.L’accordo, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, prosegue lacollaborazione avviata un anno fa ed è la piattaforma da cui parti-ranno una serie di iniziative congiunte, riguardanti il consolidamen-to dei rapporti tra il gruppo indiano e il sistema produttivo emiliano-romagnolo della filiera ortofrutticola. Intanto, l’Unione Parmense Industriali e la Camera di commercio diParma hanno sottoscritto un accordo con la Federazione delleCamere di Commercio Indiane per la realizzazione in India di un“Agropark”, un distretto dell’impiantistica dove poter riprodurre lecondizioni che hanno assicurato il successo della food valley.L’Agropark sarà una grande area destinata al settore della trasfor-mazione agroalimentare dove si collocheranno aziende guidate daimprenditori indiani, italiani o gestite in joint-venture, tutte convocazione alimentare, dalla coltivazione alla trasformazione, dallasubfornitura alla costruzione di macchine, fino alla distribuzione. Ilprogetto sarà sostenuto da una attività di formazione al trattamen-to dei prodotti, realizzazione e gestione degli impianti moderni.

In prima linea le associazioni di categoriaOrtofrutta made in Italy

Le iniziative sul mercato indiano

Rimini Fiera, leader nel mondocon Sigep, e “Frozen Des-

serts USA”, organizzatore fieri-stico che presidia negli Usa il seg-mento delle esposizioni su panifi-cazione e dolciario artigianale,hanno costituito una newco(partecipata al 50% da entrambii soci) per la realizzazione dellanuova manifestazione annualeSigep Usa, che si svolgerà alter-nativamente a Las Vegas eAtlantic City (dove si partirà conla prima edizione dal 21 al 23settembre prossimi, spazi esposi-tivi per 20mila metri quadrati euna partecipazione di oltre 100espositori). Quello del gelatoartigianale è negli Stati Uniti, inMessico e in Canada, un com-parto ancora di nicchia ma inrapida espansione: dal 2004 aoggi, ogni anno, si è registratoun raddoppio del numero digelaterie. Oltre al nuovo SigepUsa, Rimini Fiera organizza ilFithep Do Brasil, una versione diSigep rivolta al Mercosur, a SanPaolo dal 16 al 19 giugno 2008.

Page 8: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

VANNO E VENGONO

COLDIRETTI

ASSINDUSTRIA

CNA

Forlì, al timoneRiccardo GuardigliNominato il nuovo responsabileper la sede forlivese della Cna.Si tratta di Riccardo Guardigli,40 anni, incaricato in concomi-tanza con l’assunzione a tempopieno da parte di FrancoNapolitano del ruolo di referen-te provinciale dell’area economi-co-sindacale della Cna di Forlì-Cesena. Forlivese, laureato inScienze politiche, Guardigli èentrato in Cna nel 1996.

Maria Lucia Candida alla “Banca dello Sport”Dopo una pluriennale esperienza come direttore generale della Carisbo e un anno nello stesso ruolo a Neos Banca, Maria LuciaCandida è stata chiamata alla direzionedell’Istituto per il Credito Sportivo, la “Bancadello Sport” di riferimento per il mondo sportivo e culturale. Grande salto anche perDaniele Alberani, nuovo presidente di FedartFidi, la Federazione unitaria dei 251 Consorzi e Cooperative artigiani di garanzia fidi costituita da Confartigianato, Cna eCasartigiani. Alberani, 40 anni, di Alfonsine(Ra) – dove è titolare di un’impresa alimentare – succede a Roberto Villa, al vertice di Fedart dal 2001.

Giovani imprenditori Assindustria Reggio: Iasoni succede a Grasselli

Graziano Grasselli ha passato il testimone di presidente del GruppoGiovani Imprenditori dell’Associazione Industriali Reggio Emilia aGiorgia Iasoni per il biennio 2008 – 2010. Con il nuovo incarico, Iasoniassume di diritto anche la carica di vice presidente dell’AssociazioneIndustriali. Grasselli della Grasselli Spa di Albinea ha lasciato la presi-denza dopo un mandato in cui ha inteso ricondurre l’attenzione sullacentralità dell’impresa e l’importanza della propensione al rischio.Giorgia Iasoni 32 anni, è consigliere delegato di Ecologia SoluzioneAmbiente S.p.A., capofila di un gruppo di imprese che hanno nel setto-re ambientale il proprio core business. L’azienda ha sede a Bibbiano edè presente in maniera capillare sul territorio nazionale. Il fatturato digruppo supera i 30 milioni di Euro, dei quali circa un terzo è rappresen-tato da esportazioni.

CREDITO

LAPAM FEDERIMPRESA

L’assessore Maioli guida la Fer, Parrello al portoGino Maioli, assessore ai Trasporti della Provincia diRavenna, è stato nominato presidente di Ferrovie EmiliaRomagna (Fer) dall’assemblea dei soci. Maioli, che ha preso il posto di Claudio Ferrari, ha 53 anni e da sei anni ha la delega ai trasporti nella provincia romagnola.Resta invece al suo posto Giuseppe Parrello, confermato dalla Commissione del Senato alla presidenza dell’AutoritàPortuale di Ravenna. La conferma del manager esprime la continuità del lavoro svolto. Parrello, 62 anni, nel primomandato da poco concluso, ha tenuto unite le forze economiche e sociali che operano nel porto. Nominato ancheFabio Maletti segretario generale dell’Autorità Portuale.

Eletto all’unanimitàErio Luigi MunariL’imprenditore sassolese Erio LuigiMunari è il nuovo presidente generale di Lapam Federimpresa,che associa oltre 12mila impreseartigiane, commerciali e agricolenella provincia di Modena, conoltre 50 sedi sul territorio e 680dipendenti. Prende il posto diGiampaolo Palazzi, che ha guidato l’associazione dal 2000. Munari,51 anni, presidente di Zincosidersrl, gruppo che opera nel settoremetalmeccanico, è statopresidente della zona diSassuolo e vicepresidenteprovinciale di Lapam.

6 GEN/FEB 2008

INFRASTRUTTURE

Bologna si affidaa Gabriele Cristoferi Gabriele Cristoferi succede aMarco Pancaldi al vertice diColdiretti Bologna, che rappresentaoltre 5.000 imprese agricole. Peritoagrario, 41 anni, Cristoferi è acapo di un’impresa di 24 ettari difrutteto e vigneto nel comune diCastel Guelfo, ed è tra i soci diAgrobioenergia, la società chegestisce l’impianto per la produzio-ne di energia elettrica da mais cero-so in costruzione a Medicina.

Page 9: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

La direzione generalea Massimo GuidottiCon il 2008, è cambiato il pacchetto dirigenziale della Bancapopolare dell’Emilia Romagna. Dal primo gennaio scorso, il nuovodirettore generale è il reggianoMassimo Guidotti, affiancato comevice da Alessandro Vandelli e LuigiOdorici. È stato cooptato nel cda ilprecedente direttore Ettore Caselli,che ha sostituito il dimissionarioPaolo Ferrari. La Bper ha appenainaugurato una nuova filiale aBrescia e sono previsti altri tagli del nastro nell’area milanese entro l’anno.

Reggio conferma Cigarini, la Rinaldi a Coopservice

Ildo Cigarini, 58 anni, reggiano, presidente della cooperativa Unicarni, di Unipeg e di Quanta srl è stato confermato presidente di Legacoop Reggio

Emilia, che rappresenta 238 imprese per un totale di 588mila soci. Con 35mila occupati e un giro d’affari di 6 miliardi di euro, quello di Reggio è uno tra i distretti cooperativi più importanti d’Europa.Rossana Rinaldi è invece la nuova vicepresidente

di Coopservice. Reggiana, 39 anni, una laurea inEconomia e commercio, in azienda dal 2003, Rinaldi

è stata designata alla vicepresidenza della cooperativa (la cui compagine sociale è composta per oltre il 60%

da donne) dal consiglio di amministrazione guidatoda Augusto Torreggiani.

BPER

COOPERAZIONE

Cafiero succede a VantaggiRoberto Fabbri al CenCerBoIl consiglio direttivo di ConfindustriaCeramica ha eletto all’unanimitàArmando Cafiero come nuovo diretto-re generale. Cafiero succederà dalprossimo primo luglio a FrancoVantaggi, direttore dell’associazionedal 12 gennaio 1995, che gli rimarràaccanto come consulente. ArmandoCafiero, 46 anni, è direttore generaledi Assocarta, l’Associazione di catego-ria del sistema Confindustria che riuni-sce le aziende italiane attive in questosettore, e amministratore delegato diGas Intensive, il Consorzio degli utentienergivori nazionali. Laureato in eco-nomia con specializzazione in disciplinebancarie, ha sviluppato nella sua car-riera professionale un’intensa attività alivello nazionale e internazionale con lapartecipazione, anche presso l’UnioneEuropea e la FAO, a commissioni egruppi di lavoro che si occupano dienergia, materie prime e competitivitàdei settori industriali.

Intanto, il Centro Ceramico di Bologna,Consorzio Universitario formato daUniversità di Bologna, ConfindustriaCeramica, Andil-Assolaterizi, Ancpl,Cna e Unioncamere Emilia-Romagna,ha rinnovato le cariche per il 2008-2010. Come presidente è stato elettoRoberto Fabbri, rappresentante diConfindustria Ceramica nell’assembleadel consorzio. Fabbri è presidente diABK Group Industrie Ceramiche.Come sostituto del presidente è statodesignato Giuliano Pini, ad di PanariaGroup Industrie Ceramiche).Compongono il consiglio AndreaZanoni, professore ordinario diEconomia e organizzazione aziendalealla facoltà di Ingegneria dell’universitàdi Bologna, Eugenio Emiliani, direttoregenerale di Sacmi Group, Rino Costa,responsabile della sede di Sassuolodella Cna, Michele Marconi, direttoredel Gruppo Ripabianca. Membri del-l’assemblea sono inoltre GiorgioSquinzi, presidente di Federchimica edi Mapei, Alessandro Scopetti, presi-dente di Confindustria Viterbo e diSimas, e Bruno Melloni della MarefRefrattari.

UNIVERSITÀ

Cantelli Fortiall’Alma MaterIl professor Giorgio CantelliForti è il nuovo presidente delpolo riminese dell’Alma Mater.Eletto praticamente all’unanimità.Prende il posto di GianfrancoCapodoglio. Il nome di Cantelli Forti è notonel mondo accademico regionaleper aver portato la facoltà diFarmacia a Rimini, ma anche per l’ampio curriculum professionale. Tra gli incarichiricoperti dal professore, infatti,figura anche il ruolo di assessorealla Sanità e all’ambiente nel capoluogo emiliano durante la Giunta Guazzaloca.

CERAMICA

L’incarico a Salvatore Cavini,primo cittadino di Castel del Rio È Salvatore Cavini, sindaco di Castel del Rio, il nuovo presidente dellaStrada dei vini e sapori dei Colli d’Imola. La sua nomina rispetta la prassidi alternanza pubblico-privato alla guida dell’associazione, fondata nell’ottobre 2000. Cavini succede all’imprenditore Giuliano Monti (agriturismo Cà Monti, Sassoleone di Casalfiumanese), che resta in caricacome vicepresidente, mantiene la delega relativa al catalogo di vendita dei prodotti tipici ed è stato è stato nominato presidente di RomagnaTerra del Sangiovese. A completare il vertice della Strada dei Vini unnuovo ingresso: Augusto Zuffa, giovane produttore vitivinicolo, la cuiimpresa è anche fattoria didattica (azienda Zuffa Marino, Imola).

GEN/FEB 2008 7

STRADA DEI VINI

Page 10: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

8 GEN/FEB 2008

Impegni certi sulla realizzazione egaranzie sulla tempistica: laRegione Emilia-Romagna haportato a casa prima di Natale

dello scorso anno l’Atto aggiuntivoall’intesa generale quadro per leinfrastrutture sottoscritta nel dicem-bre 2003 tra il Governo e la Regione,con cui venivano individuate una

serie di infrastrutturestrategiche non solo perla regione ma per la cir-colazione in tutta Italia.L’Atto è stato siglato loscorso 17 dicembre dalministro delle Infra-strutture e dal presiden-te della Regione VascoErrani e ha stabilito lepriorità infrastrutturaliper cui il Governo si

impegna a sostenerne la realizzazio-ne entro tempi inderogabili: dalPassante Nord alla E55, dal collega-mento autostradale CampogallianoSassuolo al raddoppio della lineaPontremolese sul versante ferrovia-rio. Grazie all’Accordo alcune operesono già sbloccate, sottolinea il presi-dente Errani: “Esempi in tal sensosono l’asse ferroviario Tirreno-Brennero e il Trasporto rapido costie-ro, oltre alla progettazione delPassante Nord di Bologna. È statadefinita la soluzione dei problemi delnodo ferro-stradale di Casalecchio diReno e c’è l’impegno per quantoriguarda la situazione di Rastigna-no”. Insomma, l’accordo fa ben spe-rare che si sblocchino alcuni nodi cru-ciali della viabilità regionale di cuibeneficerà tutto il sistema produttivo.In primo piano la bretellaCampogalliano-Sassuolo: il ministerosi impegna a sottoporre all’approva-zione del Cipe il progetto definitivoper la realizzazione del collegamento(e relativo finanziamento) entro il 29febbraio 2008, mentre per la realizza-zione delle altre opere connesse quali

il raddoppio della Pedemontana neltratto Fiorano-Sassuolo (costo 50milioni di euro) e la tangenziale diRubiera (20 milioni di euro) si riman-da al 31 dicembre 2008 come dataultima per sottoporre al Cipe proget-ti e modalità di finanziamento.“L’accordo – sottolinea il presidentedi Confindustria Ceramica AlfonsoPanzani – rappresenta un’importantetappa verso la realizzazione di uninsieme di infrastrutture centrali perlo sviluppo dell’industria ceramicaitaliana”, necessarie, proseguePanzani, “per recuperare il gap dicompetitività con gli altri competitoreuropei”.Per quanto riguarda il PassanteNord, il ministero garantirà chel’Anas progetti l’opera: il 31 dicem-bre 2007 era la data entro la quale ilGoverno si impegnava anche a verifi-care con la Ue la possibilità di consi-derare il nodo stradale di Bologna e il

di S

ilvia

Sa

rac

ino

Dalla Campogalliano Sassuolo al sistema

ferroviario bologneseNero su bianco

risorse e tempistica

Siglato lo scorso dicembre l’accordo con il Governo per stabilire le opere prioritarie

nuovo Passante Nord un sistemaunitario, affidando all’attuale con-cessionario dell’A14 (Autostrade perl’Italia) la funzione di stazione appal-tante e di gestione delle nuova infra-struttura. In questo modo l’interacarreggiata verrà utilizzata con fun-zioni urbane-metropolitane. Il mini-stero si impegna inoltre a trovare lerisorse per finanziare la variante diRastignano (57,23 milioni di euro, dicui 7,23 già previsti a carico di Tav)mentre il nodo di Casalecchio – con-nesso a quello di Bologna – saràcompletamente finanziato all’internodell’atto aggiuntivo fra Anas eAutostrade per l’Italia.L’atto ha previsto inoltre l’impegnodi Anas a iniziare entro il 29 febbraio2008 le procedure per la realizzazio-ne della tratta E55 (Nuova Romea)da Ravenna a Mestre mentre laRegione farà la sua parte dando intempi brevi i pareri che le competo-

Nuove infrastruttureOra si fa sul serio

PRIMO PIANO

Vasco Erranipresidente

regione Emilia-Romagna

Page 11: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 9

Con un anticipo di ben settemesi sui tempi contrattuali,

Autostrade per l’Italia ha inaugu-rato lo scorso 16 gennaio la nuovaterza corsia dinamica, una strisciad’asfalto lunga 14 chilometri cheattraversa il capoluogo sulla A14da Borgo Panigale a San Lazzaro.“L’obiettivo dell’opera – ha sottoli-neato l’amministratore delegato diAutostrade per l’Italia GiovanniCastellucci – è quello di aumenta-re le capacità dell’autostrada nelleore di punta e limitare drastica-mente code e incolonnamenti. Ciaspettiamo un sostanziale miglio-ramento sia dei tempi di percor-renza che dei livelli di emissione

dei gas di scarico nell’atmosfera”. La nuova corsia è costata adAutostrade 203 milioni di euro, epermetterà di rendere più fluido,per alcuni anni, il traffico in unodei nodi più intasati della reteautostradale: l’essere “dinamica”significa che a seconda delle circo-stanze può essere utilizzata comecorsia di marcia in condizioni ditraffico intenso oppure come cor-sia d’emergenza, quando le auto ei tir trovano situazioni di trafficoscorrevoli. Ad indirizzare il trafficosu ciascuna carreggiata è un siste-ma integrato di 45 pannelli a mes-saggio variabile piazzati sulla A14,sulla tangenziale e sugli incroci con

la viabilità urbana. In sostanza, siain caso di traffico che di incidente– come tra l’altro è successo lamattina dell’inaugurazione con uncamion che ha perso una ruotadopo aver forato – si passa imme-diatamente da tre a due corsie. Su questo tratto – secondo i dati diAutostrade per l’Italia – transitanoogni giorno 80 mila veicoli che sisommano ai 150 mila sulla tan-genziale di Bologna e secondol’a.d. “lo snellimento permetterànel corso del 2008 di abbassaredel 20% il numero delle ore persedegli automobilisti in code o ral-lentamenti, che ad oggi ammon-tano a 10 milioni.

Insomma, la terza corsia – realizza-ta assieme a una galleria, ottorotatorie e nove km di barriereantirumore e inserita in un pac-chetto di lavori previsti in Emilia-Romagna per un totale che supe-ra i sei miliardi di investimenti –dovrebbe snellire il nodo anche sesi tratta di una soluzione tempora-nea. Aspi, assieme ad Anas eGoverno, attende infatti il respon-so della Ue sulla costruzione delPassante Nord per il quale – haspiegato Castellucci – “sono pron-ti ulteriori fondi, da reperire tra idue miliardi a disposizione diopere da identificare con il mini-stero delle Infrastrutture”

Una boccata d’ossigeno per un nodo autostradale congestionato da code e rallentamentiA14, la terza corsia dinamica apre in anticipo

IL CASO

no. In attesa della trasformazionedell’E45 in autostrada, l’accordo pre-vede di garantire la sicurezza dell’at-tuale superstrada con interventi diadeguamento funzionale. È necessa-ria inoltre la messa in sicurezza dellasuperstrada Ferrara-Mare (anche inrelazione alla realizzazione dell’auto-strada regionale Cispadana) cheGoverno e Regione stanno valutandodi trasformare in autostrada, con l’in-troduzione del pedaggio.Sempre nell’ambito dei collegamentiche portano sulla Riviera, il Governoe la Regione hanno messo nell’elencodelle priorità la realizzazione dell’in-tero asse che va da Cattolica aFerrara (per un costo complessivo dioltre 500 milioni di euro): la possibi-lità che si sta valutando è quella direalizzare la variante alla SS 16 neltratto Rimini Nord al confine con leMarche e parallela all’autostradaA14. Infine, sono previsti interventisulla via Emilia per i tratti ancora dariqualificare e per cui si procederàcon la firma entro il 31 maggio 2008di uno specifico accordo ricognitivo eattuativo. Un importante intervento è in pro-gramma anche nel porto di Ravenna,in cui è necessario un approfondi-mento dei fondali del CanaleCandiano per portarli a meno 14,50

metri fino a Largo Trattaroli e ade-guarli così ai moderni vettori porta-container. Un investimento fonda-mentale – per la cui realizzazioneGoverno e Regione si impegnano atrovare le risorse – da cui trarrà bene-ficio il distretto sassolese che vede nelporto di Ravenna il principale attrac-co per le materie prime utilizzate dal-l’industria ceramica regionale.Sul fronte ferroviario, l’accordo inte-ressa il corridoio TiBre (TirrenoBrennero), in cui si procederà al rad-doppio della Pontremolese: sulla trat-ta Solignano-Osteriazza l’avvio deilavori preliminari di bonifica degliordigni bellici risale allo scorso gen-naio, mentre i cantieri per la costru-zione del tratto scoperto e di quello ingalleria inizieranno rispettivamenteentro maggio 2008 e entro febbraio2009. Sempre in relazione al corri-doio Tibre (sia autostradale che fer-roviario) il Governo e la Regioneconcordano sulla necessità di conclu-dere l’infrastruttura ferroviaria delloscalo all’Interporto di Parma.Verranno inoltre effettuati interventidi riqualificazione ed elettrificazionesulla linea Parma-Suzzara-PoggioRusco.L’accordo prevede inoltre interventisul Sistema ferroviario metropolitanobolognese. Il Comune di Bologna, in

quanto soggetto attuatore del proget-to della metrotranvia, ha consegnatoin gennaio il progetto definitivo alministero delle Infrastrutture, e ilGoverno – sottoscritto l’accordo giàsiglato da Regione, Provincia,Comune di Bologna e Gruppo Fs – siè impegnato a confermare in via defi-nitiva l’assegnazione fatta dal Cipenell’aprile 2007 di 7,9 milioni di europer 15 anni per il primo lotto funzio-nale dell’intervento. Proprio alla finedi gennaio è quindi giunta la notiziadel via libera del Cipe, con il relativostanziamento di 120 milioni per ilprimo lotto, tratta Fiera Michelino-Stazione. Questo ulteriore finanzia-mento va ad aggiungersi ai 90 giàstanziati dall’ente in precedenza,coprendo così il 70% del costo com-plessivo del progetto. II Governo e laRegione concordano sulla necessitàdi un’integrazione finanziaria ancheper la copertura del 70% del costodel secondo lotto della prima tratta(fino all’Ospedale Maggiore). Sempre sul fronte ferroviario è statoconfermato il progetto di realizzazio-ne del trasporto rapido costiero dallastazione di Rimini alla stazione diRiccione, approvato dal Cipe nel2006 e con un costo di 92,05 milioniinteramente finanziato per la partelavori

Page 12: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

C’è una piena condivisionetra Regione e Confindu-stria nel definire qualisono le priorità infra-

strutturali di cui ha bisogno il territo-rio: Passante Nord, corridoio strada-le e ferroviario TiBre, la Cispadana,la bretella Campogalliano-Sassuolo,la E45-E55. Sono queste le opere – e

sono solo le principali –di cui abbiamo bisognoper recuperare ilprofondo gap che ci faperdere terreno in com-petitività rispetto ainostri competitor euro-pei. Regione e impren-ditori sono anche d’ac-cordo su quali sono lestrategie da mettere inatto per recuperare il

ritardo: velocizzare le procedure perla realizzazione delle opere, sfruttaredi più e meglio i nuovi strumentifinanziari e raggiungere un’ampiacondivisione territoriale attorno aobiettivi comuni. Insomma, un confronto più che posi-tivo quello emerso durante il conve-gno “Connessioni per il futuro.Mobilità, logistica, infrastrutture”,organizzato da Confindustria Emilia-Romagna, che si è svolto lo scorso 21gennaio nella sede dell’Interporto diBologna. Un incontro denso attornoal tema dell’importanza delle infra-strutture per la competitività dellaRegione che ha radunato nomiimportanti del mondo economico eistituzionale regionale e nazionale: traquesti, il presidente della RegioneEmilia-Romagna Vasco Errani, lapresidente di Confindustria EmiliaRomagna Anna Maria Artoni,Emma Marcegaglia, vicepresidente diConfindustria per le Politiche indu-striali e ambientali, GianfrancoLevoni, amministratore di SaimaAvandero e Giovanni Castellucci, addi Società Autostrade Spa.

10 GEN/FEB 2008

PRIMO PIANOd

i Ve

ron

ica

Cip

rian

o

Il presidente Errani:“Guardare oltrei propri confini

e ragionare in terminidi interconnessioni”

Siglato lo scorso dicembre l’accordo con il Governo per stabilire le opere prioritarie

Un taglio alle procedureper stare al passo con l’Ue

“In Italia abbiamo bisogno di fareuna notevole puntualizzazione perquanto riguarda le priorità infra-strutturali e bisogna puntare sullegrandi connessioni”, ha sottolineatoErrani durante una tavola rotondacon la Artoni. “Per quanto riguardal’Emilia-Romagna, abbiamo già defi-nito le priorità e abbiamo stabilitoassieme al Governo tempi e forme difinanziamento: questo accordo ciconsente di semplificare le procedu-re, definire date certe per gli impegnie di avere maggiori garanzie perquanto riguarda la copertura finan-ziaria degli interventi. Abbiamoanche concordato l’avvio di un tavo-lo periodico di monitoraggio in meri-to all’applicazione dell’intesa”. Maper portare a casa i risultati, precisaErrani, “non si può prescindere dalconfronto con il territorio, con entilocali e imprese. In questa direzionedobbiamo però fare un salto di qua-lità, dobbiamo diffondere la consa-pevolezza che stiamo lavorando pertutto il territorio. Occorre infattisuperare le frammentazioni – comeavviene ad esempio con gli interporti– e ragionare in termini di sistema diinterconnessioni: ed è quello che stia-mo cercando di fare guardando allalogistica di tutta la regione e a comecollegarci strategicamente con lealtre regioni circostanti. In questaottica le realtà locali non possonocontinuare a guardare solo dentro aiconfini del proprio territorio”. “L’intesa tra Governo e Regione sulleinfrastrutture dell’Emilia-Romagna –ha sottolineato dal canto suo AnnaMaria Artoni – è un importantesegnale di attenzione rispetto allepressanti esigenze di dotare il nostroterritorio di una rete infrastrutturalemoderna e adeguata alle sfide com-petitive che il sistema produttivo staaffrontando”. La Artoni esprimeinoltre soddisfazione perché “le prio-rità indicate nell’accordo coincidono

con quelle da tempo indicate dalmondo industriale e da esso attese”.Confindustria è certa che finalmentesia stata posta “una base utile a scio-gliere il nodo delle risorse finanziarienecessarie a queste opere, sia attra-verso l’impegno diretto del Governoe della Regione, sia attraverso ilricorso ai più moderni strumentifinanziari messi a disposizioni dalmercato”. Insomma, la parola d’ordine è siner-gia, e su questo c’è totale accordo:occorre considerare il territoriodell’Emilia-Romagna come un unicosistema logistico in modo da realizza-re sinergie, concentrare massa criticaed evitare dispersioni di risorse. Lesinergie vanno ricercate tra i soggettipresenti sul territorio: in particolaretra l’Interporto di Bologna, l’aeropor-to di Bologna, i nodi logistici diModena, Parma e Piacenza, il Portodi Ravenna e il territorio della Roma-gna. Pur sottolineando un eccesso dicampanilismo, Confindustria apprez-za gli sforzi della Regione di creareun’ottica di sistema: “La Regione staguardando al territorio come sistema

Page 13: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 11

Dalle strade alle autostrade, dalle fer-rovie ai porti agli interporti e alle

connessioni tra i principali nodi, sonodiverse le opere infrastrutturali che man-cano in Emilia-Romagna e Confindustriafa il punto sulle priorità (includendo anchequelle in corso di realizzazione) con unpacchetto di proposte che trova ampiacondivisione da parte della Regione.Gli industriali hanno diviso il territorio inquattro macroaree sovra provinciali la cuisinergia è strategica: Parma e Piacenza;Modena e Reggio Emilia; Bologna eFerrara; Romagna (Forlì-Cesena, Rimini eRavenna). Nell’area Parma e Piacenza diventa sem-pre più urgente la realizzazione del corri-doio plurimodale Ti-Bre che comprendeuna parte su ferro (realizzazione del colle-gamento ferroviario verso la linea tirreni-ca con il raddoppio della Pontremolese) euna su strada (prolungamentodell’Autocisa verso la A22); Confindustriapropone inoltre di realizzare un collega-mento tra l’Interporto di Parma ePiacenza, valorizzando il ruolo dei duecentri intermodali come collegamentoverso il Tirreno (Parma-La Spezia ePiacenza-Genova), creare una connessio-ne rapida con l’aeroporto di Linate e l’in-frastrutturazione del polo ferroviario diPiacenza come area merci. Passando daModena e Reggio, il sistema produttivolocale attende da anni la bretella autostra-dale Campogalliano-Sassuolo; occorreinoltre attivare lo scalo merci ferroviario di

