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Strategia di comunicazione Gianni Florido e la Provincia di Taranto Aziende in Rete Cambiano i mercati, cambiano i clienti, cambia la comunicazione: verso l’era biomediat Seminario UNICOM: il riscatto del Sud comincia dalla comunicazione? Lecce, 12 ottobre 2012 Dino Amenduni, Proforma

Aziende in Rete

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Cambiano i mercati, cambiano i clienti, cambia la comunicazione: verso l’era biomediatica (presentato al Seminario UNICOM: il riscatto del Sud comincia dalla comunicazione? Lecce, 12 ottobre 2012)

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Page 1: Aziende in Rete

Strategia di comunicazione

Gianni Florido e la Provincia di Taranto

Aziende in Rete

Cambiano i mercati, cambiano i clienti, cambia la comunicazione: verso l’era biomediatica

Seminario UNICOM: il riscatto del Sud comincia dalla comunicazione?Lecce, 12 ottobre 2012

Dino Amenduni, Proforma

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Chi scrive?Mi chiamo Dino Amenduni (biglietto da visita elettronico)

Sono il responsabile dei nuovi media e consulente per la comunicazione politica a Proforma, agenzia di comunicazione di Bari, mia città natale, dove ho studiato, vivo e lavoro

Sono blogger sul Fatto Quotidiano e su Valigia Blu e scrivo su altre testate online (Lo Spazio della Politica, Tr3nta)

Tutte le mie presentazioni (download libero) sono su www.slideshare.net/doonie

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Temi

1. L’evoluzione della dieta mediatica degli italiani

2. Facebook, il mezzo di (auto)comunicazione di massa

3. Cinque consigli per le aziende in Rete

4. I motivi per non essere in Rete

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1. Il terreno di gioco

L’inizio dell’era biomediatica(indagine Censis, ottobre

2012)

Page 5: Aziende in Rete

1. La dieta mediatica degli italianiEvoluzione del consumo mediatico in Italia

(2007-2012)

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1. La dieta mediatica degli italiani

1. Televisione e radio non arretrano, anzi

2. Cala l’accesso agli strumenti informativi, sia cartacei (molto) che elettronici (poco) = l’informazione sempre più di frequente passa per i social media

3. Avvento definitivo della connessione in mobilità anche in Italia

4. Quasi due italiani su tre sono utenti attivi di Internet

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2. Tv ubiqua, connessione ubiquaFruizione della tv e accesso alla Rete da dispositivi

mobili

Page 8: Aziende in Rete

2. Tv ubiqua, connessione ubiqua

1. Youtube è il primo canale di fruizione video nella fascia 14-29 anni

2. Un italiano su tre si connette in mobilità

3. La connessione in mobilità non è più un’esclusiva dei più giovani

4. L’accesso a Internet si allarga non tanto per il miglioramento delle condizioni infrastrutturali, quanto per la diffusione dei dispositivi mobili

Page 9: Aziende in Rete

3. Un italiano su due è su Facebook

Gli usi della Rete

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3. Un italiano su due è su Facebook

1. Tendenziale sovrapposizione tra Internet e Facebook

2. Due utenti di Internet su tre sono su FB (+17% in dodici mesi)

3. Facebook in Italia nel 2008: 600mila iscritti. Cinque anni dopo: 21 milioni

4. Youtube in Italia: 61.8% degli utenti attivi (Twitter, circa 2.5 milioni di iscritti)

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4. Diete audiovisive e misteCultural divide e digital divide

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4. Diete audiovisive e miste

1. Un italiano su quattro ha accesso esclusivo ai mezzi tradizionali

2. Un italiano su cinque, invece, ha abbandonato la comunicazione su stampa

3. Quasi un italiano due è “estraneo” a Internet come mezzo di informazione

4. Un italiano su tre si informa (anche) su Internet

Page 13: Aziende in Rete

5. Rete e comportamenti d’acquisto

Nuovi fattori di influenza

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5. Rete e comportamenti d’acquisto

1. Due italiani su tre consultano Internet per valutare l’acquisto di un prodotto

2. Quasi un italiano su tre può convincersi leggendo un commento di un altro utente su forum o social media

3. Per un italiano su quattro Internet è il luogo dove si cercano offerte

4. Un italiano su dieci chiede espressamente aiuto nelle valutazioni attraverso i social media

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6. La TV è sempre la TV, ma…Fonti di messaggi pubblicitari

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6. La TV è sempre la TV, ma…1. Internet è il secondo mezzo più “influenzante” in termini pubblicitari, più dei giornali e della radio (giornali + riviste > Internet)

2. La televisione è sempre al primo posto, ma non esiste un dominio assoluto di un mezzo sugli altri

3. Tendenze stabili fino a 45 anni, poi Internet cede il passo ai mezzi tradizionali

4. Internet è più efficace tra i più istruiti

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2. Facebook

Infografica sul rapporto tra utenti e brand

(Lab42, settembre 2012)

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1. La comunicazione di brand piace

