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UNIVERSITA’ DEGL UNIVERS FA TESI DI Sviluppo di un visualizzazione su Relatore : Prof. Ing. Raffaela Ce Dipartimento di ingeg Università degli studi LI STUDI DI TRIESTE SITA’ DEGLI STUDI DI TRIES ACOLTA’ DI INGEGNERIA I INGEGNERIA INFORMATIC n applicativo su dispositivo mobi mappe georeferenziate di messa efalo gneria e architettura di Trieste Crama Corso di studi in ingegne Università degli A.A. 2011/2012 STE CA ile per la aggi di allerta Laureanda: astetter Sabrina eria informatica i studi di Trieste

Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE

FACOLTA’ DI INGEGNERIA

TESI DI INGEGNERIA INFORMATICA

Sviluppo di un applicativo su visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

Relatore : Prof. Ing. Raffaela CefaloDipartimento di ingegneria e architetturaUniversità degli studi di Trieste

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE

FACOLTA’ DI INGEGNERIA

TESI DI INGEGNERIA INFORMATICA

Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la

visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

Raffaela Cefalo Dipartimento di ingegneria e architettura Università degli studi di Trieste

Cramastetter SabrinaCorso di studi in ingegneria informatica

Università degli studi di Trieste

A.A. 2011/2012

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE

TESI DI INGEGNERIA INFORMATICA

dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

Laureanda: Cramastetter Sabrina

ingegneria informatica Università degli studi di Trieste

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INDICE

1. INTRODUZIONE 4

2. ANALISI 9 2.1 CAP –Common Alerting Protocol 9 2.2 TSO – Tactical Situation Object 11 2.3 JIXEL – Applicazione software per lo scambio dati 13

3. PROGETTAZIONE 16 3.1 DEFINIZIONE DEI REQUISITI 16 3.2 SCELTA DELLE TECNOLOGIE 16 3.3 STRUTTURA DELL’APPLICAZIONE 19

4. REALIZZAZIONE 25 4.1 INTERFACCIA GRAFICA 25 4.2 IMPLEMENTAZIONE 30 4.2.1 Funzionamento generale 30 4.2.2 La classe CapViewer 32 4.2.3 La classe MsgParser 35 4.2.4 La classe AnalisiXML 36 4.2.5 La classe loadImage 38

CONCLUSIONI 40

BIBLIOGRAFIA 42

APPENDICE A – classe CapViewer 44

APPENDICE B – classe MsgParser 47

APPENDICE C – classe AnalisiXML 50

APPENDICE D – classe loadImage 53

APPENDICE E – Struttura e dizionario del TSO 55

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L’obiettivo della presente tesi è quello di documentare la realizzazione di un’applicazione,

per dispositivi mobili, che permetta la visualizzazione di una mappa contenente le

informazioni georiferite, descritte in un messaggio di allerta, che identificano la zona

interessata dall’evento.

Questo progetto si basa su un’applicazione precedentemente realizzata come tesi, e si

concentra sul miglioramento e ampliamento di questa, inserendo appunto la funzionalità

sopra descritta.

Questo documento inizia con una breve descrizione generale degli eventi naturali disastrosi

che interessano maggiormente il suolo italiano, i quali sono frane, terremoti e valanghe.

Concentrandosi su questi eventi pericolosi, si affronta poi una breve analisi dei formati di

interscambio dati esistenti, che permettono la distribuzione delle informazioni tra gli

operatori di soccorso durante queste situazioni di emergenza; esistono diverse applicazioni

software che utilizzano questi formati per raccogliere e distribuire messaggi d’allerta, come

il Jixel, che è stata fonte di ispirazione per questa tesi.

Si passa poi al progetto vero e proprio, con la definizione dei requisiti che dovrà avere

l’applicazione, e sulla base di questi, si effettuano le opportune scelte che riguardano le

tecnologie da utilizzare.

Dopo una breve panoramica sulla struttura generale che avrà l’applicazione, ci si concentra

sulla struttura del codice Java che ha permesso la realizzazione di tale applicazione,

offrendo anche il risultato finale di tale funzionalità, cioè la visualizzazione sul dispositivo

mobile della mappa nei tre possibili casi di evento di emergenza sui quali ci siamo

concentrati.

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1. INTRODUZIONE

Nell’ultimo decennio, l’Europa

catastrofici dovuti a fenomeni e ad incidenti di carattere naturale, causati da una

combinazione di cambiamenti ed evoluzioni climatiche e territoriali.

Il territorio europeo è caratterizzato da particolari proprietà geofisiche e climatiche, che lo

rendono suscettibile ad una vasta gamma di eventi naturali estremi e pericolosi

Frane, valanghe e terremoti sono fenomeni naturali ed ordinari, responsabili

dell’evoluzione del territorio e del suo paesaggio, e proprio

presente progetto.

Fig. 1: Numero di eventi disastrosi rilevati tra il 1980 e il 2009

I dissesti franosi sono sicuramente tra i fenomeni naturali più eclatanti e pericolosi; la frana

è un ‘processo geomorfologico’ che indica un movimento di

detrito, lungo un versante.

Le frane, a causa della loro alta pericolosità, in alcune zone abitate, devono essere oggetto

di attenti studi e continui monitoraggi per tenere sotto controllo il territorio e per

individuare, il prima possibile, eventuali cambiamenti sospetti. Sono dei fenomeni locali, e

perciò è particolarmente importante raccogliere tutte le informazioni sul pericolo e rischio,

coinvolgendo pienamente le attività presenti come parti interessate nel processo.

4

INTRODUZIONE

l’Europa è stata coinvolta in un numero crescente di eventi

dovuti a fenomeni e ad incidenti di carattere naturale, causati da una

combinazione di cambiamenti ed evoluzioni climatiche e territoriali.

Il territorio europeo è caratterizzato da particolari proprietà geofisiche e climatiche, che lo

una vasta gamma di eventi naturali estremi e pericolosi

Frane, valanghe e terremoti sono fenomeni naturali ed ordinari, responsabili

territorio e del suo paesaggio, e proprio su questi eventi

Numero di eventi disastrosi rilevati tra il 1980 e il 2009 in Europa

I dissesti franosi sono sicuramente tra i fenomeni naturali più eclatanti e pericolosi; la frana

è un ‘processo geomorfologico’ che indica un movimento di una massa di roccia, terra o

Le frane, a causa della loro alta pericolosità, in alcune zone abitate, devono essere oggetto

di attenti studi e continui monitoraggi per tenere sotto controllo il territorio e per

ima possibile, eventuali cambiamenti sospetti. Sono dei fenomeni locali, e

perciò è particolarmente importante raccogliere tutte le informazioni sul pericolo e rischio,

coinvolgendo pienamente le attività presenti come parti interessate nel processo.

in un numero crescente di eventi

dovuti a fenomeni e ad incidenti di carattere naturale, causati da una particolare

Il territorio europeo è caratterizzato da particolari proprietà geofisiche e climatiche, che lo

una vasta gamma di eventi naturali estremi e pericolosi.

Frane, valanghe e terremoti sono fenomeni naturali ed ordinari, responsabili, da sempre,

questi eventi si concentra il

in Europa.

I dissesti franosi sono sicuramente tra i fenomeni naturali più eclatanti e pericolosi; la frana

una massa di roccia, terra o

Le frane, a causa della loro alta pericolosità, in alcune zone abitate, devono essere oggetto

di attenti studi e continui monitoraggi per tenere sotto controllo il territorio e per

ima possibile, eventuali cambiamenti sospetti. Sono dei fenomeni locali, e

perciò è particolarmente importante raccogliere tutte le informazioni sul pericolo e rischio,

coinvolgendo pienamente le attività presenti come parti interessate nel processo.

Page 5: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

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Un altro tipo di evento catastrofico è la valanga, che è costituita da masse nevose che si

distaccano dai pendii di un rilievo, precipitando verso valle ed accrescendosi di volume

durante il loro percorso. La prevenzione dei pericoli derivanti dalle valanghe, sul territorio

montano, si basa sull’emissione di un bolletino nivometeorologico, che contiene le

informazioni sulla passata evoluzione delle condizioni meteo e del manto nevoso e inoltre

le valutazioni sulle possibili valanghe.

Fig.2: Scala europea per il pericolo delle valanghe.

Per prevedere e prevenire le valanghe, è stata ideata una scala unificata europea, definita

nel 1993, che contiene i concetti fondamentali a cui fanno riferimento tutti gli strumenti di

valutazione del pericolo per questo fenomeno.

L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico tra quelli affacciati sul Mediterraneo,

sia per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente interessato il suo territorio, sia

per l’intensità che alcuni di essi hanno raggiunto.

Anche se le informazioni di base sui terremoti e sul loro impatto sono abbastanza complete

ed integrate, le banche dati, che riguardano i disastri globali, si potrebbero ulteriormente

migliorare attuando alcuni semplici accorgimenti, come ad esempio la progettazione e

l’utilizzazione di un approccio standardizzato e sistematico per la valutazione dei costi

complessivi dei terremoti.

Per proteggere e salvaguardare la vita dei cittadini e il patrimonio delle comunità, non

bisogna puntare unicamente su soccorsi tempestivi, ma occorre dedicare energie e risorse

importanti alla previsione e alla prevenzione delle calamità.

Page 6: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

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L’attività di gestione e di riduzione del rischio di un disastro, in Europa, si è spostata da un

approccio orientato unicamente alla risposta all’evento di emergenza, verso una gestione

integrata dei rischi (IRM – Integrated Risk Management) che include la prevenzione, la

preparazione, la risposta e il recupero in una situazione di emergenza.

Fig. 3: Schema del ciclo di gestione delle calamità naturali.

In Italia, l’attività di previsione di un evento di emergenza è assicurata da un sistema di reti

che collega la protezione civile italiana a numerosi centri nazionali di ricerca e di raccolta

di informazioni scientifiche. Questa valuta le situazioni di possibile rischio, allerta il

sistema di intervento con il massimo anticipo utile, ma anche fornisce alle autorità

coinvolte gli elementi necessari a prendere decisioni ragionate e tempestive, attraverso

l’utilizzo di messaggi di allerta accurati e completi.

Le strategie di riduzione dei rischi di calamità si basano su cinque importanti concetti:

1. La riduzione del rischio deve avere una priorità locale e nazionale con una solida base

istituzionale per la sua attuazione.

2. I rischi di catastrofe devono essere identificati, valutati e monitorari costantemente ed è

necessario migliorare l’avvertimento precoce.

3. La conoscenza, l’innovazione e l’educazione sono alla base di una cultura del soccorso

e della resilienza a tutti i livelli.

4. I fattori di rischio sottostanti devono essere ridotti.

5. La preparazione a catastrofi deve essere rafforzata per una risposta rapida ed efficace.

Page 7: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

Sulla base delle considerazioni appena introdotte, è necessario ora concentrarsi sulla

gestione e sulla visualizzazione delle informazioni che devono pervenire a tutti i soggetti

coinvolti nel disastro.

Queste informazioni offrono, al soggetto che le riceve sul proprio dispositivo, tutte le

notizie o gli eventuali aggiornamenti di un evento catastro

annunciato con un messaggio di testo che descrive la situazione d’emergenza.

Proprio la tempestività, con cui questi messaggi raggiungono tutti i soggetti interessati, è

uno degli obiettivi più importanti per limitare e

situazione.

Fig. 4: Schema di gestione delle informazioni a seguito di una calamità

Il presente lavoro ha come punto di partenza un progetto già esistente, che è stato creato da

uno studente di Ingegneria Informatica com

concentrava sulla creazione di un prototipo di un’applicazione in grado di gestire e

visualizzare, su un generico dispositivo mobile, il contenuto di un messaggio di allerta.

Il formato scelto per la codifica dei

(Common Alerting Protocol), che verrà analizzato nelle prossime pagine.

L’applicazione di partenza è in grado di visualizzare, sottoforma di righe di testo, i dati

contenuti nel messaggio di emergenza,

quale l’applicazione è in funzione, si possono raggiungere e visualizzare ogni tipo di

informazione contenuta in quel particolare messaggio.

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Sulla base delle considerazioni appena introdotte, è necessario ora concentrarsi sulla

e sulla visualizzazione delle informazioni che devono pervenire a tutti i soggetti

Queste informazioni offrono, al soggetto che le riceve sul proprio dispositivo, tutte le

notizie o gli eventuali aggiornamenti di un evento catastrofico in corso; tutto ciò viene

annunciato con un messaggio di testo che descrive la situazione d’emergenza.

Proprio la tempestività, con cui questi messaggi raggiungono tutti i soggetti interessati, è

uno degli obiettivi più importanti per limitare e affrontare nel modo migliore tale

Fig. 4: Schema di gestione delle informazioni a seguito di una calamità

Il presente lavoro ha come punto di partenza un progetto già esistente, che è stato creato da

uno studente di Ingegneria Informatica come propria tesi triennale; tale progetto si

concentrava sulla creazione di un prototipo di un’applicazione in grado di gestire e

visualizzare, su un generico dispositivo mobile, il contenuto di un messaggio di allerta.

Il formato scelto per la codifica dei messaggi d’allerta, in questo specifico caso, è il CAP

(Common Alerting Protocol), che verrà analizzato nelle prossime pagine.

L’applicazione di partenza è in grado di visualizzare, sottoforma di righe di testo, i dati

contenuti nel messaggio di emergenza, ed utilizzando i tasti del dispositivo mobile, sul

quale l’applicazione è in funzione, si possono raggiungere e visualizzare ogni tipo di

informazione contenuta in quel particolare messaggio.

Sulla base delle considerazioni appena introdotte, è necessario ora concentrarsi sulla

e sulla visualizzazione delle informazioni che devono pervenire a tutti i soggetti

Queste informazioni offrono, al soggetto che le riceve sul proprio dispositivo, tutte le

fico in corso; tutto ciò viene

annunciato con un messaggio di testo che descrive la situazione d’emergenza.

Proprio la tempestività, con cui questi messaggi raggiungono tutti i soggetti interessati, è

affrontare nel modo migliore tale

Fig. 4: Schema di gestione delle informazioni a seguito di una calamità

Il presente lavoro ha come punto di partenza un progetto già esistente, che è stato creato da

e propria tesi triennale; tale progetto si

concentrava sulla creazione di un prototipo di un’applicazione in grado di gestire e

visualizzare, su un generico dispositivo mobile, il contenuto di un messaggio di allerta.

messaggi d’allerta, in questo specifico caso, è il CAP

(Common Alerting Protocol), che verrà analizzato nelle prossime pagine.

L’applicazione di partenza è in grado di visualizzare, sottoforma di righe di testo, i dati

ed utilizzando i tasti del dispositivo mobile, sul

quale l’applicazione è in funzione, si possono raggiungere e visualizzare ogni tipo di

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Partendo da ciò, lo scopo della presente tesi è quello di ampliare e migliorare tale

applicazione, introducendo un’ulteriore importante funzionalità.

L'obiettivo principale è stato quello di visualizzare su dispositivo mobile una mappa

contenente l'informazione georiferita che identifica la zona interessata dall’evento descritto

nel messaggio.

Questa documento è articolato come segue: nella prima parte vengono analizzati i formati

di interscambio dati, CAP (paragrafo 2.1) e TSO (paragrafo 2.2), e la loro applicazione

software nelle situazioni di emergenza Jixel (paragrafo 2.3), che porteranno ad individuare

alcuni dei requisiti dell’applicazione che dovrà essere realizzata.

Dopo aver definito tutti i requisiti (paragrafo 3.1), si descrivono le varie tecnologie che

saranno utilizzate per lo sviluppo (paragrado 3.2) e la realizzazione del progetto (paragrafo

3.3).

Nell’ultima parte di questo documento, l’attenzione si concentra sulla realizzazione

dell’applicazione (capitolo 4), soffermandosi sia sull’interfaccia grafica (paragrafo 4.1) sia

sul suo funzionameno interno (paragrafo 4.2), descrivendo e analizzando il codice

informatico.

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2. ANALISI

2.1 CAP – Common Alerting Protocol

Il CAP (Common Alerting Protocol = Protocollo di avviso comune) è il primo standard

redatto dal Comitato Tecnico per la Gestione delle Emergenze dell’OASIS (Organization

for the Advancement of Structured Information Standards), ed è un’attività di interscambio

dati, utilizzata per raccogliere tutti gli avvisi di pericolo, con lo scopo di inviare e ricevere

informazioni legate ai sistemi di gestione e diffusione degli allarmi.

Il CAP migliora la gestione e la diffusione della consapevolezza dell’evento che richiede

l’assistenza di sistemi di emergenza, fornendo allo stesso tempo aggiornamenti continui su

un database che gestisce i messaggi di allarme.

Il CAP è un formato standard basato sul linguaggio XML per lo scambio di dati inerenti ad

avvisi pubblici ed ad emergenze tra i vari sistemi di allerta, che permette di inviare un

messaggio di avviso che viene simultaneamente diffuso su molti sistemi di allarme e su

molte applicazioni.

L’applicazione principale del messaggio di tipo CAP è quella di fornire un unico formato

in uscita per effettuare l’attivazione di tutti i tipi di sistemi di allarme pubblici, riducendo

così notevolmente il carico di lavoro associato all’utilizzo contemporaneo di più sistemi e,

allo stesso tempo, garantisce la consistenza dell’informazione trasmessa su sistemi multipli

di consegna.

Fig.5: Struttura del CAP

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La struttura del messaggio è articolata in quattro blocchi principali, chiamati segmenti, i

quali, a loro volta, contegono delle specifiche informazioni riguardanti l’evento di

emergenza a cui si riferiscono.

I segmenti di un messaggio CAP sono:

- <alert> : è il segmento principale sempre presente, e racchiude tutti i sottoelementi del

messaggio.

- <info> : è un segmento opzionale ed è correlato con <alert>, e contiene gli elementi

essenziali per delineare e caratterizzare l’evento che è oggetto del messaggio.

- <resource> : è un segmento opzionale ed è correlato con <info>, e contiene gli

elementi utilizzati per descrivere i file addizionali correlati al messaggio.

- <area> : è un segmento opzionale ed è correlato anch’esso con <info>; contiene le

informazioni inerenti alla descrizione dell’area coinvolta nell’evento.

Il segmento, che è stato oggetto di studio per lo sviluppo di questo progetto, è stato proprio

quest’ultimo, cioè il segmento <area>; infatti, proprio al suo interno, si trovano le

informazioni che verranno utilizzate per localizzare sulla mappa la zona interessata

dall’evento.

Il segmento <area> è composto da alcuni sottoelementi:

- <areaDesc> : è l’unico elemento obbligatorio nel segmento, e contiene una descrizione

testuale dell’area di interesse del messaggio.

- <polygon> : contiene i punti che definiscono un poligono che delinea l’area di

interesse; il poligono geografico è rappresentato da una lista di coppie di coordinate.

- <circle> : contiene la coppia di coordinate che localizzano un punto e la lunghezza del

raggio in chilometri che delinea l’area circolare interessata.

- <geocode> : è il codice geografico che indica l’area di interesse.

- <altitude> : indica la minima o specifica altitudine dell’area interessata dal messaggio.

- <ceiling> : deve essere usato solo in combinazione con l’elemento <altitude> e indica

l’altitudine massima dell’area interessata dal messaggio.

Dopo un’attenta valutazione, si giunge alla conclusione che le informazioni che riguardano

la localizzazione geografica dell’evento su un’eventuale mappa sono contenute all’interno

degli elementi <polygon> e <circle>; se nel messaggio questi non sono presenti, allora la

localizzazione dell’evento non è immediata, in quanto vengono fornite solamente

indicazioni testuali che individuano il luogo interessato indicando nomi di città o di paesi

vicini e quindi nessun tipo di coordinata.

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Quindi riassumendo, le informazioni di interesse sono che l’elemento <polygon> contiene

una serie di coppie di coordinate che delineano i confini dell’area interessata, mentre

l’elemento <circle> contiene sia le coordinate del luogo in cui è avvenuto l’evento di

emergenza, sia la lunghezza di un eventuale raggio per formare una circonferenza, che in

molti casi risulta essere zero, e perciò non è presente.

2.2 TSO – Tactical Situation Object

Il TSO (Tactical Situation Object) è uno dei principali mezzi utilizzati per raggiungere il

livello minimo di interoperabilità tra le varie agenzie di soccorso, in quanto definisce una

struttura di informazioni che consente la memorizzazione di una determinata situazione di

emergenza.

Esistono diversi metodi per aumentare e migliorare il livello di interoperabilità tra le

diverse agenzie di soccorso che operano in modo congiunto in una situazione d’emergenza.

La situazione ideale che si vuole raggiungere è quella di poter condividere lo stesso

modello di dati e di aver accesso ad un grande e comune database virtuale, così ogni parte

di informazione è immediatamente disponibile e condivisibile tra tutte le agenzie.

La complessità della struttura del messaggio è stata intenzionalmente limitata per facilitare

la compatibilità con il sistema e le infrastrutture esistenti; lo scopo della specifica è quello

di garantire che il significato di ogni singolo messaggio sia inequivocabile.

L’utilizzo principale del TSO è lo scambio di informazioni complete ed esaurienti tra due o

più entità di tipo operativo; per questo tipo di scambio, il mittente del TSO deve ritenere

che il collegamento, con i destinatari del messaggio, potrebbe venire interrotto, e perciò

l’informazione contenuta nel TSO deve essere fin da subito la più completa possibile.

La struttura di un messaggio TSO definisce la struttura del messaggio XML, il tipo di dati

di ogni elemento, ed eventuali vincoli sui valori validi di ogni elemento; un numero

significativo di elementi è definito da codici specifici che identificano i concetti da fornire

all’utente finale.

Le informazioni importanti, contenute all’interno del TSO, sono:

o Le INFORMAZIONI DI IDENTIFICAZIONE descrivono l’origine dell’informazione e

quando questa è stata creata.; sono informazioni obbligatorie all’interno del TSO.

o La DESCRIZIONE DELL’EVENTO fornisce informazioni importanti riguardanti il

tipo di evento, la sua estensione, il numero delle vittime, le sue conseguenze, etc.

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o La DESCRIZIONE DELLE RISORSE fornisce le informazioni riguardanti le risorse

umane, la loro eventuale disponibilità, la loro posizione e la loro capacità.

Ogni singola agenzia coinvolta dispone di varie risorse ed è quindi necessario conoscere

quali sono già state utilizzate o quali risorse sono disponibili.

o La DESCRIZIONE DEI COMPITI permette di informare le varie agenzie coinvolte

sulle attività che si stanno svolgendo o che si svolgeranno a breve per coordinare e

gestire la situazione il meglio possibile.

Il TSO consente lo scambio di informazioni tattiche tra diverse agenzie durante

un’emergenza; nonostante il gran numero di dati, che possono essere inclusi all’interno di

un messaggio TSO, la struttura di base è semplice.

È un dizionario di tipo gerarchico (vedi Appendice E); ogni singola applicazione è a

conoscenza di una parte di questo dizionario, quella parte che è inerente all’uso di quella

determinata applicazione.

Un altro vantaggio nell’utilizzo del TSO è quello di avere la possibilità di utilizzare diverse

versioni del dizionario gerarchico; un’applicazione che sta usando un dizionario vecchio

deve essere in grado di ricevere informazioni sulla base del dizionario più recente, così

come un’applicazione che usa un dizionario recente deve essere in grado di ricevere

informazioni sulla base del contenuto di un vecchio dizionario.

Fig.6: Struttura del TSO

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2.3 JIXEL - Applicazione software per lo scambio dati

Lo schema generale, per la risposta ad una situazione di rischio, necessita della conoscenza

del fenomeno stesso, di un monitoraggio ambientale costante, di un allarme rapido dei

servizi, di tempi brevi di intervento e dell’impiego ottimale delle risorse che si hanno a

disposizione.

L’elemento chiave risiede quindi nella velocità, nel coordinamento e nel trasferimento

efficiente e tempestivo delle informazioni necessarie per effettuare interventi mirati per le

situazioni di emergenza e per i vari servizi di soccorso al cittadino.

Ogni singola informazione è un importante contributo per migliorare la comprensione

dell’evento che si sta verificando, ed è visualizzata come un messaggio, basato sul formato

di interscambio dati CAP (Common Alerting Protocol).

Il CAP viene utilizzato da molte applicazioni per permettere lo scambio di messaggi tra le

varie sale operative dei servizi di emergenza; una di queste è il Jixel, che è una suite di

applicazioni di tipo software, basate sul web, che ha lo scopo di consentire ai servizi di

emergenza di scambiarsi informazioni, sia durante le operazioni giornaliere di soccorso, sia

nella gestione straordinaria di eventi catastrofici e delle loro conseguenze.

Il CAP è il formato dati XML standard che Jixel usa per gestire le varie informazioni e i

dati rilevanti che riguardano un determinato incidente.

Gli aspetti più importanti e significativi del CAP sono l’interoperabilità con tutti i sistemi

di emergenza, la completezza, in quanto il formato deve prevedere tutti gli elementi di un

sistema di avviso pubblico, la struttura XML e il formato multiuso, che è in grado di

supportare tutti i tipi di messaggi multipli e multilingua.

Come il CAP, anche il TSO (Tactical Situation Object) è un protocollo basato sulla

struttura dati XML, composta da differenti blocci di informazione, che offre un livello

minimo di interoperabilità tra i servizi di emergenza.

Lo stesso TSO definisce una serie di codici che identificano univocamente una determinata

tipologia di emergenza; Jixel utilizza i codici definiti nel dizionario del TSO all’interno

della struttura dati CAP permettendo, così, una completa comprensione dell’evento.

La struttura del Jixel è quella definita dal CAP e il suo contenuto informativo è inserito

utilizzando i campi definiti dalla struttura CAP facendo anche uso dei termini definiti dal

TSO.

L’architettura del Jixel è composta da 3 importanti blocchi : CAP Generator, CAP Router e

CAP Viewer.

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Il CAP Generator permette di creare e condividere i dati sull’incidente attraverso l’utilizzo

di un’interfaccia grafica intuitiva; si possono segnalare gli incidenti assegnando le

coordinate geografiche e tante altre informazioni, ad esempio la descrizione dell’incidente,

le risorse, gli allegati, ecc.

Fig.7: Schermata di Jixel Demo – Cap Generator

Il CAP Router è il servizio web che viene utilizzato per la distribuzione dei messaggi alle

organizzazioni partner a cui sono destinati; si possono configurare i destinatari per ogni

specifica tipologia di messaggio e per questo il CAP Router è in grado di creare un

meccanismo di scambio dati sicuro e criptato per ognuno di essi.

Fig.8: Schermata di Jixel Demo – Cap Viewer

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Infine, il CAP Viewer ha il compito di visualizzare, filtrare e raggruppare, su un’interfaccia

geografica, le informazioni contenute nei messaggi distribuiti dal CAP Router.

Proprio quest’ultimo è stato la fonte di ispirazione per il presente progetto, in quanto

contiene tutte le funzionalità di cui si vuole arricchire e migliorare il precedente prototipo.

La caratteristica del software Jixel, che è il punto centrale di questo elaborato, è la

possibilità di visualizzare su una mappa gli incidenti di cui ci si occupa, utilizzando

l’interfaccia tipica di Google Maps.

