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VALORIZZAZIONE TURISTICO-AMBIENTALE DEL PO
PROGETTO "OSSERVATORIO DEL FIUME PO"
RAPPORTO DI SINTESI
Febbraio 2002
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RINGRAZIAMENTI
Si ringraziano:
- l'Autorità di bacino- l'ARNI- il Magistrato del Po- gli Uffici Regionali- gli Uffici Turistici delle Amministrazioni Provinciali
rivierasche- gli Uffici della Pianificazione Territoriale delle
Amministrazioni Provinciali rivierasche per aver fornito le informazioni necessarie alla predisposizione deglielaborati inerenti all'Osservatorio per la valorizzazione turistico-ambientale del Po; - il Responsabile del Servizio Informativo Territoriale
dell'Amministrazione Provinciale di Piacenzaper il contributo specifico fornito;
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SOMMARIO
1. INTRODUZIONE. 4
2. UNA GUIDA ALLA LETTURA. 5
2.1. INTRODUZIONE. 52.2. L’ARCHITETTURA DELL’OSSERVATORIO. 62.3. DEFINIZIONE DELLA RETE DEGLI ATTORI E FOCUS GROUP. 92.4. AREE NATURALI PROTETTE. 122.5. MONITORAGGIO DEGLI ASPETTI NATURALISTICI ED ECOLOGICI. 132.6. I PONTI SUL PO. 142.7. LA LOGISTICA FLUVIALE. 152.8. LE STRUTTURE RICETTIVE E LE ATTIVITÀ CULTURALI E SPORTIVE. 182.9. IL MUSEO A RISONANZA TERRITORIALE. 192.10. VIAGGIANDO CON IL PO, DENTRO , FUORI E SOPRA IL FIUME: UNA
MAPPA VIRTUALE DEL PATRIMONIO CULTURALE E AMBIENTALE. 212.11. LA COMUNICAZIONE TURISTICA A SCALA PROVINCIALE E COMUNALE. 22
3. UNA PRIMA VISIONE D’INSIEME. 23
3.1. INTRODUZIONE. 233.2. LA “REGIONE FLUVIALE”. 243.3. CARTOGRAMMA DELLA REGIONE FLUVIALE. 363.4. LA CARTA PER LA TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PO. 50
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1. INTRODUZIONE.
Scopo di questa relazione di sintesi è offrire innanzitutto una guida alla lettura del materialeprodotto dal gruppo di lavoro dell'intesa interuniversiataria per la progettazionedell'Osservatorio del fiume Po. Accanto a questa funzione primaria però è stato anchepossibile tentare una prima lettura congiunta di tutto il materiale prodotto e tentare una sintesidi quegli aspetti che allo stato attuale si prestano a questo scopo.
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2. UNA GUIDA ALLA LETTURA.
2.1. INTRODUZIONE.
L’esito finale del lavoro è rappresentato dai seguenti documenti e dai relativi allegati cartaceie informatici:
0. RAPPORTO DI SINTESI
1. L’ARCHITETTURA DELL’OSSERVATORIO
2. DEFINIZIONE DELLA RETE DEGLI ATTORI E FOCUS GROUP
3. AREE NATURALI PROTETTE
4. MONITORAGGIO DEGLI ASPETTI NATURALISTICI ED ECOLOGICI
5. I PONTI SUL PO
6. RAPPORTO SULLA LOGISTICA FLUVIALE
7. STRUTTURE RICETTIVE, ATTIVITA’ CULTURALI E SPORTIVE
8. IL MUSEO A RISONANZA TERRITORIALE
9. VIAGGIANDO CON IL PO DENTRO, FUORI E SOPRA IL FIUME
10. LA COMUNICAZIONE TURISTICA A SCALA PROVINCIALE E COMUNALE
Allegato 1. DISCO CD DELLE DIAPOSITIVE DEI PONTI
Allegato 2. VIDEO VHS DELLA RIPRESA DALL'AEREO
Ci è sembrato opportuno, prima di fare una prima e parziale lettura congiunta del materiale,fornire una guida alla lettura del materiale ricapitolando gli obiettivi e il contenuto dei singolirapporti in modo da evidenziarne il loro possibile utilizzo.
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2.2. L’ARCHITETTURA DELL’OSSERVATORIO.
Si tratta del corpo centrale di tutta la ricerca effettuata in quanto l’obiettivo principaledell’Osservatorio è organizzare l’informazione e favorirne l’accesso agli operatori e agli utentinelle loro articolate espressioni, nonché promuovere la comunicazione e lo scambioinformativo tra gli attori dell’intero settore turistico.Le linee strategiche che hanno guidato la progettazione dell’Osservatorio possono esserecosì riassunte.
Per la progettazione dell’Osservatorio si sono assunte, come base di riferimento metodologicoe culturale, le linee guida che discendono dalla “CARTA PER LA TUTELA E LAVALORIZZAZIONE TURISTICA DEL PO” messa punto dall’Intesa Interuniversitaria1, dalla“Carta per un Turismo Sostenibile”2, dalla “Carta Internazionale del Turismo Culturale”3 ed inparticolare dalle invarianti strategiche riscontrate negli strumenti di programmazione delleistituzioni4 volte a promuovere:
• un turismo innovativo nella funzione di agente dello sviluppo economico delle realtà locali,fortemente integrato con le economie dei luoghi, che trova impulso per la sua azione dauna visione complessiva dei problemi e dei rapporti intersettoriali della filiera turistica,nonché da efficienti processi di cooperazione ai vari livelli territoriali;
• un’attività turistica ecosostenibile che assume la biodiversità culturale e biologica del
territorio del Po come risorsa da salvaguardare e come obiettivo strategico prioritario daperseguire nella programmazione;
1 L’intesa Interuniversitaria nell’ambito degli obiettivi per lo sviluppo della ricerca scientifica ha messo a punto undocumento, “La Carta del Po” contenente un insieme di criteri e principi largamente condivisi atti a (vedi documento alparagrafo specifico dell’elaborato di sintesi):
• orientare le iniziative politiche, scientifiche e culturali volte alla tutela e alla valorizzazione della fascia fluviale del Po;• guidare il confronto e la valutazione comparativa dei diversi interessi in gioco e delle scelte di tutela e d’intervento in
cui essi si riflettono;• offrire un quadro di riferimento per la formazione e l’esame dei piani e dei progetti a vario titolo interessanti la fascia
fluviale del Po;• in particolare, orientare il progetto, la realizzazione e la gestione dell’0sservatorio del fiume Po.2 La Carta per un Turismo Sostenibile è stata promossa dai partecipanti alla Conferenza Mondiale sul TurismoSostenibile (Lanzarote, 27/28 aprile 1995). I principi e gli obiettivi che discendono dalla dichiarazione di Lanzaroteriguardano lo sviluppo di un turismo “ecologicamente sostenibile nel lungo periodo, economicamente conveniente,eticamente e socialmente equo nei riguardi delle comunità locali”. In questa prospettiva lo “sviluppo sostenibile è unprocesso guidato che prevede una gestione globale delle risorse per assicurare la redditività, consentendo lasalvaguardia del nostro capitale naturale e culturale”.3 La Carta, adottata dalla dodicesima Assemblea Generale dell’Icomos a Città del Messico nell’ottobre del 1999, fissa iprincipi del rapporto tra turismo e patrimonio culturale. Questi riguardano in particolare: il ruolo del turismo nellapromozione della conservazione del patrimonio naturale e culturale, la pianificazione del turismo per assicurare lamigliore qualità della visita, nonché la gestione dei conflitti potenziali tra turismo e conservazione, al fine di garantire lasostenibilità e la preservazione del patrimonio naturale e culturale per le generazioni future.4 Queste discendano dalle scelte operate dalle istituzioni e da enti pubblici con i corrispondenti strumenti diprogrammazione generali e di settore: i Piani stralcio delle fasce fluviali (PSFF) e dell’Assetto idrogeologico (PAI)dell’Autorità di Bacino del Po, la Carta dei Principi e le linee strategiche di pianificazione della stessa Autorità di Bacino; iPiani e le strategie di sviluppo delle Regioni, i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale e i programmi di sviluppoturistico delle Province.
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• un turismo produttore di nuove esternalità economiche, ambientali e culturali ponendo in
relazione la rete delle attività turistiche con gli spazi aperti degli agroecosistemi e della retedegli agriturismi;
• il “Sistema di Gestione Ambientale” (S.G.A) delle iniziative per conseguire la qualità del
territorio, delle prestazioni imprenditoriali, dei servizi e dell’ospitalità, come elementodistintivo d’innovazione, di garanzia del prodotto turistico e di tutela dell’utenteconsumatore;
• lo sviluppo di funzioni turistiche avanzate per conoscere, capire e fruire il territorio,
associando alle attività escursionistiche e del tempo libero anche funzioni formative inmateria ambientale e culturale;
• l’esercizio di un turismo capace di valutare le opportunità offerte dalle economie locali, i
propri effetti sulle risorse ambientali e culturali, sulla portata di assorbimento degli impatti,sul controllo degli interventi, sulla capacità di coinvolgere gli attori nel processo diformazione delle decisioni;
• la diffusione della “Marca del Po” facendo perno su un’immagine complessiva della
“Regione turistica”, attraverso un modello di comunicazione avanzato di marketing turistico,legato all’identità dei luoghi e alle risorse territoriali localmente disponibili.
Va da sé l’opportunità di rilevare che la struttura dell’Osservatorio, per la pluralità dellefunzioni e degli obiettivi da perseguire, nonché per favorire il maggior numero possibile discambi informativi tra gli operatori e gli utenti del prodotto turistico, dovrà fare perno su unarete di servizi telematici interattivi, fondata sulle nuove tecnologie dell’informazione. In questaottica l’Osservatorio renderà visibile nel mondo telematico la realtà della “Regione turistica delPo” e fornirà ai navigatori l’accesso ai siti e alle informazioni sull’offerta di beni e servizidell’immenso patrimonio ambientale e culturale del Po.
Per quello che riguarda il contenuto, gli aspetti più rilevanti sui quali vale la pena richiamarel’attenzione sono :
a) l’individuazione di diverse tipologie di utenti e la conseguente articolazione delleinformazioni ad essi rivolte in funzione di un loro differente tipo di utilizzo; in modo moltosintetico sono stati distinti:
- la Pubblica Amministrazione, per la quale si ipotizza la fornitura diinformazioni di natura macroeconomica, sullo stato dell’offerta, sull’evoluzione delladomanda, sulle interdipendenze del settore turistico;
- gli operatori, per i quali si ipotizza la fornitura di informazioni di naturatecnica, sul lato dell’offerta sul lato della domanda, sulle politiche pubbliche;
- gli utenti finali, per i quali si ipotizza di fornire informazioni su geografia eambiente, quadro dell’offerta, presenza di offerte alternative, prenotazione distrutture e di servizi;
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b) le componenti organizzative e funzionali dell’Osservatorio ed in particolare, per quantoriguarda la piattaforma telematica, l’idea di un multiportale del Po a risonanza territoriale, dacondividere eventualmente con più soggetti operanti i settori complementari, in modo da:
- garantire ai partecipanti un giusto grado di autonomia operativa edecisionale;
- sviluppare nello stesso tempo soluzioni telematiche integrate;- favorire l’interazione tra soggetti diversi;- favorire la competizione e nello stesso tempo la cooperazione territoriale;- costruire un’immagine turistica complessiva della regione fluviale del Po;
c) la costruzione delle basi informative articolate in:
- schede sintetiche per l’implementazione e il monitoraggio;- schede analitiche sotto forma di questionari per la raccolta dei dati;- una matrice per la classificazione e l’elaborazione dei dati raccolti;
d) un primo, anche se parziale, data base relativo solo ad alcune aree e ad alcune variabili, icui dati sono raccolti in un apposito file organizzato secondo la matrice citata in precedenza.
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2.3. DEFINIZIONE DELLA RETE DEGLI ATTORI E FOCUS GROUP.
L’obiettivo di questa parte dello studio è stato definire la rete degli operatori e dei potenzialiattori interessati al progetto di valorizzazione delle risorse turistiche associate al Po everificare il loro grado di disponibilità ad essere coinvolti con proprie risorse in particolarisegmenti del mercato turistico.
Il risultato di questo lavoro ha permesso sia la messa a punto di una metodologia di caratteregenerale che può essere applicata in tutte le realtà esistenti nell’ambito della regione del Po, sia la sperimentazione del metodo stesso per quanto riguarda le province di Piacenza,Cremona e Lodi.
La metodologia individuata si è basata su:- la definizione preliminare degli attori interessati alla partecipazione all’attività
di valorizzazione turistica del Po sulla base di alcuni criteri fondamentali (attinenzadell’attività svolta con il fenomeno turistico, relazione di questa attività con il fiume,appartenenza della localizzazione alla regione fluviale).
- La verifica della loro disponibilità e interesse attraverso interviste strutturatee focus group; il che ha comportato la messa a punto sia delle procedure digestione di queste attività sia dei questionari relativi (riportati negli allegati).
La prima applicazione del metodo individuato ha permesso di ricavare alcune indicazionioperative che vale la pena riassumere
Le prospettive di sviluppo della regione turistica del Po corrispondono in pieno ad un modelloevolutivo del tipo "ciclo di vita del prodotto", conosciuto, nell'ambito della geografia delturismo, come "modello di Butler". In tale schematizzazione la regione turistica si trova ancoranella fase di avviamento delle attività, anche se può definirsi da tempo conclusa quella diesplorazione, dato che le potenziali risorse ed attrattive sono ben note e classificate.L'avviamento si presenta tuttavia come una fase particolarmente lunga, a causa dellamancanza di sinergie tra operatori, finanziatori e intervento del settore pubblico in grado diconsentire il decollo delle presenze turistiche. In sostanza, allo stato attuale la fase di avvionon è ancora in grado di passare, in tempi ragionevolmente contenuti, a quella dellosviluppo, in cui la domanda assume un andamento geometrico o esponenziale. E' tipica dellafase di avviamento la domanda di intervento diffuso rivolta dagli operatori privati nei confrontidella Pubblica Amministrazione, per ottenere azioni propositive, propulsive e interventifinanziari per la realizzazione di infrastrutture o di strumenti di informazione e diprogrammazione molto costosi. La Pubblica Amministrazione, al contrario, pare non averefinora risposto in maniera adeguata alle aspettative, opponendo inoltre pesanti ostacoli dinatura burocratica che sono stati da tutti criticati con forza.Senza eccezioni, in questa fase, esattamente come previsto dal modello di Butler, l'iniziativadi avviamento delle attività turistiche è ancora saldamente in mano ad imprenditoria localeche, anzi, dimostrerebbe di avere potenzialmente le risorse sufficienti a far fronte alle fasi disviluppo immediatamente successive. Sono quindi assenti, al momento, i grandi operatori
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esterni, non ancora interessati a rilevare attività dal futuro incerto e dalle prospettive non bendefinite.In questa fase il numero dei turisti non raggiunge ancora quello dei residenti neppure neiperiodi di punta e la loro presenza assume un carattere marginale nel contesto dellepotenziali attività economiche.
Mezzi di trasporto e di collegamento tra la regione e l'esterno sono ancora carenti e, anzi,alcune sub-aree risultano tuttora poco accessibili per la mancanza di infrastrutture e, amaggior ragione, di servizi pubblici di trasporto.Conformemente al modello di Butler, anche l'atteggiamento degli operatori locali ha appenasuperato la fase esplorativa, quella caratterizzata da rifiuto o comportamento interlocutorio,mostrando l'inizio di un'aspirazione a prendere in considerazione il fenomeno dal punto divista delle prospettive economiche ad esso correlate.Anche l'atteggiamento del turista è quello tipico di località in fase di avviamento: ladocumentazione informativa di base è ancora approssimativa, il cliente non ha unapercezione globale dell'offerta e delle sue risorse e ne può ricavare un'impressione nelcomplesso non sempre positiva, quindi non in grado di attivare un effettivo interesse a catenada parte di altri potenziali turisti.Nel complesso, il percorso verso la conclusione della fase di avvio e l'inizio dello sviluppopropriamente detto appare ancora lungo e problematico, ostacolato da atteggiamenti da partedi operatori, turisti e Pubblica Amministrazione che non sempre convergono verso la stessadirezione.Tra i motivi di convergenza in sede di intervista è la visione di un Osservatorio quale mezzoper realizzare il necessario coordinamento tra le attività svolte o promosse dai diversioperatori, in modo che gli sforzi del singolo non vadano dispersi, ma si amplifichino insinergia con quelli di tutti gli altri attori.Non vengono rilevate attività incompatibili tra loro, in quanto, secondo gli intervistati, losviluppo di una nuova regione turistica con le possibilità di quella del Po ha posto per l'attivitàdi tutti e può creare occasioni di sviluppo economico in tutti i settori.Le attività di escavazione non vengono percepite come minaccia allo sviluppo turistico, anzi,al contrario, come mezzo per il decollo di altre attività che traggono beneficio da unaregolazione delle dinamiche naturali della vita del fiume e del suo territorio. E' unanime,anche da parte degli industriali, la condivisione della necessità di regolamentarel'escavazione attraverso disposizioni dettate da un'authority al di sopra delle parti.
La navigazione viene da tutti percepita come un'attività cardine, senza la quale non sarà possibilealcun ulteriore sviluppo del turismo lungo l'asse fluviale, nemmeno attraverso attività di sponda, il cuipotenziale richiamo viene considerato di ordine inferiore.Lo scenario con cui ogni operatore parrebbe avere interesse a collaborare con quasi qualsiasi altrogenere di attore vede la presenza di attività a stretto contatto, interconnesse in offerte plurivalenti(trasporti/ristorazione, soggiorno/pratiche sportive, ambiente/cultura) variamente combinate tra loroed organizzate da un ente di ordine superiore (assessorato al turismo), previo consenso econsultazione delle parti, attraverso proposte-itinerario ben visibili sul mercato.
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Gli operatori hanno in mente modelli di sviluppo che prevedono l'afflusso di clientela prevalentementenazionale, attratta da motivazioni di riscoperta delle tradizioni, affiancata da giovani e daorganizzazioni per la promozione del turismo ambientale e scolastico. La clientela estera, menonumerosa, occuperebbe tuttavia un ruolo complementare in nicchie di mercato elitario,caratterizzate dalla preponderanza dell'elemento navigazione e soggiorno ad alta qualità ed elevatovalore aggiunto.Si sta pertanto facendo riferimento ad un modello di regione turistica in parte sperimentato in alcunipaesi esteri (navigazione sul Reno), ma in gran parte inedito, nella sua complessità, sul mercatoitaliano. I singoli settori di offerta (cultura, musei, ambiente, enogastronomia) sono tuttavia bencollaudati da tempo dall'imprenditoria turistica italiana, mentre l'assemblaggio delle singole propostein pacchetti-itinerario risulta inedito e suscettibile di approfondimenti per la verifica dei rapporticosto-benefici e dei risultati economici attesi.Gli operatori vedono con fiducia ed interesse l'integrazione fra le varie attività in quanto pare l'unicomezzo per la conquista di una nicchia di clientela utilizzando risorse turistiche finora sottovalutate enon valorizzate dal mercato italiano, anzi, lasciate spesso all'abbandono, la cui percezione da partedel turista medio è ancora approssimativa e priva di modelli di riferimento collaudati.Il grado di consenso sui problemi e sulle proposte di intervento avanzate dall'Osservatorio è almomento abbastanza elevato, ma gli attori pretendono di poter assumere un ruolo attivo epropositivo nell'ambito del progetto, sottraendolo al monopolio decisionale della PubblicaAmministrazione nei confronti della cui passata iniziativa si esprimono numerose riserve.
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2.4. AREE NATURALI PROTETTE.
L'obiettivo di questo lavoro è stato sia fornire un contributo alla definizione dell'ambitogeografico di azione dell'Osservatorio medesimo, sia analizzare il ruolo delle reti ecologicheed ambientali nel sistema naturalistico-territoriale individuato, esaminando le ricadutepotenziali sul sistema di fruizione turistico, ricreativo e culturale.
Il contenuto del lavoro risulta così articolato:
a) individuazione dell'area o della fascia fluviale che ha costituito il territorio di riferimento ;b) analisi della diverse forme di tutela ambientale eistenti nell'area precedentemente
individuate ed in particolare: parchi nazionali, parchi naturali regionali e interregionali,riserve naturali, zone umide o di interesse internazionale, altre aree naturali protette, zonedi protezione speciale, zone speciali di conservazione, aree di reperimento terresti emarine.
c) sintesi delle principali variabili relative alle aree protette individuate, quali struttura
demografic-insediativa, forza lavoro, uso del suolo in atto: d) indicazioni del ruolo attuale e potenziale delle aree protette, evidenziando come:
- circa i due terzi dei comuni siano caratterizzati da aree protette di pur esiguadimensione;
- la necessità che le aree facciano sistema , siano cioè messe in rete, adesempio sulla falsariga "del progetto Po" piemontese e avendo anche come puntodi riferimento il progetto del Ministero dell'ambiente per la Rete EcologicaNazionale;
- la necessità che la messa in rete non si esaurisca in una serie di operazioni"fisiche" ma sia anche un'impresa culturale.
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2.5. MONITORAGGIO DEGLI ASPETTI NATURALISTICI ED ECOLOGICI. L'obiettivo del lavoro è stato la determinazione di un protocollo ottimale di azione per ilmonitoraggio degli aspetti naturalistici ed ecologici (e più generalmente ambientali) relativi alfiume Po ed alle sue fasce di pertinenza. La considerazione di fondo alla base del lavoro era che un osservatorio degli aspetti attinential turismo non può prescindere da un'efficace monitoraggio dell'evoluzione del substrato(l'ecosistema e più in generale l'ambiente) su cui tali attività si appoggiano. Un osservatorio sull'evoluzione del substrato-ambiente diverrà così non solo uno strumento dipiù generale utilità, a disposizione delle Istituzioni interessate al governo del territorio entrocui il Po si inserisce. Il contenuto del lavoro è rappresentato essenzialmente da: a) la messa a punto di una metodologia per il monitoraggio spedito delle modificazioniambientali. Si è deciso di verificare le possibilità di affiancamento, al tradizionale modellooperativo basato esclusivamente sulla raccolta e l'uso di informazioni stabilizzate, di unmodello operativo che preveda anche analisi rapide in grado comunque di fornireinformazione utile al governo dinamico degli ambienti coinvolti. Lo schema operativo al momento ipotizzato prevede la messa a punto di un protocollodescrittivo basato su riprese aeree a bassa quota, opportunamente tradotte in informazioniutili. b) si è inoltre sviluppata una prima fase applicativa del programma volta a verificare lepotenzialità di utilizzo di aerei ultraleggeri.
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2.6. I PONTI SUL PO. Obiettivo del lavoro è stata la raccolta attraverso più fonti delle informazioni relative ai pontisul Po sperimentando contemporaneamente una nuova metodologia di schedatura. I contenuti del lavoro sono rappresentati da :
- schede dei dieci ponti storici di Torino, su carta e in formato word- video delle riprese effettuate dall'aereo da Moncalieri alla foce , disponibile
sia su supporto VHS sia su DVD- diapositive dei ponti compresi da Moncalieri alla foce, disponibili su CD.