Marzaglia e realizzare il collegamento fer-roviario Marzaglia-Dinazzano. Tra Bologna e Ferrara si attende ilPassante Nord (inserito nel quadro diinterventi già previsti o in corso cheriguardano anche il sistema tangenziale),la realizzazione della metropolitana diBologna, la Cispadana, la cui gara si èconclusa nel 2007 con la modalità diproject financing e che dovrà collegare ilcasello di Reggiolo-Rolo sulla A22 alcasello di Ferrara Sud sulla A13 e la realiz-zazione della E55. Quest’ultima operainteressa anche la Romagna che vedreb-be collegata Ravenna a Mestre;Confindustria propone inoltre di creare ununico polo logistico intermodale con sedeal porto di Ravenna – in cui è indispensa-bile approfondire i fondali – e collegatoalla E45-E55 verso Orte e verso Venezia.In quest’area una delle proposte riguardalo sviluppo di un polo aeroportuale conl’integrazione di Rimini e Forlì

mette a breve una proposta, come hasottolineato Emma Marcegaglia:“Stiamo elaborando un progetto cheriguarda la revisione delle regole allabase dei meccanismi delle proceduredi realizzazione delle opere pubbli-che: dai bandi alle conferenze dei ser-vizi fino alle tematiche ambientali”.Nonostante una legislazione ineffi-ciente, la Regione prosegue a pienoritmo negli investimenti infrastruttu-rali e nelle interconnessioni sia nelterritorio sia con le regioni limitrofe.A sottolinearlo è Alfredo Peri, asses-sore regionale Mobilità e trasporti:“Innanzitutto stiamo rendendo più

efficienti le infrastrutture che già cisono, per ridurre la congestione deltraffico. Il secondo asse strategico èportare a compimento le nuove infra-strutture: per questo ci stiamo con-frontando con il territorio cercandodi rendere evidenti le convergenze diinteressi. Dobbiamo diffondere l’ideache l’Emilia-Romagna è un unicogrande sistema logistico e che nonpossiamo semplicemente sommare lesingole richieste dei territori: inevita-bilmente occorre una mediazione madi cui avremo beneficio tutti in termi-ni di competitività”

LA STRATEGIA

Confindustria presenta il proprio pacchetto di proposteLo sviluppo non può attendere

di interconnessioni da realizzare peraumentare la competitività, e la suacollaborazione è molto importanteper le imprese”, ha sottolineato laArtoni. “È vero infatti che se oggisiamo così competitivi, con una fortepropensione all’export, è anche gra-zie alla Regione che ha investito inistruzione e formazione, ricerca einnovazione. Le capacità intellettualiperò non bastano, occorrono anchele connessioni fisiche per essere com-petitivi: per questo gli enti pubblicihanno bisogno di regole nuove chenon rimandino il progetto all’infini-to”.Ad allungare i tempi di realizzazionedelle opere, infatti, incide anche lalegislazione nazionale in materia diappalti, per cui – come ha sottolinea-to il presidente di Ance Emilia-Romagna Gabriele Buia – solo perrealizzare le tre fasi di progettazionel’ente pubblico impiega 6 anni, a cuisi aggiungono altri 180 giorni perarrivare al bando mentre per la fasedi gara occorrono 430 giorni. Insostanza, la strada, linea ferroviariao autostrada che sia, è pronta dopoalmeno otto anni e quindi è già un’o-pera vecchia che rischia di non inter-cettare più i bisogni del territorio.Oltre tutto le farraginose regoleburocratiche rischiano di inibire gliinvestimenti privati: basti pensare aquante volte è cambiata la LeggeMerloni, la legge quadro del 1994 inmateria di lavori pubblici. Per risol-vere il problema Confindustria pro-

Page 14: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

12 GEN/FEB 2008

Gli enti pubblici dell’Emilia-Romagna chiedono sem-pre di più l’apporto dicapitali privati per la rea-

lizzazione delle infrastrutture: il pro -blema è che i progetti faticano adarrivare a compimento per le lungag-gini delle procedure burocratiche.Che l’interesse per queste nuove

forme di finanziamentosia crescente lo dimo-strano i dati del Rap-porto sulla program-mazione dei lavori pub-blici elaborato dalladivisione Quasap diNuova Quasco, societàconsortile partecipatadalla Regione e da altrienti locali regionali:nella programmazione

2006-2008 sono 532 le opere per lacui realizzazione gli enti prevedono ilcontributo di privati – con una cre-scita del 30,1% rispetto alla pro-grammazione 2005-2007 – e crescedel 31,3% anche il relativo importo,arrivando a quota 1.179,66 milionidi euro.Di contro diminuisce l’incidenza del

capitale privato, che subisce un calopassando dal 95,6% al 77,4%: undato tutt’altro che negativo, sottoli-neano dall’Osservatorio regionalesui lavori pubblici della Regione: “Secala l’investimento privato significache però aumenta quello pubblico.Le pubbliche amministrazioni credo-no sempre di più in questi strumentie stanno trovando un punto di equi-librio a livello di mercato: hannocapito che per attrarre investitori pri-vati occorre rendere appetibile l’ope-ra mettendo nel piatto maggioririsorse pubbliche ”.Se da un lato la volontà non manca,a frenare la piena diffusione del par-tenariato pubblico privato sono leprocedure burocratiche complesse,che impongono tempi lunghi e unascarsa chiarezza sulle competenze.La voce project financing – ovvero lamodalità per cui l’ente emana unavviso e i privati (promotori) presen-tano i progetti preliminari poi valu-tati e giudicati con una gara – rima-ne infatti invariata: 83 interventi pre-visti nella programmazione 2005-2007 e 85 tra il 2006-2008. Gli altriinterventi per il triennio in corso si

dividono tra la modalità di conces-sione di costruzione e gestione (56),la sponsorizzazione (54) e altreforme di partenariato pubblico-pri-vato (337). Nel 2006 sono stati sol-tanto quattro i bandi per l’affida-mento di lavori con il sistema delproject financing per un importo dipoco superiore ai nove milioni dieuro; nel 2005 i bandi sono stati tre,per complessivi 68,5 milioni.Sempre più risicati gli affidamentiveri e propri: nel 2006 solo uno, uncentro servizi per anziani aCopparo, nel ferrarese. Le opere previste in programma nonriescono ad arrivare alla realizzazio-ne per le complesse procedure previ-ste dalla legislazione e la conseguen-za sono gare a cui alla fine le impre-se non si presentano: i continui inter-venti nazionali e comunitari degliultimi anni – sia di tipo normativoche interpretativo – rendono difficol-toso il formarsi di una competenzasolida da parte dei soggetti fruitori diquesto strumento. “Sia per gli entiche per le imprese la finanza di pro-getto rimane ancora uno strumentodifficile da utilizzare”, spiegano i tec-

di E

len

a T

urr

ini

Opere pubbliche: sempre più importante il ruolo dei capitali privati

Project financingLuci ed ombre

FINANZA

Ma la nuova formadi finanziamento

stenta a decollare,a causa del pesodella burocrazia

Sotto, Alfredo Periassessore regionale

alla Mobilità e Trasporti

Page 15: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 13

nici di Nuova Quasco. L’operazioneè complicata per gli enti locali chespesso non hanno queste competen-ze specifiche e per aiutarli la Regioneha istituito l’Osservatorio regionalesulla diffusione della finanza di pro-getto: tra gli obiettivi, dare assisten-za tecnica agli amministratori localinell’elaborare i piani economico-finanziari delle iniziative che sivogliono realizzare con la finanza diprogetto e a valutare i progetti pre-sentati dai promotori. “Per l’impre-sa partecipare a progetti di questotipo significa innanzitutto dotarsi diun gruppo di lavoro specifico com-posto da progettisti, costruttori,consulenti e soprattutto avere solidicontatti con le banche per finanziarel’opera. A questo si aggiungono itempi burocratici che dilatano inanni il tempo che trascorre dall’avvi-so all’aggiudicazione dei lavori”.In effetti, i tempi sono quelli chesono e incidono sulla realizzazione:basti pensare che la Cispadana – laprima autostrada regionale che sirealizzerà in project financing – haavuto il via libera dall’Assemblealegislativa nel luglio 2006, con l’ap-provazione del Programma per larealizzazione delle autostrade regio-nali. Il primo agosto 2006 è statoemanato l’avviso indicativo e quasiun anno dopo, nel luglio 2007, laGiunta regionale ha dichiarato ilpubblico interesse della propostapresentata dal gruppo di impreseguidate da Autostrada del Brennero.Ora la Regione vive la fase dellaconsultazione con i territori interes-sati, a cui seguirà l’approvazionedel progetti preliminare e l’emana-zione del bando per la gara pubbli-ca di affidamento della concessionedi costruzione e gestione dell’auto-strada. “Con la Cispadana – ha dichiaratol’assessore regionale Alfredo Peri –abbiamo sperimentato una strategiadi realizzazione condivisa con i terri-tori. Da questa fase emergono dellefragilità: la frammentazione delsistema di imprese che partecipanoma anche un eccessivo campanili-smo dei territori. Quello di cuiabbiamo bisogno è una sintesi, unamediazione da fare assieme a tutti isoggetti coinvolti”. Per diffonderemaggiormente tra gli enti la cultura

della finanza di progetto, Confindu-stria propone di costituire una taskforce composta da esperti in projectfinancing per sollecitare la valutazio-ne tecnico-economica da parte delleamministrazioni e la creazione di unfondo chiuso regionale dedicato agliinvestimenti infrastrutturali in cuifar confluire investimenti pubblici-privati (Fondazioni bancarie, Regio-ne, Cassa Depositi e Prestiti)

Il partenariato pubblico-privato nellarealizzazione delle opere pubbliche

cresce sempre di più, anche in Emilia-Romagna. Come interpreta la Regionequesto fenomeno? “Rispetto alla cresci-ta della domanda, molte sono le analisiben dettagliate sulla finanza di progetto– sottolinea Alfredo Bertelli, sottosegre-tario alla presidenza della Giunta regio-nale – le quali concordano sulle ragionidell’utilizzo dello strumento. In partico-lare, viene costantemente richiamata lamancanza di risorse da destinare, daparte della Pubblica amministrazione,alla realizzazione di opere finalizzate alsoddisfacimento dei bisogni della collet-tività. Di conseguenza, l’attività deglienti risulta fortemente condizionata daproblemi di contenimento della spesa edai vincoli di bilancio”. Il partenariato pubblico-privato prenderàsempre più piede nei prossimi anni?“Certamente, non solo in considerazio-ne dei vincoli alla spesa pubblica, masoprattutto delle opportunità di crescitache il ricorso a tali strumenti può deter-minare. In questa ottica deve essere vistal’azione di promozione che la RegioneEmilia Romagna intende svolgere”.Però la finanza di progetto vera e propria(con promotori privati) non aumenta.“In realtà il ricorso alla finanza di proget-to si può ravvisare anche nelle formediverse da quelle ad iniziativa del promo-tore privato, dal momento che il puntomaggiormente caratterizzante non ètanto in chi assume l’iniziativa, quantopiuttosto nella possibilità di realizzare undeterminato intervento ricorrendo allaprovvista finanziaria dei privati. Ciò

posto, è senz’altro vero che la possibilitàdi arrivare alla conclusione di tali contrat-ti, partendo dall'iniziativa del privato cheassume la veste di promotore, costituisceuna possibilità estremamente importanteche sarebbe opportuno incrementare”. Quali per le Amministrazioni le diffi-coltà del project financing?“L’eterogeneità delle competenze richie-ste, il rispetto delle condizionieconomico-finanziarie checonsentono la realizzazionedei singoli interventi, il rappor-to tra Amministrazione e idiversi soggetti privati e, più ingenerale, le norme che loregolano. Gli aspetti di criticitàsono indice anche di una diffi-coltà di relazione tra soggettopubblico e privato. La possibi-lità di una sinergia tra i capita-li pubblici e privati per la realizzazione diopere pubbliche passa attraverso unmiglioramento del rapporto tra i diversisoggetti, eliminando per quanto possibi-le gli elementi che determinano unostato di incertezza, come ad esempio leprocedure, il rispetto dei tempi, la pro-grammazione, la valutazione delle pro-poste, l’asseverazione, il sistema difinanziamento. In ogni caso, il percorsonormativo nel Paese evidenzia la volontàdi creare un ponte di congiunzione trapubblico e privato, dettato dalla neces-sità di reperire maggiori risorse per larealizzazione di opere pubbliche, maanche dalla consapevolezza crescentedel valore della concertazione per unmiglior sviluppo e per una più elevataqualità della vita che ne può derivare”

Alfredo Bertelli, sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale

“Il partenariato è un’opportunità di crescita,non solo un modo per reperire risorse”

L’ANALISI

Nel riquadro,Alfredo Bertelli,

sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale

Emilia-Romagna

Page 16: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Su ermesimprese.it tutte le news dal mondo dell’imprenditoria e delle associazioni di categoria, tutti i finanziamenti per le imprese dell’Emilia-Romagna,le informazioni per accedervi e la modulistica scaricabile

PRONTO ECONOMIA

www.ermesimprese.it

La storia di Oscar Pistorius – il quat-trocentista sudafricano che corre

con due protesi fissate sotto il ginocchioe che non può partecipare alleOlimpiadi di Pechino 2008 perchésarebbe avvantaggiato rispetto agli altricorridori – ha riportato alla ribalta dellacronaca la storia di molti atleti che sfi-dano gli handicap fisici in nome dellapassione per lo sport. Prima ancora cheper lo sport, vivere senza una gamba oun braccio è la sfida di chi viene colpitodalla guerra: ed è proprio per ridare una

speranza alle vittime dei combattimentiche, durante la Prima guerra Mondiale,nasce in Germania la Otto Bock – oggispecializzata nella produzione di protesid’arto inferiore e superiore, ortesi, car-rozzine e sistemi di postura – che hadeciso di insediare in Emilia-Romagnauno dei suoi stabilimenti produttivi. Nel1919 un tecnico ortopedico berlinese dinome Otto Bock fondò un’azienda cheavrebbe fornito a migliaia di vittime diguerra dei dispositivi protesici e ortesici.La vasta richiesta spronò il fondatore avelocizzare i metodi tradizionali di pro-duzione artigianale e iniziò così la pro-duzione in serie. Nel 1968 l’azienda decise di fondare aBologna la sua prima sede italiana, tra-sferita poi a Budrio nel 1986 per avvici-narsi al Centro Protesi Inail di Vigoroso.Perché l’Emilia- Romagna? Per la nasci-ta e lo sviluppo nel bolognese di undistretto ortopedico che è diventato un

comparto d’eccellenza del settore sani-tario italiano. “Fin dalla nascita dellatecnica ortopedica nell’immediatoprimo dopoguerra, Bologna e il suo ter-ritorio, grazie in particolare alla presen-za delle Officine Ortopediche Rizzoli,hanno ospitato quello che è diventatol’attuale polo ortopedico italiano”, spie-ga Alessandro Coppi, amministratoredelegato di Otto Bock Italia. Oggi lamultinazionale è presente in 40 paesidel mondo, con un organico di oltre3.700 persone e un fatturato da 350milioni di euro. In Emilia-Romagnaconta oltre 70 dipendenti e, oltre allostabilimento produttivo, a Budrio è pre-sente il Competence Centre, destinatoalla prova pratica degli ausili e all’ap-profondimento delle caratteristiche tec-niche dei prodotti da parte dei pazienti,nonché a corsi di formazione e semina-ri di aggiornamento rivolti a fisiatri, tec-nici ortopedici e fisioterapisti

L’azienda tedesca, specializzata in protesi, sceglie il distretto ortopedico emiliano

Ottobock, una sfida contro la disabilità

di V

ero

nic

a C

ipria

no

I CASI DI SUCCESSO

Page 17: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 18: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Aggregazioni di imprese epartenariato con soggettipubblici locali, il tuttoconcentrato soprattutto

nel settore della meccanica e versol’area dei paesi Bricst (Brasile,Russia, India, Cina, Sudafrica,Turchia). Sono questi i punti chiavedella ricetta per le politiche di inter-

nazionalizzazione chela Regione metterà inatto nei prossimi treanni. Più in generale, alivello di strategia, siconsolida un cambia-mento: il passaggiodalla semplice promo-zione all’estero dellaregione e delle filiereproduttive all’azionepiù difficile di accom-

pagnamento delle imprese nei mer-cati esteri, attuabile solo grazie auna sufficiente dimensione azienda-le e a una sorta di “diplomazia eco-nomica”, ovvero stringere contatti,alleanze e partnership con i sogget-ti pubblici. Solo così si possonospalancare le porte dei paesi emer-genti anche alle piccole e medieimprese emiliano-romagnole, e nonsolo ai grandi gruppi.A disposizione, per sostenere l’ex-port e l’internazionalizzazione delleimprese, ci sono 9 milioni di eurol’anno, divisi tra promozione all’e-stero tramite la rete Sprint-er, inter-venti a vantaggio del sistema fieri-stico e bandi per consorzi export eimprese in forma aggregata chevogliono conquistare i mercati.

Per il 2008, al centro delle azionidella Regione attraverso loSportello per l’internazionalizza-zione c’è soprattutto la filiera dellameccanica allargata (che compren-de metalli, macchine industriali,agricole, oleodinamica, meccanicadi precisione, mezzi di trasporto,elettronica da consumo): un com-parto che costituisce il 61,6% deltotale export regionale – con unvalore che nei primi sei mesi del2007 ha toccato quota 13,9 miliar-di – e il 14,7% dell’export com-

plessivo di questa filiera a livellonazionale (93,3 miliardi). Il focussulla meccanica si coniuga con l’o-biettivo Bricst e dà luogo alla“Piattaforma per la meccanica”:l’obiettivo è quello di fornire alleimprese e ai loro subfornitori lapossibilità di partecipare ad incon-tri con esperti, eventi “business tobusiness” con imprese internazio-nali e buyers, partecipazione a fieredi settore. In particolare, la “Piattaforma perla meccanica” prevede azioni

di S

ilvia

Sa

rac

ino Dalla semplice promozione all’accompagnamento delle aziende nei mercati esteri

Internazionalizzazione La nuova strategia

EXPORT

Sprint-er, fiere e consorzi export

Si punteràsu meccanica

e Paesi “Bricst”

Esportazioni Emilia-Romagna: confronto III trimestre 2007 e 2006. Quote di esportazioni regionali per area e Paese di destinazione

TERRITORIO AFRICA Sudafrica AMERICA Brasile ASIA India Asia orientale Cina UE 27 UEM13

2007 - III trim. 1.341.725.831 215.770.451 4.486.791.598 262.192.570 4.001.409.138 294.341.888 2.076.445.779 507.091.264 20.131.277.828 14.687.942.070

3,92% 0,63% 13,12% 0,77% 11,70% 0,86% 6,07% 1,48% 58,86% 42,94%

2006 - III trim. 1.093.251.492 166.638.531 4.241.634.919 206.035.748 3.447.093.514 202.630.517 1.885.824.553 458.546.099 17.637.039.450 13.047.626.140

3,63% 0,55% 14,06% 0,68% 11,43% 0,67% 6,25% 1,52% 58,48% 43,26%

Var. % 2007-2006 22,7 29,5 5,8 27,3 16,1 45,3 10,1 10,6 14,1 12,6

16 GEN/FEB 2008

Page 19: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 17

Èstato un 2007 molto intenso per Sprint-er, con un consuntivo di 122 eventi orga-

nizzati: 52 tra workshop, forum, eventi pro-mozionali, convegni di formazione e cicliseminariali; 30 partecipazioni a fiere; 12 mis-sioni in entrata e 19 in uscita; 25 eventi isti-tuzionali; partenariati territoriali in Europa e inAsia; tavoli paese su India, Brasile e Turchia.Sono 500 le imprese che nel 2007 hannousufruito di servizi all’estero e oltre 2500imprese sono state coinvolte nell’animazioneterritoriale (partecipazione a momenti semi-nariali e di formazione).In particolare, congiuntamente con il sistemacamerale a livello regionale sono stati realiz-zati due appuntamenti sulle politiche di inter-nazionalizzazione (il convegno del 23 gen-naio e il forum del 25 luglio), gli incontri dicoordinamento e di formazione, i tavoliPaese India, Brasile e Turchia, l’evento sullaRussia, il ciclo di 17 seminari formativi realiz-zati in tutte le Camere di commercio (con-centrati su Cina e India). Sono stati consoli-dati i partenariati territoriali in Europa con leRegioni di Stoccolma, Wallonie e la munici-palità di Leipzig; in Asia con Singapore, lo

Stato Indiano dell’Haryana, in Cina con leprovince dello Zehijiang, del Guandong e diLiaoning, in Turchia con le province di Smirnee Adana.I settori di maggiore intervento sono statiquello agroindustriale (13%), i partenariatiinternazionali (13%), la meccanica (9%), laR&S (9%), l’automotive (7%), la moda (6%),abitare e costruire (4%), salute e benessere(4%). Gli altri eventi sono stati trasversali aisettori o istituzionali. Per quanto riguarda i Paesi target, le azioni sisono concentrate soprattutto in Cina (18%degli eventi), Russia (15%), Germania (7%),Usa (5%), Giappone (3%), altri (44%).Unadelle novità principali del 2007 (con azioni chesi svolgeranno anche nel 2008) è la presenzadi progetti rivolti all’India, nell’ambitodell’“Anno dell’Italia in India” definito dalministero del Commercio internazionale: ade-rendo all’iniziativa, l’Emilia-Romagna ha orga-nizzaro una serie di azioni che – trasversal-mente ai settori – contribuiranno nei prossimianni a consolidare i rapporti industriali e gliscambi commerciali, oltre che le relazioni poli-tico-istituzionali

Per lo Sportello, in archivio un 2007 di intensa attività

Oltre 2.500 le imprese coinvolte

mirate sul mercato cinese, in Indiae in Russia. Le iniziative vedrannocoinvolti i soggetti istituzionali edeconomici del territorio: laRegione, il sistema camerale, leassociazioni degli industriali, Sace,Simest, Istituto per il commerciocon l’estero.Affinché queste strategie siano effi-caci, consigliano gli addetti ailavori, le piccole imprese devonopartecipare in forma aggregata,per superare il gap dimensionalesui principali mercati emergenti. Equesto perché i Bricst sono anche iPaesi in cui è più difficile entrareper le nostre aziende della mecca-nica: primo, perché le piccoleaziende si trovano a dover affron-tare grandi multinazionali e,secondo, perché sono Paesi chenecessitano di una conoscenzaapprofondita del contesto per ope-rarvi. Vendere un prodotto in Cina

o in Turchia è molto più comples-so che venderlo in Germania onegli Usa: comporta una compe-tenza più elevata per gestire tuttele fasi dal ciclo produttivo, dallavendita all’assistenza tecnica altrasporto.Per quanto riguarda l’aggregazio-ne delle imprese, la Regione staottenendo ottimi risultati con i duebandi per i consorzi export (aggre-gazioni permanenti di aziende) eper aggregazioni temporanee diimprese (Ati): nel 2007 si sonoaggregate 1.382 Pmi attraverso 32consorzi export e 55 progetti diAti per un totale di 443 impreseaggregate. In sostanza, a fronte di8.000 imprese che esportano, circaun ottavo riceve ogni anno contri-buti con un tasso costante diricambio delle imprese che parteci-pano, dimostrando un interessediffuso.

>>

I NUMERI

Fed. Russa Turchia OCEANIA MONDO

1.235.731.881 573.560.864 445.114.554 34.202.893.580

3,61% 1,68% 1,30% 100,00%

1.028.691.530 595.802.986 407.580.405 30.158.122.049

3,41% 1,98% 1,35% 100,00%

20,1 -3,7 9,2 13,4

2.006 2007 Var. %Milano 3.692 4.248 15,1 Torino 1.589 1.797 13,1 Vicenza 1.235 1.389 12,5 Brescia 1.139 1.316 15,5 Bergamo 1.140 1.202 5,5 Bologna 986 1.056 7,1 Modena 847 1.023 20,7Treviso 983 959 -2,4 Verona 780 832 6,7 Roma 588 809 37,6 Varese 817 808 -1,0 Padova 695 784 12,9 Reggio nell'Emilia 583 705 20,8 Firenze 707 685 -3,1 Cuneo 581 645 10,9 Siracusa 384 543 41,5 Napoli 445 530 19,2 Mantova 434 519 19,6 Como 447 510 14,0 Udine 474 499 5,3 Altre province 12.589 13.947 10,8 Italia 31.135 34.807 11,8

Principali province esportatrici - Ottobre 2007(valori in milioni di Euro, variazioni e composizioni percentuali)

Page 20: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

18 GEN/FEB 2008

EXPORT

Certamente influisce sui buonirisultati la capillarità di Sprint-er,che dall’inizio del 2007 ha attivatouna rete di sportelli territoriali inogni Camera di commercio: l’obiet-tivo è avvicinarsi di più alle impre-se, soprattutto alle più piccole chehanno maggiori bisogni e sono piùdifficilmente intercettabili.“L’azione regionale, attraverso ibandi e l’attività dello Sprint-er –afferma l’assessore regionale alleAttività produttive Duccio Campa-gnoli – è particolarmente impor-tante perché permette di far con-vergere gli interventi dei diversisoggetti attraverso azioni sia sulterritorio che sui mercati interna-zionali”.In questo senso, Unioncamere con-ferma la propria piena collabora-zione: “Anche nel 2008 il sistemacamerale intende operare con unapproccio sistemico in grado diottimizzare le risorse, le competen-ze e i ruoli dei soggetti coinvolti neiprogetti integrati di promozione eaccompagnamento delle impresenei principali mercati esteri di rife-rimento”, sottolinea il segretariogenerale Ugo Girardi. La capilla-rità di Sprint-er permette di “testa-re” direttamente sulle esigenzeproduttive locali, e in tempi rapidi,le politiche regionali per l’interna-zionalizzazione e di raggiungereanche le imprese più piccole che

non esportano e che quindi hannobisogno di maggiore aiuto, conl’organizzazione di seminari eincontri formativi sparsi in tutto ilterritorio.Tra le prime iniziative in program-ma per il 2008 c’è appunto unroad show per presentare in ogniSportello territoriale la piattafor-ma per la meccanica nei PaesiBricst, che sarà anche un’occasioneper illustrare alle aziende regionalile attività e i servizi della rete deglisportelli, coinvolgendo Ice, Sace eSimest e il sistema bancario.Successivamente verranno organiz-zati incontri di approfondimentosui vari Paesi, missioni commercia-li e partecipazioni a fiere. Tra leiniziative, da ricordare la parteci-pazione a “Saudi Build 2008.Follow up 2009” nell’ambito delprogetto “Abitare e costruire inArabia Saudita”; lo scambio dispazi espositivi tra le fieredell’Emilia-Romagna e quella diTaiwan e la promozione della par-tecipazione delle imprese regionali;l’identificazione di opportunità dipartnership produttive con leaziende tedesche, con una visita inEmilia-Romagna di imprese diLipsia e l’organizzazione di un“evento Bologna” a Lipsia; la rea-lizzazione di seminari e un ciclo diformazione sulle opportunità delmercato cinese

La Regione promuove l’apertura di un Centro servizi nel Campus di Tongji

Shanghai, punto di riferimento per la cooperazione industriale

IL CASO

La Regione Emilia-Romagna ha raggiunto unnuovo risultato nella cooperazione con Shanghai,

confermando l’importanza del Paese del Dragonenelle politiche di internazionalizzazione e di sviluppo:l’assessore regionale alle Attività produttive DuccioCampagnoli ha sottoscritto l’accordo con la presti-giosa Università di Tongji per collocare nel Campusuniversitario sino-italiano le attività promosse dallaRegione Emilia-Romagna nel campo della coopera-zione industriale Italia-Cina. Il polo sarà dedicato arafforzare il rapporto tra le imprese emiliano-roma-gnole presenti nell’area di Shanghai e in Cina el’Università di Tongji, per sviluppare attività di ricer-

ca tecnologica, acquisizione e formazione di risorseumane tra i giovani laureati cinesi. La stretta collabo-razione rientra inoltre nel progetto di creazione di retie partenariati produttivi recentemente siglato daRegione e Unindustria Bologna. L’intesa è stata raggiunta durante una missione – chesi è svolta a metà gennaio – in cui la Regione ha con-cluso un altro accordo di partenariato con la provin-cia di Zhejiang, l’area attorno a Shanghai divenuta lapiù sviluppata della tigre asiatica, dove sono insedia-te oltre 50 aziende emiliano-romagnole, una partesignificativa rispetto alla presenza italiana in Cina nelsuo complesso

Tra le prime iniziative in programma per il 2008, la presentazionein ogni Sportello territorialedella piattaforma per la meccanicanei Paesi Bricst

Page 21: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 19

tolinea l’assessore regionale all’agri-coltura Tiberio Rabboni – che com-pensa una fase di stagnazione deiconsumi interni. I nostri sono pro-dotti che vantano alta qualità, tipi-cità, distintività. La chiave per conti-nuare a crescere è quella di unamigliore organizzazione, tanto più afronte di una struttura produttivafatta soprattutto di piccole e medieimprese”. In quest’ottica è nato“Deliziando”, per sostenere l’inter-nazionalizzazione delle aziende supe-rando la frammentazione. “La Regione Emilia-Romagna –spiega Roberto Lovato dirigente del-l’area agroalimentare dell’Istituto peril commercio con l’estero – è leaderin Italia nel settore agroalimentare.Mercati come Austria e GranBretagna sono ormai consolidati, masi stanno aprendo interessanti pro-spettive nell’area scandinava, dove iprodotti italiani sono molto apprez-zati per la loro qualità, e nell’esteuropeo, specie per l’ortofrutta”. Inprospettiva, “Deliziando” potrebbeproiettarsi verso gli Stati Uniti el’Asia: “L’Emilia-Romagna – ricordaUgo Girardi, segretario generale diUnioncamere Emilia-Romagna –contribuisce per un sesto al totaledell’export nazionale in campoagroalimentare.

