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zoe magazine 32 speciale estate 2011 Impegno sTory Tellers ForgooD il giornalismo ottimista di cara Jones non ParTo non resTo: le vacanze dell’arte PreTTy Princess lo stile casiraghi che ha conquistato il mondo TraMe siciliane ParteciPa anche tu alle selezioni del fashion casting autunno/inverno 2011-2012 2€ Tina MonTinaro: il coraggio è una scelTa

zoe32

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speciale estate

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zoemagazine 32

speciale estate 2011 Impegno

sToryTellersForgooDil giornalismo ottimistadi cara Jones

non ParTonon resTo:le vacanze dell’arte

PreTTy Princesslo stile casiraghiche ha conquistatoil mondo

TraMe sicilianeParteciPa anche tualle selezioni

del fashion castingautunno/inverno 2011-2012

2€

Tina MonTinaro:il coraggioè una scelTa

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zoemagazine

sommariosPeciale esTaTe 2 0 1 1

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In copertina:Maria Paola Vitale indossa caftano ebikini di la Perla .In vendita da la Boutique des Corsetsa Palermo.Foto: Fatos Vogli.

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MODA: PAG 44Cuore Verde: La Stupenderia

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18 scaNNEr

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42 BOOk stOP

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55 MOda

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58 BEauty

60 scENariO

COVER STORY: PAG 8

MODA: 52Pretty Princess

Che Fai?Cittadini d’ItaliaTina MontinaroFumnelabGood NewsL’arte di ricordareCollisioni: le Langhe segreteNotte di stelle a TaorminaIl fumetto è diventato grandeNon parto non resto: le vacanze dell’arteTino Caspanello: Storie di Pubblico Incanto

Cuore Verde: La StupenderiaIl Valzer del CanarinoSulla via dell’oroPretty PrincessMessico e MusicaK1X progetto Sierra LeoneStar Gazer

Acqua Fun

ZOE FOCUS: 10MODA: 50Sulla via dell’oro

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zoemagazine

o n l i n esPeciale esTaTe 2 0 1 1

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èil tempo

‘estate è il tempo delle vacanze maè anche il tempo dell’attesa. E l’at-tesa fugge in macchinose doman-de sul futuro. Di futuro si parlerào si potrà parlare ma è il presente

che ci interessa. Il presente chiama all’impe-gno quale forma di umanità alta e qualifican-te se espressione del coraggio e della fatica didifendere la propria memoria e i propri idea-li come nel caso dell’intervista a TinaMontinaro, moglie di un eroe quotidianocome Antonio, il capo scorta del giudiceGiovanni Falcone. Il presente chiama all’im-

L

Direttore editoriale

pegno di diffondere “buone notizie” con nelcaso di Cara Jone americana con curriculuminfiocchettato di scoop da giornalista televisi-va che nel 1999 ha mollato tutto per creareStorytellers for Good storytellersforgood.com, unasquadra di giornalisti che raccolgono contelecamera alla mano storie belle per stimola-re progetti che lo siano altrettanto. Il presen-te chiama anche alla riscoperta dell’arte edelle forme di arte come il fumetto che puòsintetizzare in colore e tratto le storie di tantisenza svilirsi nella sua esclusiva versione ludi-ca. Ma il presente chiama soprattutto a testi-

6

Imnpegno

del doveremoniare se stessi attraverso l’espressionecivica della cittadinanza italiana. Per questocontinuiamo nel nostro progetto iniziatoraccogliendo gli auguri e i consigli degliItaliani all’Italia. Un modo per riscoprirel’impegno di tutti. Perchè parlare di culturasignifica anche parlare di fatica e di lavoro.

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èil tempo

EMERGENZA SICCITàNEL CORNO D’AFRICA

DONA ORAwww.unicef.it

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Cover Storymaria Paola vitale

“Adoro fare immersioni ogni voltache vado a mare”

er conquistarla regalatele una bottiglia.Ama collezionarle in vetro o legno o colo-rate da mille piccoli pezzi di mosaico.Maria Paola Vitale, studia scienze biologi-che all’Università di Palermo ed ha una

grande passione per gli animali da Angelique la suainseparabile tartaruga di terra ai pesci che adoraosservare durante le immersioni. L’acqua è il suo ele-mento e in spiaggia non le mancano mai maschera epinne. Se di giorno puoi incontrla a rinfrescarsi man-giando gelato alla cannella, ci ha assicurato che ne vapazza, la sera la passione per il ballo, iniziata con ladanza classica da bambina, prende il sopravvento eallora con tacchi vertiginosi o con flat ipercomodevia alle danze. G.G.

P

Coverstory

Dall’alto: sneakers Converse, ballerine Anna Baiguera.Anna Baiguera in esclusiva da Torregrossa Libertà

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la nuova campagna dedicata in Francia al sociale. Ilproblema della solitudine soprattutto in estate è moltopresente anche nel nostro paese. L’idea è guardare

per sensibilizzarsi e sensibilizzare. www.contrelasolitude.fr

é

Zoefocus

Zoefocus a cura di Gioia Gange

Dior-Saint Tropezin vacanza è di moda lo shoPPing effimero

Contro la solitudineTutti sono la soluzione

Zoefocus

Un approfondimento su tutte lenovita dal mondo

Tutte le interviste e gli appro-fondimenti sui fenomeni dicostume

Lo spazio di zoe dedicato all’arte , alcinema, al teatro e allo spettacolo

Lo sguardo del filosofo sullasocietàIl viaggio visto da una globetrotter

Tutti gli appuntamenti internazio-nali dell’arte in mostra

La bellezza dal punto di vista di zoe Nel mondo del fashion senza perdere la testa

vademecum per il lettore di zoe magazine

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Dior-Saint Tropezin vacanza è di moda lo shoPPing effimero

perta dall’ 1 giugno, la nuova boutique Dior si inaugura a Saint Tropez grazie alla supervisione dell’archistar Peter Marino. Inaccordo con Marino, il concept della boutique parigina di Avenue Montaigne ha ispirato l’interior design del nuovo store, che

associa l’architettura contemporanea con lo stile XVII secolo. Il giardino minimalista è stato progettato da Peter Wirtz per dare spazioad una tearoom e ad uno champagne bar dello chef Yannick Allen. Dior Vernis Saint-Tropez, un edizione limitata del vibrante smaltoper le unghie blu turchese è stato creato in una edizione speciale per l’opening ed è disponibile esclusivamente nella Saint-Tropez bou-tique, nella Paris Montaigne boutique, presso la boutique del Bon Marche a Parigi e a New York nella boutique sulla 57th. Occhio quin-di per uno speciale souvenir a chi va in vacanza in questi luoghi!

A

In basso in senso orario: crema Tone-up Saint Tropez di EveryDay, immag-ini della nuova boutique Dior di Saint Tropez; Vernis Chanel Riva, per chinon riuscisse a raggiungere le boutique della distribuzione limitata di DiorVernis Saint Tropez; Vernis Saint Tropez Dior; bikini Fisico.Fisico in esclusiva da Torregrossa Libertà.

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Zoefocus

Emissar di viaggiocolette dedica una linea alle luggage

ela sdrucita o principe di Galles, jeans o seta stampata, oggi personalizzare la propria compagna di viaggio nonè più un sogno. Da colette a Parigi Emissar produce valige e sacche su misura per le tue esigenze. www.colette.frT

Radica-Lchic

il legno conquistastamPe e tessuti

opo una primavera dedicata al greenadesso è l’ora del wood. Il legno lascia leforeste e sbarca nelle passerelle.L’effetto cromatico si rispecchia nel-l’uso dell’animalier o di osso e tartaruga.

In Foto: Collezione Fall/Winter 2012 Cèline; handbags,Lanvin, Marc Jacobs, Emilio Pucci.

d

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moda e musica Per il Bel BaPtiste‘ambizione aiuta, i consigli di Karl Lagerfield ancora di più. Dopo il tomentone dell’inverno con la cover che l’halanciato nel mondo della musiva Showtime, Baptiste Giabiconi torna al top nell’olimpo della moda con la nuovacampagna firmata neanche a dirlo Lagerfield per Richard Mille.

L

umberto Leon e Carol Lim,ideatori e fondatori di'Opening Ceremony', con-cept fashion e retail nato aNew York nel 2002, sono i

nuovi direttori creativi di Kenzo. Adannunciare la nomina Lvmh, evidenzian-do che Leon e Lim nel loro nuovo inca-rico si divideranno fra New York e Parigi."Humberto e Carol porteranno in Kenzola freschezza del loro talento creativo -dichiara Pierre-Yves Roussel, presidentee Ceo della divisione fashion di Lvmh - eun approccio innovativo per dare nuovoslancio ad un marchio-icona nel mondodella moda. Sono fiducioso che saprannopuntare sullo spirito unico di un Brandcontemporaneo e vitale, per posizionarlosulla via di uno sviluppo ambizioso".

h

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Giabiconishow-time

KenzoNewlook

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Alli Traina

surrealtà

n pochi anni il modo di prenderenota degli appuntamenti, di pro-grammare i giorni, le settimane, èdecisamente cambiato. Telefoninidi ultima generazione, computer, I

Pad, I Phone, e simili lo hanno rivoluziona-to. Perfino facebook ricorda per me gli impe-gni: gli eventi per cui giorni prima avevocliccato su “parteciperò” e che avevo giàdimenticato, tornano puntuali senza che iolo voglia per ricordarmi che nel mondo vir-tuale io a quell’evento ci sarò.Segno gli impegni sul computer o sul cellu-lare che ogni giorno mi ricordano cosa fare.Se voglio una panoramica posso guardarel’intero programma della settimana, delmese e così via. Poi tutto scorre e si aggior-na al mese successivo. Quello passato nonesiste più. Scompare.Così quando un anno finisce non c’è piùbisogno di chiedersi cosa farne di quei fogliin cui si appuntava di tutto. Non c’è più bisogno di rigirarsi l’agendadegli anni passati tra le mani e chiedersi cosafarne.Eppure tutti quei fogli messi insieme sono la

