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Le foibe: il termine

N.2) foibe cosa sono

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Le foibe:il termine

Il termine “ ” deriva dal latino

,che significa “fossa”.

Si tratta di inghiottitoi tipici dei terreni

carsici,scavati dai corsi d’acqua

che,scorrendo nella roccia calcarea, creano

voragini molto profonde.

Le foibe spesso sono poco visibili, perché

le aperture sulla superficie sono fenditure

nascoste dalla vegetazione.

•Foiba n°1

•Foiba n°2

•Foiba n° 3

Le Foibe:il luogo

Queste cavità naturali sono presenti

sul Carso (altipiano alle spalle di

Trieste e dell’Istria) e in Friuli.

Circa 1.000 sono state le salme

esumate,molte cavità sono

irraggiungibili, altre se ne scoprono

solo adesso (60 anni dopo).

Approssimativamente si può parlare

di 6.000-7.000 persone uccise nelle

Foibe.

Le foibe:la storia

“La natura ha creato le Foibe,

l’uomo ha creato gli infoibati.”

Nei primi vent’anni del 1900, nella

regione del Friuli vivevano persone

appartenenti ad etnie differenti:

italiani,croati,sloveni e serbi.

Nel 1922,il governo di Mussolini attuò

una politica di snazionalizzazione ed

italianizzazione in questa zona del nostro

Paese.

Nacquero così i primi movimenti

rivoluzionari contro lo Stato; si formarono

delle organizzazioni antifasciste.

La politica di snazionalizzazione

ebbe come risultato quello di

alimentare l’odio da parte della

popolazione slovena e croata nei confronti dello Stato Italiano.

La prima ondata di violenza esplose

subito dopo la firma dell’armistizio dell’8

settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i

partigiani slavi si vendicano contro i

fascisti e gli italiani non comunisti.

Torturano,massacrano, affamano

e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone.

Ma la violenza aumenta nella

primavera del 1945.

A cadere dentro le foibe ci sono fascisti,

cattolici, liberaldemocratici,

socialisti,uomini di chiesa,donne,

anziani e bambini.

La persecuzione prosegue fino

alla primavera del 1947 quando è fissato il

confine fra l’Italia e la Jugoslavia; ma il

dramma degli istriani

e dei dalmati non finisce.

Trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli.

LE FOIBE:IL PERCHé

“Sei ancora quello della pietra e della fionda,

uomo del mio tempo…

...T’ho visto…

... Hai ucciso ancora,

come sempre,come uccisero i padri,come uccisero

gli animali che ti videro per la prima volta.”da Uomo del mio tempo

Salvatore Quasimodo

Il fenomeno dei massacri delle foibe è da

inquadrare storicamente:

-nell’ambito della secolare disputa fra

italiani e popoli slavi;

-nelle lotte intestine fra i diversi popoli

che vivevano in quell’area;

-nelle mire espansionistiche sui territori

di diversi paesi confinanti.

Inoltre,

la composizione etnica sarebbe stata un

fattore decisivo nelle conferenze di pace,

che sarebbero seguite nel dopoguerra,

e la riduzione della popolazione italiana

sarebbe stata essenziale per l’annessione

alla Jugoslavia di tutta la Venezia Giulia.

Solo a partire dai primi anni ‘90, a seguito

della fine della guerra fredda, sulle foibe

venne fatta pienamente luce e si iniziò a

trattarle attraverso i media, coinvolgendo

cultura, società e politica.

Bisogna ricordare.

Bisogna sempre ricordare

ogni dramma che ha

macchiato di sangue la mano

di un uomo, affinché gli

uomini del futuro non

sbaglino più.

Ed è così facile sbagliare,

così come è facile

dimenticare…

soprattutto quando la storia

è raccontata a metà…

Nell’area della di Basovizza nelle

immediate vicinanze di Trieste,

è stato costruito un monumento

in bronzo che evoca

una carrucola di fortuna,

fatta con travi e blocchi di legno.

Proprio come quelle che servirono

per ritrovare le vittimegettate nelle foibe.

Monumento Foibe Basovizza

Il 10 Febbraio del 2005

il Parlamento Italiano

ha dedicato

la Giornata del ricordo

ai morti nelle Foibe.