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Zeiss presentain anteprimale sue novità La rincorsa alla perfezione è una costante per offrirealla clientela varietà di scelta e stimolanti opzioninei binocoli come nelle ottiche di puntamentoe la Casa di Wetzlar ha invitatoa una prova un congruo numerodi giornalisti europei
di EmanueleTabasso
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1. Al poligono di Giessen c’è ancora pochissima lu-ce e piove: Achille Berti inizia le prove dei nuovi binocoli
2. La luce migliora senza tuttavia fermare la pioggia3. L’addetto alle linee di tiro spiega i particolari del
cannocchiale montato sulla carabina di prova4. Chi era perfettamente sicuro della collimazione
poteva esibirsi al tiro alle rose (finte): si spara al
cilindretto di cartone che le sostiene5. Pare che alla gentile dimostratrice della Zeiss qual-
cuno abbia domandato: “Ma è sicura che sia me-glio della concorrenza?” ottenendo questa emble-matica espressione
6. Esemplificata la praticità del nuovo piazzamento della rotella di regolazione: impugnando il vecchio e il nuovo binocolo il fatto risalta immediatamente
Sul magnifico zaino in loden, dono dell’azienda,spiccano i due nuovi modelli Victory HT da 8x e 10x
compatti, maneggevoli, ergonomicie con lenti HT d’avanguardia
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Organizzare nella settimana antecedente il Natale un ritrovo presso la sede di Wetzlar è stato un regalo particolarmente piacevole che la Zeiss, unitamente ai distributori nazio-
nali, ha offerto a una cinquantina di giornalisti europei di settore. Per l’Italia il dr. Achille Berti della Bignami SpA è stato anfitrione ed eccellente accompagnatore per cui il lungo viaggio in auto si è rivelato piacevole e interessante. Dopo un aperitivo in albergo si cena in un luogo affascinante ricavato dai locali del mulino di un’antica abbazia poco distante da Wetzlar: la grade-vole compagnia, il ritrovarsi fra persone conosciute e stringendo nuove amicizie fa trascorrere piacevolmen-te la serata senza ancora accennare alla sostanza del lavoro. La mattina successiva vede il trasferimento al poligono di tiro della Società dei Cacciatori di Giessen e dobbiamo dire che la Zeiss ha poteri quasi illimitati: in un bosco di varie essenze e quindi con diversa coper-tura nel sottobosco la pioggia ci accoglie copiosa, ma gli addetti ai lavori sono tutti ben attrezzati e, come ve-dremo, questo clima si rivelerà eccellente per apprez-zare le effettive possibilità dei nuovi binocoli illustrati dai responsabili aziendali a gruppetti raccolti di uditori. Si inizia dai nuovi Conquest HD 8x42 e 10x42, la fascia d’attacco al mercato dove per primo appare il nuovo disegno delle zone di impugnatura, con piccole diffe-renze nei raccordi di curvatura: sembrano insignifican-ti, ma l’alternarsi in mano un vecchio e un nuovo mo-dello convince che il particolare conta. Si è poi ampliato il campo visivo per migliorare il controllo del territorio (rispettivamente 128 e 115 m a 1 km); si è ridotta a 2 m la distanza di messa a fuoco per osservare nitida-mente i particolari anche degli insetti; la rotella di re-golazione è di sezione maggiorata per finezza e celerità di intervento; i materiali di elevata qualità e le forme, tutto Made in Germany, consentono leggerezza, 750 g, ed ergonomia; da ultimo il fattore di più alto interesse rappresentato dalle nuovissime lenti HD, cioè ad alta definizione, che trasmettono il 90% della luce in entra-ta consentendo, unitamente ai prismi Schmidt-Pechan e allo specchio dielettrico con superficie trattata, sia una definizione dei particolari di eccellente livello, sia
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la copertura prospettica del bersaglio, finissimo pallino rosso illuminabile con terza torretta di regolazione con manovra intuitiva e tamburo ribassato per minimizzare l’ingombro, e al termine il particolare tecnico più inte-ressante dato dalle lenti HT di cui abbiamo tracciato le caratteristiche per i binocoli della stessa serie. Innega-bile come una simile dotazione metta il cacciatore in posizione privilegiata per il raggiungimento dei risultati così come abbiamo potuto verificare nel poligono di tiro che ci ospitava: la pioggia e il cielo del nord, pros-simo al solstizio d’inverno, si sono rivelati un banco di prova efficace per determinare la validità dei nuovi prodotti: una interessante possibilità di scelta a quo-tazioni differenti, con prestazioni di tutto rispetto per i binocoli Conquest mentre per la serie Victory, binocoli e cannocchiali, si è su un piano assolutamente di verti-ce. Dopo le prove all’aperto che proseguono ancora nel pomeriggio ci si raduna in un locale del castello di Lau-bach dove i dirigenti aziendali spiegano ulteriormente gli indirizzi tecnici e commerciali sottolineando con giu-sta soddisfazione come l’annata che si sta chiudendo sia in assoluto la migliore, per fatturato e utili, nella storia del prestigioso marchio. C’è da immaginare quali saranno gli investimenti in ricerca e miglioramento del prodotto e della produttività che lo status di Fondazio-ne determinerà ai fondi in arrivo.
