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Page 1: Buccirosso: «La Basilicata è il posto ideale per fare cinema»

Mercoledì 25 febbraio [email protected] 45Mercoledì 25 febbraio 2015

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Danza e Sassi negli scatti di Antti Kairakari e Antti Kaarlela

Con “Whatever Galleria II”Matera incontra la Finlandia

MATERA- La fotografia, potente mezzoespressivo, coglie il genius loci della cittàdei Sassi, per fermare in scatti in bianco enero e a colori, l’esperienza di condivisionedelle culture italiana e finlandese. E’ questala cifra del progetto fotografico “Whatevergalleria II” degli artisti Antti Kairakari eAntti Kaarlela.

Ospiti a Matera della Residenza degli arti-sti finlandesi, Antti Kairakari e Antti Kaar-

lela hanno proseguitola loro ricerca con lacollaborazione dei cit-tadini materani: ne ènata una mostra foto-grafica composta daritratti e interpreta-zione dello spirito diun luogo unico comegli antichi rioni in tu-fo, i Sassi di Matera.

Una mostra che sa-rà aperta al pubblico –con ingresso gratuitooggi e domani, dalle18 alle 22. Allestitanella Residenza degliartisti finlandesi, invia San Pietro Barisa-

no a pochi metri di distanza dalla Casa Cava,la mostra sarà l’occasione per conoscere eper poter dialogare con i due artisti finlan-desi Antti Kairakari e Antti Kaarlela.

«Whatever galleria II – spiegano AnttiKairakari e Antti Kaarlela – è il prosieguodel nostro lavoro di ricerca sui volti dellepersone, sul linguaggio del corpo e sullaforza che i luoghi esprimono. Il progetto èiniziato in Finlandia, – raccontano Kairaka-ri e Kaarlela – giunti a Matera, dove grazieal protocollo d’intesa fra il Centro di promo-zione delle arti di Oulu e la Fondazione Sassidi Matera abbiamo avuto l’opportunità di vi-

vere l’esperienza unica di soggiornare neiSassi e di conoscere la gente di Matera, ab-biamo deciso che questo era il luogo giustoper proseguire il nostro progetto. Grazie al-la Fondazione Sassi, abbiamo potuto cono-scere da vicino i materani: sia le persone co-muni, che abbiamo fotografato in una seriedi ritratti, sia alcune ballerine, che ci hannoaiutato nella realizzazione del progetto foto-grafico». La coreografa Rossella Iacovone ele ballerine Serena Di Lecce, Antonella Aloiae Federica Lepore, dell’associazione artisti-co-culturale “Ballet School” sono state le in-terpreti di questi scatti ambientati nei Sas-si.

Il progetto fotografico di Antti Kairakarie Antti Kaarlela proseguirà in Finlandia,dove la prossima estate i due artisti presen-teranno la mostra “Whatever galleria III”,una mostra in cui saranno presenti anche lefotografie scattate a Matera.

re.ma

Due degliscatti deifinlandesiKairakari eKaarlela

Per l’attore, che nel film è uno strampalato camorrista, «La Basilicata è il posto ideale per fare cinema»

Carlo Buccirosso,“Noi, e la Giulia”

Il “calabro -lucano” Antonio Mondaè il nuovo direttore artistico del Festival di Roma

di FRANCESCO ALTAVISTA

CARLO Buccirosso è uno di queigrandi attori che nel cinema sonocapaci di far evolvere un film, untocco di nobiltà recitativa, un ger-mogliare di magia d’emozione: è unvero maestro specie in teatro. Maanche il cinema gli sta dando gran-di soddisfazioni; adesso è tra i pro-tagonisti di “Noi e la Giulia” -in pro-grammazione in questi giorni- chelo vede nei panni di uno strano ca-morrista. Oltre a questo film diret-to da Edoardo Leo, Carlo Bucciros-so è stato in Basilicata - più o menonello stesso periodo- anche per gi-rare “La Grande seduzione”di Mas-simo Gaudioso, in uscita nei prossi-mi mesi. Questo il pretesto perascoltare le sue impressioni sullaLucania, sul cinema e sul film “Noie la Giulia”, in un’intervista con ilQuotidiano del sud.

Carlo, lei è un noto perfezioni-sta nelle sue commedie, facendoappello al suo animo critico, qualisono i punti forti di ” Io e la Giu-lia”?

«La storia e i personaggi che so-no ben descritti e delineati. Poi an-che il cast, tutti gli attori sono statiben scelti e sono molto bravi. Diffi-cilmente Edoardo Leo avrebbe sba-gliato questo film con tutta l’atten -zione che ha messo nel leggere il li-bro e poi nel calibrare e nel studiareil film».

Lei nella pellicola è Vito, un ca-morrista. Come ha costruito que-sto personaggio sui generis?

