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Ultrazzurro aprile 2013

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mensile tifosi napoletani

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TIFOSI NAPOLETANIè la rivista letta da più di 50.000 persone

DirettoreGennaro Montuori

Vice DirettoreNastasia Spina

Hanno collaborato: M. CarratelliV. CesareoM. FruscioIdrisC. MontuoriI. PerroneA. Pompameo

In redazione: Cinzia Montuori

I servizi fotografici sono di: Raffaele Esposito

Progettazione grafica,copertina, postere impaginazione di:Gennaro [email protected]

48302220

4 EDITORIALE

6 I GOLEADORDEL NAPOLI

12 FERLAINO...DE LAURENTIIS

16 I DUE GIOIELLI

20 INTERVISTA A BRUNO PESAOLA

22 DA SIVORI APAPA FRANCESCO

26 TRE UOMINI SUL PODIO

28 LA FOTO DEL MESE

30 IL CALCIATOREDEL MESEEDINSON CAVANI

32 NAPOLI - JUVENTUS

40 NAPOLI - ATALANTA

36 CHIEVO - NAPOLI

44 TORINO - NAPOLI

48 IL FUORIGIOCO MORALE

52 VORREI DIEGO SULLAPANCHINA DEL NAPOLI

54 LE STORICHE IMPRESEDEL NAPOLI CONTRO IL MILAN

56 LO SPAZIODEI TIFOSI

Per la pubblicitàsu questo mensilerivolgersi alla redazione di:

Tifosi NapoletaniMUGNANO (NA)Via Cesare Pavese, III trav. 2/Atel/fax 081 745 14 33

Gli articolisti forniscono la propriaprestazione a titolo spontaneo,gratuito e assumendosila responsabilità.

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 4267/92 del 28/3/92.

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Carissimi lettori, c’eravamo lasciati alla vigilia diNapoli Juve, con la squadra partenopea che rap-presentava l’anti-Juve in campionato. Purtroppo

dopo quasi un mese ci troviamo a commentare un Na-poli che ha quasi accantonato le ambizioni scudetto eche ora si trova a guardarsi le spalle dal Milan, per potercentrare la seconda posizione in classifica e scongiurareil pericolo dei preliminari di Champions League, che ri-chiederebbero un ritiro anticipato. Sono ormai trascorsipochi giorni dalla Santa Pasqua del Signore e colgo l’oc-casione per dare il benvenuto a Papa Francesco, vicariodi nostro Signore sulla terra, guarda caso argentino, checon la sua speranza ha dato fiducia al popolo di Dio.Anche se in ritardo vorrei fare i miei più sinceri auguria tutti i miei lettori. Tornando al campionato, anche senon è mia intenzione esasperare gli animi, ci tenevo adire che sono rimasto molto deluso dalle recenti ester-nazioni del presidente Aurelio De Laurentiis. Difatti, ilpatrono del Napoli, ha recentemente dichiarato di volerfinalmente intervenire sul mercato acquistando cinquecalciatori per rendere il Napoli competitivo nella pros-sima stagione. Perché solo adesso?

È ormai da qualche anno che io ed alcuni opinionistidel parterre della mia trasmissione insistiamo sulla ne-cessità di provvedere a degli acquisti. Auguriamoci, peril bene del Napoli e di noi tifosi, che queste parole nonrestino chiacchiere e che non si dimostrino solite pro-messe da marinaio. Caro presidente, negli ultimi annidella sua direzione societaria, ha ceduto Quagliarellae Lavezzi, dobbiamo preoccuparci che faccia altrettantoanche con Cavani? Non c’è due senza tre? Forse lei nonsa che Corrado Ferlaino, l’anno dopo aver vinto lo scu-detto e la Supercoppa italiana e fosse riuscito tra l’altroa trattenere Diego Maradona per ben sette anni, fu du-ramente contestato. Il presidente sa bene che chi lo di-fende lo fa solo ed esclusivamente per perseguire ipropri interessi personali, come del resto lo fa anche chieccede nella critica. Io sono a mezza via tra le due po-sizioni, e mantengo la mia coerenza. La passione deinapoletani non può e non deve a nessun costo esseretrasformata solo in business. Oltretutto il Napoli nondeve essere solo la sua creatura ma soprattutto dei na-poletani, come titola la copertina di questo numero.Sempre in copertina ho dato spazio ad Edinson Cavani,l’Atleta di Cristo, a cui deleghiamo il compito di tenerelontano il Diavolo dalla seconda posizione, come già èavvenuto sabato santo a Torino contro i granata rea-lizzando una splendida doppietta nei minuti finali. Ciauguriamo che Cavani non vada via da Napoli. Ricor-diamo al presidente che è già entrato nella storia deicentravanti più forti del Napoli. A questo punto del

campionato non ci restache stringerci al fiancodegli azzurri, anche seresto fermo sulla mia idea,che il Napoli quest’annocon due acquisti di spes-sore, avrebbe potuto vin-cere lo scudetto. In questonumero troverete la miaintervista a Bruno Pesaola uno dei quattro argentinipiù forti della storia del Napoli; ho voluto anche ripren-dere i dieci comandamenti calcistici stilati in due di-verse occasioni nelle riviste precedenti; Questo numerosi arricchisce di grandi firme prestigiose come quelledel grande Mimmo Carratelli che ci parlerà dei centra-vanti più grandi della storia, nonché quella del Dott.Vincenzo Cesareo direttore medico dello Spoke CetraroPaola Praia, che ci ha parlato da Sivori al Papa. Tra lefirme prestigiose c’è anche quella di Idris che ci parleràdi Cavani, Pirlo e Balotelli.

In questo numero troverete anche l’articolo di IsabellaPerrone sulle storiche imprese del Napoli contro il Milane quello di Marika Fruscio sulle recenti offese rivolte alpubblico partenopeo da alcuni noti esponenti bianconeri.Infine Angelo Pompameo ci parlerà dei gioielli Hamsiked Insigne, mentre Nastasia Spina argomenterà per voisulle prestazioni del calciatore del mese Edinson Cavani.Nel numero troverete anche una nuova intervista adHugo Maradona. Vi rinnovo il consueto appuntamentotelevisivo con “Tifosi Napoletani” tutti i giovedì, a par-tire dalle 20:45, in onda dagli studi di Tv Luna Napoli,canale 14 del digitale terrestre e canale 888 di Sky. Latrasmissione più seguita dal tifo partenopeo, con un par-terre ricco di illustri ospiti, sarà visibile su tutti i canalidel bouquet Tv Luna (LunaSport, LunaMovie, Luna-Sat). La trasmissione sarà visibile anche in streaminglive sul sito www.tifosinapoletani.it, su www.lunaset.it.e su Rete3 Digiesse Praia a Mare per la Calabria canale191, 680 per la regione Lazio. Durante la diretta po-trete anche interagire con noi scrivendoci all’indirizzo diposta elettronica [email protected] Inoltre non di-menticate di visitare il nostro sito www.tifosinapole-tani.it per poter godere di una sezione riservata allaNews sempre aggiornata e per di più impreziosita dauna nuova veste grafica. Un abbraccio a tutti voi e comesempre, dal profondo del cuore, forza Napoli!

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I GOLEADOR DDopo sei partite di campionato e due di Europa League senza se-

gnare, Edinson Cavani torna al gol contro l’Atalanta (doppietta) e inter-rompe il suo lungo digiuno. E’ capitato ad altri goleador azzurri dirimanere a secco per molte partite in campionato. Tredici gare senza golper Sallustro nella sua ultima stagione napoletana (1936-37). Undici par-tite senza segnare per Savoldi nel campionato 1975-76. Dieci partite alpalo per Jeppson (1954-55). Nove gare senza andare in gol per Vinicio(1959-60) e Altafini (1968-69).

Tra i grandi attaccanti del Napoli, solo Careca non rimaneva a di-giuno per più di tre, quattro partite. Sivori giocò solo quattro campionatinel Napoli segnando 16 reti (12 in campionato, 4 nelle coppe europee).

Se Maradona è il re assoluto del gol in maglia azzurra, fra campionatoe coppe, il cannoniere dei campionati è Sallustro con 108 gol seguito daVojak (102), Maradona (81), Careca (77), Altafini (71), Vinicio (69), Ca-vani (69). Ecco i maggiori realizzatori della storia azzurra.

MARADONA (115 gol, in campionato 81) - Il più grande di sempre.Calciatore del secolo secondo un referendum popolare che gli assegnòvia Internet 78.430 preferenze battendo Pelè (23.386 voti). Strappato alBarcellona in un giorno di luglio del 1984 per l’opera testarda di AntonioJuliano e le acrobazie finanziarie di Ferlaino. Costo dell’operazione: 13miliardi. In sette anni, 81 gol in 188 partite di campionato, 257 partitee 115 gol con le coppe. Due scudetti, la Coppa Uefa 1989, una Coppa Ita-lia e una Supercoppa. Giocatore leale, capace di colpi di pura fantasia, la“rabona”, e di gol “impossibili”. Il vizio, che era stato l’imperdonabile pas-satempo nelle notti di Barcellona, divenne a Napoli il suo peccato mor-tale. Perdonato e protetto fin quando le sue piroette furono leggere evincenti, condannato quando divenne ingombrante. Tradito al controlloantidoping dopo una partita col Bari (17 marzo 1991). Le tracce della co-caina furono fatali. Quindici mesi di squalifica. Lasciò Napoli, un mesedopo. Era il giorno di Pasquetta.