I

sintesi di un anno e sfogliarli vuol dire rive-dersi, come in uno specchio che riflette te ei tuoi 365 giorni.I viaggi in programma che poi non si sonofatti e quelli fatti veramente, all’ultimominuto. Le aspettative per una festa segna-ta mesi prima e attesa con trepidazione: ipreparativi, gli appuntamenti da sarte e par-rucchieri. E poi il giorno della festa: noiosis-sima, come sempre succede quando sihanno grandi aspettative.La giornata inaspettata e inspiegabilmentemagnifica, segnata il giorno dopo non piùcome impegno ma come data da ricordare.E le scadenze delle bollette, gli indirizziappuntati, appartenuti a qualcuno il cuinome non è stato segnato. Li sfoglio e fantastico, provo a ricordare dichi era quel numero di cellulare o quelnome con cui dovevo vedermi e che poi hocancellato. E le persone da chiamare. E isegnali in codice – disegnini in realtà rico-noscibilissimi – che parlano solamente anoi, come se avessimo un segreto da rivela-re a nessun altro che a noi stessi. Ognidonna - soprattutto le donne - ha i suoi, liha scelti al tempo dei diari, a scuola e non liha più abbandonati. E gli intenti del lunedìche non iniziano mai, segnati ogni lunedì,per tutti i lunedì.Sfoglio le pagine ed è come sfogliare unaparte di me, migliaia di declinazioni di me

sintetizzate in qui fogli: le giornate si, quel-le no, quelle inutili. Pagine fittissime e pagi-ne semi vuote, o vuote del tutto. Pagine epagine, alcune solo per fare volume. E poi igiorni veri. Quelli per cui le altre pagine val-gono la pena di esistere. Per un incontro,per un appuntamento importante o anchesolo perché ho letto quella frase, segnata dicorsa sull’agenda che mi ha fatto capirequalcosa, che ha dato un senso in più allecose, alle mie giornate. Probabilmente tuttiquei giorni, anche quelli all’apparenza inuti-li, avevano solamente bisogno di esseredecantati per acquistare un senso. Per esse-re capiti. Osservarli tutti insieme e da lonta-no, sfogliando l’agenda, potrebbe forseessere un buon esercizio.Scorro le opzioni del menu del mio telefo-nino. Non mi durano molto i telefonini.Così leggo qualche impegno della settima-na, alcuni del mese passato. Concisi, senzaarticoli, ridotti all’essenziale.Potrebbero essere i miei e quelli di moltialtri.Non dicono molto di me.Riprendo l’agenda – non l’ho mai veramen-te abbandonata – e ricomincio a scriverequi, sui fogli, provando a farlo con una gra-fia decente. Pagine fitte che diventanomemoria, parole su parole, lettere e segniche tutti insieme mi raccontano qualcosa inpiù di me.

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he fai?c

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Caro Cavallo

via Manin, 15. Palermo.

vela Surf

via e. albanese, 9. Palermo

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Cittadini d’Italia150 testimonianze, oPinioni,

auguri Per il Paese che verràEcco le nuove 10 testimonianze su zoemagazine.net

Zoecittadinid’Italia

vorrei un’italia unita non soloconcettualmente ma anche eco-nomicamente e socialmente

aguro all’italia di diventaredavvere diplomatica attraver-so il rispetto dei diritti umani

tanto è stato fatto in italiama c’è ancora tanto da fare

sentitevi cittadini del mondoed iniziate a sconfinare dalpunto di vista culturale

auguro all’italia di ritornare adessere il grande marchio chel’ha resa famosa nel mondo

auguro all’italia di rigenerarsigrazie alle conoscenze e gli studidei giovani precari che l’affollano

carmelo greco turi vasques

organizzatore di eventi

operatore sociale

esperto di energie rinnovabili

Psicologa e mediatrice culturale

Yodit abraha

operatore video

alessandro Bellomo

alessandro mady

esperto marketing

vincenzo Puglisi

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Cittadini d’Italia150 testimonianze, oPinioni,

auguri Per il Paese che verràEcco le nuove 10 testimonianze su zoemagazine.net

auguro all’italia di essere unpaese sempre più accogliente

auguro all’italia di perdere l’ipo-crisia ed il finto perbenismo cheha rovinato questo paese

Scrivici per lasciare la tua

testimonianza e visualizza le

altre 50 interviste già realizzate.

Le 150 interviste catalogate

entro dicembre 2011 saranno

indirizzate al Presidente della

Repubblica Giorgio Napolitano

[email protected]

spero che gli italiani aprano lefinestre per far passare gli spif-feri di un nuovo cambiamento

gestisce un’asilo multietnico

rosita marchese

dJ

alessandro immordino

coordinatore di associazioni culturali

claudio arestivo

abbiamo bisogno di “stringercia coorte” non certo per sacrifi-care le nostre vite, ma per sacri-ficare i nostri egoismi. l’italiadeve tornare un grande sogno

architetto urbanista

maurizio carta

l’augurio a questa nostra italia èdi guardare con occhio lungo eattento ai giovani

rettore dell’università di Palermo

roberto lagalla

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ono passati quasi vent’annida allora. Da quel maledettopomeriggio del 23 maggio1992 quando il giudiceGiovanni Falcone, da anni

impegnato nella lotta contro la Mafia, lamoglie Francesca Morvillo anche leimagistrato e tre uomini della scortaAntonio Montinaro, Vito Schifani e

Rocco Di Cillo saltarono in aria investitida una carica esplosiva di cinque quintalidi tritolo fatta esplodere da “CosaNostra”. Vittime di quella strage furonoanche tutti i siciliani di buona volontàche videro morire in quel giorno, per ilvalore simbolico che l’atto di inauditaferocia portava con sè, tutte le speranzedi riscatto per una terra martoriata dalla

violenza, dall’ignoranza, dall’intimidazio-ne, dai soprusi, dall’abbandono, dall’in-differenza, dalla paura. Non è la morteperò la parola ultima. Oltre l’onnipoten-za di coloro che si ritengono invincibilic’è qualcosa di più forte. Quando la nottedelle nostre coscienze rende tutto ugualee confuso e ogni cosa sembra declinare laparola fine la ricerca della verità, l’impe-

Antonella de Rinaldi

S

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gno a riconoscere, a identificare, a nomi-nare chi ha reso possibile l’orrore ci aiutaa rifondare un cammino di vita nuova.Solo allora la memoria di quelli chehanno messo a rischio e hanno donato lapropria vita per amore della giustizia sistempera nella tenerezza del vissuto,nella gioiosa appartenenza ad una nor-malità di affetti che rende tanto più eroi-

co il sacrificio quanto più quotidiana è latestimonianza. Sarà per questo motivoche le parole di Tina, vedova del caposcorta di Giovanni Falcone AntonioMontinaro costituiscono per tutti noi, unpiccolo grande monumento in cui forza,amore e vita sono una cosa sola.Qual è il ricordo che ti è rimasto più

forte di Antonio?

«I figli. Perchè gli somigliano tantissimo.Giovanni per la sua solarità, per la suaallegria, per il suo modo di fare. Gaetanoper gli atteggiamenti. Però non è nemme-no questo, il ricordo per me è quotidiano,è costante tutti i giorni. Non è negativo.Non mi pesa, non è vero che i ricordipesano o ti distruggono. A me Antoniomi porta solamente, per certi versi, sere-

Foto - a sinistra: Tina Montinaro; Antonio Montinaro conGiovanni Falcone.

tina montinaroil coraggioè una scelta “Raccontare di Antonio èdifendere la memoriadella sua vita vissuta in difesadella verità”

Foto: Fatos Vogli

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Foto- in alto: Tina e Antonio Montinaro.

nità. E’ strano ma ti devo dire che ècosì.»Tuo marito è stato un uomo molto

coraggioso. Ma per Tina il coraggio

che cosa è?

«Il coraggio è andare avanti tutti i giorni.Cercando di fare la cosa giusta, che poimagari a volte non è sempre così. Perchènon ti riesce sempre di farle le cose giu-ste. Però ci provo e in effetti... sonomolto orgogliosa di avere avuto un mari-to molto coraggioso»L’essere circondata da tanta solida-

rietà ma sentirsi spesso anche soli.

Come è trascorso questo tempo nella

tua vita di donna e di madre? Ti sei

sentita sola durante questi anni?

«No, ho avuto tantissima solidarietà findal primo momento, anche economica,da tutti gli italiani. é una cosa che nondimenticherò mai perchè sono stati tuttimolto, molto presenti. Io ringrazieròsempre per quello che ci è stato dato.Ancora oggi mi sono rimasti gli amici, gliamici più cari. Certo ci sono dei momen-ti in cui vorresti accanto tuo marito, maper condividere determinate cose.Magari la crescita o alcuni avvenimentilegati ai ragazzi. Allora lì a volte mi sentosola. »L’impegno fino alla fine a non tradi-

re se stessi, la scelta, il dovere, l’ob-

bedienza. Che cosa è rimasto secon-

do te del sacrificio di Antonio?

