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VENETIA e VENETIA Il territorio la laguna la città

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VENETIA e VENETIA Il territorio la laguna la città. Dalla X Regio allo sviluppo della città lagunare. Dai Veneti antichi alla Venetia romana. Datano I millennio a.C. i materiali più significativi della cultura dei Veneti che abitarono la regione omonima - PowerPoint PPT Presentation

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VENETIA e VENETIAIl territorio la laguna la città

Dalla X Regio allo sviluppo della città lagunare

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Dai Veneti antichi alla Venetia romana

• Datano I millennio a.C. i materiali più significativi della cultura dei Veneti che abitarono la regione omonima

• I reperti più interessanti provengono da Este, centro principale della loro cultura, tra cui vasellame in bronzo finemente lavorato

• Anche Adria fu un centro di cultura veneta a partire dal VI secolo a.C. Al suo porto, lungo un ramo settentrionale del delta del Po, arrivavano Greci ed Etruschi ad esercitare commerci con i Veneti

• Nell’area portoguarese sono emersi reperti tardo antichi datati V secolo a.C. ( tra cui statuette in bronzo, lucerne, ceramiche, dove poi sarà fondata dai Romani Iulia Concordia)

• Il processo di romanizzazione, graduale e pacifico, ebbe inizio nel 131 a.C., data della costruzione della via Annia, arteria di collegamento tra Rimini e Aquileia

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LA X REGIO• […] Segue la decima

provincia dell’Italia, posta sulle rive del mare Adriatico, (attraversata) dal fiume Sile, che scende dai monti trevigiani e sfocia presso la città murata di Altino, dal Livenza, che scende dai monti di Oderzo (e sfocia) nei pressi del porto della colonia Concordia, dai fiumi e il porto sul Lemene, dal Tagliamento, dal Brenta, dal Bacchiglione, dall’Anaxo, dall’Alsa, dal Natisone con il Turro, che sfociano nei pressi di Aquileia, situata a XV passi dal mare […].

•E’ Plinio che ci ha lasciato una dettagliata descrizione della regione:

•[…] Sequitur decima regio Italiae, Hadriatico mari adposita, cuius Venetia, fluvius Silis ex montibus Tarvisanis, oppidum Altinum, flumen Liquentia ex montibus Opiterginis et portus eodem nomine, colonia Concordia, flumina et portus Reatinum, Tiliaventum Maius Minusque, Anaxum, quo Varamus defluit, Alsa, Natiso cum Turro, praefluentes Aquileiam coloniam XV p. a mari sitam […]

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Ricostruzione della X REGIO

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CITTA’ E CENTRI ABITATI DELLA X REGIO

• Altino: popolato da famiglie originarie da altre zone, vi vivevano artigiani orientali che allevavano e commerciavano cavalli e pecore, producendo ottime lane; anche la pesca di allevamento era florida; nodo stradale ma anche città piacevole, fu paragonata dal poeta Marziale a Baia, rinomata località del tempo; mutate le condizioni ambientali, decadde il suo particolare sistema idraulico nonché l’articolato sistema di navigazione: ciò fu la prima causa del suo declino; l’invasione degli Unni del 452 d.C. la spopolò, ma solo nel VII secolo fu definitivamente abbandonata.

• Aquileia: colonia romana dal 181 a.C. fu avamposto contro i Galli e fiorente centro commerciale grazie al traffico dell’ambra e nodo stradale tra le vie Annia, Postumia e Claudia Augusta; fu la capitale della X Regio e tra le principali città dell’impero, finchè non venne devastata dagli Unni nel 452 e dai Longobardi nel 568; numerosi resti sono raccolti nel museo mentre imponente è la zona archeologica.

• Concordia: stazione sulla via Annia, fu colonia dal 42 a.C. col nome di Iulia Concordia e importante nodo stradale durante l’Impero. Ebbe una fabbrica d’armi (da cui Sagittaria) e quartieri di truppe. Fu devastata dagli Unni, ma fuori dal centro storico è ancora utilizzabile un ponte a tre arcate su un canale. Testimonianze importanti al Museo Concordiese di Portogruaro.

• Padova: l’antica Patavium, fondata da popolazioni venete, fu alleata con Roma contro i Galli. Divenne municipio nel 49 d.C. e fiorente città sia dal punto di vista economico sia da quello culturale. Le invasioni del V secolo e la distruzione da parte longobarda costrinsero la popolazione a rifugiarsi in laguna o a Monselice. La sua rinascita avvenne grazie ai Franchi e agli imperatori Ottoni.

