4
ANNO 1 - Numero 0 WWW.VICINI.TO.IT 31 MAGGIO 2013 Farmers Market Vicini, il tuo giornale di quartiere Vicini è nato (per i nostri lettori) il 14 novembre scorso den- tro la Cascina Roccafranca con un evento pubblico che, oltre a noi, ha presentato anche Radio Impronta Digitale. Quello che avete tra le mani è la prima stampa su carta del nostro giornale. Siamo nati guardando ai quartieri più vicini a noi, crescia- mo guardando a tutti i quartieri di Torino. È una sfida sug- gestiva e difficile, ma ci piace pensare che avere più storie, più memorie, più fatti e proposte da raccontare, sia un ar- ricchimento per ognuno di noi che ci rende più vicini. Troverai una cartolina allegata. Ti invitiamo a compilarla semplicemente con la tua email e il tuo nome: ci terremo in contatto! Venite spesso a trovarci su www.vicini.to.it, saremo più vici- ni alle notizie e più vicini tra noi. Franco Fratto [email protected] Da circa un anno in via Onorato Vigliani 102, è aperto VOV 102, un vero e proprio mercato a filiera corta, promosso e realizzato da Coldiretti con la collaborazione dell’associazione Enzo B Onlus. Finalmente, nella capitale dell’enogastronomia, i produttori hanno uno spazio specifico dove presentare i loro prodotti, rigorosamen- te di stagione e a Km 0. L’ortofrutta viene venduta esclusivamente in confezionamento specifico: imballi, cassette o colli. I prodotti alimentari deperibili, come carni e formaggi, sono confezionati ed etichettati all’origine. In questo vero e proprio mercato, aperto dal martedì al sabato dalle 15 alle 19.30, festivi esclusi, si possono trovare ed acquistare ortaggi e frutta di stagione, prodotti lattiero-caseari, uova, carne e derivati, vino, yogurt e gelati, antipasti, pasta, tisane, farine, con- serve e confetture, miele e prodotti da forno, oltre a produzioni florovivaistiche. I produttori, in gran parte, arrivano dalla provincia di Torino o – per alcune produzioni – da altre province subalpine particolarmente vocate. Al mercato dei contadini i consumatori trovano prodotti a filiera corta e a chilometri zero, in confezione standard, formato famiglia e a prezzi decisamente inferiori a quelli abituali. Qualche esem- pio? Le mele, che normalmente si trovano a circa 1 € al kilo, qui si possono acquistare a 60-70 cent. al kilo, a patto di comprarne una cassetta da 3-4 Kg. Stessa cosa per la carne: 15/17 € al kilo ma in quantità lievitate. La stessa cosa per tutti i prodotti in vendita nei 52 banchi presenti in cui circa 100 produttori si alternano nell’arco della settimana. Il mercato di via Onorato Vigliani, come i mercati di Campagna Amica della prima e della terza domenica, a Torino, e i mercati pomeridiani organizzati nei comuni della provincia, rientra nel pro- getto di Coldiretti per la realizzazione di una filiera agricola tutta italiana. Silvia Tacconi [email protected]

VICINI, Sguardi Notizie Proposte dai Quartieri di Torino

  • Upload
    vicini

  • View
    220

  • Download
    2

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Il tuo giornale on line sui Quartieri di Torino

Citation preview

Page 1: VICINI, Sguardi Notizie Proposte dai Quartieri di Torino

ANNO 1 - Numero 0 WWW.VICINI.TO.IT 31 MAGGIO 2013

Scuola e territorio: Una nuova propostaLa classe 5^B della Scuola Primaria Franca Mazzarello ha visitato la mostra “Dalla fabbrica alla città” alla Cascina Giajone e svolto un laboratorio all’Ecomuseo della Cascina Roccafranca. Questo percorso è stato così gradito e proficuo che i ragazzi hanno pen-sato di raccontarviciò che è loro rimasto di questa esperienza …Della mostra ricordiamo che, un tempo, il nostro quartiere era ric-co di vegetazione, campi, ville e cascine con molti animali e noi l’abbiamo scoperto proprio attraverso i vari documenti esposti e alle tante testimonianze. Ora abbiamo meglio compreso le trasfor-mazioni del quartiere nel quale viviamo, che dopo la costruzione dello stabilimento, in poco più di cinquanta anni, si è urbanizzato per dare abitazioni e servizi agli operai che lavoravano in fabbrica tutto il giorno.Un aspetto che ci ha particolarmente incuriositi è stato vedere come si svolgessero le attività all’interno della Fiat, oppure come le donne avessero preso il posto degli uomini durante la 2^ guerra mondiale o come fossero impegnate nella mensa per assicurare un pasto agli operai.Inoltre abbiamo meglio compreso come l’uomo, sviluppando le sue attività, abbia cambiato l’ambiente, a volte anche inquinan-dolo, e modificato i propri modi di vita, a volte in meglio, altre in peggio. Grazie alla mostra ora ri-cordiamo anche alcuni monumenti come il Castello di Miraflores, le scu-derie Gualino, il sanatorio e l’ippo-dromo che, col passare del tempo, sono scomparsi oppure quelli anco-ra presenti sul nostro territorio come la Cappella Anselmetti o le Cascine Giajone e Roccafranca con la loro originaria funzione.Nel secondo incontro all’Ecomuseo abbiamo scoperto che questo è il luogo dove sono stati raccolti docu-menti e testimonianze di molte per-sone, cioè è il luogo della memoria di tutto un quartiere. Abbiamo com-preso che il termine “eco” davanti alla parola “museo” non ha esatta-mente il significato di “eco-logico”, anche se lo si potrebbe intendere come un luogo nel quale le testimo-nianze possono essere “riciclate” e non solo custodite. In questo caso il prefisso “eco” indica il fenomeno tipico di un suono che rimbalza e si propaga: da lontano ci giunge l’eco di fatti passati e da noi si amplifica perché anche altri li possano cono-scere. Quindi poi ritorna in questo luogo sottoforma di nuove testimo-

