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Università degli Studi di Palermo
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
A.A. 2010 - 2011
“Efficienza ed Efficacia dei sistemi di allerta. Il ruolo del Tecnico della Prevenzione”
Tesi di: Curti Simone
Corso di Laurea in: Tecniche della Prevenzione negli Ambienti e nei Luoghi di Lavoro
Relatore: Prof.ssa Maria Fatima Massenti
Correlatore: Dott. Angelo Foresta
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“Siamo quello che mangiamo”
“der Mensch ist was er isst”
Ludwig Feuerbach (1804 – 1872)
Il mistero del sacrificio o l’uomo è ciò che mangia
“In quale contesto nasce un Sistema di Allerta?”
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Sicurezza alimentare
Pacchetto IgieneReg. (CE) 178/02
Reg. (CE) 852/04Reg. (CE) 853/04Reg. (CE) 854/04Reg. (CE) 882/04di un alimento
Alimento
OSA
Consumatore finaleGli
att
ori p
rinc
ipal
i
dell
a ri
ntra
ccia
bili
tà
Filiera produttiva
Obiettivo
SICUREZZA ALIMENTARESICUREZZA ALIMENTARE
RINTRACCIABILITA’ RINTRACCIABILITA’
SISTEMA SISTEMA DI ALLERTADI ALLERTA
Art. 50: definizione del
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“La ricerca: i Materiali e i Metodi”
1) Scopo del progetto
2) Disegno di ricerca: quesiti Definizione del campione
3) Raccolta dei dati
4) Analisi dei dati
quali sono le categorie di matrice maggiormente interessate dai sistemi di allerta;
quali sono le cause dell’allerta; classificazione del pericolo: quali sono i pericoli che si
verificano con la maggior frequenza; il luogo di provenienza della matrice; durata media di un sistema di allerta; nella gestione dell’allerta voglio sapere se la ditta
distributrice ha provveduto a mettere in campo uno dei suoi obblighi principali, e cioè quello del richiamo/ritiro;
capire se, al momento dell’attivazione dell’allerta, il prodotto è stato interamente o parzialmente ritirato, oppure tutto commercializzato;
per ogni sistema di allerta quali distretti sono stati coinvolti
quali sono gli operatori sanitari che gestiscono i sistemi di allerta;
sapere se chi doveva gestire il sistema di allerta, quindi l’azienda produttrice, il commerciante o il distributore dell’alimento, ha operato in maniera corretta. In caso contrario verificare la presenza di eventuali non conformità;
se sono stati presi provvedimenti sanzionatori o meno; qual è la documentazione esibita al momento del
controllo; verificare se i consumatori finali sono stati
adeguatamente informati sul rischio che corrono consumando un alimento oggetto di allerta.
Per facilitare la raccolta e l’analisi dei dati:1) quali sono le categorie di matrice maggiormente
interessate dai sistemi di allerta;2) quali sono le cause dell’allerta;3) classificazione del pericolo: quali sono i pericoli che si
verificano con la maggior frequenza;4) il luogo di provenienza della matrice;
SEZIONE I: INFORMAZIONI SULL’ALIMENTO
SEZIONE II: ATTIVAZIONE E COMUNICAZIONE DI RICHIAMO/RITIRO
SEZIONE III: GESTIONE DELL’ALLERTA
SEZIONE IV: EFFICACIA
1) durata media di un sistema di allerta; 2) nella gestione dell’allerta voglio sapere se la ditta
distributrice ha provveduto a mettere in campo uno dei suoi obblighi principali, e cioè quello del richiamo/ritiro;
3) capire se, al momento dell’attivazione dell’allerta, il prodotto è stato interamente o parzialmente ritirato, oppure tutto commercializzato;
1) per ogni sistema di allerta quali distretti sono stati coinvolti
2) quali sono gli operatori sanitari che gestiscono i sistemi di allerta;
1) sapere se chi doveva gestire il sistema di allerta, quindi l’azienda produttrice, il commerciante o il distributore dell’alimento, ha operato in maniera corretta. In caso contrario verificare la presenza di eventuali non conformità;
2) se sono stati presi provvedimenti sanzionatori o meno;3) qual è la documentazione esibita al momento del
controllo;4) verificare se i consumatori finali sono stati
adeguatamente informati sul rischio che corrono
consumando un alimento oggetto di allerta. 5
6
SEZIONE I: INFORMAZIONI SULL’ALIMENTO
QUESITO 1: quali sono le matrici maggiormente interessate dai sistemi di allerta?
7
13%
50%
7%
30%
altro
chimico
fisico
biologico
SEZIONE I: INFORMAZIONI SULL’ALIMENTO
QUESITO 2: quali sono le cause dell’allerta?
13%
50%
7%
30%
altro
chimico
fisico
biologico
SEZIONE I: INFORMAZIONI SULL’ALIMENTO
QUESITO 2: quali sono le cause dell’allerta?
