Upload
unaseraateatro
View
139
Download
8
Embed Size (px)
Citation preview
di William ShakespeareIstituto Suor Orsola Benincasa
Anno 2012\ 2013
A cura di: Giulia Limauro, Federica Allegretti, Raffaella Battimiello
Attore, capocomico, drammaturgo e poeta
Nasce a Stratford-upon-Avon nel 1564
Nel 1592 è a Londra e lavora già presso il teatro come attore
Con l’opera «Amleto» del 1600 ha inizio la sua fase più produttiva
Nel 1603 figura tra i principali gestori della compagnia dei «King’s Men», alle dirette dipendenze del re.
«La tempesta» (1611) è l’opera conclusiva della sua carriera produttiva
Muore nel 1616
Si tratta dell’opera teatrale conclusiva di Shakespeare, messa in scena per la prima volta nel 1611:
Prospero, legittimo duca di Milano, dopo essere stato ingiustamentedeposto dal fratello Antonio, con la complicità del re di Napoli, è statoesiliato, insieme alla figlia Miranda, su un’isola selvatica per circa dodicianni, dove l’unico abitante è il selvaggio Caliban, un mostro deforme,figlio della strega africana Sicorace e divenuto schiavo di Prospero.
Poiché in possesso di arti magiche, Prospero prevede che Antonio passeràper nave, insieme al re di Napoli Alonso e a suo figlio Ferdinando, neipressi della sua isola. Quindi, servito dallo spiritello Ariel, scatena pervendetta una tempesta, che causa il naufragio dell’imbarcazione. Isuperstiti vengono trascinati sull’isola e separati.
Prospero ed Ariel sono uniti da un legameparticolare: lo spiritello era stato infatti imprigionatodalla strega Sycorax in un albero e successivamenteliberato dal mago, ponendosi infine al servizio diquest’ultimo, in cambio della promessa di libertà.Un legame che Giorgio Strehler, nella sua versionede «La tempesta» nel ‘900, rappresenta con unvivace gioco di movimenti e gestualità…
L’isola di Prospero diviene quindi unvero e proprio teatro di eventi e diillusioni: Caliban incontra dueubriaconi dell’equipaggio, con i qualispera di poter organizzare unarivolta contro il padrone Prospero,ma fallisce.
Intanto Ferdinando, il figlio del re,incontra Miranda e i due giovanis’innamorano. La loro unione e la pietàsorta per i naufraghi, ormai fuori disenno, indurranno Prospero ariconciliarsi con il fratello, far cessareil suo intreccio d’illusioni eincantesimi e a rinunciare alla propriamagia.
Infine Prospero, donata la libertà ad Ariel, come promesso, conclude larappresentazione con un famoso monologo, emblematico rispetto alrapporto tra l’opera e l’autore: la tempesta è infatti l’ultima produzioneteatrale di Shakespeare, metafora del teatro e lascito del tragediografo.
«Ora ho infranto i miei incantesimi; ora gioca la miasola forza: poca. Ora sta alla vostra volontà che io restisempre qui o che parta anch’io per Napoli! Oh ma voinon costringetemi, giacchè tutto ho perdonato al miostesso usurpatore, a restare qui, incantato, in quest'isolainamena; e stavolta per un vostro incantamento. Marompetelo voi stessi con le vostre mani magiche espingete le mie vele con i vostri fiati amici. O dovròveder cadere il mio piano che era quello di piacervi. Nonho più, a darmi manforte i miei spiriti alleati eobbedienti; né artifici o incantamenti. Disperata è lamia sorte, se non venga in mio soccorso una vostraintercessione così viva e persuasiva che mi aiuti aconquistarmi l’indulgenza e il perdono ai miei errori. Ese voi, cari signori, piace d’esser perdonati dei peccati,date adesso a me la licenza di patir libero e assolto lavostra alta clemenza.»
Fonti: www.riflessioni.it