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Anno XXVII - n o 1 Gennaio/Febbraio 2013 Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano

VFV 1-2013 Gennaio/Febbraio

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Addio al fondatore ANVVFV De Paoli; 45 anni dal terremoto del Belice: reportage dai luoggi della catastrofe; Volpiano saluta e ringrazia Gino Gronchi con festeggiamenti memorabili. Manfredi e Napolitano riflettono sulla ricostituzione del "Consiglio Nazionale della Protezione Civile"; Zamberletti tiene una lectio magistralis a Roma Tor Vergata ed incontra vertici ANVVFV plaudendo costituzione Unità di ProCiv Associativa.

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Anno XXVII - no 1 Gennaio/Febbraio 2013

Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano

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ADERENTE ALLA FEDERAZIONE MONDIALEDELLE ASSOCIAZIONI VIGILI DEL FUOCOVOLONTARI (F.W.V.F.A.)

Direttore ResponsabileAntonio Ascanio MANGANOSegreteria EditorialeP.I. Fabio MARANGONI

Comitato di DirezionePRESIDENTE NAZIONALE: Roberto MUGAVEROPRESIDENTE DʼONORE: Gino GRONCHIVICE PRESIDENTI NAZIONALI: Luca BONELLO,Rolando FAGIOLI e Giuseppe PARRINELLOCONSIGLIERI NAZIONALI:Lorenzo AROSIO, Sergio AURELI,Claudio BALLESIO, Paolo BARBIN,Alberto BIDDOCCU, Diego CORIASCO,Erminio CAPPARONI, Paolo CORBETTA,Giancarlo GIACHINO e Damiano LANDI.

Inviato di RedazioneFrancesco MAZZILLI

Impaginazione e GraficaSATECO [email protected]

Editore incaricato, ufficio abbonamentiSede centraleSicurezza Aziendale s.r.l.Via Palmieri, 47 - 20141 Milanotel. 02/89.500.256 - fax 02/89.500261Agenzie per lʼItaliaCEAT tel. 02/89.500.256DIFFUSIONE S.M. tel. 055 2590284Stampa:LITOGRAFIA STEPHAN – GERMIGNAGA (VA)

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L’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari èestranea alla gestione economica della rivista. Gliarticoli firmati corrispondono al pensiero dell’articoli-sta e non impegnano né la Rivista né l’Associazione.La Redazione si riserva il diritto di rifacimenti e cor-rezioni di quegli articoli che a sua discrezione riterràopportuno modificare. E’ vietata la riproduzioneanche parziale di articoli, fotografie, disegni qui pub-blicati, Il personale addetto alla raccolta di abbona-menti, non appartiene al Corpo Nazionale VV.F.

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2EDITORIALE

3EDITORIALE [A LATO]

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24283134FINALMENTE I POMPIERI DI CARINI

GENNAIO/FEBBRAIO 2013

Via Palmieri, 47 - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Fil. di Milano

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RIVISTA UFFICIALE DELL̓ASSOCIAZIONENAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI

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FOTO DI COPERTINA DI MATTEO PETTIGIANI , VV CONDOVE TO

IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE

COMMISSIONE GRANDI RISCHI: 4 RICORSI IN APPELLO

GRAZIE GINO

36“CBRNE SCIENCE & CONSEQUENCE MANAGEMENT” 2013

40“LECTIO MAGISTRALIS” DI ZAMBERLETTI

4344I POMPIERI SANTHIATESI FESTEGGIANO SANTA BARBARA

48RECENSIONI: GLI INCENDI AL SUONO DELLA CAMPANA

IMU SULLA CASERMA (AUTO-COSTRUITA) VV.F. VOL.

45 ANNI DAL TERREMOTO DEL BELICE

DE PAOLI, ADDIO

IL NUOVO DIRETTIVO ANVVFV HA LE IDEE CHIARE

FINALMENTE TARGATO IL FUORISTRADA FOSSANESE

BREVI

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I primi 100 giorni del nuovo Consiglio Nazionale hanno visto il pieno

impegno di tutti nell’analisi dello “stato dell’arte” associativo, a 40 anni

esatti dalla costituzione in Ente Morale, e nell’elaborazione delle azioni

volte ad un giusto ammodernamento.

Questo a seguito di quanto rilevato, già in occasione del primo Consiglio,

sull’esigenza di incrementare attività e sinergie finalizzate allo sviluppo di

un’Associazione al passo con i tempi e che sappia proporsi da un lato, al

proprio interno, come un riferimento attento alle diverse esigenze e neces-

sità della componente volontaria VVF e dall’altro, all’esterno ed in ottem-

peranza alle proprie finalità istituzionali, quale autorevole interprete e

portavoce delle istanze dei propri iscritti presso le Autorità competenti.

In tale ambito risulta fondamentale, e lo sarà sempre più nel futuro, non

solo l’efficienza organizzativa della struttura ma anche il continuo dialogo

e confronto con le Istituzioni ed Amministrazioni di riferimento per la com-

ponente e, soprattutto alla luce del quadro emerso a seguito dell’ultima

tornata elettorale nazionale e regionale, l’attività di sensibilizzazione dei diversi livelli politici in merito alla realtà

dei Vigili del Fuoco volontari, alle attività svolte e alle problematiche presenti nel settore.

A tale proposito le attività associative hanno visto una prima concretizzazione e sintesi nell’incontro del Comitato

di Presidenza con il Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, Prefetto

Francesco Paolo Tronca, e con il Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Ing. Alfio Pini, ai quali sono state

presentate sia le strategie, iniziative ed obiettivi che l’Associazione intende perseguire per il futuro triennio di atti-

vità sia una disamina sullo stato della componente volontaria VVF.

Nel frattempo sono stati avviati, tra gli altri, dialoghi con le omologhe rappresentanze dei Vigili del Fuoco volon-

tari delle Province e Regioni autonome, in particolare con la Federazione dei Corpi dei Vigili del Fuoco volontari

della Provincia Autonoma di Trento, guidata dall’Ing. Alberto Flaim, e con l’Unione Provinciale dei Corpi dei

Vigili del Fuoco volontari dell’Alto Adige, guidata dal Dott. Wolfram Gapp, allo scopo di valutare lo sviluppo di

attività ed iniziative comuni per il contributo al dibattito e allo scambio di esperienze ed idee concernenti le poli-

tiche di rafforzamento e crescita dei Vigili del Fuoco volontari.

Ciò alla luce della convinzione che, lavorando da soli, difficilmente sarà possibile affrontare e risolvere le grandi

sfide che ci attendono e per questo risulta sempre più evidente quanto sia forte l’esigenza di un incontro tra le diver-

se comunità operanti nel campo del soccorso e dell’emergenza.

Anche in questo la nostra Associazione dovrà poter essere un luogo privilegiato per il confronto di competenze e

capacità e per la proposta e realizzazione di nuove strategie per la crescita di un volontariato VVF che, anche attra-

verso una maggior valorizzazione del proprio ruolo sociale, sia al passo con i tempi e con le odierne esigenze.

Roberto Mugavero

www.anvvfv. it

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Cari lettori/pompieri,

non ho avuto il piacere di conoscere il fondatore e primo presidentedel nostro sodalizio, Paolo De Paoli, recentemente scomparso. AFeltre un Duomo gremito ha voluto dare l’ultimo salutoall’Onorevole. De Paoli (quando gli ufficiali volontari erano considerati e impiega-ti) coordinò, nell’immediato, le operazioni di soccorso dell’immanetragedia della diga del Vajont; ecco perché per il Comune diLongarone fu sempre considerato un amico fidato. Grazie a Gian Carlo e Agostino siamo riusciti a pubblicare un profi-lo dell’uomo al quale dobbiamo parecchio: fu proprio De Paoli,prima di Gronchi, ad iniziare quelle battaglie in difesa del nostrovolontariato.

Voltiamo pagina: sono passati 45 anni dal terremoto del Belice eabbiamo tratto spunto da un reportage di quel triste gennaio del 1968.In tema di calamità il Prof. Napolitano e il Gen. Manfredi, propongo-no un “Consiglio nazionale della Protezione Civile” di rilievo costi-tuzionale al pari del “Consiglio supremo di difesa”. Zamberletti ha invece tenuto una lectio magistralisall’Università di Roma Tor Vergata e incontrato i vertici del nostro Ente, plaudendo in previsione di Unità diProCiv ANVVFV.

Un saluto coi fiocchi a Gronchi da parte del distaccamento di Volpiano e dai pompieri volontari di tutto ilPiemonte, oltre che da autorità civili, militari e religiose. Festeggiata Santa Barbara a Santhià ed inaugurato ildistaccamento volontario di Carini, alle porte di Palermo.

A Romano di Lombardia – nella “caserma dello scandalo” (nel senso che i volontari dovrebbero pagarsi l’IMU)– s’è riunito il Consiglio Nazionale della nostra ANVVFV, c’è diversa carne al fuoco…

Buona lettura, Ascaniotwitter@pompieri

[email protected]/pompieri.vfv

Hanno firmato questa prima edizione del 2013 di VFV:

Luigi Manfredi, Francesco Napolitano, Massimo Bozzano, Gian Carlo Nicoli, Agostino Sacchet.

Si ringraziano:

Margherita Chiabrando, Federico Girgenti, Mirko Decaroli, Enrico Scolé.

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Sʼè svolta in grande stile, a Volpiano, lacena di saluto al Cavaliere Gronchi.

Storico comandante dei vigili del fuocovolontari locali ma anche, da decenni,

presidente nazionale del nostro EnteMorale. Presenti alla serata

pompieri, autorità e invitati da tuttala Provincia di Torino, ma qualcuno

è arrivato anche da più lontano.

a cura di Antonio Ascanio Mangano

GRAZIE GINO

"Hai scritto - tuo malgrado forse - un pezzodi storia del Corpo Nazionale, Caro Gino"

(Davide Meta Direttore VVF Piemonte)

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VOLPIANO (Torino) - Per il proprio“congedo” Gronchi s’aspettava unacena coi ragazzi del distaccamento;una bicchierata come altre. Invece, afar festa a Gino, al ristorante LaLenza c’erano un po’ tutti: vigili delfuoco, dirigenti, amministratori, asso-ciazioni. L’evento, del resto, era diquelli destinati a lasciare il segno: ilsaluto a Gronchi da parte del distac-camento volpianese dei vigili delfuoco volontari. Quarantaquattro annidi servizio attivo, metà dei quali tra-scorsi come capo distaccamento, euna vita intera spesa per il volonta-riato alla presidenza della nostraAssociazione Nazionale.Si, perché si tratta di lasciarne dued’incarichi: quello di capo distacca-mento a Volpiano (gli succede l’FTAVLuca Bonello che dirige anche il distaccamento diAlpignano), e quello di storico presidente nazionaledell’Ente Morale ANVVFV (è stato di recente sostituito dalprofessore romano Roberto Mugavero).

Non s’aspettava proprio Gronchi di trovare ad accoglierloil “suo” comandante provinciale, Salvatore Spano, che haavuto parole d’apprezzamento per il cavaliere: «Hai datoa tutti noi la spinta ad essere più veri; i sogni si pos-sono ancora avverare, sei uno straordinario esempioGino!». Sorpresa ancora più grande è stata incontra-re il direttore regionale dei VVF del Piemonte, DavideMeta che, nel suo lungo intervento, ha elogiato lʼope-ra di Gronchi: «Bisogna ammettere, Caro Gino, che tuhai scritto un pezzo di storia del Corpo Nazionale. Iosono arrivato in direzione in un momento particolare,di protesta. Dissenso che è servito a capirsi un poʼ dipiù; a capire le vostre esigenze, ma anche la forza delvostro volontariato. Siete dʼesempio anche per noipermanenti; per lʼintero Corpo Nazionale: perchérubate tempo alle vostre famiglie, ed al vostro lavoro,per fare i vigili del fuoco!».

Durante la serata Gronchi ha ricevuto regali e ringrazia-menti da tantissimi intervenuti: autorità comunali, provin-ciali e regionali; associazioni d’arma e combattentistiche;ma anche da alcuni vigili in forza al distaccamento vol-pianese. «Con te ho condiviso 16 anni splendidi della miavita in caserma – ha scritto Rosario di suo pugno – speroche le tue battaglie, fatte e combattute col cuore, venga-no portate avanti da chi sta per ricevere la tua ereditàpompieristica.». Vincenzo, vigile volontario dal 2009:«Grazie! Molto semplicemente, un grazie per questi 40anni (e non sono pochi). Ho avuto il piacere di conoscer-la e di apprezzare il suo operato, Dio benedica la sua

Il "lancio del Cavaliere" daparte dei ragazzi di Volpiano.

Gino tra Spano (comandante provinciale) e Meta(direttore reg.); a DX il Presidente Provinciale

ANVVFV Pier Mauro Biddoccu.

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vita!». Il segretario generaleMarangoni ha consegnato un pre-sente al cavaliere, corredato da unbreve messaggio:«Al Caro Gino, con stima e ricono-scenza per la sincera amicizia e pergli insegnamenti profusi in tutti questianni. Un caloroso ringraziamento.».Il distaccamento di Rivarolo ha con-segnato a Gronchi un “Attestatod’Onore” - nella commozione si sorri-de, Gino è solito consegnarne dibenemerenze più che riceverne –anche una delegazione cuneese,proveniente da Cortemilia, ha volutodimostrare amicizia e affetto alCavaliere.Chi non ha potuto esserci di personaha inviato un messaggio di saluto,così come il comandante dei Civici

Pompieri di Lugano, a mezzo missiva letta dall’FTAVMario Righi:«I Pompieri Svizzeri le sono riconoscenti e la ringrazianoper lʼenorme lavoro che ha svolto, per lʼimportante contri-buto dato a favore della nostra causa comune e per aversaputo costruire e mantenere importanti e solidi vincolidʼamicizia…». Un’altra lettera è arrivata – ed è stata lettadurante la serata da Gianmarco Tosi – anche daiPompieri di Chiasso: «Fermarsi dopo tanti anni e valuta-re una vita futura senza lo spirito intimo del carattere delpompiere è quanto mai significativo. Nel tuo caso noi cre-diamo che il tuo pensiero sarà sempre rivolto ai tuoi uomi-ni in qualsiasi momento della giornata e della notte.». Unsaluto è giunto pure dalla Società Veterani Pompieri diLugano e Dintorni.Patron della serata a “La Lenza”, il volontario MassimoDel Vago – fondatore, tra l’altro, della Scuola NazionaleCinofili di Volpiano – che ha dato il tempo affinché tuttofilasse per il verso giusto. Il toccante filmato di benvenutoa Gronchi, intitolato Un uomo una passione - che ha com-mosso un po’ tutti, con immagini “rubate” anche in orato-rio, raffiguranti la gioventù e l’adolescenza di Gino – èstato realizzato anche per via dell’importante lavoro diricerca svolto da Margherita Chiabrando (CSV in pausamaternità che ha da poco partorito una splendida bimba).Poi la torta, offerta dalla Sezione Provinciale di Torinodell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari,rappresentata da Pier Mauro Biddoccu; dolce occupantel’intera superficie d’un “pezzo” di scala italiana, trasporta-ta in orizzontale da alcuni vigili volontari in uniforme.Gronchi ha anche ricevuto un dipinto su grossa tavola chelo raffigura in uniforme da parata con tanto di fascia diCavaliere di Gran Croce, con alle spalle una modernaAutopompa serbatoio del distaccamento locale.Del Vago ha saputo alternare momenti serissimi ad altri

Il segretario generale Marangoni ringraziapubblicamente Gronchi; tra i due il nuovo

capo a Volpiano, Bonello.Biddoccu consegna il ringraziamentoda parte della ANVVFV provinciale.