In questo caso, la modalità di rappresentazione degli incidenti varia in base al livello di

zoom che si sta utilizzando, in modo da lasciare all’utente in utilizzo la possibilità di

decidere se avere una visione globale degli incidenti oppure una vista dettagliata delle

caratteristiche degli incidenti.

Il presente lavoro si concentra unicamente sulla funzionalità di visualizzazione dell’evento

e lascia ad eventuali ritocchi futuri il compito di rendere accessibile all’utente anche la

possibilità di zoomare sulla mappa.

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3. PROGETTAZIONE

3.1 DEFINIZIONE DEI REQUISITI

Sulla base delle considerazioni fatte finora, l’applicazione dovrà essere in grado di gestire

un messaggio conforme al protocollo CAP, cioè un file formato XML; successivamente

dovrà estrarre le informazioni utili all’utente, quelle contenute in <polygon> e in <circle>,

che verranno elaborate e, attraverso un collegamento internet, si potrà accedere alla mappa

che localizzerà l’evento di interesse.

L’applicazione dovrà essere indipendente dalla piattaforma sulla quale verrà eseguita, per

rimanere concorde alle caratteristiche di interoperabilità e portabilità proprie del CAP.

Questo progetto ha il compito di elaborare l’applicazione base già esistente, in modo tale

da permettere la visualizzazione in formato grafico delle informazioni contenute nel

messaggio di allerta, con lo scopo di far conoscere all’utente, il più rapidamente possibile,

quale area è interessata dall’evento e se si potrebbe trovare coinvolto da esso.

La tipologia di utenza per questa applicazione un generico utente in movimento, come ad

esempio un cittadino coinvolto nell’emergenza oppure un operatore di soccorso.

Perciò l’utilizzo di tale applicazione avverrà unicamente su dispositivi mobili,

caratterizzati da due importanti fattori: la dimensione ridotta dello schermo su cui si

visualizzeranno le informazioni e le contenute risorse di calcolo e di memorizzazione.

Riassumendo, i requisiti base dell’applicazione sono:

1. Gestione ed estrazione di informazioni specifiche da un documento XML

2. Indipendenza dalla piattaforma di esecuzione

3. Necessità di esecuzione su dispositivi mobili

4. Collegamento ad internet e visualizzazione della mappa

3.2 SCELTA DELLE TECNOLOGIE

Il sistema di sviluppo scelto per l’applicazione è Java Micro Edition System Development

Kit3.0, in quanto Java è uno dei linguaggi informatici più utilizzati e non dipende

dall’architettura su cui viene eseguito, purchè ci siano i requisiti e gli strumenti per

interpretare il codice Java.

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La piattaforma Java ME è organizzata in virtual machine, con configurazioni, profili ed

API opzionali, che opportunamente combinati consentono di realizzare una vastissima

gamma di prodotti e servizi applicativi.

Per soddisfare il primo requisito, si è scelta una libreria Java che permettesse la gestione di

un documento in formato XML, cioè la libreria kXML, la quale fornisce tutte le

funzionalità di cui abbiamo bisogno.

kXML è una libreria di API che implementa un pull parser di codice XML; è molto

importante perché permette di fare il parsing di documenti XML nei dispositivi cellulari, in

altre parole il testo viene accuratamente analizzato in maniera sintattica.

Per quanto riguarda l’ultimo requisito, la piattaforma Java ME è stata progettata fin dal

principio con un forte orientamento alla connettività, e HTTP (HyperText Transfer

Protocol) è l’unico protocollo garantito su qualsiasi implementazione MIDP.

L’HTTP è stato il protocollo di trasporto universale per la creazione di sistemi distribuiti

ed interoperabili: è un protocollo client/server testuale (poiché i codici di controllo del

protocollo sono espressi come stringhe di testo semplice), sincrono (poiché l’invio della

risposta da parte del server è contestuale alla ricezione della richiesta e il trasferimento

avviene all’interno della medesima connessione) e stateless (poiché non vi è correlazione

tra invocazioni successive), basato sulla sequenza request-response tra client e server.

Considerando ora la visualizzazione della mappa, si è pensato di ricorrere all’utilizzo delle

cosiddette Google Static Maps API, cioè una metodologia che consente di incorporare

un’immagine di Google Maps su un’eventuale pagina web senza la necessità di ricorrere a

JavaScript o al caricamento di pagine dinamiche.

Questo servizio, offerto da Google Maps, crea una mappa sulla base dei parametri che

vengono immessi nell’URL, che vengono poi inviati tramite una richiesta HTTP standard;

viene restituita una mappa come un’immagine statica nel formato gif, png e jpeg.

Per ogni richiesta, è possibile specificare la posizione della mappa, la dimensione

dell’immagine, il livello di zoom, il tipo di mappa che si vuole visualizzare, e il

posizionamento di eventuali marcatori, e molto altro ancora.

La forma base per un URL di Google Static Maps API è :

http://maps.googleapis.com/maps/api/staticmap?http://maps.googleapis.com/maps/api/staticmap?http://maps.googleapis.com/maps/api/staticmap?http://maps.googleapis.com/maps/api/staticmap?parametersparametersparametersparameters

Esistono numerosi tipi di parametri che permettono di personalizzare le mappe, ma per

questo progetto ci siamo concentrati unicamente sui seguenti:

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18

- center : definisce il centro della mappa, equidistante da tutti i bordi della mappa;

questo parametro può assumere una determinata posizione sia come una coppia di valori

separati da virgola, cioè latitudine,longitudine, ad esempio “40.714728,

-73.998672” , oppure come un indirizzo di stringa, per esempio “City Hall, New York,

NY”; in questo elaborato si è scelto di occuparci della localizzazione del centro della

mappa con l’utilizzo delle coordinate descritte all’interno del messaggio di allerta.

- zoom: definisce il livello dello zoom della mappa determinando il livello di

ingrandimento della stessa; i valori per lo zoom vanno dallo 0, cioè il più basso livello

di zoom che permette di visualizzare il mondo intero sulla mappa, al 21+, che permette

di visualizzare singoli edifici.

- size: è un parametro obbligatorio che definisce le dimensione dell’immagine; richiede

una stringa della forma horizontal_value x vertical_value; in questo

progetto, avendo a che fare con dei dispositivi mobili muniti di uno schermo di ridotte

dimensioni, si è predisposta come dimensione standard la 250x270, e in questo modo

l’immagine viene visualizzata interamente ed è delle stesse dimensioni dello schermo.

- maptype: definisce il tipo di mappa da costruire; ci sono diversi valori possibili per

questo parametro, tra cui roadmap (valore di default, specifica un’immagine standard

così come viene normalmente visualizzata sul sito web di Google Maps), satellite

(specifica un’immagine satellitare), hybrid (specifica un ibrido tra l’immagine

satellitare e l’immagine di default, mostrando uno strato trasparente di strade principali

e toponimi sull’immagine satellitare) e terrain (specifica una mappa in rilievo che

mostra terreno e vegetazione); per questo progetto si è l’hybrid.

- markers: definisce uno o più indicatori che vengono allegati all’immagine in posizioni

specifiche, e può assumere valori diversi separati dal carattere pipe (|).

- path: definisce un unico percorso di due o più punti collegati tra loro che va a

sovrapporsi all’immagine nella località specificata; questo parametro richiede una

stringa di definizioni per ogni punto separata dal carattere pipe (|); c’è la possibilità di

non specificare i valori per i parametri di center e zoom se è presente questo

parametro, avendo così un posizionamento implicito per la mappa.

- sensor: è un parametro obbligatorio che specifica se si utilizza un sensore per

determinare la posizione attuale dell’utente; i valori possibili sono true o false.

Le Google Static Maps API sono in grado di identificare con precisione le posizioni di

particolari punti sulla mappa e di mettere a fuoco la mappa nella posizione corretta, usando

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il parametro center, e/o di allegare un qualsiasi marcatore opzionale sulla mappa,

utilizzando il parametro marker.

Le Google Static Maps API utilizzano i numeri per i valori di latitudine e longitudine

oppure stringhe o indirizzi per specificare queste posizioni, e questi valori identificano in

maniera geocodificata una posizione.

Le latitudini e le longitudini sono definite con dei numeri all’interno di una stringa separata

da virgole di testo che devono avere al massimo una precisione di sei cifre decimali, ad

esempio “40.714728,-73.998672” è un valore geocodificato valido; la precisione al di

là delle sei cifre decimali viene ignorata.

Si utilizza come sistema di riferimento WGS84 (World Geodetic System 1984), ovvero un

sistema di riferimento geodetico concepito per coprire tutto il globo terreste; è un sistema

globale geocentrico, definito attraverso osservazioni spaziali e costituito da una terna

cartesiana destrorsa con origine coincidente con il centro di massa della Terra, l’asse Z

parallelo alla direzione del CTP (Polo Convenzionale Terrestre), l’asse X passante per il

meridiano di Greenwich e l’asse Y diretto in modo tale da completare la terna ortogonale

destrorsa.

A questo sistema è associato l’ellissoide WGS84, anch’esso definito attraverso

osservazioni spaziali, con centro e assi coincidenti con quelli della terna cartesiana.

I valori di latitudine e longitudine devono corrispondere ad un percorso valido sulla

superficie della terra: le latitudini possono assumere valori compresi tra -90 e +90, mentre i

valori della longitudine devono essere compresi tra -180 e +180.

Se si specifica una latitudine o una longitudine non valida, la richiesta per quella

particolare mappa verrà respinta.

3.3 STRUTTURA DELL’APPLICAZIONE

La struttura di base, da cui si è partiti per effettuare le opportune modifiche per visualizzare

la mappa dell’evento, è suddivisa in due parti principali: la prima è destinata unicamente

alla gestione della parte grafica, mentre la seconda alla gestione del codice XML di cui è

composto il messaggio.

Le modifiche apportate al progetto iniziale sono dei ritocchi nella parte grafica e

l’inserimento di due nuove importanti parti: una si concentra sulla gestione della

connessione internet e del caricamento dell’immagine associata a un determinato URL,

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20

mentre la seconda è l’analisi del documento XML e l’estrazione di informazioni per la

creazione della mappa.

L’applicazione deve visualizzare il testo del messaggio CAP e deve informare l’utente

sulla zona interessata dall’evento utilizzando la mappa.

Ci siamo concentrati, in modo specifico, su eventi catastrofici, quali terremoti, valanghe e

frane; per ognuno di questi eventi, si è ricercata una situazione di emergenza realmente

accaduta, e sulla base delle informazioni rinvenute, si è creato un ipotetico messaggio CAP

che avrebbe potuto essere inviato in quella particolare situazione di emergenza.

Come evento sismico si è scelto il terremoto avvertito in Emilia il 25 gennaio 2012.

Dopo le scosse di terremoto che hanno provocato paura nel Veronese, un’altra scossa

molto forte è stata registrata alle 9:06 in provincia di Reggio Emilia, e questa scossa è stata

di magnitudo 4.9 della scala Richter.

La struttura XML del messaggio CAP di questo evento potrebbe essere la seguente:

Fig.9: Esempio di struttura XML di un messaggio di allerta per un terremoto

Come evento franoso si è scelta la frana di San Fratello, in provincia di Messina; nel

pomeriggio del 13 febbraio 2010, nel comune di San Fratello, si è innescata una frana, e

tale fenomeno, con un movimento di tipo retrogressivo, è progredito verso monte

coinvolgendo la porzione orientale del centro abitato.

Il messaggio CAP, associato a tale avvenimento catastrofico, potrebbe essere il seguente:

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Fig.10: Esempio di struttura XML di un messaggio di allerta per una frana

Come evento valanghivo, ci si è concentrati sulla valanga della Marmolada del 7 aprile

2011; una valanga si è staccata dalla Marmolada finendo su una delle piste da sci

sottostanti, sopra il rifugio Fedaia, non distante dalla partenza degli impianti.

Il messaggio CAP associato a questa situazione di emergenza potrebbe essere il seguente:

Fig.11: Esempio di struttura XML di un messaggio di allerta per una valanga

Page 22: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

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Come si può notare da questi tre esempi di messaggi CAP, il codice XML, da cui sono

composti, è articolato a livelli; il livello sul quale dobbiamo concentrarci è quello relativo

al segmento <area>; le informazioni di cui dobbiamo disporre per la creazione di una

mappa sono <circle> o <polygon>.

L’applicazione dovrà quindi essere in grado di accedere al codice XML, e scorrerlo

completamente per cercare le informazioni contenute nell’elemento <circle> o <polygon>,

che verranno poi estratte e modificate adeguatamente per poter essere utilizzate per creare

l’URL che definirà la mappa del luogo in questione.

La struttura dell’applicazione sarà quindi articolata in quattro classi, come si può vedere

nel relativo diagramma:

CapViewerAttributes

private filenameprotected displayprotected select1protected select2protected select3protected frmprotected frm2protected frmMapprotected siprotected si2protected exitCmdprotected backCmdprotected imageCmdprivate imageItemprivate aImage

Operations

public CapViewer( )public startApp( )public pauseApp ( )public destroyApp (unconditional)public commandAction (c,d)

MsgParserAttributes

private parserprivate docprivate root

Operations

Pprotected MsgParser (filename) protected [0..*]parseElement (el_name,level)

Operations

public image loadImage (URL)

LloadImage

AnalisiXMLAttributes

private parserprivate docprivate rootpublic circlepublic polygonpublic valnullpublic v_strpublic v_str2

Operations

public String read(filename)

Fig.12: Diagramma delle classi

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La classe CapViewer ha il compito di gestire l’interfaccia grafica dell’applicazione, per la

visualizzazione delle informazioni contenute nel messaggio CAP; tra gli attributi, notiamo

protected imageCmd, che è l’identificativo del tasto del menu per accedere alla mappa.

private imageItem e private aImage sono due attributi necessari per la creazione e la

visualizzazione della mappa corrispondente al messaggio di allerta.

Tra i vari metodi (operations), all’interno di questa classe, è molto importante

CapViewer(),il costruttore, che si occupa della gestione complessiva dell’applicazione,

in quanto al suo interno si inizializzano le variabili per la gestione dell’interfaccia grafica.

startApp() si occupa dell’avvio dell’applicazione e delle operazioni che avvengono nel

corso del funzionamento; in questo metodo, è presente un’importante sequenza di linee di

codice che crea l’URL della mappa, a partire dalle informazioni lette dal messaggio XML,

e carica l’immagine associata a quel determinato URL attraverso un collegamento internet.

commandAction() gestisce le interazioni che avvengono tra utente ed applicazione, in

altre parole, la gestione del menu delle possibili azioni che può svolgere l’utente; nel caso

in cui l’utente decida di voler visualizzare la mappa dell’evento, può cliccare sul tasto

relativo al comando ImageMAP presente nella schermata principale del messaggio.

I restanti due metodi di questa classe sono: pauseApp(), gestisce un eventuale stato di

pausa dell’applicazione, e destroyApp(), si occupa delle operazioni necessarie per

portare a termine l’applicazione.

La classe MsgParser ha il compito di analizzare e leggere l’intero codice XML che

compone il messaggio d’allerta, utilizzando due metodi (operations): MsgParser() si

occupa dell’accesso al file contenente il codice XML e parseElement() gestisce

l’estrazione e la gestione delle informazioni richieste dall’utente.

La classe AnalisiXML fornisce le informazioni necessarie alla creazione della mappa; tra i

vari attributi, notiamo v_str e v_str2, due vettori, che permetteranno di estrarre e

manipolare specifiche informazioni di testo.

circle e polygon saranno i valori che il metodo read() restituirà a seconda delle

informazioni presenti nel messaggio CAP; conterranno i valori per le coordinate del punto

centrale o dei punti di un percorso, già modificati, per poter essere inseriti come parametri

all’interno dell’indirizzo URL che permetterà di visualizzare la mappa del luogo

interessato.

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La classe loadImage è composta da un unico metodo (operations) loadImage(), che ha

il compito di aprire una connessione http per poter accedere ad internet, in modo tale da

scaricare da un determinato URL l’immagine associata alla mappa dell’evento.

L’interazione tra queste classi avverrà nel seguente modo: quando sarà necessario, la classe

principale CapViewer invocherà uno dei metodi della classe MsgParser a seconda

dell’operazione che dovrà essere effettuata, ovvero, a seconda del tasto che l’utente

premerà, verranno richiamati dei metodi della classe MsgParser con valori inerenti

all’azione da compiere.

La classe CapViewer invocherà sempre il metodo read() della classe AnalisiXML , per

essere al corrente, fin da subito, di quali informazioni si dispone ad ogni messaggio di

allerta; all’avvio dell’applicazione si creerà la connessione internet e si scaricherà già

l’immagine della mappa associata all’evento, oppure un’immagine vuota, se le

informazioni di <circle> o <polygon> non sono presenti.

Solamente se l’utente ricercherà, tra i comandi del menù, la funzionalità per la

visualizzazione di un’eventuale mappa associata al messaggio, l’immagine verrà inserita

nella schermata corrente e sarà finalmente visibile sullo schermo; altrimenti resterà caricata

nel sistema e non verrà agganciata a nessun Form finchè questo non sarà richiesto

dall’utente che sta usando l’applicazione.

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4. REALIZZAZIONE

4.1 INTERFACCIA GRAFICA

All’avvio dell’applicazione, l’interfaccia grafica si presenta come di seguito:

Fig.13: Visualizzazione schermata principale dell’applicazione

Come si può osservare da questa immagine, è presente sullo schermo una lista di contenuti

che fanno parte del segmento principale <alert> del codice XML di un generico messaggio

CAP, che si può scorrere utilizzando i tasti direzionali del dispositivo e, per ogni elemento

visualizzato, sono disponibili i corrispondenti sottoelementi.

Per visualizzare questo contenuto, è necessario evidenziare l’elemento di interesse e usare

il tasto di selezione del dispositivo.

A seconda del tipo di contenuto dell’elemento selezionato, verrà visualizzata una

schermata diversa: nel caso di elementi composti unicamente da informazioni testuali, si

aprirà una schermata che conterrà il nome dell’elemento appena selezionato assieme al suo

valore; nel caso, invece, di elementi composti da liste che contengono ulteriori elementi

testuali, verrà presentata una lista interattiva, in cui l’utente dovrà evidenziare l’elemento

desiderato ed accedervi selezionandolo con il tasto del dispositivo.

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In altre parole, la visualizzazione degli elementi testuali che compongono il messaggio

CAP, che giunge al dispositivo mobile, potrebbe essere la seguente:

Fig.14: Visualizzazione di un elemento testuale e visualizzazione di un elemento complesso

Nella schermata principale, quando si avvia l’applicazione, si nota la presenza di due

importanti tasti: il tasto “Exit”, che ha il compito di permettere la chiusura

dell’applicazione se esso viene selezionato, e il tasto “ImageMAP” che è il frutto di questo

progetto.

Selezionando questo tasto, si accede direttamente alla visualizzazione della mappa

associata al messaggio d’allerta corrente.

A seconda del tipo di evento di emergenza, considerato volta per volta, si riscontrano

alcuni importanti aspetti nella visualizzazione delle relative mappe.

Nel momento in cui giunge, sul dispositivo mobile, un messaggio di emergenza, l’utente ha

la possibilità, con la pressione di un unico tasto, di rendersi conto della gravità del danno

causato dall’evento localizzando il luogo o la zona colpita.

Se consideriamo gli eventi di emergenza prima discussi, cioè il terremoto dell’Emilia, la

valanga sulla Marmolada e la frana di San Fratello, notiamo alcune caratteristiche

interessanti, che permettono di comprendere meglio l’importanza e il notevole contributo

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che offre l’utilizzo di un oggetto, quale la mappa, per affrontare nel modo migliore un

evento d’emergenza.

Prendiamo ora in esame la situazione di emergenza causata dal terremoto che ha colpito

l’Emilia nel gennaio di quest’anno, e, sulla base del messaggio XML che prima abbiamo

proposto come esempio per questo evento, viene creata una mappa che verrà visualizzata

come segue:

Fig.15: Visualizzazione della mappa inerente un messaggio d’allerta terremoto

Come prima cosa, si nota che, al centro della mappa, è presente un marcatore, di colore

blu, che individua la zona interessata dall’evento d’emergenza; la presenza di questo

elemento aggiuntivo sulla mappa, è stato possibile in quanto, dal codice XML del

messaggio CAP considerato, sono state estratte le informazioni contenute nell’elemento

<circle> del segmento <area>, in cui sono presenti le coordinate del punto interessato

dall’evento.

In questo caso, si utilizzano queste coordinate sia per individuare il luogo dell’evento sulla

mappa, e quindi centrare la mappa sullo schermo, sia per posizionare il marcatore a quelle

coordinate; in altre parole, questi dati individuano lo stesso punto.

Per rendere la lettura della mappa più semplice ad un eventuale utente, viene inserito

questo marcatore che mette in evidenza il punto interessato, indirizzando l’attenzione

unicamente su questo.

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Grazie alle coordinate esatte del luogo colpito, è possibile individuare sulla mappa il luogo

preciso a cui fa riferimento il messaggio d’allerta.

Inoltre, è importante osservare come, attraverso l’utilizzo di una mappa di tipo hybrid,

sia più facile localizzare il luogo selezionato, in quanto sono presenti i nomi delle località

vicine alla zona di interesse.

Esaminando ora l’evento valanghivo che ha interessato il comprensorio montano della

Marmolada nell’aprile dell’anno scorso, e le considerazioni fatte sull’esempio di codice

XML associato ad un eventuale messaggio CAP per questo evento, la mappa basata sulle

informazioni contenute in questo codice verrà visualizzata come segue:

Fig.16: Visualizzazione della mappa inerente un messaggio d’allerta valanga

In questo caso, sulla mappa viene evidenziato il percorso che la valanga ha seguito durante

la sua discesa, dal suo distaccamento dalle pareti rocciose fino alla sua fermata alle pendici

del monte; questa informazione è presente sulla mappa, in quanto, i dati che sono stati

estratti dal codice XML del messaggio d’allerta, erano contenuti all’interno dell’elemento

<polygon> del segmento <area>.

L’individuazione del tragitto seguito dalla valanga è molto importante per le squadre di

recupero, nel caso in cui ci siano delle persone disperse, in quanto, proprio lungo quel

percorso, si concentreranno le ricerce e le attività di soccorso.

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Infine esaminiamo la mappa, associata al codice XML relativo all’evento franoso che ha

colpito il paese di San Fratello in provincia di Messina nel febbraio del 2010; sulla base

delle informazioni contenute nel messaggio CAP, la mappa relativa a questo evento sarà

visualizzata come segue:

Fig.17: Visualizzazione della mappa inerente un messaggio d’allerta frana

Le informazioni contenute nella mappa riguardano la delimitazione della zona interessata

dalla frana, e sono molto importanti per determinare la gravità della situazione sulla base

delle dimensioni dell’area colpita.

Anche in questo caso, grazie all’utilizzo di una mappa di tipo hybrid, è più facile

localizzare il luogo colpito dall’evento.

Infine, nel caso in cui il messaggio CAP non contenga informazioni sulla

georeferenziazione del luogo in cui l’evento è localizzato, cioè non ci sono dati per gli

elementi di <circle> e <polygon>, l’immagine che viene caricata sarà la seguente:

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Fig.18: Visualizzazione dell’immagine vuota

In tutti questi esempi, sulle schermate in cui vengono caricate le immagini delle mappe, si

nota la presenza del tasto “Back”; alla pressione di questo, l’utente si ritrova nella

schermata principale da cui siamo partiti, e da lì può accedere alle informazioni di testo del

messaggio, oppure nuovamente alla visualizzazione della mappa.

4.2 IMPLEMENTAZIONE

Ora ci si occupa dell’analisi del funzionamento interno dell’applicazione, commentando le

scelte apportate per le varie classi progettate o modificate di cui prima abbiamo discusso.

Dopo una presentazione delle operazioni svolte dall’applicazione al suo avvio, che

riguardano appunto tutte le classi, si entrerà nel dettaglio dei moduli che compongono

ciascuna delle classi interessate nelle operazioni per ottenere e visualizzare la mappa del

luogo coinvolto nell’evento di emergenza.

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4.2.1 Funzionamento generale

Una volta avviata l’applicazione, si definisce il nome del file XML che dovrà essere

utilizzato nel funzionamento dell’intera sessione di lavoro, sul dispositivo mobile; viene

eseguita la classe AnalisiXML passandole questo come parametro principale.

La classe AnalisiXML estrarrà le informazioni, riguardanti la georeferenziazione,

contenute nel messaggio, e fornirà alla classe CapViewer principale questi valori già

modificati per il loro futuro utilizzo all’interno di un indirizzo URL.

A questo punto il costruttore della classe Capviewer inizializzerà le componenti necessarie

a creare l’interfaccia grafica del’applicazione.

Si passa ora alle operazioni che avvengono durante il funzionamento dell’applicazione:

sulla base dei valori di georeferenziazione prima ricavati dal codice XML, si crea l’URL

appropriato che rappresenterà il collegamento internet con l’immagine della mappa che è

associata all’evento descritto nel messaggio dall’allerta preso in esame.

Si fornisce poi, alla classe MsgParser, le indicazioni necessarie per individuare il file

contenente il messaggio di cui si vuole analizzare il contenuto testuale, ovvero si fornisce il

nome del file che è stato fissato all’inizio; ora la classe MsgParser potrà accedere al file

rendendolo accessibile alla classe CapViewer mediante i suoi metodi.

Avendo ora accesso al file, CapViewer potrà creare una lista di elementi del primo livello,

cioè quelli contenuti nel segmento <alert> del codice XML, e renderla visibile sulla

schermata principale dell’interfaccia grafica.

Viene eseguita ora la classe loadImage, fornendole come parametro l’URL, prodotto

prima; questa classe creerà il collegamento internet necessario per accedere, attraverso

l’indirizzo URL, all’immagine della mappa ad esso associato; quest’immagine verrà

caricata ma non sarà ancora visualizzata sul dispositivo.

Ora tutto è pronto e l’applicazione sarà nelle mani dell’utente: a seconda del comando

scelto dall’utente, sullo schermo del dispositivo verranno visualizzati elementi diversi:

l’applicazione reagirà solamente ai comandi dell’utente, che potrà scegliere di terminare

l’applicazione attraverso la pressione del tasto “Exit”, oppure potrà visualizzare il

contenuto di uno degli elementi della lista visualizzata sullo schermo, oppure potrà

accedere, attraverso la pressione del tasto “ImageMAP” alla mappa del luogo dell’evento

descritto nel messaggio d’allerta.

Se sceglierà di accedere alla mappa dell’evento, l’applicazione allegherà l’immagine

caricata precedentemente da internet attraverso il collegamento Http, ad una nuova

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schermata in cui, oltre alla mappa, comparirà anche il tasto “Back” che permetterà

all’utente di ritornare alla schermata principale quando questo verrà selezionato.

4.2.2 La classe CapViewer

Tutti i numeri di linea di codice, contenuti in questo paragrafo, fanno riferimento

all’Appendice A, visualizzata nelle pagine successive.

Nelle prime linee di codice, [3,8], sono contenute le dichiarazioni delle librerie da

importare: la libreria javax.microedition.lcdui fornisce una serie di funzionalità

applicabili all’interfaccia utente per le applicazioni MIDP (Mobile Information Device

Profile – è un’applicazione Java che fornisce le funzioni richieste dai dispositivi mobili, tra

cui l’interfaccia utente, la connettività di rete, memorizzazione locale dei dati e

l’applicazione per la gestione del ciclo di vita), il cui utilizzo principale è rivolto a

dispositivi di informazione mobili.