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2.7. LA LOGISTICA FLUVIALE.
L'obiettivo del lavoro è stato quello di fornireun quadro conoscitivo della situazione attualedella logistica fluviale e alcune indicazioni di possibili linee di intervento.
Gli aspetti più significativi del contenuto del rapporto riguardano: oltre alle informazioni dicarattere quantitativo e cartografico relative alla struttura dell'offerta logistica l'analisiinterpretativa e le indicazioni di prospettiva. In particolare, esse si possono riassumere neipunti seguenti:
a) emerge una sostanziale debolezza del sistema infrastrutturale della navigazione interna inItalia. In questo campo il nostro paese sconta un notevolissimo ritardo rispetto ai partnereuropei, dove la modalità idroviaria si è sviluppata insieme con gli insediamenti urbani eindustriali creando quello stretto rapporto di reciproca interdipendenza indispensabile per unefficiente funzionamento del sistema. D’altra parte, l’area del Po, pur ampiamente modellatada interventi artificiali, vede una limitata presenza antropica, soprattutto rispetto alla suacollocazione al centro di una delle zone maggiormente sviluppate d’Europa. Un carattere,quest’ultimo, particolarmente importante sotto il profilo delle possibilità turistiche ma anchepotenzialmente problematico per la realizzazione di una efficiente e capillare rete di servizi.Si tratta quindi di contemperare istanze sulla carta contrastanti, come quelle relative allosviluppo della navigazione commerciale e delle sue infrastrutture rispetto alla conservazionedei caratteri ambientali, alla protezione dalle piene e alla crescente domanda di servizi per ilturismo: una problematica estremamente stimolante sul piano del progetto architettonicocontemporaneo, che proprio nella stratificazione e sovrapposizione di spinte spessoantitetiche ha trovato numerosi spunti per il suo rinnovamento.
b) Le numerose strozzature del sistema idroviario padano-veneto, insieme alle complessedinamiche economiche in atto nell’ambito della logistica, stanno progressivamente erodendola quota di traffico commerciale trasportata sulle acque interne. Sia pure con gravi ritardi sicominciano a realizzare interventi diretti a superare gli ostacoli maggiori e, in altri casi, sistanno iniziando le operazioni di progettazione preliminare. Il flusso di finanziamenti nonsembra tuttavia sufficiente a garantire in tempi brevi una piena funzionalità del sistema,peraltro non sostenuta da una adeguata domanda da parte del sistema produttivo.
c) Le statistiche di navigazione relative al sistema idroviario padano-veneto mostrano, a frontedi un calo del traffico commerciale, un sensibile aumento in questi ultimi anni del passaggiodi imbarcazioni turistiche. La tendenza in atto mostra una vocazione turistica del Po che vaattentamente valutata come risorsa fondamentale nello sviluppo dell’infrastruttura idroviaria edei traffici commerciali.Questo aumento è avvenuto nelle diverse categorie di trasporto, dal diporto privato (nel qualepuò essere compreso il fenomeno in crescita delle house-boat) al turismo di giornata suimbarcazioni con conducente di dimensioni variabili (da 4 a oltre 500 passeggeri), fino allegrandi navi che svolgono crociere settimanali sul grande fiume. Soprattutto quest’ultimosettore, promosso totalmente da società estere per il turista straniero, sta avendo un largo
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successo: si prevede che alle quattro navi che dal 1997 hanno via via preso servizio sul Po sene aggiungeranno entro cinque anni altre 4-6 unità.
d) Le linee di intervento sul sistema idroviario padano veneto riguardano anzitutto leinfrastrutture, alle diverse scale. La necessità di fornire adeguati servizi alla mobilità deveconfrontarsi con la salvaguardia dei caratteri ambientali introiettando da un lato nel processodi progettazione il meccanismo delle compensazioni (sull’esempio del Rodano) eprogrammando nel tempo la vita del manufatto fino alle modalità di dismissione. I numerosiinterventi sulle strozzature del sistema e sulle sue infrastrutture (canali, conche, porti,ponti…) costituiscono altrettante occasioni per avviare “buone pratiche” trasformative.A scala minore, tra le attrezzature richieste soprattutto dagli operatori turistici vi sonosenz’altro gli approdi, oggi insufficienti per numero e per prestazioni, incluse quelle diimmagine. Soprattutto lo sviluppo dell’attività crocieristica richiede già ora di poter approdarein luoghi diversi da quelli ormai consolidati per poter ampliare un’offerta già oggi deficitaria.Gli utenti della crociere, inoltre, sono per la maggior parte anziani e spesso con problemimotori: le compagnie lamentano la scarsa sicurezza e particabilità di molte situazioni e lanecessità di un loro adeguamento a standard più elevati sia dal punto di vista funzionale chemateriale.Altre occasioni di intervento riguardano il riuso, l’adeguamento e la trasformazione delleattrezzature industriali lungo il fiume. Per quanto relativamente rari siano questi impianti, illoro impatti è più che notevole. Le centrali Enel, ad esempio, sono coinvolte da processi dimodifica dei modi di funzionamento per la necessità di abbattere le emissioni (trasformazioneda olio combustibile a metano a Piacenza; impianto di desolforazione a Porto Tolle…),processi che comporteranno importanti conseguenze dal punto.
e) L’assenza di densità che rende così problematica l’organizzazione di una efficiente rete diservizi lungo il Po ne rappresenta anche la caratteristica distintiva e costituisce una dellequalità peculiari del suo paesaggio. Essa va quindi, allo stesso tempo, combattuta erafforzata Si può quindi pensare a un approccio strategico basato su due programmicomplementari, il primo teso a costituire un numero limitato di occasioni di concentrazione,dove infrastrutture, servizi, attrezzature, scambi fra modalità trovino il modo di operaresinergicamente, il secondo frammentato e sparso sul territorio a valorizzare le più minuteoccasioni locali.
f) Gran parte delle occasioni di intervento legate agli sviluppi della navigazione fluvialetrovano il loro terreno di elezione a diretto contatto con il fiume. Un terreno pericoloso,soggetto a periodici allagamenti, a lenti ma continui cambiamenti di assetto. Un terreno checostringe il progetto a pensarsi in termini dinamici, sperimentando strutture temporanee,galleggianti o, dall'altra parte, elementi in grado di non soffrire le esondazioni. Le tesi dilaurea, i laboratori e i seminari che si sono tenuti in varie occasioni presso la facoltà diarchitettura di Ferrara hanno cominciato ad affrontare questa situazione potenzialmentedestabilizzante per lo stesso progetto di architettura come approccio consolidato.Le strategie proposte tendono da un lato a utilizzare in termini vantaggiosi gli aspetticonsiderati più negativi: dai rifiuti galleggianti (materiali per un atelier del riciclo nel lavoro diMargherita Neri) alla presenza di una sorta di linea di esondabilità negli edifici (calcestruzzo
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nei basamenti, legno sopra gli argini: tesi di Matteo Sartori). Dall’altro propongono unadensificazione degli usi e delle interfacce tra diverse modalità sia nell’ambito commerciale(porto di pieve di Saliceto: tesi di Caterina Isabella) che in quello turistico (testa del parcourbano di Ferrara e attrezzature per il cicloturismo: tesi di Matteo Sartori) sia stratificandoambiti diversi (attrezzature e servizi a Boretto: tesi di Maura Rossi).I primi risultati mostrano già i numerosi motivi di interesse e le potenzialità di questostraordinario territorio nei termini della sua valorizzazione infrastrutturale e paesaggistica, duetermini apparentemente contraddittori ma necessariamente legati in un processo di reciprocavalorizzazione.
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2.8. LE STRUTTURE RICETTIVE E LE ATTIVITÀ CULTURALI E SPORTIVE.
L’analisi dell’offerta delle strutture ricettive, pararicettive e delle attività culturali e sportive èstata compiuta con un duplice obiettivo: di natura metodologica, volto alla verifica delladisponibilità dei dati e alla messa a punto della loro raccolta ed elaborazione e di naturaapplicativa, volto alla sperimentazione dei metodi sviluppati al caso dei comuni rivieraschidelle provincie di Parma e Piacenza.
Sul piano dei contenuti gli elementi da evidenziare riguardano:
a) la modalità di raccolta dei dati, dalla quale emerge una notevole differenza in termini didisponibilità di informazioni tra le strutture ricettive, per le quali i dati risultano più facilmenteaccessibili, e le attività culturali e sportive , per le quali l’individuazione degli operatori èrisultata più problematica e ha richiesto il ricorso a fonti particolari (si veda al riguardo ilrapporto sulla rete degli attori );
b) la verifica della possibilità di utilizzare alcuni indici sintetici proposti dalla letteraturaspecialistica in materia di ricettività e di attrezzature sportive e culturali che consentono unarapida lettura e interpretazione dei dati nonché una loro rappresentazione cartografica;
c) la sperimentazione del metodo precedente per i comuni rivieraschi delle due province diParma e Piacenza che si è tradotto nella rappresentazione di alcuni dei principali indicatori(tasso di funzione alberghiere, indice di Lundgren, indice di Florence, indice di composizionequalitativa, densità delle strutture di ristorazione) sotto forma di cartografie.
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2.9. IL MUSEO A RISONANZA TERRITORIALE.
L’obbiettivo del lavoro è stato realizzare un sistema museale delle zone percorse dall’interaasta del fiume assumendo come punti cardine i 62 musei individuati nell’area: sono museicivici, centri di documentazione, di educazione ambientale, del lavoro agricolo e dellatecnologia preindustriale e industriale. Caratterizzati da una “squisita gracilità” e dallapreziosità degli oggetti conservati, queste strutture museali rimandano direttamente alla storiadelle zone cui si riferiscono. L’ambiente naturale e culturale costituisce il loro collegamentospontaneo e adeguatamente presentati e organizzati configurano un’infrastruttura culturaledistribuita sul territorio capace di una proposta culturale articolata e di approfondimentotematico.
Il contenuto del lavoro è articolato in un apporto di tipo metodologico e una primaapplicazione al territorio.
a) Per quanto riguarda la metodologia, va sottolineato che essa ha seguito una strategiaprogettuale basata sull'individuazione dei nodi progettuali in una struttura binaria:
1. un percorso fisico, dinamico nel territorio lungo il fiume2. un percorso virtuale che rappresenti la complessità del sistema e costituisca un foro
interattivo per utenti e operatori.Gli utenti previsti sono rappresentati dalla stessa comunità degli abitanti, interessata acostruire un significativo rapporto con le potenzialità della propria realtà locale e un segmentodi turismo coinvolgibile in un nuovo modo di viaggiare con mezzi di trasporto quali la barca, labicicletta, il cavallo che consentono un diretto rapporto con l’ambiente.
E' stato reperito il materiale relativo ad analoghe realtà operative in altri stati europei perrilevare standard adeguati di articolazione, funzionamento e opportunità sviluppate in senoalle politiche comunitarie.
b) A livello applicativo come primo tentativo di sperimentazione è stata operata unaricognizione per definire i profili specifici delle risorse museali operanti nell’ambiente culturalepaesaggistico del fiume Po. L’area è stata divisa in quattro macro unità:
- area di montagna e collina, dalle sorgenti fino a CasaleMonferrato;
- area di collina e pianura, da Casale Monferrato a Pavia;- area di pianura, da Pavia a Ferrara;- area del delta, da Ferrara alla foce.
Sono state individuate due fasce longitudinali, con andamento parallelo al fiume, in cuisarà necessario operare con diverse modalità:
- la prima fascia comprende tutti i territori dei Comunidirettamente affacciati al fiume
- la seconda fascia, più esterna e non limitrofa al fiume, èdeterminata dai soli centri urbani di importanza provinciale che avranno la
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funzione di testa di ponte per il collegamento tra la rete viaria e ferroviariadi lunga percorrenza e l’area rivierasca: Milano, Pavia, Parma, Bologna,Sabbioneta, Venezia.
I musei di maggiori dimensioni avranno funzione di “Capisaldi funzionali” e costituirannoappoggio e accesso al sistema. Nella fascia a ridosso del fiume, punteggiata da musei locali,sono stati individuati i “Capisaldi tematici” (le “antenne” degli ecomusei francesi) checoordineranno gli itinerari di visita mettendo in circuito i luoghi di interesse storico, ambientinaturali, musei e percorsi.Ciò favorisce la possibilità di ritorno ai luoghi visitati e quindi di approfondimento delleinformazioni e conoscenze, capace di far evolvere il rapporto con i musei in una relazione nonoccasionale.
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2.10. VIAGGIANDO CON IL PO, DENTRO, FUORI E SOPRA IL FIUME: UNA MAPPAVIRTUALE DEL PATRIMONIO CULTURALE E AMBIENTALE.
L'obiettivo di questa parte del progetto è stato realizzare una mappa, come strumentoconoscitivo unitario, del patrimonio culturale (architettonico, archeologico, artistico e storico)del territorio del Po. L'idea guida è che esiste uno stretto rapporto tra l'esistenza dei beniculturali e i modi di essere e di evolvere del territorio. Si è cercato quindi di ricondurre asistema tutto l'insieme delle testimonianze fisiche, geografiche, culturali, architettonicheambientali, paesaggistiche in una prospettiva di conoscenza, tutela e valorizzazione non solodei singoli beni ma anche dell'ambiente nel suo insieme.
Il contenuto del lavoro si articola in:
a) una metodologia per la costruzione della banca dati, che rappresenta lo strumento basedi memorizzazione per poter sperimentare anche con programmi provvisori alcunefunzioni di interrogazione e di ricerca delle informazioni. In particolare va sottolineato chesi è provveduto ad agganciare la banca dati ai sistemi informativi geografici e ai sistemi digestione della stampa dei dati del Ministero dei beni culturali.
b) L'esemplificazione cartacea del prototipo realizzato su CD che tenta di simulare la
sequenza riprodotta della navigazione sul Po realizzata dal Politecnico di Milano. Il CD equindi anche il formato cartaceo è organizzato per navigare sul Po a tre livelli :
- dentro, a cui corrisponde la visita dei luoghi che si possono incontrareviaggiando nel fiume (comuni della prima fascia)
- fuori, a cui corrisponde la visita dei luoghi fuori dall'acqua (comuni dellaseconda fascia)
- sopra, a cui corrisponde la visita del territorio guardandolo dall'alto (territoridella terza fascia o dei territori costituenti la rete degli itinerari del territorio dibacino).
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2.11. LA COMUNICAZIONE TURISTICA A SCALA PROVINCIALE E COMUNALE.
L'obiettivo del lavoro è quello di verificare la possibilità di realizzare carte di facile lettura perla fruizione turistica del fiume Po.
Il contenuto del lavoro è costituito da:
a) una metodologia di selezione e restituzione dei dati presi in considerazione; b) la applicazione della metodologia menzionata all'area di Foce Trebbia-Monticelli di Ongina
in provincia di Piacenza, attraverso la realizzazione di due carte a diversa scala.
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3. UNA PRIMA VISIONE D’INSIEME.
3.1. INTRODUZIONE.
Nonostante i diversi lavori che costituiscono la corpo della ricerca effettuata abbiano contenutinecessariamente diversi e quindi difficilmente leggibili in modo incrociato è possibile ricavarealcune indicazioni di ordine generale che possono tradursi in una prima visione d'insieme. Inparticolare è stato possibile fare una riflessione complessiva su tre temi che ci sembrano digrande rilievo.Il primo ha a che fare con la definizione della regione fluviale o regione turistica. La sceltafatta all'inizio dello studio è stata di muoversi secondo la logica di una regione fluviale ageometria variabile, nel senso che ogni gruppo di lavoro, come risulta dai singoli rapporti, hautilizzato una regionalizzazione diversa in funzione dei propri obiettivi specifici. Proprio apartire da queste definizioni, peraltro abbastanza coincidenti, perlomeno per quanto riguardal'ossatura della regione, costituita principalmente dai comuni rivieraschi, è stato possibile fareun tentativo di definizione "ottimale" della regione stessa. La metodologia seguita e i risultatiemersi da questo processo di regionalizzazione sono riportati nel paragrafo relativo, in cuivengono anche evidenziati gli obiettivi e i vantaggi raggiungibili da una simile procedura.Proprio a partire da questa definizione di regione fluviale è stato possibile ricavare il secondoprodotto di sintesi: il cartogramma dell'offerta turistica. Si tratta della rappresentazione graficadegli elementi informativi essenziali della regione turistica individuata, che permette di averedistribuita su tutta l'asta del Po una rappresentazione schematica dei principali caratteri per lavalorizzazione turistica. Ovviamente non tutti gli elementi sono stati presi in considerazione,sia per la disponibilità delle informazioni sia per evitare il rischio di un eccessivoappesantimento della carta stessa. Anche in questo caso quindi si tratta di un primo tentativodi sintesi, suscettibile di completamento e miglioramento.
Un ultimo elemento di sintesi è infine rappresentato dalla Carta per la tutela e lavalorizzazione del Po. Questa carta elaborata inizialmente dal Politecnico di Torino (nellapersona del professor Roberto Gambino) è stata poi condivisa dagli altri gruppi di lavoroappartenenti all'intesa interuniversitaria che hanno realizzato il presente progetto.
La Carta raccoglie un insieme di criteri e principi largamente condivisi, atti a:
a. orientare le iniziative politiche, scientifiche e culturali volte alla valorizzazionedella fascia fluviale del Po;
b. guidare il confronto e la valutazione comparativa dei diversi interessi in giocoe delle scelte di tutela e d'intervento in cui essi si riflettono
c. offrire un quadro di riferimento per la formazione e l'esame dei piani e deiprogetti a vario titolo interessanti la fascia fluviale del Po
d. in particolare, orientare il progetto, la realizzazione e la gestionedell'Osservatorio del fiume Po.
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3.2. LA “REGIONE FLUVIALE”.
3.2.1. Premessa.
Il progetto dell’Osservatorio richiede, in via preliminare, la definizione di un’area di riferimentodell’offerta turistica. L’obiettivo è d’individuare un ambito territoriale ottimale, ossia un’AREASISTEMA, (che d’ora in poi chiameremo REGIONE FLUVIALE per la valorizzazione turisticadel Po), suscettibile di ricevere interventi integrati e di produrre effetti moltiplicatori nellepolitiche di promozione della “MARCA PO”.
L’assetto territoriale assunto a riferimento della Regione fluviale è scaturito da una primalettura dei parametri fisico-morfologici ed ambientali dell’ambito territoriale del Po, nonché daun’analisi della logistica terra/acqua, della rete dei centri urbani e delle emergenze storico-architettoniche e culturali presenti nelle realtà dell’intorno del fiume.
Questo approccio ha individuato un’areale che s’innerva nel cuore dell’area padana, il cuielemento ordinatore è dato non tanto dalle economie di scala derivanti dall’aggregazione dipiù realtà locali, elemento tuttavia non trascurabile, quanto piuttosto dai potenziali di sviluppolegati al sistema di relazioni e di scambio reticolare tra le componenti economiche, ambientalie culturali localmente disponibili; questo sia nelle relazioni interne del proprio ambito, sia nelpiù ampio sistema di relazioni e complementarità funzionali dell’area fluviale con la reteesterna dei servizi urbani e delle funzioni di rango superiore.
La definizione dell'ambito fluviale consentirà di corrispondere ai seguenti obiettivi:
• fornire un quadro territoriale di riferimento per la programmazione degli interventi e delleproposte progettuali e, in una prospettiva più ampia, indicare l’ambito operativo per losviluppo di azioni coordinate fra la molteplicità di soggetti pubblici e privati operanti lungol’intera fascia fluviale, dal Monviso all’Adriatico;
• valutare le grandezze territoriali di alcune variabili dell’area sistema per impostare politiched’intervento;
• porre le amministrazioni pubbliche e gli operatori privati nelle condizioni di svilupparestrategie di programmazione e progetti d’intervento sulla base di un sistema territorialericonoscibile nei suoi elementi e criticità;
• far emergere i potenziali attori dell’area programma interessati, nell’ambito di standardpredefiniti da protocolli, a dotarsi del logo della “Marca del Po” e ad utilizzare, per le attivitàdi promozione e comunicazione, i servizi offerti dalla rete dell’osservatorio.
3.2.2. Aspetti metodologici. La metodologia adottata si basa su un approccio di tipo empirico analitico, essa consiste nelladelimitazione di ambiti monotematici definibili sulla base di specifici parametri (fisico-morfologico,
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ambientale, sicurezza idraulica, urbanistico-funzionale, potenzialità turistiche, ....). Dall’incrociogeografico dei diversi ambiti ne è derivato un areale formato da una fascia territoriale di ampiezzasuperiore rispetto a quella delle realtà rivierasche. Lo schema della figura sottostante ne esemplificail procedimento adottato.
SCHEMA DEL PROCESSO D’INDIVIDUAZIONE DELLA DELL’AREA PROGRAMMA
AMBITI TEMATICI
I
II
III
IVRISORSE ANTROPICHE
RAPPORTO FIUME/TERRITORIO
AREE PROTETTE
RISCHIO IDRAULICO
AREA SISTEMA
INCROCIO TEMATISMI
VTEMATISMO XY
Fig. 1
3.2.3. Definizione degli ambiti
I° AMBITO Territori aventi una stretta relazione con il fiume per morfologia, storia, cultura, economia. Lafascia d’ambito si identifica con i territori rivieraschi dei 183 comuni che si affacciano sullesponde del fiume (tabella N° 1)5.
5La tabella è organizzata per tratti di fiume, ciascuno dello sviluppo di 50 km, individuati in base alla progressivachilometrica del corso d’acqua. Per ogni comune è riportata, per consentire una preliminare valutazione del propriopeso territoriale, la popolazione residente.
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II° AMBITO TEMATICO Gli elementi presi in considerazione per l’identificazione della fascia tematica sono: • le componenti fisico-morfologiche riconoscibili nei tratti fluviali relitti (paleoalvei, lanche,
alvei abbandonati, i segni delle zone di meandreggiamento, ...);• le tracce e le testimonianze degli eventi attraverso i quali si è svolto il loro ciclo genetico
naturale (paleoalvei, paleomeandri, rilievi isolati, terrazzi minori, alterne fasi di erosione edeposizione, paesaggi ed eventi legati a modificazioni storiche collegate all’interventoumano).
• i luoghi selezionati sulla base della loro coincidenza con i punti di confluenza dei principaliaffluenti;
• le aree di rilevanza ambientale identificabili nelle aree naturali protette, nei parchi nazionali,regionali e interregionali, nelle riserve naturali, nelle zone umide di interesse internazionaleai sensi della convenzione di Ramsar, nelle zone di protezione speciale (ZPS), designateai sensi della direttiva 79/409/Cee, nelle zone speciali di conservazione (ZSC), individuateai sensi della direttiva 92/43/Cee, correntemente indicate come siti d’importanzacomunitaria (SIC).