Gronchi ringrazia gli intervenuti, allespalle la tela ricevuta in dono.

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simpatici, come quando ha inscena-to il (finto) saluto del comandante deipompieri di Rio De Jainero, con l’in-gresso d’uno schieramento di (vere)ballerine brasiliane. Momento goliar-dico che ha fatto sorridere anche ilparroco che, prendendo il microfono,ha chiesto se fosse previsto ancheun saluto dai pompieri scandinavi.Tra una portata e l’altra la serata èproseguita in un alternarsi dimomenti di commozione ad altrispensierati. Gronchi, sul finire, ha poiricevuto la nomina ufficiale a“Presidente Nazionale d’Onore” dellaANVVFV, dalle mani del vicepresi-dente Bonello e del segretarioMarangoni.

Un giovane Gronchi tra il Ministro Piccoli e l'allora Ministro ProCiv Zamberletti.

Gronchi in udienza dal Santo Padre (Giovanni Paolo II).

Una pacca sulla spalla dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

Il Gino monello...

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GINO GRONCHI

Imprenditore, soccorr itore, volontar io, dir igentespor t ivo: in ogni att iv ità alla quale s i è dedica-to Gino Gronchi ha saputo trasfondere una pas-sione per l ’uomo, una dedizione ai valori piùalti , una competenza e una professional ità chelo hanno por tato ad essere insigni to di nume-rose onorif icenze, non solo nel nostro Paese.

Gino Gronchi nasce a Volpiano, in provincia di Torino, ilprimo marzo 1945. La sua formazione umana avvienetra le fila dell’Azione Cattolica e del collegato CentroSportivo Italiano. Ben presto, all’età di 23 anni, imboccala strada imprenditoriale, aprendo un’impresa che sidedica a studio, realizzazione e installazione di impiantitermici, di condizionamento e di refrigerazione.

Al successo, che nel corso degli anni premia l’impegnoe la competenza con cui svolge il proprio lavoro e assol-ve le proprie responsabilità, si affianca per Gino Gronchi

la soddisfazione che gli deriva dall’impegno costanteper far crescere le persone che scelgono di lavorare conlui, a partire dagli apprendisti cui dedica sempre un‘attenzione particolare.

Questo impegno a favore degli altri e dei valori che pro-fessa, anche in ambito lavorativo, lo porta ad aderirecome socio alla sezione di Torino dell’Unione CristianaImprenditori Dirigenti (Ucid), per divenire poi consigliereregionale della Sezione del Piemonte.

Costante, anche in questa veste, il suo impegno per aiu-tare i colleghi a vivere il ruolo d’imprenditore come unamissione, finalizzata alla crescita tanto delle impresequanto delle persone che vi lavorano e della societàtutta, testimoniando con il proprio lavoro i valori dellafede cristiana.

Accanto all’attività professionale Gino Gronchi sviluppaun‘intensa e multiforme attività a favore del prossimo,innanzitutto come Vigile del Fuoco Volontario. In questaveste è in Friuli dopo il terremoto, per prestare i primisoccorsi e dare sostegno alla popolazione duramentecolpita.

Attività che il 30 aprile 1977 gli frutterà una Medaglia alValore Civile. Una seconda arriverà il 31 dicembre 1981,per le attività di soccorso prestate dopo il terremoto cheaveva colpito Campania e Basilicata. Sono i primi di unalunga serie di riconoscimenti, nazionali e internazionali.

Sempre come Vigile del Fuoco Volontario dal 1980organizza e dirige, gratuitamente, corsi di formazione edesercitazioni pratiche sul territorio di tutta Italia.Un’attività che lo porterà ad essere eletto dall’assem-blea generale italiana dei Vigili del fuoco VolontariPresidente con il 98% dei consensi.

L’11 aprile 1997 è in prima linea, come Ufficiale Direttivodei Vigili del Fuoco del Comando di Torino, per spegne-re l’incendio del Duomo e salvare la Sacra Sindone ePalazzo Reale, ma la sua attività in questo ambito hatravalicato i confini nazionali.

Dal 1978 ad oggi ha organizzato o diretto personalmen-te oltre 30 interventi umanitari di soccorso, riabilitazionee cooperazione allo sviluppo a favore delle popolazionidi Bosnia, Croazia, Slovenia, Serbia, Montenegro,Kosovo, Albania, Ungheria, Romania ex Zaire e iniziati-ve umanitarie in Camerun, Armenia e Burkina Faso.

Aperto e sensibile alle esigenze del mondo, soprattuttodella parte più debole e in difficoltà, Gino Gronchi nondimentica il paese natale, verso il quale conserva un

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legame fortissimo che lo porta a impegnarsi, anche qui,in prima linea, soprattutto in ambito sportivo. Nel 1972fonda e, da allora, presiede la Società CiclisticaVolpianese Fasolo.

Grazie alla sua attività e alla sua spinta propulsiva, nel1978, dopo ben 29 anni, torna in Piemonte il campiona-to Italiano di Ciclocross. Intanto la società cresce e inpoco tempo riempie le proprie bacheche con sette cam-pionati italiani amatori, 3 campionati nazionali allievi e 2veterani, 18 titoli regionali nelle varie categorie.

Insieme ad altri appassionati sportivi fonda l’AtleticaCanavesiana di Ciriè, che presiede dal 1976 al 1982.

Dal 1981, infine, è presidente della AssociazioneSportiva Volpiano che riunisce tra l’altro 11 squadre dicalcio, 4 di pallavolo, 3 di ciclismo, 180 atleti del tennisper un totale di 1.098 soci ordinari. Sempre nel paesenatale è stato anche, per 12 anni, presidente dell’Asiloinfantile, frequentato oggi da 140 bimbi riuscendo a

ristrutturare tetto, salone giochi, cucine, servizi e recin-zione.

Come riconoscimento per il valore della sua attività il2giugno 1984 viene nominato Cavaliere della RepubblicaItaliana e, a seguire, Cavaliere del Sovrano OrdineMilitare di Malta, Cavaliere dell’Ordine Equestre delSanto Sepolcro di Gerusalemme e Commendatoredell’Ordine Pontificio di San Silvestro Papa.

Il 24 aprile 1999 viene inviato in Albania dallaPresidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimentodella Protezione civile – per l’organizzazione dei soc-corsi ai profughi del Kosovo e delle zone balcaniche. Qui, come responsabile dei servizi antincendio e logisti-ci, realizza l’allestimento del campo profughi di Valonaper 7.600 persone.

Nel dicembre 2000 è stato insignito dell’onorificenza diCavaliere di Gran Croce al Merito della RepubblicaItaliana.

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LE ONORIFICENZE,LE DECORAZIONI,

LE NOMINE,GLI INCARICHI

E LE BENEMERENZEDI GINO GRONCHI

• Cavaliere di Gran Croce al Merito della RepubblicaItaliana.

• Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.

• Commendatore al Merito della Repubblica Italiana.

• Ufficiale al Merito dell’Ordine della Repubblica Italiana.

• Cavaliere al Merito dell’Ordine della RepubblicaItaliana.

• Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano MilitareOrdine di Malta.

• Commendatore dell’Ordine PontificioVaticano di S. Silvestro Papa.

• Commendatore dell ‘Ordine PontificioVaticano di S. Gregorio Magno.

• Cavaliere dell’Ordine Pontificio Vaticanodell‘Ordine Equestre del Santo Sepolcro diGerusalemme.

• Cavaliere Ufficiale dell’Ordine di Sant’Agata(Repubblica di San Marino).

• Cavaliere di Gran Croce da Ordem de Nossa Senhorada Conceicao de Villa Viciosa (R . Casa di Sassonia –Coburgo - Gotha - Braganza).

• Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Militare Francesedi San Luigi.

• Cavaliere del S.M. Ordine Costantiniano di SanGiorgio.

• Cavaliere dell’Ordine Civile di Savoia.

• 4 Dicembre 1990: Croce al Merito del Sovrano MilitareOrdine di Malta .

• Ordine del Santo Sepolcro: Croce Sacri Itineris diGerusalemme.

• Confratello Vitalizio da 1982 della R. Arciconfraternitadei SS. Maurizio e Lazzaro di Torino.

• Croce d’Onore “Carlus Magnus” Casa RomanusMarkus d’Asburgo Lorena.

• Cavaliere di Malta ad Honorem della RealeArciconfraternita dei S. S. Giovanni Battista edEvangelista dell‘ Arcibasilica Lateranense (1777) .

• 2009: Onorificenza della Regione Autonoma Valled’Aosta di “Amis de la Vallèè d’Aoste - Chevaliers del’Autonomie” (nominato con S.E.R. Card. StanislaoDziwi.sz).

• 30 Aprile 1977: Medaglia al Valor Civile per l’opera pre-stata come Vigile del Fuoco nelle zone terremotate delFriuli (Ministro Zamberletti),

• 31 Dicembre 1981: Medaglia al Valor Civile per l’operaprestata come Ufficiale Vigile del Fuoco nelle zone ter-remotate della Campania e Basilicata (MinistroZamberletti).

• 1983: Croce d’Oro al Merito del GovernoGiapponese al Valore dei Vigili del FuocoGiapponesi quale membro fondatore dellaFederazione Mondiale dei Vigili del Fuoco.

• 1985: Croce d’Oro al Merito del GovernoArgentino al Valore dei Vigili del Fuoco Argentini

quale responsabile dei membri europei dellaFederazione.

• 1992: Croce d’Oro al Merito della Federazione deiVigili del Fuoco Tedeschi.

• 1995: Croce d’Oro al Merito della Federazione deiVigili del Fuoco Sloveni.

• 1988: Croce d’Oro al Merito dell’Unione Provinciale delTrentino.

• 1989: Croce d’Oro al Merito dell’Unione dei Corpi diBolzano e dell’Alto Adige.

• 2005: Croce d’Oro al Merito della Confederazione deiVigili del Fuoco Portoghesi.

• 2005: Repubblica del Venezuela - Corpo Bomberos –Croce d’Oro di Servitore dell’Umanità.

• 2006: Repubblica del Brasile - Estado da Guanabara,Corpo de Bombeiros - Medaglia de Homenagem.

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• 1994: Cittadino Onorario di Fornace (Trento).

• 2004: Cittadino Onorario di Vidracco (Torino).

• 2005: Cittadino Onorario di Trivero (Biella).

• 2005: Cittadino Onorario di Iugoria e Perm (Russia).

• 2009: Cittadino Onorario della Regione AutonomaValle d’Aosta (nominato assieme a S.E.R. CardinaleStanislao Dziwisz).

• 2010: Cittadino Onorario di San Maurizio Canavese(TO)

• 2005: Croce d’Oro d’Onore al Merito dell’UnioneProvinciale dei Vigili del Fuoco del Trentino.•2005: Croce d’Oro d’Onore al Merito dell‘Unione deiCorpi Vigili del Fuoco di Bolzano e Alto Adige.

• Attestato e Stella al Merito della Direzione Nazionaledel Patrimonio Culturale della Repubblica di ElSalvador en la America CentraL

• Attestato e Medaglia al Merito dellaConfederazione del Governatoratodell’Emergenza Nazionale della Repubblicadi El Salvador en la America CentraI.

• NATO: Organizzazione dell’Atlantico Nord –Benemerenza di Servizio con MedagliaOperazione di Pace Missione “Until Mission Kosovo”2002.

• Repubblica Federale di Germania - Land diBrandeburgo - Alluvione 2002: Onorificenza “DiaElbeflut-Medaille”.

• Medaglia di Benemerenza per l’intervento umanitarioEmergenza Profughi Kosovo e Zone Balcaniche –Albania 1999.

• Unione Europea: Benemerenza di Servizio conMedaglia d’Oro “Missione Althea” - Brussels (Belgio)2005.

• Repubblica Francese: Armèe Nation - Medaglia alValore de la Defense Nationale avec Agrafe “exJugoslavia”Parigi 2005.

• ROMANIA - Dipartimento emergenza “OTENIA” Vigilidel fuoco. AL MERITO - Diploma con croce OF EXCEL-LENCE per cooperazione alluvione 2006.

• STATI UNITI D’AMERICA: Medaglia e Benemerenzadel Presidente Obama - GLOBAL WAR ON TERRORI-SM - Washington 2009

• Medaglia di Benemerenza di lO classe della CroceRossa Italiana.

• 2007: Croce di 10° Grado al Merito - Medaglia d’OroCroce Rossa Sammarinese - Repubblica di San Marino.

• 2005: Stato del Kentucky - Stati Uniti - Onorificenza diStato del Governatore col grado di Militare ColonnelloOnorario di Kentucky Coionei.

• 2005: Federazione Italiana dei Combattenti Alleati –Croce al Merito e Croce Europea.

• 2005: Lions Club Internazionale di Moldava e Bacau(Romania) - Diploma di Excelentà per contributo operedi soccorso inondazione 2005.

• Associazione Intercomunale Bassa Romagna (12Comuni) - Croce di Benemerenza per Attività di

Soccorso alle popolazioni del Molise- TerremotoNov. 2002/Mag. 2004.

• Presidente Nazionale dell’AssociazioneNazionale Vigili del Fuoco Volontari (EnteMorale) Ministero dell’Interno - CorpoNazionale dei Vigili del Fuoco.

• Consigliere Mondiale della FederazioneMondiale delle Associazioni Vigili del Fuoco Volontari (F.W.V.F.A.) sede Tokyo Giappone - New York U.S.A.Nazioni Unite.

• Presidente Commissione di Studio sul Volontariato –Ministero dell’interno, Direzione Generale dellaProtezione Civile e dei Servizi Antincendi, CorpoNazionale Vigili del Fuoco.