La libreria javax.microedition.midlet definisce le applicazioni per il profilo di un

dispositivo mobile e le interazioni tra l’applicazione e l’ambiente in cui viene eseguita.

Le seguenti due librerie, la libreria javax.microedition.io.Connector e la libreria

javax.microedition.io.HttpConnection, definiscono i metodi e le costanti per la

creazione e l’utilizzo di una generica connessione Http.

La libreria java.io.DataInputStream permette all’applicazione di utilizzare un flusso

di dati in uscita per scrivere i dati che possono essere poi letti da un flusso di dati in input.

L’ultima libreria importata è la java.io.IOException, che gestisce le eccezioni

prodotte da operazioni di Input/Output che falliscono o che si interrompono.

Le linee [16,29] contengono le dichiarazioni delle variabili che verranno utilizzate in

seguito; ci si sofferma ora su quelle utilizzate per ottenere la visualizzazione della mappa

dell’evento: la variabile di tipo Form frmMap viene dichiarata alla linea [20]: un form non

è altro che una schermata che può contenere diversi tipi di oggetti, come immagini, campi

di testo, campi dati, etc; in questo caso, questa sarà la schermata a cui si allegherà

l’immagine della mappa caricata da internet con specifiche dimensioni.

Alla linea [24] si dichiara la variabile Command imageCmd che è un costrutto che

incapsula le informazioni di tipo semantico di un’azione che può essere compiuta

all’interno dell’applicazione; il comportamento che il comando attiva non è contenuto in

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questo oggetto, ciò significa che il comando contiene solamente le informazioni sul

‘comando’ e non l’azione reale che si verifica quando questo è attivato.

In questo progetto imageCmd sarà il comando utilizzato per accedere alla mappa del

messaggio.

La linea [26] contiene l’inizializzazione della variabile filename, che è una variabile di

tipo stringa, che contiene appunto una stringa di caratteri che è l’indirizzo della risorsa a

cui accede l’applicazione; modificando questo indirizzo, si può accedere a tutti i file con

estensione .xml contenuti nella cartella src/files all’interno del progetto.

Le linee [28,29] sono molto importanti, in quanto contengono le dichiarazioni di due

variabili che verranno utilizzate per la visualizzazione delle immagini sul dispositivo:

ImageItem imageItem è un elemento che può contenere un’immagine e ogni oggetto

ImageItem contiene un riferimento ad un oggetto immagine; Image aImage contiene

solamente i dati che appartengono ad un’immagine grafica, ed esiste indipendentemente

dal dispositivo di visualizzazione che si utilizza.

Le linee [31,34] del codice richiamano il metodo read() della classe AnalisiXML, che

legge e cerca, all’interno del codice XML del file, le informazioni contenute negli elementi

di <circle> o di <polygon>; i valori che vengono trovati sono quindi inseriti nelle variabili

di tipo stringa pol e cir.

All’interno del costruttore della classe, cioè linee [37,51], vengono inizializzate le variabili

necessarie per la gestione dell’interfaccia grafica: quelle, utilizzate per il nostro progetto,

sono alla linea [40] imageCmd, a cui si associa il chiamato ‘ImageMAP’ e diviene un

pulsante, e alla linea [44] frmMap, che viene inizializzato come una schermata dal titolo

‘CAP MAP’.

Successivamente si incontra il metodo startApp() che si concentra sulle operazioni di

avvio e sul funzionamento dell’applicazione: nelle prime linee di questo metodo, [54,59],

si crea l’indirizzo URL a cui si dovrà accedere, tramite un collegamento http, per caricare i

dati dell’immagine della mappa appropriata.

La creazione della stringa URL si basa sui dati raccolti dall’esecuzione della classe

AnalisiXML: in un generico messaggio CAP, le informazioni di georeferenziazione

dell’evento sono contenute o nell’elemento <circle> o nell’elemento <polygon> e mai in

entrambi contemporaneamente, anche perché sarebbe alquanto insensato.

Sulla base di queste considerazioni, descriviamo ora questo importante passaggio: se la

stringa cir, che rappresenta le informazioni contenute nell’elemento <circle> del

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messaggio, risulta essere vuota, e al tempo stesso la stringa pol, che rappresenta le

informazioni contenute nell’elemento <polygon>, è piena, allora si creerà un indirizzo

URL che permetterà la visualizzazione di una mappa con una serie di marcatori uniti tra

loro, in modo tale da definire una linea o un poligono che verrà sovvrapposto all’area della

mappa desiderata.

Viceversa, se la stringa pol sarà vuota e, nello stesso tempo, la stringa cir sarà piena,

allora si creerà un indirizzo URL che permetterà la visualizzazione di una mappa con un

unico marcatore che definirà il punto esatto descritto da <circle>.

Nel caso in cui il messaggio CAP non contenga informazioni per la georeferenziazione del

luogo dell’evento d’emergenza, cioè né <circle> né <polygon> sono presenti, l’URL sarà

quello di un’immagine contenente il testo “Image Not Found”, che informerà così l’utente,

che sta utilizzando l’applicazione, che la mappa relativa al messaggio corrente non è

disponibile.

Alla linea [66] si assegna il comando imageCmd alla schermata iniziale dell’applicazione

che contiene già una lista di elementi e un comando ‘Exit’ per uscire dall’applicazione

stessa; in questo modo, all’avvio, verrà visualizzata una schermata in cui, assieme agli altri

comandi e oggetti, sarà presente anche un comando chiamato ‘ImageCAP’ che, se

selezionato, permetterà di accedere direttamente all’immagine della mappa.

Le linee [76,79] si concentrano sulla creazione dell’immagine della mappa; viene utilizzato

un costrutto try-catch per poter gestire eventuali eccezioni.

Questo costrutto è molto utile per la gestione degli errori e delle eccezioni in Java; il codice

in cui si desiderano intercettare gli errori è contenuto all’interno del blocco try, e quando si

verifica un’eccezione, questa viene generata fuori dal blocco try e intercettata

dall’istruzione catch che la elabora.

Il controllo a questo punto passa a catch e il blocco try termina; in pratica, catch non viene

chiamato, ma è l’esecuzione del programma ad essere trasferita all’istruzione, e dopo

l’esecuzione dell’istruzione catch, il controllo del programma prosegue con le istruzioni

successive a questa.

Si richiama la classe loadImage che permette di creare un collegamento http e, passando

come parametro l’URL precedentemente prodotto, si assegna alla variabile aImage

l’immagine caricata da internet; a questo punto, linea [78], si inizializza imageItem

assegnando a questo oggetto l’immagine appena ottenuta.

Page 35: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

35

Le seguenti tre linee, [81,83], hanno il compito di completare il Form frmMap inserendo al

suo interno imageItem, cioè l’immagine caricata da internet, e un comando ‘Back’ per

poter tornare alla schermata precedente.

La linea [83] attiva il controllo dei comandi al Form frmMap, ovvero ora i comandi

assegnati al suo interno potranno essere utilizzati e saranno funzionanti.

Alla linea [86] si incontra il metodo pauseApp(), che si occupa della gestione della

sospensione delle funzionalità MIDlet; successivamente, è presente il metodo

destroyApp(boolean unconditional) che gestisce la chiusura dell’applicazione,

che può variare in base al parametro boolean passato come argomento, ovvero true se si

vuole che tutte le risorse vengano rilasciate e liberate all’uscita, o false se si vuole che

tale fase non avvenga immediatamente.

Alla linea [94] all’interno del metodo CommandAction() si determina le possibili azioni

associate ai comandi prensenti all’interno dell’applicazione; se l’utente seleziona il tasto

‘imageCmd’, prima creato, allora verrà visualizzata la schermata che conterrà il Form

frmMap.

Si definiscono anche i tasti ‘Exit’, ‘Back’, e quelli inerenti alla selezione degli elementi

delle liste che vengono visualizzate sullo schermo: se viene selezionato il tasto ‘Exit’ viene

terminata l’applicazione utilizzando le due importanti istruzioni destroyApp(false) e

notifyDestroyed().

Nelle ultime righe del codice, alla linea [143], si determina il controllo degli eventi alla

selezione del tasto ‘Back’, in particolare nel caso in cui venga premuto quello contenuto

nel Form frmMap; in questa situazione, si visualizzerà la schermata principale.

4.2.3 La classe MsgParser

Questa classe viene utilizzata dall’applicazione, ma non è stata oggetto di modifiche per

questo progetto, in quanto ha come scopo l’analisi e la lettura del documento XML per

intero, a seconda delle richieste dell’utente; in altre parole, la visualizzazione della mappa,

che è l’obiettivo di questo lavoro, non influisce e non viene influenzata da questa parte di

codice.

Perciò, il codice rimane esattamente com’è ed il suo funzionamento rimane immutato, e

può comunque essere osservato nell’Appendice B nelle pagine successive.

Page 36: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

36

4.2.4 La classe AnalisiXML

Tutti i numeri di linea di codice, contenuti in questo paragrafo, fanno riferimento

all’Appendice C, visualizzata nelle pagine successive; questa classe ha il compito di

analizzare il contenuto del documento XML e di estrarre le informazioni necessarie alla

creazione dell’indirizzo URL associato ad una determinata mappa, che verrà poi

visualizzata sul dispositivo.

Nelle prime linee del codice, [5,10], sono contenute le dichiarazioni delle librerie da

importare: la prima libreria, linea [5], è stata già discussa nel paragrafo precedente, in

quello inerente alla classe CapViewer.

Alla linea [6], la libreria java.io.InputStream è una classe astratta ed è la superclasse

di tutte le classi che rappresentano un flusso di byte in input.

La libreria java.io.InputStreamReader, linea [7], è una classe che legge i byte e li

trasforma in caratteri utilizzando uno specifico charset (codifica di caratteri – codice che

associa un insieme di caratteri ad un insieme di altri byte).

La libreria successiva, java.util.Vector, permette di utilizzare dei vettori per lavorare

con array di stringhe di caratteri, ed è possibile modificare la lunghezza del vettore anche

durante l’esecuzione dell’applicazione; in questo progetto si utilizzano i vettori per estrarre

le informazioni testuali dal codice XML e per poi modificarli per gli usi successivi.

Le ultime due librerie, alle linee [9,10], si concentrano sull’utilizzo dei documenti in

formato XML.

Si passa ora al codice che è il corpo della classe AnalisiXML: come prima cosa, sono

presenti le dichiarazioni delle variabili che verranno utilizzate; quelle per l’accesso al file

XML sono alle linee [42,44] e quelle per la trasmissione delle informazioni da una classe

all’altra sono alle linee [48,50].

Successivamente, linee [62,73], si passa al metodo interno che si occupa dell’analisi del

file che contiene il codice XML: per accedere a questo file, il cui nome viene passato come

parametro per questo metodo, viene utilizzato un costrutto try-catch, nel quale si tenta di

aprire un canale di comunicazione verso il file stesso, che contiene il messaggio, e, nel

caso non dovesse andare a buon fine questa operazione e si creasse un’eccezione di

input/output, viene specificata la gestione di tale eccezione.

Page 37: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

37

A questo punto si assegna alla variabile root l’elemento radice del codice XML, e grazie a

questo elemento, si può avviare la ricerca delle informazioni che ci interessano all’interno

del messaggio.

Nelle linee [96,114] vengono utilizzati due costrutti try-catch per gestire l’analisi delle

informazioni necessarie alla visualizzazione dell’immagine della mappa.

Le linee di codice [97,98] rappresentano l’istruzione che determina il testo dell’elemento

<polygon> contenuto nell’elemento <area> dell’elemento <info> appartenente alla root

prima inizializzata; se nel file non è presente l’elemento <polygon>, questa istruzione crea

un’eccezione che viene gestita dal blocco di codice catch sucessivo.

Se, invece, nel file è presente l’elemento <polygon>, si estrae il testo che esso contiene:

questo testo viene modificato per poi essere inviato alle fasi successive per creare la stringa

di testo per l’indirizzo URL della mappa: nel testo estratto dal codice XML vengono

sostituite le virgole ‘,’ con barre ‘|’ e gli spazi ‘ ’ con le virgole ‘,’: in altre parole si passa

da un testo ‘46.44906 11.8767, 46.45081 11.8801,46.45105 11.8836’ , che

rappresenta le coordinate dei vari punti descritte nel file, ad un testo

‘46.44906,11.8767|46.45081,11.8801|46.45105,11.8836’ che rappresenta le

coordinate dei punti che vengono passate ed inserite come parametri nell’indirizzo URL.

All’interno del blocco catch, è inserito un altro costrutto try-catch che gestisce l’estrazione

delle informazioni di <circle>; l’istruzione alle linee [106,107] individua il testo contenuo

nell’elemento <circle> contenuto nell’elemento <area> dell’elemento <info> appartenente

alla root prima inizializzata; se nel file viene individuata la presenza dell’elemento

<circle>, si estrae il testo contenuto in esso, e questo testo viene modificato per essere poi

inviato alle fasi successive per creare l’indirizzo URL della mappa.

Se l’elemento <circle> non è presente nel file, questa istruzione crea un’eccezione che

viene gestita attraverso la restituzione di un valore nullo alle linee [113,114].

La forma generica di un elemento <circle> è la seguente: le coordinate di latitudine e

longitudine del punto considerato, separate da una virgola, seguite da uno spazio e il raggio

di un’eventuale circonferenza, calcolata in chilometri.

Le informazioni, che ci interessano in questo caso, sono solamente del coordinate del

punto e perciò, dopo aver individuato il carattere dello spazio nella stringa di testo, si

estrae unicamente la prima parte del testo fino allo spazio che appunto separa le

informazioni di coordinate e raggio; si ricava così una sottostringa che contiene

unicamente le coordinate di un punto.

Page 38: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

38

4.2.5 La classe loadImage

Tutti i numeri di linea di codice, contenuti in questo paragrafo, fanno riferimento

all’Appendice D, riportata nelle pagine successive; questa classe ha il compito di gestire la

connessione Http che permette, attraverso l’utilizzo dell’indirizzo URL passato come

parametro, di accedere all’immagine della mappa dell’evento di emergenza considerato.

Nelle prime linee del codice, linee [3,6], sono contenute le dichiarazioni delle librerie che

vengono importate dalla classe per il suo funzionamento: java.io contiene le classi per

effettuare operazioni di Input/Output.

La libreria successiva, javax.microedition.lcdui, è stata già discussa in precedenza

nel paragrafo inerente alla classe CapViewer.

Le ultime due librerie sono addette alla gestione della connessione internet: la libreria

javax.microedition.io.Connector è utilizzata per creare il tipo più semplice di

connessione; la libreria javax.microedition.io.HttpConnection, invece, definisce

i metodi e le costanti necessarie per gestire una connessione Http.

L’elemento fondamentale è proprio la classe ‘Connector’, che viene usata per creare un

qualsiasi tipo di connessione, come ad esempio verso file, protocollo Http, etc usando

un’istruzione che ha la seguente sintassi:

‘Connector.open(protocol:address:parameters);’ .

L’interfaccia HttpConnection dispone della principale modalità di comunicazione che

un’applicazione J2ME possa avere con l’esterno; ciascun dispositivo J2ME è in grado di

connettersi a server esterni attraverso l’utilizzo del protocollo HTTP 1.1.

Alle linee [29,31] sono presenti le dichiarazioni delle variabili che verranno utilizzate di

seguito nel metodo: alla linea [29] incontriamo HttpConnection che è la

specializzazione dell’interfaccia Connection dedicata alla gestione della connessione Http,

creata a partire dallo schema ‘http://’.

Come avviene per altri linguaggi di programmazione, la connessione gestita attraverso

HttpConnection è una piccola tecnologia a stati, ovvero, appena creata, la connessione è

in grado di riconoscere i parametri operativi che vengono impostati; l’apertura di uno

stream di input o la lettura di un attributo della risposta provoca la transizione nello stato

‘Connected’, in cui non è più possibile modificare i parametri.

Quando, poi, tutti i dati sono stati letti, la connessione giunge allo stato ‘Closed’, nel quale

non è consentito effettuare ulteriori operazioni né di lettura né di scrittura.

Page 39: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

39

Alla linea [30] si definisce un elemento di tipo DataInputStream, che permette

all’applicazione di leggere i dati primitivi di Java da un flusso di byte in ingresso; alla linea

successiva è definita una variabile di tipo intero che rappresenterà il valore della

dimensione in byte dei dati che rappresentano l’immagine caricata attraverso il

collegamento Http.

Le linee di codice successive sono definite attraverso il costrutto try-finally che gestisce la

connessione Http: alla linea [35] si determina la connessione, attraverso l’utilizzo

dell’istruzione, prima discussa, ‘Connector.open(url)’; si passa poi alla linea [36],

che attraverso l’utilizzo del metodo getLength() dell’HttpConnection, si ottiene la

dimensione del dato inviato al dispositivo dal server e, nel caso in cui la dimensione non

sia nota, il valore restituito sarà -1, e quindi verrà creata un’eccezione che sarà gestita dal

blocco finally.

Alla linea [41] si inizializza la variabile di DataInputStream, e la lettura dei dati

avviene attraverso l’uso degli stream di input della connessione, che sono restituiti dal

metodo openInputStream().

Molto importante è la linea successiva, in cui si utilizza il metodo readFully(), che

riceve come argomento un array di byte, per leggere l’insieme completo dei dati: questo

metodo ha un comportamento particolare, in altre parole non ritorna finchè il buffer

passato come argomento non è stato completamente riempito, finchè non è stata raggiunta

la fine dello stream e quindi non sono disponibili altri dati.

A questo punto, alla linea [44], il metodo restituisce l’immagine associata all’URL passato

come parametro, utilizzando l’istruzione createImage() che crea appunto un’immagine

immutabile decodificata a seconda dei dati memorizzati nella matrice di byte che specifica

l’offset e la dimensione dell’immagine:

‘createImage(byte[] imageData, int imageOffset, int imageLength)’.

Nelle linee [47,50] c’è il contenuto del blocco finally, che è il codice che verrà sempre

eseguito, indipendentemente dal fatto che si siano verificate eccezioni o meno; in questo

caso verrà chiusa sia la connessione e sia il DataInputStream utilizzato per leggere i

byte.

Page 40: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

40

CONCLUSIONI

In questo capitolo si verifica se gli obiettivi, che sono stati prefissati all’inizio di questo

progetto di tesi, sono stati raggiunti.

Lo scopo della presente tesi è quello di ampliare e migliorare un'applicazione in grado di

gestire e visualizzare, su un generico dispositivo mobile, il contenuto di un messaggio di

allerta, conforme al protocollo CAP.

Il contributo, che è stato dato nella presente tesi, consiste nella visualizzazione di una

mappa contenente l'informazione georiferita che identifica la zona interessata dall’evento

descritto nel messaggio.

Il risultato a cui siamo giunti è il miglioramento di questa applicazione, non destinato

all’utilizzo nella forma in cui si trova, ma che necessita ancora di alcune aggiunte e

modifiche che potrebbero rendere tale applicazione maggiormente utilizzabile.

Il prototipo, che era inizialmente composto unicamente da due classi, ora è articolato in

quattro classi, ognuna delle quali ha un compito ben specifico, e assieme costituiscono una

rete di interazioni e operazioni che permettono all’utente, che utilizza questa applicazione,

di interagire con essa in modo facile ed intuitivo.

Nei capitoli precedenti ci siamo concentrati su alcuni importanti requisiti, che sono stati le

linee guida che ci hanno permesso di elaborare e progettare questa applicazione creando,

appunto, ciò che ci eravamo prefissati di ottenere.

Riprendendo i quattro requisiti principali, determinati nel capitolo 3, possiamo fare qualche

considerazione ora che la nostra applicazione è finita e funzionante:

1. Gestione ed estrazione di informazioni specifiche da un documento XML:

questo primo requisito è stato soddisfatto pienamente, in quanto nel documento XML

vengono estratte le informazioni inerenti alla georeferenziazione del luogo interessato

dall’evento di emergenza, contenute negli elementi <circle> e <polygon>; nel caso in

cui nel messaggio non siano presenti questi due elementi, l’applicazione riesce a gestire

questa situazione senza bloccarsi o generare errori.

2. Indipendenza dalla piattaforma di esecuzione:

questo requisito è stato rispettato già nel prototipo di base dal quale si è partiti per

elaborare questo progetto; infatti si è utilizzato, come linguaggio di programmazione

per l’applicazione, Java che permette di eseguire questo prototipo su qualsiasi

Page 41: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

41

dispositivo che è in grado di utilizzare la Java Virtual Machine, responsabile del

caricamento del codice, dell’isolamento del runtime Java dal resto del sistema

operativo, della gestione della memoria, dei thread e delle altre risorse fondamentali per

l’esecuzione delle applicazioni.

3. Necessità di esecuzione su dispositivi mobili:

l’utilizzo del linguaggio Java, e in particolare quello nella versione dedicata all’utilizzo

nei dispositivi mobili, Java Micro Edition, soddisfa anche questo importante requisito.

Java ME è un nuovo tipo di piattaforma modulare, flessibile, portabile ed economica,

che si concentra sullo sviluppo e l’esecuzione delle applicazioni per sistemi mobili; è

un’architettura appositamente progettata per risolvere le problematiche di questo

particolare settore applicativo.

4. Collegamento ad internet e la visualizzazione della mappa:

l’accesso ad internet è ormai un requisito fondamentale per un qualsiasi dispositivo

programmabile; la piattaforma Java ME è stata progettata fin dal principio con un forte

orientamento alla connettività, in termini di funzionalità e di supporto alla sicurezza.

Le API standard consentono agli sviluppatori di accedere ai servizi principali della rete

e agli utenti di disporre di potenti applicazioni network-oriented sui propri terminali

mobili.

In ambito networking, i limiti di un dispositivo possono consistere nella mancanza del

supporto per un determinato protocollo, in un vincolo sulle modalità di accesso ai dati,

etc; le reti di telefonia mobile espongono criticità specifiche che possono condizionare,

se non del tutto impedire, le operazioni di networking dei dispositivi.

Accesso su rete privata, connessione automatica attraverso un proxy (programma che si

interpone tra un client e un server facendo da tramite o interfaccia tra i due host, ovvero

inoltrando le richieste e le risposte dall’uno all’altro) e filtraggio di certi tipi di

connessione, rappresentano situazioni spesso imprevedibili che possono inibire il

funzionamento di applicazioni perfettamente collaudate in altri contesti.

Page 42: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

42

BIBLIOGRAFIA

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Term Cooperative Action by The Informal Taskforce on climate change of the Inter-Agency

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2008.

[2] OASIS Common Alerting Protocol version 1.2

http://docs.oasis-open.org/emergency/cap/v1.2/CAP-v1.2-os.html

[3] Vos F, Rodriguez J, Below R, Guha-Sapir D. Annual Disaster Statistical Review 2009: The

Numbers and Trends. Brussels: CRED; 2010

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Data Server hosting EGNOS and RTCM /RTK messages, 3rd ICG Meeting Pasadena, Los

Angeles, 8-12 December 2008, http://www.unoosa.org/pdf/icg/2008/icg3/29.pdf

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edited by Irasema Alcàntara-Ayala and Andrew Goudie, 2010

[7] Glade T., Anderson T., Crozier M., Landslides hazards and risk: issues, concepts and

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eds. Landslide Hazard and Risk. Chichester: John Wiley and Sons, pp 1-40, 2005

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[9] JIXEL : http://www.jixel.eu/aboutjixel.php

http://www.vigilfuoco.it/aspx/download_file.aspx?id=5963

[10] TSO : http://www.tacticalsituationobject.org/documents.html

[11] Google Static Maps API : https://developers.google.com/maps/documentation/staticmaps/

Page 43: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

43

[12] Simone Maver, Tesi Ingegneria Informatica : “Formato e trasmissione di messaggi di allerta

per la gestione di emergenze ambientali”

[13] Attività della protezione civile italiana:

http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/homepage.wp

Page 44: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

44

Appendice A – classe CapViewer

1 package CapViewer;

2

3 import javax.microedition.lcdui.*;

4 import javax.microedition.midlet.*;

5 import javax.microedition.io.Connector;

6 import javax.microedition.io.HttpConnection;

7 import java.io.DataInputStream;

8 import java.io.IOException;

9

10 /**

11 * @author simonemaver & sabrinacramastetter

12 */

13

14 public class CapViewer extends MIDlet implements CommandListener{

15

16 private MsgParser parser;

17

18 protected Display display;

19 protected List select1, select2, select3;

20 protected Form frm, frm2, frmMap;

21 protected StringItem si, si2;

22 protected Command exitCmd;

23 protected Command backCmd;

24 protected Command imageCmd;

25

26 String filename = "/files/ex1.xml";

27

28 private ImageItem imageItem;

29 private Image aImage;

30

31 AnalisiXML analisi = new AnalisiXML();

32 String coord = analisi.read(filename);

33 String pol = analisi.polygon;

34 String cir = analisi.circle;

35 String URL;

36

37 public CapViewer() {

38 exitCmd = new Command("Exit", Command.EXIT, 1);

39 backCmd = new Command("Back", Command.BACK, 1);

40 imageCmd = new Command ("ImageMAP", Command.SCREEN, 1);

41

42 frm = new Form("");

43 frm2 = new Form("");

44 frmMap = new Form ("CAP MAP");

45

46 si = new StringItem("", "");

Page 45: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

45

47 si2 = new StringItem("", "");

48

49 frm.append(si);

50 frm2.append(si2);

51 }

52

53 public void startApp(){

54 if (cir == null & pol != null) {URL = "http://maps.googleapis.com/maps/api/"+

55 "staticmap?size=250x270&path=" + pol +&maptype=hybrid&sensor=false";}

56 else if (pol == null & cir != null){URL ="http://maps.googleapis.com/maps/api/"+

57 "staticmap?center=" + cir + "&zoom=13&size=250x270&maptype=hybrid&"+

58 "markers=color:blue%7C" + cir + "&sensor=false";}

59 else{URL="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/d/d1/Image_not_avaibile.png";}

60

61 parser = new MsgParser(filename);

62

63 select1 = new List("Message Content: ",List.IMPLICIT,parser.parseElement(null, 1),

64 null);

65 select1.addCommand(exitCmd);

66 select1.addCommand(imageCmd);

67 select1.setFitPolicy(Choice.TEXT_WRAP_ON);

68 select1.setCommandListener(this);

69 display.setCurrent(select1);

70

71 frm.addCommand(backCmd);

72 frm.setCommandListener(this);

73 frm2.addCommand(backCmd);

74 frm2.setCommandListener(this);

75

76 try{ loadImage a = new loadImage();

77 aImage = a.loadImage(URL);

78 imageItem = new ImageItem (null, aImage, ImageItem.LAYOUT_CENTER, "CAP MAP");

79 } catch (IOException ioe){ }

80

81 frmMap.append(imageItem);

82 frmMap.addCommand(backCmd);

83 frmMap.setCommandListener(this);

84 }

85

86 public void pauseApp(){}

87

88 public void destroyApp(boolean unconditional){}

89

90 public void commandAction(Command c, Displayable d){

91 if(c == exitCmd){

92 destroyApp(false);

93 notifyDestroyed(); }

94 if (c == imageCmd) { display.setCurrent(frmMap);}

95 if(c == List.SELECT_COMMAND){

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46

96 int list_level;