SALLUSTRO (111 gol, in campionato 108) - Arrivò dal Paraguayquando aveva dodici anni. Era nato ad Asuncion, figlio di un farmacistanapoletano emigrato e con undici figli da tirare su. Quando nel 1926 nac -que il Napoli, Sallustro ne fu il numero 9. Aveva 18 anni. Per la rapiditàdei suoi guizzi fu definito “il veltro”. Un levriero. Fisico apollineo, alto,abbronzato, testa ricciuta e bionda, occhi neri. Fu il primo idolo del pal-

lone a Napoli. Dopo una clamorosa vittoria a Modena (5-0), ebbe in re-galo una “Balilla 521”. Giocò nel Napoli dal 1926 al 1937. Con 108 reti èil goleador assoluto in campionato della storia del Napoli. Concluse lacarriera, a trent’anni, nella Salernitana. Tornò a Napoli nel 1960, diret-tore dello stadio “San Paolo”. Morì a 83 anni nella sua casa romana allaFarnesina.

VOJAK (103 gol, in campionato 102)- Istriano di Pola, grande mezz’ala dellaJuventus negli anni Venti, fu acquistatodal Napoli nel 1929 a 25 anni. In seicampionati giocò 189 partite segnando102 gol. Nella stagione 1932-33 segnò22 reti uguagliando il precedente re-cord  di Sallustro quale migliore realiz-zatore azzurro in una stagione. Lasciòil Napoli a 31 anni concludendo la car-riera nel Genoa e nella Lucchese. Alla vi-gilia di un Roma-Napoli, sfidato dalportiere giallorosso Masetti a fargli ungol, lo batté con un tiro all’incrocio sini-stro dopo avergli urlato “para, para” vin-cendo la scommessa.

ALTAFINI (97 gol, in campionato 71) – Giunse al Napoli a 27 anni. Conuna trattativa durata un’ora e 40 minuti, il presidente del Napoli Fiore l’ottenneda Felice Riva, presidente del Milan. Costo: 280 milioni con la clausola che ilNapoli non l’avrebbe mai ceduto all’Inter. Brasiliano di Piracicaba, nello statodi San Paolo, era stato riserva di Pelè ai Mondiali del 1958. Nel Napoli fece cop-pia con Sivori. Nel 1967, a Bologna, inizio partita, palla al centro, scambio conJuliano e filò in gol in 35 secondi correndo per 40 metri, quattro avversari sal-tati in verticale. Nel 1969, a Palermo, beccato in continuazione dal pubblico,

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segnò su rigore il 2-2 e fece il gesto dell’ombrello ai tifosi palermitani. Il Napolivinse poi 3-2 e successe il finimondo. Quaranta palermitani querelarono Al-tafini. Lasciò il Napoli dopo sette anni.

CARECA (96 gol, in campionato 73) – Due milioni di dollari convin-sero il San Paolo e 600 milioni l’anno convinsero il giocatore. Careca ar-rivò nella stagione 1987-88. Rimase sei anni. Era nato il 5 ottobre 1960ad Araraquara, nello Stato di San Paolo, coetaneo di Maradona. Arrivònel Napoli a 27 anni. Scriveva con la mano sinistra e segnava col piededestro. Filava a rete sugli assist irresistibili di Diego. Nella partita diAscoli (1988-89), col Napoli sotto 0-2,Bianchi furente lo richiamò in pan-china a dieci minuti dalla fine impie-gando al suo posto il portiere diriserva Di Fusco, ulteriore segnale deimalesseri nella squadra azzurra chenon voleva più Bianchi. Protagonistadella conquista della Coppa Uefa 1989con sei gol, uno al Salonicco, tre al Ba-yern, due allo Stoccarda. Agnelli disse:“Maradona sarà pure l’anima del Napoli, ma per la mia Juve prendereiCareca”. Maradona disse: “Con Bagni ho vinto, con Careca mi diverto”. ECareca concluse: “Io sono solo il terzo giocatore del Napoli. Il primo èMaradona, il secondo è ancora Maradona”. Nel ’93-‘94 concluse la suapermanenza a Napoli. Andò in Giappone a giocare ancora tre anni, nelKashiva.

CAVANI (97 gol, in campionato 71) - Dove potrà arrivare Edinson Ca-vani, goleador e atleta di Cristo, capelli al vento e vento nelle caviglie,centravanti a tutto campo, cannoniere di grazia e di potenza? Nel cam-pionato 2010-11, il primo in maglia azzurra, ha messo a segno 26 golche è il record stagionale di tutti i tempi per un cannoniere del Napoli.E’ nato a Salto, centomila abitanti, nel nord dell’Uruguay. Era sopranno-minato “el botija”, il ragazzino, per il fisico esile e la faccia da bambino.La sua culla calcistica è stato il Danubio, squadra di Montevideo, in primasquadra nel 2006, a diciannove anni. Acquistato dal Palermo nel gennaio2007 ha debuttato in serie A contro la Fiorentina, subito in gol con uno

straordinario tiro a volo (identico esordio nelNapoli con gol ai viola). Il Napoli l’ha acqui-stato dal Palermo per la cifra complessiva di18 milioni di euro, pagamento in quattroanni. E’ tra i maggiori goleador della storiadel Napoli con 97 reti fra campionato ecoppe. Legge la Bibbia tutte le sere daquando, a Montevideo, un compagno disquadra, Cesar Gonzalez, lo avvicinò allaChiesa evangelica pentacostale. Per il primo

gol col Napoli a Firenze segnato al sesto minuto, il gol più veloce del cam-pionato (ma la palla non era entrata), ha ricevuto il singolare premio dicento chili di miele e cento di castagne.

SAVOLDI (77 gol, in campionato 55) - Se Jeppson era stato pagato105 milioni nel 1952, Savoldi fu acquistato per 2 miliardi nel 1975. Fer-laino precisò che, in contanti, Savoldi costò 1400 milioni più la cessionedi Clerici e metà Rampanti al Bologna. Bergamasco di Gorlago, classe1947, Savoldi arrivò a 28 anni. Rocambolesco il debutto al “San Paolo”contro il Como. Sullo 0-0, rigore per il Napoli. Tira Savoldi e il portierepara. L’arbitro fa ripetere. Secondo tiro sul palo. A fine partita un altrorigore per il Napoli e, finalmente, Savoldi segna (1-0). Soprannominato“’o maragià” e “Beppegol”. Nel primo campionato con Savoldi, il Napolivendette 70.402 abbonamenti, record mai superato, neanche ai tempi diMaradona. A Napoli incise due dischi: “La favola dei calciatori” e “Uè” diispirazione napoletana. Tornò al Bologna per il campionato 1979-80 incambio di Bellugi e 800 milioni.

CANÈ (70 gol, in campionato 56) - Arrivò ad Agerola, ritiro precampio-nato del Napoli, nell’estate del 1962. Aveva 23 anni. Il procuratore brasiliano De Gama era giunto in Italia per piazzare alcuni giocatori dell’Olaria, una squadra di Rio de Janeiro in crisi economica, e cercò di piazzarne qualcuno a Lauro, presidentedel Napoli. Aprì una borsa di pelle nera e ne trasse la documentazione sui “gioielli” che voleva offrire per la squadra azzurra.

EL NAPOLIdi Mimmo Carratelli

Cavani raggiunge Altafini

71 reti in campionato e

Maradona resta il Re del gol

“”

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Magnificò le doti di certi Muriello, Arodo e Rodarte. Lauro intuì che ilprocuratore voleva rifilargli i più scarsi e puntò l’indice sulla foto di Canèritratto in una posa acrobatica. Accordo per 4mila dollari. Lauro gli fecefirmare un contratto biennale, compenso sei milioni. Debuttò in campionato con la maglia numero 9 all’Olimpico. Con un tiroviolento colpì il palo destro, il pallone fece due balzi sulla linea di portae, dopo avere picchiato anche contro il palo sinistro, tornò in campo. LaRoma vinse 3-0. Continuò a giocare centravanti e continuava a sbagliaregol con quei suoi tiri alle stelle. Fu Pesaola a intuirne le possibilità spo-standolo all’ala destra. I gol divennero più numerosi. A Parma, nel 1965,firmò il ritorno del Napoli in serie A con due gol (il terzo lo segnò Bean,3-1). Si esaltò con l’arrivo di Sivori e Altafini. Nel 1969, Ferlaino lo cedetteal Bari a tradimento. Rientrò nel Napoli con un contratto a gettone. L’ul-tima brillante stagione fu quella ardente con la squadra di Vinicio (1973-74). Doveva fare l’ala tornante e si allontanò dalla porta. L’anno dopo, a35 anni, con sole cinque partite, dette l’addio al calcio.

VINICIO (69 gol, tutti in campionato) - Anno 1955 al Vomero, 18 set-tembre, Napoli-Torino. Fischio d’inizio e palla al centro. Vinicio tocca adAmadei, il “fornaretto” passa indietro a Castelli, il mediano lancia inavanti, Vinicio parte a razzo ed è sulla palla, travolge Grosso e Bearzot e,dal limite dell’area, fionda un missile sotto la traversa del portiere Riga-monti. Gol in 40 secondi dall’inizio della partita. Lauro lo comprò dal Bo-tafogo per 50 milioni. Luis aveva 23 anni ed era una vera forza dellanatura. Si conquistò l’appellativo di “leone”. Finita la rivalità con Jeppson,per la cessione dello svedese al Torino, Vinicio, servito a dovere dalle aliVitali e Brugola, col sostegno di Pesaola diventato mezz’ala, fu l’indiscussoidolo del Vomero. Campionato ’57-’58, Vinicio mise a segno 21 gol. Fallìun nuovo tandem, quello tutto brasiliano di Vinicio e Del Vecchio. Amadeiinsisteva con Lauro perché cedesse Vinicio. I tifosi issarono allo stadio un

cartello: “Vendetevi l’anima, ma non Vinicio”. L’ultimo squillo del brasi-liano fu il gol della vittoria (2-1) contro la Juventus nella domenica in cuifu inaugurato il “San Paolo”, 6 dicembre 1959. A fine stagione, Vinicio fuceduto al Bologna: il Napoli ebbe dal club felsineo Pivatelli e Mihalic esaldò il conto versando 122 milioni. Il Napoli precipitò in serie B.