• Consigliere Nazionale della Commissione delleAssociazioni di Volontariato, Presidenza del Consigliodei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile.

• Ufficiale Volontario Direttivo del Corpo Nazionale deiVigili del Fuoco, Comando Provinciale di Torino.

• Capo Distaccamento Vigili del Fuoco e Nucleo Cinofilidel Distaccamento di Volpiano.

• 1999: Croce di Anzianità per Lodevole Servizio svoltonel Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.

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• Membro d’Onore del CollegioAraldico Storico e Umanitario“Calcjqzie de Tunneqziè“ dellaRepubblica di Columbia.

• Confratello al Merito della RealeConfraternita di San Teutonio(Portogallo) .

• Membro d’Onore della NobileCompagnia Militare d’Armi Araldicadi San Filippo di Santiago (Spagna).

• Membro d’Onore dell’Università dela Sabana di Santafè de Bogotà -Repubblica di Columbia.

• Membro Accademico dell’Accademia Marittima del SacroMilitare Ordine dei Cavalieri diSanto Stefano.

• Membro dell ‘Historical File della Imperial Casa diCostantinopoli, Casa Leopardi-Tommassini Paternò(U.S .A. ).

• Membro d’Onore di accademico della IASNS,dell’Accademia delle Scienze Naturali di Mosca.

• 2006: Attestato di Benemerenza Società DanteAlighieri, Comitato Repubblica di San Salvador.

• Attestato e Medaglia al Merito del Registro Nazionaledel Sistema di Identificazione Civile della Repubblica diEl Salvador en la America Central 2007 .

• Attestato e Medaglia al Merito del Tribiunale SupremoElettorale per la Trasparenza della Repubblica di ElSalvador en la America Central 2007 .

• Medaglia della Proteccion Civil, Ministerio deGobernaciòn de Emergencia Nacional - Repubblica delSalvador 2008.

• Medaglia d’Oro al Merito dell‘Università Concordia diMontreal (Canada).

• Diploma C.E.M.E.C. (Centro Europeo per la Medicinadelle Catastrofi).

• Partecipante ai corsi internazionali della C.E.E. -C.T.I.F. (Comitèe Tecniche International du Feu) sui ter-remoti, catastrofi chimiche e nucleari esull’Organizzazione dellaProtezione Civile in Austria,

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• Ministero dell’Interno - Benemerenza con Medaglia atestimonianza dell‘opera nell’emergenza alluvioni del2000 .

• Membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto ISPRO(Roma) - Istituto di Studi e Ricerche sulla Protezione eDifesa Civile (Presidente Onorario G. Zambedetti).

• Attestato d’Onore con Medaglia d’Oro del Comandodel Corpo dei Civici Pompieri di Chiasso (Svizzera).

• Attestato d’Onore con Medaglia d’Oro delDipartimento dei Vigili del Fuoco di New York - ColumbiaAssociaticiation.

• Vigile Onorario Benemerito con Medaglia d’Oro delDistaccamento di Bra (Cuneo)

• Attestato e Medaglia di Benemerenza dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri e della RegionePiemonte quale Responsabile della Sicurezza e deiVigili del Fuoco della Missione Arcobaleno - Valona,Albania 1999.

• Attestato d’Onore con Medaglia d’Oro - Alluvione1978, della Comunità Montana Val Vigezzo - Verbania.

• Membro d’Onore del Collegio Araldico Russo (Mosca).

• Membro d’Onore del Collegio Genealogico ed Araldicodel Belgio.

• Commendatore della Court of the Lord Lyon King ofArms di Scozia.

GRONCHI INCONTRA IL MINISTRO

DELL’INTERNO ROBERTO MARONI

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Olanda, Germania, Spagna, Giappone, Stati Uniti.

• Consigliere Regionale Sezione Piemonte e Valled’Aosta U.C.I.D. (Unione Cristiana ImprenditoriDirigenti).

• Membro fondatore e socio U.C.I.D. (Unione CristianaImprenditori Dirigenti) di Alessandria.

• Croce d’Oro e membro dell’Associazione “ArteficiCristiani del Mondo del Lavoro” Roma.

• Insignito dell’Ordine della Stella della SolidarietàItaliana e dei Benemeriti del Lavoro Italiano nel Mondo.

• Onorificenza Internazionale della Cultura d’Arte delBorgo degli Artisti, Milano 1996.

• Diploma di Protagonista Economico e CulturaleNazionale del Lavoro.

• 2006: Premio Europa dell’International CorporationEuropean Academy For Knights per l’attivitàimprenditoriale.

• Associazione Nazionale Carabinieri -Presidenza Nazionale: Socio Benemerito -29.1.2007.

• Diploma d’Onore di Merito della FondazioneMauriziana del Sacrario Nazionale Mauriziano diPescocostanzod’Abruzzo .

• Repubblica Italiana: Associazione Italiana CombattentiInteralleati - Socio Onorifico Benemerito - Albo d’OroAttestato di Benemerenza.

• Repubblica Italiana: Associazione Italiana Veterani eReduci Garibaldini - Diploma di Socio Onorario nelbicentenario della nascita del Generale GiuseppeGaribaldi.

• Brevetto di Accademico dell’Accademia Internazionaleper gli Studi Economici e Sociali - Roma 2008.

• Attestato di Benemerenza del 100° Lancia del GruppoAnziani Storico Lancia.

• Presidente dell’Asilo Infantile di Volpiano, fondato ederetto Ente Morale nel 1862 , retto dalla Suore diSant’Antida.

• Presidente Associazione Sportiva Volpiano: 702 atleti,1098 soci.

• Presidente Società Ciclistica Volpianese “Fasolo”.

• Membro della Società Accademica di Storia ed ArteCanavesana di Ivrea.

• Membro del Centro Studi Piemontesi, Torino.

• Membro dell’Associazione Amici dell’università degliStudi di Torino.

• Membro della Compagnia delle Opere delPiemonte.

• Membro dell’istituto InternazionaleAmericano dell’Organizzazione delle NazioniUnite.

• Menbro Onorario dell’Associazione DecoratiApostolica Santa Sede.

• Fondatore Consorzio Insediamenti Produttivi ArtigianiVolpiano.

• Presidente Atletica Canavesana, Ciriè.

• Medaglia di Benemerenza al Merito Sociale A.I.C.S. –Associazione Italiana Cultura e Sport.

• Membro d ‘Onore con benemerenza del C.A.I. - ClubAlpino Italiano.

• Membro d’Onore del Centro Nazionale SportivoLiliertas.

• Croce di Benemerenza al Merito Sociale - 35 anniDirigente-Presidente Federazione Ciclistica Italiana(CONI).

• Croce di Benemerenza al Merito Sociale - Dirigente-Presidente Federazione Calcio Italiana.

GINO GRONCHI INCONTRA

IL MINISTRO ELSA FORNERO

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Romano di Lombardia (Bergamo) - Sulla questione dellarichiesta di pagamenti dell’Imu alla caserma dei Vigili delFuoco volontari di Romano di Lombardia, è intervenuta lasegreteria della Fns Cisl di Bergamo, per esprimere «lapropria solidarietà ai colleghi del distaccamento, avendoben presente il prodigarsi e la profusione del proprio tempolibero e non, che il personale volontario dedica alla sicu-rezza del cittadino». Questo il tenore delle dichiarazioni rila-sciate dal sindacato a stampa locale e redazioni locali distampa nazionale.

«Il distaccamento dei Vigili del Fuoco rappresenta – diceAntonio Gamba della segreteria Fns Cisl - il presidio diSoccorso Tecnico più qualificato e proprio la radicazionesul territorio, garantita dai propri componenti che vi risiedo-no, consente di conoscere veramente in maniera approfon-dita le caratteristiche del territorio stesso e di conseguenzai fabbisogni in termini di soccorso urgente, non è “un regnoa sé stante”, occorre tenere conto delle risorse economicheche i volontari riescono a mettere a disposizione per pre-stare, come sempre il miglior servizio possibile al cittadino,e ciò ha un valore inestimabile!».

A parere della Fns Cisl di Bergamo la richiesta di paga-

mento della tassa sull’immobile daparte del comune di Romano diLombardia «ha dell’assurdo se nondel grottesco». «Sono circa 24.000euro di Imu per la sede, da loro stessicostruita nel lontano 1987 e sempreda loro gestita attraverso laCooperativa Santa Barbara, anche sedata in comodato dʼuso gratuito allaprefettura».

«È inaccettabile che per avere la pos-sibilità di servire i propri cari e la pro-pria comunità mediante lʼattivazione oil mantenimento in essere di un presi-dio di Vigili del fuoco volontari sul pro-prio territorio bisogna rimetterci puredi tasca propria. I sindaci dei comuniprotetti dal distaccamento e le Autoritàtutte devono prendersi carico dellarichiesta di versamento della tassaImu fatta nei confronti dei Vigili delFuoco volontari di Romano, al fine ditrovare una soluzione che soddisfi leesigenze e le richieste delle parti eche non lasci spazio ad eventuali ulte-riori richieste di denaro per poter con-tinuare a svolgere lʼattività di soccorsotecnico urgente».

Sulla questione, l’On. Giorgio Jannoneha depositato un’Interrogazione arisposta scritta (la n° 4-19214); nel

documento si bolla come grottesca la richiesta di 24.000 €per una sede che – costruita e manutenuta in proprio daiVVF volontari, da 25 anni – non ha mai, tra l’altro, dovutopagare la vecchia ICI.L’Onorevole chiede «quali interventi il Governo intendaadottare affinché siano esenti dal pagamento dellʼImuanche le associazioni di volontariato, quali i vigili del fuocovolontari di Romano di Lombardia, impiegati in compiti ditutela e sostegno della propria comunità di appartenenza.»

IMU sulla caserma (auto-costruita)dei Vigili del Fuoco Volontari

I vigili del fuoco volontari di Romano di Lombardia, attivi dal 1883, che nel 1987sʼerano costruiti una caserma a furia di sacrifici e fatica (anche fisica), dovrannopagare 24mila euro di IMU. In difesa dei pompieri è stata depositata unʼinterro-gazione parlamentare, e sʼè mosso anche il sindacato.

La manifestazione di protesta deiVVFV e della cittadinanza romanese

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Uno dei problemi della protezione civile italianaancora non risolto riguarda le funzioni della“Commissione nazionale per la previsione e la

prevenzione dei grandi rischi”, Organo dello Stato discipli-nato dalla legge base della protezione civile (225/1992)ma anche il soppresso “Consiglio nazionale della prote-zione civile”. D a l l asua costituzione, voluta con felice intuizione dall’alloraMinistro Zamberletti nel 1981, la Commissione ha vissutonel tempo ripensamenti, rimaneggiamenti e modifiche.Nemmeno la legge base della protezione civile, la 225 del1992, che pur ha elevato la Commissione al rango di“Organo centrale del servizio nazionale di protezione civi-le”, è riuscita a mettere un punto fermo alla filosofia dibase, alle funzioni e alla struttura della Commissione.

La composizio-ne e le attribuzioni sono state successivamente riviste,

modificate ed ampliate nel 1998, nel2001, nel 2002. Nel 2006, con lalegge 27 gennaio 2006 n. 21, la“Commissione nazionale per la previ-sione e la prevenzione dei grandirischi” fu ridefinita “Organo di consu-lenza tecnico- scientifica delDipartimento della protezione civile”.Non è cambiato granché con il DPCM7.10.2011 che ha provveduto a rior-ganizzare la composizione e i compi-ti della Commissione, non semprecon soluzioni condivisibili. Essa è,sostanzialmente, ridotta come primaal compito di “fornire al Dipartimentodella protezione civile pareri di carat-tere tecnico-scientifico su quesitiposti dal Capo del Dipartimento stes-so, in relazione alle diverse tipologiedi rischio”. Il risultato ecla-tante di una tale sudditanza è lavicenda del terremoto d’Abruzzo e larecente sentenza sull’operato dellastessa “Commissione grandi rischi”che hanno provocato la reazionevivace del mondo scientifico e diparte del mondo politico. La sentenzanon ha, però, messo in luce il veroproblema, se si eccettua la modestaprescrizione, recepita nel decreto diriordino della Commissione del 2011,sui vincoli e sulle modalità di redazio-ne dei verbali e delle modalità dicomunicazione.

Ci sembra, onestamente molto poco.E’ stata, soprattutto, confermata lastretta dipendenza della

IL CONSIGLIO NAZIONALEDELLA PROTEZIONE CIVILE

UN ORGANO DA RICOSTITUIRE E RICOSTRUIREOccorre un nuovo “Consiglio nazionale della protezione civile”, ma che siaperò di rilievo costituzionale.La “Commissione grandi rischi” ne sia una componente fondamentale di sup-porto. Una caratteristica dovrebbe accomunare il “Consiglio supremo di dife-sa” e il “Consiglio nazionale della protezione civile”, l’assoluta indipendenzadi valutazione e giudizio, garantita dalla più alta magistratura dellaRepubblica, il suo Presidente.

a cura di Luigi Manfredi e Francesco Napolitano *

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Commissione dal “Dipartimento della protezione civile”,senza rendersi conto che proprio questa soluzione haminato nel tempo sia l’indipendenza di giudizio, sia l’auto-nomia della Commissione, favorito uno scandalo e provo-cato una condanna che hanno compromesso la credibilitàdella Commissione stessa, portando il nostro Paese e lasua Magistratura sulle prime pagine di tutti i media inter-nazionali.

E’ stata la naturale conclusione di una procedura chemette a nudo tutta l’incongruenza di un Organo che nonha mai avuto autonomia di convocazione, di analisi e diproposizione, men che meno da quando nel 2006 è statopraticamente incorporato nel Dipartimento della protezio-ne civile e anche dopo l’ultima revisione del novembre2011.

Proseguiamo nel ragionamento. Nessuno mette in dubbioche “la difesa in armi dello Stato” sia una funzione prima-ria dello Stato e preveda giustamente un proprio Organodi rilievo costituzionale, il “Consiglio supremo di difesa”che fa capo direttamente al Presidente della Repubblica.Perché non esiste un Organo analogo per la salvaguardiadei cittadini, dei loro beni e del territorio? Non è forseanch’essa una funzione primaria dello Stato, alla streguadella difesa in armi? Anzi, è fuor di dubbio che in perdu-rante tempo di pace l’importanza di quest’ultima sia indi-scutibilmente superiore alla prima.

In sostanza, appare necessario ripensare radicalmente lacomposizione e la collocazione di un Organo con rilievocostituzionale che riguardi la difesa dalle calamità natura-li.

