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LA REPUBBLICA 67 LUNEDÌ 16 OTTOBRE 2006 AUTOMOTORI 66 LA REPUBBLICA LUNEDÌ 16 OTTOBRE 2006 AUTOMOTORI FRANCESCO FORNI MONACO — Mettere ogni vol- ta qualcosa in più sul piatto è una vocazione che in Baviera hanno nel Dna. Lo stesso vale per la Bmw e la rinnovata X3 che esaspera la corsa al prima- to, di prestazioni e prestigio, fondamenti per un Suv di suc- cesso. Così, dopo due anni e mezzo dalla commercializza- zione e 280 mila pezzi venduti nel mondo, dietro solo alla ben più economica Rav4 nella clas- sifica delle Sport Utility in Ita- lia, ecco la seconda generazio- ne della X3, impossibile da di- scutere nei numeri e nei conte- nuti, per i quali non può essere considerata sorella minore della X5. Conferma questo sta- tus l’apprezzamento degli americani - ovvero ben il 32% degli acquirenti– che di solito preferiscono le taglie fortissi- me ed invece l’hanno amata da subito. La novità è che la Bmw per la prima volta presenta un’auto che al top di gamma ha un mo- tore diesel. La 3.0 sd infatti monta il 6 cilindri biturbodie- sel (disponibile solo col cam- bio sequenziale) da tre litri, l’e- voluzione di quello della 535d, che verrà proposto anche sulla Serie 3 Coupé. Si passa da 272 a 286 cavalli, un’accelerazione da 0 a 100 in 6,6, una velocità massima di 240 orari: numeri mostruosi, da GT. La Bmw, oltre alla sostanza, ha lavorato sulla forma, in par- ticolare quella interna. Nuovi la plancia, il volante, la conso- le, i sedili e rivestimenti, con un evidente sforzo per alzare la qualità generale, che difettava – rispetto al prezzo – nella pri- ma generazione. Il passo in avanti c’è stato, livello molto buono, anche se non ancora eccellente. Da fuori la nuova X3 passa quasi inosservata, anche perché la silhouette originaria ha raccolto estimatori. Che po- tranno notare i nuovi proietto- ri anteriori e le luci posteriori a led, con la classica forma ad “L” e i paraurti verniciati, tocco che affina il complesso. Un facelift discreto, insomma, perché la X3 è ancora giovane. Nel fuoristrada, in quella che dovrebbe essere una sua spe- cialità, ma che probabilmente pochi verificheranno a fondo, la nuova Bmw perdona quasi tutto, a patto di non esagerare e di usare tutta la tecnologia messa a disposizione. In parti- colare la X3 è il primo modello di Suv della casa bavarese dota- to del controllo dinamico della trazione (DTC) che eleva le so- glie d’intervento nel motore e dei freni, così che si può partire con un leggero slittamento del- le ruote motrici anche su fondi stradali non compatti e con- sentendo anche una maggiore accelerazione trasversale, fino a un leggero e controllato sci- volamento laterale in curva, caratteristica da sportiva. La X3 in Italia arriva con altre due motorizzazioni a gasolio, che saranno le più gettonate: il 2 litri da 150 Cv ed il 3 litri da 218, mentre a benzina ci saran- no un 2.5 da 218 cavalli ed un 3.0 da 272. I prezzi vanno dai 36.200 per la 2.0 benzina, fino ai 59.100 per il top, la 3.0 sd da 286 cavalli. Dopo due anni e mezzo la casa di Monaco rilancia il suo sport utility più venduto X3, il colpo in più della Bmw un lifting e voglia di primato la novità Quelli dei sette posti francesi ancora padroni DANIELE P. M. PELLEGRINI TOLOSA — Il percorso della prova è stato scelto accurata- mente, nel cuore della campa- gna francese, tranquillo e pa- noramico, in modo da esaltare l’ampia veduta offerta dal pa- rabrezza che si prolunga verso il tetto. Alla Citroen non