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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TRE
A. A. 2013/2014
Corso di Economia dei Sistemi Produttivi
Francesca A. IacoboneAntonio Lerro
Modulo 2 – Gestione della Produzione (GP)
Parte III
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Modulo di Gestione della ProduzioneTesto di riferimento: Chase, R.B., Jacobs, R.F., Grando, A., Sianesi, A. (2011, terza edizione) Operations Management, McGraw-Hill, Milano.
Parte I. Strategia delle operations e gestione delcambiamento
Cap. 1 – IntroduzioneCap. 2 – Strategia delle operations e competitivitàCap. 3 – La progettazione del prodotto
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Parte II. Progettazione e selezione dei processi
Parte II aCap. 4 – Analisi dei processiCap. 5 – Progettazione e selezione dei processi nelleproduzioni industriali
Parte II bCap. 7 – Il Total Quality ManagementCap. 10 – Strategia della Supply ChainCap. 12 – Just-in-time e lean system
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Parte III. Pianificazione e controllo della supply chain
Cap. 13 – PrevisioneCap. 11 – Gestione strategica della capacitàCap. 14 – Pianificazione aggregata delle vendite edelle operationsCap. 15 – Controllo delle scorteCap. 16 – Material Requirements Planning (attentalettura)
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Quanto dovrei produrre per raggiungere i miei obiettivi strategici e quelli fissati a budget?
Quanto posso produrre rispetto ai miei assets?
Posso accettare un nuovo ordine dal cliente?
Mi conviene fare ricorso a produttori esterni?
Previsione della domanda, gestione della capacità produttiva, evasione dell’ordine,
controllo delle scorte
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Introduzione
La domanda da parte della clientela è la linfa vitale di ogniattività d’impresa. Tuttavia, i clienti possono ‘presentarsi’ inmodo inaspettato e l’organizzazione subire dei contraccolpi:la qualità, la capacità di risposta e il servizio alla clientelapotrebbero soffrirne
L’impresa ben gestita prevede la domanda ed èragionevolmente preparata quando la domanda effettivamentesi concretizza
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Gestione della domanda (GD): overview
L’attività di GD si caratterizza per la sua articolazione e perla condivisione di reponsabilità di differenti competenze eduffici aziendali, ed è generalmente coordinata da un appositoteam che ingloba le divisioni marketing, finanza eamministrazione, produzione.
La GD ha obiettivi di breve (meno di 6 mesi), medio (6-18mesi) e lungo termine (oltre i 18 mesi)
Ruolo attivo per influenzare la domanda vs ruolo passivoper soddisfare la domanda
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La previsione della domanda (PD): punti chiave
a. Scopo
La PD serve ad allocare le quantità ed i tempi di utilizzo dimaterie prime e semilavorati, manodopera e scorte edimpianti.
Esistono notevoli differenziazioni tra imprese legate al settoredi riferimento, mercati di riferimento, business modelcomplessivo della singola impresa
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La previsione della domanda (PD): punti chiave
b. Vincoli posti dal lead time
La PD è influenzata dal cosiddetto lead time caratteristicodell’impresa, cioè dall’intervallo di tempo che intercorre dalmomento degli ordini da parte della clientela al momento incui il fornitore/impresa è in grado di consegnare il prodotto
E’ possibile analizzare 5 principali tipologie di attivitàindustriali e le relative necessità di previsione (grafico)
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La previsione della domanda (PD): punti chiave
Attenzione! I clienti giudicano le diverse imprese incompetizione sul mercato solo sulla base del loro tempo dirisposta, inteso come tempo che intercorre tra l’inoltrodell’ordine ed il ricevimento della merce o del servizio; ilcliente non è interessato allo sforzo di previsione e digestione della domanda che sta dietro
Domanda: non sarebbe più competitivo detenere un vastoassortimento in magazzino di prodotti finiti ed aspettarel’arrivo degli ordini?
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La previsione della domanda (PD): punti chiave
..... Il supporto della cosiddetta “diversificazione ritardata”
Tenere gli articoli in uno stato di basso costo più a lungopossibile, ritardando la trasformazione da articoli generici adarticoli differenziati.
La standardizzazione e la modularizzazione possono facilitarela diversificazione ritardata
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La previsione della domanda (PD): punti chiave
c. Tipi di previsione
- Qualitativa – Stime ed opinioni: proiezioni di mercato, stimedei venditori, dei punti vendita, ricerche di mercato, risultatitest di marketing, indagini varie (panel consensus, Delphi);
- Analisi delle serie temporali - Proiezioni di dati storici- Relazioni causali- Simulazioni (software-based)
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In azienda .....
- Come vanno le vendite ?- Molto bene, Presidente! La domanda è cresciuta del 20%!
L’unico problema è che non siamo in grado di sostenerla edun certo numero di clienti si è adirato!
- ... E non potevamo organizzarci prima?!!! (Incazzatura ....)
La questione gestionale .....
Forte domanda senza attività di pianificazione e di analisidella capacità produttiva sufficiente per farvi fronte!!!!!
Pianificazione aggregata delle vendite e delle operations
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Pianificazione deiProcessi
PianificazioneStrategica di
Capacità
PianificazioneAggregata
Vendite e Oper.Previsione e
Gestione Domanda
Piano Principaledi Produzione
Pianificazionedei Fabbisogni
ProgrammazioneOperativa
LUNGO PERIODO
MEDIO PERIODO
BREVE PERIODO
Pianificazione aggregata delle vendite e delle operations: schema di sintesi
Pianificazione di Massima
della Capacità
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Capacità produttiva: quantità di output che un sistema è ingrado di produrre in un dato arco di tempo dati certi input
Pianificazione strategica della capacità: attività volta a stabilireil livello di capacità complessivo delle risorse in input (strutture,macchinari, personale) che meglio supporti la strategiacompetitiva di lungo periodo dell’azienda
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Se insufficiente può determinare perdita di clienti, per lentezzadel servizio o arrivo nuovi concorrenti
Se eccessiva può determinare necessità di riduzione di prezzo perstimolare la domanda, sottoutilizzo del personale, creazione discorte, ecc.
