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Ultreya! Vademecum per il pellegrino sulla via Francese del Cammino di Santiago de Compostela

Ultreya! 2010

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Progetto finale IFTS

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Ultreya!

Vademecum per il pellegrinosulla via Francese

del Cammino di Santiago de Compostela

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Ultreya!

Autore: da un’idea di Oriano Rinaldo

Progetto grafico-editoriale: Ruffa Walter

Finito di stampare: Agosto 2010 da Tipografia Sosso s.r.l. - Grugliasco.

Un ringraziamento particolare ad Andrea Milan per i preziosi consigli

Opera composta utilizzando il carattere Univers 57 Condensed - Corpo 8pt

Nessuna parte del presente libro può essere riprodotta, memorizzata in un sistema che ne permetta l’elaborazione, nè trasmessa in qualsivoglia forma e con qualsivoglia mezzo elettronico o meccanico, nè può essere fotocopiata, riprodotta o registrata altrimenti, senza previo consenso scritto dell’editore o degli autori, tranne nel caso di brevi citazioni contenute in articoli di critica o recensioni.

La presente pubblicazione contiene le opinioni degli autori che hanno lo scopo di fornire informazioni precise e accurate. L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità in capo all’autore e/o all’editore per eventuali errori o inesattezze.

Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende.L’autore detiene i diritti per tutte le fotografie, i testi e le illustrazioni che compongono questo libro.

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

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St.Jean Pied de Port - Leòn

Tappe 1 - 18

tappa KMtappa

Kmpercorsi

Kmmancanti note

1 S.Jean Pied de Port - Roncisvalle 25,7 25,7 437,7 via alta

1a S.Jean P. - Valcarlos - Roncisvalle 27,0 - - via bassa

2 Roncesvalle - Zubiri 21,5 47,2 416,2

3 Zubiri - Pamplona 20,4 67,6 395,8

4 Pamplona - Puente la Reina 24,0 91,6 371,8

5 Puente la Reina - Estella 22,0 113,6 349,8

6 Estella - Torres del Rio 29,0 142,6 320,8

7 Torres del Rio - Logroño 20,0 162,6 300,8 Los Arcos

8 Logroño - Nàjera 26,0 188,6 274,8

9 Nàjera- S.to Domingo de la Calzada 21,0 209,6 253,8

10 S.to Domingo de la Calzada - Belorado 22,0 231,6 231,8

11 Belorado - San Juan de Ortega 24,0 255,6 207,8

12 San Juan de Ortega - Burgos 29,3 284,9 178,5

13 Burgos - Hontanas 31,1 316,0 147,4

14 Hontanas - Boadilla del Camino 28,5 344,5 118,9

15 Boadillo del Camino - Carrìon de los Condes 24,6 369,1 94,3

16 Carrìon de los C. - Terradillo de los Templarios 26,6 395,7 67,7

17 Terradillo de los Templarios - El Burgo Ranero 30,6 426,3 37,1

18 El Burgo Ranero - Leòn 37,1 463,4 0,0

TOTALE KM 463,4

IL CAMMINO IN NUMERI

Lughezza totale cammino 775 Km

Tappe previste 31

Media Km giornalieri 25,0 Km

Tappa più lunga (n.18 - Leòn) 37,1 Km

Tappa più corta (n.30 - O Pedruozo) 19,1 Km

Quota altimetrica più alta raggiunta (n.22 - Cruz de ferro) 1504 mt s.l.m.

Ore di marcia previste (media ca. 3,5 Km/h) 221 ore

Ore di marcia previste (media ca. 4,0 Km/h) 194 ore

Numero passi (media ca. 66cm a passo) 1.174.243

Totale percorso St.Jean Pied de Port - Finisterre 862 Km

Pendenza totale cammino

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indica un cartello bianco fissato su un palodella luce, fa proseguire il nostro cammino per vie secondarie e più tranquille verso Arneguy.Al primo paese che incontriamo al confine tra Francia Spagna in prossimità di Arneguytroviamo anche un supermercato per eventual-mente rifornirci di pane, acqua o altro(percorsi 6 km). Dopo poco più di 1Km entriamo a Pekotxteta/ Arneguy, da dove proseguiamo sempre per stradine secondarie verso Luzaide/Valcarlos (percorsi 11,5 km).A Valcarlos vi è un solo Albergue per pellegrini (ostello) con 24 posti gestito dal municipio. In al-ternativa ci sono anche due Hotel privati: l’Ho-stal Maitena o l’Hostal casa Marcelino dove si puo’ anche cenare. Questi hotel non praticano certo prezzi da “ostello” per pellegrini, ma come prima tappa, può andar bene e ci si abitua piano piano ad entrare nel clima del cammino.Dopo Valcarlos si prosegue per circa 7 km sul ciglio della strada statale fino a quandoincrociamo alla nostra sinistra un cartello indi-catore del cammino che finalmente ci indirizzaper un sentiero in mezzo la bosco e lontano dal traffico.Il cammino è segnalato con le frecce gialle, ma bisogna prestare attenzione soprattutto nel bo-sco dove si possono facilmente perdere di vista perché occultate dalla vegetazione stessa. Si arriva al passo di Ibañeta dove ebbe luogonell’anno 778 una storica battaglia, quando le truppe di Carlomagno guidate da Rolando, uno dei paladini di Francia, caddero in un’imbosca-ta tesa dai Baschi, o a seconda delle versioni, dai Saraceni. Una stele è posta a ricordo ditale avvenimento. Al passo si trova anche l’aguzza chiesa di San Salvador, costruita in luogo di un antico eremo dal quale si faceva suonare una campana per guidare e dare riferi-mento ai pellegrini (Km 24,8). Alla tappa manca

Questo è considerato il percorso alternativo per arrivare a Roncisvalle, da prendere in con-siderazione nel caso di brutto tempo, oppurequalora si volesse evitare la durezza del per-corso “classico” Pirenaico, dovuto al forte dislivello. Se qualcuno lamenta una scarsa preparazione fisica, al fine di evitare un bru-sco impatto con il cammino, la tappa potrebbe essere “spezzata” in due, facendo sosta a Val-carlos. [uscita da StJean] Usciamo da ST. Jean passando sotto la porta di St. Juan e superatoil ponte sul fiume Nive proseguiamo dritti lungo

la Rue d’Espagne. Arco de St.Juan Quando usciamo dalle mura della cittadella, trovia-mo alla nostra destra un’area a parcheggio auto. P r o s e g u i a m o dritti in salita, se-guendo la direzio-ne del chemin de St. Jaques come

indicato da una tabella posta di fronte a noi sulla sinistra.Dopo un centinaio di metri arriviamo ad un bi-vio. Una tabella bianca fissata su un palo alla nostra sinistra indica due itinerari:il n° 1 che prosegue dritto verso la parte alta del cammino.il n° 2 che gira a destra per le chemin de Ma-yorga.Prendiamo il n° 2 ; direzione a DESTRA.Più avanti, si comincia a scendere fino al punto in cui la via si immette nella D-933. Da quiproseguiamo sul ciglio della statale per 1 km scarso fino a quando sulla nostra destratroviamo una deviazione in discesa che come

Albergues de los peregrinos

Albergue Accueil Pelerin Rue de la Citadelle, 55

Saint Jean Pied de Port (Francia) +33 559 370 509

L’Esprit du Chemin 40, rue de la Citadella Saint-Jean-Pied-de-Port (Francia)+33 (0)5 59 37 24 68

Albergue Le Chemin vers l’Etoile Rue d’Espagne

Saint Jean Pied de Port (Francia) +33 (0)5 59 37 20 71

Hostal Maitena Direccion: C/ Elizaldea, s/n Localidad: Valcarlos telefono: 948 790210

Casa Marcelino Calle Elizaldea, 1 Localidad: Valcarlos Tel.: 948 790063 Fax: 948 790186

Albergue de Luzaide/Valcarlos Plaza de Santiago. Ubicado en la planta baja de las escuelas.

Localidad: Valcarlos948 79 01 89, auque es mejor llamar al teléfo-no del Municipio (948 79 01 17)

Albergue Itzandegia Real Colegiata de Ronce-svalles Roncesvalles (Navarra) 948 760000

1

27 km

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tre navate. Nel presbiterio si erge la scultura della Virgen de Rocesvalles scolpita in leggnoe placata d’argento opera del XIV secolo. In-teressante anche il chiostro a pianta quadratarisalente alla prima metà del secolo XVII. La tomba del Re Sancho detto el fuerte per la sua stazza fisica. La leggenda dice infatti che la scultura posta sopra la sua tomba, sia a gran-dezza naturale mentre la catena faccia parte del bottino di guerra che il re vinse contro l’emi-ro arabo Miramamolin. La capilla de Santiago, piccola costruzione gotica del XIII secolo. Il “Silo de Carlomagno o capilla del Esiritù San-to la costruzione più antica di Roncisvalle risa-lente al XII secolo dove veniva data sepoltura ai pellegrini.

solo unsospiro e, dopo essere passati accanto al Centro di specie avicole migratorie, il nostroitinerario si interna attraverso il faggeto per giungere a Roncesvalles, caratterizzata dallaReale Collegiata gotica (Km 27,0).Da vedere: St.Jean Pied de Port deve il suo

nome alla sua posizio-ne strategi-ca ai piedi dei Pirenei considerato la “porta” d ’ a c c e s s o per la Spa-gna. Fondata nel XI secolo faceva parte del regno di

Navarra. Nel XVI secolo passò sotto il dominio Francese ed è parte della regione di Aquitania. Il centro storico cresciuto sulla altura intorno alla Rue de la citadelle conserva il suo aspetto di borgo medievale.Circondata da mura in pietra che ne facevano una città fortificata è dominata dall’alto dal ca-stello da dove si godedi una splendida vista pa-noramica. La rue de la citadelle si sviluppa da Porta de San Ja ques a Porta de Saint Jean. La chiesa de Notre Dame du Bout du Pont con fac-ciata gotica deve il suo nome al fatto che era una testata del ponte sul fiume Nive. Addossataalla chiesa infatti c’è la puerta de Notre dame (arco de St Jean) che da accesso alla ruede Espagna. Roncisvalle chiaro esempio di go-tico francese in Spagna. La costruzione della chiesa avvenne tra il 1215 e 1221 per volontà del re navarro Sancho VII el Fuerte. Venne poirestaurata causa uno stato d’abbandono attor-no al XVII secolo. Costituita da una pianta a

Albergues de los peregrinos

Albergue Accueil PelerinRue de la Citadelle, 55

Saint Jean Pied de Port(Francia) +33 559 370 509

L’Esprit du Chemin 40, rue de la Citadella Saint-Jean-Pied-de-Port (Francia)+33 (0)5 59 37 24 68

Albergue Le Chemin vers l’Etoile Rue d’Espagne

Saint Jean Pied de Port (Francia) +33 (0)5 59 37 20 71

Albergue Ferme IthurburiaHonto (St Michel)

Honto (Francia)+33 (0)5 59 37 11 17

Refuge OrissonA 8 kilómetros da San Juan dePied de Port - Uhart-Cize+33 (0)5 59 49 13 03

Albergue ItzandegiaReal Colegiata de Roncesvalles

Roncesvalles (Navarra)948 760000

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26 km

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Salvador, costruita in ricordo di un antico ere-mo in cui si faceva suonare la campana per gui-dare i pellegrini medievali (Km 24,1) e il cippo

che ricorda il paladino Orlando.Alla tappa manca solo un sospiro e, dopo esse-re passati accanto al Centro di specie avicole migratorie, il nostro itinerario si interna attra-verso il faggeto per giungere a Roncesvalles, caratterizzata dalla Reale Collegiata gotica(Km 25,7).Continua ascesa da Saint Jean Pied de Port fino al Collado Lepoeder:I primi 20,5 chilometri sono una continua asce-sa che esige molto sforzo. E’ d’obbligo arrivarein buono stato fisico a questa prima tappa e prendersela con molta calma. Bisognaricordare che il Cammino di Santiago è una gara di fondo e non di velocità. Non la porta atermine il più forte bensì il più cauto.La segnaletica è buona però questa tappa ostenta il record di persone che si perdono,soprattutto in inverno, con neve o con nebbia. D’inverno e in caso di previsione di maltempola cosa migliore è optare per la via alternativa che sale per la strada di Valcarlos.Ricordare che quando si arriva al cumulo di pietre con la tabella Roncevaux -Orreaga(Km 15), si deve abbandonare la strada asfalta-ta e prendere a destra il prato verde.