hanno lasciato nulla al caso, perché la C4 Picasso non è la solita auto- mobile ed è un prodotto diffici- le da “spiegare”. È una mono- volume, ha sette posti, due motori diesel e due a benzina. Sulla carta troppo poco per di- stinguersi in un settore che dieci anni fa non esisteva e che oggi annovera più di una doz- zina di con- correnti. E poi come giustifi- care la convi- venza con l’al- tra Picasso che, seppure con qualche spintarella promoziona- le, è al secondo posto della ca- tegoria e andrà avanti fino al 2010? La spiega- zione inizia con l’enuncia- zione dell’ennesimo neologi- smo automobilistico: “visio- space”, con il quale si vuole de- finire un concetto di visibilità grandangolare, e si torna al pa- rabrezza superpanoramico che scopre ampi squarci di cie- lo, dove forse qualcuno spera- va di vedere l’Airbus A380 che nasce qui vicino, ma lo spetta- colare gigante dei cieli non de- colla e allora l’attenzione si ri- volge alle nubi e ai rami degli alberi che scorrono sopra la te- sta. Dettagli, certo, ma questa nuova Citroen è fatta soprat- tutto di dettagli, di decine di piccole astuzie più o meno uti- li, messe assieme per sorpren- dere, coccolare, oppure da far vedere a chi ha comprato un’altra monovolume. L’ossessione per la luce è as- soluta e, di giorno, passa attra- verso una vetratura extralarge (non solo il parabrezza, ma an- che gli ampi cristalli laterali e il tetto trasparente) ma di notte si illumina di ben 32 punti luce, fra i quali gli spot che rischiara- no il tavolino di lettura dei pas- seggeri, i vani nelle portiere (basta avvicinare la mano e la luce si accende), le zone latera- li e qualsiasi altra cosa con l’aiuto della torcia mobile col- locata nel baule. Essere Citroen oggi vuol dire anche questo, ossia andare al- la ricerca dell’innovazione pratica e spicciola, invece di in- seguire impossibili rivoluzioni tecniche, ma siccome la voglia non è venuta meno, i tecnici del double chevron si sono im- pegnati davvero e, spettacola- rizzazioni a parte, con buoni ri- sultati. Il comfort è rispettoso delle tradizioni e, anche senza le sospensioni idrauliche, si apprezza il lavoro delle molle pneumatiche posteriori in gra- do di adattarsi al carico e alle condizioni di marcia; pratici i due sedili supplementari a scomparsa e geniale il sistema di ribaltamento di quelli cen- trali per consentire un accesso molto meno faticoso del solito. Fra le innovazioni la C4 Pi- casso promuove, in alternativa al classico cambio, quello ser- voassistito (tipo selespeed, per intendersi) che elimina com- pletamente la leva tradiziona- le e recupera un piccolo selet- tore sul cruscotto, che fa tanto vecchia DS19. Per quanto riguarda gli aspetti dinamici la filo- sofia di base ha privi- legiato il comfort (ovviamente) e la facilità di guida, mentre non biso- gna pretendere troppo in fatto di agilità. Ma que- sta Picasso è fat- ta per andare in giro senza fretta e quindi, se il 1800 a benzina ha il fiato un po’ cor- to, già il diesel 1600 risulta adeguato, soprattutto se in ab- binamento con il cambio a 6 marce. MARCO SCAFATI PARIGI — Chi ha bisogno di un’auto per la famiglia, oggi ha solo l’imbarazzo della scel- ta. Monovolume, station wa- gon, Sport Utility: il dilemma si ripropone ogni volta che ci si trova davanti alla vetrina di una concessionaria. E spesso si è costretti a rinunciare a quella sana dose di narcisi- smo, in nome di un’irrinun- ciabile esigenza di praticità. Ecco dunque il più o meno nobile compromesso delle monovolume