Dall'incrocio con il primo ambito, i comuni non coincidenti con quelli della fascia precedente eperciò ricadenti all’esterno della prima delimitazione sono risultati i seguenti: Alluvioni Cambiò (AL), Breme (PV), Candia Lomellina (PV), Codigoro (FE), Comacchio (FE), Copparo (FE), Envie (CU), Formignana(FE), Gambasca (CU), Jolanda di Savoia (FE), Lagosanto (FE), Mantova (MN), Maccastorna (LO), Mesola (FE), Migliarino (FE), Ostellato(FE), Polonghera (CU), Pavia (PV), Pomaro Monferrato (AL), Sartirana Lomellina, Spinadesco (CR), Tresigallo (FE), Villastellone (TO),Migliaro (FE), Alfonsine (RA), Argenta (FE), Cervia (RA), Ravenna (RA), Rosolina (RO).
III° AMBITO TEMATICO. Il parametro adottato per la delimitazione fa perno sul rapporto acqua/territorio, ovvero sulrischio idraulico definito dall’Autorità di Bacino nel PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico)secondo la seguente classificazione: • Fascia “A” di deflusso della piena costituita dall’insieme delle forme fluviali riattivabili
durante gli stati di piena;• Fascia “B” di esondazione, esterna alla precedente, costituita dalla porzione di territorio
interessata da inondazione. Il limite della fascia si estende fino al punto in cui le quotenaturali del terreno sono superiori ai livelli idrici corrispondenti alla piena di riferimento;
• Fascia “C” costituita dalla porzione di territorio esterna alla precedente che può essereinteressata da inondazioni al verificarsi di eventi più gravosi di quelli di riferimento.
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I comuni ricadenti all’esterno della fascia fluviale risultante dall’incrocio degli ambiti primo esecondo, sono:6
Alluvioni Cambiò (AL), Alzano Scrivia (AL), Castelnuovo Scrivia (AL), Guazzora (AL), Carboara Scrivia (AL), Molino dei Torti (AL),Pomaro Monferrato (AL), Sale (AL), Acquanegra Cremonese (CR), Bonemerse (CR), Casteldidone (CR), Cella Dati (CR), Cingia DèBotti (CR), Rivarolo del Re ed Uniti (CR), S. Giovanni in Croce (CR), S. Martino del Lago (CR), Scandolara Ravara (CR), Sesto Uniti(CR), Solarolo Rainero (CR), Sospiro (CR), Spinadesco (SP) Spineda (CR), Codogno (LO), Cornovecchio (LO), Fombio (LO), Meleti(LO), Ospedaletto Lodigiano (CR), S. Fiorano (LO), Cento (FE), Masi Torello (FE), Massa Fiscaglia (FE), Mirabello (FE), Poggio Renatico(Fe), Porto Maggiore (FE), Sant’Agostino (FE), Vigarano Mainarda (FE) Voghiera (FE), Bozzolo (MN), Castellucchio (MN),Commessaggio (MN), Gazzuolo (MN), Gonzaga (MN), Magnacavallo (MN), Moglia (MN), Pecognaga, (MN), Poggio Rusco (MN), RivaroloMantovano (MN), Sabbioneta, (MN), San Giacomo delle Segnate (MN), SAN Giovanni del Dosso (MN), San Martino dall’Argine (MN),Schivenoglia (MN), Villa Poma (MN), Virgilio (MN), Busseto (PR), Fontanellato (PR), Fontevivo (PR), Parma (PR), San SecondoParmense (PR), Soragna (PR), Sorbolo (PR), Torrile (PR), Trecasali (PR), Badia Pavese (PV), Barbianello (PV), Breme (PV), Broni(PV), Campospinoso (PV), Candia Lomellina (PV), Casanova Lonati (PV), Castelletto di Branduzzo (PV), Corteolona (PV); Costa dèNobili (PV), Dorno (PV), Pavia (PV), Pinarolo Po (PV), Pizzale (PV), Sartirana Lomellina (PV), Stradella (PV), Torre Beretti e Castellaro(PV), Torre de' Negri (PV), San Pietro in Cerro (PC), Bastiglia, (MO), Bomporto (MO), Campogalliano (MO), Camposanto (MO), Caroi(M), Cavezzo (M), Concordia sulla secchia (M), Finale Emilia (MO), Medolla (MO), Mirandola (M), Nonantola (MO), Novi di Modena (MO),Rivarino (MO), San Felice (Mo), San Prospero (MO), Soliera (MO), Crevalcore Molinella (BO), Molinella (BO), San Giovanni in Persiceto(B), Sant'Agata (BO), Bagnolo in Piano (RE), Cadelbosco di Sopra (RE), Campagnola Emilia (RE), Campegine (RE), Castelnovo di Sotto(RE), Fabbrico (RE), Gattico (RE), Novellara (RE), Poviglio (RE), Reggio Nell’Emilia (RE), Rio Saliceto (RE), Rolo (RE), Sant’Ilario d’Enza(RE), Castellar (CU), Polenghera (CU), Villastellone (TO),
Trattandosi di un evento catastrofico (Piena teorica con tempo di ritorno di 500 anni), i comunielencati sono stati sottoposti ad una ulteriore selezione considerando gli obiettivi divalorizzazione turistica. IV° AMBITO La selezione dei comuni ha avuto luogo sulla base di elementi di natura geografica edell’armatura dei centri urbani dell’intorno territoriale del fiume ad organizzare beni e servizidell’offerta turistica. Tali elementi riguardano: • i centri urbani che per rango dimensione, posizione geografica e potenziali capacità sono
in grado di esercitare funzioni di poli ordinatori dei servizi dell’offerta turistica, nonché direte portante dell’organizzazione territoriale della fascia fluviale;
• la rete dei beni storico culturali d’interesse architettonico e delle città d’arte;• i centri urbani dei comuni collegati alla rete delle piste ciclabili, aventi origine dai territori
dei comuni rivieraschi;• le aree agricole e le reti diffuse degli insediamenti rurali a ridosso della fascia fluviale,
suscettibili di sviluppare servizi di accoglienza agrituristica ed un’offerta diffusa delleproduzionii tipiche di qualità e di tradizioni enogastronomiche;
• i luoghi potenzialmente vocati a svolgere funzioni di interfaccia fiume/territorio;• i sistemi esterni alla fascia fluviale che pur non aventi dirette relazioni con il corso d’acqua
sono riconoscibili per la presenza di:∗ sistemi turistici locali di eccellenza;∗ elementi aventi rilevanza urbanistica e territoriale;∗ luoghi ad elevata qualità ambientale (parchi fluviali degli affluenti del Po, aree protette in
prossimità della fascia fluviale, segni percepibili del paesaggio locale);
6 Le aree maggiormente interessate dal rischio idraulico sono quelle della fascia “C” (le fasce “A” e “B”, di minor ampiezza, interessanoprincipalmente i comuni rivieraschi.
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∗ emergenze storico-artistiche (città d’arte, luoghi della memoria, reti dell’insediamentostorico, emergenze architettoniche monumentali, sistemi museali, ecc);
∗ strutture di accoglienza (ricettività alberghiera e complementare) e reti di eccellenzadell’offerta turistica integrabili con quelle della regione fluviale (strade del vino e deisapori, circuiti dei castelli, reti enogastronomiche, ...);
∗ manifestazioni culturali, mostre e mercati;• i potenziali bacini di gravitazione dell’utenza locale sui luoghi attrezzati per la fruizione dei
beni ambientali e culturali del Po;• perseguire una forte integrazione dei luoghi delle sorgenti del Po, fra i quali spicca il
Monviso, con i territori delle valli del Saluzzese (Valle del Po, Valle del Bronda, ValleInfernotto, Valle Varaita, Valle Maira);
• puntare sull'integrazione del sistema d’offerta del Delta con il sistema dell’offerta turisticadei comuni della riviera adriatica, compresi nell’ambito dei parchi del Delta delle Regionidell’Emilia-Romagna e del Veneto;
3.2.4. I risultati emersi. L’incrocio dei diversi ambiti tematici ha portato alla delimitazione di un areale, la Regionefluviale per la valorizzazione turistica del Po, identificabile nella cosiddetta area sistema..Essa risulta formata dai comuni rivieraschi, dai comuni di seconda cintura ed oltre, nonché daluoghi e centri esterni all’area fluviale, ordinatori di servizi e funzioni turistiche di eccellenza;un ambito, quindi, aperto ai dinamismi territoriali e ai sistemi di relazione delle realtà locali. L’ambito individuato rappresenta una prima ipotesi di lavoro da sottoporre ai necessariapprofondimenti e verifiche di congruità nelle sedi più opportune con i soggetti pubblici eprivati interessati alla valorizzazione turistica del Po. I comuni della Regione fluviale e quelli esterni sono riportati nella tabella N° 2. Essacomprende il codice ISTAT comunale, i parametri 1 (comune rivierasco) e 2 (comune nonrivierasco), la denominazione, la provincia di appartenenza e la popolazione residente. Nellatavola planimetrica si distinguono, con le diverse tonalità di colore, i comuni rivieraschi daquelli dell’intera fascia e i comuni esterni di rilievo territoriale. Dalla documentazione si ricavala rete dei centri dei comuni di rango superiore e dei comuni di livello intermedio,distintinguibili in comuni rivieraschi e non.7. In sintesi la “Regione Turistica del Po” si identifica:
7 Comuni rivieraschi: Saluzzo, Torino, Moncalieri, Settimo Torinese, San Mauro Torinese, Chivasso, Carmagnola, Trino Vercellese, Casale Monferrato,Valenza, Castel San Giovanni, Piacenza, Cremona, Casalmaggiore, Guastalla, Viadana, San Benedetto Po, Suzzara, Bondeno,Occhiobello, Ferrara, Adria. Comuni esterni alla fascia dei comuni rivieraschie della regione fluviale: Pinerolo, Savigliano, Vinovo, i comuni di cintura della città di Torino (Beinasco, Borgaro Torinese, Caselle Torinese, Collegno, Nichelino,Orbassano, Rivalta di Torino, Rivoli, Venaria Reale), Alessandria, Voghera, Tortona, Pavia, Broni, Stradella, Casalpustarlengo, Codogno,Lodi, Sant'Angelo Lodigiano, Fidenza, Novellara, Parma, Reggio Emilia, Mirandola, Finale Emilia, Curtatone, Mantova, Cerea, Legnago,Porto Mantovano, Badia Polesine, Lendinara, Argenta, Copparo, Rovigo, Comacchio, Codigoro, Chioggia Cervia e Ravenna.
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• nel fiume e nel suo intorno geografico contraddistinto dalla morfologia fisica, dal
“continuum” di ecosistemi acquatici e terrestri;• nelle strutture territoriali dei comuni rivieraschi, capisaldi della funzione strategica di
ossatura portante degli elementi distintivi ed unificanti del sistema di relazioni economiche,ambientali e culturali della regione fluviale;
• nella rete dell’armatura urbana delle città e delle nodalità ambientali e territoriali dellafascia fluviale, nonché del sistema delle accessibilità ai recapiti centrali dell’offerta turistica;
• nell’integrazione del sistema d’offerta della Regione fluviale con i servizi e le opportunitàdell’offerta turistica delle aree esterne (luoghi e centri turistici di eccellenza, parchi fluvialidegli affluenti del Po, strade del vino e dei sapori, rete delle aziende agrituristiche, rete deiborghi, delle città d’arte e dei sistemi museali, rete dei circuiti culturali dei castelli aperti,delle fattorie didattiche, ecc.).
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Tab. N° 1 I COMUNI RIVIERASCHI DEL PO
CODICE 1 PROGRESSIVA KM 0-50 PROV. POPOLAZIONE 004012 1 Barge CN 7.117 004042 1 Cardè CN 1.096 004077 1 Crissolo CN 214 004094 1 Gambasca CN 340 004121 1 Martignana Po CN 705 004143 1 Moretta CN 4-119 004154 1 Oncino CN 101 004156 1 Ostana CN 83 004157 1 Paesana CN 3.075 004180 1 Revello CN 4.180 004181 1 Rifreddo CN 1.027 004203 1 Saluzzo CN 15.746 004209 1 Sanfront CN 2.627 001300 1 Villafranca Piemonte TO 4.837
CODICE 2 PROGRESSIVA Km 50-
100 PROV. POPOLAZIONE
001058 1 Carignano TO 8.558 004045 1 Casalgrasso CU 1.364 001059 1 Carmagnola TO 24.845 004087 1 Faule CU 402 001127 1 La Loggia TO 6.843 001136 1 Lombriasco TO 967 001178 1 Pancalieri TO 1.856
CODICE 3 PROGRESSIV 100-150 km PROV. POPOLAZIONE 001034 1 Brandizzo TO 7.314 001039 1 Brusasco TO 1.608 001064 1 Castagneto Po TO 1.418 001068 1 Castiglione Torinese. TO 5.373 001069 1 Cavagnolo TO 2.294 001082 1 Chivasso TO 23.992 001112 1 Gassino Torinese TO 8.907 001129 1 Lauriano TO 1.394 001156 1 Moncalieri TO 57.025 001162 1 Monteu da Po TO 854 001249 1 San Mauro Torinese. TO 17.910 001252 1 S. Raffaele Cimena TO 2.796 001253 1 San Sebastiano Po TO 1.781 001265 1 Settimo Torinese TO 47.267 001272 1 Torino TO 903.705 001293 1 Verolengo TO 4.443
CODICE 4 PROGRESSIV KM 150-
200 PROV. POPOLAZIONE
006027 1 Camino AL 760 006039 1 Casale Monferrato AL 37.029 006060 1 Coniolo AL 427 002049 1 Crescentino VC 7.705 002058 1 Fontanetto Po VC 1.232 006073 1 Frassineto Po AL 1.437 006077 1 Gabiano AL 1.287 006099 1 Moncestino AL 212 006109 1 Morano sul Po AL 1.586 002090 1 Palazzolo Vercellese VC 1.324 006133 1 Pontestura AL 1.607
002148 1 Trino Vercellese VC 7.896 001294 1 Verrua Savoia TO 1.429
CODICE 5 PROGRESSIV 200-250 km PROV. POPOLAZIONE 006013 1 Bassignana AL 1.740 006023 1 Bozzole AL 290 018033 1 Casei Gerola PV 2.587 018054 1 Corana PV 803 018055 1 Cornale PV 707 018065 1 Frascarolo PV 1326 018067 1 Gambarana PV 275 006087 1 Isola San’Antonio AL 761 018090 1 Mezzana Bigli PV 1186 018112 1 Pieve Albignola PV 935 018113 1 Pieve del Cairo PV 2.217 018138 1 Sannazzaro de’ Burgondi PV 5.855 018149 1 Silvano Pietra PV 681 018154 1 Suardi PV 734 006177 1 Valenza AL 20.790 006178 1 Valmacca AL 1.134
CODICE 6 PROGRES. km 250-300 PROV. POPOLAZIONE 018002 1 Albaredo Arnaboldi PV 205 018005 1 Arena Po PV 1.541 018011 1 Bastida Pancarana PV 923 018013 1 Belgioioso PV 5.325 018023 1 Bressana Bottarone PV 3.139 033013 1 Castel San Giovanni PC 11.849 018041 1 Cava Manara PV 5.363 018047 1 Cervesina PV 1.182 018081 1 Linarolo PV 2.100 018091 1 Mezzana Rabattone PV 529 018092 1 Mezzanino PV 1.447 018099 1 Monticelli Pavese PV 698 018108 1 Pancarana PV 349 018114 1 Pieve Porto Morone PV 2.639 018118 1 Portalbera PV 1.313 018119 1 Rea PV 527 033039 1 Rottofreno PC 8.446 018133 1 San Cipriano Po PV 425 033042 1 Sarmato PC 2.617 018151 1 Sommo PV 1.007 018152 1 Spessa PV 501 018145 1 San Zenone al Po. PV 517 018162 1 Trovacò Siccomario PV 3.597 018169 1 Valle Salimbene PV 1.373 018175 1 Verrua Po PV 1.328 018188 1 Zerbo PV 472 018190 1 Zinasco PV 2.993
CODICE 7 PROGRESSIV. km 300-
350 PROV. POPOLAZIONE
033008 1 Calendasco PC 2.301 033010 1 Caorso PC 4.476 098011 1 Caselle Landi LO 1.781 018048 1 Chignolo Po PV 3.233 098022 1 Corno Giovine LO 1.253
Politecnico diTorino
Università degliStudi di Pavia
Facoltà diEconomia di
Piacenza UCSC
Politecnico diMilano
Università degliStudi di Ferrara
IstitutoUniversitario diArchitettura di
Venezia
31
098029 1 Guardamiglio LO 2.555 098042 1 Orio Litta LO 1.919 033032 1 PIACENZA PC 98.384 098049 1 San Rocco al Porto LO 3.211 098051 1 S.Stefano Lodigiano LO 1.783 098053 1 Senna Lodigiana LO 2.015 098054 1 Somaglia LO 3.092
CODICE 8 PROGRESSIV KM 350-
400 PROV. POPOLAZIONE
098013 1 Castelnuovo Bocca d’Adda LO 1.746 033014 1 Castelvetro Pacentino* PC 4.739 019036 1 CREMONA CR 71.611 019038 1 Crotta d’Adda CR 681 019048 1 Gerre de’ Caprioli CR 935 033027 1 Monticelli d’Ongina PC 5.273 019074 1 Pieve d’Olmi CR 1.172 034029 1 Polesine Parmense PR 1.553 019089 1 San Daniele Po CR 1.489 019103 1 Stagno Lombardo CR 1.465 033046 1 Villanova sull’Arda PC 1.949 034048 1 Zibello PR 2.012
CODICE 9 PROGRESSIV KM 400-
450 PROV. POPOLAZIONE
035005 1 Boretto RE 4.483 035006 1 Brescello RE 4.795 019021 1 Casalmaggiore CR 13.668 034010 1 Colorno PR 7.932 020022 1 Dosolo MN 3.085 035023 1 Gualtieri RE 6.134 035024 1 Guastalla* RE 13.794 019052 1 Gussola CR 2.779 035026 1 Luzzara RE 8.414 019057 1 Martignana di Po CR 1.191 034021 1 Mezzani PR 2.897 019061 1 Motta Baluffi CR 966 020043 1 Pomponesco MN 1.485 034030 1 Roccabianca PR 2.897 034034 1 Sissa PR 3.868 019108 1 Torricella del Pizzo CR 703 020066 1 Viadana MN 16.783
CODICE 10 PROGRESSIA 450-500
Km PROV. POPOLAZIONE
020003 1 Bagnolo San Vito MN 5.048 020005 1 Borgoforte MN 3.211 020031 1 Marcaria MN 7.006 020037 1 Motteggiana MN 1888 020046 1 Quingentole MN 1.244 020047 1 Quistello MN 5.853 020052 1 Roncoferraro MN 6.658
020055 1 San Benedetto Po MN 7.516 020064 1 Sustinente MN 2.298 020065 1 Suzzara MN 17.588
CODICE 11 PROGRESSIV 500-550
Km PROV. POPOLAZIONE
029006 1 Bergantino RO 2.644 038003 1 Bondeno FE 16.034 020006 1 Borgofranco sul Po MN 918 029008 1 Calto RO 884 020009 1 Carbonara di Po MN 1.341 029012 1 Castelmassa RO 4.358 029013 1 Castelnuovo Bariano RO 3.111 020023 1 Felonica MN 1.671 029021 1 Ficarolo RO 2.825 029025 1 Gaiba RO 1.144 029032 1 Melara RO 1.978 020038 1 Ostiglia MN 7.149 020040 1 Pieve di Coriano MN 848 020049 1 Revere MN 2.559 029042 1 Salara RO 1.278 020061 1 Sermide MN 6.604 020062 1 Serravalle Po MN 1.711 029045 1 Stienta RO 2.989
CODICE 12 PROGRESSIA 550-600
Km PROV. POPOLAZIONE
029002 1 Ariano nel Polesine RO 4.926 038002 1 Berra FE 6.004 029009 1 Canaro RO 2.830 029019 1 Crespino RO 2.126 029028 1 Guarda Veneta RO 1.134 038008 1 FERRARA FE 132.127 029033 1 Occhiobello RO 9.766 029034 1 Papozze RO 1.778 029037 1 Polesella RO 3.976 038020 1 Ro Ferrarese FE 3.903 029051 1 Villanova Marchesana RO 1.060
CODICE 13 PROGRESSIV 600-650
Km PROV. POPOLAZIONE
029001 1 Adria RO 20.653 029016 1 Contarina RO ----- 029017 1 Corbola RO 2.658 038025 1 Goro FE 4.160 029030 1 Loreo RO 3.779 038014 1 Mesola FE 7627 029039 1 Porto Tolle RO 10.759 029046 1 Taglio di P0 RO 8.376
Tab. N° 2 AMBITO DELLA REGIONE TURISTICA DEL PO
CODICE 1 PROGRESSIVA KM 0-50 PROV POPOLAZIONE 004196 2 Acceglio* CN 196 004009 2 Bagnolo Piemente* CN 5.453 004012 1 Barge CN 7.117 004192 2 Bellino* CN 192 004032 2 Brondello* CU 353 004033 2 Brossasco* CN 1.129 004034 2 Busca* CN 9.374 004038 2 Canosio* CN 93 004042 1 Cardè CN 1.096 004044 2 Cartignano* CN 176 004047 2 Casteldelfino* CN 244 004048 2 Castellar* CN 233 001070 2 Cavour* TO 5.353 001060 2 Celle di Macra* CU 128 004075 2 Costigliole Saluzzo* CN 3.106 004077 1 Crissolo CN 214 004082 2 Dronero* CN 6946 004083 2 Elva* CN 116 004085 2 Envie* CN 1.867 004092 2 Frassino* CN 349 004094 1 Gambasca CN 340 004103 2 Isasca* CN 110 004104 2 Lagnasco* CN 1339 004112 2 Macra* CN 68 004116 2 Manta* CN 3.397 004119 2 Marmora* CN 100 004121 1 Martignana Po CN 705 004122 2 Melle* CN 384 004128 2 Monasterolo di Savigliano* CN 1.163 004143 1 Moretta CN 4-119 004154 1 Oncino CN 101 004156 1 Ostana CN 83 004157 1 Paesana CN 3.075 004158 2 Pagno* CN 554 004166 2 Piasco* CN 2.675 004172 2 Pontechianale* CN 223 004174 2 Prazzo* CN 224 004180 1 Revello CN 4.180 004181 1 Rifreddo CN 1.027 004187 2 Roccabruna* CN 1.464 004197 2 Rossana* CN 960 004198 2 Ruffia* CN 292 004203 1 Saluzzo CN 15.746 004205 2 Sampeyre* CN 1.235 004207 2 San Damiano Macra* CN 485 004209 1 Sanfront CN 2.627 004217 2 Scarnafigi* CN 1.852 004224 2 Stroppo* CN 112 004228 2 Torre S. Giorgio* CN 665 004236 2 Valmala* CN 61 004237 2 Venasca* CN 1.492 004240 2 Verzuolo* CU 6.107 001300 1 Villafranca Piemonte TO 4.837 004246 2 Villanova Solaro* CN 786 004247 2 Villar. San Costanzo* CN 1.326 004078 2 Cuneo* CN 54.624 001191 2 Pinerolo* TO 34.081 004215 2 Savigliano* CN 19.767