chiglie ed altri oggetti offerti dai pellegrini (km11,3). Dopo venti minuti di marcia si oltrepassa la deviazione alla nostra destra, che scenden-doporterebbe fino alla località francese di Arné-guy; due chilometri più avanti finalmente,si arriva al punto chiave della giornata. Sul-la destra della strada c’è un cumulo di pietre che sorregono un cartello di legno con incisa l’iscrizione Roncevaux Orreaga (sarebbe Ron-cisvalle in francese e in Basco).A questo punto prendere a destra abbandonare la strada asfaltata e continuare per il morbido del prato pirenaico. Si passa immediatamente accanto a una croce e si sale lungo la collina fino al passo lasciando alla nostra destra un vecchio rifugio-ricovero in pietra. Mancano solo 1 Km al confine con la Spagna e giungere al valico di Bentarte, dovesi trova la Fontana di Roldán, che ricorda il pa-ladino di Carlo Magno sconfitto insiemeal suo esercito, nell’anno 778 dai Baschi (Km 16,5). Poco dopo, un triplo segnale in legnoci indica, di proseguire a destra verso Ronce-svalles. Attraverso un faggeto e una pistaforestale più protetta si raggiunge il colle di Lepoeder, la quota massima della tappa a 1430 metri di altitudine. (Km 20,5).Qui si presentano due possibilità per prosegui-re, comunque ben segnalate. A sinistra la più corta (3,6 km fino a Roncesvalles), ma con la difficoltà di dover scendere per dei ripidi pen-dii. A destra 400 metri più lunga però più facile passando per il passo di Ibañeta.E’ preferibile la più lunga e scendere quindi per la strada asfaltata. Le vedute sono grandiose e ci rivelano il paesaggio della tappa di doma-ni: boschi di faggi, Roncesvalles poi Burguete e la valle dell’Erro. Arriviamo così al passo de Ibañeta, dove si trova l’aguzza chiesa di San

fino a raggiungere una tabella di legno con una conchiglia (il simbolo del cammino) ed il mar-chio rosso e bianco GR 65 con l’indicazione“Chemin de Saint Jacques de Compostelle”. Una dura salita ci attende e va affrontata lenta-mente per evitare di compromettere ilresto del cammino. Si sale così su strada asfal-ta tra case e quartieriquali: Iruleya y Erreculus, circondati da verdi prati e dopo circa 5 km si giunge a Honto.Dopo aver oltrepassato le ultime case, la salita si attenua e prosegue con un sentiero che sale

con una successione di curve a ferro di cavallo.Finito il sentiero si ritorna nuovamente sull’asfalto, passando accanto a una fonte e ad una tavola di orientamento. E’ un buon puntodi osservazione dal quale si gode una splen-dida vista su Saint Jean Pied de Port e parte dell’Aquitania francese (Km 6,4).Un chilometro più in su arriva all’ostello Oris-son, un’ulteriore alternativa per passare lanotte. Soprattutto per il pellegrino che abbia iniziato la tappa a pomeriggio avanzato. Sicontinua ad avanzare per una stretta strada di montagna, in compagnia di pecore di razzaManech e di robusti cavalli insensibili ai rigori del clima. Quattro chilometri circa più avantie a circa cento metri sulla destra si può scorge-re su una altura la statua della Vergine diBiakorri, adornata di fiori, collane, croci, con-

Saint Jean Pied de Port è diventata ormai il punto di partenza classico del camminofrancese in alternativa a Roncesvalles. Il per-corso prevede il superamento dei Pirenei peril punto più alto, il colle di Lepoeder a quota 1430 metri sul livello del mare. Pertanto questaprima tappa presenta un dislivello di ben 1265 metri che aggiunti alla lunghezza di quasi 26 km ne fanno una tappa piuttosto dura.Iniziare in questo modo potrebbe essere con-troproducente e difficile per chi non ha un po’ di preparazione e pertanto potrebbe essere consigliato il percorso alternativo proposto nel-la pagina precedente della guida (1/a) che pre-vede il transito attraverso il fondo valle meno impegnativo oppure quanto meno spezzare la presente tappa portandosi fino al Refuge Oris-son per riprendere il giorno successivo …. ma questi sono solo dei suggerimenti, poi ognuno farà come meglio crede.La città di Saint Jean Pied de Port, chiamata in basco Donibane Garazi, è dal secolo XII

la porta d’ingresso che dalla Francia porta al territorio navarrese passan-do per il passo diIbañeta. La città conserva la sua ar-chitettura medieva-le di città fortificata. Il “camino de St. Santiago”, percorre la “rue de la cit-tadele”, tra edifici

medievali e storici come la “Prigione dei Vescovi”, da porta San Jaques fino all’Arco di San Juan che immet-te al pont d’Espagne sulle acque del rio Nive. Da qui, il cammino prosegue lungo la strada

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Roncesvalles - Zubiri

magine della Vergine di Roncisvalle (km 8,2). Porre attenzione ai segnali di indicazione del cammino (conchiglie e frecce gialle) per non finire fuori strada. Proseguire fino a Bizkarreta che un tempo era sede di tappa del cammino perchè nel XII secolo esisteva un Hospital per pellegrini. A Lindzoain si comincia a salire per un ripido selciato in cemento; da quelle parti scende un piccolo ruscello al quale bisogna fare attenzione in inverno, poiché si può forma-re del ghiaccio. Proseguire poi su un sentiero di pietrisco fino a raggiungere l’Alto dell’Erro che paradossalmente ci si arriva camminandoin leggera discesa. Si riattraversa la strada Na-zionale N-135 per reimboccare il sentiero che scende ripidamente e che potrebbe diventare difficoltoso in caso di fango. Si sale di poco per arrivare alla Venta del Puerto, un’antica taver-na che oggi si trova in stato di semi abbandono e usata come stalla.Poi la discesa ridiventa pronunciata. Ci sono un paio di portelli da aprire e chiudere e degli scaloni che agevolano la discesa. Tra tratti con più o meno difficoltà si arriva a Zubiri at-traversando il bellisimo puente de la Rabia. Il Ponte deve il suo nome alla credenza popo-lare secondo la quale facendo fare agli animali tre giri sotto il pilone centrale, nelle acque del rio Arga, guarivano dalla “rabbia”.Principali difficoltà - Dal momento che si at-traversa varie volte la N-135 bisogna prestare attenzione come pure nell’attraversamneto di Burguete perchè non c’è il marciapiede. Per-corso “rompepiernas” (spezza gambe): Dopo Espinal il terreno si indurisce, ma ci sono più discese che salite. L’ascesa fino ad Alto de Erro non comporta grosse difficoltà. Passata Lint-zoain le prime rampe intimoriscono un po’ ma in seguito il percorso diventa molto più agibile.

Descrizione - Il cammino corre per boschi di faggi, betulle, roveri e pini caratteristici del nord navarrese.Si passano il valico di Mezkiritz e l’Alto Erro, antico luogo di banditi ed ora di nebbie e bo-schi, attraversando graziosi paesi come: Bur-guete-Auritz, antico borgo di Roncisvalle, pieno di “casoni” dove Ernest Hemingway alloggiava quando si rimetteva dalle fatiche letterarie an-dando a pescare nel rio Irati. Espinal-Auritzber-ri, fondato da Teobaldo nel 1269. Biscarreta-Gerediáin, paese del bestiame. Lintzoain, con le sue case dalle belle facciate, fino a Zubiri.L’itinerario - Dall’ostello di Roncisvalle ci si immette nella strada Nazionale N-135 e subito dopo sulla destra, parallelamente alla strada scorre il cammino. Un centinaio di metri avanti, attraverso i rami, si può notare dall’altra parte della strada, la croce di pellegrini, una croce gotica di pietra, che venne trasferita in questo luogo nel 1880 dal Priore don Francisco Polite.In prossimità di Burguete il camino ritorna sulla N-135. Qui è possibile fare colazione; ci sono un paio di bar aperti e pronti ad accogliere i pellegrini. Oltrepassata la chiesa di San Nico-làs, si gira a destra in corrispondenza di unasuccursale bancaria per attraversare su pas-serella il rio Urrobi. Si prosegue su strade bianche che attraversano estese praterie con animali al pascolo. Prima di imboccarela valle dell’Erro si passa il paesino di Espinal con i suoi tetti di tegole rosse. Si attraversa il centro urbano per riprendere la N-135 all’al-tezza della moderna chiesa di San Bartolomè. Si gira a destra continuando per la strada, ra-senti alle facciate bianche delle case. Propriodopo un attraversamento pedonale svoltare a sinistra e per strade con pavimentazione di-versa, si sale fino all’Alto de Mezkiritz, dove al lato della strada c’è una lapide con incisa l’im-

Albergues de los peregrinos

Albergue de PeregrinosAntiguas escuelas

Zubiri (Navarra)Tel: +34 628 324 186

Albergue ZaldikoPuente la Rabia, 1

Zubiri (Navarra)Tel: +34 609 736 420

22 km

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Zubiri - Pamplona

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Albergues de los peregrinos

Albergue Accueil PelerinRue de la Citadelle, 55

Saint Jean Pied de Port(Francia) +33 559 370 509

L’Esprit du Chemin 40, rue de la Citadella Saint-Jean-Pied-de-Port (Francia)+33 (0)5 59 37 24 68

Albergue Le Chemin vers l’Etoile Rue d’Espagne

Saint Jean Pied de Port (Francia) +33 (0)5 59 37 20 71

Albergue Ferme IthurburiaHonto (St Michel)

Honto (Francia)+33 (0)5 59 37 11 17

Refuge OrissonA 8 kilómetros da San Juan dePied de Port - Uhart-Cize+33 (0)5 59 49 13 03

Albergue ItzandegiaReal Colegiata de Roncesvalles

Roncesvalles (Navarra)948 760000

E’ la tappa che ci porta alla prima città del “ca-mino”: Pamplona. Si riattra- versa il “puente de la Rabia”. Dopo 1 Km si raggiunge il bordo del-la strada proprio di fronte allo stabilimento di magnesite fondato nel 1945 che sfrutta i giaci-menti della zona. Si percorre il perimetro della fabbria scendendo una rampa di gradoni fino a lasciare la zona industriale. Camminando su un tratto di strada asfaltata si arriva a Ilarratz e poco più avanti a Eskirotz (percorsi Km 3,7). Dopo 2Km si arriva a Larrasoaña. Il paese deve le sue origini alla fondazione nel X secolo di un monastero. Provenendo da Zubiri il percorso non attraversa il paese perchè al di là del fiume Arga, a meno che non si decida di attraversar-lo percorrendo il Puente de los Bandidos. Più avanti, una breve salita porta ad Akerreta dove nella parte alta del paese si trova la chiesa de la Transfiguracion che conserva elementi medievali come la torre, il portale e la fonte battesimale (percorsi km 6,1). Dopo Akerreta si attraversa uno splendido bosco e il sentiero è interrotto più volte (5 volte) dapassaggi sbarrati per la protezione degli ani-mali al pascolo; bisogna avere l’avvertenza di aprire e soprattutto richiudere i varchi ad ogni nostro passaggio. Si arriva a Zuriain con la sua chiesa di San Millán (percorso km 9,2). Dopo un breve tratto su sulla statale N-135 puntiamo verso Irotz riattraversando il rio Arga. Lascia-mo la Chiesa de San Pedro proseguiamo fino al Puente de Iturgaiz di origine romana e ripri-stinato nel secolo scorso. Da qui parte la pista che segue il parco fluviale del rio Arga che ci porta fino ad una zona di sosta per pik-nik con tavoli, barbeque e servizi igenici. Se seguia-mo il percorso fluviale possiamo raggiungere Pamplona egualmente, mentre il percorso tra-dizionale ci porta a salire per un sentiero e pas-sare quindi per le rovine del señorío de Arleta

fino ad arrivare al puente del río Ulzama e la anti-ca ermita de Trinidad de Arre (percorsi km 15,8). Attraversiamo Villava terra del famoso ciclista Miguel Indurain percorrendo la calle Mayor. Proseguendo si passano alcune rotonde fino a entrare a Burlada che si percorre lungo la Calle Mayor (percorsi km 17,2). All’altezza di un gara-ge per auto, si gira a destra per attraversare la strada. Dopo l’incrocio, seguiamo le indicazioni del cammino sulla pavimentazione stradale per alcuni metri fino ad arrivare all’inizio del cami-no de Burlada o paseo de la Magdalena che ci porterà alle porte di Pamplona. Circa 1,5Km più avanti incrociamo il puente de la Magdalena e dopo averlo attraversato girando a sinistra, c’è la via che porta all’ostello Casa Paderborn mentre continuando per la destra si entra in città passando sotto la Porta di Francia e se-guendo la calles del Carmen y la Navarrería. L’itinerario - Questa è una tappa breve da gode-re, con conti- nui su e giù che a metà del per-corso e dalla Trinidad de Arre fino alla capitale navarrese, alterna sentieri a tratti di asfalto. Principali difficoltà - si può trovare fango a se-condo della zona. Nelle zone più complicate e di pendenza pronunciata si trovano scale fatte con traversine di legno, che facilitano il cammi-no. Bisogna fare attenzione in Zuriain, poichè il sentiero entra nella strada camminando per 700 metri sull’asfalto.