Sotto questo profilo, si può giustamente obiettare che la“Commissione grandi rischi” è un organo squisitamentetecnico, non paragonabile per composizione e funzioni al“Consiglio supremo di difesa”. È vero. Per la verità, unOrgano adeguato c’era, “Il Consiglio Nazionale della pro-tezione civile”, previsto dalla legge 225 del 1992 ma fusoppresso inopinatamente nel 1999 con il Decreto legisla-tivo n. 300. Esso, come recitava la legge, aveva lo scopodi determinare i criteri riguardanti i programmi di previsio-ne e prevenzione delle calamità, i piani predisposti perfronteggiare le emergenze e coordinare gli interventi disoccorso, l’impiego coordinato delle componenti del“Servizio nazionale della protezione civile” e l’elaborazio-ne delle norme in materia di protezione civile. Non era,però, di rango costituzionale.

Non possiamo non rammaricarci della soppressione,anche se, a onor del vero, il Consiglio sino ad allora nonaveva prodotto granché. A maggior ragione si correràanche in futuro il rischio che le più belle intenzioni, espres-se puntualmente in occasione dei frequenti disastri, siano

altrettanto puntualmente vanificate o dimenticate. È laprova, del resto, a nostro avviso beninteso, della perdu-rante inadeguatezza della legislazione nazionale vigente,nella quale non sono affatto chiari i livelli di responsabilitàe le competenze tra lo Stato Centrale, le Regioni e gli Entilocali, sfiorando perfino livelli di palese incostituzionalità.

Quali conclusioni si possono trarre da tutto ciò? Ci sembrache la soluzione più logica sia la ricostituzione di un“Consiglio nazionale della protezione civile” che sia,beninteso, di rilievo costituzionale. Appare inoltre, di con-seguenza, indispensabile che la “Commissione grandirischi” ne sia una componente fondamentale di supporto.Una caratteristica dovrebbe accomunare il “Consigliosupremo di difesa” e il “Consiglio nazionale della prote-zione civile”: l’assoluta indipendenza di valutazione e giu-dizio, garantita dalla più alta magistratura dellaRepubblica, il suo Presidente.

Abbiamo rappresentato l’esigenza direttamente al Capodello Stato. Ci auguriamo che voglia prenderla in conside-razione e invitare il Governo e il Parlamento che nasce-ranno dalla prossima consultazione elettorale ad affronta-re il problema.

(*) Francesco Napolitano è Professore associato diCostruzioni Idrauliche, Marittime e Idrologia presso laFacoltà di Ingegneria Civile e Industriale della SAPIENZA,Università degli Studi di Roma.

Luigi Manfredi è Generale di Corpo dʼArmata, in congedo.Laureato in scienze strategiche; è stato Addetto Militarepresso lʼAmbasciata dʼItalia a Bonn e Comandante del 4°Corpo dʼArmata Alpino. Ha ricoperto la carica di Capo delDipartimento per la Protezione Civile.

Nel 1981 fu l'allora Ministro Zamberletti a volere la"Commissione Grandi Rischi" ; le competenze

dell'organo sono state più volte "rimaneggiate".

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45 anni dal terremoto del Belice«Uno spettacolo da bomba atomica»

Nella notte del 14 gennaio 1968 un devastante terremoto distrusse gli abi-tati di Gibellina, Montevago e Salaparuta. Trecentosettanta morti, circamille feriti e 150mila senzatetto allo sbaraglio, anche a causa di scosse d’as-sestamento, ritardo dei soccorsi e un violento nubifragio. «Uno spettacoloda bomba atomica…ho volato su un inferno» - dichiarò il pilota d’un aereo daricognizione. “Rimuginare scandalizzati” sul Belice servì da sprone all’orga-nizzazione della moderna protezione civile italiana, anche se manca ancoraun tassello.

A cura di Antonio Ascanio ManganoFotografie tratte dal settimanale “EPOCA” (gennaio 1968)

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Martedì 16 gennaio, Gibellina.Il capo dello Stato, GiuseppeSaragat, gli occhi velati di pianto,finalmente lasciato solo dalcodazzo degli accompagnatori,sosta a lungo davanti alle rovineche sono come una grandetomba. Poche ore prima era lavita e la speranza del giorno difesta. Poi tutto morte e silenziodella sventura. Con lʼimmaginedel Presidente, di spalle davantialle macerie - simbolo della parte-cipazione di tutta lʼItalia alla tra-gedia che colpì la Sicilia – e conquesta frase che sʼapre il numerospeciale di «Epoca» (n° 905 - 28gennaio 1968) che abbiamo recu-perato da un rigattiere.

La collina di Salaparuta, 2943 abi-tanti, importante centro agricolodel trapanese, è rasa a zero dalterremoto, «distruzioni al centoper cento» - dissero i comunicatidel Genio Civile. Il paese rimasetagliato fuori da ogni via subitodopo le prime scosse, e i suoiabitanti tra gli ultimi ad essereraggiunti dalle squadre di soccor-so. Poi, quando non era ancoraterminato il recupero dei cadave-ri, il cielo sʼoscurò e iniziò a pio-vere tanto da rendere ancora piùdrammatica la situazione ai sen-zatetto invischiati nel fango.

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«Distruzione e morte, macerie e cal-cinacci. Carne umana e sanguesotto i calcinacci. Sembra che siatornata la guerra. Ma allora lʼuomosapeva a chi attribuire la distruzionee la morte, credeva di saperlo;aveva la collera in sé, era arrabbia-to con qualcuno, sapeva con chiprendersela, a chi dare la colpa, ocredeva di saperlo» - scrisse il gior-nalista Vittorio G. Rossi sulle paginedi Epoca, e poi - «Adesso in quelpezzo di Sicilia che sta nel cuore ditutti più di qualsiasi pezzo dʼItalia, ilsenso della maceria non lo danno itetti e i muri disfatti, le case scalzatedalla terra, frantumate e rovesciategiù per le alture come si vuota unsacco. Non lo danno neanche icadaveri dissepolti dallo sfacelo edi-lizio. Adesso il senso della maceriaè nelle facce dei vivi (…). E sembra-no facce di resuscitati. Lo sciallenero sulla testa o sulle spalle ècome un sudario, un indumentofunebre; e non se lo sono ancoratolto perché non hanno altro da met-tersi, ma semplicemente perché nonsi sono accorti che ora sono vivi.».

Un altro inviato di Epoca, PietroZullino, scrisse di “imprevidenza,confusione, improvvisazione e ritar-di che resero caotica lʼopera di soc-corso alle vittime, mentre le autoritàtenevano inconcludenti riunioni”.«Non è ancora possibile stabilirecosa è successo quaggiù alla natu-

ra e agli uomini.» - disse Zullino nel suo pezzo perEpoca - «La catastrofe ha sconvolto i cervelli: tutto, dalsalvataggio dei feriti allʼassistenza ai sinistrati, tutto, inquesto triangolo della morte, è avvenuto sotto il segnodella confusione.».Il giornalista, dopo aver trascorso una settimana nellezone sconvolte dal terremoto, disse che Montevago, adesempio, era un quadrato di rovine avente lato di 200metri. Una settimana non bastò a ripulire nemmenoqualche strada, non vennero rivoltati i mattoni tufacei néfrugati tutti gli anfratti. «Da Montevago il vento diffondeun lezzo dolciastro, spaventoso, insopportabile. Sono icadaveri delle persone uccise di sorpresa dal terremoto.Ma anche i corpi di uomini, donne e bambini che lemacerie avevano sepolto senza uccidere, e che altriuomini non hanno potuto salvare per mancanza di

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mezzi. Qui, a Gibellina, aSalaparuta, ovunque.».

Alle tre e sei minuti di quella notteMontevago si sbriciolò letteralmen-te; solo verso l’alba fu il comandan-te dei carabinieri di Sciacca a ren-dersi conto della gravità della situa-zione. Poi vigili del fuoco operaronoi primi salvataggi, pur con scarsimezzi, aiutati persino da scouts.Nella giornata di lunedì accorseroun po’ tutti sul luogo del disastro:Carabinieri, polizia, Croce Rossa,servizio civile, gruppi scouts e stu-denti, compagnie di soldati e pom-pieri. Giunsero anche automezzi,ambulanze, telecamere e cineprese.«Ma non si scava! A Montevagocome a Gibellina ci sono dei vivisotto le macerie. Ci sono bambiniche gridano aiuto. Ma non si fa nien-te per salvarli. Si può chiamare sal-vataggio lʼopera di cento militari cheper le prime 24 ore non hanno avutoa disposizione neanche un picconee un badile a testa?».Zullino è molto critico: dice dell’as-surda iniziativa delle “tendopoliinvernali di montagna”, e gente ches’azzuffava alla conquista d’unacoperta e un pezzo di pane. «Unospettacolo indegno. Dal generalenaufragio organizzativo si salvano isoliti volontari civili e i gruppi orga-nizzati stranieri.» - e poi ancora,un’assurdità dietro l’altra -«Quarantasei autobus urbani sonopartiti da Palermo alle 16 di martedì(cioè soltanto 25 ore dopo il disastro) e hanno raggiuntovuoti le zone di destinazione. Ciò mentre militari, civili,materiale e vettovaglie aspettavano sui marciapiedi chequalcuno li trasportasse verso i paesi colpiti.». Insomma,pare che gli autobus, piuttosto che al trasporto dei sini-strati, divennero squallide roulottes dove centinaia dipersone dormirono in attesa d’una sistemazione preca-ria in tenda. Pare poi che gli ospedali di Palermo rice-vettero i primi feriti solo due giorni e mezzo dopo la tra-gedia…«La macchina dei soccorsi, partita male, non hapoi saputo trovare il ritmo giusto (…). Alle 10 di lunedì15, mentre centinaia di corpi erano sotto le macerie, lecifre non ufficiali fornite dalle autorità parlavano di 17 vit-time». Poi Zullino conclude il triste racconto: «Nonessendo pronto un piano globale per le situazioni dʼe-

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paura e la confusione.Comandavano tutti enon comandava nessu-no.».

Il “rimuginare scandaliz-zati” sugli errori e sullecarenze del Belice - neiprimi anni ’70 - servì dasprone ad organizzareun sistema di protezio-ne civile che non fossesoltanto un puro soccor-so urgente post evento.Nacque la modernaprotezione civile italia-na, con un papà comeGiuseppe Zamberletti:primo Ministro per ilCoordinamento dellaProtezione Civile; com-missario straordinariosui sismi del Friuli(1976) e dell’Irpinia(1980).A Zamberletti si devono:l’introduzione del con-cetto di previsione eprevenzione (distintedall’attività di soccorso);l’organizzazione delservizio nazionale e lavalorizzazione degli entilocali e del volontariato.E’merito dell’ex ministroanche l’avvio della rifor-ma che porterà all’ema-nazione della legge 24febbraio 1992 n°225.Mancherebbe “soltanto”un ultimo tassello: la dif-fusione di presidi di pre-sidi volontari di pompie-ri comunali (sul modellotrentino, altoatesino eMittel Europeo più ingenerale); tema per ilquale Zamberletti si

batte da quarant’anni.Ahinoi, corporativismi e presbiopia di diverse “figure”hanno rallentato – se non addirittura arrestato – quelloche sarebbe un vero e proprio processo di civilizzazio-ne, nulla di più, raggiungere i cittadini richiedenti soccor-so tecnico in tempi quantomeno dignitosi.

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mergenza, si calcolava la portata del disastro in basealle richieste dʼaiuto che riuscivano a pervenire (ma daquei paesi ormai cancellati non si poteva né scenderené telefonare).Per questo nessuno capì subito che la catastrofe eragigantesca. Poi, di fronte allʼincredibile realtà, dilagò la

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SISMA Abruzzo (Il Messaggero) - Con il deposito deiprimi quattro ricorsi in Appello comincia la seconda fasedel processo alla commissione Grandi rischi. I settecomponenti sono stati processati e condannati a seianni lo scorso 22 ottobre per omicidio e disastro colpo-si, con l’accusa di aver sottovalutato il rischio sismico edato false rassicurazioni agli aquilani, causando la mortedi una trentina di loro. Gli avvocati di quattro condannatihanno presentato l’istanza di impugnazione della sen-tenza del giudice Marco Billi. Si tratta degli avvocatiAlessandra Stefano (che assiste Gian Michele Calvi),Roberto Petrelli (Franco Barberi), Alfredo Biondi(Claudio Eva) e Franco Coppi (Giulio Selvaggi). I ricorsisono stati depositati dai legali nelle rispettive sedi, ai tri-bunali di Pavia, Genova e Roma, e le carte saranno suc-cessivamente trasmesse alla Corte d’Appellodell’Aquila, dove verrà celebrato il processo. Nei prossi-mi giorni anche gli avvocati Marcello Melandri (per EnzoBoschi) e Filippo Dinacci (per Bernardo De Bernardinise Mauro Dolce) dovrebbero presentare le rispettiveistanze, completando il quadro. «Un errore da parte diun giudice si può accettare, quello che è inaccettabile èuna condanna dovuta a superficialità e approssimazio-ne», afferma l’avvocato Stefano, motivando il ricorso,sottolineando che «leggere la motivazione è stata una

delusione: il giudice non ha fattoaltro che ripetere quello che aveva-no detto i pm, senza curarsi deglierrori giuridici e di fatto che la tesidell’accusa recava con sè e cheerano evidenti». Originata dall’espo-sto di un avvocato aquilano, AntonioValentini, per conto di alcuni familia-ri delle vittime del sisma, l’inchiestaè divenuta di pubblico dominio il 3giugno 2010 con l’emissione di setteavvisi di garanzia. Il 10 dicembre2010 l’esordio in aula per l’udienzapreliminare, conclusa con il rinvio agiudizio per tutti; il 20 settembre2011 la prima udienza dibattimenta-le, con il giudice Billi che ha impostoun ritmo veloce. Dopo due anni, il 22ottobre 2011 è arrivata la sentenzadi primo grado, esplicitata dal magi-strato in 950 pagine di motivazioni loscorso 18 gennaio. «Spero che inAppello non ci sia una visione unila-terale - aggiunge l’avvocato Biondi,ex ministro della Giustizia - i proces-si si fanno stabilendo prove ed ele-menti, non per trovare colpevoli aogni costo». «I nodi su cui ci batte-remo sono molti - conclude Petrelli -

in particolare l’esistenza di un effettivo nesso causale trale valutazioni scientifiche emerse nel corso della riunio-ne e il comportamento dei cittadini».