CODICE 2 PROGRESSIVA Km 50-
100 PROV. POPOLAZIONE
001048 2 Cambiano* TO 5.715 001058 1 Carignano TO 8.558 004045 1 Casalgrasso CU 1.364 001065 2 Castagnole Piemonte* TO 1.784 001059 1 Carmagnola TO 24.845 004058 2 Cavallerleone* CN 555 004059 2 Cavallermaggiore* CN 4.988 004087 1 Faule CU 402 001127 1 La Loggia TO 6.843
001136 1 Lombriasco TO 967 004146 2 Murello* CU 920 001174 2 Osàsio* TO 736 001178 1 Pancalieri TO 1.856 001193 2 Piobesi Torinese* TO 3.129 001197 2 Poirino* TO 9.156 004171 2 Polonghera* CU 1.150 004179 2 Racconigi* CU 9.914 001257 2 Santena* TO 10.237 001280 2 Trofarello* TO 9.829 001299 2 Vigone* TO 5.163 001308 2 Villastellone* TO 4.654 001309 2 Vinovo* TO 13.659 001310 2 Virle Piemonte* TO 1.066 004003 2 Alba CU 29.926
Codice 3 PROGRESSIV 100-150 km PROV. POPOLAZIONE 001018 2 Baldissero Torinese* TO 3199 001024 2 Beinasco* TO 18.337 001028 2 Borgaro Torinese* TO 12.660 001034 1 Brandizzo TO 7.314 001038 2 Bruino* TO 6.878 001039 1 Brusasco TO 1.608 001047 2 Caluso* TO 7.296 001060 2 Casalborgone* TO 1.671 001063 2 Caselle Torinese* TO 15.404 001064 1 Castagneto Po TO 1.418 001068 1 Castiglione Torinese. TO 5.373 001069 1 Cavagnolo TO 2.294 001078 2 Chieri* TO 32.954 001082 1 Chivasso TO 23.992 001090 2 Collegno* TO 48.091 001112 1 Gassino Torinese TO 8.907 001120 2 Grugliasco* TO 39.890 001129 1 Lauriano TO 1.394 001130 2 Leini* To 12.113 001148 2 Mazzè* TO 3.927 001156 1 Moncalieri TO 57.025 001161 2 Montanaro* TO 5.324 001162 1 Monteu da Po TO 854 001164 2 Nichelino* TO 47.077 001171 2 Orbassano* TO 21.761 001180 2 Pavarolo* TO 924 001183 2 Pecetto Torinese* TO 3.622 001192 2 Pino Torinese* TO 8.511 001213 2 Rivalba* TO 951 001214 2 Rivalta di Torino* TO 17.776 001219 2 Rivoli* TO 51.996 001225 2 Rondissone* TO 1.706 001236 2 San Benigno Canavese* TO 5.198 001249 1 San Mauro Torinese. TO 17.910 002128 2 Saluggia* VC 4.130 001252 1 San Raffaele Cimena TO 2.796 001253 1 San Sebastiano Po TO 1.781 001262 2 Sciolze* TO 1.493 001265 1 Settimo Torinese TO 47.267 001272 1 TORINO TO 903.705 001273 2 Torrazza Piemonte* TO 2.338 001292 2 Venaria Reale* TO 36.039 001293 1 Verolengo TO 4.443 001304 2 Villareggia* TO 967 001314 2 Volpiano* TO 13.068
CODICE 4 PROGRESSIV KM 150-200 PROV. POPOLAZIONE 006011 2 Balzola* AL 1.471 002011 2 Bianzè* VC 2.080 006026 2 Camagna Monferrato* Al 573 006027 1 Camino AL 760 018027 2 Candia Lomellina* PV 1.644 002030 2 Caresana* VC 1.070 006039 1 Casale Monferrato AL 37.029
006057 2 Cereseto* AL 431 006059 2 Cerrina Monferrato* AL 1.585 006060 1 Coniolo AL 427 002047 2 Costanzana* VC 891 002049 1 Crescentino VC 7.705 002058 1 Fontanetto Po VC 1.232 006072 2 Frassinello Monferrato* AL 604 006073 1 Frassineto Po AL 1.437 006077 1 Gabiano AL 1.287 002067 2 Lamporo* VC 483 002071 2 Livorno Ferraris VC 4430 006097 2 Mombello Monferrato* AL 1.124 006099 1 Moncestino AL 212 006109 1 Morano sul Po AL 1.586 002082 2 Motta de’ Conti* VC 869 006123 2 Ozzano Monferrato* AL 1619 002090 1 Palazzolo Vercellese VC 1.324 006133 1 Pontestura AL 1.607 002115 2 Rive* VC 422 002118 2 Ronsecco* VC 619 006149 2 Rosignano Monferrato* AL 1.639 006153 2 S Giorgio Monferrato* AL 1.305 006159 2 Serralunga di Crea* AL 631 006164 2 Solonghello* AL 251 002142 2 Stroppiana* VC 1.198 006171 2 Terruggia* AL 810 002147 2 Tricerro* VC 629 002148 1 Trino Vercellese VC 7.896 001294 1 Verrua Savoia TO 1.429 006179 2 Vignale Monferrato* AL 1.149 006184 2 Villamiroglio* AL 317 006185 2 Villanova Monferrato* AL 1.731 002158 2 Vercelli* VC 47.946
CODICE 5 PROGRESSIV 200-250 km PROV. POPOLAZIONE 006006 2 Alluvioni Cambiò* AL 1.041 006008 2 Alzano Scrivia* AL 396 006013 1 Bassignana AL 1.740 018010 2 Bastida de’ Dossi* PV 196 006020 2 Borgo S. Martino* AL 1.413 006023 1 Bozzole AL 290 018022 2 Breme* PV 943 018033 1 Casei Gerola PV 2.587 006053 2 Catelnuovo Scrivia* AL 5.658 018054 1 Corana PV 803 018055 1 Cornale PV 707 018061 2 Dorno* PV 4.149 018062 2 Ferrera Erbognone* PV 1.162 018065 1 Frascarolo PV 1326 018066 2 Galliavola* PV 211 018067 1 Gambarana PV 275 006082 2 Giarole* AL 714 006086 2 Guazzora* AL 321 006087 1 Isola San’Antonio AL 761 018083 2 Lomello* PV 2.383 018088 2 Mede* PV 6.993 018090 1 Mezzana Bigli PV 1186 006094 2 Mirabello Monferrato* AL 1.383 006096 2 Molino dei Torti* AL 757 006105 2 Montecastello* AL 353 006115 2 Occimiano* AL 1.395 006128 2 Pecetto di Valenza* AL 1.301 006129 2 Pietra Marazzi* AL 919 018112 1 Pieve Albignola PV 935 018113 1 Pieve del Cairo PV 2.217 006130 2 Piovera* AL 731 006131 2 Pomaro Monferrato* AL 442 006145 2 Rivarone* AL 380 006151 2 Sale* AL 4.357 018138 1 Sannazzaro de’ Burgondi PV 5.855 006154 2 S. Salvatore Monferrato.* AL 4.672 018146 2 Sartirana Lomellina* PV 1.902 018147 2 Scaldasole* PV 910 018149 1 Silvano Pietra PV 681 018154 1 Suardi PV 734 006173 2 Ticineto* AL 1.367
018156 2 Torre Beretti e Castellar* PV 567 006177 1 Valenza AL 20.790 018168 2 Valle Lomellina* PV 2.221 006178 1 Valmacca AL 1.134 018178 2 Villa Biscossi* PV 81 006003 2 Alessandria* AL 90.289 006174 2 Tortona* AL 26.543 018182 2 Voghera* PV 39.703
CODICE 6 PROGRES. km 250-300 PROV. POPOLAZIONE 018002 1 Albaredo Arnaboldi PV 205 018004 2 Albuzzano* PV 2162 018005 1 Arena Po PV 1.541 018006 2 Badia Pavese* PV 405 018008 2 Barbianello* PV 821 018011 1 Bastida Pancarana PV 923 018013 1 Belgioioso PV 5.325 018020 2 Bosnasco* PV 598 018023 1 Bressana Bottarone PV 3.139 033006 2 Borgonovo* PC 6.783 018024 2 Broni* PV 9.451 018026 2 Campospinoso* PV 767 018030 2 Carbonara al Ticino* PV 1282 018031 2 Casanova Lonati* PV 419 018032 2 Casatisma* PV 851 018037 2 Casteggio* PV 6.705 018038 2 Castelletto di Branduzzo* PV 1.030 033013 1 Castel San Giovanni PC 11.849 018041 1 Cava Manara PV 5.363 018046 2 Certosa di Pavia* PV 3.374 018047 1 Cervesina PV 1.182 018056 2 Corteolona* PV 1.868 018058 2 Costa de’ Nobili* PV 365 018048 1 Chignolo Po PV 3.233 018063 2 Filighera* PV 821 018076 2 Groppello Cairoli* PV 4.042 018081 1 Linarolo PV 2.100 018084 2 Lungavilla* PV 2.151 018091 1 Mezzana Rabattone PV 529 018092 1 Mezzanino PV 1.447 018093 2 Miradolo Terme* PV 3.069 018095 2 Montebello della Battaglia* PV 1.609 018099 1 Monticelli Pavese PV 698 018108 1 Pancarana PV 349 018110 2 Pavia* PV 73.752 018114 1 Pieve Porto Morone PV 2.639 018115 2 Pinarolo Po* PV 1.549 018116 2 Pizzale* PV 644 018118 1 Portalbera PV 1.313 018119 1 Rea PV 527 018124 2 Robecco Pavese* PV 554 033039 1 Rottofreno PC 8.446 018133 1 San Cipriano Po PV 425 018139 2 Santa Cristina e Bissone* PV 1.934 018140 2 Santa Giuletta* PV 1.616 018137 2 San Martino Siccomario* PV 4.933 033042 1 Sarmato PC 2.617 018151 1 Sommo PV 1.007 018152 1 Spessa PV 501 018153 2 Stradella* PV 10.820 018145 1 San Zenone al Po. PV 517 018158 2 Torre de’ Negri* PV 362 018162 1 Trovacò Siccomario PV 3.597 018169 1 Valle Salimbene PV 1.373 018174 2 Verretto* PV 318 018175 1 Verrua Po PV 1.328 018179 2 Villanova d'Ardenghi* PV 713 018188 1 Zerbo PV 472 018190 1 Zinasco PV 2.993
CODOCE 7 PROGRESSIV. km 300-
350 PROV. POPOLAZIONE
033008 1 Calendasco PC 2.301 033010 1 Caorso PC 4.476 098010 2 Casalpustarlengo* LO 13.972 098011 1 Caselle Landi LO 1.781
098019 2 Codogno* LO 14.285 098022 1 Corno Giovine LO 1.253 098023 2 Cornovecchio* LO 233 098026 2 Fombio* LO 1.788 033023 2 Gossolengo* PC 3.658 033024 2 Gragnano Trebbiense* PC 3.350 098029 1 Guardamiglio LO 2.555 098030 2 Livraga LO 2471 098035 2 Maleo* LO 3.310 098038 2 Meleti* LO 448 098042 1 Orio Litta LO 1.919 098043 2 Ospedaletto Lodigiano* LO 1.542 033032 1 PIACENZA PC 98.384 033037 2 Pontenure* PC 5117 033035 2 Podenzano* PC 7374 015191 2 S.Colombano al Lambro* MI 7.220 098047 2 San Fiorano* LO 1.629 033040 2 San Giorgio Piacentino* PC 4.976 098049 1 San Rocco al Porto LO 3.211 098051 1 S.Stefano Lodigiano LO 1.783 098053 1 Senna Lodigiana LO 2.015 098054 1 Somaglia LO 3.092 098031 2 LODI* LO 41.389 098050 2 SANT’ANGELO LODIGIANO* LO 12.076
CODICE 8 PROGRESSIV KM 350-400 PROV POPOLAZIONE 019001 2 Acquanegra Cremonese* CR 1.218 019006 2 Bonemerse* CR 1.002 034007 2 Busseto* PR 6.826 098013 1 Castelnuovo Bocca d’Adda LO 1.746 019026 2 Castelverde* CR 4.872 033014 1 Castelvetro Pacentino* PC 4.739 019028 2 Cella Dati* CR 608 033018 2 Cortemaggiore* PC 4.214 019036 1 CREMONA CR 71.611 019038 1 Crotta d’Adda CR 681 019046 2 Gadesco-Pieve Delmona* CR 1.561 019048 1 Gerre de’ Caprioli CR 935 019051 2 Grumello Cremon. ed Uniti* CR 1.910 098033 2 Maccastorna* LO 71 019055 2 Malagnino* CR 1.112 033027 1 Monticelli d’Ongina PC 5.273 019068 2 Persico Dosimo* CR 2.619 019074 1 Pieve d’Olmi CR 1.172 019076 2 Pizzighettone* CR 6.755 034029 1 Polesine Parmense PR 1.553 019077 2 Pozzaglio ed Uniti* CR 1.180 019089 1 San Daniele Po CR 1.489 019095 2 Sesto ed Uniti CR 2.781 034036 2 Soragna* PR 4.377 019099 2 Sospiro* CR 3.244 033041 2 S. Pietro in Cerro* PC 939 019100 2 Spinadesco* CR 3.244 019103 1 Stagno Lombardo CR 1.465 033046 1 Villanova sull’Arda PC 1.949 034048 1 Zibello PR 2.012 034014 2 Fidenza* PR 23.066
CODICE 9 PROGRESSIV KM 400-450 PROV. POPOLAZIONE 035005 1 Boretto RE 4.483 035006 1 Brescello RE 4.795 019021 1 Casalmaggiore CR 13.668 019023 2 Casteltidone* CR 568 019031 2 Cingia De’ Botti* CR 1.238 034010 1 Colorno PR 7.932 020020 2 Commessaggio* MN 1.122 020022 1 Dosolo MN 3.085 035023 1 Gualtieri RE 6.134 035024 1 Guastalla RE 13.794 019052 1 Gussola CR 2.779 035026 1 Luzzara RE 8.414 019057 1 Martignana di Po CR 1.191 034021 1 Mezzani PR 2.897 019061 1 Motta Baluffi CR 966 035028 2 Novellara* RE 11.770 020043 1 Pomponesco MN 1.485
035029 2 Poviglio* RE 6.450 019083 2 Rivarolo del Re * CR 1.930 020050 2 Rivarolo Mantovano* MN 2.772 034030 1 Roccabianca PR 2.897 020054 2 Sabbioneta* MN 4.313 020058 2 San Giovanni del Dosso* MN 1.185 019090 2 San Giovanni in Croce* CR 1.517 020059 2 San Martino dall’Argine* Mn 1.897 019091 2 San Martino del Lago* CR 464 034033 2 San Secondo Parmense* PR 4.959 019092 2 Scandolara Ravara* CR 1.634 034034 1 Sissa PR 3.868 019096 2 Solarolo Rainerio* CR 963 034037 2 Sorbolo* PR 8.427 019101 2 Spineda* CR 616 019108 1 Torricella del Pizzo CR 703 034041 2 Torrile* PR 5.811 034043 2 Trecasali* PR 3.047 020066 1 Viadana MN 16.783 034027 2 PARMA* PR 168.717 035033 2 REGGIO E.* RE 143.664
CODICE 10 PROGRESSIA 450-500
Km PROV: POLAZIONE
020003 1 Bagnolo San Vito MN 5.048 020004 2 Bigarello* MN 1.642 020005 1 Borgoforte MN 3.211 020014 2 Castel d'Ario MN 4.094 020016 2 Castellucchio* MN 4.841 036010 2 Concordia sulla Secchia* MO 8.314 020021 2 Curtatone* MN 12.029 020025 2 Gazzuolo* MN 2.486 023037 2 Gazzo Veronese* VR 5.571 020027 2 Gonzaga* MN 7.819 020030 2 MANTOVA* MN 48.288 020031 1 Marcaria MN 7.006 020035 2 Moglia* MN 5.690 020037 1 Motteggiana MN 1888 023053 2 Nogara* VR 7.731 020039 2 Pecognaga* MN 6.532 020045 2 Porto Mantovano* MN 13.323 020046 1 Quingentole MN 1.244 020047 1 Quistello MN 5.853 035032 2 Reggiolo* RE 8.351 020052 1 Roncoferraro MN 6.658 020055 1 San Benedetto Po MN 7.516 020056 2 San Giacomo delle Segnat* MN 1743 020057 2 San Giorgio di Mantova* MN 7.189 020058 2 San Giovanni del Dosso* MN 1.185 020060 2 Schivenoglia* MN 1.254 020064 1 Sustinente MN 2.298 020065 1 Suzzara MN 17.588 020067 2 Villa Poma* MN 2.007 020068 2 Villimpenta* MN 2.128 020069 2 Virgilio* MN 9.693
CODICE 11 PROGRESSIV 500-550 KM PROV. POPOLAZIONE 029005 2 Bagnolo di Po* RO 1.417 029006 1 Bergantino RO 2.644 038003 1 Bondeno FE 16.034 020006 1 Borgofranco sul Po MN 918 029008 1 Calto RO 884 029010 2 Canda* RO 982 020009 1 Carbonara di Po MN 1.341 023019 2 Casaleone* VE 5.960 023020 2 Castagnaro* VE 4.210 029011 2 Castelguglielmo* RO 1.816 029012 1 Castelmassa RO 4.358 029013 1 Castelnuovo Bariano RO 3.111 029014 2 Ceneselli* RO 1.869 020023 1 Felonica MN 1.671 029021 1 Ficarolo RO 2.825 029025 1 Gaiba RO 1.144 029027 2 Giacciano Buruchella* RO 2.302 020029 2 Magnacavallo* MN 1.788 029032 1 Melara RO 1.978
020038 1 Ostiglia MN 7.149 020040 1 Pieve di Coriano MN 848 020042 2 Poggio Rusco* MN 6.288 020049 1 Revere MN 2.559 029042 1 Salara RO 1.278 029043 2 S. Bellino* RO 1.220 023072 2 Sanguineto* VR 4.028 020061 1 Sermide MN 6.604 020062 1 Serravalle Po MN 1.711 029045 1 Stienta RO 2.989 029047 2 Trecenta* RO 3.172 023095 2 Villa Bartolomea VR 5.352 029004 2 Badia Polesina* RO 10.463 023025 2 Cerea* VR 15.097 036012 2 Finale Emilia* MO 15.037 023044 2 Legnago* VR 25.118 029029 2 Lendinara* RO 12.147 036022 2 Mirandola* MO 21.938
Codice 12 PROGRESSIA 550-600
Km PROV POPOLAZIONE
038001 2 Argenta* FE 21.748 029003 2 Arquà Polesine* RO 2.916 038002 1 Berra FE 6.004 029007 2 Bosaro* RO 1.275 029009 1 Canaro RO 2.830 029015 2 Ceregnano* RO 3.977 038007 2 Copparo* FE 18.290 029018 2 Costa di Rovigo* RO 2.972 029019 1 Crespino RO 2.126 029026 2 Gavello* RO 1.638 029028 1 Guarda Veneta RO 1.134 038008 1 FERRARA FE 132.127 029022 2 Fiesso Umbertiano* RO 4.145 038009 2 Formignana* FE 2.860 029023 2 Frassinello Polesine* RO 1.654 029024 2 Fratta Polesine* RO 2.798 038010 2 Jolanda di Savoia* FE 3.483 038012 2 Masi Torello* FE 2.364 038013 2 Massa Fiscaglia* FE 3.869 038015 2 Migliarino* FE 3.718 038026 2 Migliaro* FE 2.338 029033 1 Occhiobello RO 9.766 038017 2 Ostellato* FE 7.097 029034 1 Papozze RO 1.778 029036 2 Pincara* RO 1.293 029037 1 Polesella RO 3.976 029038 2 Pontecchio Polesine* RO 1.481 038019 2 Portomaggiore* FE 12.054 038020 1 Ro Ferrarese FE 3.903 029041 2 ROVIGO* RO 50.627 038022 2 Vigarano Mainarda* FE 6.485 029048 2 Villadose* RO 5.235 029049 2 Villamarzana* RO 1.211 029050 2 Villanova del Ghebbo* RO 2.243 029051 1 Villanova Marchesana RO 1.060 038023 2 Voghiera* FE 3.996 038024 2 Tresigallo* FE 4.836
CODICE 13 PROGRESSIV 600-650 Km PROV. POPOLAZIONE 029001 1 Adria RO 20.653 039001 2 Alfonsine* RA 11.713 029002 1 Ariano nel Polesine RO 4.926 038005 2 Codigoro* FE 13.205 038006 2 Comacchio* FE 21.812 029016 1 Contarina RO ----- 029017 1 Corbola RO 2.658 029020 1 Donada RO ----- 038025 1 Goro FE 4.160 038011 2 Lagosanto* FE 4.400 029030 1 Loreo RO 3.779 038014 1 Mesola FE 7627 029052 1 Porto Viro (Donada, Contarina) RO 14.346 029039 1 Porto Tolle RO 10.759 029040 2 Rosolina* RO 6.100 029046 1 Taglio di P0 RO 8.376
039007 2 Cervia* RA 25.591 027008 2 Chioggia* VE 52.039 039014 2 Ravenna* RA 138.418
215815126
1047
2118
2148
180461236 21281161
1225
214220471082
20302147
20491273
12932058 18110 150541314 19076
29040
20901900118027
20826011 6185 151916109
20030
1809315079
103415133
20031
151621294
2303715214103919036
1813911621253
20052
1129 180561292 1069
1064 6027 18169181371265 6077 1903818168
180611252 15160
20021
20068
6039
60991801318162
1520718081
1910018048 150916060
6073
29041
151286133
1112
29001
18041
181581060 18022 151411509015102
2903018190
15193180586097 18083
61841213 616418151
2006918147
1068
1272
2904820038
18092 1519915063 19099
33027
1817518152 18006
6059 1811918146
33014612318002
33008 20064180996178 181451249 18112 29032
18088
15111181141813320003
3303929027
6153 1900618138
181882006218011
19074 19090
61736057 18091 19048
1909629006
33032
6020
2901318023
6159 1806620025
19103180241519718153 2000519031 29018
1902318115 2901518026
190911219
18118
3304218005
2005061493301033013
1815618178
61711803818054
20055
2902629010
6131 602318047
29039
18113 2004929047
18090 19089611529024
18108
20047
2901420046 2000620040200091192 19061 29003
6082 19092 290491814929011 290512901218065 19083
1818233046
1078
20020
20066
2900729038
33041 2901918067 20037
617729005
2901729034608718055
191081214 2005419052 200612006519057
19021
1171 11836094
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Piemonte
Lombardia
Piemonte
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TORINO
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33035
20004
FIDENZA
SANT'ANGELO LODIGIANO
18179
gg/febbraio2002lombardia\com_po.apr
N
OSSERVATORIO PER LA VALORIZZAZIONE TURISTICA DEL POIPOTESI DI REGIONE FLUVIALE
comuni rivieraschi
10000 0 10000 20000 Metri
3.3. CARTOGRAMMA DELLA REGIONE FLUVIALE. Gli elementi informativi essenziali, caratteristici della Regione Turistica, sono stati rappresentati informa sintetica mediante grafici. Le informazioni, selezionate fra quelle principali, sono staterappresentate con modalità semplificate, lungo l’ascissa chilometrica dello sviluppo del fiume a partiredal km 0 (Crissolo) alla progressiva km 650 (Delta del Po)8. Questi elementi riguardano: • la rete dei centri comunali (quelli più prossimi alla fascia fluviale)• il posizionamento dei centri capoluogo9 di comune in rapporto all’ascissa chilometrica del fiume e alla
loro distanza;• la confluenza degli affluenti principali del Po;• i Parchi fluviali del Po, le Riserve Naturali e gli ambienti di rilievo ambientale;• i principali Parchi fluviali degli affluenti;• la presenza di emergenze del patrimonio storico architettonico,• l‘indicazione di sistemi di eccellenza turistica esterni alla fascia della regione turistica;• gli approdi principali lungo il fiume;• le stazioni ferroviarie con il servizio treno più bici• i servizi agrituristici.