La giornata di caccia La giornata successiva è dedicata alla caccia nella riser-va prossima alla cittadina di Laubach dove siamo ospi-tati in piccoli alberghi familiari, confortevoli e ricchi di aspetti caratteristici: il nostro comprende una fornitissi-ma pasticceria, la nota Konditorei dove i peccati di gola pare siano ammessi in franchigia. Partenza e raduno alla casa di caccia ancora a notte: i cagnini fra le gambe dei conduttori hanno già quell’espressione di chi è sul lavoro e fugge le distrazioni, mentre fra i nostri accom-pagnatori e tutta la compagine dei cacciatori passano pensieri rivolti alla sorte che toccherà a ognuno. Il suo-no dei corni, affascinante e coinvolgente nell’atmosfera del tutto peculiare, dà inizio alla giornata: il capocaccia impartisce precise disposizioni sul comportamento, i settori di tiro a cui attenersi quando si sarà alle poste, la selvaggina catturabile e quella assolutamente da ri-spettare. L’attenzione non è mai troppa e, proprio da invitati, occorre non sbagliare nel classificare i capi che dovessero arrivare a tiro: un binocolo Victory ci accom-pagna per la prova sul terreno e si rivelerà eccellente nelle condizioni di luce assai variabili secondo le ore e le zone di osservazione. La prima posta, quella del-la mattinata, ad esempio è incastonata in una radura dove abbiamo prato seguito da bosco di arbusti e lati-foglie, una tagliata con piante diverse che tolgono pa-recchia luce e, alle spalle, un fitto bosco di abeti sotto a cui è quasi buio. Proprio lì arriverà l’unico selvatico della prima battuta e sarà un maschio di capriolo a cui non si può sparare: siamo a favore di vento e ci godia-mo nel binocolo lo spettacolo dell’animale sospettoso che, fermo fra i fusti delle conifere, cerca di localizzare
un valore crepuscolare che sarà molto apprezzato da-gli osservatori di quei selvatici che si muovono abitual-mente con luce molto scarsa. Si passa quindi all’esame dei Victory HT 8x42 e 10x42, i binocoli di vertice dove ritroviamo le stesse linee e la stessa ergonomia nei punti di presa ulteriormen-te valorizzate dal ponte di giunzione a doppio braccio entro cui è alloggiata la rotella di messa a fuoco: per la sua dimensione e, soprattutto, per la sua posizio-ne impugnando il binocolo, cade esattamente sotto il dito indice, totalmente libero da qualsiasi lavoro di sostegno dell’attrezzo, ed è quindi manovrabile imme-diatamente con notevole precisione. Si rivela apprez-zabile questo continuo movimento di ricerca del det-taglio, della finezza, del pur minimo effetto che tenda alla perfezione. Nei particolari vediamo l’impiego del magnesio per robustezza e basso peso, l’impugnatura anatomica di recentissimo studio, l’impiego dei prismi Abbe König, lenti FL per annullare le aberrazioni croma-tiche, e soprattutto lenti HT ad alta trasmissione di luce che, documentazioni alla mano, lasciano passare il 95% circa di quella in ingresso, contro un 91% scarso della migliore concorrenza. Il brevetto è della notissima ve-treria Schott che ne ha attualmente riservato l’impiego in esclusiva proprio alla Zeiss. Altri parametri vedono il campo visivo a 1 km pari rispettivamente a 136 e 110 m, la pupilla d’uscita di 5,3 e 4,2 mm, la messa a fuoco fino a 1,9 m, il peso di 785 e 795 g. Anche i cannocchiali della serie Victory HT contengo-no diverse migliorie: dal disegno esterno con oculare di minore sezione per non coprire la visuale al di sopra, può sempre tornare utile uno sguardo panoramico per aggiustare la postura e la direzione del fucile, reticolo sul secondo piano di immagine per limitare al massimo
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Un momento di ristoro nel tardo pomeriggio prima della conferenza in cui si spiegheranno a fondo i nuovi prodotti e le prospettive dell’azienda
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di una sera che arriva con anticipo rispetto alle nostre zone e ai nostri desideri. L’allestimento del tableau con le diverse diecine di capi catturati dal cospicuo numero di partecipanti avviene alla luce delle fiamme sprigio-nate dalle feritoie aperte nei tronchi infissi a terra: le insegne delle società venatorie del luogo, il contorno di tante persone, nuovamente il suono dei corni dan-no una veste ricca e importante alla cerimonia. Ancora una volta la Zeiss ha fatto le cose in grande dando una veste di degna sostanza e di magistrale cornice come davvero merita quella “Z” in campo blu le cui lenti ci osservano dallo spazio, ci scrutano nelle ricerche me-diche, ci accompagnano nella Natura e nella nostra passione venatoria. Parafrasando il detto di un celebre personaggio si può affermare che la Zeiss non è la per-fezione assoluta, ma la differenza fra le due entità non la si riesce a scorgere. n
la provenienza del disturbo della quieta pubblica, nel-la fattispecie quei terribili Jagdterrier, alti poco più di una spanna, che pervicacemente tentano di mettersi da presso. E pensare che in quella magnifica posta ave-vamo possibilità di tiro a 360°. Pazienza, si esaurisce il tempo e un pulmino passa a riprenderci. Una sosta presso la casa di caccia per rifocillarci e poi nuovamen-te nel bosco verso un’altra posta: questa è situata in una faggeta con ampi spazi di visibilità e un’altra posta in vista per cui il settore di tiro è delimitato da oppor-tuni segnali rossi dipinti sui tronchi. Passano a tiro del nostro collega due mufloni giovani e uno sarà catturato mentre a noi arriva una femmina di capriolo che clamo-rosamente sbagliamo: sicuramente la vicinanza e una collimazione troppo alta avranno fatto saltare alla palla il bersaglio. Nulla di fatto per il resto del pomeriggio che si esaurisce rapidamente insieme alla tenue luce
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I tronchi fiammeggianti intorno al punto di raccolta creano un’atmosfera molto particolare
Le insegne della società venatoria con il cervo e il cinghiale
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