«Se leggi i giornali, oggi, pensi che forseno, non ne è valsa la pena, perchè maga-ri chi li avrebbe dovuti proteggere li hatraditi. E questo ti fa male, molto male...Però poi quando penso ad Antonio e atutti i ragazzi che hanno dato la vita enon solo nella strage di Capaci, ma aitanti poliziotti in tutta Italia che sonomorti perchè ci credevano. Allora lì ti daiforza e dici No! Ci deve pur essere qual-cosa per cui è valsa la pena, perchèsenno è una tragedia. Lì ti senti male,

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madonna mia, non è servito a niente. Ineffetti io non voglio credere che non siaservito a niente. Perchè è successa unacosa troppo brutta e da lì invece si èrisvegliata la coscienza di molti palermi-tani e quindi è questo che mi fa credereche poi ne è valsa la pena.»L’inafferrabile mutevolezza del male,

il suo continuo trasformarsi per non

essere riconosciuto. Possiamo ancora

essere combattenti per la verità e la

vita? O siamo già tutti dormienti

vivendo come morti che non sanno di

esserlo.

«Il male esiste e per me ha anche unnome, che fino a qualche tempo fa iden-tificavo in determinati personaggi. E oggistai lì a dire il male non sono solo queipersonaggi, ma forse anche quelli che inquesti anni hanno fatto finta di lottarecontro la mafia. Ma io non voglio crede-

re che tutti quanti siano così. Sì è veroabbiamo avuto un periodo in cui il paler-mitano sembrava addormentato. Ma nondeve essere così, non possiamo esseretutti quanti addormentati, anche perchèpenso che non possiamo sempre poi darela colpa e le responsabilità agli altri.Dobbiamo essere tutti presenti, dobbia-mo essere tutti svegli, per lottare questomale, se vogliamo che le cose cambino.Perchè se no torniamo alla domanda dipoco fa. Ne è valsa la pena? E allora se iovedo che i palermitani sono tutti quantiaddormentati, allora dico no. E siccomeio non sono andata via da Palermo, per-chè Palermo mi ha tolto tanto ma mi hadimostrato anche tanto in questi anni iocredo molto nei palermitani. Ci credoveramente tanto, confido veramentetanto in loro. Dobbiamo lottare, dobbia-mo essere vivi e lottare.

Visualizza l’intervista integrale suwww.zoemagazine.net

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Fumnelabda settemBre nellacasa di Pinocchio: “Amare la moda imparandoad amare le donne”

artono da settembre i corsi di creativitàFUMNELAB promossi dall’AssociazioneLacasadipinocchio che ha realizzato all’inter-no della Casa Circondariale LorussoCutugno di Torino uno spazio promotore

della filosofia eco-sostenibile e dell’autoproduzionedi manufatti.Un luogo, senza barriere, in cui la creatività, le tecni-che di manodopera e il lavoro sartoriale tornano aprendere forma, materializzandosi in accessori per ladonna e per la casa, un circuito che costruisce uncrocevia dove persone detenute e persone libere siincontrano per dar vita a laboratori, eventi e wor-kshop, una scuola dove le donne detenute, abili nelleloro competenze tramandano le loro conoscenzepratiche alle donne libere che vorranno apprendere.Durante gli incontri sarà inoltre possibile visitare loShowroom Fumne dove sono visibili tutti gli acces-sori prodotti dove si sta anche organizzando di atti-vare la filosofia del baratto attraverso swap-party

(festa dello scambio) e dove gli abiti e gli accessorinon scambiati saranno a disposizione delle donnedetenute per le loro necessità, o rivisitati in laborato-rio.

Per informazioni:LACASADIPINOCCHIOinfo@lacasadipinocchio.netwww.lacasadipinocchio.net

P

zoe l’idea

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erte cose capitano così. Una madre cerca negli occhi il suouomo, ride e un po' si vergogna. Poi lo abbraccia: diventeròancora mamma, dice, è la sesta volta lo so, ma tu sei felice?Stefania M., insegnante di 42 anni, è la moglie di Carlo N.,

insegnante di 48 anni, hanno una casa rumorosa e invidiabile, sono deigenitori precari nella gestione della felicità. Giulio S., 28 suonati, invece èun giovane che ha smesso di mangiare la frutta da un giorno all’altro: haavuto paura quando, svanito il gusto dolce che inondava prima il palato epoi la lingua, sentiva in bocca una polpa morbida e umida da masticare e

deglutire. Ha avuto paura di ingoiare in quel momento chissà quali acquacontaminate con cui avevano innaffiato l’albero: per combatterla, Giulio,ha iniziato a cercare delle aziende agricole vicino a casa sua, è andato atrovarle, ha conosciuto chi ci lavora e si è ritrovato ad imparare il loromestiere tra cassette, irrigazioni e conti. Ha ripreso a mangiare la frutta,un giorno spera che con la sua vita da precario laureato riuscirà a trasfe-rirsi a vivere in campagna. Cara Jones è invece una bella americana che haun cv infiocchettato di scoop da giornalista televisiva per dieci anni epremi da scrittrice. Nel 1999 ha mollato tutto per creare Storytellers for

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goodneWs

Rossana Campisi

c

La giornalista televisiva Cara Jones nel 1999 ha mollatotutto per creare Storytellersforgood.com,una squadra di giornalisti che raccolgono con telecameraalla mano storie belle per stimolare progetti belli.

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Good (storytellersforgood.com), una squadra di giornalisti che raccolgo-no con telecamera alla mano storie belle per stimolare progetti belli.Lavorano per le organizzazioni nonprofits ma in realtà si danno da fareper trovare notizie che riassumono l’ottimismo di cui abbiamo bisogno:un modo per coniugare la passione della narrazione con quella di chi vuolattrarre positività. Perché, a Cara, è successo questo un giorno: la frustra-zione del suo mestiere l'ha fatta crollare davanti a una bimba che nonsapeva nulla della madre (morta in un incidente stradale) ma che, dallenotizie trasmesse subito in tv e on-line, aveva scoperto tutto e se la pren-deva con Cara che era lì solo per intervistarla. Una routine, una prassimortifera che Cara ha mandato in aria. Affinché chissà, tra l’equivalentedi 174 quotidiani di informazioni al giorno che riceviamo da tv, cellularee internet (secondo quanto ha pubblicato Science Magazine) ci sia unanotizia che ci renda felici. Affinchè soprattutto tra l’equivalente di sei quo-tidiani che noi invece produciamo al giorno, possiamo infilarne anche noi

una bella. Abbiamo bisogno ogni giorno di buone notizie perché posso-no cambiarci la vita, dice Cara. E sono importanti quanto le grandi idee,quelle piccole rivoluzioni nel corso del pensiero umano: Steven Johnsonin Where Good Ideas Come From: The Natural History of Innovationha scritto che la bontà di un'intuizione dipende da almeno sette condizio-ni. Ne riportiamo tre: l’errore (quanti fallimenti sono all’origine dellanostra felicità?), i network liquidi (inteso come scambio e confronto untempo ad un Caffè, oggi forse su Facebook?) e la serendipity: il dono ditrovare cose belle e buone anche senza averle mai cercate insieme allacapacità di trasformarle in qualcosa del genere anche se non lo sono.Ecologisti, giornalisti, mamme e studiosi ci ricordano che no, non sem-pre nessuna nuova, buona nuova. Tanto più che se cercate su google dueparoline (“good news”) appaiono almeno dieci pagine di link di festival,agenzie, siti di approfondimento culturale e persino commerciali. E que-sta è (sempre) una buona notizia.

Foto - in basso: reportage di Cara jones; il team di Story tellers for good al lavoro.

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l’arte di ricordareda ChristianBoltanski a Zhang Huanla memoria entra nei musei

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a stupire, commuovere, scandaliz-zare, incantare. Difficilmente lasciaindifferenti. È l’arte concettuale.Al secolo: qualunque espressioneartistica in cui le idee espresse

siano più importanti del risultato estetico. E se ilconcetto da comunicare è il ricordo di qualcosa,ecco che l’arte si trasforma in strumento al ser-vizio della memoria. Allora, l’imperativo diven-ta: preservare dall’oblio fatti e vicende affinchél’umanità non dimentichi. È esattamente questolo scopo dell’installazione permanente che l’ar-tista francese Christian Boltanski ha donato alMuseo della Memoria di Ustica. 81 specchiscuri, posizionati lungo il ballatoio che circondala carcassa del DC9, riflettono l’immagine delvisitatore e lo collocano prepotentemente nellaricostruzione della catastrofe del 27 giugno1980. 81 luci, tante quante sono state le vittime,si accendono e si spengono al ritmo di un respi-ro e illuminano i resti del velivolo. 9 casse nere,enormi feretri chiusi, raccolgono scarpe, occhia-li, borse e altri effetti personali appartenuti allevittime. Oggetti che lo spettatore non può vede-re e che con la loro assenza ricordano la scom-parsa dei passeggeri del volo. Il messaggio è ine-quivocabile: in un gioco di apparizioni e sottra-

zioni, Boltanski ricorda allo spettatore il sensodell’essere presente, cioè testimone, di fronte alvuoto e all’assenza di chi non c’è più, evocato darespiri che è impossibile sentire e da oggetti cheè impossibile vedere. Punta invece sulla prepo-tenza di una presenza ingombrante l’artista cine-se Zhang Huan: la sua “Hope tunnel” è un’istal-lazione realizzata con i resti di un treno distruttonei secondi del terremoto che ha scosso la pro-vincia cinese dello Sichuan il 12 maggio del 2008.Lamiere contorte che testimoniano la potenzadel sisma e la forza devastatrice della natura.“Voglio che la mia arte aiuti a riflettere sul disa-stro e sproni a trovare strade per vivere in armo-nia con l’ambiente senza volerlo conquistare atutti i costi” sono le parole dell’artista, che spiega:“il tunnel of hope è il percorso, costruito sullamemoria dei disastri passati, che porterà l’umani-tà ad un domani migliore”. Così come Boltanski,Zhang Huan chiama in causa lo spettatore, loesorta a cogliere non solo l’emozione che l’operatrasmette, ma anche e soprattutto l’invito alla par-tecipazione attiva al concetto che l’installazionevuole comunicare. Anche Ai Weiwei, artista dis-sidente cinese che quest’anno ha mosso e com-mosso il mondo con il suo improvviso arrestodel 3 aprile e l’acclamata liberazione del 22 giu-

gno, ha prestato la sua arte al servizio dellamemoria e della denuncia. Con l’enorme istalla-zione “Remembering” (9000 zainetti colorati,reliquie dei bambini morti per il sisma, a coprireintegralmente la facciata dell’House der Kunst diMonaco) Ai Weiwei ha voluto accusare l’establi-shment di aver assecondato l’utilizzo di materialescadente per la costruzione delle scuole della pro-vincia dello Sichuan, scuole che si sono sgretola-te come castelli di sabbia nel corso della scossauccidendo migliaia di bambini. L’arte ha acquisi-to un nuovo volto: quello del grido di denuncia edell’imperativo collettivo. Sono passati i secoli delbello; sembrano lontani i tempi della mania diproporzioni e luci. Oggi l’arte è anche memoria.Oggi l’arte è anche monito.

