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076 ARMI LUNGHE

Red rugermod77 2012

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Ruger Mod. 77 Mk IIARMI LUNGHE

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Fra i marchi consolidati statunitensi occupa uno spazio notevole la Sturm, Ruger & Co. conosciuta da noi negli anni passati per le carabine monocolpo N.1 e poi per i classici

fucili a ripetizione dotati di meccanica K98 rivista per le odierne esigenze

di Emanuele Tabasso

Ruger Mod. 77 Mk II .270 Win.

I più noti fabbricanti statunitensi di armi lunghe co-prono una prima fascia di mercato che si rivela assai interessante per il rapporto qualità e prezzo, e tale rimane anche per noi pur con tutti gli inevitabili ag-

gravi che si sommano viaggiando attraverso l’Atlantico. Oggi dedichiamo la nostra attenzione al settore più tra-dizionale e battuto dai probabili acquirenti, quello del fucile rigato con il classico otturatore girevole scorre-vole, in definitiva l’imbuto in cui convergono tantissimi appassionati per la somma di funzionalità presenti in una quotazione molto interessante. La Sturm, Ruger & Co. di Southport non ha certo bisogno di presentazioni spaziando da molti decenni nel campo delle armi lun-ghe e corte dove ha sempre proposto particolari tecnici di rilievo, meccaniche di elevata affidabilità e l’impiego esteso di pezzi microfusi. Se un tempo questa proce-dura era vista con una certa apprensione e addirittura poco considerata dai puristi legati inscindibilmente ai pezzi ricavati dal massello lavorato di fresa, oramai sono anni che questa soluzione metallurgica è pienamente accettata. La tecnologia per ottenere simili particolari ha compiuto passi giganteschi e i sistemi di controlli

non distruttivi hanno garantito e rassicurato anche i più timorosi: se poi si somma a questo complesso generale di cose la specializzazione estrema della Ruger in que-sto specifico settore si comprende come castelli di armi lunghe rigate e di revolver siano di piena soddisfazione per qualsiasi impiego; per sottolineare la qualità della produzione basti dire che la Casa è forse la più grande fornitrice di palette per turbine da aereo e con questo si chiude qualsiasi discorso volto al dubbio o all’incer-tezza. Passando ora a sottolineare le qualità peculiari di una tale opzione diremo che i componenti della fu-sione possono venire scelti in base alle esigenze di pre-stazioni, qui vediamo in opera per castello, otturatore ed estrattore l’AISI 4140, con una specificità puntuale e determinata volta a ottenere il meglio da ogni singolo pezzo, portando le quote a limiti pressoché ideali, ridu-cendo quindi al minimo gli interventi di macchina o di mano d’opera per la messa a punto: e non è certamen-te fattore di poco conto cui si aggiunge la modellatura delle linee che potrà essere caratterizzata e specifica senza aggravi di costi di lavorazione. Vediamo allora come si presenta questa Mod. 77 Mk.II rammentando

Il marchio della Ruger è riportato sulla coccia

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Le tre posizioni della sicura. Da sinistra: fuoco, blocco scatto, blocco scatto – otturatore – percussione. Notare il cuneo che si interpone nel codolo del percussore

Il calibro punzonato sul fianco sinistro della canna

La solidità dell’impianto si percepisce anche a prima vista: da notare gli anel-li per l’ottica forniti gratuitamente con l’arma, dotata delle slitte integrali su anello e ponte

Il grilletto ampio e arcuato, con vite di regolazione, è rac-chiuso nella guardia di gradevole disegno ricavata per microfu-sione: nel rebbio an-teriore è incassata la levetta che svincola la soletta del carica-tore fisso

Non sarà una scritta a bulino, ma nella scelta e nella nitidezza dei carat-teri si legge perfet-tamente lo stile di serio e puntiglioso rendimento su cui si basa la fama dell’a-zienda

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La scritta identificativa del modello appare in grafia nitida sul fianco sinistro del castello

La robusta leva di svincolo dell’otturatore nasconde al suo inter-no il pistoncino a molla che la mantiene ben aderente al castello

Forme e finitura del calcio rientrano in una classicità sempre gradita e funzio-nale al tiro: l’arma si impenna pochissi-mo consentendo di mantenere nell’ottica la visione del bersaglio

La microfusione consente di avere a basso costo modellature particolari come quella dell’anello anteriore: sul fianco è evidente il foro di sfiato dei gas e superiormente l’at-tacco integrale a coda di rondine per le basi dell’ottica

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come il primo modello fu presentato nel 1968 mentre quello attuale risale alla fine degli Anni Ottanta: la di-scendenza dalla meccanica del Mauser K98 è eviden-te e rassicurante così come sono molto apprezzabili le migliorie apportate dal costruttore americano volte a irrobustire alcuni pezzi ottimizzandone la funzione.