L’agroalimentare di qualità funzionada traino anche per il turismo: non acaso i Paesi che acquistano i nostriprodotti sono anche quelli che visita-no di più l’Emilia-Romagna”. Il debutto di “Deliziando” è avvenu-to al Prodexpo, la più importantefiera di alimentari, bevande e dimaterie prime del settore che si èsvolta a Mosca dall’ 11al 15 febbraio. AProdexpo, nell’area isti-tuzionale della Regione,oltre all’esposizione diprodotti e attività didivulgazione con buyer,opinion leader e giorna-listi, ha funzionato unbanco di assaggio. Oltread Enoteca e Consorzi,sono state presenti unaventina di aziende di vino, prosciut-to, Parmigiano-reggiano e altri pro-dotti, coordinate da Unioncamere.Prossime iniziative del genere saran-no svolte a Londra, Stoccolma,Sofia, Praga. Il progetto prevede, fra l’altro, alcu-ni seminari di presentazione sulleopportunità di inserimento dei pro-dotti agroalimentari emiliano-romagnoli nei diversi Paesi. NelleCamere di commercio di Parma eForlì, i direttori degli uffici Ice diVarsavia, Budapest e Praga hannoillustrato alle imprese regionaliricerche di mercato sulle condizionidella domanda e della struttura delsettore alimentare in Polonia,Ungheria e Repubblica Ceca.Sono state fornite inoltreindicazioni per l’approccioai mercati, la documentazio-ne per l’esportazione e leforme di pagamento, facen-do riferimento ai cibi e aivini più rappresentati-vi del territorio emi-liano-romagnolonell’Est Europa

EXPORT

Èil nuovo biglietto da visitaper far conoscere e promuo-vere sui mercati esteri leeccellenze enogastronomi-

che dell’Emilia-Romagna. Si chiama“Deliziando” il programma chevede per la prima volta riuniti, inunica “cabina di regia”, RegioneEmilia-Romagna, Ice, Unioncamereregionale, i principali Consorzi ditutela, l’Enoteca regionale, il CentroServizi Ortofrutticoli. La tradizione e la qualità dei prodot-ti emiliano-romagnoli vanno inEuropa con “Deliziando” e la suaimmagine simbolo: un sole realizzatoda un gioco grafico di sei forchetteincrociate che presenta al centro lasagoma della regione e sotto unafascia tricolore. All’innovativo logosi abbina lo slogan “Tradition &Quality: the legendary flavour ofEmilia-Romagna - Tradizione e qua-lità: i leggendari sapori dell’Emilia-Romagna”, che accompagnerà le ini-ziative del programma di valorizza-zione del “food and wine”. Nel 2008 sono stati stanziati 1,2milioni di euro dalla Regione edall’Ice, cui si aggiungono i fondi e iservizi dalle Camere di commercio edi Unioncamere, e il cofinanziamen-to dei Consorzi e delle aziende cheaderiscono ai singoli progetti-paese.Quattro le aree territoriali di inter-vento individuate: Regno Unito eIrlanda; Est Europa (Russia,Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,Ungheria); Scandinavia (Finlandia,Svezia e Norvegia e Danimarca);Austria. A confortare la scelta, le buoneperformance delle esportazioni deiprodotti agroalimentari emiliano-romagnoli, che sono in crescita daalcuni anni: più 3,5% nel 2004, più4,3% nel 2005, più 9,4% nel 2006,mentre da gennaio a settembre 2007l’aumento è stato del 5,7%. “Si trat-ta di una dinamica importante – sot-

Un progetto per la promozione delle eccellenze enogastronomiche regionali

di G

iuse

pp

e S

an

gio

rgi

“Legendary flavourof Emilia-Romagna”Già stanziati1,2 milioni di euroda Regione e Ice

“Deliziando” i palatiQuelli degli stranieri

Sotto, il logo Deliziando

Page 22: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Tanti big ormai consolidati– da Cersaie a Cosmoprof,da Cibus a Tecnargilla –ma anche alcune interes-

santi novità che si inseriscono insegmenti di mercato più ristretti:arredamenti per le imbarcazioni dadiporto, olio extravergine d’oliva (etutto ciò che serve per produrlo),

pietre preziose e affini.I quartieri fieristicidell’Emilia-Romagnasono già a pieno regi-me, e il calendarioregionale preannunciaun 2008 ricco diappuntamenti, compo-sto da 39 eventi nazio-nali e 47 internaziona-li: accanto ai grandipoli fieristici –

Bologna, Parma e Rimini in cui siconcentra l’80% dell’attività fieristi-ca internazionale della regione –anche Piacenza, Reggio Emilia,Cesena e Forlì si ritagliano uno spa-zio importante nel panorama inter-nazionale con manifestazioni di nic-chia. BolognaFiere mette in campo

20 GEN/FEB 2008

(Lineapelle), auto e industria(Resarch to Business, Autopromo-tec), alimentazione (Marca, SoFresh), servizi e altro (Fishing Show). Non manca inoltre un programmadi manifestazioni organizzate all’e-stero: tra queste, CosmoprofShanghai, Egypt Stone Event (IlCairo), Seebe South East EuropeBelgrade Builiding Exhibition(Belgrado). Tra le novità di que-st’anno, la nuova manifestazione“mobile” Link.it e Link.fr, la primafiera interamente dedicata al prontomoda di alta gamma, mobile perchési sviluppa sull’asse Bologna-Parigi,collocandosi come tappa intermediatra le presentazioni di Firenze e lesfilate di Milano e Parigi.Spostandosi nel parmense, Fiere diParma promette un’edizione da nonperdere per Cibus, la biennale inter-nazionale dedicata all’alimentazio-ne. “Il 2008 – sottolinea il presiden-te di Fiere di Parma Franco Boni –sarà l’anno all’insegna di Cibus,appuntamento che dal 1985 è tappairrinunciabile per chi, nel mondo,

Presentato il calendario regionale: dalle “grandi classiche” alle innovazioni

un nutrito programma di eventi divi-si nei vari settori di attività: costru-zioni e architettura (ad esempioCersaie, Saie e Saiespring), cultura edesign (Arte Fiera Art First, Designon Board), bellezza e benessere(Cosmoprof, Sana), pelle e calzature

di V

ero

nic

a C

ipria

no

Cresce la vocazioneinternazionale

delle manifestazioni,soprattutto a Rimini,

Bologna e Parma

IL PROGETTO

Le fiere emiliano-romagnole consoli-dano la propria presenza in Cina gra-

zie alla nuova sede di BolognaFiere,inaugurata a Shanghai all’inizio dell’an-no dall’assessore regionale alle Attivitàproduttive Duccio Campagnoli e dal pre-sidente di BolognaFiere China MauroMalfatti. “Bologna Fiere, con l’attivitàsvolta in questi ultimi anni dal CentroServizi, creato in comune, è ormai dive-nuto il principale operatore fieristico ita-liano in Cina”, hanno ricordatoCampagnoli e Malfatti.Un importante passo in più del sistema

fieristico italiano all’estero: “Se è interes-sante la notizia della joint venture diFiera Milano (al 49%) con le fiere tede-sche, è ancora più importante questadiretta presenza fieristica italiana assicu-rata da Bologna Fiere in Cina”. Nellanuova è più grande sede saranno pre-senti anche Fiere Parma e Rimini Fiera,assieme ai tour operator emiliano-roma-gnoli – anch’essi i primi operatori turisti-ci italiani in Cina – e continuerà a opera-re un punto di informazione e assistenzaper le imprese regionali interessate eimpegnate nei rapporti con la Cina

L’ente inaugura la propria sede in Cina

Qui Shanghai, BolognaFiere risponde

Un 2008 in fieraGli eventi in agenda

FOCUS

Page 23: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 21

L’ANALISI

Nel 2006 l’attività del sistema fie-ristico emiliano-romagnolo ha

superato gli 1,5 milioni di mq disuperfici affittate, distribuite su 100eventi che hanno raccolto circa39mila espositori e oltre 3.360.000visitatori. La maggior parte dell’atti-vità fieristica ha carattere internazio-nale, con 40 eventi nel 2006, checoprono quasi l’82% delle aree com-plessivamente locate, e portano laRegione al secondo posto in Italia allespalle della Lombardia. E, ospitandonel 2006 circa il 26% dell’attività fie-ristica italiana di livello internazionale,abbiamo superato il Veneto, fermo al18%. Anche i trend relativi all’inter-nazionalizzazione degli eventi sonopositivi: più 1% gli espositori stranie-ri, più 7,7% i visitatori esteri. I numeri sono lusinghieri, ma perstare al passo con i diretti competito-ri fieristici internazionali – in primis itedeschi – le fiere devono fare unsalto di qualità che si fonda su duepilastri: l’aggregazione e lo sviluppodelle attività internazionali. E la ricet-ta viene dall’assessore regionale alleAttività produttive Duccio Campa-gnoli: “Per essere più competitivi è

necessario costruire un’alleanza e unaintegrazione tra le grandi società fie-ristiche: una grande impresa a reteche unisca all’azione di ciascuna lapossibile unificazione in settori comequello del marketing, degli investi-menti all’estero, dei servizi logistici eorganizzativi”. E in questa direzionevanno gli accordi che la Regione starealizzando con gli enti locali socidelle società fieristiche. Ma oltre alle alleanze è necessariosviluppare le attività internazionalinelle fiere: “Le fiere – conclude l’as-sessore – rappresentano non solo unavetrina di opportunitàe di incontro per gliimprenditori, ma svol-gono, nell’ambito del-l’internazionalizzazio-ne delle imprese, unruolo di apripista per ilsistema produttivoall’estero: diventanostrumenti di marketingcollettivo e svolgonosul piano commercialeun’attività simile aquella dei distretti sulpiano produttivo”

voglia parlare italiano in cucina. Eun anno anche all’insegna dell’inter-nazionalizzazione dell’Italian Food,non solo a Parma, ma anche aMosca e Shanghai”. Grazie all’ac-cordo tra Verona Fiere e Fiere diParma, volto a promuovere il madein Italy nei mercati esteri, Cibus èanche Vinitaly, Cibus Russia eVinitaly Cibus Cina.Fiere di Parma – che opera nei set-tori arte e antiquariato, meccanicastrumentale, alimentare e relativetecnologie, arredamento, tempolibero, estetica – propone per il2008 un nuovo appuntamento,Ex.El, Exhibition ElettronicaParma, una proposta espositivadedicata al mercato dell’elettronicae computer, telefonia, telecomunica-zioni, organizzata in collaborazionecon Piacenza Expo.Rimini Fiera propone eventi ormaiconsolidati e di spicco nel compartoalberghiero e della ristorazione,delle tecnologie ambientali, dell’in-trattenimento e dei servizi turistici.Tra gli appuntamenti principali,Ecomondo, la fiera internazionalededicata al recupero di materia edenergia e allo sviluppo sostenibile,Tecnargilla, salone internazionaledelle tecnologie e delle forniture perl’industria ceramica e del laterizio,Rimini Wellness, il salone del fit-ness, benessere e sport on stage.Anche il salone romagnolo sfoderaalcune new entry, tra cui GemWorld, il salone delle pietre preziosee affini che nasce dalla partnershipcon Assogemme, la nuova associa-zione di categoria che riunisce oltrecinquanta tra le più importantiaziende di commercializzazione dimaterie prime per gioielleria. “Nellanostra stagione fieristica – commen-ta il presidente Lorenzo Cagnoni –emergono i principi ispiratori allabase della crescita di Rimini Fiera edel suo ruolo primario occupato nelpanorama espositivo: innanzituttouna dimensione non catalogabile nériducibile ai soli obiettivi nazionali ela volontà di perseguire dinamicheinnovative”

Un tavolo di lavoro tra ministeri, regio-ni, associazioni di imprenditori del

settore e società fieristiche per costruireassieme una politica di valorizzazione del-l’attività fieristica internazionale in Italia,dal momento che il nostro Paese è alsecondo posto nel mondo. La propostaarriva dall’assessore regionale alle Attivitàproduttive Duccio Campagnoli, interve-nuto durante la presentazione delCalendario delle fiere internazionali inItalia 2008 elaborato dal Coordinamentointerregionale fiere Conferenza delle

Regioni e delle Province autonome, di cuiè coordinatrice la Regione Emilia-Romagna assieme ad Aefi (Associazioniesposizioni e fiere italiane). Comparandoil 1985 e il 2006 (dati Osservatorio FiereCermes Bocconi) il comparto fieristicointernazionale italiano ha visto un aumen-to delle manifestazioni da 150 a 194, con-temporaneamente a una crescita dellasuperficie espositiva affittata – da circa3,3 milioni di mq a 4,7 milioni – e delnumero totale degli espositori, da oltre88mila a quasi 112mila.

L’assessore Campagnoli: “Per essere più competitivi servono alleanze e integrazioni”

I numeri del secondo FieraDistrict d’Italia

LA STRATEGIA

La Regione rilancia la proposta per un’attività promozionale di sistema

Capofila per l’internazionalizzazione

Page 24: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Convenzioni di programmacon le amministrazioni pro-vinciali e le associazioni dipesca per tutti i servizi

socialmente utili che riguardano ilsettore. Dalle attività di ripopolamen-to delle specie ittiche al tabellamentodelle aree di pesca, per indicare peresempio le zone di divieto o quelle

destinate alla pesca spor-tiva. Dalla sorveglianzacontro il bracconaggioal recupero del pesce neicanali di bonifica. È unadelle novità del Pianoittico regionale per ilperiodo 2006-2010 pre-sentato al Fishing Show,il salone dedicato allapesca sportiva che dall’8all’11 febbraio ha preso

stabilmente dimora a BolognaFiere. Dopo una prima edizione a Firenze,infatti, la manifestazione, organizzatadalla Fipo (Federazione italiana pro-duttori e operatori articoli pescasportiva) con il patrocinio dellaRegione Emilia-Romagna e delComune di Bologna, si è tenuta nelcapoluogo felsineo. Oltre 100 espositori – aziende specia-lizzate nella produzione di strumenti,attrezzature, equipaggiamenti,imbarcazioni dedicate – e una carrel-lata di 100 eventi con conventioncommerciali e seminari tecnici perrilanciare un settore che in 15 anni èsceso da due a 1,5 milioni di appas-sionati ma che proprio in Emilia-Romagna trova una delle sue roc-caforti con oltre 70mila licenze dipesca e un numero complessivo di“adepti” superiore ai 100mila, se iconsiderano i pescatori agonistici e leattività di oltre 300 laghetti di pescasportiva. Un contesto ottimale per illustrare lenuove linee d’indirizzo del Piano itti-co, che – approvato con una dotefinanziaria di 4,5 milioni di euro –

stabilisce gli interventi per la tutela el’incremento della qualità ambientalee per la salvaguardia delle caratteri-stiche dell’acqua e delle specie autoc-tone. Questo nell’ambito delle com-petenze proprie della Regione sullatutela delle acque interne e delle lororisorse ittiche e per la regolazionedella pesca e della pesca sportiva.Circa 2,5 milioni di euro sono statiassegnati per le funzioni delegate alleProvince e per i ripopolamenti, men-tre 2 milioni sono stati attribuiti alsostegno di interventi per la tuteladelle risorse e dell’ambiente, per pro-muovere l’associazionismo e persostenere un’unica economia del ter-ritorio. Senza dimenticare, come rile-va l’assessore regionale alle Attivitàproduttive Duccio Campagnoli, “le

attività di educazione e formazionenelle scuole rivolte ai bambini dagli 8ai 14 anni che ogni anno coinvolgo-no 10mila ragazzi”. Un’attività sup-portata da quest’anno da una nuovapubblicazione della Regione, “Apesca con nonno Adriano”, cheripropone, attraverso un racconto, illegame indissolubile tra anziani ebambini che consente di tramandare,insieme ai valori della pesca e deipescatori, l’amore per l’ambiente eper la sua salvaguardia. “Il Piano, anche attraverso la promo-zione dell’associazionismo con leconvenzioni di programma – spiega ilresponsabile del servizio Ittico dellaRegione Aldo Tasselli – punta a sti-molare il consolidamento del rappor-to con il territorio da parte del pesca-

22 GEN/FEB 2008

di N

ata

scia

Ro

nc

he

tti

La Regione scegliela manifestazione

per presentareagli operatori

il nuovo Piano ittico

Un’occasioneda prendere all’amo

Il Fishing Show 2008 si trasferisce nel capoluogo emiliano

FOCUS

Page 25: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 23

“Vogliamo che Fishing Show diventi un appuntamento per lapesca sportiva europea”. Così Carlo D’Olivo, presidente della

Fipo (Federazione italiana dei produttori e degli operatori degliarticoli di pesca sportiva), presentando il nuovo salone bologne-se dedicato alla pesca sportiva e candidando il capoluogo regio-nale a diventare la capitale europea di un settore costituito a livel-lo nazionale da 370 industrie, con 4mila rivenditori, 20 milaaddetti e un fatturato che oscilla tra i 350 e i 450 milioni di euro. È a Bologna che gli imprenditori cercano un rilancio, contandoanche su un tessuto produttivo che in Emilia-Romagna, con 44aziende, molte delle quali leader in Europa, genera un fatturatodi 50 milioni. La grande sfida, come spiega Nicola Bucci, porta-voce della Fipo, è quella di contrastare “i prodotti cinesi che stan-no devastando il settore”. Una sfida che si gioca anche facendoleva su una piattaforma regionale di campi di gara per la pescasportiva che in Emilia -Romagna coinvolge ogni anno 150mila

persone e dalla quale trae benefici anche il turismo. Per fronteggiare la perdita di appassionati, è sempre la Fipo atendere un ramoscello d’ulivo agli ambientalisti, che, diceD’Olivo, “non ci devono guardare come distruttori della faunaittica”. Con la scelta di Bologna, prosegue il presidente della Fipo,“faremo un bel salto di qualità e contiamo di aumentare già dalprossimo anno il numero dei pescatori sportivi che visitano lamanifestazione. In Emilia-Romagna c’è un’alta percentuale pro-capite di pescatori e la zona è in una posizione strategica, facil-mente raggiungibile da ogni parte d’Italia. Per questo – conclude– le aziende del settore hanno aderito in massa”. Proprio il FishingShow ha ospitato nella prima quattro giorni bolognese le dimo-strazioni pratiche dei campioni di questa pratica agonistica e illu-strato i programmi educativi rivolti ai ragazzi delle scuole per avvi-cinarli alla pesca e per sensibilizzarli al tema della tutela dell’am-biente

L’ANALISI

La sfida della Fipo per fronteggiare concorrenza e “calo di passione”

Bologna roccaforte europea della pesca

tore, per incentivare contestualmentela microeconomia che ruota intornoalla pesca”. Un incentivo che fa ilpaio con la presentazione al Mse, ilMediterranean Seafood Expositiondi Rimini, dal 23 al 26 febbraio, delmarchio collettivo di qualità certifi-cata del pesce dell’Adriatico, chegarantisce al consumatore finale,insieme alla tracciabilità di tutta lafiliera, la tipicità del prodotto emilia-no romagnolo. Tutto con l’obiettivodi valorizzare un prodotto di nicchiae di aumentare i volumi di vendita efatturato del settore, cui in regionefanno capo 36 aziende di lavorazio-ne e commercializzazione, con unvolume d’affari di 500 milioni dieuro. Tornando al Piano ittico, entroil 2010 sono previsti interventi su109,78 kmq di bacini idrici e su oltre21mila chilometri di corsi d’acqua,in cui sono presenti 903,70 chilome-tri di zone protette, 4.394 chilometridi aree a regime speciale, 15 campi digara permanenti e 3.001 chilometridi acque di montagna. Tra i progetti è prevista la realizza-zione di zone di pesca attrezzate peril “no kill”, una delle nuove pratiche,

come il carp fishing e lo spinning, allequali il Piano presta particolareattenzione. Per incentivare il diporti-smo, la pesca sportiva e la pescasubacquea, saranno poi date ingestione alle marinerie e alle associa-zioni le due aree attrezzate con bar-riere sommerse al largo di Ravenna(16 ettari) e di Cattolica (8 ettari),rese idonee con anfratti dove potran-no riprodursi molluschi, crostacei epesci. Tra le ulteriori novità, sempreper valorizzare la pesca sportiva el’indotto turistico che genera, laRegione ha realizzato una guida a 40itinerari di pesca sportiva che si sno-dano dal Piacentino al litorale diForlì-Cesena e di Rimini, tra i canalidella bassa del Bolognese e i castellidella Val Tidone e della Val Ceno. Èun prezioso vademecum di oltre 270pagine che accanto alla descrizionedei luoghi, con l’indicazione dellespecie ittiche presenti, indica le prin-cipali attrazioni turistiche, suggeren-do anche percorsi naturalistici ericette e specialità delle tradizionienogastronomiche locali. Utilissimoper gli appassionati, ma anche perchi si avvicina per la prima volta aquesta pratica, per scoprire le bellez-ze naturalistiche del territorio e levarie tecniche di pesca e anche peracquisire dimestichezza con unosport che si nutre anche di silenzi,attese, amore per l’ambiente.

Con il precedente Piano sono giàstati effettuati ripopolamenti peroltre 2 milioni di euro. Con uno stan-ziamento di altri 2,5 milioni per lefunzioni delegate alle Province sonostati invece realizzati 124 interventi.Tra questi il potenziamento degliincubatoi di valle per fornire uova oforme giovanili per il ripopolamento;la realizzazione delle scale di risalitadove esistono briglie, dighe o manu-fatti che limitano o impediscono lemigrazioni del pesce; l’utilizzo dibacini di sverno per le specie recupe-rate durante i periodi di asciutta deicorsi d’acqua

Carlo D’Olivopresidente della Fipo

Page 26: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 27: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 25

Massimo Gottifredi – che tende sem-pre di più all’investimento sulle fiereche hanno un forte ritorno commer-ciale, come TTG-TTI di Rimini. Allealtre fiere ci presentiamo con un pro-filo più attento ai costi.Applicheremo lo stesso schema diridimensionamento all’Itb diBerlino, cosa che ci permette di libe-rare risorse per sostenere la commer-cializzazione”. Un metodo che por-terà a dirottare oltre il 30% dellerisorse per le manifestazioni fieristi-che su quelle a maggiore vocazionecommerciale e a puntellare le parte-cipazioni delle Unioni di prodottosui saloni dove è più forte il rappor-to diretto con il cliente finale. Ma già alla Bit, prima vetrina inter-nazionale dell’anno per il turismoregionale, l’Apt ha scoperto le cartedi una promozione che quest’anno siconcentra in particolare sul mercatotedesco e su quello russo, anche consostegni promozionali ai voli lowcost che li collegano agli scali aero-portuali di Rimini e Forlì. E propriosul mercato tedesco, principale baci-no estero, l’Apt cercherà di arrestare

la contrazione della domanda con-fermata anche nel 2007, ripresen-tandosi con il claim “Originale ita-liano”, che si basa sul presuppostoche in Emilia-Romagna si trova lasumma di tutti i valori positivi checaratterizzano l’Italia. “Il nostroimpegno – prosegue Gottifredi – siconcentrerà soprattuttosulla Baviera, sullaRenania e sull’Assia, erivolgeremo particolareattenzione anche a cittàcome Stoccarda, Berli-no, Francoforte, colle-gate da voli con gli scaliromagnoli. Questo attraverso azio-ni di promozione in co-marketing con le societàdi incoming”. Sul mercato russo l’o-biettivo sarà quello di rafforzare unfeeling sempre più forte e che lasciaprevedere ai tour operator una ulte-riore crescita della domanda, supe-riore addirittura al 30%. Qui leazioni di promozione saranno realiz-zate in co-marketing proprio con itour operator, per consolidare il

TURISMO

Una più robusta iniezione difinanziamenti per i proget-ti di commercializzazionedei privati, un po’ di soldi

in più per i programmi turistici dipromozione locale gestiti dalleProvince, due occhi di riguardo perla Germania, un forte impegno sulmercato russo. L’Emilia-Romagnadel turismo si prepara ad affrontareil 2008 reduce da un’annata che haregalato più presenze e arrivi allacosta e alla città d’arte, una tenutadelle località appenniniche e la con-ferma che è sul wellness che si giocail rilancio del sistema termale. Primo banco di prova dell’anno èstata la Borsa internazionale del turi-smo di Milano, dal 21 al 24 feb-braio, dove l’Apt, l’azienda regiona-le di promozione turistica, ha dato ilprimo segnale della virata della pro-pria politica fieristica verso investi-menti maggiori nella commercializ-zazione. Diversamente dagli annipassati si è presentata con uno standridimensionato, di 120 metri qua-drati. “Abbiamo adottato uno sche-ma di gioco – dice il presidente

Con questo slogan il sistema-regione si è presentato alla Bit di Milano

L’Emilia-Romagna?È “Originale italiano”

di N

ata

scia

Ro

nc

he

tti

Russia e Germania:il ruolo strategicodei voli low costdagli aeroportidi Rimini e Forlì

>>

Guido Pasiassessore regionale al Turismo

Page 28: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

26 GEN/FEB 2008

TURISMO

Presenze più frammentate nel corso dell’anno, ma la domanda è in crescita

Arte, musica e cultura: un settore che non conosce crisi

LA STRATEGIA

Con una crescita media delle presenzenel 2007 pari al 2,8%, le nove città

d’arte dell’Emilia Romagna ora puntanoa fidelizzare i melomani, con pacchettisoggiorno che includono gli ingressi neiprincipali teatri regionali per assistere aopere liriche. Pacchetti con i quali invo-gliare i vacanzieri europei amanti del belcanto – ma non solo: particolare atten-zione sarà prestata anche al mercatonewyorkese – a trascorrere una settima-na o un week end tra mostre, monu-menti, gallerie d’arte, tenori e soprani.Tutto in collaborazione, come spiega ilpresidente dell’Unione di prodotto cittàd’arte, Mario Lugli, con i sovrintendentie i direttori artistici dei teatri della regio-ne. “Dobbiamo accreditare presso ilpubblico europeo – dice Lugli – l’ideache le nostre città sono ricche di attratti-ve, intervenendo contemporaneamente

sui prezzi del nostro sistema ricettivo,tarato sul turismo d’affari che ha un’altacapacità di spesa, per adeguarli alle esi-genze del turista culturale”. Anche per questo sarà riproposta la for-mula (già sperimentata con successo) diun week end a 35 euro a notte neglialberghi. Non solo. Quest’anno sarannopotenziati gli strumenti di commercializ-zazione attraverso le prenotazioni online, in collaborazione con l’Apt (dallaprimavera), facendo anche leva sui colle-gamenti aerei con l’Europa e il resto delPaese. “Stiamo assistendo – dice Lugli –a una crescita del turismo culturale, conpiù vacanze frammentate nel corso del-l’anno. È un fenomeno del quale le cittàd’arte stanno beneficiando. Abbiamoanche un dato certo: i margini di espan-sione del mercato turistico legato aglieventi sono più forti nelle città d’arte,

come dimostra anche il Festival della filo-sofia di Modena che sta intercettandoquote di presenze di vacanzieri interessa-ti alla cultura”. Per il 2008 l’Unione di prodotto si muo-verà in due direzioni. Da un lato quelladell’allargamento delle possibilità dipromo-commercializzazione (sono previ-ste anche azioni di promozione sul mer-cato russo). Dall’altro quella di unariqualificazione dell’offerta che sappiasaldare l’arte e la cultura con la qualitàdell’ospitalità, con i percorsi enogastro-nomici, con gli elementi tipici delle cittàd’arte emiliano romagnole. “Lavoreremo molto anche sulla congres-sistica – dice Lugli – un settore che stacambiando. Su questo terreno ci muove-remo anche sul mercato scandinavo.Tutte scelte con le quali ci auguriamo dipoter aumentare le presenze”

mercato moscovita e per intercettarealtre quote di vacanzieri in Siberia esu città come Ekaterinenburg. Facendo leva sui collegamenti aereil’obiettivo è ambizioso: dare corpoall’idea che Rimini e Forlì sono leporte d’accesso all’Europa occiden-tale. Per l’Apt il primo vero rodaggiodi una mission che, in base allanuova legge regionale sul turismo (lalegge 2), la proietta verso un mag-giore impegno sulla promozioneall’estero e verso un compito dicoordinamento delle Unioni di pro-dotto e degli enti locali, con un ruolosempre più importante per le part-nership con i privati, finalizzate a

ottimizzare le risorse. Praticamentearchiviati personalismi e campanili-smi: “Con le Unioni di prodotto –conclude Gottifredi – ci muoviamoormai come se fossimo un’unicaazienda”. Molta strada resta ancorada fare, a partire dalla comunicazio-ne, con l’obiettivo di potenziarequella via web, in particolare perintercettare quote sempre più ampiedi giovani. Ma la scommessa vera,soprattutto per riguadagnare terre-no in Germania, resta quella dellariqualificazione del prodotto. Tuttolegato alla qualità urbana, all’offertaricettiva, al potenziamento o allarealizzazione di nuove infrastruttu-re, a partire dai collegamenti viari.Con una preoccupazione: che ilbuon andamento del turismo negliultimi due anni non spinga gli ope-ratori ad alzare i prezzi. La Regione, dal canto suo, quest’an-no ha aumentato la dote finanziariaper la promo-commercializzazione,portandola a 17,5 milioni di euro, aiquali si sono aggiunti altri 4 milioniper il rifinanziamento della leggeregionale 40 sulla riqualificazionedell’offerta ricettiva e dei servizi.