Giulia Carcani

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n inverno se ne vedono appenamille di persone. In quei giorni,era l’ultimo weekend di maggio,eravamo in 50mila. Che faceva-mo su e giù. La collina che ospi-

ta le case sparse del paesino di Novello era unformicaio in paradiso. C'era il festival Collisioni(collisioni.it), tutto qui, nome scelto per dareun'idea di quelle contaminazioni di arti e ospiticreate per l'occasione. Chi saliva verso il giardino del castello neogoti-co per seguire lo scrittore Hanif Kureishi e chiscendeva per vedere su una collinetta (sulla col-lina) Luciano Ligabue. Chi poi si fermava a metàstrada per mangiare un gelato, per sbirciare un

tipo che faceva teatro di strada o magari solo pergodersi il paesaggio che dietro uno dei tanti pal-chetti si intravedeva: colline e ancora colline, quel-le delle Langhe, coperte da alberi e da viti, tutti infila, come se un pettine gigante e a denti larghi liavesse ordinati su una testa rasata. E così mentre la geometria delle linee si ammor-bidiva al cospetto del sole e nell’aria si respirava-no i vapori del Barolo (e se non lo sentivi loimmaginavi), il festival si trasformava in unagrande ma proprio grande festa: tre giorni com-pletamente gratuiti (per chi partecipava e chi neera protagonista) con nomi importanti dellamusica e della letteratura internazionale e soprat-tutto con tanti giovani (i posti vip, in prima fila,

erano riservati agli under 29, carta d’identità allamano). Qui, tra anticipazioni, incontri e passeg-giate si respirava una sorta di frenesia. Ognunoaveva un piccolo desiderio.Qualcuno non lo nascondeva nemmeno (alme-no ai giornalisti): non voglio rilasciare intervistené voglio foto, ha detto Luciana Littizzetto quan-do è arrivata con i suoi due canetti al guinzaglio.Qualcuno me lo ha confidato (perché lo intervi-stavo): io voglio scrivere un libro di enogastrofo-nia (!?), ha detto Roy Paci, da sempre perso die-tro le passioni per la filosofia e la cucina (per dareun’idea: «gli spaghetti al nero di seppia di miamamma stanno alla meravigliosa canzone di MiaMartini, Almeno tu nell’universo»).

collisioni:le langhe svelano illato segreto dellepenne europee

Rossana Campisi

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Qualcuno – pur di fare teatro – ha ammesso diessere disposto a tagliarsi i capelli: SimoneCristicchi, a cena nella stessa stanza con MichaelCimino (una mummia con cappello da cowboy),ha commentato il suo debutto con Li Romani inRussia (sorta di monologo corale) e non ha esclu-so l’idea di diventare un vero soldato, rasatoappunto. Un altro ospite, Luciano Ligabue, uno a cui lagiovinezza sembra che sia rimasta appiccicata, hadeciso di devolvere il Premio Giovani 150° con-segnato in quei giorni all'organizzazione: conquei soldi hanno ospitato tutti i suoi fan in viag-gio da zone particolari d’Italia (lo Zen di Palermoma anche Scampia, l’Aquila e Soave): lui, mano

nella mano con la sua bambina, è arrivato al fian-co della compagna bionda, alta e semplice. Nonrilasciava interviste ma sorrisi sì, e per tutti. Paul Auster, scrittore e regista americano, ha con-cretizzato i suoi desideri in quindici giorni di vino,sole e aria italiana in compagnia della moglie, laraffinata scrittrice Siri Hustvedt, prima di finiresul grande palco di Collisioni e farsi intervistareda Michela Murgia e Massimo Giannini davantia un pubblico attentissimo. Poi c'era chi cantava,chi consigliava e chi leggeva. Tutti sembravano impegnati a registrare fram-menti di desideri altrui per portarli a casa: com-prando un libro, scattando una foto o ballandosotto il palco con Caparezza fino a notte fonda.

Potenza dei festival che sorgono all'ombra deiministeri. O forse no: potenza della bellezza cheprotegge. Era come se ognuno si sentisse investito di uncompito che, in quei tipi di folle, viene invecescambiato per passione. Un compito che lì erastato riassunto dall’artista Valerio Berruti nel logodel festival: una bambina, senza sorriso ma assor-ta come solo i bambini sanno esserlo quando,giocando, dimenticano tutto ciò che attorno aloro fa rumore. Eravamo bambini, concentrati aprenderci comunque il meglio. Grazie a un po' di parole e a un po' di musica.Mentre i grandi, ai piedi della collina, facevano lecose dei grandi.

Foto - a sinistra: Paul Auster intervistato da Michaela Murgia eMassimo Giannini. In Basso: il festival Collisioni; Roy Paci.

Foto: Igor Favole Foto: Igor Favole

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nottedi stelle

a taormina si Presenta il romanzo dialli traina edito da gioia gange HoTEL METRoPoLE e il 57° festival del cinema celeBra mattheW modine e oliver stone

na serata all’insegna del cinema e della letteratura per festeggiare il 57° Festival del Cinema di Taormina che quest’anno haavuto come prestigioso ospite il regista statunitense Oliver Stone che ha presentato al Teatro Antico la versione integrale delcolossal Alexander. L’Hotel Metropole dei fratelli Maurizio e Giuseppe Corvaia ha fatto da cornice ad uno dei party orga-nizzati durante la settimana del cinema. Tra gli ospiti anche i tre giovanissimo tenori lanciati dal programma tv Ti lascio unacanzone Gianluca Ginoble, Ignazio Boschetto e Pietro Barone, l’attore Mattew Modine , Deborah Yong direttrice del festi-

val e l’ attrici Giuliana De Sio e Jennifer Yoh Nelson, oltre a Jeffrey Katzenberg, doppiatore, regista e produttore del film della Dream WorksKun Fu panda 2.

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Dall’alto: Oliver Stone con i giovani tenori; Lira Molapo e Oliver Stone

Foto: Fatos Vogli

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Dall’alto: Lira Molapo improvvisa Pata pata di Miriam Macheba per Oliver Stone; Matthew Modine commenta il romanzo Hotel Metropole con l’autrice Alli Traina

Foto: Fatos Vogli

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Collezione S/S 2011Chanel. In esclusiva a Palermo daTorregrossa Libertà

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Dall’alto in senso orario: Antonio Sellerio. Sergio Rubino, Chiara Restivo. Giorgia Spedale,Marida Planeta, Ida Patti, Teresa Augello, Guia Canalotti, Ugo Giacomazzi, Chiara Restivo,Tiziana Venturella, Noemi Troja. L’artista Angelo Sicurella. Costanza Lanza di Scalea.Massimo Barresi, Ernesto e Marina Ascione. L’attrice Valentina Apollone. Saro Costanza eDonatella Sollima. Luca Lucchesi e Hella Wenders. Ida Patti, Marida Planeta. RobertoInchiappa, Carla Ayala, Raffaella Ramondino e Michele Dotto. Gioia Gange editore di HotelMetropole e Alli Traina autrice. Alli Traina con Lidia Lucchese. Sfondo pagina: gli artisti IgorScalisi Palminteri e Davide Mezzatesta anche autore delle illustrazioni di Hotel Metropoleimpegnati a dipingere i volti delle due Lena Sonk ( la protagonista di Hotel Metropole).