nianze e racconti come questo, contribuendo a ricomporre in modo più completo e collettivo un “quadro” di ricordi condivisi.Nel laboratorio dell’Ecomuseo abbiamo pescato a caso in fram-mento di una vecchia immagine, l’abbiamo incollata su grandi fogli e poi “espansa” con un disegno, facendo materialmente un salto nel passato o nel futuro: usando l’immaginazione come una portentosa macchina del tempo abbiamo dato forma e visibilità ai nostri pensieri, a ricordi personali o altrui.

Dalle testimonianze dirette dei nostri accompagnatori abbiamo pure percepito come, una volta, la vita fosse più faticosa e che le persone di una certa età non devono essere messe da parte perché sono importanti: hanno ancora tante cose da raccontarci e ci aiutano a capire! Inoltre ci sostengono facendo anche i vo-lontari, donandoci un po’ del loro tempo, e di questo li ringraziamo molto.Questa attività è stata decisamente istruttiva, divertente e graditis-sima perché ne abbiamo anche ricavato dei bei disegni colorati che ora abbelliscono e rallegrano il corridoio della nostra scuola perciò consigliamo questo percorso anche ad altre classi.

Gli alunni della 5^B Mazzarello

Giornale on line , iniziativa dell’ Associazione Vicini.TOVia Rubino 45 10137, Torino,presso Cascina Roccafranca, Bottega ComunicazioneContatti: Email : [email protected] +39.011.19836617Fax +39.011.19837119Sito web: www.vicini.to.itSe volete collaborare, scriveteci.

N° 0 in attesa di autorizzazione Stampato in proprio presso CASCINA ROCCAFRANCA

Farmers Market

Vicini, il tuo giornale di quartiereVicini è nato (per i nostri lettori) il 14 novembre scorso den-tro la Cascina Roccafranca con un evento pubblico che, oltre a noi, ha presentato anche Radio Impronta Digitale. Quello che avete tra le mani è la prima stampa su carta del nostro giornale.

Siamo nati guardando ai quartieri più vicini a noi, crescia-mo guardando a tutti i quartieri di Torino. È una sfida sug-gestiva e difficile, ma ci piace pensare che avere più storie, più memorie, più fatti e proposte da raccontare, sia un ar-

ricchimento per ognuno di noi che ci rende più vicini.

Troverai una cartolina allegata. Ti invitiamo a compilarla semplicemente con la tua email e il tuo nome: ci terremo in contatto!Venite spesso a trovarci su www.vicini.to.it, saremo più vici-ni alle notizie e più vicini tra noi.

Franco [email protected]

Da circa un anno in via Onorato Vigliani 102, è aperto VOV 102, un vero e proprio mercato a filiera corta, promosso e realizzato da Coldiretti con la collaborazione dell’associazione Enzo B Onlus.

Finalmente, nella capitale dell’enogastronomia, i produttori hanno uno spazio specifico dove presentare i loro prodotti, rigorosamen-te di stagione e a Km 0.

L’ortofrutta viene venduta esclusivamente in confezionamento specifico: imballi, cassette o colli. I prodotti alimentari deperibili, come carni e formaggi, sono confezionati ed etichettati all’origine. In questo vero e proprio mercato, aperto dal martedì al sabato dalle 15 alle 19.30, festivi esclusi, si possono trovare ed acquistare ortaggi e frutta di stagione, prodotti lattiero-caseari, uova, carne e derivati, vino, yogurt e gelati, antipasti, pasta, tisane, farine, con-serve e confetture, miele e prodotti da forno, oltre a produzioni florovivaistiche. I produttori, in gran parte, arrivano dalla provincia di Torino o – per alcune produzioni – da altre province subalpine particolarmente vocate.

Al mercato dei contadini i consumatori trovano prodotti a filiera

corta e a chilometri zero, in confezione standard, formato famiglia e a prezzi decisamente inferiori a quelli abituali. Qualche esem-pio? Le mele, che normalmente si trovano a circa 1 € al kilo, qui si possono acquistare a 60-70 cent. al kilo, a patto di comprarne una cassetta da 3-4 Kg. Stessa cosa per la carne: 15/17 € al kilo ma in quantità lievitate. La stessa cosa per tutti i prodotti in vendita nei 52 banchi presenti in cui circa 100 produttori si alternano nell’arco della settimana.

Il mercato di via Onorato Vigliani, come i mercati di Campagna Amica della prima e della terza domenica, a Torino, e i mercati pomeridiani organizzati nei comuni della provincia, rientra nel pro-getto di Coldiretti per la realizzazione di una filiera agricola tutta italiana.