Meno bene è andata agli Stl, iSistemi turistici locali (le aggregazio-ni pubblico-private per la promozio-ne e la riqualificazione delle destina-zioni introdotte con la legge 2, inlinea con la normativa quadronazionale). “Quest’anno abbiamoaumentato le risorse a disposizioneper il settore – dice l’assessore regio-nale al Turismo Guido Pasi – mal’articolo della legge nazionale cheprevede gli Stl non è stato rifinanzia-to. Mancano quindi i fondi perattuarli”. Maggiori risorse, comericorda il dirigente del servizioTurismo Walter Verlicchi, potrebbe-ro arrivare con la “ripartizione tra leRegioni dei 28 milioni di euro stan-ziati con le Finanziarie 2007 e 2008per incentivare il cicloturismo, il golfe sostenere le località turistiche dimontagna”. Fondi che fanno partedi un pacchetto triennale di stanzia-menti, di cui il 70% è destinato alleimprese. Tornando ai fondi regionali, a rice-vere più soldi quest’anno sono statele Province, per i Programmi turisti-ci di promozione locale, e i privatiper i progetti di commercializzazio-

Sotto, Terme di Riolo

RavennaAl centro,la chiesa

di San Savinoa Piacenza

Page 29: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 27

ne. Le prime hanno ricevuto 4 milio-ni di euro, il 30% in più rispetto alloscorso anno. Ai privati sono andatiinvece 2,6 milioni (il 15% in più).L’Unione di prodotto costa quest’an-no avrà a disposizione un budget di2,75 milioni (dei quali 1,33 sarannoassegnati ai privati) per consolidareil risultato dello scorso anno che haprodotto un aumento degli arrivi del3,3%, delle presenze dell’1,7, su cuida maggio a settembre hanno incisosoprattutto gli stranieri (più 3,1 gliarrivi, più 2,1 le presenze). Lapromo-commercializzazione, instretta sinergia con gli operatori pri-vati, si concentrerà sul mercato tede-sco e cercherà di rafforzare con deci-sione la penetrazione nei prometten-ti mercati dell’Ungheria e dellaRepubblica Ceca, senza dimenticareil segmento della vacanza plein airnel Nord Europa e il cicloturismo inFrancia. Il tutto con un primoapproccio a un mercato in forteespansione come quello irlandese. “Anche quest’anno – dice AndreaCorsini, presidente dell’Unione diprodotto costa – confermiamo unimpegno importante sul mercato

tedesco, che resta il nostro principa-le bacino di riferimento. La nostraattenzione sarà rivolta soprattuttoalle aree di Amburgo, Stoccarda,Berlino e Düsseldorf, collegate convoli low cost agli scali di Rimini eForlì. In sintonia con l’Apt ci muo-veremo anche su Vienna, grazie alnuovo collegamento aereo conRimini”. La partecipazione alle fieredi settore di Budapest e Praga è poila conferma della decisa viratasull’Est europeo, mentre nel NordEuropa, sempre in co-marketing coni privati, l’Unione cercherà di inter-cettare nuove quote di mercato dellavacanza plein air. “Insieme ai Clubdi prodotto – prosegue Corsini –abbiamo poi investito sulla Francia,con una promozione su una rivistadelle offerte di vacanze cicloturisti-che”. Se molto ci si aspetta dal resty-ling del sito dell’Unione (che si pre-senta con una nuova grafica, la revi-sione dei contenuti e collegamenti ailink dei privati), molte aspettativesono riposte su una politica deglieventi che già quest’anno alza il sipa-rio su una grande kermesse dedicataagli sport da spiaggia, che nella setti-

mana tra fine luglioe primi di agostocoinvolgerà tutti icomuni della rivie-ra, da Comacchio aCattolica: una gran-de palestra a cieloaperto da “vende-re” agli appassiona-ti con pacchetti sog-giorno costruiti adhoc. Reduce da un’anna-ta che ha confermato la sofferenzadel settore curativo e contempora-neamente l’aumento della richiestadi soggiorni wellness, l’Unione diprodotto terme (1,252 milioni ilbudget a disposizione) punta invececon decisione sugli amanti (in cresci-ta) delle vacanze all’insegna delbenessere, confortata da un incre-mento di arrivi e presenze. Oltre auna guida sul turismo termale chesarà realizzata dal Coter, come spie-ga il presidente Maurizio Fussi,“sulla base della nuova legge regio-nale sulla riclassificazione alberghie-ra realizzeremo una guida allavacanza benessere, con l’indicazionedegli alberghi wellness, di quelli ter-mali e di quelli dotati di beauty-farm, che verrà veicolata con unatiratura di 500mila copie attraversoriviste nazionali”. Per la promo-commercializzazione l’Unione termeha poi siglato un accordo conEurotravel per l’inserimento neicataloghi destinati alle agenzie diviaggio dell’offerta di pacchetti sog-giorno nelle 22 località termali dellaregione. Le località appenniniche e di monta-gna, che si avviano a superare il tettodi un milione di presenze, quest’an-no – come spiega Pierluigi Saccardi,presidente dell’Unione di prodottoAppennino e Verde, che ha imposta-to un bilancio con maggiori entratee più adesioni di soci – non si limite-ranno a consolidare il settore tradi-zionale della neve: “Abbiamo finan-ziato importanti iniziative per ilcomparto sportivo e per tutti i campiverso i quali gli operatori hannodimostrato di voler puntare, dal turi-smo familiare e giovanile a quelloscolastico e perfino a nicchie primapoco esplorate come il benessere e laconvegnistica”

Nella foto, Miss Italia 2007Silvia Battisti,ospite d’eccezioneall’eventopromozionaleorganizzatonello standdella Regionealla Bit di Milano(foto G. Salvatori)

Page 30: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 31: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 I

QUADERNI&DOCUMENTI

L’Osservatorio del Comita-to Network Subfornituraregistra un clima con-

giunturale più sereno sia perl’insieme dell’industria dellamoda che ha visto ripartire nel2007 le esportazioni e l’attivitàproduttiva, sia per il sistemadella subfornitura, con tutti gliindicatori congiunturali inmiglioramento e la prosecuzio-ne della fase positiva avviatasinel 2006.L’Osservatorio affronta anchealcuni nodi strutturali cheinfluenzano in misura rilevantele prospettive delle imprese. Quest'anno il tema è stato l’internazionalizzazione, aspettospinoso che si articola in duepossibili linee di sviluppo,entrambe ardue per le piccoleimprese subfornitrici: la ricerca dinuovi mercati e la produzione. La ricerca è stata realizzata per ilComitato Network Subforniturada Hermes Lab srl, che hamesso a punto la metodologia egli strumenti di rilevazione, haeffettuato l’elaborazione deidati e curato la redazione deitesti. La rilevazione è stata cura-ta dai soci del Comitato, diretta-mente o in collaborazione con leCamere di commercio a cui essifanno riferimento in ambitoregionale.Il rapporto è consultabile anchesul sito del Comitato NetworkSubfornitura: http://www.subfor.net

Il CAMPIONEOggetto dell’Osservatorio sonole piccole e medie imprese delsistema moda (settori tessile,abbigliamento, pelle e calzature)che operano prevalentementeconto terzi.La popolazione di riferimento haun numero di addetti compresotra 6 e 99 ed è localizzata in: Pie-monte, Lombardia, Veneto, Emi-lia-Romagna,Toscana, Umbria.Nelle regioni aderenti al NetworkSubfornitura si concentra oltre lametà delle imprese del sistemamoda e da esse proviene oltre il60% dell’export del settore.Nel campione, stratificato perregione e dimensione sono statielaborati 300 questionari.I contenuti del rapporto sono lecaratteristiche del settore e deimercati di riferimento; l’evoluzio-ne congiunturale e rapporti con icommittenti.

LA CONGIUNTURAProduzione e ordini nelleImprese di subfornituraI segnali che provengono dalmercato indicano che la ripresasi sta consolidando: nel sistemadella subfornitura quasi il 30%delle imprese ha registrato unaumento dell’attività produttivarispetto allo stesso periodo del-l’anno precedente e il saldo trale risposte di crescita e calo èpositivo sia per la produzioneche per gli ordini. Nel 2006 la percentuale delle

imprese che registrava incre-menti di attività era più bassa(20,6%) e nel 2005 non rag-giungeva il 13%. Gli ordini sono in aumento per il28% delle imprese (23,5% nel2006, 14,8% nel 2005). Per il43% delle imprese il 2007 èstato un anno di stabilità pro-duttiva e per il 46% degli opera-tori gli ordini si sono mantenutisui livelli del 2006. In sintesi, circa i 2/3 delle impre-se esprimono una valutazionepositiva (aumento o stabilità)sulla dinamica congiunturale del2007.Del miglioramento congiuntura-le hanno beneficiato in modoparticolare le imprese apparte-nenti alla classe dimensionale20-49 addetti che nel 37,1% deicasi dichiarano un aumentodegli ordini in miglioramentorispetto al 2006 (27,4%), rispet-to al 2006 si sono accentuate ledifferenze, sono infatti aumen-tate anche le imprese con ridu-zione degli ordini (dal 25,5% del2006 al 30,1%), ma lo scarto traaumenti e diminuzioni si mantie-ne positivo.Per le piccole imprese (0-9addetti) non si osservano varia-zioni sostanziali: gli operatoriche dichiarano una stabilità sonoancora la maggioranza, e le indi-cazioni di aumenti e cali si equi-valgono come nel 2006.Nel caso delle imprese maggiori(50-99 addetti) si è invece avuto

OTTIMISMO CON CAUTELAProsegue la ripresa nel 2007, ma molti fattori di debolezza del sistemadella subfornitura moda restano inalterati, a partire dalla insufficientepropensione delle imprese del settore all’internazionalizzazione

Supplemento a Tecnologie Tessili n. 6 - Ottobre 2007

Page 32: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Quaderni&documenti

II GEN/FEB 2008

un lieve peggioramento da unlato aumenta la quota di coloroche dichiarano una stabilitàdegli ordini (da 40,4% a41,1%), ma dall’altro si riduceda 11,7 a 8,5 il divario positivotra le indicazioni di aumento equelle di calo.Il miglioramento del clima con-giunturale ha toccato tutte leregioni. Quello più consistente èdell’Emilia-Romagna, dove leimprese in crescita sono il44,3% del totale, contro il19,8% del 2006. Nelle altreregioni, l’aumento non supera il30%.L’analisi per settore mette inluce una buona situazione per lafiliera della pelle e per l’abbiglia-mento e un quadro più proble-matico per il tessile, dove loscarto tra aumenti e diminuzionirimane ancora negativo, ma piùcontenuto rispetto al passato.Pelle e calzature presentano(come nel 2006) un più diffusoaumento degli ordini (riguarda il33,1% delle imprese) e unaumento dell’area di stabilitàche riguarda il 47,2% delleimprese. La differenza tra

Il tema monografico di approfondimento inquesta edizione dell'Osservatorio presenta un

settore della subfornitura ancora largamenteassente dai mercati internazionali. Le lavorazio-ni per i committenti esteri contribuiscono,mediamente, solo al 5% del fatturato e questaquota è rimasta stabile negli anni a conferma,da un lato, della solidità dei rapporti instauraticon il territorio dove è localizzata l’impresa e,dall’altro, dal persistere di vincoli che ostacola-no un allargamento dei mercati.Anche sul versante degli approvvigionamenti edell’internazionalizzazione produttiva emergeuna scarsa attitudine a vedere i mercati estericome una fonte di opportunità per sviluppareun ruolo come coordinatori di reti internaziona-li di subfornitura. Solo l’11% delle impresedichiara di utilizzare già subfornitori di secondolivello localizzati all’estero.Certamente la combinazione di un aumentodella concorrenza e di una recessione macroe-conomica sui mercati più facilmente accessibilidall’Italia (l’Unione Europea in primo luogo) hacontribuito, congiunturalmente, a deprimere le

opportunità di espansione all’estero negli ultimicinque anni. La ripresa generale dei mercati esteri a partiredalla seconda metà del 2006, testimoniataanche dalla ripresa dell’export della moda ita-liana, favorirà plausibilmente pure la ripresadella quota di fatturato realizzata all’esterodalle imprese subfornitrici, anche se sarà unpercorso piuttosto lento, stando alle indicazionifornite dalle imprese stesse. Infatti, tra le impre-se che non sono ancora presenti sui mercatiesteri solo l’11% ha in programma di avviareun processo di internazionalizzazione nel pros-simo futuro e tra quelle già presenti sui merca-ti esteri meno della metà (43%) pensa diampliare la propria presenza all’estero.Dimensioni ridotte delle imprese e rilevanzadegli investimenti richiesti per l’internazionaliz-zazione, nonché l’esistenza di routine operativeregolate sui rapporti di filiera (clienti/fornitori)molto legati al territorio di appartenenza del-l’impresa, appaiono i vincoli principali per lePMI della moda allo sviluppo dell’attività all’e-stero.

Inoltre, l’attività sull’estero spesso non è fruttodi una ricerca attiva delle opportunità offerte,ma una risposta a richieste provenienti daicommittenti esteri. Infatti, il canale più impor-tante di contatto con potenziali clienti esteri(indicato dal 45% delle imprese) è quello pas-sivo che nasce su iniziativa del committente chevisita il subfornitore, seguito da quello più atti-vo della visita dei subfornitori presso i buyingoffices italiani dei committenti esteri (20% delleimprese). Di una certa rilevanza sono anchealtre due modalità, che talora affiancano i duecanali precedenti: si tratta della partecipazionea fiere italiane (18,8% delle imprese) e del pas-saparola tra committenti (18,1%).Proprio perché larga parte delle imprese disubfornitura della moda si trova ancora in unafase iniziale dei processi di internazionalizzazio-ne, i supporti più frequentemente richiesti daglioperatori riguardano l’esplorazione dei mercati(servizi informativi e di promozione e l’organiz-zazione di fiere e missioni all’estero), più chequelli che consentono un rafforzamento delleposizioni già acquisite.

“La moda e l’internazionalizzazione”

Andamento della produzione e degli ordini. % di imprese che registrano cali, stabilità o crescita. 1 semestre 2007

ordiniproduzione

segnalazioni di aumento e quel-le di calo, già positiva nel 2006,sale da 10 a 13,3 punti.L’abbigliamento presenta unforte rialzo della quota di impre-se con ordini in crescita, che dal17,1% del 2006 sale al 29,1%del 2007 e il saldo tra le indica-zioni di aumento e quelle di calo

(che nel 2006 era negativo per -7,3) nel 2007 raggiunge i 6,6punti percentuali.A fronte delle dinamiche positi-ve di questi due settori, i risulta-ti del tessile non sono altrettan-to soddisfacenti; si riduce solo loscarto negativo tra aumenti ediminuzioni (da -8,4 a 7 punti)

per una lieve flessione dellaquota di imprese con ordini incalo.Il trend positivo dell’attività siriflette anche sui livelli occupa-zionali. Si allarga, infatti, laquota di operatori che prevededi mantenere stabili le quote sianel settore del vestiario (82,4%

Page 33: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Quaderni&documenti

GEN/FEB 2008 III

contro il 72,7% dello scorsoanno) che, soprattutto, dellapelle (81,2% a fronte del 67,8%dell’anno precedente); nel tessi-le, invece, si rimane sui livelli2006.Nei settori della pelle e delvestiario diminuisce la quota diimprese che prevedono diaumentare l’occupazione, maquesto viene compensato dallariduzione delle indicazioni di caloe dall’aumento, già segnalato,degli operatori che prevedono diconfermare i livelli attuali.Una stabilità dell’occupazione èl’opinione largamente prevalenteper le imprese minori, dove rag-giunge l’82% circa delle risposte.Nelle altre classi dimensionalicontinua ad essere l’indicazioneprevalente, ma per quote decisa-mente inferiori: 71,8% per leimprese con 20-49 addetti, 69%per gli operatori maggiori.D’altro canto le imprese più pic-cole sono anche quelle menopredisposte ad allargare la baseoccupazionale (solo nel 7,1% deicasi) e dove prevalgono le indi-cazioni di riduzione rispetto aquelle di aumento.La classe di addetti intermedia(20-49) sembrerebbe la più pro-pensa ad aumenti occupazionali(20% delle imprese); peraltro siriduce la quota di coloro prevedo-no riduzioni e lo scarto tra i dueintenti è largamente favorevole(+12 punti) a coloro che pensanodi aumentare l’occupazione.Nella classe dimensionale superio-re le previsioni di aumento e dicalo si equivalgono e il quadroprospettato è di sostanziale stabi-lità. La propensione alla stabilitàdimensionale accomuna tutte leregioni, sia pure con diverseintensità.

L’ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONEIl fatturato e l’’incidenza delleattività in subfornitura sui ricavidelle impreseLa dimensione delle imprese disubfornitura è molto ridotta:oltre la metà (il 59%) fatturameno di 1mln di Euro e solo una

su cinque almeno 2 mln di Euro. Quasi l’80% delle imprese sonosubfornitrici pure. Un ulteriore13% opera prevalentementenella subfornitura e solo nell’8%dei casi l’attività in conto propriogenera più della metà del fattu-rato totale. La quota di impresesubfornitrici pure è rimastasostanzialmente costante nei cin-que anni della rilevazione, conlievi oscillazioni da attribuire piùal turnover delle imprese nelcampione che a cambiamentieffettivi nel loro comportamen-to.

RAPPORTI DI FILIERA Il ricorso alla subfornitura disecondo livello è ormai arrivataad essere una pratica molto dif-fusa e, rispetto al 2006, inaumento: quasi il 52% delleimprese del campione è a suavolta committente di altre azien-de o di laboratori esterni.L’ Emilia-Romagna è la regionedove questa tipologia organizza-tiva risulta essere più frequente,riguardando più del 60% delleimprese, anche se la propensionesi riscontra in tutte le regioni.L'utilizzo di subfornitori di secon-do livello risulta più frequente trale imprese della classe 20-49addetti dove riguarda il 60% deltotale, mentre assume i valori piùcontenuti tra le imprese piùgrandi dove viene praticata dal46% degli operatori. In entrambii casi è significativa la crescitadella quota rispetto al 2006,

mentre le imprese della classeinferiore (10-19 addetti) hannouna propensione all’utilizzo disubfornitori di secondo livelloche riguarda il 49% del totale.Il ricorso ad altri subfornitoririsulta più diffuso e viene pratica-to quasi nella stessa misura neisettore della pelle e del vestiariodove riguarda circa il 62% delleimprese. Per il tessile è unamodalità decisamente meno fre-quente che viene praticata dapoco più del 38% del totale.L’utilizzo di un modello di subfor-nitura a cascata o multilivello ècondizionato da fattori cheriguardano il settore di interven-to dell’impresa, la sua organizza-zione interna, il livello di specia-lizzazione, le dimensioni azien-dali, le scelte in merito all’elasti-cità produttiva e comporta unaumento della complessità orga-nizzativa dell’impresa che svolgeil ruolo di capofila della rete disubfornitura. Nella gran parte deicasi (il 71%) si tratta in ogni caso

Emilia-Romagna Lombardia Piemonte Toscana Veneto

in aumento 44.3% 22.7% 23.5% 28.7% 22.2%in calo 25.7% 26.8% 40.2% 24.5% 14.1%stabile 30.0% 50.5% 36.3% 46.8% 63.7%Total 100.0% 100.0% 100.0% 100.0% 100.0%

Andamento degli ordini per regione. % di imprese che registrano cali, stabilità o crescita. 1 semestre 2007

Emilia-Romagna Lombardia Piemonte Toscana Veneto

In aumento 10.7% 7.1% 6.7% 14.7% 13.5%in calo 4.5% 11.7% 33.2% 8.3% .6%stabile 84.9% 81.3% 60.1% 77.1% 85.9%Total 100.0% 100.0% 100.0% 100.0% 100.0%

Previsioni sull’occupazione per dimensione d’impresa. % di imprese che registrano cali, stabilità o crescita. 1 semestre 2007

FINE MEDIO-FINE MEDIA ECONOMICAin aumento 10.9% 14.6% 5.9% 13.5%in calo 10.3% 9.1% 17.8% 23.6%stabile 78.8% 76.3% 76.3% 62.9%Totale 100.0% 100.0% 100.0% 100.0%

Previsioni sull’occupazione per fascia di mercato. % di imprese che registrano cali, stabilità o crescita. 1 semestre 2007

Page 34: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

di reti di dimensione ridotta,composte da meno di 5 subfor-nitori di secondo livello, meno di1/3 delle reti sono quindi com-poste da più di 5 subfornitori.

IL NUMERO DEI COMMITTENTIOltre metà delle imprese presen-ta un portafoglio clienti articola-to, composto da 8 e più commit-tenti, con una crescita della per-centuale (54% nel 2007; 50%nel 2006; 46% nel 2005; 43%nel 2004) che sembra definire un

trend evidente ed un aumentodell’indipendenza dei subfornito-ri e della complessità dell’approc-cio al mercato. Il 20% delleimprese ha da 4 a 7 committen-ti, e meno del 10% lavora conun solo committente.Il settore in cui le imprese hannoil portafoglio committenti piùampio si conferma il tessile conuna quota di imprese in crescitadal 69% del 2006 al 76% del2007 mentre meno del 3%dipende da un unico committen-te. All’opposto si colloca il vestia-rio dove solo un terzo delleimprese distribuisce la sua atti-vità tra almeno 8 committenti,una percentuale stabile rispettoal 2006 questo settore ha peròuna quota di imprese particolar-mente elevata (circa 1/3 deltotale) con un numero di com-mittenti compreso tra 4 e 7. Ilsettore della pelle si colloca ametà strada con un sensibileaumento del livello di dipenden-za e una quota particolarmenteelevata (23%) di operatori conun unico committente.

IL GRADO DI DIPENDENZAPer valutare il grado di dipen-denza dell’impresa di subforni-tura, oltre all’ampiezza del por-tafoglio committenti, va ancheconsiderato quanto i principaliclienti contribuiscono al fattura-to dell’impresa. A questo scopoè stata misurata la quota di fat-turato realizzata con committen-te più importante. Le imprese del campione si divi-dono quasi equamente in trepari, poco meno di 1/3 dipendeper oltre la metà del fatturato daun solo committente, per pocopiù di 1/3 il primo committenteconta tra il 25% e il 50% del fat-turato e per l’ultimo terzo permeno del 25% del fatturato.La filiera pelle è il settore piùdipendente dal committenteprincipale: per il 47% delleimprese contribuisce a più del50% del fatturato. Nel tessile siriscontra, invece, una maggiorediversificazione del portafogliocommittenti solo per 1 impresa

su 5 il primo committente contaper più del 50% del fatturato eper 1 su 2 conta per meno del25%.Circa la metà delle imprese hamantenuto stabile il numero deipropri committenti. La percen-tuale è leggermente inferiore aquella osservata nel 2006. Le aziende di dimensione piùpiccola hanno registrato il calopiù significativo nel numero deicommittenti, mentre nella fasciadimensionale intermedia (20-49addetti) il numero di imprese chehanno registrato aumenti delnumero di committenti è mag-giore della media.

IL RUOLO DEI SUBFORNI-TORI NEL RAPPORTO CON I COMMITTENTIÈ evidente l’evoluzione in corsonelle forme del rapporto tracommittente e subfornitori e lamaggiore richiesta di un ruolopiù attivo e propositivo per isubfornitori, di una capacità dioffrire soluzioni, risolvere pro-blemi, sgravare le imprese com-mittenti di compiti non diretta-mente connessi alle loro compe-tenze distintive che si vannospostando da quelle più mani-fatturiere a quelle della sferadelle attività cosiddette immate-riali: comunicazione progetta-zione e design, distribuzione. Ne deriva che la capacità delsubfornitore di fornire al com-mittente servizi che vanno al dilà della semplice esecuzione delcompito affidato rappresenti unfattore di competitività di cre-scente importanza.Il 55,8% delle imprese hadichiarato di non limitarsi ad unrapporto puramente esecutivo,una percentuale che tende adaumentare di anno in anno, erail 53,5% nella rilevazione delloscorso anno, era stato il 49,7%,nel 2005 e il 37%, nel 2004. Ladirezione intrapresa dai subfor-nitori è quella di un rafforza-mento della capacità propositivache nel 2007 riguarda il 23%delle imprese. L’Emilia Romagnaevidenzia questa tendenza in

Quaderni&documenti

IV GEN/FEB 2008

Le imprese suddivise per classi di fatturato

Le imprese per quota di fatturato realizzato in subfornitura

Page 35: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Quaderni&documenti

GEN/FEB 2008 V

modo più marcato (riguarda benil 40,1% degli operatori) distan-ziando di parecchio le altreregioni. La relazione tra forma più omeno attiva del rapporto egrado di coinvolgimento direttodel committente nelle attivitàmanifatturiere può essere analiz-zata distinguendo tra diversetipologie di committente. Nell’Osservatorio di quest’annoè stata introdotta una nuovadimensione dell’analisi. Si èinfatti richiesto alle imprese diindicare le tipologie di commit-tenti serviti, distinti tra: stilisti,marchi industriali noti, altri mar-chi industriali, converter emediatori, grossisti, grandedistribuzione.Il committente stlilista più di tutticoncentra la sua attività nellecompetenze cosiddette immate-riali e cerca quindi un partnerproduttivo che lo sgravi daicompiti più direttamente pro-duttivi e sia in grado di risolvereproblemi e proporre soluzioni. Vicino a questo approccio, macon qualche competenza direttain più si trova anche il marchioindustriale noto, anche in questatipologia i fattori soft e immate-riali, dal brand management,allo sviluppo delle reti distributi-ve proprie tende a ridurre lo spa-zio per le competenze di tipomanifatturiero. Queste ultime restano invece piùnettamente presenti negli altrimarchi industriali che nella orga-nizzazione della produzione,all’interno o all’esterno dell’im-presa, secondo le convenienzetrovano i loro maggiori punti diforza.I mediatori e converter da un latoe i grossisti dall’altro sono duetipologie simili che differisconoper la tipologia di prodotti inter-mediati, più tessili i primi, piùdell’abbigliamento i secondi, sitratta di soggetti prevalentemen-te concentrati sulle attività distri-butive con poca o nessuna com-petenza nel campo della organiz-zazione della produzione.La grande distribuzione, come glistilisti, ma per altra via concentra

le sue competenze sugli aspettiimmateriali quali distribuzione,appunto, e comunicazione.Le differenti tipologie si rifletto-no in rapporti differenziati. Leimprese che servono gli stilistiper oltre la metà (56%) dichiara-no di avere un rapporto con ilcommittente propositivo, unapercentuale molto simile a quel-la delle aziende che operano conla grande distribuzione (54%) e,quindi quote molto basse diimprese con puri compiti esecu-tivi (rispettivamente il 24% e il34%). In questi casi cioè i com-mittenti si aspettano dai subfor-nitori una capacità autonoma dirisolvere problemi di tipo mani-fatturiero-prodtuttivo, propo-nendo soluzioni e collaborandoattivamente con il committenteche cerca un problem-solver incampo produttivo e non un puroesecutore di servizi.Anche i converter e mediatori e igrossisti tendono a richiederemaggiormente un approcciopropositivo al subfornitori, siapure con intensità differenziatatra le due tipologie (tra i conver-ter e mediatori sono inclusianche soggetti in particolare neltessile che posseggono diretta-mente anche competenze pro-duttive). Tra i committenti dinatura più industriale, ricercanomaggiormente partner proposi-tivi i marchi più noti, che vannoassumendo sempre di più laconnotazione di imprese dellamoda, ormai di natura diversada quella dell’azienda manifat-turiera, dimensione spesso origi-naria di queste imprese, soprat-tutto in Italia. La tipologia dicommittenti che invece cerca piùfrequentemente partner esecuti-vi, ma in ogni caso con unacomponente elevata di collabo-ratività è quella delle impreseindustriali che non posseggonoun marchio noto.