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Foto: Fatos Vogli

il reading del romanzo HoTEL METRoPoLEorganizzato all’interno di univercittàil festival dell’università degli studidi Palermo

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il “fumetto”é diventatogrande

uperman, Topolino, DylanDog e la Pimpa hanno impara-to a dividere la ribalta (e gli scaf-fali delle librerie) con nuovi sog-getti, carichi d’intensità e serietàdi contenuti. È una rivoluzione

del genere e nel genere: nato per l’evasione e lafantasia, oggi il fumetto affronta, con nuovi lin-guaggi e per nuovi pubblici, argomenti chenulla hanno di evasivo e fantasioso. Insieme,editori di nicchia e autori coraggiosi parlano,con tanta china e poche parole, di malattie,disastri e avvenimenti drammatici radicati nellamemoria collettiva.E così facendo conquistano premi e riconosci-menti. Perché la graphic novel sa restituire, conl’espressività di corpi e volti tratteggiati, l’imme-diatezza delle emozioni, che è propria dellacomprensione visiva, e che invece, con un rac-conto fatto solo di parole, c’è il rischio di per-dere a vantaggio di un coinvolgimento piùrazionale nella vicenda narrata. Paco Roca haraccontato l’Alzheimer in “Rughe” (edizioniTunué): con toni pacati e mai superficiali, l’au-tore descrive la perdita di lucidità di Emilio, exdirettore di banca, ricoverato dalla famiglia inuna casa di cura, dove Emilio impara a viveree convivere con i nuovi compagni e con lamalattia, nello sforzo tenace e costante di trat-tenere il ricordo di una vita vissuta. Vincitoredel Premio Gran Guinigi a LuccaComics&Games, insignito del titolo di miglior

fumetto e migliore sceneggiatura al Saloneinternazionale del fumetto di Barcellona,“Rughe” è considerata una delle migliori operedel fumetto contemporaneo. Presto sarà ancheun film d’animazione.Ne “Il grande male” il francese David B. (edi-zione Coconino Press) apre le porte della suainfanzia al lettore: con un bianco e nero inten-so e barocco, racconta l’epilessia di Jean-Christophe, suo fratello, la violenza angoscian-te delle convulsioni e il confronto, spaesato ecaotico, di tutta una famiglia con la malattia.La casa editrice BeccoGiallo ha scelto di rac-contare in forma grafica eventi che hannosegnato la storia del mondo. Davide Reviatifirma “Dimenticare Tiananmen”: il ricordo diuna notte, quella tra il 3 e il 4 giugno 1989,ancora scolpita nella memoria collettiva, nottein cui l’esercito cinese ha represso nel sangue laprotesta pacifica di studenti, intellettuali e ope-rai che chiedevano libertà e democrazia.“Chernobyl, di cosa sono fatte le nuvole” diPaolo Parisi è la narrazione di vicende intime epersonali fatte di paure, difficoltà e nostalgiequali conseguenze della radioattività che hacolpito l’ex Unione Sovietica. Genere leggeroper antonomasia, il fumetto osa e vince: fa pro-pri, con delicatezza e attenzione, argomentiche potrebbe sembrare offensivo rappresenta-re sottoforma di disegno e conquista nuovipubblici. È sulle macerie di questo tabù demo-lito che il fumetto è diventato grande.

Il genere leggero per antonomasia osa e vincela sua scommessa: saper anche fare pensare

sGiulia Carcani

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aco, vacas :sono privo, manco,sono disoccupato; vacuus: privo,vuoto, mancante, senza occupa-zione, esausto etc. Per noi: liberodal lavoro, riposo. Riposo e svago,

salutari e perciò utili e necessari per il ritornoal lavoro. Dunque, vacanze. Non si dirà degliaffanni dell’ apprensione e dei noti o oscuri,intimi e ingordi scontenti…Piuttosto solecielo mare monti , chiari di luna e pioggia distelle, balli viaggi amori, vesti gaie molli e leg-gere…, anche perché la citazione latina farfu-glia in sé qualche tristezza.Gli artisti. No mete preferite, luoghi,scelte del-l’uno o dell’altro, se l’ombra o la gaiezza delsole che spacca le pietre, se tegole intonaco emattoni di paesi gibbosi o tesori raggianti diincomparabili vetrate, cupi turchini o sorpren-denti perlacei, castigati filari, interminabili, dipioppi aceri vigne, faccende profane festemondane, furie vertiginose di libri e bibliote-che, pianori chiassosi di fiori campestri,bestia-ri rozzi o dorati, rive di fiumi terre gialle mar-

non parto,non resto...le vacanze dell’arteAndrea Trimarchi

roni ,sentieri, curva dopo curva, nebbie…ol’angolo intatto, non sempre remoto, dellacasa.Un artista, dis-occupato, phusei vacuus ,vivenella passione di essere altro o un altro, anchequando racconta di sé; si fa specchio, catturafuochi, convulsioni, occhi riluttanti ammic-canti innocenti, prati cespugli cortecce, passiinquieti, salite e discese, febbri e sudori, ventie serpenti, lacrime spente, amanti sedicenti ,sandali, animali veri e immaginari; prende aprestito tutte le cose, insignificanti come ful-minanti e grandiose…, tutto quel che puòcome può. E come può lo mostra.Elena Loewenthal, in un articolo apparso direcente su La Stampa, scrivendo sull ‘Eden “illuogo da cui tutti veniamo e dove non siamo mai stati”,ricorda i versi di Dante “Vago già di cercar den-tro e dintorno la divina foresta spessa e viva”, sotto-lineando come “quella ricerca che il desiderio accen-de è più dentro...nel cuore e nelle emozioni in unamemoria carica di eternità”, “l’aura dolce, senzamutamento” la “percezione umana emotiva di una

beatitudine concreta”. “Il giardino dell’Eden-conti-nua,è un posto dove gli alberi non hanno nome, perchéAdamo non glielo ha ancora dato, ma hanno un datocomune: la bellezza”Non sosterremo che l’arte sia una forma dinostalgia dell’Eden, luogo che non sta né sullaterra né in cielo e in cui non torneremo maipiù.“Forse lontano solo un palmo di mano…rimaneirraggiungibile se non attraverso l’anima,la memoria,ildesiderio”Ora l’arte autentica ha anima e vive, oltre ogniintenzione e intenzionalità, mostrando edesprimendo intensamente memoria e deside-rio. E forse per questo ci tocca, forse è unmodo in cui si può bere, sia pure a piccolisorsi, l’ombra della bellezza .L’arte non puòandare in vacanza proprio in quanto vacanza.I battiti del nostro cuore, il respiro, le paure, lafollia, le armi e gli amori, se essa parte li chiu-de in un cassetto o, per stare più tranquilla ,lideposita in cassaforte?

v

“in strada, un uomo che porta sottobraccio un quadro cherappresenta il cielo incontra un uomo che porta sottobraccioun quadro che rappresenta la foresta”magritte, La quinta stagione

Foto: in questa pagina, Alighiero Boetti, Non parto non resto.Nella pagina accanto: Arciboldo, Allegoria dell’Estate

Ludmilla Bianco

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a prima di Interno, presso la SalaLaudamo del Teatro VittorioEmanuele di Messina. Replichedi ‘Nta ll'aria a Milano, SpazioMohole. E poi Mari: prima in una

lettura scenica del testo tradotto in francese adOrléans, ed in scena da maggio a luglio alTheatre de L'Atelier a Parigi.Tante occasioni in questo primo semestre del2011 rendono urgente una riflessione sul tea-tro del drammaturgo messinese Tino

Caspanello e sulla Compagnia PubblicoIncanto. Nonostante i numerosi riconosci-menti di critica e pubblico, come spesso acca-de, Caspanello viene scoperto adesso inFrancia, mentre in Italia la sorte condivisa - adessere fuori dalle mode e dagli scambi di favo-ri e poteri - è quella solita.La qualità e la novità rappresentata dallaCompagnia Pubblico Incanto è ben sintetiz-zata dalle parole di Dario Tomasello:«Tino Caspanello rappresenta, con il paziente lavorìodi una scrittura a lungo meditata, una delle poche espe-rienze drammaturgiche veramente importanti e degnedi rilievo nel panorama italiano degli ultimi anni. Ilsuo impegno con la compagnia Pubblico Incanto duraormai da più di un decennio e, a partire dalla realtà di

storie dipubblicoincantoAndrea Trimarchi

Pagliara, un piccolo borgo del versante ionico della pro-vincia messinese, comincia a dare ora esiti notevoli del-l’onestà e del coraggio intellettuale del suo artefice.» Il lavoro di Tino in seno alla propriaCompagnia inizia nel 1994, e si intreccia quasisubito in scena e nella vita con Cinzia

Muscolino, che è attrice e ne diventa lamoglie. Da allora tante scritture e riscritture,tanti spettacoli: poi il salto di qualità nel 2003,con Mari, vincitore del Premio speciale dellaGiuria del Premio Riccione Teatro 2003; pub-blicato su Hystrio n. 2 2005; tradotto in ingle-se, in francese e presentato a Marsiglia, Lione,Tolosa e Strasburgo; pubblicato in Francia daEditions Espace 34. A Parigi sarà messo inscena, da maggio a luglio, da Lea Drucker eGilles Cohen, per la regia di Jean LouisBenoit. La Giuria del Premio Riccione l'hacosì definito: «Delizioso duetto musicale in dialettomessinese, dedicato dall’autore a coloro che amanosenza parole, mentre vede prolungarsi un ripetuto breveaddio, sulle rive del mare, tra un marito ansioso direstare solo a pescare e la moglie che continua a rinvia-re il rientro in cucina, riattaccando il discorso. Anchequi vibra una voce spasmodicamente interessata al lin-guaggio, che tende la rete invisibile di un sortilegio amo-roso a imprigionare coi ritmi della sua partitura il

movimento, legando le due figurine struggenti nel not-turno marino.»Già, il dialetto siciliano anzi: messinese. Mari èinfatti il primo testo che Caspanello affida alproprio dialetto. Una scelta particolare, in uncerto senso rischiosa. Alla domanda sul per-ché abbia scelto questa lingua per scriverlo, luirisponde: «l’uso del siciliano, lontano dagli stereotipilinguistici fin troppo noti, spesso abusati, offre un'occa-sione in più per riflettere su quanto una lingua, princi-pale veicolo di comunicazione, diventi limite alla stessacomunicazione». Ad esempio, in siciliano nonesiste “ti amo”. Né esiste il tempo futuro. Ildialetto, quindi, per dire quelle cose che inun'altra lingua non si potrebbero dire; peravere a disposizione una musicalità altrimentiimpossibile da replicare; per lavorare tra lemaglie di quelle pause e di quei silenzi nell'uni-co modo possibile. Il lavoro di Caspanello èinfatti teso a togliere, ad asciugare, a semplifi-care ma non virando verso il banale, bensìspingendo l'attenzione verso luoghi necessariche l'uomo e la società moderni sempre piùtendono a dimenticare, nonostante la loroassoluta necessità. Quale, quindi, la genesi diun testo? «Un testo nasce quasi sempre da una sug-gestione - spiega Tino -, ma un testo nasce soprattut-

l

Il terzo millennionel teatro di Tino Caspanello: trame tra pause e silenzi

Foto: in questa pagina, Tino Caspanello e Cinzia Muscolino in Mari.Nell’altra pagina: una scena di Interno e una di ‘Nta ll’aria

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Alcune riflessioni sul teatro di Caspanelloda parte di Dario Tomasello, Professorepresso la Facoltà di Lettere e Filosofiadell'Università di Messina e Curatore dellastagione 'Paradosso sull'Autore' presso laSala Laudamo, Teatro Vittorio Emanueledi Messina.Quali sono le caratteristiche dell'attua-

le realtà teatrale messinese, quali le sue

innovazioni rispetto al panorama del

resto della Sicilia e rispetto al resto

d'Italia?