Silvia [email protected]

Page 2: VICINI, Sguardi Notizie Proposte dai Quartieri di Torino

Mirafiori SolidaleMirafiori Solidale è un progetto promosso dalla Circoscrizione 10 e dalla Fondazione della Comunità di Mirafiori Onlus che valo-rizza e promuove gli artigiani e le piccole im-prese del quartiere, le aiuta a trovare nuovi sbocchi di mercato sostenendo la continui-tà d’impresa e il lavoro.

Il progetto si rivolge a tutte le aziende del territorio e in particolare alle aziende che operano nell’ambito della riparazione, del riuso e del risparmio energetico, attività nei confronti delle quali esiste oggi un rinnova-to interesse sia per una maggiore sensibilità verso la tutela dell’ambiente sia per l’esi-genza, legata alla crisi economica, di limi-tare i consumi.

Cosa offre in concreto?

Opportunità di incontrare e stipulare ac-cordi di fornitura con i Gruppi di Acquisto Solidale, che coinvolgono a Torino diverse centinaia di famiglie e sono una fascia di mercato interessante per le realtà economi-che attente alla qualità. I GAS, acquistando servizi da artigiani e imprese che soddisfa-

no i requisiti di attenzione all’ambiente e al sociale, rappresentano una domanda po-tenziale che puo’ generare opportunità di lavoro.

Rafforzamento della propria immagine at-traverso la concessione d’uso del logo Mi-rafiori Solidale e di alcuni supporti, che con-sentono la comunicazione sociale da parte degli operatori economici aderenti e sono percepiti da vecchi e nuovi clienti come riconoscimento di una comune sensibilità ambientale ed etica. Opportunità di sostenere iniziative a favo-re della comunità che innalzano la qualità della vita, si svolgono nel quartiere, hanno visibilità sugli organi di stampa, presso le isti-tuzioni del territorio e la cittadinanza, con-tribuiscono a costruire un comune senso di appartenenza al territorio e permettono alle aziende di farsi conoscere e di rafforzare le proprie reti di collaborazione professionale.

Come si aderisce?

Le imprese si rivolgono allo Sportello Più della Circoscrizione 10 e sottoscrivono una dichiarazione di intenti per la realizzazione degli interventi ad esempio:

· inserimento di un giovane del quartiere in tirocinio

· fornitura a un Gruppo d’Acquisto Solidale· interventi in azienda a favore del risparmio energetico o della riduzione dei rifiuti

· sponsorizzazione di un intervento a favore della collettività

Cosi facendo entrano nel progetto e rice-vono:

· la concessione d’uso del logo Mirafiori So-lidale

· un raccoglitore da tenere in azienda che tiene traccia delle iniziative realizzate

· la visibilità dell’azienda sul sito della Fonda-zione Mirafiori

· contatti diretti con i Gas torinesi· opportunità di coinvolgimento in azioni soli-dali promosse dalla Circoscrizione 10 e dalla Fondazione Mirafiori

Noi come Cipro? Messaggi impropri

Il Marzo delle DonneGiovedì 28 marzo 2013, alle ore 20,45 in Cascina Roccafranca, lo Spazio Donne della Cascina ha organizzato il secondo incontro sul tema della violenza contro le donne.Ferdinanda Vigliani, del Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile di Torino, ha trattato l’argomento degli stereotipi di ge-nere come preludio alla violenza sulle donne. In vari momenti del suo intervento, sono stati proposti stacchi musicali dal Duo Lizziweil.Fernanda Vigliani sottolinea con forza: “Sono almeno venti anni che noi diciamo a gran voce quello che finalmente e per la pri-ma volta la convenzione di Istambul solennemente riconosce – la natura della violenza contro le donne è strutturale e fondata sul genere ed è uno dei meccanismi sociali di cruciale importanza nel forzare le donne in una posizione subordinata”.Nel 2012 in Italia più di 120 donne sono state uccise “in quanto donne”. A Torino il 15 gennaio 2013 la convenzione “No More” contro il femminicidio è stata firmata a Palazzo Civico dal Sindaco Fassino e dalla Quarta Commissione, in seduta congiunta con la Commissione Diritti e Pari Opportunità.Sono indubbiamente segnali importanti dell’ efficacia del lavoro di sensibilizzazione che è stato portato avanti, ma indubbiamente molto resta ancora da fare.Ricordiamo che l’11 aprile 2013 ci sarà in Roccafranca il terzo e ul-timo appuntamento del Marzo delle Donne. Alle 20,45 si parlerà di

“Il serial Killer dell’anima”: la manipolazione mentale che sta alla base della violenza psicologica e procura l’assenso della vittima, che subisce senza ribellarsi. Condurranno la serata Cinzia Mam-moliti, criminologa e docente di psicologia, e Deborah Di Donna, investigatrice in ambito civile e penale.