HAMSIK (69 gol, in campionato 59) - Bella falcata, elegante, oppor-tunista del gol con inserimenti improvvisi sotto rete. Slovacco, è giuntonel Napoli a 21 anni. Costo 5,5 milioni, proveniente dal Brescia e sot-tratto dal Napoli ai grandi club. Magro come un fotomodello e col mar-chio di nascita del fuoriclasse, domina il campo con lo stile semplice deicalciatori essenziali e di intuito geniale che sanno dove “mettere” la pallae come condurre il gioco. Ha la grazia dei giocatori benedetti dagli deidel pallone. Diventa ancora più famoso per l’ormai sua celebre cresta deicapelli, opera del suo barbiere personale Rino Riccio di Pozzuoli. Si af-ferma come secondo cannoniere del Napoli di De Laurentiis superandocelebri goleador azzurri.

JEPPSON (52 gol, tutti in campionato) - Biondo e occhi azzurri, 1,80,piede 42, svedese di Kungsbacka, un paese di mare a 40 chilometri daGoteborg, fu pagato da Lauro 105 milioni nel 1952, prima cifra recorddel pallone. 75 milioni all’Atalanta, dove giocava, e 30 al calciatore suconto svizzero. Per quello che era costato, fu definito “‘o banco ‘e Napule”.Lauro lo sottrasse all’Inter. Esaltarono le sue doti di cannoniere due alivelocissime, Giancarlo Vitali e Bruno Pesaola, il tridente che furoreggiòal Vomero. Alla seconda stagione segnò 20 gol. Alla terza, calò. Gli attriticon Monzeglio, alcuni infortuni e il desiderio di trasferirsi all’Inter neappannarono il rendimento. Con l’arrivo di Vinicio nel 1956 e il “tandematomico”, il brasiliano e lo svedese insieme, la mancata intesa fra i duefece naufragare il progetto. Esplosero una sola volta: Napoli-Pro Patria8-1, tre gol di Vinicio, due di Jeppson. Lo svedese fu ceduto al Torinodopo 4 campionati in maglia azzurra.

AMADEI (47 gol, tutti in campionato) - Romano, detto “il fornaretto”,figlio di un fornaio di Frascati, era una fionda umana. Tronco robusto ecosce grosse, palloni scagliati a duecento all’ora, colpiva di punta in corsa.Aveva vinto con la Roma lo scudetto 1942. Passato all’Inter, Lorenzi losopportò poco. Lo prese il Napoli nel 1950, a 29 anni. Sei campionati in

Maradona 115Sallustro 111Vojak 103Altafini 97Cavani 97

Careca 96Savoldi 77Canè 70

Vinicio 69Hamsik 69

Jeppson 52Amadei 47Fonseca 39Giordano 38Stellone 33Clerici 32

GOLEADOR TRA

CAMPIONATO E COPPE

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maglia azzurra, fino al 1956, quando ebbe 35 anni. Spesso segnava goldecisivi. Memorabile la rete del 3-2 alla Juventus al 90’ del 1953.

FONSECA (39 gol, in campionato 31) - Uruguayano, arrivò al Napolia 23 anni, Ferlaino pagò al Cagliari 13 miliardi. A Montevideo lo chia-mavano “el Tigre”. In Italia s’ebbe l’appellativo che non gradiva di RogerRabitt per via dei dentoni da coniglio che mostrava respirando a boccaaperta, un difetto che gli era rimasto dall’infanzia per avere succhiatotroppo il pollice arcuandosi il palato. Zampata vellutata e colpi di tacco.Giunse nel 1992 per due sole stagioni. Lippi diceva: “Fonseca ha la mu-sica nei piedi”. Firmò in Coppa Uefa tutti i gol della vittoria del Napoli aValencia (5-1). Dopo il secondo anno fu ceduto alla Roma.

GIORDANO (38 gol, in campionato 23) - Arrivò al Napoli alla sogliadei trent’anni, una scommessa vinta da Italo Allodi, l’elegante architettodel primo scudetto che disse: “Con Giordano in mezzo a Maradona e aDaniel Bertoni faremo impazzire tutte le difese”. Il trasteverino dalla vitairregolare, con la carriera interrotta dalle sentenze sul calcioscommessedel 1980, stava ormai prosciugando le sue risorse di goleador dieci sta-gioni dopo il debutto tra i cannonieri italiani, a 18 anni, erede di China-glia alla Lazio. Vinicio, quando l’aveva allenato alla Lazio, a 20 anni, disse:“La cosa che più mi stupisce è la semplicità con cui fa le cose difficili. Siavvia a diventare uno dei migliori calciatori d’Europa, sicuramente il mi-glior centravanti italiano”.  Napoli segnò la riscossa di Giordano. Per tec-nica, fantasia e colpi morbidi, il suo gioco si avvicinava a quello del pibe.Segnò alla Juve (3-1) sul campo bianconero con una spettacolare mezzarovesciata al volo, il suo centesimo gol in carriera. Fornì a Carnevale l’as-sist per l’1-1 con la Fiorentina al “San Paolo” la domenica in cui, con 90minuti di anticipo, il Napoli si laureò campione d’Italia per la prima volta.Andò via nel 1988, coinvolto nella rivolta di maggio contro Bianchi.

STELLONE (33 gol, in campionato 30) - Romano di Ciampino, fisicoda corazziere, mancino, impetuoso, acrobatico, giunse al Napoli a 22anni, nel 1999, dal Lecce, in comproprietà col Parma. Segnò 29 gol in Be uno in A in quattro campionati. Al secondo anno (2000-01 in serie A),un grave infortunio gli lasciò giocare solo 3 partite. Il chirurgo dovettericostruirgli il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. ColNapoli di nuovo in B, 2001-02, Stellone in tandem col deludente Sesatenne vivo l’attacco azzurro con 11 gol, superando un altro interventochirurgico al menisco esterno del ginocchio sinistro. Nell’ultima stagioneazzurra, 2002-03, sempre in serie B, fece coppia con Dionigi rimanendomolto al di sotto del compagno: 19 gol Dionigi, 8 Stellone. Per il campio-nato 2003-04, il Napoli trattenne Dionigi e cedette Stellone alla Reggina.

CLERICI (32 gol, in campionato 29) – Soprannominato“il gringo”, brasiliano di San Paolo, classe 1941, arrivò a Napoli nel 1973, a 32 anni. Attaccante di movimento,combattente irriducibile e buon realizzatore, diventò la punta di diamante del Napoli di Vinicio. Brillò nell’attacco con Canè e Braglia alle estreme in due campionati.Memorabile la rete

ad Oporto, inCoppa Uefa, con cui il Napoli battè il Porto (1-0) in una delle più belle partite della squadra di Vinicio. Dopo due stagioni, Clerici fu ceduto al Bologna nella trattativa che portò Savoldi a Napoli. 

CANNONIERI CAMPIONATO

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Sallustro 108 (260 partite)Vojak 102 (190 partite)Maradona 81 (188 partite)Careca 73 (164 partite)Altafini 71 (180 partite)Cavani 71 (97 partite)

Canè 70 (217 partite)Vinicio 69 (152 partite)

Hamsik 59 (209 partite)

Savoldi 55 (118 partite)Jeppson 52 (112 partite)Fonseca 31 (58 partite)Stellone 30 (88 partite)Clerici 29 (57 partite)Giordano 23 (78 partite)Amadei 47 (171 partite)

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FERLAINO... DE

ei precedenti numeri di questa rivista sono stati stilati, in tre occasioni, i dieci comandamenti calcistici al pre-

sidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Le prime due sequenze por-tano la mia firma, la terza, invece, quelladel mio qualificatissimo parterre del pro-gramma Tifosi Napoletani. Come te-mevo, il mio più grande incubo si èmaterializzato. La mediocre campagnaacquisti, come volevasi dimostrare, haspezzato le ali ai nostri sogni di gloria. Alcontrario di molti lecchini ho avuto il co-raggio di dettare i dieci comandamenti(venti in tutto) prima del mercato di ripa-

razione di Gennaio. Non è mia intenzione esasperare gli animi, ma DeLaurentiis deve capire che chi lo difende lo fa esclusivamente per per-seguire i propri interessi personali, come del resto lo fa anche chi eccedenella critica. Io sono a mezza via tra le due posizioni, mantengo la mialinea e la mia coerenza. Rimango sulla stessa onda a difendere la pas-sione della nostra tifoseria, che non può e non deve a nessun costo es-sere trasformata solo ed esclusivamente in business. Caro presidente,è vero che il Napoli è di sua proprietà e che lei lo ha ricostruitodalle macerie, ma deve capire che è anche e soprat-tutto dei napoletani. Non si può sem-pre e solo dire che lei hapreso il Napoli

I DIECI COMAN DAMENTIGennaro Montuori

“C

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Dettati al Presidente De Laurentiis

1Preside' ca Dio te aiuti e a’ Ma-

ronna t’ accumpagne.

2Preside’ nun fa ncazza’ o’ napuli-

tane.

3Nel 1926 nasce la nostra storia,

la rispetti.

4Presidente il Napoli non è’ un

film. Un pubblico così non esiste

in nessun posto del mondo.

Come cantano le due curve "noi

vogliamo vincere".

5O’ napulitane o Napule o’ vo

bbene comm a’ mamma e o’ pate.

Non ci deluda.

6Il napoletano non ha limiti nel-

l’amore verso la propria squadra.

Non conviene prenderlo in giro.

