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Documentazione dell'Unità di competenza: Gli Effetti dei Cambiamenti Climatici sul territorio Livornese: le dune di sabbia, le colline e il mare. Istituto scolastico: E. De Amicis, Livorno Destinatari: Scuola Primaria Gramsci, classi V A e B Insegnante referente: Cinzia Santini Ore dedicate al percorso: 20 a classe

Livorno primaria de amicis

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Documentazione dell'Unità di competenza:

Gli Effetti dei Cambiamenti Climatici sul territorioLivornese:

le dune di sabbia, le colline e il mare.

Istituto scolastico:E. De Amicis, Livorno

Destinatari:Scuola Primaria Gramsci, classi V A e B

Insegnante referente: Cinzia Santini

Ore dedicate al percorso: 20 a classe

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Il Progetto, in sintesiTitolo: Gli effetti dei Cambiamenti Climatici sul nostro territorio

Il Progetto didattico si è articolato su tre unità di competenza, corrispondenti a tre ambienti presenti sul territorio livornese.

LE DUNE DI IL MARE LE SABBIA COLLINE

Descrizione della genesi del percorso didattico

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Perché affrontare l’argomento Cambiamenti climatici in questo modo?

Le esperienze vissute in passato erano state prevalentemente relative alle buone pratiche, in particolare il riciclo, il riutilizzo e la realizzazione di un orto:

•A partire dalla prima le classi avevano potuto cimentarsi nel riciclo e soprattutto nel riutilizzo di materiale di scarto nell’ambito della disciplina Arte e Immagine. •In quarta le classi avevano partecipato al progetto del Comune di Livorno “ Eco- differenziamoci” dedicato alla sensibilizzazione sugli effetti a livello mondiale dell’inquinamento e sulle buone pratiche da mettere in atto in ambito locale.

•Le classi coinvolte, due quinte di 45 alunni, avevano affrontato i temi dell’effetto serra e dei cambiamenti climatici come da programmazione, nel corso dell’anno scolastico precedente, per la disciplina di geografia.

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Inoltre:

•Cercando fra i vari enti formativi del territorio le proposte più interessanti provenivano dal Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno, agenzia formativa in difficoltà economica, ma sempre molto attenta ai bisogni della scuola e di grande professionalità. •Il desiderio di far conoscere agli alunni le colline livornesi, bellissime, ma altrettanto sconosciute era molto forte. •La partecipazione, durante lo scorso anno scolastico, alla mostra “Wild & the City”, organizzata dal Museo del Mediterraneo e dedicata al fenomeno dell’inurbamento di molti animali dovuto anche al cambiamento climatico, ha fornito un esempio di approccio all’argomento .•La proposta da parte della Protezione Civile di Livorno di un percorso per 8 classi della scuola primaria sui rischi alluvioni, incendio boschivo, terremoto e frane, e sulla prevenzione di questi fenomeni, completava gli elementi da prendere in considerazione per progettare un percorso didattico.

Quindi…

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… si decide di affrontare l’osservazione nel nostro territorio degli effetti dei cambiamenti climatici e precisamente considerando gli ecosistemi presenti intorno alla città di Livorno: il mare e le dune di sabbia, le colline.

Le competenze da attivare, pertanto, sono state:1.Comprendere le possibili connessioni fra l’effetto serra ed i cambiamenti climatici presenti nel territorio livornese.2.Riconoscere gli effetti concreti sui tre ecosistemi del mare, delle dune di sabbia e del bosco mediterraneo.

OBIETTIVI

•Approfondire la conoscenza dell’effetto serra.•Conoscere i cambiamenti climatici legati all’effetto serra.•Conoscere a livello locale gli effetti dei cambiamenti climatici.•Conoscere i concetti di ecosistema e di biodiversità.•Conoscere gli ecosistemi mare, dune di sabbia e macchia mediterranea.•Saper riconoscere i segni del cambiamento climatico sul territorio di appartenenza nei diversi contesti ambientali.•Saper valutare il grado di incidenza dei cambiamenti climatici nei vari ecosistemi del territorio.•Assumere un atteggiamento scientifico rispetto all’argomento.

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Le discipline maggiormente coinvolte sono state geografia e scienze. Per geografia il progetto ha permesso di approfondire la conoscenza di ambienti naturali presenti nella regione Toscana, di rapportarsi alla geografia in modo attivo e di acquisire il concetto di equilibrio degli ambienti e dei loro abitanti.Per le scienze ha offerto la possibilità di usare il metodo scientifico ed alcuni strumenti particolari come il microscopio.