Rossella [email protected]

Torino ha un primato, positivo in questo caso, risulta essere oggi la città più teleriscaldata d’Italia, e quindi quella che produce meno smog legato all’uso delle caldaie per riscal-damento.La tecnologia del teleriscaldamento è mol-to diffusa nel nord-est Europa (ma dall’inizio degli anni ’70 si sta diffondendo anche in Italia). La prima città italiana a dotarsi di un sistema di teleriscaldamento è stata Brescia, seguita negli anni ’80 da Torino, che alla fine dal 2011 possiede la rete di teleriscaldamen-to più estesa d’Italia e fra le maggiori nel continente.Torino ha prestato, da sempre, una grande attenzione alla qualità dell’aria ed il teleri-scaldamento infatti rappresenta il prosegui-mento della politica avviata con la metaniz-zazione degli stabili. All’inizio degli anni ’80, la AEM, allora azienda elettrica municipale di Torino (ora denominata Iren dopo alcune fusioni), produceva e distribuiva esclusiva-mente energia elettrica, ma si attrezzò per distribuire teleriscaldamento nell’area nord di Torino e una decina di anni dopo, trasfor-mati i gruppi di produzione di energia termo-elettrica in assetto di cogenerazione, iniziò a distribuire il calore per il teleriscaldamento anche nell’area sud della città. (fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Teleriscaldamento)Questo ha fatto si che l’ambiente ne abbia avuto un notevole giovamento, in periodi in cui si parla di ZTL allargata, di limitazioni sull’uso di vetture inquinanti.

“Lo sviluppo totale della rete nei prossimi die-ci anni raggiungerà i 900 chilometri. Si sta ipotizzando un investimento di 200 milioni di euro per la costruzione di una caldaia di in-tegrazione nella parte Nord Est della città“…,

questo nelle parole dell’amministratore de-legato dell’Iren, Roberto Garbati, durante la presentazione del volume “1982-2012: trent’anni di teleriscaldamento a Torino”.Il Sistema integrato di Torino, oggi, grazie al calore prodotto dai tre impianti di coge-nerazione ad alta efficienza di Moncalieri (2° GT e 3° GT) e Torino Nord, consente di teleriscaldare una volumetria di 54 milioni di metri cubi, pari ad una popolazione servita di 550 mila abitanti, raggiunta da una rete di trasporto e distribuzione di oltre 450 chilome-tri. Le centrali di cogenerazione che alimen-tano il processo, sono quelle di Moncalieri e quella di Torino Nord.Nella stessa p r e s e n t a -zione, IREN a n n u n c i a inoltre che il 30 aprile, p r e n d e r à il via l’atti-vità di TRM, il termova-lorizzatore del Gerbi-do che è stato ac-quisito per l’80% assie-me a F2i la società di Vito Gam-berale.Il termova-lorizzatore del Ger-bido è un

impianto per la combustione di rifiuti solidi urbani (RSU) residui dalla raccolta differen-ziata e di rifiuti speciali assimilabili agli urbani (RSA).Il calore di combustione dei rifiuti sarà recu-perato e convertito in energia elettrica e ter-mica (cogenerazione), da immettere nelle reti elettriche e di teleriscaldamento.

Angelo [email protected]

Teleriscaldamento, un primato per Torino

Anche noi come Cipro? No.Che Cipro, come l’Italia, sia percorsa da una crisi finanziaria, seguita da una pesante recessione, non è in dubbio.Ma il messaggio che è stato fatto passare circa il riassetto del settore bancario di quel-la Repubblica non è corretto. Il prelievo del 37 % dai conti correnti non è una tassa a ca-rico dei cittadini, ma un prelievo forzoso a carico dei correntisti di 2 banche, la Bank of Cyprus e la Laiki Bank.Due Banche che hanno un giro d’affari pa-ragonabile con l’intero PIL di Cipro – come se Intesa S. Paolo e Unicredit insieme faces-sero “girare” ogni anno 2000 miliardi-, che negli anni si sono espanse al di là della ca-pacità di controllo dei propri amministratori, che si sono trovate esposte nei confronti del

debito sovrano greco (leggi:titoli di Stato), che hanno fatto di Cipro una piazza finan-ziaria offshore.Solo che offshore vuol dire, si perdoni la semplificazione, al di fuori dei confini, men-tre Cipro è ben dentro l’Europa.Niente a che vedere quindi con il famige-rato prelievo del 6 per mille del Governo Amato del ’92 (destinato, fra l’altro, ad evi-tare la svalutazione della lira che poi invece avvenne a dispetto di tutte le rassicurazioni del Governo).Niente di paragonabile con gli aiuti all’Italia di cui si parla, e che il Governo italiano ha sempre rifiutato per non rischiare un com-missariamento da parte delle autorità mo-netarie. Non paragonabile perché il prestito fornito a Cipro è qualcosa come il 100% del

Pil.Prestito in cambio del quale, tra gli altri provvedimenti, si prevede che le due Ban-che subiscano una pesante ristrutturazione del debito, con azionisti ed obbligazionisti chiamati a sopportare la maggior parte dei costi. La novità è che, in questo caso, an-che i correntisti con depositi oltre i 100.000 € dovranno contribuire.Certo, analogie con la situazione greca e cipriota ce ne sono: ma non vorremmo che si accreditasse la tesi secondo cui una tassa sui conti correnti del 37 % sia un provvedi-mento attendibile.