97 if( d == select1){

98 list_level = 1;

99 String selection = select1.getString(select1.getSelectedIndex());

100 if(selection.equals("info")) {

101 select2 = new List(selection.toUpperCase(),List.IMPLICIT,

102 parser.parseElement(selection,list_level),null);

103 select2.addCommand(backCmd);

104 select2.addCommand(exitCmd);

105 select2.setFitPolicy(Choice.TEXT_WRAP_ON);

106 select2.setCommandListener(this);

107 display.setCurrent(select2);

108 } else { si.setLabel(selection);

109 si.setText(parser.parseElement(selection, list_level)[0]);

110 display.setCurrent(frm);}

111 } else if(d == select2){

112 list_level = 2;

113 String selection2 = select2.getString

114 (select2.getSelectedIndex());

115 if(selection2.equals("eventCode")||

116 selection2.equals("parameter")) {

117 si2.setLabel(selection2 + "\n");

118 String str = "";

119 for(int i=0; i<parser.parseElement(selection2,

120 list_level).length;i++) {

121 str += parser.parseElement(selection2,

122 list_level)[i]; }

123 si2.setText(str);

124 display.setCurrent(frm2);

125 } else if(selection2.equals("resource") || selection2.equals("area")){

126 select3 = new List(selection2.toUpperCase(),List.IMPLICIT,

127 parser.parseElement(selection2,list_level),null);

128 select3.addCommand(backCmd);

129 select3.addCommand(exitCmd);

130 select2.addCommand(exitCmd);

131 select3.setFitPolicy(Choice.TEXT_WRAP_ON);

132 select3.setCommandListener(this);

133 display.setCurrent(select3);

134 }else { si2.setLabel(selection2);

135 si2.setText(parser.parseElement(selection2, list_level)[0]);

136 display.setCurrent(frm2);

137 }

138 }

139 }

140 if(c == backCmd){ // controlla gli eventi del comando Back

141 if(d == frm || d == select2){ display.setCurrent(select1); }

142 if(d == frm2 || d == select3){ display.setCurrent(select2); }

143 if(d == frmMap ){ display.setCurrent(select1); }

144 }}}

Page 47: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

47

Appendice B – Classe MsgParser

1 package CapViewer;

2

3 import java.io.IOException;

4 import java.io.InputStream;

5 import java.io.InputStreamReader;

6 import java.util.Vector;

7 import org.kxml.Xml;

8 import org.kxml.kdom.*;

9 import org.kxml.parser.*;

10

11 /**

12 * @author simonemaver

13 */

14

15 public class MsgParser{

16

17 private XmlParser parser = null;

18 private Document doc;

19 private Element root;

20

21 protected MsgParser(String filename){

22 doc = new Document();

23 try { InputStream in = this.getClass().getResourceAsStream(filename);

24 InputStreamReader is = new InputStreamReader(in);

25 parser = new XmlParser(is);

26 doc.parse(parser);

27 parser = null;

28 }catch(IOException ioe){ System.err.println(ioe);

29 ioe.printStackTrace();

30 parser = null;

31 doc = null;

32 }

33 root = doc.getRootElement();

34 }

35

36 protected String[] parseElement(String el_name, int level){

37 String[] str_arr = null;

38 Vector v_str = new Vector();

39

40 if(level == 1){

41 if(el_name == null){

42 for(int i = 0; i < root.getChildCount(); i++){

43 if(root.getType(i) == Xml.ELEMENT){

44 v_str.addElement(root.getElement(i).getName());}

45 }

46 } else if(root.getElement(el_name).getType(0) == Xml.TEXT){

Page 48: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

48

47 v_str.addElement(root.getElement(el_name).getText());

48 } else if(el_name.equals("info")){

49 for(int j = 0; j < root.getElement("info").getChildCount(); j++){

50 if(root.getElement("info").getType(j) != Xml.ELEMENT){ continue; }

51 if(root.getElement("info").getElement(j).getType(0) == Xml.TEXT){

52 v_str.addElement(root.getElement("info").getElement(j)

53 .getName());

54 continue;}

55 v_str.addElement(root.getElement("info").getElement(j).getName());

56 }

57 }

58 } else if(level == 2){

59 if(root.getElement("info").getElement(el_name).getType(0) == Xml.TEXT){

60 v_str.addElement(root.getElement("info").getElement(el_name).getText());

61 } else if(el_name.equals("eventCode") || el_name.equals("parameter")){

62 for(int i = 0; i <root.getElement("info").getElement(el_name).

63 getChildCount(); i++){

64 if(root.getElement("info").getElement(el_name).getType(i)!=

65 Xml.ELEMENT){ continue; }

66 if(root.getElement("info").getElement(el_name).getElement(i)

67 .getType(0) == Xml.TEXT){

68 v_str.addElement("-"+root.getElement("info").

69 getElement(el_name).getElement(i).getName()+": ");

70 v_str.addElement(root.getElement("info").

71 getElement(el_name).getElement(i).getText()+"\n");

72 continue;

73 }

74 }

75 } else if(el_name.equals("resource") || el_name.equals("area")){

76 for(int i = 0; i < root.getElement("info").getElement(el_name).

77 getChildCount(); i++){

78 if(root.getElement("info").getElement(el_name).getType(i) !=

79 Xml.ELEMENT){continue; }

80 if(root.getElement("info").getElement(el_name).getElement(i).

81 getType(0) == Xml.TEXT){

82 v_str.addElement(root.getElement("info").

83 getElement(el_name).getElement(i).getName()+": "+

84 root.getElement("info").getElement(el_name).

85 getElement(i).getText());

86 continue;

87 }

88 v_str.addElement(root.getElement("info").getElement(el_name).

89 getElement(i).getName());

90 for(int j = 0; j < root.getElement("info").getElement(el_name).

91 getElement(i).getChildCount(); j++){

92 if(root.getElement("info").getElement(el_name).

93 getElement(i).getType(j) != Xml.ELEMENT){ continue; }

94 if(root.getElement("info").getElement(el_name).

95 getElement(i).getElement(j).getType(0) == Xml.TEXT){

Page 49: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

49

96 v_str.addElement("-"+root.getElement("info").getElement

97 (el_name).getElement(i).getElement(j). getName()+": "+

98 root.getElement("info").getElement(el_name).getElement(i).

99 getElement(j).getText());

100 continue;}

101 }

102 }

103 }

104 }

105 str_arr = new String[v_str.size()]; // Si converte da vettore a stringa

106 for(int i = 0; i < v_str.size(); i++){str_arr[i] = (String)v_str.elementAt(i);}

107 return str_arr;

108 }

109 }

Page 50: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

50

Appendice C – classe AnalisiXML

1 // Analisi del documento XML per l'estrazione delle informazioni necessarie alla

2 // creazione e visualizzazione della mappa associata al messaggio CAP

3 package CapViewer;

4

5 import java.io.IOException;

6 import java.io.InputStream;

7 import java.io.InputStreamReader;

8 import java.util.Vector;

9 import org.kxml.kdom.*;

10 import org.kxml.parser.*;

11

12 /** java.io.IOException è la classe generale delle eccezioni prodotte da

13 * operazioni di I/O fallite o interrotte

14 *

15 * java.io.InputStream è la superclasse di tutte le classi che rappresentano un

16 * flusso di input di byte

17 *

18 * java.io.InputStreamReader è una classe che legge i byte e li trasforma in

19 * caratteri utilizzando uno specifico charset

20 *

21 * java.util.Vector implementa degli array di object e si può modificare la

22 * lunghezza del vettore durante l'esecuzione; si hanno, oltre ai costruttori,

23 * 3 tipi di metodi, metodi per modificare il vettore, metodi per ottenere i

24 * valori presenti nel vettore e metodi per gestire la crescita del vettore

25 *

26 * org.kxml.kdom.* è un pacchetto che fornisce un limitato modello del documento

27 * oggetto; al fine di consentire la generazione personalizzata di un oggetto in

28 * J2ME, viene aggiunto un costruttore di default e il costruttore esistente

29 * verrà sostituito dal metodo init

30 *

31 * org.kxml.parser.* è un pacchetto che contiene le classi relative all'analisi

32 * dei dati xml

33 * /

34

35 /**

36 * @author sabrinacramastetter

37 */

38

39 // La classe AnalisiXML ha il compito di gestire il codice XML

40 public class AnalisiXML{

41 // Dichiarazione delle variabili per l'accesso al file XML

42 private XmlParser parser = null;

43 private Document doc;

44 private Element root;

45

46 // Dichiarazione delle variabili che verranno utilizzate per la trasmissione

Page 51: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

51

47 // dei dati da una classe all'altra

48 String circle, polygon, valnull;

49 Vector v_str = new Vector();

50 Vector v_str2 = new Vector ();

51

52 // Metodo che si occupa dell'accesso al file contenente il codice XML

53 String read(String filename){

54

55 doc = new Document();

56

57 // Viene utilizzato un costrutto try-catch nel quale avviene il

58 // tentativo di aprire il canale di comunicazione verso il file che

59 // contiene il messaggio e, nel caso non dovesse andare a buon fine

60 // e fosse sollevata un'eccezione di input/output, viene specificata

61 // la gestione dell'eccezione

62 try {

63 InputStream in = this.getClass().getResourceAsStream(filename);

64 InputStreamReader is = new InputStreamReader(in);

65 parser = new XmlParser(is);

66 doc.parse(parser);

67 parser = null;

68 } catch(IOException ioe){

69 System.err.println(ioe);

70 ioe.printStackTrace();

71 parser = null;

72 doc = null;

73 }

74 root = doc.getRootElement();

75

76 // Vengono utilizzati due costrutti try-catch che gestiscono l'analisi delle

77 // informazioni necessarie per la visualizzazione dell'immagine

78 // Se nel file viene individuato un elemento <polygon> si estrae il testo a

79 // questo associato: questo testo viene modificato per poi essere inviato

80 // alle fasi successive per creare la mappa : vengono sostituite le ','

81 // virgole con '|' barre e gli' 'spazi con ','

82 // Se nel file non viene individuato l'elemento <polygon> viene creata

83 // un'eccezione e nell'eccezione si gestisce il secondo costrutto try-catch

84 // : se nel file viene individuato un elemento <circle> si estrae il testo a

85 // questo associato : questo testo viene modificato per poi essere inviato

86 // alle fasi successive per creare la mappa.

87 //La forma generica per l'elemento <circle> è:

88 // LATITUDINEcentro,LONGITUDINEcentro raggioCirconferenzaKm

89 // Le informazioni che interessano sono solamente le coordinate del centro e

90 // perciò si individua il carattere dello spazio nel testo e si estrae

91 // unicamente la prima parte del testo fino allo spazio che appunto separa

92 // le informazioni di coordinate e raggio; si ricava quindi una sottostringa

93 // che contiene unicamente le coordinate Se nel file non viene individuato

94 // nemmeno l'elemento <circle>, viene creata una nuova eccezione che

95 // restituisce un generico valore nullo

Page 52: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

52

96 try {

97 v_str.addElement(root.getElement("info"). getElement("area").

98 getElement("polygon").getText());

99 polygon =v_str.toString();

100 polygon = polygon.replace(',', '|');

101 polygon = polygon.replace(' ', ',');

102 polygon = polygon.substring(1,polygon.length()-1);

103 return polygon;

104 }catch (Exception e){

105 try {

106 v_str2.addElement(root.getElement("info").getElement("area").

107 getElement("circle").getText());

108 circle =v_str2.toString();

109 int j = circle.indexOf(" ");

110 circle = circle.substring(0, j);

111 circle = circle.substring(1);

112 return circle;

113 }catch (Exception r){ valnull = null;

114 return valnull;}

115 }

116 }

117 }

Page 53: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

53

Appendice D – classe loadImage

1 package CapViewer;

2

3 import java.io.*;

4 import javax.microedition.lcdui.*;

5 import javax.microedition.io.Connector;

6 import javax.microedition.io.HttpConnection;

7

8

9 /** L'elemento fondamentale della struttura è la classe 'Connector' che può essere

10 * usata per creare qulasiasi tipo di connessione verso : file, protocollo httP, ecc

11 * usando un'istruzione con la seguente sintassi:

12 * Connector.open("protocol:address:parameters");

13 * L'interfaccia HttpConnection offre la principale modalità di comunicazione che

14 * un'applicazione J2ME ha con l'esterno; ciascun dispositivo J2ME deve essere in grado

15 * di connettersi a server esterni attraverso l'utilizzo del protocollo HTTP 1.1

16 */

17

18 /**

19 *

20 * @author sabrinacramastetter

21 */

22

23 // Metodo attraverso il quale si apre una connessione Http in modo tale da poter

24 // visualizzare l'immagine della mappa direttamente passandogli l'indirizzo URL

25 // associato a questa

26

27 public class loadImage {

28 public Image loadImage(String url) throws IOException {

29 HttpConnection httpconn = null;

30 DataInputStream var = null;

31 int length;

32 try {

33 // Connector.open viene utilizzato per aprire l'URL e viene

34 // restituita la connessione Http

35 httpconn = (HttpConnection) Connector.open(url);

36 // Se la lunghezza è disponibile, viene utilizzata per leggere i dati

37 length = (int) httpconn.getLength();

38 byte[] data = new byte[length];

39 // Il DataInputStream viene utilizzato per leggere tutti i byte

40 // fino alla fine (-1)

41 var = new DataInputStream(httpconn.openInputStream());

42 var.readFully(data);

43 // Il metodo restituisce l'immagine associata all'URL desiderato

44 return Image.createImage(data, 0, data.length);

45 // Se viene generata un'eccezione o meno, la connessione http e il

46 // flusso di informazioni vengono chiusi

Page 54: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

54

47 } finally {

48 if (httpconn!= null) httpconn.close();

49 if (var != null) var.close();

50 }

51 }

52 }

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55

Appendice E – Struttura e Dizionario del TSO

Elementi TSO

CONTEXT Group Required Identifica il contesto di TSO EVENT Group Required Descrive l’evento relativo al

TSO RESOURSE Group Optional Descrive le risorse che il nodo

TSO ha l’autorità di impiegare ed è relativo all’evento e al contesto riportato nel TSO

MISSION Group Optional Descrive le missioni che sono state completate, quelle in corso o quelle che sono state pianificate, ed è relativo all’evento e al contesto riportato nel TSO

Elementi “CONTEXT”

ID Stringa (max 40 caratteri)

Required Fornisce l’identificativo del TSO e sarà unico

L’identificativo TSO è usato per creare un riferimento tra i TSO, e deve essere globalmente univoco

MODE Stringa (lista)

Required Indica se il TSO è relativo ad un evento attuale (valore ACTUAL), ad un esercizio (valore EXERCS), o ad un test (valore SYSTEM) per messaggi che suppportano le funzioni internazionali di informazione

CAP protocol v1.0 CAP.ALERT.STATUS.CODE

MSGTYPE Stringa (lista)

Required Descrive la natura del messaggio

CAP protocol v1.0 CAP.ALERT.TYPE.CODE ACK = si riconosce il messaggio e viene identificato nel riferimento ALERT = informazione iniziale di richiesta di attenzione dai propri destinatari CANCEL = cancella i messaggi precedenti identificati nel riferimento ERROR = indica lo scarto di messaggi identificati nel riferimento UPDATE = aggiorna e sostituisce il precedente messaggio identificato nel riferimento

CREATION Data e ora

Optional Descrive la data e l’ora di quando il TSO è stato creato

La data e l’ora del computer che ha creato I destinatari potrebbero assumere che la data e l’ora non sono accurate

LINK Group Optional Descrive il collegamento a uno o

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56

più file TSO LEVEL Stringa

(lista) Optional Descrive il livello del

nodo che ha creato questo file TSO

STRTGC = strategic OPR = operational TACTCL = tactical

SECLASS Stringa (lista)

Optional Descrive e classifica secondo sicurezza il TSO

CONFID = confidential RESTRC = restricted SECRET = secret TOPSRT = top secret UNCLAS = unclassified UNMARK = unmarked Questo elemento descrive i nodi che il messaggio attraversa inserendo l’informazione su come utilizzare questo messaggio

FREETEXT Stringa (max 500 caratteri)

Optional Permette di inserire un testo descrittivo

Questo elemento è utilizzato per aggiungere informazioni testuali

URGENCY Stringa (lista)

Optional Definisce l’urgenza del messaggio

I valori sono URGENT or NOT_URGENT

ORIGIN Group Optional Descrive l’identificatore del creatore del TSO

EXTERNAL_INFO

Group Optional Descrive i collegamenti ad informazioni esterne

Gli autori possono considerare come questo riferimento ha effetti sull’interpretazione del TSO nel caso in cui le informazioni esterne non sono utilizzabili dal destinatario

Elementi “CONTEXT.LINK”

ID Stringa (max 40 caratteri )

Optional Fornisce l’identificativo ID di un altro TSO a cui questo TSO è relazionato

ROLE Stringa (max 6 caratteri)

Optional Definisce la relazione che lega il TSO

Per assegnargli un valore si rimanda alla definizione del codice TSO

Elementi “CONTEXT.ORIGIN”

ORG_ID Stringa (max 40 caratteri)

Required È l’unico identificativo di un elemento di organizzazione

USER_ID Stringa (max 80 caratteri)

Optional Definisce l’unico identifcativo dell’utente che ha creato il TSO

Deve essere unico all’interno di ciascuna organizzazione

NAME Stringa (max 80 caratteri)

Optional Definisce il nome con cui viene identificata l’agenzia e il nodo TSO

Elementi “CONTEXT.EXTERNAL_INFO”

FREETEXT Stringa (max 500 caratteri)

Optional Permette di inserire testo di descrizione delle informazioni esterne

URI Stringa Required Descrive un URI assoluto Tipicamente un Uniform

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57

(max 200 caratteri)

Resource Locator che può essere usato per reperire un file di risorse oltre il network

TYPE Stringa (max 8 caratteri)

Optional Descrive il tipo di informazioni che vengono aggiunte

Come una foto, una mappa, ...

Elementi “EVENT”

ID Stringa (max 40 caratteri)

Required Descrive l’identificativo dell’evento per la creazione del TSO

Questo identificativo potrebbe essere unico all’interno del nodo

NAME Stringa (max 40 caratteri)

Optional Definisce un nome per l’evento

È responsabilità del nodo avere un unico nome per l’evento

MAIN_ EVENT_ID

Stringa (max 40 caratteri)

Optional Definisce il collegamento all’evento principale

In questo caso, l’evento corrente è un sottoevento dell’evento principale

ETYPE Group Optional Il tipo dell’evento, che è il confronto con ciascun aspetto

SOURCE Stringa (lista)

Optional Descrive l’origine della dichiarazione dell’evento

COMFOR = previsioni di computer HUMDED = deduzione umana HUMOBS = osservazione umana SENSOR = osservazione del sensore

SCALE Intero Optional Descrive la gravità dell’evento

LEVEL 1 : l’evento è in accordo con le risorse impiegate sull’iniziale reazione pianificata in precedenza LEVEL 2 : l’evento è in accordo con le risorse impiegate solamente dall’organizzazione interessata LEVEL 3 : l’evento è in accordo con le risorse impiegate dall’organizzazione interessata, supportata dall’aiuto alla mutua assistenza dalle organizzazioni vicine sotto le normali disposizioni LEVEL 4 : l’evento è in accordo con le risosrse impiegate dall’organizzazione interessata , supportata dall’aiuto alla mutua assistenza dalle organizzazioni in nessun modo collegate agli stati interesssati; questa assistenza potrebbe essere ottenuta attraverso l’uso di un centro di co-ordinamento nazionale LEVEL 5 : questo livello di risposta gestisce il controllo di aiuti in arrivo per sostenere le organizzazioni a rispondere ad ogni evento ed ad essere facilitate dai

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governi interessati usando i protocolli esistenti usati dalle nazioni unite, EU e NATO

CERTAINTY Intero Optional Descrive la percentuale di probabilità che un evento abbia luogo

Questo è tipicamente usato per le previsioni computerizzate di un evento futuro come la previsione di un’alluvione in accordo con i modelli metereologici

DECL_ DATIME

Data e ora

Optional Descrive la data e l’ora della dichiarazione dell’evento; questo può riferirsi ad occorrenze future

OCC_ DATIME Data e ora

Optional Descrive la data e l’ora del verificarsi dell’evento; questo può riferirsi ad occorrenze future

OBS_ DATIME

Data e ora

Optional Descrive la data e l’ora delle informazioni contenute in questo TSO

STATUS Stringa (lista)

Optional Descrive lo stato corrente dell’evento

COM : evento completo IPR : evento in attività NST : evento non inziato STOP : evento sotto controllo, non c’è bisogno di risorse aggiuntive

RISK_ ASSESSMENT

Stringa (lista)

Optional Esprime l’evoluzione prevista per l’evento

INCREA : incremento DECREA : decremento STABLE : stabile

REFERENCE Group Optional Descrive una lista di identificativi di eventi che possono essere collegati allo stesso evento

Il software, usando i file TSO in differenti nodi, determina la capacità di rilevare gli identificativi per lo stesso evento proveniente da differenti nodi

CAUSALITIES Group Optional Esprime il numero di attuali o previste cause

Questa è la descrizione delle perdite attuali se non c’è l’elemento DATIME o per le cause previste se c’è il tempo nell’elemento DATIME

EVAC Group Optional Esprime il numero di persone evacuate

EGEO Group Optional Esprime l’ambiente geografico dell’evento

Ciascun ambiente geografico può essere descritto

CAUSE Stringa (lista)

Optional La causa dell’evento I valori validi sono: ACC = accidentale DEL = doloso NAT = naturale

FREETEXT Stringa (max 500 caratteri)

Optional Fornisce informazione testuale per la descrizione dell’evento

Page 59: Sviluppo di un applicativo su dispositivo mobile per la visualizzazione su mappe georeferenziate di messaggi di allerta

59

Elementi “EVENT.ETYPE”

CATEGORY Stringa (max 80 caratteri)

Required La descrizione dello scenario in cui l’evento si presenta

ACTOR Stringa (max 80 caratteri)

Required Descrive il tipo di oggetti a rischio

LOCTYPE Stringa (max 80 caratteri)

Required Descrive il tipo di ambiente dove l’evento ha avuto luogo

ENV Stringa (max 80 caratteri)

Optional Descrive la condizione o il contesto dell’evento

Elementi “EVENT.REFERENCE”

ORG_ID Stringa (max 40 caratteri)

Required Definisce l’unico identificativo per un nodo che crea il TSO

Sel’elemento OTHER_ELEMENT_ID è a disposizione

OTHER_EVENT_ID Stringa (max 40 caratteri)

Required Esprime gli identificativi per lo stesso evento, usato da diverse agenzie

Aiuta a mantenere la consistenza tra le agenzie che hanno i propri schemi di identificazione

Elementi “EVENT.CASUALTIES”

CONTEXT Stringa (lista)

Required Definisce il contesto in relazione al numero di perdite

REQ_ACTION : azione di richiesta ALR_ACTION : pronto intervento PRED_URGENT : previsione urgente PRED_MEDIUM : previsione a medio termine INITIAL_STAT : dichiarazione iniziale non confermata, che indica la natura dell’evento PRELIM_STAT : valutazione preliminare, fatta da un ricevitore di emergenza sulla scena, da parte del quale è accettata la descrizione dell’incidente

DATIME Data e ora

Optional Descrive la data e l’ora del contesto previsto

DECONT Intero Optional Esprime il numero di perdite che necessitano di trattamento degli agenti CBRN nel contesto corrente

TRIAGERED Intero Optional Esprime il numero di perdite al livello di priorità ROSSO nel contesto corrente

Questa categoria ha la massima priorità per il trattamento o l’evacuazione, come gli interventi urgenti di rianimazione richiesti per la sopravvivenza delle vittime

TRIAGEYELLOW Intero Optional Esprime il numero di Questa comprende casi che

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60

perdite al livello di priorità GIALLO nel contesto corrente

necessitano di primi trattamenti, in particolare operazioni mediche ed si raccomanda che si giunga ad un sala chirurgica entro 6 ore dal trauma

TRIAGEGREEN Intero Optional Esprime il numedo di perdite al livello di priorità VERDE nel contesto corrente

I trattamenti sono meno urgenti in questa categoria e possono essere rinviati se ci sono altre vittime che richiedono assistenza o evacuazione

TRIAGEBLACK Intero Optional Esprime il numero di perdite al livello NERO di priorità nel contesto corrente

Questa categoria riguarda le vittime malate o feritein modo così serio che non hanno nessuna possibilità di sopravvivere o che stanno per morire

MISSING Intero Optional Esprime il numero di individui calcolati o presunti che sono scomparsi, rapiti, ecc.. nel contesto

Elementi “EVENT.EVAC”

DATIME Data e ora Optional Esprime la data e l’ora del contesto previsto DISPLACED Intero Optional Esprime il numero delle persone che sono state

spostate dovuto all’evento nel contesto corrente

EVACUATED Intero Optional Esprime il numero di individui che vengono evacuati

Elementi “EVENT.EGEO”

DATIME Data e ora

optional Descrive la data e l’ora riferito a questo ambiente geografico

Quando espresso, questo elemento descrive la data e l’ora di una previsione; se non è espresso, indica che l’informazione descrive la situazione corrente

TYPE Stringa (max 80 caratteri)

Required Descrive il tipo di area Se l’informazione geografica può essere classificata con ciascun tipo, essa fornisce diversi elementi EGEO Il principale elemento EGEO descrive i dettagli dell’area

WEATHER Stringa (max 40 caratteri)

Optional Descrive il tempo atmosferico dell’ambiente

FREETEXT Stringa (max 500 caratteri)

Optional Fornisce informazione testuale per la descrizione dell’ambiente e il suo significato nel contesto

POSITION Group Required Fornisce la posizione dell’elemento EGEO

Tutti gli elementi di POSITION sono opzionali, ma almeno uno deve essere espresso; può essere solamente il LOC_ID, solamente il NAME, oppure solo il TYPE e COORD, o una combinazione di almeno 2 di questi elementi

ID Stringa (max 40 caratteri)

Optional Descrive l’identificativo per questa area geografica

Questo ID deve essere unico all’interno di un evento per il nodo

STATUS Stringa (lista)

Optional Fornisce lo stato degli elementi GEO indipendenti da evento

I valori validi sono : PLANNED , IN PLACE e GONE

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Elementi “RESOURCE”

RTYPE Group Required Fornisce una descrizione dettagliata della risorsa

ID Stringa (max 80 caratteri)

Optional Definisce un unico identificativo di risorsa all’interno del nodo

Un’agenzia o un nodo avranno un unico identificativo per una risorsa; se la risorsa non è controllata dal nodo che ha fornito il TSO, l’elemento ORG_ID fornisce l’identificativo del nodo che controlla questa risorsa

ORG_ID Stringa (max 80 caratteri)

Optional Defiinisce l’unico identificativo del nodo che controlla la risorsa

Può essere omesso se la risorsa è controllata dal nodo che fornisce il TSO

NAME Stringa (max 40 caratteri)

Optional Fornisce il nome per questa risorsa

FREETEXT Stringa (max 500 caratteri)

Optional Fornisce un’informazione di testo sulla risorsa

RGEO Group Optional Permette di definire diverse posizioni della risorsa in tempi differenti

QUANTITY Double Optional Definisce la quantità di questo tipo di risorsa nell’unità di misura fornita nell’elemento UM

UM Stringa (max 8 caratteri)

Optional Fornisce l’unità di misura per la quantità

STATUS Stringa (lista)

Optional Definisce lo stato di questa risorsa

AVAILB = disponibile UNAVA = non disponibile (forse permanentemente) MAINTC = in manutenzione RESRVD = riservato VIRTUAL = la risorsa è solo virtuale IN_USE = correntemente in uso e tornerà allo stato AVAILB quando la sua missione è finita Lo stato IN_USE può essere definito come IN_USE/MOBILE oppure IN_USE/ON_SCENE Lo stato deve essere applicabile al tipo di risorsa

NATIONALITY Stringa (2 caratteri)

Optional Definisce la nazione di orgine di questa risorsa

CONTACT Group Optional Definisce uno o più tipi di informazioni di contatto per una risorsa

Il contatto può essere un indirizzo postale o elettronico

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Elementi “RESOURCE.RTYPE”

CLASS Stringa (max 80 caratteri)

Required Descrive il tipo di risorsa: squadra di soccorso, veicolo, tenda, depuratore d’acqua, ecc

CAPABILITY Stringa (max 80 caratteri)

Optional Descrive il principale dominio di capacità e competenze della risorsa

CHARACTERISTICS

Stringa (max 80 caratteri)

Optional Fornisce l’infomazione riguardante le principali caratteristiche fisiche della risorsa: altezza, peso, dimensione, ecc.