LE TIPOLOGIEDI COMMITTENTILa suddivisione per natura deicommittenti è significativa neldefinire alcune importanti carat-teristiche dei rapporti tra commit-

% di imprese subfornitrici che utilizzano subformitori di secondo livello. Per regione

% di imprese subfornitrici che utilizzano subformitori di secondo livello. Per dimensione d’impresa

% di imprese subfornitrici che utilizzano subformitori di secondo livello. Per settore

CLASSE DI ADDETTI

REGIONE

SETTORE

Page 36: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Quaderni&documenti

tente e subfornitore.Nel questionario è stato richiestoalle imprese rispondenti di indicarele tipologie dei propri committen-ti, con la possibilità di risposte mul-tiple, quando più tipologie fosseropresenti nel portafoglio commit-tenti. L’analisi delle risposte mette in luceche le due tipologie di committen-ti più importanti sono: i marchicon cui opera quasi il 54% delleimprese di subfornitura e le altre

imprese industriali, senza marchionoto, che contano per il 47,1%.Decisamente inferiori sono, inve-ce, le percentuali relative alle colla-borazioni con altri soggetti: con-verter e altri mediatori vengonoindicati nell’11,6% dei casi, stilistie grossisti hanno una quota simile(6,5%), mentre la grande distribu-zione conta per solo l’1,9%.La tipologia di committenteinfluenza anche altre caratteristi-che del rapporto di subfornitura.Tra questi il grado di dipendenzadel subfornitore, misurato, comegià visto in precedenza dalla quotadel fatturato del subfornitore rap-presentato dal committente piùimportante.I subfornitori che operano con glistilisti sono più dipendenti. Il rap-porto tende a diventare piùesclusivo, per oltre il 55% delleimprese il principale committenterappresenta oltre la metà del fat-turato, Ma esiste anche unaquota ampia di imprese (il 43%),plausibilmente gli specialisti dialcune fasi, per i quali, invece ilgrado di dipendenza è moltobasso, i livelli di dipendenza inter-medi sono invece pressochè ine-sistenti.Al contrario tra i subfornitori che

operano con il modo della grandedistribuzione e con l’ingrosso laquota di coloro per i quali oltre lametà del fatturato è realizzata conun solo committente è moltobassa. Trai subfornitori delleimprese industriali, la tipologia percui la numerosità delle risposte èpiù ampia e quindi i dati più robu-sti, la differenza è netta tra chiopera con i marchi noti (per il38% di questi il primo committen-te supera il 50% del fatturato) echi opera con le altre imprese (permeno del 20% il primo commit-tente supera il 50% del fatturato).Se si limita l’analisi ad un compar-to omogeneo, quello del vestiario,i dati risultano ancora più netti: nelcaso dei subfornitori che operanocon gli stilisti la percentuale deimolto dipendenti da un solo com-mittente sale al 67%, mentre nelcaso di chi opera con grossisti ogrande distribuzione, nessunaimpresa dichiara di dipendere peroltre il 50% del fatturato dal com-mittente più importante. Sonoinvece sostanzialmente allineate,con il 36% di imprese che dipen-dono per oltre la metà del fattura-to da un solo committente, leimprese industriali sia con marchionoto che non.

Importanza delle commesse all’estero sul fatturato delle imprese(dinamica negli ultimi 5 anni)

Distribuzione delle imprese esportatrici della subfornitura per annidi presenza sui mercati internazionali (più o meno di 5 anni)

Il fatturato per area geografica

VI GEN/FEB 2008

Page 37: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Quaderni&documenti

I MERCATILa geografia dei committentiI dati sui mercati di sbocco, sonoquelli che nelle edizioni del rap-porto sono rimasti più stabil-mente immutati, rappresentan-do uno dei punti deboli del siste-ma della subfornitura dellamoda.La localizzazione della commit-tenza è influenzata dalla dimen-sione delle imprese e dalla mino-re disponibilità di capacità,mezzi e competenze delle picco-le imprese, per la ricerca e lagestione dei contatti con clientilontani, ma un’influenza impor-tante hanno anche le caratteri-stiche proprie del modellodistrettuale proprio del sistemaindustriale italiano.I risultati dell’indagine nonoffrono spazio a dubbi: il 76,3%del fatturato delle imprese vienerealizzato all’interno della regio-ne; le lavorazioni per commit-tenti esteri contribuiscono solo il5% del totale. Questa stabilità, in parte giustifi-cata dalla dinamica poco vivacedei mercati esteri nell’ultimoquinquennio, dipende sia dallequote di fatturato all’estero rea-lizzate dalle singole imprese chenon aumentano, sia da unascarsità di nuovi entranti tra le

aziende esportatrici.L’Umbria è la regione che mani-festa un maggiore orientamentoverso la committenza estera,con una quota di fatturato all’e-stero pari al 17,2% del totale,contro una media del 5%. Siscende poi al 6,7% dellaLombardia. Le percentuali dellealtre regioni sono inferiori al 5%e l’Emilia-Romagna presenta inassoluto il valore più basso.Anche i rapporti con committen-ti di altre regioni non sono parti-colarmente diffusi, contribuen-do a meno di un quinto del fat-turato. Anche in questo caso sidistingue l’Umbria dove la per-centuale sale al 34,6%, quindiquasi il doppio del dato medio. Il confronto con i dati del 2006mette in luce un consistente calodel fatturato estero dell’Emilia-Romagna e un deciso rafforza-

LOCALI ALTRI NAZIONALI ESTERI TOTALEstilisti 13% 22% 65% 100%marchi industriali noti 24% 19% 58% 100%altre imprese industriali 54% 7% 39% 100%converter e mediatori 46% 26% 27% 100%grossisti 24% 14% 62% 100%grande distribuzione 22% 39% 39% 100%

I principali concorrenti delle imprese intervistate per area geografica e tipologia di committente. Settore Vestiario

I principali concorrenti delle imprese intervistate per area geografica

GEN/FEB 2008 VII

Una rete per la subfornitura

Il Comitato Network Subfornitura, lastruttura che ha realizzato e gestisce la

prima Banca Dati interattiva e dinamicadi aziende subfornitrici che ospita quasi6000 imprese, è in libera consultazionesul sito www.subfor.net, e si pone comestrumento di promozione per le Pmi ita-liane che vogliono farsi conoscere dapotenziali committenti per svilupparerapporti di affari.Il Comitato Network, che fa capo alleUnioni Regionali delle Camere diCommercio di Basilicata, Lombardia,Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana,Umbria, al Centro regionale per laSubfornitura del Friuli Venezia Giulia, adUnioncamere Italiana Ucimu(Associazione di Categoria dei Produttori

di Macchine Utensili) e CNA nazionale, èpresieduto dal ravennate GlaucoCavassini, al terzo mandato.La consultazione delle offerte e richiestepresenti nella bacheca imprese è liberaper tutti i visitatori del sito; per risponde-re a un'inserzione o per inserirne unapropria è invece necessario registrarsi. Leimprese che sono già registrate alla BancaDati Subfor possono pubblicare in una"bacheca" le proprie inserzioni anonimerelative a domanda e offerta di prodotti oservizi, indicando il settore merceologicodi appartenenza. Anche le aziende nonancora appartenenti alla Banca DatiSubfor possono accedere alla BachecaImprese per rispondere, sempre in modoanonimo, alle inserzioni presenti.

Page 38: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Quaderni&documenti

VIII GEN/FEB 2008

mento del mercato regionale.Il settore tessile manifesta il piùforte legame con il territorio diappartenenza dove realizzal’82% del fatturato totale. Ilvestiario si presenta più svincola-to dai legami locali con un fattu-rato regionale che non raggiun-ge il 70%. Nei rapporti con icommittenti delle altre regioninon si evidenziano differenzesignificative tra i settori, chesono invece palesi rispetto allacommittenza estera, assoluta-mente poco importante per le

imprese della pelle e del tessile,mentre contribuisce all’11,2%del fatturato delle imprese delvestiario. La dimensione aziendale influi-sce sulla geografia dei mercati disbocco, ma i dati rivelano diffe-renze non così eclatanti come cisi sarebbe potuti attendere. Sulfronte della dipendenza dal mer-cato locale, tra le aziende mino-ri (0-19 addetti) e quelle piùgrandi (più di 50 dipendenti) esi-stono solo 15 punti di distacco:per le prime la committenza in

ambito regionale contribuisceall’80% del fatturato, per leseconde al 65%. Il territoriodella regione di appartenenzacostituisce lo zoccolo duro su cuisi sviluppa l’attività di subforni-tura indipendentemente dalledimensioni. Per contro, l’opera-tività sui mercati esteri sembre-rebbe più influenzata da quantoè grande l’impresa: a fronte del3,1% della classe con meno di20 dipendenti, si contrappone il15,4% delle imprese con più di50 addetti.

Qualificare la propria produzione, gra-zie ad una maggiore trasparenza

sulle fasi del processo produttivo: è questala finalità principale che ha portato all’ela-borazione di un sistema di rintracciabilitàdella filiera moda, un’esigenza avvertitanon solo dai territori produttivi, ma anchedalle associazioni di categoria.L’associazione ITF Italian Textile Fashion,organismo di coordinamento delle Came-re di Commercio italiane per lo sviluppo ela tutela della filiera della moda, con la col-laborazione tecnica di Dintec e Centrocot,ha realizzato un progetto per la valorizza-zione delle produzioni dei settori tessi-le/abbigliamento/calzaturiero/pelletteriaattraverso un sistema volontario di rintrac-ciabilità ed etichettatura.Gli obiettivi del sistema realizzato si rivol-gono alle imprese ed ai consumatori. Per leaziende, consistono nello sviluppo diapprocci volontari atti a individuare e valo-rizzare quei requisiti non obbligatori chepossono qualificare il prodotto differen-ziandolo da quello convenzionale e render-lo maggiormente appetibile sul mercato. Per i consumatori, sempre più attenti edesigenti, possono avere la certezza diacquistare un prodotto di cui si conoscetutta la filiera e la storia, comunicata chia-ramente in un’apposita etichetta, che san-cisce la provenienza di ciascuna delle fasidi lavorazione.A ciascuna azienda aderente ITF rilascerà

un Certificato di Rintracciabilità ed apposi-te etichette da applicare sui prodotti perrenderli riconoscibili dagli acquirenti finali.L’impresa che intende avviare il percorsodovrà disporre di un sistema organizzativoe documentale tale da dimostrare il luogo(Paese) dove sono avvenute tutte le fasi dilavorazione del prodotto e assoggettarsialle verifiche periodiche del sistema di rin-tracciabilità. In pratica, un vero e proprio"curriculum" del capo"E' per un progetto che pone in primopiano il rilancio dell'industria della modaitaliana, leader internazionale del tessile diqualità- dice Luca Mantellassi presidentedi Italian Textile Fashion -Con questa ini-ziativa ambiziosa, che abbiamo condivisocon gli imprenditori e con le associazioni disettore, in particolare SMI e le associazioniartigiane, vogliamo dare risposta all'esi-genza di tutelare il consumatore nelle scel-te di acquisto attraverso la tracciabilità deicapi. Il cliente ha bisogno di certezze sucosa sta comprando, perché vuole fareuna scelta consapevole, anche per tutela-re la propria salute”. Un’ esigenza a cui sipuò dar risposta solo attraverso il coinvol-gimento e la collaborazione delle impresetessili per l’ abbigliamento e, soprattutto,dei confezionisti che, in questo modo,possono qualificare se stessi e i propri for-nitori.La Camera di Commercio di Modena, chevanta sul proprio territorio l’area di Carpi,

uno dei distretti storici della moda italiana,ha aderito al progetto e si sta impegnandoper la promozione dell’iniziativa e la diffu-sione di questa pratica nelle imprese.

Per informazioni: Camera di Commercio di Modena, tel. 059/208259, [email protected].

Al via il Sistema di Rintracciabilità nel comparto moda La Camera di Modena partecipa al progetto elaborato da ITF - Italian Textile Fashion

organismo delle Camere di commercio dei distretti tessili italiani

Page 39: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Si è insediato lo scorso 31 gen-naio il Comitato di sorveglian-za che dovrà verificare laProgrammazione regionale

(Por) in attuazione delle risorse pre-viste dal Fondo sociale europeo perl’Emilia-Romagna – complessiva-mente 806 milioni di euro dal 2007al 2013 – destinate alle politiche perla formazione e del lavoro regionali eprovinciali. Il Fondo, nato nel 2006,sostiene le politiche degli Stati mem-bri volte a realizzare la piena occu-pazione, la qualità e la produttivitàsul lavoro, a promuovere l’inclusionesociale – compreso l’accesso all’oc-cupazione delle persone svantaggiate– e a ridurre le disparità occupazio-nali a livello nazionale, regionale elocale.Compito del Comitato è di vigilaresugli obiettivi, ambiti e assi di inter-vento che la Regione metterà in atto:presieduto dall’assessore regionalealla Scuola, formazione professiona-le, università, lavoro e pari opportu-nità Paola Manzini, il Comitato siriunisce due volte l’anno, ed è com-posto, tra gli altri, dal responsabileFse della Regione Emilia-Romagna,rappresentanti dell’autorità di gestio-ne del Programma Operativo, unreferente del ministero del Lavoro edella previdenza sociale, uno delministero del Tesoro, del bilancio edella programmazione economica;infine, un rappresentante designatodalla Commissione Ue, che partecipaai lavori con voto consultivo. Con l’insediamento del Comitato,

prende il via la programmazioneregionale che per i prossimi sette annisi pone come obiettivo la crescita eco-nomica e sociale del territorio e il suoimpatto occupazionale, coniugandola qualità dell’occupazione e la valo-rizzazione delle risorse umane con laqualità dello sviluppo economico e lacoesione sociale. “La cifra a disposi-zione è significativa – spiega l’asses-sore Manzini – e sarà destinata allaqualificazione e al potenziamentodell’offerta di opportunità formativee di inserimento lavorativo e agliinvestimenti sul capitale umano, inrapporto con i progetti di innovazio-ne e trasferimento tecnologico”.Dopo la presentazione e l’approva-zione del regolamento del Comitato,sono state illustrate le modalità e glistrumenti di attuazione e approvati icriteri di selezione dei progetti.“Abbiamo sottoscritto un accordocon le nove province della regione, ilquale è stato poi tradotto in inteseprovincia per provincia – sottolineal’assessore – in modo che gli obiettividel Piano siano effettivamente decli-nati sulla base della realtà presente inogni territorio”.Gli obiettivi sono stati divisi in diver-si assi di intervento: il mantenimentoe l’innalzamento delle competenzedei lavoratori, la promozione del suc-cesso formativo dei giovani e la qua-lificazione delle professionalità degliadulti disoccupati, delle donne, degliover 45 e di tutti quei soggetti arischio di esclusione dal mercato dellavoro; l’accompagnamento al lavoro

delle persone diversamente abili; l’i-stituzione di reti tra università eimprese per sostenere il trasferimentotecnologico dal mondo della ricercaalle imprese. Sono state definite, inoltre, due prio-rità trasversali – pari opportunità einterculturalità – che la Regione siimpegna a promuovere nella fase dipreparazione, attuazio-ne, monitoraggio evalutazione di tutti iProgrammi operativi.Verranno quindi garan-tite pari opportunità diaccesso ai fondi, indi-pendentemente dalsesso e dalla cultura diappartenenza: il supe-ramento della disugua-glianza tra uomini edonne nel mercato del lavoro el’integrazione educativa, formativae sociale degli immigrati sonoinfatti alla base degli obiettivi disviluppo economico e di coesionesociale. Partendo dagli obiettivi generali, gliinterventi saranno tarati sulle esi-genze dei singoli territori, come spie-ga Francesca Bergamini responsabi-le del servizio Programmazione evalutazione dei progetti dell’assesso-rato: “Le programmazioni provin-ciali, definite nel confronto con leparti sociali, saranno fondate sulleeffettive peculiarità dei territori siain termini di contesto economico eproduttivo sia in termini di condi-zioni sociali e demografiche”

GEN/FEB 2008 29

FORMAZIONE

Qualità dello sviluppo, solidarietà, piena occupazione: risorse per 806 milioni

La crescita? Buona,se vale per tutti

di E

len

a T

urr

ini

Por-Fondo sociale europeo:si è insediatoil Comitatodi sorveglianza

Page 40: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

30 GEN/FEB 2008

Emanato il terzo bando per sostenere la rete della ricerca industriale

di N

ico

lett

a C

an

azz

a

INCHIESTA

L’Emilia-Romagna rilanciala programmazione strate-gica in materia di sostegnoalla ricerca industriale,

innovazione e trasferimento tecnolo-gico. Dopo il primo bando (Dgr333/2004) che dava il via alla rete dilaboratori di ricerca industriale e deicentri per l’innovazione, ne ha aper-

to un secondo (Dgr1853/07) per il consoli-damento degli stessisoggetti che – in attua-zione della Misura 3.4Azioni A (Laboratori diricerca e trasferimentotecnologico) e B (Centriper l’innovazione) delProgramma per la ricer-ca industriale, innova-zione e trasferimento

tecnologico (Prritt) – punta a darecontinuità al sistema della ricercaregionale per favorire una sua mag-giore riconoscibilità da parte delleimprese. In pratica, la Regione potenzia loscambio tra mondo della ricerca emondo produttivo avviando un per-corso di adeguamento e riorganizza-zione dei laboratori e dei centri perl’innovazione finalizzato a rendere lestrutture sempre più in grado dirispondere in maniera efficace e pro-fessionale alle esigenze del sistemaeconomico emiliano-romagnolo.“L’Emilia-Romagna – spiega DuccioCampagnoli, assessore regionale alleAttività produttive – è uno dei luoghiche rendono possibile l’incontro tramondo della ricerca e impresa. È quiche vive quella parte di industria chenon si rassegna a una situazione criti-ca e reagisce con la forza delle idee edell’innovazione”. Per dare continuità ai gruppi di ricer-ca – specie ai giovani – e affinare lemetodologie del trasferimento tecno-logico, la Regione ha anche approva-to un nuovo programma con una

dote di 10 milioni per sostenere laspecializzazione ulteriore dell’attivitàdei laboratori e dei centri. “La prio-rità – sottolinea l’assessore – è far cre-scere i lavoratori della conoscenza erealizzare, a partire dai laboratori giàavviati, una rete regionale per l’altatecnologia. Con università e enti diricerca dobbiamo creare strutturededicate e accreditate per lavorarecon le imprese, delle vere e proprieofficine dell’innovazione”. Tra gli scopi del nuovo bando – chescadrà il prossimo 30 aprile, come dadelibera di proroga n. 163 emanatalo scorso 11 febbraio – figurano l’in-dividuazione di chiari obiettivi diricaduta industriale delle attività rea-lizzate e dei settori interessati; larazionalizzazione della rete di labora-tori e dei centri favorendo i processidi aggregazione, fusione e partenaria-to; il sostegno del processo di accre-ditamento regionale che dovrebbedare qualità e visibilità all’interosistema. I laboratori e i centri della rete ad alta

tecnologia hanno così presentato o siavviano a presentare a breve i nuoviprogrammi da svolgere nei successivi18 mesi mirati a favorire lo sviluppoorganizzativo delle strutture e raffor-zare le modalità di svolgimento delleattività.Ammesse al contributo regionale lespese per strumenti e attrezzature, maanche per il personale di laboratorio,per licenze e software, per utilizzo dilaboratori esterni alla rete. Molte lerealtà che contano sui nuovi fondi.“Siamo stati tra le prime università amuoverci verso le imprese – spiegaAngelo Andrisano, direttore deldipartimento di Ingegneria meccani-ca all’ateneo di Modena e responsa-bile del Simec – e figuriamo oggi trale otto realtà che compongono il polodei laboratori meccanici. Diverse lecollaborazioni in atto, oltre ad altregià pianificate, con imprese leader delterritorio come Case NH, Sir, Ctf,Lombardini motori. I fondi delbando ci permetteranno di potenzia-re soprattutto progetti di ingegneria

Tra le finalitàdel provvedimento

l’individuazione di chiari obiettivi

di ricaduta industriale

“Officine dell’innovazione”In campo nuove risorse

Duccio Campagnoliassessore regionale

Attività produttive

Page 41: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 31

veicolare, trasmissioni meccaniche eingranaggi, metodi di progettazione,un’attività che l’università portaavanti con gli atenei di Bologna ePadova”. La meccanica è però solo uno deipoli di ricerca che dialoga da tempocon le aziende. Un altro, attivatoall’Università di Ferrara, sta svilup-pando progetti in materia di scienzedella vita e salute. Altri ambiti diricerca riguardano l’agroalimentare,l’edilizia, l’Ict, energia e ambiente. Ilbando consolida così un’esperienzaavviata ben tre anni fa e prepara ladefinizione del quadro per la gestio-ne della rete ad alta tecnologia, per ilsuo radicamento sul territorio regio-nale e la sua evoluzione.Intanto, insieme al nuovo program-ma per sostenere la continuità e laspecializzazione ulteriore dell’attivitàdei laboratori e dei centri, la Regioneha attivato una procedura in basealla quale, attraverso un ente specia-lizzato, provvederà all’accreditamen-to e alla certificazione di qualità deilaboratori come strutture efficaci persvolgere ricerche industriali in colla-borazione con le imprese. I laborato-ri che risulteranno accreditati entre-ranno a far parte di una vera e pro-pria associazione, la “Rete dell’altatecnologia dell’Emilia-Romagna”,che affiancherà Aster, l’ente incarica-to della promozione territoriale(www.aster.it).

La rete ad alta tecnologia dell’Emilia-Romagna è formata da 57 “nodi” (27

laboratori di ricerca industriale e trasferi-mento tecnologico, 24 centri per l’innova-zione e sei parchi per l’innovazione) che,da Piacenza a Rimini, compongono ilnetwork voluto dalla Regione per garanti-re al territorio un sistema per la ricercaindustriale. Una volta a regime, nella retesaranno impegnati 550 ricercatori, di cui236 già in organico nelle università e neglienti di ricerca e 313 nuovi assunti. Prevista dalla legge regionale e dalProgramma attuato nel 2004, la realizza-zione della Rete ad alta tecnologiadell’Emilia-Romagna (Rlc) è stata possi-bile grazie al contributo della Regioneche vi ha impegnato 35,2 milioni dirisorse. Il programma ha sostenutosoprattutto la presentazione di progettidi ricerca da parte delle imprese. Il primobando ha selezionato 182 progetti, con300 nuovi ricercatori impegnati e 234contratti di collaborazione attivati dalleimprese con università ed enti di ricerca.Al secondo bando hanno partecipato

oltre 800 imprese, di cui oltre 600ammesse al processo di selezione incorso. Risultati analoghi sono attesi dalterzo bando, i cui termini scadranno ilprossimo 30 aprile. Un impegno signifi-cativo che si è tradotto in un risultatoimportante in termini di occupazione concirca 1.500 nuovi occupati nel settoredella ricerca, collocando l’Emilia-Romagna tra le 22 regioni europee dieccellenza per le politiche innovative.Sette le aree di ricerca su cui laboratori ecentri svilupperanno progetti anche sullabase di manifestazioni d’interesse espres-se dal mondo dell’impresa: alta tecnologiameccanica, agroalimentare, edilizia emateriali per costruzioni, Ict, scienza dellavita e salute, energia ambiente e svilupposostenibile, innovazione organizzativa(www.retealtatecnologiaemiliaromagna.it).Fa già scuola, del resto, l’accordo inter-regionale in tema di ricerca e trasferi-mento tecnologico siglato tra Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte nel2007

Un network che ha creato 1.500 nuovi occupati ad altissimo livello

La rete regionale ad alta tecnologia

I NUMERI

Al programma regionale le impreserispondono con un’azione struttu-rale di rafforzamento dell’attività diricerca, che registra in media quasidue nuovi assunti, neolaureati inmaterie tecnico-scientifiche, perazienda. Quindi quasi 900 nuoviricercatori assunti per un impegnonei progetti attivati dalle imprese: diquesti più del 50% dopo il primoanno sono già assunti a tempo inde-terminato. Inoltre, sono stati attiva-ti circa 700 contratti di collabora-zione fra le imprese e le universitàed enti di ricerca e, a oggi, vi sonocento brevetti nuovi già depositati.Tutto il sistema regionale si muovequindi verso l’economia dell’inno-vazione e della conoscenza, obietti-vo che sarà perseguito dalle politi-che regionali, anche attraverso ilProgramma Fesr 2007-2013, incen-trato proprio sull’attuazione dellastrategia di Lisbona a livello regio-nale

Page 42: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 43: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

potranno gestire direttamente il65% delle risorse complessive(prima era il 30%) tarandole ad hocsulle problematiche locali.I progetti sono suddivisi nei quattroassi di intervento: asse 1, “Competi-tività del settore agricolo e foresta-le”, che potrà contare su 383 milio-ni di euro, asse 2, “Miglioramentodell’ambiente e dello spazio rurale”,397 milioni, asse 3, “Qualità dellavita e diversificazione delle zonerurali”, 97 milioni, e asse 4, “Attua-zione dell’approccio leader”, circa 48milioni. Altri 9 milioni saranno desti-nati all’assistenza tecnica: “Tutti que-sti fondi – spiega l’assessore regiona-le all’Agricoltura Tiberio Rabboni –non saranno distribuiti a pioggia, mafinalizzati al sostegno di progettiimprenditoriali”. Le parole d’ordine del nuovo Psrsono mercato, territorio e multifun-zionalità: “Con questo piano – hasottolineato Rabboni – non dettia-mo una disciplina di comportamen-ti, ma vogliamo offrire un insieme diopportunità di sviluppo al sistemaagroalimentare regionale, con unplus di attenzione in più per i pro-blemi legati allo spopolamento dellamontagna e all’insufficiente ricam-bio generazionale in campagna”.Una fetta significativa delle risorseverrà impiegata per arginare il pro-blema dell’abbandono dell’attivitàagricola nelle zone appenninichesvantaggiate, dove l’assenza di “suc-cessori” e il reddito insufficiente pro-vocano la chiusura di molte aziende.