Andamento dei pericoli nel tempo
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
2007 2008 2009 2010
Tempo (anni)
Fre
quen
za (n
umer
o di
cas
i)
altro
chimico
fisico
biologico
8
SEZIONE I: INFORMAZIONI SULL’ALIMENTO
QUESITO 3: il luogo di provenienza della matrice
3%
21%
8%3%5%
49%8% 3%
non definiti
paesi extraeuropei
altri paesi europei
Francia
Irlanda
Italia
Spagna
Ungheria
9
SEZIONE II: ATTIVAZIONE E COMUNICAZIONE DI RICHIAMO/RITIRO
QUESITO 1: tempo di risoluzione del sistema di allerta
9%9%
5%
13%
9%15%
40%
date non pervenute
1 settimana
2 settimane
3 settimane
4 settimane
5 settimane
oltre
10
SEZIONE II: ATTIVAZIONE E COMUNICAZIONE DI RICHIAMO/RITIRO
QUESITO 2: comunicazione di richiamo/ritiro da parte della ditta produttrice/distributrice
52%
5%
43%non riportati
no
si
11
SEZIONE II: ATTIVAZIONE E COMUNICAZIONE DI RICHIAMO/RITIRO
QUESITO 2: comunicazione di richiamo/ritiro da parte della ditta produttrice/distributrice
0123456789
10111213141516
2007 2008 2009 2010
Tempo (anni)
Freq
uenz
a (n
umer
o di
cas
i)
non riportati
no
si
12
SEZIONE II: ATTIVAZIONE E COMUNICAZIONE DI RICHIAMO/RITIRO
QUESITO 3: ritiro del prodotto
24%7%
52%
17%
non riportati
in parte
interamente commercializzato
tutto
13
SEZIONE II: ATTIVAZIONE E COMUNICAZIONE DI RICHIAMO/RITIRO
QUESITO 3: ritiro del prodotto
Andamento della categoria "non riportati" dal 2007 al 2010*
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
2007 2008 2009 2010
Tempo (in anni)
Num
ero
di c
asi
14
SEZIONE III: GESTIONE DELL’ALLERTA
QUESITO 1: distretti interessati e relativi tempi di risposta
8
8
8
16
8
8
8
8
8
10
8
10
5
5
6
18
8
6
5
4
6
8
4
5
3
1
2
15
3
1
2
7
5
2
2
2
8
3
2
1
1
2
6
1
6
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60
Termini Imerese
Petralia Sottana
Partinico
Palermo urb.
Palermo extr.
Misilmeri
Lercara
Corleone
Cefalù
Carini
Bisacquino
Bagheria
Dis
trett
i
Frequenza (numero di casi)
2007 2008 2009 2010
15
SEZIONE III: GESTIONE DELL’ALLERTA
QUESITO 1: distretti interessati e relativi tempi di risposta
32%
20%7%8%
6%
5%
22% 1 settimana
2 settimane
3 settimane
4 settimane
5 settimane
6 settimane
Oltre
16
SEZIONE III: GESTIONE DELL’ALLERTA
QUESITO 1: distretti interessati e relativi tempi di risposta
1
24
8
3
6
10
4 5
1
7
22
13
16
13
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
22
24
26
2007 2008 2009 2010
Tempo (in anni)
Fre
quen
ze (
num
ero
di c
asi)
1 settimana
2 settimane
3 settimane
oltre3 settimane
17
SEZIONE III: GESTIONE DELL’ALLERTA
QUESITO 1: distretti interessati e relativi tempi di risposta
Tempo medio di risposta in funzione del tempo per i distretti più interessati
0
12
34
56
7
89
1011
12
2007 2008 2009 2010
Tempo (anni)
Val
ori t
empo
di r
ispo
sta
med
io)
Bagheria
Carini
Cefalù
Palermo urbana
Palermo extraurbana
Petralia Sottana
18
SEZIONE III: GESTIONE DELL’ALLERTA
QUESITO 2: personale operativo coinvolto nella gestione del sistema di allerta
12%3%8%
77%
entrambi
Medico Veterinario
non riportato
Tecnici della Prevenzione
19
SEZIONE IV: EFFICACIA
QUESITO 3: documentazione esibita al momento del controllo
12
7
7
27
47
13
13
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
Verbali di sopralluogo
Notifica di allerta
Nota di ritiro
Nota di richiamo
Lista di commercializzazione
Fattura di acquisto
Altro
Doc
umen
tazio
ne
Frequenza
20
21
L’identikit del sistema di allerta “tipo”:L’identikit del sistema di allerta “tipo”: Matrice interessata: PRODOTTI ITTICI.
Tipologia di pericolo: CHIMICO.
Luogo di provenienza della matrice: ITALIA.
Risoluzione dell’allerta: PIU’ DI 5 SETTIMANE.
Comunicazione di richiamo/ritiro da parte della ditta produttrice: NON RIPORTATA.
Ritiro del prodotto: INTERAMENTE COMMERCIALIZZATO.
Distretto interessato: PALERMO URBANA; tempo di risposta: 1 SETTIMANA.
Personale coinvolto nella gestione del sistema di allerta: TECNICO DELLA PREVENZIONE.
Documentazione esibita al momento del controllo: LISTA DI COMMERCIALIZZAZIONE.
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Osservazioni:Comparabilità dei dati: i dati sono comparabili
in quanto raccolti tutti dallo stesso personale operativo; infatti nel quadriennio 2007 – 2010 (fino a settembre) non si sono verificate nuove assunzioni, né licenziamenti e dimissioni.
Dall’andamento temporale dei grafici, si evince una maggior sensibilità da parte del personale sanitario nel gestire il sistema di allerta, soprattutto per quanto riguarda la modulistica e le informazioni riportate all’interno del sistema di allerta.
23
Mentre le Sezioni 1, 2, 3 forniscono una serie di dati utili ai fini dell’analisi, per la Sezione 4 i dati raccolti sono insufficienti; per tale sezione si rimandano le analisi a quando sarà affinata la modalità di reclutamento dei dati da parte dell’organo di vigilanza.
LIMITI DELLA RICERCA: quest’analisi ci offre lo spaccato di una sola provincia. Se potessimo coinvolgere tutti i dipartimenti di prevenzione veterinari della Sicilia potremmo ottenere un dato sicuramente più significativo.
Grazie
per l’attenzione