7Siamo in attesa che lei ci dimostri

quanto ama Napoli e la sua gente.

8Presidente si ricordi che nelle

vene dei napoletani scorre san-

gue azzurro.

Una vittoria degli azzurri è lo

stato d’animo di una città.

9Si ricordi di acquistare tre gioca-

tori. Il pubblico di Napoli merita

traguardi molto più importanti.

10Presidente rispetti la no-

stra tifoseria che vi ha por-

tato e vi porta tanti soldi

nelle vostre casse.

aro Presidente

abbiamo un sogno nel cuore, vincere il tricolore.

Regalaci gioie ed emozioni ed avrai la benedizione

di nostro Signore.

Non abbiamo mai rinnegato la pizza,

il mandolino e Pulcinella, ma non vogliamo essere raggirati"

I NUOVI DIECI COMANDAMENTI

12

MIn

tapos

Con tufosi naptrebbe a

Se lei non cdei diritti dtore importadra della nostha confermatoIvano Spina e a

nato “Mauvi”.

1

6

7

8

9

10

2

3

4

5

12

NCorrado non cedette Maradona e CarecaAurelio ha ceduto Lavezzi e forse Cavani

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LAURENTIISdi Gennaro Montuori

dalla serie C e che non c’erano i palloni, adesso basta. Sono passatiormai dieci anni da allora e si ricordi, che il buon Ferlaino subito dopoaver vinto scudetto e Supercoppa italiana, l’anno seguente fu subitocontestato nonostante fosse riuscito a trattenere Maradona per setteanni. Non si dimentichi che lei ha perso Lavezzi con la clausola rescis-soria e non allungandogli il contratto, e adesso potrebbe succedere lastessa cosa con Cavani. Mi auguro di no. Tenga ben presente che la no-stra tifoseria contribuisce con la sua passione ad esborsare denaro,che finisce per fluire direttamente nelle casse della sua Società attra-verso l’acquisto del biglietto per sostenere la squadra da qualunque

settore dello stadio, ma anche attraverso gli abbonamenti alla paytv, marketing ecc. Tutto questo, il nostro umile popolo lo

fa con grande sacrificio dato il difficile mo-mento economico in cui versa

l’Italia ed in particolarmodo la

nostra città e nonostante tutto non manca mai all’appello. Faccia inmodo che questi sacrifici vengano ricompensarti, ci gratifichi. Ricono-sca questo merito alla nostra gente, perché se davvero questo per leinon è un merito allora proprio non so cos’altro possa esserlo.

Detto questo, resta il grande rammarico per aver gettato al-l’aria, per l’ennesima volta, un’occasione più unica che storica, per-ché, la verità è che il Napoli negli ultimitre anni, ma soprattutto quest’’ultimo,lo scudetto lo avrebbe potuto vincere.Forse qualcuno non l’ha voluto. Spe-riamo di centrare l’obbiettivo Cham-pions, con la speranza che per ilprossimo anno venga allestita una rosaadeguata per far fronte alla competi-zione e che i nostri top player non ven-gano ceduti.

9

I NUOVI DIECI COMANDAMENTIGennaro Montuori

13

eravamo lasciati con i 10 comandamenti dello scorso numero, adesso ne ho va-

rati altri 10 con la speranza che ottengono il risultato voluto. Presidente si ricordi che

con una rosa più lunga non avremmo regalato punti al Torino, al Milan ed al Bologna,

quest’ultima sfida persa anche con l’aiuto della Federazione che ha demoralizzato la

squadra, con un Cannavaro in campo che già sapeva quale destino lo attendeva.

Adesso ha l’occasione di dimostrarci che non è venuto a Napoli per trasformare la no-

stra passione in business. Come vorrei che lei fosse un po’ come sua moglie che è de-

vota alla religione cristiana, e riversasse quella stessa devozione su di noi, perché per

noi il Napoli è una fede. Presidente legga attentamente, che tutto ciò le appartiene.

Ci sono migliaia di persone che dicono

che lei è un tifoso della Roma, adesso

ha l’occasione di smentirli interve-

nendo sul mercato.

A me preoccupa che lei potrebbe essere

anche un tifoso della Juventus, e le

spiego il perché: Ha ceduto Quagliarella

e si è fatto soffiare Vidal, Vucinc, Asa-

moah, Isla e Peluso. Non gli ceda anche

Campagnaro.

Ma vuole vincere o vuole partecipare?

n ritiro a Dimaro lei ha detto che lot-

avamo minimo per il terzo/secondo

sto e forse anche per qualcosa in più.utti i soldi che hanno versato i ti-

poletani altro che rinforzi po-

acquistare.

concederà almeno una parte

d’immagine nessun gioca-

ante approderà nella squa-

tra città. Sono parole che

o anche Bigon al tifoso

a Maurizio soprannomi-

C’

1

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7

8

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10

2

3

4

5

Allora dobbiamo pensare, come disse

l’ex presidente del Napoli nonché suo

amico Roberto Fiore in una nostra tra-

smissione, che lei ha preso il Napoli per

interesse e non per amore?Non ci tocchi Maradona. Per noi napole-

tani è un mito, e cosi facendo potrebbe di-

ventare un nemico della nostra tifoseria.Ferlaino è stato criticato dai napole-

tani nonostante avesse vinto due scu-

detti, due coppe Italia, una coppa Uefa

ed una super coppa italiana.Ad una tifoseria come la nostra spet-

tano giocatori come Messi, Cristiano

Ronaldo, Cavani, Hamsik ed altri cam-

pioni, e non i vari Rosati, Donadel,

Chávez, Vargas, Dumitru ecc. con tutto

il rispetto parlando.Condivido le curve di Napoli quando

intonano “Napoli siamo noi” . Abbiamo

un sogno nel cuore vincere il tricolore.

Se ne ricordi presidente..

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I DUE GIO

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arek Hamsik e Lorenzo Insigne. Due calciatorisimbolo di un Napoli che è tornato ormai prota-

gonista nel massimo campionato di calcio. Su di loro sonostati scritti fiumi di parole, per loro parlano i gol, le giocatestraordinarie, gli assist, ma soprattutto il modo di compor-tarsi sia in campo che fuori. Prendiamo ad esempio Hamsik.Il giocatore è tra i piu’ corretti in campo. Mai un fallo cattivo,mai una reazione scomposta, rarissime le ammonizioni com-minategli dagli arbitri, si contano sulle dita di una mano leproteste verso una decisione avversa, mai eclatante il suo di-sappunto, sempre composto e rispettoso. Il suo comporta-mento è il frutto di una crescita non solo calcistica, masoprattutto umana. Fattori questi che spesso nel calcio nonvengono sottolineati con la dovuta attenzione. Un calciatoreè bravo solo se segna, se fa segnare, o se s’impegna più deglialtri in campo. Il metro di valutazione, molto spesso è soloquesto. Nella gestione De Laurentiis, invece, l’aspetto com-portamentale complessivo è valutato con attenzione dalla di-rigenza azzurra. Tanto che allo stesso Marek, è stato affidatoil ruolo di capitano in assenza di Paolo Cannavaro. Anchenelle interviste ai giornali, alle radio e le Tv, Hamsik fa la dif-ferenza. Il suo corretto italiano non lo preoccupa di certo, ilsuo modo di spiegare le varie situazioni della gara lo portanoad affrontare i giornalisti con una serenità non comune aglialtri. Marek conosce il calcio, ha imparato ad evitare polemi-che inutili, soprattutto a fine gara, quando tutti sono a cacciadi un titolo o di una dichiarazione ad effetto. E il club azzurroha più volte affidato il dopo gara al giocatore che in ogni oc-

casione ha dimostrato di sapersela cavare in modo impecca-bile. Di lui, anche tra i compagni, si dice un gran bene. Semprepronto ad aiutare tutti, Marek è il calciatore modello, quelloche tutti vorrebbero in squadra. Colui che con una “giocata”con un’invenzione, può risolvere ogni partita. Forte di destro,di sinistro ed anche di testa, giorno dopo giorno il calciatorenon finisce mai di stupirci. Il suo valore è immenso. Impen-sabile poter ripartire la prossima stagione senza di lui. Per itifosi è più di un beniamino, per il club azzurri lui rappresentacertamente il Napoli. Così come Insigne. Leader nel Pescaradi Zeman ed in nazionale, Lorenzo sta crescendo a vista d’oc-chio. Si avete letto bene. Sta crescendo a vista d’occhio. Sulsuo utilizzo si sono divisi in tanti. Meglio partire dall’inizio,meglio a gara iniziata, meglio nel finale. Certo è che con Maz-zarri lui ha sempre giocato. Ed a mio avviso il tecnico azzurrol’ha “gestito” tutto sommato più che bene. Certo è difficilefare a meno di lui, forse uno dei pochi calciatori capace di sal-tare con estrema faciltà il diretto avversario. I suoi rientri dasinistra lo portano spesso ad incrociare con il destro; fino adoggi ha avuto poca fortuna, più volte i suoi tiri hanno sfioratoil gol, qualche palo di troppo, ma anche su Insigne bisogna atutti costi pensare di affidargli il Napoli del futuro. Conser-vare i due gioielli azzurri, affidare loro compiti di responsabi-lità ed attendere la loro consacrazione. Mentre Hamsik puòconsiderarsi un campione affermato, Insigne sta per diven-tarlo per davvero. Per la felicità del calcio Napoli, per la gioiadei tifosi, che vedono il loro due calciatori modello, sia per lecapacità tecniche che per la loro grande umiltà.