Elementi “RESOURCE.RGEO”

DATIME Data e ora

Optional Fornisce la data e l’ora per l’uso di questo ambiente geografico

TYPE Stringa (max 80 caratteri)

Se un’area non può essere classificata con diversi tipi, si forniscono elementi diversi di RGEO

POSITION Group Required Definisce la posizione dell’elemento RESOURCE

Tutti gli elementi di POSITION sono opzionli, ma almeno uno deve essere fornito; potrebbe essere solo il LOC_ID, solo il NAME, oppure solo il TYPE e COORD, o una combinazione di almeno 2 di questi elementi

FREETEXT Stringa (max 500 caratteri)

Optional Fornisce una descrizione testuale dell’ambiente e il suo significato nel contesto di questa risorsa

ID Stringa (max 40 caratteri)

Optional Definisce l’identificativo per questa area geografica per l’ultima riferimento

Questo ID deve essere unico all’interno di un evento per il nodo

Elementi “RESOURCE.CONTACT”

TYPE Stringa (lista)

Required Definisce il tipo di contatto PSTADD = indirizzo postale EMLADD = indirizzo email IPADD = indirizzo internet FTPADD = indirizzo FTP WWWADD = indirizzo web PHNADD = numero di telefono FAXADD = numero di fax PMRADD = numero di una radio professionale

DETAIL Stringa (max 200 caratteri)

Required Fornisce un contatto attuale dettagliato di informazioni sulla risorsa

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63

Elementi “MISSION”

TYPE Stringa (max 80 caratteri)

Required Definisce il tipo di missione

FREETEXT Stringa (max 500 caratteri)

Optional Fornisce una descrizione testuale della missione

ID Stringa (max 40 caratteri)

Optional Definisce l’unico identificativo della missione all’interno del nodo corrente

MAIN_ MISSION_ID

Stringa (max 40 caratteri)

Optional Definisce il collegamento alla missione principale

In questo caso, la missione corrente è una sotto-missione della missione principale

ORG_ID Stringa (max 40 caratteri)

Optional Definisce l’identificativo unico del nodo che controlla la missione

Può essere omesso se la missione è controllata da un nodo che fornisce il TSO

NAME Stringa (max 80 caratteri)

Optional Definisce il nome per la missione

STATUS Stringa (lista)

Optional Definisce lo stato corrente della missione

ABO = missione sospesa CANCLD = misisone cancellata COM = missione completata IPR = missione in attività NST = missione non iniziata PAU = missione in pausa e ripartirà più tardi

START_TIME Data e ora

Optional Descrive la data e l’ora dell’inizio della missione

END_TIME Data e ora

Optional Descrive la data e l’ora della fine della missione

RESOURCE_ ID

Stringa (max 80 caratteri)

Optional Definisce il collegamento con la descrizione negli elementi di RESOURCE.ID

PARENT_ MISSION_ID

Stringa (max 40 caratteri)

Optional Definisce la lista delle missioni che sono state completate prima dell’inizio di questa missione

CHILD_ MISSION_ID

Stringa (max 40 caratteri)

Optional Definisce la lista delle missioni che sono state iniziate quando la missione è finita

POSITION Group Required Definisce la posizione dell’elemento MISSION

Tutti gli elementi di POSITION sono opzionali ma almeno uno deve essere fornito; può esserci solo LOC_ID, solo il NAME, oppure solo il TYPE e COORD, o una combinazionedi almeno 2 di questi elementi

PRIORITY Intero Optional Definisce il livello di priorità di questa missione

0 = bassa priorità 5 = massima priorità

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Elementi “POSITION”

LOC_ID Stringa (max 80 caratteri)

Optional Fornisce un ID unico all’interno del file TSO corrente

Questo identificativo può essere usato in un’altra parte del TSO in ordine alla disponibilità di duplicazione dello stesso oggeto di posizione

NAME Stringa (max 80 caratteri)

Optinal Fornisce un nome alla localizzazione : nome di una città, di un lago, ecc

È responsabilità dell’agenzia defiinire un approccio consistente per la denominazione delle localizzazioni

TYPE Stringa (max 80 caratteri)

Optional (è richiesto questo elemento se c’è l’elemento COORD)

Fornisce il tipo di elemento geografico

POINT = un singolo punto geografico CIRCLE = un cerchio definito dal centro e da alcuni punti della circonferenza LINE = una lista di punti che creano una linea SURFACE = una superficie chiusa GRID = una collezione di singoli punti POLYGON = una lista di punti che creano una linea chiusa ELLIPSE = un elisse definito da 3 punti, la posizione dei 2 fuochi e una posizione sul contorno

HEIGHT_ROLE Stringa (lista)

Optional Fornisce la definizione del parametro di altezza nell’elemento COORD

MIN = minimo MAX = massimo AVE = medio

COORDSYS Stringa (max 10 caratteri)

Optional Fornisce la definizione del sistema di coordinate nell’elemento COORD

Attualmente, l’unico valore valido è “EPSG-4326” che indica l’uso di WGS-84; questo elemento viene fornito per il futuro, al fine di mantenere la compatibilità ascendente se un altro sistema di coordinate verrà accettato come riferimento comune

COORD Group Optional Definisce la sequenza di punti geografici

È richiesto almeno un punto; devono essere incluse come minimo latitudine e longitudine e opzionalmente la quota

Elementi “POSITION.COORD” LAT Double

( -90 e +90 )

Required Definisce la latitudine del punto nel sistema di riferimento prefissato

LON Double ( -180 e +180 )

Required Definisce la longitudine del punto nel sistema di riferimento prefissato

HEIGHT Double Optional Definisce l’altezza sul livello del mare in metri

ADDRESS Stringa (max 256 caratter)

Optional Fornisce un indirizzo fisico di questa posizione

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SEZIONE “CONTEXT” Parametri CONTEXT.EXTERNAL_INFO.TYPE → descrive il tipo di informazioni aggiuntive MANUAL Manuale

utente L’URI fornisce un collegamento al file in uno di questi formati : PDF, Open Document o Rich Text File; il formato viene fornito dall’estensione del nome del file

MAP Mappa L’URI fornisce un collegamento al file che contiene una mappa in uno di questi formati: JPEG, PNG, PDF o TIFF per una immagine della mappa, oppure GEOTIFF per un file della mappa; il formato è fornito dall’estensione del nome del file

OTHER Altro L’URI fornisce un collegamento ad un tipo di file non standard; il formato verrà fornito dall’estensione del nome del file

PHOTO Foto L’URI fornisce un collegamento al file che contiene una foto in uno di questi formati : JPEG, PNG, PDF o TIFF; il formato viene fornito dall’estensione del nome del file

WEBSIT Sito web L’URI fornisce il collegamento ad una pagina web di internet

Parametri CONTEXT.LINK.ROLE → descrive la relazione che lega il TSO ADDSTO Aggiungere Il nuovo file TSO aggiunge informazioni al file TSO a cui è collegato SPRSDS Sostituire Il nuovo file TSO sostituisce il fil TSO a cui è collegato

Parametri EVENT.EGEO.TYPE → descrive il tipo di area AIR Zona aerea Zona aerea CMB Zona legata al

combattimento Zona legata al combattimento

DGR Zona inquinata / zona pericolosa

Zona inquinata / zona pericolosa

FLAME Area in combustione

Area in combustione

GEN Scopo generale area Scopo generale area PLUME Piuma Sentieri delle emissioni pericolose dovute ad un incidente influenzate dal

vento o da altre condizioni metereologiche cariche di particolati e gas inquinanti

SMOKE Fumo Nuvole di particolato fine risultante dalla combustione sospese in un gas di vapore caldo che potenzialmente può raggiungere la popolazione

VULN Area vulnerabile Area dove la popolazione sarà in pericolo

EVENT.EGEO.TYPE.AIR COR Corridoio dell’aria Un percorso d’aria ristretto per muoversi FLDZ Zona campo di

aviazione

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LZ Zona di atterraggio Una zona viene assegnata specificatamente per le operazioni di atterraggio NOFLZN

Zona di non volo Una zona di specifiche dimensioni viene assegnata per uno scopo specifico in cui le operazioni di volo non sono permesse, ad eccezione di coloro che posseggono un’autorizzazione da agenzie di comando e di controllo

PZ Zona di raccolta Una zona delimitata usata per raccogliere le truppe e/o l’equipaggiamento dagli elicotteri

UAVASP

Spazio aereo per aerei senza equipaggio

Uno spazio aereo creato specificatamente per operazioni con aerei senza equipaggio

EVENT.EGEO.TYPE.CMB CZ Zona di combattimento Una zona delimitata che determina l’area assegnata alle forze di

combattimento per condurre le operazioni DNGR Area di pericolo Un’area di dimensioni definite in cui le attività pericolose possono

esistere in un tempo specificato EXTZN Zona di estrazione Una specifica zona usata per consegnare l’equipaggiamento o i

materiali utili per le tecniche di estrazione da un aereo in volo molto vicino al suolo

EVENT.EGEO.TYPE.GEN AOR Area di

responsabilità Una zona del territorio in cui la responsabilità è specificatamente assegnata dal comandante dell’area per lo sviluppo e la manutenzione dell’installazione, il controllo del movimento e la gestione delle operazioni tattiche

ASYGEN Zona di assemblaggio (generale)

Un’area in cui le attività di comando vengono studiate e preparate per ulteriori azioni

ASYSPL Zona di assemblaggio (ulteriore)

In un’ulteriore installazione, un’area della zona specificata è usata per collezionare e combinare i componenti in unità complete, attrezzi o assemblaggi

BDYOR Limite, organizzazione

Una linea che delinea l’area di superficie o zona aerea che ha lo scopo di facilitare la coordiinazione delle operazioni tra le unità adiacenti, fomazioni e aree

BDYPOA Limite, politico e amministrativo

Una linea localizzata da cui le aree amministrative e politiche di responsabilità sono definite

BDYPT Punto di confine Punto sul confine CKPGEN Punto di controllo La localizzazione di un punto sulla superificie della terra usata come

mezzo di controllo del movimento CNTPTL Punto di contatto,

zona La localizzazione di un punto facilmente identificabile, dove due o più unità sono richieste di entrare in contatto

COLDZ Zona fredda L’area dove il comando invia e supporta le funzioni che sono necessarie per controllare che l’incidente venga localizzato

COMCKP Punto di contatto per le comunicazioni

Un punto di controllo che richiede capi che riferiscano al comandante della missione o all’impianto del controllo

COMMZ Zona delle comunicazioni

Un’area localizzata che definisce la parte posteriore del teatro delle operazioni (dietro ma contiguo alla zona di combattimento) che contiene le linee di comunicazione, stabilisce le forniture e l’evacuazione,e che altre agenzie richiedono per il supporto immediato e la mutenzione delle forze in campo

CONTAR Area di controllo Un’area controllata CORDON Cordone Il perimetro di un’area, può essere fisico o improvvisato; il termine usato

per descrivere un’area di accesso ristretto sul luogo dell’incidente I cordoni possono essere descritti come INNER CORDON (cordone interno), OUTER CORDON (cordone esterno) o TRAFFIC CORDON (cordone del traffico)

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CRDPNT Punto di coordinamento

Un punto designato in cui unità e fomazioni adiacenti devono mettersi in contatto con lo scopo di controllare e coordinare

DIVRT Deviazione Percorso di deviazione : una strada alternativa per evitare l’area del problema; anche come deviazione

DROPPT Punti di crollo ENTPT Punto d’entrata Un punto designato per essere utilizzato dai veicoli o dal personale per

entrare nell’area, linea o volume EVENT Area dell’evento L’area dove è avvenuto l’evento di interesse EXITPT Punto d’uscita Il punto designato per essere utilizzato dai veicoli o dal personale in uscita

dall’area, linea o volume FWCTPT Punto di controllo

avanzato Termine usato per descrivere le tecniche di comando e di controllo sempre più avanzate per un incidente; anche conosciuto come Comando Avanzato

INCGRD Terreno dell’incidente

Localizzazione dell’incidente di emergenza, conosciuto anche come Teatro o sul campo della Scena delle Operazioni

LA Zona di atterraggio

Parte dell’area considerata che è utilizzata per le operazioni di atterraggio di personale a terra o forze aeree

LIMARE Area di accesso limitato

Un’area localizzata per indicare per quale personale o equipaggio l’area è invalicabile

LOCAT Localizzazione dell’incidente

La localizzazione dell’incidente di emergenza; questo può essere identificato da un indirizzo completo e, dove possibile, da un riferimento spaziale; l’indirizzo completo comprende : numero civico, via, città, distretto, contea, codice postale, stato

MSR Percorso di fornitura principale

Il percorso o i percorsi designati con un’area di operazioni sui quali la quantità di traffico scorre in supporto alle operazioni

PSSGPT Punto di passaggio

Un posto specificatamente designato dove le unità possono passare attraverso l’un l’altro sia in anticipo o in ritirata

PTINT Punto di interesse RCNSAR Area di

ricognizione

RNDZPT Punto di incontro Sia una localizzazione pre-organizzata stabilita dalla pre-pianificazione oppure stabilita dinamicamente durante l’emergenza

ROUTE Percorso Una linea localizzata che descrive il corso dello spostamento da uno specifico punto di origine per raggiungere una specifica destinazione

SAFERT Percorso sicuro Percorso sicuro: un percorso considerato sicuro che permette di accedere e uscire dal luogo dell’incidente o da un luogo specifico

SAFZ Zona sicura SARPNT Punto di ricerca e

soccorso Un punto di riferimento usato durante le operazioni SAR

SEARAR Area di ricerca Un’area deve essere interamente esaminata con lo scopo di localizzare qualcosa, incluse persone e testimonianze

SPRISK Area di pericolo speciale

Termine per indicare che il destinatario dell’emergenza deve essere consapevole del rischio speciale considerando le specifiche premesse

STRTPT Punto di inizio Un ben definito punto sul percorso in cui il movimento dei veicoli inizia ad essere sotto il controllo del comandante

SUPARE Zona di rifornimento

Un’area dove le unità di rifornimento, i magazzini, e i rifiuti possono essere raccolti

SUPPT Punto di rifornimento

Ogni specifico punto dove sono emesse le forniture

TRSTRT Passaggio di transito

Un corridoio temporaneo di dimensioni definite

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Parametri EVENT.EGEO.WEATHER → descrive le condizioni atmosferiche HUM Condizioni di umidità Condizioni di umidità ICY Condizioni ghiacciate Condizioni ghiacciate TDS Condizioni

temporalesche Condizioni temporalesche

TMPsxx Temperatura Questo elemento fornisce la temperatura in gradi Celsius; s è il segno + o -, e xx è la temperatura

VIS Condizioni di visibilità Condizioni di visibilità Wddsss Direzione del vento e

velocità Questo elemento fornisce la direzione (dd) e la velocità (sss) del vento; la direzione può essere omessa; quando invece è presente, può avere i seguenti valori: NO = North NE = North East EA = East SE = South East SO = South SW = South West WE = West NW =North West La velocità può essere omessa; quando presente invece fornisce la velocità in metri al secondo

WIN Condizioni del vento Condizioni del vento

EVENT.EGEO.WHEATER. HUM CORECT Condizioni di

umidità attuali Condizioni di umidità attuali

DRZLE Pioggerella Precipitazione abbastanza uniforme composta esclusivamente da gocce fini (di diametro inferiore ai 0.5mm) molto vicine tra loro; la pioggerella sembra galleggiare mentre correnti d’aria l’attraversano, a differenza delle gocce nella nebbia, cadono a terra

FOG Nebbia Nebbia RAIN Pioggia Pioggia THSTRN Temporali e pioggia Temporali e pioggia

EVENT.EGEO.WHEATER. ICY BLWSNW Tormenta di neve I fiocchi di neve vengono sollevati e mescolati violentemente dal vento ad

una velocità moderata o forte; la visibilità viene ridotta a meno di 10.000 metri e il cielo si oscura quando i fiocchi si sollevano a grandi altezze

CLRICE Ghiaccio Ghiaccio CORECT Nessun problema

in condizioni ghiacciate

Nessun problema in condizioni ghiacciate

FDRZLE Pioggerella gelata Pioggerella gelata FRAIN Pioggia gelata Pioggia gelata FRZFOG Nebbia gelata La sospensione di numerosi minuscoli cristalli di ghiaccio nell’aria, o

gocce d’acqua a temperature inferiori a 0 gradi celsius, si dispongono sulla superficie della terra e si estendono verticalmente per più di 1.8 metri; riduce la visibilità a meno di 1.000 metri

HAIL Grandine Grandine ICECRY Cristalli di

ghiaccio Caduta non ramificata di cristalli di ghiaccio sottoforma di aghi, colonne o piastre; i cristalli di ghiaccio sono spesso così piccoli che sembrano sospesi nell’aria; possono cadere dalle nuvole o dall’aria pulita

ICEPLT Palle di neve Precipitazione di palle di neve trasparenti o traslucide che possono essere rotonde o irregolari, raramente coniche ed hanno un diametro di 5 mm o

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meno; le palle solitamente rimbalzano quando colpiscono il terreno duro e producono un suono al loro impatto; ci sono 2 principali tipi: grani duri di ghiaccio che consistono di gocce di pioggia ghiacciate o fiocchi di neve sciolti e ghiacciati e palle di neve racchiuse in uno strato di ghiaccio formato dal congelamento; oppure gocce intercettate dalle palle di neve o di acqua che sono il risultato di una parziale fusione

MIXICE Diversi chicchi Un agglomerato ruvido di ghiaccio che può causare accumuli ruvidi RIMICE Chicchi di brina Ghiaccio ruvido, lattiginoso e opaco formato dal congelamento istantaneo

di piccole gocce che intrappolano l’aria con il ghiaccio come colpiscono l’aereo

SLEET Nevischio Condizione con precipitazioni di pioggia e neve SNOW Neve neve SNWGRN Grani di neve Precipitazione di particolati di neve piccoli bianchi e opachi, l’equivalente

solido della pioggerellai; i diametri sono generalmente meno di 1 mm; quando i grani colpiscono il terreno duro, non rimbalzano o si frantumano

SNWSHR Doccia di neve La neve cambia intensità e inizia e termina rapidamente; la doccia si origina esclusivamente dalle nubi cumuliformi

EVENT.EGEO.WHEATER. TDS CORECT Nessun problema in condizioni di temporale Nessun problema in condizioni di temporale LGTNNG Fulmine Fulmine THST Temporale Temporale

EVENT.EGEO.WHEATER. VIS CORECT Visibilità

corrente Visibilità corrente

HAZE Foschia Una sospensione nell’aria di particolati piccoli e secchi invisibili a occhio nudo e sufficientemente numerosi per dare all’aria un aspetto opaco; questo fenomeno assomiglia ad un velo uniforme sul paesaggio e modifica tutti i colori

EVENT.EGEO.WHEATER. WIN CORECT Nessun problema in

queste condizioni Nessun problema in queste condizioni

CYCL Ciclone La distribuzione della pressione atmosferica, in cui vi è una bassa pressione centrale relativa alle zone limitrofe; la circolazione del ciclone è in senso antiorario attorno al centro nell’emisfero nord e in senso orario nell’emisfero sud, in ciascun caso il senso della rotazione verticale è lo stesso della rotazione terrestre

DSTDVL Polvere del diavolo Turbini di polvere/sabbia; un esempio di particolati di polvere o sabbia, qualche volta sono accompagnati da piccoli rifiuti, sollevati dal suolo sottoforma di vorticose colonne di varie altezze con un piccolo diametro ed un asse quasi verticale; riferito a prescindere dalla visibilità

DSTSND Soffi di polvere e sabbia

Polvere e sabbia portata dal vento ad altezze di 1.8 metri o più

DSTSTR Tempesta di polvere Un inusuale, frequentemente grave condizione metereologica caratterizzata da forte vento e aria piena di polvere su un’area vasta; si parla di tempesta di sabbia se la visibilità è ridotta a meno di 1.000 metri, ma non a meno di 500 metri; si parla di grave tempesta di polvere se la visibilità è ridotta a mano di 500 metri

FNLCLD Nuvola ad imbuto Una violenta colonna d’aria rotante che non tocca il suolo e di solito è collegata ad una nuvola; è anche chiamata tuba

HURR Uragano Un ciclone tropicale, comune nelle indie occidentali, in cui la velocità del vento raggiunge o supera i 64 nodi

SNDSTR Tempesta di sabbia Tempesta di sabbia STORM Tempesta Un disturbo atmosferico che si manifesta in forti venti con precipitazioni TORN Tornado Una violenta colonna d’aria rotante che tocca il terreno; un tornado

inizia sempre come una nuvola ad imbuto accompagnato da un forte e ruggente rumore

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TRST Tempesta tropicale Un ciclone tropicale avente forti venti da 48 a 121 kilometri all’ora TYPH Tifone Una grave tempesta tropicale WHIR Tromba d’aria Una piccola tempesta di vento in cui l’aria gira attorno ad un nucleo di

bassa pressione; le trombe d’aria a volte si estendono oltre molte centinaia di metri d’altezza

WTRSPT Tromba d’acqua Una violenta colonna d’aria rotazionale che si forma oltre un corpo d’acqua come una baia, un golfo o un lago e tocca la superfice del’acqua, un tornado o una nuvola ad imbuto che tocca il corpo dell’acqua

Parametri EVENT.ETYPE.ACTOR → descrive il tipo di oggetti a rischio ANI Animali L’elemento di testo libero conterrà informazioni dettagliate sulla specie e

caratteristiche BEV Ambienti costruiti Ambienti costruiti PPL Popolazione Popolazione VEH Veicoli Veicoli

EVENT.ETYPE.ACTOR. ANI DEA Stato : morte Un animale che ha perso la vita DGR Potenzialità degli animali

pericolosi Vale sia per gli animali domestici sia per gli animali selvatici

FRM Animali stabili e di fattoria Un animale da fattoria HRD Gruppo : mandria Un grande numero di animali INJ Stato : ferite Richiedono qualche forma di trattamento di tipo sanitario e medico LIV Stato : vive Sono in vita, vivono e non sono morti; persone vive, ancora vive PET Animali domestici Animali da casa PRO Specie protetta Animali che corrono rischi e sono protetti dalla legge SPC Bisognosi di specifiche

competenze Pastore, apicoltore, veterinario, ecc

WLD Animali selvatici Un animale selvatico

EVENT.ETYPE.ACTOR. BEV ASR Assemblaggio e

ricreazione Assemblaggio e ricreazione

IND Industriale Industriale NRES Magazzino e altri

edifici non residenziali Magazzino e altri edifici non residenziali

OFF Ufficio Ufficio OTH Altro RESDW Abitazioni residenziali Condomini, case residenziali, ecc RESIN Istituti residenziali Locali che forniscono assistenza, come Ospedali, case di cura, ecc RESINT Residenziale

istituzionale Ospedale, case di cura, collegio, usate come abitazione per il trattamento di persone colpite da sofferenze dovute a malattie, vecchiaia ecc

RESOTH Altre residenze Hotel, pensioni, college residenziali, casa dello studente, ostelli, ecc SHP Negozi ed esercizi

commerciali Negozi ed esercizi commerciali

EVENT.ETYPE.ACTOR. BEV.ASR CIN Cinema Costruzione o edificio in cui vengono visualizzati i film CMP Campeggio Attività di tempo libero che consiste nel dormire all’aperto in tende o in

altri tipi di rifugio temporaneo

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EDU Sito di educazione Scuole, collegi, università, ecc GAM Giochi Attività che coinvolge due o più persone STD Stadio / zona sportiva Costruzione in cui vengono svolti eventi sportivi SWM Piscina Piscina THE Teatro Teatro

EVENT.ETYPE.ACTOR. BEV.IND APT Aereoporto Aereoporto FRM Fattorie Fattorie HRB Porto Porto MIN Miniera Miniera NUK Impianto nucleare Impianto nucleare QUR Cava Cava SEP Piattaforma marina Piattaforma marina TRN Stazione dei treni Stazione ferroviaria WRH Magazzino Magazzino

EVENT.ETYPE.ACTOR. BEV.NRES XPL Magazzino di prodotti

infiammabili ed esplosivi Struttura che contiene materiali di tipo infiammabile ed esplosivo

EVENT.ETYPE.ACTOR. BEV.OFF GOV Edifici governativi Edifici sotto il diretto controllo del governo WRK Edifici di lavoro e fabbriche Edifici in cui le persone prestano servizi

EVENT.ETYPE.ACTOR. BEV.OTH WRK Edifici di lavoro e fabbriche Edifici in cui le persone prestano servizi ACC Accesso a proprietà

controllate Un edificio sicuro con accesso a un numero ristretto di persone

BDG Ponte Struttura che si estende al di sopra di un fiume o di una ferrovia SUB Periferia Edifici collocati alla periferia di una città o di un paese TUN Galleria Galleria URB Città Comprende un’area residenziale VIL Villaggio Una piccola comunità o un gruppo di case in un’area rurale

EVENT.ETYPE.ACTOR. BEV.SHP MAL Zona commerciale Termine usato per descrivere un grande centro commerciale

EVENT.ETYPE.ACTOR. PPL 1 Persona Una singola persona ADU Adulto – oltre i 18

anni Questa classe è stata definita per le persone che hanno un’età superiore ai 18 anni; da notare che questa età non è stata definita per ragioni legali, ma per definire un livello generale di autonomia per le persone

CHD Bambino Bambino o bambina CWD Folla di persone Un gruppo di persone che agiscono in massa e sono particolarmente ostilli ai

soccorritori DED Morte Persona morta EVC Evacuato Termine usato per descrivere una persone che è stata evacuata da un posto

pericoloso GND Genere Genere e sesso GRP Gruppo di persone Un gruppo di persone che agiscono o non agiscono in massa HST Dimostrante Dimostrante INT Intossicato Utilizzo di sostanze che intossicano come alcolici, droghe, ecc