3

21 km

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Albergues de los peregrinos

Albergue de Cizur MenorEncomienda Sanjuanista

Cizur Menor(Navarra) +34 618 098 698

Albergue Camino del PerdònCalle Mayor, 57

Uterga(Navarra) +34 948 344 598 / 948 344 661

Albergue de Puente La ReinaCrucifijo 1 (Seminario) Puente La Reina +34 948 340 050

Albergue Familla RoncalPaseo de Lurbeltzeta

Cizur Menor(Navarra) +34 948 18 38 85

Albergue de PeregrinosSan Lorenzo, 6 (Junto a la Iglesia) Obanos +34 676 56 09 27

Albergue Santiago ApostolParaje El Real, pasado el puente romànicotras una fuerte subida de frente

Puente La Reina(Navarra) +34 620 64 32 77

El albergue de ZariquieguiC/ San Andrès, 16

Zariquiegui+34 948 35 33 53 / 679 23 06 14

Pamplona - Puente la Reina

L’uscita di Pamplona è un po’ complicata per mancanza a volte delle frecce gialle dove ser-virebbero. Si esce seguendo le vie della famo-sa corsa dei tori di San Firmin fino ad arrivare a plaza Consisto- rial di fronte alla facciata mezzo barocca e neoclassica del palazzo del municipio costruita nel 1752. Si prosegue per Calle Mayor. Quando s’incrocia la avenida del Ejército si entra nel parco la Vuelta del Castillo che si trova a sinistra. Si percorre il parco e si esce per attraversare la avenida Sanchoel Fuerte e immettersi nella calle Fuente del Hierro. Proseguire lungo la calle Fuente del Hierro che dopo aver incrociato l’Avenue de Navarra, costeggia la cittadella universitaria fino al puente de Acella sopra il río Sadar.Si esce quindi da Pamplona costeggianndo la cittadella univesita- ria e ci si incammina ver-so Cizur Menor per affrontare l’ascensio- ne “all’Alto del Perdon”. Si passa per Zariquiegui dove si trova la vecchia chiesa di San Andrés, che conserva una sobria facciata romanica e dove ci si può rifornire d’acqua alla fontanel-la. Il sen- tiero prosegue in salita e prima di arrivare al valico si trova la “Fuente Reniega” (o fonte fuente de Gambellacos) .

La leggenda racconta che un pellegrino sfinito ed assetato, fu tentato dal diavolo che si offrì a portarlo fino ad una fonte se avesse rinnegato la sua fede. Il pellegrino resistette alla tenta-

zione e per ricompensa gli apparve l’apostolo Santiago vestito da pellegrino che gli mostrò la fonte e gli diede da bere con la sua conchi-glia (vieira).Sull’Alto del Perdon c’è il monumento al pel-legrino ed un grande Parco Eolico. Una frase riportata in rilievo sul monumento, ricorda il fascino del luogo divenuto, come altri, sim-bolo del cammino per aver visto il passaggio di milioni di pellegrini: “Donde se cruza el camino del viento con el de las e- strellas”. Frase che racchiude il sogno e la magia del cammino”.Scendendo si trovano: Uterga con la sua chiesa parrocchiale gotica; Muruzábal ed il suo eremo templare di Eunate che però non sarebbe sul sentiero, ma ci si può arrivare fa-cendo una deviazione di un paio di Km; Oba-nos e la storia del “Mistero di Obanos”: Rac-conta la leggenda che a seguito di un viaggio a Santiago come pellegrina, Santa Felicia decise di rimanere come eremita in Amocain. Suo fratello Guglielmo, duca di Aquitania, contrariato davanti a suo rifiuto di ritornare alla corte la uccise. Pentito Guglielmo, tornò pellegrino a Santiago giro-vagando in Obanos, piangendo il suo pec-cato fino alla sua morte. Una stele sull’orlo dell’eremo di Arnotegui ricorda questo fatto. Ad Obanos confluisce la via Aragonese che proviene da Somport. Alla fine della “Calle Major” a Puente la Reina, c’è il famoso pon-te che da il nome alla cittadina stessa, altro simbolo del cammino. Venne fatto costrui-re dalla regi- na donna Munia moglie del re Sancho el Mayor de Navar- ra, nell’XI secolo, per facilitare ai pellegrini l’attraversamento del fiume Arga.

24 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 21

Principali difficoltà: L’Alto del Perdon. Una vol-ta attraver- sato Pamplona, il pendio di Cizur fa capire che la tappa sarà faticosa. È una zona resa difficile dai campi, che possono essere infangati in caso di pioggia sopratutto nel pia-no. Fino al chilometro 10 si alternano sentieri, strade e campi; da questo punto il pellegrino si trova una forte pendenza, ma di solo 500 metri, poiché dopo si ammorbidisce. È la prima dei due strappi che si trovano in tutta l’ascensione. Dopo un chilometro si trova il secondo strap-po, breve ma con la difficoltà in più data da un sentiero lastricato di pietre. Una volta supe-rati questi punti, i due chilometri e mezzo che rimangono fino all’alto sono di salita costante e senza difficoltà. La discesa è un tantino com-plicata nel primo chilometro e mezzo, per la presenza di grosse pietre e molta pendenza. Il resto è tranquillo, inoltre, in questa discesa ci si può fermare a bere acqua in U- terga, a 4km dopo il valico dell’Alto del Perdon, alla fontana della quale si dice che “Da Pamplona a Ponte la Reina a Uterga la migliore fonte.”

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Albergues de los peregrinos

Albergue Maralotx de CirauquiDirecciòn: Calle San Ròman, 30

Cirauqui(Navarra) +34 678 635 208

Albergue de VillatuertaDirecciòn: Calle Mayor Villatuerta +34 948 640 083

Albergue Parroquial S.MiguelDirecciòn: Mercado Viejo Estella +34 948 55 04 31 / 690 08 15 84

Albergue de LorcaDirecciòn: Calle Mayor, 40

Lorca(Navarra) +34 948 54 11 90

Hospital de PeregrinosDirecciòn: C/ La Rua, 50

Estella(Navarra) +34 948 55 02 00

Albergue la bodega del caminoDirecciòn: C/Placeta, 8

Lorca(Navarra) +34 948 54 11 62 / 948 54 13 27

Puente la Reina - Estella

22 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 23

Si percorre calle Mayor, a destra troviamo la chiesa de Santiago del XIII secolo. Alla fine della via ci si trova davanti al magnifico ponte romanico sopra il fiume Arga che da il nome alla città che fu costruito per facilitare il pas-saggio dei pellegrini. Attraversato il ponte pro-seguiamo a sinistra e attra- versiamo la strada nazionale per entrare in Zubiurrutia, il quartie-re delle monache dove esiste il convento delle “Comendadoras del Espíritu Santo” che hanno una lunga tradizione ospitale. La via jacobea conti- nua poi per il fondo valle su strade di terra. Si entra nella zona della Val de Mañeru e si raggiunge il villaggio che dà il nome alla valle (percorsi km 5,2). Da vedere la Iglesia parroquial de San Pedro del XVIII secolo. Si percorre ora uno stupendo territorio ricco di vigneti e che è diventato una icona classi-ca dei pellegrini. La pista in terra battuta por-ta al villaggio di Cirauqui che si erge su una collina rocciosa e che conserva numerose vestigia medievali. Interessante la Iglesia de San Román di stile gotico cun un portale roma-ni- co del XIII secolo. Si attraversa il paese e

passando sotto un porticato è possibile appor-re il sello sulla Credencial. Si e sce quindi dal paese scendendo lungo una antica “calzada romana” molto suggestiva e attraversando un ponte sempre di epoca romana e succes-sivamente ristrutturato nel XVIII secolo. Dopo

un’area di sosta bisogna attraversare il ponte sopra la A-12 proseguendo ancora su tratti del-la antica “calzada” fino ad un altro ponte ro-mano ad un solo arco sopra il rio “Dorrondoa”

(percorsi 9,4km). Due km dopo si attraversa la A-12 passando sotto un viadotto per costeggia-re la riva del fiume “Salado” chiamato così per le acque salate e già citato nell’antico Codex Calixtinus del XII secolo (la prima guida scritta del cammi- no) per le sue acque “venefiche e mortali”. Sopra un ponte medievale ad archi a sesto acuto si attraversa questo rio entrato nella leggenda del cammino, per salire fino a Lorca (percorsi 13,3Km). Si prosegue lun-go la pista fino ad un sottopassaggio che ci permette di riattraversare la autostrada e si en-tra a Villatuerta (percorsi 17,8Km). Si attraversa il paese fino al ponte romanico sul rio Iranzu che divide la parte vuova dalla parte antica della cittadella. Prestare molta attenzione più avanti quando nuovamente c’è da attraversare una strada, la NA-132 che costò la vita ad una pellegrina canadese travolta da un’auto come ricorda un cippo in pietra. Scendiamo lun-go un agevole sentiero fino al ponte cur-vo sopra il fiume Ega il cui corso ci ac-compagnerà fino ad arrivare ad Estella. Suggestivo è l’arrivo nella città lungo la calle de Curtidores passando davanti alla possente

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facciata in stile romanico/gotico della chiesa del Santo Sepolcro del XII secolo. Da vedere, la iglesia San Pedro de la Rùa in stile roma- nico del XII secolo con una lunga scalinata che da calles Rúa y San Nicolás sale al bel portale a dieci archi lavorati con influenze arabe e il Palacio de los reyes de Navarra con un bella facciata con archi e finestre. In una delle co-lonne è scolpita lo scontro tra Rolando e il gi-gante Ferragut. Oggi il palazzo è sede di mostre di pittura.

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Puente la Reina - Estella

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 25

Albergues de los peregrinos

Albergue San Cipriano de AyeguiC/ Polideportivo, 3 Ayegui 34 948 55 43 11

Albergue Hogar MonjardinEnfrente de la iglesia en la plaza Villamajor de Monjardin +34 948 53 71 36

Casa AlberdiC/ Hortal, 3

Los Arcos(Navarra) +34 948 64 07 64

Albergue Casa MarielaPlaza P. Valeriano Ordoñez,6

Torres del Rio(Navarra) +34 948 64 82 51/ 948 64 84 33

Albergue Juvenil OncinedaC/Monasterio de Irache, s/n Antiguo instituto Ayrgui +34 948 55 50 22

Albergue de la Fuente Casa de AustriaTraversia del Estanco,5

Los Arcos(Navarra) +34 948 64 07 97

Albergue Arcadi y NinesC/Taconera, 10 (hospital de peregrinos) Sansol 34 618 19 75 20

6 6

Estella - Torres del Rio

Albergue parroquial Santa CruzC/ Santa Maria, a la entrada del pueblo por el mismo camino

Villamayor de Monjardin

Albergue Isaac SantiagoC/ San Làzaro, s/n

Los Arcos(Navarra) +34 948 4 10 91 / 948 64 02 30

Albergue Casa MariC/ Casas nuevas, 13

Torres del Rio(Navarra) +34 948 64 84 09 / 699 572 950

Prima del monastero de Irache, una fonte di acqua e vino offrono il miglior antidoto contro l’insiunuoso tratto che conduce a Villama- yor de Monjardín caratterizzato da coltivazioni di vigneti e ulivi. Siamo in un territorio dove le distanze tra un paese e l’altro sono notevo-li e al di fuori dei centri abitati non c’è nulla; la solitudine si fa sentire. Lasciate le case di Ayegui, cittadina fusa con Estella, il pellegri-no si trova alla fonte del vino installata dalle Cantine di Irache che sgorga vino in orario

di ufficio. Dopo un sorso di rigore il viaggia-tore si trova con l’impressionante mole del Monastero di Santa María la Real de Irache. Situato alla base di Montejurra,riceveva i pelle-grini quando Estella ancora non esisteva. Il mo-

nastero di Irache che consta tra gli altri edifici, di una chiesa romanica ed un chiostro platere-sco, ha avuto gran importanza nella storia na- varrese, quantunque la sua epoca di maggiore splendore sia iniziata nella seconda metà del secolo XI, sotto il mandato dell’abate San Vere-mundo che ne incrementò i possedimenti ed il suo prestigio. Oggi è disabitato. Proseguendo il cammino, più avanti si arriva ad un punto dove ci sono due opzioni di tracciato: la prima pro-prio di fronte a noi che prosegue per un tratto boscoso e segue le piste per Montejurra e Lu-quin; La seconda sulla destra segue il tracciato tradizionale per Azqueta y Villamayor de Mon-jardín. Comunque i due tracciati si riunisco- no prima di Los Arcos. Abbiamo scelto la tradizio-nale, che ci porta ad attraversare la N- 1110 e passa attraverso una strada di servizio tra il Camping Iratxe e le abitazioni (percorsi km 4). Attarverso un tunnel si accede ad una strada in mezzo a campi coltivati e più avanti procede tra alberi di querce. Il percorso interrrotto dall’attraversamento della strada, riprende fino ad Azqueta locali-tà dove vive Pablo Sanz Zudaire detto Pablito dei “bordoni” (i bastoni dei pellegrini) che fin dal 1986 costruisce e offre i bastoni fatti con il legno di nocciolo, ai pellegrini che vanno a tro-varlo a casa sua (percorsi 7,4km). Proseguen-

29 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 27

XVII secolo dedicato a San Zoilo. Si arriva a Torres del Rio dove troviamo la chiesa del Santo Sepolcro a pianta ottagonale di probabile origine templare del XII se-colo. La torre addos-sata alla chiesa un tempo serviva come faro nella notte per

guidare i pellegrini. All’interno un pregevole Cristo crocifisso in legno.

do il cammino prima di entrare a Villamayor di Monjardín (percorsi 9,2km), dove si racconta ci furono battaglie di Carlomagno, si può am-mirare la Fuente del Moro del secolo XIII.