«E’ un personaggio che mi è pia-ciuto subito, perché si poneva nelfilm in maniera forte: è il probabileguastafeste. Mi piaceva entrarecon un atteggiamento arrogante arompere l’atmosfera di questogruppo di uomini che avevano deci-so di cambiare vita. Giorno pergiorno sono entrato nel personag-gio, poi è un film girato in sequen-za, la sensazione è stata quasi comerecitare in uno spettacolo teatrale,capita raramente nel cinema».

E’ stato in Basilicata per gira-re, che idea si è fatto di questa re-gione e di Matera la città capitaleeuropea della cultura 2019?

«E’ un posto ideale per girare deifilm e fare cinema. Non soltantoperché la gente è molto disponibileed entusiasta, ma ci sono dei postiincantati che si adeguano ad ogniepoca. La Basilicata è una terra sen-za età, fatta di umiltà e sofferenza.Devo dire che Matera l’ho conosciu-ta poco perché abbiamo girato inun casale in periferia. Ci sono anda-to a cena due volte, quel poco che hovisto, pur non avendola vissuta, mifa immaginare e pensare che siauna città magica nel vero e profon-do senso della parola».

In teatro lei ha scritto comme-die che sono andate ad occuparsidi temi forti che hanno rotto unpo’ con la tradizione partenopea.Di cosa si dovrebbe occupare il ci-nema?

CALABRESE di origine, ma con un saldo lega-me con la Basilicata (da molti anni ha casa a Ma-ratea e una profonda amicizia con Gaetano Cap-pelli), lo scrittore e docente universitario Anto-nio Monda, curatore di celebri retrospettivepresso le più prestigiose istituzioni culturaliamericane, è il nuovo direttore artistico del Fe-stival internazionale del Film di Roma che que-st’anno giunge alla decima edizione.

Lo ha nominato il Consiglio diamministrazione della Fondazio-ne Cinema per Roma, compostodal presidente Piera Detassis (inrappresentanza del Comune diRoma) e da Laura Delli Colli (inrappresentanza della Regione La-zio), Giancarlo Cremonesi (Came-ra di Commercio), Carlo Fuortes(Musica per Roma), Roberto Ci-cutto (Istituto Luce Cinecittà).

«Sono molto lusingato e onora-to per questa nomina e ringraziotutti coloro che hanno avuto fidu-cia in me - ha detto Antonio Mon-da - Mi aspetta un'avventura im-pegnativa e bellissima. D'accordocon Piera Detassis ho l'intenzionedi riportare questa magnifica

realtà all'idea originaria di Festa: non festival,quindi, ma una celebrazione appassionata delcinema, nella sua duplice realtà di arte e indu-stria. In questa occasione un pensiero pieno diaffetto e gratitudine va a Gillo Pontecorvo, cheventi anni fa ha avuto fiducia in me e mi ha chie-sto di organizzare le prime retrospettive al Mo-MA, il Lincoln Center e il Guggenheim».

Antonio Monda insegna nel “Film and Televi-

sion Department” della New York University,presso la cattedra che è stata anche di MartinScorsese.

È autore di numerosi romanzi, tra cui L’Ame -rica non esiste (vincitore del premio Cortinad’Ampezzo), La casa sulla roccia, e di saggi (Lamagnifica illusione, Conversazioni su Dio, Il pa-radiso dei lettori innamorati).

La sua prima attività lavorativa è nel cinema,come assistente di Paolo e VittorioTaviani ne La Notte di San Loren-zo. Successivamente ha diretto ilfilm Dicembre, presentato allaMostra Internazionale d’Arte Ci-nematografica di Venezia, e rea-lizzato numerosi documentari.

Monda collabora alla paginadella cultura de La Repubblica, altelegiornale de La7, alle rubriche“Central Park West” su RaiNews24 e “Un film al mese” su L’UomoVogue. Insieme a Maurizio Moli-nari, ha condotto la trasmissionedi approfondimento del Tg5 “Let -tera da New York”. I suoi pezzi so-no stati pubblicati da The Paris Re-view, Fiction, The Common, Vani-ty Fair e Nuovi Argomenti.

Carlo Buccirosso in una scena di “Noi e la Giulia”

Per l’inaugurazione dalla Palestina arriva Rima Almozayyen

A Venosa aperta la “Porta Coeli”di GIUSEPPE ORLANDO

VENOSA- La “Porta Coeli In-ternational Art Gallery– Cen -tro Studi della Cultura Mediter-ranea” si è trapiantata a Veno-sa e ha scelto come sede il sei-centesco “Palazzo Rapolla”, invico San Domenico. Come si ri-corderà avevamo dato la notizianell’annunciare la mostra diRima Almozayyen in Egitto, al-lestita, appunto da Porta Coelinella galleria d’arte “Art Loun-ge Cairo”. Nel cuore del centrostorico della cittadina orazia-na, prende vita un nuovo e sor-prendente allestimento, che ve-de una preziosa sezione di artesacra ed una di arte contempo-ranea che ospiterà di volta involta esposizioni di importantiartisti di pittura e di sculturadella scena nazionale ed inter-nazionale. In occasione dell’i-naugurazione della nuova loca-tion della galleria, si è tenuto ilvernissage della mostra di arti-