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OTH Altro Inclusi specifici lavori coma studenti, ecc PRS Prigionieri Prigionieri SNS Sensibilità politica

e culturale Sensibilità politica e culturale

VIO Comportamenti violenti

Comportamenti violenti

VLN Vulnerabilità distintiva

In grado o di essere suscettibili ad essere feriti o feriti con un arma o di essere suscettibili a danno di tipo emotivo

WTN Testimone Persona che casualmente ha assistito ad un evento o a qualcosa che è successo

EVENT.ETYPE.ACTOR. PPL.CHD BAB Bimbo (meno di 12

mesi) Bimbo di meno di 1 anno di vita

CHILD Bambino tra i 3 e i 10 anni

Un bambino che approssimativamente ha un’età compresa tra i 3 e i 10 anni

INF Infante tra 1 e 3 anni Meno di 3 anni di vita (quindi con ridotta mobilità e comprensione) YOUTH Include persone dai 13

anni fino agli adulti Include persone dai 13 anni fino all’età adulta

EVENT.ETYPE.ACTOR. PPL.GND FML Femmina Femmina ML Maschio Maschio UND Indeterminato Il genere non può essere determinato visibilmente

EVENT.ETYPE.ACTOR. PPL.PRS CST Prigionieri in custodia Persone che sono state arrestate o che sono tenute in un luogo sicuro ESC Prigionieri evasi Prigionieri che sono fuggiti da una struttura di sicurezza HGS Prigionieri di massima

sicurezza Prigionieri che sono molto pericolosi

EVENT.ETYPE.ACTOR. PPL.SNS ETH Sensibilità etnica Sensibilità etnica FOR Nazionalità Lo stato di appartenenza a una particolare nazione, in cui si nasce o si è

naturalizzati LAN Lingua preferita La lingua scelta REL Sensibilità religiosa Sensibilità religiosa VIP Persone importanti Reali, a capo dello stato

EVENT.ETYPE.ACTOR. PPL.VLN BLD Persone cieche Persone cieche DEF Persone sorde Persone sorde DSB Persone disabili Persone che soffrono di qualche forma di disabilità fisica ELD Anziani Anziani INJ Persone ferite Persone ferite LDF Persone con difficoltà

di apprendimento Termine usato per descrivere persone con qualche forma di difficoltà nell’apprendimento

OBS Persone obese Persone sovrappeso PAT Pazienti Persone soggette a medicazione PNG Donne incinte Donne incinte SLFPRS Soccorritori Soccorritori : persone della società che prestano se stessi ai dipartimenti

di emergenza e ad altri servizi di questo genere UNC Persone incoscenti Persone che sono svenute e non rispondono agli stimoli

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EVENT.ETYPE.ACTOR. VEH AIR Veivoli aerei Veivoli aerei ANI Animali Veicoli che sono tirati o spinti da un animale, come ad esempio un cavallo BIC Bicicletta Forma di veicolo da trasporto munito di pedali CAR Macchina Veicolo da strada per trasporto di passeggeri, utilizzato principalmente per il

trasporto EMG Veicoli di

emergenza Un veicolo che viene utilizzato per il servizio di emergenze, ad esempio le ambulanze, il camion dei pompieri, ecc

MBK Moto Veicolo a 2 ruote o a 3 senza la cabina OTH Altri tipi di veicoli Altri tipi di veicoli TRK Camion Grande veicolo usato per il trasporto di beni materiali, materiali, o

equipaggiamenti TRN Treno Un veicolo collegato a materiale rotabile VES Nave Termine usato per descrivere un’imbarcazione per il trasporto sull’acqua, ora

di solito come una grande barca a remi; una barca o una nave

EVENT.ETYPE.ACTOR. VEH.AIR ARM Aereo che trasporta

militari Aerei militari che trasportano armi

FLBA Palloni volanti Palloni che sono azionati dagli elementi FRG Aerei con un carico

merci Palloni che sono azionati dagli elementi

FXBA Palloni immobili Un pallone che è assicurato in una posizione e non può muoversi GLD Aliante Aereo senza carburante HEL Elicottero Si includono le sotto-categorie : ultra-leggeri, leggeri, pesanti HVY Aerei pesanti Termine usato per descrivere aereo capace di contenere pesanti carichi JET Forza motrice : jet Termine usato per descrivere un potente veicolo con il motore di un jet MIL Aereo militare Aereo militare ORD Artiglieria Sono inclusi : razzi, siluri, missili OTH Altro Sono inclusi : veicoli spaziali e sperimentali PAS Aereo carico di

passeggeri Aereo che contiene anche passeggeri quindi non adatto ad un uso solamente commerciale

PRBA Pallone spinto Pallone con quale forma di motore PST Forza motrice : pistone Termine usato per descrivere una specie di energia meccanica generata

da un pistone RKT Forza motrice : razzo Termine usato per descrivere una specie di energia meccanica generata

da un razzo SEA Specifico terreno: zona

d’acqua Aereo capace di atterrare sull’acqua

SNO Specifico terreno: zona di neve

Aereo capace di atterrare sulla neve

TNK Aereo petroliera Aereo specializzato usato per contenere carburante UAV UAV Veicolo aereo senza equipaggio ULG Aereo ultra leggero Aereo estremamente leggero

EVENT.ETYPE.ACTOR. VEH.OTH HILL Veicoli di risalita Ski lift SNO Veicoli da neve Motoslitta, scooter da neve

EVENT.ETYPE.ACTOR. VEH.TRK ART Camion articolato Grandi veicoli con rimorchio EXC Carico eccezzionale Carico estremamente largo che richiede alcune forme di scorta specifica HZD Autobotti con carichi

pericolosi Veicoli che contengono carichi pericolosi

NHZ Autobotti con carichi Veicoli che contengono carichi non pericolosi

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non pericolosi NUK Carico sostanze

nucleari Carico sostanze nucleari

REF Camion frigo Veicolo con unità per tenere al freddo i beni o i materiali che sono trasportati

UND Autobotti che contengono carico non identificato

Veicoli che contengono carico non identficato

EVENT.ETYPE.ACTOR. VEH.TRN 3RL Forza motrice : terza rotaia di

elettricità Terza rotaia di elettricità

DSL Forza motrice : diesel Forza motrice : diesel HZD Treno con carichi pericolosi Treno con carico pericoloso LOC Categoria delle dimensioni del

treno: solo locomotiva Categoria delle dimensioni del treno : solo locomotiva

NHZ Treno senza carichi pericolosi Treno senza carichi pericolosi NUK Treno con carico nucleare Treno con carico di tipo nucleare OVH Forza motrice : elettricità

globale Forza motrice : elettricità globale

PAS Treno con passeggeri Treno con passeggeri REF Treno con carico refrigerato Treno con carico refrigerato STM Forza motrice : vapore Forza motrice : vapore TRM Tram e ferrovie leggere Inclusa la funivia UDG Metropolitana Treno per passeggeri, dove le rotaie sono sotterranee UND Treno con carico indefinito Treno con carico indefinito VIP Treno che trasporta persone

importanti Treno che trasporta persone importanti

VLT Categorie di dimensione del treno : treno molto lungo

Categorie di dimensione del treno : treno molto lungo

EVENT.ETYPE.ACTOR. VEH.VES AMB Ambulanza Veicolo usato per il trasporto delle vittime BOT Categorie di navi : nave Barca CNO Categorie di navi : canoa o

kayak Lungo e stretto natante utilizzati con i remi, anche se le vele e i motori fuoribordo sono anche usati

CRG Categoria di carico : cargo Termine utilizzato oer descrivere una barca che trasporta carico DSL Forza motrice : diesel Barca che utilizza combustibile per poter spostarsi FLO Stato fluttuante Termine utilizzato per descrivere quando una nave si trova in acqua FRY Categorie di navi :

traghetto Nave utilizzata per trasportare passeggeri e merci

HOV Categorie di navi : hovercraft

Veicolo che viaggia su un cuscino d’aria

HZD Categoria di carico : petroliera con carico pericoloso

Petroliera con carico pericoloso

JSK Categorie di navi : jet-ski Altro tipo di veicolo usato sull’acqua LEI Uso : tempo libero Barca adatta per attività sociali come la vela o il wind surfing, ecc LIS Stato di lista Termine usato per descrivere quando una nave si trova in un posto MIL Categoria di carico :

militare Cargo utilizzato per le armi, i veicoli, le munizioni ecc

MPW Forza motrice : forza umana

Nave che si muove grazie alla forza umana

NHZ Categoria di carico : petroliera con carico non pericoloso

Petroliera con carico non pericoloso

NUK Forza motrice : nucleare Nave che si muove grazie ad un reattore nucleare

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PAS Categoria di carico : passeggero

Nave che trasporta passeggeri

POL Uso : polizia Nave utilizzato dalla polizia PTL Forza motrice : benzina Navi che utilizzano benzina RSC Uso : salvataggio Nave utilizzata unicamente per il soccorso SAI Forza motrice : vela Nave che si muove grazie al vento utilizzando le proprie vele SBM Categoria di navi :

sottomarini Nave creata per viaggiare sott’acqua

SINK Stato di affondamento Nave che sta affondando SPC Categoria di navi : speciali Navi prigione STE Forza motrice : vapore Nave che si muove grazie al vapore SUNK Affondata Nave che è affondata UNM Categoria di navi : senza

equipaggio Nave che è controllata a distanza e non ha equipaggio

Parametri EVENT.ETYPE.CATEGORY → descrive lo scenario in cui l’evento si presenta ASB Comportamenti anti-sociali Comportamenti anti-sociali ASR Assistenza o salvataggio di

persone ed animali Assistenza o salvataggio di persone ed animali

EXP Esplosione Esplosione FIR Fuoco Fuoco FLD Inondazioni inondazioni GND Movimenti del terreno Movimenti del terreno HLT Salute Salute POL Inquinamento Inquinamento PSW Pubblica sicurezza e benessere Pubblica sicurezza e benessere TRP Trasporto Trasporto

EVENT.ETYPE.CATEGORY. ASB ABV Veicoli abbandonati Veicoli che sono stati lasciati incustoditi

EVENT.ETYPE.CATEGORY. ASR ATM Fumo e atmosfera

irrespirabile Atmosfera che necessita di apparecchi specializzati nella respirazione per poter vivere

HGT Soccorso in altezza Soccorso di emergenza da altezze utilizzando attrezzature per il salvataggio standard

ICE Salvataggio sul ghiaccio Salvataggio da, sopra e sotto il ghiaccio MAR Abbandonato Persone in posizione o in una situazione in cui la loro sopravvivenza è

impossibile SIL Silos/sabbia di soccorso Operazioni di soccorso con silos TRP Intrappolato Situazione in cui una vittima non può soccorrere se stessa UDG Salvataggio sottoterra Operazioni di salvataggio sotto il livello del terreno

EVENT.ETYPE.CATEGORY. GND AVL Valanga valanga EQK Terremoto Terremoto (evento caratterizzato attraverso l’elemento della scala) GEY Sorgente di calore –

Geyser Termine usato per descrivere un avvenimento naturale che provoca la fuoriuscita di acqua calda nell’aria ad intervalli regolari

LDS Frana La caduta verso il basso o lo scivolamento di una massa di terra, detriti e rocce su o da un ripido pendio

MUD Colata di fango – frana Una frana di fango SUB Cedimento Termine usato per descrivere il cedimento del terreno o di un edificio

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VUL Eruzione vulcanica Incidente dovuto all’attività di un vulcano

EVENT.ETYPE.CATEGORY. PSW ALM Allarme Segnale che indica un potenziale incidente ASY Problemi di asilo Relativo ad individui che cercano rifugio, come l’asilo politico presso gli

stati esteri DEM Dimostrazione La dimostrazione è autorizzata dalle autorità, mentre la protesta non lo è IMM Immigrazione illegale Persone che entrano in un paese senza i necessari permessi MEV Eventi speciali Un grande evento che causa alcune forme di rottura MIS Persone scomparse Persone che sono scomparse da un posto noto PRO Protesta La protesta non è autorizzata RIOT Rivolta Dimostrazione o protesta, dove le autorità non hanno alcun controllo SUS Circostanze sospette WNG Pericolo Segnale che indica un prossimo incidente BRK Guasto Guasti, logorii, improvvisa perdita di capacità di funzionare correttamente,

come una macchina COL Collisione L’atto di della collisione, un violento impatto CRS Crollo È il termine usato per descrivere qualcosa che è fallito; può essere

associato a incidenti tra veicoli o tra aerei ecc

Parametri EVENT.ETYPE.ENV → descrive la condizione o il contesto in cui si svolge l’evento CDIS Disordini civili Disordini civili DIS Eventi causati

dall’uomo o disastri naturali

Disastri naturali, oltre ad alcuni disastri causati dall’uomo, portano all’umana sofferenza e creano bisogni che le vittime non possono alleviare senza assistenza

TER Terrorismo La minaccia o l’uso della violenza, oltre che contro alle popolazioni civili, per raggiungere fini politici e sociali, per intimidire gli oppositori o per pubblicizzare le rimostranze

EVENT.ETYPE.ENV.CDIS RIOT Rivolta Dimostrazione o protesta, dove le autorità non hanno alcun controllo

EVENT.ETYPE.ENV.DIS ERTHQK Terremoto Una serie di vibrazioni che creano sulla crosta terrestre delle brusche

rotture e frane di materiali rocciosi in cui la tensione elastica è stata lentamente accumulata

LNDSLD Frana La caduta verso il basso o lo scivolamento di una massa di terra, detriti o rocce su o da un ripido pendio, simile ad una valanga

PWROUT Mancanza di corrente

La mancanza di corrente (anche conosciuta come taglio della potenza, fallimento della potenza, perdita di potenza o blackout) è la totale perdita di fornitura della corrente in un’area

SNOW Condizioni di neve Cristalli di ghiaccio, principalmente ramificati in modo complesso, di forma esagonale e anche agglomerati in fiocchi di neve, formati direttamente dal raffreddamento del vapore acqueo nell’aria

STCLPS Crollo di una struttura

Termine usato per descrivere un edificio o una struttura che è crollata

STORM Tempesta Il disturbo delle normali condizioni dell’atmosfera, manifestato dall’inusuale forza e direzione del vento, anche accompagnato da pioggia, neve, grandine, tuoni e fulmini oppure sabbia e polvere in volo

TRSPRT Incidente nel settore dei trasporti

Un incidente che richiede emergenza e che coinvolge alcune forme di trasporto

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Parametri EVENT.ETYPE.LOCTYPE → descrive il tipo di ambiente dove l’evento ha avuto luogo COAST Area costiera Zona vicina al mare, riva del mare INW Vie navigabili Un corpo d’acqua, come una riva, un canale o un lago; può essere

navigabile se è profondo e sufficientemente ampio per il passaggio di una barca e non ci sono ostacoli

NAT Ambiente naturale e rurale

Ambiente naturale e rurale

OSEA Mare aperto Mare aperto OTH Altro Altro PRIVAT La zona di un evento che è di proprietà privata, cioè significa che

l’accesso al luogo richiede l’autorizzazione del proprietario RAIL Infrastruttura ferroviaria Infrastruttura ferroviaria ROAD Infrastruttura stradale Liscio o superficie pavimentata , fatta per viaggiare con veicoli a

motore o con altri veicoli UDGN Sotterraneo Zona sotterranea URB Zona urbana Zona urbana

EVENT.ETYPE.LOCTYPE. COAST BNK Spiaggia / riva Confine tra terra e mare CLF Scogliera O l’incidente avviene sulla superficie della scogliera oppure sulla stretta striscia

tra scogliera e acqua CSTW Acqua costiera Mare, ma i pericoli di una possibile navigazione tra il mare aperto e la terra ferma EST Estuario Mare aperto, ma con pericoli della navigazione che dipendono dalle acque di

marea alla foce del fiume, o di un fiordo FEN Palude L’accesso delle navi probabilmente richiede delle zone umide con mare aperto

EVENT.ETYPE.LOCTYPE. INW BOG Palude L’accesso a queste zone umide è difficile con acqua poco profonda CAN Canale Via navigabile, potenzialmente con accesso al canale navigabile artificiale ICELK Lago ghiacciato Lago, o stagno coperto di ghiaccio LKE Lago Lago o stagno, inclusi lago e mare interno RIV Fiume Incrociato da ponti o da barche sul fiume più lunghe di 5m

EVENT.ETYPE.LOCTYPE. NAT CRP Raccolto Zona agricola GRS Prateria Pascolo o prateria aperta, incluso il parco HFR Grande foresta Caratterizzata da una zona densa di alberi che hanno un’altezza di

solito superiore ai 20m; i veicoli possono attraversarla solo percorrendo strade

HLS Pendio Zone collinari con accesso limitato alle strade HMT Alte montagne Montagne che si trovano sopra l’area accessibile ai veicoli LMT Zona montana Zona di montagna con accesso limitato alle strade SSSI Sito di interesse scientifico Sito designato di specifico interesse scientifico

EVENT.ETYPE.LOCTYPE. OSEA OFF Piattaforma marina Installazione offshore, incluse piattaforme di petrolio e di gas, associata a

piattaforme di alloggio; anche moli

EVENT.ETYPE.LOCTYPE. OTH CUT Taglio Accesso limitato da una zona, può essere in pericolo di incendio come una strada o una

rotaia o un canale sotto il livello del suolo ELV Sezione

elevata Nessun accesso alla zona da strade o rotaie o canali elevati sopra al normale livello del suolo con un ponte o un viadotto

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EMB Sezione arginata

Accesso limitato da una zona che può essere colpita da un incendio da strade o rotaie o canali elevati dagli argini

LFR Bosco Caratterizzato da una foresta aperta; solo piccoli veicoli possono accedere attraverso le strade

SRB Macchia Caratterizzata da cespugli e alberi occasionali; l’accesso ai veicoli è potenzialmente limitato

EVENT.ETYPE.LOCTYPE. PRIVAT OWNRSC Sito con propria

squadra di soccorso Proprietà privata appartenente ad una organizzazione che possiede una propria squadra di soccorso (per esempio un sito industriale con un servizio interno di soccorso)

EVENT.ETYPE.LOCTYPE. RAIL TRK Ferrovia Ferrovia

EVENT.ETYPE.LOCTYPE. ROAD 1RD Strada a senso

unico Strada con una singola direzione di viaggio, limita l’accesso in un'unica direzione, inclusa la rampa d’accesso sugli interscambi

DCA Strada a doppia carreggiata

Strada a doppia careggiata

NOR Terreno aperto Un’area senza strade o sentieri PTH Percorso Strada pedonale; un percorso inadatto a veicoli stradali RRD Strada limitata Strada inadatta a tutti i veicoli; strada con una nota restrizione sui movimenti del

traffico, come una limitazione di altezza, o un limite di peso, ecc SRD Lato della strada Strada secondaria che ha un accesso limitato ai veicoli di grandi dimensioni o al

flusso del traffico, e si evita che i veicoli svoltino; una strada che è limitata dalla sua larghezza, o in’area urbana, da parcheggi

TRK Trackway Fuori strada, ma una grande superficie per i veicoli; una strada non asfaltata che viene attraversata da veicoli leggeri

EVENT.ETYPE.LOCTYPE. UDGN MIN Miniera Lavoro sotterraneo, possibilmente in disuso TUN Galleria Galleria; una strada, una ferrovia o un canale che attraversa una galleria UND Edificio sotterraneo Edificio, zona commerciale o zona industriale sotterranea

EVENT.ETYPE.LOCTYPE. URB ASR Zona di assemblaggio Zona di assemblaggio o di creazione HOSP Ospedale Istituti di salute (ospedale, case di cura, ecc) IND Zona industriale Zona industriale MALL Centro commerciale La localizzazione dell’evento è un centro commerciale OFF Zona di uffici Zona di uffici PRK Parco Parco RES Zona residenziale Zona residenziale (case, abitazioni residenziali, ecc) STRT Strada Area pubblica (ad esempio una strada)

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SEZIONE “MISSION” Parametri MISSION.TYPE → descrive il tipo di missione C2 Comando e controllo Comando e controllo CBRN Attività relative alle sostanse

chimiche, batteriologiche, radioattive e nucleari

Attività relative alle sostanze chimiche, batteriologiche, radioattive e nucleari

FF Missione per combattere gli incendi Missione per combattere gli incendi FSTT Intervento tecnico dei vigili del

fuoco Intervento tecnico dei vigili del fuoco

GEN Attività generiche Attività generiche INT Intelligenza Intelligenza MAC Cooperazione tra più agenzie Cooperazione di più agenzie MIL Attività militari Attività militari NET Informazioni e telecomunicazioni Attività di informazione e telecomunicazioni OPR Risorse operazionali d’uso Risorse operazionali d’uso POL Attività della polizia Attività della polizia REC Ricostruzione / riabilitazione Attività di ricostruzione e riabilitazione RSC Soccorso Attività di soccorso SAV Salvataggio e recupero di vite in

pericolo Salvataggio e recupero di vite in pericolo

SCS Sicurezza delle comunità di supporto

Sicurezza delle comunità di supporto

SOC Sociale e comunicazione dei media Sociale e comunicazione dei media

MISSION.TYPE.C2 DEBRIF Interrogatorio Un’analisi delle reazioni all’incidente da parte di tutte le agenzie coinvolte;

può essere indicato come un interrogatorio a caldo che si svolge sul terreno dell’incidente prima che le risorse abbiano lasciato la scena

DNRSKA Valutazione del rischio dinamico

La valutazione del livello del rischio secondo differenti stadi

INASSM Valutazione iniziale

Parte della valutazione dinamica del rischio effettuata dal comando operativo di prima assistenza

OIC Comando operativo dell’incidente

Sicuro sistema del lavoro utilizzato per controllare e gestire l’incidente

POA Attività post incidente

Attività che seguono un incidente come l’attività di investigazione

THRTAS Valutazione della minaccia

Un componente del processo di valutazione del rischio che identifica le minacce che sono valutate per azioni future

MISSION.TYPE.FSTT DI Interventi disastrosi Rispondono ai disastri e provvedono ai servizi di emergenza RRHAZ Controllo e/o riduzione dei rischi

negli incidenti con materiali pericolosi

Trattamento di materiali pericolosi negli incidenti

TA Assistenza tecnica alla comunità o ad altri servizi pubblici

Rispondono all’assistenza tecnica con situazioni di emergenza

MISSION.TYPE.GEN AIRLAU Attività di lancio di

un veivolo Il verificarsi di uno o più velivoli che decollano

ASSMBL Assemblaggio Unione di più oggetti nella stessa area

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CRWDCT Controllo della folla Restrizione del movimento di un grande gruppo di persone DEMO Demolizione La distruzione di una struttura, edifici, o materiale che sono sottoposti

a fuoco, acqua, esplosivi, strutture meccaniche o altri strumenti DEPLOY Dislocazione Il dislocamento di risorse in un incidente, anche conosciuto come

mobilitazione DSTRBT Distribuzione Divisione e distribuzione in porzioni FINANC Finanza La capacità di provvedere finanziamente alla consulenza e

all’orientamento, supporto per un processo di appalto, provvedendo al pagamento e all’erogazione dell’assistenza

MARKNG Marcatura Marcatura visibile di un oggetto al fine di consentire la sua identificazione da un altro oggetto

MOVE Movimento Il cambio di posizione da una posizione ad un’altra RECVRN Recupero Il ritrovamento di oggetti persi, inabili o catturati RECVRY Recupero La capacità di contattare, proteggere e estrarre personale, piccoli

gruppi o unità e materiale REDPLN Ridistribuzione Trasferimento di un’unità, un individuo, materiali di consumo da una a

un’altra area, o a un’altra posizione con area per motivi di lavoro ulteriori

REORGN Riorganizzazione Cambiamento dell’organizzazione dei compiti per una particolare operazione (normalmente compiti prima di un’operazione); questo include il trasferimento dell’autorità

REPAIR Riparazione Ripristino di un elemento in condizioni utili per la correzione di un errore specifico o di una condizione inutilizzabile

RESPLN Rifornimento Ripianificazione delle scorte ai fini di mantenere i livelli richiesti di fornitura

RESTNG Riposo Osservazione di un specifico periodo di inattività di un’organizzazione che è fuori contatto con il nemico

RETIRE Ritirarsi Spostamento di una forza fuori dal contatto con l’aspettativa di un ulteriore contatto significativo

RLFPLC Soccorso sul posto Un’operazione in cui, dalla direzione dell’alta autorità, tutta o parte dell’unità è sostituita in un’area da un’unità in arrivo; i responsabili degli elementi sostituiti per la missione e la zona assegnata per le operazioni sono trasferiti ad un’unità in arrivo; l’unità in arrivo continua le operazioni come ordinato

RNDZVS Appuntamento Raggiungimento di un pre-incontro organizzato in un dato momento e in un dato luogo

SCNMNG Gestione della scena

Il controllo del luogo di emergenza dell’incidente

SECRNG Sicurezza Guadagnando il possesso di una posizione o di un aspetto del terreno, con o senza forza, e rendendo tale disposizione per prevenire, quanto possibile, la sua distruzione o la sua perdita

STNGUP Creazione Stabilire i servizi, l’organizzazione o le caratteristiche SUPRTN Supporto Aiuto, protezione, completamento o sostegno di un oggetto TRNSPN Trasporto Spostamento di risorse per un obiettivo specificato da mare,terra o aria

MISSION.TYPE.INT IDENT Identificazione Determinare l’identificazione di un particolare oggetto o classe, riconoscendo

carattere amico o nemico dell’oggetto, oppure determinare la presenza di un oggetto

ILLUMN Illuminazione Provvede all’illuminazione impiegando luci di ricerca o illuminazione pirotecnica usando la diffusione o la riflessione

LOCTNG Localizzazione Stabilire la posizione di un oggetto OBSRNG Osservazione Si provvede ad esami continui e si potenziano i rapporti sull’attività di un

oggetto PTRLN Pattugliamento Raccolta di informazioni o realizzazione di missioni distruttive, moleste,

rastrellamento o di sicurezza RECCE Ricognizione Gestione di una missione per ottenere una visione delle operazioni o

informazioni su metodi di investigazione degli stati di dati eventi, oppure per assicurare i dati concernenti le caratteristiche meteorologiche, idrografiche o

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geografiche di una particolare area SRVMET Sorveglianza

meteorologica La capacità di eseguire osservazioni sistematiche di condizioni meteorologiche

SRVSEN Sensore di sorveglianza

La capacità di gestire, operare e mantenere in attività un sensore di sorveglianza

WITNSN Testimoni Osservare un’attività che potrebbe aver bisogno di prove

MISSION.TYPE.MAC AII Assistere alle indagini di un

incidente Utilizzare personale qualificato nell’assistere le varie indagini sull’incidente

COL Coordinazione con altre agenzie

Collegamento e cooperazione tra differenti agenzie

MISSION.TYPE.MIL BCESC Attraversamento di

una frontiera, scortato Attraversamento di un frontiera che è condotto sotto scorta

BLOCKN Blocco Negare l’acceso ai nemici in un aerea e impedendo l’avanzamento in quella direzione o lungo un viale di accesso

BOMBING Uso di bombe Attaccare, danneggiare e distruggere attraverso l’utilizzo di bombe MASFOR Ammassare le forze La concentrazione di una larga quantità di attrezzature militari e

personale militare MIL Specifica missione

militare Per motivi di compatibilità con il dominio militare

COMDEA Disattivazione delle comunicazioni

Viene disabilitata la trasmissione delle informazioni

DATTRRF Trasferimento dei dati Un servizio per il trasferimento elettronico dei dati