Si tratta di una robusta cisterna coperta con volta ad arco di stile romanico. Nella cima alta del monte si osservano i resti del castello di San Esteban del secolo X che si ergono domi-nando la regione. Villamayor è nota per i suoi vigne- ti e le cantine. Un paio di km dopo si arri-va all’incrocio con la strada per Urbiola dove si trova una fontana per l’acqua. E bene rifornirsi perchè per i successivi 10km non sitrovano abitazioni e altre fonti. Si arriva a Los Arcos cittadina che conserva buona parte del suo centro storico e dove esistono dei buoni albergue per pellegrini e dove volendo potremo terminare questa tappa. Interessante la chiesa de Santa Maria con un bel altare barocco. La piazza antistante la chiesa è un invito ad una pausa di riposo per affrontare l’ultimo pezzo di cammino (percorsi 21,2km). Usciamo da Los Arcos sotto la Porta de Castilla e incrociamo la strada NA-129. Si entra così nuovamente in una strada sterrata che pro- segue parallela alla strada NA-1110 per 3 Km e quindi all’abi-tato di San- sol dove c’è un tempio barocco del

Torres del Rio - Logroño

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Albergues de los peregrinos

Albergueria Andrès MuñozCalle Ruinas de San Pedro, s/n

Viana(Navarra) +34 948 64 55 30 / 609 141 798

Albergue de Peregrinos Puerta de RevellinPlaza Martinez Flamarique, 4 bajo Logroño +34 629 170 447

Albergue Parroquial de VianaPlaza de los Fueros (Junto a la iglesia de Santa Maria)

Viana +34 948 64 50 37 / 646 66 67 38

Albergue parroquial de Santiago C/ Barriocepo, 8 1° Logroño (La Rioja)

Albergue de Peregrinos de LogroñoRua Vieja, 32 Logroño (La Rioja) +34 941 23 92 01

20 km

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Verso Santiago | 29

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Logroño - Nàjera

Con la tappa di oggi si abbandona la regione della Navarra per entrare nel territorio della Rioja, terra del pane e del vino come venne descritta nel Codex Calixtinus del XII secolo (la prima gui- da scritta del cammino). Lasciato Torres de Rio il cammino incro- cia la strada NA-1110 prima del santuario della Vergine del Poyo del XVI secolo con successivi rifacimenti in stile barocco attorno a XIX secolo (percorsi 2,7km). Si ritorna nuovamente verso la strada NA-1110 e si raggiunge lungo una strada se-condaria Bar- gota. Da qui scendendo per una comoda pista con un dislivello di un centinaio di metri arriviamo al “baranco de Cornavara” (una sorta di avvallamento frutto dell’erosione dell’acqua). Tra le terre argillose ci sono dei rimboschimenti con pini, piante da frutto, ma soprattutto vigneti e ulivi. Il tracciato segue la strada NA-1110 e dopo un km circa di asfalto proseguiamo per Viana. Prima di entrare a Via-na si riattraversa la Na-1110 e proseguendo per un breve tratto di strada bianca e la Calle del Cristo si entra a Viana lungo la via “Primo de Rivera” passando proprio davanti alla grande chiesa di Santa Maria in stile gotico del XIII secolo dove si trova sepolto Cesare Borgia (percorsi 10,5km). Usciamo da Viana e scen-diamo una pista sterrata fino ad attraversare la strada NA-7220 e poco più avanti nuovamen- te la NA-1110. Su strade sterrate di campagna proseguiamo fino a raggiungere la Ermita de la Virgen de Cuevas (percorsi Km 13,3) dove sotto gli alberi c’è un area di sosta con tavoli e fontana per l’acqua. Avanti ancora tra campi coltivati continuamo fino ad incontrare dopo 1,5km, una tabella che indica “Observatorio El Bordón, Laguna de las Cañas”. Giriamo verso destra sempre lungo strade di campagna fino ad incrociare nuova- mente la strada di traffico automobilistico da attraversare con mol- ta at-

tenzione. Scendiamo lungo il pendio ed incon-triamo il cippo che segna il confine tra la pro-vincia della Navarra e la Rioja di cui Logroño è il capoluogo. A partire da questo punto una pista dipinta di rosso che attraversa la zona industriale ci guida fino alla città entrando per il ponte di pietra sopra l’Ebro. Tale ponte fu co-struito nell’XI secolo da Santo Domingo de la Calzada e da San Juan de Ortega ben noti per le loro opere lungo il cammino di Santiago. Nel 1884 venne completamente ristrutturato. Dopo il ponte una rotonda e alla destra per la Calle Rùa Vieja si entra in città e troviamo l’albergue de los peregri- nos. Interresante da visitare il centro storico con le sue calli caratteristiche (calle Laurel, Mayor, Mer- cado) ricche di ne-gozietti e ristoranti tipici. Da visitare la Catte-drale di Santa Maria la Redonda con le torri gemelle stile barocco dedicate a San Paolo e Pietro.

Albergues de los peregrinos

Albergue de Peregrinos de NavarreteCalle San Juan s/n Navarrete +34 941 44 07 76

Albergue San SaturninoC/ Medio Derecha,9

Ventosa (La Rioja)+34 941 44 18 99 / 657 823 740

El CàntaroC/ Herrerìas, 16

Navarrete (La Rioja)+34 941 44 11 80

Albergue de Peregrinos de NàjeraEn la orilla del Rio Najerilla

Nàjera (La Rioja)Oficina de Turismo +34 941 36 00 41

Albergue Bodega Fernando J. RodriguezC/ Conde de Garay, 25 Sotès +34 670 05 32 29

Albergue de Peregrinos Sancho IIILa Juderia c/ San Marcial, 6 Nàjera +34 941 36 11 38

26 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 31

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La terra rossa ed i vigneti di “ tempranillo e gar-nacha “ (vini rossi), accompagnano il viandante in questa tappa. Poco dopo l’uscita da Logroño si attraversa il bel Parco di La Grajera, per ini-ziare una pendenza impegnativa, attenuata da una bella visione verso Logro- ño. Si scende fino a Navarrete costeggiando una rete metal-lica piena di croci poste dai pellegrini mentre la sagoma di un toro di “Osborne” dall’alto della collina ci controlla. Incrociamo l’autostrada AP-68 e poco dopo possiamo contemplare i re-sti dell’antico ho- spital de San Juan di Acre del 1185 ed arrivare quindi a Navarre- te, nota per le ceramiche. Giunti alla cooperativa Vitivinico-la de Sotés attraversiamo la strada per Sotés e proseguiamo lungo una strada asfaltata paral-lela alla A-12. Se vogliamo sostare a Ventosa prendere la deviazione e proseguire per 1,5 km circa. Circa tre chilometri prima di Nájera si

trova il Poyo (collina) di R o l a n d o una piccola elevazione che rievoca la mitica vittoria di R o l a n d o sul gigante musulmano F e r r a g u t .

Una costruzione a cupola circolare di pietra che serviva come rifugio agli agri- coltori è posta sul poyo. Racconta la leggenda: Rolando arrivò a Nájera per liberarer i cavalieri cristia-ni che Ferragut, gigante Siriano discendente di Golia, teneva prigionieri nel suo castello. Ferragut, era più forte di Rolando e sconfisse i migliori guerrieri di Carlo Magno. Un giorno, dalla collina (il Poyo) Rolando vide il gigan-

te seduto sulla porta del castello, prese una pietra rotonda che pesava più di 20 kg e glie-la scagliò contro col- pendolo in fronte, ucci-dendolo.Da allora il dosso si chiama, Podium o collina, di Rolando. Un’altra versione della leggenda dice che Rolando dopo uno scontro con Ferragut, gli conficcò un pugnale nell’om-belico, l’unico posto vulnerabile del gigante. In questo modo, le truppe di Carlo Magno pote-rono liberare Nájera. Il rio Najerilla chiude la città vecchia, addossata alle rocce di colore rosso e sviluppatasi intorno al monastero e la chiesa di Santa Maria la Real del 1052. L’iti-nerario - a partire da questo punto comincia una fase differen- te del camino de Santiago.Si lasciano dietro le tappe navarresi con i con-tinui saliscendi e cominciano i tratti della Rioja più dolci ma in continua ascesa fino agli altipia-ni per Burgos. Principale difficoltà - riscontrate - Quando la strada attraversa Logroño, il pelle-grino può trovarsi con alcuni problemi di segna-leti- ca nei parchi della città. Basta stare attenti a questo aspetto ed eventualmente chiedere.Alto della Grajera -Due chilometri dopo essere arrivati al bel parco di La Grajera, incomincia una salita di un [Nájera] chilometro e mezzo i cui primi 700 metri sono ripidi. Il percorso di questo alto si svolge tutto in asfalto. La discesa verso Navarrete non presenta nessuna difficol-tà. Alto di San Antón - La salita più impegnati-va di questo “alto” è lunga meno di 1 km ed è ripida per i primi 500 metri ma su strada buona ed un tratto finale di circa 200m per un sentiero pietroso e com- plicato. Nella discesa bisogna prestare attenzione al fondo; ci sono pietre, scale e bisogna attraver- sare una strada. Fino all’arrivo a Nájera conviene stare attenti a que-sti aspetti.

Nàjera - S.to Domingo de la Calzada

Albergues de los peregrinos

Albergue Municipal de Peregrinos AzofraCalle las Parras, 7 Azofra +34 941 37 90 49 / 619 02 24 77

Albergue del Abadia Cisterciense Nuestra Sra. de la AnnunciaciònCalle Mayor, 29

Santo Domingo de la Calzada +34 941 34 05 70Oficina de Turismo

El CàntaroC/ Herrerìas, 16

Navarrete (La Rioja)+34 941 44 11 80

Albergue de Peregrinos de NàjeraEn la orilla del Rio Najerilla

Nàjera (La Rioja)Oficina de Turismo +34 941 36 00 41

21 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 33

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Si esce da Najera percorrendo una pista ar-gillosa e dopo breve passiamo sopra l’arroyo de Pozuelos o Valdecañas fino a giungere nuovamente su una pista asfaltata che porta direttamente fino ad Azofra. Il paesino fin dalle origini è parte integrante del cammino come testimonia la presenza di un hospital dal 1168 e di un cimitero per pellegrini (percorsi 5,7 Km).