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IELLI di Angelo Pompameo

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Tra tante stelle brillano il Pocho e Maradona

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Via P. Martinez y Cabrera, 22/24NOCERA INFERIORE (Salerno)

Via P. Martinez y Cabrera, 22/24NOCERA INFERIORE (Salerno)

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INTERVISTA A BRiamo concordi nell’asserire che

Bruno Pesaola, insieme al grande OmarSivori, all’ineguagliabile Diego Maradonae al velocissimo Ezequeil Lavezzi, faparte dei “Fantastici Quattro”, ovvero iquattro argentini più forti che il Napoliabbia mai avuto nella sua storia, coloroche, con la maglia azzurra, hanno calcatocon classe il rettangolo verde del San

Paolo. L’oriundo Pesaola fu soprannomi-nato anche “Il Petisso” (Il piccoletto), conallusione alla sua minuta statura che incompenso gli ha permesso di dribblare,fintare e crossare. L’indissolubile legametra Pesaola e la città di Napoli inizia nel1952, quando giocava da ala sinistra, fa-cendo coppia dapprima con Vinicio e poicon Jeppson. In veste di allenatore Pe-saola, insieme al mitico Gennaro Ram-bone, fu protagonista di un’eroicasalvezza del Napoli nel lontano 1983.

– Lei che ha dispiegato tutto il suopotenziale tecnico in veste di calcia-tore e tutta la sua fantasia in veste di

allenatore, cosa ne pensa dellacessione di Ezequeil Lavezzi?

“Lavezzi è stato un calciatoremolto importante per il Napoli.Era diventato l’idolo della tifose-ria, per questo mi stupisce chenessuno abbia battuto ciglio sullasua cessione. Non abbiamo assi-stito a nessuna contestazione daparte della tifoseria. Quandotempo addietro si parlava di unapossibile cessione di Maradona, lareazione dei napoletani fu imme-diata. Sembrava quasi che ilmondo gli stesse crollando ad-dosso. Fu da subito evidente, chela città non avrebbe mai perdo-nato alla società dell’epoca un tale sgarro.Napoli a Ferlaino non ha mai perdonatonulla. Stranamente oggi accade il contra-rio. Sarà che i tempi sono cambiati e cheil calcio non è più quello di una volta…’’.

–Insieme a Sivori, Maradona e La-vezzi, lei fa parte dei quattro argen-tini più forti della storia del Napoli!

“Sono molto lusingato, soprattuttoperché mi sento a pieno titolo un napo-letano. Non a caso sono diventato un vo-stro concittadino. Le dirò, nella miacarriera d’allenatore ho vinto uno scu-detto con la Fiorentina, ma, non me nevogliano i tifosi viola, avrei preferito vin-cerlo con il Napoli. L’emozione sarebbestata diversa. Tornando ai grandi nomiche ha citato nella domanda, ricordo chequando Omar Sivori arrivò a Napoli, i ti-fosi impazzirono per la felicità. Omar è

stato un grande campione”.

–Cosa pensa degli ex presidenti delNapoli Corrado Ferlaino e RobertoFiore?

“Ferlaino è stato un ottimo presi-dente, tant’è che ha vinto due tricolori,una Supercoppa italiana, due coppe Ita-lia, una coppa Uefa. Roberto Fiore è statoun grande presidente ed oltretutto è ungrande amico. Conservo nel cuore deigrandi ricordi”.

– Tornando ad oggi, dopo le pole-miche scaturite dal caro prezzo dei bi-glietti di Napoli-Juventus, ritornaforte l’accusa al presidente De Lauren-tiis di mancare di rispetto alla tifose-ria partenopea. Lei cosa ne pensa ariguardo?

“Personalmente non saprei rispon-dere. Bisogna capire prima di tutto cheintenzioni ha De Laurentiis, se vuole gi-rare un film. Prima di tutto il calcio non èil cinema; secondo, la Società ha molti in-troiti su cui contare che provengono dallaTv, dal pubblico, dal marketing e dai di-ritti d’immagine. Oggi ci sono appuntoaltre sorgenti economiche a cui attingere,mentre per il passato una Società di calciodoveva badare agli incassi. Pensi che il

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L’Argentino diventato napoletano

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UNO PESAOLAdi Gennaro Montuori

prezzo dei biglietti ammontava intornoalle 50 lire. Oggi invece i prezzi dei ta-gliandi sono fortemente aumentati, e perpoter assistere ad una partita di calcio bi-sogna esborsare cifre di un certo peso. Neconsegue che seguire una partita allo sta-dio diventa privilegio per pochi”.

– Il Napoli quest’anno ha covatocon intensità il sogno scudetto finoallo scontro diretto con la Juventuspoi sono arrivati alcuni tonfi in cam-pionato. Quali sono state secondo leile concause di questo crollo?

“Il motivo è legato sia alla campagna

acquisti di gennaio, che alle cessioni diinizio stagione. Per poter lottare con leélite del campionato bisogna disporre diun equipe all’altezza delle altre che con-corrono per la stessa ragione. Invece ilNapoli si è indebolito con le cessioni enon ha nemmeno provveduto ad acqui-stare giocatori che eguagliassero o quan-tomeno si avvicinassero al potenzialetecnico dei calciatori ceduti. Sono statifatti acquisti inutili, calciatori che nonvengono utilizzati”.

– Secondo lei l’allenatore non haavuto polso nel far valere le sue idee?

“Non so che tipo di comunicazioneintercorre tra Mazzarri e De Laurentiis,ma so solo che una Società che va per lamaggiore deve ascoltare l’allenatore.Spetta al tecnico individuare gli inter-preti giusti per rendere operanti le ideedi gioco. Al di là di questo, credo sia difondamentale importanza il lavoro degliscouting per scovare calciatori in giro peril mondo”.

– Con la maglia numero 11 sullespalle ha fatto spesso coppia in at-tacco con il mitico Hans Jeppson, re-centemente scomparso per alcunecomplicazioni cardiache. Cosa si sentedi dire in ricordo di questo grandecampione?

“Hans Jeppson è stato un grandecampione, nonché una persona stu-penda. Purtroppo arrivati ad una certaetà è inevitabile che accadano certecose. Personalmente ritengo che il solominuto di raccoglimento fatto dal Na-poli, per commemorare il grande HansJeppson, non sia abbastanza. Mi aspet-tavo che la squadra scendesse in campocon al braccio la fascia di lutto”.

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DA SIVORI A PAPPA FRANCESCOUno Juventino del Regno delle

Due Sicilie innamorato di Napoli

a sempre c’è un legame forte che sfocia in fortunate coincidenze trala città di Napoli, la sua squadra di calcio ed i calciatori argentini che hannocalpestato il terreno del S. Paolo. Tutto ebbe iniziò in una calda estate ditanti anni fa, quando sbarcò a Napoli un argentino, accolto in grande stilee con l’entusiasmo ed il calore che è unico dei tifosi napoletani, provenienteda una grande squadra. Il pubblico risponde a questo favoloso acquisto con70.000 abbonati! Era mancino e faceva impazzire le difese. No, non stoscrivendo di Diego Maradona, ma di Sivori. Omar Enrique Sivori, detto elCabezon, proveniva dalla Juve, la mia squadra, per la quale tifano nume-rosissimi uomini, donne e ragazzi del sud, e che Sivori aveva fortementecontribuito a farle raggiungere traguardi fantastici quali scudetti, coppe econ essa aveva conseguito il Pallone d’Oro, fortemente strameritato. Arriva

a Napoli quando ormai ha 30 anni e solo perincompatibilità tecnica con il nuovo allenatoredella Juve, Heriberto Herrera. Mai avrei im-maginato Sivori con i colori di un’altra squa-dra, un pezzo di cuore da tifoso se ne andava,ma da uomo del sud, innamorato di Napoli, neero in fondo felice. Infatti, la scelta di Napoli edel Napoli fu una piacevole conseguenza. An-cora oggi in tanti rivedono con entusiasmo ifilmati dei suoi dribbling, dei suoi tunnel, l’in-ventiva, l’irriverenza, la sfacciataggine. Un ta-

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DA SIVORI A PAPA FRANCESCOlento unico che sfo-ciava spesso in squali-fiche, multe esospensioni. Scelse Na-poli per terminare lacarriera perché soste-neva che “ogni calcia-tore, almeno una voltanella vita, dovrebbeprovare cosa significhigiocare a Napoli”. Così,si trovò a giocare conAltafini “core n’grato” efecero sognare l’interacittà. Sivori era un per-sonaggio poliedrico,affascinante, viscerale,che si ama o si odia.Napoli lo amò e chiama non dimentica. Lapresenza di Sivori fececrescere la squadra, la

società e la città, coincidendo con la crescita dell’intero Paese,periodo che si ricorda come i “favolosi anni 60!”, arrivandoad un secondo posto in campionato, superando addiritturala mia Juve, raggiungendo, così, il risultato calcisticamentepiù importante prima dell’avvento del secondo argentino, ilpiù grande di tutti i tempi, Diego Armando Maradona. Lacarriera di calciatore di Sivori terminò fatalmente dopo unNapoli – Juve che registrò anche la focosità dello stesso chesfociò proprio contro la sua ex squadra che aveva amato enel peggiore dei modi addirittura con lo scontro fisico conSalvadore, difensore della Juve. Ma questa è la storia! I nostrigiorni hanno registrato l’avvento di un altro grandissimo ar-gentino: Papa Francesco, il primo Papa tifoso di una squadradi calcio, il S. Lorenzo. Ha una zia a Castellammare di Stabiae da quella zona arrivano voci di un suo interesse per il Na-

poli calcio. Nulla da stupirsi visti i suoi primi atti da Papa: lapassione, la voglia di fare, sono da “core napulitano”. Sem-bra, comunque, una sorta dicorso e ricorso storico for-tunato per il Napoli congli argentini. Glielo au-guro di cuore dauomo del sud, di-scendente delregno delle dueSicilie. Intantosono sicuro chela città ed i tifosistanno predispo-nendo lo striscionecon il quale accol-sero Sivori e Mara-dona, anche per PapaFrancesco: “Tu si nacosa grande!”.