medie, tra le quali la Renault ha sempre giocato un ruolo di primo pia- no. Lo scorso anno, tuttavia, è suonato un campanello d’al- larme nel quartier generale della casa transalpina: la Sce- nic, esponente di spicco della famiglia Megane, la più famo- sa, il punto di riferimento del- la categoria, dopo diversi anni di predominio ha perso il pri- mato nelle vendite sul merca- to italiano, cedendolo alla ri- vale Opel Zafira (in vantaggio anche quest’anno di 900 unità nei primi nove mesi). Mentre all’orizzonte si profilano con- correnti altrettanto pericolo- si, come la Citroen C4 Picasso, presentata in questi giorni al Salone dell’auto di Parigi. La risposta della Renault è il rinnovamento tecnico ed estetico della monovolume francese che amplia la propria offerta: oltre ai 5 posti della Scenic e ai 7 della Grand Sce- nic, per quest’ultima sarà pro- posta anche la versione 5 po- sti. Pochi e poco visibili i cam- biamenti all’esterno. Gli inter- ni, viceversa innovati e abbel- liti, offrono ampi spazi per passeggeri e bagagli, vani por- taoggetti, nuovi sistemi di cli- matizzazione e navigazione, assistenza al parcheggio an- che anteriore, card key e, per i più tecnologici, non manca una porta USB a cui collegare un Ipod ad esempio, da gesti- re con i comandi al volante. Altrettanto convincenti le prestazioni su strada: l’assetto “morbido”, tipico di una mo- novolume da famiglia, non in- cide su prestazioni e tenuta, che rimangono di livello ec- cellente. Il comfort poi, è assi- curato da un’appropriata ta- ratura delle sospensioni, ca- paci di annullare ogni asperità del terreno. Ottimi i freni ma poco diretto lo sterzo, cui non giova l’inclinazione legger- mente orizzontale, che ricor- da quella di un van. Il parco motori della nuova Scenic prevede tre modelli a benzina 16v con potenze da 100 a 136 Cv e quattro diesel common rail con “cavalleria” che va dagli 85 Cv del 1.5 dci ai 150 del 2.0 dci. Quest’ultimo si segnala per brio ed elasticità, nonché per l’abbinamento con un cambio automatico a sei rapporti molto rapido, frutto dell’alleanza con Nis- san. Prezzi a partire da 18.500 eu- ro per le versioni a benzina e da 20.100 euro per quelle a ga- solio. Tutto sommato, in linea con la qualità del prodotto. Ritocchi esterni e una piccola rivoluzione dentro E cambia anche la Scenic già pronta a tornare leader Domani in regalo con Repubblica A ut o ANNO 18 numero 69 martedì 17 ottobre 2006 Parigi 2006 Italia - Francia Supplemento al numero odierno de “La Repubblica”. Spedizione in abb. postale. art.1 legge 46/04 del 27 feb. 2004 - Roma Bilancio, numeri e curiosità del più importante salone dell’anno Tutti i modelli in mostra, le novità le tendenze. E una sfida infinita Uno speciale di 56 pagine per raccontare il Salone di Parigi e la sfida Italia-Francia tra calcio, moda e naturalmente auto Presentata la nuova C4 Picasso della Citroen monovolume “Visiospace” per il tetto trasparente Spettacolare e tecnologica. La risposta Renault Honda FR-V Opel Zafira Ford S-Max Toyota Corolla Verso Presentata l’attesa 1200. Colaninno: “In 400 giorni vendite a +70%” Alla Guzzi piace “nuda” la sportiva del rilancio le due ruote VALERIO MONACO MANDELLO LARIO — Moto Guz- zi torna a far parlare di sé con l’i- nedita naked 1200 Sport. Una chicca per gli appassionati del marchio dell’aquila che ricorda da vicino lo stile e lo spirito della prima Guzzi Le Mans, pietra mi- liare tra le sportive degli anni Set- tanta. Un battesimo importante, dunque, a cui hanno fatto da