Si attraversa Azofra lungo la Calle Mayor dove possiamo trovare la farmacia, dei negozietti per rifornirsi di cibo e alcuni bar. Conviene ri-fornirsi perchè la prossima località (Cirueña) dista a più di 9 km. All’uscita della cittadina percorriamo un breve tratto della LR-206 e tro-viamo la fuente de los Romeros. Prose- guiamo verso sinistra e ci inoltriamo in quello che sarà il nostro per- corso di tappa. Interessante dopo poco più di 1 km, la picota de me- diados del XVI secolo (percorsi 7,2 Km) una colonna dove si legavano i condannati dalla giustizia.[tra i campi di grano] Il paesaggio è un’esplo-sioni di campi di grano, vigneti di colori della natura. Lunghi tratti di terra battuta dritti attra-ver- sano le coltivazioni e al termine di uno di questi troviamo un’area di sosta, posto ideale per una pau- sa ristoratrice. Poco più avan-ti entriamo nell’area del Golf Club Cirueña un

complesso residenzialealla periferia di Cirueña (percorsi 15 km) con un grande campo da golf. Attraversiamo l’abi-tato percorrendo la calle Barrio Bajero e dopo un breve tratto di strada entriamo in una pista sterrata nuovamente tra i campi di cereali che soavemente ci porta fino a Santo Domingo de la Calzada da dove come un faro spunta la torre barocca della stupenda Cattedrale. Si giunge alcentro della città dove si trova il rinomato ostel-lo passando per calles 12 de mayo y Mayor.Santo Domingo de la Calzada una delle città simbolo del cam- mino, fondata a ricordo di Santo Domingo nel 1044 che costruì un ponte sopra il rio Oja per facilitare il cammino dei

pellegrini. Molto famosa la leggenda del gallo e la gallina che ricordano il famoso miracolo:Attorno al 1300, una copia marito e moglie di Colonia, in pellegri- naggio a Santiago con il loro giovane figlio poco più che adole- scen-te, ma molto sveglio a quel che pare, presero alloggio nella locanda del paese. La figlia della locandiera si invaghì del giova- ne, ma questi per timore dei genitori, resistette alle sue sedu-zio- ni. La giovane allora, per vendetta, nasco-se nel sacco di lui un vaso d’argento e alla sua partenza, lo accusò di furto. Catturato, fu con-dannato a morte per impicca- gione. I genitori distrutti dal dolore ma pieni di fede continuaro-

no il loro pellegrinaggio. Di ritorno pas- sarono per la stessa locanda dove trovarono il figlio vivo e vegeto. Questi raccontò loro che a sal-var- lo era stato proprio San Giacomo il quale durante l’esecuzione capitale lo sostenne per i piedi impe- dendo al capio di serrargli il collo. Il padre incredulo e convinto di essere stato turlupinato dal figlio desideroso solo di rima-nere con la giovane locandiera, sentenziò che

avrebbe prestato fede al suo racconto, solo se i due galletti arrostiti che gli erano stati serviti per la cena, e messi in bella mostra sulla tavo-la imbandita, fossero tornati anch’essi in vita. Subito i galletti si alzarono, ripresero le piume e si misero a cantare. Da allora un gallo e una gallina bianchi (oggi offerti da famiglie loca-li e sostituiti ogni 15 giorni) sono posti in una gabbia all’interno della chiesa. Nel medioevo i pellegrini ne raccoglievano le piume cadute e le esibivano sui loro cappelli. Oggi la gabbia è in stile tardo goti- co, con rete dorata, in linea con lo stile della cattedrale. Quan- do un pelle-grino entrato in chiesa, sente il canto del gallo è considerato di buon auspicio per il resto del viaggio fino a San- tiago.

Nàjera - S.to Domingo de la Calzada

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 35

Albergues de los peregrinos

Albergue parroquial San Juan Bautista Detràs de la Iglesia Granòn

Refugio de peregrinos Acacio y OriettaCalle Nueva, 6

Villa de Rioja - Burgos+34 947 58 52 20 / 679 94 11 23

Refugio parroquial de BeloradoBarrio de El Corro s/n

Belorado - Burgos+34 947 58 00 85

Albergue privado El CorroC/ Mayor, 68

Belorado - Burgos+34 670 69 11 73 / 947 58 06 83

Albergue juvenil de CarrasguedoA la salida de Grañon Grañon +34 941 74 60 00

Albergue San Luis de FranciaCarretera de Quintanilla, s/n Villamayor del Rio +34 947 58 05 66

10 10

S.to Domingo de la Calzada - Belorado

Cuatro CantonesC/ Hipòlito Lòpez Bernal, 10

Belorado - Burgos+34 696 42 77 07 / 947 58 05 91

Albergue municipal San LàzaroC/ Mayor,24 Enfrente de la Inglesia

Redecilla del Camino+34 947 58 02 83 / 947 58 80 78

Albergue A SantiagoCamino Redoña s/n

Belorado - Burgos+34 677 81 18 47 / 947 56 21 64

Albergue de peregrinos Caminante - Mayor 36 Belorado - Burgos+34 656 87 39 27

Con questa tappa si lasciano le terre della Rioja caratterizza- te dai campi di granaglie e vigneti e ci si addentra in Casti- glia-Leon in direzio-ne del capoluogo Burgos. Per buona parte del cammino si viaggia parallelamente alla strada N-120 e in tre occasioni la si incrocia: uscen-do da S.to Domingo, a Redicilla del Camino e all’entrata di Belorado. Da Grañón ultimo pae-se della Rioja, per arrivare a Belorado si passa per Redecilla del Camino dove nella chiesa parrocchiale Virgen de la Calle si conserva una interessante pila battesimale del XII secolo, Castildelgado anticamente Villaypún, Viloria diRioja dove nel 1020 naque Santo Domingo e Villamayor del Rio. All’entrata di Viallamayor troviamo un’area di sosta dove poter fare una breve pausa. Anni prima che a Santo Domin-go fosse costruito il ponte sull’Oja e Sancho el Major di Navarrina facesse passare il camino de Santiago per Santo Domingo, la via jacobea passava a nord seguendo l’antica carreggiata romana che passava per Tricio, Briviesca, Na-jera, Hormilla, Villalobar, Herramélluri (dove stanno le rovine dell’antica città romana di Li-bia), Leiva e Tormantos, per addentrarsi verso Burgos fino a Belorado per la zona conosciuta come la Riojilla. A Leiva de Rio Tiròn esistevano sette eremi tutti scomparsi e che si riunificaro-no nell’eremo dedicato alla Vergine Pellegrina. In tutta la via Francese solo in Sahagún trovia-mo un’altra Vergine Pellegrina. La preziosa sta-tua della Vergine col Bambino aggrappato alla

sua mano si può ammirare all’eremo o nella chiesa parrocchiale. La leggenda racconta che la Pellegrina curò con le labbra come pregan-do, un piccolo bambino giacente ed immobile per il quale la madre chiedeva disperatmente aiuto. In Leiva si può contemplare anche un castello del secolo XV. L’itinerario - Questa tap-pa non presenta nessuna difficoltà rilevante.

Continua la salita che porterà a poco a poco il pellegrino fino agli 800 metri sul livello del mare di Burgos, ed il falso piano è la ten- denza ge-nerale. La strada attraversa molti paesi “rioja-nos”, per questo il tragitto diventa molto diver- tente. Inoltre, nella strada principale sono stati creati alcuni “andaderos” (piste - corsie) che facilitano il passaggio dei pellegrini e, soprat-tutto, proteggono la loro sicurezza.

25 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 37

11 11

Albergues de los peregrinos

Albergue de “San Francisco de Asis” - C/ Santa Marina pròximo a la carretera de Burgos

Tosantos - Burgos+34 947 58 00 85 Parroquial

Albergue de Villafranca Montes de Oca - C/Mayor s/n

Villafranca Montes de Oca+34 947 58 21 24 / 687 59 42 96 Municipal

Albergue de San RoquePlaza Mayor

Villambistia +34 947 58 20 44Ayuntamiento

Albergue San Antòn AbadC/ Hospital, 4 Junto al antiguo hospital de peregrinos

Villafranca Montes de Oca +34 947 58 21 50Privado

Albergue La Campana de Espinosa del CaminoEspinosa del Camino +34 678 47 93 61Privado

Albergue de San Juan Ortega

San Juan de Ortega - Burgos+34 947 56 04 38Parroquia San Juan de Ortega

Belorado - San Juan de Ortega

La tappa è dedicata al discepolo di Santo Do-mingo, San Juan de Ortega. Il percorso proce-de tra i Montes de Oca, zone fangose e ripide salite come l’Alto de la “Pedraja”. L’Alto de la Pedraja, una volta luogo di imboscate e di ban-diti, rappresenta la difficoltà più impegnativa della tappa, prima di arrivare all’altipiano. Una volta usciti da Belorado attraversando il ponte sul Rio Tiron si arriva a To- santos, dove richia-ma l’attenzione l’eremo rupestre di Nostra Sig.ra della Peña. Si prosegue pas- sando per Vil-lambistia, con un tratto di strada romana anco-ra conservata, quindi Espinosa del Camino con le vestigia romaniche di San Indalecio e Villa-franca Montes de Oca, sosta abituale dei pel-legrini per riprendere le forze ed affrontare la lunga salita che conduce al valico della Pedra-ja. Juan de Ortega nacque nel 1080 a Quintana-ortuño, sulle rive dell’Ubierna; ordinato sacer-dote lavorò a Santo Domingo nella costruzione di ponti, ospedali e chiese. Isabella la Cattolica dopo sette anni di matrimonio senza figli, andò pellegrina fino a San Juan de Ortega attratta dalla fama di San Juan come protettore contro la sterilità. Per la grazia ricevuta, la regina fece edificare la sontuosa cappella di San Nicolás di Bari. Il Miracolo della nascita conferisce a questo posto un alone mistico. L’itinerario - La tappa può dividersi in due parti quasi di uguale lunghezza. La prima parte che va da Belorado a Villafranca Montes de Oca, si sviluppa per una strada facile e tranquilla. La seconda parte è caratte- rizzata dal passo dell’Alto de La Pedra-ja. Il percorso mostra dei monti meravigliosi e la salita al passoè molto faticosa. Principali difficoltà - Alto de la Pedraja. L’ascensione comincia a Villafran-ca Montes de Oca con 400 metri di un sentie-ro molto ripido, 100 metri più dolci ed altri 600 metri duri. Dopo questo primo tratto duro, la

salita è costante, ma molto più agevole. Dopo due chilometri e mezzo dall’inizio della Pedra-ja, si arriva ad un pianoro in mezzo al bosco, un posto ideale per riposare e se è necessario

riprendere le forze. Dopo questa sosta ci aspet-tano altri due chilometri e mezzo per raggiun-gere un monumento dedicato ai caduti della guerra civile (fucilati) e per percorrere l’ultimo tratto molto duro, formato da una una forte di-scesa seguita di una dura salita lunga 600 metri e terminare così l’ascesa all’Alto de la Pedraja. La discesa fino a San Juan de Ortega si fa per una strada buona, ma che a seconda delle con-dizioni dell’anno può avere fango.

24 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 39

12 12

San Juan de Ortega - Burgos

Albergues de los peregrinos

Albergue El Pajar de AgèsC/ Paralela del Medio, 12

Ages - Burgos +34 947 40 06 29 / 699 27 38 56Privado

Centro turistico El PeregrinoC/ Carretera n° 105 Atapuerca - Burgos +34 661 58 08 82

Albergue Municipal de BurgosC/ Fernàn Gonzàles, 2 Burgos - Ayuntamiento +34 947 46 09 22

Albergue San RafaelC/ del Medio, 19

Agès - Burgos +34 947 43 03 92Ayuntamiento

Albergue La HutteJunto a la Iglesia Atapuerca - Burgos +34 947 43 03 20

Casa de Peregrinos EmaùsC/ de San Pedro de Cardeña, anexo a la parroquia de San Josè Obrero

Burgos - Diocesi del Burgo

Albergue Casa CaracolCalle La Iglesia, 4

Agès - Burgos +34 947 43 04 13Privado

Albergue de Olmos de AtapuercaC/ La Iglesia

Olmos de Atapuerca - Burgos+34 947 43 04 44 / 625 67 32 97

In questa tappa troviamo i giacimenti del plei-stocene di Atapuerca che sono aperti al pubbli-co (con orari molto stretti). Usciti da San Juan de Ortega si arriva a Santovenia e la sua bella chiesa, più avanti entriamo a Agés con la sua caratteristica architettura tradizionale e dove le vacche girano libere per le strade. Appena entrati in Atapuerca si possono contemplare vari dolmen ed un menhir. Deviando un po’ la via, si trovano i famosi giacimenti preistorici. Proseguendo sulla via del “camino”, dopo aver superato il punto più alto della tappa indicato con una gran- de croce di legno, si trovano i paesi di Cardeñuela, Orbaneja e Villafría, dove “il Camino” si fondeva con le rotte provenienti dei Paesi Baschi. Il paesaggio molto rilassante e aperto fino a questo punto, a mano a mano ci si avvici- na alla grande città cambia completa-mente. Entriamo nel pieno del caos delle strade e del traffico di Burgos. Molti pellegrini evitano questo lungo tratto periferico della città che si snoda tra la zona industriale e commerciale prendendo l’autobus ... uno strappo all’etica del pellegrino, ma che permette di evitare di cam-minare nel traffico e di recuperare tempo da dedicare alla visita della città. Siamo nelle ter-re del Cid e della magnifica Cattedrale di Bur- gos. Il centro storico è ricco di caratteristiche locande e trattorie con piatti caratteristici e saporiti come l’agnello e la zuppa casti- gliana. L’itinerario - Questa è una tappa di contrasti, nella quale il pellegrino si trova con posti tan-

to magici ed impressionanti come Atapuerca o la Cattedrale di Burgos, ed altri tanto poco significativi come le zone industriali. La cosa più raccomandabile è godere nel primo tratto della vista di Atapuerca e la sua storia, e soffri-re l’asfalto nell’ultima parte della tappa con lamotivazione che alla fine l’aspetta l’impressio-nante cattedrale di Burgos. Principali difficoltà:

- A due chilometri dall’uscita di San Juan de Ortega la strada passa tra pini e con un suolo difficoltoso per il pellegri-no che si vede obbligato a pas-sare tra sterpa-

glia e fango ed a farsi largo tra gli alberi. Questa situazione continua per due chilometri.- Dopo avere passato Atapuerca il pellegrino si trova con una dicsreta pendenza costellata di pietre che mette in difficoltà. Questo pendio continua per due chilometri, e l’ultimo tratto è ancora più duro. La discesa prosegue con qualche problema sul fondo stradale, ma poi alla fine si trova l’asfalto fino a Burgo

29 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 41

Burgos - Hontanas

13 13

Albergues de los peregrinos

Albergue de VillalbillaSagrado Corazòn

Villalbilla +34 947 29 12 10Municipal

Albergue Liberanos DominePlaza Francisco Riberas, 2

Rabè de las Calzadas +34 695 11 69 01Privado

Mesòn Albergue El PuntidoCalle la Iglesia, 6 Hontanas +34 947 37 85 97

Albergue de TardajosC/ Asunciòn, s/n

Tardajos +34 947 45 11 89Municipal

Albergue de HornillosPlaza de la Iglesia

Hornillos del Camino +34 947 47 12 20Municipal

Albergue de HontanasCalle Real, 26

Hontanas +34 947 37 74 36 / 947 37 70 21Albergue y Asyuntamiento

Hospital de Peregrinos Santa Marina y SantiagoPlaza Francisco Ribera, 6

Rablè de las Calzadas +34 607 66 41 22Privado

Albergue Arroyo de San Bol Arroyo de San bol +34 699 04 36 04Municipal

Gli ultimi passi per le vie di Burgos scorrono dietro la meravigliosa cattedrale lungo la Calle de Fer- nán González e si prosegue fino all’ar-co o porta di San Martino a ferro di cavallo stile mudéjar e pesantemente restaurata nel XX secolo. Subito dopo l’arco a sinistra scen-diamo una gradinata ed entriamo nella calle Emperador che percorriamo fino ad incrociare sulla sinistra la calle Villalón che imbocchiamo e seguiamo fino ad un grande incrocio con il viale Paseo de la Isla che attraversiamo per prendere il ponte sopra il rio Arlanzón. Supe-rato il ponte proseguiamo a destra sul marca-piede parallelo alla N-120 di Palencia lungo il viale de José María Villacián Rebollo oppure ci portiamo dall’altra parte dalla strada e cam-miniamo all’interno del parco per poi alla fine del parco stesso ritornare sul lato destro della medesima Avenida. Superato quindi il parco “el Paral” ed essere ritor- nati sulla Avenida de José María Villacián Rebollo si prosegue dritti, oltre un sottopassaggio ferrovia rio e si entra nella “calle de Villadiego”. Dopo una rotonda alla quale proseguiamo dritti, si arriva ad un bivio con indica- zioni per “Los Guindales. Vi-vaio forestale” (km 3) che sta sulla destra. Si prende a questo punto la calle de Benito Pérez Galdós e si prosegue dritti. Alla fine del vivaio foresta- le, termina anche l’asfalto e comincia una strada bianca. Co- minciano le tappe delle vaste mesetas fino a Leòn, nelle quali il sole e le grandi distese saranno compagni di viaggio.

Dopo l’arroyo Molinar entriamo in Villabilla con la sua chiesa dell’Assunzione del XVI secolo, primo paesino dopo Burgos. Attraversiamo il ponte sopra la tangenziale che congiunge la N-120 con la A-231 (autovia del camino) ed in-fine superiamoquest’ultima passando sotto un grande viadot-to (Km 8,6). Attraversato il rio Arlanzón prose-guiamo per Tardajos lungo una pista parallela alla strada principale. In epoca remota Tarda-jos era un inse- diamento romano. Lasciamo nuovamente l’asfalto per dirigersi a Rabé de las Calzadas (Km 12,6), che raggiungiamo dopo l’attraversamento del rio Urbel un canale lun-go una cinquantina di km, stretto e di scarsa portata che però in certo occasioni può facil-mente esondare e ricoprire di fango l’area tra i due paesi. Usciti da Rabé entriamo nel vivo dell’altopiano castigliano; lunghe distese piatte e solitarie, strade diritte senza rifugi ed abitati sotto un sole che picchia, soprattutto d’estate, ma sog- gette anche sferzate di vento e bufera in caso di pioggia. Immense distese di campi di cerali che a seconda della stagione colorano di verde o di oro il paesaggio. Tre km dopo Rabé de las Calzadas troviamo la fuente de Praotorre una area di sosta e di riposo (15,4km). Hornil-los del Camino che si raggiunge scendendo il fianco di un avvallamento sul fondo del quale il paese è adagiato. Attraver- sando il paese e ri-salendo l’altro fianco dell’avvallamento si ritor-na sulle grandi distese della meseta rotte qua e

31 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 43

la dalle montagnole di pietre formate dal lavo-ro degli agricoltori per rendere più lavorabilie la terra. Dopo 5 km da Hornillos incontriamo una Croce di Santiago e poco più avanti l’oa-si dell’Ar- royo de San Bol una fonte d’acqua, fresca e abbondante immersa nell’ombra degli alberi fanno di questo luogo l’ideale per una sosta rigenerante e per dare conforto nelle fre-sche acque ai piedi dolo- ranti. Ancora un’ora circa di cammino e arriviamo quindi aHontanas che magicamente spunta passo dopo

passo dal fondo dell’avvallamento in cui è ac-covacciata. Principali difficoltà: Tappa lunga ma piatta. 30 Km con poche zone d’ombra dove riposarsi. Fare attenzione soprat- tutto d’esta-te al caldo del sole. Portare una buona riserva d’acqua e prottegersi con creme e un coprica-po a falde lar- ghe. In caso di pioggia e vento l’unico modo per ripararsi sono un valido copri zaino, una mantellina e un buon paio di scarpe per tenere i piedi asciutti.Osservazioni: Hornillo del camino potrebbe es-sere un altro buon punto di sosta per la tappa. Si trovano l’Albergue e bar.

Hontanas - Boadilla del Camino

13 14

Albergues de los peregrinos

Albergue de peregrinos Casa NostraCalle Real de Oriente, 54

CastrojerizParticular

Albergue de San EstebanJunto a la plaza mayor

Castrojeriz - Burgos +34 947 37 70 01Municipal

Albergue de IteroAntiguo La Posada C/ Santa Ana, 3

Itero de la Vega - Palencia +34 979 15 17 81Privado

Albergue de Boadilla del Camino C/ Escuela Boadilla del Camino - Palencia +34 979 81 07 76

Albergue de Castrojeriz - El CampingCalle Virgen del Manzano s/n

Castrojeriz +34 947 37 72 55 / 658 96 67 43Privado

Albergue de Itero del CastilloPlaza del Ayuntamiento

Itero del Castillo - Burgos +34 947 37 73 57Municipal

Albergue Municipal de Itero de la VegaPlaza de la Iglesia, fruente a unos columpios Itero de la Vega +34 979 15 18 26

En el CaminoPlaza El Rollo, entrada por la casa rural Jesùs Merino

Boadilla del Camino - Palencia +34 979 81 02 84 / 619 10 51 68

29 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 45

ocra in estate e autunno. Nella piccola piazza troviamo il Rollo jurisdiccional del XV secolo considera- to il più bello e meglio conservato di Castiglia e la chiesa de Nuestra Señora de la Asunción (s. XVI-XVII) con una pila battesimale romanica e una pala rinascimentale.

pane, vino, carne, pesce, latte e miele, ma priva di alberi”. Una lunga pista bianca lunga 4 km ci porta dolce- mente fino all’area di sosta della fuente del Piojo. Un km più avanti arriviamo alla antica chiesa di San Nicolas oggi trasformata in Albergue gestito dalla confraternita italiana di San Giacomo e nota a tutti pellegrini per la

sua splen-dida e indimenti-cabile ac-coglienza dove alla sera si svolge il rito della l a v a n d a dei piedi. Superato il ponte Fite-ro sopra il rio Pisuer-ga termina la pro- vincia di Burgos ed e n t r i a m o in Palen-

cia. Una strada di campagna che costeg- gia il rio Pisuerga ci porta a Itero della Vega dove troviamo la ermita de Nue- stra Señora de la Piedad del XIII secolo che conserva una bella statua di Santiago Peregrino, la chiesa de San Pedro del XVI secolo e un Rollo juri- sdiccio-nal (colonna del tribunale dove venivano legati i colpevoli prima della sentenza del giudice) Attraversiamo il paese e proseguiamo per una pista fino ad un canale di irrigazione e un paio di km più avanti arriviamo a Boadilla del Cami-no. Una spianata verde in primavera, dorata e

Usciamo da Hontanas lungo calle Real per imboccare la strada BU-P-4013 che lasciamo subito per prendere sulla destra la via del cam-mino. Passiamo dopo circa un paio di km sotto le rovine di una torre e percorsi altri 2 km si ri-torna di nuovo sulla strada. Si cammina sulla strada all’ombra di una fila di alberi e in fondo si intravedono le maestose rovine del convento de San Antón. Sotto i suoi archi passa la stra-da. Fondato da Fernando VII nel 1146, il mo-nastero era conosciuto in tutta Europa per la bravura dei suoi monaci nel trattare la malattia del “fuego de San Antón” molto diffusa soprat-tutto nell’Nord Europa a causa di un fungo che alterava la segala con cui in quei paesi, veni-va fatto principalmente il pane. All’epoca, ai pellegrini che transitavano da quelle parti non veniva data ospitalità per evitare il contagio e affin- chè potessero proseguire il cammino, veniva dato loro solo del cibo, calato dall’alto con un verricello. I resti di questo verricello sono ancora visibili tra le impressionanti rovine del monastero. Passiamo trionfalmente sotto i maestosi archi del convento e prendiamo la strada che ci porta direttamente a Castrojeriz ultimo paese della provincia di Burgos. Di ori-gine romana, il paese si estende a forma di mezza luna alle falde di una collina sulla cui sommita dominano i resti di un antico castel-lo. Prima di entrare in paese, alla nostra destra trovia- mo la ex collegiata gotica-romana de

la Virgen del Manzano interessnte da visitare. Sul portale d’ingresso sono inchiodati i ferri del cavallo bianco che, secondo la leggenda, con in groppa San Giacomo fece un grande balzo finendo sopra ad un albero di melo (manzano) nelle cui cavità venne trovata una statua della Vergine che da allora si venera nella chiesa.

Si sale in paese lungo la calle Real de Oriente e troviamo la chiesa gotico-romana di Santo Do- mingo con una elegante facciata in stile plateresco del XVI secolo. Alla fine della salita ci troviamo nella plaza Mayor dove possiamo sostare tranquillamente sotto i portici. Intere-sante la trasformazione della vecchia chiesa di San Esteban in centro culturale e albergue dei pellegrini. Proseguendo per la calle ora detta Real de Poniente, si esce da Castrojeriz per iniziare la salita al Teso de Mostelares. Questa vista è diventata un’icona del cammino. La dura salita comincia un centinaio di metri dopo la traversata di un ponte di legno sul rio Odrilla. Si arriva alla sommita dopo aver percorso 1,3 km e un dislivello di 140 metri giungendo a quota 917 m.slm. Un panorama mozzafiato si apre da-vanti a noi sulle “Tierre de Campos” note come il “granaio della Spagna”. Entriamo nella terra così descritta da Aymeric Picaud “ricca di cac-ciagione, di arte e storia, di tesori, oro, argento, tessuti e cavalli forti; terra di abbondanza di

14 14

Hontanas - Boadilla del Camino

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 47

Albergues de los peregrinos

Albergue Canal de CastillaC/ La Estaciòn, s/n A la Entrada, tras pasar el tunel bajo las vias

Fròmista +34 979 81 01 93Privado

Albergue de Poblaciòn de CamposPaseo del Cementerio

Poblaciòn de Campos +34 979 81 10 99 / 685 51 00 20 / 625 46 93 26Comunale

Albergue Privado de Villalcàzar de SirgaUscendo dal paese

Villalcàzar de SirgaParticular

Albergue parroquial de Santa MariaJunto a la Iglèsia de Santa Maria

Carriòn de los Condes +34 979 88 07 68Parroquial

Albergue Estrella del CaminoAvenida del ejèrcito español - fruente al centro medico

FròmistaPrivado

Albergue de Villarmentero de CamposC/ Josè Antonio, 2

Villarmentero de Campos +34 629 17 85 43Privado

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Albergue Espiritu SantoPlaza de San Juan, 4

Carriòn de los Condes +34 979 88 00 52

Albergue de FròmistaPlaza de San Martin

Fròmista +34 686 57 97 02 (Sign.ra Carmen)Municipal

Albergue Villalcàzar de SirgaPlaza del Peregrino

Villalcàzar de Sirga +34 979 88 80 41Municipal

Monasterio de Santa ClaraCalle de Santa Clara, 1 Carriòn de los Condes +34 979 88 08 37

Lascia-mo Bo-a d i l l a d a n d o l’ultimo s g u a r-do al l a v o r o di “fili-grana”

con cui è decorato el rolo jurisdiccional e ini-ziamo una delle tappe piatte e per certi versi monotone, della lunga meseta Castillana.Dopo 1,8 km si costeggia il “Canal de Castilla”, una grande opera di ingegneria costruita attorno al 1800 per l’irrigazione dei campi e il trasporto dei cerali su zattere trainate da buoi. Il cam-mino prosegue parallelo al canale per quasi 3 km fino alla chiusa in prossimita di Fromista. Lasciamo quindi il canale ed entriamo in città dove troviamo la iglesia románica de San Mar-tín che merita proprio una visita ... se abbiamo la fortuna di trovarla aperta. Sembra un model-lino tali sono la perfezione delle proprorzioni e lo stile. E ‘stata costruita nel XI secolo sotto il patrocinio della signora Mayor de Castilla ed è composta da tre navate, 46 capitelli, una cupola ottagonale e da due torri cilindriche. Si riprende il cammino superando un paio di rotatorie della strada P-980 collocati una pri-ma e una dopo il ponte della autostrada A-67 e prendiamo una lunga pista bianca che corre

parallela alla P-980. La pista è ad uso e consu-mo specifico dei pelle- grini come testimonia-no i pilastrini con la piastrella che riproducela conchiglia di “Santiago” gialla su sfondo blu, che posti a coppie di due a due la delimitano e impediscono alle macchine di acce- dervi. “La mia amica pellegrina Maria Cristina diceva che biso- gnava passare in mezzo ai quattro pilastrini perchè porta bene e soprattutto ci si carica dell’energia del cammino ...”