«La realtà teatrale messinese è un paradosso (cuipure, e non a caso, alludo nella dizione della mia

to da interrogativi, continua a proporli lungo il suo svi-luppo e li porge infine, attraverso la sua realizzazionescenica, a un pubblico. Un testo apre spesso ferite chevorremmo non vedere, che vorremmo non sentire. Maun Teatro 'indolore' non serve a nessuno.»Caspanello, nella scrittura e nella messinscena,ritaglia, isola, zooma su microcosmi da cui ilvivere quotidiano in sterili routine ci distrae: ilnucleo di un rapporto amoroso, la perditadella dimensione della fantasia, il disgregarsidella famiglia conseguenza di un più generaledisgregamento sociale. E così le storie e lescene sono bolle isolate da spazi e tempi, incui c'è un fuoricampo sempre presente e altret-tanto importante, quanto ignoto e spavento-so. «Mi sono sempre chiesto: ma noi come comunichia-mo, lo sappiamo ancora fare, il nostro parlare è ancheparte del sapere ascoltare, o è soltanto l’urgenza male-detta di volere imporre ad ogni costo e sopra ogni cosa

rassegna presso il Teatro di Messina). Abbiamo due degli autori più importanti delladrammaturgia italiana contemporanea: Scimone eCaspanello. Direi, anzi, se si considera (come iofaccio) Nunzio (1994) di Spiro Scimone qualemomento inaugurale della straordinaria stagionedrammaturgica attuale, che Messina ha avuto unafunzione pionieristica.»Quale valore, quale posizione e quali

caratteri peculiari riconosci alla produ-

zione di Tino Caspanello e della

Compagnia Pubblico Incanto?

Di primaria importanza. Per caratteristiche diefficace lirismo, per prolificità dell'autore in que-

e persona un ego smisurato che, persino grammatical-mente, non va oltre io? Quale è il confine tra una veracomunicazione e 'la colla acustica' che ormai ci circon-da e ci pervade?»Dopo Mari arrivano Rosa, 'Nta ll'aria (pubbli-cato dalla casa editrice Minimum Fax nel volu-me 'Senza corpo', a cura di DeboraPietrobono), Malastrada (segnalato al PremioDante Cappelletti; Premio Legambiente; pub-blicato su Hystrio n. 4 – 2010), Fragile (pubbli-cato su Glamour, giugno 2009) e infine ilnuovo Interno.Testi che possiamo definire della “maturitàdella scrittura” per Tino che, essendo ancheregista e attore nella Compagnia, coincide conuna maturità della messinscena. Nonostante,infatti, nei due ultimi testi si sia abbandonata lalingua siciliana per tornare all'italiano, lo stile, ildiscorso, la poetica di Caspanello restano

assolutamente chiari: attraverso gli spettacolidel Teatro Pubblico Incanto vuole «raccontare,semplicemente, mettendo la lente di ingrandimento sufugaci percezioni quotidiane e ingrandendole fino a tra-sfigurarle in storie in cui si riflette tutto il macrocosmo».Dispiace non poterne parlare più a lungo, e fafelici non poterne parlare più a lungo, dalmomento che le parole sul teatro lascianosempre con il desiderio di vedere quel cheincuriosisce. Magari, perché no, in qualchefutura retrospettiva in Italia o da qualche partein Europa.

stione, per la presenza di una delle migliori attri-ci siciliane (la straordinaria Cinzia Muscolino).Credi che sia, quello di Caspanello, un

teatro innovativo?

Quali sono i riferimenti riconoscibili a

modelli passati ?

È un teatro innovativo, senza timori reverenzialinei confronti della tradizione, ma capace di con-frontarsi con essa.Una singola parola per definire ogni

singolo testo di Caspanello che hai

avuto modo di vedere (o leggere).

Mari: l'abisso; Rosa: l'orizzonte; 'Nta ll'aria: ilconfine; Malastrada: l'apocalisse; Interno: il buio.

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zoe ama la modae si Pone come

oBiettivo di sosteneree Promuovere con

entusiasmo la nuovagenerazione di stilisti

siciliani.sei anche tu un “giovane” talento? hai disegnato e/o prodotto una collezione anche piccoladi abiti o accessori (borse, calzature, gioielli, etc.)?allora entra a far parte del nostro laboratorio di modavirtuale iscrivendoti alla factory di:trame sicilianeil marchio registrato di zoe magazine che ha già portato per5 stagioni a Parigi durante la fashion week i migliori stilistie creativi provenienti da tutta la sicilia. ad ottobre la viedizione di trame siciliane per la prima volta si svolgeràa Palermo e avrà come protagonisti i giovani che in siciliacreano la moda, che la amano ed anche coloro chela indossano. un numero speciale di zoe sarà dedicato allamanifestazione. se vuoi partecipare o per saperne di piùcontattaci:

[email protected]: 091325206

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Trame Siciliane IV Atelier Richelieu, Parigi. Abito Ki2

Parte ad agostoil fashion castingper le modelledi trame sicilianescrivici:[email protected]

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book.stop(segnalibro)

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Storie di città, protagonisti che sintetizzano i luoghi, perché le città,come dice Cees Nooteboom sono fatte “di tutto ciò che vi viene detto,sognato, distrutto, vissuto”

ensi di restarci qualche giorno e non riesci più ad andar via. Perché la gente e i luoghi,a Cuba, hanno una complessità e un’intensità che non si possono riassumere conpoche chiacchiere. È quello che è successo al cartoonist tedesco Reinhard Kleist: le suequattro settimane previste a Cuba diventano quattro mesi e Kleist realizza un diario che

racconta le contraddizioni di un paese attraverso le parole, i disegni, il fumetto.

reinhard KleistHabana. Un viaggio a Cuba, Black Velvet

A cura di Alli Traina

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incitore del prestigioso Russian Booker Prize nel 2009, “Il tempo delle donne” di ElenaCizova arriva anche in Italia. Una magnifica storia che ha come protagoniste donne conetà, idee e vite diverse, ma tutte ricche di una dignità, d’una durezza e d’una tenacia sor-prendenti.Primi anni Sessanta, San Pietroburgo è Leningrado, Stalin ha lasciato un clima di paura

e sospetto che si è insinuato nell’anima e nel modo d’essere dei russi. Sono i tempi in cuiavere un appartamento tutto per sé è un sogno di pochi privilegiati o delle famiglie numerose. AdAntonina e a sua figlia Sjuzanna viene così assegnata una camera. In casa già abitano tre anziane donne,la cui esistenza ha visto la Russia degli zar, il bolscevismo, la Rivoluzione, l'assedio di Leningrado e glianni dello stalinismo. Le vite di queste donne si intrecciano indissolubilmente e restituiscono una rifles-sione intensa e struggente sul senso della storia e della memoria. Ogni personaggio pare essere unametafora della Russia. Prima di tutto la piccola Sjuzanna e la sua mancanza di voce, di parole, così comemuti erano in quegli anni i russi che non potevano raccontare quello che pensavano o vedevano. Tuttoil romanzo – con i suoi personaggi, la fabbrica, il gelo e la neve, le storie e i metodi per arrangiarsi – èin realtà un grande affresco della Russia, del suo carattere. Un romanzo così ben strutturato da riuscirea sentirne il suono.

elena cizovaIl Tempo delle donne, Mondadori1-

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alli Traina“Hotel Metropole”,Gioia Gange editore

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"La parte migliore della nostra memoria è fuori di noi"Marcel ProustLa memoria è una materia pericolosa, è un velo sottilissimo che può avvolgerci completamen-te e allo stesso tempo lasciarci scoperti. Per chi si scrivono le pagine di un diario? Per se stessi?