4 RICORSI IN APPELLO DEPOSITATI CONTRO

LA SENTENZA DI CONDANNA AI MEMBRI

DELLA COMMISSIONE GRANDI RISCHI

Il Presidente Giorgio Napolitanocon i Professori Enzo Boschie Franco Barberi

Interventi & Repliche

L’esperienza alle Isole Pontine più che positiva

Nell’ultimo numero del 2012 di VFV abbiamo scritto delpresidio di soccorso dei vigili del fuoco volontari romani

nell’Arcipelago Pontino. I volontari impegnati, quelli delle sedidi Montelanico, Nemi e Anguillara Sabazia. Quest’ultimodistaccamento volontario è forzatamente non operativo acausa d’uno sfratto, abbiamo quindi approfittato dell’articolodi Federico Cecchetti per ri-denunciare l’incresciosa situazio-ne. La relazione di come fu gestita (o meglio non fu) la vicen-da a tutti i livelli (Dipartimento, Capo del Corpo, ComandoProvinciale), non è da attribuire, tuttavia, all’articolista.Cecchetti intendeva infatti raccontare (solo) d’una sperimen-tazione positiva svolta col concorso dei VVF volontari romanialle Isole; esperienza che porterà – con tutta probabilità – adistituire distaccamenti volontari presidiati da personale resi-dente. Ce ne scusiamo con l’autore dell’articolo e coi lettori.

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FELTRE (Belluno)Venerdì 11 gennaio è deceduto il Geom. Paolo De Paoli,fondatore e primo Presidente della nostra AssociazioneNazionale VV.F. Volontari, da diversi anni PresidenteOnorario. Il suo impegno a favore della comunità in par-ticolare nella nostra provincia, nel campo del volontaria-to e politico è conosciuto da tutti. Seppur da tempo rico-verato in gravi condizioni, lottando con i postumi d’unictus, lascia un grande vuoto. Fu sottosegretario, consi-gliere comunale per otto mandati, oltre che assessore albilancio e lavori pubblici.Particolare ricordo a Longarone dove al comando deiVigili del Fuoco volontari - nei primissimi momenti dellanotte del 9 ottobre 1963 e nei giorni successivi - ha coor-dinato i soccorsi nell’immane tragedia del Vajont.L’On. De Paoli, proprio nella visita del Presidente dellaRepubblica Ciampi, a Longarone ha ricevuto la nominadi Gr. Ufficiale.La cerimonia per le esequie di Paolo De Paoli s’è svoltain un duomo affollato presente tutta la cittadinanza, rap-presentanti le istituzioni, associazioni di volontariato,sportive, rappresentanti, in carica ed ex, politiciNazionali e Regionali oltre a vari Sindaci, Presidenti diComunità montane, Forze dell’Ordine.Presenti i responsabili Provinciali della Protezione Civilee del Club Alpino Italiano.Gli Alpini - con una rappresentanza anche Nazionale -erano presenti con vari gruppi ed hanno fornito unnumeroso picchetto d’onore. Presente i gonfalone diFeltre, lo stendardo di Longarone è stato portato da dueVV.F. Volontari del locale distaccamento.La Santa Messa è stata concelebrata da otto parroci trai quali uno Spagnolo al seguito di una rappresentanza diVigili del Fuoco di Barcellona. Il Comando Provinciale diBelluno ha presenziato in forze: erano presenti ilComandante e due funzionari oltre al personale

Permanente e volontario.Vigili che hanno formato un picchetto d’onore, e un plo-tone di capi squadra ha portato il labaro del Comando.Vari distaccamenti volontari hanno portato le loro ban-diere e stendardi, così pure l’Ass. Naz. Vigili del Fuocodel Corpo Nazionale. E’ stata inoltre schierata al centrodella chiesa una doppia fila di Vigili con alla testa dueUfficiali volontari. Presenti i VV.F.Volontari Trentini e moltiVV.F. in congedo e l’ex Consigliere nazionale (ANVVFV)Paolo Volpi.La rappresentanza dei VV.F. è stata comunque ad altis-simo livello essendo presenti il Capo del CorpoNazionale, Alfio Pini, venuto appositamente da Roma, ilnuovo Direttore Interregionale e tutti i ComandantiProvinciali del Veneto.

(*) Nicoli è funzionario volontario del CNVVFV, attivo dasempre in Associazione Nazionale (è stato consiglierenazionale per diversi mandati); rappresenta da sempre ivigili del fuoco volontari del Bellunese. Superstite delVajont, è poi entrato come volontario nel CorpoNazionale operando nel distaccamento di Longarone.

DE PAOLI,ADDIO CARICO DI RICONOSCENZA

Settantasettenne, cinquanta dʼimpegno e passione civica atutto tondo: dalla politica al sociale. Eʼ stato presidentedellʼANVVFV oltre che fondatore. Un Duomo gremito ha datolʼaddio allʼOnorevole. I vertici del Corpo Nazionale e dellanostra Associazione hanno voluto rendere omaggio al primoPresidente dei VVF volontari italiani. Manifestazioni di cordo-glio dal neo-presidente Roberto Mugavero, oltre che tutto ildirettivo, e dal Presidente dʼOnore Gronchi.

a cura di Gian Carlo Nicoli (*)

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PAOLO DE PAOLI E LONGARONE

La presenza del gonfalone civico a una cerimonia funebre al di fuori del proprio Comune non è una cosausuale, ma nel caso del funerale dellʼufficiale dei vigili del fuoco volontari Paolo De Paoli, in Cattedrale a Feltre, lapresenza del gonfalone del Comune di Longarone, portato da due vigili del fuoco, con la rappresentanza del viceSindaco, è stato un doveroso segno di riconoscimento e di ringraziamento.

Paolo De Paoli è intervenuto subito, con i vigili di Belluno e Feltre, nella notte del 9 ottobre 1963 e come più altoin grado, ha coordinato lʼopera di soccorso fino alla mattina, fino quando arrivarono altre squadre da più lontano.La sua presenza è continuata, in vari modi, per tutto il periodo in cui i vigili sono stati operativi nella zona delDisastro del Vajont. Lʼimpegno a favore di Longarone è continuato nel tempo, per i vigili del fuoco volontari, con ilriavvio del gruppo, con il capo, Aldo De Col, fino allʼapertura del nuovo distaccamento, il 5 ottobre 1969.Nellʼoccasione si tenne il primo congresso nazionale dei vigili del fuoco volontari, con la collaborazione organizza-tiva di Italo Rossi e venne fondata lʼAssociazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari con Paolo De Paoli elettoprimo presidente.

Da parlamentare e da sottosegretario al tesoro è sempre stato vicino a tutta la comunità nellʼopera di ricostruzio-ne. Longarone lo ricorda per il calo-roso e fraterno saluto al Presidentedella Repubblica, Ciampi, in occa-sione della sua visita e lʼamichevo-le abbraccio finale, ideale unionetra la massima autorità dellʼItalia etutta la popolazione colpita dalVajont.

Lʼultima presenza ufficiale di DePaoli a Longarone è stata in occa-sione della cerimonia di conferi-mento della Cittadinanza onorariaai vigili del fuoco italiani, quando,con lʼabilità oratoria che lo ha sem-pre contraddistinto, ha fatto il suodiscorso come vigile che avevapartecipato di persona al soccorso,facendo rivivere, dopo tanti anni, imomenti del Disastro. Era semprepresente alla cerimonia del 9 otto-bre, come uno di casa, come uncittadino onorario, non come ospiteoccasionale. Proprio come unimportante cittadino, Longarone -con il suo gonfalone civico, con ilvice sindaco, con alcuni vigili delfuoco volontari e tante persone - havoluto salutare il lʼamico, Paolo DePaoli.

Agostino Sacchet

Paolo De Paoli, nella cerimoniadel conferimento della cittadinanzaonoraria ai vigili del fuoco italiani.Longarone (sabato 2 ottobre 2010)

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Romano di Lombardia (Bergamo) – Nella caserma sim-bolo d’operosità, ma anche di assurdità, sabato sedicifebbraio si sono riuniti gli organi collegiali della nostraAssociazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari. Sedeemblematica, quella di Romano, perché il fabbricato èstato assoggettato al pagamento dell’IMU (costruzioneeretta, tra l’altro, dagli stessi volontari locali, ne parliamoa pag. 14 NdR).Il saluto di benvenuto è stato quello del primo cittadino,Michele Lamera – introdotto dal capo distaccamento- che ha omaggiato il presidente nazionale Mugaverodʼuna medaglia con lʼeffige del primo comandante deiPompieri Volontari di Romano, Francesco Galbiati(1883). Ha poi preso la parola Romualdo Natali, consi-gliere provinciale che ha ribadito il supporto (morale)della Provincia di Bergamo nei confronti del volontariatoVVF. Un po’ in imbarazzo ha dichiarato: «Non sono previ-sti stanziamenti – ahinoi – per quest’anno, posso perògarantirvi che il comodato gratuito delle termocamere, inuso ai distaccamenti, resterà in essere anche per il2013.» - un po’ poco come “stanziamento” a voler ben

vedere, seppur in tempi di revisionedella spesa e recessione, tanto che ilcapo distaccamento Sandro Berettaha risposto con un ghigno - «Statepur certi che non ve le avremmorese».E’ poi toccato al comandante pro-vinciale De Palma portare un saluto;dirigente prossimo al trasferimento inaltra provincia o ad altro incarico.Questa una delle pecche d’un unicoCorpo Nazionale; ad ogni cambio divertice occorre infatti tornare a spie-gare chi siamo e cosa facciamo. DePalma ha detto che, durante il viag-gio in treno verso RomanoLombardo, aveva preso in mano ilDPR 76/2004 e sottolineato con unpennarello i punti critici. Ha poielogiato – come ovvio quando si vain casa dei volontari – l’impegno infavore della comunità ed il tempotolto alle famiglie e al proprio lavo-ro, e poi a fatto riferimento a la for-tuna di esserci (ed in effetti – tranorme per il reclutamento, la for-mazione e lʼavanzamento, semprepiù restrittive – essere VF volonta-rio è proprio una fortuna, quasi unmiracolo!).Il presidente Mugavero, dopo averringraziato gli intervenuti, ha subitodato il via ai lavori del Consiglio

recentemente insediato, entrando nel vivo delle proble-matiche: «Eʼ corretto ricordare a tutti chelʼAssociazione non è del Ministero o alle dipendenzedi questʼultimo. Indipendentemente da divise, DPI,automezzi, siamo un ente giuridico e abbiamo ildovere di far funzionare al meglio questo sodalizio.Sia LʼAssociazione lo strumento con cui arrivareallʼobiettivo.».E’ poi toccato al vicepresidente Luca Bonello illustrarel’attività di analisi della situazione statutaria/contabiledell’ANVVFV, anche perché lo statuto associativo nonsarebbe più adeguato all’attuale norma. Il giovane vice diMugavero ha subito rappresentato la necessità di rivol-gersi ad un dottore commercialista che possa suggerireun corretto processo di rassetto: «Attenzione, non sʼin-tende stravolgere un sistema consolidato da qua-rantʼanni dʼattività, ma accompagnare in un percorsodi riordino. Occorre, sotto la guida dʼun professioni-sta – che ci assista in maniera continuativa, almenoin questa prima fase – sfruttare le sinergie, fare siste-ma.».Mugavero ha ripreso un attimo la parola per ribadire che

Il nuovo direttivo ANVVFVha le idee chiare

Un’Associazione “nuova” che, prioritariamente, baderà a ben amministrarsi.

Un Ente Giuridico che – pur necessitando d’un riordino – non getterà via

l’operato d’oltre quarant’anni di attività. Giro di vite sulle “oblazioni” al

Ministero, e seria intenzione di svolgere attività (propria) di Protezione Civile;

iniziativa vista favorevolmente anche dall’ex Ministro Zamberletti.

a cura di Antonio Ascanio Mangano

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è sbagliato un utilizzo dell’ANVVFVcome strumento per il finanziamentodel Corpo Nazionale: «Io non mipresto a fare nessun tipo dʼobla-zione…se lʼAssociazione non ècoinvolta. Spesso la voglia di farcrescere il nostro volontariato cifa passare per semplici.».

Bonello – viste anche lenorme sempre più stringenti su pro-cedure di donazione/immatricolazio-ne d’automezzi–suggerisce chelʼAssociazione si faccia “consu-lente” al fine di supportare sezio-ni, delegazioni, distaccamenti, perdistricarsi nel mare di burocrazia:«In periodi di scarsità di fondi, lanostra forza sono anche i 15/20 milioni di euro dona-ti, di fatto, allʼAmministrazione, per tramite del nostrosodalizio, negli ultimi 7/8 anni.».

Il segretario generale Marangoni ha poi letto iltesto d’una lettera – poi approvata all’unanimità dal con-siglio – da inviarsi a tutte le sezioni provinciali: «Occorreincrementare le sinergie nel rivisitare le procedureamministrative, indicheremo procedimenti e lineeguida da seguire soprattutto nei rapporti “accesi”dalle sezioni provinciali in nostro nome.».

Il vicepresidente (senior) Rolando Fagioli, ha relaziona-to sull’incontro al Viminale col Capo del Corpo, a fine gen-naio: «Un incontro cordiale di oltre due ore dove Pini hacomunicato che – mentre noi ci accapigliavamo efacevamo girare una bozza di “regolamento” – egliaveva già presentato, ad aprile, una propria versionedel nuovo DPR 76/2004» - i contenuti sempre i mede-simi: via i gradi e le qualifiche a tutti i volontari (lihanno persino i boy scout ma ai VVFV farebbero male...);ritorno a quadri separati A/B, ed eliminazione dei paga-menti, ovviamente soltanto per gli appartenenti all’elen-co B, cioè noi volontari dei distaccamenti. Fagioli ha poiconcluso, sorridendo: «Per finire abbiamo comunicatoal capo che era nostra intenzione avvicinarci allʼatti-vità di Protezione Civile e “aprire” alla rete ProCivanche per il reperimento di fondi, oltre che per poterpartecipare ad attività di soccorso su calamità. Beh,diciamo che Pini è rimasto un poʼ spiazzato…». L’exMinistro Zamberletti – che ha voluto incontrare a Milano ivertici della ANVVFV accompagnati dal PresidenteD’Onore Gronchi – s’è mostrato molto favorevole all’ini-ziativa, commentando con un “finalmente!”. Tornando aipalazzi romani, in merito alle (solite) criticità su corsi diformazione e iscrizioni d’aspiranti VF volontari negli elen-chi, Pini ha suggerito di attendere lʼinsediamento delnuovo governo, e rivolgersi direttamente aipolitici/governanti. Una risposta sui generis, dal

momento che il personale volontario (al pari di quello per-manente) dipende proprio dal Capo del Corpo Nazionale.Reazione, quella di Pini, dovuta forse al recente incarico- quale commissario per l’ILVA – che lo vedrebbe decen-trato a Taranto, e l’avvicinarsi della quiescenza.