pa- drini eccellenti Roberto Cola- ninno, presidente del gruppo Piaggio, di cui la Guzzi fa parte, e Daniele Bandiera presi- dente e amministratore delegato della casa dell’A- quila. Ma anche un’occa- sione che ha permesso ai vertici dell’azienda di fare il punto sui risultati del gruppo e della Guzzi che ha raggiunto traguardi supe- riori alle aspettative. «Sono soddisfatto, anzi felice — ha detto Roberto Colanin- no — per i risultati e per le numerose iniziative di sviluppo. Il trend è favorevole. Le vendite negli Stati Uniti registrano incre- menti a due cifre e i progetti di sviluppo in India e in Cina avan- zano con ritmi superiori alle aspettative». «Sono passati 400 giorni da quando abbiamo iniziato a lavo- rare sulla Guzzi - ha aggiunto il numero 1 di Pontedera - e le ven- dite del 2005 sono cre- sciute del 76% (7000 unità) e l’anno in corso registra un significativo più 70%, con 5900 unità vendute nel primo se- mestre e l’o- biettivo reali- stico di chiu- dere il 2006 a 10.000 unità. Un risultato che la Moto Guzzi non raggiungeva dal 1983, otte- nuto con l’appeal del prodotto, la storia, la qualità e la tecnologia. Non a caso il 62% delle Guzzi so- no vendute fuori dall’Italia. Ab- biamo investito 6 milioni di euro l’anno per trasformare questa struttura in un moderno sito in- dustriale. In un centro di eccel- lenza attraverso il quale percepi- re l’immagine di una fabbrica ef- ficiente in cui qualità e tecnolo- gia si sposano con la storia». La nuova 1200 Sport, di fatto, conferma lo stato di forma del marchio dell’Aquila. La linea del- la naked italiana affascina al pri- mo sguardo. Essenziale e musco- losa, una volta in sella la 1200 Sport fa subito sentire lo straor- dinario potenziale del motore. Con una cilindrata di 1151 cc il bicilindrico a V di 90° esprime la potenza massima di 95 Cv. Il te- laio rigido in acciaio, la forcella e l’ammortizzatore posteriore re- golabili, e l’impianto frenante con i raffinati dischi a margherita la rendono di- vertente, facile, sicura e intuitiva da condurre su strada. Disponibile nei colori Rosso Corsa e Nero Guzzi la 1200 Sport è già in vendita al prezzo di 12.200 euro. «Con la 1200 sport — spiega Daniele Bandiera — rimettiamo piede nel mondo delle naked spor- tive, una classe di mercato che occupa il 60% delle moto prive di carenatura. La 1200 Sport è l’e- spressione del lusso italiano nel panorama motociclistico euro- peo. E per chi vuole le emozioni della pista, saranno disponibili due “kit” Guzzi per portare la po- tenza ad oltre 100 Cv. Una nuova Moto Guzzi che fa tornare a vola- re l’Aquila di Mandello. Ma an- che un altro motivo di successo che ci permetterà di raggiungere una condizione di equilibrio fi- nanziario entro il 2007». LA SCHEDA DIMENSIONI Lunga 2,19 metri altezza sella 0,80. Peso 229 chili MOTORE Bicilindrico a V di 1151 cc da 95 cavalli PRESTAZIONI Velocità max: oltre 220 Km/h; 0-100 Km/h in 4 secondi A uto di famiglia LA REGINA DEL MERCATO Nel 2005 ha scavalcato la regina Scenic nella top ten di categoria. E quest’anno si sta ripetendo. Prezzi da 19.900 euro LA 3+3 GIAPPONESE Dopo la Fiat Multipla ecco la Honda FR-V che adotta l’idea delle due file da 3 posti. Prezzi da 20.350 euro FLESSIBILE E COMPATTA È disponibile anche nella versione a sette posti la Corolla Verso della Toyota. Prezzi da 19.650 euro L’INNOVATIVA Solo 5 posti ma tante soluzioni nuove tra tecnologia e design per la proposta Ford. Prezzi da 24.750 Moto Guzzi 1200 sport Renault Megane Scenic Citroen C4 Picasso