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Utilizzazione di capacità= intensità con cui si utilizza la capacità
Coefficiente di utilizzazione=
tempo effettivo di utilizzazione / tempo totale disponibile
a. Tempo totale disponibile? (es. 8 ore lun-ven + 4 ore sabato matt = 44 ore;
3 turni al giorno per 5 giorni; ecc)
b. Tempo effettivo di utilizzazione?(il reale utilizzo in ore un periodo dettato da questioni
contingenti e/o organizzative)
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Concetti inerenti la pianificazione della capacità produttiva
- Economie (e diseconomie) di scala: all’aumentare delledimensioni dello stabilimento il costo medio per unità di outputdiminuisce
- Curva d’esperienza: più si produce, più gli stabilimentiacquisiscono esperienza circa i metodi di produzione migliori,riducendo cosi in misura stimabile i costi di produzione
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Concetti inerenti la pianificazione della capacità produttiva
- Focalizzazione dello stabilimento: una struttura produttivafunziona al meglio quando si focalizza su una serieragionevolmente ridotta di obiettivi di produzione (costi, qualità,flessibilità, nuovi prodotti, lead time brevi – non insieme!)
- Capacità produttiva flessibile: stabilimenti, processi e personalein grado di cambiare (in più o in meno) rapidamente i livelli diproduzione o le tipologie di produzione
- Questioni relative all’aumento della capacità produttiva
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Pianificazione aggregata delle vendite e delle operations(sales and operations planning – SOP)
E’ il processo funzionale a mantenere l’equilibrio tradomanda ed offerta.Il marketing elabora un piano vendite di un arco 3-18 mesistrutturato per aggregati di prodotto (gruppo o famiglia) o diclienti o di area geografica.Le operations elaborano di conseguenza un piano aggregatodi produzione, tenendo conto della pianificazione strategicadella capacità
Si redige di solito a cadenza mensile
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Il piano principale di produzione (master productionschedule – MPS)
Determina le quantità ed i tempi di realizzo per gli specificiarticoli richiesti da ciascun ordine o previsione, tipicamentecon estensioni settimanali.
La pianificazione di massima della capacità (rough-cutcapacity planning – RCCP) verifica l’esistenza – almomento - di una capacità sufficiente a rispettare il pianoprincipale di produzione, verifica che le attrezzature, utensilie forza lavoro sia disponibile e che i fornitori chiave siano ingrado di fornire i materiali nelle quantità previste ai tempiprevisti
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Pianificazione dei fabbisogni di materiali (materialrequirement planning – MRP)
Considera il fabbisogno di prodotto finito originato dal MPSe lo esplode in componenti e sottoinsiemi, per creare un pianodi disponibilità dei materiali.Si stabilisce la collocazione cronologica degli ordini diproduzione e d’acquisto di tutte le parti che servono acostruire il prodotto.
L’MRP consulta in primis la Distinta base (bill of materials– BOM), cioè il documento che contiene la descrizione dimateriali, parti e componenti del prodotto e la sequenza diproduzione
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L’MRP si relaziona anche all’Anagrafica Articoli (masteritem data file), cioè un database contenente le specifiche diogni articolo, luogo d’acquisto o produzione e lead timerichiesto.
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Pianificazione dei fabbisogni di capacità (capacityrequirements planning - CRP)
Connessa al MRP, il CRP consiste nel calcolo dei fabbisognidelle risorse produttive per far fronte a specifici ordini
Programmazione operativa, o schedulazione ordini (orderscheduling)
Attività di programmazione operativa condotta su basequotidiana o settimanale sull’utilizzo di specifici macchinari,linee di produzione o centri di lavorazione per produrre i beniordianti
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Il piano aggregato delle operations
Stabilisce la combinazione ottimale di ritmo di produzione, digruppi di prodotti sul medio periodo (3-18 mesi), livello dimanodopera impiegata e disponibilità di scorte
Ritmo di produzione è il numero di unità prodotte per unità ditempo (ora, giorno, ecc.)
Livello di manodopera è il numero di addetti necessari per unadata produzione (produzione= ritmo di produzione * livello dimanodopera)
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Strategie di pianificazione della produzione
Comportano diversi trade-off tra le dimensioni della forza lavoro,l’orario di lavoro, le scorte e gli ordini in attesa di evasione
1. Strategia di inseguimento (chase): modella il ritmo diproduzione sul ritmo degli ordini, assumendo o licenziandomanodopera al variare delle quantità di ordini. Il personale puòessere indotto a rallentare i tempi di evasione ordini dato il timoredi perdere il posto una volta conclusi gli ordini esistenti
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Strategie di pianificazione della produzione
2. Forza lavoro stabile e orario flessibile (stable-variable):varia l’output variando il numero delle ore di lavoro, attraversoprogrammi di lavoro flessibili o orario straordinario. Garantisceai dipendenti la continuità del rapporto ed evita molti dei costireali ed emotivi caratterisitici della strategia chase
3. Strategie di livellamento (level): mantiene una quantitàcostante di addetti operanti ad un ritmo di produzione stabile, aprescindere dalla domanda. Si produce a magazzino. Potenzialedeterioramento del servizio al cliente, aumento dei costi digiacenza e obsolescenza delle scorte