Ogni grafico comprende un tratto di percorso del fiume della lunghezza di 50 Km.
N° Elenco tratti
1. Tratto dal km 0 (Crissolo) al Km 50 (Villafranca Piemonte)
2. Tratto dal km 50 (Villafranca Piemonte) al Km 100 (Moncalieri)
3. Tratto dal km 100 (Moncaglieri) al Km 150 (Crescentino)
4. Tratto dal km 150 (Confluenza F. Dora Baltea) al Km 200 (Confluenza F. Sesia)
5. Tratto dal km 200 (Confluenza F. Sesia) al Km 250 (confluenza F. Staffora)
6. Tratto dal km 250 (Cervesina) al Km 300 (Chignolo Po)
7. Tratto dal km 300 (Chignolo Po) al Km 350 (Caorso)
8. Tratto dal km 350 (Caorso) al Km 400 (Roccabianca)
9. Tratto dal km 400 (Roccabianca ) al Km 450 (Luzzara)
10. Tratto dal km 450 (Luzzara) al Km 500 (Ostiglia)
11. Tratto dal km 500 (Ostiglia) al Km 550 (Stienta)
12. Tratto dal km 550 (Stienta) al Km 600 (Po di Goro)
13. Tratto dal km 600 (Po di Goro) al Km 650 (Busa Dritta)
8 Alcune informazioni sono state riportate solo parzialmente per mancanza di dati attendibili.9 Sovente sui centri sono state concentrate le informazioni dell’intero comune.
Politecnico di Torino
Università degli Studi di
Pavia
Facoltà di Economia di
Piacenza UCSC
Politecnico di Milano
Università degli Studi di
Ferrara
Istituto Universitario di Architettura di Venezia
DAL KM 0 AL KM 50 1
Busca ╥± �ƒ Sampeyr
RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DELLA REGIONE TURISTICA DEL PO. 1: Tratto dal Km0 (Crissolo) al Km 50 (Villafranca) 1. Tratto del Po del cuneese da Km 0 (Crissolo) al Km 50 (Villafranca Piemontese) Villafranca piemontese
Km 0 10 20 30 40 Km 50
�������������������������������� 2 3 PARCO FLUVIALE DEL PO
Il sistema regionale delle aree protette del Po si estende per 235 Km dalla sorgente, individuata presso il Pian del Re, fino al confine con la Lombardia. Nel tratto cuneese il parco fa riferimento ad un ampio territorio che comprende sia la zona montana del Monviso, sia la pianura del saluzzese.
R.N.S. Pian del Re. Il Po nasce dal sistema dei laghi e delle torbiere d’alta quota del gruppo del Monviso. La riserva comprende numerose sorgenti che creano un’area umida; questa per dimensione e caratteristiche biologiche, costituisce un vero e proprio ecosistema in cui trovano riscontro habitat di estremo interesse botanico e relitti di flora glaciali. Nella riserva vive un raro anfibio: la Salamandra nera di Lanza. L’ambito è stato dichiarato Sito d’Importanza Comunitaria (Direttiva 92/43/CEE).
Grissolo è celebre per la rete dei sentieri verso il Monviso e le sorgenti del Po al Pian del Re e alla costellazione dei laghi e delle torbiere d’alta quota. A monte di Crissolo si apre la Grotta del Rio Martino (luogo d’inte-resse geologico, speleologico, naturalistico e storico culturale), dalle cui gallerie si ac-cede alla cascata Gran Sala del Pissai.
Revello è uno dei maggior centri della vallata e porta d’accesso al patrimonio dell’Alta Valle Po. Presenta un’economia basata sulla frutticoltura e l’artigianato. É una cittadina ricca di memoria e di segni della storia; conserva parecchie testimonianze medioevali e una parte del Palazzo Marchionale con la Cappella Marchionale tardo gotica, costituente parte dell’Edificio chiamato Castello Sottano. In Revello è prevista l’apertura di un centro visita del Parco del Po del tratto cuneese.
4 5 6 7 8 L’Abbazia Cistercense di Staffarda fu
fondata tra il 1122 e il 1138. Il complesso monumentale comprende la chiesa in stile romano-gotico, la sala capitolare, il campanile gotico, il chiostro e la torre difensiva. Staffarda divenne, per opera dei monaci, anche un importante centro economico e di valorizzazione agricola del territorio.
La R.N.S. Rocca di Cavour rappresenta una particolarità di un’antica ed ampia ramificazione alpina sepolta dai grandi depositi quaternari. Costituisce, oltre ad un’emergenza paesaggistica per il forte contrasto delle sue rocce affioranti con l’ambiente circostante, un luogo di rifugio per l’avifauna. La presenza dell’uomo preistorico è testimoniata da una pittura rupestre del neolitico e da numerose incisioni rupestri. La Riserva è stata dichiarata Sito d’Importanza Comunitaria.
I Ciciu del Villar sono colonne di ter-ra prodotti da com-plessi fenomen geo-logici sormontati da grossi massi. Sito d’importan. Comun-itaria.
Da Paesana, centro della Valle Po, par-tono i percorsi che permettono di rag-giunger antichi sen-tieri e paesaggi sco-nosciuti.
Saluzzo, capitale del Marchesato, raggiunse il massimo splen-dore dal XII al XVI secolo. Conserva un centro di grande interesse storico-artistico comprendente insigni monumenti: (Chiesa di S. Agostino dalle caratteristiche forme gotiche, Chiesa della Consolata dal basso campanile romanico, la Cattedrale in stile tardo gotico, la Chiesa di S. Giovanni, la Casa Cavassa, esempio di dimora rinascimentale, attualmente sede del museo civico, la Torre Civica, la Castiglia e numerosi edifici rinascimentali.
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Parchi, Riserve
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Fiume Po Affluenti
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Centro urbano
C. storico
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Chiese, Abbaz. Edifici e luoghi storici
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Rocche/Castel/Torri
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Attracchi fluviali
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Aziende agrituristiche Campeggi
✼Territori interessati dalle strade dei vini e dei sapori, dai circuiti dei castelli, ecc.
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V A L L E M A I R A
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T. CROESIO
MONVISO 3841
Oncino
Ostana
Sanfròn
Martiniana Po
3. REVELLO
Gambasca
BARGE
Villafranca Piemontese
Moretta
T. Ghiandone
5. Riserva naturale Speciale Rocca di
Cavour
Abbazia medievale di Santa Maria
1 Sorgenti del Po Riserva Naturale Speciale Pian del Re Sito d’importanza comunitaria
Area attrezzata Pian del Re e Pian di Melzè �
Envie
Area attrezzata di
P7.
Santuario di S. Chiaffredo
4. Abbazia di Staffarda
M
Riserva Naturale Speciale confluenza del T. Bronda
Sito d’importanza comunitaria
Area di recupero naturalistico risogive
Area attrezzata di
Manta
V A L L E P O
2. Crissolo ���� 1307
M. Bracco
Area attrezzata Amici del Po
V A L L E I N F E N O T T O
Bagnolo Piemonte
Grotta di Rio Martino
M Rifreddo
PINEROLO
T. BRONDA
Pagno Cardé
Cappella Marchionale
T. LÉMINA
Attività escursionistiche in canoa e con le tipiche
imbarcazione a punta
Cavour�
BRA - ALBA �
Verzuolo
8. SALUZZO
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� LANGHE E ROERO
Torre San Giorgio
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SAVIGLIANOCUNEO
FrassinoRossana
VenascaBrossasco
Melle
T. LENTA
Casteldelfinon
Pontechianalen
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V A L L E V A R A I T A
Villanova Dronero
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6. Riserva Naturale Ciciu del Villar
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Area attrezzata Ponte dei Pesci Vivi
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Castellàr�
Politecnico di Torino
Università degli Studi di
Pavia
Facoltà di Economia di
Piacenza UCSC
Politecnico di Milano
Università degli Studi di
Ferrara
Istituto Universitario di Architettura di Venezia
DAL KM 50 AL KM 100 2
PROGETTO OSSERVATORIO FIUME PO RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DELLA REGIONE TURISTICA DEL PO
2. Tratto del Po dal Km50 (Villafranca Piemonte) al Km 100 (Moncalieri)
Km
50
60
70
80
90
Km
100
�������������������������������� 1 2 3 Parco Fluviale del Po. Comprende il settore
terminale del Tratto del Cuneese e il settore iniziale del Tratto del Parco Torinese. Nel tratto in esame la morfologia predominante dei territori rivieraschi è la pianura. Le sponde del fiume sono costellate, alle confluenze dei corsi d’acqua degli affluenti, di ambienti ricchi di boschetti ripariali e da una presenza di fauna tipica di fiume e delle zone umide.
Riserva Naturale Speciale Confluenza del Pellice. Sito d’importanza comunitaria (Direttiva 92/43/CEE). La riserva si caratterizza per l’elevato standard di qualità delle acque dovuto agli apporti delle numerose risorgenti presenti in zona.. È un ambiente ricco di ghiaieti e di isolotti che mutano continuamente collocazione.
. Racconigi. La città è rinomata per il suo centro storico e per la ricchezza dei suoi monumenti. Di particolare rilievo è il Castello Reale, grandioso edificio che fu residenza estiva di Casa Savoia. Il Castello è circondato da un grande parco (170 ettari) d’interesse anche naturalistico per la varietà del patrimonio arboreo (farnie secolari, frassini, carpini bianchi, ontani neri ed altre specie del planiziale padano) e per la ricca avifauna e varietà dei mammiferi. Il Parco è sito d’importanza comunitaria (Direttiva 92/43/CEE). In prossimità del Castello e lungo il corso del Maira si trova il Centro cicogne e anatidi della Lipu, la Cascina Migliabruna Vecchia e la C.na Migliabruna Nuova
Santena -Parco Cavour- Contiene la Villa Cavour edificata agli inizi del 700 sui ruderi di un castello in pieno centro cittadino. La sua cripta custodisce le spoglie di Camillo Benso di Cavour. La Villa è immersa in un parco di alberi secolari
4 5 6 7 8 9 10 Riserva Naturale Speciale della Lanca di
S. Michele. Sito d’importanza comunitaria (Direttiva 92/43/CEE). Prende il nome da un meandro abbandonato dal Po. Si caratterizza per un ambiente particolarmente ricco della tipica vegetazione palustre. In questo ambiente trovano rifugio numerose specie di uccelli..
Carignano. La città conserva un impianto urbano di epoca medioevale; numerosi gli edifici con portici e decorazioni (Case Provana, Casa Portonieri, Palazzo Provana di Collegno, Casa Uglio, Palazzo della Comunità, ......) e il patrimonio architettonico degli edifici religiosi.
Riserva Naturale Speciale della Lanca di Santa Maria e della Confluenza del T Banna. Sito d’importanza comunitaria (Direttiva 92/43/CEE). La Riserva comprende un tratto del T. Banna. e una zona umida in fase di formazione con caratteristiche di garzaia. Numerosa la presenza di uccelli ed in particolare degli aironi
Oasi del Po Morto. L’area è compresa nei siti d’importanza comuni-taria La maggior parte dell’area è compresa nell’ambito di una grande ansa del fiume.
Riserva Naturale Spe-ciale del T. Varaita. Sito d’importanza comunitaria (Direttiva 92/43/CEE). La riserva protegge le ricche biocenosi boschive lega-te all’ecosistema fluviale
Riserva Naturale Spe-ciale Confluenza T. Maira. Sito d’importanza comunitaria (Direttiva 92/43/CEE). Presenza di greti, ampi ghiaieti-e boschetti di riva
. Carmagnola. Il centrro abitato costituisce il polo di rango superiore del tratto fluviale in esame. Di notevole rilievo il cen-tro storico, ricco di edifici medioevali.
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Parchi, Riserve Aree attrez
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Centro urbano
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Rocche/Castel/Torri
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Attracchi fluviali
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Ponti stradali e ferroviari
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T. PELLICE
FAULE
LOMBRIASC
Bosco del Cerbasso
T. BANNA
Parco Cavour
3. SANTENA
T. VARAITA
1. Riserva naturale speciale
confluenza del T. Pellice
Area attrezzata Le
VIGONE
CASALGRASSO
8. Riserva Naturale
Speciale del T. Varaita
10. CARMAGNOLA
5. CARIGNANO
VILLASTELLONE
TROFARELLO
Area attrezzata del Molinello VINOVO
LA LOGGIA
VIRLE PIEMONTE
7. Area attrezzata dell’Oasi del Po
Morto
T. MELETTA
T. MAIRA
9. Riserva Naturale Speciale della
confluenza del T. Maira
OSASIO
MORETTA
Area attrezzata Amici del Po
Attività escursionistiche in canoa e con le tipiche
imbarcazione a punta
VILLAFRANCA
Santuario di Vallinotto
PANCALIERI
Madonna dell’Eremita
Oasi botanico-ricreativa del
Ceretto
POLONGHERA
2. RACCONIGI
Abbazia di Casanova
8. Borgo Cornalese
C.na Migliabruna Vecchia
C.na MigliabrunaNuova
C.na Lipu
Parco Reale
Antico Borgo- Brillante -
4. Riserva Naturale Speciale della
Lanca di S. Michele
NICHELINO
T. LÉMINA
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.6. Riserva Naturale Speciale della Lanca di
Santa Maria e della confluenza del T
Banna
T. CHISOLA
CAMBIANO
CASTAGNOLE PIEMONTE
POIRINO
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MONCALIERI
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A S T I
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Politecnico di Torino
Università degli Studi di Pavia
Facoltà di Economia di Piacenza UCSC
Politecnico di Milano
Università degli Studi di
Ferrara
Istituto Universitario di Architettura di Venezia
Dal km 100 al km 150 3
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BEINASCO
Castiglione Torinese
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CHIERI
���� 715 Colle della Maddalena
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CASALBORGONE
GRUGLIASCO
Lauriano Po����
PROGETTO OSSERVATORIO FIUME PO RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DELLA REGIONE TURISTICA DEL PO
3. Tratto del Po dal Km 100 (Moncalieri) al Km 150 (Crescentino ) ���������������������������������������������������������������������������������������������╥���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������± �������������������� ���������������� �������������������� ���������������� ����������������
Km 100 110 120 130 140 150
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Il tratto torinese del Parco del Po costituisce l’ambito centrale del Parco fluviale che dal Monviso si estende fino al confine della Lombardia. Il Parco torinese comprende anche tratti degli affluenti Sangone, Stura di Lanzo e del fiume di Dora Baltea.
Nel tratto torinese il fiume è navigabile in buona parte del suo cor-so. Numerosi sono gli attracchi e le società di canottaggio sul fiume.
La città di Moncalieri, porta d’accesso al Po torinese, è dominata dall’alto della collina da un imponente castello di origine quattrocentesca.
L’Area Attrezzata Cascina Le Vallere, compresa tra il torrente Sangone e il Po, è sede del Parco del Po Torinese. Include un Parco pubblico di proprietà regionale e il Giardino fenologico Carlo Allione. Tro-vano inoltre ospitalità il Centro di documentazione, una biblioteca e spazi per le attività di comunicazione
Stupinigi. Il Parco Naturale di oltre 1700 ettari comprende il Parco Giardino Storico e la Palazzina di Caccia, sede del Museo dell’Arte e dell’Ammo-bigliamento. Il complesso architettonico insiste su un impianto con corpi di fabbrica a pianta complessa ed articolata. Stupinigi è sito d’importanza comunitaria
La Chiesa di Santa Maria al Monte dei Cappuccini costituisce un complesso architettonico costruito sul finire del 1500. Comprende oltre la Chiesa il convento dei Cappuccini. Ospita il Museo della Montagna “Duca degli Abruzzi. Dal Monte dei Cappuccini si apre una splendida veduta di Torino.
5 6 7 8 9
La città di Torino si distingue per il suo affacciarsi sul Po e per un patrimonio urbano ed architettonico ricco di storia e cultura. Monumenti, piazze e musei danno lustro e fascino alla città: Palazzo Madama, il Teatro Regio, l’Armeria Reale, la Biblioteca Reale, il Palazzo Reale, il Palazzo Carpignano e i Palazzi Cavour, Falletti di Barolo, Paesana, Carpano e le Palazzine liberty, la Mole Antonelliana e le Piazze maestose (Piazza San Carlo, Piazza Maria Teresa, ...), il Borgo e la Rocca Medievale, la Porta Palatina e i resti del Teatro Romano. Numerosi le chiese e i monumenti religiosi: la Cattedrale di Torino con la Cappella della Sindone, la chiese del Carmine, della Misericordia, di San Domenico, di Santa Maria al Monte dei Cappuccini, il Santuario della Consolata e la Basilica di Superga. Funzioni metropolitane superiori sono associate ad importanti edifici espositivi e d’archeologia industriale: il Palazzo del Lavoro, il Palazzo a Vela e il Centro Polifunzionale del Lingotto.
La Riserva Naturale Speciale. del Meisino e Isolone di Bertolla si trova alla confluenza della Stura di Lanzo con il corso del Po. Nume-rose le specie degli uccelli,
La R.N.S. della con-fluenza dell’Orco e del Malone presenta un am-biente composto da macchie di arbusti e zone di bosco naturale. È Sito d’Importanza Co-munitaria (D 92/43/CEE).
Zona archeologica in Manteo da Po della città romana di Industria, fondata presumibilmente nel II secolo a.c. Com-prende parte dell’area sacra e alcuni settori di botteghe ed abitazioni
La R.N.S. della confluenza della Dora Baltea (o Baraccone) è un sito d’importanza comunitaria (Direttiva 92/43/CEE). Si distingue per l’ampiezza e la ricchezza del suo paesaggio sia per gli aspetti vegetazionali, sia per quelli faunistici. Numerose lanche alimentate dalle acque di piena favoriscono la presenza di numerose specie vegetali ed animali legate alle zone umide,
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Parchi, Riserve
Aree attrez
== I
Fiume Po Affluenti
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Centro urbano
C. storico
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Chiese, Abbaz.
Edifici,e luoghi storici
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Musei
Torri Rocche/Castelli
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Attracchi fluviali
2
║ I
Ponti stradali e ferroviari
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Stazione treno + bici
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Aziende agrituristiche Campeggi
✽Strade dei vini e dei sapori, circuiti dei castell, reti aziende agrituristiche, ecc ..
1. MONCALIERI ±
Castagneto Po
5. T O R I N O© ╥ M ± � ���� ƒ
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SCIOLZE
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RIVALTA
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CALUSO
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S. Raffaele Cimena
T. MALONE
T. LEONA
S. MAURO TORINESE
SETTIMO TORINESE
Verolengo
Cavagnolo
Brusasco
6. Riserva Naturale Speciale del Meisino e dell’Isolone di Bertolla
Basilica di Superga
Abbazia di S. Maria di Pulcherada
Riserva Naturale Bosco del Vaj
9. Riserva Naturale Speciale della confluenza della Dora
Baltea
8. Sito archeologico
Antica
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Riserva Naturale Speciale del Mulino
Vecchio
Riserva Naturale Speciale dell’Isolotto di
Ritano
Ponte canale Cavou
Bbbazia di S. Genesio
Abbazia di S. Fede
M
NICHELINO
T. CHISOLA
3. Palazzina di caccia di Stupinigi
Parco fluviale del Po
Torrazza Piemonte
VENARIA REALE
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3. Parco Naturale di Stupinigi
ORBASSANO
Chiesa della Gran Madre
Parco Nat. Collina di Superga
PINO TORINESE
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Area Attrezzata Arrivore e Colletta
T. STURA DI LANZO VOLPIANO
Rivalba
Rondissone
MONTANARO
Monteu da PO
SALUGGGIA
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Parco della Mandria
Castello della Mandria
2. Area Attrezzata Le Vallere
╥ Reggia di Venaria Reale
4. Chiesa di Santa Maria
Monte Capuccini
C O L L I N A T O R I N E S E
Ricetto Medievale
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Bosco Goretti
Gassino Torines
Villa Sambuy
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T. ORCO
Castello di Bardassano
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± ± ±CHIVASSO
7. Riserva Naturale Speciale della confluenza dell’Orco e
del Malone
±
±
±
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Giardino fenologico
Carlo Allione
Madonna delle nevi
.Parco e Castello del Valentino. Orto Botanico
Borgo Medievale
Castello Reale ©
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F. DORA RIPARIA
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Pecetto Torinese
S. BEGNINO CANAVESE
F. DORA BALTEA
COLLEGNO
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BALDISSERO PAVAROLOLO
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T. SANGONE BORGARO TORINESE
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S. Sebastiano Po
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�������� �������� �������� Traghetto a fune Parco fluviale del Po
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Garzaia Cascina Verminesca
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PROGETTO OSSERVATORIO FIUME PO RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DI BENI E SERVIZI DELLA REGIONE TURISTICA DEL PO
4. Tratto del Po dal Km150 (Crescentino) al Km 200 (Frassineto Po) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
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Km
150
160
170
180
190
Km
200
�������������������������������� 1 2 3 4 5 Parco fluviale del Po e dell’Orba. Il tratto
Vercellese Alessandrino si caratterizza sia per la presenza di elementi naturalistici (vegetazione acquatica, zone umide, avifauna stanziale e migra-toria), sia per la particolarità degli elementi paesag-gistici (in sponda sinistra dominano incontrastate le risaie, tipico paesaggio della pianura vercellese; in sponda destra le ridenti colline del Monferrato).
Abbazia di Lucedio fondata(1123) da Monaci francesi dell’Abbazia La Festé. Dell’edificio me-dioevale rimangono l’ot-togonale campanile ro-manico, l’aula capitolare e alcuni edifici agricoli.