uto di famiglia - download.repubblica.itdownload.repubblica.it › pdf › motori › pagine › 16102006.pdfne della X3, impossibile da di-scutere nei numeri e nei conte-nuti, per

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LA REPUBBLICA 67LUNEDÌ 16 OTTOBRE 2006 A U T O M O T O R I66 LA REPUBBLICA LUNEDÌ 16 OTTOBRE 2006A U T O M O T O R I

FRANCESCO FORNI

MONACO — Mettere ogni vol-ta qualcosa in più sul piatto èuna vocazione che in Bavierahanno nel Dna. Lo stesso valeper la Bmw e la rinnovata X3che esaspera la corsa al prima-to, di prestazioni e prestigio,fondamenti per un Suv di suc-cesso. Così, dopo due anni emezzo dalla commercializza-zione e 280 mila pezzi vendutinel mondo, dietro solo alla benpiù economica Rav4 nella clas-sifica delle Sport Utility in Ita-lia, ecco la seconda generazio-ne della X3, impossibile da di-scutere nei numeri e nei conte-nuti, per i quali non può essereconsiderata sorella minoredella X5. Conferma questo sta-tus l’apprezzamento degliamericani - ovvero ben il 32%degli acquirenti– che di solitopreferiscono le taglie fortissi-me ed invece l’hanno amata dasubito.

La novità è che la Bmw per laprima volta presenta un’autoche al top di gamma ha un mo-tore diesel. La 3.0 sd infattimonta il 6 cilindri biturbodie-sel (disponibile solo col cam-bio sequenziale) da tre litri, l’e-voluzione di quello della 535d,che verrà proposto anche sullaSerie 3 Coupé. Si passa da 272 a286 cavalli, un’accelerazione

da 0 a 100 in 6,6, una velocitàmassima di 240 orari: numerimostruosi, da GT.

La Bmw, oltre alla sostanza,ha lavorato sulla forma, in par-ticolare quella interna. Nuovi

la plancia, il volante, la conso-le, i sedili e rivestimenti, con unevidente sforzo per alzare laqualità generale, che difettava– rispetto al prezzo – nella pri-ma generazione. Il passo in

avanti c’è stato, livello moltobuono, anche se non ancoraeccellente. Da fuori la nuova X3passa quasi inosservata, ancheperché la silhouette originariaha raccolto estimatori. Che po-

tranno notare i nuovi proietto-ri anteriori e le luci posteriori aled, con la classica forma ad “L”e i paraurti verniciati, tocco cheaffina il complesso. Un faceliftdiscreto, insomma, perché laX3 è ancora giovane.

Nel fuoristrada, in quella chedovrebbe essere una sua spe-cialità, ma che probabilmentepochi verificheranno a fondo,la nuova Bmw perdona quasitutto, a patto di non esagerare edi usare tutta la tecnologiamessa a disposizione. In parti-colare la X3 è il primo modellodi Suv della casa bavarese dota-to del controllo dinamico dellatrazione (DTC) che eleva le so-glie d’intervento nel motore edei freni, così che si può partirecon un leggero slittamento del-le ruote motrici anche su fondistradali non compatti e con-sentendo anche una maggioreaccelerazione trasversale, finoa un leggero e controllato sci-volamento laterale in curva,caratteristica da sportiva.

La X3 in Italia arriva con altredue motorizzazioni a gasolio,che saranno le più gettonate: il2 litri da 150 Cv ed il 3 litri da218, mentre a benzina ci saran-no un 2.5 da 218 cavalli ed un3.0 da 272. I prezzi vanno dai36.200 per la 2.0 benzina, finoai 59.100 per il top, la 3.0 sd da286 cavalli.