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VIE CONSOLARI IN ITALIA

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Le vie consolari da Roma ai confini orientali dell’Impero

• Via Annia: la più famosa; al suo incrocio con la via Postumia (Verona-Trieste) era situata la colonia Iulia Concordia

• Via Claudia Augusta: diretta al Nord, ad Augusta, presso il confine con le terre dei Germani, passava per Feltre, Trento, Bolzano; all’incrocio con la Via Annia, sorgeva Altino

• Via Postumia: fatta costruire nel 148 a.C. dal console Postumio Albino nella Gallia Cisalpina (attuale pianura padana) per scopi militari, congiungeva Genova col porto di Aquileia sul mare Adriatico; attraversava Verona, Vicenza, Oderzo, Concordia; attiva fino all’VIII secolo, cadde in disuso fino ad essere dimenticata.

• Via Popilia: proveniente da Ravenna, era la più prossima alla laguna e si prestava ad essere completata da trasporti in acqua.

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Gli itineraria scripta e picta

• I principali documenti riguardanti le strade romane sono gli itineraria scripta (elenchi di strade e località); ne rimangono due:

• ITINERARIUM ANTONINI (III secolo d.C.), scritto durante l’impero di Caracalla.

• ITINERARIUM BURDIGALENSE (333 d.C.): descrive la strada per giungere fino a Gerusalemme in Terra Santa, forse compilato da un pellegrino al ritorno dalla Palestina.

• Ma ce n’è un terzo ed è “pictum”, è un codice speciale: il codex Vibonensis (o di Vienna) (324 d.C.) detto anche Tabula Peutingeriana.

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TABULA PEUTINGERIANA

• Il CODEX VIBONENSIS 324 o TABULA PEUTIGERIANA è un itinerarium pictum (dipinto): rappresenta graficamente il territorio dell’impero, la sua conformazione fisica e le località collegate tra loro dalle strade. La carta (il documento che oggi si possiede si trova alla Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna) è copia medievale di un originale risalente all’epoca romana: sono 11 segmenti di pergamena uniti tra loro a formare una striscia lunga quasi 7 metri e alta 34 cm. L’originale romano è fatto risalire alla metà del IV secolo d.C. (365-366).

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TABULA PEUTINGERIANA

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LA LAGUNA

• Lungo la costa che si affaccia sul mar Adriatico, separata da esso da sottili cordoni litoranei, si apre uno degli ambienti più affascinanti dell’intera penisola italiana: la laguna di Venezia.

• Estesa per circa 50 km di lunghezza e larga dagli 8 ai 14 km, è occupata per circa metà della sua superficie dall’acqua del mare che vi penetra attraverso tre bocche di porto, mentre l’altra metà è coperta da terre emerse, da isole, da barene (fasce di terra che vengono ricoperte dall’acqua dell’alta marea), e da valli di pesca, delimitate da arginature e utilizzate per l’itticoltura.

• E’ un intreccio di terra e acqua, ancor oggi importante patrimonio naturalistico e che fa da scenario ad una gran varietà d’insediamenti insulari che gravitano attorno alla forma sinuosa di Venezia, ma tutti dotati di una loro identità: Murano, Burano, Torcello, Malamocco, Pellestrina, e Chioggia, all’estremità meridionale.

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LA LAGUNA• L’origine della laguna risale al

termine dell’ultima glaciazione pleistocenica, ventimila anni fa. Col ritirarsi dei ghiacciai, i fiumi Po Adige Brenta Piave Tagliamento depositarono imponenti masse di materiali in mare: l’interazione tra i moti marini e le alluvioni fluviali creò una barriera sabbiosa a ridosso della quale si formò la laguna. Scomparvero le foreste glaciali di betulle e pini silvestri, sostituite dal nocciolo, la quercia e poi dal leccio. Le superfici paludose si stabilizzarono e una flora di piante specializzate a sopportare gli sbalzi di salinità delle acque rinsaldò gli scanni sabbiosi, dando origine alle barene.

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LA LAGUNA

• Un pericolo costante per la laguna era l’interramento: a ciò si oppose la continua azione dell’uomo iniziata già in epoca romana con le prime arginature e la regolazione di fiumi.

• L’uomo s’insediò già in epoca preistorica in quest’ambiente difficile ma che tuttavia forniva prodotti importanti: il sale, la cacciagione, il pesce, materiali da costruzione (canna e argilla).