L’87% degli utenti FB segue le pagine delle aziende

Page 19: Aziende in Rete

2. Perché Facebook è utile per i brand

Per il 50% degli utenti, Facebook è la prima porta d’accesso

Page 20: Aziende in Rete

3. A che serve FacebookLe offerte: Facebook diventa sempre più

piattaforma di e-commerce

Page 21: Aziende in Rete

3. Cinque ragioni per avere una

presenza sui social media

Page 22: Aziende in Rete

1. Allargare il pubblico potenzialeOnline è possibile interagire con una nuova forma di

pubblico, allo stesso tempo ‘di massa’ e ‘personalizzato’

Social media come Facebook permettono sia di raggiungere platee numericamente estese, sia nicchie specifiche, maggiormente motivate a ricevere informazioni sul brand o ad acquistare prodotti

Il pubblico del web, inoltre, può diventare esso stesso vettore di marketing e passaparola (positivo, ma anche negativo. Di certo spontaneo)

La connessione da dispositivi mobili rende ancora più importante la creazione di servizi attivi 24 ore su 24 (ad esempio il commercio elettronico)

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2. RisparmiareA meno che un’azienda non distribuisca beni di largo consumo, non ha alcun vantaggio nel perseguire strategie di comunicazione di tipo massmediale classico (ad esempio: inserzioni sui giornali), perché in quel caso si investe per comprare uno spazio attraverso cui lanciare un messaggio necessariamente generico a un pubblico altrettanto generalizzato

Redistribuire i propri investimenti sui nuovi media vuol dire anche avere la possibilità di parlare solo con persone realmente interessate ad ascoltare cosa si ha da dire

La maggior parte degli investimenti sui social media dipendono, inoltre, dalla riuscita della campagna: senza click sugli annunci l’azienda non paga (mentre se compri uno spazio sui mass media o anche banner web, lo paghi a prescindere dal successo dell’azione di comunicazione)

Page 24: Aziende in Rete

3. AscoltareUn’esperienza di comunicazione sui social media realmente interattiva permette a un’azienda di valutare in tempo reale l’efficacia delle proprie azioni e anche di sondare gli umori dei propri clienti reali o potenziali in vista di successive decisioni

L’ascolto può avere due finalità:

a. migliorare la qualità del prodotto o del servizio risolvendo eventuali problemi prima che sia troppo tardi o puntando su ciò che funziona maggiormente in modo da ottimizzarne i profitti (esempio: ritirare un prodotto difettoso dal mercato o creare una strategia di marketing più aggressiva per un servizio di successo)

b. testare strategie di marketing o di comunicazione (esempio: se devo scegliere quale spot mandare in tv tra più opzioni, perché non dovrei provare l’efficacia di ogni proposta con una campagna web a costi più bassi?)

Page 25: Aziende in Rete

4. ModulareIl web e i social media possono permettere massima variabilità (nei modi, nei tempi e negli strumenti) della creazione di strategie di marketing e comunicazione

La stessa campagna può essere veicolata attraversi strumenti online diversi, nello stesso periodo di tempo e con lo stesso target, ma si possono diversificare target, investimenti e persino parole chiave in tempo reale e senza aspettare un periodo di tempo definito a priori

Esempio1: stesso prodotto in vendita attraverso un’inserzione su Facebook, stesso target, stesso budget, ma l’offerta parte con diversi messaggi in una prima fase e si punta sui più efficaci nella seconda

Esempio2: stesso prodotto in vendita, pubblico potenziale largo, creazione di una mini-campagna differente per ogni nicchia di pubblico

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5. FidelizzareLa relazione con il cliente reale o potenziale (ma anche un non cliente) online ha un valore molto più alto rispetto a un cliente/non cliente non presente su Internet perché la sua esperienza di interazione con il brand non si limita semplicemente al comportamento d’acquisto e all’assistenza nelle varie fasi della vendita

L’interazione può avvenire infatti in contesti molto partecipati, con un grande numero di lettori dello scambio comunicativo. Soddisfare quell’interazione può rappresentare la più efficace azione di promozione di brand che si possa immaginare oggi, essendo quest’ultima a costi bassi, legata al reale soddisfacimento di un bisogno e potenzialmente virale (esempio: aiutare una persona può portarmi a informare potenzialmente tutte le altre persone che leggono lo scambio o si inseriscono nel dialogo)

L’interazione virtuosa, se sistematica e democratica (cioè fatta con tutti, a prescindere dal livello di complessità della richiesta), crea empatia e senso di sicurezza dei clienti verso il brand

Page 27: Aziende in Rete

4. Quando la presenza sui social

media è controproducente?

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Meglio non esserci quando…1. Si teme che i commenti negativi

possano essere superiori ai positivi e che quei commenti abbiano un grande tasso di viralità (esempio: perché aziende come Ryanair non puntano con forza sui social media?)

2. Non si hanno le risorse umane ed economiche minime per gestire la relazione tra brand e cliente. Meglio l’assenza dell’abbandono

3. Si ha paura dei commenti negativi e si preferisce rimuoverli e non gestirli

4. La propria presenza online non aggiunge nulla alla propria immagine aziendale in termini di contenuti, offerte e interazione

Page 29: Aziende in Rete

La paranoia uccide la conversazione. Questo è il punto. Ma la mancanza di

conversazione uccide le aziende.

(Cluetrain Manifesto, tesi #52, 1999)

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Grazie!Un grande abbraccio

Dino Amenduni (http://about.me/dinoamenduni)Facebook: http://www.facebook.com/dinoamenduni

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