In questa direzione i fondi del Psrpunteranno su due aspetti principali:multifunzionalità delle imprese agri-cole, per garantire i redditi che lasola attività agricola non riesce piùad assicurare, e valorizzazione com-merciale delle risorse ambientali,culturali ed enogastronomiche localida parte dei soggetti pubblici e pri-vati tra loro associati.Per le zone in ritardo disviluppo è previstaun’assegnazione com-plessiva potenziale dioltre il 40% delle risor-se disponibili e, in parti-colare, l’asse 4 “Attua-zione dell’approccioleader” vede più cheraddoppiati i fondi adisposizione – 48 milio-ni di euro – per le iniziative promos-se dalle stesse aziende del territorio.Il programma punta anche sui gio-vani, con una dotazione ad hoc di84 milioni di euro: per favorire ilturnover nei campi viene elevato da15mila ad un massimo di 40milaeuro l’importo del premio di primoinsediamento; inoltre i progetti pre-sentati dagli under 40, a parità dialtre condizioni, avranno la prioritànell’accesso ai fondi

Permanenza dei giovani inagricoltura, mantenimentodelle aziende nei territorisvantaggiati e aggregazione

delle imprese agro-alimentari. Sonole tre scommesse che si impegna avincere il nuovo Programma di svi-luppo rurale 2007-2013 (Psr) –approvato dalla Regione all’iniziodel 2007 – che beneficerà di finanzia-menti pari a 934 milioni di euro, pro-venienti in parte dall’Unione europea(Fondo europeo per lo sviluppo rura-le – Feasr) e in parte dalla comparte-cipazione statale e regionale. Per ilsettennio, la Regione avrà a disposi-zione 75 milioni in più rispetto allaprecedente programmazione: risorseche, con la quota di confinanziamen-to privato, consentiranno di attivareinvestimenti per una cifra globalesuperiore a 1,5 miliardi di euro. La Regione Emilia-Romagna è statala prima in Italia ad avere l’approva-zione formale della Commissionesviluppo rurale della Ue, a cui èseguito l’ok definitivo della Com-missione europea lo scorso 12 set-tembre. E l’iter continua a rispettarein pieno la tabella di marcia: nelmese di settembre la Regione e leamministrazioni provinciali si sonomesse all’opera per elaborare i bandidi finanziamento, e lo scorso 7dicembre si è svolta la riunione diinsediamento del Comitato di sorve-glianza per l’attuazione del Psr, pre-sieduto dal Direttore regionaleall’Agricoltura Valtiero Mazzotti:dopo l’approvazione del regolamen-to interno del Comitato, sono statiesaminati i Programmi rurali inte-grati provinciali (Prip) – elaboratidalle singole Province assieme alleComunità Montane – nei quali ven-gono definite nel dettaglio le esigen-ze locali a cui adattare le scelte regio-nali. Rispetto alla precedente pro-grammazione viene valorizzato ilruolo degli enti territoriali che

GEN/FEB 2008 33

SETTORI

Le priorità a giovani, territori “svantaggiati” e aggregazioni tra imprese

Sviluppo ruraleFondi per 1,5 miliardi

di E

len

a T

urr

ini

E da oggigli enti localipotranno gestiredirettamenteil 65% dei fondi

Page 44: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

accordi per la riconversione di trestrutture: quello di Russi(Ravenna) dove nascerà un poloenergetico da 30 Mw composto dauna centrale elettrica alimentata dapioppo prodotto in loco, da ungeneratore di elettricità funzionan-te a biogas derivante dal trattamen-to dai reflui degli allevamenti suini-coli circostanti e dall’installazione

di un impianto fotovoltaico; quellodi Finale Emilia (Modena) dove sirealizzerà una centrale termoelettri-ca da 12,5 Mw alimentata esclusi-vamente da biomasse vegetali, inparticolare sorgo da fibra, prove-nienti da coltivazioni locali in unraggio di 50 Km dall’impianto;quello di Bondeno (Ferrara), doveaccanto a nuove attività di caratte-

LA STORIA

Con la sottoscrizione avve-nuta in dicembre degliaccordi per Pontelagoscu-ro (Ferrara) e Forlimpopo-

li (Forlì-Cesena) si è sostanzialmen-te conclusa la lunga e complessavicenda della riconversione degliex-zuccherifici dismessi dopo il2005 a seguito della nuova Orga-

nizzazione Comune diMercato europea perlo zucchero. All’elencodegli accordi conclusimanca ancora quello diOstellato (Ferrara). Perquesto ex-zuccherificiosi è in attesa, dopo ildiniego degli Enti loca-li a una prima ipotesiavanzata dalla pro-prietà, di una nuova

proposta di riconversione.Le sei operazioni concordate e sot-toscritte da imprese, sindacati, Entilocali e Regione prevedono nuoveattività in due ambiti particolar-mente innovativi: quello delleagroenergie e quello delle produzio-ni alimentari di qualità a elevatovalore nutrizionale.Al primo fanno riferimento gli

34 GEN/FEB 2008

SETTORId

i En

rico

Vin

ce

nzi

Gli impiantiprodurrannoagroenergie

e alimentidi qualità

Già sei gli accordi sottoscritti con il contributo di Enti locali, Regione, imprese e sindacati

Ex zuccherifici Al via la riconversione

L’ultima frontiera è la Cina, dove si è affacciata per la primavolta in una missione organizzata da Unioncamere italiana.

Nel paese del Dragone, la Babbini di Civitella (piccolo centro inprovincia di Forlì-Cesena), cerca un’ulteriore espansione alla cre-scita che l’ha portata a diventare leader mondiale nel settore sac-carifero dove opera nella costruzione di presse elicoidali continuedisidratanti utilizzate negli zuccherifici per i residui della lavora-zione di barbabietola. È un mercato di nicchia in cui l’impresa romagnola si è ritagliatauno spazio di rilievo: sono circa 800 le presse Babbini installatenel mondo dall’intero Nord America ad alcuni paesi del sud delcontinente, a quasi tutta l’Europa, al nord Africa, all’India, al

Giappone, all’Australia per una quota del 65% a livello mondia-le. Investimenti in ricerca e sperimentazione per mantenere edestendere la già consistente fetta di mercato sono una costanteper la Babbini che dall’ingresso nel gruppo Cangialeoni, nel 2001,ha ricevuto nuovo slancio per le proprie potenzialità produttive. Ora la tappa di Pechino apre nuove prospettive. “La strada del-l’export è obbligata – precisa Piero Prati, direttore di Babbini, da40 anni in azienda – ci stiamo espandendo con successonell’Europa dell’Est e ora ci siamo affacciati in Cina con questa ini-ziativa, in cui contatti presi stanno già producendo riscontri con-creti. L’obiettivo – conclude Prati – è di realizzare presto una mis-sione di filiera specifica del settore dello zucchero”

L’esperienza della Babbini di Civitella (Fc), che vende presse elicoidali in tutto il mondoMa sul saccarifero le aziende regionali fanno scuola

Page 45: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

re industriale, artigianale e di servi-zio verrà realizzato un piccoloimpianto per la produzione di ener-gia elettrica alimentato ad olio diorigine vegetale.Al secondo ambito si riferisconoinvece le riconversioni degli altri treimpianti: quello di Pontelagoscuro(Ferrara) con la realizzazione nelcomune di Argenta (Ferrara) di unaattività per la produzione e la com-mercializzazione di trasformati ederivati a base di pomodoro, disughi pronti e di derivati della frut-ta e alimenti per l’infanzia; quellodi Forlimpopoli (Forlì-Cesena)dove è prevista la realizzazione dinuovi alimenti per consumi fuoricasa e prodotti salutistici, e infinequello di San Pietro in Casale(Bologna) con la riproduzione dicontenitori alimentari biodegrada-bili in pura cellulosa, adatti perogni tipo di applicazione in campoalimentare. “Si tratta di accordi importanti –afferma l’assessore regionaleall’Agricoltura Tiberio Rabboni –che offrono prospettive certe di occu-pazione per i dipendenti degli ex-zuc-cherifici e opportunità di coltivazio-ne e quindi di reddito alle impreseagricole del territorio. Certamentel’agricoltura dell’Emilia-Romagna siattendeva molto di più dalla ricon-versione di un comparto quantitati-vamente e qualitativamente impor-tante e che nel corso del tempo hacostituito una fondamentale fonte direddito per gli agricoltori. L’amaro inbocca – aggiunge l’assessoreRabboni – è stato parzialmente con-tenuto dagli indennizzi dispostirecentemente dall’Unione Europea afavore degli agricoltori che hannodismesso la coltivazione di bietola edal recentissimo buon andamentodei prezzi dei cereali”.Nei prossimi mesi gli ex bieticoltoripotranno poi beneficiare, attraverso ibandi del Psr 2007-2013, di unfondo di 25 milioni di euro per soste-nere progetti di diversificazionerispetto alla precedente attività bieti-cola. La produzione di zucchero pro-seguirà in Emilia-Romagna negliimpianti di Minerbio (Bologna) e diSan Quirico (Parma). Il futuro delbieticolo-saccarifero regionale – enon solo – è affidato a queste due

GEN/FEB 2008 35

presenze e ai loro comprensori bieti-coli. Dopo l’annunciata chiusuradello zuccherificio di Jesi (Marche)la produzione nazionale è affidata aquattro impianti: ai due emiliano-romagnoli, a quello veneto diPontelongo (Padova) e a quellomolisano di Termoli (Isernia). “I seiaccordi di riconversione emiliano-romagnoli – conclude TiberioRabboni – hanno comunque dimo-strato la buona reattività del nostrotessuto economico, sociale ed istitu-zionale. Senza il forte e diffuso sensodi responsabilità che ci caratterizza,

Nascerà in Emilia-Romagna la più grandeOp (Organizzazione produttori) di

cereali in Italia. Tre Op già operative – Esperia,Cereali Romagna e Progeo – in rappresentan-za di cinque imprese – Consorzio agrario diRavenna, di Bologna e Modena, di Forlì-Cesena-Rimini, Terremerse e Progeo – si fon-deranno in Cereali Emilia Romagna.Davvero importanti i numeri della nuovaunica Op: circa 8600 i soci-agricoltori peruna produzione (dati 2007, peraltro anno discarse produzioni) di oltre 2.100.000 quinta-li di grano tenero, 608mila quintali di granoduro, 788mila di mais, 35mila di soia e32mila di girasole che sommati ad altri pro-dotti diventano 4.200.000 quintali di produ-zioni commercializzate. A regime CerealiEmilia Romagna commercializzerà 5,5 milio-ni di quintali per un giro d’affari di 138 milio-ni di euro.“Vogliamo far partire dall’Emilia-Romagna unsegnale importante di aggregazione dell’of-ferta da parte del mondo produttivo – diceMarco Pancaldi, presidente di Esperia – la cre-scita delle quotazioni dei cereali, ma anche deicosti produttivi, ci mette di fronte a nuoveresponsabilità: si tratta di impostare l’approc-cio giusto col mercato, dalle semine fino allostoccaggio per ottenere il massimo riconosci-mento economico per i nostri soci. Abbiamopuntato sui cereali, in particolare sul granoduro, non solo per fare più quantità ma pergarantire all’industria pastaria la materiaprima migliore. Uno sforzo che ha avuto unimportante riconoscimento col rinnovo del

contratto con Barilla per la fornitura di100mila tonnellate nel 2008”. Il cda di Cereali Emilia Romagna (in carica perun triennio) sarà composto da 10 membri, ipresidenti e i direttori delle cinque impresecoinvolte. “La nuova Op – aggiunge Pancaldi– non è però un soggetto chiuso ma dinami-co che vuole recepire i bisogni del mercato etrasferirli al mondo produttivo in un ambitofortemente innovativo anche per quantoriguarda la capacità di stoccaggio”. Con lafirma dell’accordo si apre un’importanteopportunità di sviluppo per un comparto che,dopo molti anni di stagnazione, sta iniziandoa produrre grandi soddisfazioni per gli agricol-tori. Ne è convinto l’assessore regionale all’A-gricoltura “Si viene a creare una massa criticafondamentale per attuare politiche di sviluppodi ampia portata, in grado di incidere sul mer-cato – dice Tiberio Rabboni – attraverso laprogrammazione della produzione, la con-centrazione dell’offerta, la diversificazionequalitativa dei prodotti e il rapporto con l’in-tera filiera. Sono strumenti fondamentali persalvaguardare la competitività dell’aziendaagricola, come abbiamo sperimentato con irecenti contratti quadro promossi dallaRegione, dalle Organizzazioni dei produttori eda Barilla, prima produttrice di pasta a livelloeuropeo. Le diverse imprese che aderisconoall’Op “Cereali Emilia Romagna” potrannomettere in campo, proprio su questo aspettostrategico, importanti sinergie rispondenti acriteri di razionalità ed alle esigenze dei variterritori”

Previsti 5,5 milioni di quintali di quantità e 138 milioni di giro d’affari

Cereali, nasce la più grande “Op” di settore

molto difficilmente si sarebbe giuntial risultato conseguito. Si è lavoratoper più di un anno e mezzo percostruire, giorno dopo giorno, lecondizioni di fattibilità e di consensoper riconversioni altrimenti difficil-mente praticabili, al punto che dellesette proposte iniziali, ben quattrohanno dovuto essere cambiate incorso di discussione. Ciò che oraconta è il nuovo che si è costruito.Ed è da qui bisogna proseguire perdare, nei tempi previsti, forma con-creta alle riconversioni prospetta-te”

IL PROGETTO

Page 46: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

36 GEN/FEB 2008

Per il “Parma” da 50 a 70 milioni di nuovi potenziali consumatori

di A

lbe

rto

Nic

o

SCENARI

Prosciutto di Parma è sbarca-to ufficialmente in Cina, escatta così il conto alla rove-scia per il debutto sulle tavo-

le cinesi delle sue prelibate fettine.Dopo la partecipazione alla piùimportante fiera del settore aShanghai nel novembre scorso, peril prosciutto parmense sono ora in

corso le grandi mano-vre di strategia com-merciale per conquista-re il mercato del gigan-te asiatico. “Per ilnostro prodotto laCina rappresenta unmercato di grande rilie-vo – spiega StefanoFanti, direttore delConsorzio delProsciutto di Parma –

che tra cinque-dieci anni diventeràprobabilmente uno dei più impor-tanti a livello mondiale. L’interesseper la Cina non è solo simbolico,per poter dire che siamo presenti,ma anche e soprattutto commercia-le: il nostro obiettivo è riuscire araggiungere in breve tempo il targetdi 50-70 milioni di cinesi più ricchicon un elevatissimo potere d’acqui-sto”. La strategia del Consorzio consistedunque nell’affermare quella cheFanti definisce “la cultura del pro-dotto”, fatta di costanti e puntualiazioni di informazione, comunica-zione e marketing mirato a ristorantiselezionati, food shop esclusivi, hotele gastronomie di qualità nei grandicentri commerciali delle febbrilimetropoli dell’ex-Celeste impero.Affermazione e conoscenza, dunque,della qualità del prodotto e del brandper conquistare i palati cinesi più esi-genti, che sanno imporre e seguirenuove diete e nuove mode alimenta-ri.“Pechino, Honk Kong e Shanghai –prosegue Fanti – sono le aree pronte

già da subito a recepire con successoil nostro prodotto, che finora è statosempre molto apprezzato da tutte ledelegazioni cinesi cui lo abbiamofatto provare. Si tenga conto checome alimento il salume fa già partedella dieta cinese, ma con gusto, qua-lità e consistenza completamente dif-ferenti dal “Parma” in quanto pro-dotto da un suino di razza diversa enotevolmente più piccolo”. Nei primi tre anni il Consorzio puntaa realizzare sul mercato cinese ungiro d’affari di circa due milioni dieuro vendendo non più di 30milaprosciutti. Cifre ancora lontane dallequote che vengono vendute in Paesicome gli Stati Uniti (30 milioni di fat-turato e oltre 400mila prosciutti inmedia ogni anno) o in Giappone (10milioni e oltre 100mila pezzi).L’obiettivo è anche quello di propor-re in Cina le vaschette di preaffettato,un prodotto ormai di successo con-solidato sia sul mercato statunitenseche giapponese. “Intravediamomolte similitudini – prosegue il diret-tore del Consorzio – tra le potenzia-lità della Cina e quelle offerte dalmercato Usa, dove siamo arrivatioltre quota 430mila pezzi, ma dopovent’anni di presenza. In questa fase,pertanto, il nostro approccio è abba-stanza cauto e graduale anche perchépermangono alcuni problemi ammi-nistrativi da risolvere con le autoritàcinesi”. Nonostante infatti il via libera uffi-ciale di Pechino all’importazione, lacommercializzazione effettiva delprosciutto di Parma è attualmente instand-by, con le prime spedizioniancora ferme in Cina presso le doga-ne in attesa del superamento delleultime formalità burocratiche.“Stiamo facendo continuamentepressioni per accelerare le pratiche,anche grazie all’insostituibile aiutodell’ambasciata italiana a Pechino.Avremmo dovuto avere anche un

importante sostegno dalla nuovamissione di alcuni ministri in Cina,ma la caduta del governo ha annul-lato questa possibilità”, affermaFanti.Intanto, volano nel 2007 le esporta-zioni soprattutto del preaffettato invaschetta, le cui vendite hanno messoa segno un più 24,6% rispetto all’an-no precedente, con circa 50 milionidi confezioni, pari ad oltre 5.200tonnellate di prodotto. Di queste, 14milioni di confezioni sono rimaste inItalia mentre 35 milioni hanno var-cato i confini della penisola. Il trenddi crescita del “Parma” preaffettato èsorprendente: dal 2000 i volumisono triplicati passando da 15 a 50milioni di vaschette. Anche il prodot-to tradizionale cresce significativa-mente sui mercati d’Oltreoceano,trainato dal mercato statunitense.Nei quattro principali mercati

Prosciutto in CinaVia libera ufficiale

Il Consorzio prevedenei primi tre anni

commercializzazionedi 30mila pezzi

Export extra Ue al 27%

Stefano Tedeschi, presidente

del Consorziodel Prosciutto

di Parma

Page 47: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 37

extraeuropei (Usa, Canada, giappo-ne e Australia) sono stati venduticomplessivamente 568mila prosciut-ti di Parma, con un incremento del12%. “Il preaffettato – commentaStefano Tedeschi, presidente delConsorzio – rappresenta il segmentopiù dinamico del mercato del‘Parma’. Praticità e versatilità d’usosi sposano alla qualità di un prodot-to sano e naturale: è questo il segretodel successo del nostro prodotto.L’export sta diventando sempre piùstrategico per il comparto e l’espan-sione dei mercati extraeuropei haormai assunto dimensioni davverosignificative, rappresentando ormai il27% delle nostre esportazioni”.Le aziende aderenti al Consorzio ditutela sono 171, e realizzano unvalore alla produzione annuo pari a850 milioni di euro, equivalente a ungiro d’affari al consumo di 1,7miliardi di euro l’anno. La composi-zione della filiera produttiva puòcontare sulla presenza di 5.836 alle-vamenti suinicoli e 139 macelli,occupando nella lavorazione del pro-sciutto circa 3.000 addetti. Forte diquesti numeri, non è difficile che il“Parma” diventi entro qualchemese il prosciutto delle Olimpiadi.Quelle di Pechino, beninteso

Acontrario della Cina, in Giapponeil Prosciutto di Parma è già sbar-

cato da tempo ed è sempre piùapprezzato come prelibata specialità.Lo confermano gli ultimi dati dellevendite nel Sol Levante, che nel2006 ha battuto tutti gli altri mercatiesteri per crescita della domanda (più15% sull’anno precedente, menobene nel 2007 con 16mila pezzi inmeno), e che rimane comunque alquinto posto dopo Francia, StatiUniti, Germania e Gran Bretagna.Ma non è tutto: il Prosciutto diParma dal giugno scorso è il primoprodotto straniero con indicazionegeografica protetta riconosciuto dalGiappone come “Regionally basedcollective trademark”. Il “Parma” haottenuto la registrazione territorialeampliando così la copertura del pre-cedente marchio “Corona ducale”,registrato nel 2000. Con la nuovaregistrazione si leggerà sulle confe-zioni “prosciutto di Parma” anchecon caratteri giapponesi, e ciò garan-tisce l’esclusiva del nome, e non saràpiù possibile utilizzare quindi, nell’ar-cipelago, la dicitura “Parma” o“Parma ham” senza l’autorizzazionedel Consorzio di tutela. La registra-zione ottenuta è estesa anche per ilprosciutto Dop in vaschetta di preaf-fettato, lavorato e confezionato soloin zona tipica sotto la supervisionedell’istituto di certificazione Ipq. Ma la conquista del Giappone daparte del Consorzio del Prosciutto diParma si completa con la recenteapprovazione, da parte dellaCommissione europea, di un nuovoprogetto promozionale, a braccettocon il Parmigiano-reggiano e il vinoportoghese Porto. Si tratta dell’unicoprogetto italiano finanziato dallaCommissione Ue che coinvolgeanche prodotti di altri Paesi, in questocaso il Portogallo. Il programma pre-vede una combinazione di azioniinformative e promozionali, dureràtre anni e ha l’obiettivo di promuove-re il valore delle indicazioni geografi-

che al di fuori del territorio europeo. Il presidente del Consorzio delProsciutto di Parma, StefanoTedeschi, si è detto molto soddisfattoe ha ringraziato il ministero italianocompetente e la Commissione euro-pea “per avere premiato il nostroimpegno nel voler dar vita a un pro-getto che non fosse solo italiano, maanche e soprattutto europeo”. Dopoil riconoscimento del marchio daparte delle autorità giapponesi, ilProsciutto di Parma è diventato uncase-study ormai noto in Giappone,sia dal punto di vista commercialeche di strategie a sostegno del brand.Il “Parma” rappresenta il 55% ditutto l’import giapponese di prosciut-to crudo: il 32% è rappresentato daaltri prosciutti italiani e il 12% da pro-sciutti provenienti da altri Paesi. Anche nel medio periodo il trend èassolutamente positivo: dal 1999(54mila prosciutti esportati) al 2006le vendite di prosciutto di Parmasono raddoppiate. Questi risultati,spiegano dal Consorzio di tutela,sono il frutto di investimenti oculatiin un mercato come quello giappo-nese nel quale le imprese consorzia-te hanno sempre creduto e hannolavorato con l’appoggio delle istitu-zioni pubbliche italiane.Ora si spera che la strategia utilizza-ta per conquistare il Giappponepossa offrire un modello di successoda “esportare” in Cina

IL CASO

L’Ue finanzia un progetto promozionale nel Sol Levante

Porto, crudo e parmigiano

Page 48: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 49: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Secondo un’indagine condottadalla Banca Mondiale, uno deiprincipali freni allo sviluppoproduttivo dell’Italia è la len-

tezza dei processi che genera incer-tezza negli scambi e scoraggia gliinvestitori. Su 178 Paesi consideratidalla ricerca, l’Italia si colloca al155esimo posto. Il nostro Paese ènelle prime posizioni in Europaanche per numero di cause pendenticon una continua crescita del con-tenzioso e la conseguenza di tempilunghi, costi elevati ed esiti incerti. Questo è l’identikit della giustiziacivile che, in uno scenario economicocaratterizzato da un crescente gradodi complessità dei rapporti commer-ciali, si traduce in un ostacolo allacapacità di competere delle imprese ealle relazioni imprese-consumatori.La crisi della certezza del diritto siriflette negativamente sulla competi-tività delle imprese italiane e sull’eco-nomia dell’intero Paese, perchè impo-ne un costo aggiuntivo che i concor-renti esteri non devono affrontare e

rappresenta un forte disincentivo ainvestire per le aziende straniere. Un contributo importante allo snelli-mento del lavoro dei tribunali puòarrivare dal maggiore ricorso a formedi giustizia alternativa per la soluzio-ne delle controversie di natura civile ecommerciale, con minori costi e lagaranzia di tempi rapidi. A promuo-vere lo sviluppo di questi strumenti èimpegnato il sistema camerale, cheha attivato più di dieci anni fa il ser-vizio di conciliazione sia tra impreseche tra imprese e consumatori e haavviato esperienze innovative, anchecon altre istituzioni. In Emilia-

Romagna, in particola-re, tra Regione,Unioncamere e Inter-cent-ER (Agenzia regio-nale per l’acquisto dibeni e servizi), è statosottoscritto un accordoper promuovere il ricor-so alla conciliazione. Daquesto punto di parten-za è iniziato un lavoro che ha avutouna tappa importante nel convegno“Esperienze e strumenti innovativiper lo sviluppo della conciliazione”,svoltosi a Bologna, organizzato daUnioncamere Emilia-Romagna.

GEN/FEB 2008 39

Italia “leader” per numero di cause pendenti: i vantaggi della conciliazione

NORMATIVE

Giustizia alternativaRapida ed economica

>>

L’incontro a Bolognaper approfondireesperienze e modalitàdi attuazionedello strumento

di G

iuse

pp

e S

an

gio

rgi

Per accedere alla rete di conciliazione, bastacontattare la Camera di commercio che

mette a disposizione un regolamento, un tariffa-rio, un codice di comportamento per i concilia-tori e un elenco di conciliatori selezionati e for-mati. Le Camere di commercio, oltre all’assisten-za nelle controversie tra imprese e tra imprese econsumatori, assicurano servizi di conciliazioneper la fornitura di servizi di energia e gas, subfor-nitura, turismo, telecomunicazioni, franchising,famiglia, tintolavanderia e in materia societaria.La rete camerale è impegnata in un grande lavo-ro che si è esteso alla standardizzazione delleprocedure, alla formazione dei conciliatori e deifunzionari, alla divulgazione del servizio.