MISSION.TYPE.NET NETSEI Sequestro di rete Prendere il controllo elettronico delle comunicazioni SGNC Segnale, centro del

nodo La capacità in un segnale di dare assistenza per gestire, operare e controllare la comunicazione del centro del nodo

SGNLE Segnale, nodo, larga estensione

La capacità in un segnale di dare assistenza per gestire, operare e controllare le comunicazioni del nodo a larga estensione

SGNSE Segnale, nodo, piccola estensione

La capacità in un segnale di dare assistenza per gestire, operare e controllare le comunicazioni del nodo a piccola estensione

SGRDRL Segnale, ponte radio

La capacità in un segnale di dare assistenza per gestire, operare e controllare le comunicazioni del ponte radio

SGRDTA Segnale, satellite tattico via radio

La capacità in un segnale di dare assistenza per gestire, operare e controllare le comunicazioni del terminale del satellite tattico

SGRDTE Segnale, trasmissione radio

La capacità in un segnale di dare assistenza per gestire, operare e controllare le comunicazioni della trasmissione radio

SIGSPT Segnale, supporto La capacità di fornire personale ed equipaggiamento da altre forze per l’istituzione di un sistema di comunicazioni speciale o integrativo

SIGRAD Segnale, radio La capacità in un segnale di dare assistenza per gestire, operare e controllare le comunicazioni radio

VIDSVC Servizio video Un servizio per il trasferimento elettronico delle informazioni video VOCSVC Servizio voce Un servizio per il trasferimento elettronico delle informazioni a voce

MISSION.TYPE.OPR LOG Attività logistiche :

sottodominii : manutenzione, supporto, ecc

Provvedere al supporto logistico per incidenti di emergenza, personale, equipaggiamento, veicoli, ecc

MISSION.TYPE.POL CANLSE Canalizzare Ridurre le operazioni ad una stretta zona da usare per esistere o rinforzare

gli ostacoli o dal fuoco o dalle bombe

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CIVILWE Forze dell’ordine civili

La capacità di condurre operazioni con forze dell’ordine civili

CNFSTN Confisca Il sequestro di proprietà sotto la pubblica autorità CNRDSV Conduzione del

servizio stradale Abilitare il movimento di un numero di unità specifiche

CRDCNT Controllo della folla

Riduzione del movimento di un grande gruppo di persone

DENYNG Negare Prevenire l’accesso utilizzando blocchi, interruzioni, dislocazioni e o portando fuoco per contrastare

DEPLOY Distribuzione Movimento al fine di adottare una formazione tattica o una dispersione ad una specifica localizzazione

DMNSTR Dimostrazione Il condurre un’operazione offensiva come un attacco o una dimostrazione di forza

ESCRTN Scorta Accompagnare e proteggere un’altra forza o un convoglio EVAC Evacuazione Termine usato per descrivere la pulizia di un’area o di edifici dovuta a

situazioni di pericolo EVACTN Evacuamento Pulizia e rimozione del materiale e del personale da una data località GUARDN Guardia Operazioni che hanno come scopo principale la sicurezza e la protezione;

ci sono anche attività che riguardano l’osservazione e la comunicazione MAINTN Manutenzione Il provvedere ai servizi per assicurare l’equipaggiamento in condizioni di

svolgere le sue funzioni SCNMNG Gestione della

scena Controllo del luogo in cui è avvenuto l’incidente

SCNPRS Conservazione della scena

Protezione di una scena per conservare le prove

SHELTR Riparo Termine usato per indicare che le persone con una data area o zona devono rimanere nelle loro proprietà, con le tutte le porte e le finestre chiuse, e regolare la stazione locale per reperire informazioni

MISSION.TYPE.REC CLROBS Pulizia dagli ostacoli Eliminazione e neutralizzazione degli ostacoli COMACT Attivazione delle

comunicazioni L’attivazione della trasmissione delle informazioni

COMRES Ripristino delle comunicazioni

Il ristabilire l’abilità nel comunicare

CONSTN Costruzione Costruzione di edifici, erigere e creare oggetti ENGCN Tecnico, costruzione La capacità di costruire varie strutture a supporto diretto delle

operazioni militari PROCUR Procurare L’acquisto di tutto ciò che è necessario per soddisfare una certa azione PRVACC Fornitura di alloggio Fornire camere per ospitare le persone PRVAGR Provvedere ad un

supporto di tipo agricolo

Provvedere a consulenze o forniture per la coltivazione del suolo e per allevare gli animali

PRVBDD Fornitura di letti Provvedere a fornire letti o materassi e vestiti per dormire PRVCMP Fornitura di un

accampamento Provvedere alla fornitura di un alloggio temporaneo di vario tipo, di solito consiste in tende e capanne per detenuti, persone senza casa e per altri usi di emergenza

PRVCNS Fornitura di servizi di costruzione

Fornire lavoro e materiali per la costruzione delle strutture

PRVEDU Fornitura di servizi di educazione

Fornire lavoro e materiali per il processo di educazione

PRVHLT Fornitura di servizi di assistenza sanitaria

Fornire lavoro e materiali per mantenere un generale benessere e salute

PRVHSN Fornitura di supporto della nazione ospitante

Fornire assistenza civile e/o militare dalla nazione per forze esterne all’interno del proprio territorio durante il periodo di pace, crisi o emergenze, o guerra basata su un mutuo accordo concluso tra le nazioni

PRVINF Fornitura di Fornire delle strutture di base come strade, ponti e fognature

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infrastrutture PRVLND Fornitura di servizi di

lavanderia Fornire lavoro e materiali per lavare i vestiti e la biancheria

PRVRPR Fornitura di servizi di riparazione

Fornire lavoro e materiali per riparare oggetti

PRVSCY Fornitura di servizi di sicurezza

Fornire lavoro e materiali per assicurare la sicurezza del personale e delle strutture

PRVSHL Fornitura di rifugi Fornire case PRVSTG Fornitura di servizi di

magazzino Fornisce servizi di magazzino

PRVTRS Fornitura di servizi di trasbordo

Fornisce movimenti di cargo da una nave o treno o container ad un altro per altre spedizioni

SPLLDB Fornitura, lavanderia/bagno

La capacità di provvedere ai servizi di lavanderia e di bagno

SPLWAT Fornitura d’acqua La capacità di provvedere alla fornitura di acqua potabile UTILTY Servizio pubblico La capacità di provvedere al servizio pubblico, come acqua, gas,

elettricità, ecc WATER Purificazione

dell’acqua La capacità di provvedere alla potabilità di acqua da bere e per fare il bagno

MISSION.TYPE.RSC MEDEVC Evacuazione medica Il processo di spostamento di alcune persone che sono ferite, colpite o

malate da o tra strutture di trattamento medico SAR Ricerca e soccorso La capacità di utilizzare l’aereo, sottomarini, squadre di salvataggio

specializzate, ed equipaggiamento di ricerca e personale di salvataggio in pericolo sulla terra o in mare

MISSION.TYPE.SAV AR Ambulanza di soccorso Attività di soccorso dal personale di servizio dell’ambulanza ASC Assistenza e supporto alle

vittime Cure date alle vittime come primo soccorso

RHD Salvataggio da altezze e profondità

Unità di soccorso specializzato che utilizza un’equipaggiamento su misura

RTA Soccorso per incidenti stradali del traffico

Operazioni di salvataggio di emergenza rivolto alle vittime coinvolte in incidenti con veicoli

SARCSL Ricerca e soccorso da crollidi strutture e frane

Ricerca e soccorso da crolli di strutture e frane

MISSION.TYPE.SOC USAR USAR Ricerca e soccorso urbano CNDCNF Svolgimento di una

conferenza Svolgimento di un incontro per discutere, tenuto da un’associazioine o da un’organizzazione

CNDMED Svolgimento di un’intervista

Svolgimento di una conversazione da un giornalista e una persona di pubblico interesse, usato come base in un programma televisivo o in un articolo

CNDRCR Svolgimento di attività ricreative

Svolgimento di attività piacevoli e di intrattenimento

CNDSCL Svolgimento di eventi sociali

Svolgimento di assemblee sociali, organizzate da un circolo o una congregazione

CNDSPT Svolgimento di eventi sportivi

Svolgimento di giochi e attività competitive, specialmente all’aperto attraverso prove fisiche

ISSMDA Pubblicazione di articoli

Emettere, pubblicare o mettere in circolazione un saggio in una rivista, in un giornale o in un quotidiano

ISSMDD Pubblicazione di documentari

Emettere, pubblicare o mettere in circolazione qualsiasi documento pubblicato su un supporto che fornisca un’informazione di fatto o un rapporto

ISSPRS Problemi di stampa Emettere, pubblicare o mettere in circolazione una dichiarazione

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rilasciata ai media per informazione MN Cerimonia o parata La formale raccolta di un gruppo di persone con lo scopo di compiere un

atto o una serie di atti prescritti da un protocollo rituale o da una convenzione

PUBMDA Pubblicare un articolo dei media

Rendere noto un saggio, incluso con altri in un giornale, rivista o quotidiano

PUBMDD Pubblicare un documentario

Rendere noto qualsiasi documento pubblicato dai media che fornisca un’informazione di fatto

PUBPRS Pubblicazione di un comunicato stampa

Rendere noto un documento ufficiale rilasciato ai media per informazione

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SEZIONE “RESOURCE” Parametri RESOURCE.RGEO.TYPE → se un’area non può essere classificata con diversi tipi, si forniscono elementi diversi di

RGEO ASP Punto di

assemblaggio Questo elemento permette di definire un punto di raccolta per allocare risorse per la missione

CUR Posizione corrente Questo elemento fornisce la capacità di descrivere la posizione in tempo reale di una risorsa

INC Incidente Questo elemento descrive il punto in cui la risorsa si trova durante le operazioni, presente nell’area chiusa all’incidente

STG Punto di allestimento

Questo elemento descrive la posizione in cui le risorse sono raggruppate (fuori dalla zona rossa), pronto per il supporto alle operazioni

TGT Posizione dell’obiettivo

Questo elemento descrive il luogo verso cui vengono convogliate le risorse, come l’ospedale dove un’ambulanza porta i suoi passeggeri

Parametri RESOURCE.RTYPE.CAPABILITY → descrive il principale dominio di capacità e competenze della risorsa AER15M Aereo fino a 15 metri Apparecchio aereo o scala con altezza utile fino a 15 metri AER25M Aereo fino a 25 metri Apparecchio aereo o scala con altezza utile tra i 15 e i 25 metri AER35M Aereo fino a 35 metri Apparecchio aereo o scala con altezza utile tra i 25 e i 35 metri AER50M Aereo fino a 50 metri Apparecchio aereo o scala con altezza utile tra i 35 e i 50 metri AERM50 Aereo di più di 50 metri Apparecchio aereo o scala con altezza utile superiore ai 50 metri AIRWNC Verricello per soccorso Questa capacità indica che un elicottero è equpaggiato con un

verricello per recuperare le persone ATV Tutti i veicoli da terra Questa capacità è applicabile per un veicolo o per un rimorchio CRW10 Questo veicolo di solito

porta 10 persone o più, incluso il guidatore

Questo veicolo di solito porta 10 persone o più, incluso il guidatore

CRW3 Questo veicolo di solito porta 2 o 3 persone, incluso il guidatore

Questo veicolo di solito porta 2 o 3 persone, incluso il guidatore

CRW10 Questo veicolo di solito porta da 2 a 6 persone, incluso il guidatore

Questo veicolo di solito porta da 2 a 6 persone, incluso il guidatore

CRW9 Questo veicolo di solito porta da 7 a 9 persone, incluso il guidatore

Questo veicolo di solito porta da 7 a 9 persone, incluso il guidatore

OFFROAD Fuoristrada Questa capacità viene applicata ai veicoli o ai rimorchi; indica che il veicolo può essere utilizzato fuori strada, incluso il terreno difficile con pendenze e buchi

ONROAD Sulla strada Questa capacità viene appicata ai veicoli o ai rimorchi; indica che il veicolo può essere utilizzato solamente in strada, non fuori strada

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Parametri RESOURCE.RTYPE.CHARACTERISTICS → fornisce l’informazione riguardante le principali caratteristiche fisiche della risorsa:

altezza, peso, dimensione ecc.. HGT Altezza della risorsa

misurata in centimetri Fornisce l’altezza in centmetri della risorsa; può essere definita così : HGFxxxx in cui xxxx è l’altezza della risorsa (ci sono tante cifre quante servono)

LGT Lunghezza della risorsa misurata in centimetri

Fornisce la lunghezza in centimetri della risorsa; può essere definita così : LGFxxxx in cui xxxx è la lunghezza della risorsa (ci sono tante cifre quante servono)

WDT larghezza della risorsa misurata in centimetri

Fornisce la larghezza in centimetri della risorsa; può essere definita così : WDTxxxx in cui xxxx è la larghezza della risorsa (ci sono tante cifre quante servono)

WGT Peso della risorsa misurata in centimetri

Fornisce il peso in centimetri della risorsa; può essere definita così : WGTxxxx in cui xxxx è il peso della risorsa (ci sono tante cifre quante servono)

Parametri RESOURCE.RTYPE.CLASS → descrive il tipo di risorsa: squadra di soccorso, veicolo, tenda, ecc FAC Struttura Termine per indicare qualcosa, edificio, installazione, ecc per servire una

specifica funzione che offra una convenienza o un servizio HUM Risorsa umana Fonte di supporto per il soccorso, specialmente uno che può essere utilizzato

quando c’è bisogno MAT Materiale Sostanza o sostanze di cui una cosa è composta o fatta per essere utilizzata per

dare supporto e assistenza nell’emergenza ORG Organizzazione Organizzazione che provvede al supporto o all’assistenza durante l’emergenza

RESOURCE.TRYPE.CLASS.FAC BRIDGE Ponte Una struttura che attraversa e permette il passaggio oltre un fiume, abisso,

strada o simili BUILDN Costruzione Una struttura permanente o temporanea che costituisce una costruzione

chiusa su un pezzo di terreno, che ha le fondamenta e di solito finestre e può avere anche più di un livello, utilizzata per diverse attività, come vivere, intrattenersi o come struttura industriale

DEPOT Deposito Un posto in cui forniture e materiali sono immagazzinati per la distribuzione NETWK Rete Rete OPR Struttura

operazionale Struttura operazionale

OTH Altri tipi di struttura

Altri tipi di struttura

WATFIR Forniture d’acqua e schiuma

Forniture d’acqua e schiuma

RESOURCE.TRYPE.CLASS.FAC.BRIDGE MILVHL Militare, veicolo

lanciato Un ponte che è attraversato da veicoli e questi veicoli sono presenti per un uso immediato

RESOURCE.TRYPE.CLASS.FAC.BUILDN BARRCK Caserma Un edificio o un gruppo di edifici usati per ospitare le persone BUNKER Bunker Una cavità fortificata

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COB Edificio delle comunicazioni

Un edificio in cui i segnali delle comunicazioni vengono trasmessi e controllati

CTT Torre di controllo

Una struttura tipo torre che ospita le persone e gli equipaggiamenti utilizzati per controllare i flussi d’aria, le rotaie o il traffico marittimio

DAM Diga Una barriera permanente che blocca il flusso dell’acqua utilizzata per convogliare l’acqua o per controllare il suo flusso

GYMNAS Palestra Edificio utilizzato per attività sportive HANGAR Hangar Uno spazio coperto, un capannone o rifugio HOUSE Casa Un edificio domestico utilizzato come abitazione per una o più persone HUT Capanna Una piccola e semplice casa o rifugio INDINS Impianto

industriale Una struttura contenente installazioni di produzione e fabbriche

OFFICE Ufficio Un posto in cui avvengono attività di business, professionali o impiegatizie SCHOOL Scuola Un’istituzione dove viene data istruzione; edificio educativo SHD Capannone Una struttura per immagazzinare, di solito caratterizzata da uno o più parti,

supportate da pilastri e fondamenta SHLSUR Rifugio,

superficie Una costruzione fortificata su una superficie, usata per ospitare personale ed equipaggiamento

SHLUND Rifugio, sottoterra

Una costruzione fortificata sottoterra, usata per ospitare personale ed equipaggiamento

SHOP Negozio Un piccolo negozio al dettaglio o un dipartimento specializzato in un grande mercato

TOW Torre (non per le comunicazioni)

Una struttura relativamente alta

TUN Tunnel Un passaggio sotterraneo o sott’acqua, aperto da entrambe le parti WALL Parete Una struttura continua e verticale

RESOURCE.TRYPE.CLASS.FAC.DEPOT ENG Deposito, tecnico Un’area utilizzata per immagazzinare equipaggiamento tecnico MED Deposito, medico Un’area utilizzata per immagazzinare forniture mediche

RESOURCE.TRYPE.CLASS.FAC.NETWK ADSL Adsl Una connessione veloce per trasferire dati in rete ATM Modalità di

trasferimento asincrono in una rete di comunicazione

Modalità di trasferimento asincrono (ATM) è una cella di trasferimento, un pacchietto di rete di commutazione e protocollo di livello di collegamento ai dati in cui si codifica il traffico di dati, in piccole celle prefissate

CTZALT Avviso al cittadino Avviso di pericolo ai cittadini attraverso le trasmissioni radio EMGNWK Rete di comunicazione

di emergenza Una linea telefonica privata che fornisce una sistema di comunicazione robusta tra le agenzie coinvolte

GPRS GPRS Seconda generazione di rete pubblica di telefonia mobile (possono essere usati per trasmissioni vocali e/o dati)

GSM GSM pubblica e commerciale

Prima generazione di rete pubblica di telefonia mobile (possono essere usati per trasmissioni vocali e/o dati)

INTRAN Intranet INTERNET Internet ISDN Rete di servizi digitali

integrati (ISDN) La rete di servizi digitali integrati (ISDN) è un sistema di circuito a rete telefonica, creato per consentire la trasmissione digitale di voce e di dati oltre fili telefonici di rame ordinari

LAN Rete di area locale PAMR PAMR Rete logica privata di telefonia mobile : usata da organizzazioni

private e da agenzie di soccorso e sicurezza PDMR PDMR Rete digitale privata di telefonia mobile : usata da organizzazioni

private e da agenzie di soccorso e sicurezza PGSM Rete GSM privata Rete di telefonia mobile di prima generazione installata per un uso

privato (può essere usata per trasmissioni vocali e/o dati) PSTN PSTN Rete telefonica pubblica commutata (può essere usata per

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trasmissioni vocali e/o dati) RADEHF Frequenza molto alta Rete radio con una frequenza tra i 30 e i 300 gigahertz RADHF Frequenza alta Rete radio con una frequenza tra i 3 e i 30 megahertz RADIO Radio Rete di trasmissione radio pubblica RADLF Frequenza bassa Rete radio con una frequenza ra i 30 e i 300 kilohertz RADMF Frequenza media Rete radio con una frequenza tra i 300 e i 3000 kilohertz RADSHF Frequenza super alta Rete radio con una frequenza tra i 3 e i 30 gigahertz RADUHF Frequenza ultra alta Rete radio con una frequenza tra i 300 e i 3000 megahertz RADVHF Frequenza molto alta Rete radio con frequenza tra i 30 e i 300 megahertz RADVLF Frequenza molto bassa Rete radio con frequenza tra i 3 e i 30 kilohertz RAYNET Rete radio di

emergenza dilettante Rete radio di emergenza dilettante

RELAY Impianto di trasmissione

Un’installazione organizzata, equipaggiata, localizzata con lo scopo di estendere la copertura delle comunicazioni elettroniche e la rivelazione

SDSL SDSL Una connessione veloce per trasferire dati in rete TV Televisione Rete televisiva UMTS UMTS Terza generazione di rete pubblica di telefonia mobile (può essere

usata per trasmissioni vocali e/o di dati) VDSL VDSL Tasso molto elevato DSL : la nuova generazione di trasmissione

veloce di dati WAN Rete di ampia area WIMAX WiMax L’interoperabilità a livello mondiale per l’accesso a microonde WLAN Rete di una zona

locale senza fili

RESOURCE.TRYPE.CLASS.FAC.OPR AMBFAC Servizi di ambulanza Il servizio dove si trovano i veicoli delle ambulanze BDHOLD Zona di contenimento

dell’area Un’area che racchiude la scena dell’emergenza dove il deceduto può essere tenuto temporaneamente prima di essere trasferito nella camera mortuaria

CAMP Accampamento Un alloggio basato su numerose tende e capanne CASBUR Ufficio delle vittime Punto centrale di contatto e di informazione per tutte le

registrazioni e le informazioni relative alle vittime CASCLR Centro di compensazione delle

vittime Un’area istituita per gli incidenti peggiori con servizi di ambulanze per il triage e per il trattamento delle vittime e per la loro diretta evacuazione

CASCOL Punto di raccolta delle vittime Una specifica localizzazione dove le vittime sono raggruppate per essere trasportate alle strutture per le cure mediche; anche definito come punto di caricamento delle ambulanze

CP Posto di comando Un’unità o una sottounità del quartiere generale dove il comandante e lo staff eseguono le loro attività

CSCLPT Punto di raccolta delle vittime Una specifica localizzazione dove le vittime sono raggruppate per essere trasportate alle strutture per le cure mediche

CVCLPT Punto di raccolta dei civili Una specifica localizzazione dove vengono raggruppati i civili

DEBRDP Cumulo di detriti Termine usato per descrivere un’area dove i detriti dell’incidente possono essere raccolti e raggruppati

DISBED Letto per i disabili Fornitura di alloggio per i disabili DOCFAC Ambulatorio La struttura in cui vengono ricevuti i pazienti durante l’ora

di attività EMMORT Camera mortuaria Struttura temporanea o trasformazione di strutture esistenti

con la funzione di creare un’area dove l’identificazione e l’esame delle vittime decedute può avere luogo e dove necessariamente vengono custoditi i corpi che vengono rimossi dall’area di emergenza

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EQPOOL Attrezzatura vaira Termine usato per descrivere un’area dove vengono tenuti gli equipaggiamenti per l’incidente

EVASSP Punto di ritrovo per l’evacuazione

Un’area creata vicino al luogo dell’incidente dove gli evacuati possono inizialmente essere diretti per ritrovarsi prima di essere trasportati nei restanti centri

FACAIR Base o struttura militare, aereoporto o base aerea

Una struttura che è usata come base militare creata per alloggiare, far atterrare e decollare gli aerei

FACMIL Base o struttura militare Una struttura che viene usata come base militare FACNAV Base o struttura militare, porto

o base navale Una struttura che è usata come base navale e dove le barche possono caricare o scaricare i loro carichi

FAMFRD Centro di ricevimento famiglie e amici

Area sicura stabilita dalla polizia per interrogare i familiari o gli amici giunti nel luogo dell’incidente

GERBED Letti per anziani Un termine usato per descrivere un alloggio munito di letti per persone anziane

HOLD Zona di proprietà Termine usato per descrivere un’area sicura chiusa alla scena delle operazioni e utilizzata per contenere la riserva delle principali risorse prima che siano richieste

HPD Pista di atterraggio di elicotteri Un’area usata per l’atterraggio e il decollo di elicotteri e di altri velivoli che decollano verticalmente

HPT Eliporto Un luogo utilizzato per l’atterraggio e il decollo di elicotteri, inclusi gli edifici e le strutture

HSP Struttura medica, ospedale Una struttura predisposta per il trattamento medico che viene svolto su pazienti che richiedono cure mediche

HSPFLD Campo/struttura medica, ospedale

Una struttura che viene eretta temporaneamente nel luogo vicino all’incidente per provvedere ai trattamenti medici

HSPFLD Struttura medica, campo ospedaliero

Una struttura per il trattamento medico mobile capace di provvedere alle cure dei pazienti

IRM Immagine radiodiagnostica Struttura radiologica per cure mediche MARSHAL Area per le cerimonie Una zona nelle vicinanze del luogo dell’evento in cui

arrivano le unità, il personale, gli equipaggiamenti, i materiali e dove sono assemblati i materiali e le risorse sotto il controllo del comandante e pronte per successivi passaggi

MATBED Letti per la maternità Letti per il reparto di maternità dell’ospedale MEDBED Letti generici dell’ospedale Letti per reparti ospedalieri generici o per altre istituzioni

mediche MEDSPT Supporto medico Una struttura che ospita personale medico che compie

trattamenti ai malati o alle persone ferite MOBLCP Posto di comando mobile Posto di comando mobile per un’unità o una formazione OPCTCN Centro di controllo e comando

delle operazioni Centro di controllo e di comando delle operazioni : normalmente lontano dalla scena delle operazioni

PHARMA Farmacia Struttura che distribuisce i medicinali POLFAC Stazione di polizia Edificio o locale usato come struttura per le risorse della

polizia, l’equipaggiamento e in cui vengono detenute le persone arrestate

REFARE Zona di raccolta dei rifugiati Area specifica utilizzata per raggruppare i rifugiati SITLOG Sito, logistica Una struttura per immagazzinare, per la manutenzione, la

ricerca o l’eliminazione di materiale SPTARE Area di supporto Un’area designata in cui elementi di supporto e alcuni

elementi dello staff sono individuati per supportare l’unità SRVCNT Centro d’incontro dei

sopravvissuti Un’area sicura in cui possono trovare rifugio i superstiti feriti

STCOCN Centro di coordinazione strategica

Il gruppo di coordinamento strategico e le cellule di supporto per assistere la strategia del primo comandante

STCTCN Centro di controllo e comando strategico

Il controllo e il comando strategico per indirizzare operazioni di comando più ampie dell’incidente principale o emergenza inclusi responsabili dell’emergenza

TCCTCN Centro di comando e controllo tattico

Centro di controllo e comando tattico della scena delle operazioni

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RESOURCE.TRYPE.CLASS.FAC.OTH ACCOM Unità di alloggio Uno spazio vivibile distinto e separato AIRFLD Campo di aviazione Una struttura che è un’area preparata per il decollo e l’atterraggio

degli aerei BANK Banca Banca BATH Bagno Bagno CAN Canale Un manufatto o una via d’acqua naturale usata per il trasporto CEM Cimitero / camposanto /

campo di sepoltura

DCH Fosso Un canale costruito per scopi di irrigazione o drenaggio ELCINS Installazioni elettroniche Una struttura di funzioni essenziali che è creata per l’uso di

strumenti elettronici ELCSPL Forniture elettriche Una struttura contenente l’equipaggiamento usato per la

produzione e/o la distribuzione di elettricità EQIMFT Equipaggiamento,

manufatto Una struttura generale usata specificatamente come supporto di manufatti di strumenti

FACGOV Leadership governativa Una struttura usata come supporto a funzioni di leadership governativa

FACPOW Servizi, ricerca, struttura di utilità, struttura di energia elettrica

Una struttura generalmente usata come supporto a servizi, ricerca e funzioni di utilità a supporto della corrente elettrica

FACTEC Servizi, ricerca, struttura di utilità, struttura per la ricerca tecnologica

Una struttura generalmente usata come supporto a servizi, ricerca e funzioni di utilità a supporto della ricerca tecnologica

FACTEL Servizi, ricerca, struttura di utilità, struttura per le telecomunicazioni

Una struttura generalmente usata come supporto a servizi, ricerca e funzioni di utilità a supporto delle telecomunicazioni