Bosco della Partecipanza di Trino. Ultimo residuo dell’antica foresta planiziale, emergente dalla pianura irrigua delle risaie. Il valore del Bosco è legato non solo dalla presenza di elementi naturalistici e vegetazionali, ma anche per il perpetuarsi di norme per la sua gestione; ancora oggi il taglio è regolato da antichi statuti della Partecipanza. Il Bosco è vincolato dalla Regione Piemonte a parco naturale; occupa una superficie di circa 3000 ettari ed è classificato tra i siti d’importanza comunitaria (Direttiva92/43/CEE.
La città di Trino è punto di partenza di numerosi percorsi per visite alle risaie e alle antiche ca-scine (Grange). Interes-sante il castello (1100) e il borgo medioevale di Trino
Cascina di Pobietto. Straordinario complesso rurale con torre del XII secolo, un tempo “Gran-gia”, legato all’Abbazia di Lucedio
Santuario e Sacro Monte di Crea. Il Complesso è collocato su uno dei luoghi più alti delle colline del Monferrato. Lungo il percorso che si snoda tra i boschi della collina, prima di arrivare alla Cappella del Paradiso si incontrano 23 cappelle e 5 eremi detti romitori. Le cappelle sono state realizzate in due periodi: cinque-seicentesco e ottocentesco. Nel 1980 la Regione ha vincolato la zona a parco Naturale.
6 7 8 9 10 11 R.N.S. delle confluenze del Sesia e del Grana.
Riserva di grande dimensione che si snoda lungo il Po fino all’altezza della città di Valenza. È interessata da ambienti di particolare valore naturalistico (alvei fluviali, ghiaieti, boschi ripariali) nei quali trovano rifugio e sosta numerosissime specie di uccelli. Sito d’importanza comunitaria (Direttiva. 92/43/CEE).
Riserva Naturale Spe-ciale di Ghiaia Grande. Sito d’importanza comu-nitaria, interessante un braccio morto del Po, ricco di presenze fauni-stica e vegetazionali.
Casale Monferrato. La città conserva un centro storico di grande interesse, ricco di insigni monumenti. Fra questi sono da annoverare la Piazza Mazzini, sulla quale si affacciano il palazzo Fornara e l’ex Monastero di S. Orsola, la Piazza S. Stefano e la Piazza Castello, il Duomo, antichissima chiesa romanica, il Palazzo Gozzano di Treville, il Palazzo Sannazzaro, il cortile del Palazzo di Anna d’Alençon, la Sinagoga e la Gipsoteca Leonardo Bistolfi. Il Po fa da limite tra la pianura delle risaie e le ondulazioni collinari del Monferrato.
Tratto terminale della R.N.S. della confluenza della Dora Baltea. Si distingue per la ricchez-za del suo paesaggio e per gli aspetti naturalistici degli ambienti fluviali.
Zona interessata da te-nute agricole (Grange), nate sotto l’influenza dell’opera di bonifica conseguita dai monaci cistercensi dell’Abbazia di Lucedio
Parco Naturale Lame del Sesia. Il Parco è situato in sponda destra del fiume Sesia, importante affluente del Po. Comprende ambienti di valore naturalistico: le lanche, i ghiaioni e le lame, specchi d’acqua poco profondi, costituenti un habitat ideale per l’avifauna caratteristica dell’ambiente della risaia (Aironi, nitticore, gazzette,germani, ....)
2
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Parchi, Riserve
Aree attrez
== I
Fiume Po Affluenti
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Centro urbano
C. storico
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Chiese, Abbaz.
Edifici,e luoghi storici
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Musei
Rocche/Castelli
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Approdi fluviali
║ I
Ponti stradali e ferroviari
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Stazione treno + bici
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Aziende agrituristiche Campeggi
✼Territori interessati dalle strade dei vini e dei sapori, dai circuiti dei castelli, ecc.
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10. S i s t e m a d e l l e G r a n g
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SERRALUNGA DI CREA
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S. Genuario
VIGNALE
R i s a i e d e l V e r c e l l e s e
3.TRINO
CRESCENTINO
FONTANETTO PO
PALAZZOLO VERCELLESE
VERRUA SAVOIA MONCESTINO GABIANO
CAMINO
MORANO SUL PO
CONIOLO
BALZOLA
VILLANOVA MONFERRATO
FRASSINETO PO
CANDIA LOMELLIN
A
F. SESIA
1. Abbazia di Lucédio
V E R C E L L I
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11. Parco naturale Lame di Sesia
PONTESTURA
6. R.N.S. delle confluenze del Sesia e del Grana
8. CASALE MONFERRATO
9. Riserva Naturale Speciale della confluenza della Dora
Baltea ✽ C o l l i n e del
2. Parco Naturale Bosco della Partecipanza
Aree attrezzate Porto e Piagera
M o n f e r r a t o - S t r a d e d e l v i n o e d e i c a s t e l l i
COSTANZANA
MOTTA DE’ CONTI
4. Cascina Pobietto
Tricerro
7. Riserva naturale Speciale di Ghiaia Grande������������������������
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RONSECCO
±
TERRUGGIA
VILLAMIROGLIO
CERRINA MONFERRATO
MONBELLO MONFERRATO
5. Santuario Sacro Monte di
Parco Sacro Monte di Crea
OZZANO MONFERRATO
S. Giorgio Monferrato
BORGO S. MARTINO
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Rosignano Monferrato
Area attrezzata Rocca
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CERESETO
T. STURA
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Area attrezzata Portietto
Area Attrezzata Argine
Aree attrezzate Areoplano ╥
CARESANA
Livorno Ferraris
Area Attrezzata Argine
Garzaia La
Rinalda
F. DORA BALTEA
STROPPIANA
Area attrez. Pobietto
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Lucédio
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Enel
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SALUGGIA
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Lamporo
SOLONGHELLOO
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SERRALUNGA DI CREA ╥
Area Attrezzata delle Sponde di
Casale
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RIVEƒ
Politecnico di Torino
Università degli Studi di Pavia
Facoltà di Economia di Piacenza UCSC
Politecnico di Milano
Università degli Studi di Ferrara
Istituto Universitario di Architettura di Venezia
Dal km 200 al km 250 5
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1. R.N. Garzaia La Rinalda
R.N. Palude Loja
1.R.N. Garzaia
C
CORNALE
L O M E L L I N A
1. Garzaia Cascina V i
CANDIA LOMELLINA
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BOZZOLE �
±
PROGETTO OSSERVATORIO FIUME PO RAPPRESENTAZIONE SINTETICA DI BENI E SERVIZI DELLA REGIONE TURISTICA DEL PO 5. Tratto dal Km 200 (Confluenza Sesia) al Km 250 (Cervesina
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Km
200
210
220
230
240
Km
250
�������������������������������� 1. �������������������������������� 2 3 Questo tratto del parco fluviale del Po si caratterizza
per la presenza di habitat naturalistici di particolare importanza faunistica. Nelle riserve speciali, grazie agli ambienti creati dagli affluenti (Sesia, Tanaro e Scrivia), alla confluenza con il Po si possono osservare presenze avifaunistiche di straordinario interesse e grandiosità
Garzaie. Gli ambienti delle risaie, caratterizzati da estesi specchi d’acqua e zone umide, residui di foreste planiziali e relitti di vegetazione palustre, sono diventati habitat e luoghi di nidificazione e raccolta degli Ardeidi. Numerose le garzaie protette con il vincolo di Riserva Naturale. Fra queste sono da annoverare la Garzaia della Verminesca, della Rinalda, di S. Alessandro, del Bosco Basso, della Cascina Notizia di Sartirana (Siti d’importanza comunitaria - Direttiva 92/43/CEE), di Celpenchio e di Villa Biscossi.
Riserva Naturale Speciale del Boscone. Area d’interesse naturalistico per la residua presenza dell’antica foresta planiziale e di un habitat ospitale per gruccioni, aironi e gabbiani. La riserva è compresa nell’elenco dei Siti d’Importanza Comunitaria (SIC), individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE.(
La città di Valenza insieme a quella Casale Monferrato è da considerarsi come uno dei centri rivieraschi più vitali del tratto fluviale in esame. La città è rinomata in tutto il mondo per l’antica arte orafa e per la professionalità dei suoi artigiani. Il luogo dell’impianto storico della città, dove si raggruppano gli edifici più rappresentativi, è situato nella piazza 31 Martiri. Numerosi i monumenti: la Cattedrale di S.. Maria Maggiore, le chiese di SS. Annunziata e di S. Caterina, i Palazzi Ceriana e Pastore, il Teatro Sociale dallo stile neoclassico.
4 5 6 7 La disponibilità d’acqua ha favorito la coltivazione del
riso. Gli specchi d’acqua delle risaie e le zone umide (Lanche, stagni, pozze, paludi, marcite, torbiere e lagune) proprie degli ambienti del Po (in particolare alla confluenza degli affluenti), oltre a caratterizzare il paesaggio, fungono da elementi d’attrazione per gli Ardeidi di passo e stanziali.
R.N.S. delle confluenze del Sesia e del Grana nel Po. Riserva di grande dimensione che si snoda lungo il Po fino all’altezza della città di Valenza. È interessata da ambienti di particolare valore naturalistico (alvei fluviali, ghiaieti, boschi ripariali, isole coperte da boschi di salice, gerbidi e incolti aridi,, ) nei quali trovano rifugio e sosta numerosissime specie di uccelli. (camorani, piccoli trampolieri, anitre e aironi) Sito d’importanza comunitaria (SIC Direttiva. 92/43/CEE).
Riserva Naturale Speciale confluenza del Tanaro. Sito d’importanza comunitaria (SIC Direttiva 92/43/CEE). Gli elementi naturalistici emergenti dell’area sono i boschi imponenti di salici e i grandi ghiareti ospitanti colonie di sterne e fraticelli.
Garzaia di Valenza. La riserva si distingue per la ricchezza del patrimonio faunistico. Di particolare interesse è l’avifauna che popola la riserva. Nella garzaia si nota la presenza di aironi rossi, nitticore, garzette, aironi cinerini, falchi di palude, germani reali e gallinelle d’acqua. La riserva è dotata di capanni per la pratica della fotografia naturalistica e il bird-watching. La zona umida circondata da boschetti ripariali è formata da specchi d’acqua in parte ricoperti da canneti e altra vegetazione tipica,
2
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Parchi, Riserve
Aree attrez
== I
Fiume Po Affluenti
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Centro urbano
C. storico
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Chiese, Abbaz.
Edifici,e luoghi storici
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Musei
Torri/Rocche/Castelli
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Approdi fluviali
2
║ I
Ponti stradali e ferroviari
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Stazione treno + bici
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Aziende agrituristiche Campeggi
✼Territori interessati dalle strade dei vini e dei sapori, dai circuiti dei castelli, ecc.,
V O G H E R A
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MEDE LOMELLINA
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POMARO Monf
F. SESIA
1. R.N. Garzaia Cascina Notizia
VALMACCA
ALLUVIONI CAMBIÒ
T. CURONE
ISOLA S. ANTONIO
SARTIRANA LOMELLINA
T. AGOGNA
T. SCRIVIA
F. TANARO
T. GRANA
3. VALENZASALE
MOLINO DEI TORTI
T. STAFFORA
MEZZANA BIGLI
PIEVE DEL CAIRO
GAMBARANA
SUARDI
AL E S S AN D R I A± ���� M ╥ © ƒ � T O R T O N A
CERVESINA CORANA
BASTIDA DE’ DOSSI
SILVANO PIETRA
CASEI GEROLA
PIEVE ALBIGNOLA
SANNAZZARO DE’ BURGONDI
TORRE BERETTI
VALLE LOMELLINA
DORNO
6. Riserva Naturale Speciale confluenza
del Tanaro
2. Riserva Naturale Speciale del Boscone
T. ROTALDO
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1. R.N. Garzaia di Villa Biscossi
Riserva Naturale Abbazia Acqualunga
F.BORMIDA
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R.N. Boschetto di Scaldasole
S. SALVATORE MONFERRATO
PECETTO DI VALENZA
RIVARONE PIOVERA
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BREME ╥
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PIETRA MARAZZI
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GUAZZORA
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Area AttrezOrti
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ALZANO SCRIVIA
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1. R.N. Garzaia di Bosco Basso
CASTELNUOVO SCRIVIA
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5. Riserva Naturale Speciale confluenze del
Sesia e del Grana
GIAROLE
Terme Monte
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Centro visite
4. Z O N E D E L L E R I S A I E ±± M
BASSIGNANA
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SCALDASOLE╥M
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LOMELLO
FRASCAROLO
VILLA BISCOSSI
GALLIAVOLA
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BORGO S. MARTINO
TICINETO �
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OCCIMIANO
Area Attrez Pennello
MIRABELLO MONFER.
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7. Riserva Naturale Integrale della Garzaia di
Valenza
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Area Attrez Grana
1. R. N. Garzaia di S. Alessandro
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1. R.N. Garzaia Gallia
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FERRERA ERBOGNONE
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MONTECASTELLO
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11. ✼ O L T R E P Ò P A V E S E
PROGETTO OSSERVATORIO FIUME PO RAPPRESENTAZIONE SINTETICA DI BENI E SERVIZI DELLA REGIONE TURISTICA DEL PO
Tratto dal Km 250 (Cervesina) al Km 300 (Chignolo Po )
Km
250
255
260
265
270
275
280
285
290
295 Km
300
�������������������������������� 1 2 3 4 Il Parco del F. Ticino rappresenta una delle realtà
ambientali più importanti della Lombardia. Il territorio del Parco si estende lungo il corso d’acqua dal Lago Maggiore alla confluenza con il Po. Offre numerosi percorsi escursionistici su strade chiuse al traffico automobilistico. Al suo interno trovano rifugio moltissime specie animali e vegetali, in particolare specie di uccelli nidificanti (107) e di passo (200).
Pavia è una città d’arte che si affaccia sulle rive del Ticino. Conobbe il massimo del suo splendore nei secoli VI - VIII, quando fu capitale del regno Longobardo. La città è celebre anche per essere sede universitaria tra le più antiche d’Europa. Nel campo storico-artistico Pavia presenta una ricchezza di opere con livelli di eccellenza di straordinario rilievo: il Duomo (capolavoro d’arte rinascimentale), le chiese di San Michele Maggiore (capolavoro del romanico lombardo) e di San Pietro in Ciel D’Oro del XII secolo (esempio di romanico pavese), la chiesa tardo-romanica di S. Teodoro e di Santa Maria del Carmine, notevole esempio di architettura gotica, le chiese di San Lanfranco e di San Lazzaro. Concorrono a caratterizzare la città il Castello Visconteo, sede dei musei civici, le sedi universitarie, le piazze e i numerosi palazzi settecenteschi.
Il Ponte della Becca è costituito da una strut-tura metallica reticolare a forma di tunnel aperto. Attraversa il Po e il Ticino nel loro punto di conflu-enza con effetti paegi-sticamente suggestivi.
Castello Visconteo in comune di Cervesina (Frazione S. Gauden-zio). Fortificazione a pianta quadrangolare in buon stato di conser-vazione; sorge al centro di un ampio parco
La basilica della Certosa, rappresenta, oltre ad una preziosa opera d’arte, una singolare testimonianza del passaggio tra il gotico e il rinascimento. Splendente l’interno per le ricchezza di opere custodite e la magnificenza della facciata marmorea. Sono da ammirare i chiostri dell’annesso monastero: il Chiostro Grande con l’affaccio delle 24 celle dei monaci e il Chiostro Piccolo decorato in cotto.
5 6 7 8 9 10 11 Broni, centro termale ai
piedi della collina dell’Olt-repo pavese, rappre-senta una delle porte d’ingresso ai luoghi della pregiata produzione vini-cola e gastronomica.
Stradella è nota nel mondo per l’industria delle fisarmoniche. D’in-teresse storico la Torre quadrangolare di antiche fortificazioni, il Duomo e la chiesa di S. Marcello
S. Giacomo della Cer-reta. Complesso azien-dale Agricolo con an-nessi oratorio costruito all’inizio del secolo XV in stile tardo gotico. Affre-sci d’epoca negli interni.
La località di San Co-lombano al Lambro costituisce una attrattiva di rilievo. È rinomata per il suo Colle ricco di vitigni e per i resti di un antico Borgo medievale.
Il Castello di Belgioioso, imponente edificio costruito agli inizi del XIV secolo, rappresenta un’importante complesso monumentale distinto in un nucleo antico e in una villa settecentesca circondato da un ampio parco. Il Castello è sede di importanti rassegne e manifestazioni culturali di rilievo interregionale.
La Lomellina. è un’area di pianura delimitata dal fiume Po e dagli affluenti Ticino e Sesia. L’ambito territoriale interessa prevalentemente il tratto precedente (Progressiva Km 200 - 250). In alcuni periodi dell’anno il paesaggio è dominato dagli specchi d’acqua delle risaie e dalla fitta rete di rogge e canali artificiali.
L’Oltrepo Pavese, è una terra ricca di tradizioni culturali ed enogastronomiche. Si caratterizza per il paesaggio delle dolci colline coperte da prati e ridenti vigneti. La fascia a ridosso del Po è contraddistinta da un sistema insediativo ricco di emergenze storico-artistiche. Per la varietà del suo paesaggio, l’Oltrepo rappresenta un ambiente di forte richiamo turistico.
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Parchi, Riserve
Aree attrez
== I
Fiume Po Affluenti
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Centro urbano
C. storico
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Chiese, Abbaz.
Edifici e luoghi storici
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Musei
Torri/Rocche/Castelli
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Approdi fluviali
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║ I
Ponti stradali e ferroviari
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Stazione treno + bici
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Aziende agrituristiche Campeggi
✼Territori interessati dalle strade dei vini e dei sapori, dai circuiti dei castelli, ecc.,
� P A V E S E
CORTEOLONA
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Attracco di Parpanese
TORRE de’ NEGRI
S. ZENONE AL PO
5. CASTEGGIO
BASTIDA PANCARANA
8. BELGIOIOSO
MEZZANA RABATTONE
CERVESINA
ZINASCO
PANCARANA
STRADELLA
SOMMO
2. Ponte della Becca
T. SCUROPASSO
Naviglio
TROVACÒ SICCOMARIO
SAN MARTINO SICCOMARIO
VALLE SALIMBENE
LINAROLO
F. OLONA
SPESSA
T. VERSA
PIEVE PORTO MORONE
ZERBO
BADIA PAVESE
T. TIDONE
6. CERTOSA DI PAVIA
MONTICELLI PAVESE
CHIGNOLO PO SANTA
CRISTINA E BISSONE
Attracchi di Pavia
VERRUA POMEZZANINO
ALBAREDO ARNABOLDI
PORTÀLBERA
ARENA PO
CASTEL SAN GIOVANNI
BORGONOVO
SARMATO
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F. TICINO
V I A
� Colle di S. Colombano
CASTELLETTO BRANDUZZO
REA Centrale termoelettrica
La Casella
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1 P A
Attracco di Linarolo
T. TERDOBBIO
LUNGAVILLA
Garzaia della Roggia Torbida
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PINAROLO
Garzaia della Porta Chiossa
Garzaia della Carola
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CAMPOSPINOSO
CAVA MANARA
T. STAFFORA
MIRADOLO TERME
Terme di Miradolo��������
BARBAINELLO
S. CIPRIANO PO
BRESSANA BOTTARONE
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Oasi di S. Alessio
MONTEBELLO DELLA
BATTAGLIA
3. San Gaudenzio
7. S. Giacomo della Cerreta
9. S. COLOMBANO AL LAMBRO
S.IMENTO
ROTTOFRENO
ALBUZZANO
CARBONARA AL TICINO
L O M E L L I N A ╥
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Robecco P
FILIGHERA
S. GIULETTA
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T. COPPA ╥ ╥ ╥
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6. BRONI
COSTA de’ NOBILI
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Politecnico di Torino
Università degli Studi di Pavia
Facoltà di Economia di
Piacenza UCSC
Politecnico di Milano
Università degli Studi di
Ferrara
Istituto Universitario di Architettura di Venezia
Dal km 300 al km 350 7
✼ 10. STRADA DE VINI E DEI SAPORI DEI COLLI PIACENTINI
PROGETTO OSSERVATORIO FIUME PO RAPPRESENTAZIONE SINTETICA DELL’OFFERTA TURISTICA DELLA REGIONE FLUVIALE DEL PO
7. Tratto dal Km 300 (Chignolo Po) al Km 350 (Caorso)
Km
300
310
320
330
340
Km
350 1. �������������������������������� 2. �������������������������������� 3. �������������������������������� 4 5 6
Riserva Naturale Monticchie. Sito d’importanza comunitaria (Direttiva 79/43/CEE ). Ambiente naturale, formato da canneti, di alberi e arbusti tipici, mantenuto e ricreato continuamente, grazie alla presenza delle acque sorgive dei fontanili. Habitat di molte specie vegetali ed animali. Dai Punti di osservazione protetti si possono osservare i voli e le movenze degli uccelli.
L’area è stata designata ai sensi della Direttiva 79/409/CEE come zona di protezione speciale”. Sperimenta fitocenosi naturali e associazioni di flora idrofitica ed elofi-tica in corrispondenza ai resti della lanca di Mezzano.
L’area è compresa nelle zone di protezione spe-ciale (Direttiva 79/409/-CEE). È contraddistinta da emergenze naturali-stiche di pregio (fasce di saliceti arborei, vegeta-zione arborea a salici, pioppi ed ontani dell’area degli ex acquitrini, ...)
Bobbio è una città d’arte di risonanza europea; per il ruolo religioso, culturale e civile svolto nell’Alto Medioevo in presenza dell’opera di San Colombano Il nucleo centrale della cittadina conserva importanti mo-numenti
Canale navigabile Milano Cremona; è un’opera in-compiuta. il Primo tratto del canale arriva fino a Pizzighettone Il suo pro-lungamento nel milanese suscita forti perplessità per l’inevitabile impatto ambientale che ne deri-verebbe.
Piacenza, svolse un importante ruolo in epoca romana fino alla caduta dell’impero. Nel periodo medioevale fu uno dei centri più attivi. L’impianto urbano del centro cittadino conserva lo schema ortogonale della fondazione romana e parte delle mure farnesiane. Numerosi i monumenti civili e religiosi, testimonianze delle vicende storiche della città. Lo attestano la centralissima Piazza Cavalli, sulla quale si affacciano il Palazzo “Gotico”, il Palazzo del Governatore, le statue equestri di Alessandro e Ranuccio Farnese e la Chiesa di San Francesco. Mirabili i palazzi storici (Palazzo Anguissola-Nasali Rocca, Palazzo Passerini, Palazzo Falconi, Palazzo Landi, ..), gli edifici civili ospi-tanti musei e collezioni d’arte (il Palazzo Farnese, la Galleria Ricci Oddi e il Collegio Alberoni), dove sono esposti il fegato etrusco, il tondo di Botticelli e l’Ecce Homo di Antonello da Messina, e gli edifici religiosi (il Duomo, San Antonino, Santa Maria di Campagna, San Sisto, San Sepolcro, San Savino,..).