Aperture allʼANVVFV, invece, dal “lato prefettizio” delDipartimento: il prefetto Carla Cincarilli (DirezioneCentrale per le Risorse Umane) – nell’incontro col ns.comitato di presidenza – avrebbe accennato ad unabozza (parallela a quella di Pini?) di riforma del DPR76/2004, documento che però – pare ovvio – verrebbedapprima presentata alla “commissione mista”(Dip./Ass.ne) prima d’un eventuale percorso d’emanazio-ne. Ed è sempre la “sponda” senza divisa delDipartimento ad essere favorevole allo sviluppo dellacomponente volontaria del Corpo («Mica si penserà cheil CNVVF possa avere distaccamenti permanenti in tuttaItalia? Non ci sarebbero abbastanza fondi, e poi i perma-nenti hanno altro da fare…») (intendendo i gruppi specia-listici ndr)..

Da Roma s’è tornati a Romano dove Bonello ha presen-tato un elenco di quindici mansioni da distribuire tra i con-siglieri ma, visto il lavoro da fare, s’è deciso – sempreall’unanimità – di coinvolgere anche probiviri e revisori.

Ha poi preso la parola Maurizio Marchetti Morganti(Ufficio Cerimoniale e Protocollo della ANVVFV) che, surichiesta del presidente, ha illustrato il sistema premia-le associativo istituito ormai ventʼanni fa: «Visto lʼin-teresse di molti alle nostre benemerenze, occorreràmuoversi – anche se sarà difficile – per far sì chediventino “nastrinabili” così come lo sono quelledella CRI». E’ sempre Marchetti l’incaricato per l’ideazio-ne d’una uniforme di rappresentanza della ANVVFV:«Lʼingegner Angelucci ha già preparato dei bozzetti;sʼè pensato ad un abito blu con bottoni dʼoro, cami-

Gronchi presenta a Zamberletti Bonello eFagioli; l'ex Ministro plaude all'istituzionedi Unità Operativa di ProCiv ANVVFV

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cia bianca, cravatta rossa, ed uncappello kepi».Marangoni ha poi ricordato che: «Alfine d’essere finalmente presenti nelsistema nazionale di ProtezioneCivile, occorrerà individuare figureche seguano questo specifico setto-re, anche interfacciandosi col DPC ealtri, prendendo spunto dalle sezionidi ProCiv già operanti come Ancona,Trieste e Udine.».

Sono inoltre state individuate alcunemacroregioni che verranno affida-te a consiglieri e vicepresidenti;ma sono previste anche figure cheseguiranno rapporti colDipartimento (quello dei VVF) inmerito a formazione e patenti. Idem

per dispositivi di protezione individuale e uniformi.Bonello ha poi ribadito che sarà adottato un rapporto di«non belligeranza nei confronti della componentediscontinua; se li assumessero tutti domani sarem-mo ben contenti ma, sia chiaro, non spenderemo unaparola per questo. Ne spenderemo un milione per lʼa-pertura di nuovi distaccamenti volontari, invece.».

Il consigliere comasco Sergio Aureli ha illustrato il lavo-ro svolto per lʼeventuale stipula dʼuna assicurazioneintegrativa che possa coprire i volontari anche “in iti-nere” - dal suono dellʼallarme sino allʼarrivo in caser-ma (non è chiaro se questo tipo di copertura sia assicu-rato dalla polizza ministeriale). Detto contratto supple-mentare, servirebbe anche ad aumentare i massimali incaso di sinistro grave, onde evitare che – ad esempio incaso di morte del conducente “colpevole” – le cifre darisarcire si riversino a caduta sugli eredi.

E’ stata poi approvata la costituzione delle sezioni pro-vinciali di Enna, Messina, Pisa e Rimini. MassimilianoMiletti, neo-presidente di quest’ultima sezione ha illustra-to quella che sarebbe la prima attività della nascente “rap-presentanza rivierasca” della ANVVFV: «Noi romagnolisiamo gente che pensa anche allʼaspetto goliardico,intendiamo organizzare unʼoperazione simpatia cheserva ad avvicinare nuovi adepti al nostro sodali-zio.».Miletti ha intenzione di mettere in campo la nazionale dicalcio della ANVVFV ed avrebbe già pensato ad unosponsor tecnico oltre a diversi supporter. Il segretarioMarangoni (sorridendo) s’è chiamato fuori quando qual-cuno s’è posto la domanda sui futuri giocatori;lo scrivente s’aggrega a Fabio, non essendo avvezzo agiuochi che prevedano l’utilizzo d’una palla o pallina chesia.

il console Marchetti durante il suo intervento,seduto il dottor Miletti presidente della

neo-sezione riminese.

il Comandante Prov.le De Palma

Mugavero, Marangoni e Bonello (in piedi).

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Quel Ford Ranger, acquistato più d’un anno e mezzo fagrazie al contributo della Strafossan, FondazioniCassa di Risparmio di Fossano e Cassa di Risparmio

di Torino, era restato a lungo in autorimessa a prendere la pol-vere.S’era anche rischiato che prendesse l’acqua, la grandine e laneve, perché “si diceva” che - in quanto non immatricolato e, difatto, non preso in carico dal Comando Provinciale dei vigili delfuoco – non potesse neppure restare parcheggiato in rimessae dovesse restare in strada.

Alla presenza di autorità cittadine, dei vertici della sezione di

FINALMENTE TARGATO IL FUORISTRADA FOSSANESE

Un anno e mezzo a impolverarsi ma finalmente lʼautomezzo, acquistato grazie alledonazioni di fondazioni e della Strafossan, potrà circolare. La procedura

d'immatricolazione ministeriale consta di ben 94 pagine. Lʼattiva sezione di Fossanodella ANVVFV ha anche organizzato una pompieropoli a tema natalizio e ricordato Lucia.

a cura di Massimo Bozzano

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Fossano della ANVVFV, il mezzo di soccorso è final-mente stato inaugurato. Era presente anche il vice-presidente nazionale Luca Bonello, in rap-presentanza del nostro sodalizio.

Non è la prima volta, nellʼinterapenisola, che fuoristrada, furgoni,APS e ABP restano bloccati in attesadellʼindispensabile targa VF. Nonsempre ciò è dovuto a negligen-za, sarà anche perché il docu-mento che regolamenta ledonazioni (Direttive per lʼac-quisizione di autoveicoli,natanti, materiali ed attrez-zature ceduti al CNVVF aseguito di donazioni e dicomodato dʼuso) consta diben 94 pagine. Tra letteradʼintento, verbale dʼaccer-tamento, foglio matricola-re, dichiarazione di confor-mità, certificato dʼorigine,certificato di corretta instal-lazione…parere vincolanteed obbligatorio; passando perdecreto dʼaccettazione, scritture

private, modelli sub 1, 2, 3, 4, librettodi manutenzione…insomma, sirischia di perdersi.

I proventi delle prossime iniziativedell’ANVVFV di Fossano, andranno afinanziare l’acquisto di nuovi cercaper-sone e di una “cella” aggiuntiva per lostrumento rilevatore del campo d’esplo-sività, un’apparecchio sempre più usatodalle squadre VVF in interventi con pre-senza di gas e liquidi infiammabili, non-ché malfunzionamenti di apparecchi perla produzione del calore (con rilascio dimonossido di carbonio letale).

Domenica 23 dicembre, nonostante iltempo limitato al pomeriggio, la “concor-renza” del mercato sul viale Bra, e l’atti-guo concerto della banda alle 16.30, è

stato come sempre un successo fare giocare I bambini a fare ipompieri. Per la prima volta presente anche un Babbo Natalecon tanto di elmo da VF (un vecchio modello, il violino).

Le festività natalizie sono anche state occasione per ricordareLucia – scomparsa recentemente – una signora buona egenerosa con una passione immensa per i pompieri volontarifossanesi. A Santa Barbara del 2009 era orgogliosa e felice

d’aver potuto preparareuna cioccolata per tuttii bimbi che visitavano

la caserma (foto).

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denti già iscritti negli elenchi del perso-nale volontario del Corpo NazionaleVVF, trovando parere favorevolenell’Amministrazione Comunale diCarini, nello specifico del SindacoGiuseppe Agrusa, ripescarono l’impol-verato progetto che prevedeva di rende-re ancora più sicuro il territorio, istituen-do un’eventuale DistaccamentoVolontario dei vigili del fuoco. Traguardoraggiunto lo scorso 28 febbraio con “l’at-tivazione” del Distaccamento di Carini,composto da 37 volontari, che dediche-ranno il proprio tempo “liberato” al SOC-CORSO TECNICO URGENTE neicomuni di CARINI, CAPACI, ISOLADELLE FEMMINE, TORRETTA, CINISIE TERRASINI, un comprensorio di circa82.000 abitanti.

«E’ passata tanta acqua sotto i ponti –ha dichiarato Federico Girgenti, giova-ne volontario promotore del progetto- durante questo percorso, oltre agliUfficiali competenti del Comando diPalermo, nella figura in primis delComandante Gaetano Vallefuoco edell’Ing. Giuseppe Merendino, dobbiamoriconoscere l’impegno del NOSTROfunzionario Volontario GiuseppeParrinello, ora Vice PresidenteNazionale. Giuseppe, grazie alla sualunga esperienza, ha seguito e consi-gliato il piccolo gruppo di VVFVV resi-denti, che nel contempo si è strettovolontariamente - a scopo del tutto gra-tuito e senza rivendicazione alcuna - allarealizzazione del “Progetto”».

La forza del Gruppo, sbattendo contro il muro della spending-rewiew, ed in mancanza di una struttura Pubblica hanno “insie-me” coinvolto l’intera popolazione nella partecipazione albando di gara che l’Amministrazione aveva prontamenteindetto nella speranza di trovare un locale idoneoGrazie alla particolare disponibilità dell’Azienda delCommendator Picone (aggiudicatario del bando) impegnatogià nel Sociale anche a livello Internazionale. L’imprenditore hamesso a disposizione un antico immobile, originariamen-te nato per la produzione di succo di limone. Il canonemensile richiesto per la locazione è considerato simbolico, pervia della strategica posizione commerciale. Ma in un periodo didrammatica austerità restava irrisolto il è problema dell’ade-guamento.

«Prendendo a CUORE l’importante decisione, per sei mesi di

FINALMENTE I POMPIERI

DI CARINIA distanza di quasi mezzo secolo non è ancora chiaro chiabbia ucciso la Baronessa, “svelati” invece i nomi di queitemerari che – spending review penzolante sulla capoccia -hanno dato vita al nuovissimo presidio di pompieri volontari diCarini, nel Palermitano.

a cura del nostro inviato a Palermo

CARINI (Palermo)Ci son voluti 450

anni per riaprire il “cold case” della Baronessa Laura Lanza,assassinata dal padre perché trovata a letto con l’amante,nella stanza del Castello che tutt’oggi domina l’abitato. Undelitto d’onore (reso celebre da uno sceneggiato RAI nel1975). Tre anni fa il sindaco Gaetano La Fata decise di ripren-dere le indagini, affidandosi ad un team di criminologi: ad ucci-dere la baronessa potrebbe essere stato il marito e non ilpadre; a quest’ultimo era consentito uccidere figlia e amantese colti in flagranza. Il nuovo sindaco – Giuseppe Agrusa – nonsarà ricordato per una “riapertura” ma di certo lo sarà per unastorica “apertura”, quella del locale distaccamento di vigili delfuoco volontari.

Nel lontano settembre 2010, Francesco Vitale e alcuni resi-

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fila, i lavori sono stati gestiti in ognisua parte dagli stessi Volontari, chehanno messo a disposizione gratuita-mente, la propria professione lavora-tiva - chi non ne aveva una l’ha impara-ta sul campo - trasformandosi in imbian-chino, impiantista, muratore…senza maidimenticare le MOGLI che ci hanno sor-retto evitando 28 divorzi!».

Ha poi detto il sanguigno Girgenti che,alla domanda se tutto fosse filato cosìliscio, ha risposto con un sorriso a dentistretti:

«Come in ogni favola che si rispetti, nonsono mancati momenti d’involontarieincomprensioni anche a livello istituzio-nale, dettate da tante pressioni esternema presto sanate. Così come l’abbon-danza di personaggi oscuri abituati astrisciare tra le ombre, pronti a salire sulcarro dei vincitori. Situazioni e persone che credo non man-chino in nessuna realtà comune.»

Poi, con un pizzico di commozione e col cuore pieno d’orgo-glio, Federico ha così concluso:

«Mi sento di citare la lettera del commendator Picone indiriz-zata al Comando Provinciale di Palermo, menzionando gliuomini che in questi anni hanno cementato un legame quasifraterno dividendo ansie, incertezze e tanto sudore. Ragazziche non possono fare altro che essere ORGOGLIOSI per averdato il meglio con professionalità, portando a compimen-to il tanto desiderato DISTACCAMENTO VOLONTARIO diCarini che veglierà sulla sicurezza di oltre 80mila abitan-ti.».

Da sx: vfv Guddo, vfv Castelluccio, Sig.ra Picone,ing. Merendino, vfv Testagrossa, Sig. Picone, vfvBosco, Comandante Vallefuoco, Sindaco Agrusa,vfv Vaglica, vfv Vitale, vfv Girenti, csq. Randazzo,vfv Milazzo, vfv Lo Bianco

da SX Girgenti, Parrinello, il ns. direttoreMangano ed il Presidente d'Onore Gronchi

l'ex "limonificio" ora caserma.

il Castello - quello del delitto dellaBAronessa - domina l'abitato di Carini- foto di Giovanni Battaglia - da flickr

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ME E T I N G

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Verso il Congresso Mondiale

“CBRNe Science& ConsequenceManagement” 2013Presentato dallʻOsservatorio Sicurezza e Difesa CBRNe italiano, incollaborazione con lʼAssociazione Nazionale Vigili del Fuoco volontari,ed il CSCM, il Congresso Mondiale “CBRNe Science & ConsequenceManagement” che si svolgerà in Croazia dal 13 al 19 Aprile 2013.

a cura di Roberto Mugavero*

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ME E T I N G

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ILCongresso, organizzato con il patrociniodel Governo e del Presidente dellaRepubblica della Croazia, rappresenta il

seguito della serie di Congressi “CBMTS-Industry -World Congress of CBRN Threats and Terrorism”,incontri annuali di riferimento per il settore, a livellomondiale, già da quasi un decennio.