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AQUAE SALSAE

• Costituiscono il margine meridionale del sistema lagunare alto adriatico esteso da Grado a Ravenna

• Molto ridotte in superficie da una successione secolare di bonifiche, occupano antiche depressioni interdunali

• Presentano un contenuto medio annuale di sali variabile da 0.5 a 40 g/l (le acque salate hanno più di 40 g/l)

• I suoli emersi, per la maggior parte dell’anno, sono caratterizzati dalla presenza di acque circolanti con una concentrazione di cloruro di sodio elevata

• L’acqua è di difficile assunzione ma questi suoli ne sono sempre imbevuti

• I suoli salati (alomorfi) sono fisiologicamente aridi

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AQUAE SALSAE

Piante di acque

salmastre

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INVASIONI BARBARICHE• Dopo il 410 d.C. a causa delle invasioni barbariche, inizia nel

territorio veneto verso la laguna, in cui si trovavano numerosi insediamenti (per lo più ville rustiche che si avvalevano dell’abbondanza di corsi d’acqua per commerciare i loro prodotti, soprattutto vino), un lento spopolamento.

• Dal Veneto passarono tutte le popolazioni provenienti da Est (Ostrogoti Franchi Longobardi) in lotta tra loro e contro l’imperatore di Bisanzio che cercava di riconquistare l’Italia.

• La decadenza dell’area veneta fu lenta ma grave. Non c’era più nessuno che curasse la manutenzione delle belle strade selciate o inghiaiate che furono sommerse da alluvioni o i loro blocchi usati come materiale da costruzione (anche per Venezia e le isole).

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DA ALTINO A TORCELLO

• Gli abitanti di Altino insieme con le popolazioni delle vicine cittadine distrutte e delle campagne abbandonate, trovarono rifugio durante il V secolo d.C. nelle isolette della laguna (Torcello in primo luogo) dove i barbari, inesperti di navigazione, non potevano arrivare.

• Il declino di Altino e delle aree limitrofe crearono i presupposti per la nascita di Venezia.

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ABITANTI DELLE ISOLE LAGUNARI

• L’uomo s’insediò già in epoca preistorica in quest’ambiente difficile ma che tuttavia forniva prodotti importanti: il sale, la cacciagione, il pesce, materiali da costruzione (canna e argilla).

• Le caratteristiche ambientali selezionarono un tipo umano specializzato.

• La pesca e la caccia avvenivano in un ambiente infido ed imprevedibile: gli eccessi marini e fluviali (le mareggiate e le alluvioni) provocarono certamente distruzioni di villaggi, consentendo una sopravvivenza precaria.

• L’ambiente, quindi, costrinse l’uomo a adottare spostamenti in imbarcazioni che si evolsero dal piccolo scafo a complesse costruzioni sia per navigare in laguna che per praticare la pesca in mare aperto.

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BARCHE E CASE DELLA LAGUNA

• Scrive ai tribuni marittimi Cassiodoro, prefetto di Teodorico, re degli Ostrogoti, nel 537: “… le vostre carene non temono gli aspri soffi ma sfiorano indenni la terra e pur incagliandosi di frequente non si rompono…sembrano muoversi tra i campi, se non si vede il canale nel quale stanno navigando…Le vostre case sono come quelle degli uccelli acquatici, ora sul mare ora sulla terra… voi abbondate di pesce…”.

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ALTO MEDIOEVO: Longobardi Franchi e Bizantini sulla gronda lagunare

• 500-600: incalzate dai barbari, le popolazioni venete si rifugiano in laguna, stabilendo dei nuclei urbani (la Venezia futura)

• Bisanzio li pone sotto la sua protezione

• Il dux, funzionario imperiale, viene ben presto eletto dai signori locali

• 568: invasione dei Longobardi conquistatori della pianura friulana veneta padana, fino alla gronda lagunare

• 751: Pipino il Breve sconfigge i Longobardi e segna la fine del dominio bizantino in Italia, salvo le isole della Laguna!

• 773: Carlo re dei Franchi sconfigge i Longobardi definitivamente

• 814: l’impero carolingio riconosce l’indipendenza del territorio veneziano lagunare

• 800-850: Venezia si costituisce città (Civitas Venetiarum = città delle Venezie) con un sistema di ponti che collega le varie isole; il doge (il dux del VI secolo) si stabilisce a Rialto; il governo è aristocratico-oligarchico, anche se formalmente sotto la sovranità bizantina.