Dopo due anni e mezzo la casa di Monaco rilancia il suo sport utility più venduto

X3, il colpo in più della Bmwun lifting e voglia di primato

la novità

Quelli dei sette postifrancesi ancora padroni

DANIELE P. M. PELLEGRINI

TOLOSA — Il percorso dellaprova è stato scelto accurata-mente, nel cuore della campa-gna francese, tranquillo e pa-noramico, in modo da esaltarel’ampia veduta offerta dal pa-rabrezza che si prolunga versoil tetto. Alla Citroen non hannolasciato nulla al caso, perché laC4 Picasso non è la solita auto-mobile ed è un prodotto diffici-le da “spiegare”. È una mono-volume, ha sette posti, duemotori diesel e due a benzina.Sulla carta troppo poco per di-stinguersi in un settore chedieci anni fa non esisteva e cheoggi annoverapiù di una doz-zina di con-correnti. E poicome giustifi-care la convi-venza con l’al-tra Picassoche, seppurecon qualches p i n t a r e l l apromoziona-le, è al secondoposto della ca-tegoria e andràavanti fino al2010?

La spiega-zione iniziacon l’enuncia-zione dell’ennesimo neologi-smo automobilistico: “visio-space”, con il quale si vuole de-finire un concetto di visibilitàgrandangolare, e si torna al pa-rabrezza superpanoramicoche scopre ampi squarci di cie-lo, dove forse qualcuno spera-va di vedere l’Airbus A380 chenasce qui vicino, ma lo spetta-colare gigante dei cieli non de-colla e allora l’attenzione si ri-volge alle nubi e ai rami deglialberi che scorrono sopra la te-sta. Dettagli, certo, ma questanuova Citroen è fatta soprat-tutto di dettagli, di decine dipiccole astuzie più o meno uti-li, messe assieme per sorpren-dere, coccolare, oppure da farvedere a chi ha compratoun’altra monovolume.

L’ossessione per la luce è as-soluta e, di giorno, passa attra-verso una vetratura extralarge(non solo il parabrezza, ma an-che gli ampi cristalli laterali e iltetto trasparente) ma di nottesi illumina di ben 32 punti luce,fra i quali gli spot che rischiara-no il tavolino di lettura dei pas-

seggeri, i vani nelle portiere(basta avvicinare la mano e laluce si accende), le zone latera-li e qualsiasi altra cosa conl’aiuto della torcia mobile col-locata nel baule.

Essere Citroen oggi vuol direanche questo, ossia andare al-la ricerca dell’innovazionepratica e spicciola, invece di in-seguire impossibili rivoluzionitecniche, ma siccome la voglianon è venuta meno, i tecnicidel double chevron si sono im-pegnati davvero e, spettacola-rizzazioni a parte, con buoni ri-sultati. Il comfort è rispettosodelle tradizioni e, anche senzale sospensioni idrauliche, si

apprezza il lavoro delle mollepneumatiche posteriori in gra-do di adattarsi al carico e allecondizioni di marcia; pratici idue sedili supplementari ascomparsa e geniale il sistemadi ribaltamento di quelli cen-trali per consentire un accessomolto meno faticoso del solito.

Fra le innovazioni la C4 Pi-casso promuove, in alternativaal classico cambio, quello ser-voassistito (tipo selespeed, perintendersi) che elimina com-pletamente la leva tradiziona-le e recupera un piccolo selet-tore sul cruscotto, che fa tantovecchia DS19.

Per quanto riguarda gli

aspetti dinamici la filo-sofia di base ha privi-legiato il comfort(ovviamente) e lafacilità di guida,mentre non biso-gna pretenderetroppo in fatto diagilità. Ma que-sta Picasso è fat-ta per andare ingiro senza frettae quindi, se il1800 a benzinaha il fiato un po’ cor-to, già il diesel 1600 risultaadeguato, soprattutto se in ab-binamento con il cambio a 6marce.

MARCO SCAFATI

PARIGI — Chi ha bisogno diun’auto per la famiglia, oggiha solo l’imbarazzo della scel-ta. Monovolume, station wa-gon, Sport Utility: il dilemmasi ripropone ogni volta che ci sitrova davanti alla vetrina diuna concessionaria. E spessosi è costretti a rinunciare aquella sana dose di narcisi-smo, in nome di un’irrinun-ciabile esigenza di praticità.