L’evento, che costituisce anche la ventesima edi-zione della serie di incontri CBMTS (Chemical andBiological Medical Treatment Symposia), è specifi-camente focalizzato sulle tematiche relative al ter-rorismo, agli attacchi e agli eventi con coinvolgi-mento di agenti chimici, biologici, radiologici e nuc-leari, alle metodologie, sistemi, capacità, risorse econtromisure per la loro preven-zione, mitigazione e gestionenonché alle tematiche relativealla controproliferazione e alleArmi di Distruzione di Massa.Tutto ciò con l’obiettivo di conso-lidare a livello scientifico, tecnicoe politico, anche attraverso attivi-tà di confronto, dibattito e scam-bio di studi, esperienze e lezioniapprese, la consapevolezza delrischio, delle problematiche edelle azioni da intraprendere intema di minaccia CBRN.

Il Congresso indagherà quindi

aspetti scientifici, metodologici etecnologici, politiche e strategieed effetti e conseguenze del ter-rorismo e degli eventi non-con-venzionali anche alla luce dellabase di conoscenze acquisitedurante i precedenti CongressiMondiali.

A tale proposito, i principali argo-menti e focus presenti nell’ambi-to dei lavori congressuali, divisi

per settori, saranno i moderni metodi di rivelazioneed identificazione delle sostanze CBRNe -(C)hemical, (B)iological, (R)adiological, (N)uclearand (E)xplosive - la protezione individuale e collet-tiva, la decontaminazione, la valutazione e mitiga-zione di effetti e conseguenze, le metodologie ed itrattamenti medici e le correnti e future strategieper lo sviluppo di un approccio sistemico, integrato,comprensivo, globale e multidimensionale nell’am-bito della cooperazione civile-militare per la rispo-sta alle sfide date dai nuovi scenari di minaccia.

Quest’ultimo settore, in particolare, vedràl’Osservatorio Sicurezza e Difesa CBRNe el’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco volontari

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attivi in prima persona quali“Session Chairman“.

I lavori ospiteranno inoltre, comeda tradizione, una speciale ses-sione pre-congressuale costituitadall’“OPCW InternationalWorkshop on InformationTechnologies for Safety Systems& Crisis Management in theChemical Industry”, promossod a l l ’ O r g a n i z z a z i o n eInternazionale per la Proibizione delle ArmiChimiche – OPAC, che si terrà nei giorni 13 e 14Aprile 2013 ed al quale potranno assistere tutti ipartecipanti all’evento.

ll Congresso ed i workshop prevedono la presenzadi esperti, provenienti da circa 50 paesi del mondo,nei campi dell’ingegneria, della chimica, della fisi-ca, del nucleare, della medicina, della tossicologia,delle scienze biochimiche, della bio-tecnologia e dialtri settori scientifici e tecnologici, esponenti delleForze Armate, delle Forze dell’Ordine e di strutture,enti ed organizzazioni pubbliche e private coinvoltenella Protezione Civile, nella Difesa Civile e nelRischio CBRNe nonchè di specialisti, studiosi e

tecnici attivi nel settore.

Termini e procedure riguardanti la sottomissionedei Paper, così come ogni altra informazione utileper la partecipazione all’evento, sono consultabilisul sito ufficiale del Congresso all’indirizzo:http://www.cscm-congress.com

Per maggiori informazioni sul Congresso possonoessere contattati anche i seguenti recapiti:+39-06-72597278, e-mail [email protected]

*Presidente Associazione Nazionale Vigili delfuoco volontari

Evacuazione (simulata) feriti inipotetico attacco terroristico

in metropolitana.

Montaggio d'una doccia didecontaminazione da parte

di personale VVF.

Uomini e mezzi nucleoNBCR VVF Milano inattività esercitativa.

L'attacco terroristico(simulato) alla fermataCadorna MM fu poi

derubricato a "convenzionale".

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Si è svolta a Roma il 19 dicembre scorso, pressola Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma“Tor Vergata”, la Conferenza-Dibattito

“Integrazione delle Capacità Civili e Militari per i NuoviScenari di Rischio Territoriale:un Approccio Cooperativoe Multidimensionale per la Gestione di Crisi edEmergenze”.

L’evento, organizzato dall’IstitutoOsdife e dal Dipartimento diIngegneria Elettronica, in collabora-zione con l’Associazione NazionaleVigili del Fuoco volontari, ha susci-tato un notevole interesse e visto lapartecipazione di autorevoli rappre-sentanti delle istituzioni pubbliche eprivate operanti nel campo dellasicurezza e della difesa.

I lavori della Conferenza hanno vistola loro apertura con una “LectioMagistralis” tenuta dall’On.leGiuseppe Zamberletti, PresidenteOnorario di Osdife, il cui interventosi è incentrato sulla necessità di rea-lizzare, nell’ambito del sistema perla sicurezza territoriale del nostropaese, una più stretta sinergia edintegrazione tra le politiche ed atti-vità di Protezione Civile e le politicheed attività di Difesa Civile.

A tale proposito è bene ricordarecome, nonostante l’OnorevoleGiuseppe Zamberletti, laureatoHonoris Causa in Ingegneria Civilepresso l’Università di Udine, siaconosciuto principalmente per lasua attività nel campo dellaProtezione Civile, egli abbia parteci-

pato, quale Sottosegretario all’Interno eassieme al Presidente FrancescoCossiga, alla riforma della Polizia e deiServizi d’Informazione e Sicurezza eabbia condotto fra l’altro, qualeSottosegretario agli Esteri nei GoverniCossiga, la trattativa per la collabora-zione economica e la garanzia della

neutralità della Repubblica di Malta.

L’Onorevole Zamberletti ha anche fatto parte anchedell’Assemblea dell’Atlantico del Nord e dellaCommissione Parlamentare d’inchiesta sul terrorismo inItalia e sulle cause della mancata individuazione deiresponsabili delle stragi.

“Lectio Magistralis”di Zamberletti alla conferenza

sull’integrazione civile/militare

nei nuovi scenari di rischio

È sorta la necessità di realizzare, nell’ambito del sistema

per la sicurezza territoriale del nostro paese, una più stret-

ta sinergia ed integrazione tra le politiche ed attività di

Protezione Civile e le politiche ed attività di Difesa Civile.

dal ns. inviato a Roma

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Tale vasta e variegata esperienzamaturata nel mondo dellaSicurezza, della Difesa edell’Intelligence è stata ricordata erivissuta dall’Onorevole Zamberletti,in modo unico, suggestivo ed avvin-cente, all’interno del suo interventopartendo dagli incarichi qualiSottosegretario all’Interno e agliAffari Esteri durante il periodo delterrorismo e delle stragi, all’estatedel 1979 quando si occupò dell’ope-razione di salvataggio dei “Boat People”, profughi in fugadal Vietnam occupato dal regime del Vietnam del Nord,con il coinvolgimento dell’incrociatore Andrea Doria, del-l’incrociatore Vittorio Veneto e della nave appoggioVesuvio (cosa che gli valse la nomina di Ufficiale dellaRiserva della Marina Militare). Poi la gestione delle gran-di emergenze dei terremoti del Friuli, nell’anno 1976, edell’Irpinia, nell’anno 1980, caratterizzate dall’utilizzo dicirca 50.000 unità delle Forze Armate, per poi terminareai vari incarichi quali Ministro per il Coordinamento dellaProtezione civile con la creazione del Sistema Nazionaledi Protezione Civile.

Nel suo intervento l’Onorevole Zamberletti ha poi sotto-lineato come oggi, le mutate condizioni politiche interne

da sinistra Prof. Limiti, Prof. Mugavero,On.le Zamberletti, Prof. Blefari Melazzi

a sinistra Ing. De Angelis (Ufficiale AddettoVVF Vaticani), Ing. Massimi (ComandanteScuola di Formazione Operativa VVFMontelibretti), On.le Giuseppe Zamberletti, Ing.Agresta (Direttore Centrale Formazione VVF),Prof. Mugavero

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ed internazionali, devono indurre un cambiamento nel-l’approccio della diffusione della cultura di protezione edauto-protezione della cittadinanza anche mediante l’a-dozione di politiche, azioni e comportamenti atti a ridur-re le conseguenze di una crisi o emergenza.

Per questo, l’assenza di un intervento legislativo inmateria di Difesa Civile, rappresenta oggi un “gap” dacolmare anche attraverso una maggiore collaborazionecon le strutture dell’intelligence e con i centri di studio ericerca, universitari, istituzionali e privati, per lo studio,l’analisi, l’identificazione e la mitigazione di possibilipotenziali minacce.

L’osmosi tra Protezione Civile e Difesa Civile dovrà inol-tre sopperire, sempre secondo l’Onorevole, anche in ter-mini quantitativi alla carenza di risorse umane che, conla fine della leva obbligatoria, ha portato ad attribuire acorpi specializzati funzioni di rango inferiore che, seppurnecessarie, evidenziano una sottoutilizzazione dellerisorse più qualificate.

L’assetto normativo, la cooperazione e il dialogo tra lediverse componenti del sistema sicurezza del paesesaranno la risposta alle nuove emergenze sia nel campodella security che della safety, con sicure ricadute anche

sul sistema produttivo nazionale.

A tale riguardo un plauso è stato rivolto dall’OnorevoleGiuseppe Zamberletti agli organizzatori dell’evento che,operando in tale direzione, sta dimostrando idoneecapacità e competenze per svolgere la funzione di cata-lizzatori per il confronto, il dibattito e lo scambio di ideeed esperienze tra i principali attori del settore sicurezza,difesa ed intelligence.

Al termine dell’intervento vi è stata poi l’apertura deldibattito che ha visto l’intervento diretto di molti dei par-tecipanti attraverso un interessante ed appassionantecontraddittorio, con il coinvolgimento dell’OnorevoleZamberletti, sulle tematiche emerse.

A seguire il Prof. Roberto Mugavero, docente nel campodei rischi e della sicurezza territoriale, il Prof. NicolaBlefari Melazzi, Direttore del Dipartimento di IngegneriaElettronica, ed il Prof. Ernesto Limiti, Presidente delCorso di Laurea in Ingegneria Elettronica, sono interve-nuti illustrando alla platea attività ed iniziative svolte nel-l’ambito della protezione e sicurezza territoriale.

A tale riguardosi è svolta anche la presentazione ufficia-le del Master Universitario di Secondo Livello in “Sistemie Tecnologie Elettroniche per la Sicurezza, la Difesa el’Intelligence” organizzato dall’Università degli Studi diRoma “Tor Vergata”- Dipartimento di IngegneriaElettronica e dall’Osservatorio Sicurezza e DifesaCBRNe, in collaborazione con l’Associazione NazionaleVigili del Fuoco volontari.

I lavori sono terminati con un grande ringraziamentoall’On. Giuseppe Zamberletti che, con una passione,dedizione e abnegazione quarantennali, ha reso, e con-tinua a rendere, il nostro Paese concretamente saldonella sua struttura organizzativa e nella capacità di pro-tezione dei cittadini, del territorio e delle infrastrutturedalle mutevoli e multiformi tipologie di rischio e minaccia.

A tale proposito l’On. Zamberletti, ancora oggi, rappre-senta sicuramente per tutti noi uno stimolo ed uno spro-ne per la creazione e lo sviluppo di un sistema che,anche attraverso politiche di sicurezza integrate, possa-no guidare la nostra nazione verso livelli di protezione eresilienza sempre più elevati, qualificati ed avanzati.

Prof. Mugavero, On.le Zamberletti.

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“Un dispositivo protegge daradiazioni, terremoti e uragani“

“La Voce d’Italia” - Do-Ra, dosimetro-radiometri che sicollegano allo smartphone . Un dispositivo protegge daradiazioni, terremoti e uragani Lanciato da IntersoftEurasia, compagnia russa, è pronta per lanciare la ven-dita in Giappone degli, al momento unici, dosimetro-radiometri compatibili con smartphone. L’innovativodispositivo, chiamato Do-Ra, si collega allo smartphonetramite uscita per le cuffie o porta Usb più un’applica-zione (APP) speciale che l’utente potrà scaricare gratui-tamente. Prezzo del dispositivo intorno ai 100 - 115 dol-lari. Nelle prossime versioni il DO-RA sarà attrezzato disensori in grado di proteggere da altri pericoli come ter-remoti e uragani.

Facebook in aiuto alla formazione del VF – oltre 1.200 gli iscrittial gruppo dove si discute di tecnica e si scambiano opinioni

Il Gruppo si chiama VVF INCENDIO ANTINCENDIOE RITORNO ALLA BASE, è un “gruppo chiuso” (nelsenso che vi si può accedere a richiesta). Si discute diincendi, di strategie e tattiche per affrontarli; ma anchedi incidenti stradali ed attrezzature specifiche. Poiaspetti legati alla gestione delle risorse idriche egestione delle mandate, ma soprattutto si tratta d’unluogo dove VVF, CS, CR, funzionari (permanenti evolontari senza alcun pregiudizio o preclusione) siscambiano opinioni e conoscenze anche in seguito adesperienze maturate. Un modo per crescere insiemecreando la cultura della formazione.

«Penso sia opportuno fare un attento esame di comelʼincendio è cambiato nella sua evoluzione e nei rischiche comporta per gli operatori. Ecco perché diventaimportante ripartire proprio dalla base e ricostruire un

percorso formativo sia di strategie che di tattiche di intervento idoneo ai tempi attuali.» dice Valentino Graiff – ilfondatore del Gruppo ed uno dei moderatori, istruttore che abbiamo già ospitato sulla rivista - «Sono cambiati icombustibili, molti arredi a base di petrolio, i tempi di propagazione dellʼincendio sono passati da 20ʼ a 5/6ʼ. Spessotroviamo incendi gestiti dal comburente e dobbiamo essere in grado di leggere pericolosi segnali e operare appli-cando tecniche che da anni in Europa si studiano e sʼutilizzano.».Graiff – che s’occupa da sempre di formazione e d’interventistica, anche perché ha fatto gavetta c/o il CorpoPermanente di Trento, ed ora è VF volontario a Tassullo – crede che vadano rivisti i tempi d’intervento, oltre che“formare” ricominciando dalle basi e dalla chimica del fuoco; crede inoltre che l’attuale distribuzione delle casermesia inadeguata: «Chi da anni continua a contrastare con ogni mezzo la nascita di nuovi distaccamenti di VVFVolontari in molte parti dʼItalia dovrebbe riflettere con un attento esame di coscienza su cosa significa poter esse-re sul posto in pochi minuti dallʼevento. La capillarità del servizio è una garanzia in più per tutti i cittadini. A volte ilbene comune non coincide con quello che va bene al singolo individuo VVF, va fatto un ragionamento globale sultema soccorso e quindi cercare di impegnarsi tutti per poter potenziare con ogni mezzo e misura la crescita delsistema VVF completo.»

