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RELAZIONE ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Di Michela Blini

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RELAZIONE ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

Di Michela Blini

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LO STAGE

Dal 10 marzo al 21 marzo 2014 abbiamo

svolto per la prima volta l’alternanza

scuola-lavoro, il cui principale scopo è

quello di promuovere il rapporto tra scuola

e mondo lavorativo, nonché verificare le

conoscenze acquisite durante gli anni

scolastici.

Io l’ho svolto nella filiale di Cortenuova

della BCC di Calcio e Covo.

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LA PREPARAZIONE

Prima di inoltrarci in questa nuova

esperienza, i docenti ci hanno fatto

svolgere 40 ore sulla sicurezza, in modo da

essere preparati su come comportarsi nel

caso in cui fosse successo qualcosa e per

prevenire eventuali incidenti o danni a

causa della nostra ignoranza.

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IL PRIMO GIORNO

Il primo giorno è stato forse il più difficile:

mi è sembrato strano andare in banca, a

lavorare, e non a scuola, ed ero un po’

preoccupata non sapendo cosa dovessi

fare o chi avrei incontrato.

La paura iniziale, però, si dissolse non

appena gli impiegati arrivarono, perché mi

fecero sentire subito a mio agio…

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In azienda non ho avuto un vero e proprio

tutor aziendale; il luogo di lavoro non era

molto grande e aveva solo 3 impiegati:

Il direttore, Bezzi Ivano

Il vicedirettore, Gazzaniga Marco

L’impiegato allo sportello, De Paoli Sara

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LE MIE MANSIONI

I compiti che mi sono stati affidati non

erano difficili né tantomeno richiedevano

grande responsabilità, ma ero convinta che

meglio li avessi svolti, più mi sarei sentita

soddisfatta.

Non solo, alla conclusione di un qualsiasi

mio dovere anche i miei tutor erano

soddisfatti, e loro, come me, ne erano fieri.

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Tra i miei compiti c’era:

Rispondere al telefono

Occuparmi della cassa continua (servizio messo a disposizione dalla banca con il quale si può depositare oltre gli orari di apertura della stessa), cioè prelevare le cassette e compilare il relativo registro, indicando data, ora, nome del depositario, numero di conto corrente, importo depositato, presenza di eventuali assegni. Tale registro veniva poi autenticato dall’impiegato allo sportello e dal direttore della filiale.

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Raccogliere e riporre nei bussolotti la moneta che veniva depositata dai correntisti o che era già presente in filiale

Archiviare i vari documenti (tra cui fatture, bollette, lettere di apertura/chiusura di conto corrente, addebiti R.I.D. - oggi S.E.P.A -, fotocopie della carta d’identità, fideiussioni, ecc.) nelle rispettive pratiche nominate a ciascun correntista

Fotocopiare documenti

Chiusura buste cassa e posta

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LAVORO AL COMPUTER

Ho iniziato a utilizzare il computer solo il terzo

giorno: essendo a contatto con dati sensibili e

nonostante in sede centrale fossero stati avvisati

del mio arrivo, nessuno si era preoccupato di

creare un’utenza temporanea che mi

permettesse di entrare in Sicra, un programma

interno all’azienda dalla quale era possibile

eseguire qualsiasi tipo di operazione, dal

deposito all’acquisto di titoli in borsa.

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Dopo essere arrivata l’autorizzazione, mi

misero al computer per:

Controllare il conto corrente, il suo saldo, di coloro che telefonavano

Archiviare documenti relativi a conti correnti cointestati o nella quale potevano operare delegati o garanti, in quanto spesso le pratiche riportavano solamente il nome dell’uomo

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L’ARCHIVIO

La mansione più frequente era quella che

riguardava l’archivio. Approfittando della

mia presenza, infatti, mi fecero spostare

pratiche dai cassetti agli armadi,

nominando ogni nuova cartelletta con

l’intestazione del conto corrente e il suo

numero.

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Sigillai tutte le buste cassa (buste piene di

attestazioni di deposito/prelievo, chiusure

contabili, ecc.) relative a Dicembre 2012 -

Gennaio 2014 in scatoloni contenenti due

settimane di documenti, in quanto

l’azienda esterna che si occupa di

conservarle in magazzino per 10 anni

sarebbe arrivata a giorni a ritirarle.

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Rimossi diversi scatoloni con le pratiche

relative a conti correnti estinti 10 anni

prima (in quanto, per legge, le banche

sono obbligate a conservare tutti i loro

documenti per almeno 10 anni, onde

evitare controversie in ambito giuridico),

controllando su computer l’effettiva data di

chiusura.

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COLLEGAMENTI

Per quanto riguarda i collegamenti con gli

argomenti studiati a scuola ricordo:

Gli assegni (Economia Aziendale)

Chiusure contabili (Economia Aziendale)

Qualche nozione di Economia Politica

Qualche nozione di Diritto

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L’ULTIMO GIORNO

All’inizio non pensavo che l’ultimo giorno

fosse stato così «triste»… Ormai mi ero già

affezionata a loro e devo dire che un po’ mi

è dispiaciuto lasciarli. Quella mattina mi

offrirono la colazione e mi fecero capire

quanto fossi stata a loro utile: gli avevo

dato tante soddisfazioni e avrebbero voluto

avermi con loro per un tempo più lungo.

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Per «ricompensarmi» del bel lavoro svolto,

l’ultimo giorno l’impiegata che fece fare un

prelievo da sola, ovviamente sotto la sua

supervisione, a favore del direttore della

banca: se avessi sbagliato avrei distrutto

tutto quello che avevo costruito in quelle

due settimane!

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CONCLUSIONE

Nonostante tutto, è stata un’ottima

esperienza: oltre a conoscere persone

nuove, impari ad ambientarti in un luogo

che «non è il tuo», ad adattarti ad ogni

situazione e inizi a muoverti con le tue

gambe senza il sostegno di altri, se non di

te stesso. Essere parte integrante di

un’azienda mi ha aperto la mente e fatto

vedere il mondo da un’altra prospettiva.

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Bisogna però dire che senza la scuola tutto

ciò sarebbe stato inutile, e per questo

bisogna ringraziare i docenti che si sono

«sacrificati» per noi dandoci le nozioni

sulla sicurezza e la scuola che ha attivato

questa grande esperienza.

GRAZIE!