Lungo questa via passiamo per Población de Campos (percorsi Km 9,2) dove si possono tro-vare un bar, un negozietto e anche un albergue. Prima di attraversare il río Ucieza chi desidera può prendere la deviazione per Villovieco tanto per rompere la mono- tonia del percorso oppu-re continuare sulla dritta via. Attraversiamo il paese di Revenga (percorsi 12,6km) percorren-do la calle General Amor. La sommità della tor-re della iglesia de San Lorenzo è diventata terra di conquista delle cicogne che hanno piantato

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Boadilla del Camino - Carrion de los Condes

25 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 49

Boadilla del Camino - Carrion de los Condes

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i loro grandi e incredibili nidi. All’uscita dal pa-ese, riprendiamo l’ormai solito cammino che ci porta alla vicina Villarmentero de Campos (per-corsi 14,7km. Qui troviamo un bar all’entrata del paese e un’area di sosta all’ombra di alcuni pini all’uscita. Procedendo sempre dritti come un tiralinee si arriva a Villalcázar de Sirga pa-ese anonimo se non fosse per la mastodontica chiesa templare de Santa María la Blanca del XII secolo. Un misto tra romanico e gotico che vala la pena visitare ... se abbiamo la fortuna di trovarla aperta. Sopra il bellissimo portale d’in-gresso ad arco acuto si trova una rappresenta-

zione scol-pita degli evangelisti e dei dodi-ci apostoli.Lasciamo q u e s t o luogo e ci rituffiamo nell’anda-dero (via) che nel tratto fina-le rompe un po’ la m o n o t o -

nia. Senza grossi trambusti arriviamo quindi a Carrión de los Condes finale di questa tappa. Sorta sugli argini del río Carrión, un tempo la citta era circondata da mura e strut- turata in due quartieri separati. Sotto al portico del-la chiesa di Santa María del Camino ai lati sopra il portone d’ingresso, quattro teste di toro, scolpite nella pietra, ricordano la libe-razione dal tributo delle Cento Donzelle che i cristiani dovevano pagare annualmente ai musulmani occupanti. Carrión rima- se libera

di questo obbligo quando gli islamici giunti in paese per la riscossione, furono allontanati da quattro feroci tori usciti del vicino eremo.

Note: la tappa è molto semplice e piatta, per cui non richiede dispendio di energie. La mo-notonia del paesaggio rotta di tanto in tanto da piccoli paesi può essere presa come un mo-mento di pausa per prendere la carica verso le tappe successive. sulla porta del castello, prese una pietra rotonda che pesava più di 20 kg e gliela scagliò contro colpendolo in fronte, uccidendolo.Da allora il dosso si chiama, Po-dium o collina, di Rolando. Un’altra versione della leggenda dice che Rolando dopo uno scontro con Ferragut, gli conficcò un pugnale nell’ombelico, l’unico posto vulnerabile del gi-gante. In questo modo, le truppe di Carlo Ma-gno potero- no liberare Nájera l rio Najerilla chiude la città vecchia, addossata alle rocce di colore rosso e sviluppatasi intorno al mo-nastero e la chiesa di Santa Maria la Real del 1052. L’itinerario - a partire da questo punto comincia una fase differen- te del camino de Santiago. Si lasciano dietro le tappe navarresi con i continui saliscendi e cominciano i tratti della Rioja più dolci ma in continua ascesa fino agli altipiani per Burgos. Principale difficol-tà - riscontrate - Quando la strada attraversa Logroño, il pellegrino può trovarsi con alcuni problemi di segnaleti- ca nei parchi della città.

Basta stare attenti a questo aspetto ed even-tualmente chiedere.

Alto della Grajera -Due chilometri dopo essere arrivati al bel parco di La Grajera, incomincia una salita di un [Nájera] chilometro e mezzo i cui primi 700 metri sono ripidi. Il percorso di questo alto si svolge tutto in asfalto. La discesa verso Navarrete non presenta nessuna difficol-tà. Alto di San Antón - La salita più impegnati-va di questo “alto” è lunga meno di 1 km ed è ripida per i primi 500 metri ma su strada buona ed un tratto finale di circa 200m per un sentiero pietroso e com- plicato. Nella discesa bisogna prestare attenzione al fondo; ci sono pietre, scale e bisogna attraver- sare una strada. Fino all’arrivo a Nájera conviene stare attenti a que-sti aspetti.

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 51

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Carrion de los Condes - Terradillos de los Templarios

Albergues de los peregrinos

Albergue de peregrinos de CalzadillaAl fin detràs de la calle mayor

Calzadilla de la Cueza +34 979 88 31 63 / 616 48 35 17

Albergue Los TemplarìosA la entrada del tèrmino del pueblo

Terradillos de Templarios +34 667 25 22 79Privado

El PalomarC/ Ronda de Abajo

Lèdigo +34 979 88 36 05 / 979 88 36 14Privado

Albergue de Terradillo de los TemplariosC/ Iglesia

Terradillos de los Templarios +34 979 88 36 79657 16 50 11

Usciamo da Carrión percorrendo la calle de José Antonio e attraversando il ponte sul río Carrión giungiamo al monasterio benedictino de San Zoilo oggi hotel e centro di studio e documentazione sul cammino di Santiago con una ricca biblioteca Jacobea, aperta al pubbli-co. Attraversiamo la statale N-120 e prendiamo la strada per Villotilla (percorsi 2km) non traf-ficata e un poco abbando- nata. Dopo un Km circa troviamo alla nostra destra quella che era una proprietà dell’abadía de Benevivere. Otto- cento metro più avanti abbandoniamo questa strada per prendere la Vía Aquitana. Antica strada romana che univa la lontana Bordeaux ad Astorga e che qui conserva ancora parte del suo tracciato originale. Sono 11,5 km dritti sotto il sole (... se non piove e tira vento), senza possibilità di ombra e con una pavimentazione ciottolata che mette a dura prova piedi e ca-viglie. Prima di incrociare la strada per Bustil-lo a circa un ora di cammino dall’inizio della “calzada romana”, in certi periodi dell’anno si può trovare un bar “improvvisato” (un contai-ner prefabbricato) ... ma meglio non fare affi-damento potrebbe essere chiuso. Dopo 2,5 km dall’incrocio con la strada per Bustillo, un cippo in pietra informa che di li passa una delle vie di transumanza (Cañada Real Leonesa)usate dai pastori per portare le greggi dai pascoli estivi delle terre di Leòn a quelli invernali dell’extre-madura e viceversa.Finalmente dopo 4,5 km dal cippo della via della transumanza, arriviamo a Calzadilla de la Cue-za che come un’oasi nel deserto da finalmente ristoro e sollievo. Qui infatti nello stesso locale tro- viamo bar, trattoria con possibilità quindi di dissetarsi, riposare, mangiare un boccone dopo la lunga ed estenuente, ma anchesuggestiva marcia sulla “calzada romana”. Dopo il meritato “decanso” (riposo), riprendia-

mo la via del cammino che ci porta ad imbocca-re la strada statale N-120. Attraversiamo il río Cueza proseguiamo lungo un “andadero” che corre parallelo sulla sinistra della della strada. Lungo la strada incrociamo Santa María de las Tiendas, un antico Hospital. Più avanti riattra-versiamo nuovamente la statale N- 120 per en-trare in Ledigos un piccolo paese con bar e al-bergue (percorsi km23,4). Un ultimo strappo ci porta fino a Terradillos de los Templarios paese che prende il nome dai cavalieri templari che presidiavano in questo luogo, l’ormai scompar-so hospital de San Juan.Difficoltà: da Carrión de los Condes a Calzadil-la de la Cueza 17 km senza alcun insediamen-to umano. Vari attraversamenti della statale N-120. Da vedere: - Calzadilla de la Cueva pic-colo paese di 55 abitanti con numerese testi-monianze di età romana come la “via Aquita- nia”. Nella chiesa parrocchiale di San Martin si conserva una bella pala d’altare XVI secolo che proviene dall’antico monastero di Santa María de la Tiendas il cui nome (tiendas) deriva dal matello di tela che i pellegrini usavano per coprirsi.- Ledigos piccolo paese di 80 abitanti. La chiesa parroc- chiale consacrata a Santiago, conser-va al suo interno tre immagini differenti del san-to: Matamoros, Apostolo e pellegrino.Come in altre località della zona si possono vedere le “palomars” (piccionaie) Di forma quadrata o circolare co- struite in mattoni per allevare i piccioni che costituiscono una “pre-libatezza” culinaria dei luoghi. - Terradillos de los Templarios nella chiesa parrocchiale di San Pedro si conserva un crocefisso del XIV secolo.

27 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 53

1717

Albergues de los peregrinos

Albergueria LaganaresDirecciòn Plaza de la Iglesia

San Ncolàs del Real Camino +34 629 18 15 36 /979 18 81 42Privado

Albergue de las Madres BenedictinasDirecciòn Monasterio de los Doctores Ber-mejo y Calderòn, 8

Sahagùn +34 987 78 00 78Madres Benedictines

Albergue La LagunaDirecciòn C/ La Laguna, 12

El Burgo Ranero +34 987 33 00 94Privado

Albergue de Peregrinos ClunyDirecciòn Iglesia de la Trinidad

Sahagun - Lèon +34 987 78 21 17 / 987 78 00Municipal

Albergue de Calzada del CotoDirecciòn C/Real s/n

Calzada del cotoMunicipal

Albergue hospederia jacobea El NogalDirecciòn C/ Fray Pedro, 42 El Burgo Ranero +34 627 22 93 31

Albergue ViatorisDirecciòn Calle Arco Traversia, 25

Shagun +34 987 78 09 75Particular

Terradillos de los Templarios - El Burgo Ranero

Albergue Bercianosdirecciòn C/Santa Rita, 11

Bercianos del Real Camino Francès+34 987 78 40 08

Albergue del Burgo Ranero Domenico LaffiDirecciòn Plaza Mayor El Burgo Ranero +34 987 33 00 23 / 987 33 00

Abbandoniamo Terradillos de los Templarios percorrendo una pista in ghiaiosa che dopo circa 1,5km si butta nell’asfatlo della provin-ciale P-905 (siglata anche come P-973). Dopo un breve tratto di questa strada si ritorna nuo-va- mente in “pista” su un tracciato che attra-versa campi di cereali costeggiato da una fila di pioppi disposti lungo l’arroyo de San Juan y de la Huelga. A Moratinos penultimo paese della pro- vincia di Palencia incontriamo le pri-me “bodegas” (cantine) scavate nella terra e le case costruite con mattoni impastati con di argilla e paglia. Spero ci sia ancora a Morati-nos il simpa- tico tavolo preparato sopra una botte con un bel contenitore termico di caffè e biscotti, per i pellegrini. Un cartello diceva:” Prendi un sorso se vuoi, lascia un’offerta se puoi, prendi quello che ti serve se hai biso-gno.” Uno dei tanti bei esempi della filosofia del cammino. Sempre a Morati- nos nella chiesa de Santo Tomás de Aquino del XVI secolo c’è una scultura della Vergine con Gesù bambino dello stesso periodo. Dopo 2,5 km giungiamo a San Nicolás del Real Camino, ultimo paese del-

la provincia di Palencia. Questo piccolo borgo dove tra l’altro troviamo bar, ristorante e un al-bergue, è citato nella storia del cammino già a partire dal XII secolo come riporta José MaríaLacarra nel secondo capitolo de Las Peregri-naciones a San- tiago de Compostela: “... in San Nicolas del Real Camino nel secolo XII c’era un lebrosario gestito da canonici di San Ago- stino ...” Usciamo da San Nicolas del Real Camino, superiamo il río Sequillo e prendiamo il percorso per i pellegrini che corre parallelo

alla statale N-120. Un centinaio di metri più a nord corre l’Autostrada A-231 detta del cami-no de Santiago. Lungo questa via, passiamo il confine che ci porta nella pro- vincia di León. Il cammino prosegue parallelamente alla statale N-120. Ad un certo punto ci portiamo dall’altra parte della strada e dopo aver superato il río Valderabuey sopra un ponte di pietra entriamo in un’area verde con alberi e tavoli per la sosta dove si trova la ermita de la Virgen del Puente