sti contemporanei dal titolo“Shamal”. Sotto i riflettori 9Paesi, 16 artisti, 32 opere dalMedio Oriente”. Protagonistidella interessante collettiva, al-lestita al secondo piano del Pa-lazzo Rapolla e che rimarràaperta fino al 15 marzo, artistiche provengono da Arabia Sau-dita, Qatar, Egitto, Libano,Giordania, Palestina, Iraq, Ku-wait, Bahrain. Al primo piano,nella sala intitolata a “Don Ma-rio Festa” che ospita la Via Cru-cis di Overbeck, in esposizionela preziosa collezione di santi-ni, che farà ritorno ad Acerenzaper essere restituita alla comu-nità che don Mario ha servitocome parroco per decenni.Hanno partecipato alla cerimo-nia di inaugurazione: Tomma-so Gammone, sindaco di Veno-sa; Aniello Ertico, direttore del-la Galleria Porta Coeli; VitoSantarsiero, presidente dellaPrima commissione della Re-gione Basilicata; Fiorella Fiore,

storico e critico d’arte. Ospitedella serata Rima Almozayyendalla Palestina. Nata come gal-leria d’arte nel 2011, oggi PortaCoeli si presenta come realtàmuseale privata con un’offertaartistica e culturale di ampiorespiro e di altissima qualità. IlCentro Studi della Cultura Me-diterranea promuove la cono-scenza della cultura antica econtemporanea dei paesi medi-terranei, di quelli nel “Sud” delmondo e riconosce una partico-lare attenzione alle realtà me-diorientali. Un’esperienza ric-ca ed eterogenea quella chePorta Coeli International ArtGallery offre ai suoi visitatori.Sono stati sottoscritti dei proto-colli internazionali per garan-tire attività laboratoriali e ascopo terapeutico. Confermateanche le esclusive mondiali conil monastero di Lepanto per l’e-sposizione delle icone bizanti-ne.

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L’artistapalestineseRimaAlmozayyenospited’onore allacerimoniad’inaugurazionedellagalleriad’arteinter nazione“PortaCoeli”a Venosa

I cuochi lucaniin gara

agli Internazionalid’Italia

UNA sfida all’ultimo piatto senza confi-ni per l’Unione regionale cuochi lucaniche hanno preso parte agli Internazio-nali d’Italia a Marina di Carrara.

I Cuochi Lucani hanno partecipato al-la gara gastronomica che ha visto lapartecipazione di chef provenienti datutto il territorio italiano ed estero che si

sono esibiti in diverse competizioni digastronomia: cucina calda e fredda, ar-tistico, gare a squadre e singoli.

Alla kermesse i Cuochi Lucani hannogià partecipato nelle diverse edizioniprecedenti conquistando diverse meda-glie tra cui l’oro nel 2009 con il Team diprofessionisti.

Come ogni anno gli chef e gli allievi sisono cimentati nella realizzazione dipiatti con le eccellenze enogastronomi-che del territorio lucano anche al fine divalorizzare una regione che annoveraprodotti che non hanno nulla da che in-vidiare agli atri territori, ottenendo nu-merosi apprezzamenti.

SOCIETÀ&C U LT U R AREDAZIONE: via Rossini, 287040 CastroliberoTel. 0984.852828 [email protected]

Il cast al completo del film di Edoardo Leo

«Bisognerebbe chiedersi di cosail cinema si dovrebbe occupare me-no. Il cinema troppo spesso si occu-pa delle stesse cose, escono dei filmin serie. Si ripropongono delle si-tuazioni perché si spera di andare aseguire e soddisfare quella che è l’e-sigenza di una precisa tipologia dipubblico. Bisognerebbe non segui-re questa tendenza ed andare a rac-contare il sociale indipendente-mente dalle esigenze del pubblicoche va al cinema. Bisogna esserepiù fantasiosi, più istinto, animo ecuore e meno moda».

Nel film “Noi e la Giulia”, treuomini si reinventano. Chi sareb-be stato Carlo Buccirosso se non

fosse diventato un uomo di teatroe cinema?

«Mi piaceva molto l’idea di fare ilcalciatore. L’ho praticato per anni emi affascinava molto il mondo delcalcio. Poi per tanti altri motivi hofatto altro e meno male, perché ilcalcio è diventato distante da comelo intendevo. Ero pure abbastanzabravo, giocavo a centrocampo, incamera di regia, tanto per cambia-re».

Concludiamo. Cosa è per lei laBellezza?

«La Bellezza è tutto ciò che in uneterogenea fusione di sentimenti esensazioni riempie il cuore».

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Antonio Monda