Gianpaolo [email protected]

Io non compro la tua bici“Io non compro la tua bici” è la campagna indipendente di promozione culturale cura-ta dall’Associazione ME.LA, in collaborazio-ne con l’Associazione Bike Pride.Sabato 18 e domenica 19 maggio, nelle aree della città a più alta concentrazione di ciclisti, saranno distribuiti centinaia di pic-coli pieghevoli sui manubri delle biciclette parcheggiate. Unico obiettivo quello di sensibilizzare ad un acquisto consapevole, disincentivando il mercato dei furti.

Negli ultimi tempi l’uso della bici è incremen-tato rispetto a quello dell’automobile, regi-strando un considerevole aumento dei furti di veicoli a due ruote. Si è quindi innescato un circolo dannoso, per cui il derubato ac-cresce il mercato nero delle biciclette ac-quistando a sua volta mezzi rubati. E’ quindi necessario possedere biciclette “pulite” per disincentivare quella che ormai è diventata prassi comune.

E’ così quindi che nasce l’idea di “Io non compro la tua bici”: ogni bicicletta par-cheggiata, riceverà un piccolo depliant pieghevole dove sarà illustrata una piccola storia narrante, in modo divertente e sarca-stico, il concetto di non comprare la bici del proprio vicino. Saranno inoltre elencate alcune regole e buone pratiche, per assicurare il proprio veicolo in fase di sosta. Concept e progetto grafico sono stati realizzati in collaborazione con Tangerine Lab.

A questa prima fase di sensibiliz-zazione, seguiranno ulteriori svi-luppi del progetto. Perchè non stimolare l’orgoglio di chi possie-de una bicicletta “pulita” con un marchio che ne consenta l’iden-tificazione? Un’idea che nasce dal bisogno di una nuova mobili-

tà sostenibile, ponendo al centro la necessi-ta di una cultura civica più forte.

info:www.associazionemela.com

Page 3: VICINI, Sguardi Notizie Proposte dai Quartieri di Torino

Mirafiori SolidaleMirafiori Solidale è un progetto promosso dalla Circoscrizione 10 e dalla Fondazione della Comunità di Mirafiori Onlus che valo-rizza e promuove gli artigiani e le piccole im-prese del quartiere, le aiuta a trovare nuovi sbocchi di mercato sostenendo la continui-tà d’impresa e il lavoro.

Il progetto si rivolge a tutte le aziende del territorio e in particolare alle aziende che operano nell’ambito della riparazione, del riuso e del risparmio energetico, attività nei confronti delle quali esiste oggi un rinnova-to interesse sia per una maggiore sensibilità verso la tutela dell’ambiente sia per l’esi-genza, legata alla crisi economica, di limi-tare i consumi.

Cosa offre in concreto?

Opportunità di incontrare e stipulare ac-cordi di fornitura con i Gruppi di Acquisto Solidale, che coinvolgono a Torino diverse centinaia di famiglie e sono una fascia di mercato interessante per le realtà economi-che attente alla qualità. I GAS, acquistando servizi da artigiani e imprese che soddisfa-

no i requisiti di attenzione all’ambiente e al sociale, rappresentano una domanda po-tenziale che puo’ generare opportunità di lavoro.

Rafforzamento della propria immagine at-traverso la concessione d’uso del logo Mi-rafiori Solidale e di alcuni supporti, che con-sentono la comunicazione sociale da parte degli operatori economici aderenti e sono percepiti da vecchi e nuovi clienti come riconoscimento di una comune sensibilità ambientale ed etica. Opportunità di sostenere iniziative a favo-re della comunità che innalzano la qualità della vita, si svolgono nel quartiere, hanno visibilità sugli organi di stampa, presso le isti-tuzioni del territorio e la cittadinanza, con-tribuiscono a costruire un comune senso di appartenenza al territorio e permettono alle aziende di farsi conoscere e di rafforzare le proprie reti di collaborazione professionale.

Come si aderisce?

Le imprese si rivolgono allo Sportello Più della Circoscrizione 10 e sottoscrivono una dichiarazione di intenti per la realizzazione degli interventi ad esempio:

· inserimento di un giovane del quartiere in tirocinio

· fornitura a un Gruppo d’Acquisto Solidale· interventi in azienda a favore del risparmio energetico o della riduzione dei rifiuti

· sponsorizzazione di un intervento a favore della collettività

Cosi facendo entrano nel progetto e rice-vono:

· la concessione d’uso del logo Mirafiori So-lidale

· un raccoglitore da tenere in azienda che tiene traccia delle iniziative realizzate

· la visibilità dell’azienda sul sito della Fonda-zione Mirafiori

· contatti diretti con i Gas torinesi· opportunità di coinvolgimento in azioni soli-dali promosse dalla Circoscrizione 10 e dalla Fondazione Mirafiori