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Secondo la leggenda, la nascita di Venezia avvenne il 25 marzo del 421 nelle isolette della laguna, lungo il corso di un profondo canale, oggi Rialto. Gli abitanti

della terraferma vi avrebbero trovato rifugio a seguito delle varie ondate di invasioni barbariche che

si succedettero dal V secolo. La Repubblica Federativa Veneta, secondo la tradizione, sarebbe

sorta ufficialmente nel 466, ratificando formalmente uno stato di fatto che si protraeva da anni. Una

soluzione obbligata, per meglio difendere il territorio lagunare da tutti quei popoli che, nel giro di qualche decina d'anni, erano arrivati da Oriente, devastando e saccheggiando: prima i Visigoti, poi i Vandali e, nel

452, gli Unni di Attila.

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MONOPOLIO DEL SALE

LO UTILIZZAVA COMEMERCE DI SCAMBIO

CONSERVALA CARNE

PALI

NEI BOSCHI DEL CANSIGLIO

DOVE?

VENEZIA POGGIA SU PALI

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L'idea di costruire una città in muratura è venuta in un secondo tempo. La gente che normalmente abitava a Venezia erano pescatori che con la loro barca passavano le giornate tra una terra affiorante e l'altra, abitando su delle case in legno appoggiate su dei pali uguali a quelle che si possono ancora vedere passando per il canale che va da Pellestrina e Chioggia. Il passo seguente è stato quello di costruirle, sempre in legno, appoggiate alla terra vicino alla riva.Venezia però poggia su terra molto fragile e instabile tanto che, quando la città divenne in muratura, si pensò di consolidare il terreno impiantando dei pali in rovere o larice molto resistenti sulle parti più solide a disposizione e cioè su quello strato chiamato "caranto" presente sotto il fango. I pali conficcati subirono un processo di mineralizzazione che anziché marcire renderà sempre più resistente il terreno su cui poggerà l'edificio.

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secolo XIV : la Città di Venezia nel cuore della

Laguna

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La badessa di un monastero su un isoletta della laguna di Venezia, S. La badessa di un monastero su un isoletta della laguna di Venezia, S. Adriano di Torcello, concesse in affitto un terreno ad uso orticolo a dei Adriano di Torcello, concesse in affitto un terreno ad uso orticolo a dei contadini, in cambio di una somma di denaro e di una serie di regalie, tra le contadini, in cambio di una somma di denaro e di una serie di regalie, tra le quali erano previsti: meloni, zucche, cetrioli, angurie, fave, piselli, cavoli, quali erano previsti: meloni, zucche, cetrioli, angurie, fave, piselli, cavoli, verze, rape, aglio, scalogni e radicchio.verze, rape, aglio, scalogni e radicchio.

Nel 1443 l’orticoltura e l’alimentazione umana, non avevano ancora subito Nel 1443 l’orticoltura e l’alimentazione umana, non avevano ancora subito il profondo scossone derivato dalla scoperta dell’America. il profondo scossone derivato dalla scoperta dell’America.

L’elenco degli ortaggi riportato nel contratto d’affitto assume, quindi, L’elenco degli ortaggi riportato nel contratto d’affitto assume, quindi, particolare significato perché ci fornisce un quadro dettagliato particolare significato perché ci fornisce un quadro dettagliato dell’orticoltura lagunare nel Medioevo.dell’orticoltura lagunare nel Medioevo.

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MELONI

ZUCCHE CETRIOLI

ANGURIE

CIPOLLE

AGLIO

FAVE

PISELLI

SEDANO

CARCIOFI

FAGIOLI

NEGLI ORTI DELL’EPOCA SI COLTIVAVANO:

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Comunità ebraica

Fondaco degli Arabi

Fondaco dei Turchi

Arsenale

Rialto

Riva “del Vin”

Fondaco dei Persiani

Fondaco dei Tedeschi

Comunità lombarda e toscana

Comunità albanese

Dogana “da Mar”

Comunità Dalmata

Comunità Greca

Comunità Armena

Venezia nel XVII secolo era una città cosmopolita: vi si trovavano comunità e magazzini di tutti i Paesi con i quali da molti secoli era venuta in contatto: la vera porta dell’Oriente per i mercanti e i forestieri del Nord e dell’Occidente dell’Europa. Lingue e tradizioni diverse convivevano nella Serenissima Repubblica, in un luogo esso stesso, sin da tempi lontani, rifugio delle genti venete che, ritrovatesi pacificamente, oramai si riconoscevano nella lingua e nella civiltà veneziana e si identificavano nel simbolo del leone alato di San Marco, il Santo protettore.

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THE END

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