Ogni anno viene organizzata da Unioncamerela “Settimana della Conciliazione”: tutte le104 Camere di Commercio organizzanomomenti di incontro con i soggetti istituziona-li, associativi, economici e del mondo delleprofessioni. Nel 2008, l’iniziativa tornerà nellaterza settimana di ottobre con una campagnainformativa ad hoc. Nell’edizione 2007 accantoallo Smile, simbolo del risparmio di tempo,energie e denaro che si ottiene con la concilia-zione, ha debuttato il personaggio Conciliator,protagonista di un simpatico booklet a fumetti,pensato per illustrare, con un linguaggio sem-plice e accattivante, l’utilizzo e i vantaggi dellaprocedura

LA SCHEDA

Le iniziative della rete camerale per promuovere la proceduraRisparmiare con Smile e Conciliator

Page 50: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

L’obiettivo era di fare il punto sulleiniziative fin qui intraprese e sulleforme di collaborazione in ambitoregionale utili a promuovere la diffu-sione dello strumento conciliativo:“Stiamo lavorando – dice il segreta-rio di Unioncamere Emilia-Roma-gna, Ugo Girardi – per favorire laconciliazione anche attraverso moda-lità innovative e la formazione quali-ficata dei conciliatori, con corsi diaggiornamento per specializzarli neivari settori”.Tra le piste di lavoro da concretizza-re a breve termine, emergono l’inseri-mento di clausole conciliative nelleconvenzioni proposte da Intercent-ER (Agenzia regionale per l’acquistodi beni e servizi) alle amministrazionipubbliche e la possibilità di ricorrere

a forme nuove come la conciliazioneon line, che consente di risolvereeventuali liti attraverso procedure inrete, in un’aula virtuale. Come testi-moniato nell’esperienza dellaCamera di commercio di Anconadalla dirigente Luciana Frontini, laconciliazione on line è utilizzabileogni qualvolta le caratteristiche dellalite rendano non economico l’incon-tro fisico, come per le controversie trasoggetti appartenenti a ordinamentigiuridici di Paesi diversi con sedi eattività in luoghi distanti tra loro:“Per dare anche in Italia – diceTiziana Pompei, responsabile dell’a-rea relazioni istituzionali diUnioncamere italiana – un forteimpulso agli strumenti stragiudizialiche portino alla soluzione delle con-

troversie senza il ricorso al giudiceordinario, la parola chiave per il siste-ma camerale è alleanza. Da stringerecon le istituzioni, con le imprese, conle associazioni di consumatori e congli ordini professionali in una logicadi complementarietà”. Il rapporto con la giustizia e gli ordi-ni professionali che operano in que-sto settore può essere la rappresenta-zione più evidente della mancanza diantagonismo tra le funzioni concilia-tive svolte dalle Camere di commer-cio e le altre realtà esistenti. È il casodel progetto “Conciliamo”, sviluppa-to a Milano e illustrato da MarcelloMarinari, magistrato della Corte diAppello e da Rinaldo Sali vicesegre-tario della Camera Arbitrale, da cui ènata una associazione per la diffusio-ne degli strumenti conciliativi fonda-ta sulla collaborazione tra tribunale ealcuni ordini e collegi professionali. Èun modello innovativo che potràavere un seguito anche in Emilia-Romagna: “Intendiamo potenziare lecollaborazioni – aggiunge UgoGirardi – chiederemo alla Corte d’ap-pello di Bologna, agli ordini profes-sionali di avvocati, commercialisti enotai di lavorare insieme per pro-muovere la conciliazione”.Di rilievo per lo sviluppo delle formedi giustizia alternativa è il progettosull’assistenza alle Adr (le procedurealternative) del ministero per loSviluppo economico, che finanzia perla prima volta la conciliazione delleCamere di commercio e delle associa-zioni dei consumatori. Anche a livel-lo europeo si potrebbero presentareinteressanti prospettive. “Stiamoverificando – spiega Francesca Paron,responsabile del servizio innovazionee semplificazione amministrativadella Regione Emilia-Romagna – ladisponibilità di nuovi filoni di finan-ziamento dall’Ue. C’è un bando cheprevede risorse per diffondere la con-ciliazione”. La Regione Emilia-Romagna sta valutando anche l’atti-vazione di uno sportello per i dirittidel cittadino e delle imprese. “Non ècosa semplice – sottolinea ancoraParon – è parecchio costosa, ma inquesto anno e mezzo faremo uno stu-dio di fattibilità. Per costruire lo spor-tello è fondamentale il network, uninsieme di tutti i soggetti già attivi nelcampo della conciliazione”

40 GEN/FEB 2008

NORMATIVE

Un importante esempio di collaborazione tra istituzioni per lo svilup-po della conciliazione è l’innovativo protocollo d’intesa sottoscritto

a Ferrara dai presidenti della Camera di commercio, Carlo AlbertoRoncarati e della Provincia, Pier Giorgio Dall’Acqua. “L’accordo – affer-ma Roncarati – rappresenta un riconoscimento del ruolo svolto dallaCamera di commercio, ma soprattutto uno stimolo per incrementare leiniziative dell’ente volte alla regolazione del mercato”.Nell’intesa, triennale e rinnovabile, è prevista la possibilità di favorire ilricorso da parte della Provincia di Ferrara al servizio di conciliazione dellaCamera di commercio per la soluzione delle vertenze di natura contrat-tuale tra Provincia e fornitori, appaltatori e concessionari e delle contro-versie tra l’ente provinciale e cittadini, utenti e imprese. Il documentoprevede la possibilità di conciliare anche controversie già pendentidavanti all’autorità giudiziaria. La Provincia si impegna ad inserire laclausola conciliativa in tutti i contratti e convenzioni.“Questa intesa – sottolinea Dall’Acqua – si inserisce nel quadro dellepolitiche di semplificazione intraprese dalla Provincia. Pur rivolgendociessenzialmente al mondo delle imprese, abbiamo ritenuto importanteche fossero previste anche iniziative per far conoscere ai cittadini i van-taggi offerti dalla conciliazione”

IL CASO

L’accordo tra Camera di commercio e ProvinciaA Ferrara vertenze più agili

Page 51: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 52: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

42 GEN/FEB 2008

“Gutta cavat lapidem”, dice-vano gli antichi latini. E se èvero che la potenza di unagoccia può scavare la pietra,

immaginate che cosa può succederequando a perdere sono le tubaturesotterranee di una rete idrica munici-pale. A Ferrara da qualche anno sono corsi

ai ripari, grazie a unaprogetto appena rifi-nanziato dal Prriittdella RegioneEmilia-Romagna chesta permettendo sen-sibili riduzioni delleperdite d’acqualungo le tubature percentinaia e centinaiadi chilometri. Inprima fila a studiare

la rete idrica prima, e a elaboraremodelli matematici di previsione deiguasti poi, c’è Lara, il Laboratorioregionale a rete per le acque con sedepresso il polo scientifico-tecnologicodell’Università di Ferrara. “Grazie a un progetto di ricerca par-tito nel 2005 che speriamo esteso al2011 con un nuovo finanziamentoregionale – spiega il responsabile Retiacquedottistiche di Lara, MarcoFranchini – abbiamo messo a puntoun database con tutte le informazionisulle rotture della rete idrica ferraresedal 1999 al 2007”. Una vera e pro-pria mappa storica delle rotture delletubature, partita dal comune diBondeno e che poi si è estesa ad altri11 della provincia estense, in gradodi individuare quali siano state neltempo le parti più soggette a lesioni,e quindi a perdite di acqua.“Successivamente abbiamo strettoconvenzioni con le due aziende chegestiscono le reti, la multiutility HeraFerrara e Cadf, il Consorzio integra-to acquedotti, depurazione e fogna-ture”, ricorda Franchini, che è anchepresidente del corso di laurea alla

facoltà di Ingegneria dell’Universitàdi Ferrara.Ora, grazie a un trasferimento tecno-logico di successo tra mondo dellaricerca e realtà industriale, a Herasono in grado di gestire un modellomatematico che simula portata epressioni idrauliche distribuite lungole tubazioni della rete di competenza,che integrato con le serie storichedelle rotture studiate da Lara permet-te la previsione delle rotture future.Ma non è tutto: “Il prossimo passosarà quello di predisporre un model-lo matematico – prosegue l’ingegnere– in grado di prevedere come cam-biano le probabilità di nuove rotturee la loro localizzazione, a secondo omeno degli interventi di rinnovo giàeffettuati”. Già con gli strumentimessi a punto, sarà possibile perHera ridurre le perdite lungo la retedel 6% rispetto ai valori attualidurante i prossimi quattro anni, por-tando così a un livello praticamentefisiologico la quantità di acqua per-duta.Tra le altre attività di Lara, nell’am-bito delle risorse idriche, vi è anchel’offerta di servizi avanzati per lagestione in tempo reale delle reti didistribuzione, partendo dalla “pro-blematica che l’ampliamento dei cen-tri abitati – come spiegano alLaboratorio – comporta difficoltàper la gestione dei sistemi acquedotti-stici, chiamati a soddisfare unadomanda di acqua crescente e varia-bile nel tempo”. Inoltre, “le reti didistribuzione acquedottistiche, invec-chiando, sono soggette a un grannumero di rotture e perdite, ed èquindi necessario provvedere a unloro continuo ammodernamento”.Dopo la rete gestita da Hera, ora lecompetenze di Lara sono in corso ditrasferimento anche a vantaggio delletubature gestite da Cadf, puntandocosì a coprire con questi servizi tec-nologici tutta la provincia ferrarese.Inoltre, sono in corso contatti con leaziende responsabili della gestionedelle reti acquedottistiche anche delVercellese e della provincia diAncona. Oltre al settore Reti e distri-buzione idrica, gli altri ambiti d’inter-vento di Lara (che conta sull’apportodi oltre 45 ricercatori) spaziano dallagestione degli acquiferi sotterraneialla qualità delle acque

INNOVAZIONE

di A

lbe

rto

Nic

o

Portata, pressione e serie storiche

Calcoli complessiper prevenire

le rotture future

Come non perdersiin una goccia d’acqua

Grazie all’attività del laboratorio Lara,sprechi della rete idrica ridotti del 6%

Page 53: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 54: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

44 GEN/FEB 2008

Il segreto della modenese Rossi Motoriduttori per vincere la sfida del mercato globale

di S

ilvia

Sa

rac

ino

AZIENDE

Appurato che per molteimprese italiane l’Europa èdiventata il mercato dome-stico, per tenere testa alla

concorrenza globale occorre fare unsalto di qualità, trovare soluzioni chepermettano di uscire dalla tradizio-nale logica di distretto, per compete-re anche con le grandi multinaziona-

li. Una sfida raccoltacon coraggio dagliimprenditori emiliano-romagnoli. Come laRossi Motoriduttori diModena – storica azien-da specializzata nellaprogettazione e realizza-zione di riduttori, moto-riduttori, motori elettri-ci e variatori elettronicidi velocità – un esempio

eccellente, nel panorama produttivoregionale, di riposizionamento com-petitivo.La strategia scelta dall’aziendamodenese è stata l’alleanza, avviatanel 2004, con il gruppo svizzeroHabasit, un partner con una fortepresenza su molti Paesi del mondo,

che ha permesso a Rossi Motori-duttori di penetrare nei mercatiinternazionali. Negli anni prece-denti la famiglia Rossi Greco avevavalutato le proposte di numerosiistituti finanziari: “Poi ci siamo resiconto che ciò di cui avevamo biso-gno non era tanto un partner chefornisse risorse finanziarie – spiega

l’amministratore delegato VeroGreco – quanto un partner indu-striale che facesse crescere l’aziendasia dal punto di vista dimensionaleche della cultura orientata all’ex-port, quindi di una conoscenzaapprofondita dei mercati esteri e diun’efficiente strategia per entrarci”.Oggi il fatturato consolidato del

Strategica la sceltadel 2004 di allearsi

con l’elvetica Habasit, già forte e presente

sui mercati esteri

Dall’India agli Statescon un partner svizzero

Rita Greco, general manager

responsabile dell’area servizi

centrali

Rossi Motoriduttori si trova nel bel mezzo del distretto dellameccanica, dove ci sono forti sinergie non solo a livello pro-

duttivo ma anche nella ricerca per favorire lo sviluppo. È qui infat-ti, in provincia di Modena, che è nato un Centro di ricerca di inno-vazione e tecnologia (Crit), costituito nel 2000 da dieci imprese traModena e Bologna – tra cui Rossi Motoriduttori – ConfindustriaModena e Unindustria Bologna e le Università di Bologna eModena. Il Crit promuove l’innovazione industriale e una delle suefunzioni – grazie al collegamento con tutti i centri di ricerca e le uni-versità mondiali – è il “brokeraggio tecnologico”: eseguire ricerchesu argomenti individuati dalle aziende per verificare se altri centri leabbiano già analizzate o per affidare la ricerca tecnologica stessa alcentro più specializzato.

Il Crit è fatto su misura per un distretto industriale, un’area benspecifica dove si concentra un’eccellenza di settore: analizza il fab-bisogno del livello tecnologico dell’area, monitora e diffonde leinformazioni che riguardano il campo dell’innovazione tecnologi-ca presso imprese, associazioni di categoria, enti e istituzioni, par-chi scientifici e tecnologici, oltre ad organizzare incontri tematici diapprofondimento ed eventi.Insomma, una spinta in più verso la competitività, per un distret-to che nella sola provincia di Modena vanta 4.777 imprese e –secondo le elaborazioni di Confindustria Modena – un aumentodi produzione e fatturato rispettivamente del 10% e del 12,7%nel secondo semestre del 2007 rispetto allo stesso periodo del2006 (variazioni tendenziali)

IL PROGETTO

Il centro è il risultato di un’iniziativa congiunta tra industrie e università

Crit, soluzioni su misura per il distretto “hi-mech”

Page 55: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 45

Gruppo Rossi Motoriduttori si aggi-ra intorno ai 150 milioni di euro –con un Ebit dell’11% – in crescita del15% rispetto al 2006 e una quota diexport intorno al 55%, il tutto conuna forza lavoro di oltre 1.000 unità.Nel 2008 l’azienda stima di mante-nersi su una crescita del fatturato nel-l’ordine di 15 punti percentuali. Lastrada della joint venture costituiscel’arma vincente per entrambi i grup-pi, che hanno necessità di raggiunge-re una posizionamento internaziona-le ancora più consolidato. Proprioper accelerare questo processo, RossiMotoriduttori ha trasferito un’ulte-riore quota ad Habasit, che cosìporta la sua partecipazione al 51%.Grazie al rafforzamento dell’allean-

za, l’azienda modenese entra nelnetwork di vendita del gruppo diBasilea, che ha 17 stabilimenti pro-duttivi e 34 filiali commerciali intutto il mondo, con una forte pre-senza soprattutto negli Stati Uniti, inGiappone e in Germania, e un fattu-rato 2007 che ha toccato quota 517milioni di euro. La collocazione inSvizzera ha sempre spinto il gruppoHabasit a sopperire alla mancanzadi un mercato interno ampio con laricerca di spazi nei mercati interna-zionali: per Rossi Motoriduttori eradunque il partner ideale.Nella strategia del gruppo Rossi gliinvestimenti per lo sviluppo tecnolo-

“Meccanici” per conto terziUn percorso nel segnodell’innovazione

LA STORIAgico e l’internazionalizzazione nonmancano, per un ammontare com-plessivo pari a 22 milioni di eurosolo nel 2008. Tanto per cominciare,nei prossimi mesi debutterà il nuovostabilimento in India, che entrerà apieno regime agli inizi del 2009, conuna cinquantina di dipendenti. “Lascelta dell’India è stata molto ponde-rata, anche perché stiamo sempreattenti a delocalizzare per non tra-scurare la qualità”, spiega RitaGreco, general manager responsabi-le dell’area servizi centrali. “Abbiamo deciso di puntare sullaproduzione in India – comunquesupervisionata da un nostro attentocontrollo – perché riteniamo che cisiano sul territorio un livello di qua-lità e una cultura aziendale moltoalti. Produrremo quindi con lo stes-so standard elevato che caratterizzail made in Italy per il mercato india-no, che ha delle grossissime poten-zialità di crescita”.Un altro obiettivo è il rafforzamentonegli Stati Uniti. Per questa ragionela famiglia Habbeger, azionista delgruppo Habasit, e la famiglia RossiGreco, azionista di Rossi Motori-duttori, hanno costituito una societàparitaria in cui sono state investiteimportanti risorse, che opererà nelsettore dei motoriduttori. La societàrealizzerà un nuovo stabilimentoproduttivo ad Atlanta, vicino a quel-lo già esistente di Habasit. Il nuovopolo permetterà al gruppo di pene-trare ulteriormente nel mercato,potendo sfruttare anche un serviziodi assistenza in loco per raggiungerevelocemente il cliente, un valoreaggiunto strategico in un mercatodifficile come quello degli States. Non mancheranno comunque gliinvestimenti negli stabilimenti italia-ni. Tre sono collocati a Modena: ilquartier generale, composto da duestabilimenti (in via Emilia ovest e aGanaceto), dove avviene la progetta-zione e produzione dei principaliprodotti, lo stabilimento a Limidi diSoliera, quindi la Seimec, acquistatanel 1997 e specializzata nella produ-zione di motori elettrici. Il quarto èun impianto produttivo situato aLecce, la Smei. In quest’ultima strut-tura, appena raddoppiata, è previstoun investimento di 5 milioni di euronel 2008, destinati a nuovi macchi-

nari e impianti, e di 9 milioni nel2009. Anche lo stabilimento diGanaceto è stato ampliato in manie-ra significativa, con investimenti dioltre 10 milioni di euro in nuovimacchinari e impianti per incremen-tarne la capacità produttiva (con laprevisione di investirne altrettantinel 2009).I riduttori e i motoriduttori sonodestinati a moltissime applicazioniindustriali: in sostanza, dove c’è unmovimento meccanico c’è anche unriduttore o un motoriduttore, il cuiscopo è di regolare la velocità delmotore. L’applicazione del riduttorepermette una diminuzione dei giri inuscita dal motore e l’aumento pro-porzionale dello “sforzo”. I prodottiRossi Motoriduttori sono quindidestinati a una vasta gamma di mac-chine industriali che si possono col-locare tanto nella realtà artigianalequanto nei gruppi multinazionali: siva dal settore alimentare all’automo-bilistico, da quello delle bevande alsettore ceramico fino al packaging eall’industria estrattiva

L’idea nacque da Gilio Rossi che, dopo unabuona esperienza sul campo, nel 1953

decise di mettersi in proprio occupandosi di lavo-razioni meccaniche per conto terzi. Qualcheanno dopo diede la svolta decisiva alla propriaattività, specializzandosi nella produzione diriduttori e motoriduttori: ben presto divennequesto il core business dell’azienda che, già ametà degli anni sessanta, era passata da dittaartigianale a significativa realtà industriale evenne trasferita nella sede attuale di Modena.L’innovazione applicata ai prodotti e ai processiproduttivi è sempre stata la filo-sofia di Rossi Motoriduttori, cheogni anno investe in ricerca esviluppo oltre il 2% del fatturatoconsolidato: nel reparto R&S,istituito ad hoc, lavorano 30dipendenti tra tecnici specializ-zati, progettisti e tecnici dell’uffi-cio applicazioni.

Page 56: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 57: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 47

Inserto pubbliredazionale

SPECIALE LOGISTICA

Una concreta riflessione sui modelli da applicare ed adottare percolmare il gap in ambito logistico che il nostro Paese subisce

da decenni, non può prescindere da nuovi progetti e investimenti.E’ questa la direzione che Enzo Poli, presidente di Lugo Terminal,continua ad indicare a chi come lui, si occupa di logistica e credenello sviluppo del sistema Paese.“Occorre adottare schemi di governance istituzionale funzionali erecettivi – dice Poli – come in Germania, il cui modello di logisticaè apprezzato a livello internazionale. Qui lo Stato ha riconosciutoche questo segmento economico costituisce uno dei maggiori ele-menti di competitività del Paese”.Le maggiori imprese tedesche riservano alla logistica la quota diinvestimento più elevata, come testimonia il caso della SAP, leadermondiale del software di gestione e di processo. “Anche queste riflessioni saranno uno dei punti di forza della cre-scita del terminal di Lugo – ribadisce Poli – ed è proprio su questiprogetti che continuiamo a lavorare, come dimostra la piattaformaintermodale di Giovinazzo, dove sono operativi due treni settima-na che diventeranno quattro nel 2008”.Il costante collegamento sull’asse adriatica Sud-Nord e viceversa,permette una facile distribuzione delle materie prime, e di moltepli-ci prodotti, dalla carpenteria all’ agro-alimentare. Anche la connes-sione con la piattaforma di Surbo, collegata con un treno a setti-mana –diventeranno quattro nel 2008 – è stato caratterizzato da unbuon avvio, andando a completare una rete di trasporto ferroviarioche, dalle tre strutture in Puglia (oltre alla citate anche Apricena),utilizza Lugo Terminal come punto di raccolta/distribuzione e hub

di rilancio per il collegamento con l’intera Europa.Altro importante progetto sarà la capacità di attivare collaborazionie sinergie con i grandi operatori della logistica internazionale.“Questo è un tema delicato e discusso, ma – ritiene Poli – si trattadi una scelta indispensabile perché in una economia di scala inter-nazionale e globale, non è più possibile lasciar spazio a strategie dicarattere localistico”.Lugo Terminal, in un’ottica di opportunità di crescita per le imprese,ha sviluppato un’ offerta di servizi correlati in grado di creare valo-re aggiunto a quelli esistenti: ne sono esempio la realizzazione di unimpianto di confezionamento per merci sfuse, con una capacitàproduttiva di 18/20 tonns/ora., utilizzato per l’insacchettamento dipallet prodotti nell’adiacente stabilimento di Imola Legno, e dallastruttura di scarico a gravità per vagoni contenenti merci sfuse (gra-naglie, fertilizzante, materiali inerti) con una capacità di circa 200tonns/ora. L’impianto, oltre che accelerare i tempi di resa per ladistribuzione della merce, garantisce anche una maggior efficienzaper i vagoni ferroviari.

Migliorare l’efficienza e la sostenibilità del trasportomerci, e sviluppare soluzioni logistiche innovative

rivolte agli operatori per organizzare servizi utili ai bisognidelle imprese e dei distretti produttivi. E’ l’obiettivo essen-ziale per la competitività dell’economia e la qualità della vitadei cittadini, che si impone di fronte alla globalizzazione deimercati.Un tema che è al centro di un pacchetto di iniziative pro-mosso a livello europeo e alla base di un dibattito all’internodi ogni singolo paese sul modello da adottare per uno svi-luppo sostenibile. Nel 2001 è stato pubblicato a livello europeo un nuovo LibroBianco dei Trasporti che stima come una quota del 44% ditutto il trasporto merci sia ad appannaggio della gomma,contro il 41% della navigazione a corto raggio, l’8% dellaferrovia ed il 4% delle vie navigabili; nel trasporto passeg-

geri, il trasporto su strada detiene una quota di mercato parial 79%, l’ aereo al 5%, le ferrovie pari solo al 6%.Quindi nel contesto del nuovo sviluppo sostenibile, sonostati previsti un ambizioso programma di interventi fino al2010 e nuove misure atte a favorire uno sviluppo più equili-brato delle diverse modalità di trasporto, e dell’intermoda-lità, ritenuta di importanza fondamentale.In Italia, la frammentazione delle competenze ha reso diffi-cile impostare una risposta unitaria alle esigenze concrete.Ora il tempo delle scelte pare non più differibile, perchè losviluppo delle imprese e del tessuto economico-produttivo sigiocano in maniera sempre più accentuata sulla capacità di“creare valore”. L’ Emilia-Romagna, che riveste un ruolo centrale nel businessdel trasporto delle merci e della logistica, presenta esperien-ze significative e di prospettiva al riguardo.

Logistica e trasporto merci, intermodalità esprimono un settore strategico legato a obiettivi di sviluppo economico del territorio. In Emilia-Romagna, che può candidarsi

al ruolo di unica grande piattaforma logistica, vi sono alcune realtà imprenditoriali importanti

Leve della competitività

Lugo Terminal guarda a un modello europeo

Page 58: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 59: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

SPECIALE LOGISTICAInserto pubbliredazionale

GEN/FEB 2008 49

La Responsabilità Sociale dell’Impresa (RSI), intesa come l’inte-grazione di preoccupazioni di natura etica all’interno della visio-

ne strategica d’impresa, è un tema che si sta affermando semprepiù nella gestione delle aziende, sia pubbliche sia private chevolontariamente optano per una gestione più efficace e sinergicadelle problematiche d’impatto sociale ed etico al loro interno, nelleattività e nei rapporti con le parti interessate (clienti, fornitori, ter-ritorio, istituzioni).L’Interporto di Bologna da tempo sentiva la necessità di uniformarsia questa tendenza, mettendo in luce l’origine dei suoi risultati eco-nomici e le ricadute sull’intero sistema Paese e, nel dettaglio, suiComuni che ospitano l’infrastruttura. La redazione del Bilancio Sociale 2005 e 2006 è il risultato di unlungo lavoro di indagine che l’Interporto di Bologna ha condotto conl’obiettivo primario di rispondere alle attese economiche e socialidella collettività e con l’auspicio di dimostrare che la logistica nonrappresenta un semplice fattore di costi, ma un motore di sviluppo

economico locale e regionale, coerente con il tema della sostenibilità.Fin dalla sua nascita, nel 1971, l’Interporto ha perseguito e consoli-dato la propria vocazione all'intermodalità gomma-ferrovia, checostituisce un modello concreto di sviluppo del sistema economico,improntato alla sostenibilità ambientale. Il ruolo strategico dell’Interporto di Bologna è tanto più importantese si pensa che, tra i fattori che concorrono allo sfruttamento dellerisorse ed all’aggravarsi delle condizioni ambientali, quello dei tra-sporti è sicuramente uno tra i principali: il traffico contribuisce perben il 70% delle emissioni di pm10, le cosiddette polveri sottili. Negliultimi dieci anni, le emissioni di anidride carbonica da trasporto stra-dale sono aumentate del 18%, e per i prossimi anni questo trendnon intende arrestarsi, né calare. Il Bilancio Sociale dell’Interporto di Bologna si articola in tre sezioni.La prima introduce i valori e le priorità quali elementi propulsori nellaredazione del Bilancio stesso; la seconda descrive il contesto nell’am-bito, trasporto e logistica, dove l’Interporto di Bologna opera da oltretrent’anni; la terza presenta l’assetto istituzionale e organizzativodella società evidenziandone risultati economici e ruolo sociale; infi-ne la quarta delinea obiettivi e orientamenti della gestione futuraconsiderando che la messa in pratica di quanto enunciato nelBilancio Sociale costituirà uno strumento per migliorare le perfor-mance socio-economiche di Interporto Bologna SPA.

La storia della S.A.C.A, cooperativa di autotrasporti, nasce dalnoleggio con conducente di autovettura dove opera con unada

oltre 35 anni distinguendosi per professionalità, efficienza e serietà.Nel corso del tempo, sono stati implementati i servizi relativi allamobilità offerti alla clientela sia per le persone che per le merci. Nel2007 Saca, impresa che a livello nazionale effettua il maggiornumero di chilometri di trasporto pubblico in sub-affidamento, haincrementato il proprio fatturato del 12%, superando i 30 milionidi Euro. Il trend di crescita è in linea con il piano quinquennale disviluppo approvato nell’anno 2005. Saca offre una linea completadi servizi per la mobilità, attraverso un parco automezzi di 80 vet-ture da noleggio con conducente, 60 automezzi commerciali per iltrasporto immediato, oltre 100 pullman da turismo da 8 a 80 postie 220 autobus per il trasporto pubblico locale con un’attenzioneparticolare alla tecnologia. “Nel corso del quadriennio 2004/2007, S.A.C.A. ha investito ininfrastrutture per la mobilità delle persone e delle merci oltre 6milioni di Euro – spiega il presidente Daniele Passini – essendodiventata una realtà sempre più articolata e dinamica, la coopera-tiva si è impegnata in alcuni progetti specifici. Un’idea imprendito-riale di successo portata avanti dall’inizio degli anni 2000 è quelladel Tr@nsit-Point. La clientela infatti ha rinunciato a gestirsi in pro-prio il magazzino e la relativa movimentazione di merci e sempredi più si affida al sistema di outsourcing”.

Il Tr@nsit-Point SACA è una delle prime piattaforme logistiche ita-liane per merci dirette verso il centro storico cittadino. Dalla sede diSaca viene effettuata la logistica integrata delle merci che ha por-tato alla nascita e concretizzazione del progetto. “Stiamo rigenerando la nostra flotta verso sistemi di alimentazioniad emissioni zero – sottolinea il numero uno della Saca – e quindiabbiamo investito nelnumero dei veicoli elettrici enella tecnologia. Il piano diriconversione è di unaazienda che vuole avere lasensibilità di affrontare iproblemi in termini positivi.Ora attendiamo con ottimi-smo di poter concretizzare ilprogetto del Van Sheringvinto assieme all’Interportodi Bologna. Sarà la grandesfida dell’anno 2008. Lavinceremo – chiosa Passini –se effettivamente saremocapaci di fare funzionare almeglio il sistema Van she-ring e il Tr@nsit-Point”.

Interporto di Bologna debutta con il Bilancio Sociale 2005 e 2006

SA.C.A, esperienza e innovazione nei trasporti

I NUMERI DELL’INTERPORTO Nel 2007, l’Interporto di Bologna ha movimentato un traffico merci su gommapari a 2.600.000 tonnellate e su ferro a 2.225.000 tonnellate. Il numero dei treniall’anno è di 6.287; sono 5000 i camion che entrano ed escono dall’infrastrut-tura ogni giorno. 100 le aziende di trasporto e logistica insediate.

Page 60: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 61: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

SPECIALE LOGISTICAInserto pubbliredazionale

GEN/FEB 2008 51

Da Faenza dove è nato nel 1956 ed ha sede, il consorzio Ctfopera sul territorio nazionale, con particolare riferimento a quel-

lo emiliano-romagnolo. “Nel corso degli anni – dice il presidente Riccardo Ferrucci – Ctf hasaputo evolvere la sua struttura riuscendo, attraverso cooperative esocietà controllate e collegate, a divenire un punto di riferimento.Questo non solo nell’autotrasporto merci, come all’inizio della suastoria, ma pure in attività correlate quali il trasporto e lo smaltimen-to di rifiuti, la gestione di impianti di riciclaggio, la conduzione dimagazzini di logistica, cave e frantoi per inerti, rivendite di materiali,ferramenta e antinfortunistica mirata al settore edile e non, e altreattività”.Fondato con il nome di GARF, Gruppo Autocarri Ribaltabili Faenza,attraverso fusioni e incorporazioni di altre società di autotrasporto –

quelle di Brisighella, Solarolo, Castel Bolognese e Massa Lombarda –e il contributo all’attività sociale di tanti lavoratori, il Consorzio Ctf haassunto le dimensioni e la struttura di una grande impresa.I numeri riassumono la crescita costante: 170 soci artigiani, oltre 100soci lavoratori, 50 dipendenti. I campi di intervento spaziano in quat-tro grandi settori: sfruttamento di cave e movimento terra, con tra-sporti, escavazioni, demolizioni e commercio di materiali per l’edili-zia; ecologia, smaltimento e riciclaggio di rifiuti, con trasporto di rifiu-ti speciali e solidi urbani, raccolta differenziata, gestione di impianti diriciclaggio e di servizi di smaltimento; logistica, con deposito e stoc-caggio di merci, distribuzione e servizi di corriere; trasporti nazionalied internazionali, per l’industria in genere e per quella alimentare, perl’ambiente, l’edilizia e l’agricoltura.“La strategia di CTF per un futuro complesso – aggiunge Ferrucci –è rivolta all’innovazione e all’integrazione fra le varie modalità di tra-sporto che il mercato impone, consolidando al tempo stesso le radi-ci al proprio territorio. A conferma di questo è in dirittura d’arrivo ilprogetto e la futura realizzazione di un terminal ferroviario faentinoadiacente alla nostra piattaforma di logistica Ratio Sistemi”.In questo processo, i principi della solidarietà e della cooperazionerimangono per CTF ben saldi. E’ per questo che il gruppo dirigenteattribuisce un valore crescente all’informazione e alla formazione deisoci e dei dipendenti, alla loro partecipazione al conseguimento degliobiettivi di sviluppo e alla qualificazione delle attività. Da qualchetempo il logo è accompagnato dallo slogan “energie in movimento”scelto per rappresentare in sintesi quello che Ctf vuole essere.