di Vincenzo Cesareo

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TRE UOMINI entre sto partorendo questo pezzo dopo 3 ore

di gestazione, le notizie passano inesorabilmente. Ledicerie sul buon Cavani sono ormai di dominio pub-blico. Tanto fango e letame versato sul suo corpo, saràvera questa storia? Oppure e tutto fumo? Intanto unasignorina chiamata fumo e bistrattata perché colpe-vole di tutti i mali del mito. Personalmente non credoche Cavani abbia questa sbandata, nel mio precedentearticolo su questo giornale (vedi il numero 3 di que-st’anno a pagg. 21-22) lo definivo Atleta di Dio, unbravo ragazzo tutta casa, chiesa e campo. Il fratelloBob Marley cantava “only your friend know your secret”tradotto “solo il tuo amico sa il tuo segreto”. Da giorna-lista, so come confezionare, montare e diffondere unanotizia in un mondo di “total and global news” l’infor-mazione può essere pilotata. Attenzione! senza me-

scolare il sacro col profano, vorrei farvi notare chel’approdo sul trono di Pietro del primo Papa sudame-ricano, Cavani ha cessato il suo “ramadan” col goal. IlNapoli torna a vincere e il bomber è rinato. Per for-tuna! perché i giochi si fanno pressanti. Il Napoli ha2 punti in più del Milan, che nel mercato di gennaioha preso un giocatore chiamato Balotelli, che di ri-torno da una città triste e lugubre come Manchester,ha ritrovato una nuova linfa. Sta dando un’impattoincredibile alla sua squadra. Grosso modo il pazzoBalo con il suo arrivo al Milan ha cambiato assettotecnico-tattico di quest’ultimo. Una prova tangibileche come tormenta il mio editore Gennaro Montuorii calciatori di qualità fanno la differenza, ha ragioneal 100%!

C’è’ una squadra che dalla B come il Napoli ed è la

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SUL PODIOdi Idris

Juventus che che se ne dica. Anche lì c’è un giocatorebresciano come Balotelli, si chiama Pirlo, è intramon-tabile! Dono dell’unto di Dio ossia cav. Berlusconi,considerato a fine cariera, è stato praticamente rega-lato alla Juventus. Con le sue geometrie ha corrobo-rato il gioco di Conte, che in partenza pensava diattuare il 4-2-4 metodo Santos di Pelè e di Ventura delTorino.

Vedete voi quanto un solo giocatore possa cam-biare il volto di una squadra.

Da tifoso juventino e simpatizzante del Napoli,devo riconoscere che ho pensato che il Napoli potessevincere il tricolore quest’anno. Da osservatore, credoche l’abbia fallito per disorganizzazione societaria, unplay maker creativo, una rosa sbagliata e striminzita,l’extreme utilizzo di alcuni elementi.

Con una programmazione mirata, un’organizza-zione di gioco elevata, mister Mazzari può acciuffareil tanto atteso terzo scudetto. Però bisogna dargli unparco giocatori di prim’ordine uno stipendio dai 3,5-4 milioni, visto che il suo rivale Conte ne percepirà 5più bonus nei prossimi 5 anni. Poi bisogna vedere sevorrà rimanere o no.

Chi sarà l’agnello sacrificale del Napoli quest’anno?Comunque sia, questo campionato è già compro-

messo, la Juve vincerà meritatamente. Quindi c’è an-cora la possibilità di entrare in Champions dallagrande porta, e il Napoli deve andare a Milano con ilsuo eto o bianco Cavani per fare la partita perfettacontro il Van Basten nero Balotelli. Intanto li guarderàdall’alto l’intramontabile e sublime Pirlo. 3 calciatorida podio. Forza Napoli per il secondo posto!

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LA FOTO DEL MESE

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tornato a segnare, dopo una prolungata ed inusuale asti-nenza da rete, El Matador Cavani, il pifferaio dei magici sogni az-zurri di Champions. Risponde con la sua arma letale al vespaiodi critiche e ai veleni del gossip..., i goal. Erano otto le partitesenza centri, riconducibili a 6 incontri di campionato e 2 di Eu-ropa League, per un totale di 729 minuti a secco. Insieme al suocavallo di razza il Napoli ha rallentato, ma lo show del goal andatoin onda al San Paolo riporta il sorriso in casa Napoli e soprattuttoad Edinson. Stella del firmamento calcistico, dal fisico bionico elongilineo, Cavani è un calciatore dalle caratteristiche più unicheche rare. Polmoni inesauribili, tecnica, imprevedibilità, sono soloalcune delle caratteristiche di questo campione di caratura inter-nazionale e forse ne fanno anche un attaccante senza eguali. Ilrettangolo verde lo calpesta infinite volte durante le partite equasi avesse il dono dell’ubiquità in pochi minuti te lo trovi al centro dell’aria, qualche istante dopoa destra e poi ancora a sinistra. Si sacrifica anche in fase passiva, quando, con la tenacia del calciatoremoderno, dona un valido contributo alla retroguardia partenopea con prodigiosi recuperi, e sullepalle inattive battute dagli avversari, quasi sempre è lui a liberare l’area dal pericolo. Preferisce partireda lontano e palla al piede corre senza perdere lucidità fino alla porta avversaria e la fucila. Le impe-riose incornate del Matador, la potenza e la precisione nel tiro, ne fanno il sogno proibito di molticlub. Contro l’Atalanta, la freddezza dal dischetto, quella che invece gli è mancata al Bentegodi e ilsecondo sigillo da cineteca, stop perfetto in area, giravolta e tiro angolato, sembrano avvertire gli av-versari.. ‘‘Cavani è tornato a Matare’’. Se la fortuna lo avesse assistito avrebbe addirittura messo asegno l’ennesima tripletta in maglia azzurra. Già, perché da quando il ‘‘puntero’’ è a Napoli di triplettene ha segnate ben otto. I due goal che il titano ha rifiatato alla Dea sono manna caduta dal cielo e glipermettono di allungare il passo nella classifica cannonieri, dove primeggia indisturbato. Chiamatelacasualità, ma è strano che sia stato proprio l’Atleta di Cristo a tenere lontano il Diavolo dalla secondaposizione. Ma a Cavani non interessa parlare di fortuna, per lui non c’è spazio per le superstizioni edil profano, conta solo la fede. In mezzo al campo le mani congiunte della preghiera, si staccano e di-ventano indici puntati verso il cielo subito dopo un goal, come segno di gratitudine verso colui chegli ha indicato la strada verso Napoli. Nella fase a gironi di Europa League ha messo la firma su 7sigilli, portando a debordanti vittorie e viaggiando ad una media reti impressionante. Sia in Italiache in Europa c’è una fila interminabile alla sua corte, ma i tifosi partenopei si augurano che oltre atrascinare nuovamente il Napoli verso la massima competizione europea, El Matador vi partecipi,ma con la casacca azzurro cielo. Ovunque sarà il suo futuro, Edi è già entrato nella storia dei centra-vanti azzurri più forti di tutti i tempi e resta il calciatore più copertinato della nostra rivista.

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IL CALCIATOREE DEL MESE

È

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di Nastasia Spina

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IL CALCIATORE DEL MESE

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Orsati (Schio)

BuffonBarzagliBonucci

ChielliniLichtsteiner

VidalPirlo

Marchisio(dal 46’ Padoin)

PelusoVucinic

(dall’85’ Pogba)Giovinco

(dal 74’ Matri)A disp.: Storari, Rubinho,Asamoah, Marrone, Isla,Giaccherini, Quagliarella

All.: ConteNOTE: 60.000 spettatori circa.

Angoli: 10 a 4 per il Napoli .Recuperi: 1’ pt, 2’ st.

De SanctisCampagnaroCannavaroBritos(dal 46' Dzemaili)MaggioBehramiInler(dall’84’ Armero)ZunigaHamsikPandev(dal 67’ Insigne)CavaniA disp.: Rosati, Rolando,Gamberini, Mesto, Donadel,El Kaddouri, Calaiò.All.: Mazzarri

1 1

27a Giornata - 1 Marzo 2013

43’

10’

di Carmine Montuori

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Rocchi (Firenze)

De SanctisCampagnaro

RolandoGamberini

(dal 47’ Dzemaili)Maggio

BehramiInler

(dal 57’ Armero)HamsikZuniga

(dal 63’ Pandev)InsigneCavani

A disp.: Rosati, Colombo, Grava,Mesto, Donadel, El Kaddouri,

Calaiò.All.: Mazzarri

NOTE: 12.000 spettatori circa.Angoli: 13 a 3 per il Napoli.

Recuperi: 0’ pt, 4’ st.

PuggioniFreyDainelliAndreolliCesarDramè(dal 73’ Jokic)CofieRigoniHetemajThereau(dal 57’ Luciano)Paloschi(dall’81 Pellissier)A disp.: Ujkani, Sampirisi,Seymour, Papp, Hauche,Stoian, Samassa.All.: Corini

2 0

28a Giornata - 10 Marzo 2013

di C.M.

37

12’

44’

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VIA LEPANTO 205 - POMPEI (NA)- TEL. 081.0482550FACEBOOK: NonSoloPompea Alfredo No Stress

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omaggio

L’ARTE, IL CULTO E IL POPOLODELLA CARTIERA

SONO UN VANTAGGIOPER NON SOLO POMPEA

TEMPIO DELL’INTIMOE DELLE FIRME IN GRADO

DI SODDISFARE ANCHE GLI SFIZIE I VIZI DEI DIVI E DEI VIP

In occasione della proclamazione di Papa Francesco,l’Azienda NON SOLO POMPEA pubblica una Santa Poesia

Io sono creato,per fare e per essere qualcuno,per cui nessun altro è stato creato.Io occupo un posto mio, nel cuore di Dio,nel mondo di Dio,un posto da nessun altro occupato.Poco importa che io sia ricco o poveroamato o disprezzato dagli uomini, Dio mi conosce e mi chiama per nome.Dio mi ha affidato una missioneche non ha affidato a nessun altro.