Castello e otturatore La prima impressione fornita dalle armi Ruger è sempre di solidità unita a una linea non banale e la Mod. 77 non fa eccezione: il castello presenta anello anteriore e ponte posteriore sagomati a prisma e di proporzio-ni ragguardevoli, senza sconfinare nel massiccio, con raccordi arrotondati e appiattimento superiore in cui viene ricavata di fusione la slitta a coda di rondine per l’aggancio delle basi dell’ottica. Insieme al fucile sono forniti in omaggio due anelli su cui si può giustamente calcolare un risparmio di una cinquantina di dollari sta-tunitensi nell’allestimento del nostro mezzo di caccia: gratis, mitica parola che incontriamo sempre volentieri. Il fondo del castello è piatto, come i fianchi, per una

conveniente stabilizzazione a contatto con la calciatura: costa un poco di più della semplice barra tonda, ma è una scelta degna di nota. I fianchi spianati vedono a destra le bisellature che bordano la finestra di carica-mento ed espulsione mentre a sinistra la parte total-mente integra accoglie le scritte nitide e ben visibili del marchio e del modello; all’apice posteriore è incassata la leva di svincolo per l’estrazione dell’otturatore, molto simile a quella del K98 ma più dimensionata nello zoc-colino interno di riscontro e con pistoncino e molla in-terni per il mantenimento in posizione. Anteriormente troviamo la sede filettata per l’inserimento della canna, il foro sul fianco destro per lo scarico dei gas e, nasco-sto nel fusto, il prisma di scarico delle forze ricavato dall’anello. Sempre a destra, dietro al ponte, troviamo lo scasso in cui si inserisce il manubrio dell’otturatore e, prima della codetta, il tasto della sicura imperniato sul castello.L’otturatore cilindrico in acciaio inossidabile si propone come riedizione della pietra di paragone del settore e la lunga molla a lamina dell’estrattore è lì a certificarne la

Azionata la levetta sulla guardia si ha accesso al ma-gazzino fisso: notare le due viti a cavallo della guar-dia stessa che assicurano la meccanica alla calciatura

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Sempre per la giunzione stabile di meccanica e calciatura nel piedino in cui è imperniata la soletta tro-viamo una terza vite con riscontro nel prisma di scarico delle forze: forma e sede di quest’ultimo han-no la stessa inclinazione della vi-te assicurando maggiore stabilità sotto rinculo

La parte inferiore dell’otturatore presenta ampie finestre di sfiato dei gas eventualmente suggiti a un bossolo difettoso. Il perimetro del magazzino è in lamiera imbu-tita

Esemplare la lunga molla a la-mina dell’unghia dell’estrattore vincolata dalla fascetta rotonda al corpo dell’otturatore. Bisellati correttamente i fili della finestra di espulsione

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paternità: lo spirito di Mauser aleggia e la Ruger di suo mette diverse migliorie. In testa notiamo subito il ribas-so per supportare il fondello della cartuccia, poi le due alette contrapposte di notevole spessore e totalmente integre perché la lamella dell’espulsore, fissata al fusto, passa in una fresatura ricavata sotto a quella di sinistra, senza attraversarla come nel progetto originale tede-sco. Piccole fresature sulla lunghezza combaciano con risalti all’interno del castello per assicurare una buona scorrevolezza evitando l’antiestetico e scomodo calo quando l’otturatore è completamente retratto. Manca la terza chiusura posteriore di rispetto, ma possiamo considerarla una carenza veniale viste le proporzioni di quelle anteriori e considerando come il robusto manu-brio con braccio a quadrello smussato si inserisca nella sede ricavata dal fianco destro del castello: comoda la manovrabilità assicurata dalle giuste angolazioni del braccio stesso e del percorso dell’estrazione primaria e armamento del percussore. La nocca rotonda poi non presenta mai punti di contrasto fastidiosi con il palmo della mano. Da evidenziare come l’estrattore positivo retaggio del K98 guidi la cartuccia in tutto il suo per-corso impedendo cadute della cartuccia anche a fucile