Per chi verrà dopo di noi? A volte lo si fa solo per tenere traccia di quello che ci accade, altre volte lo scorre-re del tempo ha bisogno di essere spezzettato, sbriciolato e poi cristallizzato in una forma scritta per esserecompreso fino in fondo. Cosa succede allora se quello che abbiamo davanti agli occhi, i ricordi che ci trovia-mo ad attraversare, fanno parte della vita di qualcuno che neanche conosciamo? Una sorta di déjà vu al con-trario: vedere, sentire, percepire delle immagini, delle sensazioni e non riuscire in nessun modo a capire dadove vengano. Gli scherzi della memoria non sono forse questi? È attraverso l’eco di un passato che non leappartiene, non ancora, che Leena - la giovane protagonista del romanzo - si ritrova in viaggio verso Taorminadistante da Rauma (la sua città) quasi 4000 km. Ma è una distanza che funziona all’inverso: più è distante lameta e più sembra esserci una forza che la spinge a raggiungerla. Un viaggio che la allontana dalla sua casa,dai suoi ricordi, dalla vita di tutti i giorni ma che la porta vicino, sempre più vicino a una nuova consapevolez-za, a una nuova Leena. Hotel Metropole racconta un mistero, un mistero che attraversa l'Europa e raccontadi un viaggio, nascosto dentro un altro viaggio: dall'estremo nord della Finlandia al sud della Sicilia, dal buiodi Rauma alla luce quasi accecante di Taormina, dalla menzogna alla verità, dalla periferia dell’esistenza fino alcentro pulsante della propria vita. Il libro prende le mosse da una vicenda in bilico tra storia e leggenda lega-ta a Taormina e ad un suo albergo, l’Hotel Metropole: si dice che tra le sue mura sia nascosto un preziosoanello, trovato nel primo Settecento nella chiesa di San Pancrazio. Al centro del romanzo le storie di due donneche portano lo stesso nome – Leena Sonck – ma che sono distanti un secolo. La narrazione si svolge su duepiani temporali. Il presente (gli anni 2000) raccontato attraverso l’io narrante della protagonista e il passato(l’inizio del 1900) vissuto dalla bisnonna che non ha mai conosciuto, narrato nei diari che la giovane trovanascosti nel doppio fondo di un baule. Leena alloggerà all’Hotel Metropole , proprio lì dove un secolo primaaveva alloggiato la sua omonima antenata. L’albergo è un guardiano muto, conosce tutti i segreti degli ospitiche nei secoli vi hanno soggiornato, le sue pareti sono tappezzate di memoria. È come se la stanza del 1900e quella del 2000 esistessero in una sorta di spazio fuori dal tempo, che deforma il tempo stesso e in cui le duedonne e le loro vite si sfiorano senza mai toccarsi. La giovane Leena legge, rilegge, studia i diari della bisnon-na in una camera dell’hotel: guarda il tramonto, osserva la piazza, è da quella stanza che riesce a trovare il sensoche stava cercando, è li che in preda all’eco delle emozioni della bisnonna vede i luoghi e i personaggi che leiaveva incontrato ai primi del ‘900 e riesce a “vederli” proprio perché all’interno di quella cornice. L’hotel ha lechiavi per trovare la soluzione di un piccolo grande mistero che dura da generazioni. Le sue stanze, i suoi cor-ridoi, il portone monumentale come un coro di una tragedia greca aspettano solo un segno per raccontare ilfinale della storia, ma è un canto che solo una persona è in grado di sentire, di capire. Le due donne sono unalo specchio dell’altra. Gemelle siamesi unite dallo stesso nome e da un anello che le unisce e insieme le sepa-ra. Un anello che non lega solamente le due donne ma tutti i personaggi del romanzo. Un oggetto che di soli-to è contenuto in una piccola scatola ma che, nella storia del libro, invece contiene e racconta tantissime sto-rie. Un anello che sembra possedere chi lo possiede più che essere posseduto. Ripercorrendo la storia dellabisnonna Leena Sonck avrà modo così di comprendere meglio se stessa e la sua storia. Alla fine porterà a ter-mine un viaggio che le permetterà di entrare a far parte e di conoscere finalmente la storia della sua antenatache era rimasta incompiuta, incastrata negli ingranaggi del tempo. La Leena del 2000 riuscirà a dare risposta adegli interrogativi che per quasi un secolo erano rimasti incompresi. Una storia che contiene un’altra storia checontiene un’altra storia che…Un avvincente giallo che ricomincia proprio quando sembra essere stato appe-na risolto. L'Hotel Metropole, silenzioso testimone degli eventi, è l'unico a conoscere le risposte.Volete unastanza anche voi?.Michele Dotto

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Gli abiti del servizio indossati da Vittoria sono:La Stupenderia

Via Gaetano Daita, 13/a. PalermoTel: 0916115348

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cuoreverde

a cura di gioia gangefoto fatos vogli

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Gli abiti del servizio indossati da Vittoria sono:La Stupenderia

Via Gaetano Daita, 13/a. PalermoTel: 0916115348

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Collezione Pre-Fall 2011CèlineIn esclusiva a Palermo daTorregrossa Libertà

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Pale o lemon,pop o old

il giallo si macchia di trame inedite per l’estate

a cura di Gioia Gange

il valzer(del canarino)

Dall’alto in senso orario: paletteYves Saint Laurent, HandbagsBalenciaga, micro knitwear Le MontSaint Micheal e collant Neon su urba-noutfitter.com, infradito Missoni,decollete con plateaux DicoCopenaghen, spille Lady Gaga,BoyGeorge e David Bowie sucolette.fr, le vernis Mimose Chanel,ciondolo portaregalo Tiffany & co.

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Il mosaico trasforma le pieghe, Bisanziocalca le passerelle

è tempo di impero perl’occidente

a cura di Gioia Gange

sulla viaDall’alto in senso orario: Tiara e collaneChanel, amuleto portafortuna Blesslev,bracciale Bisanzio e sandalo Chanel, han-dbag con disegno in oro Céline, fermagliocon coniglio Katie Hillier. Chanel, Céline, in esclusiva a Palermo daTorregrossa Libertà.

dell’oro

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Collezione Pre-Fall 2011ChanelIn esclusiva a Palermo daTorregrossa Libertà

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PrettyPrincess

lo stile casiraghiche ha conquistato il

mondola principessa per antonomasia, nono-stante le ultime arrivate delle coroned’oltre Manica. Lo stile inconfondibileunisce l’eredità holliwoodiana della

nonna al fascino italiano del padre. CharlotteCasiraghi la prima ad aver indossato gli abiti deldesigner italiano Gian Battista Valli che si vociferasia in procinto di ricalcare i passi del conterraneoGianfranco Ferrè alla maison Dior dopo la bruttaseparazione da John Galliano è la nuova icona distile dell’estate 2011.Colletti Delfina Delettrez l’ultimo must nel mondo della jewellery.

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Messicoe musica

il gusto Per l’amuletodiventa cool

eggende e miti colorano le strade a sud diTiguana. Che si tratti di spiriti o che si trat-ti di storie l’importante è che portino for-tuna. Sienna Miller tra tracolla, monili egilet in cuoio intrecciato ha già superato la

frontiera degli States. Tra polvere e camperos ègiunta l’ora di trovare l’accessorio giusto.

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Dall’alto: bracciale con scheletri portafortuna Vanessa Arizzaga, collanaYves Saint Laurent, bracciali in metallo e cime colorate AurelieeBiedermann, handbags Roger Vivier.

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el 2003 il brand TedescoK1X decise di legare la pro-pria immagine ad un proget-to per i Ballers della Sierra

Leone con una collezione dedicata alpaese Africano . Il progetto è ben docu-mentato da un fantastico video girato daK1x in occasione del lancio della colle-zione con i testimonials scelti per rappre-sentare ormai il mitico slogan “play hard,don’t embarrass our products” ovvero “Giocaduro non imbarazzare i nostri prodotti”proprio a significare lo spirito ruvido econcreto che il brand K1X vuole tra-smettere. A distanza di 6 anni , K1X harispolverato l’idea Sierra Leone per lanuova collezion , evidenziando come glielementi, i colori e l’esperienza Africanaabbiano ancora un influenza ancora pro-fonda sulle nuove tendenze dell’aziendatedesca. Pilastro di questo rilancio è statoil rinnovamento di un modello di scarpeda Basket da sempre punta di diamante diK1X ovvero le “Chiefglinder” rinnovatecon la dicitura Free Town e lanciate sulmercato l’agosto scorso.

K1XSierra Leone DCAC Pack

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Foto: Hasse Nielsen

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StarGazer

dolce & gaBBanaPunta in alto

fin soPra le stelle

l cielo notturno di una serenata al chiaro diluna. Stelle e musica sono le protagonistedell’autunno/inverno 2012 siglato daDolce & Gabbana. Accessori must dellastagione le decolletè con spartito musicale,

la miniborsa-marsupio e il foulard con stampaanimalier e stelle. In esclusiva a Palermo da Torregrossa Libertà

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Collezione Fall/Winter 2012Dolce &GabbanaIn esclusiva a Palermo daTorregrossa Libertà

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L’anima tra iCAPELLI

Le parisienne:guida allo shopping

di INES de laFressange

Se vuoi riconoscere una donna dai suoi accessori partidalla testa. Jennifer Ouellette famosa per aver personaliz-zato capo e copricapi di Sarah Jessica Parker e le altre diSex and the City ha inventato per l’estate 2011 una colle-zione tutta dedicata ai cerchiettti

I consigli, semplici, pratici, utili, si snodano con estrema facilità accompagnati dadivertenti illustrazioni della stessa autrice. Nessuna traccia del tanto chiacchieratosnobismo parigino. I capitoli si dividono tra consigli di stile, trucco, cura di sé e dellapropria casa, e vere e proprie guide allo shopping e alla vita nella città più femmini-le di sempre. La piccola guida allo chic di Inès de la Fressange, ha superato a pienivoti la selezione di Arstcrylique Mode e si aggiudica uno dei posti più alti tra le guideallo stile, superando senza dubbio The little black book of style di Nina Garcia.Un libroda tenere sempre in vista, da rileggere nei momenti di insicurezza e dubbio e da por-tarsi dietro quando si fa shopping.

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Intothe WILD

I colori imitano la natura. Il corallo o il verdealga, il turchese fondale o il grigio. Lo stile è libe-ro nella moda da spiaggia.