30 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 55

in stile romanico/mudéjar (percorsi 10,3km). Il cammino prosegue verso la vicina Sahagún. Si evita l’attraversamento della N-120 con un so-topasso ed entriamo in città lungo la calle Ron-da de Estación transitando in prosimità dell’al-bergue Municipal. Sahagún è la città dei santi Facundo e Primitivo, legionari romani convertiti al cristianesimo che furono martirizzati ed an-negati nel fiume Cea ai tempi di Diocleziano. Nel medioevo, Sahagún era sotto l’influsso to-tale del monastero di San Benito, detto il Cluny spagnolo (dal notissimo monastero francese di Cluny da cui i frati clauniacensi). La dominazio- ne del monastero sulla popolazione di Sahagùn era tale che arrivò ad imporre penitenze come la proibizione di mangiare carne, obbligando la gente a comprare il pesce dai monaci stessi che praticavano la pescicoltura. Dice la leg-genda che davanti a questa imposizione la gente cominciò a gettare i maiali nel fiume per poterli pescare e mangiarli comepesce senza rompere la penitenza. Da vedere sono la Iglesia de San Lorenzo del XIII secolo, in perfetto stile mudéjar cioè con l’utilizzo del mattone anzichè della pietra di cui la zona era povera. La Iglesia de San Tirso delle stesse caratteristiche di quella di San Lorenzo e in fine l’ Arco de San Benito in stile barocco del XVII secolo che sostitui una porta romanica del monstero di San Benito ormai in rovina.Percorriamo le vie Herrería e Antonio Nicolás fino all’uscita dalla città che abbandoniamo completamente con l’attraversamento del río Cea per il ponte in pietra “puente Can- to” (per-corsi 13,7km). Si prosegue lungo un sentiero parallelo alla Statale N-120 fino ad incrociare un cippo di pietra che segnala una direzione alternativa del cammino che porta a Calzadilla de los Hermanillos. Noi proseguiamo verso El Burgo Ranero, ma nessuno ci vieterebbe l’al-

ternativa, anche perchè il giorno dopo le vie si ricongiungerebbero a Mansilla de las Mulas. Da questo cippo in pietra quindi, proseguiamo in direzione El Burgo Ranero su di un lungo tratto di strada appositamente strutturata per il passaggio dei pellegrini con un filare di albe-ri impiantati per creare un po’ d’ombra che ci ac- compagnerà per oltre 30 km. Dopo un’ora di cammino alla nostra sinistra vediamo in una radura la

1817

El Burgo Ranero - Lèon

Albergues de los peregrinos

Albergue de Reliegos de las MatasDirecciòn C/Escuela

Rellegos - Lèon +34 987 31 78 01 / 987 31 41 03 / 987 31 78 71 / 987 31 78 67Ayuntamiento Santas MartasMunicipal

Albergue San PelayoDirecciòn C/ El Romero, 9

Puente Villarente +34 650 91 82 81 / 987 31 26 7Privado

Albergue del Monasterio de las Benedictinas (Sant Maria de Carvajal)Direcciòn Plaza Santa Maria del Camino

Lèon +34 987 25 28 66 / 680 64 92 89Comunidad de Benedictinas

Albergue de Mansilla de las MulasDirecciòn C/ del Puente, 5

Mansilla de las Mulas +34 987 31 01 38Municipal

Albergue El Delfin VerdeDirecciòn C/ carretera general, 601 15B Puente Villarente +34 987 31 20 65 / 987 312

37 km

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 57

Albergue Ciudad de LèonDireciòn Campos Gòticos s/n

Lèon +34 987 08 18 32 Municipal

Albergue El Jardin del CaminoDirecciòn C/ Camino de Santiago,1

Mansilla de las Mulas +34 987 31 02 32 /600 47 15 97Privado

Albergue La TorreDirecciòn C/ La Torre, 1

Arcahueja - Lèon +34 669 66 09 14 / 987 20 58 96

Potrebbe essere saggio dividere questa tap-pa in due parti facendo sosta a Mansillas de las Mulas (19,0 Km) e riservare la seconda parte (18,1 Km) fino a León per il giorno dopo (come proposto nella mappa). In questo modo ci stancheremo meno e avremo più tempo per ammirare le bellezze della città di León e in particolare la stupenda cattedrale gotica. La tappa è molto semplice e necessità di poca descrizione. Uscendo da El Burgo Ranero at-traversiamo una zona paludosa habitat ideale per anfibi, rapaci e anatre. Ritroviamo la pista alberata e un paesaggio del tutto simile a ieri. Dopo un’ora e mezza di cammino affianchiamo alla nostra sinistra una pista di scuola di volo per aerei ultra- leggeri e un km più avanti ar-riviamo al bivio di Villamarco (percorsi 8 km). La monotonia della linea retta del cammino è interrotta quando il tracciato devia per il sotto-passo della ferrovia e poco dopo per il passag-gio dell’arroyo de Valdearcos. Si giunge quindi a Reliegos che ci appare all’ultimo momento. Antico insediamento romano dove confluivano diverse strade, Reliegos è conosciuto anche per un meteorite del peso di quasi 9 kg che cad-de il 28 dicembre del 1947 in piena calle Real. Entrando in paese troviamo una caratteristica “bodegas” (cantina) di mattoni e scavata nel-la terra, usata per la conservazione del vino e oggi recuperata sia come luogo per l’assaggio

di vini, sia per incontri. Uscendo dal paese, lun-go calle Real, ci ritroviamo tra le vaste esten- sione dei campi di cereali dai quali spuntano le grandi strutture di irrigazione. Da qui inizia la misurazione delle distanze in “leghe” (circa 5,6 km) una caratteristica di questi territori. Dopo aver passato un traliccio della line elet-trica entriamo in un’area di “descanso” (ripo-so) e termina la ormai familiare pista alberata. Superiamo la statale N- 601 per un viadotto e attraversando un canale di irrigazione entriamo in Mansilla de las Mulas antica città murata. Sede di ben sette chiese, due conventi e tre hospitales quando era un importante centro commerciale per il grano, oggi conserva in uso solamente due chiese; Santa Maria del 1220 ma ricostruita nel XVIII secolo e la ermita de Nue-

stra Señora de Gracia. Il cammino passa sotto la Puerta del Castillo costruita in pietra calca-rea. Percorriamo la calle de Santa María da cui spunta la torre della chiesa e la calle del Puen-te dove troviamo un albergue per i pellegrini e qui potremo terminare la prima parte di questa tappa da dove ripartire domani. Usciamo da Mansilla, passiamo sopra il ponte del río Esla e prendiamo una strada che si dirama a sinistra parallelamente alla statale N-601 e dopo un’ora giungiamo a Villamoros de Mansilla (percorsi 23,5 km). Dopo Villamoros arriviamo a Puente Villarente dove superiamo il río Porma sopra un lungo ponte di origine medievale. Per il 2010 è prevista la costruzione di una passerella per facilitare il transito dei pellegrini ... chi passe-rà vedrà! La vicinanza con la grossa città si fa sentire, per il traffico, il trambusto, la gente. Il cammino diventa molto più variabile. Dopo una salitella raggiungiamo un area coperta di so-sta con due fonti d’acqua e siamo a Arcahueja (percorsi 29,5 km). Ci avviciniamo alla zona in-dustriale dell’alto del Portillo alla porte di León. Anche qui è prevista per il 2010 una passerel- la per favorire il passaggio del nodo stradale della trafficatissima N-601 (... chi passerà vedrà) che ci porta a Puente Castro, quartiere periferico di León separato dalla città dal río Torío.Si entra a Puente Castro lungo calle Simón Arias incrociamo la avenida de Madrid e pro-seguiamo a destra per calle Victoriano Mar-tínez y plaza Tomás Mallo fino ad arrivare ad una passerella che attraversa il río Torío (sulla destra c’è il ponte di pietra del XVIII seolo). Pro-seguiamo dritti lungo calle del Alcalde Miguel Castaño fino ad arrivare alla grande rotatoria con una strada a doppie corsie. A partire da qui ci sono due possibilità: a sinistra dopo aver raggiunto la calle Campos Góticos troviamo l’albergue Municipal mentre proseguendo dritti

verso il centro storico, andiamo all’Abergue de Santa María de Carbajal delle suore Benedet-tine. Il mio consiglio è di andare ad alloggiare presso le suore benedettine perchè in centro città, a 5 minuti dalla stupenda cattedrale, mentre l’albergue municipale è piuttosto peri-ferico. Dalla Avenida de Fernández Ladreda da racconta che un pellegrino sfinito ed assetato, fu tentato dal diavolo che si offrì a portarlo fino ad una fonte se avesse rinnegato la sua fede. Il pellegrino resistette alla tentazione e per ri-compensa gli apparve l’apostolo Santiago ve-stito da pellegrino che gli mostrò la fonte e gli diede da bere con la sua conchiglia (vieira).Sull’Alto del Perdon c’è il monumento al pel-legrino ed un grande Parco Eolico. Una frase riportata in rilievo sul monumento, ricorda il fascino del luogo divenuto, come altri, simbolo del cammino per aver visto il passaggio di mi-lioni di pellegrini: “Donde se cruza el camino del viento con el de las e- strellas”. Frase che racchiude il sogno e la magia del cammino”.

Scendendo si trovano: Uterga con la sua chie-sa parrocchiale gotica; Muruzábal ed il suo eremo templare di Eunate che però non sareb-be sul sentiero, ma ci si può arrivare facendo

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El Burgo Ranero - Lèon

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St.Jean de Pied de Port - Leòn

Verso Santiago | 59

una deviazione di un paio di Km; Obanos e la storia del “Mistero di Obanos”: Racconta la leggenda che a seguito di un viaggio a San-tiago come pellegrina, Santa Felicia decise di rimanere come eremita in Amocain. Suo fra-tello Guglielmo, duca di Aquitania, contrariato davanti a suo rifiuto di ritornare alla corte la uccise. Pentito Guglielmo, tornò pellegrino a Santiago giro-vagando in Obanos, piangendo il suo peccato fino alla sua morte. Una stele sull’orlo dell’ere-mo di Arnotegui ricorda questo fatto. Ad Oba-

nos confluisce la via Aragonese che proviene da Somport. Alla fine della “Calle Major” a Puente la Reina, c’è il famoso ponte che da il nome alla cittadina stessa, altro simbolo del cammino. Venne fatto costruire dalla regi- na donna Munia moglie del re Sancho el Mayor de Navar- ra, nell’XI secolo, per facilitare ai pelle-grini l’attraversamen- to del fiume Arga.Principali difficoltà: L’Alto del Perdon. Una volta attraver- sato Pamplona, il pendio di Cizur fa capire che la tappa sarà faticosa. È una zona resa difficile dai campi, che possono essere infangati in caso di pioggia sopratutto nel pia-no. Fino al chilometro 10 si alternano sentieri,

strade e campi; da questo punto il pellegrino si trova una forte pendenza, ma di solo 500 metri, poiché dopo si ammorbidisce. È la pri- ma dei due strappi che si trovano in tutta l’ascensione. Dopo un chilometro si trova il secondo strap- po, breve ma con la difficoltà in più data da un sentiero lastricato di pietre. Una volta supe-rati questi punti, i due chilometri e mezzo che rimangono fino all’alto sono di salita costante e senza difficoltà. La discesa è un tantino com-plicata nel primo chilometro e mezzo, per la presenza di grosse pietre e molta pendenza. Il resto è tranquillo, inoltre, in questa discesa ci si può fermare a bere acqua in U- terga, a 4km dopo il valico dell’Alto del Perdon, alla fontana della quale si dice che “Da Pamplona a Ponte la Reina a Uterga la migliore fonte.”

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Diario di Viaggio

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Diario di Viaggio

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Diario di Viaggio

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Diario di Viaggio

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Diario di Viaggio

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Diario di Viaggio

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