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A nche nella storia industriale ci sono eventi in grado di segnare uno spartiacque tra un prima e un dopo, tra ciò che poteva essere e ciò che è stato. La gara lanciata nel 1984 dall’esercito americano per sostituire la Colt 1911 come arma d’ordinanza è stata indiscutibilmente uno di questi eventi; nella storia oplologica, il Joint Service Small Arms Program lanciato per individuare la M9 – spesso sempli- cemente definito “The” trial, “La” gara – costituisce uno di questi eventi epocali. La sua preparazione, che coinvolse pra- ticamente tutti i produttori di armi corte di maggiore fama al mondo, favorì un significativo investimento di energie e di ri- sorse nello sviluppo della semiautomatica che potesse soddisfare i requisiti richiesti dall’amministrazione militare statunitense, favorendo un balzo tecnologico ArMi CorTE 102 SIG SAUER P226S B UONA LA PRIMA ... … e pure la seconda. Figlia della P220, nata per so- stituire al fianco delle truppe svizzere e nell’immagi- nario degli appassionati la Sig P210, la P226 nasce dalla collaborazione tra il mito Sig e quello Sauer e sarà nel lotto di pistole che si contenderà la designa- zione come arma da fianco delle truppe americane nel 1984. La gara non la vinse ma si creò una reputa- zione rimasta inalterata fino ai giorni nostri testo e foto di Matteo Brogi A destra: sul lato sinistro del fusto sono posizionati il pulsante di sgancio del caricatore e la leva di smontaggio dell’armva che, mediantae una sua semplice rotazio- ne, permette di svincolare il carrel- lo dal fusto A sinistra:la posizione del grilletto denota come l’arma disponga di azione doppia. Sulla guardia è evidente il rest ove appoggiare l’indice della mano debole quando s’impugna l’arma a due mani Sopra: sul lato sinistro sono disposti anche il comando dello hold open, che mantiene il carrello automaticamente in apertura una volta che sia stato esploso l’ultimo colpo contenuto nel caricatore, e dell’abbatti-cane A destra: il caricatore bifilare consente di ospitare 15 colpi calibro 9x21 mm Modello: P226S Costruttore: Sig Sauer GmbH, Germania Calibro: 9x21 mm iMi Destinazione d’uso: difesa personale

Red sigsauerp226s 2012

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Anche nella storia industriale ci sono eventi in grado di segnare uno spartiacque tra un prima

e un dopo, tra ciò che poteva essere e ciò che è stato. La gara lanciata nel 1984 dall’esercito americano per sostituire la Colt 1911 come arma d’ordinanza

è stata indiscutibilmente uno di questi eventi; nella storia oplologica, il Joint Service Small Arms Program lanciato per individuare la M9 – spesso sempli-cemente definito “The” trial, “La” gara – costituisce uno di questi eventi epocali. La sua preparazione, che coinvolse pra-

ticamente tutti i produttori di armi corte di maggiore fama al mondo, favorì un significativo investimento di energie e di ri-sorse nello sviluppo della semiautomatica che potesse soddisfare i requisiti richiesti dall’amministrazione militare statunitense, favorendo un balzo tecnologico

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BuONA LA prIMA...… e pure la seconda. Figlia della P220, nata per so-stituire al fianco delle truppe svizzere e nell’immagi-nario degli appassionati la Sig P210, la P226 nasce dalla collaborazione tra il mito Sig e quello Sauer e sarà nel lotto di pistole che si contenderà la designa-zione come arma da fianco delle truppe americane nel 1984. La gara non la vinse ma si creò una reputa-zione rimasta inalterata fino ai giorni nostri

testo e foto di Matteo Brogi

A destra: sul lato sinistro del fusto

sono posizionati il pulsante di sgancio del caricatore e la

leva di smontaggio dell’armva che,

mediantae una sua semplice rotazio-

ne, permette di svincolare il carrel-

lo dal fusto

A sinistra:la posizione del grilletto denota come l’arma disponga di azione doppia. Sulla guardia è evidente il rest ove appoggiare l’indice della mano debole quando s’impugna l’arma a due mani

Sopra: sul lato sinistro sono disposti anche il comando dello hold open, che mantiene il carrello automaticamente in apertura una volta che sia stato esploso l’ultimo colpo contenuto nel caricatore, e dell’abbatti-cane

A destra: il caricatore

bifilare consente di ospitare 15

colpi calibro 9x21 mm

Modello: P226S Costruttore: Sig Sauer GmbH, GermaniaCalibro: 9x21 mm iMiDestinazione d’uso: difesa personale