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Dall’alto in senso orario: costume intero Rasurel, bikini Valery Blu,costume intero La Perla, bikini e caftano stampa etnica Rasurel,bikini a fascia Valery Blu, costume intero La Perla .Tutta lo beachwear di questo servizio è in vendita presso la Boutique desCorsets. Via M.se di Villabianca 106/112, Palermo

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Acqua Funa cura di Antonia De Capua

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Sea Salt Primerl’effetto bagnato di DavinesPrimer Acqua di Mare è uno styling spray a base di sale marino. Proprio grazie alle proprietà rimineralizzanti del Sale Marino e aduna naturalissima miscela di sali dona ai capelli pienezza e corpo garantendo un finishing mat. Le proprietà dei sali marini aggiungo-no texture ai capelli, per un look spettinato sbarazzino ed energico “come in spiaggia”. Da applicare sui capelli bagnati o asciutti, per-mette di disegnare corpose onde naturali combattendo l’effetto elettrostaticità. Sea Salt Primer, Davines € 22,30

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Acqua Fun

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a cura di Antonia De Capua

2Acque Micellari: la nuovaformula struccante di SVR

Nuove dai Laboratoires SVR le ACQUE MICELLARI sono formule innovative che per-mettono di struccare velocemente e delicatamente viso, occhi e labbra con un prodottounico e senza risciacquo. Garantiscono una detersione perfetta, anche per le pelli più sen-sibili e reattive. Hanno infatti un ottima tollerabilità ed eliminano tutti i tipo di make-up,anche waterproof! Le micelle sono aggregati molecolari che eliminano efficacemente leimpurità e tutti i tipi di maquillage. Si tratta di piccole sfere costituite da tensioattivi, mole-cole che detergono dolcemente. Presentano 2 estremità diverse :- Una testa idrofila che attira le sostanze solubili nell’acqua (cosmetici, molecole dell’am-biente, pelle)-Una coda idrofoba che attira le sostanze grasse (sebo, siliconi, olii)Le micelle, cariche di impurità si attaccano al cotone che le elimina. Eliminano efficace-mente ogni tipo di maquillage, anche waterproof, nel rispetto del film idrolipidico.

Acqua Attiva AssolutaCollistar (Nuova formula)Dedicato all’uomo elegante, sofisticato o semplicemente all’uomo chevuole esaltare il suo lato più magnetico, ACQUA ATTIVA ASSOLU-TA è una nuova magistrale composizione nella quale rivive l’anima fre-sca, aromatica e mediterranea di ACQUA ATTIVA. Un’intrigantecombinazione di intensità e freschezza esaltata da note legnose digrande qualità, arricchite da caldi e avvolgenti sentori ambrati. La pre-senza nell’architettura olfattiva dell’assoluta di Cipresso di Toscana,una materia prima nobile utilizzata nella sua parte più pura e concen-trata, è la sua vera firma. Un omaggio al gusto italiano unico e alla ric-chezza dei suoi paesaggi.

Fluido della Felicità CollistarUn fluido vellutato che idrata la pelle rendendola morbida, setosa e deliziosamente profumata. Gli oli essenziali ed estratti mediterranei svolgono un’azione rigenerante, arricchita dalle proprietà idratanti ed emollienti del latte di mandorla.

4Acqua attiva assoluta Collistar: € 47,00

3Fluido della Felicità, Collistar € 28,00

Acqua Micellare Provegol, SVR € 16,30

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LIBRI

uesta mostra esplora l'"aesthetic movement" che, nell'Inghilterradella seconda metà del XIX secolo, si prefigge lo scopo di sfug-gire alla bruttura e al materialismo dell'epoca, tramite una nuovaidealizzazione dell'arte e della bellezza. Pittori, poeti, decoratorie autori enunciano una nuova concezione di un'arte liberata dai

principi di obbedienza e dalla moralità vittoriana e non priva di sensualità.Dagli anni sessanta del XIX secolo all'ultimo decennio decadente del regnodella regina Vittoria, che si spegne nel 1901, questa corrente è oggetto di stu-dio a cominciare proprio dalle opere emblematiche di Dante Gabriel Rossetti,Edward Burne-Jones e William Morris, James McNeill Whistler, Oscar Wildee Aubrey Beardslaey. Tutti gli artisti appena menzionati portano avanti lamedesima ricerca che unisce la creazione artistica all'arte di vivere e che trovafecondi terreni di espressione nel campo della fotografia, in quello delle artidecorative, dell'abbigliamento e della letteratura.

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C e r c h i Z o e ? V i s i t a n e l s i t o w w w. z o e m a g a z i n e. n e t ,

l ’ e l e n c o d e g l i i n d i r i z z i d o v e t r o v a r l o i n t u t t a I t a l i a

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Bellezza,

morale e

volutta

nell’Inghilterra di Oscar Wilde

Dal 13 settembre al 12 gennaio 2012

MUSEO D’ORSAY

Parigi

È un miracolo che un'immagine di una frazione di secondo rubata alla banalitàdel difficile vivere quotidiano, possa travalicare i confini della resistenza che oppo-

niamo al dolore, delle distanze che usiamo frapporre fra noi e gli ultimi». La frase sinte-tizza l'essenza della mostra fotografica "Questi occhi hanno visto. Il diario di un medicovolontario" alla Casa della Memoria e della Storia di Trastevere dall'8 luglio al 7 settem-bre 2011. A pronunciarla è l'autore degli scatti in esposizione, Maurizio Piazza, speciali-sta ortopedico traumatologo, che da diversi anni effettua missioni brevi al servizio dellaONG Medici con l'Africa Cuamm - la più grande organizzazione italiana di promozio-ne e tutela della salute delle popolazioni africane - operando soprattutto in Etiopia pres-so il Reparto di Ortopedia dell'ospedale San Luca di Wolisso. La mostra è promossa daRoma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, DipartimentoCultura, U.O. Strutture Culturali - Servizio Programmazione e Gestione Spazi Culturaliin collaborazione con Zètema Progetto Cultura e Medici con l'Africa Cuamm ed è inclu-sa fra gli eventi della 34esima edizione dell'Estate Romana. L'esposizione è curata daGiulia Turano.

« questi occhi

hanno visto

Il diario di un medico

volontario

Dall’8 luglio al 13 settembre 2011

CASA DELLA MEMORIA

Roma

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C e r c h i Z o e ? V i s i t a n e l s i t o w w w. z o e m a g a z i n e. n e t ,

l ’ e l e n c o d e g l i i n d i r i z z i d o v e t r o v a r l o i n t u t t a I t a l i a

Per tutte le mostre e altri eventi

legati all’arte visita il sito

www.zoemagazine.net

a tradizione della maglieria è al centro di una gran-de mostra organizzata dal Museo della Moda diAnversa –Momu. Unravel.Per la prima volta siguarda al ruolo della maglieria nel settore, a dimo-strazione della popolarità ottenuta sia sulle passe-

relle sia nella vita quotidiana. Così è in esposizione un’ampiaselezione di capi e accessori in maglieria provenienti da tutto ilmondo, dalla fine del XIX secolo a oggi. Un doppio binario,storico e tematico, svela sia l’aspetto creativo sia quello produt-tivo della maglieria, attraverso modelli d’archivio di ElsaSchiaparelli, Coco Chanel e Jean Patou, passando per i protago-nisti della moda internazionale, come Vivienne Westwood,Sonia Rykiel, Comme des Garҫons, Raf Simons, Maison MartinMargiela. Senza naturalmente trascurare i nomi italiani comeMissoni, Krizia e Prada e i giovani talenti come SandraBacklund e Mark Fast.

a mostra affronta il percorso artistico delMaestro, da una rigorosa indagine sulla rap-presentazione di se stesso fino allo sviluppodelle collaborazioni creative che caratterizza-

no anche la sua attuale ricerca.Le opere sono allestite in tre gruppi principali. I Quadrispecchianti e i Plexiglass sono esposti insieme rispettando ilraggruppamento concettuale pensato in origine dall'artista.Gli Oggetti in meno, gli Stracci e le opere della serie Luci eriflessi, sono disposti insieme in un unico ambiente. Unospazio a parte è riservato alle Azioni e Performance degliartisti del gruppo teatrale Lo Zoo e ospita oggetti di scenalegati alle performance, documentazioni fotografiche evideo.

michelangelo

Pistoletto: da

uno a molti,

1956-1974

Fino all’ 11 agosto2011

MAXXI

Roma

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TRA CIELoE MUSICA

rancesco Piazza giovane talento della fotogra-fia ha vinto il 3 premio del concorso interna-zionale Visual Art di Piazza Armerina. Eccolo scatto vincitore f

unravel.

Knitwear in fashion

Fino al 14 agosto 2011

MOMU MODE MUSEUM

Anversa

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Zoe MAgAZInE n. 31- Anno X- 2011

Registrazione Tribunale di Palermo n. 14 del 10/07/2002

Direttore editoriale/ Director in chief: Gioia Gange

Direttore responsabile/ Director:Rossana Campisi

Coordinamento editoriale/ Editorial coordinator:Antonella de Rinaldi

Testi/Words:Ludmilla Bianco, Giulia Carcani, Sergio Cataldi,

Germano D’Acquisto, Marco De Masi, MicheleDotto, Cristina Galasso, Daniela Gambino, Luca

Lucchesi, Marco Pernice, Mimmo Quaranta, Alli Traina,Andrea Trimarchi, Silvia Zammitti

Fotografie/ Photography: Rhett Butler, Pauline Niks, Fabio Sciacchitano, Alli

Traina, FatosVogli.

Collaboratori internazionali/ International Contributors: Matthew Barker, Rhett Butler, Pascale De Baker,

Pauline Niks, Claudia Rech, Hella Wenders.

Illustratori/ Illustrators: Margot Falzone.

Traduzioni/ Traslation: Nathalie Blanckaert, Michele Dotto.

Direttore marketing/ Marketing management: Alberto Gange.

Pubbliche relazioni/P.R.:Licia Guccione

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2011Spri

ng/Summer