Valentino Graiff è il fondatore delgruppo di discussione su facebook

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Domenica 9 Dicembre anche il Distaccamento deiVigili del Fuoco di Santhià, con i suoi 22 volonta-ri più tre aspiranti, ha festeggiato la sua Santa

Barbara, con ancora una volta grande partecipazione diautorità e cittadini.Molto apprezzata è stata la presenza del DirettoreRegionale dei Vigili del Fuoco Davide Meta che, duranteil rinfresco presso il distaccamento, dopo la S.S. Messa,ha avuto parole di apprezzamento per l’impegno profu-so e conosciuto a tutti del Distaccamento di Santhià. Ildirigente ha sottolineato l’importanza dei Vigili del FuocoVolontari in tutta la Regione Piemonte, esperienza –quella coi VVF volontari - nuova che ha potuto fare gra-zie a quest’incarico presso la Direzione RegionalePiemontese.Durante i discorsi il Capo distaccamento MassimoRebora, ha ringraziato il personale per l’impegno profu-so, rispondendo alle 350 chiamate di soccorso di cui più

del 50% riguardanti incendi, inciden-ti e soccorsi a persona.Anche il comandante provincialeMichele Mazzaro ha avuto parole diapprezzamento per l’importanza deiDistaccamenti Volontari dellaProvincia di Vercelli e per l’impegnospeso anche quest’anno dalDistaccamento.Il testimone è poi passato alSindaco di Santhià AngeloCappuccio che ha sottolineato l’im-portanza di avere una caserma diVigili del Fuoco volontari sul territo-rio che con una squadra operativatutti i giorni, festivi compresi, garan-tisce la sicurezza dei cittadini diSanthià ma anche dei comuni limi-trofi. Nonostante si stia attraversan-do un grave momento di crisi comenoto a tutti, il primo cittadino haespresso la volontà dell’amministra-zione comunale di continuare asostenere i locali Vigili delFuoco con alcuni progettinel cassetto.

Infine ha preso la parolail CoordinatoreRegionaledellʼAssociazioneNazionaleVigili delFuocoVolontari

Mirko Decaroli, ilquale ha ringraziato i presenti, inparticolar modo il Direttore Regionaleper il lavoro svolto fianco a fianconel potenziamento dei Vigili delFuoco della Regione, anche avendoorganizzato corsi patente grazie alcontributo della Regione Piemonte.Decaroli ha anche sottolineato lʼimpe-gno dellʼANVVFV a livello provincia-le, i cui frutti sono noti a tutti, conse-guiti grazie anche ai contributi dellefondazioni: CRT, Cassa di Risparmio diVercelli, BPN, Provincia di Vercelli eComunità Montana Valsesia. Ha inol-tre dichiarato che esistono due prio-rità per il distaccamento di Santhià,tra cui lʼacquisto di una nuovaautobotte (una parte dei fondi

I pompieri santhiatesifesteggiano Santa Barbara

Il Direttore Regionale dei vigili del fuoco del Piemonte, Davide Meta,ha desiderato partecipare alla cerimonia in onore di Santa Barbara,svoltasi presso il distaccamento volontario di Santhià (Vercelli). Già

Corpo dei Pompieri attivo dal 1829, uno dei più antichi dellʼintera Penisola.

a cura del Coordinamento Regionale ANVVFV del Piemonte.

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sarebbe già a disposizione), mentre si è in attesa diun bando per lʼassegnazione di attrezzature per idistaccamenti volontari di tutta la Provincia.

Ha poi proseguito Decaroli: «In questi anni il distac-camento è molto cresciuto in special modo durantegli eventi calamitosi che ogni anno colpiscono lenostre zone. Il distaccamento – durante queste par-ticolari giornate – è riuscito a garantire fino a tre squa-dre operative in contemporanea. Durante grandi e dura-turi incendi anche fuori Provincia, “Santhià” è riuscito ainviare anche due autobotti alla volta.». Infatti il distac-camento dispone di una ABP 180 e una ABP 190 (sep-pur mezzi vetusti, rispettivamente degli anni ’80 e ’90)oltre a due Autopompe Serbatoio più moderne (unIVECO Eurocargo 100/21 – acquistato grazie al contri-buto dell’Amministrazione Comunale - e un MitsubishiCanter). In ausilio è disponibile anche un fuoristrada Pik-Up 4x4 con un carrello per calamità munito di tre moto-pompe, due elettropompe e materiale vario.La cerimonia in onore della Patrona si è poi conclusacon il classico pranzo sociale al quale erano invitati nonsolo i vigili e le autorità ma anche i cittadini.

in uniforme "bella" il comandante prov.le Mazzaro,a DX il direttore reg.le Meta ed il sindaco di SanthiàCappuccio. A pag. 44 uniforme del Corpo VolontariPompieri approvata nel 1929.

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ALCUNI CENNI SUL CORPO VOLONTARI POMPIERIDI SANTHIÀ – UNA REALTÀ QUASI UNICA SULTERRITORIO NAZIONALE.

Le prime notizie circa una concreta organizzazionecomunale del servizio antincendio si hanno con una deli-bera del 16 maggio 1829, quando lʼallora consigliocomunale promosse lʼacquisto della sua prima trombaad acqua per un valore complessivo di circa 300 lire.Dopo ventʼanni, nel 1850, il comune acquistò una nuovatromba da incendio da affiancare alla precedente, e ilgruppo di Pompieri Volontari si allargò raggiungendo letrenta unità operative.

Nellʼaprile del 1928, Il consiglio comunale di allora ed ilPodestà decisero di sciogliere la compagnia dei pom-pieri volontari e di ricostituirla sulla base di un regola-mento composto da 35 articoli. I Volontari constavano in

12 unità e vennero affiancati dallaprima autopompa in servizio nellanostra città, una FIAT 503 F con ser-batoio di 1.300 litri e pompa FIATMPI 103 al traino; il tutto acquistatodal Podestà per un totale di 71.851lire.

Pochi anni dopo, nel 1935, vi fu laprima riorganizzazione pompieristi-ca voluta da Mussolini a livellonazionale, con la nascita del CorpoNazionale e il passaggio dellagestione Provinciale di locali, auto-mezzi, attrezzature e formazione dipersonale permanente e volontario.I principali interventi su cui eranochiamati ad intervenire i Vigili del

Fuoco Volontari di Santhià, anche nei comuni limitrofiessendo ben costituiti, erano imponenti incendi di casci-ne che spesso costringevano i nostri pompieri a lottarecon le fiamme anche per oltre venti ore di fila.Nel 1942 il distaccamento di Santhià si mise a completadisposizione del Comando di Vercelli per fronteggiare leconseguenze dei bombardamenti della seconda guerramondiale intervenendo nellʼarea santhiatese per gliincendi e i crolli.Dagli anni ʼ50 ad oggi i Vigili del Fuoco Volontari diSanthià sono intervenuti in situazioni molteplici e dram-matiche come i vastissimi incendi filature degli anni ʼ80e ʼ90. Non sono mancati disastri ferroviari come il dera-gliamento di un treno merci nel 1978 che, nei pressi del-lʼabitato di Livorno Ferraris, scatenò un grossissimoincendio di un vagone trasportante carburante.Il distaccamento santhiatese ha anche dovuto affrontaretragici incidenti stradali come nel 1987: in seguito ad unribaltamento, si incendiarono 30 mila litri di benzina diun autocisterna; oppure il maxi-tamponamento del feb-braio 1993 che - proprio tra i caselli autostradali diSanthià e Carisio - vide coinvolti oltre 200 veicoli con unfurioso incendio nel quale morirono sette persone.

Senza dimenticare tutte le occasioni in cui calamitànaturali hanno messo a rischio lʼincolumità dei cittadinivercellesi, come lʼalluvione del 1994 e 2000 dove i VigiliVolontari della caserma di Santhià sono intervenuti neiprincipali centri abitati lungo le sponde del fiume Po,come Trino e Crescentino.In tempi recenti il distaccamento santhiatese è interve-nuto sul drammatico incidente del pullman a Stroppianache, nel 2007, purtroppo ha visto coinvolti numerosibambini, e sulla tragedia dellʼesplosione della bomboladi GPL durante i preparativi per una sagra nellʼestate del2010 a San Germano Vercellese.

in autorimessa mezzi moderni (grazie anche alcontributo di ANVVFV locale e fondazioni) ma pure

ABP degli anni 80/90 pronte per la pensione.

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Tempeste solari, meteoriti, asteroidi, ma anchedetriti spaziali, hacker e cyberterrorismo. Sarannoquesti i temi al centro della 17th International

Space Conference, che si svolgerà a Roma pressol’Hotel Parco dei Principi dall’8 al 10 maggio sul tema:“The impact of Space Weather and Space Exploitationon modern society - Hazards’ forecasting, prevention,mitigation and insurance at international level”.

L’evento, organizzato da Pagnanelli Risk Solutions,vedrà la presenza di oltre 400 esperti provenienti datutto il mondo e dalle maggiori Agenzie spaziali interna-zionali (tra cui Nasa, Esa, Asi e Arianespace). In parti-colare, saranno valutati i rischi per la popolazione civilee per le grandi reti ed infrastrutture a terra dovuti agli“space storms” e alla crescente presenza di “detriti spa-ziali” in orbita terrestre, oltre ad illustrare quali sono lecontromisure adottate da molti Paesi nel mondo, le pro-cedure di protezione civile e le coperture assicurative.

Il programma dell’International Space Conference pre-vede per mercoledì 8 maggio la cerimonia d’apertura,

con la presenza tra l’altro di un altorappresentante di una Istituzionepubblica internazionale. Seguirannopoi due sessioni.

La prima sarà dedicata ai “rischi diorigine naturale”, come i pericolidovuti all’esposizione alle tempestespaziali di origine solare degli orga-nismi viventi (passeggeri ed equi-paggi di aeroplani e astronauti) eanche di complessi sistemi tecnolo-gici in orbita (satelliti, stazioni spa-ziali, ecc.) e sulla Terra (sistemi difornitura di energia elettrica, traspor-ti, banche, ecc.).Si parlerà, inoltre, degli effetti dell’e-ventuale impatto catastrofico sullasuperficie terrestre di meteoriti easteroidi.

La seconda sessione dellaConferenza sarà invece dedicata ai“rischi di origine umana”, tra cui ver-ranno considerati i pericoli relativi algran numero di “detriti spaziali”(satelliti non funzionanti, frammentidi satelliti e di vettori, ecc.) presentiintorno alla Terra, con possibili danniper satelliti, capsule abitate e stazio-ni spaziali attualmente in orbita,

oltre che per il loro eventuale rientro nell’atmosfera. Siparlerà anche dei pericoli per le grandi reti ed infrastrut-ture dovuti alle attività criminali degli hacker e al cyber-errorismo.A conclusione della Conferenza, venerdì 10 maggio èpoi prevista una tavola rotonda dal titolo “Oltre i confinidella Terra.Vivere e viaggiare nel Sistema Solare”, aper-ta al pubblico italiano e soprattutto a giovani, studenti edappassionati. Ulteriori informazioni sulla conferenza esulle modalità di iscrizione sono disponibili suwww.prsforspace.com. “Lo scopo di questo nostroincontro è di estendere le conoscenze su quei rischi diorigine naturale o umana che potrebbero avere effettianche catastrofici sulle nuove tecnologie e sulle grandireti - ha detto Benito Pagnanelli, fondatore e presidentedell’International Space Conference -Sarà anche l’occasione per favorire un migliore coordi-namento tra i vari Paesi del mondo per affrontare questogenere di rischi e per valutare l’opportunità di costituireun Ente internazionale, di cui faccia parte anche l’Italia,per la sorveglianza di questi fenomeni e la gestione dellegrandi emergenze”.

(Fonte: Corriere delle Comunicazioni.it)

Tutti i pericoli in arrivo dallo Spazio

INTERNATIONAL SPACE CONFERENCE

Tempeste solari, meteoriti, asteroidi ma anche detriti spaziali, hacker ecyberterrorismo sotto i riflettori della 17th International Space Conference,

la tre giorni che riunirà i maggiori esperti del settore spaziale.Appuntamento dallʼ8 al 10 maggio allʼHotel Parco dei Principi di Roma

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Gli incendial suonodella campanaUn testo che non potrà mancaresugli scaffali degli appassionati distoria pompieristica.Il nuovo libro di Fabio Draghi.Pavese – laurea in scienze politicheappassionato di storia contempora-nea dell’Oltrepò - ha pubblicato diver-si libri, scritti anche a più mani(Voghera e i suoi vigili urbani; UnaCroce Rossa – dalla lettiga alla sirena;Oltre il cancello – Notizie su quello cheera il manicomio provinciale). L’autore èanche collaboratore di testate giornalisti-che locali, per le quali scrive articoli dicarattere storico-artistico-culturale.

Gli incendi al suono della campana è pub-blicato da Guardamagna Editori in Varzi enarra di quando Voghera aveva i suoi civicipompieri. (con l’istituzione del CorpoNazionale è divenuto un distaccamento per-manente del Comando Provinciale di Pavia –fa riflettere che non sia quest’ultimo a patro-cinare l’edizione bensì il comitato locale dellaCRI ndr).

Dalla figura del Trombetta – istituita a Voghera agli inizi dell’Ottocento – sino ai mezzi moderni e agli uomini dei nostrigiorni. “Lʼufficio del Trombetta consistendo nel dare segnali di chiamata e manovra, egli perciò che oltre lʼeserciziodelle trombe dovrà conoscere perfettamente tutti li movimenti della manovra e ritenere bene li diversi comandi chead ognuno dʼessi corrispondono”. Infatti il libro - d’ottima fattura e impaginato con maestria da Corrado e LuigiGuardamagna, tipografi in Varzi – contiene un bel portfolio a colori, anche se sono le immagini in bianco e nero quel-le più affascinanti. I documenti spulciati dagli archivi comunali, i manifesti dell’epoca, le uniformi, i disegni tecnici delletrombe da incendio, ma anche quelli del prospetto della “nuova” caserma. Poi gli interventi significativi, gli aneddoti,ma pure l’oscuro ventennio e i bombardamenti.Dal suono della campana per avvisare le Guardie del Fuoco al verificarsi d’un incendio; nel 1949 venne installatauna sirena d’allarme sul tetto della caserma. Sino ad arrivare ai nostri giorni, dove dei - più moderni - “cercaperso-ne” servono ad allertare i volontari della Città…pardon, questo è un altro libro, che burlone.

Gli incendi al suono della campanaQuando Voghera aveva i suoi civici pompieri

Fabio DraghiGuardamagna Editori in Varzi

15€ (160 pagg)ISBN 978-88-95193-70-0

(per lʼacquisto potrete inviare una e-mail a: [email protected])

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