L’insegnante referente ha potuto svolgere il progetto grazie al fatto di insegnare entrambe le discipline, condizione necessaria per poter diluire il carico orario, previsto per lo svolgimento, fra le due discipline in modo da non incidere troppo sulla programmazione annuale. Inoltre, la condivisione con le altre insegnanti del team è stata determinante per lo svolgimento ottimale del progetto.

Nonostante ciò il progetto sui cambiamenti climatici e quello della protezione civile sui rischi e sulla prevenzione hanno influito in modo sostanziale sulla programmazione, talvolta arricchendola talvolta impoverendola.

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CONOSCENZA DI BASE DEI CAMBIAMENTICLIMATICI E DELLE LORO CAUSE

Da richiamare alla memoria ed approfondire con VISIONE DI VIDEO DA YOUTUBE

PREREQUISITI PREREQUISITI

Descrizione del percorso didattico, dove siano chiaramente individuabili lo sviluppo concettuale e l’approccio metodologico

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Il Mar Mediterraneo all’Acquario di Livorno

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Nel nostro mare vivono, infatti, pesci ed animali marini provenienti da mari più caldi, giunti attraverso il canale di Suez o trasportati nelle acque di zavorra delle navi. Questi riescono a sopravvivere grazie all’aumento della temperatura del nostro mare.

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L’esperienza vissuta all’Acquario di Livorno, pur essendo stata interessante, non è stata esaustiva , pertanto, ha richiesto un approfondimento effettuato attraverso Internet. Grazie alla LIM siamo andati a cercare filmati sugli animali marini “alieni” nel Mar Tirreno ed in generale nel Mediterraneo, scoprendo che, oltre ad alcuni animali, la maggior diffusione di specie alloctone appartiene al mondo vegetale.

BARRACUDA

CUBOMEDUSACAULERPA TAXIFOLIA o alga assassina

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IL MUSEO ………..A SCUOLA IL MUSEO ………..A SCUOLA Il percorso proposto dal Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno si è articolato in tre incontri. Nel primo i docenti del museo si sono recati a scuola e con l’ausilio della LIM hanno spiegato l’ecosistema delle dune di sabbia.

La metodologia usata è stata prevalentemente quella della stimolazione alla partecipazione attraverso il problem solving.

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Il secondo incontro è stato svolto alle dune di sabbia di Tirrenia, precisamente dove si trova l’oasi LIPU, uno spazio attrezzato con cartellonistica, visitabile da chiunque.

1° passo ( molto facoltativo): prendere appunti.2° passo: raccogliere sabbia e materiali organici da analizzare al microscopio al Museo.

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SPIAGGIA PRIVA DI VEGETAZIONEL’intervento dell’uomo è evidente fin da subito: stabilimenti balneari, pneumatici di mezzi di spazzamento per ottenere una spiaggia rigorosamente pulita dai rifiuti, ma anche dalle piante.

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SPIAGGIA CON PIANTE PIONIERE E DUNE EMBRIONALI

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DUNE CONSOLIDATE con primi arbusti.

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Il terzo incontro, al Museo del Mediterraneo, ha permesso di analizzare le caratteristiche della sabbia e degli altri campioni, animali e vegetali.

E’ accaduto un fenomeno particolare: la chiocciola, presa dalle dune e conservata in frigorifero per qualche giorno, era ancora viva ! Il suo inverno è durato pochi giorni: il clima sta veramente cambiando!!

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Al Museo del Mediterraneo una lezione è stata dedicata al fragile equilibrio della bosco mediterraneo…

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…dove è sufficiente che per qualsiasi causa sparisca un suo componente che ne spariscono altri.

Il metodo usato è quello del gioco di ruolo. Ogni animale e vegetale si è conteso un posto nel bosco con il tradizionale gioco delle sedie. La musica si spegne e qualcuno perde il posto, ma..

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E se, a causa di un uso eccessivo di diserbanti nei campi coltivati, le api diminuiscono, come del resto sta accadendo, si riduce anche la presenza delle piante da esse impollinate, come il corbezzolo, che, a sua volta, nutre la farfalla del corbezzolo, mangiata da altri insetti e da uccelli.