7 8 9 ✼✼✼✼ La Corte di Santa Andrea, posta sulla sinistra del
Lambro, al punto della sua confluenza nel Po, è una frazione d’importanza storica e religiosa. Luogo di tappa della via Francigena, è stato ricordato dal Vescovo Sigerico nel 990 quando compì, da Canterbury, il pellegrinaggio per recarsi a Roma ai piedi dal Papa.
La città di Lodi è un importante centro della bassa pianura lombarda ricca di grandi cascine a corte . Il cuore della struttura urbana si identifica nella piazza Vittoria dove sorgono i principali monumenti: il Palazzo del Comune, con portico e loggiato settecentesco e la Cattedrale, monumento tra i più interessanti del romanico lombardo. Di rilievo architettonico sono da annoverare le chiese di San Cristoforo, di San Francesco e di san Lorenzo, S. Maria Maddalena, il Santuario dell’Incoronata, significativo esempio del rinascimento lombardo e uno dei maggior monumenti della città, il Palazzo Mozzanica, significativo esempio di dimora patrizia lodigiana, l’Ospedale Vecchio.
Grazzano Visconti im-portante borgo in stile neogotico, costruito in-torno al Castello Medie-vale di... Il Borgo attrae visitatori da tutta l’Italia settentrionale. .
La Strada dei Vini e dei Sapori dei “Colli Piacentini” si sviluppa lungo la fascia pedemontana e collinare coinvolgendo le quattro valli (Tidone, Trebbia, Nure e d’Arda) e i luoghi della produzione dei vini DOC, dei prodotti tipici DOP (salame, Coppa, Pancetta), dei formaggi DOP (del Po. La Strada, facilmente raggiungibile dai luoghi d’interfaccia fiume/territorio, s’intreccia con la rete dei Castelli e del patrimonio storico, artistico, culturale ed architettonico, della collina.
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Parchi, Riserve
Aree attrez
== I
Fiume Po Affluenti
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Centro urbano
C. storico
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Chiese, Abbaz.
Edifici e luoghi storici
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Musei
Rocche/Castel/Torri
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Attracchi fluviali
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║ I
Ponti stradali e ferroviari
ƒ
Stazione treno + bici
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Aziende agrituristiche Campeggi
✼Territori interessati dalle strade dei vini e dei sapori, dai circuiti dei castelli, ecc.
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Colle di S. Colombano
S. COLOMBANO AL LAMBRO
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7. Corte di S. Andrea
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OSPEDALETTO LODIGIANO
ORIO LITTA
CALENDASCO
1. Riserva Naturale Monticchie
F. LAMBRO
F.TREBBIA
T. NURE
SOMAGLIA
CASALPUSTARLENGO
GUARDAMIGLIO
FOMBIO
CODOGNO
SAN ROCCO AL PORTO SAN STEFANO
LODIGIANO
S. FIORANO
PONTENURE
CAORSO
MALEO
MELETI
CORNOVECCHIO
ROTTOFRENO
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PODENZANO
GOSSOLENGO GRAGNANO
SAN GIORGIO
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2. Fiume Po dalla foce Trebbia alla
Lanca di Mezzano
3. Zona di protezione speciale Bosco
Pontone Attracco di Calendasco
Attracco di Chignolo Po
Attracchi della via
Francigena
Attracco di Mortizza
SENNA LODIGIANA CORNO GIOVINE
CASELLE LANDI
9. GRAZZANO VISCONTI
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6. P I A C E N Z A
SANT’ANGELO LODIGIANO
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CHIGNOLO PO
8. L O D I
LIVRAGA
Laghi di S. GiuseppeAmbienti di rilevanza
naturale
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Saliceto di S, Rocco Ambiente di rilevanza
naturale
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naturale
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SANTIMENTO ╥
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Riserva Naturale Pizzighettone
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GERRE DE CAPRIOLI
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CORTEMAGGIORE 7. CASTELL’ARQUATO
ROCCABIANCA ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
SALSOMAGGIORE TERME
PROGETTO OSSERVATORIO FIUME PO RAPPRESENTAZIONE SINTETICA DELL’OFFERTA DELLA REGIONE DEL PO
8. Tratto dal Km 350 (Caorso) al Km 400 (Roccabianca)
Km
350
360
370
380
390
Km
400
1. �������������������������������� 2 3 4 Il Parco Adda Sud si estende nei territori del lodigiano e del cremonese. Nel
Parco esistono emergenze di grande rilevanza ecologica ed importanti ecosistemi (lanche, mortizze, coperture boschive, ....). Sono presenti Riserve Naturali Orientate e Riserve Naturali Botaniche e Biologiche. La fruizione turistica di tipo escursionistico (a piedi, in bicicletta, a cavallo, in canoa) è favorita da una ricca rete di percorsi attrezzati che s’intersecano, alla confluenza, con la rete dei beni ambientali e culturali del Po.
Cremona, collocata sulla riva del Po, si contraddistingue per la grandiosità dei suoi monumenti, a cominciare dall’impianto urbano che conserva, se pur parzialmente, in zona centrale lo schema ortogonale della fondazione romana. Stupendi monumenti si affacciano su Piazza del Comune: il Torrazzo, torre imponente di oltre 100 metri di altezza, il Duomo, esempio di architettura romanico-lombarda, con un interno ricco di opere d’arte, il Battistero, il Palazzo Comunale e la Loggia dei Militi. Di rilievo i monumenti religiosi (chiese di: S. Lucia, S. Omobono, S. Agostino, S. Marcellino, S. Pietro al Po, S Luca , di S. Agata, S. Margherita, S. Sigismondo, S. Abbondio, ...) e civili (il Teatro Ponchielli e i palazzi: Ala Ponzone, Silva-Persichelli, Cittanova, Stanga-Rossi di S. Secondo, Fodri, Raimondi, Repellini, Stanga-Trecco, Affaitati, Pallavicino, Cavalcabò, Vidoni...). Cremona conserva inoltre una peculiare tradizione: l’arte di costruire strumenti musicali
L’oasi comprende l’Isola De Pinedo, l’ansa del Mezzanone fino al vec-chio tracciato del Nure. Si concentrano zone umide, fitocenosi ripariali e comunità avifaunistiche
Il Parco del Po e del Morbasco, è un parco lo-cale d’interesse sovra-comunale; presenta va-lori d’interesse natura-listico, agricolo e storico culturale
5 6 7 8 L’impianto urbano della città di Fidenza si articola in due parti: la zona orientale
che conserva il reticolo ortogonale romano; la zona occidentale riconoscibile per la matrice insediativa altomedievale. Punti notevoli dell’organizzazione urbana so-no la piazza Garibaldi, sulla quale si affaccia il Palazzo Comunale, e la piazza del Duomo, dove prospettano il Duomo e la porta di S. Donnino, Di valore storico so-no da considerare la Casa Cremonini e la Torre medioevale, il Teatro “Gerolamo Magnani”, le chiese di S. Maria Annunziata, della Vergine Madre e di S. Michele .
La città di Busseto è legata alla figura di Giuseppe Verdi. Numerose le testimonianze e i ricordi del maestro che si ritrovano, oltre che a Busseto, a Ròncole, suo paese natale e nella splendita dimora di Villa Verdi in località Sant’Agata, nel piacentino. La città di Busseto ha una origine medioevale; fu capitale del feudo di Busseto per opera dei Pallavicini; raggiunse il massimo splendore con Rolando il Magnifico. Con la sottomissione (1587) al dominio farnesiano, ebbe termine lo Stato di Busseto. L’impianto urbanistico della città fa perno sulla via Roma, interamente porticata, lungo la quale si affacciano i palazzi storici, molti dei quali sono diventati luoghi di memoria verdia-na, Numerosi i monumenti: la Rocca, il Palazzo Comunale Vecchio, la Casa Barezzi, il Palazzo Orlandi, il Palazzo del Monte di Pietà, la Villa Pallavicino, la Collegiata di S. Bartolomeo, l’Oratorio della SS Trinità e di S. Maria Annunziata, la chiesa di S. Maria. degli Angeli.
Castell’Arquato conserva un magnifico esempio di Borgo medioevale; com-prende stupendi monu-menti ed episodi archi-tettonici di grande effetto (la Rocca, la Collegiata,.)
Zibello è rinomato in tutto il mondo come capitale del Culatello, frutto delle neb-bie e dell’afa estiva e, secondo gli esperti, da un ceppo misteriosissimo di muffe.
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Parchi, Riserve
Aree attrez
== I
Fiume Po Affluenti
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Centro urbano
C. storico
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Chiese, Abbaz.
Edifici e luoghi storici
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Musei
Torri/Rocche/Castelli
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Approdi fluviali
║ I
Ponti stradali e ferroviari
ƒ
Stazione treno + bici
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Aziende agrituristiche Campeggi
✼Territori interessati dalle strade dei vini, dei sapori, dai circuiti dei castelli, ecc.
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Attracco di Monticelli Attracco di Caorso
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S. NAZZARO
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5. F.I.D.E.N.Z.A
��������������������������������PORTO
SPINADESCO�������
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CASTELNUOVO BOCCA D’ADDA
CAORSO
1. Parco Adda Sud
F. ADDA
MACCASTORNA ACQUANEGRA CREMONESE 2. C R E M O N A
MONTICELLI D’ONGINA
CASTELVETRO PIACENTINO
T. ONGINA
VILLANOVA SULL’ARDA
Centrale idroelettrica
Conca di Isola
Serafini S. PIETRO IN
CERRO
POLESINE PARMENSE
8. ZIBELLO
6. BUSSETO
SORAGNA
STAGNO LOMBARDO
PIEVE D’OLMI
S.DANIELE PO
SOSPIRO
BONEMERSE
Conca di Cremona
PERSICO DOSINO
MALAGNINO
GADESCO-PIEVE DELMONA
SESTO CREM. ED UNITI
POZZAGLIO ED UNITI
Riserva Spiaggioni di Spinadesco
Riserva Bosco Ronchetti
Area di concentrazione dei “Bodri”
� ✼STRADA DEI VINI E DEI SAPORI DEI “COLLI PIACENTINI”
Conca di Cremona
4. Parco del Po e del Morbasco
Riserva Naturale Torbiera del Pra Marzi
CASTELVERDE
PIZZIGHETTONE
MELETI
Abbazia Chiaravalle
della Colomba±
Riserva Naturale Pizzighettone
CROTTA D’ADDA
Villa Verdi San’Agata
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✼ STRADA DEL CULATELLO DI ZIBELLO
T. CHIAVENNA
T. ARDA
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3. Oasi De Pinedo
Isola Serafini, Ambito Golenale, Isola del
Deserto del Po, Sito d’Interesse
Comunitario
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GRUMELLO CREM.
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Politecnico di Torino
Università degli Studi di Pavia
Facoltà di Economia di
Piacenza UCSC
Politecnico di Milano
Università degli Studi di
Ferrara
Istituto Universitario di Architettura di Venezia
Dal km 400 al km 450 9
✼ Strada del prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma”
✼ Circuito Castelli Matildici & Corti Reggiane
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PROGETTO OSSERVATORIO FIUME PO RAPPRESENTAZIONE SINTETICA DELL’OFFERTA TURISTICA DELLA REGIONE FLUVIALE DEL PO
9. Tratto dal Km 400 (Roccabianca) al Km 450 (Luzzara)
Km
400
410
420
430
440
Km
450
1. �������������������������������� 3 4 5 ���������������� Il Parco della Golena del Po, parco locale di interesse
sovracomunale, comprende diverse aree golenali dei comuni di Casalmaggiore e di Martignana Po. L’area in comune di Casalmaggiore è interessata dalla pre-senza di un vecchio alveo del Po, fortemente colo-nizzato da vegetazione pioniera. In prossimità degli specchi d’acqua permangono formazioni boshive igrofile, con prevalenza di essenze autoctone.
L’impianto urbano della città di Casalmaggiore fa perno sulla centralissima Piazza Garibaldi, dominata dal neogotico palazzo Municipale (dalla torre a doppia merlatura). Il Duomo di S. Stefano rappresenta il monumento di maggior rilievo dell’architettura religiosa. Seguono le chiese di Santa Chiara, dell’Ospedale, la chiesa di San Leonardo e il Santuario della Beata Vergine della Fontana. Non mancano esempi di architettura rinascimentale lombarda: la casa Martinelli sede della “Scuola di disegno Bottoli”. Casalmaggiore, che la vede collocato sulle rive del Po, esercita funzioni territoriali per tutto l’intorno sudorientale del cremonese.
Parma è una città ricca di storia e cultura e di grandiosi monumenti, di piazze e luoghi di alta qualità urbana. Fra questi sono da considerare per il valore storico-artistico: la piazza Garibaldi, vero centro della vita cittadina, sulla quale si affacciano le sedi del potere pubblico (il Palazzo del Governatore, il Palazzo del Comune), e la chiesa di S. Pietro. Sono altresì da annoverare il palazzo dell’Università, la Pinacoteca di Stuard, il Palazzo Sanvitale, il Teatro Regio, l’imponente Palazzo della Pilotta, sede di grandi istituzioni (La Galleria Nazionale, il Museo d’Antichità, la Biblioteca Palatina) e il Palazzo Ducale, grande complesso delle residenze ducali. Sulla Piazza del Duomo, centro della vita religiosa, si affacciano il Duomo, dedicato all’Assunta, e il battistero, il Palazzo Vescovile, la Chiesa di S, Giovanni Evangelista e la Storica Spezieria.
Riserva Naturale “Parma Morta”. Importante testi-monianza delle dinami-che fluviali di pianura. Sono presenti flora e fauna degli ambienti umi-di e lembi di bosco della foresta planiziale
6 7 8 9 ���������������� Sabbioneta, con un passato di capitale di un Ducato autonomo dei Gonzaga,
conserva un impianto urbanistico di notevole interesse. La Città comprende luoghi e monumenti di rilievo: quali la cerchia murata a forma di stella irregolare, la chiesa di S. Maria Assunta, la Chiesa dell’Incoronata, la chiesa del Carmine, il Teatro dello Scamozzi, coronato all’interno da statue di divinità dell’Olimpo, il Palazzo Ducale, la Galleria degli Antichi, il Palazzo Giardino, il mausoleo di Vespasiano Gonzaga e la Sinagoga dell’Antico quartiere ebraico.
Colorno conobbe il periodo di maggior splendore quando entrò a far parte del Ducato farnesiano e divenne dimora estiva dei duchi di Parma. La Città è dominata dalla Reggia Ducale, imponente e sontuoso complesso che si affaccia sulla piazza principale. L’edificio è sede del Museo etnografico della Civiltà contadina.
Reggio Emilia conserva nel suo centro un patrimonio storico-artistico di grande rilievo. Il cuore della città è rappresentato dalla piazza Camillo Prampolini. Su di essa si affacciano le sedi delle funzioni civili e religiose: il Palazzo del Comune, il Palazzo del Monte di Pietà, la Casa delle Notarie con il portico dove rogavano i notai della città, il Duomo, monumento dominante della piazza, il Battistero, il Palazzo Vescovile e il Palazzo dei Canonici. Fra i numerosi punti e monumenti notevoli della città sono da richiamare la Basilica di S. Prospero, la chiesa di S. Agostino, il Santuario della Beata Vergine della Chiara, i palazzi Panciroli-Trivelli, Bechi-Mignani, Vezzani-Pratonieri, Palazzo Ducale, i palazzi delle istituzioni culturali, ecc.
La “Garzaia di Pompone-sco” interessa terreni al-luvionali del Po, sui quali si è sviluppata una fitta vegetazione ed insediata una colonia di nittore e garzette.
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Parchi, Riserve
Aree attrez
== I
Fiume Po Affluenti
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Centro urbano
C. storico
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Chiese, Abbaz.
Edifici e luoghi storici
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Musei Torre/Rocca
Castello
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Approdi fluviali
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║ I
Ponti stradali e ferroviari
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Stazione treno + bici
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Aziende agrituristiche Campeggi
✼Territori interessati dalle strade dei vini e dei sapori, dai circuiti dei castelli, ecc.
COMMESSAGGIO
SISSA
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LUZZARA © ± M ƒ�����
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Attracco di Stagno
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4. P A R M A
6. SABBIONETA
RIVAROLO DEL RE ED UNITI
DOSOLO
RIVAROLO MANTOVANO
VIADANA
CASTELTIDONE
MARTIGNANA DI PO
SOLAROLO RAINERiO
TORRICELLA DEL PIZZO
GINGIA DE’ BOTTI
MOTTA BALUFFI
S.SECONDO PARMENSE
ROCCABIANCA
T. PARMA
T. ENZA
TRECASALI
7.COLORNO
TORRILE
SORBOLO
BRESCELLO
BORETTO
GUALTIERI
GUASTALLA
SCANDOLARA RAVARA
S. MARTINO DEL LAGO
GUSSOLA
3. CASALMAGGIORE POMPONESCO
NOVELLARA
8.R E G G I O
REGGIOLO
Attracco di Torricecella
Attracco Sacca di Colorno
Riserva Lanca di Gerole
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Riserva Lancone di
Gussola
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Oasi naturalistica Lipu
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5. Riserva Naturale Parma
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Area Naturalistica Meandri del Taro
S. GIOVANNI IN CROCE
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Bosco di Maria Luigia
9. Riserva Naturale “Garzaia di Pomponesco”
✼ Strada del Culatello” di Zibello
POVIGLIO
F. TARO
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T. CROSTOLO
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1. Parco della Golena del
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MEZZANI
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Politecnico di Torino
Università degli Studi di
Pavia
Facoltà di Economia di
Piacenza UCSC
Politecnico di Milano
Università degli Studi di
Ferrara
Istituto Universitario di Architettura di Venezia
Dal km 450 al km 500 10
Attracco di Riva di Suzzara
S.GIACOMO DELLE SEGNATE
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O L T R E P Ò M A N T O V A N O
MARCARIA
CASTELLUCCHIO
�
10. Tratto dal Km450 (Luzzara) al Km 500 (Ostiglia)
Km
450
460
470
480
490
Km
500
1. ���������������������������������������������������������������� 2. �������������������������������� 3, ���������������������������� 4 5 Il Parco del Mincio, istituito dalla Regione Lombardia, pone in relazione il Po con
la città di Mantova, formando un sistema integrato di forte interesse ambientale, culturale e turistico. Il fiume, abbandonato l’Alto Mantovano, da origine ad un ambiente palustre, le Valli del Mincio e, poco oltre, ai tre laghi che circondano Mantova (Laghi: Superiore, di Mezzo e Inferiore). Particolare rilievo assumono gli aspetti floristici e faunistici legati agli ambienti acquatici e palustri, le Riserve Na-turali Bosco Fontana, Vallanza, Garzaia di Pomponesco e il parco delle Bertone.
Fra gli elementi di maggior rilevanza ambientale del Parco del Mincio è da annoverare la Riserva regionale “Valli del Mincio”, zona umida d’importanza Internazionale specialmente per gli Uccelli Acquatici” (Convenzione internazionale di Ramsar), formata in larga misura da paludi che si estendono lungo il corso medio del Mincio. Nelle Valli sono presenti formazioni vegetali tipiche degli ambienti palustri (i canneti, i chiari, le praterie a carice) e specie di uccelli legati agli habitat delle zone umide.
Il Parco interessa il basso corso del fiume Olio, dal confine del Parco Nord fino alla confluenza con il Po. In questo tratto l’assetto del Parco è caratterizzato dal prevalere di lembi di aree umide a vari stadi di evoluzione floristica e faunistica. Due delle zone di valore naturalistico sono tutelate come Riserva Naturale: “Le Bine” e le “Torbiere di Marcaria”.
Il Bosco della Fontana è una R.N.O. costituente un unicum naturalistico di grandissimo valore. Il Bosco è parte relitta di una vastissima foresta planiziale
La “Torbiera di Marcaria” è una Riserva di partico-lare interesse naturalisti-co sia per la presenza di una ricca vegetazione acquatica e ripariale, sia per gli aspetti faunistici
6 7 8 9 I monumenti e i luoghi notevoli che la città conserva raccontano la storia urbanistica, culturale ed economica di Mantova. Uno dei punti nodali della città, riconoscibile
per l’imponenza della sua architettura, è il Castello di S. Giorgio, adiacente alla stupenda piazza Sordello, cuore della città rinascimentale, sulla quale domina la mole della di Palazzo Ducale, residenza nella seconda metà del XIV secolo dei Gonzaga, il Duomo, stupendo monumento dal complesso profilo architettonico, il Palazzo Vescovile e il Palazzo Castiglioni. Insigni monumenti circondano e qualificano Piazza Broletto (Palazzo del Podestà e dell’Arengario), Piazza delle Erbe che ospita il Palazzo della Ragione, la Torre dell’orologio, la Casa del Mercante e la Rotonda matildica di San Lorenzo, Piazza Mantegna sulla quale incombe l’architettura della Basilica di S. Andrea dell’Alberti. Sono infine da ricordare le architetture religiose (il tempio di S. Sebastiano, le chiese di Santa Maria del Gradaro e di San Francesco) e gli edifici civili (Palazzo Canossa, Palazzo d’Arco, casa del Mantegna, Palazzo Te, il Teatro Bibiena e il Teatro Sociale):,
Suzzara è un centro di rango dimensione importante per l’esercizio di funzioni al servizio dell’intorno territoriale del Po. Monumento simbolo della città è la Torre che domina piazza Castello. L’attrattiva più im-portante di Suzzara è la “Galleria Civica d’Arte Mo-derna”; raccoglie un ricco compendio di opere legate al Premio Suzzara “Lavoro e Lavoratori nell’Arte”.
Il Parco S. Colombano si estende lungo l’area golenale del Po in cui sono ancora riconoscibili alcuni paleoalveli. In golena vi sono diverse aree umide
Il Parco S. Lorenzo si qualifica per la presenza di alcuni laghetti di falda, di alcune macchie bos-chive, da un’area ar-chelogica e dalla riserva Oasi Falconiera
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Parchi, Riserve
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Fiume Po Affluenti
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Centro urbano
C. storico
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Chiese, Abbaz.
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1. Parco del Mincio
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RAPPRESENTAZIONE SINTETICA DELL’OFFERTA TURISTICA DELLA REGIONE FLUVIALE DEL PO 11. Tratto dal Km500 (Ostiglia) al Km 550 (Stienta)
Km
500
510
520
530
540
Km
550
1. ������������������������ 2. �������������������� La Riserva Naturale Palude di Ostiglia è una zona umida, d’interesse internazionale, situata a cavaliere
tra le regioni Lombardia e Veneto. La riserva comprende una palude pensile, testimonianza di una zona paludosa sopravvissuta alle opere di bonifica delle antiche valli Grandi Veronesi ed Ostigliesi. Sono presenti ambienti ideali per un’avifauna stanziale e migratoria e una flora tipica delle paludi. La Riserva è di interesse internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar, sito d’Importanza Comunitaria (SIC. Direttiva 92/43/CEE)) e Zona di protezione Speciale per l’avifauna (ZIS Direttiva 79/409/CEE).