FACTRN Struttura di trasporto Una struttura che è usata come supporto alle funzioni di trasporto FACWAT Servizi, ricerca, struttura

di utilità, servizi per l’acqua pubblica

Una struttura generalmente usata come supporto a servizi, ricerca e funzioni di utilità a supporto dei servizi pubblici dell’acqua

FERINS Installazione di traghetti Una struttura (inclusi terminali e navi) per permettere il movimento di equipaggiamento e personale sull’acqua

LGRLPT Punto di rilascio logistico

Un punto lungo la via dei rifornimenti dove l’unità di supporto incontra le unità di sostegno per trasferire i rifornimenti

MAINTF Struttura per la manutenzione

Una struttura contenente le risorse e le infrastrutture che vengono usate per il riparo e il lavoro dell’equipaggiamento

PTL Linea della potenza di trasmissione

Un sistema di fili a terra inclusi il loro supporto che trasmettere elettricità a grandi distanze

RES Serbatoio Un manufatto utilizzato per immagazzinare l’acqua VST Magazzino dei veicoli /

area parcheggio Una zona di terreno aperta usata per depositare e parcheggiare veicoli o navi

WATSPL Fornitura d’acqua Una struttura contenente l’attrezzatura per conservare e distribuire l’acqua

WSHFAC Struttura per il lavaggio Una struttura per il lavaggio del personale o delle attrezzature

RESOURCE.TRYPE.CLASS.HUM CAPAB Capacità Il potenziale delle risorse che possono essere usate o sviluppate PERSON Persona Persona UNIT Unità Unità

RESOURCE.TRYPE.CLASS.HUM .CAPAB AMB Abilità dell’ambulanza Abilità dell’ambulanza MED Abilità mediche Abilità mediche MIL Abilità militari Abilità militari POL Funzioni di polizia Funzioni di polizia TRP Abilità nei trasporti Abilità nei trasporti

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RESOURCE.TRYPE.CLASS.HUM .CAPAB .AMB INCOFF Ufficiale

dell’ambulanza L’ufficiale del servizio di ambulanza con responsabilità massima al principale incidente che lavora con l’ufficiale medico dell’incidente

PARAMD Paramedico dell’ambulanza

I paramedici sono le persone in servizio sull’ambulanza che prestano in modo professionale le cure in un incidente o in una situazione di emergenza medica; lavorano ciascuno per conto proprio o con un tecnico d’ambulanza

SAFOFF Ufficiale della sicurezza dell’ambulanza

L’ufficiale responsabile per il monitoraggio delle operazioni e per garantire la sicurezza del personale che lavora sotto il loro controllo

TECHNIC Tecnico dell’ambulanza

Tecnici che lavorano accanto ai paramedici offrendo le cure di emergenza essenziali

RESOURCE.TRYPE.CLASS.HUM .CAPAB .MED ANSPHY Medico anestesista L’abilità medica che è identificata come una specializzazione medica

nella somministrazione di un agente che casua la perdità di sensibilità con o senza la perdita di conoscenza

DNTPHY Medico dentista Medico dentista DOCTOR Dottore Una persona abilitata a praticare la medicina GYNPHY Medico ginecologo Medico ginecologo HDNPHY Medico psicologo L’abilità medica che è identificata da una specializzazione medica in

psicologia INMPHY Medico di medicina

interna Medico che pratica la medicina interna

NURSE Infermiere Una persona educata e addestrata nella cura di malattie o di persone deboli

ORTPHY Medico ortopedico L’abilità medica che è identificata come una specializzazione medica nella correzione delle deformità o di impedimenti funzionali del sistema scheletrico, come gli arti e la spina dorsale, e le strutture associate, come muscoli e legamenti

OTHPHY Altri tipi di medici L’abilità medica che è identificata come una specializzazione medica nella chirurgia

PRCPHY Medico di primo soccorso

Una persona addestrata nella medicina che può sottoporre le persone a medici specialisti quando necessitano di cure mediche specifiche

PSYPHY Medico psicologo Una persona addestrata nella medicina e nella scienza della mente o degli stadi e dei processi mentali

PTHPHY Medico patologo Persona addestrata nella medicina e nella scienza o nello studio delle origini, della natura o del corso della malattia

RADPHY Medico radiologo Persona addestrata specificatamente che crea e consulta i raggi X per esaminare e fotografare gli organi, le ossa, ecc

SURPHY Medico chirurgo Dottore addestrato specificatamente che effettua operazioni

RESOURCE.TRYPE.CLASS.HUM .CAPAB .POL RDINV Investigatore

dell’incidente stradale Conduce dettagliate investigazioni inerenti agli incidenti stradali

RESOURCE.TRYPE.CLASS.HUM .CAPAB .TRP AIRFW Aria, ad ali fisse L’abilità di pilotare un aereo AIRRW Aira, ad ali rotanti L’abilità di pilotare un elicottero AMPH Anfibio L’abilità di pilotare un veicolo anfibio LNDRAI Terra, rotaia L’abilità di guidare un treno LNDWHL Terra, ruota L’abilità di guidare un veicolo da terra

RESOURCE.TRYPE.CLASS.HUM .PERSON GOVEMP Impiegato del

governo Un tipo di persone che rappresenta un’organizzazione governativa e non è un membro in divisa di una forza armata regolare

INTLCT Intellettuale Un tipo di persona che è un intellettuale, una persona in possesso o che

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suppone di essere in possesso di un potere di intelligenza superiore JRNLST Giornalista Un tipo di persona che guadagna da vivere pubblicando e scrivendo per un

giornale pubblico MEDIA Media Un tipo di persona che comunica con una grande massa di persone

attraverso l’uso di radio, televisione e giornali NONGVE Impiegato non

governativo Un tipo di persona che rappresenta un’organizzazione non governativa e non è un membro in divisa di una forza armata regolare

POLCHF Capo della polizia

Un tipo di persona che ha la responsabilità per la regolazione, la disciplina e il controllo di una comunità per l’applicazione della legge e dell’ordine pubblico

VILELD Anziano del villaggio

Un tipo di persona anziana di matura esperienza il cui consiglio è cercato ed apprezzato

WRITER Scrittore Un tipo di persona che pratica e lavora scrivendo

RESOURCE.TRYPE.CLASS.HUM .UNIT AIRLSN Ufficiale di

collegamento aria Un ufficiale di aviazione di forza area tattica o aviazione navale che è unito a una base o ad un’unità navale o formazione come consulente tattico

C2 Unità di comando e di controllo

Un’unità specializzata usata come un centro di controllo e di comando sul campo di un incidente

CONST Costruzione Un tipo di unità che ha l’obiettivo di indicare l’abilità di costruire varie strutture con il diretto supporto delle operazioni militari

CRSMAN Squadra per la gestione delle crisi

Personale riunito assieme sotto il controllo del comandante per gestire e coordinare le autorità locali che rispondono all’emergenza

DISID Squadra per l’identificazione nel disastro

Termine usato per identificare i corpi nel disastro

EMPOFF Impiegato per la pianificazione dell’emergenza

Un impiegato delle autorità locali coinvolto nella pianificazione dei servizi di emergenza

ENG Ingegnere Ingegnere ENVOFF Impiegato della

protezione ambientale

Un termine usato per descrivere un individuo che è il responsabile nel garantire il coordinamento di alcune misure per proteggere l’ambiente durante tutto il corso dell’incidente

FINANC Finanza Un tipo di unità che provvede ai servizi di pagamento e di diritto FIXWNG Ali fisse Utilizzo di ali fisse GUID Unità direttiva Unità per l’accoglienza e la distribuzione delle squadre di supporto HELCTR Elicottero Un tipo di unità il cui significato è quello di indicare il lavoro di attività

con ali rotanti nell’aria LAWENF Applicazione della

legge Un tipo di unità il cui principale significato è quello di fornire servizi a supporto della legge

LNDSPT Supporto di terra Un tipo di unità il cui principale significato è quello di fornire servizi di supporto a terra

LOG Logistica Un tipo di unità il cui principale significato è quello di pianificare e condurre i movimenti e la manutenzione delle forze

MAGRSP Squadra di risposta multi-agenzie

La risposta ad un’emergenza con diversi ricevitori

MAINT Manutenzione Un tipo di unità il cui principale compito è quello di riparare e mantenere le attrezzature

MDSADV Squadra di consulenza per catastrofi gravi

Una squadra del servizio della polizia che fornisce consigli sulla gestione dell’incidente principale

MEDCL Medico Un tipo di unità il cui principale compito è quello di fornire servizi medici ed evacuare i feriti

MST Squadra di chirurgia mobile

Un’unità di servizio specialista nella salute che si occupa di incidenti e fornisce le procedure di emergenza sul luogo

MSURTM Squadra di chirurgia mobile

Un’unità di servizio specialista nella salute che si occupa di incidenti e fornisce le procedure di emergenza sul luogo

NAVAL Navale In ambito navale

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POL Unità della polizia Unità della polizia PSYCH Psicologico Un tipo di unità che provvede al trattamento dei rapporti con lo stato

mentale ed emotivo delle persone RAILWY Ferrovia Un tipo di unità il cui significato indica il lavoro lungo la ferrovia RECCE Ricognizione Un tipo di unità il cui compito principale è quello di ottenere, attraverso

l’osservazione visuale o altri metodi di investigazione, informazioni sulle attività e sulle risorse di un pericolo o potenziale minaccia, o quello di assicurare i dati relativi alla meteorologia, idrografia, o caratteristiche geografiche o aree particolari

RELCHP Religioso / capellano

Un tipo di unità che offre servizi di tipo religioso

RIVERN Fluviale Un tipo di unità che svolge il lavoro sopra o lungo un fiume SAR Ricerca e recupero Un tipo di unità che fornisce abilità e supporto di ricerca e salvataggio SECPOL Polizia di sicurezza Un tipo di unità che fornisce servizi della polizia di sicurezza SHRPAT Guardia costiera Un tipo di unità che fornisce servizi della guardia costiera SPECIA Unità di polizia

specializzata Unità specializzate : comprendono anche i consulenti scientifici

SURG Chirughi Un tipo di unità che fornisce servizi di chirurgia TRAUMA Squadra di

traumatologia Squadra medica di emergenza che risponde alle emergenze

TRNPTN Trasporto Un tipo di unità il cui principale significato è quello di provvedere al trasporto di personale e/o materiali

VET Veterniario Un tipo di unità che fornisce trattamenti medici e chirurgici per gli animali

WLFCOR Squadra di coordinazione del benessere

Dipartimento designato per assicurare a più lungo termine i bisogni dei feriti nell’incidente

RESOURCE.TRYPE.CLASS.HUM .UNIT .POL AIRSPT Unità di supporto

aereo L’uso di elicotteri per assistere nelle ricerche delle persone scomparse, dei veicoli, fotografie aeree per la sorveglianza, illuminazione della scena e il trasporto rapido delle risorse specializzate

MNTPOL Polizia a cavallo Una unità di polizia a cavallo specializzata normalmente usata per controllare la folla

PUBORD Unità di ordine pubblico

Comprende i consulenti tattici, istruttori e gli impiegati addestrati nel provvedere alla risposta durante le situazioni di ordiine pubblico, dimostrazioni, marce e disturbi

RDSPT Unità di supporto a terra

È responsabile nell’applicazione della legge, nel trattamento degli incidenti come collisioni o pericoli ed nell’educare il pubblico alla sicurezza ealla legislazione stradale

SPCLST Unità specializzate

Includono armi da fuoco, impronte digitali, differenti tipi di attività forensi

RESOURCE.TRYPE.CLASS.HUM .UNIT .SAR CSAR SAR cava Squadra specializzata nella ricerca e nel recupero nelle grotte MSAR SAR montagna Squadra specializzata nella ricerca e nel recupero sulle montagne RST Squadra di

recupero a corda Squadra specializzata di recupero addestrata per il salvataggio sopra e sotto terra

SSAR SAR mare Squadra di recupero e salvataggio in alto mare USAR SAR urbano Squadra specializzata nella ricerca e nel recupero addestrata nel lavoro

negli ambienti urbani WSAR SAR acqua Entroterra (fiumi, laghi, ecc)

RESOURCE.TRYPE.CLASS.HUM .UNIT .SAR.USAR CANIN Squadra di cani Squadra composta da cani usata nelle operazioni di ricerca e recupero DETEC Squadra di

investigazione Squadra di investigazione

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RESOURCE.TRYPE.CLASS.MAT CM Di consumo Di consumo EQ Attrezzatura Attrezzatura VEH Veicolo Veicolo

RESOURCE.TRYPE.CLASS.MAT .CM CON Materiali da

costruzione Qualsiasi materiale che viene utilizzato nelle costruzioni

FOO Cibo Materiale che viene usato per il nutrimento in forma liquida o solida FUEL Carburante Una risorsa energetica usata per motori, centrali elettriche, ecc LUBRIC Lubrificante Un materiale, di solito l’olio, usato per lubrificare i macchinari MATING Stuoia Acciaio o altro materiale che viene usato per costruire un supporto alla

superficie oltre il suolo MEDICN Medicinale Qualsiasi sostanza o sostanze usate nel trattamento delle malattie o

malesseri, medicamenti o rimedi MEDSPL Forniture mediche Forniture per il trattamento dei feriti, dei malati o dei malesseri, incluse

le droghe MEGPHN Megafono Uno strumento per poter far giungere il suono a grandi distanze MONEY Denaro La valuta ufficiale, monete e banconote rilasciata dal governo OIL Olio Una sostanza avente alcune caratteristiche : quelli di essere liquida a

temperature ordinarie, di una consistenza viscida al tatto, chiara come l’acqua e insolubile, solubile nell’alcool, infiammabile, e chimicamente neutrale

PAINT Pittura Una sostanza che consiste in un materiale solido colorato dissolto in un veicolo liquido, come acqua o olio, usato per imprimere un colore stendendolo su una superficie

PAPER Carta Una sostanza composta da fibre intrecciate in una rete compatta PPE Attrezzatura di

protezione del personale

Un termine usato per descrivere il vestiario e l’equipaggiamento per prevenire i rischi al personale dal vapore, gas, e particolati dagli scarti del pericolo

RATFR Razioni, fresche Cibo fresco assegnato alle persone RATTI Razioni, in scatola Cibo conservato nei contenitori assegnati alle persone RETAG Agente ritardante Agente ritardante TIMBER Legname Legna usata per le costruzioni UNIFRM Uniformi Un vestito distintivo di uniforme, materiale e colore che viene indossato

da tutti i membri di una particolare forza navale, militare o altre a cui viene riconosciuto come corretta appartenenza

WIRE Cavo Filamento metallico pieghevole o asta fatta in varie lunghezze e diametri WTRPOT Acqua, idonea al

consumo umano L’acqua che viene filtrata per rimuovere veleni e tossicità dannosi per l’uomo

RESOURCE.TRYPE.CLASS.MAT .EQ CBRN Attrezzatura CBRN Attrezzatura CBRN ELC Attrezzatura elettronica Attrezzatura elettronica ENG Attrezzatura tecnologica Attrezzatura tecnologica OTH Attrezzatura di altro tipo Attrezzatura di altro tipo POLICE Attrezzatura specifica

della polizia Attrezzatura specifica della polizia

RESOURCE.TRYPE.CLASS.MAT .EQ.ELC AMTRAD Radio amatore La trasmissione e la ricezione di frequenze radio elettromagnetiche per la

comunicazione di solito come hobby COMSYS Sistema di

comunicazione Un termine usato per descrivere l’attrezzatura che consente al personale di comunicare; potrebbe includere sistemi di indirizzo pubblico, come megafoni, trasmissione radiofonica, sistemi telefonici, trasmissione video, ecc

COMVEH Veicolo di Un veicolo equipaggiato con sistemi di comunicazione

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comunicazione MULTIRE Dispositivo di

registrazione multimediale

(e attrezzatura di trasmissione, incluso il CCTV)

NAV Navigazione Un gruppo di attrezzature di navigazione correlate e/o strumenti designati per l’aiuto di movimenti da un punto ad un altro

OTH Altro POWGN Generatore di

elettricità Unità portatile usata per generare corrente elettrica

RIDD Dispositivo remoto per la rilevazione di intrusioni

Un termine usato per descrivere attrezzature usate per individuare oggetti in movimento nella o attorno l’area dell’incidente

SEN Sensore Uno strumento che individua o misura le proprietà fisiche e registra, indica o in caso contrario risponde a questo

THIMC Camera di immagine termica

Attrezzatura specializzata nella ricerca del calore usata per localizzare le risorse nell’incidente

VIBRA Vibrafono Strumento elettronico usano nella ricerca e nel recupero di emergenza per individuare suoni provenienti da persone che possono essere intrappolate

RESOURCE.TRYPE.CLASS.MAT .EQ.ENG BRIDGG Ponte Attrezzatura utilizzata per attraversare un varco o altri ostacoli CNSTVE Veicolo di costruzione Un veicolo usato nella industrie di costruzione CONST Costruzione Equipaggiamento e risorse usate nella costuzione di strutture DOZER Dozer Un pesante trattore caterpillar attrezzato con una ampia lama

d’acciaio davanti, usato per rimuovere gli ostacoli, livellare le superfici irregolari, ecc

ERTHMV Fuoristrada Un veicolo utilizzato per l’evacuazione o lo spostamento di grandi quantità di terra

INTEL Attrezzatura intelligente

Attrezzatura intelligente

RESOURCE.TRYPE.CLASS.MAT .VEH AIRCRF Aereo Aereo HORSE Cavallo Utilizzato per compiti che vanno dal pattugliamento dei parchi

all’insorgere di rivolte RAILVE Veicoli a rotaia Veicoli a rotaia ROADVE Veicoli da strada Veicoli da strada VESSEL Navi Navi

RESOURCE.TRYPE.CLASS.MAT .VEH.AIRCRF AIRTRS Trasporto aereo Trasporti ad aria CMDCTL Aereo di comando e di

controllo Un aereoplano designato ed equipaggiato per consentire al comandante di esercitare la sua autorità e direzione alle forze assegnate e attrezzate nel compimento della missione

HEL Elicottero Elicottero HELCMD Elicottero di comando ed

di controllo Un elicottero designato ed equipaggiato per consentire al comandante di esercitare la sua autorità e direzione alle forze assegnate e attrezzate nel compimento della missione

HELMED Elicottero per prestazione medica

Un elicottero designato ed equipaggiato per offrire prestazione medica

HELREC Elicottero, ricognizione Elicottero usato con scopo di ricognizione MEDEVC Aereoplano per

prestazione medica Un aereoplano designato ed equipaggiato per offire prestazione medica

PLANE Aereoplano Aereoplano POLHEL Elicottero della polizia Comunemente usato per il controllo del traffico, per il supporto al

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suolo, ricerca e soccorso, ecc RECCE Ricognizione Un aereo usato con scopo di ricognizione SAR Ricerca e soccorso Un aereo designato ed equipaggiato per riercare e portare ogni

disperso, o persone inabili o gruppi di persone UAV Veicolo aereo senza

equipaggio Un aereo senza equipaggio che conduce le sue missioni controllato a distanza attraverso un collegamento di comunicazione

RESOURCE.TRYPE.CLASS.MAT .VEH.RAILVE LCMTVE Locomotiva Un veicolo separabile, a motore usato per tirare i treni RLDEQP Attrezzature su rotaia Attrezzature mobili che sono usate per spostarsi su rotaia RLLSTK Materiale a ruota Termine generico per carri o passeggero, o trasporto e specializzato

nella formazione di treni TRAM Tram Un veicolo per il trasporto di passeggeri che si muove su rotaie

normalmente lungo le strade, tipicamente mossi da elettricità che ricevono da cavi elettrici

RESOURCE.TRYPE.CLASS.MAT .VEH.ROADVE AMBUL Ambulanza Un veicolo per trasportare i malati, i feriti, gli inabili o le persone

vittime AUTOMO Automobile Un veicolo per passeggeri BICYCL Bicicletta Bicicletta BUS Bus Un veicolo lungo da strada per passeggeri CCTRCK Camion per

attraversare il paese Un veicolo usato per il trasporto di carichi a lunga distanza

CRANE Gru Dispositivo meccanico disollevamento FRFGTN Antincendio Un veicolo designato per trasportare i pompieri e l’equipaggiamento per

incidenti di emergenza HETVEH Trasporto di

attrezzature pesanti Un veicolo designato per il trasporto ingombrante o pesanti merci

MAINT Manutenzione Veicolo che , come funzione primaria, è designato a provvedere all’equipaggiamento di strutture di supporto

MHVEH Trattamento dei materiali

un veicolo che, come funzione primaria, è designato a provvedere a strutture per il trattamento dei materiali

MILUV Servizio militare Un veicolo dell’esercito piccolo, robusto, a quattro ruote motrici MOTCYC Motociclette Un veicolo a 2 ruote che qualche volta può avere un sidecar con una

terza ruota POD Unità portatile Termine usato per descrivere un veicolo che contiene un’attrezzatura

specializzata o strutture, o provvede all’alloggio del personale POLICE Veicolo della

polizia Termine usato per descrivere un veicolo per trasportare le risorse e gli equipaggiamenti della polizia

SEMI Semi Un rimorchio da strada che ha un sistema di ruota nella parte posteriore solamente ed è accoppiato con un trattore idoneo per formare un autocarro articolato

TRACT Trattore Un veicolo di potenza che tira o pareggia i macchinari TRAILR Rimorchio Un veicolo designato per essere rimorchiato da altri

RESOURCE.TRYPE.CLASS.ORG AMBUL Ambulanze Servizio medico specializzato che fornisce trattamenti di emergenza e

di trasporto da un incidente ad una struttura medica CIVP Protezione civile Un’organizzazione che provvede all’organizzazione della protezione

civile per i cittadini COASTG Guardia costiera e

marittima Guardia costiera e marittima

DOCTOR Organizzazione medica

Un’organizzazione che provvede a servizi medici

ENVAGC Agenzia ambientale Un’agenzia responsabile per il trattamento di tutti gli aspetti di inquinamento e danni all’ambiente

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FIRFS Vigili del fuoco Vigili del fuoco GEND Gendarmeria Organizzazione con missioni simili a quelle della polizia nelle aree

non urbane HOSP Ospedali Strutture mediche IDCOM Commissione per

l’identificazione Un gruppo che rappresenta tutti gli aspetti dei processi di identificazione che vengono istituiti per valutare e determinare l’identità dei defunti

LCRESF Forum di recupero locale

Il gruppo di tutte le categorie 1 e 2 che rispondono in un’area geografica della polizia

LOCAUT Autorità locale Termine usato per descrivere organizzazione responsabile del governo locale per la distribuzione di servizi pubblici in un’area geografica

MARAGC Agenzia della guardia costiera e marittima

Questa include la mobilitazione, l’organizzazione e l’assegnazione di adeguate risorse per rispondere alle persone o in pericolo in mare o persone in pericolo di essere ferite o uccise sulla scogliera e sul litorale

METAGC Agenzia metereologica

Un’organizzazione che fornisce informazioni sul tempo

MIL Militare Termine usato per descrivere le forze armate NGO Organizzazione

umanitaria non governativa

Organizzazione caritatevole come croce rossa, ecc

POLCNG Gruppo di consultazione della comunità della polizia

Organizzazione che rappresenta un gruppo di comunità specifica in collegamento con la polizia

POLICE Polizia Un’organizzazione che protegge la legge e l’ordine REGRESF Forum di capacità

regionale Un forum stabilito dall’ufficio governativo per discutere le capacità civili da un prospetto regionale

SPADPV Fornitori di consulenza specifica

TRS Servizi di recupero tecnico

WATAGC Imprese dell’acqua Un termine usato per descrivere le compagnie con un dovere di fornire acqua

Parametri RESOURCE.UM → fornisce l’unità di misura delle quantità prese

in considerazione LSV Unità di lunghezza, di

superficie e di volume Unità di lunghezza, di superficie e di volume

OTH Altre unità Altre unità PKG Unità di imballaggio Unità di imballaggio TIM Unità di data e ora Unità di data e ora WGT Unità di peso Unità di peso

RESOURCE.UM.LSV CM Metro cubo Unità internazionale standard CMH Metro cubo

all’ora Unità di metri cubici suddivisi con il passare del tempo in ore

CNTLTR Centrilitri Un’unità internazionale standard di capacità nel sistema metrico DEG Gradi 1/360 di un angolo giro HCTLTR Ettolitro Un’unità internazionale standard di capacità nel sistema metrico HCTMTR Ettometro Un’unità internazionale standard di una lunghezza nel sistema metrico KM Kilometro 1.000 metri LI Litro Un’unità internazionale standard di capacità nel sistema metrico LTPRHR Litri all’ora Unità di litri suddivisi con il passare del tempo in ore

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LTPRMN Litri al minuto Unità di litri suddivisi con il passare del tempo in minuti METRE Metro Un’unità internazionale standard della lunghezza nel sistema metrico MILLTR Millilitro Un’unità internazionale standard della capacità nel sistema metrico MILMTR Millimetro Un’unità internazionale standard di una lunghezza nel sistema metrico SMH Metri quadrati

all’ora Unità di metri quadrati suddivisi con il passare del tempo in ore

SQM Metri quadri Un’unità internazionale standard di un’area nel sistema metrico

RESOURCE.UM.OTH COIL Rotolo Una serie di spirali connesse o anelli concentrici DOZEN Dozzina Una serie di 12 EA Ognuno Singolarmente GROSS Totale Un gruppo di 144 MANHUR Ora lavorativa Un’ora considerata in termini di quantità di lavoro che potrebbe essere

fatta da una persona all’interno di questo periodo MHPRHR Ora lavorativa ad ore Unità di ore lavorative suddivise con il passare del tempo in ore

RESOURCE.UM.PKG BALE Imballaggio Una grande legatura, spesso avvolto attorno ad un pacco di materiali BARREL Barile Un grande contenitore cilindrico che ha una cima piatta e un fondo dello stesso

diametro BLK Quantità Emessi in massa (di solito si applica ai liquidi) BOX Box Un contenitore rettangolare di solito avente un coperchio o una copertina CASE Scatola Un contenitore CONTNR Contenitore Un recipiente per contenere i materiali CRATE Gabbia Un contenitore DRM Bidone Un contenitore per contenere materiali e liquidi JERCAN Tanica Un contenitore che contiene 20 litri PAK Zaino Sacca per contenere l’equipaggiamento delle persone PAL Giaciglio Rilasciati in unità di rifugi Nato standard RATION Razione Una porzine fissa

RESOURCE.UM.TIM DAY Giorno Data e ora definita con accuratezza di un giorno HR Ora Un’unità di 3.600 secondi di durata MINUTE Minuti Un’unità internazionale standard del tempo MON Mese Data e ora definita con accuratezza di un mese SECOND Secondo Un’unità internazionale standard del tempo WEK Settimana Data e ora definita con accuratezza di una settimana YEA Anno Data e ora definita con accuratezza di un anno

RESOURCE.UM.WGT CNTGRM Centigrammo Un’unità internazionale standard GRAM Grammo Un’unità metrica di massa e peso uguale a 1.000 per un kilogrammo KG Kilogrammo 1.000 grammi KGH Kilogrammo per ora Unità di 1.000 grammi suddivisi dal passare del tempo in ore KILTON Kiloton 1.000 tonnellate MILGRM Milligrammo Un’unità internazionale standard MTRCTN Tonnellata 1.000 kilogrammi