L’obiettivo dell’ottica impiegata nella prova,

una Weaver Grand Slam 6-20x40: molto luminosa in rapporto

alle misure in gioco e con reticolo extra fine perfetto

in tutte le situazioni. Per il montaggio è stata tolta dalla sede la tacca di mira a

foglietta

Una delle torrette di regolazio-

ne dell’ottica: tappi con ottima

godronatura e filetto lungo, click netti e percepibili

che sottendono variazioni di 1/8

di moa a 100 yarde

La faccia ribassata dell’otturatore con il foro del percussore e le due alette integre: rispetto al K98 originale la lamina fissa dell’espulsore passa nel-la fresatura inclinata posta sotto all’aletta sinistra (destra per chi osserva)

Gli utili accessori: anelli per ottica gratuiti (almeno 50 US$ di valore), il secondo pacchetto di scatto a si-stema diretto compreso nel prezzo come la tacca di mira a foglietta regolabile, tolta per far posto all’ottica

Nell’apertura laterale del ponte si nota il robusto dente di ritegno dell’ottu-ratore, manovrabile con la leva a molla esterna

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rovesciato, un po’ improbabile a caccia, ma soprattutto eviti le doppie camerature che, con altri calibri e con un bufalo alla carica, possono succedere sotto l’agitazione del momento: gli esiti sono solitamente sfavorevoli al cacciatore e ben venga quindi il sistema che mette al riparo da tali evenienze. Occorre tenere presente che con questo meccanismo non è possibile camerare di-rettamente la prima cartuccia pena la probabilissima rottura dell’unghia estrattrice: si passa sempre dal ca-ricatore e quindi la capacità di fuoco dell’arma è pari alla capienza del caricatore. L’apice posteriore dell’ot-turatore vede un tappo con sagoma appiattita da cui sporge il codolo del percussore in cui è praticata una profonda fresatura: il tasto della sicura, imperniato nel fianco del castello, è foggiato a cuneo e si muove su tre posizioni. La prima: fuoco, la seconda blocco del-lo scatto e manubrio libero per scarrellare in sicurezza estraendo la cartuccia camerata, la terza vede ancora il blocco dello scatto e in più il cuneo inserirsi nella sede del percussore impedendone qualsiasi avanzamento. La silenziosità e la facilità di manovra a fucile impugna-to e già in mira completano le caratteristiche di questo punto qualificante dell’arma.

Le ghiere dell’ottica per la regolazione degli in-grandimenti e della parallasse presentano una dentellatura di presa molto efficace

L’otturatore: da sinistra notiamo il tappo apicale con il dente di aggancio del percussore, il manubrio con la propria base a tubetto, il corpo centrale con la molla dell’estrattore e, in testa, le due alette

L’otturatore completamente estratto non cala sull’o-rizzontale grazie a una corretta lavorazione anche delle guide interne

L’apice dell’asta arrotondato è consequenziale alla linea classica data alla calciatura; sotto appareil piolo per l’aggancio dellamaglietta portacinghia

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Percussione buona e centrata: nulla da eccepire su questo particolare importante

La cartuccia e quattro dei bossoli sparati: colletto di annerimento molto regolare segno di camera-tura precisa

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Scheda tecnica

Costruttore: Sturm, Ruger & Co. Inc. – Southport, USA

www.ruger.com

Distrubutore: Bignami, Via Lahn 1 39040 Ora, Bolzano

Tel. 0471 803000 www.bignami.it

Modello: 77 Mk II Rifle

Tipo: carabina a otturatore girevole scorrevole a ripetizione ordinaria

Castello: anello e ponticello chiusi

Otturatore: a due alette in testa con chiusura nel castello

Canna: in acciaio legato rotomartellata - profilo cilindro conico lunga 580 mm montata a punto di pressione

Serbatoio: fisso da 4 cartucce – lamiera di acciaio, molla al silicio e suola elevatrice e soletta in lega leggera sagomata