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La Sig sauer P226. Le guan-

cette in caucciù, che avvolgono l’impugnatura

anche sul dorso, riportano il logo del modello (re-gistrato); il grip

e il feeling con questi pannelli

sono decisamen-te elevati

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i cui effetti benefici arrivano fino ai nostri giorni. Sappiamo tutti come la gara andò a finire. La vinse Beretta con il suo modello 92, sviluppato alla metà degli anni 70, e la rivinse Beretta quando una serie di polemiche e ricorsi costrin-sero gli enti giudicatori a riformulare il proprio verdetto. Per il marchio italiano si aprì un mercato importantissimo sia in termini di numeri (milioni sono le 92 fornite all’esercito USA) sia d’immagine. La Beretta 92 è l’arma che ha sostituito la mitica 1911, quella che ha affrontato e superato le più difficili prove sul campo, quella che ha sbaragliato una prestigiosa

concorrenza e quella – in definitiva – che un esercito sempre in missione porta al fianco nei teatri operativi più disparati.Accanto a questa storia, però, se ne sarebbe potuta scrivere un’altra. Quella della Sig Sauer P226, una delle tante armi che parteciparono alla gara americana e l’unica – oltre alla nostra Beretta – a superare tutti i test. Nel verdetto fu svan-taggiata da un prezzo finale (comprensivo del costo puro dell’arma e del programma d’assistenza post vendita) superiore a quello della semiautomatica italiana. La Sig Sauer non andò quindi ad armare i soldati americani, evento che avrebbe

probabilmente potuto dare un impulso diverso alla storia dell’azienda, ma uscì dai trial con una reputazione altissima che ne favorì il successivo successo commerciale e l’adozione da parte di numerose unità militari, non ultimi i Navy Seal, l’FBI e nu-merose agenzie di polizia tra cui i Texas Ranger, la stradale dello Stato dell’Ohio e la polizia del Michigan. È stata molto apprezzata anche al di fuori dei confini americani e lo testimoniano l’adozione da parte del Grenzschutzgruppe 9 (l’unità di élite anti-terrorismo e operazioni speciali della Polizia Federale Tedesca) e del bri-tannico SAS (Special Air Service).

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i trial americani costituirono un evento significativo non solo per questo specifico modello ma anche per Sig Sauer. Aziende di antica tradizione, la svizzera Sig e la tedesca Sauer si erano associate a metà degli anni ‘70 per distribuire le armi Sig sul mercato mondiale superando la rigida legislazione elvetica in materia di esportazione. il successo dell’esperienza americana sarà il motore per sviluppare una strategia di “sbarco in grande stile” nel nuovo continente, strategia che si realizzerà con la creazione nel 1985 di Sigarms, un braccio operativo ideato inizialmente per curare la distribuzione delle armi

prodotte in Europa dal marchio e, successivamente, per provvedere all’assemblaggio dei componenti in territorio americano, un escamotage che consentiva di risparmiare il costo della prova al banco in Germania; con il trasferimento della sede nel New Hampshire, nel 1992 Sigarms avvierà in proprio la produzione di manufatti direttamente in America, ricalcando la politica di Beretta che, con il suo stabilimento del Maryland, aveva attuato una significativa penetrazione del mercato. A completamento di questa trasformazione, nel 2007 Sigarms mutò il nome in Sig Sauer per dare più immediata riconoscibilità al proprio marchio.

La mutazione… Sotto: la tacca di mira, di produzione Sig Sauer, è di tipo registrabile micrometri-camente; due registri consentono di rego-lare alzo e deriva

A destra: il cane, del tipo non alleggerito, presenta una cre-sta zigrinata molto comoda; l’assenza di riferimenti di tipo combat sulla tacca denota la destinazio-ne sportiva dell’arma

SIg SAuer p226SCostruttore: Sig Sauer GmbH, Germania, tel. +49 43 514.710, www.sigsauer.deDistributore: Bignami, tel. 0471 803000, www.bignami.itModello: P226STipo: pistola semiautomatica a chiusura geometrica a corto rinculo di cannaCalibro: 9x21 mm IMICatalogazione: 16474Alimentazione: caricatore da 15 colpiCongegno di scatto: scatto ad

azione singola e doppiaOrgani di mira: tacca registrabile in alzo e deriva, mirino innestato a coda di rondineSicurezze: sicura automatica al percussore e al disconnettore, monta di sicurezza, leva di disarmoImpugnatura: guancette in gommaLunghezza canna: 127 mmDimensioni: lunghezza 224 mmPeso: 1.200 gMateriali: fusto d’acciaio, carrello d’acciaio forgiatoFinitura: superficiale inox

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