CTF, un gruppo di “energie in movimento”

Un Consorzio di imprese specializzate: è questa la dimensioneoperativa di CTS, Compagnia Trasporti e Spedizioni, società

cooperativa consortile per azioni che ha sede operativa e commer-ciale nel centro logistico nella zona artigianale di Roncalceci, fraRavenna e Forlì, in un’area di oltre 15 mila metri quadrati tra uffi-ci, capannoni per depositi e ricovero mezzi, officina interna, uffici,piazzali per parcheggio automezzi e depositi.“L’obiettivo – sostiene Daniele Sansavini, direttore generale di Cts– è di fare gruppo con altre imprese del settore per soddisfare mer-cati specifici di nicchia. L’aggregazione di aziende altamente spe-cializzate crea infatti valore aggiunto ai servizi offerti, consenteun’elevata potenzialità di intervento, rende possibile coordinare gliinvestimenti e finalizzarli agli obiettivi”. Il parco veicolare di Cts è forte di oltre un centinaio di mezzi dota-ti dei più moderni sistemi elettronici di controllo, ed è composto damezzi tradizionali (32 trattori stradali a due, tre e quattro assi perrimorchi e semirimorchi, 54 rimorchi e semirimorchi dai tradiziona-li carrelli ribassati multassi) e da complessi carrelli modulari semo-venti denominati SPMT (Self Propelled Modular Transporters), ingrado di movimentare impianti pesanti anche in spazi ristretti. Ilposizionamento viene effettuato con apposite torri di sollevamen-to che assicurano massima sicurezza e la più rapida esecuzione diintervento fino a 1.100 tonnellata ed è eseguito da personale alta-mente specializzato. CTS fornisce un servizio a ciclo completo cheoltre al sollevamento, comprende imballaggio, carico, trasporto,scarico, montaggio e posizionamento, grazie alla presenza di 4autogrù idrauliche, con una capacità di portata da 70 a 220 ton-nellate. Sono numeri che esprimono gli investimenti importanti

eseguiti da Cts per migliorare leattrezzature e le tecnologie inuso ed entrare in modo più inci-sivo nei trasporti eccezionali egrandi movimentazioni indu-striali.CTS cerca di anticipare i tempisia per i mezzi a disposizioneche per l’organizzazione. “Lasocietà è un’impresa di servizi –conferma Sansavini – che puntaa soddisfare con dinamicheveloci e puntuali le esigenzedella committenza internazio-nale. Ci proponiamo come part-ner nei confronti dei clienti”.Cts lavora in tutta l’Europacomunitaria, e nei paesi dell’Est,dove sono già stati svolti inter-venti di rilievo.“Diamo attenzione – conclude ildirettore di Cts -alla filiera del-l’industria ceramica. Particolare è il rapporto di partnership conSacmi, azienda leader mondiale nella produzione di impianti e sta-bilimenti del settore. Forniamo però il nostro servizio anche neicomparti dell’energia, delle carpenterie, dell’offshore e della can-tieristica nautica da diporto.”Tutte le informazioni sul sito web www.ctstrasporti.it

Cts, impresa su misura per trasporti speciali

Page 62: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 63: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Inserto pubbliredazionale

SPECIALE LOGISTICA

GEN/FEB 2008 53

Due sedi e centinaia di piccole e medie imprese di trasportomerci per conto terzi a disposizione. Sono i numeri di

Transcoop, il consorzio in forma cooperativa nato nel 1980 dallafusione di alcune aziende cooperative del settore. Una scelta moti-vata dalla necessità di fornire alla clientela una gamma di servizisempre più ampia e variegata negli allestimenti e confortata da untrend di crescita costante. Dopo aver chiuso il 2006 con soddisfacenti risultati occupazionalie gestionali, un buon equilibrio economico-finanziario ed un fattu-rato relativo al core business dei trasporti di oltre 91 milioni di Euro(di poco superiore dell’8% rispetto al 2005), anche nel 2007 siconferma un consolidamento. “L’incremento del fatturato non èelevato – dice il presidente Luigi Verzelloni – ma, il dato, in pre-senza di un mercato e di conti pubblici sofferenti, è abbastanzapositivo tenuto conto, fra l’altro, delle difficoltà che hanno toccatoanche importanti imprese della regione.Il potenziamento è dovutoalla fidelizzazione del rapporto con la clientela storica dovuta alla

qualità del servizio erogato ed alla consistente flotta di Transcoopche si attesta ad oltre 900 mezzi trainanti”.La compagine sociale si è ormai assestata a circa 400 associati conun turn-over annuo di circa 25/30 unità, collegato di norma a pen-sionamenti o cambi di attività.Aumenta, invece, il numero medio di mezzi per associato, e, quin-di, la potenzialità di trasporti di Transcoop.Oltre ai trasporti con mezzi convenzionali Refrigerati, Centinati eCassonati, ai trasporti eccezionali, con autogru, con scarrabili, allaraccolta e allo smaltimento rifiuti che da anni caratterizzano laTranscoop, stanno emergendo in modo significativo i servizi dilogistica integrata.“Particolare – aggiunge il vicepresidente Edo Ferrari – è l’ apprez-zamento da parte dei clienti serviti dalle nostre società partecipateQuanta Stock and Go S.r.l. e U.T. Logistica S.r.l., che operano, insettori molti delicati come quelli delle merci food, anche fresche esurgelate. Come Transcoop eroghiamo direttamente servizi logisti-ci, tra i quali l’ultimo attivato è la distribuzione dell’ittico fresco”.Nei programmi futuri, saranno realizzati investimenti immobiliari inlocalità Gavassa (Reggio Emilia) per erogare servizi agli associati(autolavaggio, distributori carburanti, aree di servizio per gli auto-carri) con l’obiettivo di meglio servire la base sociale e ridurre i costia vantaggio di soci e clienti, oltre a capannoni per le attività logi-stiche in outsourcing per dare risposta ai diversi target di servizioche il mercato richiede.

Transcoop, solide radici sul territorio e servizi all’avanguardia

Negli ultimi anni la cooperativa Ciclat ha aumentato il numerodegli associati, il quantitativo di merci trasportate, la gamma

dei servizi offerti al cliente, con incremento del trend del fatturato.Tutto questo nonostante un contesto esterno sempre più difficile. La mobilità delle merci in Italia è fortemente condizionata da unaserie di cause (prezzo del gasolio per autotrazione fra i più elevati inEuropa, alti costi di manutenzione dei mezzi, tariffe autostradali inascesa, carenze infrastrutturali) che si riflettono su chi opera nel set-tore con gravi ripercussioni sul valore finale dei prodotti, su cui lafiliera logistica incide pesantemente. “Il livello di difficoltà di un settore di fondamentale importanza–spiega dice Sauro Bettoli, dirigente logistica e ambiente del con-sorzio Ciclat– si è notato a dicembre quando gli autotrasportatorihanno di fatto bloccato l’economia e i consumi del Paese. Qualoraquesto stato di disagio dovesse protrarsi e mancassero risposte alivello governativo, gli autotrasportatori ritornerebbero ad un fermonazionale per ristabilire forme operative eguali per tutti e non comeoggi dove gli autotrasportatori esteri si trovano in condizioni di van-taggio strutturale ed economico”.Considerazioni che si legano al fatto che una fetta considerevoledell’autotrasporto è rappresentata da aziende di dimensione medio-piccola sottocapitalizzate, da singoli artigiani, i cosiddetti “padron-cini” che in questa situazione possono solo sopravvivere. Una risposta a queste difficoltà, alle crescenti richieste della com-mittenza attenta, e alla concorrenza estera, sta nelle alleanze peravere imprese più strutturate. E’ il caso della Cooperativa CiclatTrasporti (aderente al Consorzio Nazionale Ciclat) che mette in reteun sistema in grado di programmare, gestire ed organizzare inmodo sinergico il servizio di mobilità delle merci.

“Negli ultimi anni – aggiunge Sauro Bettoli – Ciclat ha accresciutola sua presenza aumentando il numero degli associati, il quantitati-vo di merci trasportate, la gamma dei servizi offerti, con un incre-mento del trend del fatturato”.Ciclat Trasporti offre un servizio completo che prevede, oltre al tra-sporto su strada, la combinazione delle varie modalità, il carico degliautocarri utilizzando diverse tipologie di mezzi, la gestione anche inproprio di magazzini e l’emissione dei documenti. “E’ un processo di Global Service dell’autotrasporto – concludeBettoli – in cui Ciclat intende proporsi sempre più non come auto-trasportatore, ma come partner industriale nella distribuzione dellemerci e della logistica integrata.”La cooperativa è stata la terza in Emilia-Romagna ad ottenere laCertificazione di Qualità ISO 9001, a cui è seguita la ISO 14000 inmateria ambientale.

Ciclat Trasporti, una rete tra trasporto e logistica

Page 64: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

54 GEN/FEB 2008

Inserto pubbliredazionale

SPECIALE LOGISTICA

Èuna storia imprenditoriale che parte da lontano quella dellaFratelli Armaroli Motorscavi, azienda attiva nel settore dei tra-

sporti eccezionali e nei lavori stradali e di bonifica che ha la sua sedenell’area bolognese, a San Giovanni in Persiceto. Era infatti il 1936 quando i fratelli Francesco, Giuseppe, Cesare edEmilio Armaroli si imbarcarono con i loro autocarri per la terra

d’Africa. “Quelli – ricordaLino Armaroli, titolare con ilfratello Gianni – erano tempidifficili per l’economia italianae territori come Somalia,Eritrea ed Etiopia sembravanopoter offrire opportunità dilavoro. Le vicende bellicheportarono i nostri padri e zii, aprestare servizio come civilicon gli autocarri alle truppeitaliane. Fatti prigionieri daglialleati, terminato il conflitto

mondiale rientrano in patria. Avevano perso tutto – aggiungeArmaroli – ma non la volontà di ricominciare e di seguire quella chenon esito a definire una vera vocazione. Si rimboccarono le manichee con tanti sacrifici riuscirono ad acquistare alcuni automezzi reducigià militari e ripresero il servizio di autotrasporto sulle strade d’Italia”.Nel 1953 i tre fratelli Emilio, Cesare ed Anselmo (padre di Lino e

Gianni) Armaroli diedero vita alla ditta Motorscavi per i trasportieccezionali.“In una nazione che stava rinascendo dalle rovine della guerra –precisa Lino Armaroli – c’era molta richiesta di mercato. Nel con-tempo si era sviluppato anche un ramo dell’azienda dedicato allacostruzione delle autostrade, e da questo deriva il nome dellasocietà. Poi il ramo dei trasporti prese il sopravvento su quello can-tieristico, per cui si potenziò il primo con l’ acquisto di mezzi e car-relloni, a quei tempi molto all’avanguardia”.Si iniziarono a trasportare grossi manufatti industriali per gli zucche-rifici, per le industrie meccaniche e le industrie chimiche anche intutta Europa fino a giungere ai giorni nostri.Ora la ditta Motorscavi srl, guidata dai fratelli Lino e Gianni Armaroliè giunta alla terza generazione, con figli e nipoti dei fondatori impe-gnati in azienda. Si occupa di movimentazioni, carichi, trasportieccezionali e normali con destinazione in tutti i paesi europei.“Trasportiamo grossi impianti industriali, autogrù, macchine opera-trici, con personale altamente qualificato – conclude Armaroli – Ledifficoltà però stanno aumentando enormemente anche perché inmodo esponenziale sta crescendo la concorrenza delle imprese stra-niere, sia nella costruzione degli impianti che nei trasporti. Il nostroobiettivo è di proseguire e far subentrare in azienda la quarta gene-razione. Per riuscire nel nostro intento, abbiamo bisogno, cometutto il settore dell’autotrasporto, di un sostegno adeguato da partedelle istituzioni”.

Motorscavi Armaroli, trasporti per guardare lontano

Imercati finanziari sono scossi da crisi spesso figlie di assetti istituzio-nali non chiari. Si ripropone pertanto il tema del consulente finan-

ziario indipendente (abbreviabile con l’acronimo C.F.I.) o, meglio, delconsulente finanziario fee only (solo a parcella), espressione utilizzatatipicamente negli Stati Uniti. Il CFI infatti non percepisce provvigio-ni/commissioni di alcun genere da banche, SIM, compagnie di assicu-razione, SGR, è svincolato dalla vendita di prodotti finanziari o assi-curativi ed eroga un servizio di consulenza “puro” al cliente, che con-tinuerà ad operare con la propria banca di fiducia. Mentre nei paesi anglosassoni è una “professionalità” conosciuta dalmercato dei risparmiatori/investitori, in Europa e in Italia questa figu-ra è presente solo da pochi anni.Nell’aprile 2004 è stata approvata la direttiva 2004/39/CE dettaanche MIFID che si poneva come obiettivo la creazione di un quadrogiuridico europeo unitario, che assicurasse un livello di armonizzazio-ne tale da dare protezione agli investitori e permettere alle imprese diinvestimento di erogare servizi in tutti gli Stati membri sulla base dellavigilanza dello Stato di origine. In Italia, tale direttiva ha iniziato a pro-durre i propri effetti dal 1 novembre 2007, data spartiacque tra glioperatori del settore finanziario. La MIFID ha incluso la consulenzafinanziaria tra i servizi di investimento e quindi la stessa non sarà piùesercitabile in via teorica da chiunque, ma potrà essere erogata soloda soggetti autorizzati: imprese di investimento sia persone fisiche chegiuridiche.Negli Stati europei, dal 1° novembre 2007, esistono nuove realtàesclusivamente dedicate alla consulenza finanziaria e remunerate solo

a parcella; in molti casi hanno nomi specifici, in modo che i cittadinieuropei possano individuarle facilmente, non confondendole con sog-getti in conflitto di interesse generato dall’attività di collocamento.Ma quale sarà la situazione in Italia dopo il recepimento dellaDirettiva MiFID?Le persone giuridiche che potranno richiedere l’autorizzazione all’e-sercizio dell’attività di consulenza dovranno avere la forma di Societàper Azioni (120.000 euro di capitale sociale) e verranno denominateSIM, società di intermediazione mobiliare, nome improprio e per certiversi inadeguato a soggetti che non sono intermediari nel senso comu-ne del termine; in questo modo infatti, si rischia di ingenerare confu-sione nei risparmiatori che faranno più fatica a distinguere chi svolgeattività di consulenza finanziaria pura da coloro che operano in con-flitto di interesse.Per le persone fisiche è stato ideato un “Albo dei consulenti finanzia-ri” alla cui tenuta provvederà un organismo i cui rappresentanti saran-no nominati, sentite la Banca d’Italia e la Consob, con decreto delMinistro dell’Economia e delle Finanze che definirà i requisiti previstiper l’iscrizione (professionalità, onorabilità, indipendenza e patrimo-niali).Fino all’entrata in vigore dell’Albo e non oltre il 30 giugno 2008, i sog-getti che al 31 ottobre 2007 prestavano la consulenza in materia diinvestimenti, potranno continuare a svolgere tale servizio.

Invitiamo tutti gli interessati a rivolgerci domande di approfondimen-to al nostri indirizzo di posta elettronica [email protected]

FINANZA D’IMPRESA a cura di:

Il ruolo del consulente finanziario

Page 65: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

GEN/FEB 2008 55

PACCHETTO ENERGIA E AMBIENTE

Il 23 gennaio la Commissione europea haapprovato un pacchetto legislativo che dàattuazione agli impegni assunti dal Consiglioeuropeo nel marzo 2007 in materia di lotta aicambiamenti climatici e promozione delleenergie rinnovabili. Il pacchetto intende con-sentire all’UE di ridurre di almeno il 20% leemissioni di gas serra e porta al 20% la quotadi fonti rinnovabili nel consumo energeticoentro il 2020. La riduzione delle emissioni saràportata al 30% entro il 2020 quando saràstato concluso un nuovo accordo internazio-nale sui cambiamenti climatici. Il sistema di scambio di emissioni (ETS) è statoaggiornato al fine di portare a una riduzionedelle emissioni da parte delle grandi industrie,alla definizione di obiettivi nazionali vincolantiin settori non compresi dall'ETS, come i tra-sporti, l'edilizia, l'agricoltura e i rifiuti.Le entrate derivanti dal sistema andranno agliStati membri e dovranno essere utilizzate peraiutare l’UE ad orientarsi verso un’economiapiù attenta all’ambiente, promuovendo l’in-novazione in settori quali le energie rinnovabi-li, la cattura e lo stoccaggio del carbonio, laricerca e lo sviluppo. Parte delle entrate dovràessere destinata ad aiutare i paesi in via di svi-luppo ad adattarsi ai cambiamenti climatici. LaCommissione stima che nel 2020 le entrate

derivanti dalla vendita all’asta delle quotepotrebbero raggiungere i 50 miliardi di eurol’anno.Rif.: http://ec.europa.eu/

AIUTI DI STATO PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE

La nuova disciplina degli aiuti di Stato per latutela ambientale è stata predisposta dallaCommissione con l’obiettivo di sostenere gliStati membri a sviluppare politiche europeesostenibili in materia di clima e di energia. Lanuova disciplina estende l’ambito dei progettidi aiuto, aumenta le intensità di aiuto, stabili-sce un importante equilibrio tra il consegui-mento di maggiori benefici ambientali e lariduzione delle distorsioni della concorrenza eintende prevenire la concessione di aiuti diStato non ben mirati o eccessivi. Tra i principalicambiamenti: l’introduzione di nuove disposi-zioni, concernenti ad esempio gli aiuti destina-ti ad un tempestivo adeguamento alle norme,agli studi in materia di ambiente, al teleriscal-damento, alla gestione dei rifiuti e ai regimi discambi di permessi; un aumento dell’intensitàdegli aiuti; l’introduzione di un metodo divalutazione dettagliata per consentire unesame più approfondito dei casi con un fortepotenziale di distorsione della concorrenza;l’introduzione di una relazione tra la nuovadisciplina e la futura esenzione generale percategoria che la Commissione adotterà primadella pausa estiva. L'esenzione per categoriasolleverà gli Stati membri dall'obbligo di noti-

ficare alla Commissione determinati aiuti,riducendo l'onere amministrativo. È previstoche in futuro alcuni tipi di aiuto ambientale, aldi sotto di un determinato importo, nondovranno essere notificati alla Commissione eun calcolo semplificato per la misurazione del-l’entità degli aiuti.Rif.: http://ec.europa.eu/comm/competition/state_aid/reform/reform.cfm

NOVITA’ SUL CREDITO AL CONSUMO

Il Parlamento ha approvato definitivamente ladirettiva volta a promuovere il mercato unicodel credito al consumo. È stata sancita unaserie di obblighi per gli istituti di credito sul-l'informazione ai consumatori, nella pubblicitàe nella fase precontrattuale, per agevolare laricerca dell'offerta più conveniente. Scopo della normativa è armonizzare le condi-zioni applicate in questo settore, dal momen-to che il costo di un prestito può variare note-volmente da un paese europeo all'altro, pas-sando dalla Finlandia, dove il tasso di interes-se è pari al 6,3%, al Portogallo, dove invece iltasso d'interesse sale al 12,2%. Dalla data di pubblicazione sulla GazzettaUfficiale della direttiva gli Stati membri avran-no due anni per recepire e applicare le suedisposizioni.Rif.: http://www.europarl.europa.eu

Notizie dall’Unione Europea

Normativa comunitaria

FLASH EUROPAUnioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con la rete regionale degli Eurosportelli delle Camere di commercioA cura di Laura Bertella e Paolo Montesi

Il 6-7 febbraio la Commissione europea ha lanciato a Bruxelles unanuova rete europea di supporto alle imprese, Enterprise EuropeNetwork. La rete unisce le professionailità e l’esperienza dei maggioriprotagonisti del sostegno alle imprese in Europa, gli Euro Info Centree gli Innovation Relay Centre creando in questomodo uno sportello unico di assistenza soprat-tutto alle piccole e medie imprese (PMI). È unimpegno importante che la Commissione euro-pea ha assunto nei confronti delle PMI per crea-re un ambiente che sia favorevole al loro svilup-po affinchè diventino sempre più competitive. La nuova rete dispone di oltre 500 punti di con-tatto tra cui Camere di commercio, agenzieregionali di sviluppo e centri tecnologici universi-tari. Come evocato dallo slogan “l’Europa alla portata della vostraimpresa” la rete dovrà erogare informazioni e un servizio perso-nalizzato alle PMI sulla base delle loro necessità affinchè questepossano sviluppare tutto il loro potenziale e capacità innovativa. In particolare i partner della rete nterprise Europe Network aiute-ranno le imprese ad individuare potenziali partner commerciali;

aiuteranno le PMI a sviluppare nuovi prodotti, accedere a nuovimercati e ottenere informazioni sulle attività e opportunitàdell’UE; forniranno consulenza su norme, legislazione e politichecomunitarie; incoraggeranno le PMI a divenire più innovative e a

condividere i risultati della ricerca; fungerannoda canale di comunicazione tra imprenditori eCommissione, trasmettendo i punti di vista inentrambe le direzioni per far sì che politiche einiziative preparate dalla Commissione sianoutili alle PMI e non aumentino gli oneri ammi-nistrativi.In Emilia-Romagna i servizi a sostegno dellacompetitività e innovazione delle impresesaranno garantiti dal Consorzio “SIMPLER”, di

cui fanno parte Unioncamere Emilia-Romagna, l’azienda specialeSidi Eurosportello della Camera di commercio di Ravenna e AsterBologna. Al consorzio "Simpler" partecipano anche quattro part-ner della Lombardia, l’agenzia regionale Cestec in veste di coordi-natore, l’Azienda speciale della Camera di commercio di MilanoInnov-Hub, Alintec e Fast.

“L’EUROPA ALLA PORTATA DELLA VOSTRA IMPRESA”

Page 66: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

LEGGE COMUNITARIA 2008

Il 25 gennaio il Consiglio dei Ministri haapprovato il disegno di legge comunitaria peril 2008 con il quale il Governo adempieall'obbligo, previsto dalla legge 4 febbraio2005 n. 11, di proporre annualmente alParlamento un testo legislativo recante ledisposizioni per l'adempimento degli obblighiderivanti dall’appartenenza dell’Italia alleComunità europee.Complessivamente vi è un elenco di 7 diret-tive da recepire con decreto legislativo tra cuila direttiva 2006/123/CE relativa ai servizinel mercato interno; la direttiva2007/65/CE, concernente l'esercizio delleattività televisive, che prevede rilevanti modi-fiche al Testo Unico della radiotelevisione; ladirettiva 2007/66/CE, che riguarda il miglio-ramento dell'efficacia delle procedure diricorso in materia di aggiudicazione degliappalti pubblici. Nella relazione illustrativasono elencate le direttive pubblicate nel2007 da attuare in via amministrativa, di cui20 già adottate alla data del 5 gennaio 2008e 35 ancora da recepire. Sono, altresì, indica-te le procedure di infrazione ufficialmenteaperte nei confronti dell'Italia. Rif.:www.politichecomunitarie.it

INVITO A PRESENTARE PROPOSTE

Il bando IPA Supporto alla promozione di undibattito pubblico più informato sull’allarga-mento dell’UE nei paesi candidati e potenzia-li (Ref. EuropeAid/126488/C/ACT/Multi)sostiene iniziative finalizzate a: far familiariz-zare i professionisti dei media al fine di accre-scerne la professionalità e contribuire allo svi-luppo di media liberi e indipendenti; equipag-giare meglio i professionisti dei media neipaesi dell’allargamento affinché siano ingrado di informare sulle politiche europee esui temi correlati al processo di riforma in vistadell’adesione, incoraggiare campagne didivulgazione dei risultati della ricerca suibenefici e sulle sfide legati alla preparazionedell’adesione. Il bando scade il 17 Aprile2008. Il budget indicativo previsto ammontaa 550.000 Euro. Il contributo comunitariopuò variare da un minimo di 30 000 Euro adun massimo di 120.000 Euro, e non può esse-re superiore al 90% dei costi totali eleggibili.Il bando prevede la costituzione di consorziformati da almeno 2 partner (compreso ilproponente) provenienti da due diversi paesi(di cui almeno uno deve essere un paese can-didato, effettivo o potenzialeRif.: http://ec.europa.eu/europeaid

INVITO A PRESENTARE PROPOSTE MARCO POLO II

Il bando Marco Polo II ha l’obiettivo di crea-re un miglior bilanciamento tra le variemodalità di trasporto delle merci per il rag-giungimento di una strategia di svilupposostenibile, così come previsto dal ConsiglioEuropeo di Goteburg del 2001. In particola-re, la Commissione, in relazione alla previsio-ne di un forte aumento del traffico merciinternazionale su strada, mira a spostareparte di questo traffico verso soluzioni piùsostenibili, come: il trasporto marittimo acorto raggio, il trasporto ferroviario, le vienavigabili interne o ad una combinazione ditrasporti in cui i percorsi stradali sianocomunque i più brevi. Il bando scade il 07 Aprile 2008Il budget complessivo ammonta a 59 miliar-di di euro con i quali la Commissione preve-de di finanziare circa 35 progetti. Possonopresentare proposte imprese pubbliche e pri-vate impegnate in attività commerciali. Leproposte progettuali devono prevedere unpartenariato di almeno 2 imprese stabilite inalmeno 2 stati diversi di cui almeno 1 dell’UE.Rif.: http://ec.europa.eu/transport/marcopolo/calls/2008/guides08_en.htm

56 GEN/FEB 2008

FLASH EUROPA

Rete degli Eurosportelli delle Camere di Commercio dell’Emilia-Romagna relais EIC IT 369

Unioncamere Emilia-RomagnaVia Aldo Moro 62 - 40127 BOLOGNATel. 051 6377045 - Fax 051 6377050 E.mail: [email protected]

Eurosportello Ufficiale EIC IT 369Camera di Commercio di RavennaViale L.C. Farini 14 - 48100 RAVENNATel. 0544 481443 - Fax 0544 218731 E.mail: [email protected]

C.I.S.E. Camera di Commercio di Forlì-CesenaEIC RELAISC.so della Repubblica 5 - 47100 FORLI'Tel. 0543 38213 - Fax 0543 38219E.mail: [email protected]

PROMEC Camera di Commercio di ModenaEIC RELAISVia Ganaceto n. 113 - 41100 Modenatel. 059 208270 fax. 059 208520E.mail: [email protected]

Eurosportello Camera di Commercio di Parma EIC RELAISVia Verdi 2 - 43100 PARMATel. 0521 210241 - Fax 0521 282168 E.mail: [email protected]

I.D.D. Ufficio l'Internazionalizzazione Camera di Commercio di Reggio EmiliaEIC RELAISPiazza Vittoria 1 - 42100 REGGIO EMILIATel. 0522 796236-796242 - Fax 0522 796300E.mail: [email protected]

Ufficio Internazionalizzazione delle imprese Camera di Commercio di Rimini EIC RELAIS Via Sigismondo, 28 - 47900 RIMINI Tel. 0541 363735 - Fax 0541 363747 E.mail: [email protected]

Eurosportello Camera di Commercio di Bologna P.zza della Costituzione 8 - 40128 BolognaTel. 051 6093286 - Fax 051 6093225E.mail: [email protected]

Eurosportello Camera di Commercio di FerraraEIC RELAISVia Darsena,79 Ferrara 44100 Tel. 0532 783813 - Fax 0532 783814 E.mail: [email protected]

Finanziamentialle imprese

Bandi comunitarie appuntamenti

Recepimentodel diritto comunitario

Page 67: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb

Page 68: Turismo Lo sviluppo non può attendere€¦ · c/o Unioncamere viale Aldo Moro, 62 40127 Bologna Tel. 051-637.70.26 Fax 051-637.70.50 Foto Meridiana Immagini Paolo Righi, Andrea Samaritani

Pubb