La Riserva Naturale Isola del Boscone è costituita prevalentemente da sedimenti fluviali. Morfologicamente interessa un tratto di fiume caratterizzato da un cambiamento repentino della sua direttrice, dando origine ad un’ansa interamente interessata dalla riserva.;. L’elemento di maggior rilievo naturalistico, presente tra la numerosa varietà di ambienti (argini, sabbie, ghiaie, bosco spontaneo, ....), è dato da un saliceto di grande valenza naturalistica. La Riserva, nel suo complesso, fornisce riparo e tutela alla fauna selvatica ed in particolare alle numerosissime specie di uccelli. La riserva è Zona di Protezione Speciale designata ai sensi della direttiva 79/409/CEE
3. ���������������������������� 4 5 6 7 La Riserva Naturale di Isola Boschina ha un’origine ancora avvolta nel mistero.
L’Isola, situata a valle degli abitati di Ostiglia e Revere, contiene lembi relitti di bosco planiziale che in passato costituiva elemento dominante del paesaggio padano. L’Isola, grazie alla fitta vegetazione, è luogo di sosta degli uccelli migratori.
Bosco di Porporana. Raro esempio di bo-sco ripariale del corso del fiume, sopra-vissuto ai tempi nostri (esemplari di sa-lice, olmo, farnia, pioppo bianco e nero, ....)
Ostiglia è una città ricca di edifici aristo-cratici (Palazzo Bonazzi, Palazzo Foglia, ....) e di edifici per il culto (Santa Maria in Castello e dell’Assunta). Di rilievo la biblioteca musicale “Don G. Greggiati”
Stellata è un borgo che conserva un edificio di grande rilievo: la Rocca Possente,.
Chiesa parrocchiale che domina per le imponenti dimen-sioni il territorio cir-costante.
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Parchi, Riserve
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Fiume Po
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Centro urbano
C. storico
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Musei
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Approdi fluviali
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Stazione
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Aziende agrituristiche
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GIACCIANO BARUCHELLA
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PIEVE DI CORIANO
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1. Riserva Naturale Regionale Paludi di Ostiglia
3. Riserva Naturale Regionale
Isola Boschina
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Politecnico di Torino
Università degli Studi di
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Facoltà di Economia di
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Politecnico di Milano
Università degli Studi di
Ferrara
Istituto Universitario di Architettura di Venezia
Dal km 550 alla progressiva km 600 12
ARGENTA 3. 4. Vallette di Ostellato��� PORTOMAGGIORE
MASSA FISCAGLIA
8. FRATTA POESINE
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OSTELLATO
12. Tratto dal Km 550 (Stienta) al Km 600 (Papozze)
Km
550
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Km
6600
1 2 La città di Ferrara è annoverata fra le principali città d’arte del paese sia per la ricchezza dei suoi monumenti e lo splendore delle sue
opere artistiche, sia per le manifestazioni culturali di livello internazionale. Ferrara possiede un impianto urbanistico fra i più moderni in cui la parte medioevale e la parte rinascimentale della città risultano perfettamente fuse ad opera del Rossetti (sec. XV e XVI), precursore dell’urbanistica moderna. Fra i monumenti d’interesse storico-architettonico sono da annoverare il Castello Estense che conserva la struttura tipica della fortezza medioevale e i segni della residenza Ducale, la Cattedrale, la Chiesa di San Francesco, la Certosa Monumentale, la Chiesa di San Domenico, i Monasteri del Corpus Domini, il Palazzo dei Diamanti, il Palazzo del Municipio, il Palazzo Schifanoia, il Palazzo Massari, le mura rinascimentali e l’alternarsi, ai numerosi monumenti, ambienti e luoghi di pregio naturalistico,
Rovigo possiede un centro storico la cui struttura urbana deriva dall’impianto medioevale, riconoscibile nei tracciati delle sue strade colleganti i luoghi centrali alle porte urbane. Il cuore della città è la Piazza Grande che conserva una equilibrata simbiosi dei caratteri dell’architettura emiliana e veneta. Sulla Piazza, circondata da portici, si affacciano la Torre dell’Orologio e il Palazzo Comunale, la Loggia dei Notari, il Palazzo Roverella e il Palazzo Roncale. Stupendi i palazzi signorili; sono da ammirare i palazzi Veronese, Milanovich, Rosada. Venezze, Angeli, Salvadego, Manfredini e il palazzo Campanari. Splendite le chiese e le opere d’arte racchiuse in esse (S. Francesco, Madonna del Soccorso, detta la Rotonda, le chiese di San. Bortolo e di San Domenico, la chiesa del Cristo e il Duomo). Sono altresì da evidenziare le Torri Donà, l’Accademia dei Concordi, il Teatro Sociale e la Biblioteca del Seminario.
3 4 5 6 7 8 Oasi delle Valli di Argenta caratterizzata da ampi
specchi lacustri, vegetazione tipica e zone di rifugio di numerose specie di animali, in particolare dall’avifauna, attirate dalla vegetazione del luogo. L’Oasi di Campotto è un biotopo di grande interesse naturalistico.
L’area naturalistica delle Vallette comprende quat-tro anse vallive, ricche di vegetazione delle zone umide e luoghi di sosta e riparo di uccelli acquatici.
Le Anse di Porto e le Oasi di Bando costitui-scono una zona umida, ricca di svariate piante acquatiche e di una vita animale differenziata.
La distesa piatta e monotona della pianura ferrarese è legata agli imponenti lavori di bonifica delle sue valli e delle sue paludi.
L’isola Bianca del Po è una formazione sabbiosa ricoperta da una ricca vegetazione ripariale di salice bianco. L’Isola è soggetto a vincolo ambientale per la protezione della fauna e delle specie vegetali. È zona di protezione speciale (ZPS) designate ai sensi della direttiva 79/409/CEE
La cittadina di Fratta Polesine presenta una sequenza di eventi che hanno lasciato segni importanti nell’architettura. Il paese, nel corso dei secoli, si è arricchito di splendite ville, come la palladiana Villa Badoer e Villa Molin. Sono pure da ammirare il Palazzo del Lippomano, la Villa Cornoldi, la Villa Oroboni, la chiesa dei SS. Pietro e Paolo e la chiesa di S. Francesco.
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Parchi, Riserve
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1.F E R R A R A
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Argenta e Marmorta
VILLANOVA DEL CHEBBO
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GUARDA VENETA
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Pontelagoscuro Biconca
RO FERRARESE BERRA Serravalle
6. GRANDE BONIFICA FERRARESE
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Centrale termica
RAPPRESENTAZIONE SINTETICA DELL’OFFERTA TURISTICA DELLA REGIONE FLUVIALE DEL PO 13. Tratto dal Km 600 (Inizio Po di Goro) al Km 646 (Bocche del Po della Pila)
Km 60 600
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620
630
640
Km
650
Il Parco Regionale del Delta del Po della Regione Emilia-Romagna comprende territori dei comuni di Alfonsine, Argenta, Cervia, Codigoro,
Comacchio, Goro, Mesola, Ostellato e Ravenna. Il territorio protetto si estende lungo la costa per 60 km tra il Po di Goro e le Saline di Cervia. Il Parco è articolato sulle seguenti stazioni, cosi come definite dall’Ente di Gestione: del Parco: 1) Volano-Mesola-Goro; 2) Centro storico di Comacchio; 3) Campotto di Argenta; 4) Riserva Naturale di Alfonsine; 5) Valli di Comacchio; 6) Pineta di S. Vitale e Piallasse di Ravenna;. 7) Pineta di Classe e Salina di Cervia. L’ambito del Parco comprende tutti i territori del Delta emiliano, le foci di alcuni fiumi appenninici, le zone umide salmastre che si snodano lungo la riviera adriatica e nell’immediato entroterra quali la Sacca di Goro, le Valli di Comacchio, le Piallasse ravennati, le Saline di Cervia, le zone umide interne delle Valli di Campotto, i boschi e le pinete (Bosco della Mesola, pinete di San Vitale e di Classe. Sotto il profilo storico-artistico il territorio del parco è ricco di monumenti e di segni della storia e della cultura locale, Sono da annoverare i centri storici di Comacchio, di Mesola, di Cervia e Ravenna e i monumenti di S. Apollinare in Classe, l’Abbazia di Pomposa, il Castello Estense e i manufatti idraulici. Le Valli di Comacchio sono state dichiarate zone umide d’interesse internazionale secondo la convenzione di RAMSAR. Le valli del Delta emiliano, assieme a quelle delle valli del Parco del Veneto, sono sedi di nidificazione e riparo dell’avifauna tra le più importanti d’Europa.
Il Parco del Delta della Regione Veneto interessa parte del territorio dei Comuni di Rosolina, Porto Viro, Ariano nel Polesine, Taglio di Po, Porto Tolle e marginalmente i territori dei comuni di Adria, Loreo, Corbola e Papozze. L’ambiente deltizio, caratterizzato da una grande varietà di elementi di natura morfologica, vegetazionale e faunistica, costituisce un ampio sistema di risorse naturali, suscettibile di sviluppare, in un progetto interregionale di parco, che comprenda anche il Delta emiliano, un’armatura territoriale a valenza ambientale orientata alla tutela dei valori naturalistici e alle modalità della loro fruizione. Nel parco della Regione Veneto (fascia dal Po di Goro al fiume Adige) sono riconoscibili, partendo dal mare verso l’interno, i seguenti ambiti d’interesse ambientale: l’ecosistema originato dagli scanni e delle dune prodotte dall’apporto solido del bracci del Po e del mare; i bonelli derivati dalla evoluzione degli scanni che svolgono la naturale funzione di stabilizzatori delle superfici dei sedimenti. Importanti anche gli aspetti vegetazionali e faunistici: le sacche, ovvero gli specchi d’acqua salmastri caratterizzati da vegetazione sommersa e, verso gli scanni di alcune sacche del mare, da orlature di olefite; le zone di barena, caratterizzate da cenosi igrofila; le dune fossili, ossia i vecchi cordoni litoranei che conservano specie vegetali legate alle distribuzioni costiere e le valli, ricche di ornitofauna acquatica, sede di nidificazione tra le più importanti d’Italia; gli alvei senili, ossia i bracci morti, le lanche e l’acqua stagnante nelle anse fluviali.
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Parchi, Riserve
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Centro urbano
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Castello della MesolaCentro di Educazione
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Politecnico diTorino
Università degliStudi di Pavia
Facoltà diEconomia di
Piacenza UCSC
Politecnico diMilano
Università degliStudi di Ferrara
IstitutoUniversitario diArchitettura di
Venezia
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3.4. LA CARTA PER LA TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PO.
3.4.1. Rilevanza internazionale.
La valorizzazione del Po costituisce, anche in termini di immagine, un traguardo di grande rilievointernazionale, sotto il profilo della tutela e del riequilibrio ambientale (realizzazione della "Reteecologica pan-europea" di cui la fascia del Po costituisce un’asta fondamentale, controllo deiprocessi d’inquinamento, in particolare dell’Adriatico, stabilizzazione ecosistemica), dellautilizzazione di un compendio ineguagliabile di risorse economiche e sociali, della difesa e dellavalorizzazione di un grande patrimonio culturale e paesistico (il fiume come "rotta della civiltà").Le iniziative regionali e locali non possono prescindere dal ruolo che il Po, assieme agli altriprincipali fiumi europei, è chiamato a svolgere nello spazio euromediterraneo, con particolareriferimento alle direttive ed ai piani d’azione dell’Unione Europea. E’ a quel livello che sidefiniscono le poste in gioco.
3.4.2. Sviluppo locale sostenibile.
La valorizzazione del Po può concorrere potentemente al successo delle strategie regionali elocali di sviluppo sostenibile, immettendo le risorse locali naturali e culturali in circuiti più ampi difruizione, scambio e produzione, aprendo prospettive innovative di sviluppo endogeno ed auto-centrato, rafforzando la competitività e la capacità auto-organizzativa dei sistemi socio-economicilocali, salvaguardando e consolidando le culture locali. La progettualità e la creativitàlocali vanno quindi poste al centro delle iniziative di valorizzazione. E’ a partire dai bisogni delterritorio, qualisono localmente percepiti e vissuti, che vanno definite le prospettive di valorizzazione. Ciòimpone un confronto sistematico non solo coi piani istituzionali (piani territoriali regionali eprovinciali, piani paesistici, piani dei parchi, ecc.) ma anche con le diverse forme in cui siesprimono e si aggregano le intenzionalità e le attese collettive (patti territoriali, accordi ed intesedi programma, progetti finanziati dall’UE, ecc.).
3.4.3. Nuova filosofia di gestione delle acque.
La valorizzazione ambientale di un grande fiume come il Po costituisce un aspetto essenziale diuna nuova filosofia di rapporto della società con i sistemi ed i cicli delle acque, basata sullapacifica convivenza anziché sullo sfruttamento indiscriminato, sul rispetto e la restituzioneanziché sulla progressiva illimitata "domesticazione". La tutela e la valorizzazione ambientale nonsono soltanto la doverosa reazione ad una pressione ambientale ormai generalmenteinsostenibile, ma anche un passo obbligato per la costruzione di una nuova "civiltà delle acque",
Politecnico diTorino
Università degliStudi di Pavia
Facoltà diEconomia di
Piacenza UCSC
Politecnico diMilano
Università degliStudi di Ferrara
IstitutoUniversitario diArchitettura di
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memore delle grandi culture del passato e capace di confrontarsi con i rischi e le minacceenormemente più aggressive del presente. I piani e i progetti di valorizzazione non possonoquindi disgiungersi dalle altre strategie previste dal Piano di Bacino, come il riordino dell’interarete idrografica, la razionalizzazione degli usi del suolo, la gestione del rischio idraulico edidrogeologico, il recupero delle reti di connessione ecologica, la tutela della qualità delle risorseidriche. Il successo delle iniziative di valorizzazione dipende crucialmente dai modi e dai tempi incui tali strategie andranno a realizzarsi, col concorso attivo di tutti i soggetti interessati.
3.4.4. Turismo sostenibile.
La valorizzazione ambientale della fascia del Po rappresenta una eccezionale occasione disviluppo del turismo sostenibile nel nostro paese. Trattandosi di una fascia territoriale di estremasensibilità ambientale, già a vario titolo soggetta a molteplici forme di protezione istituzionale,esso può essere assimilato (come recita la Carta Europea del Turismo Sostenibile per le AreeProtette) ad "ogni forma di sviluppo, gestione od attività turistica che rispetti e preservi nel lungotermine le risorse naturali, culturali e sociali, e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppoeconomico e alla prosperità di coloro che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette". Losviluppo di forme "appropriate" di turismo, atte a valorizzare e potenziare le specifiche qualitàambientali e paesistiche della fascia fluviale, può da un lato raccogliere le sfide economichedella crescente competitività internazionale, dall’altro migliorare ed allargare l’utilizzazionesociale delle risorse, concorrendo nel contempo a pagare i costi delle attività di manutenzionedel territorio e di riqualificazione delle aree degradate. La costruzione di una qualificata immagineturistica del Po, nel quadro del recupero della "cultura padana", può inoltre contribuireefficacemente a modificare i comportamenti individuali e collettivi nei confronti del fiume,elevando il livello d’attenzione e di responsabilizzazione. Perciò le iniziative di valorizzazioneturistica e fruitiva, lungi dall’inseguire indiscriminate prospettive di sviluppo, debbono farerigoroso riferimento alle regole ed ai principi della Carta Europea.
3.4.5. Conservazione innovativa del patrimonio.
La valorizzazione ambientale del Po richiede una strategia di tutela e d’intervento che assicuri laconservazione nel tempo e, ove possibile, l’arricchimento del patrimonio naturale, paesistico eculturale. Per assicurarne l’evoluzione coerente ed evitare perdite e distruzioni è necessariorispettare alcuni principi chiave (già assunti a fondamento del Piano di Bacino) quali:- il principio del limite (il progresso tecnologico non può risolvere tutti i problemi e proteggere daogni rischio, la fascia fluviale presenta crescenti esigenze di riduzione delle interferenzeantropiche nei cicli naturali e nella libertà evolutiva degli ecosistemi),- il principio del risparmio (il suolo e le acque sono risorse scarse, da salvaguardare riducendosprechi, inquinamento e degrado),
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- il principio di prevenzione (spostare l’attenzione dagli interventi di riparazione e contenimentodei danni a quelli di prevenzione dei rischi),- il principio di precauzione (escludere ogni intervento i cui effetti non siano preventivamenteverificabili in base alle conoscenze disponibili o che comporti rischi residui inaccettabili).Il rispetto di tali principi comporta che gli obiettivi da raggiungere con la valorizzazione sianoordinati gerarchicamente, assegnando la massima priorità al rispetto delle dinamiche naturali delfiume, alla conservazione delle risorse ed al miglioramento della funzionalità e stabilità degliecosistemi fluviali.
3.4.6. Strategie complesse ed integrate.
La valorizzazione di un sistema territoriale vasto e complesso come quello della fascia del Po –che le vicende naturali e l’opera dell’uomo hanno posto al centro di un imponente "dispositivo disviluppo" – richiede azioni di governo complesse ed integrate, che riguardano settori diversi ecompetono ad una pluralità di soggetti istituzionali. La convergenza delle diverse azioni deverispettare alcuni principi chiave (anch’essi già assunti a fondamento del Piano di Bacino), quali:- il principio di globalità (rilevanza complessiva dell’assetto idraulico ed idrogeologico ai fini dellasicurezza e della qualità della vita delle attuali e delle future generazioni),- il principio di interdipendenza (esistono connessioni imprescindibili tra la difesa del suolo, lagestione delle acque, e l’organizzazione urbanistica e territoriale),- il principio di integrazione (l’efficacia e l’efficienza delle azioni di valorizzazione dipendonodall’integrazione intersettoriale e trans-scalare delle azioni di governo),- il principio di corresponsabilità (una valorizzazione efficace e duratura comporta un’ampiaassunzione di responsabilità da parte della pluralità di soggetti, pubblici e privati, che operanosul territorio interessato).I progetti e le iniziative di valorizzazione vanno perciò valutati e promossi secondo una visioneinterattiva e "reticolare" del territorio e delle sue dinamiche evolutive: è solo in questa prospettivache la grande diversità ecologica, paesistica e culturale che si incontra lungo i 600 km del fiumepuò diventare una ricchezza su cui far leva.
3.4.7. Un processo sociale che nasce dal basso.
Una piena considerazione della complessità fisico-ambientale, economica, sociale e culturale delsistema imperniato sull’asta del Po sposta inevitabilmente l’attenzione dai risultati specifici dellavalorizzazione al processo col quale la valorizzazione stessa può essere perseguita. Comealcune esperienze internazionali di grandi "greenways" insegnano, il processo di cooperazioneinter-istituzionale e di partnership pubblico-privato, con cui le strategie di valorizzazioneprendono forma a partire dalle iniziative settoriali e locali, è assai più importante di ciò che neidiversi passi può essere conseguito. Ciò implica che la produzione di conoscenze complessive,di interpretazioni, immagini e visioni d’insieme (ivi comprese le attività dell’Osservatorio del Po)
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deve essere orientata non già alla costruzione di un unico scenario progettuale, destinato acalare dall’alto e peraltro privo di un riconoscibile referente istituzionale, quanto piuttosto asostenere e propiziare la definizione progressiva e multilaterale di strategie d’azione nelle quali lecapacità auto-organizzative e propositive dei sistemi locali possano trovare piena espressione.
3.4.8. La "qualità totale" del territorio.
La valorizzazione turistica del Po, come raccomanda la Carta Europea del Turismo Sostenibile,per vincere le sfide poste dalla competizione internazionale, deve puntare sulla qualità: qualità ediversità delle mete e delle offerte, dei servizi e delle attrezzature, del contesto ambientale,dell’informazione e dei supporti comunicativi. E’ in gioco, in sostanza, la "qualità totale" delterritorio. In questa prospettiva, la realizzazione, il completamento e l’integrazione di un sistemadi aree protette diramato lungo l’intero corso del Po, dalle sorgenti al delta, interconnesso dauna fitta rete di corridoi ecologici, di percorsi fruitivi, di relazioni storico-culturali, configurano unaessenziale "garanzia di qualità", già largamente basata sulle realtà e le potenzialità esistenti. Ilruolo delle aree protette, e più in generale delle diverse forme di tutela ambientale, non va quindivisto come un vincolo allo sviluppo turistico, ma piuttosto come la base stessa di uno sviluppoche punti alla qualità.
3.4.9. Il marketing territoriale.
Perché la valorizzazione del Po possa tradursi in effettivi benefici per le popolazioni locali econcorrere alla riqualificazione ambientale complessiva, occorre che essa venga concepita comeun’attività di rivalorizzazione complessiva del territorio, inteso come patrimonio unitario edindivisibile di risorse in cui le società locali si riconoscono. In particolare occorre che il marketingturistico – vale a dire la promozione, l’organizzazione, la caratterizzazione e la gestionedell’offerta turistica della fascia del Po (la Marca del Po) – si inquadri in operazioni più complessedi marketing territoriale, volte a migliorare e potenziare l’immagine, l’attrattività e i vantaggicompetitivi del territorio cointeressato (certamente non confinabile all’interno di una fasciacomunque perimetrata). In altri termini il prodotto da valorizzare non è solo costituito dalle mete edai servizi turistici strettamente intesi, ma dall’insieme di ciò che il territorio interessato è in gradodi offrire in termini di risorse naturali e culturali, paesaggio ed agro-ecosistemi, attività e risorsesocio-culturali, produzioni tipiche ed enogastronomia. La valorizzazione deve in sostanzadimostrare (come recita la Carta Europea) che le strategie "amiche dell’ambiente" non sono unhandicap ma un’opportunità economicamente e socialmente rilevante.
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3.4.10. La comunicazione sociale.
Nessuna strategia di valorizzazione potrebbe avere successo se non si appoggiasse ad attività dicomunicazione sociale, volte a migliorare l’attenzione, la sensibilità e la consapevolezza deglioperatori, degli amministratori, degli abitanti e dei potenziali visitatori nei riguardi delle risorse edelle opportunità che la fascia fluviale presenta. Il problema non è soltanto quello di favorirel’incontro della domanda e dell’offerta turistica: la valorizzazione consiste anche e prima di tuttonella crescita di nuovi atteggiamenti e comportamenti nei confronti del fiume e del suocompendio di risorse. Ciò comporta un ampio ventaglio di attività, da quelle volte a far conoscerele risorse e le poste in gioco, a quelle volte a suggerire nuove immagini dei possibili futuri, aquelle volte alla formazione degli operatori, a quelle volte a costruire nuove offerte comunicative,come tipicamente quelle riassumibili nel concetto di "sistema ecomuseale territoriale". Svilupparestrategie appropriate e mirate di comunicazione sociale rappresenta non tanto la premessaquanto piuttosto l’essenza stessa della valorizzazione.