…se accade al leccio, ad esempio, a causa di un’eccessiva presenza di pini, con esso spariscono anche scoiattoli, cinghiali, topolini ed uccelli, come gazze e ghiandaie che ne mangiano i frutti o daini e cervi che mangiano le foglie tenere o la Cerambice, che si nutre della corteccia.

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Precedentemente all’uscita al Castellaccio la Protezione Civile aveva dedicato un incontro all’impatto che forti piogge, frane ed incendi possono avere sul bosco.

A livello teorico abbiamo potuto vedere delle slide molto significative e di grande efficacia.

A livello pratico abbiamo assistito ad una dimostrazione sulle conseguenze delle forti piogge in un bosco che aveva subito un incendio a confronto con un bosco in condizioni normali.

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Ad accompagnarci al Castellaccio è stato il Corpo delle Guardie Forestali dello Stato, della provincia di Livorno, con la guida esperta del dott. Fausto Fabbrizzi.

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Abbiamo osservato la biodiversità della macchia mediterranea, bella ed utile alla sua esistenza e sopravvivenza, così come avevamo appreso al Museo del Mediterraneo.

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L’osservazione è stata effettuata dagli alunni divisi in gruppi, ognuno dei quali aveva a disposizione le schede fornite dal Museo del Mediterraneo sulla flora e la fauna della macchia mediterranea,

uno o più blocchi notes e macchine fotografiche e, ovviamente, le informazioni e le spiegazioni delle guardie forestali.

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…gli alunni hanno dato sfogo alla creatività!

Oltre al bisogno di raccogliere dati…

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Ed hanno scoperto cosa accade quando piove…

…e quando piove molto.

Oltre ad osservare la biodiversità della macchia mediterranea, fra i nostri obiettivi c’era quello di individuare eventuali frane.

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Il lavoro della forestale in caso di frana.

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Una volta tornati a scuola gli appunti sono stati riordinati.

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Al termine del percorso, l’esperienza vissuta è stata rielaborata con la produzione di una mappa concettuale prodotta dall’intera classe.

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Il metodo di verifica

L’utilizzo frequente del cooperative learning come modalità di apprendimento e di verifica, il prolungamento del percorso didattico fino alla fine di maggio e, pertanto, l’accavallamento con altri impegni importanti hanno determinato la scelta della verifica proprio con il metodo appena citato.Le due classi sono state divise in gruppi di tre bambini, eterogenei per competenze. Ciò doveva permettere un’ulteriore rielaborazione delle esperienze vissute, con l’instaurarsi di una relazione di aiuto fra i più competenti e i meno, permettendo ai primi di evidenziare le proprie abilità e conoscenze ed ai secondi di attingere a queste per una rielaborazione più articolata e soddisfacente.

In realtà è accaduto che le risposte alle 4 domande aperte della verifica non hanno valorizzato i più competenti, ma si sono mantenute su un livello medio-basso. Gli esempi riportati di seguito, scelti fra i migliori, lo dimostrano.

Risultati ottenuti

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Un altro elemento che permette di capire il livello di impegno e di interesse per il percorso sui cambiamenti climatici è stato fornito dai ripetuti complimenti che entrambe le classi hanno avuto dai vari docenti esterni.

Un’ulteriore occasione di verifica sono stati i discorsi spontanei degli alunni alla festa di addio alla scuola primaria: la quasi totalità degli alunni ha menzionato le gite e le uscite per i cambiamenti climatici, ma anche altre, come esperienze molto significative.

Quindi…

ASPETTI POSITIVI

•Fare per apprendere. Ha permesso una maggiore partecipazione di tutti, anche di coloro che avevano qualche difficoltà. •Contatto reale con l’ambiente e sua osservazione in modo scientifico.•Sviluppo dell’approccio scientifico alla conoscenza.•Conoscenza di diverse agenzie formative presenti sul territorio, che possono essere contattate anche dalle famiglie e dagli alunni autonomamente.

MA…

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•ASPETTI DA MIGLIORARE

•Gestione dei tempi: a.Una maggiore distribuzione degli impegni in tutto l’arco dell’anno scolastico, impedita dai tempi di svolgimento del bando di approvazione del progetto. Le varie attività, infatti, sono potute partire soltanto a febbraio.

b. Una distribuzione organizzata e prestabilita in almeno tre degli anni della scuola primaria, che permetta una più lenta ed efficace acquisizione di conoscenze ed abilità.

• Condivisione con docenti di altri team che insegnino le discipline maggiormente coinvolte nel progetto, geografia e scienze, in modo da avere un confronto critico.