Noi come Cipro? Messaggi impropri

Il Marzo delle DonneGiovedì 28 marzo 2013, alle ore 20,45 in Cascina Roccafranca, lo Spazio Donne della Cascina ha organizzato il secondo incontro sul tema della violenza contro le donne.Ferdinanda Vigliani, del Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile di Torino, ha trattato l’argomento degli stereotipi di ge-nere come preludio alla violenza sulle donne. In vari momenti del suo intervento, sono stati proposti stacchi musicali dal Duo Lizziweil.Fernanda Vigliani sottolinea con forza: “Sono almeno venti anni che noi diciamo a gran voce quello che finalmente e per la pri-ma volta la convenzione di Istambul solennemente riconosce – la natura della violenza contro le donne è strutturale e fondata sul genere ed è uno dei meccanismi sociali di cruciale importanza nel forzare le donne in una posizione subordinata”.Nel 2012 in Italia più di 120 donne sono state uccise “in quanto donne”. A Torino il 15 gennaio 2013 la convenzione “No More” contro il femminicidio è stata firmata a Palazzo Civico dal Sindaco Fassino e dalla Quarta Commissione, in seduta congiunta con la Commissione Diritti e Pari Opportunità.Sono indubbiamente segnali importanti dell’ efficacia del lavoro di sensibilizzazione che è stato portato avanti, ma indubbiamente molto resta ancora da fare.Ricordiamo che l’11 aprile 2013 ci sarà in Roccafranca il terzo e ul-timo appuntamento del Marzo delle Donne. Alle 20,45 si parlerà di

“Il serial Killer dell’anima”: la manipolazione mentale che sta alla base della violenza psicologica e procura l’assenso della vittima, che subisce senza ribellarsi. Condurranno la serata Cinzia Mam-moliti, criminologa e docente di psicologia, e Deborah Di Donna, investigatrice in ambito civile e penale.

Rossella [email protected]

Torino ha un primato, positivo in questo caso, risulta essere oggi la città più teleriscaldata d’Italia, e quindi quella che produce meno smog legato all’uso delle caldaie per riscal-damento.La tecnologia del teleriscaldamento è mol-to diffusa nel nord-est Europa (ma dall’inizio degli anni ’70 si sta diffondendo anche in Italia). La prima città italiana a dotarsi di un sistema di teleriscaldamento è stata Brescia, seguita negli anni ’80 da Torino, che alla fine dal 2011 possiede la rete di teleriscaldamen-to più estesa d’Italia e fra le maggiori nel continente.Torino ha prestato, da sempre, una grande attenzione alla qualità dell’aria ed il teleri-scaldamento infatti rappresenta il prosegui-mento della politica avviata con la metaniz-zazione degli stabili. All’inizio degli anni ’80, la AEM, allora azienda elettrica municipale di Torino (ora denominata Iren dopo alcune fusioni), produceva e distribuiva esclusiva-mente energia elettrica, ma si attrezzò per distribuire teleriscaldamento nell’area nord di Torino e una decina di anni dopo, trasfor-mati i gruppi di produzione di energia termo-elettrica in assetto di cogenerazione, iniziò a distribuire il calore per il teleriscaldamento anche nell’area sud della città. (fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Teleriscaldamento)Questo ha fatto si che l’ambiente ne abbia avuto un notevole giovamento, in periodi in cui si parla di ZTL allargata, di limitazioni sull’uso di vetture inquinanti.

“Lo sviluppo totale della rete nei prossimi die-ci anni raggiungerà i 900 chilometri. Si sta ipotizzando un investimento di 200 milioni di euro per la costruzione di una caldaia di in-tegrazione nella parte Nord Est della città“…,

questo nelle parole dell’amministratore de-legato dell’Iren, Roberto Garbati, durante la presentazione del volume “1982-2012: trent’anni di teleriscaldamento a Torino”.Il Sistema integrato di Torino, oggi, grazie al calore prodotto dai tre impianti di coge-nerazione ad alta efficienza di Moncalieri (2° GT e 3° GT) e Torino Nord, consente di teleriscaldare una volumetria di 54 milioni di metri cubi, pari ad una popolazione servita di 550 mila abitanti, raggiunta da una rete di trasporto e distribuzione di oltre 450 chilome-tri. Le centrali di cogenerazione che alimen-tano il processo, sono quelle di Moncalieri e quella di Torino Nord.Nella stessa p r e s e n t a -zione, IREN a n n u n c i a inoltre che il 30 aprile, p r e n d e r à il via l’atti-vità di TRM, il termova-lorizzatore del Gerbi-do che è stato ac-quisito per l’80% assie-me a F2i la società di Vito Gam-berale.Il termova-lorizzatore del Ger-bido è un

impianto per la combustione di rifiuti solidi urbani (RSU) residui dalla raccolta differen-ziata e di rifiuti speciali assimilabili agli urbani (RSA).Il calore di combustione dei rifiuti sarà recu-perato e convertito in energia elettrica e ter-mica (cogenerazione), da immettere nelle reti elettriche e di teleriscaldamento.

Angelo [email protected]

Teleriscaldamento, un primato per Torino

Anche noi come Cipro? No.Che Cipro, come l’Italia, sia percorsa da una crisi finanziaria, seguita da una pesante recessione, non è in dubbio.Ma il messaggio che è stato fatto passare circa il riassetto del settore bancario di quel-la Repubblica non è corretto. Il prelievo del 37 % dai conti correnti non è una tassa a ca-rico dei cittadini, ma un prelievo forzoso a carico dei correntisti di 2 banche, la Bank of Cyprus e la Laiki Bank.Due Banche che hanno un giro d’affari pa-ragonabile con l’intero PIL di Cipro – come se Intesa S. Paolo e Unicredit insieme faces-sero “girare” ogni anno 2000 miliardi-, che negli anni si sono espanse al di là della ca-pacità di controllo dei propri amministratori, che si sono trovate esposte nei confronti del

debito sovrano greco (leggi:titoli di Stato), che hanno fatto di Cipro una piazza finan-ziaria offshore.Solo che offshore vuol dire, si perdoni la semplificazione, al di fuori dei confini, men-tre Cipro è ben dentro l’Europa.Niente a che vedere quindi con il famige-rato prelievo del 6 per mille del Governo Amato del ’92 (destinato, fra l’altro, ad evi-tare la svalutazione della lira che poi invece avvenne a dispetto di tutte le rassicurazioni del Governo).Niente di paragonabile con gli aiuti all’Italia di cui si parla, e che il Governo italiano ha sempre rifiutato per non rischiare un com-missariamento da parte delle autorità mo-netarie. Non paragonabile perché il prestito fornito a Cipro è qualcosa come il 100% del