Materiali: acciaio AISI 4140 da microfusione

Calciatura: in noce americano

Congegno di scatto: forniti i due sistemi - diretto con grilletto singolo oppure con stecher alla francese entrambi con regolazione di peso e corsa

Estrattore: a unghia fissa tipo Mauser K98

Espulsore: a lamina fisso nel castello

Sicura: pulsante a tre posizioni posto a destra del castello

Mire: metalliche con tacca regolabile più mirino a grano, slitte a coda di rondine ricavate di fusione dal castello, anelli forniti con l’arma

Finiture: brunitura classica delle parti metalliche – otturatore lucidato – legni con verniciatura semiopaca

Peso: 3.200 g circa (solo arma senza accessori)

Prezzo: 970,00 euro iva inclusa

Canna, scatto, caricatore e calciatura La canna da 58 cm (22”) in acciaio al carbonio viene ricavata da rotomartellatura con sei principi destrorsi e la finitura esterna e, soprattutto interna, confermano la cura di un particolare tanto importante. Il profilo leg-germente arrotondato della bocca funge da protezione per l’egresso delle righe mentre la sezione esterna pari a 14,5 mm e il montaggio a punto di pressione indica-no come precipue le finalità venatorie. Sul modello Mk II Rifle a nostre mani sono montate le mire metalliche composte da una tacca a lamina con visuale a U e un mirino a grano rotondo incassato nel corposo portami-rino calzato sul vivo di volata. Per necessità di montag-gio dell’ottica la tacca è stata tolta e quindi non appare nelle immagini. Lo scatto è un altro elemento di plu-svalore perché grazie all’importatore Bignami l’arma viene fornita con due sistemi, diretto e con stecher alla francese, facilmente sostituibili grazie alla particolare progettazione che vede il pacchetto ricavato di fusio-ne insieme al castello e al suo interno l’armiere fissa

il meccanismo prescelto con discreta facilità. Noi ab-biamo provato il tipo con stecher e i rilevamenti con l’attrezzino della Lyman danno 2.500 g senza azionarlo mentre inserendolo abbiamo letto in successione 228 – 236 – 252 g: leggero collasso di retroscatto che non ha influenzato l’ottima resa delle cartucce Norma 110 grs Soft Point, prelevate da un’attempata scatola, così per verificarne lo stato di conservazione. Dopo qualche tiro di aggiustaggio la rosata di tre colpi a 100 m con-tenuta in ½ moa ci ha fatto considerare ampiamente bastante la selezione. Il caricatore fisso della capacità di quattro cartucce è composto da uno scatolato in la-miera di acciaio imbutita, interno al legno e fissato alla meccanica: entro a questa e spinta dalla molla a W al silicio scorre la suola elevatrice in lega leggera di allu-minio, materiale con cui è parimenti ricavata la soletta esterna apribile grazie a un tasto a molla inserito nel rebbio anteriore della guardia.La calciatura in noce americano presenta sempre bene e le linee classiche non stancano mai, soprattutto

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Tre colpi a 100 m stanno in ½ moa: con canna leggera e a punto di pressione, quindi orientata alla caccia, c’è da rallegrarsi vivamente

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quando continuano a manifestarsi funzionali nell’uso come in questo fucile. Il dorso è a giusto livello per tra-guardare con occhio non sotto sforzo nell’ottica Wea-ver Grand Slam 6-20x40 con correttore di parallasse e reticolo extra fine, perfetta per tiro accademico come per caccia diurna, se si ha un po’ di abitudine a questi reticoli. La pistola mantiene ben salda la mano e con-sente di agire con sensibilità sullo sgancio; il fusto sotto canna sufficientemente appiattito offre una base sta-bile di appoggio allo zaino o altro mezzo. Il calciolo in gomma morbida stempera la sensazione di rinculo che con il .270 Win. sempre nervosetto, si farebbe sentire visto il peso dell’arma contenuto in poco più di 3 kg, senza accessori. Tutte le manovre come carica, arma-mento, messa in mira, scatto funzionano senza intoppi e in scioltezza: la quotazione si rivela molto favorevole considerando tutte le prerogative tecniche e gli acces-sori forniti. La Casa sottolinea il Made in USA e di questi tempi è una carta da giocare con un certo orgoglio visto e considerato che i risultati sono ben degni di questa prerogativa. n

Pronti al tiro

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