Dio non mi ha creato inutilmente,in qualche modo io sono connessoai progetti di Dio,quanto un arcangelo al suo fianco.Io farò del bene, Signore, sarò un angelo di pace,un testimone di verità,nel posto che tu Signore, mi hai assegnatocon la forza del tuo Spirito Santo...sconfiggererò chi commette calunniee abusi di potere davanti a donne e bambini.

Amen

IO SONO CREATO

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40

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Valeri (Roma)

ConsigliRaimondi

StendardoLucchini

Del GrossoGiorgi

(dal 59’ Canini)CarmonaBiondini

(dal 77’ Cazzola)Bonaventura

Moralez(dal 66’ Livaja)

DenisA disp.: Frezzolini, Ferri,

Contini, Troisi, Radovanovic,Brivio, Cigarini, Brienza, Parra.

All.: ColantuonoNOTE: 38.387 spettatori circa.

Angoli: 14 a 1 per il Napoli.Recuperi: 0’ pt, 4’ st.

De SanctisCampagnaroCannavaroGamberini(dal 62’ Armero)Maggio(dal 78’ Insigne)BehramiDzemailiZunigaHamsikPandev(dal 90’ Rolando)CavaniA disp.: Rosati, Grava, Inler,Donadel, Mesto,El Kaddouri, Calaiò.All.: Mazzarri

3 2

29a Giornata - 17 Marzo 2013

81’

72’ 4’ rig.

30’ aut.

65’

di C.M.

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di Accetto Vincenzo & Francesco

Progettazione Installazione Realizzazione

Via Nazionale delle Puglie, 70S. Vitaliano (Na)

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Giannoccaro (Lecce)

RosatiGamberiniCannavaro

BritosMaggio

BehramiHamsik

Dzemaili(dall’87’ Rolando)

Zuniga PandevInsigne

(dal 65’ Cavani)A disp.: Colombo, Grava,

Crispino, Mesto, Donadel,Armero, Inler, Radosevic,

El Kaddouri, Calaiò.All.: Mazzarri

NOTE: 30.000 spettatori circa.Angoli: 10 a 8 per il Torino .

Recuperi: 1’ pt, 4’ st.

GilletDarmianGlikRodriguezD’Ambrosio(dal 56’ Masiello)BashaGazziCerciVives(dal 56’ Meggiorini)Barreto(dal 66’ Jonathas)SantanaA disp.: Coppola, Caceres,Di Cesare, Bakic, Menga,Stevanovic, Bianchi, Diop.All.: Ventura

3 5

30a Giornata - 30 Marzo 2013

di C.M.

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73’ rig.

80’47’

78’

10’

30’

90’85’

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IL FUORIGIOC

eterno duello tra Napoli e Juve non si esaurisce incampo ma sembra avere ripercussioni anche nel quoti-diano. Dichiarazioni ed esternazioni alquanto discuti-bili  continuano ad uscire dalla bocca di Antonio Conte edei suoi seguaci. In occasione del big match del S. Paoloe dei giorni a seguire sono state riportate dalla stampadiverse tipologie di “offesa” nei confronti della squadrapartenopea e della stessa città campana.

Tralasciando per un momento la guerra personaleMarchisio-Napoli, che ha comunque scatenato una bu-fera mediatica, mi vorrei soffermare sulle “educate” pa-role di una mediocre signora, A.L., che si è permessa diesternare riflessione di stampo razzista nei confronti diun intera città. Tale soggetto, attraverso radio juveweb,lancia un invettiva contro la squadra del Napoli e si per-mette di fare dell’ironia sul recente incendio che ha di-strutto la Città della Scienza.

L’educata A.L., radiofonicamente, spiega ai seguaci ju-

ventini che sono stati i tifosi del Napoli a portare “sfiga”con la coreografia esibita durante la supersfida di Fuori-grotta. ‘‘L’unica cosa che aveva di bello Napoli è andata afuoco’’. Non contenta, la sua bocca di rosa rincara la dose,con “apprezzamenti” riguardanti il crollo della palazzinain pieno centro.

La villana in questione (perché di donna non si puòin questo caso parlare!) definisce Napoli la terra di nes-suno, un luogo dove la giustizia è aleatoria. Ciò che stu-pisce di più in questa vicenda è il perché tale soggettonon sia stato punito e le dichiarazioni censurate nono-stante la palese impronta razzista. Il comportamentoscorretto dei tifosi juventini non è passato inosservatoa Napoli: centinaia di auto danneggiate e striscioni of-fensivi che sottolineano le piaghe sociali della città par-tenopea. Non erano tantissimi i bianco-neri al S. Paoloma penso che erano i peggiori che la squadra di Contepotesse arruolare.

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L’

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di Marika Fruscio

O MORALE

Poi si lamentano del vetro rotto ??? Sottolineo chenon si può interpretare un atto vandalico come una con-giura, ed aggiungo che molte volte le parole son più in-digeste dei fatti. Napoli deve sopportare le lusinghe dipersonaggi inutili che si permettono di praticare dellosfottò sulle disgrazie della città. Non è questo il modogiusto per sostenere la propria squadra ed essere spor-tivi. L’essere tifosi è tutt’altra cosa! La giusta esultanzaper il proprio club può essere anche piacevole, ma l’esa-gerazione (come in ogni cosa) non va bene. Il calcio e lacompetizione non centrano nulla con i problemi socialidella città; Napoli ha i suoi per carità, ma Torino non ècerto esonerata.

Abito a Milano ma conosco bene Torino.... e posso ga-rantire che di disgrazie e di disgraziati ce ne sono parec-chi. L’immondizia accatastata, tanto per fare unesempio, si vede anche a Torino. Tanti quartieri del ca-poluogo piemontese son degradati ed inagibili. Che

ognuno pianga il suo male senza puntare il dito!Antonio Conte è un altro di quegli individui che do-

vrebbe riflettere prima di aprire bocca. Ora vi spiego ilperché.

Recentemente, durante la partita Bologna-Juve, iltecnico bianco-nero ha esultato molto animatamente siasotto la curva juventina e sia in prossimità della tifoseriaemiliana. L’ennesima provocazione di Conte? Ebbene sì.

Tale comportamento ha infastidito non poco Pioli etifosi bolognesi, con conseguenti lanci di pietre e ba-stoni. Voi vi chiederete ‘‘ma questo episodio cosa centracon il Napoli?’’ Ai microfoni di Sky Conte ha rilasciatodiverse dichiarazioni, ma vorrei riportarne solo una: “ABologna, città civile, ci hanno accolto con pietre e bastoni...mi sarei aspettato tale accoglienza a Napoli...”.

Lascio a voi lettori il diritto di replica. Forse Conteaveva tutto il diritto di esultare per la sua rubentus, manon aveva diritto ad aprire bocca.

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RISTORANTE

’a Ninfea

dipendentedel mese

MirkoLubrano

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VORREI DIEGO SULLA PAome ormai abitudinariamente ac-

cade da qualche mese a questaparte, da quando il soggetto in que-stione è opinionista fisso nella nostratrasmissione, anche in questo numeropresentiamo ai nostri lettori una nuovaintervista esclusiva ad Hugo Maradona,fratello dell’ineguagliabile Pibe de oro.Dopo l’abbraccio scambiato nel Golfo,presto Hugo raggiungerà Diego a Dubai,ma solo per cinque giorni. Difatti, il no-stro “Pibe d’argento” ha annunciato cheil suo soggiorno nell’idilliaco Golfo Per-sico sarà breve, in modo da poter pre-senziare al consueto appuntamento delgiovedì nel salotto della trasmissione diGennaro Montuori e per non lasciare

soli i ragazzi della Mariano Kel-

ler unitamente al loro presidente Salva-tore Righi. Nell’intervista che stiamo perpresentarvi Hugo si è aperto con il cuoreed ha toccato più argomenti, dal futurodi Mazzarri che è in bilico, al ritorno algoal del Matador alla partenza del PochoLavezzi, giocatore che a suo avvisoavrebbe potuto trainare il Napoli versola conquista del terzo tricolore.

– Pensi che il ciclo di Mazzarri aNapoli sia terminato e che ora siagiunto il momento di guardareavanti? E soprattutto, credi che que-sta indecisione possa rappresentareun male per il Napoli?

“Non credo che il ciclo di Mazzarri aNapoli sia giunto al capolinea. Premettodi essere un grande estimatore del mi-

ster, soprattutto per quanto dibuono ha fatto nel Napoli dal

giorno in cui ha messopiede all’ombra del Vesu-vio. Per anni è riuscito a

confermare il Napolinelle posizioni alte e

prestigiose della clas-sifica di serie A.Come è ben risaputoil pubblico di Napoliè ambizioso ed esi-gente, come delresto lo sono an-ch’io. La gente vuolevincere. Per il benedel Napoli bisognache venga fatta chia-rezza e che questo

groviglio di incer-tezze venga sciolto al

più presto. Del restocome si fanno ad av-

viare trattative se ancoranon si conosce il nome

dell’allenatore? Non si co-noscono i gusti né tanto-meno il sistema di gioco.

È necessario che De Laurentiis chieda aMazzarri quali siano le sue intenzioni. Èuna cosa da fare alla svelta, poiché en-trambi devono concordare la squadraper la prossima stagione. Se mai deci-desse di restare, allora dovrà avere polsonel chiedere i calciatori di cui ha bisognoper realizzare le sue idee di gioco”.