Ecco dunque il più o menonobile compromesso dellemonovolume medie, tra lequali la Renault ha sempregiocato un ruolo di primo pia-no. Lo scorso anno, tuttavia, èsuonato un campanello d’al-larme nel quartier generaledella casa transalpina: la Sce-nic, esponente di spicco dellafamiglia Megane, la più famo-sa, il punto di riferimento del-

la categoria, dopo diversi annidi predominio ha perso il pri-mato nelle vendite sul merca-to italiano, cedendolo alla ri-vale Opel Zafira (in vantaggioanche quest’anno di 900 unitànei primi nove mesi). Mentreall’orizzonte si profilano con-correnti altrettanto pericolo-si, come la Citroen C4 Picasso,presentata in questi giorni alSalone dell’auto di Parigi.

La risposta della Renault è ilrinnovamento tecnico edestetico della monovolumefrancese che amplia la propriaofferta: oltre ai 5 posti dellaScenic e ai 7 della Grand Sce-nic, per quest’ultima sarà pro-posta anche la versione 5 po-

sti. Pochi e poco visibili i cam-biamenti all’esterno. Gli inter-ni, viceversa innovati e abbel-liti, offrono ampi spazi perpasseggeri e bagagli, vani por-taoggetti, nuovi sistemi di cli-matizzazione e navigazione,assistenza al parcheggio an-che anteriore, card key e, per ipiù tecnologici, non mancauna porta USB a cui collegareun Ipod ad esempio, da gesti-re con i comandi al volante.

Altrettanto convincenti leprestazioni su strada: l’assetto“morbido”, tipico di una mo-novolume da famiglia, non in-cide su prestazioni e tenuta,che rimangono di livello ec-cellente. Il comfort poi, è assi-

curato da un’appropriata ta-ratura delle sospensioni, ca-paci di annullare ogni asperitàdel terreno. Ottimi i freni mapoco diretto lo sterzo, cui nongiova l’inclinazione legger-mente orizzontale, che ricor-da quella di un van.

Il parco motori della nuovaScenic prevede tre modelli abenzina 16v con potenze da100 a 136 Cv e quattro dieselcommon rail con “cavalleria”che va dagli 85 Cv del 1.5 dci ai150 del 2.0 dci. Quest’ultimo sisegnala per brio ed elasticità,nonché per l’abbinamentocon un cambio automatico asei rapporti molto rapido,frutto dell’alleanza con Nis-san.

Prezzi a partire da 18.500 eu-ro per le versioni a benzina eda 20.100 euro per quelle a ga-solio. Tutto sommato, in lineacon la qualità del prodotto.

Ritocchi esterni e una piccola rivoluzione dentro

E cambia anche la Scenicgià pronta a tornare leader

Domani in regalocon Repubblica

AutoANNO 18 numero 69 martedì 17 ottobre 2006

Parigi 2006

Italia - Francia

Supplemento al numero odierno de “La Repubblica”.Spedizione in abb. postale. art.1 legge 46/04 del 27 feb. 2004 - Roma

Bilancio, numeri e curiositàdel più importante salone dell’anno

Tutti i modelli in mostra, le novitàle tendenze. E una sfida infinita

Uno speciale di 56 pagine per raccontareil Salone di Parigi e la sfida Italia-Francia

tra calcio, moda e naturalmente auto

Presentata la nuova C4 Picasso della Citroenmonovolume “Visiospace” per il tetto trasparenteSpettacolare e tecnologica. La risposta Renault

Honda FR-VOpel Zafira Ford S-MaxToyota Corolla Verso

Presentata l’attesa 1200. Colaninno: “In 400 giorni vendite a +70%”