Pil.Prestito in cambio del quale, tra gli altri provvedimenti, si prevede che le due Ban-che subiscano una pesante ristrutturazione del debito, con azionisti ed obbligazionisti chiamati a sopportare la maggior parte dei costi. La novità è che, in questo caso, an-che i correntisti con depositi oltre i 100.000 € dovranno contribuire.Certo, analogie con la situazione greca e cipriota ce ne sono: ma non vorremmo che si accreditasse la tesi secondo cui una tassa sui conti correnti del 37 % sia un provvedi-mento attendibile.

Gianpaolo [email protected]

Io non compro la tua bici“Io non compro la tua bici” è la campagna indipendente di promozione culturale cura-ta dall’Associazione ME.LA, in collaborazio-ne con l’Associazione Bike Pride.Sabato 18 e domenica 19 maggio, nelle aree della città a più alta concentrazione di ciclisti, saranno distribuiti centinaia di pic-coli pieghevoli sui manubri delle biciclette parcheggiate. Unico obiettivo quello di sensibilizzare ad un acquisto consapevole, disincentivando il mercato dei furti.

Negli ultimi tempi l’uso della bici è incremen-tato rispetto a quello dell’automobile, regi-strando un considerevole aumento dei furti di veicoli a due ruote. Si è quindi innescato un circolo dannoso, per cui il derubato ac-cresce il mercato nero delle biciclette ac-quistando a sua volta mezzi rubati. E’ quindi necessario possedere biciclette “pulite” per disincentivare quella che ormai è diventata prassi comune.

E’ così quindi che nasce l’idea di “Io non compro la tua bici”: ogni bicicletta par-cheggiata, riceverà un piccolo depliant pieghevole dove sarà illustrata una piccola storia narrante, in modo divertente e sarca-stico, il concetto di non comprare la bici del proprio vicino. Saranno inoltre elencate alcune regole e buone pratiche, per assicurare il proprio veicolo in fase di sosta. Concept e progetto grafico sono stati realizzati in collaborazione con Tangerine Lab.

A questa prima fase di sensibiliz-zazione, seguiranno ulteriori svi-luppi del progetto. Perchè non stimolare l’orgoglio di chi possie-de una bicicletta “pulita” con un marchio che ne consenta l’iden-tificazione? Un’idea che nasce dal bisogno di una nuova mobili-

tà sostenibile, ponendo al centro la necessi-ta di una cultura civica più forte.

info:www.associazionemela.com

Page 4: VICINI, Sguardi Notizie Proposte dai Quartieri di Torino

ANNO 1 - Numero 0 WWW.VICINI.TO.IT 31 MAGGIO 2013

Scuola e territorio: Una nuova propostaLa classe 5^B della Scuola Primaria Franca Mazzarello ha visitato la mostra “Dalla fabbrica alla città” alla Cascina Giajone e svolto un laboratorio all’Ecomuseo della Cascina Roccafranca. Questo percorso è stato così gradito e proficuo che i ragazzi hanno pen-sato di raccontarviciò che è loro rimasto di questa esperienza …Della mostra ricordiamo che, un tempo, il nostro quartiere era ric-co di vegetazione, campi, ville e cascine con molti animali e noi l’abbiamo scoperto proprio attraverso i vari documenti esposti e alle tante testimonianze. Ora abbiamo meglio compreso le trasfor-mazioni del quartiere nel quale viviamo, che dopo la costruzione dello stabilimento, in poco più di cinquanta anni, si è urbanizzato per dare abitazioni e servizi agli operai che lavoravano in fabbrica tutto il giorno.Un aspetto che ci ha particolarmente incuriositi è stato vedere come si svolgessero le attività all’interno della Fiat, oppure come le donne avessero preso il posto degli uomini durante la 2^ guerra mondiale o come fossero impegnate nella mensa per assicurare un pasto agli operai.Inoltre abbiamo meglio compreso come l’uomo, sviluppando le sue attività, abbia cambiato l’ambiente, a volte anche inquinan-dolo, e modificato i propri modi di vita, a volte in meglio, altre in peggio. Grazie alla mostra ora ri-cordiamo anche alcuni monumenti come il Castello di Miraflores, le scu-derie Gualino, il sanatorio e l’ippo-dromo che, col passare del tempo, sono scomparsi oppure quelli anco-ra presenti sul nostro territorio come la Cappella Anselmetti o le Cascine Giajone e Roccafranca con la loro originaria funzione.Nel secondo incontro all’Ecomuseo abbiamo scoperto che questo è il luogo dove sono stati raccolti docu-menti e testimonianze di molte per-sone, cioè è il luogo della memoria di tutto un quartiere. Abbiamo com-preso che il termine “eco” davanti alla parola “museo” non ha esatta-mente il significato di “eco-logico”, anche se lo si potrebbe intendere come un luogo nel quale le testimo-nianze possono essere “riciclate” e non solo custodite. In questo caso il prefisso “eco” indica il fenomeno tipico di un suono che rimbalza e si propaga: da lontano ci giunge l’eco di fatti passati e da noi si amplifica perché anche altri li possano cono-scere. Quindi poi ritorna in questo luogo sottoforma di nuove testimo-