– Vorresti che fosse Mazzarri aguidare dalla panchina il Napoli nellaprossima stagione oppure hai mentequalche altro nocchiere?

“Vorrei che fosse mio fratello, ma seproprio non dovesse essere così, alloraben venga che resti Mazzarri. Prima miofratello e poi Mazzarri. Lungi da me ildesiderio di togliere il lavoro a qualcunosia ben chiaro, espongo soltanto unamia considerazione”.

– Potrebbe essere un rischio pergli azzurri caricare tutte le atten-zioni sullo scontro diretto con ilMilan del 14 Aprile?

“Sono assolutamente d’accordo. È giàsuccesso con l’approssimarsi dello scon-tro diretto con la Juventus dello scorsoMarzo. Con quattro giornate di anticipole attenzioni erano già rivolte al BigMatch del San Paolo. Io credo che il Na-poli debba riversare la sua attenzionesolo ed esclusivamente sulla partita cheè di turno sul calendario. Bisogna con-centrarsi partita dopo partita e destareattenzione allo scontro diretto con ilMilan solo nella settimana in cui cadel’impegno.”

– Per il secondo posto è duello traNapoli e Milan. Chi vedi favorito?

“Io credo che a questo punto le spe-ranze di centrare l’obbiettivo Cham-pions dipendano solo dal Napoli e nondal Milan. Adesso il destino è tutto nellemani della squadra partenopea. Ab-biamo un piccolo margine di vantaggio

Con Lavezzi il Napoli avrebbe vinto lo scudettoC

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di Nastasia Spina

NCHINA DEL NAPOLI

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visto che siamo a due punti dalla terzaposizione. Il Milan ormai non perde più.Non dimentichiamoci che quest’anno ilNapoli ha avuto più occasioni per por-tarsi al primo posto in classifica, ma tut-tavia non ha saputo sfruttarnel’occasione.”

– Cavani ha ritrovato la via del gole si è sbloccato, ma quanto possono pe-sare nella mente di un calciatore levoci di mercato ed i veleni del gossip?E se mai decidesse di andar via, qualealtro attaccante potrebbe non far rim-piangere la partenza del Matador?

“Non credo che le voci di mercato loabbiano destabilizzato. Cavani per me èun grande giocatore, nonché un grandeprofessionista. Deve pensare solo algioco lasciandosi scivolare di dosso certefutilità. Sulla questione del gossip nonvoglio entrare. Per quanto riguarda ilsuo futuro ed un suo possibile erede,penso che sarà difficile trovare un gioca-tore che in pochi anni metta a segnotanti goal quanti ne ha fatti El Matador.Per carità, di giocatori bravi in giro ce nesono, ma come lui non credo”.

– Un anno fa il Napoli incantava inChampions, quest’anno invece l’incre-dibile tonfo in Europa League. Comete lo spieghi? 

“Ad inizio stagione è stata fatta unascelta, ossia quella di impiegare la primasquadra in campionato, mentre le se-conde linee avrebbero dovuto prendersicarico della competizione europea. Pur-troppo il Napoli ha la coperta corta. Iocredo che Mazzarri si aspettasse che lasquadra rispondesse diversamente, in-vece non è andata così. Adesso il Napoliè fuori dalla coppa Italia, fuori dall’ Eu-ropa League ed ha recentemente abban-donato le ambizioni scudetto”.

– Nel mercato di Gennaio sonostati acquistati calciatori probabil-mente non utili alla causa, come di-mostra il loro scarso impiego nellastagione corrente. Qual è la tua con-siderazione in merito?

“A Gennaio non si possono pren-dere giocatori di qualità. Il vero mer-cato si fa a giugno, mentre quelloinvernale serve solo per far fronte ademergenze e ad imprevisti, come l’in-sorgenza di infortuni o per apportarequalche ritocco a qualche reparto cheappare incompleto. Di certo a Gennaionon si possono trovare sul mercatocampioni di caratura internazionalecome Ibrahimovic, Messi, Iniesta, perintenderci. Francamente, al costo di ac-quistare calciatori che poi non vengonoimpiegati, non avrei comprato nes-

suno. Armero viene impiegato rara-mente, lo stesso discorso vale per Ro-lando che in campionato ha disputatosolo la gara contro il Chievo, mentreCalaiò ha giocato appena una ventinadi minuti”.

– Quest’anno il Napoli ha dovutofare a meno della velocità e dell’im-prevedibilità di Ezequiel Lavezzi,anche se spesso al Pocho veniva impu-tata un certa indisciplina tattica. Se-condo te ha fatto bene il Napoli aprivarsi di lui?

“Se c’era il Pocho il Napoli quest’annoavrebbe vinto lo scudetto. Sinceramentenon conosco i motivi che hanno portatoalla rottura con il club partenopeo, per-ché l’anno scorso non ero in Italia, ma diuna cosa sono convinto… Lavezzi, con lasua personalità, il suo carattere e la suagrinta avrebbe guidato il Napoli verso laconquista del terzo tricolore.”

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LE STORICHE IMPRESE DEL Nilan-Napoli ritorna ad essere una partitis-sima, come lo fu negli anni Ottanta. Nel Luglio

dell’anno scorso il Milan aveva ceduto i migliori gioca-tori, ma è bastato un solo acquisto (Balotelli) a far rie-mergere la squadra. Gli occhi sono tutti puntati sui duecalciatori più forti del campionato, Balotelli e Cavani.Milan-Napoli ritorna ad essere uno scontro ai vertici.Questa gara è ormai alle porte e i ragazzi di Mazzarrinon possono permettersi di perdere lo scontro diretto.Allegri è ritornato a sorridere. La gara sarà emozio-nante, questa volta in palio c’è il secondo posto ed i duesquadroni vorrebbero andare direttamente in Cham-pions senza passare per i preliminari. La gara dell’an-data al San Paolo fu molto strana. Il Napoli si feceraggiungere dai rossoneri in rimonta con la doppiettadi El Shaarawy. Conducevano l’incontro per due reti azero con gol di Inler ed Insigne, con questo pareggio gliazzurri persero due punti importanti in classifica.

Facciamo un tuffo nel passato. Nelle sfide deglianni Trenta, il Napoli di Garbutt e del mitico AttilaSallustro andò a vincere a Milano per ben quattrovolte. Negli anni Quaranta una sola vittoria per 3-2. Nel campionato 1956-57 memorabile la vittoriacontro il Milan di Schiaffino per 5-3. Addirittura nelprimo tempo il Napoli conduceva per 5-0 con le dop-

piette di Vinicio e Pesaola e gol di Posio. Negli anniSessanta ci fu un periodo nero, una sola vittoria per1-0 con gol di Corelli nel campionato 1962-63. Allafine degli anni Settanta  il bilancio più positivo dellastoria del Napoli. Gli azzurri vincono per tre volteconsecutive. Nel 1977-78 con gol di Savoldi su pe-nalty, ma il mattatore in assoluto fu Antonio Ca-pone a cui fu annullato un gol, si procurò il rigore egli furono cambiate ben quattro marcature. Il

M

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di Isabella Perrone

APOLI CONTRO IL MILAN

giorno dopo La Gazzetta dello Sport titolava “Un-dici polli ed un Capone”. Nel 1978-79 un   gol diMajo su passaggio di Pellegrini. Nel 1979-80 gol  diFilippi e del siciliano Raimondo Marino. Negli anniOttanta si registrano due vittorie, nel 1983-84 per0-2 con gol di De Rosa e Dal Fiume e nel 1985-

86  per 1-2 con goldi Giordano e delPibe de oro.

Riguardo le sta-tistiche c’è ungrosso vantaggiorossonero. Sono128  i confronti tragli azzurri e i rosso-neri in campionato,con 34 vittorie delNapoli e 53 delMilan, 41 i pareggi.In casa il Napoli è inleggero vantaggiocon 23 vittorie, 20pareggi e 22 scon-fitte. Fuori casa predominio del Milan con 31 vittorie,22 pareggi, solo 12 le vittorie degli azzurri.

I più prolifici cannonieri azzurri contro il Milansono Vojak e Vinicio con 7 gol; Maradona con 6; Ca-reca con 5; Sallustro e Savoldi con 4; Cavani, Carne-vale, Amadei, Pesaola e Busani con 3. Vojak harealizzato 5 gol fuori casa, mentre il Pibe de oro 5 incasa, le stesse reti in casa le ha segnate il BrasilianoVinicio. 

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LO SPAZIO DEI

Antonio Pezzuto ed Ester Cipolletta

Emanuele e Damiano Giaccio

grandi tifosi del Napoli

il piccolo Ciro Palumbo per la gioia

dei nonni Anna e Ciro e i genitori

Antonio e Titta

Il simpaticissimo

Santi Rapillo

sempre sorridente

quando vince il NapoliI storici ultrà Michele, Re Cecconi e Antonio

con il mitico Francini allo studio Spina

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TIFOSI

Il piccolo Alessio Esposito, tifosissimo

come papà Gianni e nonno Mike

La piccola Erika tifosissima

come papà Enrico

Il piccolo Ignazio Corcione già tifoso del Napoli

per la gioia di mamma e papà

Pasquale Apreda e Antonio Cicia

dagli studi di Ttifosi Napoletani agli spogliatoi del Napoli

Sabrina Mugnano pubblica

a sorpresa il suo amore Luca

in divisa ufficiale

della sua squadra del cuore

Manco Antonio tifosissimo del Napoli

come papà Enzo e mamma Anna

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repliche: Venerdì alle ore 23,00 • e Sabato alle ore 11,00

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Parrucchiere:

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Assistente di studio:

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