Alla Guzzi piace “nuda”la sportiva del rilancio

le due ruote

VALERIO MONACO

MANDELLO LARIO — MotoGuz-zi torna a far parlare di sé con l’i-nedita naked 1200 Sport. Unachicca per gli appassionati delmarchio dell’aquila che ricordada vicino lo stile e lo spirito dellaprima Guzzi Le Mans, pietra mi-liare tra le sportive degli anni Set-tanta. Un battesimo importante,dunque, a cui hanno fatto da pa-drini eccellenti Roberto Cola-ninno, presidente del gruppoPiaggio, di cui la Guzzi fa parte, eDaniele Bandiera presi-dente e amministratoredelegato della casa dell’A-quila. Ma anche un’occa-sione che ha permesso aivertici dell’azienda di fareil punto sui risultati delgruppo e della Guzzi che haraggiunto traguardi supe-riori alle aspettative. «Sonosoddisfatto, anzi felice —ha detto Roberto Colanin-no — per i risultati e per lenumerose iniziative di sviluppo.Il trend è favorevole. Le venditenegli Stati Uniti registrano incre-menti a due cifre e i progetti disviluppo in India e in Cina avan-zano con ritmi superiori alleaspettative».

«Sono passati 400 giorni daquando abbiamo iniziato a lavo-rare sulla Guzzi - ha aggiunto ilnumero 1 di Pontedera - e le ven-dite del 2005 sono cre-sciute del 76% (7000unità) e l’anno incorso registra unsignificativo più70%, con 5900unità vendutenel primo se-mestre e l’o-biettivo reali-stico di chiu-dere il 2006 a10.000 unità.Un risultatoche la Moto Guzzi

non raggiungeva dal 1983, otte-nuto con l’appeal del prodotto, lastoria, la qualità e la tecnologia.Non a caso il 62% delle Guzzi so-no vendute fuori dall’Italia. Ab-biamo investito 6 milioni di eurol’anno per trasformare questastruttura in un moderno sito in-dustriale. In un centro di eccel-lenza attraverso il quale percepi-re l’immagine di una fabbrica ef-ficiente in cui qualità e tecnolo-

gia si sposano con la storia».La nuova 1200 Sport, di fatto,

conferma lo stato di forma delmarchio dell’Aquila. La linea del-la naked italiana affascina al pri-mo sguardo. Essenziale e musco-losa, una volta in sella la 1200Sport fa subito sentire lo straor-dinario potenziale del motore.Con una cilindrata di 1151 cc ilbicilindrico a V di 90° esprime lapotenza massima di 95 Cv. Il te-laio rigido in acciaio, la forcella el’ammortizzatore posteriore re-golabili, e l’impianto frenante

con i raffinati dischi amargherita la rendono di-vertente, facile, sicura eintuitiva da condurre sustrada. Disponibile neicolori Rosso Corsa e NeroGuzzi la 1200 Sport è già invendita al prezzo di 12.200euro.

«Con la 1200 sport —spiega Daniele Bandiera— rimettiamo piede nelmondo delle naked spor-

tive, una classe di mercato cheoccupa il 60% delle moto prive dicarenatura. La 1200 Sport è l’e-spressione del lusso italiano nelpanorama motociclistico euro-peo. E per chi vuole le emozionidella pista, saranno disponibilidue “kit” Guzzi per portare la po-tenza ad oltre 100 Cv. Una nuovaMoto Guzzi che fa tornare a vola-re l’Aquila di Mandello. Ma an-che un altro motivo di successoche ci permetterà di raggiungereuna condizione di equilibrio fi-nanziario entro il 2007».

LA SCHEDA

DIMENSIONI Lunga 2,19 metri altezza sella0,80. Peso 229 chili

MOTOREBicilindrico a V di 1151 cc da95 cavalli

PRESTAZIONIVelocità max: oltre 220 Km/h;0-100 Km/h in 4 secondi

Auto di famiglia

LA REGINA DEL MERCATONel 2005 ha scavalcato la regina Scenic

nella top ten di categoria. E quest’anno sista ripetendo. Prezzi da 19.900 euro

LA 3+3 GIAPPONESEDopo la Fiat Multipla ecco la HondaFR-V che adotta l’idea delle due file

da 3 posti. Prezzi da 20.350 euro

FLESSIBILE E COMPATTAÈ disponibile anche nella versione a

sette posti la Corolla Verso dellaToyota. Prezzi da 19.650 euro

L’INNOVATIVASolo 5 posti ma tante soluzioni

nuove tra tecnologia e design per laproposta Ford. Prezzi da 24.750

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