nianze e racconti come questo, contribuendo a ricomporre in modo più completo e collettivo un “quadro” di ricordi condivisi.Nel laboratorio dell’Ecomuseo abbiamo pescato a caso in fram-mento di una vecchia immagine, l’abbiamo incollata su grandi fogli e poi “espansa” con un disegno, facendo materialmente un salto nel passato o nel futuro: usando l’immaginazione come una portentosa macchina del tempo abbiamo dato forma e visibilità ai nostri pensieri, a ricordi personali o altrui.

Dalle testimonianze dirette dei nostri accompagnatori abbiamo pure percepito come, una volta, la vita fosse più faticosa e che le persone di una certa età non devono essere messe da parte perché sono importanti: hanno ancora tante cose da raccontarci e ci aiutano a capire! Inoltre ci sostengono facendo anche i vo-lontari, donandoci un po’ del loro tempo, e di questo li ringraziamo molto.Questa attività è stata decisamente istruttiva, divertente e graditis-sima perché ne abbiamo anche ricavato dei bei disegni colorati che ora abbelliscono e rallegrano il corridoio della nostra scuola perciò consigliamo questo percorso anche ad altre classi.

Gli alunni della 5^B Mazzarello

Giornale on line , iniziativa dell’ Associazione Vicini.TOVia Rubino 45 10137, Torino,presso Cascina Roccafranca, Bottega ComunicazioneContatti: Email : [email protected] +39.011.19836617Fax +39.011.19837119Sito web: www.vicini.to.itSe volete collaborare, scriveteci.

N° 0 in attesa di autorizzazione Stampato in proprio presso CASCINA ROCCAFRANCA

Farmers Market

Vicini, il tuo giornale di quartiereVicini è nato (per i nostri lettori) il 14 novembre scorso den-tro la Cascina Roccafranca con un evento pubblico che, oltre a noi, ha presentato anche Radio Impronta Digitale. Quello che avete tra le mani è la prima stampa su carta del nostro giornale.

Siamo nati guardando ai quartieri più vicini a noi, crescia-mo guardando a tutti i quartieri di Torino. È una sfida sug-gestiva e difficile, ma ci piace pensare che avere più storie, più memorie, più fatti e proposte da raccontare, sia un ar-

ricchimento per ognuno di noi che ci rende più vicini.

Troverai una cartolina allegata. Ti invitiamo a compilarla semplicemente con la tua email e il tuo nome: ci terremo in contatto!Venite spesso a trovarci su www.vicini.to.it, saremo più vici-ni alle notizie e più vicini tra noi.

Franco [email protected]

Da circa un anno in via Onorato Vigliani 102, è aperto VOV 102, un vero e proprio mercato a filiera corta, promosso e realizzato da Coldiretti con la collaborazione dell’associazione Enzo B Onlus.

Finalmente, nella capitale dell’enogastronomia, i produttori hanno uno spazio specifico dove presentare i loro prodotti, rigorosamen-te di stagione e a Km 0.

L’ortofrutta viene venduta esclusivamente in confezionamento specifico: imballi, cassette o colli. I prodotti alimentari deperibili, come carni e formaggi, sono confezionati ed etichettati all’origine. In questo vero e proprio mercato, aperto dal martedì al sabato dalle 15 alle 19.30, festivi esclusi, si possono trovare ed acquistare ortaggi e frutta di stagione, prodotti lattiero-caseari, uova, carne e derivati, vino, yogurt e gelati, antipasti, pasta, tisane, farine, con-serve e confetture, miele e prodotti da forno, oltre a produzioni florovivaistiche. I produttori, in gran parte, arrivano dalla provincia di Torino o – per alcune produzioni – da altre province subalpine particolarmente vocate.

Al mercato dei contadini i consumatori trovano prodotti a filiera

corta e a chilometri zero, in confezione standard, formato famiglia e a prezzi decisamente inferiori a quelli abituali. Qualche esem-pio? Le mele, che normalmente si trovano a circa 1 € al kilo, qui si possono acquistare a 60-70 cent. al kilo, a patto di comprarne una cassetta da 3-4 Kg. Stessa cosa per la carne: 15/17 € al kilo ma in quantità lievitate. La stessa cosa per tutti i prodotti in vendita nei 52 banchi presenti in cui circa 100 produttori si alternano nell’arco della settimana.

Il mercato di via Onorato Vigliani, come i mercati di Campagna Amica della prima e della terza domenica, a Torino, e i mercati pomeridiani organizzati nei comuni della provincia, rientra nel pro-getto di Coldiretti per la realizzazione di una filiera agricola tutta italiana.

Silvia [email protected]